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Coltivazione della zucca trombetta di Albenga - L'Ortofrutticola d ...

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ZUCCA TROMBETTA<br />

d’ALBENGA<br />

Silvana Nicola, Emanuela Fontana, Jeanet Hoeberechts,<br />

Giuseppe Piovano, Daniela Saglietti, Gian Enrico Bassetti<br />

Introduzione<br />

Origine e <strong>di</strong>ffusione<br />

Caratteri botanici e biologici<br />

Avvicendamento e lavori preparatori<br />

Esigenze ed adattamento ambientale<br />

La coltivazione<br />

Impianto<br />

Propagazione<br />

Concimazione<br />

Lotta alle malerbe<br />

Avversità<br />

Irrigazione<br />

Raccolta e produzione<br />

Il post-raccolta<br />

Caratteristiche qualitative e nutrizionali del prodotto<br />

Commercializzazione del prodotto<br />

Bibliografia consultata<br />

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98<br />

FOTO G. ASCOLI


INTRODUZIONE<br />

INTRODUZIONE<br />

Origine e <strong>di</strong>ffusione<br />

La famiglia delle Cucurbitaceae è originaria dell’America centro-settentrionale, da<br />

dove si è <strong>di</strong>ffusa in tutti i continenti. Secondo la FAO (2002), la superficie coltivata a<br />

<strong>zucca</strong> e zucchini nel mondo è pari a 1,29 milioni <strong>di</strong> ha, <strong>di</strong> cui circa la metà in In<strong>di</strong>a<br />

e Cina, per una produzione totale <strong>di</strong> 16,57 milioni <strong>di</strong> t. In Europa la coltura è presente<br />

su ca 87mila ha, <strong>di</strong> cui 15mila in Italia.<br />

Caratteri botanici e biologici<br />

La <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> (Cucurbita moschata Duch.) è una specie erbacea annuale<br />

appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae; deve il nome alla forma allungata<br />

del frutto, che si ingrossa leggermente ad una estremità (fig. 1).<br />

Si tratta <strong>di</strong> una selezione locale, tra<strong>di</strong>zionalmente riprodotta in azienda dagli stessi<br />

coltivatori e da pochi vivaisti specializzati.<br />

● Fig. 1. Zucca <strong>trombetta</strong> d’<strong>Albenga</strong> (foto Nicola).<br />

● Fig. 2. Portamento strisciante <strong>della</strong> pianta <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> (foto Galbussera).<br />

Il suo portamento è strisciante (fig. 2). Le ra<strong>di</strong>ci possono approfon<strong>di</strong>rsi fino ad un metro,<br />

ma la maggior parte dell’apparato ra<strong>di</strong>cale si sviluppa piuttosto in superficie, soprattutto<br />

su terreni fertili che presentano durante il ciclo un’umi<strong>di</strong>tà sempre costante.<br />

Il frutto è un peponide che si consuma immaturo. Ha forma allungata, leggermente<br />

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clavata ad un’estremità. È una pianta monoica che presenta fiori unisessuati molto<br />

appariscenti, <strong>di</strong> colore giallo intenso che, aprendosi <strong>di</strong> mattina, vengono visitati da<br />

molti insetti (fig. 3).<br />

L’impollinazione avviene ad opera <strong>di</strong> questi ultimi e soprattutto da parte <strong>di</strong> api e bombi.<br />

Le foglie sono portate da lunghi piccioli vuoti all’interno; in particolare, sulla<br />

pagina inferiore e sul picciolo, esse presentano numerosi peli rigi<strong>di</strong>.<br />

● Fig. 3. Fiore <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> (foto Nicola).<br />

Avvicendamento e lavori preparatori<br />

INTRODUZIONE<br />

La <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> è una pianta da rinnovo che, accrescendosi e sviluppandosi molto<br />

velocemente, occupa il terreno per poco tempo. La coltura si rinnova per tra<strong>di</strong>zione<br />

sullo stesso terreno per più anni, senza necessità <strong>di</strong> limitazioni.<br />

Le colture che non devono precedere la <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> sono le specie appartenenti<br />

alla stessa famiglia (melone, cetriolo, carosello, cocomero); le colture che<br />

invece possono precedere la <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> sono cavolo, pisello, fava, porro,<br />

lattuga, fagiolo, cereali, mentre quelle che possono seguirlo sono carota, sedano,<br />

lattuga e porro.


