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L’AGOPUNTURA NEL DOLORE<br />

XXV Congresso Nazionale S.I.R.A.A.<br />

Edizioni Menin<br />

www.meninedizioni.it<br />

Progetto grafico e impaginazione<br />

Elisabetta Menin<br />

In copertina:<br />

Darsena 1958, acquerello di Marcello Spanu<br />

Stampa:<br />

Tipografia Menin - Schio (VI)<br />

Finito di stampare nel mese di settembre 2010


REGIONE AUTONOMA<br />

DELLA SARDEGNA<br />

PROVINCIA DI CAGLIARI<br />

COMUNE DI CAGLIARI<br />

S.I.R.A.A.<br />

Società Italiana di Riflessoterapia<br />

Agopuntura e Auricoloterapia<br />

ASL CAGLIARI<br />

AZIENDA OSPEDALIERA<br />

BROTZU<br />

AOU CAGLIARI<br />

in collaborazione<br />

G.S.A.T.N.<br />

Gruppo di Studio sull’Agopuntura<br />

e le Terapie Naturali<br />

XXV Congresso Nazionale S.I.R.A.A.<br />

L’AGOPUNTURA NEL DOLORE<br />

Presidenti del Congresso<br />

G. B. Allais, G. Meconcelli<br />

Segreteria Scientifica<br />

G.B. Allais, G. Bazzoni, P. Betti, F. Ceccherelli, G. Lupi, A. Losio,<br />

I. Neri, P.E. Quirico, M. Romoli, S. Salvi, I. Farci, V. Loi<br />

Segreteria Organizzativa<br />

Aservice Studio srl Via Machiavelli, 136 - 09131 Cagliari - Tel. e Fax 070 42939<br />

segreteria@aservicestudio.com - www.aservicestudio.com<br />

Segreteria S.I.R.A.A.<br />

Corso Galileo Ferraris, 164 - Torino - Tel. 011 3042857 - info@siraa.it<br />

Patrocini<br />

UNIVERSITÀ DEGLI<br />

STUDI DI CAGLIARI<br />

UNIVERSITÀ DEGLI<br />

STUDI DI SASSARI<br />

ORDINE DEI MEDICI<br />

DI CAGLIARI<br />

UNIVERSITÀ DEGLI<br />

STUDI DI CAGLIARI<br />

FISA<br />

FEDERAZIONE ITALIANA<br />

DELLE SOCIETÀ DI AGOPUNTURA


9<br />

15<br />

17<br />

21<br />

25<br />

29<br />

33<br />

37<br />

41<br />

43<br />

47<br />

49<br />

53<br />

Deontologia e pratica delle Medicine Non Convenzionali<br />

A. Arru<br />

Basi anatomo funzionali dell’Agopuntura<br />

A. Pirino<br />

L’agopuntura del dolore: opportunità e limiti<br />

P. E. Quirico<br />

Dolore cronico, iperalgesia e sensibilizzazione centrale: il ruolo dell’agopuntura<br />

nella terapia integrata del paziente con dolore cronico<br />

somatico e/o viscerale<br />

M. Ercolani<br />

La problematica della dose in agopuntura: scarsa rilevanza della variabile<br />

numero di aghi<br />

F. Ceccherelli, E. Marino, P. Goioso, A. Roveri, G. Gagliardi, C. Ori<br />

Esperienze cliniche nella terapia del dolore secondo un nuovo modello<br />

diagnostico terapeutico dell’auricolo agopuntura<br />

G. G. Bazzoni<br />

Importanza dell’esperienza del terapeuta nel determinare i risultati<br />

delle riflessoterapie. Studio retrospettivo 1982-2009<br />

P. Barbagli, R. Bollettin<br />

Effetto della elettro-agopuntura auricolare sul flusso microcircolatorio<br />

cutaneo: trial in cross-over su volontari sani<br />

G. Gagliardi, Meneghetti, F. Ceccherelli<br />

“Agopuntura Riflessoterapica” nella terapia del dolore: differenze ed<br />

analogie con il metodo tradizionale<br />

A. Losio<br />

Applicazioni anestesiologiche dell’Agopuntura<br />

P. Betti<br />

Indice<br />

Utilizzo dell’agopuntura in travaglio di parto: limiti e prospettive<br />

I. Neri, R. Bruno, F. Fontanesi, F. Facchinetti<br />

Utilizzo di un protocollo agopunturale per il controllo del dolore postoperatorio<br />

in chirurgia toracica<br />

M. Migliarese, F. Milazzo, M. Ravini, P. Betti, M. Bertuzzi<br />

Localizzazione delle aree auricolari di rappresentazione della nausea<br />

e vomito nei pazienti neoplastici sottoposti a chemioterapia (CINV)<br />

M. Cormio, G. Lupi


Indice<br />

55<br />

59<br />

61<br />

63<br />

67<br />

71<br />

75<br />

79<br />

81<br />

83<br />

87<br />

91<br />

Il dolore pelvico cronico in Agopuntura<br />

P. Borgogno, G. Allais, G. Airola, I. Castagnoli Gabellari, S. Rolando,<br />

P. Schiapparelli, M.G. Terzi, P.E. Quirico, C. Benedetto<br />

L’Agopuntura in Sardegna<br />

R. Laria<br />

Fisiopatologia del dolore cranio facciale<br />

G. Chessa, A. Minniti<br />

L’agopuntura migliora il controllo del dolore nelle nevralgie e neuropatie<br />

trigeminali farmacologicamente non controllate<br />

L.B. Sicuro, J. Sicuro<br />

Agopuntura e auricoloterapia nel trattamento integrato del Gag Reflex<br />

G. Meconcelli, I. Farci, V. Loi<br />

Studio sulla distribuzione dei punti auricolari in 15 pazienti sottoposti<br />

ad intervento chirurgico del naso<br />

C. S. Di Nuccio<br />

Strengthening motor and psychological abilities in archers throughout<br />

the application of various techniques of Auriculotherapy: a pilot study<br />

O. Sponzilli<br />

DD del Lupus erythemadodes in MTC con il Clinical Decision Support<br />

System and Membrane Computing<br />

E. Dellacà<br />

Esperienza di trattamento con Auricoloterapia in un gruppo di pazienti<br />

con Disturbo del Comportamento Alimentare affetta da stipsi ostinata<br />

S. Marucci<br />

Stimolazione auricolare nel trattamento integrato dell’Obesità: risultati<br />

ottenuti e nuove prospettive terapeutiche<br />

V. Loi, G. Bazzoni<br />

La terapia del dolore in omeopatia<br />

A. Puddu<br />

Congressi S.I.R.A.A.


Deontologia e pratica delle Medicine Non Convenzionali<br />

Alessandro Arru<br />

Comitato Provinciale di Bioetica di Sassari<br />

Il Codice di Deontologia Medica è l’ insieme delle norme condivise<br />

a cui dovrebbe ispirarsi il medico nella sua attività lavorativa, ma<br />

anche nel suo vivere quotidiano. Nel Codice infatti troviamo norme e<br />

non leggi, ed importante è la distinzione tra queste. Una norma è una<br />

regola generale che prescrive la condotta da tenere in determinati casi<br />

o per raggiungere determinati fini. Una legge è un comando astratto e<br />

generale, indirizzato dallo Stato ai suoi organi o ai cittadini onde regolamentare<br />

determinati rapporti o situazioni. Per cui una legge non necessariamente,<br />

anche se sarebbe auspicabile che così non fosse, deriva<br />

da una esigenza e condivisione dei cittadini che poi la dovranno osservare.<br />

Diversa è la Deontologia , il cui termine significa “scienza di ciò che<br />

va fatto”, che è l’ insieme delle regole di comportamento che un gruppo<br />

di persone che operano nello stesso campo si dà, nell’ interesse comune,<br />

al fine di promuovere un corretto agire nei confronti del gruppo<br />

stesso e della società. È quindi la massima forma di garanzia che il conclave<br />

medico può dare a se stesso, ma soprattutto al cittadino utente<br />

che rimane sempre e comunque il baricentro intorno al quale ruotano e<br />

si coagulano tutte la attenzioni e le azioni, visto che il fine ultimo della<br />

filosofia che regolamenta gli ordini professionali non è quello della autotutela<br />

della categoria, ma la tutela del paziente a cui deve essere garantita<br />

la massima tempestività, adeguatezza ed efficacia delle “cure”.<br />

Il nuovo Codice di Deontologia Medica , contenente principi e regole<br />

9


L’agopuntura nel dolore<br />

che il medico è obbligato ad osservare nell’ esercizio della professione,<br />

nei rapporti con pazienti, i colleghi e la cittadinanza nel suo insieme,<br />

approvato nella seduta del 16-12-2006, dal Consiglio Nazionale della<br />

Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri,<br />

contiene numerosi articoli che possono e devono essere tenuti<br />

in particolare considerazione da parte del Medico che si occupi di medicine<br />

non convenzionali (MNC) nello svolgimento della sua attività.<br />

Noi accenneremo solo ai principali.<br />

A parte l’ articolo 1 che definisce cosa è il codice di deontologia medica<br />

e l’ art. 2 il quale informa che il medico è sempre tenuto a tutelare la<br />

dignità della professione e per ciò, come vedremo, l’ ordine è pronto a<br />

venire in suo soccorso ogniqualvolta si tenti di farlo derogare, anche se<br />

questo fosse legato ad azioni di organismi dello Stato, fondamentali sono<br />

gli articoli che costituiscono il Capo I che titola “Libertà, indipendenza<br />

e dignità della professione”.<br />

L’art. 3 sancisce i doveri generali del medico che non deve limitarsi a<br />

curare, ma anche ad avere cura di qualunque persona allo stesso modo,<br />

facendo per il paziente sempre e comunque il massimo di ciò che<br />

è in suo potere indipendentemente da quello che sarà il ritorno che ne<br />

potrà avere.<br />

“L’ esercizio della Medicina è fondato sulla libertà ed indipendenza della<br />

professione,... il medico non deve soggiacere ad interessi, imposizioni e suggestioni<br />

di qualunque natura” (art. 4 ) né propri, né dettati da altri e quindi<br />

neanche dai datori di lavoro anche se essi sono i responsabili delle<br />

strutture pubbliche o i pazienti stessi “essendo obbligo del medico segnalare<br />

al proprio Ordine qualunque tentativo di interferire con la sua attività”<br />

(art.4) che deve ispirarsi alla sua scienza e coscienza e questo proprio<br />

perchè solo se il medico è libero di agire come meglio sa e crede potrà<br />

dare il massimo della sua professionalità attingendo liberamente al suo<br />

bagaglio culturale. Nei riguardi del paziente deve valere il principio<br />

della reciprocità. Il paziente potrà rifiutare un suggerimento proposto<br />

dal medico, allo stesso modo il sanitario può esercitare una “obiezione<br />

di coscienza” se ciò che gli viene chiesto contrasta con suo sentire o il<br />

10


L’agopuntura nel dolore<br />

suo sapere nel pieno rispetto reciproco della libertà dei due attori protagonisti<br />

che dovranno percorrere insieme il percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo<br />

in un’ alleanza di intenti volta alla salvaguardia<br />

della salute del paziente e della professionalità e coscienza del medico.<br />

Per ciò che riguarda i rapporti con l’ assistito giova ricordare che il “il<br />

medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla<br />

prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e<br />

sulle prevedibili conseguenze della scelta operata” (art 33), spiegando al paziente<br />

in maniera comprensibile il significato degli esami da effettuare,<br />

commentando quelli eseguiti, indicando vantaggi e svantaggi delle sue<br />

proposte e quello che è il risultato finale atteso, essendo disponibile al<br />

dialogo e non avendo reticenze nel rispondere alle domande, affinché il<br />

paziente possa effettuare la sua scelta con consapevolezza, libertà e serenità<br />

evidenziando quali possano essere i lati positivi, negativi e le differenze<br />

nell’impiego di tecniche non convenzionali e convenzionali ed<br />

all’interno delle diverse tecniche non convenzionali stesse. Per cui non<br />

è possibile prescindere nell’impiego delle medicine non convenzionali<br />

dall’acquisizione del consenso informato. L’art. 35 recita: “ Il medico non<br />

deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l’acquisizione del<br />

consenso esplicito ed informato del paziente. Il consenso, espresso in forma<br />

scritta nei casi previsti dalla legge e nei casi in cui per la particolarità delle<br />

prestazioni diagnostiche e /o terapeutiche o per le possibili conseguenze delle<br />

stesse sulla integrità fisica si renda opportuna una manifestazione documentata<br />

della volontà della persona, è integrativo e non sostitutivo del processo<br />

informativo di cui all’art. 33”. Sono sempre quindi necessari nel caso di<br />

impiego di medicine non convenzionali, anche nei casi più semplici, la<br />

completa informazione e l’acquisizione del consenso dell’interessato o<br />

dei suoi legali rappresentanti.<br />

Gli artt. 48, 49 e 50 si occupano della ricerca biomedica e della sperimentazione<br />

clinica “ Esse sono subordinate al consenso del soggetto che deve<br />

essere espresso per iscritto, liberamente e consapevolmente, previa specifica<br />

informazione sugli obiettivi, sui metodi, sui benefici previsti, nonché sui rischi<br />

potenziali…”. A maggior ragione, quindi, nel caso delle medicine non<br />

11


L’agopuntura nel dolore<br />

convenzionali è obbligatorio che il paziente deve essere edotto delle<br />

possibili conseguenze della rinuncia alle pratiche convenzionali, ricordando<br />

che “la sperimentazione può essere inserita in trattamenti diagnostici<br />

o terapeutici solo in quanto sia razionalmente e scientificamente suscettibile<br />

di utilità diagnostica o terapeutica per i cittadini interessati”. Giova quindi<br />

comunque ricordare che l’art. 49 recita: “… in ogni caso di studio clinico,<br />

il malato non potrà essere deliberatamente privato dei consolidati mezzi diagnostici<br />

e terapeutici…”.<br />

Centrali appaiono, anche se di difficile e non univoca interpretazione,<br />

gli artt. 13 e 15.<br />

L’art. 13 che tratta di “prescrizione e trattamento terapeutico” recita:<br />

“la prescrizione di un accertamento diagnostico e/o di una terapia impegna la<br />

diretta responsabilità professionale ed etica del medico…. Su tale presupposto<br />

al medico è riconosciuta autonomia nella programmazione, nella scelta e nella<br />

applicazione di ogni presidio diagnostico e terapeutico,…, fatta salva la libertà<br />

del paziente di rifiutarle e di assumersi le responsabilità del rifiuto stesso. Le<br />

prescrizioni e i trattamenti devono essere ispirati ad aggiornate e sperimentate<br />

acquisizioni scientifiche…. Il medico … deve adeguare nell’interesse del<br />

paziente, le sue decisioni ai dati scientifici accreditati o alle evidenze metodologicamente<br />

fondate. Sono vietate l’adozione e la diffusione di terapie e di<br />

presidi diagnostici non provati scientificamente o non supportati da adeguata<br />

sperimentazione e documentazione clinico- scientifica, nonché di terapie segrete.<br />

In nessun caso il medico dovrà cedere a richieste del paziente in contrasto<br />

con i principi di scienza e coscienza allo scopo di compiacerlo, sottraendolo alle<br />

sperimentate ed efficaci cure disponibili. La prescrizione di farmaci, sia per indicazioni<br />

non previste dalla scheda tecnica sia non ancora autorizzati al commercio,<br />

è consentita purchè la loro efficacia e tollerabilità sia scientificamente<br />

documentata…”.<br />

L’articolo 15 il cui titolo è proprio “pratiche non convenzionali” recita:<br />

“il ricorso a pratiche non convenzionali non può prescindere dal rispetto<br />

del decoro e della dignità e si esprime nell’esclusivo ambito della diretta e<br />

non delegabile responsabilità professionale del medico. Il ricorso a pratiche non<br />

convenzionali non deve comunque sottrarre il cittadino a trattamenti specifici<br />

