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Gruppo Minerali S.p.A.

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GRUPPO MINERALI S.p.A.<br />

NOVARA<br />

I FELDSPATI “BD21-VF” E “BD915-VF”<br />

C. Baglietto<br />

A. Ischia<br />

R. Robioglio<br />

NEGLI IMPASTI IN VITREOUS CHINA<br />

Civita Castellana (Vt) 8-9 maggio 2002<br />

1


Sommario<br />

Sommario…………………………………………………………………………….2<br />

INTRODUZIONE…………………………………………………………………...4<br />

IL GRUPPO MINERALI…………………………………………………………...5<br />

IL GRUPPO MINERALI IN NUMERI……………………………………………5<br />

LE SOCIETA’ ITALIANE DEL GRUPPO MINERALI……………….………………………..6<br />

DERVIO MINERARIA S.R.L.…………………….………………….…………….………….…….………...6<br />

ECOMIN S.R.L ……………………………………………………………………………………………….…6<br />

MINERALI INDUSTRIALI S.P.A. ……………………………………………………………………………7<br />

SARDA SILICATI S.R.L. ………………………………………………………………………………………7<br />

SASIL S.P.A. …………………………………………………………………………………………………….8<br />

SIPI S.R.L. ………………………………………………………………………………………………………8<br />

SUD MINERARIA S.R.L. ……………………………………………………………………………………...8<br />

LE SOCIETA’ ESTERE DEL GRUPPO MINERALI……………………………………..…….9<br />

GRUPPO MINERALI DO BRASIL LTDA………………………………………..…………………………9<br />

MINERALI INDUSTRIALI BULGARIA EOOD…………………………………………………………….9<br />

1 Obiettivo dello studio………………………………………………….………….10<br />

2 Descrizione delle materie prime impiegate……………………………………..10<br />

2.1. FELDSPATI SODICI BD21-VF E BD10-VF…………………………………………………….….10<br />

IMPIANTO DI TRATTAMENTO. ………………………………………………………………………….11<br />

2.2 FELDSPATO SODICO POTASSICO BD 915-VF………………………………………………..…13<br />

2.3 QUARZO 1/05VF………………………………………………………………………………………..15<br />

2.4 ROTTAME VITREOUS MACINATO (RVM)…………………………………….…………………..15<br />

3 Controllo qualità…..……………………………………………………………..16<br />

4▪ Descrizione delle prove………………………………………………..………..16<br />

4.1▪ RIFERIMENTO STANDARD VITREOUS CHINA………………………………………………...17<br />

4.2▪ NUOVE FORMULAZIONI……………………………………………………………………………17<br />

2


4.3▪ PRODUZIONE E CICLO DI COTTURA……………………………………………………………19<br />

4.4▪ CARATTERIZZAZIONE TECNOLOGICA…………………………………………………………19<br />

Determinazione della perdita di peso dopo cottura…………………………………………………………..……..………..…..19<br />

Determinazione ritiri in essiccamento e in cottura……………………………………………………………..…..………….…20<br />

Rilievo della deformazione in cottura…………………………………………………………..…………………….………….…20<br />

Resistenze meccaniche in cotto……………………………………………………………………………………….………….….20<br />

Determinazione assorbimento d’acqua ……………………………………………………………………………..……..……...21<br />

Determinazione dei coefficienti di dilatazione termica sull'impasto cotto……………………………………..………….….21<br />

4.5▪ DETERMINAZIONI SUGLI IMPASTI IN COTTO.……………………………………. ……….…23<br />

CONCLUSIONI…………………………………………………………..………..25<br />

3


INTRODUZIONE<br />

Con il presente lavoro di ricerca, il <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong> intraprende uno studio per lo sviluppo di nuovi<br />

impasti ceramici per il settore sanitario.<br />

Lo studio qui presentato è svolto in collaborazione con una primaria azienda ceramica.<br />

Lo sforzo intrapreso rientra nella filosofia innovativa che contraddistingue il <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong>, in<br />

particolare:<br />

valorizzazione dei siti estrattivi, attraverso lo sfruttamento di grandi giacimenti facilmente<br />

accessibili, concessioni di lungo periodo, ed un trattamento industriale capace di nobilitare materie<br />

prime non immediatamente utilizzabili;<br />

incentivazione della ricerca scientifica all’interno dei propri laboratori;<br />

intensificazione della collaborazione scientifica tra <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong> e la clientela<br />

interessata.<br />

4


Il <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong> in numeri<br />

Risorse Umane<br />

(numero)<br />

Unità produttive<br />

(numero)<br />

Produzione<br />

(migliaia di tonnellate)<br />

Potenza installata<br />

(kW)<br />

Concessioni minerarie<br />

(Ha)<br />

Fatturato globale<br />

(milioni di Euro)<br />

Investimenti totali<br />

(milioni di Euro)<br />

IL GRUPPO MINERALI<br />

1996 1997 1998 1999 2000 2001<br />

154 170 185 195 250 260<br />

12 12 13 13 14 19<br />

1.162 1.535 1.688 1.750 1.800 1.900<br />

5.350 5.750 6.275 6.500 6.600 9.500<br />

2.784 2.784 3.173 3.173 3.755 3.920<br />

23 27 36 40 47 50<br />

19 21 23 26 30 37<br />

Settore di utilizzo % tonnellaggio % fatturato<br />

Granulati per monocottura<br />

Granulati e ventilati per piastrelle<br />

in grés porcellanato<br />

Ventilati per sanitari, stoviglieria<br />

smalti e fritte<br />

Sabbie per vetreria<br />

Altri<br />

23 13<br />

36 37<br />

7 19<br />

32 30<br />

2 1<br />

5


LE SOCIETA’ ITALIANE DEL GRUPPO MINERALI<br />

Dervio Mineraria S.r.l.<br />

La Dervio Mineraria è la più giovane fra le società italiane facenti parte del <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong>,<br />

