01.06.2013 Views

È la giustizia, bellezza! De Magistris e l'assoluta ... - Chi sono

È la giustizia, bellezza! De Magistris e l'assoluta ... - Chi sono

È la giustizia, bellezza! De Magistris e l'assoluta ... - Chi sono

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Sabato 29 novembre 2008 - pagina 6<br />

“quello che gli altri non dicono”<br />

Primo Piano<br />

<strong>È</strong> <strong>la</strong> <strong>giustizia</strong>, <strong>bellezza</strong>! <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> e<br />

l’assoluta estraneità da tutte le gravi accuse<br />

Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

“Conclusivamente, ad un’analitica<br />

ed organica lettura del complesso<br />

compendio documentale ed informativo<br />

acquisito, si ritiene di poter formu<strong>la</strong>re<br />

un giudizio di assoluta estraneità<br />

del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> da tutte<br />

le gravi accuse al medesimo ascritte<br />

dai denuncianti Dr. Felicia Angelica<br />

Genovese, Dr. Michele Cannizzaro,<br />

Dr. Vincenzo Tufano, Dr. Gaetano<br />

Bonomi, Dr Luisa Fasano, Dr. Francesco<br />

Basentini, Dr. Mariano Lombardi;<br />

nonché alle ipotesi delittuose<br />

al predetto riconducibili al<strong>la</strong> stregua<br />

degli esiti delle attività d’indagine<br />

esperite dal<strong>la</strong> Procura di Matera Dr.<br />

Annunziata Cazzetta e dal<strong>la</strong> Procura<br />

di Catanzaro Dr. Salvatore Curcio e<br />

Dr. Francesco <strong>De</strong> Tommasi”. (dal<strong>la</strong><br />

richiesta di archiviazione del procedimento<br />

a carico di Luigi de <strong>Magistris</strong><br />

– Procura di Salerno)<br />

Così concludono al<strong>la</strong> Procura<br />

di Salerno l’inchiesta condotta a<br />

carico del Dr. Luigi de <strong>Magistris</strong><br />

al<strong>la</strong> Procura di Salerno. Mille<br />

pagine, per formu<strong>la</strong>re un giudizio<br />

di “assoluta estraneità del<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> da tutte le gravi<br />

accuse ascritte al medesimo dai<br />

denuncianti” e richiedere l’archiviazione<br />

del procedimento penale.<br />

L’ordinamento giudiziario,<br />

fondato su principi costituzionali,<br />

è basato sull’obbligatorietà<br />

dell’azione penale. Se qualcuno<br />

ipotizza l’esistenza di comportamenti<br />

che vio<strong>la</strong>no l’ordinamento<br />

giudiziario a carico di qualcun<br />

altro e se questa ipotesi viene ad<br />

essere conosciuta da un magistrato<br />

del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica,<br />

questi ha l’obbligo (non <strong>la</strong><br />

facoltà, non <strong>la</strong> discrezionalità)<br />

di procedere all’iscrizione di un<br />

procedimento penale, di svolgere<br />

le indagini per approfondire <strong>la</strong><br />

“notitia criminis” e, ove ne avesse<br />

riscontro e prova, al<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione<br />

di una richiesta di rinvio<br />

a giudizio. Semplice, elementare,<br />

quasi banale. Così si spiega l’apparente<br />

contraddizione del caso<br />

“<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>”. Un magistrato<br />

che, avendo avuto notizia di reato<br />

e quindi obbligato dall’ordinamento<br />

costituzionale a farlo,<br />

aveva avviato alcune importanti<br />

inchieste (Toghe Lucane, Why<br />

Not, Poseidone). Mentre indagava,<br />

alcuni degli indagati indagavano<br />

sulle sue indagini ma, si<br />

Giustizia<br />

CASO DE MAGISTRIS<br />

<strong>De</strong>creto Procura di Salerno<br />

Il pm di Matera Annunziata Cazzetta<br />

tito<strong>la</strong>re dell’inchiesta contro i giornalisti<br />

che si occupavano dell’inchiesta “Toghe<br />

Lucane” dell’ ex pm di Catanzaro Luigi<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>.<br />

Un complotto senza precedenti,<br />

checché ne dica il presidente<br />

emerito del<strong>la</strong> Corte<br />

Costituzionale Piero Alberto<br />

Capotosti. Solo un forte legame<br />

extraistituzionale chiaramente<br />

illecito può spiegare<br />

l’atto di magistrati che sequestrano<br />

le prove a loro carico,<br />

sottraendosi arbitrariamente<br />

al sistema giudiziario italiano.<br />

Il decreto integrale con cui <strong>la</strong><br />

Procura di Salerno ha disposto<br />

le perquisizioni presso <strong>la</strong> Procura<br />

di Catanzaro è scaricabile<br />

sui siti http:<br />

www.ilresto.info/11.html<br />

“Agisci<br />

secondo quel<strong>la</strong><br />

massima mediante<br />

<strong>la</strong> quale tu puoi, nello<br />

stesso tempo, che essa<br />

divenga una legge<br />

universale”<br />

(Immanuel Kant)<br />

badi bene, non avendo ricevuto<br />

una denuncia ovvero per aver<br />

conosciuto una “notitia criminis”<br />

a carico del PM catanzarese.<br />

Indagavano per caso, una<br />

pura coincidenza, un’indagine<br />

da cui mai avrebbero pensato<br />

potessero scaturire connessioni<br />

con i procedimenti tenuti da<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>. E quando <strong>la</strong> D.ssa<br />

Annunziata Cazzetta si era accorta<br />

che il giornalista par<strong>la</strong>va<br />

di fatti gravi e potenzialmente<br />

degni di investigazione giudiziaria,<br />

quando aveva ascoltato<br />

le telefonate in cui si segna<strong>la</strong>vano<br />

gravi ipotesi di reato a carico<br />

del Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco (suo<br />

superiore gerarchico al<strong>la</strong> Procura<br />

di Matera), quando aveva<br />

realizzato che anche il Dr. Angelo<br />

Onorati (Gip che autorizzava<br />

per mesi le intercettazioni<br />

in cui si par<strong>la</strong>va anche di lui e<br />

delle sue attività giudiziarie)<br />

era oggetto di investigazioni<br />

da parte del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>,<br />

quando aveva disposto l’interrogatorio<br />

del Dr. Mario Altieri<br />

per accertare cosa avesse<br />

dichiarato nell’interrogatorio<br />

reso davanti al PM di Catanzaro<br />

ed in partico<strong>la</strong>re cosa avesse<br />

riferito su fatti e comportamenti<br />

del Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco e del<br />

Dr. Angelo Onorati, allora era<br />

giunta (Cazzetta) ad una serie di<br />

determinazioni. Aveva trasmesso<br />

alcuni atti del<strong>la</strong> sua inchiesta<br />

al Dr. Vincenzo Tufano (Proc.<br />

Gen. a Potenza, indagato nell’inchiesta<br />

“Toghe Lucane”), altri<br />

direttamente al<strong>la</strong> Procura di Salerno.<br />

Eh sì! Perché quando un<br />

magistrato conosce una “notitia<br />

criminis” ha l’obbligo di procedere<br />

penalmente e, ove non ne<br />

avesse <strong>la</strong> competenza territoriale,<br />

comunicare a “chi di dovere”.<br />

Adesso è chiaro che, venendo<br />

meno le accuse contro <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>,<br />

bisogna verificare se non vi<br />

siano responsabilità a carico di<br />

coloro che le accuse le avevano<br />

formu<strong>la</strong>te. Di coloro che,<br />

non avendone <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità<br />

ed essendone perfettamente<br />

edotti, avessero<br />

impropriamente indagato,<br />

acquisito atti, costruito<br />

ipotesi, col solo<br />

scopo di sottrarsi alle<br />

indagini ovvero sviarne<br />

le risultanze ovvero<br />

depotenziare i testimoni<br />

“scomodi”. Nonostante il<br />

giudizio di “assoluta estraneità<br />

del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> da tutte le<br />

gravi accuse al medesimo ascritte<br />

dai denuncianti”, il CSM ha<br />

ritenuto giusto ed opportuno<br />

comminargli <strong>la</strong> sanzione del<strong>la</strong><br />

censura e del trasferimento. Figurarsi<br />

cosa comminerà a carico<br />

di coloro che dovessero risultare<br />

correi delle gravi accuse che<br />

<strong>la</strong> Procura di Salerno muove a<br />

carico di chi, non avendone <strong>la</strong><br />

tito<strong>la</strong>rità e con perfetta conoscenza<br />

e coscienza, ha posto<br />

in essere il più grave attentato<br />

al<strong>la</strong> Costituzione Repubblicana<br />

di cui si abbia evidenza in atti<br />

giudiziari. Resta il rammarico<br />

dei tempi. Non è giusto <strong>la</strong>sciar<br />

passare anni per interrompere<br />

reati in atto, per impedire<br />

alle associazioni per delinquere<br />

(fossero anche quelle fantascientifiche<br />

per <strong>la</strong> diffamazione<br />

a mezzo stampa) di continuare a<br />

delinquere. Non è opportuno <strong>la</strong>sciar<br />

credere al<strong>la</strong> gente comune<br />

che esiste una casta d’intoccabili,<br />

impermeabili ed impunibili,<br />

che si collocano al di sopra delle<br />

Leggi e delle Regole. Occorre<br />

dare segnali precisi, chi è preso<br />

con le mani nel sacco deve essere<br />

messo in condizioni da non<br />

poter avere altri sacchi in cui<br />

rovistare. <strong>È</strong> semplice, tragico e<br />

banale contemporaneamente. <strong>È</strong><br />

<strong>la</strong> Giustizia, <strong>bellezza</strong>!


Sabato 25 novembre 2006 > Redazione: via Gattini, 22 - tel. e fax 0835 332644 - E-mail: ilresto@jumpy.it<br />

IL RESTO 1<br />

“Uno spettro s’aggira per Matera pronto a stringere definitivamente il cappio al collo del<strong>la</strong> città”<br />

EDITORIALE<br />

Dividi e….governa!<br />

Il detto è antico, ma diventa<br />

di scottante attualità. La<br />

dimostrazione più evidente<br />

viene addirittura da pa<strong>la</strong>zzi<br />

famosi, come Montecitorio<br />

o Pa<strong>la</strong>zzo Madama. Lì, nel<strong>la</strong><br />

capitale, si sta consumando,<br />

giorno per giorno, il “governo”<br />

del Paese, affidato<br />

ad una divisione imperante,<br />

costretta dal<strong>la</strong> necessità dei<br />

numeri a esprimersi, suo<br />

malgrado, a senso unico.<br />

Il ”clima” ora non è più<br />

rovente, come ci aveva abituati<br />

l’ex-opposizione, ora al<br />

governo. Finite le frasi ingiuriose,<br />

le accuse pesanti, i toni<br />

acerbi e violenti nei riguardi<br />

dell’avversario politico, a<br />

cui si erano affidati fino a<br />

pochi mesi fa. Ora si assiste al<br />

“ribaltamento” delle accuse,<br />

come se l’esperienza precedente<br />

non fosse mai esistita,<br />

non fosse mai avvenuta. Sparita<br />

nel nul<strong>la</strong>! Le “facce toste”<br />

che alcuni politicanti nazionali<br />

di sinistracentro mostrano<br />

sui mezzi d’informazione<br />

appaiono sconcertanti, avvilenti<br />

eppure ipocritamente<br />

reali. Il “guaio”- se così si<br />

può definire- sta nell’attuale<br />

opposizione (già maggioranza)<br />

composta dai cosiddetti<br />

“moderati” che non osano<br />

nemmeno adoperare lo<br />

stesso atteggiamento violento<br />

e provocatorio adottato<br />

in precedenza dall’attuale<br />

maggioranza (già opposizione).<br />

Non appartiene al<strong>la</strong><br />

loro cultura! Basterebbe solo<br />

immaginare cosa sarebbe<br />

successo se a pronunciare<br />

alcune frasi, decisamente<br />

infelici come il “paese che è<br />

impazzito” o “ <strong>sono</strong> soddisfatto<br />

perchè <strong>la</strong> Finanziaria<br />

ha scontentato proprio tutti”,<br />

solo per citarne alcune, fosse<br />

stato l’ex-Premier Berlusconi.<br />

Avrebbero scatenato una rivoluzione<br />

mediatica, condita<br />

dalle solite invettive, insulti<br />

sconci e accuse di <strong>la</strong>drocinio.<br />

Carta stampata e mezzi<br />

televisive, opportunamente<br />

pilotate da un certo “potere”<br />

nemmeno tanto occulto<br />

di Nino Grilli<br />

(salvo veramente poche<br />

eccezioni!) sarebbero rimaste<br />

costantemente sull’argomento,<br />

fino al<strong>la</strong> noia ed all’esasperazione,<br />

tanto da ficcare<br />

persino i più accaniti lettori<br />

o telespettatori. Ora, invece,<br />

tutto ciò non esiste più! E’<br />

tutto affidato al silenzio, a<br />

minimizzare ogni situazione,<br />

al<strong>la</strong> continua affermazione<br />

del “buon governo che deve<br />

riparare i guasti enormi del<br />

precedente” e se si menziona<br />

qualche azione (ricorso al<strong>la</strong><br />

fiducia), allora si continua a<br />

dire: “ma anche Berlusconi<br />

l’ha fatto!” Imitando, di fatto,<br />

lo stesso comportamento<br />

dell’odiato avversario politico.<br />

Intanto, pur di fronte<br />

agli innumerevoli errori, alle<br />

ingerenze politiche, all’impopo<strong>la</strong>rità<br />

dei provvedimenti<br />

adottati (non si giustificherebbe<br />

altrimenti <strong>la</strong> protesta<br />

che continua a montare nel<br />

Paese), all’ipocrita comportamento<br />

dell’attuale coalizione<br />

di governo, al<strong>la</strong> più volte<br />

dimostrata incompetenza<br />

di alcuni governanti (con in<br />

testa il “mortadel<strong>la</strong>” Prodi)<br />

si assiste ad una inutile ed<br />

inopportuna “divisione” nell’azione<br />

dell’opposizione. Si<br />

assiste, insomma, ad un’azione,<br />

corretta nel<strong>la</strong> forma ma<br />

scorretta nel<strong>la</strong> sostanza, che<br />

tiene unita una coalizione<br />

in disaccordo su tutto (il<br />

centrosinistra) e ad un’azione<br />

scorretta, sia nel<strong>la</strong> forma che<br />

nel<strong>la</strong> sostanza nel<strong>la</strong> coalizione<br />

opposta (il centrodestra)<br />

che porta ad una divisione<br />

nei comportamenti politici.<br />

A proseguire con <strong>la</strong> prossima<br />

annunciata protesta di piazza<br />

annunciata per l’inizio di<br />

dicembre! La strategia filocomunista<br />

è riuscita, quindi,<br />

a “dividere” gli avversari<br />

politici per poter così continuare<br />

a “governare” a suo<br />

piacimento, passando anche<br />

attraverso gli enormi sacrifici<br />

da chiedere agli italiani e<br />

svuotando sempre più le loro<br />

tasche. E’ proprio vero:”Il<br />

peggio deve ancora venire!”<br />

Il Natale a Sogni d’Oriente<br />

SE ACQUISTI ENTRO IL 30 NOVEMBRE UN ALBERO DI NATALE<br />

C’E’ UNA SORPRESA ANCHE PER TE<br />

COSI’ BUBBICO HA INTASCATO I SOLDI EUROPEI<br />

di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

Finalmente qualcuno trova il<br />

coraggio di scendere apertamente<br />

in campo mettendo<br />

a tema <strong>la</strong> “legalità in Basilicata”.<br />

Non è da molti <strong>la</strong> determinazione<br />

con cui Michele Saponaro (Rifondazione<br />

Comunista) ha rotto<br />

gli indugi ed ha posto chiaro<br />

chiaro il piano d’azione per il futuro<br />

prossimo: “nelle prossime<br />

settimane intendiamo <strong>la</strong>nciare<br />

una vera e propria campagna<br />

sul<strong>la</strong> legalità in Basilicata”. <strong>È</strong> da<br />

diversi mesi che anche noi, col<br />

nostro modesto ma intrepido foglio<br />

di informazione locale, tentiamo<br />

di promuovere un’azione<br />

concreta nello stesso senso di cui<br />

scrive Saponaro. <strong>Chi</strong>aramente<br />

nel rispetto dei ruoli e delle specificità<br />

di ognuno. Il compito dei<br />

giornali (e dei giornalisti) è quello<br />

di informare, possibilmente<br />

fornendo dati, circostanze, nomi<br />

e cognomi. L’abbiamo sempre<br />

fatto e, grazie al dichiarato e<br />

aperto sostegno di Saponaro,<br />

saremo ancora più puntuali fidando<br />

su quel sostegno che,<br />

in un recente comunicato, si è<br />

impegnato a fornirci. Iniziamo<br />

pubblicando <strong>la</strong> documentazione<br />

dei compensi (una picco<strong>la</strong> parte)<br />

percepiti da uno studio di consulenza<br />

agronomica per il “Progetto<br />

esecutivo per <strong>la</strong> realizzazione<br />

di strutture di allevamento del<br />

baco da seta. Reg. Cee n. 2052/<br />

88 Ob. 1 – Programma operativo<br />

multiregionale – Sottoprogramma<br />

4 Misura 1”. In tutto, le 7 ricevute<br />

che pubblichiamo (foto 1)<br />

documentano un compenso<br />

per le progettazioni pari a Lit.<br />

83.500.000 e <strong>sono</strong> riferite ai soci<br />

del “Consorzio Seta Basilicata”<br />

presieduto da Filippo Bubbico<br />

(DS, attualmente sottosegretario<br />

al Ministero delle Politiche Economiche,<br />

già assessore regionale<br />

al<strong>la</strong> sanità e Presidente del<strong>la</strong><br />

Giunta Regionale, all’epoca dei<br />

fatti Consigliere Comunale a<br />

Montescaglioso - Mt). Il progetto<br />

del<strong>la</strong> bachicoltura, finanziato<br />

dall’Unione Europea per svariati<br />

miliardi (Lire, ndr), era stato<br />

redatto, presentato e sostenuto<br />

da un Consorzio di Consorzi:<br />

il Consorzio Seta Italia. Anche<br />

questo presieduto da Filippo<br />

Bubbico che si era prodigato nel<br />

coinvolgere anche amici e parenti<br />

in un’attività foriera di interessanti<br />

prospettive. Sbirciando fra<br />

le ricevute, qualcuno potrà aver<br />

sussurrato che si tratta di fatti<br />

troppo vecchi. Non è così. Fra i<br />

personaggi coinvolti nel<strong>la</strong> vicenda,<br />

spunta un certo Dr. Andrea<br />

Freschi (forse, nipote nientemeno<br />

che di Antonio Bassolino).<br />

All’epoca dei fatti era presidente<br />

del<strong>la</strong> GeProTer, cooperativa di<br />

agronomi napoletani che svolgeva<br />

ruoli di consulenza per il<br />

Consorzio Seta Italia e successivamente,<br />

avendone apprezzato<br />

l’alta professionalità e <strong>la</strong> disponibilità,<br />

fu portato da Bubbico nel<br />

“ruolo dirigenti” del<strong>la</strong> Regione<br />

Basilicata (ruolo che ricopre ancora<br />

oggi). Si mormora di dissapori<br />

fra Andrea Freschi e i suoi<br />

Foto 1<br />

Nel quadro le<br />

ricevute dei<br />

pagamenti dei soci<br />

del Consorzio Seta<br />

Basilicata<br />

soci (GeProTer) allorquando<br />

scoprirono che buona parte delle<br />

consulenze fatturate al Consorzio<br />

Seta Italia erano state “girate”<br />

ad un consulente esterno, ma<br />

di questo non abbiamo ancora<br />

documenti. Quello che è sicuro,<br />

invece, (vedi foto 2) è che oltre<br />

il 75% del compenso per le progettazioni<br />

al Consorzio Seta Basilicata<br />

andò allo “Studio Arch.<br />

Bubbico & Associati – Via Santa<br />

Lucia n.77 – Montescaglioso<br />

– Mt” di cui, ovviamente, Filippo<br />

Bubbico (questa volta in veste di<br />

architetto, era socio). Le strutture<br />

progettate, con ampio concorso<br />

degli “architetti Bubbico<br />

& associati”, furono col<strong>la</strong>udate<br />

da due solerti funzionari regionali<br />

del<strong>la</strong> Basilicata (Giuseppe<br />

Laggetto, Salvatore Martelli) che<br />

pure hanno percorso una lunga<br />

e luminosa carriera ed oggi (vedete<br />

che siamo attuali?) hanno<br />

incarichi di responsabilità. Peccato<br />

che non si abbia notizia di<br />

un solo filo di seta prodotto dai<br />

20 miliardi (circa) di fondi europei.<br />

Peccato che non sia rimasta<br />

alcuna traccia delle strutture<br />

col<strong>la</strong>udate dai funzionari regionali<br />

e pagate dai fondi pubblici<br />

europei. Saponaro par<strong>la</strong> di “intrecci<br />

criminosi tra politica e ma<strong>la</strong>ffare”<br />

e questo, sinceramente,<br />

sembra eccessivo. Limitiamoci a<br />

far luce sugli intrecci fra politica<br />

e affari. <strong>De</strong>finirli criminosi spetta<br />

alle Procure del<strong>la</strong> Repubblica,<br />

ma, in questo caso occorre qualche<br />

ulteriore precisazione. La<br />

D.ssa Felicia Genovese (Sostituto<br />

Procuratore del<strong>la</strong> DDA di Potenza)<br />

non può indagare su questioni<br />

che coinvolgono Bubbico e <strong>la</strong><br />

politica regionale, essendo suo<br />

marito (Dr. Michele Cannizzaro)<br />

dipendente del<strong>la</strong> principale ASL<br />

del<strong>la</strong> Regione; in alcuni procedimenti<br />

<strong>la</strong> stessa D.ssa Genovese<br />

ha chiesto e ottenuto di astenersi<br />

(in altri no, perché?). Il Dr.<br />

Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte (Procuratore<br />

Capo del<strong>la</strong> DDA di Potenza) non<br />

può indagare su questioni che<br />

coinvolgono Bubbico e <strong>la</strong> Regione<br />

Basilicata essendo suo figlio<br />

(Notaio Marco) destinatario di<br />

finanziamenti regionali e avendo<br />

scoperto (il Dr. Ga<strong>la</strong>nte, ndr) di<br />

essere imparentato con un consigliere<br />

regionale in carica; anche<br />

il Dr. Ga<strong>la</strong>nte si è astenuto in alcuni<br />

procedimenti ma conserva<br />

Foto 2<br />

Ricevuta per compenso<br />

progettazioni allo Studio<br />

Arch. Bubbico & Associati<br />

competenze in molti altri, perché?<br />

Quanti magistrati <strong>sono</strong> incompatibili<br />

con l’ambiente in cui<br />

esercitano l’attività <strong>la</strong>vorativa?<br />

Quando si decideranno a chiedere<br />

di essere trasferiti lontano<br />

dagli interessi (legittimi) dei loro<br />

cari? Uno dei progettisti (baco<br />

da seta, ndr) dichiara di non<br />

aver pagato “spontaneamente”<br />

le prestazioni degli architetti<br />

Bubbico, anzi specifica che non<br />

vi furono prestazioni e, dopo <strong>la</strong><br />

richiesta di ridurre <strong>la</strong> percentuale<br />

di “contribuzione”, non vi<br />

furono più incarichi. Potremmo<br />

ricorrere al<strong>la</strong> commissione bicamerale<br />

antimafia? Dopo aver risolto<br />

un ultimo, piccolo, quesito.<br />

Può l’Avv. Sen. Emilio Nico<strong>la</strong><br />

Buccico (“strenuo difensore del<strong>la</strong><br />

legalità”, come dice di lui una<br />

sentenza del<strong>la</strong> Suprema Corte di<br />

Cassazione) sedere nel<strong>la</strong> commissione<br />

e difendere (nelle aule<br />

giudiziarie, nel<strong>la</strong> legittima, prestigiosa<br />

e onorata attività professionale)<br />

alcuni fra i più “temuti”<br />

mafiosi di Basilicata? Non vorremmo<br />

aver scoraggiato l’ottimo<br />

Michele Saponaro, il primo passo<br />

è l’outing e lui l’ha già fatto.<br />

Poi gli racconteremo di quali e<br />

quanti soldi e<strong>la</strong>rgisce <strong>la</strong> Regione<br />

Basilicata a testate nazionali<br />

e regionali ma questa è un’altra<br />

storia. Ora si tratta di camminare<br />

insieme e sostenersi reciprocamente,<br />

ma proprio per questo<br />

occorreva porre i quesiti basi<strong>la</strong>ri.<br />

SIC STANTIBUS REBUS.


Sabato 20 gennaio 2007 > Redazione: via Gattini, 22 - tel. e fax 0835 335502 - E-mail: ilresto@jumpy.it<br />

IL RESTO 1<br />

CHI OSTACOLA L’AFFERMAZIONE DELLA GIUSTIZIA?<br />

EDITORIALE<br />

PENSARE IN POSITIVO<br />

“Io penso positivo,<br />

perché….”. Il ritornello è<br />

noto perché <strong>la</strong> musica rap<br />

del più noto Jovanotti è<br />

entrata oramai nel gergo<br />

lessicale di questa generazione.<br />

E’ un messaggio<br />

di fiducia e speranza, per<br />

di più veico<strong>la</strong>to attraverso<br />

<strong>la</strong> musica. Come<br />

prediligono soprattutto i<br />

giovani. Anzi, a volte, per<br />

i giovani, diventa anche<br />

una maniera valida per<br />

giustificare alcuni comportamenti.<br />

Anche l’informazione-<br />

ci è stato detto- in<br />

questa città dovrebbe<br />

sforzarsi a <strong>la</strong>nciare messaggi<br />

positivi. Matera in<br />

sintesi non è del tutto un<br />

esempio di negatività. Ci<br />

<strong>sono</strong> aspetti che meritano<br />

il titolo di positività. Lo<br />

sforzo dovrebbe quindi<br />

essere quello di porre<br />

all’attenzione dei cittadini<br />

materani questi aspetti. E<br />

qui viene il difficile! In una<br />

città dal clima così avvelenato,<br />

apatico, permeato di<br />

indifferenza verso i valori<br />

esistenti; affidato a lobby<br />

di svariati interessi per lo<br />

più economici; infarcito da<br />

un sistema di clientelismo<br />

sfacciato; corroborato da<br />

una fitta rete di trasversalismo<br />

politico; con i<br />

cittadini materani stretti<br />

in una morsa per effetto<br />

di favoritismi finalizzati<br />

ad ottenere i consensi; con<br />

l’asservimento al potere<br />

politico- amministrativo<br />

del<strong>la</strong> città per tute<strong>la</strong>rsi da<br />

qualsiasi inconveniente;<br />

con l’ipocrisia di alcune<br />

organizzazioni associative<br />

nel confronto sociale;<br />

con un vero “timore” di<br />

mettere in atto una qualsiasi<br />

giustificata reazione,<br />

diventa problematico dare<br />

ragione al buon Jovanotti<br />

e a quanti ci invitano a<br />

sottolineare gli aspetti<br />

di Nino Grilli<br />

positivi esistenti a Matera.<br />

In verità, non lo nascondiamo,<br />

non vediamo l’ora<br />

di poter finalmente mettere<br />

in risalto gli aspetti<br />

positivi del<strong>la</strong> nostra città!<br />

Non siamo propensi però<br />

a mistificare <strong>la</strong> realtà.<br />

Tanto da poter illudere i<br />

nostri lettori. Non vogliamo<br />

neanche, però trincerarci<br />

in una delle nostre<br />

espressioni tipiche, ossia<br />

“bisogna avere pazienza,<br />

tanto il peggio deve ancora<br />

venire”. E’ questione<br />

di uomini, ma di uomini<br />

veri. Gente in grado di far<br />

risvegliare quel <strong>la</strong>tente<br />

senso di positività, oramai<br />

sopito, soffocato, ma<br />

che ha grande smania di<br />

riemergere, di riportare<br />

Matera a quei passati albori,<br />

appena accennati alcuni<br />

anni fà e poi bruscamente<br />

(e oramai lungamente)<br />

interrotti da una condotta<br />

riprovevole di governi<br />

cittadini che l’hanno fatta<br />

riaffondare nello scenario<br />

delle città italiane di<br />

pregio. L’informazione,<br />

dal canto suo, e quindi<br />

anche “Il Resto”è disponibile,<br />

nell’ambito del<strong>la</strong><br />

sua funzione cittadina, a<br />

rendersi megafono di buoni<br />

propositi. A sottolineare<br />

gli aspetti delicati di una<br />

questione che riguarda<br />

tutti i materani. In fondo,<br />

anche sottolineare gli<br />

aspetti negativi e portarli<br />

all’attenzione del<strong>la</strong> gente,<br />

altro non è che un desiderio<br />

di riportare quegli<br />

aspetti ad una ragionevole<br />

normalità, ad una ovvia<br />

trasformazione in aspetti<br />

positivi. Insomma se è<br />

pur vero che si par<strong>la</strong> in<br />

negativo, in fin dei conti…<br />

si pensa in positivo. Ma<br />

…” adda passà a nuttat”,<br />

per cominciare veramente<br />

a pensare in positivo!<br />

GRUPPO BANCA CARIGE<br />

UFFICIO MATERA<br />

Via Roma,66 - tel. e fax 0835.332081<br />

cell.328.3578262<br />

email : carigematera@email.it<br />

Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

Scrivendo di un magistrato<br />

si corrono solo rischi, chi<br />

ce lo fa fare? Se ne scrivi<br />

bene, nel<strong>la</strong> migliore delle ipotesi<br />

ti rivolgeranno lo sguardo<br />

di “chi <strong>la</strong> sa lunga” e l’iniziativa<br />

passerà per un ingenuo tentativo<br />

di “captatio benevolentiae”.<br />

Se ne scrivi male allora rischi<br />

grosso e non sai quando potrai<br />

tirare il fiato e archiviare <strong>la</strong> questione.<br />

Consci di non aver nul<strong>la</strong><br />

da guadagnare, cimentiamoci<br />

nell’attività che impegna molte<br />

energie al Sen. Enzo Bucciero<br />

di Alleanza Nazionale da oltre<br />

1 anno: le gesta, le armi e gli<br />

amori (quest’ultimi solo per<br />

congruenza stilistco-lessicale,<br />

ndr) del Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>;<br />

al secolo sostituto procuratore<br />

presso il Tribunale di Catanzaro.<br />

Per essere più precisi, non<br />

ci occuperemo strettamente del<br />

magistrato ma del “motivo di<br />

interesse” che catalizza l’attenzione<br />

del senatore pugliese di<br />

AN e alcuni altri colleghi par<strong>la</strong>mentari.<br />

Tutti rigorosamente<br />

lontani da Catanzaro, dal<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria<br />

e dalle zone di influenza<br />

del “pericoloso” PM. Si dirà che<br />

il primo e supremo interesse di<br />

un senatore è quello del<strong>la</strong> difesa<br />

e del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dell’ordinamento<br />

repubblicano garantito<br />

dal<strong>la</strong> Costituzione. Ok. Subito<br />

dopo viene <strong>la</strong> tute<strong>la</strong>, <strong>la</strong> difesa<br />

ed il rispetto delle Leggi. Ok. E<br />

più in partico<strong>la</strong>re, volendo arrivare<br />

al dunque, il rispetto del<strong>la</strong><br />

procedura penale: complesso di<br />

regole che stabiliscono come,<br />

chi, e cosa fare per assicurare<br />

al<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> i rei e giudicarli<br />

con un processo equo. Bene,<br />

questo è il principio che muove<br />

Bucciero ed i suoi sodali, non<br />

potrebbe essere diversamente.<br />

Leggendo fra le firme che si<br />

associano al senatore pugliese,<br />

notiamo l’assenza del più noto<br />

senatore (più noto nel mondo<br />

giudiziario) meridionale di AN:<br />

Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico, già Presidente<br />

Nazionale dell’Ordine<br />

degli Avvocati, poi Membro<br />

autorevole del CSM, oggi ritornato<br />

al partito dopo <strong>la</strong> negativa<br />

esperienza di <strong>De</strong>mocrazia<br />

Nazionale che lo aveva tenuto<br />

fuori dal MSI prima e AN poi<br />

per oltre vent’anni. L’accoglien-<br />

L’interrogazione del Sen. Bucciero e <strong>la</strong> distonia del Sen. Buccico.<br />

za è stata calorosissima tanto da<br />

consentirgli di sbarcare al Senato<br />

con un numero di suffragi<br />

mai raggiunto da AN a Matera.<br />

Perché Buccico non ha condiviso<br />

le legittime rimostranze di<br />

tanti compagni di partito e di<br />

coalizione? Non si sa, ma forse<br />

nessuno si è premurato di chiederglielo.<br />

E dire che l’illustre<br />

avvocato materano è ben noto<br />

al collega (di senato e di toga)<br />

Bucciero con cui ha condiviso<br />

l’organizzazione di un importante<br />

convegno sul<strong>la</strong> “Riforma<br />

del<strong>la</strong> Giustizia Minorile” (7-9<br />

Giugno 2002) e numerose attività<br />

in seno all’ordine forense<br />

pugliese. Ma, più ancora,<br />

avrebbe potuto certamente giovare<br />

l’esperienza, <strong>la</strong> conoscenza<br />

e le re<strong>la</strong>zioni stabilite fra il Sen.<br />

Buccico ed il Tribunale di Catanzaro<br />

con l’annessa Procura<br />

del<strong>la</strong> Repubblica ai tempi del<strong>la</strong><br />

presenza di Buccico nel CSM.<br />

Proprio Buccico ha concorso<br />

al<strong>la</strong> nomina a Catanzaro del Dr.<br />

Murone quale coordinatore dei<br />

magistrati che si occupano delle<br />

inchieste “ex art.11”: le inchieste<br />

sui magistrati delle Corti<br />

d’Appello Distrettuali di Reggio<br />

Ca<strong>la</strong>bria e Potenza. E, con<br />

altrettanta certezza, sempre il<br />

Senatore Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico<br />

ha avuto modo di conoscere i<br />

risultati dell’ispezione ministeriale<br />

disposta dal Ministro Castelli<br />

nel febbraio 2005 e conclusa<br />

ad ottobre dello stesso anno.<br />

Dobbiamo aggiungere, osservazione<br />

del tutto irrilevante, che<br />

anche in termini lessicali quanto<br />

scrive Bucciero richiama alcune<br />

espressioni ben note ai frequentatori<br />

delle aule di <strong>giustizia</strong><br />

materane e diventate quasi un<br />

distintivo emblematico delle<br />

arringhe dell’Avv. Buccico. Se<br />

si facesse ascoltare o leggere <strong>la</strong><br />

frase: “si è reso responsabile di<br />

una serie ulteriore di condotte, a<br />

giudizio degli interpel<strong>la</strong>nti, assolutamente<br />

distoniche rispetto<br />

al<strong>la</strong> sua qualità di magistrato<br />

ed al<strong>la</strong> funzione esercitata”; un<br />

qualsiasi avvocato materano <strong>la</strong><br />

attribuirebbe a Buccico, invece<br />

è di Bucciero. Né mancano i<br />

collegamenti fra le attività d’inchiesta<br />

del Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />

e noti magistrati lucani<br />

certamente in ottimi rapporti<br />

con l’avvocato Buccico. Leggiamo<br />

su alcuni settimanali materani<br />

di frequenti visite del Sen.<br />

Buccico al Procuratore capo di<br />

Matera, Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco.<br />

Di una “strana” visita del 1 settembre<br />

2005, resa da Buccico<br />

(all’epoca membro del CSM) in<br />

compagnia dell’Avv. Labrio<strong>la</strong><br />

(pare coinvolto nell’inchiesta<br />

sui brogli elettorali a Scanzano<br />

Jonico), al<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese<br />

(sostituto procuratore del<strong>la</strong><br />

DDA di Potenza) che aveva<br />

in carico proprio quel<strong>la</strong> delicata<br />

inchiesta. Sarà un caso, ma i<br />

brogli erano stati posti in essere<br />

a vantaggio di un candidato<br />

di Alleanza Nazionale e, sempre<br />

per caso, l’inchiesta a quasi<br />

due anni è ancora nel<strong>la</strong> fase<br />

delle indagini preliminari. Non<br />

è un caso, ma un fatto, che <strong>la</strong><br />

D.ssa Felicia Genovese sia stata<br />

chiamata in veste di consulente<br />

esterno del<strong>la</strong> Commissione<br />

Bicamerale Antimafia di cui<br />

l’Avv. Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico<br />

fa parte in qualità di senatore.<br />

Sarà mica in quota AN? <strong>Chi</strong>ssà<br />

cosa pensa l’Avvocato Buccico<br />

dell’iniziativa del Sen. Bucciero.<br />

Noi avremmo una proposta,<br />

anzi una interrogazione da<br />

proporre al Sen. Bucciero. Potrebbe<br />

chiedere una ispezione<br />

del Ministero presso le Procure<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di Matera e<br />

Potenza per accertare <strong>la</strong> fondatezza<br />

delle numerose denuncequerele<br />

a carico dei vertici delle<br />

Procure (ma non solo) tali da<br />

richiedere urgenti e indifferibili<br />

misure. Alcuni cittadini hanno<br />

rivolto richieste d’ispezione ripetute<br />

e insistite sin dal 2004,<br />

ma evidentemente il Ministro<br />

Castelli ed i suoi ispettori di Via<br />

Arenu<strong>la</strong> avevano orecchie solo<br />

per i senatori. Probabilmente i<br />

documenti probanti <strong>sono</strong> sfuggiti<br />

allo sguardo degli ispettori<br />

quando hanno vagliato i faldoni<br />

in capo al Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>,<br />

sarebbe utile rivederli con attenzione.<br />

Altro che trasferire<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, altro che distonia<br />

“rispetto al<strong>la</strong> sua qualità<br />

di magistrato ed al<strong>la</strong> funzione<br />

esercitata”, qui siamo di fronte<br />

ad “ipotesi di corruzione in atti<br />

giudiziari” e amenità del genere.<br />

Qui <strong>la</strong> distonia è fra <strong>la</strong> funzione<br />

che teoricamente i magistrati<br />

ricoprono e quanto praticamente<br />

perseguono. Bisognerebbe<br />

impedire che “un’associazione<br />

per delinquere finalizzata al<strong>la</strong><br />

truffa pluriaggravata (e ad altre<br />

amenità del genere, ndr),<br />

tutt’ora perdurante”, secondo<br />

quanto scriveva il Dr. <strong>Chi</strong>eco<br />

nel 2004, nel 2005 e nel 2006<br />

(proc. 2070/03 RGNR Matera),<br />

continui a perdurare ancora<br />

oggi. Ma chi difende questa associazione<br />

fi<strong>la</strong>ntropica? L’avv.<br />

Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico. Legittimamente<br />

- diciamo all’ Avv.<br />

Bucciero - nel<strong>la</strong> piena legalità.<br />

A giudizio il Sottosegretario Bubbico e <strong>la</strong> sua ex-Giunta<br />

L<br />

’au<strong>la</strong> “Occorsio” nel Pa<strong>la</strong>zzo<br />

di Giustizia di Potenza<br />

è quasi deserta alle<br />

16.00 del 16 gennaio 2007. è<br />

prevista l’udienza del processo<br />

che vede imputata tutta <strong>la</strong><br />

Giunta Regionale “Bubbico” in<br />

carica nel 2001 e qualche altro<br />

funzionario del<strong>la</strong> ASL di Venosa.<br />

Due avvocati, un paio di<br />

giornalisti ed il Dr. Giuseppe<br />

Panio, parte offesa. Alle 16 e 15<br />

arrivano i primi “politici”: Carlo<br />

<strong>Chi</strong>urazzi, Filippo Bubbico e<br />

Vito <strong>De</strong> Filippo con avvocati e<br />

altre persone che non conosco.<br />

I saluti <strong>sono</strong> freddi e di circo-<br />

“fra di loro” corrisponde un<br />

freddo “buona sera” all’indirizzo<br />

del Dr. Panio. Il Presidente<br />

del collegio giudicante si affaccia<br />

alle 16.30, dice qualcosa che<br />

non è del tutto comprensibile.<br />

Promette di tornare entro breve<br />

per iniziare, visto che il teste<br />

da ascoltare è presente. Alle<br />

17.15 si inizia con le doverose<br />

scuse motivate con <strong>la</strong> cronica<br />

carenza di personale e di magistrati.<br />

Forse, si potrebbe metter<strong>la</strong><br />

in conto questa “carenza”<br />

e fissare le udienze alle 17.15,<br />

così tanto per ottimizzare le<br />

esigue risorse di tempo e uomi-<br />

il Dr. Giuseppe Panio. Sotto<br />

con le domande del PM D.ssa<br />

<strong>De</strong> Luca: “Ci parli del<strong>la</strong> sua denuncia,<br />

cosa ha inteso segna<strong>la</strong>re<br />

alle autorità”? Panio chiede<br />

di precisare ed il PM precisa:<br />

“sa, Dr. Panio, i giudici non<br />

conoscono nul<strong>la</strong> del<strong>la</strong> vicenda,<br />

occorre che glie<strong>la</strong> raccontiamo<br />

dall’inizio”. Il testimone inizia<br />

e sciorina con metodo e dettaglio<br />

i fatti. Quasi mai il PM<br />

interviene, salvo per qualche<br />

domanda specifica e qualche<br />

precisazione. Alcuni passaggi<br />

<strong>sono</strong> durissimi: “Bubbico mi<br />

telefonò e mi disse che avrei<br />

mi assicurò che condivideva il<br />

mio operato e che mi avrebbe<br />

sostenuto, come fece e come risulta<br />

dal verbale del Consiglio<br />

Regionale allegato… poi nello<br />

stesso giorno, anzi durante il<br />

corso del Consiglio, si tenne<br />

una riunione del<strong>la</strong> Giunta Regionale<br />

ed in quel<strong>la</strong> sede dichiarò<br />

e votò all’opposto, una<br />

pesante censura del mio operato”.<br />

“Bubbico mi disse che<br />

avrei dovuto nominare il Dr.<br />

Gaudiano…” storie di ordinari<br />

“abusi” che il giudice Iannuzzi<br />

ha deciso che diventassero<br />

stanza (è proprio il caso di dirlo);<br />

al calore ed agli abbracci<br />

ni. L’inizio è rituale ma breve,<br />

viene chiamato a testimoniare<br />

dovuto nominare Alessi Direttore<br />

Sanitario”… “<strong>De</strong> Filippo<br />

continua a pag. 5


Sabato 20 gennaio 2007 IL RESTO 5<br />

La cultura non ha età. E’ lo<br />

slogan coniato dall’Unitep-<br />

Università del<strong>la</strong> terza<br />

età e dell’educazione permanente<br />

di Matera, che ha inaugurato<br />

l’a.a. 2006/07. L’organizzazione<br />

rivolge <strong>la</strong> sua attività<br />

socio-culturale prevalentemente<br />

agli adulti-anziani. L’Associazione<br />

è impegnata a rivedere<br />

ed aggiornare costantemente <strong>la</strong><br />

su attività ed organizzazione, al<br />

fine di aderire sempre più alle<br />

esigenze e alle richieste provenienti<br />

dal<strong>la</strong> comunità. Consta<br />

dei settori del<strong>la</strong> didattica che si<br />

cura del<strong>la</strong> organizzazione dei<br />

corsi; del<strong>la</strong> cultura con progetti<br />

e appuntamenti che comprendono<br />

anche viaggi d’istruzione,<br />

mostre e presentazione di libri;<br />

delle attività integrative con incontri<br />

sociali, occasioni di svago,<br />

riunioni conviviali e viaggi<br />

in Italia e all’estero. Nell’ambito<br />

delle attività <strong>sono</strong> previsti<br />

27 corsi e 4 <strong>la</strong>boratori(vedi prospetto).<br />

L‘azione dell’Unitep<br />

sul territorio si identifica in un<br />

progetto socio-culturale che si<br />

pone come obiettivo prioritario<br />

lo sviluppo del<strong>la</strong> cultura delle<br />

Arte e cultura<br />

A Tommaso Niglio il Premio Unitep 2006<br />

Inaugurazione anno accademico per l’Università del<strong>la</strong> terza età<br />

continua da pag. 1<br />

capi d’imputazione. Infatti<br />

si è arrivati al processo dopo<br />

che <strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese<br />

aveva chiesto inutilmente l’archiviazione<br />

del procedimento.<br />

Nel primo rigetto dell’istanza<br />

di archiviazione, sempre giudicato<br />

dal GIP Alberto Iannuzzi,<br />

pesò <strong>la</strong> necessità di compiere<br />

ulteriori indagini e venne<br />

accolta l’opposizione del Dr.<br />

Giuseppe Panio in cui si sollevava,<br />

inoltre, <strong>la</strong> questione<br />

dell’obbligo di astensione che<br />

pendeva sul capo del<strong>la</strong> Genovese<br />

in quanto il “di lei marito”,<br />

Dr. Michele Cannizzaro,<br />

era stato nominato Direttore<br />

Generale del San Carlo di<br />

Potenza proprio da Bubbico<br />

re<strong>la</strong>zioni, curando i rapporti intergenerazionali,<br />

il volontariato,<br />

le attività di promozione sociale,<br />

l’educazione degli adulti,<br />

<strong>la</strong> solidarietà. In programma<br />

anche conferenze periodiche<br />

sui temi dei progetti che si tengono<br />

, di rego<strong>la</strong>, nel<strong>la</strong> giornata<br />

di mercoledì. Sostanzioso è anche<br />

il programma annunciato<br />

per quanto riguarda i progetti<br />

culturali: una decina in totale<br />

nell’arco dell’anno accademico<br />

e che riguardano svariati argomenti:<br />

arte, aspetti antropologici<br />

del territorio, prevenzione<br />

nel<strong>la</strong> terza età, musica e avvenimenti<br />

storici e di attualità: tra<br />

le iniziative <strong>sono</strong> state segna<strong>la</strong>te<br />

mostre di disegno, pittura,<br />

ceramica,oggetti d’arredo ed<br />

un saggio di recitazione di fine<br />

anno accademico degli iscritti<br />

al corso di teatro. Tra le altre<br />

iniziative l’Unitep prevede visite<br />

guidate e viaggi in Italia<br />

e all’estero e corsi di attività<br />

motoria, in col<strong>la</strong>borazione con<br />

<strong>la</strong> Uisp-anziani in movimento.<br />

E’ previsto un gemel<strong>la</strong>ggio<br />

con una Università del<strong>la</strong> terza<br />

età dell’Italia centrale, meridionale<br />

o estera. Di partico<strong>la</strong>re<br />

suggestione il premio Unitep<br />

con il quale viene reso omaggio<br />

a cittadini del<strong>la</strong> comunità<br />

locale che si <strong>sono</strong> distinti con<br />

il loro <strong>la</strong>voro e dirittura morale<br />

e civile. La prima edizione del<br />

premio risale al 1999. Per il 2006<br />

il Comitato Direttivo ha deliberato,<br />

all’unanimità di assegnare<br />

il premio a Tommaso Niglio,<br />

“mastro” artigiano “ per <strong>la</strong> sua<br />

versatile sensibilità artistica,<br />

per i suoi sessanta anni di <strong>la</strong>voro<br />

vissuti e testimoniati con<br />

<strong>la</strong> dignità dei “mastri” di un<br />

tempo, per <strong>la</strong> sua instancabile<br />

opera di promozione di energie<br />

giovanili, l?unitep, rientrando<br />

tutto questo fra i presupposti<br />

previsti per il riconoscimento<br />

del merito, rende omaggio<br />

a Tommaso Niglio, conferendogli<br />

il Premio Unitep 2006”.<br />

& C. e, coincidenza galeotta,<br />

nell’intorno dei giorni in cui<br />

maturò <strong>la</strong> richiesta di archiviazione.<br />

Così si comprende bene<br />

un certo imbarazzo dell’Arch.<br />

Filippo Bubbico e del Prof.<br />

Vito <strong>De</strong> Filippo che più volte<br />

si sfregavano nervosamente le<br />

mani o prendevano appunti<br />

specie sulle dichiarazioni più<br />

“pesanti” di Panio. Dopo una<br />

breve sospensione, alle 18.30<br />

si riprendeva con una veloce<br />

sintesi del Presidente del Collegio<br />

giudicante, quasi a verificare<br />

l’esatta comprensione dei<br />

fatti narrati. Poi, finite le domande<br />

del PM e tenuto contro<br />

dell’ora tarda, <strong>la</strong> contro-analisi<br />

del teste veniva fissata per <strong>la</strong><br />

successiva udienza prevista<br />

per il 19 marzo 2007. Certo si<br />

tratta di una vicenda molto<br />

complessa ed artico<strong>la</strong>ta su cui<br />

l’attività istruttoria ha portato<br />

via oltre cinque anni. Avranno<br />

modo e tempo, i magistrati<br />

giudicanti in cronica carenza<br />

d’organico, di leggere le migliaia<br />

di pagine costituenti il<br />

falcone? Diversamente, come<br />

potrebbero farsi un’idea precisa<br />

del<strong>la</strong> fondatezza (o meno)<br />

delle ipotesi accusatorie? Il<br />

racconto del Dr. Panio si è snodato<br />

veloce, quasi fosse <strong>la</strong> storia<br />

di un romanzo ambientato<br />

nel tardo medioevo. Purtroppo<br />

è <strong>la</strong> storia vera, drammatica,<br />

dell’arroganza del potere<br />

di oggi. Quell’arroganza che<br />

penalizza le valutazioni di merito<br />

e di economicità per favorire<br />

clientele e spartizioni di<br />

poltrone e denari. Forse, anzi,<br />

certamente gli imputati risulteranno<br />

innocenti per questa<br />

<strong>giustizia</strong> carente di personale<br />

e risorse. Ma questo degradato<br />

costume delle nomine senza<br />

alcun concorso e senza alcuna<br />

verifica di attitudini e capacità<br />

non può continuare. E questo<br />

non dipende dalle aule di Tribunale<br />

ma da uomini responsabili<br />

e liberi che, dobbiamo<br />

crederlo, <strong>sono</strong> già tra noi. Che<br />

vengano allo scoperto, come il<br />

Dr. Giuseppe Panio, cui va il<br />

ringraziamento di tutti gli uomini<br />

liberi del<strong>la</strong> nostra amata<br />

e martoriata Basilicata. Per gli<br />

altri, è un’opinione personale,<br />

solo una paro<strong>la</strong>: vergogna!<br />

C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

“A SCUOLA DI NATURA”<br />

L’Istituto Tecnico Agrario di Matera,<br />

tra storia e attività didattiche<br />

E’ stata inaugurata, nel<br />

Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Regione<br />

di Matera (via A. M. Di<br />

Francia) <strong>la</strong> mostra “A scuo<strong>la</strong><br />

di natura - Al<strong>la</strong> scoperta dell’istruzione<br />

agraria con l’Itas di<br />

Matera”. L’esposizione storica<br />

e tecnico-scientifica, organizzata<br />

dall’Itas (Istituto tecnico<br />

agrario statale) “G. Briganti”<br />

di Matera e dal<strong>la</strong> Struttura<br />

di comunicazione esterna del<br />

Dipartimento regionale Agricoltura,<br />

è finalizzata all’orientamento<br />

verso le attività didattiche<br />

e alle materie oggetto di<br />

studio nell’Istituto. L’Istituto<br />

tecnico agrario statale di Matera<br />

fu istituito nel 1958, dopo<br />

una provvisoria sistemazione<br />

nel Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Provincia di<br />

via Rido<strong>la</strong>, nel 1964, l’Amministrazione<br />

provinciale realizzò<br />

<strong>la</strong> nuova sede del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> in<br />

contrada Rondinelle. La Scuo<strong>la</strong><br />

è intito<strong>la</strong>ta a Gaetano Briganti,<br />

agronomo nativo di Grassano<br />

che fu docente nel<strong>la</strong> Regia<br />

scuo<strong>la</strong> superiore di agricoltura<br />

di Portici. Per il profilo educativo<br />

e divulgativo l’esposizione<br />

è indicata soprattutto per gli<br />

alunni delle scuole medie che<br />

potranno visitar<strong>la</strong> tutti i giorni<br />

negli orari d’ufficio fino all’8<br />

febbraio prossimo. Per le prenotazioni<br />

delle visite guidate e<br />

per il trasporto gratuito con il<br />

bus dell’Istituto le scuole potranno<br />

rivolgersi al<strong>la</strong> segreteria<br />

dell’Itas in contrada Rondinelle,<br />

Matera, tel. 0835/388428.<br />

Un At<strong>la</strong>nte regionale dei dialetti<br />

Regione e Università al<strong>la</strong> scoperta<br />

degli antichi idiomi<br />

Costruire un “At<strong>la</strong>nte<br />

regionale dei dialetti”.<br />

E’ questo l’obiettivo di<br />

una nuova col<strong>la</strong>borazione avviata<br />

dal<strong>la</strong> Regione Basilicata<br />

con l’Università degli Studi di<br />

Basilicata. Si tratta di un progetto<br />

complesso e rilevante<br />

che estende <strong>la</strong> proficua col<strong>la</strong>borazione<br />

già sperimentata e<br />

ormai consolidata con l’Ateneo<br />

lucano sul fronte del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e<br />

promozione del<strong>la</strong> lingua arberëshe<br />

in Basilicata all’esigenza<br />

di avere una mappatura dei<br />

dialetti nel<strong>la</strong> regione, con una<br />

ricerca accurata sul<strong>la</strong> varietà<br />

storico-linguistica che <strong>la</strong> caratterizza.<br />

Sarà cosi possibile porre<br />

all’attenzione del<strong>la</strong> comunità<br />

scientifica internazionale <strong>la</strong><br />

Il fulvo crine ribelle<br />

Libero nel terso etere<br />

Emana dolci profumi<br />

Ad inebriare l’igneo cuore.<br />

P R O F U M I<br />

di Antonio Ciannel<strong>la</strong><br />

ricchezza di questo patrimonio<br />

culturale ed espressivo. Per <strong>la</strong><br />

realizzazione del progetto, si<br />

è deciso ancora una volta con<br />

l’Università di Basilicata di<br />

coinvolgere giovani esperti e<br />

ricercatori, mediante borse e<br />

assegni di studio. La Giunta<br />

Regionale ha già deliberato il<br />

finanziamento di sei borse di<br />

Studio da 16.600 Euro l’una<br />

e di tre assegni di Studio da<br />

19.000 Euro l’uno, che verranno<br />

assegnate tramite apposito<br />

Avviso pubblico di selezione,<br />

che sarà prossimamente<br />

pubblicato sul Bollettino Ufficiale<br />

Regionale e sul portale<br />

regionale www.basilicatanet.<br />

it, nonché sul portale dell’Università<br />

degli Studi di Basilicata.<br />

Cosparsi sull’ambrata pelle<br />

Odorosi unguenti orientali<br />

Eludono le flebili difese<br />

Soggiogate dal frivolo sorriso.


Sabato 10 febbraio 2007<br />

AGRITURISMO<br />

“LA BASILICATA ALL’AVANGUARDIA”<br />

L’agriturismo in Basilicata è<br />

una realtà. Sono 276 gli agriturismi<br />

in attività nel<strong>la</strong> regione,<br />

ai quali si aggiungono altri 106<br />

autorizzati dopo l’emanazione<br />

del bando regionale. Ogni<br />

paese lucano può disporre in<br />

media di tre strutture agrituristiche”<br />

e ciò crea “condizioni<br />

di assoluta eccellenza per<br />

il territorio e soprattutto per<br />

le aree interne. L’agriturismo<br />

“garantisce l’ospitalità ed è<br />

<strong>la</strong> naturale bacheca dei prodotti<br />

agrolimentari certificati,<br />

in quanto il bando obbliga a<br />

consumare nell’azienda il 75<br />

per cento del<strong>la</strong> produzione<br />

locale legata al<strong>la</strong> tradizione<br />

lucana”. In queste aziende<br />

Presso <strong>la</strong> sede dell’API<br />

di Matera il presidente<br />

del<strong>la</strong> Sezione Turismo<br />

Silvio Grassi e il direttore<br />

Franco Stel<strong>la</strong> hanno incontrato<br />

il Commissario dell’APT<br />

Gianpiero Perri.A cinque mesi<br />

dal commissariamento dell’Azienda<br />

di Promozione Turistica<br />

del<strong>la</strong> Basilicata, i rappresentanti<br />

dell’API hanno<br />

apprezzato il <strong>la</strong>voro fin qui<br />

svolto da Perri, ma hanno altresì<br />

evidenziato <strong>la</strong> necessità di incrementare<br />

<strong>la</strong> scarsissima dotazione<br />

di risorse finanziarie con<br />

cui il braccio operativo del<strong>la</strong><br />

Regione in materia di turismo<br />

è costretto ad operare, chiarendo<br />

peraltro che il solo Comune<br />

di Matera, ha impiegato per il<br />

proprio Piano Marketing un budget<br />

pari a 1.5 milioni di euro,<br />

che corrisponde al<strong>la</strong> disponibilità<br />

annuale dell’APT e quindi<br />

dell’intera regione. Disponibilità<br />

quest’ultima, che peraltro,<br />

al netto delle somme destinate<br />

alle presenze nelle Fiere di settore,<br />

è di appena 800 mi<strong>la</strong> euro.<br />

Risorse dunque, quelle che in<br />

Basilicata vengono destinate<br />

al turismo, lontanissime dal<strong>la</strong><br />

consistenza di cifre ben più<br />

cospicue che allo stesso scopo<br />

pos<strong>sono</strong> invece destinare le<br />

regioni contermini (Campania<br />

e Puglia).In queste condizioni<br />

i pur lodevoli sforzi compiuti<br />

dal Commissario Perri rischiano<br />

di essere poco efficaci a causa<br />

del<strong>la</strong> penuria delle risorse<br />

e, più in generale, del<strong>la</strong> scarsa<br />

attenzione del<strong>la</strong> politica verso<br />

il comparto turistico. Quest’ultimo,<br />

infatti, nonostante le ampie<br />

possibilità, non ha ancora<br />

trovato una giusta dimensione<br />

economica nel<strong>la</strong> regione. A<br />

questo proposito l’API auspica<br />

che invece nel prossimo POR il<br />

l’imprenditore può esercitare<br />

oltre all’agricoltura, anche le<br />

attività connesse al<strong>la</strong> gastronomia,<br />

all’equiturismo, all’apicoltura<br />

e al<strong>la</strong> floricoltura<br />

ed ampliare in questo modo le<br />

fonti di reddito”. Proprio in<br />

questi giorni <strong>la</strong> Basilicata è a<br />

Berlino, con iniziative volte a<br />

promuovere il territorio, i prodotti<br />

tipici, <strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> Basilicata<br />

attraverso i ristoranti<br />

lucani. Sempre all’estero è in<br />

programma <strong>la</strong> partecipazione<br />

al<strong>la</strong> Fiera di Valencia in Spagna,<br />

nell’ottica di un progetto<br />

che rafforzi <strong>la</strong> presenza del<strong>la</strong><br />

Basilicata nel Mediterraneo e<br />

consolidi le re<strong>la</strong>zioni economiche<br />

con i Paesi dell’area”.<br />

In Basilicata pochi soldi<br />

per il turismo<br />

settore del turismo e del<strong>la</strong> promozione<br />

trovino adeguata considerazione.<br />

Gianpiero Perri<br />

ha manifestato l’intenzione di<br />

e<strong>la</strong>borare una strategia di promozione<br />

turistica che ponga<br />

<strong>la</strong> città di Matera al centro del<br />

territorio regionale, soprattutto<br />

nel panorama estero, dove risulta<br />

essere di grande appeal e<br />

quindi capace di attrarre molti<br />

flussi turistici. Sempre nel<strong>la</strong> città<br />

dei Sassi Perri ha evidenziato<br />

come gli ultimi dati rilevino<br />

un calo del turismo d’affari e<br />

di <strong>la</strong>voro, caratterizzato da una<br />

persona durante <strong>la</strong> settimana,<br />

ma molto ridotta nei weekend.<br />

Tale dato negativo è confortato<br />

però da un incremento in città<br />

e nel<strong>la</strong> sua area del turismo culturale.Quanto<br />

al<strong>la</strong> costa jonica<br />

<strong>la</strong> crescita di posti letto appare<br />

un potenziale di sviluppo<br />

molto elevato, ma che ad oggi<br />

risulta ancora sottoutilizzato,<br />

specialmente in vista di una<br />

forma di turismo destagionalizzato.<br />

La carenza delle reti<br />

di collegamento interregionale,<br />

seppur importante, non è<br />

il solo ostacolo al decollo dell’economia<br />

turistica in Basilicata.<br />

Infatti, in una regione come<br />

l’Umbria, dove <strong>la</strong> situazione<br />

viaria non è delle migliori e in<br />

cui l’aeroporto di Perugia ha<br />

un solo volo giornaliero con<br />

Mi<strong>la</strong>no e pochi voli low cost,<br />

gode di un’immagine migliore<br />

di quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Basilicata e,<br />

infatti, attrae molti turisti. Tra<br />

le iniziative, Gianpiero Perri<br />

ha segna<strong>la</strong>to l’attenzione che<br />

grandi Tour Operator hanno<br />

rivolto al<strong>la</strong> costa jonica lucana,<br />

inserendo<strong>la</strong> tra le destinazioni<br />

da loro scelte e collegando<strong>la</strong>,<br />

già a partire dal<strong>la</strong> prossima<br />

primavera, con voli charter in<br />

transito nell’aeroporto di Bari.<br />

“Investire in energia per tornare a essere competitivi”<br />

La Basilicata e <strong>la</strong> provincia<br />

di Matera, in partico<strong>la</strong>re,<br />

devono intensificare il<br />

confronto sui temi energetici e<br />

attivare misure per soddisfare<br />

il fabbisogno energetico locale,<br />

con l’ incremento delle fonti<br />

rinnovabili, abbattere i costi, e<br />

accrescere <strong>la</strong> competitività del<br />

territorio favorendo nuovi investimenti<br />

imprenditoriali, ma<br />

nel pieno rispetto del<strong>la</strong> salute<br />

e dell’ ambiente, E’ quanto sostiene<br />

il presidente del<strong>la</strong> Ca-<br />

Costi dei servizi bancari<br />

troppo alti e fogli informativi<br />

a beneficio<br />

del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> poco<br />

chiari. Mentre <strong>la</strong> rete di sportelli<br />

bancari continua a diffondersi<br />

in modo capil<strong>la</strong>re sul nostro<br />

territorio, le dinamiche concorrenziali<br />

<strong>sono</strong> rimaste ferme al<br />

palo e così accade che in O<strong>la</strong>nda<br />

<strong>sono</strong> sufficienti 34 euro all’anno<br />

per gestire un conto corrente e<br />

invece in Italia ne occorrono in<br />

media 182. Una situazione intollerabile<br />

se si considera che <strong>sono</strong><br />

stati messi a confronto i costi di<br />

riferimento dei principali Paesi<br />

dell’Unione Europea: rispetto<br />

a Germania, Spagna, Francia,<br />

Belgio, Regno Unito e appunto<br />

O<strong>la</strong>nda, l’Antitrust evidenzia<br />

mera di commercio di Matera,<br />

Domenico G. Bronzino, intervenendo<br />

nel dibattito in corso<br />

a vari livelli e su aspetti diversi<br />

di una problematica di stretta<br />

attualità. Da una parte,infatti,<br />

si fa riferimento al<strong>la</strong> necessita’<br />

di attuare il Protocollo di Kyoto<br />

con una drastica riduzione delle<br />

emissioni inquinanti in atmosfera<br />

,che impone l’ adozione<br />

di politiche energetiche di sviluppo<br />

delle fonti rinnovabili, e<br />

dall’ altra i fabbisogni crescenti<br />

che il conto corrente più caro<br />

è gestito dalle banche italiane.<br />

Secondo l’API il risultato dell’indagine<br />

rappresenta uno dei<br />

fattori che frenano <strong>la</strong> crescita<br />

del<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> e media impresa,<br />

che continua a rec<strong>la</strong>mare una<br />

nuova politica bancaria, capace<br />

di assicurare maggiore capitalizzazione<br />

aziendale, una migliore<br />

trasparenza e affidabilità<br />

dei bi<strong>la</strong>nci e un più facile accesso<br />

al credito. A queste richieste<br />

il sistema bancario risponde con<br />

un progressivo aumento dei<br />

costi per <strong>la</strong> gestione del conto<br />

corrente, un aggravio che pesa<br />

inevitabilmente sul bi<strong>la</strong>ncio finanziario<br />

aziendale. Gli sforzi<br />

compiuti per unificare il mercato<br />

europeo dovrebbero riflet-<br />

di energia per i diversi usi.Bronzino<br />

guarda , inoltre, favorevolmente<br />

al<strong>la</strong> possibilità di ampliare<br />

<strong>la</strong> produzione di biomasse<br />

con l’ apporto di forniture provenienti<br />

anche da fuori regione<br />

e all’ innalzamento del<strong>la</strong> quota<br />

energetica prodotta da fonti alternative,<br />

che l’attuale disegno<br />

di legge regionale in materia<br />

di energia fissa a 100 megawatt<br />

per fotovoltaico, idroelettrico e<br />

biomasse. Simile richiesta viene<br />

fatta per l’ energia eolica,<br />

Malcostume giudiziario in Lucania<br />

di Filippo Laganà (da Catanzaro)<br />

Un vero giornalista, che<br />

ebbi modo di conoscere<br />

ed apprezzare, mi disse<br />

che fare il giornalista è cosa<br />

ben diversa dall’esserlo. Provate<br />

a leggere i giornali con questa<br />

“fissa”, imparerete a riconoscere<br />

i giornalisti da coloro<br />

che praticano, semplicemente,<br />

un mestiere. Dopo un minimo<br />

esercizio di qualche mese,<br />

leggerete solo gli articoli dei<br />

giornalisti scartando il resto.<br />

Così capita di leggere del<strong>la</strong> “cocente<br />

sconfitta” patita da John<br />

Henry Woodcock che, tremenda<br />

rive<strong>la</strong>zione, si ostina a cercare<br />

le prove dei reati invece che<br />

recarsi nei bar dove un qualsiasi<br />

avventore potrebbe sve<strong>la</strong>rgli<br />

vita, morte e nefandezze degli<br />

intrecci politica-ma<strong>la</strong>ffare.<br />

Sarebbe fantastico, rapido ed<br />

economico. Pagando qualche<br />

caffè, il PM potentino, acquisirebbe<br />

molto più di quanto ha<br />

ricavato con miliardi di intercettazioni<br />

(<strong>la</strong> lingua batte dove<br />

il dente duole). Oppure, il buon<br />

Henry, potrebbe acquisire le<br />

mozioni del Sen. Vito Grosso o<br />

il documento del segretario di<br />

Rifondazione Comunista, Giacomo<br />

Schettini, piene zeppe di<br />

denunce ed evidenze di reato?<br />

Bel consiglio, complimenti.<br />

Nessuno ha mai sentito par<strong>la</strong>re<br />

di “sostenibilità delle accuse<br />

in giudizio”? Mai letto di “prove”?<br />

Quando si scoprono, nelle<br />

vituperate intercettazioni, nefandezze<br />

umane e penali conc<strong>la</strong>mate<br />

ci si erge a tutori del<strong>la</strong><br />

privacy. Poi si vorrebbe perseguire<br />

una intera c<strong>la</strong>sse politica<br />

perché nei bar tutti sanno che…<br />

Siamo seri, proviamo ad essere<br />

giornalisti. Accogliamo il ri-<br />

chiamo di qualche decano che<br />

pontifica, giustamente, delle<br />

inchieste giornalistiche. Di altro<br />

non possiamo né dobbiamo<br />

par<strong>la</strong>re. Le inchieste giudiziarie<br />

vanno <strong>la</strong>sciate agli inquirenti<br />

istituzionali, salvo conoscerne<br />

gli esiti e, magari, tempestivamente.<br />

Per esempio abbiamo<br />

letto quanto pubblicato da “Il<br />

Quotidiano” del 3 febbraio<br />

2007: “quel filo invisibile che<br />

unisce <strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria e <strong>la</strong> Basilicata”.<br />

Non chiacchiere da bar dello<br />

sport e nemmeno paginate di<br />

redazionali su questa ASL o sul<br />

“tale assessorato”. Fatti precisi,<br />

enucleati, frutto di inchiesta su<br />

documenti più che attendibili.<br />

Silenzio! Tutto sotto silenzio.<br />

Le voci impavide che invitano<br />

a “tirar fuori le carte”, “facendo<br />

nomi e cognomi”, “facendosi<br />

dei nemici”, erano forse distratte?<br />

Sono, forse, sopiti gli spiriti<br />

indomiti di un tempo che fu? Si<br />

potrebbe leggere quanto pubblicato<br />

nel<strong>la</strong> raccolta di articoli<br />

de “Il Resto” per avere 192 pagine<br />

di nomi, cognomi fatti e<br />

circostanze inquietanti. “Se tutto<br />

va bene, siamo rovinati”, il<br />

titolo del<strong>la</strong> pubblicazione. Oppure<br />

si potrebbe chiedere al<strong>la</strong><br />

D.ssa Felicia Angelica Genovese<br />

cosa pensa del procedimento<br />

che il GIP Alberto Iannuzzi ha<br />

trasmesso a Catanzaro per fugare<br />

ogni possibile dubbio sul<br />

suo operato quando, moglie<br />

di un dirigente dell’Asl potentina<br />

“San Carlo”, secondo<br />

alcuni avrebbe dovuto astenersi<br />

dalle indagini sul<strong>la</strong> Giunta<br />

Bubbico che aveva “assunto<br />

il di lei marito” (Dr. Michele<br />

Cannizzaro) invece che chiederne<br />

l’archiviazione. Invero,<br />

si potrebbe anche chiede al Dr.<br />

Michele Cannizzaro, direttore<br />

generale del San Carlo di Potenza,<br />

di cosa discusse nel <strong>la</strong>uto<br />

pranzo con alcuni dei temuti<br />

boss di Laganidi (RC) presso<br />

<strong>la</strong> propria abitazione di Ca<strong>la</strong>nna<br />

(RC). Le occasioni, per una<br />

importante testata giornalistica<br />

regionale che si è occupata più<br />

volte di lunghi e apprezzabili<br />

servizi sugli Enti, Assessorati<br />

e Asl lucani, non dovrebbero<br />

mancare. Aggiungiamo un<br />

dato che emerge da una nostra<br />

picco<strong>la</strong> inchiesta. Nel processo<br />

“Cappiello”, da cui l’imputato<br />

è uscito assolto pochi mesi or<strong>sono</strong>,<br />

leggiamo <strong>la</strong> trascrizione<br />

di un testimone dell’accusa,<br />

tale Martinelli. <strong>È</strong> piena di “non<br />

lo so”, “non saprei”, “non credo<br />

di averlo detto”, “non ricordo”,<br />

“non ci vado forte con<br />

i nomi”. Fino a quando non<br />

emerge che ad accompagnare<br />

il Martinelli, sin nell’au<strong>la</strong> del<br />

tribunale, è stato l’autista del<strong>la</strong><br />

D.ssa Felicia Angelica Genovese.<br />

Il Presidente del<strong>la</strong> Corte se<br />

lo fa ripetere, esterrefatto, 5 o<br />

sei volte. Per cogliere appieno<br />

il senso di questi documenti<br />

processuali, bisogna sapere<br />

che il Cappiello (imputato per<br />

il duplice omicidio dei coniugi<br />

Gianfredi) aveva indicato proprio<br />

in Michele Cannizzaro il<br />

mandante dell’efferato crimine.<br />

Circostanza che aveva generato<br />

un procedimento penale<br />

archiviato in quel di Salerno in<br />

sede di indagini preliminari. <strong>È</strong><br />

un bel guazzabuglio di circostanze<br />

e fatti, nomi e cognomi,<br />

politica e magistratura, di cui,<br />

prima o poi, occorrerà fare chiarezza.<br />

Meglio prima che poi.<br />

tersi anche sul sistema bancario<br />

ma allo stato attuale le imprese<br />

italiane non riescono a spuntare<br />

gli stessi costi applicati dalle<br />

banche degli altri Paesi membri.<br />

L’indagine ha approfondito non<br />

solo i costi necessari per <strong>la</strong> tenuta<br />

di un conto corrente bancario<br />

ma anche altri aspetti più volte<br />

affrontati dal sistema imprenditoriale<br />

e non ancora chiariti in<br />

maniera adeguata. Vale <strong>la</strong> pena<br />

ricordare che le banche si <strong>sono</strong><br />

impegnate ad operare rispettando<br />

il criterio di trasparenza<br />

attraverso i cosiddetti “Patti<br />

<strong>Chi</strong>ari”. Patti che si <strong>sono</strong> rive<strong>la</strong>ti<br />

delle enunciazioni di principio<br />

e nul<strong>la</strong> più. L’indagine condotta<br />

dall’Antitrust evidenzia infatti<br />

un’alta percentuale di fogli in-<br />

IL RESTO 6<br />

ampliando sia il limite attuale<br />

dei megawatt da produrre che<br />

<strong>la</strong> distanza degli impianti dai<br />

ca<strong>la</strong>nchi, e questo per non penalizzare<br />

<strong>la</strong> provincia di Matera<br />

che è caratterizzata da una vasta<br />

area ca<strong>la</strong>nchiva. Altrettanta<br />

importanza dovrà essere rivolta<br />

all’ informazione e alle opportunità,<br />

che pure <strong>sono</strong> state avviate<br />

dal<strong>la</strong> Regione Basilicata<br />

e contenute nel<strong>la</strong> Finanziaria<br />

2007, sul risparmio energetico<br />

e sull’ uso di fonti alternative.<br />

Le scorie<br />

e l’intervento<br />

di <strong>Chi</strong>eco<br />

di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

<strong>È</strong> successo, in alcune occasioni,<br />

di sollevare alcuni interrogativi<br />

circa i “tempi” di intervento del<br />

Procuratore Capo di Matera, Dr.<br />

Giuseppe <strong>Chi</strong>eco. In partico<strong>la</strong>re,<br />

non sarà sfuggita, ai pochi lettori<br />

che ci seguono con assiduità,<br />

<strong>la</strong> reiterata domanda sul perché,<br />

in presenza di una “associazione<br />

per delinquere finalizzata al<strong>la</strong><br />

truffa pluriaggravata”, che lo<br />

stesso Procuratore Capo definisce<br />

“tuttora perdurante” sin da<br />

2004, nul<strong>la</strong> si sia posto in essere<br />

per interromper<strong>la</strong>. Non diverso<br />

appare il comportamento del<strong>la</strong><br />

D.ssa Annunziata Cazzetta che<br />

ha “ereditato” il ponderoso faldone<br />

nel dicembre 2006. Evidentemente,<br />

occorre una conoscenza<br />

più approfondita del<strong>la</strong> nostra per<br />

interpretare correttamente il codice<br />

di procedura penale e così<br />

sia! Quello che, viceversa, mai<br />

avremmo immaginato è successo<br />

per le “scorie tossiche” scoperte in<br />

contrada “Lavandaio” fra Pisticci<br />

e Ferrandina. Pochi giorni fa ha<br />

convocato una sorta di comitato<br />

di “salute pubblica” per affrontare<br />

tempestivamente quel<strong>la</strong> che<br />

appare una grave emergenza ambientale<br />

probabilmente molto pericolosa<br />

per <strong>la</strong> salute dei lucani. In<br />

una forma alquanto inusuale, di<br />

solito queste iniziative <strong>sono</strong> organizzate<br />

e coordinate dal Prefetto,<br />

<strong>la</strong> Procura ha convocato gli Enti<br />

territoriali per sollecitare una tempestiva<br />

assunzione di responsabilità<br />

e favorire un rapido intervento<br />

di bonifica. Forse il Procuratore<br />

ha scoperto una nuova vocazione.<br />

Forse aspira a passare dal Pa<strong>la</strong>zzo<br />

di Giustizia al Pa<strong>la</strong>zzo del Governo?<br />

Quien sabe? Come dicevano i<br />

c<strong>la</strong>ssici, le nostre gesta ci precedono.<br />

Vedremo bene attraverso quali<br />

percorsi e quali pa<strong>la</strong>zzi si svelerà il<br />

destino del Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco.<br />

Costi dei servizi bancari troppo alti e informazioni poco chiare:<br />

il sistema bancario penalizza <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> e media impresa<br />

formativi in cui non figurano le<br />

condizioni per l’accesso ad una<br />

serie di servizi, molti dei quali<br />

a pagamento, legati all’apertura<br />

di un conto corrente. Dopo aver<br />

salutato con favore <strong>la</strong> norma del<br />

<strong>De</strong>creto Bersani che abolisce le<br />

spese di chiusura di un conto<br />

corrente bancario e l’istituzione<br />

del divieto di c<strong>la</strong>usole penali<br />

per l’estinzione anticipata<br />

dei mutui immobiliari, inserita<br />

nel pacchetto delle liberalizzazioni,<br />

ora l’API auspica nuovi<br />

e incisivi interventi d’intesa<br />

con Governo e Antitrust per<br />

fare chiarezza sui temi del<strong>la</strong><br />

concorrenza bancaria e per rivedere<br />

i costi effettivamente<br />

praticati dagli istituti di credito.<br />

Se tutto va bene<br />

siamo rovinati ! NELLA TUA EDICOLA


Sabato 24 Marzo 2007<br />

“DEONTOLOGICAMENTE DISDICEVOLE E PENALMENTE RILEVANTE”<br />

di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

Il lunedì è un giorno<br />

magnifico per chi<br />

scrive su un settimanale<br />

che va in edico<strong>la</strong> il<br />

sabato. Nessuna scadenza<br />

urgente, <strong>la</strong> tranquillità<br />

di poter programmare <strong>la</strong><br />

settimana. <strong>È</strong> un’illusione,<br />

lo so, che finisce già verso<br />

le 12.00 quando l’agenda<br />

è tutta piena e di settimane<br />

ce ne vorrebbero tre.<br />

Ma mi piace crogio<strong>la</strong>rmi<br />

per 3-4 ore di semi-inattività,<br />

far finta che <strong>la</strong> vita<br />

si possa affrontare senza<br />

guardare l’orologio<br />

e senza il trillo continuo<br />

del cellu<strong>la</strong>re. <strong>È</strong> l’unico<br />

giorno in cui riesco a<br />

leggere quasi tutti i quotidiani,<br />

persino le lettere<br />

ed i trafiletti nei posti più<br />

inaccessibili. Così, leggendo<br />

<strong>la</strong> bibbia del giornalismo<br />

italiano (Scalfari<br />

non me ne voglia), ho<br />

avuto un sobbalzo che<br />

mi ha fatto rovesciare il<br />

cappuccino, cadere il cellu<strong>la</strong>re<br />

(non si rompe mai,<br />

da quattro anni, perché?),<br />

macchiare l’agenda<br />

ed apparire come un<br />

anziano dall’incontinenza<br />

precoce. Così, lunedì<br />

19 marzo 2007, le mie<br />

3-4 ore di re<strong>la</strong>x si <strong>sono</strong><br />

drasticamente ridotte a<br />

trenta minuti. Pazienza.<br />

L’origine di tanto danno<br />

è una frase, una breve<br />

ma ferma frase dell’Avv.<br />

On. Aurelio Gironda che<br />

riporto pedissequamente<br />

“Tuttavia al Sen. Buccico<br />

attribuiscono: il fatto<br />

deontologicamente di-<br />

segue da pag. 1<br />

2007 riporta <strong>la</strong> notizia: “ai carabinieri<br />

di Policoro, già in serata<br />

(si riferisce al<strong>la</strong> serata del<br />

20 marzo 2007, ndr), era stata<br />

notificata per fax <strong>la</strong> decisione<br />

del collegio catanzarese”.<br />

Strano, ma “<strong>la</strong> decisione del<br />

collegio catanzarese” è stata<br />

comunicata ai CC di Policoro<br />

solo nel<strong>la</strong> serata (tarda) del 21<br />

marzo 2007. Sempre nello stesso<br />

articolo, si riporta tra virgolette<br />

un’affermazione dell’avv.<br />

Labrio<strong>la</strong>: “La decisione<br />

(del Tribunale di CZ, ndr) mi è<br />

giunta mentre ero sul<strong>la</strong> strada<br />

del ritorno a Tursi”. Poiché il<br />

sdicevole e penalmente<br />

rilevante di aver assunto<br />

<strong>la</strong> difesa del P.M. dott.<br />

Autera in un procedimento<br />

penale che a carico<br />

di costui sarebbe stato<br />

instaurato su denunzia<br />

dei genitori del<strong>la</strong> coppia<br />

di fidanzatini di cui si<br />

par<strong>la</strong> nell’articolo, e ciò<br />

pur essendo stato esso<br />

Buccico difensore dei<br />

genitori del ragazzo”. Io<br />

stesso che a volte mi occupo<br />

di fatti e circostanze<br />

in cui è coinvolto l’Avv.<br />

Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico,<br />

già Presidente Nazionale<br />

dell’Ordine Forense e<br />

membro del Consiglio<br />

Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />

oggi Senatore<br />

del<strong>la</strong> Repubblica eletto<br />

nelle liste di Alleanza<br />

Nazionale, non avevo<br />

mai azzardato giudizi<br />

così netti e gravi. Probabilmente<br />

anche per una<br />

scarsa conoscenza del<br />

Codice Penale e di quello<br />

<strong>De</strong>ontologico che invece<br />

all’avv. On. Gironda<br />

non difetta. In effetti, ricorderà<br />

un mio articolo,<br />

giacché fu oggetto di una<br />

censura da parte dei suoi<br />

avvocati Rocco e Pizzilli.<br />

Mi ero occupato nel luglio<br />

scorso del<strong>la</strong> vicenda<br />

cui si riferisce Gironda.<br />

In pratica, nell’ articolo si<br />

diceva che l’avv. Buccico<br />

aveva rappresentato i genitori<br />

di un ragazzo morto<br />

in un caso di omicidio<br />

(ad oggi insoluto) e, in<br />

epoca immediatamente<br />

successiva, era passato a<br />

rappresentare una controparte<br />

in un procedimento<br />

penale che a carico<br />

di costui sarebbe stato<br />

instaurato su denunzia<br />

dei genitori del ragazzo.<br />

Alle repliche con tanto<br />

di richiesta ufficiale di<br />

rettifica degli avvocati<br />

, questo giornale aveva<br />

controdedotto indicando<br />

con precisione le date<br />

delle udienze in cui egli<br />

aveva patrocinato tale<br />

“Ferdinando Izzo” conducendoloall’assoluzione<br />

per insussistenza del<br />

fatto. Ci eravamo spinti<br />

anche a formu<strong>la</strong>re un interrogativo<br />

al Presidente<br />

provinciale dell’ordine<br />

forense, Avv. Nuccio<br />

Labrio<strong>la</strong>, circa <strong>la</strong> valutazione<br />

sul piano deontologico<br />

di siffatto comportamento.<br />

Solo adesso, da<br />

Gironda, otteniamo una<br />

risposta chiara: il comportamento<br />

dell’Avv.<br />

Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico è<br />

stato “deontologicamente<br />

disdicevole” e “penalmente<br />

rilevante”. Ora si<br />

pongono altri e più inquietanti<br />

quesiti, chissà<br />

se l’Avv. On. Gironda<br />

potrà esserci d’aiuto ed<br />

illuminarci.<br />

Nel<strong>la</strong> vicenda giudiziaria<br />

“toghe lucane”, che vede<br />

indagati alcuni magistrati<br />

del Tribunale e del<strong>la</strong><br />

Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

presso il tribunale<br />

di Matera, alcuni magistrati<br />

del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />

Repubblica di Potenza<br />

e lo stesso Avv. Emilio<br />

.....SCOPPIA IL GIALLO DEL DISSEQUESTRO MARINAGRI<br />

deposito dell’ordinanza presso<br />

<strong>la</strong> cancelleria del Tribunale<br />

di Catanzaro è avvenuto alle<br />

17.00 al sesto piano del pa<strong>la</strong>zzo<br />

di <strong>giustizia</strong>, non si spiega<br />

come l’avv. Labrio<strong>la</strong> abbia potuto<br />

darne notizia alle 16.15.<br />

Solo oggi (22.3.2007) abbiamo<br />

potuto leggere l’ordinanza firmata<br />

dal<strong>la</strong> D.ssa Adalgisa Rinardo,<br />

ansiosi di conoscere le<br />

motivazioni dell’importante<br />

atto. <strong>De</strong>lusi! “Sentito il giudice<br />

re<strong>la</strong>tore; OMISSIS”. Tutto lì.<br />

OMISSIS. E ci volevano trenta<br />

ore per comunicare “OMIS-<br />

SIS”? Vuol dire che ci toccherà<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico, ci risulta<br />

che tutti gli indagati<br />

continuino imperterriti<br />

ad esercitare le proprie<br />

funzioni “ordinarie”. Per<br />

cui si tengono processi in<br />

cui giudicante è <strong>la</strong> D.ssa<br />

Rosa Bia (indagata per<br />

abuso d’ufficio nell’esercizio<br />

del<strong>la</strong> funzione di<br />

magistrato giudicante) e<br />

difensore è l’avv. Emilio<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico (coindagato<br />

con l’ipotesi di reato<br />

di aver “insabbiato” i<br />

procedimenti disciplinari<br />

chiesti al CSM a carico<br />

del<strong>la</strong> D.ssa Rosa Bia<br />

e <strong>la</strong> D.ssa Iside Granese<br />

– Presidente del Tribunale<br />

di Matera). Per cui<br />

presso il CSM, nel merito<br />

dei procedimenti<br />

disciplinari scaturiti da<br />

“toghe lucane”, vengono<br />

sentiti i presidenti degli<br />

ordini forensi provinciali<br />

di Matera e Potenza:<br />

1) Giuseppe Labrio<strong>la</strong>,<br />

che definisce Buccico<br />

suo “maestro”, che con<br />

Buccico (quando era<br />

membro del CSM) si reca<br />

dal<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese<br />

(anche lei indagata<br />

in “toghe lucane”) mentre<br />

il magistrato gestisce<br />

un procedimento penale<br />

in cui è pesantemente<br />

coinvolto (ma, caso strano,<br />

non risulta iscritto!,<br />

ndr), che risulta iscritto<br />

nel<strong>la</strong> famosa “lista Cordova”<br />

con altre migliaia<br />

di massoni fra cui il dr.<br />

Michele Cannizzaro (marito<br />

del<strong>la</strong> D.ssa Genovese<br />

e indagato anch’egli in<br />

aspettare, anche per sapere se<br />

il Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> deciderà di<br />

ricorrere contro l’ordinanza<br />

del<strong>la</strong> D.ssa Adalgisa Rinardo,<br />

Consigliere del<strong>la</strong> Corte d’Appello<br />

di Catanzaro dall’ aprile<br />

2005 e presidente di sezione<br />

del Tribunale di Catanzaro dal<br />

maggio dello stesso anno per<br />

nomina votata all’unanimità<br />

dal CSM su proposta del<strong>la</strong><br />

quinta commissione di cui era<br />

componente proprio l’Avv.<br />

Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico all’epoca<br />

membro del Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura.<br />

“Questa vicenda ha molte im-<br />

CREDITO PIÙ ACCESSIBILE PER LE PMI MATERANE<br />

Giovedì 22 marzo è stato sig<strong>la</strong>to<br />

un importante protocollo<br />

d’intesa tra l’API di Matera e il<br />

COFIDI BASILICATA. La firma<br />

è stata apposta, al<strong>la</strong> presenza<br />

degli organi si stampa, presso <strong>la</strong><br />

sede dell’API in Piazza Mulino da<br />

C<strong>la</strong>udio Nuzzaci e Franco Stel<strong>la</strong><br />

- rispettivamente presidente e direttore<br />

dell’associazione che raggruppa<br />

circa 600 aziende di Matera<br />

e provincia - e da Annunziato<br />

<strong>De</strong> Marca, presidente di COFIDI<br />

BASILICATA. L’accordo ha il fine<br />

di garantire alle piccole e medie<br />

imprese associate <strong>la</strong> possibilità di<br />

accedere più facilmente al credito<br />

bancario, stipu<strong>la</strong>ndo mutui chirografari<br />

ed ipotecari fino a 15 anni,<br />

a tassi partico<strong>la</strong>rmente agevo<strong>la</strong>ti<br />

e in tempi strettissimi (appena 10<br />

giorni per l’evasione delle pra-<br />

“toghe lucane”), che minaccia<br />

il capitano Salvino Paternò<br />

(cc Policoro, 1995) suggerendogli<br />

di non dare troppo<br />

fastidio,...<br />

2) Michele Valente, che condivide<br />

lo studio legale con<br />

l’Avv. Pignatari, difensore<br />

del Dr. Michele Cannizzaro<br />

nel Proc. Penale n. 2127/04<br />

GIP. Sarebbe utile che l’Avv.<br />

On. Gironda spiegasse come<br />

si pos<strong>sono</strong> c<strong>la</strong>ssificare questi<br />

strenui magistrati e avvocati<br />

che, imperterriti, continuano<br />

ad amministrare <strong>la</strong> <strong>giustizia</strong><br />

sul piano deontologico. E,<br />

ancor più, come si pos<strong>sono</strong><br />

qualificare gli illustri consiglieri<br />

del CSM, gli Ispettori<br />

del Ministero del<strong>la</strong> Giustizia,<br />

il Ministro stesso che par<strong>la</strong> di<br />

‘ndrangheta e del coinvolgimento<br />

di “un sostituto antimafia”<br />

e continua come se<br />

nul<strong>la</strong> fosse. Circa <strong>la</strong> rilevanza<br />

penale, fortunatamente, <strong>la</strong><br />

Procura di Catanzaro ha già<br />

provveduto, semmai si tratterà<br />

di aggiungere qualche paginetta.<br />

Allora, signori avvocati<br />

iscritti all’ordine forense<br />

di Matera, volete spiegare da<br />

cosa nasce <strong>la</strong> solidarietà che<br />

come “ordine forense” avete<br />

tributato all’Avv. Emilio<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico? Nemmeno<br />

