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IL PARTICOLARE FA LA DIFFERENZA<br />

PREPARAZIONE e CONSERVAZIONE dei TROFEI<br />

Di Enzo Berzieri e Luigi Lodi


Valorizzare la cultura della trofeistica è una delle finalità statutarie della nostra<br />

Associazione.<br />

Pubblicare <strong>il</strong> lavoro di Enzo Berzieri e di Luigi Lodi, entrambi soci dell'URCA fin<br />

dalla fondazione nonché valutatori ufficiali del C.I.C., costituisce una<br />

importante occasione per diffondere conoscenze ut<strong>il</strong>i a valutare la qualità del<br />

patrimonio faunistico dei nostri ungulati.<br />

L'esame dei trofei è un momento importante di verifica delle scelte gestionali<br />

fatte fornendo informazioni preziose che permetteranno scelte più appropriate<br />

nel futuro.<br />

La conoscenza della consistenza e qualità del patrimonio faunistico è<br />

fondamentale per una corretta gestione e per predisporre prelievi venatori tali<br />

da assicurare le densità obiettivo, compatib<strong>il</strong>i col territorio.<br />

Purtroppo la cultura e la necessità di una gestione scientificamente sostenuta<br />

non è ancora del tutto acquisita.<br />

Piani di controllo, autodifesa, eradicazione, soppressione di specie considerate<br />

alloctone anche se vivono con noi da centinaia di anni, si vanno diffondendo<br />

insieme ad una non-cultura che considera gli ungulati solo come una fonte<br />

crescente di danni, additandoli alla pubblica opinione come una ulteriore<br />

sciagura che si abbatte sui territori montani.<br />

Di conseguenza anche <strong>il</strong> bracconaggio viene incredìb<strong>il</strong>mente a godere di una<br />

forte giustificazione etica; tendenza che la nostra Associazione vuole e deve<br />

contrastare con ogni mezzo.<br />

La presenza degli ungulati sul nostro Appennino va invece tutelata e<br />

salvaguardata con l'attuazione sistematica di misure di prevenzione e<br />

ripristini ambientali che rendano compatib<strong>il</strong>i tali presenze nel contesto di una<br />

gestione rigorosa e condivisa con tutte le componenti sociali, quelle agricole in<br />

primo luogo.<br />

Chiediamo che le risorse economìche versate dai cacciatori siano reinvestite sul<br />

territorio perché di gran lunga sufficienti non solo per le opere di prevenzione<br />

e per risarcire i danni ma anche per attivare gli investimenti che valorizzino la<br />

fauna complessivamente anche e non solo per fini venatori.<br />

Il Presidente Regionale dell'Unione Regionale Cacciatori dell'Appennino<br />

Em<strong>il</strong>ia -Romagna<br />

Bruno Tudini


Ad Annibale Drobnig che ha acceso la fiaccola<br />

e a tutti quelli che, caduto Lui, l'hanno raccolta.<br />

Trofei una antica abitudine.<br />

La conservazione dei trofei è vecchia come la storia dell'uomo e accompagna se non precede,<br />

l'attività della caccia. Non è improbab<strong>il</strong>e che qualche ominide raccoglìesse dei crani di animali<br />

morti per cause naturali o uccisi dai predatori e ne facesse un rudimentale uso.<br />

Preparare i trofei in modo naturale era tutto sommato un problema da poco, bastava aver stomaco,<br />

sotterrare i crani o depositarli su di un formicaio; la natura pensava a tutto e, volendo, si può<br />

ancora fare così.<br />

Sotterrandoli si puliscono e si arricchiscono di sali minerali che conferiscono ai trofei delle<br />

colorazioni a volte molto calde ed appezzab<strong>il</strong>i, le formiche puliscono tutto alla perfezione e in più<br />

ci aggiungono di loro l'acido formico per la conservazione.<br />

Di fronte ad una sempre maggiore necessità di preparare dei trofei grazie al recente ritorno degli<br />

ungulati netta Penisola ci permettiamo di esporVi quanto abbiamo appreso da letture e discussioni<br />

con chi ne sapeva più di noi e dalla decennale esperienza che ci siamo fatta sperimentando e<br />

facendo tanti errori.<br />

Non Vi diciamo che questo è <strong>il</strong> metodo migliore, è uno dei tanti metodi che si possono usare; noi<br />

abbiamo badato all'essenzialità.<br />

Una piccola sfida per mettere in condizione tutti i cacciatori di preparare con risultati più che<br />

soddisfacenti ipropri trofei e nel farlo non potrà che aumentare <strong>il</strong> patrimonio affettivo verso questi<br />