INTRODUZIONE<br />

È sconsigliato allevare la <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> in coltura consociata, in quanto tale pianta,<br />

accrescendosi velocemente, eserciterebbe una competizione troppo elevata nei<br />

confronti delle altre specie coltivate; inoltre, poiché la coltura si sviluppa in verticale<br />

sul pergolato (“topia”), potrebbero crearsi problemi <strong>di</strong> ombreggiamento per le<br />

specie consociate (fig. 4).<br />

● Fig. 4. Consociazione<br />

in coltura protetta: <strong>zucca</strong><br />

<strong>trombetta</strong>, fava e<br />

bietola da coste (foto<br />

Nicola).<br />

Esigenze ed adattamento ambientale<br />

La <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> è una pianta ad elevate esigenze termiche con periodo ottimale<br />

<strong>di</strong> coltivazione in pien'aria che va da maggio a settembre. La temperatura ottimale<br />

per la crescita è <strong>di</strong> 15-18 °C durante la notte e <strong>di</strong> 24-30 °C durante il giorno; al <strong>di</strong> sotto<br />

dei 10-12 °C la pianta non si accresce. La coltivazione può essere effettuata nei<br />

terreni più <strong>di</strong>versi data la buona adattabilità <strong>di</strong> questa pianta ai vari tipi <strong>di</strong> suolo.<br />

Quelli più idonei sono comunque i suoli <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o impasto, soffici, freschi, ben dotati<br />

<strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà ma ben drenanti. Il pH del terreno più idoneo varia da 5,5 a 7,0. Questo<br />

ortaggio, inoltre, risulta me<strong>di</strong>amente tollerante la salinità del terreno.<br />

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LA COLTIVAZIONE<br />

Impianto<br />

LA COLTIVAZIONE<br />

Nell’areale ingauno la <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> è coltivata per tra<strong>di</strong>zione sia in pieno campo<br />

(fig. 5) sia in apprestamenti protetti (serre e tunnel) (fig. 6) per <strong>di</strong>fferenziare i tempi <strong>di</strong><br />

raccolta del prodotto. Le piantine vengono prodotte <strong>di</strong>rettamente in azienda, impiegando<br />

semi <strong>di</strong> piante selezionate per la loro particolare vigoria (fig. 7). I vivai specializzati<br />

spesso forniscono le piantine in cubetto prodotte con lo stesso sistema (fig. 8).<br />

La lavorazione principale viene effettuata tra<strong>di</strong>zionalmente con una vangatura o fresatura<br />

da effettuare ad una profon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> 20 cm. In presenza <strong>di</strong> un terreno<br />

particolarmente compatto, al fine <strong>di</strong> favorire l'approfon<strong>di</strong>mento ra<strong>di</strong>cale e aumentare<br />

la massa <strong>di</strong> terreno esplorata dalle ra<strong>di</strong>ci e quin<strong>di</strong> la quantità <strong>di</strong> acqua e <strong>di</strong> elementi<br />

nutritivi potenzialmente sfruttabili dalla coltura, si possono effettuare delle<br />

scarificature più profonde (40-50 cm) che, salvaguardando la struttura del terreno,<br />

consentono l’approfon<strong>di</strong>mento maggiore delle ra<strong>di</strong>ci.<br />

● Fig. 5. Coltura <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> in pieno campo: impianto con pergolato in legno<br />

(foto Galbussera).<br />

Quest’ultima operazione <strong>di</strong>venta importante anche per evitare ristagni <strong>di</strong> acqua in<br />

eccesso che risultano sempre dannosi per le con<strong>di</strong>zioni fitosanitarie <strong>della</strong> coltura.<br />

Poco prima <strong>della</strong> semina o del trapianto si effettua un’erpicatura tenendo presente<br />

che non occorre affinare molto il terreno.


LA COLTIVAZIONE<br />

Infatti, nella generalità dei casi la coltura deve essere trapiantata e, anche se venisse<br />

effettuata la semina, le <strong>di</strong>mensioni dei semi sono tali da non richiedere un eccessivo<br />

affinamento del terreno.<br />

● Fig. 6. Coltura protetta: supporto me<strong>di</strong>ante fili <strong>di</strong> nylon (foto Nicola).<br />

● Fig. 7. Frutto stramaturo <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> non raccolto per la produzione <strong>di</strong> seme<br />

(foto Galbussera).<br />

● Fig. 8. Piantine <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> in vivaio (foto Nicola).<br />