12


L’agopuntura nel dolore<br />

e scientificamente consolidati e richiede sempre circostanziata informazione e<br />

acquisizione del consenso. È vietato al medico di collaborare a qualsiasi titolo<br />

o di favorire l’esercizio di terzi non medici nel settore delle cosiddette pratiche<br />

non convenzionali”.<br />

Questi due articoli fondamentali potrebbero a mio avviso trovare<br />

completamento negli artt. 21, 22 e 27 che tra l’altro dicono :“Il medico<br />

deve garantire impegno e competenza professionale … avvalendosi delle procedure<br />

e degli strumenti ritenuti essenziali e coerenti allo scopo …”,“ Il medico<br />

al quale vengano richieste prestazioni che contrastino con la sua coscienza o<br />

con il suo convincimento clinico, può rifiutare la propria opera…”,“La libera<br />

scelta del medico e del luogo di cura da parte del cittadino costituisce il fondamento<br />

del rapporto tra medico e paziente…”.<br />

L’esame complessivo di questi cinque articoli evidenzia, a mio avviso,<br />

alcune conflittualità da parte del codice. Esso infatti, in questi punti<br />

come in altri, dichiara fondamentali la libera scelta da parte del medico<br />

sull’impiego delle metodiche da utilizzare per arrivare a tutelare la salute<br />

del cittadino e il diritto-dovere da parte del cittadino di scegliere<br />

coscientemente e liberamente, una volta correttamente informato, quale<br />

sia il percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo che vuole intraprendere<br />

ma, viceversa, contemporaneamente vincola il tutto a “sperimentate<br />

acquisizioni scientifiche”, “dati scientifici accreditati”, vieta<br />

la “adozione e diffusione di terapie e presidi diagnostici non provati<br />

scientificamente”, impone al medico di non sottrarre il paziente alle<br />

“sperimentate ed efficaci cure disponibili” ed a “trattamenti specifici e<br />

scientificamente consolidati” e consente il solo uso di farmaci “purchè<br />

la loro efficacia e tollerabilità sia scientificamente documentata”.Di fatto<br />

quindi il codice non vieta il ricorso a pratiche non convenzionali, ma lo<br />

vincola alla “provata scientificità” delle stesse, senza peraltro indicare<br />

quali siano i criteri per poter stabilire tale “scientificità”. Alcuni vorrebbero<br />

rifarsi a quelli della EBM, ma oltre il fatto che, come riportato tempo<br />

addietro in letteratura, il 90% delle pratiche di medicina convenzionale<br />

in Gran Bretagna non soddisfa i requisiti della EBM stessa, pare di<br />

dubbia fattibilità cercare di misurare qualcosa con delle unità di misura<br />

13


L’agopuntura nel dolore<br />

nate per valutare altro e non perfettamente applicabili all’oggetto da<br />

analizzare. Emerge quindi alla lettura una apertura a metà del codice<br />

di deontologia alle MNC e ciò è specchio del grave conflitto ancora in<br />

essere nel nostro paese nella classe medica, legato in parte al tradizionalismo<br />

ed alla ancora scarsa conoscenza delle MNC tra gli operatori<br />

della sanità,conoscenza che sta comunque diffondendosi tra i medici e<br />

la popolazione in virtù dei buoni servigi resi dalle stesse. A tal riguardo<br />

mi piace citare l’art. 19: “Il medico ha l’ obbligo di mantenersi aggiornato…,<br />

in ragione della evoluzione e dei progressi della scienza, e di confrontare la sua<br />

pratica professionale con i mutamenti …della domanda di salute dei cittadini.<br />

Il medico deve altresì essere disponibile a trasmettere agli studenti e ai colleghi<br />

le proprie conoscenze…” in un interscambio continuo che servirà a<br />

favorire la reciproca crescita. E così se il medico che impiega MNC deve<br />

tenersi aggiornato nelle pratiche convenzionali, altrettanto sarebbe<br />

dovere del medico “tradizionale” informarsi e aggiornarsi sull’impiego<br />

di metodiche che possono essere di valida alternativa ed integrazione,<br />

giacchè nella lotta contro la malattia e il malessere è dovere etico, prima<br />

che deontologico, utilizzare tutti gli strumenti possibili, scegliendo<br />

quello migliore nel singolo caso ed è colpevole negligenza limitarsi alla<br />

conoscenza di un solo “utensile”e con questo cercare di risolvere ogni<br />

problema applicandolo acriticamente in ogni circostanza. È ovvio che<br />

l’impiego delle varie MNC potrà farsi solo da parte di chi ne abbia conoscenza<br />

almeno pari a quella della medicina tradizionale con l’obbligo<br />

di indirizzare ai colleghi più esperti i casi che esulano dalle proprie<br />

competenze. Il medico è quindi libero di integrare la propria pratica clinica<br />

con l’impiego delle MNC, tenendo ovviamente sempre presenti i<br />

suggerimenti etici e comportamentali presenti nel Codice Deontologico<br />

che sempre più deve essere visto come uno strumento atto a garantire<br />

la salute del cittadino ed il buono e corretto operare del professionista,<br />

rispettoso non solo dei colleghi e della società, ma anche di se stesso, a<br />

garanzia e tutela della sua professionalità.<br />

14


Basi anatomo funzionali dell’agopuntura<br />

Alessio Pirino<br />

Dipartimento di Scienze Biomediche. Università di Sassari<br />

L’Agopuntura è una terapia i cui principi e i cui metodi risalgono all’antica<br />

medicina tradizionale cinese. In Europa l’Agopuntura arriva<br />

con i primi trattati nel XVII secolo ad opera dei Gesuiti.<br />

È all’inizio del ‘900, grazie al diplomatico francese Soulié de Morant,<br />

che tale disciplina comincia a diffondersi nel nostro Continente, ma,<br />

nonostante gli evidenti risultati terapeutici, fino agli anni ’90 è stata<br />

considerata dalla medicina ufficiale come una medicina “alternativa”<br />

senza alcun fondamento scientifico. In realtà è da almeno due decenni<br />

che tale terapia viene sempre più studiata, analizzata e interpretata<br />

non solo secondo i canoni tradizionali ma anche secondo le conoscenze<br />

scientifiche della medicina ufficiale. Infatti, grazie all’oggettiva evidenza<br />

della sua efficacia nel trattamento di diverse patologie, prime fra tutte<br />

quelle dolorose, già da diversi anni essa è sottoposta ad osservazione<br />

e valutazione da parte della comunità medico scientifica occidentale,<br />

secondo i criteri di analisi propri di quest’ultima.<br />

Uno dei primi scopi della ricerca è quello di valutare se sia possibile<br />

una identificazione anatomica, in senso strutturale, dei punti di agopuntura<br />

e dei meridiani. Già Bossy nel 1984 riferisce che le strutture<br />

nervose sono necessarie perché l’agopuntura funzioni e parla di convergenza<br />

di impulsi nervosi sulle aree somestesiche primarie. È ormai<br />

assodato che l’efficacia dell’agopuntura nella terapia del dolore sia<br />

dovuta, almeno in parte, al meccanismo del gate-control, nonché alla<br />

15


L’agopuntura nel dolore<br />

liberazione di neuro mediatori sia a livello locale che, soprattutto, a livello<br />

centrale. Rimangono ancora delle perplessità circa l’esistenza di<br />

strutture anatomiche riferibili ai meridiani della tradizione cinese. Volendo<br />

ricordare alcune ricerche condotte in tal senso, si possono citare<br />

studi effettuati registrando immagini all’infrarosso, in presenza o meno<br />

di stimolazione di punti di agopuntura, che riferiscono di tracce termiche<br />

più o meno sovrapponibili al percorso di alcuni meridiani (Yang et<br />

al., 2007). Altri studi realizzati iniettando (su cani) del Tecnezio marcato<br />

in agopunti sembrano dimostrare la diffusione di tale marcatore<br />

lungo percorsi simili a quelli dei tradizionali meridiani (Kovacs et al.,<br />

1992). Non è, tuttavia, ancora dimostrata l’esistenza di strutture anatomiche<br />

che supportino l’evidenza di tali risultati. Diversi studi postulano<br />

il ruolo di un network di tessuto connettivo interstiziale che, potendo<br />

condurre elettricità o vibrazioni attraverso le fibre, potrebbe far<br />

parte della tradizionale rete di meridiani e agopunti. Una interessante<br />

ricerca del 2005 mette in relazione i dotti di Bonghan con i meridiani di<br />

agopuntura, pur senza identificarli con questi (Shin et al., 2005). Nello<br />

stesso anno è stato pubblicato uno studio che dimostra istologicamente,<br />

a livello dei punti di agopuntura, una ricca concentrazione di<br />

neurofibrille, una ben sviluppata rete capillare ed un’aumentata concentrazione<br />

di mucopolisaccaridi acidi che differenziano il punto dalle<br />

zone circostanti (Ifrim-Chen, Ifrim, 2005). L’importanza del microcircolo<br />

è evidenziata anche da studi condotti con flussometria laser doppler<br />

(LDF), che riportano un aumento significativo del segnale LDF a livello<br />

dell’agopunto rispetto al tessuto circostante (Hsiu et al., 2007). In definitiva,<br />

le testimonianze scientifiche relative ai meccanismi fisiologici<br />

dell’azione dell’agopuntura sono ancora più numerose e dimostrate<br />

rispetto a quelle strettamente morfologiche e strutturali. La ricerca di<br />

base deve quindi continuare, focalizzando il suo interesse sulla dimostrazione<br />

delle basi anatomiche e strutturali relative a meridiani e agopunti,<br />

che potranno far comprendere ed utilizzare ancora meglio gli<br />

effetti terapeutici dei trattamenti agopunturali.<br />

16


L’agopuntura nel dolore: opportunità e limiti<br />

Piero Ettore Quirico<br />

Direttore Scuola di Agopuntura CSTNF<br />

Centro Studi Terapie Naturali e Fisiche - Torino<br />

Professore Onorario Università di Medicina Cinese di Nanchino<br />

Segretario FISA<br />

Da oltre 4.000 anni l’Agopuntura viene impiegata quale metodica terapeutica<br />

della Medicina Cinese nella cura di numerose affezioni, gran<br />

parte delle quali caratterizzate da intense sintomatologie dolorose. Nel<br />

corso degli anni, soprattutto il miglioramento delle condizioni ambientali<br />

e dell’alimentazione, hanno modificato almeno in parte l’incidenza<br />

e le caratteristiche di queste malattie, però la validità della terapia agopunturale<br />

si è conservata inalterata e la sua pratica si è diffusa in tutto<br />

l’Occidente, ben integrandosi con le terapie convenzionali, sia in ambito<br />

pubblico, che privato.<br />

Le indicazioni dell’Agopuntura nel campo delle patologie dolorose<br />

sono molteplici e differenti tra loro; si può comunque affermare che almeno<br />

per i due terzi i pazienti che vi si sottopongono sono affetti da<br />

patologie muscolo-scheletriche caratterizzate da un’intensa sintomatologia<br />

algica (lombalgia, sciatalgia, cervicalgia, periartrite della spalla e<br />

dell’anca, rizartrosi del pollice, epicondilite, coxartrosi, gonartrosi ecc.).<br />

Il rimanente terzo della popolazione che affida le sue aspettative<br />

di liberarsi dal dolore all’Agopuntura invece presenta patologie assai<br />

eterogenee, tra cui ricordiamo le più frequenti: cefalea emicranica<br />

e muscolo-tensiva, nevralgia trigeminale e post-herpetica, neuropatie,<br />

dismenorrea, endometriosi, IBS, emorroidi, spasmo esofageo, reflusso<br />

gastro-esofageo, ernia hiatale, gastrite, ecc.).<br />

I pazienti che accusano questi disturbi, sia cronici che acuti, si atten-<br />

17


L’agopuntura nel dolore<br />

dono dall’Agopuntura la risoluzione di una sintomatologia algica che<br />

spesso li affligge da tempo, insensibile alle cure di tipo prevalentemente<br />

sintomatico finora prestate.<br />

Le domande che più frequentemente vengono poste al medico agopuntore<br />

sono le seguenti: Come funziona l’Agopuntura? Fino a quando<br />

dura l’effetto dell’agopuntura? (ovvero: quando mi tornerà il dolore?)<br />

L’Agopuntura cura davvero il mio disturbo, oppure calma solamente<br />

il dolore?<br />

In ambito medico, spesso anche accademico, capita spesso di sentire<br />

colleghi che non praticano l’Agopuntura affermare con toni sicuri che<br />

“l’Agopuntura ha solamente un effetto antalgico”, oppure “che non risolve<br />

le patologie, ma nasconde solamente il dolore come gli analgesici”<br />

o, peggio, ”che in molte patologie è inefficace, perché cura solamente<br />

il dolore.....”<br />

Tutti gli agopuntori che hanno sviluppato una sufficiente esperienza<br />

nel trattamento delle patologie non solo dolorose hanno avuto modo di<br />

constatare che si ottengono spesso lunghe remissioni o miglioramenti<br />

nella terapia delle malattie croniche ed altrettanto rapide guarigioni<br />

nelle patologie acute, ove spesso è possibile la restitutio ad integrum.<br />

Altrettanto frequente è l’osservazione che il paziente affetto da patologie<br />

a carattere non solo algico dopo il trattamento (specie nelle prime<br />

sedute) ottiene un immediato sollievo, seguito da un fugace peggioramento<br />

di 12-24 ore, e poi un nuovo miglioramento. Altre volte il malato<br />

riferisce che “gli sembrava che il dolore stesse per comparire, ma che<br />

poi, improvvisamente, i sintomi sono regrediti”.<br />

Di fatto, al termine di un ciclo di 5-10 trattamenti eseguito in 1-2 mesi,<br />

nella maggior parte dei casi, selezionando adeguatamente le patologie<br />

da trattare, si ottengono risultati soddisfacenti e duraturi, senza<br />

alcuna necessità di proseguire oltre la terapia.<br />

Sappiamo bene che la terapia antalgica convenzionale ha invece altre<br />

modalità e scopi e che deve essere protratta sine die nel caso in cui altre<br />

cure o la risoluzione spontanea della malattia non siano in grado di risolvere<br />

l’affezione. Ma come nasce l’equivoco sull’effetto antalgico e/o<br />

eziologico dell’Agopuntura?<br />

18


L’agopuntura nel dolore<br />

Dal fatto che essa ha ricevuto in Occidente la prima validazione<br />

scientifica negli anni ’60, quando si scoprì che l’elettroagopuntura (EA)<br />

(praticata per almeno 45-60’ a 3-4 Hz) era in grado di provocare la secrezione<br />

di ß-endorfine a livello ipofisario. Questa azione ne validò<br />

l’applicazione nell’ambito dell’analgesia chirurgica e di fatto fece credere<br />

agli osservatori meno attenti che i meccanismi e gli effetti della<br />

moderna metodica dell’EA e quelli dell’agopuntura manuale praticata<br />

da millenni fossero gli stessi.<br />

In realtà tra le due metodiche esiste una notevole differenza, persino<br />

nella conduzione dello stimolo lungo le vie afferenti ed ancor di più<br />

nei meccanismi d’azione, negli effetti terapeutici e nella durata degli<br />

effetti.<br />

Nella relazione si indagheranno questi aspetti, per individuare con<br />

maggior precisione le opportunità ed i limiti dell’impiego dell’Agopuntura<br />

nelle patologie dolorose, sia come terapia eziologica che antalgica.<br />

19


Dolore cronico, iperalgesia<br />

e sensibilizzazione centrale: il ruolo dell’agopuntura<br />

nella terapia integrata del paziente<br />

con dolore cronico somatico e/o viscerale<br />

M. Ercolani<br />

Dipartimento di Psicologia, Facoltà di Medicina e Chirurgia,<br />

Università di Bologna<br />

Il dolore cronico, un dolore che dura da più di tre mesi, raramente<br />

si presenta da solo e/o in una sola parte del corpo ; si associa spesso<br />

a insonnia, stanchezza, irritabilità, depressione e…ad altri dolori. Questo<br />

fatto ci fa pensare come il dolore non sia semplicemente il risultato<br />

di una stimolazione nocicettiva, ma qualcosa di ben più complesso che<br />

va oltre l’aspetto meramente sensoriale. Già R. Melzack nel 1999 aveva<br />

effermato che il dolore cronico è un disturbo neurologico e più recentemente<br />

G.J. Lavigne lo ha definito uno stato di ipervigilanza. Studi<br />

non recenti hanno concluso che la percezione del dolore non può essere<br />

predetta dallo stimolo e dalle sue caratteristiche. Più recentemente<br />

il modello che fa riferimento a lesioni o disfunzioni dei tessuti in presenza<br />

di un normale funzionamento del sistema nervoso, ha ceduto il<br />

passo a un modello concettuale più complesso che prevede alterazioni<br />

e cambiamenti fisiologici all’interno del sistema nervoso, in particolare<br />

nei sistemi di codifica ed elaborazione dell’informazione sensoriale.<br />

Tali modificazioni sembrano interessare più il sistema inibitorio discendente<br />

che quello ascendente di trasduzione e trasmissione dello stimolo<br />

nocicettivo, pur sottolineando come potenziali ripetuti sottosoglia<br />

abbiano un’azione sensibilizzante sui neuroni delle corna dorsali. In<br />

quest’ultimo modello concettuale vengono di volta in volta focalizzati<br />

cambiamenti fisiologici nel sistema nervoso precipitati da stimoli nocicettivi,<br />

un’aumentata suscettibilità al dolore, uno stato ansioso e/o de-<br />

21


L’agopuntura nel dolore<br />

pressivo e un ampio ventaglio di tratti psicologici e comportamentali<br />

premorbosi. Esiste oggi un’ampia evidenza che fa riferimento alla plasticità<br />

del sistema nervoso centrale e periferico che testimonia l’esistenza<br />

di un’anormalità di funzionamento del SN: neuroni sensoriali normalmente<br />

silenti in tessuti sani possono generare potenziali d’azione e<br />

la percezione del dolore anche in assenza di stimoli nocicettivi; inoltre<br />

influenze corticali modulano i processi nocicettivi nel midollo spinale.<br />

La manipolazione in animali da esperimento di circuiti localizzati nella<br />

corteccia cingolata anteriore, nell’amigdala, nell’insula e nella corteccia<br />

prefrontale mediale, modula il comportamento di dolore e la risposta<br />

dei nocicettori spinali. In molte condizioni caratterizzate da infiammazione<br />

o neuropatiche, le risposte nelle regioni sopraspinali vengono<br />

modificate. Nel 2006 Foss e altri e Baliki e altri hanno dimostrato l’importanza<br />

della corteccia prefrontale mediale nella percezione del dolore<br />

lombare: un segnale transitorio generato in periferia invade la corteccia<br />

e si mantiene nel tempo nella corteccia prefrontale rendendo la percezione<br />

più emozionale ed affettiva; la percezione del dolore lombare, in<br />

particolare la sua intensità e la durata, sono direttamente associate all’attività<br />

di questi nuclei cerebrali che alle caratteristiche dello stimolo,<br />

dove uno stimolo sia identificabile. Inoltre la letteratura scientifica ha<br />

ormai ampiamente documentato come disturbi psicologici e condizioni<br />

di stress acuto e cronico aumentino il rischio di precipitare sindromi<br />

caratterizzate da dolore cronico.<br />

In questo contesto e alla luce dei recenti progressi nella comprensione<br />

dei processi di modulazione del dolore, il ruolo e l’azione terapeutica<br />

dell’agopuntura vengono ad essere sempre più affermati e confermati<br />

, in particolare nella riduzione dei processi infiammatori centrali e periferici,<br />

per i suoi effetti antinocicettivi, sulla modulazione discendente<br />

endogena, nella riduzione dell’iperattività simpatica, per la regolazione<br />

neurotrasmettitoriale ed endocrina…<br />

La complessità della sintomatologia e della sofferenza del paziente<br />

con dolore cronico ci deve far riflettere e crescere nella consapevolezza<br />

che solo un approccio estremamente personalizzato e in un conte-<br />

22


L’agopuntura nel dolore<br />

sto più ampio di tipo biopsicosociale, che tenga conto, di volta in volta,<br />

del diverso peso degli aspetti biologici, psicologici e sociali, può dare<br />

al paziente e al medico quella soddisfazione necessaria per affrontare<br />

insieme e con fiducia le difficoltà della vita.<br />

Bibliografia<br />

M. ERCOLANI e L. PASqUINI (2007) La percezione del dolore, Il Mulino, Bologna<br />

A.V. APKARIAN e J.P. ROBINSON (2010) Pain Clinical Updates, IASP, Seattle,USA<br />