l’Ordine Forense nazionale<br />

aveva osato tanto, limitandosi<br />

al<strong>la</strong> solidarietà personale<br />

(condivisibile e opportuna)<br />

dei singoli componenti il<br />

Consiglio. Qualificare come<br />

disdicevole il vostro silenzio<br />

è poco, ma continuare a tacere<br />

che l’appel<strong>la</strong>tivo che vi<br />

qualifica è chiaramente scritto<br />

nel cielo, sarebbe sleale.<br />

plicazioni che hanno toccato<br />

da vicino anche il mio “maestro”<br />

– dice l’avv. Labrio<strong>la</strong>- infatti,<br />

il senatore di AN, risulta<br />

fra gli indagati nell’inchiesta<br />

“toghe lucane” per aver favorito<br />

alcuni magistrati mentre<br />

svolgeva le funzioni proprie di<br />

Consigliere del CSM. Ipotesi,<br />

forse, che certamente vedranno<br />

lo “strenuo difensore del<strong>la</strong><br />

legalità”, come scrisse di lui in<br />

una famosa sentenza <strong>la</strong> Suprema<br />

Corte di Cassazione, uscire<br />

immaco<strong>la</strong>to anche da quest’altra<br />

vicenda. Appare quindi<br />

evidente che … “OMISSIS”…<br />

tiche di finanziamento). Il tutto<br />

grazie alle garanzie collettive<br />

sussidiarie fornite dal Consorzio<br />

Fidi e al ricorso al suo Fondo Rischi,<br />

che attualmente ammonta a<br />

5 milioni di euro; col meccanismo<br />

del moltiplicatore però, quel<strong>la</strong><br />

somma consente di attivare fidi<br />

per 100 milioni, che verranno distribuiti<br />

proporzionalmente tra<br />

le province di Potenza e Matera,<br />

rispettivamente nel<strong>la</strong> misura di<br />

60 e 40. Il COFIDI BASILICATA,<br />

in questa importante attività che<br />

svolge attraverso le sue sedi di<br />

Matera, Potenza e Vil<strong>la</strong> d’Agri,<br />

ha sostenuto negli anni ben 5.000<br />

aziende, di cui 2.000 hanno fidi<br />

tuttora in corso: circa 300 milioni<br />

di euro l’importo erogato, con <strong>la</strong><br />

fondamentale attività di consulenza<br />

finanziaria svolta a favore<br />

delle stesse aziende. “In origine<br />

ci occupavamo solo dei settori<br />

commercio, turismo e servizi -<br />

ha detto <strong>De</strong> Marca - ora abbiamo<br />

esteso <strong>la</strong> nostra azione a tutti gli<br />

altri settori dell’imprenditoria”.<br />

Un’opportunità importante per<br />

gli imprenditori associati all’API,<br />

i quali potranno così promuovere<br />

progetti di sviluppo e innovazione<br />

in modo da “…valorizzare al<br />

meglio le risorse del territorio”,<br />

come ha affermato il direttore<br />

dell’Ufficio Fidi dell’API, Nico<strong>la</strong><br />

Fontanarosa. Nel corso dell’incontro<br />

si è affrontato anche il<br />

tema dell’usura: molte <strong>sono</strong> infatti<br />

le aziende vittime di questo<br />

odioso crimine; che qualche settimana<br />

fa è stato firmato in prefettura<br />

un protocollo d’intesa con<br />

alcune banche, al<strong>la</strong> presenza del<br />

IL RESTO 6<br />

presidente dell’ABI Iacobini, per<br />

garantire forme di sostegno alle<br />

aziende in difficoltà finanziaria.<br />

“Al momento – ha riferito il presidente<br />

Nuzzaci – quell’accordo<br />

è rimasto solo sul<strong>la</strong> carta; i tempi<br />

<strong>sono</strong> comprensibilmente lunghi,<br />

ma siamo fiduciosi nel<strong>la</strong> sua attuazione”.<br />

“<strong>È</strong> necessario che gli<br />

imprenditori denuncino – gli ha<br />

fatto eco Stel<strong>la</strong> – e che le banche<br />

li sostengano in maniera adeguata”.<br />

Insomma, in un epoca in cui<br />

si par<strong>la</strong> tanto, spesso a sproposito,<br />

di incentivi allo sviluppo e<br />

sostegno alle imprese, l’accordo<br />

tra API e COFIDI BASILICATA<br />

segna un atto concreto di notevole<br />

portata. Una svolta, come l’ha<br />

giustamente definita Nuzzaci.<br />

Luigi Mazzoccoli<br />

Se tutto va bene<br />

siamo rovinati ! NELLA TUA EDICOLA


Sabato 31 Marzo 2007<br />

Surplus del gettito e <strong>la</strong> leva<br />

fiscale per sostenere le<br />

Piccole e Medie Imprese”<br />

Riduzione del<strong>la</strong> pressione fiscale<br />

sulle imprese come obiettivo<br />

primario da perseguire per garantire<br />

l’auspicato ri<strong>la</strong>ncio economico-produttivo<br />

delle PMI sul<br />

territorio. Il presidente dell’API<br />

C<strong>la</strong>udio Nuzzaci ribadisce <strong>la</strong> posizione<br />

del<strong>la</strong> Picco<strong>la</strong> e Media Impresa<br />

nei confronti del<strong>la</strong> politica<br />

economica attuata dall’attuale<br />

Governo. “Se si continua a sostenere<br />

<strong>la</strong> necessità di incentivare i<br />

consumi e<strong>la</strong>rgendo poche decine<br />

di euro alle famiglie non si affronta<br />

<strong>la</strong> vera priorità del nostro Paese,<br />

ovvero il ri<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> produzione<br />

italiana. La picco<strong>la</strong> e media<br />

impresa attende dal Governo un<br />

preciso segnale di svolta nel<strong>la</strong> politica<br />

italiana, attraverso un utilizzo<br />

mirato del<strong>la</strong> leva fiscale a favore<br />

del sistema imprenditoriale,<br />

con partico<strong>la</strong>re attenzione ai problemi<br />

più volte segna<strong>la</strong>ti dagli<br />

imprenditori del Sud. Secondo il<br />

presidente dell’API l’incremento<br />

del<strong>la</strong> produzione passa attraver-<br />

so due fattori di sviluppo: da un<br />

<strong>la</strong>to occorre investire di più in ricerca<br />

e innovazione, attraverso <strong>la</strong><br />

detassazione degli utili reinvestiti<br />

nel capitale e nel rinnovamento<br />

degli impianti, dall’altro è necessario<br />

aumentare <strong>la</strong> produttività<br />

dei livelli occupazionali, tramite<br />

<strong>la</strong> defiscalizzazione delle ore di<br />

straordinario. “E’ quindi auspicabile<br />

– conclude Nuzzaci – che<br />

venga superata l’impostazione<br />

che ha caratterizzato <strong>la</strong> Finanziaria,<br />

quando le poche risorse<br />

disponibili <strong>sono</strong> state indirizzate<br />

ad una molteplicità di obiettivi,<br />

limitando l’impatto dell’intera<br />

manovra sul fronte fiscale. Di<br />

contro, una riduzione mirata delle<br />

componenti fiscali che gravano<br />

sui costi delle imprese consentirebbe<br />

di consolidare l’espansione<br />

economica e di creare nuove risorse<br />

atte a rafforzare, all’interno<br />

di una corretta contrattazione di<br />

mercato, <strong>la</strong> posizione reddituale<br />

dei <strong>la</strong>voratori e delle famiglie.”<br />

IL RESTO 6<br />

INDAGATI, GIUDICI , AVVOCATI ,TUTTI INSIEME NEL CAOS GIUDIZIARIO<br />

di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

Frequentare il pa<strong>la</strong>zzo di Giustizia,<br />

anche per gli addetti<br />

ai <strong>la</strong>vori, non è mai piacevole.<br />

In questi giorni, dopo che è<br />

“scoppiata” l’inchiesta “toghe lucane”,<br />

entrare nel Tribunale di<br />

Matera lo è meno del solito. Mezzi<br />

saluti, sguardi sfuggenti. Si<br />

pos<strong>sono</strong> leggere l’imbarazzo, il<br />

fastidio, <strong>la</strong> complicità e persino<br />

l’odio. Eppure gli ultimi anni, faticosi<br />

e difficili, <strong>sono</strong> trascorsi al<strong>la</strong><br />

luce del<strong>la</strong> lealtà e del<strong>la</strong> trasparenza.<br />

Amici e nemici non pos<strong>sono</strong><br />

dire di essere stati ingannati o tenuti<br />

all’oscuro di atti, intenzioni e<br />

giudizi. Di cosa si dolgono? Persino<br />

le aspettative, erano ben dichiarate<br />

e legittime. Forse, quello<br />

che più <strong>la</strong>scia interdetti è proprio<br />

il verificarsi dell’imprevedibile<br />

ma, perfettamente, previsto; dell’indesiderabile<br />

ma, tenacemente,<br />

desiderato; dell’impossibile ma,<br />

realmente, verificato. C’è un pensiero<br />

“debole” che vorrebbe relegare<br />

nell’iperuranio ogni desiderio<br />

che non sia facilmente<br />

realizzabile, tutto quanto comporti<br />

sacrificio e difficoltà senza<br />

certezza di risultato. Si vorrebbe<br />

far credere che le uniche battaglie<br />

da combattere siano quelle già<br />

vinte in partenza, che le uniche<br />

imprese in cui cimentarsi siano<br />

quelle facili-facili. Come se il motivo<br />

dell’agire fosse unicamente<br />

giudicato, anzi giustificato, dal-<br />

l’esito dell’azione. Per cui un esito<br />

imprevisto e indesiderato renderebbe<br />

inutile l’azione stessa. Con<br />

questa concezione paralizzante,<br />

l’uomo è bloccato, costretto in un<br />

finto realismo che censura proprio<br />

<strong>la</strong> realtà ultima del<strong>la</strong> natura umana.<br />

Un realismo virtuale che, diabolicamente,<br />

prende il posto del<strong>la</strong><br />

realtà impedendogli di vivere fino<br />

in fondo e mantenendolo in una<br />

sorta di sospensione. Anche <strong>la</strong><br />

fede, antidoto principale al<strong>la</strong> vita<br />

“non vita”, può essere trasformata<br />

in una fuga dal<strong>la</strong> realtà. A fronte<br />

di un Dio che si è fatto uomo<br />

(più reale di così!), spesso sorge<br />

l’idea dei “valori condivisi” o del<br />

messaggio evangelico. Piuttosto<br />

che incontrare e seguire il “depositus<br />

fidei” nel<strong>la</strong> seque<strong>la</strong> apostolica<br />

che raggiunge l’uomo attraverso<br />

altri uomini (apostoli), si fa<br />

strada l’idea del re<strong>la</strong>tivismo culturale<br />

per cui si determinano, attraverso<br />

una serie di sondaggi o<br />

referendum, i valori che vanno<br />

per <strong>la</strong> maggiore ed a questi ci si<br />

adegua. Magra conso<strong>la</strong>zione e,<br />

soprattutto, triste esistenza. Basta<br />

guardare le facce; quelle nel Pa<strong>la</strong>zzo<br />

di Giustizia non fanno eccezione.<br />

Facciamo un esempio concreto,<br />

visto che ci siamo. Martedì<br />

27 marzo 2007, udienza in Camera<br />

di Consiglio, imputati l’attuale<br />

sindaco Avv. Michele Porcari e<br />

tutta <strong>la</strong> sua giunta, difensore del<br />

sindaco l’avv. Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico,<br />

giudice <strong>la</strong> D.ssa Rosa Bia. <strong>È</strong><br />

un fatto che <strong>la</strong> D.ssa Bia sia indagata<br />

dal<strong>la</strong> Procura di Catanzaro<br />

per abuso d’ufficio nell’ambito<br />

dell’inchiesta “toghe lucane”. <strong>È</strong><br />

un fatto che l’Avv. Buccico sia indagato<br />

nell’ambito del<strong>la</strong> stessa<br />

inchiesta perché, da membro del<br />

CSM, avrebbe favorito <strong>la</strong> D.ssa<br />

Rosa Bia evitando di prendere in<br />

considerazione gli esposti a suo<br />

carico (il primo risulta consegnato<br />

direttamente presso il protocollo<br />

del Consiglio Superiore del<strong>la</strong> Magistratura<br />

in data 3 aprile 2003, il<br />

dodicesimo nel maggio 2006). <strong>È</strong><br />

possibile che due indagati nel medesimo<br />

procedimento svolgano<br />

serenamente e con terzietà i rispettivi<br />

ruoli di magistrato giudicante<br />

e difensore dell’indagato<br />

nello stesso processo? L’illustre e<br />

noto avvocato, attualmente anche<br />

Senatore del<strong>la</strong> Repubblica Italiana,<br />

ha chiesto e ottenuto un rinvio<br />

poiché era impegnato presso il Senato<br />

(appunto!); nel<strong>la</strong> settimana<br />

precedente aveva chiesto ed ottenuto<br />

un altro rinvio nel processo<br />

che vede imputato il Dr. Vito<br />

Gaudiano – Direttore Sanitario<br />

presso <strong>la</strong> ASL di Matera. Liberi<br />

tutti, s’intende, di scegliersi il difensore<br />

o di fare mille attività per<br />

cui le une a volte finiscono per<br />

configgere con le altre. <strong>È</strong> giusto<br />

paralizzare le udienze penali perché<br />

non si ritiene di rinunciare a<br />

nul<strong>la</strong>? Come se non bastasse, il senatore<br />

materano ha deciso di correre<br />

per <strong>la</strong> poltrona di primo cittadino<br />

in quota Alleanza Nazionale<br />

per il Polo delle Libertà. Non oso<br />

immaginare cosa succederebbe<br />

nel Pa<strong>la</strong>zzo di Giustizia qualora<br />

fosse eletto. O, magari, sarebbe<br />

l’occasione per esprimere qualche<br />

di Nico<strong>la</strong> Bonelli<br />

Il “PIZZO” Nazionale. Spreco infinito e legalità perduta<br />

In omaggio al coraggio dei<br />

tanti Giovani ca<strong>la</strong>bresi e<br />

siciliani, che si vanno mobilitando<br />

per contrastare<br />

le mafie locali, e per opporsi<br />

al pagamento del pizzo, vorrei<br />

spiegare come e dove nasce il<br />

padre di tutti i Pizzi: quello<br />

imposto dal Comitato d’Affari<br />

Nazionale attraverso l’allegra<br />

gestione del<strong>la</strong> Spesa Pubblica;<br />

prelevato dagli Appalti<br />

Pubblici: di opere, forniture e<br />

prestazioni varie; preteso da<br />

una Politica ma<strong>la</strong>ta e sprecona;<br />

gestito da una Burocrazia<br />

corrotta e famelica; tollerato<br />

da una Giustizia inconsistente<br />

ed a volte collusa. Il Pizzo che<br />

cresce a dismisura per soddisfare<br />

le crescenti esigenze del<br />

Ma<strong>la</strong>ffare Nazionale; che soffoca<br />

con nuove tasse l’attuale<br />

popo<strong>la</strong>zione; che grava sulle<br />

generazioni future con un<br />

<strong>De</strong>bito pubblico in aumento.<br />

Il tutto avviene – secondo un<br />

Oscuro Disegno – nel<strong>la</strong> logica<br />

dell’emergenza. Che, quando<br />

non arriva naturalmente, <strong>la</strong> si<br />

crea con artifizi e stratagemmi.<br />

Tali da innescare le procedure<br />

del<strong>la</strong> somma urgenza, o del<strong>la</strong><br />

gestione commissariale; tali<br />

da vanificare ogni controllo<br />

previsto dal<strong>la</strong> gestione ordinaria.<br />

Partendo da quel ch’è accaduto<br />

e tuttora accade in Basilicata,<br />

descrivo gli strumenti<br />

legis<strong>la</strong>tivi di questo Disegno,<br />

nonché le sedi istituzionali<br />

dove si decidono strategie e<br />

tattiche, “Accordi di programma”<br />

e diavolerie simili: tutti<br />

rivolti al<strong>la</strong> spartizione delle<br />

pubbliche risorse. La cabina<br />

di regia è nel C.I.P.E. (Comitato<br />

Interministeriale del<strong>la</strong><br />

Programmazione Economica):<br />

una specie di Governo Parallelo,<br />

inventato dal<strong>la</strong> prima<br />

repubblica in sostituzione del<br />

vituperato Sottogoverno (oc-<br />

preferenza e fare poche cose ma<br />

fatte bene? Sempre nel Tribunale,<br />

si pos<strong>sono</strong> incontrare altri due<br />

magistrati che <strong>sono</strong> indagati a Catanzaro<br />

(con Bia e Buccico), <strong>la</strong><br />

D.ssa Iside Granese (per cui il<br />

CSM ha avviato <strong>la</strong> procedura per<br />

il trasferimento d’Ufficio) ed il Dr.<br />

Giuseppe <strong>Chi</strong>eco. Quest’ultimo<br />

avrebbe, in più occasioni, accarezzato<br />

e (forse) realizzato il sogno di<br />

acquistare una casetta al mare.<br />

Peccato che il venditore fosse un<br />

indagato presso <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />

Repubblica affidata al<strong>la</strong> sua diretta<br />

responsabilità e questo avrebbe<br />

fatto sorgere delle incompatibilità<br />

e, probabilmente, dei procedimenti<br />

penali. Niente di male, s’intende,<br />

solo una paterna e comprensiva<br />

valutazione da buon<br />

padre di famiglia. Ebbene, perché<br />

i signori in questione non si tolgono<br />

dall’imbarazzo e <strong>la</strong>sciano gli<br />

indagati, gli imputati e le parti offese<br />

affidati alle loro “cure”, liberi<br />

di guardare ad una <strong>giustizia</strong> che<br />

oltre che essere (e siamo certi che<br />

lo sia) appaia anche terza ed imparziale?<br />

Come si può pretendere<br />

che appaia terza <strong>la</strong> D.ssa Bia quando<br />

giudica un imputato difeso da<br />

colui che le ha evitato per 4 anni<br />

di finire “sotto” procedimento al<br />

CSM? Come si può pensare che<br />

appaia terza <strong>la</strong> figura del Dr. <strong>Chi</strong>eco<br />

nelle inchieste in cui <strong>sono</strong> coinvolti<br />

i suoi fornitori d’immobili?<br />

Come può apparire terza <strong>la</strong> D.ssa<br />

Iside Granese, quando lo stesso<br />

CSM che oggi ha avviato il procedimento<br />

per il trasferimento d’ufficio<br />

fino a qualche mese fa, grazie<br />

culto) di una volta, attraverso<br />

il quale – si ricorderà – avveniva<br />

allora <strong>la</strong> spartizione del<strong>la</strong><br />

torta. Due c<strong>la</strong>morosi esempi di<br />

allegra gestione effettuate dal<br />

CIPE negli anni ottanta <strong>sono</strong><br />

senz’altro le due <strong>De</strong>libere: del<br />

6 febbraio 1886 (Gazzetta Ufficiale<br />

n. 71 del 26.03.1986) e del<br />

12 maggio 1988 (Gazzetta Ufficiale<br />

n. 144 del 21.06.1988).<br />

Con le quali furono stanziati<br />

dei fondi destinati allo sviluppo:<br />

Fondi F.I.O. (Fondi Investimento<br />

Occupazione), per<br />

circa 11.000 miliardi di lire (di<br />

cui 500 miliardi per <strong>la</strong> Regione<br />

Basilicata) che non produssero<br />

un solo posto duraturo di <strong>la</strong>voro.<br />

Esaminando le suddette<br />

delibere, si ha <strong>la</strong> dimostrazione<br />

di come si inventa l’emergenza:<br />

si approvano interventi<br />

multimiliardari senza uno<br />

straccio di progetto, e si stabilisce<br />

l’avvio dei <strong>la</strong>vori entro<br />

120 giorni, pena <strong>la</strong> revoca del<br />

finanziamento. In tal modo<br />

scatta l’urgenza, e <strong>la</strong> “necessità”<br />

di ricorrere al<strong>la</strong> “procedura<br />

dell’Appalto concorso”, disciplinata<br />

dall’art. 24 - primo<br />

comma - lettera b), del<strong>la</strong> legge<br />

584/77; con il metodo dell’offerta<br />

“economicamente più<br />

vantaggiosa”. E’ una norma<br />

che prevede l’aggiudicazione<br />

del<strong>la</strong> gara sul<strong>la</strong> base di una<br />

”serie di elementi di valutazione”,<br />

tra cui il minor prezzo,<br />

unico elemento oggettivo, che<br />

però conta poco (o niente) a<br />

confronto degli altri elementi:<br />

tutti fantasiosi, pretestuosi<br />

e soprattutto discrezionali.<br />

E’una norma che permette di<br />

affidare i Lavori a chi chiede<br />

il prezzo più alto. E’ “vantaggiosa”,<br />

ma non per l’Ente<br />

pubblico, bensì per l’Impresa<br />

aggiudicataria, che in tal<br />

modo riesce a realizzare utili<br />

fino all’80%. Per colmo, non si<br />

agli interessamenti dell’Avv. Buccico,<br />

non conosceva il suo caso?<br />

Nel<strong>la</strong> tarda mattinata del 29 marzo<br />

u.s., il Tribunale del Riesame di<br />

Catanzaro “ha disposto l’annul<strong>la</strong>mento<br />

dei provvedimenti di perquisizione<br />

e sequestro eseguiti nei<br />

confronti del<strong>la</strong> dottoressa Felicia<br />

Genovese, Sostituto Procuratore<br />

Antimafia di Potenza, di suo marito<br />

Michele Cannizzaro, Direttore<br />

Generale dell’Azienda Ospedaliera<br />

dello stesso capoluogo<br />

lucano e del<strong>la</strong> D.ssa Iside Granese,<br />

Presidente del Tribunale di<br />

Matera”. Lo ha reso noto il difensore<br />

del<strong>la</strong> D.ssa Genovese e di suo<br />

marito Michele Cannizzaro, Giancarlo<br />

Pittelli, senatore eletto nelle<br />

liste di Forza Italia; subito seguito<br />

a ruota dall’Avv. Ange<strong>la</strong> Pignatari,<br />

codifensore. Il c<strong>la</strong>more mediatico<br />

e qualche forzatura giornalistica<br />

meritano un piccolo<br />

chiarimento tecnico, a beneficio<br />

dei lettori. I reati di abuso d’ufficio<br />

e corruzione in atti giudiziari,<br />

contestati rispettivamente ai magistrati,<br />

<strong>sono</strong> documentati e verificati<br />

da prove ed evidenze scaturite<br />

dal<strong>la</strong> indagini già svolte ed<br />

acquisite agli atti prima ed indipendentemente<br />

dalle perquisizioni<br />

e dai sequestri operati presso le<br />

abitazioni dei giudici indagati.<br />

L’annul<strong>la</strong>mento dei sequestri,<br />

pertanto e salvo ricorso in Cassazione,<br />

comporta l’inutilizzabilità<br />

di quanto fosse stato acquisito durante<br />

tali azioni caute<strong>la</strong>ri ma non<br />

incide affatto sul<strong>la</strong> gravità e sugli<br />

elementi a sostegno dell’accusa<br />

che resta gravissima e, a parere<br />

La cabina di regia è nel C.I.P.E.: una specie di Governo Parallelo<br />

usa più <strong>la</strong> contabilità dei Lavori;<br />

che vengono liquidati “a<br />

corpo” e non “a misura”. Così<br />

si evita ogni effettiva verifica<br />

sulle opere realmente eseguite.<br />

Si tratta insomma di un diabolico<br />

marchingegno normativo<br />

che - grazie al<strong>la</strong> totale discrezionalità<br />

consentita - sottrae<br />

di fatto <strong>la</strong> gara al<strong>la</strong> libera concorrenza<br />

e <strong>la</strong> riserva alle poche<br />

imprese “del giro”, facendo<br />

lievitare a dismisura il costo<br />

delle opere. E’ una specie di<br />

gioco di prestigio – inventato<br />

da Tangentopoli – che trasforma<br />

<strong>la</strong> gara d’appalto in una<br />

partita al “mercante in fiera”,<br />

in cui l’opera è solo un pretesto:<br />

una “base” per costruirci<br />

l’Operazione spartitoria. In<br />

questo modo, il “Grande Appalto”<br />

di opere pubbliche<br />

diventa una tavo<strong>la</strong> imbandita.<br />

Dove c’è posto per tutti, e<br />

l’importo da appaltare viene<br />

commisurato non più al reale<br />

costo dell’opera ma al numero<br />

e all’appetito dei commensali.<br />

L’alto margine di guadagno,<br />

prodotto da questa norma,<br />

consente di compensare ogni<br />

acquiescenza e di tacitare ogni<br />

resistenza. Il banchetto di solito<br />

è organizzato dalle Grandi<br />

Imprese di livello nazionale:<br />

per carità, tutte aziende al di<br />

sopra di ogni sospetto. Ma tra<br />

i commensali ci deve essere<br />

necessariamente, tra cottimisti,<br />

fornitori, progettisti, consulenti,<br />

subappaltatori etc…<br />

anche chi è disposto ad emettere<br />

fatture false. Senza fatture<br />

false non è possibile costituire<br />

fondi neri… e distribuire<br />

mazzette. La stessa norma, si<br />

badi bene, (sotto altro nome,<br />

ma con l’identico marchingegno)<br />

muove anche i pianeti di<br />

Forniture, Prestazioni, Servizi,<br />

Pulizie, etc… Grazie a questa<br />

famigerata norma, i suddetti<br />

del PM, fondata. Il livore di alcuni<br />

commenti attribuiti al Sen. Piattelli,<br />

circa l’operato del Dr. Luigi <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong>, non è commentabile.<br />

Mentre appare degna di attenzione<br />

l’attività forense dell’onorevole<br />

Pittelli che rappresenta <strong>la</strong> difesa<br />

nei processi Ruello, Dinasty,<br />

Puma e Ricatto. Processi che coinvolgono<br />

presunti esponenti di<br />

spicco del<strong>la</strong> ‘ndrangheta. «Tutti<br />

hanno diritto al<strong>la</strong> difesa – spiega<br />

l’on. Ange<strong>la</strong> Napoli (AN- vice<br />

presidente del<strong>la</strong> Commissione<br />

Antimafia) – ma in certi casi sarebbe<br />

opportuno scegliere tra <strong>la</strong><br />

professione par<strong>la</strong>mentare e l’avvocatura».<br />

Per uno strano caso del<br />

destino, proprio il 28 marzo 2007,<br />

il senatore di Forza Italia ha ricevuto<br />

un avviso di garanzia a firma<br />

dello stesso Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>.<br />

L’indagine riguarda una<br />

presunta associazione per delinquere<br />

finalizzata al ricic<strong>la</strong>ggio e<br />

una loggia massonica segreta o<br />

comunque una struttura simi<strong>la</strong>re.<br />

Proprio durante <strong>la</strong> perquisizione<br />

a casa del Dr. Michele Cannizzaro,<br />

pare, siano emersi documenti<br />

comprovanti l’affiliazione massonica<br />

dello stimato Direttore Generale<br />

del San Carlo di Potenza.<br />

Quando si dice il caso! Tutti i magistrati<br />

implicati nel procedimento<br />

“toghe lucane” restano indiziati<br />

per gravissime ipotesi di reato<br />

nell’esercizio del<strong>la</strong> loro alta funzione.<br />

Anche se con apprezzabile<br />

stoicismo continuano ad amministrare<br />

<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> presso i Tribunali<br />

di Matera e Potenza. La g minusco<strong>la</strong><br />

non è casuale.<br />

500 miliardi di lire – Fondi FIO<br />

spesi in Basilicata negli anni 80<br />

per “Sistemazioni idrauliche”<br />

lungo i fiumi lucani – produssero<br />

opere semi-fantasma di<br />

cui è difficile trovarne traccia;<br />

opere realizzate a metà ma<br />

pagate per intero; opere pagate<br />

due volte. Riferendosi al<strong>la</strong><br />

suddescritta serie di appalti<br />

degli anni 80 in Basilicata,<br />

l’allora deputato On. Nico<strong>la</strong><br />

Savino di Potenza, in una interrogazione<br />

par<strong>la</strong>mentare (n.<br />

5-01750 del 13.10.1989), esprimeva<br />

tra l’altro <strong>la</strong> seguente<br />

inquietante preoccupazione:<br />

“l’adozione del metodo del<strong>la</strong><br />

contabilizzazione “a corpo”<br />

e non “a misura”, per quanto<br />

legale, rende tanto superficiali<br />

i controlli da consentire guadagni<br />

illeciti, i quali pos<strong>sono</strong><br />

innescare processi di degrado<br />

sociale… e fenomeni di criminalità<br />

diffusa. Per ironia del<strong>la</strong><br />

sorte ora tocca proprio al Ministro<br />

Antonio Di Pietro (II°)<br />

applicare questa assurda norma<br />

nel<strong>la</strong> gestione dei Lavori<br />

Pubblici. E’ auspicabile che se<br />

ne renda conto, e si adoperi<br />

per abrogar<strong>la</strong>. Che non si limiti<br />

ad usare il naso del Poliziotto<br />

(come fece il Di Pietro I°),<br />

al<strong>la</strong> ricerca perpetua dei malfattori.<br />

Che usi piuttosto <strong>la</strong> testa<br />

del Politico. E che riesca a<br />

individuare e neutralizzare gli<br />

oggettivi strumenti finalizzati<br />

al Ma<strong>la</strong>ffare: le Leggi, appunto.<br />

E’ altresì auspicabile – <strong>la</strong><br />

speranza è sempre l’ultima<br />

a morire – che il Par<strong>la</strong>mento<br />

provveda a ripristinare, e con<br />

maggior rigore, il reato penale<br />

di “Abuso d’Ufficio”, da cui si<br />

genera l’Arroganza-menefreghismo-strapotere<br />

del<strong>la</strong> Burocrazia,<br />

nonché il vergognoso<br />

<strong>la</strong>ssismo del<strong>la</strong> Magistratura<br />

ed il conseguente Sfascio del<br />

Paese.<br />

Se tutto va bene<br />

siamo rovinati ! NELLA TUA EDICOLA


Sabato 07 Aprile 2007 > Redazione: via Gattini, 22 - tel. e fax 0835 335502 - E-mail: ilresto@jumpy.it<br />

IL RESTO 1<br />

BASILICATA : TERRA DI COINCIDENZE<br />

di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

EDITORIALE<br />

di Nino Grilli<br />

PAROLE E CHIACCHIERE<br />

Una delle leggi fondamentali<br />

del giornalismo si<br />

fonda sul<strong>la</strong> comunicazione.<br />

Si distingue può fare un<br />

distinguo tra comunicazione<br />

diretta o indiretta. In ogni<br />

caso c’è sempre bisogno di<br />

due soggetti diversi. <strong>Chi</strong><br />

comunica e chi ascolta. Un<br />

processo che può essere<br />

reversibile. Solo così si può<br />

arrivare a quel<strong>la</strong> forma di<br />

comunicazione che si trasforma<br />

in dialogo. Fondamentale<br />

nel dialogo è l’uso<br />

del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>. La paro<strong>la</strong>, a sua<br />

volta, può assumere, però,<br />

anche il valore di chiacchiera.<br />

E’ pur sempre una forma<br />

di comunicazione. Presuppone<br />

anch’essa <strong>la</strong> figura di<br />

due o più soggetti diversi.<br />

Ed, ancora, anche qui il processo<br />

può essere reversibile.<br />

Seguendo questo ragionamento<br />

sembrerebbe normale<br />

attribuire ad entrambi i<br />

termini <strong>la</strong> stessa validità.<br />

E, in pratica, spesso questo<br />

accade. Pos<strong>sono</strong> essere utili<br />

le parole. Pos<strong>sono</strong> essere<br />

utili anche le chiacchiere.<br />

Dipende da chi le dice. Da<br />

come le dice. E dipende da<br />

chi le ascolta . E di come<br />

le ascolta. Fermiamoci un<br />

momento a pensare al<strong>la</strong><br />

prossima campagna elettorale.<br />

A riempirci di parole<br />

(o di chiacchiere?- scegliete<br />

voi), almeno fino a questo<br />

momento, si <strong>sono</strong> proposti<br />

più o meno illustri oratori.<br />

Come sottovalutare <strong>la</strong> verve<br />

dialettica dell’ex-onorevole<br />

Vincenzo Viti. Con le sue<br />

dotte considerazioni. Con<br />

una terminologia spesso raffinata.<br />

Come sottovalutare<br />

<strong>la</strong> colorita dialettica dell’avv.<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico. Con le<br />

sue rinomate filippiche nel<br />

foro e sul palco. Né si potrà<br />

sottovalutare l’emergente<br />

e forse meno conosciuta<br />

capacità d’espressione di<br />

Franco <strong>De</strong>ll’Acqua. Così<br />

stesso discorso non può non<br />

farsi per Tito Di Maggio. E<br />

come, ancora, dubitare su<br />

quel che saprà dire Saverio<br />

Acito, forte del<strong>la</strong> sua precedente<br />

esperienza di amministratore<br />

e del<strong>la</strong> sua sagacia.<br />

Ed, infine, come dubitare<br />

in qualche modo, del<strong>la</strong><br />

dialettica che saprà mettere<br />

in atto un autorevolissimo<br />

accademico e studioso come<br />

Raffaele Giura Longo. Per<br />

i cittadini materani non<br />

rimane (almeno fino al<br />

momento) che l’imbarazzo<br />

del<strong>la</strong> scelta…nell’ascoltare<br />

le parole che tanti autorevoli<br />

candidati sapranno dire<br />

loro! Resta solo da decidere<br />

(al momento opportuno!)<br />

su quanto siano riusciti<br />

a trasmettere con le loro<br />

parole. Se saranno riusciti<br />

a stabilire quel principio<br />

che avevamo menzionato<br />

dianzi: <strong>la</strong> comunicazione.<br />

Quel processo che, tramite<br />

l’effetto di reversibilità, diretto<br />

o indiretto che sia, sia<br />

riuscito a trasformarsi in un<br />

vero dialogo con i cittadini.<br />

Convinca, con dati concreti.<br />

Non siano solo parole evanescenti.<br />

Nel c<strong>la</strong>ssico politichese.<br />

Senza alcuna concreta<br />

proposta per <strong>la</strong> città. Affidata<br />

solo al<strong>la</strong> critica spocchiosa<br />

contro l’avversario politico.<br />

Parole che abbiano un senso<br />

ci vogliono. Altrimenti si<br />

rischia di cadere in quell’altra<br />

forma di dialogo.<br />

Con <strong>la</strong> stessa possibilità di<br />

reversibilità. Questo è anche<br />

vero. Ma al<strong>la</strong> fine sarebbero<br />

chiacchiere. Solo chiacchiere<br />

e niente più! E a Matera<br />

di chiacchiere se ne <strong>sono</strong><br />

fatte già tante. Non se ne<br />

vogliono più! Soprattutto<br />

se pronunciate da illustri<br />

oratori. Che potrebbero far<br />

credere persino verosimili<br />

quelle chiacchiere con<br />

<strong>la</strong> loro forbita par<strong>la</strong>ntina.<br />

L’amarezza sarebbe ancora<br />

più cocente. Una vera presa<br />

in giro. No!Basta!<br />

via Conversi, 50<br />

75100 Matera<br />

cell- 339 1906960<br />

Sogni d’Oriente<br />

Articoli da Regalo . Complementi d’arredo<br />

VIENI A SCEGLIERE LA TUA BOMBONIERA PER OGNI RICORRENZA<br />

L’in<strong>giustizia</strong> è uguale per tutti,<br />

ma per alcuni è più uguale. Forse<br />

potrà essere conso<strong>la</strong>nte, se<br />

non proprio soddisfacente, ma<br />

questa è una realtà oggettiva.<br />

Abbiamo assistito allo spettacolo<br />

deprimente di una Giustizia<br />

che mostra tutti i limiti dei<br />

poveri uomini che se ne devono<br />

prendere cura. Ma da queste<br />

tristi vicende possiamo trarre<br />

spunti educativi (e-ducere, tirare<br />

fuori, valorizzare). Succede<br />

così di scoprire che un magistrato<br />

(Mariano Lombardi), il<br />

capo, pare si sia adoperato per<br />

far giungere all’orecchio di alcuni<br />

indagati, dell’imminenza<br />

di alcuni interventi di perquisizione<br />

e sequestro. Si scopre che<br />

uno di questi “indagati” (Sen.<br />

Giancarlo Pittelli) sia il socio in<br />

affari del figlio del<strong>la</strong> compagna<br />

del magistrato e, per di più, che<br />

il fascicolo sia stato “ritirato” e<br />

preso in carico dal capo stesso.<br />

Motivo? Semplice, il magistrato<br />

che aveva notificato l’avviso di<br />

garanzia (Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>)<br />

non aveva informato Lombardi<br />

del<strong>la</strong> iscrizione del Sen . Pittelli<br />

nel Registro Generale delle Notizie<br />

di Reato. Ma come poteva<br />

comunicare una notizia così delicata<br />

proprio al Dr. Lombardi<br />

che era sospettato di “intelligenza”<br />

col nemico? Altro partico<strong>la</strong>re<br />

non trascurabile e direttamente<br />

collegato con l’inchiesta<br />

“toghe lucane”. In alcune intercettazioni<br />

telefoniche, fortuna<br />

che ci <strong>sono</strong>, proprio Pittelli<br />

viene invocato per interventi in<br />

favore del<strong>la</strong> D.ssa Iside Granese<br />

(presidente del Tribunale di<br />

Matera) presso il Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura; ed<br />

è sempre Pittelli a difendere <strong>la</strong><br />

famiglia Genovese-Cannizzaro<br />

nel procedimento a carico dei<br />

magistrati lucani. Come dire,<br />

una ragnate<strong>la</strong> di rapporti, re<strong>la</strong>zioni<br />

che rendono i protagonisti<br />

portatori di interessi spesso<br />

contrastanti o convergenti ma in<br />

ruoli diversi ed opposti. E cosa<br />

dire del Sen. Nico<strong>la</strong> Buccico che<br />

si reca dal<strong>la</strong> D.ssa Genovese il<br />

1° settembre 2005 con un ”indagato”<br />

eccellente dell’inchiesta<br />

re<strong>la</strong>tiva ai brogli elettorali<br />

di Scanzano Jonico? Sì, lo so ed<br />

anticipo le scontate <strong>la</strong>cerazioni<br />

di vesti e toghe; l’Avv. Labrio<strong>la</strong><br />

non risultava indagato per <strong>la</strong><br />

vicenda “brogli” ma questo è un<br />

altro scandalo nello scandalo.<br />

Anzi, e se fosse stata proprio <strong>la</strong><br />

compagnia dell’allora esponente<br />

del CSM ad impedire che venisse<br />

indagato? Il<strong>la</strong>zioni, si dirà,<br />

pure il<strong>la</strong>zioni. Ma i fatti sembrano<br />

confermare. Il Magistrato<br />

non iscrive ma viene nominata<br />

nel<strong>la</strong> Commissione antimafia (è<br />

una coincidenza). La proposta<br />

di nomina parte dall’Avv. Sen.<br />

Buccico (AN) in “quota” Alleanza<br />

Nazionale, altra coincidenza.<br />

L’illustre avvocato Labrio<strong>la</strong> è segretario<br />

provinciale di AN, altra<br />

coincidenza. Ma cosa c’è mai da<br />

aspettarsi! Se non si interviene<br />

per impedire un’associazione<br />

per delinquere tuttora perdurante<br />

(dal 2004), come possiamo<br />

aspettarci che si intervenga sospendendo<br />

il Dr. Mariano Lombardi<br />

per il solo fatto di aver tradito<br />

il segreto istruttorio di un<br />

suo sostituto mandando a ramengo<br />

una banalissima ispezione?<br />

Mi sembra si tratti del gioco<br />

di nascondino, quando l’ultimo<br />

aveva <strong>la</strong> facoltà di gridare “liberi<br />

tutti”. Ognuno si ingegni<br />

di fare quello che vuole, coltivi<br />

qualche rapporto d’amicizia o<br />

di affari, meglio se tutti e due,<br />

con un qualche “Procuratore<br />

amico”. Si preoccupi di sapere<br />

con congruo anticipo dell’arrivo<br />

dei giannizzeri del<strong>la</strong> PG e faccia<br />

in modo da non <strong>la</strong>sciare tracce.<br />

Poi, infine, arrivano gli ispettori<br />

del Ministro Mastel<strong>la</strong> che vedono,<br />

analizzano, chiedono e riferiscono.<br />

Effetti pratici? Nul<strong>la</strong>,<br />

liberi tutti. E tutto procede nel<strong>la</strong><br />

quasi indifferenza, il Ministro<br />

Mastel<strong>la</strong> minaccia querele perché<br />

qualcuno dice di averlo visto<br />

al ristorante con Lele Mora e<br />

non assume posizione su cotanti<br />

gravissimi fatti? Resta <strong>la</strong> sensibilità<br />

di un popolo. Resta il cuore<br />

del<strong>la</strong> gente che avverte l’in<strong>giustizia</strong><br />

imperante e non sopporta<br />

più di soffocare il moto di ribellione<br />

che ne scaturisce. Così il<br />

fatto più rilevante delle ultime<br />

ore è <strong>la</strong> petizione “pro magistrati”<br />

promossa dal sito internet<br />

“Noi cittadini lucani”. Diciamo<br />

subito che non condividiamo<br />

<strong>la</strong> forma dell’iniziativa ma che<br />

siamo completamente schierati<br />

con l’intento che <strong>la</strong> muove. Non<br />

è opportuno, secondo noi, man-<br />

Nuova<br />

Collezione 2007<br />

François- Marie Arouet, detto Voltaire, era solito<br />

dire che il caso non esiste. Tutto ciò che accade,<br />

affermava il celebre filosofo parigino, ha una sua<br />

ragion d’essere. Forse gli uomini non sempre <strong>la</strong><br />

capiscono, ma si può star certi che tutti facciamo<br />

parte di un unico disegno che corrisponde comunque<br />

ad una logica superiore. Sta solo a noi, con<br />

il nostro libero arbitrio, intervenire per modificare<br />

quelle che sembrano le direttive del destino. Un<br />

punto di vista scontato per uno dei padri dell’illuminismo<br />

che si sforzava di spiegare <strong>la</strong> realtà con<br />

il dono dell’intelletto invece che con i dogmi religiosi<br />

o tramite pretenziose superstizioni magiche.<br />

dare un messaggio che personalizza<br />

<strong>la</strong> Giustizia identificando<strong>la</strong><br />

con alcuni magistrati piuttosto<br />

che altri. Come se l’ottener<strong>la</strong> sia<br />

questione di fortuna, di beccare<br />

il magistrato giusto. Non può e<br />

non deve essere così. Nello spirito<br />

siamo con loro e invitiamo<br />

tutti a sottoscrivere <strong>la</strong> petizione.<br />

Si tratta di esprimere tutta<br />

l’indignazione verso un sistema<br />

giudiziario che non amministra<br />

altro che l’in<strong>giustizia</strong>, quel<strong>la</strong> sì<br />

divisa fra tutti e praticata con<br />

un certo senso di equità. Anche<br />

il Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> è chiamato<br />

a fare i conti con una palese<br />

“in<strong>giustizia</strong>”, come qualunque<br />

altro comune peones. In soli<br />

due giorni, <strong>sono</strong> oltre 25 mi<strong>la</strong> i<br />

cittadini che hanno sottoscritto<br />

l’appello di “Noi cittadini lucani”.<br />

Significherà, forse, che una<br />

rivoluzione copernicana del sistema<br />

ormai cristallizzato sul<strong>la</strong><br />

uniforme distribuzione delle ingiustizie<br />

è giunto al capolinea?<br />

Forse bisognava passare attraverso<br />

una in<strong>giustizia</strong> uguale<br />

per tutti per ottenere un moto di<br />

ribellione e di riscatto che potesse<br />

ri<strong>la</strong>nciare il <strong>la</strong>voro vero del<strong>la</strong><br />

vita: <strong>la</strong> costruzione di un mondo<br />

di verità, di <strong>giustizia</strong> e di libertà.<br />

Un mondo a misura del cuore<br />

dell’uomo che l’uomo, con ogni<br />

evidenza, non riesce a darsi con<br />

le sole sue forze. Cristo mendicante<br />

del cuore dell’uomo, il<br />

cuore dell’uomo mendicante di<br />

Cristo.<br />

Buona Pasqua.


Sabato 19 Maggio 2007 > Redazione: via Gattini, 22 - tel. e fax 0835 335502 - E-mail: ilresto@jumpy.it<br />

IL RESTO 1<br />

PROCESSATEMI SUBITO. TUTTI DEVONO ASSISTERE<br />

<strong>Chi</strong>esto il rinvio a giudizio per alcuni giornalisti del<strong>la</strong> nostra testata.<br />

L’udienza preliminare è fissata per il giorno 28 Giugno 2007 a Catanzaro<br />

EDITORIALE<br />

LA RIVOLUZIONE COPERNICANA<br />

Da quando il DNA si è messo<br />

a fare lo streap tease, sotto gli<br />

occhi stupefatti ed affascinati<br />

di James <strong>De</strong>wey Wetson e<br />

Francais Griek, , gli scienziati,<br />

arrampicandosi sui vetri <strong>sono</strong><br />

ancora convinti di poter scimmiottare<br />

Dio e i predicatori di<br />

Darwin. Di poter vivere una<br />

nuova primavera. Senza avere<br />

<strong>la</strong> pretesa di voler confutare <strong>la</strong><br />

teoria darwiniana, possiamo<br />

dire con altrettanta sicurezza<br />

che le teorie umane non <strong>sono</strong><br />

infallibili. Come le teorie che<br />

ci hanno propinato per tutti<br />

questi anni chi ci ha governato<br />

<strong>sono</strong> state un fallimento quasi<br />

totale. Così come dimostrò<br />

Niccolò Copernico quando<br />

smantellò il sistema tolemaico<br />

che regnava incontrastato da<br />

quasi duemi<strong>la</strong> anni, oggi più<br />

che mai, deve partire <strong>la</strong> nostra<br />

rivoluzione copernicana. La<br />

politica deve porre <strong>la</strong> persona<br />

al centro del sistema, <strong>la</strong><br />

sua dignità umana il cardine<br />

intorno a cui costruire un<br />

modello di società libera e<br />

giusta. Il rispetto del<strong>la</strong> nostra<br />

identità che affonda le radici<br />

nel<strong>la</strong> cristianità deve essere il<br />

nostro punto di partenza. Un<br />

sistema formativo che attivi<br />

pienamente il principio del<strong>la</strong><br />

sussidiarietà, che stimoli <strong>la</strong><br />

responsabilità, <strong>la</strong> cultura del<br />

merito e le capacità individuali.<br />

Quando ci recheremo alle urne<br />

ricordiamoci del<strong>la</strong> necessità di<br />

attuare un cambiamento nel<strong>la</strong><br />

nostra città. Che ha bisogno di<br />

una politica capace. Non solo<br />

di inseguire i cambiamenti ma<br />

di tracciarne anche <strong>la</strong> direzione.<br />

I giovani, in partico<strong>la</strong>r<br />

modo, vivono una situazione<br />

paradossale. Sono nati in una<br />

Regione ricca e prospera. Che<br />

però sembra consegnargli un<br />

futuro di incertezza e arretratezza.<br />

A cosa <strong>sono</strong> serviti i<br />

“prestiti d’onore” o “il patto<br />

con i giovani 1,2,3…”? E l’ Università?<br />

<strong>Chi</strong> ha governato ci ha<br />

dato solo risposte inadatte. Per<br />

i giovani tutto è più difficile:<br />

l’accesso allo studio. Al mondo<br />

del <strong>la</strong>voro. Che tenga in debito<br />

conto il merito (amici e figli di<br />

politici vengono intanto siste-<br />

di Nino Grilli<br />

mati in Enti o Casse Edili,ecc..).<br />

L’accesso al credito. Al<strong>la</strong> prima<br />

casa. Condizioni indispensabili<br />

per poter essere autonomi<br />

ed indipendenti prima dei<br />

trent’anni. Non più l’assistenzialismo<br />

che “rincoglionisce”<br />

<strong>la</strong> gente. Occorre smascherare<br />

quanti diffondono e promettono<br />

di sostenere – a norma di<br />

legge – etiche pubbliche che<br />

annichiliscono il senso del<strong>la</strong><br />

vita stesso. Spetta ai giovani<br />

il compito di rompere questo<br />

meccanismo. Che ci vede<br />

penalizzati di fronte a questo<br />

“comitato d’affari” o “sistema<br />

di potere”. Che preferisce<br />

solo assecondare gli interessi<br />

di alcuni e di un corpo elettorale<br />

ormai anagraficamente<br />

vetusto. Come ha detto un<br />

illustre economista, Digilio,<br />

ultimamente a Matera per un<br />

interessante summit con imprenditori<br />

locali, occorre avere<br />

in noi <strong>la</strong> lungimiranza di capire<br />

quando è opportuno cambiare.<br />

Bisogna anticipare il mercato.<br />

Il rischio è che quando diventeremo<br />

consapevoli di tale<br />

cambiamento e non l’avremo<br />

già attuato, sarà allora gia<br />

troppo tardi. Serve una grande<br />

prova di maturità. “Uno sforzo<br />

titanico a emergere dal<strong>la</strong> materia<br />

e staccarsi dall’ animalità”<br />

dice Friedrich Nietzsche in<br />

Così parlò Zarathustra. Egli<br />

sostiene che l’ essere umano<br />

è una corda tesa fra animale<br />

e superuomo. Durante il suo<br />

processo evolutivo ha dovuto<br />

abbandonare i suoi compagni<br />

riottosi, per arrivare al<strong>la</strong><br />

coscienza e al<strong>la</strong> intelligenza che<br />

oggi ci contraddistingue. Francamente<br />

mi viene da affermare<br />

che fra lo scimpanzè, propostoci<br />

come antenato da Darwin e<br />

Dio, preferisco Dio. Non solo<br />

perché è più rassicurante per<br />

noi poveri esseri umani. E’ meglio<br />

pensare ad un Padre come<br />

quello raffigurato nel<strong>la</strong> Cappel<strong>la</strong><br />

Sistina da Miche<strong>la</strong>ngelo.<br />

Dio può aver creato l’ universo<br />

e l’uomo come meglio gli aggradava.<br />

Ma è meglio credere<br />

nel<strong>la</strong> famiglia, piuttosto che<br />

credere di avere come antenato<br />

uno scimpanzè.<br />

via Conversi, 50<br />

75100 Matera<br />

cell- 339 1906960<br />

di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

Sogni d’Oriente<br />

“Ma va là”, così ha reagito un collega<br />

di nota testata nazionale, b<strong>la</strong>sonata<br />

ed autorevole, quando gli<br />

ho commentato <strong>la</strong> notizia del<strong>la</strong> richiesta<br />

di rinvio a giudizio. Come<br />

spesso accade, prima ancora che lo<br />

sapesse il diretto interessato (tal<br />

Nico<strong>la</strong> Piccenna da Ventimiglia) lo<br />

sapevano i giornalisti. E non posso<br />

nemmeno arrabbiarmi con <strong>la</strong> categoria<br />

di cui, indegnamente, <strong>sono</strong><br />

stato ammesso a far parte da qualche<br />

giorno. Volendo sposare una<br />

tesi complottista, direi che l’hanno<br />

fatto apposta, ma siccome <strong>la</strong> notizia<br />

mi provoca quasi un senso di<br />

gioia, taccio. In verità, non vedo<br />

cosa ci sia da scandalizzarsi quando<br />

una notizia di tal fatta viene conosciuta<br />

urbi et orbi prima del<strong>la</strong><br />

“parte indagata”. Non è mica<br />

l’elenco dei miei ma<strong>la</strong>nni e nemmeno<br />

quello dei miei peccati di<br />

cui, credetemi, provo grande vergogna!<br />

I fatti <strong>sono</strong> semplici, veri,<br />

tanto che renderli pubblici mi rende<br />

un servigio piuttosto che un<br />

danno. Anzi, da presuntuoso qual<br />

<strong>sono</strong>, credo che a ben conoscerli<br />

più di qualcuno (diciamo almeno<br />

500 mi<strong>la</strong> abitanti del<strong>la</strong> Lucania) mi<br />

debbano tributare almeno riconoscenza.<br />

Approcciando ad una descrizione<br />

generale, si potrebbe<br />

spiegare che in Basilicata era operativa<br />

una “banda di manigoldi<br />

corrotti” che fidando su protezioni<br />

politiche, economiche e istituzionali<br />

(ivi compresi i livelli di alcuni<br />

magistrati inquirenti e requirenti)<br />

gestiva un enorme potere a vantaggio<br />

di pochi, pesando sulle<br />

spalle di molti. La circostanza è il<br />

segreto di Pulcinel<strong>la</strong>, non v’è avvocato,<br />

imprenditore, politico, salumiere,<br />

autista, studente, disoccupato,<br />

satrapo, giornalista,<br />

magistrato e furbacchione che non<br />

lo confidi, a bassissima voce. Salvo<br />

poi mostrare stupore candido<br />

quando qualcuno dovesse ripetere<br />

a mezza voce quel flebile, sincero,<br />

intimo sussurro. Tutti uguali, o<br />

quasi. Tutti che sanno tutto, che <strong>la</strong><br />

sanno lunga. Perché tanta omertosa<br />

vigliaccheria? Semplice, per<br />

esperienza. L’esperienza trascorsa<br />

ha mostrato che coloro i quali hanno<br />

inteso par<strong>la</strong>re, scrivere e, peggio<br />

ancora, denunciare hanno<br />

sempre fatto una “brutta fine”.<br />

Marginalizzati, <strong>la</strong>sciati soli in qualche<br />

angolo buio e, a volte, privati<br />

Articoli da Regalo . Complementi d’arredo<br />

OFFERTE ESTIVE SU SALOTTINI IN BAMBOO E COMPLEMENTI<br />

del<strong>la</strong> stessa vita. Ma <strong>la</strong> storia è un<br />

continuo divenire e, fra le anse dei<br />

corsi e ricorsi, questo fiume riserva<br />

anche rapide e cascate. Per cui è<br />

sorto un imprevisto, un imprevedibile<br />

novità. Una esperienza diversa:<br />

una corrispondenza. Alcuni,<br />

diversi, hanno riconosciuto una<br />

sintonia con le proprie vicende e<br />

con i desideri e le urgenze del<strong>la</strong><br />

vita personale e così, semplicemente,<br />

si <strong>sono</strong> “uniti”. Non più il<br />

singolo “pazzo”, così lo definiva<br />

amabilmente un senatore ex membro<br />

CSM, ma un vero e proprio<br />

manicomio di gente lucida, anzi<br />

“lucidissima”, conferma lo stesso<br />

senatore. E <strong>la</strong> strategia dell’iso<strong>la</strong>mento<br />

va a farsi benedire. La tecnica<br />

era spietata. <strong>Chi</strong> par<strong>la</strong>, peggio<br />

se scrive, viene quere<strong>la</strong>to. Scattano<br />

i meccanismi automatici del<strong>la</strong><br />

“Legge che è uguale per tutti” e<br />

torna <strong>la</strong> pace sociale. Così è bastato<br />

scrivere: “...Infatti pochi mesi or<strong>sono</strong><br />

(ottobre 2005), <strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />

Genovese si è astenuta in un<br />

procedimento penale che coinvolgeva,<br />

fra gli indagati, un nutrito<br />

stuolo di politici regionali: Filippo<br />

Bubbico, Vito <strong>De</strong> Filippo, Carlo<br />

<strong>Chi</strong>urazzi, Salvatore B<strong>la</strong>si, ... Motivo?<br />

Il “di lei marito” era stato<br />

assunto quale Direttore Generale<br />

del<strong>la</strong> ASL di Potenza, nel luglio<br />

2004. Ci ha messo un pò, è vero,<br />

ma si è astenuta. Non prima però<br />

di chiedere l’archiviazione del procedimento<br />

a carico dei datori di<br />

<strong>la</strong>voro di suo marito e solo dopo il<br />

rigetto dell’archiviazione con una<br />

dettagliata motivazione da parte<br />

del Gip Dr. Iannuzzi...” (numero 0<br />

del mensile “Giornale del<strong>la</strong> Sera”,<br />

aprile 2006) e “...Prima a chiedere<br />

l’archiviazione fu <strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />

Genovese (Sostituto Porcuratore<br />

del<strong>la</strong> DDA di Potenza) dopo alcuni<br />

anni di indagini ed un corposo<br />

fascicolo di documenti acquisiti<br />

presso <strong>la</strong> ASL e <strong>la</strong> Regione Basilicata.<br />

Il Dr. Giuseppe Panio si oppose<br />

ed il GIP, Dr. Alberto Iannuzzi,<br />

gli dette ragione e dispose<br />

ulteriori indagini. Nell’opposizione,<br />

oltre alle puntuali contestazioni<br />

alle deduzioni e richieste del<strong>la</strong><br />

D.ssa Genovese, il Dr. Panio non<br />

mancò di segna<strong>la</strong>re che il Dr. Michele<br />

Cannizzaro, marito del<strong>la</strong><br />

stessa D.ssa Felicia Genovese, era<br />

stato assunto quale direttore generale<br />

del<strong>la</strong> ASL “San Carlo” di<br />

Potenza, con delibera firmata dai<br />

medesimi indagati per cui, <strong>la</strong> di lui<br />

moglie, chiedeva l’archiviazione.<br />

Dopo il rigetto dell’archiviazione,<br />

<strong>la</strong> D.ssa Genovese ritenne opportuno<br />

astenersi ed il fascicolo passò<br />

al Procuratore Capo, Dr. Giuseppe<br />

Ga<strong>la</strong>nte,...” (Il Resto del<br />

21.9.2006); per ottenere che un bril<strong>la</strong>nte<br />

PM, D.ssa Alessia Miele, proponesse<br />

il rinvio a giudizio. Motivo?<br />

Semplice, scrive il PM:<br />

. Ora,<br />

essendo gli “scripta” redatti in italiano<br />

corrente, sinceramente è fatica<br />

leggervi quanto riporta l’ottimo<br />

magistrato inquirente. Né vale<br />

quanto El<strong>la</strong> ritiene di aggiungere,<br />

del tutto arbitrariamente, quando<br />

scrive di “gravi condotte antigiuridiche<br />

e contrarie ai doveri d’ufficio”.<br />

Mentre, sembra incontrovertibile,<br />

che <strong>la</strong> D.ssa Genovese si sia<br />

astenuta dopo aver chiesto (invano)<br />

l’archiviazione del procedimento<br />

(richiesta rigettata, appunto).<br />

Infatti, <strong>la</strong> richiesta di<br />

archiviazione, come il PM mostra<br />

di conoscere esattamente, è datata<br />

29.6.2004, mentre <strong>la</strong> richiesta di<br />

astensione è abbondantemente<br />

successiva. Il motivo dell’astensione,<br />

infine, viene riportato dal<strong>la</strong><br />

stessa signora Felicia Genovese<br />

Cannizzaro nel<strong>la</strong> richiesta di astensione,<br />

esplicitamente riferito all’incompatibilità<br />

sorta in seguito al<strong>la</strong><br />

nomina del signor Cannizzaro (“di<br />

lei marito”) al soglio di Direttore<br />

Generale del<strong>la</strong> ASL. Dov’è che <strong>la</strong><br />

D.ssa Miele vede atti o dichiarazioni<br />

“contrari al vero”? L’unica<br />

imprecisione, ammetto, sta nell’indicazione<br />

del<strong>la</strong> data di assunzione<br />

del Dr. Cannizzaro che in un arti-<br />

Nuova<br />

Collezione 2007<br />

colo viene indicata “luglio 2004”<br />

mentre pare sia 5.8.2004. Embè?<br />

Quale sarebbe <strong>la</strong> diffamazione<br />

nell’aver sbagliato una data per 5<br />

giorni? Giova ricordare, a beneficio<br />

dell’attenta D.ssa Alessia Miele,<br />

che il Dr. Cannizzaro prima di<br />

essere assunto quale Direttore Generale<br />

del San Carlo era già in rapporti<br />

di dare-avere con <strong>la</strong> Regione<br />

Basilicata. Egli infatti era socio,<br />

amministratore e responsabile sanitario<br />

del centro di Fisiokinesiterapia<br />

“Camillo Genovese”. Questa<br />

singo<strong>la</strong>re condizione, che <strong>la</strong> D.ssa<br />

Felicia Genovese aveva ritenuto<br />

giuridicamente sufficiente a motivare<br />

<strong>la</strong> propria incompatibilità nel<br />

trattare questioni giuridiche che<br />

coinvolgessero <strong>la</strong> Regione Basilicata<br />

ed i suoi amministratori tanto<br />

da astenersi nel proc. 1424/01-21<br />

in data 05.04.2001, era perfettamente<br />

e fortemente persistente anche<br />

al<strong>la</strong> data del 29.06.2004. In<br />

questa sede, come nell’estensione<br />

dei precedenti articoli, non si vuole<br />

paventare un fico secco; si descrivono<br />

fatti e circostanze. Sono<br />

altre le sedi in cui si traggono le valutazioni<br />

circa eventuali condotte<br />

antigiuridiche e contrarie ai doveri<br />

d’ufficio. Ne <strong>sono</strong> testimonianza<br />

eloquente gli interventi del Consiglio<br />

Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />

dell’Ufficio Ispettivo del Ministero<br />

del<strong>la</strong> Giustizia, del Ministro del<strong>la</strong><br />

Giustizia, del Gip Dr. Alberto Iannuzzi,<br />

del Sostituto Procuratore<br />

Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>; e, più di tutti, il<br />

trasferimento ad altra sede del<strong>la</strong><br />

D.ssa Felicia Angelica Genovese in<br />

Cannizzaro. Vogliamo chiedere<br />

anche per loro un bel rinvio a giudizio?<br />

Esiste un modo negligente e<br />

neghittoso di adempiere all’obbligo<br />

costituzionale dell’azione penale.<br />

Ciò causa una proliferazione di<br />

inutili cause, <strong>la</strong> perdita di tempo<br />

prezioso e <strong>la</strong> sfiducia dei cittadini<br />

nelle istituzioni. Annuncio sin<br />

d’ora che rinuncerò al<strong>la</strong> riservatezza<br />

propria dell’udienza davanti al<br />

GIP, invitando, quanti vorranno<br />

rendersi conto di persona degli<br />

sviluppi di questo inutile procedimento,<br />

a partecipare all’udienza<br />

del 28.6.2007, ore 9.30, in Catanzaro.<br />

Au<strong>la</strong> F – IV Piano del Pa<strong>la</strong>zzo<br />

di Giustizia in Via Argento. Si prega<br />

di tenere un comportamento<br />

decoroso, con<strong>sono</strong> all’istituzione<br />

che ci ospiterà.


Sabato 20 Ottobre 2007 IL RESTO 3<br />

di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

Si parte presto, alle 5.30. Catanzaro<br />

dista 300 chilometri di strada non<br />

comoda. Quattro ore buone con<br />

un’automobile “rispettabile”. E poi<br />

il GIP non aspetta. L’ultima udienza l’abbiamo<br />

mancata per 20 minuti e fortuna<br />

che sia stata rinviata per “vizi di notifica”.<br />

La <strong>giustizia</strong> segue il suo corso inesorabile<br />

e puntuale, il fatto che noi si arrivi da Matera<br />

è irrilevante. Così, sbagliando s’impara,<br />

arriviamo con mezz’ora di anticipo. Si<br />

deciderà sul rinvio a giudizio per diffamazione<br />

e calunnia. Mica storielle, <strong>sono</strong> in<br />

ballo alcuni anni di galera e, chissà, qualche<br />

euro di danni. Il casus belli, come spesso ci<br />

accade negli ultimi 15-16 mesi, un articolo.<br />

Anzi, una frase in un pezzo dell’aprile<br />

2006 (sul mensile “Il Giornale del<strong>la</strong> Sera”)<br />

ripetuta nel settembre 2006 dal settimanale<br />

“Il Resto”. Cito testualmente: “...pochi<br />

mesi or<strong>sono</strong> (ottobre 2005), <strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />

Genovese si è astenuta in un procedimento<br />

penale che coinvolgeva, fra gli indagati, un<br />

nutrito stuolo di politici regionali: Filippo<br />

Bubbico, Vito <strong>De</strong> Filippo, Carlo <strong>Chi</strong>urazzi,<br />

Salvatore B<strong>la</strong>si. Motivo? Il “di lei marito”<br />

era stato assunto, quale Direttore Generale<br />

del<strong>la</strong> ASL di Potenza, nel luglio 2004. Ci<br />

ha messo un po’, è vero, ma si è astenuta.<br />

Non prima, però, di chiedere l’archiviazione<br />

del procedimento a carico dei datori di<br />

<strong>la</strong>voro di suo marito e solo dopo il rigetto<br />

dell’archiviazione...”. Niente altro, potete<br />

giurarci. Solo questa frase che elenca alcuni<br />

fatti realmente accaduti e documentati da<br />

atti formali. Ripercorriamo <strong>la</strong> frase che ha<br />

L’altra storia<br />

Un viaggio inutile a Catanzaro (o quasi)<br />

Ancora pericolo nucleare sullo Jonio<br />

di Giuseppe Sagittario<br />

“La Magistratura faccia il suo corso<br />

e si giunga al più preso al<strong>la</strong> verità<br />

in modo definitivo”. Intanto, convocazione<br />

urgente del Tavolo del<strong>la</strong><br />

trasparenza. Lo chiedono il Comune<br />

e il coordinamento dei <strong>la</strong>voratori precari<br />

del Centro ricerche del<strong>la</strong> Trisaia<br />

di Rotondel<strong>la</strong> a seguito delle recenti<br />

vicende giudiziarie concretizzatesi<br />

nei giorni scorsi in alcuni avvisi di<br />

garanzia a ex dirigenti e responsabili<br />

dell’Enea e del<strong>la</strong> Sogin. Nell’esprimere<br />

“tutta <strong>la</strong> loro solidarietà ai direttori<br />

e dirigenti dell’Enea e del<strong>la</strong> Sogin per<br />

le vicende riportate dai giornali/tv<br />

nei giorni scorsi sul presunto traffico<br />

illecito di Plutonio”, i <strong>la</strong>voratori precari<br />

del<strong>la</strong> Trisaia denunciano i “danni<br />

all’economia del territorio, già martoriato<br />

da scelte politiche scellerate” da<br />

una “ulteriore campagna mediatica<br />

che continua da diversi anni senza<br />

nessun risultato”. Si tratta di “una<br />

vecchia novità”, afferma l’amministrazione<br />

comunale di Rotondel<strong>la</strong>, <strong>la</strong><br />

quale con una nota diffusa <strong>la</strong>menta<br />

il fatto che “ogni anno, puntualmente,<br />

Rotondel<strong>la</strong> e il suo territorio vengono<br />

associati a rifiuti, scorie radioattive,<br />

plutonio” e quant’altro. Guarda caso,<br />

dicono gli amministratori comunali<br />

rotondellesi, “ogni anno, tali notizie<br />

vengono fuori in concomitanza con<br />

provocato <strong>la</strong> sdegnata reazione (con<br />

annessa quere<strong>la</strong>) del<strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />

Genovese e del “di lei consorte”, Dr.<br />

Michele Cannizzaro. Aggiungeremo<br />

fra parentesi le date e le frasi topiche<br />

dei documenti che comprovano i vari<br />

accadimenti, con <strong>la</strong> so<strong>la</strong> precisazione<br />

che le date <strong>sono</strong> tratte dagli atti allegati<br />

al fascicolo proprio dai coniugi-denuncianti.<br />

Vediamo! “...pochi mesi or<strong>sono</strong>,<br />

ottobre 2005 (in realtà si tratta del 15<br />

novembre 2005. Prot. Ris. n. 3218/05),<br />

<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese si è astenuta<br />

in un procedimento penale (n.4271/01-<br />

21 a carico di Pinto Michele ed altri –<br />

fra cui Bubbico, <strong>De</strong> Filippo, <strong>Chi</strong>urazzi,<br />

B<strong>la</strong>si...) che coinvolgeva, fra gli indagati,<br />

un nutrito stuolo di politici regionali:<br />

Filippo Bubbico, Vito <strong>De</strong> Filippo,<br />

Carlo <strong>Chi</strong>urazzi, Salvatore B<strong>la</strong>si. Motivo?<br />

Il “di lei marito” era stato assunto,<br />

quale Direttore Generale del<strong>la</strong> ASL di<br />

Potenza, nel luglio 2004. Ci ha messo<br />

un po’ (l’assunzione è deliberata dal<strong>la</strong><br />

Giunta Regionale il 31 luglio 2004<br />

come si evince dal<strong>la</strong> DPGR n.189 del<br />

5.8.2004), è vero (15 mesi e mezzo <strong>sono</strong><br />

“un po’”, vero?), ma si è astenuta. Non<br />

prima, però, di chiedere l’archiviazione<br />

del procedimento a carico dei datori<br />

di <strong>la</strong>voro di suo marito (<strong>la</strong> richiesta di<br />

archiviazione reca <strong>la</strong> data del 29 giugno<br />

2004, l’istanza di astensione è del<br />

l’avvio del<strong>la</strong> raccolta e vendita dei<br />

prodotti agricoli delle nostre terre.<br />

Ogni anno, dopo il polverone iniziale,<br />

non accade nul<strong>la</strong>, tutto viene dimenticato<br />

sino al prossimo articolo di<br />

stampa, fino al vecchio-nuovo scoop<br />

giornalistico. Ogni anno a pagarne le<br />

conseguenze <strong>sono</strong> sempre i soliti noti:<br />

gli agricoltori, i nostri prodotti, <strong>la</strong> nostra<br />

economia, l’immagine del nostro<br />

territorio. A chi giova tutto questo”,<br />

chiede l’amministrazione comunale<br />

di Rotondel<strong>la</strong> nel sollecitare “chiarezza,<br />

trasparenza e celerità. Ciò che interessa<br />

– dice <strong>la</strong> nota del Comune jonico<br />

– è <strong>la</strong> verità sul<strong>la</strong> gestione dei rifiuti,<br />

se verità ci <strong>sono</strong> da scoprire. Nonostante<br />

memoriali, indicazioni precise<br />

di luoghi, rilievi sul<strong>la</strong> presenza di<br />

Plutonio, voci circa rapporti con i servizi<br />

deviati, criminalità organizzata e<br />

stati esteri, affondamenti di navi nel<br />

mediterraneo, misteri d’Italia e quant’altro,<br />

un solo dato è certo: non esiste<br />

elemento, riscontro, prova, indizio,<br />

di nostra conoscenza, che avalli tali<br />

ipotesi (non sappiamo neanche cosa<br />

contenessero i fusti ritrovati di recente<br />

a Pisticci e che hanno dato il via al<br />

vecchio-nuovo linciaggio mediatico<br />

nei confronti degli indagati e del territorio)”.<br />

Nel ritenere che “non è possibile,<br />

non è da paese civile sacrificare<br />

all’altare delle ipotesi, delle teorie<br />

(che a volte si pos<strong>sono</strong> definire complottiste)<br />

il destino di persone di volta<br />

15.11.2005. Il 29.6.2004 non viene prima<br />

del 15.11.2005 o no? La d.ssa Genovese,<br />

invero, sostiene di aver richiesto<br />

l’astensione in data 23.7.2004. Anche<br />

i questo caso, se l’esatta cognizione<br />

cronologica ci assiste, comunque <strong>la</strong> richiesta<br />

di archiviazione del 29.6.2004<br />

non viene prima dell’istanza di astensione.<br />

Vero?) e solo dopo il rigetto dell’archiviazione...(in<br />

verità, come risulta<br />

dai documenti allegati, l’unica richiesta<br />

di astensione che indica il numero<br />

del procedimento fatidico è quel<strong>la</strong> del<br />

15.11.2005. Nel medesimo documento,<br />

<strong>la</strong> D.ssa Genovese precisa che ha ricevuto<br />

il fascicolo dal GIP che ha disposto<br />

ulteriori indagini; cioè ha rigettato<br />

<strong>la</strong> richiesta di archiviazione. L’istanza<br />

del 23.07.2004, indicata dal magistrato<br />

quere<strong>la</strong>nte con l’insolita riserva di<br />

indicare successivamente i procedimenti<br />

da cui chiede di astenersi, viene<br />

ripresentata in data 30.8.2004 con il<br />

dettaglio dei numeri cui avrebbe fatto<br />

riferimento. Ebbene il 4271/01 non è fra<br />

questi, sic!”. Dice <strong>la</strong> richiesta di rinvio<br />

a giudizio, riprendendo pedissequamente<br />

le tesi dei quere<strong>la</strong>nti, “offendeva<br />

<strong>la</strong> reputazione del<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese<br />

attribuendole di essersi astenuta da un<br />

procedimento penale (N. 4271/01) soltanto<br />

dopo aver chiesto l’archiviazione del procedimento<br />

a carico dei datori di <strong>la</strong>voro di suo<br />

Dubbi sul<strong>la</strong> produzione di plutonio e deposito unico scorie fra <strong>la</strong> coste Ca<strong>la</strong>bro-Lucane<br />

in volta coinvolte e dell’intero territorio”,<br />

l’amministrazione comunale di<br />

Rotondel<strong>la</strong> esprime piena fiducia nel<strong>la</strong><br />

Magistratura auspicando che le indagini<br />

vengano concluse nel più breve<br />

tempo possibile e che “qualcuno ci<br />

dica se vi <strong>sono</strong> o meno reati e da chi<br />

<strong>sono</strong> stati compiuti. Contestualmente,<br />

al fine di tranquillizzare <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />

e nel rispetto del<strong>la</strong> riservatezza<br />

delle indagini”, gli amministratori<br />

del rotondellese chiedono al<strong>la</strong> Magistratura,<br />

ai responsabili nazionali dell’Enea,<br />

del<strong>la</strong> Sogin e a tutti gli organi<br />

preposti al controllo di sapere se è<br />

stato prodotto Plutonio nell’impianto<br />

Itrec di Rotondel<strong>la</strong> e, nel caso ciò sia<br />

accaduto, in che quantità e dove si<br />

trova. L’amministrazione comunale<br />

rotondellese chiede, inoltre, di sapere<br />

“quando è stato effettuato l’ultimo<br />

controllo da parte dell’IAEA, APAT,<br />

ARPAB e quali <strong>sono</strong> le risultanze dei<br />

controlli di presenza quantitativa e di<br />

sicurezza di stoccaggio”.<br />

marito”. E perché, si è forse astenuta<br />

prima di richiedere l’archiviazione?<br />

O, forse, <strong>la</strong> maggior parte degli indagati<br />

non <strong>sono</strong> proprio quei medesimi<br />

assessori che hanno firmato <strong>la</strong> delibera<br />

(DGR 1857 del 31.7.2004) che rende<br />

il Dr. Cannizzaro un super dirigente<br />

del<strong>la</strong> sanità regionale lucana e, in senso<br />

<strong>la</strong>to, loro dipendente? Non è chiaro, né<br />

ha alcun senso logico/giuridico, quello<br />

che aggiunge di suo il PM (D.ssa Alessia<br />

Miele): “paventando in tal modo, peraltro<br />

contrariamente al vero, che <strong>la</strong> stessa<br />

(Genovese, ndr) si fosse macchiata di gravi<br />

condotte antigiuridiche e contrarie ai doveri<br />

d’ufficio, astenendosi dal procedimento<br />

di cui sopra solo dopo averne, invano,<br />

chiesto l’archiviazione (datata 29.06.2004)<br />

e comunque in seguito al<strong>la</strong> nomina del marito<br />

quale Direttore Generale del<strong>la</strong> ASL di<br />

Potenza avvenuta in data 5.8.2004”. Ora,<br />

come ben si può discernere, il rush finale<br />

del<strong>la</strong> D.ssa Miele nul<strong>la</strong> aggiunge al<strong>la</strong><br />

elencazione dei fatti e del<strong>la</strong> loro cronologia<br />

ben spiegati innanzi e confortati<br />

proprio dall’ampia ed esaustiva documentazione<br />

prodotta dal<strong>la</strong> D.ssa Genovese<br />

e dal “di lei marito”. Negli articoli<br />

contestati non vi è alcun riferimento<br />

a condotte antigiuridiche o presunte<br />

mancanze più o meno rilevanti sotto<br />

il profilo giuridico. Solo fatti, semplici,<br />

veri e documentati fatti. Quattro righe<br />

Scorie radioattive cercano casa.<br />

Eliminato il “nome” Scanzano dal decreto ma <strong>la</strong> località sarà top<br />

secret, ovviamente, per il timore che i cittadini scendano in piazza<br />

Mentre in Italia si continua a discutere sul<strong>la</strong><br />

possibilità, abbastanza remota, di un ritorno<br />

all’energia nucleare, un problema di certo<br />

più immediato e concreto turba il sonno<br />

degli enti locali: quello del<strong>la</strong> gestione delle<br />

scorie prodotte tra gli anni Sessanta e Ottanta,<br />

prima che il referendum abrogativo del<br />

1987 chiudesse i cancelli delle centrali. Entro<br />

i prossimi sei mesi dovrà essere individuato<br />

un sito dove realizzare un deposito unico<br />

nazionale per il trattamento dei 90mi<strong>la</strong> metri<br />

cubi di scorie italiane: 65mi<strong>la</strong> provenienti<br />

dallo smantel<strong>la</strong>mento delle centrali nucleari<br />

(le scorie delle centrali dell’Enel che, dopo il<br />

ritrattamento, stanno per tornare vetrificate<br />

dal<strong>la</strong> Francia) e 25mi<strong>la</strong> già stoccati nei diversi<br />

siti nazionali. Lo ha annunciato il ministro<br />

per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani,<br />

al termine del<strong>la</strong> prima riunione sul tema<br />

con le Regioni. A breve sarà costituito un tavolo<br />

di <strong>la</strong>voro misto (ministero, Apat, Enea,<br />

Regioni) che avrà il supporto del<strong>la</strong> Sogin, <strong>la</strong><br />

società costituita nel 1999 per <strong>la</strong> gestione del<br />

post nucleare in Italia.<br />

Il quadro attuale<br />

In Italia <strong>sono</strong> presenti depositi temporanei<br />

di rifiuti radioattivi negli attuali siti nucleari;<br />

vari interventi <strong>sono</strong> stati effettuati per<br />

garantire all’interno di ciascun sito il contenimento<br />

del materiale radioattivo esistente<br />

in attesa che maturi una scelta diversa. Da<br />

una situazione di questo tipo, deriverebbero<br />

oltre 20 siti di deposito in 11 regioni. Questo<br />

comporterebbe numerosi inconvenienti,<br />

perché i siti esistenti non <strong>sono</strong> stati progettati<br />

per uno stoccaggio di medio-lungo periodo<br />

e dovrebbero essere realizzare infrastrutture<br />

ex novo. Inoltre resterebbe aperto il problema<br />

del<strong>la</strong> destinazione dei rifiuti radioattivi<br />

Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />

di fatti, senza alcuna accusa, che hanno<br />

prodotto 17 pagine fitte di quere<strong>la</strong> e oltre<br />

un anno d’indagini. Cosa ne pensano, i<br />

signori magistrati che pretendono di leggere<br />

ben oltre lo scritto, del trasferimento<br />

caute<strong>la</strong>re deciso dal CSM proprio a carico<br />

del<strong>la</strong> D.ssa Genovese, destinata peraltro<br />

ad altre funzioni? E del procedimento penale,<br />

a carico del<strong>la</strong> D.ssa Genovese, scaturito<br />

dal<strong>la</strong> doverosa segna<strong>la</strong>zione trasmessa<br />

al<strong>la</strong> Procura di Catanzaro proprio dal<br />

GIP che ne rigettava <strong>la</strong> richiesta di archiviazione?<br />

E perché <strong>la</strong> richiesta di archiviazione,<br />

che tanto viene sbandierata (quel<strong>la</strong><br />

del 29.06.2004), impiega quasi un anno (9<br />

maggio 2005) per giungere negli uffici del<br />

competente GIP che distano solo tre piani<br />

dal<strong>la</strong> stanza del<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese,<br />

ex sostituto procuratore del<strong>la</strong> DDA di Potenza?<br />

Qual è <strong>la</strong> data di una richiesta di archiviazione,<br />

quel<strong>la</strong> scritta in calce o l’altra,<br />

quel<strong>la</strong> dell’ufficio del Giudice per le Indagini<br />

Preliminari che <strong>la</strong> deve valutare? E se<br />

<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese avesse scritto 29<br />

giugno 1492, sarebbe lecito sostenere che<br />

<strong>la</strong> richiesta di archiviazione è antecedente<br />

al<strong>la</strong> scoperta dell’America? Con tutte queste<br />

domande, qualche ragione da spiegare<br />

e il Diritto da far valere siamo arrivati<br />

determinati nell’au<strong>la</strong> “udienze GIP n.7” di<br />

Catanzaro. Io con <strong>la</strong> consegna del silenzio<br />

e due avvocati con le armi affi<strong>la</strong>te (metafora,<br />

per carità, solo metafora) ed anche un<br />

po’ contrariati per <strong>la</strong> levataccia. Mezz’ora<br />

dopo l’orario canonico è arrivato un signore,<br />

un magistrato mi sembra, che ha riferito:<br />

“il Dr. Giglio è impedito, l’udienza slitta<br />

al 15.11.2007”.Molto bene, avanti così!<br />

collocati all’estero e che rientreranno in Italia<br />

tra il 2020 e il 2025, né si potrebbero smaltire<br />

i rifiuti provenienti da attività mediche e<br />

industriali.<br />

Il “toto-sito”<br />

La soluzione del sito unico è <strong>la</strong> strada scelta<br />

da tutti i paesi europei. L’obiettivo è realizzare<br />

una struttura di superficie o subsuperficie<br />

e di tipo reversibile, dove collocare in via<br />

definitiva scorie di II categoria (periodo di<br />

decadimento variabile tra alcune decine e alcune<br />

centinaia d’anni) e, in via temporanea,<br />

di III categoria (decadimento in alcune millenni;<br />

sul totale nazionale da trattare rappresentano<br />

circa il 5% delle scorie) in attesa di<br />

un deposito definitivo anche per questo tipo<br />

di rifiuti. Ma come l’hanno presa le Regioni?<br />

Gli “altolà” si sprecano. Dal Tavoliere delle<br />

Puglie al Mantovano, <strong>sono</strong> 33 i siti “top secret”<br />

che potrebbero ospitare le scorie. “Top<br />

secret”, ovviamente, per il timore che i cittadini<br />

scendano in piazza contro il nuovo deposito.<br />

Le proteste, anche c<strong>la</strong>morose quanto<br />

a risultati, non <strong>sono</strong> mancate. Nel novembre<br />

2003 il governo Berlusconi ha approvato il<br />

cosiddetto decreto “Scanzano”, che stabiliva<br />

<strong>la</strong> sistemazione di tutti i rifiuti e i materiali<br />

nucleari esistenti in Italia in un deposito<br />

nazionale geologico (e non di superficie) da<br />

realizzare nel comune di Scanzano Jonico, in<br />

Basilicata. La decisione provocò dure reazioni<br />

politiche da parte delle comunità locali<br />

e degli ambientalisti. Il risultato? Nel<strong>la</strong><br />

conversione in legge del decreto Scanzano<br />

il nome del<strong>la</strong> località lucana fu eliminato<br />

dal testo e l’individuazione del sito venne<br />

demandata a una commissione ad hoc, mai<br />

costituita. Si par<strong>la</strong> oggi, di località ca<strong>la</strong>brolucane<br />

ed in partico<strong>la</strong>re di Crotone.


