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Medicina Greco-Romana - Primopachino.It

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ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “M. Bartolo” – PACHINO<br />

LICEO Scientifico - LICEO delle Scienze Applicate – LICEO delle Scienze Umane<br />

I.T.I.S. (Elettronica e Elettrotecnica – Informatica e Telecomunicazioni – Meccanica, Meccatronica e Energia)<br />

I.T.I.S. SERALE (Elettronica e Elettrotecnica - Meccanica, Meccatronica e Energia)<br />

Sede centrale: Viale A. Moro sn – 96018 PACHINO (SR) - Tel. 0931-020131 Fax 0931-020132<br />

Sede staccata: Via Fiume – 96018 PACHINO (SR) – Tel. e Fax 0931-846359<br />

Codice fiscale: 83002910897 - Email: sris01400g@istruzione.it – sris01400g@pec.it<br />

www.primopachino.it –www.mbartolo.net – www.sris01400g.scuolanet.info<br />

PROGETTO P.O.F.<br />

ANNO SCOLASTICO 2009/2010<br />

LA MEDICINA GRECO ROMANA<br />

A cura della Professoressa<br />

PINDO MARISA<br />

Cod.Nazionale Progetto: L-1-FSE-2010-58<br />

Obiettivo "L" Migliorare e sviluppare modalità, forme e contenuti<br />

dell’informazione<br />

e pubblicizzazione del Programma, degli interventi e dei risultati<br />

Azione "1" Attività di pubblicizzazione e informazione sul programma<br />

Titolo: Conoscere la Scuola


LA MEDICINA GRECO<br />

ROMANA<br />

DALLA PREISTORIA AI ROMANI<br />

Etimologia del termine<br />

MEDICINA<br />

La parola deriva dal latino medeor - guarire;<br />

Essa è riconducibile alla radice med che designa nozioni molto<br />

diverse ma rispondenti ad un'intrinseca coerenza, quali<br />

governare, pensare, curare, misurare.<br />

Guarire allora concerne tutto ciò che riesce a espungere un<br />

ordine in equilibrio dal caos.<br />

Le parole governare, pensare, curare, misurare fanno parte di altrettante<br />

modalità, che gli esseri umani hanno a disposizione per durare e per curarsi<br />

durante la loro esistenza nei più disparati ambienti.<br />

Per guarire, prendendosi cura della loro sopravvivenza, gli uomini hanno da sempre<br />

avuto un concetto assai ampio e variegato dell'unico che ci viene attualmente<br />

proposto dalla medicina-tecnologica. Si tratta solamente di praticarlo.


L'origine di questa scienza coincide<br />

con l'origine stessa dell'uomo<br />

LE ORIGINI DELLA MEDICINA<br />

Se per medicina si intende qualsiasi atto o procedimento finalizzato<br />

all'allontanamento di un agente patogeno, di un sintomo morboso, di un<br />

qualsivoglia elemento che turbi lo stato di salute, allora si può certamente dire che<br />

l'origine di questa scienza coincide con l'origine stessa dell'uomo e che sia<br />

strettamente legata a risvolti di carattere religioso, filosofico, paleontologico ed<br />

etnologico.<br />

Inoltre è molto difficile fare un'adeguata ricostruzione scientifica dei primi atti<br />

curativi in età preistorica, poiché i reperti di medicina vera e propria, a nostra<br />

disposizione, non sono sufficienti (si tratta solamente di crani trapanati e ossa<br />

con fratture consolidate risalenti a non prima di 100.000 anni fa).


In realtà si possono solo fare semplici supposizioni basate sull'osservazione di<br />

graffiti, pitture murali o di sculture. Potrebbe venire spontaneo il paragone nel<br />

campo medico tra l'uomo della preistoria e le moderne popolazioni selvagge (ad<br />

esempio i pigmei africani), ma non bisogna dimenticare che anche il popolo più<br />

primitivo di oggi ha già subito millenni di evoluzione.<br />

Durante il corso dei secoli la medicina ha attraversato diversi stadi che, secondo gli<br />

storici, sono i seguenti:<br />

a) medicina istintiva,<br />

b) medicina sacerdotale,<br />

c) medicina magica,<br />

d) medicina empirica,<br />

e) medicina scientifica.<br />

a) MEDICINA ISTINTIVA - Si intende quella serie di accorgimenti ed azioni<br />

proprie della natura degli animali superiori ed insite nel loro comportamento, quali ad<br />

esempio il leccamento della ferita, la posizione antalgica di un arto dopo un trauma,


l'eliminazione dei parassiti dal corpo, il disbrigo delle occorrenze del parto.<br />

b) MEDICINA SACERDOTALE - Nacque quando l'uomo primitivo, davanti alla<br />

potenza ed all'imponenza dei fenomeni naturali che trascendono ogni possibilità<br />

umana, ebbe la sensazione della presenza di uno o più esseri superiori responsabili di<br />

qualsiasi manifestazione della natura, anche di quelle relative alle patologie da cui<br />

veniva colpito. Le uniche vie di guarigione risultavano quindi essere la preghiera,<br />

l'implorazione e il sacrificio.<br />

c) MEDICINA MAGICA - Solo in un secondo tempo, con la corruzione del puro<br />

sentimento religioso, si ebbe la concezione magica della medicina, in base alla quale<br />

l'uomo credette di poter intervenire sui fenomeni e addirittura di poterli comandare,<br />

sostituendosi così alla divinità. Fin dalle più antiche testimonianze documentali di<br />

epoca storica in nostro possesso, si evince il fatto che la figura dello stregone o del<br />

mago è opposta ed in contrasto con quella del sacerdote.<br />

d) MEDICINA EMPIRICA – E’ la prima forma embrionale di scienza. Anche se<br />

non si preoccupa di risalire al perché dei fatti osservati, è pur sempre la prima<br />

constatazione tra una causa ed un effetto che permette la formulazione di successive<br />

ipotesi, quindi il punto di partenza del ragionamento scientifico.


LA MEDICINA PRIMITIVA<br />

I popoli primitivi univano l'interpretazione soprannaturale ad un empirismo<br />

spesso assai progredito. Tutte quelle patologie, causate da agenti ben definibili,<br />

(traumi, morsi di animali, parassitosi ecc.) erano trattate con rimedi naturali dettati da<br />

una ricerca empirica, mentre quelle la cui causa non era evidente (qualsiasi patologia<br />

interna) erano attribuite all' influenza di divinità, maghi o stregoni.<br />

In ogni caso era sempre l'elemento magico ad avere il sopravvento nella<br />

diagnosi e nella cura che erano di esclusiva competenza dei guaritori.<br />

L'eziologia di qualsiasi patologia era spesso associata a un peccato commesso dal<br />

paziente, anche involontariamente, contro divinità, stregoni, individui o oggetti<br />

dichiarati tabù.<br />

Per difendersi dalle malattie si faceva ricorso ad abluzioni, all'uso di amuleti, alla<br />

somministrazione di erbe medicamentose oppure anche a cerimonie e riti collettivi a<br />

cui partecipava tutto il villaggio con a capo lo stregone: talvolta si cercava di


scacciare il demone responsabile della malattia spaventandolo, talvolta allettandolo,<br />

altre volte ancora si ricorreva al sacrificio o all'allontanamento di un capro espiatorio.<br />

COME RICOSTRUIRE IL<br />

PASSATO?<br />

Le più antiche testimonianze: crani<br />

trapanati anche per scopo terapeutico<br />

Ossa con fratture consolidate<br />

100.000 anni fa<br />

NEOLITICO<br />

4° -2° millennio<br />

Ötzi è considerato il primo essere umano tatuato di cui si<br />

abbia conoscenza: ha sul suo corpo ben 57 tatuaggi<br />

La datazione al radiocarbonio gli attribuisce un'età compresa<br />

tra il 3300 e il 3200 a.C., che lo pone nell‘ Età del Rame,<br />

momento di transizione tra il Neolitico e l'Età del Bronzo.<br />

La presenza di artrosi lombare, con la sovrapposizione,<br />

appunto, di tatuaggi cutanei, fa pensare ad una forma di<br />

cauterizzazione locale a scopo terapeutico


LA MEDICINA CINESE (3500 a.C…)<br />

I testi più antichi risalgono al 3500 a.C. e, come nella medicina indiana,<br />

vengono ancora oggi consultati e tenuti in considerazione. La malattia e la salute<br />

sono determinate dall'armonia o meno dei due principi fondamentali: lo Yang (il<br />

principio maschile) e lo Yin (quello femminile). I medici cinesi introdussero per<br />

primi la rilevazione del polso: ne conoscevano 200 tipi differenti tra cui 21 erano<br />

considerati indice di esito letale. La farmacologia è senza dubbio la più avanzata tra<br />

tutte le medicine antiche, comprende oltre 2000 farmaci e ne include molti<br />

ufficialmente usati nella moderna terapia occidentale (il ferro contro l'anemia, l'oppio,<br />

il solfato di sodio come purgante ecc.). Da ricordare inoltre il primo tentativo di<br />

immunizzazione attiva contro il vaiolo insufflando polvere di croste disseccate nelle<br />

narici dei pazienti. Anche la chirurgia era praticata ad un buon livello: caratteristici<br />

gli interventi di castrazione e quelli per limitare gli effetti della deformazione dei<br />

piedi.<br />

Non si può tralasciare infine un accenno all'agopuntura, cioè l'arte di penetrare con


aghi sottili, fatti con diversi materiali, canali specifici della cute che sono in contatto<br />

con gli organi interni, al fine di ottenere particolari benefici ed alleviare dolore e<br />

congestione. Essa fu introdotta nel 2700 a.C. ed è ancora in auge ai giorni nostri<br />

sostanzialmente immodificata. Altro particolare metodo terapeutico era la<br />

“moxibustione”, metodo di cauterizzazione della pelle basato sull’applicazione di<br />

moxa accesa, che è una preparazione di foglie di assenzio cinese inzuppate in olio.<br />

Importanti farmaci cinesi erano il rabarbaro, l'aconito, lo zolfo, l'arsenico e,<br />

importantissimo, l'oppio. Venivano inoltre usati preparati a base di organi ed<br />

escrementi di animali, retaggio di antichi rituali.


