È la giustizia, bellezza! De Magistris e l'assoluta ... - Chi sono
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Sabato 29 novembre 2008 - pagina 6<br />
“quello che gli altri non dicono”<br />
Primo Piano<br />
<strong>È</strong> <strong>la</strong> <strong>giustizia</strong>, <strong>bellezza</strong>! <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> e<br />
l’assoluta estraneità da tutte le gravi accuse<br />
Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
“Conclusivamente, ad un’analitica<br />
ed organica lettura del complesso<br />
compendio documentale ed informativo<br />
acquisito, si ritiene di poter formu<strong>la</strong>re<br />
un giudizio di assoluta estraneità<br />
del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> da tutte<br />
le gravi accuse al medesimo ascritte<br />
dai denuncianti Dr. Felicia Angelica<br />
Genovese, Dr. Michele Cannizzaro,<br />
Dr. Vincenzo Tufano, Dr. Gaetano<br />
Bonomi, Dr Luisa Fasano, Dr. Francesco<br />
Basentini, Dr. Mariano Lombardi;<br />
nonché alle ipotesi delittuose<br />
al predetto riconducibili al<strong>la</strong> stregua<br />
degli esiti delle attività d’indagine<br />
esperite dal<strong>la</strong> Procura di Matera Dr.<br />
Annunziata Cazzetta e dal<strong>la</strong> Procura<br />
di Catanzaro Dr. Salvatore Curcio e<br />
Dr. Francesco <strong>De</strong> Tommasi”. (dal<strong>la</strong><br />
richiesta di archiviazione del procedimento<br />
a carico di Luigi de <strong>Magistris</strong><br />
– Procura di Salerno)<br />
Così concludono al<strong>la</strong> Procura<br />
di Salerno l’inchiesta condotta a<br />
carico del Dr. Luigi de <strong>Magistris</strong><br />
al<strong>la</strong> Procura di Salerno. Mille<br />
pagine, per formu<strong>la</strong>re un giudizio<br />
di “assoluta estraneità del<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> da tutte le gravi<br />
accuse ascritte al medesimo dai<br />
denuncianti” e richiedere l’archiviazione<br />
del procedimento penale.<br />
L’ordinamento giudiziario,<br />
fondato su principi costituzionali,<br />
è basato sull’obbligatorietà<br />
dell’azione penale. Se qualcuno<br />
ipotizza l’esistenza di comportamenti<br />
che vio<strong>la</strong>no l’ordinamento<br />
giudiziario a carico di qualcun<br />
altro e se questa ipotesi viene ad<br />
essere conosciuta da un magistrato<br />
del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica,<br />
questi ha l’obbligo (non <strong>la</strong><br />
facoltà, non <strong>la</strong> discrezionalità)<br />
di procedere all’iscrizione di un<br />
procedimento penale, di svolgere<br />
le indagini per approfondire <strong>la</strong><br />
“notitia criminis” e, ove ne avesse<br />
riscontro e prova, al<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione<br />
di una richiesta di rinvio<br />
a giudizio. Semplice, elementare,<br />
quasi banale. Così si spiega l’apparente<br />
contraddizione del caso<br />
“<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>”. Un magistrato<br />
che, avendo avuto notizia di reato<br />
e quindi obbligato dall’ordinamento<br />
costituzionale a farlo,<br />
aveva avviato alcune importanti<br />
inchieste (Toghe Lucane, Why<br />
Not, Poseidone). Mentre indagava,<br />
alcuni degli indagati indagavano<br />
sulle sue indagini ma, si<br />
Giustizia<br />
CASO DE MAGISTRIS<br />
<strong>De</strong>creto Procura di Salerno<br />
Il pm di Matera Annunziata Cazzetta<br />
tito<strong>la</strong>re dell’inchiesta contro i giornalisti<br />
che si occupavano dell’inchiesta “Toghe<br />
Lucane” dell’ ex pm di Catanzaro Luigi<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>.<br />
Un complotto senza precedenti,<br />
checché ne dica il presidente<br />
emerito del<strong>la</strong> Corte<br />
Costituzionale Piero Alberto<br />
Capotosti. Solo un forte legame<br />
extraistituzionale chiaramente<br />
illecito può spiegare<br />
l’atto di magistrati che sequestrano<br />
le prove a loro carico,<br />
sottraendosi arbitrariamente<br />
al sistema giudiziario italiano.<br />
Il decreto integrale con cui <strong>la</strong><br />
Procura di Salerno ha disposto<br />
le perquisizioni presso <strong>la</strong> Procura<br />
di Catanzaro è scaricabile<br />
sui siti http:<br />
www.ilresto.info/11.html<br />
“Agisci<br />
secondo quel<strong>la</strong><br />
massima mediante<br />
<strong>la</strong> quale tu puoi, nello<br />
stesso tempo, che essa<br />
divenga una legge<br />
universale”<br />
(Immanuel Kant)<br />
badi bene, non avendo ricevuto<br />
una denuncia ovvero per aver<br />
conosciuto una “notitia criminis”<br />
a carico del PM catanzarese.<br />
Indagavano per caso, una<br />
pura coincidenza, un’indagine<br />
da cui mai avrebbero pensato<br />
potessero scaturire connessioni<br />
con i procedimenti tenuti da<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>. E quando <strong>la</strong> D.ssa<br />
Annunziata Cazzetta si era accorta<br />
che il giornalista par<strong>la</strong>va<br />
di fatti gravi e potenzialmente<br />
degni di investigazione giudiziaria,<br />
quando aveva ascoltato<br />
le telefonate in cui si segna<strong>la</strong>vano<br />
gravi ipotesi di reato a carico<br />
del Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco (suo<br />
superiore gerarchico al<strong>la</strong> Procura<br />
di Matera), quando aveva<br />
realizzato che anche il Dr. Angelo<br />
Onorati (Gip che autorizzava<br />
per mesi le intercettazioni<br />
in cui si par<strong>la</strong>va anche di lui e<br />
delle sue attività giudiziarie)<br />
era oggetto di investigazioni<br />
da parte del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>,<br />
quando aveva disposto l’interrogatorio<br />
del Dr. Mario Altieri<br />
per accertare cosa avesse<br />
dichiarato nell’interrogatorio<br />
reso davanti al PM di Catanzaro<br />
ed in partico<strong>la</strong>re cosa avesse<br />
riferito su fatti e comportamenti<br />
del Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco e del<br />
Dr. Angelo Onorati, allora era<br />
giunta (Cazzetta) ad una serie di<br />
determinazioni. Aveva trasmesso<br />
alcuni atti del<strong>la</strong> sua inchiesta<br />
al Dr. Vincenzo Tufano (Proc.<br />
Gen. a Potenza, indagato nell’inchiesta<br />
“Toghe Lucane”), altri<br />
direttamente al<strong>la</strong> Procura di Salerno.<br />
Eh sì! Perché quando un<br />
magistrato conosce una “notitia<br />
criminis” ha l’obbligo di procedere<br />
penalmente e, ove non ne<br />
avesse <strong>la</strong> competenza territoriale,<br />
comunicare a “chi di dovere”.<br />
Adesso è chiaro che, venendo<br />
meno le accuse contro <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>,<br />
bisogna verificare se non vi<br />
siano responsabilità a carico di<br />
coloro che le accuse le avevano<br />
formu<strong>la</strong>te. Di coloro che,<br />
non avendone <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità<br />
ed essendone perfettamente<br />
edotti, avessero<br />
impropriamente indagato,<br />
acquisito atti, costruito<br />
ipotesi, col solo<br />
scopo di sottrarsi alle<br />
indagini ovvero sviarne<br />
le risultanze ovvero<br />
depotenziare i testimoni<br />
“scomodi”. Nonostante il<br />
giudizio di “assoluta estraneità<br />
del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> da tutte le<br />
gravi accuse al medesimo ascritte<br />
dai denuncianti”, il CSM ha<br />
ritenuto giusto ed opportuno<br />
comminargli <strong>la</strong> sanzione del<strong>la</strong><br />
censura e del trasferimento. Figurarsi<br />
cosa comminerà a carico<br />
di coloro che dovessero risultare<br />
correi delle gravi accuse che<br />
<strong>la</strong> Procura di Salerno muove a<br />
carico di chi, non avendone <strong>la</strong><br />
tito<strong>la</strong>rità e con perfetta conoscenza<br />
e coscienza, ha posto<br />
in essere il più grave attentato<br />
al<strong>la</strong> Costituzione Repubblicana<br />
di cui si abbia evidenza in atti<br />
giudiziari. Resta il rammarico<br />
dei tempi. Non è giusto <strong>la</strong>sciar<br />
passare anni per interrompere<br />
reati in atto, per impedire<br />
alle associazioni per delinquere<br />
(fossero anche quelle fantascientifiche<br />
per <strong>la</strong> diffamazione<br />
a mezzo stampa) di continuare a<br />
delinquere. Non è opportuno <strong>la</strong>sciar<br />
credere al<strong>la</strong> gente comune<br />
che esiste una casta d’intoccabili,<br />
impermeabili ed impunibili,<br />
che si collocano al di sopra delle<br />
Leggi e delle Regole. Occorre<br />
dare segnali precisi, chi è preso<br />
con le mani nel sacco deve essere<br />
messo in condizioni da non<br />
poter avere altri sacchi in cui<br />
rovistare. <strong>È</strong> semplice, tragico e<br />
banale contemporaneamente. <strong>È</strong><br />
<strong>la</strong> Giustizia, <strong>bellezza</strong>!
Sabato 25 novembre 2006 > Redazione: via Gattini, 22 - tel. e fax 0835 332644 - E-mail: ilresto@jumpy.it<br />
IL RESTO 1<br />
“Uno spettro s’aggira per Matera pronto a stringere definitivamente il cappio al collo del<strong>la</strong> città”<br />
EDITORIALE<br />
Dividi e….governa!<br />
Il detto è antico, ma diventa<br />
di scottante attualità. La<br />
dimostrazione più evidente<br />
viene addirittura da pa<strong>la</strong>zzi<br />
famosi, come Montecitorio<br />
o Pa<strong>la</strong>zzo Madama. Lì, nel<strong>la</strong><br />
capitale, si sta consumando,<br />
giorno per giorno, il “governo”<br />
del Paese, affidato<br />
ad una divisione imperante,<br />
costretta dal<strong>la</strong> necessità dei<br />
numeri a esprimersi, suo<br />
malgrado, a senso unico.<br />
Il ”clima” ora non è più<br />
rovente, come ci aveva abituati<br />
l’ex-opposizione, ora al<br />
governo. Finite le frasi ingiuriose,<br />
le accuse pesanti, i toni<br />
acerbi e violenti nei riguardi<br />
dell’avversario politico, a<br />
cui si erano affidati fino a<br />
pochi mesi fa. Ora si assiste al<br />
“ribaltamento” delle accuse,<br />
come se l’esperienza precedente<br />
non fosse mai esistita,<br />
non fosse mai avvenuta. Sparita<br />
nel nul<strong>la</strong>! Le “facce toste”<br />
che alcuni politicanti nazionali<br />
di sinistracentro mostrano<br />
sui mezzi d’informazione<br />
appaiono sconcertanti, avvilenti<br />
eppure ipocritamente<br />
reali. Il “guaio”- se così si<br />
può definire- sta nell’attuale<br />
opposizione (già maggioranza)<br />
composta dai cosiddetti<br />
“moderati” che non osano<br />
nemmeno adoperare lo<br />
stesso atteggiamento violento<br />
e provocatorio adottato<br />
in precedenza dall’attuale<br />
maggioranza (già opposizione).<br />
Non appartiene al<strong>la</strong><br />
loro cultura! Basterebbe solo<br />
immaginare cosa sarebbe<br />
successo se a pronunciare<br />
alcune frasi, decisamente<br />
infelici come il “paese che è<br />
impazzito” o “ <strong>sono</strong> soddisfatto<br />
perchè <strong>la</strong> Finanziaria<br />
ha scontentato proprio tutti”,<br />
solo per citarne alcune, fosse<br />
stato l’ex-Premier Berlusconi.<br />
Avrebbero scatenato una rivoluzione<br />
mediatica, condita<br />
dalle solite invettive, insulti<br />
sconci e accuse di <strong>la</strong>drocinio.<br />
Carta stampata e mezzi<br />
televisive, opportunamente<br />
pilotate da un certo “potere”<br />
nemmeno tanto occulto<br />
di Nino Grilli<br />
(salvo veramente poche<br />
eccezioni!) sarebbero rimaste<br />
costantemente sull’argomento,<br />
fino al<strong>la</strong> noia ed all’esasperazione,<br />
tanto da ficcare<br />
persino i più accaniti lettori<br />
o telespettatori. Ora, invece,<br />
tutto ciò non esiste più! E’<br />
tutto affidato al silenzio, a<br />
minimizzare ogni situazione,<br />
al<strong>la</strong> continua affermazione<br />
del “buon governo che deve<br />
riparare i guasti enormi del<br />
precedente” e se si menziona<br />
qualche azione (ricorso al<strong>la</strong><br />
fiducia), allora si continua a<br />
dire: “ma anche Berlusconi<br />
l’ha fatto!” Imitando, di fatto,<br />
lo stesso comportamento<br />
dell’odiato avversario politico.<br />
Intanto, pur di fronte<br />
agli innumerevoli errori, alle<br />
ingerenze politiche, all’impopo<strong>la</strong>rità<br />
dei provvedimenti<br />
adottati (non si giustificherebbe<br />
altrimenti <strong>la</strong> protesta<br />
che continua a montare nel<br />
Paese), all’ipocrita comportamento<br />
dell’attuale coalizione<br />
di governo, al<strong>la</strong> più volte<br />
dimostrata incompetenza<br />
di alcuni governanti (con in<br />
testa il “mortadel<strong>la</strong>” Prodi)<br />
si assiste ad una inutile ed<br />
inopportuna “divisione” nell’azione<br />
dell’opposizione. Si<br />
assiste, insomma, ad un’azione,<br />
corretta nel<strong>la</strong> forma ma<br />
scorretta nel<strong>la</strong> sostanza, che<br />
tiene unita una coalizione<br />
in disaccordo su tutto (il<br />
centrosinistra) e ad un’azione<br />
scorretta, sia nel<strong>la</strong> forma che<br />
nel<strong>la</strong> sostanza nel<strong>la</strong> coalizione<br />
opposta (il centrodestra)<br />
che porta ad una divisione<br />
nei comportamenti politici.<br />
A proseguire con <strong>la</strong> prossima<br />
annunciata protesta di piazza<br />
annunciata per l’inizio di<br />
dicembre! La strategia filocomunista<br />
è riuscita, quindi,<br />
a “dividere” gli avversari<br />
politici per poter così continuare<br />
a “governare” a suo<br />
piacimento, passando anche<br />
attraverso gli enormi sacrifici<br />
da chiedere agli italiani e<br />
svuotando sempre più le loro<br />
tasche. E’ proprio vero:”Il<br />
peggio deve ancora venire!”<br />
Il Natale a Sogni d’Oriente<br />
SE ACQUISTI ENTRO IL 30 NOVEMBRE UN ALBERO DI NATALE<br />
C’E’ UNA SORPRESA ANCHE PER TE<br />
COSI’ BUBBICO HA INTASCATO I SOLDI EUROPEI<br />
di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
Finalmente qualcuno trova il<br />
coraggio di scendere apertamente<br />
in campo mettendo<br />
a tema <strong>la</strong> “legalità in Basilicata”.<br />
Non è da molti <strong>la</strong> determinazione<br />
con cui Michele Saponaro (Rifondazione<br />
Comunista) ha rotto<br />
gli indugi ed ha posto chiaro<br />
chiaro il piano d’azione per il futuro<br />
prossimo: “nelle prossime<br />
settimane intendiamo <strong>la</strong>nciare<br />
una vera e propria campagna<br />
sul<strong>la</strong> legalità in Basilicata”. <strong>È</strong> da<br />
diversi mesi che anche noi, col<br />
nostro modesto ma intrepido foglio<br />
di informazione locale, tentiamo<br />
di promuovere un’azione<br />
concreta nello stesso senso di cui<br />
scrive Saponaro. <strong>Chi</strong>aramente<br />
nel rispetto dei ruoli e delle specificità<br />
di ognuno. Il compito dei<br />
giornali (e dei giornalisti) è quello<br />
di informare, possibilmente<br />
fornendo dati, circostanze, nomi<br />
e cognomi. L’abbiamo sempre<br />
fatto e, grazie al dichiarato e<br />
aperto sostegno di Saponaro,<br />
saremo ancora più puntuali fidando<br />
su quel sostegno che,<br />
in un recente comunicato, si è<br />
impegnato a fornirci. Iniziamo<br />
pubblicando <strong>la</strong> documentazione<br />
dei compensi (una picco<strong>la</strong> parte)<br />
percepiti da uno studio di consulenza<br />
agronomica per il “Progetto<br />
esecutivo per <strong>la</strong> realizzazione<br />
di strutture di allevamento del<br />
baco da seta. Reg. Cee n. 2052/<br />
88 Ob. 1 – Programma operativo<br />
multiregionale – Sottoprogramma<br />
4 Misura 1”. In tutto, le 7 ricevute<br />
che pubblichiamo (foto 1)<br />
documentano un compenso<br />
per le progettazioni pari a Lit.<br />
83.500.000 e <strong>sono</strong> riferite ai soci<br />
del “Consorzio Seta Basilicata”<br />
presieduto da Filippo Bubbico<br />
(DS, attualmente sottosegretario<br />
al Ministero delle Politiche Economiche,<br />
già assessore regionale<br />
al<strong>la</strong> sanità e Presidente del<strong>la</strong><br />
Giunta Regionale, all’epoca dei<br />
fatti Consigliere Comunale a<br />
Montescaglioso - Mt). Il progetto<br />
del<strong>la</strong> bachicoltura, finanziato<br />
dall’Unione Europea per svariati<br />
miliardi (Lire, ndr), era stato<br />
redatto, presentato e sostenuto<br />
da un Consorzio di Consorzi:<br />
il Consorzio Seta Italia. Anche<br />
questo presieduto da Filippo<br />
Bubbico che si era prodigato nel<br />
coinvolgere anche amici e parenti<br />
in un’attività foriera di interessanti<br />
prospettive. Sbirciando fra<br />
le ricevute, qualcuno potrà aver<br />
sussurrato che si tratta di fatti<br />
troppo vecchi. Non è così. Fra i<br />
personaggi coinvolti nel<strong>la</strong> vicenda,<br />
spunta un certo Dr. Andrea<br />
Freschi (forse, nipote nientemeno<br />
che di Antonio Bassolino).<br />
All’epoca dei fatti era presidente<br />
del<strong>la</strong> GeProTer, cooperativa di<br />
agronomi napoletani che svolgeva<br />
ruoli di consulenza per il<br />
Consorzio Seta Italia e successivamente,<br />
avendone apprezzato<br />
l’alta professionalità e <strong>la</strong> disponibilità,<br />
fu portato da Bubbico nel<br />
“ruolo dirigenti” del<strong>la</strong> Regione<br />
Basilicata (ruolo che ricopre ancora<br />
oggi). Si mormora di dissapori<br />
fra Andrea Freschi e i suoi<br />
Foto 1<br />
Nel quadro le<br />
ricevute dei<br />
pagamenti dei soci<br />
del Consorzio Seta<br />
Basilicata<br />
soci (GeProTer) allorquando<br />
scoprirono che buona parte delle<br />
consulenze fatturate al Consorzio<br />
Seta Italia erano state “girate”<br />
ad un consulente esterno, ma<br />
di questo non abbiamo ancora<br />
documenti. Quello che è sicuro,<br />
invece, (vedi foto 2) è che oltre<br />
il 75% del compenso per le progettazioni<br />
al Consorzio Seta Basilicata<br />
andò allo “Studio Arch.<br />
Bubbico & Associati – Via Santa<br />
Lucia n.77 – Montescaglioso<br />
– Mt” di cui, ovviamente, Filippo<br />
Bubbico (questa volta in veste di<br />
architetto, era socio). Le strutture<br />
progettate, con ampio concorso<br />
degli “architetti Bubbico<br />
& associati”, furono col<strong>la</strong>udate<br />
da due solerti funzionari regionali<br />
del<strong>la</strong> Basilicata (Giuseppe<br />
Laggetto, Salvatore Martelli) che<br />
pure hanno percorso una lunga<br />
e luminosa carriera ed oggi (vedete<br />
che siamo attuali?) hanno<br />
incarichi di responsabilità. Peccato<br />
che non si abbia notizia di<br />
un solo filo di seta prodotto dai<br />
20 miliardi (circa) di fondi europei.<br />
Peccato che non sia rimasta<br />
alcuna traccia delle strutture<br />
col<strong>la</strong>udate dai funzionari regionali<br />
e pagate dai fondi pubblici<br />
europei. Saponaro par<strong>la</strong> di “intrecci<br />
criminosi tra politica e ma<strong>la</strong>ffare”<br />
e questo, sinceramente,<br />
sembra eccessivo. Limitiamoci a<br />
far luce sugli intrecci fra politica<br />
e affari. <strong>De</strong>finirli criminosi spetta<br />
alle Procure del<strong>la</strong> Repubblica,<br />
ma, in questo caso occorre qualche<br />
ulteriore precisazione. La<br />
D.ssa Felicia Genovese (Sostituto<br />
Procuratore del<strong>la</strong> DDA di Potenza)<br />
non può indagare su questioni<br />
che coinvolgono Bubbico e <strong>la</strong><br />
politica regionale, essendo suo<br />
marito (Dr. Michele Cannizzaro)<br />
dipendente del<strong>la</strong> principale ASL<br />
del<strong>la</strong> Regione; in alcuni procedimenti<br />
<strong>la</strong> stessa D.ssa Genovese<br />
ha chiesto e ottenuto di astenersi<br />
(in altri no, perché?). Il Dr.<br />
Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte (Procuratore<br />
Capo del<strong>la</strong> DDA di Potenza) non<br />
può indagare su questioni che<br />
coinvolgono Bubbico e <strong>la</strong> Regione<br />
Basilicata essendo suo figlio<br />
(Notaio Marco) destinatario di<br />
finanziamenti regionali e avendo<br />
scoperto (il Dr. Ga<strong>la</strong>nte, ndr) di<br />
essere imparentato con un consigliere<br />
regionale in carica; anche<br />
il Dr. Ga<strong>la</strong>nte si è astenuto in alcuni<br />
procedimenti ma conserva<br />
Foto 2<br />
Ricevuta per compenso<br />
progettazioni allo Studio<br />
Arch. Bubbico & Associati<br />
competenze in molti altri, perché?<br />
Quanti magistrati <strong>sono</strong> incompatibili<br />
con l’ambiente in cui<br />
esercitano l’attività <strong>la</strong>vorativa?<br />
Quando si decideranno a chiedere<br />
di essere trasferiti lontano<br />
dagli interessi (legittimi) dei loro<br />
cari? Uno dei progettisti (baco<br />
da seta, ndr) dichiara di non<br />
aver pagato “spontaneamente”<br />
le prestazioni degli architetti<br />
Bubbico, anzi specifica che non<br />
vi furono prestazioni e, dopo <strong>la</strong><br />
richiesta di ridurre <strong>la</strong> percentuale<br />
di “contribuzione”, non vi<br />
furono più incarichi. Potremmo<br />
ricorrere al<strong>la</strong> commissione bicamerale<br />
antimafia? Dopo aver risolto<br />
un ultimo, piccolo, quesito.<br />
Può l’Avv. Sen. Emilio Nico<strong>la</strong><br />
Buccico (“strenuo difensore del<strong>la</strong><br />
legalità”, come dice di lui una<br />
sentenza del<strong>la</strong> Suprema Corte di<br />
Cassazione) sedere nel<strong>la</strong> commissione<br />
e difendere (nelle aule<br />
giudiziarie, nel<strong>la</strong> legittima, prestigiosa<br />
e onorata attività professionale)<br />
alcuni fra i più “temuti”<br />
mafiosi di Basilicata? Non vorremmo<br />
aver scoraggiato l’ottimo<br />
Michele Saponaro, il primo passo<br />
è l’outing e lui l’ha già fatto.<br />
Poi gli racconteremo di quali e<br />
quanti soldi e<strong>la</strong>rgisce <strong>la</strong> Regione<br />
Basilicata a testate nazionali<br />
e regionali ma questa è un’altra<br />
storia. Ora si tratta di camminare<br />
insieme e sostenersi reciprocamente,<br />
ma proprio per questo<br />
occorreva porre i quesiti basi<strong>la</strong>ri.<br />
SIC STANTIBUS REBUS.
Sabato 20 gennaio 2007 > Redazione: via Gattini, 22 - tel. e fax 0835 335502 - E-mail: ilresto@jumpy.it<br />
IL RESTO 1<br />
CHI OSTACOLA L’AFFERMAZIONE DELLA GIUSTIZIA?<br />
EDITORIALE<br />
PENSARE IN POSITIVO<br />
“Io penso positivo,<br />
perché….”. Il ritornello è<br />
noto perché <strong>la</strong> musica rap<br />
del più noto Jovanotti è<br />
entrata oramai nel gergo<br />
lessicale di questa generazione.<br />
E’ un messaggio<br />
di fiducia e speranza, per<br />
di più veico<strong>la</strong>to attraverso<br />
<strong>la</strong> musica. Come<br />
prediligono soprattutto i<br />
giovani. Anzi, a volte, per<br />
i giovani, diventa anche<br />
una maniera valida per<br />
giustificare alcuni comportamenti.<br />
Anche l’informazione-<br />
ci è stato detto- in<br />
questa città dovrebbe<br />
sforzarsi a <strong>la</strong>nciare messaggi<br />
positivi. Matera in<br />
sintesi non è del tutto un<br />
esempio di negatività. Ci<br />
<strong>sono</strong> aspetti che meritano<br />
il titolo di positività. Lo<br />
sforzo dovrebbe quindi<br />
essere quello di porre<br />
all’attenzione dei cittadini<br />
materani questi aspetti. E<br />
qui viene il difficile! In una<br />
città dal clima così avvelenato,<br />
apatico, permeato di<br />
indifferenza verso i valori<br />
esistenti; affidato a lobby<br />
di svariati interessi per lo<br />
più economici; infarcito da<br />
un sistema di clientelismo<br />
sfacciato; corroborato da<br />
una fitta rete di trasversalismo<br />
politico; con i<br />
cittadini materani stretti<br />
in una morsa per effetto<br />
di favoritismi finalizzati<br />
ad ottenere i consensi; con<br />
l’asservimento al potere<br />
politico- amministrativo<br />
del<strong>la</strong> città per tute<strong>la</strong>rsi da<br />
qualsiasi inconveniente;<br />
con l’ipocrisia di alcune<br />
organizzazioni associative<br />
nel confronto sociale;<br />
con un vero “timore” di<br />
mettere in atto una qualsiasi<br />
giustificata reazione,<br />
diventa problematico dare<br />
ragione al buon Jovanotti<br />
e a quanti ci invitano a<br />
sottolineare gli aspetti<br />
di Nino Grilli<br />
positivi esistenti a Matera.<br />
In verità, non lo nascondiamo,<br />
non vediamo l’ora<br />
di poter finalmente mettere<br />
in risalto gli aspetti<br />
positivi del<strong>la</strong> nostra città!<br />
Non siamo propensi però<br />
a mistificare <strong>la</strong> realtà.<br />
Tanto da poter illudere i<br />
nostri lettori. Non vogliamo<br />
neanche, però trincerarci<br />
in una delle nostre<br />
espressioni tipiche, ossia<br />
“bisogna avere pazienza,<br />
tanto il peggio deve ancora<br />
venire”. E’ questione<br />
di uomini, ma di uomini<br />
veri. Gente in grado di far<br />
risvegliare quel <strong>la</strong>tente<br />
senso di positività, oramai<br />
sopito, soffocato, ma<br />
che ha grande smania di<br />
riemergere, di riportare<br />
Matera a quei passati albori,<br />
appena accennati alcuni<br />
anni fà e poi bruscamente<br />
(e oramai lungamente)<br />
interrotti da una condotta<br />
riprovevole di governi<br />
cittadini che l’hanno fatta<br />
riaffondare nello scenario<br />
delle città italiane di<br />
pregio. L’informazione,<br />
dal canto suo, e quindi<br />
anche “Il Resto”è disponibile,<br />
nell’ambito del<strong>la</strong><br />
sua funzione cittadina, a<br />
rendersi megafono di buoni<br />
propositi. A sottolineare<br />
gli aspetti delicati di una<br />
questione che riguarda<br />
tutti i materani. In fondo,<br />
anche sottolineare gli<br />
aspetti negativi e portarli<br />
all’attenzione del<strong>la</strong> gente,<br />
altro non è che un desiderio<br />
di riportare quegli<br />
aspetti ad una ragionevole<br />
normalità, ad una ovvia<br />
trasformazione in aspetti<br />
positivi. Insomma se è<br />
pur vero che si par<strong>la</strong> in<br />
negativo, in fin dei conti…<br />
si pensa in positivo. Ma<br />
…” adda passà a nuttat”,<br />
per cominciare veramente<br />
a pensare in positivo!<br />
GRUPPO BANCA CARIGE<br />
UFFICIO MATERA<br />
Via Roma,66 - tel. e fax 0835.332081<br />
cell.328.3578262<br />
email : carigematera@email.it<br />
Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
Scrivendo di un magistrato<br />
si corrono solo rischi, chi<br />
ce lo fa fare? Se ne scrivi<br />
bene, nel<strong>la</strong> migliore delle ipotesi<br />
ti rivolgeranno lo sguardo<br />
di “chi <strong>la</strong> sa lunga” e l’iniziativa<br />
passerà per un ingenuo tentativo<br />
di “captatio benevolentiae”.<br />
Se ne scrivi male allora rischi<br />
grosso e non sai quando potrai<br />
tirare il fiato e archiviare <strong>la</strong> questione.<br />
Consci di non aver nul<strong>la</strong><br />
da guadagnare, cimentiamoci<br />
nell’attività che impegna molte<br />
energie al Sen. Enzo Bucciero<br />
di Alleanza Nazionale da oltre<br />
1 anno: le gesta, le armi e gli<br />
amori (quest’ultimi solo per<br />
congruenza stilistco-lessicale,<br />
ndr) del Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>;<br />
al secolo sostituto procuratore<br />
presso il Tribunale di Catanzaro.<br />
Per essere più precisi, non<br />
ci occuperemo strettamente del<br />
magistrato ma del “motivo di<br />
interesse” che catalizza l’attenzione<br />
del senatore pugliese di<br />
AN e alcuni altri colleghi par<strong>la</strong>mentari.<br />
Tutti rigorosamente<br />
lontani da Catanzaro, dal<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria<br />
e dalle zone di influenza<br />
del “pericoloso” PM. Si dirà che<br />
il primo e supremo interesse di<br />
un senatore è quello del<strong>la</strong> difesa<br />
e del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dell’ordinamento<br />
repubblicano garantito<br />
dal<strong>la</strong> Costituzione. Ok. Subito<br />
dopo viene <strong>la</strong> tute<strong>la</strong>, <strong>la</strong> difesa<br />
ed il rispetto delle Leggi. Ok. E<br />
più in partico<strong>la</strong>re, volendo arrivare<br />
al dunque, il rispetto del<strong>la</strong><br />
procedura penale: complesso di<br />
regole che stabiliscono come,<br />
chi, e cosa fare per assicurare<br />
al<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> i rei e giudicarli<br />
con un processo equo. Bene,<br />
questo è il principio che muove<br />
Bucciero ed i suoi sodali, non<br />
potrebbe essere diversamente.<br />
Leggendo fra le firme che si<br />
associano al senatore pugliese,<br />
notiamo l’assenza del più noto<br />
senatore (più noto nel mondo<br />
giudiziario) meridionale di AN:<br />
Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico, già Presidente<br />
Nazionale dell’Ordine<br />
degli Avvocati, poi Membro<br />
autorevole del CSM, oggi ritornato<br />
al partito dopo <strong>la</strong> negativa<br />
esperienza di <strong>De</strong>mocrazia<br />
Nazionale che lo aveva tenuto<br />
fuori dal MSI prima e AN poi<br />
per oltre vent’anni. L’accoglien-<br />
L’interrogazione del Sen. Bucciero e <strong>la</strong> distonia del Sen. Buccico.<br />
za è stata calorosissima tanto da<br />
consentirgli di sbarcare al Senato<br />
con un numero di suffragi<br />
mai raggiunto da AN a Matera.<br />
Perché Buccico non ha condiviso<br />
le legittime rimostranze di<br />
tanti compagni di partito e di<br />
coalizione? Non si sa, ma forse<br />
nessuno si è premurato di chiederglielo.<br />
E dire che l’illustre<br />
avvocato materano è ben noto<br />
al collega (di senato e di toga)<br />
Bucciero con cui ha condiviso<br />
l’organizzazione di un importante<br />
convegno sul<strong>la</strong> “Riforma<br />
del<strong>la</strong> Giustizia Minorile” (7-9<br />
Giugno 2002) e numerose attività<br />
in seno all’ordine forense<br />
pugliese. Ma, più ancora,<br />
avrebbe potuto certamente giovare<br />
l’esperienza, <strong>la</strong> conoscenza<br />
e le re<strong>la</strong>zioni stabilite fra il Sen.<br />
Buccico ed il Tribunale di Catanzaro<br />
con l’annessa Procura<br />
del<strong>la</strong> Repubblica ai tempi del<strong>la</strong><br />
presenza di Buccico nel CSM.<br />
Proprio Buccico ha concorso<br />
al<strong>la</strong> nomina a Catanzaro del Dr.<br />
Murone quale coordinatore dei<br />
magistrati che si occupano delle<br />
inchieste “ex art.11”: le inchieste<br />
sui magistrati delle Corti<br />
d’Appello Distrettuali di Reggio<br />
Ca<strong>la</strong>bria e Potenza. E, con<br />
altrettanta certezza, sempre il<br />
Senatore Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico<br />
ha avuto modo di conoscere i<br />
risultati dell’ispezione ministeriale<br />
disposta dal Ministro Castelli<br />
nel febbraio 2005 e conclusa<br />
ad ottobre dello stesso anno.<br />
Dobbiamo aggiungere, osservazione<br />
del tutto irrilevante, che<br />
anche in termini lessicali quanto<br />
scrive Bucciero richiama alcune<br />
espressioni ben note ai frequentatori<br />
delle aule di <strong>giustizia</strong><br />
materane e diventate quasi un<br />
distintivo emblematico delle<br />
arringhe dell’Avv. Buccico. Se<br />
si facesse ascoltare o leggere <strong>la</strong><br />
frase: “si è reso responsabile di<br />
una serie ulteriore di condotte, a<br />
giudizio degli interpel<strong>la</strong>nti, assolutamente<br />
distoniche rispetto<br />
al<strong>la</strong> sua qualità di magistrato<br />
ed al<strong>la</strong> funzione esercitata”; un<br />
qualsiasi avvocato materano <strong>la</strong><br />
attribuirebbe a Buccico, invece<br />
è di Bucciero. Né mancano i<br />
collegamenti fra le attività d’inchiesta<br />
del Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />
e noti magistrati lucani<br />
certamente in ottimi rapporti<br />
con l’avvocato Buccico. Leggiamo<br />
su alcuni settimanali materani<br />
di frequenti visite del Sen.<br />
Buccico al Procuratore capo di<br />
Matera, Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco.<br />
Di una “strana” visita del 1 settembre<br />
2005, resa da Buccico<br />
(all’epoca membro del CSM) in<br />
compagnia dell’Avv. Labrio<strong>la</strong><br />
(pare coinvolto nell’inchiesta<br />
sui brogli elettorali a Scanzano<br />
Jonico), al<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese<br />
(sostituto procuratore del<strong>la</strong><br />
DDA di Potenza) che aveva<br />
in carico proprio quel<strong>la</strong> delicata<br />
inchiesta. Sarà un caso, ma i<br />
brogli erano stati posti in essere<br />
a vantaggio di un candidato<br />
di Alleanza Nazionale e, sempre<br />
per caso, l’inchiesta a quasi<br />
due anni è ancora nel<strong>la</strong> fase<br />
delle indagini preliminari. Non<br />
è un caso, ma un fatto, che <strong>la</strong><br />
D.ssa Felicia Genovese sia stata<br />
chiamata in veste di consulente<br />
esterno del<strong>la</strong> Commissione<br />
Bicamerale Antimafia di cui<br />
l’Avv. Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico<br />
fa parte in qualità di senatore.<br />
Sarà mica in quota AN? <strong>Chi</strong>ssà<br />
cosa pensa l’Avvocato Buccico<br />
dell’iniziativa del Sen. Bucciero.<br />
Noi avremmo una proposta,<br />
anzi una interrogazione da<br />
proporre al Sen. Bucciero. Potrebbe<br />
chiedere una ispezione<br />
del Ministero presso le Procure<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di Matera e<br />
Potenza per accertare <strong>la</strong> fondatezza<br />
delle numerose denuncequerele<br />
a carico dei vertici delle<br />
Procure (ma non solo) tali da<br />
richiedere urgenti e indifferibili<br />
misure. Alcuni cittadini hanno<br />
rivolto richieste d’ispezione ripetute<br />
e insistite sin dal 2004,<br />
ma evidentemente il Ministro<br />
Castelli ed i suoi ispettori di Via<br />
Arenu<strong>la</strong> avevano orecchie solo<br />
per i senatori. Probabilmente i<br />
documenti probanti <strong>sono</strong> sfuggiti<br />
allo sguardo degli ispettori<br />
quando hanno vagliato i faldoni<br />
in capo al Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>,<br />
sarebbe utile rivederli con attenzione.<br />
Altro che trasferire<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, altro che distonia<br />
“rispetto al<strong>la</strong> sua qualità<br />
di magistrato ed al<strong>la</strong> funzione<br />
esercitata”, qui siamo di fronte<br />
ad “ipotesi di corruzione in atti<br />
giudiziari” e amenità del genere.<br />
Qui <strong>la</strong> distonia è fra <strong>la</strong> funzione<br />
che teoricamente i magistrati<br />
ricoprono e quanto praticamente<br />
perseguono. Bisognerebbe<br />
impedire che “un’associazione<br />
per delinquere finalizzata al<strong>la</strong><br />
truffa pluriaggravata (e ad altre<br />
amenità del genere, ndr),<br />
tutt’ora perdurante”, secondo<br />
quanto scriveva il Dr. <strong>Chi</strong>eco<br />
nel 2004, nel 2005 e nel 2006<br />
(proc. 2070/03 RGNR Matera),<br />
continui a perdurare ancora<br />
oggi. Ma chi difende questa associazione<br />
fi<strong>la</strong>ntropica? L’avv.<br />
Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico. Legittimamente<br />
- diciamo all’ Avv.<br />
Bucciero - nel<strong>la</strong> piena legalità.<br />
A giudizio il Sottosegretario Bubbico e <strong>la</strong> sua ex-Giunta<br />
L<br />
’au<strong>la</strong> “Occorsio” nel Pa<strong>la</strong>zzo<br />
di Giustizia di Potenza<br />
è quasi deserta alle<br />
16.00 del 16 gennaio 2007. è<br />
prevista l’udienza del processo<br />
che vede imputata tutta <strong>la</strong><br />
Giunta Regionale “Bubbico” in<br />
carica nel 2001 e qualche altro<br />
funzionario del<strong>la</strong> ASL di Venosa.<br />
Due avvocati, un paio di<br />
giornalisti ed il Dr. Giuseppe<br />
Panio, parte offesa. Alle 16 e 15<br />
arrivano i primi “politici”: Carlo<br />
<strong>Chi</strong>urazzi, Filippo Bubbico e<br />
Vito <strong>De</strong> Filippo con avvocati e<br />
altre persone che non conosco.<br />
I saluti <strong>sono</strong> freddi e di circo-<br />
“fra di loro” corrisponde un<br />
freddo “buona sera” all’indirizzo<br />
del Dr. Panio. Il Presidente<br />
del collegio giudicante si affaccia<br />
alle 16.30, dice qualcosa che<br />
non è del tutto comprensibile.<br />
Promette di tornare entro breve<br />
per iniziare, visto che il teste<br />
da ascoltare è presente. Alle<br />
17.15 si inizia con le doverose<br />
scuse motivate con <strong>la</strong> cronica<br />
carenza di personale e di magistrati.<br />
Forse, si potrebbe metter<strong>la</strong><br />
in conto questa “carenza”<br />
e fissare le udienze alle 17.15,<br />
così tanto per ottimizzare le<br />
esigue risorse di tempo e uomi-<br />
il Dr. Giuseppe Panio. Sotto<br />
con le domande del PM D.ssa<br />
<strong>De</strong> Luca: “Ci parli del<strong>la</strong> sua denuncia,<br />
cosa ha inteso segna<strong>la</strong>re<br />
alle autorità”? Panio chiede<br />
di precisare ed il PM precisa:<br />
“sa, Dr. Panio, i giudici non<br />
conoscono nul<strong>la</strong> del<strong>la</strong> vicenda,<br />
occorre che glie<strong>la</strong> raccontiamo<br />
dall’inizio”. Il testimone inizia<br />
e sciorina con metodo e dettaglio<br />
i fatti. Quasi mai il PM<br />
interviene, salvo per qualche<br />
domanda specifica e qualche<br />
precisazione. Alcuni passaggi<br />
<strong>sono</strong> durissimi: “Bubbico mi<br />
telefonò e mi disse che avrei<br />
mi assicurò che condivideva il<br />
mio operato e che mi avrebbe<br />
sostenuto, come fece e come risulta<br />
dal verbale del Consiglio<br />
Regionale allegato… poi nello<br />
stesso giorno, anzi durante il<br />
corso del Consiglio, si tenne<br />
una riunione del<strong>la</strong> Giunta Regionale<br />
ed in quel<strong>la</strong> sede dichiarò<br />
e votò all’opposto, una<br />
pesante censura del mio operato”.<br />
“Bubbico mi disse che<br />
avrei dovuto nominare il Dr.<br />
Gaudiano…” storie di ordinari<br />
“abusi” che il giudice Iannuzzi<br />
ha deciso che diventassero<br />
stanza (è proprio il caso di dirlo);<br />
al calore ed agli abbracci<br />
ni. L’inizio è rituale ma breve,<br />
viene chiamato a testimoniare<br />
dovuto nominare Alessi Direttore<br />
Sanitario”… “<strong>De</strong> Filippo<br />
continua a pag. 5
Sabato 20 gennaio 2007 IL RESTO 5<br />
La cultura non ha età. E’ lo<br />
slogan coniato dall’Unitep-<br />
Università del<strong>la</strong> terza<br />
età e dell’educazione permanente<br />
di Matera, che ha inaugurato<br />
l’a.a. 2006/07. L’organizzazione<br />
rivolge <strong>la</strong> sua attività<br />
socio-culturale prevalentemente<br />
agli adulti-anziani. L’Associazione<br />
è impegnata a rivedere<br />
ed aggiornare costantemente <strong>la</strong><br />
su attività ed organizzazione, al<br />
fine di aderire sempre più alle<br />
esigenze e alle richieste provenienti<br />
dal<strong>la</strong> comunità. Consta<br />
dei settori del<strong>la</strong> didattica che si<br />
cura del<strong>la</strong> organizzazione dei<br />
corsi; del<strong>la</strong> cultura con progetti<br />
e appuntamenti che comprendono<br />
anche viaggi d’istruzione,<br />
mostre e presentazione di libri;<br />
delle attività integrative con incontri<br />
sociali, occasioni di svago,<br />
riunioni conviviali e viaggi<br />
in Italia e all’estero. Nell’ambito<br />
delle attività <strong>sono</strong> previsti<br />
27 corsi e 4 <strong>la</strong>boratori(vedi prospetto).<br />
L‘azione dell’Unitep<br />
sul territorio si identifica in un<br />
progetto socio-culturale che si<br />
pone come obiettivo prioritario<br />
lo sviluppo del<strong>la</strong> cultura delle<br />
Arte e cultura<br />
A Tommaso Niglio il Premio Unitep 2006<br />
Inaugurazione anno accademico per l’Università del<strong>la</strong> terza età<br />
continua da pag. 1<br />
capi d’imputazione. Infatti<br />
si è arrivati al processo dopo<br />
che <strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese<br />
aveva chiesto inutilmente l’archiviazione<br />
del procedimento.<br />
Nel primo rigetto dell’istanza<br />
di archiviazione, sempre giudicato<br />
dal GIP Alberto Iannuzzi,<br />
pesò <strong>la</strong> necessità di compiere<br />
ulteriori indagini e venne<br />
accolta l’opposizione del Dr.<br />
Giuseppe Panio in cui si sollevava,<br />
inoltre, <strong>la</strong> questione<br />
dell’obbligo di astensione che<br />
pendeva sul capo del<strong>la</strong> Genovese<br />
in quanto il “di lei marito”,<br />
Dr. Michele Cannizzaro,<br />
era stato nominato Direttore<br />
Generale del San Carlo di<br />
Potenza proprio da Bubbico<br />
re<strong>la</strong>zioni, curando i rapporti intergenerazionali,<br />
il volontariato,<br />
le attività di promozione sociale,<br />
l’educazione degli adulti,<br />
<strong>la</strong> solidarietà. In programma<br />
anche conferenze periodiche<br />
sui temi dei progetti che si tengono<br />
, di rego<strong>la</strong>, nel<strong>la</strong> giornata<br />
di mercoledì. Sostanzioso è anche<br />
il programma annunciato<br />
per quanto riguarda i progetti<br />
culturali: una decina in totale<br />
nell’arco dell’anno accademico<br />
e che riguardano svariati argomenti:<br />
arte, aspetti antropologici<br />
del territorio, prevenzione<br />
nel<strong>la</strong> terza età, musica e avvenimenti<br />
storici e di attualità: tra<br />
le iniziative <strong>sono</strong> state segna<strong>la</strong>te<br />
mostre di disegno, pittura,<br />
ceramica,oggetti d’arredo ed<br />
un saggio di recitazione di fine<br />
anno accademico degli iscritti<br />
al corso di teatro. Tra le altre<br />
iniziative l’Unitep prevede visite<br />
guidate e viaggi in Italia<br />
e all’estero e corsi di attività<br />
motoria, in col<strong>la</strong>borazione con<br />
<strong>la</strong> Uisp-anziani in movimento.<br />
E’ previsto un gemel<strong>la</strong>ggio<br />
con una Università del<strong>la</strong> terza<br />
età dell’Italia centrale, meridionale<br />
o estera. Di partico<strong>la</strong>re<br />
suggestione il premio Unitep<br />
con il quale viene reso omaggio<br />
a cittadini del<strong>la</strong> comunità<br />
locale che si <strong>sono</strong> distinti con<br />
il loro <strong>la</strong>voro e dirittura morale<br />
e civile. La prima edizione del<br />
premio risale al 1999. Per il 2006<br />
il Comitato Direttivo ha deliberato,<br />
all’unanimità di assegnare<br />
il premio a Tommaso Niglio,<br />
“mastro” artigiano “ per <strong>la</strong> sua<br />
versatile sensibilità artistica,<br />
per i suoi sessanta anni di <strong>la</strong>voro<br />
vissuti e testimoniati con<br />
<strong>la</strong> dignità dei “mastri” di un<br />
tempo, per <strong>la</strong> sua instancabile<br />
opera di promozione di energie<br />
giovanili, l?unitep, rientrando<br />
tutto questo fra i presupposti<br />
previsti per il riconoscimento<br />
del merito, rende omaggio<br />
a Tommaso Niglio, conferendogli<br />
il Premio Unitep 2006”.<br />
& C. e, coincidenza galeotta,<br />
nell’intorno dei giorni in cui<br />
maturò <strong>la</strong> richiesta di archiviazione.<br />
Così si comprende bene<br />
un certo imbarazzo dell’Arch.<br />
Filippo Bubbico e del Prof.<br />
Vito <strong>De</strong> Filippo che più volte<br />
si sfregavano nervosamente le<br />
mani o prendevano appunti<br />
specie sulle dichiarazioni più<br />
“pesanti” di Panio. Dopo una<br />
breve sospensione, alle 18.30<br />
si riprendeva con una veloce<br />
sintesi del Presidente del Collegio<br />
giudicante, quasi a verificare<br />
l’esatta comprensione dei<br />
fatti narrati. Poi, finite le domande<br />
del PM e tenuto contro<br />
dell’ora tarda, <strong>la</strong> contro-analisi<br />
del teste veniva fissata per <strong>la</strong><br />
successiva udienza prevista<br />
per il 19 marzo 2007. Certo si<br />
tratta di una vicenda molto<br />
complessa ed artico<strong>la</strong>ta su cui<br />
l’attività istruttoria ha portato<br />
via oltre cinque anni. Avranno<br />
modo e tempo, i magistrati<br />
giudicanti in cronica carenza<br />
d’organico, di leggere le migliaia<br />
di pagine costituenti il<br />
falcone? Diversamente, come<br />
potrebbero farsi un’idea precisa<br />
del<strong>la</strong> fondatezza (o meno)<br />
delle ipotesi accusatorie? Il<br />
racconto del Dr. Panio si è snodato<br />
veloce, quasi fosse <strong>la</strong> storia<br />
di un romanzo ambientato<br />
nel tardo medioevo. Purtroppo<br />
è <strong>la</strong> storia vera, drammatica,<br />
dell’arroganza del potere<br />
di oggi. Quell’arroganza che<br />
penalizza le valutazioni di merito<br />
e di economicità per favorire<br />
clientele e spartizioni di<br />
poltrone e denari. Forse, anzi,<br />
certamente gli imputati risulteranno<br />
innocenti per questa<br />
<strong>giustizia</strong> carente di personale<br />
e risorse. Ma questo degradato<br />
costume delle nomine senza<br />
alcun concorso e senza alcuna<br />
verifica di attitudini e capacità<br />
non può continuare. E questo<br />
non dipende dalle aule di Tribunale<br />
ma da uomini responsabili<br />
e liberi che, dobbiamo<br />
crederlo, <strong>sono</strong> già tra noi. Che<br />
vengano allo scoperto, come il<br />
Dr. Giuseppe Panio, cui va il<br />
ringraziamento di tutti gli uomini<br />
liberi del<strong>la</strong> nostra amata<br />
e martoriata Basilicata. Per gli<br />
altri, è un’opinione personale,<br />
solo una paro<strong>la</strong>: vergogna!<br />
C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
“A SCUOLA DI NATURA”<br />
L’Istituto Tecnico Agrario di Matera,<br />
tra storia e attività didattiche<br />
E’ stata inaugurata, nel<br />
Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Regione<br />
di Matera (via A. M. Di<br />
Francia) <strong>la</strong> mostra “A scuo<strong>la</strong><br />
di natura - Al<strong>la</strong> scoperta dell’istruzione<br />
agraria con l’Itas di<br />
Matera”. L’esposizione storica<br />
e tecnico-scientifica, organizzata<br />
dall’Itas (Istituto tecnico<br />
agrario statale) “G. Briganti”<br />
di Matera e dal<strong>la</strong> Struttura<br />
di comunicazione esterna del<br />
Dipartimento regionale Agricoltura,<br />
è finalizzata all’orientamento<br />
verso le attività didattiche<br />
e alle materie oggetto di<br />
studio nell’Istituto. L’Istituto<br />
tecnico agrario statale di Matera<br />
fu istituito nel 1958, dopo<br />
una provvisoria sistemazione<br />
nel Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Provincia di<br />
via Rido<strong>la</strong>, nel 1964, l’Amministrazione<br />
provinciale realizzò<br />
<strong>la</strong> nuova sede del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> in<br />
contrada Rondinelle. La Scuo<strong>la</strong><br />
è intito<strong>la</strong>ta a Gaetano Briganti,<br />
agronomo nativo di Grassano<br />
che fu docente nel<strong>la</strong> Regia<br />
scuo<strong>la</strong> superiore di agricoltura<br />
di Portici. Per il profilo educativo<br />
e divulgativo l’esposizione<br />
è indicata soprattutto per gli<br />
alunni delle scuole medie che<br />
potranno visitar<strong>la</strong> tutti i giorni<br />
negli orari d’ufficio fino all’8<br />
febbraio prossimo. Per le prenotazioni<br />
delle visite guidate e<br />
per il trasporto gratuito con il<br />
bus dell’Istituto le scuole potranno<br />
rivolgersi al<strong>la</strong> segreteria<br />
dell’Itas in contrada Rondinelle,<br />
Matera, tel. 0835/388428.<br />
Un At<strong>la</strong>nte regionale dei dialetti<br />
Regione e Università al<strong>la</strong> scoperta<br />
degli antichi idiomi<br />
Costruire un “At<strong>la</strong>nte<br />
regionale dei dialetti”.<br />
E’ questo l’obiettivo di<br />
una nuova col<strong>la</strong>borazione avviata<br />
dal<strong>la</strong> Regione Basilicata<br />
con l’Università degli Studi di<br />
Basilicata. Si tratta di un progetto<br />
complesso e rilevante<br />
che estende <strong>la</strong> proficua col<strong>la</strong>borazione<br />
già sperimentata e<br />
ormai consolidata con l’Ateneo<br />
lucano sul fronte del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e<br />
promozione del<strong>la</strong> lingua arberëshe<br />
in Basilicata all’esigenza<br />
di avere una mappatura dei<br />
dialetti nel<strong>la</strong> regione, con una<br />
ricerca accurata sul<strong>la</strong> varietà<br />
storico-linguistica che <strong>la</strong> caratterizza.<br />
Sarà cosi possibile porre<br />
all’attenzione del<strong>la</strong> comunità<br />
scientifica internazionale <strong>la</strong><br />
Il fulvo crine ribelle<br />
Libero nel terso etere<br />
Emana dolci profumi<br />
Ad inebriare l’igneo cuore.<br />
P R O F U M I<br />
di Antonio Ciannel<strong>la</strong><br />
ricchezza di questo patrimonio<br />
culturale ed espressivo. Per <strong>la</strong><br />
realizzazione del progetto, si<br />
è deciso ancora una volta con<br />
l’Università di Basilicata di<br />
coinvolgere giovani esperti e<br />
ricercatori, mediante borse e<br />
assegni di studio. La Giunta<br />
Regionale ha già deliberato il<br />
finanziamento di sei borse di<br />
Studio da 16.600 Euro l’una<br />
e di tre assegni di Studio da<br />
19.000 Euro l’uno, che verranno<br />
assegnate tramite apposito<br />
Avviso pubblico di selezione,<br />
che sarà prossimamente<br />
pubblicato sul Bollettino Ufficiale<br />
Regionale e sul portale<br />
regionale www.basilicatanet.<br />
it, nonché sul portale dell’Università<br />
degli Studi di Basilicata.<br />
Cosparsi sull’ambrata pelle<br />
Odorosi unguenti orientali<br />
Eludono le flebili difese<br />
Soggiogate dal frivolo sorriso.
Sabato 10 febbraio 2007<br />
AGRITURISMO<br />
“LA BASILICATA ALL’AVANGUARDIA”<br />
L’agriturismo in Basilicata è<br />
una realtà. Sono 276 gli agriturismi<br />
in attività nel<strong>la</strong> regione,<br />
ai quali si aggiungono altri 106<br />
autorizzati dopo l’emanazione<br />
del bando regionale. Ogni<br />
paese lucano può disporre in<br />
media di tre strutture agrituristiche”<br />
e ciò crea “condizioni<br />
di assoluta eccellenza per<br />
il territorio e soprattutto per<br />
le aree interne. L’agriturismo<br />
“garantisce l’ospitalità ed è<br />
<strong>la</strong> naturale bacheca dei prodotti<br />
agrolimentari certificati,<br />
in quanto il bando obbliga a<br />
consumare nell’azienda il 75<br />
per cento del<strong>la</strong> produzione<br />
locale legata al<strong>la</strong> tradizione<br />
lucana”. In queste aziende<br />
Presso <strong>la</strong> sede dell’API<br />
di Matera il presidente<br />
del<strong>la</strong> Sezione Turismo<br />
Silvio Grassi e il direttore<br />
Franco Stel<strong>la</strong> hanno incontrato<br />
il Commissario dell’APT<br />
Gianpiero Perri.A cinque mesi<br />
dal commissariamento dell’Azienda<br />
di Promozione Turistica<br />
del<strong>la</strong> Basilicata, i rappresentanti<br />
dell’API hanno<br />
apprezzato il <strong>la</strong>voro fin qui<br />
svolto da Perri, ma hanno altresì<br />
evidenziato <strong>la</strong> necessità di incrementare<br />
<strong>la</strong> scarsissima dotazione<br />
di risorse finanziarie con<br />
cui il braccio operativo del<strong>la</strong><br />
Regione in materia di turismo<br />
è costretto ad operare, chiarendo<br />
peraltro che il solo Comune<br />
di Matera, ha impiegato per il<br />
proprio Piano Marketing un budget<br />
pari a 1.5 milioni di euro,<br />
che corrisponde al<strong>la</strong> disponibilità<br />
annuale dell’APT e quindi<br />
dell’intera regione. Disponibilità<br />
quest’ultima, che peraltro,<br />
al netto delle somme destinate<br />
alle presenze nelle Fiere di settore,<br />
è di appena 800 mi<strong>la</strong> euro.<br />
Risorse dunque, quelle che in<br />
Basilicata vengono destinate<br />
al turismo, lontanissime dal<strong>la</strong><br />
consistenza di cifre ben più<br />
cospicue che allo stesso scopo<br />
pos<strong>sono</strong> invece destinare le<br />
regioni contermini (Campania<br />
e Puglia).In queste condizioni<br />
i pur lodevoli sforzi compiuti<br />
dal Commissario Perri rischiano<br />
di essere poco efficaci a causa<br />
del<strong>la</strong> penuria delle risorse<br />
e, più in generale, del<strong>la</strong> scarsa<br />
attenzione del<strong>la</strong> politica verso<br />
il comparto turistico. Quest’ultimo,<br />
infatti, nonostante le ampie<br />
possibilità, non ha ancora<br />
trovato una giusta dimensione<br />
economica nel<strong>la</strong> regione. A<br />
questo proposito l’API auspica<br />
che invece nel prossimo POR il<br />
l’imprenditore può esercitare<br />
oltre all’agricoltura, anche le<br />
attività connesse al<strong>la</strong> gastronomia,<br />
all’equiturismo, all’apicoltura<br />
e al<strong>la</strong> floricoltura<br />
ed ampliare in questo modo le<br />
fonti di reddito”. Proprio in<br />
questi giorni <strong>la</strong> Basilicata è a<br />
Berlino, con iniziative volte a<br />
promuovere il territorio, i prodotti<br />
tipici, <strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> Basilicata<br />
attraverso i ristoranti<br />
lucani. Sempre all’estero è in<br />
programma <strong>la</strong> partecipazione<br />
al<strong>la</strong> Fiera di Valencia in Spagna,<br />
nell’ottica di un progetto<br />
che rafforzi <strong>la</strong> presenza del<strong>la</strong><br />
Basilicata nel Mediterraneo e<br />
consolidi le re<strong>la</strong>zioni economiche<br />
con i Paesi dell’area”.<br />
In Basilicata pochi soldi<br />
per il turismo<br />
settore del turismo e del<strong>la</strong> promozione<br />
trovino adeguata considerazione.<br />
Gianpiero Perri<br />
ha manifestato l’intenzione di<br />
e<strong>la</strong>borare una strategia di promozione<br />
turistica che ponga<br />
<strong>la</strong> città di Matera al centro del<br />
territorio regionale, soprattutto<br />
nel panorama estero, dove risulta<br />
essere di grande appeal e<br />
quindi capace di attrarre molti<br />
flussi turistici. Sempre nel<strong>la</strong> città<br />
dei Sassi Perri ha evidenziato<br />
come gli ultimi dati rilevino<br />
un calo del turismo d’affari e<br />
di <strong>la</strong>voro, caratterizzato da una<br />
persona durante <strong>la</strong> settimana,<br />
ma molto ridotta nei weekend.<br />
Tale dato negativo è confortato<br />
però da un incremento in città<br />
e nel<strong>la</strong> sua area del turismo culturale.Quanto<br />
al<strong>la</strong> costa jonica<br />
<strong>la</strong> crescita di posti letto appare<br />
un potenziale di sviluppo<br />
molto elevato, ma che ad oggi<br />
risulta ancora sottoutilizzato,<br />
specialmente in vista di una<br />
forma di turismo destagionalizzato.<br />
La carenza delle reti<br />
di collegamento interregionale,<br />
seppur importante, non è<br />
il solo ostacolo al decollo dell’economia<br />
turistica in Basilicata.<br />
Infatti, in una regione come<br />
l’Umbria, dove <strong>la</strong> situazione<br />
viaria non è delle migliori e in<br />
cui l’aeroporto di Perugia ha<br />
un solo volo giornaliero con<br />
Mi<strong>la</strong>no e pochi voli low cost,<br />
gode di un’immagine migliore<br />
di quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Basilicata e,<br />
infatti, attrae molti turisti. Tra<br />
le iniziative, Gianpiero Perri<br />
ha segna<strong>la</strong>to l’attenzione che<br />
grandi Tour Operator hanno<br />
rivolto al<strong>la</strong> costa jonica lucana,<br />
inserendo<strong>la</strong> tra le destinazioni<br />
da loro scelte e collegando<strong>la</strong>,<br />
già a partire dal<strong>la</strong> prossima<br />
primavera, con voli charter in<br />
transito nell’aeroporto di Bari.<br />
“Investire in energia per tornare a essere competitivi”<br />
La Basilicata e <strong>la</strong> provincia<br />
di Matera, in partico<strong>la</strong>re,<br />
devono intensificare il<br />
confronto sui temi energetici e<br />
attivare misure per soddisfare<br />
il fabbisogno energetico locale,<br />
con l’ incremento delle fonti<br />
rinnovabili, abbattere i costi, e<br />
accrescere <strong>la</strong> competitività del<br />
territorio favorendo nuovi investimenti<br />
imprenditoriali, ma<br />
nel pieno rispetto del<strong>la</strong> salute<br />
e dell’ ambiente, E’ quanto sostiene<br />
il presidente del<strong>la</strong> Ca-<br />
Costi dei servizi bancari<br />
troppo alti e fogli informativi<br />
a beneficio<br />
del<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong> poco<br />
chiari. Mentre <strong>la</strong> rete di sportelli<br />
bancari continua a diffondersi<br />
in modo capil<strong>la</strong>re sul nostro<br />
territorio, le dinamiche concorrenziali<br />
<strong>sono</strong> rimaste ferme al<br />
palo e così accade che in O<strong>la</strong>nda<br />
<strong>sono</strong> sufficienti 34 euro all’anno<br />
per gestire un conto corrente e<br />
invece in Italia ne occorrono in<br />
media 182. Una situazione intollerabile<br />
se si considera che <strong>sono</strong><br />
stati messi a confronto i costi di<br />
riferimento dei principali Paesi<br />
dell’Unione Europea: rispetto<br />
a Germania, Spagna, Francia,<br />
Belgio, Regno Unito e appunto<br />
O<strong>la</strong>nda, l’Antitrust evidenzia<br />
mera di commercio di Matera,<br />
Domenico G. Bronzino, intervenendo<br />
nel dibattito in corso<br />
a vari livelli e su aspetti diversi<br />
di una problematica di stretta<br />
attualità. Da una parte,infatti,<br />
si fa riferimento al<strong>la</strong> necessita’<br />
di attuare il Protocollo di Kyoto<br />
con una drastica riduzione delle<br />
emissioni inquinanti in atmosfera<br />
,che impone l’ adozione<br />
di politiche energetiche di sviluppo<br />
delle fonti rinnovabili, e<br />
dall’ altra i fabbisogni crescenti<br />
che il conto corrente più caro<br />
è gestito dalle banche italiane.<br />
Secondo l’API il risultato dell’indagine<br />
rappresenta uno dei<br />
fattori che frenano <strong>la</strong> crescita<br />
del<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> e media impresa,<br />
che continua a rec<strong>la</strong>mare una<br />
nuova politica bancaria, capace<br />
di assicurare maggiore capitalizzazione<br />
aziendale, una migliore<br />
trasparenza e affidabilità<br />
dei bi<strong>la</strong>nci e un più facile accesso<br />
al credito. A queste richieste<br />
il sistema bancario risponde con<br />
un progressivo aumento dei<br />
costi per <strong>la</strong> gestione del conto<br />
corrente, un aggravio che pesa<br />
inevitabilmente sul bi<strong>la</strong>ncio finanziario<br />
aziendale. Gli sforzi<br />
compiuti per unificare il mercato<br />
europeo dovrebbero riflet-<br />
di energia per i diversi usi.Bronzino<br />
guarda , inoltre, favorevolmente<br />
al<strong>la</strong> possibilità di ampliare<br />
<strong>la</strong> produzione di biomasse<br />
con l’ apporto di forniture provenienti<br />
anche da fuori regione<br />
e all’ innalzamento del<strong>la</strong> quota<br />
energetica prodotta da fonti alternative,<br />
che l’attuale disegno<br />
di legge regionale in materia<br />
di energia fissa a 100 megawatt<br />
per fotovoltaico, idroelettrico e<br />
biomasse. Simile richiesta viene<br />
fatta per l’ energia eolica,<br />
Malcostume giudiziario in Lucania<br />
di Filippo Laganà (da Catanzaro)<br />
Un vero giornalista, che<br />
ebbi modo di conoscere<br />
ed apprezzare, mi disse<br />
che fare il giornalista è cosa<br />
ben diversa dall’esserlo. Provate<br />
a leggere i giornali con questa<br />
“fissa”, imparerete a riconoscere<br />
i giornalisti da coloro<br />
che praticano, semplicemente,<br />
un mestiere. Dopo un minimo<br />
esercizio di qualche mese,<br />
leggerete solo gli articoli dei<br />
giornalisti scartando il resto.<br />
Così capita di leggere del<strong>la</strong> “cocente<br />
sconfitta” patita da John<br />
Henry Woodcock che, tremenda<br />
rive<strong>la</strong>zione, si ostina a cercare<br />
le prove dei reati invece che<br />
recarsi nei bar dove un qualsiasi<br />
avventore potrebbe sve<strong>la</strong>rgli<br />
vita, morte e nefandezze degli<br />
intrecci politica-ma<strong>la</strong>ffare.<br />
Sarebbe fantastico, rapido ed<br />
economico. Pagando qualche<br />
caffè, il PM potentino, acquisirebbe<br />
molto più di quanto ha<br />
ricavato con miliardi di intercettazioni<br />
(<strong>la</strong> lingua batte dove<br />
il dente duole). Oppure, il buon<br />
Henry, potrebbe acquisire le<br />
mozioni del Sen. Vito Grosso o<br />
il documento del segretario di<br />
Rifondazione Comunista, Giacomo<br />
Schettini, piene zeppe di<br />
denunce ed evidenze di reato?<br />
Bel consiglio, complimenti.<br />
Nessuno ha mai sentito par<strong>la</strong>re<br />
di “sostenibilità delle accuse<br />
in giudizio”? Mai letto di “prove”?<br />
Quando si scoprono, nelle<br />
vituperate intercettazioni, nefandezze<br />
umane e penali conc<strong>la</strong>mate<br />
ci si erge a tutori del<strong>la</strong><br />
privacy. Poi si vorrebbe perseguire<br />
una intera c<strong>la</strong>sse politica<br />
perché nei bar tutti sanno che…<br />
Siamo seri, proviamo ad essere<br />
giornalisti. Accogliamo il ri-<br />
chiamo di qualche decano che<br />
pontifica, giustamente, delle<br />
inchieste giornalistiche. Di altro<br />
non possiamo né dobbiamo<br />
par<strong>la</strong>re. Le inchieste giudiziarie<br />
vanno <strong>la</strong>sciate agli inquirenti<br />
istituzionali, salvo conoscerne<br />
gli esiti e, magari, tempestivamente.<br />
Per esempio abbiamo<br />
letto quanto pubblicato da “Il<br />
Quotidiano” del 3 febbraio<br />
2007: “quel filo invisibile che<br />
unisce <strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>bria e <strong>la</strong> Basilicata”.<br />
Non chiacchiere da bar dello<br />
sport e nemmeno paginate di<br />
redazionali su questa ASL o sul<br />
“tale assessorato”. Fatti precisi,<br />
enucleati, frutto di inchiesta su<br />
documenti più che attendibili.<br />
Silenzio! Tutto sotto silenzio.<br />
Le voci impavide che invitano<br />
a “tirar fuori le carte”, “facendo<br />
nomi e cognomi”, “facendosi<br />
dei nemici”, erano forse distratte?<br />
Sono, forse, sopiti gli spiriti<br />
indomiti di un tempo che fu? Si<br />
potrebbe leggere quanto pubblicato<br />
nel<strong>la</strong> raccolta di articoli<br />
de “Il Resto” per avere 192 pagine<br />
di nomi, cognomi fatti e<br />
circostanze inquietanti. “Se tutto<br />
va bene, siamo rovinati”, il<br />
titolo del<strong>la</strong> pubblicazione. Oppure<br />
si potrebbe chiedere al<strong>la</strong><br />
D.ssa Felicia Angelica Genovese<br />
cosa pensa del procedimento<br />
che il GIP Alberto Iannuzzi ha<br />
trasmesso a Catanzaro per fugare<br />
ogni possibile dubbio sul<br />
suo operato quando, moglie<br />
di un dirigente dell’Asl potentina<br />
“San Carlo”, secondo<br />
alcuni avrebbe dovuto astenersi<br />
dalle indagini sul<strong>la</strong> Giunta<br />
Bubbico che aveva “assunto<br />
il di lei marito” (Dr. Michele<br />
Cannizzaro) invece che chiederne<br />
l’archiviazione. Invero,<br />
si potrebbe anche chiede al Dr.<br />
Michele Cannizzaro, direttore<br />
generale del San Carlo di Potenza,<br />
di cosa discusse nel <strong>la</strong>uto<br />
pranzo con alcuni dei temuti<br />
boss di Laganidi (RC) presso<br />
<strong>la</strong> propria abitazione di Ca<strong>la</strong>nna<br />
(RC). Le occasioni, per una<br />
importante testata giornalistica<br />
regionale che si è occupata più<br />
volte di lunghi e apprezzabili<br />
servizi sugli Enti, Assessorati<br />
e Asl lucani, non dovrebbero<br />
mancare. Aggiungiamo un<br />
dato che emerge da una nostra<br />
picco<strong>la</strong> inchiesta. Nel processo<br />
“Cappiello”, da cui l’imputato<br />
è uscito assolto pochi mesi or<strong>sono</strong>,<br />
leggiamo <strong>la</strong> trascrizione<br />
di un testimone dell’accusa,<br />
tale Martinelli. <strong>È</strong> piena di “non<br />
lo so”, “non saprei”, “non credo<br />
di averlo detto”, “non ricordo”,<br />
“non ci vado forte con<br />
i nomi”. Fino a quando non<br />
emerge che ad accompagnare<br />
il Martinelli, sin nell’au<strong>la</strong> del<br />
tribunale, è stato l’autista del<strong>la</strong><br />
D.ssa Felicia Angelica Genovese.<br />
Il Presidente del<strong>la</strong> Corte se<br />
lo fa ripetere, esterrefatto, 5 o<br />
sei volte. Per cogliere appieno<br />
il senso di questi documenti<br />
processuali, bisogna sapere<br />
che il Cappiello (imputato per<br />
il duplice omicidio dei coniugi<br />
Gianfredi) aveva indicato proprio<br />
in Michele Cannizzaro il<br />
mandante dell’efferato crimine.<br />
Circostanza che aveva generato<br />
un procedimento penale<br />
archiviato in quel di Salerno in<br />
sede di indagini preliminari. <strong>È</strong><br />
un bel guazzabuglio di circostanze<br />
e fatti, nomi e cognomi,<br />
politica e magistratura, di cui,<br />
prima o poi, occorrerà fare chiarezza.<br />
Meglio prima che poi.<br />
tersi anche sul sistema bancario<br />
ma allo stato attuale le imprese<br />
italiane non riescono a spuntare<br />
gli stessi costi applicati dalle<br />
banche degli altri Paesi membri.<br />
L’indagine ha approfondito non<br />
solo i costi necessari per <strong>la</strong> tenuta<br />
di un conto corrente bancario<br />
ma anche altri aspetti più volte<br />
affrontati dal sistema imprenditoriale<br />
e non ancora chiariti in<br />
maniera adeguata. Vale <strong>la</strong> pena<br />
ricordare che le banche si <strong>sono</strong><br />
impegnate ad operare rispettando<br />
il criterio di trasparenza<br />
attraverso i cosiddetti “Patti<br />
<strong>Chi</strong>ari”. Patti che si <strong>sono</strong> rive<strong>la</strong>ti<br />
delle enunciazioni di principio<br />
e nul<strong>la</strong> più. L’indagine condotta<br />
dall’Antitrust evidenzia infatti<br />
un’alta percentuale di fogli in-<br />
IL RESTO 6<br />
ampliando sia il limite attuale<br />
dei megawatt da produrre che<br />
<strong>la</strong> distanza degli impianti dai<br />
ca<strong>la</strong>nchi, e questo per non penalizzare<br />
<strong>la</strong> provincia di Matera<br />
che è caratterizzata da una vasta<br />
area ca<strong>la</strong>nchiva. Altrettanta<br />
importanza dovrà essere rivolta<br />
all’ informazione e alle opportunità,<br />
che pure <strong>sono</strong> state avviate<br />
dal<strong>la</strong> Regione Basilicata<br />
e contenute nel<strong>la</strong> Finanziaria<br />
2007, sul risparmio energetico<br />
e sull’ uso di fonti alternative.<br />
Le scorie<br />
e l’intervento<br />
di <strong>Chi</strong>eco<br />
di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
<strong>È</strong> successo, in alcune occasioni,<br />
di sollevare alcuni interrogativi<br />
circa i “tempi” di intervento del<br />
Procuratore Capo di Matera, Dr.<br />
Giuseppe <strong>Chi</strong>eco. In partico<strong>la</strong>re,<br />
non sarà sfuggita, ai pochi lettori<br />
che ci seguono con assiduità,<br />
<strong>la</strong> reiterata domanda sul perché,<br />
in presenza di una “associazione<br />
per delinquere finalizzata al<strong>la</strong><br />
truffa pluriaggravata”, che lo<br />
stesso Procuratore Capo definisce<br />
“tuttora perdurante” sin da<br />
2004, nul<strong>la</strong> si sia posto in essere<br />
per interromper<strong>la</strong>. Non diverso<br />
appare il comportamento del<strong>la</strong><br />
D.ssa Annunziata Cazzetta che<br />
ha “ereditato” il ponderoso faldone<br />
nel dicembre 2006. Evidentemente,<br />
occorre una conoscenza<br />
più approfondita del<strong>la</strong> nostra per<br />
interpretare correttamente il codice<br />
di procedura penale e così<br />
sia! Quello che, viceversa, mai<br />
avremmo immaginato è successo<br />
per le “scorie tossiche” scoperte in<br />
contrada “Lavandaio” fra Pisticci<br />
e Ferrandina. Pochi giorni fa ha<br />
convocato una sorta di comitato<br />
di “salute pubblica” per affrontare<br />
tempestivamente quel<strong>la</strong> che<br />
appare una grave emergenza ambientale<br />
probabilmente molto pericolosa<br />
per <strong>la</strong> salute dei lucani. In<br />
una forma alquanto inusuale, di<br />
solito queste iniziative <strong>sono</strong> organizzate<br />
e coordinate dal Prefetto,<br />
<strong>la</strong> Procura ha convocato gli Enti<br />
territoriali per sollecitare una tempestiva<br />
assunzione di responsabilità<br />
e favorire un rapido intervento<br />
di bonifica. Forse il Procuratore<br />
ha scoperto una nuova vocazione.<br />
Forse aspira a passare dal Pa<strong>la</strong>zzo<br />
di Giustizia al Pa<strong>la</strong>zzo del Governo?<br />
Quien sabe? Come dicevano i<br />
c<strong>la</strong>ssici, le nostre gesta ci precedono.<br />
Vedremo bene attraverso quali<br />
percorsi e quali pa<strong>la</strong>zzi si svelerà il<br />
destino del Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco.<br />
Costi dei servizi bancari troppo alti e informazioni poco chiare:<br />
il sistema bancario penalizza <strong>la</strong> picco<strong>la</strong> e media impresa<br />
formativi in cui non figurano le<br />
condizioni per l’accesso ad una<br />
serie di servizi, molti dei quali<br />
a pagamento, legati all’apertura<br />
di un conto corrente. Dopo aver<br />
salutato con favore <strong>la</strong> norma del<br />
<strong>De</strong>creto Bersani che abolisce le<br />
spese di chiusura di un conto<br />
corrente bancario e l’istituzione<br />
del divieto di c<strong>la</strong>usole penali<br />
per l’estinzione anticipata<br />
dei mutui immobiliari, inserita<br />
nel pacchetto delle liberalizzazioni,<br />
ora l’API auspica nuovi<br />
e incisivi interventi d’intesa<br />
con Governo e Antitrust per<br />
fare chiarezza sui temi del<strong>la</strong><br />
concorrenza bancaria e per rivedere<br />
i costi effettivamente<br />
praticati dagli istituti di credito.<br />
Se tutto va bene<br />
siamo rovinati ! NELLA TUA EDICOLA
Sabato 24 Marzo 2007<br />
“DEONTOLOGICAMENTE DISDICEVOLE E PENALMENTE RILEVANTE”<br />
di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
Il lunedì è un giorno<br />
magnifico per chi<br />
scrive su un settimanale<br />
che va in edico<strong>la</strong> il<br />
sabato. Nessuna scadenza<br />
urgente, <strong>la</strong> tranquillità<br />
di poter programmare <strong>la</strong><br />
settimana. <strong>È</strong> un’illusione,<br />
lo so, che finisce già verso<br />
le 12.00 quando l’agenda<br />
è tutta piena e di settimane<br />
ce ne vorrebbero tre.<br />
Ma mi piace crogio<strong>la</strong>rmi<br />
per 3-4 ore di semi-inattività,<br />
far finta che <strong>la</strong> vita<br />
si possa affrontare senza<br />
guardare l’orologio<br />
e senza il trillo continuo<br />
del cellu<strong>la</strong>re. <strong>È</strong> l’unico<br />
giorno in cui riesco a<br />
leggere quasi tutti i quotidiani,<br />
persino le lettere<br />
ed i trafiletti nei posti più<br />
inaccessibili. Così, leggendo<br />
<strong>la</strong> bibbia del giornalismo<br />
italiano (Scalfari<br />
non me ne voglia), ho<br />
avuto un sobbalzo che<br />
mi ha fatto rovesciare il<br />
cappuccino, cadere il cellu<strong>la</strong>re<br />
(non si rompe mai,<br />
da quattro anni, perché?),<br />
macchiare l’agenda<br />
ed apparire come un<br />
anziano dall’incontinenza<br />
precoce. Così, lunedì<br />
19 marzo 2007, le mie<br />
3-4 ore di re<strong>la</strong>x si <strong>sono</strong><br />
drasticamente ridotte a<br />
trenta minuti. Pazienza.<br />
L’origine di tanto danno<br />
è una frase, una breve<br />
ma ferma frase dell’Avv.<br />
On. Aurelio Gironda che<br />
riporto pedissequamente<br />
“Tuttavia al Sen. Buccico<br />
attribuiscono: il fatto<br />
deontologicamente di-<br />
segue da pag. 1<br />
2007 riporta <strong>la</strong> notizia: “ai carabinieri<br />
di Policoro, già in serata<br />
(si riferisce al<strong>la</strong> serata del<br />
20 marzo 2007, ndr), era stata<br />
notificata per fax <strong>la</strong> decisione<br />
del collegio catanzarese”.<br />
Strano, ma “<strong>la</strong> decisione del<br />
collegio catanzarese” è stata<br />
comunicata ai CC di Policoro<br />
solo nel<strong>la</strong> serata (tarda) del 21<br />
marzo 2007. Sempre nello stesso<br />
articolo, si riporta tra virgolette<br />
un’affermazione dell’avv.<br />
Labrio<strong>la</strong>: “La decisione<br />
(del Tribunale di CZ, ndr) mi è<br />
giunta mentre ero sul<strong>la</strong> strada<br />
del ritorno a Tursi”. Poiché il<br />
sdicevole e penalmente<br />
rilevante di aver assunto<br />
<strong>la</strong> difesa del P.M. dott.<br />
Autera in un procedimento<br />
penale che a carico<br />
di costui sarebbe stato<br />
instaurato su denunzia<br />
dei genitori del<strong>la</strong> coppia<br />
di fidanzatini di cui si<br />
par<strong>la</strong> nell’articolo, e ciò<br />
pur essendo stato esso<br />
Buccico difensore dei<br />
genitori del ragazzo”. Io<br />
stesso che a volte mi occupo<br />
di fatti e circostanze<br />
in cui è coinvolto l’Avv.<br />
Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico,<br />
già Presidente Nazionale<br />
dell’Ordine Forense e<br />
membro del Consiglio<br />
Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />
oggi Senatore<br />
del<strong>la</strong> Repubblica eletto<br />
nelle liste di Alleanza<br />
Nazionale, non avevo<br />
mai azzardato giudizi<br />
così netti e gravi. Probabilmente<br />
anche per una<br />
scarsa conoscenza del<br />
Codice Penale e di quello<br />
<strong>De</strong>ontologico che invece<br />
all’avv. On. Gironda<br />
non difetta. In effetti, ricorderà<br />
un mio articolo,<br />
giacché fu oggetto di una<br />
censura da parte dei suoi<br />
avvocati Rocco e Pizzilli.<br />
Mi ero occupato nel luglio<br />
scorso del<strong>la</strong> vicenda<br />
cui si riferisce Gironda.<br />
In pratica, nell’ articolo si<br />
diceva che l’avv. Buccico<br />
aveva rappresentato i genitori<br />
di un ragazzo morto<br />
in un caso di omicidio<br />
(ad oggi insoluto) e, in<br />
epoca immediatamente<br />
successiva, era passato a<br />
rappresentare una controparte<br />
in un procedimento<br />
penale che a carico<br />
di costui sarebbe stato<br />
instaurato su denunzia<br />
dei genitori del ragazzo.<br />
Alle repliche con tanto<br />
di richiesta ufficiale di<br />
rettifica degli avvocati<br />
, questo giornale aveva<br />
controdedotto indicando<br />
con precisione le date<br />
delle udienze in cui egli<br />
aveva patrocinato tale<br />
“Ferdinando Izzo” conducendoloall’assoluzione<br />
per insussistenza del<br />
fatto. Ci eravamo spinti<br />
anche a formu<strong>la</strong>re un interrogativo<br />
al Presidente<br />
provinciale dell’ordine<br />
forense, Avv. Nuccio<br />
Labrio<strong>la</strong>, circa <strong>la</strong> valutazione<br />
sul piano deontologico<br />
di siffatto comportamento.<br />
Solo adesso, da<br />
Gironda, otteniamo una<br />
risposta chiara: il comportamento<br />
dell’Avv.<br />
Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico è<br />
stato “deontologicamente<br />
disdicevole” e “penalmente<br />
rilevante”. Ora si<br />
pongono altri e più inquietanti<br />
quesiti, chissà<br />
se l’Avv. On. Gironda<br />
potrà esserci d’aiuto ed<br />
illuminarci.<br />
Nel<strong>la</strong> vicenda giudiziaria<br />
“toghe lucane”, che vede<br />
indagati alcuni magistrati<br />
del Tribunale e del<strong>la</strong><br />
Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
presso il tribunale<br />
di Matera, alcuni magistrati<br />
del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />
Repubblica di Potenza<br />
e lo stesso Avv. Emilio<br />
.....SCOPPIA IL GIALLO DEL DISSEQUESTRO MARINAGRI<br />
deposito dell’ordinanza presso<br />
<strong>la</strong> cancelleria del Tribunale<br />
di Catanzaro è avvenuto alle<br />
17.00 al sesto piano del pa<strong>la</strong>zzo<br />
di <strong>giustizia</strong>, non si spiega<br />
come l’avv. Labrio<strong>la</strong> abbia potuto<br />
darne notizia alle 16.15.<br />
Solo oggi (22.3.2007) abbiamo<br />
potuto leggere l’ordinanza firmata<br />
dal<strong>la</strong> D.ssa Adalgisa Rinardo,<br />
ansiosi di conoscere le<br />
motivazioni dell’importante<br />
atto. <strong>De</strong>lusi! “Sentito il giudice<br />
re<strong>la</strong>tore; OMISSIS”. Tutto lì.<br />
OMISSIS. E ci volevano trenta<br />
ore per comunicare “OMIS-<br />
SIS”? Vuol dire che ci toccherà<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico, ci risulta<br />
che tutti gli indagati<br />
continuino imperterriti<br />
ad esercitare le proprie<br />
funzioni “ordinarie”. Per<br />
cui si tengono processi in<br />
cui giudicante è <strong>la</strong> D.ssa<br />
Rosa Bia (indagata per<br />
abuso d’ufficio nell’esercizio<br />
del<strong>la</strong> funzione di<br />
magistrato giudicante) e<br />
difensore è l’avv. Emilio<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico (coindagato<br />
con l’ipotesi di reato<br />
di aver “insabbiato” i<br />
procedimenti disciplinari<br />
chiesti al CSM a carico<br />
del<strong>la</strong> D.ssa Rosa Bia<br />
e <strong>la</strong> D.ssa Iside Granese<br />
– Presidente del Tribunale<br />
di Matera). Per cui<br />
presso il CSM, nel merito<br />
dei procedimenti<br />
disciplinari scaturiti da<br />
“toghe lucane”, vengono<br />
sentiti i presidenti degli<br />
ordini forensi provinciali<br />
di Matera e Potenza:<br />
1) Giuseppe Labrio<strong>la</strong>,<br />
che definisce Buccico<br />
suo “maestro”, che con<br />
Buccico (quando era<br />
membro del CSM) si reca<br />
dal<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese<br />
(anche lei indagata<br />
in “toghe lucane”) mentre<br />
il magistrato gestisce<br />
un procedimento penale<br />
in cui è pesantemente<br />
coinvolto (ma, caso strano,<br />
non risulta iscritto!,<br />
ndr), che risulta iscritto<br />
nel<strong>la</strong> famosa “lista Cordova”<br />