"pezzi unici" che la natura ci concede.<br />

Abbiamo pensato anche di suggerire ai neo ab<strong>il</strong>itati alla caccia di selezione, e non solo a loro,<br />

come presentare i trofei in maniera impeccab<strong>il</strong>e alle mostre e non, come a volte accade, in modo<br />

tale da sv<strong>il</strong>ire <strong>il</strong> trofeo e suscitare <strong>il</strong> disgusto tra gli operatori ed <strong>il</strong> pubblico delle esposizioni.<br />

Disgusto che non provavano i Germani, che secondo Cesare apprendevano l'arte della guerra e<br />

del coraggio cacciando l'uro nette foreste per riportare le corna come trofeo raccogliendone gran<br />

lode e meno che mai i Celti che Diodoro Siculo dipinge come spieiati decapitatori di nemici le cui<br />

teste venivano trasportate legate al collo dei destrieri da guerra per poi essere appese nelle case<br />

come si usava " con gli animali selvaggi ".<br />

Oggi i metodi di preparazione e conservazione dei trofei e la cultura che ne deriva sono<br />

profondamente cambiati. Quello che appendiamo non è più un oggetto macabro da esibire, ma una<br />

piccola scheggia della nostra anima che continua a vivere nelle nostre case ricordandoci le<br />

emozioni, i momenti irripetib<strong>il</strong>i e felici della vita e della caccia.<br />

Gli autori.


II trofeo si presta a due tipi di<br />

preparazione:<br />

1. in bianco.<br />

2. naturalizzato.<br />

Tipologia della preparazione dei trofei<br />

La preparazione naturalizzata deve seguire forzatamente la preparazione<br />

in bianco e necessita generalmente dell'intervento di un tassidermista.<br />

Chi volesse naturalizzare un trofeo, con l'unica eccezione dei bovidi, dovrebbe prima far valutare <strong>il</strong><br />

trofeo in bianco e successivamente procedere alla naturalizzazione in quanto <strong>il</strong> processo non è<br />

reversib<strong>il</strong>e e si perde la possib<strong>il</strong>ità di valutare <strong>il</strong> trofeo.<br />

A Nelle<br />

Come operare<br />

Province dove la valutazione è obbligatoria verrebbe a mancare un dato gestìonale<br />

essenziale.<br />

Per la naturalizzazione conviene tagliare <strong>il</strong> mantello piuttosto abbondantemente fin sulle spalle per<br />

consentire al tassidermista di dare un tono " naturale " sovrapponendolo al manichino.<br />

Il preparatore prowederà a separare <strong>il</strong> cranio dal mantello e a metterlo in bianco.<br />

Il mantello può tranqu<strong>il</strong>lamente essere conservato in freezer o sotto sale e, una volta messo in<br />

bianco <strong>il</strong> trofeo e fatta la valutazione , si potrà procedere alla naturalizzazione.<br />

Per mettere in bianco opereremo in questo modo:<br />

1. Staccare <strong>il</strong> cranio dal collo.<br />

2. Recidere i muscoli e separare la mascella.<br />

3. Eliminare i padiglioni auricolari.<br />

4. Fare alcuni tagli sul mantello che ricopre <strong>il</strong> cranio e alla<br />

base del trofeo(fig. a sinistra).<br />

Nel camoscio fare la massima attenzione per non<br />

eliminare gli ultimi m<strong>il</strong>limetrici anelli di accrescimento.


Una alternativa consiste nello scarnificare quanto più possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> cranio prima della bollitura<br />

con i vantaggi e svantaggi che vedremo in seguito ( pag. 2, fìg. destra).<br />

1. immergere <strong>il</strong> trofeo in acqua per almeno una notte per eliminate <strong>il</strong> sangue raggrumato.<br />

