02.06.2013 Views

Gennaio-febbraio 2004 [PDF] - Una Fiaba per la Montagna

Gennaio-febbraio 2004 [PDF] - Una Fiaba per la Montagna

Gennaio-febbraio 2004 [PDF] - Una Fiaba per la Montagna

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

‘L PÉILACÄ N<br />

PERIODICO DELLA GENTE DI PONT CANAVESE<br />

E DELLE VALLI ORCO E SOANA<br />

Registrazione Tribunale di Ivrea N° 180 del 27 <strong>febbraio</strong> 1996 - Anno 9 - N° 1 - <strong>Gennaio</strong>/Febbraio <strong>2004</strong><br />

Poste Italiane - Spedizione in A.P. 70% - D.C./D.C.I. - Torino 1/ <strong>2004</strong><br />

Abbonamento: 10,00 Euro con versamento su C.C.P. n. 37159100<br />

Editrice: Associazione ‘L PÉILACÄN<br />

Direttore Responsabile: Paolo Querio<br />

I <strong>la</strong>voratori del<strong>la</strong> Sandretto durante lo scio<strong>per</strong>o di mercoledì 11 <strong>febbraio</strong><br />

Sandretto, una battaglia da combattere insieme<br />

Sì al salone Polifunzionale di Pont Canavese<br />

Pont, un paese sempre più piccolo<br />

<strong>Una</strong> giornata <strong>per</strong> il Parco Nazionale Gran Paradiso<br />

Lavori sul<strong>la</strong> Torre Ferranda<br />

La festa di Sant’Antonio<br />

Addio a Modesto Sandretto e Luigi Truffa Giachet<br />

Conoscere le associazioni pontesi: A.I.B.<br />

In ricordo dell’Olocausto<br />

La prima vetrina di Pont Canavese<br />

Giornata di studi sulle minoranze linguistiche<br />

Tre cime <strong>per</strong> un sogno<br />

Il progetto del nuovo Parco Culturale<br />

Il <strong>per</strong>iodo nero dei risparmiatori gabbati<br />

La raccolta differenziata<br />

<strong>Una</strong> cartolina dalle valli: Munbianch e <strong>la</strong> Sauha<br />

Rubriche


PONT CANAVESE<br />

SANDRETTO, UNA BATTAGLIA DA COMBATTERE INSIEME<br />

Mentre mandiamo in stampa l'ultimo numero di<br />

questo piccolo giornale trenta <strong>per</strong>sone nel nostro<br />

paese stanno rischiando di <strong>per</strong>dere il posto di<br />

<strong>la</strong>voro e molte altre aspettano col fiato sospeso<br />

una decisione che potrebbe sconvolgere le loro<br />

vite. Sono i <strong>la</strong>voratori del<strong>la</strong> Sandretto, l'azienda<br />

simbolo <strong>per</strong> eccellenza di Pont Canavese, sorta<br />

sulle ceneri del<strong>la</strong> vecchia Manifattura tessile a<br />

dare un'altra s<strong>per</strong>anza di rinascita economica<br />

al<strong>la</strong> collettività locale. La stessa fabbrica che a<br />

Pont ha rappresentato <strong>per</strong> trent'anni <strong>la</strong> certezza<br />

di un posto di sicuro e ben pagato. Un posto <strong>per</strong><br />

restare qui, fra queste montagne, con <strong>la</strong> garanzia<br />

di non rimanere senza prospettive. Ma le certezze<br />

oggi non ci sono più e il Canavese deve confrontarsi<br />

con il dramma di una crisi economica senza<br />

precedenti, che sta travolgendo ad una ad una<br />

tutte le sue imprese di punta. E il cuore del<strong>la</strong> crisi<br />

è proprio fuori dal<strong>la</strong> porta di casa nostra: nelle<br />

valli Orco e Soana. <strong>Una</strong> recente indagine del<strong>la</strong><br />

CGIL ha dimostrato, dati al<strong>la</strong> mano, che, in poco<br />

più di dieci anni, sono stati <strong>per</strong>si nelle fabbriche<br />

delle valli quasi mille posti di <strong>la</strong>voro. Prima è toccato<br />

all'Aem, al<strong>la</strong> Itca e al<strong>la</strong> MVO di Sparone. Ora<br />

tocca al<strong>la</strong> Sandretto. I termini del<strong>la</strong> procedura di<br />

mobilità, avviata a gennaio dall'azienda pontese,<br />

2<br />

scadranno a marzo. Poi scatteranno i licenziamenti.<br />

Le forze sindacali stanno dando battaglia.<br />

Ma non possono combattere da sole. E' necessario<br />

un impegno deciso ed incondizionato da parte<br />

di tutte le istituzioni, dal Comune, al<strong>la</strong> Regione,<br />

al<strong>la</strong> Comunità Montana, ai par<strong>la</strong>mentari locali. E<br />

questo impegno ancora non lo vediamo abbastanza.<br />

Solo una sinergia forte può impedire un'altra<br />

grave sconfitta <strong>per</strong> il nostro territorio. Per salvare<br />

questi posti di <strong>la</strong>voro occorre lottare insieme<br />

senza avere paura di spendersi, su<strong>per</strong>ando le<br />

divisioni e schierando tutte le forze che è possibile<br />

mettere in campo, <strong>per</strong>ché <strong>la</strong> posta in gioco è<br />

molto alta. Sono in gioco non soltanto i destini dei<br />

dipendenti, ma anche il futuro del paese e lo sviluppo<br />

economico del territorio. Se non alziamo <strong>la</strong><br />

testa adesso, poi diventerà troppo tardi <strong>per</strong> pensare<br />

di rimediare. Quando il prossimo numero del<br />

"Pèi<strong>la</strong>can" arriverà nelle vostre case, trenta <strong>per</strong>sone<br />

potrebbero aver già <strong>per</strong>duto il <strong>la</strong>voro. E se nessuno<br />

avrà mosso un dito <strong>per</strong> impedirlo saremo<br />

tutti responsabili, senza "ma" e senza “se".<br />

Lara Prato<br />

TRE PAROLE SULLA SANDRETTO: CRISI, ESUBERO, MOBILITA'<br />

Come previsto, è arrivata <strong>la</strong> crisi al<strong>la</strong> Sandretto.<br />

115 dipendenti o<strong>per</strong>anti tra Pont, Collegno e<br />

Grugliasco sono di troppo. In esubero: questo il<br />

corretto termine usato nell'ambiente. Che poi<br />

"esuberante" significa pure vivace e pieno di<br />

brio. C'è poco da essere briosi, nel ricevere una<br />

lettera di licenziamento! Anche se, <strong>per</strong> addolcire<br />

<strong>la</strong> pillo<strong>la</strong>, gli sfortunati prescelti sono messi in<br />

"mobilità". Sarebbe a dire che hanno diritto di<br />

precedenza ad essere assunti in quelle aziende<br />

che necessitano di <strong>per</strong>sonale, il che con <strong>la</strong> crisi<br />

al<strong>la</strong>rgata, è un po' improbabile. Solo a Pont, in<br />

cui sono occupati 140 posti, si contano una<br />

trentina di <strong>la</strong>voratori che nei prossimi giorni<br />

riceveranno <strong>la</strong> fatidica comunicazione. La reazione<br />

al<strong>la</strong> notizia delle misure prese dall'azienda,<br />

comunicate alle organizzazioni sindacali, sono<br />

stati uno scio<strong>per</strong>o di due ore nel<strong>la</strong> mattinata di<br />

venerdì 9 gennaio e un’altro, con manifestazione,<br />

mercoledì 11 <strong>febbraio</strong>, con <strong>la</strong> richiesta da<br />

parte del<strong>la</strong> Fiom del ritiro delle mobilità in favore<br />

di nuovi contratti di solidarietà, in cui, a rotazione,<br />

tutti i dipendenti rinuncerebbero a <strong>la</strong>vora-<br />

re un giorno <strong>la</strong> settimana o comunque <strong>per</strong> un<br />

<strong>per</strong>iodo da accordare. La busta ne risentirebbe,<br />

certo, <strong>la</strong>vorando di meno. Ma… mal comune,<br />

mezzo gaudio… se ciò può evitare che qualcuno<br />

si ritrovi a spasso <strong>per</strong> le strade… Il sindaco di<br />

Pont Dante Barinotto ha espresso preoccupazione<br />

e solidarietà. "La Sandretto - ha dichiarato - è<br />

una realtà industriale importantissima <strong>per</strong> Pont e<br />

anche <strong>per</strong> le Valli Orco e Soana. Negli ultimi anni<br />

è passata attraverso molte crisi e questa ultima è<br />

così grave che potrebbe condannar<strong>la</strong> ad un declino<br />

senza via d'uscita. Ho già chiesto un incontro<br />

con i sindacati e con l'azienda <strong>per</strong> aver modo di<br />

capire <strong>la</strong> situazione. Non possiamo <strong>per</strong>metterci di<br />

<strong>per</strong>dere altri posti di <strong>la</strong>voro e mi attiverò <strong>per</strong> difendere<br />

gli obiettivi dei <strong>la</strong>voratori pontesi." Poi, un<br />

incontro tra le organizzazioni sindacali e <strong>la</strong> direzione,<br />

aveva a<strong>per</strong>to uno spiraglio di s<strong>per</strong>anza<br />

nel<strong>la</strong> crisi del<strong>la</strong> Sandretto. La Cannon, proprietaria<br />

dell'azienda, si era resa disponibile ad aprire<br />

un confronto sul piano industriale <strong>per</strong> definire<br />

il futuro del gruppo, mantenendo i posti di<br />

<strong>la</strong>voro. Buone parole, buoni propositi. Ma in


molte famiglie si sta vivendo con <strong>la</strong> spada di<br />

Damocle sul<strong>la</strong> testa. Da noi, va tutta <strong>la</strong> nostra<br />

solidarietà e ci auguriamo che sindacati, enti<br />

locali, associazioni di categoria, provincia e<br />

SÌ AL SALONE PULIFUNZIONALE<br />

La Regione approva il progetto del<strong>la</strong> Comunità Montana<br />

Via libera al<strong>la</strong> realizzazione del salone pulifunzionale<br />

di Pont Canavese. Il progetto esecutivo<br />

dell'o<strong>per</strong>a, presentato dal<strong>la</strong> Comunità Montana<br />

Valli Orco e Soana, è stato approvato dal<strong>la</strong><br />

Regione Piemonte. L'intervento beneficerà dei<br />

finanziamenti denominati "Phasing out" e stanziati<br />

in favore delle zone montane escluse dai<br />

fondi "Obiettivo 2", destinate alle aree a declino<br />

industriale. Il costo complessivo dell'o<strong>per</strong>a è di<br />

484 mi<strong>la</strong> euro e sarà co<strong>per</strong>to <strong>per</strong> 285mi<strong>la</strong> euro<br />

con i fondi messi a disposizione dal<strong>la</strong> Comunità<br />

Montana e <strong>per</strong> il resto dal Comune, con l'accensione<br />

di un mutuo. La struttura sorgerà in prossimità<br />

del piazzale del<strong>la</strong> "Feiteria", su un terreno<br />

posto all'incrocio fra via Soana e via Roma, già<br />

acquistato dal Comune l'estate scorsa. Grazie<br />

al<strong>la</strong> disponibilità dei fondi regionali erogati dal<strong>la</strong><br />

Comunità Montana l'amministrazione comunale<br />

riuscirà così a raggiungere un obiettivo inseguito<br />

da anni e più volte programmato e rinviato a<br />

3<br />

PONT CANAVESE<br />

regione con l'azienda stessa, riescano a trovare<br />

una soluzione affinché non muoia un altro pezzo<br />

del<strong>la</strong> nostra realtà produttiva.<br />

C<strong>la</strong>ra Colombatto<br />

causa delle difficoltà di finanziamento. La mancanza<br />

in paese di un edificio comunale di ampia<br />

capienza, in grado di ospitare manifestazioni ed<br />

eventi, era stata rimarcata da più parti. Il salone<br />

polifunzionale di Pont fa parte di un pacchetto di<br />

cinque interventi finanziabili con i fondi del<br />

"Phasing out" presentati al<strong>la</strong> Regione dal<strong>la</strong><br />

Comunità Montana e individuati fra le o<strong>per</strong>e già<br />

in corso di realizzazione da parte dei Comuni<br />

oppure cofinanziate dall'ente montano. Fra i progetti<br />

approvati e finanziati figurano anche il<br />

completamento del<strong>la</strong> strada di collegamento fra<br />

<strong>la</strong> frazione Monbianco e il capoluogo di Ingria<br />

(108mi<strong>la</strong> euro), il completamento dei saloni polifunzionali<br />

di Sparone (67mi<strong>la</strong> euro) e Ronco (130<br />

mi<strong>la</strong> euro). La Comunità Montana provvederà<br />

invece direttamente con risorse proprie al rifacimento<br />

del campo di calcio di Frassinetto (75mi<strong>la</strong><br />

euro).<br />

Lara Prato<br />

UN PAESE SEMPRE PIU' PICCOLO<br />

A fine anno <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione di Pont è scesa a 3.782 residenti<br />

Nuovo e pesante segno negativo <strong>per</strong> il bi<strong>la</strong>ncio<br />

demografico del Comune di Pont Canavese nell'anno<br />

appena concluso: <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione residente<br />

in paese a fine 2003 è infatti scesa a 3.782 abitanti,<br />

con un calo di 22 unità rispetto all'anno<br />

precedente. Si tratta quindi del nuovo "minimo<br />

storico" da due secoli a questa parte, e, vista<br />

anche <strong>la</strong> poco rosea situazione occupazionale<br />

delle industrie locali, tutto fa pensare che il<br />

paese di fondovalle, che ancora cinquant'anni fa<br />

sfiorava i seimi<strong>la</strong> abitanti, sia destinato in futuro<br />

a ridimensionarsi ulteriormente. D'altronde, con<br />

<strong>la</strong> mancanza di qualsivoglia iniziativa atta o<br />

sostenere e ri<strong>la</strong>nciare il comparto agricolo, forestale<br />

e zootecnico, con il conseguente abbandono<br />

sempre più devastante del territorio intorno al<br />

capoluogo, e con un turismo che, visto anche il<br />

suddetto degrado di prati, boschi e sentieri, non<br />

potrà mai aspirare a diventare elemento trainante<br />

dell'economia pontese, <strong>la</strong> crisi industriale che<br />

sta coinvolgendo pesantemente alcune importan-<br />

ti realtà produttive valligiane diventa ancora più<br />

drammatica, inserita com'é in un contesto locale<br />

che non sembra poter offrire altri concreti sbocchi<br />

occupazionali. Tornando al<strong>la</strong> cruda realtà<br />

delle cifre che, pur con qualche oscil<strong>la</strong>zione in<br />

controtendenza, anche negli ultimi anni continuano<br />

a spingere verso il basso l'indice demografico<br />

pontese, annotiamo l'ulteriore calo delle<br />

nascite: infatti, negli ultimi dodici mesi i nuovi<br />

nati sono stati so<strong>la</strong>mente 25 (contro i 27 dell'anno<br />

scorso ed i 34 del 2001), mentre i morti sono<br />

stati 57 contro i 61 dell'anno prima. Ad arginare<br />

almeno in parte il pesante saldo negativo tra<br />

nascite e decessi è stato ancora una volta il maggior<br />

numero di immigrati (105) rispetto agli emigrati<br />

(95). La popo<strong>la</strong>zione al 31 dicembre 2003 è<br />

dunque scesa a 3.782 abitanti, con una netta<br />

prevalenza delle donne (1.963) rispetto agli uomi<br />

ni (1.819)<br />

Marino Pasqualone


PONT CANAVESE<br />

“SULTANO DELLE NEVI”<br />

un libro <strong>per</strong> riflettere sul Gran Paradiso<br />

Il tavolo dei re<strong>la</strong>tori con le autorità<br />

Sabato 7 <strong>febbraio</strong> a Pont Canavese è stato presentato<br />

il libro del giornalista e scrittore Ariberto<br />

Sega<strong>la</strong> "Sultano delle nevi". Ospite d'onore <strong>per</strong><br />

questa presentazione è stato l'onorevole Luciano<br />

Vio<strong>la</strong>nte che è stato ricevuto in Comune dal<br />

Sindaco Dante Barinotto. Un'iniziativa ideata<br />

dall'assessore al<strong>la</strong> cultura del Comune di Pont<br />

Canavese, Lorel<strong>la</strong> Squarserio, che ha richiamato<br />

a Pont un gruppo di autorità degno dei più<br />

importanti appuntamenti culturali e il pubblico<br />

delle grandi occasioni. Al<strong>la</strong> presentazione del<br />

volume, che ha visto <strong>la</strong> partecipazione dell'autore<br />

e dell'editore Gianni Cainelli, con il coordinamento<br />

dell'assessore provinciale al<strong>la</strong> Cultura e<br />

Parchi Valter Giuliano e <strong>la</strong> presenza dell'Assessore<br />

Regionale al<strong>la</strong> Cultura Giampiero<br />

Leo, è seguita <strong>la</strong> proiezione del filmato "Morte di<br />

Sultano" (stupendo esemp<strong>la</strong>re di stambecco) realizzato<br />

dal guardiaparco Stefano Bornei. Al<strong>la</strong> presentazione<br />

del libro ed al<strong>la</strong> proiezione del filmato<br />

è seguito un dibattito sul futuro del Parco moderato<br />

dal giornalista Paolo Querio a cui hanno<br />

partecipato, l'onorevole Mauro Chianale, membro<br />

del<strong>la</strong> commissione ambiente del<strong>la</strong> Camera, il<br />

