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Febbraio - AltraCittà - Periodico di libera informazione

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AltraCitt<br />

<strong>Febbraio</strong> 2012 n. 8<br />

<strong>Perio<strong>di</strong>co</strong> <strong>di</strong> <strong>libera</strong> <strong>informazione</strong><br />

A<br />

priamo il<br />

2012 con il<br />

numero 7 della<br />

rivista, un numero<br />

ricco <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti.<br />

Il cuore del giornale,<br />

le pagine centrali, come ormai<br />

<strong>di</strong> consuetu<strong>di</strong>ne, sono de<strong>di</strong>cate<br />

ad un inchiesta molto delicata: la<br />

prostituzione nel territorio dei Castelli<br />

Romani e le donne vittime <strong>di</strong><br />

tratta. Spesso si parla a sproposito <strong>di</strong><br />

prostituzione senza conoscere realmente<br />

questo mondo. Gli ipocriti abbracciano<br />

una visione romantica e libertina della<br />

ragazza moderna che si vende per piacere:<br />

“Si paga gli stu<strong>di</strong> al college” recita molta<br />

-<br />

sta concezione della prostituta ha poco a che<br />

vedere con la libertà sessuale (e non solo) <strong>di</strong><br />

sensi <strong>di</strong> colpa dei clienti. Per sgombrare il campo<br />

fermezza che la maggior parte <strong>di</strong> queste ragazze subi-<br />

Politica<br />

Frascati:<br />

nel mirino della<br />

giustizia, ai domiciliari<br />

due <strong>di</strong>pendenti comunali<br />

pag. 4<br />

prosegue pag. 2<br />

Riforme<br />

Albo dei giornalisti:<br />

con le nuove norme<br />

i pubblicisti<br />

rischiano l’estinzione<br />

pag. 12<br />

Lucciole ai castelli<br />

Inchiesta su sfruttamento<br />

della prostituzione<br />

e vittime <strong>di</strong> tratta nel<br />

nostro territorio.<br />

pag. 8-10


E<strong>di</strong>toriale<br />

Fiera<br />

scono violenze, minacce personali e alle famiglie, sono<br />

costrette a prostituirsi. Per evitare <strong>di</strong> scadere anche noi<br />

nel luogo comune abbiamo interpellato Giuseppe Moretti,<br />

psicologo clinico e coor<strong>di</strong>natore per quattro anni<br />

dell’Unità <strong>di</strong> Strada a Frascati; un progetto che si occupa<br />

appunto <strong>di</strong> prostituzione e donne vittime <strong>di</strong> tratta.<br />

Lo scenario che Moretti ci descrive dovrebbe invitare a<br />

riflettere. Il giornale ovviamente tocca anche molti altri<br />

argomenti: alcuni più legati alla realtà del territorio,<br />

come l’arresto shock <strong>di</strong> due funzionari del Comune <strong>di</strong><br />

Frascati, invischiati in una falsificazione <strong>di</strong> documenti<br />

nella compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> terreni nella zona denominata<br />

“Anagnina 1”. Pubblichiamo anche una lunga intervista<br />

al Sindaco <strong>di</strong> Albano Nicola Marini incentrata sui recenti<br />

<strong>di</strong>sagi causati dalla nuova viabilità citta<strong>di</strong>na e un articolo<br />

che prende spunto da un’indagine <strong>di</strong> Legambiente sul<br />

rischio idrogeologico nel territorio. In tempi <strong>di</strong> <strong>libera</strong>lizzazioni<br />

ci siamo voluti concentrare su un argomento<br />

che, come giornalisti, ci interessa da vicino, ovvero l’incertezza<br />

che riguarda l’albo dei giornalisti pubblicisti.<br />

Per chiudere non manca mai la pagina musicale in cui<br />

incontriamo artisti locali, emergenti, spesso con una proposta<br />

molto particolare, come il Poeta cimiteriale <strong>di</strong> cui<br />

troverete l’intervista.<br />

Davide Dalmiglio<br />

2<br />

Distribuzione vini&Co.<br />

Si selezionano rappresentanti<br />

Cell. 339 3638736 / 3385052420<br />

Anno I, n. 7 Gennaio 2011<br />

Hanno collaborato:<br />

Aut. Tribunale <strong>di</strong> Velletri 8/2011 del 26/4/2011<br />

Davide Dalmiglio<br />

Direttore Responsabile: Laura Tangherlini<br />

Federica Albano<br />

Direttore E<strong>di</strong>toriale: Davide Dalmiglio<br />

Katia De Bene<strong>di</strong>ctis<br />

Segreteria <strong>di</strong> redazione: Andrea Vanni<br />

Fabrizio Manzetti<br />

Viale San Nilo, 10 – 00046 Grottaferrata (Rm)<br />

Rodolfo Baroni<br />

Cell. 327 9162893 e-mail: segreteriacir@gmail.com Sara Trovalusci<br />

E<strong>di</strong>tore: Ass. culturale Coor<strong>di</strong>namento CastellinRete<br />

Via <strong>di</strong> Capocroce, 17 - 00046 Grottaferrata (Rm)<br />

Grafica e Stampa: Creative Communication <strong>di</strong> Antonio Prizio<br />

e Inkiostra <strong>di</strong> Ingretolli Mario & Co.<br />

Via San Michele, 4/B - 00046 Grottaferrata (Rm)<br />

Tel: 06 9456253 e-mail: info@creativeitaly.com<br />

Giuseppe Moretti<br />

visitate il nostro sito www.altracitta.eu


Inventario<br />

Cartavetra<br />

L’Italia in Fiamme Gialle<br />

Conclusa la stagione berlusconiana, l’età d’oro della democrazia<br />

italiana, è cominciata l’inevitabile resa dei conti.<br />

Nell’eterna lotta fra il bene e il male ha prevalso il male: il Comunismo.<br />

All’alba del nuovo anno si è scatenata l’inevitabile<br />

rappresaglia rossa; le truppe bolsceviche, perfettamente riconoscibili<br />

dal grigio delle <strong>di</strong>vise, identico per tonalità ai colbacchi<br />

dell’armata rossa, sono entrate in forza a Cortina, con le torce<br />

gialle al vento, per una retata contro i ricchi italiani.<br />

L’operazione ovviamente ha avuto anche dei danni collaterali,<br />

insieme ai ricchi sono stati fermati anche poveri citta<strong>di</strong>ni in<strong>di</strong>genti<br />

o pericolosamente vicini alla soglia <strong>di</strong> povertà, colpevoli<br />

soltanto <strong>di</strong> possedere beni <strong>di</strong> extra lusso.<br />

Molti gli incidenti nelle attività commerciali, dove si sono<br />

verificate esplosioni improvvise dei registratori <strong>di</strong> cassa,<br />

surriscaldati perché progettati per stampare un massimo <strong>di</strong> 10<br />

scontrini al giorno.<br />

Per fortuna c’è ancora una parte sana del paese che si è<br />

giustamente in<strong>di</strong>gnata per questo tentativo <strong>di</strong> rastrellamento<br />

da red<strong>di</strong>to. Alta si è levata la voce del deputato Pdl Daniela<br />

Santanchè che si è <strong>di</strong>chiarata: “assolutamente contraria a questi<br />

meto<strong>di</strong> da polizia fiscale”. Gli ha fatto eco l’onorevole Fabrizio<br />

Cicchitto: “Operazione me<strong>di</strong>atica, chiaramente ispirata ad una<br />

concezione ideologica del controllo fiscale”.<br />

Purtroppo il blitz ha scatenato il panico in tutta Italia, la parte<br />

sana del paese, fino ad ora giustamente <strong>di</strong>spensata da pagare le<br />

tasse, si è data alla fuga abbandonando i beni in mano nemica,<br />

<strong>di</strong>vorati dalle fiamme gialle. I profughi si sono raccolti in<br />

lunghe colonne cercando riparo nelle campagne, sulle coste o<br />

sui valichi montani. Anche il signor Paci, macellaio <strong>di</strong> 47 anni,<br />