essendo stata acquisita nel Dicembre 1999.<br />

L'attività della società consiste nella coltivazione e successivo trattamento di un feldspato sodico,<br />

ben noto sul mercato italiano da oltre 90 anni come Feldspato di Dervio.<br />

Il giacimento è un ammasso, in parte affiorante, situato fra i 700 e 900 m slm, in prossimità del<br />

lago di Como; le riserve conosciute superano i 3 milioni di tonnellate, mentre il cubaggio del<br />

minerale estraibile è poco meno di 2 milioni di tonnellate.<br />

Dal punto di vista mineralogico si tratta di un feldspato prevalentemente sodico (~ 40%) associato a<br />

feldspato potassico (~ 20%) e quarzo (~ 40%); sua caratteristica peculiare è la fusibilità e il colore<br />

chiaro in cottura.<br />

La coltivazione avviene esclusivamente in sotterraneo; il minerale subisce la frantumazione<br />

primaria e secondaria in miniera, prima di essere avviato tramite teleferica e trasporto su gomma<br />

all'impianto a valle dove è ridotto in pezzatura inferiore a 5 mm.<br />

Ecomin S.r.l.<br />

Dal 1992 Ecomin produce, per l'industria ceramica delle piastrelle e dei sanitari, feldspato sodico<br />

potassico partendo da granito bianco e rosa. Questa attività deriva da una felice intuizione<br />

ambientale: il recupero e il trattamento degli scarti di lavorazione del granito come pietra<br />

ornamentale.<br />

Grazie a un trattamento minerario all'avanguardia, si ottiene, partendo da un materiale altrimenti<br />

non utilizzabile, un ottimo prodotto per piastrelle in grès porcellanato e sanitari.<br />

Ecomin bonifica così le discariche storiche e pluricentenarie della zona del Lago Maggiore, a<br />

ridosso del Mont'Orfano e del Monte Camoscio, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola. In<br />

questo modo si ha il duplice vantaggio da un lato di evitare l'apertura di nuovi siti estrattivi e<br />

dall'altro di sanare situazioni pericolose ed esteticamente non piacevoli dovute alle discariche<br />

minerarie composte da materiali altrimenti non smaltibili.<br />

6


<strong>Minerali</strong> Industriali S.p.a.<br />

Nata nel 1984 <strong>Minerali</strong> Industriali opera oggi attraverso sei unità produttive per una garanzia<br />

assoluta di costanza, la caratteristica più apprezzata nel settore ceramico.<br />

A Masserano, in provincia di Biella, la produzione è destinata con successo ai settori della<br />

monocottura, del grès porcellanato e dei sanitari.<br />

Sempre a Masserano è stata avviata una produzione industriale di prodotti micronizzati fino a 2<br />

micron, destinati, oltre al tradizionale settore ceramico, anche ai più diversi ambiti industriali:<br />

gomme, plastiche, siliconi.<br />

Lo stabilimento di Livorno è logisticamente ben posizionato, vista la vicinanza al porto ed al<br />

raccordo ferroviario interno; produce quarzo e feldspati ventilati per fritte, smalti e sanitari. Le<br />

materie prime provengono solo da miniere di proprietà, tutte di grandi estensioni.<br />

Nei primi mesi del 2002 a seguito di un processo di ottimizzazione organizzativa di <strong>Gruppo</strong>,<br />

<strong>Minerali</strong> Industriali ha incorporato i due stabilimenti della società Fondat e un’unità produttiva della<br />

società SIPI.<br />

La miniera ACDAL di Lozzolo, Vercelli è attiva dagli inizi del ‘900: in quegli anni, 300 dipendenti<br />

scavavano a mano argille tra le più rinomate. Oggi, a Lozzolo, la produzione è dedicata soprattutto<br />

al settore delle piastrelle in pasta bianca e rossa e a quello dei graniti sintetici.<br />

Nelle due unità produttive di Santa Severa (Roma) - uniche in Italia - si ottengono caolini dalla<br />

celebrata bianchezza per sanitari e smalti.<br />

Lo stabilimento di Sarcedo (Vicenza) produce quarzo e feldspati ventilati per sanitari.<br />

Sarda Silicati S.r.l.<br />

Lo stabilimento è nato nel 1990, a Ossi, in provincia di Sassari ed è stato concepito per il<br />

trattamento dei grezzi sabbiosi estratti dalla vicina miniera di Florinas. Sarda Silicati si distingue<br />

per la sicura vocazione tecnologica, per la priorità degli obiettivi connessi a una produzione<br />

pregiata.<br />

Rivolta alle aziende più esigenti, produce sabbie feldspatiche per vetro bianco e cristallino, feldspati<br />

per vetreria e ceramica, argille caolinitiche per ceramica.<br />

7


Sasil S.p.a.<br />

La storia di Sasil parte dal 1975 con lo stabilimento di Brusnengo in provincia di Biella.<br />