Presidente delle Comunità del Parco, Osvaldo<br />

Naudin, il consigliere regionale Mario Contu,<br />

Wanda Bonardo di LegaAmbiente, Luigi Bertone<br />

del<strong>la</strong> Federparchi, il direttore del Parco Michele<br />

Ottino ed il nuovo commissario e futuro presidente<br />

dell'Ente Giovanni Picco. Ma quali sono le<br />

motivazioni <strong>per</strong> cui è stata organizzata <strong>la</strong> presentazione<br />

di questo volume ed il dibattito sul futuro<br />

del Parco ? Lo abbiamo chiesto all'assessore<br />

al<strong>la</strong> cultura Lorel<strong>la</strong> Squarserio che ci ha risposto<br />

4<br />

così: “In questi ultimi anni il nostro territorio ha<br />

subito una forte crisi occupazionale con conseguente<br />

impoverimento del suo tessuto economico<br />

e sociale. Se a questo si aggiunge il taglio dei<br />

fondi o<strong>per</strong>ato dal Ministero, al rinnovo delle cariche<br />

del Parco Nazionale del Gran Paradiso, al<br />

blocco delle assunzioni imposto dal<strong>la</strong> Finanziaria<br />

e al rapporto difficile con le comunità locali, si<br />

arriva al<strong>la</strong> necessità di avere interventi sovracomunali<br />

che portino al<strong>la</strong> realizzazione di politiche<br />

strategiche che impediscano l'impoverimento di<br />

questo territorio. Il Parco deve essere visto come<br />

un valore aggiunto e deve costituire un vo<strong>la</strong>no <strong>per</strong><br />

tutte le iniziative. Devono essere abbandonati i<br />

campanilismi e si deve arrivare ad un coordinamento<br />

delle idee e delle attività. Durante il dibattito<br />

sono emerse alcune idee importanti quali<br />

quelle espresse dall'onorevole Luciano Vio<strong>la</strong>nte:<br />

lo sviluppo del turismo in queste val<strong>la</strong>te deve<br />

poter recu<strong>per</strong>are l'architettura montana ecocompatibile<br />

presente sul territorio evitando, <strong>per</strong> <strong>la</strong> salvaguardia<br />

delle caratteristiche peculiari del<br />

parco, di costruire alberghi a cinque stelle; inoltre<br />

tutti hanno accolto favorevolmente <strong>la</strong> proposta di<br />

costituire gli "Stati Generali" del Parco che potrebbero<br />

rappresentare <strong>la</strong> sede ideale <strong>per</strong> discutere<br />

con i sindaci e gli amministratori locali del rapporto<br />

fra l'ente e <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, trasformando in<br />

positivo <strong>la</strong> presenza del Parco su questo territorio.<br />

S<strong>per</strong>iamo che questi progetti possano essere<br />

realizzati e che il Parco torni ad essere protagonista<br />

sul territorio, coniugando tute<strong>la</strong> ambientale<br />

e sviluppo economico.<br />

Michele Nastro<br />

L’assessore al<strong>la</strong> Cultura Lorel<strong>la</strong> Squarserio<br />

con l’Onorevole Luciano Vio<strong>la</strong>nte.


NUOVI LAVORI SULLA TORRE FERRANDA<br />

Lavori in corso sulle<br />

pendici del<strong>la</strong> torre<br />

Ferranda e nell'area<br />

del<strong>la</strong> "Feiteria". Hanno<br />

preso il via gli interventi<br />

re<strong>la</strong>tivi all'ultimo<br />

lotto del Progetto di<br />

Riqualificazione<br />

Turistica del<strong>la</strong> millenaria<br />

roccaforte medioevale,<br />

predisposto dal<br />

Comune, che includono<br />

anche <strong>la</strong> realizzazione<br />

di un'area attrezzata <strong>per</strong> <strong>la</strong> sosta dei cam<strong>per</strong> nel<br />

piazzale del<strong>la</strong> "Feiteria". Il costo complessivo<br />

delle o<strong>per</strong>e è di 181mi<strong>la</strong> euro, di cui 140 mi<strong>la</strong><br />

finanziati con i fondi "Phasing Out", stanziati<br />

dal<strong>la</strong> Regione <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere completamento<br />

dei progetti già iniziati con i finanziamenti europei<br />

"Obiettivo 2" <strong>per</strong> le aree a declino industriale.<br />

Per quanto concerne <strong>la</strong> Torre Ferranda, è<br />

previsto il completamento dell'imponente intervento<br />

di recu<strong>per</strong>o e promozione turistica del<br />

monumento simbolo di Pont, portato avanti con<br />

impegno dall'amministrazione comunale a par-<br />

Gli allevatori ed agricoltori dell'Alto Canavese si<br />

sono ritrovati a Pont, domenica 25 gennaio, <strong>per</strong><br />

festeggiare insieme <strong>la</strong> solennità di<br />

Sant'Antonio, patrono degli animali. Un appuntamento<br />

molto atteso, che fa rivivere ogni anno,<br />

in un'atmosfera di gioia ed amicizia, l'attaccamento<br />

<strong>per</strong> un <strong>la</strong>voro antico e fiero, che rappresenta<br />

ancora oggi una risorsa importante <strong>per</strong><br />

l'economia delle valli canavesane. La giornata<br />

in onore di Sant'Antonio si è a<strong>per</strong>ta in mattinata<br />

con <strong>la</strong> celebrazione del<strong>la</strong> Santa Messa nel<strong>la</strong><br />

chiesa di San Francesco, officiata dal parroco<br />

Don Aldo, al<strong>la</strong> presenza dei priori <strong>2004</strong>, Ivo<br />

Massa di Sparone e Piero Pezzetti di Cuorgné.<br />

La festa è quindi proseguita presso il ristorante<br />

"Bergagna", dove ha avuto luogo il tradizionale<br />

pranzo sociale, concluso dal c<strong>la</strong>ssico rito<br />

dell'"incanto", dall'estrazione dei biglietti vincenti<br />

del<strong>la</strong> lotteria e dall'attesa proc<strong>la</strong>mazione<br />

dei priori <strong>per</strong> il 2005, Manue<strong>la</strong> A<strong>la</strong>sotto e<br />

Pierfranco Vironda. Poi spazio al<strong>la</strong> musica, <strong>per</strong><br />

FESTA DI SANT’ANTONIO<br />

5<br />

PONT CANAVESE<br />

tire dal 1996. "Gli interventi in programma -<br />

spiega l'Assessore comunale al<strong>la</strong> Cultura,<br />

Lorel<strong>la</strong> Squarserio, che ha coordinato tutte le<br />

fasi del progetto - riguarderanno <strong>la</strong> sistemazione<br />

dell'area adiacente <strong>la</strong> torre di San Martino, in<br />

modo da render<strong>la</strong> agibile, il miglioramento del<br />

sentiero di accesso al<strong>la</strong> Ferranda, con <strong>la</strong> costruzione<br />

di altri gradini nei punti in cui è più disagevole<br />

salire e l'instal<strong>la</strong>zione di un nuovo sistema<br />

di illuminazione dal basso verso l'alto". Ad accrescere<br />

le potenzialità turistiche del territorio<br />

pontese contribuirà anche <strong>la</strong> nascita del<strong>la</strong> piazzo<strong>la</strong><br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> sosta dei cam<strong>per</strong> del<strong>la</strong> "Feiteria",<br />

dotata di zona pic-nic, pozzetto <strong>per</strong> l'acqua e di<br />

tutte le infrastrutture necessarie. "Si tratta del<strong>la</strong><br />

prima area attrezzata appositamente pensata<br />

<strong>per</strong> questo scopo creata nel territorio del<strong>la</strong><br />

Comunità Montana Valli Orco e Soana - puntualizza<br />

ancora <strong>la</strong> Squarserio - e, una volta completata,<br />

è nostra intenzione pubblicizzar<strong>la</strong> in modo<br />

adeguato, anche attraverso le riviste specializzate<br />

del settore". I <strong>la</strong>vori saranno ultimati entro<br />

<strong>la</strong> fine del <strong>2004</strong>.<br />

Lara Prato<br />

farsi trasportare dalle danze, dandosi appuntamento<br />

<strong>per</strong> festeggiare ancora tutti insieme in<br />

occasione del<strong>la</strong> prossima "Festa dij Marghé del<br />

Canaveis", già in programma a Sparone <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

serata di sabato 6 marzo.<br />

Lara Prato


PONT CANAVESE<br />

Mentre stiamo <strong>per</strong> chiudere<br />

il numero di questo giornale,<br />

all’età di 84 anni,<br />

colto nel<strong>la</strong> notte da un<br />

malore improvviso nel<strong>la</strong><br />

sua abitazione di Torino, è<br />

morto Tomaso Sandretto<br />

Locanin (Modesto), una<br />

delle figure più note nel<br />

mondo imprenditoriale<br />

canavesano. Egli è stato,<br />

con il fratello Dino, il fondatore<br />

del<strong>la</strong> “Sandretto”, azienda con stabilimenti<br />

a Pont Canavese, Collegno e Grugliasco e<br />

attività commerciali in mezza Europa, specializzata<br />

nel<strong>la</strong> produzione di presse <strong>per</strong> <strong>la</strong> p<strong>la</strong>stica.<br />

E’ il 1971 l’anno in cui viene inaugurato lo<br />

stabilimento di Pont (che si affianca ai due già<br />

esistenti a Collegno e Grugliasco) rilevando <strong>la</strong><br />

manifattura di Pont fallita pochi anni prima. In<br />

LUIGI TRUFFA GIACHET<br />

E’ recentementescomparso<br />

l’ing.<br />

Luigi Truffa<br />

Giachet, che è<br />

stato anche<br />

un col<strong>la</strong>boratore<br />

di questa<br />

picco<strong>la</strong> rivista.<br />

Per ricordarlo,<br />

pubblichiamo<br />

qui alcune<br />

righe scritte<br />

dal<strong>la</strong> moglie<br />

Irene.<br />

La Redazione<br />

Luigi nacque a Pont Canavese il 27 <strong>febbraio</strong><br />

1940, e frequentò le scuole medie e il ginnasio<br />

presso l'Istituto Morgando di Cuorgnè. A queste<br />

scuole seguirono gli studi presso il Liceo<br />

C<strong>la</strong>ssico a Valsalice e quelli presso il Politecnico<br />

di Torino, dove si <strong>la</strong>ureò in ingegneria meccani-<br />

MODESTO SANDRETTO<br />

6<br />

ca. Nel 1970 si candidò nelle elezioni amministrative<br />

e venne eletto Sindaco di Pont<br />

Canavese. Dopo neanche due anni fu costretto<br />

alle dimissioni in seguito a problemi interni al<strong>la</strong><br />

sua coalizione politica e, non ultimi, ad una<br />

denuncia anonima inviata presso <strong>la</strong> Procura di<br />

Ivrea e ad un manifesto denigratorio nei confronti<br />

suoi e del<strong>la</strong> sua famiglia. Durante <strong>la</strong> sua<br />

vita egli <strong>la</strong>vorò come libero professionista prima<br />

a Torino , poi a Pont Canavese. Dal 1993 iniziò<br />

il suo impegno nel volontariato e con alcuni<br />

amici fondò il gruppo "Volontari del soccorso". E'<br />

questa un'associazione in cui ha sempre creduto<br />

e di cui si è messo al<strong>la</strong> guida dal <strong>febbraio</strong><br />

2003, dopo esserne stato eletto Presidente. In<br />

questi dieci mesi ha seguito in prima <strong>per</strong>sona il<br />

passaggio del gruppo in Croce Rossa. Noi come<br />

famiglia lo abbiamo sempre sostenuto ed incoraggiato:<br />

ci ha coinvolto in questa avventura e<br />

ne siamo orgogliosi. Luigi <strong>la</strong>scia in me, nei suoi<br />

figli, in coloro che lo hanno amato e stimato un<br />

ricordo di fede, onestà, generosità ed impegno.<br />

In chi lo ha offeso s<strong>per</strong>o <strong>la</strong>sci almeno un leggero<br />

senso di imbarazzo.<br />

La moglie, Irene<br />

quasi vent’anni di attività impiega centinaia di<br />

<strong>per</strong>sone raggiungendo <strong>la</strong> massima espansione<br />

tra l’86 e l’88, quando i dipendenti raggiungono<br />

il numero record di 900 unità distribuiti tra<br />

le tre fabbriche. Nel 1989 vende le aziende al<br />

gruppo Fornara, ritirandosi dall’attività industriale.<br />

Fu un uomo pacato, molto schietto,<br />

gentile e grande <strong>la</strong>voratore, attento sia alle realtà<br />

produttive delle sue aziende, sia ai rapporti<br />

umani con i dipendenti, sia al tessuto sociale e<br />

associativo a cui apparteneva. Nel nostro caso,<br />

egli finanziò <strong>la</strong> distribuzione del primo numero<br />

di questa rivista (che ha raccontato in questi 8<br />

anni <strong>la</strong> vita di Pont Canavese e delle Valli Orco<br />

e Soana) a tutti i bambini delle scuole locali. E’<br />

una grande <strong>per</strong>dita <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua famiglia, ma<br />

anche <strong>per</strong> tutti i pontesi.<br />

La Redazione


7<br />

PONT CANAVESE<br />

CONOSCERE LE ASSOCIAZIONI PONTESI<br />

A.I.B. - Corpo Volontari Antincendi Boschivi<br />

Nata come realtà di volontariato, o<strong>per</strong>ante fin<br />

dagli anni '70 (dal 1995 con una convenzione<br />

con <strong>la</strong> Regione Piemonte - Assessorato<br />

Economia Montana e Foreste, ed al Corpo<br />

Forestale dello Stato), l'AIB rappresenta uno<br />

dei tre soggetti che compongono il Servizio<br />

Regionale Antincendi Boschivi. Gli oltre 6.300<br />

volontari, organizzati in 254 squadre diffuse<br />

sul territorio piemontese, intervengono, coordinati<br />

dal Corpo Forestale dello Stato, in tutte<br />

le fasi del<strong>la</strong> lotta agli incendi boschivi: sorveglianza<br />

del territorio, avvistamento dei foco<strong>la</strong>i,<br />

estinzione del fuoco e nelle attività di manutenzione<br />

di viali tagliafuoco, del<strong>la</strong> viabilità<br />

forestale e dei punti d'acqua. Nel 2000 l'AIB si<br />

è trasformata in "Corpo Volontari Antincendi<br />

Boschivi del Piemonte" e con una nuova convenzione,<br />

l'anno dopo <strong>la</strong> Regione Piemonte ha<br />

incrementato <strong>la</strong> fornitura di dispositivi di protezione<br />

individuale, di mezzi e dotazioni varie e<br />

promuove corsi di formazione <strong>per</strong> l'aggiornamento<br />

professionale dei volontari e <strong>per</strong> <strong>la</strong> loro<br />

sicurezza. La sede è in via Vespucci a<br />

Grugliasco. Siamo andati a par<strong>la</strong>re con Danilo<br />

Trione, caposquadra dell'AIB di Pont.<br />

Danilo, ci parli del<strong>la</strong> tua squadra?<br />

La squadra di Pont Canavese conta di 32<br />

volontari e fa parte dell'Area di Base 33 - Valli<br />

Orco e Soana con le squadre di Alpette, parone<br />

e Noasca. La nostra base o<strong>per</strong>ativa è in via<br />

Generale Dal<strong>la</strong> Chiesa 3, qui a Pont.<br />

In che modo o<strong>per</strong>ate nel<strong>la</strong> nostra zona?<br />

Quando avvistiamo un principio d'incendio o<br />

appena ci viene segna<strong>la</strong>to, si convocano i<br />

volontari, si organizza una squadra e, con i<br />

mezzi che riteniamo più idonei, ci portiamo<br />

sul luogo. Informiamo <strong>la</strong> sa<strong>la</strong> o<strong>per</strong>ativa del<br />

Corpo Forestale di Torino ed interveniamo.<br />

Quali sono i mezzi a vostra disposizione?<br />

Abbiamo una Panda, una Land Rover da poco<br />

assegnata dal<strong>la</strong> Regione Piemonte, un Daily<br />

che abbiamo comprato noi, e dei mezzi dotati<br />

di Blitz che si possono caricare con 600 litri<br />

d'acqua e <strong>la</strong> Guidel<strong>la</strong>, un mezzo con capacità<br />

di 1100 litri d'acqua e una campagno<strong>la</strong>.<br />

Questi mezzi li ritiriamo in una rimessa presso<br />

l'Ospedale di Pont e alle Scuole Elementari.<br />

Ma s<strong>per</strong>iamo che ci venga assegnato un sito<br />

idoneo <strong>per</strong> tenerli tutti insieme. In base ai servizi<br />

resi dal<strong>la</strong> squadra, riceviamo un contributo<br />

dal Corpo <strong>per</strong> le spese di manutenzione dei<br />

mezzi e del carburante e dei vettovagliamenti.<br />

Danilo, ci puoi raccontare delle difficoltà<br />

che incontrate nel<strong>la</strong> vostra lotta contro il<br />

fuoco?<br />

Stiamo frequentando dei corsi di formazione<br />

tecnica e pratica <strong>per</strong> intervenire sugli incendi,<br />

promossi dal<strong>la</strong> Regione, ma quando si è sul<br />

posto, non si è mai abbastanza preparati a ciò<br />

che ci aspetta e ci affidiamo all’es<strong>per</strong>ienza<br />

fatta sulle nostre spalle. Facciamo interventi<br />

<strong>per</strong> limitare i danni, con acqua dove è possibile<br />

arrivare con i mezzi, oppure con i soffiatori<br />

e le pale. Spesso è difficoltoso raggiungere il<br />

luogo dell'incendio, <strong>per</strong>ché i sentieri e le<br />

mu<strong>la</strong>ttiere sono im<strong>per</strong>corribili. Un tempo, <strong>per</strong><br />

necessità, si utilizzava maggiormente <strong>la</strong> legna<br />

come combustibile, ripulendo costantemente i<br />

boschi dagli alberi secchi e mantenendo liberi<br />

da cespugli e rovi i prati <strong>per</strong> <strong>la</strong> pastorizia.<br />