M. ERCOLANI e A. AGOSTINI (2010) Il dolore cronico viscerale, in E. MOLINARI e G.<br />

CASTELNUOVO, Psicologia clinica del dolore cronico, Springer,Milano<br />

23


La problematica della dose in agopuntura:<br />

scarsa rilevanza della variabile numero di aghi<br />

F. Ceccherelli<br />

Dipartimento di Farmacologia ed Anestesiologia, Università di Padova<br />

E. Marino<br />

Servizio di Terapia del Dolore,ASL Unica, Salerno<br />

P. Goioso<br />

Dipartimento di Anestesia e Terapia Intensiva, Ospedale S.Antonio, Padova<br />

A. Roveri<br />

Dipartimento di Biochimica, Università di Padova<br />

G. Gagliardi<br />

Servizio di Anestesia e Rianimazione, Firenze<br />

C. Ori<br />

A.I.R.A.S. (Associazione Italiana per la Ricerca e l’Aggiornamento Scientifico),<br />

Padova, Italy<br />

Indirizzo degli Autori: info@ceccherelli.it<br />

La razionalizzazione dell’agopuntura si ottiene con la individuazione<br />

di tutte le variabili che hanno rilevanza nel risultato<br />

terapeutico.<br />

Le variazioni nella tecnica di stimolazione dei punti che avvengono<br />

nella pratica quotidiana determinano la “dose” di stimolazione;<br />

questo è un aspetto gravemente trascurato nella ricerca<br />

scientifica agopunturale<br />

Si pensa all’importanza degli schemi terapeutici, con discussioni<br />

a non finire fra tradizionalisti e riflessoterapeuti e spesso<br />

l’aspetto della dose di stimolazione non viene considerato.<br />

Appare invece importante, da un punto di vista scientifico,<br />

indagare questo aspetto per isolare le variabili più importanti e<br />

trascurare quelle con scarsa rilevanza.<br />

Alcune variabili che si è iniziato a considerare sono:<br />

– il numero delle sedute di un ciclo terapeutico;<br />

– la frequenza delle sedute;<br />

25


L’agopuntura nel dolore<br />

– la durata della seduta;<br />

– il numero di aghi;<br />

– la grossezza degli aghi;<br />

– la profondità di puntura;<br />

– tipo, durata e numero ed intensità delle stimolazioni all’interno<br />

di ogni seduta<br />

– frequenza di stimolazione ed intensità della stessa in caso di<br />

elettroagopuntura.<br />

In questo contesto, gli Autori hanno indagato l’importanza<br />

del numero di aghi nel determinismo del risultato terapeutico.<br />

L’indagine è stata effettuata in 36 pazienti di età compresa fra<br />

35 e 55 anni portatori di dolore miofasciale cervicale sottoposti<br />

a sei sedute di agopuntura somatica. IL dolore è stato misurato<br />

con il Mc Gill Pain Questionnaire, con la Visual Analogue Scale,<br />

prima ed alla fine della terapia e dopo 1 – 3 mesi dalla fine. In<br />

corrispondenza delle sedute sono state utilizzate anche 5 scale<br />

verbali: dell’intensità del dolore, del pain relief, dell’aumento<br />

del dolore, del ripristino della funzione motoria ed un giudizio<br />

globale sull’efficacia della terapia. In ambedue i gruppi gli aghi<br />

sono stati infissi superficialmente ad esclusione dei due trigger<br />

points più dolorosi in cui sono stati infissi profondamente.<br />

Sia il gruppo trattato con 5 aghi che quello trattato con 11 mostrano<br />

un buon risultato terapeutico. Non vi sono differenze significative<br />

fra i due gruppi; al contrario, si evidenzia una tendenza<br />

ad un risultato migliore nel gruppo trattato con 5 aghi.<br />

Del tutto recentemente gli Autori hanno effettuato una nuova<br />

indagine clinico-sperimentale su tre gruppi di 30 pazienti ognuno,<br />

indagando l’efficacia di tre schemi terapeutici: 3 aghi versus<br />

5 aghi e versus 11 aghi. La patologia e le caratteristiche dell’outcome<br />

erano identiche al lavoro precedente.<br />

Anche in questo caso il risultato è stato equivalente senza differenze<br />

significative. Solamente al controllo dei tre mesi si è evidenziata<br />

una tendenza non significativa di diminuzione del risultato<br />

nel gruppo trattato con tre aghi.<br />

26


L’agopuntura nel dolore<br />

Per questa patologia e per questo tipo di pazienti un numero<br />

di aghi compreso fra 3, 5 e 11 non sembra essere una variabile<br />

importante nel determinismo del risultato terapeutico.<br />

Gli Autori non possono pensare di generalizzare tale risultato,<br />

ma esso potrebbe essere alla base del fatto che gli antichi maestri<br />

di agopuntura sembra utilizzassero solamente alcuni aghi e<br />

ben stimolati.<br />

27


Esperienze cliniche nella terapia del dolore secondo<br />

un nuovo modello diagnostico terapeutico<br />

dell’auricolo agopuntura<br />

Giancarlo G. Bazzoni<br />

G.S.A.T.N. Scuola Italiana di Agopuntura e Auricoloterapia - Sassari<br />

L’osservazione che la stimolazione auricolare agisce sul Dolore ma<br />

anche su altri sintomi agendo su punti distali rispetto alla loro sede è<br />

un concetto non intuitivo per il quale sono stati proposti diversi modelli<br />

interpretativi: Riflessoterapico, Olografico, Thalamic Neuron Therapy<br />

(TNT) e quello della Medicina Tradizionale Cinese (MTC).<br />

Negli ultimi decenni il tumultuoso procedere delle Neuroscienze<br />

(NS) ha apportato nuovi elementi che possono essere utili nell’elaborazione<br />

di un modello interpretativo dell’esistenza di microsistemi<br />

nel nostro organismo. Le più recenti scoperte delle NS, con tecniche di<br />

neuroimaging e ricerche di neurobiologia, vanno ben oltre quelli già<br />

importanti degli anni ’80 e ’90 e riassunti concettualmente nella Psico-neuro-endocrino-immunologia<br />

(PNEI). A partire da queste nuove<br />

acquisizioni alcuni autori, tra cui Damasio, Le Doux, Solms, Turnbull,<br />

hanno proposto un modello che prevede l’esistenza nel SNC di un gran<br />

numero di mappe dell’organismo. Nel SNC è dunque presente una collezione<br />

coerente di configurazioni neurali che formano istante per istante<br />

le mappe dello stato della struttura fisica dell’organismo nelle sue numerose<br />

dimensioni.<br />

Questi nuovi concetti neurofisiologici, pur elaborati in un contesto<br />

scientifico assai distante da quello delle riflessoterapie, nelle quali si è<br />

soliti comprendere l’auricolo-agopuntura, possono offrire una nuova<br />

chiave di lettura per questa disciplina. Possiamo dunque affermare che<br />

29


L’agopuntura nel dolore<br />

le diverse mappe (rappresentazioni neurali) del SNC si riverberano a<br />

livello periferico nella cosiddetta mappa “auricolare”. Nel padiglione<br />

auricolare si individuano “mappe rappresentative” correlate alle “vere<br />

mappe” (configurazioni neurali) del SNC. Attualmente le mappe<br />

proposte dalla scuola francese (G.L.E.M.) e cinese (China Academy of<br />

Traditional Chart) presentano delle sensibili differenze per quanto riguarda<br />

le localizzazioni auricolari dell’apparato muscolo scheletrico<br />

e dell’apparato genito-urinario. Mentre esiste una sostanziale concordanza<br />

per la rappresentazione dell’arto superiore con le due mappe<br />

che sono in questo caso sovrapponibili (fossa scafoidea), l’arto inferiore<br />

trova la sua posizione nella mappa cinese a livello della radice superiore<br />

dell’antelice mentre quella francese l’ha individuato nella fossa<br />

triangolare. La stessa rappresentazione del rachide differisce in maniera<br />

significativa tra le due scuole. Questa mancata concordanza tra<br />

rappresentazioni auricolari delle due scuole ha trovato da parte dell’autore<br />

un primo modello interpretativo di tipo neurofisiologico che<br />

spiegava il fenomeno con la mancata sovrapposizione tra innervazione<br />

scleromerica e dermatomerica. A questo modello ha fatto seguito un’interpretazione<br />

che vede nella mappa auricolare un “modello finzionale”<br />

(Bazzoni G 2006) delle diverse forme di dolore. Questo nuovo modello<br />

interpretativo può fornire una spiegazione per le diverse localizzazioni<br />

auricolari del dolore ma anche guidare il terapeuta nell’elaborazione di<br />

un più efficace protocollo terapeutico.<br />

Per quanto riguarda la lateralità di attivazione, nelle patologie algiche<br />

somatiche ben lateralizzate, i punti attivi, in una percentuale che<br />

va dal 75% all’80% dei casi, sono omolaterali alla sede del dolore. Nel<br />

rimanente 20-25% i punti possono essere contro-laterali o bilaterali.<br />

Nel dolore non lateralizzato, bilaterale o disposto sulla linea mediana,<br />

i punti si localizzano da ambedue i lati, con una certa prevalenza per il<br />

padiglione omolaterale al lato dominante.<br />

I punti auricolari attivi (neuro riflessi) si dispongono secondo la classica<br />

immagine dell’ omunculus auricolare (feto rovesciato) che segue la<br />

regola della corrispondenza alto-basso, molto simile a quella proposta<br />

da Penfield e Rasmunssen per la somatotopia corticale (Bossy J 1975).<br />

30


L’agopuntura nel dolore<br />

Abbiamo visto che la disposizione sul padiglione dei punti attivi in<br />

corso di una patologia algica periferica (rappresentazione del dolore)<br />

(“somatotopia del dolore” impropriamente secondo altri, risponde ai<br />

principi ordinatori rappresentati da: 1) Topografia del dolore 2) Patogenesi<br />

del dolore (sede della lesione algogena o classificazione eziopatogenetica<br />

del dolore ). La “Topografia del dolore” è responsabile della<br />

rappresentazione secondo una corrispondenza “distretto anatomico”<br />

(legato all’innervazione periferica” con zone auricolari abbastanza ben<br />

definite. Per esempio il dolore del distretto ” Collo, Spalla, Arto superiore”<br />

incide nella zona auricolare “Fossa Scafoidea”, quello del distretto<br />

”Cranio-Facciale” su “Lobo” e “Antitrago”. Per quanto riguarda invece<br />

la rappresentazione “del dolore” del rachide e dell’arto inferiore,<br />

interviene il secondo principio ordinatore rappresentato dal “tipo di<br />

dolore in atto” (classificazione eziopatogenetica del dolore).<br />

La classificazione eziopatogenetica del dolore in Nociettivo (Tessutale)<br />

a sua volta distinto in Superficiale (Cutaneo e Mucoso) e Profondo<br />

(Viscerale e Somatico compreso quello muscoloscheletrico) e Non Nocicettivo<br />

(Neuropatico e Psicogeno) trova una sua rispondenza nel fatto<br />

che i diversi tipi di dolore, pur interessando lo stesso distretto corporeo,<br />

trovano a livello di microsistema auricolare diverse evidenze sia<br />

a livello di diagnosi auricolare che di rappresentazione topografica sul<br />

padiglione. Per esempio il dolore nocicettivo si evidenzia nel microsistema<br />

auricolare come agopunto dolente alla palpazione (criterio principale)<br />

ed elettricamente attivo (criterio secondario), ma anche il dolore<br />

primario e secondario (riflesso e riferito) presentano differenze importanti<br />

nella diagnosi auricolare. La stessa rappresentazione topografica<br />

del dolore cambia, come già detto, in relazione alla sua eziopatogenesi,<br />

il dolore neuropatico incide sulla zona dell’elice (Hx) e del margine<br />

posteriore del lobo (Lo), viceversa il dolore psicogeno non ha alcuna<br />

rappresentazione auricolare. Il dolore superficiale cutaneo e mucoso<br />

trova invece la sua rappresentazione sulla superficie interna ed esterna<br />

dell’elice.<br />

Coerentemente con quanto esposto veranno illustrati alcuni “case re-<br />

31


L’agopuntura nel dolore<br />

port”, riguardanti diverse forme di dolore muscolo scheletrico, trattati<br />

seguendo questo nuovo modello di terapia auricolare.<br />

Il superamento della dicotomia tra mappa “cinese” e “francese”, nell’ottica<br />

del raggiungimento di una ricomposizione tra empiria della<br />

pratica clinica e visione neurofisiologica non riduzionistica delle metodiche<br />

riflessoterapiche, ci sembra un percorso che, se pur non agevole,<br />

si deve comunque cercare di percorrere.<br />

32


Importanza dell’esperienza del terapeuta<br />

nel determinare i risultati delle riflessoterapie.<br />

Studio retrospettivo 1982-2009<br />

P. Barbagli<br />

R. Bollettin<br />

Ambulatorio di Terapia del Dolore – Riva del Garda (TN)<br />

A.I.R.A.S. – Padova<br />

Facendo seguito a precedenti lavori, nei quali si è cercato di capire<br />

quali fattori influenzano i risultati delle riflessoterapie, vengono qui<br />

esaminati i risultati ottenuti dal 1982 al 2009 dagli Autori mediante<br />

tecniche riflessoterapiche, sia in patologie dolorose che in patologie<br />

non dolorose. Per “esperienza del terapeuta” si intende quel bagaglio,<br />

difficilmente traducibile in termini numerici, che ogni medico matura<br />

dalle miriadi di osservazioni cliniche giornaliere, nonché dal continuo<br />

aggiornamento, e che cerca di trasferire nella sua pratica terapeutica, al<br />

fine di migliorarne i risultati. Per capirne l’effettiva importanza al fine<br />

di migliorare i risultati, vengono qui analizzati i risultati ottenuti al termine<br />

di un ciclo di riflessoterapie in periodi temporali successivi, per<br />

verificare se i risultati migliorano con il tempo, ovvero con l’aumento<br />

dell’esperienza. I risultati sono considerati come “miglioramento percentuale<br />

soggettivo” (MPS) rispetto alla condizione di partenza. Nel<br />

gruppo “dolore” le patologie trattate erano dolorose, con numero di<br />

casi 3925, 1031 maschi e 2894 femmine, età media di 58,7 anni ± 16,7,<br />

durata media del dolore di 44,2 mesi ± 96,8, durata della terapia di 26,4<br />

giorni ± 26,5, numero di sedute 6,5 ± 5,1. In questo gruppo le tecniche<br />

terapeutiche sono state: neuralterapia secondo Huneke in 2005 casi,<br />

agopuntura in 1019, riflessoterapia con soluzione fisiologica in 229, laserterapia<br />

in 140, omeomesoterapia in 79, mesoterapia classica in 24,<br />

altri tipi di tecniche in 435. Nel gruppo “patologie varie” le patologie<br />

33


L’agopuntura nel dolore<br />

trattate erano le più svariate, comunque non dolorose e potenzialmente<br />

trattabili mediante riflessoterapia. Il numero dei casi trattati è stato<br />

di 789, 206 maschi e 584 femmine, età media di 42,8 anni ± 17,5, durata<br />

media del sintomo di 63,1 mesi ± 92, durata della terapia di 48,8 giorni<br />

± 43,3, numero di sedute 7,6 ± 4,2. Le tecniche terapeutiche sono state:<br />

agopuntura 479, neuralterapia sec. Huneke 139, omeomesoterapia<br />

64, mesoterapia classica 61, riflessoterapia con soluzione fisiologica 21,<br />

laserterapia 5, altre 20. Nel gruppo “dolore”, analizzando i risultati in<br />

periodi temporali successivi, i risultati sono visualizzati nel grafico 1,<br />

e risultati analoghi sono stati ottenuti analizzando i risultati conseguiti<br />

mediante le singole tecniche più utilizzate, nell’ordine neuralterapia<br />

sec. Huneke e agopuntura.<br />

Nel gruppo “patologie varie”, i risultati sono visualizzati nel grafico<br />

2, mentre risultati analoghi sono stati ottenuti analizzando i risultati<br />

conseguiti mediante le singole tecniche più utilizzate, nell’ordine agopuntura<br />

e neuralterapia sec. Huneke.<br />

34<br />

GRAFICO 1


L’agopuntura nel dolore<br />

GRAFICO 2<br />

In conclusione, benché l’indice di efficacia terapeutica utilizzato, il<br />

“miglioramento percentuale soggettivo” (MPS), consideri soltanto il risultato<br />

conseguito al termine della terapia, senza quindi considerare il<br />

risultato a distanza mediante follow-up, sembra comunque sufficientemente<br />

indicativo allo scopo di questo studio.<br />

I dati ottenuti analizzando quest’indice, tranne nei primi anni, nei<br />

quali venivano apprese ed utilizzate in modo crescente le tecniche terapeutiche<br />

in esame, non mostrano un progressivo miglioramento dei<br />

risultati terapeutici, e non sembrano pertanto confermare l’ipotesi che<br />

l’esperienza del terapeuta possa essere un importante fattore nel determinare<br />

i risultati mediante riflessoterapie, sia nelle patologie dolorose<br />

che in quelle non dolorose.<br />

35


Effetto della elettro-agopuntura auricolare<br />

sul flusso microcircolatorio cutaneo:<br />

trial in cross-over su volontari sani<br />

G. Gagliardi<br />

Dipartimento di Anestesia e terapia Intensiva, Ospedale Sant’Antonio, Padova, Italia<br />

