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cai sezione villadossola

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Villadossola


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PUNTI DI INTERESSE<br />

1. ORATORIO DI S. MAURIZIO AL SASSO Costruito intorno alla metà del sec. XI,<br />

era utilizzato dagli abitanti dipendenti dalla pieve di Oxila dei SS. Gervasio e Protasio<br />

che risiedevano nelle frazioni site sulla sponda destra dell’Ovesca e, in origine, era<br />

officiato dallo stesso sacerdote che aveva cura d’anime a Seppiana. Un documento<br />

del 1333 dell’Archivio di Oscellana del Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola<br />

cita per la prima volta la chiesa di S. Maurizio. Nei secoli XV e XVI la chiesa fu abbandonata;<br />

nel 1465, come si legge negli Statuti di Villa, vicino sorgeva un cimitero. Nel<br />

1591 viene ricordata nel sinodo del vescovo Speciano di Novara come “Oratorium<br />

Devotionis Sancti Mauritii”. Un’ordinanza rimasta senza esito del vescovo di Novara<br />

Volpiano Volpio del 12 agosto 1622 invita a riparare l’oratorio. Questo venne ristrutturato<br />

nel 1630 ma subito abbandonato se già il vescovo Tornelli nel 1642 ordinò<br />

che venisse rinnovato. Fu dopo questa data che l’abside semicircolare venne sostituita<br />

da una a base quadrata e la chiesa venne ingrandita con lo spostamento in<br />

avanti della facciata, l’innalzamento dei muri perimetrali e della volta. Ma la nuova<br />

volta non si rivelò abbastanza robusta e crollò. Nel 1790 la chiesa era del tutto diroccata<br />

2. CAPPELLA DEI SS. SEBASTIANO E ROCCO Nel luglio 1513 un uomo di Croveo,<br />

proveniente dalla Svizzera, porta in Ossola il morbo della peste, che rapidamente<br />

dilaga, mietendo molte vittime. 31 luglio 1513 In esecuzione di un voto fatto dai villesi<br />

per invocare la protezione contro la peste dei SS. Sebastiano e Rocco, i consoli<br />

e i vicini del comune di Villa (34 capifamiglia) si riuniscono “al Ponte”, nel cortile di<br />

casa del notaio Antonio del Ronco, per affidare a Giacomo Bonomi Savaglio di Villa<br />

la costruzione di una cappella alla punta del Sasso di San Maurizio, da dedicarsi ai<br />

SS. Sebastiano e Rocco. 9 ottobre 1513 II notaio Antonio Malcoggio di Villa, “mosso<br />

da devozione verso una certa cappella da costruire nel luogo di Villa dove si dice al Sasso<br />

di San Maurizio sotto il titolo dei SS. Sebastiano e Rocco, affinché in essa, dopo che sarà<br />

finita, siano celebrati i divini offici, volendo così provvedere alla salute della sua anima e<br />

di quelle dei suoi fedeli defunti”, assegna una dote di 100 lire imperiali affinché, riservando<br />

a sé e ai suoi eredi il diritto di giuspatronato, venga eletto un cappellano per<br />

celebrarvi una messa ogni settimana e in perpetuo. 28 novembre 1514 II vescovo<br />

Bernardino del Turco concede un’indulgenza a tutti quelli che favoriranno con offerte<br />

la costruzione della cappella. 10 dicembre 1514 Antonio del Gaggio e Giovanni<br />

Savaglio arricchiscono la dotazione della cappella ultimata con censi gravanti su<br />

terreni lasciati ai loro eredi. Nello stesso anno viene eletto a cappellano il sacerdote<br />

Giovanni Capis. 1524 Nel corso dell’anno vengono liquidati gli ultimi pagamenti,<br />

tuttavia l’edificio rimane incompiuto e il beneficio scarsamente dotato, talché,<br />

dopo qualche anno, si ritiene opportuno celebrare le messe nella chiesa di San<br />

Maurizio. 1630 Ridestatesi il flagello della peste, si rinnovano i lasciti votivi destinati<br />

alla cappella, non più utilizzati però per la manutenzione dell’edificio in cui da decenni<br />

ormai non si celebrano gli offici divini. 1652 Muore l’ultimo cappellano beneficiario<br />

dei SS. Sebastiano e Rocco, il sacerdote Giovanni Bianchetti eletto nel 1636,<br />

e il beneficio, ormai depauperato, viene aggregato a quello parrocchiale.<br />

3. BEATA VERGINE ASSUNTA DEL PIAGGIO La chiesa di S. Maria del Piaggio è addossata<br />

a uno sperone di roccia detto anticamente “Sasso di Santa Maria”. Si suppone<br />

che, quando la chiesa ven ne costruita, il corso del torrente Ovesca fosse più profondo<br />

di quello attuale e non costituisse un pericolo per l’edificio reli gioso, quale<br />

altrimenti si rivelò nei secoli successivi. Sulla rupe, dove oggi, oltre alla chiesa, si trovano<br />

l’ex casa del cappellano e la sede del CAI di Villa, si ergeva anticamente un castello,<br />

distrutto nel secolo XIV; era stato costruito allo scopo di controllare la “Strada<br />

Francisca”, che nei pressi si divideva in due rami, uno detto “del Piaggio” e l’altro “oltre<br />

Ovesca”. È probabile che la prima chiesa del Piaggio fosse stata costruita in servizio<br />

del castello nel secolo IX. Per ritrovare il minuscolo vano che costituiva la primitiva<br />

cappella bisogna scendere nella cripta della chiesa attuale: in fondo al buio corridoio<br />

si trova la piccola navata appoggiata alla roccia a ovest, mentre a est si apre una<br />

piccolissima abside semicircolare. Due piccolissime finestre a doppia strombatura<br />

nell’abside e un’altra sul lato nord davano luce all’ambiente. Una lastra di marmo<br />

di ridottissime dimensioni trovata in loco serviva forse come mensa dell’altare. A<br />

questa costruzione primitiva fu in seguito appoggiata, sul lato sud, un’altra piccola<br />

navata con relativa abside; anch’essa presenta due strette finestre a doppia strombatura.<br />

Nel secolo XI, queste due cappelle affiancate furono rinforzate con archi e<br />

coperte da volte a crociera; è presente, nella prima cappella, un pilastro che regge<br />

la spinta delle volte; espediente necessario per costruire il pavimento della nuova<br />

chiesa, ottenuta innalzando i muri perimetrali e occupando le sporgenze rocciose<br />

a ovest. La nuova chiesa ha due absidi in corri spondenza di quelle sottostanti, ma<br />

un’unica aula e venne coperta da un solido, e pesante tetto in piode. Con la costruzione<br />

della nuova chiesa non cessò di essere adibita al culto la sottostante cripta<br />

che, infatti, fino a quando le alluvioni del fiume Ovesca non la resero inagibile, era<br />

saltuariamente officiata. Ne è prova la decorazione pittorica risalente al secolo XV,<br />

della quale ci rimangono solo poveri e incerti brani. Le due absidi della chiesa superiore<br />

vennero parimenti decorate. Nell’abside settentrionale, in cui vi era un altare<br />

dedicato alla SS. Trinità, rimangono tracce di una serie di 12 apostoli. Il piccolo altare<br />

fu invece decorato verso la fine del secolo XIV dal “Pittore della Madonna di Re”, il<br />

quale vi affrescò nella parete anteriore una divota natività, attualmente conservata<br />

nella chiesa parrocchiale. Verso la fine del secolo XVI fu posta la statua lignea della<br />