con altre migliaia<br />
di massoni fra cui il dr.<br />
Michele Cannizzaro (marito<br />
del<strong>la</strong> D.ssa Genovese<br />
e indagato anch’egli in<br />
aspettare, anche per sapere se<br />
il Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> deciderà di<br />
ricorrere contro l’ordinanza<br />
del<strong>la</strong> D.ssa Adalgisa Rinardo,<br />
Consigliere del<strong>la</strong> Corte d’Appello<br />
di Catanzaro dall’ aprile<br />
2005 e presidente di sezione<br />
del Tribunale di Catanzaro dal<br />
maggio dello stesso anno per<br />
nomina votata all’unanimità<br />
dal CSM su proposta del<strong>la</strong><br />
quinta commissione di cui era<br />
componente proprio l’Avv.<br />
Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico all’epoca<br />
membro del Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura.<br />
“Questa vicenda ha molte im-<br />
CREDITO PIÙ ACCESSIBILE PER LE PMI MATERANE<br />
Giovedì 22 marzo è stato sig<strong>la</strong>to<br />
un importante protocollo<br />
d’intesa tra l’API di Matera e il<br />
COFIDI BASILICATA. La firma<br />
è stata apposta, al<strong>la</strong> presenza<br />
degli organi si stampa, presso <strong>la</strong><br />
sede dell’API in Piazza Mulino da<br />
C<strong>la</strong>udio Nuzzaci e Franco Stel<strong>la</strong><br />
- rispettivamente presidente e direttore<br />
dell’associazione che raggruppa<br />
circa 600 aziende di Matera<br />
e provincia - e da Annunziato<br />
<strong>De</strong> Marca, presidente di COFIDI<br />
BASILICATA. L’accordo ha il fine<br />
di garantire alle piccole e medie<br />
imprese associate <strong>la</strong> possibilità di<br />
accedere più facilmente al credito<br />
bancario, stipu<strong>la</strong>ndo mutui chirografari<br />
ed ipotecari fino a 15 anni,<br />
a tassi partico<strong>la</strong>rmente agevo<strong>la</strong>ti<br />
e in tempi strettissimi (appena 10<br />
giorni per l’evasione delle pra-<br />
“toghe lucane”), che minaccia<br />
il capitano Salvino Paternò<br />
(cc Policoro, 1995) suggerendogli<br />
di non dare troppo<br />
fastidio,...<br />
2) Michele Valente, che condivide<br />
lo studio legale con<br />
l’Avv. Pignatari, difensore<br />
del Dr. Michele Cannizzaro<br />
nel Proc. Penale n. 2127/04<br />
GIP. Sarebbe utile che l’Avv.<br />
On. Gironda spiegasse come<br />
si pos<strong>sono</strong> c<strong>la</strong>ssificare questi<br />
strenui magistrati e avvocati<br />
che, imperterriti, continuano<br />
ad amministrare <strong>la</strong> <strong>giustizia</strong><br />
sul piano deontologico. E,<br />
ancor più, come si pos<strong>sono</strong><br />
qualificare gli illustri consiglieri<br />
del CSM, gli Ispettori<br />
del Ministero del<strong>la</strong> Giustizia,<br />
il Ministro stesso che par<strong>la</strong> di<br />
‘ndrangheta e del coinvolgimento<br />
di “un sostituto antimafia”<br />
e continua come se<br />
nul<strong>la</strong> fosse. Circa <strong>la</strong> rilevanza<br />
penale, fortunatamente, <strong>la</strong><br />
Procura di Catanzaro ha già<br />
provveduto, semmai si tratterà<br />
di aggiungere qualche paginetta.<br />
Allora, signori avvocati<br />
iscritti all’ordine forense<br />
di Matera, volete spiegare da<br />
cosa nasce <strong>la</strong> solidarietà che<br />
come “ordine forense” avete<br />
tributato all’Avv. Emilio<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico? Nemmeno<br />
l’Ordine Forense nazionale<br />
aveva osato tanto, limitandosi<br />
al<strong>la</strong> solidarietà personale<br />
(condivisibile e opportuna)<br />
dei singoli componenti il<br />
Consiglio. Qualificare come<br />
disdicevole il vostro silenzio<br />
è poco, ma continuare a tacere<br />
che l’appel<strong>la</strong>tivo che vi<br />
qualifica è chiaramente scritto<br />
nel cielo, sarebbe sleale.<br />
plicazioni che hanno toccato<br />
da vicino anche il mio “maestro”<br />
– dice l’avv. Labrio<strong>la</strong>- infatti,<br />
il senatore di AN, risulta<br />
fra gli indagati nell’inchiesta<br />
“toghe lucane” per aver favorito<br />
alcuni magistrati mentre<br />
svolgeva le funzioni proprie di<br />
Consigliere del CSM. Ipotesi,<br />
forse, che certamente vedranno<br />
lo “strenuo difensore del<strong>la</strong><br />
legalità”, come scrisse di lui in<br />
una famosa sentenza <strong>la</strong> Suprema<br />
Corte di Cassazione, uscire<br />
immaco<strong>la</strong>to anche da quest’altra<br />
vicenda. Appare quindi<br />
evidente che … “OMISSIS”…<br />
tiche di finanziamento). Il tutto<br />
grazie alle garanzie collettive<br />
sussidiarie fornite dal Consorzio<br />
Fidi e al ricorso al suo Fondo Rischi,<br />
che attualmente ammonta a<br />
5 milioni di euro; col meccanismo<br />
del moltiplicatore però, quel<strong>la</strong><br />
somma consente di attivare fidi<br />
per 100 milioni, che verranno distribuiti<br />
proporzionalmente tra<br />
le province di Potenza e Matera,<br />
rispettivamente nel<strong>la</strong> misura di<br />
60 e 40. Il COFIDI BASILICATA,<br />
in questa importante attività che<br />
svolge attraverso le sue sedi di<br />
Matera, Potenza e Vil<strong>la</strong> d’Agri,<br />
ha sostenuto negli anni ben 5.000<br />
aziende, di cui 2.000 hanno fidi<br />
tuttora in corso: circa 300 milioni<br />
di euro l’importo erogato, con <strong>la</strong><br />
fondamentale attività di consulenza<br />
finanziaria svolta a favore<br />
delle stesse aziende. “In origine<br />
ci occupavamo solo dei settori<br />
commercio, turismo e servizi -<br />
ha detto <strong>De</strong> Marca - ora abbiamo<br />
esteso <strong>la</strong> nostra azione a tutti gli<br />
altri settori dell’imprenditoria”.<br />
Un’opportunità importante per<br />
gli imprenditori associati all’API,<br />
i quali potranno così promuovere<br />
progetti di sviluppo e innovazione<br />
in modo da “…valorizzare al<br />
meglio le risorse del territorio”,<br />
come ha affermato il direttore<br />
dell’Ufficio Fidi dell’API, Nico<strong>la</strong><br />
Fontanarosa. Nel corso dell’incontro<br />
si è affrontato anche il<br />
tema dell’usura: molte <strong>sono</strong> infatti<br />
le aziende vittime di questo<br />
odioso crimine; che qualche settimana<br />
fa è stato firmato in prefettura<br />
un protocollo d’intesa con<br />
alcune banche, al<strong>la</strong> presenza del<br />
IL RESTO 6<br />
presidente dell’ABI Iacobini, per<br />
garantire forme di sostegno alle<br />
aziende in difficoltà finanziaria.<br />
“Al momento – ha riferito il presidente<br />
Nuzzaci – quell’accordo<br />
è rimasto solo sul<strong>la</strong> carta; i tempi<br />
<strong>sono</strong> comprensibilmente lunghi,<br />
ma siamo fiduciosi nel<strong>la</strong> sua attuazione”.<br />
“<strong>È</strong> necessario che gli<br />
imprenditori denuncino – gli ha<br />
fatto eco Stel<strong>la</strong> – e che le banche<br />
li sostengano in maniera adeguata”.<br />
Insomma, in un epoca in cui<br />
si par<strong>la</strong> tanto, spesso a sproposito,<br />
di incentivi allo sviluppo e<br />
sostegno alle imprese, l’accordo<br />
tra API e COFIDI BASILICATA<br />
segna un atto concreto di notevole<br />
portata. Una svolta, come l’ha<br />
giustamente definita Nuzzaci.<br />
Luigi Mazzoccoli<br />
Se tutto va bene<br />
siamo rovinati ! NELLA TUA EDICOLA
Sabato 31 Marzo 2007<br />
Surplus del gettito e <strong>la</strong> leva<br />
fiscale per sostenere le<br />
Piccole e Medie Imprese”<br />
Riduzione del<strong>la</strong> pressione fiscale<br />
sulle imprese come obiettivo<br />
primario da perseguire per garantire<br />
l’auspicato ri<strong>la</strong>ncio economico-produttivo<br />
delle PMI sul<br />
territorio. Il presidente dell’API<br />
C<strong>la</strong>udio Nuzzaci ribadisce <strong>la</strong> posizione<br />
del<strong>la</strong> Picco<strong>la</strong> e Media Impresa<br />
nei confronti del<strong>la</strong> politica<br />
economica attuata dall’attuale<br />
Governo. “Se si continua a sostenere<br />
<strong>la</strong> necessità di incentivare i<br />
consumi e<strong>la</strong>rgendo poche decine<br />
di euro alle famiglie non si affronta<br />
<strong>la</strong> vera priorità del nostro Paese,<br />
ovvero il ri<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> produzione<br />
italiana. La picco<strong>la</strong> e media<br />
impresa attende dal Governo un<br />
preciso segnale di svolta nel<strong>la</strong> politica<br />
italiana, attraverso un utilizzo<br />
mirato del<strong>la</strong> leva fiscale a favore<br />
del sistema imprenditoriale,<br />
con partico<strong>la</strong>re attenzione ai problemi<br />
più volte segna<strong>la</strong>ti dagli<br />
imprenditori del Sud. Secondo il<br />
presidente dell’API l’incremento<br />
del<strong>la</strong> produzione passa attraver-<br />
so due fattori di sviluppo: da un<br />
<strong>la</strong>to occorre investire di più in ricerca<br />
e innovazione, attraverso <strong>la</strong><br />
detassazione degli utili reinvestiti<br />
nel capitale e nel rinnovamento<br />
degli impianti, dall’altro è necessario<br />
aumentare <strong>la</strong> produttività<br />
dei livelli occupazionali, tramite<br />
<strong>la</strong> defiscalizzazione delle ore di<br />
straordinario. “E’ quindi auspicabile<br />
– conclude Nuzzaci – che<br />
venga superata l’impostazione<br />
che ha caratterizzato <strong>la</strong> Finanziaria,<br />
quando le poche risorse<br />
disponibili <strong>sono</strong> state indirizzate<br />
ad una molteplicità di obiettivi,<br />
limitando l’impatto dell’intera<br />
manovra sul fronte fiscale. Di<br />
contro, una riduzione mirata delle<br />
componenti fiscali che gravano<br />
sui costi delle imprese consentirebbe<br />
di consolidare l’espansione<br />
economica e di creare nuove risorse<br />
atte a rafforzare, all’interno<br />
di una corretta contrattazione di<br />
mercato, <strong>la</strong> posizione reddituale<br />
dei <strong>la</strong>voratori e delle famiglie.”<br />
IL RESTO 6<br />
INDAGATI, GIUDICI , AVVOCATI ,TUTTI INSIEME NEL CAOS GIUDIZIARIO<br />
di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
Frequentare il pa<strong>la</strong>zzo di Giustizia,<br />
anche per gli addetti<br />
ai <strong>la</strong>vori, non è mai piacevole.<br />
In questi giorni, dopo che è<br />
“scoppiata” l’inchiesta “toghe lucane”,<br />
entrare nel Tribunale di<br />
Matera lo è meno del solito. Mezzi<br />
saluti, sguardi sfuggenti. Si<br />
pos<strong>sono</strong> leggere l’imbarazzo, il<br />
fastidio, <strong>la</strong> complicità e persino<br />
l’odio. Eppure gli ultimi anni, faticosi<br />
e difficili, <strong>sono</strong> trascorsi al<strong>la</strong><br />
luce del<strong>la</strong> lealtà e del<strong>la</strong> trasparenza.<br />
Amici e nemici non pos<strong>sono</strong><br />
dire di essere stati ingannati o tenuti<br />
all’oscuro di atti, intenzioni e<br />
giudizi. Di cosa si dolgono? Persino<br />
le aspettative, erano ben dichiarate<br />
e legittime. Forse, quello<br />
che più <strong>la</strong>scia interdetti è proprio<br />
il verificarsi dell’imprevedibile<br />
ma, perfettamente, previsto; dell’indesiderabile<br />
ma, tenacemente,<br />
desiderato; dell’impossibile ma,<br />
realmente, verificato. C’è un pensiero<br />
“debole” che vorrebbe relegare<br />
nell’iperuranio ogni desiderio<br />
che non sia facilmente<br />
realizzabile, tutto quanto comporti<br />
sacrificio e difficoltà senza<br />
certezza di risultato. Si vorrebbe<br />
far credere che le uniche battaglie<br />
da combattere siano quelle già<br />
vinte in partenza, che le uniche<br />
imprese in cui cimentarsi siano<br />
quelle facili-facili. Come se il motivo<br />
dell’agire fosse unicamente<br />
giudicato, anzi giustificato, dal-<br />
l’esito dell’azione. Per cui un esito<br />
imprevisto e indesiderato renderebbe<br />
inutile l’azione stessa. Con<br />
questa concezione paralizzante,<br />
l’uomo è bloccato, costretto in un<br />
finto realismo che censura proprio<br />
<strong>la</strong> realtà ultima del<strong>la</strong> natura umana.<br />
Un realismo virtuale che, diabolicamente,<br />
prende il posto del<strong>la</strong><br />
realtà impedendogli di vivere fino<br />
in fondo e mantenendolo in una<br />
sorta di sospensione. Anche <strong>la</strong><br />
fede, antidoto principale al<strong>la</strong> vita<br />
“non vita”, può essere trasformata<br />
in una fuga dal<strong>la</strong> realtà. A fronte<br />
di un Dio che si è fatto uomo<br />
(più reale di così!), spesso sorge<br />
l’idea dei “valori condivisi” o del<br />
messaggio evangelico. Piuttosto<br />
che incontrare e seguire il “depositus<br />
fidei” nel<strong>la</strong> seque<strong>la</strong> apostolica<br />
che raggiunge l’uomo attraverso<br />
altri uomini (apostoli), si fa<br />
strada l’idea del re<strong>la</strong>tivismo culturale<br />
per cui si determinano, attraverso<br />
una serie di sondaggi o<br />
referendum, i valori che vanno<br />
per <strong>la</strong> maggiore ed a questi ci si<br />
adegua. Magra conso<strong>la</strong>zione e,<br />
soprattutto, triste esistenza. Basta<br />
guardare le facce; quelle nel Pa<strong>la</strong>zzo<br />
di Giustizia non fanno eccezione.<br />
Facciamo un esempio concreto,<br />
visto che ci siamo. Martedì<br />
27 marzo 2007, udienza in Camera<br />
di Consiglio, imputati l’attuale<br />
sindaco Avv. Michele Porcari e<br />
tutta <strong>la</strong> sua giunta, difensore del<br />
sindaco l’avv. Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico,<br />
giudice <strong>la</strong> D.ssa Rosa Bia. <strong>È</strong><br />
un fatto che <strong>la</strong> D.ssa Bia sia indagata<br />
dal<strong>la</strong> Procura di Catanzaro<br />
per abuso d’ufficio nell’ambito<br />
dell’inchiesta “toghe lucane”. <strong>È</strong><br />
un fatto che l’Avv. Buccico sia indagato<br />
nell’ambito del<strong>la</strong> stessa<br />
inchiesta perché, da membro del<br />
CSM, avrebbe favorito <strong>la</strong> D.ssa<br />
Rosa Bia evitando di prendere in<br />
considerazione gli esposti a suo<br />
carico (il primo risulta consegnato<br />
direttamente presso il protocollo<br />
del Consiglio Superiore del<strong>la</strong> Magistratura<br />
in data 3 aprile 2003, il<br />
dodicesimo nel maggio 2006). <strong>È</strong><br />
possibile che due indagati nel medesimo<br />
procedimento svolgano<br />
serenamente e con terzietà i rispettivi<br />
ruoli di magistrato giudicante<br />
e difensore dell’indagato<br />
nello stesso processo? L’illustre e<br />
noto avvocato, attualmente anche<br />
Senatore del<strong>la</strong> Repubblica Italiana,<br />
ha chiesto e ottenuto un rinvio<br />
poiché era impegnato presso il Senato<br />
(appunto!); nel<strong>la</strong> settimana<br />
precedente aveva chiesto ed ottenuto<br />
un altro rinvio nel processo<br />
che vede imputato il Dr. Vito<br />
Gaudiano – Direttore Sanitario<br />
presso <strong>la</strong> ASL di Matera. Liberi<br />
tutti, s’intende, di scegliersi il difensore<br />
o di fare mille attività per<br />
cui le une a volte finiscono per<br />
configgere con le altre. <strong>È</strong> giusto<br />
paralizzare le udienze penali perché<br />
non si ritiene di rinunciare a<br />
nul<strong>la</strong>? Come se non bastasse, il senatore<br />
materano ha deciso di correre<br />
per <strong>la</strong> poltrona di primo cittadino<br />
in quota Alleanza Nazionale<br />
per il Polo delle Libertà. Non oso<br />
immaginare cosa succederebbe<br />
nel Pa<strong>la</strong>zzo di Giustizia qualora<br />
fosse eletto. O, magari, sarebbe<br />
l’occasione per esprimere qualche<br />
di Nico<strong>la</strong> Bonelli<br />
Il “PIZZO” Nazionale. Spreco infinito e legalità perduta<br />
In omaggio al coraggio dei<br />
tanti Giovani ca<strong>la</strong>bresi e<br />
siciliani, che si vanno mobilitando<br />
per contrastare<br />
le mafie locali, e per opporsi<br />
al pagamento del pizzo, vorrei<br />
spiegare come e dove nasce il<br />
padre di tutti i Pizzi: quello<br />
imposto dal Comitato d’Affari<br />
Nazionale attraverso l’allegra<br />
gestione del<strong>la</strong> Spesa Pubblica;<br />
prelevato dagli Appalti<br />
Pubblici: di opere, forniture e<br />
prestazioni varie; preteso da<br />
una Politica ma<strong>la</strong>ta e sprecona;<br />
gestito da una Burocrazia<br />
corrotta e famelica; tollerato<br />
da una Giustizia inconsistente<br />
ed a volte collusa. Il Pizzo che<br />
cresce a dismisura per soddisfare<br />
le crescenti esigenze del<br />
Ma<strong>la</strong>ffare Nazionale; che soffoca<br />
con nuove tasse l’attuale<br />
popo<strong>la</strong>zione; che grava sulle<br />
generazioni future con un<br />
<strong>De</strong>bito pubblico in aumento.<br />
Il tutto avviene – secondo un<br />
Oscuro Disegno – nel<strong>la</strong> logica<br />
dell’emergenza. Che, quando<br />
non arriva naturalmente, <strong>la</strong> si<br />
crea con artifizi e stratagemmi.<br />
Tali da innescare le procedure<br />
del<strong>la</strong> somma urgenza, o del<strong>la</strong><br />
gestione commissariale; tali<br />
da vanificare ogni controllo<br />
previsto dal<strong>la</strong> gestione ordinaria.<br />
Partendo da quel ch’è accaduto<br />
e tuttora accade in Basilicata,<br />
descrivo gli strumenti<br />
legis<strong>la</strong>tivi di questo Disegno,<br />
nonché le sedi istituzionali<br />
dove si decidono strategie e<br />
tattiche, “Accordi di programma”<br />
e diavolerie simili: tutti<br />
rivolti al<strong>la</strong> spartizione delle<br />
pubbliche risorse. La cabina<br />
di regia è nel C.I.P.E. (Comitato<br />
Interministeriale del<strong>la</strong><br />
Programmazione Economica):<br />
una specie di Governo Parallelo,<br />
inventato dal<strong>la</strong> prima<br />
repubblica in sostituzione del<br />
vituperato Sottogoverno (oc-<br />
preferenza e fare poche cose ma<br />
fatte bene? Sempre nel Tribunale,<br />
si pos<strong>sono</strong> incontrare altri due<br />
magistrati che <strong>sono</strong> indagati a Catanzaro<br />
(con Bia e Buccico), <strong>la</strong><br />
D.ssa Iside Granese (per cui il<br />
CSM ha avviato <strong>la</strong> procedura per<br />
il trasferimento d’Ufficio) ed il Dr.<br />
Giuseppe <strong>Chi</strong>eco. Quest’ultimo<br />
avrebbe, in più occasioni, accarezzato<br />
e (forse) realizzato il sogno di<br />
acquistare una casetta al mare.<br />
Peccato che il venditore fosse un<br />
indagato presso <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />
Repubblica affidata al<strong>la</strong> sua diretta<br />
responsabilità e questo avrebbe<br />
fatto sorgere delle incompatibilità<br />
e, probabilmente, dei procedimenti<br />
penali. Niente di male, s’intende,<br />
solo una paterna e comprensiva<br />
valutazione da buon<br />
padre di famiglia. Ebbene, perché<br />
i signori in questione non si tolgono<br />
dall’imbarazzo e <strong>la</strong>sciano gli<br />
indagati, gli imputati e le parti offese<br />
affidati alle loro “cure”, liberi<br />
di guardare ad una <strong>giustizia</strong> che<br />
oltre che essere (e siamo certi che<br />
lo sia) appaia anche terza ed imparziale?<br />
Come si può pretendere<br />
che appaia terza <strong>la</strong> D.ssa Bia quando<br />
giudica un imputato difeso da<br />
colui che le ha evitato per 4 anni<br />
di finire “sotto” procedimento al<br />
CSM? Come si può pensare che<br />
appaia terza <strong>la</strong> figura del Dr. <strong>Chi</strong>eco<br />
nelle inchieste in cui <strong>sono</strong> coinvolti<br />
i suoi fornitori d’immobili?<br />
Come può apparire terza <strong>la</strong> D.ssa<br />
Iside Granese, quando lo stesso<br />
CSM che oggi ha avviato il procedimento<br />
per il trasferimento d’ufficio<br />
fino a qualche mese fa, grazie<br />
culto) di una volta, attraverso<br />
il quale – si ricorderà – avveniva<br />
allora <strong>la</strong> spartizione del<strong>la</strong><br />
torta. Due c<strong>la</strong>morosi esempi di<br />
allegra gestione effettuate dal<br />
CIPE negli anni ottanta <strong>sono</strong><br />
senz’altro le due <strong>De</strong>libere: del<br />
6 febbraio 1886 (Gazzetta Ufficiale<br />
n. 71 del 26.03.1986) e del<br />
12 maggio 1988 (Gazzetta Ufficiale<br />
n. 144 del 21.06.1988).<br />
Con le quali furono stanziati<br />
dei fondi destinati allo sviluppo:<br />
Fondi F.I.O. (Fondi Investimento<br />
Occupazione), per<br />
circa 11.000 miliardi di lire (di<br />
cui 500 miliardi per <strong>la</strong> Regione<br />
Basilicata) che non produssero<br />
un solo posto duraturo di <strong>la</strong>voro.<br />
Esaminando le suddette<br />
delibere, si ha <strong>la</strong> dimostrazione<br />
di come si inventa l’emergenza:<br />
si approvano interventi<br />
multimiliardari senza uno<br />
straccio di progetto, e si stabilisce<br />
l’avvio dei <strong>la</strong>vori entro<br />
120 giorni, pena <strong>la</strong> revoca del<br />
finanziamento. In tal modo<br />
scatta l’urgenza, e <strong>la</strong> “necessità”<br />
di ricorrere al<strong>la</strong> “procedura<br />
dell’Appalto concorso”, disciplinata<br />
dall’art. 24 - primo<br />
comma - lettera b), del<strong>la</strong> legge<br />
584/77; con il metodo dell’offerta<br />
“economicamente più<br />
vantaggiosa”. E’ una norma<br />
che prevede l’aggiudicazione<br />
del<strong>la</strong> gara sul<strong>la</strong> base di una<br />
”serie di elementi di valutazione”,<br />
tra cui il minor prezzo,<br />
unico elemento oggettivo, che<br />
però conta poco (o niente) a<br />
confronto degli altri elementi:<br />
tutti fantasiosi, pretestuosi<br />
e soprattutto discrezionali.<br />
E’una norma che permette di<br />
affidare i Lavori a chi chiede<br />
il prezzo più alto. E’ “vantaggiosa”,<br />
ma non per l’Ente<br />
pubblico, bensì per l’Impresa<br />
aggiudicataria, che in tal<br />
modo riesce a realizzare utili<br />
fino all’80%. Per colmo, non si<br />
agli interessamenti dell’Avv. Buccico,<br />
non conosceva il suo caso?<br />
Nel<strong>la</strong> tarda mattinata del 29 marzo<br />
u.s., il Tribunale del Riesame di<br />
Catanzaro “ha disposto l’annul<strong>la</strong>mento<br />
dei provvedimenti di perquisizione<br />
e sequestro eseguiti nei<br />
confronti del<strong>la</strong> dottoressa Felicia<br />
Genovese, Sostituto Procuratore<br />
Antimafia di Potenza, di suo marito<br />
Michele Cannizzaro, Direttore<br />
Generale dell’Azienda Ospedaliera<br />
dello stesso capoluogo<br />
lucano e del<strong>la</strong> D.ssa Iside Granese,<br />
Presidente del Tribunale di<br />
Matera”. Lo ha reso noto il difensore<br />
del<strong>la</strong> D.ssa Genovese e di suo<br />
marito Michele Cannizzaro, Giancarlo<br />
Pittelli, senatore eletto nelle<br />
liste di Forza Italia; subito seguito<br />
a ruota dall’Avv. Ange<strong>la</strong> Pignatari,<br />
codifensore. Il c<strong>la</strong>more mediatico<br />
e qualche forzatura giornalistica<br />
meritano un piccolo<br />
chiarimento tecnico, a beneficio<br />
dei lettori. I reati di abuso d’ufficio<br />
e corruzione in atti giudiziari,<br />
contestati rispettivamente ai magistrati,<br />
<strong>sono</strong> documentati e verificati<br />
da prove ed evidenze scaturite<br />
dal<strong>la</strong> indagini già svolte ed<br />
acquisite agli atti prima ed indipendentemente<br />
dalle perquisizioni<br />
e dai sequestri operati presso le<br />
abitazioni dei giudici indagati.<br />
L’annul<strong>la</strong>mento dei sequestri,<br />
pertanto e salvo ricorso in Cassazione,<br />
comporta l’inutilizzabilità<br />
di quanto fosse stato acquisito durante<br />
tali azioni caute<strong>la</strong>ri ma non<br />
incide affatto sul<strong>la</strong> gravità e sugli<br />
elementi a sostegno dell’accusa<br />
che resta gravissima e, a parere<br />
La cabina di regia è nel C.I.P.E.: una specie di Governo Parallelo<br />
usa più <strong>la</strong> contabilità dei Lavori;<br />
che vengono liquidati “a<br />
corpo” e non “a misura”. Così<br />
si evita ogni effettiva verifica<br />
sulle opere realmente eseguite.<br />
Si tratta insomma di un diabolico<br />
marchingegno normativo<br />
che - grazie al<strong>la</strong> totale discrezionalità<br />
consentita - sottrae<br />
di fatto <strong>la</strong> gara al<strong>la</strong> libera concorrenza<br />
e <strong>la</strong> riserva alle poche<br />
imprese “del giro”, facendo<br />
lievitare a dismisura il costo<br />
delle opere. E’ una specie di<br />
gioco di prestigio – inventato<br />
da Tangentopoli – che trasforma<br />
<strong>la</strong> gara d’appalto in una<br />
partita al “mercante in fiera”,<br />
in cui l’opera è solo un pretesto:<br />
una “base” per costruirci<br />
l’Operazione spartitoria. In<br />
questo modo, il “Grande Appalto”<br />
di opere pubbliche<br />
diventa una tavo<strong>la</strong> imbandita.<br />
Dove c’è posto per tutti, e<br />
l’importo da appaltare viene<br />
commisurato non più al reale<br />
costo dell’opera ma al numero<br />
e all’appetito dei commensali.<br />
L’alto margine di guadagno,<br />
prodotto da questa norma,<br />
consente di compensare ogni<br />
acquiescenza e di tacitare ogni<br />
resistenza. Il banchetto di solito<br />
è organizzato dalle Grandi<br />
Imprese di livello nazionale:<br />
per carità, tutte aziende al di<br />
sopra di ogni sospetto. Ma tra<br />
i commensali ci deve essere<br />
necessariamente, tra cottimisti,<br />
fornitori, progettisti, consulenti,<br />
subappaltatori etc…<br />
anche chi è disposto ad emettere<br />
fatture false. Senza fatture<br />
false non è possibile costituire<br />
fondi neri… e distribuire<br />
mazzette. La stessa norma, si<br />
badi bene, (sotto altro nome,<br />
ma con l’identico marchingegno)<br />
muove anche i pianeti di<br />
Forniture, Prestazioni, Servizi,<br />
Pulizie, etc… Grazie a questa<br />
famigerata norma, i suddetti<br />
del PM, fondata. Il livore di alcuni<br />
commenti attribuiti al Sen. Piattelli,<br />
circa l’operato del Dr. Luigi <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong>, non è commentabile.<br />
Mentre appare degna di attenzione<br />
l’attività forense dell’onorevole<br />
Pittelli che rappresenta <strong>la</strong> difesa<br />
nei processi Ruello, Dinasty,<br />
Puma e Ricatto. Processi che coinvolgono<br />
presunti esponenti di<br />
spicco del<strong>la</strong> ‘ndrangheta. «Tutti<br />
hanno diritto al<strong>la</strong> difesa – spiega<br />
l’on. Ange<strong>la</strong> Napoli (AN- vice<br />
presidente del<strong>la</strong> Commissione<br />
Antimafia) – ma in certi casi sarebbe<br />
opportuno scegliere tra <strong>la</strong><br />
professione par<strong>la</strong>mentare e l’avvocatura».<br />
Per uno strano caso del<br />
destino, proprio il 28 marzo 2007,<br />
il senatore di Forza Italia ha ricevuto<br />
un avviso di garanzia a firma<br />
dello stesso Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>.<br />
L’indagine riguarda una<br />
presunta associazione per delinquere<br />
finalizzata al ricic<strong>la</strong>ggio e<br />
una loggia massonica segreta o<br />
comunque una struttura simi<strong>la</strong>re.<br />
Proprio durante <strong>la</strong> perquisizione<br />
a casa del Dr. Michele Cannizzaro,<br />
pare, siano emersi documenti<br />
comprovanti l’affiliazione massonica<br />
dello stimato Direttore Generale<br />
del San Carlo di Potenza.<br />
Quando si dice il caso! Tutti i magistrati<br />
implicati nel procedimento<br />
“toghe lucane” restano indiziati<br />
per gravissime ipotesi di reato<br />
nell’esercizio del<strong>la</strong> loro alta funzione.<br />
Anche se con apprezzabile<br />
stoicismo continuano ad amministrare<br />
<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> presso i Tribunali<br />
di Matera e Potenza. La g minusco<strong>la</strong><br />
non è casuale.<br />
500 miliardi di lire – Fondi FIO<br />
spesi in Basilicata negli anni 80<br />
per “Sistemazioni idrauliche”<br />
lungo i fiumi lucani – produssero<br />
opere semi-fantasma di<br />
cui è difficile trovarne traccia;<br />
opere realizzate a metà ma<br />
pagate per intero; opere pagate<br />
due volte. Riferendosi al<strong>la</strong><br />
suddescritta serie di appalti<br />
degli anni 80 in Basilicata,<br />
l’allora deputato On. Nico<strong>la</strong><br />
Savino di Potenza, in una interrogazione<br />
par<strong>la</strong>mentare (n.<br />
5-01750 del 13.10.1989), esprimeva<br />
tra l’altro <strong>la</strong> seguente<br />
inquietante preoccupazione:<br />
“l’adozione del metodo del<strong>la</strong><br />
contabilizzazione “a corpo”<br />
e non “a misura”, per quanto<br />
legale, rende tanto superficiali<br />
i controlli da consentire guadagni<br />
illeciti, i quali pos<strong>sono</strong><br />
innescare processi di degrado<br />
sociale… e fenomeni di criminalità<br />
diffusa. Per ironia del<strong>la</strong><br />
sorte ora tocca proprio al Ministro<br />
Antonio Di Pietro (II°)<br />
applicare questa assurda norma<br />
nel<strong>la</strong> gestione dei Lavori<br />
Pubblici. E’ auspicabile che se<br />
ne renda conto, e si adoperi<br />
per abrogar<strong>la</strong>. Che non si limiti<br />
ad usare il naso del Poliziotto<br />
(come fece il Di Pietro I°),<br />
al<strong>la</strong> ricerca perpetua dei malfattori.<br />
Che usi piuttosto <strong>la</strong> testa<br />
del Politico. E che riesca a<br />
individuare e neutralizzare gli<br />
oggettivi strumenti finalizzati<br />
al Ma<strong>la</strong>ffare: le Leggi, appunto.<br />
E’ altresì auspicabile – <strong>la</strong><br />
speranza è sempre l’ultima<br />
a morire – che il Par<strong>la</strong>mento<br />
provveda a ripristinare, e con<br />
maggior rigore, il reato penale<br />
di “Abuso d’Ufficio”, da cui si<br />
genera l’Arroganza-menefreghismo-strapotere<br />
del<strong>la</strong> Burocrazia,<br />
nonché il vergognoso<br />
<strong>la</strong>ssismo del<strong>la</strong> Magistratura<br />
ed il conseguente Sfascio del<br />
Paese.<br />
Se tutto va bene<br />
siamo rovinati ! NELLA TUA EDICOLA
Sabato 07 Aprile 2007 > Redazione: via Gattini, 22 - tel. e fax 0835 335502 - E-mail: ilresto@jumpy.it<br />
IL RESTO 1<br />
BASILICATA : TERRA DI COINCIDENZE<br />
di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
EDITORIALE<br />
di Nino Grilli<br />
PAROLE E CHIACCHIERE<br />
Una delle leggi fondamentali<br />
del giornalismo si<br />
fonda sul<strong>la</strong> comunicazione.<br />
Si distingue può fare un<br />
distinguo tra comunicazione<br />
diretta o indiretta. In ogni<br />
caso c’è sempre bisogno di<br />
due soggetti diversi. <strong>Chi</strong><br />
comunica e chi ascolta. Un<br />
processo che può essere<br />
reversibile. Solo così si può<br />
arrivare a quel<strong>la</strong> forma di<br />
comunicazione che si trasforma<br />
in dialogo. Fondamentale<br />
nel dialogo è l’uso<br />
del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>. La paro<strong>la</strong>, a sua<br />
volta, può assumere, però,<br />
anche il valore di chiacchiera.<br />
E’ pur sempre una forma<br />
di comunicazione. Presuppone<br />
anch’essa <strong>la</strong> figura di<br />
due o più soggetti diversi.<br />
Ed, ancora, anche qui il processo<br />
può essere reversibile.<br />
Seguendo questo ragionamento<br />
sembrerebbe normale<br />
attribuire ad entrambi i<br />
termini <strong>la</strong> stessa validità.<br />
E, in pratica, spesso questo<br />
accade. Pos<strong>sono</strong> essere utili<br />
le parole. Pos<strong>sono</strong> essere<br />
utili anche le chiacchiere.<br />
Dipende da chi le dice. Da<br />
come le dice. E dipende da<br />
chi le ascolta . E di come<br />
le ascolta. Fermiamoci un<br />
momento a pensare al<strong>la</strong><br />
prossima campagna elettorale.<br />
A riempirci di parole<br />
(o di chiacchiere?- scegliete<br />
voi), almeno fino a questo<br />
momento, si <strong>sono</strong> proposti<br />
più o meno illustri oratori.<br />
Come sottovalutare <strong>la</strong> verve<br />
dialettica dell’ex-onorevole<br />
Vincenzo Viti. Con le sue<br />
dotte considerazioni. Con<br />
una terminologia spesso raffinata.<br />
Come sottovalutare<br />
<strong>la</strong> colorita dialettica dell’avv.<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico. Con le<br />
sue rinomate filippiche nel<br />
foro e sul palco. Né si potrà<br />
sottovalutare l’emergente<br />
e forse meno conosciuta<br />
capacità d’espressione di<br />
Franco <strong>De</strong>ll’Acqua. Così<br />
stesso discorso non può non<br />
farsi per Tito Di Maggio. E<br />
come, ancora, dubitare su<br />
quel che saprà dire Saverio<br />
Acito, forte del<strong>la</strong> sua precedente<br />
esperienza di amministratore<br />
e del<strong>la</strong> sua sagacia.<br />
Ed, infine, come dubitare<br />
in qualche modo, del<strong>la</strong><br />
dialettica che saprà mettere<br />
in atto un autorevolissimo<br />
accademico e studioso come<br />
Raffaele Giura Longo. Per<br />
i cittadini materani non<br />
rimane (almeno fino al<br />
momento) che l’imbarazzo<br />
del<strong>la</strong> scelta…nell’ascoltare<br />
le parole che tanti autorevoli<br />
candidati sapranno dire<br />
loro! Resta solo da decidere<br />
(al momento opportuno!)<br />
su quanto siano riusciti<br />
a trasmettere con le loro<br />
parole. Se saranno riusciti<br />
a stabilire quel principio<br />
che avevamo menzionato<br />
dianzi: <strong>la</strong> comunicazione.<br />
Quel processo che, tramite<br />
l’effetto di reversibilità, diretto<br />
o indiretto che sia, sia<br />
riuscito a trasformarsi in un<br />
vero dialogo con i cittadini.<br />
Convinca, con dati concreti.<br />
Non siano solo parole evanescenti.<br />
Nel c<strong>la</strong>ssico politichese.<br />
Senza alcuna concreta<br />
proposta per <strong>la</strong> città. Affidata<br />
solo al<strong>la</strong> critica spocchiosa<br />
contro l’avversario politico.<br />
Parole che abbiano un senso<br />
ci vogliono. Altrimenti si<br />
rischia di cadere in quell’altra<br />
forma di dialogo.<br />
Con <strong>la</strong> stessa possibilità di<br />
reversibilità. Questo è anche<br />
vero. Ma al<strong>la</strong> fine sarebbero<br />
chiacchiere. Solo chiacchiere<br />
e niente più! E a Matera<br />
di chiacchiere se ne <strong>sono</strong><br />
fatte già tante. Non se ne<br />
vogliono più! Soprattutto<br />
se pronunciate da illustri<br />
oratori. Che potrebbero far<br />
credere persino verosimili<br />
quelle chiacchiere con<br />
<strong>la</strong> loro forbita par<strong>la</strong>ntina.<br />
L’amarezza sarebbe ancora<br />
più cocente. Una vera presa<br />
in giro. No!Basta!<br />
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VIENI A SCEGLIERE LA TUA BOMBONIERA PER OGNI RICORRENZA<br />
L’in<strong>giustizia</strong> è uguale per tutti,<br />
ma per alcuni è più uguale. Forse<br />
potrà essere conso<strong>la</strong>nte, se<br />
non proprio soddisfacente, ma<br />
questa è una realtà oggettiva.<br />
Abbiamo assistito allo spettacolo<br />
deprimente di una Giustizia<br />
che mostra tutti i limiti dei<br />
poveri uomini che se ne devono<br />
prendere cura. Ma da queste<br />
tristi vicende possiamo trarre<br />
spunti educativi (e-ducere, tirare<br />
fuori, valorizzare). Succede<br />
così di scoprire che un magistrato<br />
(Mariano Lombardi), il<br />
capo, pare si sia adoperato per<br />
far giungere all’orecchio di alcuni<br />
indagati, dell’imminenza<br />
di alcuni interventi di perquisizione<br />
e sequestro. Si scopre che<br />
uno di questi “indagati” (Sen.<br />
Giancarlo Pittelli) sia il socio in<br />
affari del figlio del<strong>la</strong> compagna<br />
del magistrato e, per di più, che<br />
il fascicolo sia stato “ritirato” e<br />
preso in carico dal capo stesso.<br />
Motivo? Semplice, il magistrato<br />
che aveva notificato l’avviso di<br />
garanzia (Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>)<br />
non aveva informato Lombardi<br />
del<strong>la</strong> iscrizione del Sen . Pittelli<br />
nel Registro Generale delle Notizie<br />
di Reato. Ma come poteva<br />
comunicare una notizia così delicata<br />
proprio al Dr. Lombardi<br />
che era sospettato di “intelligenza”<br />
col nemico? Altro partico<strong>la</strong>re<br />
non trascurabile e direttamente<br />
collegato con l’inchiesta<br />
“toghe lucane”. In alcune intercettazioni<br />
telefoniche, fortuna<br />
che ci <strong>sono</strong>, proprio Pittelli<br />
viene invocato per interventi in<br />
favore del<strong>la</strong> D.ssa Iside Granese<br />
(presidente del Tribunale di<br />
Matera) presso il Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura; ed<br />
è sempre Pittelli a difendere <strong>la</strong><br />
famiglia Genovese-Cannizzaro<br />
nel procedimento a carico dei<br />
magistrati lucani. Come dire,<br />
una ragnate<strong>la</strong> di rapporti, re<strong>la</strong>zioni<br />
che rendono i protagonisti<br />
portatori di interessi spesso<br />
contrastanti o convergenti ma in<br />
ruoli diversi ed opposti. E cosa<br />
dire del Sen. Nico<strong>la</strong> Buccico che<br />
si reca dal<strong>la</strong> D.ssa Genovese il<br />
1° settembre 2005 con un ”indagato”<br />
eccellente dell’inchiesta<br />
re<strong>la</strong>tiva ai brogli elettorali<br />
di Scanzano Jonico? Sì, lo so ed<br />
anticipo le scontate <strong>la</strong>cerazioni<br />
di vesti e toghe; l’Avv. Labrio<strong>la</strong><br />
non risultava indagato per <strong>la</strong><br />
vicenda “brogli” ma questo è un<br />
altro scandalo nello scandalo.<br />
Anzi, e se fosse stata proprio <strong>la</strong><br />
compagnia dell’allora esponente<br />
del CSM ad impedire che venisse<br />
indagato? Il<strong>la</strong>zioni, si dirà,<br />
pure il<strong>la</strong>zioni. Ma i fatti sembrano<br />
confermare. Il Magistrato<br />
non iscrive ma viene nominata<br />
nel<strong>la</strong> Commissione antimafia (è<br />
una coincidenza). La proposta<br />
di nomina parte dall’Avv. Sen.<br />
Buccico (AN) in “quota” Alleanza<br />
Nazionale, altra coincidenza.<br />
L’illustre avvocato Labrio<strong>la</strong> è segretario<br />
provinciale di AN, altra<br />
coincidenza. Ma cosa c’è mai da<br />
aspettarsi! Se non si interviene<br />
per impedire un’associazione<br />
per delinquere tuttora perdurante<br />
(dal 2004), come possiamo<br />
aspettarci che si intervenga sospendendo<br />
il Dr. Mariano Lombardi<br />
per il solo fatto di aver tradito<br />
il segreto istruttorio di un<br />
suo sostituto mandando a ramengo<br />
una banalissima ispezione?<br />
Mi sembra si tratti del gioco<br />
di nascondino, quando l’ultimo<br />
aveva <strong>la</strong> facoltà di gridare “liberi<br />
tutti”. Ognuno si ingegni<br />
di fare quello che vuole, coltivi<br />
qualche rapporto d’amicizia o<br />
di affari, meglio se tutti e due,<br />
con un qualche “Procuratore<br />
amico”. Si preoccupi di sapere<br />
con congruo anticipo dell’arrivo<br />
dei giannizzeri del<strong>la</strong> PG e faccia<br />
in modo da non <strong>la</strong>sciare tracce.<br />
Poi, infine, arrivano gli ispettori<br />
del Ministro Mastel<strong>la</strong> che vedono,<br />
analizzano, chiedono e riferiscono.<br />
Effetti pratici? Nul<strong>la</strong>,<br />
liberi tutti. E tutto procede nel<strong>la</strong><br />
quasi indifferenza, il Ministro<br />
Mastel<strong>la</strong> minaccia querele perché<br />
qualcuno dice di averlo visto<br />
al ristorante con Lele Mora e<br />
non assume posizione su cotanti<br />
gravissimi fatti? Resta <strong>la</strong> sensibilità<br />
di un popolo. Resta il cuore<br />
del<strong>la</strong> gente che avverte l’in<strong>giustizia</strong><br />
imperante e non sopporta<br />
più di soffocare il moto di ribellione<br />
che ne scaturisce. Così il<br />
fatto più rilevante delle ultime<br />
ore è <strong>la</strong> petizione “pro magistrati”<br />
promossa dal sito internet<br />
“Noi cittadini lucani”. Diciamo<br />
subito che non condividiamo<br />
<strong>la</strong> forma dell’iniziativa ma che<br />
siamo completamente schierati<br />
con l’intento che <strong>la</strong> muove. Non<br />
è opportuno, secondo noi, man-<br />
Nuova<br />
Collezione 2007<br />
François- Marie Arouet, detto Voltaire, era solito<br />
dire che il caso non esiste. Tutto ciò che accade,<br />
affermava il celebre filosofo parigino, ha una sua<br />
ragion d’essere. Forse gli uomini non sempre <strong>la</strong><br />
capiscono, ma si può star certi che tutti facciamo<br />
parte di un unico disegno che corrisponde comunque<br />
ad una logica superiore. Sta solo a noi, con<br />
il nostro libero arbitrio, intervenire per modificare<br />
quelle che sembrano le direttive del destino. Un<br />
punto di vista scontato per uno dei padri dell’illuminismo<br />
che si sforzava di spiegare <strong>la</strong> realtà con<br />
il dono dell’intelletto invece che con i dogmi religiosi<br />
o tramite pretenziose superstizioni magiche.<br />
dare un messaggio che personalizza<br />
<strong>la</strong> Giustizia identificando<strong>la</strong><br />
con alcuni magistrati piuttosto<br />
che altri. Come se l’ottener<strong>la</strong> sia<br />
questione di fortuna, di beccare<br />
il magistrato giusto. Non può e<br />
non deve essere così. Nello spirito<br />
siamo con loro e invitiamo<br />
tutti a sottoscrivere <strong>la</strong> petizione.<br />
Si tratta di esprimere tutta<br />
l’indignazione verso un sistema<br />
giudiziario che non amministra<br />
altro che l’in<strong>giustizia</strong>, quel<strong>la</strong> sì<br />
divisa fra tutti e praticata con<br />
un certo senso di equità. Anche<br />
il Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> è chiamato<br />
a fare i conti con una palese<br />
“in<strong>giustizia</strong>”, come qualunque<br />
altro comune peones. In soli<br />
due giorni, <strong>sono</strong> oltre 25 mi<strong>la</strong> i<br />
cittadini che hanno sottoscritto<br />
l’appello di “Noi cittadini lucani”.<br />
Significherà, forse, che una<br />
rivoluzione copernicana del sistema<br />
ormai cristallizzato sul<strong>la</strong><br />
uniforme distribuzione delle ingiustizie<br />
è giunto al capolinea?<br />
Forse bisognava passare attraverso<br />
una in<strong>giustizia</strong> uguale<br />
per tutti per ottenere un moto di<br />
ribellione e di riscatto che potesse<br />
ri<strong>la</strong>nciare il <strong>la</strong>voro vero del<strong>la</strong><br />
vita: <strong>la</strong> costruzione di un mondo<br />
di verità, di <strong>giustizia</strong> e di libertà.<br />
Un mondo a misura del cuore<br />
dell’uomo che l’uomo, con ogni<br />
evidenza, non riesce a darsi con<br />
le sole sue forze. Cristo mendicante<br />
del cuore dell’uomo, il<br />
cuore dell’uomo mendicante di<br />
Cristo.<br />
Buona Pasqua.
Sabato 19 Maggio 2007 > Redazione: via Gattini, 22 - tel. e fax 0835 335502 - E-mail: ilresto@jumpy.it<br />
IL RESTO 1<br />
PROCESSATEMI SUBITO. TUTTI DEVONO ASSISTERE<br />
<strong>Chi</strong>esto il rinvio a giudizio per alcuni giornalisti del<strong>la</strong> nostra testata.<br />
L’udienza preliminare è fissata per il giorno 28 Giugno 2007 a Catanzaro<br />
EDITORIALE<br />
LA RIVOLUZIONE COPERNICANA<br />
Da quando il DNA si è messo<br />
a fare lo streap tease, sotto gli<br />
occhi stupefatti ed affascinati<br />
di James <strong>De</strong>wey Wetson e<br />
Francais Griek, , gli scienziati,<br />
arrampicandosi sui vetri <strong>sono</strong><br />
ancora convinti di poter scimmiottare<br />
Dio e i predicatori di<br />
Darwin. Di poter vivere una<br />
nuova primavera. Senza avere<br />
<strong>la</strong> pretesa di voler confutare <strong>la</strong><br />
teoria darwiniana, possiamo<br />
dire con altrettanta sicurezza<br />
che le teorie umane non <strong>sono</strong><br />
infallibili. Come le teorie che<br />
ci hanno propinato per tutti<br />
questi anni chi ci ha governato<br />
<strong>sono</strong> state un fallimento quasi<br />
totale. Così come dimostrò<br />
Niccolò Copernico quando<br />
smantellò il sistema tolemaico<br />
che regnava incontrastato da<br />
quasi duemi<strong>la</strong> anni, oggi più<br />
che mai, deve partire <strong>la</strong> nostra<br />
rivoluzione copernicana. La<br />
politica deve porre <strong>la</strong> persona<br />
al centro del sistema, <strong>la</strong><br />
sua dignità umana il cardine<br />
intorno a cui costruire un<br />
modello di società libera e<br />
giusta. Il rispetto del<strong>la</strong> nostra<br />
identità che affonda le radici<br />
nel<strong>la</strong> cristianità deve essere il<br />
nostro punto di partenza. Un<br />
sistema formativo che attivi<br />
pienamente il principio del<strong>la</strong><br />
sussidiarietà, che stimoli <strong>la</strong><br />
responsabilità, <strong>la</strong> cultura del<br />
merito e le capacità individuali.<br />
Quando ci recheremo alle urne<br />
ricordiamoci del<strong>la</strong> necessità di<br />
attuare un cambiamento nel<strong>la</strong><br />
nostra città. Che ha bisogno di<br />
una politica capace. Non solo<br />
di inseguire i cambiamenti ma<br />
di tracciarne anche <strong>la</strong> direzione.<br />
I giovani, in partico<strong>la</strong>r<br />
modo, vivono una situazione<br />
paradossale. Sono nati in una<br />
Regione ricca e prospera. Che<br />
però sembra consegnargli un<br />
futuro di incertezza e arretratezza.<br />
A cosa <strong>sono</strong> serviti i<br />
“prestiti d’onore” o “il patto<br />
con i giovani 1,2,3…”? E l’ Università?<br />
<strong>Chi</strong> ha governato ci ha<br />
dato solo risposte inadatte. Per<br />
i giovani tutto è più difficile:<br />
l’accesso allo studio. Al mondo<br />
del <strong>la</strong>voro. Che tenga in debito<br />
conto il merito (amici e figli di<br />
politici vengono intanto siste-<br />
di Nino Grilli<br />
mati in Enti o Casse Edili,ecc..).<br />
L’accesso al credito. Al<strong>la</strong> prima<br />
casa. Condizioni indispensabili<br />
per poter essere autonomi<br />
ed indipendenti prima dei<br />
trent’anni. Non più l’assistenzialismo<br />
che “rincoglionisce”<br />
<strong>la</strong> gente. Occorre smascherare<br />
quanti diffondono e promettono<br />
di sostenere – a norma di<br />
legge – etiche pubbliche che<br />
annichiliscono il senso del<strong>la</strong><br />
vita stesso. Spetta ai giovani<br />
il compito di rompere questo<br />
meccanismo. Che ci vede<br />
penalizzati di fronte a questo<br />
“comitato d’affari” o “sistema<br />
di potere”. Che preferisce<br />
solo assecondare gli interessi<br />
di alcuni e di un corpo elettorale<br />
ormai anagraficamente<br />
vetusto. Come ha detto un<br />
illustre economista, Digilio,<br />
ultimamente a Matera per un<br />
interessante summit con imprenditori<br />
locali, occorre avere<br />
in noi <strong>la</strong> lungimiranza di capire<br />
quando è opportuno cambiare.<br />
Bisogna anticipare il mercato.<br />
Il rischio è che quando diventeremo<br />
consapevoli di tale<br />
cambiamento e non l’avremo<br />
già attuato, sarà allora gia<br />
troppo tardi. Serve una grande<br />
prova di maturità. “Uno sforzo<br />
titanico a emergere dal<strong>la</strong> materia<br />
e staccarsi dall’ animalità”<br />
dice Friedrich Nietzsche in<br />
Così parlò Zarathustra. Egli<br />
sostiene che l’ essere umano<br />
è una corda tesa fra animale<br />
e superuomo. Durante il suo<br />
processo evolutivo ha dovuto<br />
abbandonare i suoi compagni<br />
riottosi, per arrivare al<strong>la</strong><br />
coscienza e al<strong>la</strong> intelligenza che<br />
oggi ci contraddistingue. Francamente<br />
mi viene da affermare<br />
che fra lo scimpanzè, propostoci<br />
come antenato da Darwin e<br />
Dio, preferisco Dio. Non solo<br />
perché è più rassicurante per<br />
noi poveri esseri umani. E’ meglio<br />
pensare ad un Padre come<br />
quello raffigurato nel<strong>la</strong> Cappel<strong>la</strong><br />
Sistina da Miche<strong>la</strong>ngelo.<br />
Dio può aver creato l’ universo<br />
e l’uomo come meglio gli aggradava.<br />
Ma è meglio credere<br />
nel<strong>la</strong> famiglia, piuttosto che<br />
credere di avere come antenato<br />
uno scimpanzè.<br />
via Conversi, 50<br />
75100 Matera<br />
cell- 339 1906960<br />
di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
Sogni d’Oriente<br />
“Ma va là”, così ha reagito un collega<br />
di nota testata nazionale, b<strong>la</strong>sonata<br />
ed autorevole, quando gli<br />
ho commentato <strong>la</strong> notizia del<strong>la</strong> richiesta<br />
di rinvio a giudizio. Come<br />
spesso accade, prima ancora che lo<br />
sapesse il diretto interessato (tal<br />
Nico<strong>la</strong> Piccenna da Ventimiglia) lo<br />
sapevano i giornalisti. E non posso<br />
nemmeno arrabbiarmi con <strong>la</strong> categoria<br />
di cui, indegnamente, <strong>sono</strong><br />
stato ammesso a far parte da qualche<br />
giorno. Volendo sposare una<br />
tesi complottista, direi che l’hanno<br />
fatto apposta, ma siccome <strong>la</strong> notizia<br />
mi provoca quasi un senso di<br />
gioia, taccio. In verità, non vedo<br />
cosa ci sia da scandalizzarsi quando<br />
una notizia di tal fatta viene conosciuta<br />
urbi et orbi prima del<strong>la</strong><br />
“parte indagata”. Non è mica<br />
l’elenco dei miei ma<strong>la</strong>nni e nemmeno<br />
quello dei miei peccati di<br />
cui, credetemi, provo grande vergogna!<br />
I fatti <strong>sono</strong> semplici, veri,<br />
tanto che renderli pubblici mi rende<br />
un servigio piuttosto che un<br />
danno. Anzi, da presuntuoso qual<br />
<strong>sono</strong>, credo che a ben conoscerli<br />
più di qualcuno (diciamo almeno<br />
500 mi<strong>la</strong> abitanti del<strong>la</strong> Lucania) mi<br />
debbano tributare almeno riconoscenza.<br />
Approcciando ad una descrizione<br />
generale, si potrebbe<br />
spiegare che in Basilicata era operativa<br />
una “banda di manigoldi<br />
corrotti” che fidando su protezioni<br />
politiche, economiche e istituzionali<br />
(ivi compresi i livelli di alcuni<br />
magistrati inquirenti e requirenti)<br />
gestiva un enorme potere a vantaggio<br />
di pochi, pesando sulle<br />
spalle di molti. La circostanza è il<br />
segreto di Pulcinel<strong>la</strong>, non v’è avvocato,<br />
imprenditore, politico, salumiere,<br />
autista, studente, disoccupato,<br />
satrapo, giornalista,<br />
magistrato e furbacchione che non<br />
lo confidi, a bassissima voce. Salvo<br />
poi mostrare stupore candido<br />
quando qualcuno dovesse ripetere<br />
a mezza voce quel flebile, sincero,<br />
intimo sussurro. Tutti uguali, o<br />
quasi. Tutti che sanno tutto, che <strong>la</strong><br />
sanno lunga. Perché tanta omertosa<br />
vigliaccheria? Semplice, per<br />
esperienza. L’esperienza trascorsa<br />
ha mostrato che coloro i quali hanno<br />
inteso par<strong>la</strong>re, scrivere e, peggio<br />
ancora, denunciare hanno<br />
sempre fatto una “brutta fine”.<br />
Marginalizzati, <strong>la</strong>sciati soli in qualche<br />
angolo buio e, a volte, privati<br />
Articoli da Regalo . Complementi d’arredo<br />
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del<strong>la</strong> stessa vita. Ma <strong>la</strong> storia è un<br />
continuo divenire e, fra le anse dei<br />
corsi e ricorsi, questo fiume riserva<br />
anche rapide e cascate. Per cui è<br />
sorto un imprevisto, un imprevedibile<br />
novità. Una esperienza diversa:<br />
una corrispondenza. Alcuni,<br />
diversi, hanno riconosciuto una<br />
sintonia con le proprie vicende e<br />
con i desideri e le urgenze del<strong>la</strong><br />
vita personale e così, semplicemente,<br />
si <strong>sono</strong> “uniti”. Non più il<br />
singolo “pazzo”, così lo definiva<br />
amabilmente un senatore ex membro<br />
CSM, ma un vero e proprio<br />
manicomio di gente lucida, anzi<br />
“lucidissima”, conferma lo stesso<br />
senatore. E <strong>la</strong> strategia dell’iso<strong>la</strong>mento<br />
va a farsi benedire. La tecnica<br />
era spietata. <strong>Chi</strong> par<strong>la</strong>, peggio<br />
se scrive, viene quere<strong>la</strong>to. Scattano<br />
i meccanismi automatici del<strong>la</strong><br />
“Legge che è uguale per tutti” e<br />
torna <strong>la</strong> pace sociale. Così è bastato<br />
scrivere: “...Infatti pochi mesi or<strong>sono</strong><br />
(ottobre 2005), <strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />
Genovese si è astenuta in un<br />
procedimento penale che coinvolgeva,<br />
fra gli indagati, un nutrito<br />
stuolo di politici regionali: Filippo<br />
Bubbico, Vito <strong>De</strong> Filippo, Carlo<br />
<strong>Chi</strong>urazzi, Salvatore B<strong>la</strong>si, ... Motivo?<br />
Il “di lei marito” era stato<br />
assunto quale Direttore Generale<br />
del<strong>la</strong> ASL di Potenza, nel luglio<br />
2004. Ci ha messo un pò, è vero,<br />
ma si è astenuta. Non prima però<br />
di chiedere l’archiviazione del procedimento<br />
a carico dei datori di<br />
<strong>la</strong>voro di suo marito e solo dopo il<br />
rigetto dell’archiviazione con una<br />
dettagliata motivazione da parte<br />
del Gip Dr. Iannuzzi...” (numero 0<br />
del mensile “Giornale del<strong>la</strong> Sera”,<br />
aprile 2006) e “...Prima a chiedere<br />
l’archiviazione fu <strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />
Genovese (Sostituto Porcuratore<br />
del<strong>la</strong> DDA di Potenza) dopo alcuni<br />
anni di indagini ed un corposo<br />
fascicolo di documenti acquisiti<br />
presso <strong>la</strong> ASL e <strong>la</strong> Regione Basilicata.<br />
Il Dr. Giuseppe Panio si oppose<br />
ed il GIP, Dr. Alberto Iannuzzi,<br />
gli dette ragione e dispose<br />
ulteriori indagini. Nell’opposizione,<br />
oltre alle puntuali contestazioni<br />
alle deduzioni e richieste del<strong>la</strong><br />
D.ssa Genovese, il Dr. Panio non<br />
mancò di segna<strong>la</strong>re che il Dr. Michele<br />
Cannizzaro, marito del<strong>la</strong><br />
stessa D.ssa Felicia Genovese, era<br />
stato assunto quale direttore generale<br />
del<strong>la</strong> ASL “San Carlo” di<br />
Potenza, con delibera firmata dai<br />
medesimi indagati per cui, <strong>la</strong> di lui<br />
moglie, chiedeva l’archiviazione.<br />
Dopo il rigetto dell’archiviazione,<br />
<strong>la</strong> D.ssa Genovese ritenne opportuno<br />
astenersi ed il fascicolo passò<br />
al Procuratore Capo, Dr. Giuseppe<br />
Ga<strong>la</strong>nte,...” (Il Resto del<br />
21.9.2006); per ottenere che un bril<strong>la</strong>nte<br />
PM, D.ssa Alessia Miele, proponesse<br />
il rinvio a giudizio. Motivo?<br />
Semplice, scrive il PM:<br />
. Ora,<br />
essendo gli “scripta” redatti in italiano<br />
corrente, sinceramente è fatica<br />
leggervi quanto riporta l’ottimo<br />
magistrato inquirente. Né vale<br />
quanto El<strong>la</strong> ritiene di aggiungere,<br />
del tutto arbitrariamente, quando<br />
scrive di “gravi condotte antigiuridiche<br />
e contrarie ai doveri d’ufficio”.<br />
Mentre, sembra incontrovertibile,<br />
che <strong>la</strong> D.ssa Genovese si sia<br />
astenuta dopo aver chiesto (invano)<br />
l’archiviazione del procedimento<br />
(richiesta rigettata, appunto).<br />
Infatti, <strong>la</strong> richiesta di<br />
archiviazione, come il PM mostra<br />
di conoscere esattamente, è datata<br />
29.6.2004, mentre <strong>la</strong> richiesta di<br />
astensione è abbondantemente<br />
successiva. Il motivo dell’astensione,<br />
infine, viene riportato dal<strong>la</strong><br />
stessa signora Felicia Genovese<br />
Cannizzaro nel<strong>la</strong> richiesta di astensione,<br />
esplicitamente riferito all’incompatibilità<br />
sorta in seguito al<strong>la</strong><br />
nomina del signor Cannizzaro (“di<br />
lei marito”) al soglio di Direttore<br />
Generale del<strong>la</strong> ASL. Dov’è che <strong>la</strong><br />
D.ssa Miele vede atti o dichiarazioni<br />
“contrari al vero”? L’unica<br />
imprecisione, ammetto, sta nell’indicazione<br />
del<strong>la</strong> data di assunzione<br />
del Dr. Cannizzaro che in un arti-<br />
Nuova<br />
Collezione 2007<br />
colo viene indicata “luglio 2004”<br />
mentre pare sia 5.8.2004. Embè?<br />
Quale sarebbe <strong>la</strong> diffamazione<br />
nell’aver sbagliato una data per 5<br />
giorni? Giova ricordare, a beneficio<br />
dell’attenta D.ssa Alessia Miele,<br />
che il Dr. Cannizzaro prima di<br />
essere assunto quale Direttore Generale<br />
del San Carlo era già in rapporti<br />
di dare-avere con <strong>la</strong> Regione<br />
Basilicata. Egli infatti era socio,<br />
amministratore e responsabile sanitario<br />
del centro di Fisiokinesiterapia<br />
“Camillo Genovese”. Questa<br />
singo<strong>la</strong>re condizione, che <strong>la</strong> D.ssa<br />
Felicia Genovese aveva ritenuto<br />
giuridicamente sufficiente a motivare<br />
<strong>la</strong> propria incompatibilità nel<br />
trattare questioni giuridiche che<br />
coinvolgessero <strong>la</strong> Regione Basilicata<br />
ed i suoi amministratori tanto<br />
da astenersi nel proc. 1424/01-21<br />
in data 05.04.2001, era perfettamente<br />
e fortemente persistente anche<br />
al<strong>la</strong> data del 29.06.2004. In<br />
questa sede, come nell’estensione<br />
dei precedenti articoli, non si vuole<br />
paventare un fico secco; si descrivono<br />
fatti e circostanze. Sono<br />
altre le sedi in cui si traggono le valutazioni<br />
circa eventuali condotte<br />
antigiuridiche e contrarie ai doveri<br />
d’ufficio. Ne <strong>sono</strong> testimonianza<br />
eloquente gli interventi del Consiglio<br />
Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />
dell’Ufficio Ispettivo del Ministero<br />
del<strong>la</strong> Giustizia, del Ministro del<strong>la</strong><br />
Giustizia, del Gip Dr. Alberto Iannuzzi,<br />
del Sostituto Procuratore<br />
Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>; e, più di tutti, il<br />
trasferimento ad altra sede del<strong>la</strong><br />
D.ssa Felicia Angelica Genovese in<br />
Cannizzaro. Vogliamo chiedere<br />
anche per loro un bel rinvio a giudizio?<br />
Esiste un modo negligente e<br />
neghittoso di adempiere all’obbligo<br />
costituzionale dell’azione penale.<br />
Ciò causa una proliferazione di<br />
inutili cause, <strong>la</strong> perdita di tempo<br />
prezioso e <strong>la</strong> sfiducia dei cittadini<br />
nelle istituzioni. Annuncio sin<br />
d’ora che rinuncerò al<strong>la</strong> riservatezza<br />
propria dell’udienza davanti al<br />
GIP, invitando, quanti vorranno<br />
rendersi conto di persona degli<br />
sviluppi di questo inutile procedimento,<br />
a partecipare all’udienza<br />
del 28.6.2007, ore 9.30, in Catanzaro.<br />
Au<strong>la</strong> F – IV Piano del Pa<strong>la</strong>zzo<br />
di Giustizia in Via Argento. Si prega<br />
di tenere un comportamento<br />
decoroso, con<strong>sono</strong> all’istituzione<br />
che ci ospiterà.
Sabato 20 Ottobre 2007 IL RESTO 3<br />
di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
Si parte presto, alle 5.30. Catanzaro<br />
dista 300 chilometri di strada non<br />
comoda. Quattro ore buone con<br />
un’automobile “rispettabile”. E poi<br />
il GIP non aspetta. L’ultima udienza l’abbiamo<br />
mancata per 20 minuti e fortuna<br />
che sia stata rinviata per “vizi di notifica”.<br />
La <strong>giustizia</strong> segue il suo corso inesorabile<br />
e puntuale, il fatto che noi si arrivi da Matera<br />
è irrilevante. Così, sbagliando s’impara,<br />
arriviamo con mezz’ora di anticipo. Si<br />
deciderà sul rinvio a giudizio per diffamazione<br />
e calunnia. Mica storielle, <strong>sono</strong> in<br />
ballo alcuni anni di galera e, chissà, qualche<br />
euro di danni. Il casus belli, come spesso ci<br />
accade negli ultimi 15-16 mesi, un articolo.<br />
Anzi, una frase in un pezzo dell’aprile<br />
2006 (sul mensile “Il Giornale del<strong>la</strong> Sera”)<br />
ripetuta nel settembre 2006 dal settimanale<br />
“Il Resto”. Cito testualmente: “...pochi<br />
mesi or<strong>sono</strong> (ottobre 2005), <strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />
Genovese si è astenuta in un procedimento<br />
penale che coinvolgeva, fra gli indagati, un<br />
nutrito stuolo di politici regionali: Filippo<br />
Bubbico, Vito <strong>De</strong> Filippo, Carlo <strong>Chi</strong>urazzi,<br />
Salvatore B<strong>la</strong>si. Motivo? Il “di lei marito”<br />
era stato assunto, quale Direttore Generale<br />
del<strong>la</strong> ASL di Potenza, nel luglio 2004. Ci<br />
ha messo un po’, è vero, ma si è astenuta.<br />
Non prima, però, di chiedere l’archiviazione<br />
del procedimento a carico dei datori di<br />
<strong>la</strong>voro di suo marito e solo dopo il rigetto<br />
dell’archiviazione...”. Niente altro, potete<br />
giurarci. Solo questa frase che elenca alcuni<br />
fatti realmente accaduti e documentati da<br />
atti formali. Ripercorriamo <strong>la</strong> frase che ha<br />
L’altra storia<br />
Un viaggio inutile a Catanzaro (o quasi)<br />
Ancora pericolo nucleare sullo Jonio<br />
di Giuseppe Sagittario<br />
“La Magistratura faccia il suo corso<br />
e si giunga al più preso al<strong>la</strong> verità<br />
in modo definitivo”. Intanto, convocazione<br />
urgente del Tavolo del<strong>la</strong><br />
trasparenza. Lo chiedono il Comune<br />
e il coordinamento dei <strong>la</strong>voratori precari<br />
del Centro ricerche del<strong>la</strong> Trisaia<br />
di Rotondel<strong>la</strong> a seguito delle recenti<br />
vicende giudiziarie concretizzatesi<br />
nei giorni scorsi in alcuni avvisi di<br />
garanzia a ex dirigenti e responsabili<br />
dell’Enea e del<strong>la</strong> Sogin. Nell’esprimere<br />
“tutta <strong>la</strong> loro solidarietà ai direttori<br />
e dirigenti dell’Enea e del<strong>la</strong> Sogin per<br />
le vicende riportate dai giornali/tv<br />
nei giorni scorsi sul presunto traffico<br />
illecito di Plutonio”, i <strong>la</strong>voratori precari<br />
del<strong>la</strong> Trisaia denunciano i “danni<br />
all’economia del territorio, già martoriato<br />
da scelte politiche scellerate” da<br />
una “ulteriore campagna mediatica<br />
che continua da diversi anni senza<br />
nessun risultato”. Si tratta di “una<br />
vecchia novità”, afferma l’amministrazione<br />
comunale di Rotondel<strong>la</strong>, <strong>la</strong><br />
quale con una nota diffusa <strong>la</strong>menta<br />
il fatto che “ogni anno, puntualmente,<br />
Rotondel<strong>la</strong> e il suo territorio vengono<br />
associati a rifiuti, scorie radioattive,<br />
plutonio” e quant’altro. Guarda caso,<br />
dicono gli amministratori comunali<br />
rotondellesi, “ogni anno, tali notizie<br />
vengono fuori in concomitanza con<br />
provocato <strong>la</strong> sdegnata reazione (con<br />
annessa quere<strong>la</strong>) del<strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />
Genovese e del “di lei consorte”, Dr.<br />
Michele Cannizzaro. Aggiungeremo<br />
fra parentesi le date e le frasi topiche<br />
dei documenti che comprovano i vari<br />
accadimenti, con <strong>la</strong> so<strong>la</strong> precisazione<br />
che le date <strong>sono</strong> tratte dagli atti allegati<br />
al fascicolo proprio dai coniugi-denuncianti.<br />
Vediamo! “...pochi mesi or<strong>sono</strong>,<br />
ottobre 2005 (in realtà si tratta del 15<br />
novembre 2005. Prot. Ris. n. 3218/05),<br />
<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese si è astenuta<br />
in un procedimento penale (n.4271/01-<br />
21 a carico di Pinto Michele ed altri –<br />
fra cui Bubbico, <strong>De</strong> Filippo, <strong>Chi</strong>urazzi,<br />
B<strong>la</strong>si...) che coinvolgeva, fra gli indagati,<br />
un nutrito stuolo di politici regionali:<br />
Filippo Bubbico, Vito <strong>De</strong> Filippo,<br />
Carlo <strong>Chi</strong>urazzi, Salvatore B<strong>la</strong>si. Motivo?<br />
Il “di lei marito” era stato assunto,<br />
quale Direttore Generale del<strong>la</strong> ASL di<br />
Potenza, nel luglio 2004. Ci ha messo<br />
un po’ (l’assunzione è deliberata dal<strong>la</strong><br />
Giunta Regionale il 31 luglio 2004<br />
come si evince dal<strong>la</strong> DPGR n.189 del<br />
5.8.2004), è vero (15 mesi e mezzo <strong>sono</strong><br />
“un po’”, vero?), ma si è astenuta. Non<br />
prima, però, di chiedere l’archiviazione<br />
del procedimento a carico dei datori<br />
di <strong>la</strong>voro di suo marito (<strong>la</strong> richiesta di<br />
archiviazione reca <strong>la</strong> data del 29 giugno<br />
2004, l’istanza di astensione è del<br />
l’avvio del<strong>la</strong> raccolta e vendita dei<br />
prodotti agricoli delle nostre terre.<br />
Ogni anno, dopo il polverone iniziale,<br />
non accade nul<strong>la</strong>, tutto viene dimenticato<br />
sino al prossimo articolo di<br />
stampa, fino al vecchio-nuovo scoop<br />
giornalistico. Ogni anno a pagarne le<br />
conseguenze <strong>sono</strong> sempre i soliti noti:<br />
gli agricoltori, i nostri prodotti, <strong>la</strong> nostra<br />
economia, l’immagine del nostro<br />
territorio. A chi giova tutto questo”,<br />
chiede l’amministrazione comunale<br />
di Rotondel<strong>la</strong> nel sollecitare “chiarezza,<br />
trasparenza e celerità. Ciò che interessa<br />
– dice <strong>la</strong> nota del Comune jonico<br />
– è <strong>la</strong> verità sul<strong>la</strong> gestione dei rifiuti,<br />
se verità ci <strong>sono</strong> da scoprire. Nonostante<br />
memoriali, indicazioni precise<br />
di luoghi, rilievi sul<strong>la</strong> presenza di<br />
Plutonio, voci circa rapporti con i servizi<br />
deviati, criminalità organizzata e<br />
stati esteri, affondamenti di navi nel<br />
mediterraneo, misteri d’Italia e quant’altro,<br />
un solo dato è certo: non esiste<br />
elemento, riscontro, prova, indizio,<br />
di nostra conoscenza, che avalli tali<br />
ipotesi (non sappiamo neanche cosa<br />
contenessero i fusti ritrovati di recente<br />
a Pisticci e che hanno dato il via al<br />
vecchio-nuovo linciaggio mediatico<br />
nei confronti degli indagati e del territorio)”.<br />
Nel ritenere che “non è possibile,<br />
non è da paese civile sacrificare<br />
all’altare delle ipotesi, delle teorie<br />
(che a volte si pos<strong>sono</strong> definire complottiste)<br />
il destino di persone di volta<br />
15.11.2005. Il 29.6.2004 non viene prima<br />
del 15.11.2005 o no? La d.ssa Genovese,<br />
invero, sostiene di aver richiesto<br />
l’astensione in data 23.7.2004. Anche<br />
i questo caso, se l’esatta cognizione<br />
cronologica ci assiste, comunque <strong>la</strong> richiesta<br />
di archiviazione del 29.6.2004<br />
non viene prima dell’istanza di astensione.<br />
Vero?) e solo dopo il rigetto dell’archiviazione...(in<br />
verità, come risulta<br />
dai documenti allegati, l’unica richiesta<br />
di astensione che indica il numero<br />
del procedimento fatidico è quel<strong>la</strong> del<br />
15.11.2005. Nel medesimo documento,<br />
<strong>la</strong> D.ssa Genovese precisa che ha ricevuto<br />
il fascicolo dal GIP che ha disposto<br />
ulteriori indagini; cioè ha rigettato<br />
<strong>la</strong> richiesta di archiviazione. L’istanza<br />
del 23.07.2004, indicata dal magistrato<br />
quere<strong>la</strong>nte con l’insolita riserva di<br />
indicare successivamente i procedimenti<br />
da cui chiede di astenersi, viene<br />
ripresentata in data 30.8.2004 con il<br />
dettaglio dei numeri cui avrebbe fatto<br />
riferimento. Ebbene il 4271/01 non è fra<br />
questi, sic!”. Dice <strong>la</strong> richiesta di rinvio<br />
a giudizio, riprendendo pedissequamente<br />
le tesi dei quere<strong>la</strong>nti, “offendeva<br />
<strong>la</strong> reputazione del<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese<br />
attribuendole di essersi astenuta da un<br />
procedimento penale (N. 4271/01) soltanto<br />
dopo aver chiesto l’archiviazione del procedimento<br />
a carico dei datori di <strong>la</strong>voro di suo<br />
Dubbi sul<strong>la</strong> produzione di plutonio e deposito unico scorie fra <strong>la</strong> coste Ca<strong>la</strong>bro-Lucane<br />
in volta coinvolte e dell’intero territorio”,<br />
l’amministrazione comunale di<br />
Rotondel<strong>la</strong> esprime piena fiducia nel<strong>la</strong><br />
Magistratura auspicando che le indagini<br />
vengano concluse nel più breve<br />
tempo possibile e che “qualcuno ci<br />
dica se vi <strong>sono</strong> o meno reati e da chi<br />
<strong>sono</strong> stati compiuti. Contestualmente,<br />
al fine di tranquillizzare <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione<br />
e nel rispetto del<strong>la</strong> riservatezza<br />
delle indagini”, gli amministratori<br />
del rotondellese chiedono al<strong>la</strong> Magistratura,<br />
ai responsabili nazionali dell’Enea,<br />
del<strong>la</strong> Sogin e a tutti gli organi<br />
preposti al controllo di sapere se è<br />
stato prodotto Plutonio nell’impianto<br />
Itrec di Rotondel<strong>la</strong> e, nel caso ciò sia<br />
accaduto, in che quantità e dove si<br />
trova. L’amministrazione comunale<br />
rotondellese chiede, inoltre, di sapere<br />
“quando è stato effettuato l’ultimo<br />
controllo da parte dell’IAEA, APAT,<br />
ARPAB e quali <strong>sono</strong> le risultanze dei<br />
controlli di presenza quantitativa e di<br />
sicurezza di stoccaggio”.<br />
marito”. E perché, si è forse astenuta<br />
prima di richiedere l’archiviazione?<br />
O, forse, <strong>la</strong> maggior parte degli indagati<br />
non <strong>sono</strong> proprio quei medesimi<br />
assessori che hanno firmato <strong>la</strong> delibera<br />
(DGR 1857 del 31.7.2004) che rende<br />
il Dr. Cannizzaro un super dirigente<br />
del<strong>la</strong> sanità regionale lucana e, in senso<br />
<strong>la</strong>to, loro dipendente? Non è chiaro, né<br />
ha alcun senso logico/giuridico, quello<br />
che aggiunge di suo il PM (D.ssa Alessia<br />
Miele): “paventando in tal modo, peraltro<br />
contrariamente al vero, che <strong>la</strong> stessa<br />
(Genovese, ndr) si fosse macchiata di gravi<br />
condotte antigiuridiche e contrarie ai doveri<br />
d’ufficio, astenendosi dal procedimento<br />
di cui sopra solo dopo averne, invano,<br />
chiesto l’archiviazione (datata 29.06.2004)<br />
e comunque in seguito al<strong>la</strong> nomina del marito<br />
quale Direttore Generale del<strong>la</strong> ASL di<br />
Potenza avvenuta in data 5.8.2004”. Ora,<br />
come ben si può discernere, il rush finale<br />
del<strong>la</strong> D.ssa Miele nul<strong>la</strong> aggiunge al<strong>la</strong><br />
elencazione dei fatti e del<strong>la</strong> loro cronologia<br />
ben spiegati innanzi e confortati<br />
proprio dall’ampia ed esaustiva documentazione<br />
prodotta dal<strong>la</strong> D.ssa Genovese<br />
e dal “di lei marito”. Negli articoli<br />
contestati non vi è alcun riferimento<br />
a condotte antigiuridiche o presunte<br />
mancanze più o meno rilevanti sotto<br />
il profilo giuridico. Solo fatti, semplici,<br />
veri e documentati fatti. Quattro righe<br />
Scorie radioattive cercano casa.<br />
Eliminato il “nome” Scanzano dal decreto ma <strong>la</strong> località sarà top<br />
secret, ovviamente, per il timore che i cittadini scendano in piazza<br />
Mentre in Italia si continua a discutere sul<strong>la</strong><br />
possibilità, abbastanza remota, di un ritorno<br />
all’energia nucleare, un problema di certo<br />
più immediato e concreto turba il sonno<br />
degli enti locali: quello del<strong>la</strong> gestione delle<br />
scorie prodotte tra gli anni Sessanta e Ottanta,<br />
prima che il referendum abrogativo del<br />
1987 chiudesse i cancelli delle centrali. Entro<br />
i prossimi sei mesi dovrà essere individuato<br />
un sito dove realizzare un deposito unico<br />
nazionale per il trattamento dei 90mi<strong>la</strong> metri<br />
cubi di scorie italiane: 65mi<strong>la</strong> provenienti<br />
dallo smantel<strong>la</strong>mento delle centrali nucleari<br />
(le scorie delle centrali dell’Enel che, dopo il<br />
ritrattamento, stanno per tornare vetrificate<br />
dal<strong>la</strong> Francia) e 25mi<strong>la</strong> già stoccati nei diversi<br />
siti nazionali. Lo ha annunciato il ministro<br />
per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani,<br />
al termine del<strong>la</strong> prima riunione sul tema<br />
con le Regioni. A breve sarà costituito un tavolo<br />
di <strong>la</strong>voro misto (ministero, Apat, Enea,<br />
Regioni) che avrà il supporto del<strong>la</strong> Sogin, <strong>la</strong><br />
società costituita nel 1999 per <strong>la</strong> gestione del<br />
post nucleare in Italia.<br />
Il quadro attuale<br />
In Italia <strong>sono</strong> presenti depositi temporanei<br />
di rifiuti radioattivi negli attuali siti nucleari;<br />
vari interventi <strong>sono</strong> stati effettuati per<br />
garantire all’interno di ciascun sito il contenimento<br />
del materiale radioattivo esistente<br />
in attesa che maturi una scelta diversa. Da<br />
una situazione di questo tipo, deriverebbero<br />
oltre 20 siti di deposito in 11 regioni. Questo<br />
comporterebbe numerosi inconvenienti,<br />
perché i siti esistenti non <strong>sono</strong> stati progettati<br />
per uno stoccaggio di medio-lungo periodo<br />
e dovrebbero essere realizzare infrastrutture<br />
ex novo. Inoltre resterebbe aperto il problema<br />
del<strong>la</strong> destinazione dei rifiuti radioattivi<br />
Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />
di fatti, senza alcuna accusa, che hanno<br />
prodotto 17 pagine fitte di quere<strong>la</strong> e oltre<br />
un anno d’indagini. Cosa ne pensano, i<br />
signori magistrati che pretendono di leggere<br />
ben oltre lo scritto, del trasferimento<br />
caute<strong>la</strong>re deciso dal CSM proprio a carico<br />
del<strong>la</strong> D.ssa Genovese, destinata peraltro<br />
ad altre funzioni? E del procedimento penale,<br />
a carico del<strong>la</strong> D.ssa Genovese, scaturito<br />
dal<strong>la</strong> doverosa segna<strong>la</strong>zione trasmessa<br />
al<strong>la</strong> Procura di Catanzaro proprio dal<br />
GIP che ne rigettava <strong>la</strong> richiesta di archiviazione?<br />
E perché <strong>la</strong> richiesta di archiviazione,<br />
che tanto viene sbandierata (quel<strong>la</strong><br />
del 29.06.2004), impiega quasi un anno (9<br />
maggio 2005) per giungere negli uffici del<br />
competente GIP che distano solo tre piani<br />
dal<strong>la</strong> stanza del<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese,<br />
ex sostituto procuratore del<strong>la</strong> DDA di Potenza?<br />
Qual è <strong>la</strong> data di una richiesta di archiviazione,<br />
quel<strong>la</strong> scritta in calce o l’altra,<br />
quel<strong>la</strong> dell’ufficio del Giudice per le Indagini<br />
Preliminari che <strong>la</strong> deve valutare? E se<br />
<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese avesse scritto 29<br />
giugno 1492, sarebbe lecito sostenere che<br />
<strong>la</strong> richiesta di archiviazione è antecedente<br />
al<strong>la</strong> scoperta dell’America? Con tutte queste<br />
domande, qualche ragione da spiegare<br />
e il Diritto da far valere siamo arrivati<br />
determinati nell’au<strong>la</strong> “udienze GIP n.7” di<br />
Catanzaro. Io con <strong>la</strong> consegna del silenzio<br />
e due avvocati con le armi affi<strong>la</strong>te (metafora,<br />
per carità, solo metafora) ed anche un<br />
po’ contrariati per <strong>la</strong> levataccia. Mezz’ora<br />
dopo l’orario canonico è arrivato un signore,<br />
un magistrato mi sembra, che ha riferito:<br />
“il Dr. Giglio è impedito, l’udienza slitta<br />
al 15.11.2007”.Molto bene, avanti così!<br />
collocati all’estero e che rientreranno in Italia<br />
tra il 2020 e il 2025, né si potrebbero smaltire<br />
i rifiuti provenienti da attività mediche e<br />
industriali.<br />
Il “toto-sito”<br />
La soluzione del sito unico è <strong>la</strong> strada scelta<br />
da tutti i paesi europei. L’obiettivo è realizzare<br />
una struttura di superficie o subsuperficie<br />
e di tipo reversibile, dove collocare in via<br />
definitiva scorie di II categoria (periodo di<br />
decadimento variabile tra alcune decine e alcune<br />
centinaia d’anni) e, in via temporanea,<br />
di III categoria (decadimento in alcune millenni;<br />
sul totale nazionale da trattare rappresentano<br />
circa il 5% delle scorie) in attesa di<br />
un deposito definitivo anche per questo tipo<br />
di rifiuti. Ma come l’hanno presa le Regioni?<br />
Gli “altolà” si sprecano. Dal Tavoliere delle<br />
Puglie al Mantovano, <strong>sono</strong> 33 i siti “top secret”<br />
che potrebbero ospitare le scorie. “Top<br />
secret”, ovviamente, per il timore che i cittadini<br />
scendano in piazza contro il nuovo deposito.<br />
Le proteste, anche c<strong>la</strong>morose quanto<br />
a risultati, non <strong>sono</strong> mancate. Nel novembre<br />
2003 il governo Berlusconi ha approvato il<br />
cosiddetto decreto “Scanzano”, che stabiliva<br />
<strong>la</strong> sistemazione di tutti i rifiuti e i materiali<br />
nucleari esistenti in Italia in un deposito<br />
nazionale geologico (e non di superficie) da<br />
realizzare nel comune di Scanzano Jonico, in<br />
Basilicata. La decisione provocò dure reazioni<br />
politiche da parte delle comunità locali<br />
e degli ambientalisti. Il risultato? Nel<strong>la</strong><br />
conversione in legge del decreto Scanzano<br />
il nome del<strong>la</strong> località lucana fu eliminato<br />
dal testo e l’individuazione del sito venne<br />
demandata a una commissione ad hoc, mai<br />
costituita. Si par<strong>la</strong> oggi, di località ca<strong>la</strong>brolucane<br />
ed in partico<strong>la</strong>re di Crotone.
