Brianza Vigila, Bolivia Spera - No Reply

VELVET
EDITORE: NO REPLY SRL
MILANO
Progetto grafico
BLACKS
Impaginazione
LUCIA CARENINI
Illustrazione di copertina
SQUAZ
PRIMA EDIZIONE MARZO 2006
ISBN 88-89155-12-4
Stampato presso
Graphicolor, Città di Castello (PG)
per NO REPLY srl
Stampato su carta riciclata
www.noreply.it
Brianza Vigila, Bolivia Spera
DI
COSIMO ARGENTINA
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Questo libro è opera di fantasia.
Personaggi e situazioni sono frutto dell’immaginazione dell’autore.
2
questo libro è dedicato
al piccolo Francesco
… sorridici su,
comunque
e sempre
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Nell'arte occorre sempre un principio di
redenzione. Può esser pura tragedia, se è
alta tragedia, può essere ironia, pietà o
l'aspro riso del forte
R. Chandler su Marlowe
- M amma, mamma fammi uscire da questo posto.
Tirami fuori, mammaaaaaaa! -
Eccola, mia mamma.
Si presenta alla stazione di polizia in completo rosso, la gonna
un po' sopra il ginocchio, con in una mano una sigaretta fumata al
filtro e nell'altra il codice di procedura penale.
- No che non lo potete detenere il mio piccolo Eusebio! -
- Ma signora... -
- E lei non mi guardi le gambe, giovanotto! Sa quanti anni ho?
Mi dia un'età, su, me la dia... forza! -
- Cinquanta? -
- Settantadue! E, detto fra noi, l'ultima l'ho fatta settimana
scorsa nel retro di una balera di Sergipe con uno sfigato di un terrone...
ma insomma finiamola! -
Il poliziotto va nel pallone.
- Vuole liberare mio figlio? Siamo tornati allo stato di polizia?
Cos'è? Un dispotismo illuminato post capitalista questo? -
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- Ma, lui... un attimo che chiamo il dirigente, il dottor Brioscia! -
Poi mia mamma si rivolge a me.
- Cosa ti hanno fatto? Ci sono gli estremi per la carcerazione
preventiva? Sei in stato di fermo di polizia? Gli hai sbattuto in faccia
i tuoi diritti? -
- Devo mangiare, mà, sono quattro ore che non tocco cibo. -
E lei, miracolo, caccia dalla borsetta un bicchiere di nutella,
un panino al burro e un litro di latte parzialmente scremato.
- Vacci piano, però, ricordati che hai quarant'anni... -
- Mà, mi sbatteranno in una colonia agricola, articolo 216? -
Ecco il dirigente.
- Lei è la signora? - fa porgendole la mano e saggiando il nodo
della cravatta con fare professionale.
- Io a lei la mano la darò solo dopo che avrà tirato fuori il mio
bambino! -
- Bambino? -
- Lo conosce l'articolo 13 della costituzione della repubblica
italiana, caro il mio dirigente? Per non citare il codice di procedura
penale e il codice penale Rocco riformato e la smetta di starmi a
guardare come un ebete e apra la gabbia! -
Il dirigente di pubblica sicurezza ora non è più sicuro di nulla
e allora si guarda intorno per beccare un capro espiatorio e…
- Ringhiettaaaaa!!! -
- Oh! Cazz'urli? -
- E lei, un dirigente, si fa trattare così! - aizza mia mamma.
- Ringhietta, con te faremo i conti dopo... a quattrocchi. -
Il dirigente dirige la sua attenzione verso un agente che si
scaccola in un angolo.
- Fontebella! -
- Seee. -
- Perché abbiamo arrestato quest'uomo? -
- Nel cimitero di Valdivia con Minoprio... stava cercando di
profanare una tomba utilizzando due chiavette, sa, tipo quelle della
carne simmenthal... sa, dottor Brioscia, quelle di latta... -
- Ma non sono scomode? - fa il dirigente.
- Orca se sì. Io in questi casi consiglio il piede di porco, da castorama,
nove euro... -
- Il piede di porco che vendono a castorama! Il migliore, non
c'è dubbio! - fa il dirigente. - Nove euro! -
- Mio figlio deve uscire. U - sci - re. Capito? -
- Vilipendio dei morti e della bandiera (?) e profanazione di
luogo sacro, madame! -
- Il buco delle sue terga è sì un luogo sacro. Lo faccia uscire,
su. Il ragazzo sta lavorando a un caso. Siamo due investigatori privati
in missione per conto di Dio. -
- Come i Blues Brothers... - fa Fontebella.
