Dossier - SIMeR
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EDITORIALE n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n n<br />
4 Medicina Toracica • 1-2/2010<br />
za del paziente e sull’aggressività tumorale<br />
(indirizzando tumori maggiormente<br />
aggressivi ad approcci terapeutici<br />
intensificati);<br />
3) biomarcatori predittivi in grado di anticipare<br />
la probabilità di risposta del<br />
tumore ad una determinata terapia;<br />
4) biomarcatori predittivi in grado di predire<br />
l’eventuale tossicità associata ai<br />
trattamenti oncologici.<br />
Come biomarcatori possono essere utilizzate<br />
svariate tipologie molecolari come il<br />
DNA, l’RNA, le proteine e parametri metabolici<br />
e fisiologici che possono essere<br />
misurati all’interno delle cellule tumorali,<br />
del microambiente (microenviroment),<br />
del sangue o in campioni tessutali approcciabili<br />
con metodiche di laboratorio o di<br />
imaging funzionale (2). È dimostrato che<br />
l’identificazione di biomarcatori diagnostici<br />
e predittivi di risposta alla terapia (radioterapia,<br />
chemioterapia, terapie biologiche)<br />
è in grado di impattare in maniera significativa<br />
sulla sopravvivenza globale dei<br />
pazienti affetti da tumore del polmone (3).<br />
In questa breve review vengono analizzati<br />
i dati disponibili circa i biomarcatori molecolari<br />
predittivi di risposta e predittivi<br />
di tossicità nell’ambito delle applicazioni<br />
della radioterapia nella cura delle neoplasie<br />
polmonari; un ultimo capitolo riguarda<br />
poi le recenti applicazioni della radiobiologia<br />
molecolare nell’ambito dell’interazione<br />
tra radiazioni e farmaci a bersaglio<br />
molecolare.<br />
Fattori predittivi<br />
di risposta<br />
La possibilità di prevedere la radiosensibilità<br />
intrinseca di un tumore ha un ruolo<br />
centrale per lo sviluppo di un approccio<br />
terapeutico personalizzato nel campo<br />
della radioterapia oncologica. Esistono<br />
numerosi biomarcatori in corso di validazione<br />
aventi come fenotipo di indagine<br />
la risposta alle radiazioni ionizzanti per il<br />
tumore del polmone non a piccole cellule<br />
(NSCLC) o a piccole cellule (SCLC). Recentemente<br />
3 studi indipendenti su linee<br />
cellulari umane hanno individuato un set<br />
di geni coinvolti nella risposta alla radioterapia,<br />
utilizzando come indice di predittività<br />
della radiosensibilità la frazione di<br />
sopravvivenza dopo 2 Gy (SF2), un test di<br />
radiosensibilità intrinseco storicamente<br />
utilizzato in radiobiologia classica. Torres-<br />
Roca et al. hanno sviluppato una metodologia<br />
di classificazione della radiosensibilità<br />
intrinseca basata su gene expression<br />
profiling (4).<br />
Gli Autori sono stati in grado di predire i<br />
valori di SF2 in 22/35 linee cellulari ed hanno<br />
individuato 3 geni specifici (RbAp48,<br />
RGS10 e R5PIA) coinvolti nella risposta<br />
alle radiazioni ionizzanti. L’espressione<br />
genica è stata poi confermata con una<br />
real-time polymerase chain reaction (RT-<br />
PCR) di tipo quantitativo ed i risultati biologici<br />
sono stati validati con la dimostrazione<br />
che 3 linee cellulari subivano una<br />
radiosensibilizzazione mediante la iperespressione<br />
del gene RbAp48. Limite sostanziale<br />
di questo studio è la ristrettezza<br />
del panel di linee cellulari utilizzate (solo<br />
4) e l’ottenimento di predittività in termini<br />
di SF2 solamente su 2 delle 4 linee cellulari<br />
testate.<br />
Al contrario Amudson et al. hanno riportato<br />
i dati di mRNA signature ottenuta<br />
mediante microarray profiling (non indagando<br />
direttamente l’espressione genica,<br />
ma un suo prodotto a valle ovvero<br />
l’mRNA) su linee cellulari di tumore del<br />
polmone (5). Gli Autori sono stati in grado<br />
di identificare 22 geni diversamente<br />
espressi nelle linee cellulari con una bassa<br />
SF2 (in particolare SF2