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harmod/m - Harden 2000

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MODULI D’UTENZA. HARMOD/MZ LISTINO PREZZI - 2008 HARMOD/MZ LISTINO PREZZI - 2008<br />

MODULI D’UTENZA.<br />

4<br />

Negli impianti di riscaldamento centralizzati e negli impianti di teleriscaldamento<br />

a bassa temperatura trovano impiego i moduli di zona, concepiti<br />

per la conduzione autonoma degli impianti termici della singola<br />

unità abitativa.<br />

MODULI HARMOD/MZ<br />

Questa tipologia impiantistica è da ricondursi ai seguenti vantaggi:<br />

Gestione autonoma del fabbisogno termico della singola abitazione<br />

Utilizzo di un impianto centralizzato di produzione del fluido termovettore con conseguenti vantaggi in<br />

termini di rendimento del generatore termico e minor consumo di combustibile (soprattutto utilizzando<br />

un generatore a condensazione), inoltre minor inquinamento delle emissioni in atmosfera<br />

Maggiore sicurezza nelle abitazioni avendo eliminato la caldaia a gas metano<br />

Contabilizzazione del calore utilizzato dall’appartamento, con conseguente esborso economico proporzionato<br />

all’effettivo consumo (come per esempio avviene per il contatore dell’energia elettrica)<br />

Recupero del vano nell’abitazione che sarebbe stato adibito alla caldaia<br />

Minori costi individuali per la manutenzione del generatore di calore, obbligatorio per le caldaie individuali<br />

almeno una volta all’anno (D.P.R.412/93)<br />

Rispetto della legislazione vigente:<br />

Decreto Legislativo 29 Agosto 2006, n° 311 recante “Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo<br />

19 agosto 2005, n° 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico<br />

nell’edilizia”, che all’allegato “E - Relazione tecnica di cui all’articolo 28 della legge 9 gennaio 1991,<br />

n° 10, attestante la rispondenza alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico degli<br />

edifici”, capitolo 5 “Dati relativi all’impianto termico”, lettera d), chiede quali “Dispositivi per la contabilizzazione<br />

del calore neelle singole unità immobiliari (solo per impianti centralizzati)” siano previsti;<br />

Ministero delle Attività Produttive: Decreto 20 luglio 2004 che all’Allegato 1 Tabella A “Interventi di riduzione<br />

dei consumi del gas naturale di cui all’Art. 3 comma 2” alla voce “Tipologia di intervento 3” recita :<br />

“Sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per impianti di riscaldamento centralizzato.”<br />

D.P.R. 6 giugno 2001, n° 380 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”,<br />

che all’art. 123, comma 6 recita: “Gli impianti di riscaldamento al servizio di edifici di nuova costruzione, il<br />

cui permesso di costruire sia rilasciato dopo il 25 luglio 1991, devono essere progettati e realizzati in modo<br />

tale consentire l’adozione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore per ogni singola<br />

unità immobiliare”;<br />

Regione Lombardia: Delibera di Giunta Regionale Lombardia n° VIII 5773, del 31 ottobre 2007, recante:<br />

“Modifica regolamento energetico - Dispositivi inerenti all’efficienza energetica in edilizia”, che all’allegato<br />

B, capitolo 5, lettera d), recita “Dispositivi per la contabilizzazione del calore nelle singole unità immobiliari<br />