Produce sabbie feldspatiche per piastrelle in grès porcellanato, per l'industria vetraria e ceramica,<br />

per vetro cavo bianco, mezzo bianco.<br />

Sasil gestisce un ciclo di trattamento minerario completo: lavaggio, attrizione, macinazione,<br />

classificazione, flottazione, essiccazione, separazione magnetica, lisciviazione, recupero e<br />

filtrazione delle frazioni più fini.<br />

Dal 1995 è certificata ISO 9002 (certificazione qualità).<br />

Dal 2002 è certificata ISO 14001 (certificazione ambientale).<br />

Le miniere esaurite vengono recuperate a parco attrezzato per essere fruibili gratuitamente dai<br />

visitatori.<br />

La Sasil collabora sistematicamente con istituti universitari per progetti di ricerca.<br />

Sipi S.r.l.<br />

Due stabilimenti in Piemonte e in Toscana con un forte denominatore ambientale in comune:<br />

produrre vitrite riciclando gli scarti della fabbricazione della ghisa.<br />

Dal 1978 Sipi recupera le loppe di altoforno e le trasforma in vitrite, prezioso additivo per<br />

l'industria vetraria.<br />

I vantaggi: la vitrite aumenta la capacità produttiva del forno, accelera l'affinaggio della miscela<br />

vetrificabile, riduce sensibilmente i consumi di combustibile perché abbassa la temperatura di<br />

fusione.<br />

Sud Mineraria S.r.l.<br />

Con il <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong> dal 1995, è l'obiettivo di espandersi nel sud d'Italia per offrire a quelle<br />

regioni - e al bacino del Mediterraneo - un punto di produzione e un attento servizio commerciale.<br />

Sud Mineraria controlla quattro unità produttive, tutte in Calabria.<br />

Lo stabilimento di Porto Salvo di Vibo Valentia produce granulati e ventilati di quarzo, feldspato e<br />

pegmatiti per vetro e ceramica. Le miniere di Ciano e Gabrielli forniscono feldspati per l’industria<br />

ceramica delle piastrelle, che vengono frantumati e macinati in impianti esistenti nelle stesse<br />

miniere.<br />

A Serra San Bruno vengono estratte e trattate quarziti destinate all'industria chimica e ceramica.<br />

8


LE SOCIETA’ ESTERE DEL GRUPPO MINERALI<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong> do Brasil Ltda<br />

<strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong> do Brasil ha inaugurato a marzo 2002 un’unità produttiva a Itupeva – San Paolo -<br />

ad alta tecnologia per la lavorazione e l’arricchimento di minerali feldspatici.<br />

I minerali feldspatici grezzi vengono sottoposti a separazione magnetica per ridurre drasticamente il<br />

contenuto di ferro. Si ottiene in questo modo un feldspato misto sodico-potassico idoneo alla<br />

produzione di: piastrelle in grès porcellanato o monoporosa, sanitari, smalti e fritte, stoviglieria,<br />

vetro bianco e colorato.<br />

<strong>Minerali</strong> Industriali Bulgaria Eood<br />

<strong>Minerali</strong> Industriali Bulgaria (MIB) nasce dall’idea che, in un orizzonte industriale globale, il<br />

rapporto cliente/fornitore debba trasformarsi in un rapporto di stretta collaborazione, nel quale la<br />

sintesi delle singole esperienze consente di raggiungere, in un’ottica comune, i risultati richiesti dal<br />

mercato.<br />

<strong>Minerali</strong> Industriali Bulgaria e Ideal Standard Bulgaria hanno stipulato nell’ottobre 2000 l’accordo<br />

di collaborazione che ha portato, in sei mesi, alla costruzione dell’unità di macinazione, per quarzo,<br />

feldspato e rottami della capacità di 24.000 tonnellate all’anno di prodotti ventilati (già predisposta<br />

per il raddoppio) a Sevlievo, all’interno dell’area dello stabilimento Ideal Standard.<br />

9


1 OBIETTIVO DELLO STUDIO<br />

Con il presente lavoro si vuole valutare la possibilità di impiego di nuove materie prime nella<br />

produzione di impasti in Vitreous China.<br />

Lo studio è stato svolto in collaborazione con una primaria azienda ceramica ed ha come obiettivo i<br />

seguenti punti<br />

• Riformulazione di un impasto standard sostituendo la parte magra con le nuove materie prime<br />

della <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong><br />

• Caratterizzazione fisico-meccanica degli impasti di prova, realizzati in laboratorio e cotti in<br />

forno di produzione industriale.<br />

• Analisi dei risultati ottenuti e considerazioni finali.<br />

2 DESCRIZIONE DELLE MATERIE PRIME IMPIEGATE<br />

Le materie prime impiegate in questo lavoro provengono dagli impianti di ventilazione delle società<br />

appartenenti alla <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong>.<br />

I feldspati sodici e sodico potassici utilizzati provengono da siti d’estrazione nazionale di nuovo<br />

sfruttamento, dopo opportuno trattamento minerallurgico.<br />

2.1. Feldspati Sodici BD21-VF e BD10-VF<br />

I feldspati BD21VF e BD10-VF provengono dalla coltivazione della miniera di feldspato sodico<br />

nell’area di Buddusò, in Gallura.<br />

Il giacimento è compreso nella regione degli altopiani dei Monti di Alà, caratterizzati, dal punto di<br />

vista petrografico, da un monzogranito leucocrate.<br />

La roccia monzogranitica si presenta mediamente equigranulare, di colore grigio, a grana da media<br />

a medio-fine. Il quarzo è abbondante; i feldspati sono rappresentati da fenocristalli di feldspato<br />

potassico e da plagioclasio.<br />

10


All’interno di questo litotipo affiora una roccia differenziata a carattere acido che rappresenta il<br />

litotipo di nostro interesse. Si tratta di una roccia di colore bianco a grana per lo più fine o<br />

medio-fine prevalentemente compatta e poco fratturata. La composizione di questa roccia è<br />

prevalentemente albitica. Oltre al feldspato si trova localmente quarzo ed ematite.<br />