Sabato 22 dicembre 2007<br />
L’altra storia<br />
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IL RESTO 3<br />
QUELLA GOCCIA DI SANGUE DIMENTICATA PER 17 ANNI<br />
di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
Troppo facile citare <strong>la</strong> massima<br />
gonfiando il petto: “noi l’avevamo<br />
detto”. Ebbene sì, noi non<br />
solo l’avevamo detto, l’avevamo<br />
anche scritto. É ancora di più, vi<br />
pare? Ebbene, anche il Presidente<br />
emerito Francesco Cossiga ed<br />
uno dei più autorevoli editorialisti<br />
di Repubblica, Piero Ostellino,<br />
convengono. L’Italia è diventato<br />
un luogo difficile da definire,<br />
anzi facile da inquadrare ma difficile<br />
da viverci. Una via di mezzo<br />
fra uno staterello del Centro<br />
Africa ed una Repubblica (si fa<br />
per dire) sudamericana dei tempi<br />
che furono. Non lo diciamo noi,<br />
una volta tanto, lo dicono illustri<br />
firme. Ma, incredibile a dirsi, non<br />
succede niente. Il Presidente Napolitano<br />
che, felice definizione<br />
di Ostellino, ha natali ben noti e<br />
non certo immaco<strong>la</strong>ti (come ebbe<br />
ad ammettere scusandosi per non<br />
aver compreso se non in tarda età<br />
senile che il comunismo non era<br />
poi quel giglio di purezza cui<br />
aveva dedicato cuore ed intelletto)<br />
tutto infervorato del<strong>la</strong> carica<br />
e del<strong>la</strong> costituzione non dice una<br />
paro<strong>la</strong>. Come, ti dicono che <strong>la</strong><br />
Repubblica, di cui sei <strong>la</strong> suprema<br />
autorità istituzionale, è finita. Ti<br />
sbattono in faccia che i governi<br />
legiferano ad uso proprio. Dichiarano<br />
che i poteri dello Stato<br />
si scambiano favori, coperture,<br />
cariche e incarichi e cosa ribatte<br />
l’ex comunista? Silenzio. Basta<br />
poi inalberare l’orgoglio italico<br />
quando il Presidente Bush dice<br />
né più né meno quello che tutti<br />
i sondaggi e gli studi sociologici<br />
ripetono: Paese in declino. Irreversibile,<br />
aggiungerei, se non se<br />
ne ha coscienza, se non si pone<br />
rimedio al liquefarsi di ogni<br />
credibile baluardo istituzionale.<br />
Assistiamo al gossip delle<br />
intercettazioni e delle presunte<br />
rive<strong>la</strong>zioni: 1) Hanno esercitato<br />
pressioni sul<strong>la</strong> D.ssa Clementina<br />
Forleo perché andasse cauta<br />
(cioè facesse finta di non vedere<br />
o meglio non sentire D’alema,<br />
Fassino, Consorte e Unipol)?<br />
Lei dice delle confidenze dell’ex<br />
giudice Ferdinando Imposimato<br />
che portano dritte a Napolitano;<br />
Imposimato smentisce; il Quirinale<br />
smentisce, Oliviero Beha<br />
conferma; 2) Alcuni quotidiani<br />
insinuano che Francesco <strong>De</strong>lli<br />
Priscoli abbia a che fare con il<br />
delitto di Via Poma, spunta <strong>la</strong><br />
notizia di una goccia di sangue<br />
che porterebbe all’assassino.<br />
Una goccia dimenticata per 17<br />
anni e quando Mentana ne par<strong>la</strong><br />
a Matrix, rive<strong>la</strong>ndo che esiste<br />
il DNA dell’assassino, fioccano<br />
smentite e minacce di quere<strong>la</strong>.<br />
“Non basta <strong>la</strong> prova scientifica<br />
per individuare il responsabile<br />
dell’omicidio di Simonetta Cesaroni<br />
- sottolinea a sua volta il PM<br />
Dr. Cavallone - quel<strong>la</strong> prova può<br />
essere un tassello. Serve, però, il<br />
movente e <strong>la</strong> spiegazione a certi<br />
movimenti”. Non sarebbe forse<br />
il caso di chiedere queste fondamentali<br />
informazioni al proprietario<br />
del DNA? Mentana resiste<br />
e ribadisce, le notizie date <strong>sono</strong><br />
state verificate. Il fatto si è, direbbe<br />
Collodi, che Francesco è il<br />
figlio di Mario, attuale Procuratore<br />
Generale presso <strong>la</strong> Suprema<br />
Corte di Cassazione che avrebbe<br />
contratto un debito morale verso<br />
coloro che tennero Francesco<br />
fuori da quel delitto ancora irrisolto.<br />
Fatti e controfatti, anzi parole<br />
contro i fatti. Al punto che<br />
i procedimenti “Sca<strong>la</strong>ta BNL”,<br />
“Poseidone”, “Why Not” e “Toghe<br />
Lucane” non esistono più.<br />
Al loro posto si par<strong>la</strong> dei casi<br />
“Forleo” e “<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>”. Non<br />
interessa a nessuno che alcune<br />
migliaia di miliardi finiscano per<br />
essere utilizzati (o accumu<strong>la</strong>ti?)<br />
in modo diverso dalle finalità per<br />
cui lo Stato e l’Unione Europea li<br />
avevano destinati. Interessa solo<br />
dove manderanno Clementina<br />
Forleo e Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>. I<br />
cattivi magistrati, come li chiama<br />
<strong>la</strong> Prof.ssa Letizia Vacca dei<br />
Comunisti Italiani. Il fatto si è<br />
che ormai quelle che vengono<br />
chiamate cause d’incolpazione<br />
altro non <strong>sono</strong> che “paralogismi,<br />
cioè macchine dialettiche che<br />
meritano poco credito”, per dir<strong>la</strong><br />
con il giurista Cordero. Poco<br />
più che chiacchiere, per dir<strong>la</strong> in<br />
linguaggio comprensibile ai più.<br />
In questo Stato, con questi personaggi<br />
che abitano i pa<strong>la</strong>zzi delle<br />
istituzioni, si finisce per essere<br />
grandi giornalisti semplicemente<br />
facendo i giornalisti. Basta<br />
poco per assurgere alle cronache<br />
nazionali semplicemente per<br />
aver fatto il mestiere di acquisire<br />
notizie d’interesse pubblico e<br />
per divulgarle. Il punto è proprio<br />
questo. Non è un caso che si assista<br />
al<strong>la</strong> pubblicazione di alcune<br />
paginate d’intercettazioni fra un<br />
cronista ed il suo capo redattore<br />
o il direttore o il capo-desk. Dov’è<br />
l’interesse pubblico e dove <strong>la</strong><br />
rilevanza penale nell’intercettare<br />
e pubblicare l’attività interna<br />
del maggior quotidiano d’Italia.<br />
Perché <strong>sono</strong> ritenute rilevanti le<br />
valutazioni su cosa pubblicare e<br />
quali verifiche effettuare prima<br />
del<strong>la</strong> pubblicazione? Forse è lo<br />
spirito di una specie di neo-rea-<br />
Il PM Montemurro è incompatibile: con un fantasma!<br />
di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
Incolpazione in un procedimento<br />
incolpevole, già<br />
l’esordio non promette niente<br />
di buono o, perlomeno,<br />
di chiaro. Sembra sia quasi una<br />
prerogativa degli uomini di Legge<br />
trasformare realtà semplici<br />
(all’origine) in veri e propri rompicapi<br />
lessicali. Le testuali parole<br />
dell’Avv. Azzeccagarbugli: “All’avvocato<br />
bisogna raccontar le<br />
cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle”.<br />
Succede così che per<br />
il Dr. Vincenzo Montemurro, PM<br />
in moltissime inchieste dell’Antimafia<br />
Lucana, viene avanzata <strong>la</strong><br />
proposta di trasferimento ad altra<br />
sede dal<strong>la</strong> prima commissione del<br />
CSM per “un’accesa conflittualità<br />
con <strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese che<br />
ha compromesso l’ordinario svolgimento<br />
dei rapporti all’interno<br />
del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
presso il Tribunale di Potenza;<br />
contribuendo a rendere difficile<br />
l’organizzazione di riunioni tra<br />
tutti i magistrati dell’Ufficio così<br />
da indurre il Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />
a trattare separatamente<br />
con l’uno o con l’altro le questioni<br />
d’interesse collettivo”. Crediamo<br />
di non sbagliare, se collochiamo<br />
verso <strong>la</strong> fine degli anni 90 l’origine<br />
del<strong>la</strong> “conflittualità” fra i<br />
due magistrati, allorché il pentito<br />
Gennaro Cappiello avanzò una<br />
serie di accuse gravissime a carico<br />
del<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese e di<br />
suo marito, il Dr. Michele Canniz-<br />
zaro. Cappiello era “gestito” da<br />
Montemurro e, per una sorta di<br />
teorema di transitività delle presunte<br />
accuse calunniose, lo stesso<br />
PM ne venne in qualche modo ritenuto<br />
responsabile. Almeno così<br />
parve a chi, dall’esterno, colse il<br />
repentino crollo dei rapporti di<br />
ordinario buon vicinato tra i due<br />
PM. Certo lo colse il Dr. Giuseppe<br />
Ga<strong>la</strong>nte che, per l’appunto,<br />
provvide a convocare sempre<br />
separatamente i due magistrati.<br />
<strong>De</strong>sta quindi qualche domanda,<br />
<strong>la</strong> circostanza che vede solo dall’aprile<br />
2007 l’inizio dei rilievi<br />
disciplinari da cui scaturirà, in<br />
epoche recentissime, <strong>la</strong> decisione<br />
di proporre al Plenum del CSM il<br />
trasferimento del Dr. Montemurro.<br />
Ma come, diranno forse alcuni,<br />
esiste “un’accesa conflittualità<br />
che ha compromesso l’ordinario<br />
svolgimento dei rapporti all’interno<br />
del<strong>la</strong> Procura di Potenza”<br />
e ci vogliono ben otto anni prima<br />
che si propongano provvedimenti<br />
concreti? Altri, forse più sottili,<br />
magari arriveranno a chiedersi<br />
se, fra i due galli in lotta, ve ne<br />
fosse qualcuno nel giusto e qualcun<br />
altro nel torto. Se così fosse,<br />
chiedendo il trasferimento del<br />
Dr. Montemurro sembra si voglia<br />
attribuire <strong>la</strong> manchevolezza<br />
a codest’uomo. La vera questione<br />
è un’altra, quel<strong>la</strong> narrata dai fatti.<br />
Gli accadimenti narrano di un<br />
procedimento disciplinare, caute<strong>la</strong>re<br />
e urgente avviato nientemeno<br />
che dal Ministro del<strong>la</strong> Giustizia<br />
On. Clemente Mastel<strong>la</strong>. <strong>De</strong>stina-<br />
taria <strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese cui<br />
gli ispettori ministeriali guidati<br />
dall’ottimo Dr. Arcibaldo Miller<br />
contestarono l’inopportunità di<br />
esercitare le funzioni di Pubblico<br />
Ministero in alcuni procedimenti<br />
penali in cui erano coinvolti esponenti<br />
politici dell’amministrazione<br />
regionale. L’incompatibilità<br />
era dovuta al<strong>la</strong> contemporanea<br />
attività svolta dal “di lei marito”<br />
(Dr. Michele Cannizzaro) prima<br />
come direttore del centro di fisioterapia<br />
“Camillo Genovese srl” e<br />
poi come direttore generale dell’ASL<br />
“San Carlo” di Potenza. In<br />
entrambi i ruoli, il Dr. Cannizzaro<br />
aveva rapporti di interesse con gli<br />
indagati del<strong>la</strong> D.ssa Genovese. Il<br />
CSM decise in tempi istantanei e<br />
<strong>la</strong> D.ssa Genovese venne trasferita<br />
(maggio 2007) a svolgere funzioni<br />
di giudice a <strong>la</strong>tere in quel di<br />
Roma. Ma qui viene il bello, anzi<br />
l’inspiegabile: 1) Se si tratta di un<br />
procedimento “incolpevole”, cioè<br />
in cui non si contesta al Dr. Montemurro<br />
alcuna responsabilità dolosa;<br />
2) se l’unica preoccupazione<br />
è il ripristino “dell’ordinario svolgimento<br />
dei rapporti all’interno<br />
del<strong>la</strong> Procura di Potenza”, cosa<br />
peraltro pienamente confermata<br />
davanti al CSM dal Procuratore<br />
Capo reggente, Dr. Grippo, nell’ottobre<br />
2007; 3) se l’altra parte<br />
è felicemente approdata ad altra<br />
sede ed altro incarico; sapete<br />
spiegarvi perché gli illustri consiglieri<br />
del CSM chiedono il trasferimento<br />
del Dr. Montemurro per<br />
incompatibilità? Non tutti, però.<br />
Nel<strong>la</strong> commissione preposta, <strong>la</strong><br />
cosiddetta paradisciplinare, due<br />
consiglieri su sei si dichiarano<br />
contrari al trasferimento e <strong>sono</strong><br />
il Dott. Antonio Patrono (Presidente)<br />
ed il Dr. Livio Pepino entrambi<br />
togati. Ritengono invece<br />
che l’incompatibilità sia ancora<br />
un valido motivo per trasferire il<br />
Dr. Montemurro: Prof.ssa Letizia<br />
Vacca (vice-presidente, in quota<br />
PdCI), Avv. Gianfranco Anedda<br />
(in quota AN), Dr. Fabio Roia e<br />
Dr. Mario Fresa.<br />
Uno dei requisiti fondamentali<br />
per il provvedimento<br />
disciplinate del trasferimento<br />
d’ufficio pare sia l’attualità. Non<br />
vorremmo che si dica D.ssa Felicia<br />
Genovese per intendere Dr.<br />
Vincenzo Tufano, l’eccellentissimo<br />
Procuratore Generale del<strong>la</strong><br />
Corte d’Appello di Potenza. S.E.,<br />
infatti, ha avuto molto a dolersi<br />
delle dichiarazioni rese dal Dr.<br />
Vincenzo Montemurro, e da altri<br />
magistrati potentini al Dr. Luigi<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> come persone<br />
informate sui fatti nell’inchiesta<br />
“Toghe Lucane”. Cosa avrebbero<br />
dovuto fare, tacere? O raccontare<br />
<strong>la</strong> favo<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Lucania Felix, del<strong>la</strong><br />
Basilicata che sa governare, del<strong>la</strong><br />
Basilicata che Bello? Certo, non<br />
si è trattato di racconti piacevoli,<br />
siamo certi, neanche per chi li ha<br />
resi. Se c’è qualche magistrato da<br />
trasferire per incompatibilità ambientale<br />
occorre che vi siano motivazioni<br />
chiare e attuali. Solo così il<br />
Plenum del CSM potrà assumere<br />
decisioni ponderate, non vi pare?<br />
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lismo, oppure si tratta solo del<strong>la</strong><br />
situation-commedy per l’introduzione<br />
al giornalismo. Come<br />
si fa ad intercettare un giornalista<br />
per mesi e mesi senza avere<br />
uno straccio di ipotesi di reato? E<br />
non venitemi a dire che avevate<br />
già sentito par<strong>la</strong>re di “concorso<br />
esterno in associazione per delinquere<br />
finalizzata al<strong>la</strong> diffamazione<br />
a mezzo stampa”; non ci<br />
credo! Dice bene Cossiga, quando<br />
<strong>la</strong>scia al<strong>la</strong> stampa il compito<br />
di control<strong>la</strong>re l’autonomia fra i<br />
poteri dello Stato. Anche se quello<br />
giudiziario più che un potere<br />
dovrebbe essere una funzione.<br />
Occorre, però, che l’informazione<br />
sia libera. Diversamente <strong>la</strong><br />
china che ormai abbiamo percorso<br />
sino al punto più basso non<br />
potremo mai pensare di poter<strong>la</strong><br />
risalire. Per molti è già così, loro<br />
stessi si concepiscono così: stanchi<br />
e svuotati. Il Presidente Giorgio<br />
Napolitano ha detto al Presidente<br />
Bush che si sbagliava, ma<br />
non <strong>sono</strong> certo che fosse sincero<br />
quando ha par<strong>la</strong>to.
Anno 5 n. 47<br />
Registrazione Tribunale di Matera<br />
Redazione<br />
Telefono 331.6504360<br />
Sabato 05 gennaio 2008 n° 207 - 11/03/2003<br />
via Gattini,22 - MATERA<br />
e.mail : ilresto@jumpy.it<br />
€ 0,90<br />
WOODCOCK HA SCOPERTO IL GRANDE VECCHIO<br />
EDITORIALE<br />
Al<strong>la</strong> fine qualcosa si muove<br />
anche per quel che riguarda<br />
l’informazione locale. E’ il<br />
caso (finalmente!) di vedere<br />
su alcuni quotidiani locali<br />
persino ampi spazi dedicati<br />
a vicende giudiziarie che<br />
per lungo tempo <strong>sono</strong> state<br />
coperte da un velo non certo<br />
pietoso, ma piuttosto di vero<br />
sviscerato opportunismo. E’<br />
il caso dell’inchiesta “Toghe<br />
lucane”. Qualche quotidiano<br />
locale l’ha snobbata e persino<br />
contrastata, in più occasioni,<br />
fino a criticare aspramente <strong>la</strong><br />
vicenda condotta dal PM di<br />
Catanzaro, Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>.<br />
In favore di personaggi<br />
influenti implicati in questa<br />
tormentata vicenda. Non<br />
accettando ed anzi mettendo<br />
sotto giudizio qualche scritto<br />
riportato sul nostro settimanale.<br />
Non sentendo nemmeno<br />
<strong>la</strong> necessità di esprimere<br />
un minimo di solidarietà<br />
nei nostri confronti quando<br />
siamo stati brutalmente messi<br />
al<strong>la</strong> gogna con sequestri e<br />
perquisizioni e con accuse<br />
infamanti. Partorite da<br />
fantasiose considerazioni<br />
di un magistrato materano,<br />
probabilmente teleguidato,<br />
in conclusioni azzardate e<br />
che travalicavano, in maniera<br />
più che palese, le nostre<br />
modeste intenzioni. Che <strong>sono</strong><br />
quelle di una seria e corretta<br />
informazione. Diventate in<br />
quel che si dice, insomma, un<br />
vero processo alle intenzioni!<br />
Trasformando cioè il racconto<br />
giornalistico dei fatti,<br />
peraltro supportati da idonea<br />
documentazione, in vere<br />
accuse denigratorie nei nostri<br />
confronti, senza il minimo<br />
straccio di una vera prova.<br />
Suggerite, con ogni probabilità,<br />
da una reazione inconsulta<br />
di un noto personaggio<br />
politico locale, invaghito dal<strong>la</strong><br />
sua presupponente credibilità<br />
di innominabilità e di onnipotenza.<br />
Che, con ogni probabilità,<br />
proprio adoperandosi<br />
Meglio tardi che mai!<br />
è su internet il sito:<br />
di Nino Grilli<br />
ad una veemente e spropositata<br />
reazione e affidandosi ad<br />
un certo potere giudiziario,<br />
apparso più che consenziente,<br />
ha mostrato il suo volto ed<br />
anche <strong>la</strong> sua insita prepotenza.<br />
Dal canto nostro abbiamo solo<br />
riportato fatti e vicende consolidate.<br />
Tratti da documenti<br />
pubblici. E non certo a nostra<br />
esclusiva disposizione. Che<br />
magari altri non hanno sentito<br />
il dovere morale e professionale<br />
di riportare. Per qualche<br />
partico<strong>la</strong>re convenienza. Per<br />
qualche spicciolo di pubblicità<br />
da difendere. Per timore di<br />
qualche ritorsione. Per incapacità<br />
o chissà perché. Le motivazioni<br />
pos<strong>sono</strong> essere diverse<br />
e le più disparate. Ci viene<br />
più facile affermare che non<br />
ne comprendiamo <strong>la</strong> ragione.<br />
Per non urtare <strong>la</strong> suscettibilità<br />
di nessuno. Come magari<br />
qualche altra testata ha fatto<br />
nei nostri riguardi quando si<br />
è accomunata nel<strong>la</strong> critica nei<br />
riguardi del<strong>la</strong> vicenda e, di<br />
conseguenza, anche nei nostri<br />
confronti. Certo è che viene<br />
spontaneo pensare che simili<br />
spropositate ed incomprensibili<br />
reazioni, di solito, <strong>sono</strong><br />
tipiche di chi potrebbe avere<br />
i famosi “scheletri nell’armadio”<br />
e che teme che possano<br />
venire al<strong>la</strong> luce. Altrimenti,<br />
non avendo nul<strong>la</strong> da temere,<br />
avendo <strong>la</strong> coscienza tranquil<strong>la</strong>,<br />
si guarderebbero bene dal rinfoco<strong>la</strong>re<br />
certe notizie. Facendo<br />
credere che quelle notizie<br />
siano state divulgate in maniera<br />
tale da offendere <strong>la</strong> dignità<br />
personale e professionale di<br />
qualcuno. Certo- lo ripetiamo-<br />
<strong>la</strong> presunzione d’innocenza è<br />
pur sempre valida. Ma siamo<br />
anche convinti che chi in<br />
questa condizione di innocenza<br />
è convinto di trovarsi, non<br />
avendo nul<strong>la</strong> da temere, non<br />
si <strong>la</strong>sci andare ad atteggiamenti<br />
di reazione stravolgenti,<br />
magari anche con l’intenzione<br />
di “fare male” ai suoi presunti<br />
antagonisti.<br />
S E T T I M A N A L E D E L L A B A S I L I C A T A<br />
“Quando arriva <strong>la</strong> fine, non tutti <strong>sono</strong> pronti ad affrontar<strong>la</strong>” ( M.K. Gandhi )<br />
di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
Nel<strong>la</strong> intercettazioni<br />
emerge il contributo dei<br />
DS nell’elezione a sindaco<br />
di Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico:<br />
hanno scelto loro il<br />
candidato del<strong>la</strong> Margherita,<br />
hanno “riservato un<br />
posto” per Saverio Acito<br />
e, forse, hanno persino<br />
votato il senatore di AN.<br />
Fra poco più di un mese, compirà<br />
un anno il primo atto pubblico<br />
del Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />
(sostituto procuratore presso<br />
<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Catanzaro) re<strong>la</strong>tivo alle inchieste<br />
giudiziarie che, con<br />
una qualche approssimazione,<br />
<strong>sono</strong> passate alle cronache col<br />
nome di “toghe lucane” che<br />
<strong>sono</strong> all’origine di altre successive<br />
(ma non meno note)<br />
che perseguono giornalisti e<br />
carabinieri. In realtà si tratta<br />
di diverse inchieste, alcune<br />
decine di corposi faldoni, che<br />
analizzano e contestano ipotesi<br />
di reato fra le più varie. Dall’associazione<br />
per delinquere<br />
finalizzata al<strong>la</strong> corruzione in<br />
atti giudiziari all’abuso d’ufficio;<br />
dal<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione del testo<br />
unico del<strong>la</strong> Legge Bancaria<br />
al<strong>la</strong> truffa aggravata in danno<br />
di banche, correntisti e risparmiatori;<br />
dal<strong>la</strong> malversazione<br />
nell’utilizzo di fondi pubblici<br />
al<strong>la</strong> erogazione di contributi<br />
(sempre, rigorosamente pubblici)<br />
per opere mai realizzate<br />
o col<strong>la</strong>udate come funzionanti<br />
e mai entrate in produzione.<br />
Anche gli indagati (tanti)<br />
<strong>sono</strong>, per così dire, variamente<br />
assortiti: deputati, senatori,<br />
avvocati, magistrati, banchieri<br />
e bancari, intraprenditori di<br />
lungo e breve corso, piccoli<br />
politici locali (<strong>la</strong> regione non<br />
ce ne voglia, più che una “diminutio”<br />
è una “constatatio”),<br />
membri del sottobosco amministrativo<br />
e dirigenziale degli<br />
enti pubblici e dei loro succedanei;<br />
ufficiali, sottufficiali e<br />
graduati delle varie “forze dell’ordine”.<br />
ARRIVA BETTER<br />
LA TUA SCOMMESSA<br />
SULLO SPORT<br />
CHE PUOI GIOCARE<br />
SOTTO CASA.<br />
Aggressione mediatica<br />
al<strong>la</strong> Basilicata, dissero in<br />
tanti che mentre formu<strong>la</strong>vano<br />
i proc<strong>la</strong>mi contro<br />
i media aggressori,<br />
si scopre che brigavano<br />
(come al solito) per sistemare<br />
piccoli e grandi<br />
affari privati.<br />
Ricordate le prime reazioni al<br />
blitz che, in uno con gli avvisi<br />
di garanzia, portò alle perquisizioni<br />
nelle abitazioni e negli<br />
uffici dei vertici delle Procure<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di Matera<br />
e Potenza ed al sequestro del<br />
cantiere del<strong>la</strong> città portuale<br />
“Marinagri”? Il grido che si<br />
levò dal mondo del<strong>la</strong> politica<br />
e di certo, marginale, giornali-<br />
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>> continua a pagina 2<br />
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il nostro settimanale ora in tuttto il mondo<br />
>> Scoperto il grande vecchio<br />
dietro l’aggressione mediatica<br />
al<strong>la</strong> Basilicata...<br />
smo marchettaro? “Aggressione<br />
mediatica al<strong>la</strong> Basilicata”.<br />
Sì, <strong>la</strong> prima difesa fu un fuoco<br />
di sbarramento ad “alzo zero”.<br />
I vertici politici ed istituzionali<br />
par<strong>la</strong>rono di aggressione<br />
mediatica, come se vi fosse un<br />
disegno contro <strong>la</strong> regione lucana<br />
ed i suoi abitanti partorito<br />
in imprecisate conventicole.<br />
Non dimenticheremo, né consentiremo<br />
che si dimentichino<br />
le numerose, sentite e sbandierate<br />
testimonianze di solidarietà<br />
che giunsero al Sen. Emilio<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico che le notifiche<br />
catanzaresi ponevano al centro<br />
dell’associazione per delinquere<br />
finalizzata al<strong>la</strong> corruzione in<br />
atti giudiziari, punto di riferimento<br />
e coordinatore di varie<br />
attività (supposte criminose)<br />
volte ora a favorire e condizio-<br />
nare sentenze ora a insabbiare<br />
e portare al<strong>la</strong> prescrizione<br />
procedimenti di “amici”, a pilotare<br />
fallimenti e condizionare<br />
magistrati, anche abusando<br />
del suo ruolo di componente<br />
del Consiglio Superiore del<strong>la</strong><br />
Magistratura. Come, similmente,<br />
bisogna ricordare<br />
l’impegno che assunse il Presidente<br />
del<strong>la</strong> Regione Basilicata.<br />
Quel Vito <strong>De</strong> Filippo che<br />
proc<strong>la</strong>mò di conoscere anche<br />
ci fosse il “grande vecchio”<br />
che era dietro <strong>la</strong> strategia finalizzata<br />
a denigrare <strong>la</strong> Lucania<br />
ed i suoi abitanti; arrivando<br />
persino ad annunciare l’imminente<br />
rive<strong>la</strong>zione del terribile<br />
complotto. Ne avete più sentito<br />
par<strong>la</strong>re?
Sabato 05 gennaio 2008 IL RESTO 2<br />
Via Conversi, 1/3/5<br />
75100 Matera<br />
Tel. e Fax 0835 388067<br />
>> continua da pagina 1<br />
Nul<strong>la</strong>. L’argomento è quanto<br />
mai attuale, viste le recenti<br />
scoperte che giungono dalle<br />
solite intercettazioni telefoniche.<br />
Benedette intercettazioni!<br />
Ci sve<strong>la</strong>no un anno del<strong>la</strong> storia<br />
visto da dietro le quinte.<br />
Mentre formu<strong>la</strong>vano i proc<strong>la</strong>mi<br />
contro i media aggressori,<br />
si scopre che brigavano (come<br />
al solito) per sistemare piccoli<br />
e grandi affari privati.<br />
Me ne <strong>sono</strong> preoccupato<br />
solo perché si trattava di<br />
un caso umano. Un parroco<br />
che conosco segue<br />
da anni decine, forse<br />
centinaia di casi “umani”<br />
e mai, ripeto MAI, si<br />
è sognato di preoccuparsi<br />
che <strong>la</strong> cosa si sappia<br />
Dal<strong>la</strong> raccomandazione per seguire<br />
il decorso sanitario di un<br />
ricovero (con <strong>la</strong> preoccupazione<br />
solerte di far conoscere al<br />
paziente il nome dell’illustre<br />
intercessore. Sapete com’è,<br />
quando si va a votare bisognerà<br />
pur sapere a chi ricambiare<br />
tante amorevoli attenzioni)<br />
a quel<strong>la</strong> per <strong>la</strong> carriera di un<br />
primario, dall’acquisto di materiali<br />
per il centro di fisio-kinesi<br />
terapia privato (ma del<br />
direttore generale dell’Asl)<br />
Una delle esperienze più dolorose<br />
è il conflitto inconciliabile tra<br />
libertà e necessità. Ciò accade<br />
quando si tenta di determinare<br />
<strong>la</strong> nostra vita con una scelta autonoma.<br />
Il radicale impulso al<strong>la</strong> libertà è posto in<br />
crisi da due constatazioni diverse e tuttavia<br />
convergenti. L’una ci insegna che, per<br />
quanto giusti e validi siano i nostri motivi<br />
e eccellenti le nostre capacità, non è<br />
dato prevalere in ogni caso e con assoluta<br />
certezza sul corso degli eventi; l’altra,<br />
che occorre prendere atto che una azione<br />
rivolta a un fine, sebbene realizzata nel<br />
modo migliore, può essere foriera di conseguenze<br />
opposte a quelle desiderate. Il<br />
tragico è <strong>la</strong> consapevolezza del<strong>la</strong> problematicità<br />
e conflittualità del reale, l’accertamento<br />
del suo carattere ambiguo,<br />
quando non contraddittorio. Ma anziché<br />
rassegnarsi al fatalismo di fronte al<strong>la</strong> precarietà<br />
di ogni azione, <strong>la</strong> civiltà ellenica<br />
esorcizza il rischio e il sentimento del<strong>la</strong><br />
frustrazione scaricando le tensioni nel<strong>la</strong><br />
forma artistica del<strong>la</strong> tragedia. In tal modo<br />
riesce a oggettivare il mistero dell’insuc-<br />
L’altra storia<br />
Ogni cosa ha un prezzo. Non vi è riguardo per vincoli di partito, di amicizia, di fedeltà, di lealtà.<br />
alle forniture da garantire al<br />
medesimo fornitore di cui, evidentemente,<br />
il Direttore Generale<br />
ha sperimentato efficacia<br />
ed efficienza. Magari, qualcuno,<br />
dirà che si trattava di casi<br />
umani. Ah! Quanto buon cuore<br />
e quanta sensibilità, siamo<br />
commossi sino alle <strong>la</strong>crime.<br />
Perché, gli altri ma<strong>la</strong>ti non <strong>sono</strong><br />
pure casi umani? Oltre ai “più<br />
uguali”, adesso ci <strong>sono</strong> anche i<br />
“più umani”? Un parroco che<br />
conosco segue da anni decine,<br />
forse centinaia di casi “umani”<br />
e mai, ripeto MAI, si è sognato<br />
di preoccuparsi che <strong>la</strong> cosa si<br />
sappia. Men che meno che lo<br />
sappiano gli amma<strong>la</strong>ti. Sarà<br />
perché ha fatto voto (e professione)<br />
di povertà?<br />
....IL SINDACO DI AN APPOGGIATO DAI DS<br />
TRAGICI E BEATI<br />
cesso, del<strong>la</strong> rovina e del<strong>la</strong> condanna,<br />
quando non appaiono motivati da una<br />
colpa, riconoscendo in questo assurdo<br />
una condizione inevitabile dell’agire<br />
e del<strong>la</strong> vita stessa. Nel<strong>la</strong> prospettiva<br />
tragica, l’azione è sì <strong>la</strong> conseguenza<br />
di una decisione ma anche una scommessa<br />
con l’ignoto. L’ignoto assume<br />
<strong>la</strong> forma del<strong>la</strong> divinità, che ne diviene<br />
<strong>la</strong> metafora. Solo trucchi linguistici, o<br />
pure casualità o situazioni storiche che<br />
ci preesistono, trasformano gli dei negli<br />
arbitri del nostro destino. Credere,<br />
beatamente?, nel<strong>la</strong> Metafora/divinità è<br />
l’eterna conso<strong>la</strong>zione che ci salva dal<strong>la</strong><br />
disperazione che <strong>la</strong> nostra vita sia il risultato<br />
di un semplice nul<strong>la</strong>. Quel<strong>la</strong> che<br />
appare all’inizio una libertà è destinata<br />
a rive<strong>la</strong>rsi una necessità imposta dal-<br />
Margiotta evidenzia che<br />
il problema attuale è legato<br />
al<strong>la</strong> richiesta avanzata<br />
dal centro-destra<br />
che, anziché uno, aveva<br />
richiesto due posti ma<br />
Potenza (Antonio Potenza<br />
assessore al<strong>la</strong> sanità<br />
nell’attuale giunta<br />
regionale di Basilicata,<br />
ndr) lo tranquillizza chè<br />
<strong>la</strong> richiesta avanzata da<br />
tale fazione politica si<br />
sarebbe accontentata comunque<br />
di un posto, riservato<br />
a Saverio Acito<br />
Non sempre e non solo le telefonate<br />
“ascoltate” contengono<br />
notizie di reato, ma <strong>sono</strong> comunque<br />
interessanti per capire<br />
meglio i nostri interlocutori<br />
in materia di politica e gestione<br />
del<strong>la</strong> cosa pubblica. Vito <strong>De</strong><br />
Filippo e Salvatore Margiotta<br />
(ingegnere, docente universitario<br />
e par<strong>la</strong>mentare del<strong>la</strong> Margherita.<br />
Oggi Pd) discutono<br />
“che <strong>la</strong> questione riguardante<br />
Viti (Vincenzo Viti, già par<strong>la</strong>mentare<br />
del<strong>la</strong> DC, aspirante<br />
al<strong>la</strong> candidatura a Sindaco di<br />
Matera, ndr) è più complessa<br />
di quanto sembrava all’inizio”.<br />
“Margiotta spiega che<br />
una senatrice DS, responsabile<br />
enti locali, aveva chiamato<br />
La Corazza (Piero La Corazza,<br />
segretario per <strong>la</strong> Basilicata del<br />
Pd. All’epoca dei fatti segretario<br />
regionale DS, ndr) per verificare<br />
se eventualmente loro<br />
(i DS, ndr) erano intenzionati a<br />
ritornare sui loro passi in merito<br />
al<strong>la</strong> vicenda <strong>De</strong>ll’Acqua<br />
(Franco <strong>De</strong>ll’Acqua, candidato<br />
sindaco per <strong>la</strong> città di Matera<br />
di Pietro Araldo<br />
nel 2007. Battuto al ballottaggio<br />
da Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico,<br />
ndr)... Margiotta evidenzia che<br />
il problema attuale è legato al<strong>la</strong><br />
richiesta avanzata dal centrodestra<br />
che, anziché uno, aveva<br />
richiesto due posti ma Potenza<br />
(Antonio Potenza assessore<br />
al<strong>la</strong> sanità nell’attuale giunta<br />
regionale di Basilicata, ndr) lo<br />
tranquillizza chè <strong>la</strong> richiesta<br />
avanzata da tale fazione politica<br />
si sarebbe accontentata comunque<br />
di un posto, riservato<br />
a Saverio Acito (candidato sindaco<br />
alle comunadi di Matera<br />
dell’anno 2007, poi confluito al<br />
sostegno di Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico<br />
al turno di ballottaggio<br />
dove risultò vincente)”.<br />
Ogni cosa ha un prezzo,<br />
compresa <strong>la</strong> dignità e <strong>la</strong><br />
faccia tosta di salire su<br />
un palco e promettere<br />
alternative, di condannare<br />
“l’amministrazione<br />
uscente” che poi si difende<br />
in tribunale. Non<br />
vi è riguardo per vincoli<br />
di partito, di amicizia, di<br />
fedeltà, di lealtà.<br />
Tutte le intercettazioni citate<br />
<strong>sono</strong> dell’ultima decade di<br />
marzo 2007, prima che si decidessero<br />
candidati sindaco e<br />
liste. <strong>È</strong> solo un piccolo spaccato<br />
del<strong>la</strong> politica regionale.<br />
Emerge che il candidato del<br />
centro sinistra, che secondo gli<br />
accordi ufficiali spettava al<strong>la</strong><br />
Margherita, viene scelto dai<br />
DS. Che <strong>la</strong> coalizione di centro<br />
sinistra in regione, “riserva<br />
l’esterno. Goethe attribuisce a un conflitto<br />
inconciliabile l’essenza del tragico:<br />
<strong>la</strong> scelta dell’eroe tra più alternative<br />
è so<strong>la</strong>mente un inganno: una so<strong>la</strong> via<br />
si apre davanti all’eroe tragico, ed egli<br />
è forzato a seguir<strong>la</strong>. <strong>È</strong> ancora un agire<br />
quello di Oreste, Edipo o Fedra? Oppure<br />
è già un patire sotto l’apparenza dell’azione?<br />
Il patimento vero e proprio<br />
verrà poi, quando l’eroe sconterà nel<br />
disastro l’errore in cui è stato costretto.<br />
Il dolore è preceduto da un simu<strong>la</strong>cro<br />
di azione in cui <strong>la</strong> libertà soggettiva<br />
non è altro che una illusione. L’agire<br />
tragicamente può essere una modalità<br />
di funzionamento di un soggetto<br />
che allontana a un momento certo ma<br />
indefinito <strong>la</strong> stagione del disastro. Lo<br />
sanno bene i medici che si preoccupa-<br />
un posto” al candidato Saverio<br />
Acito il quale, presentatosi con<br />
una coalizione di liste civiche<br />
si “apparenterà” con Buccico<br />
ed i partiti del centro-destra.<br />
Tornano in mente le parole<br />
pronunciate da alcuni esponenti<br />
di spicco dei <strong>De</strong>mocratici<br />
di Sinistra che dichiaravano<br />
pubblicamente di essere<br />
loro a scegliersi l’avversario<br />
di <strong>De</strong>ll’Acqua al ballottaggio.<br />
Non ci interessa sapere quale<br />
“posto” sia stato riservato<br />
né se poi, al<strong>la</strong> promessa, sia<br />
seguito l’insediamento. Né di<br />
approfondire quanto è al vaglio<br />
dei magistrati, a ciascuno<br />
<strong>la</strong> propria croce. Bisogna però<br />
notare che <strong>De</strong> Filippo aveva<br />
ragione e, forse, possiamo azzardare<br />
il nome del “grande<br />
vecchio” che si nasconde dietro<br />
alle strategie mediatiche in<br />
uso (e abuso) in Italia. Si tratta<br />
del<strong>la</strong> “corruzione”, <strong>la</strong> corruzione<br />
degli animi prima che<br />
dei costumi. Il mucchio, come<br />
direbbe Tinto Brass è soffocante<br />
che pesa tutto sul<strong>la</strong> testa<br />
dei cittadini inermi, resi persino<br />
incapaci di distinguere fra<br />
maggioranza e opposizione.<br />
Tutto viene scritto prima che<br />
accada, sistematicamente determinato<br />
in accordi e scambi<br />
no quando l’equilibrio psicofisico di<br />
un individuo poggia più sull’“agito”<br />
che sul “pensato”. L’agire “occupa”<br />
spesso tutto lo spazio che dovrebbe<br />
essere occupato dal<strong>la</strong> mente. <strong>Chi</strong> è vittima<br />
di una tale fatalità si rive<strong>la</strong> più un<br />
peso che un sollievo per <strong>la</strong> comunità<br />
(spesso, <strong>la</strong> famiglia). Il conduttore di<br />
questa “bellissima” mente dovrebbe<br />
trasformare in modo personale quanto<br />
gli viene “vomitato” dentro dall’alto,<br />
dovrebbe limitare l’agito all’essenziale,<br />
dovrebbe tentare di comprendere<br />
l’unicità e <strong>la</strong> complessità delle situazioni<br />
e delle persone, anche se viste così<br />
da vicino da sembrare banali, che si<br />
presentano via via, con il trascorrere<br />
naturale delle stagioni. Il protagonista<br />
del<strong>la</strong> nostra assurda tragedia trova così<br />
Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />
segreti (ma non tanto). Ogni<br />
cosa ha un prezzo, compresa<br />
<strong>la</strong> dignità e <strong>la</strong> faccia tosta di<br />
salire su un palco e promettere<br />
alternative, di condannare<br />
“l’amministrazione uscente”<br />
che poi si difende in tribunale.<br />
Non vi è riguardo per vincoli<br />
di partito, di amicizia, di<br />
fedeltà, di lealtà. Eppure, in<br />
questa situazione che poteva<br />
apparire tragicamente cristallizzata,<br />
in un anno è successo<br />
di tutto. Quasi una rivoluzione<br />
copernicana. <strong>Chi</strong> avrebbe mai<br />
scommesso un nichelino che <strong>la</strong><br />
D.ssa Felicia Genovese (sostituto<br />
procuratore dell’atimafia<br />
potentina), il Dr. Michele Cannizzaro<br />
(Direttore Generale<br />
dell’Asl San Carlo di Potenza),<br />
il Dr. Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte (Procuratore<br />
Capo del<strong>la</strong> DDA di<br />
Potenza), <strong>la</strong> D.ssa Iside Granese<br />
(Presidente del Tribunale<br />
di Matera) sarebbero stati costretti<br />
a <strong>la</strong>sciare gli alti e prestigiosi<br />
incarichi che li rendevano<br />
temuti e ossequiati? <strong>Chi</strong><br />
avrebbe mai pensato che si potessero<br />
pubblicare fatti di cronaca<br />
giudiziaria senza le levate<br />
di scudi bi-partisan contro<br />
le “aggressioni mediatiche”?<br />
Qualcosa è già successo.<br />
Qualcosa è già cambiato.<br />
il suo unico margine di autonomia nell’accettazione<br />
di ciò che è fissato da una<br />
norma superiore e imperscrutabile. La<br />
tragedia è l’espressione del<strong>la</strong> esperienza<br />
che è imposta dal<strong>la</strong> ambiguità del reale,<br />
ambiguità che si riflette sul giudizio del<br />
personaggio tragico. A questa concezione<br />
dolorosa dell’autonomia umana si<br />
accompagna l’impossibilità di conciliare<br />
o di espiare il conflitto che determina<br />
il destino dell’eroe. Al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> sua<br />
rovina vi è un “errore” non imputabile<br />
a una scelta del soggetto, a un peccato<br />
del<strong>la</strong> sua volontà. Il marchio di una condanna<br />
“metafisica” preme sull’uomo<br />
e sul<strong>la</strong> donna, l’inevitabile impulso a<br />
una azione che vio<strong>la</strong> <strong>la</strong> sanzione esterna<br />
rendendoli colpevoli del loro agire. La<br />
tragedia è sorta come simbolo di questo<br />
mistero e ne porta a consapevolezza<br />
l’esistenza senza pretendere di spiegar<strong>la</strong>.<br />
Essa esprime <strong>la</strong> suprema dignità di<br />
chi sappia rivendicare <strong>la</strong> propria libertà,<br />
sia pure quel<strong>la</strong> di affrontare un destino<br />
di sconfitta e di morte, accettandolo ma<br />
non subendolo.
Sabato 12 gennaio 2008 IL RESTO 3<br />
di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
L’altra storia<br />
DATECI UN TAGLIO di e.g<br />
CITTADINI, QUI SI FA L’ITALIA O SI MUORE<br />
Il tempo scorre inesorabile<br />
anche se a volte <strong>la</strong> percezione<br />
che abbiamo del suo fluire<br />
è accelerata o rallentata. Così<br />
accade che, quasi senza averne<br />
coscienza, siamo arrivati all’epilogo<br />
di un’altra delle tappe (forse<br />
scadenze!) che segneranno <strong>la</strong><br />
storia giudiziaria e democratica<br />
del nostro Paese. Anche chi potrebbe,<br />
per esempio <strong>la</strong> stampa, <strong>la</strong><br />
televisione o, più c<strong>la</strong>ssicamente,<br />
il “mondo dell’informazione”,<br />
sembrano aver rinunciato a destare<br />
l’attenzione (e <strong>la</strong> memoria)<br />
del<strong>la</strong> cosiddetta opinione<br />
pubblica. <strong>È</strong> vero diranno alcuni<br />
e, dopo qualche conciliabolo in<br />
ufficio, penseranno in molti, abbiamo<br />
cose più gravi ed urgenti<br />
da affrontare. C’è il problema<br />
del<strong>la</strong> spazzatura che sommerge<br />
un’intera regione ed il suo bellissimo<br />
capoluogo; un tempo<br />
per<strong>la</strong> del Regno delle Due Sicilie.<br />
Capoluogo delle tecnologie più<br />
avanzate, casa delle officine di<br />
meccanica fine che vinsero l’appalto<br />
per <strong>la</strong> ferrovia nel<strong>la</strong> Santa<br />
Madre Russia. Proprio in quel<strong>la</strong><br />
Napoli capitale dello Stato con il<br />
più alto PIL d’Europa e con una<br />
banca centrale, il Banco di Napoli,<br />
trabordante oro e valute pregiate.<br />
Luogo d’arte e d’ingegno<br />
che ha segnato anche <strong>la</strong> storia e <strong>la</strong><br />
tradizione giuridica dell’Italia di<br />
oggi. Purtroppo, l’invasione dei<br />
Savoiardi, l’assoluta ignoranza<br />
di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
La settimana appena trascorsa<br />
è stata vissuta con<br />
una palpabile apprensione.<br />
Come ha dichiarato il<br />
Consigliere regionale Mollica, <strong>la</strong><br />
mattina si corre a leggere i giornali<br />
per vedere se par<strong>la</strong>no di te.<br />
L’ultima inchiesta rive<strong>la</strong>ta dal<strong>la</strong><br />
stampa lucana preoccupa un po’<br />
tutti, a quanto pare. Per <strong>la</strong> verità,<br />
non è che dalle sommarie intercettazioni<br />
pubblicate emergano gravi<br />
reati e, forse, non se ne intravedono<br />
nemmeno di veniali. Emerge<br />
“quello che tutti sanno”, che se si<br />
hanno amicizie e cuginanze si può<br />
chiedere qualche favore. Siamo a<br />
livello di cortesie, in alcuni casi, ma<br />
quando si par<strong>la</strong> di nomina per il<br />
tale primariato o <strong>la</strong> tal’altra direzione<br />
le cose s’ingarbugliano. Sapete<br />
com’è, quando uno s’amma<strong>la</strong> vorrebbe<br />
essere assistito dal miglior<br />
e rozzezza del<strong>la</strong> casa regnante<br />
passata al<strong>la</strong> storia più per le battaglie<br />
di letto che per l’audacia<br />
in guerra, ed una nobiltà imbelle,<br />
preoccupata di conservare<br />
qualche privilegio piuttosto che<br />
dare il sangue per <strong>la</strong> propria<br />
terra, segnò inesorabilmente <strong>la</strong><br />
fine di quell’epoca d’oro. Appena<br />
dopo “l’unità d’Italia”, le<br />
officine meccaniche vennero<br />
smantel<strong>la</strong>te in ossequio agli interessi<br />
degli inglesi, finanziatori<br />
del<strong>la</strong> spedizione del frammassone<br />
Giuseppe Garibaldi, e così <strong>la</strong><br />
commessa delle ferrovie russe<br />
medico possibile, anche se ha <strong>la</strong><br />
tessera del più sfigato dei partiti<br />
cui spetta solo un vice sostituto<br />
sindaco revisore. Invece ha un’altissima<br />
probabilità che il primario<br />
sia dei Ds, una un po’ meno<br />
alta che sia del<strong>la</strong> Margherita, poi<br />
tocca all’Udeur e via scendendo.<br />
Quando si arriva al fondo del<strong>la</strong><br />
maggioranza, iniziano le probabilità<br />
dei medici dell’opposizione,<br />
sempre più giù. Tutto questo<br />
passa in second’ordine, <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse<br />
Giuseppe Garibaldi<br />
passò ai britannici che, giacché<br />
c’erano, si presero anche le miniere<br />
di zolfo del<strong>la</strong> Sicilia (le più<br />
importanti dell’Europa dell’epoca.<br />
Quando lo zolfo era strategico<br />
esattamente come oggi il petrolio).<br />
Al<strong>la</strong> “nobiltà”, nel tempo,<br />
si è sostituita <strong>la</strong> borghesia cui il<br />
regno (prima) e <strong>la</strong> repubblica<br />
(poi) hanno riservato scampoli<br />
di potere e brandelli di privilegio.<br />
Quel<strong>la</strong> che oggi è “<strong>la</strong> casta”,<br />
secondo <strong>la</strong> mirabile e sintetica<br />
definizione coniata dal fortunato<br />
libro di Rizzo/Stel<strong>la</strong>. <strong>È</strong> stato un<br />
lento, progressivo e inesorabile<br />
politica non ha inteso nemmeno<br />
precisare, chiarire, spiegare. Ed<br />
anche <strong>la</strong> gente, tutto sommato,<br />
sembra condividere. Forse perché<br />
convinta di avere una salute<br />
di ferro o, più realisticamente,<br />
perché qualcuno a cui affidarsi in<br />
caso di bisogna, di riffa o di raffa,<br />
si trova sempre. L’unico barlume<br />
di “risposta” lo accenna l’ufficio<br />
del<strong>la</strong> presidenza del<strong>la</strong> regione.<br />
In pratica Vito <strong>De</strong> Filippo. Colui<br />
che, secondo intese telefoniche<br />
col Ministro Mastel<strong>la</strong>, avrebbe<br />
stabilito di licenziare Cannizzaro.<br />
Mentre, attraverso <strong>la</strong> via episto<strong>la</strong>re,<br />
invocava un chiarimento che<br />
smorzasse i toni e edulcorasse<br />
<strong>la</strong> realtà del<strong>la</strong> regione Basilicata:<br />
prontamente accontentato dal<strong>la</strong><br />
sibillina intervista concesso dal<br />
Ministro Mastel<strong>la</strong> al<strong>la</strong> ossequiosa<br />
testata regionale del<strong>la</strong> Rai Basilicata.<br />
Ebbene, tutta <strong>la</strong> preoccupazione<br />
di Vito <strong>De</strong> Filippo sembra<br />
concentrata sul<strong>la</strong> sua iscrizione o<br />
declino. Sino alle immagini di<br />
una regione letteralmente invasa<br />
dai rifiuti che altro non <strong>sono</strong><br />
se non <strong>la</strong> traduzione materiale<br />
del degrado morale e civile dell’intera<br />
nazione. Mentitori spudorati,<br />
ormai si contraddicono<br />
reciprocamente senza neanche<br />
provarne vergogna. “Non ero<br />
informato”, dice il Presidente<br />
del Consiglio, On. Romano<br />
Prodi. “Gli era stata prospettata<br />
<strong>la</strong> situazione e l’urgenza di<br />
affrontar<strong>la</strong> da oltre un anno”,<br />
ribatte il sindaco di Napoli<br />
Rosa Russo Jervolino. “Prometto<br />
un nuovo rinascimento<br />
per <strong>la</strong> città di Napoli e l’intera<br />
regione”, disse Antonio Bassolino;<br />
e poi spese due miliardi<br />
di euro, stanziati dallo Stato<br />
per risolvere <strong>la</strong> questione rifiuti,<br />
in consulenze e operazioni<br />
cliente<strong>la</strong>ri. Nul<strong>la</strong> possiamo aggiungere<br />
senza apparire come<br />
“chi uccide un uomo morto”,<br />
par<strong>la</strong>ndo del Ministro Alfonso<br />
Pecoraro Scanio o degli altri<br />
artefici di quest’ultimo capo<strong>la</strong>voro<br />
del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse politica italiota.<br />
Connesso con <strong>la</strong> questione<br />
delle responsabilità dei governanti<br />
o vicerè che dir si voglia<br />
è il procedimento disciplinare<br />
aperto presso il Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura contro<br />
il PM di Catanzaro Luigi <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong>. <strong>È</strong> questa <strong>la</strong> vicenda<br />
che tutti (quasi) concorrono a<br />
tacere, come si tace di un’onta.<br />
E non si sbagliano, direbbe<br />
il Procuratore Generale presso<br />
meno nel registro degli indagati.<br />
Qual è l’aspetto degno di rilevanza<br />
in questa vicenda di <strong>la</strong>na caprina?<br />
Boh! E veramente vogliamo<br />
credere che il PM Dr. Henry<br />
John Woodcock abbia chiesto al<br />
Gip D.ssa Gerardina Romaniello<br />
di chiedere al par<strong>la</strong>mento italiano<br />
l’autorizzazione all’utilizzo (per<br />
fini d’indagine e forse per giustificare<br />
provvedimenti caute<strong>la</strong>ri)<br />
delle raccomandazioni per <strong>la</strong> salute<br />
del<strong>la</strong> sorel<strong>la</strong> di un salumiere<br />
o del cugino del fruttivendolo?<br />
Non può essere questo che mette<br />
in fibril<strong>la</strong>zione il mondo politico e<br />
giudiziario lucano. Intanto, in attesa<br />
che emergano elementi degni<br />
di cronaca, notizie “vere”, siamo<br />
curiosi di conoscere le posizioni<br />
dei politici su qualche problemino<br />
concreto concreto. Come mai nel<br />
merito del deliberato nel<strong>la</strong> seduta<br />
n. 33 del Consiglio Provinciale<br />
di Salerno <strong>sono</strong> intervenuti dopo<br />
quasi due settimane? Reca <strong>la</strong> data<br />
<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza;<br />
se possiamo permetterci di<br />
usare una sua efficace e ripetuta<br />
espressione lessicale. Quello<br />
che va in scena nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> del<br />
Plenum del CSM è l’ennesimo<br />
atto del<strong>la</strong> tragedia scritta a diverse<br />
mani dai vertici delle istituzioni<br />
repubblicane. Potremmo<br />
intito<strong>la</strong>r<strong>la</strong>: “cronaca di una<br />
morte annunciata” ma, come<br />
spesso accade nel<strong>la</strong> commedia<br />
napoletana, alle <strong>la</strong>crime si alternano<br />
le risa. <strong>È</strong> <strong>la</strong> forza di un popolo<br />
che non si rassegna anche<br />
di fronte alle montagne di immondizia<br />
e che conserva un’ultima<br />
arma per non soccombere:<br />
l’ironia. Allora <strong>la</strong> chiameremo:<br />
“armiamoci e partite”. Prima<br />
vengono i proc<strong>la</strong>mi, le alte grida<br />
e gli annunci solenni. Poi,<br />
quando qualche sconsiderato<br />
magistrato indaga, procede,<br />
applica <strong>la</strong> Legge, allora inizia il<br />
sabotaggio. Trasferitelo, dice il<br />
Ministro Clemente Mastel<strong>la</strong>, in<br />
procinto di essere iscritto fra gli<br />
indagati. Avocazione! Avocazione!<br />
dice l’avvocato generale<br />
Dolcino Favi, facente funzioni<br />
di Procuratore Generale a Catanzaro.<br />
Acquisite i faldoni,<br />
prima che ritorni in ufficio, dice<br />
il Procuratore Capo di Catanzaro<br />
Mariano Lombardi (che<br />
pochi mesi prima aveva avuto<br />
mandato, dal Procuratore Capo<br />
di Potenza Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte,<br />
di bloccare un giornalista “questo<br />
è un pazzo pericolosissimo,<br />
perché ormai ha inquinato... e<br />
del 21 dicembre 2007 e stabilisce: -<br />
di “indicare, come indica, l’area di<br />
cava in località Serre Arenosa nel<br />
Comune di Caggiano , quale sito<br />
idoneo per <strong>la</strong> realizzazione di una<br />
discarica provinciale”; - di precisare<br />
che l’indicazione del sito di<br />
discarica provinciale prelude al<strong>la</strong><br />
sua immediata realizzazione. <strong>De</strong><br />
Filippo rassicura, costituisce una<br />
sorta di unità di crisi, ma non dice<br />
chiaramente cosa intende fare.<br />
Soprattutto, né lui né altri si pongono<br />
il problema di conoscere<br />
cosa trasportano quegli autotreni<br />
di società campane, tipo “pellicano”,<br />
che a centinaia attraversano<br />
<strong>la</strong> SS 407 Basentana. Il traffico va<br />
avanti da anni, verso dove? Per<br />
consegnare cosa? Al<strong>la</strong> luce delle<br />
mezze verità che sembrano emergere<br />
dall’immondezzaio campano,<br />
c’è da temere il peggio. Magari,<br />
pigramente, possiamo sperare<br />
che <strong>la</strong> Lucania sia solo terra di<br />
passaggio e rinunciare alle mete<br />
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fa danni, fa molti danni... è una<br />
mina vagante che ha prodotto<br />
danni e che ora bisogna bloccare.<br />
Io ho par<strong>la</strong>to con Mariano<br />
Lombardi e ho detto mo’ ti<br />
devi muovere; e mo’ basta!”).<br />
“Incolpazioni” a raffica, dispone<br />
Mario <strong>De</strong>lli Priscoli – Procuratore<br />
Generale presso <strong>la</strong><br />
Suprema Corte di Cassazione<br />
che è indicato in alcune conversazioni,<br />
riferite in diverse<br />
sedi inquirenti, quale “debitore<br />
morale” per via di oscure vicende<br />
legate all’omicidio di Via<br />
Poma. In questo contesto, alle<br />
domande di chiarezza di tanti<br />
cittadini che manifestano sconcerto<br />
e indignazione, arrivano<br />
le parole del capo dello Stato,<br />
Sen. Giorgio Napolitano, che è<br />
anche Presidente del Consiglio<br />
Superiore del<strong>la</strong> Magistratura.<br />
Uno si aspetterebbe una discesa<br />
in campo con tutte le medaglie<br />
sul petto e gli a<strong>la</strong>mari tirati a lucido.<br />
Invece no! Silenzio, invoca,<br />
nascondimento. <strong>De</strong>filossi?<br />
(espressione tratta da una fiaba<br />
a cartoni animati. Equivalente a<br />
“si defilò?”, ndr). Proprio così,<br />
defilossi. E con lui il suo vice al<br />
CSM, l’On. Nico<strong>la</strong> Mancino. E<br />
mentre loro tacciono, <strong>la</strong> casta<br />
prospera. E mentre loro ignorano,<br />
l’Italia muore. <strong>De</strong>l resto lo<br />
disse anche Garibaldi: “qui si fa<br />
l’Italia o si muore”. Non abbiamo<br />
scelta, dobbiamo farci carico<br />
del<strong>la</strong> responsabilità di fare<br />
l’Italia, ne va del<strong>la</strong> nostra vita.<br />
Intercettazioni: in attesa che emergano elementi importanti, notizie “vere” sul<strong>la</strong> politica lucana<br />
ioniche e ca<strong>la</strong>bresi per <strong>la</strong> vacanze.<br />
Se non fosse che il 100% dei campioni<br />
d’acqua prelevati nel<strong>la</strong> valle<br />
del Basento risulta inquinata da<br />
svariati agenti chimici con livelli<br />
molte volte superiori alle soglie di<br />
Legge. Se non fosse che, incredibilmente,<br />
non si tengono registri<br />
e statistiche accessibili al pubblico<br />
dell’incidenza delle ma<strong>la</strong>ttie<br />
neop<strong>la</strong>stiche per comune. Se non<br />
fosse che... Ma <strong>la</strong> politica ha altre<br />
urgenze, ha altro da dibattere.<br />
Preferisce farlo in privato, vedremo<br />
lunedì 14 gennaio in consiglio<br />
regionale. Vedremo se qualcuno<br />
avrà il fegato di spiegare ai cittadini<br />
elettori che caspita sta succedendo<br />
in Basilicata, verso quali<br />
prospettive intende remare <strong>la</strong><br />
politica regionale, quale sviluppo<br />
ci aspetta. Magari si sarà anche<br />
chiarito se <strong>De</strong> Filippo è indagato<br />
o meno. Così, con l’anima in<br />
pace, potrà farci sentire anche <strong>la</strong><br />
sua opinione.
Sabato 19 gennaio 2008 IL RESTO 5<br />
La Repubblica delle Banane e l’Impero del Sol Levante<br />
di Bianca Novelli<br />
Dopo aver esaurito tutti<br />
gli aggettivi ed anche<br />
molti dei sostantivi<br />
più appropriati nei<br />
mesi ormai passati, è impresa<br />
ardua commentare gli ultimi<br />
accadimenti. Anche solo riferirli,<br />
per <strong>la</strong> verità. Provate ad<br />
ascoltare le dichiarazioni rese<br />
da un Prodi qualsiasi, da un<br />
Mastel<strong>la</strong>, da un Mancino (per<br />
quelle “di un Napolitano” avrete<br />
da penare, ormai scomparso<br />
dal<strong>la</strong> vita pubblica. Più di lui<br />
incide l’usciere del Quirinale!);<br />
provateci e poi sforzatevi di<br />
scriverle, talis et qualis. Vedrete<br />
che <strong>la</strong> mano si rifiuta, come nei<br />
sogni in cui vorreste correre ma<br />
le gambe <strong>sono</strong> lente e legnose e<br />
l’uomo nero vi raggiunge inesorabilmente.<br />
Come si fa! Pretendere<br />
di ingannare spudoratamente<br />
60 milioni di cittadini su<br />
tutto, ogni sil<strong>la</strong>ba contrasta con<br />
<strong>la</strong> realtà. Fortunatamente oltre<br />
all’udito abbiamo gli altri sensi<br />
che compensano. In partico<strong>la</strong>re,<br />
di questi tempi, è l’odorato che<br />
ci soccorre. Specie nelle zone<br />
del<strong>la</strong> Campania in cui “entro le<br />
prossime 24 ore (dieci giorni fa,<br />
ndr) adotteremo soluzioni radicali”.<br />
Prodi si è assunto in prima<br />
persona l’impegno di risolvere<br />
<strong>la</strong> monnezza, ha fatto le solite<br />
dichiarazioni roboanti. Ha detto<br />
che in un Paese che si rispetti<br />
è vergognoso che le scuole vengano<br />
chiuse per immondizia<br />
incombente. Poi, <strong>sono</strong> passati<br />
dieci giorni, l’immondizia aumenta<br />
e le soluzioni radicali<br />
non si vedono. Quanto durano<br />
24 ore di Romano? Spunta il<br />
tenero Napolitano che si adombra<br />
per l’attenzione che <strong>la</strong> stampa<br />
estera dedica ai rifiuti campani.<br />
Lui preferirebbe che tutti<br />
facessero finta di niente. Come<br />
se il fatto che <strong>la</strong> quinta (tale era)<br />
potenza industriale del mondo<br />
sia sommersa dai rifiuti e, a breve,<br />
invasa dai topi sia un fatto<br />
di secondaria importanza. A<br />
proposito di topi, in Brasile ne<br />
hanno avvistato uno lungo tre<br />
metri del peso di alcuni quintali.<br />
Speriamo che non sappia<br />
leggere, <strong>la</strong> Campania non gradirebbe<br />
questo genere di turisti.<br />
Così ci tocca sentire anche il<br />
“sereno” Nico<strong>la</strong> Mancino, vicepresidente<br />
del CSM chiamato a<br />
presiedere il procedimento disciplinare<br />
contro Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>:<br />
“insomma, possibile che<br />
non riusciamo a far fuori questo<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>”? Però è sereno,<br />
questo desiderio lo vive serenamente,<br />
beato lui. Così sereno<br />
che ha dichiarato tutta <strong>la</strong> solidarietà<br />
all’ex Ministro Clemente<br />
Mastel<strong>la</strong> che aveva indegnamente<br />
attaccato <strong>la</strong> Magistratura<br />
in Par<strong>la</strong>mento. In fondo Mastel<strong>la</strong><br />
è da comprendere. Il magistrato<br />
che lo ha indagato ed ha<br />
chiesto l’arresto di sua moglie<br />
non potrà essere trasferito: <strong>la</strong><br />
competenza è già passata ad altra<br />
procura; né il procedimento<br />
può essere avocato, giacché è<br />
in “viaggio” verso Napoli. Più<br />
difficile condividere <strong>la</strong> solidarietà<br />
fornitagli da Mancino. Lui<br />
che, vice-presidente del CSM,<br />
avrebbe il dovere (esercitato a<br />
fasi alterne, per <strong>la</strong> verità) di tute<strong>la</strong>re<br />
i magistrati e che, invece,<br />
ad un primario quotidiano ribadisce<br />
che in Italia non esiste<br />
un problema <strong>giustizia</strong>. <strong>È</strong> come<br />
nelle allucinazioni: Il ministro<br />
del<strong>la</strong> Giustizia è indagato per<br />
reati gravissimi (lo era anche a<br />
Catanzaro da alcuni mesi); sua<br />
moglie è agli arresti domiciliari;<br />
uno stuolo di magistrati complotta<br />
per delegittimare il Dr.<br />
Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> colpevole di<br />
aver indagato “troppo in alto”;<br />
l’interim del<strong>la</strong> Giustizia (dopo<br />
le doverose dimissioni di Mastel<strong>la</strong>)<br />
è finito al premier Roma-<br />
La Polis<br />
IL PRESIDENTE NIGRO IN GIAPPONE PER MOTIVI ISTITUZIONALI. TORNERA’ DOPO LE BRUTTE NOTIZIE ?<br />
no Prodi, anch’egli indagato a<br />
Catanzaro. Ma per Nico<strong>la</strong> Mancino<br />
non c’è un problema <strong>giustizia</strong>?<br />
Mah! A ramengo Mancino.<br />
Incredibile <strong>la</strong> dichiarazione<br />
del leghista Maroni, l’abbiamo<br />
risentita sette volte prima di<br />
scriverne: “solidarietà politica a<br />
Clemente Mastel<strong>la</strong>”.<br />
Terrificante, chissà come saranno<br />
contenti i suoi amici di<br />
partito. Tutto il mondo è paese,<br />
così dal<strong>la</strong> Padania al<strong>la</strong> Basilicata<br />
nul<strong>la</strong> cambia. Succede che a<br />
Matera inizi il processo per <strong>la</strong><br />
nomina di un dirigente del<strong>la</strong><br />
Provincia di Matera: tale ing.<br />
Domenico Pietroco<strong>la</strong>. Imputati<br />
Giovanni Carelli (all’epoca Presidente<br />
del<strong>la</strong> Provincia di Matera)<br />
e tutta <strong>la</strong> sua giunta. Abuso<br />
d’ufficio e rifiuto d’atto dovuto.<br />
Fra i difensori di due degli imputati,<br />
il noto avvocato Emilio<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico, lo stesso che<br />
difende l’ing. Pietroco<strong>la</strong> oggi<br />
agli arresti domiciliari per ordinanza<br />
del<strong>la</strong> Procura di Santa<br />
Maria Capua Vetere, nell’ambito<br />
del procedimento penale che<br />
coinvolge Mastel<strong>la</strong>, sua moglie<br />
e molti suoi colleghi di partito<br />
(Udeur). Ed è sempre Buccico,<br />
questa volta però, nel<strong>la</strong> veste<br />
di senatore AN, che app<strong>la</strong>ude<br />
convintamente l’arringa del<br />
Ministro Mastel<strong>la</strong> contro <strong>la</strong> Magistratura.<br />
Di cosa è accusato<br />
l’ing. Pietroco<strong>la</strong>? Di aver favorito<br />
una ditta di Benevento in un<br />
appalto concorso per <strong>la</strong> realizzazione<br />
di una strada provinciale.<br />
Forse qualche fedele lettore lo<br />
ricorderà, da questo giornale<br />
avevamo già segna<strong>la</strong>to l’anomalia<br />
di tre appalti indetti dall’ente<br />
provinciale con il metodo<br />
dell’appalto concorso. Il Presidente,<br />
Dr. Carmine Nigro, e <strong>la</strong><br />
sua giunta hanno tirato dritto,<br />
ignorando anche i rilievi mossi<br />
dalle organizzazioni di categoria<br />
e dall’Autorità di Vigi<strong>la</strong>nza<br />
sugli appalti pubblici. Forse era<br />
convinto dei suoi mezzi o forse<br />
si fidava di alcuni amici importanti.<br />
Adesso si trova in Giappone<br />
per motivi istituzionali,<br />
siamo curiosi di conoscerli ma<br />
resisteremo fino al suo ritorno.<br />
Speriamo che il viaggio gli porti<br />
buone nuove, perché quelle che<br />
troverà a Matera non gli saranno<br />
granché gradite.<br />
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L’elezione all’Ordine degli avvocati<br />
fra toghe e grembiulini?<br />
di Franco Venerabile<br />
Quando leggerete questo<br />
articolo, forse, gli<br />
avvocati del<strong>la</strong> provincia<br />
di Matera avranno<br />
già votato per il rinnovo del<br />
Consiglio Provinciale dell’ordine<br />
forense. O staranno lì lì per<br />
farlo. Ai non addetti ai <strong>la</strong>vori,<br />
probabilmente, <strong>la</strong> cosa risulterà<br />
del tutto insignificante. Fatti<br />
loro! Beh, in verità, <strong>sono</strong> fatti<br />
anche nostri. Sono fatti di tutti<br />
i cittadini. Gli ordini professionali,<br />
seppur non in modo così<br />
pregnante come ai tempi delle<br />
corporazioni, rappresentano<br />
i luoghi privilegiati del<strong>la</strong> dialettica<br />
e del<strong>la</strong> “messa in gioco”<br />
del<strong>la</strong> partecipazione al<strong>la</strong> vita<br />
civile del paese. Sia che li si<br />
veda sotto l’aspetto dell’organizzazione<br />
interna ed autorego<strong>la</strong>nte,<br />
sia che se ne consideri <strong>la</strong><br />
dialettica ed i collegamenti con<br />
i diversi ordini. Un modo virtuoso<br />
per ristabilire un dialogo<br />
fra le componenti istituzionali<br />
“private” che giocano un rilevante<br />
ruolo pubblico. Potrebbe<br />
costituire, senza presunzione di<br />
determinare fatti storici, <strong>la</strong> base<br />
per un superamento di quello<br />
che sino a vent’anni fa era<br />
il confronto e <strong>la</strong> dialettica fra i<br />
partiti politici; oggi ridotti a gestione<br />
e controllo degli interessi<br />
di una vasta oligarchia di personaggi<br />
improbabili che, spesso<br />
senza averne alcuna capacità,<br />
gestiscono <strong>la</strong> “cosa pubblica”.<br />
Lo sfascio ed il pattume diffuso,<br />
ne danno ampia testimonianza.<br />
Ecco perché è utile fermarsi a<br />
cogliere <strong>la</strong> novità che vede gli<br />
avvocati materani protagonisti,<br />
dopo alcuni decenni, di un<br />
confronto fra due diverse liste<br />
che aspirano a rappresentarli in<br />
seno al consiglio provinciale forense.<br />
Sino all’ultima consiliatura,<br />
l’elezione avveniva sul<strong>la</strong><br />
base di un unica lista e, se non<br />
andiamo errati, mediante dichiarazione<br />
di voto palese. Immaginate<br />
quale imbarazzo nel<br />
dover indicare pubblicamente<br />
il candidato “preferito” davanti<br />
a tutti i colleghi, amici e sodali.<br />
Nel<strong>la</strong> tornata di sabato 19 Gennaio,<br />
invece, le regole dovreb-<br />
bero cambiare. Due distinte<br />
liste e voto a scrutinio segreto.<br />
<strong>Chi</strong>ssà. Il Presidente uscente,<br />
Avv. Nuccio Labrio<strong>la</strong>, cederà il<br />
passo all’Avv. Francesco Berardengo<br />
oppure all’Avv. Nico<strong>la</strong><br />
Cataldo. Ciascuno sostenuto<br />
al<strong>la</strong> carica di Presidente dell’Ordine<br />
da una nutrita lista di<br />
“colleghi”, candidati a loro volta<br />
al<strong>la</strong> carica di consigliere. Per<br />
<strong>la</strong> massima serenità nell’elezione,<br />
forse, sarebbe utile che lo<br />
stimato Avv. Francesco Berardengo<br />
chiarisse pubblicamente<br />
(o, quantomeno, fra i colleghi<br />
avvocati) <strong>la</strong> sua attuale posizione<br />
rispetto al<strong>la</strong> Massoneria.<br />
Egli, infatti, risulta presente<br />
nel<strong>la</strong> “lista Cordova” del 1992<br />
al pari del Presidente uscente,<br />
Giuseppe Labrio<strong>la</strong>. Un elenco<br />
di iscritti all’obbedienza massonica<br />
di cui molto si è par<strong>la</strong>to<br />
negli ultimi tempi e fra i quali<br />
ricordiamo anche il Dr. Michele<br />
Cannizzaro, con lo stesso Avv.<br />
Labrio<strong>la</strong> indagato nel Procedimento<br />
Toghe Lucane. L’avvocato<br />
Labrio<strong>la</strong> ha già chiarito di<br />
essere attualmente totalmente<br />
estraneo alle logge, così pure il<br />
Dr. Cannizzaro che si è “assonnato”<br />
da tempo, non trovando<br />
stimo<strong>la</strong>nte l’esperienza dell’Oriente<br />
(più o meno Grande<br />
che fosse). La necessità di una<br />
dichiarazione esplicativa da<br />
parte dell’Avv. Berardengo, a<br />
nostro avviso, s’impone. Non<br />
già perché l’esperienza massonica<br />
sia di per sé disdicevole,<br />
anzi tutt’altro. Ma occorre che<br />
sia chiaro se egli è tenuto (e se<br />
fosse attualmente componente<br />
attivo di una Loggia lo sarebbe)<br />
al vincolo di solidarietà privilegiata<br />
verso i confratelli, cosa<br />
che potrebbe contrastare con il<br />
ruolo di presidente dell’ordine<br />
che gli imporrebbe equanimità<br />
verso tutti gli avvocati, anche<br />
quelli senza grembiulini! Diversamente,<br />
se egli fosse “assonnato”<br />
o, comunque, non<br />
più iscritto, resterebbe solo una<br />
curiosità statistica che vedrebbe<br />
<strong>la</strong> sua (eventuale) presidenza<br />
succedersi a quel<strong>la</strong> dell’Avv.<br />
Labrio<strong>la</strong>. Una sorta di passaggio<br />
del testimone fra ex-massoni,<br />
ma questo dipenderà dall’esito<br />
dello scrutinio segreto!<br />
Politica fai da te o Elogio del<strong>la</strong> lentezza?<br />
di Carmine Grillo<br />
La civiltà di un paese - dichiarava<br />
in un seminario<br />
materano (negli anni<br />
Novanta) il Responsabile<br />
nazionale del<strong>la</strong> Protezione<br />
civile Franco Barberi - si misura<br />
dal suo grado di sicurezza.<br />
A distanza di anni i moniti del<br />
prof. Barberi, forse, <strong>sono</strong> caduti<br />
nel nul<strong>la</strong>. E’ sotto gli occhi di<br />
tutti lo scempio ultimo del caso<br />
“rifiuti” del<strong>la</strong> Campania che comincia<br />
a coinvolgere anche le altre<br />
regioni, vicine e lontane. Ma<br />
tutti devono essere solidali con<br />
le popo<strong>la</strong>zioni che vivono enormi<br />
disagi sul piano del<strong>la</strong> salute<br />
pubblica. E i Politici sembrano<br />
non sentirsi coinvolti date le lungaggini<br />
nel trovare le adeguate<br />
soluzioni che le popo<strong>la</strong>zioni…<br />
attendono da diversi lustri. Tant’è.<br />
La problematica richiama<br />
l’interrogativo “Politica del fai<br />
da te o Elogio del<strong>la</strong> lentezza?”.<br />
La sicurezza, forse, non è una<br />
priorità, ma un optional. Come<br />
d’altronde risulta un optional,<br />
forse, <strong>la</strong> sicurezza sul fronte delle<br />
infrastrutture viarie del<strong>la</strong> Lucania<br />
e più specificatamente di<br />
quelle da e per <strong>la</strong> città dei Sassi. E<br />
più precisamente delle arterie ss<br />
99 Matera-Altamura e 96 per il<br />
proseguimento per Bari. Manca<br />
una politica di forte e decisa intesa<br />
fra i vari compartimenti dei<br />
due capoluoghi appulo-lucani<br />
per dare soluzione ad una statale<br />
che vede solo il primo tronco di<br />
pertinenza materana (di pochi<br />
chilometri) già interessato dai<br />
<strong>la</strong>vori di ampliamento a quattro<br />
corsie. E che rischia di rimanere<br />
una incompiuta proprio perché<br />
per il collegamento sino ad Alta-<br />
mura i fondi <strong>sono</strong> a rischio esaurimento.<br />
Per Bari <strong>la</strong> quattro corsie<br />
(che rientra negli altri tre tronchi)<br />
è tutta ina alto mare. E ciò, viene<br />
sottolienanato da vari repsonsabili<br />
istituzionali che hanno richiesto<br />
il diretto interessamento del<br />
ministro Antonio Di Pietro. Per<br />
un intervento che possa sbloccare<br />
e dare spazio alle ataviche<br />
istanze del<strong>la</strong> collettività. Ma non<br />
è solo sul<strong>la</strong> rotabile Matera-Bari<br />
che sussistono difficoltà. Anche<br />
<strong>la</strong> ss 7 Appia, Matera-Ferrandina/Basentana,<br />
e <strong>la</strong> Bradanica<br />
<strong>la</strong>sciano l’amaro in bocca. La ferrovia,<br />
da e per <strong>la</strong> città dei Sassi,<br />
Patrimonio del’Umanità, rimane<br />
propriamente tabù. E <strong>sono</strong> tanti<br />
gli utenti, come pure qualche<br />
Consigliere regionale, che ri-vangano<br />
le difficoltà che richiedono<br />
soluzioni urgenti. Sul piano nazionale<br />
Mario Segni, leader Comitato<br />
promotore referendum,<br />
ha dichiarato qualche giorno fa<br />
(in una trasmissione televisiva)<br />
che “La politica non riesce a decidere,<br />
non riesce a governare”. E<br />
questo pensiero sembra calzare<br />
su più fronti, tra i quali il lentissimo<br />
iter che vede il mondo del<strong>la</strong><br />
scuo<strong>la</strong>, interessato agli aumenti<br />
attesi da due anni (per il biennio<br />
contrattuale scaduto già da tempo<br />
e firmato dalle parti qualche<br />
mese addietro!), ancora in attesa<br />
di percepire quanto dovuto. I<br />
sindacalisti del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> <strong>sono</strong> allibiti,<br />
sconcertati anch’essi per <strong>la</strong><br />
mancata applicazione del CCNL.<br />
Sollecitano il dipartimento al<br />
ramo a rendere operativo quanto<br />
già firmato. A ciò si aggiunge<br />
<strong>la</strong> mobilitazione, di questi ultimi<br />
giorni, dei metalmeccanici che<br />
chiedono un aumento che <strong>la</strong>scia<br />
un altrettanto amaro in bocca.<br />
E <strong>la</strong> politica va…
Anno 5 n. 51<br />
Registrazione Tribunale di Matera<br />
Redazione: via Gattini,22 - MATERA<br />
sito internet: www.ilresto.net<br />
Sabato 02 febbraio 2008 n° 207 - 11/03/2003<br />
telefono 331.6504360<br />
e.mail : ilresto@jumpy.it<br />
€ 0,90<br />
DEDICATO ALL’AGENTE HGW XX/7<br />
EDITORIALE<br />
Any p<strong>la</strong>ce, any time, any device<br />
Per quale futuro l’Italia<br />
sta gettando le sue basi?<br />
In una società in continua<br />
evoluzione l’informazione<br />
diventa fondamentale. Serve<br />
anche a tenersi sempre<br />
più aggiornati sui fenomeni<br />
tecnologici di cui non riusciamo<br />
più a farne a meno.<br />
Che oramai adoperiamo con<br />
frequenza quasi maniacale.<br />
Essere informati è oramai<br />
una necessità. Poter accedere<br />
a ogni tipo di informazione,<br />
in qualsiasi luogo,<br />
in qualsiasi momento e con<br />
qualsiasi strumento sarà<br />
una delle caratteristiche<br />
fondamentali del<strong>la</strong> società<br />
nel<strong>la</strong> sua evoluzione futura.<br />
«Any p<strong>la</strong>ce, any time, any<br />
device» come ama ripetere<br />
Bill Gates, il vero guru dei<br />
tempi moderni e dei fenomeni<br />
moderni di comunicazione.<br />
Le incertezze del futuro,<br />
da monitorare con una<br />
certa attenzione, riguardano<br />
soprattutto le nuove generazioni.<br />
Tra questi c’è chi ha<br />
già acquisito entusiasmo e<br />
sicurezza, ma ci <strong>sono</strong> anche<br />
coloro che, con i loro dubbi,<br />
non sanno ancora che cosa<br />
intendono fare in futuro. E’<br />
una scelta, però, che comunque<br />
non risulta facile.<br />
Che li costringe in qualche<br />
modo a guardarsi dentro.<br />
A confrontarsi. A riflettere.<br />
Ad e<strong>la</strong>borare progetti. Al<strong>la</strong><br />
partecipazione attiva agli<br />
eventi quotidiani. All’individuazione<br />
di quelle<br />
sinergie coinvolgenti utili<br />
per rappresentare le esigenze<br />
del<strong>la</strong> realtà giovanile. Al<br />
dialogo con le istituzioni.<br />
Una scuo<strong>la</strong> di vita che per<br />
lo più si può apprendere<br />
con l’acquisizione di quei<br />
valori fondamentali provenienti<br />
dall’ambito familiare<br />
o sco<strong>la</strong>stico. Ma <strong>sono</strong> solo<br />
le opportunità di base.<br />
Per compiere una scelta<br />
consapevole è necessario<br />
conoscere bene sé stessi, le<br />
di Nino Grilli<br />
S E T T I M A N A L E D E L L A B A S I L I C A T A<br />
“Com’è stupido colui che cerca di rimediare all’odio degli occhi con il sorriso delle <strong>la</strong>bbra (Kahil Gibran)<br />
proprie potenzialità e le sfumature<br />
del<strong>la</strong> propria personalità.<br />
Le nuove generazioni<br />
devono trasformarsi in qualche<br />
modo, fino a diventare<br />
singoli <strong>la</strong>boratori, in grado<br />
di acquisire nuovi stimoli e<br />
di sperimentare nuove tecniche<br />
in grado di utilizzare<br />
<strong>la</strong> loro creatività e fantasia.<br />
A chi più giovane non è,<br />
almeno in senso anagrafico,<br />
spetta il compito di spronare<br />
<strong>la</strong> creatività e l’ingegno<br />
delle nuove generazioni.<br />
Favorire quel senso di utile<br />
aggregazione tra i giovani<br />
per aiutarli a confrontarsi.<br />
A riflettere. Ad e<strong>la</strong>borare<br />
progetti. A renderli partecipi<br />
alle vicende quotidiane.<br />
Ad aiutarli a comprendere<br />
l’utilità del dialogo. Ne va<br />
del loro futuro. Che non può<br />
essere assimi<strong>la</strong>bile all’attuale<br />
incerto futuro che stiamo<br />
vivendo in questo momento<br />
storico. Muro contro muro<br />
nel<strong>la</strong> politica. Nelle amministrazioni<br />
pubbliche.<br />
Nelle istituzioni. E’ il trionfo<br />
dell’incomunicabilità. <strong>De</strong>l<strong>la</strong><br />
disinformazione o dell’informazione<br />
distorta. <strong>De</strong>ll’amoralità<br />
rispetto alle persone<br />
oneste. <strong>De</strong>l<strong>la</strong> distorsione del<br />
giusto a favore dell’in<strong>giustizia</strong>.<br />
<strong>De</strong>l<strong>la</strong> scorrettezza, del<strong>la</strong><br />
prepotenza, dell’arroganza<br />
che sovrasta <strong>la</strong> realtà più<br />
vera e pulita. Procedendo<br />
su questa strada diventa<br />
difficile esaltare quei valori<br />
puri che ancora albergano<br />
nei cuori delle nuove generazioni.<br />
Si rischia di non<br />
riuscire a fare in modo che<br />
possano prendere coscienza<br />
dei valori sani e che si abituino,<br />
invece, ad un sistema<br />
di vita che per molti (che<br />
sbagliano!) ritengono essere<br />
di una sconcertante normalità.<br />
Forse bisogna sforzarsi<br />
perché questo andazzo possa<br />
finalmente finire! Gettiamo<br />
le basi per un futuro migliore<br />
per il nostro Belpaese.<br />
di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
Nel<strong>la</strong> vita di tutti i giorni<br />
non capita di avere<br />
a che fare con <strong>la</strong> Stasi<br />
(polizia segreta dell’ex<br />
DDR, Repubblica <strong>De</strong>mocratica<br />
Tedesca) e non si viene<br />
spiati in ogni angolo e gesto e<br />
meandro del<strong>la</strong> vita quotidiana.<br />
Probabilmente, non capita nemmeno<br />
di dover rendere conto<br />
ad un regime, che di democratico<br />
ha solo il nome, delle proprie<br />
idee, convinzioni, opinioni e<br />
dichiarazioni. O forse no? Non<br />
so quanti abbiano visto il bellissimo<br />
film “Le vite degli altri”<br />
(un film di Florian Henckel von<br />
Donnersmarck, premio oscar<br />
quale miglior film in lingua<br />
straniera nel 2007), ma varrebbe<br />
<strong>la</strong> pena non perderlo. Come<br />
sempre accade per i capo<strong>la</strong>vori,<br />
c’è qualcosa di ciascuno di noi<br />
che trasluce nel<strong>la</strong> trama o nei<br />
personaggi. Qualcosa del mondo<br />
che ci circonda, del nostro<br />
ordinario. <strong>De</strong>ll’esperienza di<br />
una nostra giornata. Magari di<br />
quelle grigie col cielo plumbeo<br />
ed il mal di testa. Ma c’è anche<br />
l’esperienza, altrettanto reale,<br />
di ciò che ci sfugge. Di quanto<br />
accade a nostra insaputa e di<br />
cui, un giorno forse, avremo<br />
contezza. Si racconta di un capitano<br />
del<strong>la</strong> Stasi, appunto, che<br />
svolge il suo compito entrando<br />
di soppiatto nel<strong>la</strong> vita delle<br />
persone “sospette”. Telecamere,<br />
registratori, intercettazioni<br />
telefoniche (che, si scopre, non<br />
<strong>sono</strong> state inventate da Woodcock!,<br />
ndr). Ed è una vera e<br />
propria carogna o, a seconda<br />
dei punti di vista, l’angelo custode<br />
dell’ortodossia comunista<br />
e dei suoi rappresentanti in<br />
terra: il “partito”. Beh, forse cominciate<br />
ad associare dei volti e<br />
dei nomi noti del<strong>la</strong> vostra vita<br />
di tutti i giorni? Il suo nome è<br />
HGW XX/7, come si conviene<br />
ad un agente segreto. Ma, in<br />
ogni vita, in ogni uomo, c’è un<br />
ma; prima o poi. Ma, un giorno<br />
gli capita di innamorarsi. S’invaghisce<br />
di un’attrice oggetto<br />
del suo controllo e, confuso da<br />
questo sentimento, con l’umanità<br />
messa a nudo da questa<br />
nuova esperienza, gli capita di<br />
ascoltare, spiando spiando, <strong>la</strong><br />
“sonata per un uomo buono”.<br />
ARRIVA BETTER<br />
LA TUA SCOMMESSA<br />
SULLO SPORT<br />
CHE PUOI GIOCARE<br />
SOTTO CASA.<br />
Da quel momento, cambia. Si<br />
cambia così, per un fatto imprevisto<br />
ed imprevedibile. Un fatto,<br />
un accadimento che tutta <strong>la</strong><br />
programmazione e <strong>la</strong> dottrina<br />
di partito, che qualsiasi dottrina<br />
scritta, foss’anche nei Vangeli,<br />
non pos<strong>sono</strong> impedire né favorire.<br />
Un incontro imprevisto ed<br />
imprevedibile che colpisce al<br />
cuore. Al desiderio di <strong>bellezza</strong>,<br />
all’evidenza del<strong>la</strong> <strong>bellezza</strong> che<br />
chiunque può sperimentare. E<br />
con <strong>la</strong> scoperta dell’attrattiva<br />
del<strong>la</strong> <strong>bellezza</strong>, si scopre anche<br />
il fascino sublime del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong>,<br />
l’amore al<strong>la</strong> verità, cioè si<br />
scopre (lui scopre, ma chiunque<br />
può fare altrettanto) che ciascuno<br />
ha in se lo strumento più<br />
potente per essere veramente<br />
libero: il proprio cuore. Metro<br />
universale per misurare tutta<br />
<strong>la</strong> realtà. Sì, non è il cervello, è<br />
il cuore l’origine del<strong>la</strong> libertà e,<br />
conseguentemente del<strong>la</strong> morali-<br />
Bar Tabacchi SACCO A.<br />
via Gattini,32 - MATERA<br />
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Tabaccheria F.lli LISURICI<br />
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Basta scorrere<br />
i nomi degli<br />
interlocutori e, per<br />
chi conosce anche<br />
solo minimamente gli<br />
indagati eccellenti<br />
(a volte addirittura<br />
condannati) e le<br />
inchieste “Elisa<br />
C<strong>la</strong>ps”, “Omicidio<br />
Gianfredi”, “Iena<br />
2”, “Omicidio<br />
Orioli/Andreotta”,<br />
“Marinagri”...<br />
sorgono spontanee<br />
terribili domande.<br />
Come ha potuto<br />
restare “sconosciuto”<br />
questo analitico<br />
dossier?<br />
Spuntano fuori 5 anni di<br />
telefonate di Felicia Genovese<br />
e Michele Cannizzaro >> continua da pagina 2<br />
tà: l’agire ordinato al cuore, al<strong>la</strong><br />
verità, al<strong>la</strong> <strong>bellezza</strong>, al<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong>.<br />
Guardate il film, ascoltate<br />
<strong>la</strong> “sonata dell’uomo buono”.<br />
Anche voi concluderete ringraziando<br />
l’agente HGW XX/7, che<br />
(sicuramente) non è soltanto un<br />
personaggio cinematografico,<br />
ma lo scopriremo solo al<strong>la</strong> fine,<br />
in tempo utile per ringraziarlo<br />
del<strong>la</strong> sua oscura, preziosissima,<br />
imprevista, opera di verità e<br />
d’amicizia.