Sabato 22 dicembre 2007<br />

L’altra storia<br />

ESPOSIZIONE E VENDITA<br />

via Nazionale, 14/16 - MATERA - tel. e fax 0835.385782<br />

ESPOSIZIONE EVENDITA ASSISTENZA RICAMBI<br />

C.da Rondinelle - MATERA - tel. e fax 0835.385689<br />

Novità assoluta!!<br />

CBR1000R<br />

IL RESTO 3<br />

QUELLA GOCCIA DI SANGUE DIMENTICATA PER 17 ANNI<br />

di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

Troppo facile citare <strong>la</strong> massima<br />

gonfiando il petto: “noi l’avevamo<br />

detto”. Ebbene sì, noi non<br />

solo l’avevamo detto, l’avevamo<br />

anche scritto. É ancora di più, vi<br />

pare? Ebbene, anche il Presidente<br />

emerito Francesco Cossiga ed<br />

uno dei più autorevoli editorialisti<br />

di Repubblica, Piero Ostellino,<br />

convengono. L’Italia è diventato<br />

un luogo difficile da definire,<br />

anzi facile da inquadrare ma difficile<br />

da viverci. Una via di mezzo<br />

fra uno staterello del Centro<br />

Africa ed una Repubblica (si fa<br />

per dire) sudamericana dei tempi<br />

che furono. Non lo diciamo noi,<br />

una volta tanto, lo dicono illustri<br />

firme. Ma, incredibile a dirsi, non<br />

succede niente. Il Presidente Napolitano<br />

che, felice definizione<br />

di Ostellino, ha natali ben noti e<br />

non certo immaco<strong>la</strong>ti (come ebbe<br />

ad ammettere scusandosi per non<br />

aver compreso se non in tarda età<br />

senile che il comunismo non era<br />

poi quel giglio di purezza cui<br />

aveva dedicato cuore ed intelletto)<br />

tutto infervorato del<strong>la</strong> carica<br />

e del<strong>la</strong> costituzione non dice una<br />

paro<strong>la</strong>. Come, ti dicono che <strong>la</strong><br />

Repubblica, di cui sei <strong>la</strong> suprema<br />

autorità istituzionale, è finita. Ti<br />

sbattono in faccia che i governi<br />

legiferano ad uso proprio. Dichiarano<br />

che i poteri dello Stato<br />

si scambiano favori, coperture,<br />

cariche e incarichi e cosa ribatte<br />

l’ex comunista? Silenzio. Basta<br />

poi inalberare l’orgoglio italico<br />

quando il Presidente Bush dice<br />

né più né meno quello che tutti<br />

i sondaggi e gli studi sociologici<br />

ripetono: Paese in declino. Irreversibile,<br />

aggiungerei, se non se<br />

ne ha coscienza, se non si pone<br />

rimedio al liquefarsi di ogni<br />

credibile baluardo istituzionale.<br />

Assistiamo al gossip delle<br />

intercettazioni e delle presunte<br />

rive<strong>la</strong>zioni: 1) Hanno esercitato<br />

pressioni sul<strong>la</strong> D.ssa Clementina<br />

Forleo perché andasse cauta<br />

(cioè facesse finta di non vedere<br />

o meglio non sentire D’alema,<br />

Fassino, Consorte e Unipol)?<br />

Lei dice delle confidenze dell’ex<br />

giudice Ferdinando Imposimato<br />

che portano dritte a Napolitano;<br />

Imposimato smentisce; il Quirinale<br />

smentisce, Oliviero Beha<br />

conferma; 2) Alcuni quotidiani<br />

insinuano che Francesco <strong>De</strong>lli<br />

Priscoli abbia a che fare con il<br />

delitto di Via Poma, spunta <strong>la</strong><br />

notizia di una goccia di sangue<br />

che porterebbe all’assassino.<br />

Una goccia dimenticata per 17<br />

anni e quando Mentana ne par<strong>la</strong><br />

a Matrix, rive<strong>la</strong>ndo che esiste<br />

il DNA dell’assassino, fioccano<br />

smentite e minacce di quere<strong>la</strong>.<br />

“Non basta <strong>la</strong> prova scientifica<br />

per individuare il responsabile<br />

dell’omicidio di Simonetta Cesaroni<br />

- sottolinea a sua volta il PM<br />

Dr. Cavallone - quel<strong>la</strong> prova può<br />

essere un tassello. Serve, però, il<br />

movente e <strong>la</strong> spiegazione a certi<br />

movimenti”. Non sarebbe forse<br />

il caso di chiedere queste fondamentali<br />

informazioni al proprietario<br />

del DNA? Mentana resiste<br />

e ribadisce, le notizie date <strong>sono</strong><br />

state verificate. Il fatto si è, direbbe<br />

Collodi, che Francesco è il<br />

figlio di Mario, attuale Procuratore<br />

Generale presso <strong>la</strong> Suprema<br />

Corte di Cassazione che avrebbe<br />

contratto un debito morale verso<br />

coloro che tennero Francesco<br />

fuori da quel delitto ancora irrisolto.<br />

Fatti e controfatti, anzi parole<br />

contro i fatti. Al punto che<br />

i procedimenti “Sca<strong>la</strong>ta BNL”,<br />

“Poseidone”, “Why Not” e “Toghe<br />

Lucane” non esistono più.<br />

Al loro posto si par<strong>la</strong> dei casi<br />

“Forleo” e “<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>”. Non<br />

interessa a nessuno che alcune<br />

migliaia di miliardi finiscano per<br />

essere utilizzati (o accumu<strong>la</strong>ti?)<br />

in modo diverso dalle finalità per<br />

cui lo Stato e l’Unione Europea li<br />

avevano destinati. Interessa solo<br />

dove manderanno Clementina<br />

Forleo e Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>. I<br />

cattivi magistrati, come li chiama<br />

<strong>la</strong> Prof.ssa Letizia Vacca dei<br />

Comunisti Italiani. Il fatto si è<br />

che ormai quelle che vengono<br />

chiamate cause d’incolpazione<br />

altro non <strong>sono</strong> che “paralogismi,<br />

cioè macchine dialettiche che<br />

meritano poco credito”, per dir<strong>la</strong><br />

con il giurista Cordero. Poco<br />

più che chiacchiere, per dir<strong>la</strong> in<br />

linguaggio comprensibile ai più.<br />

In questo Stato, con questi personaggi<br />

che abitano i pa<strong>la</strong>zzi delle<br />

istituzioni, si finisce per essere<br />

grandi giornalisti semplicemente<br />

facendo i giornalisti. Basta<br />

poco per assurgere alle cronache<br />

nazionali semplicemente per<br />

aver fatto il mestiere di acquisire<br />

notizie d’interesse pubblico e<br />

per divulgarle. Il punto è proprio<br />

questo. Non è un caso che si assista<br />

al<strong>la</strong> pubblicazione di alcune<br />

paginate d’intercettazioni fra un<br />

cronista ed il suo capo redattore<br />

o il direttore o il capo-desk. Dov’è<br />

l’interesse pubblico e dove <strong>la</strong><br />

rilevanza penale nell’intercettare<br />

e pubblicare l’attività interna<br />

del maggior quotidiano d’Italia.<br />

Perché <strong>sono</strong> ritenute rilevanti le<br />

valutazioni su cosa pubblicare e<br />

quali verifiche effettuare prima<br />

del<strong>la</strong> pubblicazione? Forse è lo<br />

spirito di una specie di neo-rea-<br />

Il PM Montemurro è incompatibile: con un fantasma!<br />

di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

Incolpazione in un procedimento<br />

incolpevole, già<br />

l’esordio non promette niente<br />

di buono o, perlomeno,<br />

di chiaro. Sembra sia quasi una<br />

prerogativa degli uomini di Legge<br />

trasformare realtà semplici<br />

(all’origine) in veri e propri rompicapi<br />

lessicali. Le testuali parole<br />

dell’Avv. Azzeccagarbugli: “All’avvocato<br />

bisogna raccontar le<br />

cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle”.<br />

Succede così che per<br />

il Dr. Vincenzo Montemurro, PM<br />

in moltissime inchieste dell’Antimafia<br />

Lucana, viene avanzata <strong>la</strong><br />

proposta di trasferimento ad altra<br />

sede dal<strong>la</strong> prima commissione del<br />

CSM per “un’accesa conflittualità<br />

con <strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese che<br />

ha compromesso l’ordinario svolgimento<br />

dei rapporti all’interno<br />

del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

presso il Tribunale di Potenza;<br />

contribuendo a rendere difficile<br />

l’organizzazione di riunioni tra<br />

tutti i magistrati dell’Ufficio così<br />

da indurre il Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />

a trattare separatamente<br />

con l’uno o con l’altro le questioni<br />

d’interesse collettivo”. Crediamo<br />

di non sbagliare, se collochiamo<br />

verso <strong>la</strong> fine degli anni 90 l’origine<br />

del<strong>la</strong> “conflittualità” fra i<br />

due magistrati, allorché il pentito<br />

Gennaro Cappiello avanzò una<br />

serie di accuse gravissime a carico<br />

del<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese e di<br />

suo marito, il Dr. Michele Canniz-<br />

zaro. Cappiello era “gestito” da<br />

Montemurro e, per una sorta di<br />

teorema di transitività delle presunte<br />

accuse calunniose, lo stesso<br />

PM ne venne in qualche modo ritenuto<br />

responsabile. Almeno così<br />

parve a chi, dall’esterno, colse il<br />

repentino crollo dei rapporti di<br />

ordinario buon vicinato tra i due<br />

PM. Certo lo colse il Dr. Giuseppe<br />

Ga<strong>la</strong>nte che, per l’appunto,<br />

provvide a convocare sempre<br />

separatamente i due magistrati.<br />

<strong>De</strong>sta quindi qualche domanda,<br />

<strong>la</strong> circostanza che vede solo dall’aprile<br />

2007 l’inizio dei rilievi<br />

disciplinari da cui scaturirà, in<br />

epoche recentissime, <strong>la</strong> decisione<br />

di proporre al Plenum del CSM il<br />

trasferimento del Dr. Montemurro.<br />

Ma come, diranno forse alcuni,<br />

esiste “un’accesa conflittualità<br />

che ha compromesso l’ordinario<br />

svolgimento dei rapporti all’interno<br />

del<strong>la</strong> Procura di Potenza”<br />

e ci vogliono ben otto anni prima<br />

che si propongano provvedimenti<br />

concreti? Altri, forse più sottili,<br />

magari arriveranno a chiedersi<br />

se, fra i due galli in lotta, ve ne<br />

fosse qualcuno nel giusto e qualcun<br />

altro nel torto. Se così fosse,<br />

chiedendo il trasferimento del<br />

Dr. Montemurro sembra si voglia<br />

attribuire <strong>la</strong> manchevolezza<br />

a codest’uomo. La vera questione<br />

è un’altra, quel<strong>la</strong> narrata dai fatti.<br />

Gli accadimenti narrano di un<br />

procedimento disciplinare, caute<strong>la</strong>re<br />

e urgente avviato nientemeno<br />

che dal Ministro del<strong>la</strong> Giustizia<br />

On. Clemente Mastel<strong>la</strong>. <strong>De</strong>stina-<br />

taria <strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese cui<br />

gli ispettori ministeriali guidati<br />

dall’ottimo Dr. Arcibaldo Miller<br />

contestarono l’inopportunità di<br />

esercitare le funzioni di Pubblico<br />

Ministero in alcuni procedimenti<br />

penali in cui erano coinvolti esponenti<br />

politici dell’amministrazione<br />

regionale. L’incompatibilità<br />

era dovuta al<strong>la</strong> contemporanea<br />

attività svolta dal “di lei marito”<br />

(Dr. Michele Cannizzaro) prima<br />

come direttore del centro di fisioterapia<br />

“Camillo Genovese srl” e<br />

poi come direttore generale dell’ASL<br />

“San Carlo” di Potenza. In<br />

entrambi i ruoli, il Dr. Cannizzaro<br />

aveva rapporti di interesse con gli<br />

indagati del<strong>la</strong> D.ssa Genovese. Il<br />

CSM decise in tempi istantanei e<br />

<strong>la</strong> D.ssa Genovese venne trasferita<br />

(maggio 2007) a svolgere funzioni<br />

di giudice a <strong>la</strong>tere in quel di<br />

Roma. Ma qui viene il bello, anzi<br />

l’inspiegabile: 1) Se si tratta di un<br />

procedimento “incolpevole”, cioè<br />

in cui non si contesta al Dr. Montemurro<br />

alcuna responsabilità dolosa;<br />

2) se l’unica preoccupazione<br />

è il ripristino “dell’ordinario svolgimento<br />

dei rapporti all’interno<br />

del<strong>la</strong> Procura di Potenza”, cosa<br />

peraltro pienamente confermata<br />

davanti al CSM dal Procuratore<br />

Capo reggente, Dr. Grippo, nell’ottobre<br />

2007; 3) se l’altra parte<br />

è felicemente approdata ad altra<br />

sede ed altro incarico; sapete<br />

spiegarvi perché gli illustri consiglieri<br />

del CSM chiedono il trasferimento<br />

del Dr. Montemurro per<br />

incompatibilità? Non tutti, però.<br />

Nel<strong>la</strong> commissione preposta, <strong>la</strong><br />

cosiddetta paradisciplinare, due<br />

consiglieri su sei si dichiarano<br />

contrari al trasferimento e <strong>sono</strong><br />

il Dott. Antonio Patrono (Presidente)<br />

ed il Dr. Livio Pepino entrambi<br />

togati. Ritengono invece<br />

che l’incompatibilità sia ancora<br />

un valido motivo per trasferire il<br />

Dr. Montemurro: Prof.ssa Letizia<br />

Vacca (vice-presidente, in quota<br />

PdCI), Avv. Gianfranco Anedda<br />

(in quota AN), Dr. Fabio Roia e<br />

Dr. Mario Fresa.<br />

Uno dei requisiti fondamentali<br />

per il provvedimento<br />

disciplinate del trasferimento<br />

d’ufficio pare sia l’attualità. Non<br />

vorremmo che si dica D.ssa Felicia<br />

Genovese per intendere Dr.<br />

Vincenzo Tufano, l’eccellentissimo<br />

Procuratore Generale del<strong>la</strong><br />

Corte d’Appello di Potenza. S.E.,<br />

infatti, ha avuto molto a dolersi<br />

delle dichiarazioni rese dal Dr.<br />

Vincenzo Montemurro, e da altri<br />

magistrati potentini al Dr. Luigi<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> come persone<br />

informate sui fatti nell’inchiesta<br />

“Toghe Lucane”. Cosa avrebbero<br />

dovuto fare, tacere? O raccontare<br />

<strong>la</strong> favo<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Lucania Felix, del<strong>la</strong><br />

Basilicata che sa governare, del<strong>la</strong><br />

Basilicata che Bello? Certo, non<br />

si è trattato di racconti piacevoli,<br />

siamo certi, neanche per chi li ha<br />

resi. Se c’è qualche magistrato da<br />

trasferire per incompatibilità ambientale<br />

occorre che vi siano motivazioni<br />

chiare e attuali. Solo così il<br />

Plenum del CSM potrà assumere<br />

decisioni ponderate, non vi pare?<br />

Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />

lismo, oppure si tratta solo del<strong>la</strong><br />

situation-commedy per l’introduzione<br />

al giornalismo. Come<br />

si fa ad intercettare un giornalista<br />

per mesi e mesi senza avere<br />

uno straccio di ipotesi di reato? E<br />

non venitemi a dire che avevate<br />

già sentito par<strong>la</strong>re di “concorso<br />

esterno in associazione per delinquere<br />

finalizzata al<strong>la</strong> diffamazione<br />

a mezzo stampa”; non ci<br />

credo! Dice bene Cossiga, quando<br />

<strong>la</strong>scia al<strong>la</strong> stampa il compito<br />

di control<strong>la</strong>re l’autonomia fra i<br />

poteri dello Stato. Anche se quello<br />

giudiziario più che un potere<br />

dovrebbe essere una funzione.<br />

Occorre, però, che l’informazione<br />

sia libera. Diversamente <strong>la</strong><br />

china che ormai abbiamo percorso<br />

sino al punto più basso non<br />

potremo mai pensare di poter<strong>la</strong><br />

risalire. Per molti è già così, loro<br />

stessi si concepiscono così: stanchi<br />

e svuotati. Il Presidente Giorgio<br />

Napolitano ha detto al Presidente<br />

Bush che si sbagliava, ma<br />

non <strong>sono</strong> certo che fosse sincero<br />

quando ha par<strong>la</strong>to.


Anno 5 n. 47<br />

Registrazione Tribunale di Matera<br />

Redazione<br />

Telefono 331.6504360<br />

Sabato 05 gennaio 2008 n° 207 - 11/03/2003<br />

via Gattini,22 - MATERA<br />

e.mail : ilresto@jumpy.it<br />

€ 0,90<br />

WOODCOCK HA SCOPERTO IL GRANDE VECCHIO<br />

EDITORIALE<br />

Al<strong>la</strong> fine qualcosa si muove<br />

anche per quel che riguarda<br />

l’informazione locale. E’ il<br />

caso (finalmente!) di vedere<br />

su alcuni quotidiani locali<br />

persino ampi spazi dedicati<br />

a vicende giudiziarie che<br />

per lungo tempo <strong>sono</strong> state<br />

coperte da un velo non certo<br />

pietoso, ma piuttosto di vero<br />

sviscerato opportunismo. E’<br />

il caso dell’inchiesta “Toghe<br />

lucane”. Qualche quotidiano<br />

locale l’ha snobbata e persino<br />

contrastata, in più occasioni,<br />

fino a criticare aspramente <strong>la</strong><br />

vicenda condotta dal PM di<br />

Catanzaro, Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>.<br />

In favore di personaggi<br />

influenti implicati in questa<br />

tormentata vicenda. Non<br />

accettando ed anzi mettendo<br />

sotto giudizio qualche scritto<br />

riportato sul nostro settimanale.<br />

Non sentendo nemmeno<br />

<strong>la</strong> necessità di esprimere<br />

un minimo di solidarietà<br />

nei nostri confronti quando<br />

siamo stati brutalmente messi<br />

al<strong>la</strong> gogna con sequestri e<br />

perquisizioni e con accuse<br />

infamanti. Partorite da<br />

fantasiose considerazioni<br />

di un magistrato materano,<br />

probabilmente teleguidato,<br />

in conclusioni azzardate e<br />

che travalicavano, in maniera<br />

più che palese, le nostre<br />

modeste intenzioni. Che <strong>sono</strong><br />

quelle di una seria e corretta<br />

informazione. Diventate in<br />

quel che si dice, insomma, un<br />

vero processo alle intenzioni!<br />

Trasformando cioè il racconto<br />

giornalistico dei fatti,<br />

peraltro supportati da idonea<br />

documentazione, in vere<br />

accuse denigratorie nei nostri<br />

confronti, senza il minimo<br />

straccio di una vera prova.<br />

Suggerite, con ogni probabilità,<br />

da una reazione inconsulta<br />

di un noto personaggio<br />

politico locale, invaghito dal<strong>la</strong><br />

sua presupponente credibilità<br />

di innominabilità e di onnipotenza.<br />

Che, con ogni probabilità,<br />

proprio adoperandosi<br />

Meglio tardi che mai!<br />

è su internet il sito:<br />

di Nino Grilli<br />

ad una veemente e spropositata<br />

reazione e affidandosi ad<br />

un certo potere giudiziario,<br />

apparso più che consenziente,<br />

ha mostrato il suo volto ed<br />

anche <strong>la</strong> sua insita prepotenza.<br />

Dal canto nostro abbiamo solo<br />

riportato fatti e vicende consolidate.<br />

Tratti da documenti<br />

pubblici. E non certo a nostra<br />

esclusiva disposizione. Che<br />

magari altri non hanno sentito<br />

il dovere morale e professionale<br />

di riportare. Per qualche<br />

partico<strong>la</strong>re convenienza. Per<br />

qualche spicciolo di pubblicità<br />

da difendere. Per timore di<br />

qualche ritorsione. Per incapacità<br />

o chissà perché. Le motivazioni<br />

pos<strong>sono</strong> essere diverse<br />

e le più disparate. Ci viene<br />

più facile affermare che non<br />

ne comprendiamo <strong>la</strong> ragione.<br />

Per non urtare <strong>la</strong> suscettibilità<br />

di nessuno. Come magari<br />

qualche altra testata ha fatto<br />

nei nostri riguardi quando si<br />

è accomunata nel<strong>la</strong> critica nei<br />

riguardi del<strong>la</strong> vicenda e, di<br />

conseguenza, anche nei nostri<br />

confronti. Certo è che viene<br />

spontaneo pensare che simili<br />

spropositate ed incomprensibili<br />

reazioni, di solito, <strong>sono</strong><br />

tipiche di chi potrebbe avere<br />

i famosi “scheletri nell’armadio”<br />

e che teme che possano<br />

venire al<strong>la</strong> luce. Altrimenti,<br />

non avendo nul<strong>la</strong> da temere,<br />

avendo <strong>la</strong> coscienza tranquil<strong>la</strong>,<br />

si guarderebbero bene dal rinfoco<strong>la</strong>re<br />

certe notizie. Facendo<br />

credere che quelle notizie<br />

siano state divulgate in maniera<br />

tale da offendere <strong>la</strong> dignità<br />

personale e professionale di<br />

qualcuno. Certo- lo ripetiamo-<br />

<strong>la</strong> presunzione d’innocenza è<br />

pur sempre valida. Ma siamo<br />

anche convinti che chi in<br />

questa condizione di innocenza<br />

è convinto di trovarsi, non<br />

avendo nul<strong>la</strong> da temere, non<br />

si <strong>la</strong>sci andare ad atteggiamenti<br />

di reazione stravolgenti,<br />

magari anche con l’intenzione<br />

di “fare male” ai suoi presunti<br />

antagonisti.<br />

S E T T I M A N A L E D E L L A B A S I L I C A T A<br />

“Quando arriva <strong>la</strong> fine, non tutti <strong>sono</strong> pronti ad affrontar<strong>la</strong>” ( M.K. Gandhi )<br />

di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

Nel<strong>la</strong> intercettazioni<br />

emerge il contributo dei<br />

DS nell’elezione a sindaco<br />

di Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico:<br />

hanno scelto loro il<br />

candidato del<strong>la</strong> Margherita,<br />

hanno “riservato un<br />

posto” per Saverio Acito<br />

e, forse, hanno persino<br />

votato il senatore di AN.<br />

Fra poco più di un mese, compirà<br />

un anno il primo atto pubblico<br />

del Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />

(sostituto procuratore presso<br />

<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

di Catanzaro) re<strong>la</strong>tivo alle inchieste<br />

giudiziarie che, con<br />

una qualche approssimazione,<br />

<strong>sono</strong> passate alle cronache col<br />

nome di “toghe lucane” che<br />

<strong>sono</strong> all’origine di altre successive<br />

(ma non meno note)<br />

che perseguono giornalisti e<br />

carabinieri. In realtà si tratta<br />

di diverse inchieste, alcune<br />

decine di corposi faldoni, che<br />

analizzano e contestano ipotesi<br />

di reato fra le più varie. Dall’associazione<br />

per delinquere<br />

finalizzata al<strong>la</strong> corruzione in<br />

atti giudiziari all’abuso d’ufficio;<br />

dal<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione del testo<br />

unico del<strong>la</strong> Legge Bancaria<br />

al<strong>la</strong> truffa aggravata in danno<br />

di banche, correntisti e risparmiatori;<br />

dal<strong>la</strong> malversazione<br />

nell’utilizzo di fondi pubblici<br />

al<strong>la</strong> erogazione di contributi<br />

(sempre, rigorosamente pubblici)<br />

per opere mai realizzate<br />

o col<strong>la</strong>udate come funzionanti<br />

e mai entrate in produzione.<br />

Anche gli indagati (tanti)<br />

<strong>sono</strong>, per così dire, variamente<br />

assortiti: deputati, senatori,<br />

avvocati, magistrati, banchieri<br />

e bancari, intraprenditori di<br />

lungo e breve corso, piccoli<br />

politici locali (<strong>la</strong> regione non<br />

ce ne voglia, più che una “diminutio”<br />

è una “constatatio”),<br />

membri del sottobosco amministrativo<br />

e dirigenziale degli<br />

enti pubblici e dei loro succedanei;<br />

ufficiali, sottufficiali e<br />

graduati delle varie “forze dell’ordine”.<br />

ARRIVA BETTER<br />

LA TUA SCOMMESSA<br />

SULLO SPORT<br />

CHE PUOI GIOCARE<br />

SOTTO CASA.<br />

Aggressione mediatica<br />

al<strong>la</strong> Basilicata, dissero in<br />

tanti che mentre formu<strong>la</strong>vano<br />

i proc<strong>la</strong>mi contro<br />

i media aggressori,<br />

si scopre che brigavano<br />

(come al solito) per sistemare<br />

piccoli e grandi<br />

affari privati.<br />

Ricordate le prime reazioni al<br />

blitz che, in uno con gli avvisi<br />

di garanzia, portò alle perquisizioni<br />

nelle abitazioni e negli<br />

uffici dei vertici delle Procure<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di Matera<br />

e Potenza ed al sequestro del<br />

cantiere del<strong>la</strong> città portuale<br />

“Marinagri”? Il grido che si<br />

levò dal mondo del<strong>la</strong> politica<br />

e di certo, marginale, giornali-<br />

Bar Tabacchi SACCO A.<br />

via Gattini,32 - MATERA<br />

tel. 0835 330592<br />

Tabaccheria F.lli LISURICI<br />

via Dante,101 - MATERA<br />

tel. 0835 261271<br />

Tabaccheria CICALE D.<br />

via Rido<strong>la</strong>,39 - MATERA<br />

tel. 0835 314652<br />

>> continua a pagina 2<br />

www.ilresto.net<br />

ABBONATI ON LINE E RICEVERAI IN ANTEPRIMA L’EDIZIONE DEL SABATO DIRETTAMENTE SUL TUO PC<br />

puoi contattare <strong>la</strong> redazione - inviare lettere - consultare l’ arretrato - leggere i nostri migliori articoli - ordinare i<br />

il nostro settimanale ora in tuttto il mondo<br />

>> Scoperto il grande vecchio<br />

dietro l’aggressione mediatica<br />

al<strong>la</strong> Basilicata...<br />

smo marchettaro? “Aggressione<br />

mediatica al<strong>la</strong> Basilicata”.<br />

Sì, <strong>la</strong> prima difesa fu un fuoco<br />

di sbarramento ad “alzo zero”.<br />

I vertici politici ed istituzionali<br />

par<strong>la</strong>rono di aggressione<br />

mediatica, come se vi fosse un<br />

disegno contro <strong>la</strong> regione lucana<br />

ed i suoi abitanti partorito<br />

in imprecisate conventicole.<br />

Non dimenticheremo, né consentiremo<br />

che si dimentichino<br />

le numerose, sentite e sbandierate<br />

testimonianze di solidarietà<br />

che giunsero al Sen. Emilio<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico che le notifiche<br />

catanzaresi ponevano al centro<br />

dell’associazione per delinquere<br />

finalizzata al<strong>la</strong> corruzione in<br />

atti giudiziari, punto di riferimento<br />

e coordinatore di varie<br />

attività (supposte criminose)<br />

volte ora a favorire e condizio-<br />

nare sentenze ora a insabbiare<br />

e portare al<strong>la</strong> prescrizione<br />

procedimenti di “amici”, a pilotare<br />

fallimenti e condizionare<br />

magistrati, anche abusando<br />

del suo ruolo di componente<br />

del Consiglio Superiore del<strong>la</strong><br />

Magistratura. Come, similmente,<br />

bisogna ricordare<br />

l’impegno che assunse il Presidente<br />

del<strong>la</strong> Regione Basilicata.<br />

Quel Vito <strong>De</strong> Filippo che<br />

proc<strong>la</strong>mò di conoscere anche<br />

ci fosse il “grande vecchio”<br />

che era dietro <strong>la</strong> strategia finalizzata<br />

a denigrare <strong>la</strong> Lucania<br />

ed i suoi abitanti; arrivando<br />

persino ad annunciare l’imminente<br />

rive<strong>la</strong>zione del terribile<br />

complotto. Ne avete più sentito<br />

par<strong>la</strong>re?


Sabato 05 gennaio 2008 IL RESTO 2<br />

Via Conversi, 1/3/5<br />

75100 Matera<br />

Tel. e Fax 0835 388067<br />

>> continua da pagina 1<br />

Nul<strong>la</strong>. L’argomento è quanto<br />

mai attuale, viste le recenti<br />

scoperte che giungono dalle<br />

solite intercettazioni telefoniche.<br />

Benedette intercettazioni!<br />

Ci sve<strong>la</strong>no un anno del<strong>la</strong> storia<br />

visto da dietro le quinte.<br />

Mentre formu<strong>la</strong>vano i proc<strong>la</strong>mi<br />

contro i media aggressori,<br />

si scopre che brigavano (come<br />

al solito) per sistemare piccoli<br />

e grandi affari privati.<br />

Me ne <strong>sono</strong> preoccupato<br />

solo perché si trattava di<br />

un caso umano. Un parroco<br />

che conosco segue<br />

da anni decine, forse<br />

centinaia di casi “umani”<br />

e mai, ripeto MAI, si<br />

è sognato di preoccuparsi<br />

che <strong>la</strong> cosa si sappia<br />

Dal<strong>la</strong> raccomandazione per seguire<br />

il decorso sanitario di un<br />

ricovero (con <strong>la</strong> preoccupazione<br />

solerte di far conoscere al<br />

paziente il nome dell’illustre<br />

intercessore. Sapete com’è,<br />

quando si va a votare bisognerà<br />

pur sapere a chi ricambiare<br />

tante amorevoli attenzioni)<br />

a quel<strong>la</strong> per <strong>la</strong> carriera di un<br />

primario, dall’acquisto di materiali<br />

per il centro di fisio-kinesi<br />

terapia privato (ma del<br />

direttore generale dell’Asl)<br />

Una delle esperienze più dolorose<br />

è il conflitto inconciliabile tra<br />

libertà e necessità. Ciò accade<br />

quando si tenta di determinare<br />

<strong>la</strong> nostra vita con una scelta autonoma.<br />

Il radicale impulso al<strong>la</strong> libertà è posto in<br />

crisi da due constatazioni diverse e tuttavia<br />

convergenti. L’una ci insegna che, per<br />

quanto giusti e validi siano i nostri motivi<br />

e eccellenti le nostre capacità, non è<br />

dato prevalere in ogni caso e con assoluta<br />

certezza sul corso degli eventi; l’altra,<br />

che occorre prendere atto che una azione<br />

rivolta a un fine, sebbene realizzata nel<br />

modo migliore, può essere foriera di conseguenze<br />

opposte a quelle desiderate. Il<br />

tragico è <strong>la</strong> consapevolezza del<strong>la</strong> problematicità<br />

e conflittualità del reale, l’accertamento<br />

del suo carattere ambiguo,<br />

quando non contraddittorio. Ma anziché<br />

rassegnarsi al fatalismo di fronte al<strong>la</strong> precarietà<br />

di ogni azione, <strong>la</strong> civiltà ellenica<br />

esorcizza il rischio e il sentimento del<strong>la</strong><br />

frustrazione scaricando le tensioni nel<strong>la</strong><br />

forma artistica del<strong>la</strong> tragedia. In tal modo<br />

riesce a oggettivare il mistero dell’insuc-<br />

L’altra storia<br />

Ogni cosa ha un prezzo. Non vi è riguardo per vincoli di partito, di amicizia, di fedeltà, di lealtà.<br />

alle forniture da garantire al<br />

medesimo fornitore di cui, evidentemente,<br />

il Direttore Generale<br />

ha sperimentato efficacia<br />

ed efficienza. Magari, qualcuno,<br />

dirà che si trattava di casi<br />

umani. Ah! Quanto buon cuore<br />

e quanta sensibilità, siamo<br />

commossi sino alle <strong>la</strong>crime.<br />

Perché, gli altri ma<strong>la</strong>ti non <strong>sono</strong><br />

pure casi umani? Oltre ai “più<br />

uguali”, adesso ci <strong>sono</strong> anche i<br />

“più umani”? Un parroco che<br />

conosco segue da anni decine,<br />

forse centinaia di casi “umani”<br />

e mai, ripeto MAI, si è sognato<br />

di preoccuparsi che <strong>la</strong> cosa si<br />

sappia. Men che meno che lo<br />

sappiano gli amma<strong>la</strong>ti. Sarà<br />

perché ha fatto voto (e professione)<br />

di povertà?<br />

....IL SINDACO DI AN APPOGGIATO DAI DS<br />

TRAGICI E BEATI<br />

cesso, del<strong>la</strong> rovina e del<strong>la</strong> condanna,<br />

quando non appaiono motivati da una<br />

colpa, riconoscendo in questo assurdo<br />

una condizione inevitabile dell’agire<br />

e del<strong>la</strong> vita stessa. Nel<strong>la</strong> prospettiva<br />

tragica, l’azione è sì <strong>la</strong> conseguenza<br />

di una decisione ma anche una scommessa<br />

con l’ignoto. L’ignoto assume<br />

<strong>la</strong> forma del<strong>la</strong> divinità, che ne diviene<br />

<strong>la</strong> metafora. Solo trucchi linguistici, o<br />

pure casualità o situazioni storiche che<br />

ci preesistono, trasformano gli dei negli<br />

arbitri del nostro destino. Credere,<br />

beatamente?, nel<strong>la</strong> Metafora/divinità è<br />

l’eterna conso<strong>la</strong>zione che ci salva dal<strong>la</strong><br />

disperazione che <strong>la</strong> nostra vita sia il risultato<br />

di un semplice nul<strong>la</strong>. Quel<strong>la</strong> che<br />

appare all’inizio una libertà è destinata<br />

a rive<strong>la</strong>rsi una necessità imposta dal-<br />

Margiotta evidenzia che<br />

il problema attuale è legato<br />

al<strong>la</strong> richiesta avanzata<br />

dal centro-destra<br />

che, anziché uno, aveva<br />

richiesto due posti ma<br />

Potenza (Antonio Potenza<br />

assessore al<strong>la</strong> sanità<br />

nell’attuale giunta<br />

regionale di Basilicata,<br />

ndr) lo tranquillizza chè<br />

<strong>la</strong> richiesta avanzata da<br />

tale fazione politica si<br />

sarebbe accontentata comunque<br />

di un posto, riservato<br />

a Saverio Acito<br />

Non sempre e non solo le telefonate<br />

“ascoltate” contengono<br />

notizie di reato, ma <strong>sono</strong> comunque<br />

interessanti per capire<br />

meglio i nostri interlocutori<br />

in materia di politica e gestione<br />

del<strong>la</strong> cosa pubblica. Vito <strong>De</strong><br />

Filippo e Salvatore Margiotta<br />

(ingegnere, docente universitario<br />

e par<strong>la</strong>mentare del<strong>la</strong> Margherita.<br />

Oggi Pd) discutono<br />

“che <strong>la</strong> questione riguardante<br />

Viti (Vincenzo Viti, già par<strong>la</strong>mentare<br />

del<strong>la</strong> DC, aspirante<br />

al<strong>la</strong> candidatura a Sindaco di<br />

Matera, ndr) è più complessa<br />

di quanto sembrava all’inizio”.<br />

“Margiotta spiega che<br />

una senatrice DS, responsabile<br />

enti locali, aveva chiamato<br />

La Corazza (Piero La Corazza,<br />

segretario per <strong>la</strong> Basilicata del<br />

Pd. All’epoca dei fatti segretario<br />

regionale DS, ndr) per verificare<br />

se eventualmente loro<br />

(i DS, ndr) erano intenzionati a<br />

ritornare sui loro passi in merito<br />

al<strong>la</strong> vicenda <strong>De</strong>ll’Acqua<br />

(Franco <strong>De</strong>ll’Acqua, candidato<br />

sindaco per <strong>la</strong> città di Matera<br />

di Pietro Araldo<br />

nel 2007. Battuto al ballottaggio<br />

da Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico,<br />

ndr)... Margiotta evidenzia che<br />

il problema attuale è legato al<strong>la</strong><br />

richiesta avanzata dal centrodestra<br />

che, anziché uno, aveva<br />

richiesto due posti ma Potenza<br />

(Antonio Potenza assessore<br />

al<strong>la</strong> sanità nell’attuale giunta<br />

regionale di Basilicata, ndr) lo<br />

tranquillizza chè <strong>la</strong> richiesta<br />

avanzata da tale fazione politica<br />

si sarebbe accontentata comunque<br />

di un posto, riservato<br />

a Saverio Acito (candidato sindaco<br />

alle comunadi di Matera<br />

dell’anno 2007, poi confluito al<br />

sostegno di Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico<br />

al turno di ballottaggio<br />

dove risultò vincente)”.<br />

Ogni cosa ha un prezzo,<br />

compresa <strong>la</strong> dignità e <strong>la</strong><br />

faccia tosta di salire su<br />

un palco e promettere<br />

alternative, di condannare<br />

“l’amministrazione<br />

uscente” che poi si difende<br />

in tribunale. Non<br />

vi è riguardo per vincoli<br />

di partito, di amicizia, di<br />

fedeltà, di lealtà.<br />

Tutte le intercettazioni citate<br />

<strong>sono</strong> dell’ultima decade di<br />

marzo 2007, prima che si decidessero<br />

candidati sindaco e<br />

liste. <strong>È</strong> solo un piccolo spaccato<br />

del<strong>la</strong> politica regionale.<br />

Emerge che il candidato del<br />

centro sinistra, che secondo gli<br />

accordi ufficiali spettava al<strong>la</strong><br />

Margherita, viene scelto dai<br />

DS. Che <strong>la</strong> coalizione di centro<br />

sinistra in regione, “riserva<br />

l’esterno. Goethe attribuisce a un conflitto<br />

inconciliabile l’essenza del tragico:<br />

<strong>la</strong> scelta dell’eroe tra più alternative<br />

è so<strong>la</strong>mente un inganno: una so<strong>la</strong> via<br />

si apre davanti all’eroe tragico, ed egli<br />

è forzato a seguir<strong>la</strong>. <strong>È</strong> ancora un agire<br />

quello di Oreste, Edipo o Fedra? Oppure<br />

è già un patire sotto l’apparenza dell’azione?<br />

Il patimento vero e proprio<br />

verrà poi, quando l’eroe sconterà nel<br />

disastro l’errore in cui è stato costretto.<br />

Il dolore è preceduto da un simu<strong>la</strong>cro<br />

di azione in cui <strong>la</strong> libertà soggettiva<br />

non è altro che una illusione. L’agire<br />

tragicamente può essere una modalità<br />

di funzionamento di un soggetto<br />

che allontana a un momento certo ma<br />

indefinito <strong>la</strong> stagione del disastro. Lo<br />

sanno bene i medici che si preoccupa-<br />

un posto” al candidato Saverio<br />

Acito il quale, presentatosi con<br />

una coalizione di liste civiche<br />

si “apparenterà” con Buccico<br />

ed i partiti del centro-destra.<br />

Tornano in mente le parole<br />

pronunciate da alcuni esponenti<br />

di spicco dei <strong>De</strong>mocratici<br />

di Sinistra che dichiaravano<br />

pubblicamente di essere<br />

loro a scegliersi l’avversario<br />

di <strong>De</strong>ll’Acqua al ballottaggio.<br />

Non ci interessa sapere quale<br />

“posto” sia stato riservato<br />

né se poi, al<strong>la</strong> promessa, sia<br />

seguito l’insediamento. Né di<br />

approfondire quanto è al vaglio<br />

dei magistrati, a ciascuno<br />

<strong>la</strong> propria croce. Bisogna però<br />

notare che <strong>De</strong> Filippo aveva<br />

ragione e, forse, possiamo azzardare<br />

il nome del “grande<br />

vecchio” che si nasconde dietro<br />

alle strategie mediatiche in<br />

uso (e abuso) in Italia. Si tratta<br />

del<strong>la</strong> “corruzione”, <strong>la</strong> corruzione<br />

degli animi prima che<br />

dei costumi. Il mucchio, come<br />

direbbe Tinto Brass è soffocante<br />

che pesa tutto sul<strong>la</strong> testa<br />

dei cittadini inermi, resi persino<br />

incapaci di distinguere fra<br />

maggioranza e opposizione.<br />

Tutto viene scritto prima che<br />

accada, sistematicamente determinato<br />

in accordi e scambi<br />

no quando l’equilibrio psicofisico di<br />

un individuo poggia più sull’“agito”<br />

che sul “pensato”. L’agire “occupa”<br />

spesso tutto lo spazio che dovrebbe<br />

essere occupato dal<strong>la</strong> mente. <strong>Chi</strong> è vittima<br />

di una tale fatalità si rive<strong>la</strong> più un<br />

peso che un sollievo per <strong>la</strong> comunità<br />

(spesso, <strong>la</strong> famiglia). Il conduttore di<br />

questa “bellissima” mente dovrebbe<br />

trasformare in modo personale quanto<br />

gli viene “vomitato” dentro dall’alto,<br />

dovrebbe limitare l’agito all’essenziale,<br />

dovrebbe tentare di comprendere<br />

l’unicità e <strong>la</strong> complessità delle situazioni<br />

e delle persone, anche se viste così<br />

da vicino da sembrare banali, che si<br />

presentano via via, con il trascorrere<br />

naturale delle stagioni. Il protagonista<br />

del<strong>la</strong> nostra assurda tragedia trova così<br />

Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />

segreti (ma non tanto). Ogni<br />

cosa ha un prezzo, compresa<br />

<strong>la</strong> dignità e <strong>la</strong> faccia tosta di<br />

salire su un palco e promettere<br />

alternative, di condannare<br />

“l’amministrazione uscente”<br />

che poi si difende in tribunale.<br />

Non vi è riguardo per vincoli<br />

di partito, di amicizia, di<br />

fedeltà, di lealtà. Eppure, in<br />

questa situazione che poteva<br />

apparire tragicamente cristallizzata,<br />

in un anno è successo<br />

di tutto. Quasi una rivoluzione<br />

copernicana. <strong>Chi</strong> avrebbe mai<br />

scommesso un nichelino che <strong>la</strong><br />

D.ssa Felicia Genovese (sostituto<br />

procuratore dell’atimafia<br />

potentina), il Dr. Michele Cannizzaro<br />

(Direttore Generale<br />

dell’Asl San Carlo di Potenza),<br />

il Dr. Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte (Procuratore<br />

Capo del<strong>la</strong> DDA di<br />

Potenza), <strong>la</strong> D.ssa Iside Granese<br />

(Presidente del Tribunale<br />

di Matera) sarebbero stati costretti<br />

a <strong>la</strong>sciare gli alti e prestigiosi<br />

incarichi che li rendevano<br />

temuti e ossequiati? <strong>Chi</strong><br />

avrebbe mai pensato che si potessero<br />

pubblicare fatti di cronaca<br />

giudiziaria senza le levate<br />

di scudi bi-partisan contro<br />

le “aggressioni mediatiche”?<br />

Qualcosa è già successo.<br />

Qualcosa è già cambiato.<br />

il suo unico margine di autonomia nell’accettazione<br />

di ciò che è fissato da una<br />

norma superiore e imperscrutabile. La<br />

tragedia è l’espressione del<strong>la</strong> esperienza<br />

che è imposta dal<strong>la</strong> ambiguità del reale,<br />

ambiguità che si riflette sul giudizio del<br />

personaggio tragico. A questa concezione<br />

dolorosa dell’autonomia umana si<br />

accompagna l’impossibilità di conciliare<br />

o di espiare il conflitto che determina<br />

il destino dell’eroe. Al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> sua<br />

rovina vi è un “errore” non imputabile<br />

a una scelta del soggetto, a un peccato<br />

del<strong>la</strong> sua volontà. Il marchio di una condanna<br />

“metafisica” preme sull’uomo<br />

e sul<strong>la</strong> donna, l’inevitabile impulso a<br />

una azione che vio<strong>la</strong> <strong>la</strong> sanzione esterna<br />

rendendoli colpevoli del loro agire. La<br />

tragedia è sorta come simbolo di questo<br />

mistero e ne porta a consapevolezza<br />

l’esistenza senza pretendere di spiegar<strong>la</strong>.<br />

Essa esprime <strong>la</strong> suprema dignità di<br />

chi sappia rivendicare <strong>la</strong> propria libertà,<br />

sia pure quel<strong>la</strong> di affrontare un destino<br />

di sconfitta e di morte, accettandolo ma<br />

non subendolo.


Sabato 12 gennaio 2008 IL RESTO 3<br />

di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

L’altra storia<br />

DATECI UN TAGLIO di e.g<br />

CITTADINI, QUI SI FA L’ITALIA O SI MUORE<br />

Il tempo scorre inesorabile<br />

anche se a volte <strong>la</strong> percezione<br />

che abbiamo del suo fluire<br />

è accelerata o rallentata. Così<br />

accade che, quasi senza averne<br />

coscienza, siamo arrivati all’epilogo<br />

di un’altra delle tappe (forse<br />

scadenze!) che segneranno <strong>la</strong><br />

storia giudiziaria e democratica<br />

del nostro Paese. Anche chi potrebbe,<br />

per esempio <strong>la</strong> stampa, <strong>la</strong><br />

televisione o, più c<strong>la</strong>ssicamente,<br />

il “mondo dell’informazione”,<br />

sembrano aver rinunciato a destare<br />

l’attenzione (e <strong>la</strong> memoria)<br />

del<strong>la</strong> cosiddetta opinione<br />

pubblica. <strong>È</strong> vero diranno alcuni<br />

e, dopo qualche conciliabolo in<br />

ufficio, penseranno in molti, abbiamo<br />

cose più gravi ed urgenti<br />

da affrontare. C’è il problema<br />

del<strong>la</strong> spazzatura che sommerge<br />

un’intera regione ed il suo bellissimo<br />

capoluogo; un tempo<br />

per<strong>la</strong> del Regno delle Due Sicilie.<br />

Capoluogo delle tecnologie più<br />

avanzate, casa delle officine di<br />

meccanica fine che vinsero l’appalto<br />

per <strong>la</strong> ferrovia nel<strong>la</strong> Santa<br />

Madre Russia. Proprio in quel<strong>la</strong><br />

Napoli capitale dello Stato con il<br />

più alto PIL d’Europa e con una<br />

banca centrale, il Banco di Napoli,<br />

trabordante oro e valute pregiate.<br />

Luogo d’arte e d’ingegno<br />

che ha segnato anche <strong>la</strong> storia e <strong>la</strong><br />

tradizione giuridica dell’Italia di<br />

oggi. Purtroppo, l’invasione dei<br />

Savoiardi, l’assoluta ignoranza<br />

di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

La settimana appena trascorsa<br />

è stata vissuta con<br />

una palpabile apprensione.<br />

Come ha dichiarato il<br />

Consigliere regionale Mollica, <strong>la</strong><br />

mattina si corre a leggere i giornali<br />

per vedere se par<strong>la</strong>no di te.<br />

L’ultima inchiesta rive<strong>la</strong>ta dal<strong>la</strong><br />

stampa lucana preoccupa un po’<br />

tutti, a quanto pare. Per <strong>la</strong> verità,<br />

non è che dalle sommarie intercettazioni<br />

pubblicate emergano gravi<br />

reati e, forse, non se ne intravedono<br />

nemmeno di veniali. Emerge<br />

“quello che tutti sanno”, che se si<br />

hanno amicizie e cuginanze si può<br />

chiedere qualche favore. Siamo a<br />

livello di cortesie, in alcuni casi, ma<br />

quando si par<strong>la</strong> di nomina per il<br />

tale primariato o <strong>la</strong> tal’altra direzione<br />

le cose s’ingarbugliano. Sapete<br />

com’è, quando uno s’amma<strong>la</strong> vorrebbe<br />

essere assistito dal miglior<br />

e rozzezza del<strong>la</strong> casa regnante<br />

passata al<strong>la</strong> storia più per le battaglie<br />

di letto che per l’audacia<br />

in guerra, ed una nobiltà imbelle,<br />

preoccupata di conservare<br />

qualche privilegio piuttosto che<br />

dare il sangue per <strong>la</strong> propria<br />

terra, segnò inesorabilmente <strong>la</strong><br />

fine di quell’epoca d’oro. Appena<br />

dopo “l’unità d’Italia”, le<br />

officine meccaniche vennero<br />

smantel<strong>la</strong>te in ossequio agli interessi<br />

degli inglesi, finanziatori<br />

del<strong>la</strong> spedizione del frammassone<br />

Giuseppe Garibaldi, e così <strong>la</strong><br />

commessa delle ferrovie russe<br />

medico possibile, anche se ha <strong>la</strong><br />

tessera del più sfigato dei partiti<br />

cui spetta solo un vice sostituto<br />

sindaco revisore. Invece ha un’altissima<br />

probabilità che il primario<br />

sia dei Ds, una un po’ meno<br />

alta che sia del<strong>la</strong> Margherita, poi<br />

tocca all’Udeur e via scendendo.<br />

Quando si arriva al fondo del<strong>la</strong><br />

maggioranza, iniziano le probabilità<br />

dei medici dell’opposizione,<br />

sempre più giù. Tutto questo<br />

passa in second’ordine, <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse<br />

Giuseppe Garibaldi<br />

passò ai britannici che, giacché<br />

c’erano, si presero anche le miniere<br />

di zolfo del<strong>la</strong> Sicilia (le più<br />

importanti dell’Europa dell’epoca.<br />

Quando lo zolfo era strategico<br />

esattamente come oggi il petrolio).<br />

Al<strong>la</strong> “nobiltà”, nel tempo,<br />

si è sostituita <strong>la</strong> borghesia cui il<br />

regno (prima) e <strong>la</strong> repubblica<br />

(poi) hanno riservato scampoli<br />

di potere e brandelli di privilegio.<br />

Quel<strong>la</strong> che oggi è “<strong>la</strong> casta”,<br />

secondo <strong>la</strong> mirabile e sintetica<br />

definizione coniata dal fortunato<br />

libro di Rizzo/Stel<strong>la</strong>. <strong>È</strong> stato un<br />

lento, progressivo e inesorabile<br />

politica non ha inteso nemmeno<br />

precisare, chiarire, spiegare. Ed<br />

anche <strong>la</strong> gente, tutto sommato,<br />

sembra condividere. Forse perché<br />

convinta di avere una salute<br />

di ferro o, più realisticamente,<br />

perché qualcuno a cui affidarsi in<br />

caso di bisogna, di riffa o di raffa,<br />

si trova sempre. L’unico barlume<br />

di “risposta” lo accenna l’ufficio<br />

del<strong>la</strong> presidenza del<strong>la</strong> regione.<br />

In pratica Vito <strong>De</strong> Filippo. Colui<br />

che, secondo intese telefoniche<br />

col Ministro Mastel<strong>la</strong>, avrebbe<br />

stabilito di licenziare Cannizzaro.<br />

Mentre, attraverso <strong>la</strong> via episto<strong>la</strong>re,<br />

invocava un chiarimento che<br />

smorzasse i toni e edulcorasse<br />

<strong>la</strong> realtà del<strong>la</strong> regione Basilicata:<br />

prontamente accontentato dal<strong>la</strong><br />

sibillina intervista concesso dal<br />

Ministro Mastel<strong>la</strong> al<strong>la</strong> ossequiosa<br />

testata regionale del<strong>la</strong> Rai Basilicata.<br />

Ebbene, tutta <strong>la</strong> preoccupazione<br />

di Vito <strong>De</strong> Filippo sembra<br />

concentrata sul<strong>la</strong> sua iscrizione o<br />

declino. Sino alle immagini di<br />

una regione letteralmente invasa<br />

dai rifiuti che altro non <strong>sono</strong><br />

se non <strong>la</strong> traduzione materiale<br />

del degrado morale e civile dell’intera<br />

nazione. Mentitori spudorati,<br />

ormai si contraddicono<br />

reciprocamente senza neanche<br />

provarne vergogna. “Non ero<br />

informato”, dice il Presidente<br />

del Consiglio, On. Romano<br />

Prodi. “Gli era stata prospettata<br />

<strong>la</strong> situazione e l’urgenza di<br />

affrontar<strong>la</strong> da oltre un anno”,<br />

ribatte il sindaco di Napoli<br />

Rosa Russo Jervolino. “Prometto<br />

un nuovo rinascimento<br />

per <strong>la</strong> città di Napoli e l’intera<br />

regione”, disse Antonio Bassolino;<br />

e poi spese due miliardi<br />

di euro, stanziati dallo Stato<br />

per risolvere <strong>la</strong> questione rifiuti,<br />

in consulenze e operazioni<br />

cliente<strong>la</strong>ri. Nul<strong>la</strong> possiamo aggiungere<br />

senza apparire come<br />

“chi uccide un uomo morto”,<br />

par<strong>la</strong>ndo del Ministro Alfonso<br />

Pecoraro Scanio o degli altri<br />

artefici di quest’ultimo capo<strong>la</strong>voro<br />

del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse politica italiota.<br />

Connesso con <strong>la</strong> questione<br />

delle responsabilità dei governanti<br />

o vicerè che dir si voglia<br />

è il procedimento disciplinare<br />

aperto presso il Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura contro<br />

il PM di Catanzaro Luigi <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong>. <strong>È</strong> questa <strong>la</strong> vicenda<br />

che tutti (quasi) concorrono a<br />

tacere, come si tace di un’onta.<br />

E non si sbagliano, direbbe<br />

il Procuratore Generale presso<br />

meno nel registro degli indagati.<br />

Qual è l’aspetto degno di rilevanza<br />

in questa vicenda di <strong>la</strong>na caprina?<br />

Boh! E veramente vogliamo<br />

credere che il PM Dr. Henry<br />

John Woodcock abbia chiesto al<br />

Gip D.ssa Gerardina Romaniello<br />

di chiedere al par<strong>la</strong>mento italiano<br />

l’autorizzazione all’utilizzo (per<br />

fini d’indagine e forse per giustificare<br />

provvedimenti caute<strong>la</strong>ri)<br />

delle raccomandazioni per <strong>la</strong> salute<br />

del<strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> di un salumiere<br />

o del cugino del fruttivendolo?<br />

Non può essere questo che mette<br />

in fibril<strong>la</strong>zione il mondo politico e<br />

giudiziario lucano. Intanto, in attesa<br />

che emergano elementi degni<br />

di cronaca, notizie “vere”, siamo<br />

curiosi di conoscere le posizioni<br />

dei politici su qualche problemino<br />

concreto concreto. Come mai nel<br />

merito del deliberato nel<strong>la</strong> seduta<br />

n. 33 del Consiglio Provinciale<br />

di Salerno <strong>sono</strong> intervenuti dopo<br />

quasi due settimane? Reca <strong>la</strong> data<br />

<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza;<br />

se possiamo permetterci di<br />

usare una sua efficace e ripetuta<br />

espressione lessicale. Quello<br />

che va in scena nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> del<br />

Plenum del CSM è l’ennesimo<br />

atto del<strong>la</strong> tragedia scritta a diverse<br />

mani dai vertici delle istituzioni<br />

repubblicane. Potremmo<br />

intito<strong>la</strong>r<strong>la</strong>: “cronaca di una<br />

morte annunciata” ma, come<br />

spesso accade nel<strong>la</strong> commedia<br />

napoletana, alle <strong>la</strong>crime si alternano<br />

le risa. <strong>È</strong> <strong>la</strong> forza di un popolo<br />

che non si rassegna anche<br />

di fronte alle montagne di immondizia<br />

e che conserva un’ultima<br />

arma per non soccombere:<br />

l’ironia. Allora <strong>la</strong> chiameremo:<br />

“armiamoci e partite”. Prima<br />

vengono i proc<strong>la</strong>mi, le alte grida<br />

e gli annunci solenni. Poi,<br />

quando qualche sconsiderato<br />

magistrato indaga, procede,<br />

applica <strong>la</strong> Legge, allora inizia il<br />

sabotaggio. Trasferitelo, dice il<br />

Ministro Clemente Mastel<strong>la</strong>, in<br />

procinto di essere iscritto fra gli<br />

indagati. Avocazione! Avocazione!<br />

dice l’avvocato generale<br />

Dolcino Favi, facente funzioni<br />

di Procuratore Generale a Catanzaro.<br />

Acquisite i faldoni,<br />

prima che ritorni in ufficio, dice<br />

il Procuratore Capo di Catanzaro<br />

Mariano Lombardi (che<br />

pochi mesi prima aveva avuto<br />

mandato, dal Procuratore Capo<br />

di Potenza Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte,<br />

di bloccare un giornalista “questo<br />

è un pazzo pericolosissimo,<br />

perché ormai ha inquinato... e<br />

del 21 dicembre 2007 e stabilisce: -<br />

di “indicare, come indica, l’area di<br />

cava in località Serre Arenosa nel<br />

Comune di Caggiano , quale sito<br />

idoneo per <strong>la</strong> realizzazione di una<br />

discarica provinciale”; - di precisare<br />

che l’indicazione del sito di<br />

discarica provinciale prelude al<strong>la</strong><br />

sua immediata realizzazione. <strong>De</strong><br />

Filippo rassicura, costituisce una<br />

sorta di unità di crisi, ma non dice<br />

chiaramente cosa intende fare.<br />

Soprattutto, né lui né altri si pongono<br />

il problema di conoscere<br />

cosa trasportano quegli autotreni<br />

di società campane, tipo “pellicano”,<br />

che a centinaia attraversano<br />

<strong>la</strong> SS 407 Basentana. Il traffico va<br />

avanti da anni, verso dove? Per<br />

consegnare cosa? Al<strong>la</strong> luce delle<br />

mezze verità che sembrano emergere<br />

dall’immondezzaio campano,<br />

c’è da temere il peggio. Magari,<br />

pigramente, possiamo sperare<br />

che <strong>la</strong> Lucania sia solo terra di<br />

passaggio e rinunciare alle mete<br />

Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />

fa danni, fa molti danni... è una<br />

mina vagante che ha prodotto<br />

danni e che ora bisogna bloccare.<br />

Io ho par<strong>la</strong>to con Mariano<br />

Lombardi e ho detto mo’ ti<br />

devi muovere; e mo’ basta!”).<br />

“Incolpazioni” a raffica, dispone<br />

Mario <strong>De</strong>lli Priscoli – Procuratore<br />

Generale presso <strong>la</strong><br />

Suprema Corte di Cassazione<br />

che è indicato in alcune conversazioni,<br />

riferite in diverse<br />

sedi inquirenti, quale “debitore<br />

morale” per via di oscure vicende<br />

legate all’omicidio di Via<br />

Poma. In questo contesto, alle<br />

domande di chiarezza di tanti<br />

cittadini che manifestano sconcerto<br />

e indignazione, arrivano<br />

le parole del capo dello Stato,<br />

Sen. Giorgio Napolitano, che è<br />

anche Presidente del Consiglio<br />

Superiore del<strong>la</strong> Magistratura.<br />

Uno si aspetterebbe una discesa<br />

in campo con tutte le medaglie<br />

sul petto e gli a<strong>la</strong>mari tirati a lucido.<br />

Invece no! Silenzio, invoca,<br />

nascondimento. <strong>De</strong>filossi?<br />

(espressione tratta da una fiaba<br />

a cartoni animati. Equivalente a<br />

“si defilò?”, ndr). Proprio così,<br />

defilossi. E con lui il suo vice al<br />

CSM, l’On. Nico<strong>la</strong> Mancino. E<br />

mentre loro tacciono, <strong>la</strong> casta<br />

prospera. E mentre loro ignorano,<br />

l’Italia muore. <strong>De</strong>l resto lo<br />

disse anche Garibaldi: “qui si fa<br />

l’Italia o si muore”. Non abbiamo<br />

scelta, dobbiamo farci carico<br />

del<strong>la</strong> responsabilità di fare<br />

l’Italia, ne va del<strong>la</strong> nostra vita.<br />

Intercettazioni: in attesa che emergano elementi importanti, notizie “vere” sul<strong>la</strong> politica lucana<br />

ioniche e ca<strong>la</strong>bresi per <strong>la</strong> vacanze.<br />

Se non fosse che il 100% dei campioni<br />

d’acqua prelevati nel<strong>la</strong> valle<br />

del Basento risulta inquinata da<br />

svariati agenti chimici con livelli<br />

molte volte superiori alle soglie di<br />

Legge. Se non fosse che, incredibilmente,<br />

non si tengono registri<br />

e statistiche accessibili al pubblico<br />

dell’incidenza delle ma<strong>la</strong>ttie<br />

neop<strong>la</strong>stiche per comune. Se non<br />

fosse che... Ma <strong>la</strong> politica ha altre<br />

urgenze, ha altro da dibattere.<br />

Preferisce farlo in privato, vedremo<br />

lunedì 14 gennaio in consiglio<br />

regionale. Vedremo se qualcuno<br />

avrà il fegato di spiegare ai cittadini<br />

elettori che caspita sta succedendo<br />

in Basilicata, verso quali<br />

prospettive intende remare <strong>la</strong><br />

politica regionale, quale sviluppo<br />

ci aspetta. Magari si sarà anche<br />

chiarito se <strong>De</strong> Filippo è indagato<br />

o meno. Così, con l’anima in<br />

pace, potrà farci sentire anche <strong>la</strong><br />

sua opinione.


Sabato 19 gennaio 2008 IL RESTO 5<br />

La Repubblica delle Banane e l’Impero del Sol Levante<br />

di Bianca Novelli<br />

Dopo aver esaurito tutti<br />

gli aggettivi ed anche<br />

molti dei sostantivi<br />

più appropriati nei<br />

mesi ormai passati, è impresa<br />

ardua commentare gli ultimi<br />

accadimenti. Anche solo riferirli,<br />

per <strong>la</strong> verità. Provate ad<br />

ascoltare le dichiarazioni rese<br />

da un Prodi qualsiasi, da un<br />

Mastel<strong>la</strong>, da un Mancino (per<br />

quelle “di un Napolitano” avrete<br />

da penare, ormai scomparso<br />

dal<strong>la</strong> vita pubblica. Più di lui<br />

incide l’usciere del Quirinale!);<br />

provateci e poi sforzatevi di<br />

scriverle, talis et qualis. Vedrete<br />

che <strong>la</strong> mano si rifiuta, come nei<br />

sogni in cui vorreste correre ma<br />

le gambe <strong>sono</strong> lente e legnose e<br />

l’uomo nero vi raggiunge inesorabilmente.<br />

Come si fa! Pretendere<br />

di ingannare spudoratamente<br />

60 milioni di cittadini su<br />

tutto, ogni sil<strong>la</strong>ba contrasta con<br />

<strong>la</strong> realtà. Fortunatamente oltre<br />

all’udito abbiamo gli altri sensi<br />

che compensano. In partico<strong>la</strong>re,<br />

di questi tempi, è l’odorato che<br />

ci soccorre. Specie nelle zone<br />

del<strong>la</strong> Campania in cui “entro le<br />

prossime 24 ore (dieci giorni fa,<br />

ndr) adotteremo soluzioni radicali”.<br />

Prodi si è assunto in prima<br />

persona l’impegno di risolvere<br />

<strong>la</strong> monnezza, ha fatto le solite<br />

dichiarazioni roboanti. Ha detto<br />

che in un Paese che si rispetti<br />

è vergognoso che le scuole vengano<br />

chiuse per immondizia<br />

incombente. Poi, <strong>sono</strong> passati<br />

dieci giorni, l’immondizia aumenta<br />

e le soluzioni radicali<br />

non si vedono. Quanto durano<br />

24 ore di Romano? Spunta il<br />

tenero Napolitano che si adombra<br />

per l’attenzione che <strong>la</strong> stampa<br />

estera dedica ai rifiuti campani.<br />

Lui preferirebbe che tutti<br />

facessero finta di niente. Come<br />

se il fatto che <strong>la</strong> quinta (tale era)<br />

potenza industriale del mondo<br />

sia sommersa dai rifiuti e, a breve,<br />

invasa dai topi sia un fatto<br />

di secondaria importanza. A<br />

proposito di topi, in Brasile ne<br />

hanno avvistato uno lungo tre<br />

metri del peso di alcuni quintali.<br />

Speriamo che non sappia<br />

leggere, <strong>la</strong> Campania non gradirebbe<br />

questo genere di turisti.<br />

Così ci tocca sentire anche il<br />

“sereno” Nico<strong>la</strong> Mancino, vicepresidente<br />

del CSM chiamato a<br />

presiedere il procedimento disciplinare<br />

contro Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>:<br />

“insomma, possibile che<br />

non riusciamo a far fuori questo<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>”? Però è sereno,<br />

questo desiderio lo vive serenamente,<br />

beato lui. Così sereno<br />

che ha dichiarato tutta <strong>la</strong> solidarietà<br />

all’ex Ministro Clemente<br />

Mastel<strong>la</strong> che aveva indegnamente<br />

attaccato <strong>la</strong> Magistratura<br />

in Par<strong>la</strong>mento. In fondo Mastel<strong>la</strong><br />

è da comprendere. Il magistrato<br />

che lo ha indagato ed ha<br />

chiesto l’arresto di sua moglie<br />

non potrà essere trasferito: <strong>la</strong><br />

competenza è già passata ad altra<br />

procura; né il procedimento<br />

può essere avocato, giacché è<br />

in “viaggio” verso Napoli. Più<br />

difficile condividere <strong>la</strong> solidarietà<br />

fornitagli da Mancino. Lui<br />

che, vice-presidente del CSM,<br />

avrebbe il dovere (esercitato a<br />

fasi alterne, per <strong>la</strong> verità) di tute<strong>la</strong>re<br />

i magistrati e che, invece,<br />

ad un primario quotidiano ribadisce<br />

che in Italia non esiste<br />

un problema <strong>giustizia</strong>. <strong>È</strong> come<br />

nelle allucinazioni: Il ministro<br />

del<strong>la</strong> Giustizia è indagato per<br />

reati gravissimi (lo era anche a<br />

Catanzaro da alcuni mesi); sua<br />

moglie è agli arresti domiciliari;<br />

uno stuolo di magistrati complotta<br />

per delegittimare il Dr.<br />

Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> colpevole di<br />

aver indagato “troppo in alto”;<br />

l’interim del<strong>la</strong> Giustizia (dopo<br />

le doverose dimissioni di Mastel<strong>la</strong>)<br />

è finito al premier Roma-<br />

La Polis<br />

IL PRESIDENTE NIGRO IN GIAPPONE PER MOTIVI ISTITUZIONALI. TORNERA’ DOPO LE BRUTTE NOTIZIE ?<br />

no Prodi, anch’egli indagato a<br />

Catanzaro. Ma per Nico<strong>la</strong> Mancino<br />

non c’è un problema <strong>giustizia</strong>?<br />

Mah! A ramengo Mancino.<br />

Incredibile <strong>la</strong> dichiarazione<br />

del leghista Maroni, l’abbiamo<br />

risentita sette volte prima di<br />

scriverne: “solidarietà politica a<br />

Clemente Mastel<strong>la</strong>”.<br />

Terrificante, chissà come saranno<br />

contenti i suoi amici di<br />

partito. Tutto il mondo è paese,<br />

così dal<strong>la</strong> Padania al<strong>la</strong> Basilicata<br />

nul<strong>la</strong> cambia. Succede che a<br />

Matera inizi il processo per <strong>la</strong><br />

nomina di un dirigente del<strong>la</strong><br />

Provincia di Matera: tale ing.<br />

Domenico Pietroco<strong>la</strong>. Imputati<br />

Giovanni Carelli (all’epoca Presidente<br />

del<strong>la</strong> Provincia di Matera)<br />

e tutta <strong>la</strong> sua giunta. Abuso<br />

d’ufficio e rifiuto d’atto dovuto.<br />

Fra i difensori di due degli imputati,<br />

il noto avvocato Emilio<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico, lo stesso che<br />

difende l’ing. Pietroco<strong>la</strong> oggi<br />

agli arresti domiciliari per ordinanza<br />

del<strong>la</strong> Procura di Santa<br />

Maria Capua Vetere, nell’ambito<br />

del procedimento penale che<br />

coinvolge Mastel<strong>la</strong>, sua moglie<br />

e molti suoi colleghi di partito<br />

(Udeur). Ed è sempre Buccico,<br />

questa volta però, nel<strong>la</strong> veste<br />

di senatore AN, che app<strong>la</strong>ude<br />

convintamente l’arringa del<br />

Ministro Mastel<strong>la</strong> contro <strong>la</strong> Magistratura.<br />

Di cosa è accusato<br />

l’ing. Pietroco<strong>la</strong>? Di aver favorito<br />

una ditta di Benevento in un<br />

appalto concorso per <strong>la</strong> realizzazione<br />

di una strada provinciale.<br />

Forse qualche fedele lettore lo<br />

ricorderà, da questo giornale<br />

avevamo già segna<strong>la</strong>to l’anomalia<br />

di tre appalti indetti dall’ente<br />

provinciale con il metodo<br />

dell’appalto concorso. Il Presidente,<br />

Dr. Carmine Nigro, e <strong>la</strong><br />

sua giunta hanno tirato dritto,<br />

ignorando anche i rilievi mossi<br />

dalle organizzazioni di categoria<br />

e dall’Autorità di Vigi<strong>la</strong>nza<br />

sugli appalti pubblici. Forse era<br />

convinto dei suoi mezzi o forse<br />

si fidava di alcuni amici importanti.<br />

Adesso si trova in Giappone<br />

per motivi istituzionali,<br />

siamo curiosi di conoscerli ma<br />

resisteremo fino al suo ritorno.<br />

Speriamo che il viaggio gli porti<br />

buone nuove, perché quelle che<br />

troverà a Matera non gli saranno<br />

granché gradite.<br />

VI ASPETTIAMO IL 14 FEBBRAIO<br />

Concessionario, Distributore Pezzi di Ricambio, Centro riparazione Peugeot, Autonoleggio Europcar<br />

Via dell’ Artigianato, 10 (Zona PAIP) - 75100 Matera - Tel. 0835 388666 - Fax 0835 388674<br />

E-mail : lionservice@tiscali.it - www.lionservice.peugeot.it<br />

L’elezione all’Ordine degli avvocati<br />

fra toghe e grembiulini?<br />

di Franco Venerabile<br />

Quando leggerete questo<br />

articolo, forse, gli<br />

avvocati del<strong>la</strong> provincia<br />

di Matera avranno<br />

già votato per il rinnovo del<br />

Consiglio Provinciale dell’ordine<br />

forense. O staranno lì lì per<br />

farlo. Ai non addetti ai <strong>la</strong>vori,<br />

probabilmente, <strong>la</strong> cosa risulterà<br />

del tutto insignificante. Fatti<br />

loro! Beh, in verità, <strong>sono</strong> fatti<br />

anche nostri. Sono fatti di tutti<br />

i cittadini. Gli ordini professionali,<br />

seppur non in modo così<br />

pregnante come ai tempi delle<br />

corporazioni, rappresentano<br />

i luoghi privilegiati del<strong>la</strong> dialettica<br />

e del<strong>la</strong> “messa in gioco”<br />

del<strong>la</strong> partecipazione al<strong>la</strong> vita<br />

civile del paese. Sia che li si<br />

veda sotto l’aspetto dell’organizzazione<br />

interna ed autorego<strong>la</strong>nte,<br />

sia che se ne consideri <strong>la</strong><br />

dialettica ed i collegamenti con<br />

i diversi ordini. Un modo virtuoso<br />

per ristabilire un dialogo<br />

fra le componenti istituzionali<br />

“private” che giocano un rilevante<br />

ruolo pubblico. Potrebbe<br />

costituire, senza presunzione di<br />

determinare fatti storici, <strong>la</strong> base<br />

per un superamento di quello<br />

che sino a vent’anni fa era<br />

il confronto e <strong>la</strong> dialettica fra i<br />

partiti politici; oggi ridotti a gestione<br />

e controllo degli interessi<br />

di una vasta oligarchia di personaggi<br />

improbabili che, spesso<br />

senza averne alcuna capacità,<br />

gestiscono <strong>la</strong> “cosa pubblica”.<br />

Lo sfascio ed il pattume diffuso,<br />

ne danno ampia testimonianza.<br />

Ecco perché è utile fermarsi a<br />

cogliere <strong>la</strong> novità che vede gli<br />

avvocati materani protagonisti,<br />

dopo alcuni decenni, di un<br />

confronto fra due diverse liste<br />

che aspirano a rappresentarli in<br />

seno al consiglio provinciale forense.<br />

Sino all’ultima consiliatura,<br />

l’elezione avveniva sul<strong>la</strong><br />

base di un unica lista e, se non<br />

andiamo errati, mediante dichiarazione<br />

di voto palese. Immaginate<br />

quale imbarazzo nel<br />

dover indicare pubblicamente<br />

il candidato “preferito” davanti<br />

a tutti i colleghi, amici e sodali.<br />

Nel<strong>la</strong> tornata di sabato 19 Gennaio,<br />

invece, le regole dovreb-<br />

bero cambiare. Due distinte<br />

liste e voto a scrutinio segreto.<br />

<strong>Chi</strong>ssà. Il Presidente uscente,<br />

Avv. Nuccio Labrio<strong>la</strong>, cederà il<br />

passo all’Avv. Francesco Berardengo<br />

oppure all’Avv. Nico<strong>la</strong><br />

Cataldo. Ciascuno sostenuto<br />

al<strong>la</strong> carica di Presidente dell’Ordine<br />

da una nutrita lista di<br />

“colleghi”, candidati a loro volta<br />

al<strong>la</strong> carica di consigliere. Per<br />

<strong>la</strong> massima serenità nell’elezione,<br />

forse, sarebbe utile che lo<br />

stimato Avv. Francesco Berardengo<br />

chiarisse pubblicamente<br />

(o, quantomeno, fra i colleghi<br />

avvocati) <strong>la</strong> sua attuale posizione<br />

rispetto al<strong>la</strong> Massoneria.<br />

Egli, infatti, risulta presente<br />

nel<strong>la</strong> “lista Cordova” del 1992<br />

al pari del Presidente uscente,<br />

Giuseppe Labrio<strong>la</strong>. Un elenco<br />

di iscritti all’obbedienza massonica<br />

di cui molto si è par<strong>la</strong>to<br />

negli ultimi tempi e fra i quali<br />

ricordiamo anche il Dr. Michele<br />

Cannizzaro, con lo stesso Avv.<br />

Labrio<strong>la</strong> indagato nel Procedimento<br />

Toghe Lucane. L’avvocato<br />

Labrio<strong>la</strong> ha già chiarito di<br />

essere attualmente totalmente<br />

estraneo alle logge, così pure il<br />

Dr. Cannizzaro che si è “assonnato”<br />

da tempo, non trovando<br />

stimo<strong>la</strong>nte l’esperienza dell’Oriente<br />

(più o meno Grande<br />

che fosse). La necessità di una<br />

dichiarazione esplicativa da<br />

parte dell’Avv. Berardengo, a<br />

nostro avviso, s’impone. Non<br />

già perché l’esperienza massonica<br />

sia di per sé disdicevole,<br />

anzi tutt’altro. Ma occorre che<br />

sia chiaro se egli è tenuto (e se<br />

fosse attualmente componente<br />

attivo di una Loggia lo sarebbe)<br />

al vincolo di solidarietà privilegiata<br />

verso i confratelli, cosa<br />

che potrebbe contrastare con il<br />

ruolo di presidente dell’ordine<br />

che gli imporrebbe equanimità<br />

verso tutti gli avvocati, anche<br />

quelli senza grembiulini! Diversamente,<br />

se egli fosse “assonnato”<br />

o, comunque, non<br />

più iscritto, resterebbe solo una<br />

curiosità statistica che vedrebbe<br />

<strong>la</strong> sua (eventuale) presidenza<br />

succedersi a quel<strong>la</strong> dell’Avv.<br />

Labrio<strong>la</strong>. Una sorta di passaggio<br />

del testimone fra ex-massoni,<br />

ma questo dipenderà dall’esito<br />

dello scrutinio segreto!<br />

Politica fai da te o Elogio del<strong>la</strong> lentezza?<br />

di Carmine Grillo<br />

La civiltà di un paese - dichiarava<br />

in un seminario<br />

materano (negli anni<br />

Novanta) il Responsabile<br />

nazionale del<strong>la</strong> Protezione<br />

civile Franco Barberi - si misura<br />

dal suo grado di sicurezza.<br />

A distanza di anni i moniti del<br />

prof. Barberi, forse, <strong>sono</strong> caduti<br />

nel nul<strong>la</strong>. E’ sotto gli occhi di<br />

tutti lo scempio ultimo del caso<br />

“rifiuti” del<strong>la</strong> Campania che comincia<br />

a coinvolgere anche le altre<br />

regioni, vicine e lontane. Ma<br />

tutti devono essere solidali con<br />

le popo<strong>la</strong>zioni che vivono enormi<br />

disagi sul piano del<strong>la</strong> salute<br />

pubblica. E i Politici sembrano<br />

non sentirsi coinvolti date le lungaggini<br />

nel trovare le adeguate<br />

soluzioni che le popo<strong>la</strong>zioni…<br />

attendono da diversi lustri. Tant’è.<br />

La problematica richiama<br />

l’interrogativo “Politica del fai<br />

da te o Elogio del<strong>la</strong> lentezza?”.<br />

La sicurezza, forse, non è una<br />

priorità, ma un optional. Come<br />

d’altronde risulta un optional,<br />

forse, <strong>la</strong> sicurezza sul fronte delle<br />

infrastrutture viarie del<strong>la</strong> Lucania<br />

e più specificatamente di<br />

quelle da e per <strong>la</strong> città dei Sassi. E<br />

più precisamente delle arterie ss<br />

99 Matera-Altamura e 96 per il<br />

proseguimento per Bari. Manca<br />

una politica di forte e decisa intesa<br />

fra i vari compartimenti dei<br />

due capoluoghi appulo-lucani<br />

per dare soluzione ad una statale<br />

che vede solo il primo tronco di<br />

pertinenza materana (di pochi<br />

chilometri) già interessato dai<br />

<strong>la</strong>vori di ampliamento a quattro<br />

corsie. E che rischia di rimanere<br />

una incompiuta proprio perché<br />

per il collegamento sino ad Alta-<br />

mura i fondi <strong>sono</strong> a rischio esaurimento.<br />

Per Bari <strong>la</strong> quattro corsie<br />

(che rientra negli altri tre tronchi)<br />

è tutta ina alto mare. E ciò, viene<br />

sottolienanato da vari repsonsabili<br />

istituzionali che hanno richiesto<br />

il diretto interessamento del<br />

ministro Antonio Di Pietro. Per<br />

un intervento che possa sbloccare<br />

e dare spazio alle ataviche<br />

istanze del<strong>la</strong> collettività. Ma non<br />

è solo sul<strong>la</strong> rotabile Matera-Bari<br />

che sussistono difficoltà. Anche<br />

<strong>la</strong> ss 7 Appia, Matera-Ferrandina/Basentana,<br />

e <strong>la</strong> Bradanica<br />

<strong>la</strong>sciano l’amaro in bocca. La ferrovia,<br />

da e per <strong>la</strong> città dei Sassi,<br />

Patrimonio del’Umanità, rimane<br />

propriamente tabù. E <strong>sono</strong> tanti<br />

gli utenti, come pure qualche<br />

Consigliere regionale, che ri-vangano<br />

le difficoltà che richiedono<br />

soluzioni urgenti. Sul piano nazionale<br />

Mario Segni, leader Comitato<br />

promotore referendum,<br />

ha dichiarato qualche giorno fa<br />

(in una trasmissione televisiva)<br />

che “La politica non riesce a decidere,<br />

non riesce a governare”. E<br />

questo pensiero sembra calzare<br />

su più fronti, tra i quali il lentissimo<br />

iter che vede il mondo del<strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong>, interessato agli aumenti<br />

attesi da due anni (per il biennio<br />

contrattuale scaduto già da tempo<br />

e firmato dalle parti qualche<br />

mese addietro!), ancora in attesa<br />

di percepire quanto dovuto. I<br />

sindacalisti del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> <strong>sono</strong> allibiti,<br />

sconcertati anch’essi per <strong>la</strong><br />

mancata applicazione del CCNL.<br />

Sollecitano il dipartimento al<br />

ramo a rendere operativo quanto<br />

già firmato. A ciò si aggiunge<br />

<strong>la</strong> mobilitazione, di questi ultimi<br />

giorni, dei metalmeccanici che<br />

chiedono un aumento che <strong>la</strong>scia<br />

un altrettanto amaro in bocca.<br />

E <strong>la</strong> politica va…


Anno 5 n. 51<br />

Registrazione Tribunale di Matera<br />

Redazione: via Gattini,22 - MATERA<br />

sito internet: www.ilresto.net<br />

Sabato 02 febbraio 2008 n° 207 - 11/03/2003<br />

telefono 331.6504360<br />

e.mail : ilresto@jumpy.it<br />

€ 0,90<br />

DEDICATO ALL’AGENTE HGW XX/7<br />

EDITORIALE<br />

Any p<strong>la</strong>ce, any time, any device<br />

Per quale futuro l’Italia<br />

sta gettando le sue basi?<br />

In una società in continua<br />

evoluzione l’informazione<br />

diventa fondamentale. Serve<br />

anche a tenersi sempre<br />

più aggiornati sui fenomeni<br />

tecnologici di cui non riusciamo<br />

più a farne a meno.<br />

Che oramai adoperiamo con<br />

frequenza quasi maniacale.<br />

Essere informati è oramai<br />

una necessità. Poter accedere<br />

a ogni tipo di informazione,<br />

in qualsiasi luogo,<br />

in qualsiasi momento e con<br />

qualsiasi strumento sarà<br />

una delle caratteristiche<br />

fondamentali del<strong>la</strong> società<br />

nel<strong>la</strong> sua evoluzione futura.<br />

«Any p<strong>la</strong>ce, any time, any<br />

device» come ama ripetere<br />

Bill Gates, il vero guru dei<br />

tempi moderni e dei fenomeni<br />

moderni di comunicazione.<br />

Le incertezze del futuro,<br />

da monitorare con una<br />

certa attenzione, riguardano<br />

soprattutto le nuove generazioni.<br />

Tra questi c’è chi ha<br />

già acquisito entusiasmo e<br />

sicurezza, ma ci <strong>sono</strong> anche<br />

coloro che, con i loro dubbi,<br />

non sanno ancora che cosa<br />

intendono fare in futuro. E’<br />

una scelta, però, che comunque<br />

non risulta facile.<br />

Che li costringe in qualche<br />

modo a guardarsi dentro.<br />

A confrontarsi. A riflettere.<br />

Ad e<strong>la</strong>borare progetti. Al<strong>la</strong><br />

partecipazione attiva agli<br />

eventi quotidiani. All’individuazione<br />

di quelle<br />

sinergie coinvolgenti utili<br />

per rappresentare le esigenze<br />

del<strong>la</strong> realtà giovanile. Al<br />

dialogo con le istituzioni.<br />

Una scuo<strong>la</strong> di vita che per<br />

lo più si può apprendere<br />

con l’acquisizione di quei<br />

valori fondamentali provenienti<br />

dall’ambito familiare<br />

o sco<strong>la</strong>stico. Ma <strong>sono</strong> solo<br />

le opportunità di base.<br />

Per compiere una scelta<br />

consapevole è necessario<br />

conoscere bene sé stessi, le<br />

di Nino Grilli<br />

S E T T I M A N A L E D E L L A B A S I L I C A T A<br />

“Com’è stupido colui che cerca di rimediare all’odio degli occhi con il sorriso delle <strong>la</strong>bbra (Kahil Gibran)<br />

proprie potenzialità e le sfumature<br />

del<strong>la</strong> propria personalità.<br />

Le nuove generazioni<br />

devono trasformarsi in qualche<br />

modo, fino a diventare<br />

singoli <strong>la</strong>boratori, in grado<br />

di acquisire nuovi stimoli e<br />

di sperimentare nuove tecniche<br />

in grado di utilizzare<br />

<strong>la</strong> loro creatività e fantasia.<br />

A chi più giovane non è,<br />

almeno in senso anagrafico,<br />

spetta il compito di spronare<br />

<strong>la</strong> creatività e l’ingegno<br />

delle nuove generazioni.<br />

Favorire quel senso di utile<br />

aggregazione tra i giovani<br />

per aiutarli a confrontarsi.<br />

A riflettere. Ad e<strong>la</strong>borare<br />

progetti. A renderli partecipi<br />

alle vicende quotidiane.<br />

Ad aiutarli a comprendere<br />

l’utilità del dialogo. Ne va<br />

del loro futuro. Che non può<br />

essere assimi<strong>la</strong>bile all’attuale<br />

incerto futuro che stiamo<br />

vivendo in questo momento<br />

storico. Muro contro muro<br />

nel<strong>la</strong> politica. Nelle amministrazioni<br />

pubbliche.<br />

Nelle istituzioni. E’ il trionfo<br />

dell’incomunicabilità. <strong>De</strong>l<strong>la</strong><br />

disinformazione o dell’informazione<br />

distorta. <strong>De</strong>ll’amoralità<br />

rispetto alle persone<br />

oneste. <strong>De</strong>l<strong>la</strong> distorsione del<br />

giusto a favore dell’in<strong>giustizia</strong>.<br />

<strong>De</strong>l<strong>la</strong> scorrettezza, del<strong>la</strong><br />

prepotenza, dell’arroganza<br />

che sovrasta <strong>la</strong> realtà più<br />

vera e pulita. Procedendo<br />

su questa strada diventa<br />

difficile esaltare quei valori<br />

puri che ancora albergano<br />

nei cuori delle nuove generazioni.<br />

Si rischia di non<br />

riuscire a fare in modo che<br />

possano prendere coscienza<br />

dei valori sani e che si abituino,<br />

invece, ad un sistema<br />

di vita che per molti (che<br />

sbagliano!) ritengono essere<br />

di una sconcertante normalità.<br />

Forse bisogna sforzarsi<br />

perché questo andazzo possa<br />

finalmente finire! Gettiamo<br />

le basi per un futuro migliore<br />

per il nostro Belpaese.<br />

di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

Nel<strong>la</strong> vita di tutti i giorni<br />

non capita di avere<br />

a che fare con <strong>la</strong> Stasi<br />

(polizia segreta dell’ex<br />

DDR, Repubblica <strong>De</strong>mocratica<br />

Tedesca) e non si viene<br />

spiati in ogni angolo e gesto e<br />

meandro del<strong>la</strong> vita quotidiana.<br />

Probabilmente, non capita nemmeno<br />

di dover rendere conto<br />

ad un regime, che di democratico<br />

ha solo il nome, delle proprie<br />

idee, convinzioni, opinioni e<br />

dichiarazioni. O forse no? Non<br />

so quanti abbiano visto il bellissimo<br />

film “Le vite degli altri”<br />

(un film di Florian Henckel von<br />

Donnersmarck, premio oscar<br />

quale miglior film in lingua<br />

straniera nel 2007), ma varrebbe<br />

<strong>la</strong> pena non perderlo. Come<br />

sempre accade per i capo<strong>la</strong>vori,<br />

c’è qualcosa di ciascuno di noi<br />

che trasluce nel<strong>la</strong> trama o nei<br />

personaggi. Qualcosa del mondo<br />

che ci circonda, del nostro<br />

ordinario. <strong>De</strong>ll’esperienza di<br />

una nostra giornata. Magari di<br />

quelle grigie col cielo plumbeo<br />

ed il mal di testa. Ma c’è anche<br />

l’esperienza, altrettanto reale,<br />

di ciò che ci sfugge. Di quanto<br />

accade a nostra insaputa e di<br />

cui, un giorno forse, avremo<br />

contezza. Si racconta di un capitano<br />

del<strong>la</strong> Stasi, appunto, che<br />

svolge il suo compito entrando<br />

di soppiatto nel<strong>la</strong> vita delle<br />

persone “sospette”. Telecamere,<br />

registratori, intercettazioni<br />

telefoniche (che, si scopre, non<br />

<strong>sono</strong> state inventate da Woodcock!,<br />

ndr). Ed è una vera e<br />

propria carogna o, a seconda<br />

dei punti di vista, l’angelo custode<br />

dell’ortodossia comunista<br />

e dei suoi rappresentanti in<br />

terra: il “partito”. Beh, forse cominciate<br />

ad associare dei volti e<br />

dei nomi noti del<strong>la</strong> vostra vita<br />

di tutti i giorni? Il suo nome è<br />

HGW XX/7, come si conviene<br />

ad un agente segreto. Ma, in<br />

ogni vita, in ogni uomo, c’è un<br />

ma; prima o poi. Ma, un giorno<br />

gli capita di innamorarsi. S’invaghisce<br />

di un’attrice oggetto<br />

del suo controllo e, confuso da<br />

questo sentimento, con l’umanità<br />

messa a nudo da questa<br />

nuova esperienza, gli capita di<br />

ascoltare, spiando spiando, <strong>la</strong><br />

“sonata per un uomo buono”.<br />

ARRIVA BETTER<br />

LA TUA SCOMMESSA<br />

SULLO SPORT<br />

CHE PUOI GIOCARE<br />

SOTTO CASA.<br />

Da quel momento, cambia. Si<br />

cambia così, per un fatto imprevisto<br />

ed imprevedibile. Un fatto,<br />

un accadimento che tutta <strong>la</strong><br />

programmazione e <strong>la</strong> dottrina<br />

di partito, che qualsiasi dottrina<br />

scritta, foss’anche nei Vangeli,<br />

non pos<strong>sono</strong> impedire né favorire.<br />

Un incontro imprevisto ed<br />

imprevedibile che colpisce al<br />

cuore. Al desiderio di <strong>bellezza</strong>,<br />

all’evidenza del<strong>la</strong> <strong>bellezza</strong> che<br />

chiunque può sperimentare. E<br />

con <strong>la</strong> scoperta dell’attrattiva<br />

del<strong>la</strong> <strong>bellezza</strong>, si scopre anche<br />

il fascino sublime del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong>,<br />

l’amore al<strong>la</strong> verità, cioè si<br />

scopre (lui scopre, ma chiunque<br />

può fare altrettanto) che ciascuno<br />

ha in se lo strumento più<br />

potente per essere veramente<br />

libero: il proprio cuore. Metro<br />

universale per misurare tutta<br />

<strong>la</strong> realtà. Sì, non è il cervello, è<br />

il cuore l’origine del<strong>la</strong> libertà e,<br />

conseguentemente del<strong>la</strong> morali-<br />

Bar Tabacchi SACCO A.<br />

via Gattini,32 - MATERA<br />

tel. 0835 330592<br />

Tabaccheria F.lli LISURICI<br />

via Dante,101 - MATERA<br />

tel. 0835 261271<br />

Tabaccheria CICALE D.<br />

via Rido<strong>la</strong>,39 - MATERA<br />

tel. 0835 314652<br />

Basta scorrere<br />

i nomi degli<br />

interlocutori e, per<br />

chi conosce anche<br />

solo minimamente gli<br />

indagati eccellenti<br />

(a volte addirittura<br />

condannati) e le<br />

inchieste “Elisa<br />

C<strong>la</strong>ps”, “Omicidio<br />

Gianfredi”, “Iena<br />

2”, “Omicidio<br />

Orioli/Andreotta”,<br />

“Marinagri”...<br />

sorgono spontanee<br />

terribili domande.<br />

Come ha potuto<br />

restare “sconosciuto”<br />

questo analitico<br />

dossier?<br />

Spuntano fuori 5 anni di<br />

telefonate di Felicia Genovese<br />

e Michele Cannizzaro >> continua da pagina 2<br />

tà: l’agire ordinato al cuore, al<strong>la</strong><br />

verità, al<strong>la</strong> <strong>bellezza</strong>, al<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong>.<br />

Guardate il film, ascoltate<br />

<strong>la</strong> “sonata dell’uomo buono”.<br />

Anche voi concluderete ringraziando<br />

l’agente HGW XX/7, che<br />

(sicuramente) non è soltanto un<br />

personaggio cinematografico,<br />

ma lo scopriremo solo al<strong>la</strong> fine,<br />

in tempo utile per ringraziarlo<br />

del<strong>la</strong> sua oscura, preziosissima,<br />

imprevista, opera di verità e<br />

d’amicizia.


