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Valorizzare la cultura della trofeistica è una delle finalità statutarie della nostra<br />
Associazione.<br />
Pubblicare <strong>il</strong> lavoro di Enzo Berzieri e di Luigi Lodi, entrambi soci dell'URCA fin<br />
dalla fondazione nonché valutatori ufficiali del C.I.C., costituisce una<br />
importante occasione per diffondere conoscenze ut<strong>il</strong>i a valutare la qualità del<br />
patrimonio faunistico dei nostri ungulati.<br />
L'esame dei trofei è un momento importante di verifica delle scelte gestionali<br />
fatte fornendo informazioni preziose che permetteranno scelte più appropriate<br />
nel futuro.<br />
La conoscenza della consistenza e qualità del patrimonio faunistico è<br />
fondamentale per una corretta gestione e per predisporre prelievi venatori tali<br />
da assicurare le densità obiettivo, compatib<strong>il</strong>i col territorio.<br />
Purtroppo la cultura e la necessità di una gestione scientificamente sostenuta<br />
non è ancora del tutto acquisita.<br />
Piani di controllo, autodifesa, eradicazione, soppressione di specie considerate<br />
alloctone anche se vivono con noi da centinaia di anni, si vanno diffondendo<br />
insieme ad una non-cultura che considera gli ungulati solo come una fonte<br />
crescente di danni, additandoli alla pubblica opinione come una ulteriore<br />
sciagura che si abbatte sui territori montani.<br />
Di conseguenza anche <strong>il</strong> bracconaggio viene incredìb<strong>il</strong>mente a godere di una<br />
forte giustificazione etica; tendenza che la nostra Associazione vuole e deve<br />
contrastare con ogni mezzo.<br />
La presenza degli ungulati sul nostro Appennino va invece tutelata e<br />
salvaguardata con l'attuazione sistematica di misure di prevenzione e<br />
ripristini ambientali che rendano compatib<strong>il</strong>i tali presenze nel contesto di una<br />
gestione rigorosa e condivisa con tutte le componenti sociali, quelle agricole in<br />
primo luogo.<br />
Chiediamo che le risorse economìche versate dai cacciatori siano reinvestite sul<br />
territorio perché di gran lunga sufficienti non solo per le opere di prevenzione<br />
e per risarcire i danni ma anche per attivare gli investimenti che valorizzino la<br />
fauna complessivamente anche e non solo per fini venatori.<br />
Il Presidente Regionale dell'Unione Regionale Cacciatori dell'Appennino<br />
Em<strong>il</strong>ia -Romagna<br />
Bruno Tudini