è stato buttato giù dal letto da moglie e figli e spinto in strada<br />

con quel poco che è riuscito a prendere. Ora sono incolonnati<br />

sul Grande raccordo anulare, circondati da uno strepitio<br />

isterico <strong>di</strong> clacson. Avanza con il suo Suv scuro con sempre<br />

minor convinzione. Si chiede per quale <strong>di</strong>avolo <strong>di</strong> motivo è in<br />

ciabatte dentro la sua auto. Cerca <strong>di</strong> fare mente locale ma non<br />

trova un solo motivo valido.<br />

L’ultimo scontrino l’ha battuto poche ore prima all’ultimo<br />

cliente entrato in negozio. Accosta la macchina in corsia <strong>di</strong><br />

emergenza. La moglie lo bersaglia <strong>di</strong> domande ma lui spegne<br />

il motore. Si rilassa sullo schienale e si gode lo spettacolo:<br />

“Scontrino matto”, “L’uomo delle tasse”, lo schernivano<br />

quegli stessi volti, sfigurati dalla tensione, che ora cercano la<br />

fuga lontano.<br />

Davide Dalmiglio<br />

Inventario<br />

Pag 2 E<strong>di</strong>trile<br />

Pag 3 Cartavetra.<br />

Pag 4 Frascati: arrestati due funzionari del Comune<br />

Pag 5-6 Il nuovo “Piano traffico” ad Albano<br />

Pag 7 Il rischio idrogeologico del nostro territorio<br />

Pag 8-10 Inchiesta: la prostituzione ai Castelli Romani<br />

Pag 12 Albo dei giornalisti pubblicisti a rischio estinzione<br />

Pag 13 Gli sban<strong>di</strong>eratori <strong>di</strong> Marino<br />

Pag 14 Musica: Mauro Petrarca, Poeta cimiteriale<br />

Pag 15 Eventi<br />

3


Politica<br />

Frascati nel mirino della giustizia contro l’abusivismo<br />

L’amministrazione comunale <strong>di</strong> Frascati scossa dall’arresto <strong>di</strong> due funzionari<br />

T<br />

utto è iniziato nel 2009, quando il comune <strong>di</strong> Frascati ha venduto<br />

al comune <strong>di</strong> Roma dei terreni nella zona denominata<br />

“Anagnina1”, senza alcun motivo apparente e soprattutto ad<br />

un prezzo inferiore a quello della reale compraven<strong>di</strong>ta. Questi<br />

terreni, particolarmente appetibili per i costruttori, sarebbero poi, dopo una<br />

serie <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti, causalmente finiti nelle mani <strong>di</strong> società private. La<br />

conclusione sembra arrivare all’alba <strong>di</strong> martedì 10 gennaio quando il nucleo<br />

investigativo dei Carabinieri <strong>di</strong> Frascati ha emanato un or<strong>di</strong>ne cautelativo,<br />

nei confronti <strong>di</strong> un ex <strong>di</strong>rigente comunale e <strong>di</strong> una funzionaria dello stesso<br />

comune. Da tempo, infatti, il tribunale <strong>di</strong> Velletri portava avanti un’indagine<br />

riguardante illeciti contro la pubblica amministrazione, così i due <strong>di</strong>rigenti,<br />

che ora si trovano agli arresti domiciliari, sono stati accusati <strong>di</strong> falso ideologico<br />

e abuso d’ufficio. Nella fattispecie, pare che abbiano falsificato gli atti<br />

<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta del terreno a favore <strong>di</strong> alcuni impren<strong>di</strong>tori indagati. Gli investigatori<br />

ritengono che gli indagati avrebbero redatto nel 2009 una determinazione<br />

<strong>di</strong> alienazione ideologicamente falsa sul terreno <strong>di</strong> Frascati ma nel territorio<br />

appartenente a Roma, in zona Anagnina, con una superficie e<strong>di</strong>ficabile<br />

<strong>di</strong> circa 205 mila metri quadrati, già sequestrato a giugno dai carabinieri.<br />

Queste aree, affidate per più <strong>di</strong> 60 anni ad un consorzio romano che aveva<br />

intenzione <strong>di</strong> valorizzarle, dovevano in realtà essere vittima dell’ennesima<br />

colata <strong>di</strong> cemento per la gioia <strong>di</strong> quei costruttori attirati più dall’ e<strong>di</strong>ficazione<br />

<strong>di</strong> palazzi e centri commerciali, che non dalla tutela del territorio. Un ottimo<br />

affare per questi impren<strong>di</strong>tori, considerando la vastità del terreno e la sua<br />

allettante posizione a ridosso del Grande Raccordo Anulare. Il comune <strong>di</strong><br />

Frascati si costituirà come parte lesa nella ricerca dell’effettivo svolgimento<br />

dei fatti. Proprio per questo in una nota ufficiale <strong>di</strong> stampa, l’amministrazione<br />

comunale si <strong>di</strong>chiara “fiduciosa nell’operato della Magistratura e confida<br />

che nel corso del proce<strong>di</strong>mento, sia l’ex <strong>di</strong>rigente che la funzionaria comunale,<br />

possano <strong>di</strong>mostrare la loro estraneità ad ogni ipotesi <strong>di</strong> reato, vedendo<br />

riaffermata la loro onestà. Agli stessi, l’Amministrazione Comunale si <strong>di</strong>-<br />

4<br />

chiara umanamente vicina”. Il sindaco <strong>di</strong> Frascati, Stefano Di Tommaso, si<br />

<strong>di</strong>ce pronto a tutelare i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> fronte a questi soprusi, ma l’opposizione<br />

frascatana non resta certo a guardare, replicando in<strong>di</strong>gnata: “questa giunta è<br />

legata alle precedenti, fino a quando non ci sarà una vera <strong>di</strong>scontinuità con<br />

il passato, sono solo <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> facciata” per non parlare delle presunte<br />

accuse <strong>di</strong> aver tenuto nascosto ai consiglieri comunali il decreto <strong>di</strong> sequestro<br />

notificato per circa un mese, a quanto pare estremamente delicato per gli<br />

equilibri della maggioranza politica. Fa eco a tutto questo Vincenzo Conte,<br />

esponente del Popolo della Libertà <strong>di</strong> Frascati, che, riflettendo sull’accaduto,<br />

<strong>di</strong>chiara: “Mi addolora da un punto <strong>di</strong> vista umano sapere dell’arresto dei<br />

due <strong>di</strong>pendenti comunali, ma questo vuol <strong>di</strong>re che le nostre doglianze nei<br />

consigli comunali avevano un loro fondamento. Ora la giunta Di Tommaso<br />

dovrà fare chiarezza perché sono certe anche delle responsabilità politiche<br />

sulla vicenda Anagnina 1”. Un caso spinoso, insomma, per l’amministrazione<br />

comunale <strong>di</strong> Frascati, a causa <strong>di</strong> questi “appetitosi” terreni affidati per<br />

decenni dal comune <strong>di</strong> Frascati, con una gara che ha attirato l’attenzione<br />

dei magistrati, a un consorzio che sarà a sua volta messo sotto controllo dal<br />

pool investigativo. La faccenda quin<strong>di</strong> non è ancora terminata e l’atmosfera<br />

sembra ancora convulsa, ma non possiamo che <strong>di</strong>mostrarci fiduciosi per il<br />

lavoro della magistratura, sperando che sia solo l’inizio della lotta all’ abusivismo<br />

e alla costruzione sfrenata nel territorio dei Castelli Romani.<br />

Federica Albano<br />

Davide Dalmiglio<br />

NUVOLE A VAPORE<br />

Un’opera prima come Nuvole a vapore, oggi<br />

assolutamente inconsueta nelpanorama non solo<br />

giovanile della nostra poesia. Un’opera che, a<br />

volerla etichettare, potremmo assegnare a un modo<br />

davvero in<strong>di</strong>pendente <strong>di</strong> realismo onirico: una prova<br />