Madonna, opera degli intagliatori Andrea e Domenico Merzagora di Craveggia.<br />

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4. VILLA LENA Villa Lena e, poco più in alto, Villa Lidia sono due edifici signorili situati<br />

in ottima posizione e contornati da alti frassini; sono stati per molti anni la dimora<br />

di alcuni componenti della famiglia Ceretti, conosciuta per aver fondato, nel<br />

1796, la “Pietro Maria Ceretti”, dando inizio allo sviluppo industriale di Villadossola.<br />

La posizione leggermente sopraelevata, e quindi strategicamente favorevole, ha<br />

fatto sì che, durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi occupassero Villa Lena<br />

trasformandola in un presidio militare. Gli insorti di Villadossola, nel novembre del<br />

1943, la conquistarono, prima di soccombere di fronte alla controffensiva tedesca.<br />

La villa porta ancora oggi i segni del bombardamento operato dagli Junkers 88 nazisti.<br />

Una lapide ricorda l’avvenimento<br />

5. EX AREA SIDERURGICA “PIETRO MARIA CERETTI”, ORA CENTRO CULTURALE<br />

“LA FABBRICA” - Nel 1796 Pietro Maria Ceretti, fabbroferraio di Intra, intraprende lo<br />

sfruttamento della miniera di ferro di Ogaggia (Valle Antrona). Egli diviene il fondatore,<br />

oltre che dell’azienda omonima, dell’industria siderurgica in vai d’Ossola. L’attività<br />

della società ha origine con la costruzione di un piccolo altoforno a carbone<br />

di legna. 1899 Ignazio Ceretti, nipote di Pietro Maria, impianta il primo laminatoio<br />

azionato elettricamente in Italia. Gli viene conferita l’onorificenza di Cavaliere del<br />

Lavoro. 1905 Ha inizio l’attività fusoria in una piccola fonderia di ghisa che più tardi<br />

verrà completata e infine sostituita dalla fonderia di acciaio. 1970 L’azienda individuale<br />

viene trasformata in Società Anonima, pur rimanendo a base familiare. 1972<br />

Nasce la fonderia di acciaio. 1956 Viene installato un nuovo laminatoio per profilati.<br />

Negli anni precedenti, l’azienda era stata dotata pure di un reparto bulloneria, di<br />

una trafileria a freddo e dell’officina meccanica, nonché di tre forni per la produzione<br />

di ferroleghe. 1965 La fonderia d’acciaio viene rinnovata e potenziata; la sua produttività<br />

sale a 8001 di getti al mese. 1969 Nascita della società “Nuova Ceretti S.p.A.”,<br />

con l’acquisizione di terreni nei comuni di Pallanzeno, Piedimulera e Vogogna per la<br />

costruzione di un moderno impianto siderurgico.<br />

6. MAGLIETTO Località così chiamata per la presenza di una fucina del ferro e di un<br />

maglio già nel secolo XIV.<br />

7. PASSERELLA<br />

8. CENTRALE DI GAGGIOLO Fu la prima centrale idroelettrica dell’Ossola. Venne<br />

costruita nel 1898 dalla società Pietro Maria Ceretti, la quale, utilizzando l’acqua<br />

dell’Ovesca, azionò una centralina di soli 400 hp, sufficienti però ad azionare un<br />

laminatoio (che divenne così il primo laminatoio in Italia a essere azionato elettricamente).<br />

Venne rifatta nel 1930, conservando comunque le turbine “Francis” della<br />

precedente centralina. La presa è posta nella località Val Noss, subito dopo la centrale<br />

ENEL-Villa Ovesca, e la potenza attuale è di 300 kW. Attualmente è di proprietà<br />

della ditta Prodena.<br />

9. SORGENTE Sorgente alla quale molti abitanti di Villadossola attingono ancora<br />

oggi acqua. Nelle vicinanze si trova una ruota di macina e un masso per la battitura<br />

della falce per fieno (sgezza).<br />

10. “CASA ALPINA DR. GIOVANNI RONDOLINI”,SEDE DELLA SEZIONE CAI DI<br />

VILLADOSSOLA Fu l’8 giugno del 1945, in un salotto dell’albergo Italia a Villadossola,<br />

che si costituì la Sezione CAI con 15 soci fondatori. Il 29 luglio 1954 morì il dottor<br />

Giovanni Rondolini e la comunità di Villa, per ricordare l’illustre cittadino, in coordinamento<br />

con la <strong>sezione</strong> CAI, edificò una costruzione sullo sperone roccioso detto la<br />

“muntagnetta”, dove si trovava l’antico castello. È presumibile che l’Ovesca scorresse<br />

anticamente molto più a sud rispetto al corso attuale del torrente. Di conseguenza,<br />

è plausibile affermare che tanto la chiesa di S.Bartolomeo quanto quella del Piaggio<br />

fossero anticamente costruite ben lontane dal fiume e, probabilmente, parecchi<br />

metri al di sopra del medesimo. Le alluvioni dell’Ovesca che si abbatterono dopo<br />

il 1000, e specialmente nel XIII secolo, produssero un sensibile aumento del livello<br />

del terreno, riempiendo anzitutto l’avallamento sottostante e costringendo la corrente<br />

del fiume a perdere velocità e quindi ad accumulare altro materiale all’uscita<br />

della valle, fino a giungere al livello attuale. Pare che, durante le piene dell’Ovesca,<br />

una certa quantità di acqua passasse anche fra lo sperone roccioso su cui sorge la<br />

Madonna del Piaggio e la montagna a sud, isolando questo sperone fino a farne un<br />

luogo atto alla difesa. Più tardi infatti questa apertura fu chiusa allo scopo di impedire<br />

eventuali allagamenti; le opere di muratura sono ben visibili. Su questo sperone<br />

fu costruito un castello (un recinto di difesa e una torre); il luogo si prestava ottimamente,<br />

essendo isolato in mezzo alle acque dell’Ovesca. Proprio qui, il 29 settembre<br />

1957 veniva inaugurata la “Casa Alpina Dr. Giovanni Rondolini”, alla memoria del socio<br />

benemerito e presidente onorario della <strong>sezione</strong> CAI diVilladossola.<br />

11. SEDE ASSOCIAZIONE PESCATORI PROVINCIALE ED INZIO “PERCORSO PESCA”<br />

12. FALGHERA Detta anticamente “Filigeria” o “Filigera”. È toponimo riscontrabile<br />

anche altrove, che deriva indubbiamente dalla presenza sul luogo di felci (fìlices).<br />