- Già - dico da oltre le sbarre. - Infatti il mio nome in codice
è Blues... -
- Sei John Belushi. -
- Già, gli somiglio di brutto, lo so. Il nome in codice della
mamma invece è Elw... -
- Non lo rivelare, stupido! -
- Chi sarebbe stupido? -
- Tu! -
- Mà... -
Capisco che mia mamma ha il coltello dalla parte del manico.
Do un'occhiata all'orologio a cipolla e mi accorgo che sono quasi le
undici di sera. Da qui a mezz'ora ho la sega delle undici e mezzo.
- Andiamo, mà, non ce la faccio più... e poi mi devo... sai, no?
Altrimenti mi sale la pressione! -
- Hai la pressione alta? - mi fa il dirigente Brioscia.
- Che te ne importa? Con quelli con la pressione alta non devi
mai parlare di pressione alta, che, non lo sai? -
- Anch'io ce l'ho. Prendo beta bloccanti e ace inibitori... tu? -
- Me lo meno! Perlomeno, me lo meno se non mi sbattono
dentro... -
Mia mamma mostra i nostri tesserini, le licenze, i bollini di
qualità rilasciati da Miriam Ponzi e il porto d'armi suo (rinnovo annuale)
e mio (scaduto da otto anni ma nessuno se ne accorge).
- Armi? -
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Mia mamma apre la borsetta e mostra la mia Beretta calibro
38 e la sua catapulta da assedio mignon.
- Dove avete ottenuto il permesso per il porto d'armi? - fa il
dirigente.
- Proprio qua! - faccio io. - Mamma ha pure conseguito il patentino
per i blindati da sbarco! -
- Mandateli via, per favore. -
Siamo fuori dal comando di Sucre Altopiano.
L'aria è calda e la gente si sposta in bici lungo la Comasina.
Un'auto passa a tutta velocità con un ragazzo allacciato al cofano.
Una puttana nigeriana ci domanda da accendere.
- Quanto vuoi per andare con mio figlio? - fa mia mamma.
- Venti euro! -
- Mà! -
- Ehi, cucciolo, l'ho visto fare nei film americani. Quando uno
esce di buia gli amici gli organizzano una scopata... -
- Mà, sono stato dentro mezz'ora! -
- Questo non vuol dire... -
- Lascia perdere, mà... piuttosto dov'è l'ambulanza? -
- L'ho lasciata davanti al caffè Daigalnegher. Andiamo, tesorino! -
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Abitiamo in via *** (un investigatore privato non rivela nulla
di sé) al numero civico 7 - località Desire - tel.0362.559016
La nostra è una casa di ringhiera nel centro storico assegnataci
grazie alla legge regionale sulle case dell'edilizia popolare, io
però di solito me ne vado a dormire nell'ambulanza parcheggiata
nella corte. L'ambulanza è anche il nostro mezzo di locomozione;
mia mamma l'ha comprata a un'asta dell'ospedale di Desire per tremila
euro. La cosa che mi fa impazzire è la sirena. Quando la metto
in funzione mando in tilt l'intero isolato. Dentro l'ambulanza ho
piazzato anche uno stereo esagerato. A volte accendo la sirena, il
lampeggiante, metto nel lettore un cd dei Pornoriviste e poi conto
fino a dieci. I vicini mi sono addosso al nove, al che io tiro fuori la
38 e ripristino l'ordine.
Vivo con mia mamma perché sono scapolo anche se sono
innamorato di una ragazza che lavora a Pisco al Lambro, anzi, sulla
Lecco-Milano, all'altezza dell'uscita per Pisco al Lambro. Si chiama
Camilla, è originaria della Georgia e si prostituisce dall'età di quindici
anni. Ora ne ha sedici. C'è una notevole differenza d'età tra noi ma
dopotutto anche il grande Charlie Chaplin se la faceva con le ragazzine
e il chitarrista degli Who sembra che abbia fatto anche di peggio.
Il caso investigativo a cui stiamo lavorando la mamma e io è
legato all’uccisione di tre battone che battevano sulla Milano-Como.
Il nostro cliente è un pappone, un magnaccia noto nell'ambiente
come Organo Enfiato o più semplicemente Organo. Il magnaccia mi
è stato presentato da Camilla la georgiana a una serata culturale
sponsorizzata dal comune di Desire dal titolo "Giacomo Leopardi
tra sperma e speme".
Organo ha molti nemici, a cominciare dall'assessore all'urbanistica
che, dovendo piazzare una dozzina di lotti miracolosamente
divenuti suolo edificabile, sta cercando di ripulire la periferia di
Pisco al Lambro. L'operazione politico-amministrativa è semplice:
puttane, inceneritore, fabbriche che producono rifiuti tossici e altre
leccornie di questo tipo vengono spinti sotto il tappeto del salotto
buono così le palazzine potranno avere intorno il mini prato all'inglese
e l'area barbecue con vista sulla circonvallazione.
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