Venendo a mancare l'intervento dell'uomo,<br />

ecco che <strong>la</strong> natura prende il sopravvento. Per<br />

questo noi attuiamo anche degli interventi di<br />

prevenzione con <strong>la</strong> pulitura dei sentieri e<br />

mu<strong>la</strong>ttiere, rendendoli <strong>per</strong>corribili in caso di<br />

bisogno. E il vento? Ah, il vento è il nostro<br />

peggior nemico. Senza vento, poco <strong>per</strong> volta si<br />

riesce a circoscrivere il foco<strong>la</strong>io, iso<strong>la</strong>ndo le<br />

fiamme dal resto del bosco. Ma quando soffia<br />

il vento, ogni nostro intervento spesso è vanificato.<br />

Può cambiare direzione in qualsiasi<br />

momento, rinfoco<strong>la</strong>ndo una zona appena


PONT CANAVESE<br />

domata e può essere anche <strong>per</strong>icoloso <strong>per</strong> i<br />

volontari presenti. Inoltre bisogna sorvegliare<br />

<strong>la</strong> zona anche quando l'incendio è ormai estinto,<br />

in quanto, specialmente nei <strong>per</strong>iodi molto<br />

siccitosi, il fuoco va in penetrazione, bruciando<br />

anche l'humus e <strong>la</strong> terra sottostante, mantenendo<br />

così attiva <strong>la</strong> combustione.<br />

Che cosa vorresti dire ai nostri lettori?<br />

Vorrei chiedere un maggiore interesse del<strong>la</strong><br />

gente <strong>per</strong> il nostro o<strong>per</strong>ato, interesse e considerazione<br />

espressi solo allorquando sentono il<br />

calore del fuoco alle spalle. Per migliorare le<br />

nostre attrezzature, quando abbiamo chiesto il<br />

sostegno del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, con scarso successo.<br />

Comunque, prestando un maggior numero<br />

di servizi, anche là dove non ci competevano,<br />

siamo riusciti nel nostro intento. Siamo intervenuti<br />

con servizi di Protezione Civile durante<br />

le alluvioni del '93, '94, 2000 e l'ultima emergenza<br />

del giugno 2002. Nel 2000 abbiamo partecipato<br />

al<strong>la</strong> Missione Arcobaleno in Albania.<br />

Abbiamo allestito un campo <strong>per</strong> i profughi<br />

Kossovari con <strong>la</strong>vori di ogni genere. Stiamo<br />

costituendo con il Comune ed altre associazioni<br />

un Rego<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> Protezione Civile<br />

Comunale che fino ad ora non esisteva.<br />

8<br />

Cerchiamo di migliorare, ma <strong>per</strong> questo<br />

avremmo bisogno di nuovi volontari. Chi fosse<br />

interessato ad entrare a far parte dell'AIB, si<br />

può rivolgere al numero telefonico del<strong>la</strong><br />

Squadra 3384657783 <strong>per</strong> avere informazioni.<br />

In caso di avvistamento di un principio<br />

d'incendio, come ci si deve comportare?<br />

Prima di tutto invito tutti a prestare <strong>la</strong> massima<br />

attenzione nel<strong>la</strong> prevenzione: <strong>la</strong> maggior<br />

parte degli incendi boschivi sono causati dall'incuria<br />

e dalle imprudenze di chi accende<br />

fuochi in prossimità di zone a rischio. Poi c'è il<br />

dolo. Si è stabilito, infatti, che difficilmente<br />

può esserci autocombustione. In caso di avvistamento<br />

di un principio d'incendio, si può<br />

telefonare al 1515, il numero verde o<strong>per</strong>ativo a<br />

Roma, che allerterà il distaccamento interessato.<br />

Oppure si telefona al<strong>la</strong> nostra sa<strong>la</strong> o<strong>per</strong>ativa,<br />

al n. 800807091 oppure al<br />

3384657783, il numero del<strong>la</strong> Squadra.<br />

IN RICORDO DELL'OLOCAUSTO<br />

La tragedia dell'Olocausto vista attraverso gli<br />

occhi dei bambini. E' l'impegnativo tema del<br />

concorso "I giovani ricordano <strong>la</strong> Shoah", con cui<br />

si sono misurati gli allievi del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse prima A<br />

del<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> Media Statale "P. Martinetti" di<br />

Pont Canavese, conquistando <strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione<br />

C<strong>la</strong>ra Colombatto<br />

del<strong>la</strong> Commissione Regionale, che ha inserito<br />

il loro e<strong>la</strong>borato fra i quattro migliori<br />

<strong>la</strong>vori prodotti dalle scuole del Piemonte. Il<br />

<strong>la</strong>voro di ricerca degli allievi pontesi, coordinati<br />

dall'insegnante di lettere, Pao<strong>la</strong><br />

Escurolle, è stato infatti l'unico <strong>per</strong>venuto<br />

da una scuo<strong>la</strong> media inferiore, su tutte le<br />

scuole del<strong>la</strong> regione, ad essere scelto <strong>per</strong><br />

l'invio alle selezioni finali di Roma. Il concorso,<br />

promosso dal Ministero<br />

dell'Istruzione con l'Unione delle Comunità<br />

Ebraiche Italiane, in occasione delle celebrazioni<br />

del "Giorno del<strong>la</strong> Memoria", ha<br />

visto <strong>la</strong> partecipazione di istituti di istruzione<br />

primaria e secondaria di tutta Italia.<br />

"Per <strong>la</strong> nostra scuo<strong>la</strong> si tratta si un risultato<br />

davvero lusinghiero - commenta, con soddisfazione,<br />

<strong>la</strong> direttrice dell'Istituto Comprensivo di<br />

Pont, Marina Fantone - anche <strong>per</strong>ché a raggiungerlo<br />

è stato una c<strong>la</strong>sse prima e non una terza".<br />

I ragazzi del<strong>la</strong> prima A hanno raccolto parole,<br />

immagini e testimonianze <strong>per</strong> riflettere su una


delle pagine più dolorose ed infamanti del<strong>la</strong> storia<br />

dell'umanità, ricostruendo il dramma vissuto<br />

delle sue vittime più inermi ed innocenti.<br />

"Abbiamo <strong>la</strong>vorato su testi di letteratura <strong>per</strong><br />

ragazzi che trattavano il tema del<strong>la</strong> 'Shoah" -<br />

spiega <strong>la</strong> professoressa Escurolle - e approfondito<br />

l'argomento con <strong>la</strong> ricerca di disegni e documenti<br />

su Internet. I ragazzi hanno poi scelto e<br />

Ultimamente hanno preso vigore e attualità<br />

diverse discussioni re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> presenza<br />

nelle scuole del Crocifisso, quale simbolo religioso,<br />

che <strong>per</strong>ò racchiude un profondo messaggio<br />

filosofico e culturale. Partico<strong>la</strong>rmente<br />

subdoli mi sono sembrati gli "attacchi" portati<br />

al Simbolo del Cristianesimo dall'Iman di<br />

Ofena (AQ) Adel Smith , che chiedeva <strong>la</strong> rimozione<br />

del Crocifisso in ottem<strong>per</strong>anza a un<br />

principio egualitario. Ma, domanda, avete<br />

mai provato a fare un simile discorso in qualche<br />

stato is<strong>la</strong>mico, ad esempio in Iran o in<br />

Yemen? Certo noi occidentali siamo più evoluti,<br />

più progrediti, più tolleranti proprio in<br />

virtù di quel crocifisso …ma non più sprovveduti!<br />

A monsieur Chirac, invece, che sembra<br />

scegliere delle teorie bizzarre e che tendono<br />

ad accantonare e svuotare di significato questo<br />

Simbolo, vorrei chiedere: "Ma, in Francia,<br />

si festeggiano ancora il Natale e <strong>la</strong> Pasqua cristiana<br />

, oppure queste festività verranno abolite,<br />

oppure vi verranno aggiunte le festività<br />

del Ramadan, e poi quelle cinesi, e poi quelle<br />

dei buddisti e quindi quelle degli animisti<br />

aborigeni australiani e poi …?" Ma, monsieur<br />

Chirac, a Natale, ha fatto festa o è andato a<br />

<strong>la</strong>vorare? Brutta bestia <strong>la</strong> politica! Mi pare<br />

giusta una riflessione "<strong>la</strong>ica". Par<strong>la</strong>ndo da<br />

Laico, che duemi<strong>la</strong> anni fa sia nato un "bambino"<br />

a Betlemme potrebbe anche non riguardarmi.<br />

Par<strong>la</strong>ndo da Laico, che circa trent'anni<br />

dopo lo stesso "bambino" sia stato crocifisso,<br />

potrebbe, di nuovo, non riguardarmi.<br />

Par<strong>la</strong>ndo da <strong>la</strong>ico, ai vari miracoli riportati<br />

potrei anche non crederci. Ma allora, sempre<br />

par<strong>la</strong>ndo da <strong>la</strong>ico, quale potrebbe essere il<br />

significato e <strong>la</strong> preminenza del<br />

Cristianesimo? E' chiaro: <strong>la</strong> dottrina del-<br />

PARLANDO DA LAICO<br />

9<br />

PONT CANAVESE<br />

commentato alcune poesie". Un viaggio intenso<br />

attraverso il dolore e l'assurdità di una tragedia<br />

da non dimenticare, che colpisce e commuove<br />

anche il lettore più distratto.<br />

Lara Prato<br />

l'amore. L'insegnamento del Vangelo. Sono i<br />

principi contenuti nel Vangelo che fanno grande<br />

il Cristianesimo. E l'uomo, il <strong>la</strong>ico che crede<br />

e <strong>per</strong>segue l'insegnamento del Vangelo, cioè il<br />

Cristiano "in pectore" si eleva al di sopra di chi<br />

non segue <strong>la</strong> Dottrina dell'Amore proprio <strong>per</strong><br />

questo concetto, <strong>per</strong> questa su<strong>per</strong>iore visione<br />

del mondo che lo avvicina al<strong>la</strong> divinità. Per<br />

questa forza talmente grande che gli <strong>per</strong>mette<br />

di non rispondere a un'offesa con un'altra<br />

offesa. E allora ecco che, anche <strong>per</strong> un <strong>la</strong>ico,<br />

proprio in virtù di questa Dottrina Evangelica<br />

riacquistano significato il Natale, <strong>la</strong> Pasqua e<br />

il Crocefisso nelle scuole. Anche <strong>per</strong> un <strong>la</strong>ico.<br />

E' in virtù di questo atteggiamento mentale<br />

(non sto par<strong>la</strong>ndo del<strong>la</strong> Fede in Dio o del<strong>la</strong><br />

Resurrezione) che <strong>la</strong> Cultura Cristiana acquista<br />

supremazia nei confronti di altre teorie<br />

religiose e deve essere privilegiata rispetto a<br />

queste altre dottrine religiose che, quando non<br />

si limitano al<strong>la</strong> semplice contemp<strong>la</strong>zione,<br />

addirittura invitano in modo più o meno<br />

esplicito al<strong>la</strong> violenza verso quelli che non <strong>la</strong><br />

pensano come loro! Il progresso trova <strong>la</strong> sua<br />

cul<strong>la</strong> in una visione del mondo "so<strong>la</strong>re", non in<br />

un contesto di violenza o di annul<strong>la</strong>mento<br />

mentale. E le <strong>la</strong>pidazioni non fermano gli<br />

adulterii. Per terminare, par<strong>la</strong>ndo da <strong>la</strong>ico,<br />

quando anche le altre "teorie" religiose proferiranno<br />

seriamente e profondamente <strong>la</strong> dottrina<br />

dell'Amore, solo allora si potrà ragionare, e in<br />

modo più completo e profondo di questi quattro<br />

"pensierini", di una loro considerazione<br />

mentale da parte di chi già adesso respira una<br />

"filosofia" più qualificata e più vicina al divino.<br />

Tutto questo...par<strong>la</strong>ndo da <strong>la</strong>ico.<br />

Giacomo Castagna


PONT CANAVESE<br />

LA PRIMA VETRINA DI PONT CANAVESE<br />

La vetrina del negozio di Radioelettricità di Primitivo Castagneri<br />

Ij Canteir Anno XXVI n. 29 Dicembre 2003 -<br />

Pag. 34<br />

Da Stefano a Panfilo Bonino un secolo di<br />

urbanistica pontese.<br />

A Pont Canavese <strong>la</strong> prima vetrina di negozio<br />

costruita secondo criteri moderni (che<br />

presupponevano <strong>la</strong> demolizione del muro<br />

<strong>per</strong> ampliare l'a<strong>per</strong>tura e dove <strong>la</strong> muratura<br />

dell'architrave veniva sostituita da una<br />

putrel<strong>la</strong> in ferro) è stata realizzata dall’impresario<br />

Bonino Panfilo. A corredo del dotto<br />

articolo del Dott. C<strong>la</strong>udio Danzero, il primo<br />

capo<strong>la</strong>voro, così possiamo definirlo, fu eseguito<br />

nel<strong>la</strong> "Rua" in casa Rastel Bogin<br />

Pietro (Giuvanelo) con l'ampliamanto del<strong>la</strong><br />

finestra del<strong>la</strong> ex. sede del<strong>la</strong> Banca di<br />

Novara, diventata vetrina del negozio di<br />

radioelettricità di Primitivo Castagneri, ora<br />

Kikka Sport, come attesta l'acclusa documentazione,<br />

avvenuto nel marzo 1939.<br />

Stessa sorte seguì successsivamente il<br />

negozio di cappelleria, mode, maglieria di<br />

Buscatti Carlo e Prato Rina in seguito<br />

Venerina, ora negozio confezioni pelli e pelliccie<br />

di Ientile Domenico.<br />

Panfilo Bonino raccontava che durante<br />

l’esecuzione di questi <strong>la</strong>vori, che costituivano<br />

i primi esempi costruttivi in ambito<br />

locale, <strong>la</strong> preoccupazione <strong>per</strong> <strong>la</strong> corretta<br />

esecuzione dei <strong>la</strong>vori non lo faceva dormire.<br />

Michele Nastro<br />

10<br />

Documento di trasporto del materiale con l’acquisto<br />

del<strong>la</strong> putrel<strong>la</strong> di ferro <strong>per</strong> <strong>la</strong> modifica del<strong>la</strong> struttura.