<strong>di</strong> scrittura, alla fine, che – come Pagliarani <strong>di</strong>sse<br />

una volta della propria poesia – è, in tempi <strong>di</strong><br />

irrefrenabili lamentazioni narcisistiche, “senza pietà<br />

<strong>di</strong> se stessa”<br />

Davide Dalmiglio<br />

Davide Dalmiglio, nato a Roma nel 1976, laureato in<br />

Teoria della letteratura presso l’Università La<br />

Sapienza, nel 2001-2002 ha frequentato il<br />

Laboratorio <strong>di</strong> scrittura per la narrativa, la<br />

sceneggiatura cinematografica e del fumetto,<br />

patrocinato dalla Regione Lazio, presso il<br />

Laboratorio <strong>di</strong> giornalismo e tecniche au<strong>di</strong>ovisive;<br />

nel 2007 ha frequentato il Corso propedeutico <strong>di</strong><br />

giornalismo, presso la casa e<strong>di</strong>trice Avverbi, e ha<br />

collaborato a lungo col mensile la Città Tuscolana.<br />

Vincitore Premio Carver 2011<br />

Il Contropremio dell'E<strong>di</strong>toria Italiana<br />

Premio Internazionale Città Di Penne 2010


Viabilita’<br />

Albano: piano traffico, Corso Matteotti a senso unico<br />

Aspettando la tangenziale intervista al Sindaco Nicola Marini<br />

U<br />

no dei problemi maggiori e all’apparenza insormontabile<br />

della citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Albano è il traffico: file <strong>di</strong> macchine rumorose<br />

che alitano fumi velenosi dai tubi <strong>di</strong> scappamento,<br />

ingolfate nelle piccole vie del nostro paese, automobilisti<br />

nevrotici che inventano parcheggi improbabili pur <strong>di</strong><br />

scendere dalla vettura, ingorghi del sabato sera per i<br />

quali sembra non esserci rime<strong>di</strong>o.<br />

E traffico vuol <strong>di</strong>re anche smog, vuol <strong>di</strong>re pedoni investiti<br />

da nuvole <strong>di</strong> fumo tossico mentre passeggiano<br />

su Corso Matteotti, lenzuola bianche da stendere in<br />

casa se abiti al centro, malesseri e problemi alla salute<br />

per i citta<strong>di</strong>ni. Ridurre l’inquinamento è un’urgenza,<br />

un bisogno che da anni i citta<strong>di</strong>ni gridano a gran voce,<br />

una ban<strong>di</strong>era e una promessa in tempo <strong>di</strong> elezioni <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verse giunte comunali. L’apertura parziale della tangenziale<br />

infatti non basta.<br />

Dalla scorsa estate la viabilità <strong>di</strong> Albano ha subito delle<br />

importanti mo<strong>di</strong>fiche tra cui la chiusura <strong>di</strong> un senso<br />

<strong>di</strong> marcia(da Roma verso Ariccia) del Corso Matteotti<br />

per quasi tutto il giorno. I pedoni si godono così un<br />

Corso meno affollato mentre altri si lamentano: c’è<br />

chi infatti giu<strong>di</strong>ca insensata l’idea <strong>di</strong> questa deviazione<br />

del traffico verso Via Car<strong>di</strong>nale Alfieri che produce<br />

un nuovo ingorgo e nuovi punti critici, i commercianti<br />

hanno manifestato inoltre contro un provve<strong>di</strong>mento<br />

che sembra essere dannoso per le ven<strong>di</strong>te.<br />

Abbiamo rivolto al sindaco Nicola Marini alcune domande<br />

per avere chiarimenti su un cambiamento così<br />

importante che da una parte ha riscosso l’assenso dei<br />

citta<strong>di</strong>ni, dall’altra ha causato proteste e malumori.<br />

Dalla scorsa estate, la viabilità del nostro Comune ha subito notevoli<br />

cambiamenti, soprattutto per una parziale chiusura del Corso Matteotti<br />

che, in orari prestabiliti, <strong>di</strong>venta percorribile in un unico senso.<br />

Può spiegarci il senso <strong>di</strong> questo cambiamento?<br />

L’inquinamento ed il traffico sul corso principale <strong>di</strong> Albano erano <strong>di</strong>ventati<br />

insostenibili. Avevamo la necessità <strong>di</strong> dare una risposta imme<strong>di</strong>ata<br />

e concreta, fermo restando le peculiarità <strong>di</strong> come è costruita Albano e<br />

che quin<strong>di</strong> non ci permettevano <strong>di</strong> attuare stravolgimenti sostanziali. Ma<br />

ovviamente, il progetto <strong>di</strong> viabilità non è completo e non potrà esserlo<br />

fino a quando non sarà completato il secondo stralcio della tangenziale<br />

(previsto per la prossima primavera, a quanto ci hanno fatto sapere dalla<br />

Regione). Abbiamo comunque deciso <strong>di</strong> non restare fermi e <strong>di</strong> attuare<br />

da subito delle misure per il bene della citta<strong>di</strong>nanza, prima con una fase<br />

sperimentale durante l’estate, poi con il test dell’apertura delle scuole e<br />

successivamente con degli aggiustamenti <strong>di</strong> orari che potessero andare<br />

incontro alle esigenze <strong>di</strong> famiglie e pendolari.<br />

La chiusura del Corso Matteotti ha causato un flusso maggiore nelle<br />

zone <strong>di</strong> Piazza Mazzini e <strong>di</strong> Via Car<strong>di</strong>nale Altieri (strada meno larga<br />

e vicina ad un parco pubblico e ad un asilo); non pensa che questo<br />

costituisca un nuovo problema?<br />

Ovviamente la deviazione del traffico va ad incidere su altre strade, ma<br />

la Polizia Municipale ha monitorato costantemente i cambiamenti, certificando<br />

una <strong>di</strong>minuzione del tempo <strong>di</strong> percorrenza da piazza Mazzini<br />

a Borgo Garibal<strong>di</strong>. Il che vuol <strong>di</strong>re che la quantità <strong>di</strong> macchine prima<br />

presenti su corso Matteotti, ora impiegano meno tempo ad attraversare<br />

Albano percorrendo via Car<strong>di</strong>nale Altieri.<br />

Nell’ultimo mese gli orari <strong>di</strong> chiusura del Corso hanno subito un aggiustamento;<br />

perché? si tratta <strong>di</strong> un tentativo <strong>di</strong> smaltire gli ingorghi<br />

della mattina?<br />

Il cambiamento degli orari <strong>di</strong> chiusura deriva proprio dal monitoraggio<br />

fatto dalla Polizia Municipale, perché se è vero che il tempo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

percorrenza <strong>di</strong> Albano è <strong>di</strong>minuito, è vero anche che si sono riscontrati<br />

due picchi (uno la mattina e uno nel tardo pomeriggio) che rendevano il<br />

traffico meno fluido. Per facilitare, quin<strong>di</strong>, i genitori che accompagnano<br />

i ragazzi a scuola ed il rientro dei pendolari, abbiamo deciso <strong>di</strong> aprire<br />

corso Matteotti fino alle 10.00 e riaprirlo la sera alle 18.00 durante la settimana,<br />

e alle 20.00 il sabato e i giorni festivi, in modo da salvaguardare<br />

comunque quei citta<strong>di</strong>ni che durante le feste popolano a pie<strong>di</strong> Albano e<br />

non possono essere sommersi dallo smog.<br />

5


Viabilita’<br />

A metà settembre un gruppo <strong>di</strong> commercianti ha manifestato contro<br />

la chiusura del Corso, lamentando un possibile calo delle ven<strong>di</strong>te;<br />

lei pensa che vi sia realmente questo pericolo o si è trattato anche <strong>di</strong><br />

una protesta strumentalizzata dall’opposizione? Come si è risposto<br />

a questa protesta?<br />

Manifestare è più che legittimo, quin<strong>di</strong> non entro nel merito dell’azione.<br />

Piuttosto noto, leggendo i giornali quoti<strong>di</strong>anamente, come credo facciano<br />

questi commercianti, che la crisi non è soltanto <strong>di</strong> Albano, ma è mon<strong>di</strong>ale.<br />

E non è legata alla chiusura o meno del traffico, se anche città come<br />

Roma e Milano sono costrette ogni giorno ad assistere alla chiusura degli<br />

esercizi commerciali. Credo piuttosto che una risposta vada ricercata nel<br />

rilancio turistico della città, nell’offerta culturale e commerciale, nei servizi,<br />

e su questo ci stiamo muovendo, garantendo appuntamenti durante<br />

tutto l’arco dell’anno e aumentando il trasporto pubblico locale e il colle-<br />