Interessanti sono ancora alcune case del XIV-XV secolo. EX ALBERGO SEMPIONE<br />

Era l’albergo più vecchio del paese, e il più grande. Situato all’imbocco della Valle<br />

Antrona, sorgeva in posizione centrale, essendo la piazza IV novembre il centro della<br />

vecchia Villa. La trattoria “Sempione” esisteva già nel 1892, mentre l’albergo iniziò<br />

la sua attività verso il 1915. Ora l’albergo è stato trasformato in abitazioni signorili.<br />

13. PONTE La strada carrozzabile che da Pallanzeno saliva verso Domodossola entrava<br />

nel territorio di Villa circa 600 m dopo l’antica chiesa di S. Pietro; allo sperone<br />

roccioso su cui sorge l’antica chiesa di S. Maurizio, puntava verso il ponte di Villa, seguendo<br />

grossomodo il tracciato attuale del corso Italia. I ponti erano due: il primo,<br />

detto “Ponte sui gabbi”, sorpassava un ramo dell’Ovesca quasi sempre in secca, l’altro<br />

è il solo a tutt’oggi conservatesi. Passato questo ponte, sul lato sinistro si dipartiva<br />

la “Strada Antronesca”, che si inerpicava serpeggiando (“Serpagnana”) sul ripido<br />

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pendio a raggiungere le altre frazioni di Villa e della Valle Antrona; la “Strada Francisca”<br />

invece continuava lungo l’attuale tracciato fino alla chiesa di S. Bartolomeo<br />

e raggiungeva Domodossola costeggiando la montagna. Parlando del tratto della<br />

“Strada Francisca” che attraversava il territorio di Villa, è necessario trattare delle alluvioni<br />

dell’Ovesca a cui è praticamente legata la storia del ponte. Certamente l’Ovesca<br />

scorreva in un alveo più profondo di quello odierno, 7-8 m al disotto del livello<br />

attuale; ne è prova l’interramento che ha subito la chiesa del Piaggio. Probabilmente<br />

la via “Francisca” attraversava il fiume un po’ più a monte del punto dove oggi sorge<br />

il ponte. È anche probabile che anticamente il corso dell’Ovesca piegasse subito<br />

verso sud, all’uscita dalla valle, puntando decisamente verso laToce, quasi lambendo<br />

il Sasso di S. Maurizio. Nel 1300 esistenza di un ponte di pietra o di legno, stante<br />

l’importanza della via “Francisca”. 1317 Iniziative dei domesi per abolire il pedaggio<br />

voluto dal vescovo Ugulcione. 1345 Negli Statuti si stabilisce che la manutenzione<br />

del ponte sia a carico del comune di Villa. 1442 Dopo la distruzione del ponte dovuta<br />

a un’alluvione, si stipula un contratto per la costruzione di un ponte a tre arcate.<br />

1480 Ennesimo crollo del ponte in una piena. 1481 Nuovo contratto di ricostruzione,<br />

che ha per oggetto un ponte a due arcate. In questo periodo compare oltre al<br />

ponte grande anche un ponte più piccolo (“Ponte sui gabbi”). Dall’Ovesca erano<br />

derivate delle rogge, una detta “dei mulini” a sud, e a nord quella “dei prati”. 1588<br />

Grande alluvione che colpisce tutta l’Ossola e abbatte nuovamente il ponte. Fu in<br />

questa occasione che l’Ovesca, straripando in prossimità della chiesa di S. Maria del<br />

Piaggio, accumulò la gran massa di detriti che seppellì la cripta. 1589 Costruzione<br />

di un nuovo ponte a tre arcate. 1614 Una frana, prodottasi in Valle Antrona, poco<br />

sopra Villa, sbarrò temporaneamente il corso dell’Ovesca; lo sbarramento cedette<br />

di colpo causando un’onda di piena che si abbatté allo sbocco della valle coprendo<br />

il conoide di parecchi metri di materiale. Anche il ponte fu in parte interrato. 1627<br />

Ricostruzione del ponte a due arcate. 1640 Nuova piena sotto la quale il ponte non<br />

cedette. 1677-1708 Vengono realizzati dei lavori di arginatura dell’Ovesca a salvaguardia<br />

del ponte. 1755 Nuova piena disastrosa. 1800 In coincidenza con la costruzione<br />

della strada napoleonica il ponte viene allargato, affiancando un nuovo arco<br />

a lato di quello preesistente. Il fiume Ovesca fu costretto a passare sotto un’unica<br />

arcata mentre il secondo arco rimase occluso nelle opere di difesa. Scompare in<br />

quest’opera di allargamento anche un’edicola, dedicata a S. Giovanni Nepomuceno.<br />

1888 Con la costruzione della ferrovia Novara-Domodossola, vengono realizzate<br />

nuove arginature. 1930 La strada del Sempione si valse ancora esclusivamente dello<br />

storico ponte fino a questa data, in cui venne costruito quello più ampio e comodo<br />

al di sotto della chiesa di S. Bartolomeo<br />

14. PIODA È toponimo che indica la presenza di una grossa roccia. Cappella settecentesca<br />

della Madonna Addolorata - Crotto Ha significato di anfratto, via in-<br />

fossata, torrente incassato.- Rogolo Detto spesso “Rovolo”, prende il nome da un<br />

bosco di piante di rovere.<br />

15. CASTELLO Località che ha derivato il suo nome dalla presenza in epoca remota<br />

di una piccola fortificazione mediovale, un recinto con una torre di difesa, ora<br />

scomparsi.<br />

16. PARCO GIOCHI qui ha anche inizio il percorso pedonale che porta alla Chiesa<br />

di S.Bartolomeo.<br />

17. GAGGIO Toponimo di origine longobarda, “Gazium” ha il significato di bosco coltivato,<br />

recinto, luogo particolarmente protetto; può significare anche bosco privato.<br />

18. ORATORIO (ora sconsacrato) è stato di recente ristrutturato.<br />

19. CHIESA DI S. BARTOLOMEO Tra 975-1000 Viene edificata la chiesa romanica<br />

dedicata ai SS. Fabiano e Sebastiano. 1050 Data probabile di costruzione del campanile.<br />

1150 La chiesa di Villa si separa dalla pieve di Domodossola per diventare<br />

parrocchia autonoma, comprensiva nella sua giuri sdizione di tutta la Valle Antrona.<br />

1351-1352 II titolo della chiesa cambia: da quello dei SS. Fabiano e Sebastiano<br />

in quello attuale di S. Bartolomeo. 1350-1400 Viene apportata la prima modifica al<br />

nucleo romanico, con l’apertura di una cappella nella parete settentrionale. 1500-<br />

