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Nel Castello Romitorio - Castello Romitorio Wines

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Uno scorcio di <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong> circondato<br />

da vigneti e boschi di lecci. L’antico<br />

maniero, che in origine era una fortezza,<br />

domina imperiosamente uno spettacolare<br />

panorama: le colline della Val d’Orcia,<br />

il Monte Amiata e, sulla sinistra, il paese<br />

di Montalcino. Le vigne, che sono state<br />

impiantate da Sandro Chia negli anni,<br />

producono vini pregiati che hanno ottenuto<br />

lusinghieri riconoscimenti internazionali.<br />

S T I L E D I V I T A<br />

<strong>Nel</strong> <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong><br />

L’antica fortezza di Sandro Chia, artista<br />

e vignaiolo, domina la città di Montalcino<br />

S ERVIZIO E TESTO DI<br />

M ARGHERITA D ALLAI<br />

F OTO DI N ICOLAS M ATHÉUS<br />

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S T I L E D I V I T A<br />

AC ASTELLO ROMITORIO, un’imponente<br />

fortezza trecentesca che domina il panorama come un<br />

regale sparviero, da qualunque parte si provenga, si arriva<br />

ben disposti da chilometri e chilometri di campagna<br />

incantata. Sandro Chia vi è arrivato per la prima volta all’inizio<br />

degli anni 80 chiamato da Giorgio Franchetti, amico, grande<br />

amante e collezionista d’arte, all’epoca proprietario del bel maniero.<br />

“Giorgio amava moltissimo cercare le case e assegnarle agli<br />

amici. L’aveva fatto con Cy Twombly e con altri artisti. Era un<br />

modo per dire come li vedeva e dove, idealmente, li avrebbe voluti<br />

collocare”, racconta Sandro. “Mi aveva telefonato un giorno<br />

d’estate, caldissimo, per dirmi che dovevo vedere <strong>Romitorio</strong>. A<br />

quei tempi vivevo a New York, stavo lavorando a un ciclo di affreschi<br />

per un ristorante italiano che si chiamava Il Palio, e soffrivo<br />

per la calura. In tutta fretta, ho preso un aereo per Roma. A<br />

mezzogiorno del giorno seguente ero a <strong>Romitorio</strong>, alle 15 era già<br />

mio”. Sandro è nato a Firenze, ma le radici toscane non gli sono<br />

state di grande aiuto, almeno all’inizio nell’avventura di<br />

<strong>Romitorio</strong>. C’è ancora molta ruggine tra Firenze e Siena, retaggi<br />

lontani, medievali, mai del tutto sopiti. Chiamato al Palio di Siena,<br />

alla tradizionale cena con le maestranze delle contrade, fu invitato<br />

a dipingere il celeberrimo “cencio”, il dipinto del Palio. Saputo<br />

che era nato nella città del giglio, l’entusiasmo si raffreddò immediatamente.<br />

Solo qualche anno più tardi, dopo aver superato la<br />

iniziale diffidenza dei senesi, gli fu conferita la committenza. Il<br />

<strong>Romitorio</strong> era un luogo di eremiti: di loro raccontano le leggende,<br />

le storie che ancora circolano nelle campagne. “Questo spirito<br />

pervade ancora il territorio, mi ha dato indicazioni su come pro-<br />

cedere ed è stato per me una guida”, continua l’artista. La proprietà<br />

era abbandonata, c’erano molti lavori da fare, a cominciare<br />

dal tetto. La ristrutturazione è stata volutamente poco invasiva.<br />

“L’edificio con la sua forza era il dominus, non volevo alterarne la<br />

struttura. Mi sono limitato a rendere confortevole e vivibile<br />

<strong>Romitorio</strong>, portando acqua, luce, riscaldamento”. Non sono stati<br />

chiamati architetti, i lavori sono stati eseguiti magistralmente da<br />

artigiani locali. <strong>Nel</strong>la ristrutturazione sono stati utilizzati materiali<br />

di recupero, con un profondo rispetto per il luogo e la sua storia.<br />

“Forse, anche con un po’ di paura”, dice. “Mi sono avvicinato con<br />

grande umiltà; volevo un luogo dove poter vivere e dipingere in<br />

modo semplice”. La forte personalità di <strong>Romitorio</strong> ha vinto anche<br />