2. Immergere <strong>il</strong> trofeo in una pentola colma di acqua fino a lambire le rose o alla base degli<br />

astucci cornei. Immersione totale per mandibole, crani di volpe, mustelidi e cinghiale,<br />

quest'ultimo può anche essere lasciato in un luogo adatto fino a che <strong>il</strong> naturale processo di<br />

putrefazione non liberi le difese.<br />

3. Dopo circa un paio di ore di bollitura ( rabboccate <strong>il</strong> liquido per mantenere <strong>il</strong> livello e<br />

schiumate con una schiumarola) <strong>il</strong> trofeo dovrebbe essere pronto per la<br />

scarnificazione.Logicamente <strong>il</strong> tempo varia a seconda dell'età del soggetto o della specie da<br />

preparare.<br />

4. Immergere e raffreddare <strong>il</strong> trofeo in acqua per eliminare i residui di grasso.<br />

5. Staccare le grosse porzioni precedentemente delimitate. Il primo metodo ,che ci sentiamo di<br />

consigliare, ha <strong>il</strong> vantaggio di includere tutto <strong>il</strong> collagene e i legamenti nelle porzioni che si<br />

staccano e lo svantaggio di emanare, durante la bollitura una maggiore quantità di effluvi; <strong>il</strong><br />

secondo proposto, richiede una maggior<br />

cura nella pulizia dopo la bollitura ma<br />

è più tollerab<strong>il</strong>e quando si deve lavorare<br />

in casa al chiuso.<br />

6. In entrambi i casi dopo la bollitura e<br />

l'asportazione delle parti più grossolane<br />

come i globi oculari, le cart<strong>il</strong>agini<br />

nasali, <strong>il</strong> palato eccetera è necessario<br />

procedere ad una minuziosa pulizia del<br />

cranio con coltellino e pinzetta per<br />

eliminare i residui più piccoli.


1. Con pinzetta e coltello spezzettare la massa celebrale eliminab<strong>il</strong>e successivamente con <strong>il</strong><br />

getto concentrato di una pompa da giardino o di un idrogetto attraverso <strong>il</strong> foro del midollo<br />

spinale ; in alternativa svuotare pazientemente con un f<strong>il</strong>o di ferro ripiegato ad uncino che<br />

servirà anche ad estrarre le meningi solitamente restie ad uscire.<br />

2. Con lo stesso spruzzo pulire le fosse nasali; unica avvertenza in queste operazioni, ancorare<br />

al terreno <strong>il</strong> trofeo e attenti agli schizzi!<br />

3. Pulire <strong>il</strong> cranio con una spazzola metallica e sotto delle rose con uno scovolo da carabina.<br />

/|\ non usare questi attrezzi su stanghe, corna e difese !


I tagli consentiti e consigliati sono<br />

dall'alto in basso:<br />

1. Taglio CIC.<br />

2. Taglio della sola porzione<br />

masticatoria.<br />

3. Non tagliato<br />

Taglio del Trofeo<br />

In commercio ci sono particolari<br />

attrezzi per <strong>il</strong> taglio CIC dedicati<br />

alle varie specie. Con un poco di<br />

attenzione e con una sega a mano si<br />

ottengono gli stessi risultati<br />

specialmente se si ha l'accortezza di<br />

fare un taglio leggermente<br />

abbondante e di aggiustarlo con una<br />

levigatrice a nastro.<br />

E' possib<strong>il</strong>e tagliare <strong>il</strong> trofeo, con<br />

qualche precauzione in più, anche<br />

dopo la valutazione.<br />

Si consiglia di non tagliare <strong>il</strong> trofeo prima della valutazione per non perdere punti.<br />

Nel caso si proceda al taglio, farlo solo come nei casi descritti ; tagli impropri sv<strong>il</strong>iscono la<br />

bellezza e diminuiscono <strong>il</strong> valore del trofeo.


Sbiancat<strong>il</strong>a<br />

Crani di nutria e tasso prima di essere sbiancati.<br />

La sbiancatura è l'unica operazione di tutto <strong>il</strong><br />

processo che richiede una particolare attenzione nel<br />

modo di agire dell'operatore per evitare spiacevoli<br />

incidenti e per conservare l'integrità e la bellezza del<br />

trofeo che va immerso per una decina di minuti in<br />

acqua ossigenata a 130 volumi acquistab<strong>il</strong>e in<br />

farmacia o per più tempo con tenore di ossigeno<br />

inferiore.<br />

Lavare accuratamente in abbondante acqua e lasciare asciugare in ambiente non troppo vent<strong>il</strong>ato<br />