Le riserve stimate sono valutabili in circa 5.000.000 di tonnellate nel primo corpo mineralizzato<br />

indagato.<br />

Da una prima valutazione degli altri corpi mineralizzati si ipotizza che le riserve potenzialmente<br />

possano salire fino a 10.000.000 di tonnellate.<br />

Impianto di trattamento.<br />

Le prove condotte sui campioni hanno permesso di definire lo schema di flusso dell’impianto di<br />

trattamento, per ottenere i due prodotti : BD21-VF e BD10-VF.<br />

L’impianto di trattamento prevede:<br />

Frantumazione primaria<br />

Macinazione primaria<br />

Vagliatura ad umido e lavaggio su coclea della frazione < 10 mm<br />

Stoccaggio<br />

Presso gli stabilimenti della <strong>Minerali</strong> Industriali di Cacciano, Livorno e Sarcedo vengono<br />

completate le fasi di trattamento mineralurgico mediante:<br />

separazione magnetica per eliminare i minerali ricchi in Fe2O3<br />

ventilazione alla granulometria desiderata<br />

Il grezzo proveniente dagli impianti di Buddusò viene inoltre ulteriormente trattato sugli impianti di<br />

lavaggio ad attrito, flottazione e separazione magnetica della Sasil, per ottenere un prodotto<br />

ventilato a basso tenore in ossidi cromofori, destinato alla produzione di stoviglierie (porcellana<br />

bianca) e smalti, e denominato BD10VF.<br />

Nella tabella n°1 si riepilogano le analisi chimica e mineralogica e granulometrica dei feldspati<br />

sodici BD 21-VF e BD10-VF.<br />

11


Analisi chimica Feldspato BD21-VF Feldspato BD10-VF<br />

SiO 2 % 71,1 71,9<br />

Al 2O 3 % 17,00 17,30<br />

Fe 2O 3 % 0,18 0,09<br />

TiO 2 % 0,11 0,05<br />

CaO % 0,65 0,20<br />

MgO % 0,30 0,10<br />

K 2O % 0,20 0,30<br />

Na 2O % 9,70 9,80<br />

L.O.I. (1100°C) % 0,70 0,20<br />

Analisi granulometrica<br />

> 75 µm % < 1 < 1<br />

Analisi mineralogica<br />

Feldspato sodico % 83 84<br />

Quarzo % 13 13<br />

Feldspato potassico % 1 2<br />

Altro % 3 1<br />

Tabella 1 – Analisi chimico-mineralogica e granulometrica dei feldspati BD21-VF; BD10-VF.<br />

12


2.2 Feldspato sodico potassico BD 915-VF<br />

Il Feldspato sodico potassico BD 915-VF, è la sperimentazione di un prodotto tecnico costituito<br />

da minerali con diverse peculiarità, da utilizzare nella formulazione delle porcellane sanitarie. La<br />

miscela fondente è costituita dalle seguenti materie prime:<br />

Feldspato sodico proveniente dal giacimento di Buddusò<br />

Sabbia feldspatica potassica sarda.<br />

La sabbia feldspatica potassica sarda attualmente impiegata nel settore ceramico (produzione di<br />

gres porcellanato superwhite), proveniente da un giacimento di sabbie feldspatiche ubicato nella<br />

concessione mineraria denominata “Monte Mamas” nei comuni di Ossi e Florinas in provincia di<br />

Sassari.<br />

L’impianto di trattamento è quello della Sarda Silicati presso Ossi.<br />

La collocazione dello strato geologico di nostro interesse, rispetto alla conformazione del<br />

giacimento di Ossi, riguarda il deposito di sabbie immediatamente al di sotto dello strato di calcari<br />

superiori disposti in superficie.<br />

Queste sabbie sono costituite per il 65% da granuli arrotondati di quarzo, 20% da feldspato<br />

potassico (ortoclasio, microclino e pertiti potassiche), 15% da minerali argillosi quali caolinite e<br />

subordinatamente illite.<br />

I granuli che compongono tali sabbie sono in prevalenza monofasici, le uniche eccezioni sono<br />

costituite da rare particelle miste di quarzo-feldspato e nelle granulometrie più grossolane dal<br />

quarzo che può avere inclusioni di biotite.<br />

L’analisi sedimentologico - strutturale del deposito testimonia la sua origine transiente tra<br />

l’ambiente fluviale e quello marino (zona deltizia). La potenza massima del deposito raggiunge i<br />

100 metri.<br />

Le sabbie superiori individuate nell’area di Ossi e Florinas costituiscono depositi sabbioso-<br />

argillosi di ottima qualità, esse si distinguono dalle altre sabbie presenti nel bacino sedimentario,<br />

sostanzialmente per il minor contenuto di minerali femici. Il tenore di Fe2O3 contenuto, è<br />

determinante per la scelta di estrarre la materia prima e di sottoporla ad un trattamento tecnologico<br />

che porti a prodotti commercialmente validi.<br />

13


Il materiale grezzo estratto dalla miniera S. Lorenzo subisce un trattamento tecnologico dal quale<br />

si ottengono diversi prodotti con caratteristiche composizionali e granulometriche particolari. La<br />

differenziazione principale dei prodotti in uscita dall’impianto è fatta in base al loro possibile<br />

impiego industriale; si distinguono le sabbie feldspatiche per ceramica e vetro, e le argille.<br />