Sabato 02 febbraio 2008 IL RESTO 2<br />

L’altra storia<br />

>> continua da pagina 1<br />

di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

Apertura dell’anno<br />

giudiziario:<br />

un insulto alle<br />

istituzioni!<br />

Nelle Corti d’Appello<br />

e Procure Generali<br />

d’Italia, <strong>la</strong> cerimonia<br />

consueta e spesso<br />

noiosa dell’apertura dell’anno<br />

giudiziario è stata po<strong>la</strong>rizzata<br />

dal<strong>la</strong> figura del magistrato catanzarese<br />

(nato campano, Luigi<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>) o quasi. Pochissimi<br />

ne fanno esplicitamente il nome,<br />

ma tutti par<strong>la</strong>no di lui e delle<br />

sue “efferate” gesta associandole<br />

a quelle di altri innominabili<br />

“cattivi magistrati”. Anche le incolpazioni<br />

da cui è stato assolto,<br />

quelle re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> fuga di notizie,<br />

ai rapporti con <strong>la</strong> stampa,<br />

al<strong>la</strong> disinvolta presenza in video,<br />

tornano attuali ed efficaci per<br />

spiegare al mondo quello che un<br />

bravo magistrato non deve fare.<br />

Si tratta di una condanna quasi<br />

unanime, al di fuori delle regole<br />

e dei formalismi. Persino oltre il<br />

buon senso e <strong>la</strong> logica spiccio<strong>la</strong>.<br />

Diciamo pure, stile “far west”.<br />

Con gli uomini dal<strong>la</strong> stel<strong>la</strong> di <strong>la</strong>tta<br />

che si moltiplicano e diversificano<br />

in presidenti di corte d’appello,<br />

procuratori generali, politici<br />

di tutte le fogge e di ogni taglia,<br />

sindacalisti, avvocati e chiunque<br />

voglia raccogliere un app<strong>la</strong>uso<br />

a buon mercato da mani illustri,<br />

spesso appartenenti ad indagati<br />

eccellenti, che hanno detto per telefono<br />

sproloqui irripetibili. Fortunatamente,<br />

oltre agli scripta,<br />

restano anche le intercettazioni<br />

e le registrazioni “ambientali” e,<br />

altrettanto fortunatamente, questi<br />

documenti <strong>sono</strong> conoscibili,<br />

consultabili e persino ascoltabili.<br />

Tremende intercettazioni, temute<br />

intercettazioni, odiate intercettazioni.<br />

Pensate che <strong>sono</strong> saltati<br />

fuori i tabu<strong>la</strong>ti delle telefonate<br />

fatte e ricevute dai coniugi Michele<br />

Cannizzaro (già Direttore<br />

Generale dell’ASL San Carlo di<br />

Potenza) e Felicia Genovese (già<br />

Come ha potuto restare “sconosciuto” questo analitico dossier?<br />

sostituto Procuratore del<strong>la</strong> DDA<br />

di Potenza). Erano in un cassetto<br />

dimenticato (forse) dal Dr. Luigi<br />

Apicel<strong>la</strong> (Procuratore Capo a Salerno),<br />

e ricostruiscono il traffico<br />

telefonico uscente ed entrante<br />

dal 1994 al 1999. Niente di rilevante,<br />

dice una re<strong>la</strong>zione, ma<br />

basta scorrere i nomi degli interlocutori<br />

e, per chi conosce anche<br />

solo minimamente gli indagati<br />

eccellenti (a volte addirittura<br />

condannati) e le inchieste “Elisa<br />

C<strong>la</strong>ps”, “Omicidio Gianfredi”,<br />

“Iena 2”, “Omicidio Orioli/Andreotta”,<br />

“Marinagri”... sorgono<br />

spontanee terribili domande.<br />

Come ha potuto restare “sconosciuto”<br />

questo analitico dossier?<br />

Questo ritrovamento e<br />

gli sviluppi salernitani delle inchieste<br />

collegate (o derivate) dal<strong>la</strong><br />

più nota “Toghe Lucane”, ci<br />

fanno apprezzare in tutta <strong>la</strong> sua<br />

imponenza, <strong>la</strong> faccia di bronzo<br />

di taluni indagati e finanche di<br />

quelli condannati che pretendono<br />

di negare l’evidenza innalzando<br />

alti proc<strong>la</strong>mi e straccian-<br />

dosi le vesti per <strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione del<br />

diritto. Proprio quel diritto che,<br />

udite, udite (nel senso di: “ascoltate<br />

le intercettazioni”) si preoccupano<br />

di aggirare, calpestare e<br />

vilipendere pur di raggiungere<br />

ignobili fini. Ciascuno renderà<br />

conto ed avrà ragione nelle sedi<br />

opportune, dice S. E. il PG, e non<br />

si sbaglia. I processi si fanno nelle<br />

sedi giudiziarie, ripete il PG, e<br />

non si sbaglia. Solo <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />

può essere processato in piazza,<br />

in televisione e nelle cerimonie<br />

ufficiali. Rigorosamente senza<br />

alcuna difesa. Evviva! Durante<br />

<strong>la</strong> cerimonia d’apertura svoltasi<br />

a Potenza, apprendiamo che il<br />

Presidente del<strong>la</strong> Corte d’Appello<br />

dubita di aver mai capito il ruolo<br />

vero del magistrato. Beh, per un<br />

uomo di Legge che è giunto al<strong>la</strong><br />

fine del<strong>la</strong> carriera e con incarichi<br />

di assoluta rilevanza, dev’essere<br />

un problema serio. Certo che il<br />

disastro in cui versa il “pa<strong>la</strong>zzo<br />

di <strong>giustizia</strong>” a Potenza, il trasferimento<br />

caute<strong>la</strong>re d’ufficio<br />

comminato al<strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />

Genovese (sostituo procuratore<br />

antmafia), l’auto annichilimento<br />

del Procuratore Capo Giuseppe<br />

Ga<strong>la</strong>nte (indagato per corruzione<br />

in atti giudiziari), i colloqui<br />

fra il Sen. Avv. Sindaco Emilio<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico ed alcuni citati<br />

magistrati per mettere a tacere<br />

un giornalista scomodo (“mina<br />

vagante che ha prodotto danni<br />

e deve essere bloccato”) spudoratamente<br />

compiuti presso l’ufficio<br />

del procuratore capo, <strong>la</strong>scerebbero<br />

certezze più che dubbi.<br />

Certezze che trovano conferma<br />

nell’indecoroso decorso del<strong>la</strong><br />

cerimonia potentina, con il tavolo<br />

dei magistrati e le prime<br />

file del<strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea piene di indagati<br />

a spel<strong>la</strong>rsi le mani per gli interventi<br />

del PG Vincenzo Tufano<br />

I Tabu<strong>la</strong>ti telefonici dal “94 al “99. Dal procedimento salta<br />

fuori un documento, forse in passato poco valorizzato<br />

dal<strong>la</strong> DDA di Salerno con a capo il dr. Luigi Apicel<strong>la</strong><br />

(indagato anch’esso) e del Sen.<br />

Buccico (plurindagato). Meno<br />

app<strong>la</strong>uditi ma non certo meno<br />

apprezzati gli interventi degli<br />

altri re<strong>la</strong>tori che, pur non essendo<br />

indagati (almeno per quanto<br />

se ne sa), viaggiano nel solco<br />

del<strong>la</strong> “linea ufficiale”. Percorso<br />

tracciato nello spazio istituzionale<br />

dalle menti fini che vorrebbero<br />

convincere gli italiani che<br />

il male assoluto consiste nel disve<strong>la</strong>re<br />

l’esistenza di un sistema<br />

endemico di malcostume, corruzione,<br />

abuso e malversazione<br />

(tutti reati penalmente rilevanti,<br />

checché ne dicano Mancino e<br />

tutti gli altri!). Mentre, come è<br />

ovvio, i cittadini ritengono (sbagliando?)<br />

che il male assoluto sia<br />

proprio questo sistema “castale”<br />

che non è più in condizione<br />

di autodisciplinarsi al punto da<br />

pretendere l’impunità sotto il<br />

motto “così fan tutti”. Non è un<br />

caso che lo stesso intervento del<br />

Sen. Avv. Buccico (membro per<br />

altro del<strong>la</strong> Commissione bicamerale<br />

antimafia), sia svolto nel<strong>la</strong><br />

sua dichiarata qualità di Sinda-<br />

co di Matera, nonostante in tutto<br />

il suo appassionato discorso<br />

al<strong>la</strong> città di Matera, ai problemi<br />

del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> nel Tribunale di<br />

Matera non faccia un solo cenno.<br />

E come potrebbe? Non si preoccupa,<br />

il sindaco, di accennare al<strong>la</strong><br />

recente condanna del sindaco<br />

uscente e del<strong>la</strong> sua giunta, affidati<br />

al suo diretto patrocinio (in<br />

veste di avvocato), subissati dalle<br />

sue critiche (in veste di senatore<br />

dello schieramento avverso) e,<br />

infine, controparti dell’amministrazione<br />

da lui rappresentata<br />

(in veste di parte offesa). Non si<br />

preoccupa di accennare al procedimento<br />

penale avviato contro<br />

alcuni dei maggiorenti imprenditoriali<br />

e bancari del<strong>la</strong> città dei<br />

Sassi. Quel procedimento che<br />

coinvolge <strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re del<br />

Materano (parte offesa) ed alcuni<br />

suoi assistiti (in veste di avvocato).<br />

Quel procedimento di cui il<br />

mite Procuratore <strong>Chi</strong>eco conosce<br />

dal febbraio 2004 <strong>la</strong> gravità (in<br />

seguito ad una informativa terribile<br />

del<strong>la</strong> Guardia di Finanza di<br />

Matera) ma per cui nul<strong>la</strong> pone<br />

in essere. Eccezion fatta per una<br />

lunga teoria di atti che appaiono<br />

puramente di<strong>la</strong>tori quando non<br />

espressamente mendaci, segna<strong>la</strong>ti<br />

come tali alle autorità competenti<br />

e, ad oggi, in attesa di qualsivoglia<br />

provvedimento. “C’è chi<br />

è per <strong>la</strong> separazione delle carriere<br />

e chi per l’unione delle poltrone”,<br />

recita <strong>la</strong> breve didascalia ad una<br />

foto su una rivista dell’ordine forense;<br />

salvo rischiare di cacciarsi<br />

in un groviglio inestricabile di interessi<br />

e contro interessi quando<br />

il rispettabile posteriore occupa<br />

troppe poltrone contemporaneamente.<br />

La cerimonia procede col<br />

vento in poppa; loro se <strong>la</strong> cantano<br />

e loro se <strong>la</strong> suonano. Anzi<br />

no! Arriva al microfono, forse<br />

per errore, il segretario regionale<br />

dei Radicali Italiani: Maurizio<br />

Bolognetti. E ge<strong>la</strong> tutti! Nomina<br />

l’innominabile (<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>),<br />

gli esprime pubblicamente solidarietà,<br />

chiede spiegazioni, sollecita<br />

risposte, cita fatti precisi.<br />

In una decina di minuti li mette<br />

tutti al tappeto e avreste dovuto<br />

vedere le facce! (ascoltate l’intervento<br />

nell’area download<br />

del sito www.ilresto.net - per<br />

gentile concessione di Radio<br />

Radicale; oppure andando direttamente<br />

all’indirizzo: http://<br />

lucania.go.ilcannocchiale.it/<br />

post/1762216.html).<br />

Ma subito dopo si riprendono,<br />

the show must go on,<br />

e nessuno accenna a nul<strong>la</strong>. Come<br />

se fosse entrato un moscone fastidioso<br />

che poi, finalmente, è uscito.<br />

Nemmeno <strong>la</strong> televisione di<br />

Stato (Rai 3 Basilicata), presente e<br />

impegnata in un lungo servizio,<br />

riporta il minimo cenno sull’unica<br />

voce fuori dal coro. Grande<br />

esempio d’informazione. Questi<br />

<strong>sono</strong> i giornalisti che piacciono<br />

al<strong>la</strong> casta, quelli che di fronte<br />

ad una notizia, prima di dar<strong>la</strong> ci<br />

pensano su e, in alcuni casi, decidono<br />

che è meglio non informare.<br />

Specie quando potrebbe<br />

dispiacere al “re”, o al “ricco”,<br />

o al “cardinale”. Come dice una<br />

canzone del grande Iannacci.<br />

Si aggiunge l’intervento che il<br />

vice-presidente del CSM, Sen.<br />

Nico<strong>la</strong> Mancino, ha pronunciato<br />

durante <strong>la</strong> cerimonia d’apertura<br />

dell’anno giudiziario a Napoli.<br />

Avrebbe sostenuto Mancino, che<br />

<strong>la</strong> misura caute<strong>la</strong>re per Sandrina<br />

Lonardo in Mastel<strong>la</strong> è eccessiva e<br />

non trova riscontro nell’effettiva<br />

gravità dei reati ipotizzati. Lui<br />

che invita i magistrati a tacere<br />

par<strong>la</strong> e li giudica, sommariamente,<br />

pubblicamente, senza diritto<br />

di replica. Complimenti Sen.<br />

Mancino, si tratterà certamente<br />

di una proposta di allungamento<br />

del<strong>la</strong> lista di quei “cattivi magistrati”<br />

di cui par<strong>la</strong>va un altro<br />

membro <strong>la</strong>ico del CSM, quelli<br />

“che non si riesce a far fuori”.<br />

Poveri noi, cittadini<br />

comuni, che quando veniamo<br />

arrestati, intercettati, perquisiti<br />

non abbiamo altra soluzione che<br />

pagarci un difensore e seguire<br />

<strong>la</strong> strada delle aule giudiziarie.<br />

Per i ministri, le mogli, i senatori,<br />

i procuratori generali, i “buoni<br />

magistrati” e i tanti altri degni<br />

compari di casta è diverso. Forse<br />

sembra confliggere con l’art.<br />

3 del<strong>la</strong> costituzione, ma è solo<br />

<strong>la</strong> nostra impressione, quel<strong>la</strong> di<br />

“gente ignorante”, che certamente<br />

prende degli abbagli.


Sabato 23 febbraio 2008<br />

di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

Il tre marzo prossimo dovrebbe<br />

concludersi il giudizio di primo<br />

grado re<strong>la</strong>tivamente al cosiddetto<br />

“caso Panio”. É strano che<br />

un procedimento a carico del<br />

sottosegretario Filippo Bubbico<br />

e di tutti i componenti <strong>la</strong> giunta<br />

regionale da lui presieduta<br />

negli anni 2000-2001 sia stato<br />

battezzato col nome del<strong>la</strong> persona<br />

offesa, l’Avv. Giuseppe<br />

Panio, appunto. Si sarebbe potuto<br />

par<strong>la</strong>re di “Caso Bubbico”,<br />

oppure di “Caso Basilicata”, o<br />

magari “Caso <strong>De</strong> Filippo” dal<br />

nome dell’assessore al<strong>la</strong> sanità<br />

all’epoca dei fatti contestati<br />

come delittuosi ed attuale presidente<br />

del<strong>la</strong> giunta regionale.<br />

Ma <strong>la</strong>sciamo correre, c’è ben<br />

altro. Un tribunale è chiamato a<br />

giudicare sul<strong>la</strong> base di pesanti<br />

richieste di condanna l’operato<br />

di alcuni amministratori del<strong>la</strong><br />

cosa pubblica. Questi hanno<br />

avuto modo di difendersi e rivendicare<br />

<strong>la</strong> loro innocenza<br />

davanti ai giudici con tutte le<br />

garanzie assicurate dall’ordinamento<br />

giudiziario italiano. A<br />

prescindere dal<strong>la</strong> sentenza (tra<br />

l’altro non definitiva, trattandosi<br />

del primo grado di giudizio)<br />

che verrà pronunciata a breve,<br />

abbiamo assistito ad un momento<br />

nobile del<strong>la</strong> “dialettica”<br />

istituzionale e giudiziaria. Vi<br />

Oltre <strong>la</strong> storia<br />

PROCESSO CONTRO BUBBICO:<br />

lezioni di morale, etica e politica<br />

<strong>sono</strong> accuse, ipotesi di reato e<br />

contestazioni da una parte. Difese,<br />

discolpazioni e precisazioni<br />

dall’altro. <strong>È</strong> il segno che nessuno<br />

può essere al di sopra del<strong>la</strong><br />

Legge e, nel contempo, che non<br />

si può colpevolizzare alcuno al<br />

di fuori ed a prescindere dalle<br />

sedi giudiziarie preposte. Una<br />

<strong>giustizia</strong> senza <strong>giustizia</strong>lismo e<br />

<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle garanzie istituzionali<br />

senza garantismo. Questo è<br />

l’iter che rende tutti più sereni<br />

e fiduciosi verso l’ordinamento<br />

istituzionale e giudiziario. Ed è<br />

questo l’epilogo del “caso Panio”.<br />

Fortunatamente per tutti,<br />

ma soprattutto per gli imputati.<br />

Quando Giuseppe Panio, direttore<br />

generale del<strong>la</strong> ASL di Venosa<br />

(Pz), propose <strong>la</strong> denuncia<br />

contro Filippo Bubbico e <strong>la</strong> sua<br />

giunta per averlo destituito dall’incarico<br />

direttivo che ricopriva,<br />

iniziarono le indagini da parte<br />

del<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese,<br />

all’epoca Sostituto Procuratore<br />

presso <strong>la</strong> Procura di Potenza;<br />

lunghe ed artico<strong>la</strong>te. Dopo alcuni<br />

anni, il PM potentino si “determinò”<br />

a chiedere l’archiviazione<br />

del procedimento. Pochi<br />

giorni dopo l’asserita decisione<br />

di richiedere l’archiviazione del<br />

procedimento penale contro<br />

Bubbico (all’epoca era denominato<br />

“Pinto + altri”), il marito<br />

del<strong>la</strong> D.ssa Genovese decideva<br />

di concorrere per il posto di<br />

direttore generale dell’ASL San<br />

Carlo di Potenza e, nel giro di<br />

due mesi, veniva proc<strong>la</strong>mato<br />

direttore generale dal<strong>la</strong> giunta<br />

di Filippo Bubbico e dei suoi<br />

coindagati. La richiesta di archiviazione,<br />

che <strong>la</strong> D.ssa Genovese<br />

si era “determinata” a formu<strong>la</strong>re<br />

alcuni giorni prima del<strong>la</strong><br />

partecipazione di suo marito al<br />

concorso pubblico per diventare<br />

alto dirigente del<strong>la</strong> sanità regionale<br />

lucana, veniva trasmessa al<br />

Giudice per le Indagini Preliminari<br />

chiamato a valutar<strong>la</strong> otto<br />

mesi dopo <strong>la</strong> nomina del marito<br />

del PM a Direttore Generale del<br />

San Carlo. La circostanza faceva<br />

sorgere qualche perplessità circa<br />

l’opportunità che <strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />

Genovese avesse continuato (e<br />

continuasse) ad occuparsi di un<br />

procedimento contro persone<br />

legate da rapporti di interesse<br />

con il “di lei” marito. Tanto che<br />

nel ricorso avverso all’archiviazione<br />

lo stesso Avv. Giuseppe<br />

Panio ne faceva menzione e che<br />

il GIP (Alberto Iannuzzi) decideva<br />

di trasmetterne evidenza<br />

al<strong>la</strong> Procura di Catanzaro. Ne<br />

nacque un procedimento penale<br />

a carico del<strong>la</strong> stessa D.ssa Genovese<br />

(ancora pendente nel<strong>la</strong> fase<br />

delle indagini preliminari) ed<br />

un procedimento disciplinare<br />

(su sollecitazione degli ispettori<br />

ministeriali) per incompatibilità<br />

ambientale che si concluse<br />

con il trasferimento caute<strong>la</strong>re<br />

del magistrato ad altra sede ed<br />

altro incarico. Il Gip, inoltre,<br />

non ritenne fondata “l’impossibilità<br />

di sostenere l’accusa in<br />

giudizio”, disponendo ulteriori<br />

indagini. Queste vennero disposte<br />

dal Procuratore Capo in<br />

persona, Dr. Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte.<br />

Dopo pochissimi giorni, anche<br />

Ga<strong>la</strong>nte si determinò a chiedere<br />

l’archiviazione. Ma, ancora una<br />

volta, l’opposizione del<strong>la</strong> “parte<br />

offesa” trovò accoglienza nel<br />

decreto con cui il Dr. Alberto<br />

Iannuzzi dispose <strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione<br />

coatta dei capi d’imputazione.<br />

Ma il Dr. Ga<strong>la</strong>nte andò oltre.<br />

“Informato” che il Dr. Panio<br />

avrebbe “ammorbidito” le sue<br />

accuse nei confronti di Filippo<br />

Bubbico & giunta, si preoccupò<br />

di sollecitare il Pubblico Ministero<br />

affinché intervenisse al minimo<br />

cenno di reticenza o, peggio,<br />

di ritrattazione. In pratica,<br />

dopo aver chiesto inutilmente<br />

l’archiviazione per Bubbico,<br />

Ga<strong>la</strong>nte (in un ormai celebre<br />

colloquio diretto, disponibile<br />

nell’area “download” del sito<br />

www.ilresto.net) si preoccupò<br />

di segna<strong>la</strong>re al PM <strong>la</strong> probabile<br />

ritrattazione del principale accusatore,<br />

sollecitando interventi<br />

fermi e doverosi. Contro Panio,<br />

ovviamente. Mentre, sempre al<br />

PM (D.ssa C<strong>la</strong>udia <strong>De</strong> Luca) si<br />

affrettava a comunicare <strong>la</strong> sua<br />

stima personale per Bubbico,<br />

“l’unico politico col cervello<br />

in testa in Basilicata”. Qual è<br />

<strong>la</strong> morale di questa vicenda?<br />

Troppo comodo, non condivisibile<br />

ed inquietante archiviare <strong>la</strong><br />

cosa come propone un decano<br />

del giornalismo lucano: “L’errore<br />

di Bubbico, <strong>De</strong> Filippo e<br />

compagni è stato quello di non<br />

aver compreso che una “scheggia<br />

impazzita” può far saltare<br />

un sistema. Per quanto consolidato<br />

esso sia. Speriamo solo<br />

che questa vicenda, al di là di<br />

come si concluderà il 3 marzo<br />

prossimo, sia servita di lezione”.<br />

La morale o <strong>la</strong> lezione che<br />

dir si voglia non si ricava dalle<br />

opinioni o dai desideri, rispettabilissimi,<br />

di chi ne discetta,<br />

bensì dai fatti. E gli accadimenti<br />

<strong>sono</strong> sotto gli occhi di tutti:<br />

- <strong>la</strong> D.ssa Genovese, convinta<br />

del<strong>la</strong> insostenibilità dell’accusa<br />

(contro Bubbico) in giudizio, è<br />

stata trasferita ad altra sede ed<br />

altro incarico per incompatibilità<br />

ambientale mentre l’accusa<br />

in giudizio è stata sostenuta,<br />

eccome! - il Dr. Ga<strong>la</strong>nte, altro<br />

magistrato propenso all’archiviazione<br />

e personale estimatore<br />

delle qualità politiche del sottosegretario<br />

Filippo Bubbico, è<br />

in pensione da quasi un anno<br />

dopo essersi <strong>la</strong>sciato decadere<br />

dal ruolo magistrati per prolungata<br />

assenza ingiustificata; - il<br />

Dr. Michele Cannizzaro, dopo<br />

essere stato nominato direttore<br />

generale dell’ASL San Carlo di<br />

Potenza dal<strong>la</strong> “Giunta Bubbi-<br />

IL RESTO 5<br />

co” (nelle more del<strong>la</strong> valutazione<br />

del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />

del procedimento contro<br />

<strong>la</strong> medesima giunta tenuto da<br />

sua moglie, Felicia Genovese)<br />

si dimetteva dopo le polemiche<br />

suscitate dall’intervento del<br />

Ministro di Giustizia Clemente<br />

Mastel<strong>la</strong> su presunte infiltrazioni<br />

del<strong>la</strong> ‘ndrangheta in Basilicata<br />

attraverso un parente di<br />

un procuratore dell’antimafia;<br />

il Dr. Panio, “scheggia impazzita”,<br />

confermava lucidamente e<br />

serenamente le accuse durante<br />

il processo rendendo una esemp<strong>la</strong>re<br />

e completa testimonianza.<br />

La morale? La morale è che tutti<br />

<strong>sono</strong> uguali davanti al<strong>la</strong> Legge<br />

e nessuno può sottrarsi al giudizio<br />

nelle sedi istituzionali<br />

preposte. L’interrogativo circa<br />

il fatto che <strong>la</strong> lezione possa o<br />

meno essere servita, beh, quello<br />

troverà risposta nelle liste elettorali<br />

che verranno presentate<br />

alle prossime elezioni politiche.<br />

I presenti e gli assenti, certamente,<br />

forniranno una chiara<br />

idea dell’etica con cui affrontano<br />

le responsabilità ed i compiti<br />

di rappresentanza popo<strong>la</strong>re e <strong>la</strong><br />

loro stessa vita. La politica, dimostrerà<br />

in quale conto tiene i<br />

cittadini elettori, specie se insisterà<br />

nelle candidature di esponenti<br />

pesantemente coinvolti in<br />

gravi procedimenti penali per<br />

reati contro <strong>la</strong> pubblica amministrazione.<br />

Il Magnifico Prof. Antonio Mario Tamburro: leninista nostalgico e giacobino<br />

di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

Quante volte l’abbiamo<br />

sentito, letto e finanche<br />

scritto? Il diritto in<br />

Italia, come del resto<br />

in tutti i paesi a regime democratico,<br />

ha un postu<strong>la</strong>to originario<br />

che presuppone l’innocenza<br />

per qualsiasi cittadino sottoposto<br />

a procedimento penale sino<br />

al<strong>la</strong> eventuale condanna in sede<br />

definitiva. <strong>È</strong> tanto radicata <strong>la</strong><br />

percezione di questo presupposto<br />

fondante del diritto che<br />

si arriva a mettere in dubbio <strong>la</strong><br />

veridicità di accadimenti incontrovertibili<br />

in attesa del pronunciamento<br />

ingiudicato del tribunale.<br />

Ovviamente, in questi<br />

casi si commette un errore di<br />

“approssimazione per eccesso”.<br />

In quanto <strong>la</strong> sentenza definitiva<br />

coincide con <strong>la</strong> cristallizzazione<br />

del<strong>la</strong> verità processuale che è<br />

cosa ben diversa dal<strong>la</strong> verità fattuale.<br />

Diverso, ad esempio, era<br />

il concetto posto al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong><br />

posizione processuale dai rivoluzionari<br />

francesi secondo cui il<br />

cittadino chiamato in giudizio<br />

era per definizione colpevole<br />

e, durante il dibattimento, doveva<br />

dimostrare di non esserlo.<br />

Mica male, chi ricorda il sangue<br />

versato durante il “termidoro”<br />

può anche quantitativamente<br />

misurare quanto fosse (e sia)<br />

aberrante questa posizione. Ciò<br />

posto, veniamo a fatti e circostanze<br />

recenti e vicine, oserei<br />

dire quotidiane. Solitamente<br />

l’appel<strong>la</strong>tivo di “<strong>giustizia</strong>lista”,<br />

uno non se lo attribuisce da sé,<br />

gli viene appioppato fra capo<br />

e collo. Nel<strong>la</strong> totalità dei casi, il<br />

munifico dispensatore di titoli,<br />

contemporaneamente, si autoqualifica<br />

come “garantista”.<br />

Avete mai assistito al contrario?<br />

Non conosco nessun “<strong>giustizia</strong>lista”<br />

che abbia bol<strong>la</strong>to un<br />

suo rivale in disputa come “garantista”.<br />

Inoltre, fateci caso, il<br />

termine “<strong>giustizia</strong>lista” viene<br />

pronunciato con un certo spregio,<br />

stringendo le <strong>la</strong>bbra e digrignando<br />

i denti mentre, quando<br />

il proc<strong>la</strong>mando si autodefinisce<br />

“garantista”, abbassa il tono,<br />

assume un aspetto francescano<br />

con gli occhi socchiusi e guarda<br />

lontano, in un punto imprecisato<br />

dell’universo mondo. Anche se<br />

fosse in una stanza di dieci metri<br />

quadri, ti guarda attraverso,<br />

penetra muri di tufo e cemento,<br />

sino a vedere lui solo sa cosa.<br />

Forse sta guardando il paradiso<br />

terrestre o, quantomeno, l’associazione<br />

“nessuno tocchi caino”<br />

<strong>la</strong> cui targa riesce a vedere a<br />

chilometri di distanza. Evidentemente,<br />

senza neanche dover<br />

spiegare perché (e forse senza un<br />

perché) si attribuisce al “<strong>giustizia</strong>lista”<br />

l’intenzione giacobina<br />

di considerare gli indagati “colpevoli<br />

a prescindere” <strong>la</strong>sciando<br />

per se stessi quel<strong>la</strong> gandhiana<br />

del mite profeta “todos caballeros”.<br />

Eppure, con tutta <strong>la</strong> buona<br />

volontà d’immedesimazione di<br />

questo mondo, alcuni comportamenti<br />

ovvero omissioni non<br />

<strong>la</strong>sciano adito a dubbi. Il magnifico<br />

rettore dell’Università<br />

del<strong>la</strong> Basilicata, Prof. Antonio<br />

Mario Tamburro, sembra proprio<br />

un <strong>giustizia</strong>lista giacobino.<br />

La Professoressa Albina Colel<strong>la</strong>,<br />

direttore del dipartimento di<br />

Geologia, era stata sospesa dal<strong>la</strong><br />

docenza in seguito all’instaurarsi<br />

di un procedimento penale a<br />

suo carico con l’accusa di aver<br />

distratto, impropriamente, fondi<br />

destinati al<strong>la</strong> ricerca. Accusa<br />

gravissima per cui pende un<br />

giudizio penale in primo grado.<br />

Il docente, rivendicando l’insussistenza<br />

del reato e il principio<br />

del<strong>la</strong> presunzione d’innocenza,<br />

aveva proposto due ricorsi al<br />

Tribunale Amministrativo Regionale<br />

con richiesta di sospensiva<br />

e riammissione caute<strong>la</strong>re in<br />

servizio, in attesa del pronunciamento<br />

di merito. Rigettate le richieste<br />

di sospensiva, il TAR attende<br />

ancora di fissare l’udienza<br />

di merito (<strong>sono</strong> passati tre anni,<br />

sic!). Al terzo ricorso, similmente<br />

rigettato dal TAR per quel che<br />

attiene all’istanza di sospensiva,<br />

ha fatto seguito una ordinanza<br />

del Consiglio di Stato che “Ritenuto,<br />

allo stato, in una valutazione<br />

comparativa degli opposti<br />

interessi, prevalente l’interesse<br />

dell’appel<strong>la</strong>nte al<strong>la</strong> reintegrazione<br />

in servizio, considerato<br />

anche che il tempo trascorso<br />

dai fatti contestati (risalenti<br />

al 2002) attenuano le esigenze<br />

caute<strong>la</strong>ri fatte valere dall’Amministrazione;<br />

P.Q.M. Accoglie<br />

l’appello (Ricorso n. 9184/2007)<br />

e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza<br />

impugnata, accoglie<br />

l’istanza caute<strong>la</strong>re in primo grado.<br />

La presente ordinanza sarà<br />

eseguita dall’Amministrazione<br />

ed è depositata presso <strong>la</strong> segreteria<br />

del<strong>la</strong> Sezione che provvederà<br />

a darne comunicazione alle<br />

parti”. <strong>De</strong>tto in termini pratici,<br />

il Consiglio di Stato ordina al<br />

Magnifico Prof. Antonio Mario<br />

Tamburro di reintegrare in servizio<br />

<strong>la</strong> Prof.ssa Albina Colel<strong>la</strong>.<br />

Dall’ordinanza <strong>sono</strong> passati oltre<br />

due mesi, dal<strong>la</strong> notifica più<br />

di un mese, ma di reintegro non<br />

se ne par<strong>la</strong>. Si è fatto vivo, invece,<br />

il TAR di Basilicata che ha<br />

fissato <strong>la</strong> discussione del merito<br />

per quanto attiene al terzo ricorso<br />

(quello affrontato nell’ordinanza<br />

del Consiglio di Stato)<br />

<strong>la</strong>sciando ancora pendenti quelli<br />

precedenti. Boh? Vedremo cosa<br />

deciderà il Tribunale Amministrativo<br />

Regionale il 3 aprile<br />

2008 e vedremo anche come si<br />

comporterà il Magnifico Prof.<br />

Antonio Mario Tamburro verso<br />

il dovere di ottemperanza all’ordinanza<br />

del Consiglio di Stato.<br />

<strong>È</strong> molto insolito che si ostini a<br />

tenere “fuori servizio” <strong>la</strong> Prof.<br />

ssa Albina Colel<strong>la</strong>, senza che vi<br />

sia stata alcuna condanna (nemmeno<br />

in primo grado) che abbia<br />

acc<strong>la</strong>rato oggettive responsabilità.<br />

Il Prof. Tamburro preferisce,<br />

forse, il principio giacobino del<strong>la</strong><br />

presunzione di colpevolezza?<br />

Allora bisognerebbe attendersi<br />

<strong>la</strong> sospensione di tutti quei docenti<br />

universitari che fossero oggetto<br />

di procedimenti giudiziari<br />

inerenti il proprio ruolo universitario?<br />

Il Procuratore presso <strong>la</strong><br />

Corte dei Conti di Potenza, Dr.<br />

Michele Oricchio, nel<strong>la</strong> sua annuale<br />

re<strong>la</strong>zione sullo stato del<strong>la</strong><br />

<strong>giustizia</strong> contabile in Basilicata<br />

il 19 febbraio 2008, ha così richiamato<br />

esplicitamente l’istituzione<br />

universitaria: “...alcune<br />

delle citazioni depositate presso<br />

giurisdizionale, mai seriali e di<br />

notevole importo economico;<br />

meritano menzione: le citazioni<br />

emesse nei confronti dei vertici<br />

dell’Università del<strong>la</strong> Basilicata<br />

per affidamento di incarichi<br />

esterni e per progressioni economiche<br />

orizzontali”. Non per<br />

<strong>giustizia</strong>, assodato che noi preferiamo<br />

il principio “garantista”<br />

del<strong>la</strong> presunzione d’innocenza,<br />

ma almeno per coerenza o par-<br />

ESPOSIZIONE E VENDITA<br />

via Nazionale, 14/16 - MATERA - tel. e fax 0835.385782<br />

VENDITA E ASSISTENZA RICAMBI<br />

C.da Rondinelle - MATERA - tel. e fax 0835.385689<br />

condicio; potrebbe spiegare, il<br />

“magnifico”, perché non sospende<br />

dal servizio quei “vertici<br />

dell’Università del<strong>la</strong> Basilicata”<br />

nei cui riguardi <strong>sono</strong> state emesse<br />

citazioni di notevole importo<br />

economico? Nel<strong>la</strong> recente cerimonia<br />

d’inaugurazione dell’anno<br />

accademico, rivendicando le<br />

sue radici leniniste, il Prof. Antonio<br />

Mario Tamburro ha sottolineato,<br />

con <strong>la</strong> colonna <strong>sono</strong>ra del<br />

celebre “valzer triste” di Sibelius,<br />

i mancati introiti che <strong>la</strong> crisi<br />

di governo produrrà (verosimilmente)<br />

in danno dell’Università<br />

di Basilicata. La “marcia di Radetzsky”<br />

di Strauss, potrebbe<br />

andar bene per le celebrazioni<br />

del<strong>la</strong> riammissione nei ruoli del<strong>la</strong><br />

Prof.ssa Albina Colel<strong>la</strong>?<br />

Donna in posa


Sabato 01 marzo 2008 IL RESTO 2<br />

L’altra storia<br />

I brogli elettorali di Scanzano Jonico?<br />

Poveri indagati!<br />

di Nino Magro<br />

Qualcuno se ne ricorda<br />

a ma<strong>la</strong>pena, altri (pochi)<br />

accendono ceri<br />

affinché resti questo<br />

insalubre clima di silenzio. Che<br />

fine ha fatto l’inchiesta sui brogli<br />

elettorali di Scanzano Jonico?<br />

Sono passati quasi tre anni.<br />

Ci furono arresti, filmati, fotografie,<br />

perizie calligrafiche, tric<br />

e trac e castagnole. Poi silenzio,<br />

anche se non da subito. C’è<br />

un’esigenza di conoscenza e di<br />

<strong>giustizia</strong>. All’inizio l’inchiesta<br />

venne condotta dal<strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />

Genovese e sembrava dovesse<br />

marciare a tappe forzate.<br />

Solo qualche dubbio, suscitò <strong>la</strong><br />

disparità di trattamento riservata<br />

alle persone coinvolte nell’inchiesta.<br />

Alcuni furono arrestati,<br />

altri solo indagati. Per<br />

due o tre persone nemmeno<br />

l’iscrizione che poi (molto poi)<br />

arrivò. Abbiamo sempre detto,<br />

ma giova ripeterlo, che l’iscri-<br />

L’Avv. Labrio<strong>la</strong>, aspira al<strong>la</strong> candidatura al senato, proprio in quel<strong>la</strong> postazione cui l’Avv. Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico ha rinunciato,<br />

preferendo continuare <strong>la</strong> faticosa guida del consiglio comunale di Matera. Difficile superare i “paletti” posti da Gianfranco Fini,<br />

presidente di Alleanza Nazionale.<br />

zione nel registro degli indagati<br />

non è una condanna ma una garanzia<br />

per l’indagato. Serve ad<br />

ufficializzare che <strong>sono</strong> in corso<br />

delle indagini ed a consentirgli<br />

di esercitare i propri diritti<br />

di difesa. La tardiva iscrizione<br />

comporta un oggettivo ritardo<br />

nell’attivazione dei mezzi di<br />

difesa oltre a costituire un inspiegabile<br />

pregiudizio per chi<br />

viene indagato (se non proprio<br />

arrestato) sin dal primo momento.<br />

Soprattutto, innesca un<br />

ritardo nel procedimento che,<br />

con l’archiviazione o con il giudizio,<br />

deve sancire l’innocenza<br />

o <strong>la</strong> colpevolezza di coloro che<br />

<strong>sono</strong> sospettati di aver commesso<br />

i reati. E <strong>la</strong> cosa non è banale.<br />

Pensate all’imbarazzo in cui<br />

versa l’Avv. Giuseppe Labrio<strong>la</strong><br />

(detto Nuccio). Per un reato<br />

contestato a molti altri suoi correi<br />

(sospetti) nell’aprile-maggio<br />

2005, si è visto iscrivere tra gli<br />

indagati nel 2007. Per gli uni<br />

e per lui stesso, ancora nul<strong>la</strong><br />

si sa circa <strong>la</strong> conclusione delle<br />

indagini e, per alcuni (forse), si<br />

sarebbe potuto par<strong>la</strong>re di candidatura<br />

alle prossime elezioni<br />

politiche. Per l’Avv. Labrio<strong>la</strong>,<br />

certamente si poteva immaginare<br />

una candidatura al senato,<br />

proprio in quel<strong>la</strong> postazione<br />

cui, con orgoglio, l’Avv. Emilio<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico (di cui l’avv.<br />

Labrio<strong>la</strong> rivendica l’amicizia e<br />

<strong>la</strong> reciproca stima) ha rinunciato,<br />

preferendo continuare <strong>la</strong> faticosa<br />

ma appassionante guida<br />

del consiglio comunale di Matera.<br />

Oltre che per l’inchiesta<br />

“brogli”, attualmente affidata<br />

al<strong>la</strong> D.ssa Annunziata Cazzetta<br />

del<strong>la</strong> Procura di Matera, in<br />

una situazione simile (di chi<br />

non è né carne né pesce) si ritrova<br />

l’Avv. Giuseppe Labrio<strong>la</strong><br />

per quel che riguarda il procedimento<br />

penale incardinato a<br />

Catanzaro: “toghe lucane”. Le<br />

ipotesi di reato contestate <strong>sono</strong><br />

gravissime:<br />

“L’Avv. LABRIOLA, unitamente<br />

all’Avv. BUCCICO il<br />

quale appare aver anche asservito<br />

ad interessi di parte<br />

le sue altissime funzioni di<br />

componente del Consiglio<br />

Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />

rappresentano due dei<br />

principali avvocati in grado,<br />

attraverso radicate collusioni<br />

all’interno del<strong>la</strong> magistratura,<br />

di influire sull’andamento di<br />

procedimenti penali, garantire<br />

“l’insabbiamento” di procedimenti,<br />

influire su procedure<br />

fallimentari, indirizzare indagini<br />

in direzioni tali da contrastare<br />

avversari politici, perseguire,<br />

in definitiva, interessi<br />

affaristici ed occulti, in cui appare<br />

anche sussistere una matrice<br />

di tipo massonico”.<br />

Ma, proprio per <strong>la</strong> gravità dei<br />

reati contestati, sarebbe opportuno<br />

che si definisse rapidamente<br />

il procedimento con l’archiviazione<br />

(auspicabile) o il<br />

rinvio a giudizio (salva sempre<br />

<strong>la</strong> presunzione d’innocenza).<br />

Intanto chi paga le conseguenze<br />

di una <strong>giustizia</strong> troppo lenta,<br />

tanto da apparire ingiusta, <strong>sono</strong><br />

le persone coinvolte che si ritrovano<br />

a non poter liberamente<br />

esercitare i diritti di cittadini.<br />

Sì, direte, nessuna Legge vieta<br />

all’Avv. Giuseppe Labrio<strong>la</strong> di<br />

candidarsi (come non lo vieta<br />

ad Antonio Luongo, a Filippo<br />

Bubbico, a Carlo <strong>Chi</strong>urazzi, a<br />

Silvio Berlusconi, a Clemente<br />

Mastel<strong>la</strong>, a Romano Prodi...<br />

per citare solo alcuni indagati<br />

eccellenti del<strong>la</strong> politica nazionale<br />

e nostrana) ma con quale<br />

spirito si può affrontare una<br />

campagna elettorale quando<br />

chiunque può guardarti con <strong>la</strong><br />

sufficienza moralista di colui<br />

che <strong>la</strong> sa lunga sul tuo conto?<br />

Purtroppo, quando si sostiene<br />

che andrebbero accelerate le<br />

indagini preliminari, quando si<br />

<strong>la</strong>menta lo stallo delle attività<br />

investigative, scatta l’affrettata<br />

accusa di <strong>giustizia</strong>lismo. Forse<br />

molti degli indagati, certamente<br />

quelli che dovranno rinunciare<br />

ad una candidatura inseguita<br />

per anni, oggi si accorgono che<br />

una <strong>giustizia</strong> lenta, inerte, ri<strong>la</strong>ssata<br />

penalizza gli innocenti<br />

in maniera spesso irreparabile<br />

e che sollecitare i PM a chiudere<br />

le indagini risponde ad una<br />

profonda esigenza di <strong>giustizia</strong>.<br />

Vedremo quel che succederà<br />

al<strong>la</strong> liste elettorali e poi ci renderemo<br />

conto di quanto ha pesato<br />

questo clima di sospetti, di<br />

mezze inchieste, di notizie di<br />

reato appese sul<strong>la</strong> testa di normali<br />

cittadini per anni.<br />

ECCO ALCUNI PASSI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI CATANZARO CHE ASSOLVE I GIORNALISTI DALLE ACCUSE DELL’EX PM FELICIA GENOVESE<br />

Quel diritto di cronaca e di critica nei confronti degli organi giudiziali<br />

di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

Verità del fatto, continenza<br />

del linguaggio, interesse<br />

generale al<strong>la</strong> conoscenza del<strong>la</strong><br />

notizia, assenza di pretestuosi<br />

attacchi morali al<strong>la</strong> persona<br />

<strong>È</strong> come una ventata d’aria<br />

fresca dopo aver trascorso<br />

l’intera giornata (in realtà<br />

<strong>sono</strong> anni) in un luogo chiuso<br />

e affol<strong>la</strong>to (da gente che calza<br />

scarpe da ginnastica). Parliamo<br />

del<strong>la</strong> sentenza depositata il<br />

7 febbraio 2008 dal giudice<br />

Antonio Giglio del Tribunale<br />

Ordinario di Catanzaro.<br />

L’esito era già noto: assolti<br />

“l’articolista” Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

ed i direttori responsabili<br />

Nico<strong>la</strong> Sangerardi – detto Nino<br />

- (del “Giornale del<strong>la</strong> Sera”)<br />

e Rocco Grilli – detto Nino<br />

– (de “Il Resto”). Il magistrato<br />

si era espresso al termine<br />

dell’udienza preliminare del 15<br />

novembre 2007, dichiarando il<br />

non luogo a procedere perché<br />

il fatto (pubblicazione di due<br />

articoli dalle citate testate)<br />

non costituisce reato. Quello<br />

che leggiamo nel<strong>la</strong> sentenza,<br />

ed è questa <strong>la</strong> ventata d’aria<br />

fresca, è l’artico<strong>la</strong>zione delle<br />

motivazioni addotte dal Dr.<br />

Antonio Giglio, riprendendo<br />

alcuni principi fondanti<br />

dell’attività giornalistica<br />

che credevamo fossero,<br />

ormai, frutto del<strong>la</strong> nostra<br />

immaginazione. Tali e<br />

tante querele (su articoli<br />

assolutamente e totalmente<br />

documentati) abbiamo dovuto<br />

affrontare, da farci dubitare<br />

di aver perso “qualche<br />

passaggio” e senza contare<br />

l’associazione per delinquere<br />

finalizzata al<strong>la</strong> diffamazione<br />

a mezzo stampa, il concorso<br />

morale nel<strong>la</strong> associazione a<br />

delinquere finalizzata al<strong>la</strong><br />

diffamazione a mezzo stampa<br />

e <strong>la</strong> diffamazione implicita;<br />

tutti reati di nuovo conio del<br />

<strong>la</strong>boratorio d’innovazione (e<br />

sperimentazione?) giuridica<br />

incardinatosi presso <strong>la</strong> Procura<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di Matera.<br />

Il procedimento penale<br />

aveva tratto origine da due<br />

esposti di un noto magistrato<br />

del<strong>la</strong> Direzione Distrettuale<br />

Antimafia di Potenza (oggi in<br />

servizio presso il Tribunale di<br />

Roma come giudice a <strong>la</strong>tere).<br />

La cronologia dei fatti<br />

dimostra l’insussistenza del<strong>la</strong><br />

contestata diffamazione e<br />

<strong>la</strong> riconducibilità dei due<br />

articoli al legittimo esercizio<br />

del diritto di cronaca di<br />

sull’operato del magistrato<br />

“Con querele del 9.5.2006 e del<br />

19.10.2006, <strong>la</strong> d.ssa Genovese<br />

<strong>la</strong>mentava il carattere diffamatorio<br />

dei due articoli, tendenti a suggerire<br />

una inesistente corre<strong>la</strong>zione tra <strong>la</strong><br />

nomina del marito, l’intempestività<br />

del<strong>la</strong> propria astensione e<br />

<strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />

avanzata nei confronti dei politici<br />

indagati. L’articolista mirava a<br />

far intendere al lettore che il P. M.<br />

avesse strumentalmente ritardato<br />

<strong>la</strong> propria astensione al fine di<br />

favorire, attraverso una richiesta di<br />

archiviazione, i politici che avevano<br />

conferito l’incarico al marito”.<br />

E nel<strong>la</strong> sentenza il giudice<br />

scrive: “La cronologia dei fatti<br />

dimostra l’insussistenza del<strong>la</strong><br />

contestata diffamazione e <strong>la</strong><br />

riconducibilità dei due articoli<br />

al legittimo esercizio del diritto<br />

di cronaca di sull’operato del<br />

magistrato”.<br />

La notizia riportata<br />

dall’articolista era vera<br />

E’ infatti provato:<br />

a) che l’assunzione del dr.<br />

Cannizzaro al<strong>la</strong> direzione<br />

dell’Ospedale San Carlo avvenne<br />

il 5.8.2004;<br />

b) che <strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />

- sebbene consegnata al<strong>la</strong><br />

segreteria del P.M. Il 29.6.2004<br />

(data che, per vero, si desume<br />

dal solo timbro a data apposto<br />

in calce all’atto, mancando una<br />

attestazione di deposito) - venne<br />

notificata al<strong>la</strong> parte offesa avv.<br />

Panio solo il 21.4.2005 (<strong>la</strong> copia<br />

conforme destinata al<strong>la</strong> notifica<br />

risulta ri<strong>la</strong>sciata il 20.4.2005) e<br />

venne depositata nel<strong>la</strong> cancelleria<br />

del G.I.P. l’8 maggio 2005”;<br />

c) che l’astensione del<strong>la</strong> d.ssa<br />

Genovese intervenne il 15<br />

novembre 2005, e dunque<br />

in epoca successiva al<strong>la</strong><br />

presentazione del<strong>la</strong> domanda<br />

da parte del marito (22.7.2004),<br />

e all’assunzione dello stesso a<br />

direttore generale dell’Ospedale<br />

(5.8.2004), al<strong>la</strong> presentazione<br />

al G.I.P. del<strong>la</strong> richiesta di<br />

archiviazione (8.5.2005) e<br />

all’ordinanza con <strong>la</strong> quale il<br />

G.I.P. dispose nuove indagini<br />

(7.11.2005). Ne consegue che <strong>la</strong><br />

notizia riportata dall’articolista<br />

era vera”.<br />

Il nesso tra il ritardo e<br />

l’intento di favorire i politici<br />

indagati è da ascrivere al<strong>la</strong><br />

stessa successione degli<br />

eventi, e non all’articolo di<br />

stampa, che non ha alterato <strong>la</strong><br />

verità dei fatti riportati<br />

E, continuando nell’analisi delle<br />

contestazioni mosse dal<strong>la</strong> D.ssa<br />

Felicia Genovese: “La quere<strong>la</strong>nte<br />

<strong>la</strong>menta che l’allusione al<strong>la</strong><br />

posteriorità dell’astensione<br />

rispetto al<strong>la</strong> presentazione<br />

del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />

abbia avuto l’effetto di gettare<br />

immotivato discredito sul<strong>la</strong><br />

correttezza del<strong>la</strong> sua condotta<br />

professionale, suggerendo un<br />

inesistente nesso tra tale ritardo<br />

e l’intento di favorire i politici<br />

indagati, ma quand’anche così<br />

fosse, ciò è da ascrivere al<strong>la</strong><br />

stessa successione degli eventi,<br />

e non all’articolo di stampa,<br />

che non ha alterato <strong>la</strong> verità dei<br />

fatti riportati.<br />

Ombre sull’imparzialità del<br />

magistrato? Conseguenze<br />

insite nel<strong>la</strong> realtà delle cose e<br />

non riconducibili ad alcuna<br />

capziosa mistificazione da parte<br />

dell’articolista, che ha riportato<br />

una sequenza di fatti veri<br />

Quanto all’accostamento tra<br />

<strong>la</strong> tardività dell’astensione e <strong>la</strong><br />

presentazione del<strong>la</strong> richiesta<br />

di archiviazione, suscettibile<br />

di evocare di per sé scenari<br />

opachi e di minare l’apparenza<br />

di imparzialità del magistrato,<br />

è sufficiente rilevare come<br />

si tratti ancora una volta di<br />

conseguenze insite nel<strong>la</strong> realtà<br />

delle cose e non riconducibili ad<br />

alcuna capziosa mistificazione<br />

da parte dell’articolista, che<br />

ha concisamente riportato in<br />

tono critico una sequenza di<br />

fatti veri, <strong>la</strong>sciando al lettore<br />

di desumerne le implicazioni.<br />

Che tali deduzioni potessero<br />

consistere in una opinione<br />

negativa sull’agire del<br />

magistrato, è <strong>la</strong> ragione stessa per<br />

cui tali situazioni vengono prese<br />

in considerazione dal<strong>la</strong> legge<br />

al fine di codificare apposite<br />

cause di astensione per ragioni<br />

di convenienza e specifiche<br />

situazioni di incompatibilità<br />

ambientale, allorché possa<br />

esserne minacciato, anche per<br />

cause incolpevoli, il prestigio<br />

dell’ordine giudiziario”.<br />

Il legittimo esercizio del<br />

diritto di cronaca e di critica<br />

nei confronti dell’operato<br />

degli organi giudiziali (verità<br />

del fatto, continenza del<br />

linguaggio, interesse generale<br />

al<strong>la</strong> conoscenza del<strong>la</strong> notizia,<br />

assenza di pretestuosi attacchi<br />

morali al<strong>la</strong> persona<br />

Abbiamo voluto riportare uno<br />

stralcio corposo del<strong>la</strong> sentenza<br />

per evidenziare i termini del<strong>la</strong><br />

questione che si riassumono in<br />

un semplice concetto: <strong>la</strong> “verità<br />

dei fatti”. Ricordiamo ancora le<br />

parole pronunciate dal PM D.ssa<br />

Annunziata Cazzetta durante il<br />

procedimento per associazione<br />

per delinquere finalizzata al<strong>la</strong><br />

diffamazione a mezzo stampa<br />

(davanti al Tribunale del Riesame<br />

di Matera - agosto 2007) in cui<br />

erano indagati cinque giornalisti<br />

ed un capitano dei Carabinieri:<br />

“si può anche dire <strong>la</strong> verità, ma se<br />

si usa un certo sarcasmo si sfocia<br />

nel<strong>la</strong> diffamazione”. Ebbene,<br />

fortunatamente qualcuno<br />

riconosce ancora ai giornalisti<br />

il diritto di cronaca e di critica<br />

basato sul<strong>la</strong> verità dei fatti e non<br />

sul maggiore o minore sarcasmo<br />

con cui ne scrivono. Sarebbe<br />

ora che <strong>la</strong> Procura di Matera si<br />

decidesse a rinviare a giudizio<br />

questi supposti delinquenti che<br />

hanno per scopo criminale <strong>la</strong><br />

diffamazione a mezzo stampa,<br />

il concorso morale nel<strong>la</strong><br />

diffamazione, <strong>la</strong> diffamazione<br />

implicita e quanto altro il PM<br />

vorrà ipotizzare ed avrà l’arte<br />

di sostenere in giudizio. Se<br />

c’è un giudice a Berlino ed a<br />

Catanzaro, perché non dovrebbe<br />

essercene uno anche a Matera?<br />

Dopo mesi di intercettazioni<br />

(richieste ed autorizzate col<br />

dichiarato scopo di scoprire le<br />

fonti dei giornalisti); dopo le<br />

intimidazioni e le minacce alle<br />

nostre “fonti”(scoperte grazie alle<br />

intercettazioni legittimamente<br />

autorizzate); dopo l’utilizzo delle<br />

intercettazioni per scopi privati<br />

e personali del Procuratore<br />

Generale presso <strong>la</strong> Procura di<br />

Potenza Dr. Vincenzo Tufano<br />

(che non ha spiegato a qual titolo<br />

ne abbia avuto conoscenza né<br />

come abbia potuto utilizzarle);<br />

dopo le richieste formali avanzate<br />

alle Procure competenti ed al<strong>la</strong><br />

Procura Generale presso <strong>la</strong> Corte<br />

di Cassazione di far cessare<br />

lo stato di “ordinario abuso”<br />

dei poteri del<strong>la</strong> magistratura<br />

requirente (sin’ora disattese<br />

e prive persino di riscontro);<br />

dopo le richieste d’intervento<br />

rivolte all’ispettorato generale<br />

del Ministero del<strong>la</strong> Giustizia<br />

ed al Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura (altrettanto<br />

ignorate); sarà pure ora che<br />

noi si possa andare ad un<br />

giusto processo? Ricordiamo a<br />

noi ed a tutti cosa si chiede al<br />

giornalista con l’ultima frase<br />

del<strong>la</strong> sentenza commentata:<br />

“Ne consegue l’inconfigurabilità<br />

Onesto è colui che cambia<br />

il proprio pensiero per<br />

accordarlo al<strong>la</strong> verità.<br />

Disonesto è colui che cambia <strong>la</strong><br />

verità per accordar<strong>la</strong> al proprio<br />

pensiero. ( Proverbio Arabo) Essere<br />

coerenti di questi tempi sembra<br />

essere diventato un comportamento<br />

impossibile da tenere. Diventa<br />

difficile riscontrarlo persino nei<br />

luoghi comuni. E’ praticamente<br />

inimmaginabile in certi settori del<strong>la</strong><br />

politica. Dove è affidata spesso come<br />

azione scomposta. Per lo più senza<br />

raziocinio. Per lo più improntata a<br />

semplice personale opportunismo.<br />

Adottato con assoluta e spudorata<br />

ipocrisia. Tanto da far venire<br />

il dubbio se <strong>la</strong> coerenza esista<br />

veramente. Questo avviene perché<br />

c’è chi è convinto di poter adottare,<br />

nello stesso tempo, due diverse ed<br />

opposte forme comportamentali,<br />

senza preoccuparsene più di tanto:<br />

una è quel<strong>la</strong> che si usa “dichiarare”<br />

apertamente. Che si presta ad<br />

esprimere i valori, ciò in cui si crede<br />

e che caratterizza gli atteggiamenti<br />

di un individuo; l’altra è quel<strong>la</strong> che<br />

poi “si adotta concretamente” nel<strong>la</strong><br />

realtà dei comportamenti di tutti<br />

i giorni. Capita così di assistere,<br />

con frequenza, soprattutto quando<br />

si subodora il clima elettorale,<br />

al c<strong>la</strong>ssico “salto del<strong>la</strong> quaglia”.<br />

Transitare cioè da un partito<br />

all’altro. Da uno schieramento a<br />

quello opposto. Comportamenti<br />

che a volte assumono aspetti<br />

sconcertanti. Che appaiono-<br />

viene da dire- incoerenti. Almeno<br />

a chi si reputa essere coerente.<br />

A questi viene quindi naturale<br />

criticare questa forma di ipocrisia<br />

comportamentale di chi alle<br />

parole non fa seguire una coerente<br />

corrispondente azione. Sorge<br />

spontaneo giudicare negativamente<br />

chi si adopera in strani<br />

comportamenti che smentiscono,<br />

di fatto, l’originario intento.. <strong>Chi</strong>,<br />

in realtà, si affida all’incoerenza<br />

corre il rischio di suscitare una certa<br />

pena. Perché- ne siamo convinti- in<br />

del reato contestato, in presenza di<br />

tutti i presupposti per l’applicabilità<br />

dell’esimente del legittimo<br />

esercizio del diritto di cronaca e<br />

di critica nei confronti dell’operato<br />

degli organi giudiziali (verità del<br />

fatto, continenza del linguaggio,<br />

interesse generale al<strong>la</strong> conoscenza<br />

del<strong>la</strong> notizia, assenza di pretestuosi<br />

attacchi morali al<strong>la</strong> persona: v. Cass.<br />

30877/06; 11662/07 ed altre)”.<br />

La coerenza non appartiene al<strong>la</strong> politica di N.Grilli<br />

fin dei conti, non sarà mai capace<br />

di costruire qualcosa di sensato.<br />

L’incoerenza comporta, di solito,<br />

elementi di falsità e di volgarità<br />

che <strong>sono</strong> tipiche proprio di un<br />

comportamento incoerente. Perché<br />

è adoperato spesso con un sibillino<br />

atteggiamento. Spesso l’incoerente<br />

si pone su di una sorta di ipotetico<br />

piedistallo. Con il perverso intento<br />

di aggirare, aggredire anche, a<br />

volte, in maniera malvagia chi e<br />

che cosa si vorrebbe far diventare<br />

vittima sacrificale. Il che merita<br />

so<strong>la</strong>mente di essere valutato con<br />

una dose di grande pena. Non è<br />

facile trovare una giustificazione<br />

al<strong>la</strong> difficoltà di essere coerenti. Può<br />

valere <strong>la</strong> seguente citazione: “Uno<br />

dei principali bisogni dell’uomo<br />

è quello di sentirsi dire che il<br />

proprio comportamento è coerente<br />

e razionale. Ogni comportamento<br />

che ci appare irrazionale minaccia<br />

il nostro senso di salute e integrità<br />

mentale. Quando ci comportiamo<br />

in modo inesplicabile, ci sentiamo<br />

costretti a trovare una spiegazione<br />

logica per rendere sensato ciò che<br />

pensiamo o facciamo” (White e<br />

Gilli<strong>la</strong>nd 1975). Quindi chi si affida<br />

ad una certa incoerenza diventa<br />

un individuo che trova difficoltà<br />

a control<strong>la</strong>rsi. Che non riesce a<br />

fare tesoro delle esperienze finora<br />

vissute. Che vive in uno stato di<br />

tensione per cui è portato ad agire<br />

in maniera scomposta allorché si<br />

trova di fronte a situazioni diverse.<br />

Che viene a ritrovarsi in una sorta<br />

di confusione personale, di fronte<br />

alle decisioni da prendere, quando<br />

occorre ricorrere ad un certo reale<br />

raziocinio. Che non è più in grado di<br />

mettere in sintonia le proprie idee, i<br />

propri pensieri, in modo da creare<br />

quel<strong>la</strong> giusta energia in grado di<br />

rendere il proprio comportamento<br />

sincero e trasparente. Che sia<br />

cioè efficace ed incisivo in modo<br />

per far sì che al<strong>la</strong> fine si ritrovi in<br />

pieno accordo con <strong>la</strong> primaria ed<br />

originale personale intenzione.<br />

Meglio, allora, essere coerenti!


Sabato 07 giugno 2008 IL RESTO 3<br />

L’altra storia<br />

L’informativa del Dr. Fucarino capo del<strong>la</strong> “Mobile”<br />

Significativa del partico<strong>la</strong>re<br />

modus operandi degli<br />

inquirenti di Matera è l’informativa<br />

a firma del Dr.<br />

Nico<strong>la</strong> Fucarino del<strong>la</strong> Squadra<br />

Mobile di Matera del 24 maggio<br />

2007 che fonda <strong>la</strong> richiesta del<br />

Pubblico Ministero Dr. Cazzetta<br />

di autorizzazione alle intercettazioni<br />

telefoniche dell’utenza in<br />

uso al Capitano dei Carabinieri<br />

di Policoro Pasquale Zacheo e al<br />

giornalista Carlo Vulpio de Il Corriere<br />

del<strong>la</strong> Sera. Si legge nel<strong>la</strong> informativa:<br />

“dal<strong>la</strong> intercettazione<br />

del<strong>la</strong> utenza cellu<strong>la</strong>re utilizzata<br />

da Piccenna Nico<strong>la</strong> <strong>sono</strong> emerse<br />

alcune conversazioni telefoniche<br />

di interessante contenuto intrattenute<br />

dal Piccenna con un suo<br />

conoscente che risulta svolgere<br />

un ruolo istituzionale, verosimilmente<br />

appartenente alle Forze<br />

dell’Ordine. In partico<strong>la</strong>re le telefonate<br />

di cui trattasi, che di seguito<br />

si delineano nel<strong>la</strong> loro successione<br />

temporale, <strong>sono</strong> collegate<br />

ad altre conversazioni intercorse<br />

tra Piccenna Nico<strong>la</strong> e Mario Altieri,<br />

già Sindaco di Scanzano Jonico,<br />

che affida al Piccenna, con il<br />

quale si incontra il giorno 21 e il<br />

giorno 23 u.s., l’intenzione di rendere<br />

dichiarazioni importanti al<strong>la</strong><br />

Procura di Catanzaro e al Pub-<br />

blico Ministero <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>”.<br />

Segue il sunto delle conversazioni<br />

intercettate nei giorni 21/23<br />

maggio 2007 nelle quali è evidente<br />

che i fatti di cui Mario Altieri<br />

intende riferire al Pubblico Ministero<br />

Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> riguardano<br />

fatti oggetto del procedimento<br />

TOGHE LUCANE (quali quelli<br />

posti a fondamento del sequestro<br />

del vil<strong>la</strong>ggio MARINAGRI) e, in<br />

partico<strong>la</strong>re, presunte illecite condotte<br />

riconducibili, tra gli altri, al<br />

Procuratore Dr. <strong>Chi</strong>eco e all’Avv.<br />

Buccico; e che il suo tramite, per<br />

giungere a par<strong>la</strong>re con il Pubblico<br />

Ministero Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, è<br />

proprio il Piccenna (denunciante<br />

e persona offesa nel procedimento<br />

c.d. TOGHE LUCANE), il quale,<br />

a sua volta, contatta il Capitano<br />

Zacheo (col<strong>la</strong>boratore di P.G.<br />

del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> nel procedimento<br />

c.d. TOGHE LUCANE).<br />

Rilevanti <strong>sono</strong> altresì le conversazioni<br />

intercettate sul<strong>la</strong> utenza<br />

in uso al Piccenna indicate nel<strong>la</strong><br />

informativa del 23 maggio 2007<br />

del<strong>la</strong> Squadra Mobile di Matera<br />

fondanti <strong>la</strong> richiesta del Pubblico<br />

Ministero di Matera del 25 maggio<br />

2007 di autorizzazione alle<br />

intercettazioni telefoniche sulle<br />

utenze in uso al Capitano Zacheo<br />

e al giornalista Carlo Vulpio.<br />

Potendosi configurare un<br />

interesse personale per<br />

Cazzetta e Onorati<br />

A<br />

tanto si aggiunga<br />

che diverse <strong>sono</strong><br />

le intercettazioni<br />

telefoniche da cui<br />

emergono partico<strong>la</strong>ri importanti,<br />

non solo su fatti<br />

e soggetti (tra cui il Procuratore<br />

Dr. <strong>Chi</strong>eco e l’Avv.<br />

Senatore Buccico) oggetto<br />

di investigazione nel procedimento<br />

Toghe Lucane<br />

e sull’attività investigativa<br />

in corso, ma anche su<br />

vicende rispetto alle quali<br />

gli stessi Magistrati procedenti<br />

– cioè il Pubblico<br />

Ministero Dr. Annunziata<br />

Cazzetta ed il G.I.P. Dr.<br />

Angelo Oonoratiche autorizzava<br />

le intercettazioni<br />

– avrebbero potuto assumere<br />

<strong>la</strong> veste di indagati<br />

nell’ambito del procedimento<br />

istruito dal Dr. <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong>: situazione atta<br />

a configurare un caso di<br />

astensione, potendosi concretamente<br />

configurare<br />

un “interesse” personale<br />

nel procedimento ai sensi<br />

dell’art. 36 c.p.p. Peraltro,<br />

risulta che il Dr. Oonorati,<br />

oltre ad aver autorizzato,<br />

in qualità di G.I.P. le intercettazioni<br />

telefoniche<br />

nell’ambito del procedimento,<br />

risulta altresì aver<br />

presieduto il collegio del<br />

Tribunale del<strong>la</strong> Libertà<br />

investito del gravame<br />

proposto dagli indagati<br />

avverso il decreto di perquisizione<br />

e sequestro<br />

eseguito in data 26 luglio<br />

2007, fondato su quelle<br />

stesse intercettazioni, e<br />

definito con pronuncia di<br />

rigetto del riesame.<br />

Interpretazione delle conversazioni<br />

non aderente al loro reale contenuto<br />

Le motivazioni espresse nel<strong>la</strong> richiesta<br />

si basano su una interpretazione<br />

delle conversazioni non aderente al<br />

loro reale contenuto. Con specifico<br />

riguardo al<strong>la</strong> posizione del Capitano Zacheo,<br />

infatti, si legge nel<strong>la</strong> richiesta: “Piccenna<br />

Nico<strong>la</strong> ha assidui contatti telefonici<br />

con un capitano dell’arma dei Carabinieri<br />

in servizio in Policoro che utilizza l’utenza<br />

--omissis-- e che molto probabilmente<br />

si identifica nel capitano Zacheo Pasquale,<br />

comandante di quel<strong>la</strong> Compagnia dei<br />

Carabinieri. E’ evidente che il “capitano”<br />

dà disposizioni al Piccenna in merito ad<br />

attività da compiersi. Piccenna poi prende<br />

contatti con Altieri Mario, ex sindaco di<br />

Scanzano Jonico, che dovrebbe riferire fatti<br />

non meglio precisati al<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

di Catanzaro e poi contatta il “capitano”<br />

per dargli notizie e per riceverne.<br />

Emerge un dato al<strong>la</strong>rmante: Piccenna non<br />

è soltanto un “giornalista” ma una persona<br />

interessata a distruggere in ogni modo<br />

l’immagine professionale e politica dell’Avv.<br />

Buccico”. Facendo poi riferimento al<br />

contenuto di una conversazione telefonica<br />

intercorsa tra il Piccenna e altro giornalista<br />

Fabio Amendo<strong>la</strong>ra del 23 maggio 2007 alle<br />

ore 12.18, re<strong>la</strong>tiva a presunte illecite condotte<br />

riconducibili al Sostituto Procuratore<br />

di Potenza Dr. Genovese nelle indagini<br />

sui brogli elettorali di Scanzano Jonico, il<br />

Pubblico Ministero segna<strong>la</strong> che il Piccenna<br />

“quindi ha appreso <strong>la</strong> notizia da fonti qualificate<br />

e per fatti coperti da segreto” e che<br />

“si percepisce chiaramente che tale fonte è<br />

il “capitano” che utilizza l’utenza --omissis--,<br />

tent’è che Fabio chiude <strong>la</strong> conversazione<br />

dicendo che proverà a sentire il capitano<br />

e poi richiamerà Piccenna”. Ancora<br />

va evidenziata l’informativa del<strong>la</strong> Squadra<br />

Mobile di Matera del 29 maggio 2007, con<br />

<strong>la</strong> quale il Pubblico Ministero Dr. Cazzetta<br />

ed il GIP Dr. Onorati che autorizza le<br />

intercettazioni, vengono a conoscenza di<br />

importanti partico<strong>la</strong>ri sui fatti oggetto del<br />

procedimento penale c.d. TOGHE LUCA-<br />

NE. Vengono infatti evidenziate – si legge<br />

nel<strong>la</strong> informativa – “alcune conversazioni<br />

telefoniche di interessante contenuto,<br />

intrattenute dal Piccenna e che hanno ad<br />

oggetto <strong>la</strong> persona dell’Avvocato Buccico,<br />

rispetto a cui, l’indagato, nel corso delle<br />

conversazioni, fa riferimento a notizie in<br />

suo possesso, secondo cui tanto il Senatore<br />

quanto il Sostituto Procuratore dott.ssa Felicia<br />

Genovese risulterebbero indagati per<br />

gravi reati per i quali sarebbe prossima una<br />

emissione caute<strong>la</strong>re”. Vengono pertanto<br />

riportate alcune conversazioni telefoniche<br />

intercettate sul<strong>la</strong> utenza in uso a Piccenna<br />

Nico<strong>la</strong> a partire dal 25 maggio 2007 (cfr. in<br />

partico<strong>la</strong>re conversazione del 24 maggio<br />

2007 ore 17.18 tra Piccenna e Vulpio).<br />

Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />

Dopo nove mesi senza alcun atto d’indagine,<br />

<strong>la</strong> d.ssa Cazzetta chiese le intercettazioni<br />

Orbene, è appena il<br />

caso di rilevare che,<br />

sino al<strong>la</strong> data del 4<br />

maggio 2007, allorquando il<br />

Pubblico Ministero di Matera<br />

Dr. Annunziata Cazzetta,<br />

delegato alle indagini, presenta<br />

al G.I.P. Dr. Angelo<br />

Onorati <strong>la</strong> richiesta di autorizzazione<br />

alle intercettazioni<br />

telefoniche sulle utenze in<br />

uso al Piccenna, non risulta<br />

essere stato compiuto alcun<br />

atto investigativo volto ad<br />

accertare il reale contenuto<br />

diffamatorio degli articoli<br />

pubblicati dal Piccenna sul<br />

settimanale di Matera IL<br />

RESTO e oggetto delle reiterate<br />

denunce dell’Avv. Buccico,<br />

che, dal settembre 2006<br />

al maggio 2007, vengono<br />

semplicemente “raccolte” e<br />

versate in atti.<br />

La diffamazione consiste nel<strong>la</strong> pubblicazione<br />

di informazioni ampiamente note?<br />

E<br />

nondimeno, allorquando<br />

nel maggio 2007<br />

vengono richieste ed<br />

ottenute le autorizzazioni<br />

alle intercettazioni telefoniche<br />

sulle utenze in uso al<br />

Piccenna (richiesta del 4 maggio<br />

2007) e al Capitano dei<br />

Carabinieri Pasquale Zacheo<br />

e al giornalista del Corriere<br />

del<strong>la</strong> Sera Carlo Vulpio (richiesta<br />

del 25 maggio 2007), i<br />

nominativi degli indagati del<br />

procedimento penale c.d. TO-<br />

GHE LUCANE istruito dal<br />

Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> <strong>sono</strong> ormai<br />

ampiamente noti: tra questi<br />

il Sostituto Procuratore di<br />

Potenza Dr. Felicia Angelica<br />

Genovese e il marito Michele<br />

Cannizzaro, il Procuratore di<br />

Potenza Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte,<br />

il Presidente del Tribunale<br />

di Matera Iside Granese, del<br />

Procuratore di Matera Dr.<br />

Giuseppe <strong>Chi</strong>eco(nei cui confronti<br />

erano state eseguite in<br />

data 27 febbraio 2007 operazioni<br />

di perquisizione e sequestro),<br />

l’Avvocato del Foro<br />

di Matera e Senatore Nico<strong>la</strong><br />

Emilio Buccico – stessi nominativi<br />

che compaiono negli<br />

articoli indicati dall’Avv. Buccicocome<br />

diffamatori. A tali<br />

date il Tribunale del Riesame<br />

di Catanzaro, presieduto dal<strong>la</strong><br />

Dr. Adalgisa Rinardo, ha<br />

già annul<strong>la</strong>to le operazioni di<br />

perquisizione e sequestro disposte<br />

nei confronti degli indagati<br />

Genovese, Cannizzaro<br />

e Granse, nonché il sequestro<br />

preventivo del vil<strong>la</strong>ggio turistico<br />

MARINAGRI disposto,<br />

su richiesta del Pubblico Ministero<br />

Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, dal<br />

G.I.P. di Catanzaro: pertanto,<br />

gli atti di indagine fondanti i<br />

decreti di perquisizione e il<br />

provvedimento caute<strong>la</strong>re (tra<br />

cui le denunce del Piccenna, le<br />

informative e le annotazioni<br />

di P.G. del Capitano Zacheo)<br />

<strong>sono</strong> depositati e resi noti agli<br />

indagati e ai loro difensori (in<br />

partico<strong>la</strong>re, al Procuratore Dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco, Capo dell’Ufficio inquirente<br />

di Matera che richiede<br />

le intercettazioni; all’Avv.<br />

Buccico; all’Avv. Giancarlo<br />

Pittelli, legato allo stesso Buccico<br />

e difensore di fiducia degli<br />

indagati Dr. Granese, Dr.<br />

Genovese ed il marito di questa<br />

Dr. Cannizzaro).<br />

Il Pubblico Ministero, Dr. CAZZETTA,<br />

non poteva non considerare<br />

Ne discende che, nel richiederel’autorizzazione<br />

alle intercettazioni<br />

telefoniche sull’utenza<br />

in uso al Capitano Zacheo,<br />

che sapeva essere stretto col<strong>la</strong>boratore<br />

di P.G. del Dr. <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong> nell’ambito del procedimento<br />

c.d. Toghe Lucane<br />

(cfr. anche dichiarazioni rese<br />

da Zacheo a questo Ufficio in<br />

data 4 gennaio 2007), il Pubblico<br />

Ministero Dr. Cazzetta<br />

non poteva non considerare<br />

<strong>la</strong> rilevanza di eventuali profili<br />

di incompetenza funzionale<br />

ex art. 11 c.p.p. e neppure<br />

non prevedere che, attraverso<br />

le intercettazioni dell’utenza<br />

dell’Ufficiale di P.G., avrebbe<br />

potuto captare conversazioni<br />

di contenuto investigativo<br />

intercorrenti con il Pubblico<br />

Ministero di Catanzaro Dr. <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong>. Lo stesso dicasi per<br />

il G.I.P. procedente che autorizzava<br />

le intercettazioni telefoniche.


Sabato 14 giugno 2008 IL RESTO 3<br />

L’altra storia<br />

L’indebito “interessamento” dell’Avv. Sen. Giancarlo Pittelli e dell’Avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />

Buccico alle vicende giudiziarie del Presidente del Tribunale di Matera Dr. Iside Granese<br />

Rilevante appariva, infatti,<br />

il contenuto di<br />

alcune intercettazioni<br />

telefoniche registrate<br />

sul<strong>la</strong> utenza cellu<strong>la</strong>re in uso<br />

al<strong>la</strong> Dr. Granese e risalenti al<br />

giugno 2004 (cfr. in atti nota<br />

di trasmissione informativa n.<br />

2898 del 30 gennaio 2007 del<strong>la</strong><br />

Guardia di Finanza Nucleo<br />

di Polizia Tributaria di Catanzaro:<br />

trascrizioni integrali<br />

delle intercettazioni telefoniche<br />

progressivi nn. 41 e 43 del<br />

15 giugno 2004 ore 19.22.36 e<br />

19.27.52; nn. 50 e 52 del 18 giugno<br />

2004, ore 9.11.19 e 9.59.43).<br />

Nel corso di una delle conversazioni<br />

telefoniche oggetto di<br />

intercettazione, <strong>la</strong> Dr. Granese<br />

veniva informata dall’Avv. Nico<strong>la</strong><br />

Emilio Buccico, già componente<br />

del Consiglio Superiore<br />

di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

<strong>È</strong><br />

un’ovvietà facile da sperimentare.<br />

Basta percorrere<br />

pochi chilometri per<br />

scoprire usi, tradizioni e<br />

abitudini a volte molto diversi.<br />

Capita anche in materia giudiziaria,<br />

ma questo è un altro problema,<br />

non tanto semplice da spiegare.<br />

Così succede che il Dr. Henry<br />

John Woodcock, sostituto procuratore<br />

a Potenza, chieda il rinvio<br />

a giudizio di alcuni (26, ndr) fra i<br />

protagonisti del<strong>la</strong> vita economica<br />

del<strong>la</strong> regione Basilicata almeno<br />

sino agli inizi del terzo millennio.<br />

I reati ipotizzati, ancorché modificati<br />

nelle sanzioni codicistiche<br />

da contestate norme legis<strong>la</strong>tive,<br />

appaiono comunque di una certa<br />

rilevanza. Non foss’altro che<br />

per l’ingente quantità di denaro<br />

“scomparso” nelle pieghe dei bi<strong>la</strong>nci<br />

del<strong>la</strong> Banca Mediterranea<br />

(già Banca Popo<strong>la</strong>re Cooperativa<br />

di Pescopagano) e, sostiene l’accusa,<br />

fraudolentemente nascosti<br />

all’attenzione dei soci dell’importante<br />

istituto di credito potentino.<br />

Molto precisa <strong>la</strong> contestazione<br />

con cui il Dr. Woodcock propone<br />

al Gup <strong>la</strong> sua richiesta di rinvio<br />

a giudizio: “In partico<strong>la</strong>re omettevano,<br />

nel comparto re<strong>la</strong>tivo ai<br />

crediti al<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>, omettevano<br />

<strong>la</strong> svalutazione dei crediti vantati<br />

dal<strong>la</strong> Banca Mediterranea SpA nei<br />

confronti delle società facenti capo<br />

al<strong>la</strong> “Pa. Fi. Ic<strong>la</strong>”, rappresentando<br />

del<strong>la</strong> Magistratura (indagato<br />

nell’ambito del procedimento<br />

n. 3750/03/21 dal 7 febbraio<br />

2007) di un “interessamento”<br />

dell’Avv. On. Giancarlo Pittelli<br />

alle sue vicende ed invitata a<br />

mettersi in contatto telefonico<br />

con quest’ultimo. Seguiva il<br />

colloquio telefonico tra <strong>la</strong> Dr.<br />

Granese e l’Avv. Pittelli con il<br />

quale i due concordavano un<br />

incontro presso l’abitazione<br />

del Pittelli. E’ appena il caso di<br />

evidenziare che, all’epoca delle<br />

menzionate conversazioni<br />

telefoniche, l’Avv. Pittelli non<br />

aveva ancora assunto <strong>la</strong> difesa<br />

del<strong>la</strong> Dr. Granese nell’ambito<br />

del procedimento penale<br />

n.3750/03/21. Il dato si rive<strong>la</strong><br />

importante al<strong>la</strong> luce del contenuto<br />

delle conversazioni e<br />

del manifesto, antico rapporto<br />

personale esistente tra l’Avv.<br />

On. Giancarlo Pittelli ed il Procuratore<br />

di Catanzaro Dr. Mariano<br />

Lombardi – divenuto coassegnatario<br />

del procedimento<br />

n.444/05/21 dal luglio 2006.<br />

Dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione di consulenza<br />

tecnica redatta dal dr. Gioacchino<br />

Genchi nell’ambito del<br />

procedimento penale n. 3750/<br />

03/21 – 444/05/21 – 949/06/<br />

21 del 18 marzo 2008, afferente<br />

ai dati di traffico telefonico<br />

delle utenze riconducibili al<strong>la</strong><br />

Dr. Felicia Genovese e al marito<br />

Dr. Cannizzaro emergono<br />

numerosi contatti telefonici tra<br />

le utenze in uso al<strong>la</strong> predetta e<br />

l’avv. Buccico, anche in epoca<br />

antecedente al<strong>la</strong> sua elezione al<br />

Par<strong>la</strong>mento, quando rivestiva<br />

l’incarico di componente <strong>la</strong>ico<br />

del Consiglio Superiore del-<br />

<strong>la</strong> Magistratura. Si è già detto<br />

del legame tra l’Avv. Buccico<br />

e il Procuratore Dr. Lombardi,<br />

nonché tra l’Avv. Buccico e il<br />

Dr. Murone, del quale in seno<br />

al C.S.M. ha fortemente appoggiato<br />

<strong>la</strong> nomina a Procuratore<br />

Aggiunto presso <strong>la</strong> Procura di<br />

Catanzaro. Si ricorda, altresì,<br />

che, dopo le perquisizioni del<br />

1//27 febbraio 2007, nell’ambito<br />

del procedimento c.d. Toghe<br />

Lucane l’Avv. Sen. Pittelli<br />

assumeva <strong>la</strong> difesa di fiducia<br />

oltre che del<strong>la</strong> Dr. Granese<br />

anche dei coniugi Genovese/<br />

Cannizzaro. Proprio a seguito<br />

delle perquisizioni e di una<br />

serie di successivi importanti<br />

atti investigativi, le ingerenze<br />

esterne ed interne sul procedimento<br />

divenivano sempre più<br />

pressanti.<br />

Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />

Tutti <strong>la</strong>mentano <strong>la</strong> perdita di posti/<strong>la</strong>voro per<br />

il fallimento dei progetti <strong>la</strong>utamente finanziati<br />

con fondi pubblici, nessuno rimpiange<br />

l’occasione persa con Anthill che di soldi<br />

pubblici non aveva avuto un solo centesimo<br />

P erché<br />

tanto silenzio sul<strong>la</strong><br />

vicenda del Consorzio<br />

Anthill? Non ci <strong>sono</strong> stati<br />

incontri dal Prefetto, né task<br />

force per l’occupazione. Non<br />

ci <strong>sono</strong> state interrogazioni<br />

par<strong>la</strong>mentari e nemmeno nel<br />

par<strong>la</strong>mentino regionale. Unica<br />

eccezione le “interrogazioni”<br />

contro. Ma contro cosa o<br />

contro chi? Ancora oggi non<br />

si riesce a comprendere perché<br />

un intero ceto politico lo-<br />

Paese che vai, usanze che trovi<br />

perdite inferiori a quelle effettive<br />

pari a 50 miliardi di lire circa e<br />

omettevano di appostare a sofferenza<br />

detti crediti pur essendone<br />

maturate le condizioni secondo i<br />

parametri stabiliti dal<strong>la</strong> Normativa<br />

di Vigi<strong>la</strong>nza del<strong>la</strong> Banca d’Italia<br />

e dal<strong>la</strong> Legge”. A pochi chilometri<br />

di distanza, poco meno di<br />

cento, un altro magistrato <strong>la</strong> pensa<br />

diversamente. Siamo a Matera,<br />

<strong>la</strong> Banca è <strong>la</strong> Popo<strong>la</strong>re del<br />

Materano. Le indagini condotte<br />

dal<strong>la</strong> Guardia di Finanza e concluse<br />

con un primo verbale nel<br />

febbraio del 2004 indicano (fra gli<br />

altri) <strong>la</strong> stessa tipologia di reato e<br />

c’è di mezzo un verbale ispettivo<br />

del<strong>la</strong> Banca d’Italia che par<strong>la</strong><br />

proprio di mancata svalutazione<br />

dei crediti. Il PM tito<strong>la</strong>re (all’epoca)<br />

Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco non ne<br />

tiene conto. Iscrive col proc. penale<br />

2070/03 altri reati ma non<br />

quello di falso in bi<strong>la</strong>ncio. Poi<br />

decide di ricorrere ad una Consulenza<br />

Tecnica d’Ufficio e affida<br />

il tutto a due super esperti romani.<br />

Stesse conclusioni del<strong>la</strong> Guardia<br />

di Finanza, 116 mi<strong>la</strong> euro di<br />

parcel<strong>la</strong> e, dopo un anno, tutto<br />

come prima. Compresa <strong>la</strong> mancata<br />

iscrizione del reato di falso<br />

in bi<strong>la</strong>ncio. Nel dicembre 2006,<br />

il fascicolo passa al<strong>la</strong> D.ssa Annunziata<br />

Cazzetta: “preparatissima,<br />

leale e che non ha paura di<br />

nessuno” dice di lei l’avv. Emilio<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico, difensore di alcuni<br />

dei principali indagati proprio<br />

nel procedimento penale re<strong>la</strong>tivo<br />

al<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re del Matera-<br />

QUEI REATI DISCONOSCIUTI A MATERA!<br />

no. I due (Buccico-Cazzetta) s’incontrano<br />

il 28 dicembre 2006 in<br />

Procura a Matera. Per “conferire<br />

in re<strong>la</strong>zione ad un delicato procedimento<br />

e farLe gli auguri per<br />

l’anno nuovo”, dirà l’avv. Buccico<br />

il 4 gennaio 2007. “Mi riferì<br />

che un suo assistito, indagato in<br />

un procedimento a me assegnato<br />

(diverso dal 2070/03) voleva<br />

rendermi dichiarazioni in merito<br />

al<strong>la</strong> sua posizione”, dirà <strong>la</strong> D.ssa<br />

Azzunziata Cazzetta. “Dice<br />

giustamente Tina Cazzetta... ha<br />

visto <strong>la</strong> mia istanza a nome di<br />

alcuni clienti perché fossero sentiti<br />

ed ha detto , dirà l’avv. Buccico<br />

il 16 gennaio 2007, riferendosi<br />

esplicitamente al procedimento<br />

2070/03. Nove mesi dopo questi<br />

scambi, <strong>la</strong> d.ssa Cazzetta chiese<br />

il rinvio a giudizio per 35 indagati<br />

di gravi reati ma, anche lei,<br />

non menzionò il falso in bi<strong>la</strong>ncio<br />

e altre evidenze segna<strong>la</strong>te dai<br />

periti d’ufficio e dal<strong>la</strong> Guardia di<br />

Finanza. Ne aveva <strong>la</strong> facoltà anzi<br />

<strong>la</strong> potestà e, forse, l’obbligo; ma<br />

non lo fece. Paese che vai, <strong>giustizia</strong><br />

che trovi! Quello che non riusciamo<br />

ad immaginare è come<br />

possano ancora presentarsi in<br />

giudizio i protagonisti principali<br />

di questa saga. L’appuntamento<br />

è per il 20 giugno prossimo. Infatti,<br />

come è emerso nel<strong>la</strong> richiesta<br />

di archiviazione del procedimento<br />

aperto a carico del Dr. <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong> su segna<strong>la</strong>zione (fra le<br />

altre) del<strong>la</strong> stessa D.ssa Annun-<br />

ziata Cazzetta (detta Tina), molti<br />

dei principali “protagonisti”<br />

dell’udienza preliminare <strong>sono</strong><br />

indagati nel medesimo procedimento<br />

penale. Avrebbero usato<br />

strumentalmente un’inchiesta<br />

giudiziaria per trarre personali<br />

vantaggi dal<strong>la</strong> conoscenza dello<br />

sviluppo delle indagini a loro carico<br />

intercettando lo stesso magistrato<br />

inquirente (Dr. Luigi <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong>) ed in vio<strong>la</strong>zione delle<br />

disposizioni dell’art. 11 del Codice<br />

di Procedura Penale. Sarà<br />

curioso vedere (e sentire), come<br />

giustificherà <strong>la</strong> sua eventuale<br />

mancata astensione il Gup, Dr.<br />

Angelo Onorati che, continuava<br />

ad autorizzare le intercettazioni<br />

telefoniche anche dopo essersi<br />

reso conto che riferivano di<br />

gravissime ipotesi di reato a suo<br />

carico in presunta complicità<br />

con l’Avv. Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico<br />

ed il Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco<br />

(Proc. Capo a Matera). Meriterà<br />

attenzione <strong>la</strong> posizione del<strong>la</strong><br />

D.ssa Cazzetta che, pur conscia<br />

che dalle intercettazioni emergevano<br />

gravi ipotesi di reato a suo<br />

carico ed a carico del Dr. <strong>Chi</strong>eco,<br />

del Dr. Onorati e dell’avv. Buccico,<br />

continuava a detenere il<br />

fascicolo ed a richiedere nuove<br />

intercettazioni; arrivando, nientemeno,<br />

a disporre l’interrogatorio<br />

di un testimone per conoscere<br />

cosa aveva riferito al Dr. Luigi<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> sui magistrati di<br />

Matera. In ultimo, ma non per<br />

rilevanza, sarà curioso vedere<br />

cosa inventerà l’avv. Buccico, di-<br />

fensore di alcuni degli indagati<br />

con gravissime ipotesi di reato.<br />

Egli è indagato a Catanzaro per<br />

associazione per delinquere finalizzata<br />

al<strong>la</strong> corruzione in atti<br />

giudiziari (fra i corrotti – in mera<br />

ipotesi, sia chiaro – proprio il Dr.<br />

Onorati ed il Dr. <strong>Chi</strong>eco); è anche<br />

sindaco di Matera e non ha<br />

ancora ottemperato all’acquisizione<br />

al patrimonio comunale di<br />

un immobile oggetto del<strong>la</strong> truffa<br />

aggravata di cui rispondono i<br />

suoi assistiti, nonostante l’ufficio<br />

tecnico regionale preposto<br />

gli abbia da mesi segna<strong>la</strong>to <strong>la</strong><br />

mancanza assoluta del<strong>la</strong> licenza<br />

edilizia; è colui che ha operato<br />

– sempre mera ipotesi – usando<br />

del suo alto ruolo istituzionale<br />

di membro del Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura, scrive<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, per favorire magistrati,<br />

insabbiare procedimenti,<br />

pilotare sentenze. Fra i curiosi<br />

che scruteranno ogni inflessione<br />

del<strong>la</strong> voce e tutti i partico<strong>la</strong>ri<br />

delle mimiche facciali, ci sarà<br />

certamente il signor Francesco<br />

Michele Zito. Parte offesa nel<br />

procedimento penale che si è visto<br />

respingere <strong>la</strong> costituzione di<br />

parte civile dal Dr. Angelo Onorati.<br />

L’avv. Buccico aveva sostenuto<br />

che Zito non aveva subito<br />

alcun danno. Il sindaco Buccico<br />

aveva ignorato <strong>la</strong> prescrizione<br />

dell’Ufficio Territoriale del<strong>la</strong><br />

Regione consentendo che si aggravasse<br />

<strong>la</strong> compromissione del<br />

patrimonio del signor Zito. Lo<br />

strenuo difensore del<strong>la</strong> legalità,<br />

cale e nazionale abbia osteggiato<br />

così pervicacemente un<br />

progetto che non chiedeva<br />

soldi e che offriva opportunità<br />

nel settore “Hi Tech” di cui<br />

si pos<strong>sono</strong> solo intravedere<br />

i contorni. Oggi conosciamo<br />

tutti i dettagli dell’operazione<br />

“contro”, conosciamo “chi “ e<br />

sappiamo come hanno condotto<br />

al fallimento l’ambizioso<br />

progetto “Anthill”. Resta<br />

solo una domanda: perché?<br />

Buccico, aveva pilotato – ipotesi<br />

venti<strong>la</strong>ta nelle intercettazioni<br />

telefoniche disposte dal<strong>la</strong> D.ssa<br />

Cazzetta - l’annul<strong>la</strong>mento di un<br />

sequestro preventivo tramite il<br />

giudice Onorati. Il Consigliere<br />

del CSM, Buccico, aveva garantito<br />

il suo interessamento al<strong>la</strong><br />

D.ssa Iside Granese (Pres. <strong>De</strong>l<br />

Tribunale di Matera) per control<strong>la</strong>re<br />

il procedimento disciplinare<br />

a suo carico. Il denunciante<br />

Buccico aveva innescato il procedimento<br />

penale attraverso cui,<br />

illecitamente, <strong>la</strong> D.ssa Cazzetta<br />

control<strong>la</strong>va le indagini del Dr.<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>. Il senatore Buccico<br />

aveva caldeggiato <strong>la</strong> nomina di<br />

Felicia Genovese (sostituto del<strong>la</strong><br />

DDA di Potenza, indagata nel<br />

procedimento “Toghe Lucane”<br />

insieme allo stesso Buccico) a<br />

consulente esterno del<strong>la</strong> Commissione<br />

Antimafia. Il “politico”<br />

Buccico aveva imposto (insieme<br />

con l’avv. Labrio<strong>la</strong>, segretario<br />

provinciale di AN, indagato nel<br />

procedimento “Toghe Lucane”<br />

insieme allo stesso Buccico) <strong>la</strong><br />

candidatura a sindaco di Policoro<br />

di Lopatriello (indagato<br />

con Labrio<strong>la</strong>, Buccico e tanti altri<br />

nel procedimento “Toghe Lucane”).<br />

L’indagato Buccico aveva<br />

ricevuto <strong>la</strong> solidarietà da quasi<br />

tutto il mondo del<strong>la</strong> politica lucana.<br />

Insomma, l’udienza del 20<br />

giugno prossimo sarà da vedere<br />

ovvero bisognerà che qualcuno<br />

ce <strong>la</strong> racconti. Certamente Buccico<br />

chiederà che si tenga a porte<br />

chiuse!