1520 Viene modificata definitivamente la struttura della chiesa romanica, che assume<br />

l’aspetto attuale, e viene affrescata la parete semicircolare del coro. 1596 L’altare<br />

ligneo, opera di Andrea e Domenico Merzagora di Craveggia, è posto nell’attuale<br />

collocazione. 1610 Vengono sostituiti i pilastri della navata meridionale con imponenti<br />

colonne di pietra. 1700-1750 II campanile subisce le modificazioni necessarie<br />

per l’installazione di un orologio. 1747 Con il trasferimento della sede della parrocchia<br />

alla chiesa della Noga, S. Bartolomeo diviene un semplice oratorio. 1880<br />

Vengono realizzati diversi lavori di ammodernamento della struttura. Alla navata<br />

centrale viene applicata una finta volta a botte. 1926 Successivamente al ripristino<br />

della residenza del parroco al piano, S. Bartolomeo ridiviene parrocchia. 1968 Dopo<br />

la consacrazione della nuova chiesa dedicata a Cristo Risorto, S. Bartolomeo viene<br />

nuovamente chiusa. Da allora è adibita al culto esclusivamente in occasione della<br />

celebrazione della ricorrenza del santo patrono del paese (24 agosto).<br />

20. PARCO DELLA RIMEMBRANZA E MONU MENTO AD ATTILIO BAGNOLINI<br />

21. STABILIMENTO SISMA Nel 1892 Nascita della piccola industria “V E. F.lli Ceretti”<br />

dei fratelli Vittore ed Enrico Ceretti, usciti in quello stesso anno dalla società diretta<br />

dal padre Ignazio. 1893-1905 Allestimento di una piccola bulloneria che crebbe in<br />

virtù delle molte commesse ottenute in occasione dei lavori per il traforo del Sempione.<br />

1907 Trasformazione dell’impresa in società per azioni, con la nuova denominazione<br />

di “Metallurgica ossolana”. 1919 Acquisizione degli impianti della ditta<br />

Celeste Longoni, messi in funzione nei capannoni di Villa. 1930 Costruzione in Valle<br />

Isorno della centrale “Vittore Ceretti”. 1932 Costruzione della diga di Larecchio. 1936<br />

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La “Metallurgica ossolana” occupa 1.300 persone. 1937 Ammodernamento di alcuni<br />

impianti, fra i quali un forno elettrico di 15 t., con l’ausilio del gruppo Edison. 20<br />

novembre 1940 L’assemblea degli azionisti decide di conferire una nuova forma alla<br />

società, che assume il nome attuale di SISMA (Società Industrie Siderurgiche Meccaniche<br />

e Affini), con sede in Milano. Da quella data in avanti ha seguito le varie crisi<br />

che hanno portato alla chiusura dello stabilimento (alla data del 2009 è ancora attivo<br />

un piccolo reparto di laminazione)<br />

22. CENTRO MUSEALE TERRITORIALE Questo nuovo centro coordinatore museale<br />

delle due valli Anzasca ed Antrona, è stato inaugurato nel 2009 in sostituzione<br />

dell’ex Cinema di Villadossola.<br />

23. EDIFICIO SCOLASTICO “FORMONT”<br />

24. MUSEO DELLA RESISTENZA<br />

25. MONUMENTO AL LAVORO II monumento si compone di un crogiolo prelevato<br />

dalla zona antica di fusione del ferro in Valle Antrona. Venne inaugurato il 17<br />

settembre 1967 alla presenza del vescovo Cambiaghi e del presidente del Consiglio<br />

on. Aldo Moro.<br />

26. SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE<br />

27. ORATORIO S. DOMENICO SAVIO (con annesso campo sportivo)<br />

28. NUOVA CHIESA PARROCCHIALE DI VILLADOSSOLA “CRISTO RISORTO” 4<br />

settembre1962 II progetto dell’opera, voluta dal parroco Don Camillo Nobile, viene<br />

approvato dalla Pontificia Commissione per l’arte sacra. Ne è autore l’architetto Paolo<br />

Vietti Violi di Vogogna. 17ottobre 1963 II progetto è approvato dalla Sovrintendenza<br />

ai monumenti. 23 novembre 1963 Anche la commissione comunale approva<br />

il progetto. 16 maggio 1964 Posa della prima pietra da parte del vescovo mons. Placido<br />

Maria Cambiaghi. 1 agosto 1964 Appalto dei lavori all’impresa Petrulli e Stringara.<br />

25 dicembre 1965 Muore l’architetto Paolo Vietti Violi che viene sostituito in breve<br />

tempo dall’architetto Carlo Ravarelli di Novara. 27 ottobre 1968 Consacrazione della<br />

chiesa alla pre senza del vescovo Cambiaghi.<br />

29. SOGNO È la frazione più elevata di Villa e certamente una delle più antiche. Il<br />

toponimo ha significato incerto e si rifà probabilmente a origini leponzie. In alcuni<br />

dei più antichi documenti è detto “Scogno”. La sua posizione - sorge su di un ripiano<br />

elevato eppure fertile, ben difeso dagli strapiombi sulla valle - ci suggerisce l’idea<br />

di un antico castelliere del quale si servirono non solo gli abitanti Liguri o Galli, ma<br />

anche la popolazione medievale di Villa. In epoche di invasioni o di altri pericoli era<br />

certamente utile e comodo avvalersene per trasferirvi famiglie, bestiame e beni dal<br />

meno sicuro fondovalle. ORATORIO DI S. GIOVANNI EVANGELISTA 1450-1460 Decennio<br />

in cui viene probabilmente costruito l’edificio. 1530-1550 Viene affrescato il<br />

catino dell’abside. XVII secolo L’ edificio viene ampliato verso la facciata e dotato di<br />

campanile a vela. 1622 Giovanni Barallo include nel suo testamento un legato, gravante<br />

su di una sua proprietà terriera, perché ogni anno, il giorno di Santa Croce (3<br />

maggio), in perpetuo, a spese dei suoi eredi, sia distribuita una elemosina di uno<br />

staio (dm3 32,5) di segale ai poveri e alle persone convenute nell’oratorio di S. Giovanni<br />

Evangelista. 1682 II notaio Giovanni Gemina di Zonca, un tal Del Bianco di Sogno<br />

e Giovanni Silvetti di Pallanzeno dotano l’oratorio, a loro spese, di un beneficio<br />

per celebrarvi la Messa. Il beneficio consente di eleggere a cappellano, con l’obbligo<br />

della celebrazione, il chierico Giovanni Pirossetti di Sogno. 1688 Giovanni Antonio<br />

Sarazzi include nel suo testamento un legato che impegna i suoi eredi a versare<br />

200 lire imperiali all’amministrazione dell’oratorio, col fine di acquistare un fondo<br />

agricolo il cui reddito venga destinato alla celebrazione di una messa settimanale<br />

e alla manutenzione dell’edificio. 1804 II parroco di Villa Bariletta ottiene dall’ordinario<br />

diocesano il permesso di trasferire la celebrazione della Messa nella chiesa della<br />