La densità <strong>di</strong> impianto per la coltura in pien’aria è generalmente <strong>di</strong> circa 850 piante<br />

per 1000 m 2 , con una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa 1,7-2 m tra le file e 0,6-0,7 m sulla fila. In apprestamenti<br />

protetti la densità è <strong>di</strong> 1000 piante per 1000 m 2 con un sesto d’impianto<br />

<strong>di</strong> circa 1,3 m tra le file e 0,8 sulla fila. In alcuni casi, soprattutto per le colture in<br />

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pien’aria, si utilizzano sesti più allargati, <strong>di</strong>minuendo la densità d’impianto fino a 500<br />

piante per 1000 m 2 , in quanto si ritiene che la produttività aumenti aumentando lo<br />

spazio a <strong>di</strong>sposizione delle piante.<br />

L’epoca <strong>di</strong> impianto va solitamente da marzo a maggio; è necessario, tuttavia, cercare<br />

<strong>di</strong> anticipare il più possibile l’impianto per sfruttare al meglio i perio<strong>di</strong> più freschi,<br />

<strong>di</strong> più probabile piovosità e <strong>di</strong> minor richiesta evapotraspirativa. Ciò non è sempre<br />

possibile date le elevate esigenze termiche <strong>della</strong> coltura sia nella fase <strong>di</strong><br />

germinazione dei semi sia in quelle successive.<br />

La coltura <strong>della</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> comporta l’installazione <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> supporto,<br />

generalmente realizzate con pali <strong>di</strong> castagno, <strong>di</strong> cemento o canne, e fili <strong>di</strong> ferro zincato<br />

o <strong>di</strong> nylon. In coltura protetta le or<strong>di</strong>ture <strong>di</strong> supporto sono talvolta collegate <strong>di</strong>rettamente<br />

alle strutture portanti <strong>della</strong> serra o del tunnel tramite catenelle o altri sostegni<br />

(fig. 9).<br />

Durante la coltivazione e finché la pianta non è sul pergolato devono essere effettuate<br />

ripetute operazioni <strong>di</strong> sfemminellatura.<br />

● Fig. 9. Or<strong>di</strong>ture <strong>di</strong> supporto collegate alle strutture portanti <strong>della</strong> serra (foto Nicola).<br />

Propagazione<br />

LA COLTIVAZIONE<br />

La <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> è seminata a spaglio in cassette per essere poi ripicchettata in cubetti<br />

o alveolati; le piantine si trapiantano in campo allo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 3-4 foglie.<br />

Per la produzione <strong>di</strong> piantine con il pane <strong>di</strong> terra si possono utilizzare vasetti (7-9 cm<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro) o contenitori alveolati con terriccio abbastanza leggero. Nel periodo in<br />

cui si tengono in vivaio, è opportuno razionalizzare le irrigazioni allo strettissimo necessario<br />

per cercare <strong>di</strong> “indurire” le piantine che, in pieno campo, sopporteranno<br />

meglio situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità idrica limitata.


LA COLTIVAZIONE<br />

Concimazione<br />

Al momento dell’impianto si effettuano concimazioni me<strong>di</strong>ante ammendanti organici<br />

e concimi minerali con un contenuto <strong>di</strong> azoto non superiore a 150 unità (pari a<br />

15 kg per 1000 m 2 ). Per una corretta gestione <strong>della</strong> fertilità è sempre necessario<br />

effettuare perio<strong>di</strong>che analisi chimico-fisiche del terreno.<br />

Lotta alle malerbe<br />

Le infestanti più <strong>di</strong>ffuse nella coltura <strong>della</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> sono quelle a ciclo primaverile-estivo<br />

quali: Veronica persica, Stellaria sp., Portulaca oleracea,<br />

Amaranthus retroflexus, Setaria viri<strong>di</strong>s, Solanum nigrum, Convolvolus arvensis,<br />

Chenopo<strong>di</strong>um album. Un altro inconveniente non trascurabile è la possibilità che<br />

hanno specie quali Amaranthus retroflexus, Portulaca oleracea e Convolvolus<br />

arvensis <strong>di</strong> ospitare il virus del mosaico del cetriolo, patogeno che può colpire la<br />

<strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong>.<br />

La gestione <strong>della</strong> flora infestante deve essere condotta mettendo in atto tutte le tecniche<br />

preventive, soprattutto falsa semina e utilizzo dell'impianto d'irrigazione a microportata<br />