11<br />

PONT CANAVESE<br />

GIORNATA DI STUDI SULLE MINORANZE LINGUISTICHE<br />

La lingua Francoprovenzale è tornata protagonista<br />

sabato 14 <strong>febbraio</strong> e domenica 15<br />

<strong>febbraio</strong>, a Pont Canavese, in occasione una<br />

giornata di studi sul<strong>la</strong> legge di tute<strong>la</strong> delle<br />

minoranze linguistiche, varata nel '99.<br />

L'appuntamento è stato promosso<br />

dall'Assessorato al<strong>la</strong> Cultura del Comune di<br />

Pont, nell'ambito del progetto "Servisi de <strong>la</strong><br />

lenva francoprovensa<strong>la</strong>", finanziato proprio<br />

in base a questa legge, con l'obiettivo di promuovere<br />

<strong>la</strong> conoscenza e <strong>la</strong> socializzazione<br />

del<strong>la</strong> lingua. Il Comune di Pont Canavese,<br />

<strong>per</strong> iniziativa dell'assessore al<strong>la</strong> Cultura<br />

Lorel<strong>la</strong> Squarserio, è stato infatti il primo,<br />

nelle valli Orco e Soana, a presentare un<br />

progetto specifico sul tema, e<strong>la</strong>borato d'intesa<br />

con l'Associazione Effepi, guidata da<br />

Ornel<strong>la</strong> De Paoli, che ne ha curato l'organizzazione,<br />

in col<strong>la</strong>borazione con altre istitu-<br />

Onoranze funebri<br />

De Marchi Riccardo<br />

Arte Funeraria - Trasporti e Pratiche<br />

Via Caviglione 49 - 10085 Pont Canavese (TO)<br />

Tel. 0124.860504 - Cell. 347.5328675<br />

zioni. Il progetto è partito nei mesi<br />

di ottobre e novembre 2003, con il<br />

"Corso di formazione in lingua e<br />

cultura Francoprovenzale", organizzato<br />

da Effepi. La giornata di studi<br />

promossa dal Comune e curata da<br />

Effepi con il contributo dell'associazione<br />

culturale pontese "Ij Canteir"<br />

e di "Chambra d'Oc" ha messo invece<br />

a confronto le diverse es<strong>per</strong>ienze<br />

di applicazione del<strong>la</strong> legge da parte<br />

di varie minoranze linguistiche presenti<br />

in Italia e spesso poco conosciute.<br />

Hanno partecipato esponenti<br />

delle minoranze Arbëresh del<br />

Molise, Arbëresh del Piemonte, friu<strong>la</strong>na,<br />

occitana e francoprovenzale. Il<br />

convegno, ospitato presso <strong>la</strong> sa<strong>la</strong><br />

consiliare, si è concluso con <strong>la</strong> consegna<br />

degli attestati di partecipazione al corso di<br />

Francoprovenzale svoltosi a Pont. La giornata<br />

sul<strong>la</strong> minoranze si è chiusa con una<br />

serata musicale, che ha visto <strong>la</strong> partecipazione<br />

del gruppo musicale e corale "La<br />

Kamastra"(Arberesh del Molise), del cantante<br />

Francoprovenzale savoiardo Patrice<br />

Combey e dei <strong>per</strong>sonaggi del "Fiorindo",<br />

l'antico carnevale pontese riproposto ogni<br />

anno dall'associazione "Ij Canteir". Il convegno<br />

ha avuto un seguito domenica 15 <strong>febbraio</strong>,<br />

con una tavo<strong>la</strong> rotonda in sa<strong>la</strong> consiliare,<br />

conclusa dal<strong>la</strong> visita del Museo<br />

Etnografico.<br />

Lara Prato<br />

BONATTO MARINO<br />

Agraria e giardinaggio<br />

Vendita e assistenza<br />

Motoseghe e decespugliatori Husquarna e Alpina<br />

Gas in bombole Materiale <strong>per</strong> apicultura<br />

Via G. Marconi 24 - Pont Canavese (TO)<br />

Tel. 0124.85569


PONT E VALLI<br />

ORCO E SOANA FLASH<br />

Pont - Rifatta <strong>la</strong> piazza a Borgata Truccà<br />

E' stata ripristinata <strong>la</strong> piazza di Borgata Truccà,<br />

parzialmente crol<strong>la</strong>ta in seguito al nubifragio del<br />

cinque giugno duemi<strong>la</strong>. Per sostener<strong>la</strong> è stato<br />

costruito un robusto muro in cemento armato e,<br />

<strong>per</strong> delimitarne il <strong>per</strong>imetro, è stata instal<strong>la</strong>ta<br />

una solida ringhiera. Con il ritorno del<strong>la</strong> bel<strong>la</strong><br />

stagione verrà riasfaltata, questo <strong>la</strong>sso di tempo<br />

consentirà al terreno di consolidarsi.<br />

Frassinetto - La nuova corriera<br />

Tutti in piazza a Frassinetto <strong>per</strong> vedere l'arrivo<br />

da Cuorgnè del<strong>la</strong> nuova corriera. Un avvenimento<br />

atteso da anni. La nuova linea è nata da<br />

un'idea maturata insieme dal sindaco di<br />

Cuorgnè Giancarlo Vacca Cavalot e dall'allora<br />

primo cittadino frassinettese Gilberto Craveri,<br />

preoccupati <strong>per</strong> i disagi sopportati da una parte<br />

dei loro cittadini a causa del<strong>la</strong> mancanza di un<br />

servizio di trasporto pubblico adeguato. A<br />

Frassinetto, finora, a farne le spese sono stati<br />

soprattutto i ragazzi che frequentano le scuole<br />

su<strong>per</strong>iori. La corriera Frassinetto-Pont ha orari<br />

che non sempre coincidono con quelli degli autobus<br />

che da Pont portano nei centri dove si trovano<br />

licei ed istituti tecnici. Di conseguenza i genitori<br />

devono sobbarcarsi questo impegno giornaliero.<br />

Ora questo non succederà più, i ragazzi di<br />

Frassinetto, così come tutti gli altri abitanti,<br />

potranno usufruire del servizio diretto <strong>per</strong><br />

Cuorgnè. La linea prevede il <strong>per</strong>corso Cuorgnè,<br />

Salto, Deiro su<strong>per</strong>iore, Ronchi inferiore,<br />

Ronchino, Nava, Navetta, Faiallo, Fontana<br />

Rossa, Frassinetto. Ad effettuare il servizio, realizzato<br />

grazie ad un contributo regionale ed<br />

all'interessamenteo del<strong>la</strong> Provincia di Torino,<br />

sarà <strong>la</strong> ditta Vimu.<br />

Parco Nazionanle Gran Paradiso<br />

Dopo 30 anni di col<strong>la</strong>borazione con il Parco e di<br />

15 al<strong>la</strong> sua guida, il professor Franco<br />

Montacchini ha <strong>la</strong>sciato <strong>la</strong> carica di presidente<br />

del Parco Nazionale Gran Paradiso. In una sua<br />

lettera di ringraziamento inviata al <strong>per</strong>sonale<br />

dell’Ente Parco ha fatto un suo <strong>per</strong>sonale augurio<br />

scrivendo che: “gli uomini passano, ma il<br />

Parco continua, come struttura, ma deve continuare<br />

soprattutto come idea, che dobbiamo conservare,<br />

accrescere, diffondere e trasmetterre alle generazioni<br />

future. Solo così non avremo agito invano”.<br />

Montacchini era arrivato al Parco nel 1974 come<br />

membro del<strong>la</strong> Commissione scientifica. Nel 1983<br />

12<br />

è nominato componente del Consiglio di<br />

amministrazione dal Ministero Agricoltura e<br />

Foreste in sostituzione del professor Bruno<br />

Peyronel: nel 1988 è presidente. Da allora è<br />

stato sempre al<strong>la</strong> guida del Parco. A<br />

Montacchini succede come “Commissario”,<br />

l’architetto Giovanni Picco.<br />

Il comprensorio alpino TOA 5 dona 500<br />

euro al Canile di Caluso<br />

"Chi non ha mai posseduto un cane, non sa<br />

cosa significa essere amato". Fu il filosofo<br />

Arthur Schopenhauer, nato a Danzica nel<br />

1788 e morto a Francoforte sul Meno nel<br />

1860, a rendere un'affermazione in apparenza<br />

tanto lineare, in realtà quanto densa di significato:<br />

l'amore di un cane <strong>per</strong> una <strong>per</strong>sona può<br />

essere immenso, <strong>la</strong> sua fedeltà incommensurabile,<br />

e, ahimé, al contrario, quel<strong>la</strong> degli<br />

umani molto re<strong>la</strong>tiva. Un messaggio semplice<br />

indirizzato a chi maltratta e a chi abbandona<br />

i cani, comparsi in Europa al termine del<br />

Pliocene, rappresentati da numerose varietà o<br />

razze dal Neolitico e sicuramente utilizzati dall'uomo<br />

già in età Mesolitica. Con l'evoluzione<br />

del pensiero il cane diventa anche un compagno<br />

di vita e di svago, fino ad assumere ruoli<br />

insostituibili. Lo sa molto bene chi esercita<br />

l'arte venatoria: i cani rappresentano infatti i<br />

migliori coadiutori dei cacciatori da tempo<br />

immemorabile. E proprio <strong>per</strong> questo, il<br />

Comprensorio alpino TO A5, ente preposto<br />

al<strong>la</strong> gestione venatoria ed ambientale delle<br />

Valli Orco, Soana, Alto Canavese, Sacra,<br />

Chiusel<strong>la</strong>, Dora Baltea, che, nel corso del<strong>la</strong><br />

presidenza di Giovanni Maddio, si è più volte<br />

distinta <strong>per</strong> atti di generosità, ha voluto <strong>la</strong>nciare<br />

un infinito messaggio d'amore ai mammiferi,<br />

compagni pazienti e fedeli, nelle lunghe<br />

e solitarie escursioni in montagna e in pianura,<br />

donando 500 euro al Canile di Caluso.<br />

"<strong>Una</strong> somma modesta,se si considerano le continue<br />

necessità del canile di accudire, alimentare<br />

e anche curar cani quotidianamente abbandonati<br />

e rinvenuti sul territorio - spiega<br />

Maddio-. Il nostro auspicio è che l'offerta possa<br />

in un qualsiasi modo essere utile". I fondi raccolti<br />

sono stati ottenuti con <strong>la</strong> semplice "autotassazione"<br />

pari ad un euro in più versato da<br />

ogni componente del direttivo.


mamabi<br />

little restaurant, cocktail and wine bar<br />

Via Marconi 16 - 10085 Pont Canavese<br />

RISTORANTE VINERIA<br />

Oltre 300 etichette di vino da tutto il mondo<br />

Piatti tipici Canavesani<br />

A<strong>per</strong>tura ore 18,00 - Riposo lunedì<br />

Gradita prenotazione<br />

Tel. 0124.860544 - 335.1449140<br />

13<br />

PONT E VALLI<br />

CONTRIBUTI PROVINCIALI NELLE VALLI ORCO E SOANA<br />

Pioggia di contributi dal<strong>la</strong> Provincia <strong>per</strong> le Valli<br />

Orco e Soana. Il consiglio provinciale ha approvato,<br />

in sede di esame del Bi<strong>la</strong>ncio di Previsione<br />

<strong>2004</strong>, un ordine del giorno presentato dal<br />

Gruppo di Alleanza Nazionale (composto dal<br />

capogruppo Gian Luca Vignale e dai consiglieri<br />

Alberto Tognoli, Cesare Formisano, Barbara<br />

Bonino, Giuseppe Iannò, Francesco Romeo), che<br />

ha consentito di convogliare nelle valli risorse<br />

aggiuntive <strong>per</strong> il finanziamento di iniziative e<br />

associazioni sul territorio. Fra gli stanziamenti<br />

che saranno erogati spicca un contributo di<br />

8.000 euro, destinato al<strong>la</strong> Coo<strong>per</strong>ativa Valle<br />

Sacra, <strong>per</strong> cercare di ridurre i costi di trasporto<br />

del <strong>la</strong>tte dalle aziende conferitrici dei Comuni<br />

delle Valli Orco e Soana. "Il nostro Gruppo<br />

Provinciale, che aveva seguito con partico<strong>la</strong>re<br />

attenzione <strong>la</strong> crisi del<strong>la</strong> Latteria - spiega il consigliere<br />

comunale pontese, Raffaele Costa - ha<br />

accolto una segna<strong>la</strong>zione degli allevatori locali,<br />

L'abbiamo chiesto nel giugno 2000, richiesto<br />

nel settembre 2002, abbiamo fatto una petizione<br />

che ha ottenuto numerose adesioni e che il<br />

Sindaco, Dante Barinotto, ha inviato a chi di<br />

competenza accompagnata da una sua lettera,<br />

ma a distanza di oltre tre anni e mezzo si è<br />

dimostrato inutile. Gli accessi al<strong>la</strong> nostra<br />

R.S.A., dal <strong>la</strong>to di via Ospedale, restano ostinatamente<br />

chiusi. Né serve chiedere il <strong>per</strong>ché, ci si<br />

ritrova dinnanzi al più c<strong>la</strong>ssico palleggio in <strong>per</strong>fetto<br />

stile politichese. Le voci più insistenti<br />

addossano <strong>la</strong> colpa ad una so<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona, ma se<br />

il Sindaco telefona <strong>per</strong> sollecitare altri responsabili<br />

si sente immancabilmente rispondere:<br />

"ma non è ancora stato a<strong>per</strong>to?" come se <strong>la</strong><br />

destra ignorasse cosa fa <strong>la</strong> sinistra. L'ultima<br />

IL VANGELO DISATTESO<br />

che, nel corso di un incontro convocato presso il<br />

Circolo di AN a Pont, avevano <strong>la</strong>mentato <strong>la</strong> penalizzazione<br />

subita <strong>per</strong> il trasporto del <strong>la</strong>tte". Un<br />

contributo di 4.000 euro andrà invece al<strong>la</strong><br />

Parrocchia San Giacomo a Sparone <strong>per</strong> il<br />

restauro del<strong>la</strong> te<strong>la</strong> seicentesca e dell'Altare<br />

Laterale, mentre 1.000 euro saranno destinati<br />

alle Parrocchie di Ronco, Valprato Soana ed<br />

Ingria. Altri due contributi, <strong>per</strong> finanziare le attività<br />

del <strong>2004</strong>, andranno al<strong>la</strong> Bocciofi<strong>la</strong><br />

Pontese(2.500 euro) e al<strong>la</strong> "Fi<strong>la</strong>rmonica<br />

Sparonese"(2.000 euro). Fra i progetti finanziati<br />

anche il miglioramento dell'illuminazione del<strong>la</strong><br />

strada di accesso al<strong>la</strong> Fucina del rame di<br />

Ronco(4.000 euro) e l' acquisto attrezzature <strong>per</strong><br />

<strong>la</strong> Pro Loco Pontese(1.000 euro). Un contributo<br />

di 3.000 euro sarà indirizzato infine all'Ospedale<br />

di Locana <strong>per</strong> l'acquisto materiale sanitario ed<br />

economale.<br />

Lara Prato<br />

versione addossa <strong>la</strong> chiusura al mancato collegamento<br />

del già esistente videocitofono, compito<br />

di competenza del<strong>la</strong> ASL, come <strong>la</strong> mancata<br />

manutenzione delle grondaie che stanno già<br />

rovinando <strong>la</strong> parte esterna. Se così fosse si tratterebbe<br />

di un <strong>la</strong>voro di costi e durata limitati,<br />

basta provvedervi con sollecitudine (si fa <strong>per</strong><br />

dire). Bei tempi in cui si diceva "voce di popolo,<br />

voce di Dio" e i responsabili, <strong>la</strong>utamente remunerati,<br />

non si divertivano giocando a nascondino.<br />

Ora in contrapposizione agli insegnamenti<br />

evangelici, ai pontesi sono stati riservati i principi:<br />

"BUSSA E NON TI SARA' APERTO, CHIEDI<br />

E NON TI SARA' DATO".<br />

Romana Fasso<strong>la</strong><br />

Onoranze funebri<br />

De Marchi Riccardo<br />

Arte Funeraria - Trasporti e pratiche<br />

Via Caviglione 49 - 10085 Pont Canavese (To)<br />

Tel. 0124.860504 - Tel. Cell. 347.5328675


PONT E VALLI<br />

TRE CIME PER UN SOGNO<br />

Quinzeina - Arbel<strong>la</strong> - Monte Soglio<br />

PROLOGO: Un sogno d'inverno.<br />

Durante l'inverno a Pont il sole tramonta precocemente:<br />

<strong>la</strong> possente dorsale di boschi e<br />

dirupi che dal Monte Calmia sale alle Rocche di<br />

San Martino ed al<strong>la</strong> Cima Mares è un muro<br />

imponente e compatto che allunga le sue tentaco<strong>la</strong>ri<br />

e gelide ombre sul paese di fondovalle.<br />

Per contro il versante opposto, quello di<br />

Frassinetto, si crogio<strong>la</strong> beato nel sole fin nel<br />

tardo pomeriggio, e quando gli ultimi bagliori<br />

arrossano <strong>la</strong> croce di Punta Quinzeina quaggiù<br />

a Pont è già quasi buio.<br />

*****<br />

Un giorno qualunque del mese di gennaio. Il<br />

campanile del<strong>la</strong> chiesa di San Costanzo batte<br />

le cinque del pomeriggio. Gli anni sessanta<br />

sono appena dietro l'angolo, e "Canzonissima"<br />

è finita da poco. Un ragazzo, dal balcone del<strong>la</strong><br />

sua casa, guarda <strong>la</strong> Quinzeina ammantata di<br />

neve che si arrossa nell'attimo fuggente del tramonto<br />

del sole. La croce bianca che sta sul<strong>la</strong><br />

vetta si distingue appena, semisepolta dallo<br />

spesso manto nevoso, e si confonde col cielo<br />

che si spegne in un mare di stelle. Il ragazzo<br />

pensa che un giorno salirà fino ai piedi di quel-<br />

14<br />

<strong>la</strong> croce e potrà guardare Pont da <strong>la</strong>ssù. E<br />

vedrà finalmente anche cosa si ce<strong>la</strong> dietro a<br />

quel<strong>la</strong> cima. Sull'altro versante del<strong>la</strong> Valsoana<br />

<strong>la</strong> cima arrotondata e decisamente meno ostica<br />

del<strong>la</strong> Punta d'Arbel<strong>la</strong> è già nell'ombra: è<br />

parecchio più bassa del<strong>la</strong> Quinzeina questa<br />

vetta, ma è pur sempre il possente "Monte di<br />

Pont", e sarebbe bello salire anche fin <strong>la</strong>ssù,<br />

<strong>per</strong> vedere dove và a morire il sole che in estate<br />

affonda dietro al suo costone boscoso. Poi il<br />

ragazzo volta il suo sguardo verso <strong>la</strong> dorsale<br />

che sale al<strong>la</strong> Cima Mares, sopra il paese di<br />

Alpette: <strong>la</strong> dietro alcune ore prima è precipitato<br />

il disco so<strong>la</strong>re, ed i contorni del<strong>la</strong> montagna<br />

sono ancora ammantati di una luce vivida.<br />

Dietro quel cocuzzolo tondeggiante il ragazzo<br />

sa che si nasconde una montagna più alta: il<br />

Monte Soglio. L 'ha letto poco tempo prima in<br />

un bel libro preso in biblioteca: "Dal Monte<br />

Soglio al<strong>la</strong> Levanna" si intito<strong>la</strong> quel volume, e<br />

racconta <strong>la</strong> storia di un alpinista che ha <strong>per</strong>corso<br />

l'intera dorsale montuosa che separa <strong>la</strong><br />

Val Grande di Lanzo dal<strong>la</strong> Valle dell'Orco. E<br />

adesso il ragazzo ha anche lui un piccolo sogno<br />

da realizzare prima o poi: salire su quelle tre


cime le cui dorsali racchiudono il paese di<br />

Pont. La Quinzeina, l'Arbel<strong>la</strong> ed il Monte<br />

Soglio. Tre montagne tutt'altro che problematiche,<br />

ma che <strong>per</strong> lui adesso sono, o più semplicemente<br />

sembrano, qualcosa di magico ed<br />

irraggiungibile. Scoprirà poi che si tratta di<br />

banali escursioni su pendii erbosi, ma da quel<br />

momento, <strong>per</strong> lui soltanto, quelle tre cime<br />

hanno assunto una diversa prospettiva.<br />

Passeranno parecchi anni, <strong>per</strong> diversi motivi,<br />

prima che il ragazzo completi <strong>la</strong> sua picco<strong>la</strong><br />