6<br />

gamento del centro storico con navette gratuite. Senza parlare dei nuovi<br />

parcheggi messi a <strong>di</strong>sposizione della citta<strong>di</strong>nanza, come quelli <strong>di</strong> campo<br />

Boario o il cantiere aperto da qualche mese vicino alla Asl che garantirà<br />

circa 180 posti auto. Sulla strumentalizzazione, poi, basta vedere chi<br />

c’era in prima fila: solo consiglieri <strong>di</strong> opposizione. Ma nonostante questo<br />

noi abbiamo avuto degli incontri con questi commercianti e, mi pare, con<br />

la riduzione dell’orario <strong>di</strong> chiusura siamo andanti incontro anche alle loro<br />

richieste. Certo, potrei soffermarmi sulle modalità e sulla scarsa educazione<br />

con cui si è svolta quella riunione, ma spero ormai sia acqua passata<br />

e gli animi, decisamente troppo agitati, si siano calmati<br />

vista la <strong>di</strong>sponibilità che l’amministrazione ha sempre dato<br />

al <strong>di</strong>alogo e al confronto.<br />

Si pensa a una totale chiusura del Corso in futuro?<br />

Oggi, con la tangenziale incompleta, non siamo in grado <strong>di</strong><br />

dare una risposta certa in un senso o nell’altro. Ma ovviamente<br />

il nostro programma elettorale parla <strong>di</strong> isole pedonali<br />

e noi, coerentemente con quanto affermato, andremo in<br />

quella <strong>di</strong>rezione, perché quella che abbiamo è l’idea <strong>di</strong> una<br />

città non a misura d’auto ma <strong>di</strong> famiglia e <strong>di</strong> giovani.<br />

Le faccio due domande da citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Albano: non<br />

pensa che sarebbe meglio alternare i sensi <strong>di</strong> marcia <strong>di</strong><br />

Via Alcide De Gasperi e Via Matteotti? non pensa che si<br />

eviterebbero nuove zone <strong>di</strong> ingolfamento con l’apertura<br />

al traffico <strong>di</strong> Via Risorgimento (zona Museo) dando ai<br />

bambini altri spazi ver<strong>di</strong> come Villa Ada e Villa Doria?<br />

Purtroppo no, non è possibile alternate i sensi <strong>di</strong> marcia dei<br />

due corsi <strong>di</strong> Albano. Via Alcide De Gasperi, infatti, soffre <strong>di</strong><br />

un problema strutturale per la presenza <strong>di</strong> gallerie sotterranee<br />

che non le farebbero sopportare troppo traffico; e anche l’inversione<br />

<strong>di</strong> marcia <strong>di</strong> corso Matteotti sarebbe <strong>di</strong>fficoltosa perché poi si andrebbe<br />

comunque a gravare sulla parte alta della città che non è strutturalmente<br />

adeguata ad una mole troppo pesante <strong>di</strong> traffico. Comunque, con il vicesindaco<br />

Sementilli stiamo stu<strong>di</strong>ando la possibilità, in attesa dell’apertura<br />

della tangenziale, <strong>di</strong> apportare alcune ulteriori mo<strong>di</strong>fiche per alleviare<br />

qualche <strong>di</strong>sagio della citta<strong>di</strong>nanza in determinati orari.<br />

Il nuovo piano traffico <strong>di</strong> Albano ha migliorato la situazione dell’inquinamento<br />

atmosferico?<br />

Stando a quanto detto prima, e cioè una <strong>di</strong>minuzione me<strong>di</strong>a dei tempi<br />

<strong>di</strong> percorrenza, non posso che dedurre che anche l’inquinamento atmosferico<br />

ne ha risentito positivamente. E credo che siano i citta<strong>di</strong>ni i primi<br />

a notarlo, citta<strong>di</strong>ni che mi inviano mail <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione a riguardo<br />

e che credono, come noi, che una città più vivibile faccia bene anche al<br />

commercio. Sabato scorso sono andato un po’ a passeggio per le vie del<br />

centro ed è un vero piacere notare molte più persone <strong>di</strong> prima passeggiare<br />

tranquillamente per strada – in particolare nella parte stretta del corso –<br />

anche con le carrozzine, e senza affrontare tratti <strong>di</strong> corso velocemente e<br />

con la mano sulla bocca.<br />

Sara Trovalusci


Ambiente<br />

Legambiente: tutto il Lazio è a rischio idrogeologico<br />

Le alluvioni del 2011 fanno tremare i già pericolanti Comuni del Centro Italia<br />

S<br />

ono ancora fresche nella memoria le immagini dell’alluvione<br />

in Liguria: appena due mesi fa <strong>di</strong>versi paesi della regione<br />

sono stati letteralmente sommersi da torrenti <strong>di</strong> acqua e detriti.<br />

Ma Genova e gli antichi borghi della Liguria sono stati<br />

solo l’ultima, in or<strong>di</strong>ne cronologico, <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> calamità idrogeologiche<br />

che nel 2011 hanno messo in ginocchio il Belpaese. Già in Toscana, Sicilia<br />

e Calabria si è dovuto fare i conti con la violenza della natura, ma soprattutto<br />

con l’irresponsabilità della politica locale. Alla luce <strong>di</strong> tutto questo<br />

dunque, sarebbe da ingenui sorprendersi <strong>di</strong> fronte all’esito dell’indagine<br />

Ecosistema Rischio 2011, che ha evidenziato che nel Lazio il 98 per cento<br />

dei Comuni (372 su 378) è a rischio idrogeologico. Non c’è da stupirsi perché<br />

sappiamo che la terra sotto i pie<strong>di</strong>, in Italia, ha sempre tremato e, a causa<br />

della sua conformazione geologica, continuerà a farlo. Ma ciò che dovrebbe<br />

allarmare è la cattiva gestione del territorio e l’insufficienza <strong>di</strong> piani<br />

comunali <strong>di</strong> prevenzione e manutenzione. Nel dettaglio il “Monitoraggio<br />

sulle attività delle amministrazioni comunali per la mitigazione del rischio<br />

idrogeologico” (condotto da Legambiente e dal Dipartimento della<br />

Protezione Civile) ha ra<strong>di</strong>ografato le seguenti consistenze: numero <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni<br />

presenti in aree a rischio; urbanizzazione delle aree a “pericolo” <strong>di</strong><br />

frane ed alluvioni; operosità per la prevenzione; pianificazione comunale<br />

d’emergenza, allertamento, attività <strong>di</strong> <strong>informazione</strong>, esercitazioni e lavoro<br />

<strong>di</strong> mitigazione del rischio idrogeologico. Risultato? Quasi tutti i Comuni<br />

laziali sono a rischio idrogeologico. Ma non tutti hanno risposto al questionario<br />

Ecosistema Rischio, solo uno su cinque (17 per cento), tuttavia c’è da<br />

aspettarsi che, tra le cause del rifiuto alla compilazione del modulo, ci sia<br />

la ben nota coda <strong>di</strong> paglia. Tra i Comuni che hanno risposto (nell’elenco ce<br />

ne sono solo due dei Castelli Romani, Castel Gandolfo e Nemi, entrambi<br />

insufficienti), soltanto il 20 per cento svolge un lavoro complessivamente<br />

positivo <strong>di</strong> mitigazione del rischio idrogeologico, mentre la maggior parte<br />

ottiene voti compresi tra lo scarso e l’insufficiente. A livello nazionale “l’87<br />

per cento dei Comuni interpellati”, si legge nel documento <strong>di</strong> Legambiente,<br />