Il trattamento tecnologico della sabbia feldspatica grezza, segue abbastanza fedelmente i metodi<br />

classici per la lavorazione ad umido dei materiali per vetro e ceramica. Un primo impianto di<br />

vagliatura posto vicino al sito di estrazione, consente di fare una prima separazione del materiale<br />

ottenendo un sottovaglio impoverito di feldspati e destinato principalmente al mercato vetrario, ed<br />

un sopravaglio formato da feldspati ed argille, idoneo ai prodotti ceramici. Dal sopravaglio,<br />

mediante idroclassificazione si separa la parte argillosa da quella feldspatica, quest’ultima viene<br />

macinata e classificata, fino ad ottenere il prodotto desiderato.<br />

Nella tabella n°2 si riepilogano le analisi chimica e mineralogica e granulometrica del feldspato<br />

sodico potassico BD 915-VF.<br />

Analisi chimica Feldspato BD915-VF<br />

SiO2 % 77,8<br />

Al2O3 % 12,50<br />

Fe2O 3 % 0,18<br />

TiO2 % 0,08<br />

CaO % 0,60<br />

MgO % 0,15<br />

K 2O % 3,20<br />

Na2O % 5,00<br />

L.O.I. (1100°C)<br />

Analisi granulometrica<br />

% 0,40<br />

>75 µm % < 1<br />

Analisi mineralogica %<br />

Feldspato sodico % 44<br />

Quarzo % 37<br />

Feldspato potassico % 18<br />

Altro % 1<br />

Tabella 2 – Analisi chimico-mineralogica e granulometrica del feldspato BD 915-VF.<br />

14


2.3 Quarzo 1/05VF<br />

Il quarzo 1/05VF è un materiale ad elevato tenore di silice con un contenuto in ossidi cromofori<br />

molto basso (Fe2O3 inf. 500 ppm), ventilato presso gli stabilimenti della <strong>Minerali</strong> Industriali e<br />

destinato ai settori dei sanitari e dei colorifici e smalti.<br />

Nella tabella n°3 si riepilogano le analisi chimica e mineralogica e granulometrica del quarzo<br />

1/05-VF.<br />

Analisi chimica Quarzo 1/05 VF<br />

SiO2 % 99,0<br />

Al2O3 % 0,50<br />

Fe2O 3 % 0,04<br />

TiO2 % 0,01<br />

CaO % 0,06<br />

MgO % 0,01<br />

K 2O % 0,20<br />

Na2O % 0,05<br />

L.O.I. (1100°C)<br />

Analisi granulometrica<br />

% 0,07<br />

>75 µm % < 1<br />

Analisi mineralogica %<br />

Quarzo % 99<br />

Altro % 1<br />

Tabella 3 – Analisi chimico-mineralogica e granulometrica del quarzo 1/05 VF.<br />

2.4 Rottame Vitreous Macinato (RVM)<br />

Dalla collaborazione con un primario <strong>Gruppo</strong> mondiale di produttore di apparecchi sanitari ,<br />

nell’anno 2000 è stata realizzato presso lo stabilimento di Sarcedo un impianto dedicato alla<br />

macinazione del rottame vitreous. Il materiale, proveniente da siti produttivi dislocati sul territorio<br />

nazionale, seguendo una concertata procedura di qualità, ha fatto si che tale prodotto venisse<br />

reintegrato nel ciclo produttivo quale materia prima.<br />

15


Attualmente presso lo stesso stabilimento vengono ventilati quarzi e feldspati per la produzione del<br />

vitreous sanitario e prodotti vagliati alle diverse granulometrie per il settore del fire clay e del fine<br />

fire clay<br />

3. CONTROLLO QUALITA’<br />

La costanza delle caratteristiche di ogni prodotto è un parametro fondamentale per il mantenimento<br />

degli standard di qualità, al fine di fornire all’utilizzatore un prodotto sempre in accordo con le<br />

specifiche richieste.<br />

Le aziende del <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong>, dispongono di moderni laboratori in grado di controllare le<br />

caratteristiche dei prodotti dal momento dell’estrazione del minerale, per tutte le fasi del processo,<br />

fino allo stoccaggio del prodotto finito entro i silos.<br />

Il controllo di qualità è gestito per lotti di produzione<br />

Per il controllo di qualità vengono impiegate le seguenti apparecchiature: fluorescenza RX,<br />

granulometro laser, setacciatore ad aria e determinatore carbonio/zolfo, che permettono la<br />

caratterizzazione chimica e granulometrica di ogni prodotto in ogni fase produttiva.<br />

Pertanto i controlli di qualità effettuati presso i laboratori sono determinanti per l’autorizzazione al<br />

carico del prodotto stoccato, al fine di garantire standard qualitativi costanti nel tempo e<br />

perfettamente in linea con le esigenze del cliente.<br />

4▪ DESCRIZIONE DELLE PROVE<br />

La sperimentazione prevede la formulazione di quattro nuovi impasti utilizzando le materie prime<br />

fornite dagli stabilimenti <strong>Minerali</strong> Industriali. Il lavoro è stato articolato nei seguenti punti:<br />

formulazione degli impasti di prova<br />

produzione per colaggio, delle barrette necessarie per i test<br />

cottura delle barrette nel forno industriale<br />

caratterizzazione tecnologica degli impasti cotti in forno industriale a ciclo rapido.<br />