Noga. 1850-1860 Gli affreschi vengono ridipinti dal pittore Giovan Pietro Tosi di Villa<br />

per dare esecuzione all’intento degli amministratori di restituire l’integrità delle immagini<br />

e appagare la devozione dei fedeli.<br />

30. AFFRESCO DEL 1502<br />

31. CASA DEL XIV SECOLO<br />

32. FONTANA CON LAVATOIO<br />

33. MUSEO DELLA “CIVILTA’ CONTADINA” -<br />

Aperto da aprile a ottobre la 1a e 3a domenica di ogni mese dalle ore 14 alle ore 17<br />

34. ANTICA CASA “C’A d’PERA” ( ora diroccata)<br />

35. CASE DI INTERESSE ARCHITETTONICO<br />

36. CHIESA PARROCCHIALE DI S. ZENO Nel 1000 Probabile edificazione di una<br />

cappella dedicata a S. Zenone, santo venerato particolarmente in epoca longobarda.<br />

1367 È attestata la celebrazione di regolari funzioni religiose. 1474 Da un documento<br />

risalente a questa data si evince l’esistenza di un cimitero. 1500 Si effettuano<br />

dei lavori di miglioramento dell’assetto strutturale dell’edificio; viene realizzata una<br />

volta in muratura, si aprono una finestra di stile gotico e una circolare nella parte più<br />

alta della facciata. 1507 Innalzamento di un nuovo campanile. Su di esso viene posizionata<br />

la vecchia campana, alla quale se ne aggiunsero successivamente altre due,<br />

rispettivamente nel 1556 e nel 1557. Quella più antica fu poi rifusa nel 1590. 1596<br />

Viene istituita in Tappia la confraternita del SS. Sacramento. 1676 Formale erezione<br />

della parrocchia di Tappia. 1642 In occasione della visita del vescovo si istituisce la<br />

confraternita della Beata Vergine Maria, alla quale era stata da poco dedicata una<br />

cappella. 1653 Rifacimento del campanile. L’opera viene terminata nel 1663. 1658-<br />

1692 Ricostruzione del coro. 1677 Inizio dei lavori per la costruzione dell’oratorio della<br />

confraternita del SS. Sacramento, e del vestibolo. 1695 Rifusione della campana<br />

più antica con accrescimento delle dimensioni relative. 1700-1706 Rifacimento della<br />

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chiesa a eccezione del coro e delle due cappelle. 1771 Sostituzione della campana<br />

del 1695 con una di maggiori dimensioni. XVIII secolo Posizionamento sul campanile<br />

dell’orologio. Particolarissimo il tipo di suoneria installato: nelle 24 ore si ripeteva<br />

per quattro volte una serie da uno a sei rintocchi, seguita, a un minuto di distanza,<br />

da un’altra serie da uno a dodici rintocchi, che si succedeva due volte al giorno, una<br />

nelle ore antimeridiane e l’altra in quelle pomeridiane. Questo uso era caratteristico<br />

della antica orologeria nel Ducato di Milano. Il suono veniva battuto su una delle tre<br />

notevoli campane che costituivano il concerto del campanile di S. Zeno.<br />

37. CIMITERO Costruito nel 1850; in precedenza i morti erano seppelliti intorno<br />

alla chiesa.<br />

38. LA PIÙ ANTICA CASA DI TAPPIA (SECOLO XII)<br />

39. CASA DI ABITAZIONE DEL SECOLO XVII<br />

40. CASE BRUCIATE DAI NAZIFASCISTI NEL 1944<br />

41. LAPIDE SUL LUOGO DOVE CADDE IL PARTIGIANO BOLDRINI<br />

42. TORCHIO PER L’UVA DEL 1776<br />

43. MACINA PER NOCI<br />

44. FORNO PER IL PANE DEL 1871<br />

45. VALPIANA È toponimo eufemistico giacché è proprio difficile intravedere uno<br />

spazio piano nel pendio su cui si allineano le case e le stalle che si affacciano le une<br />

sopra le altre, bene esposte al sole, a guardare la vallata sottostante. ORATORIO DI<br />

S. GIOVANNI EVANGELISTA Nel XIV secolo Viene edificata una semplice cappella.<br />

1617 In seguito a un lascito di Francesco Giavina, inizia la costruzione del nuovo<br />

oratorio. 1690 Risulta costruito soltanto il coro, coperto da una volta. 1715 Viene<br />

concessa la licenza di ultimazione dei lavori. 1717 Conclusione dei lavori; sull’altare<br />

viene posto un quadro raffigurante la Beata Vergine con il Bambino, S. Giuseppe e<br />

S. Rocco. 1755 Durante la famosa alluvione, avviene il ritrovamento, creduto miracoloso,<br />

della preziosa statua lignea della Madonna “del Tarlap” (la IV domenica di ottobre,<br />

questa statua viene esposta e portata in processione).<br />

46. Conserva alcune case di pregevole architettura<br />

47. Poco distante sorge il Circolo di Valpiana, che viene ancora aperto in occasione<br />

delle feste della frazione<br />

48. EX SCUOLA Chiusa nel 1956 per mancanza del numero minimo legale di alunni<br />

iscritti alla scuola. I pochi alunni rimasti vennero dirottati nelle scuole del Villaggio<br />

SISMA. In seguito alle proteste innescate dal provvedimento, il comune si assunse<br />

l’onere delle spese di gestione ancora per un anno; stante il progressivo abbandono<br />

della frazione, nel 1958 la scuola venne chiusa definitivamente.<br />

49. CAPPELLA Dedicata ai caduti nelle guerre. Attorno, ovunque il territorio si presti,<br />

la coltivazione della vite è praticata tenacemente, ottenendo un buon vinello.<br />

Posta sulla mulattiera che conduce a MURATA e quindi al Villaggio SISMA.<br />

Villaggio SISMA II 7 luglio 1938 la Commissione edilizia approva il progetto di case<br />

popolari destinate alle maestranze della S.A. Metallurgica Ossolana in regione Croppo<br />

di Murata, redatto dall’architetto Vietti Violi. Il progetto prevedeva la costruzione<br />

di 400 alloggi in casette singole dotate di giardino; di alloggi collettivi; e di tutti<br />

i servizi necessari per una razionale organizzazione urbanistica, l’ufficio postale, il<br />

circolo, il campo sportivo, l’asilo. A causa dello scoppio della seconda guerra mondiale<br />

il disegno venne ridimensionato, ma ciò non toglie che quest’opera rappresenti<br />

una realizzazione unica al mondo per le soluzioni ambientali proposte e per<br />

l’intelligente utilizzo di materiali tradizionali locali, quali il sarizzo per le colonne e la<br />

beula bianca per la copertura dei tetti. Il 31 marzo 1940 fu posta la prima pietra alla<br />

presenza dell’allora ministro delle Corporazioni Renato Ricci.<br />

50. NOGA È toponimo derivato dalla presenza di una piantagione o di una pianta<br />

di noce. Toponimi analoghi sono frequenti anche altrove (Nogara, Nogaredo ecc.).<br />