Nei Bovidi è consigliata una lunga essiccazione in ambiente privo di mosche<br />

appendendo <strong>il</strong> cranio con <strong>il</strong> trofeo verso <strong>il</strong> basso per evitare eventuali inf<strong>il</strong>trazioni di<br />

sangue residuale nelle ossa del cranio .<br />

L'immersione può essere ripetuta nel caso non risultasse soddisfacente.<br />

E' consigliab<strong>il</strong>e lasciare asciugare <strong>il</strong> trofeo, specialmente se di soggetto giovane, prima<br />

di procedere ad una nuova immersione per evitare <strong>il</strong> distacco del musetto (ossa<br />

premascellari). Nel caso si potranno riattaccare con un poco di attenzione con colla<br />

istantanea.<br />

[IMMERGERE SOLO IL CRANIO PER EVITARE DI SBIANCARE IL TROFEO]<br />

Servono diversi tipi di contenitori per<br />

sbiancare i trofei di capriolo.daino e<br />

cervo.<br />

Si possono ricavare artigianalmente da<br />

comuni taniche per <strong>il</strong> trasporto di liquidi.<br />

Il taglio dei contenitori segue le esigenze<br />

delle ramificazioni dei palchi.


PREVENZIONE INFORTUNI<br />

L'ACQUA OSSIGENATA A TENORI ELEVATI E'<br />

FORTEMENTE CORROSIVA PER LA PELLE E<br />

PERICOLOSISSIMA PER GLI OCCHI.<br />

USARE LA MASSIMA PRECAUZIONE PER<br />

PREVENIRE LA POSSIBILITÀ 1 DI SCHIZZI.<br />

Durante le operazioni è consigliab<strong>il</strong>e:<br />

lavorare in ambiente opportuno, lontano da bambini.<br />

operare protetti da guanti di gomma e occhiali.<br />

Usare un grembiule gommato.<br />

d<strong>il</strong>uire in acqua corrente i resti del liquido usato prima di disperderlo nelle tubature.<br />

lavare accuratamente in acqua corrente <strong>il</strong> recipiente.<br />

lavare accuratamente in acqua corrente <strong>il</strong> trofeo prima di farlo essiccare in luogo riparato<br />

moderatamente vent<strong>il</strong>ato.<br />

terminato <strong>il</strong> lavoro riporre <strong>il</strong> flacone dell'acqua ossigenata in luogo sicuro, non<br />

raggiungib<strong>il</strong>e dai bambini e opportunamente etichettato con <strong>il</strong> simbolo internazionale del<br />

pericolo di corrosività.<br />

nel caso di riut<strong>il</strong>izzo del liquido, non usare contenitori precedentemente ut<strong>il</strong>izzati per<br />

bevande o cibi per non ingenerare confusione e fatali ingestioni.<br />

l'acqua ossigenata in forti concentrazioni ha reazioni violente a contatto con materiale<br />

organico.


Nel trofeo di cinghiale non si deve<br />

assolutamente eliminare <strong>il</strong> tartaro<br />

presente su zanne e coti in quanto è<br />

un elemento di bellezza preso in considerazione<br />

durante le valutazioni.<br />

Parimenti non si devono eliminare le sott<strong>il</strong>i,<br />

irregolari terminazione delle zanne che<br />

concorrono alla misura della lunghezza.<br />

Le zanne e le coti vanno costipate,<br />

appena asciugate, di cera o altro<br />

materiale sim<strong>il</strong>e per evitare le<br />

fessure che affliggono questo tipo di trofeo<br />

durante l'essiccazione.<br />

Nei mustelidi e nei canidi fare molta attenzione a<br />

non disperdere gli incisivi superiori in quanto<br />

forniscono molto spesso, nelle valutazioni, un<br />

contributo alla lunghezza del cranio.<br />

Il supporto<br />

Nei bovidi non è infrequente <strong>il</strong> distacco degli<br />

astucci cornei dalle cavicchie di supporto.<br />

Non è un male in quanto la pulizia è più<br />

accurata e si evitano eventuali sgradevoli<br />

odori dovuti alla decomposizione del<br />

collagene di fissaggio.