Anno 6 n. 15<br />

Registrazione Tribunale di Matera<br />

Redazione: via Gattini,22 - MATERA<br />

sito internet: www.ilresto.info<br />

Sabato 21 giugno 2008 n° 207 - 11/03/2003<br />

telefono 331.6504360<br />

e.mail : ilresto@jumpy.it o ilresto@virgilio.it € 0,90<br />

EDITORIALE<br />

Suscettibili o permalosi?<br />

Stiamo vivendo situazioni<br />

che appaiono un tantino<br />

sorprendenti. Leggendo fatti<br />

di cronaca, specialmente in<br />

campo giudiziario, scopriamo<br />

l’esistenza di una certa<br />

suscettibilità da parte di più<br />

soggetti. Quando vengono<br />

chiamati in causa, a torto<br />

o a ragione che sia, si <strong>la</strong>sciano<br />

trascinare da questo<br />

sentimento di suscettibilità.<br />

Diventano permalosi e<br />

magari reagiscono di conseguenza.<br />

Spesso in maniera<br />

inconsulta. Appaiono come<br />

colpiti nel<strong>la</strong> loro recondita<br />

sensibilità. Si offendono<br />

facilmente, anche quando<br />

non ne dovrebbero avere<br />

un motivo valido. Una tesi,<br />

sostenuta da gente esperta,<br />

come può essere uno psicologo,<br />

appare propensa a<br />

dire che chi si dimostra così<br />

suscettibile è perché cerca di<br />

ce<strong>la</strong>re frustrazioni segrete,<br />

che si manifestano in una instabilità<br />

caratteriale. Capita<br />

allora di leggere che persino<br />

soggetti che occupano importanti<br />

posizioni, a livello<br />

istituzionale, non riescano<br />

ad assumere un sereno comportamento<br />

e ad affrontare<br />

un opportuno confronto.<br />

Capita di leggere cioè che<br />

un Prefetto (di Salerno ndr)<br />

si senta “toccato” da alcune<br />

dichiarazioni di un prete,<br />

seppure socialmente impegnato<br />

(don Marcello Cozzi<br />

ndr), per decidere di passare<br />

direttamente al<strong>la</strong> denuncia.<br />

E’ come se gli avessero toccato<br />

qualche nervo scoperto,<br />

che ha scatenato <strong>la</strong> sua<br />

immediata suscettibilità. Le<br />

cause di tanta suscettibilità<br />

diventano di difficile interpretazione.<br />

Si può svariare,<br />

a questo punto, dal<strong>la</strong> paura<br />

al<strong>la</strong> sovrastima di sé stesso<br />

da parte del denunciante.<br />

Può anche significare, però,<br />

una incapacità ad accettare<br />

le idee degli altri, fino al<strong>la</strong><br />

paura di non saper difendere<br />

le proprie di idee. Rintuzzare<br />

con assoluto accanimento<br />

S E T T I M A N A L E D I L I B E R A I N F O R M A Z I O N E<br />

“Ricorda che <strong>la</strong> felicità non dipende da chi sei o da cosa hai. Dipende so<strong>la</strong>mente da cosa pensi” (Dale Carnegie)<br />

di Nino Grilli<br />

le osservazioni degli altri,<br />

altro non può significare<br />

che avere poca fiducia nelle<br />

proprie idee ed ancor più<br />

di trovarsi di fronte ad una<br />

vera mancanza di preparazione<br />

nel<strong>la</strong> difesa delle<br />

proprie idee. Il permaloso,<br />

in definitiva, quando persiste<br />

nel suo comportamento,<br />

dimostra, in pratica, che le<br />

sue idee forse non nascono<br />

su solide basi. Altrimenti<br />

sarebbero facilmente difendibili.<br />

Se, chi si affida al<strong>la</strong><br />

suscettibilità, dimostra di<br />

essere incapace di accettare<br />

le idee altrui, di accettare un<br />

sereno confronto, di addivenire<br />

ad un rapporto di<br />

pacatezza nelle sue reazioni,<br />

magari anche dimostrandosi<br />

disponibile ad accettare<br />

qualche utile suggerimento,<br />

altro non può voler dire se<br />

non covare il timore che<br />

le idee degli altri possano<br />

essere migliori delle sue. E’<br />

il rischio di chi continua a<br />

credere di essere migliore<br />

degli altri, di poter risolvere<br />

da solo ogni questione,<br />

di essere convinto che gli<br />

altri non meritano <strong>la</strong> sua<br />

considerazione, di snobbare<br />

qualsiasi osservazione, di<br />

non accettare nessuna critica<br />

al suo operare, di ricorrere<br />

persino al<strong>la</strong> denuncia per<br />

una risibile tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

propria persona, di credere<br />

insomma nel<strong>la</strong> propria<br />

onnipotenza, fondata per lo<br />

più sul<strong>la</strong> prepotenza e sull’ausilio<br />

di “potenti” poteri.<br />

In tal caso, a chi si riconosce<br />

in questi sentimenti, a chi<br />

è abituato a fare ricorso ad<br />

una spocchiosa suscettibilità<br />

per rintuzzare qualsiasi idea<br />

altrui, nel<strong>la</strong> convinzione che<br />

le proprie idee siano sempre<br />

le migliori, non rimane<br />

che consigliare di affidarsi<br />

ad un po’ di umiltà. Può<br />

essere il miglior rimedio a<br />

quel becero al<strong>la</strong> suscettibilità,<br />

che altro non è, in definitiva,<br />

che semplice ignoranza<br />

e presunzione.<br />

di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

La realtà è una gran bel<strong>la</strong><br />

cosa. Sì, ci <strong>sono</strong> le ideologie,<br />

le utopie, le teorie<br />

e persino le fantasie,<br />

muse di cui ci rapisce il canto<br />

ed il novel<strong>la</strong>re tanto da inseguirle<br />

per vite intere. Così sembra<br />

p<strong>la</strong>usibile, più da giovani<br />

all’ingresso del<strong>la</strong> vita adulta<br />

che dai cinici uomini maturi<br />

schiantati dal<strong>la</strong> mancanza di<br />

senso, che si possano spendere<br />

energie, tempo e affetti in vista<br />

di un “bene” che verrà. Se volete,<br />

è un po’ l’immagine del<br />

self-made-man (l’uomo che si<br />

fa da sé), colui che si convince<br />

che tutto quanto gli accadrà è<br />

nelle sue mani, dipende dal<strong>la</strong><br />

maggiore o minore abilità nel<br />

programmare i passi da compiere.<br />

Al<strong>la</strong>rgando l’orizzonte, il<br />

futuro è <strong>la</strong> promessa che si compirà<br />

efficacemente dopo che<br />

alcune condizioni pre-definite<br />

si saranno realizzate. Spero di<br />

non sve<strong>la</strong>re niente di nuovo se<br />

esemplifico due <strong>la</strong>ti del<strong>la</strong> stessa<br />

medaglia con l’esempio, da un<br />

<strong>la</strong>to, del giovane che affronta <strong>la</strong><br />

vita con <strong>la</strong> giusta e buona intenzione<br />

di raggiungere una solida<br />

posizione economica per se e<br />

<strong>la</strong> sua famiglia e finisce per diventare<br />

un cinico nichilista che<br />

predica “mors tua vita mea”<br />

via Conversi,12 - MATERA<br />

ARRIVA BETTER<br />

LA TUA SCOMMESSA<br />

SULLO SPORT<br />

CHE PUOI GIOCARE<br />

SOTTO CASA.<br />

Bar Tabacchi SACCO A.<br />

via Gattini,32 - MATERA<br />

tel. 0835 330592<br />

Tabaccheria F.lli LISURICI<br />

via Dante,101 - MATERA<br />

tel. 0835 261271<br />

Tabaccheria CICALE D.<br />

via Rido<strong>la</strong>,39 - MATERA<br />

tel. 0835 314652<br />

MAFIA E MASSONERIA<br />

>.<br />

(poi magari <strong>la</strong> “posizione” <strong>la</strong><br />

raggiunge effettivamente, trasformandosi<br />

nel popolo dei<br />

disperati con <strong>la</strong> pancia piena)<br />

ovvero, d’altro <strong>la</strong>to, il popolo<br />

rivoluzionario che rovescia nel<br />

sangue il “potere” costituito, in<br />

un anelito per il “bene futuro”<br />

che si rive<strong>la</strong> (inevitabilmente)<br />

illusorio e (indefinitamente)<br />

astratto. Solo <strong>la</strong> realtà non tradisce,<br />

infatti per eluder<strong>la</strong> bisogna<br />

pospor<strong>la</strong> nel futuro rassegnandosi<br />

a vivere un presente, una<br />

contingenza, scomodi, inadatti,<br />

sproporzionati con l’ideale: per<br />

un mondo più giusto domani si<br />

potrà pur tollerare qualche milione<br />

di morti oggi o, restando<br />

nel parallelo precedente, per<br />

garantire una solidità al<strong>la</strong> mia<br />

famiglia domani cosa importa<br />

se rubacchio qua e là qualcosa,<br />

se azzoppo quel tal collega<br />

troppo dotato, se trucco un appaltino<br />

che poi così fanno tutti?<br />

Ma par<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> realtà, pur<br />

con tanti esempi, rischia di essere<br />

intesa come un’astrazione.<br />

Allora veniamo ai fatti, quelli<br />

scomodi da vedere e finanche<br />

da scrivere. Palermo, indagine<br />

del<strong>la</strong> procura antimafia, arrestati<br />

in otto, un intreccio fra<br />

mafia, imprenditori, magistrati,<br />

massoni. Si scopre che questi<br />

signori erano in grado di pilotare,<br />

ritardare, condizionare le<br />

decisioni in un campo di altis-<br />

Informazione sanitaria<br />

simo livello: <strong>la</strong> Suprema Corte di<br />

Cassazione. Proprio quell’organismo<br />

che rappresenta il massimo<br />

grado del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> italiana,<br />

quello che emette le sentenze<br />

inappel<strong>la</strong>bili. <strong>È</strong> una notizia terribile,<br />

dirompente, ma, proprio per<br />

questo, che non è stata per niente<br />

“trattata” dai media nazionali.<br />

Solo qualche fugace apparizione,<br />

subito relegata all’esclusiva<br />

del<strong>la</strong> “rete”, il mondo dei blogger<br />

e dei “soliti” irriducibili. Se<br />

li conti, due mani bastano. Tut-<br />

>>continua a pagina 2


Sabato 21 giugno 2008 IL RESTO 2<br />

L’altra storia<br />

LA BASILICATA TRA MASSONERIA E MAFIA<br />

>>segue da pagina 1<br />

to il resto, le grandi testate e le<br />

grandissime firme <strong>sono</strong> concentrati<br />

sul delitto del secolo: “le<br />

intercettazioni telefoniche”; e<br />

sui delinquenti responsabili dei<br />

delitti più efferati: “i giornalisti<br />

che pubblicano le intercettazioni”.<br />

Nessuno dei rispettati “lor<br />

signori” ha osato muovere un<br />

semplice ed ovvio parallelo con<br />

quanto aveva scritto, solo pochi<br />

giorni prima, <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />

Repubblica di Salerno e un anno<br />

fa quel<strong>la</strong> di Catanzaro. Vogliamo<br />

ricordare qualche nome?<br />

Michele Cannizzaro, marito<br />

del magistrato antimafia Felicia<br />

Genovese, che custodiva in<br />

cassaforte documenti del<strong>la</strong> loggia<br />

potentina “Mario Pagano” e<br />

del<strong>la</strong> Massoneria Oriente d’Italia.<br />

Giampiero Maruggi, Direttore<br />

Generale del<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re<br />

del Materano (che finanzia<br />

il giudice Iside Granese con<br />

operazioni anomale e garanzie<br />

inadeguate), iscritto negli elenchi<br />

dei massoni “lista Cordova<br />

1992”. Giuseppe Labrio<strong>la</strong>, già<br />

presidente provinciale dell’ordine<br />

forense, agevo<strong>la</strong>to dal<strong>la</strong><br />

mancata iscrizione nel registro<br />

degli indagati per i “brogli di<br />

Scanzano” da parte del<strong>la</strong> d.ssa<br />

Felicia Genovese, iscritto negli<br />

elenchi dei massoni “lista Cordova<br />

1992”. Tutti indagati nel<br />

Efferati delitti lucani, senza un colpevole ma non senza un perché<br />

Qualche mese fa, <strong>la</strong> notizia<br />

dell’assoluzione in Corte<br />

d’Assise e d’Appello a Salerno<br />

di Gennaro Cappiello,<br />

processato quale mandante<br />

dell’omicidio dei coniugi<br />

Gianfredi/Santarsiero e per<br />

il presunto depistaggio delle<br />

indagini realizzato avvalendosi<br />

dello status di “pentito”.<br />

In una corposa sentenza, i<br />

giudici salernitani spiegano:<br />

non aveva <strong>la</strong> “statura” sufficiente<br />

per commissionare un<br />

omicidio e non ha mai rivolto<br />

accuse precise nei riguardi<br />

di altri mandanti, limitandosi<br />

a proporre sue personali riflessioni/deduzioni<br />

riportate<br />

come tali agli inquirenti. Viceversa,<br />

le ipotesi di reato a<br />

carico di altri eventuali mandanti,<br />

sarebbero scaturite da<br />

fatti e circostanze riportate da<br />

altre persone e, dopo il vaglio<br />

degli inquirenti, sarebbero ri-<br />

procedimento “Toghe Lucane”<br />

o in procedimenti connessi.<br />

Eppure i fatti riportati <strong>sono</strong> simili<br />

se non più gravi, ma, soprattutto,<br />

così somiglianti da<br />

apparire identici. Un complotto<br />

di magistrati, imprenditori, politici<br />

e massoni si organizza per<br />

delegittimare il Dr. Luigi <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong> da Catanzaro che indaga<br />

su di loro o su loro amici;<br />

ne ottiene “l’impicment”, favorito<br />

da una campagna d’informazione<br />

senza precedenti (in<br />

altri tempi e col senno di poi<br />

sarebbe più appropriato definir<strong>la</strong><br />

disinformazione) arriva<br />

a sottrargli alcune inchieste e<br />

disporne il trasferimento. Con<br />

l’ovvia ed evidente opera del<br />

CSM (Consiglio Superiore del<strong>la</strong><br />

Magistratura) e nel silenzio<br />

assoluto dell’ANM (Associazione<br />

Nazionale Magistrati) e<br />

dello stesso Presidente del<strong>la</strong><br />

Repubblica, inutilmente e ripetutamente<br />

chiamato a scendere<br />

in campo. Fantasie vittimistiche<br />

del magistrato catanzarese? No,<br />

l’evidenza di un’inchiesta del<strong>la</strong><br />

magistratura. Dati, documenti,<br />

intercettazioni. Roba “pesante”,<br />

ma che passa nel silenzio quasi<br />

totale. La realtà, non astratti<br />

ideali dello Stato Repubblicano,<br />

non <strong>la</strong> retorica del<strong>la</strong> Costituzione.<br />

La realtà sotto i nostri<br />

sultate comunque infondate.<br />

Insomma, a distanza di quasi<br />

11 anni dall’omicidio dei due<br />

coniugi avvenuto in presenza<br />

dei due figli minori del<strong>la</strong> coppia<br />

ed in pieno giorno, non è<br />

stato possibile individuare i<br />

mandanti e nemmeno gli esecutori<br />

materiali di un efferato<br />

crimine. Speriamo di sfuggire<br />

al<strong>la</strong> qualificazione di <strong>giustizia</strong>listi<br />

se ci dichiariamo offesi<br />

e persino adirati verso l’impotenza<br />

dimostrata dagli inquirenti<br />

lucani in questo come<br />

in tanti (troppi?) altri casi di<br />

omicidio nel<strong>la</strong> Basilicata degli<br />

ultimi vent’anni. Abbiamo già<br />

pubblicato spunti di un documento<br />

d’indagine che forse<br />

non è stato “valorizzato” adeguatamente<br />

dagli inquirenti<br />

salernitani e che, sorprendentemente,<br />

sembra ancora<br />

più attuale dopo <strong>la</strong> sentenza<br />

di assoluzione di Gennaro<br />

occhi, da cui bisogna fare uno<br />

sforzo di volontà per distrarsi,<br />

per far finta di non vedere e<br />

non sapere. Sono meravigliato<br />

e preoccupato per lo sforzo<br />

di volontà che molta gente si<br />

sforza di compiere per non<br />

vedere e non sentire. Per<br />

non avere lo scrupolo<br />

del<strong>la</strong> coscienza di<br />

chi si ferma immobile<br />

mentre<br />

il mondo gli si<br />

disfa intorno.<br />

Ci vuole uno<br />

sforzo di<br />

fantasia per<br />

non guardare<br />

<strong>la</strong> realtà,<br />

uno sforzo<br />

che rimanda<br />

ad un domani<br />

migliore per cui<br />

bisogna pagare<br />

oggi un prezzo di<br />

disumanità ed egoismo.<br />

Per fortuna o destino,<br />

qualcuno vive e guarda<br />

<strong>la</strong> realtà ogni giorno. Talmente<br />

realisti da essere contenti del<strong>la</strong><br />

vita che si conduce oggi, faticosa,<br />

difficile, bel<strong>la</strong>. Come solo<br />

può essere il percorso di chi ha<br />

qualcosa di positivo da mettere<br />

in campo, da verificare, da misurare<br />

con <strong>la</strong> realtà; un senso<br />

per cui val <strong>la</strong> pena vivere.<br />

Cappiello. Infatti, i giudici<br />

mentre escludono ogni elemento<br />

idoneo a dimostrare <strong>la</strong><br />

colpevolezza dell’imputato,<br />

delineano alcune ipotesi circa<br />

i mandanti o, quantomeno,<br />

coloro che avrebbero tratto<br />

vantaggi dall’azione criminosa.<br />

Ebbene, forse fra i tabu<strong>la</strong>ti<br />

telefonici forniti al<strong>la</strong> Procura<br />

di Salerno dagli investigatori<br />

dell’Antimafia si potrebbero<br />

leggere proprio le re<strong>la</strong>zioni<br />

imbarazzanti tra questi presunti<br />

“traenti beneficio”, i sospetti<br />

mandanti e gli indagati<br />

in veste di esecutori materiali.<br />

Ovviamente non sta a chi scrive<br />

sviluppare indagini ed effettuare<br />

riscontri, ma nemmeno<br />

si può chiedere di tacere<br />

circa alcuni temi d’indagine<br />

che scaturiscono dagli atti disponibili<br />

e che non appaiono<br />

analizzati e men che meno<br />

confutati in sede processuale.<br />

Le decisioni importanti<br />

del<strong>la</strong> Suprema Corte di Cassazione<br />

“Ma siate sicuri<br />

che noi vi vinceremo con<br />

<strong>la</strong> nostra capacità di soffrire.<br />

Un giorno noi conquisteremo <strong>la</strong><br />

libertà, ma non solo per noi stessi:<br />

faremo talmente appello al vostro cuore<br />

ed al<strong>la</strong> vostra coscienza che al<strong>la</strong> lunga<br />

conquisteremo voi e <strong>la</strong> nostra vittoria<br />

sarà una duplice vittoria. L’amore è<br />

il potere più duraturo che vi sia<br />

al mondo”.<br />

(Martin Luther King)<br />

Quando pensiamo che<br />

anche <strong>la</strong> Suprema<br />

Corte di Cassazione<br />

possa essere oggetto<br />

di “interventi” impropri, non<br />

possiamo non avvertire un brivido<br />

di preoccupazione. Eh sì, che<br />

già nel tempo alcune decisioni<br />

“pesanti” hanno condizionato<br />

il destino di uomini e attività.<br />

Ricordiamo al vicenda<br />

dell’avv. Nico<strong>la</strong> Di Marzio,<br />

condannato a scontare una<br />

pena detentiva per concorso<br />

esterno in associazione mafiosa.<br />

Colpevole di aver pensato<br />

di organizzare un attentato ai<br />

danni dell’avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />

Buccico e condannato sul<strong>la</strong><br />

base di dichiarazioni di alcuni<br />

pentiti che non <strong>sono</strong> stati considerati<br />

attendibili in nessun<br />

altro processo. In quel<strong>la</strong> triste<br />

sentenza, <strong>la</strong> Corte aggiungeva<br />

una aggettivazione assolutamente<br />

irrituale di seguito<br />

al nome di un noto penalista<br />

nonché parte offesa: “strenuo<br />

difensore del<strong>la</strong> legalità”. Oggi<br />

che lo “strenuo” è indagato<br />

per gravissimi reati, come<br />

appare quell’irrituale schieramento<br />

aprioristico dell’organo<br />

giudicante agli occhi dell’imputato<br />

ed agli occhi del<strong>la</strong><br />

stessa Giustizia? Ma, in tempi<br />

recenti, <strong>la</strong> Suprema Corte è<br />

l’organismo che ha rigettato<br />

i ricorsi del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />

contro l’avocazione del procedimento<br />

“Poseidone”, quello<br />

contro <strong>la</strong> sottrazione del procedimento<br />

“Why Not”, quello<br />

contro il dissequestro del cantiere<br />

Marinagri disposto dal<strong>la</strong><br />

D.ssa Adalgisa Rinardo (Riesame<br />

– Catanzaro). Come si<br />

comporterà <strong>la</strong> Suprema Corte<br />

nel valutare il ricorso del Dr.<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> contro il suo trasferimento<br />

ad altra sede ed altro<br />

incarico? Soprattutto oggi,<br />

dopo che si è scoperto il complotto<br />

contro il PM catanzarese<br />

posto in essere dagli stessi<br />

magistrati che ne avevano invocato<br />

e pilotato il deferimento<br />

disciplinare? <strong>È</strong> un incubo,<br />

quello che stiamo apprendendo<br />

dalle inchieste giudiziarie<br />

sulle collusioni mafia, magistratura,<br />

massoneria, politica<br />

e imprenditoria è un vero e<br />

proprio incubo. Ma non faremo<br />

finta di non vedere e non<br />

sentire. Né, siamo convinti,<br />

potranno sottrarsi ai loro doveri<br />

i Supremi Giudici.<br />

Rapporto del<strong>la</strong> Direzione Investigativa Antimafia di Salerno sulle indagini bancarie<br />

Agli atti processuali, esiste un documento<br />

prodotto agli inquirenti<br />

sin dal 20 luglio 2001 e redatto<br />

sempre dal<strong>la</strong> Direzione Investigativa<br />

Antimafia – Sezione Operativa<br />

di Salerno. “Si trasmette l’unita<br />

informativa re<strong>la</strong>tiva all’esito<br />

delle indagini bancarie effettuate<br />

in ordine ai provvedimenti...”,<br />

e via con centinaia di pagine di<br />

transazioni di banche e assicurazioni.<br />

Con un passaggio davvero<br />

sibillino, per non dire inquietante,<br />

<strong>la</strong>ddove <strong>la</strong> Direzione antimafia<br />

scrive: “Si fa presente che <strong>la</strong><br />

documentazione trasmessa dal<strong>la</strong><br />

Banca di Roma non è stata sufficiente<br />

al<strong>la</strong> ricostruzione di tutte le<br />

operazioni”. Ma come, è <strong>la</strong> Banca<br />

di Roma che decide se e cosa trasmettere<br />

all’autorità giudiziaria?<br />

Quali provvedimenti <strong>sono</strong> stati<br />

presi per ricostruire “tutte le operazioni”?<br />

O dobbiamo rassegnar-<br />

ci ad una magistratura inquirente<br />

che subisce i comodi e le convenienze<br />

di una banca? Come ebbe<br />

a dire S.E. il Dr. Vincenzo Tufano<br />

(Procuratore Generale presso<br />

<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza) in<br />

occasione dell’apertura dell’anno<br />

giudiziario 2007, “vi <strong>sono</strong> strumenti<br />

ben più efficaci delle intercettazioni<br />

telefoniche e certamente<br />

molto meno costosi per svolgere le<br />

indagini. Mi riferisco alle indagini<br />

patrimoniali poco o affatto utilizzate...”.<br />

E, non si sbagliava. Infatti<br />

da una rapida consultazione delle<br />

indagini “bancarie”, emergono<br />

rapporti finanziari per centinaia<br />

di milioni (lire italiane) fra persone<br />

e società che certamente hanno<br />

nessi soggettivi con le inchieste e<br />

con i tabu<strong>la</strong>ti telefonici di cui innanzi.<br />

E, gli stessi rapporti vengono<br />

descritti in un’audizione del<br />

22.12.1999 (Direzione Investigati-<br />

va Antimafia – Salerno Prot. 1255)<br />

e trovano puntuale riscontro nelle<br />

intercettazioni telefoniche del<br />

maggio 2001. Documenti da cui<br />

emergono le connessioni con <strong>la</strong><br />

sfera del<strong>la</strong> politica. Proprio come<br />

scrivono i magistrati impegnati<br />

nel<strong>la</strong> lotta al<strong>la</strong> mafia, quando invitano<br />

gli inquirenti ad analizzare<br />

e ricercare l’aspetto sistemico dell’infiltrazione<br />

mafiosa nel<strong>la</strong> società<br />

Un aspetto che coinvolge tutti<br />

i soggetti economici ed istituzionali<br />

e che, solo se indagato e inquadrato<br />

nel<strong>la</strong> logica “sistemica”,<br />

può produrre efficaci azioni di<br />

contrasto. Sarebbe chiedere troppo<br />

se si volesse conoscere su quali<br />

basi <strong>sono</strong> state considerate poco<br />

“utili” le telefonate, i passaggi di<br />

denaro, le testimonianze di pentiti<br />

e dichiaranti, le intercettazioni<br />

telefoniche, il guanto di paraffina,<br />

e tutte le altre evidenze in atti?<br />

Concessionario, Distributore Pezzi di Ricambio, Centro riparazione Peugeot<br />

Via dell’ Artigianato, 10 (Zona PAIP) - 75100 Matera Tel. 0835 388666 - Fax 0835 388674<br />

E-mail : lionservice@tiscali.it www.lionservice.peugeot.it


Anno 6 n. 23<br />

Sabato 30 agosto 2008 n° 207 - 11/03/2003<br />

e.mail : ilresto@jumpy.it o ilresto@virgilio.it € 0,90<br />

EDITORIALE<br />

Dimissioni per “condotta in atto”<br />

Ora il quadro del<strong>la</strong> situazione<br />

appare un po’ più chiaro.<br />

Il deposito degli atti dell’inchiesta<br />

“Toghe lucane” da<br />

parte dell’ancora PM di Catanzaro<br />

Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />

ha fornito un elenco dettagliato<br />

di una serie di reati<br />

(presunti) che sarebbero stati<br />

commessi. Illustrano una<br />

situazione veramente sconvolgente.<br />

Accostati a questi<br />

reati (sempre presunti) c’è<br />

una serie di personaggi<br />

piuttosto noti che ricoprono<br />

anche alte cariche pubbliche<br />

che forse sarebbe opportuno<br />

diano le proprie dimissioni.<br />

Le situazioni comportamentali,<br />

che non appaiono certo<br />

lecite, <strong>sono</strong> documentate in<br />

maniera precisa. Un drammatico<br />

resoconto che si è sviluppato<br />

nel corso di diversi<br />

anni. In maniera sfrontata.<br />

Prepotente e perversa nello<br />

stesso tempo. Senza alcun<br />

pudore. E’ questo ciò che<br />

racconta quel<strong>la</strong> enorme<br />

mole di documenti raccolti<br />

con solerte pignoleria dal<br />

magistrato napoletano. Un<br />

sistema ben organizzato, che<br />

si avvaleva del<strong>la</strong> propria<br />

autorevolezza, per decidere,<br />

insabbiare, pilotare le situazioni<br />

più disparate a proprio<br />

piacimento. Senza curarsi di<br />

rispettare alcun valore di dignità<br />

umana. Anche a costo<br />

di distruggere sani principi<br />

di lealtà. Ognuno con il suo<br />

preciso ruolo, nell’ambito<br />

delle proprie competenze<br />

professionali. Tradendo ogni<br />

elemento di serietà e di etica<br />

professionale. Con l’intento<br />

di perseguire obiettivi a danno<br />

dei più deboli e sprovveduti,<br />

ma che credevano<br />

nell’esistenza del<strong>la</strong> moralità<br />

pubblica. Le risultanze che<br />

emergono da quel centinaio<br />

e passa di fascicoli e da quel<strong>la</strong><br />

enorme mole di dati lo<br />

evidenziano in tutta <strong>la</strong> loro<br />

cruda realtà con testimonianze<br />

dirette ed intercettazioni<br />

inequivocabili. Coincidenze<br />

e contraddizioni che <strong>la</strong>sciano<br />

S E T T I M A N A L E D I L I B E R A I N F O R M A Z I O N E<br />

“Eravamo partiti che volevamo <strong>la</strong> rivoluzione mondiale. Eccoci ormai sul<strong>la</strong> difensiva: ridotti a combattere per le nostre persone, per il nostro onore e <strong>la</strong> nostra anima..” (Carlo Levi nel 1950)<br />

Registrazione Tribunale di Matera<br />

di Nino Grilli<br />

poco spazio al<strong>la</strong> fantasia.<br />

“Associazione a delinquere”<br />

è il legame che unisce tutte<br />

le (presunte) nefaste azioni<br />

che sarebbero state commesse<br />

da questi scoraggianti<br />

protagonisti del<strong>la</strong> vicenda<br />

lucana di questi ultimi anni.<br />

Un giro vorticoso che ha<br />

strito<strong>la</strong>to nel suo evolversi<br />

tragedie umane e non solo<br />

sul piano economico. Che<br />

hanno costretto all’umiliazione<br />

chi non si assoggettava<br />

al<strong>la</strong> loro prepotenza. E’<br />

il caso che abbiamo dovuto<br />

subire e che, anzi, ancora<br />

subiamo a “Il Resto” con<br />

l’infame accusa che ci è stata<br />

indegnamente propinata di<br />

“associazione a delinquere”<br />

per il semplice fatto di aver<br />

riportato sul nostro settimanale<br />

fatti e circostanze,<br />

rego<strong>la</strong>rmente documentate<br />

e che ora, con <strong>la</strong> chiusura di<br />

queste indagini, si rive<strong>la</strong>no<br />

tutt’altro che frutto del<strong>la</strong><br />

fantasia. Né tanto meno<br />

appaiono foriere del voler<br />

ledere l’onorabilità professionale<br />

di qualche illustre<br />

personaggio che ora, invece,<br />

risulta incasel<strong>la</strong>to con precise<br />

accuse di reati ( sempre<br />

presunti) in questa ben<br />

individuata “associazione<br />

a delinquere”. Per noi non<br />

c’è stata ( e non c’è tuttora)<br />

solidarietà di alcun genere.<br />

Su di noi incombe ancora,<br />

imperterrita e senza alcuna<br />

ragionevole motivazione,<br />

un’indagine condita da<br />

perseveranti ed estenuanti<br />

intercettazioni. Come se fossimo,<br />

per davvero, un’associazione<br />

a delinquere. Noi,<br />

però, lo ripetiamo fino ad<br />

essere esausti, siamo semplici<br />

giornalisti che compiono<br />

il loro dovere professionale.<br />

Raccontando fatti e circostanze<br />

nel pieno rispetto<br />

del<strong>la</strong> Costituzione e dei leali<br />

principi del<strong>la</strong> libertà d’informazione.<br />

Senza condizionamenti<br />

di sorta. Non<br />

siamo noi, insomma, <strong>la</strong> vera<br />

“associazione a delinquere”!<br />

Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

L’ingresso nel<strong>la</strong> “data<br />

room” dove <strong>sono</strong> stipati<br />

i centotredici faldoni<br />

dell’inchiesta<br />

“toghe lucane” suscita sentimenti<br />

contrastanti. Il primo<br />

è di sbigottimento: “mamma<br />

mia, e quando mi sbrigo”? Ma<br />

subito subentra il mestiere, il<br />

buon mestiere di chi costruisce<br />

una sedia fatta bene non<br />

perché ci si deve accomodare,<br />

del falegname che sa di<br />

realizzare l’oggetto per il suo<br />

committente ma ha il gusto di<br />

realizzare una cosa fatta bene,<br />

perché così si deve. Quando<br />

ho scoperto di essere il primo<br />

(addetto ai <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> comunicazione)<br />

a mettere il naso<br />

nelle duecentomi<strong>la</strong> pagine dell’inchiesta<br />

non volevo crederci.<br />

Ma come, <strong>sono</strong> venti giorni<br />

che si par<strong>la</strong> del<strong>la</strong> chiusura<br />

dell’inchiesta “toghe lucane”,<br />

fiumi d’inchiostro (siamo comunque<br />

in un periodo siccitoso,<br />

si badi bene, e <strong>la</strong> stampa<br />

nazionale ha le sorgenti quasi<br />

a secco, ndr) <strong>sono</strong> stati versati<br />

sull’argomento, alcuni autorevoli<br />

esponenti del mondo<br />

politico si <strong>sono</strong> prodigati nel<br />

fornire solidarietà (rigorosamente<br />

destinata agli indagati,<br />

mai alle vittime! Se presunzione<br />

d’innocenza si deve agli<br />

indagati, indiscutibile, altrettanto<br />

certa solidarietà si dovrebbe<br />

alle vittime, giacché il<br />

reato ed il danno <strong>sono</strong> certi e<br />

non presunti), e poi si scopre<br />

che nessuno ha esaminato gli<br />

atti? Ma in che paese viviamo?<br />

Affrontare un argomento, proporre<br />

una notizia o, meglio,<br />

giudicare una circostanza non<br />

può prescindere dall’adozione<br />

di una corretta metodologia.<br />

Ed è l’oggetto a determinare<br />

quale sia il metodo più idoneo<br />

al<strong>la</strong> sua disamina, non certo<br />

il soggetto. Se voglio studiare<br />

le stelle non potrò scegliere il<br />

microscopio, né per i batteri<br />

il telescopio. Così non si può<br />

par<strong>la</strong>re di un procedimento<br />

giudiziario senza leggersi i<br />

re<strong>la</strong>tivi atti, diversamente di<br />

cosa stiamo par<strong>la</strong>ndo? Forse<br />

delle opinioni sui pettegolezzi<br />

o sulle chiacchiere del bar del-<br />

Redazione: via Gattini,22 - MATERA<br />

telefono 331.6504360<br />

ARRIVA BETTER<br />

LA TUA SCOMMESSA<br />

SULLO SPORT<br />

CHE PUOI GIOCARE<br />

SOTTO CASA.<br />

sito internet: www.ilresto.info<br />

Bar Tabacchi SACCO A.<br />

via Gattini,32 - MATERA<br />

tel. 0835 330592<br />

Tabaccheria F.lli LISURICI<br />

via Dante,101 - MATERA<br />

tel. 0835 261271<br />

Tabaccheria CICALE D.<br />

via Rido<strong>la</strong>,39 - MATERA<br />

tel. 0835 314652<br />

L A G I U S T I Z I A S I E ’ F E R M A T A A E B O L I<br />

Per chi crede che l’informazione libera debba avere risorse<br />

vi invitiamo a fare una picco<strong>la</strong> donazione al nostro settimanale:<br />

<strong>Chi</strong>usa l’inchiesta denominata Toghe Lucane.<br />

33 indagati; 113 faldoni; duecentomi<strong>la</strong> pagine;<br />

5 quintali di atti; 80 dvd da 4,5 Gbyte cadauno.<br />

Come bol<strong>la</strong> di sapone non c’è che dire!!!<br />

lo sport? Solo così si spiegano<br />

le c<strong>la</strong>morose panzane propinate<br />

ai lettori lucani (e non)<br />

da vari editorialisti e qualche<br />

senatore. Non meritano una<br />

contestazione puntuale, giacché<br />

ciò comporterebbe perdita<br />

di tempo e riduzione dello<br />

spazio dedicato all’informazione,<br />

quel<strong>la</strong> vera, basata sui<br />

documenti, sugli atti giudiziari,<br />

sulle evidenze testimoniali,<br />

su cinque quintali di carte<br />

scritte fitto-fitto, su cento supporti<br />

DVD (dischi ottici) da 4,5<br />

Gbyte cadauno, su migliaia di<br />

intercettazioni telefoniche ed<br />

ambientali, su centinaia di denunce,<br />

querele ed esposti di<br />

semplici cittadini, avvocati,<br />

magistrati, poliziotti, carabinieri,<br />

medici. Precisiamo solo<br />

alcuni concetti basi<strong>la</strong>ri, elementari<br />

diremmo, che consentiranno<br />

al Sen. Cosimo Latronico<br />

di evitare d’interrogare il<br />

Ministro Gioacchino Alfano<br />

su questioni completamente<br />

sbal<strong>la</strong>te (in tema di diritto e<br />

di fatto), magari dedicando <strong>la</strong><br />

sua curiosità solidaristica alle<br />

macroscopiche incompatibilità<br />

(quantomeno sul piano del-<br />

l’opportunità) in cui versano i<br />

vertici del<strong>la</strong> Procura di Matera<br />

e del<strong>la</strong> Procura Generale di Potenza.<br />

1) Il segreto istruttorio cessa<br />

con il deposito dell’atto di<br />

chiusura delle indagini preliminari,<br />

non riveste carattere<br />

di reità <strong>la</strong> pubblicazione del<strong>la</strong><br />

notizia del<strong>la</strong> chiusura delle<br />

indagini preliminari, dei reati<br />

contestati (in ipotesi) e dei<br />

nomi delle persone indagate.<br />

La divulgazione delle notizie<br />

re<strong>la</strong>tive al procedimento giudiziario<br />

non costituisce vio<strong>la</strong>zione<br />

del<strong>la</strong> privacy; giornalisticamente<br />

è un atto “dovuto”<br />

specie in re<strong>la</strong>zione al carattere<br />

delle ipotesi di reato contestate:<br />

associazione per delinquere<br />

finalizzata al<strong>la</strong> corruzione in<br />

atti giudiziari e associazione<br />

per delinquere finalizzata al<strong>la</strong><br />

truffa aggravata ai danni dello<br />

Stato Italiano e dell’Unione<br />

Europea.<br />

2) I diritti di difesa, che sarebbero<br />

stati lesi secondo alcune<br />

improvvide dichiarazioni rese<br />

>>continua a pagina 4<br />

SOMMARIO<br />

INCHIESTA<br />

Gli atti di<br />

Toghe Lucane<br />

Filippo <strong>De</strong> Lubac a pag 2<br />

INCHIESTA/2<br />

Brogli elettorali<br />

e Massoneria<br />

Bianca Novelli pag 4<br />

ECONOMIA<br />

Al<strong>la</strong>rme prezzi<br />

a Matera<br />

Pasquale La Brio<strong>la</strong> a pag 6<br />

OLIMPIADI<br />

<strong>Chi</strong>usa a Pechino<br />

<strong>la</strong> XXIX edizione<br />

Tym pag 7<br />

La società editoriale proprietaria del<strong>la</strong> testata giornalistica de “IL Resto” si appresta ad avviare un progetto di<br />

ampliamento con diffusione più radicata sul territorio. Intende perciò proporre nuovi prodotti editoriali per fortificare<br />

<strong>la</strong> sua presenza sul mercato e rendere più incisiva <strong>la</strong> sua mission di libera ed indipendente informazione.<br />

<strong>Chi</strong> volesse aderire e sostenere l’idea progettuale può contattarci per partecipare all’iniziativa ed all’opportunità<br />

di operare adeguati investimenti nel settore, concorrendo nello stesso tempo ad un ambizioso progetto editoriale.<br />

Cosimo<br />

Latronico<br />

CASO CRIMINALITA’<br />

Bernalda in un<br />

deserto intellettuale<br />

Carmine Grillo pag 5<br />

Dati per il bonifico in favore di: Emanuele Grilli Comunication<br />

IBAN:IT02 E084 6016 10001501 2002 930


Sabato 30 agosto 2008 IL RESTO 2<br />

L’altra storia<br />

di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

Dall’atto di chiusura<br />

delle indagini preliminari,<br />

emergono<br />

gravissime ipotesi di<br />

reato commessi:1) dai magistrati<br />

nell’esercizio delle loro<br />

funzioni apicali negli uffici<br />

del<strong>la</strong> Procura Generale presso<br />

<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza,<br />

del<strong>la</strong> Procura Antimafia di<br />

Potenza, del<strong>la</strong> Corte d’Appello<br />

di Potenza, del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />

Repubblica presso il Tribunale<br />

di Matera, del Tribunale di<br />

Matera; 2) dai comandanti nell’esercizio<br />

delle loro funzioni<br />

apicali presso gli uffici del<strong>la</strong><br />

Polizia Giudiziaria presso <strong>la</strong><br />

Procura Antimafia di Potenza<br />

e presso <strong>la</strong> Regione Carabinieri<br />

di Basilicata; 3) da politici<br />

con mandato par<strong>la</strong>mentare<br />

ricoprenti ruoli di governo o<br />

presso <strong>la</strong> commissione bicamerale<br />

antimafia; 4) da tecnici del<br />

diritto ricoprenti ruoli apicali<br />

TOGHE LUCANE<br />

GLI INDAGATI, LE PARTI OFFESE E I REATI<br />

presso il Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura o presso alti<br />

uffici del Ministero del<strong>la</strong> Giustizia<br />

o presso l’Ufficio Ispettivo<br />

del medesimo Ministero;<br />

5) da Amministratori regionali<br />

o comunali, ricoprenti ruoli<br />

apicali in seno al<strong>la</strong> Giunta o<br />

nei dipartimenti specificamente<br />

deputati al<strong>la</strong> gestione ed al<br />

controllo del<strong>la</strong> sicurezza e del<br />

territorio; 6) da alti funzionari<br />

statali e imprenditori già noti<br />

alle cronache giudiziarie regionali.<br />

I reati loro attribuiti in<br />

sede di “ipotesi” <strong>sono</strong> gravissimi<br />

e l’enorme volume delle indagini,<br />

dei riscontri testimoniali<br />

e delle evidenze fattuali, pur<br />

nel rispetto del<strong>la</strong> presunzione<br />

d’innocenza, gettano un’ombra<br />

sconcertante e rive<strong>la</strong>no un quadro<br />

di collusioni e di concorso<br />

ad una sistematica ed organizzata<br />

“negazione di <strong>giustizia</strong>”<br />

che appare incontrovertibile.<br />

Questo giudizio di ordine<br />

politico e sociale, accertato e<br />

supportato dai comportamenti<br />

documentati in atti, prescinde<br />

REATI CONTESTATI (dal Codice Penale vigente)<br />

Articolo e <strong>De</strong>scrizione<br />

dal<strong>la</strong> verità giudiziaria ed attiene<br />

ad una evidenza fattuale di<br />

cui migliaia di cittadini lucani<br />

pos<strong>sono</strong> offrire ampia testimonianza<br />

diretta. Nel<strong>la</strong> storia dell’Italia<br />

repubblicana, ma in generale<br />

anche in quel<strong>la</strong> dell’Italia<br />

monarchica, mai si era giunti a<br />

documentare in sede giudiziaria<br />

una così vasta e totalizzante<br />

rete di re<strong>la</strong>zioni (supposte<br />

criminali) tali da imbrigliare<br />

un’intera regione e, forse, molto<br />

di più. Alcuni hanno par<strong>la</strong>to<br />

e scritto, commentando l’atto<br />

di chiusura delle indagini (516<br />

pagine fitte fitte di nomi, testimonianze<br />

e riscontri) di essere<br />

rimasti “delusi”, a loro dire si<br />

aspettavano qualcosa di più.<br />

Beh, non possiamo leggere nei<br />

loro pensieri e nemmeno nei<br />

loro cuori; ma peggio di così<br />

c’è solo <strong>la</strong> pedofilia, il cannibalismo<br />

ed il terrorismo. Non<br />

potevano certo pensare che gli<br />

illustri indagati, di cui si conoscevano<br />

i nomi e le alte funzioni,<br />

fossero sospettabili di siffatte<br />

nefandezze. O forse no?<br />

110 - Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace al<strong>la</strong> pena per questo<br />

stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti.<br />

314 Pecu<strong>la</strong>to - Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del<br />

suo ufficio o servizio il possesso o comunque <strong>la</strong> disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne<br />

appropria, è punito con <strong>la</strong> reclusione da tre a dieci anni.<br />

Si applica <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre anni quando il colpevole ha agito al solo scopo di fare<br />

uso momentaneo del<strong>la</strong> cosa, e questa, dopo l’uso momentaneo, è stata immediatamente restituita<br />

319 Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio - Il pubblico ufficiale, che, per omettere o<br />

ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto<br />

un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta <strong>la</strong><br />

promessa, è punito con <strong>la</strong> reclusione da due a cinque anni<br />

319 ter Corruzione in atti giudiziari - Se i fatti indicati negli articoli 318 e 319 <strong>sono</strong> commessi per<br />

favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong><br />

reclusione da tre a otto anni. Se dal fatto deriva l’ingiusta condanna di taluno al<strong>la</strong> reclusione non superiore<br />

a cinque anni, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> reclusione da quattro a dodici anni; se deriva l’ingiusta condanna al<strong>la</strong><br />

reclusione superiore a cinque anni o all’ergastolo, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> reclusione da sei a venti anni<br />

323 Abuso d’ufficio - Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o<br />

l’incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in vio<strong>la</strong>zione di<br />

norme di legge o di rego<strong>la</strong>mento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di<br />

un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sè o ad altri un ingiusto<br />

vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre<br />

anni. La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità.<br />

326 Rive<strong>la</strong>zione ed utilizzazione di segreti di ufficio - Il pubblico ufficiale o <strong>la</strong> persona incaricata di un<br />

pubblico servizio, che, vio<strong>la</strong>ndo i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando del<strong>la</strong><br />

sua qualità, rive<strong>la</strong> notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevo<strong>la</strong> in qualsiasi modo<br />

<strong>la</strong> conoscenza, è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre anni. Se l’agevo<strong>la</strong>zione è soltanto colposa, si<br />

applica <strong>la</strong> reclusione fino a un anno. Il pubblico ufficiale o <strong>la</strong> persona incaricata di un pubblico servizio,<br />

che, per procurare a sé o ad altri un indebito profitto patrimoniale, si avvale illegittimamente di notizie<br />

di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, è punito con <strong>la</strong> reclusione da due a cinque anni. Se il fatto è<br />

commesso al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto non patrimoniale o di cagionare ad altri un<br />

danno ingiusto, si applica <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione fino a due anni<br />

336 Vio<strong>la</strong>zione o minaccia a un pubblico ufficiale - <strong>Chi</strong>unque usa violenza a un pubblico ufficiale o ad<br />

un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere<br />

un atto dell’ufficio o del servizio, è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a cinque anni. La pena è del<strong>la</strong><br />

reclusione fino a tre anni, se il fatto è commesso per costringere alcuna delle persone anzidette a compiere<br />

un atto del proprio ufficio o servizio, o per influire, comunque, su di essa.<br />

378 Favoreggiamento personale - <strong>Chi</strong>unque, dopo che fu commesso un delitto per il quale <strong>la</strong> legge<br />

stabilisce <strong>la</strong> pena di morte (1) o l’ergastolo o <strong>la</strong> reclusione, e fuori dei casi di concorso nel medesimo,<br />

aiuta taluno a eludere le investigazioni dell’Autorità, o a sottrarsi alle ricerche di questa, è punito con<br />

<strong>la</strong> reclusione fino a quattro anni. Quando il delitto commesso è quello previsto dall’articolo 416 bis, si<br />

applica, in ogni caso, <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione non inferiore a due anni (2) . Se si tratta di delitti per i quali<br />

<strong>la</strong> legge stabilisce una pena diversa, ovvero di contravvenzioni, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> multa fino a lire un milione.<br />

Le disposizioni di questo articolo si applicano anche quando <strong>la</strong> persona aiutata non è imputabile o risulta<br />

che non ha commesso il delitto. (1) La pena di morte è stata soppressa e sostituita con l’ergastolo.<br />

416 Associazione per delinquere - Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più<br />

delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l’associazione <strong>sono</strong> puniti, per ciò solo, con<br />

<strong>la</strong> reclusione da tre a sette anni. Per il solo fatto di partecipare all’associazione, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> reclusione da<br />

uno a cinque anni. I capi soggiacciono al<strong>la</strong> stessa pena stabilita per i promotori. Se gli associati scorrono in<br />

armi le campagne o le pubbliche vie si applica <strong>la</strong> reclusione da cinque a quindici anni. La pena è aumentata<br />

se il numero degli associati è di dieci o più.<br />

434 Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi - <strong>Chi</strong>unque, fuori dei casi preveduti dagli articoli<br />

recedenti, commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero<br />

un altro disastro è punito, se dal fatto deriva pericolo per <strong>la</strong> pubblica incolumità, con <strong>la</strong> reclusione da uno a<br />

cinque anni. La pena è del<strong>la</strong> reclusione da tre a dodici anni se il crollo o il disastro avviene.<br />

479 Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici - Il pubblico ufficiale che,<br />

ricevendo o formando un atto nell’esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto è stato da lui<br />

compiuto o è avvenuto al<strong>la</strong> sua presenza, o attesta come da lui ricevute dichiarazioni a lui non rese, ovvero<br />

omette o altera dichiarazioni da lui ricevute, o comunque attesta falsamente fatti dei quali l’atto è destinato a<br />

provare <strong>la</strong> verità, soggiace alle pene stabilite nell’articolo 476<br />

640 bis Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche - La pena è del<strong>la</strong> reclusione<br />

da uno a sei anni e si procede d’ufficio se il fatto di cui all’articolo 640 riguarda contributi, finanziamenti,<br />

mutui agevo<strong>la</strong>ti ovvero altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte<br />

dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee<br />

Gli indagati<br />

1.TUFANO Vincenzo, nato a<br />

Napoli il 3.10.1935, in ordine<br />

ai reati p. e p. dagli artt. 110,<br />

319ter, 326, 416 e 640 bis cod.<br />

pen., in Potenza, Matera, Basilicata<br />

ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal 2003 con condotta<br />

in atto;<br />

2. BONOMI Gaetano, nato a<br />

Napoli il 23.7.1946, in ordine<br />

ai reati p. e p. dagli artt. 110,<br />

319ter, 323, 326 e 416 cod. pen.,<br />

in Potenza, Matera, Basilicata ed<br />

altre parti del territorio nazionale,<br />

dal 2003 con condotta in atto;<br />

3. GENOVESE Felicia, nata a<br />

Potenza il 11.9.1955, in ordine ai<br />

reati p. e p. dagli artt. 110,319ter,<br />

326, 416 e 640 bis cod. pen., in<br />

Potenza, Basilicata ed altre parti<br />

del territorio nazionale, dal 2003<br />

con condotta in atto;<br />

4.CANNIZZARO Michele, nato<br />

a Laganadi (RC) il 19.3.1948, in<br />

ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />

110, 319 ter, 416 e 640 bis cod.<br />

pen., in Potenza, Basilicata ed<br />

altre parti del territorio nazionale,<br />

dal 2003 con condotta in atto;<br />

5. CHIECO Giuseppe, nato a<br />

Bari il 28.10.1946, in ordine ai<br />

reati p. e p. dagli artt. 110, 319<br />

ter, 326, 416 e 640 bis cod. pen.,<br />

in Matera, Policoro, Potenza,<br />

Basilicata ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal 2003 con<br />

condotta in atto;<br />

6. GRANESE Iside, nata a Nusco<br />

(AV) il 28.2.1939, in ordine<br />

ai reati p. e p. dagli artt. 110, 319<br />

ter e 416 cod. pen., in Matera,<br />

Potenza, Basilicata ed altre parti<br />

del territorio nazionale, dal 2003<br />

con condotta in atto;<br />

7. CARUSO Attilio, nato a P<strong>la</strong>tì<br />

(RC) il 12.5.1944, in ordine al<br />

reato p. e p. dagli artt. 110, 319<br />

ter e 321 cod. pen., in Matera,<br />

Potenza, Basilicata ed altre parti<br />

del territorio nazionale, dal 2003<br />

con condotta in atto;<br />

8. BUCCICO Emilio Nico<strong>la</strong>,<br />

nato a Matera il 28.12.1940, in<br />

ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />

110, 319 ter e 416 cod. pen., in<br />

Potenza, Matera, Basilicata,<br />

Roma ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal 2003 con condotta<br />

in atto;<br />

9. GENTILI Pietro, nato a Bari<br />

il 10.2.1943, in ordine ai reati p.<br />

e p. dagli artt. 110, 319, 319 ter,<br />

416 e 640 bis cod. pen., in Potenza,<br />

Matera, Policoro, Basilicata<br />

ed altre parti del territorio nazionale,<br />

dal 2003 con condotta<br />

in atto;<br />

10. VITALE Vincenzo, nato a<br />

Rotondel<strong>la</strong> (MT) il 14.10.1940, in<br />

ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />

110, 319, 319 ter, 416, 434, 479 e<br />

640 bis cod. pen., 44 DPR 380/<br />

2001, in Potenza, Matera, Policoro,<br />

Basilicata, ed altre parti<br />

del territorio nazionale, dal 1997<br />

con condotta in atto;<br />

11. VITALE Marco, nato a Matera<br />

il 29.3.1967, in ordine ai<br />

reati p. e p. dagli artt. 110, 319,<br />

319 ter, 416, 434, 479 e 640 bis<br />

cod. pen., 44 DPR 380/2001, in<br />

Potenza, Matera, Policoro, Basilicata,<br />

ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal 1997 con condotta<br />

in atto;<br />

12. BUBBICO Filippo, nato<br />

a Montescaglioso (MT) il<br />

26.2.1954, in ordine ai reati p. e<br />

p. dagli artt. 110, 319, 416, 434<br />

e 640 bis cod. pen., in Potenza,<br />

Matera, Policoro, Basilicata,<br />

Roma ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal 1997 con condotta<br />

in atto;<br />

13. MARIOTTI Arnaldo, nato<br />

a Cappelle Sul Tavo (PE) il<br />

8.2.1947, in ordine ai reati p. e<br />

p. dagli artt. 110, 416 e 640 bis<br />

cod. pen., in Potenza, Matera,<br />

Policoro, Basilicata, Roma ed altre<br />

parti del territorio nazionale,<br />

dal 2006 con condotta in atto;<br />

14. GOTI Massimo, nato ad<br />

Arezzo il 18.6.1941, in ordine ai<br />

reati p. e p. dagli artt. 110, 319,<br />

416 e 640 bis cod. pen., in Potenza,<br />

Matera, Policoro, Basilicata,<br />

Roma ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal 2003 con condotta<br />

in atto;<br />

15. BARBIERI Vincenzo, nato<br />

a Roma il 23.8.1949, in ordine ai<br />

reati p. e p. dagli artt. 110, 326 e<br />

416 cod. pen., in Potenza, Basilicata,<br />

Roma ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal 2005 con<br />

condotta in atto;<br />

16. FASANO Luisa, nata a Potenza<br />

il 29.7.1970, in ordine ai<br />

reati p. e p. dagli artt. 110, 319<br />

ter, 326 e 416 cod. pen., in Potenza,<br />

Basilicata ed altre parti<br />

del territorio nazionale, dal 2005<br />

con condotta in atto;<br />

17. LABRIOLA Giuseppe, nato<br />

a Tursi (MT) il 23.7.1953, in ordine<br />

ai reati p. e p. dagli artt. 110,<br />

319 ter e 416 cod. pen., in Potenza,<br />

Matera, Policoro, Basilicata<br />

ed altre parti del territorio nazionale,<br />

dal 2003 con condotta<br />

in atto;<br />

18. DE FILIPPO Vito, nato a S.<br />

Arcangelo (PZ) il 27.8.1963, in<br />

ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />

110, 416 e 640 bis cod. pen., in<br />

Potenza, Matera, Policoro, Basilicata,<br />

ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal 2000 con condotta<br />

in atto;<br />

19. SPITZ Elisabetta, nata a<br />

Roma il 22.1.1953, in ordine ai<br />

reati p. e p. dagli artt. 110, 416 e<br />

640 bis cod. pen., in Potenza,<br />

Matera, Policoro, Basilicata,<br />

Roma ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal 2003 con condotta<br />

in atto;<br />

20. PEPE Giuseppe, nato a Gravina<br />

in Puglia (BA) il 31.1.1946,<br />

in ordine ai reati p. e p. dagli<br />

artt. 110, 416 e 640 bis cod. pen.,<br />

in Potenza, Matera, Policoro,<br />

Basilicata, Roma ed altre parti<br />

del territorio nazionale, dal 2003<br />

con condotta in atto;<br />

21. VICECONTE Felice, nato a<br />

Bari il 4.4.1954, in ordine ai reati<br />

p. e p. dagli artt. 110, 319, 416,<br />

434, 479 e 640 bis cod. pen., in<br />

Potenza, Matera, Policoro, Basilicata,<br />

Roma ed altre parti del<br />

territorio nazionale, dal 2000<br />

con condotta in atto;<br />

22.LOPATRIELLONicolino,<br />

nato a Rotondel<strong>la</strong> (MT) il<br />

7.10.1957, in ordine ai reati p. e<br />

p. dagli artt. 110, 319, 416, 434,<br />

479 e 640 bis cod. pen., in Potenza,<br />

Matera, Policoro, Basilicata,<br />

Roma ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal 2000 con condotta<br />

in atto;<br />

23. MONTESANO Nico<strong>la</strong>, nato<br />

a Policoro (MT) il 25.6.1975, in<br />

ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />

110, 319, 416 e 640 bis cod. pen.,<br />

in Potenza, Matera, Policoro,<br />

Basilicata, Roma ed altre parti<br />

del territorio nazionale, dal 2000<br />

con condotta in atto;<br />

24. VITA Michele, nato a Satriano<br />

di Lucania (PZ) il 13.11.1952,<br />

in ordine ai reati p. e p. dagli<br />

artt. 110, 319, 416 e 640 bis cod.<br />

pen., in Potenza, Matera, Policoro,<br />

Basilicata, Roma ed altre<br />

parti del territorio nazionale,<br />

dal 2002 con condotta in atto;<br />

25. AUTERA Vincenzo, nato<br />

a Matera il 17.5.1949, in ordine<br />

al reato p. e p. dall’art. 378 cod.<br />

pen., in Potenza, Matera e Basilicata,<br />

dal 2005 con condotta in<br />

atto;<br />

26. DE LUCA C<strong>la</strong>udia, nata a<br />

Napoli il 12.6.1971, in ordine al<br />

reato p. e p. dall’art. 314 cod.<br />

pen., in Potenza nell’anno 2003;<br />

27. CENCI Daniele, nato a Perugia<br />

il 22.1.1968, in ordine al<br />

reato p. e p. dall’art. 323 cod.<br />

pen., in Potenza e Basilicata, dal<br />

2007 al 2008;<br />

28. SANTARSIERO Vito, nato<br />

a Potenza il 2.3.1955, in ordine al<br />

reato p. e p. dall’art. 378 cod.<br />

pen., in Potenza e Basilicata dal<br />

2005 con condotta in atto;<br />

29. MAURO Vincenzo, nato a<br />

Salerno il 5.9.1948, in ordine al<br />

reato p. e p. dall’ari. 378 cod.<br />

pen., in Potenza e Basilicata dal<br />

2005 al 2007;<br />

30. CETOLA Massimo, nato a<br />

Roma il 17.7.1946, in ordine al<br />

reato p. e p. dagli arti. 110 e 323<br />

cod. pen., in Potenza, Basilicata<br />

ed altre parti del territorio nazionale,<br />

negli anni 2005/2006;<br />

31. GARELLI Emanuele, nato a<br />

Cuneo il 12.4.1949, in ordine ai<br />

reati p. e p. dagli artt. 110, 323,<br />

326 e 336 cod. pen., in Potenza,<br />

Basilicata ed altre parti del territorio<br />

nazionale, negli anni<br />

2005/2006;<br />

32. IMPROTA Nico<strong>la</strong>, nato a<br />

Tevero<strong>la</strong> (CE) il 21.8.1949, in<br />

ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />

110, 323, 326 e 336 cod. pen., in<br />

Potenza, Basilicata ed altre parti<br />

del territorio nazionale, negli<br />

anni 2005/2006;<br />

33. POLIGNANO Pietro Giuseppe,<br />

nato a Putignano (BA) il<br />

5.12.1959, in ordine ai reati p. e<br />

p. dagli artt. 110, 323, 326 e 336<br />

cod. pen., in Potenza, Basilicata<br />

ed altre parti del territorio nazionale,<br />

negli anni 2005/2006.<br />

34. COSTANZO Biagio, nato a<br />

Lagonegro (PZ) il 17.5.1969, in<br />

ordine al reato p. e p. dagli artt.<br />

110 e 326 cod. pen., in Lagonegro,<br />

Basilicata ed altre parti del<br />

territorio nazionale nell’anno<br />

2005.<br />

Le parti offese<br />

1. IANNUZZI Alberto<br />

2. PAVESE Rocco<br />

3. MONTEMURRO Vincenzo<br />

4. WOODCOCK Henry John<br />

5. GALANTE Giuseppe<br />

6. LUCIANO Salvatore<br />

7. ANGIULLI Antonio<br />

8. SENATORE Maria Carme<strong>la</strong><br />

9. DE FELICE Michele<br />

10. MENNUTI Antonio<br />

11. DI TOLLA Pasquale<br />

12. PICCENNA Nico<strong>la</strong><br />

13. COZZI Marcello<br />

14. PANIO Giuseppe<br />

15. ZITO Michele Francesco<br />

16. Ministero dello Sviluppo<br />

Economico, in persona del legale<br />

rappresentante prò-tempore;<br />

17. Ministero dello Giustizia,<br />

in persona del legale rappresentante<br />

prò-tempore;<br />

18. Ministero del<strong>la</strong> Difesa, in<br />

persona del legale rappresentante<br />

prò-tempore;<br />

19. Ministero dell’Interno, in<br />

persona del legale rappresentante<br />

prò-tempore;<br />

20. Ministero dell’Ambiente, in<br />

persona del legale rappresentante<br />

prò-tempore.


Sabato 30 agosto 2008 IL RESTO 3<br />

L’altra storia<br />

TOGHE LUCANE<br />

L e c o n d o t t e c r i m i n o s e c o n t e s t a t e a g l i i n d a g a t i<br />

a cura di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

TUFANO Vincenzo, BONOMI<br />

Gaetano, GENOVESE Felicia,<br />

CANNIZZARO Michele, CHIE-<br />

CO Giuseppe, GRANESE Iside,<br />

BUCCICO Emilio Nico<strong>la</strong>, GEN-<br />

TILI Pietro, BARBIERI Vincenzo,<br />

FASANO Luisa, LABRIOLA<br />

Giuseppe:<br />

a) in ordine al reato p. e p.<br />

dall’art. 416, commi 1-2-5,<br />

cod.pen. perché si associavano<br />

tra loro - TUFANO quale<br />

Procuratore Generale presso<br />

<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza,<br />

BONOMI quale Sostituto<br />

Procuratore Generale presso<br />

<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza,<br />

GENOVESE quale Sostituto<br />

Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />

presso <strong>la</strong> Direzione Distrettuale<br />

Antimafia di Potenza e<br />

per un periodo anche quale<br />

Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />

Vicario presso il Tribunale<br />

di Potenza, nonché Procuratore<br />

del<strong>la</strong> Repubblica FF,<br />

CANNIZZARO quale marito<br />

del<strong>la</strong> GENOVESE e Direttore<br />

Generale dell’Azienda Ospedaliera<br />

San Carlo di Potenza,<br />

CHIECO quale Procuratore<br />

del<strong>la</strong> Repubblica presso il Tribunale<br />

di Matera, GRANESE<br />

quale Presidente del Tribunale<br />

di Matera, BUCCICO quale<br />

Avvocato componente del<br />

Consiglio Superiore del<strong>la</strong> Magistratura<br />

e successivamente<br />

quale Senatore del<strong>la</strong> Repubblica,<br />

GENTILI quale Ufficiale<br />

dell’Arma dei Carabinieri<br />

Responsabile del<strong>la</strong> Sezione<br />

di Polizia Giudiziaria presso<br />

<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

di Potenza, BARBIERI quale<br />

Capo del<strong>la</strong> Direzione Generale<br />

Magistrati presso il Ministero<br />

del<strong>la</strong> Giustizia, FASANO<br />

quale Dirigente del<strong>la</strong> Squadra<br />

Mobile del<strong>la</strong> Questura di<br />

Potenza, LABRIOLA quale<br />

Avvocato Presidente del Consiglio<br />

dell’Ordine degli Avvocati<br />

di Matera, ed altri per cui<br />

non si procede in questa sede,<br />

al fine di commettere più delitti,<br />

ed in partico<strong>la</strong>re quelli di<br />

corruzione e corruzione in atti<br />

giudiziari, come indicato nei<br />

capi che seguono, con le loro<br />

condotte, occultando anche<br />

i legami tra di loro e soprattutto<br />

tenendo segrete le finalità<br />

e gli scopi del sodalizio<br />

criminoso, svolgevano attività<br />

diretta ad interferire sull’esercizio<br />

delle funzioni di organi<br />

costituzionali (Ordine Giudiziario,<br />

Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura e Ministero<br />

del<strong>la</strong> Giustizia, in partico<strong>la</strong>re<br />

attraverso attività di ostacolo,<br />

pressioni e delegittimazione<br />

CHIECO, TUFANO, GENOVE-<br />

SE, CANNIZZARO, GENTILI, VI-<br />

TALE Vincenzo, VITALE Marco,<br />

DE FILIPPO, BUBBICO, GOTI,<br />

SPITZ, LOPATRIELLO, MON-<br />

TESANO, VICECONTE, PEPE,<br />

VITA:<br />

b) in ordine al reato p. e p.<br />

dall’art. 416, commi 1-2-5,<br />

cod. pen. perché si associavano<br />

tra loro - CHIECO quale<br />

Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />

di Matera, TUFANO quale<br />

Procuratore Generale presso<br />

<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza,<br />

GENOVESE quale Sostituto<br />

Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />

presso <strong>la</strong> Direzione Distrettuale<br />

Antimafia di Potenza,<br />

CANNIZZARO quale marito<br />

del<strong>la</strong> GENOVESE e Direttore<br />

Generale dell’Azienda Ospedaliera<br />

San Carlo di Potenza,<br />

GENTILI quale Ufficiale<br />

dell’Arma dei Carabinieri<br />

Responsabile del<strong>la</strong> Sezione<br />

di Polizia Giudiziaria presso<br />

Emilio NIco<strong>la</strong> Buccico<br />

di magistrati in servizio presso<br />

<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

di Potenza e l’Ufficio del Giudice<br />

delle indagini preliminari<br />

presso il Tribunale di Potenza,<br />

impegnati in indagini difficili<br />

e complesse che avevano ad<br />

oggetto in partico<strong>la</strong>re, per reati<br />

gravi contro <strong>la</strong> pubblica amministrazione<br />

ed altro, settori dei<br />

ed. colletti bianchi) e di amministrazioni<br />

pubbliche (attraverso<br />

<strong>la</strong> delegittimazione ed il<br />

tentativo di condizionamento<br />

Prorogate sino a febbraio<br />

2009 le indagini preliminari<br />

a carico del Capitano dei<br />

Carabinieri Pasquale<br />

Zacheo, del giornalista del<br />

Corriere del<strong>la</strong> Sera Carlo<br />

Vulpio e di Gianloreto<br />

Carbone (del<strong>la</strong> trasmissione<br />

di RAI 3 “<strong>Chi</strong> l’ha<br />

visto?”). L’ipotesi di reato<br />

contestata in associazione<br />

per delinquere è quel<strong>la</strong><br />

di diffamazione a mezzo<br />

stampa ai danni dell’Avv.<br />

Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico.<br />

del<strong>la</strong> Polizia Giudiziaria delegata<br />

ad indagini preliminari<br />

delicate e complesse, in partico<strong>la</strong>re<br />

nei confronti di appartenenti<br />

al<strong>la</strong> Polizia di Stato, al<strong>la</strong><br />

Polizia Municipale ed all’Arma<br />

dei Carabinieri ed altresì<br />

attraverso il condizionamento<br />

di persone informate sui fatti),<br />

nonché attraverso il condizionamento<br />

di amministrazioni<br />

pubbliche (quali <strong>la</strong> Regione Basilicata,<br />

il Comune di Potenza e<br />

l’Azienda Ospedaliera San Carlo<br />

di Potenza). Tale sodalizio<br />

diveniva punto di riferimento<br />

Filippo Bubbico<br />

<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

di Potenza, VITALE Vincenzo<br />

quale presidente del<strong>la</strong> Marinagri<br />

spa, Ittica Valdagri spa e società<br />

control<strong>la</strong>te, VITALE Marco<br />

quale rappresentante legale<br />

del<strong>la</strong> ET&M srl e direttore dei<br />

<strong>la</strong>vori e progettista del centro<br />

turistico ecologico integrato<br />

Marinagri, DE FILIPPPO quale<br />

Presidente del<strong>la</strong> Giunta Regionale<br />

del<strong>la</strong> Basilicata, BUBBICO<br />

di politici (anche di opposti<br />

schieramenti), amministratori<br />

pubblici, avvocati, imprenditori<br />

e faccendieri vari<br />

che avevano necessità di<br />

interventi illeciti per il condizionamento,<br />

in loro favore<br />

e di persone di cui erano<br />

referenti, dell’attività giudiziaria<br />

che si svolgeva presso<br />

gli uffici giudiziari di Potenza<br />

e Matera. Sodalizio che<br />

operava con distribuzione<br />

di ruoli ed avvalendosi in<br />

modo servente agli interessi<br />

associativi di mezzi e strutture<br />

pubbliche. I pubblici ufficiali,<br />

partecipanti al sodalizio,<br />

asservivano, pertanto,<br />

in modo stabile, <strong>la</strong> loro funzione<br />

ad interessi di privati,<br />

ricevendo utilità varie, quali<br />

incarichi in ruoli di vertice<br />

all’interno dell’Ordine Giudiziario,<br />

incarichi presso <strong>la</strong><br />

Commissione Par<strong>la</strong>mentare<br />

Antimafia, <strong>la</strong> disponibilità<br />

diretta dell’Azienda Ospedaliera<br />

San Carlo di Potenza,<br />

<strong>la</strong> promessa di assunzione<br />

di parenti presso strutture<br />

pubbliche, interventi indebiti<br />

presso il Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura ed il<br />

Ministero del<strong>la</strong> Giustizia, il<br />

consolidamento di posizioni<br />

di prestigio e di influenza<br />

dominante all’interno dei<br />

gruppi di potere, in primo<br />

luogo politici (con rilevanti<br />

componenti massoniche),<br />

operanti in Basilicata ed in<br />

Roma, condotte di favore<br />

da parte di appartenenti alle<br />

forze dell’ordine, nonché divenendo<br />

interlocutori privilegiati<br />

di esponenti di primo<br />

piano del<strong>la</strong> Camera Penale<br />

degli Avvocati di Potenza<br />

e Matera. Atti di ufficio di<br />

mercimonio che si concretizzavano,<br />

in partico<strong>la</strong>re, con<br />

comportamenti contrari ai<br />

doveri di fedeltà (attraverso<br />

<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione sistematica di<br />

norme giuridiche), di obbedienza<br />

(attraverso l’asservimento<br />

di funzioni pubbliche,<br />

anche di rilevanza costituzionale,<br />

per il perseguimento di<br />

interessi personali e di gruppo),<br />

di segretezza (attraverso<br />

<strong>la</strong> diffusione tra i sodali ed i<br />

beneficiari delle condotte illecite<br />

di notizie coperte da<br />

segretezza e riservatezza),<br />

di imparzialità (attraverso le<br />

coperture fornite ai sodali ed<br />

ai magistrati che non creavano<br />

“problemi” agli interessi<br />

dei centri di potere, anche<br />

occulti, protetti dal sodalizio,<br />

ed ostaco<strong>la</strong>ndo l’attività<br />

giudiziaria compiuta da<br />

magistrati che esercitavano<br />

le funzioni in ossequio ai<br />

principi di uguaglianza al<strong>la</strong><br />

quale Presidente prò-tempore<br />

del<strong>la</strong> Giunta Regionale<br />

del<strong>la</strong> Basilicata, Presidente<br />

prò-tempore del Comitato<br />

Istituzionale dell’Autorità<br />

di Bacino del<strong>la</strong> Basilicata,<br />

nonché Sottosegretario di<br />

Stato presso il Ministero<br />

dello Sviluppo Economico,<br />

GOTI quale Direttore Generale<br />

del<strong>la</strong> Direzione Generale<br />

Coordinamento incentivi<br />

alle imprese - ufficio B5/<br />

lof/BG presso il Ministero<br />

dello Sviluppo Economico,<br />

SPITZ quale Direttore<br />

Generale dell’Agenzia del<br />

<strong>De</strong>manio di Roma, LOPA-<br />

TRIELLO quale Sindaco del<br />

Comune di Policoro, MON-<br />

TESANO quale Presidente<br />

pro-tempore del Consiglio<br />

Comunale di Policoro, attuale<br />

Consigliere Provinciale di<br />

Matera, nonché socio al 50%<br />

del<strong>la</strong> Eurosaldature srl poi<br />

denominata Sogemont srl,<br />

VICECONTE quale Dirigen-<br />

legge ed all’obbligatorietà<br />

dell’azione penale), di onestà<br />

(piegando le loro funzioni, attraverso<br />

il mercimonio delle<br />

stesse, in favore di centri di<br />

potere extragiudiziari) e di vigi<strong>la</strong>nza<br />

(offrendo coperture a<br />

magistrati e pubblici ufficiali<br />

collusi ed esercitando, in vio<strong>la</strong>zione<br />

di legge, asseriti poteri<br />

di vigi<strong>la</strong>nza per contrastare<br />

magistrati e pubblici ufficiali<br />

che agivano per l’interesse<br />

pubblico in modo conforme<br />

a legge). Condotte illecite<br />

concretizzatesi non solo attraverso<br />

fatti di mercimonio<br />

dei doveri dell’ufficio per atti<br />

formali (provvedimenti giudiziari<br />

ed amministrativi), ma<br />

anche attraverso il sistematico<br />

e generalizzato favoritismo in<br />

vio<strong>la</strong>zione anche del principio<br />

costituzionale del buon<br />

andamento e dell’imparzialità<br />

del<strong>la</strong> pubblica amministrazione<br />

ed asservimento dei<br />

beni pubblici protetti ad interessi<br />

privatistici di singoli e di<br />

gruppi. Ed in partico<strong>la</strong>re, sodalizio<br />

che ha operato anche<br />

con le seguenti condotte: TU-<br />

FANO e BONOMI, avvinti da<br />

solidi legami anche di natura<br />

personale, collocati ai vertici<br />

degli uffici giudiziari requirenti<br />

di Potenza, esercitavano<br />

indebita attività d’interferenza<br />

nei confronti del Procuratore<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di Potenza<br />