Sabato 02 febbraio 2008 IL RESTO 2<br />
L’altra storia<br />
>> continua da pagina 1<br />
di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
Apertura dell’anno<br />
giudiziario:<br />
un insulto alle<br />
istituzioni!<br />
Nelle Corti d’Appello<br />
e Procure Generali<br />
d’Italia, <strong>la</strong> cerimonia<br />
consueta e spesso<br />
noiosa dell’apertura dell’anno<br />
giudiziario è stata po<strong>la</strong>rizzata<br />
dal<strong>la</strong> figura del magistrato catanzarese<br />
(nato campano, Luigi<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>) o quasi. Pochissimi<br />
ne fanno esplicitamente il nome,<br />
ma tutti par<strong>la</strong>no di lui e delle<br />
sue “efferate” gesta associandole<br />
a quelle di altri innominabili<br />
“cattivi magistrati”. Anche le incolpazioni<br />
da cui è stato assolto,<br />
quelle re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> fuga di notizie,<br />
ai rapporti con <strong>la</strong> stampa,<br />
al<strong>la</strong> disinvolta presenza in video,<br />
tornano attuali ed efficaci per<br />
spiegare al mondo quello che un<br />
bravo magistrato non deve fare.<br />
Si tratta di una condanna quasi<br />
unanime, al di fuori delle regole<br />
e dei formalismi. Persino oltre il<br />
buon senso e <strong>la</strong> logica spiccio<strong>la</strong>.<br />
Diciamo pure, stile “far west”.<br />
Con gli uomini dal<strong>la</strong> stel<strong>la</strong> di <strong>la</strong>tta<br />
che si moltiplicano e diversificano<br />
in presidenti di corte d’appello,<br />
procuratori generali, politici<br />
di tutte le fogge e di ogni taglia,<br />
sindacalisti, avvocati e chiunque<br />
voglia raccogliere un app<strong>la</strong>uso<br />
a buon mercato da mani illustri,<br />
spesso appartenenti ad indagati<br />
eccellenti, che hanno detto per telefono<br />
sproloqui irripetibili. Fortunatamente,<br />
oltre agli scripta,<br />
restano anche le intercettazioni<br />
e le registrazioni “ambientali” e,<br />
altrettanto fortunatamente, questi<br />
documenti <strong>sono</strong> conoscibili,<br />
consultabili e persino ascoltabili.<br />
Tremende intercettazioni, temute<br />
intercettazioni, odiate intercettazioni.<br />
Pensate che <strong>sono</strong> saltati<br />
fuori i tabu<strong>la</strong>ti delle telefonate<br />
fatte e ricevute dai coniugi Michele<br />
Cannizzaro (già Direttore<br />
Generale dell’ASL San Carlo di<br />
Potenza) e Felicia Genovese (già<br />
Come ha potuto restare “sconosciuto” questo analitico dossier?<br />
sostituto Procuratore del<strong>la</strong> DDA<br />
di Potenza). Erano in un cassetto<br />
dimenticato (forse) dal Dr. Luigi<br />
Apicel<strong>la</strong> (Procuratore Capo a Salerno),<br />
e ricostruiscono il traffico<br />
telefonico uscente ed entrante<br />
dal 1994 al 1999. Niente di rilevante,<br />
dice una re<strong>la</strong>zione, ma<br />
basta scorrere i nomi degli interlocutori<br />
e, per chi conosce anche<br />
solo minimamente gli indagati<br />
eccellenti (a volte addirittura<br />
condannati) e le inchieste “Elisa<br />
C<strong>la</strong>ps”, “Omicidio Gianfredi”,<br />
“Iena 2”, “Omicidio Orioli/Andreotta”,<br />
“Marinagri”... sorgono<br />
spontanee terribili domande.<br />
Come ha potuto restare “sconosciuto”<br />
questo analitico dossier?<br />
Questo ritrovamento e<br />
gli sviluppi salernitani delle inchieste<br />
collegate (o derivate) dal<strong>la</strong><br />
più nota “Toghe Lucane”, ci<br />
fanno apprezzare in tutta <strong>la</strong> sua<br />
imponenza, <strong>la</strong> faccia di bronzo<br />
di taluni indagati e finanche di<br />
quelli condannati che pretendono<br />
di negare l’evidenza innalzando<br />
alti proc<strong>la</strong>mi e straccian-<br />
dosi le vesti per <strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione del<br />
diritto. Proprio quel diritto che,<br />
udite, udite (nel senso di: “ascoltate<br />
le intercettazioni”) si preoccupano<br />
di aggirare, calpestare e<br />
vilipendere pur di raggiungere<br />
ignobili fini. Ciascuno renderà<br />
conto ed avrà ragione nelle sedi<br />
opportune, dice S. E. il PG, e non<br />
si sbaglia. I processi si fanno nelle<br />
sedi giudiziarie, ripete il PG, e<br />
non si sbaglia. Solo <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />
può essere processato in piazza,<br />
in televisione e nelle cerimonie<br />
ufficiali. Rigorosamente senza<br />
alcuna difesa. Evviva! Durante<br />
<strong>la</strong> cerimonia d’apertura svoltasi<br />
a Potenza, apprendiamo che il<br />
Presidente del<strong>la</strong> Corte d’Appello<br />
dubita di aver mai capito il ruolo<br />
vero del magistrato. Beh, per un<br />
uomo di Legge che è giunto al<strong>la</strong><br />
fine del<strong>la</strong> carriera e con incarichi<br />
di assoluta rilevanza, dev’essere<br />
un problema serio. Certo che il<br />
disastro in cui versa il “pa<strong>la</strong>zzo<br />
di <strong>giustizia</strong>” a Potenza, il trasferimento<br />
caute<strong>la</strong>re d’ufficio<br />
comminato al<strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />
Genovese (sostituo procuratore<br />
antmafia), l’auto annichilimento<br />
del Procuratore Capo Giuseppe<br />
Ga<strong>la</strong>nte (indagato per corruzione<br />
in atti giudiziari), i colloqui<br />
fra il Sen. Avv. Sindaco Emilio<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico ed alcuni citati<br />
magistrati per mettere a tacere<br />
un giornalista scomodo (“mina<br />
vagante che ha prodotto danni<br />
e deve essere bloccato”) spudoratamente<br />
compiuti presso l’ufficio<br />
del procuratore capo, <strong>la</strong>scerebbero<br />
certezze più che dubbi.<br />
Certezze che trovano conferma<br />
nell’indecoroso decorso del<strong>la</strong><br />
cerimonia potentina, con il tavolo<br />
dei magistrati e le prime<br />
file del<strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea piene di indagati<br />
a spel<strong>la</strong>rsi le mani per gli interventi<br />
del PG Vincenzo Tufano<br />
I Tabu<strong>la</strong>ti telefonici dal “94 al “99. Dal procedimento salta<br />
fuori un documento, forse in passato poco valorizzato<br />
dal<strong>la</strong> DDA di Salerno con a capo il dr. Luigi Apicel<strong>la</strong><br />
(indagato anch’esso) e del Sen.<br />
Buccico (plurindagato). Meno<br />
app<strong>la</strong>uditi ma non certo meno<br />
apprezzati gli interventi degli<br />
altri re<strong>la</strong>tori che, pur non essendo<br />
indagati (almeno per quanto<br />
se ne sa), viaggiano nel solco<br />
del<strong>la</strong> “linea ufficiale”. Percorso<br />
tracciato nello spazio istituzionale<br />
dalle menti fini che vorrebbero<br />
convincere gli italiani che<br />
il male assoluto consiste nel disve<strong>la</strong>re<br />
l’esistenza di un sistema<br />
endemico di malcostume, corruzione,<br />
abuso e malversazione<br />
(tutti reati penalmente rilevanti,<br />
checché ne dicano Mancino e<br />
tutti gli altri!). Mentre, come è<br />
ovvio, i cittadini ritengono (sbagliando?)<br />
che il male assoluto sia<br />
proprio questo sistema “castale”<br />
che non è più in condizione<br />
di autodisciplinarsi al punto da<br />
pretendere l’impunità sotto il<br />
motto “così fan tutti”. Non è un<br />
caso che lo stesso intervento del<br />
Sen. Avv. Buccico (membro per<br />
altro del<strong>la</strong> Commissione bicamerale<br />
antimafia), sia svolto nel<strong>la</strong><br />
sua dichiarata qualità di Sinda-<br />
co di Matera, nonostante in tutto<br />
il suo appassionato discorso<br />
al<strong>la</strong> città di Matera, ai problemi<br />
del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> nel Tribunale di<br />
Matera non faccia un solo cenno.<br />
E come potrebbe? Non si preoccupa,<br />
il sindaco, di accennare al<strong>la</strong><br />
recente condanna del sindaco<br />
uscente e del<strong>la</strong> sua giunta, affidati<br />
al suo diretto patrocinio (in<br />
veste di avvocato), subissati dalle<br />
sue critiche (in veste di senatore<br />
dello schieramento avverso) e,<br />
infine, controparti dell’amministrazione<br />
da lui rappresentata<br />
(in veste di parte offesa). Non si<br />
preoccupa di accennare al procedimento<br />
penale avviato contro<br />
alcuni dei maggiorenti imprenditoriali<br />
e bancari del<strong>la</strong> città dei<br />
Sassi. Quel procedimento che<br />
coinvolge <strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re del<br />
Materano (parte offesa) ed alcuni<br />
suoi assistiti (in veste di avvocato).<br />
Quel procedimento di cui il<br />
mite Procuratore <strong>Chi</strong>eco conosce<br />
dal febbraio 2004 <strong>la</strong> gravità (in<br />
seguito ad una informativa terribile<br />
del<strong>la</strong> Guardia di Finanza di<br />
Matera) ma per cui nul<strong>la</strong> pone<br />
in essere. Eccezion fatta per una<br />
lunga teoria di atti che appaiono<br />
puramente di<strong>la</strong>tori quando non<br />
espressamente mendaci, segna<strong>la</strong>ti<br />
come tali alle autorità competenti<br />
e, ad oggi, in attesa di qualsivoglia<br />
provvedimento. “C’è chi<br />
è per <strong>la</strong> separazione delle carriere<br />
e chi per l’unione delle poltrone”,<br />
recita <strong>la</strong> breve didascalia ad una<br />
foto su una rivista dell’ordine forense;<br />
salvo rischiare di cacciarsi<br />
in un groviglio inestricabile di interessi<br />
e contro interessi quando<br />
il rispettabile posteriore occupa<br />
troppe poltrone contemporaneamente.<br />
La cerimonia procede col<br />
vento in poppa; loro se <strong>la</strong> cantano<br />
e loro se <strong>la</strong> suonano. Anzi<br />
no! Arriva al microfono, forse<br />
per errore, il segretario regionale<br />
dei Radicali Italiani: Maurizio<br />
Bolognetti. E ge<strong>la</strong> tutti! Nomina<br />
l’innominabile (<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>),<br />
gli esprime pubblicamente solidarietà,<br />
chiede spiegazioni, sollecita<br />
risposte, cita fatti precisi.<br />
In una decina di minuti li mette<br />
tutti al tappeto e avreste dovuto<br />
vedere le facce! (ascoltate l’intervento<br />
nell’area download<br />
del sito www.ilresto.net - per<br />
gentile concessione di Radio<br />
Radicale; oppure andando direttamente<br />
all’indirizzo: http://<br />
lucania.go.ilcannocchiale.it/<br />
post/1762216.html).<br />
Ma subito dopo si riprendono,<br />
the show must go on,<br />
e nessuno accenna a nul<strong>la</strong>. Come<br />
se fosse entrato un moscone fastidioso<br />
che poi, finalmente, è uscito.<br />
Nemmeno <strong>la</strong> televisione di<br />
Stato (Rai 3 Basilicata), presente e<br />
impegnata in un lungo servizio,<br />
riporta il minimo cenno sull’unica<br />
voce fuori dal coro. Grande<br />
esempio d’informazione. Questi<br />
<strong>sono</strong> i giornalisti che piacciono<br />
al<strong>la</strong> casta, quelli che di fronte<br />
ad una notizia, prima di dar<strong>la</strong> ci<br />
pensano su e, in alcuni casi, decidono<br />
che è meglio non informare.<br />
Specie quando potrebbe<br />
dispiacere al “re”, o al “ricco”,<br />
o al “cardinale”. Come dice una<br />
canzone del grande Iannacci.<br />
Si aggiunge l’intervento che il<br />
vice-presidente del CSM, Sen.<br />
Nico<strong>la</strong> Mancino, ha pronunciato<br />
durante <strong>la</strong> cerimonia d’apertura<br />
dell’anno giudiziario a Napoli.<br />
Avrebbe sostenuto Mancino, che<br />
<strong>la</strong> misura caute<strong>la</strong>re per Sandrina<br />
Lonardo in Mastel<strong>la</strong> è eccessiva e<br />
non trova riscontro nell’effettiva<br />
gravità dei reati ipotizzati. Lui<br />
che invita i magistrati a tacere<br />
par<strong>la</strong> e li giudica, sommariamente,<br />
pubblicamente, senza diritto<br />
di replica. Complimenti Sen.<br />
Mancino, si tratterà certamente<br />
di una proposta di allungamento<br />
del<strong>la</strong> lista di quei “cattivi magistrati”<br />
di cui par<strong>la</strong>va un altro<br />
membro <strong>la</strong>ico del CSM, quelli<br />
“che non si riesce a far fuori”.<br />
Poveri noi, cittadini<br />
comuni, che quando veniamo<br />
arrestati, intercettati, perquisiti<br />
non abbiamo altra soluzione che<br />
pagarci un difensore e seguire<br />
<strong>la</strong> strada delle aule giudiziarie.<br />
Per i ministri, le mogli, i senatori,<br />
i procuratori generali, i “buoni<br />
magistrati” e i tanti altri degni<br />
compari di casta è diverso. Forse<br />
sembra confliggere con l’art.<br />
3 del<strong>la</strong> costituzione, ma è solo<br />
<strong>la</strong> nostra impressione, quel<strong>la</strong> di<br />
“gente ignorante”, che certamente<br />
prende degli abbagli.
Sabato 23 febbraio 2008<br />
di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
Il tre marzo prossimo dovrebbe<br />
concludersi il giudizio di primo<br />
grado re<strong>la</strong>tivamente al cosiddetto<br />
“caso Panio”. É strano che<br />
un procedimento a carico del<br />
sottosegretario Filippo Bubbico<br />
e di tutti i componenti <strong>la</strong> giunta<br />
regionale da lui presieduta<br />
negli anni 2000-2001 sia stato<br />
battezzato col nome del<strong>la</strong> persona<br />
offesa, l’Avv. Giuseppe<br />
Panio, appunto. Si sarebbe potuto<br />
par<strong>la</strong>re di “Caso Bubbico”,<br />
oppure di “Caso Basilicata”, o<br />
magari “Caso <strong>De</strong> Filippo” dal<br />
nome dell’assessore al<strong>la</strong> sanità<br />
all’epoca dei fatti contestati<br />
come delittuosi ed attuale presidente<br />
del<strong>la</strong> giunta regionale.<br />
Ma <strong>la</strong>sciamo correre, c’è ben<br />
altro. Un tribunale è chiamato a<br />
giudicare sul<strong>la</strong> base di pesanti<br />
richieste di condanna l’operato<br />
di alcuni amministratori del<strong>la</strong><br />
cosa pubblica. Questi hanno<br />
avuto modo di difendersi e rivendicare<br />
<strong>la</strong> loro innocenza<br />
davanti ai giudici con tutte le<br />
garanzie assicurate dall’ordinamento<br />
giudiziario italiano. A<br />
prescindere dal<strong>la</strong> sentenza (tra<br />
l’altro non definitiva, trattandosi<br />
del primo grado di giudizio)<br />
che verrà pronunciata a breve,<br />
abbiamo assistito ad un momento<br />
nobile del<strong>la</strong> “dialettica”<br />
istituzionale e giudiziaria. Vi<br />
Oltre <strong>la</strong> storia<br />
PROCESSO CONTRO BUBBICO:<br />
lezioni di morale, etica e politica<br />
<strong>sono</strong> accuse, ipotesi di reato e<br />
contestazioni da una parte. Difese,<br />
discolpazioni e precisazioni<br />
dall’altro. <strong>È</strong> il segno che nessuno<br />
può essere al di sopra del<strong>la</strong><br />
Legge e, nel contempo, che non<br />
si può colpevolizzare alcuno al<br />
di fuori ed a prescindere dalle<br />
sedi giudiziarie preposte. Una<br />
<strong>giustizia</strong> senza <strong>giustizia</strong>lismo e<br />
<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> delle garanzie istituzionali<br />
senza garantismo. Questo è<br />
l’iter che rende tutti più sereni<br />
e fiduciosi verso l’ordinamento<br />
istituzionale e giudiziario. Ed è<br />
questo l’epilogo del “caso Panio”.<br />
Fortunatamente per tutti,<br />
ma soprattutto per gli imputati.<br />
Quando Giuseppe Panio, direttore<br />
generale del<strong>la</strong> ASL di Venosa<br />
(Pz), propose <strong>la</strong> denuncia<br />
contro Filippo Bubbico e <strong>la</strong> sua<br />
giunta per averlo destituito dall’incarico<br />
direttivo che ricopriva,<br />
iniziarono le indagini da parte<br />
del<strong>la</strong> D.ssa Felicia Genovese,<br />
all’epoca Sostituto Procuratore<br />
presso <strong>la</strong> Procura di Potenza;<br />
lunghe ed artico<strong>la</strong>te. Dopo alcuni<br />
anni, il PM potentino si “determinò”<br />
a chiedere l’archiviazione<br />
del procedimento. Pochi<br />
giorni dopo l’asserita decisione<br />
di richiedere l’archiviazione del<br />
procedimento penale contro<br />
Bubbico (all’epoca era denominato<br />
“Pinto + altri”), il marito<br />
del<strong>la</strong> D.ssa Genovese decideva<br />
di concorrere per il posto di<br />
direttore generale dell’ASL San<br />
Carlo di Potenza e, nel giro di<br />
due mesi, veniva proc<strong>la</strong>mato<br />
direttore generale dal<strong>la</strong> giunta<br />
di Filippo Bubbico e dei suoi<br />
coindagati. La richiesta di archiviazione,<br />
che <strong>la</strong> D.ssa Genovese<br />
si era “determinata” a formu<strong>la</strong>re<br />
alcuni giorni prima del<strong>la</strong><br />
partecipazione di suo marito al<br />
concorso pubblico per diventare<br />
alto dirigente del<strong>la</strong> sanità regionale<br />
lucana, veniva trasmessa al<br />
Giudice per le Indagini Preliminari<br />
chiamato a valutar<strong>la</strong> otto<br />
mesi dopo <strong>la</strong> nomina del marito<br />
del PM a Direttore Generale del<br />
San Carlo. La circostanza faceva<br />
sorgere qualche perplessità circa<br />
l’opportunità che <strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />
Genovese avesse continuato (e<br />
continuasse) ad occuparsi di un<br />
procedimento contro persone<br />
legate da rapporti di interesse<br />
con il “di lei” marito. Tanto che<br />
nel ricorso avverso all’archiviazione<br />
lo stesso Avv. Giuseppe<br />
Panio ne faceva menzione e che<br />
il GIP (Alberto Iannuzzi) decideva<br />
di trasmetterne evidenza<br />
al<strong>la</strong> Procura di Catanzaro. Ne<br />
nacque un procedimento penale<br />
a carico del<strong>la</strong> stessa D.ssa Genovese<br />
(ancora pendente nel<strong>la</strong> fase<br />
delle indagini preliminari) ed<br />
un procedimento disciplinare<br />
(su sollecitazione degli ispettori<br />
ministeriali) per incompatibilità<br />
ambientale che si concluse<br />
con il trasferimento caute<strong>la</strong>re<br />
del magistrato ad altra sede ed<br />
altro incarico. Il Gip, inoltre,<br />
non ritenne fondata “l’impossibilità<br />
di sostenere l’accusa in<br />
giudizio”, disponendo ulteriori<br />
indagini. Queste vennero disposte<br />
dal Procuratore Capo in<br />
persona, Dr. Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte.<br />
Dopo pochissimi giorni, anche<br />
Ga<strong>la</strong>nte si determinò a chiedere<br />
l’archiviazione. Ma, ancora una<br />
volta, l’opposizione del<strong>la</strong> “parte<br />
offesa” trovò accoglienza nel<br />
decreto con cui il Dr. Alberto<br />
Iannuzzi dispose <strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione<br />
coatta dei capi d’imputazione.<br />
Ma il Dr. Ga<strong>la</strong>nte andò oltre.<br />
“Informato” che il Dr. Panio<br />
avrebbe “ammorbidito” le sue<br />
accuse nei confronti di Filippo<br />
Bubbico & giunta, si preoccupò<br />
di sollecitare il Pubblico Ministero<br />
affinché intervenisse al minimo<br />
cenno di reticenza o, peggio,<br />
di ritrattazione. In pratica,<br />
dopo aver chiesto inutilmente<br />
l’archiviazione per Bubbico,<br />
Ga<strong>la</strong>nte (in un ormai celebre<br />
colloquio diretto, disponibile<br />
nell’area “download” del sito<br />
www.ilresto.net) si preoccupò<br />
di segna<strong>la</strong>re al PM <strong>la</strong> probabile<br />
ritrattazione del principale accusatore,<br />
sollecitando interventi<br />
fermi e doverosi. Contro Panio,<br />
ovviamente. Mentre, sempre al<br />
PM (D.ssa C<strong>la</strong>udia <strong>De</strong> Luca) si<br />
affrettava a comunicare <strong>la</strong> sua<br />
stima personale per Bubbico,<br />
“l’unico politico col cervello<br />
in testa in Basilicata”. Qual è<br />
<strong>la</strong> morale di questa vicenda?<br />
Troppo comodo, non condivisibile<br />
ed inquietante archiviare <strong>la</strong><br />
cosa come propone un decano<br />
del giornalismo lucano: “L’errore<br />
di Bubbico, <strong>De</strong> Filippo e<br />
compagni è stato quello di non<br />
aver compreso che una “scheggia<br />
impazzita” può far saltare<br />
un sistema. Per quanto consolidato<br />
esso sia. Speriamo solo<br />
che questa vicenda, al di là di<br />
come si concluderà il 3 marzo<br />
prossimo, sia servita di lezione”.<br />
La morale o <strong>la</strong> lezione che<br />
dir si voglia non si ricava dalle<br />
opinioni o dai desideri, rispettabilissimi,<br />
di chi ne discetta,<br />
bensì dai fatti. E gli accadimenti<br />
<strong>sono</strong> sotto gli occhi di tutti:<br />
- <strong>la</strong> D.ssa Genovese, convinta<br />
del<strong>la</strong> insostenibilità dell’accusa<br />
(contro Bubbico) in giudizio, è<br />
stata trasferita ad altra sede ed<br />
altro incarico per incompatibilità<br />
ambientale mentre l’accusa<br />
in giudizio è stata sostenuta,<br />
eccome! - il Dr. Ga<strong>la</strong>nte, altro<br />
magistrato propenso all’archiviazione<br />
e personale estimatore<br />
delle qualità politiche del sottosegretario<br />
Filippo Bubbico, è<br />
in pensione da quasi un anno<br />
dopo essersi <strong>la</strong>sciato decadere<br />
dal ruolo magistrati per prolungata<br />
assenza ingiustificata; - il<br />
Dr. Michele Cannizzaro, dopo<br />
essere stato nominato direttore<br />
generale dell’ASL San Carlo di<br />
Potenza dal<strong>la</strong> “Giunta Bubbi-<br />
IL RESTO 5<br />
co” (nelle more del<strong>la</strong> valutazione<br />
del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />
del procedimento contro<br />
<strong>la</strong> medesima giunta tenuto da<br />
sua moglie, Felicia Genovese)<br />
si dimetteva dopo le polemiche<br />
suscitate dall’intervento del<br />
Ministro di Giustizia Clemente<br />
Mastel<strong>la</strong> su presunte infiltrazioni<br />
del<strong>la</strong> ‘ndrangheta in Basilicata<br />
attraverso un parente di<br />
un procuratore dell’antimafia;<br />
il Dr. Panio, “scheggia impazzita”,<br />
confermava lucidamente e<br />
serenamente le accuse durante<br />
il processo rendendo una esemp<strong>la</strong>re<br />
e completa testimonianza.<br />
La morale? La morale è che tutti<br />
<strong>sono</strong> uguali davanti al<strong>la</strong> Legge<br />
e nessuno può sottrarsi al giudizio<br />
nelle sedi istituzionali<br />
preposte. L’interrogativo circa<br />
il fatto che <strong>la</strong> lezione possa o<br />
meno essere servita, beh, quello<br />
troverà risposta nelle liste elettorali<br />
che verranno presentate<br />
alle prossime elezioni politiche.<br />
I presenti e gli assenti, certamente,<br />
forniranno una chiara<br />
idea dell’etica con cui affrontano<br />
le responsabilità ed i compiti<br />
di rappresentanza popo<strong>la</strong>re e <strong>la</strong><br />
loro stessa vita. La politica, dimostrerà<br />
in quale conto tiene i<br />
cittadini elettori, specie se insisterà<br />
nelle candidature di esponenti<br />
pesantemente coinvolti in<br />
gravi procedimenti penali per<br />
reati contro <strong>la</strong> pubblica amministrazione.<br />
Il Magnifico Prof. Antonio Mario Tamburro: leninista nostalgico e giacobino<br />
di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
Quante volte l’abbiamo<br />
sentito, letto e finanche<br />
scritto? Il diritto in<br />
Italia, come del resto<br />
in tutti i paesi a regime democratico,<br />
ha un postu<strong>la</strong>to originario<br />
che presuppone l’innocenza<br />
per qualsiasi cittadino sottoposto<br />
a procedimento penale sino<br />
al<strong>la</strong> eventuale condanna in sede<br />
definitiva. <strong>È</strong> tanto radicata <strong>la</strong><br />
percezione di questo presupposto<br />
fondante del diritto che<br />
si arriva a mettere in dubbio <strong>la</strong><br />
veridicità di accadimenti incontrovertibili<br />
in attesa del pronunciamento<br />
ingiudicato del tribunale.<br />
Ovviamente, in questi<br />
casi si commette un errore di<br />
“approssimazione per eccesso”.<br />
In quanto <strong>la</strong> sentenza definitiva<br />
coincide con <strong>la</strong> cristallizzazione<br />
del<strong>la</strong> verità processuale che è<br />
cosa ben diversa dal<strong>la</strong> verità fattuale.<br />
Diverso, ad esempio, era<br />
il concetto posto al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong><br />
posizione processuale dai rivoluzionari<br />
francesi secondo cui il<br />
cittadino chiamato in giudizio<br />
era per definizione colpevole<br />
e, durante il dibattimento, doveva<br />
dimostrare di non esserlo.<br />
Mica male, chi ricorda il sangue<br />
versato durante il “termidoro”<br />
può anche quantitativamente<br />
misurare quanto fosse (e sia)<br />
aberrante questa posizione. Ciò<br />
posto, veniamo a fatti e circostanze<br />
recenti e vicine, oserei<br />
dire quotidiane. Solitamente<br />
l’appel<strong>la</strong>tivo di “<strong>giustizia</strong>lista”,<br />
uno non se lo attribuisce da sé,<br />
gli viene appioppato fra capo<br />
e collo. Nel<strong>la</strong> totalità dei casi, il<br />
munifico dispensatore di titoli,<br />
contemporaneamente, si autoqualifica<br />
come “garantista”.<br />
Avete mai assistito al contrario?<br />
Non conosco nessun “<strong>giustizia</strong>lista”<br />
che abbia bol<strong>la</strong>to un<br />
suo rivale in disputa come “garantista”.<br />
Inoltre, fateci caso, il<br />
termine “<strong>giustizia</strong>lista” viene<br />
pronunciato con un certo spregio,<br />
stringendo le <strong>la</strong>bbra e digrignando<br />
i denti mentre, quando<br />
il proc<strong>la</strong>mando si autodefinisce<br />
“garantista”, abbassa il tono,<br />
assume un aspetto francescano<br />
con gli occhi socchiusi e guarda<br />
lontano, in un punto imprecisato<br />
dell’universo mondo. Anche se<br />
fosse in una stanza di dieci metri<br />
quadri, ti guarda attraverso,<br />
penetra muri di tufo e cemento,<br />
sino a vedere lui solo sa cosa.<br />
Forse sta guardando il paradiso<br />
terrestre o, quantomeno, l’associazione<br />
“nessuno tocchi caino”<br />
<strong>la</strong> cui targa riesce a vedere a<br />
chilometri di distanza. Evidentemente,<br />
senza neanche dover<br />
spiegare perché (e forse senza un<br />
perché) si attribuisce al “<strong>giustizia</strong>lista”<br />
l’intenzione giacobina<br />
di considerare gli indagati “colpevoli<br />
a prescindere” <strong>la</strong>sciando<br />
per se stessi quel<strong>la</strong> gandhiana<br />
del mite profeta “todos caballeros”.<br />
Eppure, con tutta <strong>la</strong> buona<br />
volontà d’immedesimazione di<br />
questo mondo, alcuni comportamenti<br />
ovvero omissioni non<br />
<strong>la</strong>sciano adito a dubbi. Il magnifico<br />
rettore dell’Università<br />
del<strong>la</strong> Basilicata, Prof. Antonio<br />
Mario Tamburro, sembra proprio<br />
un <strong>giustizia</strong>lista giacobino.<br />
La Professoressa Albina Colel<strong>la</strong>,<br />
direttore del dipartimento di<br />
Geologia, era stata sospesa dal<strong>la</strong><br />
docenza in seguito all’instaurarsi<br />
di un procedimento penale a<br />
suo carico con l’accusa di aver<br />
distratto, impropriamente, fondi<br />
destinati al<strong>la</strong> ricerca. Accusa<br />
gravissima per cui pende un<br />
giudizio penale in primo grado.<br />
Il docente, rivendicando l’insussistenza<br />
del reato e il principio<br />
del<strong>la</strong> presunzione d’innocenza,<br />
aveva proposto due ricorsi al<br />
Tribunale Amministrativo Regionale<br />
con richiesta di sospensiva<br />
e riammissione caute<strong>la</strong>re in<br />
servizio, in attesa del pronunciamento<br />
di merito. Rigettate le richieste<br />
di sospensiva, il TAR attende<br />
ancora di fissare l’udienza<br />
di merito (<strong>sono</strong> passati tre anni,<br />
sic!). Al terzo ricorso, similmente<br />
rigettato dal TAR per quel che<br />
attiene all’istanza di sospensiva,<br />
ha fatto seguito una ordinanza<br />
del Consiglio di Stato che “Ritenuto,<br />
allo stato, in una valutazione<br />
comparativa degli opposti<br />
interessi, prevalente l’interesse<br />
dell’appel<strong>la</strong>nte al<strong>la</strong> reintegrazione<br />
in servizio, considerato<br />
anche che il tempo trascorso<br />
dai fatti contestati (risalenti<br />
al 2002) attenuano le esigenze<br />
caute<strong>la</strong>ri fatte valere dall’Amministrazione;<br />
P.Q.M. Accoglie<br />
l’appello (Ricorso n. 9184/2007)<br />
e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza<br />
impugnata, accoglie<br />
l’istanza caute<strong>la</strong>re in primo grado.<br />
La presente ordinanza sarà<br />
eseguita dall’Amministrazione<br />
ed è depositata presso <strong>la</strong> segreteria<br />
del<strong>la</strong> Sezione che provvederà<br />
a darne comunicazione alle<br />
parti”. <strong>De</strong>tto in termini pratici,<br />
il Consiglio di Stato ordina al<br />
Magnifico Prof. Antonio Mario<br />
Tamburro di reintegrare in servizio<br />
<strong>la</strong> Prof.ssa Albina Colel<strong>la</strong>.<br />
Dall’ordinanza <strong>sono</strong> passati oltre<br />
due mesi, dal<strong>la</strong> notifica più<br />
di un mese, ma di reintegro non<br />
se ne par<strong>la</strong>. Si è fatto vivo, invece,<br />
il TAR di Basilicata che ha<br />
fissato <strong>la</strong> discussione del merito<br />
per quanto attiene al terzo ricorso<br />
(quello affrontato nell’ordinanza<br />
del Consiglio di Stato)<br />
<strong>la</strong>sciando ancora pendenti quelli<br />
precedenti. Boh? Vedremo cosa<br />
deciderà il Tribunale Amministrativo<br />
Regionale il 3 aprile<br />
2008 e vedremo anche come si<br />
comporterà il Magnifico Prof.<br />
Antonio Mario Tamburro verso<br />
il dovere di ottemperanza all’ordinanza<br />
del Consiglio di Stato.<br />
<strong>È</strong> molto insolito che si ostini a<br />
tenere “fuori servizio” <strong>la</strong> Prof.<br />
ssa Albina Colel<strong>la</strong>, senza che vi<br />
sia stata alcuna condanna (nemmeno<br />
in primo grado) che abbia<br />
acc<strong>la</strong>rato oggettive responsabilità.<br />
Il Prof. Tamburro preferisce,<br />
forse, il principio giacobino del<strong>la</strong><br />
presunzione di colpevolezza?<br />
Allora bisognerebbe attendersi<br />
<strong>la</strong> sospensione di tutti quei docenti<br />
universitari che fossero oggetto<br />
di procedimenti giudiziari<br />
inerenti il proprio ruolo universitario?<br />
Il Procuratore presso <strong>la</strong><br />
Corte dei Conti di Potenza, Dr.<br />
Michele Oricchio, nel<strong>la</strong> sua annuale<br />
re<strong>la</strong>zione sullo stato del<strong>la</strong><br />
<strong>giustizia</strong> contabile in Basilicata<br />
il 19 febbraio 2008, ha così richiamato<br />
esplicitamente l’istituzione<br />
universitaria: “...alcune<br />
delle citazioni depositate presso<br />
giurisdizionale, mai seriali e di<br />
notevole importo economico;<br />
meritano menzione: le citazioni<br />
emesse nei confronti dei vertici<br />
dell’Università del<strong>la</strong> Basilicata<br />
per affidamento di incarichi<br />
esterni e per progressioni economiche<br />
orizzontali”. Non per<br />
<strong>giustizia</strong>, assodato che noi preferiamo<br />
il principio “garantista”<br />
del<strong>la</strong> presunzione d’innocenza,<br />
ma almeno per coerenza o par-<br />
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condicio; potrebbe spiegare, il<br />
“magnifico”, perché non sospende<br />
dal servizio quei “vertici<br />
dell’Università del<strong>la</strong> Basilicata”<br />
nei cui riguardi <strong>sono</strong> state emesse<br />
citazioni di notevole importo<br />
economico? Nel<strong>la</strong> recente cerimonia<br />
d’inaugurazione dell’anno<br />
accademico, rivendicando le<br />
sue radici leniniste, il Prof. Antonio<br />
Mario Tamburro ha sottolineato,<br />
con <strong>la</strong> colonna <strong>sono</strong>ra del<br />
celebre “valzer triste” di Sibelius,<br />
i mancati introiti che <strong>la</strong> crisi<br />
di governo produrrà (verosimilmente)<br />
in danno dell’Università<br />
di Basilicata. La “marcia di Radetzsky”<br />
di Strauss, potrebbe<br />
andar bene per le celebrazioni<br />
del<strong>la</strong> riammissione nei ruoli del<strong>la</strong><br />
Prof.ssa Albina Colel<strong>la</strong>?<br />
Donna in posa
Sabato 01 marzo 2008 IL RESTO 2<br />
L’altra storia<br />
I brogli elettorali di Scanzano Jonico?<br />
Poveri indagati!<br />
di Nino Magro<br />
Qualcuno se ne ricorda<br />
a ma<strong>la</strong>pena, altri (pochi)<br />
accendono ceri<br />
affinché resti questo<br />
insalubre clima di silenzio. Che<br />
fine ha fatto l’inchiesta sui brogli<br />
elettorali di Scanzano Jonico?<br />
Sono passati quasi tre anni.<br />
Ci furono arresti, filmati, fotografie,<br />
perizie calligrafiche, tric<br />
e trac e castagnole. Poi silenzio,<br />
anche se non da subito. C’è<br />
un’esigenza di conoscenza e di<br />
<strong>giustizia</strong>. All’inizio l’inchiesta<br />
venne condotta dal<strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />
Genovese e sembrava dovesse<br />
marciare a tappe forzate.<br />
Solo qualche dubbio, suscitò <strong>la</strong><br />
disparità di trattamento riservata<br />
alle persone coinvolte nell’inchiesta.<br />
Alcuni furono arrestati,<br />
altri solo indagati. Per<br />
due o tre persone nemmeno<br />
l’iscrizione che poi (molto poi)<br />
arrivò. Abbiamo sempre detto,<br />
ma giova ripeterlo, che l’iscri-<br />
L’Avv. Labrio<strong>la</strong>, aspira al<strong>la</strong> candidatura al senato, proprio in quel<strong>la</strong> postazione cui l’Avv. Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico ha rinunciato,<br />
preferendo continuare <strong>la</strong> faticosa guida del consiglio comunale di Matera. Difficile superare i “paletti” posti da Gianfranco Fini,<br />
presidente di Alleanza Nazionale.<br />
zione nel registro degli indagati<br />
non è una condanna ma una garanzia<br />
per l’indagato. Serve ad<br />
ufficializzare che <strong>sono</strong> in corso<br />
delle indagini ed a consentirgli<br />
di esercitare i propri diritti<br />
di difesa. La tardiva iscrizione<br />
comporta un oggettivo ritardo<br />
nell’attivazione dei mezzi di<br />
difesa oltre a costituire un inspiegabile<br />
pregiudizio per chi<br />
viene indagato (se non proprio<br />
arrestato) sin dal primo momento.<br />
Soprattutto, innesca un<br />
ritardo nel procedimento che,<br />
con l’archiviazione o con il giudizio,<br />
deve sancire l’innocenza<br />
o <strong>la</strong> colpevolezza di coloro che<br />
<strong>sono</strong> sospettati di aver commesso<br />
i reati. E <strong>la</strong> cosa non è banale.<br />
Pensate all’imbarazzo in cui<br />
versa l’Avv. Giuseppe Labrio<strong>la</strong><br />
(detto Nuccio). Per un reato<br />
contestato a molti altri suoi correi<br />
(sospetti) nell’aprile-maggio<br />
2005, si è visto iscrivere tra gli<br />
indagati nel 2007. Per gli uni<br />
e per lui stesso, ancora nul<strong>la</strong><br />
si sa circa <strong>la</strong> conclusione delle<br />
indagini e, per alcuni (forse), si<br />
sarebbe potuto par<strong>la</strong>re di candidatura<br />
alle prossime elezioni<br />
politiche. Per l’Avv. Labrio<strong>la</strong>,<br />
certamente si poteva immaginare<br />
una candidatura al senato,<br />
proprio in quel<strong>la</strong> postazione<br />
cui, con orgoglio, l’Avv. Emilio<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico (di cui l’avv.<br />
Labrio<strong>la</strong> rivendica l’amicizia e<br />
<strong>la</strong> reciproca stima) ha rinunciato,<br />
preferendo continuare <strong>la</strong> faticosa<br />
ma appassionante guida<br />
del consiglio comunale di Matera.<br />
Oltre che per l’inchiesta<br />
“brogli”, attualmente affidata<br />
al<strong>la</strong> D.ssa Annunziata Cazzetta<br />
del<strong>la</strong> Procura di Matera, in<br />
una situazione simile (di chi<br />
non è né carne né pesce) si ritrova<br />
l’Avv. Giuseppe Labrio<strong>la</strong><br />
per quel che riguarda il procedimento<br />
penale incardinato a<br />
Catanzaro: “toghe lucane”. Le<br />
ipotesi di reato contestate <strong>sono</strong><br />
gravissime:<br />
“L’Avv. LABRIOLA, unitamente<br />
all’Avv. BUCCICO il<br />
quale appare aver anche asservito<br />
ad interessi di parte<br />
le sue altissime funzioni di<br />
componente del Consiglio<br />
Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />
rappresentano due dei<br />
principali avvocati in grado,<br />
attraverso radicate collusioni<br />
all’interno del<strong>la</strong> magistratura,<br />
di influire sull’andamento di<br />
procedimenti penali, garantire<br />
“l’insabbiamento” di procedimenti,<br />
influire su procedure<br />
fallimentari, indirizzare indagini<br />
in direzioni tali da contrastare<br />
avversari politici, perseguire,<br />
in definitiva, interessi<br />
affaristici ed occulti, in cui appare<br />
anche sussistere una matrice<br />
di tipo massonico”.<br />
Ma, proprio per <strong>la</strong> gravità dei<br />
reati contestati, sarebbe opportuno<br />
che si definisse rapidamente<br />
il procedimento con l’archiviazione<br />
(auspicabile) o il<br />
rinvio a giudizio (salva sempre<br />
<strong>la</strong> presunzione d’innocenza).<br />
Intanto chi paga le conseguenze<br />
di una <strong>giustizia</strong> troppo lenta,<br />
tanto da apparire ingiusta, <strong>sono</strong><br />
le persone coinvolte che si ritrovano<br />
a non poter liberamente<br />
esercitare i diritti di cittadini.<br />
Sì, direte, nessuna Legge vieta<br />
all’Avv. Giuseppe Labrio<strong>la</strong> di<br />
candidarsi (come non lo vieta<br />
ad Antonio Luongo, a Filippo<br />
Bubbico, a Carlo <strong>Chi</strong>urazzi, a<br />
Silvio Berlusconi, a Clemente<br />
Mastel<strong>la</strong>, a Romano Prodi...<br />
per citare solo alcuni indagati<br />
eccellenti del<strong>la</strong> politica nazionale<br />
e nostrana) ma con quale<br />
spirito si può affrontare una<br />
campagna elettorale quando<br />
chiunque può guardarti con <strong>la</strong><br />
sufficienza moralista di colui<br />
che <strong>la</strong> sa lunga sul tuo conto?<br />
Purtroppo, quando si sostiene<br />
che andrebbero accelerate le<br />
indagini preliminari, quando si<br />
<strong>la</strong>menta lo stallo delle attività<br />
investigative, scatta l’affrettata<br />
accusa di <strong>giustizia</strong>lismo. Forse<br />
molti degli indagati, certamente<br />
quelli che dovranno rinunciare<br />
ad una candidatura inseguita<br />
per anni, oggi si accorgono che<br />
una <strong>giustizia</strong> lenta, inerte, ri<strong>la</strong>ssata<br />
penalizza gli innocenti<br />
in maniera spesso irreparabile<br />
e che sollecitare i PM a chiudere<br />
le indagini risponde ad una<br />
profonda esigenza di <strong>giustizia</strong>.<br />
Vedremo quel che succederà<br />
al<strong>la</strong> liste elettorali e poi ci renderemo<br />
conto di quanto ha pesato<br />
questo clima di sospetti, di<br />
mezze inchieste, di notizie di<br />
reato appese sul<strong>la</strong> testa di normali<br />
cittadini per anni.<br />
ECCO ALCUNI PASSI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI CATANZARO CHE ASSOLVE I GIORNALISTI DALLE ACCUSE DELL’EX PM FELICIA GENOVESE<br />
Quel diritto di cronaca e di critica nei confronti degli organi giudiziali<br />
di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
Verità del fatto, continenza<br />
del linguaggio, interesse<br />
generale al<strong>la</strong> conoscenza del<strong>la</strong><br />
notizia, assenza di pretestuosi<br />
attacchi morali al<strong>la</strong> persona<br />
<strong>È</strong> come una ventata d’aria<br />
fresca dopo aver trascorso<br />
l’intera giornata (in realtà<br />
<strong>sono</strong> anni) in un luogo chiuso<br />
e affol<strong>la</strong>to (da gente che calza<br />
scarpe da ginnastica). Parliamo<br />
del<strong>la</strong> sentenza depositata il<br />
7 febbraio 2008 dal giudice<br />
Antonio Giglio del Tribunale<br />
Ordinario di Catanzaro.<br />
L’esito era già noto: assolti<br />
“l’articolista” Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
ed i direttori responsabili<br />
Nico<strong>la</strong> Sangerardi – detto Nino<br />
- (del “Giornale del<strong>la</strong> Sera”)<br />
e Rocco Grilli – detto Nino<br />
– (de “Il Resto”). Il magistrato<br />
si era espresso al termine<br />
dell’udienza preliminare del 15<br />
novembre 2007, dichiarando il<br />
non luogo a procedere perché<br />
il fatto (pubblicazione di due<br />
articoli dalle citate testate)<br />
non costituisce reato. Quello<br />
che leggiamo nel<strong>la</strong> sentenza,<br />
ed è questa <strong>la</strong> ventata d’aria<br />
fresca, è l’artico<strong>la</strong>zione delle<br />
motivazioni addotte dal Dr.<br />
Antonio Giglio, riprendendo<br />
alcuni principi fondanti<br />
dell’attività giornalistica<br />
che credevamo fossero,<br />
ormai, frutto del<strong>la</strong> nostra<br />
immaginazione. Tali e<br />
tante querele (su articoli<br />
assolutamente e totalmente<br />
documentati) abbiamo dovuto<br />
affrontare, da farci dubitare<br />
di aver perso “qualche<br />
passaggio” e senza contare<br />
l’associazione per delinquere<br />
finalizzata al<strong>la</strong> diffamazione<br />
a mezzo stampa, il concorso<br />
morale nel<strong>la</strong> associazione a<br />
delinquere finalizzata al<strong>la</strong><br />
diffamazione a mezzo stampa<br />
e <strong>la</strong> diffamazione implicita;<br />
tutti reati di nuovo conio del<br />
<strong>la</strong>boratorio d’innovazione (e<br />
sperimentazione?) giuridica<br />
incardinatosi presso <strong>la</strong> Procura<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di Matera.<br />
Il procedimento penale<br />
aveva tratto origine da due<br />
esposti di un noto magistrato<br />
del<strong>la</strong> Direzione Distrettuale<br />
Antimafia di Potenza (oggi in<br />
servizio presso il Tribunale di<br />
Roma come giudice a <strong>la</strong>tere).<br />
La cronologia dei fatti<br />
dimostra l’insussistenza del<strong>la</strong><br />
contestata diffamazione e<br />
<strong>la</strong> riconducibilità dei due<br />
articoli al legittimo esercizio<br />
del diritto di cronaca di<br />
sull’operato del magistrato<br />
“Con querele del 9.5.2006 e del<br />
19.10.2006, <strong>la</strong> d.ssa Genovese<br />
<strong>la</strong>mentava il carattere diffamatorio<br />
dei due articoli, tendenti a suggerire<br />
una inesistente corre<strong>la</strong>zione tra <strong>la</strong><br />
nomina del marito, l’intempestività<br />
del<strong>la</strong> propria astensione e<br />
<strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />
avanzata nei confronti dei politici<br />
indagati. L’articolista mirava a<br />
far intendere al lettore che il P. M.<br />
avesse strumentalmente ritardato<br />
<strong>la</strong> propria astensione al fine di<br />
favorire, attraverso una richiesta di<br />
archiviazione, i politici che avevano<br />
conferito l’incarico al marito”.<br />
E nel<strong>la</strong> sentenza il giudice<br />
scrive: “La cronologia dei fatti<br />
dimostra l’insussistenza del<strong>la</strong><br />
contestata diffamazione e <strong>la</strong><br />
riconducibilità dei due articoli<br />
al legittimo esercizio del diritto<br />
di cronaca di sull’operato del<br />
magistrato”.<br />
La notizia riportata<br />
dall’articolista era vera<br />
E’ infatti provato:<br />
a) che l’assunzione del dr.<br />
Cannizzaro al<strong>la</strong> direzione<br />
dell’Ospedale San Carlo avvenne<br />
il 5.8.2004;<br />
b) che <strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />
- sebbene consegnata al<strong>la</strong><br />
segreteria del P.M. Il 29.6.2004<br />
(data che, per vero, si desume<br />
dal solo timbro a data apposto<br />
in calce all’atto, mancando una<br />
attestazione di deposito) - venne<br />
notificata al<strong>la</strong> parte offesa avv.<br />
Panio solo il 21.4.2005 (<strong>la</strong> copia<br />
conforme destinata al<strong>la</strong> notifica<br />
risulta ri<strong>la</strong>sciata il 20.4.2005) e<br />
venne depositata nel<strong>la</strong> cancelleria<br />
del G.I.P. l’8 maggio 2005”;<br />
c) che l’astensione del<strong>la</strong> d.ssa<br />
Genovese intervenne il 15<br />
novembre 2005, e dunque<br />
in epoca successiva al<strong>la</strong><br />
presentazione del<strong>la</strong> domanda<br />
da parte del marito (22.7.2004),<br />
e all’assunzione dello stesso a<br />
direttore generale dell’Ospedale<br />
(5.8.2004), al<strong>la</strong> presentazione<br />
al G.I.P. del<strong>la</strong> richiesta di<br />
archiviazione (8.5.2005) e<br />
all’ordinanza con <strong>la</strong> quale il<br />
G.I.P. dispose nuove indagini<br />
(7.11.2005). Ne consegue che <strong>la</strong><br />
notizia riportata dall’articolista<br />
era vera”.<br />
Il nesso tra il ritardo e<br />
l’intento di favorire i politici<br />
indagati è da ascrivere al<strong>la</strong><br />
stessa successione degli<br />
eventi, e non all’articolo di<br />
stampa, che non ha alterato <strong>la</strong><br />
verità dei fatti riportati<br />
E, continuando nell’analisi delle<br />
contestazioni mosse dal<strong>la</strong> D.ssa<br />
Felicia Genovese: “La quere<strong>la</strong>nte<br />
<strong>la</strong>menta che l’allusione al<strong>la</strong><br />
posteriorità dell’astensione<br />
rispetto al<strong>la</strong> presentazione<br />
del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />
abbia avuto l’effetto di gettare<br />
immotivato discredito sul<strong>la</strong><br />
correttezza del<strong>la</strong> sua condotta<br />
professionale, suggerendo un<br />
inesistente nesso tra tale ritardo<br />
e l’intento di favorire i politici<br />
indagati, ma quand’anche così<br />
fosse, ciò è da ascrivere al<strong>la</strong><br />
stessa successione degli eventi,<br />
e non all’articolo di stampa,<br />
che non ha alterato <strong>la</strong> verità dei<br />
fatti riportati.<br />
Ombre sull’imparzialità del<br />
magistrato? Conseguenze<br />
insite nel<strong>la</strong> realtà delle cose e<br />
non riconducibili ad alcuna<br />
capziosa mistificazione da parte<br />
dell’articolista, che ha riportato<br />
una sequenza di fatti veri<br />
Quanto all’accostamento tra<br />
<strong>la</strong> tardività dell’astensione e <strong>la</strong><br />
presentazione del<strong>la</strong> richiesta<br />
di archiviazione, suscettibile<br />
di evocare di per sé scenari<br />
opachi e di minare l’apparenza<br />
di imparzialità del magistrato,<br />
è sufficiente rilevare come<br />
si tratti ancora una volta di<br />
conseguenze insite nel<strong>la</strong> realtà<br />
delle cose e non riconducibili ad<br />
alcuna capziosa mistificazione<br />
da parte dell’articolista, che<br />
ha concisamente riportato in<br />
tono critico una sequenza di<br />
fatti veri, <strong>la</strong>sciando al lettore<br />
di desumerne le implicazioni.<br />
Che tali deduzioni potessero<br />
consistere in una opinione<br />
negativa sull’agire del<br />
magistrato, è <strong>la</strong> ragione stessa per<br />
cui tali situazioni vengono prese<br />
in considerazione dal<strong>la</strong> legge<br />
al fine di codificare apposite<br />
cause di astensione per ragioni<br />
di convenienza e specifiche<br />
situazioni di incompatibilità<br />
ambientale, allorché possa<br />
esserne minacciato, anche per<br />
cause incolpevoli, il prestigio<br />
dell’ordine giudiziario”.<br />
Il legittimo esercizio del<br />
diritto di cronaca e di critica<br />
nei confronti dell’operato<br />
degli organi giudiziali (verità<br />
del fatto, continenza del<br />
linguaggio, interesse generale<br />
al<strong>la</strong> conoscenza del<strong>la</strong> notizia,<br />
assenza di pretestuosi attacchi<br />
morali al<strong>la</strong> persona<br />
Abbiamo voluto riportare uno<br />
stralcio corposo del<strong>la</strong> sentenza<br />
per evidenziare i termini del<strong>la</strong><br />
questione che si riassumono in<br />
un semplice concetto: <strong>la</strong> “verità<br />
dei fatti”. Ricordiamo ancora le<br />
parole pronunciate dal PM D.ssa<br />
Annunziata Cazzetta durante il<br />
procedimento per associazione<br />
per delinquere finalizzata al<strong>la</strong><br />
diffamazione a mezzo stampa<br />
(davanti al Tribunale del Riesame<br />
di Matera - agosto 2007) in cui<br />
erano indagati cinque giornalisti<br />
ed un capitano dei Carabinieri:<br />
“si può anche dire <strong>la</strong> verità, ma se<br />
si usa un certo sarcasmo si sfocia<br />
nel<strong>la</strong> diffamazione”. Ebbene,<br />
fortunatamente qualcuno<br />
riconosce ancora ai giornalisti<br />
il diritto di cronaca e di critica<br />
basato sul<strong>la</strong> verità dei fatti e non<br />
sul maggiore o minore sarcasmo<br />
con cui ne scrivono. Sarebbe<br />
ora che <strong>la</strong> Procura di Matera si<br />
decidesse a rinviare a giudizio<br />
questi supposti delinquenti che<br />
hanno per scopo criminale <strong>la</strong><br />
diffamazione a mezzo stampa,<br />
il concorso morale nel<strong>la</strong><br />
diffamazione, <strong>la</strong> diffamazione<br />
implicita e quanto altro il PM<br />
vorrà ipotizzare ed avrà l’arte<br />
di sostenere in giudizio. Se<br />
c’è un giudice a Berlino ed a<br />
Catanzaro, perché non dovrebbe<br />
essercene uno anche a Matera?<br />
Dopo mesi di intercettazioni<br />
(richieste ed autorizzate col<br />
dichiarato scopo di scoprire le<br />
fonti dei giornalisti); dopo le<br />
intimidazioni e le minacce alle<br />
nostre “fonti”(scoperte grazie alle<br />
intercettazioni legittimamente<br />
autorizzate); dopo l’utilizzo delle<br />
intercettazioni per scopi privati<br />
e personali del Procuratore<br />
Generale presso <strong>la</strong> Procura di<br />
Potenza Dr. Vincenzo Tufano<br />
(che non ha spiegato a qual titolo<br />
ne abbia avuto conoscenza né<br />
come abbia potuto utilizzarle);<br />
dopo le richieste formali avanzate<br />
alle Procure competenti ed al<strong>la</strong><br />
Procura Generale presso <strong>la</strong> Corte<br />
di Cassazione di far cessare<br />
lo stato di “ordinario abuso”<br />
dei poteri del<strong>la</strong> magistratura<br />
requirente (sin’ora disattese<br />
e prive persino di riscontro);<br />
dopo le richieste d’intervento<br />
rivolte all’ispettorato generale<br />
del Ministero del<strong>la</strong> Giustizia<br />
ed al Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura (altrettanto<br />
ignorate); sarà pure ora che<br />
noi si possa andare ad un<br />
giusto processo? Ricordiamo a<br />
noi ed a tutti cosa si chiede al<br />
giornalista con l’ultima frase<br />
del<strong>la</strong> sentenza commentata:<br />
“Ne consegue l’inconfigurabilità<br />
Onesto è colui che cambia<br />
il proprio pensiero per<br />
accordarlo al<strong>la</strong> verità.<br />
Disonesto è colui che cambia <strong>la</strong><br />
verità per accordar<strong>la</strong> al proprio<br />
pensiero. ( Proverbio Arabo) Essere<br />
coerenti di questi tempi sembra<br />
essere diventato un comportamento<br />
impossibile da tenere. Diventa<br />
difficile riscontrarlo persino nei<br />
luoghi comuni. E’ praticamente<br />
inimmaginabile in certi settori del<strong>la</strong><br />
politica. Dove è affidata spesso come<br />
azione scomposta. Per lo più senza<br />
raziocinio. Per lo più improntata a<br />
semplice personale opportunismo.<br />
Adottato con assoluta e spudorata<br />
ipocrisia. Tanto da far venire<br />
il dubbio se <strong>la</strong> coerenza esista<br />
veramente. Questo avviene perché<br />
c’è chi è convinto di poter adottare,<br />
nello stesso tempo, due diverse ed<br />
opposte forme comportamentali,<br />
senza preoccuparsene più di tanto:<br />
una è quel<strong>la</strong> che si usa “dichiarare”<br />
apertamente. Che si presta ad<br />
esprimere i valori, ciò in cui si crede<br />
e che caratterizza gli atteggiamenti<br />
di un individuo; l’altra è quel<strong>la</strong> che<br />
poi “si adotta concretamente” nel<strong>la</strong><br />
realtà dei comportamenti di tutti<br />
i giorni. Capita così di assistere,<br />
con frequenza, soprattutto quando<br />
si subodora il clima elettorale,<br />
al c<strong>la</strong>ssico “salto del<strong>la</strong> quaglia”.<br />
Transitare cioè da un partito<br />
all’altro. Da uno schieramento a<br />
quello opposto. Comportamenti<br />
che a volte assumono aspetti<br />
sconcertanti. Che appaiono-<br />
viene da dire- incoerenti. Almeno<br />
a chi si reputa essere coerente.<br />
A questi viene quindi naturale<br />
criticare questa forma di ipocrisia<br />
comportamentale di chi alle<br />
parole non fa seguire una coerente<br />
corrispondente azione. Sorge<br />
spontaneo giudicare negativamente<br />
chi si adopera in strani<br />
comportamenti che smentiscono,<br />
di fatto, l’originario intento.. <strong>Chi</strong>,<br />
in realtà, si affida all’incoerenza<br />
corre il rischio di suscitare una certa<br />
pena. Perché- ne siamo convinti- in<br />
del reato contestato, in presenza di<br />
tutti i presupposti per l’applicabilità<br />
dell’esimente del legittimo<br />
esercizio del diritto di cronaca e<br />
di critica nei confronti dell’operato<br />
degli organi giudiziali (verità del<br />
fatto, continenza del linguaggio,<br />
interesse generale al<strong>la</strong> conoscenza<br />
del<strong>la</strong> notizia, assenza di pretestuosi<br />
attacchi morali al<strong>la</strong> persona: v. Cass.<br />
30877/06; 11662/07 ed altre)”.<br />
La coerenza non appartiene al<strong>la</strong> politica di N.Grilli<br />
fin dei conti, non sarà mai capace<br />
di costruire qualcosa di sensato.<br />
L’incoerenza comporta, di solito,<br />
elementi di falsità e di volgarità<br />
che <strong>sono</strong> tipiche proprio di un<br />
comportamento incoerente. Perché<br />
è adoperato spesso con un sibillino<br />
atteggiamento. Spesso l’incoerente<br />
si pone su di una sorta di ipotetico<br />
piedistallo. Con il perverso intento<br />
di aggirare, aggredire anche, a<br />
volte, in maniera malvagia chi e<br />
che cosa si vorrebbe far diventare<br />
vittima sacrificale. Il che merita<br />
so<strong>la</strong>mente di essere valutato con<br />
una dose di grande pena. Non è<br />
facile trovare una giustificazione<br />
al<strong>la</strong> difficoltà di essere coerenti. Può<br />
valere <strong>la</strong> seguente citazione: “Uno<br />
dei principali bisogni dell’uomo<br />
è quello di sentirsi dire che il<br />
proprio comportamento è coerente<br />
e razionale. Ogni comportamento<br />
che ci appare irrazionale minaccia<br />
il nostro senso di salute e integrità<br />
mentale. Quando ci comportiamo<br />
in modo inesplicabile, ci sentiamo<br />
costretti a trovare una spiegazione<br />
logica per rendere sensato ciò che<br />
pensiamo o facciamo” (White e<br />
Gilli<strong>la</strong>nd 1975). Quindi chi si affida<br />
ad una certa incoerenza diventa<br />
un individuo che trova difficoltà<br />
a control<strong>la</strong>rsi. Che non riesce a<br />
fare tesoro delle esperienze finora<br />
vissute. Che vive in uno stato di<br />
tensione per cui è portato ad agire<br />
in maniera scomposta allorché si<br />
trova di fronte a situazioni diverse.<br />
Che viene a ritrovarsi in una sorta<br />
di confusione personale, di fronte<br />
alle decisioni da prendere, quando<br />
occorre ricorrere ad un certo reale<br />
raziocinio. Che non è più in grado di<br />
mettere in sintonia le proprie idee, i<br />
propri pensieri, in modo da creare<br />
quel<strong>la</strong> giusta energia in grado di<br />
rendere il proprio comportamento<br />
sincero e trasparente. Che sia<br />
cioè efficace ed incisivo in modo<br />
per far sì che al<strong>la</strong> fine si ritrovi in<br />
pieno accordo con <strong>la</strong> primaria ed<br />
originale personale intenzione.<br />
Meglio, allora, essere coerenti!
Sabato 07 giugno 2008 IL RESTO 3<br />
L’altra storia<br />
L’informativa del Dr. Fucarino capo del<strong>la</strong> “Mobile”<br />
Significativa del partico<strong>la</strong>re<br />
modus operandi degli<br />
inquirenti di Matera è l’informativa<br />
a firma del Dr.<br />
Nico<strong>la</strong> Fucarino del<strong>la</strong> Squadra<br />
Mobile di Matera del 24 maggio<br />
2007 che fonda <strong>la</strong> richiesta del<br />
Pubblico Ministero Dr. Cazzetta<br />
di autorizzazione alle intercettazioni<br />
telefoniche dell’utenza in<br />
uso al Capitano dei Carabinieri<br />
di Policoro Pasquale Zacheo e al<br />
giornalista Carlo Vulpio de Il Corriere<br />
del<strong>la</strong> Sera. Si legge nel<strong>la</strong> informativa:<br />
“dal<strong>la</strong> intercettazione<br />
del<strong>la</strong> utenza cellu<strong>la</strong>re utilizzata<br />
da Piccenna Nico<strong>la</strong> <strong>sono</strong> emerse<br />
alcune conversazioni telefoniche<br />
di interessante contenuto intrattenute<br />
dal Piccenna con un suo<br />
conoscente che risulta svolgere<br />
un ruolo istituzionale, verosimilmente<br />
appartenente alle Forze<br />
dell’Ordine. In partico<strong>la</strong>re le telefonate<br />
di cui trattasi, che di seguito<br />
si delineano nel<strong>la</strong> loro successione<br />
temporale, <strong>sono</strong> collegate<br />
ad altre conversazioni intercorse<br />
tra Piccenna Nico<strong>la</strong> e Mario Altieri,<br />
già Sindaco di Scanzano Jonico,<br />
che affida al Piccenna, con il<br />
quale si incontra il giorno 21 e il<br />
giorno 23 u.s., l’intenzione di rendere<br />
dichiarazioni importanti al<strong>la</strong><br />
Procura di Catanzaro e al Pub-<br />
blico Ministero <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>”.<br />
Segue il sunto delle conversazioni<br />
intercettate nei giorni 21/23<br />
maggio 2007 nelle quali è evidente<br />
che i fatti di cui Mario Altieri<br />
intende riferire al Pubblico Ministero<br />
Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> riguardano<br />
fatti oggetto del procedimento<br />
TOGHE LUCANE (quali quelli<br />
posti a fondamento del sequestro<br />
del vil<strong>la</strong>ggio MARINAGRI) e, in<br />
partico<strong>la</strong>re, presunte illecite condotte<br />
riconducibili, tra gli altri, al<br />
Procuratore Dr. <strong>Chi</strong>eco e all’Avv.<br />
Buccico; e che il suo tramite, per<br />
giungere a par<strong>la</strong>re con il Pubblico<br />
Ministero Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, è<br />
proprio il Piccenna (denunciante<br />
e persona offesa nel procedimento<br />
c.d. TOGHE LUCANE), il quale,<br />
a sua volta, contatta il Capitano<br />
Zacheo (col<strong>la</strong>boratore di P.G.<br />
del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> nel procedimento<br />
c.d. TOGHE LUCANE).<br />
Rilevanti <strong>sono</strong> altresì le conversazioni<br />
intercettate sul<strong>la</strong> utenza<br />
in uso al Piccenna indicate nel<strong>la</strong><br />
informativa del 23 maggio 2007<br />
del<strong>la</strong> Squadra Mobile di Matera<br />
fondanti <strong>la</strong> richiesta del Pubblico<br />
Ministero di Matera del 25 maggio<br />
2007 di autorizzazione alle<br />
intercettazioni telefoniche sulle<br />
utenze in uso al Capitano Zacheo<br />
e al giornalista Carlo Vulpio.<br />
Potendosi configurare un<br />
interesse personale per<br />
Cazzetta e Onorati<br />
A<br />
tanto si aggiunga<br />
che diverse <strong>sono</strong><br />
le intercettazioni<br />
telefoniche da cui<br />
emergono partico<strong>la</strong>ri importanti,<br />
non solo su fatti<br />
e soggetti (tra cui il Procuratore<br />
Dr. <strong>Chi</strong>eco e l’Avv.<br />
Senatore Buccico) oggetto<br />
di investigazione nel procedimento<br />
Toghe Lucane<br />
e sull’attività investigativa<br />
in corso, ma anche su<br />
vicende rispetto alle quali<br />
gli stessi Magistrati procedenti<br />
– cioè il Pubblico<br />
Ministero Dr. Annunziata<br />
Cazzetta ed il G.I.P. Dr.<br />
Angelo Oonoratiche autorizzava<br />
le intercettazioni<br />
– avrebbero potuto assumere<br />
<strong>la</strong> veste di indagati<br />
nell’ambito del procedimento<br />
istruito dal Dr. <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong>: situazione atta<br />
a configurare un caso di<br />
astensione, potendosi concretamente<br />
configurare<br />
un “interesse” personale<br />
nel procedimento ai sensi<br />
dell’art. 36 c.p.p. Peraltro,<br />
risulta che il Dr. Oonorati,<br />
oltre ad aver autorizzato,<br />
in qualità di G.I.P. le intercettazioni<br />
telefoniche<br />
nell’ambito del procedimento,<br />
risulta altresì aver<br />
presieduto il collegio del<br />
Tribunale del<strong>la</strong> Libertà<br />
investito del gravame<br />
proposto dagli indagati<br />
avverso il decreto di perquisizione<br />
e sequestro<br />
eseguito in data 26 luglio<br />
2007, fondato su quelle<br />
stesse intercettazioni, e<br />
definito con pronuncia di<br />
rigetto del riesame.<br />
Interpretazione delle conversazioni<br />
non aderente al loro reale contenuto<br />
Le motivazioni espresse nel<strong>la</strong> richiesta<br />
si basano su una interpretazione<br />
delle conversazioni non aderente al<br />
loro reale contenuto. Con specifico<br />
riguardo al<strong>la</strong> posizione del Capitano Zacheo,<br />
infatti, si legge nel<strong>la</strong> richiesta: “Piccenna<br />
Nico<strong>la</strong> ha assidui contatti telefonici<br />
con un capitano dell’arma dei Carabinieri<br />
in servizio in Policoro che utilizza l’utenza<br />
--omissis-- e che molto probabilmente<br />
si identifica nel capitano Zacheo Pasquale,<br />
comandante di quel<strong>la</strong> Compagnia dei<br />
Carabinieri. E’ evidente che il “capitano”<br />
dà disposizioni al Piccenna in merito ad<br />
attività da compiersi. Piccenna poi prende<br />
contatti con Altieri Mario, ex sindaco di<br />
Scanzano Jonico, che dovrebbe riferire fatti<br />
non meglio precisati al<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Catanzaro e poi contatta il “capitano”<br />
per dargli notizie e per riceverne.<br />
Emerge un dato al<strong>la</strong>rmante: Piccenna non<br />
è soltanto un “giornalista” ma una persona<br />
interessata a distruggere in ogni modo<br />
l’immagine professionale e politica dell’Avv.<br />
Buccico”. Facendo poi riferimento al<br />
contenuto di una conversazione telefonica<br />
intercorsa tra il Piccenna e altro giornalista<br />
Fabio Amendo<strong>la</strong>ra del 23 maggio 2007 alle<br />
ore 12.18, re<strong>la</strong>tiva a presunte illecite condotte<br />
riconducibili al Sostituto Procuratore<br />
di Potenza Dr. Genovese nelle indagini<br />
sui brogli elettorali di Scanzano Jonico, il<br />
Pubblico Ministero segna<strong>la</strong> che il Piccenna<br />
“quindi ha appreso <strong>la</strong> notizia da fonti qualificate<br />
e per fatti coperti da segreto” e che<br />
“si percepisce chiaramente che tale fonte è<br />
il “capitano” che utilizza l’utenza --omissis--,<br />
tent’è che Fabio chiude <strong>la</strong> conversazione<br />
dicendo che proverà a sentire il capitano<br />
e poi richiamerà Piccenna”. Ancora<br />
va evidenziata l’informativa del<strong>la</strong> Squadra<br />
Mobile di Matera del 29 maggio 2007, con<br />
<strong>la</strong> quale il Pubblico Ministero Dr. Cazzetta<br />
ed il GIP Dr. Onorati che autorizza le<br />
intercettazioni, vengono a conoscenza di<br />
importanti partico<strong>la</strong>ri sui fatti oggetto del<br />
procedimento penale c.d. TOGHE LUCA-<br />
NE. Vengono infatti evidenziate – si legge<br />
nel<strong>la</strong> informativa – “alcune conversazioni<br />
telefoniche di interessante contenuto,<br />
intrattenute dal Piccenna e che hanno ad<br />
oggetto <strong>la</strong> persona dell’Avvocato Buccico,<br />
rispetto a cui, l’indagato, nel corso delle<br />
conversazioni, fa riferimento a notizie in<br />
suo possesso, secondo cui tanto il Senatore<br />
quanto il Sostituto Procuratore dott.ssa Felicia<br />
Genovese risulterebbero indagati per<br />
gravi reati per i quali sarebbe prossima una<br />
emissione caute<strong>la</strong>re”. Vengono pertanto<br />
riportate alcune conversazioni telefoniche<br />
intercettate sul<strong>la</strong> utenza in uso a Piccenna<br />
Nico<strong>la</strong> a partire dal 25 maggio 2007 (cfr. in<br />
partico<strong>la</strong>re conversazione del 24 maggio<br />
2007 ore 17.18 tra Piccenna e Vulpio).<br />
Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />
Dopo nove mesi senza alcun atto d’indagine,<br />
<strong>la</strong> d.ssa Cazzetta chiese le intercettazioni<br />
Orbene, è appena il<br />
caso di rilevare che,<br />
sino al<strong>la</strong> data del 4<br />
maggio 2007, allorquando il<br />
Pubblico Ministero di Matera<br />
Dr. Annunziata Cazzetta,<br />
delegato alle indagini, presenta<br />
al G.I.P. Dr. Angelo<br />
Onorati <strong>la</strong> richiesta di autorizzazione<br />
alle intercettazioni<br />
telefoniche sulle utenze in<br />
uso al Piccenna, non risulta<br />
essere stato compiuto alcun<br />
atto investigativo volto ad<br />
accertare il reale contenuto<br />
diffamatorio degli articoli<br />
pubblicati dal Piccenna sul<br />
settimanale di Matera IL<br />
RESTO e oggetto delle reiterate<br />
denunce dell’Avv. Buccico,<br />
che, dal settembre 2006<br />
al maggio 2007, vengono<br />
semplicemente “raccolte” e<br />
versate in atti.<br />
La diffamazione consiste nel<strong>la</strong> pubblicazione<br />
di informazioni ampiamente note?<br />
E<br />
nondimeno, allorquando<br />
nel maggio 2007<br />
vengono richieste ed<br />
ottenute le autorizzazioni<br />
alle intercettazioni telefoniche<br />
sulle utenze in uso al<br />
Piccenna (richiesta del 4 maggio<br />
2007) e al Capitano dei<br />
Carabinieri Pasquale Zacheo<br />
e al giornalista del Corriere<br />
del<strong>la</strong> Sera Carlo Vulpio (richiesta<br />
del 25 maggio 2007), i<br />
nominativi degli indagati del<br />
procedimento penale c.d. TO-<br />
GHE LUCANE istruito dal<br />
Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> <strong>sono</strong> ormai<br />
ampiamente noti: tra questi<br />
il Sostituto Procuratore di<br />
Potenza Dr. Felicia Angelica<br />
Genovese e il marito Michele<br />
Cannizzaro, il Procuratore di<br />
Potenza Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte,<br />
il Presidente del Tribunale<br />
di Matera Iside Granese, del<br />
Procuratore di Matera Dr.<br />
Giuseppe <strong>Chi</strong>eco(nei cui confronti<br />
erano state eseguite in<br />
data 27 febbraio 2007 operazioni<br />
di perquisizione e sequestro),<br />
l’Avvocato del Foro<br />
di Matera e Senatore Nico<strong>la</strong><br />
Emilio Buccico – stessi nominativi<br />
che compaiono negli<br />
articoli indicati dall’Avv. Buccicocome<br />
diffamatori. A tali<br />
date il Tribunale del Riesame<br />
di Catanzaro, presieduto dal<strong>la</strong><br />
Dr. Adalgisa Rinardo, ha<br />
già annul<strong>la</strong>to le operazioni di<br />
perquisizione e sequestro disposte<br />
nei confronti degli indagati<br />
Genovese, Cannizzaro<br />
e Granse, nonché il sequestro<br />
preventivo del vil<strong>la</strong>ggio turistico<br />
MARINAGRI disposto,<br />
su richiesta del Pubblico Ministero<br />
Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, dal<br />
G.I.P. di Catanzaro: pertanto,<br />
gli atti di indagine fondanti i<br />
decreti di perquisizione e il<br />
provvedimento caute<strong>la</strong>re (tra<br />
cui le denunce del Piccenna, le<br />
informative e le annotazioni<br />
di P.G. del Capitano Zacheo)<br />
<strong>sono</strong> depositati e resi noti agli<br />
indagati e ai loro difensori (in<br />
partico<strong>la</strong>re, al Procuratore Dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco, Capo dell’Ufficio inquirente<br />
di Matera che richiede<br />
le intercettazioni; all’Avv.<br />
Buccico; all’Avv. Giancarlo<br />
Pittelli, legato allo stesso Buccico<br />
e difensore di fiducia degli<br />
indagati Dr. Granese, Dr.<br />
Genovese ed il marito di questa<br />
Dr. Cannizzaro).<br />
Il Pubblico Ministero, Dr. CAZZETTA,<br />
non poteva non considerare<br />
Ne discende che, nel richiederel’autorizzazione<br />
alle intercettazioni<br />
telefoniche sull’utenza<br />
in uso al Capitano Zacheo,<br />
che sapeva essere stretto col<strong>la</strong>boratore<br />
di P.G. del Dr. <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong> nell’ambito del procedimento<br />
c.d. Toghe Lucane<br />
(cfr. anche dichiarazioni rese<br />
da Zacheo a questo Ufficio in<br />
data 4 gennaio 2007), il Pubblico<br />
Ministero Dr. Cazzetta<br />
non poteva non considerare<br />
<strong>la</strong> rilevanza di eventuali profili<br />
di incompetenza funzionale<br />
ex art. 11 c.p.p. e neppure<br />
non prevedere che, attraverso<br />
le intercettazioni dell’utenza<br />
dell’Ufficiale di P.G., avrebbe<br />
potuto captare conversazioni<br />
di contenuto investigativo<br />
intercorrenti con il Pubblico<br />
Ministero di Catanzaro Dr. <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong>. Lo stesso dicasi per<br />
il G.I.P. procedente che autorizzava<br />
le intercettazioni telefoniche.
Sabato 14 giugno 2008 IL RESTO 3<br />
L’altra storia<br />
L’indebito “interessamento” dell’Avv. Sen. Giancarlo Pittelli e dell’Avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />
Buccico alle vicende giudiziarie del Presidente del Tribunale di Matera Dr. Iside Granese<br />
Rilevante appariva, infatti,<br />
il contenuto di<br />
alcune intercettazioni<br />
telefoniche registrate<br />
sul<strong>la</strong> utenza cellu<strong>la</strong>re in uso<br />
al<strong>la</strong> Dr. Granese e risalenti al<br />
giugno 2004 (cfr. in atti nota<br />
di trasmissione informativa n.<br />
2898 del 30 gennaio 2007 del<strong>la</strong><br />
Guardia di Finanza Nucleo<br />
di Polizia Tributaria di Catanzaro:<br />
trascrizioni integrali<br />
delle intercettazioni telefoniche<br />
progressivi nn. 41 e 43 del<br />
15 giugno 2004 ore 19.22.36 e<br />
19.27.52; nn. 50 e 52 del 18 giugno<br />
2004, ore 9.11.19 e 9.59.43).<br />
Nel corso di una delle conversazioni<br />
telefoniche oggetto di<br />
intercettazione, <strong>la</strong> Dr. Granese<br />
veniva informata dall’Avv. Nico<strong>la</strong><br />
Emilio Buccico, già componente<br />
del Consiglio Superiore<br />
di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
<strong>È</strong><br />
un’ovvietà facile da sperimentare.<br />
Basta percorrere<br />
pochi chilometri per<br />
scoprire usi, tradizioni e<br />
abitudini a volte molto diversi.<br />
Capita anche in materia giudiziaria,<br />
ma questo è un altro problema,<br />
non tanto semplice da spiegare.<br />
Così succede che il Dr. Henry<br />
John Woodcock, sostituto procuratore<br />
a Potenza, chieda il rinvio<br />
a giudizio di alcuni (26, ndr) fra i<br />
protagonisti del<strong>la</strong> vita economica<br />
del<strong>la</strong> regione Basilicata almeno<br />
sino agli inizi del terzo millennio.<br />
I reati ipotizzati, ancorché modificati<br />
nelle sanzioni codicistiche<br />
da contestate norme legis<strong>la</strong>tive,<br />
appaiono comunque di una certa<br />
rilevanza. Non foss’altro che<br />
per l’ingente quantità di denaro<br />
“scomparso” nelle pieghe dei bi<strong>la</strong>nci<br />
del<strong>la</strong> Banca Mediterranea<br />
(già Banca Popo<strong>la</strong>re Cooperativa<br />
di Pescopagano) e, sostiene l’accusa,<br />
fraudolentemente nascosti<br />
all’attenzione dei soci dell’importante<br />
istituto di credito potentino.<br />
Molto precisa <strong>la</strong> contestazione<br />
con cui il Dr. Woodcock propone<br />
al Gup <strong>la</strong> sua richiesta di rinvio<br />
a giudizio: “In partico<strong>la</strong>re omettevano,<br />
nel comparto re<strong>la</strong>tivo ai<br />
crediti al<strong>la</strong> cliente<strong>la</strong>, omettevano<br />
<strong>la</strong> svalutazione dei crediti vantati<br />
dal<strong>la</strong> Banca Mediterranea SpA nei<br />
confronti delle società facenti capo<br />
al<strong>la</strong> “Pa. Fi. Ic<strong>la</strong>”, rappresentando<br />
del<strong>la</strong> Magistratura (indagato<br />
nell’ambito del procedimento<br />
n. 3750/03/21 dal 7 febbraio<br />
2007) di un “interessamento”<br />
dell’Avv. On. Giancarlo Pittelli<br />
alle sue vicende ed invitata a<br />
mettersi in contatto telefonico<br />
con quest’ultimo. Seguiva il<br />
colloquio telefonico tra <strong>la</strong> Dr.<br />
Granese e l’Avv. Pittelli con il<br />
quale i due concordavano un<br />
incontro presso l’abitazione<br />
del Pittelli. E’ appena il caso di<br />
evidenziare che, all’epoca delle<br />
menzionate conversazioni<br />
telefoniche, l’Avv. Pittelli non<br />
aveva ancora assunto <strong>la</strong> difesa<br />
del<strong>la</strong> Dr. Granese nell’ambito<br />
del procedimento penale<br />
n.3750/03/21. Il dato si rive<strong>la</strong><br />
importante al<strong>la</strong> luce del contenuto<br />
delle conversazioni e<br />
del manifesto, antico rapporto<br />
personale esistente tra l’Avv.<br />
On. Giancarlo Pittelli ed il Procuratore<br />
di Catanzaro Dr. Mariano<br />
Lombardi – divenuto coassegnatario<br />
del procedimento<br />
n.444/05/21 dal luglio 2006.<br />
Dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione di consulenza<br />
tecnica redatta dal dr. Gioacchino<br />
Genchi nell’ambito del<br />
procedimento penale n. 3750/<br />
03/21 – 444/05/21 – 949/06/<br />
21 del 18 marzo 2008, afferente<br />
ai dati di traffico telefonico<br />
delle utenze riconducibili al<strong>la</strong><br />
Dr. Felicia Genovese e al marito<br />
Dr. Cannizzaro emergono<br />
numerosi contatti telefonici tra<br />
le utenze in uso al<strong>la</strong> predetta e<br />
l’avv. Buccico, anche in epoca<br />
antecedente al<strong>la</strong> sua elezione al<br />
Par<strong>la</strong>mento, quando rivestiva<br />
l’incarico di componente <strong>la</strong>ico<br />
del Consiglio Superiore del-<br />
<strong>la</strong> Magistratura. Si è già detto<br />
del legame tra l’Avv. Buccico<br />
e il Procuratore Dr. Lombardi,<br />
nonché tra l’Avv. Buccico e il<br />
Dr. Murone, del quale in seno<br />
al C.S.M. ha fortemente appoggiato<br />
<strong>la</strong> nomina a Procuratore<br />
Aggiunto presso <strong>la</strong> Procura di<br />
Catanzaro. Si ricorda, altresì,<br />
che, dopo le perquisizioni del<br />
1//27 febbraio 2007, nell’ambito<br />
del procedimento c.d. Toghe<br />
Lucane l’Avv. Sen. Pittelli<br />
assumeva <strong>la</strong> difesa di fiducia<br />
oltre che del<strong>la</strong> Dr. Granese<br />
anche dei coniugi Genovese/<br />
Cannizzaro. Proprio a seguito<br />
delle perquisizioni e di una<br />
serie di successivi importanti<br />
atti investigativi, le ingerenze<br />
esterne ed interne sul procedimento<br />
divenivano sempre più<br />
pressanti.<br />
Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />
Tutti <strong>la</strong>mentano <strong>la</strong> perdita di posti/<strong>la</strong>voro per<br />
il fallimento dei progetti <strong>la</strong>utamente finanziati<br />
con fondi pubblici, nessuno rimpiange<br />
l’occasione persa con Anthill che di soldi<br />
pubblici non aveva avuto un solo centesimo<br />
P erché<br />
tanto silenzio sul<strong>la</strong><br />
vicenda del Consorzio<br />
Anthill? Non ci <strong>sono</strong> stati<br />
incontri dal Prefetto, né task<br />
force per l’occupazione. Non<br />
ci <strong>sono</strong> state interrogazioni<br />
par<strong>la</strong>mentari e nemmeno nel<br />
par<strong>la</strong>mentino regionale. Unica<br />
eccezione le “interrogazioni”<br />
contro. Ma contro cosa o<br />
contro chi? Ancora oggi non<br />
si riesce a comprendere perché<br />
un intero ceto politico lo-<br />
Paese che vai, usanze che trovi<br />
perdite inferiori a quelle effettive<br />
pari a 50 miliardi di lire circa e<br />
omettevano di appostare a sofferenza<br />
detti crediti pur essendone<br />
maturate le condizioni secondo i<br />
parametri stabiliti dal<strong>la</strong> Normativa<br />
di Vigi<strong>la</strong>nza del<strong>la</strong> Banca d’Italia<br />
e dal<strong>la</strong> Legge”. A pochi chilometri<br />
di distanza, poco meno di<br />
cento, un altro magistrato <strong>la</strong> pensa<br />
diversamente. Siamo a Matera,<br />
<strong>la</strong> Banca è <strong>la</strong> Popo<strong>la</strong>re del<br />
Materano. Le indagini condotte<br />
dal<strong>la</strong> Guardia di Finanza e concluse<br />
con un primo verbale nel<br />
febbraio del 2004 indicano (fra gli<br />
altri) <strong>la</strong> stessa tipologia di reato e<br />
c’è di mezzo un verbale ispettivo<br />
del<strong>la</strong> Banca d’Italia che par<strong>la</strong><br />
proprio di mancata svalutazione<br />
dei crediti. Il PM tito<strong>la</strong>re (all’epoca)<br />
Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco non ne<br />
tiene conto. Iscrive col proc. penale<br />
2070/03 altri reati ma non<br />
quello di falso in bi<strong>la</strong>ncio. Poi<br />
decide di ricorrere ad una Consulenza<br />
Tecnica d’Ufficio e affida<br />
il tutto a due super esperti romani.<br />
Stesse conclusioni del<strong>la</strong> Guardia<br />
di Finanza, 116 mi<strong>la</strong> euro di<br />
parcel<strong>la</strong> e, dopo un anno, tutto<br />
come prima. Compresa <strong>la</strong> mancata<br />
iscrizione del reato di falso<br />
in bi<strong>la</strong>ncio. Nel dicembre 2006,<br />
il fascicolo passa al<strong>la</strong> D.ssa Annunziata<br />
Cazzetta: “preparatissima,<br />
leale e che non ha paura di<br />
nessuno” dice di lei l’avv. Emilio<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico, difensore di alcuni<br />
dei principali indagati proprio<br />
nel procedimento penale re<strong>la</strong>tivo<br />
al<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re del Matera-<br />
QUEI REATI DISCONOSCIUTI A MATERA!<br />
no. I due (Buccico-Cazzetta) s’incontrano<br />
il 28 dicembre 2006 in<br />
Procura a Matera. Per “conferire<br />
in re<strong>la</strong>zione ad un delicato procedimento<br />
e farLe gli auguri per<br />
l’anno nuovo”, dirà l’avv. Buccico<br />
il 4 gennaio 2007. “Mi riferì<br />
che un suo assistito, indagato in<br />
un procedimento a me assegnato<br />
(diverso dal 2070/03) voleva<br />
rendermi dichiarazioni in merito<br />
al<strong>la</strong> sua posizione”, dirà <strong>la</strong> D.ssa<br />
Azzunziata Cazzetta. “Dice<br />
giustamente Tina Cazzetta... ha<br />
visto <strong>la</strong> mia istanza a nome di<br />
alcuni clienti perché fossero sentiti<br />
ed ha detto , dirà l’avv. Buccico<br />
il 16 gennaio 2007, riferendosi<br />
esplicitamente al procedimento<br />
2070/03. Nove mesi dopo questi<br />
scambi, <strong>la</strong> d.ssa Cazzetta chiese<br />
il rinvio a giudizio per 35 indagati<br />
di gravi reati ma, anche lei,<br />
non menzionò il falso in bi<strong>la</strong>ncio<br />
e altre evidenze segna<strong>la</strong>te dai<br />
periti d’ufficio e dal<strong>la</strong> Guardia di<br />
Finanza. Ne aveva <strong>la</strong> facoltà anzi<br />
<strong>la</strong> potestà e, forse, l’obbligo; ma<br />
non lo fece. Paese che vai, <strong>giustizia</strong><br />
che trovi! Quello che non riusciamo<br />
ad immaginare è come<br />
possano ancora presentarsi in<br />
giudizio i protagonisti principali<br />
di questa saga. L’appuntamento<br />
è per il 20 giugno prossimo. Infatti,<br />
come è emerso nel<strong>la</strong> richiesta<br />
di archiviazione del procedimento<br />
aperto a carico del Dr. <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong> su segna<strong>la</strong>zione (fra le<br />
altre) del<strong>la</strong> stessa D.ssa Annun-<br />
ziata Cazzetta (detta Tina), molti<br />
dei principali “protagonisti”<br />
dell’udienza preliminare <strong>sono</strong><br />
indagati nel medesimo procedimento<br />
penale. Avrebbero usato<br />
strumentalmente un’inchiesta<br />
giudiziaria per trarre personali<br />
vantaggi dal<strong>la</strong> conoscenza dello<br />
sviluppo delle indagini a loro carico<br />
intercettando lo stesso magistrato<br />
inquirente (Dr. Luigi <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong>) ed in vio<strong>la</strong>zione delle<br />
disposizioni dell’art. 11 del Codice<br />
di Procedura Penale. Sarà<br />
curioso vedere (e sentire), come<br />
giustificherà <strong>la</strong> sua eventuale<br />
mancata astensione il Gup, Dr.<br />
Angelo Onorati che, continuava<br />
ad autorizzare le intercettazioni<br />
telefoniche anche dopo essersi<br />
reso conto che riferivano di<br />
gravissime ipotesi di reato a suo<br />
carico in presunta complicità<br />
con l’Avv. Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico<br />
ed il Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco<br />
(Proc. Capo a Matera). Meriterà<br />
attenzione <strong>la</strong> posizione del<strong>la</strong><br />
D.ssa Cazzetta che, pur conscia<br />
che dalle intercettazioni emergevano<br />
gravi ipotesi di reato a suo<br />
carico ed a carico del Dr. <strong>Chi</strong>eco,<br />
del Dr. Onorati e dell’avv. Buccico,<br />
continuava a detenere il<br />
fascicolo ed a richiedere nuove<br />
intercettazioni; arrivando, nientemeno,<br />
a disporre l’interrogatorio<br />
di un testimone per conoscere<br />
cosa aveva riferito al Dr. Luigi<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> sui magistrati di<br />
Matera. In ultimo, ma non per<br />
rilevanza, sarà curioso vedere<br />
cosa inventerà l’avv. Buccico, di-<br />
fensore di alcuni degli indagati<br />
con gravissime ipotesi di reato.<br />
Egli è indagato a Catanzaro per<br />
associazione per delinquere finalizzata<br />
al<strong>la</strong> corruzione in atti<br />
giudiziari (fra i corrotti – in mera<br />
ipotesi, sia chiaro – proprio il Dr.<br />
Onorati ed il Dr. <strong>Chi</strong>eco); è anche<br />
sindaco di Matera e non ha<br />
ancora ottemperato all’acquisizione<br />
al patrimonio comunale di<br />
un immobile oggetto del<strong>la</strong> truffa<br />
aggravata di cui rispondono i<br />
suoi assistiti, nonostante l’ufficio<br />
tecnico regionale preposto<br />
gli abbia da mesi segna<strong>la</strong>to <strong>la</strong><br />
mancanza assoluta del<strong>la</strong> licenza<br />
edilizia; è colui che ha operato<br />
– sempre mera ipotesi – usando<br />
del suo alto ruolo istituzionale<br />
di membro del Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura, scrive<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, per favorire magistrati,<br />
insabbiare procedimenti,<br />
pilotare sentenze. Fra i curiosi<br />
che scruteranno ogni inflessione<br />
del<strong>la</strong> voce e tutti i partico<strong>la</strong>ri<br />
delle mimiche facciali, ci sarà<br />
certamente il signor Francesco<br />
Michele Zito. Parte offesa nel<br />
procedimento penale che si è visto<br />
respingere <strong>la</strong> costituzione di<br />
parte civile dal Dr. Angelo Onorati.<br />
L’avv. Buccico aveva sostenuto<br />
che Zito non aveva subito<br />
alcun danno. Il sindaco Buccico<br />
aveva ignorato <strong>la</strong> prescrizione<br />
dell’Ufficio Territoriale del<strong>la</strong><br />
Regione consentendo che si aggravasse<br />
<strong>la</strong> compromissione del<br />
patrimonio del signor Zito. Lo<br />
strenuo difensore del<strong>la</strong> legalità,<br />
cale e nazionale abbia osteggiato<br />
così pervicacemente un<br />
progetto che non chiedeva<br />
soldi e che offriva opportunità<br />
nel settore “Hi Tech” di cui<br />
si pos<strong>sono</strong> solo intravedere<br />
i contorni. Oggi conosciamo<br />
tutti i dettagli dell’operazione<br />
“contro”, conosciamo “chi “ e<br />
sappiamo come hanno condotto<br />
al fallimento l’ambizioso<br />
progetto “Anthill”. Resta<br />
solo una domanda: perché?<br />
Buccico, aveva pilotato – ipotesi<br />
venti<strong>la</strong>ta nelle intercettazioni<br />
telefoniche disposte dal<strong>la</strong> D.ssa<br />
Cazzetta - l’annul<strong>la</strong>mento di un<br />
sequestro preventivo tramite il<br />
giudice Onorati. Il Consigliere<br />
del CSM, Buccico, aveva garantito<br />
il suo interessamento al<strong>la</strong><br />
D.ssa Iside Granese (Pres. <strong>De</strong>l<br />
Tribunale di Matera) per control<strong>la</strong>re<br />
il procedimento disciplinare<br />
a suo carico. Il denunciante<br />
Buccico aveva innescato il procedimento<br />
penale attraverso cui,<br />
illecitamente, <strong>la</strong> D.ssa Cazzetta<br />
control<strong>la</strong>va le indagini del Dr.<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>. Il senatore Buccico<br />
aveva caldeggiato <strong>la</strong> nomina di<br />
Felicia Genovese (sostituto del<strong>la</strong><br />
DDA di Potenza, indagata nel<br />
procedimento “Toghe Lucane”<br />
insieme allo stesso Buccico) a<br />
consulente esterno del<strong>la</strong> Commissione<br />
Antimafia. Il “politico”<br />
Buccico aveva imposto (insieme<br />
con l’avv. Labrio<strong>la</strong>, segretario<br />
provinciale di AN, indagato nel<br />
procedimento “Toghe Lucane”<br />
insieme allo stesso Buccico) <strong>la</strong><br />
candidatura a sindaco di Policoro<br />
di Lopatriello (indagato<br />
con Labrio<strong>la</strong>, Buccico e tanti altri<br />
nel procedimento “Toghe Lucane”).<br />
L’indagato Buccico aveva<br />
ricevuto <strong>la</strong> solidarietà da quasi<br />
tutto il mondo del<strong>la</strong> politica lucana.<br />
Insomma, l’udienza del 20<br />
giugno prossimo sarà da vedere<br />
ovvero bisognerà che qualcuno<br />
ce <strong>la</strong> racconti. Certamente Buccico<br />
chiederà che si tenga a porte<br />
chiuse!