<strong>di</strong> erogazione, allo scopo <strong>di</strong> evitare che la flora avventizia si sviluppi in<br />

modo eccessivo nella coltura. La falsa semina è una tecnica molto efficace in quanto,<br />

essendo una coltura primaverile-estiva, il letto <strong>di</strong> impianto viene preparato quando<br />

le temperature sono ormai elevate e i semi delle infestanti germinano abbastanza<br />

velocemente. Essa consiste in una preparazione anticipata del letto <strong>di</strong> impianto<br />

<strong>della</strong> coltura, seguita anche, in assenza <strong>di</strong> precipitazioni naturali, da un’irrigazione<br />

per aspersione su tutto il campo.<br />

Così facendo, si romperà anticipatamente la dormienza <strong>di</strong> molti semi <strong>di</strong> infestanti<br />

che germineranno prima che la coltura venga impiantata. Le piante infestanti potranno<br />

quin<strong>di</strong> essere agevolmente eliminate tramite un’erpicatura. Tra le pratiche<br />

agronomiche per il contenimento <strong>di</strong>retto <strong>della</strong> carica dell'infestazione vi sono la sarchiatura<br />

e la pacciamatura. Quest’ultima pratica non è comunemente adottata nella<br />

coltivazione <strong>della</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong>, ma permette <strong>di</strong> ottenere risultati molto sod<strong>di</strong>sfacenti.<br />

In particolare consente <strong>di</strong>:<br />

• evitare la crescita delle infestanti sulla fila, risultato che, se unito ai vantaggi dell’irrigazione<br />

localizzata e <strong>della</strong> sarchiatura, risolve quasi completamente il problema<br />

<strong>della</strong> gestione <strong>della</strong> flora avventizia;<br />

• limitare l’evaporazione dell’acqua dal terreno;<br />

• avere una precocità <strong>di</strong> maturazione e quin<strong>di</strong> accorciare il ciclo vegetativo.<br />

Benché si usi anche pacciamare l’intera superficie del terreno, la soluzione più in<strong>di</strong>cata<br />

è quella <strong>di</strong> ricoprire solo la fila <strong>della</strong> coltura, stendendo al <strong>di</strong> sotto le manichette<br />

dell’impianto irriguo.<br />

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Avversità<br />

La <strong>di</strong>fesa fitosanitaria avviene tramite sistemi che riducano il più possibile l’impatto<br />

ambientale, basandosi <strong>di</strong> preferenza sull’impiego <strong>di</strong> tecniche <strong>di</strong> lotta integrata e biologica,<br />

monitorando le infestazioni. Le piante colpite vanno asportate dalla coltura e<br />

<strong>di</strong>strutte per limitare il contagio. Attualmente è in aumento il numero <strong>di</strong> aziende che<br />

coltivano la <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> secondo le tecniche dell’agricoltura integrata ed anche<br />

biologica.<br />

Le avversità <strong>di</strong> origine parassitaria <strong>della</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> sono in pratica le stesse<br />

<strong>della</strong> <strong>zucca</strong> e delle altre specie appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee. Tra le<br />

avversità <strong>di</strong> natura non parassitaria rientra la strozzatura del colletto. Le avversità<br />

<strong>di</strong> natura parassitaria comprendono:<br />

Tipologia Malattia Agente<br />

Crittogame mal bianco o oi<strong>di</strong>o Erysiphe cichoracearum,<br />

Sphaeroteca fuliginea<br />

fusariosi Fusarium solani<br />

sclerotinia Sclerotinia sclerotiorum,<br />

Sclerotinia minor<br />

Batteriosi marciume molle Erwinia carotovora var. carotovora<br />

Virus virus del mosaico del cetriolo CMV<br />

virus del mosaico giallo dello zucchino ZYMV<br />

picchiettatura gialla dello zucchino ZYFV<br />

Tipologia del danno Parassiti animali<br />

Vettori <strong>di</strong> virus sviluppo <strong>di</strong> fumaggini afi<strong>di</strong> (Aphis gossypii), aleuro<strong>di</strong><strong>di</strong> (mosca bianca)<br />

Asportazione <strong>di</strong> tessuti vegetali coleotteri (coccinella del melone), cimici<br />

Disseccamento delle foglie acari (ragnetto rosso comune)<br />

Danni all’apparato ra<strong>di</strong>cale nemato<strong>di</strong>, elateri<strong>di</strong><br />