In commercio ci sono innumerevoli tipi di supporto ma la fantasia dei singoli può egregiamente<br />

sopperire con idee innovative, non dimenticando mai <strong>il</strong> buon gusto e la sobrietà.<br />

Molte essenze si prestano egregiamente alla costruzione: <strong>il</strong> cirmolo, <strong>il</strong> maggiociondolo, la quercia e<br />

anche i legni meno nob<strong>il</strong>i opportunamente tinteggiati in scuro fanno risaltare ottimamente <strong>il</strong> trofeo.<br />

Anche l'olivo ed <strong>il</strong> noce valorizzano i trofei prelevati in Appennino.<br />

Nelle foto dall'alto a destra supporti per capriolo, cinghiale.cervo e daino, da sinistra particolari di<br />

supporto per camoscio e mufloné.<br />

Evitate di applicare la cartuccia vuota o la palla andata a bersaglio, è una inut<strong>il</strong>e<br />

esibizione di dubbio gusto che non aggiunge nulla alla nob<strong>il</strong>tà del trofeo, anzi lo um<strong>il</strong>ia.<br />

Trofei ritrovati<br />

Nelle uscite sul campo è possib<strong>il</strong>e ritrovare qualche trofeo, stanghe gettate o trofei completi.<br />

La legislazione in questo caso è lacunosa ed ogni Provincia agisce con un proprio Regolamento<br />

tendente generalmente a sottrarre <strong>il</strong> trofeo al ritrovatore per scongiurare eventuali atti di<br />

bracconaggio finalizzati all'ottenimento di un trofeo in modo fraudolento. Per le stanghe gettate c'è<br />

maggiore tolleranza. Sarebbe auspicab<strong>il</strong>e una maggior fiducia e, a fronte di un ritrovamento<br />

certificato da un organo di controllo (AUSL,Carabinieri, Polizia Provinciale, Guardia Forestale) <strong>il</strong><br />

ritrovatore potesse conservare in "affido" <strong>il</strong> trofeo.<br />

Nel caso vi trovaste nella fortunata condizione di poter disporre di un trofeo ritrovato e<br />

correttamente denunciato, dovrete immergerlo per alcuni giorni in acqua con lo scopo di<br />

ammorbidire i residui di pelle mummificata che solitamente ricoprono <strong>il</strong> teschio.<br />

Procederete quindi alla bollitura e<br />

alla sbiancatore come per i trofei<br />

frutto di abbattimento.<br />

Il trofeo ritrovato, per le traversie<br />

passate, sarà caratterizzato dalla<br />

caratteristica colorazione del cranio<br />

che non risulterà mai bianco e dall'<br />

opacità e decolorazione del trofeo<br />

che in molti casi recherà anche i<br />

segni di rosicatura da parte dei numerosi abitanti dei boschi. Non esitate a far incidere una targhetta<br />

" Ritrovato" da applicare al supporto poi potrete mettere tranqu<strong>il</strong>lamente <strong>il</strong> trofeo tra gli altri che<br />

avete cacciato come prova di profondo amore per la natura .Diana vi sarà grata dell'attenzione e non<br />

vi lesinerà la sua benevolenza nelle future uscite di caccia.<br />

Chi trovasse una coppia di stanghe " gettate", (diffìc<strong>il</strong>issimo nel capriolo, diffic<strong>il</strong>e nel<br />

daino, non troppo raro nel cervo), potrà montarle su delle apposite copie di cranio fuse in<br />

alluminio o scolpite in legno poste in vendita nelle armerie più fomite.<br />

Come presentare i trofei ad una esposizione<br />

10


A destra una esempio di talloncino di<br />

accompagnamento per trofeo. Da notare<br />

<strong>il</strong> rigoroso ut<strong>il</strong>izzo del numero di<br />

assegnazione sui documenti e sui<br />

materiali per fac<strong>il</strong>itare l'accesso ai dati<br />

già inseriti nei database degli ATC nel<br />

rispetto della legge sulla privacy.<br />

Come applicare <strong>il</strong> talloncino sui trofei<br />

Per i trofei di volpe e di cinghiale si<br />

consiglia l'uso di sacchetti plastici<br />

contenenti <strong>il</strong> talloncino di accompagnamento, chiusi con un laccio metallico da cucina. Sotto a<br />

sinistra, l'ut<strong>il</strong>izzo di elastici per<br />

inanellare <strong>il</strong> talloncino su stanghe e<br />

corna. A seguire come dovrebbero<br />

essere consegnati i trofei per la<br />

valutazione e come per una mostra.<br />

Quasi sempre i due momenti coincidono<br />

ed avendo necessità contrastanti è<br />

opportuno che si preferiscano i sistemi<br />

più semplici per montare e smontare <strong>il</strong><br />

trofeo dal supporto.<br />

11<br />

Mostra


Raccomandazioni<br />

Presentare alle valutazoni i trofei liberi dai supporti o fìssati in modo da poter<br />

essere fac<strong>il</strong>mente smontati.<br />

f \ Non costipare la calotta cranica dei cervuli con materiali di riempimento.<br />