LA MEDICINA INDIANA (2500 a.C.-1500 a.C.)<br />

Le pratiche dell'antica medicina indiana, o del Vedanta (1500-100 a.C.), sono<br />

descritte nelle opere di due medici vissuti più tardi, Charaka e Susruta.<br />

CHARAKA famoso filosofo e medico indiano, espresse l'intera filosofia<br />

dell'Ayurveda in un trattato enciclopedico, intitolato Charaka Samhita e redatto<br />

intorno al 700 a.C.<br />

SUSRUTA altro grande maestro, medico e chirurgo, scrisse un testo enciclopedico<br />

in cui trattava l'Ayurveda (circa 600 a.C.): tutt'oggi l’opera è ritenuta il più antico ed<br />

importante compendio di chirurgia.<br />

Egli fornisce descrizioni riconoscibili di malaria, tubercolosi e diabete. Scrisse anche<br />

della canapa indiana (Cannabis sativa indica) e del giusquiamo (Hyoscyamus niger)<br />

per indurre anestesia, e segnalò antidoti specifici e terapie molto efficaci per i morsi<br />

dei serpenti velenosi. Un antico farmaco indiano, derivato dalla radice della pianta<br />

indiana Rauwolfia serpentina, fu la fonte del primo tranquillante moderno.


Ancora oggi vi sono scuole che studiano l'antica medicina indiana nella sua<br />

forma originale, così come viene trattata negli antichi testi sacri (i Veda): la loro<br />

completezza ed organicità ha fatto sopravvivere questa concezione fino ai giorni<br />

nostri. Nel campo della chirurgia agli indiani si attribuisce la maggiore abilità del<br />

mondo antico. Furono probabilmente i primi a eseguire con successo innesti cutanei e<br />

chirurgia plastica del naso. Trattarono, inoltre, molto accuratamente di grande e<br />

piccola chirurgia, della cura delle malattie del corpo, di demonologia (è presente una<br />

certa sfumatura di magia e religiosità), della cura delle malattie infantili, della<br />

tossicologia, della preparazione di elisir e di afrodisiaci.<br />

Notevoli la perfezione e la varietà dello strumentario chirurgico, le tecniche di<br />

medicazione, l'attenzione negli esami diagnostici e la particolare abilità negli<br />

interventi di litotomia e rinoplastica.<br />

Con la diffusione del buddhismo lo studio dell'anatomia fu proibito, e con la<br />

conquista musulmana il campo della medicina in India declinò ulteriormente.


Rauwolfia serpentina<br />

L'estratto della pianta è usato in India da millenni<br />

Mahatma Gandhi ne ha fatto uso durante la vita per<br />

le sue proprietà tranquillanti<br />

La Rauwolfia serpentina ha nella corteccia<br />

delle radici vari principi attivi di grande<br />

interesse per l'erboristeria.<br />

Nell'antichità era impiegata nella medicina popolare<br />

indiana contro il morso dei serpenti e come rimedio<br />

antipiretico, emenagogo, uterocinetico,<br />

antisettico, purgativo, ecc.


Hyoscyamus niger<br />

Il giusquiamo nero è una pianta erbacea<br />

annuale della famiglia delle Solanacee. Il<br />

fiore giallo pallido, alcune volte reticolato,<br />

lo rende inconfondibile. Le foglie sono<br />

spesse e pelose. I frutti a capsula<br />

contengono diversi semi bruni, dai quali si<br />

ricava un alcaloide impiegato nella cura<br />

delle malattie nervose.<br />

Spontanea in Europa, questa specie risulta<br />

resistente ai climi freddi ma si trova anche<br />

nelle vicinanze del mare. Contiene principi<br />

attivi simili alla belladonna, quali la<br />

scopolamina e l'atropina (DL-giusciamina).<br />

Dalla pianta viene anche estratta la<br />

losciamina, principio attivo usato in<br />

medicina come anticolinergico.<br />

LA MEDICINA EGIZIANA (3000 a.C. - 1000 a.C.)<br />

La medicina egiziana è un classico esempio di medicina protostorica. Ha basi<br />

fortemente empiriche, derivanti dall’osservazione della realtà, ma è strettamente<br />

legata alla religione. Gli egiziani, per esempio, impararono molto dalla pratica<br />

dell’imbalsamazione dei cadaveri: le loro conoscenze anatomiche, quindi, furono<br />

favorite da questa pratica religiosa. Il più grande medico egizio fu Imhotep, classico<br />

esempio di divinizzazione di un guaritore. Egli si autodefiniva figlio del dio Ptah;<br />

divenne talmente famoso da sostituire nell’olimpo delle divinità egiziane gli antichi<br />

dei della medicina (Toth, Isis, Sechmet). Gli egizi ritenevano che la sede della vita<br />

fossero i polmoni e intuirono che il cervello era l’organo deputato alle funzioni<br />

intellettive<br />

Con gli egiziani si passa da una fase teurgica-magica ad un empirismo<br />

estremamente illuminato: notevoli sono la concezione biologica (concetto umorale<br />

sanguigno e concetto pneumatico), la conoscenza dei vari quadri sintomatologici e la


farmacologia. Gli elementi che costituiscono la sapienza medico- empirica vengono<br />

trattati solo in libri sacri accessibili unicamente agli iniziati. Nonostante quello che si<br />

potrebbe ipotizzare alla luce delle pratiche di imbalsamazione in cui gli egiziani<br />

erano maestri, l'anatomia non appare particolarmente progredita. Al contrario<br />

risultano molto precise le indicazioni relative alla terapia (nel solo papiro di Ebers<br />

sono menzionati 500 diversi medicamenti) ed alle sue varie forme di<br />

confezionamento e di somministrazione: polveri, tisane, decotti, macerazioni,<br />

pastiglie erano perfettamente conosciuti. Assai progredita era inoltre la chirurgia e la<br />

sutura delle ferite. Da notare infine la presenza di medici specialisti nelle malattie<br />

urinarie, nelle patologie delle orecchie, degli occhi e della pelle.<br />

PAPIRO = ORO VERDE<br />

Le mummie, insieme<br />

ai papiri, hanno<br />

permesso la ricostruzione<br />

dell’ambiente patologico<br />

dell’antico Egitto


Dai PAPIRI apprendiamo che gli Egizi erano<br />

esperti nelle scienze mediche<br />

Corporazione dei medici:<br />

campo operativo: medici di palazzo, del<br />

faraone, delle miniere…..<br />

ambito di specializzazione: medico del ventre,<br />

dell’occhio, dei denti….<br />

TECNICHE: palpazione,osservazione,<br />

ispezione<br />

TERAPIA: sostanze vegetali, animali, minerali<br />

PAPIRO EBERS<br />

(legame magia-medicina)<br />

UNO DEI GRANDI TESTI DELLA MEDICINA FARAONICA (1550 a.C.)<br />

110 pagine con circa 700 formule magiche e rimedi di vario genere<br />

Vera e propria enciclopedia di anatomia e patologia:<br />

come eseguire un intervento chirurgico in caso di tumore<br />

come intervenire per le malattie dello stomaco<br />

come è fatto il sistema circolatorio, i vasi sanguigni in tutto il<br />

corpo e la funzione del cuore come motore della circolazione<br />

del sangue.<br />

Il contenuto: magia - influsso dei demoni - altre superstizioni - esistenza di<br />

una vasta cultura medica < pratica empirica e osservazione<br />

“Sono efficaci le formule magiche che agiscono insieme con dei<br />

medicamenti, come d’altronde sono efficaci i medicamenti che<br />

agiscono insieme con le formule magiche”


Papiro egiziano<br />

(Cyperus papyrus )<br />

pianta palustre,<br />

perenne,<br />

rizomatosa,<br />

appartenente alla<br />

famiglia delle<br />

Cyperaceae.<br />

La pianta di Papiro<br />

vive unicamente lungo<br />

le sponde di due fiumi:<br />

il Nilo, in Egitto,<br />

e il Ciane, a Siracusa<br />

in Sicilia.<br />

La Pianta<br />

Amuleto dell’ Egitto faraonico con<br />

valore apotropaico e terapeutico


Defunto mummificato: a seguito dell’estrazione<br />

degli organi interni la massa cerebrale veniva<br />

estratta dalle narici


SARCOFAGO CON UNA MUMMIA<br />

MUSEO EGIZIO DEL CAIRO<br />

LA MEDICINA MESOPOTAMICA<br />

(3000 a.C.-2000 a.C.) (codice di Hammurabi)<br />

La Mesopotamia può essere considerata la culla dell’anatomia. Questa<br />

disciplina si sviluppò a partire dall’Aruspicina, l’arte di prevedere il futuro<br />

dall’esame dei visceri degli animali sacrificati agli dei. I primi a praticare<br />

l’Aruspicina furono i Sumeri; anche i loro successori, Assiri e Babilonesi, usarono


questa tecnica divinatoria. Non sono arrivati fino a noi testi di medicina<br />

mesopotamici. Tuttavia, informazioni sulle pratiche mediche dell’epoca sono<br />

frequenti nelle tavolette di argilla rinvenute nelle biblioteche dei sovrani assiri e<br />

babilonesi.<br />

La medicina mesopotamica è un tipo di medicina magico-teurgica, dotata di un<br />

certo grado di empirismo interpretato però sempre in senso mistico ed occulto.<br />