È attestato da pergamene del Duecento. CHIESA DELLA BEATA VERGINE DEL RO-<br />

SARIO- Il 28 maggio 1642 II vescovo Antonio Tornielli, negli Ordini di visita pastorale,<br />

decreta che l’antica chiesa di S. Bartolomeo venga ricostruita più ampia e luminosa<br />

per meglio adempiere al decoro liturgico e per rendere l’edificio più accogliente.<br />

11 maggio 1659 II vescovo Giulio Maria Odescalchi con ordine perentorio ingiunge<br />

che venga costruita una nuova parrocchiale. 23 novembre 1659 In una generale “vicinanza”<br />

- tenutasi sul sagrato di S. Bartolomeo, presieduta dal delegato episcopale<br />

Paolo Roabbio, presenti il cappellano del Piaggio, il Console e circa 100 capifamiglia<br />

- la comunità di Villa si impegna a costruire una nuova chiesa parrocchiale sul<br />

colle della Noga. 21 aprile 1662 II vescovo Giulio Maria Odescalchi, con suo rescritto,<br />

approva il progetto dell’edificio disegnato dal capomastro Tommaso Lazzari di vai<br />

d’Intelvi. 1663 Posa della prima pietra. 22 giugno 1692 Sono completati il lavoro di<br />

muratura e il tetto del nuovo edificio e saldati i pagamenti agli eredi del capomastro.<br />

19 maggio 1741 Viene posta al centro del coro la pala a olio con il “Martirio di<br />

San Bartolomeo”, restaurata con forti ridipinture nel 1842 dal pittore villese Giovan<br />

Pietro Tosi. 24 marzo 1743 Decreto del vescovo Bernardino Ignazio Rovere di traslazione<br />

della sede della parrocchia alla nuova chiesa della Noga. 22 settembre 1743 Su<br />

invito del Sindaco, il popolo di Villa viene radunato per trasportare solennemente<br />

alla Noga le suppellettili sacre, custodite nell’antica chiesa di S. Bartolomeo, il fonte<br />

battesimale, la statua della Madonna del Rosario, le SS. Reliquie e gli stendardi delle<br />

Confraternite. L’antica chiesa viene chiusa. 1793 Viene ultimata la Via Crucis, presumibilmente<br />

dipinta dal pittore Arnold Koller, il quale nel 1791 aveva firmato un<br />

quadro della Beata Vergine Maria. 1876 II pittore Bernardino Peretti affresca le volte<br />

della chiesa e dipinge alcune immagini negli altari laterali. 1910 II vescovo Giuseppe<br />

Gamba consacra la chiesa. 1926 La sede della parrocchia ritorna a essere la chiesa<br />

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di S. Bartolomeo, al piano di Villa. 1959 Sotto il titolo della “Beata Vergine del Rosario”<br />

viene costituita la nuova parrocchia alla Noga di Villa, nel giorno festivo di Cristo Re,<br />

commemorato dalla vetrata dipinta in capo al coro. Antico presepio II complesso<br />

di figure, costruzioni e scenari è databile al primo ventennio del XIX secolo.<br />

51. Cimitero<br />

52. Campanile 1 maggio 1747 II capomastro Antonio Tamiotti di Ro sa di Val Sesia<br />

assume il contratto per la costruzione del campanile. 1753 I lavori di costruzione<br />

sono ultimati; il campanile viene dotato di un concerto di campane e dell’orologio<br />

allogato in precedenza nel campanile di S. Bartolomeo di Villa.<br />

53. “Funtana at Girun” Fontana ricavata nella roccia.<br />

54. Antico torchio del 1809 detto “di Romeggio” ( Ul torc d’Armensc)<br />

55. Abitazioni del secolo XVII-XVIII con eleganti soggette<br />

56. CENTRO DI CONSULTAZIONE DEL TERRITORIO Casa con loggette del XVIII<br />

secolo, ospitava un tempo le scuole elementari del luogo. Di fronte è da notare un<br />

portale del secolo XV. Il nuovo centro è stato inaugurato nel 2009.<br />

57. DARONZO Detto spesso “Daruncio” e “Daruntio”, è toponimo da far risalire a<br />

epoca romana. Palazzetto dei Bianchetti dell’inizio secolo XVII.<br />

58. ANTICHE CASE DI INTERESSE ARTISTICO E STORICO<br />

59. CENTRALE ENEL “VILLA OVESCA” e Condotta forzata (“da Manoni”), Condotta<br />

forzata che alimenta la cen trale ENEL-Villa Ovesca. Il canale, che alimenta la<br />

condotta, ha la sua presa all’altezza del ponte di Rivera (Viganella), in Valle Antrona.<br />

Dal canale parte una sola condotta che nel punto attraversato dal nostro itinerario<br />

si divide in due tubi che alimentano altrettante turbine Pelton. Il luogo è chiamato<br />

“La strada dei due tubi”.<br />

60. COLLETTA È un toponimo che indica semplicemente “collina”. Casa con affresco<br />

61. CASE DI INTERESSE ARCHITETTONICO<br />

62. SCALINATA RICAVATA NELLA ROCCIA<br />

63. CÀ DEI CONTI È toponimo piuttosto recente. Una pergamena del 1259 e altre<br />

del 1333 ci parlano della famiglia Conti, probabilmente appartenente alla nobiltà<br />

locale. Si nomina infatti un “Oxoleta de Contis”. Il toponimo deriva certamente da<br />

questa famiglia.<br />

64. ANTICHE CASE DI INTERESSE ARTISTICO E STORICO<br />

65. SITO MEGALITICO DI VARCHIGNOLI - Muri con grossi massi e camere ad esedra.<br />

66. SITO MEGALITICO DI VARCHIGNOLI - Probabile tomba o cisterna per acqua.<br />

67. VARCHIGNOLI - Antico nucleo dove si possono osservare alcuni aspetti degli<br />

insediamenti megalittici e l’evoluzione abitativa nei secoli.<br />

68. CASA DI INTERESSE ARCHITETTONICO<br />

69. ANTICO LAVATOIO<br />

70. BOSCHETTO È toponimo medievale e indica un gruppo di abitazioni in pros-<br />

simità dei boschi e al limite dei coltivi. Oratorio dei SS. Antonio Abate e Giulio<br />

Nel 1630 Pietro Bianchetti ricorda nel suo testamento con un legato il costruendo<br />

oratorio da dedicarsi a S. Antonio, che già in quegli anni, all’epoca della peste, i<br />

capifamiglia del Boschetto intendevano costruire. 4 novembre 1700 Carlo Bartoletti<br />

del Boschetto dispone una dotazione di 100 lire imperiali. Nello stesso anno la costruzione<br />

dell’edificio di culto è già iniziata. 15 ottobre 1702 Durante la visita pastorale,<br />

il vescovo Gian Battista Visconti si rivela in disaccordo con il progetto dell’oratorio<br />

perché teme che la nuova fabbrica sottragga sovvenzioni a quella della chiesa<br />

parrocchiale della Noga, già in difficoltà. 13 agosto 1704 Da un legato all’oratorio,<br />

disposto nel suo testamento dal capitano Pietro Antonio Bacenetti, si ricava che a<br />

tale data l’edificio è ancora in costruzione. 26 aprile 1706 Dal testamento del notaio<br />