Anno 6 n. 15<br />
Registrazione Tribunale di Matera<br />
Redazione: via Gattini,22 - MATERA<br />
sito internet: www.ilresto.info<br />
Sabato 21 giugno 2008 n° 207 - 11/03/2003<br />
telefono 331.6504360<br />
e.mail : ilresto@jumpy.it o ilresto@virgilio.it € 0,90<br />
EDITORIALE<br />
Suscettibili o permalosi?<br />
Stiamo vivendo situazioni<br />
che appaiono un tantino<br />
sorprendenti. Leggendo fatti<br />
di cronaca, specialmente in<br />
campo giudiziario, scopriamo<br />
l’esistenza di una certa<br />
suscettibilità da parte di più<br />
soggetti. Quando vengono<br />
chiamati in causa, a torto<br />
o a ragione che sia, si <strong>la</strong>sciano<br />
trascinare da questo<br />
sentimento di suscettibilità.<br />
Diventano permalosi e<br />
magari reagiscono di conseguenza.<br />
Spesso in maniera<br />
inconsulta. Appaiono come<br />
colpiti nel<strong>la</strong> loro recondita<br />
sensibilità. Si offendono<br />
facilmente, anche quando<br />
non ne dovrebbero avere<br />
un motivo valido. Una tesi,<br />
sostenuta da gente esperta,<br />
come può essere uno psicologo,<br />
appare propensa a<br />
dire che chi si dimostra così<br />
suscettibile è perché cerca di<br />
ce<strong>la</strong>re frustrazioni segrete,<br />
che si manifestano in una instabilità<br />
caratteriale. Capita<br />
allora di leggere che persino<br />
soggetti che occupano importanti<br />
posizioni, a livello<br />
istituzionale, non riescano<br />
ad assumere un sereno comportamento<br />
e ad affrontare<br />
un opportuno confronto.<br />
Capita di leggere cioè che<br />
un Prefetto (di Salerno ndr)<br />
si senta “toccato” da alcune<br />
dichiarazioni di un prete,<br />
seppure socialmente impegnato<br />
(don Marcello Cozzi<br />
ndr), per decidere di passare<br />
direttamente al<strong>la</strong> denuncia.<br />
E’ come se gli avessero toccato<br />
qualche nervo scoperto,<br />
che ha scatenato <strong>la</strong> sua<br />
immediata suscettibilità. Le<br />
cause di tanta suscettibilità<br />
diventano di difficile interpretazione.<br />
Si può svariare,<br />
a questo punto, dal<strong>la</strong> paura<br />
al<strong>la</strong> sovrastima di sé stesso<br />
da parte del denunciante.<br />
Può anche significare, però,<br />
una incapacità ad accettare<br />
le idee degli altri, fino al<strong>la</strong><br />
paura di non saper difendere<br />
le proprie di idee. Rintuzzare<br />
con assoluto accanimento<br />
S E T T I M A N A L E D I L I B E R A I N F O R M A Z I O N E<br />
“Ricorda che <strong>la</strong> felicità non dipende da chi sei o da cosa hai. Dipende so<strong>la</strong>mente da cosa pensi” (Dale Carnegie)<br />
di Nino Grilli<br />
le osservazioni degli altri,<br />
altro non può significare<br />
che avere poca fiducia nelle<br />
proprie idee ed ancor più<br />
di trovarsi di fronte ad una<br />
vera mancanza di preparazione<br />
nel<strong>la</strong> difesa delle<br />
proprie idee. Il permaloso,<br />
in definitiva, quando persiste<br />
nel suo comportamento,<br />
dimostra, in pratica, che le<br />
sue idee forse non nascono<br />
su solide basi. Altrimenti<br />
sarebbero facilmente difendibili.<br />
Se, chi si affida al<strong>la</strong><br />
suscettibilità, dimostra di<br />
essere incapace di accettare<br />
le idee altrui, di accettare un<br />
sereno confronto, di addivenire<br />
ad un rapporto di<br />
pacatezza nelle sue reazioni,<br />
magari anche dimostrandosi<br />
disponibile ad accettare<br />
qualche utile suggerimento,<br />
altro non può voler dire se<br />
non covare il timore che<br />
le idee degli altri possano<br />
essere migliori delle sue. E’<br />
il rischio di chi continua a<br />
credere di essere migliore<br />
degli altri, di poter risolvere<br />
da solo ogni questione,<br />
di essere convinto che gli<br />
altri non meritano <strong>la</strong> sua<br />
considerazione, di snobbare<br />
qualsiasi osservazione, di<br />
non accettare nessuna critica<br />
al suo operare, di ricorrere<br />
persino al<strong>la</strong> denuncia per<br />
una risibile tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />
propria persona, di credere<br />
insomma nel<strong>la</strong> propria<br />
onnipotenza, fondata per lo<br />
più sul<strong>la</strong> prepotenza e sull’ausilio<br />
di “potenti” poteri.<br />
In tal caso, a chi si riconosce<br />
in questi sentimenti, a chi<br />
è abituato a fare ricorso ad<br />
una spocchiosa suscettibilità<br />
per rintuzzare qualsiasi idea<br />
altrui, nel<strong>la</strong> convinzione che<br />
le proprie idee siano sempre<br />
le migliori, non rimane<br />
che consigliare di affidarsi<br />
ad un po’ di umiltà. Può<br />
essere il miglior rimedio a<br />
quel becero al<strong>la</strong> suscettibilità,<br />
che altro non è, in definitiva,<br />
che semplice ignoranza<br />
e presunzione.<br />
di Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
La realtà è una gran bel<strong>la</strong><br />
cosa. Sì, ci <strong>sono</strong> le ideologie,<br />
le utopie, le teorie<br />
e persino le fantasie,<br />
muse di cui ci rapisce il canto<br />
ed il novel<strong>la</strong>re tanto da inseguirle<br />
per vite intere. Così sembra<br />
p<strong>la</strong>usibile, più da giovani<br />
all’ingresso del<strong>la</strong> vita adulta<br />
che dai cinici uomini maturi<br />
schiantati dal<strong>la</strong> mancanza di<br />
senso, che si possano spendere<br />
energie, tempo e affetti in vista<br />
di un “bene” che verrà. Se volete,<br />
è un po’ l’immagine del<br />
self-made-man (l’uomo che si<br />
fa da sé), colui che si convince<br />
che tutto quanto gli accadrà è<br />
nelle sue mani, dipende dal<strong>la</strong><br />
maggiore o minore abilità nel<br />
programmare i passi da compiere.<br />
Al<strong>la</strong>rgando l’orizzonte, il<br />
futuro è <strong>la</strong> promessa che si compirà<br />
efficacemente dopo che<br />
alcune condizioni pre-definite<br />
si saranno realizzate. Spero di<br />
non sve<strong>la</strong>re niente di nuovo se<br />
esemplifico due <strong>la</strong>ti del<strong>la</strong> stessa<br />
medaglia con l’esempio, da un<br />
<strong>la</strong>to, del giovane che affronta <strong>la</strong><br />
vita con <strong>la</strong> giusta e buona intenzione<br />
di raggiungere una solida<br />
posizione economica per se e<br />
<strong>la</strong> sua famiglia e finisce per diventare<br />
un cinico nichilista che<br />
predica “mors tua vita mea”<br />
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>.<br />
(poi magari <strong>la</strong> “posizione” <strong>la</strong><br />
raggiunge effettivamente, trasformandosi<br />
nel popolo dei<br />
disperati con <strong>la</strong> pancia piena)<br />
ovvero, d’altro <strong>la</strong>to, il popolo<br />
rivoluzionario che rovescia nel<br />
sangue il “potere” costituito, in<br />
un anelito per il “bene futuro”<br />
che si rive<strong>la</strong> (inevitabilmente)<br />
illusorio e (indefinitamente)<br />
astratto. Solo <strong>la</strong> realtà non tradisce,<br />
infatti per eluder<strong>la</strong> bisogna<br />
pospor<strong>la</strong> nel futuro rassegnandosi<br />
a vivere un presente, una<br />
contingenza, scomodi, inadatti,<br />
sproporzionati con l’ideale: per<br />
un mondo più giusto domani si<br />
potrà pur tollerare qualche milione<br />
di morti oggi o, restando<br />
nel parallelo precedente, per<br />
garantire una solidità al<strong>la</strong> mia<br />
famiglia domani cosa importa<br />
se rubacchio qua e là qualcosa,<br />
se azzoppo quel tal collega<br />
troppo dotato, se trucco un appaltino<br />
che poi così fanno tutti?<br />
Ma par<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> realtà, pur<br />
con tanti esempi, rischia di essere<br />
intesa come un’astrazione.<br />
Allora veniamo ai fatti, quelli<br />
scomodi da vedere e finanche<br />
da scrivere. Palermo, indagine<br />
del<strong>la</strong> procura antimafia, arrestati<br />
in otto, un intreccio fra<br />
mafia, imprenditori, magistrati,<br />
massoni. Si scopre che questi<br />
signori erano in grado di pilotare,<br />
ritardare, condizionare le<br />
decisioni in un campo di altis-<br />
Informazione sanitaria<br />
simo livello: <strong>la</strong> Suprema Corte di<br />
Cassazione. Proprio quell’organismo<br />
che rappresenta il massimo<br />
grado del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> italiana,<br />
quello che emette le sentenze<br />
inappel<strong>la</strong>bili. <strong>È</strong> una notizia terribile,<br />
dirompente, ma, proprio per<br />
questo, che non è stata per niente<br />
“trattata” dai media nazionali.<br />
Solo qualche fugace apparizione,<br />
subito relegata all’esclusiva<br />
del<strong>la</strong> “rete”, il mondo dei blogger<br />
e dei “soliti” irriducibili. Se<br />
li conti, due mani bastano. Tut-<br />
>>continua a pagina 2
Sabato 21 giugno 2008 IL RESTO 2<br />
L’altra storia<br />
LA BASILICATA TRA MASSONERIA E MAFIA<br />
>>segue da pagina 1<br />
to il resto, le grandi testate e le<br />
grandissime firme <strong>sono</strong> concentrati<br />
sul delitto del secolo: “le<br />
intercettazioni telefoniche”; e<br />
sui delinquenti responsabili dei<br />
delitti più efferati: “i giornalisti<br />
che pubblicano le intercettazioni”.<br />
Nessuno dei rispettati “lor<br />
signori” ha osato muovere un<br />
semplice ed ovvio parallelo con<br />
quanto aveva scritto, solo pochi<br />
giorni prima, <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />
Repubblica di Salerno e un anno<br />
fa quel<strong>la</strong> di Catanzaro. Vogliamo<br />
ricordare qualche nome?<br />
Michele Cannizzaro, marito<br />
del magistrato antimafia Felicia<br />
Genovese, che custodiva in<br />
cassaforte documenti del<strong>la</strong> loggia<br />
potentina “Mario Pagano” e<br />
del<strong>la</strong> Massoneria Oriente d’Italia.<br />
Giampiero Maruggi, Direttore<br />
Generale del<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re<br />
del Materano (che finanzia<br />
il giudice Iside Granese con<br />
operazioni anomale e garanzie<br />
inadeguate), iscritto negli elenchi<br />
dei massoni “lista Cordova<br />
1992”. Giuseppe Labrio<strong>la</strong>, già<br />
presidente provinciale dell’ordine<br />
forense, agevo<strong>la</strong>to dal<strong>la</strong><br />
mancata iscrizione nel registro<br />
degli indagati per i “brogli di<br />
Scanzano” da parte del<strong>la</strong> d.ssa<br />
Felicia Genovese, iscritto negli<br />
elenchi dei massoni “lista Cordova<br />
1992”. Tutti indagati nel<br />
Efferati delitti lucani, senza un colpevole ma non senza un perché<br />
Qualche mese fa, <strong>la</strong> notizia<br />
dell’assoluzione in Corte<br />
d’Assise e d’Appello a Salerno<br />
di Gennaro Cappiello,<br />
processato quale mandante<br />
dell’omicidio dei coniugi<br />
Gianfredi/Santarsiero e per<br />
il presunto depistaggio delle<br />
indagini realizzato avvalendosi<br />
dello status di “pentito”.<br />
In una corposa sentenza, i<br />
giudici salernitani spiegano:<br />
non aveva <strong>la</strong> “statura” sufficiente<br />
per commissionare un<br />
omicidio e non ha mai rivolto<br />
accuse precise nei riguardi<br />
di altri mandanti, limitandosi<br />
a proporre sue personali riflessioni/deduzioni<br />
riportate<br />
come tali agli inquirenti. Viceversa,<br />
le ipotesi di reato a<br />
carico di altri eventuali mandanti,<br />
sarebbero scaturite da<br />
fatti e circostanze riportate da<br />
altre persone e, dopo il vaglio<br />
degli inquirenti, sarebbero ri-<br />
procedimento “Toghe Lucane”<br />
o in procedimenti connessi.<br />
Eppure i fatti riportati <strong>sono</strong> simili<br />
se non più gravi, ma, soprattutto,<br />
così somiglianti da<br />
apparire identici. Un complotto<br />
di magistrati, imprenditori, politici<br />
e massoni si organizza per<br />
delegittimare il Dr. Luigi <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong> da Catanzaro che indaga<br />
su di loro o su loro amici;<br />
ne ottiene “l’impicment”, favorito<br />
da una campagna d’informazione<br />
senza precedenti (in<br />
altri tempi e col senno di poi<br />
sarebbe più appropriato definir<strong>la</strong><br />
disinformazione) arriva<br />
a sottrargli alcune inchieste e<br />
disporne il trasferimento. Con<br />
l’ovvia ed evidente opera del<br />
CSM (Consiglio Superiore del<strong>la</strong><br />
Magistratura) e nel silenzio<br />
assoluto dell’ANM (Associazione<br />
Nazionale Magistrati) e<br />
dello stesso Presidente del<strong>la</strong><br />
Repubblica, inutilmente e ripetutamente<br />
chiamato a scendere<br />
in campo. Fantasie vittimistiche<br />
del magistrato catanzarese? No,<br />
l’evidenza di un’inchiesta del<strong>la</strong><br />
magistratura. Dati, documenti,<br />
intercettazioni. Roba “pesante”,<br />
ma che passa nel silenzio quasi<br />
totale. La realtà, non astratti<br />
ideali dello Stato Repubblicano,<br />
non <strong>la</strong> retorica del<strong>la</strong> Costituzione.<br />
La realtà sotto i nostri<br />
sultate comunque infondate.<br />
Insomma, a distanza di quasi<br />
11 anni dall’omicidio dei due<br />
coniugi avvenuto in presenza<br />
dei due figli minori del<strong>la</strong> coppia<br />
ed in pieno giorno, non è<br />
stato possibile individuare i<br />
mandanti e nemmeno gli esecutori<br />
materiali di un efferato<br />
crimine. Speriamo di sfuggire<br />
al<strong>la</strong> qualificazione di <strong>giustizia</strong>listi<br />
se ci dichiariamo offesi<br />
e persino adirati verso l’impotenza<br />
dimostrata dagli inquirenti<br />
lucani in questo come<br />
in tanti (troppi?) altri casi di<br />
omicidio nel<strong>la</strong> Basilicata degli<br />
ultimi vent’anni. Abbiamo già<br />
pubblicato spunti di un documento<br />
d’indagine che forse<br />
non è stato “valorizzato” adeguatamente<br />
dagli inquirenti<br />
salernitani e che, sorprendentemente,<br />
sembra ancora<br />
più attuale dopo <strong>la</strong> sentenza<br />
di assoluzione di Gennaro<br />
occhi, da cui bisogna fare uno<br />
sforzo di volontà per distrarsi,<br />
per far finta di non vedere e<br />
non sapere. Sono meravigliato<br />
e preoccupato per lo sforzo<br />
di volontà che molta gente si<br />
sforza di compiere per non<br />
vedere e non sentire. Per<br />
non avere lo scrupolo<br />
del<strong>la</strong> coscienza di<br />
chi si ferma immobile<br />
mentre<br />
il mondo gli si<br />
disfa intorno.<br />
Ci vuole uno<br />
sforzo di<br />
fantasia per<br />
non guardare<br />
<strong>la</strong> realtà,<br />
uno sforzo<br />
che rimanda<br />
ad un domani<br />
migliore per cui<br />
bisogna pagare<br />
oggi un prezzo di<br />
disumanità ed egoismo.<br />
Per fortuna o destino,<br />
qualcuno vive e guarda<br />
<strong>la</strong> realtà ogni giorno. Talmente<br />
realisti da essere contenti del<strong>la</strong><br />
vita che si conduce oggi, faticosa,<br />
difficile, bel<strong>la</strong>. Come solo<br />
può essere il percorso di chi ha<br />
qualcosa di positivo da mettere<br />
in campo, da verificare, da misurare<br />
con <strong>la</strong> realtà; un senso<br />
per cui val <strong>la</strong> pena vivere.<br />
Cappiello. Infatti, i giudici<br />
mentre escludono ogni elemento<br />
idoneo a dimostrare <strong>la</strong><br />
colpevolezza dell’imputato,<br />
delineano alcune ipotesi circa<br />
i mandanti o, quantomeno,<br />
coloro che avrebbero tratto<br />
vantaggi dall’azione criminosa.<br />
Ebbene, forse fra i tabu<strong>la</strong>ti<br />
telefonici forniti al<strong>la</strong> Procura<br />
di Salerno dagli investigatori<br />
dell’Antimafia si potrebbero<br />
leggere proprio le re<strong>la</strong>zioni<br />
imbarazzanti tra questi presunti<br />
“traenti beneficio”, i sospetti<br />
mandanti e gli indagati<br />
in veste di esecutori materiali.<br />
Ovviamente non sta a chi scrive<br />
sviluppare indagini ed effettuare<br />
riscontri, ma nemmeno<br />
si può chiedere di tacere<br />
circa alcuni temi d’indagine<br />
che scaturiscono dagli atti disponibili<br />
e che non appaiono<br />
analizzati e men che meno<br />
confutati in sede processuale.<br />
Le decisioni importanti<br />
del<strong>la</strong> Suprema Corte di Cassazione<br />
“Ma siate sicuri<br />
che noi vi vinceremo con<br />
<strong>la</strong> nostra capacità di soffrire.<br />
Un giorno noi conquisteremo <strong>la</strong><br />
libertà, ma non solo per noi stessi:<br />
faremo talmente appello al vostro cuore<br />
ed al<strong>la</strong> vostra coscienza che al<strong>la</strong> lunga<br />
conquisteremo voi e <strong>la</strong> nostra vittoria<br />
sarà una duplice vittoria. L’amore è<br />
il potere più duraturo che vi sia<br />
al mondo”.<br />
(Martin Luther King)<br />
Quando pensiamo che<br />
anche <strong>la</strong> Suprema<br />
Corte di Cassazione<br />
possa essere oggetto<br />
di “interventi” impropri, non<br />
possiamo non avvertire un brivido<br />
di preoccupazione. Eh sì, che<br />
già nel tempo alcune decisioni<br />
“pesanti” hanno condizionato<br />
il destino di uomini e attività.<br />
Ricordiamo al vicenda<br />
dell’avv. Nico<strong>la</strong> Di Marzio,<br />
condannato a scontare una<br />
pena detentiva per concorso<br />
esterno in associazione mafiosa.<br />
Colpevole di aver pensato<br />
di organizzare un attentato ai<br />
danni dell’avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />
Buccico e condannato sul<strong>la</strong><br />
base di dichiarazioni di alcuni<br />
pentiti che non <strong>sono</strong> stati considerati<br />
attendibili in nessun<br />
altro processo. In quel<strong>la</strong> triste<br />
sentenza, <strong>la</strong> Corte aggiungeva<br />
una aggettivazione assolutamente<br />
irrituale di seguito<br />
al nome di un noto penalista<br />
nonché parte offesa: “strenuo<br />
difensore del<strong>la</strong> legalità”. Oggi<br />
che lo “strenuo” è indagato<br />
per gravissimi reati, come<br />
appare quell’irrituale schieramento<br />
aprioristico dell’organo<br />
giudicante agli occhi dell’imputato<br />
ed agli occhi del<strong>la</strong><br />
stessa Giustizia? Ma, in tempi<br />
recenti, <strong>la</strong> Suprema Corte è<br />
l’organismo che ha rigettato<br />
i ricorsi del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />
contro l’avocazione del procedimento<br />
“Poseidone”, quello<br />
contro <strong>la</strong> sottrazione del procedimento<br />
“Why Not”, quello<br />
contro il dissequestro del cantiere<br />
Marinagri disposto dal<strong>la</strong><br />
D.ssa Adalgisa Rinardo (Riesame<br />
– Catanzaro). Come si<br />
comporterà <strong>la</strong> Suprema Corte<br />
nel valutare il ricorso del Dr.<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> contro il suo trasferimento<br />
ad altra sede ed altro<br />
incarico? Soprattutto oggi,<br />
dopo che si è scoperto il complotto<br />
contro il PM catanzarese<br />
posto in essere dagli stessi<br />
magistrati che ne avevano invocato<br />
e pilotato il deferimento<br />
disciplinare? <strong>È</strong> un incubo,<br />
quello che stiamo apprendendo<br />
dalle inchieste giudiziarie<br />
sulle collusioni mafia, magistratura,<br />
massoneria, politica<br />
e imprenditoria è un vero e<br />
proprio incubo. Ma non faremo<br />
finta di non vedere e non<br />
sentire. Né, siamo convinti,<br />
potranno sottrarsi ai loro doveri<br />
i Supremi Giudici.<br />
Rapporto del<strong>la</strong> Direzione Investigativa Antimafia di Salerno sulle indagini bancarie<br />
Agli atti processuali, esiste un documento<br />
prodotto agli inquirenti<br />
sin dal 20 luglio 2001 e redatto<br />
sempre dal<strong>la</strong> Direzione Investigativa<br />
Antimafia – Sezione Operativa<br />
di Salerno. “Si trasmette l’unita<br />
informativa re<strong>la</strong>tiva all’esito<br />
delle indagini bancarie effettuate<br />
in ordine ai provvedimenti...”,<br />
e via con centinaia di pagine di<br />
transazioni di banche e assicurazioni.<br />
Con un passaggio davvero<br />
sibillino, per non dire inquietante,<br />
<strong>la</strong>ddove <strong>la</strong> Direzione antimafia<br />
scrive: “Si fa presente che <strong>la</strong><br />
documentazione trasmessa dal<strong>la</strong><br />
Banca di Roma non è stata sufficiente<br />
al<strong>la</strong> ricostruzione di tutte le<br />
operazioni”. Ma come, è <strong>la</strong> Banca<br />
di Roma che decide se e cosa trasmettere<br />
all’autorità giudiziaria?<br />
Quali provvedimenti <strong>sono</strong> stati<br />
presi per ricostruire “tutte le operazioni”?<br />
O dobbiamo rassegnar-<br />
ci ad una magistratura inquirente<br />
che subisce i comodi e le convenienze<br />
di una banca? Come ebbe<br />
a dire S.E. il Dr. Vincenzo Tufano<br />
(Procuratore Generale presso<br />
<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza) in<br />
occasione dell’apertura dell’anno<br />
giudiziario 2007, “vi <strong>sono</strong> strumenti<br />
ben più efficaci delle intercettazioni<br />
telefoniche e certamente<br />
molto meno costosi per svolgere le<br />
indagini. Mi riferisco alle indagini<br />
patrimoniali poco o affatto utilizzate...”.<br />
E, non si sbagliava. Infatti<br />
da una rapida consultazione delle<br />
indagini “bancarie”, emergono<br />
rapporti finanziari per centinaia<br />
di milioni (lire italiane) fra persone<br />
e società che certamente hanno<br />
nessi soggettivi con le inchieste e<br />
con i tabu<strong>la</strong>ti telefonici di cui innanzi.<br />
E, gli stessi rapporti vengono<br />
descritti in un’audizione del<br />
22.12.1999 (Direzione Investigati-<br />
va Antimafia – Salerno Prot. 1255)<br />
e trovano puntuale riscontro nelle<br />
intercettazioni telefoniche del<br />
maggio 2001. Documenti da cui<br />
emergono le connessioni con <strong>la</strong><br />
sfera del<strong>la</strong> politica. Proprio come<br />
scrivono i magistrati impegnati<br />
nel<strong>la</strong> lotta al<strong>la</strong> mafia, quando invitano<br />
gli inquirenti ad analizzare<br />
e ricercare l’aspetto sistemico dell’infiltrazione<br />
mafiosa nel<strong>la</strong> società<br />
Un aspetto che coinvolge tutti<br />
i soggetti economici ed istituzionali<br />
e che, solo se indagato e inquadrato<br />
nel<strong>la</strong> logica “sistemica”,<br />
può produrre efficaci azioni di<br />
contrasto. Sarebbe chiedere troppo<br />
se si volesse conoscere su quali<br />
basi <strong>sono</strong> state considerate poco<br />
“utili” le telefonate, i passaggi di<br />
denaro, le testimonianze di pentiti<br />
e dichiaranti, le intercettazioni<br />
telefoniche, il guanto di paraffina,<br />
e tutte le altre evidenze in atti?<br />
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Sabato 30 agosto 2008 n° 207 - 11/03/2003<br />
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EDITORIALE<br />
Dimissioni per “condotta in atto”<br />
Ora il quadro del<strong>la</strong> situazione<br />
appare un po’ più chiaro.<br />
Il deposito degli atti dell’inchiesta<br />
“Toghe lucane” da<br />
parte dell’ancora PM di Catanzaro<br />
Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />
ha fornito un elenco dettagliato<br />
di una serie di reati<br />
(presunti) che sarebbero stati<br />
commessi. Illustrano una<br />
situazione veramente sconvolgente.<br />
Accostati a questi<br />
reati (sempre presunti) c’è<br />
una serie di personaggi<br />
piuttosto noti che ricoprono<br />
anche alte cariche pubbliche<br />
che forse sarebbe opportuno<br />
diano le proprie dimissioni.<br />
Le situazioni comportamentali,<br />
che non appaiono certo<br />
lecite, <strong>sono</strong> documentate in<br />
maniera precisa. Un drammatico<br />
resoconto che si è sviluppato<br />
nel corso di diversi<br />
anni. In maniera sfrontata.<br />
Prepotente e perversa nello<br />
stesso tempo. Senza alcun<br />
pudore. E’ questo ciò che<br />
racconta quel<strong>la</strong> enorme<br />
mole di documenti raccolti<br />
con solerte pignoleria dal<br />
magistrato napoletano. Un<br />
sistema ben organizzato, che<br />
si avvaleva del<strong>la</strong> propria<br />
autorevolezza, per decidere,<br />
insabbiare, pilotare le situazioni<br />
più disparate a proprio<br />
piacimento. Senza curarsi di<br />
rispettare alcun valore di dignità<br />
umana. Anche a costo<br />
di distruggere sani principi<br />
di lealtà. Ognuno con il suo<br />
preciso ruolo, nell’ambito<br />
delle proprie competenze<br />
professionali. Tradendo ogni<br />
elemento di serietà e di etica<br />
professionale. Con l’intento<br />
di perseguire obiettivi a danno<br />
dei più deboli e sprovveduti,<br />
ma che credevano<br />
nell’esistenza del<strong>la</strong> moralità<br />
pubblica. Le risultanze che<br />
emergono da quel centinaio<br />
e passa di fascicoli e da quel<strong>la</strong><br />
enorme mole di dati lo<br />
evidenziano in tutta <strong>la</strong> loro<br />
cruda realtà con testimonianze<br />
dirette ed intercettazioni<br />
inequivocabili. Coincidenze<br />
e contraddizioni che <strong>la</strong>sciano<br />
S E T T I M A N A L E D I L I B E R A I N F O R M A Z I O N E<br />
“Eravamo partiti che volevamo <strong>la</strong> rivoluzione mondiale. Eccoci ormai sul<strong>la</strong> difensiva: ridotti a combattere per le nostre persone, per il nostro onore e <strong>la</strong> nostra anima..” (Carlo Levi nel 1950)<br />
Registrazione Tribunale di Matera<br />
di Nino Grilli<br />
poco spazio al<strong>la</strong> fantasia.<br />
“Associazione a delinquere”<br />
è il legame che unisce tutte<br />
le (presunte) nefaste azioni<br />
che sarebbero state commesse<br />
da questi scoraggianti<br />
protagonisti del<strong>la</strong> vicenda<br />
lucana di questi ultimi anni.<br />
Un giro vorticoso che ha<br />
strito<strong>la</strong>to nel suo evolversi<br />
tragedie umane e non solo<br />
sul piano economico. Che<br />
hanno costretto all’umiliazione<br />
chi non si assoggettava<br />
al<strong>la</strong> loro prepotenza. E’<br />
il caso che abbiamo dovuto<br />
subire e che, anzi, ancora<br />
subiamo a “Il Resto” con<br />
l’infame accusa che ci è stata<br />
indegnamente propinata di<br />
“associazione a delinquere”<br />
per il semplice fatto di aver<br />
riportato sul nostro settimanale<br />
fatti e circostanze,<br />
rego<strong>la</strong>rmente documentate<br />
e che ora, con <strong>la</strong> chiusura di<br />
queste indagini, si rive<strong>la</strong>no<br />
tutt’altro che frutto del<strong>la</strong><br />
fantasia. Né tanto meno<br />
appaiono foriere del voler<br />
ledere l’onorabilità professionale<br />
di qualche illustre<br />
personaggio che ora, invece,<br />
risulta incasel<strong>la</strong>to con precise<br />
accuse di reati ( sempre<br />
presunti) in questa ben<br />
individuata “associazione<br />
a delinquere”. Per noi non<br />
c’è stata ( e non c’è tuttora)<br />
solidarietà di alcun genere.<br />
Su di noi incombe ancora,<br />
imperterrita e senza alcuna<br />
ragionevole motivazione,<br />
un’indagine condita da<br />
perseveranti ed estenuanti<br />
intercettazioni. Come se fossimo,<br />
per davvero, un’associazione<br />
a delinquere. Noi,<br />
però, lo ripetiamo fino ad<br />
essere esausti, siamo semplici<br />
giornalisti che compiono<br />
il loro dovere professionale.<br />
Raccontando fatti e circostanze<br />
nel pieno rispetto<br />
del<strong>la</strong> Costituzione e dei leali<br />
principi del<strong>la</strong> libertà d’informazione.<br />
Senza condizionamenti<br />
di sorta. Non<br />
siamo noi, insomma, <strong>la</strong> vera<br />
“associazione a delinquere”!<br />
Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
L’ingresso nel<strong>la</strong> “data<br />
room” dove <strong>sono</strong> stipati<br />
i centotredici faldoni<br />
dell’inchiesta<br />
“toghe lucane” suscita sentimenti<br />
contrastanti. Il primo<br />
è di sbigottimento: “mamma<br />
mia, e quando mi sbrigo”? Ma<br />
subito subentra il mestiere, il<br />
buon mestiere di chi costruisce<br />
una sedia fatta bene non<br />
perché ci si deve accomodare,<br />
del falegname che sa di<br />
realizzare l’oggetto per il suo<br />
committente ma ha il gusto di<br />
realizzare una cosa fatta bene,<br />
perché così si deve. Quando<br />
ho scoperto di essere il primo<br />
(addetto ai <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> comunicazione)<br />
a mettere il naso<br />
nelle duecentomi<strong>la</strong> pagine dell’inchiesta<br />
non volevo crederci.<br />
Ma come, <strong>sono</strong> venti giorni<br />
che si par<strong>la</strong> del<strong>la</strong> chiusura<br />
dell’inchiesta “toghe lucane”,<br />
fiumi d’inchiostro (siamo comunque<br />
in un periodo siccitoso,<br />
si badi bene, e <strong>la</strong> stampa<br />
nazionale ha le sorgenti quasi<br />
a secco, ndr) <strong>sono</strong> stati versati<br />
sull’argomento, alcuni autorevoli<br />
esponenti del mondo<br />
politico si <strong>sono</strong> prodigati nel<br />
fornire solidarietà (rigorosamente<br />
destinata agli indagati,<br />
mai alle vittime! Se presunzione<br />
d’innocenza si deve agli<br />
indagati, indiscutibile, altrettanto<br />
certa solidarietà si dovrebbe<br />
alle vittime, giacché il<br />
reato ed il danno <strong>sono</strong> certi e<br />
non presunti), e poi si scopre<br />
che nessuno ha esaminato gli<br />
atti? Ma in che paese viviamo?<br />
Affrontare un argomento, proporre<br />
una notizia o, meglio,<br />
giudicare una circostanza non<br />
può prescindere dall’adozione<br />
di una corretta metodologia.<br />
Ed è l’oggetto a determinare<br />
quale sia il metodo più idoneo<br />
al<strong>la</strong> sua disamina, non certo<br />
il soggetto. Se voglio studiare<br />
le stelle non potrò scegliere il<br />
microscopio, né per i batteri<br />
il telescopio. Così non si può<br />
par<strong>la</strong>re di un procedimento<br />
giudiziario senza leggersi i<br />
re<strong>la</strong>tivi atti, diversamente di<br />
cosa stiamo par<strong>la</strong>ndo? Forse<br />
delle opinioni sui pettegolezzi<br />
o sulle chiacchiere del bar del-<br />
Redazione: via Gattini,22 - MATERA<br />
telefono 331.6504360<br />
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L A G I U S T I Z I A S I E ’ F E R M A T A A E B O L I<br />
Per chi crede che l’informazione libera debba avere risorse<br />
vi invitiamo a fare una picco<strong>la</strong> donazione al nostro settimanale:<br />
<strong>Chi</strong>usa l’inchiesta denominata Toghe Lucane.<br />
33 indagati; 113 faldoni; duecentomi<strong>la</strong> pagine;<br />
5 quintali di atti; 80 dvd da 4,5 Gbyte cadauno.<br />
Come bol<strong>la</strong> di sapone non c’è che dire!!!<br />
lo sport? Solo così si spiegano<br />
le c<strong>la</strong>morose panzane propinate<br />
ai lettori lucani (e non)<br />
da vari editorialisti e qualche<br />
senatore. Non meritano una<br />
contestazione puntuale, giacché<br />
ciò comporterebbe perdita<br />
di tempo e riduzione dello<br />
spazio dedicato all’informazione,<br />
quel<strong>la</strong> vera, basata sui<br />
documenti, sugli atti giudiziari,<br />
sulle evidenze testimoniali,<br />
su cinque quintali di carte<br />
scritte fitto-fitto, su cento supporti<br />
DVD (dischi ottici) da 4,5<br />
Gbyte cadauno, su migliaia di<br />
intercettazioni telefoniche ed<br />
ambientali, su centinaia di denunce,<br />
querele ed esposti di<br />
semplici cittadini, avvocati,<br />
magistrati, poliziotti, carabinieri,<br />
medici. Precisiamo solo<br />
alcuni concetti basi<strong>la</strong>ri, elementari<br />
diremmo, che consentiranno<br />
al Sen. Cosimo Latronico<br />
di evitare d’interrogare il<br />
Ministro Gioacchino Alfano<br />
su questioni completamente<br />
sbal<strong>la</strong>te (in tema di diritto e<br />
di fatto), magari dedicando <strong>la</strong><br />
sua curiosità solidaristica alle<br />
macroscopiche incompatibilità<br />
(quantomeno sul piano del-<br />
l’opportunità) in cui versano i<br />
vertici del<strong>la</strong> Procura di Matera<br />
e del<strong>la</strong> Procura Generale di Potenza.<br />
1) Il segreto istruttorio cessa<br />
con il deposito dell’atto di<br />
chiusura delle indagini preliminari,<br />
non riveste carattere<br />
di reità <strong>la</strong> pubblicazione del<strong>la</strong><br />
notizia del<strong>la</strong> chiusura delle<br />
indagini preliminari, dei reati<br />
contestati (in ipotesi) e dei<br />
nomi delle persone indagate.<br />
La divulgazione delle notizie<br />
re<strong>la</strong>tive al procedimento giudiziario<br />
non costituisce vio<strong>la</strong>zione<br />
del<strong>la</strong> privacy; giornalisticamente<br />
è un atto “dovuto”<br />
specie in re<strong>la</strong>zione al carattere<br />
delle ipotesi di reato contestate:<br />
associazione per delinquere<br />
finalizzata al<strong>la</strong> corruzione in<br />
atti giudiziari e associazione<br />
per delinquere finalizzata al<strong>la</strong><br />
truffa aggravata ai danni dello<br />
Stato Italiano e dell’Unione<br />
Europea.<br />
2) I diritti di difesa, che sarebbero<br />
stati lesi secondo alcune<br />
improvvide dichiarazioni rese<br />
>>continua a pagina 4<br />
SOMMARIO<br />
INCHIESTA<br />
Gli atti di<br />
Toghe Lucane<br />
Filippo <strong>De</strong> Lubac a pag 2<br />
INCHIESTA/2<br />
Brogli elettorali<br />
e Massoneria<br />
Bianca Novelli pag 4<br />
ECONOMIA<br />
Al<strong>la</strong>rme prezzi<br />
a Matera<br />
Pasquale La Brio<strong>la</strong> a pag 6<br />
OLIMPIADI<br />
<strong>Chi</strong>usa a Pechino<br />
<strong>la</strong> XXIX edizione<br />
Tym pag 7<br />
La società editoriale proprietaria del<strong>la</strong> testata giornalistica de “IL Resto” si appresta ad avviare un progetto di<br />
ampliamento con diffusione più radicata sul territorio. Intende perciò proporre nuovi prodotti editoriali per fortificare<br />
<strong>la</strong> sua presenza sul mercato e rendere più incisiva <strong>la</strong> sua mission di libera ed indipendente informazione.<br />
<strong>Chi</strong> volesse aderire e sostenere l’idea progettuale può contattarci per partecipare all’iniziativa ed all’opportunità<br />
di operare adeguati investimenti nel settore, concorrendo nello stesso tempo ad un ambizioso progetto editoriale.<br />
Cosimo<br />
Latronico<br />
CASO CRIMINALITA’<br />
Bernalda in un<br />
deserto intellettuale<br />
Carmine Grillo pag 5<br />
Dati per il bonifico in favore di: Emanuele Grilli Comunication<br />
IBAN:IT02 E084 6016 10001501 2002 930
Sabato 30 agosto 2008 IL RESTO 2<br />
L’altra storia<br />
di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
Dall’atto di chiusura<br />
delle indagini preliminari,<br />
emergono<br />
gravissime ipotesi di<br />
reato commessi:1) dai magistrati<br />
nell’esercizio delle loro<br />
funzioni apicali negli uffici<br />
del<strong>la</strong> Procura Generale presso<br />
<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza,<br />
del<strong>la</strong> Procura Antimafia di<br />
Potenza, del<strong>la</strong> Corte d’Appello<br />
di Potenza, del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />
Repubblica presso il Tribunale<br />
di Matera, del Tribunale di<br />
Matera; 2) dai comandanti nell’esercizio<br />
delle loro funzioni<br />
apicali presso gli uffici del<strong>la</strong><br />
Polizia Giudiziaria presso <strong>la</strong><br />
Procura Antimafia di Potenza<br />
e presso <strong>la</strong> Regione Carabinieri<br />
di Basilicata; 3) da politici<br />
con mandato par<strong>la</strong>mentare<br />
ricoprenti ruoli di governo o<br />
presso <strong>la</strong> commissione bicamerale<br />
antimafia; 4) da tecnici del<br />
diritto ricoprenti ruoli apicali<br />
TOGHE LUCANE<br />
GLI INDAGATI, LE PARTI OFFESE E I REATI<br />
presso il Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura o presso alti<br />
uffici del Ministero del<strong>la</strong> Giustizia<br />
o presso l’Ufficio Ispettivo<br />
del medesimo Ministero;<br />
5) da Amministratori regionali<br />
o comunali, ricoprenti ruoli<br />
apicali in seno al<strong>la</strong> Giunta o<br />
nei dipartimenti specificamente<br />
deputati al<strong>la</strong> gestione ed al<br />
controllo del<strong>la</strong> sicurezza e del<br />
territorio; 6) da alti funzionari<br />
statali e imprenditori già noti<br />
alle cronache giudiziarie regionali.<br />
I reati loro attribuiti in<br />
sede di “ipotesi” <strong>sono</strong> gravissimi<br />
e l’enorme volume delle indagini,<br />
dei riscontri testimoniali<br />
e delle evidenze fattuali, pur<br />
nel rispetto del<strong>la</strong> presunzione<br />
d’innocenza, gettano un’ombra<br />
sconcertante e rive<strong>la</strong>no un quadro<br />
di collusioni e di concorso<br />
ad una sistematica ed organizzata<br />
“negazione di <strong>giustizia</strong>”<br />
che appare incontrovertibile.<br />
Questo giudizio di ordine<br />
politico e sociale, accertato e<br />
supportato dai comportamenti<br />
documentati in atti, prescinde<br />
REATI CONTESTATI (dal Codice Penale vigente)<br />
Articolo e <strong>De</strong>scrizione<br />
dal<strong>la</strong> verità giudiziaria ed attiene<br />
ad una evidenza fattuale di<br />
cui migliaia di cittadini lucani<br />
pos<strong>sono</strong> offrire ampia testimonianza<br />
diretta. Nel<strong>la</strong> storia dell’Italia<br />
repubblicana, ma in generale<br />
anche in quel<strong>la</strong> dell’Italia<br />
monarchica, mai si era giunti a<br />
documentare in sede giudiziaria<br />
una così vasta e totalizzante<br />
rete di re<strong>la</strong>zioni (supposte<br />
criminali) tali da imbrigliare<br />
un’intera regione e, forse, molto<br />
di più. Alcuni hanno par<strong>la</strong>to<br />
e scritto, commentando l’atto<br />
di chiusura delle indagini (516<br />
pagine fitte fitte di nomi, testimonianze<br />
e riscontri) di essere<br />
rimasti “delusi”, a loro dire si<br />
aspettavano qualcosa di più.<br />
Beh, non possiamo leggere nei<br />
loro pensieri e nemmeno nei<br />
loro cuori; ma peggio di così<br />
c’è solo <strong>la</strong> pedofilia, il cannibalismo<br />
ed il terrorismo. Non<br />
potevano certo pensare che gli<br />
illustri indagati, di cui si conoscevano<br />
i nomi e le alte funzioni,<br />
fossero sospettabili di siffatte<br />
nefandezze. O forse no?<br />
110 - Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace al<strong>la</strong> pena per questo<br />
stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti.<br />
314 Pecu<strong>la</strong>to - Il pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del<br />
suo ufficio o servizio il possesso o comunque <strong>la</strong> disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne<br />
appropria, è punito con <strong>la</strong> reclusione da tre a dieci anni.<br />
Si applica <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre anni quando il colpevole ha agito al solo scopo di fare<br />
uso momentaneo del<strong>la</strong> cosa, e questa, dopo l’uso momentaneo, è stata immediatamente restituita<br />
319 Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio - Il pubblico ufficiale, che, per omettere o<br />
ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto<br />
un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta <strong>la</strong><br />
promessa, è punito con <strong>la</strong> reclusione da due a cinque anni<br />
319 ter Corruzione in atti giudiziari - Se i fatti indicati negli articoli 318 e 319 <strong>sono</strong> commessi per<br />
favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong><br />
reclusione da tre a otto anni. Se dal fatto deriva l’ingiusta condanna di taluno al<strong>la</strong> reclusione non superiore<br />
a cinque anni, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> reclusione da quattro a dodici anni; se deriva l’ingiusta condanna al<strong>la</strong><br />
reclusione superiore a cinque anni o all’ergastolo, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> reclusione da sei a venti anni<br />
323 Abuso d’ufficio - Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o<br />
l’incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in vio<strong>la</strong>zione di<br />
norme di legge o di rego<strong>la</strong>mento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di<br />
un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sè o ad altri un ingiusto<br />
vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre<br />
anni. La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità.<br />
326 Rive<strong>la</strong>zione ed utilizzazione di segreti di ufficio - Il pubblico ufficiale o <strong>la</strong> persona incaricata di un<br />
pubblico servizio, che, vio<strong>la</strong>ndo i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando del<strong>la</strong><br />
sua qualità, rive<strong>la</strong> notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevo<strong>la</strong> in qualsiasi modo<br />
<strong>la</strong> conoscenza, è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre anni. Se l’agevo<strong>la</strong>zione è soltanto colposa, si<br />
applica <strong>la</strong> reclusione fino a un anno. Il pubblico ufficiale o <strong>la</strong> persona incaricata di un pubblico servizio,<br />
che, per procurare a sé o ad altri un indebito profitto patrimoniale, si avvale illegittimamente di notizie<br />
di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, è punito con <strong>la</strong> reclusione da due a cinque anni. Se il fatto è<br />
commesso al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto non patrimoniale o di cagionare ad altri un<br />
danno ingiusto, si applica <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione fino a due anni<br />
336 Vio<strong>la</strong>zione o minaccia a un pubblico ufficiale - <strong>Chi</strong>unque usa violenza a un pubblico ufficiale o ad<br />
un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere<br />
un atto dell’ufficio o del servizio, è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a cinque anni. La pena è del<strong>la</strong><br />
reclusione fino a tre anni, se il fatto è commesso per costringere alcuna delle persone anzidette a compiere<br />
un atto del proprio ufficio o servizio, o per influire, comunque, su di essa.<br />
378 Favoreggiamento personale - <strong>Chi</strong>unque, dopo che fu commesso un delitto per il quale <strong>la</strong> legge<br />
stabilisce <strong>la</strong> pena di morte (1) o l’ergastolo o <strong>la</strong> reclusione, e fuori dei casi di concorso nel medesimo,<br />
aiuta taluno a eludere le investigazioni dell’Autorità, o a sottrarsi alle ricerche di questa, è punito con<br />
<strong>la</strong> reclusione fino a quattro anni. Quando il delitto commesso è quello previsto dall’articolo 416 bis, si<br />
applica, in ogni caso, <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione non inferiore a due anni (2) . Se si tratta di delitti per i quali<br />
<strong>la</strong> legge stabilisce una pena diversa, ovvero di contravvenzioni, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> multa fino a lire un milione.<br />
Le disposizioni di questo articolo si applicano anche quando <strong>la</strong> persona aiutata non è imputabile o risulta<br />
che non ha commesso il delitto. (1) La pena di morte è stata soppressa e sostituita con l’ergastolo.<br />
416 Associazione per delinquere - Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più<br />
delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l’associazione <strong>sono</strong> puniti, per ciò solo, con<br />
<strong>la</strong> reclusione da tre a sette anni. Per il solo fatto di partecipare all’associazione, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> reclusione da<br />
uno a cinque anni. I capi soggiacciono al<strong>la</strong> stessa pena stabilita per i promotori. Se gli associati scorrono in<br />
armi le campagne o le pubbliche vie si applica <strong>la</strong> reclusione da cinque a quindici anni. La pena è aumentata<br />
se il numero degli associati è di dieci o più.<br />
434 Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi - <strong>Chi</strong>unque, fuori dei casi preveduti dagli articoli<br />
recedenti, commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero<br />
un altro disastro è punito, se dal fatto deriva pericolo per <strong>la</strong> pubblica incolumità, con <strong>la</strong> reclusione da uno a<br />
cinque anni. La pena è del<strong>la</strong> reclusione da tre a dodici anni se il crollo o il disastro avviene.<br />
479 Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici - Il pubblico ufficiale che,<br />
ricevendo o formando un atto nell’esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto è stato da lui<br />
compiuto o è avvenuto al<strong>la</strong> sua presenza, o attesta come da lui ricevute dichiarazioni a lui non rese, ovvero<br />
omette o altera dichiarazioni da lui ricevute, o comunque attesta falsamente fatti dei quali l’atto è destinato a<br />
provare <strong>la</strong> verità, soggiace alle pene stabilite nell’articolo 476<br />
640 bis Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche - La pena è del<strong>la</strong> reclusione<br />
da uno a sei anni e si procede d’ufficio se il fatto di cui all’articolo 640 riguarda contributi, finanziamenti,<br />
mutui agevo<strong>la</strong>ti ovvero altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte<br />
dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee<br />
Gli indagati<br />
1.TUFANO Vincenzo, nato a<br />
Napoli il 3.10.1935, in ordine<br />
ai reati p. e p. dagli artt. 110,<br />
319ter, 326, 416 e 640 bis cod.<br />
pen., in Potenza, Matera, Basilicata<br />
ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal 2003 con condotta<br />
in atto;<br />
2. BONOMI Gaetano, nato a<br />
Napoli il 23.7.1946, in ordine<br />
ai reati p. e p. dagli artt. 110,<br />
319ter, 323, 326 e 416 cod. pen.,<br />
in Potenza, Matera, Basilicata ed<br />
altre parti del territorio nazionale,<br />
dal 2003 con condotta in atto;<br />
3. GENOVESE Felicia, nata a<br />
Potenza il 11.9.1955, in ordine ai<br />
reati p. e p. dagli artt. 110,319ter,<br />
326, 416 e 640 bis cod. pen., in<br />
Potenza, Basilicata ed altre parti<br />
del territorio nazionale, dal 2003<br />
con condotta in atto;<br />
4.CANNIZZARO Michele, nato<br />
a Laganadi (RC) il 19.3.1948, in<br />
ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />
110, 319 ter, 416 e 640 bis cod.<br />
pen., in Potenza, Basilicata ed<br />
altre parti del territorio nazionale,<br />
dal 2003 con condotta in atto;<br />
5. CHIECO Giuseppe, nato a<br />
Bari il 28.10.1946, in ordine ai<br />
reati p. e p. dagli artt. 110, 319<br />
ter, 326, 416 e 640 bis cod. pen.,<br />
in Matera, Policoro, Potenza,<br />
Basilicata ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal 2003 con<br />
condotta in atto;<br />
6. GRANESE Iside, nata a Nusco<br />
(AV) il 28.2.1939, in ordine<br />
ai reati p. e p. dagli artt. 110, 319<br />
ter e 416 cod. pen., in Matera,<br />
Potenza, Basilicata ed altre parti<br />
del territorio nazionale, dal 2003<br />
con condotta in atto;<br />
7. CARUSO Attilio, nato a P<strong>la</strong>tì<br />
(RC) il 12.5.1944, in ordine al<br />
reato p. e p. dagli artt. 110, 319<br />
ter e 321 cod. pen., in Matera,<br />
Potenza, Basilicata ed altre parti<br />
del territorio nazionale, dal 2003<br />
con condotta in atto;<br />
8. BUCCICO Emilio Nico<strong>la</strong>,<br />
nato a Matera il 28.12.1940, in<br />
ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />
110, 319 ter e 416 cod. pen., in<br />
Potenza, Matera, Basilicata,<br />
Roma ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal 2003 con condotta<br />
in atto;<br />
9. GENTILI Pietro, nato a Bari<br />
il 10.2.1943, in ordine ai reati p.<br />
e p. dagli artt. 110, 319, 319 ter,<br />
416 e 640 bis cod. pen., in Potenza,<br />
Matera, Policoro, Basilicata<br />
ed altre parti del territorio nazionale,<br />
dal 2003 con condotta<br />
in atto;<br />
10. VITALE Vincenzo, nato a<br />
Rotondel<strong>la</strong> (MT) il 14.10.1940, in<br />
ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />
110, 319, 319 ter, 416, 434, 479 e<br />
640 bis cod. pen., 44 DPR 380/<br />
2001, in Potenza, Matera, Policoro,<br />
Basilicata, ed altre parti<br />
del territorio nazionale, dal 1997<br />
con condotta in atto;<br />
11. VITALE Marco, nato a Matera<br />
il 29.3.1967, in ordine ai<br />
reati p. e p. dagli artt. 110, 319,<br />
319 ter, 416, 434, 479 e 640 bis<br />
cod. pen., 44 DPR 380/2001, in<br />
Potenza, Matera, Policoro, Basilicata,<br />
ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal 1997 con condotta<br />
in atto;<br />
12. BUBBICO Filippo, nato<br />
a Montescaglioso (MT) il<br />
26.2.1954, in ordine ai reati p. e<br />
p. dagli artt. 110, 319, 416, 434<br />
e 640 bis cod. pen., in Potenza,<br />
Matera, Policoro, Basilicata,<br />
Roma ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal 1997 con condotta<br />
in atto;<br />
13. MARIOTTI Arnaldo, nato<br />
a Cappelle Sul Tavo (PE) il<br />
8.2.1947, in ordine ai reati p. e<br />
p. dagli artt. 110, 416 e 640 bis<br />
cod. pen., in Potenza, Matera,<br />
Policoro, Basilicata, Roma ed altre<br />
parti del territorio nazionale,<br />
dal 2006 con condotta in atto;<br />
14. GOTI Massimo, nato ad<br />
Arezzo il 18.6.1941, in ordine ai<br />
reati p. e p. dagli artt. 110, 319,<br />
416 e 640 bis cod. pen., in Potenza,<br />
Matera, Policoro, Basilicata,<br />
Roma ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal 2003 con condotta<br />
in atto;<br />
15. BARBIERI Vincenzo, nato<br />
a Roma il 23.8.1949, in ordine ai<br />
reati p. e p. dagli artt. 110, 326 e<br />
416 cod. pen., in Potenza, Basilicata,<br />
Roma ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal 2005 con<br />
condotta in atto;<br />
16. FASANO Luisa, nata a Potenza<br />
il 29.7.1970, in ordine ai<br />
reati p. e p. dagli artt. 110, 319<br />
ter, 326 e 416 cod. pen., in Potenza,<br />
Basilicata ed altre parti<br />
del territorio nazionale, dal 2005<br />
con condotta in atto;<br />
17. LABRIOLA Giuseppe, nato<br />
a Tursi (MT) il 23.7.1953, in ordine<br />
ai reati p. e p. dagli artt. 110,<br />
319 ter e 416 cod. pen., in Potenza,<br />
Matera, Policoro, Basilicata<br />
ed altre parti del territorio nazionale,<br />
dal 2003 con condotta<br />
in atto;<br />
18. DE FILIPPO Vito, nato a S.<br />
Arcangelo (PZ) il 27.8.1963, in<br />
ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />
110, 416 e 640 bis cod. pen., in<br />
Potenza, Matera, Policoro, Basilicata,<br />
ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal 2000 con condotta<br />
in atto;<br />
19. SPITZ Elisabetta, nata a<br />
Roma il 22.1.1953, in ordine ai<br />
reati p. e p. dagli artt. 110, 416 e<br />
640 bis cod. pen., in Potenza,<br />
Matera, Policoro, Basilicata,<br />
Roma ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal 2003 con condotta<br />
in atto;<br />
20. PEPE Giuseppe, nato a Gravina<br />
in Puglia (BA) il 31.1.1946,<br />
in ordine ai reati p. e p. dagli<br />
artt. 110, 416 e 640 bis cod. pen.,<br />
in Potenza, Matera, Policoro,<br />
Basilicata, Roma ed altre parti<br />
del territorio nazionale, dal 2003<br />
con condotta in atto;<br />
21. VICECONTE Felice, nato a<br />
Bari il 4.4.1954, in ordine ai reati<br />
p. e p. dagli artt. 110, 319, 416,<br />
434, 479 e 640 bis cod. pen., in<br />
Potenza, Matera, Policoro, Basilicata,<br />
Roma ed altre parti del<br />
territorio nazionale, dal 2000<br />
con condotta in atto;<br />
22.LOPATRIELLONicolino,<br />
nato a Rotondel<strong>la</strong> (MT) il<br />
7.10.1957, in ordine ai reati p. e<br />
p. dagli artt. 110, 319, 416, 434,<br />
479 e 640 bis cod. pen., in Potenza,<br />
Matera, Policoro, Basilicata,<br />
Roma ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal 2000 con condotta<br />
in atto;<br />
23. MONTESANO Nico<strong>la</strong>, nato<br />
a Policoro (MT) il 25.6.1975, in<br />
ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />
110, 319, 416 e 640 bis cod. pen.,<br />
in Potenza, Matera, Policoro,<br />
Basilicata, Roma ed altre parti<br />
del territorio nazionale, dal 2000<br />
con condotta in atto;<br />
24. VITA Michele, nato a Satriano<br />
di Lucania (PZ) il 13.11.1952,<br />
in ordine ai reati p. e p. dagli<br />
artt. 110, 319, 416 e 640 bis cod.<br />
pen., in Potenza, Matera, Policoro,<br />
Basilicata, Roma ed altre<br />
parti del territorio nazionale,<br />
dal 2002 con condotta in atto;<br />
25. AUTERA Vincenzo, nato<br />
a Matera il 17.5.1949, in ordine<br />
al reato p. e p. dall’art. 378 cod.<br />
pen., in Potenza, Matera e Basilicata,<br />
dal 2005 con condotta in<br />
atto;<br />
26. DE LUCA C<strong>la</strong>udia, nata a<br />
Napoli il 12.6.1971, in ordine al<br />
reato p. e p. dall’art. 314 cod.<br />
pen., in Potenza nell’anno 2003;<br />
27. CENCI Daniele, nato a Perugia<br />
il 22.1.1968, in ordine al<br />
reato p. e p. dall’art. 323 cod.<br />
pen., in Potenza e Basilicata, dal<br />
2007 al 2008;<br />
28. SANTARSIERO Vito, nato<br />
a Potenza il 2.3.1955, in ordine al<br />
reato p. e p. dall’art. 378 cod.<br />
pen., in Potenza e Basilicata dal<br />
2005 con condotta in atto;<br />
29. MAURO Vincenzo, nato a<br />
Salerno il 5.9.1948, in ordine al<br />
reato p. e p. dall’ari. 378 cod.<br />
pen., in Potenza e Basilicata dal<br />
2005 al 2007;<br />
30. CETOLA Massimo, nato a<br />
Roma il 17.7.1946, in ordine al<br />
reato p. e p. dagli arti. 110 e 323<br />
cod. pen., in Potenza, Basilicata<br />
ed altre parti del territorio nazionale,<br />
negli anni 2005/2006;<br />
31. GARELLI Emanuele, nato a<br />
Cuneo il 12.4.1949, in ordine ai<br />
reati p. e p. dagli artt. 110, 323,<br />
326 e 336 cod. pen., in Potenza,<br />
Basilicata ed altre parti del territorio<br />
nazionale, negli anni<br />
2005/2006;<br />
32. IMPROTA Nico<strong>la</strong>, nato a<br />
Tevero<strong>la</strong> (CE) il 21.8.1949, in<br />
ordine ai reati p. e p. dagli artt.<br />
110, 323, 326 e 336 cod. pen., in<br />
Potenza, Basilicata ed altre parti<br />
del territorio nazionale, negli<br />
anni 2005/2006;<br />
33. POLIGNANO Pietro Giuseppe,<br />
nato a Putignano (BA) il<br />
5.12.1959, in ordine ai reati p. e<br />
p. dagli artt. 110, 323, 326 e 336<br />
cod. pen., in Potenza, Basilicata<br />
ed altre parti del territorio nazionale,<br />
negli anni 2005/2006.<br />
34. COSTANZO Biagio, nato a<br />
Lagonegro (PZ) il 17.5.1969, in<br />
ordine al reato p. e p. dagli artt.<br />
110 e 326 cod. pen., in Lagonegro,<br />
Basilicata ed altre parti del<br />
territorio nazionale nell’anno<br />
2005.<br />
Le parti offese<br />
1. IANNUZZI Alberto<br />
2. PAVESE Rocco<br />
3. MONTEMURRO Vincenzo<br />
4. WOODCOCK Henry John<br />
5. GALANTE Giuseppe<br />
6. LUCIANO Salvatore<br />
7. ANGIULLI Antonio<br />
8. SENATORE Maria Carme<strong>la</strong><br />
9. DE FELICE Michele<br />
10. MENNUTI Antonio<br />
11. DI TOLLA Pasquale<br />
12. PICCENNA Nico<strong>la</strong><br />
13. COZZI Marcello<br />
14. PANIO Giuseppe<br />
15. ZITO Michele Francesco<br />
16. Ministero dello Sviluppo<br />
Economico, in persona del legale<br />
rappresentante prò-tempore;<br />
17. Ministero dello Giustizia,<br />
in persona del legale rappresentante<br />
prò-tempore;<br />
18. Ministero del<strong>la</strong> Difesa, in<br />
persona del legale rappresentante<br />
prò-tempore;<br />
19. Ministero dell’Interno, in<br />
persona del legale rappresentante<br />
prò-tempore;<br />
20. Ministero dell’Ambiente, in<br />
persona del legale rappresentante<br />
prò-tempore.