“ha abitazioni in aree golenali e in aree a rischio frana, mentre il 24 per<br />

cento ha veri e propri quartieri in tali aree; nel 50 per cento dei casi ci sono<br />

industrie, nel 17 per cento strutture sensibili e nel 30 per cento strutture<br />

ricettive. Se è vero che nel 76 per cento dei Comuni si realizzano opere <strong>di</strong><br />

messa in sicurezza e nel 52 per cento interventi <strong>di</strong> manutenzione, tuttavia<br />

solo nel 48 per cento il PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico) è stato<br />

recepito nel piano urbanistico”. Sono dati, quin<strong>di</strong>, che non possono rassicurare,<br />

soprattutto alla luce dell’ultimo censimento dell’Or<strong>di</strong>ne dei geologi,<br />

che ha rilevato nella Regione Lazio ben 5.530 frane in 299 Comuni su 477.<br />

Complessivamente le aree in <strong>di</strong>ssesto geomorfologico raggiungono una superficie<br />

<strong>di</strong> circa 1.309 km2 pari al 7,6 per cento della superficie regionale.<br />

Ma non solo, il dato più preoccupante è che il 5 per cento del territorio della<br />

Regione è interessato da frane che coinvolgono <strong>di</strong>rettamente i centri abitati.<br />

Già nel numero precedente, <strong>AltraCittà</strong> ha pubblicato l’appello del<br />

Presidente <strong>di</strong> Italia Nostra, Enrico Del Vescovo, per fermare la cementificazione<br />

nel territorio dei Castelli. Il <strong>di</strong>ssesto idrogeologico è un fenomeno<br />

naturale che si verifica quando il territorio non è più in equilibrio, e l’aggiunta<br />

<strong>di</strong> una situazione instabile sempre più spesso è causata dall’ecces-<br />

sivo carico antropico che non si è mai curato dei delicati equilibri naturali.<br />

Cementificazione, abusivismo e<strong>di</strong>lizio, <strong>di</strong>sboscamento e abbandono delle<br />

aree naturali: queste sono le cause che contribuiscono maggiormente a far<br />

vacillare l’equilibrio idrogeologico del paese. Come ci ha detto Enrico Del<br />

Vescovo, il nostro “territorio vive una situazione <strong>di</strong> emergenza, conseguenza<br />

<strong>di</strong> uno sfruttamento in<strong>di</strong>scriminato del territorio”. Ed è proprio quello<br />

che ha sintetizzato l’indagine Ecosistema Rischio 2011: una fotografia preoccupante<br />

<strong>di</strong> molti Comuni che vivono col rischio <strong>di</strong> una catastrofe ambientale.<br />

Comuni che sono lo specchio <strong>di</strong> un paese in grave ritardo nella<br />

prevenzione geologica, nonostante sia ormai evidente che l’Italia sia un<br />

paese ad altissimo rischio frane e alluvioni. Ma uno spiraglio c’è, ed è ora<br />

che le amministrazioni comincino a operare seriamente. “Dobbiamo lavorare”,<br />

ha <strong>di</strong>chiarato Rossella Muroni, <strong>di</strong>rettrice nazionale <strong>di</strong> Legambiente,<br />

“per affermare una nuova cultura del rischio che renda le persone capaci<br />

<strong>di</strong> evitare comportamenti pericolosi <strong>di</strong> fronte a fenomeni naturali non<br />

più eccezionali ma intensificati dagli effetti dei cambiamenti del clima.<br />

Sul fronte del territorio poi”, ha aggiunto Muroni, “è fondamentale dare<br />

maggior efficacia ai vincoli che vietano <strong>di</strong> costruire nelle aree esposte al<br />

pericolo, programmare e realizzare gli abbattimenti dei fabbricati abusivi,<br />

delocalizzare le strutture a rischio e investire in interventi <strong>di</strong> qualità per<br />

la sicurezza”. Bisogna puntare, quin<strong>di</strong>, sui finanziamenti per interventi <strong>di</strong><br />

delocalizzazione e consolidamento, ad oggi quasi inesistenti. Siamo in una<br />

congiuntura economica fortemente negativa, ma quei pochi sol<strong>di</strong> rimasti<br />

nelle casse, devono esser spesi in prevenzione, altrimenti alluvioni come<br />

quelle in Liguria, Toscana e Sicilia, ma anche nello scorso ottobre a Roma<br />

(situazione certamente straor<strong>di</strong>naria con 130 mm <strong>di</strong> pioggia in 3 ore, ma<br />

dove l’impianto è andato in crisi per mancanza <strong>di</strong> manutenzione), saranno<br />

sempre più all’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Fabrizio Manzetti<br />

7


Lucciole ai castelli<br />

8<br />

La realtà dello sfruttamento nella prostituzione<br />

La tratta <strong>di</strong> esseri umani nel territorio dei Castelli Romani<br />

N<br />

ormalmente la questione della prostituzione finisce<br />

sotto i riflettori della cronaca e dell’<strong>informazione</strong>,<br />

solamente quando vengono adottati da parte<br />

delle istituzioni dei nuovi provve<strong>di</strong>menti volti<br />

al cosiddetto “restauro del decoro urbano”. Ne consegue<br />

che la percezione pubblica del problema, già in gran parte<br />

impregnata dalle categorie del luogo comune e dell’ignoranza,<br />

viene ulteriormente<br />

<strong>di</strong>storta e rinforzata nei suoi<br />

aspetti più <strong>di</strong>scutibili. Conviene<br />

allora chiarire che la<br />

prostituzione è in realtà un<br />

fenomeno strettamente collegato<br />

al crimine <strong>di</strong> tratta <strong>di</strong><br />

esseri umani. Con quest’ultimo<br />

termine si intende ogni<br />

comportamento che faciliti<br />

l’ingresso illegale <strong>di</strong> persone<br />

nel territorio <strong>di</strong> un paese,<br />

nonché il loro transito, soggiorno<br />

o uscita dallo stesso.<br />

Lo scopo è quello dello<br />

sfruttamento sessuale ai fini<br />

<strong>di</strong> lucro tramite la coercizione,<br />

in particolare la violenza,<br />

le minacce, l’inganno<br />

o l’abuso <strong>di</strong> autorità, o qualsiasi<br />

altra forma <strong>di</strong> pressione<br />

tale per cui alla persona<br />

sfruttata non sia data altra<br />

scelta accettabile o reale se<br />

non quella <strong>di</strong> subire la violenza e lo sfruttamento. Le attuali<br />

politiche per il contrasto alla prostituzione, sono state<br />

oggetto <strong>di</strong> critiche da parte <strong>di</strong> molte associazioni ed enti<br />

sociali che si occupano <strong>di</strong> interventi in questo settore. In<br />

particolare dalla fine del 2008, è in vigore un noto decreto<br />

della capitale che prevede l’erogazione <strong>di</strong> una multa fino a<br />

500 euro sia al cliente che alla prostituta.<br />

Uno degli effetti contestati è stato quello <strong>di</strong> spingere le vittime<br />

<strong>di</strong> tratta ad esercitare “al chiuso”, provocando quin<strong>di</strong><br />

una ulteriore sommersione del fenomeno e conseguentemente<br />

maggiori rischi per chi è già in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> schiavitù.<br />

Un’altra conseguenza è stato il sensibile spostamento del<br />

mercato del sesso nelle zone meno soggette ai controlli, in<br />

particolare al <strong>di</strong> fuori dei confini <strong>di</strong> Roma. I consigli comu-<br />

nali castellani hanno posto in essere alcuni provve<strong>di</strong>menti<br />

per limitare la temuta migrazione nei propri territori, improntati<br />

chiaramente anch’essi al semplice allontanamento<br />

dalla vista del problema. In linea più generale va anche considerato<br />

che l’introduzione del reato <strong>di</strong> clandestinità contribuisce<br />

ad aggravare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sfruttamento e precarietà<br />

delle vittime, dato che il rischio <strong>di</strong> essere allontanate dal<br />

nostro paese le <strong>di</strong>ssuade dal<br />

cercare aiuto presso i servizi<br />

sociali.<br />

Nel territorio dei Castelli<br />

Romani la forte presenza<br />

dello sfruttamento sessuale<br />

è testimoniato dalle frequenti<br />

azioni <strong>di</strong> polizia finalizzate<br />

al suo contrasto.<br />

Alla fine dello scorso mese<br />

<strong>di</strong> Dicembre, in seguito<br />

all’operazione denominata<br />

“Wendy”, i carabinieri del<br />

Nucleo Operativo <strong>di</strong> Frascati<br />

hanno arrestato 9 persone<br />

con l’accusa <strong>di</strong> favoreggiamento<br />

e sfruttamento della<br />

prostituzione, estorsione e<br />

spaccio <strong>di</strong> stupefacenti.<br />

Con il coor<strong>di</strong>namento della<br />

procura <strong>di</strong> Velletri, i militari<br />

hanno ricostruito le<br />

modalità dello sfruttamento<br />

nella zona dei Pratoni del<br />

Vivaro e dei comuni <strong>di</strong> Rocca Papa e <strong>di</strong> Rocca Priora, in<strong>di</strong>viduando<br />

i vari sfruttatori e favoreggiatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse donne<br />

e transessuali de<strong>di</strong>ti alla prostituzione, che versavano sol<strong>di</strong><br />

in cambio della “protezione” e della “concessione” <strong>di</strong> un<br />

posto sulla strada.<br />

L’Associazione Tuscolana Solidarietà, è impegnata nel nostro<br />

territorio in progetti <strong>di</strong> intervento a favore delle persone<br />

vittime <strong>di</strong> tratta a scopo <strong>di</strong> sfruttamento sessuale.<br />