La malattia è sinonimo ed effetto di impurità per cui le cure consistono in lavacri e<br />

abluzioni, oltre che in sacrifici espiatori. Nonostante ciò, vi sono accenni riguardo al<br />

medico che cura con le piante (Aura Mazda, la divinità del bene, ha creato almeno<br />

una pianta per guarire ogni malattia) e a quello che cura con il "ferro".<br />

MALATTIA shêrtu,<br />

( in assirio = peccato, impurità morale, ira divina e castigo)<br />

concezione soprannaturale della malattia: si tratta di un castigo<br />

divino imposto da diversi demoni dopo la rottura un tabù<br />

il medico stabilisce chi, tra circa 6000 demoni, era quello che<br />

causava il problema tramite tecniche divinatorie<br />

studio del volo degli uccelli<br />

la posizione degli astri<br />

del fegato di alcuni animali<br />

Il dio Nizanu era conosciuto come “il signore della medicina”<br />

L’arte medica era affidata ai sacerdoti, divisi in tre categorie:<br />

baru: diagnosi e prognosi delle malattie e ricerca delle cause =(mago incaricato<br />

dell'interrogatorio rituale);<br />

ashipu: praticava gli esorcismi;


asu: si occupava del paziente somministrandogli le cure. Asu significa “colui che<br />

conosce l’acqua”: poiché l’acqua era indicata come il principio di tutte le cose, Asu<br />

era detentore della sapienza totale.<br />

C’era inoltre il Gallubu, chirurgo barbiere di casta inferiore che incarna la figura del<br />

barbiere medioevale europeo: effettuava semplici operazioni chirurgiche (come<br />

estrazioni di denti, drenaggio di ascessi, flebotomie.<br />

Il principale testimonio della forma di vita delle civiltà mesopotamiche si<br />

ritrova nel codice di Hammurabi, una compilazione di leggi e di norme<br />

amministrative raccolta dal re babilonese Hammurabi, tagliato in un blocco di diorite,<br />

alto 2,5 metri per 1.90 metri di base, collocato nel tempio di Sippar. In esso si<br />

specificano, in tredici articoli, le responsabilità del medico nell'esercizio della sua<br />

professione, così come i castighi previsti per mala praxis. Grazie a questo testo ed<br />

una serie di circa 30 mila tavolette compilate da Asurbanipal (669-626 a. C.),<br />

provenienti dalla biblioteca scoperta a Ninive nel 1841 da Henry Layard, si è potuto<br />

intuire la concezione della salute e della malattia in questo periodo, così come pure le<br />

tecniche mediche utilizzate da guaritori professionali. Di tutte queste tavolette circa<br />

800 sono specificatamente dedicate alla medicina, e tra loro si trova la descrizione<br />

della prima ricetta conosciuta.


Codice odice di Hammurabi<br />

responsabilità del medico nell'esercizio della<br />

sua professione, così come i castighi previsti<br />

per mala praxis<br />

concezione della salute e della malattia<br />

tecniche mediche utilizzate da guaritori<br />

professionali<br />

onorari, ammende<br />

doveri del medico<br />

diritti del malato<br />

TAVOLETTE di argilla rinvenute nelle biblioteche dei<br />

sovrani assiri e babilonesi<br />

Importante arsenale di erbe raccolte:<br />

circa 250 piante curative uso di alcuni minerali<br />

diverse sostanze di origine animale<br />

400 medicamenti, tra quelli vegetali e quelli minerali<br />

somministrati sotto forma di decotti, polveri, instillazioni,<br />

supposte e clisteri.<br />

Cuore - sede dell'intelletto<br />

Sangue - sede essenziale della vita<br />

Fegato - organo centrale della circolazione<br />

(dalla posizione, dalle irregolarità e dalla forma<br />

del fegato degli animali si traevano predizioni<br />

e auspici)


Mesopotamia<br />

culla dell’anatomia<br />

Strumenti chirurgici mesopotamici<br />

LA MEDICINA ASSIRO BABILONESE (1792 a.C.-323 a.C.)<br />

La medicina assiro-babilonese rappresenta il punto di passaggio tra il<br />

concetto teurgico e quello magico: la parte religiosa sta essenzialmente nell'eziologia<br />

in quanto l'ira di una divinità verso una persona permette ai demoni maligni di<br />

aggredirla causando in tal modo la malattia (c'è un demone per ogni patologia); il<br />

concetto magico ha invece risalto nella parte terapeutica, nell'attuazione cioè degli<br />

esorcismi. Nella fase diagnostica le due concezioni vanno di pari passo ed un ruolo<br />

preponderante è giocato dall'ispezione del fegato, ritenuto l'organo più importante in<br />

quanto fonte di sangue.


LA MEDICINA EBRAICA (1200 A.C.-550 A.C.)<br />

La medicina ebraica fu molto influenzata dal contatto con la medicina<br />

mesopotamica nel periodo di cattività assira e babilonese. Essa considerava la<br />

malattia come una prova dell'ira di Dio: Dio è l'unica fonte di malattia e di<br />

risanamento, per cui solo il sacerdote, cioè l'uomo scelto dal Signore, è considerato<br />

strumento di guarigione. I sacerdoti acquisirono la responsabilità di compilare<br />

regolamenti igienici, mentre venne definita la figura professionale della levatrice.<br />

Sebbene la Bibbia contenga alcuni riferimenti alle malattie causate dall'intrusione<br />

degli spiriti, il tono della medicina biblica è particolarmente moderno nella sua forte<br />

enfasi sulla prevenzione della malattia. In particolare, il libro del Levitico<br />

comprende precise indicazioni su argomenti come l'igiene femminile, la necessità<br />

dell'isolamento dei malati e la disinfezione dei materiali in grado di ospitare e<br />

trasmettere germi. Quantunque la circoncisione fosse l'unica procedura chirurgica<br />

descritta ed effettuata secondo una pratica precisa, venivano anche curate le fratture,<br />

con bende arrotolate, e le ferite, con olio, vino e balsamo. Si ritiene che il termine<br />

"lebbra", citato tanto di frequente nella Bibbia, indicasse molte malattie della pelle,<br />

compresa la psoriasi.


LA MEDICINA GRECA<br />

MEDICINA GRECA<br />

OMERO<br />

(IX- VIII sec. a.C.)<br />

<strong>Medicina</strong> = arte nobile<br />

e sacra<br />

Eroi = esperti di<br />

cognizioni sanitarie<br />

La Grecia antica, abitata nella preistoria da popolazioni neolitiche, subì nel<br />

terzo millennio a.C., in momenti diversi, la migrazione di varie popolazioni (Lelegi,<br />

Cari, Frigi, Fenici, Pelasgi, Eoli, Ioni ed Achei), alle quali si deve la civiltà egea.<br />

Questa civiltà, detta anche pregreca, durerà dal 2500 al 1000 a.C. e risulterà di<br />

tre periodi: antico (2500-2000 a.C.), medio o cretese o minoico (2000-1500 a.C.) con<br />

centro a Creta, tardo o miceneo (1500-1000 a.C.) con centro a Micene. Ed è alla fine<br />

di questo periodo che viene inventata in Grecia la scrittura, usando un alfabeto<br />

semitico, derivato da quello fenicio.<br />

Verso il 1200 a.C. inizia la colonizzazione ellenica dell’Asia Minore ed in tale<br />

circostanza scoppia la guerra di Troia, di cui narra il grande poeta Omero.<br />

L’Iliade costituisce una fonte essenziale di notizie sulla medicina greca.


ILIADE<br />

Oltre 140 ferite (battaglia /caccia)<br />

(testa, collo, torace, femore, vertebre…)<br />

c.a. 150 termini anatomici (encefalo e midollo<br />

spinale, fegato, intestino, vescica, lingua)<br />

Ossa e articolazioni: il frontale, occipitale, vertebre,<br />

clavicola, anca…)<br />

Prognosi<br />

Metodi di cura<br />

Guaritori = Macaone e Podalirio, figli di Asclepio (libro<br />

II)<br />

« E poi le genti di Tricca, quelli di <strong>It</strong>ome rocciosa, di Ecalia, la<br />

città di Eurito: li guidano i due figli di Asclepio, Podalirio e<br />

Macaone, medici illustri. Schierano trenta navi ricurve. »<br />

(Omero, Iliade, Canto II 732)<br />

Omero, che considerava Apollo il dio, non solo come l’artefice di alcune malattie,<br />

ma anche come l’ iniziatore dell'arte sanitaria, nell'Iliade rivela una notevole<br />

conoscenza del trattamento delle ferite e di altre lesioni tramite la chirurgia, la quale<br />

veniva già riconosciuta come specialità distinta dalla medicina interna.<br />

Malattia = punizione divina<br />

Iliade: pestilenza < Apollo (libro I)<br />

“Quanti erano venuti / con piaghe congenite,<br />

o con le membra ferite / da bronzo lucente<br />

o da pietre scagliate da lontano,<br />

oppure devastati nel corpo/ per le febbri<br />

d’estate/ o per il gelo,<br />

Asclepio liberava ciascuno/dal suo male.<br />

Alcuni guariva<br />

con incantesimi delicati, ad altri faceva bere<br />

pozioni salutari/ o applicava unguenti<br />

alle membra... /altri risanava con tagli”<br />

(PITICA 3 (47 SS.) PINDARO)