Giuseppe GALANTE,<br />

dei Sostituti Procuratori del<strong>la</strong><br />

Repubblica Vincenzo MON-<br />

TEMURRO ed Henry John<br />

WOODCOCK, dei Giudici<br />

per le indagini preliminari<br />

Alberto IANNUZZI e Rocco<br />

PAVESE, nonché garantivano<br />

illecita copertura, attraverso<br />

l’omissione del<strong>la</strong> dovuta attività<br />

di vigi<strong>la</strong>nza, ad appartenenti<br />

del medesimo sodalizio,<br />

quale il Sostituto Procuratore<br />

del<strong>la</strong> Repubblica del<strong>la</strong> DDA<br />

di Potenza, nonché Procuratore<br />

del<strong>la</strong> Repubblica Vicario,<br />

Felicia GENOVESE; condizionavano<br />

procedimenti penali<br />

in cui risultavano interessati<br />

Avvocati a loro “vicini”;<br />

condizionavano <strong>la</strong> polizia<br />

giudiziaria impegnata in indagini<br />

delicate e complesse<br />

soprattutto per reati contro<br />

<strong>la</strong> pubblica amministrazione<br />

ed anche al fine di dirigere le<br />

loro attività contro Magistrati<br />

del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

di Potenza e di loro col<strong>la</strong>boratori;<br />

GENOVESE e CANNIZZA-<br />

RO garantivano l’esito di<br />

procedimenti penali di loro<br />

interesse e delle persone di<br />

cui erano garanti (in partico<strong>la</strong>re<br />

quelli nel settore del<strong>la</strong><br />

sanità, ed. processo PANIO<br />

te del terzo settore urbanistica<br />

dell’Ufficio Tecnico del<br />

Comune di Policoro, PEPE<br />

quale Dirigente dell’Agenzia<br />

del <strong>De</strong>manio di Matera, VITA<br />

quale Segretario Generale<br />

dell’Autorità di Bacino del<strong>la</strong><br />

Regione Basilicata, al fine di<br />

commettere più delitti, ed in<br />

partico<strong>la</strong>re quelli di corruzione<br />

in atti giudiziari, corruzione<br />

e truffe aggravate ai danni<br />

dello Stato, come indicato nei<br />

capi che seguono, con le loro<br />

condotte facevano percepire<br />

e percepivano, illecitamente,<br />

finanziamenti pubblici<br />

destinati allo sviluppo, perseguendo<br />

interessi privati<br />

anche attraverso il mercimonio<br />

delle pubbliche funzioni<br />

ricoperte (in partico<strong>la</strong>re quelle<br />

giudiziarie, ministerali, regionali,<br />

locali e dei vari enti<br />

pubblici coinvolti). Sodalizio<br />

che operava con distribuzione<br />

di ruoli e compiti, come<br />

di seguito indicati, attraverso<br />

in primo luogo) ed offrivano<br />

utilità varie attraverso il ruolo<br />

del dott. CANNIZZARO all’interno<br />

del<strong>la</strong> più grande azienda<br />

ospedaliera del<strong>la</strong> Basilicata;<br />

BUCCICO, in partico<strong>la</strong>re quale<br />

Avvocato e Consigliere del<br />

Consiglio Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />

quale controprestazione<br />

di interventi giudiziari in<br />

suo favore e/o di persone a lui<br />

comunque riconducibili, garantiva<br />

il suo intervento presso<br />

pratiche (disciplinari, para-disciplinari<br />

incarichi direttivi e<br />

semi-direttivi ed altre ancora)<br />

innanzi al Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura che riguardavano<br />

sodali ed altri magistrati<br />

(tra cui il TUFANO ed<br />

il CHIECO), nonché incarichi<br />

presso Organi Costituzionali<br />

ed il consolidamento di posizioni<br />

negli ambienti politici e<br />

professionali del<strong>la</strong> Basilicata.<br />

Il BUCCICO garantiva, in partico<strong>la</strong>re,<br />

interventi di favore<br />

presso il CSM nei confronti<br />

del Presidente del Tribunale<br />

di Matera, Iside GRANESE,<br />

con riferimento ad un debito<br />

Dopo <strong>la</strong> chiusura<br />

dell’inchiesta “Toghe<br />

Lucane”, è auspicabile<br />

che <strong>la</strong> D.ssa Annunziata<br />

Cazzetta ed il Dr. Angelo<br />

Onorati (Gip che ha aval<strong>la</strong>to<br />

l’operato del PM) leggano<br />

quanto emerge nell’inchiesta<br />

del Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>.<br />

Servirà loro per ulteriore<br />

conferma di quanto non<br />

pos<strong>sono</strong> non aver già<br />

chiaro?<br />

che questa aveva con <strong>la</strong> Banca<br />

Popo<strong>la</strong>re del Materano, Istituto<br />

Bancario più volte patrocinato<br />

dallo stesso studio legale<br />

BUCCICO; prometteva e faceva<br />

avere, inoltre, al Sostituto<br />

Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />

presso <strong>la</strong> Direzione Distrettuale<br />

Antimafia di Potenza, Felicia<br />

GENOVESE, l’incarico di<br />

Consulente presso <strong>la</strong> Commissione<br />

Par<strong>la</strong>mentare Antimafia<br />

(quale controprestazione del<br />

suo asservimento agli interessi<br />

illeciti dello stesso BUCCICO);<br />

GRANESE, quale Presidente<br />

del Tribunale di Matera, al fine<br />

di assicurare l’impunità a CA-<br />

RUSO Attilio, Presidente del<strong>la</strong><br />

Banca Popo<strong>la</strong>re del Materano,<br />

per alcuni fatti illeciti com-<br />

<strong>la</strong> disponibilità di beni, mezzi,<br />

strutture ed ingenti somme di<br />

denaro, di provenienza pubblica<br />

e privata. Ed in partico<strong>la</strong>re:<br />

iI dr. CHIECO, al fine di<br />

favorire, in cambio di utilità<br />

di seguito indicate, VITALE<br />

Vincenzo contribuiva all’archiviazione<br />

del procedimento<br />

penale n. 121/03 a carico del<br />

predetto e del funzionario<br />

pubblico PEPE, nonostante i<br />

rilievi penali che emergevano<br />

dalle informative dei Carabinieri<br />

di Policoro e dagli<br />

e<strong>la</strong>borati dei CTU MAGRI’ e<br />

COZZOLINO. Ed in partico<strong>la</strong>re<br />

si evidenziava: che il dr.<br />

CHIECO “gestiva” di fatto le<br />

indagini condotte dal<strong>la</strong> dr.ssa<br />

MORELLI; l’interessamento<br />

del dr. CHIECO all’acquisto,<br />

all’interno del<strong>la</strong> struttura turistica,<br />

di un immobile, interesse<br />

che risaliva al luglio 2003 e<br />

proseguiva sino al 12.12.2005,<br />

quindi in epoca successiva al<strong>la</strong><br />

richiesta di archiviazione da-<br />

messi nel<strong>la</strong> gestione del Consorzio<br />

Anthill (in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> turbata libertà<br />

degli incanti durante <strong>la</strong> gara<br />

UMTS) e del<strong>la</strong> ILM srl, compiva<br />

condotte finalizzate all’ottenimento<br />

dell’illegittimo fallimento del<br />

predetto Consorzio; <strong>la</strong> GRANESE<br />

risultava Giudice in diverse cause<br />

nel<strong>la</strong> quali era convenuta <strong>la</strong> Banca<br />

Popo<strong>la</strong>re del Materano nello stesso<br />

periodo in cui il Presidente del Tribunale<br />

aveva contratto un rapporto<br />

di mutuo, a condizioni di eccezionale<br />

favore, con il predetto Istituto<br />

Bancario; LABRIOLA, nel suo ruolo<br />

di Avvocato ed anche Presidente<br />

del<strong>la</strong> Camera Penale di Matera, assumeva<br />

il ruolo (anche in virtù dei<br />

suoi legami di tipo massonico) di<br />

condizionamento di processi, unitamente<br />

al BUCCICO, nel distretto<br />

giudiziario di Potenza, in partico<strong>la</strong>re<br />

nel<strong>la</strong> vicenda re<strong>la</strong>tiva ai ed. brogli<br />

di Scanzano Jonico; CHIECO, quale<br />

Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica di<br />

Matera, garantiva l’esito favorevole<br />

di taluni procedimenti presso <strong>la</strong><br />

Procura del<strong>la</strong> Repubblica di Matera<br />

anche attraverso i legami con l’Avv.<br />

BUCCICO e l’Avv. LABRIOLA (con<br />

partico<strong>la</strong>re riferimento ai fascicoli<br />

procedimentali in cui risultavano<br />

interessati Michele Francesco<br />

ZITO, Carlo GAUDIANO e l’Avv.<br />

Beatrice Maria GENCHI, ed in generale<br />

tutti quelli che riguardavano<br />

persone con le quali intratteneva<br />

rapporti di interesse o persone offese<br />

che potevano danneggiare persone<br />

a lui vicine); GENTILI, quale<br />

alto Ufficiale dell’Arma responsabile<br />

dell’aliquota Carabinieri del<strong>la</strong><br />

sezione di polizia giudiziaria del<strong>la</strong><br />

Procura del<strong>la</strong> Repubblica di Potenza,<br />

unitamente al<strong>la</strong> FASANO dirigente<br />

del<strong>la</strong> Squadra Mobile del<strong>la</strong><br />

Questura di Potenza, rappresentavano<br />

i punti di riferimento del<br />

sodalizio nell’ambito del<strong>la</strong> polizia<br />

giudiziaria: in modo tale da dirigere<br />

attività di ostacolo nei confronti<br />

di altri appartenenti al<strong>la</strong> polizia<br />

giudiziaria che prestavano doverosamente<br />

il loro <strong>la</strong>voro nel perseguimento<br />

del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong>, carpire in<br />

modo indebito informazioni riservate,<br />

divulgare notizie coperte da<br />

segreto investigativo, condizionare<br />

avvocati e persone informate sui<br />

fatti; BARBIERI rappresentava uno<br />

dei punti di riferimento presso il<br />

Ministero del<strong>la</strong> Giustizia al fine di<br />

indirizzare attività di accertamento<br />

ispettivo di tipo strumentale, nonché<br />

attività di indebita pressione e<br />

condizionamento, nei riguardi di<br />

magistrati impegnati in procedimenti<br />

delicati e complessi presso<br />

gli uffici giudiziari di Potenza, e di<br />

offrire, contestualmente, garanzie<br />

di “coperture” istituzionali ai magistrati<br />

del sodalizio e di quelli a loro<br />

a qualsiasi titolo collegati che pure<br />

a fronte di nefandezze varie non<br />

subivano accertamenti altrettanto<br />

pervasivi dagli organi istituzionali<br />

di vigi<strong>la</strong>nza.<br />

“Il mercimonio delle pubbliche funzioni ricoperte”<br />

tata 23.9.2005 ed a pochi giorni dal<br />

decreto di archiviazione emesso in<br />

data 22.12.2005.<br />

(1. continua)<br />

Giuseppe <strong>Chi</strong>eco<br />

Capo del<strong>la</strong> Procura di Matera


Sabato 30 agosto 2008 IL RESTO 4<br />

Di Lorenzo eletto con falsi voti ora apre a Buccico<br />

di Bianca Novelli<br />

Anno 2005, elezioni regionali,<br />

i carabinieri<br />

di Policoro scoprono<br />

un tentativo di<br />

“truccare” le elezioni in quel<br />

di Scanzano Jonico. Le ipotesi<br />

di reato <strong>sono</strong> gravissime<br />

ma quasi banali nel<strong>la</strong> ingenua<br />

attuazione: 1) si nominano<br />

scrutatori e presidenti di seggio<br />

“fidati”; 2) si aggiungono<br />

schede votate dalle manine<br />

compiacenti dei suddetti pubblici<br />

ufficiali; 3) si modificano<br />

i verbali dei votanti, attribuendo<br />

i voti “aggiunti” a cittadini<br />

ignari che solitamente non<br />

esercitano il diritto/dovere<br />

di voto. L’inchiesta viene al<strong>la</strong><br />

luce per caso, mentre si indagava<br />

su altro. Il PM che aveva<br />

disposto gli accertamenti di<br />

PG, apre un nuovo fascicolo e<br />

dispone specifici accertamenti.<br />

Telecamere, intercettazioni<br />

telefoniche e ambientali. Tutto<br />

registrato e filmato, compresa<br />

<strong>la</strong> presunta manomissione<br />

delle urne al termine del voto<br />

e subito prima dello spoglio.<br />

<strong>È</strong> proprio a questo punto che<br />

i carabinieri di Policoro intervengono,<br />

sequestrano e fotocopiano<br />

tutti i documenti dei<br />

seggi, schede elettorali comprese.<br />

Qualche settimana e<br />

scattano gli arresti su richiesta<br />

del PM D.ssa Felicia Genovese<br />

e del Procuratore Capo Dr.<br />

Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte, disposizione<br />

firmata dal Gip D.ssa<br />

Geraldina Romaniello. Per<br />

alcuni solo pochi giorni, per il<br />

sindaco di Scanzano quasi sei<br />

mesi. Perché? Se lo sarà domandato<br />

a lungo o forse solo<br />

per qualche giorno? A distanza<br />

di tre anni (e passa) l’inchiesta<br />

è rimasta quasi conge<strong>la</strong>ta.<br />

I brogli ci furono sì o no? Le<br />

schede votate (si presume dai<br />

presidenti di seggio compiacenti)<br />

modificarono il risultato<br />

elettorale? Boh! La vicenda<br />

era avvolta dal più fitto riserbo,<br />

addirittura silenzio. Infatti<br />

quale ragione di riservatezza<br />

può ancora esserci su un procedimento<br />

penale che era così<br />

chiaro da determinare numerosi<br />

arresti ed una detenzione<br />

prolungata per oltre sei mesi?<br />

Successive “derubricazioni” e<br />

modificazioni delle ipotesi di<br />

reato, determinavano il trasferimento<br />

del fascicolo a Mate-<br />

di Nino Magro<br />

Ci eravamo <strong>la</strong>sciati affrontando <strong>la</strong><br />

delicatissima questione del<strong>la</strong> libertà<br />

di stampa, gli accadimenti<br />

delle ultime settimane ci spingono<br />

a tornare sull’argomento. In primis registriamo<br />

una mancata risposta da parte<br />

del<strong>la</strong> Regione Basilicata circa i criteri, le<br />

evidenze e le somme e<strong>la</strong>rgite a più o meno<br />

note testate giornalistiche lucane e nazionali<br />

per <strong>la</strong> pubblicità istituzionale. Persino<br />

il tranquillo Dr. Pace, addetto stampa<br />

del<strong>la</strong> Regione Basilicata (o qualcosa del<br />

genere) non ha saputo darci indicazioni<br />

precise. Le domande che ponevamo erano<br />

piuttosto semplici: chi decide e con quali<br />

criteri dove indirizzare <strong>la</strong> pubblicità istituzionale?<br />

Quanto spende <strong>la</strong> regione per<br />

ciascuna testata giornalistica utilizzata? Il<br />

criterio di valutazione costi/benefici tiene<br />

conto delle copie vendute dal<strong>la</strong> testata<br />

ospitante? Riproponiamo gli interrogativi,<br />

prima o poi qualcuno risponderà. Intanto<br />

abbiamo appreso dal<strong>la</strong> viva penna di Nino<br />

Grasso che Enzo Vitale (patron di Marinagri)<br />

gli avrebbe raccontato delle proposte<br />

di contratti pubblicitari avanzati al<strong>la</strong> Marinagri<br />

dal Dr. Paride Leporace, direttore de<br />

“Il Quotidiano”. Le offerte di disponibilità<br />

al<strong>la</strong> pubblicazione, come le chiamerebbe<br />

Donato Pace, pare siano state accolte tanto<br />

ra, per competenza. PM detentore<br />

<strong>la</strong> D.ssa Annunziata<br />

Cazzetta. Ottimo magistrato,<br />

dice di Lei l’avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />

Buccico. Forse un po’ ingolfata<br />

di procedimenti delicati,<br />

tanto da procedere con estrema<br />

lentezza almeno per i casi<br />

meno urgenti. Sta di fatto che<br />

il procedimento dei “Brogli<br />

Elettorali” a Scanzano Jonico,<br />

diventa uno dei pi<strong>la</strong>stri dell’inchiesta<br />

“Toghe Lucane”. Si<br />

sospetta che il PM originario,<br />

Felicia Genovese, abbia favorito<br />

un amico dell’avv. Buccico<br />

evitando di iscriverlo nel<br />

registro degli indagati e ricevendo<br />

in cambio <strong>la</strong> nomina a<br />

consulente esterno del<strong>la</strong> Commissione<br />

Bicamerale Antimafia.<br />

Il beneficiato, da quanto<br />

risulta negli atti del proc.<br />

3750/03 (toghe lucane, ndr)<br />

tenuto dal Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />

di Catanzaro, è l’Avv.<br />

Giuseppe Labrio<strong>la</strong> da Tursi,<br />

o meglio era. Infatti dopo che<br />

non pochi articoli di stampa<br />

avevano sollevato interrogativi<br />

e perplessità a riguardo e<br />

dopo che il procedimento tenuto<br />

dal<strong>la</strong> D.ssa Genovese era<br />

stato assegnato al PM Dr. Basentini<br />

(in seguito al trasferimento<br />

disciplinare del<strong>la</strong> D.ssa<br />

Felicia Genovese, disposto dal<br />

CSM su richiesta dell’allora<br />

Ministro del<strong>la</strong> Giustizia On.<br />

Clemente Mastel<strong>la</strong>), quest’ultimo<br />

disponeva l’iscrizione<br />

dell’avvocato tursitano nel registro<br />

degli indagati. Iscrizione<br />

tardiva? Certo, tanto che in<br />

“toghe lucane” questa diventa<br />

una delle contestazioni mosse<br />

a carico del<strong>la</strong> D.ssa Genovese<br />

e dell’Avv. Buccico. Ma v’è di<br />

più. “… <strong>sono</strong> stato più volte,<br />

almeno in un paio di occasioni,<br />

presente in Ufficio unitamente<br />

al<strong>la</strong> D.ssa Genovese e<br />

al dottore Ga<strong>la</strong>nte, su questa<br />

vicenda (brogli di Scanzano,<br />

ndr) il dottor Ga<strong>la</strong>nte (Procuratore<br />

Capo e quindi superiore<br />

del<strong>la</strong> D.ssa Genovese, ndr) ha<br />

più volte invitato <strong>la</strong> dottoressa<br />

Genovese, anche con una<br />

certa urgenza, a provvedere<br />

all’aggiornamento di queste<br />

iscrizioni…”; è <strong>la</strong> testimonianza<br />

diretta e formale di un magistrato<br />

in servizio a Potenza.<br />

Così come precisa un altro<br />

collega giudice: “… ora io ricordo<br />

che <strong>la</strong> misura personale<br />

(arresto, ndr) non coinvolse<br />

coloro che avevano, come<br />

dire, preso parte attivamente<br />

BROGLI ELETTORALI E MASSONERIA<br />

al<strong>la</strong> designazione dei presidenti…<br />

sì, perché pare che<br />

uno degli interlocutori fosse<br />

proprio l’avvocato Labrio<strong>la</strong><br />

che, notoriamente, è assai vicino<br />

all’avvocato Buccico…”.<br />

E lo stesso magistrato, al<strong>la</strong> richiesta<br />

di fornire dettagli circa<br />

presunti legami massonici, risponde<br />

“… esaminando tutte<br />

le vicende lucane, come funziona<br />

o come non funziona <strong>la</strong><br />

<strong>giustizia</strong> devo dire che queste<br />

voci hanno certamente un fondo<br />

di verosimiglianza…”. Ma<br />

<strong>la</strong> risposta più efficace <strong>la</strong> fornisce<br />

proprio il Dr. Michele<br />

Cannizzaro, inviando una lettera<br />

il 3 agosto 2006 al Presidente<br />

del Consiglio Regionale<br />

pro tempore (Maria Antezza,<br />

oggi al Senato), al vice-presidente<br />

del<strong>la</strong> IV commissione<br />

consiliare (Avv. Sergio Lapenna),<br />

all’assessore regionale<br />

al<strong>la</strong> Sanità (Rocco Co<strong>la</strong>ngelo,<br />

oggi presidente del<strong>la</strong> Società<br />

Energetica Regionale del<strong>la</strong><br />

Basilicata) ed al Governatore<br />

Lucano (Prof. Vito <strong>De</strong> Filippo).<br />

Spiega Cannizzaro: “…in<br />

riferimento alle notizie diffuse<br />

dal giornale… destituite di<br />

ogni fondamento con <strong>la</strong> so<strong>la</strong><br />

eccezione re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> mia appartenenza<br />

al<strong>la</strong> Loggia “Mario<br />

Pagano”, ritengo doveroso segna<strong>la</strong>re<br />

al<strong>la</strong> S.V. ill.ma che con<br />

nota del 12.03.1994, che allego<br />

in copia, ho chiesto <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione,<br />

ratificata con provvedimento<br />

del 06.04.1994, che<br />

allego in copia…”. Per essere<br />

pignoli il Maestro Venerabile<br />

accorda “l’assonnamento”<br />

e non <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione. A noi<br />

La richiesta e <strong>la</strong> concessione<br />

di “assonnamento” dal<strong>la</strong><br />

massoneria dal<strong>la</strong> loggia Mario<br />

Pagano di Potenza fatta da<br />

Michele Cannizzaro marito dell’<br />

ex pm antimafia del<strong>la</strong> procura di<br />

Potenza Felicia Genovese<br />

che il vil<strong>la</strong>ggio <strong>la</strong>gunare ha fatto bel<strong>la</strong> mostra<br />

di sé su diversi numeri del quotidiano<br />

lucano. Embé? Quale sarebbe l’anomalia?<br />

Non ha ospitato (forse) <strong>la</strong> stessa testata<br />

del buon Grasso decine di messaggi pubblicitari<br />

del<strong>la</strong> Marinagri? Cosa c’è di male?<br />

Diverso sarebbe sostenere che il “rapporto<br />

economico” fra inserzionista ed editore<br />

condizioni <strong>la</strong> linea editoriale. Ma questa è<br />

un’altra storia anche se ci sembra di averne<br />

sentito par<strong>la</strong>re con una certa assiduità,<br />

specie nell’ultimo anno. Singo<strong>la</strong>re, invece,<br />

quanto accade in quel di Policoro. Una<br />

massiccia campagna pubblicitaria è stata<br />

assegnata all’emittente radiofonica “Basilicata<br />

Radio 2” dall’amministrazione<br />

municipale guidata dal Sindaco Nicolino<br />

Lopatriello. L’affidamento, si dice sia avvenuto<br />

attraverso una qualche evidenza<br />

pubblica ed in concorrenza con Radio Laser<br />

di Pisticci. Tutto rego<strong>la</strong>re, o forse no!<br />

Infatti, spulciando nel programma delle<br />

attività culturali promosse dal comune<br />

jonico nell’estate 2008, notiamo (pagina<br />

4 – siritidestate ‘08) proprio <strong>la</strong> pubblicità<br />

di “Basilicata Radio 2”. L’accattivante<br />

inserzione invita a contattare il numero<br />

0835.980434. Forse c’è un errore, o forse<br />

no. Sta di fatto che quell’utenza telefonica<br />

risulta intestata al signor (lui preferisce<br />

Dott. ma non corrisponde allo stato di fatto)<br />

sindaco: Nicolino Lopatriello. <strong>È</strong> normale<br />

che il sindaco sia il referente per <strong>la</strong><br />

L’altra storia<br />

inesperti sembra di capire che<br />

qualcuno o qualcosa potrebbe<br />

risvegliare l’addormentato,<br />

ma queste <strong>sono</strong> altre storie se<br />

non proprio favole. Sta di fatto<br />

che <strong>la</strong> presenza del nome<br />

di Michele Cannizzaro negli<br />

elenchi dei massoni del<strong>la</strong> lista<br />

“Cordova 1992” fosse significativamente<br />

indicativa.<br />

Ed allora ci chiediamo se non<br />

sia altrettanto significativa <strong>la</strong><br />

presenza del nome dell’Avv.<br />

Giuseppe Labrio<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> medesima<br />

lista. L’interessato ha<br />

sempre smentito e noi non abbiamo<br />

motivo di non credergli.<br />

Un’ultima nota di attualità.<br />

Proprio in questi giorni,<br />

dopo alcuni anni di aperto e<br />

vivace dissenso, il consigliere<br />

regionale Pasquale Di Lorenzo<br />

sta gettando ponti (politici)<br />

verso Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico.<br />

Una visione del<strong>la</strong> politica<br />

verso un unico partito di centro-destra<br />

lo accomunerebbe<br />

al sindaco Buccico sin dal<strong>la</strong><br />

notte dei tempi. Oggi sembra<br />

dimenticato l’affondo che<br />

lo stesso Buccico portò nelle<br />

sedi romane di AN e che costò<br />

l’espulsione dal partito al consigliere<br />

regionale. Strano che<br />

proprio mentre emergono le<br />

gravi accuse a carico dell’Avv.<br />

Buccico e dell’Avv. Labrio<strong>la</strong>,<br />

chiamati in correità anche per<br />

<strong>la</strong> vicenda elettorale di Scanzano,<br />

arrivi questa proposta<br />

di dialogo dal consigliere Di<br />

Lorenzo, l’unico a beneficiare<br />

dei voti falsamente ottenuti<br />

proprio dai “brogli elettorali”<br />

di Scanzano. Ma, come si sa,<br />

in politica mai dire mai.<br />

A POLICORO UN SINDACO CHE LAVORA PER<br />

UNA RADIO CHE LAVORA PER IL MUNICIPIO<br />

pubblicità di una società che ha in appalto<br />

<strong>la</strong> pubblicità dal comune che rappresenta?<br />

La verità è che <strong>la</strong> libertà di stampa è una<br />

gran bel<strong>la</strong> cosa, utilissima, fondamentale<br />

ma per cui i lucani non <strong>sono</strong> disposti a<br />

sacrificare nul<strong>la</strong> o quasi. Un giornale, una<br />

radio e persino una televisione per vivere,<br />

per operare hanno bisogno di lettori, di<br />

ascoltatori, di curiosi, di cittadini liberi e<br />

amanti del<strong>la</strong> libertà. Solo così potranno essere<br />

veramente liberi ed indipendenti dagli<br />

“inserzionisti”, specie dai più facoltosi<br />

e fra questi gli enti pubblici. Immagino<br />

quanti, molti li ascolto direttamente, sarebbero<br />

disposti a pontificare per ore sul<strong>la</strong><br />

libertà di stampa. Persino a riconoscere<br />

sinceramente lo strenuo e coraggioso <strong>la</strong>voro<br />

di alcune testate che stanno modificando<br />

radicalmente i rapporti fra cittadinanza<br />

e politica nel<strong>la</strong> nostra picco<strong>la</strong> regione.<br />

Ma poi, oltre le dichiarazioni di sostegno<br />

morale, quando si arriva al sostegno materiale,<br />

nisba. Troppo facile, troppo comodo,<br />

troppo bello. Cari lettori lucani, <strong>la</strong> libertà<br />

di stampa ha un prezzo: un euro al giorno<br />

per i quotidiani, uno ogni sette giorni per i<br />

settimanali. Non vorrete sostenere di non<br />

poter investire 15 centesimi al giorno per<br />

una questione così rilevante? Pagatelo voi<br />

e ne sarete gli unici arbitri, diversamente<br />

qualcuno disposto a pagarlo per voi, prima<br />

o poi, sbuca fuori. E allora saranno dolori<br />

per tutti, Basilicata in testa.<br />

>> segue da pagina 1<br />

Politici lucani: negligenti e neghittosi;<br />

pronti solo a difendersi l’un l’altro<br />

note da quotidiani locali, prevedono<br />

che gli indagati abbiano<br />

20 giorni di tempo per<br />

esaminare gli atti depositati,<br />

presentare memorie o dichiarazioni<br />

e chiedere di rendere<br />

interrogatorio. Il tutto a far<br />

data dal<strong>la</strong> data di notifica dell’atto<br />

di chiusura delle indagini.<br />

Pertanto <strong>la</strong> mancata o ritardata<br />

notifica (che, peraltro,<br />

non dipende dal Pubblico Ministero<br />

bensì dal<strong>la</strong> Cancelleria<br />

del Tribunale) non comporta<br />

Ci <strong>sono</strong> altre inchieste<br />

scaturite da “toghe lucane”:<br />

1) Omicidio Luca e<br />

Marirosa (fidanzatini<br />

Policoro) - responsabilità<br />

Dr. Vincenzo Autera e altri<br />

- Proc. Salerno;<br />

2) Scomparsa Elisa C<strong>la</strong>ps<br />

- Prc. Salerno;<br />

3) Omicidio coniugi<br />

Gianfredi - Proc. Salerno;<br />

4) Sanità Lucana -<br />

distruzione banca cellule<br />

cordonali - Proc. Matera;<br />

5) Attività<br />

delegittimazione <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong> - Proc. Salerno<br />

alcuna limitazione o compromissione<br />

del diritto di difesa<br />

che potrà essere legittimamente<br />

e compiutamente esercitato<br />

dal<strong>la</strong> data di effettiva notifica.<br />

Nel<strong>la</strong> realtà, comunque, si<br />

deve convenire che <strong>la</strong> conoscenza<br />

anticipata (rispetto al<strong>la</strong><br />

notifica formale) dell’avvenuto<br />

deposito dell’atto di chiusura<br />

delle indagini comporta<br />

un vantaggio per l’indagato<br />

estendendo ben oltre i venti<br />

giorni il termine entro cui predisporre<br />

memorie difensive,<br />

controdeduzioni e valutazioni<br />

sul<strong>la</strong> posizione processuale.<br />

<strong>De</strong>l che, l’imputato, non ha alcun<br />

motivo di dolersi.<br />

3) La presunzione d’innocenza<br />

non può essere intesa come un<br />

vincolo all’informazione. Non<br />

ha senso <strong>la</strong>mentare il “processo<br />

mediatico” o atteggiamenti<br />

“<strong>giustizia</strong>listi”, arrivando a<br />

pretendere che si debba far<br />

coincidere <strong>la</strong> verità fattuale con<br />

quel<strong>la</strong> processuale. Una cosa<br />

<strong>sono</strong> i fatti, gli accadimenti e le<br />

testimonianze che descrivono<br />

le ipotesi criminose, ben altra<br />

<strong>sono</strong> le eventuali condanne<br />

che ne scaturiranno dopo anni<br />

(a volte decenni) di processo. <strong>È</strong><br />

chiaro che non si pos<strong>sono</strong> anticipare<br />

sentenze; ma altrettanto<br />

chiaro che sia un presidio di<br />

democrazie garantire ai cittadini<br />

l’informazione sui procedimenti<br />

penali che riguardano<br />

persone con alte responsabilità<br />

nel<strong>la</strong> vita pubblica, giudiziaria<br />

e amministrativa.<br />

Per capire a cosa si fa riferimento,<br />

occorre leggere gli atti,<br />

ed il senatore Latronico (in<br />

buona compagnia con tutti gli<br />

altri par<strong>la</strong>mentari lucani) preferisce<br />

<strong>la</strong> politica delle dichiarazioni,<br />

delle prese di posizione<br />

in difesa del<strong>la</strong> casta, delle<br />

chiacchiere buone per i comizi<br />

elettorali, delle solidarietà bipartisan<br />

ricambiabile al<strong>la</strong> bisogna,<br />

delle patenti ideologiche<br />

facili di <strong>giustizia</strong>lista per negare<br />

<strong>giustizia</strong>, dei supposti “processi<br />

mediatici” per censurare<br />

l’informazione, di tutto quanto<br />

non necessita di <strong>la</strong>voro, di<br />

studio, di approfondimento.<br />

Novel<strong>la</strong> figura di politico neghittoso,<br />

preoccupato solo di<br />

difendere talune, discutibili,<br />

isole d’impunità. Così, a priori,<br />

per partito preso. Non importa<br />

quale (partito).


Sabato 06 settembre 2008 IL RESTO 4<br />

GLI ARRESTI PER DI LORENZO,<br />

L’AVV. LABRIOLA E LA MASSONERIA LUCANA<br />

di Franco Venerabile<br />

Le elezioni regionali in<br />

Basilicata dell’aprile<br />

2005, restano uno degli<br />

snodi fondamentali<br />

per comprendere alcuni aspetti<br />

delle consorterie che si sospetta<br />

abbiano governato tutti<br />

i gangli del potere politico,<br />

giudiziario ed economico del<strong>la</strong><br />

regione. Nell’atto di chiusura<br />

dell’inchiesta “Toghe Lucane”<br />

(ci scusiamo per <strong>la</strong> continua<br />

citazione che temiamo si ripeterà<br />

sovente vista <strong>la</strong> mole<br />

di documenti ed informazioni<br />

che contiene) si legge che per<br />

il Dr. Pasquale Di Lorenzo<br />

(eletto consigliere regionale<br />

nelle liste di AN) si sarebbero<br />

potute spa<strong>la</strong>ncare le porte del<br />

carcere. Tale era <strong>la</strong> richiesta<br />

formu<strong>la</strong>ta dal<strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />

Genovese che non trovò accoglimento<br />

da parte del GIP<br />

(Gerardina Romaniello) perché<br />

gli indizi di reato che motivavano<br />

<strong>la</strong> misura caute<strong>la</strong>re<br />

non furono ritenuti sufficienti.<br />

La circostanza conferma, se ve<br />

ne fosse bisogno, che il doppio<br />

passaggio fra PM e GIP garantisce<br />

<strong>la</strong> migliore e più completa<br />

valutazione delle misure da<br />

applicare, non sempre quanto<br />

richiede il PM viene aval<strong>la</strong>to<br />

dal Gip. Ma, quello che appare<br />

asimmetrico, è proprio il<br />

comportamento del PM. Infatti,<br />

mentre per Di Lorenzo e per<br />

altre persone coinvolte nelle<br />

indagini si arriva al<strong>la</strong> richiesta<br />

delle misure caute<strong>la</strong>ri (concesse<br />

per alcuni), per al D.ssa Lonigro<br />

(Funzionario del Tribunale<br />

di Potenza) e per l’Avv.<br />

Giuseppe Labrio<strong>la</strong> (all’epoca<br />

Presidente dell’ordine forense<br />

materano e segretario provinciale<br />

di AN) ugualmente coinvolti<br />

nell’organizzazione dei<br />

sospettati brogli elettorali, non<br />

si arriva neanche all’iscrizione<br />

nel registro degli indagati.<br />

Come è possibile tale disparità<br />

di “trattamento”? Nell’atto<br />

di chiusura indagini, il Dr. <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong> (Sost. Proc. a Catanzaro)<br />

scrive: “Con riferimento al<br />

fatto che <strong>la</strong> nomina del<strong>la</strong> dr.ssa<br />

Genovese rappresenti anche<br />

<strong>la</strong> controprestazione illecita (il<br />

prezzo del<strong>la</strong> corruzione) per<br />

<strong>la</strong> mancata iscrizione nel registro<br />

degli indagati del sodale<br />

Labrio<strong>la</strong>, si evidenzia anche<br />

quanto spontaneamente riferito<br />

dal<strong>la</strong> stessa Genovese nel<br />

corso del<strong>la</strong> perquisizione domiciliare<br />

a suo carico eseguita<br />

in data 27.2.2007 ad esecuzione<br />

di decreto emesso dal<strong>la</strong> Procura<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di Catanzaro.<br />

Genovese: Con l’Avv. Buccico<br />

ho intrattenuto esclusivamente<br />

rapporti di natura professionale<br />

sia nel periodo in cui ero Sostituto<br />

a Matera, sia nel periodo<br />

successivo in cui io <strong>sono</strong> stata<br />

e <strong>sono</strong> attualmente Magistrato<br />

del<strong>la</strong> DDA di Potenza, con specifica<br />

competenza sul territorio<br />

di Matera. Il biglietto da visita<br />

dell’Avv. Buccico è riconducibile<br />

esclusivamente ai rapporti<br />

sopra detti. Anche le sue visite<br />

nel<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

di Potenza e più specificamente<br />

nel mio ufficio, oltre che in<br />

altri uffici, <strong>sono</strong> state determinate<br />

da ragioni professionali.<br />

Da ultimo, l’Avv. Buccico, ha<br />

ritenuto, nel<strong>la</strong> sua qualità di Senatore,<br />

di proporre il mio nome<br />

come consulente a tempo pieno<br />

del<strong>la</strong> Commissione Par<strong>la</strong>men-<br />

L’altra storia<br />

Al<strong>la</strong> presidenza dell’ordine forense provinciale, è stato eletto l’Avv. Francesco Berardengo, ugualmente presente nell’Elenco dei Massoni Italiani insieme all’ Avv. Nuccio Labrio<strong>la</strong><br />

Il Consigliere Regionale P. Di Lorenzo<br />

Aperte le iscrizioni ai Corsi di <strong>la</strong>urea<br />

presso il Conservatorio di Musica<br />

E’ fissata al 15 settembre prossimo <strong>la</strong> data di<br />

scadenza del termine utile per <strong>la</strong> presentazione<br />

delle domande di ammissione ai corsi<br />

di <strong>la</strong>urea di I° e II° livello presso il Conservatorio<br />

di Musica “E. R. Duni” di Matera. Il<br />

re<strong>la</strong>tivo decreto che dettaglia tipologie e modalità<br />

è affisso all’albo dell’Istituto in Piazza<br />

del Sedile.Si precisa che il diploma ri<strong>la</strong>sciato<br />

al termine del triennio superiore ha valore di<br />

Laurea di primo livello (c.d. <strong>la</strong>urea triennale)<br />

ai fini dell’accesso ai corsi di specializzazione,<br />

ai corsi accademici di secondo livello<br />

e ai pubblici concorsi. Il diploma ri<strong>la</strong>sciato al<br />

termine del biennio superiore, ha valore di diploma<br />

di Laurea a tutti gli effetti di legge. Si<br />

avvisa, inoltre, l’utenza interessata che è in<br />

corso di preparazione il bando per l’ammis-<br />

sione al Biennio di Secondo Livello per <strong>la</strong> Formazione<br />

dei Docenti nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse di concorso<br />

di Educazione Musicale (A31 e A32) e di<br />

Biennio di Secondo Livello per <strong>la</strong> Formazione<br />

dei Docenti nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse di concorso di Strumento<br />

Musicale (A77) per l’anno accademico<br />

2008/09. Per maggiori informazioni su contenuti<br />

, modalità, nonché piani di studio di<br />

ciascun corso e sui requisiti di ammissione è<br />

possibile rivolgersi agli uffici del<strong>la</strong> Segreteria<br />

Didattica siti in Matera in Piazza del Sedile,<br />

nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle<br />

ore 10.00 alle ore 12.00 e nei giorni di martedì<br />

e giovedì dalle ore 16.30 alle ore 17.30, oppure<br />

visionare il sito dell’istituzione www.conservatoriomatera.it<br />

e consultare <strong>la</strong> voce “Guida<br />

dello studente 2008/09”.<br />

tare antimafia, evidentemente<br />

per ragioni connesse al<strong>la</strong> stima<br />

nei miei confronti...”. Quindi,<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> sembra accreditare<br />

l’ipotesi che <strong>la</strong> mancata<br />

iscrizione dell’Avv. Labrio<strong>la</strong> nel<br />

registro degli indagati sia da attribuire<br />

ad un mercimonio fra <strong>la</strong><br />

D.ssa Genovese e l’Avv. Buccico<br />

(notoriamente legato all’Avv.<br />

Labrio<strong>la</strong> da vincoli di stima professionale<br />

ed amicizia personale,<br />

oltre che militanza politica).<br />

Questa ipotesi suggestiva, però,<br />

mal si concilia con <strong>la</strong> richiesta di<br />

arresto formu<strong>la</strong>ta per Pasquale<br />

Di Lorenzo. All’epoca del fatto,<br />

anche Di Lorenzo godeva del<strong>la</strong><br />

stima e dell’appoggio dell’Avv.<br />

Buccico. Per quale motivo Buccico<br />

avrebbe favorito Labrio<strong>la</strong> e<br />

abbandonato Di Lorenzo? Solo<br />

successivamente, una violenta<br />

controversia politica indurrà<br />

l’Avv. Buccico a tagliare i ponti<br />

con il Dr. Di Lorenzo sino a chiederne,<br />

ottenendo<strong>la</strong>, <strong>la</strong> radiazione<br />

dal partito di Alleanza Nazionale.<br />

Ma vi <strong>sono</strong> altri e ben più<br />

inquietanti legami che sembrano<br />

emergere dagli atti di Catanzaro.<br />

“Anche in tale vicenda corruttiva<br />

emerge il vincolo massonico<br />

che unisce vari personaggi.<br />

Difatti, risultano nel<strong>la</strong> lista dei<br />

“Massoni Lucani del 1992” il<br />

nominativo “LABRIOLA”, ripetuto<br />

per nr. 3 volte, tutte e tre<br />

con l’indicazione “Tursi” come<br />

luogo di nascita e solo una con<br />

indicata l’occupazione “Proc.”;<br />

nel<strong>la</strong> stessa lista risulta esserci<br />

anche l’indicazione del Cannizzaro<br />

Michele, luogo di nascita<br />

e residenza “Potenza”, occupazione<br />

medico”. Anche da un<br />

elenco segna<strong>la</strong>to dal<strong>la</strong> Polizia<br />

Giudiziaria delegata avente ad<br />

oggetto “Massoneria – Elenco<br />

dei Massoni Italiani” emergeva<br />

l’indicazione nello stesso dei seguenti<br />

nominativi: - Cannizzaro<br />

Michele - 19 marzo 1948 - Potenza<br />

- Medico (indicato al n. 510<br />

dell’elenco), che si identifica nel<br />

marito del<strong>la</strong> dr.ssa Genovese, <strong>la</strong><br />

cui iscrizione al<strong>la</strong> loggia Mario<br />

Pagano veniva anche confermata<br />

dal dr. Ga<strong>la</strong>nte per averglielo<br />

riferito lo stesso Cannizaro;<br />

Maruggi Giampiero - 25 aprile<br />

1957 - Potenza - Bancario (indicato<br />

al n. 536 dell’elenco),<br />

Direttore Generale del<strong>la</strong> Banca<br />

Popo<strong>la</strong>re del Materano; -<br />

Labrio<strong>la</strong> - 23 luglio 1953 - Tursi<br />

- Matera - Proc (indicato al<br />

n. 496 dell’elenco), che si identifica<br />

nell’Avv. Giuseppe Labrio<strong>la</strong>,<br />

nato a Tursi (MT) il<br />

23.07.1953)”.<br />

Cosa o chi ha impedito che l’Avv.<br />

Labrio<strong>la</strong> venisse iscritto solo due<br />

anni dopo nel registro degli indagati<br />

mentre ha <strong>la</strong>sciato Pasquale<br />

Di Lorenzo in balia del suo destino?<br />

Ed ancora, è possibile accertare<br />

se l’appartenenza al<strong>la</strong><br />

Massoneria dell’Avv. Giuseppe<br />

Labrio<strong>la</strong> sia un dato oggettivo o<br />

una invenzione fantasiosa? La<br />

questione non è secondaria, anzi<br />

riveste carattere di stretta attualità.<br />

Infatti all’Avv. Labrio<strong>la</strong>, al<strong>la</strong><br />

presidenza dell’ordine forense<br />

provinciale, è succeduto l’Avv.<br />

Francesco Berardengo, ugualmente<br />

presente nell’Elenco dei<br />

Massoni Italiani. L’adesione al<strong>la</strong><br />

Massoneria, di per sé, non costituisce<br />

reato anzi può essere lodevole<br />

motivo di impegno sociale<br />

e crescita personale. <strong>È</strong>, tuttavia,<br />

rilevante che si conosca pubblicamente<br />

l’appartenenza al<strong>la</strong> “fratel<strong>la</strong>nza<br />

massonica” di tutti coloro<br />

che rivestono ruoli o incarichi in<br />

organismi e/o uffici che trattano<br />

di pubblico servizio, <strong>giustizia</strong> in<br />

primis. Ciò, poiché il giuramento<br />

massonico implica per i “muratori”<br />

il dovere di preferenza e<br />

privilegio per i loro confratelli.<br />

Vi sentireste di fronte ad un giudice<br />

terzo se, in un procedimento<br />

penale (o civile) il magistrato<br />

risultasse iscritto al<strong>la</strong> Massoneria<br />

e l’avvocato del<strong>la</strong> Vostra controparte<br />

pure? E se scoppiasse<br />

una controversia con l’Ufficio<br />

del Territorio (ex Genio Civile)<br />

e <strong>la</strong> vostra controparte fosse<br />

rappresentata da un avvocato<br />

col “grembiulino”, Vi sentireste<br />

tranquilli sapendo che l’ing. Nico<strong>la</strong><br />

Duni è presente nell’elenco<br />

dei Massoni italiani?<br />

Tappa finale di “Scatti d’ autore”<br />

con i Taranto<strong>la</strong>ti di Tricarico<br />

Tanti i nomi ospitati nel<strong>la</strong><br />

serata finale, <strong>la</strong> dodicesima<br />

tappa per l’area Baradanica,<br />

in programma domenica<br />

7 settembre nei Sassi di<br />

Matera. Si inizia con <strong>la</strong> musica<br />

dal vivo con i Peloso Folk (Irsina)<br />

e Crypta Folk (Grottole), a<br />

fare da apripista ed ancora fuori<br />

concorso i materani Paraffin<br />

. Successivamente spettacolo<br />

di Zelig Off con Federico Basso<br />

e Teresa Mannino, evento<br />

davvero eccezionale quello di<br />

vederli esibire insieme fuori<br />

dagli studi televisivi mi<strong>la</strong>nesi,<br />

ricordiamo che è <strong>la</strong> loro prima<br />

tappa a Matera. Cabaret anche<br />

con il giovane Dino Paradiso,<br />

premiazione dei concorsi e<br />

l’esibizione dei Taranto<strong>la</strong>ti di<br />

Tricarico, che hanno messo in<br />

musica gli Scatti d’Autore del<br />

fotografo nazionale Gabriele<br />

Croppi. I Taranto<strong>la</strong>ti presenteranno<br />

lo spettacolo “Bal<strong>la</strong>ndo<br />

con <strong>la</strong> Gatta Mammona”. Nati<br />

nel 1975, devono i loro allori al<br />

romano FOLK STUDIO diretto<br />

da Giancarlo Cesarone. Già<br />

dall’uscita del primo LP si è differenziato<br />

dagli altri gruppi di<br />

musica folk nazionali per il suo<br />

grande spessore ritmico, trascinante,<br />

di impatto immediato,<br />

oseremo dire globale in quanto<br />

non è necessaria nessuna tecnica<br />

esecutiva, ma esplica un atteggiamento<br />

che ogni comune<br />

mortale è in grado di eseguire<br />

partecipando emotivamente<br />

con qualsiasi mezzo. <strong>Chi</strong> <strong>sono</strong><br />

i Taranto<strong>la</strong>ti di Tricarico? Antonio<br />

Guastamacchia (voce e<br />

tamburello), Rocco Paradiso (<br />

voce e cupa cupa), Franco Ferri<br />

(voce e grancassa), Maria Anna<br />

Nolè (tamburello e danza),<br />

Gianluca Sanza (percussioni),<br />

Francesco Fabrizio (tastiere),<br />

Antonio Dagros (basso), Renato<br />

Pezzano (chitarra), Viviana<br />

Fatigante( voce) e Pierluigi<br />

<strong>De</strong>lle Noci (percussioni).<br />

Concessionario, Distributore Pezzi di Ricambio, Centro riparazione Peugeot<br />

Via dell’ Artigianato, 10 (Zona PAIP) - 75100 Matera Tel. 0835 388666 - Fax 0835 388674<br />

E-mail : lionservice@tiscali.it www.lionservice.peugeot.it


Sabato 13 settembre 2008 IL RESTO 2<br />

L’altra storia<br />

TOGHE LUCANE<br />

L’intervento dell’arch. Filippo Bubbico e <strong>la</strong> telefonata del Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco a Vitale<br />

a cura di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

Le ipotesi di reato che<br />

gravano sugli indagati<br />

nel procedimento penale<br />

“Toghe Lucane”, non<br />

<strong>sono</strong> diverse da quelli che, solitamente,<br />

possiamo definire luoghi<br />

comuni sul<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> e <strong>la</strong> politica<br />

in Italia. Con molta superficialità<br />

ed anche una distratta aria<br />

meditabonda, possiamo cogliere<br />

tutta l’approssimazione con cui<br />

si sente dire “<strong>sono</strong> tutti corrotti”<br />

oppure “è tutta una mafia” o, in<br />

alternativa, “è tutto un magna<br />

magna”. Tali posizioni <strong>sono</strong> certamente<br />

esecrabili e, al contrario<br />

delle intenzioni e del tono di<br />

voce di chi si bea nell’esternarle,<br />

non producono alcun effetto utile<br />

tanto sull’umore quanto sul<strong>la</strong><br />

coscienza civica. Molto diverso,<br />

viceversa, l’effetto provocato<br />

dal<strong>la</strong> lettura degli atti del procedimento<br />

“Toghe Lucane”. Il<br />

“magna magna” è documentato<br />

dalle intercettazioni, dai versamenti<br />

bancari, dagli interessamenti<br />

per favorire <strong>la</strong> liquidazione<br />

di contributi miliardari (in<br />

lire) anche quando non vi <strong>sono</strong> i<br />

presupposti. Lì si vede il politico<br />

nel<strong>la</strong> “c<strong>la</strong>ssica” veste di paraninfo<br />

di affari illeciti, il magistrato<br />

che telefona all’indagato e dal<strong>la</strong><br />

sede del<strong>la</strong> Procura (a spese dello<br />

Stato), i magistrati che si chiamano<br />

nei momenti “topici” dell’inchiesta.<br />

Peccato che non siano le<br />

loro ma quelle a loro carico:<br />

“Rilevante è anche il traffico telefonico<br />

intervenuto tra l’utenza<br />

telefonica intestata al Ministero<br />

delle Attività Produttive ed<br />

in uso all’Ing. Goti Massimo e<br />

l’utenza telefonica in uso al Vincenzo<br />

Vitale. Tali contatti risultano<br />

rilevanti in quanto intervenuti<br />

in un periodo nel quale il<br />

Vitale aveva richiesto l’intervento<br />

dell’arch. Filippo Bubbico, al<br />

fine di risolvere alcuni problemi<br />

sorti con l’istruttoria re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong><br />

pratica del finanziamento re<strong>la</strong>tiva<br />

al<strong>la</strong> Marinagri. I contatti<br />

rilevati tra il Vitale Marco ed il<br />

Bubbico avvenivano nel settembre<br />

del 2006, con scambio anche<br />

di e mail con le quali il Vitale segna<strong>la</strong>va<br />

al Bubbico le problematiche<br />

da risolvere che dovevano<br />

essere poste all’attenzione del<br />

Goti. Rilevanti risultano anche i<br />

contatti telefonici intervenuti tra<br />

l’utenza n.3397514007 in uso al<br />

dr. <strong>Chi</strong>eco e l’utenza in uso al<strong>la</strong><br />

dr.ssa Genovese ed in partico<strong>la</strong>re<br />

una lunga telefonata (del-<br />

Pasquale La Brio<strong>la</strong><br />

<strong>la</strong> durata di più di 20 minuti)<br />

intervenuta in data 26.2.2007<br />

alle ore 10.23.07 in uscita dall’utenza<br />

in uso al dr. <strong>Chi</strong>eco<br />

ed in entrata su quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />

dr.ssa Genovese; in tale data<br />

veniva pubblicato sul Corriere<br />

del<strong>la</strong> Sera un ampio articolo che<br />

riprendeva i fatti oggetto delle<br />

indagini in corso, inclusa <strong>la</strong><br />

vicenda re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> Marinagri<br />

ed all’archiviazione delle<br />

indagini da parte del<strong>la</strong> Procura<br />

di Matera; del resto in data<br />

23.9.2005, giorno del<strong>la</strong> richiesta<br />

di archiviazione del procedimento<br />

prima richiamato da<br />

parte del<strong>la</strong> Procura di Matera,<br />

interveniva contatto in uscita<br />

da utenza in uso al dr. <strong>Chi</strong>eco<br />

ed in entrata su utenza in uso<br />

al<strong>la</strong> dr.ssa Genovese. Con riferimento<br />

al ruolo svolto dal dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco per <strong>la</strong> vicenda re<strong>la</strong>tiva<br />

al<strong>la</strong> Marinagri, di interesse è<br />

anche il contatto intervenuto<br />

tra l’utenza fissa dell’ufficio<br />

del dr. <strong>Chi</strong>eco e l’utenza intestata<br />

all’ITTICA VALDAGRI<br />

ed in uso a Vitale Vincenzo,<br />

in data 25.1.2007. Si evidenzia<br />

che dal complessivo esame dei<br />

tabu<strong>la</strong>ti telefonici <strong>sono</strong> emersi<br />

significativi contatti tra i vari<br />

sodali soprattutto in periodi<br />

topici in cui si realizza il<br />

programma criminoso ad<br />

ulteriore evidenza del consolidamento<br />

del vincolo associativo.<br />

Vitale Vincenzo, Vitale<br />

Marco, Bubbico, Lopatriello,<br />

Gentili,con il ruolo di organizzatori<br />

dell’associazione avendo,<br />

in partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> funzione<br />

di procedere al<strong>la</strong> definizione<br />

delle modalità operative del<strong>la</strong><br />

realizzazione del programma<br />

criminoso messo in atto da loro<br />

stessi e dagli altri associati. In<br />

Potenza, Matera, Basilicata,<br />

Roma ed altre parti del territorio<br />

nazionale, dal<strong>la</strong> fine degli<br />

anni ‘90 con condotta in atto.<br />

CARLO LEVI TRA LUIGINI E CONTADINI<br />

“…serrato nel dolore e<br />

negli usi, negato allo Stato<br />

e al<strong>la</strong> Storia, eternamente<br />

paziente, a quel<strong>la</strong> mia terra<br />

senza conforto e dolcezza,<br />

dove il contadino vive nel<strong>la</strong><br />

miseria e nel<strong>la</strong> lontananza<br />

<strong>la</strong> sua immobile civiltà su<br />

un suolo arido, nel<strong>la</strong> presenza<br />

del<strong>la</strong> morte…noi non<br />

siamo cristiani, Cristo si è<br />

fermato a Eboli”.<br />

Con queste parole Carlo<br />

Levi inizia il suo libro<br />

testè citato, scritto in una<br />

casa fiorentina che lo ospitava<br />

c<strong>la</strong>ndestinamente fra il 1943<br />

e ‘44. Fu pubblicato nel 1945.<br />

Colpiscono, del brano citato,<br />

due espressioni: 1) <strong>la</strong> negazione<br />

del<strong>la</strong> Storia e dello Stato e,<br />

2) il concetto di terra di morte.<br />

Storia vuol dire ricerca del vero<br />

e delle ragioni per cui una so-<br />

Il Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco -<br />

Capo del<strong>la</strong> Procura di Matera<br />

cietà non progredisce, come<br />

<strong>la</strong> Lucania, che ospitò Levi<br />

nel suo confino di tre anni da<br />

scontare prima a Grassano e<br />

poi nell’arretratezza più sconso<strong>la</strong>nte<br />

di Aliano (Gagliano).<br />

L’altra espressione è il concetto<br />

di morte, che si esprime<br />

come sottosviluppo culturale,<br />

come descrizione di quadretti<br />

efficaci del<strong>la</strong> vita del paese:<br />

l’incantatore di lupi e del<strong>la</strong><br />

strega Giulia; del<strong>la</strong> presenza<br />

del magico, del<strong>la</strong> suggestione,<br />

del<strong>la</strong> indigenza più squallida,<br />

delle numerose gabelle imposte<br />

dal<strong>la</strong> prepotenza dei padroni.<br />

Domina in queste terre<br />

<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ria e lo Stato, tutore di<br />

<strong>giustizia</strong> sociale, è del tutto<br />

assente, poiché siamo in piena<br />

epoca fascista che non risparmiò<br />

<strong>la</strong> vita e il confino a chi<br />

si opponeva, come Giacomo<br />

Matteotti, Giovanni Amendo<strong>la</strong>,<br />

Gobetti, Don Minzoni,<br />

sacerdote vilipeso e picchiato<br />

a morte. Sciolti i partiti, soppressa<br />

<strong>la</strong> libertà di stampa e<br />

<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, <strong>la</strong> Lucania fu resa<br />

In una intervista ri<strong>la</strong>scita a “Gazzetta Economia” il Sindaco di Matera vorrebbe chiarire <strong>la</strong> sua posizione<br />

BUCCICO ANNUNCIA UNA CONFERENZA STAMPA<br />

Pochi i commenti degli indagati<br />

nel procedimento<br />

“Toghe Lucane”, si ha <strong>la</strong><br />

sensazione che abbiano di che<br />

riflettere e, opportunamente,<br />

come ha dichiarato il Sen. Filippo<br />

Bubbico, eserciteranno i<br />

sacrosanti diritti di difesa nelle<br />

aule dei Tribunali. Qualche sorpresa<br />

l’ha suscitata l’annunciata<br />

conferenza stampa (data da<br />

destinarsi) di uno degli indagati<br />

più noti, l’Avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />

Buccico. Perché colui che più di<br />

tutti ha tuonato contro i processi<br />

mediatici adesso vuole chiarire<br />

<strong>la</strong> sua “posizione” in una conferenza<br />

stampa? Ma non vogliamo<br />

assolutamente scoraggiarlo,<br />

ci mancherebbe, l’informazione<br />

non si discute e con essa <strong>la</strong> libertà<br />

di pensiero e di paro<strong>la</strong>.<br />

Magari, l’avvocato, riuscirà a<br />

chiarire qualcuno dei fatti che<br />

gli vengono attribuiti come ipotesi<br />

di reato. Tutti è impossibile<br />

anche se parlerà senza il contraddittorio<br />

dell’accusa a gente<br />

che, verosimilmente, le accuse<br />

nemmeno le conosce. E non certo<br />

per limitare <strong>la</strong> presunzione<br />

d’innocenza del signor Sindaco<br />

di Matera, semplicemente per-<br />

Le recenti decisioni dell’assemblea<br />

dei soci del<strong>la</strong> Banca<br />

Popo<strong>la</strong>re del Materano e<br />

del<strong>la</strong> Banca di Crotone (entrambe<br />

control<strong>la</strong>te dal<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re<br />

dell’Emilia Romagna) circa<br />

l’imminente fusione fra i due<br />

istituti di credito, rischiano di<br />

doversi confrontare con l’Ufficio<br />

Ispettorato del<strong>la</strong> Banca D’Italia.<br />

Non sarebbe semplice comprendere<br />

come si possa autorizzare<br />

<strong>la</strong> fusione fra due banche di cui<br />

una ha un procedimento gravemente<br />

pregiudizievole l’attendibilità<br />

dei suoi bi<strong>la</strong>nci. <strong>È</strong> cronaca<br />

nota, infatti, che una richiesta di<br />

rinvio a giudizio con gravissimi<br />

reati fra cui l’associazione per<br />

delinquere finalizzata al<strong>la</strong> truffa<br />

pluriaggravata in danno degli<br />

azionisti e dei risparmiatori<br />

e persino il mendacio bancario<br />

ha raggiunto i massimi vertici<br />

del<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re del Materano.<br />

Meno noto, forse, che è<br />

pendente presso il Tribunale di<br />

muta, spenta e immobile di<br />

fronte al proprio destino di<br />

terra del<strong>la</strong> solitudine e del<strong>la</strong><br />

negazione del<strong>la</strong> vita. Questo<br />

in sintesi, il nucleo centrale<br />

del racconto autobiografico<br />

tra il 1935 e ‘36. Ma <strong>la</strong> produzione<br />

letteraria del medico<br />

di Torino continuò con altre<br />

opere come “Le parole <strong>sono</strong><br />

pietre”, “Il futuro ha un cuore<br />

antico”, “La doppia notte dei<br />

tigli”, “Tutto il miele è finito”.<br />

Il Cristo è <strong>la</strong> denunzia del<strong>la</strong><br />

depressione del Mezzogiorno,<br />

dove il fisco e <strong>la</strong> libertà<br />

doganale erano due strumenti<br />

di disgregazione economica<br />

e dove <strong>la</strong> divisione delle terre<br />

escludeva i contadini, a cui<br />

era concesso solo una quota<br />

di terreno pari a 83are o 1 ettaro<br />

e mezzo, appezzamenti<br />

molto piccoli per assicurare<br />

sussistenza alle famiglie. Di<br />

qui <strong>la</strong> nascita del brigantaggio<br />

come guerra civile. Dopo<br />

<strong>la</strong> bonifica delle paludi, Mussolini<br />

potè dichiarare nel 1940<br />

che <strong>la</strong> famigerata questione<br />

ché occorrerebbe una maratona<br />

stampa di alcune settimane, tali<br />

e tante <strong>sono</strong> le contestazioni che<br />

gli vengono mosse. Proviamo a<br />

leggerne alcune:<br />

u) del delitto p. e p. dagli artt.<br />

81 cpv., 110, 319, 319 ter e 321<br />

cod. pen. perché, con più condotte<br />

esecutive di un medesimo<br />

disegno criminoso, in concorso<br />

tra loro, Tufano quale Procuratore<br />

Generale presso <strong>la</strong> Corte<br />

d’Appello di Potenza, Genovese<br />

quale Sostituto Procuratore<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di Potenza<br />

addetta al<strong>la</strong> Direzione Distrettuale<br />

Antimafia, Buccico quale<br />

Avvocato del Foro di Matera<br />

e componente del Consiglio<br />

Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />

il Labrio<strong>la</strong> quale Avvocato del<br />

Foro di Matera e Presidente<br />

del locale Consiglio dell’Ordine.<br />

quale realizzazione del<br />

programma criminoso delineato<br />

ai capi a) ed anche b) per il<br />

Tufano e <strong>la</strong> Genovese, e con le<br />

condotte descritte ai capi citati,<br />

al fine di favorire il Labrio<strong>la</strong> e<br />

lo stesso Buccico del quale il<br />

primo è strettissimo col<strong>la</strong>boratore<br />

professionale e di partito,<br />

tanto che lo ebbe a definire suo<br />

Matera, un procedimento civile<br />

per l’impugnazione del bi<strong>la</strong>ncio<br />

al 31.12.2003 dell’istituto bancario<br />

materano. Non solo! A tal<br />

riguardo, sarebbe utile che il Governatore<br />

Draghi sapesse (ma<br />

anche doveroso da parte del<strong>la</strong><br />

banca che si accinge al<strong>la</strong> fusione)<br />

che <strong>la</strong> perizia del Consulente<br />

Tecnico nominato dal Tribunale<br />

è stata <strong>la</strong>pidaria: “il bi<strong>la</strong>ncio<br />

è falso”. E, come sanno persino<br />

gli allievi del 1° ragioneria, se è<br />

falso il bi<strong>la</strong>ncio 2003 lo <strong>sono</strong> in<br />

cascata tutti i successivi. Può <strong>la</strong><br />

Banca d’Italia consentire ad un<br />

istituto bancario in queste condizioni<br />

di procedere ad una fusione?<br />

Per quanto emerge dagli atti<br />

dell’inchiesta “Toghe Lucane”, il<br />

Procuratore Giuseppe <strong>Chi</strong>eco,<br />

fra i tanti amici cui destinare attenzioni<br />

giudiziarie aveva anche<br />

<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re del Materano.<br />

Singo<strong>la</strong>re è <strong>la</strong> concessione del<strong>la</strong><br />

desecretazione degli atti nel fascicolo<br />

penale a vantaggio degli<br />

meridionale era ormai “un<br />

lontano ricordo”. Se pertanto<br />

il Cristo di Levi fu il libro<br />

del<strong>la</strong> speranza, l’OROLOGIO,<br />

scritto nel 1950, fu il libro del<strong>la</strong><br />

delusione e si riferiva ai<br />

fatti dell’estate del 1945. Nell’Orologio<br />

Levi par<strong>la</strong> di uno<br />

dei momenti più critici del<strong>la</strong><br />

nostra storia: <strong>la</strong> caduta del governo<br />

Parri, che avrebbe dovuto<br />

risolvere i problemi del<strong>la</strong><br />

ricostruzione post-bellica e<br />

determinare il cambiamento<br />

radicale di una Italia sconfitta<br />

e depressa. Ma così non<br />

fu. L’Orologio è <strong>la</strong> metafora<br />

del tempo del riscatto morale,<br />

culturale ed economico dei<br />

contadini, <strong>la</strong> profetica previsione<br />

di una Italia degli anni<br />

settanta. La società è tenuta in<br />

pugno dai Luigini, in riferimento<br />

a quel don Luigino dai<br />

capelli lucidi neri e ben pettinati<br />

che è il maestro- podestà<br />

di una scuo<strong>la</strong> di un vil<strong>la</strong>ggio<br />

meridionale. Ma chi <strong>sono</strong> i<br />

Luigini veramente? Sono gli<br />

altri. “…<strong>la</strong> maggioranza ster-<br />

“Maestro”, nonché al fine di<br />

danneggiare l’allora Sindaco<br />

di Scanzano Jonico Mario Altieri<br />

il quale frapponeva legittimi<br />

ostacoli al<strong>la</strong> realizzazione<br />

illecita del vil<strong>la</strong>ggio turistico<br />

cd. Marinagri, per aver omesso<br />

un atto d’ufficio consistito nell’iscrizione<br />

nel registro degli<br />

indagati dello stesso Labrio<strong>la</strong><br />

e del cancelliere Lonigro (con<br />

i quali il PM tito<strong>la</strong>re dr.ssa Genovese<br />

intratteneva rapporti<br />

anche nell’imminenza dell’esecuzione<br />

dell’ordinanza custodiale<br />

nei confronti dell’Altieri),<br />

ricevevano il Tufano <strong>la</strong> “copertura”<br />

da parte del Buccico per<br />

garantirgli, unitamente ad altri<br />

magistrati, impunità nel settore<br />

disciplinare e paradisciplinare;<br />

<strong>la</strong> Genovese, <strong>la</strong> nomina a<br />

consulente del<strong>la</strong> Commissione<br />

Par<strong>la</strong>mentare Antimafia, poi<br />

revocata in seguito all’esecuzione<br />

del decreto di perquisizione<br />

nei suoi confronti da parte del<strong>la</strong><br />

Procura del<strong>la</strong> Repubblica di<br />

Catanzaro, il Buccico che quale<br />

controprestazione illecita del<br />

suo operato presso il CSM ed<br />

altri organismi di rilievo costituzionale<br />

(che utilizzava anche<br />

stessi indagati. Il tutto avviene<br />

prima ancora che vengano chiuse<br />

le indagini, incredibile ma<br />

vero. Leggere per credere:<br />

“E’, quindi, emerso che, con fax<br />

del 22.11.2004, l’avv. Luca Sirotti,<br />

nell’interesse del<strong>la</strong> Banca<br />

Popo<strong>la</strong>re dell’Emilia Romagna,<br />

chiedeva al dr. <strong>Chi</strong>eco <strong>la</strong> desecretazione,<br />

ex art. 329 c.p.p.,<br />

degli atti del procedimento<br />

n.2070/03, mod. 21, nel<strong>la</strong> parte<br />

di interesse per l’Istituto di<br />

Credito rappresentato, in quanto<br />

lo stesso intendeva svolgere<br />

una verifica interna attraverso<br />

i propri organi di controllo sull’operato<br />

del CdA del<strong>la</strong> società<br />

control<strong>la</strong>ta (Banca Popo<strong>la</strong>re del<br />

Materano), ovvero in subordine<br />

comunicare l’elenco delle operazioni<br />

bancarie su cui si stava<br />

segna<strong>la</strong>ndo l’attenzione delle<br />

magistratura inquirente; con<br />

provvedimento del 2.12.2004<br />

il dr. <strong>Chi</strong>eco, esaminata <strong>la</strong> richiesta<br />

dell’Avv. Sirotti del<br />

>> segue a pagina 3<br />

per consumare le sue condotte<br />

delittuose, ed in primis quelle<br />

corruttive) otteneva dal Cannizzaro<br />

il ricovero di pazienti<br />

da lui segna<strong>la</strong>ti. Con riferimento<br />

all’inerzia del dr. Tufano nei<br />

confronti del<strong>la</strong> sodale dr.ssa<br />

Genovese, riferiva il dr. Iannuzzi:<br />

“Né risulta essere stata<br />

mai esperita alcuna indagine<br />

ed intrapresa qualsivoglia iniziativa<br />

volta a chiarire i motivi<br />

del<strong>la</strong> mancata iscrizione<br />

dell’avv. Labrio<strong>la</strong>, presidente<br />

del consiglio dell’Ordine degli<br />

avvocati di Matera e segretario<br />

provinciale di Matera di AN,<br />

nel registro degli indagati in<br />

re<strong>la</strong>zione al procedimento, assegnato<br />

al<strong>la</strong> dr.ssa GENOVESE<br />

avente ad oggetto i brogli elettorali<br />

commessi nel Comune di<br />

Scanzano Jonico, essendo stata<br />

adombrata l’ipotesi che <strong>la</strong> tale<br />

mancata iscrizione sia sollevata<br />

al<strong>la</strong> proposta di nomina del<strong>la</strong><br />

dr.ssa Genovese, quale consulente<br />

del<strong>la</strong> Commissione Antimafia,<br />

da parte del sen. Emilio<br />

Buccico, senatore eletto nelle<br />

liste di AN in Basilicata, presso<br />

il cui studio l’avv. Labrio<strong>la</strong> ha<br />

col<strong>la</strong>borato per molti anni”.<br />

LA SINGOLARE DESECRETAZIONE DEGLI ATTI PER LA BPMAT<br />

Carlo Levi<br />

22.11.2004, ritenuto che <strong>la</strong> medesima<br />

appariva meritevole di<br />

accoglimento, ricorrendo nel<strong>la</strong><br />

specie l’ipotesi di cui all’art. 329<br />

c.p.p., “in quanto una desecretazione<br />

sia pure parziale in favore<br />

del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re<br />

dell’Emilia Romagna, consentendo<br />

ad essa l’espletamento di<br />

una indagine amministrativa<br />

interna, può di fatto agevo<strong>la</strong>re<br />

lo svolgimento delle indagini<br />

penali che questo Ufficio conduce...”<br />

comunicava l’elenco<br />

completo delle operazioni bancarie<br />

sulle quali si stava indagando<br />

con l’indicazione esatta<br />

dei soggetti coinvolti nelle stesse;<br />

con memoria nell’interesse<br />

del<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re dell’Emilia<br />

Romagna del 17.1.2005, Al<strong>la</strong><br />

data del<strong>la</strong> richiesta dell’Avv.<br />

Sirotti il C.d.A. del<strong>la</strong> Banca<br />

Popo<strong>la</strong>re del Materano, il cui<br />

presidente era Caruso Attilio,<br />

risultava indagato nell’ambito<br />

del P.P.2070/03, mod.21.


Sabato 20 settembre 2008 IL RESTO 4<br />

L’altra storia<br />

L’indagine a Salerno su orge, coca-party, sfruttamento del<strong>la</strong> prostituzione<br />

C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

Ci sarebbero anche dei filmati in cui vengono documentate anomale prestazioni sessuali<br />

Il duplice omicidio del 23<br />

marzo 1988 a Policoro<br />

(Mt) è ancora senza colpevoli.<br />

Ma, da qualche mese,<br />

si avverte <strong>la</strong> sensazione che<br />

non sarà così per molto. Luca<br />

Orioli e Marirosa Andreotta<br />

furono scoperti dal<strong>la</strong> madre<br />

di lei, verso mezzanotte, nel<strong>la</strong><br />

stanza da bagno, nudi, senza<br />

vita. Nessun processo, solo<br />

indizi o, forse, prove. Solo indagini<br />

preliminari e incidenti<br />

probatori. Archiviazioni, opposizioni<br />

alle archiviazioni e<br />

ricorsi in appello. Mai, nemmeno<br />

una volta, un processo.<br />

Le contraddizioni delle testimonianze,<br />

le perizie false e<br />

>> fonte: Ca<strong>la</strong>bria ora<br />

La delegittimazione di <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> e le telefonate tra Buccico e Pittelli<br />

I<br />

profili penali dell’indagine<br />

sulle delegittimazioni del<br />

PM Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>,<br />

<strong>sono</strong> saldamente nelle<br />

mani dei Pubblici Ministeri di<br />

Salerno competenti ai sensi dell’art.11…….Tutto<br />

questo al<strong>la</strong>rga<br />

i sospetti e le accuse mosse<br />

dal consulente di <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />

sul<strong>la</strong> fuga di notizie e l’indice<br />

inizialmente puntato solo su<br />

Lombardi, poi si è al<strong>la</strong>rgato<br />

anche al sostituto procuratore<br />

generale D’Amico, poi esteso<br />

anche al procuratore generale<br />

Pudia, ed arriva a puntarsi<br />

anche verso l’allora responsabile<br />

dell’ufficio dei gip Antonio<br />

Baudi. Tutto questo, ovviamente,<br />

mantenendo al centro<br />

dell’indagine e delle accuse il<br />

sen. Giancarlo Pittelli……E da<br />

questa indagine il consulente<br />

muove non più soltanto per accusare<br />

i magistrati “attenzionati”<br />

di aver pilotato una fuga di<br />

notizie re<strong>la</strong>tivamente alle indagini<br />

di <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, ma anche<br />

per accusarli di aver cospirato<br />

contro il pubblico ministero<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>. “L’analisi completa<br />

dell’indagine sul<strong>la</strong> fuga<br />

di notizie…ha fatto rilevare<br />

dei gravissimi attacchi che da<br />

diverse sedi istituzionali <strong>sono</strong><br />

stati indirizzati al sostituto Procuratore<br />

del<strong>la</strong> Repubblica Luigi<br />

de <strong>Magistris</strong>.” E giù a spada<br />

sguainata contro par<strong>la</strong>mentari,<br />

accertate come tali, <strong>la</strong> volontà<br />

di non indagare, di non scoprire.<br />

Poi, da qualche anno,<br />

al riesame dei documenti è<br />

balzata fuori una realtà, vecchi<br />

ed attuale. Tresche che si<br />

sviluppano nel corso di questi<br />

vent’anni, rapporti che si<br />

consolidano e c<strong>la</strong>n che si rafforzano.<br />

Sono i colletti bianchi,<br />

magistrati, avvocati, imprenditori,<br />

tutta gente “bene”<br />

che coltiva amicizie potenti e<br />

dispensa protezioni e piaceri<br />

ma anche consigli e minacce.<br />

Alle prime indiscrezioni circa<br />

l’esistenza di un “giro” di<br />

re<strong>la</strong>zioni fra personaggi usi a<br />

pratiche orgiastiche accompagnate<br />

dall’uso di cocaina<br />

(bianca e rosa), s’erano levati<br />

alti scudi e qualcuno aveva<br />

tuonato contro gli schizzi di<br />

ispettori del ministero del<strong>la</strong><br />

Giustizia e componenti dello<br />

stesso Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura: ”Alle iniziative<br />

ispettive di un nutrito<br />

gruppo di par<strong>la</strong>mentari si <strong>sono</strong><br />

sommate le attenzioni di alcuni<br />

uffici del Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura e degli uffici<br />

ispettivi del Ministero del<strong>la</strong><br />

Giustizia, proprio con riguardo<br />

all’attività di indagine del Sostituto<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>.”……E così<br />

come l’indagine si è al<strong>la</strong>rgata<br />

da Lombardi a più magistrati,<br />

anche per i politici si decide di<br />

andare avanti, direbbe Totò,”a<br />

prescindere. Così coinvolgendo<br />

anche un componente del<br />

CSM(Nico<strong>la</strong> Buccico) ed un<br />

sottosegretario al<strong>la</strong> Giustizia(<br />

l’on. Jole Santelli). Scrive il consulente:<br />

“Vogliamo escludere-almeno<br />

per il momento-che<br />

<strong>la</strong> chiamata del sen. Giancarlo<br />

Pittelli all’avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />

Buccico possa in qualche modo<br />

essere messa in re<strong>la</strong>zione con <strong>la</strong><br />

sequenza degli eventi che, altrettanto<br />

stranamente, vedono<br />

il convergere di altri contatti<br />

telefonici con un cellu<strong>la</strong>re intestato<br />

al Dipartimento dell’Amministrazione<br />

Penitenziaria.<br />

Solo dopo lo sviluppo dei tabu<strong>la</strong>ti<br />

abbiamo scoperto che quel<br />

cellu<strong>la</strong>re intestato al Dipartimento<br />

dell’Amministrazione<br />

Penitenziaria era molto verosi-<br />

fango. Adesso che tutto è più<br />

chiaro, adesso che abbiamo<br />

potuto leggere gli atti ufficiali,<br />

possiamo anticipare che di fango<br />

ce ne <strong>sono</strong> fiumi e, se il colore<br />

potrebbe far pensare al fango,<br />

l’odore non <strong>la</strong>scia dubbi. Non è<br />

roba per educande, ma bisogna<br />

affrontar<strong>la</strong> per quello che è. Ci<br />

<strong>sono</strong> tre testimoni che dichiarano<br />

di aver partecipato alle<br />

feste nel<strong>la</strong> villetta del Vil<strong>la</strong>ggio<br />

Eraclea di Policoro (Mt). Una è<br />

coetanea di Marirosa e racconta<br />

delle pratiche cui avrebbe partecipato<br />

sin da diciassettenne.<br />

Questa testimonianza sembra<br />

fondamentale, perché stabilisce<br />

che il tutto sarebbe iniziato ben<br />

prima del<strong>la</strong> tragica morte dei<br />

due “fidanzatini”. Ma vi <strong>sono</strong><br />

altri e più gravi riscontri. Gli<br />

stessi avvocati difensori del-<br />

milmente in uso al Sottosegretario<br />

dell’epoca al Ministero<br />

del<strong>la</strong> Giustizia, on. Jole Santelli….andiamo<br />

avanti nell’analisi,<br />

non senza precisare anche<br />

l’individuazione del verosimile<br />

usuario del<strong>la</strong> SIM GSM intestata<br />

al Consiglio Superiore del<strong>la</strong><br />

Magistratura è potuta avvenire<br />

solo dopo lo sviluppo dei tabu<strong>la</strong>ti<br />

quando ci siamo pure accorti<br />

che- nelle more - l’avv. Emilio<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico- così identificato<br />

- aveva assunto <strong>la</strong> carica di<br />

par<strong>la</strong>mentare, in quanto proc<strong>la</strong>mato<br />

senatore del<strong>la</strong> Repubblica<br />

il 28.04.2006, eletto nel<strong>la</strong><br />

circoscrizione del<strong>la</strong> regione Basilicata”.<br />

E solo a questo punto<br />

che il consulente si concede una<br />

tutto sommato meritata “lode”<br />

e lo fa ribadendo che <strong>la</strong> sua è<br />

stata una difficile “indagine”<br />

perché:”<strong>la</strong> gimkana fra i cellu<strong>la</strong>ri<br />

dei par<strong>la</strong>mentari e quel<strong>la</strong> dei<br />

magistrati di Catanzaro, non è<br />

stata cosa facile in questa indagine.”<br />

Ecco <strong>la</strong> gimkana: “Alle<br />

18:29:42 dopo i contatti telefonici<br />

con il Procuratore Lombardi,<br />

<strong>la</strong> chiamata all’avv. Emilio<br />

Nico<strong>la</strong> Buccico, alternata con le<br />

due prolisse chiamate al Presidente<br />

del G.I.P. Antonio Baudi,<br />

l’avv. Giancarlo Pittelli chiama<br />

il cellu<strong>la</strong>re di servizio del Procuratore<br />

Generale di Catanzaro<br />

Domenico Pudia. La conversazione<br />

dura 116 secondi. Non<br />

l’Avv. – OMISSIS – (in atto ufficiale<br />

citato a pagina 130 del<strong>la</strong><br />

richiesta di archiviazione per il<br />

procedimento a carico del Dr.<br />

Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> tenuto dal<strong>la</strong><br />

Procura di Salerno) scrivono:<br />

“… per altro verso, un risalente<br />

procedimento penale a carico<br />

del ricorrente, avente ad oggetto<br />

“…orge, coca-party, sfruttamento<br />

del<strong>la</strong> prostituzione…” <strong>la</strong> cui posizione<br />

dell’odierno indagato è stata<br />

da tempo archiviata…”.<br />

Affermazione che conferma<br />

l’esistenza di un procedimento<br />

penale a carico dell’Avv.<br />

– OMISSIS -, di altri avvocati<br />

e magistrati che sarebbe stato<br />

archiviato dal<strong>la</strong> Procura di Salerno.<br />

E, sempre a riguardo del<br />

citato procedimento, il Colonnello<br />

– OMISSIS – riferisce in<br />

un verbale di sommarie infor-<br />

riteniamo possano residuare<br />

dubbi sul<strong>la</strong> in equivoca causale<br />

delle chiamate di Giancarlo<br />

Pittelli, specie se consideriamo<br />

che, subito dopo <strong>la</strong> chiamata al<br />

Procuratore Generale Domenico<br />

Pudia, Giancarlo Pittelli<br />

chiama <strong>la</strong> dr.ssa Caterina <strong>Chi</strong>aravallotti,<br />

al cellu<strong>la</strong>re fittiziamente<br />

intestato a Carlo Galiano”.<br />

Dall’auto-lode al sarcasmo<br />

il passo è breve:” nel tentativo<br />

di cercare causali alternative ai<br />

contatti telefonici evidenziati….<br />

nel<strong>la</strong> giornata del 10.05.2005..<br />

nessuno dei magistrati contattati<br />

dall’avv. Giancarlo Pittelli<br />

faceva il compleanno il 10 maggio,<br />

né ricorreva l’onomastico<br />

di alcuno, stante che quel giorno<br />

si festeggia <strong>la</strong> ricorrenza di<br />

Sant’Antonino e, pur volendo<br />

ammettere che l’avv. Pittelli si è<br />

sbagliato nel chiamare il Presidente<br />

Antonio Baudi per fargli<br />

gli auguri, non c’era bisogno di<br />

due telefonate di 200 e 192 secondi,<br />

per precisargli che, invece,<br />

si chiama Antonio e festeggia<br />

l’onomastico in tutt’altra<br />

data….” L’indagine, ovviamente,<br />

non salva neanche le telefonate<br />

tra par<strong>la</strong>mentari:”Alle<br />

18:32:42 di martedì 10.05.2005<br />

<strong>la</strong> SIM(0335417188-CHIA-<br />

MANTE) intestata ed in uso<br />

all’avv. Giancarlo Pittelli chiama<br />

<strong>la</strong> SIM(03356893191-CHIA-<br />

MATO) intestato al Ministero<br />

mazioni che l’archiviazione sarebbe<br />

intervenuta in seguito al<strong>la</strong><br />

dichiarazione degli indagati che<br />

avrebbero sostenuto di essere<br />

consumatori di cocaina e che le<br />

pratiche orgiastiche sarebbero<br />

avvenute con il consenso e per<br />

volontà autonoma di tutti i partecipanti.<br />

Come è evidente, si<br />

tratta di affermazioni che se fossero<br />

riscontrate in atti giudiziari,<br />

comporterebbero una rivoluzione<br />

copernicana nel<strong>la</strong> lettura<br />

degli atti e dei fatti che hanno<br />

interessato gli ultimi vent’anni<br />

del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> in Basilicata. Ve<br />

lo immaginate un giudice che<br />

esercita l’attività sotto l’effetto<br />

del<strong>la</strong> cocaina o, ancora, in crisi<br />

di astinenza da cocaina? Ve lo<br />

immaginate un avvocato che difende<br />

il proprio cliente avendo<br />

come giudice un suo compagno<br />

del<strong>la</strong> Giustizia-Dipartimento<br />

dell’Amministrazione Penitenziaria,<br />

risultata in uso al Sottosegretario<br />

di Stato, on. Jole<br />

Santelli. L conversazione dura<br />

42 secondi.” Commento del consulente:<br />

”Avevano anticipato al<br />

paragrafo precedente in occasione<br />

del commento al<strong>la</strong> chiamata<br />

dell’avv. Giancarlo Pittelli delle<br />

18:24:07 all’avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />

Buccico, il successivo contatto<br />

telefonico delle 18:32:42 del par<strong>la</strong>mentare<br />

avvocato, con il cellu<strong>la</strong>re<br />

del Dipartimento dell’Amministrazione<br />

Penitenziaria, che<br />

Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />

di orge e aspiratore di polvere<br />

bianca? Sono questioni talmente<br />

gravi e fondamentali che non<br />

pos<strong>sono</strong> essere <strong>la</strong>sciate lì, in atti,<br />

a decantare. Esistono riscontri<br />

a questa fantomatica archiviazione?<br />

Con quali motivazioni<br />

sarebbe stata concessa? Da quali<br />

magistrati? Sembrano domande<br />

complesse ma hanno il respiro<br />

cortissimo. Basta prendere<br />

il fascicolo conservato negli archivi<br />

del<strong>la</strong> Procura di Salerno,<br />

ma bisogna farlo. <strong>È</strong> necessario<br />

sgombrare il campo da interrogativi<br />

che tolgono <strong>la</strong> serenità a<br />

chiunque e per qualunque verso<br />

ne sia coinvolto. Tutto il resto<br />

è secondario o, se vogliamo,<br />

consequenziale. Compresa <strong>la</strong><br />

scoperta dei mandanti e degli<br />

esecutori del duplice omicidio<br />

Orioli-Andreotta.<br />

L’avv. Pittelli risulta essere il legale di altri indagati nel procedimento “Toghe Lucane” tra cui Iside Granese, Felicia Genovese e il marito Michele Cannizzaro<br />

dallo sviluppo abbiamo accertato<br />

era verosimilmente in uso al<br />

Sottosegretario di Stato, on. Jole<br />

Santelli. Ci asteniamo da ulteriori<br />

commenti e consideriamo<br />

il dato per come è emerso dallo<br />

sviluppo cronologico dei contatti<br />

telefonici del cellu<strong>la</strong>re dell’avv.<br />

Giancarlo Pittelli…. Con<br />

triango<strong>la</strong>zioni telefoniche…con<br />

importanti cariche istituzionali<br />

dello Stato, in concomitanza<br />

di quel<strong>la</strong> che profiliamo essere<br />

stata <strong>la</strong> fuga di notizie sulle iniziative<br />

di indagine del Pubblico<br />

Ministero di Catanzaro.<br />

Limitazioni per <strong>la</strong> Notte Bianca<br />

In occasione del<strong>la</strong> Notte Bianca, l’Ufficio Traffico del Comune<br />

di Matera ha disposto il divieto di sosta con rimozione coatta<br />

nei Rioni Sassi dalle 17 di venerdì 19 settembre alle 8 di domenica<br />

21, nonché il divieto di transito nei Rioni Sassi dalle 17 di<br />

sabato 20 alle 8 di domenica 21 e, comunque, fino a cessato bisogno,<br />

con l’esclusione di via Casalnuovo nel tratto compreso<br />

dall’intersezione con via Cappuccini fino al civico 125. Inoltre,<br />

è stato disposto il divieto di transito in via A. Volta, via Rido<strong>la</strong><br />

e via San Francesco dalle 17 di sabato 20 alle 8 di domenica 21<br />

settembre. Sarà consentito il transito e <strong>la</strong> sosta ai mezzi delle<br />

forze dell’ordine, ai mezzi di soccorso, ai mezzi per trasporto<br />

di persone diversamente abili rego<strong>la</strong>rmente autorizzati, nonché<br />

a quelli di proprietà delle ditte appaltatrici dei <strong>la</strong>vori di<br />

allestimento delle aree interessate dall’evento, per il periodo<br />

strettamente necessario al carico e scarico di materiali. Inoltre,<br />

<strong>la</strong> società Casam ha previsto un servizio navetta, mettendo a<br />

disposizione due linee per il giorno 20 settembre. Le corse partiranno,<br />

dalle 19 alle 21,30, da Piazza Matteotti e porteranno<br />

all’imbocco dei Rioni Sassi (via Buozzi e via d’Addozio).