• \ Non colorate artificialmente i trofei.<br />

Non riparate <strong>il</strong> trofeo con stucco o altro.<br />

i \ Non incollate sulle stanghe eventuali pezzi staccatisi ma consegnateli a parte.<br />

In tutti questi casi la Commissione di Valutazione non potrà procedere alla valutazione.<br />

12


Le Perle dei Cervi<br />

ALTRI TROFEI<br />

Nella foto i canini ed alcuni tipi di supporto fusi in<br />

metalli variamente preziosi assemblati o ancora da<br />

assemblare. Per i supporti in metallo prezioso bisogna<br />

rivolgersi ad un orefice o a ditte specializzate.<br />

Quelli in fusione argentata o peltro sono reperib<strong>il</strong>i nelle<br />

migliori armerie.<br />

II Bari<br />

Alcuni peli della maggior parte degli erbivori si presta e preparazioni per abbellire <strong>il</strong> cappello a<br />

caccia o in serate ufficiali.<br />

Da sinistra due tipi di Bart eseguiti con criniera di cinghiale, al centro uno di alce e uno di<br />

camoscio appena usciti dall'astuccio conico di carta usato per la conservazione.<br />

Il Bart ti camoscio può raggiunge, montato sul cappello, la forma di una palla, merito dell'ab<strong>il</strong>ità<br />

del preparatore e dalla qualità e quantità di pelo disponib<strong>il</strong>e .<br />

Chiudono un Bart di giogaia di cervo e un tentativo, ancora in fase di lavorazione, di daino che<br />

notoriamente non vanta, con <strong>il</strong> capriolo, particolari sv<strong>il</strong>uppi di pelo.<br />

Per confezionare questo inusuale trofeo si è pensato di usare <strong>il</strong> Pinze! del maschio.<br />

Le sp<strong>il</strong>le-contenitore metalliche sono reperib<strong>il</strong>i comunemente in commercio.<br />

Volpe<br />

I canini della volpe si prestano in modo egregio ad essere<br />

montati a ruota su piccoli supporti tondi e scuri.<br />

13<br />

Capriolo<br />

I denti del capriolo possono formare simpatiche e<br />

ricercate copie di stella alpina ben montate a sp<strong>il</strong>la.


Attrezzatura essenziale<br />

acqua corrente.<br />

recipiente per la bollitura.<br />

fonte di calore per la bollitura.<br />

set di coltelli.<br />

pinzette.<br />

f<strong>il</strong>o di ferro.<br />

spazzola metallica.<br />

scovolo per carabina.<br />

segaccio a denti stretti.<br />

carta vetrata.<br />

attrezzo per <strong>il</strong> taglio CIC fac<strong>il</strong>itato ( facoltativo).<br />

guanti di gomma.<br />

occhiali.<br />

grembiule meglio se gommato.<br />

acqua ossigenata possib<strong>il</strong>mente a 130 volumi in contenitore etichettato.<br />

bacinelle per la sbiancatura.<br />

cera o altro materiale equivalente per la costipazione del trofeo di cinghiale.<br />

supporti per le varie specie.<br />

pennarello.<br />

talloncini o etichette di identificazione.<br />

RINGRAZIAMENTI<br />

Gli autori ringraziano:<br />

<strong>il</strong> Servizio Tutela e Sv<strong>il</strong>uppo della Fauna della Provincia di Bologna.<br />

la Polizia Provinciale di Bologna.<br />

gli ATC B03 e BO4.<br />

gli amici dell'URCA di Bologna.<br />

gli amici dell'URCA di Arezzo.<br />

gli amici dell'URCA Marche.<br />

gli amici dell'UNCZA.<br />

gli amici Valutatoli della Commissione Nazionale E&T del C.I.C.<br />

14


"e che tutto si concluda in gloria"<br />

U.R.C.A.<br />

Regione Em<strong>il</strong>ia-Romagna<br />

ViadiCorticella,183<br />

40128 Bologna<br />

tei/fax 051326398<br />

e-ma<strong>il</strong> urca.bologna@tiscalinet.it

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