La descrizione delle lesioni, che armi o sassi potevano provocare ai guerrieri<br />

sotto le mura di Troia, è, nell’Iliade, a volte abbastanza precisa, talaltra primitiva e<br />

rudimentale. Esse consistono perlopiù in ferite e fratture. A volte la gravità delle<br />

ferite non è credibile, come nel caso di Ifinoo, che, colpito all’omero da una freccia di<br />

Ettore, cadde morto dal cocchio, o di quel guerriero troiano che, colpito da Euripilo<br />

con un fendente all’omero, si vede reciso il braccio con morte subitanea.<br />

Le lesioni che Omero descrive il più spesso mortali sono quelle alla testa, al<br />

collo, al torace ed all’addome.<br />

Fra le lesioni craniche, ce ne sono alcune davvero impressionanti, come quella<br />

provocata da Antiloco, che uccide Echepolo, infiggendogli la punta della lancia nella<br />

fronte e trapassandogli l’osso frontale, o quella di Oileo a cui la lancia di<br />

Agamennone penetra nella fronte “allagandogli” il cervello, o quella provocata da<br />

Peneleo, che colpisce con la lancia Ilioneo all’occhio, trapassandogli il cranio per<br />

uscire dalla nuca, portandosi dietro l’occhio (il che è impossibile) o infine, quella<br />

causata da Idomeneo, che penetra con la lancia nella bocca di Erimanto, facendola<br />

uscire dalla nuca, dopo avergli provocato una frattura craniocervicale.<br />

Altre lesioni craniche sono invece meno gravi e provocano solo una frattura<br />

mascellare o un lieve fatto commotivo, come nel caso di Ettore, che, colpito<br />

sull’elmo dalla lancia di Diomede, ha un annebbiamento della vista.<br />

Anche le lesioni al collo sono spesso mortali. Efficace la succinta descrizione della<br />

morte di Ettore per dissanguamento da recisione della carotide, provocata da Achille<br />

con un colpo di lancia al collo. Lesioni sempre mortali sono quelle<br />

addominali:Idomeneo uccide con la lancia Enomao, colpendolo all’addome, ed<br />

Antiloco uccide Toane, recidendogli l’aorta discendente.<br />

Altre lesioni descritte da Omero sono la frattura del bacino provocata con un<br />

colpo di lancia da Patroclo ad Arlilico, una ferita all’omero di Macaone provocata da<br />

una freccia di Paride, una frattura di tibia con strappamento dei ligamenti, provocata<br />

con una pietra da Piro a Diore, e la frattura dell’acetabolo, provocata da Diomede ad<br />

Enea, avendolo colpito con macigno alla coscia.


Enea ferito viene medicato<br />

La cura delle lesioni traumatiche nell’Iliade è semplice, ma spesso efficace.<br />

Essa consiste nell’estrazione del corpo estraneo (perlopiù un dardo), nell’eventuale<br />

suzione del sangue dalla ferita (lo fa Macaone con Menelao), nel lavaggio della ferita<br />

con acqua (Patroclo usa acqua di mare per lavare la ferita alla coscia di Euripilo),<br />

nell’applicazione sulla stessa di farmaci salubri (ad esempio, spremuta di radice<br />

amara) e di balsami analgesici, forse cicatrizzanti, e nella fasciatura, per evitare<br />

l’emorragia e l’infezione.<br />

Ciò che conta nelle ferite è allontanare il dolore. Nell’Iliade non si parla mai di<br />

suture, cauterizzazioni o di riduzioni di fratture. La disinfezione delle ferite si


presume dai lavacri, a volte caldi per allontanare le concrezioni ematiche e<br />

dall’applicazione di balsami.<br />

Al ferito venivano date talora bevande tonificanti a base di vino, latte di capra<br />

rappreso, farina bianca ed erbe, rincuorandolo, sotto il profilo psicologico, con<br />

ragionamenti. Si trattava, quindi, di una vera e propria psicoterapia.<br />

Achille con Patroclo ferito al braccio sinistro da una freccia<br />

Negli svenimenti il ferito veniva steso a terra e gli veniva spruzzata acqua sul<br />

viso, come nel caso di Ettore colpito da un macigno al petto. I cadaveri degli eroi<br />

omerici (Patroclo, Ettore, ecc.) venivano lavati accuratamente con acqua calda e poi,<br />

spalmate le ferite con balsamo vecchio di nove anni, venivano unti con olio ed avvolti<br />

in candidi lini e, quindi, posti sul letto funebre. Si credeva in tal modo di evitare la<br />

putrefazione, che si pensava provocata da insetti (mosche) che potevano generare<br />

vermi sul cadavere. I cadaveri venivano poi bruciati sul rogo, il che contrasterebbe<br />

con l’usanza presso la civiltà egea di seppellire i morti.


Poiché Omero descrive spesso con precisione le ferite dei suoi eroi, i sintomi,<br />

la gravità delle lesioni e la terapia, adoperando un centinaio di termini tecnici, taluno<br />

lo immaginò medico militare o chirurgo, anche se talvolta le cognizioni mediche sono<br />

davvero rudimentali.<br />

Anche se i feriti invocano gli dei per ottenere la guarigione, la medicina<br />

omerica, quale risulta dall’Iliade, non è né magica, né sacerdotale, ma è un’arte a sé,<br />

naturale e semplice, empirica, laica e rispettata. Essa è un’arte nobile ed esperti di<br />

medicina sono illustri eroi e guerrieri (Macaone, Podalirio, Patroclo, Diomede, ecc.).<br />

Nell’Odissea, invece, la medicina già risente del mondo magico (uso di filtri e<br />

del nepente, farmaco di potere occulto, capace di cacciare ogni dolore; incantesimi,<br />

ecc.) e, quindi, il poema sembra essere, sotto questo profilo, cronologicamente più<br />

tardo.<br />

PENSIERO OMERICO<br />

<strong>Medicina</strong> = arte a sé stante non<br />

esercitata da uomini esperti e stimati<br />

<strong>Medicina</strong> non magica o sacerdotale<br />

Frequente, comunque, il ricorso a dei<br />

(IGEA, APOLLO)<br />

====================================================


L’evolversi della medicina è intimamente legato all’evolversi del pensiero,<br />

perché comune è la matrice speculativa. Di questa cultura medica, purtroppo,<br />

rimangono pochi reperti, perlopiù archeologici, e la tradizione di una medicina<br />

eroica, riferita a mitiche figure, alle quali sono state attribuite virtù mediche.<br />

Tra questi mitici protagonisti della medicina egea, forse il più antico è<br />

Melampo, medico e sacerdote, vissuto verso il 1400 a.C., che avrebbe scoperto le<br />

virtù medicali dell’elleboro, usato poi per la cura della pazzia; altri sarebbero stati<br />

Orfeo, Museo, Ercole, che avrebbe scoperto la virtù sedativa dei bagni caldi e quella<br />

medicale del giusquiamo, Chirone, vissuto nel XIII secolo a.C. e che la leggenda<br />

vuole centauro ed espertissimo di erbe, Asclepio o Esculapio, vissuto verso il 1250<br />

a.C., medico valentissimo e per questo divinizzato, che avrebbe introdotto la<br />

psicoterapia e l’uso di sonde e vari farmaci, Macaone e Podalirio, suoi figli, medici<br />

valenti e forti guerrieri sotto le mura di Troia.<br />

Asclepio, figlio di Apollo, era il dio della medicina in persona.<br />

.


ASCLEPIO<br />

(greco Ἀσκληπιός, traslitterato Asklēpiós;<br />

latino Aesculapius)<br />

Personaggio della mitologia greca.<br />

Figlio di Apollo e di Arsinoe secondo<br />

Esiodo, oppure di Apollo e Coronide per<br />

Pindaro, comune mortale per Omero.<br />

Si diceva fosse stato istruito nella<br />

medicina da Chirone, o che avesse<br />

ereditato tale proprietà dal padre<br />

Apollo.<br />

STIRPE di ASCLEPIO<br />

Asclepio ebbe sei figli da Lampezia, o da<br />

Epione :<br />

Igea, la salute<br />

Panacea, che aveva il dono di curare tutte le<br />

malattie<br />

Iaso, che provocava malattie<br />

Egle, madre delle Grazie<br />

Podalirio, medico<br />

Macaone, che combatté a Troia e fu ucciso da<br />

Euripilo;


IL CULTO DI ASCLEPIO<br />

CHIRONE = Centauro fondatore dell’arte di curare<br />

ASCLEPIO suo famoso discepolo<br />

200 SANTUARI (Epidauro, Cos, Corinto, Atene…) con una fonte<br />

o un pozzo, circondati da un bosco sacro, la clinica (ADYTON),<br />

stadi, palestre, locande<br />

CERIMONIA SACRA<br />

a) astensione da cibi e rapporti sessuali;<br />

b) il supplice si sdraiava e aspettava il Dio;<br />

c) sogno terapeutico (INCUBATIO);<br />

d) apparizione di Asclepio con assistenti, un serpente e un cane;<br />

e) guarigione<br />

F E D E<br />

STORIE incise su lastre di pietra<br />

EX VOTO<br />

Nel santuario di Asclepio si esercitava una particolare medicina religiosa:<br />

l'incubazione. Il malato dopo essere stato sottoposto a pratiche di purificazione e a<br />

rituali propiziatori trascorreva la notte all'interno del tempio.<br />

==================================================


Il simbolo della medicina è il serpente, animale sacro perché ritenuto,<br />

erroneamente, immune dalle malattie. Secondo un'altra versione nel simbolo non è<br />

rappresentato un serpente, ma l'estirpazione del Dracunculus medinensis o verme di<br />