"trilogia alpina" : forse, inconsciamente, egli ha<br />

voluto far durare il più a lungo possibile quel<br />

suo sogno nato nei precoci tramonti invernali.<br />

Quel piccolo ma fantastico sogno capace di fargli<br />

vincere <strong>la</strong> tristezza di notti troppo lunghe, di<br />

alberi spogli, di vento gelido, di amici <strong>per</strong>duti.<br />

Perché senza sogni, piccoli o grandi che siano,<br />

è difficile vincere <strong>la</strong> noia quotidiana fatta di<br />

gesti ripetitivi e di parole senza senso, e possono<br />

anche bastare tre facili montagne <strong>per</strong> s<strong>per</strong>are<br />

e credere in un orizzonte diverso. Possono<br />

bastare, e <strong>per</strong> me sono bastate, <strong>per</strong> coltivare<br />

un sogno lungo quasi vent'anni.<br />

QUINZEINA (2.344 mt.):<br />

IL PIANETA MONTAGNA<br />

Quinzeina: montagna magica, lenta salita<br />

verso orizzonti sempre più ampi, <strong>la</strong>sciando alle<br />

spalle il mondo delle macchine <strong>per</strong> tornare a<br />

confrontarsi senza più specchi deformanti con<br />

quello ancora dominato dal<strong>la</strong> Natura. Un<br />

mondo dove <strong>la</strong> presenza dell'uomo con le sue<br />

baite color di pietra e le sue mandrie ruminanti<br />

è soltanto una precaria e benevo<strong>la</strong> concessione:<br />

<strong>la</strong> prima neve turbinante nel vento gelido<br />

del<strong>la</strong> tormenta ricaccerà presto a valle uomini<br />

ed animali, entrambi ospiti, e non certo<br />

"padroni", dei pendii erbosi del pianeta montagna.<br />

In un giorno d'agosto di parecchi anni fa,<br />

ormai trenta <strong>per</strong> l'esattezza, si consumò il mio<br />

primo incontro con <strong>la</strong> possente Quinzeina:<br />

quel giorno c'era parecchia gente <strong>la</strong>ssù in<br />

cima, <strong>per</strong>ché si celebrava <strong>la</strong> tradizionale messa<br />

agostana ai piedi del<strong>la</strong> grande croce bianca<br />

realizzata dai frassinettesi nel 1963. Da allora<br />

sono tornato sei volte fin <strong>la</strong>ssù, dove i profili<br />

del pianeta montagna si fanno più aspri e severi<br />

e l'orizzonte sembra un libro a<strong>per</strong>to su cui<br />

leggere <strong>la</strong> storia del mondo. Quinzeina: quanti<br />

ricordi, alcuni belli ed altri dolorosi, racchiude<br />

<strong>la</strong> tua lunga dorsale, pellegrinaggio dell'anima<br />

15<br />

PONT E VALLI<br />

lungo sentieri segnati dal<strong>la</strong> presenza dell'uomo,<br />

dalle sue baite che si fondono con l'ambiente<br />

circostante e che <strong>per</strong> tre mesi ogni anno<br />

ancora saziano <strong>la</strong> sua voglia di cielo e di orizzonti<br />

liberi, lontano dalle fabbriche fumose,<br />

dalle città maleodoranti e sporche, dagli uffici<br />

alienanti, dai burattinai del<strong>la</strong> politica e del<strong>la</strong><br />

finanza e dai loro seguiti di penosi cortigiani.<br />

Quassù il rapporto tra Uomo e Natura è ancora<br />

rego<strong>la</strong>to unicamente dalle stagioni, in un<br />

equilibrio circo<strong>la</strong>re che affonda le sue radici<br />

nel<strong>la</strong> notte dei tempi. Un mondo a parte, dove<br />

il sudore del<strong>la</strong> fronte ancora misura il <strong>la</strong>voro<br />

svolto, dove <strong>la</strong> finzione fatta di immagini in<br />

rapida successione che ci propina <strong>la</strong> tivù non<br />

arriva, ed anche se giungesse non riuscirebbe<br />

neppure a scalfire il cuore ge<strong>la</strong>to delle pietre.<br />

Lassù dove il telecomando, che stringiamo<br />

nelle nostre mani ormai inerti, è soltanto un<br />

inutile pezzo di p<strong>la</strong>stica: non ti ripara dal vento<br />

tagliente del nord, non ti dà acqua e cibo, e se<br />

lo bruci <strong>per</strong> scaldarti produce un fumo nerastro<br />

dal tanfo pestilenziale. La nostra civiltà<br />

delle apparenze, del "look", dei discorsi quasi<br />

mai seguiti da azioni concrete che straripano<br />

da televisione e giornali, quassù, sul pianeta<br />

montagna, vale molto meno di una fascina di<br />

legno secco con cui si può accendere un fuoco<br />

nell'antico camino: al calore delle fiamme ti<br />

potrai riscaldare, <strong>la</strong> loro luce tremo<strong>la</strong>nte e rossastra<br />

renderà meno paurosa <strong>la</strong> notte e l'attesa<br />

dell'alba sarà più confortevole. E domani<br />

nascerà un nuovo giorno sul pianeta montagna:<br />

ma <strong>la</strong>ssù saranno sempre di meno ad<br />

attenderlo con <strong>la</strong> stessa emozione di ieri, o di<br />

mille anni fa.<br />

PUNTA ARBELLA (1.879 mt.)<br />

IL MONTE DI PONT<br />

Arrivando a Pont dal<strong>la</strong> pianura <strong>la</strong> Punta<br />

d'Arbel<strong>la</strong> sembra chiudere l'accesso al<strong>la</strong> valle:<br />

<strong>la</strong> sua cima tondeggiante, i suoi fianchi possenti<br />

che scendono tra pascoli, boschi e dirupi<br />

fino a <strong>la</strong>mbire le case di Pont, le conferiscono,<br />

pur nel<strong>la</strong> sua modesta altitudine, un aspetto<br />

elegante. La strada carrozzabile porta fino al<strong>la</strong><br />

frazione Campiài di Munpunt, a circa mille e<br />

cento metri di altezza, da dove parte un ben<br />

demarcato sentiero che sale verso <strong>la</strong> cima pontese,<br />

sul<strong>la</strong> cui vetta al<strong>la</strong> fine degli anni ottanta<br />

è stata posta una croce ed una "rosa dei venti"<br />

a cura del Cap. Questo secondo frammento


PONT E VALLI<br />

dell'antico sogno è diventato realtà solo nell'agosto<br />

del 1990: salendo tra boschi, alpeggi e<br />

pascoli, in piccoli e selvaggi valloni alpini che<br />

dal basso non si riesce neppure ad immaginare<br />

possano nascondersi tra le pieghe del<strong>la</strong> montagna,<br />

quasi all'improvviso <strong>la</strong> cima dell'Arbel<strong>la</strong><br />

era lì, davanti ai miei occhi. Pont, <strong>la</strong>ggiù nel<br />

fondovalle, si intravedeva appena nel<strong>la</strong> densa<br />

foschia estiva, e fo<strong>la</strong>te fredde di nebbia salivano<br />

veloci dal vallone del Vasario. Davanti ecco<br />

<strong>la</strong> Quinzeina, Frassinetto e le sue borgate, e<br />

lontani suoni di campane portati dal vento<br />

intaccavano appena il silenzio pieno di rumori<br />

del<strong>la</strong> montagna. Più avanti <strong>la</strong> cresta erbosa<br />

procede in discesa, e poi, con alcuni saliscendi,<br />

raggiunge <strong>la</strong> non lontana Uja di Ingria, dove<br />

ben quattro Comuni valligiani uniscono i loro<br />

confini amministrativi. Dopo uno spuntino, e<br />

due ore di "re<strong>la</strong>x" passate sulle cima, contesa<br />

incessantemente da sole e nebbie, ecco il ritorno<br />

a valle tra alpeggi e boschi senza incontrare<br />

anima viva, e con un altro pezzo di sogno morto<br />

stecchito dentro allo zaino: e non ero neppure<br />

riuscito a scoprire dove và a morire il sole dietro<br />

all'Arbel<strong>la</strong>… .<br />

MONTE SOGLIO (1.971 mt.)<br />

ULTIMA NEVE DI PRIMAVERA<br />

Due giugno 1991: siamo sul Monte Soglio, e<br />

giganteschi e minacciosi nuvoloni neri striati<br />

dai <strong>la</strong>mpi stanno arrivando di gran carriera<br />

verso di noi lungo <strong>la</strong> cresta che porta alle vette<br />

dell'Uja e dell'Angiolino, entrambe già inghiottite<br />

dalle nubi. Sul<strong>la</strong> cima c'è un'altra comitiva<br />

che, <strong>per</strong> nul<strong>la</strong> turbata dall'imminente temporale<br />

che minaccia di esplodere con tuoni sempre<br />

più vicini, sta tranquil<strong>la</strong>mente consumando un<br />

sostanzioso spuntino. Per arrivare sul<strong>la</strong> vetta<br />

del Soglio abbiamo dovuto su<strong>per</strong>are qualche<br />

modesto nevaio in avanzata fase di scioglimento,<br />

cosa che ha conferito comunque una mag-<br />

PORTACOLONE WALTER<br />

Impianti elettrici ed elettronici civili e industriali<br />

Cancelli automatici e Antifurti<br />

Impianti telefonici e satellitari<br />

Vendita materiale elettrico<br />

Progettazione, manutenzione<br />

Pont Canavese, via Destefanis, 9 - Pont Canavese<br />

Tel. 0124.85765 - Cell. 338.1064797<br />

Email: p.w._imp.elt@libero.it<br />

16<br />

giore impronta e dignità "alpinistica" a questa<br />

tondeggiante e panoramica cima che non raggiunge<br />

neppure i duemi<strong>la</strong> metri di altezza. E<br />

qui, in questo momento, il "piccolo grande<br />

sogno" nato in una sera d'inverno di quasi vent'anni<br />

prima ha raggiunto il suo epilogo: <strong>la</strong> trilogia<br />

Quinzeina - Arbel<strong>la</strong> - Soglio è stata alfine<br />

completata. Tutto questo avrebbe ovviamente<br />

potuto concludersi molto prima di adesso, ma<br />

ho volutamente (anche se, almeno in parte,<br />

inconsciamente) cercato di farlo durare il più a<br />

lungo possibile quel mio antico sogno d'infanzia.<br />

Perché, in fondo, è spesso fin troppo facile<br />

uccidere un sogno col pugnale cinico e giustiziere<br />

del<strong>la</strong> realtà, ma, una volta realizzato, il<br />

sogno si trasforma in qualcosa di molto diverso,<br />

ben che vada in un piacevole ricordo. Ma i<br />

ricordi, chissà <strong>per</strong>ché, assumono quasi sempre<br />

le sembianze del rimpianto, di occasioni <strong>per</strong>dute,<br />

di ferite <strong>la</strong>ceranti, di dolore sordo. Mentre i<br />

sogni sono s<strong>per</strong>anza in qualcosa che deve ancora<br />

venire, profumo di orizzonti inesplorati dove<br />

noi saremo sempre e comunque dei "pionieri".<br />

Ora <strong>la</strong> nebbia ci avvolge, fo<strong>la</strong>te di vento gelido e<br />

le prime grosse gocce di pioggia ci inducono a<br />

scendere a valle: ci fermeremo giù al Colle del<strong>la</strong><br />

Pessa a consumare uno spuntino, e poi, con<br />

una lunga cavalcata sul<strong>la</strong> cresta erbosa,<br />

costeggeremo <strong>la</strong> Cima Mares e raggiungeremo<br />

l'auto <strong>la</strong>sciata dove termina <strong>la</strong> strada a monte<br />

di Alpette. Mi volto ancora una volta a guardare<br />

il Monte Soglio, il quale si è scrol<strong>la</strong>to di dosso<br />

il mantello di nebbie scure, ed ora un pallido<br />

sole accende debolmente di luce riflessa l'ultima<br />

neve di primavera che ristagna sotto <strong>la</strong><br />

cima. Scatto ancora un'ultima fotografia. Ora<br />

che il sogno è finito sto già raccogliendo i ricordi:<br />

ma mi accorgo che sono pallidi, come quel<br />

sole che adesso sfiora <strong>la</strong> vetta del Soglio.<br />

Marino Pasqualone


Proiettare sul palcoscenico del turismo culturale<br />

nazionale e internazionale, "raccontando",<br />

con le arti del<strong>la</strong> scena, in partico<strong>la</strong>re il teatro,<br />

come a Roma e ad Atene, al culmine del loro<br />

sfulgore, <strong>la</strong> bellezza racchiusa e riottosa del<br />

Canavese e <strong>la</strong> sua storia, in un arco temporale<br />

compreso tra <strong>la</strong> fine del Cinquecento e <strong>la</strong><br />

metà del Novecento, fatta di uomini memorabili,<br />

di eventi straordinari e di duro <strong>la</strong>voro quotidiano.<br />

È questo l'ambizioso obiettivo del<br />

Parco culturale del Canavese, ideato ed organizzato<br />

dall'associazione culturale "Il Contato<br />

del Canavese" sotto <strong>la</strong> guida di Giacomo<br />

Bottino e Mario Liore, rispettivamente direttore<br />

artistico ed organizzativo dell'ente, primo<br />

progetto globale di modello di turismo unificato<br />

nelle sue componenti , che, attraverso il<br />

messaggio artistico, intende concorrere allo<br />

sviluppo economico e sociale di un territorio,<br />

storicamente e geomorficamente importante<br />

tanto da essere citato da Dante Alighieri nel<br />

VII canto del Purgatorio. Sul<strong>la</strong> base di quattro<br />

tematiche accomunanti l'evoluzione storica del<br />

Canavese e cioè Passione d'Oriente, La<br />

Religione del<strong>la</strong> Libertà, Le vie dei canti e <strong>la</strong><br />

civiltà del <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong> prima edizione di questo<br />

suggestivo "itinerario" prevede <strong>la</strong> messa in<br />

scena di circa 20 eventi pluritematici, artico<strong>la</strong>ti<br />

in poliedriche e variegate offerte culturali, e<br />

in quanto tali destinate a più segmenti di pubblico;<br />

il sipario sul cartellone si è alzato nei<br />

giorni scorsi, <strong>per</strong> concludersi nel settembre<br />

<strong>2004</strong>. Gli spettacoli, intimamente connessi col<br />

territorio, si svolgeranno nei castelli, nelle residenze<br />

più significative, negli spazi all'a<strong>per</strong>to e<br />

anche nei luoghi di <strong>la</strong>voro, eletti a teatro e scenograficamente<br />

allestiti ad hoc: i castelli di<br />

Agliè, Masino, Mazzè, Parel<strong>la</strong>, San Giorgio<br />

Canavese, Vil<strong>la</strong> il Meleto ad Agliè, Casa<br />

Giacosa a Colleretto Giacosa, <strong>la</strong> Rotonda<br />

Antonelliana a Castel<strong>la</strong>monte, l'Officina H<br />

"Olivetti " ad Ivrea. Un modo inedito di presentare<br />

un'area, ispirato da un principio di " intelligenza<br />

collettiva", che ha animato <strong>la</strong> capacità<br />

di uomini e donne canavesane di trasformare i<br />

valori del<strong>la</strong> storia e del<strong>la</strong> tradizione in prodotti<br />

di qualità. Manca <strong>per</strong>ò il marchio promosso<br />

all'estero del "made in Canavese ". Non <strong>per</strong><br />

17<br />

ATTUALITA’<br />

IL PROGETTO DEL NUOVO PARCO CULTURALE<br />

caso <strong>la</strong> storia narrata dal "parco culturale del<br />

Canavese " si ferma ed, idealmente, ricomincia<br />

dall'unico canavesano che seppe ottenere questo<br />

memorabile risultato, cioè Adriano<br />

Olivetti, imprenditore illuminato, di cui nessuno<br />

ha saputo fino ad ora raccogliere <strong>la</strong> sua<br />

eredità spirituale e culturale. Fra qualche<br />

anno,forse, si potrebbe ripar<strong>la</strong>rne. La realizzazione<br />

del progetto "Parco culturale del<br />

Canavese" è resa possibile dall'o<strong>per</strong>are congiunto<br />

di enti pubblici e privati, che hanno<br />

e<strong>la</strong>rgito finanziamenti di notevole entità: spiccano<br />

in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> Provincia di Torino con<br />

170 mi<strong>la</strong> euro e <strong>la</strong> fondazione CRT con 150<br />

mi<strong>la</strong>. Fra gli altri, <strong>la</strong> città di Ivrea, l'Azienda<br />

