Nel Castello Romitorio - Castello Romitorio Wines
Nel Castello Romitorio - Castello Romitorio Wines
Nel Castello Romitorio - Castello Romitorio Wines
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
26<br />
S T I L E D I V I T A<br />
AC ASTELLO ROMITORIO, un’imponente<br />
fortezza trecentesca che domina il panorama come un<br />
regale sparviero, da qualunque parte si provenga, si arriva<br />
ben disposti da chilometri e chilometri di campagna<br />
incantata. Sandro Chia vi è arrivato per la prima volta all’inizio<br />
degli anni 80 chiamato da Giorgio Franchetti, amico, grande<br />
amante e collezionista d’arte, all’epoca proprietario del bel maniero.<br />
“Giorgio amava moltissimo cercare le case e assegnarle agli<br />
amici. L’aveva fatto con Cy Twombly e con altri artisti. Era un<br />
modo per dire come li vedeva e dove, idealmente, li avrebbe voluti<br />
collocare”, racconta Sandro. “Mi aveva telefonato un giorno<br />
d’estate, caldissimo, per dirmi che dovevo vedere <strong>Romitorio</strong>. A<br />
quei tempi vivevo a New York, stavo lavorando a un ciclo di affreschi<br />
per un ristorante italiano che si chiamava Il Palio, e soffrivo<br />
per la calura. In tutta fretta, ho preso un aereo per Roma. A<br />
mezzogiorno del giorno seguente ero a <strong>Romitorio</strong>, alle 15 era già<br />
mio”. Sandro è nato a Firenze, ma le radici toscane non gli sono<br />
state di grande aiuto, almeno all’inizio nell’avventura di<br />
<strong>Romitorio</strong>. C’è ancora molta ruggine tra Firenze e Siena, retaggi<br />
lontani, medievali, mai del tutto sopiti. Chiamato al Palio di Siena,<br />
alla tradizionale cena con le maestranze delle contrade, fu invitato<br />
a dipingere il celeberrimo “cencio”, il dipinto del Palio. Saputo<br />
che era nato nella città del giglio, l’entusiasmo si raffreddò immediatamente.<br />
Solo qualche anno più tardi, dopo aver superato la<br />
iniziale diffidenza dei senesi, gli fu conferita la committenza. Il<br />
<strong>Romitorio</strong> era un luogo di eremiti: di loro raccontano le leggende,<br />
le storie che ancora circolano nelle campagne. “Questo spirito<br />
pervade ancora il territorio, mi ha dato indicazioni su come pro-<br />
cedere ed è stato per me una guida”, continua l’artista. La proprietà<br />
era abbandonata, c’erano molti lavori da fare, a cominciare<br />
dal tetto. La ristrutturazione è stata volutamente poco invasiva.<br />
“L’edificio con la sua forza era il dominus, non volevo alterarne la<br />
struttura. Mi sono limitato a rendere confortevole e vivibile<br />
<strong>Romitorio</strong>, portando acqua, luce, riscaldamento”. Non sono stati<br />
chiamati architetti, i lavori sono stati eseguiti magistralmente da<br />
artigiani locali. <strong>Nel</strong>la ristrutturazione sono stati utilizzati materiali<br />
di recupero, con un profondo rispetto per il luogo e la sua storia.<br />
“Forse, anche con un po’ di paura”, dice. “Mi sono avvicinato con<br />
grande umiltà; volevo un luogo dove poter vivere e dipingere in<br />
modo semplice”. La forte personalità di <strong>Romitorio</strong> ha vinto anche<br />
per quanto concerne il giardino. “Marella (Marella Caracciolo,<br />
moglie di Sandro) ha provato a piantare rose e altri fiori per addolcirne<br />
la natura ma questi, puntualmente, non superavano la<br />
stagione, alla fine si è arresa”, continua. Quello di Montalcino è<br />
un territorio particolare, di grande cultura manuale dove il genius<br />
loci continua a esprimersi nel lavoro artigianale e agricolo. “Il vino<br />
fa parte di questa grande tradizione, è un’opera stagionale,<br />
dove insieme alla natura e al clima partecipa l’uomo, con comprensione<br />
e governo. È un rapporto particolare un po’ alchemico,<br />
che impone un negoziato continuo tra il passato, rappresentato<br />
dalla cultura della tradizione, e il futuro rappresentato dal progetto<br />
che si vuole realizzare. A <strong>Romitorio</strong> mi sono sentito parte di<br />
una catena che è iniziata prima di me e che continuerà nel futuro,<br />
e questo mi ha dato equilibrio e felicità”. I riconoscimenti ottenuti<br />
dai vini di <strong>Romitorio</strong> attestano che Sandro ha capito ed è stato<br />
compreso dai più severi esperti del settore.<br />
Il viale di cipressi che porta a <strong>Romitorio</strong> ha l’età di Filippo, figlio primogenito di Sandro Chia, che partecipa alla gestione dell’azienda vinicola.<br />
Sotto, la cantina di <strong>Castello</strong> <strong>Romitorio</strong>, realizzata dall’artista, sulla quale svetta il calco del Porcellino di Firenze,<br />
simbolo portafortuna e omaggio al re dei luoghi, il cinghiale che domina incontrastato nei boschi di lecci. Sullo sfondo, i vigneti.<br />
27