Buona Pasqua di resurrezione - Istituto La Casa
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e certo emozionata<br />
all’idea <strong>di</strong> aver trovato<br />
una famiglia, stesse<br />
alternando fantasie,<br />
speranze e immaginazioni<br />
ma anche molte paure<br />
sulla sua vita futura;<br />
una vita <strong>di</strong> cui non poteva<br />
conoscere i contorni,<br />
lontana dalle quoti<strong>di</strong>anità<br />
cui era abituata, in un<br />
ambiente estraneo<br />
e straniero, affidata<br />
a persone che solo<br />
nominalmente erano<br />
un papà e una mamma<br />
ma che per lei erano<br />
degli estranei. Poi la<br />
notizia tanto attesa: le<br />
ultime pratiche vengono<br />
espletate, lacci e laccioli<br />
sciolti, possiamo partire<br />
per andare a prendere<br />
nostra figlia e portarla<br />
con noi in Italia. A quel<br />
punto tutto si è svolto<br />
con grande rapi<strong>di</strong>tà.<br />
Impossibile <strong>di</strong>menticare<br />
l’espressione <strong>di</strong> Giordana<br />
nel varcare per l’ultima<br />
volta la soglia dell’istituto<br />
che stava lasciando per<br />
sempre per seguirci in<br />
Italia: un dolore profondo,<br />
rassegnato affiorava<br />
su quel volto acerbo<br />
<strong>di</strong> bambina, lacrime<br />
silenziose le inumi<strong>di</strong>vano<br />
gli occhi che roteava<br />
intorno velocemente per<br />
riuscire a guardare tutto<br />
il possibile e stamparselo<br />
nella mente per l’ultima<br />
volta. Paolo e io felici,<br />
emozionati, concitati ma<br />
consapevoli che quello<br />
per lei fosse anche e<br />
soprattutto un momento<br />
<strong>di</strong> dolore. Ho cominciato<br />
lì, proprio in quelle ore<br />
ad apprezzare la forza e<br />
le qualità <strong>di</strong> Giordana. <strong>La</strong><br />
sua capacità <strong>di</strong> sostenere<br />
un attraversamento<br />
<strong>di</strong>fficile con un’atavica<br />
istintiva consapevolezza<br />
che per migliorare, un<br />
po’ bisognasse anche<br />
ulteriormente soffrire.<br />
Il suo tentativo <strong>di</strong> non<br />
mostrarsi troppo triste<br />
nel venire con noi ci<br />
ha commosso.<br />
Ma altrettanto sincera<br />
e trasparente era la<br />
sua determinazione<br />
nel rispondere<br />
affermativamente<br />
all’ufficiale preposto<br />
al nulla osta finale che,<br />
nell’ufficio <strong>di</strong> Sofia e un<br />
po’ <strong>di</strong>scosto da noi che<br />
rimanevamo in attesa<br />
adozioni<br />
nella stessa stanza,<br />
le chiedeva come ultima<br />
definitiva prassi <strong>di</strong> rilascio<br />
se lei volesse veramente<br />
e spontaneamente<br />
seguirci.<br />
Avevamo chiesto<br />
a Boby, una dolce<br />
insegnate bulgara<br />
conosciuta presso<br />
l’istituto dove aiutava<br />
e fungeva da interprete,<br />
<strong>di</strong> accompagnarci in<br />
quel viaggio verso l’Italia<br />
e <strong>di</strong> trattenersi presso<br />
<strong>di</strong> noi almeno un mese<br />
per mitigare l’impatto<br />
della nuova vita della<br />
nostra bambina e per<br />
avviare con lei una prima<br />
sgrossatura linguistica.<br />
Una scelta rivelatasi<br />
quanto mai opportuna e<br />
provvidenziale soprattutto<br />
nel creare un ponte <strong>di</strong><br />
passaggio tra il passato e<br />
il presente <strong>di</strong> nostra figlia.<br />
Giunti a Milano, la nuova<br />
casa, le molte novità,<br />
la casa · 1