L’unità <strong>di</strong> strada della Associazione raggiunge <strong>di</strong>rettamente<br />

sulla strada le donne ed i transessuali che si prostituiscono,<br />

permettendo <strong>di</strong> avere un punto <strong>di</strong> osservazione privilegiato<br />

del fenomeno.<br />

La costante opera <strong>di</strong> monitoraggio ha permesso <strong>di</strong> rilevare il numero<br />

<strong>di</strong> persone che si prostituiscono sulle nostre strade, la loro


Lucciole ai castelli<br />

nazionalità, le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio psicosociale in cui versano<br />

e la capacità del territorio e delle istituzioni <strong>di</strong> accogliere le<br />

loro richieste e necessità. Le strade abituali della prostituzione<br />

nel nostro territorio sono via Pratoni del<br />

Vivaro, via dei Laghi e via Latina. L’unità<br />

<strong>di</strong> strada effettua il proprio intervento<br />

anche nella zona dei Monti Prenestini<br />

come in via Maremmana II, via Polense,<br />

via Prenestina ed altre strade limitrofe. In<br />

un arco <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> tre anni (2007-2010)<br />

sono state incontrate circa 400 persone<br />

che si prostituiscono e sono stati effettuati<br />

migliaia <strong>di</strong> contatti.<br />

Le nazionalità maggiormente rappresentate<br />

dalle ragazze sfruttate sono quella nigeriana<br />

seguita da quella rumena, in misura<br />

minore provengono da altri paesi.<br />

I transessuali sono principalmente sudamericani.<br />

La fascia <strong>di</strong> età maggiormente<br />

rappresentativa è quella compresa tra i 21<br />

ed i 29 anni, ma alcune ragazze risultano<br />

essere minorenni o comunque molto<br />

giovani. Il flusso in arrivo delle persone<br />

trafficate e che si prostituiscono è testimoniato<br />

dalla costanza con cui avvengono<br />

i primi incontri con loro, cosa particolarmente<br />

evidente per le ragazze nigeriane e<br />

rumene. Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita delle ragazze<br />

sono particolarmente dure e sulla strada<br />

sono soggette ad aggressioni e gravi<br />

violenze. A volte si verificano contese ed assalti tra <strong>di</strong> loro, al<br />

fine <strong>di</strong> accaparrarsi un posto o per questioni legati ai guadagni.<br />

Spesso non hanno la minima idea <strong>di</strong> come possano fare per tutelare<br />

la propria salute, né <strong>di</strong> come usufruire dei servizi sanitari.<br />

A questo fa da contraltare un sistema <strong>di</strong> servizi sociali che fa<br />

fatica a fornire loro la necessaria assistenza, a causa <strong>di</strong> numerose<br />

problematiche come la cronica mancanza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>, l’insuf-<br />

Not for sale: human trafficking; Ira Gelb<br />

ficiente preparazione specifica, la barriere <strong>di</strong> tipo linguisticoculturali<br />

e la reciproca <strong>di</strong>ffidenza.<br />

Giuseppe Moretti (Psicologo clinico)<br />

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9


Lucciole ai castelli<br />

Frascati: il <strong>di</strong>fficile lavoro delle Unità <strong>di</strong> strada<br />

Un progetto concreto per contrastare lo sfruttamento della prostituzione<br />

D<br />

a <strong>di</strong>versi anni la Associazione Tuscolana Solidarietà in collaborazione<br />

con la Caritas Diocesana <strong>di</strong> Frascati, <strong>di</strong>retta da Don<br />

Baldassarre Pernice, ha attivato un servizio chiamato Unità <strong>di</strong><br />

strada nell’ambito del Progetto “Prendere il Volo”, per contrastare<br />

lo sfruttamento della prostituzione ed aiutare le donne vittima <strong>di</strong> tratta<br />

costrette a prostituirsi sulle nostre strade. È un lavoro delicato portato avanti<br />

da professionisti: psicologi, me<strong>di</strong>atori culturali ed operatori sociali che intervengono<br />

sul campo, sulle strade dei Castelli Romani dove lavorano le ragaz-<br />

ze sfruttate. Abbiamo incontrato Giuseppe Moretti, psicologo clinico e coor<strong>di</strong>natore<br />

della équipe <strong>di</strong> Unità <strong>di</strong> strada con un’esperienza <strong>di</strong> quattro anni, per<br />

approfon<strong>di</strong>re i risultati e le <strong>di</strong>fficoltà del lavoro svolto in questi anni.<br />

Cos’è l’Unità <strong>di</strong> strada, quando nasce a Frascati?<br />

L’unità <strong>di</strong> strada dell’Associazione Tuscolana Solidarietà è impegnata sin<br />

dalla primavera del 2005 nell’opera <strong>di</strong> contatto <strong>di</strong>retto con le persone che<br />

si prostituiscono, nel territorio dei Castelli Romani e dei Monti Prenestini, e<br />

nel monitoraggio del fenomeno della tratta <strong>di</strong> esseri umani a scopo <strong>di</strong> sfruttamento<br />

sessuale. L’Unità <strong>di</strong> strada persegue l’obiettivo <strong>di</strong> raggiungere sul<br />

territorio, <strong>di</strong>rettamente nelle zone <strong>di</strong> prostituzione, quelle persone che non<br />

hanno altrimenti la possibilità <strong>di</strong> accedere e godere dei basilari <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza,<br />

come l’assistenza sanitaria, sociale e legale, e non da ultimo essere<br />

semplicemente ascoltati ed accolti nei loro più intimi bisogni.<br />

Le ragazze che incontrate sono tutte vittime <strong>di</strong> tratta, o ci sono <strong>di</strong>fferenze<br />

fra <strong>di</strong> loro?<br />

Esistono alcuni in<strong>di</strong>catori specifici che durante il contatto con le ragazze ci<br />

aiutano ad in<strong>di</strong>viduare le potenziali vittime <strong>di</strong> tratta. Quasi la totalità delle<br />

persone che noi incontriamo presentano queste caratteristiche, essendo soggette<br />

in vari mo<strong>di</strong> a coercizioni e violenze, come per esempio dover estinguere<br />

un “debito” contratto per entrare illegalmente nel nostro paese o dover<br />

10<br />

pagare per occupare un tale posto sulla strada. Spesso vengono minacciate<br />

anche le loro famiglie nei paesi <strong>di</strong> origine.<br />

Cambiano le con<strong>di</strong>zioni a seconda del paese <strong>di</strong> origine?<br />

Certamente. Lo sfruttamento ed il soggiogamento è generalmente in stretta<br />

relazione con la possibilità della donna <strong>di</strong> far valere i propri <strong>di</strong>ritti. Quin<strong>di</strong> per<br />

esempio una ragazza romena, che dopo l’entrata del suo paese nella comunità<br />

europea può fare più <strong>libera</strong>mente una denuncia senza correre il rischio<br />