Meneghetti<br />

Dipartimento di Farmacologia ed Anestesiologia,Università di Padova, Italia<br />

F. Ceccherelli<br />

A.I.R.A.S., Padova, Italia<br />

Introduzione. È dimostrato che la stimolazione con elettroagopuntura<br />

può influenzare il flusso microcircolatorio, con azione diretta a livello<br />

arteriolare (1), effetto questo dimostrato in diversi distretti: a livello<br />

ovarico (2), del nervo periferico (3, 4), con effetti diversi in base alla<br />

sede, frequenza ed intensità di stimolazione, Tale azione è imputabile<br />

a modificazioni indotte a livello della regolazione del sistema nervoso<br />

autonomo. Infatti recenti studi hanno dimostrato come la stimolazione<br />

agopunturale possa indurre importanti cambiamenti fisiologici a livello<br />

del sistema nervoso autonomo, in particolare la stimolazione auricolare<br />

induce un significativo incremento dell’attività parasimpatica senza significativi<br />

cambiamenti dell’attività simpatica (5). La dimostrazione di<br />

questo effetto nel meccanismo azione dell’agopuntura rende più chiaro<br />

il suo impiego in quelle sindromi dolorose in cui l’iperattività del sistema<br />

simpatico è parte integrante del meccanismo eziopatogenetico. Ne<br />

sono esempio la fibromialgia primaria (6), la distrofia simpatica riflessa<br />

(7), i sintomi correlati alla sindrome da colpo di frusta (8). L’obiettivo<br />

di questo studio è quello di valutare l’effetto della elettroagopuntura<br />

auricolare a bassa ed alta frequenza sul flusso microcircolatorio cutaneo<br />

a livello della mano.<br />

Materiali e metodi: Sono stati studiati 18 volontari sani, trattati in<br />

maniera randomizzata in cross over con elettroagopuntura auricolare a<br />

2 Hz e 100 Hz. L’agopuntura è stata fatta sull’orecchio dominante (tutti<br />

37


L’agopuntura nel dolore<br />

dx), i punti utilizzati sono stati il punto Shenmenn situato all’apice della<br />

fossetta triangolare ed il punto talamo sul bordo interno dell’antitrago.<br />

I parametri misurati prima e durante la stimolazione sono stati la<br />

frequenza cardiaca, la pressione arteriosa ed il flusso microcircolatorio<br />

cutaneo misurato con un flussimetro laser-doppler (Periflux, PF4000,<br />

Perimed AB) con le sonde applicate sul dorso della mano sul primo<br />

e secondo metacarpo. Il sistema Periflux esprime la perfusione come<br />

PU (Unità di Perfusione) arbitrarie quindi come flusso relativo. Oltre<br />

al flusso è stata studiata ache la variazione della vasomotion attraverso<br />

l’analisi dello spettro di potenza delle onde di oscillazione microcircolatorie.<br />

Risultati:<br />

Frequenza cardiaca e pressione arteriosa<br />

Durante tutto il periodo di stimolazione a bassa frequenza si è osservata<br />

una variazione della frequenza cardiaca del 9,19% al tempo T2<br />

e del 10,69% rispetto al basale, con variazioni poco significative della<br />

pressione arteriosa; la stimolazione a 100 Hz non ha portato a variazioni<br />

significative dei valori di frequenza cardiaca e pressione arteriosa.<br />

Flusso micro circolatorio<br />

I risultati del flusso microcircolatorio osservati prima e durante la<br />

stimolazione hanno evidenziato dei valori diversi in relazione alla frequenza.<br />

La stimolazione ad alta frequenza mostra una diminuzione del<br />

PU su entrambi i siti di registrazione ai tempi T1 e T2 risulta essere rispettivamente<br />

di 9,51% e 12,31% alla mano destra e di 4.39 e 7,20 alla<br />

mano sinistra<br />

Vasomotion<br />

La vasomotion durante il periodo di stimolazione subisce delle modificazioni<br />

in relazione alla frequenza di stimolazione. Durante l’elettrostimolazione<br />

auricolare a bassa frequenza, tra i primi 10 minuti di<br />

stimolazione ed i successivi 10 minuti vi è una variazione significativa<br />

della vasomotion, l’analisi dello spettro di potenza delle oscillazioni<br />

mostra un incremento sia a destra che a sinistra sulle bande di frequen-<br />

38


L’agopuntura nel dolore<br />

za fino a 3 CPM riferibili alla attività endoteliale e neurogena. La variazione<br />

è meno importante per l’attività miogena. L’elettrostimolazione<br />

auricolare ad alta frequenza non evidenzia cambiamenti significativi<br />

tra i due periodi di osservazione.<br />

Conclusione. La stimolazione auricolare è in grado di modificare il<br />

flusso cutaneo e la frequenza di stimolazione sembra essere la variabile<br />

determinante. Il meccanismo non è ancora ben definito, l’ipotesi<br />

più verosimile è che la stimolazione ad alta frequenza provoca un incremento<br />

del tono simpatico che si traduce in riduzione del flusso, la<br />

stimolazione a bassa frequenza ha invece una azione di modulazione<br />

del sistema nervoso autonomo, con una riduzione del tono simpatico<br />

come già descritto in letteratura(9) ma anche con aumento dell’attività<br />

parasimpatica (5). La miglior definizione dell’azione della elettroagopuntura<br />

sul sistema nervoso autonomo è di fondamentale importanza<br />

per definire meglio il meccanismo d’azione e soprattutto la modalità di<br />

applicazione nella pratica clinica.<br />

References<br />

1) Komori M., Takada K.,Tomizawa Y., Nishiyama K., Kondo I., Kawamata M, Ozaki<br />

M., Microcirculatory Responses to Acupuncture Stimulation and Phototherapy.<br />

Anesth Analg 2009; 108:635-640<br />

2) Stener-Victorin E., Fujisawa S., Kurosawa M., Ovarian blood flow responses to<br />

electroacupuncture stimulation depend on estrous cycle and on site and frequency<br />

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3) Inoue M, Hojo T, Nakajima M, Kitakoji H, Itoi M, Katsumi Y. The effect of electrical<br />

stimulation of the pudendal nerve on sciatic nerve blood flow in animals.<br />

Acupunct Med. 2008;26(3):145-8.<br />

4) Inoue M, Kitakoji H, Yano T, Ishizaki N, Itoi M, Katsumi Y Acupuncture Treatment<br />

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or Electroacupuncture Stimulation and Sciatic Nerve Blood Flow. eCAM<br />

2008;5(2)133–143<br />

5) Haker, E., Egekvist, H., Bjerring, P., Effect of sensory stimulation (acupuncture) on<br />

sympathetic and parasympathetic activities in healthy subjects. J. Auton. Nerv. Syst.<br />

2000, 79, 52–59.<br />

39


L’agopuntura nel dolore<br />

6) Furlan, R., Colombo, S., Perego, F., Atzeni, F., Diana, A., Barbic, F., Porta, A., Pace,<br />

F., Malliani, A., Sarzi-Puttini, P., Abnormalities of cardiovascular neural control and<br />

reduced orthostatic tolerance in patients with primary fibromyalgia. J. Rheumatol.<br />

2005, 32, 1787–1793.<br />

7) Baron, R.M., Levine, J.D.M.P., Fields, H.M.P., Causalgia and reflex sympathetic dystrophy:<br />

does the sympathetic nervous system contribute to the generation of pain?<br />

Muscle Nerve 1999, 22, 678–695.<br />

8) Passatore, M., Roatta, S., Influence of sympathetic nervous system on sensorimotor<br />

function: whiplash associated disorders (WAD) as a model. Eur. J. Appl. Physiol.<br />

2006, 98, 423–449.<br />

9) Mannerås L, Cajander S, Lönn M, Stener-Victorin E Acupuncture and exercise restore<br />

adipose tissue expression of sympathetic markers and improve ovarian morphology<br />

in rats with dihydrotestosterone-induced PCOS.<br />

Am J Physiol Regul Integr Comp Physiol. 2009, 296(4):1124-31.<br />

40


“Agopuntura Riflessoterapica” nella terapia del dolore:<br />

differenze ed analogie con il metodo tradizionale<br />

Antonio Losio<br />

Consigliere SIRAA – UMAB Brescia<br />

L’agopuntura è comunemente considerata, tra le metodiche per la terapia<br />

del dolore cronico, altamente efficace.<br />

Da autori di ispirazione tradizionale cinese viene spesso sottolineato<br />

il fatto che solo medici che praticano l’agopuntura secondo i loro principi<br />

possano legittimamente definirsi tali.<br />

In realtà sono praticate nel mondo tecniche o stili diversi di agopuntura<br />

come di seguito schematizzato:<br />

1. Agopuntura secondo la MTC come standardizzata nella Cina post<br />

rivoluzionaria e comunemente utilizzata in tutto il mondo.<br />

2. Agopuntura di ispirazione Giapponese o dei meridiani che intende<br />

recuperare le teorie originarie della agopuntura come descritte nel<br />

Nei Jing<br />

3. Agopuntura riflessoterapica od occidentale che si base su evidenze<br />

scientificamente provate.<br />

In questo lavoro sono esaminate, relativamente alla diagnosi ed alla<br />

terapia, le principali analogie e differenze tra le tre metodiche citate che<br />

emergono dalla letteratura consultata.<br />

Bibliografia<br />

Sarà prossimamente allegata al testo dell’intervento pubblicato in versione integrale<br />

sul sito www1.popolis.it/umab<br />

41


Applicazioni anestesiologiche dell’agopuntura<br />

P. Betti<br />

2° Servizio Anestesia e Rianimazione, Ambulatorio di Agopuntura,<br />

Dipartimento Trapianti Addominali, A.O. Niguarda Ca’ Granda Milano<br />

Il razionale dell’agopuntura (AA) per tecniche anestesiologiche verte<br />

sull’utilizzo di una tecnica sedativo/analgesica priva di effetti collaterali,<br />

per ridurre lo stress anestesiologico e gli effetti collaterali legati agli<br />

anestetici. Questo rappresenta il “goal sognato” per qualunque tecnica<br />

anestesiologica, soprattutto per i pazienti più compromessi. Purtroppo<br />

l’anestesia in AA, che corrisponde all’Elettro-Agopuntura (EA), non risulta<br />

in grado di soddisfare tutti i requisiti richiesti da una vera anestesia,<br />

pur con le innovazioni introdotte negli anni ’90, ossia le tecniche<br />

di selezione dei soggetti responder attraverso test pre-operatori ed<br />

l’utilizzo di ABA (Acupuncture Balanced Anesthesia). Infatti l’anestesia<br />

generale prevede: abolizione della coscienza, analgesia profonda, che<br />

ha come obiettivo l’abolizione degli stimoli cardiovascolari e vegetativi<br />

dolore-correlati con ridotto o nullo innesco della reazione da stress, e<br />

miorisoluzione. Viceversa l’anestesia con EA garantisce analgesia, intesa<br />

come riduzione di dolore, pz sveglio, mancata curarizzazione, forse<br />

ridotta risposta da stress e, pur con gli accorgimenti esposti, è gravata<br />

da una pesante percentuale di insuccesso. Il suo utilizzo, auspicabile<br />

nella Cina rurale di metà secolo scorso, poiché consentiva di portare<br />

a termine procedure diversamente non effettuabili, risulta improponibile<br />

oggi in Occidente, per le sofisticate tecniche chirurgiche che non<br />

possono prescindere dalla curarizzazione, per i ritmi di sala operatoria<br />

43


L’agopuntura nel dolore<br />

e per la necessità di assoluta riproducibilità del risultato, requisito imprescindibile<br />

per l’attuale criterio di eccellenza. Quindi il cardine del<br />

suo impiego si è spostato “dall’attuare un’anestesia in agopuntura” a<br />

“utilizzare l’agopuntura in corso di anestesia” per gli ausili che essa può<br />

apportare. Sono stati quindi studiate le possibilità di utilizzo sia durante<br />

l’atto chirurgico che nel post-operatorio. Nel primo contingente troviamo<br />

l’impiego dell’AA per ridurre il dosaggio degli anestetici e limitare il<br />

loro impatto sull’organismo, arginando la reazione da stress e gli effetti<br />

cardiovascolari legati agli oppiacei e narcotici stessi. In letteratura però<br />

i risultati sono discordanti. Un ambito nel quale l’AA può venire usata<br />

come unico presidio in sostituzione ai farmaci, utilizzabili comunque in<br />

caso di necessità, è quello delle sedazioni. Per la chirurgia ambulatoriale<br />

o in DH effettuata in anestesia locale o loco-regionale la possibilità di<br />

utilizzare una tecnica sedativa che non preveda l’uso di farmaci è di<br />

grande ausilio per una dimissione rapida e sicura. Analogo criterio è<br />

auspicabile per le procedure endoscopiche e radiologiche. Per quanto<br />

riguarda le applicazioni per il post-operatorio è ampiamente dimostrato<br />

il suo impiego per il controllo della nausea/vomito (PONV), sia con la<br />

tecnica di infissione, che con l’acupressione. Altri studi ne valutano positivamente<br />

l’impiego per la prevenzione del laringospasmo post-estubazione<br />

nel bambino. Negli ultimi anni un crescente interesse dimostrato<br />

da numero crescente di studi si è rivolto al dolore post-operatorio. La<br />

puntura preventiva, l’EA, l’impiego di auricoloterapia, l’acupressione<br />

con vari presidi, sono le tecniche più valutate con risultati che richiedono<br />

ancora importanti approfondimenti ma rivelano una notevole possibilità<br />

di applicazione per ridurre la dose di oppiacei e ridurre così gli<br />

effetti collaterali ad essi connessi. Come in ogni altro ambito dell’AA,<br />

questo momento storico richiede agli agopuntori, e in questo senso agli<br />

anestesisti agopuntori, un notevole sforzo nella stesura di lavori numerosi<br />

e di elevato livello qualitativo per chiarire con precisione gli ambiti<br />

di applicazione di questa antica tecnica in associazione alle più moderne<br />

tecnologie, processo già avviato e dimostrato dalla comparsa di studi di<br />

rilievo sull’AA sulle più prestigiose riviste specialistiche.<br />

44


Bibliografia<br />

L’agopuntura nel dolore<br />

Lee A - Acupuncture and anaesthesia - Best Practactice & Research Clinical Anaesthesiology<br />

- Vol. 20, No. 2, pp. 303–314, 200<br />

Wang SM - Acupuncture analgesia: II. Clinical considerations - Anesth Analg [1526-<br />

7598] 2008 Feb;106(2): 611-21 Chernyak GV - Perioperative Acupuncture and Related<br />

Techniques- Anesthesiology 2005; 102:1031–49<br />

Grief R Transcutaneous Electrical Stimulation of an Auricular Acupuncture Point Decreases<br />

Anesthetic Requiremen<br />

Anesthesiology 2002; 96:306–12<br />

Lee A - Stimulation of the wrist acupuncture point P6 for preventing postoperative<br />

nausea and vomiting.Cochrane Database Syst Rev [1469-493X] 2004 ;(3) Pages:<br />

CD003281<br />

45


Utilizzo dell’agopuntura in travaglio di parto:<br />

limiti e prospettive<br />

Isabella Neri<br />

Raffaele Bruno<br />

Francesca Fontanesi<br />

Fabio Facchinetti<br />

Dipartimento Integrato Materno Infantile,<br />

Università di Modena e Reggio Emilia, Modena<br />

L’introduzione delle tecniche di agopuntura nella pratica clinica occidentale<br />

ha interessato anche il campo ostetrico con particolare riferimento<br />

al possibile utilizzo durante il travaglio di parto. In realtà la<br />

Medicina Tradizionale Cinese descrive l’applicazione dell’agopuntura<br />

per favorire il travaglio e quindi considerando soprattutto l’effetto<br />

ossitocico favorente la contrattilità uterina. Tuttavia i due meccanismi<br />

ossitocico ed antalgico in realtà hanno basi comuni poiché la buona<br />

progressione del travaglio fa si che la donna sia maggiormente collaborante<br />

e motivata e pertanto sopporti meglio il dolore.<br />

Al di là di tali speculazioni estremamente teoriche, rimane il fatto<br />

che nell’ultimo decennio numerosi studi si sono occupati di tale argomento.<br />