Se necessario, si può ricorrere alla <strong>di</strong>sinfezione del terreno utilizzando fumiganti<br />

consentiti o vapore ad alta temperatura, oppure, negli apprestamenti protetti, me<strong>di</strong>ante<br />

la solarizzazione.<br />

Irrigazione<br />

LA COLTIVAZIONE<br />

La <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> presenta elevate esigenze idriche a causa dell’alta intensità traspirativa,<br />

per cui la coltura deve essere effettuata in terreni irrigui. In situazione <strong>di</strong><br />

carenza idrica le piante vanno incontro ad un arresto <strong>di</strong> vegetazione e <strong>di</strong> produzione<br />

ancora prima <strong>di</strong> mostrare evidenti sintomi <strong>di</strong> appassimento.<br />

L’irrigazione viene effettuata secondo le necessità <strong>della</strong> pianta con sistemi a pioggia,<br />

a scorrimento ed a goccia. L’impianto <strong>di</strong> irrigazione può essere utilizzato<br />

anche per effettuare la fertirrigazione. Il metodo irriguo localizzato, a microportata<br />

<strong>di</strong> erogazione, è quello che possiede le caratteristiche migliori in quanto permette


LA COLTIVAZIONE<br />

un notevole risparmio <strong>di</strong> acqua sia per la migliore efficienza <strong>di</strong>stributiva sia per le<br />

ridotte per<strong>di</strong>te per evaporazione dal terreno (fig. 10). Inoltre, non umettando tutta<br />

la superficie del terreno è presumibile che l’interfila si mantenga sgombra dalle<br />

infestanti.<br />

Grande importanza va data, inoltre, alla sarchiatura ed alla pacciamatura (pratica<br />

quest’ultima non ancora molto <strong>di</strong>ffusa), le quali, oltre a permettere <strong>di</strong> controllare le<br />

infestanti presenti sulla fila e tra le file, riducono significativamente l’evaporazione <strong>di</strong><br />

acqua dal terreno.<br />

● Fig. 10. Manichetta per l’irrigazione delle piante <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> (foto Nicola).<br />

Raccolta e produzione<br />

La raccolta del prodotto in pieno campo prende avvio nel mese <strong>di</strong> maggio e si<br />

conclude alla fine <strong>di</strong> settembre per avere la possibilità <strong>di</strong> impiantare per tempo una<br />

seconda coltura <strong>di</strong> avvicendamento autunno-vernina. In coltura protetta il periodo<br />

<strong>di</strong> raccolta va da febbraio a giugno per la coltura primaverile e dalla metà <strong>di</strong> agosto<br />

alla fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre per la coltura autunnale (fig. 11).<br />

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108<br />

LA COLTIVAZIONE<br />

La raccolta va effettuata preferibilmente nelle prime ore <strong>della</strong> mattina. Il <strong>di</strong>stacco del<br />

frutto in antesi o post-antesi deve avvenire a mezzo <strong>di</strong> un taglio netto da eseguirsi<br />

con un coltello molto affilato, un paio <strong>di</strong> centimetri al <strong>di</strong> sotto <strong>della</strong> base. Questo<br />

consentirà una rapida cicatrizzazione sia del tessuto <strong>della</strong> pianta dal quale si è <strong>di</strong>staccato<br />

il frutto, sia dei tessuti del frutto stesso. All’inizio la raccolta si effettua ogni<br />

2-3 giorni, mentre in piena produzione ha cadenza giornaliera.<br />

A causa <strong>della</strong> sua delicatezza, dopo la raccolta la <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> deve essere subito<br />

avviata alla commercializzazione, non appena concluse le operazioni <strong>di</strong> cernita e<br />

<strong>di</strong> imballaggio. La conservazione in cella frigorifera a 7-10 °C ed umi<strong>di</strong>tà relativa del<br />

90-95% può avvenire per il tempo strettamente necessario per la conclusione delle<br />

operazioni <strong>di</strong> confezionamento.<br />

● Fig. 11. Frutti <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> a tre <strong>di</strong>versi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> maturazione (foto Galbussera).


IL POST-RACCOLTA<br />

IL POST-RACCOLTA<br />

Caratteristiche qualitative e nutrizionali del prodotto<br />

I frutti sono apprezzati per il basso valore calorico (il contenuto in acqua è superiore<br />

al 90%), l’elevata <strong>di</strong>geribilità ed il contenuto in potassio e fosforo.<br />