Sabato 30 agosto 2008 IL RESTO 3<br />
L’altra storia<br />
TOGHE LUCANE<br />
L e c o n d o t t e c r i m i n o s e c o n t e s t a t e a g l i i n d a g a t i<br />
a cura di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
TUFANO Vincenzo, BONOMI<br />
Gaetano, GENOVESE Felicia,<br />
CANNIZZARO Michele, CHIE-<br />
CO Giuseppe, GRANESE Iside,<br />
BUCCICO Emilio Nico<strong>la</strong>, GEN-<br />
TILI Pietro, BARBIERI Vincenzo,<br />
FASANO Luisa, LABRIOLA<br />
Giuseppe:<br />
a) in ordine al reato p. e p.<br />
dall’art. 416, commi 1-2-5,<br />
cod.pen. perché si associavano<br />
tra loro - TUFANO quale<br />
Procuratore Generale presso<br />
<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza,<br />
BONOMI quale Sostituto<br />
Procuratore Generale presso<br />
<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza,<br />
GENOVESE quale Sostituto<br />
Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />
presso <strong>la</strong> Direzione Distrettuale<br />
Antimafia di Potenza e<br />
per un periodo anche quale<br />
Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />
Vicario presso il Tribunale<br />
di Potenza, nonché Procuratore<br />
del<strong>la</strong> Repubblica FF,<br />
CANNIZZARO quale marito<br />
del<strong>la</strong> GENOVESE e Direttore<br />
Generale dell’Azienda Ospedaliera<br />
San Carlo di Potenza,<br />
CHIECO quale Procuratore<br />
del<strong>la</strong> Repubblica presso il Tribunale<br />
di Matera, GRANESE<br />
quale Presidente del Tribunale<br />
di Matera, BUCCICO quale<br />
Avvocato componente del<br />
Consiglio Superiore del<strong>la</strong> Magistratura<br />
e successivamente<br />
quale Senatore del<strong>la</strong> Repubblica,<br />
GENTILI quale Ufficiale<br />
dell’Arma dei Carabinieri<br />
Responsabile del<strong>la</strong> Sezione<br />
di Polizia Giudiziaria presso<br />
<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Potenza, BARBIERI quale<br />
Capo del<strong>la</strong> Direzione Generale<br />
Magistrati presso il Ministero<br />
del<strong>la</strong> Giustizia, FASANO<br />
quale Dirigente del<strong>la</strong> Squadra<br />
Mobile del<strong>la</strong> Questura di<br />
Potenza, LABRIOLA quale<br />
Avvocato Presidente del Consiglio<br />
dell’Ordine degli Avvocati<br />
di Matera, ed altri per cui<br />
non si procede in questa sede,<br />
al fine di commettere più delitti,<br />
ed in partico<strong>la</strong>re quelli di<br />
corruzione e corruzione in atti<br />
giudiziari, come indicato nei<br />
capi che seguono, con le loro<br />
condotte, occultando anche<br />
i legami tra di loro e soprattutto<br />
tenendo segrete le finalità<br />
e gli scopi del sodalizio<br />
criminoso, svolgevano attività<br />
diretta ad interferire sull’esercizio<br />
delle funzioni di organi<br />
costituzionali (Ordine Giudiziario,<br />
Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura e Ministero<br />
del<strong>la</strong> Giustizia, in partico<strong>la</strong>re<br />
attraverso attività di ostacolo,<br />
pressioni e delegittimazione<br />
CHIECO, TUFANO, GENOVE-<br />
SE, CANNIZZARO, GENTILI, VI-<br />
TALE Vincenzo, VITALE Marco,<br />
DE FILIPPO, BUBBICO, GOTI,<br />
SPITZ, LOPATRIELLO, MON-<br />
TESANO, VICECONTE, PEPE,<br />
VITA:<br />
b) in ordine al reato p. e p.<br />
dall’art. 416, commi 1-2-5,<br />
cod. pen. perché si associavano<br />
tra loro - CHIECO quale<br />
Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Matera, TUFANO quale<br />
Procuratore Generale presso<br />
<strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza,<br />
GENOVESE quale Sostituto<br />
Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />
presso <strong>la</strong> Direzione Distrettuale<br />
Antimafia di Potenza,<br />
CANNIZZARO quale marito<br />
del<strong>la</strong> GENOVESE e Direttore<br />
Generale dell’Azienda Ospedaliera<br />
San Carlo di Potenza,<br />
GENTILI quale Ufficiale<br />
dell’Arma dei Carabinieri<br />
Responsabile del<strong>la</strong> Sezione<br />
di Polizia Giudiziaria presso<br />
Emilio NIco<strong>la</strong> Buccico<br />
di magistrati in servizio presso<br />
<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Potenza e l’Ufficio del Giudice<br />
delle indagini preliminari<br />
presso il Tribunale di Potenza,<br />
impegnati in indagini difficili<br />
e complesse che avevano ad<br />
oggetto in partico<strong>la</strong>re, per reati<br />
gravi contro <strong>la</strong> pubblica amministrazione<br />
ed altro, settori dei<br />
ed. colletti bianchi) e di amministrazioni<br />
pubbliche (attraverso<br />
<strong>la</strong> delegittimazione ed il<br />
tentativo di condizionamento<br />
Prorogate sino a febbraio<br />
2009 le indagini preliminari<br />
a carico del Capitano dei<br />
Carabinieri Pasquale<br />
Zacheo, del giornalista del<br />
Corriere del<strong>la</strong> Sera Carlo<br />
Vulpio e di Gianloreto<br />
Carbone (del<strong>la</strong> trasmissione<br />
di RAI 3 “<strong>Chi</strong> l’ha<br />
visto?”). L’ipotesi di reato<br />
contestata in associazione<br />
per delinquere è quel<strong>la</strong><br />
di diffamazione a mezzo<br />
stampa ai danni dell’Avv.<br />
Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico.<br />
del<strong>la</strong> Polizia Giudiziaria delegata<br />
ad indagini preliminari<br />
delicate e complesse, in partico<strong>la</strong>re<br />
nei confronti di appartenenti<br />
al<strong>la</strong> Polizia di Stato, al<strong>la</strong><br />
Polizia Municipale ed all’Arma<br />
dei Carabinieri ed altresì<br />
attraverso il condizionamento<br />
di persone informate sui fatti),<br />
nonché attraverso il condizionamento<br />
di amministrazioni<br />
pubbliche (quali <strong>la</strong> Regione Basilicata,<br />
il Comune di Potenza e<br />
l’Azienda Ospedaliera San Carlo<br />
di Potenza). Tale sodalizio<br />
diveniva punto di riferimento<br />
Filippo Bubbico<br />
<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Potenza, VITALE Vincenzo<br />
quale presidente del<strong>la</strong> Marinagri<br />
spa, Ittica Valdagri spa e società<br />
control<strong>la</strong>te, VITALE Marco<br />
quale rappresentante legale<br />
del<strong>la</strong> ET&M srl e direttore dei<br />
<strong>la</strong>vori e progettista del centro<br />
turistico ecologico integrato<br />
Marinagri, DE FILIPPPO quale<br />
Presidente del<strong>la</strong> Giunta Regionale<br />
del<strong>la</strong> Basilicata, BUBBICO<br />
di politici (anche di opposti<br />
schieramenti), amministratori<br />
pubblici, avvocati, imprenditori<br />
e faccendieri vari<br />
che avevano necessità di<br />
interventi illeciti per il condizionamento,<br />
in loro favore<br />
e di persone di cui erano<br />
referenti, dell’attività giudiziaria<br />
che si svolgeva presso<br />
gli uffici giudiziari di Potenza<br />
e Matera. Sodalizio che<br />
operava con distribuzione<br />
di ruoli ed avvalendosi in<br />
modo servente agli interessi<br />
associativi di mezzi e strutture<br />
pubbliche. I pubblici ufficiali,<br />
partecipanti al sodalizio,<br />
asservivano, pertanto,<br />
in modo stabile, <strong>la</strong> loro funzione<br />
ad interessi di privati,<br />
ricevendo utilità varie, quali<br />
incarichi in ruoli di vertice<br />
all’interno dell’Ordine Giudiziario,<br />
incarichi presso <strong>la</strong><br />
Commissione Par<strong>la</strong>mentare<br />
Antimafia, <strong>la</strong> disponibilità<br />
diretta dell’Azienda Ospedaliera<br />
San Carlo di Potenza,<br />
<strong>la</strong> promessa di assunzione<br />
di parenti presso strutture<br />
pubbliche, interventi indebiti<br />
presso il Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura ed il<br />
Ministero del<strong>la</strong> Giustizia, il<br />
consolidamento di posizioni<br />
di prestigio e di influenza<br />
dominante all’interno dei<br />
gruppi di potere, in primo<br />
luogo politici (con rilevanti<br />
componenti massoniche),<br />
operanti in Basilicata ed in<br />
Roma, condotte di favore<br />
da parte di appartenenti alle<br />
forze dell’ordine, nonché divenendo<br />
interlocutori privilegiati<br />
di esponenti di primo<br />
piano del<strong>la</strong> Camera Penale<br />
degli Avvocati di Potenza<br />
e Matera. Atti di ufficio di<br />
mercimonio che si concretizzavano,<br />
in partico<strong>la</strong>re, con<br />
comportamenti contrari ai<br />
doveri di fedeltà (attraverso<br />
<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione sistematica di<br />
norme giuridiche), di obbedienza<br />
(attraverso l’asservimento<br />
di funzioni pubbliche,<br />
anche di rilevanza costituzionale,<br />
per il perseguimento di<br />
interessi personali e di gruppo),<br />
di segretezza (attraverso<br />
<strong>la</strong> diffusione tra i sodali ed i<br />
beneficiari delle condotte illecite<br />
di notizie coperte da<br />
segretezza e riservatezza),<br />
di imparzialità (attraverso le<br />
coperture fornite ai sodali ed<br />
ai magistrati che non creavano<br />
“problemi” agli interessi<br />
dei centri di potere, anche<br />
occulti, protetti dal sodalizio,<br />
ed ostaco<strong>la</strong>ndo l’attività<br />
giudiziaria compiuta da<br />
magistrati che esercitavano<br />
le funzioni in ossequio ai<br />
principi di uguaglianza al<strong>la</strong><br />
quale Presidente prò-tempore<br />
del<strong>la</strong> Giunta Regionale<br />
del<strong>la</strong> Basilicata, Presidente<br />
prò-tempore del Comitato<br />
Istituzionale dell’Autorità<br />
di Bacino del<strong>la</strong> Basilicata,<br />
nonché Sottosegretario di<br />
Stato presso il Ministero<br />
dello Sviluppo Economico,<br />
GOTI quale Direttore Generale<br />
del<strong>la</strong> Direzione Generale<br />
Coordinamento incentivi<br />
alle imprese - ufficio B5/<br />
lof/BG presso il Ministero<br />
dello Sviluppo Economico,<br />
SPITZ quale Direttore<br />
Generale dell’Agenzia del<br />
<strong>De</strong>manio di Roma, LOPA-<br />
TRIELLO quale Sindaco del<br />
Comune di Policoro, MON-<br />
TESANO quale Presidente<br />
pro-tempore del Consiglio<br />
Comunale di Policoro, attuale<br />
Consigliere Provinciale di<br />
Matera, nonché socio al 50%<br />
del<strong>la</strong> Eurosaldature srl poi<br />
denominata Sogemont srl,<br />
VICECONTE quale Dirigen-<br />
legge ed all’obbligatorietà<br />
dell’azione penale), di onestà<br />
(piegando le loro funzioni, attraverso<br />
il mercimonio delle<br />
stesse, in favore di centri di<br />
potere extragiudiziari) e di vigi<strong>la</strong>nza<br />
(offrendo coperture a<br />
magistrati e pubblici ufficiali<br />
collusi ed esercitando, in vio<strong>la</strong>zione<br />
di legge, asseriti poteri<br />
di vigi<strong>la</strong>nza per contrastare<br />
magistrati e pubblici ufficiali<br />
che agivano per l’interesse<br />
pubblico in modo conforme<br />
a legge). Condotte illecite<br />
concretizzatesi non solo attraverso<br />
fatti di mercimonio<br />
dei doveri dell’ufficio per atti<br />
formali (provvedimenti giudiziari<br />
ed amministrativi), ma<br />
anche attraverso il sistematico<br />
e generalizzato favoritismo in<br />
vio<strong>la</strong>zione anche del principio<br />
costituzionale del buon<br />
andamento e dell’imparzialità<br />
del<strong>la</strong> pubblica amministrazione<br />
ed asservimento dei<br />
beni pubblici protetti ad interessi<br />
privatistici di singoli e di<br />
gruppi. Ed in partico<strong>la</strong>re, sodalizio<br />
che ha operato anche<br />
con le seguenti condotte: TU-<br />
FANO e BONOMI, avvinti da<br />
solidi legami anche di natura<br />
personale, collocati ai vertici<br />
degli uffici giudiziari requirenti<br />
di Potenza, esercitavano<br />
indebita attività d’interferenza<br />
nei confronti del Procuratore<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di Potenza<br />
Giuseppe GALANTE,<br />
dei Sostituti Procuratori del<strong>la</strong><br />
Repubblica Vincenzo MON-<br />
TEMURRO ed Henry John<br />
WOODCOCK, dei Giudici<br />
per le indagini preliminari<br />
Alberto IANNUZZI e Rocco<br />
PAVESE, nonché garantivano<br />
illecita copertura, attraverso<br />
l’omissione del<strong>la</strong> dovuta attività<br />
di vigi<strong>la</strong>nza, ad appartenenti<br />
del medesimo sodalizio,<br />
quale il Sostituto Procuratore<br />
del<strong>la</strong> Repubblica del<strong>la</strong> DDA<br />
di Potenza, nonché Procuratore<br />
del<strong>la</strong> Repubblica Vicario,<br />
Felicia GENOVESE; condizionavano<br />
procedimenti penali<br />
in cui risultavano interessati<br />
Avvocati a loro “vicini”;<br />
condizionavano <strong>la</strong> polizia<br />
giudiziaria impegnata in indagini<br />
delicate e complesse<br />
soprattutto per reati contro<br />
<strong>la</strong> pubblica amministrazione<br />
ed anche al fine di dirigere le<br />
loro attività contro Magistrati<br />
del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Potenza e di loro col<strong>la</strong>boratori;<br />
GENOVESE e CANNIZZA-<br />
RO garantivano l’esito di<br />
procedimenti penali di loro<br />
interesse e delle persone di<br />
cui erano garanti (in partico<strong>la</strong>re<br />
quelli nel settore del<strong>la</strong><br />
sanità, ed. processo PANIO<br />
te del terzo settore urbanistica<br />
dell’Ufficio Tecnico del<br />
Comune di Policoro, PEPE<br />
quale Dirigente dell’Agenzia<br />
del <strong>De</strong>manio di Matera, VITA<br />
quale Segretario Generale<br />
dell’Autorità di Bacino del<strong>la</strong><br />
Regione Basilicata, al fine di<br />
commettere più delitti, ed in<br />
partico<strong>la</strong>re quelli di corruzione<br />
in atti giudiziari, corruzione<br />
e truffe aggravate ai danni<br />
dello Stato, come indicato nei<br />
capi che seguono, con le loro<br />
condotte facevano percepire<br />
e percepivano, illecitamente,<br />
finanziamenti pubblici<br />
destinati allo sviluppo, perseguendo<br />
interessi privati<br />
anche attraverso il mercimonio<br />
delle pubbliche funzioni<br />
ricoperte (in partico<strong>la</strong>re quelle<br />
giudiziarie, ministerali, regionali,<br />
locali e dei vari enti<br />
pubblici coinvolti). Sodalizio<br />
che operava con distribuzione<br />
di ruoli e compiti, come<br />
di seguito indicati, attraverso<br />
in primo luogo) ed offrivano<br />
utilità varie attraverso il ruolo<br />
del dott. CANNIZZARO all’interno<br />
del<strong>la</strong> più grande azienda<br />
ospedaliera del<strong>la</strong> Basilicata;<br />
BUCCICO, in partico<strong>la</strong>re quale<br />
Avvocato e Consigliere del<br />
Consiglio Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />
quale controprestazione<br />
di interventi giudiziari in<br />
suo favore e/o di persone a lui<br />
comunque riconducibili, garantiva<br />
il suo intervento presso<br />
pratiche (disciplinari, para-disciplinari<br />
incarichi direttivi e<br />
semi-direttivi ed altre ancora)<br />
innanzi al Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura che riguardavano<br />
sodali ed altri magistrati<br />
(tra cui il TUFANO ed<br />
il CHIECO), nonché incarichi<br />
presso Organi Costituzionali<br />
ed il consolidamento di posizioni<br />
negli ambienti politici e<br />
professionali del<strong>la</strong> Basilicata.<br />
Il BUCCICO garantiva, in partico<strong>la</strong>re,<br />
interventi di favore<br />
presso il CSM nei confronti<br />
del Presidente del Tribunale<br />
di Matera, Iside GRANESE,<br />
con riferimento ad un debito<br />
Dopo <strong>la</strong> chiusura<br />
dell’inchiesta “Toghe<br />
Lucane”, è auspicabile<br />
che <strong>la</strong> D.ssa Annunziata<br />
Cazzetta ed il Dr. Angelo<br />
Onorati (Gip che ha aval<strong>la</strong>to<br />
l’operato del PM) leggano<br />
quanto emerge nell’inchiesta<br />
del Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>.<br />
Servirà loro per ulteriore<br />
conferma di quanto non<br />
pos<strong>sono</strong> non aver già<br />
chiaro?<br />
che questa aveva con <strong>la</strong> Banca<br />
Popo<strong>la</strong>re del Materano, Istituto<br />
Bancario più volte patrocinato<br />
dallo stesso studio legale<br />
BUCCICO; prometteva e faceva<br />
avere, inoltre, al Sostituto<br />
Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />
presso <strong>la</strong> Direzione Distrettuale<br />
Antimafia di Potenza, Felicia<br />
GENOVESE, l’incarico di<br />
Consulente presso <strong>la</strong> Commissione<br />
Par<strong>la</strong>mentare Antimafia<br />
(quale controprestazione del<br />
suo asservimento agli interessi<br />
illeciti dello stesso BUCCICO);<br />
GRANESE, quale Presidente<br />
del Tribunale di Matera, al fine<br />
di assicurare l’impunità a CA-<br />
RUSO Attilio, Presidente del<strong>la</strong><br />
Banca Popo<strong>la</strong>re del Materano,<br />
per alcuni fatti illeciti com-<br />
<strong>la</strong> disponibilità di beni, mezzi,<br />
strutture ed ingenti somme di<br />
denaro, di provenienza pubblica<br />
e privata. Ed in partico<strong>la</strong>re:<br />
iI dr. CHIECO, al fine di<br />
favorire, in cambio di utilità<br />
di seguito indicate, VITALE<br />
Vincenzo contribuiva all’archiviazione<br />
del procedimento<br />
penale n. 121/03 a carico del<br />
predetto e del funzionario<br />
pubblico PEPE, nonostante i<br />
rilievi penali che emergevano<br />
dalle informative dei Carabinieri<br />
di Policoro e dagli<br />
e<strong>la</strong>borati dei CTU MAGRI’ e<br />
COZZOLINO. Ed in partico<strong>la</strong>re<br />
si evidenziava: che il dr.<br />
CHIECO “gestiva” di fatto le<br />
indagini condotte dal<strong>la</strong> dr.ssa<br />
MORELLI; l’interessamento<br />
del dr. CHIECO all’acquisto,<br />
all’interno del<strong>la</strong> struttura turistica,<br />
di un immobile, interesse<br />
che risaliva al luglio 2003 e<br />
proseguiva sino al 12.12.2005,<br />
quindi in epoca successiva al<strong>la</strong><br />
richiesta di archiviazione da-<br />
messi nel<strong>la</strong> gestione del Consorzio<br />
Anthill (in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> turbata libertà<br />
degli incanti durante <strong>la</strong> gara<br />
UMTS) e del<strong>la</strong> ILM srl, compiva<br />
condotte finalizzate all’ottenimento<br />
dell’illegittimo fallimento del<br />
predetto Consorzio; <strong>la</strong> GRANESE<br />
risultava Giudice in diverse cause<br />
nel<strong>la</strong> quali era convenuta <strong>la</strong> Banca<br />
Popo<strong>la</strong>re del Materano nello stesso<br />
periodo in cui il Presidente del Tribunale<br />
aveva contratto un rapporto<br />
di mutuo, a condizioni di eccezionale<br />
favore, con il predetto Istituto<br />
Bancario; LABRIOLA, nel suo ruolo<br />
di Avvocato ed anche Presidente<br />
del<strong>la</strong> Camera Penale di Matera, assumeva<br />
il ruolo (anche in virtù dei<br />
suoi legami di tipo massonico) di<br />
condizionamento di processi, unitamente<br />
al BUCCICO, nel distretto<br />
giudiziario di Potenza, in partico<strong>la</strong>re<br />
nel<strong>la</strong> vicenda re<strong>la</strong>tiva ai ed. brogli<br />
di Scanzano Jonico; CHIECO, quale<br />
Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica di<br />
Matera, garantiva l’esito favorevole<br />
di taluni procedimenti presso <strong>la</strong><br />
Procura del<strong>la</strong> Repubblica di Matera<br />
anche attraverso i legami con l’Avv.<br />
BUCCICO e l’Avv. LABRIOLA (con<br />
partico<strong>la</strong>re riferimento ai fascicoli<br />
procedimentali in cui risultavano<br />
interessati Michele Francesco<br />
ZITO, Carlo GAUDIANO e l’Avv.<br />
Beatrice Maria GENCHI, ed in generale<br />
tutti quelli che riguardavano<br />
persone con le quali intratteneva<br />
rapporti di interesse o persone offese<br />
che potevano danneggiare persone<br />
a lui vicine); GENTILI, quale<br />
alto Ufficiale dell’Arma responsabile<br />
dell’aliquota Carabinieri del<strong>la</strong><br />
sezione di polizia giudiziaria del<strong>la</strong><br />
Procura del<strong>la</strong> Repubblica di Potenza,<br />
unitamente al<strong>la</strong> FASANO dirigente<br />
del<strong>la</strong> Squadra Mobile del<strong>la</strong><br />
Questura di Potenza, rappresentavano<br />
i punti di riferimento del<br />
sodalizio nell’ambito del<strong>la</strong> polizia<br />
giudiziaria: in modo tale da dirigere<br />
attività di ostacolo nei confronti<br />
di altri appartenenti al<strong>la</strong> polizia<br />
giudiziaria che prestavano doverosamente<br />
il loro <strong>la</strong>voro nel perseguimento<br />
del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong>, carpire in<br />
modo indebito informazioni riservate,<br />
divulgare notizie coperte da<br />
segreto investigativo, condizionare<br />
avvocati e persone informate sui<br />
fatti; BARBIERI rappresentava uno<br />
dei punti di riferimento presso il<br />
Ministero del<strong>la</strong> Giustizia al fine di<br />
indirizzare attività di accertamento<br />
ispettivo di tipo strumentale, nonché<br />
attività di indebita pressione e<br />
condizionamento, nei riguardi di<br />
magistrati impegnati in procedimenti<br />
delicati e complessi presso<br />
gli uffici giudiziari di Potenza, e di<br />
offrire, contestualmente, garanzie<br />
di “coperture” istituzionali ai magistrati<br />
del sodalizio e di quelli a loro<br />
a qualsiasi titolo collegati che pure<br />
a fronte di nefandezze varie non<br />
subivano accertamenti altrettanto<br />
pervasivi dagli organi istituzionali<br />
di vigi<strong>la</strong>nza.<br />
“Il mercimonio delle pubbliche funzioni ricoperte”<br />
tata 23.9.2005 ed a pochi giorni dal<br />
decreto di archiviazione emesso in<br />
data 22.12.2005.<br />
(1. continua)<br />
Giuseppe <strong>Chi</strong>eco<br />
Capo del<strong>la</strong> Procura di Matera
Sabato 30 agosto 2008 IL RESTO 4<br />
Di Lorenzo eletto con falsi voti ora apre a Buccico<br />
di Bianca Novelli<br />
Anno 2005, elezioni regionali,<br />
i carabinieri<br />
di Policoro scoprono<br />
un tentativo di<br />
“truccare” le elezioni in quel<br />
di Scanzano Jonico. Le ipotesi<br />
di reato <strong>sono</strong> gravissime<br />
ma quasi banali nel<strong>la</strong> ingenua<br />
attuazione: 1) si nominano<br />
scrutatori e presidenti di seggio<br />
“fidati”; 2) si aggiungono<br />
schede votate dalle manine<br />
compiacenti dei suddetti pubblici<br />
ufficiali; 3) si modificano<br />
i verbali dei votanti, attribuendo<br />
i voti “aggiunti” a cittadini<br />
ignari che solitamente non<br />
esercitano il diritto/dovere<br />
di voto. L’inchiesta viene al<strong>la</strong><br />
luce per caso, mentre si indagava<br />
su altro. Il PM che aveva<br />
disposto gli accertamenti di<br />
PG, apre un nuovo fascicolo e<br />
dispone specifici accertamenti.<br />
Telecamere, intercettazioni<br />
telefoniche e ambientali. Tutto<br />
registrato e filmato, compresa<br />
<strong>la</strong> presunta manomissione<br />
delle urne al termine del voto<br />
e subito prima dello spoglio.<br />
<strong>È</strong> proprio a questo punto che<br />
i carabinieri di Policoro intervengono,<br />
sequestrano e fotocopiano<br />
tutti i documenti dei<br />
seggi, schede elettorali comprese.<br />
Qualche settimana e<br />
scattano gli arresti su richiesta<br />
del PM D.ssa Felicia Genovese<br />
e del Procuratore Capo Dr.<br />
Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte, disposizione<br />
firmata dal Gip D.ssa<br />
Geraldina Romaniello. Per<br />
alcuni solo pochi giorni, per il<br />
sindaco di Scanzano quasi sei<br />
mesi. Perché? Se lo sarà domandato<br />
a lungo o forse solo<br />
per qualche giorno? A distanza<br />
di tre anni (e passa) l’inchiesta<br />
è rimasta quasi conge<strong>la</strong>ta.<br />
I brogli ci furono sì o no? Le<br />
schede votate (si presume dai<br />
presidenti di seggio compiacenti)<br />
modificarono il risultato<br />
elettorale? Boh! La vicenda<br />
era avvolta dal più fitto riserbo,<br />
addirittura silenzio. Infatti<br />
quale ragione di riservatezza<br />
può ancora esserci su un procedimento<br />
penale che era così<br />
chiaro da determinare numerosi<br />
arresti ed una detenzione<br />
prolungata per oltre sei mesi?<br />
Successive “derubricazioni” e<br />
modificazioni delle ipotesi di<br />
reato, determinavano il trasferimento<br />
del fascicolo a Mate-<br />
di Nino Magro<br />
Ci eravamo <strong>la</strong>sciati affrontando <strong>la</strong><br />
delicatissima questione del<strong>la</strong> libertà<br />
di stampa, gli accadimenti<br />
delle ultime settimane ci spingono<br />
a tornare sull’argomento. In primis registriamo<br />
una mancata risposta da parte<br />
del<strong>la</strong> Regione Basilicata circa i criteri, le<br />
evidenze e le somme e<strong>la</strong>rgite a più o meno<br />
note testate giornalistiche lucane e nazionali<br />
per <strong>la</strong> pubblicità istituzionale. Persino<br />
il tranquillo Dr. Pace, addetto stampa<br />
del<strong>la</strong> Regione Basilicata (o qualcosa del<br />
genere) non ha saputo darci indicazioni<br />
precise. Le domande che ponevamo erano<br />
piuttosto semplici: chi decide e con quali<br />
criteri dove indirizzare <strong>la</strong> pubblicità istituzionale?<br />
Quanto spende <strong>la</strong> regione per<br />
ciascuna testata giornalistica utilizzata? Il<br />
criterio di valutazione costi/benefici tiene<br />
conto delle copie vendute dal<strong>la</strong> testata<br />
ospitante? Riproponiamo gli interrogativi,<br />
prima o poi qualcuno risponderà. Intanto<br />
abbiamo appreso dal<strong>la</strong> viva penna di Nino<br />
Grasso che Enzo Vitale (patron di Marinagri)<br />
gli avrebbe raccontato delle proposte<br />
di contratti pubblicitari avanzati al<strong>la</strong> Marinagri<br />
dal Dr. Paride Leporace, direttore de<br />
“Il Quotidiano”. Le offerte di disponibilità<br />
al<strong>la</strong> pubblicazione, come le chiamerebbe<br />
Donato Pace, pare siano state accolte tanto<br />
ra, per competenza. PM detentore<br />
<strong>la</strong> D.ssa Annunziata<br />
Cazzetta. Ottimo magistrato,<br />
dice di Lei l’avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />
Buccico. Forse un po’ ingolfata<br />
di procedimenti delicati,<br />
tanto da procedere con estrema<br />
lentezza almeno per i casi<br />
meno urgenti. Sta di fatto che<br />
il procedimento dei “Brogli<br />
Elettorali” a Scanzano Jonico,<br />
diventa uno dei pi<strong>la</strong>stri dell’inchiesta<br />
“Toghe Lucane”. Si<br />
sospetta che il PM originario,<br />
Felicia Genovese, abbia favorito<br />
un amico dell’avv. Buccico<br />
evitando di iscriverlo nel<br />
registro degli indagati e ricevendo<br />
in cambio <strong>la</strong> nomina a<br />
consulente esterno del<strong>la</strong> Commissione<br />
Bicamerale Antimafia.<br />
Il beneficiato, da quanto<br />
risulta negli atti del proc.<br />
3750/03 (toghe lucane, ndr)<br />
tenuto dal Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />
di Catanzaro, è l’Avv.<br />
Giuseppe Labrio<strong>la</strong> da Tursi,<br />
o meglio era. Infatti dopo che<br />
non pochi articoli di stampa<br />
avevano sollevato interrogativi<br />
e perplessità a riguardo e<br />
dopo che il procedimento tenuto<br />
dal<strong>la</strong> D.ssa Genovese era<br />
stato assegnato al PM Dr. Basentini<br />
(in seguito al trasferimento<br />
disciplinare del<strong>la</strong> D.ssa<br />
Felicia Genovese, disposto dal<br />
CSM su richiesta dell’allora<br />
Ministro del<strong>la</strong> Giustizia On.<br />
Clemente Mastel<strong>la</strong>), quest’ultimo<br />
disponeva l’iscrizione<br />
dell’avvocato tursitano nel registro<br />
degli indagati. Iscrizione<br />
tardiva? Certo, tanto che in<br />
“toghe lucane” questa diventa<br />
una delle contestazioni mosse<br />
a carico del<strong>la</strong> D.ssa Genovese<br />
e dell’Avv. Buccico. Ma v’è di<br />
più. “… <strong>sono</strong> stato più volte,<br />
almeno in un paio di occasioni,<br />
presente in Ufficio unitamente<br />
al<strong>la</strong> D.ssa Genovese e<br />
al dottore Ga<strong>la</strong>nte, su questa<br />
vicenda (brogli di Scanzano,<br />
ndr) il dottor Ga<strong>la</strong>nte (Procuratore<br />
Capo e quindi superiore<br />
del<strong>la</strong> D.ssa Genovese, ndr) ha<br />
più volte invitato <strong>la</strong> dottoressa<br />
Genovese, anche con una<br />
certa urgenza, a provvedere<br />
all’aggiornamento di queste<br />
iscrizioni…”; è <strong>la</strong> testimonianza<br />
diretta e formale di un magistrato<br />
in servizio a Potenza.<br />
Così come precisa un altro<br />
collega giudice: “… ora io ricordo<br />
che <strong>la</strong> misura personale<br />
(arresto, ndr) non coinvolse<br />
coloro che avevano, come<br />
dire, preso parte attivamente<br />
BROGLI ELETTORALI E MASSONERIA<br />
al<strong>la</strong> designazione dei presidenti…<br />
sì, perché pare che<br />
uno degli interlocutori fosse<br />
proprio l’avvocato Labrio<strong>la</strong><br />
che, notoriamente, è assai vicino<br />
all’avvocato Buccico…”.<br />
E lo stesso magistrato, al<strong>la</strong> richiesta<br />
di fornire dettagli circa<br />
presunti legami massonici, risponde<br />
“… esaminando tutte<br />
le vicende lucane, come funziona<br />
o come non funziona <strong>la</strong><br />
<strong>giustizia</strong> devo dire che queste<br />
voci hanno certamente un fondo<br />
di verosimiglianza…”. Ma<br />
<strong>la</strong> risposta più efficace <strong>la</strong> fornisce<br />
proprio il Dr. Michele<br />
Cannizzaro, inviando una lettera<br />
il 3 agosto 2006 al Presidente<br />
del Consiglio Regionale<br />
pro tempore (Maria Antezza,<br />
oggi al Senato), al vice-presidente<br />
del<strong>la</strong> IV commissione<br />
consiliare (Avv. Sergio Lapenna),<br />
all’assessore regionale<br />
al<strong>la</strong> Sanità (Rocco Co<strong>la</strong>ngelo,<br />
oggi presidente del<strong>la</strong> Società<br />
Energetica Regionale del<strong>la</strong><br />
Basilicata) ed al Governatore<br />
Lucano (Prof. Vito <strong>De</strong> Filippo).<br />
Spiega Cannizzaro: “…in<br />
riferimento alle notizie diffuse<br />
dal giornale… destituite di<br />
ogni fondamento con <strong>la</strong> so<strong>la</strong><br />
eccezione re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> mia appartenenza<br />
al<strong>la</strong> Loggia “Mario<br />
Pagano”, ritengo doveroso segna<strong>la</strong>re<br />
al<strong>la</strong> S.V. ill.ma che con<br />
nota del 12.03.1994, che allego<br />
in copia, ho chiesto <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione,<br />
ratificata con provvedimento<br />
del 06.04.1994, che<br />
allego in copia…”. Per essere<br />
pignoli il Maestro Venerabile<br />
accorda “l’assonnamento”<br />
e non <strong>la</strong> cancel<strong>la</strong>zione. A noi<br />
La richiesta e <strong>la</strong> concessione<br />
di “assonnamento” dal<strong>la</strong><br />
massoneria dal<strong>la</strong> loggia Mario<br />
Pagano di Potenza fatta da<br />
Michele Cannizzaro marito dell’<br />
ex pm antimafia del<strong>la</strong> procura di<br />
Potenza Felicia Genovese<br />
che il vil<strong>la</strong>ggio <strong>la</strong>gunare ha fatto bel<strong>la</strong> mostra<br />
di sé su diversi numeri del quotidiano<br />
lucano. Embé? Quale sarebbe l’anomalia?<br />
Non ha ospitato (forse) <strong>la</strong> stessa testata<br />
del buon Grasso decine di messaggi pubblicitari<br />
del<strong>la</strong> Marinagri? Cosa c’è di male?<br />
Diverso sarebbe sostenere che il “rapporto<br />
economico” fra inserzionista ed editore<br />
condizioni <strong>la</strong> linea editoriale. Ma questa è<br />
un’altra storia anche se ci sembra di averne<br />
sentito par<strong>la</strong>re con una certa assiduità,<br />
specie nell’ultimo anno. Singo<strong>la</strong>re, invece,<br />
quanto accade in quel di Policoro. Una<br />
massiccia campagna pubblicitaria è stata<br />
assegnata all’emittente radiofonica “Basilicata<br />
Radio 2” dall’amministrazione<br />
municipale guidata dal Sindaco Nicolino<br />
Lopatriello. L’affidamento, si dice sia avvenuto<br />
attraverso una qualche evidenza<br />
pubblica ed in concorrenza con Radio Laser<br />
di Pisticci. Tutto rego<strong>la</strong>re, o forse no!<br />
Infatti, spulciando nel programma delle<br />
attività culturali promosse dal comune<br />
jonico nell’estate 2008, notiamo (pagina<br />
4 – siritidestate ‘08) proprio <strong>la</strong> pubblicità<br />
di “Basilicata Radio 2”. L’accattivante<br />
inserzione invita a contattare il numero<br />
0835.980434. Forse c’è un errore, o forse<br />
no. Sta di fatto che quell’utenza telefonica<br />
risulta intestata al signor (lui preferisce<br />
Dott. ma non corrisponde allo stato di fatto)<br />
sindaco: Nicolino Lopatriello. <strong>È</strong> normale<br />
che il sindaco sia il referente per <strong>la</strong><br />
L’altra storia<br />
inesperti sembra di capire che<br />
qualcuno o qualcosa potrebbe<br />
risvegliare l’addormentato,<br />
ma queste <strong>sono</strong> altre storie se<br />
non proprio favole. Sta di fatto<br />
che <strong>la</strong> presenza del nome<br />
di Michele Cannizzaro negli<br />
elenchi dei massoni del<strong>la</strong> lista<br />
“Cordova 1992” fosse significativamente<br />
indicativa.<br />
Ed allora ci chiediamo se non<br />
sia altrettanto significativa <strong>la</strong><br />
presenza del nome dell’Avv.<br />
Giuseppe Labrio<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> medesima<br />
lista. L’interessato ha<br />
sempre smentito e noi non abbiamo<br />
motivo di non credergli.<br />
Un’ultima nota di attualità.<br />
Proprio in questi giorni,<br />
dopo alcuni anni di aperto e<br />
vivace dissenso, il consigliere<br />
regionale Pasquale Di Lorenzo<br />
sta gettando ponti (politici)<br />
verso Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico.<br />
Una visione del<strong>la</strong> politica<br />
verso un unico partito di centro-destra<br />
lo accomunerebbe<br />
al sindaco Buccico sin dal<strong>la</strong><br />
notte dei tempi. Oggi sembra<br />
dimenticato l’affondo che<br />
lo stesso Buccico portò nelle<br />
sedi romane di AN e che costò<br />
l’espulsione dal partito al consigliere<br />
regionale. Strano che<br />
proprio mentre emergono le<br />
gravi accuse a carico dell’Avv.<br />
Buccico e dell’Avv. Labrio<strong>la</strong>,<br />
chiamati in correità anche per<br />
<strong>la</strong> vicenda elettorale di Scanzano,<br />
arrivi questa proposta<br />
di dialogo dal consigliere Di<br />
Lorenzo, l’unico a beneficiare<br />
dei voti falsamente ottenuti<br />
proprio dai “brogli elettorali”<br />
di Scanzano. Ma, come si sa,<br />
in politica mai dire mai.<br />
A POLICORO UN SINDACO CHE LAVORA PER<br />
UNA RADIO CHE LAVORA PER IL MUNICIPIO<br />
pubblicità di una società che ha in appalto<br />
<strong>la</strong> pubblicità dal comune che rappresenta?<br />
La verità è che <strong>la</strong> libertà di stampa è una<br />
gran bel<strong>la</strong> cosa, utilissima, fondamentale<br />
ma per cui i lucani non <strong>sono</strong> disposti a<br />
sacrificare nul<strong>la</strong> o quasi. Un giornale, una<br />
radio e persino una televisione per vivere,<br />
per operare hanno bisogno di lettori, di<br />
ascoltatori, di curiosi, di cittadini liberi e<br />
amanti del<strong>la</strong> libertà. Solo così potranno essere<br />
veramente liberi ed indipendenti dagli<br />
“inserzionisti”, specie dai più facoltosi<br />
e fra questi gli enti pubblici. Immagino<br />
quanti, molti li ascolto direttamente, sarebbero<br />
disposti a pontificare per ore sul<strong>la</strong><br />
libertà di stampa. Persino a riconoscere<br />
sinceramente lo strenuo e coraggioso <strong>la</strong>voro<br />
di alcune testate che stanno modificando<br />
radicalmente i rapporti fra cittadinanza<br />
e politica nel<strong>la</strong> nostra picco<strong>la</strong> regione.<br />
Ma poi, oltre le dichiarazioni di sostegno<br />
morale, quando si arriva al sostegno materiale,<br />
nisba. Troppo facile, troppo comodo,<br />
troppo bello. Cari lettori lucani, <strong>la</strong> libertà<br />
di stampa ha un prezzo: un euro al giorno<br />
per i quotidiani, uno ogni sette giorni per i<br />
settimanali. Non vorrete sostenere di non<br />
poter investire 15 centesimi al giorno per<br />
una questione così rilevante? Pagatelo voi<br />
e ne sarete gli unici arbitri, diversamente<br />
qualcuno disposto a pagarlo per voi, prima<br />
o poi, sbuca fuori. E allora saranno dolori<br />
per tutti, Basilicata in testa.<br />
>> segue da pagina 1<br />
Politici lucani: negligenti e neghittosi;<br />
pronti solo a difendersi l’un l’altro<br />
note da quotidiani locali, prevedono<br />
che gli indagati abbiano<br />
20 giorni di tempo per<br />
esaminare gli atti depositati,<br />
presentare memorie o dichiarazioni<br />
e chiedere di rendere<br />
interrogatorio. Il tutto a far<br />
data dal<strong>la</strong> data di notifica dell’atto<br />
di chiusura delle indagini.<br />
Pertanto <strong>la</strong> mancata o ritardata<br />
notifica (che, peraltro,<br />
non dipende dal Pubblico Ministero<br />
bensì dal<strong>la</strong> Cancelleria<br />
del Tribunale) non comporta<br />
Ci <strong>sono</strong> altre inchieste<br />
scaturite da “toghe lucane”:<br />
1) Omicidio Luca e<br />
Marirosa (fidanzatini<br />
Policoro) - responsabilità<br />
Dr. Vincenzo Autera e altri<br />
- Proc. Salerno;<br />
2) Scomparsa Elisa C<strong>la</strong>ps<br />
- Prc. Salerno;<br />
3) Omicidio coniugi<br />
Gianfredi - Proc. Salerno;<br />
4) Sanità Lucana -<br />
distruzione banca cellule<br />
cordonali - Proc. Matera;<br />
5) Attività<br />
delegittimazione <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong> - Proc. Salerno<br />
alcuna limitazione o compromissione<br />
del diritto di difesa<br />
che potrà essere legittimamente<br />
e compiutamente esercitato<br />
dal<strong>la</strong> data di effettiva notifica.<br />
Nel<strong>la</strong> realtà, comunque, si<br />
deve convenire che <strong>la</strong> conoscenza<br />
anticipata (rispetto al<strong>la</strong><br />
notifica formale) dell’avvenuto<br />
deposito dell’atto di chiusura<br />
delle indagini comporta<br />
un vantaggio per l’indagato<br />
estendendo ben oltre i venti<br />
giorni il termine entro cui predisporre<br />
memorie difensive,<br />
controdeduzioni e valutazioni<br />
sul<strong>la</strong> posizione processuale.<br />
<strong>De</strong>l che, l’imputato, non ha alcun<br />
motivo di dolersi.<br />
3) La presunzione d’innocenza<br />
non può essere intesa come un<br />
vincolo all’informazione. Non<br />
ha senso <strong>la</strong>mentare il “processo<br />
mediatico” o atteggiamenti<br />
“<strong>giustizia</strong>listi”, arrivando a<br />
pretendere che si debba far<br />
coincidere <strong>la</strong> verità fattuale con<br />
quel<strong>la</strong> processuale. Una cosa<br />
<strong>sono</strong> i fatti, gli accadimenti e le<br />
testimonianze che descrivono<br />
le ipotesi criminose, ben altra<br />
<strong>sono</strong> le eventuali condanne<br />
che ne scaturiranno dopo anni<br />
(a volte decenni) di processo. <strong>È</strong><br />
chiaro che non si pos<strong>sono</strong> anticipare<br />
sentenze; ma altrettanto<br />
chiaro che sia un presidio di<br />
democrazie garantire ai cittadini<br />
l’informazione sui procedimenti<br />
penali che riguardano<br />
persone con alte responsabilità<br />
nel<strong>la</strong> vita pubblica, giudiziaria<br />
e amministrativa.<br />
Per capire a cosa si fa riferimento,<br />
occorre leggere gli atti,<br />
ed il senatore Latronico (in<br />
buona compagnia con tutti gli<br />
altri par<strong>la</strong>mentari lucani) preferisce<br />
<strong>la</strong> politica delle dichiarazioni,<br />
delle prese di posizione<br />
in difesa del<strong>la</strong> casta, delle<br />
chiacchiere buone per i comizi<br />
elettorali, delle solidarietà bipartisan<br />
ricambiabile al<strong>la</strong> bisogna,<br />
delle patenti ideologiche<br />
facili di <strong>giustizia</strong>lista per negare<br />
<strong>giustizia</strong>, dei supposti “processi<br />
mediatici” per censurare<br />
l’informazione, di tutto quanto<br />
non necessita di <strong>la</strong>voro, di<br />
studio, di approfondimento.<br />
Novel<strong>la</strong> figura di politico neghittoso,<br />
preoccupato solo di<br />
difendere talune, discutibili,<br />
isole d’impunità. Così, a priori,<br />
per partito preso. Non importa<br />
quale (partito).
Sabato 06 settembre 2008 IL RESTO 4<br />
GLI ARRESTI PER DI LORENZO,<br />
L’AVV. LABRIOLA E LA MASSONERIA LUCANA<br />
di Franco Venerabile<br />
Le elezioni regionali in<br />
Basilicata dell’aprile<br />
2005, restano uno degli<br />
snodi fondamentali<br />
per comprendere alcuni aspetti<br />
delle consorterie che si sospetta<br />
abbiano governato tutti<br />
i gangli del potere politico,<br />
giudiziario ed economico del<strong>la</strong><br />
regione. Nell’atto di chiusura<br />
dell’inchiesta “Toghe Lucane”<br />
(ci scusiamo per <strong>la</strong> continua<br />
citazione che temiamo si ripeterà<br />
sovente vista <strong>la</strong> mole<br />
di documenti ed informazioni<br />
che contiene) si legge che per<br />
il Dr. Pasquale Di Lorenzo<br />
(eletto consigliere regionale<br />
nelle liste di AN) si sarebbero<br />
potute spa<strong>la</strong>ncare le porte del<br />
carcere. Tale era <strong>la</strong> richiesta<br />
formu<strong>la</strong>ta dal<strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />
Genovese che non trovò accoglimento<br />
da parte del GIP<br />
(Gerardina Romaniello) perché<br />
gli indizi di reato che motivavano<br />
<strong>la</strong> misura caute<strong>la</strong>re<br />
non furono ritenuti sufficienti.<br />
La circostanza conferma, se ve<br />
ne fosse bisogno, che il doppio<br />
passaggio fra PM e GIP garantisce<br />
<strong>la</strong> migliore e più completa<br />
valutazione delle misure da<br />
applicare, non sempre quanto<br />
richiede il PM viene aval<strong>la</strong>to<br />
dal Gip. Ma, quello che appare<br />
asimmetrico, è proprio il<br />
comportamento del PM. Infatti,<br />
mentre per Di Lorenzo e per<br />
altre persone coinvolte nelle<br />
indagini si arriva al<strong>la</strong> richiesta<br />
delle misure caute<strong>la</strong>ri (concesse<br />
per alcuni), per al D.ssa Lonigro<br />
(Funzionario del Tribunale<br />
di Potenza) e per l’Avv.<br />
Giuseppe Labrio<strong>la</strong> (all’epoca<br />
Presidente dell’ordine forense<br />
materano e segretario provinciale<br />
di AN) ugualmente coinvolti<br />
nell’organizzazione dei<br />
sospettati brogli elettorali, non<br />
si arriva neanche all’iscrizione<br />
nel registro degli indagati.<br />
Come è possibile tale disparità<br />
di “trattamento”? Nell’atto<br />
di chiusura indagini, il Dr. <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong> (Sost. Proc. a Catanzaro)<br />
scrive: “Con riferimento al<br />
fatto che <strong>la</strong> nomina del<strong>la</strong> dr.ssa<br />
Genovese rappresenti anche<br />
<strong>la</strong> controprestazione illecita (il<br />
prezzo del<strong>la</strong> corruzione) per<br />
<strong>la</strong> mancata iscrizione nel registro<br />
degli indagati del sodale<br />
Labrio<strong>la</strong>, si evidenzia anche<br />
quanto spontaneamente riferito<br />
dal<strong>la</strong> stessa Genovese nel<br />
corso del<strong>la</strong> perquisizione domiciliare<br />
a suo carico eseguita<br />
in data 27.2.2007 ad esecuzione<br />
di decreto emesso dal<strong>la</strong> Procura<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di Catanzaro.<br />
Genovese: Con l’Avv. Buccico<br />
ho intrattenuto esclusivamente<br />
rapporti di natura professionale<br />
sia nel periodo in cui ero Sostituto<br />
a Matera, sia nel periodo<br />
successivo in cui io <strong>sono</strong> stata<br />
e <strong>sono</strong> attualmente Magistrato<br />
del<strong>la</strong> DDA di Potenza, con specifica<br />
competenza sul territorio<br />
di Matera. Il biglietto da visita<br />
dell’Avv. Buccico è riconducibile<br />
esclusivamente ai rapporti<br />
sopra detti. Anche le sue visite<br />
nel<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Potenza e più specificamente<br />
nel mio ufficio, oltre che in<br />
altri uffici, <strong>sono</strong> state determinate<br />
da ragioni professionali.<br />
Da ultimo, l’Avv. Buccico, ha<br />
ritenuto, nel<strong>la</strong> sua qualità di Senatore,<br />
di proporre il mio nome<br />
come consulente a tempo pieno<br />
del<strong>la</strong> Commissione Par<strong>la</strong>men-<br />
L’altra storia<br />
Al<strong>la</strong> presidenza dell’ordine forense provinciale, è stato eletto l’Avv. Francesco Berardengo, ugualmente presente nell’Elenco dei Massoni Italiani insieme all’ Avv. Nuccio Labrio<strong>la</strong><br />
Il Consigliere Regionale P. Di Lorenzo<br />
Aperte le iscrizioni ai Corsi di <strong>la</strong>urea<br />
presso il Conservatorio di Musica<br />
E’ fissata al 15 settembre prossimo <strong>la</strong> data di<br />
scadenza del termine utile per <strong>la</strong> presentazione<br />
delle domande di ammissione ai corsi<br />
di <strong>la</strong>urea di I° e II° livello presso il Conservatorio<br />
di Musica “E. R. Duni” di Matera. Il<br />
re<strong>la</strong>tivo decreto che dettaglia tipologie e modalità<br />
è affisso all’albo dell’Istituto in Piazza<br />
del Sedile.Si precisa che il diploma ri<strong>la</strong>sciato<br />
al termine del triennio superiore ha valore di<br />
Laurea di primo livello (c.d. <strong>la</strong>urea triennale)<br />
ai fini dell’accesso ai corsi di specializzazione,<br />
ai corsi accademici di secondo livello<br />
e ai pubblici concorsi. Il diploma ri<strong>la</strong>sciato al<br />
termine del biennio superiore, ha valore di diploma<br />
di Laurea a tutti gli effetti di legge. Si<br />
avvisa, inoltre, l’utenza interessata che è in<br />
corso di preparazione il bando per l’ammis-<br />
sione al Biennio di Secondo Livello per <strong>la</strong> Formazione<br />
dei Docenti nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse di concorso<br />
di Educazione Musicale (A31 e A32) e di<br />
Biennio di Secondo Livello per <strong>la</strong> Formazione<br />
dei Docenti nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse di concorso di Strumento<br />
Musicale (A77) per l’anno accademico<br />
2008/09. Per maggiori informazioni su contenuti<br />
, modalità, nonché piani di studio di<br />
ciascun corso e sui requisiti di ammissione è<br />
possibile rivolgersi agli uffici del<strong>la</strong> Segreteria<br />
Didattica siti in Matera in Piazza del Sedile,<br />
nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle<br />
ore 10.00 alle ore 12.00 e nei giorni di martedì<br />
e giovedì dalle ore 16.30 alle ore 17.30, oppure<br />
visionare il sito dell’istituzione www.conservatoriomatera.it<br />
e consultare <strong>la</strong> voce “Guida<br />
dello studente 2008/09”.<br />
tare antimafia, evidentemente<br />
per ragioni connesse al<strong>la</strong> stima<br />
nei miei confronti...”. Quindi,<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> sembra accreditare<br />
l’ipotesi che <strong>la</strong> mancata<br />
iscrizione dell’Avv. Labrio<strong>la</strong> nel<br />
registro degli indagati sia da attribuire<br />
ad un mercimonio fra <strong>la</strong><br />
D.ssa Genovese e l’Avv. Buccico<br />
(notoriamente legato all’Avv.<br />
Labrio<strong>la</strong> da vincoli di stima professionale<br />
ed amicizia personale,<br />
oltre che militanza politica).<br />
Questa ipotesi suggestiva, però,<br />
mal si concilia con <strong>la</strong> richiesta di<br />
arresto formu<strong>la</strong>ta per Pasquale<br />
Di Lorenzo. All’epoca del fatto,<br />
anche Di Lorenzo godeva del<strong>la</strong><br />
stima e dell’appoggio dell’Avv.<br />
Buccico. Per quale motivo Buccico<br />
avrebbe favorito Labrio<strong>la</strong> e<br />
abbandonato Di Lorenzo? Solo<br />
successivamente, una violenta<br />
controversia politica indurrà<br />
l’Avv. Buccico a tagliare i ponti<br />
con il Dr. Di Lorenzo sino a chiederne,<br />
ottenendo<strong>la</strong>, <strong>la</strong> radiazione<br />
dal partito di Alleanza Nazionale.<br />
Ma vi <strong>sono</strong> altri e ben più<br />
inquietanti legami che sembrano<br />
emergere dagli atti di Catanzaro.<br />
“Anche in tale vicenda corruttiva<br />
emerge il vincolo massonico<br />
che unisce vari personaggi.<br />
Difatti, risultano nel<strong>la</strong> lista dei<br />
“Massoni Lucani del 1992” il<br />
nominativo “LABRIOLA”, ripetuto<br />
per nr. 3 volte, tutte e tre<br />
con l’indicazione “Tursi” come<br />
luogo di nascita e solo una con<br />
indicata l’occupazione “Proc.”;<br />
nel<strong>la</strong> stessa lista risulta esserci<br />
anche l’indicazione del Cannizzaro<br />
Michele, luogo di nascita<br />
e residenza “Potenza”, occupazione<br />
medico”. Anche da un<br />
elenco segna<strong>la</strong>to dal<strong>la</strong> Polizia<br />
Giudiziaria delegata avente ad<br />
oggetto “Massoneria – Elenco<br />
dei Massoni Italiani” emergeva<br />
l’indicazione nello stesso dei seguenti<br />
nominativi: - Cannizzaro<br />
Michele - 19 marzo 1948 - Potenza<br />
- Medico (indicato al n. 510<br />
dell’elenco), che si identifica nel<br />
marito del<strong>la</strong> dr.ssa Genovese, <strong>la</strong><br />
cui iscrizione al<strong>la</strong> loggia Mario<br />
Pagano veniva anche confermata<br />
dal dr. Ga<strong>la</strong>nte per averglielo<br />
riferito lo stesso Cannizaro;<br />
Maruggi Giampiero - 25 aprile<br />
1957 - Potenza - Bancario (indicato<br />
al n. 536 dell’elenco),<br />
Direttore Generale del<strong>la</strong> Banca<br />
Popo<strong>la</strong>re del Materano; -<br />
Labrio<strong>la</strong> - 23 luglio 1953 - Tursi<br />
- Matera - Proc (indicato al<br />
n. 496 dell’elenco), che si identifica<br />
nell’Avv. Giuseppe Labrio<strong>la</strong>,<br />
nato a Tursi (MT) il<br />
23.07.1953)”.<br />
Cosa o chi ha impedito che l’Avv.<br />
Labrio<strong>la</strong> venisse iscritto solo due<br />
anni dopo nel registro degli indagati<br />
mentre ha <strong>la</strong>sciato Pasquale<br />
Di Lorenzo in balia del suo destino?<br />
Ed ancora, è possibile accertare<br />
se l’appartenenza al<strong>la</strong><br />
Massoneria dell’Avv. Giuseppe<br />
Labrio<strong>la</strong> sia un dato oggettivo o<br />
una invenzione fantasiosa? La<br />
questione non è secondaria, anzi<br />
riveste carattere di stretta attualità.<br />
Infatti all’Avv. Labrio<strong>la</strong>, al<strong>la</strong><br />
presidenza dell’ordine forense<br />
provinciale, è succeduto l’Avv.<br />
Francesco Berardengo, ugualmente<br />
presente nell’Elenco dei<br />
Massoni Italiani. L’adesione al<strong>la</strong><br />
Massoneria, di per sé, non costituisce<br />
reato anzi può essere lodevole<br />
motivo di impegno sociale<br />
e crescita personale. <strong>È</strong>, tuttavia,<br />
rilevante che si conosca pubblicamente<br />
l’appartenenza al<strong>la</strong> “fratel<strong>la</strong>nza<br />
massonica” di tutti coloro<br />
che rivestono ruoli o incarichi in<br />
organismi e/o uffici che trattano<br />
di pubblico servizio, <strong>giustizia</strong> in<br />
primis. Ciò, poiché il giuramento<br />
massonico implica per i “muratori”<br />
il dovere di preferenza e<br />
privilegio per i loro confratelli.<br />
Vi sentireste di fronte ad un giudice<br />
terzo se, in un procedimento<br />
penale (o civile) il magistrato<br />
risultasse iscritto al<strong>la</strong> Massoneria<br />
e l’avvocato del<strong>la</strong> Vostra controparte<br />
pure? E se scoppiasse<br />
una controversia con l’Ufficio<br />
del Territorio (ex Genio Civile)<br />
e <strong>la</strong> vostra controparte fosse<br />
rappresentata da un avvocato<br />
col “grembiulino”, Vi sentireste<br />
tranquilli sapendo che l’ing. Nico<strong>la</strong><br />
Duni è presente nell’elenco<br />
dei Massoni italiani?<br />
Tappa finale di “Scatti d’ autore”<br />
con i Taranto<strong>la</strong>ti di Tricarico<br />
Tanti i nomi ospitati nel<strong>la</strong><br />
serata finale, <strong>la</strong> dodicesima<br />
tappa per l’area Baradanica,<br />
in programma domenica<br />
7 settembre nei Sassi di<br />
Matera. Si inizia con <strong>la</strong> musica<br />
dal vivo con i Peloso Folk (Irsina)<br />
e Crypta Folk (Grottole), a<br />
fare da apripista ed ancora fuori<br />
concorso i materani Paraffin<br />
. Successivamente spettacolo<br />
di Zelig Off con Federico Basso<br />
e Teresa Mannino, evento<br />
davvero eccezionale quello di<br />
vederli esibire insieme fuori<br />
dagli studi televisivi mi<strong>la</strong>nesi,<br />
ricordiamo che è <strong>la</strong> loro prima<br />
tappa a Matera. Cabaret anche<br />
con il giovane Dino Paradiso,<br />
premiazione dei concorsi e<br />
l’esibizione dei Taranto<strong>la</strong>ti di<br />
Tricarico, che hanno messo in<br />
musica gli Scatti d’Autore del<br />
fotografo nazionale Gabriele<br />
Croppi. I Taranto<strong>la</strong>ti presenteranno<br />
lo spettacolo “Bal<strong>la</strong>ndo<br />
con <strong>la</strong> Gatta Mammona”. Nati<br />
nel 1975, devono i loro allori al<br />
romano FOLK STUDIO diretto<br />
da Giancarlo Cesarone. Già<br />
dall’uscita del primo LP si è differenziato<br />
dagli altri gruppi di<br />
musica folk nazionali per il suo<br />
grande spessore ritmico, trascinante,<br />
di impatto immediato,<br />
oseremo dire globale in quanto<br />
non è necessaria nessuna tecnica<br />
esecutiva, ma esplica un atteggiamento<br />
che ogni comune<br />
mortale è in grado di eseguire<br />
partecipando emotivamente<br />
con qualsiasi mezzo. <strong>Chi</strong> <strong>sono</strong><br />
i Taranto<strong>la</strong>ti di Tricarico? Antonio<br />
Guastamacchia (voce e<br />
tamburello), Rocco Paradiso (<br />
voce e cupa cupa), Franco Ferri<br />
(voce e grancassa), Maria Anna<br />
Nolè (tamburello e danza),<br />
Gianluca Sanza (percussioni),<br />
Francesco Fabrizio (tastiere),<br />
Antonio Dagros (basso), Renato<br />
Pezzano (chitarra), Viviana<br />
Fatigante( voce) e Pierluigi<br />
<strong>De</strong>lle Noci (percussioni).<br />
Concessionario, Distributore Pezzi di Ricambio, Centro riparazione Peugeot<br />
Via dell’ Artigianato, 10 (Zona PAIP) - 75100 Matera Tel. 0835 388666 - Fax 0835 388674<br />
E-mail : lionservice@tiscali.it www.lionservice.peugeot.it
Sabato 13 settembre 2008 IL RESTO 2<br />
L’altra storia<br />
TOGHE LUCANE<br />
L’intervento dell’arch. Filippo Bubbico e <strong>la</strong> telefonata del Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco a Vitale<br />
a cura di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
Le ipotesi di reato che<br />
gravano sugli indagati<br />
nel procedimento penale<br />
“Toghe Lucane”, non<br />
<strong>sono</strong> diverse da quelli che, solitamente,<br />
possiamo definire luoghi<br />
comuni sul<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> e <strong>la</strong> politica<br />
in Italia. Con molta superficialità<br />
ed anche una distratta aria<br />
meditabonda, possiamo cogliere<br />
tutta l’approssimazione con cui<br />
si sente dire “<strong>sono</strong> tutti corrotti”<br />
oppure “è tutta una mafia” o, in<br />
alternativa, “è tutto un magna<br />
magna”. Tali posizioni <strong>sono</strong> certamente<br />
esecrabili e, al contrario<br />
delle intenzioni e del tono di<br />
voce di chi si bea nell’esternarle,<br />
non producono alcun effetto utile<br />
tanto sull’umore quanto sul<strong>la</strong><br />
coscienza civica. Molto diverso,<br />
viceversa, l’effetto provocato<br />
dal<strong>la</strong> lettura degli atti del procedimento<br />
“Toghe Lucane”. Il<br />
“magna magna” è documentato<br />
dalle intercettazioni, dai versamenti<br />
bancari, dagli interessamenti<br />
per favorire <strong>la</strong> liquidazione<br />
di contributi miliardari (in<br />
lire) anche quando non vi <strong>sono</strong> i<br />
presupposti. Lì si vede il politico<br />
nel<strong>la</strong> “c<strong>la</strong>ssica” veste di paraninfo<br />
di affari illeciti, il magistrato<br />
che telefona all’indagato e dal<strong>la</strong><br />
sede del<strong>la</strong> Procura (a spese dello<br />
Stato), i magistrati che si chiamano<br />
nei momenti “topici” dell’inchiesta.<br />
Peccato che non siano le<br />
loro ma quelle a loro carico:<br />
“Rilevante è anche il traffico telefonico<br />
intervenuto tra l’utenza<br />
telefonica intestata al Ministero<br />
delle Attività Produttive ed<br />
in uso all’Ing. Goti Massimo e<br />
l’utenza telefonica in uso al Vincenzo<br />
Vitale. Tali contatti risultano<br />
rilevanti in quanto intervenuti<br />
in un periodo nel quale il<br />
Vitale aveva richiesto l’intervento<br />
dell’arch. Filippo Bubbico, al<br />
fine di risolvere alcuni problemi<br />
sorti con l’istruttoria re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong><br />
pratica del finanziamento re<strong>la</strong>tiva<br />
al<strong>la</strong> Marinagri. I contatti<br />
rilevati tra il Vitale Marco ed il<br />
Bubbico avvenivano nel settembre<br />
del 2006, con scambio anche<br />
di e mail con le quali il Vitale segna<strong>la</strong>va<br />
al Bubbico le problematiche<br />
da risolvere che dovevano<br />
essere poste all’attenzione del<br />
Goti. Rilevanti risultano anche i<br />
contatti telefonici intervenuti tra<br />
l’utenza n.3397514007 in uso al<br />
dr. <strong>Chi</strong>eco e l’utenza in uso al<strong>la</strong><br />
dr.ssa Genovese ed in partico<strong>la</strong>re<br />
una lunga telefonata (del-<br />
Pasquale La Brio<strong>la</strong><br />
<strong>la</strong> durata di più di 20 minuti)<br />
intervenuta in data 26.2.2007<br />
alle ore 10.23.07 in uscita dall’utenza<br />
in uso al dr. <strong>Chi</strong>eco<br />
ed in entrata su quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong><br />
dr.ssa Genovese; in tale data<br />
veniva pubblicato sul Corriere<br />
del<strong>la</strong> Sera un ampio articolo che<br />
riprendeva i fatti oggetto delle<br />
indagini in corso, inclusa <strong>la</strong><br />
vicenda re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> Marinagri<br />
ed all’archiviazione delle<br />
indagini da parte del<strong>la</strong> Procura<br />
di Matera; del resto in data<br />
23.9.2005, giorno del<strong>la</strong> richiesta<br />
di archiviazione del procedimento<br />
prima richiamato da<br />
parte del<strong>la</strong> Procura di Matera,<br />
interveniva contatto in uscita<br />
da utenza in uso al dr. <strong>Chi</strong>eco<br />
ed in entrata su utenza in uso<br />
al<strong>la</strong> dr.ssa Genovese. Con riferimento<br />
al ruolo svolto dal dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco per <strong>la</strong> vicenda re<strong>la</strong>tiva<br />
al<strong>la</strong> Marinagri, di interesse è<br />
anche il contatto intervenuto<br />
tra l’utenza fissa dell’ufficio<br />
del dr. <strong>Chi</strong>eco e l’utenza intestata<br />
all’ITTICA VALDAGRI<br />
ed in uso a Vitale Vincenzo,<br />
in data 25.1.2007. Si evidenzia<br />
che dal complessivo esame dei<br />
tabu<strong>la</strong>ti telefonici <strong>sono</strong> emersi<br />
significativi contatti tra i vari<br />
sodali soprattutto in periodi<br />
topici in cui si realizza il<br />
programma criminoso ad<br />
ulteriore evidenza del consolidamento<br />
del vincolo associativo.<br />
Vitale Vincenzo, Vitale<br />
Marco, Bubbico, Lopatriello,<br />
Gentili,con il ruolo di organizzatori<br />
dell’associazione avendo,<br />
in partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> funzione<br />
di procedere al<strong>la</strong> definizione<br />
delle modalità operative del<strong>la</strong><br />
realizzazione del programma<br />
criminoso messo in atto da loro<br />
stessi e dagli altri associati. In<br />
Potenza, Matera, Basilicata,<br />
Roma ed altre parti del territorio<br />
nazionale, dal<strong>la</strong> fine degli<br />
anni ‘90 con condotta in atto.<br />
CARLO LEVI TRA LUIGINI E CONTADINI<br />
“…serrato nel dolore e<br />
negli usi, negato allo Stato<br />
e al<strong>la</strong> Storia, eternamente<br />
paziente, a quel<strong>la</strong> mia terra<br />
senza conforto e dolcezza,<br />
dove il contadino vive nel<strong>la</strong><br />
miseria e nel<strong>la</strong> lontananza<br />
<strong>la</strong> sua immobile civiltà su<br />
un suolo arido, nel<strong>la</strong> presenza<br />
del<strong>la</strong> morte…noi non<br />
siamo cristiani, Cristo si è<br />
fermato a Eboli”.<br />
Con queste parole Carlo<br />
Levi inizia il suo libro<br />
testè citato, scritto in una<br />
casa fiorentina che lo ospitava<br />
c<strong>la</strong>ndestinamente fra il 1943<br />
e ‘44. Fu pubblicato nel 1945.<br />
Colpiscono, del brano citato,<br />
due espressioni: 1) <strong>la</strong> negazione<br />
del<strong>la</strong> Storia e dello Stato e,<br />
2) il concetto di terra di morte.<br />
Storia vuol dire ricerca del vero<br />
e delle ragioni per cui una so-<br />
Il Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco -<br />
Capo del<strong>la</strong> Procura di Matera<br />
cietà non progredisce, come<br />
<strong>la</strong> Lucania, che ospitò Levi<br />
nel suo confino di tre anni da<br />
scontare prima a Grassano e<br />
poi nell’arretratezza più sconso<strong>la</strong>nte<br />
di Aliano (Gagliano).<br />
L’altra espressione è il concetto<br />
di morte, che si esprime<br />
come sottosviluppo culturale,<br />
come descrizione di quadretti<br />
efficaci del<strong>la</strong> vita del paese:<br />
l’incantatore di lupi e del<strong>la</strong><br />
strega Giulia; del<strong>la</strong> presenza<br />
del magico, del<strong>la</strong> suggestione,<br />
del<strong>la</strong> indigenza più squallida,<br />
delle numerose gabelle imposte<br />
dal<strong>la</strong> prepotenza dei padroni.<br />
Domina in queste terre<br />
<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ria e lo Stato, tutore di<br />
<strong>giustizia</strong> sociale, è del tutto<br />
assente, poiché siamo in piena<br />
epoca fascista che non risparmiò<br />
<strong>la</strong> vita e il confino a chi<br />
si opponeva, come Giacomo<br />
Matteotti, Giovanni Amendo<strong>la</strong>,<br />
Gobetti, Don Minzoni,<br />
sacerdote vilipeso e picchiato<br />
a morte. Sciolti i partiti, soppressa<br />
<strong>la</strong> libertà di stampa e<br />
<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>, <strong>la</strong> Lucania fu resa<br />
In una intervista ri<strong>la</strong>scita a “Gazzetta Economia” il Sindaco di Matera vorrebbe chiarire <strong>la</strong> sua posizione<br />
BUCCICO ANNUNCIA UNA CONFERENZA STAMPA<br />
Pochi i commenti degli indagati<br />
nel procedimento<br />
“Toghe Lucane”, si ha <strong>la</strong><br />
sensazione che abbiano di che<br />
riflettere e, opportunamente,<br />
come ha dichiarato il Sen. Filippo<br />
Bubbico, eserciteranno i<br />
sacrosanti diritti di difesa nelle<br />
aule dei Tribunali. Qualche sorpresa<br />
l’ha suscitata l’annunciata<br />
conferenza stampa (data da<br />
destinarsi) di uno degli indagati<br />
più noti, l’Avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />
Buccico. Perché colui che più di<br />
tutti ha tuonato contro i processi<br />
mediatici adesso vuole chiarire<br />
<strong>la</strong> sua “posizione” in una conferenza<br />
stampa? Ma non vogliamo<br />
assolutamente scoraggiarlo,<br />
ci mancherebbe, l’informazione<br />
non si discute e con essa <strong>la</strong> libertà<br />
di pensiero e di paro<strong>la</strong>.<br />
Magari, l’avvocato, riuscirà a<br />
chiarire qualcuno dei fatti che<br />
gli vengono attribuiti come ipotesi<br />
di reato. Tutti è impossibile<br />
anche se parlerà senza il contraddittorio<br />
dell’accusa a gente<br />
che, verosimilmente, le accuse<br />
nemmeno le conosce. E non certo<br />
per limitare <strong>la</strong> presunzione<br />
d’innocenza del signor Sindaco<br />
di Matera, semplicemente per-<br />
Le recenti decisioni dell’assemblea<br />
dei soci del<strong>la</strong> Banca<br />
Popo<strong>la</strong>re del Materano e<br />
del<strong>la</strong> Banca di Crotone (entrambe<br />
control<strong>la</strong>te dal<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re<br />
dell’Emilia Romagna) circa<br />
l’imminente fusione fra i due<br />
istituti di credito, rischiano di<br />
doversi confrontare con l’Ufficio<br />
Ispettorato del<strong>la</strong> Banca D’Italia.<br />
Non sarebbe semplice comprendere<br />
come si possa autorizzare<br />
<strong>la</strong> fusione fra due banche di cui<br />
una ha un procedimento gravemente<br />
pregiudizievole l’attendibilità<br />
dei suoi bi<strong>la</strong>nci. <strong>È</strong> cronaca<br />
nota, infatti, che una richiesta di<br />
rinvio a giudizio con gravissimi<br />
reati fra cui l’associazione per<br />
delinquere finalizzata al<strong>la</strong> truffa<br />
pluriaggravata in danno degli<br />
azionisti e dei risparmiatori<br />
e persino il mendacio bancario<br />
ha raggiunto i massimi vertici<br />
del<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re del Materano.<br />
Meno noto, forse, che è<br />
pendente presso il Tribunale di<br />
muta, spenta e immobile di<br />
fronte al proprio destino di<br />
terra del<strong>la</strong> solitudine e del<strong>la</strong><br />
negazione del<strong>la</strong> vita. Questo<br />
in sintesi, il nucleo centrale<br />
del racconto autobiografico<br />
tra il 1935 e ‘36. Ma <strong>la</strong> produzione<br />
letteraria del medico<br />
di Torino continuò con altre<br />
opere come “Le parole <strong>sono</strong><br />
pietre”, “Il futuro ha un cuore<br />
antico”, “La doppia notte dei<br />
tigli”, “Tutto il miele è finito”.<br />
Il Cristo è <strong>la</strong> denunzia del<strong>la</strong><br />
depressione del Mezzogiorno,<br />
dove il fisco e <strong>la</strong> libertà<br />
doganale erano due strumenti<br />
di disgregazione economica<br />
e dove <strong>la</strong> divisione delle terre<br />
escludeva i contadini, a cui<br />
era concesso solo una quota<br />
di terreno pari a 83are o 1 ettaro<br />
e mezzo, appezzamenti<br />
molto piccoli per assicurare<br />
sussistenza alle famiglie. Di<br />
qui <strong>la</strong> nascita del brigantaggio<br />
come guerra civile. Dopo<br />
<strong>la</strong> bonifica delle paludi, Mussolini<br />
potè dichiarare nel 1940<br />
che <strong>la</strong> famigerata questione<br />
ché occorrerebbe una maratona<br />
stampa di alcune settimane, tali<br />
e tante <strong>sono</strong> le contestazioni che<br />
gli vengono mosse. Proviamo a<br />
leggerne alcune:<br />
u) del delitto p. e p. dagli artt.<br />
81 cpv., 110, 319, 319 ter e 321<br />
cod. pen. perché, con più condotte<br />
esecutive di un medesimo<br />
disegno criminoso, in concorso<br />
tra loro, Tufano quale Procuratore<br />
Generale presso <strong>la</strong> Corte<br />
d’Appello di Potenza, Genovese<br />
quale Sostituto Procuratore<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di Potenza<br />
addetta al<strong>la</strong> Direzione Distrettuale<br />
Antimafia, Buccico quale<br />
Avvocato del Foro di Matera<br />
e componente del Consiglio<br />
Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />
il Labrio<strong>la</strong> quale Avvocato del<br />
Foro di Matera e Presidente<br />
del locale Consiglio dell’Ordine.<br />
quale realizzazione del<br />
programma criminoso delineato<br />
ai capi a) ed anche b) per il<br />
Tufano e <strong>la</strong> Genovese, e con le<br />
condotte descritte ai capi citati,<br />
al fine di favorire il Labrio<strong>la</strong> e<br />
lo stesso Buccico del quale il<br />
primo è strettissimo col<strong>la</strong>boratore<br />
professionale e di partito,<br />
tanto che lo ebbe a definire suo<br />
Matera, un procedimento civile<br />
per l’impugnazione del bi<strong>la</strong>ncio<br />
al 31.12.2003 dell’istituto bancario<br />
materano. Non solo! A tal<br />
riguardo, sarebbe utile che il Governatore<br />
Draghi sapesse (ma<br />
anche doveroso da parte del<strong>la</strong><br />
banca che si accinge al<strong>la</strong> fusione)<br />
che <strong>la</strong> perizia del Consulente<br />
Tecnico nominato dal Tribunale<br />
è stata <strong>la</strong>pidaria: “il bi<strong>la</strong>ncio<br />
è falso”. E, come sanno persino<br />
gli allievi del 1° ragioneria, se è<br />
falso il bi<strong>la</strong>ncio 2003 lo <strong>sono</strong> in<br />
cascata tutti i successivi. Può <strong>la</strong><br />
Banca d’Italia consentire ad un<br />
istituto bancario in queste condizioni<br />
di procedere ad una fusione?<br />
Per quanto emerge dagli atti<br />
dell’inchiesta “Toghe Lucane”, il<br />
Procuratore Giuseppe <strong>Chi</strong>eco,<br />
fra i tanti amici cui destinare attenzioni<br />
giudiziarie aveva anche<br />
<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re del Materano.<br />
Singo<strong>la</strong>re è <strong>la</strong> concessione del<strong>la</strong><br />
desecretazione degli atti nel fascicolo<br />
penale a vantaggio degli<br />
meridionale era ormai “un<br />
lontano ricordo”. Se pertanto<br />
il Cristo di Levi fu il libro<br />
del<strong>la</strong> speranza, l’OROLOGIO,<br />
scritto nel 1950, fu il libro del<strong>la</strong><br />
delusione e si riferiva ai<br />
fatti dell’estate del 1945. Nell’Orologio<br />
Levi par<strong>la</strong> di uno<br />
dei momenti più critici del<strong>la</strong><br />
nostra storia: <strong>la</strong> caduta del governo<br />
Parri, che avrebbe dovuto<br />
risolvere i problemi del<strong>la</strong><br />
ricostruzione post-bellica e<br />
determinare il cambiamento<br />
radicale di una Italia sconfitta<br />
e depressa. Ma così non<br />
fu. L’Orologio è <strong>la</strong> metafora<br />
del tempo del riscatto morale,<br />
culturale ed economico dei<br />
contadini, <strong>la</strong> profetica previsione<br />
di una Italia degli anni<br />
settanta. La società è tenuta in<br />
pugno dai Luigini, in riferimento<br />
a quel don Luigino dai<br />
capelli lucidi neri e ben pettinati<br />
che è il maestro- podestà<br />
di una scuo<strong>la</strong> di un vil<strong>la</strong>ggio<br />
meridionale. Ma chi <strong>sono</strong> i<br />
Luigini veramente? Sono gli<br />
altri. “…<strong>la</strong> maggioranza ster-<br />
“Maestro”, nonché al fine di<br />
danneggiare l’allora Sindaco<br />
di Scanzano Jonico Mario Altieri<br />
il quale frapponeva legittimi<br />
ostacoli al<strong>la</strong> realizzazione<br />
illecita del vil<strong>la</strong>ggio turistico<br />
cd. Marinagri, per aver omesso<br />
un atto d’ufficio consistito nell’iscrizione<br />
nel registro degli<br />
indagati dello stesso Labrio<strong>la</strong><br />
e del cancelliere Lonigro (con<br />
i quali il PM tito<strong>la</strong>re dr.ssa Genovese<br />
intratteneva rapporti<br />
anche nell’imminenza dell’esecuzione<br />
dell’ordinanza custodiale<br />
nei confronti dell’Altieri),<br />
ricevevano il Tufano <strong>la</strong> “copertura”<br />
da parte del Buccico per<br />
garantirgli, unitamente ad altri<br />
magistrati, impunità nel settore<br />
disciplinare e paradisciplinare;<br />
<strong>la</strong> Genovese, <strong>la</strong> nomina a<br />
consulente del<strong>la</strong> Commissione<br />
Par<strong>la</strong>mentare Antimafia, poi<br />
revocata in seguito all’esecuzione<br />
del decreto di perquisizione<br />
nei suoi confronti da parte del<strong>la</strong><br />
Procura del<strong>la</strong> Repubblica di<br />
Catanzaro, il Buccico che quale<br />
controprestazione illecita del<br />
suo operato presso il CSM ed<br />
altri organismi di rilievo costituzionale<br />
(che utilizzava anche<br />
stessi indagati. Il tutto avviene<br />
prima ancora che vengano chiuse<br />
le indagini, incredibile ma<br />
vero. Leggere per credere:<br />
“E’, quindi, emerso che, con fax<br />
del 22.11.2004, l’avv. Luca Sirotti,<br />
nell’interesse del<strong>la</strong> Banca<br />
Popo<strong>la</strong>re dell’Emilia Romagna,<br />
chiedeva al dr. <strong>Chi</strong>eco <strong>la</strong> desecretazione,<br />
ex art. 329 c.p.p.,<br />
degli atti del procedimento<br />
n.2070/03, mod. 21, nel<strong>la</strong> parte<br />
di interesse per l’Istituto di<br />
Credito rappresentato, in quanto<br />
lo stesso intendeva svolgere<br />
una verifica interna attraverso<br />
i propri organi di controllo sull’operato<br />
del CdA del<strong>la</strong> società<br />
control<strong>la</strong>ta (Banca Popo<strong>la</strong>re del<br />
Materano), ovvero in subordine<br />
comunicare l’elenco delle operazioni<br />
bancarie su cui si stava<br />
segna<strong>la</strong>ndo l’attenzione delle<br />
magistratura inquirente; con<br />
provvedimento del 2.12.2004<br />
il dr. <strong>Chi</strong>eco, esaminata <strong>la</strong> richiesta<br />
dell’Avv. Sirotti del<br />
>> segue a pagina 3<br />
per consumare le sue condotte<br />
delittuose, ed in primis quelle<br />
corruttive) otteneva dal Cannizzaro<br />
il ricovero di pazienti<br />
da lui segna<strong>la</strong>ti. Con riferimento<br />
all’inerzia del dr. Tufano nei<br />
confronti del<strong>la</strong> sodale dr.ssa<br />
Genovese, riferiva il dr. Iannuzzi:<br />
“Né risulta essere stata<br />
mai esperita alcuna indagine<br />
ed intrapresa qualsivoglia iniziativa<br />
volta a chiarire i motivi<br />
del<strong>la</strong> mancata iscrizione<br />
dell’avv. Labrio<strong>la</strong>, presidente<br />
del consiglio dell’Ordine degli<br />
avvocati di Matera e segretario<br />
provinciale di Matera di AN,<br />
nel registro degli indagati in<br />
re<strong>la</strong>zione al procedimento, assegnato<br />
al<strong>la</strong> dr.ssa GENOVESE<br />
avente ad oggetto i brogli elettorali<br />
commessi nel Comune di<br />
Scanzano Jonico, essendo stata<br />
adombrata l’ipotesi che <strong>la</strong> tale<br />
mancata iscrizione sia sollevata<br />
al<strong>la</strong> proposta di nomina del<strong>la</strong><br />
dr.ssa Genovese, quale consulente<br />
del<strong>la</strong> Commissione Antimafia,<br />
da parte del sen. Emilio<br />
Buccico, senatore eletto nelle<br />
liste di AN in Basilicata, presso<br />
il cui studio l’avv. Labrio<strong>la</strong> ha<br />
col<strong>la</strong>borato per molti anni”.<br />
LA SINGOLARE DESECRETAZIONE DEGLI ATTI PER LA BPMAT<br />
Carlo Levi<br />
22.11.2004, ritenuto che <strong>la</strong> medesima<br />
appariva meritevole di<br />
accoglimento, ricorrendo nel<strong>la</strong><br />
specie l’ipotesi di cui all’art. 329<br />
c.p.p., “in quanto una desecretazione<br />
sia pure parziale in favore<br />
del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re<br />
dell’Emilia Romagna, consentendo<br />
ad essa l’espletamento di<br />
una indagine amministrativa<br />
interna, può di fatto agevo<strong>la</strong>re<br />
lo svolgimento delle indagini<br />
penali che questo Ufficio conduce...”<br />
comunicava l’elenco<br />
completo delle operazioni bancarie<br />
sulle quali si stava indagando<br />
con l’indicazione esatta<br />
dei soggetti coinvolti nelle stesse;<br />
con memoria nell’interesse<br />
del<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re dell’Emilia<br />
Romagna del 17.1.2005, Al<strong>la</strong><br />
data del<strong>la</strong> richiesta dell’Avv.<br />
Sirotti il C.d.A. del<strong>la</strong> Banca<br />
Popo<strong>la</strong>re del Materano, il cui<br />
presidente era Caruso Attilio,<br />
risultava indagato nell’ambito<br />
del P.P.2070/03, mod.21.
Sabato 20 settembre 2008 IL RESTO 4<br />
L’altra storia<br />
L’indagine a Salerno su orge, coca-party, sfruttamento del<strong>la</strong> prostituzione<br />
C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
Ci sarebbero anche dei filmati in cui vengono documentate anomale prestazioni sessuali<br />
Il duplice omicidio del 23<br />
marzo 1988 a Policoro<br />
(Mt) è ancora senza colpevoli.<br />
Ma, da qualche mese,<br />
si avverte <strong>la</strong> sensazione che<br />
non sarà così per molto. Luca<br />
Orioli e Marirosa Andreotta<br />
furono scoperti dal<strong>la</strong> madre<br />
di lei, verso mezzanotte, nel<strong>la</strong><br />
stanza da bagno, nudi, senza<br />
vita. Nessun processo, solo<br />
indizi o, forse, prove. Solo indagini<br />
preliminari e incidenti<br />
probatori. Archiviazioni, opposizioni<br />
alle archiviazioni e<br />
ricorsi in appello. Mai, nemmeno<br />
una volta, un processo.<br />
Le contraddizioni delle testimonianze,<br />
le perizie false e<br />
>> fonte: Ca<strong>la</strong>bria ora<br />
La delegittimazione di <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> e le telefonate tra Buccico e Pittelli<br />
I<br />
profili penali dell’indagine<br />
sulle delegittimazioni del<br />
PM Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>,<br />
<strong>sono</strong> saldamente nelle<br />
mani dei Pubblici Ministeri di<br />
Salerno competenti ai sensi dell’art.11…….Tutto<br />
questo al<strong>la</strong>rga<br />
i sospetti e le accuse mosse<br />
dal consulente di <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong><br />
sul<strong>la</strong> fuga di notizie e l’indice<br />
inizialmente puntato solo su<br />
Lombardi, poi si è al<strong>la</strong>rgato<br />
anche al sostituto procuratore<br />
generale D’Amico, poi esteso<br />
anche al procuratore generale<br />
Pudia, ed arriva a puntarsi<br />
anche verso l’allora responsabile<br />
dell’ufficio dei gip Antonio<br />
Baudi. Tutto questo, ovviamente,<br />
mantenendo al centro<br />
dell’indagine e delle accuse il<br />
sen. Giancarlo Pittelli……E da<br />
questa indagine il consulente<br />
muove non più soltanto per accusare<br />
i magistrati “attenzionati”<br />
di aver pilotato una fuga di<br />
notizie re<strong>la</strong>tivamente alle indagini<br />
di <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, ma anche<br />
per accusarli di aver cospirato<br />
contro il pubblico ministero<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>. “L’analisi completa<br />
dell’indagine sul<strong>la</strong> fuga<br />
di notizie…ha fatto rilevare<br />
dei gravissimi attacchi che da<br />
diverse sedi istituzionali <strong>sono</strong><br />
stati indirizzati al sostituto Procuratore<br />
del<strong>la</strong> Repubblica Luigi<br />
de <strong>Magistris</strong>.” E giù a spada<br />
sguainata contro par<strong>la</strong>mentari,<br />
accertate come tali, <strong>la</strong> volontà<br />
di non indagare, di non scoprire.<br />
Poi, da qualche anno,<br />
al riesame dei documenti è<br />
balzata fuori una realtà, vecchi<br />
ed attuale. Tresche che si<br />
sviluppano nel corso di questi<br />
vent’anni, rapporti che si<br />
consolidano e c<strong>la</strong>n che si rafforzano.<br />
Sono i colletti bianchi,<br />
magistrati, avvocati, imprenditori,<br />
tutta gente “bene”<br />
che coltiva amicizie potenti e<br />
dispensa protezioni e piaceri<br />
ma anche consigli e minacce.<br />
Alle prime indiscrezioni circa<br />
l’esistenza di un “giro” di<br />
re<strong>la</strong>zioni fra personaggi usi a<br />
pratiche orgiastiche accompagnate<br />
dall’uso di cocaina<br />
(bianca e rosa), s’erano levati<br />
alti scudi e qualcuno aveva<br />
tuonato contro gli schizzi di<br />
ispettori del ministero del<strong>la</strong><br />
Giustizia e componenti dello<br />
stesso Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura: ”Alle iniziative<br />
ispettive di un nutrito<br />
gruppo di par<strong>la</strong>mentari si <strong>sono</strong><br />
sommate le attenzioni di alcuni<br />
uffici del Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura e degli uffici<br />
ispettivi del Ministero del<strong>la</strong><br />
Giustizia, proprio con riguardo<br />
all’attività di indagine del Sostituto<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>.”……E così<br />
come l’indagine si è al<strong>la</strong>rgata<br />
da Lombardi a più magistrati,<br />
anche per i politici si decide di<br />
andare avanti, direbbe Totò,”a<br />
prescindere. Così coinvolgendo<br />
anche un componente del<br />
CSM(Nico<strong>la</strong> Buccico) ed un<br />
sottosegretario al<strong>la</strong> Giustizia(<br />
l’on. Jole Santelli). Scrive il consulente:<br />
“Vogliamo escludere-almeno<br />
per il momento-che<br />
<strong>la</strong> chiamata del sen. Giancarlo<br />
Pittelli all’avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />
Buccico possa in qualche modo<br />
essere messa in re<strong>la</strong>zione con <strong>la</strong><br />
sequenza degli eventi che, altrettanto<br />
stranamente, vedono<br />
il convergere di altri contatti<br />
telefonici con un cellu<strong>la</strong>re intestato<br />
al Dipartimento dell’Amministrazione<br />
Penitenziaria.<br />
Solo dopo lo sviluppo dei tabu<strong>la</strong>ti<br />
abbiamo scoperto che quel<br />
cellu<strong>la</strong>re intestato al Dipartimento<br />
dell’Amministrazione<br />
Penitenziaria era molto verosi-<br />
fango. Adesso che tutto è più<br />
chiaro, adesso che abbiamo<br />
potuto leggere gli atti ufficiali,<br />
possiamo anticipare che di fango<br />
ce ne <strong>sono</strong> fiumi e, se il colore<br />
potrebbe far pensare al fango,<br />
l’odore non <strong>la</strong>scia dubbi. Non è<br />
roba per educande, ma bisogna<br />
affrontar<strong>la</strong> per quello che è. Ci<br />
<strong>sono</strong> tre testimoni che dichiarano<br />
di aver partecipato alle<br />
feste nel<strong>la</strong> villetta del Vil<strong>la</strong>ggio<br />
Eraclea di Policoro (Mt). Una è<br />
coetanea di Marirosa e racconta<br />
delle pratiche cui avrebbe partecipato<br />
sin da diciassettenne.<br />
Questa testimonianza sembra<br />
fondamentale, perché stabilisce<br />
che il tutto sarebbe iniziato ben<br />
prima del<strong>la</strong> tragica morte dei<br />
due “fidanzatini”. Ma vi <strong>sono</strong><br />
altri e più gravi riscontri. Gli<br />
stessi avvocati difensori del-<br />
milmente in uso al Sottosegretario<br />
dell’epoca al Ministero<br />
del<strong>la</strong> Giustizia, on. Jole Santelli….andiamo<br />
avanti nell’analisi,<br />
non senza precisare anche<br />
l’individuazione del verosimile<br />
usuario del<strong>la</strong> SIM GSM intestata<br />
al Consiglio Superiore del<strong>la</strong><br />
Magistratura è potuta avvenire<br />
solo dopo lo sviluppo dei tabu<strong>la</strong>ti<br />
quando ci siamo pure accorti<br />
che- nelle more - l’avv. Emilio<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico- così identificato<br />
- aveva assunto <strong>la</strong> carica di<br />
par<strong>la</strong>mentare, in quanto proc<strong>la</strong>mato<br />
senatore del<strong>la</strong> Repubblica<br />
il 28.04.2006, eletto nel<strong>la</strong><br />
circoscrizione del<strong>la</strong> regione Basilicata”.<br />
E solo a questo punto<br />
che il consulente si concede una<br />
tutto sommato meritata “lode”<br />
e lo fa ribadendo che <strong>la</strong> sua è<br />
stata una difficile “indagine”<br />
perché:”<strong>la</strong> gimkana fra i cellu<strong>la</strong>ri<br />
dei par<strong>la</strong>mentari e quel<strong>la</strong> dei<br />
magistrati di Catanzaro, non è<br />
stata cosa facile in questa indagine.”<br />
Ecco <strong>la</strong> gimkana: “Alle<br />
18:29:42 dopo i contatti telefonici<br />
con il Procuratore Lombardi,<br />
<strong>la</strong> chiamata all’avv. Emilio<br />
Nico<strong>la</strong> Buccico, alternata con le<br />
due prolisse chiamate al Presidente<br />
del G.I.P. Antonio Baudi,<br />
l’avv. Giancarlo Pittelli chiama<br />
il cellu<strong>la</strong>re di servizio del Procuratore<br />
Generale di Catanzaro<br />
Domenico Pudia. La conversazione<br />
dura 116 secondi. Non<br />
l’Avv. – OMISSIS – (in atto ufficiale<br />
citato a pagina 130 del<strong>la</strong><br />
richiesta di archiviazione per il<br />
procedimento a carico del Dr.<br />
Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> tenuto dal<strong>la</strong><br />
Procura di Salerno) scrivono:<br />
“… per altro verso, un risalente<br />
procedimento penale a carico<br />
del ricorrente, avente ad oggetto<br />
“…orge, coca-party, sfruttamento<br />
del<strong>la</strong> prostituzione…” <strong>la</strong> cui posizione<br />
dell’odierno indagato è stata<br />
da tempo archiviata…”.<br />
Affermazione che conferma<br />
l’esistenza di un procedimento<br />
penale a carico dell’Avv.<br />
– OMISSIS -, di altri avvocati<br />
e magistrati che sarebbe stato<br />
archiviato dal<strong>la</strong> Procura di Salerno.<br />
E, sempre a riguardo del<br />
citato procedimento, il Colonnello<br />
– OMISSIS – riferisce in<br />
un verbale di sommarie infor-<br />
riteniamo possano residuare<br />
dubbi sul<strong>la</strong> in equivoca causale<br />
delle chiamate di Giancarlo<br />
Pittelli, specie se consideriamo<br />
che, subito dopo <strong>la</strong> chiamata al<br />
Procuratore Generale Domenico<br />
Pudia, Giancarlo Pittelli<br />
chiama <strong>la</strong> dr.ssa Caterina <strong>Chi</strong>aravallotti,<br />
al cellu<strong>la</strong>re fittiziamente<br />
intestato a Carlo Galiano”.<br />
Dall’auto-lode al sarcasmo<br />
il passo è breve:” nel tentativo<br />
di cercare causali alternative ai<br />
contatti telefonici evidenziati….<br />
nel<strong>la</strong> giornata del 10.05.2005..<br />
nessuno dei magistrati contattati<br />
dall’avv. Giancarlo Pittelli<br />
faceva il compleanno il 10 maggio,<br />
né ricorreva l’onomastico<br />
di alcuno, stante che quel giorno<br />
si festeggia <strong>la</strong> ricorrenza di<br />
Sant’Antonino e, pur volendo<br />
ammettere che l’avv. Pittelli si è<br />
sbagliato nel chiamare il Presidente<br />
Antonio Baudi per fargli<br />
gli auguri, non c’era bisogno di<br />
due telefonate di 200 e 192 secondi,<br />
per precisargli che, invece,<br />
si chiama Antonio e festeggia<br />
l’onomastico in tutt’altra<br />
data….” L’indagine, ovviamente,<br />
non salva neanche le telefonate<br />
tra par<strong>la</strong>mentari:”Alle<br />
18:32:42 di martedì 10.05.2005<br />
<strong>la</strong> SIM(0335417188-CHIA-<br />
MANTE) intestata ed in uso<br />
all’avv. Giancarlo Pittelli chiama<br />
<strong>la</strong> SIM(03356893191-CHIA-<br />
MATO) intestato al Ministero<br />
mazioni che l’archiviazione sarebbe<br />
intervenuta in seguito al<strong>la</strong><br />
dichiarazione degli indagati che<br />
avrebbero sostenuto di essere<br />
consumatori di cocaina e che le<br />
pratiche orgiastiche sarebbero<br />
avvenute con il consenso e per<br />
volontà autonoma di tutti i partecipanti.<br />
Come è evidente, si<br />
tratta di affermazioni che se fossero<br />
riscontrate in atti giudiziari,<br />
comporterebbero una rivoluzione<br />
copernicana nel<strong>la</strong> lettura<br />
degli atti e dei fatti che hanno<br />
interessato gli ultimi vent’anni<br />
del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> in Basilicata. Ve<br />
lo immaginate un giudice che<br />
esercita l’attività sotto l’effetto<br />
del<strong>la</strong> cocaina o, ancora, in crisi<br />
di astinenza da cocaina? Ve lo<br />
immaginate un avvocato che difende<br />
il proprio cliente avendo<br />
come giudice un suo compagno<br />
del<strong>la</strong> Giustizia-Dipartimento<br />
dell’Amministrazione Penitenziaria,<br />
risultata in uso al Sottosegretario<br />
di Stato, on. Jole<br />
Santelli. L conversazione dura<br />
42 secondi.” Commento del consulente:<br />
”Avevano anticipato al<br />
paragrafo precedente in occasione<br />
del commento al<strong>la</strong> chiamata<br />
dell’avv. Giancarlo Pittelli delle<br />
18:24:07 all’avv. Emilio Nico<strong>la</strong><br />
Buccico, il successivo contatto<br />
telefonico delle 18:32:42 del par<strong>la</strong>mentare<br />
avvocato, con il cellu<strong>la</strong>re<br />
del Dipartimento dell’Amministrazione<br />
Penitenziaria, che<br />
Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />
di orge e aspiratore di polvere<br />
bianca? Sono questioni talmente<br />
gravi e fondamentali che non<br />
pos<strong>sono</strong> essere <strong>la</strong>sciate lì, in atti,<br />
a decantare. Esistono riscontri<br />
a questa fantomatica archiviazione?<br />
Con quali motivazioni<br />
sarebbe stata concessa? Da quali<br />
magistrati? Sembrano domande<br />
complesse ma hanno il respiro<br />
cortissimo. Basta prendere<br />
il fascicolo conservato negli archivi<br />
del<strong>la</strong> Procura di Salerno,<br />
ma bisogna farlo. <strong>È</strong> necessario<br />
sgombrare il campo da interrogativi<br />
che tolgono <strong>la</strong> serenità a<br />
chiunque e per qualunque verso<br />
ne sia coinvolto. Tutto il resto<br />
è secondario o, se vogliamo,<br />
consequenziale. Compresa <strong>la</strong><br />
scoperta dei mandanti e degli<br />
esecutori del duplice omicidio<br />
Orioli-Andreotta.<br />
L’avv. Pittelli risulta essere il legale di altri indagati nel procedimento “Toghe Lucane” tra cui Iside Granese, Felicia Genovese e il marito Michele Cannizzaro<br />
dallo sviluppo abbiamo accertato<br />
era verosimilmente in uso al<br />
Sottosegretario di Stato, on. Jole<br />
Santelli. Ci asteniamo da ulteriori<br />
commenti e consideriamo<br />
il dato per come è emerso dallo<br />
sviluppo cronologico dei contatti<br />
telefonici del cellu<strong>la</strong>re dell’avv.<br />
Giancarlo Pittelli…. Con<br />
triango<strong>la</strong>zioni telefoniche…con<br />
importanti cariche istituzionali<br />
dello Stato, in concomitanza<br />
di quel<strong>la</strong> che profiliamo essere<br />
stata <strong>la</strong> fuga di notizie sulle iniziative<br />
di indagine del Pubblico<br />
Ministero di Catanzaro.<br />
Limitazioni per <strong>la</strong> Notte Bianca<br />
In occasione del<strong>la</strong> Notte Bianca, l’Ufficio Traffico del Comune<br />
di Matera ha disposto il divieto di sosta con rimozione coatta<br />
nei Rioni Sassi dalle 17 di venerdì 19 settembre alle 8 di domenica<br />
21, nonché il divieto di transito nei Rioni Sassi dalle 17 di<br />
sabato 20 alle 8 di domenica 21 e, comunque, fino a cessato bisogno,<br />
con l’esclusione di via Casalnuovo nel tratto compreso<br />
dall’intersezione con via Cappuccini fino al civico 125. Inoltre,<br />
è stato disposto il divieto di transito in via A. Volta, via Rido<strong>la</strong><br />
e via San Francesco dalle 17 di sabato 20 alle 8 di domenica 21<br />
settembre. Sarà consentito il transito e <strong>la</strong> sosta ai mezzi delle<br />
forze dell’ordine, ai mezzi di soccorso, ai mezzi per trasporto<br />
di persone diversamente abili rego<strong>la</strong>rmente autorizzati, nonché<br />
a quelli di proprietà delle ditte appaltatrici dei <strong>la</strong>vori di<br />
allestimento delle aree interessate dall’evento, per il periodo<br />
strettamente necessario al carico e scarico di materiali. Inoltre,<br />
<strong>la</strong> società Casam ha previsto un servizio navetta, mettendo a<br />
disposizione due linee per il giorno 20 settembre. Le corse partiranno,<br />
dalle 19 alle 21,30, da Piazza Matteotti e porteranno<br />
all’imbocco dei Rioni Sassi (via Buozzi e via d’Addozio).