per quanto concerne il giardino. “Marella (Marella Caracciolo,<br />

moglie di Sandro) ha provato a piantare rose e altri fiori per addolcirne<br />

la natura ma questi, puntualmente, non superavano la<br />

stagione, alla fine si è arresa”, continua. Quello di Montalcino è<br />

un territorio particolare, di grande cultura manuale dove il genius<br />

loci continua a esprimersi nel lavoro artigianale e agricolo. “Il vino<br />

fa parte di questa grande tradizione, è un’opera stagionale,<br />

dove insieme alla natura e al clima partecipa l’uomo, con comprensione<br />

e governo. È un rapporto particolare un po’ alchemico,<br />

che impone un negoziato continuo tra il passato, rappresentato<br />

dalla cultura della tradizione, e il futuro rappresentato dal progetto<br />

che si vuole realizzare. A <strong>Romitorio</strong> mi sono sentito parte di<br />

una catena che è iniziata prima di me e che continuerà nel futuro,<br />

e questo mi ha dato equilibrio e felicità”. I riconoscimenti ottenuti<br />

dai vini di <strong>Romitorio</strong> attestano che Sandro ha capito ed è stato<br />

compreso dai più severi esperti del settore.<br />

Il viale di cipressi che porta a <strong>Romitorio</strong> ha l’età di Filippo, figlio primogenito di Sandro Chia, che partecipa alla gestione dell’azienda vinicola.<br />

Sotto, la cantina di <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong>, realizzata dall’artista, sulla quale svetta il calco del Porcellino di Firenze,<br />

simbolo portafortuna e omaggio al re dei luoghi, il cinghiale che domina incontrastato nei boschi di lecci. Sullo sfondo, i vigneti.<br />

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L’ingresso di <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong>. L’antica<br />

carraia è pavimentata con il cotto originale,<br />

resistente, disposto a lisca di pesce.<br />

Al centro, un antico abbeveratoio romano<br />

trovato a Viterbo da Ginevra Poleggi.<br />

Appoggiato alle pareti il ritratto di Filippo<br />

Chia eseguito da Andy Warhol. “Un artista<br />

intellettualmente curioso, molto gentile<br />

e disponibile. Con Andy avevamo un accordo,<br />

che si è interrotto per la sua scomparsa,<br />

di fare un ritratto a Filippo ogni due anni fino<br />

ai suoi diciotto, un regalo per l’ingresso<br />

nella maggiore età”, racconta Sandro Chia.<br />

S T I L E D I V I T A<br />

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La sala da pranzo di <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong>. Il camino<br />

in pietra, probabilmente abruzzese, è stato trovato<br />

nel viterbese. Il quadro alla parete rappresenta<br />

un originale e forse poco ortodosso Cristo trino.<br />

<strong>Nel</strong>la pagina a destra, le sedie con le teste<br />

di ariete in ottone, fatte in India per gli inglesi,<br />

sono state comprate a New York. L’Ariete è il<br />

segno zodiacale dell’artista. L’arazzo rappresenta<br />

Alessandro Magno che rende omaggio<br />

alla famiglia di Dario dopo averlo battuto.<br />

S T I L E D I V I T A<br />

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A <strong>Romitorio</strong>, l’arte di fare il vino convive con l’arte.<br />

Le opere di Sandro Chia, come i suoi vini, sono attaccate<br />

alla terra, alle proprie radici, ma parlano al mondo. Sopra,<br />

vasi in ceramica, un quadro e un mosaico con i motivi<br />

dei volti. A destra, la libreria. I numeri dei classificatori<br />

sono arbitrari, per sdrammatizzare l’arredo e sottolineare<br />

la precarietà degli oggetti, che sono in prestito e non<br />

ci appartengono veramente. Alla parete, quadri di Chia<br />

e altri artisti. Il sarcofago sulla libreria viene da New York.<br />

S T I L E D I V I T A<br />

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S T I L E D I V I T A<br />

<strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong> era completamente<br />

vuoto, saccheggiato da anni di abbandono.<br />

La ristrutturazione è stata fatta all’insegna<br />

della semplicità e del rispetto del luogo<br />

e della sua storia. Sotto, una camera degli<br />

ospiti. Il letto in ferro con inserti di madreperla<br />

è stato trovato da un rigattiere; la lampada<br />

anni 50 viene da New York. <strong>Nel</strong>la pagina<br />

a sinistra, uno scorcio della scala che porta<br />

ai piani superiori. Corrimano in ferro battuto.<br />

Alla parete, un quadro di Sandro Chia.<br />

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Di una bellezza austera ed essenziale, con<br />

una personalità forte come si addice<br />

a una fortezza medievale, <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong><br />