16


4.1▪ Riferimento standard Vitreous China<br />

La formulazione di ciascun impasto, è confrontata ad una composizione di riferimento standard,<br />

che per il Vitreous China può essere definita da una formulazione tipo, composta da un 50% di<br />

parte plastica (argille e caolini) e da un 50% di parte magra, ripartita tra quarzo e feldspato sodico<br />

tradizionale e rottame vitreous macinato. Lo standard di riferimento così formulato è denominato<br />

RIFERIMENTO e la sua formulazione è esposta insieme alle altre in Tab. n° 4.<br />

4.2▪ Nuove formulazioni<br />

Nel piano sperimentale sono state testate 4 nuove formulazioni.(Tab. n°4) Esse prevedono la<br />

sostituzione totale del feldspato sodico (formulazione n° 2) e una riduzione del quarzo con<br />

incremento della frazione feldspatica (formulazioni n° 3 e n°4), mantenendo invariata la parte<br />

plastica argillosa e il vitreous.<br />

La frazione plastica è caratterizzata dalla miscela di argille e caolini normalmente utilizzati dal<br />

cliente.<br />

Nella tabella n°5 si riporta l’analisi chimica in crudo della frazione magra (quarzo, feldspato,<br />

rottame vitreous).<br />

Nella tabella n°6 si riportano i valori di viscosità, tissotropia, spessore a 60’ e ritiro in essicato.<br />

17


RIEPILOGO FORMULAZIONI IMPASTI DI PROVA E DEL RIFERIMENTO<br />

Tab. n°4 1° 2° 3° 4°<br />

RIF.TO BD21 BD915 BD915/2<br />

FELDSPATO NAZIONALE 24 0 0 0<br />

BD21-VF 0 24 0 0<br />

BD915-VF 0 0 34 37<br />

1/05-VF 21 21 11 8<br />

RVM 5 5 5 5<br />

PARTE PLASTICA 50 50 50 50<br />

100 100 100 100<br />

Tab. n°5 RIF.TO BD21 BD915 BD915/2<br />

SiO2 82,2 82,5 81,8 80,6<br />

Al2O3 11,1 10,6 10,8 11,5<br />

Fe2O3 0,24 0,17 0,20 0,21<br />

TiO2 0,05 0,09 0,08 0,09<br />

CaO 0,46 0,49 0,53 0,56<br />

MgO 0,18 0,24 0,13 0,14<br />

K2O 0,50 0,42 2,39 2,56<br />

Na2O 4,82 4,89 3,65 3,95<br />

P.F. 0,43 0,48 0,29 0,31<br />

SOMMA 99,9 99,9 99,9 99,9<br />

18


Tab. n°6 RIF.TO BD21 BD915 BD915/2<br />

Prima fase gr./l 1620 1620 1620 1620<br />

Barbottina gr./l 1848 1853 1852 1852<br />

Aggiunte di silicato CC 7,75 8,25 8,15 5<br />

Viscosità °G 311 315 313 304<br />

T1 °G 13 19 16 24<br />

T5 °G 56 70 71 88<br />

Spessore 60' 7 7,5 7 10,5<br />

Ritiro in essiccato % 2,2 2,3 2,2 2,1<br />

4.3▪ Produzione e ciclo di cottura<br />

Gli impasti sono stati testati producendo una barbottina peso/litro di 1845 ÷ 1850 g/L, impiegata per<br />

il colaggio di tutte le barrette necessarie alla successiva caratterizzazione tecnologica. Viscosità e<br />

tissotropia in fase di colaggio, sono rilevate con il viscosimetro a torsione di tipo Gallenkamp.<br />

Il ciclo di cottura della durata di circa 10 ore è realizzato in forno industriale ed eseguito presso il<br />

cliente.<br />

4.4▪ Caratterizzazione tecnologica<br />

La caratterizzazione tecnologica degli impasti di prova e dello standard di RIFERIMENTO, si<br />

effettua mediante prove sviluppate nel laboratorio ceramico della società cliente. Misurazioni e test<br />

relativi, sono brevemente descritti qui di seguito.<br />

Determinazione della perdita di peso dopo cottura<br />

Utilizzando le rilevazioni di peso delle barrette prima e dopo cottura, si ricava la perdita di peso.<br />

P.<br />

C.<br />

Dove:<br />

=<br />

( P<br />

es<br />

P<br />

−<br />

es<br />

P<br />

c<br />

)<br />

19


P.C. = perdita in calcinazione<br />

Pes = peso essiccato<br />

Pc = peso dopo cottura<br />

Determinazione ritiri in essiccamento e in cottura<br />

La percentuale di ritiro subita dalle barrette durante l’essiccamento e durante cottura, è rilevata dai<br />

valori mediati delle misurazioni, effettuate sulle barrette prima e dopo la cottura.<br />