Tabella 1 - Composizione chimica e valore nutrizionale<br />

Parte e<strong>di</strong>bile (%): 88<br />

Acqua (g): 93,6<br />

Proteine (g): 1,3<br />

Lipi<strong>di</strong> (g): 0,1<br />

Colesterolo (mg): 0<br />

Carboidrati <strong>di</strong>sponibili (g): 1,4<br />

Amido (g): 0,1<br />

Zuccheri solubili (g): 1,3<br />

Fibra totale (g): 1,2<br />

Alcool (g): 0<br />

Energia (kcal): 11<br />

Energia (kJ): 47<br />

So<strong>di</strong>o (mg): 22<br />

Potassio (mg): 264<br />

Ferro (mg): 0,5<br />

Calcio (mg): 21<br />

Fosforo (mg): 65<br />

Tiamina (mg): 0,08<br />

Riboflavina (mg): 0,12<br />

Niacina (mg): 0,70<br />

Vitamina A retinolo eq. (µg): 6<br />

Vitamina C (mg): 11<br />

● (Fonte: INRAN)<br />

Commercializzazione del prodotto<br />

La produzione <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> è attualmente limitata, per cui il prodotto viene<br />

commercializzato non oltre i mercati <strong>di</strong> Genova, Torino, Cuneo e Milano.<br />

Una modesta parte <strong>di</strong> prodotto raggiunge anche la Costa Azzurra in Francia, dove<br />

è molto apprezzata.<br />

Il prodotto viene confezionato in cassette <strong>di</strong> legno <strong>di</strong> peso variabile da 4 a 8 kg,<br />

anche se attualmente l’imballaggio tende ad essere più protettivo e più curato dal<br />

punto <strong>di</strong> vista estetico per andare incontro alle esigenze del consumatore ed anche<br />

del dettagliante, data la particolare delicatezza <strong>della</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> nelle fasi <strong>di</strong><br />

trasporto ed esposizione.<br />

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Bibliografia consultata<br />

BIBLIOGRAFIA CONSULTATA<br />

• Consorzio COOPINTESA, C.C.I.A.A. Savona e Comitato promotore DOP IGP <strong>Albenga</strong>. 2002.<br />

Domanda <strong>di</strong> registrazione <strong>della</strong> In<strong>di</strong>cazione Geografica Protetta “Zucca Trombetta d’<strong>Albenga</strong>”<br />

• Tesi, R. 1990. Zucca da zucchini. In: Bianco, V.V. e Pimpini, F. Orticoltura. Patron E<strong>di</strong>tore,<br />

Bologna, pagg. 622-630.<br />

• Turchi, A., Turchi, F., 1997. Orticoltura pratica. Ed agricole – E<strong>di</strong>zioni Agricole, Bologna,<br />

pagg. 420-436.<br />

• www.fao.org<br />

• www.sinab.it/ortive/web871.htm<br />

• www.inran.it/documentazione/documentazione.htm


FOTO G. ASCOLI<br />

ZUCCA TROMBETTA<br />

d’ALBENGA<br />

NOTE STORICHE E STATISTICHE<br />

Riccardo Galbussera<br />

111


112<br />

NOTE STORICHE E STATISTICHE<br />

Con il nome <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> sono coltivate fondamentalmente due specie botaniche<br />

appartenenti alla Cucurbitacee, cioè la Cucurbita maxima e la Cucurbita<br />

moschata. Queste specie hanno poi <strong>di</strong>verse varietà botaniche (1).<br />

La specie Cucurbita pepo, peraltro altrettanto <strong>di</strong>ffusa, è invece coltivata per la produzione<br />

<strong>di</strong> zucchini. Sono usualmente chiamate zucche anche varietà non appartenenti<br />

al genere Cucurbitacee: le Lagenarie (Lagenaria siceraria), le cosiddette zucchette<br />

messicane (Sechium edule) e le spugne vegetali (Luffa cylindrica).<br />

Molti autori ritengono che la famiglia delle Cucurbitacee sia originaria dell'America<br />

centro settentrionale, infatti, in Texas e Florida, ma anche in Messico, le zucche crescono<br />

allo stato spontaneo; inoltre, durante scavi archeologici in queste località, sono<br />

stati trovati frammenti <strong>di</strong> frutti molto simili alle zucche attualmente coltivate.<br />

Altri ritengono, invece, che il luogo d'origine <strong>della</strong> famiglia sia l'Asia. Le prime notizie<br />

certe relative alla famiglia sono reperibili in alcuni trattati <strong>di</strong> agricoltura del 1500 (2).<br />

Proprio intorno alla metà del XVI secolo il me<strong>di</strong>co e botanico senese Pietro Andrea<br />

Mattioli, in una dotta <strong>di</strong>ssertazione sui libri <strong>di</strong> Dioscoride, cita molte proprietà terapeutiche<br />

