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6 - Nicola Saba

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INTRODUZIONE<br />

Siamo arrivati alla sesta raccolta di racconti e poesie pubblicati<br />

nei quaderni dell’associazione “N. <strong>Saba</strong>”. Un bel traguardo se si<br />

pensa che tutto a suo tempo cominciò per quel gioco intrigante del<br />

cuore e dell’intelletto che ti spinge a mettere su carta quanto vai<br />

creando con la penna e la fantasia, per il gusto di veder prender<br />

forma i pensieri, di offrirli e sottoporli al giudizio altrui. Questo<br />

ennesimo opuscolo non è comunque una meta, ma un punto di<br />

passaggio verso ulteriori pubblicazioni, uno stimolo culturale,<br />

speriamo, per quanti, dentro e fuori l’associazione, s’interessano<br />

alla scrittura come attori o spettatori.<br />

Due parole per spiegarne la genesi, specie ai nuovi lettori.<br />

Ogni settimana ciascun “scrittore” presenta il proprio lavoro,<br />

racconto o poesia, su tema libero. In gruppo si ascolta. La volta<br />

successiva l’insegnante riporta i testi corretti. Si fa laboratorio.<br />

Ognuno rivisita il proprio testo, ritocca le espressioni meno chiare,<br />

cura la parola, ritesse il pensiero contorto, lima il verso, arricchisce<br />

la frase, spulcia l’errore. Insieme si discute di contenuti e forma.<br />

Alla fine dell’anno si scelgono i racconti e le poesie per questa<br />

antologia. Un’operazione delicata. I lavori accumulati sono tanti<br />

e le “penne” che portano inchiostro al gran fiume della scrittura<br />

aumentano sempre più, segno che la formula funziona e che la<br />

passione per le lettere ha attecchito nella nostra associazione. Si<br />

setaccia ovviamente il meglio, seguendo l’originalità individuale da<br />

coniugare con un insieme, questo libretto appunto, che risulti una<br />

miscellanea di proposte varie, godibile e interessante.<br />

Ed ora la chiosa letteraria, per non perder il vizio della<br />

prolusione senza fronzoli. Riprendo la riflessione dell’anno scorso,<br />

sull’autonomia della creazione artistica, in questo caso, di chi scrive<br />

prosa o poesia. Cito Dylan Thomas, uno dei poeti più originali ed<br />

affascinanti di questo secolo: “Non m’importa da dove le immagini<br />

di una poesia siano prese; puoi trarle dal più profondo mare dell’io<br />

nascosto; ma prima di raggiungere la carta, esse devono passare<br />

attraverso tutti i processi dell’intellletto per adattarsi all’unico scopo<br />

creativo che è unicamente quello di scrivere la miglior poesia<br />

possibile. Per raggiungere questo scopo io uso ogni espediente<br />

perchè le mie poesie funzionino: vecchi e nuovi trucchi, giochi di<br />

parole, paradossi, allusioni, slang, rime di assonanze e di vocali,<br />

indice<br />

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