(solo per impianti centralizzati)”;<br />

Regione Lombardia: Legge Regionale 16 Febbraio 2004 - n° 1 “Contenimento dei consumi energetici negli<br />

edifici attraverso la contabilizzazione del calore” che all’articolo 2 recita : “Gli impianti termici al servizio di<br />

edifici di nuova costruzione, la cui concessione edilizia sia stata rilasciata dopo il 30 Giugno <strong>2000</strong>, debbono<br />

essere dotati per ogni singola unità immobiliare di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione dei consumi<br />

di energia calorica indipendenti tra loro”.<br />

A fronte di limitati svantaggi quali:<br />

Maggiore costo dell’impianto condominiale, che però è ammortizzato in pochi anni di funzionamento,<br />

visto il risparmio globale di combustibile<br />

Dover tenere acceso l’impianto centralizzato di produzione del calore anche nel periodo estivo per la produzione<br />

di acqua calda sanitaria.<br />

FUNZIONAMENTO<br />

Ogni modulo di zona MZ è provvisto di una valvola a tre vie motorizzata per la completa separazione della zona<br />

termica di ogni unità abitativa dalla dorsale di distribuzione condominiale, valvola comandata dal termostato di<br />

controllo della temperatura nell’appartamento.<br />

Inoltre per agevolare le operazioni di bilanciamento dell’impianto di distribuzione condominiale ed evitare eventuali<br />

disservizi causati dal maggior transito di fluido in alcuni moduli a discapito di altri, i moduli di zona MZ sono tutti<br />

provvisti di valvola di bilanciamento posta sulla tubazione di mandata del fluido in appartamento, in modo da tarare<br />

il transito della sola portata di progetto.<br />

I moduli di zona MZ possono essere forniti completi di contatore di energia termica (contatore di calore) con lettura<br />

locale del consumo o in optional con lettura centralizzata dei contatori condominiali, che tramite il concentratore<br />

di segnali invia sulla linea telefonica commutata le letture dei consumi al computer dell’amministratore.<br />

Il modulo di zona MICROMEGA ha in più la possibilità di produrre istantaneamente l’ acqua calda sanitaria tramite<br />

uno scambiatore a piastre.<br />

L’ apertura di un qualsiasi rubinetto di erogazione dell’ acqua calda comanda una valvola deviatrice che pilota il flusso<br />

termico all’ interno dello scambiatore di calore, ottenendo così la funzione di priorità sull’ utenza riscaldamento.<br />

Il mantenimento della temperatura desiderata dell’ acqua calda sanitaria viene garantito mediante una valvola termostatica<br />

che assolve anche alla funzione antiscottatura richiesta dalla normativa.<br />

ALIMENTAZIONE DA<br />

RETE COMBUSTIBILE<br />

APPARTAMENTO 5<br />

ZONA TERMICA AUTONOMA<br />

APPARTAMENTO 4<br />

ZONA TERMICA AUTONOMA<br />

APPARTAMENTO 3<br />

ZONA TERMICA AUTONOMA<br />

APPARTAMENTO 2<br />

ZONA TERMICA AUTONOMA<br />

APPARTAMENTO 1<br />

ZONA TERMICA AUTONOMA<br />

CALDAIA<br />

CONDOMINIALE<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

0 0 0 0 0 0 0 0<br />

ACCUMULO<br />

60<br />

40 C 80<br />

TERMOMETRO<br />

20<br />

100<br />

conf e norme ISPESL<br />

recisione –2 C<br />

120<br />

90<br />

60<br />

0<br />

30<br />

APPARTAMENTO 10<br />

ZONA TERMICA AUTONOMA<br />

APPARTAMENTO 9<br />

ZONA TERMICA AUTONOMA<br />

APPARTAMENTO 8<br />

ZONA TERMICA AUTONOMA<br />

APPARTAMENTO 7<br />

ZONA TERMICA AUTONOMA<br />

C<br />

F<br />

40<br />

30<br />

50<br />

20<br />

60<br />

10<br />

70<br />

0<br />

80<br />

APPARTAMENTO 6<br />

ZONA TERMICA AUTONOMA<br />

10<br />

5<br />

100 50<br />

50<br />

200<br />

psi<br />

bar<br />

15<br />

16<br />

DN8<br />

1/4"<br />

10<br />

5<br />

100<br />

150<br />

50<br />

200<br />

psi<br />

15<br />

bar 16<br />

ALIMENTAZIONE DI<br />

RETE ACQUA POTABILE<br />

5

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