L’effetto antalgico dell’agopuntura è stato paragonato ad<br />

osservazione,ad agopuntura minimal oppure ad altre tecniche naturali<br />

quali tens e massaggi. Gli outcomes sono stati valutati in termini di<br />

scala VAS ma anche considerando la richiesta della donna di analgesia<br />

farmacologia.<br />

Il primo punto fermo è stato posto dalla Cochrane Review del 2006<br />

che ha stabilito come l’agopuntura e l’agopressione mostrassero negli<br />

studi analizzati un effetto nel ridurre la richiesta di analgesia farmacologia.<br />

Successivamente nel 2009 una ulteriore analisi della letteratura<br />

ha raffreddato gli entusiasmi stabilendo che l’agopuntura non era in<br />

47


L’agopuntura nel dolore<br />

grado di diminuire i valori di percezione del dolore anche se rimaneva<br />

assodatala capacità di limitare l’uso di analgesia farmacologica.<br />

Al di là delle considerazioni scientifiche occorre anche valutare l’applicabilità<br />

di tale metodica. Infatti non va dimenticato che la seduta di<br />

agopuntura prevede l’infissione di numerosi punti che limitano il movimento<br />

della donna e che tale tecnica non è tanto diffusa nel nostro<br />

paese da permettere una offerta su larga scala.<br />

48


Utilizzo di un protocollo agopunturale<br />

per il controllo del dolore postoperatorio<br />

in chirurgia toracica<br />

Mariacristina Migliarese, 3° Servizio di Anestesia e Rianimazione, Dipartimento<br />

Cardiovascolare A. O. Niguarda Ca’ Granda, Milano. Scuola SO-WEN, Milano<br />

Filippo Milazzo, 3° Servizio di Anestesia e Rianimazione, Dipartimento Cardiovascolare<br />

A. O. Niguarda Ca’ Granda, Milano. Scuola SO-WEN, Milano<br />

Mario Ravini, U. O. Chirurgia Toracica, Dipartimento dei Trapianti, A. O. Niguarda<br />

Ca’ Granda, Milano<br />

Patrizia Betti, 2° Servizio di Anestesia e Rianimazione, Dipartimento dei Trapianti,<br />

A.O. Niguarda Ca’ Granda, Milano. Scuola CSTMF, Torino<br />

Mikaela Bertuzzi, S.C. Servizio Qualità MCQ, A.O. Niguarda Ca’ Granda, Milano<br />

Introduzione. Il dolore post operatorio in chirurgia toracica rimane<br />

ancora un problema e ci spinge a valutare altre terapie in grado di ridurre<br />

il dolore e di migliorare il decorso del paziente operato: scopo<br />

di questo lavoro è di valutare l’efficacia del trattamento con agopuntura<br />

tramite i suoi meccanismi biochimici, psicologici ed energetici, in<br />

associazione alla tradizionale terapia antalgica nei pazienti sottoposti<br />

ad intervento chirurgico presso la Divisione di Chirurgia Toracica dell’Ospedale<br />

Niguarda Ca’ Granda di Milano. Le cause di tale dolore sono<br />

dovute a stiramento, compressione dei nervi intercostali, stiramento<br />

o sezione dei muscoli della parete, a sfregamento della punta del drenaggio<br />

sulla pleura parietale, al decubito laterale intraoperatorio e alla<br />

trazione del plesso ascellare (nelle VATS). Il dolore riferito è dovuto alla<br />

lesione dei nervi intercostali cioè a deafferantazione nervosa, giustificata<br />

dalla incisione lungo il percorso intercostale e dalla compressione<br />

del divaricatore toracico. Essa spiega la sintomatologia anche a livello<br />

periferico e porta ad inquadrarlo come dolore neuropatico. Il dolore riferito<br />

dai pazienti nell’immediato postoperatorio è intenso e si traduce<br />

49


L’agopuntura nel dolore<br />

in un aumento del tono muscolare scheletrico, in una riduzione della<br />

compliance polmonare con possibili complicanze respiratorie che possono<br />

complicare e prolungare il decorso del paziente operato.<br />

Numerosi autori (1,2) si sono posti il problema del trattamento del<br />

dolore postoperatorio e hanno cercato di validare gli effetti dell’agopuntura,<br />

specialmente su quello posttoracotomico (3,4) in quanto più<br />

resistente alle terapie ad oggi in atto; alcuni (5 ) si sono serviti di singoli<br />

punti trattati con elettrostimolazione, per un periodo che comprendeva<br />

il post operatorio, altri (4) si sono serviti di aghi semipermanenti lungo<br />

la catena mediale di vescica (BL12-L19) lasciandoli per un lungo periodo<br />

e controllando a distanza di tempo il dolore e la qualità di vita dei<br />

pazienti aderenti a questi studi. Caratteristica comune: avevano gruppi<br />

di controllo. Quasi tutti hanno avuto risultati positivi sul dolore.<br />

Abbiamo considerato il dolore da toracotomia in generale come<br />

ostruzione della circolazione del QÌ e XUÈ, che comporta stasi di QÌ e<br />

di XUÈ. Inoltre le cause di tale dolore il tipo di dolore trafittivo ed esacerbato<br />

dalla palpazione delle zone dolenti ci ha portato a considerare<br />

la sua componente neuropatica , che a sua volta può essere<br />

ricondotta a stagnazione di QÌ e di XUÈ (6).<br />

Pazienti e metodi. È stato condotto uno studio osservazionale da<br />

marzo 2009 a marzo 2010. Sono stati trattati 40 pazienti sottoposti a<br />

chirurgia polmonare (16F e 24M), età media 60,9 (range 27-79 anni). 24<br />

pazienti sono stati sottoposti ad interventi in toracotomia, 7 a VATS,<br />

5 a minitoracotomia e 4 a minitoracotomia in VATS. Tutti hanno ricevuto<br />

anestesia bilanciata, intubazione selettiva con tubo doppio lume<br />

e posizionamento di cateterino toracico tra T7 eT8.( quando possibile).<br />

L’analgesia postoperatoria tradizionale è stata condotta secondo i<br />

protocolli vigenti nel nostro reparto. Trattamento con agopuntura: un<br />

trattamento di 30’/die a 24-48-72 ore dall’intervento Vengono stabiliti<br />

due protocolli per il 1° e 2-3° trattamento per la diversa compliance del<br />

paziente.<br />

Toracotomie/Minitoracotomie<br />

1° trattamento.(compliance del paziente ridotta)<br />

50


L’agopuntura nel dolore<br />

LI 4, LV 3, GB 34, GB 36 ST36,LU7,TE6,VC17,SP6 KI6<br />

2° e 3° trattamento (compliance maggiore)<br />

Huatuojaji T3-T5-T7- T9, LI 4, GB 34, LU 7, VC 17, ST 36,GB 36<br />

Per l’ impotenza funzionale al braccio è stato aggiunto come primo<br />

punto ST38.<br />

Dei 40 pazienti 27 hanno ricevuto due trattamenti e 13 tre trattamenti<br />

visto il perdurare della sintomatologia dolorosa. Sono stati monitorati<br />

FC, SpO2 e terapia farmacologica analgesica.<br />

Valutazione del dolore a paziente in decubito obbligato, in mobilizzazione<br />

e sotto tosse.<br />

Per la valutazione del dolore ci siamo serviti della Scala NRS (Scala<br />

Numerica Verbale) da 0 a 10 a 6 items (7)<br />

Per tutti i pazienti i dati monitorati sono stati raccolti in 8 tempi:<br />

Tempi: n° 8<br />

T1 = 1° trattamento valutazione pre agopuntura<br />

T2= 1° trattamento valutazione post agopuntura<br />

T3= 2° trattamento valutazione pre agopuntura<br />

T4= 2° trattamento valutazione post agopuntura<br />

T5= 3°trattamento valutazione pre agopuntura<br />

T6= 3° trattamento valutazione post agopuntura<br />

T7= Giornata post ultimo trattamento/pre dimissione<br />

T8= Giornata dimissione<br />

I dati raccolti sono stati analizzati utilizzando il programma statistico<br />

SPSS, Test di Student e Test di ANOVA, livello di significatività p <<br />

0.05.<br />

Risultati. In media al tempo T1 (pre-trattamento) le valutazioni del<br />

dolore in decubito obbligato, in mobilizzazione e sotto tosse secondo la<br />

scala NRS erano superiori a 7 .<br />

Se consideriamo la differenza media tra T1 e T8 c’è stata una significativa<br />

riduzione del dolore in decubito obbligato (5,13±1,3), in mobilizzazione<br />

(5,75±1,3) e sotto tosse (5,78±1,4) della scala NRS in tutti i tre tipi<br />

di dolore rilevati dopo il 1° e il 2° trattamento e dopo il 3° trattamento<br />

effettuato in solo 13 pazienti. La riduzione del dolore si è stabilizzata<br />

51


L’agopuntura nel dolore<br />

in tutti i pazienti ai tempi pre-dimissione e in giornata di dimissione.<br />

Non si è osservata significativa differenza nei gradi di dolore in relazione<br />

al tipo di intervento. Non variazioni nel trend della FC e SpO2.<br />

L’associazione agopuntura/farmaci ha ridotto il consumo di farmaci<br />

analgesici. La maggior parte (23 pazienti, 57,5%) ha ricevuto come terapia<br />

l’associazione di morfina e paracetamolo e il consumo si è ridotto<br />

dopo il 2° trattamento (16 pazienti, 40%).<br />

I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti e avvalorano gli studi sugli<br />

effetti dell’agopuntura. Per una conferma dei risultati ci siamo proposti<br />

di proseguire con uno studio retrospettivo caso-controllo.<br />

Bibliografia<br />

1. Pohodenko-Chudakova IO. Acupuncture analgesia and its application in craniomaxillofacial<br />

surgical procedures. J Craniomaxillofac Surg 2005;33:118-22.<br />

2. Lin JG,Lo MW, Wen YR, Hsien CL, Tsai SK, Sun WZ. The effect of high and lowfrequency<br />

electroacupuncture in pain after lower abdominal surgery. Pain 2002;99:509-<br />

14.<br />

3. Chong LY, Treasure T. Acupuncture to relieve the pain of thoracotomy: commentary<br />

on randomized, controlled trial. J Thorac Cardiovasc Surg 2008;136:1470-1.<br />

4. 4.Vickers AJ, Rusch VW, Malhotra VT, Downey RJ, Cassileth BR. Acupuncture is<br />

a feasible treatment for post-thoracotomy pain: results of a prospective pilot trial.<br />

BMC Anesthesiology 2006:6:5<br />

5. Wong RHL, Lee TW, Sihoe ADL, Wan IYP, NG CSH, Chan SKC, Wong WWL, Liang<br />

YM, Yim APC. Analgesic effect of electroacupuncture in post-thoracotomy pain: a<br />

prospective randomized trial.AnnThorac Surg 2006;81:2031-6.<br />

6. Evangelista P, Sferra R. Dolore neuropatico. SIA 2005;113:37-43.<br />

7. Bijur PE, Latimer CT, Gallagher EJ. Validation of verbally administered numerical<br />

rating scale in acute pain for use in the emergency departement. Acad Emerg Med<br />

2003;10:390-392.<br />

52


Localizzazione delle aree auricolari di rappresentazione<br />

della nausea e vomito nei pazienti neoplastici<br />

sottoposti a chemioterapia (CINV)<br />

M. Cormio<br />

Docente Scuola Agopuntura C.S.T.N.F. - Torino<br />

G. Lupi<br />

CSTNF, Ambulatorio di Agopuntura per il trattamento dell’iperemesi gravidica e della<br />

nausea e vomito nei pazienti chemiotrattati - Ospedale Regionale U. Parini di Aosta<br />

La nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia (CINV) permangono un<br />

problema clinico rilevante nonostante la potenziata terapia anti-emetica disponibile<br />

attualmente. La letteratura scientifica riguardo all’uso e all’efficacia<br />

dell’agopuntura nella CINV è sufficientemente consistente, attendibile e<br />

fondata. Solo molto recentemente studi clinici in cui l’agopuntura auricolare<br />

viene utilizzata come terapia complementare nella CINV iniziano a venir citati<br />

in letteratura. Tuttavia<br />

questo campo di<br />

applicazione è ancora<br />

al suo esordio e mancano,<br />

per il momento,<br />

indicazioni pratiche e<br />

attendibili sulla scelta<br />

dei punti da utilizzare<br />

e risultati clinici<br />

fondati.<br />

Scopo di questo lavoro<br />

è individuare,<br />

studiare ed analizzare<br />

le aree auricolari che<br />

sottendono a un trattamento<br />

di agopuntura<br />

auricolare come<br />

53


L’agopuntura nel dolore<br />

trattamento anti-emetico complementare in 60 pazienti (Pazienti con CINV<br />

vs Gruppo di Controllo). Il nostro progetto di ricerca è stato così suddiviso:<br />

1. Ricerca bibliografica delle evidenze dell’agopuntura Auricolare nella<br />

CINV<br />

2. Ricerca nei principali e più accreditati testi di Agopuntura Auricolare delle<br />

aree indicate nel trattamento della nausea e del vomito (diverse scuole<br />

e tradizioni)<br />

3. Creazione di database e forms in formato cartaceo e digitale<br />

4. Ricerca clinica sui padiglioni auricolari (Screening elettrico, e baro-estesico)<br />

delle aree attive<br />

5. Raccolta e analisi dei dati di frequenza delle aree auricolari attive nella<br />

CINV<br />

Le aree in cui si è osservata una maggiore e significativa incidenza di punti<br />

sensibili/reattivi rispetto ai controlli (vd figure) dovrebbero rappresentare<br />

un trattamento maggiormente mirato.<br />

Sebbene ci siano pochissime citazioni e riferimenti nei testi di Agopuntura<br />

Auricolare e anche nella letteratura scientifica internazionale, l’ipotesi<br />

che l’agopuntura auricolare possa costituire un intervento non farmacologico<br />

complementare alla terapia anti-emetica tradizionale durante chemioterapia<br />

sembra teoricamente sostenibile. L’obiettivo finale di tutta una serie di<br />

studi in corso ad Aosta<br />

nell’ambulatorio di<br />

agopuntura convenzionato<br />

con il Servizio<br />

Sanitario Regionale<br />

(SSR) (pazienti esenti<br />

da pagamento) sarà lo<br />

“Studio clinico pragmatico<br />

randomizzato<br />

sull’utilizzo dell’agopuntura<br />

auricolare in<br />

associazione all’agopuntura<br />

somatica nella<br />

CINV. Effetti acuti e<br />

ritardati.”<br />

54


Il dolore pelvico cronico in Agopuntura<br />

P. Borgogno, G. Allais, G. Airola, P. Schiapparelli, M.G.Terzi,<br />

P.E. Quirico, C. Benedetto<br />

Servizio di Agopuntura in Ginecologia e Ostetricia - Dipartimento di Discipline Ginecologiche<br />

e Ostetriche, Università degli Studi di Torino<br />

Centro Studi Terapie Naturali e Fisiche, CSTNF, Torino<br />

I. Castagnoli Gabellari, S. Rolando<br />

Centro Studi Terapie Naturali e Fisiche, CSTNF, Torino<br />

L’endometriosi è frequentemente origine di dolore pelvico cronico:<br />

essa interessa il 3-10% delle donne in età riproduttiva. È dovuta alla<br />

presenza di porzioni di endometrio ectopiche ed in genere localizzate<br />

nello sfondato del Douglas o sulle ovaie o sul legamento largo, che risentono<br />

del controllo degli steroidi sessuali proprio come l’endometrio<br />

eutopico.<br />

La complicanza più temibile è l’infertilità ma anche la formazione di<br />

aderenze intestinali che può causare subocclusioni od occlusioni intestinali<br />

e la rottura di cisti endometriosiche, causando quadri di addome<br />

acuto.<br />

Il meccanismo patogenetico più frequente è la mestruazione retrograda.<br />

L’anamnesi e l’esame clinico frequentemente permettono la diagnosi<br />

(ciclicità mestruale della sintomatologia, dismenorrea, dispareunia profonda,<br />

presenza alla visita pelvica di noduli o cisti che si accentuano o<br />

diventano più dolenti in fase premestruale).<br />

Quando gli agglomerati endometriosici sono più grandi di 2 cm sono<br />

visibili all’esame ecografico. Talora è necessaria l’ispezione laparoscopica<br />

o la RMN con contrasto. Livelli serici dell’antigene Cal25 possono<br />

essere correlati con la diffusione della malattia.<br />

La terapia può essere medica, chirurgica o combinata. L’esame patogenetico<br />

secondo la MTC ci rimanda a stasi di Qi di fegato ed a stasi di<br />

sangue nell’utero.<br />

55


L’agopuntura nel dolore<br />

Un libero fluire del Qi del Fegato è essenziale per far muovere il Sangue<br />

prima e durante il ciclo. Se il Qi del Fegato ristagna, il Sangue non<br />

si muoverà in modo appropriato, con conseguenti dolori.<br />

Anche il meridiano straordinario Chong Mai è coinvolto nella patogenesi<br />

dell’endometriosi. Tale quadro patogenetico è alla base di: dolore<br />

uterino (fisso, distensivo, trafittivo), senso di tensione addominale pre-<br />

e inframestruale, flusso scarso con coaguli, tensione mammaria, tensione<br />

psichica ed irritabilità. Semeioticamente esso è caratterizzato da lingua<br />

violacea sui bordi o purpurea e da polso a corda e profondo.<br />

Il nostro Servizio di Agopuntura in Ginecologia ed Ostetricia del Dipartimento<br />