Medina. Comunque, il serpente aveva un'importante funzione pratica nella medicina<br />

antica: nel tempio di ogni città c'era una sorta di cunicolo con i serpenti. Il tempio,<br />

infatti, non era solo un luogo di devozione, ma anche un luogo dove si portavano i<br />

malati: la fossa dei serpenti serviva a spaventare il paziente, a cui probabilmente<br />

venivano date anche delle pozioni, per indurre uno stato di shock e fargli apparire il<br />

dio che così lo guariva.<br />

CADUCEO


Col passare del tempo la medicina prese sempre più le distanze dalla religione<br />

sino ad arrivare alla medicina razionale di Ippocrate, che segnò il limite tra<br />

razionalità e magia. Entro il VI secolo a.C. la medicina greca diventò completamente<br />

laica e valorizzava l'osservazione clinica e l'esperienza.<br />

Sorsero così le prime scuole filosofiche in Grecia e nella Magna Grecia, cioè in<br />

Sicilia e in Calabria. Tra queste, fu importantissima la scuola pitagorica. Pitagora,<br />

grande matematico, operava nell'isola di Samo, ma si spostò a Crotone quando il<br />

tiranno Policrate prese il potere nella sua città. Egli portò nella scienza naturale,<br />

ancora non definibile medicina, la teoria dei numeri<br />

I MEDICI FILOSOFI<br />

Le origini della medicina scientifica sono<br />

contemporanee al sorgere della filosofia<br />

Si svilupparono Scuole non sacerdotali<br />

attorno ad uomini come:<br />

Talete di Mileto (ca.639 -544 a.C.)<br />

Anassimandro di Mileto (ca.611-547 a.C.)<br />

Pitagora di Samo (ca. 570- 489 a.C.)<br />

Empedocle di Agrigento (ca.492- 432 a.C.)<br />

Democrito di Abdera (464-404 a.C.)<br />

Talete elaborò un'importante sistema secondo cui l'universo era costituito da:<br />

aria, acqua, terra, cui Eraclito aggiunse il fuoco (i 4 elementi fondamentali). In<br />

questo periodo venne dato grande rilievo anche alle qualità, secco e umido, freddo e<br />

caldo, dolce e amaro, etc.<br />

Un grande allievo di Pitagora, Alcmeone di Crotone, nel VI-VII secolo a.C. fu<br />

il primo ad avere l'idea che l'uomo fosse un microcosmo costituito dai 4 elementi<br />

fondamentali. Secondo lui dall'equilibrio degli elementi, che chiamò isonomia o


democrazia, derivava lo stato di salute, mentre lo stato di malattia derivava dalla<br />

monarchia, ovvero dal prevalere di un elemento sugli altri. Alcmeone fu anche il<br />

primo ad individuare nel cervello l'organo più importante. Sino ad allora era stata<br />

data pochissima importanza al cervello, che era sempre sfuggito all'osservazione:<br />

all'epoca greca il corpo era sacro e non si praticavano dissezioni, ma veniva visto<br />

negli animali sacrificati come una massa gelatinosa e fredda di scarso interesse.<br />

Alcmeone stabilì che il cervello doveva essere l'organo che comandava l'organismo.<br />

Pare che si fosse anche reso conto, fatto poi smentito da altri, che i nervi servissero<br />

per condurre gli impulsi nervosi, ma questa notizia non ha lasciato traccia nella storia<br />

della scienza di allora.<br />

========================================================


L'evento rivoluzionario per la storia della medicina, ha luogo nell'isola di Cos e<br />

nella vicina Cnido: la malattia viene vista per la prima volta come un fenomeno<br />

naturale. Compito del medico è la ricerca delle cause naturali della malattia e la<br />

somministrazione di una terapia appropriata. Questa medicina, che possiamo definire<br />

razionale, è legata al nome di Ippocrate.<br />

IPPOCRATE<br />

(della famiglia degli Asclepiadi)<br />

(Cos 460 - Larissa 377 a.C.)<br />

Simbolo stesso<br />

dell’arte medica<br />

MEDICINA = ARTE<br />

E PROFESSIONE<br />

A lui, padre della medicina, si deve attribuire la vera e propria medicina razionale che<br />

è la negazione dell'intervento divino nelle malattie.


Medico greco antico<br />

PADRE della moderna medicina<br />

del mondo occidentale<br />

Fondò una vera e propria scuola medica<br />

Regolò, in maniera precisa, le norme di<br />

comportamento del medico, raccolte nel<br />

suo famoso giuramento in cui, tra<br />

l'altro, si introduce il concetto di segreto<br />

professionale<br />

Nato sull’isola di Cos in una data imprecisata che può spaziare dal 460 al 450<br />

a.C., Ippocrate è destinato a diventare nei secoli il simbolo stesso dell’arte medica. A<br />

quest’aura di leggenda, che sempre circondò la sua figura, si devono le innumerevoli<br />

e fantasiose tradizioni fiorite intorno alla sua esistenza e il confluire sotto il suo nome<br />

di uno stuolo di opere appartenenti ad altri autori, note nel loro complesso col titolo<br />

di Corpus Hippocraticum. Le uniche notizie piuttosto attendibili sulla vita di<br />

Ippocrate (che dovette terminare la propria esistenza poco dopo il 380 a.C.) sono<br />

quelle che lo vogliono figlio del medico Eraclide e dedito a frequenti viaggi: molto<br />

probabilmente, egli soggiornò infatti ad Atene e pure ad Abdera, dove fu in contatto<br />

con Democrito, concludendo infine la propria esistenza in Tessaglia.<br />

Null’altro si può affermare con certezza sulla dottrina di Ippocrate, e sterminate<br />

sono state le discussioni sulla paternità ippocratica dei singoli scritti (una settantina<br />

circa) confluiti nel Corpus Hippocraticum.Un relativo accordo fra gli studiosi sussiste<br />

comunque per due di tali scritti: quello sulla Malattia sacra e quello su Arie, acque,<br />

luoghi. Sempre al pensiero di Ippocrate paiono potersi ricondurre i due trattati<br />

chirurgici sulle Fratture e sulle Articolazioni, nonché il Prognostico e le Epidemie<br />

(ovvero i "soggiorni" di medici in città straniere). Lo scritto sulla Malattia sacra


tratta in termini antisuperstiziosi e scientifici l’epilessia, tradizionalmente intesa come<br />

un morbo inviato dagli dei e perciò detto "sacro" e da Ippocrate attribuita ad una<br />

disfunzione dell'organismo.<br />

CORPUS HIPPOCRATICUM<br />

VARIE BRANCHE<br />

Anatomia<br />

Fisiologia<br />

Patologia<br />

Terapia<br />

Diagnosi<br />

Prognosi<br />

Chirurgia<br />

Dietetica<br />

AFORISMA DI IPPOCRATE<br />

Ό βίος βραχύς ήδέ τέχνη µακρή<br />

La vita è breve, l’arte è lunga.<br />

Ars longa, vita brevis<br />

(SENECA)


AFORISMI<br />

Ogni malattia può capitare in qualunque<br />

stagione, ma alcune sono più facili a<br />

verificarsi e ad aggravarsi in<br />

determinate stagioni.<br />

Per le malattie estreme i trattamenti<br />

estremi sono i più efficaci<br />

La natura dell’uomo<br />

Il medico deve essere attento alla varietà dei<br />

casi individuali nel formulare le sue diagnosi e<br />

fare le sue terapie, senza cedere all’illusione<br />

filosofica che esista un’unica terapia<br />

ugualmente valida per tutti gli infiniti casi<br />

possibili.<br />

La medicina è, in primo luogo, una terapia<br />

mediante alimenti, bevande ed esercizi, ossia<br />

ha il suo nucleo portante nella dietetica.


Celebre è il Giuramento di Ippocrate, che praticamente fino ai giorni nostri è<br />

stato alla base dell’etica professionale medica<br />

E T I C A<br />

Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per<br />

gli dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che<br />

eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento<br />

e questo impegno scritto: di stimare il mio maestro di questa<br />

arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se<br />

ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò<br />

quest'arte, se essi desiderano apprenderla; di rendere partecipi<br />

dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i<br />

miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto<br />

e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.<br />

Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio<br />

giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.


Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né<br />

suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale<br />

abortivo.<br />

Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò<br />

coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono<br />

esperti di questa attività.<br />

In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da<br />

ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo<br />

delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.<br />

Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori<br />

dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia<br />

divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.<br />

E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso<br />

di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada<br />

il contrario se lo violo e se spergiuro.»