Esercizio Gas del<strong>la</strong> città, l'Agenzia Turistica<br />

Canavese e valli di Lanzo. "Facendo sistema<br />

con un progetto globale che porterà valore<br />

aggiunto al turismo del<strong>la</strong> provincia nel suo complesso,<br />

il Canavese diventerà, <strong>per</strong> <strong>la</strong> legge degli<br />

effetti e dei controeffetti, più appetibile, e i suoi<br />

punti di eccellenza verranno maggiormente<br />

valorizzati - spiega Valter Giuliano, assessore<br />

provinciale al<strong>la</strong> Cultura. Per il professor<br />

Andrea Comba, presidente del<strong>la</strong> Fondazione<br />

CRT, "Crediamo fortemente nel progetto <strong>per</strong>ché<br />

è coerente con le strategie di intervento del<strong>la</strong><br />

Fondazione e mira allo sviluppo di una politica<br />

turistica, culturale ed artistica ad ampio raggio,<br />

che prende spunto dal<strong>la</strong> storia del Canavese e<br />

si sviluppa con <strong>la</strong> condivisione e col<strong>la</strong>borazione<br />

attiva di comuni e comunità montane, contribuendo<br />

al potenziamento delle eccellenze, al<strong>la</strong><br />

tute<strong>la</strong> e al<strong>la</strong> emersione degli elementi sociali e<br />

culturali caratterizzanti,al<strong>la</strong> garanzia di nuove<br />

e qualificate occupazioni e professionalità innovative,<br />

d'intesa con le migliori forze del pubblico<br />

e del privato presenti sul territorio". La città<br />

di Ivrea contribuisce almeno con 10 mi<strong>la</strong> euro<br />

al<strong>la</strong> realizzazione del progetto. Il compito di<br />

promozione e di coordinamento, soprattutto<br />

degli o<strong>per</strong>atori commerciali del territorio, sarà<br />

eseguito dall'Atl 3: "Si cercherà inoltre in concomitanza<br />

dei singoli eventi con una strategia<br />

mirata di comunicazione di promuovere prodotti<br />

enogastronomici e manifatturieri", puntualizza<br />

Danie<strong>la</strong> Broglio, direttrice dell’ ente.<br />

Alessandra Boetto


ATTUALITA’<br />

IL PERIODO NERO DEI RISPARMIATORI GABBATI<br />

Cirio, Parma<strong>la</strong>t e forse altri ancora<br />

L'anno appena concluso è stato <strong>per</strong> i risparmiatori<br />

un anno nero. Con l'inf<strong>la</strong>zione che incalza <strong>la</strong><br />

maggior preoccupazione di chi, quasi miracolosamente,<br />

riesce ancora a risparmiare è quel<strong>la</strong> di<br />

investire con un minimo di sicurezza, non <strong>per</strong><br />

realizzare grandi guadagni, ma <strong>per</strong> difendere il<br />

traguardo raggiunto. Ed è proprio verso le <strong>per</strong>sone<br />

dal reddito modesto che si sono rivolti i<br />

grandi predatori, protagonisti di vergognose<br />

scorrerie truffaldine. Pare definitivamente tramontato<br />

il tempo in cui chi riusciva, partendo<br />

quasi dal niente, a costruire grandi fortune conservava<br />

l'orgoglio delle proprie origini e del proprio<br />

nome, che aveva importanza poter definire<br />

"onorato". Eppure è dagli anni Cinquanta che<br />

sono nati, professionalmente par<strong>la</strong>ndo, i primi<br />

grandi squali del boom economico che hanno<br />

vuotato le tasche a molti e riempito le cronache,<br />

anche quelle del secolo scorso, di scandali.<br />

Auguriamoci che questo grande "botto", paragonato<br />

dal ministro Tremonti a una manovra<br />

finanziaria, faccia tramontare definitivamente il<br />

sogno di chi agognava al<strong>la</strong> deregu<strong>la</strong>tion, ovvero<br />

al desiderio di usare liberamente i capitali senza<br />

rendere conto, anche se appare ormai chiaro,<br />

anche a chi non ha dimestichezza con <strong>la</strong> materia<br />

finanziaria, che il capitalismo non può vivere<br />

senza regole, trasparenza, verità poiché esso<br />

non è nel<strong>la</strong> nostra economia l'unico elemento<br />

che ha bisogno di risparmi e di produttori. Ora<br />

si dice che <strong>la</strong> principale causa di questo sfacelo<br />

è <strong>la</strong> mancanza di comunicazioni corrette tra<br />

banche e organi preposti al controllo, ma come<br />

è possibile control<strong>la</strong>re le banche se queste non<br />

dicono <strong>la</strong> verità? E certamente <strong>la</strong> verità viene<br />

occultata e i controlli sono su<strong>per</strong>ficiali quando<br />

si tratta di grandi colossi dell'economia, mentre<br />

è altro il trattamento che viene riservato comu-<br />

Centro edp alto Canavese<br />

di Lanfranco Chiolerio<br />

E<strong>la</strong>bora dati - contabilità aziendale - C.A.F.<br />

Via Roma 2 - 10085 Pont Canavese (TO) - Italia<br />

tel. (+39) 0124.84280<br />

Fax (+39) 0124.811021<br />

E-mail: centro@mis<strong>per</strong>.it<br />

18<br />

ne cittadino che chiede un prestito. Questo<br />

atteggiamento, difforme alle regole del<strong>la</strong> uguaglianza,<br />

ci viene solitamente spiegato con una<br />

frase <strong>la</strong>pidaria: "Le banche non sono enti benefici",<br />

principio che potremo condividere quando<br />

qualcuno ci spiegherà <strong>per</strong>ché i cittadini sono<br />

tenuti a e<strong>la</strong>rgire il proprio denaro al signor<br />

Callisto Tanzi e compagni. Ora es<strong>per</strong>ti economisti<br />

esaminano con prudenza il caso Parma<strong>la</strong>t,<br />

certamente molto complesso, e attendono lumi<br />

dall'inchiesta giudiziaria. Si fanno molte ipotesi:<br />

agenti esterni a livello internazionale quale conseguenza<br />

del<strong>la</strong> lotta tra giganti nel campo agro<br />

alimentare? Manovra interna con fuga di capitali<br />

verso ospitali lidi <strong>per</strong> sfuggire al fisco? In questo<br />

momento il timore più grande è rivolto alle<br />

conseguenze che potrebbero riversarsi sui <strong>la</strong>voratori<br />

del<strong>la</strong> Parma<strong>la</strong>t, notevole realtà economica<br />

e occupazionale, e sull'indotto composto soprattutto<br />

da medie e piccole imprese. Il nostro è<br />

ormai il tempo all'economia globale ed è giunto<br />

il momento di chiederci se nell' ordine p<strong>la</strong>netario<br />

che si avvicina i sistemi, specie quelli economici,<br />

possano essere governati solo da entità<br />

nazionali o se il commercio, <strong>la</strong> finanza, il mercato<br />

non abbiano bisogno di un governo mondiale.<br />

Se non si riuscirà entro breve a riordinare <strong>la</strong><br />

materia i nostri risparmi continueranno a correre<br />

grossi rischi, nel frattempo sarebbe utile dare<br />

a questi disonesti signori <strong>la</strong> lezione che meritano,<br />

senz'altro potrebbe servire a far recedere da<br />

altri comportamenti simili chi volesse ancora<br />

approfittare delle nostre deboli leggi in tema di<br />

materia finanziaria.<br />

Rita Negro


LA MORTE DI NORBERTO BOBBIO<br />

Si dice, ed è giusto, che rimpiangere il passato<br />

non serve a nul<strong>la</strong>, eppure, in certe circostanze è<br />

impossibile non farlo. Poco più di un mese fa ci<br />

ha <strong>la</strong>sciati <strong>per</strong> sempre Norberto Bobbio, l'ultimo<br />

grande dello splendido <strong>per</strong>iodo che Torino ha<br />

vissuto tra <strong>la</strong> seconda metà dell'800 ai primi<br />

anni 70 del '900. Ma si può definire così un<br />

<strong>per</strong>iodo storico che ha avuto tra i suoi avvenimenti<br />

più importanti i sanguinosi moti risorgimentali,<br />

due guerre devastanti, dure contrapposizione<br />

tra c<strong>la</strong>ssi sociali, tragici episodi di terrorismo<br />

che ci hanno privato, ad esempio, di<br />

quel grande giornalista che fu Carlo Casalegno?<br />

Penso di sì, <strong>per</strong>ché dopo questi eventi dolorosi <strong>la</strong><br />

nostra società ha vissuto momenti di grande<br />

impegno e ha dimostrato di sa<strong>per</strong> dare il meglio<br />

di sé. Durante e dopo l'ultima guerra una intera<br />

generazione di intellettuali piemontesi, tra i<br />

quali Norberto Bobbio, ci hanno sorretti e guidati<br />

verso <strong>la</strong> ricostruzione dello spirito uscito<br />

devastato dal dolore e dai lutti, e ci hanno aiutati<br />

a ritrovare quel gran dono che è <strong>la</strong> s<strong>per</strong>anza.<br />

Ed è proprio questo che più ci manca, adesso.<br />

Dove sono le grandi menti, i maestri del pensiero<br />

che potrebbero guidarci? Non esistono o<br />

agiscono con tanta discrezione da risultare invi-<br />

UN PRATO A FORMA DI CULLA<br />

C'è un prato vicino a casa mia <strong>la</strong> cui forma evoca<br />

una cul<strong>la</strong>, un'enorme cul<strong>la</strong> che cambia colore e<br />

aspetto secondo <strong>la</strong> stagione. Ora è rico<strong>per</strong>to di<br />

un lenzuolo di brina che in primavera si trasforma<br />

in velluto verde bril<strong>la</strong>nte, in estate è di organza<br />

fiorita, d'autunno diventa un tappeto orientale<br />

dai disegni variegati di colore arancio, giallo e<br />

marrone, <strong>per</strong>ché questo prato è all'interno di un<br />

bosco e le foglie di castagno sospinte dal vento<br />

vanno a posarsi su di lui e lo ricoprono completamente.<br />

Nel centro di questo prato c'è un enorme<br />

e vecchissimo noce al quale, <strong>per</strong> vincere <strong>la</strong><br />

soggezione che mi ispira con <strong>la</strong> sua maestosità,<br />

ho dato un nome: l'ho chiamato Martino.<br />

Quando le brutture del mondo mi riempiono di<br />

angoscia e di paura, quando qualche episodio<br />

più doloroso e vergognoso del solito (al peggio<br />

non c'è mai limite) rendono il mio cuore colmo di<br />

indignazione che non so a chi confidare, vengo<br />

qui e racconto tutto a Martino. Conosco questo<br />

posto da moltissimo tempo e nul<strong>la</strong> è mai cambiato,<br />

e anche nei momenti più tristi del<strong>la</strong> storia<br />

umana non ho mai colto, da parte del<strong>la</strong> natura,<br />

19<br />

ATTUALITA’<br />

sibili? Sono cieca, sono troppo pessimista?<br />

Forse sono poco attenta ma, guardandomi<br />

intorno, mi pare di vedere tanti venditori di<br />

fumo, di intendere troppo sovente <strong>la</strong> voce arrogante<br />

tipica degli imbecilli, di assistere a dibattiti<br />

su questioni risibili esaltati dal<strong>la</strong> grancassa<br />

dei mezzi di "informazione", tutti tesi a distrarci<br />

dal<strong>la</strong> realtà. Intenti come siamo a sopravvivere<br />

tra inganni, mezze verità, problemi reali e immaginari<br />

ci siamo dimenticati le parole che sono<br />

state il compendio del pensiero di Bobbio : "dove<br />

non c'è giustizia non c'è libertà", <strong>per</strong>ché <strong>la</strong> giustizia<br />

e <strong>la</strong> libertà, che nascono soprattutto dal<strong>la</strong><br />

capacità di assumersi responsabilità <strong>per</strong>sonali,<br />

erano i principali sostegni sui quali questo grande<br />

filosofo pensava si potesse rifondare un<br />

paese che usciva completamente distrutto dagli<br />

eventi bellici. Questo principio lo condivise con<br />

altri grandi uomini di pensiero che ebbe compagni<br />

nel<strong>la</strong> sua strenua opposizione al fascismo.<br />

Chiediamoci con loro dove sono finiti questi<br />

pi<strong>la</strong>stri dell'unico modo di vivere degno di<br />

un'umanità vera, tenendo conto di quanto il<br />

termine umanità racchiude in sé.<br />

Rita Negro<br />

alcuna partecipazione, eppure <strong>la</strong> sua vicinanza<br />

mi è sempre stata di conforto. La sua indifferenza<br />

<strong>per</strong> le disavventure umane mi pare <strong>la</strong> giusta<br />

contropartita al<strong>la</strong> nostra noncuranza <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua<br />

sorte, ed è anche <strong>la</strong> misura dell'iso<strong>la</strong>mento nel<br />

quale siamo chiusi, <strong>per</strong>ché ogni essere umano è<br />

un universo a sé stante. Eppure un poeta ci a<br />

suggerito tempo fa che nessun individuo è<br />

un'iso<strong>la</strong>, ma fa parte di un disegno universale<br />

…<strong>per</strong>ciò, quando qualcuno se ne va nel mondo<br />

dei più non dobbiamo chiederci " <strong>per</strong> chi suona<br />

<strong>la</strong> campana", essa suona <strong>per</strong> tutti noi. In questo<br />

e in tutti gli altri tempi le guerre e i massacri<br />

hanno impoverito l'umanità, oggi i mezzi di<br />

comunicazione, che ci offrono costantemente <strong>la</strong><br />

visione delle nostre miserie, ci hanno abituato a<br />

guardare alle tragedie come a uno spettacolo,<br />

questo ci ha resi non solo ciechi, ma anche sordi,<br />

quindi <strong>la</strong> campana che suona <strong>per</strong> tutti non <strong>la</strong><br />

sente più nessuno. Abbiamo il <strong>per</strong>messo di essere<br />

buoni solo a Natale, ce lo dice mamma TV.<br />

Annalisa


ATTUALITA’<br />

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA…<br />

<strong>Una</strong> strada da <strong>per</strong>correre<br />

Dall'ottobre 2003 un'importante innovazione è<br />

arrivata a Pont: finalmente si è pronunciata <strong>la</strong><br />

paro<strong>la</strong> fine di fronte ai sacchetti di rifiuti<br />

<strong>la</strong>sciati sul marciapiede in via Destefanis e in<br />

via Caviglione, un'abitudine che non contribuiva<br />

certo all'immagine e al decoro delle vie<br />

del paese. La novità è stata accolta bene da<br />

utenti e commercianti, che oggi dispongono di<br />

cassonetti grigi carrel<strong>la</strong>ti (come quelli di<br />

Progetto Cartesio) da esporre nel giorno di passaggio<br />

ed in cui gettare i rifiuti che non si possono<br />

ricic<strong>la</strong>re. A questo proposito il nostro<br />

giornale vi offre un picco<strong>la</strong> ma preziosa guida<br />

<strong>per</strong> il corretto utilizzo dei cassonetti (domiciliari<br />

e stradali), poiché esistono ancora dubbi<br />

sulle modalità di raccolta, sui materiali ecc.<br />

L'elenco indica dove raccogliere i rifiuti, che<br />

cosa gettare nei contenitori appositi, che cosa<br />

è invece assolutamente vietato gettare e <strong>la</strong><br />

destinazione del rifiuto.<br />

PLASTICA<br />

DOVE: negli appositi contenitori ubicati su<br />

sede stradale nel territorio comunale.<br />

CHE COSA: imbal<strong>la</strong>ggi in p<strong>la</strong>stica, bottiglie di<br />

acqua e bibite, scatole trasparenti <strong>per</strong> dolciumi<br />

ecc., f<strong>la</strong>coni <strong>per</strong> detersivi,<br />

vaschette portauova, barattoli<br />

in p<strong>la</strong>stica, buste, sacchetti,<br />

shop<strong>per</strong>, imbal<strong>la</strong>ggi in polistirolo.<br />

E' opportuno svuotare<br />

bene i contenitori in p<strong>la</strong>stica, risciacquarli e<br />

schiacciarli <strong>per</strong> recu<strong>per</strong>are spazio.<br />

VIETATO GETTARE: tutto ciò che non è<br />

imbal<strong>la</strong>ggio anche se in p<strong>la</strong>stica (come piatti<br />

e bicchieri, giocattoli, penne, cassette, cd,<br />

oggetti vari)<br />

DESTINAZIONE: presso l'impianto Ipoter di<br />

Beinasco, gli imbal<strong>la</strong>ggi in p<strong>la</strong>stica vengono<br />

trasformati in materiali vari, come il "pile" dei<br />

maglioni oppure oggetti <strong>per</strong> <strong>la</strong> casa e il giardino.<br />