Carlo Francesco Laurini di Rivera si ricava che in tale data l’oratorio è già costruito.<br />

22 dicembre 1716 Durante la visita pastorale, il vescovo Gilberto Borromeo interdice<br />

la celebrazione della messa nell’oratorio nei giorni festivi perché i fedeli non vengano<br />

distolti dai riti celebrati nella chiesa parrocchiale. 30 gennaio 1877 Dal “Libro della<br />

Fabbriceria della Chie sa Parrocchiale di Villa d’Ossola”: Con mandato n° 2 si pagò<br />

a Caffoni e Depedini per l’indoratura e pittura del quadro di S. Antonio al Boschetto £.<br />

75. La notizia è riferita al dipinto appeso in controfacciata sopra la porta d’accesso.<br />

1964-1965 L’edificio viene interamente rinnovato e la sacrestia viene abbattuta per<br />

dare spazio alla strada che sale a Cà dei Conti.<br />

71. PARCO GIOCHI<br />

72. MUSEO DELLE ORIGINI - Inaugurato nel 2009 espone gli elaborati di Villarte<br />

sul sito di Varchignoli. Il fabbricato è quello del Circolo del Boschetto dove ogni<br />

anno, il mercoledi dopo carnevale si fa “Polenta e saracc”.<br />

73. “STRADA AD CERETT” - Tracce dell’antica via del minerale del ferro.<br />

74. CENTRALE DEL BOSCHETTO Costruita nel 1922 dalla società Pietro Maria Ceretti<br />

con concessione di Regio Decreto datato 1° giugno di quell’anno, successivamente<br />

passata alla Nuova Ceretti e ultimamente acquistata dalla società Prodena; è<br />

formata da due gruppi, uno piccolo di 400 kW, con presa poco dopo la centrale di<br />

Cresti, l’altro di 800 kW con presa a Montescheno.<br />

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STRUMENTI PER VISITARE IL TERRITORIO<br />

Per la visita al territorio la Comunità Montana Valle Antrona, attraverso il finanziamento<br />

del DOCUP 2000/2006 mis.3.4 obiett.2, ha recuperato l’ex cinema di Villadossola<br />

trasformandolo in Centro coordinatore delle due Valli Antrona ed Anzasca<br />

con sale espositive, multimediali, di proiezione e videoconferenza. Questo centro<br />

diviene il punto informativo principale per la programmazione di una visita di queste<br />

due valli. (Per i gruppi è possibile la visita prenotandola al n. 0324 53041 ). Nel<br />

comune di Villadossola sono stati allestiti tre punti informativi: uno denominato<br />

Centro di Consultazione del Territorio (CCT) delle frazioni alte di Villadossola ed è<br />

nella ex scuola della Noga (Per i gruppi è possibile la visita prenotandola al n. 0324<br />

53188).; un altro denominato “Museo delle origini” è posto nei locali del circolo del<br />

Boschetto (possibilità di visita chiedendo al gestore del circolo) e l’altro a Sogno<br />

0324 51442- 53129<br />

Sono stati resi percorribili, già dal 1994 per opera dei volontari del Club Alpino Italiano<br />

di Villadossola, le mulattiere ed i sentieri che formano il tessuto escursionistico<br />

del paese con i vari collegamenti alle frazioni alte.<br />

Nel corso del 2008 è stata preparata e distribuita la “Carta escursionistica 1:25.000”<br />

di tutto il territorio della Comunità dove sono riportate tutte le notizie utili per percorrere<br />

il territorio.<br />

Itinerari nel territorio di Villadossola<br />

Gli itinerari didattici proposti sono stati ideati dal gruppo insegnanti delle Scuole<br />

Medie “Bagnolini” di Villadossola con il supporto del Club Alpino Italiano, Villarte ed<br />

il gruppo Alpini.<br />

Itinerario IA01<br />

II tema di questo itinerario didattico rappresenta una piccola storia di Villadossola: la<br />

via Francisca, l’archeologia industriale delle ferriere, l’antica suddivisione territoriale<br />

delle dominazioni cristiane delle Pievi, gli insediamenti contadini, le cave, la lotta<br />

partigiana, l’età feudale e lo sfruttamento idrico sono alcuni elementi di questo<br />

tragitto.<br />

Itinerario IA02<br />

L’itinerario didattico proposto ripercorre, attraverso la “Strada Antronesca” la vita<br />

contadina e religiosa di Villadossola. Dagli antichi insediamenti di Varchignoli,<br />

alle case del 1200 fino alle case di questo secolo sono qui rappresentate le varie<br />

evoluzioni di costruzioni abitative. Per la conoscenza della vita religiosa di questa<br />

zona è punto di riferimento l’ex chiesa parrocchiale della Noga.<br />

Itinerario IA03<br />

I terrazzamenti alle pendici, che solitamente caratterizzano aree agricole montuose,<br />

con particolare evidenza nella fascia alpina, presentano in alcune zone dell’Ossola<br />

fenomeni megalitici di notevole risalto, indubbiamente risalenti all’epoca della colonizzazione<br />

primordiale. Essi sono presenti in modo sporadico nella fascia compresa<br />

tra i 400/800 metri di altitudine, con particolare frequenza nel territorio di<br />

Montecrestese, ma solo a Villadossola, nell’area compresa tra le località di Sogno<br />

e Varchignoli, al confine occidentale con il territorio di Montescheno, il fenomeno<br />

assume una tale densità da indurre alla supposizione che sia stato costruito sulla<br />

base di un progetto ben definito. Questo itinerario è stato inaugurato nel 1999 con<br />

un progetto provinciale del VCO siglato come il primo itinerario archeologico provinciale<br />

(AR1).<br />

Itinerario IA04<br />

L’itinerario didattico ripercorre gli aspetti ambientali, rurali e religiosi della Villa di un<br />

tempo, dove le frazioni alte dominavano rispetto a quelle basse, ridotte a poche<br />

unità e a ridosso delle pendici del monte. Dalla chiesa di S. Bartolomeo, posta a<br />

ridosso del torrente Ovesca, alla località Murata si possono notare questi aspetti.<br />

Le frazioni di Tappia e Valpiana rappresentavano il nucleo vecchio di Villadossola,<br />

autonome e ben organizzate, poste in posizione riparata e ben soleggiata, che<br />

permetteva loro la coltivazione della segale, ma soprattutto quella della vite, il cui<br />

vino era prodotto commerciale di scambio. Questo itinerario è stato inaugurato<br />

nel 2005 con il progetto “Io vivo qui” finanziato dal Club Alpino Italiano e la<br />

Fondazione Cariplo.<br />

N.B. - Nelle tabelle di ogni itinerario sono inseriti con colori diversi alcune evidenze lungo il percorso, si<br />