Sabato 27 settembre 2008 IL RESTO 2<br />

L’altra storia<br />

L’ AFFAIRE MARINAGRI<br />

M A R I N A G R I : U N G I R O D I I N T R E C C I I M P R E S S I O N A N T E<br />

a cura di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

Il perdurare delle condotte illecite<br />

degli indagati in “Toghe<br />

Lucane”<br />

Proseguendo nel<strong>la</strong> lettura degli<br />

atti dell’inchiesta “Toghe Lucane”,<br />

proponiamo un abstract<br />

dei contatti e degli scambi fra gli<br />

indagati che, secondo l’ipotesi di<br />

reato formu<strong>la</strong>ta dal Dr. Luigi de<br />

<strong>Magistris</strong>, sarebbero legati dal<br />

vincolo associativo. Non resta<br />

che constatare con sconcerto che<br />

a molti degli indagati, pur coinvolti<br />

in fatti di assoluto rilievo, sia<br />

stato consentito (e lo sia tuttora)<br />

di proseguire in condotte illecite<br />

nelle loro alte funzioni istituzionali.<br />

Sono le stesse parole che il<br />

Dr. Luigi de <strong>Magistris</strong> utilizza nel<br />

concludere alcuni rilievi formali e<br />

che, come spesso accade, sembrano<br />

così ovvie da suscitare ancora<br />

maggiori timori per <strong>la</strong> tenuta delle<br />

istituzioni democratiche.<br />

Le re<strong>la</strong>zioni tra i sodali Buccico,<br />

<strong>Chi</strong>eco, Bubbico, Vitale<br />

La società MARINAGRI: dalle<br />

rubriche acquisite all’esito delle<br />

perquisizioni del febbraio 2007,<br />

risulta avere contatti telefonici<br />

con <strong>la</strong> dr.ssa Genovese, il dr.<br />

Pepe, l’Avv. Buccico, il Sindaco<br />

Lopatriello, Cannizzaro Michele.<br />

Si evidenzia che presso gli uffici<br />

del<strong>la</strong> Marinagri veniva sequestrato,<br />

in data 27.2.2007, un documento<br />

tito<strong>la</strong>to “potenziali acquirenti”,<br />

dall’esame del quale emergeva<br />

che al n. 96 dell’elenco era indicato:<br />

“PROC. REP. di MATERA”<br />

(Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco, ndr). Nel<strong>la</strong><br />

colonna nel<strong>la</strong> quale era indicato<br />

lo “stato” verosimilmente del<strong>la</strong><br />

trattativa, era indicato: “<strong>la</strong> cont.<br />

Presid”. Come fonte del contatto<br />

è indicato: “Presid. “. Inoltre,<br />

a seguito del<strong>la</strong> perquisizione del<br />

27.2.2007, venivano rinvenuti sul<br />

notebook, nonché sul palmare ed<br />

il telefono cellu<strong>la</strong>re in uso al dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco, i recapiti di alcuni dei sodali.<br />

In partico<strong>la</strong>re, con riferimento<br />

ai recapiti ed ai contatti con<br />

Vitale Vincenzo, rappresentante<br />

legale del<strong>la</strong> Marinagri e con l’ex<br />

Presidente del<strong>la</strong> Regione Basilicata,<br />

poi Sottosegretario di Stato<br />

presso il Ministero dello Sviluppo<br />

Economico, Arch. Filippo<br />

Bubbico. Si riporta lo stralcio del<br />

verbale di perquisizione locale e<br />

sequestro nel quale venivano cristallizzati<br />

i dati rinvenuti sui sud-<br />

Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico<br />

detti supporti elettronici:<br />

“...omissis. Altresì nel corso del<strong>la</strong><br />

consultazione dei file presenti<br />

sul notebook in uso al dott.<br />

<strong>Chi</strong>eco venivano rinvenuti dei<br />

file inerenti i contatti (microsoft<br />

outlook) con alcuni soggetti che<br />

a vario titolo <strong>sono</strong> coinvolti nelle<br />

indagini, con l’indicazione dei<br />

recapiti telefonici degli stessi…<br />

Bubbico Filippo Sottosegretario<br />

di Stato telefono: 0835…, 335…<br />

del 22.06.2005. Al 24.07.2005:<br />

Telefonare a Tufano… telefonare<br />

a Buccico… telefonare a<br />

Moschetti. Ora inizio 17.02.2004<br />

copia cache 24.07.2005; “Buccico<br />

Nico<strong>la</strong> CSM Consigliere 337…<br />

copia cache 04.07.2005 telefonare<br />

a Buccico… 01.07.2004 copia<br />

cache 04.07.2005. Con riferimento<br />

ai rapporti tra i sodali <strong>Chi</strong>eco<br />

e Buccico si evidenzia: in un file<br />

sequestrato al dr. <strong>Chi</strong>eco, denominato<br />

“Quere<strong>la</strong> BUCCICO”, si<br />

rileva che lo stesso risulterebbe<br />

essere il file re<strong>la</strong>tivo ad una<br />

quere<strong>la</strong> sporta dal Sen. Buccico,<br />

contro l’autore di un articolo apparso<br />

sul periodico “IL RESTO”<br />

dal titolo “Trema il Pa<strong>la</strong>zzo di<br />

<strong>giustizia</strong>”, avente ad oggetto un<br />

incontro che si sarebbe svolto<br />

tra il Sen. Buccico ed il dr. <strong>Chi</strong>eco<br />

presso il Pa<strong>la</strong>zzo di Giustizia.<br />

La data di ultima modifica<br />

del file è quel<strong>la</strong> del 27.1.2007.<br />

Si evidenzia che veniva rinvenuto<br />

analogo file avente ad oggetto<br />

il già richiamato articolo<br />

stampa e denominato “quere<strong>la</strong><br />

mia” (dr. CHIECO), con data<br />

di ultima modifica 15.2.2007<br />

(data riportata anche nel testo<br />

del documento). Tale circostanza<br />

fa emergere uno scambio di<br />

file tra il Sen. Buccico ed il dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco, ed in quello di quest’ultimo<br />

risulta cancel<strong>la</strong>to il nome<br />

del quere<strong>la</strong>nte, ma che si evince<br />

chiaramente essere lo stesso Senatore,<br />

se non altro per il nome<br />

dato al file in questione.<br />

Re<strong>la</strong>zioni tra i sodali Buccico,<br />

<strong>Chi</strong>eco, Bubbico, Vitale, Genovese,<br />

Labrio<strong>la</strong>, Cannizzaro<br />

Granese Iside Presidente del<br />

Tribunale di Matera 0835…<br />

080… 339… 24.06.2004 19.46 posta<br />

eliminata – Vincenzo Vitale<br />

cell.335… Qualifica: Presidente<br />

Marinagri 04.07.2005 - Bubbico<br />

Filippo cell.335… 0835… Qualifica:<br />

Sottosegretario Stato da<br />

dott. <strong>Chi</strong>eco Giuseppe pinochieco@...<br />

23.6.2004,… Altresì si procedeva<br />

all’esame delle rubriche<br />

telefoniche contenute nei cellu<strong>la</strong>ri<br />

in uso al Cons. dott. <strong>Chi</strong>eco<br />

Giuseppe. Nel telefono cellu<strong>la</strong>re<br />

marca Motoro<strong>la</strong> V RAZR, in uso<br />

allo stesso, risultavano essere<br />

contenuti tra gli altri, i recapiti<br />

telefonici dei seguenti soggetti:<br />

Bubbico Filippo, Buccico Nico<strong>la</strong>;<br />

Ga<strong>la</strong>nte Giuseppe, Genovese<br />

Licia, Granese Iside; Porcari Michele<br />

(Sindaco di Matera). Inoltre,<br />

oltre ai predetti, nel Palmare<br />

in uso sempre al Cons. dott.<br />

Giuseppe <strong>Chi</strong>eco marca IPAQ<br />

1940, risultava essere contenuto<br />

il recapito telefonico di Vitale<br />

Vincenzo, soggetto coinvolto<br />

nelle indagini, rappresentante<br />

del Consorzio MARINAGRI<br />

Filippo Bubbico<br />

tito<strong>la</strong>re dell’omonima struttura<br />

turistica …omissis. A seguito<br />

di ulteriore provvedimento eseguito<br />

in data 7.6.2007 venivano<br />

sequestrati, al dr. Giuseppe<br />

<strong>Chi</strong>eco, il telefono cellu<strong>la</strong>re ed<br />

il palmare HTC dai quali si segna<strong>la</strong>no<br />

i seguenti dati: contatti<br />

telefonici tra <strong>Chi</strong>eco e Bubbico,<br />

tra <strong>Chi</strong>eco e Labrio<strong>la</strong> (Avv. Giuseppe,<br />

ndr), tra <strong>Chi</strong>eco e Geno-<br />

Giuseppe <strong>Chi</strong>eco<br />

<strong>Chi</strong>eco e gli atti dell’inchiesta<br />

MARINAGRI<br />

Il dr. CHIECO, pur non essendone<br />

formalmente il tito<strong>la</strong>re,<br />

aveva nel<strong>la</strong> sua disponibilità<br />

atti re<strong>la</strong>tivi al procedimento sul<strong>la</strong><br />

vicenda MARINAGRI di cui<br />

era tito<strong>la</strong>re “formale” <strong>la</strong> dr.ssa<br />

Morelli (ma, di fatto, inchiesta<br />

“gestita” dal <strong>Chi</strong>eco anche in<br />

virtù dei rapporti esistenti tra<br />

il predetto Sostituto Procuratore<br />

del<strong>la</strong> Repubblica ed il Capo<br />

dell’Ufficio). Difatti, dall’esame<br />

dei file acquisiti dal notebook<br />

personale in uso al dr. <strong>Chi</strong>eco, a<br />

seguito del<strong>la</strong> perquisizione del<br />

27.2.2007, è emerso che lo stesso<br />

fosse in possesso di un file denominato<br />

“imputazione VAL-<br />

DAGRI”, che altro non è che il<br />

capo di imputazione riportato<br />

nel decreto di perquisizione locale<br />

emesso in data 12.2.2004, a<br />

firma del<strong>la</strong> dr.ssa Morelli nell’ambito<br />

del P.P.121/03 21 a carico<br />

di Vitale Vincenzo e Pepe<br />

Giuseppe. Dall’esame delle<br />

proprietà del file in questione, è<br />

emerso che “autore” risulta essere<br />

“Giuseppe <strong>Chi</strong>eco”.<br />

Coinvolgimento del Colonnello<br />

Gentili<br />

Ulteriori elementi di riscontro<br />

emergevano circa il coinvolgimento<br />

dell’ex colonnello dei<br />

Carabinieri Gentili; infatti, da<br />

un colloquio registrato da due<br />

appartenenti ai Carabinieri<br />

di Policoro, intercorso con lo<br />

stesso Gentiliin occasione del<strong>la</strong><br />

notifica di un provvedimento,<br />

quest’ultimo, ormai congedatosi<br />

e divenuto responsabile del<strong>la</strong><br />

sicurezza del<strong>la</strong> Marinagri, nonché<br />

componente del consiglio<br />

d’amministrazione del<strong>la</strong> stessa<br />

Società, ed altresì delle sue control<strong>la</strong>te,<br />

confermava <strong>la</strong> circostanza<br />

dell’interessamento del<br />

dr. <strong>Chi</strong>eco per l’acquisto di un<br />

immobile all’interno del<strong>la</strong> stessa<br />

Marinagri, nonché il fatto che<br />

l’indagine sul vil<strong>la</strong>ggio, condotta<br />

dai Carabinieri di Policoro, aveva<br />

creato dei problemi in quanto<br />

aveva bloccato il finanziamento<br />

del C.I.P.E., poi sbloccato, anche<br />

grazie all’archiviazione del<br />

re<strong>la</strong>tivo procedimento penale.<br />

Lo stesso Gentili, quando era<br />

ancora in servizio, aveva versato<br />

<strong>la</strong> somma di £ 100.000 al Vitale<br />

Vincenzo a titolo di finanziamento<br />

delle società di cui il<br />

predetto imprenditore risultava<br />

proprietario, con <strong>la</strong> promessa di<br />

una liquidazione di un interesse<br />

pari al 9,50% annuo.<br />

Quel “persistente” interesse del<br />

Dr. <strong>Chi</strong>eco<br />

In merito a quanto già indicato,<br />

circa l’interessamento del dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco all’acquisto di un immobile<br />

all’interno del<strong>la</strong> Marinagri,<br />

si evidenzia che dall’esame dell’elenco<br />

dei contatti sequestrato<br />

presso <strong>la</strong> sede amministrativa<br />

del<strong>la</strong> Marinagri, nel quale erano<br />

contenuti tutti i nominativi delle<br />

persone interessate all’acquisto<br />

di immobili del realizzando centro<br />

turistico ecologico integrato<br />

Marinagri, è emerso un contatto<br />

avvenuto in data 12.12.2005, da<br />

parte di …omissis…, moglie del<br />

dr. <strong>Chi</strong>eco. La circostanza appare<br />

rilevante tenuto conto che il<br />

22.12.2005 veniva archiviato il<br />

procedimento penale in questione.<br />

Tale dato appare importante<br />

anche perché evidenzia un persistente<br />

interesse del dr. <strong>Chi</strong>eco<br />

all’acquisto di un immobile all’interno<br />

del<strong>la</strong> Marinagri anche<br />

in un periodo in cui l’ufficio da<br />

lui diretto aveva richiesto l’archiviazione<br />

del procedimento<br />

penale in cui erano coinvolti,<br />

tra gli altri, i responsabili del<strong>la</strong><br />

struttura Marinagri.<br />

I pranzi in occasioni conviviali tra<br />

<strong>Chi</strong>eco, Bubbico e Porcari e qualche<br />

affermazione inveritiera<br />

Dall’esame di un ulteriore file,<br />

rinvenuto sul notebook del dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco, è emerso che in una nota<br />

da lui inviata al Procuratore Generale<br />

di Potenza ed inerente un<br />

esposto a animo giunto presso<br />

<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica di<br />

comunicava quanto segue: “…<br />

omissis… Mi resta da chiarire un<br />

ultimo punto: è effettivamente<br />

accaduto, in due o forse tre occasioni<br />

(non <strong>sono</strong> in grado di ricordarlo<br />

con precisione) nel corso di<br />

questi due anni e mezzo di mia<br />

permanenza presso questo Ufficio,<br />

che io mi sia “intrattenuto” a<br />

cena con l’avv. Michele Porcari,<br />

Sindaco pro-tempore di Matera,<br />

con l’arch. Filippo Bubbico,<br />

Presidente pro-tempore del<strong>la</strong><br />

Giunta regionale del<strong>la</strong> Basilicata<br />

e con le rispettive consorti. Si è<br />

trattato di cene del tutto occasionali<br />

presso noti ristoranti del<strong>la</strong><br />

città di Matera (e mai in Bari),<br />

rego<strong>la</strong>rmente aperti al pubblico,<br />

in presenza di altri avventori, in<br />

occasioni conviviali determinate<br />

sempre dal<strong>la</strong> precedente partecipazione<br />

di tutti noi a convegni<br />

e/o manifestazioni pubbliche<br />

Felicia Genovese<br />

(una volta, ricordo, dopo il ricevimento<br />

in Prefettura per <strong>la</strong><br />

festività padronale del<strong>la</strong> “Bruna”),<br />

alle quali erano presenti,<br />

oltre noi, anche altre persone…<br />

omissis…”. Si tratta di ulteriore<br />

conferma degli stretti rapporti<br />

tra i sodali <strong>Chi</strong>eco e Bubbico;<br />

dal<strong>la</strong> lettura di un ulteriore file<br />

denominato “lista partecipanti<br />

festa di <strong>la</strong>urea”, sempre rinvenuto<br />

sul notebook del dr. <strong>Chi</strong>eco,<br />

emergeva che Porcari Michele<br />

fosse tra i partecipanti al<strong>la</strong> festa<br />

di <strong>la</strong>urea del<strong>la</strong> figlia del Procuratore,<br />

circostanza questa, da<br />

non certo valutabile come un<br />

incontro “del tutto occasionale<br />

presso noti ristoranti del<strong>la</strong> città<br />

di Matera (e mai in Bari), rego<strong>la</strong>rmente<br />

aperti al pubblico, in<br />

presenza di altri avventori, in<br />

vese, tra <strong>Chi</strong>eco e Cannizzaro. Matera, lo stesso (<strong>Chi</strong>eco, ndr)<br />

>> segue a pagina 3<br />

Concessionario, Distributore Pezzi di Ricambio, Centro riparazione Peugeot<br />

Via dell’ Artigianato, 10 (Zona PAIP) - 75100 Matera Tel. 0835 388666 - Fax 0835 388674<br />

E-mail : lionservice@tiscali.it www.lionservice.peugeot.it


Sabato 27 settembre 2008 IL RESTO 3<br />

Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

L’altra storia<br />

L’ AFFAIRE MARINAGRI<br />

U n a d i s a s t r o c h e q u a l c u n o a v r e b b e d o v u t o e v i t a r e<br />

La scadenza era stata caricata<br />

di grandi aspettative.<br />

In tutti i sensi e,<br />

forse, legittime. Purtroppo<br />

non si trattava di questioni<br />

accademiche, di dispute<br />

filosofiche e nemmeno di capricci<br />

insignificanti. Erano (e<br />

<strong>sono</strong>) in ballo miliardi e miliardi,<br />

destini societari e di un’intera<br />

economia potenziale, mai<br />

diventata reale. Non è il primo<br />

caso di promesse occupazionali<br />

costate suon di dobloni e finite<br />

nel<strong>la</strong> delusione più cocente, se<br />

non proprio nel<strong>la</strong> disperazione.<br />

<strong>È</strong> il nostro Sud, terra depressa<br />

governata da una c<strong>la</strong>sse politica<br />

deprimente, pronta a promettere<br />

mari e monti, ansiosa di devolvere<br />

i finanziamenti che generosamente<br />

lo Stato e l’Unione<br />

Europea assegnano a queste<br />

sfortunate contrade. Mai, però,<br />

incline a far di conto ed assumersi<br />

le responsabilità di aver<br />

governato questi fiumi di denaro.<br />

Il Vil<strong>la</strong>ggio Marinagri,<br />

costato molti (troppi) miliardi<br />

pubblici e tanti (sempre troppi)<br />

miliardi “privati”, resta sottoposto<br />

al sequestro giudiziario<br />

disposto nel<strong>la</strong> scorsa primavera<br />

dal PM (oggi giudice del<br />

Riesame) Luigi de <strong>Magistris</strong>.<br />

Lo ha stabilito una sentenza<br />

del<strong>la</strong> Suprema Corte di Cassazione<br />

dopo un analogo pro-<br />

>> continua da pagina 2<br />

occasioni conviviali determinate<br />

sempre dal<strong>la</strong> precedente partecipazione<br />

di tutti noi a convegni<br />

e/o manifestazioni pubbliche”.<br />

Medesimo dato emerge da altro<br />

file denominato “elenco partecipanti<br />

pranzo 29.10.2006”, <strong>la</strong>ddove<br />

tra i partecipanti compaiono<br />

sia il Sen. Bubbico Filippo, unitamente<br />

al<strong>la</strong> Sig.ra Bubbico prof.<br />

…omissis… (moglie di Bubbico<br />

Filippo) e Porcari avv. Michele,<br />

unitamente al<strong>la</strong> sig. Porcari<br />

Prof.sa …omissis… Da ulteriore<br />

file denominato “distribuzione<br />

tavolo pranzo 29.10”, re<strong>la</strong>tivo<br />

al<strong>la</strong> distribuzione degli invitati<br />

di cui al file precedente, in cui<br />

compare nuovamente il Sottosegretario<br />

Bubbico, <strong>la</strong> moglie<br />

“…omissis…”, che fa emergere<br />

<strong>la</strong> circostanza secondo <strong>la</strong> quale<br />

tale pranzo sicuramente non era<br />

“successivo a occasioni conviviali<br />

determinate sempre dal<strong>la</strong><br />

precedente partecipazione di<br />

tutti noi a convegni e/o manife-<br />

nunciamento del Tribunale del<br />

Riesame di Catanzaro. Adesso,<br />

verosimilmente, verranno al<br />

pettine tutti i nodi irrisolti del<strong>la</strong><br />

vicenda che è anche oggetto<br />

di un complesso procedimento<br />

penale. Adesso dovranno par<strong>la</strong>re,<br />

finalmente, gli amministratori<br />

regionali, i ministri, i<br />

par<strong>la</strong>mentari lucani, tutti coloro<br />

che, pur avendo precise<br />

responsabilità, hanno preferito<br />

glissare interrogativi ed interrogazioni<br />

ai par<strong>la</strong>mentini locali,<br />

a quelli nazionali e, persino,<br />

al Par<strong>la</strong>mento Europeo. Aveva<br />

insistito perché si pronunciassero<br />

anche il Geom. Vincenzo<br />

Vitale, patron di Marinagri, che<br />

rivolgeva precise domande al<br />

presidente del<strong>la</strong> Giunta Regionale<br />

di Basilicata (Prof. Vito <strong>De</strong><br />

Filippo) e, giustamente dal suo<br />

punto di vista, chiedeva che<br />

si facesse carico delle responsabilità<br />

dell’amministrazione<br />

regionale. Cosa si vuole da un<br />

imprenditore che ha fatto delle<br />

richieste, ha ottenuto permessi,<br />

autorizzazioni e concessioni?<br />

Forse, secondo quanto rilevano<br />

gli inquirenti che lo hanno<br />

indagato, sarebbe stato meglio<br />

non dichiarare <strong>la</strong> proprietà di<br />

terreni di cui non era proprietario.<br />

Forse, sempre leggendo<br />

gli atti e le contestazioni che gli<br />

vengono rivolte, sarebbe stato<br />

meglio non concedere ad un<br />

Dirigente Generale del Ministero<br />

per lo Sviluppo Economico<br />

l’opportunità di acquistare una<br />

stazioni pubbliche...”. Emergevano,<br />

con riferimento al “Centro<br />

turistico ecologico integrato<br />

Marinagri, collegamenti tra gli<br />

amministratori e proprietari<br />

del<strong>la</strong> predetta struttura turistica<br />

e magistrati in servizio nel<br />

distretto del<strong>la</strong> Corte di Appello<br />

di Potenza.<br />

Gli affari immobiliari del Dr. Giuseppe<br />

<strong>Chi</strong>eco e degli indagati<br />

dal<strong>la</strong> “sua” Procura<br />

In data 25.1.2007 interveniva<br />

contatto telefonico dall’utenza<br />

fissa dell’ufficio del dr. <strong>Chi</strong>eco<br />

con l’utenza intestata all’ITTI-<br />

CA VALDAGRI ed in uso a Vitale<br />

Vincenzo, riscontrandosi i<br />

contatti tra i due come si rileva<br />

nel<strong>la</strong> rubrica telefonica estratta<br />

dal telefono cellu<strong>la</strong>re sequestrato<br />

allo stesso magistrato; …<br />

l’acquisto non andava a buon<br />

fine solo a seguito dell’attenzione<br />

posta sul<strong>la</strong> vicenda dal<strong>la</strong><br />

Compagnia dei Carabinieri di<br />

Policoro, a seguito del<strong>la</strong> nota<br />

depositata presso <strong>la</strong> Procura<br />

villetta in Marinagri al<strong>la</strong> metà<br />

del prezzo riservato ai “comuni<br />

mortali”; quantomeno non<br />

nell’immediatezza di una discutibile<br />

erogazione di fondi<br />

pubblici che dipendeva proprio<br />

dal<strong>la</strong> responsabilità del<br />

“soggetto” in questione. Forse<br />

quel<strong>la</strong> fitta serie di contatti con<br />

il Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />

presso il Tribunale di Matera,<br />

Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco, prima,<br />

durante e dopo l’indagine a carico<br />

dello stesso Vitale e sempre<br />

per il Vil<strong>la</strong>ggio Marinagri,<br />

si sarebbe potuta evitare. Ma,<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di Matera in<br />

data 24.6.2004, nel<strong>la</strong> quale una<br />

fonte segna<strong>la</strong>va che il procedimento<br />

penale a carico di<br />

Vitale Vincenzo, riguardante<br />

<strong>la</strong> Marinagri, sarebbe stato archiviato<br />

perché un “alto magistrato”<br />

si sarebbe occupato<br />

di ciò in quanto interessato<br />

all’acquisto di un immobile<br />

all’interno del<strong>la</strong> struttura<br />

sotto indagine, che sarebbe<br />

avvenuto dopo <strong>la</strong> vendita,<br />

da parte del citato alto magistrato,<br />

di altro immobile di<br />

sua proprietà; …il dr. <strong>Chi</strong>eco<br />

vendeva altro immobile di<br />

sua proprietà nel<strong>la</strong> Selva di<br />

Fasano solo in una data pari<br />

o successiva all’8.12.2005, ovvero<br />

dopo <strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />

del procedimento<br />

penale n.121/03 riguardante<br />

<strong>la</strong> Marinagri ed appena prima<br />

del citato contatto avvenuto<br />

in data 12.12.2005, tra<br />

<strong>la</strong> moglie dello stesso magistrato<br />

e gli uffici del<strong>la</strong> Marinagri;<br />

…dopo <strong>la</strong> vendita<br />

tutto sommato, il rapporto di<br />

Vitale-Marinagri con le amministrazioni<br />

comunali (Policoro<br />

e Scanzano) e regionale (Basilicata)<br />

è stato abbastanza formale.<br />

Lui domandava e loro<br />

concedevano (Scanzano no,<br />

un’eccezione foriera di interessanti<br />

sviluppi investigativi). E<br />

allora, perché non spiegare il<br />

perché ed il percome di tante<br />

concessioni? Perché non assumersi<br />

<strong>la</strong> responsabilità politica<br />

degli atti compiuti? A quel<strong>la</strong><br />

penale, ci hanno pensato<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, il Tribunale del<br />

dell’immobile nel<strong>la</strong> Selva di<br />

Fasano, lo stesso (<strong>Chi</strong>eco, ndr)<br />

acquistava un immobile in Castel<strong>la</strong>neta<br />

Marina, solo dopo<br />

però che <strong>la</strong> circostanza re<strong>la</strong>tiva<br />

al suo interessamento al<strong>la</strong> Marinagri<br />

era emersa in maniera<br />

evidente anche a seguito di articoli<br />

di giornali e, quindi, per<br />

circostanze non attinenti al<strong>la</strong><br />

propria volontà; l’immobile<br />

in Castel<strong>la</strong>neta Marina veniva<br />

acquistato a seguito dell’intermediazione<br />

del<strong>la</strong> società<br />

Brindisi Immobiliare; …il dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco, nel<strong>la</strong> nota di risposta<br />

inviata nel giugno del 2004 al<br />

Procuratore Generale dr. Tufano,<br />

riguardo <strong>la</strong> nota depositata<br />

dai Carabinieri, riferiva al P.G.<br />

di essersi interessato al<strong>la</strong> Marinagri,<br />

nel luglio del 2003, e che<br />

nel corso dell’incontro avuto<br />

con il Vitale aveva appurato<br />

che <strong>la</strong> struttura era in possesso<br />

di tutte le autorizzazioni necessarie,<br />

anticipando, di fatto,<br />

gli esiti delle indagini ancora<br />

in corso presso <strong>la</strong> Procura di<br />

Riesame e <strong>la</strong> Cassazione. Per<br />

quel<strong>la</strong> amministrativa e politica<br />

ancora silenzio. E l’opposizione?<br />

L’operazione Marinagri<br />

è targata centro-sinistra e viene<br />

da lontano. Ma sempre di centro-sinistra<br />

si trattava. Cosa<br />

dice il centro-destra? Sino ad<br />

oggi poco o niente, sarà perché<br />

non vogliono essere apostrofati<br />

come <strong>giustizia</strong>listi. Eh sì, in Basilicata<br />

chi chiede conto degli<br />

sprechi di denaro pubblico è<br />

un <strong>giustizia</strong>lista. Tutti gli altri<br />

tacciono o, se proprio devono<br />

par<strong>la</strong>re, lo fanno per esprime-<br />

Trasferito a Potenza il Pm Salvatore Colel<strong>la</strong><br />

Bianca Novelli<br />

Alcuni mesi fa aveva ri<strong>la</strong>sciato<br />

una “pesantissima”<br />

dichiarazione al PM Luigi<br />

de <strong>Magistris</strong> di Catanzaro,<br />

come persona informata<br />

sui fatti; da pochi<br />

giorni è stato deciso il suo<br />

trasferimento a Potenza.<br />

Si tratta dal Dr. Salvatore<br />

Colel<strong>la</strong>, Sostituto Procuratore<br />

presso <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />

Repubblica di Matera.<br />

Dalle sue dichiarazioni<br />

traspare tutto l’imbarazzo<br />

(ed anche molto altro)<br />

nel condividere le funzio-<br />

ni di magistrato inquirente<br />

con il Procuratore Capo di<br />

Matera, personaggio ormai<br />

oltre <strong>la</strong> soglia di una qualsivoglia<br />

parvenza di autorevolezza<br />

istituzionale. Il Dr.<br />

Colel<strong>la</strong> aveva raccontato dei<br />

suggerimenti ricevuti circa<br />

l’opportunità di riservare<br />

all’allora sindaco di Matera,<br />

Avv. Michele Porcari, un<br />

trattamento di favore (extra<br />

legem) e di aver manifestato<br />

il proprio disappunto per<br />

l’atteggiamento anomalo del<br />

suo superiore. Anche in altre<br />

situazioni, il Dr. <strong>Chi</strong>eco, aveva<br />

assunto comportamenti e<br />

avanzato proposte assurde e<br />

contrarie ai principi di corretta<br />

conduzione delle indagini<br />

e sempre quando ad essere<br />

indagati erano personaggi<br />

“eccellenti”. Evidentemente,<br />

dopo aver constatato che,<br />

nonostante tali evidenze e<br />

le formali dichiarazioni rese<br />

al PM di Catanzaro, il Dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco permaneva nelle sue<br />

funzioni e nel<strong>la</strong> sua sede, il<br />

Dr. Colel<strong>la</strong> ha inteso sottrarsi<br />

ad una situazione che era<br />

diventata imbarazzante ed<br />

insostenibile. Resterebbe da<br />

conoscere <strong>la</strong> posizione del<br />

Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco, chissà<br />

che anche lui non abbia un<br />

sussulto di coscienza.<br />

Matera, finalizzate proprio ad<br />

appurare il possesso di tutte le<br />

autorizzazioni previste, nonché<br />

anticipando quel<strong>la</strong> che sarebbe<br />

stata poi <strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />

del procedimento penale,<br />

avvenuta in data 23.6.2205, ovvero<br />

dopo più di un anno;<br />

Proseguono le condotte illecite<br />

del Dr. <strong>Chi</strong>eco, pur coinvolto in<br />

fatti di assoluto rilievo!<br />

In data 23.9.2005, ovvero lo<br />

stesso giorno in cui veniva richiesta<br />

l’archiviazione del procedimento<br />

penale riguardante<br />

<strong>la</strong> Marinagri, il dr. <strong>Chi</strong>eco contattava<br />

telefonicamente <strong>la</strong> dr.ssa<br />

Genovese (anch’el<strong>la</strong> interessata,<br />

unitamente al marito dott. Cannizzaro,<br />

alle vicende del Vitale<br />

e del<strong>la</strong> Marinagri); …i coniugi<br />

Genovese-Cannizzaro frequentano<br />

il vil<strong>la</strong>ggio turistico Marinagri<br />

in fase di realizzazione ed<br />

intrattengono rapporti con il Vitale<br />

Vincenzo, tanto che il Cannizzaro<br />

è risultato essere possessore<br />

di un telecomando per<br />

Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />

re <strong>la</strong> solidarietà agli indagati,<br />

specie se di estrazione partitica.<br />

Ma sembra proprio che sia ca<strong>la</strong>to<br />

il sipario su questo ipocrita<br />

sistema di silenzi incrociati.<br />

L’ultimo atto si è consumato in<br />

Cassazione. Gli avvocati del<strong>la</strong><br />

Marinagri, legittimamente e facendo<br />

il proprio mestiere, avevano<br />

chiesto l’annul<strong>la</strong>mento del<br />

sequestro. Il Procuratore Generale<br />

del<strong>la</strong> Corte di Cassazione,<br />

Dr. Ga<strong>la</strong>ti, aveva chiesto un ritorno<br />

al Tribunale del Riesame.<br />

I Supremi Giudici, invece, non<br />

hanno esaudito nessuna delle<br />

richieste. Ricorso inammissibile<br />

ed i sigilli restano al loro posto.<br />

Con questo pronunciamento finisce<br />

un’epoca. Quel<strong>la</strong> degli intrecci<br />

fra indagatori ed indagati,<br />

fra avvocati e procuratori, fra<br />

massoni e avvocati, fra colonnelli<br />

e massoni. <strong>Chi</strong>ssà se anche<br />

oggi, dopo <strong>la</strong> sentenza del<strong>la</strong><br />

Cassazione, ci sarà stato un intenso<br />

traffico telefonico fra magistrati,<br />

imprenditori, avvocati,<br />

colonnelli e funzionari ministeriali.<br />

Proprio come avvenne nei<br />

momenti topici dell’inchiesta<br />

Toghe Lucane. <strong>Chi</strong>ssà se le denunce<br />

degli avvocati <strong>sono</strong> finite<br />

nei computer personali dei procuratori<br />

e se gli appunti dei magistrati<br />

finiranno nelle querele<br />

di qualche ex PM. Ma <strong>la</strong> sensazione<br />

è che il banco sia saltato<br />

ed il gioco d’azzardo abbia <strong>la</strong>sciato<br />

il posto ai procedimenti<br />

penali. Adesso si fa sul serio. Le<br />

jeux sont faits rien ne va plus.<br />

l’accesso diretto al<strong>la</strong> struttura, nonché<br />

tra i finanziatori del Vitale Vincenzo<br />

per <strong>la</strong> cifra di £. 180.000.000,<br />

riscontrandosi, pertanto, interessi di<br />

natura anche economica nel<strong>la</strong> struttura<br />

turistica da parte dei coniugi<br />

Genovese/Cannizzaro; che <strong>la</strong> dr.ssa<br />

Genovese ha trattato il proc. pen. nr.<br />

1706/95, mod.21 nel quale risultava<br />

indagato il dr. <strong>Chi</strong>eco unitamente al<br />

dr. Maritati, quando erano in servizio<br />

presso <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

di Bari, procedimento penale poi<br />

archiviato (dr. Maritati, poi divenuto<br />

Sottosegretario di Stato al Ministero<br />

del<strong>la</strong> Giustizia nel dicastero diretto<br />

dal Sen. Mastel<strong>la</strong>, proprio nel periodo<br />

in cui vi è stata l’esecuzione del<br />

decreto di perquisizione nei confronti<br />

del dr. <strong>Chi</strong>eco il quale, tra l’altro,<br />

non subisce nessuna conseguenza a<br />

seguito dell’iniziativa ispettiva che<br />

si conclude con provvedimenti di<br />

tipo caute<strong>la</strong>re nei confronti di altri<br />

magistrati e consente al <strong>Chi</strong>eco, pur<br />

coinvolto in fatti di assoluto rilievo,<br />

di proseguire condotte illecite nelle<br />

sue funzioni di Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />

di Matera).


“Non guardare al passato con rabbia o al futuro con ansia, ma cerca adesso di guardarti intorno con attenzione” (Albert Camus)<br />

Anno 6 n. 28<br />

Registrazione Tribunale di Matera<br />

Redazione: via Gattini,22 - MATERA<br />

sito internet: www.ilresto.info<br />

Sabato 04 ottobre 2008 n° 207 - 11/03/2003<br />

telefono 331.6504360<br />

e.mail : ilresto@jumpy.it o ilresto@virgilio.it € 0,90<br />

EDITORIALE<br />

Bar Tabacchi SACCO A.<br />

via Gattini,32 - MATERA<br />

tel. 0835 330592<br />

UN SILENZIO CHE NON FA ONORE<br />

Ci <strong>sono</strong> vicende che <strong>sono</strong><br />

capaci di creare attorno ad<br />

esse un assordante silenzio.<br />

Quasi irreale. Sicuramente<br />

fuori dal<strong>la</strong> norma. Sono le<br />

vicende a sfondo giudiziario.<br />

Alcune si avvalgono<br />

di un ec<strong>la</strong>tante processo<br />

mediatico. Riempiono le<br />

pagine dei giornali. In televisione<br />

<strong>sono</strong> riportate anche<br />

fino al<strong>la</strong> noia. In maniera<br />

ripetitiva. Fino a stancare il<br />

telespettatore. Ci riempiono<br />

di smodata curiosità nel<br />

caso si riferiscano a personaggi<br />

noti. Ci imbeviamo di<br />

ogni partico<strong>la</strong>re fino al limite<br />

del gossip. Magari anche<br />

senza valutare nel merito<br />

certe vicende. Accontentandoci<br />

di utilizzarle nel<br />

più esasperante chiacchiericcio.<br />

Fedeli ad un oramai<br />

vetusto, ma mai decaduto,<br />

detto: bene o male, l’importante<br />

è che se ne parli!<br />

Occorre anche appartenere<br />

ad una certa casta privilegiata<br />

per entrare in questo<br />

sconvolgente scenario. Occorre<br />

avere un certo nome,<br />

un ruolo importante nel<strong>la</strong><br />

società cosiddetta civile.<br />

Contare qualcosa, insomma!<br />

Il più delle volte il tutto poi<br />

si esaurisce, più o meno miseramente.<br />

Nel frattempo,<br />

però, alcuni giornali <strong>sono</strong><br />

riusciti ad ottenere lo scopo<br />

di sbolognare un maggior<br />

numero di copie e il mezzo<br />

televisivo a migliorare il<br />

suo livello di audience. Che<br />

poi rappresentano, per certi<br />

versi, i motivi del<strong>la</strong> loro<br />

sopravvivenza sul mercato.<br />

Vero o falso che sia quello<br />

che raccontano o che offrono<br />

al telespettatore, quindi,<br />

vi <strong>sono</strong> vicende che conquistano<br />

gli onori del<strong>la</strong> cronaca.<br />

Più futili <strong>sono</strong> i contenuti<br />

e maggiore è l’attenzione<br />

dei mass media. Ma esiste<br />

anche il c<strong>la</strong>ssico rovescio<br />

del<strong>la</strong> medaglia. Caso strano<br />

è che vi <strong>sono</strong> vicende dai<br />

S E T T I M A N A L E D I L I B E R A I N F O R M A Z I O N E<br />

di Nino Grilli<br />

forti contenuti che vengono<br />

trattate relegandole in<br />

quello che abbiamo definito<br />

assordante silenzio.<br />

Vicende giudiziarie che<br />

non si vuole valutare, nel<br />

merito e nel<strong>la</strong> sostanza, e<br />

che devono, perciò, restare<br />

nel limbo dell’interesse e<br />

dell’informazione. Il caso<br />

“Toghe lucane”, che per<br />

certi versi potrebbe essere<br />

paragonato ad una nuova<br />

Tangentopoli, è una di<br />

queste vicende. L’inchiesta<br />

che è stata chiusa dal PM<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, prima che<br />

un certo sistema riuscisse<br />

a scipparglie<strong>la</strong> (come per<br />

le inchieste “ Poseidone” e<br />

“Why not?”), è caduta irrimediabilmente<br />

in questo<br />

assordante silenzio. Scarne<br />

notizie sui giornali. Sparita<br />

del tutto dalle cronache<br />

televisive. Eppure il magistrato<br />

ha illustrato, in<br />

maniera chiara ed incontrovertibile,<br />

le tesi dei presunti<br />

reati che <strong>sono</strong> stati perpetrati<br />

ai danni dello Stato e<br />

del<strong>la</strong> società. Ha reso noto<br />

presunte penose immoralità<br />

ed gli scellerati protagonisti<br />

del<strong>la</strong> vicenda. In altre<br />

regioni (vedi Abruzzo, di<br />

recente, ndr) c’è stato chi<br />

ha avuto il coraggio di<br />

par<strong>la</strong>re e di far sì che si<br />

possa(prima o poi) giungere<br />

ad un chiarimento dei<br />

presunti fatti criminosi. In<br />

Basilicata impera, invece,<br />

il mito delle tre scimmiette<br />

(non vedo, non sento, non<br />

parlo) di memoria sicu<strong>la</strong>.<br />

Sull’inchiesta sembra<br />

essere ca<strong>la</strong>to quell’assordante<br />

silenzio che assomiglia<br />

sempre più ad un<br />

velo pietoso, sorretto però<br />

da mani, nemmeno tanto<br />

occulte e da un sistema che<br />

tiene soggiogato a sé una<br />

comunità oppressa. Persino<br />

autolesionista, piuttosto<br />

che desiderosa di liberarsi<br />

del pesante fardello.<br />

di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />

Per chi crede che l’informazione libera debba avere risorse<br />

vi invitiamo a fare una picco<strong>la</strong> donazione al nostro settimanale:<br />

Dati per il bonifico in favore di: Emanuele Grilli Comunication<br />

IBAN:IT02 E084 6016 10001501 2002 930<br />

VIGILANZA E TRASPORTO VALORI<br />

“LA RONDA del MATERANO”<br />

Via <strong>De</strong>lle Arti, 12 - Matera - Tel. 0835.388280 - Fax: 0835.268820<br />

E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI SVEGLIARSI!<br />

“Autonomia Forense” e “Sindacato Avvocati” del<strong>la</strong> provincia di Matera sulle “note vicende del Procedimento c.d. Toghe Lucane”<br />

Sono trascorsi quasi<br />

due mesi dal<strong>la</strong> “chiusura”<br />

dell’inchiesta<br />

sulle “Toghe Lucane”:<br />

magistrati sospettati di<br />

aver messo in piedi un’associazione<br />

per delinquere<br />

finalizzata al<strong>la</strong> corruzione in<br />

atti giudiziari ed altre (non<br />

meno gravi) vio<strong>la</strong>zioni del<br />

codice penale. Le parti che<br />

<strong>sono</strong> state ritenute “offese”<br />

dalle condotte criminose, gli<br />

indagati e (in parte) i lettori<br />

attenti hanno ben potuto<br />

leggere quali evidenze, fatti<br />

e circostanze supportano le<br />

ipotesi accusatorie. Persino<br />

l’organismo di autogoverno<br />

dei magistrati, il Consiglio<br />

Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />

e l’attento Ministro del<strong>la</strong><br />

Giustizia, On. Avv. Angelino<br />

Alfano, avranno ben<br />

avuto modo di prendere visione<br />

delle condotte poste in<br />

essere da: S.E. il Dr. Vincenzo<br />

Tufano (Proc. Gen. a Potenza),<br />

Dr. Gaetano Bonomi<br />

(sost. Proc. Gen. a Potenza),<br />

Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco (Proc.<br />

Capo a Matera), D.ssa Felicia<br />

Genovese (ex sost. Proc.<br />

DDA a Potenza) e tanti altri<br />

fra generali, colonnelli, avvocati<br />

ed un ex membro dello<br />

stesso CSM. Ora, se per un<br />

sostituto procuratore che non<br />

aveva informato il suo Procuratore<br />

Capo dell’imminente<br />

misura caute<strong>la</strong>re di perquisizione<br />

si arrivò a chiedere il<br />

trasferimento immediato e <strong>la</strong><br />

censura con l’esclusione da<br />

incarichi monocratici, quali<br />

misure andrebbero invocate<br />

per i seppur presunti associati<br />

per delinquere col fine<br />

del<strong>la</strong> corruzione in atti giudiziari?<br />

Se per un intervento<br />

televisivo in cui un sostituto<br />

procuratore segna<strong>la</strong>va <strong>la</strong><br />

difficoltà di procedere nelle<br />

indagini, dovendo continuamente<br />

rispondere ad ispezioni<br />

ministeriali, si scomodò il<br />

Presidente del<strong>la</strong> Repubblica<br />

(On. Giorgio Napolitano)<br />

invocando <strong>la</strong> riservatezza e<br />

<strong>la</strong> discrezione dei magistra-<br />

>> continua pagina 2<br />

IL PM DI POTENZA<br />

HENRY JOHN WOODCOCK<br />

IL PROCURATORE GENERALE DI<br />

POTENZA IL DR. VINCENZO TUFANO<br />

Le re<strong>la</strong>zioni “fra” magistrati<br />

e “su” magistrati,<br />

a quanto sembra<br />

emergere dall’inchiesta<br />

“Toghe Lucane”, pos<strong>sono</strong> essere<br />

improntate a logiche di appartenenza<br />

correntizia o, se si<br />

preferisce, amicale. Il Procuratore<br />

Generale presso <strong>la</strong> Corte<br />

d’Appello di Potenza, all’apice<br />

delle Procure del Distretto<br />

giudiziario di Basilicata, viene<br />

“scoperto” ad intrattenere corrispondenze<br />

personali con di-<br />

SOSTIENI LA TUA LIBERTA’<br />

QUEL CHE CONTA E’ AVERE LE IDEE CHIARE SESSANTOTTO<br />

per <strong>la</strong> tua pubblicità su chiama il numero<br />

331.6504360<br />

www.ilresto.info<br />

per informazioni 331/6504360<br />

Bar Tabacchi SACCO A.<br />

via Gattini,32 - MATERA<br />

tel. 0835 330592<br />

L’EVIDENZA ODIERNA IMPIETOSAMENTE DISVELA<br />

a cura di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

versi Consiglieri del CSM in cui<br />

rive<strong>la</strong> (a suo parere) le trame di<br />

re<strong>la</strong>zione cui soggiacerebbero le<br />

decisioni o, quantomeno, le posizioni<br />

dei consiglieri in seno al<br />

CSM. Evidentemente, nul<strong>la</strong> di<br />

quanto affermato negli appunti<br />

di S.E. il Dr. Vincenzo Tufano<br />

può essere da noi qualificato<br />

come vero o falso, giusto o sbagliato,<br />

legittimo o illegittimo.<br />

Tuttavia, può essere utile conoscere<br />

questo “mondo” nascosto<br />

per capire o sforzarsi di spiegare<br />

atteggiamenti, dichiarazioni<br />

e scelte che valutate in base<br />

all’autorevolezza del<strong>la</strong> carica<br />

“La <strong>giustizia</strong> in<br />

Lucania è diventata<br />

come il “mito di<br />

Amsterdam” dove<br />

il sesso ormai viene<br />

consumato come<br />

qualsiasi altra<br />

merce. Ma più lo<br />

esponi in vetrina,<br />

più diventa ridicolo<br />

e grottesco.<br />

Ti vergogni quasi a<br />

dirlo in quel luogo,<br />

ma hai voglia di<br />

oscena castità,<br />

di una indecente<br />

purezza,<br />

di famiglia,<br />

di luce del sole<br />

e di vita sana”.<br />

LA GUERRA DEL PROCURATORE GENERALE<br />

(dal blog Gianni Rossi)<br />

ricoperta, indubbiamente, potevano<br />

apparire di ben più alto<br />

profilo morale e istituzionale.<br />

Diversamente da quanto l’evidenza<br />

odierna, impietosamente,<br />

disve<strong>la</strong>.<br />

LE CORRISPONDENZE PRIVATE<br />

(ma con valenza pubblica e istituzionale)<br />

DI S.E. il Dr. TUFANO<br />

Dall’esame dei file estratti dai PC<br />

del dr. Tufano emerge una nota<br />

denominata “BERRUTI.DOC”<br />

con <strong>la</strong> quale il dr. Tufano illustra,<br />

verosimilmente al dr. Berruti,<br />

consigliere del C.S.M., <strong>la</strong> situa-<br />

>> contina a pagina 2<br />

Il sacrificio del<strong>la</strong><br />

ragione<br />

Tym a pag 5


Sabato 04 ottobre 2008 IL RESTO 2<br />

L’altra storia<br />

I L P G V . T U F A N O F A O T T E N E R E L E P R O M O Z I O N I P E R C H I E C O E B O N O M I . . .<br />

Dal PC sequestrato al TUFANO presso <strong>la</strong> sua abitazione di Napoli <strong>sono</strong> emersi alcuni files inerenti delle domande di partecipazione del figlio Achille<br />

a concorsi banditi presso l’A.O. San Carlo di Potenza, indirizzate al Direttore Generale che all’epoca risultava essere il dott. CANNIZZARO Michele.<br />

>> segue da pagina 1<br />

zione del<strong>la</strong> Procura di Potenza.<br />

Il giudizio nei confronti del dr.<br />

Ga<strong>la</strong>nte e dei suoi Sostituti, dr.<br />

Montemurro e dr. Woodcock è<br />

molto severo. Si evidenziano i riferimenti<br />

fatti nel prosieguo del<strong>la</strong><br />

nota al dott. Ferri ed al dott.<br />

Menditto (entrambi componenti<br />

del Consiglio Superiore del<strong>la</strong><br />

Magistratura), che si sarebbero<br />

schierati, ovvero sarebbero in<br />

buoni rapporti con Woodcock e<br />

Iannuzzi. Appunto che riassume<br />

l’audizione del PG in data<br />

19.3.2007. Si va a memoria con<br />

tutti i re<strong>la</strong>tivi limiti. Lo stile è<br />

quello sommario di un appunto<br />

scritto in treno.<br />

IL PROCURATORE GENERALE<br />

HA DETTO<br />

La notte del 24.11.04, con una<br />

spettaco<strong>la</strong>re operazione fatta di<br />

elicotteri che volteggiavano sul<strong>la</strong><br />

città, centinaia di carabinieri,<br />

giornalisti e fotografi (pare)<br />

già allertati, furono catturate<br />

(richiesta firmata da Ga<strong>la</strong>nte,<br />

Woodcock e Montemurro) 51<br />

persone tra cui imprenditori e<br />

pubblici amministratori con uno<br />

spettacolo mediatico immediato<br />

e al<strong>la</strong>rgato (contemporanea<br />

pubblicazione sui giornali e per<br />

TV di nomi di altissimo livello<br />

di politici locali e alte cariche regionali,<br />

comunali e provinciali ai<br />

quali contemporaneamente era<br />

stato notificato un semplice avviso<br />

quali indagati). Fu fatto di<br />

tutt’erba un fascio (condito con<br />

fotografie di arrestati e semplici<br />

avvisati) e il tutto fu accompagnato<br />

da interviste trionfali che<br />

>> segue da pagina 1<br />

ti; cosa potrà chiedere a quei<br />

magistrati che pilotavano le<br />

deposizioni di generali, colonnelli<br />

e capitani per screditare<br />

sostituti procuratori nell’esercizio<br />

delle loro funzioni giudiziarie?<br />

Ed invece nul<strong>la</strong>! Dal<strong>la</strong><br />

chiusura di “Toghe Lucane”<br />

silenzio e discrezione <strong>la</strong> fanno<br />

da padroni. Ma non è un silenzio<br />

nobile. Non c’è nul<strong>la</strong> di<br />

onorevole nel sottacere l’abuso<br />

ed il sopruso di <strong>giustizia</strong>.<br />

Non è giustificabile chi finge<br />

di non vedere e non sapere<br />

persino di fronte all’evidenza<br />

degli atti d’indagine. E non si<br />

fa riferimento (solo) alle alte<br />

cariche dello Stato e del CSM.<br />

Anche <strong>la</strong> politica, quel<strong>la</strong> spiccio<strong>la</strong><br />

dei par<strong>la</strong>mentari lucani e<br />

dei consiglieri regionali, quel<strong>la</strong><br />

delle amministrazioni e delle<br />

poltrone para-regionali, degli<br />

Enti e delle Comunità Montane;<br />

qualcosa avrebbe potuto<br />

fare e non l’ha fatto, qualcuno<br />

avrebbe dovuto par<strong>la</strong>re e non<br />

l’ha detto. Anche il mondo delle<br />

Professioni, avvocati in testa<br />

(per ovvi motivi), qualcosa<br />

aveva il dovere di esprimere,<br />

ed ha taciuto. Perché? Forse<br />

perché veniamo da decenni di<br />

subordine. Forse perché siamo<br />

un po’ vigliacchi ed un po’<br />

borghesi: paura di prenderle o<br />

pigrizia nel darle. Le battaglie<br />

comportano sempre molto <strong>la</strong>voro<br />

e qualche rinuncia. Forse<br />

perché troppi tentativi coraggiosi<br />

erano finiti nel nul<strong>la</strong> o,<br />

peggio, nel sangue. Ma anche<br />

queste considerazioni, oggi,<br />

appaiono superate. La Procura<br />

di Catanzaro ha approntato<br />

una delle inchieste più documentate<br />

di cui si <strong>la</strong> storia giudiziaria<br />

abbia memoria; certamente<br />

<strong>la</strong> più completa sulle<br />

connessioni fra “distrazione”<br />

era stato scoperto il terzo livello<br />

di una mafia definita come<br />

quinta in Italia, dopo quel<strong>la</strong><br />

delle note 4 regioni meridionali.<br />

Poi quasi tutto, per far<strong>la</strong><br />

breve, è finito in quello che i<br />

giornali definiscono il grande<br />

flop del<strong>la</strong> Procura e cioè con<br />

l’archiviazione per 29 catturati<br />

(!) e con pari archiviazione per<br />

76 indagati tra cui le massime<br />

cariche istituzionali regionali,<br />

comunali e provinciali tenute<br />

sul<strong>la</strong> gratico<strong>la</strong> (melius: in pugno)<br />

per 2 anni. A Potenza si<br />

è venuto a determinare, dal<br />

24.11.2004, tempo di questa<br />

maxioperazione denominata<br />

Iena 2, seguita da altre analoghe<br />

alle quali si farà cenno, per<br />

questo tipo di fatti e per altri di<br />

cui si dirà (nell’arco di 2 anni<br />

e 5 mesi circa il PG Tufano ha<br />

segna<strong>la</strong>to tutto in più di 30 re<strong>la</strong>zioni),<br />

una situazione insostenibile<br />

che si può riassumere<br />

in due punti: paura e sconcerto.<br />

1 paura perché i cittadini<br />

di Potenza (ma in partico<strong>la</strong>re<br />

i politici, gli imprenditori, gli<br />

amministratori) hanno il terrore<br />

del<strong>la</strong> Procura per quello che<br />

hanno visto fare dal novembre<br />

2004 (in quello e in altri procedimenti<br />

in materia di libertà e<br />

di privacy; 2 sconcerto perché<br />

<strong>la</strong> gente è sconcertata quando<br />

legge sui giornali, quasi ogni<br />

giorno, che nel<strong>la</strong> Procura di<br />

Potenza c’è una guerra tra singoli<br />

magistrati e che questo “lo<br />

sanno anche le pietre”.<br />

UN CAPO A DIR POCO INADE-<br />

GUATO<br />

Tutto questo è avvenuto perché<br />

c’è un capo che si è dimo-<br />

E’ ARRIVATO IL MOMENTO<br />

DI SVEGLIARSI!<br />

di finanziamenti pubblici, disattenzione<br />

o collusione di<br />

magistrati e coinvolgimento<br />

di politici degli ultimi quarant’anni.<br />

La Procura di Salerno<br />

ha il sospetto che i magistrati<br />

di Matera, Potenza e<br />

Catanzaro (ma, forse anche di<br />

Roma e dei ministeri) abbiano<br />

organizzato una sistematica<br />

opera di delegittimazione e<br />

depistaggio per sottrarsi al<strong>la</strong><br />

morsa dell’inchiesta “Toghe<br />

Lucane”. Ed i metodi con cui<br />

avrebbero operato questi “signori<br />

del diritto” somigliano<br />

più a quelli di “Al Capone”<br />

che al rigore di “Joe Petrosino”.<br />

Giunge avviso che due<br />

organizzazioni di professionisti<br />

forensi hanno deciso di<br />

dire <strong>la</strong> loro, pubblicamente,<br />

sull’inchiesta “Toghe Lucane”<br />

e le implicazioni con l’amministrazione<br />

del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> in Basilicata.<br />

Beh, era ora che anche<br />

gli addetti ai <strong>la</strong>vori par<strong>la</strong>ssero,<br />

loro che ben conoscono <strong>la</strong> materia<br />

del contendere. Insomma,<br />

qualcosa di significativo<br />

ha turbato l’equilibrio apatico<br />

che regnava in Lucania e che<br />

non sembrava nemmeno scalfito<br />

dalle duecentomi<strong>la</strong> pagine<br />

scritte nell’inchiesta del<strong>la</strong> Procura<br />

di Catanzaro. Cosa diranno<br />

gli avvocati, non ci è dato<br />

sapere. Ma, in questo momento<br />

storico, non è tanto il contenuto<br />

a rassicurarci quanto<br />

il fatto stesso che lo vadano<br />

a dire, davanti a microfoni e<br />

telecamere, proprio nel Pa<strong>la</strong>zzo<br />

di Giustizia di Potenza.<br />

<strong>Chi</strong>ssà che non sia l’inizio del<br />

risveglio del<strong>la</strong> politica, questa<br />

bel<strong>la</strong> addormentata nelle terre<br />

di Lucania. Forse qualcosa di<br />

nuovo è già cominciato, certo<br />

è che qualcosa di vecchio è ormai<br />

(irreversibilmente) finito.<br />

strato a dir poco inadeguato,<br />

specie in re<strong>la</strong>zione al fatto che<br />

in quel<strong>la</strong> Procura vi <strong>sono</strong> due<br />

sostituti piuttosto disinvolti in<br />

materia di cultura del<strong>la</strong> giurisdizione,<br />

di rispetto delle regole<br />

e di rispetto del<strong>la</strong> privacy e<br />

del<strong>la</strong> libertà dei cittadini, due<br />

sostituti ai quali piaceva e piace<br />

<strong>la</strong> visibilità: a Montemurro<br />

a livello regionale (decine di<br />

interviste e di foto sui giornali<br />

locali); a Woodcock a livello<br />

nazionale ed internazionale. La<br />

prima causa del<strong>la</strong> disinvoltura<br />

di questi due sostituti, del maturare<br />

del<strong>la</strong> guerra in Procura,<br />

dello scontro tra <strong>la</strong> Procura di<br />

Potenza e tutto il ceto forense<br />

di Basilicata, dello scontro tra<br />

<strong>la</strong> Procura e l’Arma dei Carabinieri<br />

e di un velleitario scontro<br />

con <strong>la</strong> Procura Generale<br />

(un atteggiamento di costante<br />

insofferenza al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />

dell’ufficio di procura generale<br />

sovraordinato, tre fronti<br />

di scontro con l’esterno e uno<br />

all’interno, una cosa pazzesca<br />

che il PG segna<strong>la</strong> da più di due<br />

anni) è <strong>la</strong> inadeguatezza del<br />

Procuratore Ga<strong>la</strong>nte sul piano<br />

del<strong>la</strong> direzione dell’ufficio,<br />

inadeguatezza che si è artico<strong>la</strong>ta<br />

variamente sia con <strong>la</strong> inconcludenza<br />

sul piano del<strong>la</strong> direzione<br />

e del<strong>la</strong> organizzazione<br />

(il PG ha fatto l’esempio delle<br />

prescrizioni) sia con <strong>la</strong> scarsa<br />

(o inesistente) personalità nei<br />

confronti di quei due sostituti<br />

e anche di qualche altro, <strong>la</strong> storia<br />

è lunga (si veda quel che si<br />

dirà in re<strong>la</strong>zione ad altri procedimenti,<br />

per es. Savoia, tanto<br />

per dirne uno) sia infine con <strong>la</strong><br />

scarsa presenza fisica (quando<br />

NO ALLA<br />

PRIVATIZZAZIONE<br />

DELL’ACQUA<br />

Il recente <strong>De</strong>creto Legge<br />

25 giugno 2008,<br />

n. 112 - convertito in<br />

Legge 6 agosto 2008,<br />

n. 133, all’art 23bis, nel<strong>la</strong><br />

parte re<strong>la</strong>tiva alle liberalizzazioni<br />

in tema di servizi<br />

pubblici locali a rilevanza<br />

economica ha di fatto reso<br />

possibile una generale privatizzazione<br />

da parte degli<br />

enti locali, ed in partico<strong>la</strong>re<br />

dei comuni, di tutti i<br />

servizi pubblici, compreso<br />

quelli re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> gestione<br />

idrica. Il rischio diretto è<br />

evidentemente quello di<br />

una privatizzazione generalizzata<br />

dell’acqua,<br />

attraverso l’affidamento a<br />

società private, che quindi<br />

<strong>sono</strong> soggette all’economia<br />

di mercato ed al<strong>la</strong> logica<br />

del profitto, con tutte<br />

le conseguenze del caso<br />

in materia di liberalizzazione<br />

delle tariffe e dei rischi<br />

delle crisi d’impresa.<br />

L’Italia, soprattutto in alcune<br />

regioni del sud, è un<br />

paese a risorse idriche limitate<br />

anche in virtù del<strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione residente, ed<br />

una generale liberalizzazione<br />

in materia ci sembra<br />

a dir poco assurda, tenuto<br />

conto che <strong>sono</strong> evidenti<br />

i rischi inerenti al<strong>la</strong> compromissione<br />

di un sacrosanto<br />

diritto del<strong>la</strong> persona,<br />

quale quello all’acqua. Il<br />

principio rego<strong>la</strong>tore del<strong>la</strong><br />

materia, dovrebbe, infatti,<br />

partire da un presupposto<br />

imprescindibile: “l’acqua è<br />

un bene di tutti”. Ma come<br />

fonte esauribile ed in esaurimento,<br />

<strong>la</strong> sua erogazione<br />

dev’essere governata, e <strong>la</strong><br />

soluzione di affidarne <strong>la</strong><br />

gestione al<strong>la</strong> mercè dell’economia<br />

di mercato ci<br />

sembra un rimedio a dir<br />

poco sbagliato.<br />

di Giovanni D’Agata<br />

c’è spesso i giorni pari tranne<br />

il sabato v. re<strong>la</strong>zione prot<br />

2441 del 26.3.07, All. 1 Ga<strong>la</strong>nte<br />

<strong>la</strong>vora a porta chiusa e alle<br />

13 13,30 va via; abita in campagna<br />

a 125 km; cura molto <strong>la</strong><br />

caccia e <strong>la</strong> sua azienda agrico<strong>la</strong>.<br />

Meno male che ci veniva<br />

poco perché l’auto di Ufficio<br />

doveva fare 125 X 4 = 500 km<br />

ogni volta). Tant’è, per fare un<br />

esempio tra i più recenti, che,<br />

del caso Savoia, Ga<strong>la</strong>nte non<br />

sapeva niente e tant’è che <strong>la</strong><br />

stampa è arrivata a denunziare<br />

che il sostituto Woodcock<br />

si era creato una sorta di una<br />

procura nel<strong>la</strong> procura, una<br />

specie di enc<strong>la</strong>ve di fedelissimi<br />

fatta di vigili urbani e polizia<br />

stradale impenetrabile a<br />

tutto il resto del<strong>la</strong> Procura. Ma<br />

andiamo ai fatti. I fatti significativi<br />

di questa misce<strong>la</strong> composta<br />

dal<strong>la</strong> inadeguatezza di<br />

Ga<strong>la</strong>nte e dal<strong>la</strong> disinvoltura di<br />

questi due sostituti Woodcock<br />

e Montemurro (e per quanto<br />

riguarda <strong>la</strong> vicenda Panio, di<br />

cui si parlerà, anche del<strong>la</strong> sostituta<br />

Genovese seppure in<br />

minor parte) (poi ovviamente<br />

c’è un GIP che decide sulle richieste<br />

ma il PG non può nominare<br />

il nome di Dio invano<br />

perché Iannuzzi è del<strong>la</strong> giudicante!)<br />

<strong>sono</strong> gli scontri su tre<br />

fronti:<br />

SCONTRI SU TRE FRONTI<br />

1 - Lo scontro con gli avvocati<br />

di tutta <strong>la</strong> regione (30 giorni<br />

di sciopero al<strong>la</strong> fine del 2004)<br />

e anche a livello nazionale<br />

(Unione delle Camere Penali<br />

Italiane), scontro che tuttora<br />

permane.<br />

2 - Lo scontro con l’Arma dei<br />

Carabinieri a livello regionale,<br />

al punto che il Generale comandante<br />

del<strong>la</strong> Regione CC Basilicata<br />

presenta un lungo esposto<br />

contro <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />

(fatto assolutamente inusitato,<br />

probabilmente unico nel<br />

suo genere);<br />

3 - La ostentazione di un contrasto<br />

con <strong>la</strong> Procura Generale,<br />

rea di fare (nota bene, peraltro,<br />

non motu proprio, ma su<br />

denunzie e istanze) il suo dovere<br />

di vigi<strong>la</strong>nza su un ufficio<br />

sott’ordinato.<br />

(quanto affermato è stato, c<strong>la</strong>morosamente,<br />

smentito dall’inchiesta<br />

Toghe Lucane in<br />

cui, tra l’altro, è emerso che<br />

erano proprio Tufano ed il<br />

suo sostituto Bonomi ad organizzare<br />

false testimonianze<br />

e dichiarazioni dei carabinieri<br />

– generali e non – con il palese<br />

scopo di delegittimare e nuocere<br />

all’operato dei magistrati<br />

Woodcock, Montemurro, Iannuzzi<br />

ed altri.; ndr)<br />

LA MAXI OPERAZIONE IENA 2<br />

La rottura sui vari fronti comincia<br />

con <strong>la</strong> cosiddetta maxi-operazione<br />

Iena 2 e in partico<strong>la</strong>re<br />

con l’arresto dell’Avv. Piervito<br />

Bardi, presidente del<strong>la</strong> Camera<br />

penale di Basilicata, per concorso<br />

esterno in associazione<br />

mafiosa, soggetto scarcerato<br />

poco dopo per difetto dei gravi<br />

indizi di colpevolezza, anche<br />

in re<strong>la</strong>zione ad ipotesi subordinate<br />

di favoreggiamento, a<br />

seguito di provvedimento del<br />

tribunale del riesame e di conferma<br />

del<strong>la</strong> Cassazione.<br />

La cattura del Bardi fu foto-<br />

grafata! Bardí aveva ricevuto <strong>la</strong><br />

telefonata di un suo cliente (un<br />

delinquente vero): avvocato,<br />

qui tutti stanno ricevendo avviso<br />

di fine indagine, perché io<br />

no? E Bardi risponde: perché, se<br />

è così, probabilmente per te c’è<br />

<strong>la</strong> cattura. Tutto qui.<br />

Questa cosa “diventa concorso<br />

esterno in associazione mafiosa”.<br />

In poco tempo, furono<br />

scarcerate 43 persone (Bardi<br />

compreso, per il quale Riesame<br />

e Cassazione dissero “ma qui<br />

non c’è niente”). Solo in uno o<br />

due casi per mancanza di esigenze<br />

caute<strong>la</strong>ri; in 17 o 19 casi<br />

per mancanza fisica del<strong>la</strong> motivazione<br />

sia nel<strong>la</strong> richiesta del<br />

PM che nell’ordinanza del GIP<br />

(Iannuzzi) fatta col copia incol<strong>la</strong><br />

del cd rom del<strong>la</strong> richiesta; in<br />

tutti gli altri casi per mancanza<br />

dei gravi indizi di colpevolezza.<br />

Tutto questo sollevò e ha<br />

continuato a sollevare una forte<br />

reazione contro <strong>la</strong> Procura<br />

del<strong>la</strong> Repubblica e in partico<strong>la</strong>re<br />

contro coloro che avevano<br />

firmato <strong>la</strong> richiesta (Ga<strong>la</strong>nte,<br />

Montemurro e Woodcock),<br />

reazione accentuata da alcuni<br />

atteggiamenti a dir poco arroganti<br />

di costoro. Se ne dà qualche<br />

esempio. Essi, nel chiedere<br />

l’archiviazione per il deputato<br />

Gianfranco B<strong>la</strong>si, che all’inizio<br />

volevano addirittura catturare,<br />

tant’è che fu chiesta autorizzazione<br />

al<strong>la</strong> Camera, usano <strong>la</strong><br />

seguente motivazione: “Malgrado<br />

<strong>la</strong> presenza di elementi<br />

accusatori seri, non scalfiti dal<strong>la</strong><br />

risibile linea difensiva adottata<br />

dall’indagato... (l’indagato, che<br />

>> continua a pagina 3<br />

Concessionario, Distributore Pezzi di Ricambio, Centro riparazione Peugeot<br />

Via dell’ Artigianato, 10 (Zona PAIP) - 75100 Matera Tel. 0835 388666 - Fax 0835 388674<br />

E-mail : lionservice@tiscali.it www.lionservice.peugeot.it


Sabato 04 ottobre 2008 IL RESTO 3<br />

L’altra storia<br />

>> segue da pagina 2<br />

B e t t y W i l l i a m s e R i g o b e r t a M e n c h ù Tu m<br />

di Carmine Grillo<br />

. . . L E D E L E G I T T I M A Z I O N I E L E T R A M E C O N A L C U N I M E M B R I D E L C S M<br />

attività d’indagine avevano accertato<br />

essere in stretto rapporto<br />

con un noto esponente del<strong>la</strong> criminalità<br />

organizzata potentina,<br />

aveva ammesso di aver avuto<br />

le frequentazioni contestategli<br />

precisando, però, di aver agito<br />

con il fine nascosto di convertire<br />

il suo interlocutore, essendo<br />

egli – l’indagato – portatore di<br />

una solida fede cristiana; ndr).<br />

PER l’ON. LUONGO MANCANO<br />

GRAVI INDIZI<br />

Il Montemurro, nel corso di<br />

una trionfale intervista resa a<br />

un giornale dopo <strong>la</strong> retata, ebbe<br />

ad affermare: “… non abbiamo<br />

chiesto l’arresto anche dell’On.<br />

Luongo solo perché mancano<br />

gravi indizi...”. La posizione<br />

dell’On. Antonio Luongo sarebbe<br />

stata successivamente archiviata.<br />

Nel corso di analoghe<br />

interviste il dott. Montemurro<br />

ritiene che con Iena 2 sia stata<br />

individuata <strong>la</strong> “quinta mafia<br />

italiana” che (ha l’ardire di dichiarare)<br />

procuratori generali e<br />

prefetti avevano sempre negato.<br />

Su questo Iena 2, sia lui che<br />

Ga<strong>la</strong>nte hanno gonfiato in sedi<br />

varie poi, come detto, c’è stata<br />

una maxi-archiviazione. Ma i<br />

flop, per i quali <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />

Repubblica si scontra con il dissenso<br />

generale, non <strong>sono</strong> costituiti<br />

so<strong>la</strong>mente da questo.<br />

IL PG NON PUO’ NOMINARLO, AL-<br />

TRIMENTI MENDITTO (CSM) e MD<br />

(Magistratura <strong>De</strong>mocratica)…<br />

E questo dipende dal<strong>la</strong> inadeguatezza<br />

del Capo e qui si dovrebbe<br />

par<strong>la</strong>re del GIP... ma il<br />

PG non può neppure nominarlo<br />

altrimenti Menditto e MD...<br />

Si ricorda, a mo’ di esempio,<br />

<strong>la</strong> c<strong>la</strong>morosa cattura di Pesso<strong>la</strong>no<br />

Nico<strong>la</strong>, uno dei più grossi<br />

“Siamo tutti sul<strong>la</strong> stessa barca…”<br />

è lo slogan che ha<br />

condotto nel<strong>la</strong> città dei<br />

Sassi i Premi Nobel per <strong>la</strong><br />

Pace, l’ir<strong>la</strong>ndese Betty Williams<br />

già di casa in Basilicata e <strong>la</strong> guatemaltèca<br />

Rigoberta Menchù<br />

Tum, vari rappresentanti di organizzazioni<br />

internazionali (sul<br />

fronte del<strong>la</strong> solidarietà e del<strong>la</strong><br />

pace) e di confessioni religiose<br />

(del Da<strong>la</strong>i Lama) per incontra-<br />

industriali lucani, scarcerato<br />

dopo poco per <strong>la</strong> quasi totale<br />

inconsistenza delle accuse; gli<br />

arresti domiciliari del generale<br />

Or<strong>la</strong>ndo, altissimo ufficiale<br />

dei Carabinieri e attuale<br />

vice capo del SISDE, procedimento<br />

inviato a Roma per<br />

competenza e ivi archiviato,<br />

l’archiviazione a Como del<br />

procedimento Savoia ivi inviato,<br />

l’archiviazione a Roma<br />

del procedimento a carico di<br />

Salvatore Sottile per <strong>la</strong> concussione<br />

sessuale in danno<br />

del<strong>la</strong> Gregoraci intercettazioni<br />

che lo riguardano finiscono<br />

un anno prima; Woodcock<br />

non iscrive e non stralcia per<br />

mandare a Roma; mantiene<br />

<strong>la</strong> cosa nel calderone Savoia e<br />

poi fa catturare l’incensurato e<br />

subito dopo trasmettere le carte<br />

a Roma che archivia); l’archiviazione<br />

sempre a Roma<br />

del procedimento a carico dei<br />

fratelli Gargani Angelo e Giuseppe<br />

ecc.<br />

WOODCOCK “E’ UN PERICO-<br />

LO PUBBLICO”<br />

E così, per esempio, Woodcock<br />

nel 2002 chiese l’autorizzazione<br />

al par<strong>la</strong>mento per <strong>la</strong> cattura<br />

di due deputati, Angelo Sanza<br />

e Antonio Luongo. Se fosse dipeso<br />

da lui, questi due signori<br />

dovevano finire in galera. Ma<br />

<strong>la</strong> cosa è finita in una bol<strong>la</strong> di<br />

sapone. Nel 2003 indagò sul<br />

gen. (a 5 stelle) Bellini, comandante<br />

generale dell’Arma dei<br />

Carabinieri, Sergio D’Antoni,<br />

Franco Marini, ora presidente<br />

del Senato, F<strong>la</strong>vio Briatore,<br />

Tony Renis, Anna La Rosa, direttrice<br />

dei servizi par<strong>la</strong>mentari<br />

del<strong>la</strong> RAI, On. Gasparri<br />

e chiese <strong>la</strong> cattura di Tony<br />

Renis e gli arresti domiciliari<br />

re le sco<strong>la</strong>resche di vari ordini<br />

e grado e par<strong>la</strong>re di Pace,<br />

uguaglianza e <strong>giustizia</strong>. E di<br />

un mondo democratico libero<br />

da violenze di natura fisica,<br />

economica, culturale, religiosa,<br />

sessuale, ambientale… E<br />

ribadire ufficialmente, in sede<br />

di Tavo<strong>la</strong> rotonda, l’operatività<br />

de “La Città del<strong>la</strong> Pace per i<br />

Bambini in Basilicata” destinataria<br />

già dal novembre 2007<br />

di un finanziamento da parte<br />

del<strong>la</strong> Regione Basilicata di 4,5<br />

milioni di euro, come sottolineato<br />

(“con orgoglio”) dal<br />

di Anna La Rosa, Mauro Ferri,<br />

Vincenzo Baldassarre... Il<br />

GIP Romaniello disse di no e<br />

mandò tutto a Roma per incompetenza<br />

territoriale. Non<br />

consta che qualcuno sia stato<br />

catturato né processato!<br />

Ga<strong>la</strong>nte non sa e non vede<br />

niente, in tre anni ha fatto<br />

fare 129 anni di intercettazioni<br />

telefoniche per quasi<br />

13 miliardi di lire, sicché<br />

<strong>sono</strong> stati intercettati perfino<br />

i Carabinieri (capo di<br />

stato maggiore e comandante<br />

provinciale), un sostituto<br />

procuratore generale (senza<br />

alcuna iscrizione a REGE e<br />

perfino il sostituto Montemurro<br />

(Woodcock, a furia di<br />

intercettare tutto e tutti, ha<br />

intercettato persino il compagno)<br />

mentre faceva una<br />

raccomandazione di un suo<br />

protetto al comandante provinciale<br />

dei vigili del fuoco<br />

intercettato da Woodcock e<br />

poi catturato. Woodcock ha<br />

intercettato i colloqui tra gli<br />

indagati e i loro difensori<br />

(Ga<strong>la</strong>nte sempre ignaro) col<br />

trucco di sospendere l’interrogatorio<br />

e farli accomodare<br />

in una stanza predisposta<br />

con le “cimici”, per il che tale<br />

sostituto è sottoposto a procedimento<br />

disciplinare. Tutti<br />

questi episodi fecero esplodere<br />

gli avvocati, tant’è che,<br />

al<strong>la</strong> inaugurazione dell’anno<br />

giudiziario 2005, il rappresentante<br />

del CNF apostrofò<br />

in maniera durissima <strong>la</strong> Procura<br />

di Potenza. Per questo<br />

fatto e per l’uso disinvolto e<br />

spregiudicato delle richieste<br />

di misure caute<strong>la</strong>ri (vero è<br />

che decide il GIP ...e questo<br />

è un aspetto che coinvolge<br />

il giudicante, per cui il PG<br />

LA CITTA’ DELLA PACE IN BASILICATA<br />

Presidente Vito <strong>De</strong> Filippo.<br />

E dare luogo, nel<strong>la</strong> seconda<br />

giornata del<strong>la</strong> manifestazione,<br />

proprio a Terzo Cavone<br />

di Scanzano Jonico – terra di<br />

protesta popo<strong>la</strong>re prima, contro<br />

il decreto governativo 314<br />

del novembre 2003 che voleva<br />

istituire il sito unico nazionale<br />

per il deposito di scorie<br />

radioattive, e di proposta poi<br />

del<strong>la</strong> città del<strong>la</strong> Pace, <strong>la</strong>nciata<br />

da Betty Williams – al<strong>la</strong> Benedizione<br />

del<strong>la</strong> Terra sul<strong>la</strong> quale<br />

sorgerà uno dei due poli del<br />

megaprogetto. L’altro, è quel-<br />

si astiene dal fare considerazioni<br />

su di lui se no ANM si<br />

incazza col PG ...ma non si<br />

incazza con il presidente del<strong>la</strong><br />

corte che non sente., non<br />

vede... e non fa niente).<br />

TUFANO: “Cosa avrei dovuto<br />

fare, insabbiare”?<br />

La verità è che c’è un grande<br />

clima di protesta, perché <strong>la</strong> libertà<br />

di innocenti a Potenza è<br />

a rischio, tant’è che il riesame<br />

ha accolto anche il 60 70% dei<br />

ricorsi; nel 2005 il 70%! E <strong>la</strong><br />

Corte di Appello è arrivata a<br />

liquidare quasi un miliardo e<br />

mezzo di lire per ingiusta detenzione<br />

in un anno nonostante<br />

<strong>la</strong> sua notoria “avarizia” in<br />

materia. Questo modus operandi<br />

di Ga<strong>la</strong>nte, Montemurro<br />

e Woodcock ha provocato<br />

una reazione vibrata del<strong>la</strong><br />

comunità socio economica e<br />

politica, ha provocato il famoso<br />

libro bianco degli avvocati,<br />

ha provocato trenta giorni di<br />

sciopero di tutti gli avvocati<br />

del<strong>la</strong> regione e <strong>la</strong> protesta<br />

delle Camere penali italiane.<br />

A tutto questo e in partico<strong>la</strong>re<br />

al libro bianco Ga<strong>la</strong>nte reagì<br />

con una nota violenta, piena<br />

di espressioni sprezzanti, incontinenti<br />

e gratuitamente offensive<br />

(per questo fatto pende<br />

procedimento disciplinare)<br />

e <strong>la</strong> mandò a tutta l’Italia e<br />

perfino all’Ansa e fu così che<br />

lui, Montemurro e Woodcock<br />

ruppero con tutti gli avvocati<br />

e lo scontro permane tuttora,<br />

perché <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse forense lucana<br />

aspetta decisioni da Roma<br />

da oltre due anni, lo ribadisce<br />

in ogni occasione e lo ha fatto<br />

anche da ultimo con il documento<br />

del 12.3.07. E questo<br />

è lo scontro con gli avvocati.<br />

lo di Sant’Arcangelo, nel potentino,<br />

presso l’ex monastero<br />

(tirato a lucido) di Santa Maria<br />

d’Orsoleo. “La Città del<strong>la</strong><br />

Pace” al<strong>la</strong>rgata ad altri comuni<br />

- è stato sottolineato durante<br />

<strong>la</strong> Conferenza - accoglierà i<br />

bambini provenienti dai paesi<br />

martoriati dalle guerre, dai<br />

vari conflitti sociali e dalle povertà,<br />

e vedrà “La Basilicata<br />

come terra di pace e di solidarietà”.<br />

Un progetto, questo,<br />

“finalizzato al<strong>la</strong> formazione<br />

>> continua a pagina 4<br />

Poi c’è lo scontro (chiamiamolo<br />

così) con <strong>la</strong> Procura Generale.<br />

E’ una linea velleitaria di scontro.<br />

Non sopportano che il PG<br />

mandi a Roma le sue re<strong>la</strong>zioni.<br />

Ma se gli avvocati gli fanno il<br />

libro bianco, se il CC li denunziano,<br />

se i difensori e i cittadini<br />

presentano esposti contro di<br />

loro, se, nel caso Savoia, vengo<br />

sollecitato da richieste di<br />

Rognoni, dell’Ispettorato e del<br />

Comitato di presidenza del<br />

CSM, che cosa avrei dovuto<br />

fare? Insabbiare?<br />

LA LETTERA DI TUFANO AL<br />

CONSIGLIERE BERRUTI (CSM)<br />

Un’ulteriore nota indirizzata al<br />

Cons. Berruti, rinvenuta tra i<br />

file contenuti nel PC sequestrato<br />

al dr. Tufano, contiene riferimenti<br />

al Cons. Menditto ed a<br />

movimenti in essere nel<strong>la</strong> magistratura<br />

re<strong>la</strong>tivi alle vicende<br />

che riguardano <strong>la</strong> Procura di<br />

Potenza ed in partico<strong>la</strong>re Ga<strong>la</strong>nte,<br />

Woodcock e Montemurro<br />

(ancora una volta sintomatica<br />

è <strong>la</strong> “familiarità” di rapporti<br />

con componenti del Consiglio<br />

Superiore del<strong>la</strong> Magistratura).<br />

“Carissimo Pino,<br />

mi vedo costretto a scriverti<br />

perché ho saputo che si <strong>sono</strong><br />

riuniti a Salerno, venerdì 1°<br />

giugno, quelli di MD (Pepino,<br />

Menditto ed altri) e c’era<br />

anche Riviezzo. Al margine<br />

di questa riunione, interpel<strong>la</strong>to<br />

da colleghi, il Menditto ha<br />

detto che sta continuando a<br />

frequentare con una certa assiduità<br />

il CSM e <strong>la</strong> sua corrente<br />

e ha sostanzialmente afferma-<br />

Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />

to che Tufano avrebbe promosso<br />

le sue iniziative unicamente con<br />

finalità ritorsive contro Woodcock,<br />

Iannuzzi e Pavese, soggiungendo,<br />

in maniera sibillina, che tutto l’operato<br />

di Tufano è stato in funzione di<br />

“coprire” altarini, non meglio precisati.<br />

Mentre erano in corso queste<br />

chiacchiere, al Menditto e al suo interlocutore<br />

si è avvicinato Pepino,<br />

che ha rimproverato al Menditto<br />

di par<strong>la</strong>re sempre troppo. Si capiva<br />

che, “una volta definite alcune posizioni<br />

sub giudice”, MD tenderebbe<br />

a “barattare” <strong>la</strong> mancata adozione<br />

di iniziative contro Tufano con <strong>la</strong><br />

chiusura di azioni pregiudizievoli<br />

a Woodcock, Pavese e Iannuzzi.<br />

Tutto questo si va ad aggiungere al<br />

massacro mediatico al quale <strong>sono</strong><br />

stato di recente esposto con <strong>la</strong> studiata<br />

e strategica pubblicazione di<br />

atti segreti, un massacro che è cominciato<br />

con <strong>la</strong> trasmissione “<strong>Chi</strong><br />

l’ha visto?” di Federica Sciarelli in<br />

data 5.3.07. Poiché <strong>sono</strong> un P.G. che<br />

finora non ha fatto altro che il suo<br />

dovere, ho inviato in data 5.6.07,<br />

essendo colma <strong>la</strong> misura, il fax che<br />

ti allego in copia. Unisco significativo<br />

materiale, che si connota di<br />

tutta <strong>la</strong> sua valenza al<strong>la</strong> luce delle<br />

foto, come si evince apertamente<br />

dall’articolo di stampa intito<strong>la</strong>to “<strong>la</strong><br />

vendetta dei paparazzi”. I fatti si<br />

commentano da soli! E questo non<br />

sfuggirà al<strong>la</strong> tua illuminata intelligenza.<br />

Cordiali saluti.<br />

Enzo Tufano”.......<br />

<strong>È</strong> proprio vero, Ecc.mo PG Dr. Vincenzo<br />

Tufano, i fatti si commentano<br />

da soli ed anche le lettere, commenti,<br />

telefonate, le dichiarazioni, le<br />

mancate avocazioni ed i capi d’imputazione.<br />

Sarebbe il caso di tenerne<br />

opportuno e debito conto. (ndr)<br />

Nel<strong>la</strong> foto Premi Nobel Betty Williams e Rigoberta Menchù Tum


Sabato 04 ottobre 2008 IL RESTO 4<br />

Bianca Novelli<br />

L’altra storia<br />

OMICIDIO DI LUCA E MARIROSA<br />

Le quattro perizie disposte dal Dr. Autera<br />

Quando il capitano<br />

Salvino Paternò, Comandante<br />

del<strong>la</strong> Compagnia<br />

di Policoro, si<br />

imbattè nel caso dei “fidanzatini<br />

di Policoro” (Luca e Marirosa<br />

trovati senza vita nel<strong>la</strong> stanza<br />

da bagno il 23 marzo del 1988)<br />

si accorse subito che le indagini<br />

sino ad allora svolte erano state<br />

condotte con estrema approssimazione.<br />

Nel corso degli eventi<br />

successivi al suo interessamento<br />

ebbe a formarsi un’idea ben<br />

più precisa e, purtroppo, grave<br />

di tanta inspiegabile (apparentemente)<br />

approssimazione.<br />

Riportiamo alcuni stralci delle<br />

dichiarazioni rese dall’Ufficiale<br />

(oggi colonnello) al Dr. Luigi de<br />

<strong>Magistris</strong> nell’ambito del procedimento<br />

“Toghe Lucane”. Non<br />

abbiamo le risposte agli interrogativi<br />

che pone il Colonnello<br />

Paternò al<strong>la</strong> ricerca di spiegazioni<br />

circa il comportamento<br />

del magistrato Dr. Vincenzo<br />

Autera che, con le sue decisioni,<br />

ostacolò di fatto ogni tentativo<br />

di giungere ad una qualche attendibile<br />

ricostruzione dei fatti,<br />

delle circostanze e delle testimonianze<br />

di quanti erano a vario<br />

titolo coinvolti nel<strong>la</strong> tragica<br />

vicenda umana dei due ragazzi<br />

di Policoro. Forse potrà giungere<br />

ad una qualche comprensibile<br />

verità, l’inchiesta che è stata<br />

incardinata presso <strong>la</strong> Procura<br />

di Salerno e che vede il citato<br />

magistrato imputato per favo-<br />

reggiamento. Paternò: “… non<br />

lo so, se serve una mano per<br />

interrogare VALECCE, perché<br />

insomma un consulente tecnico<br />

che arriva a fare una cosa<br />

del genere (perizia accertata<br />

come falsa), un motivo sotto ci<br />

deve essere! Il Dottore Autera<br />

disse: No, non é necessario,<br />

ho disposto una nuova consulenza<br />

tecnica, ho dato l’incarico<br />

al professore STRADA e<br />

quindi per il momento aspettiamo<br />

l’esito di questa consulenza<br />

tecnica, non ci muoviamo.<br />

Il professore STRADA fa<br />

<strong>la</strong> sua consulenza, conclude<br />

con l’ipotesi sempre di morte<br />

accidentale dovuta ad avvelenamento<br />

da monossido di<br />

carbonio. Ora, io non <strong>sono</strong> un<br />

criminologo o un esperto, però<br />

insomma a me, ad intuito sbirresco,<br />

era una cosa che... cioè<br />

praticamente che non aveva<br />

senso… Il Dott. Strada concluse<br />

<strong>la</strong> sua perizia con quello che<br />

apparve subito come un altro e<br />

forse ancor più c<strong>la</strong>moroso “errore”<br />

peritale: morte per monossido<br />

di carbonio. Continua<br />

Paternò: “…E a questo punto<br />

insomma, vado dal dottore<br />

Autera e gli dico: Allora, l’avvelenamento<br />

da monossido di<br />

carbonio non regge e qua c’è <strong>la</strong><br />

dichiarazione del<strong>la</strong> Giannotta<br />

(madre di Marirosa, ndr), <strong>la</strong><br />

porta era aperta e d’altronde<br />

lo stesso professore STRADA<br />

che si é preso tutti gli atti, basta<br />

che leggeva il verbale del<strong>la</strong><br />

Giannotta reso nell’88, a pochi<br />

giorni dall’evento, se ne sa-<br />

rebbe potuto rendere conto. Io<br />

continuo a sostenere che per<br />

me é un evento omicidiario,<br />

che andrebbe approfondito, io<br />

Le chiedo <strong>la</strong> delega per le attività<br />

investigative”. Il dottore<br />

Autera a questo punto decise<br />

di fare una nuova consulenza<br />

tecnica”. Il racconto del Col.<br />

Paternò, a questo punto viene<br />

interrotto dal<strong>la</strong> domanda dell’Ufficiale<br />

di PG: “La terza consulenza”?<br />

“La terza, <strong>la</strong> terza...”<br />

è <strong>la</strong> risposta perentoria del Colonnello.<br />

Dott. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>:<br />

“delega voi”? Paternò Salvino:<br />

“No, delega ancora niente”.<br />

Il terzo incarico peritale, il Dr.<br />

Vincenzo Autera lo conferì al<br />

Prof. Umani Ronchi di Roma.<br />

<strong>De</strong>l<strong>la</strong> sua perizia Salvino Paternò<br />

riferisce: “…il professore<br />

Umani Ronchi, io partecipai<br />

a questa riesumazione, individuò<br />

nel<strong>la</strong> regione occipitale<br />

del<strong>la</strong> ragazza una ferita <strong>la</strong>cero<br />

contusa di sette centimetri di<br />

lunghezza. Quindi una notevole<br />

fuoriuscita di sangue c’era<br />

stata per quel caso. E quindi<br />

loro conclusero che non c’erano<br />

elementi per escludere il<br />

duplice omicidio, ma c’erano<br />

elementi per escludere qualunque<br />

morte accidentale.<br />

Ecco, a questo punto, finalmente,<br />

chiedo <strong>la</strong> delega per<br />

le indagini... di aprire un caso<br />

per omicidio. Sennonché viene<br />

disposta una nuova consulenza<br />

tecnica, quel<strong>la</strong> al professore<br />

dottor Lattarulo, il quale conclude<br />

nuovamente per morte<br />

per elettrocuzione”. Nel<strong>la</strong><br />

Non “Siamo tutti sul<strong>la</strong> stessa barca…”<br />

“fredda” trascrizione presente<br />

in atti, non è dato di cogliere il<br />

tono del<strong>la</strong> voce né l’espressione<br />

del viso del<strong>la</strong> domanda-replica<br />

del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>: “La delega<br />

non ve l’ha data ancora?”.<br />

<strong>È</strong> facile immaginare il sussulto<br />

con cui <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> avrà posto<br />

<strong>la</strong> domanda, lo stesso sussulto<br />

che qualsiasi persona di buon<br />

senso e normali funzioni cerebrali<br />

avrà provato nel leggere<br />

questo assurdo resoconto. Risponde<br />

Paternò Salvino: “No.<br />

Morte per elettrocuzione”. La<br />

delega il Colonnello Paternò<br />

non <strong>la</strong> ebbe mai. Né l’hanno<br />

avuta i carabinieri di Policoro<br />

al<strong>la</strong> riapertura del caso re<strong>la</strong>tivo<br />

al duplice omicidio di Luca<br />

e Marirosa nel<strong>la</strong> primavera del<br />

2008. Ma anche questa volta,<br />

singo<strong>la</strong>rmente, al<strong>la</strong> richiesta<br />

di una nuova e completa perizia<br />

autoptica e radiografica<br />

avanzata dal<strong>la</strong> madre di Luca<br />

<strong>la</strong> Procura di Matera ha risposto<br />

senza rispondere. La D.ssa<br />

<strong>De</strong>fraia ed il Dr. <strong>Chi</strong>eco hanno<br />

trasmesso gli atti all’Unità Analisi<br />

Crimine Violento di Roma.<br />

<strong>Chi</strong>edendo loro se ritengono<br />

opportuno, ai fini dell’indagine,<br />

eseguire gli esami richiesti.<br />

Una scelta propria dei tito<strong>la</strong>ri<br />

delle indagini demandata ad<br />

un organismo che, solitamente,<br />

le indagini le esegue. E su<br />

questa richiesta di valutazione<br />

si <strong>sono</strong> consumati altri sei mesi<br />

di inoperosità. Cosa impedisce<br />

di procedere, finalmente, ad accertare<br />

le responsabilità in questo<br />

efferato, duplice omicidio?<br />

Come essere Ambasciatori di Pace?<br />

di Carmine Grillo<br />

Non “Siamo tutti sul<strong>la</strong><br />

stessa barca…”.<br />

E’ rimasto vuoto il<br />

posto riservato al<br />

Rappresentante del<strong>la</strong> Città di<br />

Matera al<strong>la</strong> Conferenza-Tavo<strong>la</strong><br />

rotonda con i Premi Nobel<br />

per <strong>la</strong> Pace e gli studenti, presso<br />

il cineteatro ‘Duni’. Il bisbiglio<br />

di un presente suggeriva<br />

l’eventuale partecipazione di<br />

un esponente di minoranza<br />

dell’Assise comunale, pur di<br />

rappresentare <strong>la</strong> Comunità<br />

ospitante. E poi, <strong>la</strong> chiamano<br />

Pace, armonia, confronto dialettico,<br />

esempio per i giovani.<br />

Pluralismo. Accoglienza. Solidarietà.<br />

Con qualche dolce<br />

passaggio di buona Retorica.<br />

Tant’è. La politica per certi<br />

aspetti è fatta di cose curiose,<br />

anche di scenografie indubbiamente.<br />

Con i protagonisti<br />

che prendono tutto il campo.<br />

Non è dato di capire tutto a<br />

tutti, forse. Al<strong>la</strong> conferenza,<br />

di osservazioni, domande, riflessioni<br />

non ne <strong>sono</strong> mancate.<br />

Anzi, ce ne <strong>sono</strong> state anche di<br />

molto forti. Una giovane studentessa<br />

di Sant’Arcangelo ha<br />

chiesto: “Come essere Ambasciatori<br />

del<strong>la</strong> Pace in un mondo<br />

di violenza?”. Per <strong>la</strong> Nobel<br />

>> segue da pagina 3<br />

negli ambiti dell’educazione<br />

al<strong>la</strong> pace, delle energie rinnovabili<br />

e del<strong>la</strong> ricerca scientifica”<br />

con il coinvolgimento degli Enti<br />

Locali lucani (le due Provincie<br />

e diversi Comuni), di vari Organismi<br />

ed associazioni; non<br />

solo, anche di partners privati<br />

e di respiro internazionale. Entro<br />

<strong>la</strong> fine dell’anno è prevista<br />

l’istituzione di una Fondazione.<br />

Nel<strong>la</strong> città materana, in un contesto<br />

di eventi negli eventi (da<br />

Orizzonti Lucani-Festa del gusto<br />

meridiano a Women’s Fiction Festival…),<br />

<strong>sono</strong> approdate varie<br />

rappresentanze. Dalle figure<br />

politico-istituzionali lucane, agli<br />

Rigoberta Menchù Tum: “Abbiamo<br />

consentito che i conflitti<br />

vengano risolti con le armi e<br />

non con il confronto. Anche <strong>la</strong><br />

guerra è un affare; c’è il culto<br />

delle armi. Abbiamo bisogno di<br />

un codice, di rafforzare il ruolo<br />

delle Nazioni Unite; creare<br />

una società di col<strong>la</strong>borazione.<br />

Promuovere valori come l’Educazione,<br />

il Rispetto. Insegnare<br />

a piantare e a far crescere un<br />

albero”. A detta di Betty Williams<br />

“Per diventare ambasciatori<br />

di pace bisogna <strong>la</strong>vorare. In<br />

Italia, dovete dire a Berlusconi<br />

di operare per <strong>la</strong> Pace” con un<br />

pensiero altresì al<strong>la</strong> discarica<br />

nucleare che si voleva creare in<br />

Basilicata. Eppoi, sempre Williams<br />

in un passaggio dal sapore<br />

politico agrodolce ha ‘sbandato’<br />

<strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea: “Sono contenta<br />

che <strong>la</strong> Basilicata sia una regione<br />

non governata da Berlusconi”.<br />

Un pensiero un po’ a caduta<br />

libera che ha creato non poche<br />

perplessità in più persone. Per<br />

uno studente del liceo artistico<br />

di Matera bisogna “Costruire<br />

subito <strong>la</strong> Città del<strong>la</strong> Pace a<br />

Scanzano prima che succeda<br />

qualcosa”. Un’operatrice materana,<br />

di cooperativa sociale,<br />

nel suo intervento ha par<strong>la</strong>to<br />

di conflittualità a casa, a scuo<strong>la</strong>,<br />

con una critica al<strong>la</strong> stampa che<br />

par<strong>la</strong> più di conflitti e di vio-<br />

“Total <strong>De</strong>nial” per i Popoli di Buma e del Tibet<br />

La giornata materana si è conclusa con <strong>la</strong> proiezione del<br />

film “Total <strong>De</strong>nial” (Rifiuto totale) di Milena Kaneva, vincitore<br />

del premio “Vac<strong>la</strong>v Havel per i Diritti Umani” - Praga<br />

2006. Presente anche <strong>la</strong> regista (nata a Rousse in Bulgaria,<br />

dal 1987 vive in Italia) che ha sottolineato come il film<br />

è un Omaggio agli abitanti di vil<strong>la</strong>ggi del<strong>la</strong> giung<strong>la</strong> birmana<br />

che subiscono soprusi da parte di compagnie petrolifere<br />

e denunciano al tribunale americano i diritti umani vio<strong>la</strong>ti.<br />