CARTA E CARTONE<br />

DOVE: a domicilio, si devono utilizzare gli<br />

appositi contenitori gialli di "Progetto<br />

Cartesio" seguendo i giorni di passaggio indicati<br />

CHE COSA: giornali, riviste, imbal<strong>la</strong>ggi di<br />

cartone, scatole di cartoncino, fogli, buste,<br />

20<br />

quaderni usati, sacchetti di carta<br />

VIETATO GETTARE: polistirolo,<br />

cartone con adesivi e colle,<br />

contenitori del <strong>la</strong>tte a lunga<br />

conservazione e qualsiasi<br />

materiale non cartaceo<br />

DESTINAZIONE: presso <strong>la</strong> cartiera di<br />

CartaMacero (Leinì) e avviati al recu<strong>per</strong>o <strong>per</strong><br />

essere trasformati in nuovi libri, quaderni,<br />

fogli in carta ricic<strong>la</strong>ta<br />

DOVE: a domicilio, si devono utilizzare gli<br />

appositi contenitori marroni di "Progetto<br />

Compost" seguendo i giorni<br />

di passaggio indicati<br />

CHE COSA: avanzi freddi di<br />

cucina, bucce, torsoli, verdure,<br />

ossi, riso e pasta avanzati,<br />

filtri del tè, fondi di caffè, fazzoletti di<br />

carta e tovagliolini usati, semi e granaglie,<br />

parti vegetali e terriccio delle piante di casa.<br />

VIETATO GETTARE: pannolini, mozziconi di<br />

sigaretta, polvere, carta da cucina imbevuta<br />

di detergenti, qualsiasi rifiuto di origine non<br />

organica<br />

DESTINAZIONE: presso l'impianto di<br />

Compostaggio di Strambino i rifiuti organici<br />

vengono trasformati in compost, ossia fertilizzante<br />

e concime da utilizzare in agricoltura.<br />

VETRO E LATTINE<br />

DOVE: negli appositi contenitori (campane)<br />

ubicati su sede stradale nel territorio comunale.<br />

CHE COSA: bottiglie, barattoli,<br />

vasetti in vetro; piccoli<br />

oggetti in vetro, <strong>la</strong>ttine in<br />

alluminio, <strong>la</strong>ttine in banda<br />

stagnata, contenitori in metallo (come quelli<br />

del tonno e dei pe<strong>la</strong>ti).<br />

VIETATO GETTARE: p<strong>la</strong>stica, ceramica, porcel<strong>la</strong>na,<br />

specchi, neon, <strong>la</strong>mpadine, contenitori<br />

con residui di acidi e colle o con residui organici.<br />

Per le damigiane e le <strong>la</strong>stre in vetro<br />

(trattandosi di rifiuti ingombranti) occorre<br />

chiamare il Numero Verde.<br />

DESTINAZIONE: presso l'impianto EcolVetro


di Lombriasco, il vetro viene macinato, fuso e<br />

riutilizzato (è una risorsa molto preziosa). Il<br />

ferro, <strong>la</strong> bauxite e l'alluminio delle <strong>la</strong>ttine<br />

quasi del tutto riutilizzati.<br />

RIFIUTI INGOMBRANTI<br />

Per i rifiuti ingombranti (mobili, televisori,<br />

<strong>la</strong>vatrici, pneumatici, ferro, damigiane, specchi,<br />

biciclette, materassi) è previsto un servizio<br />

specifico: occorre telefonare al Numero<br />

Verde 800-079960 (dal lunedì al venerdì dalle<br />

8:30 alle 12:30, e dalle 13:30 alle 16:30), si<br />

prenota l'appuntamento <strong>per</strong> il ritiro del materiale<br />

che deve essere esposto all'esterno dell'abitazione.<br />

Il servizio è gratuito.<br />

RSU (RIFIUTI INDIFFERENZIATI)<br />

La ricca, paziente ed impegnativa ricerca, condotta<br />

da Renza Aimone ed Alfredo Gea, si è conclusa<br />

con <strong>la</strong> pubblicazione del libro "Le note raccontano",<br />

presentato in occasione dei festeggiamenti<br />

<strong>per</strong> il 25° anno di attività dell'associazione<br />

"Ij Canteir", svoltisi il 25 e il 26 ottobre 2003. Le<br />

molte illustrazioni, di <strong>per</strong>sone e documenti,<br />

riprodotte nel libro completano piacevolmente il<br />

testo, che ci racconta una storia di vita pontese,<br />

lunga alcuni secoli e che si snoda dai celti fino ai<br />

giorni nostri. L'estendersi dei confini politici in<br />

un'area sempre più vasta quale è oggi l'Unione<br />

Europea e, più ancora, quel<strong>la</strong> che potrà essere in<br />

un prossimo futuro, porta automaticamente al<br />

restringimento dei confini di identificazione:<br />

L'essere umano, inserito in un grande spazio ha<br />

bisogno, <strong>per</strong> ritrovarsi, dell'angolo in cui sono<br />

custodite le sue radici fatte di avvenimenti storici<br />

territoriali, ma anche di quei piccoli tradizionali<br />

gesti quotidiani che ne costituiscono <strong>la</strong> cultura.<br />

E' forse questa <strong>la</strong> ragione <strong>per</strong> cui, mai come<br />

in questo momento, si osserva un accentuato<br />

desiderio di conoscenza e di difesa delle identità<br />

locali, fatte di dialetti, di prodotti tipici, di costu-<br />

21<br />

ATTUALITA’<br />

DOVE: negli appositi contenitori ubicati su<br />

sede stradale nel territorio comunale o nei<br />

cassonetti grigi (in via Destefanis, via Marconi,<br />

via Caviglione).<br />

CHE COSA: tutto ciò che non si può differenziare<br />

ad esempio: carta carbone, carta oleata,<br />

<strong>la</strong>mpadine, pannolini, polvere derivante dal<strong>la</strong><br />

spazzatura, piatti rotti.<br />

VIETATO GETTARE: qualsiasi materiale ricic<strong>la</strong>bile<br />

(vedere elenchi precedenti)<br />

DESTINAZIONE: Discarica. Considerando l'elevato<br />

impatto ambientale delle discariche e il<br />

tasso d'inquinamento creato, è necessario<br />

ridurre il più possibile i rifiuti indifferenziati.<br />

"LE NOTE RACCONTANO"<br />

Momenti di vita tra passato e presente del borgo di Pont<br />

IMPRESA EDILE ESCAVAZIONI<br />

Le Rose Rosario<br />

Piazza Craveri 5<br />

10085 Pont Canavese (TO)<br />

Tel. Cell. 348.4205572<br />

Cod.Fisc. LRSRSR 66E18 G508L<br />

Part. IVA 06112420010<br />

mi, di proverbi, di leggende e di tutto ciò che<br />

ognuno di noi si porta appresso in quanto ereditario.<br />

Ben vengano quindi queste pubblicazioni<br />

che ci fanno conoscere qualcosa in più di noi<br />

stessi e se, il filo conduttore del racconto è <strong>la</strong><br />

musica, si può affermare che <strong>la</strong> conoscenza non<br />

può che essere gradevole ed armoniosa. Nel libro<br />

si par<strong>la</strong> degli strumenti che hanno accompagnato<br />

il nostro incedere nel tempo e che spaziano da<br />

tamburello, al<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>, al piffero, al<strong>la</strong> tromba e a<br />

tenti altri ancora. I musici che li hanno suonati<br />

<strong>per</strong> il nostro diletto si sono evoluti nel tempo fino<br />

a comporre una vera Banda Musicale, e <strong>la</strong> musica<br />

è diventata <strong>la</strong> giusta cornice dei tanti avvenimenti<br />

narrati. Ringraziamo Renza ed Alfredo <strong>per</strong><br />

questa loro fatica e ci congratuliamo <strong>per</strong> il risultato<br />

ottenuto: Invitiamo, contemporaneamente, i<br />

pontesi DOC, e non, ad acquistare e leggere questo<br />

bellissimo libro, impareranno sicuramente<br />

qualcosa di più e di meglio di quanto possano<br />

apprendere da certi ormai troppo stupidi programmi<br />

TV.<br />

Romana Fasso<strong>la</strong><br />

Mobili Pierino<br />

di Gribaudo Gianfranco<br />

MOBILI RUSTICI E IN STILE<br />

SALOTTI - DIVANI - RETI<br />

MATERASSI SU MISURA<br />

PONT CANAVESE - Via Caviglione 18<br />

Tel. 0124.85767 Cell. 347.1204876<br />

Sabato dalle 17 alle 19<br />

Lunedì dalle 8 alle 12


RUBRICHE<br />

Caro lettore,<br />

il Comune di Ingria aveva, un secolo fa, circa millecinquecento<br />

abitanti, distribuiti in innumerevoli frazioni<br />

sparse tra le pieghe delle montagne del<strong>la</strong> bassa Valsoana<br />

e di alcuni valloni <strong>la</strong>terali, come quello di Codebiòl: oggi<br />

i residenti in quello che è diventato uno dei più piccoli<br />

Comuni d'Italia sono ridotti a sessanta, in inverno forse<br />

ancora meno. Bastano queste cifre, credo, <strong>per</strong> dare il<br />

senso di un abbandono del<strong>la</strong> montagna che qui come<br />

altrove è diventato fuga precipitosa, esodo biblico capace<br />

di far impallidire al confronto anche gli attuali flussi di<br />

migranti che <strong>per</strong>corrono l'Europa da sud a nord, da est<br />

ad ovest. Attratti dai posti di <strong>la</strong>voro in fabbrica e dalle<br />

maggiori comodità che offrivano le città del<strong>la</strong> pianura,<br />

pronte ad accoglierli nei loro casermoni di <strong>per</strong>iferia, veri<br />

e propri alveari di cemento di un'umanità dolente e<br />

sconfitta che fu praticamente costretta a rinunciare al<strong>la</strong><br />

propria seco<strong>la</strong>re cultura alpina, alle sue tradizioni ed al<br />

suo modo di vivere in cambio di uno stipendio sicuro<br />

(almeno allora…) a fine mese, i montanari pagarono un<br />

prezzo altissimo nei confronti di un "progresso" che<br />

sembrava non <strong>la</strong>sciare alternative praticabili. Le borgate si<br />

svuotarono così ad una ad una dapprima di tutte le famiglie<br />

giovani, <strong>la</strong>sciando le <strong>per</strong>sone anziane a presidiare le<br />

case, i campi ed i prati che fino a poco prima erano stati,<br />

UNA CARTOLINA DALLE VALLI<br />

Munbianch e <strong>la</strong> Sauha (Ingria)<br />

22<br />

insieme al<strong>la</strong> pratica di un artigianato itinerante nei mesi<br />

più freddi ed improduttivi dell'inverno, <strong>la</strong> principale<br />

fonte di vita e sostentamento <strong>per</strong> generazioni di montanari.<br />

Quel<strong>la</strong> terra magra, che pure aveva garantito in<br />

qualche modo <strong>per</strong> secoli <strong>la</strong> sopravvivenza e lo sviluppo<br />

del<strong>la</strong> civiltà alpina, all'improvviso sembrava non valere<br />

più niente, o comunque infinitamente di meno di un<br />

qualsiasi alloggetto condominiale con tinello e garage<br />

ubicato nel<strong>la</strong> più squallida <strong>per</strong>iferia urbana. Con <strong>la</strong> progressiva<br />

scomparsa dei vecchi montanari <strong>la</strong> vita cessò di<br />

pulsare in decine e decine di vil<strong>la</strong>ggi delle nostre montagne:<br />

più nessuno, <strong>la</strong> sera, passò ad accendere gli interruttori<br />

manuali delle poche luci pubbliche allora presenti tra<br />

le stradine dei borghi, ed il buio scese, non solo metaforicamente,<br />

sulle case di un microcosmo alpino che,<br />

almeno qui da noi, non aveva saputo resistere e rinnovarsi<br />

di fronte al formidabile urto del progresso tecnologico<br />

ed industriale. Ed oggi su tante, troppe, di queste<br />

borgate di Ingria e degli altri paesi valligiani è sceso un<br />

gelido sudario di silenzio e d'oblio che solo il calore dell'estate<br />

riesce brevemente a squarciare, disegnando ancora<br />

istantanee di vita tra le case abbarbicate sui brich o<br />

sprofondate nell'intrico di boschi ormai incolti e selvaggi.<br />

Ma, se ci sali nelle brevi e fredde giornate dell'inverno,<br />

è improbabile incontrare qualcuno, salvo che i tuoi


passi ti portino sul ripidissimo sentiero che, scendendo dal<br />

Virèt ed attraversando <strong>la</strong> Soana sul "ponte che non c'è"<br />

(mangiato dieci anni fa dalle acque impetuose del<strong>la</strong> prima<br />

alluvione ed ancora oggi con i "<strong>la</strong>vori in corso"…), poi<br />

sale con innumerevoli giravolte nel bosco fino al poggio<br />

roccioso di Munbianch (935 metri). Questo vil<strong>la</strong>ggio,<br />

vero e proprio nido d'aqui<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> bassa e media Valsoana,<br />

pur senza strada carrozzabile (che sta avanzando faticosamente<br />

da Crot e <strong>la</strong> Ciucì, a cui <strong>la</strong> collega un sentiero da<br />

Far West), è infatti dotato di una preziosa teleferica <strong>per</strong> il<br />

trasporto dei materiali ed è popo<strong>la</strong>to da a<strong>la</strong>cri borghigiani<br />

che, pur non risiedendo più stabilmente in loco, salgono<br />

tutte le volte che possono al loro piccolo "Monte<br />

Bianco" e lo hanno non poco abbellito e reso più comodo<br />

e vivibile. Non parliamo solo delle case private, molte<br />

delle quali restaurate, o del<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> chiesetta, ma anche di<br />

servizi quali fognature e condutture dell'acqua potabile<br />

che in tante altre realtà restano sogno ed utopia, di stradine<br />

selciate in pietra che ti portano fino al<strong>la</strong> fontana che<br />

sgorga dall'immane parete rocciosa sulle rive del rio<br />

Munbianch. E' incredibile e commovente che una borgata<br />

posta in un luogo di così difficile accesso, (ma dove,<br />

fino al 1944, c'era anche <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> elementare poi bruciata<br />

dai nazifascisti durante un rastrel<strong>la</strong>mento) , sia ancora<br />

così vitale e capace di contrastare un abbandono che<br />

altrove ha schiantato tutto. Usciti dalle case di Munbianch<br />

il sentiero attraversa un rinnovato ponticello gettato sul<br />

rio e ti porta a salire, tra le neve dell'invèrs che scricchio<strong>la</strong><br />

ge<strong>la</strong>ta sotto le scarpe, verso <strong>la</strong> non lontana borgata di <strong>la</strong><br />

Sauha (Salsa), che a quota 992 metri giace pudicamente<br />

nascosta nel fitto del bosco, il quale ha ormai invaso tutti<br />

i terrazzamenti che generazioni di coloni alpini avevano<br />

sapientemente costruito disegnando linee orizzontali ad<br />

interrom<strong>per</strong>e <strong>la</strong> verticalità a tratti vertiginosa dei contrafforti<br />

montagnosi. Ed ecco<strong>la</strong> qui, <strong>la</strong> Sauha, abbandonata<br />

definitivamente negli anni sessanta dello scorso secolo, ed<br />

oggi diventata l'ennesimo "vil<strong>la</strong>ggio fantasma" di una<br />

23<br />

RUBRICHE<br />

civiltà alpina che, nel volgere di pochi decenni, si è trasformata<br />

in re<strong>per</strong>to da museo etnografico. Le sue case,<br />

alcune con intelligenti soluzioni costruttive ed architettoniche<br />

pur nel<strong>la</strong> povertà di mezzi e di materiali che le<br />

hanno viste nascere, ti vengono incontro ognuna con <strong>la</strong><br />

sua storia da raccontare, e le stesse mura di pietra sembrano<br />

trasudare il dolore <strong>per</strong> gli sfregi inferti dal tempo,<br />

dall'incuria e, và detto, spesso anche da "sciacalli" che,<br />

dopo aver sfondato le porte e rotto le finestre, hanno<br />

buttato all'aria i pochi e poveri oggetti di mobilio delle<br />

stanze e delle cucine annerite dal fumo dei camini, profanando<br />

e dis<strong>per</strong>dendo quel poco calore rimasto a ricordo<br />

di intimità <strong>per</strong>dute. Ma, nonostante tutto, queste<br />

case qualcosa riescono ancora a testimoniare soprattutto<br />

a noi, figli di una civiltà opulenta che del su<strong>per</strong>fluo ha<br />

fatto <strong>la</strong> sua ragione di esistere: anche quassù l'uomo ha<br />

saputo e potuto vivere <strong>per</strong> interi secoli, anche qui sono<br />

nati amori, hanno giocato bambini, si sono addormentati<br />

<strong>per</strong> sempre i vecchi, c'è stato dolore e fatica ma<br />

anche allegria fatta di poco. Detto così può sembrare<br />

retorica o mero esercizio letterario: provate <strong>per</strong>ò a salire<br />

voi stessi fino a <strong>la</strong> Sauha, oppure a Servìn, a Bufinèra, a<br />

Niculè, ed allora forse capirete che il cuore antico delle<br />

nostre montagne è sepolto tra quelle case, e paradossalmente<br />

proprio da lì occorrerebbe partire <strong>per</strong> ricostruire<br />

l'unica s<strong>per</strong>anza di un futuro <strong>per</strong> le valli. Non cercatelo<br />

sulle piste da sci invernali o nei fondovalle chiassosi e<br />

vocianti dell'estate: quelli sono soltanto "luna park"<br />

costruiti ad uso e consumo dei cittadini . Questo non è<br />

il futuro del<strong>la</strong> montagna, ma il suo completo dissolvimento,<br />

<strong>la</strong> sua definitiva rinuncia ad essere quello che<br />

fino a ieri era sempre stata: un microcosmo votato<br />

all'essenzialità delle cose e delle azioni, dove vivere è<br />

certamente difficile, ma libero come il vento che<br />

soffia sulle creste".<br />

Marino Pasqualone


RUBRICHE<br />

MATRIMONI DI QUALCHE ANNO FA<br />

A destra, immagine del matrimonio di<br />

Ottorino Savaresi e Teresa Tosetti,<br />

sposati nel<strong>la</strong> chiesa di San Costanzo<br />

il 29 gennaio 1922 dal Teologo Don<br />

Giovanni Cresto, Pievano Vicario Foraneo di<br />

Pont Canavese.<br />

24<br />

a cura di Piero Vaccarono<br />

Immagine del matrimonio di Gino Bartoli e Erminia Ernesta Tosetti, sposati da Vittorio Destefanis,<br />

Podestà di Pont Canavese, il 12 maggio 1927.<br />

In piedi da sinistra: Giuseppe Buscatti, Teresa Tosetti Savaresi, Giuseppa Tosetti, ..., Ottorino Savaresi,<br />

..., Francesca Tosetti, Giuseppa Mu<strong>la</strong>teri Buscatti, ..., Francesca Buscatti Castagneri, Costanza Tosetti,<br />

Maria Luigia Tosetti (magna Vigia).<br />

Seduti da sinistra: Maria Lucia Buscatti Tosetti, Erminia Ernesta Tosetti (sposa), Gino Bartoli (sposo),<br />

Maria Giuseppina Meinardi Tosetti (mamma di zia Vigia), Bruna Savaresi (bambina).