di Discipline Ginecologiche ed Ostetriche dell’Università di<br />

Torino, presso l’Ospedale S. Anna, ha effettuato uno studio preliminare<br />

sul trattamento dell’endometriosi tramite agopuntura.<br />

Sono state trattate 10 pazienti (per la maggioranza affette da endometriosi<br />

del setto retto-vaginale e già sottoposte, con scarso successo, a<br />

terapia ormonale, chirurgica o combinata).<br />

È stato consegnato alle pazienti un diario mensile del dolore pelvico<br />

al fine di annotare la gravità e la durata del dolore, la disabilità, i disturbi<br />

collaterali, la dispareunia, gli analgesici utilizzati ed i giorni di<br />

mestruazione. Il trattamento prevedeva 12 sedute a cadenza settimanale.<br />

Agopunti utilizzati nel trattamento, con relative indicazioni cliniche<br />

secondo la MTC:<br />

• LR 3, SP 6, LI 4: muovono Qi e Sangue, azione antalgica-antispastica;<br />

• CV 6: muove il Qi nell’addome inferiore;<br />

• ST 29, CV 3, BL 32: regolano il Sangue nell’utero;<br />

• PC 6: ansia, oppressione toracica e distimia;<br />

• SP 10, SP 8: stimolano e regolano il flusso, azione antalgica nella colica<br />

mestruale;<br />

• EX Zigong: agisce sull’utero.<br />

Nel 40% delle pazienti si è osservata una remissione completa del dolore<br />

e nel 20% una riduzione della sua intensità (poi ben controllata con<br />

FANS).<br />

56


L’agopuntura nel dolore<br />

Nel 30% dei casi il dolore pelvico è rimasto invariato, ma sono scomparse<br />

la tensione addominale, la tensione psichica e l’irritabilità.<br />

Va inoltre segnalato che il 10% delle pazienti ha abbandonato il trattamento<br />

dopo la sesta seduta, perché ha ritenuto l’agopuntura inefficace.<br />

È stato previsto un follow-up così distribuito: 4 sedute quindicinali<br />

ed in seguito 1 seduta mensile per 6 mesi.<br />

Gli attuali risultati sembrano dunque molto promettenti, considerata<br />

anche la notevole aggressività della patologia considerata.<br />

57


L’agopuntura in Sardegna<br />

R. Laria<br />

Docente Scuola Agopuntura e Terapia del Dolore Ass. VIDHUT, Oristano<br />

L’autore ripercorre le tappe della storia dell’agopuntura in<br />

Sardegna,intimamente intrecciate con la propria storia professionale<br />

ad iniziare dal’incontro “casuale” e quanto mai proficuo con il Prof.<br />

Luciano Roccia a Cagliari nel 1975,che lo iniziò alla disciplina agopunturistica<br />

- in anni ancora pionieristici - assieme a centinaia di colleghi<br />

di tutta l’Italia. Al novembre 1977 risale la prima pubblicazione su Minerva<br />

Medica Riflessoterapeutica (L’esercizio abusivo dell’arte medica<br />

nei riguardi di particolari tecniche terapeutiche:l’agopuntura)un tema<br />

di estrema attualità ancora oggi,33 anni dopo,quando ancora - legislatura<br />

dopo legislatura - è ancora al palo la formulazione di una legge<br />

che normi finalmente in maniera non equivoca il variegato mondo<br />

delle medicine non convenzionali. In tale lavoro si ribadiva la centralità<br />

del concetto giuridico dell’atto medico che,con lungimiranza quasi<br />

profetica,il legislatore ha sempre voluto disgiungere dal mezzo utilizzato<br />

per conseguire lo scopo prefisso - la salute del paziente - configurandolo<br />

esclusivamente nel fine,attribuendone perciò l’esclusivo utilizzo<br />

al medico abilitato,secondo scienza e coscienza e sotto la sua responsabilità.<br />

Al settembre 1982 risale invece una originale pubblicazione<br />

presentata al Congresso meridionale di Medicina Legale,svoltosi a Cagliari<br />

in tale data,ed illustrata dal coautore prof. A. Bucarelli (Proposta<br />

di rivalutazione, ai fini assicurativi,del padiglione auricolare in ordine<br />

59


L’agopuntura nel dolore<br />

alle possibilità diagnostico-terapeutiche suggerite dall’auricoloterapia).<br />

Nel 1983,nel corso della manifestazione sportiva “Giochi Mediterranei<br />

della Medicina” da lui organizzata,presiede una tavola rotonda su<br />

Agopuntura in Medicina Sportiva,con la partecipazione dei dottori L.<br />

Milani e C.Ripa. Nel giugno 1984 organizza ad Arborea (Ala Birdi) il<br />

Congresso Internazionale di Agopuntura della S.I.R.A.A.,abbinato ad<br />

un simpatico intermezzo sportivo (torneo di tennis) riservato ai congressisti.<br />

È stato fiduciario regionale della S.I.R.A.A. dal 1977 e membro<br />

del Consiglio direttivo nazionale dall’aprile 1980 al settembre 1986.<br />

È stato socio fondatore della VIDHUT organizzatrice della Scuola di<br />

Agopuntura ed Auricoloterapia presso l’O.d.M. di Oristano nella quale<br />

ha insegnato per oltre sei anni e dalla quale si è successivamente dimesso.<br />

Dal gennaio 2003 è stato nominato membro della Commissione<br />

per le Medicine non Convenzionali istituita presso l’O.d.M. di Cagliari.<br />

60


Fisiopatologia del dolore cranio facciale<br />

Giacomo Chessa<br />

Istituto di Clinica Odontoiatrica, Università di Sassari<br />

Alessandro Minniti<br />

Il dolore è uno dei principali motivi per cui il paziente ricerca le cure<br />

del medico e in particolare il dolore cronico rappresenta una sfida diagnostica<br />

e terapeutica.<br />

Il dolore non può essere descritto meramente come un fenomeno sensoriale,<br />

bensì deve essere visto come un insieme formato da due componenti:<br />

una parte percettiva ed una esperienziale.<br />

È un sintomo fisiologico, in quanto è un sistema di difesa vitale/esistenziale<br />

che in certi casi, quando cioè si automantiene, diviene patologico<br />

rappresentando esso stesso patologia.<br />

In questa relazione verranno trattate la genesi e la fisiopatologia del<br />

dolore cranio-facciale con particolare riferimento all’interessamento del<br />

primo neurone e ai fenomeni di facilitazione che permettono l’instaurarsi<br />

della sindrome algica.<br />

Ai fini di una corretta diagnosi e terapia, il dolore sarà esaminato nelle<br />

sue variabili: acuta e cronica come nella sua localizzazione : superficiale<br />

e profonda<br />

Attraverso un analisi dei centri e vie nervose implicati nella propagazione<br />

dello stimolo algico è possibile comprendere la patogenesi delle<br />

manifestazioni primarie e secondarie associate ad una sindrome dolorosa.<br />

I principali sistemi di soppressione endogena del dolore ed in parti-<br />

61


L’agopuntura nel dolore<br />

colare il processo centrale di gate-control ci permettono infatti di valutare<br />

il ruolo svolto dal sistema nervoso nei meccanismi di sensibilizzazione<br />

sia periferici che centrali.<br />

A partire da questi presupposti si evidenzierà come un recettore disfunzionale<br />

localizzato a livello del distretto cranio-facciale possa dare<br />

manifestazioni sia locali che periferiche mediante complessi meccanismi<br />

a catena discendente.<br />

Risulterà quindi di fondamentale importanza fornirsi degli strumenti<br />

necessari ad una corretta diagnosi differenziale delle varie forme di dolore<br />

in rapporto ai disturbi del distretto cranio-facciale.<br />

62


L’agopuntura migliora il controllo del dolore<br />

nelle nevralgie e neuropatie trigeminali<br />

farmacologicamente non controllate<br />

L.B. Sicuro<br />

SC Terapia del dolore A.O.U. Molinette (Torino)<br />

J. Sicuro<br />

SCDU Medicina Interna 1 A.O.U. Molinette (Torino)<br />

Introduzione. La nevralgia trigeminale (NT) è caratterizzata da brevi,<br />

severi e unilaterali, episodi di dolore a scossa elettrica, spontaneo<br />

o stimolo-indotto in una o più branche trigeminali. L’esame obiettivo<br />

neurologico è normale. Nella NT è solitamente presente una compressione<br />

della radice trigeminale nella zona d’ingresso nel ponte da parte<br />

di un anello aberrante arterioso o venoso, non sempre rilevabile con la<br />

RNM anche se ad alta definizione. La carbamazepina o il cheto-analogo,<br />

oxcarbazepina, bloccanti i canali Na e Ca voltaggio-dipendenti hanno<br />

un’alta evidenza di efficacia nella NT, ma possono indurre iposodiemia,<br />

pancitopenia, sedazione o allergia e, talora, perdere di efficacia nel<br />

tempo. La neuropatia trigeminale (NPT) è associata a processi espansivi<br />

(neurinomi, meningiomi, macroaneurismi), herpes zoster, traumi,<br />

lesioni iatrogene, collagenopatie, cause ignote. Il dolore neuropatico<br />

da NPT è di tipo continuo, disestesico; l’esame obiettivo neurologico è<br />

sempre alterato, con presenza di ipo ed iperestesia a livello trigeminale.<br />

La RMN permette di rilevare la precisa topografia dei processi espansivi<br />

che comprimono le branche trigeminali. La terapia con antidepressivi<br />

triciclici (anitriptilina, clomipranina, desipramina) o antiepilettici,<br />

quali Gabapentin o Pregabalin, può essere utile in una percentuale variabile<br />

di NPT. Abbiamo voluto verificare l’efficacia dell’agopuntura<br />

(AGP) in NT e NPT farmacologicamente non controllate.<br />

63


L’agopuntura nel dolore<br />

Pazienti e metodi. Nel triennio 2007-2009 sono strati trattati con agopuntura<br />

60 pazienti affetti da NT/NPT con dolore farmacologicamente<br />

non controllato (oxcarbazepina 600-1800 mg/die nella NT; clomipramina<br />

25-75 mg/die nella NPT). È stato effettuato per ogni paziente un<br />

ciclo di 8 sedute bisettimanali di AGP per 30 minuti. I pazienti sono<br />

stati sottoposti ad esame obiettivo neurologico accurato ed a scala numerica<br />

verbale (NRS del dolore) prima ed al termine dell’AGP. Analogamente<br />

alla terapia farmacologica utilizzata nel dolore neuropatico, il<br />

trattamento con AGP è stato ritenuto efficace (risposta positiva) se ha<br />

indotto riduzione ≥ 50% al termine del ciclo di AGP. È stata inoltre rilevata<br />

l’eventuale riduzione/sospensione di farmaci. I punti locali ed<br />

adiacenti sono stati infissi omolateralmente al lato affetto; i punti distali<br />

e l’agopunto auricolare Shen Men bilateralmente. Sono stati trattati<br />

38 pazienti (63%) affetti da NT e 22 (37%) da NPT.<br />

Risultati. Hanno concluso lo studio 58 pazienti (97%), 1 NPT e 1 NT<br />

hanno interrotto dopo la terza seduta per riacutizzazione del dolore. È<br />

stata rilevata una risposta positiva in 32 NT (84%). Negli NPT è stata<br />

osservata una risposta positiva in 12 pazienti (55%). Inoltre, nei pazienti<br />

responder, è stata rilevata riduzione/sospensione della terapia farmacologica<br />

al termine del ciclo di AGP in 9/32 (28%) tra gli NT, e in 1<br />

paziente NPT.<br />

Discussione. Nella NT l’approccio chirurgico è spesso necessario se<br />

il dolore è farmacologicamente non controllato e/o se gli effetti collaterali<br />

farmaco-indotti sono insopportabili. Il trattamento con radio<br />

frequenza può essere raccomandato negli anziani e la decompressione<br />

micro vascolare nei giovani; tuttavia possono manifestarsi disestesie e/<br />

o anestesia dolorosa, con dolore ancora più accentuato. Nella terapia<br />

della NPT non sono segnalati in letteratura studi specifici; la rimozione<br />

chirurgica del processo espansivo non sempre elimina il dolore. L’AGP<br />

è impiegata frequentemente nella Medicina tradizionale cinese (MTC)<br />

e, spesso anche nella medicina occidentale (MO) nella NT. Tuttavia al<br />

riguardo; in una recente revisione, non sono riportati trials clinici randomizzati<br />

e controllati (RTC). È difficile la comparazione con altri studi<br />

64


L’agopuntura nel dolore<br />

presenti in letteratura sia per quanto concerne l’AGP (gli studi pubblicati<br />

attendibili sono per lo più con elettroagopuntura), sia per l’associazione<br />

di terapia farmacologica (anche se in monoterapia) con AGP, utilizzata<br />

nella nostra esperienza. È possibile ipotizzare che l’infissione di<br />

agopunti, situati in prossimità di rami delle branche trigeminali, stimolando<br />

le fibre nervose Aδ e C, contribuisca alla neuromodulazione del<br />

dolore trigeminale. Nel ratto è stato dimostrato il coinvolgimento del<br />

nucleus submedius (Sm) situato nel talamo mediale, che riceve afferenze<br />

dal subnucleo trigeminale caudale, nella modulazione del dolore trigeminale<br />

indotta da elettroagopuntura. Anche se il numero di pazienti<br />

è limitato, l’AGP sembra più efficace nella NT, rispetto alla NPT, sia per<br />

la percentuale di pazienti responder, sia per la riduzione/sospensione<br />

dei farmaci. L’incidenza di effetti avversi è bassa. I limiti dello studio<br />

sono rappresentati dal disegno di tipo aperto e dalla mancanza di un<br />

gruppo di controllo con sola terapia farmacologica o con AGP-placebo.<br />

Tuttavia lo studio è stato effettuato durante esacerbazioni del dolore in<br />

pazienti assai sofferenti; pertanto non è stata ritenuta etica-opportuna<br />

la costituzione di un gruppo di controllo con placebo AGP. L’aggiunta<br />

di AGP alla terapia farmacologica nella nostra esperienza sembra migliorare<br />

il controllo del dolore nella NT e nella NPT. L’AGP è potenzialmente<br />

utile in entrambe le affezioni:<br />

1. se il dolore è farmaco refrattario;<br />

2. se le opzioni chirurgiche non possono essere effettuate o non sono<br />

disponibili a breve termine, o ancora se sono già state effettuate senza<br />

miglioramento del controllo del dolore.<br />

65


Agopuntura e auricoloterapia nel trattamento integrato<br />

del Gag Reflex<br />

Gianna Meconcelli<br />

Ignazio Farci<br />

Vincenzo Loi<br />

G.S.A.T.N. Scuola Italiana di Agopuntura e Auricoloterapia - Sassari<br />

gsatnagopuntura@tiscali.it<br />

Il riflesso faringeo (Gag Reflex) rappresenta è un potenziale problema<br />

durante molte procedure odontoiatriche.<br />

Questo riflesso svolge fisiologicamente un ruolo fondamentale perché<br />

impedisce, al di fuori del momento della deglutizione, il passaggio<br />

di corpi solidi in faringe prevenendo il fenomeno del soffocamento. La<br />

branca afferente del Gag Reflex è rappresentata da N. Glossofaringeo<br />

mentre l’efferente dal N. Vago. L’assenza del riflesso, come può avvenire<br />

in corso di gravi malattie neurologiche, rappresenta una condizione<br />

estremamente sfavorevole per la vita del paziente. In alcuni soggetti la<br />

presenza di un Gag Reflex particolarmente vivace, rende la pratica di<br />

alcune tecniche odontoiatriche, quali per esempio la presa di impronte<br />

con alginato, estremamente difficili e in certi casi assolutamente impossibili.<br />