GRECIA - PIANTE MEDICAMENTOSE<br />

GRECIA = FITOFARMACI<br />

Medicamenti di origine vegetale<br />

Piante: elleboro nero e scilla


VERATRO BIANCO<br />

(antireumatico, ipotensivo, utile per malattie cutanee)


ISSOPO<br />

(espettorante)


IL DOGMATISMO POST-IPPOCRATICO<br />

La scuola di Coo (IV sec. a.C.)<br />

La scuola di Coo (Grecia) sopravvisse alla morte di Ippocrate grazie all’opera dei<br />

suoi discendenti: i figli (Tessalo e Dracone) e in seguito i nipoti. Ne fecero parte<br />

medici molto famosi come Diocle e Prassagora(famoso per i suoi studi di semeiotica);<br />

questi parteciparono attivamente al dibattito dell’epoca tra Dogmatici ed Empirici. I<br />

primi consideravano il ragionamento e la logica come base per la medicina; i secondi<br />

davano più importanza all’osservazione delle evidenze, rifiutando i ragionamenti e le<br />

ricerche. Sia Diocle, sia Prassagora si schierarono con i dogmatici; tuttavia, essi<br />

accolsero e fecero fruttare lo spirito pratico tipico degli empirici.<br />

Le scuole di Alessandria (III sec. a.C.)<br />

Intorno al III secolo a.C. Alessandria d’Egitto diventò un centro molto vivace per<br />

l’insegnamento della medicina. Erofilo e Erasistrato furono i due maestri più famosi:<br />

svilupparono gli insegnamenti ippocratici e si schierarono con i Dogmatici. Entrambi,<br />

oltre che a insegnare, si cimentarono con successo nell’anatomia. Erofilo si occupò<br />

dello studio del sistema nervoso centrale; Erasistrato, invece, fece importanti<br />

osservazioni sull’apparato cardiocircolatorio<br />

Prima della scuola di Alessandria fu però il filosofo Aristotele, definito da molti<br />

come il fondatore dell'anatomia comparata, ad intraprendere questo genere di studi<br />

fondendo scienza e filosofia in ragionamenti basati sui suoi famosi sillogismi: studiò<br />

a fondo l'anatomia con particolare attenzione per il sistema nervoso e per il cuore.


MEDICINA<br />

POST-IPPOCRATEA<br />

ARISTOTELE<br />

(384-329)-<br />

precettore di<br />

Alessandro Magno<br />

anatomia e fisiologia<br />

comparata<br />

teoria dei 4 umori<br />

Alessandria fu indubbiamente il più importante centro culturale del IV sec. a. C., e la<br />

medicina, come tutte le altre scienze e discipline, raggiunse un elevato grado di<br />

specializzazione grazie alla scuola che sorse appunto nella città fondata da<br />

Alessandro Magno. Partendo dalla dottrina di Ippocrate approfondì gli studi<br />

sull'anatomia e sulla fisiologia anche attraverso vivisezioni per conoscere meglio la<br />

struttura e la funzione degli organi dando così il primo impulso all'anatomia<br />

patologica. Nel periodo di massimo splendore riuscì ad integrare perfettamente la<br />

parte clinica e quella scientifica tentando di colmare le lacune che entrambe<br />

presentavano.


LA MEDICINA ETRUSCA<br />

Gli Etruschi si collocano nella storia tra le due grandi civiltà dei Greci e dei<br />

Romani. Impararono molto dai primi e trasmisero molto ai secondi, riuscendo a dar<br />

vita ad una cultura del tutto originale. Non si sa con certezza da dover venissero e<br />

tra gli studiosi delle civiltà antiche si sono sviluppate teorie diverse, le principali sono<br />

tre e tutte presentano incertezze ed oscurità.<br />

La leggenda afferma che un giorno di circa tremila anni fa, Tarconte, il<br />

fondatore della città di Tarquinia, mentre era intento a dissodare un campo, vide<br />

apparire da dietro una zolla di terra un giovane di nome Tagete che gli rivelò quella<br />

che passò alla storia col nome di " ETRUSCA DISCIPLINA ".<br />

L'Etrusca Disciplina racchiude tutto lo scibile culturale, tecnico, sociale e religioso<br />

che caratterizzò e distinse la Civiltà Etrusca in ogni momento della sua esistenza.


Per oltre mezzo millennio, la cultura e la tecnologia etrusca sono state trainanti per i<br />

popoli italici e non è escluso che la stessa Roma ne sia stata largamente influenzata<br />

anche dopo il periodo di convivenza durante la monarchia (753 - 509 a.C.).<br />

Il sistema sociale e politico etrusco era caratterizzato da una confederazione di Città-<br />

Stato, ognuna delle quali era governata da un Re-Sacerdote: il Lucumone.<br />

Il Lucumone era anche il custode dell'Etrusca Disciplina che racchiudeva pure tutte le<br />

nozioni riguardanti la prevenzione ed il trattamento medico.<br />

Non possiamo parlare di un tipo di medicina etrusca differente dalle altre praticate in<br />

quel periodo dalle diverse civiltà mediterranee e non: Cinese, Indiana,Egiziana,<br />

Persiana, Ebraica, Greca etc., ma di un'ottimizzazione di ciò che di meglio esse<br />

potevano offrire.<br />

LA PERIZIA DEGLI ETRUSCHI<br />

NELL'ARTE MEDICA<br />

igiene personale<br />

habitat<br />

alimentazione<br />

attivita’ fisica<br />

acque termali impiegate nella cura di molte malattie<br />

proprietà officinali delle piante<br />

ex voto raffiguranti organi interni del corpo umano<br />

ferri da chirurgo (coltelli, pinze, sonde, cauteri)


ARUSPICINA<br />

L’aruspice era il sacerdoteindovino<br />

che cercava di<br />

conoscere il destino<br />

attraverso lo studio del<br />

fegato degli animali<br />

sacrificati agli dei,<br />

l’interpretazione del<br />

volo degli<br />

uccelli e l’osservazione<br />

della caduta dei fulmini.<br />

MAESTRI<br />

NELL’ODONTOIATRIA<br />

La medicina degli etruschi stupisce<br />

ancora…..<br />

PROTESI DENTALE ETRUSCA


LA MEDICINA A ROMA<br />

La tecnologia e la perizia medica Etrusca fu ereditata dai Romani che, pur<br />

mantenendo come base quella appresa dai loro maestri Etruschi, all’inizio del II sec.<br />

a.C., aprirono le porte anche all’emergente medicina Greca.<br />

MEDICINA A ROMA<br />

A Roma, la medicina<br />

ebbe per lungo tempo scarsa<br />

considerazione<br />

fu professata per lo più da schiavi o<br />

immigrati greci<br />

aveva una funzione sociale


PRIME NOTIZIE<br />

IV sec. a. C. > primi medici dilettanti ed<br />

empirici<br />

Rimedi popolari<br />

Pratiche di ogni genere<br />

Incantesimi<br />

Igiene - Cura del corpo - Sanità pubblica<br />

(assistenza sanitaria specie nell’esercito)-<br />

Acquedotti - Bagni pubblici - Fognature<br />

ACQUEDOTTO DI SEGOVIA


FOGNATURE<br />

====================================<br />

Esisteva, naturalmente, a Roma una medicina tradizionale di cui era detentore<br />

il pater familias, il capo della famiglia patriarcale romana. Tale medicina consisteva<br />

in un bagaglio di conoscenze empiriche di ricette a base di erbe, dei servi e anche<br />

degli animali.


PATER FAMILIAS<br />

CURAVA MOGLIE, FIGLI E SCHIAVI CON ERBE LE CUI VIRTU’<br />

CURATIVE VENIVANO TRAMANDATE DI PADRE IN FIGLIO E<br />

CON PRATICHE RELIGIOSE E MAGICHE<br />

IL PATER FAMILIAS PREPARA LE MEDICINE<br />

Nessuna farmacia ma botteghe di ciarlatani<br />

venditori di unguenti, impiastri, erbe, radici, foglie,<br />

grasso di animali, cosmetici, droghe, veleni.<br />

“FARMACI”<br />

MAL DI DENTI. Polpa di zucca con<br />

assenzio e sale<br />

CONGIUNTIVITI: infuso di mammole<br />

con mirra e zafferano<br />

TOSSE,CATARRO, MAL DI GOLA, MAL<br />

DI TESTA, EPILESSIA,GOTTA, FERITE:<br />

erbe ed impiastri vari


è Catone.<br />

La nostra principale fonte per la conoscenza della medicina domestica romana<br />

MARCO PORCIO CATONE il<br />

Censore (234-149 a.C.)<br />

DE RE RUSTICA= nozioni di medicina di<br />

tipo domestico ed empirico, nonché ricette<br />

basate su pratiche magiche e virtù del<br />

cavolo bianco (cura universale di grande<br />

efficacia in tante affezioni)<br />

a) antiche tradizioni<br />

b) piante salutari<br />

PRAECEPTA AD MARCUM FILIUM<br />

Nei primi tempi , la pratica della medicina si imparava a casa, tanto che le sue<br />

conoscenze venivano tramandate di padre in figlio. Non esistevano perciò persone<br />

specializzate per esercitare la professione medica, quindi tutti la potevano praticare.<br />

E' solo dopo la legge emanata da Giulio Cesare che nascono le prime scuole dove si<br />

insegna la medicina. Oltre allo studio dei libri, si imparava anche a livello pratico: il<br />

maestro portava gli alunni nelle visite dei pazienti: ci si esercitava a tastare il polso,<br />

ad esplorare gli occhi, a sentire il battito del cuore appoggiando l'orecchio sul petto,<br />

in modo da poter poi diagnosticare la malattia attraverso l'esame dei sintomi.<br />

L'insegnamento in queste scuole era di carattere privato, nel senso che agli studenti<br />

non veniva rilasciato nessun diploma o attestato, e di conseguenza non esisteva alcun<br />

controllo sulla preparazione dei medici. Ecco perché abbondavano i ciarlatani,<br />

imbroglioni che si improvvisavano medici senza avere nessuna o poca conoscenza in<br />

campo medico. I libri erano scritti in lingua greca, in quanto i Greci erano considerati


i più esperti nell'arte medica, e, dal momento che costavano molto, non era facile<br />

trovarli.<br />

All'inizio i medici curavano tutti i tipi di malattie, poi, col passare del tempo, ciascun<br />

medico curava una sola malattia o un solo organo particolare ( il cuore, i polmoni<br />

ecc.). I medici con molti pazienti si facevano aiutare dagli assistenti, soprattutto negli<br />

interventi chirurgici. Nelle palestre, c'era personale esperto capace di intervenire con<br />

urgenza in caso di traumi e ferite varie: si trattava di medici igienisti, specializzati<br />

nella cura delle lussazioni e delle lesioni alle ossa e ai muscoli riportate dagli atleti ,<br />

che potevano prescrivere anche cure, esercizi, diete. In alcuni libri venuti alla luce<br />

troviamo la descrizione del comportamento che il medico deve tenere durante la<br />

visita al capezzale del malato: deve esser discreto, parlare a bassa voce, essere<br />

sorridente e se nota che il paziente è agitato, calmarlo con voce persuasiva.<br />