è utilizzato un colore con il seguente significato : (marrone) Valenza storica, artistica, culturale (blu)<br />

Valenza tradizionale e della vita contadina (forni, torchi, mulini, magli ecc..) (verde) Valenza naturalistica<br />

Sul territorio sono riportati dei cartelli<br />

con un logo qui raffigurato<br />

Ogni itinerario presenta un “codice identificativo” (ad esempio IC01) che consente di consultare, per avere<br />

ulteriori informazioni, il sito web www.estmonterosa.it alla pagina “itinerari”. La scelta dell’itinerario può<br />

essere fatta in base al tempo di percorrenza e al dislivello, e quindi preparasi gradualmente ai percorsi più<br />

impegnativi, oppure si potrà scegliere in base al periodo stagionale. Informazioni circa la possibilità di utilizzo<br />

di mezzi pubblici sono disponibili consultando il sito www.vcoinbus.it<br />

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Manifestazioni ricorrenti<br />

Il 6 gennaio, festa dell’Epifania a Valpiana<br />

Terza domenica di gennaio, festa di S.Antonio al Boschetto<br />

Ultima domenica di carnevale, “Carnevale con l’Arlori e la Zecca<br />

Il 1 maggio festa patronale del Villaggio SISMA<br />

Quarta domenica di giugno, festa di S.Zenone a Tappia<br />

Ultima domenica di luglio, festa all’Alpe S.Giacomo<br />

Il 15 agosto, festa dell’Assunta al Piaggio<br />

Il 16 agosto, festa di S.Rocco a Sogno<br />

La domenica dopo il 16 agosto, festa di S.Rocco a Tappia<br />

Ultima domenica di agosto, festa patronale di S.Bartolomeo<br />

Seconda domenica di settembre, festa patronale della Noga<br />

Terza domenica di settembre, festa dell’Addolorata al Boschetto<br />

Ultima domenica di settembre “La Strada Antronesca” da Villadossola<br />

piazza IV novembre ad Antronapiana lungo la vecchia via.<br />

Seconda domenica di ottobre, festa della<br />

Madonna Pellegrina al Villaggio SISMA<br />

Quarta domenica di ottobre, festa della Madonna “del Tarlap” a Valpiana<br />

Con ricorrenza annuale, “Tappia di vino” giro gastronomico per la frazione.<br />

Teatro, concerti e “Settimana musicale di Stresa”<br />

al Centro culturale “La Fabbrica”.<br />

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Informazioni<br />

Comunità Montana Valle Antrona - Viganella tel. 0324 56341 fax 0324 56362<br />

E.mail: cmva@libero.it www.cmvalleantrona.it<br />

Comune di Villadossola - Villadossola tel. 0324 501411<br />

www.comune.<strong>villadossola</strong>.vb.it<br />

Proloco Villadossola - Antronapiana tel. 349 8720886<br />

www.comune.<strong>villadossola</strong>.vb.it/Comappuntamentidettaglio<br />

Club Alpino Italiano - Villadossola tel./fax 0324 575245<br />

E.mai: info@<strong>cai</strong><strong>villadossola</strong>.net www.<strong>cai</strong><strong>villadossola</strong>.net<br />

Centro Museale Coordinatore - Villadossola tel. 0324 53041/52847<br />

Centro di Consultazione del Territorio (CCT) - Loc. Noga tel. 0324 53188<br />

Museo dell’Origini - Loc.Boschetto tel. 0324 51805<br />

Museo - Loc. Sogno tel. 0324 51442/53129<br />

Centro Culturale “La Fabbrica” - Villadossola tel. 0324 575611 fax 0324 575707<br />

E.mail: info@teatrolafabbrica.com www.teatrolafabbrica.com<br />

Strutture ricettive - Villadossola tel 0324 501411 Fax 0324 575953<br />

Sentieri www.<strong>cai</strong><strong>villadossola</strong>.it/catasto<br />

Itinerari - Loc. Noga (CCT) www.estmonterosa.it/itinerari<br />

Attività escursionistica www.accompagnatur.net<br />

Attività Alpinistica www.davide@lyskammviaggi.com<br />

Bus www.vcoinbus.it<br />

Noleggio di rimessa con conducente - Villadossola tel. 0324 51350 www.crepaldibus.it<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

“Storia di Villadossola”, Bertamini T., Oscellana 1976<br />

“Guida di Villadossola”, CAI di Villadossola, 1996<br />

“La Strada Antronesca”, CAI di Villadossola, 1997<br />

“Oratorio di San Maurizio al Sasso”, A.Vari, Villarte 2000<br />

“U Nost dialett” raccolta di poesie dialettali, Noga 1991/2009<br />

“Il centro siderurgico di Villadossola”, Bertamini T., Ceretti 1967<br />

“Storia di Tappia”, Bertamini T., Oscellana 1985<br />

“Cinquant’anni di storia e passione”, CAI di Villadossola, 1996<br />

“Società operaia di mutuo soccorso 1889/1989”, Michetti F., 1989<br />

“U.S.Villadossola”, Michetti F., Emmevi 1976<br />

“Villa cenni storici, amministrativi, di lavoro, di vita”, Michetti/Pirazzi, La Pagina 1995<br />

“Villa operaia”, Pirazzi Maffiola, La Pagina 1993<br />

“Verso Sogno” CD , S.M.S. Villa, La Pagina 2000<br />

“Un monumento al lavoro”, Silvestri P., Oscellana n°3 pp.31,32 1967<br />

“8.11.43”, Squizzi C., La Pagina 1989<br />

“Il ponte”, Villarte 1981<br />

“La vigna, il vino e Villadossola”, Villarte 1982<br />

“S.Maria del Piaggio”, Villarte 1978<br />

“S.Bartolomeo in Ossola”, Villarte, La Pagina 1990<br />

“Varchignoli, all’origine dell’Ossola di pietra”, Villarte 1999<br />

“La Valle Antrona”, Boschi R./Leonardi M., La Pagina 2006<br />

“La via dei torchi e dei mulini”,R.N.Sacro Monte Calvario 2000<br />

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V i l l a d o s s o l a d a S c o p r i r e<br />

VCO VCO<br />

Verbano Verbano Cusio Ossola Ossola<br />

Zona interessata<br />

Come raggiungerci<br />

In treno:<br />

- Stazione Internazionale di Domodossola:<br />

linea Milano-Domodossola<br />

In auto:<br />

- Autostrada A8 - Milano, Malpensa<br />

- Autostrada dei Laghi A26 - Genova, Torino<br />

- SS 33, dal Sempione<br />

Villadossola<br />

Comunità Montana Valle Antrona, Via Municipio, 11 - Viganella Tel. 0324 56362<br />

Comune di Villadossola, Via G. Marconi, 21 tel. 0324 501411<br />

Club Alpino Italiano sez. di Villadossola, Via Boccaccio, 6 - Villadossola Tel. 0324 575245<br />

Realizzazione: F. Cardeccia e R. Boschi

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