Ritiro in essiccamento (Res):<br />

R<br />

es<br />

=<br />

( L<br />

in<br />

Ritiro totale (Rtot):<br />

R<br />

tot<br />

=<br />

−<br />

L<br />

( L<br />

in<br />

in<br />

L<br />

Ritiro in cotto (Rc):<br />

R = R −<br />

c<br />

Dove:<br />

tot<br />

L<br />

−<br />

in<br />

R<br />

es<br />

es<br />

L<br />

)<br />

c<br />

)<br />

Lin = distanza iniziale tra i riferimenti della dima usata dopo sformatura<br />

Les = distanza tra i riferimenti dopo permanenza in essiccatoio<br />

Lc = distanza tra i riferimenti dopo cottura<br />

Rilievo della deformazione in cottura<br />

La deformazione piroplastica, è rilevata misurando le frecce d'inflessione cui sono soggette le<br />

barrette, (infornate a sbalzo), in fase di cottura. La misura viene fatta rispetto la linea di base<br />

costituita dal supporto di infornamento. La misura finale assegnata ad ogni impasto è mediata sulle<br />

rilevazioni di più provini.<br />

Resistenze meccaniche in cotto<br />

Le resistenze meccaniche delle barrette si determinano con una prova di flessione in tre<br />

punti utilizzando il Tensiometro per resistenze meccaniche in flessione Netzsch 401.<br />

20


La resistenza meccanica espressa in kg/cm 2 si ottiene con la relazione matematica:<br />

3FL<br />

2 • 9.<br />

8 A<br />

Rm 2<br />

Dove:<br />

=<br />

L = distanza tra i coltelli<br />

B<br />

F = carico massimo di rottura della barretta<br />

A = spessore<br />

B = larghezza<br />

Determinazione assorbimento d’acqua<br />

La prova ha lo scopo di determinare la quantità percentuale d’acqua assorbita, dalla massa<br />

ceramica, rispetto al peso iniziale del provino cotto.<br />

Procedura di misurazione:<br />

I provini che si usano sono tutte le barrette cotte, utilizzate per la determinazione del carico di<br />

rottura.<br />

I pezzi sono posti in stufa a 110°C fino al raggiungimento di peso costante.<br />

Le barrette pesate, sono collocate nel recipiente di prova a tenuta, e sottoposte a vuoto fino a<br />

700 mm Hg, per 30 minuti.<br />

Successivamente vengono immersi in acqua distillata per 30 minuti, tamponati con un panno di<br />

cotone per togliere l’eccesso di acqua dalla superficie e pesati.<br />

Con la formula seguente si ricava l’assorbimento d’acqua dell’impasto:<br />

Ass<br />

=<br />

P<br />

u<br />

−<br />

P<br />

s<br />

P<br />

Pu = peso barrette dopo imbibizione<br />

Ps = peso a secco<br />

s<br />

Determinazione dei coefficienti di dilatazione termica sull'impasto cotto.<br />

21


I materiali ceramici in massa sono per lo più corpi isotropi con granulometria fine<br />

uniformemente distribuita e con orientamento casuale. I dilatometri utilizzati sono perciò direzionali<br />

in quanto rilevano con continuità una misura del provino al variare della temperatura. Le<br />

dimensioni crescono in proporzione al coefficiente di espansione termica del materiale, mentre le<br />

variazioni di lunghezza possono essere reversibili o irreversibili a seconda che il campione sia cotto<br />

o crudo.<br />

Ai fini diagnostici una analisi termica di questo tipo non ha grande valore per la tecnica<br />

industriale, è molto più utile per la conoscenza dei coefficienti di dilatazione rilevati per alcune<br />

temperature critiche del processo. Con tali valori si può intervenire sul ciclo di cottura e sul<br />

materiale, la curva di dilatazione termica può infatti dare una indicazione sul quantitativo di quarzo<br />

libero presente, nell'impasto cotto.<br />

Lo strumento utilizzato è il Dilatometro Netzsch 402EP, e nel nostro caso si sono rilevati i<br />

coefficienti di dilatazione in due punti significativi del ciclo di riscaldamento: a 300°C ed a 600°C.<br />

Si riportano le grandezze e le relazioni matematiche che consentono il calcolo dei coefficienti di<br />

dilatazione termica lineare (α):<br />

lunghezza del provino alla temperatura di inizio prova (30°C)<br />

lunghezza del provino alla generica temperatura<br />

L0 ( T0<br />

L(<br />

T<br />

espansione termica lineare assoluta ∆ = L(<br />

T ) − L ( T )<br />

espansione termica lineare unitaria<br />

coefficiente di dilatazione alla generica temperatura<br />

)<br />

)<br />

L 0 0<br />

∆ L<br />

L0<br />

L 1<br />

= *<br />

L T − T<br />

∆<br />

α<br />

0<br />

0<br />

22


4.5▪ Determinazioni sugli impasti in cotto<br />

La Tab. n° 7 riporta insieme alle formulazioni d'impasto, i risultati della caratterizzazione<br />

tecnologica svolti.<br />

Il test n° 3 presenta valori di assorbimento sensibilmente superiori al limite con valori di ritiro dello<br />

stesso ordine dello standard di riferimento e un carico di rottura inferiore. Dalla ridotta greificazione<br />

riscontrata nel test n° 3 si evidenzia anche una ridotta deformazione.<br />

Gli impasti n° 2 e 4 presentano valori di assorbimento, ritiro, resistenza meccanica e coefficiente di<br />

dilatazione direttamente confrontabili con lo standard di riferimento.<br />

In particolare l’impasto n° 2 presenta una deformazione pressoché uguale allo standard di<br />

riferimento, mentre l’impasto n° 4, ai buoni risultati di ritiro, assorbimento e carico di rottura,<br />

mostra anche una minore deformazione.<br />

Tutti i test, compreso lo standard di riferimento hanno evidenziato il cavillo (shock termico in<br />

glicerina) alla temperatura di 180°C. Il test n°2 ha cavillato alla temperatura di 210°C.<br />