Una storia che vede protagonista Ka Hsaw Wa, uno dei<br />

leader del movimento democratico studentesco in Birmania<br />

(Myanmar) nel 1988… La serata presso il cineteatro ‘Duni’,<br />

sede del<strong>la</strong> Conferenza-Tavo<strong>la</strong> rotonda, è stata dedicata<br />

“al Da<strong>la</strong>i Lama, a Aung Sang Suu Kyi Premio Nobel per <strong>la</strong><br />

Pace, detenuta illegalmente agli arresti domiciliari dal<strong>la</strong><br />

giunta birmana, ai Popoli di Buma e del Tibet”.<br />

studenti anche di Sant’Arcangelo,<br />

ai rappresentanti dei World<br />

Center of Compassion for <strong>Chi</strong>ldren<br />

International e Italia (di<br />

cui Betty Williams è <strong>la</strong> fondatrice<br />

e <strong>la</strong> Presidente Internazionale)<br />

che col<strong>la</strong>borano al progetto<br />

insieme al<strong>la</strong> Regione Basilicata,<br />

agli Ospiti internazionali tra<br />

cui Scott Ritter, già ispettore<br />

dell’ONU dal ’91 al ’97 (esperto<br />

di disarmo, non proliferazione<br />

degli armamenti e Medio<br />

Oriente), David Ives direttore<br />

“Albert Schweitzer Institute”<br />

e tanti altri “sostenitori del<strong>la</strong><br />

Città del<strong>la</strong> Pace di Betty”. Scott<br />

Ritter, già ufficiale dei marines,<br />

addestrato al<strong>la</strong> guerra appunto,<br />

ha sollecitato i giovani a divenire<br />

Ambasciatori del<strong>la</strong> Pace, Soldati<br />

del<strong>la</strong> Pace; diventare tutti<br />

persone di interesse… La mia<br />

generazione ha fallito. I giovani<br />

<strong>sono</strong> il futuro”. David Ives ha<br />

invitato a “Creare nuove realtà<br />

con <strong>la</strong> nuova filosofia del<strong>la</strong> Riverenza<br />

per <strong>la</strong> vita”. Rigoberta<br />

Menchù Tum, Premio Nobel<br />

nel ’92 “in riconoscimento dei<br />

suoi sforzi per <strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> sociale<br />

e <strong>la</strong> riconciliazione etno-culturale<br />

basata sul rispetto per i<br />

diritti delle popo<strong>la</strong>zioni indigene”,<br />

ha dichiarato che “<strong>la</strong> nostra<br />

presenza non è una cerimonia,<br />

lenza che di pace. Per Betty Williams<br />

“La Pace comincia a casa;<br />

bisogna <strong>la</strong>nciare programmi di<br />

formazione: non operare <strong>la</strong> scelta<br />

del<strong>la</strong> violenza”. Un ex ufficiale<br />

di marina (già operatore in Libano,<br />

come dichiarato dallo stesso)<br />

nel suo intervento ha precisato<br />

che “solo se si riuscirà a togliere<br />

il veto ai cinque paesi che hanno<br />

interesse si potrà non avere<br />

<strong>la</strong> guerra…”. Per Scott Ritter, ex<br />

ufficiale dei marines, “Dipende<br />

dal<strong>la</strong> democrazia, dall’Organizzazione<br />

delle Nazioni Unite per<br />

superare questo veto con il Consiglio<br />

di Sicurezza…”. David<br />

Ives direttore “Albert Schweitzer<br />

Institute” ha par<strong>la</strong>to di “Comitato<br />

per il disarmo: impedire<br />

<strong>la</strong> proliferazione delle armi”,<br />

con un richiamo al 60° Anniversario<br />

dei Diritti dell’Uomo. Un<br />

giovane ha rilevato che “E’ <strong>la</strong><br />

natura che ci da’ da mangiare,<br />

non <strong>la</strong> ricchezza”. E proprio su<br />

questo fronte Rigoberta Menchù<br />

Tum ha par<strong>la</strong>to di corsa materialistica,<br />

di coscienza globale per<br />

difendere il pianeta. Per l’Occidente<br />

<strong>la</strong> Natura è una merce;<br />

per noi (civiltà Maya) <strong>la</strong> Terra è<br />

fonte di conoscenza, equilibrio”.<br />

E, ha aggiunto <strong>la</strong> guatemaltèca<br />

Premio Nobel per <strong>la</strong> Pace, “Siamo<br />

tutti figli del<strong>la</strong> Madre Terra.<br />

Oggi, a Matera, si riuniscono le<br />

storie di grandi civiltà”.<br />

è un impegno per <strong>la</strong> difesa globale<br />

del<strong>la</strong> dignità; se non siamo<br />

solidali siamo egoisti. Bisogna<br />

condividere un linguaggio comune:<br />

<strong>la</strong> pace è cultura, Educazione,<br />

equilibrio spirituale;<br />

non è guerra”. E rivolgendosi ai<br />

giovani ha detto: “La forza spirituale<br />

si ha se si guarda <strong>la</strong> Natura…<br />

Guardare il passato per<br />

saper affrontare il futuro”. Betty<br />

Williams, Premio Nobel nel ’76,<br />

ha precisato che “La nostra prospettiva<br />

è quel<strong>la</strong> di creare una<br />

cultura di pace caratterizzata<br />

dall’impegno a scegliere <strong>la</strong> non<br />

violenza e a <strong>la</strong>vorare per l’eguaglianza<br />

con <strong>giustizia</strong>”.<br />

QUEL PM CHE, “DIVERSAMENTE<br />

OPINANDO”, DECISE L’ARRESTO<br />

Gentile Direttore,<br />

<strong>la</strong> vicenda Toghe Lucane a<br />

me sembra piuttosto da annoverare<br />

fra il folclore del<strong>la</strong><br />

amministrazione del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong><br />

italiana destinato come<br />

tale ad un oooh! di rassegnato<br />

sbigottimento . “Tutto per<br />

bene” (Pirandello docet). Ad<br />

ogni buon conto, un osservatore<br />

non superficiale come<br />

il vostro giornale credo che<br />

un interrogativo se lo debba<br />

porre. La domanda è: da dove<br />

traggono <strong>la</strong> loro sicumera, per<br />

arrivare a simili performance,<br />

certi personaggi? Non è possibile<br />

prescindere da una analisi<br />

di costume, se veramente si<br />

vuole tentare di comprendere<br />

il fenomeno. Sono uno scettico,<br />

convinto che il male ed il<br />

bene siano geneticamente insiti<br />

nell’uomo. Dal<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong><br />

bisognerebbe stare al<strong>la</strong> <strong>la</strong>rga,<br />

come raccomanda A. Camus,<br />

perché ad amministrar<strong>la</strong> è<br />

l’uomo con tutta <strong>la</strong> sua genetica<br />

con <strong>la</strong> sua propria, equivoca<br />

enigmaticità. <strong>È</strong> <strong>la</strong> natura umana<br />

dei magistrati così come di<br />

tutti coloro che amministrano<br />

<strong>la</strong> società a suscitare un sentimento<br />

di paura, come appunto<br />

rileva Camus. Il fatto stesso<br />

che amministrare è sinonimo<br />

di potere non è che una conferma<br />

dei timori espressi. Gli<br />

avvenimenti, balzati al<strong>la</strong> cronaca,<br />

ne <strong>sono</strong> una conferma<br />

e tutto il b<strong>la</strong>-b<strong>la</strong> conseguente<br />

è una ben magra conso<strong>la</strong>zione<br />

che riporta <strong>la</strong> memoria<br />

al saggio detto secondo cui,<br />

chiudere <strong>la</strong> stal<strong>la</strong> quando i<br />

buoi <strong>sono</strong> scappati, è inutile.<br />

<strong>È</strong> l’abbaiare del lupo al<strong>la</strong> luna.<br />

Ti illude solo di vivere in una<br />

pseudo democrazia con <strong>la</strong> libertà<br />

di paro<strong>la</strong>. Allora bisogna<br />

rassegnarsi e <strong>la</strong>sciare fare?<br />

Forse bisognerebbe puntare<br />

maggiormente sul<strong>la</strong> prevenzione.<br />

Ma in questo caso occorrerebbe<br />

che il giornalismo<br />

diventasse di inchiesta e non<br />

di mera cronaca dei fatti già<br />

accaduti. La mia convinzione<br />

è che <strong>la</strong> radice di certi avvenimenti<br />

è da ricercarsi nel<strong>la</strong><br />

quotidianità delle re<strong>la</strong>zioni,<br />

in tutti i campi, ivi compresa<br />

l’amministrazione del<strong>la</strong> Giustizia.<br />

Diversamente come si<br />

spiegherebbero certi procedimenti<br />

giudiziari? Prendendo<br />

ad esempio un procedimento<br />

penale a me ben noto, concluso<br />

in primo grado (dopo oltre<br />

dieci anni) con una sentenza a<br />

dir poco sconcertante. In esso,<br />

si scopre <strong>la</strong> risposta (ancorché<br />

parziale) all’interrogativo<br />

LETTERA AL DIRETTORE<br />

posto. La domanda non verte<br />

essenzialmente sul<strong>la</strong> qualificazione<br />

dell’integrità delle<br />

facoltà mentali dell’inquisito,<br />

che sembra messa in seria<br />

discussione dalle fantasiose<br />

deduzioni di inquirenti e giudicanti.<br />

Nossignori. La questione<br />

investe le motivazioni<br />

per cui un cittadino che esercita<br />

in buona fede e correttamente<br />

l’attività professionale<br />

possa vedersi sanzionato con<br />

l’arresto in f<strong>la</strong>granza di reato,<br />

<strong>la</strong> sospensione per due mesi<br />

dall’attività professionale, e di<br />

conseguenza <strong>la</strong> pubblica ignominia,<br />

per semplici accuse del<br />

tutto prive di riscontro apparendo<br />

come un volgare truffatore.<br />

Una questione amministrativa!<br />

Un problema sciocco<br />

di interpretazione di una norma,<br />

chiara in tutta Italia ma<br />

misconosciuta da un poco<br />

accorto PM in Basilicata! Un<br />

direttore generale che omette<br />

di applicare le garanzie previste<br />

dal contratto di <strong>la</strong>voro, che<br />

inoltra <strong>la</strong> denuncia al<strong>la</strong> procura<br />

senza prima aver convocato<br />

l’interessato e acquisito le sue<br />

spiegazioni in merito ai fatti<br />

contestati. Una procura che<br />

<strong>la</strong>scia correre una simile omissione<br />

e con il Gip aval<strong>la</strong> l’azione<br />

intrinsecamente violenta<br />

dei carabinieri. Un GIP che<br />

manda in galera un cittadino<br />

ergendosi, in sostituzione<br />

del Par<strong>la</strong>mento, a legis<strong>la</strong>tore!<br />

“Diversamente opinando” è<br />

<strong>la</strong> formu<strong>la</strong> adoperata dal magistrato<br />

per giustificare una<br />

violenza inaudita (arresto) da<br />

parte dei carabinieri. Concussione<br />

(!?) di un libero professionista!<br />

C’è da rimanere allibiti<br />

e forse anche peggio. Ma<br />

in quale repubblica viviamo?<br />

Vi invito, poi, ad esaminare<br />

il fascicolo re<strong>la</strong>tivo al dibattimento.<br />

Vi troverete di fronte<br />

allo svolgimento di una tragicommedia<br />

ove gli attori tutti,<br />

ivi incluso il difensore, <strong>sono</strong> <strong>la</strong><br />

fotocopia dei personaggi del<br />

romanzo di E. Canetti “Auto<br />

da fé”. Non costituiscono questi,<br />

in buona ragione, gli avvenimenti<br />

che inducono a gravi<br />

sospetti? Un solco copre l’altro,<br />

ma l’ultimo chi lo copre?<br />

L’omertà. Vorrei chiudere con<br />

un’ultima riflessione. Come<br />

pos<strong>sono</strong> tali soggetti vivere<br />

serenamente, guardare in faccia<br />

un figlio, una madre, un<br />

padre, un amico, senza pudore<br />

e continuare ad esercitare<br />

una mansione di così grande<br />

responsabilità? Ringrazio per<br />

l’attenzione. Distinti saluti.<br />

Dr. G.Schirosa<br />

Preg.mo Dr. Schirosa,<br />

leggo con una leggera increspatura dell’animo questa sua<br />

appassionata lettera. Per chi ha dimestichezza di “atti giudiziari”<br />

e sensibilità umana, dice molto di più di quanto non<br />

vi sia scritto. Dice anche, vorrei fosse chiaro a tutti, che non<br />

possiamo rimettere i nostri destini, i nostri desideri e le nostre<br />

aspirazioni, nelle mani del<strong>la</strong> “<strong>giustizia</strong>”. Quel<strong>la</strong> formu<strong>la</strong> che<br />

Lei cita, riportando il parere del magistrato che <strong>la</strong> “sbatte” in<br />

galera è terribile: “diversamente opinando”. Potendo scegliere<br />

fra varie interpretazioni, sceglie quel<strong>la</strong> più tragica, <strong>la</strong> strada<br />

meno seguita, e decide per <strong>la</strong> massima “azione” coercitiva:<br />

il carcere. Dopo l’assoluzione, dopo dieci anni di udienze,<br />

ma principalmente rinvii, cosa resta di quel “diversamente<br />

opinando” se non l’arroganza di una picco<strong>la</strong> mente che pretese<br />

di decidere sul<strong>la</strong> sua vita? Solo l’evidenza del peccato<br />

d’orgoglio, tristemente identico a quello del difensore e di<br />

tutti gli attori che hanno interpretato quel<strong>la</strong> che Lei definisce<br />

una tragicommedia. Non vale <strong>la</strong> pena, e credo di leggere<br />

questo giudizio nel<strong>la</strong> Sua lettera, pensare ad una vendetta.<br />

Ma adoperarsi perché non si ripeta l’abuso del “diversamente<br />

opinando”, a nostro avviso, è certamente utile, direi doveroso.<br />

La vera origine dell’inchiesta “Toghe Lucane” si può<br />

sintetizzare proprio in questa considerazione. Impedire che<br />

alcuni magistrati, “diversamente opinando”, potessero impunemente<br />

abusare dei poteri propri delle cariche ricoperte per<br />

insabbiare alcuni procedimenti penali e costruirne altri. Per<br />

favorire amici e sodali e penalizzare normali cittadini estranei<br />

a consorterie, logge o circoli di varia natura. Gente comune,<br />

come tanti, ma non gente qualunque. Persone che, diversamente<br />

opinando, hanno contribuito a mettere nero su bianco<br />

duecentomi<strong>la</strong> pagine d’indagine: Toghe Lucane, appunto!<br />

N.Piccenna


Sabato 11 ottobre 2008<br />

CHIECO E TUFANO,(INCOMPATIBILI)<br />

CI SONO O CI FANNO?<br />

Dalle indagini svolte nell’ambito<br />

del Procedimento Penale<br />

“Toghe Lucane”, tenuto sino<br />

al<strong>la</strong> metà di settembre 2008<br />

dal Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, e<br />

da quelle presso <strong>la</strong> Procura<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di Salerno,<br />

<strong>sono</strong> emerse alcune gravissime<br />

ipotesi di reato a carico di<br />

diverse persone, molte delle<br />

quali in posti di assoluto rilievo<br />

nel mondo istituzionale che<br />

sovrintende all’amministrazione<br />

del<strong>la</strong> Giustizia in Italia. Le<br />

eventuali conseguenze penali<br />

saranno accertate e perseguite<br />

in sede giudiziaria e ciò comporta<br />

tempi e attenzioni tanto<br />

maggiori quanto più delicato<br />

e grave appare il quadro indiziario<br />

e probatorio. Vi <strong>sono</strong>,<br />

però, questioni che attengono<br />

al<strong>la</strong> “vita di tutti i giorni”,<br />

al<strong>la</strong> competenza operativa e<br />

funzionale degli indagati che<br />

non pos<strong>sono</strong> essere ignorate<br />

o sospese a mezz’aria in attesa<br />

che un giudice (a Berlino?)<br />

pronunci una sentenza definitiva.<br />

Come è possibile che fatti<br />

come quelli che riportiamo di<br />

seguito, formalmente presenti<br />

in atti giudiziari e riscontrati<br />

dagli inquirenti non producano<br />

effetti concreti? Come si<br />

fa a consentire che (potenzialmente)<br />

continuino a sussistere<br />

le stesse condizioni operative e<br />

funzionali che, ipoteticamente,<br />

potrebbero favorire gli indagati<br />

nel proseguire le condotte che<br />

si sospettano criminose? Come<br />

è possibile che non si sia deciso<br />

di interrompere un (supposto)<br />

sodalizio criminoso affiatato<br />

che nessun moto di coscienza<br />

sembra far desistere dal porre<br />

in essere oggi, ora, altre condotte<br />

che magari appariranno<br />

come ipoteticamente criminose<br />

e criminogene?<br />

IL DR. CHIECO ED IL RUOLO RILEVANTE<br />

NELLA VICENDA MARINAGRI<br />

“Dalle investigazioni del<strong>la</strong> Polizia<br />

Giudiziaria era tuttavia<br />

emerso che, nel periodo in cui<br />

L’altra storia<br />

Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />

IL RESTO 3<br />

L E G R A V I S S I M E I P O T E S I D I R E A T O P E R I V E R T I C I<br />

D E L L E P R O C U R E C O N “ C O N D O T T A I N A T T O ”<br />

Si evidenzia anche che figlio del PG TUFANO, ha superato il concorso di col<strong>la</strong>boratore c<strong>la</strong>sse Cl presso il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria<br />

c<strong>la</strong>ssificandosi al settimo posto. In documentazione acquisita all’esito del<strong>la</strong> perquisizione effettuata nei confronti del predetto Procuratore Generale si rinvenivano<br />

appunti con riferimento al predetto concorso con l’indicazione del sodale BARBIERI del Ministero del<strong>la</strong> Giustizia ed anche dei componenti <strong>la</strong> Commissione.<br />

a cura di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />

si svolgevano le indagini preliminari<br />

su MARINAGRI, il Dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco aveva espresso <strong>la</strong> sua<br />

intenzione, visitando anche<br />

il cantiere del vil<strong>la</strong>ggio – circostanza<br />

questa a conoscenza<br />

anche del Tenente Colonnello<br />

Pietro Gentili, all’epoca responsabile<br />

del<strong>la</strong> Sezione P.G.,<br />

aliquota CC presso <strong>la</strong> Procura<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di Potenza<br />

– di acquistare un immobile<br />

all’interno del vil<strong>la</strong>ggio in costruzione,<br />

provvedendo a vendere<br />

altre sue proprietà; che<br />

tale circostanza era riscontrata<br />

anche da una re<strong>la</strong>zione del<br />

24.06.2006 trasmessa dal Dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco al Procuratore Generale<br />

di Potenza Dr. Vincenzo<br />

Tufano. Osservava, pertanto, il<br />

Pubblico Ministero che <strong>la</strong> condotta<br />

tenuta dal Procuratore di<br />

Matera Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco<br />

appariva diretta a sbloccare il<br />

finanziamento CIPE e a procedere<br />

nei <strong>la</strong>vori di costruzione<br />

del vil<strong>la</strong>ggio nonostante le<br />

molteplici e gravi vio<strong>la</strong>zioni<br />

riscontrate, favorendo così il<br />

rappresentante legale del Consorzio<br />

Marinagri, Vincenzo<br />

Vitale. Dalle intercettazioni<br />

telefoniche, emerge un significativo<br />

colloquio in cui “viene<br />

commentato il sequestro, disposto<br />

dal P.M. di Matera Dr.<br />

Farina Va<strong>la</strong>ori per i reati di<br />

diffamazione e rive<strong>la</strong>zione del<br />

segreto d’ufficio, degli ordini<br />

di servizio del<strong>la</strong> Compagnia<br />

dei Carabinieri di Policoro<br />

emessi tra il 24 febbraio e il 2<br />

marzo 2007 – in coincidenza<br />

con l’operazione del sequestro<br />

Marinagri nell’ambito del procedimento<br />

c.d. Toghe Lucane.<br />

Il provvedimento viene eseguito<br />

alle ore 14.30 del 22 maggio<br />

(2007, ndr) da personale del<strong>la</strong><br />

Sezione di P.G. del<strong>la</strong> Polizia di<br />

Stato di Matera che si presenta<br />

presso <strong>la</strong> Caserma dei Carabinieri<br />

di Policoro. Il sequestro<br />

sarebbe stato disposto su istanza<br />

di Vitale, altro indagato nel<br />

procedimento c.d. Toghe Lucane<br />

per gli illeciti inerenti al<br />

Vil<strong>la</strong>ggio turistico Marinagri.<br />

I due interlocutori commentano<br />

<strong>la</strong> singo<strong>la</strong>rità dell’iniziativa<br />

del Pubblico Ministero, di<br />

cui, comunque, il Procuratore<br />

Dr. <strong>Chi</strong>eco, indagato nel procedimento<br />

Toghe Lucane, non<br />

avrebbe potuto non essere a conoscenza,<br />

con conseguente incompatibilità<br />

all’espletamento<br />

delle indagini. Con riferimento<br />

ai rapporti tra <strong>Chi</strong>eco, Labrio<strong>la</strong><br />

e lo stesso Buccico si evidenzia<br />

che l’Avv. Labrio<strong>la</strong>, nel<strong>la</strong><br />

prima serata del 20.3.2007 telefona<br />

al Procuratore Capo dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco, dopo il dissequestro<br />

del<strong>la</strong> Marinagri avvenuto nel<br />

pomeriggio da parte del Tribunale<br />

del Riesame di Catanzaro.<br />

Si evidenzia che dall’esame<br />

dei tabu<strong>la</strong>ti telefonici <strong>sono</strong><br />

emersi significativi contatti tra<br />

i vari sodali soprattutto in<br />

periodi topici in cui si realizza<br />

il programma criminoso ad<br />

ulteriore evidenza del consolidamento<br />

del vincolo associativo”.<br />

L’ABUSO D’UFFICIO A CARICO<br />

DEL PG TUFANO<br />

Il momento investigativo “informativo”<br />

nell’ambito del<br />

procedimento penale c.d. Toghe<br />

Lucane ha riguardato non<br />

solo i Dott.ri Iannuzzi, Pavese,<br />

Montemurro, ma anche altri<br />

magistrati in servizio presso il<br />

distretto giudiziario di Potenza,<br />

Dott.ri Henry John Woodcock,<br />

Gerardina Romaniello,<br />

C<strong>la</strong>udia <strong>De</strong> Luca, Roberta Ianuario,<br />

nonché, nel<strong>la</strong> qualità<br />

di indagato, il Dr. Giuseppe<br />

Ga<strong>la</strong>nte, già Procuratore del<strong>la</strong><br />

Repubblica di Potenza. Al riguardo,<br />

non può non rilevarsi<br />

come le censure del Dr. Tufano,<br />

almeno inizialmente (cfr.<br />

memoria del 21 luglio 2007),<br />

abbiano riguardato l’attendibilità<br />

dei Dott.ri Iannuzzi, Pavese,<br />

Montemurro, ma non anche<br />

del Sostituto Procuratore Dr.<br />

Woodcock, limitatosi quest’ultimo,<br />

secondo il denunciante,<br />

ad esprimere solo civili “rimostranze”<br />

giustamente originate<br />

dal<strong>la</strong> lettura sui giornali di false<br />

notizie, “rimostranze” fatte<br />

con tono garbato e adeguato<br />

fair p<strong>la</strong>y, <strong>la</strong>ddove, ad un attento<br />

esame, le dichiarazioni<br />

del magistrato concorrono, comunque,<br />

ad offrire significativo<br />

riscontro ai rilievi formu-<br />

<strong>la</strong>ti a carico dei denuncianti.<br />

Le escussioni testimoniali, che<br />

preludono alle iscrizioni del<br />

reato di abuso di ufficio a carico<br />

del Dr. Tufano nel procedimento<br />

penale n. 3750/03/21<br />

(c.d. Toghe Lucane), nonché<br />

degli ulteriori e più gravi reati<br />

di associazione a delinquere e<br />

corruzione in atti giudiziari a<br />

carico del<strong>la</strong> Dr. Genovese e del<br />

marito Dr. Cannizzaro (già indagati<br />

nell’ambito del procedimento<br />

n. 444/05/21) informate<br />

ad un ordinario e fisiologico<br />

sviluppo procedurale.<br />

S.E. TUFANO RICEVE LE INDAGINI<br />

A CARICO DI DE MAGISTRIS CHE<br />

INDAGA SU S.E. TUFANO<br />

Gli esiti dell’attività investigativa<br />

svolta dal<strong>la</strong> Procura di<br />

Matera venivano trasmessi con<br />

nota datata 8 agosto 2007 dal<br />

Pubblico Ministero Dr. Cazzetta<br />

al Procuratore Generale<br />

di Potenza Dr. Tufano (indagato<br />

nel procedimento TOGHE<br />

LUCANE) per l’avvio di iniziative<br />

disciplinari a carico del<br />

Comandante del<strong>la</strong> Compagnia<br />

Carabinieri di Policoro Pasquale<br />

Zacheo. Con successiva nota<br />

riservata del 27 settembre 2007,<br />

lo stesso Pubblico Ministero<br />

trasmetteva al Procuratore Generale<br />

di Potenza Dr. Tufano<br />

ulteriore seguito costituito dagli<br />

atti del procedimento penale<br />

n. 2751/06/21 a carico di<br />

Piccenna Nico<strong>la</strong> + altri, significando<br />

che “copia degli atti del<br />

proc.pen. n. 2751/06/21 verrà<br />

trasmessa anche al<strong>la</strong> Procura<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di Salerno per<br />

i reati che saranno ipotizzati<br />

nei confronti del Dr. Luigi <strong>De</strong><br />

<strong>Magistris</strong> e altra copia verrà<br />

trasmessa al<strong>la</strong> Procura di Catanzaro<br />

perché richiesti dal Dr.<br />

Salvatore Curcio con <strong>la</strong> nota<br />

del 3.8.07 nell’ambito del proc.<br />

Pen. N. 2720/07/21 nonché per<br />

quanto di ulteriore competenza<br />

di quel<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica”.<br />

A conclusione del<strong>la</strong><br />

nota il Pubblico Ministero Dr.<br />

Annunziata Cazzetta chiedeva<br />

al Procuratore Generale di<br />

informare gli organi preposti<br />

all’azione disciplinare. Il giorno<br />

4 ottobre 2007 veniva pubblicata<br />

sul quotidiano Ca<strong>la</strong>bria<br />

Ora, diretto da Paolo Pollicse nel decreto, viene in rilievo<br />

chieni, in forma integrale, una altresì <strong>la</strong> posizione dell’indaga-<br />

nota riservata datata 1° ottobre to Dr. Vincenzo Tufano in re<strong>la</strong>-<br />

2007 con cui il Procuratore Gezione ad una serie di presunte<br />

nerale di Potenza Dr. Vincenzo condotte abusive in cui, nel<strong>la</strong><br />

Tufano trasmetteva gli atti del qualità di Procuratore Genera-<br />

procedimento penale n. 2751/ le di Potenza, sarebbe incorso<br />

06/21 al Ministro del<strong>la</strong> Giusti- nell’esercizio delle funzioni di<br />

zia, al Vicepresidente del CSM sorveglianza, allo scopo di fa-<br />

Nico<strong>la</strong> Mancino, al Procuratovorire il Sostituto Procuratore<br />

re Generale presso <strong>la</strong> Corte di DDA Dr. Felicia Angelica Ge-<br />

Cassazione al Presidente e ai novese (ovvero altri Magistra-<br />

Componenti del<strong>la</strong> Prima Comti del Distretto Giudiziario di<br />

missione del CSM per l’av- Potenza) e danneggiare il Provio<br />

di iniziative disciplinari e curatore del<strong>la</strong> Repubblica Dr.<br />

paradisciplinari a carico del Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte, i Sostituti<br />

Pubblico Ministero Dr. <strong>De</strong> Ma- Dr. Montemurro e Woodcock,<br />

gistris. Con essa il Procuratore il GIP Dr. Iannuzzi. Emergono,<br />

Generale di Potenza Dr. Tufa- nel<strong>la</strong> prospettazione accusatono<br />

(indagato nel procedimento ria, le presunte omesse segna-<br />

penale n. 3750/03/21 c.d. TO- <strong>la</strong>zioni agli organi ispettivi e<br />

GHE LUCANE istruito dal Dr. disciplinari, ascritte al Procu-<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>) non si limitava, ratore Generale Dr. Tufano, di<br />

tuttavia, al<strong>la</strong> mera trasmissio- comportamenti gravemente<br />

ne degli atti, ma analizzava nel vio<strong>la</strong>tivi dei doveri d’ufficio<br />

merito le emergenze investiga- di cui il Pubblico Ministero Dr.<br />

tive del<strong>la</strong> Procura di Matera, in Genovese, nell’esercizio delle<br />

partico<strong>la</strong>re, il contenuto delle sue funzioni inquirenti, si sa-<br />

intercettazioni telefoniche che rebbe resa autrice per favorire<br />

avrebbero giustificato <strong>la</strong> ri- soggetti legati a lei e al marito<br />

chiesta di invio degli atti agli Dr. Cannizzaro, in cambio di<br />

organi disciplinari. E’ indub- favori di varia natura (quali <strong>la</strong><br />

bio che <strong>la</strong> pubblicazione di tale nomina del marito al<strong>la</strong> carica<br />

nota riservata e del contenuto di Direttore dell’Ospedale San<br />

di intercettazioni telefoniche in Carlo di Potenza; proposta di<br />

essa riportati integri gli estremi nomina all’incarico di compo-<br />

di una grave rive<strong>la</strong>zione di atti nente effettivo del<strong>la</strong> Commis-<br />

coperti da segreto.<br />

sione Nazionale Antimafia). Altrettanto<br />

significative appaiono<br />

LE PRESUNTE INDEBITE OMISSIO- nel costrutto accusatorio le pre-<br />

NI DEL PROCURATORE GENERALE sunte indebite omissioni del<br />

DR. TUFANO<br />

Procuratore Generale Dr. Tufa-<br />

Emergerebbero, altresì, le rano nell’esercizio dei suoi poteri<br />

gioni e gli interessi sottostanti vigi<strong>la</strong>nza su comportamenti di<br />

al reato di corruzione in atti Magistrati idonei a compro-<br />

giudiziari legittimante l’atto mettere il prestigio ed il decoro<br />

di perquisizione nei confronti delle istituzioni giudiziarie. In<br />

dell’indagato Avv. Giuseppe questa ottica si giustifica il rife-<br />

Labrio<strong>la</strong>, ravvisato nell’illecito rimento contenuto nell’esposto<br />

“scambio” tra <strong>la</strong> omessa iscri- del 12 maggio 2007 a firma del<br />

zione nel registro degli indaga- Dr. Iannuzzi ed integralmente<br />

ti del nominativo del Labrio<strong>la</strong> riportato alle pagine 17/18 del<br />

nell’ambito delle indagini sui decreto di perquisizione del 5<br />

brogli elettorali di Scanzano Jo- giugno 2007, ad una presunta<br />

nico, riconducibile al<strong>la</strong> Dr. Ge- re<strong>la</strong>zione sentimentale esistennovese,<br />

e <strong>la</strong> nomina all’incarico te tra due Magistrati deputati,<br />

di componente effettivo del<strong>la</strong> rispettivamente, allo svolgi-<br />

Commissione Nazionale Anmento delle funzioni giudicantimafia<br />

su proposta dell’Avv. ti e requirenti di un importante<br />

Sen. Buccico, legato ai coniugi processo giunto in fase dibat-<br />

Cannizzaro/Genovese. In tale timentale: quello re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong><br />

contesto e al<strong>la</strong> stregua delle vicenda c.d. “PANIO”, per il<br />

emergenze Nel<strong>la</strong> foto Premi investigative Nobel Betty trasfu- Williams e Rigoberta Menchù Tum<br />

>> continua a pagina 4


Sabato 11 ottobre 2008<br />

L’altra storia<br />

IL RESTO 4<br />

GOVERNO O OPPOSIZIONE E LA CRISI FINANZIARIA<br />

Ecco come rubare ai poveri per dare ai ricchi<br />

Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />

E<br />

pensare che uno dei<br />

primi provvedimenti<br />

del Governo Berlusconi<br />

l’avevano chiamato<br />

“Robin Tax”, ispirandosi<br />

al mitico fuorilegge di<br />

Sherwood che rubava ai ricchi<br />

per dare ai poveri (sarà<br />

mai stato vero?). Sta di fatto<br />

che delle imprese ispirate<br />

al mitico Robin Hood, poco<br />

o nul<strong>la</strong> è finito nelle nostre<br />

tasche. Quelle dei poveri,<br />

intendo. Ed ho ben ragione<br />

di ritenermi appartenente a<br />

questa categoria per motivi<br />

che non starò qui a spiegare,<br />

legati come <strong>sono</strong> al pudore di<br />

chi cerca di portare con dignità<br />

anche il fardello quotidiano<br />

di una famiglia numerosa<br />

con basso reddito. Non ho<br />

invece difficoltà a protestare<br />

per le mendaci dichiarazioni<br />

con cui il Governo e l’Opposizione,<br />

cioè <strong>la</strong> quasi totalità<br />

dei par<strong>la</strong>mentari italiani, tentano<br />

di giustificare il furto ai<br />

poveri di miliardi di euro per<br />

garantire che i ricchi restino<br />

ricchi. Sembra un paradosso<br />

ma è proprio così. L’avrete<br />

ben ascoltato, quel diavolo<br />

d’un Cavaliere mentre pontificava:<br />

gli italiani non perderanno<br />

un solo euro. E l’eco,<br />

ormai l’opposizione potrebbe<br />

essere sostituita da una go<strong>la</strong><br />

carsica da cui rimbalzano le<br />

parole del governo semmai<br />

smozzicate e affievolite, dei<br />

vari par<strong>la</strong>mentari tronfi e<br />

impettiti nell’interpretazione<br />

compita e pensierosa del<strong>la</strong><br />

grandi occasioni o, come<br />

disse una volta Lui, delle de-<br />

>> segue da pagina 3<br />

cisioni irrevocabili. Mi era già<br />

capitato, molti anni fa, di subire<br />

un furto di Stato. Avevo versato<br />

su un conto corrente bancario,<br />

perennemente “in rosso”<br />

(all’epoca si pagavano interessi<br />

del 26-27% e l’anatocismo era <strong>la</strong><br />

rego<strong>la</strong> aurea. Per i banchieri, of<br />

course) un assegno di 180 milioni<br />

di lire, valuta sette giorni<br />

dopo il versamento. Non erano<br />

soldi miei, nel senso che dovevo<br />

pagare una fornitura con<br />

tanto di fattura (emessa due<br />

mesi prima), ma dovevo farlo<br />

necessariamente con bonifico<br />

bancario, visto l’importo. Ebbene,<br />

proprio quel<strong>la</strong> notte, allo<br />

scoccare del<strong>la</strong> mezzanotte, arrivò<br />

il <strong>De</strong>creto di un non meglio<br />

precisato “Governo Andreotti”<br />

(tipo piaga d’Egitto) e da tutti i<br />

conti correnti degli italiani che<br />

erano in attivo vennero prelevati<br />

dei soldi. Giuro che non<br />

ricordo nemmeno quanto, è un<br />

episodio che il subconscio si<br />

rifiuta di mettere a fuoco completamente.<br />

Non ci fu verso,<br />

per vent’anni c’ho rimuginato<br />

sopra. Poi ho cominciato a<br />

scrivere di cronaca giudiziaria<br />

e, nel 2003, ho scoperto le<br />

“carto<strong>la</strong>rizzazioni dei crediti”.<br />

Un meccanismo perverso di<br />

finanza creativa che consente<br />

a istituti bancari con crediti di<br />

difficile incasso di trasformarli<br />

in denaro contante di ammontare<br />

tre o quattro volte superiore<br />

ai crediti “incagliati”. Ne abbiamo<br />

par<strong>la</strong>to anche di recente<br />

su questo giornale e non vale<br />

<strong>la</strong> pena ripetere come. Ricordiamo<br />

solo che il “miracolo”<br />

ha un rovescio, il denaro contante<br />

proviene da investitori<br />

che acquistano i bond o le obbligazioni<br />

(o entrambi) emessi<br />

LE GRAVISSIME IPOTESI DI REATO PER I VERTICI DELLE PROCURE, CON CONDOTTA IN ATTO Salvaguardia e<br />

quale lo stesso GIP dr. Iannuzzi,<br />

non accogliendo <strong>la</strong> richiesta<br />

di archiviazione formu<strong>la</strong>ta<br />

dal<strong>la</strong> Procura di Potenza, disponeva<br />

l’imputazione coatta<br />

a carico dei componenti del<strong>la</strong><br />

Giunta Regionale del<strong>la</strong> Basilicata<br />

presieduta da Filippo<br />

Bubbico (altro destinatario<br />

del provvedimento, indagato,<br />

tra l’altro, del reato di cui all’art.<br />

416 c.p.) e per il quale <strong>la</strong><br />

Dr. Genovese veniva indagata<br />

dal<strong>la</strong> Procura di Catanzaro<br />

per il reato di abuso d’ufficio.<br />

Invero, in termini oggettivi, <strong>la</strong><br />

presunta condotta omissiva<br />

integrata dal<strong>la</strong> mancata segna<strong>la</strong>zione<br />

di una situazione<br />

di incompatibilità involgente<br />

i rapporti personali tra Magistrati<br />

designati al<strong>la</strong> trattazione<br />

dibattimentale di un processo,<br />

l’uno nel ruolo di Pubblico<br />

Ministero, l’altro in quello<br />

di Giudice e tale, per le sue<br />

apparenti pubbliche connotazioni,<br />

da inficiare l’immagine<br />

di imparzialità delle funzioni<br />

giudiziarie e compromettere<br />

i ragionevoli tempi di espletamento<br />

del processo, assume,<br />

nell’ottica accusatoria,<br />

al<strong>la</strong> stregua del<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>re<br />

qualificazione soggettiva del<strong>la</strong><br />

fonte informativa e degli<br />

elementi di riscontro in atti,<br />

valenza indiziante in re<strong>la</strong>zione<br />

ai fatti-reato in contestazione,<br />

potendo astrattamente<br />

integrare gli estremi di un<br />

comportamento, contrario ai<br />

doveri d’ufficio, idoneo ad<br />

aval<strong>la</strong>re iter o esiti processuali<br />

favorevoli a pubblici amministratori<br />

imputati, legati<br />

ai coniugi Cannizzaro/Genovese,<br />

pure essi indagati dal<strong>la</strong><br />

Procura di Catanzaro per le<br />

medesime vicende.<br />

RUOLI DI FORZA ALL’INTERNO<br />

DEL SODALIZIO CRIMINOSO<br />

“Con riferimento ancora ai<br />

rapporti ai fini del consolidamento<br />

del suo ruolo di for-<br />

za all’interno del sodalizio<br />

criminoso tra il Tufano ed<br />

i vertici del Ministero del<strong>la</strong><br />

Giustizia, con partico<strong>la</strong>re riguardo<br />

al sodale Barbieri ed<br />

al dr. Ettore Ferrara, Capo Dipartimento<br />

Amministrazione<br />

Penitenziaria (in procinto<br />

di divenire Presidente del<strong>la</strong><br />

Corte d’Appello di Potenza)<br />

si evidenzia anche che Achille<br />

Tufano, figlio del PG, ha<br />

superato il concorso di col<strong>la</strong>boratore<br />

c<strong>la</strong>sse Cl presso il<br />

Dipartimento Amministrazione<br />

Penitenziaria c<strong>la</strong>ssificandosi<br />

al settimo posto. In<br />

documentazione acquisita<br />

all’esito del<strong>la</strong> perquisizione<br />

effettuata nei confronti del<br />

predetto Procuratore Generale<br />

si rinvenivano appunti con<br />

riferimento al predetto concorso<br />

con l’indicazione del<br />

sodale Barbieri ed anche dei<br />

componenti <strong>la</strong> Commissione<br />

presso il Ministero del<strong>la</strong> Giustizia”.<br />

TUFANO DEFINI’ IL DR. CHIECO UN<br />

OTTIMO PROCURATORE CHE SA<br />

BEN DIRIGERE IL SUO UFFICIO<br />

Dalle dichiarazioni rese al Dr.<br />

<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> da un magistrato<br />

lucano: “I rapporti tra <strong>la</strong> Genovese<br />

ed il Buccico gli risultavano<br />

da sempre ottimi,<br />

tanto da essere stata proposta<br />

per incarichi antimafia proprio<br />

dal Senatore Buccico. Gli<br />

constava un rapporto di stretta<br />

conoscenza personale anche<br />

tra il Senatore Buccico ed<br />

il dott. Cannizzaro. Riguardo<br />

al Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco, Procuratore<br />

del<strong>la</strong> Repubblica di<br />

Matera, con il quale intratteneva<br />

solo formali rapporti di<br />

natura istituzionale, evidenziava<br />

<strong>la</strong> stima manifestata<br />

dal Procuratore Generale Dr.<br />

Tufano, che, in sede di audizione<br />

dinanzi al<strong>la</strong> 1^ Commissione<br />

del CSM il 19 marzo<br />

2007, aveva definito il Dr.<br />

<strong>Chi</strong>eco un ottimo procuratore<br />

dagli istituti di credito. Una<br />

sorta di catena di Sant’Antonio<br />

che si al<strong>la</strong>rga sempre di più,<br />

sino a raggiungere dimensioni<br />

ingestibili. Fu così che nei colloqui<br />

(sommarie informazioni)<br />

con diverse Procure del<strong>la</strong><br />

Repubblica, provai a spiegare<br />

che <strong>De</strong>xia Crediop aveva 12<br />

miliardi (euro) di crediti di cui<br />

garantiti erano solo 300 milioni.<br />

Poi aveva 12 miliardi di debiti<br />

certi e indiscutibili. Come poteva<br />

reggere una simile banca?<br />

che sa ben dirigere il suo ufficio.<br />

Riferiva che tra l’Avv. Buccico<br />

ed il Procuratore <strong>Chi</strong>eco vi erano<br />

buoni rapporti professionali,<br />

ma non era in grado di dire<br />

se tra i due vi fosse anche una<br />

frequentazione privata; quanto<br />

ai rapporti tra il l’Avv. Buccico<br />

e <strong>la</strong> dott.ssa Cazzetta ricordava<br />

che in occasione di un colloquio<br />

avvenuto nel suo ufficio l’Avvocato<br />

aveva definito <strong>la</strong> dottoressa<br />

Cazzetta un ottimo magistrato”.<br />

“CHIECO SA BEN DIRIGERE IL SUO<br />

UFFICIO”:UN SOLARE ESEMPIO<br />

L’Altieri Mario è proprietario di<br />

un’emittente televisiva BLU TV<br />

che viene sottoposta a sequestro<br />

dal P.M. di Potenza Dr. Basentinie<br />

dal G.I.P. Dr. Romaniello. Il<br />

procedimento viene trasmesso<br />

per competenza al<strong>la</strong> A.G. di Matera,<br />

non ravvisandosi reati di<br />

criminalità organizzata di competenza<br />

del<strong>la</strong> D.D.A. di Potenza.<br />

L’Altieri sarebbe stato invitato<br />

ad un incontro con il Procuratore<br />

Dr. <strong>Chi</strong>eco e l’Avv. Buccico,<br />

finalizzato ad ottenere il dissequestro<br />

dell’emittente televisiva<br />

attraverso l’intervento del G.I.P.<br />

Dr. Onorati, in cambio di una<br />

“mano” nelle competizioni elettorali<br />

a vantaggio del Buccico<br />

(cfr. informativa del<strong>la</strong> Squadra<br />

Mobile del 13 settembre 2007<br />

conversazione del 12.09.2007<br />

delle 9.14 progressivo 1180 sul<strong>la</strong><br />

utenza in uso a Gianloreto<br />

Carbone). Significativo ancora<br />

è il dato, emergente dagli atti,<br />

del<strong>la</strong> escussione di Mario Altieri<br />

delegata dal Pubblico Ministero<br />

Dr. Cazzetta a personale<br />

del<strong>la</strong> Squadra Mobile di Matera,<br />

avente ad oggetto proprio il<br />

contenuto delle rive<strong>la</strong>zioni che<br />

l’Altieri avrebbe voluto rendere<br />

al Pubblico Ministero di Catanzaro<br />

sul presunto incontro con<br />

l’Avv. Buccico ed il Procuratore<br />

di Matera Dr. <strong>Chi</strong>eco ed i conseguenti<br />

asseriti accordi volti ad<br />

ottenere dal G.I.P. Dr. Onorati il<br />

dissequestro el<strong>la</strong> emettente BLU<br />

Par<strong>la</strong>i anche del<strong>la</strong> carto<strong>la</strong>rizzazione<br />

del Gruppo Bper (azionista<br />

di maggioranza re<strong>la</strong>tiva in<br />

DEXIA), una carto<strong>la</strong>rizzazione<br />

su cui <strong>la</strong> Banca d’Italia aveva<br />

avanzato perplessità. Tutto documentato<br />

e verbalizzato dal<strong>la</strong><br />

Guardia di Finanza di Matera<br />

che chiese, al Procuratore Dr.<br />

Giuseppe <strong>Chi</strong>eco, <strong>la</strong> nomina<br />

di un Consulente Tecnico d’Ufficio<br />

per approfondire l’indagine.<br />

Ma il Dr. <strong>Chi</strong>eco archiviò<br />

tutto, scrivendo con grave im-<br />

TV. E’ evidente come l’escussione<br />

del teste, in quanto diretta a<br />

riscontrare fatti-reato riconducibili<br />

a Magistrati del Distretto<br />

Giudiziario di Potenza, tra cui<br />

lo stesso Procuratore Dr. <strong>Chi</strong>eco<br />

Capo dell’Ufficio inquirente<br />

procedente e riguardando in<br />

concreto proprio condotte dei<br />

predetti Magistrati (si veda, per<br />

il contenuto delle dichiarazioni<br />

rese il re<strong>la</strong>tivo verbale di s.i.t. di<br />

Mario Altieri agli atti del procedimento<br />

penale n. 9275/07/21),<br />

integri un atto investigativo<br />

demandato al<strong>la</strong> competenza<br />

funzionale ex art. 11 c.p.p. del<strong>la</strong><br />

Procura di Catanzaro. Si<br />

veda altresì <strong>la</strong> informativa del<strong>la</strong><br />

Squadra Mobile di Matera<br />

del 21 giugno 2007, nel<strong>la</strong> quale<br />

viene segna<strong>la</strong>ta una conversazione<br />

(1° giugno 2007 ore 17.45)<br />

intercettata sul<strong>la</strong> utenza in uso<br />

al Capitano Zacheo intercorsa<br />

con il G.I.P. di Potenza Dr. Gerardina<br />

Romaniello (che aveva<br />

disposto il sequestro preventivo<br />

del<strong>la</strong> BLU TV di Mario Altieri<br />

su richiesta del Procura D.D.A.<br />

di Potenza), nel<strong>la</strong> quale i due interlocutori<br />

commentano <strong>la</strong> decisione<br />

del G.I.P. di Matera Dr.<br />

Angelo Onorati di dissequestro<br />

dell’emittente, con motivazioni<br />

definite “incredibili”.<br />

IL RUOLO CENTRALE DI BUCCICO:<br />

“TESSERE LA RAGNATELA COLLUSIVA”<br />

“Ruolo centrale nel tessere <strong>la</strong><br />

“ragnate<strong>la</strong> collusiva” lo riveste<br />

il Sen. Avv. Buccico, già<br />

componente del Consiglio Superiore<br />

del<strong>la</strong> Magistratura che,<br />

proprio nel periodo in cui ricopriva<br />

l’altissima carica istituzionale,<br />

intratteneva rapporti<br />

telefonici “topici” finalizzati<br />

anche e proprio a perseguire gli<br />

interessi illeciti del “gruppo”:<br />

in questo svolgendo un ruolo<br />

assolutamente rilevante anche<br />

in Ca<strong>la</strong>bria attraverso contatti<br />

di sicuro pregio investigativo.<br />

Solido e di rilievo investigativo<br />

indiscusso è il rapporto tra<br />

precisione, che <strong>la</strong> Guardia di<br />

Finanza non aveva riscontrato<br />

anomalie. Tutto venne portato<br />

all’attenzione del<strong>la</strong> Banca<br />

d’Italia che si disse incompetente,<br />

quelle segna<strong>la</strong>zioni andavano<br />

fatte al<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />

Repubblica. Simile trattamento<br />

le istanze rivolte al<strong>la</strong> Consob<br />

(il Gruppo Bper è quotato in<br />

borsa). Adesso il Cavaliere ha<br />

rassicurato tutti, le banche che<br />

hanno manipo<strong>la</strong>to i bi<strong>la</strong>nci,<br />

che hanno miliardi di crediti<br />

fasulli, che hanno piazzato<br />

bond (cambiali) e obbligazioni<br />

che non potranno onorare, non<br />

falliranno. Sapete cosa significa?<br />

Che si ripete quel<strong>la</strong> tragica<br />

notte di vent’anni fa, con in più<br />

<strong>la</strong> beffa che li avevo denunciati<br />

tutti, inutilmente e con molto<br />

anticipo. Coloro che hanno<br />

emesso bond spazzatura, le<br />

banche che non saranno in grado<br />

di onorare i propri debiti,<br />

verranno salvate dallo Stato<br />

Italiano. Gli investitori, coloro<br />

che hanno depositi per pochi<br />

o molti euro, coloro che hanno<br />

specu<strong>la</strong>to acquistando titoli fasulli<br />

che promettevano rendimenti<br />

altissimi, saranno garantiti<br />

dallo Stato. Cioè da me, e<br />

da altri come me a cui verranno<br />

sottratti servizi e investimenti<br />

in infrastrutture. Verranno ridotte<br />

le prestazioni sanitarie e<br />

addebitati nuovi ticket. Magari<br />

anche qualche addizionale sui<br />

carburanti, sul gasolio da riscaldamento<br />

e sul gas. E tutto<br />

per garantire che i ricchi, coloro<br />

che hanno depositi milionari<br />

restino ricchi. Mentre noi<br />

poveri, giustamente, sempre<br />

più poveri. Cosa perde <strong>la</strong> gente<br />

comune se falliscono le banche?<br />

Nul<strong>la</strong>. Cosa perde <strong>la</strong> gente<br />

Magistrati del distretto del<strong>la</strong><br />

Corte d’Appello di Potenza e<br />

Magistrati in servizio presso il<br />

Ministero del<strong>la</strong> Giustizia. A tal<br />

proposito, emblematico è il rapporto<br />

tra l’indagato dr. Bonomi<br />

(Sostituto Procuratore Generale<br />

presso <strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza)<br />

e l’indagato dr. Barbieri<br />

(Magistrato, sino a poco tempo<br />

or <strong>sono</strong>, collocato ai vertici del<br />

Ministero del<strong>la</strong> Giustizia ed in<br />

grado influire, anche attraverso<br />

altri Magistrati del Ministero,<br />

su attività ispettive e disciplinari<br />

nei riguardi di Magistrati).<br />

<strong>De</strong>l resto i traffici telefonici e<br />

gli e<strong>la</strong>borati espletati dal CTU<br />

di questo Ufficio dr. Gioacchino<br />

Genchi anche a proposito<br />

del predetto Ministero, stanno<br />

evidenziando rapporti e contatti<br />

tali dai risvolti, a dir poco,<br />

inquietanti. Da intercettazioni<br />

telefoniche emergeva che nel<strong>la</strong><br />

serata (15.6.2004) del giorno nel<br />

quale era stato effettuato dal<strong>la</strong><br />

Procura del<strong>la</strong> Repubblica di<br />

Catanzaro un accesso presso il<br />

Tribunale di Matera, per l’acquisizione<br />

di documentazione<br />

del fallimento Anthill, nonché<br />

presso gli uffici del<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re<br />

del Materano, Buccico<br />

contattava <strong>la</strong> dr.ssa Granese,<br />

sull’utenza cellu<strong>la</strong>re, riferendole<br />

di contattare, urgentemente,<br />

l’Avv. Giancarlo Pittelli del<br />

Foro di Catanzaro (all’epoca<br />

Senatore del<strong>la</strong> Repubblica), poi<br />

divenuto difensore del<strong>la</strong> Granese<br />

(oltre che dei coniugi Genovese/<br />

Cannizzaro), in quanto<br />

lo stesso lo aveva contattato, a<br />

sua volta, riferendogli che, in<br />

merito “al<strong>la</strong> sua vicenda” (del<strong>la</strong><br />

Granese), aveva da riferire<br />

“delle novità”. L’incontro tra<br />

<strong>la</strong> Granese ed il Pittelli avviene<br />

presso l’abitazione catanzarese<br />

di quest’ultimo, il quale, da<br />

conversazione telefonica, riferisce<br />

al<strong>la</strong> Granese di voler<strong>la</strong> vedere<br />

“di persona perché aveva<br />

delle novità”.<br />

comune se vengono salvate le<br />

banche? Il prezzo del salvataggio.<br />

In pratica noi pagheremo<br />

i soldi che hanno nascosto nei<br />

bond fasulli, i soldi che hanno<br />

pagato per gli stipendi miliardari<br />

dei manager che hanno<br />

portato al<strong>la</strong> bancarotta, i soldi<br />

degli investimenti in colossali<br />

fiaschi finanziari, i soldi delle<br />

sca<strong>la</strong>te al<strong>la</strong> finanza di carta,<br />

i soldi pagati per acquistare<br />

scatole vuote per miliardi di<br />

euro. Ed a pagare saremo noi,<br />

i poveri, coloro che non hanno<br />

mai specu<strong>la</strong>to sui future e suo<br />

junk-bond e che arrivano con<br />

fatica (e non sempre) al<strong>la</strong> fine<br />

del mese. <strong>Chi</strong> si farà carico di<br />

questa ennesima in<strong>giustizia</strong><br />

presentata da quel<strong>la</strong> faccia di<br />

tol<strong>la</strong> di Berlusconi (spero che <strong>la</strong><br />

sospensione dei processi valga<br />

anche quando le Alte Cariche<br />

<strong>sono</strong> parte offesa, ndr) e approvata<br />

dalle altre facce di bronzo<br />

del par<strong>la</strong>mento italiano? Intanto<br />

<strong>la</strong> prevista fusione fra <strong>la</strong><br />

Banca Popo<strong>la</strong>re del Materano<br />

e <strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re di Crotone,<br />

annunciata con squilli di<br />

tromba e rullo di tamburi per<br />

il 1° ottobre 2008, non c’è stata.<br />

Motivi tecnici, dicono le due<br />

banche senza spiegare quali.<br />

Sono del Gruppo Bper; problemi?<br />

Dovremo garantire anche<br />

<strong>la</strong> quote azionarie dei pavidi<br />

azionisti del<strong>la</strong> Popo<strong>la</strong>re del<br />

Materano che non hanno nemmeno<br />

chiesto conto del bi<strong>la</strong>ncio<br />

falso, secondo il giudizio del<br />

CTU nominato dal Tribunale<br />

di Matera? E sempre allegri bisogna<br />

stare perché il piangere<br />

fa male al re, fa male al ricco e<br />

al Cardinale, diventan tristi se<br />

noi piangiam! E sempre allegri<br />

bisogna stare perché…<br />

gestione ambientale<br />

a Stigliano<br />

Sabato 11 Ottobre alle ore<br />

9.30 presso il Centro Sociale<br />

a Stigliano si terrà<br />

il convegno dal titolo “Salvaguardia<br />

e Gestione Ambientale”<br />

organizzato dal<strong>la</strong> locale<br />

Ecosezione di Stigliano del<br />

Movimento Azzurro. Il territorio<br />

del<strong>la</strong> collina materana<br />

appare sempre meno antropizzato<br />

a causa di vari fattori<br />

socio-economici, e tende<br />

a divenire economicamente<br />

più povero ma sempre più<br />

ricco dal punto di vista ambientale,<br />

essendo lo spopo<strong>la</strong>mento<br />

delle campagne da<br />

parte dell’uomo direttamente<br />

proporzionale al “ripopo<strong>la</strong>mento”<br />

flori-faunistico. Ma il<br />

benessere dell’ambiente naturale<br />

dipende non già dal<strong>la</strong><br />

sua “quantità”, bensì dal<strong>la</strong><br />

“qualità”, raggiungibile solo<br />

attraverso una razionale gestione<br />

delle molteplici forme<br />

viventi che lo caratterizzano,<br />

onde garantire in modo<br />

armonico <strong>la</strong> sopravvivenza<br />

di ciascuna specie animale<br />

e vegetale. Nel contempo,<br />

un’attenta gestione può vantaggiosamente<br />

innescare dei<br />

positivi risvolti economici,<br />

ottenibili ad esempio dal<strong>la</strong><br />

valorizzazione e commercializzazione<br />

dei prodotti tipici<br />

o dall’incremento del<strong>la</strong> recettività<br />

del territorio dal punto<br />

di vista turistico e didatticoeducativo.<br />

Tali tematiche saranno<br />

affrontate nel corso dei<br />

<strong>la</strong>vori. L’obiettivo è creare<br />

un gruppo di volontari fortemente<br />

motivati e legati al<br />

proprio territorio ed alle sue<br />

tradizioni, <strong>la</strong> cui mission è di<br />

impegnarsi per tute<strong>la</strong>re, conservare<br />

e valorizzare un patrimonio<br />

naturale di inestimabile<br />

valore che è forse l’unica<br />

vera ricchezza rimasta in un<br />

territorio sempre più afflitto<br />

da svariati problemi.


TRIBUNALE ORDINARIO DI CATANZARO<br />

Sezione dei Giudici per le indagini preliminari<br />

REPUBBLICA ITALIANA<br />

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO<br />

II Giudice, dott. Antonio GIGLIO, all'udienza del 24.10.07, con l'assistenza del<br />

cancelliere, ha pronunciato e pubblicato, mediante lettura del dispositivo <strong>la</strong><br />

seguente<br />

SENTENZA<br />

nel processo portante il n 1775/06 RGNR e n. 1068/07 RG GIP nei confronti<br />

di:<br />

1) PICCENNA Nico<strong>la</strong>, n. Ventimiglia il 6.10.58, res. Matera, Via Eraclea, n. 4 -<br />

presente -<br />

Difeso dall'Avv. Leonardo Pinto da Matera. -presente -<br />

2) SANGERARDI Nico<strong>la</strong>, n. Gravina di Puglia il 2.1.55, ivi res. Via Livorno,<br />

n. 8 - assente già contumace -<br />

Difeso dall'Avv. Francesco Iuele da Matera – presente -<br />

3) GRILLI Rocco, n. Civitavecchia il 29.1.44, res. Matera, Piazzetta Silone, n.<br />

16 - assente già contumace -<br />

Difeso dall'Avv. Leonardo Pinto da Matera – presente -<br />

(vedi foglio allegato)<br />

IMPUTATI<br />

CONCLUSIONI DELLE PARTI<br />

II P.M. insiste nel<strong>la</strong> richiesta di rinvio a giudizio.<br />

L'Avv. Rotundo si associa.<br />

L'Avv. Pinto conclude nell'interesse dei propri assistiti chiedendo il<br />

proscioglimento perché il fatto non sussiste o perché non costituisce<br />

reato. <strong>De</strong>posita memoria scritta del<strong>la</strong> quale illustra il contenuto.<br />

L'avv. Iuele conclude nell'interesse del proprio assistito chiedendo


l'emissione di sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste e<br />

condanna del quere<strong>la</strong>nte alle spese. <strong>De</strong>posita originale del N.O. <strong>De</strong>l “Giornale<br />

del<strong>la</strong> Sera” (art. di cui al capo C) nonché certificazione da cui si evince che<br />

l'imputato Grilli è direttore responsabile del<strong>la</strong> testata "II Resto". <strong>Chi</strong>ede di esibire<br />

copia dell'articolo 20.10.07 del Quotidiano re<strong>la</strong>tivo all'inchiesta "Toghe Lucane".<br />

Il P.M. non si oppone.<br />

L'Avv. Rotundo si oppone all'acquisizione dell'articolo del Quotidiano.<br />

Il GUP ammette le produzioni fatta eccezione per articolo de "Il Quotidiano",<br />

non immediatamente rilevante ai fini del<strong>la</strong> definizione dell'udienza<br />

preliminare.<br />

In subordine l'Avv. Iuele chiede che il GUP voglia acquisire di ufficio <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />

ministeriale depositata il 5.4.07, nel<strong>la</strong> parte in cui si riferisce anche al<strong>la</strong> vicenda in<br />

esame.<br />

Il P.M. non si oppone.<br />

La. P.C. nul<strong>la</strong> osserva.<br />

PICCENNA<br />

A) del delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 595 co. 1, 2, e 3 c.p. e 13 L. 47/1948 perchè nel corpo<br />

dell'articolo giornalistico dal titolo "'Cuginanze Giudiziarie", pubblicato sul mensile ''Giornale<br />

del<strong>la</strong> Sera", e dell'articolo "Al<strong>la</strong> resa dei conti. Il senatore Filippo Bibbico davanti al g.u.p.”<br />

pubblicato sul quotidiano "Il Resto...quello che gli altri non dicono”, offendeva <strong>la</strong> reputazione<br />

del<strong>la</strong> dr. Felicia Genovese, magistrato in servizio pre del<strong>la</strong> Repubblica di Potenza, attribuendole di<br />

essersi astenuta da un procedimento penale 4271/2001 R.G. mod. 21 (a carico di Pinto Michele più<br />

altri, in ordine al delitto p. e p. dall'art. 323 c.p.) nei confronti di un ''nutrito stuolo di politici<br />

regionali" soltanto dopo “l'archiviazione del procedimento a carico dei datori di <strong>la</strong>voro di suo<br />

marito”, Michele Cannizzaro, nominato direttore Generale del<strong>la</strong> A.s.l. di Potenza, paventando in tal<br />

modo, per vicende contrariamente al vero, che <strong>la</strong> stessa si fosse macchiata di gravi condotte<br />

antigiuridiche contrarie ai doveri d'ufficio, astenendosi dal procedimento di cui sopra solo dopo<br />

aver invano, chiesto l'archiviazione (datata 29.06.2004) e comunque in seguito al<strong>la</strong> nomina del<br />

marito quale direttore Generale del<strong>la</strong> A.s.l. di Potenza, avvenuta in data 5.08.2004;<br />

in Matera nel mese di aprile del 2006 ed il 23.09.2006<br />

SANGERARDI<br />

B) del delitto p. e p. dagli artt. 57, 596 bis in rel. al 595 co. 1 e 3 c.p.; 13 L. 47/1948<br />

perché, in qualità di direttore responsabile de "Il Resto ...quello che gli altri non dicono” ometteva<br />

di esercitare sul contenuto del quotidiano da lui diretto il controllo necessario ad impedire che con <strong>la</strong><br />

pubblicazione dell'articolo dal titolo ''Al<strong>la</strong> resa dei conti. Filippo Bubbico, davanti al g.u.p. ", si<br />

offendesse <strong>la</strong> reputazione del<strong>la</strong> dr. Felicia Genovese magistrato in servizio presso <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />

Repubblica di Potenza, attraverso il riferimento a presunte condotte antigiuridiche, dal<strong>la</strong> medesima<br />

poste in essere e consistite nell'astensione da un procedimento penale (nel<strong>la</strong> specie il N. 4271/2001<br />

R.G. Mod. 21 a carico di Pinto Michele più altri, in ordine al delitto p. e p. dall'art. 323 c.p.)<br />

solo dopo aver invano, chiesto l'archiviazione (datata 29.06.2004) e comunque in seguito al<strong>la</strong><br />

nomina del marito quale direttore Generale del<strong>la</strong> A.s.l. di Potenza, avvenuta in data 5.08.2004<br />

in Matera nel mese di aprile del 2006<br />

GRILLI<br />

C) del delitto p. e p. dagli artt. 57, 596 bis in rei. al 595 co. 1 e 3 c.p.; 13 L. 47/1948<br />

perché, in qualità di direttore responsabile del mensile "Giornale del<strong>la</strong> Sera", ometteva di esercitare<br />

sul contenuto del periodico da lui diretto il controllo necessario ad impedire <strong>la</strong> pubblicazione


dell'articolo dal titolo "Cuginanze Giudiziarie", re<strong>la</strong>tivo a presunte condotte antigiuridiche, poste in<br />

essere dal<strong>la</strong> dr. Felicia Genovese, magistrato in servizio presso <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica di<br />

Potenza, e consistite nell'astenersi da un procedimento penale (nel<strong>la</strong> specie il N. 4271/2001 R.G.<br />

mod. 21 a carico di Pinto altri, in ordine al delitto p. e p. dall'art. 323 c.p.) solo dopo averne,<br />

invano, chiesto l'archiviazione (datata 29.06.2004) e comunque in seguito al<strong>la</strong> nomina del marito<br />

a direttore Generale del<strong>la</strong> A.s.l. di Potenza, avvenuta in data 5.08.2004;<br />

in Matera il 23.09.2006<br />

MOTIVI DELLA DECISIONE<br />

1. - In un articolo dal titolo “Cuginanze giudiziarie” apparso sul periodico “Giornale del<strong>la</strong> Sera" di<br />

Matera del mese di aprile 2006, l'articolista Nico<strong>la</strong> Piccenna ripercorreva in chiave critica le<br />

vicende re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> astensione del<strong>la</strong> d.ssa Felicia Genovese, sostituto procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />

presso il tribunale di Potenza, in un procedimento a carico di esponenti politici del<strong>la</strong> Regione<br />

Basilicata, "datori di <strong>la</strong>voro" del marito dr. i Cannizzaro (nominato direttore generale del<strong>la</strong><br />

Azienda Ospedaliera San Carlo di nell'estate del 2004), procedimento nel quale <strong>la</strong> d.ssa Genovese<br />

si era astenuta solo dopo che il G.I.P. aveva disposto indagini suppletive a seguito dell'opposizione<br />

del<strong>la</strong> parte offesa al<strong>la</strong> richiesta di archiviazione da lei avanzata.<br />

Questo il passo di interesse: .<br />

L'argomento - insieme ad altri esu<strong>la</strong>nti dall'oggetto dell'odierna contestazione - era<br />

sinteticamente ripreso dallo stesso articolista in un pezzo apparso sul quotidiano “Il Resto” di<br />

Matera del 23 settembre 2006 («Il procedimento penale scaturisce da una denuncia del Dr.<br />

Giuseppe Panio e ha preso corpo "nonostante" due richieste di archiviazione dei P.M. che si <strong>sono</strong><br />

succeduti nel<strong>la</strong> gestione del fascicolo. Prima a chiedere l'archiviazione fu <strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />

Genovese ... Dopo il rigetto dell'archiviazione, <strong>la</strong> D.ssa Genovese ritenne opportuno<br />

astenersi...»).<br />

Con querele del 9.5.2006 e del 19.10.2006 <strong>la</strong> d.ssa Genovese <strong>la</strong>mentava il carattere diffamatorio<br />

dei due articoli, tendenti a suggerire una inesistente corre<strong>la</strong>zione tra <strong>la</strong> nomina del marito,<br />

l'intempestività del<strong>la</strong> propria astensione e <strong>la</strong> richiesta di archiviazione avanzata nei confronti dei<br />

politici indagati. L'articolista mirava a far intendere al lettore che il P. M. avesse strumentalmente<br />

ritardato <strong>la</strong> propria astensione al fine di favorire, attraverso una richiesta di archiviazione, i politici<br />

che avevano conferito l'incarico al marito.<br />

I presupposti dell'argomentazione, vale a dire l'intempestività del<strong>la</strong> astensione e <strong>la</strong><br />

sovrapposizione temporale tra <strong>la</strong> richiesta di archiviazione e <strong>la</strong> nomina del marito, erano destituiti<br />

di fondamento, atteso che:<br />

a) il bando per il conferimento dell'incarico dirigenziale era stato approvato con<br />

deliberazione del 18 giugno 2004, pubblicata sul bollettino ufficiale del<strong>la</strong> Regione Basilicata<br />

del 24 giugno 2004<br />

b) <strong>la</strong> domanda di partecipazione al<strong>la</strong> selezione era stata presentata dal dr. Cannizzaro il 22<br />

luglio 2004;<br />

e) l'atto di nomina era intervenuto il 5 agosto 2004;<br />

d) <strong>la</strong> richiesta di archiviazione era stata depositata nel<strong>la</strong> segreteria del<strong>la</strong> Procura il 29<br />

giugno 2004, ed era stata materialmente redatta in epoca anteriore, ovvero il 17 giugno 2004,<br />

come poteva desumersi dal<strong>la</strong> stampa del<strong>la</strong> schermata del proprio computer che riportava come data di


ultima modifica del documento "richiesta di archiviazione n. 4271/01-21” quel<strong>la</strong> del 17.6.2004;<br />

e) le proprie determinazioni in ordine al<strong>la</strong> formalizzazione del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />

erano dunque anteriori non solo al<strong>la</strong> presentazione da parte del marito del<strong>la</strong> domanda di<br />

partecipazione al<strong>la</strong> selezione; quanto al<strong>la</strong> stessa approvazione del bando che aveva indetto <strong>la</strong><br />

procedura per il conferimento dell'incarico (delibera del 18.6.2004, pubblicata il 24.6.2004);<br />

f) l'astensione era stata formalizzata nel novembre 2005, non appena il fascicolo le era stato<br />

restituito a seguito dell'ordinanza con <strong>la</strong> quale il G.I.P. aveva disposto nuove indagini;<br />

g) nessun addebito poteva esserle mosso per avere trattenuto fino ad allora <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità del<br />

procedimento, avendo lei concluso le proprie valutazioni, ed essendosi spogliata del fascicolo nel<br />

giugno 2004, nel momento in cui aveva affidato al<strong>la</strong> propria segreteria 1a richiesta di<br />

archiviazione, restando devoluto all'ufficio ogni adempimento re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> notifica al<strong>la</strong> parte offesa e<br />

al<strong>la</strong> trasmissione degli atti al<strong>la</strong> cancelleria G.I.P. (ove <strong>la</strong> richiesta di archiviazione e l'atto di<br />

opposizione del<strong>la</strong> persona offesa sarebbero stati depositati l'8 maggio 2005);<br />

h) con note del 23.7.2006 (giorno successivo al<strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> domanda da parte del marito)<br />

e del 30.8.2006 si era tempestivamente astenuta in tutti i procedimenti a carico di esponenti del<strong>la</strong><br />

Regione Basilicata di cui era assegnataria a quel<strong>la</strong> data: fra essi non figurava il procedimento in<br />

questione, già “definito” con <strong>la</strong> richiesta di archiviazione e ancora in carico al<strong>la</strong> sua segreteria per i<br />

soli adempimenti connessi alle notifiche.<br />

Da tali circostanze (già rappresentate sia nel<strong>la</strong> dichiarazione di astensione presentata al<br />

procuratore del<strong>la</strong> Repubblica il 15.11.2005 che in una precedente missiva del 23.6.2005 diretta<br />

al procuratore generale di Potenza, in risposta ad analoghe notazioni critiche contenute nell'atto di<br />

opposizione all'archiviazione del<strong>la</strong> parte offesa dott. Panio) si evinceva il carattere diffamatorio dei<br />

due articoli, tendenti ad attribuirle in modo apodittico una condotta antigiuridica desunta in via<br />

congetturale da fatti non rispondenti al vero. Né l'articolista aveva fornito alcun riscontro a supporto<br />

dell'assunto capziosamente suggerito al lettore (presentazione del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />

dettata dall'intendimento di favorire soggetti legati da rapporti di interesse al marito del magistrato).<br />

Tanto meno aveva eseguito i dovuti controlli sul<strong>la</strong> “notizia” riportata, <strong>la</strong> cui infondatezza<br />

agevolmente avrebbe potuto essere desunta dal raffronto tra <strong>la</strong> data del<strong>la</strong> richiesta di<br />

archiviazione (29.6.2004) e quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> nomina del marito al<strong>la</strong> direzione dell'ospedale San Carlo<br />

(5.8.2004). Al contrario, il fatto era stato riportato in termini di certezza, con ricorso a un<br />

linguaggio allusivo tendente ad attribuirle una condotta scorretta e con risultati lesivi del<br />

proprio onore e del<strong>la</strong> propria reputazione.<br />

Ne scaturiva <strong>la</strong> richiesta di rinvio a giudizio per diffamazione a mezzo stampa dell'articolista<br />

Nico<strong>la</strong> Piccenna, del direttore responsabile del “Giornale del<strong>la</strong> Sera” Nico<strong>la</strong> Sangerardi e del<br />

direttore de "II Resto" Rocco Grilli (le cui qualifiche <strong>sono</strong> erroneamente riportate in modo invertito<br />

nei capi B e C del<strong>la</strong> rubrica: si veda l'attribuzione corretta risultante dal<strong>la</strong> nota del<strong>la</strong> sezione di p.g.<br />

di Matera del 9.2.2007, da cui risulta che Sangerardi era direttore del "Giornale del<strong>la</strong> sera" e Grilli de<br />

"Il Resto").<br />

All'udienza preliminare, costituitasi parte civile <strong>la</strong> d.ssa Genovese, le parti hanno concluso nei<br />

termini riportati in epigrafe.<br />

2. - La cronologia dei fatti dimostra l'insussistenza del<strong>la</strong> contestata diffamazione e <strong>la</strong><br />

riconducibilità dei due articoli al legittimo esercizio del diritto di cronaca di sull'operato del<br />

magistrato.<br />

E' infatti provato:<br />

a) che l'assunzione del dr. Cannizzaro al<strong>la</strong> direzione dell'Ospedale San Carlo avvenne il<br />

5.8.2004;<br />

b) che <strong>la</strong> richiesta di archiviazione - sebbene consegnata al<strong>la</strong> segreteria del P.M. Il<br />

29.6.2004 (data che, per vero, si desume dal solo timbro a data apposto in calce all'atto,<br />

mancando una attestazione di deposito) - venne notificata al<strong>la</strong> parte offesa avv. Panio solo il<br />

21.4.2005 (<strong>la</strong> copia conforme destinata al<strong>la</strong> notifica risulta ri<strong>la</strong>sciata il 20.4.2005) e venne depositata<br />

nel<strong>la</strong> cancelleria del G.I.P. l'8 maggio 2005;


c) che l'astensione del<strong>la</strong> d.ssa Genovese intervenne il 15 novembre 2005, e dunque in epoca<br />

successiva al<strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> domanda da parte del marito (22.7.2004), e all'assunzione<br />

dello stesso a direttore generale dell'Ospedale (5.8.2004), al<strong>la</strong> presentazione al G.I.P. del<strong>la</strong> richiesta<br />

di archiviazione (8.5.2005) e all'ordinanza con <strong>la</strong> quale il G.I.P. dispose nuove indagini (7.11.2005).<br />

Ne consegue che <strong>la</strong> notizia riportata dall'articolista era vera: <strong>la</strong> d.ssa Genovese si astenne<br />

“non prima ... di richiedere l'archiviazione del procedimento a carico dei datori di <strong>la</strong>voro di suo<br />

marito e solo dopo il rigetto dell 'archiviazione ".<br />

La quere<strong>la</strong>nte <strong>la</strong>menta che l'allusione al<strong>la</strong> posteriorità dell'astensione rispetto al<strong>la</strong> presentazione<br />

del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione abbia avuto l'effetto di gettare immotivato discredito sul<strong>la</strong><br />

correttezza del<strong>la</strong> sua condotta professionale, suggerendo un inesistente nesso tra tale ritardo e<br />

l'intento di favorire i politici indagati, ma quand'anche così fosse, ciò è da ascrivere al<strong>la</strong> stessa<br />

successione degli eventi, e non all'articolo di stampa, che non ha alterato <strong>la</strong> verità dei fatti<br />

riportati.<br />

Non vale obiettare che l'articolo ha omesso di riferire che, al<strong>la</strong> data in cui <strong>la</strong> richiesta di<br />

archiviazione venne "licenziata" mediante consegna in segreteria (e tanto più quando l'atto venne<br />

materialmente predisposto, alcuni giorni prima), non sussistevano i presupposti per l'astensione,<br />

perché <strong>la</strong> nomina del coniuge non era ancora intervenuta e lo stesso non concorreva ancora<br />

all'incarico, avendo presentato domanda qualche giorno dopo.<br />

A prescindere dal rilievo che non era nei poteri dell'articolista verificare dati meramente interni<br />

come quelli invocati dal<strong>la</strong> quere<strong>la</strong>nte (<strong>la</strong> quale, a dimostrazione del<strong>la</strong> data di predisposizione del<strong>la</strong><br />

richiesta di archiviazione, esibisce <strong>la</strong> stampa di una schermata del proprio computer) e che l'unico<br />

dato certo e rilevante, dal punto di vista del controllo pubblico sul<strong>la</strong> vicenda, era <strong>la</strong> data di<br />

deposito nel<strong>la</strong> cancelleria G.I.P. del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione, unico atto con cui le<br />

determinazioni del P.M. hanno assunto rilevanza esterna (si ripete: 8 maggio 2005, dopo<br />

l'assunzione del coniuge e prima dell'astensione) l'argomento non pare determinante ai fini del<strong>la</strong><br />

ricostruzione dell'episodio. Non si vede, infatti, perché avrebbe dovuto andare esente da possibile<br />

critica, condivisibile o meno nel<strong>la</strong> sostanza, <strong>la</strong> decisione del magistrato di trattenere <strong>la</strong><br />

tito<strong>la</strong>rità del procedimento per il lungo arco di tempo in cui <strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />

rimase in giacenza presso <strong>la</strong> propria segreteria (circa un anno), anche dopo l'opposizione del<strong>la</strong><br />

parte offesa e <strong>la</strong> fissazione dell'udienza da parte del G.I.P.; periodo in cui <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità del<br />

fascicolo ha continuato a dispiegare i suoi pieni effetti sia ai fini del vaglio del<strong>la</strong> richiesta<br />

motivata di prosecuzione delle indagini avanzata dal<strong>la</strong> parte offesa che in vista<br />

dell'instaurazione del contraddittorio camerale davanti al G.I.P. Senza dire che, anche<br />

partendo dal<strong>la</strong> cronologia invocata dall'interessata (redazione del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione il<br />

17.6.2006, bando di concorso deliberato il 18 e pubblicato il 24 giugno, domanda del marito del 22<br />

luglio, nomina del 5 agosto) riesce difficile immaginare che, al<strong>la</strong> data di deposito in segreteria del<strong>la</strong><br />

richiesta di archiviazione (29 giugno dopo <strong>la</strong> pubblicazione del bando), <strong>la</strong> quere<strong>la</strong>nte potesse essere<br />

completamente all'oscuro dei progetti professionali del coniuge, destinati a concretizzarsi nello stesso<br />

contesto temporale.<br />

Quanto all'accostamento tra <strong>la</strong> tardività dell'astensione e <strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> richiesta di<br />

archiviazione, suscettibile di evocare di per sé scenari opachi e di minare l'apparenza di<br />

imparzialità del magistrato, è sufficiente rilevare come si tratti ancora una volta di<br />

conseguenze insite nel<strong>la</strong> realtà delle cose e non riconducibili ad alcuna capziosa<br />

mistificazione da parte dell'articolista, che ha concisamente riportato in tono critico una<br />

sequenza di fatti veri, <strong>la</strong>sciando al lettore di desumerne le implicazioni. Che tali deduzioni<br />

potessero consistere in una opinione negativa sull'agire del magistrato, è <strong>la</strong> ragione stessa per<br />

cui tali situazioni vengono prese in considerazione dal<strong>la</strong> legge al fine di codificare apposite<br />

cause di astensione per ragioni di convenienza e specifiche situazioni di incompatibilità<br />

ambientale, allorché possa esserne minacciato, anche per cause incolpevoli, il prestigio<br />

dell'ordine giudiziario. Non è superfluo evidenziare, sotto tale profilo, come per <strong>la</strong> stessa<br />

vicenda <strong>la</strong> d.ssa Genovese abbia subìto <strong>la</strong> proposta di avvio di un procedimento disciplinare (v.<br />

nota prot. n. 211/IN/07 dell'ispettorato generale, nel cui capo di incolpazione si enuncia, tra le<br />

altre, <strong>la</strong> seguente condotta: “redigeva <strong>la</strong> suddetta richiesta di archiviazione, (non accolta dal


G.I.P.), in data 29.6.2004, poco prima che gli indagati, nel<strong>la</strong> qualità indicata nominassero il di lei<br />

marito, Dr. Michele Cannizzaro, al<strong>la</strong> carica di Direttore Genera A.S.L. n. 1 - Ospedale S. Carlo di<br />

Potenza": prod. Dc. Difesa, udienza del 15.11.2007).<br />

Ne consegue l'inconfigurabilità del reato contestato, in presenza di tutti i presupposti per<br />

l'applicabilità dell'esimente del legittimo esercizio del diritto di cronaca e di critica nei confronti<br />

dell'operato degli organi giudiziali (verità del fatto, continenza del linguaggio, interesse<br />

generale al<strong>la</strong> conoscenza del<strong>la</strong> notizia, assenza di pretestuosi attacchi morali al<strong>la</strong> persona: v.<br />

Cass. 30877/06; 11662/07 ed altre).<br />

P.Q.M.<br />

Visto l'art. 425 c.p.p., dichiara non luogo a procedere nei confronti di Piccenna Nico<strong>la</strong>,<br />

Sangerardi Nico<strong>la</strong> e Grilli Rocco in ordine ai reati loro ascritti perché il fatto non costituisce reato.<br />

Catanzaro, 15 novembre 2007.<br />

IL GIUDICE<br />

Antonio Giglio

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!