La visita medica non si limitava all'esame del polso, ma era completata da altre<br />

indagini: la palpazione dell'addome, l'esame della gola, delle urine, delle feci,<br />

l'auscultazione del torace, che consiste nel riconoscere con l'orecchio i suoni normali<br />

e non, che provengono dagli organi interni. Gli specialisti esaminavano gli organi di<br />

loro specifica competenza. Quando il malato non poteva recarsi dal medico, mandava<br />

uno schiavo a chiamarlo. I medici che andavano a visitare i pazienti presso il letto,<br />

erano chiamati "clinici". Nel caso di malattie particolarmente gravi, venivano<br />

contemporaneamente chiamati al capezzale del malato più medici a consulto, per<br />

stabilire la natura della malattia e applicare la terapia più adatta.<br />

Per la cura dei malati non esistevano gli ospedali come li intendiamo oggi, ma delle<br />

botteghe che si affacciavano sulla strada, del tutto simili a quelle dei mestieri manuali<br />

e artigianali. Il mobilio dello studio medico era scarso, e consisteva in qualche<br />

scaffale, cassapanca e cassetta per contenere le attrezzature che qualche volta<br />

venivano appese con ganci alle pareti o appoggiate sulle mensole.<br />

Queste botteghe, oltre ad essere degli ambulatori, erano anche posti di soccorso e una<br />

sorta di cliniche private dove i pazienti, dopo l'intervento chirurgico, potevano essere<br />

curati. Il medico preparava personalmente i rimedi: pomate, infusi da bere, impiastri


da stendere sulle ferite ecc. C'erano poi delle grandi tenute agricole che servivano a<br />

curare gli schiavi. Esistevano anche gli ospedali militari che permettevano il ricovero<br />

di centinaia di malati dove venivano praticate la chirurgia e la cura delle ferite da<br />

guerra.<br />

LE MATERIE PRIME<br />

Le sostanze semplici più usate da medici e farmacisti erano di natura vegetale.<br />

Delle piante officinali venivano adoperate varie parti, dalla radice al fiore, in base alla<br />

malattia da curare. Spesso la ricerca di determinate erbe piuttosto rare, richiedeva<br />

molto tempo. Fu questo il caso di Galeno, uno dei più noti fra medici e farmacisti<br />

dell'antichità, il quale a tale scopo trascorse gran parte della sua vita in viaggio.<br />

Alle sostanze di natura vegetale si affiancavano quelle di origine animale ( come il<br />

grasso d'oca e le corna di cervo) e sostanze di natura minerale, in particolare le<br />

argille.<br />

PIANTE = DONO DEGLI DEI<br />

Gli scrittori di medicina non indagano sulle<br />

basi scientifiche delle proprietà medicinali<br />

delle erbe e dei minerali: queste sono<br />

infatti un dono degli dei da accettare<br />

senza indagarne le cause.<br />

A talune di esse si attribuiscono poteri<br />

straordinari


Euforbio<br />

ERBE MEDICINALI<br />

Elleboro (cardiotonico e<br />

diuretico)<br />

Scammonea (purgante drastico)<br />

Coloquintide (purgante drastico)<br />

Semi di dafne ( detti anche<br />

granelli cnidici come revulsivo)<br />

CONVOLVULUS SCAMMONIA, un convolvolo dalla<br />

cui radice viene estratta una resina usata in<br />

medicina come purgante. È diffusa dalla Siria<br />

all'Asia Minore.


IL CAVOLO<br />

Le frizioni di cavolo sulla pelle del corpo assicurano una<br />

lunga salute e proteggono dalle malattie, eccetto quelle<br />

contratte per imprudenza.<br />

Le foglie di cavolo applicate sulle piaghe, siano esse<br />

croniche o recenti, le cicatrizzano.<br />

Sulle ulcerazioni è efficacissimo il cavolo tritato e misto a<br />

miele.<br />

Chi ha un polipo nel naso può liberarsene nello spazio<br />

di tre giorni aspirando col naso polvere di cavolo selvatico<br />

triturato.<br />

La mistura di vino e cavolo (finemente tritato), lasciata<br />

gocciolare nelle orecchie, guarisce dalla sordità.<br />

La polpa di zucca condita con assenzio e sale era<br />

considerata un efficace rimedio contro il mal di denti.


Ed ancora ….<br />

LASERPIZIO (MEDICAMENTO MIRACOLOSO PER I ROMANI (SILFIO<br />

presso i Greci) pianta di origine africana, definita da Plinio<br />

«uno dei doni più preziosi della natura»,<br />

“In nessuna parte della natura» scrive Plinio, «si<br />

deve cercare la ragione scientifica delle cose, ma<br />

solo la sua volontà».<br />

Il laserpizio o silfio cresceva lungo la costa della Cirenaica.<br />

Ad esso si attribuiscono poteri straordinari.<br />

Dalla radice si estraggono succhi prodigiosi per :<br />

addormentare le pecore<br />

fare starnutire le capre<br />

rendere innocuo il veleno dei serpenti<br />

facilitare la digestione<br />

guarire i disturbi della circolazione, il mal di gola, l’asma<br />

l’idropisia, l’epilessia, l’itterizia, i disturbi femminili<br />

far maturare gli ascessi<br />

cicatrizzare ferite e piaghe<br />

estirpare i calli<br />

Scoperto alla fine del VII secolo a.C., risulta però già di fatto scomparso,<br />

secondo Plinio, nella prima età imperiale forse anche per il consumo<br />

indiscriminato che se ne era fatto nei secoli precedenti.


CIPOLLA<br />

Il succo di cipolle,<br />

asperso sugli occhi,<br />

oltre a produrre la<br />

lacrimazione, rende più<br />

acuta<br />

la vista<br />

COLICINTIDE<br />

I semi di colicintide<br />

(una specie di zucca<br />

Selvatica), avvolti in numero<br />

pari in un panno e portati<br />

sulla persona, liberano<br />

dalle febbri periodiche


I LUOGHI E GLI STRUMENTI<br />

I primi farmaci realizzati a Roma venivano prodotti dai medici con l'aiuto dei<br />

loro discepoli. Solo a partire dal II secolo a.C. si iniziò a parlare di apotheca, la prima<br />

farmacia romana vera e propria, dove le materie prime venivano trasformate per dar<br />

vita ai medicinali.<br />

I farmacisti romani si servivano di alcuni strumenti indispensabili, come cucchiaini in<br />

bronzo per il trattamento delle polveri e delle paste, ampolle all'interno delle quali<br />

erano contenuti i liquidi, vasi in bronzo e talvolta persino in argento o in oro, e<br />

speciali bilance a uno o due piatti. Le sostanze semplici erano collocate in scatole di<br />

legno, sulle quali veniva incisa l'indicazione del loro contenuto. Inoltre, siamo a<br />

conoscenza dell'esistenza di altri cofanetti, in metallo o in osso oppure avorio,<br />

suddivisi in vari comparti, che i Romani conservavano nelle proprie case: si trattava,<br />

infatti, di una piccola farmacia casalinga dove era conservato il necessario per un "<br />

pronto soccorso" domestico.


1° sec. a. C.<br />

Primi medici greci, ben istruiti e famosi<br />

Flebotomie<br />

Cure varie<br />

Rimedi<br />

a) Medicatrinae (officine mediche)<br />

b) Valetudinariae (luoghi di cura di tipo<br />

ospedaliero)<br />

c) Tabernae medicinae (jatreia greci<br />

descritti da Ippocrate)


Anno 46 a. C.<br />

Cesare dette a tutti i medici la<br />

cittadinanza romana. Vi furono<br />

medici di corte, medici privati e<br />

quelli popolari<br />

===============================================================


La medicina greca si afferma definitivamente a Roma nel I<br />

secolo a.C., con Asclepiade di Bitinia. Asclepiade ottenne infatti<br />

un enorme successo grazie alla sua terapia, della quale erano<br />

banditi gli interventi troppo violenti e traumatici.<br />

ASCLEPIADE (130-40 a.C.)<br />

PRINCIPE DEI MEDICI<br />

Originario di Prusa, in Bitinia (attuale<br />

Turchia - Anatolia settentrionale),<br />

studiò ad Atene ed Alessandria, dove fu<br />

considerato il padre della teoria<br />

atomistica.<br />

Criticò il potere guaritore della natura<br />

Il medico è padrone della natura<br />

Bisogna curare: CITO, TUTE ET IUCUNDE<br />

Disprezzò l’anatomia, la fisiologia, la ricerca<br />

delle cause<br />

Malattie croniche e malattie acute<br />

Fu il primo ad analizzare alcune malattie<br />

mentali


MODELLO TERAPEUTICO<br />

Il suo modello terapeutico, molto apprezzato,<br />

consisteva in:<br />

massaggi<br />

vino<br />

bagni termali<br />

passeggiate<br />

esercizi fisici<br />

musica<br />

Altro esponente da ricordare nel campo della medicina è Celso Aulo Cornelio<br />