La smaltatura dei provini è stata effettuata con uno smalto bianco impiegato nel ciclo industriale.<br />

Nelle FIG n°1, n°2, n° 3 e n° 4 sono visualizzati con i grafici a barre, gli andamenti di<br />

assorbimento d’acqua, ritiro totale, carico di rottura, deformazione per tutti gli impasti del piano<br />

sperimentale.<br />

23


RIEPILOGO FORMULAZIONI E DETERMINAZIONI DEGLI IMPASTI DI PROVA<br />

COTTI IN FORNO INDUSTRIALE<br />

Tab. n° 7 1° 2° 3° 4°<br />

RIF.TO BD21 BD915 BD915/2<br />

FELDSPATO NAZIONALE 24 0 0 0<br />

BD21-VF 0 24 0 0<br />

BD915-VF 0 0 34 37<br />

1/05-VF 21 21 11 8<br />

RVM 5 5 5 5<br />

PARTE PLASTICA 50 50 50 50<br />

100 100 100 100<br />

Tab.n°7 1° 2° 3° 4°<br />

RIF.TO BD21 BD915 BD915/2<br />

Ritiro totale % 9,91 9,99 9,9 10,07<br />

Assorbimento % 0,32 0,43 0,57 0,32<br />

L.O.I. % 6,33 6,36 6,33 6,35<br />

MOR Kg./cm 2 556,8 563,4 520,9 549,9<br />

Coef.dilat. 30-300°C*10 -6 5,23 5,07 5,37 5,06<br />

Coef.dilat. 30-600°C*10 -6 6,64 6,58 6,77 6,5<br />

Deformazione 53 53,7 50 51,7<br />

Cavillo in glicerina °C 180 210 180 180<br />

24


CONCLUSIONI<br />

I risultati ottenuti dal lavoro svolto evidenziano come il feldspato BD21-VF e BD915-VF possano<br />

essere una valida alternativa ai feldspati attualmente impiegati nelle formulazioni di vitreous china.<br />

Tali considerazioni sono avvalorate dall’esito delle prove tecnologiche condotte in parallelo con<br />

l’impasto di riferimento<br />

. Il feldspato BD21VF ha dimostrato di poter essere una reale alternativa ai feldspati sodici<br />

attualmente impiegati nel comprensorio, potendo essere inserito in una formulazione tradizionale<br />

senza dover apportare particolari modifiche.<br />

Il feldspato BD915 VF grazie all’apporto in feldspato potassico ha evidenziato buoni valori di<br />

ritiro e assorbimento, riducendo i valori di deformazione rispetto allo standard di riferimento.<br />

Pertanto crediamo che tale feldspato possa essere una valida materia prima per le aziende<br />

produttrici d’impasto, costantemente alla ricerca di stabilità di comportamento al variare dei cicli di<br />

cottura.<br />

Riteniamo inoltre che i risultati ottenuti dai test cotti in forno industriale con un ciclo di cottura<br />

inferiore alle 10 ore possano essere facilmente riprodotti in condizioni industriali meno esasperate,<br />

dove si usano correntemente cicli più lunghi e in certi casi temperature superiori ai 1220 °C<br />

Entrambi i feldspati, il quarzo 1/05VF e il rottame vitreous rientrano nell’ottica di un’offerta<br />

globale da parte di <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong> di materie prime in grado di soddisfare sempre più le esigenze<br />

del mercato.<br />

Con i nuovi feldspati il <strong>Gruppo</strong> <strong>Minerali</strong> vuole sottolineare la continua dedizione nell’investire le<br />

proprie risorse in un settore ove sempre più si richiedono costanza, qualità,<br />

affidabilità delle materie prime offerte.<br />

Grazie a decenni di esperienza nei trattamenti mineralurgici a secco e ad umido che derivano dalla<br />

consolidata esperienza nella produzione di materie prime vetrarie ad elevato grado di purezza, sono<br />

stati sviluppati i sopracitati prodotti e tutta una nuova gamma di materie prime pregiate per i<br />

colorifici e gli smalti. (vedi tabella allegata).<br />

25


Assorbimento d'acqua (%)<br />

1<br />

0,9<br />

0,8<br />

0,7<br />

0,6<br />

0,5<br />

0,4<br />

0,3<br />

0,2<br />

0,1<br />

0<br />

0,32<br />

ASSORBIMENTO D'ACQUA<br />

0,43<br />

0,57<br />

0,32<br />

BODY BD21 BD915 BD915/2


Ritiro (%)<br />

11<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

9,91<br />

RITIRO TOTALE<br />

9,99<br />

9,9<br />

10,07<br />

BODY BD21 BD915 BD915/2


Carico di rottura (kg/cm3)<br />

700<br />

600<br />

500<br />

400<br />

300<br />

200<br />

100<br />

0<br />

556,8<br />

CARICO DI ROTTURA<br />

563,4<br />

520,9<br />

549,9<br />

BODY BD21 BD915 BD915/2


Flessione (mm)<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

53<br />

DEFORMAZIONE PIROMETRICA<br />

53,7<br />

50<br />

51,7<br />

BODY BD21 BD915 BD915/2

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