Sabato 27 settembre 2008 IL RESTO 2<br />
L’altra storia<br />
L’ AFFAIRE MARINAGRI<br />
M A R I N A G R I : U N G I R O D I I N T R E C C I I M P R E S S I O N A N T E<br />
a cura di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
Il perdurare delle condotte illecite<br />
degli indagati in “Toghe<br />
Lucane”<br />
Proseguendo nel<strong>la</strong> lettura degli<br />
atti dell’inchiesta “Toghe Lucane”,<br />
proponiamo un abstract<br />
dei contatti e degli scambi fra gli<br />
indagati che, secondo l’ipotesi di<br />
reato formu<strong>la</strong>ta dal Dr. Luigi de<br />
<strong>Magistris</strong>, sarebbero legati dal<br />
vincolo associativo. Non resta<br />
che constatare con sconcerto che<br />
a molti degli indagati, pur coinvolti<br />
in fatti di assoluto rilievo, sia<br />
stato consentito (e lo sia tuttora)<br />
di proseguire in condotte illecite<br />
nelle loro alte funzioni istituzionali.<br />
Sono le stesse parole che il<br />
Dr. Luigi de <strong>Magistris</strong> utilizza nel<br />
concludere alcuni rilievi formali e<br />
che, come spesso accade, sembrano<br />
così ovvie da suscitare ancora<br />
maggiori timori per <strong>la</strong> tenuta delle<br />
istituzioni democratiche.<br />
Le re<strong>la</strong>zioni tra i sodali Buccico,<br />
<strong>Chi</strong>eco, Bubbico, Vitale<br />
La società MARINAGRI: dalle<br />
rubriche acquisite all’esito delle<br />
perquisizioni del febbraio 2007,<br />
risulta avere contatti telefonici<br />
con <strong>la</strong> dr.ssa Genovese, il dr.<br />
Pepe, l’Avv. Buccico, il Sindaco<br />
Lopatriello, Cannizzaro Michele.<br />
Si evidenzia che presso gli uffici<br />
del<strong>la</strong> Marinagri veniva sequestrato,<br />
in data 27.2.2007, un documento<br />
tito<strong>la</strong>to “potenziali acquirenti”,<br />
dall’esame del quale emergeva<br />
che al n. 96 dell’elenco era indicato:<br />
“PROC. REP. di MATERA”<br />
(Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco, ndr). Nel<strong>la</strong><br />
colonna nel<strong>la</strong> quale era indicato<br />
lo “stato” verosimilmente del<strong>la</strong><br />
trattativa, era indicato: “<strong>la</strong> cont.<br />
Presid”. Come fonte del contatto<br />
è indicato: “Presid. “. Inoltre,<br />
a seguito del<strong>la</strong> perquisizione del<br />
27.2.2007, venivano rinvenuti sul<br />
notebook, nonché sul palmare ed<br />
il telefono cellu<strong>la</strong>re in uso al dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco, i recapiti di alcuni dei sodali.<br />
In partico<strong>la</strong>re, con riferimento<br />
ai recapiti ed ai contatti con<br />
Vitale Vincenzo, rappresentante<br />
legale del<strong>la</strong> Marinagri e con l’ex<br />
Presidente del<strong>la</strong> Regione Basilicata,<br />
poi Sottosegretario di Stato<br />
presso il Ministero dello Sviluppo<br />
Economico, Arch. Filippo<br />
Bubbico. Si riporta lo stralcio del<br />
verbale di perquisizione locale e<br />
sequestro nel quale venivano cristallizzati<br />
i dati rinvenuti sui sud-<br />
Emilio Nico<strong>la</strong> Buccico<br />
detti supporti elettronici:<br />
“...omissis. Altresì nel corso del<strong>la</strong><br />
consultazione dei file presenti<br />
sul notebook in uso al dott.<br />
<strong>Chi</strong>eco venivano rinvenuti dei<br />
file inerenti i contatti (microsoft<br />
outlook) con alcuni soggetti che<br />
a vario titolo <strong>sono</strong> coinvolti nelle<br />
indagini, con l’indicazione dei<br />
recapiti telefonici degli stessi…<br />
Bubbico Filippo Sottosegretario<br />
di Stato telefono: 0835…, 335…<br />
del 22.06.2005. Al 24.07.2005:<br />
Telefonare a Tufano… telefonare<br />
a Buccico… telefonare a<br />
Moschetti. Ora inizio 17.02.2004<br />
copia cache 24.07.2005; “Buccico<br />
Nico<strong>la</strong> CSM Consigliere 337…<br />
copia cache 04.07.2005 telefonare<br />
a Buccico… 01.07.2004 copia<br />
cache 04.07.2005. Con riferimento<br />
ai rapporti tra i sodali <strong>Chi</strong>eco<br />
e Buccico si evidenzia: in un file<br />
sequestrato al dr. <strong>Chi</strong>eco, denominato<br />
“Quere<strong>la</strong> BUCCICO”, si<br />
rileva che lo stesso risulterebbe<br />
essere il file re<strong>la</strong>tivo ad una<br />
quere<strong>la</strong> sporta dal Sen. Buccico,<br />
contro l’autore di un articolo apparso<br />
sul periodico “IL RESTO”<br />
dal titolo “Trema il Pa<strong>la</strong>zzo di<br />
<strong>giustizia</strong>”, avente ad oggetto un<br />
incontro che si sarebbe svolto<br />
tra il Sen. Buccico ed il dr. <strong>Chi</strong>eco<br />
presso il Pa<strong>la</strong>zzo di Giustizia.<br />
La data di ultima modifica<br />
del file è quel<strong>la</strong> del 27.1.2007.<br />
Si evidenzia che veniva rinvenuto<br />
analogo file avente ad oggetto<br />
il già richiamato articolo<br />
stampa e denominato “quere<strong>la</strong><br />
mia” (dr. CHIECO), con data<br />
di ultima modifica 15.2.2007<br />
(data riportata anche nel testo<br />
del documento). Tale circostanza<br />
fa emergere uno scambio di<br />
file tra il Sen. Buccico ed il dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco, ed in quello di quest’ultimo<br />
risulta cancel<strong>la</strong>to il nome<br />
del quere<strong>la</strong>nte, ma che si evince<br />
chiaramente essere lo stesso Senatore,<br />
se non altro per il nome<br />
dato al file in questione.<br />
Re<strong>la</strong>zioni tra i sodali Buccico,<br />
<strong>Chi</strong>eco, Bubbico, Vitale, Genovese,<br />
Labrio<strong>la</strong>, Cannizzaro<br />
Granese Iside Presidente del<br />
Tribunale di Matera 0835…<br />
080… 339… 24.06.2004 19.46 posta<br />
eliminata – Vincenzo Vitale<br />
cell.335… Qualifica: Presidente<br />
Marinagri 04.07.2005 - Bubbico<br />
Filippo cell.335… 0835… Qualifica:<br />
Sottosegretario Stato da<br />
dott. <strong>Chi</strong>eco Giuseppe pinochieco@...<br />
23.6.2004,… Altresì si procedeva<br />
all’esame delle rubriche<br />
telefoniche contenute nei cellu<strong>la</strong>ri<br />
in uso al Cons. dott. <strong>Chi</strong>eco<br />
Giuseppe. Nel telefono cellu<strong>la</strong>re<br />
marca Motoro<strong>la</strong> V RAZR, in uso<br />
allo stesso, risultavano essere<br />
contenuti tra gli altri, i recapiti<br />
telefonici dei seguenti soggetti:<br />
Bubbico Filippo, Buccico Nico<strong>la</strong>;<br />
Ga<strong>la</strong>nte Giuseppe, Genovese<br />
Licia, Granese Iside; Porcari Michele<br />
(Sindaco di Matera). Inoltre,<br />
oltre ai predetti, nel Palmare<br />
in uso sempre al Cons. dott.<br />
Giuseppe <strong>Chi</strong>eco marca IPAQ<br />
1940, risultava essere contenuto<br />
il recapito telefonico di Vitale<br />
Vincenzo, soggetto coinvolto<br />
nelle indagini, rappresentante<br />
del Consorzio MARINAGRI<br />
Filippo Bubbico<br />
tito<strong>la</strong>re dell’omonima struttura<br />
turistica …omissis. A seguito<br />
di ulteriore provvedimento eseguito<br />
in data 7.6.2007 venivano<br />
sequestrati, al dr. Giuseppe<br />
<strong>Chi</strong>eco, il telefono cellu<strong>la</strong>re ed<br />
il palmare HTC dai quali si segna<strong>la</strong>no<br />
i seguenti dati: contatti<br />
telefonici tra <strong>Chi</strong>eco e Bubbico,<br />
tra <strong>Chi</strong>eco e Labrio<strong>la</strong> (Avv. Giuseppe,<br />
ndr), tra <strong>Chi</strong>eco e Geno-<br />
Giuseppe <strong>Chi</strong>eco<br />
<strong>Chi</strong>eco e gli atti dell’inchiesta<br />
MARINAGRI<br />
Il dr. CHIECO, pur non essendone<br />
formalmente il tito<strong>la</strong>re,<br />
aveva nel<strong>la</strong> sua disponibilità<br />
atti re<strong>la</strong>tivi al procedimento sul<strong>la</strong><br />
vicenda MARINAGRI di cui<br />
era tito<strong>la</strong>re “formale” <strong>la</strong> dr.ssa<br />
Morelli (ma, di fatto, inchiesta<br />
“gestita” dal <strong>Chi</strong>eco anche in<br />
virtù dei rapporti esistenti tra<br />
il predetto Sostituto Procuratore<br />
del<strong>la</strong> Repubblica ed il Capo<br />
dell’Ufficio). Difatti, dall’esame<br />
dei file acquisiti dal notebook<br />
personale in uso al dr. <strong>Chi</strong>eco, a<br />
seguito del<strong>la</strong> perquisizione del<br />
27.2.2007, è emerso che lo stesso<br />
fosse in possesso di un file denominato<br />
“imputazione VAL-<br />
DAGRI”, che altro non è che il<br />
capo di imputazione riportato<br />
nel decreto di perquisizione locale<br />
emesso in data 12.2.2004, a<br />
firma del<strong>la</strong> dr.ssa Morelli nell’ambito<br />
del P.P.121/03 21 a carico<br />
di Vitale Vincenzo e Pepe<br />
Giuseppe. Dall’esame delle<br />
proprietà del file in questione, è<br />
emerso che “autore” risulta essere<br />
“Giuseppe <strong>Chi</strong>eco”.<br />
Coinvolgimento del Colonnello<br />
Gentili<br />
Ulteriori elementi di riscontro<br />
emergevano circa il coinvolgimento<br />
dell’ex colonnello dei<br />
Carabinieri Gentili; infatti, da<br />
un colloquio registrato da due<br />
appartenenti ai Carabinieri<br />
di Policoro, intercorso con lo<br />
stesso Gentiliin occasione del<strong>la</strong><br />
notifica di un provvedimento,<br />
quest’ultimo, ormai congedatosi<br />
e divenuto responsabile del<strong>la</strong><br />
sicurezza del<strong>la</strong> Marinagri, nonché<br />
componente del consiglio<br />
d’amministrazione del<strong>la</strong> stessa<br />
Società, ed altresì delle sue control<strong>la</strong>te,<br />
confermava <strong>la</strong> circostanza<br />
dell’interessamento del<br />
dr. <strong>Chi</strong>eco per l’acquisto di un<br />
immobile all’interno del<strong>la</strong> stessa<br />
Marinagri, nonché il fatto che<br />
l’indagine sul vil<strong>la</strong>ggio, condotta<br />
dai Carabinieri di Policoro, aveva<br />
creato dei problemi in quanto<br />
aveva bloccato il finanziamento<br />
del C.I.P.E., poi sbloccato, anche<br />
grazie all’archiviazione del<br />
re<strong>la</strong>tivo procedimento penale.<br />
Lo stesso Gentili, quando era<br />
ancora in servizio, aveva versato<br />
<strong>la</strong> somma di £ 100.000 al Vitale<br />
Vincenzo a titolo di finanziamento<br />
delle società di cui il<br />
predetto imprenditore risultava<br />
proprietario, con <strong>la</strong> promessa di<br />
una liquidazione di un interesse<br />
pari al 9,50% annuo.<br />
Quel “persistente” interesse del<br />
Dr. <strong>Chi</strong>eco<br />
In merito a quanto già indicato,<br />
circa l’interessamento del dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco all’acquisto di un immobile<br />
all’interno del<strong>la</strong> Marinagri,<br />
si evidenzia che dall’esame dell’elenco<br />
dei contatti sequestrato<br />
presso <strong>la</strong> sede amministrativa<br />
del<strong>la</strong> Marinagri, nel quale erano<br />
contenuti tutti i nominativi delle<br />
persone interessate all’acquisto<br />
di immobili del realizzando centro<br />
turistico ecologico integrato<br />
Marinagri, è emerso un contatto<br />
avvenuto in data 12.12.2005, da<br />
parte di …omissis…, moglie del<br />
dr. <strong>Chi</strong>eco. La circostanza appare<br />
rilevante tenuto conto che il<br />
22.12.2005 veniva archiviato il<br />
procedimento penale in questione.<br />
Tale dato appare importante<br />
anche perché evidenzia un persistente<br />
interesse del dr. <strong>Chi</strong>eco<br />
all’acquisto di un immobile all’interno<br />
del<strong>la</strong> Marinagri anche<br />
in un periodo in cui l’ufficio da<br />
lui diretto aveva richiesto l’archiviazione<br />
del procedimento<br />
penale in cui erano coinvolti,<br />
tra gli altri, i responsabili del<strong>la</strong><br />
struttura Marinagri.<br />
I pranzi in occasioni conviviali tra<br />
<strong>Chi</strong>eco, Bubbico e Porcari e qualche<br />
affermazione inveritiera<br />
Dall’esame di un ulteriore file,<br />
rinvenuto sul notebook del dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco, è emerso che in una nota<br />
da lui inviata al Procuratore Generale<br />
di Potenza ed inerente un<br />
esposto a animo giunto presso<br />
<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica di<br />
comunicava quanto segue: “…<br />
omissis… Mi resta da chiarire un<br />
ultimo punto: è effettivamente<br />
accaduto, in due o forse tre occasioni<br />
(non <strong>sono</strong> in grado di ricordarlo<br />
con precisione) nel corso di<br />
questi due anni e mezzo di mia<br />
permanenza presso questo Ufficio,<br />
che io mi sia “intrattenuto” a<br />
cena con l’avv. Michele Porcari,<br />
Sindaco pro-tempore di Matera,<br />
con l’arch. Filippo Bubbico,<br />
Presidente pro-tempore del<strong>la</strong><br />
Giunta regionale del<strong>la</strong> Basilicata<br />
e con le rispettive consorti. Si è<br />
trattato di cene del tutto occasionali<br />
presso noti ristoranti del<strong>la</strong><br />
città di Matera (e mai in Bari),<br />
rego<strong>la</strong>rmente aperti al pubblico,<br />
in presenza di altri avventori, in<br />
occasioni conviviali determinate<br />
sempre dal<strong>la</strong> precedente partecipazione<br />
di tutti noi a convegni<br />
e/o manifestazioni pubbliche<br />
Felicia Genovese<br />
(una volta, ricordo, dopo il ricevimento<br />
in Prefettura per <strong>la</strong><br />
festività padronale del<strong>la</strong> “Bruna”),<br />
alle quali erano presenti,<br />
oltre noi, anche altre persone…<br />
omissis…”. Si tratta di ulteriore<br />
conferma degli stretti rapporti<br />
tra i sodali <strong>Chi</strong>eco e Bubbico;<br />
dal<strong>la</strong> lettura di un ulteriore file<br />
denominato “lista partecipanti<br />
festa di <strong>la</strong>urea”, sempre rinvenuto<br />
sul notebook del dr. <strong>Chi</strong>eco,<br />
emergeva che Porcari Michele<br />
fosse tra i partecipanti al<strong>la</strong> festa<br />
di <strong>la</strong>urea del<strong>la</strong> figlia del Procuratore,<br />
circostanza questa, da<br />
non certo valutabile come un<br />
incontro “del tutto occasionale<br />
presso noti ristoranti del<strong>la</strong> città<br />
di Matera (e mai in Bari), rego<strong>la</strong>rmente<br />
aperti al pubblico, in<br />
presenza di altri avventori, in<br />
vese, tra <strong>Chi</strong>eco e Cannizzaro. Matera, lo stesso (<strong>Chi</strong>eco, ndr)<br />
>> segue a pagina 3<br />
Concessionario, Distributore Pezzi di Ricambio, Centro riparazione Peugeot<br />
Via dell’ Artigianato, 10 (Zona PAIP) - 75100 Matera Tel. 0835 388666 - Fax 0835 388674<br />
E-mail : lionservice@tiscali.it www.lionservice.peugeot.it
Sabato 27 settembre 2008 IL RESTO 3<br />
Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
L’altra storia<br />
L’ AFFAIRE MARINAGRI<br />
U n a d i s a s t r o c h e q u a l c u n o a v r e b b e d o v u t o e v i t a r e<br />
La scadenza era stata caricata<br />
di grandi aspettative.<br />
In tutti i sensi e,<br />
forse, legittime. Purtroppo<br />
non si trattava di questioni<br />
accademiche, di dispute<br />
filosofiche e nemmeno di capricci<br />
insignificanti. Erano (e<br />
<strong>sono</strong>) in ballo miliardi e miliardi,<br />
destini societari e di un’intera<br />
economia potenziale, mai<br />
diventata reale. Non è il primo<br />
caso di promesse occupazionali<br />
costate suon di dobloni e finite<br />
nel<strong>la</strong> delusione più cocente, se<br />
non proprio nel<strong>la</strong> disperazione.<br />
<strong>È</strong> il nostro Sud, terra depressa<br />
governata da una c<strong>la</strong>sse politica<br />
deprimente, pronta a promettere<br />
mari e monti, ansiosa di devolvere<br />
i finanziamenti che generosamente<br />
lo Stato e l’Unione<br />
Europea assegnano a queste<br />
sfortunate contrade. Mai, però,<br />
incline a far di conto ed assumersi<br />
le responsabilità di aver<br />
governato questi fiumi di denaro.<br />
Il Vil<strong>la</strong>ggio Marinagri,<br />
costato molti (troppi) miliardi<br />
pubblici e tanti (sempre troppi)<br />
miliardi “privati”, resta sottoposto<br />
al sequestro giudiziario<br />
disposto nel<strong>la</strong> scorsa primavera<br />
dal PM (oggi giudice del<br />
Riesame) Luigi de <strong>Magistris</strong>.<br />
Lo ha stabilito una sentenza<br />
del<strong>la</strong> Suprema Corte di Cassazione<br />
dopo un analogo pro-<br />
>> continua da pagina 2<br />
occasioni conviviali determinate<br />
sempre dal<strong>la</strong> precedente partecipazione<br />
di tutti noi a convegni<br />
e/o manifestazioni pubbliche”.<br />
Medesimo dato emerge da altro<br />
file denominato “elenco partecipanti<br />
pranzo 29.10.2006”, <strong>la</strong>ddove<br />
tra i partecipanti compaiono<br />
sia il Sen. Bubbico Filippo, unitamente<br />
al<strong>la</strong> Sig.ra Bubbico prof.<br />
…omissis… (moglie di Bubbico<br />
Filippo) e Porcari avv. Michele,<br />
unitamente al<strong>la</strong> sig. Porcari<br />
Prof.sa …omissis… Da ulteriore<br />
file denominato “distribuzione<br />
tavolo pranzo 29.10”, re<strong>la</strong>tivo<br />
al<strong>la</strong> distribuzione degli invitati<br />
di cui al file precedente, in cui<br />
compare nuovamente il Sottosegretario<br />
Bubbico, <strong>la</strong> moglie<br />
“…omissis…”, che fa emergere<br />
<strong>la</strong> circostanza secondo <strong>la</strong> quale<br />
tale pranzo sicuramente non era<br />
“successivo a occasioni conviviali<br />
determinate sempre dal<strong>la</strong><br />
precedente partecipazione di<br />
tutti noi a convegni e/o manife-<br />
nunciamento del Tribunale del<br />
Riesame di Catanzaro. Adesso,<br />
verosimilmente, verranno al<br />
pettine tutti i nodi irrisolti del<strong>la</strong><br />
vicenda che è anche oggetto<br />
di un complesso procedimento<br />
penale. Adesso dovranno par<strong>la</strong>re,<br />
finalmente, gli amministratori<br />
regionali, i ministri, i<br />
par<strong>la</strong>mentari lucani, tutti coloro<br />
che, pur avendo precise<br />
responsabilità, hanno preferito<br />
glissare interrogativi ed interrogazioni<br />
ai par<strong>la</strong>mentini locali,<br />
a quelli nazionali e, persino,<br />
al Par<strong>la</strong>mento Europeo. Aveva<br />
insistito perché si pronunciassero<br />
anche il Geom. Vincenzo<br />
Vitale, patron di Marinagri, che<br />
rivolgeva precise domande al<br />
presidente del<strong>la</strong> Giunta Regionale<br />
di Basilicata (Prof. Vito <strong>De</strong><br />
Filippo) e, giustamente dal suo<br />
punto di vista, chiedeva che<br />
si facesse carico delle responsabilità<br />
dell’amministrazione<br />
regionale. Cosa si vuole da un<br />
imprenditore che ha fatto delle<br />
richieste, ha ottenuto permessi,<br />
autorizzazioni e concessioni?<br />
Forse, secondo quanto rilevano<br />
gli inquirenti che lo hanno<br />
indagato, sarebbe stato meglio<br />
non dichiarare <strong>la</strong> proprietà di<br />
terreni di cui non era proprietario.<br />
Forse, sempre leggendo<br />
gli atti e le contestazioni che gli<br />
vengono rivolte, sarebbe stato<br />
meglio non concedere ad un<br />
Dirigente Generale del Ministero<br />
per lo Sviluppo Economico<br />
l’opportunità di acquistare una<br />
stazioni pubbliche...”. Emergevano,<br />
con riferimento al “Centro<br />
turistico ecologico integrato<br />
Marinagri, collegamenti tra gli<br />
amministratori e proprietari<br />
del<strong>la</strong> predetta struttura turistica<br />
e magistrati in servizio nel<br />
distretto del<strong>la</strong> Corte di Appello<br />
di Potenza.<br />
Gli affari immobiliari del Dr. Giuseppe<br />
<strong>Chi</strong>eco e degli indagati<br />
dal<strong>la</strong> “sua” Procura<br />
In data 25.1.2007 interveniva<br />
contatto telefonico dall’utenza<br />
fissa dell’ufficio del dr. <strong>Chi</strong>eco<br />
con l’utenza intestata all’ITTI-<br />
CA VALDAGRI ed in uso a Vitale<br />
Vincenzo, riscontrandosi i<br />
contatti tra i due come si rileva<br />
nel<strong>la</strong> rubrica telefonica estratta<br />
dal telefono cellu<strong>la</strong>re sequestrato<br />
allo stesso magistrato; …<br />
l’acquisto non andava a buon<br />
fine solo a seguito dell’attenzione<br />
posta sul<strong>la</strong> vicenda dal<strong>la</strong><br />
Compagnia dei Carabinieri di<br />
Policoro, a seguito del<strong>la</strong> nota<br />
depositata presso <strong>la</strong> Procura<br />
villetta in Marinagri al<strong>la</strong> metà<br />
del prezzo riservato ai “comuni<br />
mortali”; quantomeno non<br />
nell’immediatezza di una discutibile<br />
erogazione di fondi<br />
pubblici che dipendeva proprio<br />
dal<strong>la</strong> responsabilità del<br />
“soggetto” in questione. Forse<br />
quel<strong>la</strong> fitta serie di contatti con<br />
il Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />
presso il Tribunale di Matera,<br />
Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco, prima,<br />
durante e dopo l’indagine a carico<br />
dello stesso Vitale e sempre<br />
per il Vil<strong>la</strong>ggio Marinagri,<br />
si sarebbe potuta evitare. Ma,<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di Matera in<br />
data 24.6.2004, nel<strong>la</strong> quale una<br />
fonte segna<strong>la</strong>va che il procedimento<br />
penale a carico di<br />
Vitale Vincenzo, riguardante<br />
<strong>la</strong> Marinagri, sarebbe stato archiviato<br />
perché un “alto magistrato”<br />
si sarebbe occupato<br />
di ciò in quanto interessato<br />
all’acquisto di un immobile<br />
all’interno del<strong>la</strong> struttura<br />
sotto indagine, che sarebbe<br />
avvenuto dopo <strong>la</strong> vendita,<br />
da parte del citato alto magistrato,<br />
di altro immobile di<br />
sua proprietà; …il dr. <strong>Chi</strong>eco<br />
vendeva altro immobile di<br />
sua proprietà nel<strong>la</strong> Selva di<br />
Fasano solo in una data pari<br />
o successiva all’8.12.2005, ovvero<br />
dopo <strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />
del procedimento<br />
penale n.121/03 riguardante<br />
<strong>la</strong> Marinagri ed appena prima<br />
del citato contatto avvenuto<br />
in data 12.12.2005, tra<br />
<strong>la</strong> moglie dello stesso magistrato<br />
e gli uffici del<strong>la</strong> Marinagri;<br />
…dopo <strong>la</strong> vendita<br />
tutto sommato, il rapporto di<br />
Vitale-Marinagri con le amministrazioni<br />
comunali (Policoro<br />
e Scanzano) e regionale (Basilicata)<br />
è stato abbastanza formale.<br />
Lui domandava e loro<br />
concedevano (Scanzano no,<br />
un’eccezione foriera di interessanti<br />
sviluppi investigativi). E<br />
allora, perché non spiegare il<br />
perché ed il percome di tante<br />
concessioni? Perché non assumersi<br />
<strong>la</strong> responsabilità politica<br />
degli atti compiuti? A quel<strong>la</strong><br />
penale, ci hanno pensato<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, il Tribunale del<br />
dell’immobile nel<strong>la</strong> Selva di<br />
Fasano, lo stesso (<strong>Chi</strong>eco, ndr)<br />
acquistava un immobile in Castel<strong>la</strong>neta<br />
Marina, solo dopo<br />
però che <strong>la</strong> circostanza re<strong>la</strong>tiva<br />
al suo interessamento al<strong>la</strong> Marinagri<br />
era emersa in maniera<br />
evidente anche a seguito di articoli<br />
di giornali e, quindi, per<br />
circostanze non attinenti al<strong>la</strong><br />
propria volontà; l’immobile<br />
in Castel<strong>la</strong>neta Marina veniva<br />
acquistato a seguito dell’intermediazione<br />
del<strong>la</strong> società<br />
Brindisi Immobiliare; …il dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco, nel<strong>la</strong> nota di risposta<br />
inviata nel giugno del 2004 al<br />
Procuratore Generale dr. Tufano,<br />
riguardo <strong>la</strong> nota depositata<br />
dai Carabinieri, riferiva al P.G.<br />
di essersi interessato al<strong>la</strong> Marinagri,<br />
nel luglio del 2003, e che<br />
nel corso dell’incontro avuto<br />
con il Vitale aveva appurato<br />
che <strong>la</strong> struttura era in possesso<br />
di tutte le autorizzazioni necessarie,<br />
anticipando, di fatto,<br />
gli esiti delle indagini ancora<br />
in corso presso <strong>la</strong> Procura di<br />
Riesame e <strong>la</strong> Cassazione. Per<br />
quel<strong>la</strong> amministrativa e politica<br />
ancora silenzio. E l’opposizione?<br />
L’operazione Marinagri<br />
è targata centro-sinistra e viene<br />
da lontano. Ma sempre di centro-sinistra<br />
si trattava. Cosa<br />
dice il centro-destra? Sino ad<br />
oggi poco o niente, sarà perché<br />
non vogliono essere apostrofati<br />
come <strong>giustizia</strong>listi. Eh sì, in Basilicata<br />
chi chiede conto degli<br />
sprechi di denaro pubblico è<br />
un <strong>giustizia</strong>lista. Tutti gli altri<br />
tacciono o, se proprio devono<br />
par<strong>la</strong>re, lo fanno per esprime-<br />
Trasferito a Potenza il Pm Salvatore Colel<strong>la</strong><br />
Bianca Novelli<br />
Alcuni mesi fa aveva ri<strong>la</strong>sciato<br />
una “pesantissima”<br />
dichiarazione al PM Luigi<br />
de <strong>Magistris</strong> di Catanzaro,<br />
come persona informata<br />
sui fatti; da pochi<br />
giorni è stato deciso il suo<br />
trasferimento a Potenza.<br />
Si tratta dal Dr. Salvatore<br />
Colel<strong>la</strong>, Sostituto Procuratore<br />
presso <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />
Repubblica di Matera.<br />
Dalle sue dichiarazioni<br />
traspare tutto l’imbarazzo<br />
(ed anche molto altro)<br />
nel condividere le funzio-<br />
ni di magistrato inquirente<br />
con il Procuratore Capo di<br />
Matera, personaggio ormai<br />
oltre <strong>la</strong> soglia di una qualsivoglia<br />
parvenza di autorevolezza<br />
istituzionale. Il Dr.<br />
Colel<strong>la</strong> aveva raccontato dei<br />
suggerimenti ricevuti circa<br />
l’opportunità di riservare<br />
all’allora sindaco di Matera,<br />
Avv. Michele Porcari, un<br />
trattamento di favore (extra<br />
legem) e di aver manifestato<br />
il proprio disappunto per<br />
l’atteggiamento anomalo del<br />
suo superiore. Anche in altre<br />
situazioni, il Dr. <strong>Chi</strong>eco, aveva<br />
assunto comportamenti e<br />
avanzato proposte assurde e<br />
contrarie ai principi di corretta<br />
conduzione delle indagini<br />
e sempre quando ad essere<br />
indagati erano personaggi<br />
“eccellenti”. Evidentemente,<br />
dopo aver constatato che,<br />
nonostante tali evidenze e<br />
le formali dichiarazioni rese<br />
al PM di Catanzaro, il Dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco permaneva nelle sue<br />
funzioni e nel<strong>la</strong> sua sede, il<br />
Dr. Colel<strong>la</strong> ha inteso sottrarsi<br />
ad una situazione che era<br />
diventata imbarazzante ed<br />
insostenibile. Resterebbe da<br />
conoscere <strong>la</strong> posizione del<br />
Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco, chissà<br />
che anche lui non abbia un<br />
sussulto di coscienza.<br />
Matera, finalizzate proprio ad<br />
appurare il possesso di tutte le<br />
autorizzazioni previste, nonché<br />
anticipando quel<strong>la</strong> che sarebbe<br />
stata poi <strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />
del procedimento penale,<br />
avvenuta in data 23.6.2205, ovvero<br />
dopo più di un anno;<br />
Proseguono le condotte illecite<br />
del Dr. <strong>Chi</strong>eco, pur coinvolto in<br />
fatti di assoluto rilievo!<br />
In data 23.9.2005, ovvero lo<br />
stesso giorno in cui veniva richiesta<br />
l’archiviazione del procedimento<br />
penale riguardante<br />
<strong>la</strong> Marinagri, il dr. <strong>Chi</strong>eco contattava<br />
telefonicamente <strong>la</strong> dr.ssa<br />
Genovese (anch’el<strong>la</strong> interessata,<br />
unitamente al marito dott. Cannizzaro,<br />
alle vicende del Vitale<br />
e del<strong>la</strong> Marinagri); …i coniugi<br />
Genovese-Cannizzaro frequentano<br />
il vil<strong>la</strong>ggio turistico Marinagri<br />
in fase di realizzazione ed<br />
intrattengono rapporti con il Vitale<br />
Vincenzo, tanto che il Cannizzaro<br />
è risultato essere possessore<br />
di un telecomando per<br />
Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />
re <strong>la</strong> solidarietà agli indagati,<br />
specie se di estrazione partitica.<br />
Ma sembra proprio che sia ca<strong>la</strong>to<br />
il sipario su questo ipocrita<br />
sistema di silenzi incrociati.<br />
L’ultimo atto si è consumato in<br />
Cassazione. Gli avvocati del<strong>la</strong><br />
Marinagri, legittimamente e facendo<br />
il proprio mestiere, avevano<br />
chiesto l’annul<strong>la</strong>mento del<br />
sequestro. Il Procuratore Generale<br />
del<strong>la</strong> Corte di Cassazione,<br />
Dr. Ga<strong>la</strong>ti, aveva chiesto un ritorno<br />
al Tribunale del Riesame.<br />
I Supremi Giudici, invece, non<br />
hanno esaudito nessuna delle<br />
richieste. Ricorso inammissibile<br />
ed i sigilli restano al loro posto.<br />
Con questo pronunciamento finisce<br />
un’epoca. Quel<strong>la</strong> degli intrecci<br />
fra indagatori ed indagati,<br />
fra avvocati e procuratori, fra<br />
massoni e avvocati, fra colonnelli<br />
e massoni. <strong>Chi</strong>ssà se anche<br />
oggi, dopo <strong>la</strong> sentenza del<strong>la</strong><br />
Cassazione, ci sarà stato un intenso<br />
traffico telefonico fra magistrati,<br />
imprenditori, avvocati,<br />
colonnelli e funzionari ministeriali.<br />
Proprio come avvenne nei<br />
momenti topici dell’inchiesta<br />
Toghe Lucane. <strong>Chi</strong>ssà se le denunce<br />
degli avvocati <strong>sono</strong> finite<br />
nei computer personali dei procuratori<br />
e se gli appunti dei magistrati<br />
finiranno nelle querele<br />
di qualche ex PM. Ma <strong>la</strong> sensazione<br />
è che il banco sia saltato<br />
ed il gioco d’azzardo abbia <strong>la</strong>sciato<br />
il posto ai procedimenti<br />
penali. Adesso si fa sul serio. Le<br />
jeux sont faits rien ne va plus.<br />
l’accesso diretto al<strong>la</strong> struttura, nonché<br />
tra i finanziatori del Vitale Vincenzo<br />
per <strong>la</strong> cifra di £. 180.000.000,<br />
riscontrandosi, pertanto, interessi di<br />
natura anche economica nel<strong>la</strong> struttura<br />
turistica da parte dei coniugi<br />
Genovese/Cannizzaro; che <strong>la</strong> dr.ssa<br />
Genovese ha trattato il proc. pen. nr.<br />
1706/95, mod.21 nel quale risultava<br />
indagato il dr. <strong>Chi</strong>eco unitamente al<br />
dr. Maritati, quando erano in servizio<br />
presso <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Bari, procedimento penale poi<br />
archiviato (dr. Maritati, poi divenuto<br />
Sottosegretario di Stato al Ministero<br />
del<strong>la</strong> Giustizia nel dicastero diretto<br />
dal Sen. Mastel<strong>la</strong>, proprio nel periodo<br />
in cui vi è stata l’esecuzione del<br />
decreto di perquisizione nei confronti<br />
del dr. <strong>Chi</strong>eco il quale, tra l’altro,<br />
non subisce nessuna conseguenza a<br />
seguito dell’iniziativa ispettiva che<br />
si conclude con provvedimenti di<br />
tipo caute<strong>la</strong>re nei confronti di altri<br />
magistrati e consente al <strong>Chi</strong>eco, pur<br />
coinvolto in fatti di assoluto rilievo,<br />
di proseguire condotte illecite nelle<br />
sue funzioni di Procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Matera).
“Non guardare al passato con rabbia o al futuro con ansia, ma cerca adesso di guardarti intorno con attenzione” (Albert Camus)<br />
Anno 6 n. 28<br />
Registrazione Tribunale di Matera<br />
Redazione: via Gattini,22 - MATERA<br />
sito internet: www.ilresto.info<br />
Sabato 04 ottobre 2008 n° 207 - 11/03/2003<br />
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EDITORIALE<br />
Bar Tabacchi SACCO A.<br />
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UN SILENZIO CHE NON FA ONORE<br />
Ci <strong>sono</strong> vicende che <strong>sono</strong><br />
capaci di creare attorno ad<br />
esse un assordante silenzio.<br />
Quasi irreale. Sicuramente<br />
fuori dal<strong>la</strong> norma. Sono le<br />
vicende a sfondo giudiziario.<br />
Alcune si avvalgono<br />
di un ec<strong>la</strong>tante processo<br />
mediatico. Riempiono le<br />
pagine dei giornali. In televisione<br />
<strong>sono</strong> riportate anche<br />
fino al<strong>la</strong> noia. In maniera<br />
ripetitiva. Fino a stancare il<br />
telespettatore. Ci riempiono<br />
di smodata curiosità nel<br />
caso si riferiscano a personaggi<br />
noti. Ci imbeviamo di<br />
ogni partico<strong>la</strong>re fino al limite<br />
del gossip. Magari anche<br />
senza valutare nel merito<br />
certe vicende. Accontentandoci<br />
di utilizzarle nel<br />
più esasperante chiacchiericcio.<br />
Fedeli ad un oramai<br />
vetusto, ma mai decaduto,<br />
detto: bene o male, l’importante<br />
è che se ne parli!<br />
Occorre anche appartenere<br />
ad una certa casta privilegiata<br />
per entrare in questo<br />
sconvolgente scenario. Occorre<br />
avere un certo nome,<br />
un ruolo importante nel<strong>la</strong><br />
società cosiddetta civile.<br />
Contare qualcosa, insomma!<br />
Il più delle volte il tutto poi<br />
si esaurisce, più o meno miseramente.<br />
Nel frattempo,<br />
però, alcuni giornali <strong>sono</strong><br />
riusciti ad ottenere lo scopo<br />
di sbolognare un maggior<br />
numero di copie e il mezzo<br />
televisivo a migliorare il<br />
suo livello di audience. Che<br />
poi rappresentano, per certi<br />
versi, i motivi del<strong>la</strong> loro<br />
sopravvivenza sul mercato.<br />
Vero o falso che sia quello<br />
che raccontano o che offrono<br />
al telespettatore, quindi,<br />
vi <strong>sono</strong> vicende che conquistano<br />
gli onori del<strong>la</strong> cronaca.<br />
Più futili <strong>sono</strong> i contenuti<br />
e maggiore è l’attenzione<br />
dei mass media. Ma esiste<br />
anche il c<strong>la</strong>ssico rovescio<br />
del<strong>la</strong> medaglia. Caso strano<br />
è che vi <strong>sono</strong> vicende dai<br />
S E T T I M A N A L E D I L I B E R A I N F O R M A Z I O N E<br />
di Nino Grilli<br />
forti contenuti che vengono<br />
trattate relegandole in<br />
quello che abbiamo definito<br />
assordante silenzio.<br />
Vicende giudiziarie che<br />
non si vuole valutare, nel<br />
merito e nel<strong>la</strong> sostanza, e<br />
che devono, perciò, restare<br />
nel limbo dell’interesse e<br />
dell’informazione. Il caso<br />
“Toghe lucane”, che per<br />
certi versi potrebbe essere<br />
paragonato ad una nuova<br />
Tangentopoli, è una di<br />
queste vicende. L’inchiesta<br />
che è stata chiusa dal PM<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, prima che<br />
un certo sistema riuscisse<br />
a scipparglie<strong>la</strong> (come per<br />
le inchieste “ Poseidone” e<br />
“Why not?”), è caduta irrimediabilmente<br />
in questo<br />
assordante silenzio. Scarne<br />
notizie sui giornali. Sparita<br />
del tutto dalle cronache<br />
televisive. Eppure il magistrato<br />
ha illustrato, in<br />
maniera chiara ed incontrovertibile,<br />
le tesi dei presunti<br />
reati che <strong>sono</strong> stati perpetrati<br />
ai danni dello Stato e<br />
del<strong>la</strong> società. Ha reso noto<br />
presunte penose immoralità<br />
ed gli scellerati protagonisti<br />
del<strong>la</strong> vicenda. In altre<br />
regioni (vedi Abruzzo, di<br />
recente, ndr) c’è stato chi<br />
ha avuto il coraggio di<br />
par<strong>la</strong>re e di far sì che si<br />
possa(prima o poi) giungere<br />
ad un chiarimento dei<br />
presunti fatti criminosi. In<br />
Basilicata impera, invece,<br />
il mito delle tre scimmiette<br />
(non vedo, non sento, non<br />
parlo) di memoria sicu<strong>la</strong>.<br />
Sull’inchiesta sembra<br />
essere ca<strong>la</strong>to quell’assordante<br />
silenzio che assomiglia<br />
sempre più ad un<br />
velo pietoso, sorretto però<br />
da mani, nemmeno tanto<br />
occulte e da un sistema che<br />
tiene soggiogato a sé una<br />
comunità oppressa. Persino<br />
autolesionista, piuttosto<br />
che desiderosa di liberarsi<br />
del pesante fardello.<br />
di Filippo <strong>De</strong> Lubac<br />
Per chi crede che l’informazione libera debba avere risorse<br />
vi invitiamo a fare una picco<strong>la</strong> donazione al nostro settimanale:<br />
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VIGILANZA E TRASPORTO VALORI<br />
“LA RONDA del MATERANO”<br />
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E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI SVEGLIARSI!<br />
“Autonomia Forense” e “Sindacato Avvocati” del<strong>la</strong> provincia di Matera sulle “note vicende del Procedimento c.d. Toghe Lucane”<br />
Sono trascorsi quasi<br />
due mesi dal<strong>la</strong> “chiusura”<br />
dell’inchiesta<br />
sulle “Toghe Lucane”:<br />
magistrati sospettati di<br />
aver messo in piedi un’associazione<br />
per delinquere<br />
finalizzata al<strong>la</strong> corruzione in<br />
atti giudiziari ed altre (non<br />
meno gravi) vio<strong>la</strong>zioni del<br />
codice penale. Le parti che<br />
<strong>sono</strong> state ritenute “offese”<br />
dalle condotte criminose, gli<br />
indagati e (in parte) i lettori<br />
attenti hanno ben potuto<br />
leggere quali evidenze, fatti<br />
e circostanze supportano le<br />
ipotesi accusatorie. Persino<br />
l’organismo di autogoverno<br />
dei magistrati, il Consiglio<br />
Superiore del<strong>la</strong> Magistratura,<br />
e l’attento Ministro del<strong>la</strong><br />
Giustizia, On. Avv. Angelino<br />
Alfano, avranno ben<br />
avuto modo di prendere visione<br />
delle condotte poste in<br />
essere da: S.E. il Dr. Vincenzo<br />
Tufano (Proc. Gen. a Potenza),<br />
Dr. Gaetano Bonomi<br />
(sost. Proc. Gen. a Potenza),<br />
Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco (Proc.<br />
Capo a Matera), D.ssa Felicia<br />
Genovese (ex sost. Proc.<br />
DDA a Potenza) e tanti altri<br />
fra generali, colonnelli, avvocati<br />
ed un ex membro dello<br />
stesso CSM. Ora, se per un<br />
sostituto procuratore che non<br />
aveva informato il suo Procuratore<br />
Capo dell’imminente<br />
misura caute<strong>la</strong>re di perquisizione<br />
si arrivò a chiedere il<br />
trasferimento immediato e <strong>la</strong><br />
censura con l’esclusione da<br />
incarichi monocratici, quali<br />
misure andrebbero invocate<br />
per i seppur presunti associati<br />
per delinquere col fine<br />
del<strong>la</strong> corruzione in atti giudiziari?<br />
Se per un intervento<br />
televisivo in cui un sostituto<br />
procuratore segna<strong>la</strong>va <strong>la</strong><br />
difficoltà di procedere nelle<br />
indagini, dovendo continuamente<br />
rispondere ad ispezioni<br />
ministeriali, si scomodò il<br />
Presidente del<strong>la</strong> Repubblica<br />
(On. Giorgio Napolitano)<br />
invocando <strong>la</strong> riservatezza e<br />
<strong>la</strong> discrezione dei magistra-<br />
>> continua pagina 2<br />
IL PM DI POTENZA<br />
HENRY JOHN WOODCOCK<br />
IL PROCURATORE GENERALE DI<br />
POTENZA IL DR. VINCENZO TUFANO<br />
Le re<strong>la</strong>zioni “fra” magistrati<br />
e “su” magistrati,<br />
a quanto sembra<br />
emergere dall’inchiesta<br />
“Toghe Lucane”, pos<strong>sono</strong> essere<br />
improntate a logiche di appartenenza<br />
correntizia o, se si<br />
preferisce, amicale. Il Procuratore<br />
Generale presso <strong>la</strong> Corte<br />
d’Appello di Potenza, all’apice<br />
delle Procure del Distretto<br />
giudiziario di Basilicata, viene<br />
“scoperto” ad intrattenere corrispondenze<br />
personali con di-<br />
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L’EVIDENZA ODIERNA IMPIETOSAMENTE DISVELA<br />
a cura di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
versi Consiglieri del CSM in cui<br />
rive<strong>la</strong> (a suo parere) le trame di<br />
re<strong>la</strong>zione cui soggiacerebbero le<br />
decisioni o, quantomeno, le posizioni<br />
dei consiglieri in seno al<br />
CSM. Evidentemente, nul<strong>la</strong> di<br />
quanto affermato negli appunti<br />
di S.E. il Dr. Vincenzo Tufano<br />
può essere da noi qualificato<br />
come vero o falso, giusto o sbagliato,<br />
legittimo o illegittimo.<br />
Tuttavia, può essere utile conoscere<br />
questo “mondo” nascosto<br />
per capire o sforzarsi di spiegare<br />
atteggiamenti, dichiarazioni<br />
e scelte che valutate in base<br />
all’autorevolezza del<strong>la</strong> carica<br />
“La <strong>giustizia</strong> in<br />
Lucania è diventata<br />
come il “mito di<br />
Amsterdam” dove<br />
il sesso ormai viene<br />
consumato come<br />
qualsiasi altra<br />
merce. Ma più lo<br />
esponi in vetrina,<br />
più diventa ridicolo<br />
e grottesco.<br />
Ti vergogni quasi a<br />
dirlo in quel luogo,<br />
ma hai voglia di<br />
oscena castità,<br />
di una indecente<br />
purezza,<br />
di famiglia,<br />
di luce del sole<br />
e di vita sana”.<br />
LA GUERRA DEL PROCURATORE GENERALE<br />
(dal blog Gianni Rossi)<br />
ricoperta, indubbiamente, potevano<br />
apparire di ben più alto<br />
profilo morale e istituzionale.<br />
Diversamente da quanto l’evidenza<br />
odierna, impietosamente,<br />
disve<strong>la</strong>.<br />
LE CORRISPONDENZE PRIVATE<br />
(ma con valenza pubblica e istituzionale)<br />
DI S.E. il Dr. TUFANO<br />
Dall’esame dei file estratti dai PC<br />
del dr. Tufano emerge una nota<br />
denominata “BERRUTI.DOC”<br />
con <strong>la</strong> quale il dr. Tufano illustra,<br />
verosimilmente al dr. Berruti,<br />
consigliere del C.S.M., <strong>la</strong> situa-<br />
>> contina a pagina 2<br />
Il sacrificio del<strong>la</strong><br />
ragione<br />
Tym a pag 5
Sabato 04 ottobre 2008 IL RESTO 2<br />
L’altra storia<br />
I L P G V . T U F A N O F A O T T E N E R E L E P R O M O Z I O N I P E R C H I E C O E B O N O M I . . .<br />
Dal PC sequestrato al TUFANO presso <strong>la</strong> sua abitazione di Napoli <strong>sono</strong> emersi alcuni files inerenti delle domande di partecipazione del figlio Achille<br />
a concorsi banditi presso l’A.O. San Carlo di Potenza, indirizzate al Direttore Generale che all’epoca risultava essere il dott. CANNIZZARO Michele.<br />
>> segue da pagina 1<br />
zione del<strong>la</strong> Procura di Potenza.<br />
Il giudizio nei confronti del dr.<br />
Ga<strong>la</strong>nte e dei suoi Sostituti, dr.<br />
Montemurro e dr. Woodcock è<br />
molto severo. Si evidenziano i riferimenti<br />
fatti nel prosieguo del<strong>la</strong><br />
nota al dott. Ferri ed al dott.<br />
Menditto (entrambi componenti<br />
del Consiglio Superiore del<strong>la</strong><br />
Magistratura), che si sarebbero<br />
schierati, ovvero sarebbero in<br />
buoni rapporti con Woodcock e<br />
Iannuzzi. Appunto che riassume<br />
l’audizione del PG in data<br />
19.3.2007. Si va a memoria con<br />
tutti i re<strong>la</strong>tivi limiti. Lo stile è<br />
quello sommario di un appunto<br />
scritto in treno.<br />
IL PROCURATORE GENERALE<br />
HA DETTO<br />
La notte del 24.11.04, con una<br />
spettaco<strong>la</strong>re operazione fatta di<br />
elicotteri che volteggiavano sul<strong>la</strong><br />
città, centinaia di carabinieri,<br />
giornalisti e fotografi (pare)<br />
già allertati, furono catturate<br />
(richiesta firmata da Ga<strong>la</strong>nte,<br />
Woodcock e Montemurro) 51<br />
persone tra cui imprenditori e<br />
pubblici amministratori con uno<br />
spettacolo mediatico immediato<br />
e al<strong>la</strong>rgato (contemporanea<br />
pubblicazione sui giornali e per<br />
TV di nomi di altissimo livello<br />
di politici locali e alte cariche regionali,<br />
comunali e provinciali ai<br />
quali contemporaneamente era<br />
stato notificato un semplice avviso<br />
quali indagati). Fu fatto di<br />
tutt’erba un fascio (condito con<br />
fotografie di arrestati e semplici<br />
avvisati) e il tutto fu accompagnato<br />
da interviste trionfali che<br />
>> segue da pagina 1<br />
ti; cosa potrà chiedere a quei<br />
magistrati che pilotavano le<br />
deposizioni di generali, colonnelli<br />
e capitani per screditare<br />
sostituti procuratori nell’esercizio<br />
delle loro funzioni giudiziarie?<br />
Ed invece nul<strong>la</strong>! Dal<strong>la</strong><br />
chiusura di “Toghe Lucane”<br />
silenzio e discrezione <strong>la</strong> fanno<br />
da padroni. Ma non è un silenzio<br />
nobile. Non c’è nul<strong>la</strong> di<br />
onorevole nel sottacere l’abuso<br />
ed il sopruso di <strong>giustizia</strong>.<br />
Non è giustificabile chi finge<br />
di non vedere e non sapere<br />
persino di fronte all’evidenza<br />
degli atti d’indagine. E non si<br />
fa riferimento (solo) alle alte<br />
cariche dello Stato e del CSM.<br />
Anche <strong>la</strong> politica, quel<strong>la</strong> spiccio<strong>la</strong><br />
dei par<strong>la</strong>mentari lucani e<br />
dei consiglieri regionali, quel<strong>la</strong><br />
delle amministrazioni e delle<br />
poltrone para-regionali, degli<br />
Enti e delle Comunità Montane;<br />
qualcosa avrebbe potuto<br />
fare e non l’ha fatto, qualcuno<br />
avrebbe dovuto par<strong>la</strong>re e non<br />
l’ha detto. Anche il mondo delle<br />
Professioni, avvocati in testa<br />
(per ovvi motivi), qualcosa<br />
aveva il dovere di esprimere,<br />
ed ha taciuto. Perché? Forse<br />
perché veniamo da decenni di<br />
subordine. Forse perché siamo<br />
un po’ vigliacchi ed un po’<br />
borghesi: paura di prenderle o<br />
pigrizia nel darle. Le battaglie<br />
comportano sempre molto <strong>la</strong>voro<br />
e qualche rinuncia. Forse<br />
perché troppi tentativi coraggiosi<br />
erano finiti nel nul<strong>la</strong> o,<br />
peggio, nel sangue. Ma anche<br />
queste considerazioni, oggi,<br />
appaiono superate. La Procura<br />
di Catanzaro ha approntato<br />
una delle inchieste più documentate<br />
di cui si <strong>la</strong> storia giudiziaria<br />
abbia memoria; certamente<br />
<strong>la</strong> più completa sulle<br />
connessioni fra “distrazione”<br />
era stato scoperto il terzo livello<br />
di una mafia definita come<br />
quinta in Italia, dopo quel<strong>la</strong><br />
delle note 4 regioni meridionali.<br />
Poi quasi tutto, per far<strong>la</strong><br />
breve, è finito in quello che i<br />
giornali definiscono il grande<br />
flop del<strong>la</strong> Procura e cioè con<br />
l’archiviazione per 29 catturati<br />
(!) e con pari archiviazione per<br />
76 indagati tra cui le massime<br />
cariche istituzionali regionali,<br />
comunali e provinciali tenute<br />
sul<strong>la</strong> gratico<strong>la</strong> (melius: in pugno)<br />
per 2 anni. A Potenza si<br />
è venuto a determinare, dal<br />
24.11.2004, tempo di questa<br />
maxioperazione denominata<br />
Iena 2, seguita da altre analoghe<br />
alle quali si farà cenno, per<br />
questo tipo di fatti e per altri di<br />
cui si dirà (nell’arco di 2 anni<br />
e 5 mesi circa il PG Tufano ha<br />
segna<strong>la</strong>to tutto in più di 30 re<strong>la</strong>zioni),<br />
una situazione insostenibile<br />
che si può riassumere<br />
in due punti: paura e sconcerto.<br />
1 paura perché i cittadini<br />
di Potenza (ma in partico<strong>la</strong>re<br />
i politici, gli imprenditori, gli<br />
amministratori) hanno il terrore<br />
del<strong>la</strong> Procura per quello che<br />
hanno visto fare dal novembre<br />
2004 (in quello e in altri procedimenti<br />
in materia di libertà e<br />
di privacy; 2 sconcerto perché<br />
<strong>la</strong> gente è sconcertata quando<br />
legge sui giornali, quasi ogni<br />
giorno, che nel<strong>la</strong> Procura di<br />
Potenza c’è una guerra tra singoli<br />
magistrati e che questo “lo<br />
sanno anche le pietre”.<br />
UN CAPO A DIR POCO INADE-<br />
GUATO<br />
Tutto questo è avvenuto perché<br />
c’è un capo che si è dimo-<br />
E’ ARRIVATO IL MOMENTO<br />
DI SVEGLIARSI!<br />
di finanziamenti pubblici, disattenzione<br />
o collusione di<br />
magistrati e coinvolgimento<br />
di politici degli ultimi quarant’anni.<br />
La Procura di Salerno<br />
ha il sospetto che i magistrati<br />
di Matera, Potenza e<br />
Catanzaro (ma, forse anche di<br />
Roma e dei ministeri) abbiano<br />
organizzato una sistematica<br />
opera di delegittimazione e<br />
depistaggio per sottrarsi al<strong>la</strong><br />
morsa dell’inchiesta “Toghe<br />
Lucane”. Ed i metodi con cui<br />
avrebbero operato questi “signori<br />
del diritto” somigliano<br />
più a quelli di “Al Capone”<br />
che al rigore di “Joe Petrosino”.<br />
Giunge avviso che due<br />
organizzazioni di professionisti<br />
forensi hanno deciso di<br />
dire <strong>la</strong> loro, pubblicamente,<br />
sull’inchiesta “Toghe Lucane”<br />
e le implicazioni con l’amministrazione<br />
del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> in Basilicata.<br />
Beh, era ora che anche<br />
gli addetti ai <strong>la</strong>vori par<strong>la</strong>ssero,<br />
loro che ben conoscono <strong>la</strong> materia<br />
del contendere. Insomma,<br />
qualcosa di significativo<br />
ha turbato l’equilibrio apatico<br />
che regnava in Lucania e che<br />
non sembrava nemmeno scalfito<br />
dalle duecentomi<strong>la</strong> pagine<br />
scritte nell’inchiesta del<strong>la</strong> Procura<br />
di Catanzaro. Cosa diranno<br />
gli avvocati, non ci è dato<br />
sapere. Ma, in questo momento<br />
storico, non è tanto il contenuto<br />
a rassicurarci quanto<br />
il fatto stesso che lo vadano<br />
a dire, davanti a microfoni e<br />
telecamere, proprio nel Pa<strong>la</strong>zzo<br />
di Giustizia di Potenza.<br />
<strong>Chi</strong>ssà che non sia l’inizio del<br />
risveglio del<strong>la</strong> politica, questa<br />
bel<strong>la</strong> addormentata nelle terre<br />
di Lucania. Forse qualcosa di<br />
nuovo è già cominciato, certo<br />
è che qualcosa di vecchio è ormai<br />
(irreversibilmente) finito.<br />
strato a dir poco inadeguato,<br />
specie in re<strong>la</strong>zione al fatto che<br />
in quel<strong>la</strong> Procura vi <strong>sono</strong> due<br />
sostituti piuttosto disinvolti in<br />
materia di cultura del<strong>la</strong> giurisdizione,<br />
di rispetto delle regole<br />
e di rispetto del<strong>la</strong> privacy e<br />
del<strong>la</strong> libertà dei cittadini, due<br />
sostituti ai quali piaceva e piace<br />
<strong>la</strong> visibilità: a Montemurro<br />
a livello regionale (decine di<br />
interviste e di foto sui giornali<br />
locali); a Woodcock a livello<br />
nazionale ed internazionale. La<br />
prima causa del<strong>la</strong> disinvoltura<br />
di questi due sostituti, del maturare<br />
del<strong>la</strong> guerra in Procura,<br />
dello scontro tra <strong>la</strong> Procura di<br />
Potenza e tutto il ceto forense<br />
di Basilicata, dello scontro tra<br />
<strong>la</strong> Procura e l’Arma dei Carabinieri<br />
e di un velleitario scontro<br />
con <strong>la</strong> Procura Generale<br />
(un atteggiamento di costante<br />
insofferenza al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza<br />
dell’ufficio di procura generale<br />
sovraordinato, tre fronti<br />
di scontro con l’esterno e uno<br />
all’interno, una cosa pazzesca<br />
che il PG segna<strong>la</strong> da più di due<br />
anni) è <strong>la</strong> inadeguatezza del<br />
Procuratore Ga<strong>la</strong>nte sul piano<br />
del<strong>la</strong> direzione dell’ufficio,<br />
inadeguatezza che si è artico<strong>la</strong>ta<br />
variamente sia con <strong>la</strong> inconcludenza<br />
sul piano del<strong>la</strong> direzione<br />
e del<strong>la</strong> organizzazione<br />
(il PG ha fatto l’esempio delle<br />
prescrizioni) sia con <strong>la</strong> scarsa<br />
(o inesistente) personalità nei<br />
confronti di quei due sostituti<br />
e anche di qualche altro, <strong>la</strong> storia<br />
è lunga (si veda quel che si<br />
dirà in re<strong>la</strong>zione ad altri procedimenti,<br />
per es. Savoia, tanto<br />
per dirne uno) sia infine con <strong>la</strong><br />
scarsa presenza fisica (quando<br />
NO ALLA<br />
PRIVATIZZAZIONE<br />
DELL’ACQUA<br />
Il recente <strong>De</strong>creto Legge<br />
25 giugno 2008,<br />
n. 112 - convertito in<br />
Legge 6 agosto 2008,<br />
n. 133, all’art 23bis, nel<strong>la</strong><br />
parte re<strong>la</strong>tiva alle liberalizzazioni<br />
in tema di servizi<br />
pubblici locali a rilevanza<br />
economica ha di fatto reso<br />
possibile una generale privatizzazione<br />
da parte degli<br />
enti locali, ed in partico<strong>la</strong>re<br />
dei comuni, di tutti i<br />
servizi pubblici, compreso<br />
quelli re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> gestione<br />
idrica. Il rischio diretto è<br />
evidentemente quello di<br />
una privatizzazione generalizzata<br />
dell’acqua,<br />
attraverso l’affidamento a<br />
società private, che quindi<br />
<strong>sono</strong> soggette all’economia<br />
di mercato ed al<strong>la</strong> logica<br />
del profitto, con tutte<br />
le conseguenze del caso<br />
in materia di liberalizzazione<br />
delle tariffe e dei rischi<br />
delle crisi d’impresa.<br />
L’Italia, soprattutto in alcune<br />
regioni del sud, è un<br />
paese a risorse idriche limitate<br />
anche in virtù del<strong>la</strong><br />
popo<strong>la</strong>zione residente, ed<br />
una generale liberalizzazione<br />
in materia ci sembra<br />
a dir poco assurda, tenuto<br />
conto che <strong>sono</strong> evidenti<br />
i rischi inerenti al<strong>la</strong> compromissione<br />
di un sacrosanto<br />
diritto del<strong>la</strong> persona,<br />
quale quello all’acqua. Il<br />
principio rego<strong>la</strong>tore del<strong>la</strong><br />
materia, dovrebbe, infatti,<br />
partire da un presupposto<br />
imprescindibile: “l’acqua è<br />
un bene di tutti”. Ma come<br />
fonte esauribile ed in esaurimento,<br />
<strong>la</strong> sua erogazione<br />
dev’essere governata, e <strong>la</strong><br />
soluzione di affidarne <strong>la</strong><br />
gestione al<strong>la</strong> mercè dell’economia<br />
di mercato ci<br />
sembra un rimedio a dir<br />
poco sbagliato.<br />
di Giovanni D’Agata<br />
c’è spesso i giorni pari tranne<br />
il sabato v. re<strong>la</strong>zione prot<br />
2441 del 26.3.07, All. 1 Ga<strong>la</strong>nte<br />
<strong>la</strong>vora a porta chiusa e alle<br />
13 13,30 va via; abita in campagna<br />
a 125 km; cura molto <strong>la</strong><br />
caccia e <strong>la</strong> sua azienda agrico<strong>la</strong>.<br />
Meno male che ci veniva<br />
poco perché l’auto di Ufficio<br />
doveva fare 125 X 4 = 500 km<br />
ogni volta). Tant’è, per fare un<br />
esempio tra i più recenti, che,<br />
del caso Savoia, Ga<strong>la</strong>nte non<br />
sapeva niente e tant’è che <strong>la</strong><br />
stampa è arrivata a denunziare<br />
che il sostituto Woodcock<br />
si era creato una sorta di una<br />
procura nel<strong>la</strong> procura, una<br />
specie di enc<strong>la</strong>ve di fedelissimi<br />
fatta di vigili urbani e polizia<br />
stradale impenetrabile a<br />
tutto il resto del<strong>la</strong> Procura. Ma<br />
andiamo ai fatti. I fatti significativi<br />
di questa misce<strong>la</strong> composta<br />
dal<strong>la</strong> inadeguatezza di<br />
Ga<strong>la</strong>nte e dal<strong>la</strong> disinvoltura di<br />
questi due sostituti Woodcock<br />
e Montemurro (e per quanto<br />
riguarda <strong>la</strong> vicenda Panio, di<br />
cui si parlerà, anche del<strong>la</strong> sostituta<br />
Genovese seppure in<br />
minor parte) (poi ovviamente<br />
c’è un GIP che decide sulle richieste<br />
ma il PG non può nominare<br />
il nome di Dio invano<br />
perché Iannuzzi è del<strong>la</strong> giudicante!)<br />
<strong>sono</strong> gli scontri su tre<br />
fronti:<br />
SCONTRI SU TRE FRONTI<br />
1 - Lo scontro con gli avvocati<br />
di tutta <strong>la</strong> regione (30 giorni<br />
di sciopero al<strong>la</strong> fine del 2004)<br />
e anche a livello nazionale<br />
(Unione delle Camere Penali<br />
Italiane), scontro che tuttora<br />
permane.<br />
2 - Lo scontro con l’Arma dei<br />
Carabinieri a livello regionale,<br />
al punto che il Generale comandante<br />
del<strong>la</strong> Regione CC Basilicata<br />
presenta un lungo esposto<br />
contro <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
(fatto assolutamente inusitato,<br />
probabilmente unico nel<br />
suo genere);<br />
3 - La ostentazione di un contrasto<br />
con <strong>la</strong> Procura Generale,<br />
rea di fare (nota bene, peraltro,<br />
non motu proprio, ma su<br />
denunzie e istanze) il suo dovere<br />
di vigi<strong>la</strong>nza su un ufficio<br />
sott’ordinato.<br />
(quanto affermato è stato, c<strong>la</strong>morosamente,<br />
smentito dall’inchiesta<br />
Toghe Lucane in<br />
cui, tra l’altro, è emerso che<br />
erano proprio Tufano ed il<br />
suo sostituto Bonomi ad organizzare<br />
false testimonianze<br />
e dichiarazioni dei carabinieri<br />
– generali e non – con il palese<br />
scopo di delegittimare e nuocere<br />
all’operato dei magistrati<br />
Woodcock, Montemurro, Iannuzzi<br />
ed altri.; ndr)<br />
LA MAXI OPERAZIONE IENA 2<br />
La rottura sui vari fronti comincia<br />
con <strong>la</strong> cosiddetta maxi-operazione<br />
Iena 2 e in partico<strong>la</strong>re<br />
con l’arresto dell’Avv. Piervito<br />
Bardi, presidente del<strong>la</strong> Camera<br />
penale di Basilicata, per concorso<br />
esterno in associazione<br />
mafiosa, soggetto scarcerato<br />
poco dopo per difetto dei gravi<br />
indizi di colpevolezza, anche<br />
in re<strong>la</strong>zione ad ipotesi subordinate<br />
di favoreggiamento, a<br />
seguito di provvedimento del<br />
tribunale del riesame e di conferma<br />
del<strong>la</strong> Cassazione.<br />
La cattura del Bardi fu foto-<br />
grafata! Bardí aveva ricevuto <strong>la</strong><br />
telefonata di un suo cliente (un<br />
delinquente vero): avvocato,<br />
qui tutti stanno ricevendo avviso<br />
di fine indagine, perché io<br />
no? E Bardi risponde: perché, se<br />
è così, probabilmente per te c’è<br />
<strong>la</strong> cattura. Tutto qui.<br />
Questa cosa “diventa concorso<br />
esterno in associazione mafiosa”.<br />
In poco tempo, furono<br />
scarcerate 43 persone (Bardi<br />
compreso, per il quale Riesame<br />
e Cassazione dissero “ma qui<br />
non c’è niente”). Solo in uno o<br />
due casi per mancanza di esigenze<br />
caute<strong>la</strong>ri; in 17 o 19 casi<br />
per mancanza fisica del<strong>la</strong> motivazione<br />
sia nel<strong>la</strong> richiesta del<br />
PM che nell’ordinanza del GIP<br />
(Iannuzzi) fatta col copia incol<strong>la</strong><br />
del cd rom del<strong>la</strong> richiesta; in<br />
tutti gli altri casi per mancanza<br />
dei gravi indizi di colpevolezza.<br />
Tutto questo sollevò e ha<br />
continuato a sollevare una forte<br />
reazione contro <strong>la</strong> Procura<br />
del<strong>la</strong> Repubblica e in partico<strong>la</strong>re<br />
contro coloro che avevano<br />
firmato <strong>la</strong> richiesta (Ga<strong>la</strong>nte,<br />
Montemurro e Woodcock),<br />
reazione accentuata da alcuni<br />
atteggiamenti a dir poco arroganti<br />
di costoro. Se ne dà qualche<br />
esempio. Essi, nel chiedere<br />
l’archiviazione per il deputato<br />
Gianfranco B<strong>la</strong>si, che all’inizio<br />
volevano addirittura catturare,<br />
tant’è che fu chiesta autorizzazione<br />
al<strong>la</strong> Camera, usano <strong>la</strong><br />
seguente motivazione: “Malgrado<br />
<strong>la</strong> presenza di elementi<br />
accusatori seri, non scalfiti dal<strong>la</strong><br />
risibile linea difensiva adottata<br />
dall’indagato... (l’indagato, che<br />
>> continua a pagina 3<br />
Concessionario, Distributore Pezzi di Ricambio, Centro riparazione Peugeot<br />
Via dell’ Artigianato, 10 (Zona PAIP) - 75100 Matera Tel. 0835 388666 - Fax 0835 388674<br />
E-mail : lionservice@tiscali.it www.lionservice.peugeot.it
Sabato 04 ottobre 2008 IL RESTO 3<br />
L’altra storia<br />
>> segue da pagina 2<br />
B e t t y W i l l i a m s e R i g o b e r t a M e n c h ù Tu m<br />
di Carmine Grillo<br />
. . . L E D E L E G I T T I M A Z I O N I E L E T R A M E C O N A L C U N I M E M B R I D E L C S M<br />
attività d’indagine avevano accertato<br />
essere in stretto rapporto<br />
con un noto esponente del<strong>la</strong> criminalità<br />
organizzata potentina,<br />
aveva ammesso di aver avuto<br />
le frequentazioni contestategli<br />
precisando, però, di aver agito<br />
con il fine nascosto di convertire<br />
il suo interlocutore, essendo<br />
egli – l’indagato – portatore di<br />
una solida fede cristiana; ndr).<br />
PER l’ON. LUONGO MANCANO<br />
GRAVI INDIZI<br />
Il Montemurro, nel corso di<br />
una trionfale intervista resa a<br />
un giornale dopo <strong>la</strong> retata, ebbe<br />
ad affermare: “… non abbiamo<br />
chiesto l’arresto anche dell’On.<br />
Luongo solo perché mancano<br />
gravi indizi...”. La posizione<br />
dell’On. Antonio Luongo sarebbe<br />
stata successivamente archiviata.<br />
Nel corso di analoghe<br />
interviste il dott. Montemurro<br />
ritiene che con Iena 2 sia stata<br />
individuata <strong>la</strong> “quinta mafia<br />
italiana” che (ha l’ardire di dichiarare)<br />
procuratori generali e<br />
prefetti avevano sempre negato.<br />
Su questo Iena 2, sia lui che<br />
Ga<strong>la</strong>nte hanno gonfiato in sedi<br />
varie poi, come detto, c’è stata<br />
una maxi-archiviazione. Ma i<br />
flop, per i quali <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />
Repubblica si scontra con il dissenso<br />
generale, non <strong>sono</strong> costituiti<br />
so<strong>la</strong>mente da questo.<br />
IL PG NON PUO’ NOMINARLO, AL-<br />
TRIMENTI MENDITTO (CSM) e MD<br />
(Magistratura <strong>De</strong>mocratica)…<br />
E questo dipende dal<strong>la</strong> inadeguatezza<br />
del Capo e qui si dovrebbe<br />
par<strong>la</strong>re del GIP... ma il<br />
PG non può neppure nominarlo<br />
altrimenti Menditto e MD...<br />
Si ricorda, a mo’ di esempio,<br />
<strong>la</strong> c<strong>la</strong>morosa cattura di Pesso<strong>la</strong>no<br />
Nico<strong>la</strong>, uno dei più grossi<br />
“Siamo tutti sul<strong>la</strong> stessa barca…”<br />
è lo slogan che ha<br />
condotto nel<strong>la</strong> città dei<br />
Sassi i Premi Nobel per <strong>la</strong><br />
Pace, l’ir<strong>la</strong>ndese Betty Williams<br />
già di casa in Basilicata e <strong>la</strong> guatemaltèca<br />
Rigoberta Menchù<br />
Tum, vari rappresentanti di organizzazioni<br />
internazionali (sul<br />
fronte del<strong>la</strong> solidarietà e del<strong>la</strong><br />
pace) e di confessioni religiose<br />
(del Da<strong>la</strong>i Lama) per incontra-<br />
industriali lucani, scarcerato<br />
dopo poco per <strong>la</strong> quasi totale<br />
inconsistenza delle accuse; gli<br />
arresti domiciliari del generale<br />
Or<strong>la</strong>ndo, altissimo ufficiale<br />
dei Carabinieri e attuale<br />
vice capo del SISDE, procedimento<br />
inviato a Roma per<br />
competenza e ivi archiviato,<br />
l’archiviazione a Como del<br />
procedimento Savoia ivi inviato,<br />
l’archiviazione a Roma<br />
del procedimento a carico di<br />
Salvatore Sottile per <strong>la</strong> concussione<br />
sessuale in danno<br />
del<strong>la</strong> Gregoraci intercettazioni<br />
che lo riguardano finiscono<br />
un anno prima; Woodcock<br />
non iscrive e non stralcia per<br />
mandare a Roma; mantiene<br />
<strong>la</strong> cosa nel calderone Savoia e<br />
poi fa catturare l’incensurato e<br />
subito dopo trasmettere le carte<br />
a Roma che archivia); l’archiviazione<br />
sempre a Roma<br />
del procedimento a carico dei<br />
fratelli Gargani Angelo e Giuseppe<br />
ecc.<br />
WOODCOCK “E’ UN PERICO-<br />
LO PUBBLICO”<br />
E così, per esempio, Woodcock<br />
nel 2002 chiese l’autorizzazione<br />
al par<strong>la</strong>mento per <strong>la</strong> cattura<br />
di due deputati, Angelo Sanza<br />
e Antonio Luongo. Se fosse dipeso<br />
da lui, questi due signori<br />
dovevano finire in galera. Ma<br />
<strong>la</strong> cosa è finita in una bol<strong>la</strong> di<br />
sapone. Nel 2003 indagò sul<br />
gen. (a 5 stelle) Bellini, comandante<br />
generale dell’Arma dei<br />
Carabinieri, Sergio D’Antoni,<br />
Franco Marini, ora presidente<br />
del Senato, F<strong>la</strong>vio Briatore,<br />
Tony Renis, Anna La Rosa, direttrice<br />
dei servizi par<strong>la</strong>mentari<br />
del<strong>la</strong> RAI, On. Gasparri<br />
e chiese <strong>la</strong> cattura di Tony<br />
Renis e gli arresti domiciliari<br />
re le sco<strong>la</strong>resche di vari ordini<br />
e grado e par<strong>la</strong>re di Pace,<br />
uguaglianza e <strong>giustizia</strong>. E di<br />
un mondo democratico libero<br />
da violenze di natura fisica,<br />
economica, culturale, religiosa,<br />
sessuale, ambientale… E<br />
ribadire ufficialmente, in sede<br />
di Tavo<strong>la</strong> rotonda, l’operatività<br />
de “La Città del<strong>la</strong> Pace per i<br />
Bambini in Basilicata” destinataria<br />
già dal novembre 2007<br />
di un finanziamento da parte<br />
del<strong>la</strong> Regione Basilicata di 4,5<br />
milioni di euro, come sottolineato<br />
(“con orgoglio”) dal<br />
di Anna La Rosa, Mauro Ferri,<br />
Vincenzo Baldassarre... Il<br />
GIP Romaniello disse di no e<br />
mandò tutto a Roma per incompetenza<br />
territoriale. Non<br />
consta che qualcuno sia stato<br />
catturato né processato!<br />
Ga<strong>la</strong>nte non sa e non vede<br />
niente, in tre anni ha fatto<br />
fare 129 anni di intercettazioni<br />
telefoniche per quasi<br />
13 miliardi di lire, sicché<br />
<strong>sono</strong> stati intercettati perfino<br />
i Carabinieri (capo di<br />
stato maggiore e comandante<br />
provinciale), un sostituto<br />
procuratore generale (senza<br />
alcuna iscrizione a REGE e<br />
perfino il sostituto Montemurro<br />
(Woodcock, a furia di<br />
intercettare tutto e tutti, ha<br />
intercettato persino il compagno)<br />
mentre faceva una<br />
raccomandazione di un suo<br />
protetto al comandante provinciale<br />
dei vigili del fuoco<br />
intercettato da Woodcock e<br />
poi catturato. Woodcock ha<br />
intercettato i colloqui tra gli<br />
indagati e i loro difensori<br />
(Ga<strong>la</strong>nte sempre ignaro) col<br />
trucco di sospendere l’interrogatorio<br />
e farli accomodare<br />
in una stanza predisposta<br />
con le “cimici”, per il che tale<br />
sostituto è sottoposto a procedimento<br />
disciplinare. Tutti<br />
questi episodi fecero esplodere<br />
gli avvocati, tant’è che,<br />
al<strong>la</strong> inaugurazione dell’anno<br />
giudiziario 2005, il rappresentante<br />
del CNF apostrofò<br />
in maniera durissima <strong>la</strong> Procura<br />
di Potenza. Per questo<br />
fatto e per l’uso disinvolto e<br />
spregiudicato delle richieste<br />
di misure caute<strong>la</strong>ri (vero è<br />
che decide il GIP ...e questo<br />
è un aspetto che coinvolge<br />
il giudicante, per cui il PG<br />
LA CITTA’ DELLA PACE IN BASILICATA<br />
Presidente Vito <strong>De</strong> Filippo.<br />
E dare luogo, nel<strong>la</strong> seconda<br />
giornata del<strong>la</strong> manifestazione,<br />
proprio a Terzo Cavone<br />
di Scanzano Jonico – terra di<br />
protesta popo<strong>la</strong>re prima, contro<br />
il decreto governativo 314<br />
del novembre 2003 che voleva<br />
istituire il sito unico nazionale<br />
per il deposito di scorie<br />
radioattive, e di proposta poi<br />
del<strong>la</strong> città del<strong>la</strong> Pace, <strong>la</strong>nciata<br />
da Betty Williams – al<strong>la</strong> Benedizione<br />
del<strong>la</strong> Terra sul<strong>la</strong> quale<br />
sorgerà uno dei due poli del<br />
megaprogetto. L’altro, è quel-<br />
si astiene dal fare considerazioni<br />
su di lui se no ANM si<br />
incazza col PG ...ma non si<br />
incazza con il presidente del<strong>la</strong><br />
corte che non sente., non<br />
vede... e non fa niente).<br />
TUFANO: “Cosa avrei dovuto<br />
fare, insabbiare”?<br />
La verità è che c’è un grande<br />
clima di protesta, perché <strong>la</strong> libertà<br />
di innocenti a Potenza è<br />
a rischio, tant’è che il riesame<br />
ha accolto anche il 60 70% dei<br />
ricorsi; nel 2005 il 70%! E <strong>la</strong><br />
Corte di Appello è arrivata a<br />
liquidare quasi un miliardo e<br />
mezzo di lire per ingiusta detenzione<br />
in un anno nonostante<br />
<strong>la</strong> sua notoria “avarizia” in<br />
materia. Questo modus operandi<br />
di Ga<strong>la</strong>nte, Montemurro<br />
e Woodcock ha provocato<br />
una reazione vibrata del<strong>la</strong><br />
comunità socio economica e<br />
politica, ha provocato il famoso<br />
libro bianco degli avvocati,<br />
ha provocato trenta giorni di<br />
sciopero di tutti gli avvocati<br />
del<strong>la</strong> regione e <strong>la</strong> protesta<br />
delle Camere penali italiane.<br />
A tutto questo e in partico<strong>la</strong>re<br />
al libro bianco Ga<strong>la</strong>nte reagì<br />
con una nota violenta, piena<br />
di espressioni sprezzanti, incontinenti<br />
e gratuitamente offensive<br />
(per questo fatto pende<br />
procedimento disciplinare)<br />
e <strong>la</strong> mandò a tutta l’Italia e<br />
perfino all’Ansa e fu così che<br />
lui, Montemurro e Woodcock<br />
ruppero con tutti gli avvocati<br />
e lo scontro permane tuttora,<br />
perché <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse forense lucana<br />
aspetta decisioni da Roma<br />
da oltre due anni, lo ribadisce<br />
in ogni occasione e lo ha fatto<br />
anche da ultimo con il documento<br />
del 12.3.07. E questo<br />
è lo scontro con gli avvocati.<br />
lo di Sant’Arcangelo, nel potentino,<br />
presso l’ex monastero<br />
(tirato a lucido) di Santa Maria<br />
d’Orsoleo. “La Città del<strong>la</strong><br />
Pace” al<strong>la</strong>rgata ad altri comuni<br />
- è stato sottolineato durante<br />
<strong>la</strong> Conferenza - accoglierà i<br />
bambini provenienti dai paesi<br />
martoriati dalle guerre, dai<br />
vari conflitti sociali e dalle povertà,<br />
e vedrà “La Basilicata<br />
come terra di pace e di solidarietà”.<br />
Un progetto, questo,<br />
“finalizzato al<strong>la</strong> formazione<br />
>> continua a pagina 4<br />
Poi c’è lo scontro (chiamiamolo<br />
così) con <strong>la</strong> Procura Generale.<br />
E’ una linea velleitaria di scontro.<br />
Non sopportano che il PG<br />
mandi a Roma le sue re<strong>la</strong>zioni.<br />
Ma se gli avvocati gli fanno il<br />
libro bianco, se il CC li denunziano,<br />
se i difensori e i cittadini<br />
presentano esposti contro di<br />
loro, se, nel caso Savoia, vengo<br />
sollecitato da richieste di<br />
Rognoni, dell’Ispettorato e del<br />
Comitato di presidenza del<br />
CSM, che cosa avrei dovuto<br />
fare? Insabbiare?<br />
LA LETTERA DI TUFANO AL<br />
CONSIGLIERE BERRUTI (CSM)<br />
Un’ulteriore nota indirizzata al<br />
Cons. Berruti, rinvenuta tra i<br />
file contenuti nel PC sequestrato<br />
al dr. Tufano, contiene riferimenti<br />
al Cons. Menditto ed a<br />
movimenti in essere nel<strong>la</strong> magistratura<br />
re<strong>la</strong>tivi alle vicende<br />
che riguardano <strong>la</strong> Procura di<br />
Potenza ed in partico<strong>la</strong>re Ga<strong>la</strong>nte,<br />
Woodcock e Montemurro<br />
(ancora una volta sintomatica<br />
è <strong>la</strong> “familiarità” di rapporti<br />
con componenti del Consiglio<br />
Superiore del<strong>la</strong> Magistratura).<br />
“Carissimo Pino,<br />
mi vedo costretto a scriverti<br />
perché ho saputo che si <strong>sono</strong><br />
riuniti a Salerno, venerdì 1°<br />
giugno, quelli di MD (Pepino,<br />
Menditto ed altri) e c’era<br />
anche Riviezzo. Al margine<br />
di questa riunione, interpel<strong>la</strong>to<br />
da colleghi, il Menditto ha<br />
detto che sta continuando a<br />
frequentare con una certa assiduità<br />
il CSM e <strong>la</strong> sua corrente<br />
e ha sostanzialmente afferma-<br />
Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />
to che Tufano avrebbe promosso<br />
le sue iniziative unicamente con<br />
finalità ritorsive contro Woodcock,<br />
Iannuzzi e Pavese, soggiungendo,<br />
in maniera sibillina, che tutto l’operato<br />
di Tufano è stato in funzione di<br />
“coprire” altarini, non meglio precisati.<br />
Mentre erano in corso queste<br />
chiacchiere, al Menditto e al suo interlocutore<br />
si è avvicinato Pepino,<br />
che ha rimproverato al Menditto<br />
di par<strong>la</strong>re sempre troppo. Si capiva<br />
che, “una volta definite alcune posizioni<br />
sub giudice”, MD tenderebbe<br />
a “barattare” <strong>la</strong> mancata adozione<br />
di iniziative contro Tufano con <strong>la</strong><br />
chiusura di azioni pregiudizievoli<br />
a Woodcock, Pavese e Iannuzzi.<br />
Tutto questo si va ad aggiungere al<br />
massacro mediatico al quale <strong>sono</strong><br />
stato di recente esposto con <strong>la</strong> studiata<br />
e strategica pubblicazione di<br />
atti segreti, un massacro che è cominciato<br />
con <strong>la</strong> trasmissione “<strong>Chi</strong><br />
l’ha visto?” di Federica Sciarelli in<br />
data 5.3.07. Poiché <strong>sono</strong> un P.G. che<br />
finora non ha fatto altro che il suo<br />
dovere, ho inviato in data 5.6.07,<br />
essendo colma <strong>la</strong> misura, il fax che<br />
ti allego in copia. Unisco significativo<br />
materiale, che si connota di<br />
tutta <strong>la</strong> sua valenza al<strong>la</strong> luce delle<br />
foto, come si evince apertamente<br />
dall’articolo di stampa intito<strong>la</strong>to “<strong>la</strong><br />
vendetta dei paparazzi”. I fatti si<br />
commentano da soli! E questo non<br />
sfuggirà al<strong>la</strong> tua illuminata intelligenza.<br />
Cordiali saluti.<br />
Enzo Tufano”.......<br />
<strong>È</strong> proprio vero, Ecc.mo PG Dr. Vincenzo<br />
Tufano, i fatti si commentano<br />
da soli ed anche le lettere, commenti,<br />
telefonate, le dichiarazioni, le<br />
mancate avocazioni ed i capi d’imputazione.<br />
Sarebbe il caso di tenerne<br />
opportuno e debito conto. (ndr)<br />
Nel<strong>la</strong> foto Premi Nobel Betty Williams e Rigoberta Menchù Tum
Sabato 04 ottobre 2008 IL RESTO 4<br />
Bianca Novelli<br />
L’altra storia<br />
OMICIDIO DI LUCA E MARIROSA<br />
Le quattro perizie disposte dal Dr. Autera<br />
Quando il capitano<br />
Salvino Paternò, Comandante<br />
del<strong>la</strong> Compagnia<br />
di Policoro, si<br />
imbattè nel caso dei “fidanzatini<br />
di Policoro” (Luca e Marirosa<br />
trovati senza vita nel<strong>la</strong> stanza<br />
da bagno il 23 marzo del 1988)<br />
si accorse subito che le indagini<br />
sino ad allora svolte erano state<br />
condotte con estrema approssimazione.<br />
Nel corso degli eventi<br />
successivi al suo interessamento<br />
ebbe a formarsi un’idea ben<br />
più precisa e, purtroppo, grave<br />
di tanta inspiegabile (apparentemente)<br />
approssimazione.<br />
Riportiamo alcuni stralci delle<br />
dichiarazioni rese dall’Ufficiale<br />
(oggi colonnello) al Dr. Luigi de<br />
<strong>Magistris</strong> nell’ambito del procedimento<br />
“Toghe Lucane”. Non<br />
abbiamo le risposte agli interrogativi<br />
che pone il Colonnello<br />
Paternò al<strong>la</strong> ricerca di spiegazioni<br />
circa il comportamento<br />
del magistrato Dr. Vincenzo<br />
Autera che, con le sue decisioni,<br />
ostacolò di fatto ogni tentativo<br />
di giungere ad una qualche attendibile<br />
ricostruzione dei fatti,<br />
delle circostanze e delle testimonianze<br />
di quanti erano a vario<br />
titolo coinvolti nel<strong>la</strong> tragica<br />
vicenda umana dei due ragazzi<br />
di Policoro. Forse potrà giungere<br />
ad una qualche comprensibile<br />
verità, l’inchiesta che è stata<br />
incardinata presso <strong>la</strong> Procura<br />
di Salerno e che vede il citato<br />
magistrato imputato per favo-<br />
reggiamento. Paternò: “… non<br />
lo so, se serve una mano per<br />
interrogare VALECCE, perché<br />
insomma un consulente tecnico<br />
che arriva a fare una cosa<br />
del genere (perizia accertata<br />
come falsa), un motivo sotto ci<br />
deve essere! Il Dottore Autera<br />
disse: No, non é necessario,<br />
ho disposto una nuova consulenza<br />
tecnica, ho dato l’incarico<br />
al professore STRADA e<br />
quindi per il momento aspettiamo<br />
l’esito di questa consulenza<br />
tecnica, non ci muoviamo.<br />
Il professore STRADA fa<br />
<strong>la</strong> sua consulenza, conclude<br />
con l’ipotesi sempre di morte<br />
accidentale dovuta ad avvelenamento<br />
da monossido di<br />
carbonio. Ora, io non <strong>sono</strong> un<br />
criminologo o un esperto, però<br />
insomma a me, ad intuito sbirresco,<br />
era una cosa che... cioè<br />
praticamente che non aveva<br />
senso… Il Dott. Strada concluse<br />
<strong>la</strong> sua perizia con quello che<br />
apparve subito come un altro e<br />
forse ancor più c<strong>la</strong>moroso “errore”<br />
peritale: morte per monossido<br />
di carbonio. Continua<br />
Paternò: “…E a questo punto<br />
insomma, vado dal dottore<br />
Autera e gli dico: Allora, l’avvelenamento<br />
da monossido di<br />
carbonio non regge e qua c’è <strong>la</strong><br />
dichiarazione del<strong>la</strong> Giannotta<br />
(madre di Marirosa, ndr), <strong>la</strong><br />
porta era aperta e d’altronde<br />
lo stesso professore STRADA<br />
che si é preso tutti gli atti, basta<br />
che leggeva il verbale del<strong>la</strong><br />
Giannotta reso nell’88, a pochi<br />
giorni dall’evento, se ne sa-<br />
rebbe potuto rendere conto. Io<br />
continuo a sostenere che per<br />
me é un evento omicidiario,<br />
che andrebbe approfondito, io<br />
Le chiedo <strong>la</strong> delega per le attività<br />
investigative”. Il dottore<br />
Autera a questo punto decise<br />
di fare una nuova consulenza<br />
tecnica”. Il racconto del Col.<br />
Paternò, a questo punto viene<br />
interrotto dal<strong>la</strong> domanda dell’Ufficiale<br />
di PG: “La terza consulenza”?<br />
“La terza, <strong>la</strong> terza...”<br />
è <strong>la</strong> risposta perentoria del Colonnello.<br />
Dott. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>:<br />
“delega voi”? Paternò Salvino:<br />
“No, delega ancora niente”.<br />
Il terzo incarico peritale, il Dr.<br />
Vincenzo Autera lo conferì al<br />
Prof. Umani Ronchi di Roma.<br />
<strong>De</strong>l<strong>la</strong> sua perizia Salvino Paternò<br />
riferisce: “…il professore<br />
Umani Ronchi, io partecipai<br />
a questa riesumazione, individuò<br />
nel<strong>la</strong> regione occipitale<br />
del<strong>la</strong> ragazza una ferita <strong>la</strong>cero<br />
contusa di sette centimetri di<br />
lunghezza. Quindi una notevole<br />
fuoriuscita di sangue c’era<br />
stata per quel caso. E quindi<br />
loro conclusero che non c’erano<br />
elementi per escludere il<br />
duplice omicidio, ma c’erano<br />
elementi per escludere qualunque<br />
morte accidentale.<br />
Ecco, a questo punto, finalmente,<br />
chiedo <strong>la</strong> delega per<br />
le indagini... di aprire un caso<br />
per omicidio. Sennonché viene<br />
disposta una nuova consulenza<br />
tecnica, quel<strong>la</strong> al professore<br />
dottor Lattarulo, il quale conclude<br />
nuovamente per morte<br />
per elettrocuzione”. Nel<strong>la</strong><br />
Non “Siamo tutti sul<strong>la</strong> stessa barca…”<br />
“fredda” trascrizione presente<br />
in atti, non è dato di cogliere il<br />
tono del<strong>la</strong> voce né l’espressione<br />
del viso del<strong>la</strong> domanda-replica<br />
del Dr. <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>: “La delega<br />
non ve l’ha data ancora?”.<br />
<strong>È</strong> facile immaginare il sussulto<br />
con cui <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> avrà posto<br />
<strong>la</strong> domanda, lo stesso sussulto<br />
che qualsiasi persona di buon<br />