Italo Calvino<br />

Se una notte d'inverno un viaggiatore<br />

ED. OSCAR MONDADORI, Mi<strong>la</strong>no 2002<br />

"(Tu) Lotti coi sogni come <strong>la</strong> vita senza senso né<br />

forma, cercando un disegno, un <strong>per</strong>corso che deve pur<br />

esserci, come quando si comincia a leggere un libro e<br />

non si sa ancora in quale direzione ti porterà."<br />

Quest'oggi abbiamo uno spazio più ristretto <strong>per</strong> tornare<br />

<strong>per</strong>iodicamente alle o<strong>per</strong>e di Calvino che esercita<br />

un fascino da cui diventa irrinunciabile <strong>la</strong>sciarsi attrarre.<br />

Il "viaggiatore" è uno dei suoi romanzi più celebri e<br />

più insoliti: si tratta non di un solo libro, ma di dieci<br />

romanzi che il protagonista (il Lettore) comincia a<br />

Mi<strong>la</strong>no, in mostra il secolo dei lumi<br />

"L'anima e il volto del '700"<br />

Nel '700 si diffuse in tutta Europa il movimento culturale<br />

chiamato Illuminismo, termine che deriva da lume.<br />

Infatti gli illuministi intendevano portare agli uomini <strong>la</strong><br />

luce del<strong>la</strong> ragione e del<strong>la</strong> scienza, affermando che l'uomo<br />

non deve farsi guidare da altro che dall'intelletto e dal<strong>la</strong><br />

coscienza. L'Illuminismo ebbe inizio in Inghilterra, poi si<br />

sviluppò in Francia <strong>per</strong> merito di importanti filosofi,<br />

come Montesqieu, Voltaire e Rosseau. Questo nuovo<br />

orientamento del pensiero coinvolse <strong>la</strong> vita civile aprendo<br />

le porte all'età delle rivoluzioni, alle riforme che<br />

riguardarono <strong>la</strong> modernizzazione e <strong>la</strong> <strong>la</strong>icizzazione degli<br />

stati e influenzò l'arte in tutte le sue espressioni. Fedele<br />

al proprio tema <strong>la</strong> mostra si è data una struttura teatrale<br />

e si snoda in tre sezioni, <strong>per</strong> abbracciare tutte le manifestazioni<br />

artistiche del <strong>per</strong>iodo: musica, teatro, letteratura<br />

e pittura. Si propone così come vetrina di "quel<strong>la</strong> civiltà<br />

settecentesca che spesso viene su<strong>per</strong>ficialmente identificata<br />

come l'epoca delle ciprie e dei minuetti, e che invece<br />

è il ponte, geniale e risolutivo, fra modernità e contemporaneità"<br />

(F<strong>la</strong>vio Caroli, ideatore e curatore).<br />

Mi<strong>la</strong>no, Pa<strong>la</strong>zzo Reale, sino al 12 aprile. Orario: martedì -<br />

domenica 9,30/20,00; giovedì 9,30/22,00; lunedì<br />

INVITO ALLA LETTURA<br />

MOSTRE DA VISITARE<br />

25<br />

RUBRICHE<br />

a cura di Graziel<strong>la</strong> Cortese<br />

leggere e <strong>per</strong> vicissitudini estranee al<strong>la</strong> sua volontà non<br />

riesce a portare a termine. Dieci narrazioni diverse e,<br />

pare, dieci autori diversi legati da una cornice nebbiosa<br />

(provate a leggere di seguito i titoli dei vari capitoli).<br />

Es<strong>per</strong>imento stilistico, trattato letterario o semplicemente<br />

antologia di racconti compiuti (con richiami a<br />

Borges, a Queneau, a "Le mille e una notte"), il <strong>per</strong>corso<br />

che intraprendiamo riguarda il piacere infinito<br />

offerto dal<strong>la</strong> lettura; occorre seguire attentamente<br />

anche i consigli pratici che sono posti all'inizio del<br />

testo: chiudere <strong>la</strong> porta <strong>per</strong> non sentire il televisore,<br />

trovare <strong>la</strong> posizione più comoda, rego<strong>la</strong>re <strong>la</strong> luce e…<br />

buon viaggio.<br />

a cura di Rita Negro<br />

chiuso. Per informazioni www.granteatrodelmondo.it<br />

Call Center Charta tel. 199.207.407.<br />

Torino, Museo Egizio<br />

Nel<strong>la</strong> prima metà dell'ottocento i Savoia , <strong>per</strong> dare lustro<br />

al<strong>la</strong> Corte presso le grandi monarchie europee, acquistarono<br />

da un canavesano di Barbania, nominato console in<br />

Egitto nientemeno che da Napoleone Bonaparte, ottomi<strong>la</strong><br />

re<strong>per</strong>ti di quell'antica civiltà. Si costituì così il primo<br />

nucleo del Museo Egizio di Torino, considerato a ragion<br />

veduta il maggior vanto culturale del<strong>la</strong> città, e destinato<br />

ad arricchirsi nel tempo in seguito a scavi in zone e epoche<br />

diverse. Presso questo Museo è stata allestita <strong>la</strong><br />

mostra intito<strong>la</strong>ta "Abbigliamento e cosmesi nell'antico<br />

Egitto", che consente di conoscere quali strumenti usassero<br />

le donne egiziane <strong>per</strong> esaltare <strong>la</strong> loro femminilità.<br />

Considerando quanto alcuni di questi mezzi e metodi<br />

(occhi truccati, massaggi, capelli tinti, parrucche, abiti<br />

maliziosamente trasparenti ecc.) sono ancora oggi in<br />

auge, possiamo pensare all'eterna "b<strong>la</strong>ndizie femminina"<br />

sul<strong>la</strong> quale poetava Guido Gozzano. A<strong>per</strong>ta sino al 30<br />

maggio presso il Museo Egizio, via Accademia del<strong>la</strong><br />

scienze, 6, tel. 011/5617776. Orario: tutti i giorni dalle ore<br />

8,30/ 19,30. Chiuso il lunedì.


RUBRICHE<br />

L'anagramma è uno dei giochi di parole più antichi. Era<br />

usato dai greci e dai romani <strong>per</strong> trarre pronostici e dai<br />

cabalisti <strong>per</strong> interpretare i testi sacri. Oggi, da noi, è un<br />

gioco enigmistico con regole precise e standardizzate.<br />

I nostri anagram... matti hanno carattere giocoso.<br />

Sono composizioni con (o senza) non-senso, di tipo<br />

epigrammatico, in cui ogni verso è l'anagramma del<br />

<strong>per</strong>sonaggio in questione. L'allegra follia delle parole in<br />

libertà produce frasi più o meno bis<strong>la</strong>cche che hanno<br />

lo scopo di fare sorridere. L'intento non è satirico, <strong>per</strong><br />

cui riferimenti a <strong>per</strong>sone o fatti dovrà essere considerato<br />

puramente casuale. Invitiamo i nostri lettori ad<br />

anagrammare i propri nomi o quelli di <strong>per</strong>sonaggi<br />

pubblici. Gli e<strong>la</strong>borati potranno essere inviati al nostro<br />

giornale ai seguenti indirizzi, i migliori verranno pubblicati.<br />

Associazione Péi<strong>la</strong>cän Via Caviglione 15 – 10085 Pont<br />

Canavese. E-mail: pei<strong>la</strong>can@libero.it.<br />

Ridente e so<strong>la</strong>tia frazione montana<br />

del Comune di Pont Canavese.<br />

Sei una borgata a "case sparse",<br />

a testimonianza di una spiccata e<br />

orgogliosa indipendenza<br />

dei tuoi attivi abitanti.<br />

In una di queste "case complete",<br />

nacque i1 4 gennaio 1913 <strong>la</strong> mia mamma,<br />

Giuseppina Piera Monteu, deceduta<br />

purtroppo a Torino il 4 <strong>febbraio</strong> 1994.<br />

Durante <strong>la</strong> guerra, in regime annonario,<br />

in cui tutto era tesserato, i miei mi<br />

mandavano, di primo mattino, quando<br />

ancora era notte, da Dob<strong>la</strong>zio a Faiallo,<br />

attraverso i boschi, in cerca di burro,<br />

allora molto scarso e razionato.<br />

Io ero "'n cit bocia", e nessuno mi<br />

avrebbe fermato <strong>per</strong> un'ispezione.<br />

Mi ricordo di una faina che, un giorno,<br />

nel ritorno da una di queste spedizioni,<br />

ANAGRAM...MATTI<br />

FAIALLO<br />

26<br />

a cura di Fosco Bonari<br />

Il <strong>per</strong>sonaggio di questo mese è:<br />

Lorenzo Feira<br />

Re, a Forzo, lenì<br />

le zarine. Forò<br />

l'oro a Firenze.<br />

Re enofilo, zar,<br />

nel rio è forza:<br />

lì, nero, fa... zero!<br />

Ronzò, alfiere<br />

i<strong>la</strong>re, ornò fez,<br />

forzò le arnie.<br />

Ferraiolo zen<br />

zelò fine raro:<br />

frenare l'ozio.<br />

mi attraversò <strong>la</strong> strada e mi guardò con<br />

i suoi occhietti acuti e furbi.<br />

Era <strong>la</strong> prima che vedevo, e questo mi<br />

fece piacere.<br />

Incontrai anche delle volpi, senza par<strong>la</strong>re<br />

dei serpenti, dei quali, essendo piccolo,<br />

avevo un po' paura.<br />

Tempi lontani, tempi da polenta e <strong>la</strong>tte<br />

e castagne e <strong>la</strong>tte.<br />

Faiallo, non dimenticare <strong>la</strong> tua essenza<br />

contadina, i tuoi eccellenti prodotti<br />

del<strong>la</strong> terra e caseari:<br />

le "castegne", i tomin 'd crava, 'l bross<br />

e le tome.<br />

E' <strong>la</strong> terra che ci nutre,<br />

rispettiamo<strong>la</strong> e amiamo<strong>la</strong>,<br />

e saremo a nostra volta rispettati e amati.<br />

Giovanni Reverso


Caterina va in città<br />

Film di Paolo Virzì<br />

ITALIA 2003<br />

interpreti: Alice Teghil,<br />

Sergio Castellitto, Margherita Buy,<br />

C<strong>la</strong>udio Amendo<strong>la</strong><br />

genere: commedia drammatica<br />

durata: 1 ora e 30 minuti<br />

giudizio: * * *<br />

Caterina rappresenta l'Italia, secondo alcuni, <strong>la</strong> giovinezza,<br />

l'ingenuità, secondo altri, <strong>la</strong> parte immutata di<br />

noi che stenta a riconoscersi in un mondo senza scrupoli.<br />

La vicenda del<strong>la</strong> ragazzina, interpretata da una brava e<br />

credibile Alice Teghil, descrive uno spaccato del<strong>la</strong><br />

società piuttosto amaro, con i temi cari al regista Virzì<br />

che ci ha già mostrato il suo talento e le sue idee in<br />

film come "My name is Tanino" e "Ovosodo".<br />

La famiglia Jacovone è composta da papà Giancarlo<br />

che è un insegnante bilioso con s<strong>per</strong>anze frustrate di<br />

scrittore e mamma Agata soffocata dai complessi e<br />

resa abulica dal<strong>la</strong> vita, più Caterina che ha tredici anni e<br />

ama <strong>la</strong> musica: dal<strong>la</strong> profonda provincia di Montalto di<br />

Castro si trasferiscono a Roma con i sogni stretti nei<br />

loro bagagli.<br />

Ma il contatto con <strong>la</strong> realtà del<strong>la</strong> capitale è quasi traumatico:<br />

Jacovone cerca di far conoscere al<strong>la</strong> figlia <strong>la</strong><br />

cosiddetta "società bene", e <strong>la</strong> ragazza verrà contesa<br />

dalle amiche viziate, divise dall'ideologia politica dei<br />

genitori, maschere dei luoghi comuni peggiori (sia di<br />

OTTICA MICHELETTO<br />

Esame gratuito del<strong>la</strong> vista - Contattologia<br />

Prodotti oftalmici - Montaggio e riparazione in sede<br />

Consegna a domicilio<br />

Convenzionato “Audiosanitas” con controllo gratuito dell’udito<br />

Via Caviglione 39 - 10085 Pont Canavese (To)<br />

Tel. 0124.84713 - Fax 0124.811224<br />

E ADESSO...CINEMA !<br />

27<br />

RUBRICHE<br />

a cura di Graziel<strong>la</strong> Cortese<br />

sinistra che di destra senza esclusione di colpi). Il difetto<br />

che possiamo attribuire al<strong>la</strong> storia è quello di aver<strong>la</strong><br />

già vista in mille altre storie e modi diversi di rappresentare<br />

il nostro paese, ma tutto sommato è meglio<br />

ricordare e ribadire. Caterina ci ricorda di conservare<br />

ancora qualche s<strong>per</strong>anza e peccato <strong>per</strong> il musicista<br />

australiano che <strong>la</strong> saluta dicendole addio… Gli attori li<br />

conosciamo e sono bravi, in partico<strong>la</strong>re Amendo<strong>la</strong><br />

divertito e a proprio agio nel ruolo insolito del sottosegretario<br />

del nostro attuale governo.<br />

Curiosità: un elenco molto ricco di comparse eccellenti<br />

che interpretano se stesse: Roberto Benigni, Maurizio<br />

Costanzo, Giovanna Me<strong>la</strong>ndri, Michele P<strong>la</strong>cido.<br />

Giudizio<br />

* = brutto<br />

** = mediocre<br />

*** = interessante<br />

**** = bello<br />

***** = capo<strong>la</strong>voro<br />

UNISTUDIO s.a.s.<br />

ELABORAZIONI CONTABILI<br />

Via IV Novembre 5<br />

10086 Rivarolo Canavese (To)<br />

Tel. 0124 / 27.348<br />

Fax 0124 / 27.816


Rebus 5... 5 1 2? 2! = 7 8<br />

Come <strong>per</strong> il 2003, anche <strong>per</strong> il <strong>2004</strong> è prevista l’uscita di 6 numeri del giornale. Con questa cadenza bimestrale<br />

siamo riusciti a mantenere viva questa picco<strong>la</strong> ma importante rivista “di valle”. Il costo dell’abbonamento<br />

annuale è di 10 euro, da versare sul c/c postale n. 37159100 intestato a Associazione ‘L Péi<strong>la</strong>cän, Via Caviglione<br />

15 - Pont Canavese (TO), oppure consegnando l’importo ai nominativi sotto indicati. Come <strong>per</strong> lo scorso anno<br />

desideriamo <strong>la</strong>nciare un appello affinché qualche nuovo pontese o valligiano di buona volontà offra <strong>la</strong> sua premurosa<br />

col<strong>la</strong>borazione nel<strong>la</strong> redazione, impaginazione o distribuzione di questo <strong>per</strong>iodico, modesta ma libera<br />

voce di quest’angolo di montagna piemontese.<br />

Fasso<strong>la</strong> Romana 0124 / 84238 Querio Paolo 011 / 6568510<br />

Nastro Michele 0124 / 85505 Negro Rita 0124 / 85455<br />

Prato Lara 0124 / 85773 Vaccarono Piero 0124 / 84249<br />

Cortese Graziel<strong>la</strong> 0124 / 84390 Gallo Alessandro 0124 / 84810<br />

La Redazione invita tutti i lettori del Péi<strong>la</strong>can a scrivere alle nostre Rubriche<br />

Associazione ‘L Péi<strong>la</strong>can - Via Caviglione 15 - 10085 - Pont Canavese (To)<br />

E-Mail: pei<strong>la</strong>can@libero.it<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

Presidente<br />

Michele Nastro<br />

Vicepresidente<br />

Lara Prato<br />

Segretario<br />

Romana Fasso<strong>la</strong><br />

Socio FFondatorre<br />

Enrico Trione<br />

I REBUS DI OROFILO<br />

REDAZIONE<br />

Attualità<br />

Rita Negro<br />

Lara Prato<br />

Romana Fasso<strong>la</strong><br />

Attività Socio-Culturali<br />

C<strong>la</strong>ra Colombatto<br />

Ambiente e Cultura<br />

Marino Pasqualone<br />

Cinema e cronaca letteraria<br />

Graziel<strong>la</strong> Cortese<br />

Rebus<br />

Franco Bosio<br />

28<br />

Sei stato un tesoro, caro, a venire a<br />

prendermi dal parrucchiere, ma...<br />

Impaginazione e grafica<br />

Michele Nastro<br />

COLLABORATORI<br />

Elena Vittolo<br />

Giacomo Castagna<br />

Piero Vaccarono<br />

Stampato presso<br />

Tipografia Coppo

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!