<strong>della</strong> <strong>zucca</strong> che "… buona da mangiare, trita cruda e impiastrata lenisce<br />

i tumori e le posteme (pustole, ascessi) Le mondature applicate in su la parte <strong>di</strong>nanzi<br />

<strong>della</strong> testa, giovano ne fanciulli alle infiammagioni de i pannicoli del cervello<br />

… Giova medesimamente ungendosene ne gli ardori delle cali<strong>di</strong>ssime febbri<br />

alle cotture <strong>della</strong> pelle …". Lo stesso Autore afferma che "Queste (le zucche) <strong>di</strong> nuovo<br />

(secondo che <strong>di</strong>cono) ci sono state portate dall'In<strong>di</strong>e: quantunque quelle, che si<br />

chiamano marine, sieno più lungo tempo state in Italia".<br />

Citando inoltre affermazioni <strong>di</strong> Columella, Plinio e Galeno, il Mattioli conferma<br />

la coltura <strong>di</strong> alcune varietà <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> nel bacino del Me<strong>di</strong>terraneo da prima dell'era<br />

cristiana (3).<br />

Nelle incisioni che il Mattioli stesso inserisce nei suoi testi, da valentissimo fitografo<br />

quale egli è, e da altre fonti iconografiche coeve e precedenti, accanto a zucche che<br />

potrebbero essere in effetti lagenarie, dette anche zucche da vino (Lagenaria<br />

siceraria), si notano altre forme che sembrano essere esemplari <strong>di</strong> Cucurbita<br />

moschata. Plinio il Vecchio, nella sua monumentale opera in trentasette volumi Naturalis<br />

historia, nel primo secolo dell'era cristiana <strong>di</strong>sserta ampiamente sulle zucche,<br />

riferendosi in realtà a <strong>di</strong>verse varietà <strong>di</strong> Lagenaria vulgaris, sostenendo che per l'uso<br />

alimentare le zucche sono tanto più pregiate quanto più sono lunghe e sottili, e per<br />

questo motivo sono più sane quelle cresciute sospese. Una autorevole testimonianza<br />

<strong>di</strong> duemila anni fa perfettamente applicabile oggi alla Zucca <strong>trombetta</strong> d'<strong>Albenga</strong> (2).<br />

Tra le <strong>di</strong>verse Cucurbite coltivate per uso alimentare la Zucca <strong>trombetta</strong> d'<strong>Albenga</strong><br />

appartiene alla specie C. moschata (Duchesne) ed è commercialmente classificata<br />

come <strong>zucca</strong> rampicante.<br />

I nomi <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong>, <strong>zucca</strong> a tromba, tromboncino <strong>di</strong> <strong>Albenga</strong>, che sono o<br />

sono stati in passato comunemente attribuiti a questo particolare tipo <strong>di</strong> <strong>zucca</strong>, fanno<br />

chiaramente riferimento alla sua caratteristica forma: allungata, lievemente ricurva<br />

e un po' ingrossata ad una delle estremità.


NOTE STORICHE E STATISTICHE<br />

Un’azienda sementiera in<strong>di</strong>ca questa <strong>zucca</strong> semplicemente come "<strong>di</strong> <strong>Albenga</strong>"<br />

(Catalogo SAIS, Cesena), in altri testi è in<strong>di</strong>cata come "rampicante <strong>di</strong> <strong>Albenga</strong>" (1).<br />

Trattandosi <strong>di</strong> una specie proveniente da regioni lontane, analogamente a varietà <strong>di</strong><br />

fruttiferi, viti ed altre piante, è storicamente cre<strong>di</strong>bile che la Cucurbita moschata sia<br />

introdotta in Liguria, in tempi remoti, ad opera dei marinai liguri che portano a casa<br />

ciò che <strong>di</strong> nuovo e <strong>di</strong>verso trovano nel corso dei loro lunghi viaggi.<br />

Varietà <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> Cucurbita moschata sono peraltro comunemente coltivate nell'Italia<br />

centrale e meri<strong>di</strong>onale, per utilizzarne il frutto a completa maturazione nel periodo<br />

invernale.<br />

L'utilizzo del peponide immaturo <strong>della</strong> C. moschata è però una tipicità ligure, come<br />

riferisce un noto autore: "Se ne ricavano (dalla C. moschata) pure zucchine precocissime,<br />

dette anche trombette … per quest'ultimo uso è coltivata specialmente in<br />

Liguria; hanno forma cilindrico-clavata, sono lunghe e generalmente incurvate e sono<br />

