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m a r z o 2 0 0 8 speciale<br />
L’evoluzione della pista per<br />
lo sci di fondo di Prato Gentile<br />
a cura dell’ing. Ezio Trotta<br />
Recentemente, sfogliando alcune<br />
pagine della stampa<br />
sportiva di qualche anno<br />
fa, è capitato di rileggere, con un<br />
pizzico di <strong>com</strong>mosso orgoglio tipico<br />
dei capracottesi, dalla “GAZ-<br />
ZETTA dello SPORTIVO” datata<br />
venerdì 17 febbraio 1995 una recensione<br />
che citava fra i “ventitrè<br />
grandi anelli italiani” per lo sci<br />
di fondo qualificati <strong>com</strong>e “le più<br />
belle, conosciute ed attrezzate piste”<br />
anche quella di Prato Gentile<br />
di <strong>Capracotta</strong>.<br />
È venuto allora spontaneo ripercorrere<br />
in breve la storia della<br />
pista stessa dalla sua origine, sino<br />
alla sua più recente evoluzione.<br />
Come a molti già noto, l’attività<br />
sciistica in <strong>Capracotta</strong>, ufficialmente<br />
riconosciuta, risale a<br />
quasi un secolo fa e, precisamente,<br />
al 1914, anno di fondazione del<br />
locale Sci Club. Sino all’immediato<br />
secondo dopoguerra, la pista di<br />
Prato Gentile – il cui tracciato era<br />
peraltro limitato al solo periplo<br />
del pianoro – fu utilizzata prevalentemente<br />
a scopi amatoriali. In<br />
effetti le gare di fondo dell’epoca<br />
si svolgevano, utilizzando la tecnica<br />
detta allora del “passo alternato“<br />
(l’attuale “tecnica classica”),<br />
su piste ricadenti in modo spesso<br />
casuale su terreni circostanti<br />
l’abitato quali, ricorrentemente,<br />
la zona della “Guardata” e quella<br />
delle ”Fossate”. La larghezza di tali<br />
piste, alla cui battitura provvedevano,<br />
senza l’aiuto di altri mezzi<br />
che non fossero le proprie gambe,<br />
soltanto solerti appassionati ,<br />
era appena sufficiente al passaggio<br />
di un solo sci.<br />
La svolta decisiva per il conseguimento<br />
di una pista razionalmente<br />
concepita che possedesse<br />
appropriati requisiti plano-altimetrici,<br />
si ebbe intorno agli anni<br />
’60 in con<strong>com</strong>itanza dell’avvio<br />
dello sviluppo della rete stradale<br />
della zona e dell’uso dei mezzi di<br />
trasporto. In effetti, costruito dall’Amministrazione<br />
Provinciale di<br />
Isernia il tronco di strada per Prato<br />
Gentile con l’annesso omonimo<br />
rifugio, fu possibile realizzare,<br />
partendo dalla pista embrionale<br />
dell’anteguerra, una struttura di<br />
tipo stabile conformata ai primi<br />
standards tecnici ufficialmente<br />
fissati dagli Organi Federali spor-<br />
tivi nazionali (F.I.S.I.)<br />
Si conseguì, in uno scenario<br />
naturale di in<strong>com</strong>parabile bellezza,<br />
la pista – base di quella attuale<br />
– costituita da due anelli consecutivi<br />
interamente sviluppatesi nel<br />
bosco, posti a valle ed a monte del<br />
pianoro di Prato Gentile, ciascuno<br />
della lunghezza di circa 5 Km, con<br />
una larghezza che, originariamente<br />
pari a circa 3-4 metri, fu successivamente<br />
aumentata a 4-6 metri<br />
in modo da consentire l’impiego<br />
della tecnica del passo pattinato,<br />
altrimenti definito “skating”, che<br />
nel frattempo <strong>com</strong>inciava a diffondersi<br />
anche nel settore dello<br />
sci agonistico.<br />
La pista fu intitolata a Mario<br />
Di Nucci per onorarne la memoria<br />
quale valente fondista della<br />
squadra olimpica italiana.<br />
Negli anni a seguire, <strong>com</strong>pletata<br />
la strada provinciale per Pescopennataro,<br />
di pari passo con<br />
il continuo sviluppo dei trasporti,<br />
la pista, grazie anche ad ulteriori<br />
e periodici interventi migliorativi,<br />
spesso attuati senza particolari<br />
risorse finanziarie in virtù dell’abnegazione<br />
di molti paesani ac<strong>com</strong>unati<br />
dalla passione per lo sci<br />
di fondo, ha acquisito una significativa<br />
connotazione destando<br />
un interesse sempre crescente,<br />
presso i vari Club del centro-sud<br />
e presso la stessa F.I.S.I. <strong>com</strong>e<br />
testimoniato, fra l’altro, dalle prime<br />
gare nazionali di apprezzabile<br />
importanza (Coppa Angelaccio<br />
e Coppa Comune di <strong>Capracotta</strong>)<br />
in calendario ogni anno e che<br />
vantavano la nutrita partecipazione<br />
anche di atleti di primo piano<br />
appartenenti, generalmente, ai<br />
gruppi militari dei Carabinieri,<br />
delle Fiamme Oro, delle Fiamme<br />
Gialle, dell’Esercito e della Forestale.<br />
È d’obbligo ricordare lo<br />
svolgimento nel febbraio 1974,<br />
in occasione delle celebrazioni<br />
del 70° anniversario della fondazione<br />
dello Sci Club <strong>Capracotta</strong>,<br />
del Campionato Italiano Assoluto<br />
Aspiranti ed Allievi che videro<br />
la partecipazione di campioni in<br />
erba quali Silvio Fauner e Stefania<br />
Belmondo.<br />
Successivamente, agli inizi<br />
degli anni ’90, in dipendenza<br />
di nuove esigenze conseguenti<br />
essenzialmente all’istituzione di<br />
particolari ed importanti trofei a<br />
svolgimento stagionale (Coppa<br />
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