è stato volutamente lasciato inalterato dalla<br />

proprietà, con interventi di recupero attento<br />

e misurato e nessuna concessione al<br />

lusso. Le statue di bronzo che raffigurano<br />

Papageno e Papagena sono di Sandro Chia.<br />

a n t e n n e<br />

SAPERNE DI PIÙ SULLE SCELTE DI SANDRO CHIA<br />

La via dei cipressi<br />

Il lungo viale dei cipressi che porta<br />

a <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong> è “opera”di<br />

Sandro Chia che ha messo a dimora<br />

gli alberi forniti dalla Regione Toscana.<br />

Il cipresso,che compare sui dipinti di<br />

quasi mille anni di arte toscana,è<br />

diventato l’emblema di questa terra.<br />

Elegante,stilizzato,gioca un ruolo di<br />

primo piano nel paesaggio toscano.<br />

Vivai dove si possono trovare<br />

esemplari di diverse età e altezze<br />

sono SGARAVATTI Tel.0575899551<br />

sgaravatti.net e PIANTE MATI<br />

Tel.0573380051 - piantemati.it<br />

S T I L E D I V I T A<br />

Vita d’artista<br />

Sandro Chia ha studiato all’Istituto<br />

d’Arte e all’Accademia di Belle<br />

Arti di Firenze,dove è nato.Dopo<br />

un periodo di viaggi per mondo<br />

si è trasferito a Roma dove ha<br />

modificato la sua pittura,passando<br />

da uno stile concettuale a uno<br />

più figurativo.Ha fatto parte del<br />

Movimento della Transavanguadia”<br />

esponendo nei musei e<br />

nelle gallerie più importanti del<br />

mondo.Vive tra Roma e <strong>Castello</strong><br />

<strong>Romitorio</strong>,dove segue la<br />

produzione di vini.sandrochia.com<br />

Arredi sacri<br />

La cappella di <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong>,<br />

che era completamente<br />

abbandonata,è stata riportata<br />

agli antichi splendori.Semplice<br />

e raccolta,con i soffitti a volta in<br />

cotto,è stata dotata di nuovi arredi<br />

dalla proprietà;altare,panche e<br />

statue barocche un po’fatiscenti<br />

sulle quali Sandro Chia è intervenuto<br />

“artisticamente”,provengono da<br />

ANTICHITÀ GINEVRA POLEGGI<br />

Via Cassia,Km 76.100 - 52/a<br />

Viterbo - Tel.0761263211<br />

antiquariatoviterbo.it<br />

Tr a Dioniso e tonneaux<br />

Sandro Chia, artista e vignaiolo affermato, ha ricevuto<br />

nel 2010 un prestigioso riconoscimento. <strong>Castello</strong><br />

<strong>Romitorio</strong> Riserva del 2004 è stato giudicato<br />

dall’International Wine Challenge, la più importante competizione<br />

del settore, il miglior rosso del mondo. Sposato<br />

con Marella Caracciolo da cui ha avuto due figlie, Costanza<br />

e Teodora, ha iniziato l’attività vinicola negli anni 80. “Ero<br />

abbastanza scapestrato per imbarcarmi in una storia difficile<br />

di cui sapevo poco. “Mi sono recato a Napa Valley, mi<br />

sono documentato e ,con grande umiltà rispetto a quello<br />

che mi circondava e alla sua storia, ho cercato di realizzare<br />

quello che era il mio sogno: estrarre da quelle terre, dure e<br />

generose, un sublime spirito di vino”. Creare vini richiede<br />

comprensione: della terra, del ritmo delle stagioni e di quel<br />

magico meccanismo dello scorrere del tempo che matura,<br />

trasforma e invecchia le cose. Sandro, che crea vini con la<br />

stessa passione e dedizione con la quale dipinge, di questa<br />

alchimia è diventato un maestro. <strong>Nel</strong>la gestione dell’azienda<br />

vinicola è affiancato dal figlio primogenito, Filippo.<br />

Azienda Agricola <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong> Loc.<br />

<strong>Romitorio</strong>, 279 - Montalcino (Si) - Tel. 0577847110<br />

info@castelloromitorio.com<br />

A GRITURISMO POGGIO DI SOPRA A SANT’ANTIMO<br />

Circondata da una campagna quieta e incantata, la bella casa colonica di Poggio di Sopra ospita l’Agriturismo di <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong>. Sorge su un crinale<br />

che si affaccia su uno spettacolare panorama a 360 gradi che spazia dall’Abbazia di Sant’Antimo al Monte Amiata, al paese arroccato di Montalcino. La<br />

sua spettacolare posizione l’ha resa meta amata e favorita da pittori e fotografi. Il restauro, eseguito con grande attenzione e perizia, ha dotato il<br />

complesso di tutti i comfort. Il casale, circondato da un giardino e dotato di piscina, è diviso in due appartamenti. Per informazioni: castelloromitorio.com<br />

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