Non è d’altra parte da trascurare il fatto che in questi pazienti si<br />

instaura frequentemente uno stato di ansia anticipatoria che complica<br />

ulteriormente il quadro clinico e rende più difficile trovare una soluzione<br />

efficace. Le terapie proposte vanno dalla classica somministrazione<br />

di antiemetici e blandi ansiolitici per os, alla stessa anestesia generale<br />

passando per la più maneggevole sedazione cosciente con farmaci<br />

somministrati per via endovenosa o con inalazione di ossigeno e protossido<br />

d’azoto. L’impiego dell’agopuntura come terapia complementare<br />

nella prevenzione della nausa e del vomito si basa sulla presenza<br />

67


L’agopuntura nel dolore<br />

di una significativa letteratura scientifica, in particolare per quanto riguarda<br />

nausea e vomito in gravidanza (PNV) e nei pazienti neoplastici<br />

sottoposti a chemioterapia (CINV). Già nel 1997 il National Institutes of<br />

Health (NIH) segnalava che “ risultati promettenti sono emersi… a dimostrazione<br />

dell’efficacia dell’agopuntura nella nausea post-operatoria<br />

e durante chemioterapia…”. Negli ultimi 10 anni sono stati pubblicati<br />

i alcuni lavori scientifici che sembrano indicare che anche il fenomeno<br />

del Gag reflex può trovare un significativo aiuto dalla stimolazione con<br />

agopuntura. Risultati positivi sono stati segnalati in campo odontoiatrico,<br />

ma anche nella prevenzione di questo fastidioso fenomeno durante<br />

interventi diagnostici quali la gastroscopia, l’ecografia trans esofagea.<br />

Nella quasi totalità dei casi la terapia si è svolta mediante la stimolazione<br />

pressoria dell’agopunto Nei Guan (PC6) praticata con particolari<br />

polsiere e bande elastiche, in un numero residuale di casi sono stati<br />

applicati aghi o è stata applicata la laser agopuntura. Nel 2001 Fiske e<br />

Dickinson hanno pubblicato le loro esperienze sull’impiego della stimolazione<br />

auricolare (auricolo-agopuntura) nella prevenzione del Gag<br />

Reflex in odontoiatria, altri autori hanno successivamente proposto<br />

questa tecnica riferendo buoni risultati. Partendo da queste evidenze<br />

presenti in letteratura, consapevoli che per validare questa applicazione<br />

dell’agopuntura e dell’auricoloterapia sono necessari ulteriori esperienze<br />

cliniche, il nostro gruppo di studio ha deciso intraprendere uno<br />

studio clinico sull’impiego di Agopuntura e Auricoloterapia nella prevenzione<br />

del Gag Reflex nei pazienti odontoiatrici. Di questo studio,<br />

che si svolgerà in collaborazione dell’Istituto di Odontoiatria dell’Università<br />

di Cagliari, vengono presentate le basi scientifiche, l’impianto<br />

metodologico e i primi iniziali risultati ottenuti.<br />

Bibliografia<br />

Dickinson CM, Fiske J.A review of gagging problems in dentistry. Dent Update.<br />

2005 Mar;32(2):74-6, 78-80.<br />

68


L’agopuntura nel dolore<br />

Helmreich RJ, Shiao SY, Dune LS.Meta-analysis of acustimulation effects on nausea<br />

and vomiting in pregnant women. Explore (NY). 2006 Sep-Oct;2(5):412-21.<br />

Sari E, Sari T. The role of acupuncture in the treatment of orthodontic patients with a<br />

gagging reflex: a pilot study.Br Dent J. 2010 May 22;208(10):E19.<br />

Rösler A, Otto B, Schreiber-Dietrich D, Steinmetz H, Kessler KR. Single-needle<br />

acupuncture alleviates gag reflex during transesophageal echocardiography: a blinded,<br />

randomized, controlled pilot trial. J Altern Complement Med. 2003 Dec;9(6):847-9.<br />

Fiske J, Dickinson C. Br Dent J. 2001 Jun 9;190(11):611-3. The role of acupuncture in<br />

controlling the gagging reflex using a review of ten cases.<br />

Alkaissi A, Evertsson K, Johnsson VA, Ofenbartl L, Kalman S. “P6 acupressure may<br />

relieve nausea and vomiting after gynecological surgery: an effectiveness study in 410<br />

women” Can J Anaesth. 2002; 48:1034-1039.<br />

69


Studio sulla distribuzione dei punti auricolari<br />

in 15 pazienti sottoposti ad intervento chirurgico<br />

del naso<br />

Carlo Salvatore Di Nuccio<br />

Medico-Chirurgo Specialista ORL<br />

Introduzione. Lo studio che presento è nato dall’esigenza di individuare<br />

alcuni punti auricolari del distretto nasale per i quali non esiste<br />

unanime consenso. Mi sono infatti occupato del rilevamento e della<br />

distribuzione dei punti auricolari del naso in 15 pazienti sottoposti a<br />

diversi tipi di interventi chirurgici del distretto nasale (settoplastica, rinoplastica,<br />

decongestione dei turbinati inferiori).<br />

La cartografia cinese propone per il naso due punti auricolari (P.A.):<br />

Waibi - P.A. del naso esterno e Neibi - P.A del naso interno, entrambi localizzati<br />

sul trago. Il primo, Waibi, è collocato sulla faccia laterale del trago,<br />

praticamente a metà tra i due apici, a livello dell’origine del trago<br />

dal viso [settori 36 e 37 del settogramma di Romoli]; il secondo, Neibi,<br />

è posto sotto l’apice inferiore del trago, quindi sulla faccia mediale (interna).<br />

Il P.A. naso esterno, denominato Waibi, è l’unico punto del naso riconosciuto<br />

dalla WHO nel <strong>congresso</strong> di Seoul del 1987 e gli fu attribuito<br />

il codice alfanumerico MA – T1 (Microsistema Auricolare – Trago 1).<br />

La cartografia francese riconosce solo il punto naso esterno localizzato<br />

nella zona anteriore del lobo [settore 1 del settogramma di Romoli].<br />

Tale collocazione è successiva al 1987, mentre in precedenza anche per<br />

i francesi il P.A. del naso esterno era il punto Waibi.<br />

71


L’agopuntura nel dolore<br />

Materiali e metodi. Lo studio ha previsto l’allestimento di una cartella<br />

clinica specifica.<br />

Il dolore è stato valutato mediante la Scala Analogica Visiva (VAS);<br />

per la detezione elettrica dei Punti Auricolari (P.A.) si è utilizzato l’Agiscope<br />

DT (Sedatelec) in modalità “diagnosi”; mentre per la ricerca meccanica<br />

ci si è avvalsi del Palpeur blu da 250 gr (Sedatelec).<br />

Il settogramma di Romoli è stato adottato per la trascrizione dei P.A.,<br />

sia per la sua facilità di utilizzo che per la maggior precisione di localizzazione.<br />

La ricerca dei P.A. ha previsto dapprima la detezione elettrica con<br />

l’Agiscope e solo in un secondo momento quella meccanica con il Palpeur.<br />

Risultati. Dei 15 casi clinici presi in esame 9 erano maschi (età media<br />

di 37,2 anni) e 6 femmine (età media di 44,3 anni) con un rapporto M/F<br />

di 9/6. L’età media del gruppo di studio era di 38,4 anni. Tre pazienti<br />

furono eliminati dallo studio: in un caso non furono trovati punti auricolari<br />

attivi dopo l’intervento chirurgico; un altro caso era un paziente<br />

politraumatizzato che presentava numerosi punti auricolari attivi prima<br />

dell’interventi; il terzo paziente rifiutò di sottoporsi allo studio.<br />

Discussione. La ricerca dei punti auricolari (P.A.) nelle zone del trago<br />

e del lobo anteriore, nei 12 casi clinici utili ai fini dello studio, ha<br />

evidenziato con la detezione elettrica la presenza di 18 P.A. attivi prima<br />

dell’intervento e 38 P.A. attivi a distanza di tre ore dallo stesso; alla detezione<br />

meccanica i P.A. attivi sono stati 13 in fase preoperatoria e 36<br />

nel postoperatorio.<br />

Da ciò si deduce che dopo l’intervento chirurgico vi è stata l’attivazione<br />

di un notevole numero di P.A., per un totale di 20 punti auricolari<br />

in più alla ricerca con l’Agiscope e 23 alla ricerca col Palpeur.<br />

Il punto auricolare ritrovato con maggior frequenza, sia elettricamente<br />

che mediante detezione meccanica è stato il punto Neibi, che è stato<br />

detettato 27 volte elettricamente e 20 volte tramite palpeur, mentre il<br />

punto auricolare del naso Weibi fu detettato 17 volte con l’Agiscope e<br />

15 con il palpeur. Il punto naso della cartografia francese fu ritrovato<br />

72


L’agopuntura nel dolore<br />

12 volte (4 volte prima e 6 dopo l’intervento chirurgico) con la detezione<br />

elettrica e 14 volte mediante detezione meccanica (5 volte prima e 9<br />

volte dopo l’intervento).<br />

Conclusioni. I due punti auricolari del naso, Neibi e Weibi; secondo<br />

la cartografia cinese, sono probabilmente i punti auricolari della regione<br />

nasale da tenere in maggior considerazione, particolarmente Neibi;<br />

mentre i punti della mappa francese sono stati ritrovati meno frequentemente.<br />

Il punto Neibi è in assoluto il punto più frequentemente detettato.<br />

Tuttavia è consigliabile esaminare sistematicamente la zona anteriore<br />

del lobo in quanto sembrerebbe strettamente collegata al sistema<br />

limbico, tanto che lo stesso Bourdiol posizionò il rinencefalo nella zona<br />

anteriore del lobo. Pertanto questa zona potrebbe essere attivata in situazioni<br />

associate ad un particolare stato emozionale.<br />

Bibliografia<br />

Carmignola C., Speronello M.R., Zampieri F: “Auricoloterapia cinese. Guida a localizzazione,<br />

diagnosi e terapia” - Ed. Prosa s.r.l., Spinea (VE) - 2003.<br />

Chen Ken, Cui Yongqiang: “ Handbook to Chinese Auricular Therapy” - Foreign Languages<br />

Press Beijing, China - 1997.<br />

Leclerc B.: “Auriculotherapie” - Collection La Saga de l’Oreille - Clamecy, France -<br />

2000.<br />

Maurizi M.: “Sindromi e malattie ORL” - Ed. Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova -<br />

1997.<br />

Nogier P.M.F.: “Introduzione pratica all’Auricolerapia” - Ed. Libreria Cortina, Torino<br />

- 1999.<br />

Nogier R.: “Auricoloterapia I° grado” - Ed. Libreria Cortina, Torino - 2001.<br />

Oleson T.: “Auriculotheraphy Manual: Chinese and Western Systems of Ear Acupuncture”;<br />

2nd Edition - Ed. Health Care Alternatives Los Angeles, U.S.A. - 1998.<br />

Romoli M.: “Agopuntura Auricolare” - Ed. UTET, Torino - 2003.<br />

Sponzilli O.: “Reflessologia auricolare e cranica”; 2a edizione - Marrapese Editore, Roma<br />

- 2001.<br />

Tamburini A., Monti A.: “Riflessologia auricolare” - FEFRA Editrice, Bologna - 1991.<br />

73


Strengthening motor and psychological abilities in archers<br />

throughout the application of various techniques of<br />

Auriculotherapy: a pilot study<br />

Osvaldo Sponzilli<br />

dr.osvaldosponzilli@libero.it, MD, General Medicine,<br />

San Pietro Fatebenefratelli, Rome, Via Sabotino 2 00195 Roma<br />

with the cooperation of ASD of Archery, Compagnia degli Etruschi, Rome<br />

Introduction and aim. The practice of archery requires a combination<br />

of concentration (so called ‘mind vacuum’) and perfectly balanced posture.<br />

Particularly during competitions it is fundamental to maintain<br />

precision and constancy in scoring throughout time. The aim of this pilot<br />

study was to verify if various techniques of Auriculotherapy could<br />

improve the motor and psychological abilities of the archer.<br />

Methods. The study included a group of 28 members of the association<br />

“Compagnia degli Etruschi”, 12 male and 16 female aged between 12<br />

and 45, at four different levels of archery: beginners, regular practitioners,<br />

experts and advanced archers.<br />

After warming up exercises 3 series of 6 arrows for a total of 18 were<br />

shot to obtain a basic score varying between 0 and 180.<br />

After this series we identified the tender points on both ears in each<br />

subject by means of the spring-loaded “blue” algometer (6) of SE-<br />

DATELEC, France (250 gr. of maximum pressure). Following shooting<br />

of the first series of arrows all subjects showed a consistent sensitization.<br />

There were only small topographic variations from one subject to<br />

another in the following 4 auricular areas: ear lobe, antitragus, intertragic<br />

incisure and the scapha (Fig. 1).<br />

75


L’agopuntura nel dolore<br />

The most tender points within these 4 areas were selected for treatment<br />

with “Chromopuncture”(4) (1).<br />

This method uses an optical instrument which permits lighting up<br />

specific points of the outer ear. Each colour is characterized by an electromagnetic<br />

frequency which can contact visual and cutaneous perception.<br />

In 1969 Dr Paul Nogier demonstrated that a VAS (Vascular Autonomic<br />

Signal) (2) reaction was appreciable on the radial pulse by applying<br />

monochromatic or polychromatic lighting on the auricular points (3).<br />

The application of the principles of embryology contributes to the optimal<br />

choice of the colours which are suitable for a specific therapeutic<br />

protocol. The auricular zones deriving from ectoderm react to the blue/<br />

orange pair; the zones deriving from mesoderm react to red/green and<br />

the auricular zones deriving from endoderm react to yellow/violet (5).<br />

Chromopuncture may be considered a kind of bio-feedback therapy<br />

which is able to restore endogenous omeosthasis.<br />

In this pilot study we adopted the electromagnetic frequencies in the<br />

range of blue colour, stimulating each point for 30 seconds for a total<br />

period of 2 minutes. After Chromopuncture the archers all shot a second<br />

series of 18 arrows and the total score (T1) was compared with the<br />

basic score (T0).<br />

The 10 archers belonging to the expert and advanced categories shot<br />

a third series of arrows after acupuncture applied for 20 minutes on the<br />

same points with size 0.20 x 0.5 needles, manufactured by Kingli Medical<br />

Appliance Co. Ltd. The total score (T2) was again compared with<br />

the previous two scores by means of t test for repeated measures.<br />

Results. The best performance was obtained at T1 in the category of<br />

beginners (3 male, 5 female; average age 13,3) with an improvement<br />

of 31,6%. In the second ranking we find the category of regular practitioners<br />

(4 male, 6 female; average age 14,3) with an improvement of<br />

7,6%. In both categories only 2 subjects showed a lower score.<br />

Only limited improvement, but close to significance (p=0.0523), was<br />

76


L’agopuntura nel dolore<br />

observed in the expert and advanced categories at T1. Grouping these<br />

archers together and comparing the score of the third series of shots (T2)<br />

with the score at T0, we obtain a significant difference (p


DD del Lupus erythemadodes in MTC con il Clinical<br />

Decision Support System and Membrane Computing<br />

E. Dellacà<br />

Ass. VIDHUT Cagliari<br />

Il nuovo sistema di diagnosi differenziale in medicina cinese denominato<br />

Clinical Decision Support Systems (CDSS) and Membrane computing<br />

è un innovativo sistema informatico interattivo che permette di<br />

porre la diagnosi più probabile in meno di 20 minuti.<br />

Il presupposto fondamentale è la raccolta e la registrazione sistematica<br />

dei dati clinici (sintomi, segni clinici, dati strumentali e di laboratorio)<br />

anche in assenza di un modello interpretativo sufficiente.<br />

Le procedure sono inserite in programmi gestiti da computer che saranno<br />

in tempi brevi accessibili e utilizzabili da tutti i medici che praticano<br />

la medicina cinese.<br />

Sarà possibile, entro Agosto 2011 implementare software specifici da<br />

affinare in continuum, gestibili su comuni palmari connessi ad un server<br />

unico, con dati anonimi una rilevantissima mole di dati e di casi<br />

clinici.<br />

La relazione analizza le corrispondenze multiple del Lupus eritematoso<br />

secondo la medicina cinese fornendo una diagnosi della sindrome<br />

specifica per esempio un lupus provocato dalla azione combinata di<br />

vento, umidità.<br />

79


Esperienza di trattamento con Auricoloterapia<br />

in un gruppo di pazienti<br />

con Disturbo del Comportamento Alimentare<br />

affetta da stipsi ostinata<br />

S. Marucci<br />

ASL2 Perugia- Residenza DCA Palazzo Francisci Todi. ASL3 Spoleto<br />

Ambulatorio DCA<br />

I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono considerati<br />

una vera e propria epidemia sociale, che continua a crescere in maniera<br />

esponenziale 1 . Per ogni 100 ragazze in età adolescenziale, 10 soffrono<br />

di qualche disturbo collegato all’alimentazione, 1-2 delle forme più<br />

gravi come l’Anoressia e la Bulimia, le altre di manifestazioni cliniche<br />

transitorie e incomplete 2 . I dati epidemiologici internazionali rivelano<br />

la prevalenza del sesso femminile rispetto al maschile in un rapporto<br />

di 9 a 1 ed un aumento di incidenza della patologia bulimica rispetto a<br />

quella anoressica.<br />

Inoltre, i DCA hanno subito, in questi ultimi anni, profonde mutazioni<br />

e si manifestano in modi sempre più mutevoli, tanto che spesso<br />

è difficile far rientrare alcuni di essi in schemi nosologici condivisi. Si<br />

pensa addirittura che molti disturbi psichiatrici vengano inquadrati in<br />

situazioni descritte come Disturbi Alimentari.<br />

Le sindromi più frequenti sono Anoressia Mentale, Bulimia Nervosa, Disturbo<br />

da Abbuffata Compulsiva. La BN riguarda ormai il 70%della patologia<br />

alimentare, ed è un disturbo più insidioso rispetto ad AN e BED (binge<br />

eating disorders), poiché la paziente resta a lungo normopeso e riesce a<br />

––––––––––<br />

1 S. MARUCCI, L.DALLA RAGIONE, L’anima ha bisogno di un luogo, Tecniche<br />

Nuove, Milano, 2007.<br />

2 Ministero della Sanità: Commissione di studio per l’assistenza ai pazienti affetti<br />

da Anoressia e Bulimia Nervosa. Annali della Sanità Pubblica (Nuova Serie),<br />