(23/25 a.C.-50 d.C. ?), vissuto ai tempi di Tiberio e soprannominato l’Ippocrate<br />

latino; nella sua opera sostiene la personalizzazione della terapia e classifica i rimedi<br />

semplici secondo le loro proprietà (emostatici, cicatrizzanti, suppurativi, purgativi,<br />

corrosivi, ecc.); se alcuni fra i rimedi semplici descritti hanno carattere magico ed<br />

altri sono privi di qualsiasi azione, altri vennero tradizionalmente usati per secoli.<br />

Celso scrisse un’enciclopedia che comprendeva diversi trattati, come faceva il<br />

suo contemporaneo Plinio il vecchio. Della sua vasta produzione si è salvato il libro<br />

della medicina. Il manoscritto in otto libri, disperso per più di 14 secoli, venne<br />

scoperto da papa Niccolò V, che lo fece stampare a Firenze nel 1478: fu il primo libro<br />

di medicina uscito a stampa. Il testo è considerato uno dei grandi classici della<br />

medicina; fra le altre cose, parla della dieta e dell’igiene, dell’etiologia,<br />

sintomatologia e prognosi, delle febbri, del tetano, dell’asma, dei medicamenti delle<br />

ferite (con l’uso di antisettici come l’olio di timo, il catrame, la trementina,<br />

l’arsenico) e del loro trattamento mediante suture o morsette, dei purganti (l’aloe,<br />

l’elleboro), delle malattie della pelle e delle ulcerazioni, della chirurgia (molte delle


operazioni descritte da Celso sono lungimiranti e anticipatrici di terapie moderne). La<br />

De medicina ebbe larga diffusione nel XVI secolo in <strong>It</strong>alia e in Francia.<br />

CELSO AULO CORNELIO<br />

(23/25 a.C.-50 d.C. ?)<br />

Non vi è paese senza medicina<br />

perché persino i popoli più ignoranti<br />

conoscono le erbe ed altri rimedi<br />

per curare le ferite e le malattie<br />

(Dal trattato "De <strong>Medicina</strong>“)<br />

CLASSIFICAZIONE DELLE<br />

MALATTIE<br />

Malattie che possono essere curate con<br />

una dieta appropriata<br />

Malattie che traggono vantaggio<br />

dall’impiego di medicamenti<br />

Malattie che richiedono l’intervento<br />

chirurgico


Nel Medio Evo Celso influenzò le concezioni<br />

mediche rinascimentali e aprì la strada allo sviluppo successivo<br />

degli studi medici Ad esempio:<br />

Rationalem quidem<br />

puto medicinam<br />

esse debere:<br />

mortuorum corpora<br />

incidere discentibus<br />

necessarium est<br />

Celso stabiliva l’obbligo<br />

dello studio diretto<br />

dell’Anatomia per gli<br />

studenti.<br />

Reputo, in verità,<br />

che la medicina<br />

debba essere<br />

razionale: è<br />

necessario per<br />

gli allievi<br />

incidere i corpi<br />

dei morti<br />

====================================<br />

In età imperiale la più importante figura di medico è quella di<br />

Galeno di Pergamo: trasferitosi definitivamente a Roma nel 169<br />

d.C., Galeno fu scelto dall'imperatore Marco Aurelio come medico<br />

personale del figlio Commodo, che diverrà a sua volta imperatore<br />

nel 180 d.C.


METODI<br />

Galeno ha accresciuto la sua conoscenza compiendo<br />

esperimenti con animali vivi.<br />

Dissezionava pubblicamente un maiale vivo, tagliando<br />

consecutivamente le fasce dei suoi nervi finché,<br />

tagliato anche il nervo della laringe (ora anche<br />

conosciuto come nervo di Galeno), il maiale smetteva<br />

di stridere.<br />

Legò gli ureteri di animali vivi per mostrare come<br />

l'urina provenisse dai reni.<br />

Sezionò i midolli spinali per dimostrare la paralisi.<br />

………<br />

Il corpus delle opere di Galeno costituirà il fondamento della<br />

scienza medica per tutto il medioevo fino all'età del Medioevo, fino<br />

all'età moderna: a Galeno dobbiamo, infatti, la sistemazione e<br />

l'organizzazione del sapere medico accumulato fino ai suoi tempi.<br />

Dopo Galeno la medicina intesa come scienza finirà per decadere:<br />

la ricerca viene abbandonata, sostituita dal principio dell'autorità<br />

della fonte scritta siamo ormai alla fine dell'età antica: la medicina<br />

in Occidente conoscerà un lungo periodo di crisi e di regresso, da<br />

cui uscirà soltanto secoli più tardi. Gli eredi della medicina razionale<br />

ippocratica andranno cercati fuori dall'<strong>It</strong>alia e dall'Europa,<br />

nell'Impero Romano d'Oriente e


Galeno è stato importantissimo<br />

nella storia della medicina.<br />

Il suo sistema dottrinale divenne<br />

canone assoluto ed indiscutibile di<br />

conoscenza, venerato come dogma<br />

infallibile.<br />

Con la decadenza politica dell’impero, si<br />

assiste ad un arresto ed a una<br />

decadenza del pensiero medico<br />

Nessun progresso oltre le conoscenze di<br />

IPPOCRATE, CELSO, GALENO


IL CRISTIANESIMO E LA<br />

MEDICINA<br />

Con l'arrivo a Roma dei riti orientali si afferma nella<br />

pratica medica la magia, l'astrologia e l'oniromanzia;<br />

poi con l'avvento del Cristianesimo prevale la<br />

concezione della cura dell'infermo come "charitas".<br />

La malattia è considerata un castigo o comunque una<br />

prova imposta dal Cielo, quindi per aiutare il malato<br />

non resta altro che accudirlo amorevolmente e<br />

invocare per lui l'intervento di Dio o dei santi.<br />

Lo studio della medicina e dei farmaci cade in<br />

quell'epoca in grave abbandono; solo a partire dal VI<br />

sec. si verifica una limitata ripresa grazie al<br />

monachesimo. E' noto infatti che nei conventi si<br />

coltivavano erbe medicinali e che un frate erborista<br />

ne traeva farmaci e veleni.<br />

IL MEDIOEVO<br />

Con l'affermarsi delle università e<br />

dell'insegnamento medico, si incominciano<br />

ad illustrare gli Aforismi di Ippocrate, l'Ars<br />

parva di Galeno, il Canone di Avicenna.<br />

Le principali università erano quella di<br />

Montpellier e di Parigi, riconosciute<br />

ufficialmente nel 1200, entrambe sotto la<br />

diretta dipendenza dell'autorità<br />

ecclesiastica; nacquero poi le università di<br />

Oxford e Cambridge .


La stampa e le opere di<br />

medicina<br />

La scoperta e la diffusione della stampa rinnova<br />

completamente il quadro della istruzione medica,<br />

rendendo accessibili in buone traduzioni opere<br />

commentate quali il De <strong>Medicina</strong> di Celso,<br />

(Firenze 1478), le opere di Galeno (Venezia 1490)<br />

e l'intera edizione del Corpus Hippocraticum<br />

(Roma 1525), mentre alla fine del `400 a Venezia<br />

si stampano le opere biologiche e il De materia<br />

medica di Dioscoride


LA MALATTIA NELLA<br />

RAPPRESENTAZIONE ARTISTICA


EX VOTO<br />

Scrittori e poeti che hanno parlato di<br />

malattie e di cure (I sec. A.C.)<br />

Cicerone<br />

Virgilio<br />

(celebre nell’Eneide, canto XII, la ferita di Enea curata<br />

dal medico Iapige con un’erba miracolosa)<br />

Plauto<br />

(molti i richiami alla medicina nelle sue commedie)<br />

Ovidio<br />

Sallustio<br />

Livio<br />

Seneca<br />

Orazio<br />

Svetonio<br />

Terenzio<br />

Marziale………


Giovenale<br />

(Sat. 10, 21118-21)<br />

Quorum si nomina<br />

quaeras promptius<br />

expediam quot<br />

amauerit Oppia<br />

moechos, quot<br />

Themison aegros<br />

autumno occiderit<br />

uno<br />

MARCO VALERIO MARZIALE<br />

(40 -104 d.C.)<br />

Fustigatore dell’eccessivo<br />

specialismo<br />

dei medici dei suoi tempi<br />

Avrei piu'<br />

velocemente<br />

enumerato gli<br />

amanti di Oppia<br />

che i malati<br />

uccisi in un solo<br />

autunno da<br />

Temisone.


Languebam; sed tu<br />

comitatus protinus<br />

ad me/ venisti<br />

centum, Symmache,<br />

discipulis./ Centum<br />

me tetigere manus<br />

aquilone gelatae:/<br />

non habui febrem,<br />

Summache, nunc<br />

habeo.<br />

A SIMMACO<br />

Stavo poco bene; ma tu,<br />

o Simmaco, venisti<br />

subito da me,<br />

accompagnato da<br />

cento discepoli. Cento<br />

mani, ghiacciate<br />

dall’aquilone, mi<br />

tastarono: non avevo<br />

la febbre, ora ho la<br />

febbre.<br />

MARZIALE E UN MEDICO INCOMPETENTE che<br />

porta alla sepoltura i suoi malati (Epigr., I,30)<br />

Nuper erat<br />

medicus, nunc<br />

est vispillo<br />

Diaulus:/<br />

quod vispillo facit,<br />

fecerat et<br />

medicus.<br />

Diaulo poco fa era<br />

medico, ora è<br />

becchino: ciò che<br />

fa da becchino lo<br />

aveva fatto anche<br />

da medico.<br />

GRAZIE PER L’ATTENZIONE<br />

La professoressa Marisa Pindo

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