senso e normali funzioni cerebrali<br />
avrà provato nel leggere<br />
questo assurdo resoconto. Risponde<br />
Paternò Salvino: “No.<br />
Morte per elettrocuzione”. La<br />
delega il Colonnello Paternò<br />
non <strong>la</strong> ebbe mai. Né l’hanno<br />
avuta i carabinieri di Policoro<br />
al<strong>la</strong> riapertura del caso re<strong>la</strong>tivo<br />
al duplice omicidio di Luca<br />
e Marirosa nel<strong>la</strong> primavera del<br />
2008. Ma anche questa volta,<br />
singo<strong>la</strong>rmente, al<strong>la</strong> richiesta<br />
di una nuova e completa perizia<br />
autoptica e radiografica<br />
avanzata dal<strong>la</strong> madre di Luca<br />
<strong>la</strong> Procura di Matera ha risposto<br />
senza rispondere. La D.ssa<br />
<strong>De</strong>fraia ed il Dr. <strong>Chi</strong>eco hanno<br />
trasmesso gli atti all’Unità Analisi<br />
Crimine Violento di Roma.<br />
<strong>Chi</strong>edendo loro se ritengono<br />
opportuno, ai fini dell’indagine,<br />
eseguire gli esami richiesti.<br />
Una scelta propria dei tito<strong>la</strong>ri<br />
delle indagini demandata ad<br />
un organismo che, solitamente,<br />
le indagini le esegue. E su<br />
questa richiesta di valutazione<br />
si <strong>sono</strong> consumati altri sei mesi<br />
di inoperosità. Cosa impedisce<br />
di procedere, finalmente, ad accertare<br />
le responsabilità in questo<br />
efferato, duplice omicidio?<br />
Come essere Ambasciatori di Pace?<br />
di Carmine Grillo<br />
Non “Siamo tutti sul<strong>la</strong><br />
stessa barca…”.<br />
E’ rimasto vuoto il<br />
posto riservato al<br />
Rappresentante del<strong>la</strong> Città di<br />
Matera al<strong>la</strong> Conferenza-Tavo<strong>la</strong><br />
rotonda con i Premi Nobel<br />
per <strong>la</strong> Pace e gli studenti, presso<br />
il cineteatro ‘Duni’. Il bisbiglio<br />
di un presente suggeriva<br />
l’eventuale partecipazione di<br />
un esponente di minoranza<br />
dell’Assise comunale, pur di<br />
rappresentare <strong>la</strong> Comunità<br />
ospitante. E poi, <strong>la</strong> chiamano<br />
Pace, armonia, confronto dialettico,<br />
esempio per i giovani.<br />
Pluralismo. Accoglienza. Solidarietà.<br />
Con qualche dolce<br />
passaggio di buona Retorica.<br />
Tant’è. La politica per certi<br />
aspetti è fatta di cose curiose,<br />
anche di scenografie indubbiamente.<br />
Con i protagonisti<br />
che prendono tutto il campo.<br />
Non è dato di capire tutto a<br />
tutti, forse. Al<strong>la</strong> conferenza,<br />
di osservazioni, domande, riflessioni<br />
non ne <strong>sono</strong> mancate.<br />
Anzi, ce ne <strong>sono</strong> state anche di<br />
molto forti. Una giovane studentessa<br />
di Sant’Arcangelo ha<br />
chiesto: “Come essere Ambasciatori<br />
del<strong>la</strong> Pace in un mondo<br />
di violenza?”. Per <strong>la</strong> Nobel<br />
>> segue da pagina 3<br />
negli ambiti dell’educazione<br />
al<strong>la</strong> pace, delle energie rinnovabili<br />
e del<strong>la</strong> ricerca scientifica”<br />
con il coinvolgimento degli Enti<br />
Locali lucani (le due Provincie<br />
e diversi Comuni), di vari Organismi<br />
ed associazioni; non<br />
solo, anche di partners privati<br />
e di respiro internazionale. Entro<br />
<strong>la</strong> fine dell’anno è prevista<br />
l’istituzione di una Fondazione.<br />
Nel<strong>la</strong> città materana, in un contesto<br />
di eventi negli eventi (da<br />
Orizzonti Lucani-Festa del gusto<br />
meridiano a Women’s Fiction Festival…),<br />
<strong>sono</strong> approdate varie<br />
rappresentanze. Dalle figure<br />
politico-istituzionali lucane, agli<br />
Rigoberta Menchù Tum: “Abbiamo<br />
consentito che i conflitti<br />
vengano risolti con le armi e<br />
non con il confronto. Anche <strong>la</strong><br />
guerra è un affare; c’è il culto<br />
delle armi. Abbiamo bisogno di<br />
un codice, di rafforzare il ruolo<br />
delle Nazioni Unite; creare<br />
una società di col<strong>la</strong>borazione.<br />
Promuovere valori come l’Educazione,<br />
il Rispetto. Insegnare<br />
a piantare e a far crescere un<br />
albero”. A detta di Betty Williams<br />
“Per diventare ambasciatori<br />
di pace bisogna <strong>la</strong>vorare. In<br />
Italia, dovete dire a Berlusconi<br />
di operare per <strong>la</strong> Pace” con un<br />
pensiero altresì al<strong>la</strong> discarica<br />
nucleare che si voleva creare in<br />
Basilicata. Eppoi, sempre Williams<br />
in un passaggio dal sapore<br />
politico agrodolce ha ‘sbandato’<br />
<strong>la</strong> p<strong>la</strong>tea: “Sono contenta<br />
che <strong>la</strong> Basilicata sia una regione<br />
non governata da Berlusconi”.<br />
Un pensiero un po’ a caduta<br />
libera che ha creato non poche<br />
perplessità in più persone. Per<br />
uno studente del liceo artistico<br />
di Matera bisogna “Costruire<br />
subito <strong>la</strong> Città del<strong>la</strong> Pace a<br />
Scanzano prima che succeda<br />
qualcosa”. Un’operatrice materana,<br />
di cooperativa sociale,<br />
nel suo intervento ha par<strong>la</strong>to<br />
di conflittualità a casa, a scuo<strong>la</strong>,<br />
con una critica al<strong>la</strong> stampa che<br />
par<strong>la</strong> più di conflitti e di vio-<br />
“Total <strong>De</strong>nial” per i Popoli di Buma e del Tibet<br />
La giornata materana si è conclusa con <strong>la</strong> proiezione del<br />
film “Total <strong>De</strong>nial” (Rifiuto totale) di Milena Kaneva, vincitore<br />
del premio “Vac<strong>la</strong>v Havel per i Diritti Umani” - Praga<br />
2006. Presente anche <strong>la</strong> regista (nata a Rousse in Bulgaria,<br />
dal 1987 vive in Italia) che ha sottolineato come il film<br />
è un Omaggio agli abitanti di vil<strong>la</strong>ggi del<strong>la</strong> giung<strong>la</strong> birmana<br />
che subiscono soprusi da parte di compagnie petrolifere<br />
e denunciano al tribunale americano i diritti umani vio<strong>la</strong>ti.<br />
Una storia che vede protagonista Ka Hsaw Wa, uno dei<br />
leader del movimento democratico studentesco in Birmania<br />
(Myanmar) nel 1988… La serata presso il cineteatro ‘Duni’,<br />
sede del<strong>la</strong> Conferenza-Tavo<strong>la</strong> rotonda, è stata dedicata<br />
“al Da<strong>la</strong>i Lama, a Aung Sang Suu Kyi Premio Nobel per <strong>la</strong><br />
Pace, detenuta illegalmente agli arresti domiciliari dal<strong>la</strong><br />
giunta birmana, ai Popoli di Buma e del Tibet”.<br />
studenti anche di Sant’Arcangelo,<br />
ai rappresentanti dei World<br />
Center of Compassion for <strong>Chi</strong>ldren<br />
International e Italia (di<br />
cui Betty Williams è <strong>la</strong> fondatrice<br />
e <strong>la</strong> Presidente Internazionale)<br />
che col<strong>la</strong>borano al progetto<br />
insieme al<strong>la</strong> Regione Basilicata,<br />
agli Ospiti internazionali tra<br />
cui Scott Ritter, già ispettore<br />
dell’ONU dal ’91 al ’97 (esperto<br />
di disarmo, non proliferazione<br />
degli armamenti e Medio<br />
Oriente), David Ives direttore<br />
“Albert Schweitzer Institute”<br />
e tanti altri “sostenitori del<strong>la</strong><br />
Città del<strong>la</strong> Pace di Betty”. Scott<br />
Ritter, già ufficiale dei marines,<br />
addestrato al<strong>la</strong> guerra appunto,<br />
ha sollecitato i giovani a divenire<br />
Ambasciatori del<strong>la</strong> Pace, Soldati<br />
del<strong>la</strong> Pace; diventare tutti<br />
persone di interesse… La mia<br />
generazione ha fallito. I giovani<br />
<strong>sono</strong> il futuro”. David Ives ha<br />
invitato a “Creare nuove realtà<br />
con <strong>la</strong> nuova filosofia del<strong>la</strong> Riverenza<br />
per <strong>la</strong> vita”. Rigoberta<br />
Menchù Tum, Premio Nobel<br />
nel ’92 “in riconoscimento dei<br />
suoi sforzi per <strong>la</strong> <strong>giustizia</strong> sociale<br />
e <strong>la</strong> riconciliazione etno-culturale<br />
basata sul rispetto per i<br />
diritti delle popo<strong>la</strong>zioni indigene”,<br />
ha dichiarato che “<strong>la</strong> nostra<br />
presenza non è una cerimonia,<br />
lenza che di pace. Per Betty Williams<br />
“La Pace comincia a casa;<br />
bisogna <strong>la</strong>nciare programmi di<br />
formazione: non operare <strong>la</strong> scelta<br />
del<strong>la</strong> violenza”. Un ex ufficiale<br />
di marina (già operatore in Libano,<br />
come dichiarato dallo stesso)<br />
nel suo intervento ha precisato<br />
che “solo se si riuscirà a togliere<br />
il veto ai cinque paesi che hanno<br />
interesse si potrà non avere<br />
<strong>la</strong> guerra…”. Per Scott Ritter, ex<br />
ufficiale dei marines, “Dipende<br />
dal<strong>la</strong> democrazia, dall’Organizzazione<br />
delle Nazioni Unite per<br />
superare questo veto con il Consiglio<br />
di Sicurezza…”. David<br />
Ives direttore “Albert Schweitzer<br />
Institute” ha par<strong>la</strong>to di “Comitato<br />
per il disarmo: impedire<br />
<strong>la</strong> proliferazione delle armi”,<br />
con un richiamo al 60° Anniversario<br />
dei Diritti dell’Uomo. Un<br />
giovane ha rilevato che “E’ <strong>la</strong><br />
natura che ci da’ da mangiare,<br />
non <strong>la</strong> ricchezza”. E proprio su<br />
questo fronte Rigoberta Menchù<br />
Tum ha par<strong>la</strong>to di corsa materialistica,<br />
di coscienza globale per<br />
difendere il pianeta. Per l’Occidente<br />
<strong>la</strong> Natura è una merce;<br />
per noi (civiltà Maya) <strong>la</strong> Terra è<br />
fonte di conoscenza, equilibrio”.<br />
E, ha aggiunto <strong>la</strong> guatemaltèca<br />
Premio Nobel per <strong>la</strong> Pace, “Siamo<br />
tutti figli del<strong>la</strong> Madre Terra.<br />
Oggi, a Matera, si riuniscono le<br />
storie di grandi civiltà”.<br />
è un impegno per <strong>la</strong> difesa globale<br />
del<strong>la</strong> dignità; se non siamo<br />
solidali siamo egoisti. Bisogna<br />
condividere un linguaggio comune:<br />
<strong>la</strong> pace è cultura, Educazione,<br />
equilibrio spirituale;<br />
non è guerra”. E rivolgendosi ai<br />
giovani ha detto: “La forza spirituale<br />
si ha se si guarda <strong>la</strong> Natura…<br />
Guardare il passato per<br />
saper affrontare il futuro”. Betty<br />
Williams, Premio Nobel nel ’76,<br />
ha precisato che “La nostra prospettiva<br />
è quel<strong>la</strong> di creare una<br />
cultura di pace caratterizzata<br />
dall’impegno a scegliere <strong>la</strong> non<br />
violenza e a <strong>la</strong>vorare per l’eguaglianza<br />
con <strong>giustizia</strong>”.<br />
QUEL PM CHE, “DIVERSAMENTE<br />
OPINANDO”, DECISE L’ARRESTO<br />
Gentile Direttore,<br />
<strong>la</strong> vicenda Toghe Lucane a<br />
me sembra piuttosto da annoverare<br />
fra il folclore del<strong>la</strong><br />
amministrazione del<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong><br />
italiana destinato come<br />
tale ad un oooh! di rassegnato<br />
sbigottimento . “Tutto per<br />
bene” (Pirandello docet). Ad<br />
ogni buon conto, un osservatore<br />
non superficiale come<br />
il vostro giornale credo che<br />
un interrogativo se lo debba<br />
porre. La domanda è: da dove<br />
traggono <strong>la</strong> loro sicumera, per<br />
arrivare a simili performance,<br />
certi personaggi? Non è possibile<br />
prescindere da una analisi<br />
di costume, se veramente si<br />
vuole tentare di comprendere<br />
il fenomeno. Sono uno scettico,<br />
convinto che il male ed il<br />
bene siano geneticamente insiti<br />
nell’uomo. Dal<strong>la</strong> <strong>giustizia</strong><br />
bisognerebbe stare al<strong>la</strong> <strong>la</strong>rga,<br />
come raccomanda A. Camus,<br />
perché ad amministrar<strong>la</strong> è<br />
l’uomo con tutta <strong>la</strong> sua genetica<br />
con <strong>la</strong> sua propria, equivoca<br />
enigmaticità. <strong>È</strong> <strong>la</strong> natura umana<br />
dei magistrati così come di<br />
tutti coloro che amministrano<br />
<strong>la</strong> società a suscitare un sentimento<br />
di paura, come appunto<br />
rileva Camus. Il fatto stesso<br />
che amministrare è sinonimo<br />
di potere non è che una conferma<br />
dei timori espressi. Gli<br />
avvenimenti, balzati al<strong>la</strong> cronaca,<br />
ne <strong>sono</strong> una conferma<br />
e tutto il b<strong>la</strong>-b<strong>la</strong> conseguente<br />
è una ben magra conso<strong>la</strong>zione<br />
che riporta <strong>la</strong> memoria<br />
al saggio detto secondo cui,<br />
chiudere <strong>la</strong> stal<strong>la</strong> quando i<br />
buoi <strong>sono</strong> scappati, è inutile.<br />
<strong>È</strong> l’abbaiare del lupo al<strong>la</strong> luna.<br />
Ti illude solo di vivere in una<br />
pseudo democrazia con <strong>la</strong> libertà<br />
di paro<strong>la</strong>. Allora bisogna<br />
rassegnarsi e <strong>la</strong>sciare fare?<br />
Forse bisognerebbe puntare<br />
maggiormente sul<strong>la</strong> prevenzione.<br />
Ma in questo caso occorrerebbe<br />
che il giornalismo<br />
diventasse di inchiesta e non<br />
di mera cronaca dei fatti già<br />
accaduti. La mia convinzione<br />
è che <strong>la</strong> radice di certi avvenimenti<br />
è da ricercarsi nel<strong>la</strong><br />
quotidianità delle re<strong>la</strong>zioni,<br />
in tutti i campi, ivi compresa<br />
l’amministrazione del<strong>la</strong> Giustizia.<br />
Diversamente come si<br />
spiegherebbero certi procedimenti<br />
giudiziari? Prendendo<br />
ad esempio un procedimento<br />
penale a me ben noto, concluso<br />
in primo grado (dopo oltre<br />
dieci anni) con una sentenza a<br />
dir poco sconcertante. In esso,<br />
si scopre <strong>la</strong> risposta (ancorché<br />
parziale) all’interrogativo<br />
LETTERA AL DIRETTORE<br />
posto. La domanda non verte<br />
essenzialmente sul<strong>la</strong> qualificazione<br />
dell’integrità delle<br />
facoltà mentali dell’inquisito,<br />
che sembra messa in seria<br />
discussione dalle fantasiose<br />
deduzioni di inquirenti e giudicanti.<br />
Nossignori. La questione<br />
investe le motivazioni<br />
per cui un cittadino che esercita<br />
in buona fede e correttamente<br />
l’attività professionale<br />
possa vedersi sanzionato con<br />
l’arresto in f<strong>la</strong>granza di reato,<br />
<strong>la</strong> sospensione per due mesi<br />
dall’attività professionale, e di<br />
conseguenza <strong>la</strong> pubblica ignominia,<br />
per semplici accuse del<br />
tutto prive di riscontro apparendo<br />
come un volgare truffatore.<br />
Una questione amministrativa!<br />
Un problema sciocco<br />
di interpretazione di una norma,<br />
chiara in tutta Italia ma<br />
misconosciuta da un poco<br />
accorto PM in Basilicata! Un<br />
direttore generale che omette<br />
di applicare le garanzie previste<br />
dal contratto di <strong>la</strong>voro, che<br />
inoltra <strong>la</strong> denuncia al<strong>la</strong> procura<br />
senza prima aver convocato<br />
l’interessato e acquisito le sue<br />
spiegazioni in merito ai fatti<br />
contestati. Una procura che<br />
<strong>la</strong>scia correre una simile omissione<br />
e con il Gip aval<strong>la</strong> l’azione<br />
intrinsecamente violenta<br />
dei carabinieri. Un GIP che<br />
manda in galera un cittadino<br />
ergendosi, in sostituzione<br />
del Par<strong>la</strong>mento, a legis<strong>la</strong>tore!<br />
“Diversamente opinando” è<br />
<strong>la</strong> formu<strong>la</strong> adoperata dal magistrato<br />
per giustificare una<br />
violenza inaudita (arresto) da<br />
parte dei carabinieri. Concussione<br />
(!?) di un libero professionista!<br />
C’è da rimanere allibiti<br />
e forse anche peggio. Ma<br />
in quale repubblica viviamo?<br />
Vi invito, poi, ad esaminare<br />
il fascicolo re<strong>la</strong>tivo al dibattimento.<br />
Vi troverete di fronte<br />
allo svolgimento di una tragicommedia<br />
ove gli attori tutti,<br />
ivi incluso il difensore, <strong>sono</strong> <strong>la</strong><br />
fotocopia dei personaggi del<br />
romanzo di E. Canetti “Auto<br />
da fé”. Non costituiscono questi,<br />
in buona ragione, gli avvenimenti<br />
che inducono a gravi<br />
sospetti? Un solco copre l’altro,<br />
ma l’ultimo chi lo copre?<br />
L’omertà. Vorrei chiudere con<br />
un’ultima riflessione. Come<br />
pos<strong>sono</strong> tali soggetti vivere<br />
serenamente, guardare in faccia<br />
un figlio, una madre, un<br />
padre, un amico, senza pudore<br />
e continuare ad esercitare<br />
una mansione di così grande<br />
responsabilità? Ringrazio per<br />
l’attenzione. Distinti saluti.<br />
Dr. G.Schirosa<br />
Preg.mo Dr. Schirosa,<br />
leggo con una leggera increspatura dell’animo questa sua<br />
appassionata lettera. Per chi ha dimestichezza di “atti giudiziari”<br />
e sensibilità umana, dice molto di più di quanto non<br />
vi sia scritto. Dice anche, vorrei fosse chiaro a tutti, che non<br />
possiamo rimettere i nostri destini, i nostri desideri e le nostre<br />
aspirazioni, nelle mani del<strong>la</strong> “<strong>giustizia</strong>”. Quel<strong>la</strong> formu<strong>la</strong> che<br />
Lei cita, riportando il parere del magistrato che <strong>la</strong> “sbatte” in<br />
galera è terribile: “diversamente opinando”. Potendo scegliere<br />
fra varie interpretazioni, sceglie quel<strong>la</strong> più tragica, <strong>la</strong> strada<br />
meno seguita, e decide per <strong>la</strong> massima “azione” coercitiva:<br />
il carcere. Dopo l’assoluzione, dopo dieci anni di udienze,<br />
ma principalmente rinvii, cosa resta di quel “diversamente<br />
opinando” se non l’arroganza di una picco<strong>la</strong> mente che pretese<br />
di decidere sul<strong>la</strong> sua vita? Solo l’evidenza del peccato<br />
d’orgoglio, tristemente identico a quello del difensore e di<br />
tutti gli attori che hanno interpretato quel<strong>la</strong> che Lei definisce<br />
una tragicommedia. Non vale <strong>la</strong> pena, e credo di leggere<br />
questo giudizio nel<strong>la</strong> Sua lettera, pensare ad una vendetta.<br />
Ma adoperarsi perché non si ripeta l’abuso del “diversamente<br />
opinando”, a nostro avviso, è certamente utile, direi doveroso.<br />
La vera origine dell’inchiesta “Toghe Lucane” si può<br />
sintetizzare proprio in questa considerazione. Impedire che<br />
alcuni magistrati, “diversamente opinando”, potessero impunemente<br />
abusare dei poteri propri delle cariche ricoperte per<br />
insabbiare alcuni procedimenti penali e costruirne altri. Per<br />
favorire amici e sodali e penalizzare normali cittadini estranei<br />
a consorterie, logge o circoli di varia natura. Gente comune,<br />
come tanti, ma non gente qualunque. Persone che, diversamente<br />
opinando, hanno contribuito a mettere nero su bianco<br />
duecentomi<strong>la</strong> pagine d’indagine: Toghe Lucane, appunto!<br />
N.Piccenna
Sabato 11 ottobre 2008<br />
CHIECO E TUFANO,(INCOMPATIBILI)<br />
CI SONO O CI FANNO?<br />
Dalle indagini svolte nell’ambito<br />
del Procedimento Penale<br />
“Toghe Lucane”, tenuto sino<br />
al<strong>la</strong> metà di settembre 2008<br />
dal Dr. Luigi <strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>, e<br />
da quelle presso <strong>la</strong> Procura<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di Salerno,<br />
<strong>sono</strong> emerse alcune gravissime<br />
ipotesi di reato a carico di<br />
diverse persone, molte delle<br />
quali in posti di assoluto rilievo<br />
nel mondo istituzionale che<br />
sovrintende all’amministrazione<br />
del<strong>la</strong> Giustizia in Italia. Le<br />
eventuali conseguenze penali<br />
saranno accertate e perseguite<br />
in sede giudiziaria e ciò comporta<br />
tempi e attenzioni tanto<br />
maggiori quanto più delicato<br />
e grave appare il quadro indiziario<br />
e probatorio. Vi <strong>sono</strong>,<br />
però, questioni che attengono<br />
al<strong>la</strong> “vita di tutti i giorni”,<br />
al<strong>la</strong> competenza operativa e<br />
funzionale degli indagati che<br />
non pos<strong>sono</strong> essere ignorate<br />
o sospese a mezz’aria in attesa<br />
che un giudice (a Berlino?)<br />
pronunci una sentenza definitiva.<br />
Come è possibile che fatti<br />
come quelli che riportiamo di<br />
seguito, formalmente presenti<br />
in atti giudiziari e riscontrati<br />
dagli inquirenti non producano<br />
effetti concreti? Come si<br />
fa a consentire che (potenzialmente)<br />
continuino a sussistere<br />
le stesse condizioni operative e<br />
funzionali che, ipoteticamente,<br />
potrebbero favorire gli indagati<br />
nel proseguire le condotte che<br />
si sospettano criminose? Come<br />
è possibile che non si sia deciso<br />
di interrompere un (supposto)<br />
sodalizio criminoso affiatato<br />
che nessun moto di coscienza<br />
sembra far desistere dal porre<br />
in essere oggi, ora, altre condotte<br />
che magari appariranno<br />
come ipoteticamente criminose<br />
e criminogene?<br />
IL DR. CHIECO ED IL RUOLO RILEVANTE<br />
NELLA VICENDA MARINAGRI<br />
“Dalle investigazioni del<strong>la</strong> Polizia<br />
Giudiziaria era tuttavia<br />
emerso che, nel periodo in cui<br />
L’altra storia<br />
Via delle Arti, 12 - 75100 Matera - tel. 0835 268816 fax 0835 264688 - e.mail: climatecsrl@libero.it<br />
IL RESTO 3<br />
L E G R A V I S S I M E I P O T E S I D I R E A T O P E R I V E R T I C I<br />
D E L L E P R O C U R E C O N “ C O N D O T T A I N A T T O ”<br />
Si evidenzia anche che figlio del PG TUFANO, ha superato il concorso di col<strong>la</strong>boratore c<strong>la</strong>sse Cl presso il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria<br />
c<strong>la</strong>ssificandosi al settimo posto. In documentazione acquisita all’esito del<strong>la</strong> perquisizione effettuata nei confronti del predetto Procuratore Generale si rinvenivano<br />
appunti con riferimento al predetto concorso con l’indicazione del sodale BARBIERI del Ministero del<strong>la</strong> Giustizia ed anche dei componenti <strong>la</strong> Commissione.<br />
a cura di C<strong>la</strong>udio Ga<strong>la</strong>nte<br />
si svolgevano le indagini preliminari<br />
su MARINAGRI, il Dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco aveva espresso <strong>la</strong> sua<br />
intenzione, visitando anche<br />
il cantiere del vil<strong>la</strong>ggio – circostanza<br />
questa a conoscenza<br />
anche del Tenente Colonnello<br />
Pietro Gentili, all’epoca responsabile<br />
del<strong>la</strong> Sezione P.G.,<br />
aliquota CC presso <strong>la</strong> Procura<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di Potenza<br />
– di acquistare un immobile<br />
all’interno del vil<strong>la</strong>ggio in costruzione,<br />
provvedendo a vendere<br />
altre sue proprietà; che<br />
tale circostanza era riscontrata<br />
anche da una re<strong>la</strong>zione del<br />
24.06.2006 trasmessa dal Dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco al Procuratore Generale<br />
di Potenza Dr. Vincenzo<br />
Tufano. Osservava, pertanto, il<br />
Pubblico Ministero che <strong>la</strong> condotta<br />
tenuta dal Procuratore di<br />
Matera Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco<br />
appariva diretta a sbloccare il<br />
finanziamento CIPE e a procedere<br />
nei <strong>la</strong>vori di costruzione<br />
del vil<strong>la</strong>ggio nonostante le<br />
molteplici e gravi vio<strong>la</strong>zioni<br />
riscontrate, favorendo così il<br />
rappresentante legale del Consorzio<br />
Marinagri, Vincenzo<br />
Vitale. Dalle intercettazioni<br />
telefoniche, emerge un significativo<br />
colloquio in cui “viene<br />
commentato il sequestro, disposto<br />
dal P.M. di Matera Dr.<br />
Farina Va<strong>la</strong>ori per i reati di<br />
diffamazione e rive<strong>la</strong>zione del<br />
segreto d’ufficio, degli ordini<br />
di servizio del<strong>la</strong> Compagnia<br />
dei Carabinieri di Policoro<br />
emessi tra il 24 febbraio e il 2<br />
marzo 2007 – in coincidenza<br />
con l’operazione del sequestro<br />
Marinagri nell’ambito del procedimento<br />
c.d. Toghe Lucane.<br />
Il provvedimento viene eseguito<br />
alle ore 14.30 del 22 maggio<br />
(2007, ndr) da personale del<strong>la</strong><br />
Sezione di P.G. del<strong>la</strong> Polizia di<br />
Stato di Matera che si presenta<br />
presso <strong>la</strong> Caserma dei Carabinieri<br />
di Policoro. Il sequestro<br />
sarebbe stato disposto su istanza<br />
di Vitale, altro indagato nel<br />
procedimento c.d. Toghe Lucane<br />
per gli illeciti inerenti al<br />
Vil<strong>la</strong>ggio turistico Marinagri.<br />
I due interlocutori commentano<br />
<strong>la</strong> singo<strong>la</strong>rità dell’iniziativa<br />
del Pubblico Ministero, di<br />
cui, comunque, il Procuratore<br />
Dr. <strong>Chi</strong>eco, indagato nel procedimento<br />
Toghe Lucane, non<br />
avrebbe potuto non essere a conoscenza,<br />
con conseguente incompatibilità<br />
all’espletamento<br />
delle indagini. Con riferimento<br />
ai rapporti tra <strong>Chi</strong>eco, Labrio<strong>la</strong><br />
e lo stesso Buccico si evidenzia<br />
che l’Avv. Labrio<strong>la</strong>, nel<strong>la</strong><br />
prima serata del 20.3.2007 telefona<br />
al Procuratore Capo dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco, dopo il dissequestro<br />
del<strong>la</strong> Marinagri avvenuto nel<br />
pomeriggio da parte del Tribunale<br />
del Riesame di Catanzaro.<br />
Si evidenzia che dall’esame<br />
dei tabu<strong>la</strong>ti telefonici <strong>sono</strong><br />
emersi significativi contatti tra<br />
i vari sodali soprattutto in<br />
periodi topici in cui si realizza<br />
il programma criminoso ad<br />
ulteriore evidenza del consolidamento<br />
del vincolo associativo”.<br />
L’ABUSO D’UFFICIO A CARICO<br />
DEL PG TUFANO<br />
Il momento investigativo “informativo”<br />
nell’ambito del<br />
procedimento penale c.d. Toghe<br />
Lucane ha riguardato non<br />
solo i Dott.ri Iannuzzi, Pavese,<br />
Montemurro, ma anche altri<br />
magistrati in servizio presso il<br />
distretto giudiziario di Potenza,<br />
Dott.ri Henry John Woodcock,<br />
Gerardina Romaniello,<br />
C<strong>la</strong>udia <strong>De</strong> Luca, Roberta Ianuario,<br />
nonché, nel<strong>la</strong> qualità<br />
di indagato, il Dr. Giuseppe<br />
Ga<strong>la</strong>nte, già Procuratore del<strong>la</strong><br />
Repubblica di Potenza. Al riguardo,<br />
non può non rilevarsi<br />
come le censure del Dr. Tufano,<br />
almeno inizialmente (cfr.<br />
memoria del 21 luglio 2007),<br />
abbiano riguardato l’attendibilità<br />
dei Dott.ri Iannuzzi, Pavese,<br />
Montemurro, ma non anche<br />
del Sostituto Procuratore Dr.<br />
Woodcock, limitatosi quest’ultimo,<br />
secondo il denunciante,<br />
ad esprimere solo civili “rimostranze”<br />
giustamente originate<br />
dal<strong>la</strong> lettura sui giornali di false<br />
notizie, “rimostranze” fatte<br />
con tono garbato e adeguato<br />
fair p<strong>la</strong>y, <strong>la</strong>ddove, ad un attento<br />
esame, le dichiarazioni<br />
del magistrato concorrono, comunque,<br />
ad offrire significativo<br />
riscontro ai rilievi formu-<br />
<strong>la</strong>ti a carico dei denuncianti.<br />
Le escussioni testimoniali, che<br />
preludono alle iscrizioni del<br />
reato di abuso di ufficio a carico<br />
del Dr. Tufano nel procedimento<br />
penale n. 3750/03/21<br />
(c.d. Toghe Lucane), nonché<br />
degli ulteriori e più gravi reati<br />
di associazione a delinquere e<br />
corruzione in atti giudiziari a<br />
carico del<strong>la</strong> Dr. Genovese e del<br />
marito Dr. Cannizzaro (già indagati<br />
nell’ambito del procedimento<br />
n. 444/05/21) informate<br />
ad un ordinario e fisiologico<br />
sviluppo procedurale.<br />
S.E. TUFANO RICEVE LE INDAGINI<br />
A CARICO DI DE MAGISTRIS CHE<br />
INDAGA SU S.E. TUFANO<br />
Gli esiti dell’attività investigativa<br />
svolta dal<strong>la</strong> Procura di<br />
Matera venivano trasmessi con<br />
nota datata 8 agosto 2007 dal<br />
Pubblico Ministero Dr. Cazzetta<br />
al Procuratore Generale<br />
di Potenza Dr. Tufano (indagato<br />
nel procedimento TOGHE<br />
LUCANE) per l’avvio di iniziative<br />
disciplinari a carico del<br />
Comandante del<strong>la</strong> Compagnia<br />
Carabinieri di Policoro Pasquale<br />
Zacheo. Con successiva nota<br />
riservata del 27 settembre 2007,<br />
lo stesso Pubblico Ministero<br />
trasmetteva al Procuratore Generale<br />
di Potenza Dr. Tufano<br />
ulteriore seguito costituito dagli<br />
atti del procedimento penale<br />
n. 2751/06/21 a carico di<br />
Piccenna Nico<strong>la</strong> + altri, significando<br />
che “copia degli atti del<br />
proc.pen. n. 2751/06/21 verrà<br />
trasmessa anche al<strong>la</strong> Procura<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di Salerno per<br />
i reati che saranno ipotizzati<br />
nei confronti del Dr. Luigi <strong>De</strong><br />
<strong>Magistris</strong> e altra copia verrà<br />
trasmessa al<strong>la</strong> Procura di Catanzaro<br />
perché richiesti dal Dr.<br />
Salvatore Curcio con <strong>la</strong> nota<br />
del 3.8.07 nell’ambito del proc.<br />
Pen. N. 2720/07/21 nonché per<br />
quanto di ulteriore competenza<br />
di quel<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica”.<br />
A conclusione del<strong>la</strong><br />
nota il Pubblico Ministero Dr.<br />
Annunziata Cazzetta chiedeva<br />
al Procuratore Generale di<br />
informare gli organi preposti<br />
all’azione disciplinare. Il giorno<br />
4 ottobre 2007 veniva pubblicata<br />
sul quotidiano Ca<strong>la</strong>bria<br />
Ora, diretto da Paolo Pollicse nel decreto, viene in rilievo<br />
chieni, in forma integrale, una altresì <strong>la</strong> posizione dell’indaga-<br />
nota riservata datata 1° ottobre to Dr. Vincenzo Tufano in re<strong>la</strong>-<br />
2007 con cui il Procuratore Gezione ad una serie di presunte<br />
nerale di Potenza Dr. Vincenzo condotte abusive in cui, nel<strong>la</strong><br />
Tufano trasmetteva gli atti del qualità di Procuratore Genera-<br />
procedimento penale n. 2751/ le di Potenza, sarebbe incorso<br />
06/21 al Ministro del<strong>la</strong> Giusti- nell’esercizio delle funzioni di<br />
zia, al Vicepresidente del CSM sorveglianza, allo scopo di fa-<br />
Nico<strong>la</strong> Mancino, al Procuratovorire il Sostituto Procuratore<br />
re Generale presso <strong>la</strong> Corte di DDA Dr. Felicia Angelica Ge-<br />
Cassazione al Presidente e ai novese (ovvero altri Magistra-<br />
Componenti del<strong>la</strong> Prima Comti del Distretto Giudiziario di<br />
missione del CSM per l’av- Potenza) e danneggiare il Provio<br />
di iniziative disciplinari e curatore del<strong>la</strong> Repubblica Dr.<br />
paradisciplinari a carico del Giuseppe Ga<strong>la</strong>nte, i Sostituti<br />
Pubblico Ministero Dr. <strong>De</strong> Ma- Dr. Montemurro e Woodcock,<br />
gistris. Con essa il Procuratore il GIP Dr. Iannuzzi. Emergono,<br />
Generale di Potenza Dr. Tufa- nel<strong>la</strong> prospettazione accusatono<br />
(indagato nel procedimento ria, le presunte omesse segna-<br />
penale n. 3750/03/21 c.d. TO- <strong>la</strong>zioni agli organi ispettivi e<br />
GHE LUCANE istruito dal Dr. disciplinari, ascritte al Procu-<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong>) non si limitava, ratore Generale Dr. Tufano, di<br />
tuttavia, al<strong>la</strong> mera trasmissio- comportamenti gravemente<br />
ne degli atti, ma analizzava nel vio<strong>la</strong>tivi dei doveri d’ufficio<br />
merito le emergenze investiga- di cui il Pubblico Ministero Dr.<br />
tive del<strong>la</strong> Procura di Matera, in Genovese, nell’esercizio delle<br />
partico<strong>la</strong>re, il contenuto delle sue funzioni inquirenti, si sa-<br />
intercettazioni telefoniche che rebbe resa autrice per favorire<br />
avrebbero giustificato <strong>la</strong> ri- soggetti legati a lei e al marito<br />
chiesta di invio degli atti agli Dr. Cannizzaro, in cambio di<br />
organi disciplinari. E’ indub- favori di varia natura (quali <strong>la</strong><br />
bio che <strong>la</strong> pubblicazione di tale nomina del marito al<strong>la</strong> carica<br />
nota riservata e del contenuto di Direttore dell’Ospedale San<br />
di intercettazioni telefoniche in Carlo di Potenza; proposta di<br />
essa riportati integri gli estremi nomina all’incarico di compo-<br />
di una grave rive<strong>la</strong>zione di atti nente effettivo del<strong>la</strong> Commis-<br />
coperti da segreto.<br />
sione Nazionale Antimafia). Altrettanto<br />
significative appaiono<br />
LE PRESUNTE INDEBITE OMISSIO- nel costrutto accusatorio le pre-<br />
NI DEL PROCURATORE GENERALE sunte indebite omissioni del<br />
DR. TUFANO<br />
Procuratore Generale Dr. Tufa-<br />
Emergerebbero, altresì, le rano nell’esercizio dei suoi poteri<br />
gioni e gli interessi sottostanti vigi<strong>la</strong>nza su comportamenti di<br />
al reato di corruzione in atti Magistrati idonei a compro-<br />
giudiziari legittimante l’atto mettere il prestigio ed il decoro<br />
di perquisizione nei confronti delle istituzioni giudiziarie. In<br />
dell’indagato Avv. Giuseppe questa ottica si giustifica il rife-<br />
Labrio<strong>la</strong>, ravvisato nell’illecito rimento contenuto nell’esposto<br />
“scambio” tra <strong>la</strong> omessa iscri- del 12 maggio 2007 a firma del<br />
zione nel registro degli indaga- Dr. Iannuzzi ed integralmente<br />
ti del nominativo del Labrio<strong>la</strong> riportato alle pagine 17/18 del<br />
nell’ambito delle indagini sui decreto di perquisizione del 5<br />
brogli elettorali di Scanzano Jo- giugno 2007, ad una presunta<br />
nico, riconducibile al<strong>la</strong> Dr. Ge- re<strong>la</strong>zione sentimentale esistennovese,<br />
e <strong>la</strong> nomina all’incarico te tra due Magistrati deputati,<br />
di componente effettivo del<strong>la</strong> rispettivamente, allo svolgi-<br />
Commissione Nazionale Anmento delle funzioni giudicantimafia<br />
su proposta dell’Avv. ti e requirenti di un importante<br />
Sen. Buccico, legato ai coniugi processo giunto in fase dibat-<br />
Cannizzaro/Genovese. In tale timentale: quello re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong><br />
contesto e al<strong>la</strong> stregua delle vicenda c.d. “PANIO”, per il<br />
emergenze Nel<strong>la</strong> foto Premi investigative Nobel Betty trasfu- Williams e Rigoberta Menchù Tum<br />
>> continua a pagina 4
Sabato 11 ottobre 2008<br />
L’altra storia<br />
IL RESTO 4<br />
GOVERNO O OPPOSIZIONE E LA CRISI FINANZIARIA<br />
Ecco come rubare ai poveri per dare ai ricchi<br />
Nico<strong>la</strong> Piccenna<br />
E<br />
pensare che uno dei<br />
primi provvedimenti<br />
del Governo Berlusconi<br />
l’avevano chiamato<br />
“Robin Tax”, ispirandosi<br />
al mitico fuorilegge di<br />
Sherwood che rubava ai ricchi<br />
per dare ai poveri (sarà<br />
mai stato vero?). Sta di fatto<br />
che delle imprese ispirate<br />
al mitico Robin Hood, poco<br />
o nul<strong>la</strong> è finito nelle nostre<br />
tasche. Quelle dei poveri,<br />
intendo. Ed ho ben ragione<br />
di ritenermi appartenente a<br />
questa categoria per motivi<br />
che non starò qui a spiegare,<br />
legati come <strong>sono</strong> al pudore di<br />
chi cerca di portare con dignità<br />
anche il fardello quotidiano<br />
di una famiglia numerosa<br />
con basso reddito. Non ho<br />
invece difficoltà a protestare<br />
per le mendaci dichiarazioni<br />
con cui il Governo e l’Opposizione,<br />
cioè <strong>la</strong> quasi totalità<br />
dei par<strong>la</strong>mentari italiani, tentano<br />
di giustificare il furto ai<br />
poveri di miliardi di euro per<br />
garantire che i ricchi restino<br />
ricchi. Sembra un paradosso<br />
ma è proprio così. L’avrete<br />
ben ascoltato, quel diavolo<br />
d’un Cavaliere mentre pontificava:<br />
gli italiani non perderanno<br />
un solo euro. E l’eco,<br />
ormai l’opposizione potrebbe<br />
essere sostituita da una go<strong>la</strong><br />
carsica da cui rimbalzano le<br />
parole del governo semmai<br />
smozzicate e affievolite, dei<br />
vari par<strong>la</strong>mentari tronfi e<br />
impettiti nell’interpretazione<br />
compita e pensierosa del<strong>la</strong><br />
grandi occasioni o, come<br />
disse una volta Lui, delle de-<br />
>> segue da pagina 3<br />
cisioni irrevocabili. Mi era già<br />
capitato, molti anni fa, di subire<br />
un furto di Stato. Avevo versato<br />
su un conto corrente bancario,<br />
perennemente “in rosso”<br />
(all’epoca si pagavano interessi<br />
del 26-27% e l’anatocismo era <strong>la</strong><br />
rego<strong>la</strong> aurea. Per i banchieri, of<br />
course) un assegno di 180 milioni<br />
di lire, valuta sette giorni<br />
dopo il versamento. Non erano<br />
soldi miei, nel senso che dovevo<br />
pagare una fornitura con<br />
tanto di fattura (emessa due<br />
mesi prima), ma dovevo farlo<br />
necessariamente con bonifico<br />
bancario, visto l’importo. Ebbene,<br />
proprio quel<strong>la</strong> notte, allo<br />
scoccare del<strong>la</strong> mezzanotte, arrivò<br />
il <strong>De</strong>creto di un non meglio<br />
precisato “Governo Andreotti”<br />
(tipo piaga d’Egitto) e da tutti i<br />
conti correnti degli italiani che<br />
erano in attivo vennero prelevati<br />
dei soldi. Giuro che non<br />
ricordo nemmeno quanto, è un<br />
episodio che il subconscio si<br />
rifiuta di mettere a fuoco completamente.<br />
Non ci fu verso,<br />
per vent’anni c’ho rimuginato<br />
sopra. Poi ho cominciato a<br />
scrivere di cronaca giudiziaria<br />
e, nel 2003, ho scoperto le<br />
“carto<strong>la</strong>rizzazioni dei crediti”.<br />
Un meccanismo perverso di<br />
finanza creativa che consente<br />
a istituti bancari con crediti di<br />
difficile incasso di trasformarli<br />
in denaro contante di ammontare<br />
tre o quattro volte superiore<br />
ai crediti “incagliati”. Ne abbiamo<br />
par<strong>la</strong>to anche di recente<br />
su questo giornale e non vale<br />
<strong>la</strong> pena ripetere come. Ricordiamo<br />
solo che il “miracolo”<br />
ha un rovescio, il denaro contante<br />
proviene da investitori<br />
che acquistano i bond o le obbligazioni<br />
(o entrambi) emessi<br />
LE GRAVISSIME IPOTESI DI REATO PER I VERTICI DELLE PROCURE, CON CONDOTTA IN ATTO Salvaguardia e<br />
quale lo stesso GIP dr. Iannuzzi,<br />
non accogliendo <strong>la</strong> richiesta<br />
di archiviazione formu<strong>la</strong>ta<br />
dal<strong>la</strong> Procura di Potenza, disponeva<br />
l’imputazione coatta<br />
a carico dei componenti del<strong>la</strong><br />
Giunta Regionale del<strong>la</strong> Basilicata<br />
presieduta da Filippo<br />
Bubbico (altro destinatario<br />
del provvedimento, indagato,<br />
tra l’altro, del reato di cui all’art.<br />
416 c.p.) e per il quale <strong>la</strong><br />
Dr. Genovese veniva indagata<br />
dal<strong>la</strong> Procura di Catanzaro<br />
per il reato di abuso d’ufficio.<br />
Invero, in termini oggettivi, <strong>la</strong><br />
presunta condotta omissiva<br />
integrata dal<strong>la</strong> mancata segna<strong>la</strong>zione<br />
di una situazione<br />
di incompatibilità involgente<br />
i rapporti personali tra Magistrati<br />
designati al<strong>la</strong> trattazione<br />
dibattimentale di un processo,<br />
l’uno nel ruolo di Pubblico<br />
Ministero, l’altro in quello<br />
di Giudice e tale, per le sue<br />
apparenti pubbliche connotazioni,<br />
da inficiare l’immagine<br />
di imparzialità delle funzioni<br />
giudiziarie e compromettere<br />
i ragionevoli tempi di espletamento<br />
del processo, assume,<br />
nell’ottica accusatoria,<br />
al<strong>la</strong> stregua del<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>re<br />
qualificazione soggettiva del<strong>la</strong><br />
fonte informativa e degli<br />
elementi di riscontro in atti,<br />
valenza indiziante in re<strong>la</strong>zione<br />
ai fatti-reato in contestazione,<br />
potendo astrattamente<br />
integrare gli estremi di un<br />
comportamento, contrario ai<br />
doveri d’ufficio, idoneo ad<br />
aval<strong>la</strong>re iter o esiti processuali<br />
favorevoli a pubblici amministratori<br />
imputati, legati<br />
ai coniugi Cannizzaro/Genovese,<br />
pure essi indagati dal<strong>la</strong><br />
Procura di Catanzaro per le<br />
medesime vicende.<br />
RUOLI DI FORZA ALL’INTERNO<br />
DEL SODALIZIO CRIMINOSO<br />
“Con riferimento ancora ai<br />
rapporti ai fini del consolidamento<br />
del suo ruolo di for-<br />
za all’interno del sodalizio<br />
criminoso tra il Tufano ed<br />
i vertici del Ministero del<strong>la</strong><br />
Giustizia, con partico<strong>la</strong>re riguardo<br />
al sodale Barbieri ed<br />
al dr. Ettore Ferrara, Capo Dipartimento<br />
Amministrazione<br />
Penitenziaria (in procinto<br />
di divenire Presidente del<strong>la</strong><br />
Corte d’Appello di Potenza)<br />
si evidenzia anche che Achille<br />
Tufano, figlio del PG, ha<br />
superato il concorso di col<strong>la</strong>boratore<br />
c<strong>la</strong>sse Cl presso il<br />
Dipartimento Amministrazione<br />
Penitenziaria c<strong>la</strong>ssificandosi<br />
al settimo posto. In<br />
documentazione acquisita<br />
all’esito del<strong>la</strong> perquisizione<br />
effettuata nei confronti del<br />
predetto Procuratore Generale<br />
si rinvenivano appunti con<br />
riferimento al predetto concorso<br />
con l’indicazione del<br />
sodale Barbieri ed anche dei<br />
componenti <strong>la</strong> Commissione<br />
presso il Ministero del<strong>la</strong> Giustizia”.<br />
TUFANO DEFINI’ IL DR. CHIECO UN<br />
OTTIMO PROCURATORE CHE SA<br />
BEN DIRIGERE IL SUO UFFICIO<br />
Dalle dichiarazioni rese al Dr.<br />
<strong>De</strong> <strong>Magistris</strong> da un magistrato<br />
lucano: “I rapporti tra <strong>la</strong> Genovese<br />
ed il Buccico gli risultavano<br />
da sempre ottimi,<br />
tanto da essere stata proposta<br />
per incarichi antimafia proprio<br />
dal Senatore Buccico. Gli<br />
constava un rapporto di stretta<br />
conoscenza personale anche<br />
tra il Senatore Buccico ed<br />
il dott. Cannizzaro. Riguardo<br />
al Dr. Giuseppe <strong>Chi</strong>eco, Procuratore<br />
del<strong>la</strong> Repubblica di<br />
Matera, con il quale intratteneva<br />
solo formali rapporti di<br />
natura istituzionale, evidenziava<br />
<strong>la</strong> stima manifestata<br />
dal Procuratore Generale Dr.<br />
Tufano, che, in sede di audizione<br />
dinanzi al<strong>la</strong> 1^ Commissione<br />
del CSM il 19 marzo<br />
2007, aveva definito il Dr.<br />
<strong>Chi</strong>eco un ottimo procuratore<br />
dagli istituti di credito. Una<br />
sorta di catena di Sant’Antonio<br />
che si al<strong>la</strong>rga sempre di più,<br />
sino a raggiungere dimensioni<br />
ingestibili. Fu così che nei colloqui<br />
(sommarie informazioni)<br />
con diverse Procure del<strong>la</strong><br />
Repubblica, provai a spiegare<br />
che <strong>De</strong>xia Crediop aveva 12<br />
miliardi (euro) di crediti di cui<br />
garantiti erano solo 300 milioni.<br />
Poi aveva 12 miliardi di debiti<br />
certi e indiscutibili. Come poteva<br />
reggere una simile banca?<br />
che sa ben dirigere il suo ufficio.<br />
Riferiva che tra l’Avv. Buccico<br />
ed il Procuratore <strong>Chi</strong>eco vi erano<br />
buoni rapporti professionali,<br />
ma non era in grado di dire<br />
se tra i due vi fosse anche una<br />
frequentazione privata; quanto<br />
ai rapporti tra il l’Avv. Buccico<br />
e <strong>la</strong> dott.ssa Cazzetta ricordava<br />
che in occasione di un colloquio<br />
avvenuto nel suo ufficio l’Avvocato<br />
aveva definito <strong>la</strong> dottoressa<br />
Cazzetta un ottimo magistrato”.<br />
“CHIECO SA BEN DIRIGERE IL SUO<br />
UFFICIO”:UN SOLARE ESEMPIO<br />
L’Altieri Mario è proprietario di<br />
un’emittente televisiva BLU TV<br />
che viene sottoposta a sequestro<br />
dal P.M. di Potenza Dr. Basentinie<br />
dal G.I.P. Dr. Romaniello. Il<br />
procedimento viene trasmesso<br />
per competenza al<strong>la</strong> A.G. di Matera,<br />
non ravvisandosi reati di<br />
criminalità organizzata di competenza<br />
del<strong>la</strong> D.D.A. di Potenza.<br />
L’Altieri sarebbe stato invitato<br />
ad un incontro con il Procuratore<br />
Dr. <strong>Chi</strong>eco e l’Avv. Buccico,<br />
finalizzato ad ottenere il dissequestro<br />
dell’emittente televisiva<br />
attraverso l’intervento del G.I.P.<br />
Dr. Onorati, in cambio di una<br />
“mano” nelle competizioni elettorali<br />
a vantaggio del Buccico<br />
(cfr. informativa del<strong>la</strong> Squadra<br />
Mobile del 13 settembre 2007<br />
conversazione del 12.09.2007<br />
delle 9.14 progressivo 1180 sul<strong>la</strong><br />
utenza in uso a Gianloreto<br />
Carbone). Significativo ancora<br />
è il dato, emergente dagli atti,<br />
del<strong>la</strong> escussione di Mario Altieri<br />
delegata dal Pubblico Ministero<br />
Dr. Cazzetta a personale<br />
del<strong>la</strong> Squadra Mobile di Matera,<br />
avente ad oggetto proprio il<br />
contenuto delle rive<strong>la</strong>zioni che<br />
l’Altieri avrebbe voluto rendere<br />
al Pubblico Ministero di Catanzaro<br />
sul presunto incontro con<br />
l’Avv. Buccico ed il Procuratore<br />
di Matera Dr. <strong>Chi</strong>eco ed i conseguenti<br />
asseriti accordi volti ad<br />
ottenere dal G.I.P. Dr. Onorati il<br />
dissequestro el<strong>la</strong> emettente BLU<br />
Par<strong>la</strong>i anche del<strong>la</strong> carto<strong>la</strong>rizzazione<br />
del Gruppo Bper (azionista<br />
di maggioranza re<strong>la</strong>tiva in<br />
DEXIA), una carto<strong>la</strong>rizzazione<br />
su cui <strong>la</strong> Banca d’Italia aveva<br />
avanzato perplessità. Tutto documentato<br />
e verbalizzato dal<strong>la</strong><br />
Guardia di Finanza di Matera<br />
che chiese, al Procuratore Dr.<br />
Giuseppe <strong>Chi</strong>eco, <strong>la</strong> nomina<br />
di un Consulente Tecnico d’Ufficio<br />
per approfondire l’indagine.<br />
Ma il Dr. <strong>Chi</strong>eco archiviò<br />
tutto, scrivendo con grave im-<br />
TV. E’ evidente come l’escussione<br />
del teste, in quanto diretta a<br />
riscontrare fatti-reato riconducibili<br />
a Magistrati del Distretto<br />
Giudiziario di Potenza, tra cui<br />
lo stesso Procuratore Dr. <strong>Chi</strong>eco<br />
Capo dell’Ufficio inquirente<br />
procedente e riguardando in<br />
concreto proprio condotte dei<br />
predetti Magistrati (si veda, per<br />
il contenuto delle dichiarazioni<br />
rese il re<strong>la</strong>tivo verbale di s.i.t. di<br />
Mario Altieri agli atti del procedimento<br />
penale n. 9275/07/21),<br />
integri un atto investigativo<br />
demandato al<strong>la</strong> competenza<br />
funzionale ex art. 11 c.p.p. del<strong>la</strong><br />
Procura di Catanzaro. Si<br />
veda altresì <strong>la</strong> informativa del<strong>la</strong><br />
Squadra Mobile di Matera<br />
del 21 giugno 2007, nel<strong>la</strong> quale<br />
viene segna<strong>la</strong>ta una conversazione<br />
(1° giugno 2007 ore 17.45)<br />
intercettata sul<strong>la</strong> utenza in uso<br />
al Capitano Zacheo intercorsa<br />
con il G.I.P. di Potenza Dr. Gerardina<br />
Romaniello (che aveva<br />
disposto il sequestro preventivo<br />
del<strong>la</strong> BLU TV di Mario Altieri<br />
su richiesta del Procura D.D.A.<br />
di Potenza), nel<strong>la</strong> quale i due interlocutori<br />
commentano <strong>la</strong> decisione<br />
del G.I.P. di Matera Dr.<br />
Angelo Onorati di dissequestro<br />
dell’emittente, con motivazioni<br />
definite “incredibili”.<br />
IL RUOLO CENTRALE DI BUCCICO:<br />
“TESSERE LA RAGNATELA COLLUSIVA”<br />
“Ruolo centrale nel tessere <strong>la</strong><br />
“ragnate<strong>la</strong> collusiva” lo riveste<br />
il Sen. Avv. Buccico, già<br />
componente del Consiglio Superiore<br />
del<strong>la</strong> Magistratura che,<br />
proprio nel periodo in cui ricopriva<br />
l’altissima carica istituzionale,<br />
intratteneva rapporti<br />
telefonici “topici” finalizzati<br />
anche e proprio a perseguire gli<br />
interessi illeciti del “gruppo”:<br />
in questo svolgendo un ruolo<br />
assolutamente rilevante anche<br />
in Ca<strong>la</strong>bria attraverso contatti<br />
di sicuro pregio investigativo.<br />
Solido e di rilievo investigativo<br />
indiscusso è il rapporto tra<br />
precisione, che <strong>la</strong> Guardia di<br />
Finanza non aveva riscontrato<br />
anomalie. Tutto venne portato<br />
all’attenzione del<strong>la</strong> Banca<br />
d’Italia che si disse incompetente,<br />
quelle segna<strong>la</strong>zioni andavano<br />
fatte al<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />
Repubblica. Simile trattamento<br />
le istanze rivolte al<strong>la</strong> Consob<br />
(il Gruppo Bper è quotato in<br />
borsa). Adesso il Cavaliere ha<br />
rassicurato tutti, le banche che<br />
hanno manipo<strong>la</strong>to i bi<strong>la</strong>nci,<br />
che hanno miliardi di crediti<br />
fasulli, che hanno piazzato<br />
bond (cambiali) e obbligazioni<br />
che non potranno onorare, non<br />
falliranno. Sapete cosa significa?<br />
Che si ripete quel<strong>la</strong> tragica<br />
notte di vent’anni fa, con in più<br />
<strong>la</strong> beffa che li avevo denunciati<br />
tutti, inutilmente e con molto<br />
anticipo. Coloro che hanno<br />
emesso bond spazzatura, le<br />
banche che non saranno in grado<br />
di onorare i propri debiti,<br />
verranno salvate dallo Stato<br />
Italiano. Gli investitori, coloro<br />
che hanno depositi per pochi<br />
o molti euro, coloro che hanno<br />
specu<strong>la</strong>to acquistando titoli fasulli<br />
che promettevano rendimenti<br />
altissimi, saranno garantiti<br />
dallo Stato. Cioè da me, e<br />
da altri come me a cui verranno<br />
sottratti servizi e investimenti<br />
in infrastrutture. Verranno ridotte<br />
le prestazioni sanitarie e<br />
addebitati nuovi ticket. Magari<br />
anche qualche addizionale sui<br />
carburanti, sul gasolio da riscaldamento<br />
e sul gas. E tutto<br />
per garantire che i ricchi, coloro<br />
che hanno depositi milionari<br />
restino ricchi. Mentre noi<br />
poveri, giustamente, sempre<br />
più poveri. Cosa perde <strong>la</strong> gente<br />
comune se falliscono le banche?<br />
Nul<strong>la</strong>. Cosa perde <strong>la</strong> gente<br />
Magistrati del distretto del<strong>la</strong><br />
Corte d’Appello di Potenza e<br />
Magistrati in servizio presso il<br />
Ministero del<strong>la</strong> Giustizia. A tal<br />
proposito, emblematico è il rapporto<br />
tra l’indagato dr. Bonomi<br />
(Sostituto Procuratore Generale<br />
presso <strong>la</strong> Corte d’Appello di Potenza)<br />
e l’indagato dr. Barbieri<br />
(Magistrato, sino a poco tempo<br />
or <strong>sono</strong>, collocato ai vertici del<br />
Ministero del<strong>la</strong> Giustizia ed in<br />
grado influire, anche attraverso<br />
altri Magistrati del Ministero,<br />
su attività ispettive e disciplinari<br />
nei riguardi di Magistrati).<br />
<strong>De</strong>l resto i traffici telefonici e<br />
gli e<strong>la</strong>borati espletati dal CTU<br />
di questo Ufficio dr. Gioacchino<br />
Genchi anche a proposito<br />
del predetto Ministero, stanno<br />
evidenziando rapporti e contatti<br />
tali dai risvolti, a dir poco,<br />
inquietanti. Da intercettazioni<br />
telefoniche emergeva che nel<strong>la</strong><br />
serata (15.6.2004) del giorno nel<br />
quale era stato effettuato dal<strong>la</strong><br />
Procura del<strong>la</strong> Repubblica di<br />
Catanzaro un accesso presso il<br />
Tribunale di Matera, per l’acquisizione<br />
di documentazione<br />
del fallimento Anthill, nonché<br />
presso gli uffici del<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re<br />
del Materano, Buccico<br />
contattava <strong>la</strong> dr.ssa Granese,<br />
sull’utenza cellu<strong>la</strong>re, riferendole<br />
di contattare, urgentemente,<br />
l’Avv. Giancarlo Pittelli del<br />
Foro di Catanzaro (all’epoca<br />
Senatore del<strong>la</strong> Repubblica), poi<br />
divenuto difensore del<strong>la</strong> Granese<br />
(oltre che dei coniugi Genovese/<br />
Cannizzaro), in quanto<br />
lo stesso lo aveva contattato, a<br />
sua volta, riferendogli che, in<br />
merito “al<strong>la</strong> sua vicenda” (del<strong>la</strong><br />
Granese), aveva da riferire<br />
“delle novità”. L’incontro tra<br />
<strong>la</strong> Granese ed il Pittelli avviene<br />
presso l’abitazione catanzarese<br />
di quest’ultimo, il quale, da<br />
conversazione telefonica, riferisce<br />
al<strong>la</strong> Granese di voler<strong>la</strong> vedere<br />
“di persona perché aveva<br />
delle novità”.<br />
comune se vengono salvate le<br />
banche? Il prezzo del salvataggio.<br />
In pratica noi pagheremo<br />
i soldi che hanno nascosto nei<br />
bond fasulli, i soldi che hanno<br />
pagato per gli stipendi miliardari<br />
dei manager che hanno<br />
portato al<strong>la</strong> bancarotta, i soldi<br />
degli investimenti in colossali<br />
fiaschi finanziari, i soldi delle<br />
sca<strong>la</strong>te al<strong>la</strong> finanza di carta,<br />
i soldi pagati per acquistare<br />
scatole vuote per miliardi di<br />
euro. Ed a pagare saremo noi,<br />
i poveri, coloro che non hanno<br />
mai specu<strong>la</strong>to sui future e suo<br />
junk-bond e che arrivano con<br />
fatica (e non sempre) al<strong>la</strong> fine<br />
del mese. <strong>Chi</strong> si farà carico di<br />
questa ennesima in<strong>giustizia</strong><br />
presentata da quel<strong>la</strong> faccia di<br />
tol<strong>la</strong> di Berlusconi (spero che <strong>la</strong><br />
sospensione dei processi valga<br />
anche quando le Alte Cariche<br />
<strong>sono</strong> parte offesa, ndr) e approvata<br />
dalle altre facce di bronzo<br />
del par<strong>la</strong>mento italiano? Intanto<br />
<strong>la</strong> prevista fusione fra <strong>la</strong><br />
Banca Popo<strong>la</strong>re del Materano<br />
e <strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re di Crotone,<br />
annunciata con squilli di<br />
tromba e rullo di tamburi per<br />
il 1° ottobre 2008, non c’è stata.<br />
Motivi tecnici, dicono le due<br />
banche senza spiegare quali.<br />
Sono del Gruppo Bper; problemi?<br />
Dovremo garantire anche<br />
<strong>la</strong> quote azionarie dei pavidi<br />
azionisti del<strong>la</strong> Popo<strong>la</strong>re del<br />
Materano che non hanno nemmeno<br />
chiesto conto del bi<strong>la</strong>ncio<br />
falso, secondo il giudizio del<br />
CTU nominato dal Tribunale<br />
di Matera? E sempre allegri bisogna<br />
stare perché il piangere<br />
fa male al re, fa male al ricco e<br />
al Cardinale, diventan tristi se<br />
noi piangiam! E sempre allegri<br />
bisogna stare perché…<br />
gestione ambientale<br />
a Stigliano<br />
Sabato 11 Ottobre alle ore<br />
9.30 presso il Centro Sociale<br />
a Stigliano si terrà<br />
il convegno dal titolo “Salvaguardia<br />
e Gestione Ambientale”<br />
organizzato dal<strong>la</strong> locale<br />
Ecosezione di Stigliano del<br />
Movimento Azzurro. Il territorio<br />
del<strong>la</strong> collina materana<br />
appare sempre meno antropizzato<br />
a causa di vari fattori<br />
socio-economici, e tende<br />
a divenire economicamente<br />
più povero ma sempre più<br />
ricco dal punto di vista ambientale,<br />
essendo lo spopo<strong>la</strong>mento<br />
delle campagne da<br />
parte dell’uomo direttamente<br />
proporzionale al “ripopo<strong>la</strong>mento”<br />
flori-faunistico. Ma il<br />
benessere dell’ambiente naturale<br />
dipende non già dal<strong>la</strong><br />
sua “quantità”, bensì dal<strong>la</strong><br />
“qualità”, raggiungibile solo<br />
attraverso una razionale gestione<br />
delle molteplici forme<br />
viventi che lo caratterizzano,<br />
onde garantire in modo<br />
armonico <strong>la</strong> sopravvivenza<br />
di ciascuna specie animale<br />
e vegetale. Nel contempo,<br />
un’attenta gestione può vantaggiosamente<br />
innescare dei<br />
positivi risvolti economici,<br />
ottenibili ad esempio dal<strong>la</strong><br />
valorizzazione e commercializzazione<br />
dei prodotti tipici<br />
o dall’incremento del<strong>la</strong> recettività<br />
del territorio dal punto<br />
di vista turistico e didatticoeducativo.<br />
Tali tematiche saranno<br />
affrontate nel corso dei<br />
<strong>la</strong>vori. L’obiettivo è creare<br />
un gruppo di volontari fortemente<br />
motivati e legati al<br />
proprio territorio ed alle sue<br />
tradizioni, <strong>la</strong> cui mission è di<br />
impegnarsi per tute<strong>la</strong>re, conservare<br />
e valorizzare un patrimonio<br />
naturale di inestimabile<br />
valore che è forse l’unica<br />
vera ricchezza rimasta in un<br />
territorio sempre più afflitto<br />
da svariati problemi.
TRIBUNALE ORDINARIO DI CATANZARO<br />
Sezione dei Giudici per le indagini preliminari<br />
REPUBBLICA ITALIANA<br />
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO<br />
II Giudice, dott. Antonio GIGLIO, all'udienza del 24.10.07, con l'assistenza del<br />
cancelliere, ha pronunciato e pubblicato, mediante lettura del dispositivo <strong>la</strong><br />
seguente<br />
SENTENZA<br />
nel processo portante il n 1775/06 RGNR e n. 1068/07 RG GIP nei confronti<br />
di:<br />
1) PICCENNA Nico<strong>la</strong>, n. Ventimiglia il 6.10.58, res. Matera, Via Eraclea, n. 4 -<br />
presente -<br />
Difeso dall'Avv. Leonardo Pinto da Matera. -presente -<br />
2) SANGERARDI Nico<strong>la</strong>, n. Gravina di Puglia il 2.1.55, ivi res. Via Livorno,<br />
n. 8 - assente già contumace -<br />
Difeso dall'Avv. Francesco Iuele da Matera – presente -<br />
3) GRILLI Rocco, n. Civitavecchia il 29.1.44, res. Matera, Piazzetta Silone, n.<br />
16 - assente già contumace -<br />
Difeso dall'Avv. Leonardo Pinto da Matera – presente -<br />
(vedi foglio allegato)<br />
IMPUTATI<br />
CONCLUSIONI DELLE PARTI<br />
II P.M. insiste nel<strong>la</strong> richiesta di rinvio a giudizio.<br />
L'Avv. Rotundo si associa.<br />
L'Avv. Pinto conclude nell'interesse dei propri assistiti chiedendo il<br />
proscioglimento perché il fatto non sussiste o perché non costituisce<br />
reato. <strong>De</strong>posita memoria scritta del<strong>la</strong> quale illustra il contenuto.<br />
L'avv. Iuele conclude nell'interesse del proprio assistito chiedendo
l'emissione di sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste e<br />
condanna del quere<strong>la</strong>nte alle spese. <strong>De</strong>posita originale del N.O. <strong>De</strong>l “Giornale<br />
del<strong>la</strong> Sera” (art. di cui al capo C) nonché certificazione da cui si evince che<br />
l'imputato Grilli è direttore responsabile del<strong>la</strong> testata "II Resto". <strong>Chi</strong>ede di esibire<br />
copia dell'articolo 20.10.07 del Quotidiano re<strong>la</strong>tivo all'inchiesta "Toghe Lucane".<br />
Il P.M. non si oppone.<br />
L'Avv. Rotundo si oppone all'acquisizione dell'articolo del Quotidiano.<br />
Il GUP ammette le produzioni fatta eccezione per articolo de "Il Quotidiano",<br />
non immediatamente rilevante ai fini del<strong>la</strong> definizione dell'udienza<br />
preliminare.<br />
In subordine l'Avv. Iuele chiede che il GUP voglia acquisire di ufficio <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />
ministeriale depositata il 5.4.07, nel<strong>la</strong> parte in cui si riferisce anche al<strong>la</strong> vicenda in<br />
esame.<br />
Il P.M. non si oppone.<br />
La. P.C. nul<strong>la</strong> osserva.<br />
PICCENNA<br />
A) del delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 595 co. 1, 2, e 3 c.p. e 13 L. 47/1948 perchè nel corpo<br />
dell'articolo giornalistico dal titolo "'Cuginanze Giudiziarie", pubblicato sul mensile ''Giornale<br />
del<strong>la</strong> Sera", e dell'articolo "Al<strong>la</strong> resa dei conti. Il senatore Filippo Bibbico davanti al g.u.p.”<br />
pubblicato sul quotidiano "Il Resto...quello che gli altri non dicono”, offendeva <strong>la</strong> reputazione<br />
del<strong>la</strong> dr. Felicia Genovese, magistrato in servizio pre del<strong>la</strong> Repubblica di Potenza, attribuendole di<br />
essersi astenuta da un procedimento penale 4271/2001 R.G. mod. 21 (a carico di Pinto Michele più<br />
altri, in ordine al delitto p. e p. dall'art. 323 c.p.) nei confronti di un ''nutrito stuolo di politici<br />
regionali" soltanto dopo “l'archiviazione del procedimento a carico dei datori di <strong>la</strong>voro di suo<br />
marito”, Michele Cannizzaro, nominato direttore Generale del<strong>la</strong> A.s.l. di Potenza, paventando in tal<br />
modo, per vicende contrariamente al vero, che <strong>la</strong> stessa si fosse macchiata di gravi condotte<br />
antigiuridiche contrarie ai doveri d'ufficio, astenendosi dal procedimento di cui sopra solo dopo<br />
aver invano, chiesto l'archiviazione (datata 29.06.2004) e comunque in seguito al<strong>la</strong> nomina del<br />
marito quale direttore Generale del<strong>la</strong> A.s.l. di Potenza, avvenuta in data 5.08.2004;<br />
in Matera nel mese di aprile del 2006 ed il 23.09.2006<br />
SANGERARDI<br />
B) del delitto p. e p. dagli artt. 57, 596 bis in rel. al 595 co. 1 e 3 c.p.; 13 L. 47/1948<br />
perché, in qualità di direttore responsabile de "Il Resto ...quello che gli altri non dicono” ometteva<br />
di esercitare sul contenuto del quotidiano da lui diretto il controllo necessario ad impedire che con <strong>la</strong><br />
pubblicazione dell'articolo dal titolo ''Al<strong>la</strong> resa dei conti. Filippo Bubbico, davanti al g.u.p. ", si<br />
offendesse <strong>la</strong> reputazione del<strong>la</strong> dr. Felicia Genovese magistrato in servizio presso <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong><br />
Repubblica di Potenza, attraverso il riferimento a presunte condotte antigiuridiche, dal<strong>la</strong> medesima<br />
poste in essere e consistite nell'astensione da un procedimento penale (nel<strong>la</strong> specie il N. 4271/2001<br />
R.G. Mod. 21 a carico di Pinto Michele più altri, in ordine al delitto p. e p. dall'art. 323 c.p.)<br />
solo dopo aver invano, chiesto l'archiviazione (datata 29.06.2004) e comunque in seguito al<strong>la</strong><br />
nomina del marito quale direttore Generale del<strong>la</strong> A.s.l. di Potenza, avvenuta in data 5.08.2004<br />
in Matera nel mese di aprile del 2006<br />
GRILLI<br />
C) del delitto p. e p. dagli artt. 57, 596 bis in rei. al 595 co. 1 e 3 c.p.; 13 L. 47/1948<br />
perché, in qualità di direttore responsabile del mensile "Giornale del<strong>la</strong> Sera", ometteva di esercitare<br />
sul contenuto del periodico da lui diretto il controllo necessario ad impedire <strong>la</strong> pubblicazione
dell'articolo dal titolo "Cuginanze Giudiziarie", re<strong>la</strong>tivo a presunte condotte antigiuridiche, poste in<br />
essere dal<strong>la</strong> dr. Felicia Genovese, magistrato in servizio presso <strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica di<br />
Potenza, e consistite nell'astenersi da un procedimento penale (nel<strong>la</strong> specie il N. 4271/2001 R.G.<br />
mod. 21 a carico di Pinto altri, in ordine al delitto p. e p. dall'art. 323 c.p.) solo dopo averne,<br />
invano, chiesto l'archiviazione (datata 29.06.2004) e comunque in seguito al<strong>la</strong> nomina del marito<br />
a direttore Generale del<strong>la</strong> A.s.l. di Potenza, avvenuta in data 5.08.2004;<br />
in Matera il 23.09.2006<br />
MOTIVI DELLA DECISIONE<br />
1. - In un articolo dal titolo “Cuginanze giudiziarie” apparso sul periodico “Giornale del<strong>la</strong> Sera" di<br />
Matera del mese di aprile 2006, l'articolista Nico<strong>la</strong> Piccenna ripercorreva in chiave critica le<br />
vicende re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> astensione del<strong>la</strong> d.ssa Felicia Genovese, sostituto procuratore del<strong>la</strong> Repubblica<br />
presso il tribunale di Potenza, in un procedimento a carico di esponenti politici del<strong>la</strong> Regione<br />
Basilicata, "datori di <strong>la</strong>voro" del marito dr. i Cannizzaro (nominato direttore generale del<strong>la</strong><br />
Azienda Ospedaliera San Carlo di nell'estate del 2004), procedimento nel quale <strong>la</strong> d.ssa Genovese<br />
si era astenuta solo dopo che il G.I.P. aveva disposto indagini suppletive a seguito dell'opposizione<br />
del<strong>la</strong> parte offesa al<strong>la</strong> richiesta di archiviazione da lei avanzata.<br />
Questo il passo di interesse: .<br />
L'argomento - insieme ad altri esu<strong>la</strong>nti dall'oggetto dell'odierna contestazione - era<br />
sinteticamente ripreso dallo stesso articolista in un pezzo apparso sul quotidiano “Il Resto” di<br />
Matera del 23 settembre 2006 («Il procedimento penale scaturisce da una denuncia del Dr.<br />
Giuseppe Panio e ha preso corpo "nonostante" due richieste di archiviazione dei P.M. che si <strong>sono</strong><br />
succeduti nel<strong>la</strong> gestione del fascicolo. Prima a chiedere l'archiviazione fu <strong>la</strong> D.ssa Felicia<br />
Genovese ... Dopo il rigetto dell'archiviazione, <strong>la</strong> D.ssa Genovese ritenne opportuno<br />
astenersi...»).<br />
Con querele del 9.5.2006 e del 19.10.2006 <strong>la</strong> d.ssa Genovese <strong>la</strong>mentava il carattere diffamatorio<br />
dei due articoli, tendenti a suggerire una inesistente corre<strong>la</strong>zione tra <strong>la</strong> nomina del marito,<br />
l'intempestività del<strong>la</strong> propria astensione e <strong>la</strong> richiesta di archiviazione avanzata nei confronti dei<br />
politici indagati. L'articolista mirava a far intendere al lettore che il P. M. avesse strumentalmente<br />
ritardato <strong>la</strong> propria astensione al fine di favorire, attraverso una richiesta di archiviazione, i politici<br />
che avevano conferito l'incarico al marito.<br />
I presupposti dell'argomentazione, vale a dire l'intempestività del<strong>la</strong> astensione e <strong>la</strong><br />
sovrapposizione temporale tra <strong>la</strong> richiesta di archiviazione e <strong>la</strong> nomina del marito, erano destituiti<br />
di fondamento, atteso che:<br />
a) il bando per il conferimento dell'incarico dirigenziale era stato approvato con<br />
deliberazione del 18 giugno 2004, pubblicata sul bollettino ufficiale del<strong>la</strong> Regione Basilicata<br />
del 24 giugno 2004<br />
b) <strong>la</strong> domanda di partecipazione al<strong>la</strong> selezione era stata presentata dal dr. Cannizzaro il 22<br />
luglio 2004;<br />
e) l'atto di nomina era intervenuto il 5 agosto 2004;<br />
d) <strong>la</strong> richiesta di archiviazione era stata depositata nel<strong>la</strong> segreteria del<strong>la</strong> Procura il 29<br />
giugno 2004, ed era stata materialmente redatta in epoca anteriore, ovvero il 17 giugno 2004,<br />
come poteva desumersi dal<strong>la</strong> stampa del<strong>la</strong> schermata del proprio computer che riportava come data di
ultima modifica del documento "richiesta di archiviazione n. 4271/01-21” quel<strong>la</strong> del 17.6.2004;<br />
e) le proprie determinazioni in ordine al<strong>la</strong> formalizzazione del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />
erano dunque anteriori non solo al<strong>la</strong> presentazione da parte del marito del<strong>la</strong> domanda di<br />
partecipazione al<strong>la</strong> selezione; quanto al<strong>la</strong> stessa approvazione del bando che aveva indetto <strong>la</strong><br />
procedura per il conferimento dell'incarico (delibera del 18.6.2004, pubblicata il 24.6.2004);<br />
f) l'astensione era stata formalizzata nel novembre 2005, non appena il fascicolo le era stato<br />
restituito a seguito dell'ordinanza con <strong>la</strong> quale il G.I.P. aveva disposto nuove indagini;<br />
g) nessun addebito poteva esserle mosso per avere trattenuto fino ad allora <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità del<br />
procedimento, avendo lei concluso le proprie valutazioni, ed essendosi spogliata del fascicolo nel<br />
giugno 2004, nel momento in cui aveva affidato al<strong>la</strong> propria segreteria 1a richiesta di<br />
archiviazione, restando devoluto all'ufficio ogni adempimento re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> notifica al<strong>la</strong> parte offesa e<br />
al<strong>la</strong> trasmissione degli atti al<strong>la</strong> cancelleria G.I.P. (ove <strong>la</strong> richiesta di archiviazione e l'atto di<br />
opposizione del<strong>la</strong> persona offesa sarebbero stati depositati l'8 maggio 2005);<br />
h) con note del 23.7.2006 (giorno successivo al<strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> domanda da parte del marito)<br />
e del 30.8.2006 si era tempestivamente astenuta in tutti i procedimenti a carico di esponenti del<strong>la</strong><br />
Regione Basilicata di cui era assegnataria a quel<strong>la</strong> data: fra essi non figurava il procedimento in<br />
questione, già “definito” con <strong>la</strong> richiesta di archiviazione e ancora in carico al<strong>la</strong> sua segreteria per i<br />
soli adempimenti connessi alle notifiche.<br />
Da tali circostanze (già rappresentate sia nel<strong>la</strong> dichiarazione di astensione presentata al<br />
procuratore del<strong>la</strong> Repubblica il 15.11.2005 che in una precedente missiva del 23.6.2005 diretta<br />
al procuratore generale di Potenza, in risposta ad analoghe notazioni critiche contenute nell'atto di<br />
opposizione all'archiviazione del<strong>la</strong> parte offesa dott. Panio) si evinceva il carattere diffamatorio dei<br />
due articoli, tendenti ad attribuirle in modo apodittico una condotta antigiuridica desunta in via<br />
congetturale da fatti non rispondenti al vero. Né l'articolista aveva fornito alcun riscontro a supporto<br />
dell'assunto capziosamente suggerito al lettore (presentazione del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />
dettata dall'intendimento di favorire soggetti legati da rapporti di interesse al marito del magistrato).<br />
Tanto meno aveva eseguito i dovuti controlli sul<strong>la</strong> “notizia” riportata, <strong>la</strong> cui infondatezza<br />
agevolmente avrebbe potuto essere desunta dal raffronto tra <strong>la</strong> data del<strong>la</strong> richiesta di<br />
archiviazione (29.6.2004) e quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> nomina del marito al<strong>la</strong> direzione dell'ospedale San Carlo<br />
(5.8.2004). Al contrario, il fatto era stato riportato in termini di certezza, con ricorso a un<br />
linguaggio allusivo tendente ad attribuirle una condotta scorretta e con risultati lesivi del<br />
proprio onore e del<strong>la</strong> propria reputazione.<br />
Ne scaturiva <strong>la</strong> richiesta di rinvio a giudizio per diffamazione a mezzo stampa dell'articolista<br />
Nico<strong>la</strong> Piccenna, del direttore responsabile del “Giornale del<strong>la</strong> Sera” Nico<strong>la</strong> Sangerardi e del<br />
direttore de "II Resto" Rocco Grilli (le cui qualifiche <strong>sono</strong> erroneamente riportate in modo invertito<br />
nei capi B e C del<strong>la</strong> rubrica: si veda l'attribuzione corretta risultante dal<strong>la</strong> nota del<strong>la</strong> sezione di p.g.<br />
di Matera del 9.2.2007, da cui risulta che Sangerardi era direttore del "Giornale del<strong>la</strong> sera" e Grilli de<br />
"Il Resto").<br />
All'udienza preliminare, costituitasi parte civile <strong>la</strong> d.ssa Genovese, le parti hanno concluso nei<br />
termini riportati in epigrafe.<br />
2. - La cronologia dei fatti dimostra l'insussistenza del<strong>la</strong> contestata diffamazione e <strong>la</strong><br />
riconducibilità dei due articoli al legittimo esercizio del diritto di cronaca di sull'operato del<br />
magistrato.<br />
E' infatti provato:<br />
a) che l'assunzione del dr. Cannizzaro al<strong>la</strong> direzione dell'Ospedale San Carlo avvenne il<br />
5.8.2004;<br />
b) che <strong>la</strong> richiesta di archiviazione - sebbene consegnata al<strong>la</strong> segreteria del P.M. Il<br />
29.6.2004 (data che, per vero, si desume dal solo timbro a data apposto in calce all'atto,<br />
mancando una attestazione di deposito) - venne notificata al<strong>la</strong> parte offesa avv. Panio solo il<br />
21.4.2005 (<strong>la</strong> copia conforme destinata al<strong>la</strong> notifica risulta ri<strong>la</strong>sciata il 20.4.2005) e venne depositata<br />
nel<strong>la</strong> cancelleria del G.I.P. l'8 maggio 2005;
c) che l'astensione del<strong>la</strong> d.ssa Genovese intervenne il 15 novembre 2005, e dunque in epoca<br />
successiva al<strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> domanda da parte del marito (22.7.2004), e all'assunzione<br />
dello stesso a direttore generale dell'Ospedale (5.8.2004), al<strong>la</strong> presentazione al G.I.P. del<strong>la</strong> richiesta<br />
di archiviazione (8.5.2005) e all'ordinanza con <strong>la</strong> quale il G.I.P. dispose nuove indagini (7.11.2005).<br />
Ne consegue che <strong>la</strong> notizia riportata dall'articolista era vera: <strong>la</strong> d.ssa Genovese si astenne<br />
“non prima ... di richiedere l'archiviazione del procedimento a carico dei datori di <strong>la</strong>voro di suo<br />
marito e solo dopo il rigetto dell 'archiviazione ".<br />
La quere<strong>la</strong>nte <strong>la</strong>menta che l'allusione al<strong>la</strong> posteriorità dell'astensione rispetto al<strong>la</strong> presentazione<br />
del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione abbia avuto l'effetto di gettare immotivato discredito sul<strong>la</strong><br />
correttezza del<strong>la</strong> sua condotta professionale, suggerendo un inesistente nesso tra tale ritardo e<br />
l'intento di favorire i politici indagati, ma quand'anche così fosse, ciò è da ascrivere al<strong>la</strong> stessa<br />
successione degli eventi, e non all'articolo di stampa, che non ha alterato <strong>la</strong> verità dei fatti<br />
riportati.<br />
Non vale obiettare che l'articolo ha omesso di riferire che, al<strong>la</strong> data in cui <strong>la</strong> richiesta di<br />
archiviazione venne "licenziata" mediante consegna in segreteria (e tanto più quando l'atto venne<br />
materialmente predisposto, alcuni giorni prima), non sussistevano i presupposti per l'astensione,<br />
perché <strong>la</strong> nomina del coniuge non era ancora intervenuta e lo stesso non concorreva ancora<br />
all'incarico, avendo presentato domanda qualche giorno dopo.<br />
A prescindere dal rilievo che non era nei poteri dell'articolista verificare dati meramente interni<br />
come quelli invocati dal<strong>la</strong> quere<strong>la</strong>nte (<strong>la</strong> quale, a dimostrazione del<strong>la</strong> data di predisposizione del<strong>la</strong><br />
richiesta di archiviazione, esibisce <strong>la</strong> stampa di una schermata del proprio computer) e che l'unico<br />
dato certo e rilevante, dal punto di vista del controllo pubblico sul<strong>la</strong> vicenda, era <strong>la</strong> data di<br />
deposito nel<strong>la</strong> cancelleria G.I.P. del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione, unico atto con cui le<br />
determinazioni del P.M. hanno assunto rilevanza esterna (si ripete: 8 maggio 2005, dopo<br />
l'assunzione del coniuge e prima dell'astensione) l'argomento non pare determinante ai fini del<strong>la</strong><br />
ricostruzione dell'episodio. Non si vede, infatti, perché avrebbe dovuto andare esente da possibile<br />
critica, condivisibile o meno nel<strong>la</strong> sostanza, <strong>la</strong> decisione del magistrato di trattenere <strong>la</strong><br />
tito<strong>la</strong>rità del procedimento per il lungo arco di tempo in cui <strong>la</strong> richiesta di archiviazione<br />
rimase in giacenza presso <strong>la</strong> propria segreteria (circa un anno), anche dopo l'opposizione del<strong>la</strong><br />
parte offesa e <strong>la</strong> fissazione dell'udienza da parte del G.I.P.; periodo in cui <strong>la</strong> tito<strong>la</strong>rità del<br />
fascicolo ha continuato a dispiegare i suoi pieni effetti sia ai fini del vaglio del<strong>la</strong> richiesta<br />
motivata di prosecuzione delle indagini avanzata dal<strong>la</strong> parte offesa che in vista<br />
dell'instaurazione del contraddittorio camerale davanti al G.I.P. Senza dire che, anche<br />
partendo dal<strong>la</strong> cronologia invocata dall'interessata (redazione del<strong>la</strong> richiesta di archiviazione il<br />
17.6.2006, bando di concorso deliberato il 18 e pubblicato il 24 giugno, domanda del marito del 22<br />
luglio, nomina del 5 agosto) riesce difficile immaginare che, al<strong>la</strong> data di deposito in segreteria del<strong>la</strong><br />
richiesta di archiviazione (29 giugno dopo <strong>la</strong> pubblicazione del bando), <strong>la</strong> quere<strong>la</strong>nte potesse essere<br />
completamente all'oscuro dei progetti professionali del coniuge, destinati a concretizzarsi nello stesso<br />
contesto temporale.<br />
Quanto all'accostamento tra <strong>la</strong> tardività dell'astensione e <strong>la</strong> presentazione del<strong>la</strong> richiesta di<br />
archiviazione, suscettibile di evocare di per sé scenari opachi e di minare l'apparenza di<br />
imparzialità del magistrato, è sufficiente rilevare come si tratti ancora una volta di<br />
conseguenze insite nel<strong>la</strong> realtà delle cose e non riconducibili ad alcuna capziosa<br />
mistificazione da parte dell'articolista, che ha concisamente riportato in tono critico una<br />
sequenza di fatti veri, <strong>la</strong>sciando al lettore di desumerne le implicazioni. Che tali deduzioni<br />
potessero consistere in una opinione negativa sull'agire del magistrato, è <strong>la</strong> ragione stessa per<br />
cui tali situazioni vengono prese in considerazione dal<strong>la</strong> legge al fine di codificare apposite<br />
cause di astensione per ragioni di convenienza e specifiche situazioni di incompatibilità<br />
ambientale, allorché possa esserne minacciato, anche per cause incolpevoli, il prestigio<br />
dell'ordine giudiziario. Non è superfluo evidenziare, sotto tale profilo, come per <strong>la</strong> stessa<br />
vicenda <strong>la</strong> d.ssa Genovese abbia subìto <strong>la</strong> proposta di avvio di un procedimento disciplinare (v.<br />
nota prot. n. 211/IN/07 dell'ispettorato generale, nel cui capo di incolpazione si enuncia, tra le<br />
altre, <strong>la</strong> seguente condotta: “redigeva <strong>la</strong> suddetta richiesta di archiviazione, (non accolta dal
G.I.P.), in data 29.6.2004, poco prima che gli indagati, nel<strong>la</strong> qualità indicata nominassero il di lei<br />
marito, Dr. Michele Cannizzaro, al<strong>la</strong> carica di Direttore Genera A.S.L. n. 1 - Ospedale S. Carlo di<br />
Potenza": prod. Dc. Difesa, udienza del 15.11.2007).<br />
Ne consegue l'inconfigurabilità del reato contestato, in presenza di tutti i presupposti per<br />
l'applicabilità dell'esimente del legittimo esercizio del diritto di cronaca e di critica nei confronti<br />
dell'operato degli organi giudiziali (verità del fatto, continenza del linguaggio, interesse<br />
generale al<strong>la</strong> conoscenza del<strong>la</strong> notizia, assenza di pretestuosi attacchi morali al<strong>la</strong> persona: v.<br />
Cass. 30877/06; 11662/07 ed altre).<br />
P.Q.M.<br />
Visto l'art. 425 c.p.p., dichiara non luogo a procedere nei confronti di Piccenna Nico<strong>la</strong>,<br />
Sangerardi Nico<strong>la</strong> e Grilli Rocco in ordine ai reati loro ascritti perché il fatto non costituisce reato.<br />
Catanzaro, 15 novembre 2007.<br />
IL GIUDICE<br />
Antonio Giglio