esternamente <strong>di</strong> color verde tenero." (4).<br />

La <strong>zucca</strong> <strong>trombetta</strong> <strong>di</strong> <strong>Albenga</strong>, anche in relazione a non trascurabili <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> trasporto<br />

per la forma particolare, la fragilità del frutto e la delicatezza del suo epicarpo,<br />

non ha, in passato, avuto molta notorietà al <strong>di</strong> fuori del Ponente ligure. Da alcuni<br />

anni però una maggiore curiosità ed attenzione dei consumatori verso prodotti<br />

agricoli <strong>di</strong>versi e non comuni, ha fatto scoprire, e molto apprezzare, questo particolare<br />

prodotto (5).<br />

La <strong>zucca</strong> <strong>di</strong> <strong>Albenga</strong>, meglio conosciuta come "a <strong>trombetta</strong> d'<strong>Albenga</strong>" è sicuramente<br />

una delle tipologie più interessanti e intriganti tra le innumerevoli varietà e selezioni<br />

locali che fortunatamente ancora si mantengono nel nostro variegato Paese. …<br />

Grazie alla sua origine genetica la <strong>zucca</strong> d'<strong>Albenga</strong> possiede qualità organolettiche<br />

ottime e in<strong>di</strong>scutibili (6).<br />

Anche una associazione che ha come obiettivi informare i consumatori e salvaguardare<br />

i prodotti agro alimentari <strong>di</strong> particolari caratteristiche e limitata produzione, attualmente<br />

esprime interesse per le zucche a <strong>trombetta</strong> dell'<strong>Albenga</strong>nese, in<strong>di</strong>ce evidente<br />

<strong>di</strong> possibili valorizzazioni commerciali <strong>di</strong> un prodotto che associa una spiccata<br />

tipicità a caratteristiche organolettiche e nutrizionali <strong>di</strong> grande valore.<br />

A livello statistico sono generalmente <strong>di</strong>stinte le produzioni <strong>di</strong> <strong>zucca</strong> e <strong>di</strong> zucchini,<br />

le prime però comprendono in<strong>di</strong>stintamente le zucche così dette da inverno e le<br />

zucche trombette raccolte allo stato immaturo. A titolo meramente in<strong>di</strong>cativo si può<br />

ricordare che la produzione regionale <strong>della</strong> Liguria è, agli inizi degli anni Sessanta,<br />

<strong>di</strong> 3.420 tonnellate <strong>di</strong> zucche e 17.710 tonnellate <strong>di</strong> zucchini, mentre <strong>di</strong>eci anni dopo<br />

è <strong>di</strong> 1.970 t per le zucche e 16.920 t per gli zucchini (7). A metà degli anni Sessanta<br />

la provincia <strong>di</strong> Savona conta una produzione 8.653 tonnellate su 273 ettari, ma<br />

il dato comprende zucche e zucchini (8).<br />

La produzione attuale <strong>di</strong> zucche trombette d’<strong>Albenga</strong>, è stimata in 500/600 tonnellate<br />

anno.<br />

113


114<br />

Riferimenti bibliografici<br />

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI<br />

1. Schiavo G., 1999. Zucca e zucchino nell'orto, E<strong>di</strong>zioni l'Informatore Agrario.<br />

2. Siviero P. e Motton M. S., 1999. La carta <strong>di</strong> identità dello zucchino, l'Informatore Agrario 18/99.<br />

3. Pier Andrea Mattioli, 1557. I <strong>di</strong>scorsi nei sei libri <strong>della</strong> materia me<strong>di</strong>cinale <strong>di</strong> Pedacio Dioscoride<br />

Anazarbeo. Ristampa anastatica, Arnaldo Forni E<strong>di</strong>tore, 1984.<br />

4. Tosco U., 1962. Gli ortaggi, Paravia.<br />

5. Petrini C., 2001. Trombette <strong>di</strong> <strong>Albenga</strong> e aglio rosso <strong>di</strong> Vessalico, La Stampa, Tutto libri tempo<br />

libero, sabato 21 luglio.<br />

6. Barbieri G., 2002. C'è anche lo "zucchino a tromba" e piace ai consumatori - Lettere al Direttore,<br />

Terra e Vita, 9/02.<br />

7. Dizionario statistico ligure, 1972. Centro Stu<strong>di</strong> Unioncamere Liguri, Genova.<br />

8. Compen<strong>di</strong>o statistico provinciale 1964 – 1965. Ufficio provinciale <strong>di</strong> statistica, CCIAA <strong>di</strong> Savona.

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