<strong>di</strong> essere espulsa dall’Italia, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> una ragazza extracomunitaria sarà<br />

meno restia nel cercare aiuto. Altri fattori come il grado <strong>di</strong> scolarizzazione,<br />

la povertà oggettiva e l’isolamento sociale, i quali variano a seconda della<br />

comunità <strong>di</strong> appartenenza, influenzano decisamente le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita e lo<br />

stato <strong>di</strong> schiavitù.<br />

Se una donna vittima <strong>di</strong> tratta vuole <strong>libera</strong>rsi, come potete aiutarla?<br />

L’opera <strong>di</strong> contatto dell’Unità <strong>di</strong> Strada è finalizzata ad accogliere globalmente<br />

la persona che si prostituisce dal punto <strong>di</strong> vista psicologico e sociale,<br />

per creare un aggancio e per poter poi affrontare la possibilità e la volontà <strong>di</strong><br />

uscire dal circuito dello sfruttamento. L’articolo 18 della nostra legislazione<br />

prevede la possibilità <strong>di</strong> denunciare lo sfruttamento e <strong>di</strong> essere accolte in circuiti<br />

<strong>di</strong> protezione de<strong>di</strong>cati. La nostra équipe quin<strong>di</strong>, informa le persone che<br />

si prostituiscono dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> cui godono le vittime <strong>di</strong> tratta <strong>di</strong> esseri umani.<br />

l’Unità <strong>di</strong> strada ha funzionato fino ad ora grazie a dei finanziamenti<br />

erogati dal ministero delle pari opportunità e dalla provincia <strong>di</strong> Roma;<br />

quest’anno il servizio è stato finanziato?<br />

L’esiguità dei fon<strong>di</strong> erogati in questa annualità per il Progetto “Prendere il<br />

Volo”, non ha permesso <strong>di</strong> finanziare l’attività dell’Unità <strong>di</strong> Strada.<br />

Se l’Unità <strong>di</strong> strada dovesse terminare il suo lavoro chi potrebbe aiutare<br />

queste ragazze?<br />

Nel territorio <strong>di</strong> Roma e Provincia operano poche altre unità <strong>di</strong> strada per il<br />

contrasto allo sfruttamento della prostituzione, <strong>di</strong> cui pochissime finanziate<br />

da progetti. E’ evidente che per la scarsità dei fon<strong>di</strong>, l’amministrazione tenta<br />

<strong>di</strong> far coprire l’intero territorio <strong>di</strong> competenza con le minori spese possibili.<br />

Ne consegue che il lavoro <strong>di</strong> contatto ed ascolto con le ragazze è <strong>di</strong>venuto<br />

estremamente spora<strong>di</strong>co e frammentario, e gli sforzi profusi in questi anni<br />

per acquistare la loro fiducia rischiano purtroppo <strong>di</strong> vanificarsi.<br />

E’ vero che negli ultimi anni avete incontrato un numero crescente <strong>di</strong><br />

ragazze italiane che sono tornate sulla strada?<br />

In casi molto spora<strong>di</strong>ci abbiamo contattato delle anziane signore italiane che<br />

per stato <strong>di</strong> necessità hanno ricominciato dopo molti anni a prostituirsi in<br />

strada. In un caso abbiamo anche incontrato una giovanisima donna italiana<br />

in stato <strong>di</strong> marcata in<strong>di</strong>genza e <strong>di</strong>sagio. E’ evidente che la <strong>di</strong>fficoltosa situazione<br />

sociale ed economica del nostro paese, colpisce in maniera più marcata<br />

le classi sociali più povere.<br />

Davide Dalmiglio


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Grottaferrata: nuova apertura <strong>di</strong> Inkiostra<br />

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11


Riforme Riforme<br />

Albo dei giornalisti: pubblicisti a rischio d’estinzione<br />

Sono 80 mila i pubblicisti che potrebbero perdere la qualifica professionale<br />

I<br />

n tempi <strong>di</strong> riforme è sempre possibile che tremi la terra<br />

sotto i pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> qualcuno. I cambiamenti, seppur positivi, il<br />

più delle volte tendono a destabilizzare equilibri che già a<br />

stento riescono a mantenersi da soli. Così anche la lontana<br />

ipotesi che qualcosa <strong>di</strong> assodato si trasformi in qualcos’altro, è sempre<br />

guardato con <strong>di</strong>ffidenza. Con la manovra “Salva Italia” <strong>di</strong> Monti in<br />

materia degli or<strong>di</strong>ni professionali, questa volta anche l’or<strong>di</strong>ne dei giornalisti<br />

ha sentito il pavimento dondolare, e si è <strong>di</strong>ffuso velocemente un<br />

panico generale nella categoria. In realtà ad essere chiamati in causa<br />

sono stati unicamente i pubblicisti in quanto è stato ipotizzata la totale<br />

soppressione della categoria. In realtà più che <strong>di</strong> un cambiamento si sarebbe<br />

trattato <strong>di</strong> una vera e propria mortificazione della categoria, che<br />

avrebbe visto l’estinzione <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 80,000 pubblicisti iscritti all’albo.<br />

Ma prima <strong>di</strong> capire perché, è necessario sciogliere qualsiasi equivoco<br />

sulla figura del pubblicista. Ai sensi dell’art. 1 legge n. 69/1963, i pubblicisti<br />

sono coloro che svolgono attività giornalistica non occasionale<br />

e retribuita anche se esercitano altre professioni o impieghi, e si <strong>di</strong>stinguono<br />

dai professionisti che esercitano in modo esclusivo e continuativo<br />

la professione <strong>di</strong> giornalista. I primi sono dunque giornalisti a tempo<br />

parziale, gli altri invece a tempo indeterminato. Una <strong>di</strong>stinzione palesata<br />

con la sentenza n° 256 della Corte <strong>di</strong> Cassazione del 2 aprile del<br />

1971. Questa norma vecchia <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quarant’anni, fu ritenuta necessaria<br />

per formalizzare la posizione <strong>di</strong> un numero infinito <strong>di</strong> persone che<br />

abitualmente prestavano la loro opera presso le testate giornalistiche<br />

12<br />

pur facendo altri lavori. Altra <strong>di</strong>fferenza sostanziale tra le due categorie<br />

è che gli uni possono iscriversi all’albo dopo due anni <strong>di</strong> praticantato,<br />

durante i quali devono <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> aver scritto dai 60 agli 80 articoli<br />

retribuiti per una o più testate regolarmente registrate e senza sostenere<br />

un esame <strong>di</strong> Stato, mentre i professionisti dopo il praticantato <strong>di</strong> 18<br />

mesi devono essere abilitati con un esame <strong>di</strong> idoneità professionale. E<br />

proprio da qui nasce tutto il polverone che si è sollevato in poco più <strong>di</strong><br />

un mese. L’Italia infatti, entro il 13 agosto 2012 dovrà adeguarsi alla <strong>di</strong>sciplina<br />

europea che prevede un esame <strong>di</strong> stato per<br />

poter accedere a qualsiasi albo professionale, non<br />

riconoscendo più come valido quello dei giornalisti<br />

pubblicisti che accedono al loro albo senza sostenere<br />

alcun esame, ma soltanto svolgendo i mesi<br />

previsti <strong>di</strong> praticantato. La riforma degli or<strong>di</strong>ni<br />

professionali varata dal governo Monti, (art. 10,<br />

legge 183/2011 – “Riforma degli Or<strong>di</strong>ni professionali”,<br />

parzialmente mo<strong>di</strong>ficato nell’art. 33 del<br />

d.l. 201/2011, convertito con l. 22/12/2011 n. 214<br />

– “Soppressione limitazioni esercizio <strong>di</strong> attività<br />

professionali”), sembra prevedere dunque, l’abolizione<br />

dell’albo dei pubblicisti, senza più contemplare<br />

nell’or<strong>di</strong>ne alcuna <strong>di</strong>stinzione. Imme<strong>di</strong>atamente<br />