1998; III;1,2,3:9-20.<br />

81


L’agopuntura nel dolore<br />

mascherare le abbuffate e a compensare l’introito calorico con vomito, uso<br />

smodato di diuretici e lassativi (fino a 6 scatole da 40 compresse!)<br />

Il Purging (vomito ed uso di diuretici e lassativi) viene utilizzato dalle<br />

pazienti per mantenere più facilmente il peso corporeo. Sia nella AN<br />

che nella BN sono descritti disturbi della funzione intestinale, quali<br />

ritardo di svuotamento gastrico e costipazione, anche in conseguenza<br />

dell’abuso di lassativi. Il transito ritardato può contribuire a perpetuare<br />

il disordine alimentare poiché la paziente si sente gonfia e più difficilmente<br />

aderisce al programma di rialimentazione. L’abuso surrettizio<br />

di purghe induce, inoltre, deplezione di sodio, potassio ed acqua. Gli<br />

effetti fisici sono la disidratazione e lo squilibrio elettrolitico; l’edema è<br />

un segno del loro uso discontinuo.<br />

Alcuni studi effettuati con Auricoloterapia su casi di disturbi dovuti<br />

a disfunzioni intestinali, dimostrano buoni risultati sulla peristalsi e sul<br />

ripristino della regolarità dell’alvo.<br />

Nella stipsi associata ai DCA si cerca di evitare l’uso terapeutico di<br />

lassativi, poiché questo riporta le pazienti, dal punto di vista emozionale,<br />

alla ritualità associata al disturboe crea una situazione di ambiguità<br />

rispetto a farmaci che si prestano ad un uso disfunzionale.<br />

Per questo motivo, si è ritenuto opportuno applicare l’Agopuntura<br />

Auricolare, per la quale risultano dati incoraggianti rispetto alla efficacia,<br />

in un gruppo di pazienti affette da DCA, ricoverate presso la Residenza<br />

Palazzo Francisci di Todi, struttura pubblica della ASL2 di Perugia,<br />

dedicata al trattamento dei Disturbi Alimentari gravi.<br />

Si è trattato un gruppo di 15 pazienti, affette da AN e BN, con stipsi<br />

grave, sottoposte a trattamenti settimanali con Auricoloterapia, utilizzando<br />

stimolazione elettrica di un set di punti del padiglione auricolare,<br />

ed applicazione successiva di magneti.<br />

Si sono monitorate, settimanalmente, per 5 settimane, il numero delle<br />

evacuazioni, la necessità eventuale di clisteri di pulizia, a cui spesso le<br />

pazienti devono essere sottoposte per evitare il rischio di blocchi intestinali,<br />

la sintomatologia soggettiva gastrointestinale percepita.<br />

I risultati si sono dimostrati incoraggianti, anche se occorre estendere<br />

lo studio ad un numero maggiore di pazienti per avere dati di maggiore<br />

validità statistica.<br />

82


Stimolazione auricolare nel trattamento integrato<br />

dell’Obesità: risultati ottenuti<br />

e nuove prospettive terapeutiche<br />

V. Loi<br />

G. Bazzoni<br />

Scuola Italiana di Agopuntura e Auricoloterapia GSATN, Sassari<br />

Introduzione. Tutte le Linee Guida sulla terapia dell’eccesso<br />

ponderale pubblicate finora sono concordi nell’affermare che un<br />

corretto approccio per questa patologia non possa prescindere<br />

da una riduzione dell’introito calorico e da un aumento dell’attività<br />

fisica. Ambedue questi obiettivi sono difficili da raggiungere<br />

e, ancor più difficile, è modificare i comportamenti dei<br />

pazienti, sia in termini di alimentazione che di sedentarietà, in<br />

modo definitivo. La maggior parte degli autori è concorde nel<br />

ritenere che nel caso si prescriva una dieta ipocalorica, è comunque<br />

di fondamentale importanza associare a tale prescrizione<br />

altre strategie terapeutiche (educazione alimentare, esercizio fisico,<br />

elementi di terapia cognitivo-comportamentale, eventuale<br />

trattamento farmacologico) che ne aumentino l’efficacia.<br />

Il nostro gruppo di studio ha messo a punto nel tempo il metodo<br />

DIMANAT ® , che prevede l’impiego della stimolazione del<br />

microsistema auricolare nel trattamento integrato dell’obesità, i<br />

cui primi risultati sono già stati presentati a iniziare dal 1997.<br />

Il primo obiettivo che ci siamo posti è stato quello di capire<br />

quali aspetti del comportamento alimentare potevano essere influenzati<br />

dalla stimolazione del microsistema auricolare, e nel<br />

contempo individuare nel mare magnum dei punti auricolari<br />

proposti dai vari autori, quelli più efficaci per poi codificarli secondo<br />

il tipo d’azione.<br />

83


L’agopuntura nel dolore<br />

Un notevole sostegno alla messa punto del metodo è stata fornita<br />

dagli studi sull’animale che ne hanno indagato i meccanismi<br />

neurobiologici sottostanti, in particolare l’azione sulla sensazione<br />

di fame e sazietà.<br />

Agopuntura auricolare e trattamento integrato del paziente<br />

obeso. I dati ottenuti da un’esperienza clinica ultradecennale su<br />

oltre 1300 pazienti sovrappeso trattati con agopuntura auricolare<br />

permettono di affermare che esistono alcune evidenze che<br />

questa terapia è capace di aumentare la compliance alla restrizione<br />

dietetica nelle diverse fasi del trattamento combinato dietoterapico-comportamentale<br />

ed esercizio fisico. Risultati estremamente<br />

positivi in termini di mantenimento nel tempo del calo<br />

ponderale ottenuto (> 2 anni), fanno intravedere la possibilità<br />

che, in alcuni pazienti, la stimolazione auricolare abbia indotto<br />

il sistema di regolazione del peso corporeo a spostare a un livello<br />

inferiore il “set point” del peso e dell’energia.<br />

L’agopuntura auricolare può essere utilizzata con scopi diversi<br />

a seconda del tipo o delle diverse fasi del trattamento e della<br />

presenza o meno di disturbi del comportamento alimentare. In<br />

particolare può agire sul comportamento alimentare del paziente<br />

obeso:<br />

• Rimodulando sensazioni di fame e sazietà<br />

• Intervenendo su aspetti psicologici e psicopatologici del comportamento<br />

alimentare<br />

• Ottimizzando la risposta allo stress<br />

• Con una azione psicoregolativa<br />

Ne conseguono:<br />

• Azione di protezione dagli effetti psicologici della restrizione<br />

dietetica (ansia, depressione, rabbia/aggressività, disturbo<br />

controllo degli impulsi).<br />

• Azione su fame emotiva Emotional Eating<br />

• Azione su sintomi Binge Eating e episodi Craving.<br />

84


Esperienze cliniche<br />

L’agopuntura nel dolore<br />

Introduzione<br />

Uno dei maggiori problemi nel trattamento dell’obesità e del<br />

sovrappeso è il mantenimento del peso perduto. Lo scopo del<br />

nostro lavoro è stato quello di studiare l’azione della stimolazione<br />

auricolare associata a un programma di auto mantenimento<br />

del peso.<br />

Metodi<br />

Sono stati reclutati 50 pazienti (età tra 20 – 55 anni, 42 F e 8M)<br />

che avevano raggiunto un dimagramento di almeno 10% del<br />

peso iniziale, e che hanno seguito per 12 mesi un programma di<br />

auto mantenimento del peso secondo le regole:<br />

1) Controllare il peso una volta la settimana<br />

2) Fare attività fisica secondo le indicazioni dell’American College<br />

of Sports Medicine (150-250 minuti di camminata la settimana<br />

– 10.000 passi)<br />

3) Consumare una dieta povera di grassi, ridurre l’introito calorico<br />

e aumentare l’attività fisica se il peso corporeo eccede di<br />

2 kg quello raggiunto con il programma del dimagramento.<br />

Tutti i pazienti hanno ricevuto un counseling dietologico.<br />

Il campione è stato diviso random in due gruppi:<br />

A) Gruppo attivo: Programma di auto mantenimento del peso +<br />

Agopuntura Auricolare secondo il metodo DIMANAT ®<br />

B) Gruppo di controllo: solo Programma di auto mantenimento<br />

del peso.<br />

L’endpoint primario dello studio era il mantenimento del peso<br />

perduto a 12 / 24 mesi dalla fine del programma iniziale di<br />

dimagramento.<br />

Risultati<br />

In ambedue i gruppi il mantenimento del peso perduto è stato<br />

superiore a quello che viene riportato in letteratura per il non<br />

intervento, con una preponderanza di efficacia nel gruppo attivo,<br />

confermando come anche i programmi di auto-aiuto guidato<br />

85


L’agopuntura nel dolore<br />

(supporto medico non specialistico) abbiano la capacità di intervenire<br />

positivamente su questo importante obiettivo. Se i risultati<br />

degli studi di efficacia attualmente in corso forniranno risultati<br />

positivi, i programmi di auto-aiuto associati all’agopuntura<br />

auricolare potrebbero essere un modo poco costoso e potenzialmente<br />

utile per aiutare i pazienti a perdere peso e mantenere il<br />

risultato raggiunto.<br />

Bibliografia<br />

Istituto Auxologico Italiano 6° Rapporto sull’obesità in Italia, Franco Angeli<br />

Edizioni, Milano, 2006<br />

Melchionda N. L’obesità. Evoluzione della terapia, Edizioni Pendragon, Bologna<br />

1996.<br />

Cho SH, Lee JS, Thabane L, Lee J. Acupuncture for obesity: a systematic review<br />

and meta-analysis. Int J Obes<br />

(Lond) 2009 Feb; 33(2):183-9<br />

Bazzoni G. L’intervention de l’Auriculothérapie dans l’obésité et le controle<br />

du comportement alimentaire. Abstracts IIIème Symposium International<br />

d’Auriculothèrapie et d’Auriculomédecine. Mai 2000 Lyon.<br />

Asamoto S. et al. Activation of the satiety center by auriculare acupuncture<br />

point stimulation . Brain Res Bull 1992; 29(2):57-64.<br />

Shiraishi T, Once M, Kojima T, Sameshima Y, Kageyama T. Effects of auricular<br />

stimulation on feeding-related hypothalamic neuronal activity in normal<br />

and obese rats. Brain Res Bull. 1995; 36: 141-148.<br />

Ee-Hwa Kim, Younhee Kim, Mi-Hyun Jang, Baek-Vin Lim, You-Jung Kim,<br />

Joo-Ho Chung, Chang-Ju Kim Auricular acupuncture decreases neuropetide Y<br />

expression in the hypothalamus of food-deprived Sprague-Dawley rats Neuroscience<br />

Letters 307 (2001) 113-11<br />

Romoli M. L’agopuntura dell’orecchio in medicina psicosomatica. In Corradin<br />

M, Di Stanislao C.“Lo Psichismo in medicina energetica”. Associazione<br />

Medica per lo Studio dell’Agopuntura, L’Aquila, 1995.<br />

Bazzoni G. Agopuntura auricolare e comportamento alimentare nel paziente<br />

obeso. In : M. Romoli Agopuntura Auricolare, UTET Editore , Torino,2003<br />

Mannucci E, Di Bernardo M, BarciulliE. Valutazione del comportamento alimentare.<br />

In: Rotella CM, RiccaV, Mannucci E (Eds) L’Obesità. Manuale pratico<br />

di diagnosi e terapia. Firenze: 145-166.<br />

86


La terapia del dolore in omeopatia<br />

A. Puddu<br />

Vice Presidente Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Cagliari<br />

L’omeopatia è un metodo clinico-terapeutico basato sulla somministrazione,<br />

a basso dosaggio, di sostanze capaci di provocare, nell’uomo<br />

sano, manifestazioni simili ai sintomi presentati dal paziente ogni sostanza<br />

biologicamente attiva produce, in soggetti sani, un insieme di<br />

sintomi caratteristici<br />

Ogni soggetto ammalato presenta un insieme di sintomi tipici della<br />

reazione individuale di quel malato alla noxa patogena.<br />

La guarigione, confermata dalla scomparsa dei sintomi, puo’ essere<br />

ottenuta mediante la somministrazione di quella sostanza che produce<br />

un quadro sintomatologico simile nei soggetti sani.<br />

L’omeopatia considera il malato come unità indivisibile in una visione<br />

olistica e dinamica dove la reattività individuale ha un ruolo<br />

preminente: la mia cefalea è diversa da quella di un altro individuo<br />

perché io sono diverso da un altro e si cura con rimedi che hanno un<br />

effetto benefico su di me, mentre potrebbero non avere nessun effetto<br />

su un altro individuo.<br />

L’omeopatia utilizza medicamenti diluiti e dinamizzati.<br />

La diagnosi, e quindi la scelta della terapia, del dolore acuto in omeopatia<br />

è basata su due elementi: la causalità e la modalità. La causalità<br />

evidenzia che cosa ha causato il dolore: un trauma, una esposizione al<br />

freddo, una flogosi.<br />

La modalità esprime le caratteristiche della sintomatologia locale e<br />

87


L’agopuntura nel dolore<br />

generale: come si manifesta il dolore, che cosa lo peggiora, che cosa lo<br />

migliora.<br />

La diagnosi e la scelta terapeutica nel dolore cronico è invece basata<br />

sulla individuazione della tipologia sensibile del paziente:patologie,<br />

caratteristiche fisiche e psichiche.<br />

In sintesi possiamo dire che nelle malattie acute si cura quella malattia<br />

in quel malato, nelle malattie croniche si cura quel malato con quella<br />

malattia.<br />

Esaminiamo quindi alcuni rimedi omeopatici utilizzati nel dolore<br />

acuto e vediamo praticamente come si procede per la scelta della terapia<br />

in omeopatia.<br />

Arnica montana<br />

Apis mellifica<br />

Bryonia alba<br />

Rhus toxicodendron<br />

Ruta graveolus<br />

Hypricum perforatum<br />

Actea racemosa<br />

Gelsenium sempervirens<br />

Nux vomica<br />

Belladonna<br />

Lachesis mutus<br />

Natrum muriaticum<br />

Silicea<br />

Argentum nitricum.<br />

88


Congressi S.I.R.A.A.<br />

I Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Riva del Garda, 8-11 settembre 1977<br />

Agopuntura: nuove frontiere della Medicina<br />

II Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Rapallo, 14-15 ottobre 1978<br />

Le possibilità di applicazione dell’Agopuntura e della Elettroagopuntura<br />

in Anestesiologia, Rianimazione e Terapia del Dolore<br />

III Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Perugia, 11-13 aprile 1980<br />

Congresso Nazionale di Agopuntura e Tecniche Complementari<br />

IV Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Sorrento, 9-12 settembre 1982<br />

Congresso Internazionale di Agopuntura e Tecniche Complementari<br />

V Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Arborea Oristano, 25 giugno-1 luglio 1984<br />

Agopuntura e Laserterapia: applicazioni in Medicina umana e veterinaria<br />

VI Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Urbino, 26-28 settembre 1986<br />

Congresso Nazionale di Agopuntura e Tecniche Complementari<br />

VII Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Bardolino, 29 settembre - 1 ottobre 1988<br />

Congresso Nazionale di Agopuntura e Tecniche Complementari<br />

VIII Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Paestum, 14-15 settembre 1990<br />

Agopuntura e sistema nervoso vegetativo<br />

IX Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Bardolino, 9-10 ottobre 1992<br />

Nuove frontiere dell’Agopuntura: dal dolore all’immunità<br />

X Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - L’Aquila, 9-10 settembre 1994<br />

Agopuntura e farmaci<br />

XI Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Abano Terme, 25-26 ottobre 1996<br />

Il metodo in Agopuntura e Riflessoterapia<br />

XII Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Bologna, 7-8 novembre 1997<br />

Stress, sofferenza psicologica e dolore cronico<br />

XIII Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Torino, 9-10 ottobre 1998<br />

L’Agopuntura in Ginecologia, Ostetricia e Pediatria<br />

91


Congressi S.I.R.A.A.<br />

XIV Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Ancona, 1-2 ottobre 1999<br />

Agopuntura nella pratica clinica: integrazione con la medicina scientifica<br />

XV Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Brescia, 29-30 settembre 2000<br />

Evidence based Acupuncture: l’Agopuntura basata sull’evidenza<br />

XVI Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Genova, 28-29 settembre 2001<br />

Agopuntura e Medicina funzionale: implicazioni nella riabilitazione<br />

XVII Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Padova, 6-7 dicembre 2002<br />

Agopuntura: il protocollo terapeutico<br />

XVIII Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Alghero, 26-27 settembre 2003<br />

Agopuntura tra psiche e soma<br />

XIX Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Modena, 1-2 ottobre 2004<br />

Agopuntura nella Medicina della donna<br />

XX Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Aosta, 30 settembre-1 ottobre 2005<br />

L’Agopuntura nelle patologie della colonna vertebrale<br />

XXI Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Arenzano, 18 novembre 2006<br />

Agopuntura e riabilitazione<br />

XXII Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Asti, 16-17 novembre 2007<br />

Agopuntura: evidenze cliniche e sperimentali<br />

XXIII Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Milano, 24-25 ottobre 2008<br />

Agopuntura e terapie non farmacologiche nelle cefalee<br />

XXIV Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Spoleto, 25-26 settembre 2009<br />

Integrazione dell’Agopuntura e delle Terapie Complementari nella<br />

pratica clinica<br />

XXV Congresso Nazionale S.I.R.A.A. - Cagliari, 1-2 ottobre 2010<br />

L’Agopuntura nel dolore<br />

92

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