a rassicurare la categoria è intervenuto<br />

Enzo Iacopino, presidente dell’Or<strong>di</strong>ne nazionale<br />

dei giornalisti, sostenendo che: “La legge in vigore<br />

prevede l’abrogazione delle norme esistenti<br />

solo nelle parti che sono in conflitto con le lettere<br />

da a) a g) dell’articolo 3 comma 5. Il primo capoverso<br />

del comma 5, dunque, non è richiamato: era<br />

questo che faceva riferimento all’esame <strong>di</strong> Stato<br />

ed è questo che aveva indotto i colleghi pubblicisti<br />

a una ribellione sacrosanta, che ho cercato <strong>di</strong><br />

rappresentare al presidente Monti, pubblicamente<br />

nel corso della conferenza stampa e, sia pur brevemente, in privato.<br />

Sia chiaro - ha aggiunto Iacopino - , non so come finirà. So che non<br />

accetterò la mortificazione <strong>di</strong> questa professione con la penalizzazione<br />

dei colleghi pubblicisti”. Il presidente in occasione della conferenza<br />

stampa <strong>di</strong> fine anno il 29 <strong>di</strong>cembre 2011, ha offerto simbolicamente la<br />

tessera da giornalista allo stesso Monti, che ha apprezzato e ringraziato,<br />

sostenendo che non gli sfugge l’importanza della stampa in<strong>di</strong>pendente<br />

per la vita del Paese. Anche Antonella Cardone, giornalista iscritta<br />

all’albo dei professionisti, e membro del Consiglio nazionale, ha voluto<br />

fare le sue rassicurazioni, informando che l’Or<strong>di</strong>ne dei Giornalisti si<br />

occuperò del caso dei giornalisti pubblicisti nelle sedute del 18, 19 e 20<br />

gennaio. In attesa <strong>di</strong> scoprire come andrà a finire, riportiamo <strong>di</strong> seguito<br />

il vademecum che la stessa Cardone ha formulato per preparare tutti i<br />

pubblicisti o spiranti tali ai futuri cambiamenti.<br />

Katia De Bene<strong>di</strong>ctis


Associazioni<br />

A scuola con gli Sban<strong>di</strong>eratori<br />

Partirà a breve nelle scuole <strong>di</strong> Marino, il progetto “Sban<strong>di</strong>erart”<br />

A<br />

Marino, ormai da alcuni anni, gli sban<strong>di</strong>eratori e i<br />

tamburini sono <strong>di</strong>ventati una realtà consolidata,<br />

come parte integrante del tessuto sociale. Strettamente<br />

legata alle origini storico-culturali del territorio,<br />

la loro attività è una fusione perfetta <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento,<br />

passione e tra<strong>di</strong>zione, che attrae i giovani fin dalla più tenera<br />

età. Non è raro infatti vedere, nelle vie del centro, bambini che<br />

si cimentano in lanci <strong>di</strong> piccole ban<strong>di</strong>ere create da loro stessi,<br />

tentando <strong>di</strong> imitare i ragazzi più gran<strong>di</strong>.<br />

Per offrire la possibilità <strong>di</strong> espressione anche a loro e ad un<br />

numero sempre maggiore <strong>di</strong> ragazzi, da più <strong>di</strong> un anno, è nata<br />

nel cuore della citta<strong>di</strong>na, un’associazione culturale che si de<strong>di</strong>ca<br />

esclusivamente a questo tipo <strong>di</strong> attività. Con il nome <strong>di</strong><br />

“Lo Scudo <strong>di</strong> Lepanto”, chiaro riferimento al reperto tuttora<br />

esposto nella Basilica <strong>di</strong> San Barnaba, questa associazione è<br />

costituita da giovani appassionati, che mettono a <strong>di</strong>sposizione<br />

la loro competenza per insegnare questa <strong>di</strong>sciplina a tutti coloro<br />

che intendono praticarla. Per permettere anche ai più piccoli<br />

un approccio con le ban<strong>di</strong>ere ed i tamburi è stato ideato un<br />

progetto, chiamato Sban<strong>di</strong>erart, fortemente voluto dalla Dottoressa<br />

Nocenzi, Direttrice della Biblioteca Comunale <strong>di</strong> Marino,<br />

in<strong>di</strong>rizzato alle scuole. A breve, alcune quinte delle elementari<br />

della Carissimi e della Sandro Pertini, potranno incontrare gli<br />

sban<strong>di</strong>eratori in un contesto stu<strong>di</strong>ato apposta per loro.<br />

Gli alunni, accompagnati dalle loro maestre all’interno <strong>di</strong> Villa<br />

Desideri, dove risiede la Biblioteca, saranno coinvolti in giochi<br />

lu<strong>di</strong>co-esperenziali che li aiuteranno ad apprendere i valori<br />

socio-culturali insiti nella simbologia della ban<strong>di</strong>era, ripercor-<br />

rendo la storia e il percorso evolutivo della figura dello Sban<strong>di</strong>eratore.<br />

I bambini avranno inoltre l’opportunità <strong>di</strong> cimentarsi<br />

nei movimenti base della ban<strong>di</strong>era e <strong>di</strong> familiarizzare con i ritmi<br />

del tamburo. Iniziative come questa sono sicuramente una ricchezza<br />

per il territorio, visto che aiutano a preservare le tra<strong>di</strong>zioni<br />

e i costumi locali, che altrimenti, per <strong>di</strong>strazione o per<br />

pigrizia, rischierebbero <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>menticati. Gli sban<strong>di</strong>eratori<br />

de “Lo Scudo <strong>di</strong> Lepanto”, hanno in serbo molte altre iniziative<br />

volte a consolidare lo stretto legame con il passato e anche per<br />

questo in futuro sentiremo spesso parlare <strong>di</strong> loro.<br />

Katia De Bene<strong>di</strong>ctis<br />

13


Musica<br />

Il cimitero e il cantautore del macabro<br />

Intervista con Mauro Petrarca: Poeta Cimiteriale<br />

M<br />

auro Petrarca ha composto ed eseguito nel 2005 le musiche per<br />

un cortometraggio a tinte horror<br />

“ L’amore ritrovato”, tratto da un racconto <strong>di</strong> Alda Teodorani ;<br />

è stato ospite del Joe D’amato Horror Festival nel 2008; nello<br />

stesso anno ha partecipato, come Poeta Cimiteriale, al talent-show X Factor.<br />

Essendo un cantautore molto particolare, che tratta in modo originale tematiche<br />

come la morte e la malinconia, ho voluto incontrarlo per parlare del suo “<br />

Canzoniere Macabro”, <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> debutto, delle sue apparizioni televisive, nonché<br />

del suo nuovo lavoro “Canzoniere Grottesco”. Dal vivo, Mauro Petrarca<br />

propone un Recital Macabro, che unisce musica, teatro e cantato/recitato molto<br />

particolare. Io ho avuto il piacere <strong>di</strong> vedere il suo spettacolo alla libreria<br />

Altroquando, in concomitanza con un incontro sul cinema <strong>di</strong> zombi e vampiri,<br />

al quale hanno partecipato Luigi Cozzi (regista), Stefano Piani (sceneggiatore),<br />

Antonio Tentori (sceneggiatore), Francesca Lenzi (scrittrice), Edoardo<br />

Margheriti (regista).<br />

Molti ti hanno conosciuto grazie ad X Factor, ci racconti come è andata?<br />

Secondo te i giurati erano pronti ad un cantautore un po’ fuori dagli schemi<br />

come te?<br />

Non mi sono curato molto del programma e dei giurati. Volevo mostrare ad<br />

un pubblico largo e generalista il mio personaggio, anche perchè ho sempre<br />

pensato <strong>di</strong> essere molto più “pop” <strong>di</strong> quanto possa sembrare. Non erano pronti<br />

e suppongo non lo siano neanche ora, ma ad ognuno il proprio ruolo.<br />

Dopo X Factor, hai partecipato ad altri programmi tv e ra<strong>di</strong>ofonici. Ti<br />

14<br />

chiamavano per avere come ospite un “personggio strano” o per il tuo<br />

straor<strong>di</strong>nario modo <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> certi argomenti in musica?<br />

Le esperienze post-televisive vertevano su una tematica specifica: la morte.<br />

Sono stati anni interessanti, nei quali ho approfon<strong>di</strong>to una forma <strong>di</strong> poesia in<br />

musica semi-estemporanea. I componimenti nascevano da commissioni, ma<br />

passavano sempre attraverso il filtro della mia ispirazione. Oggi sto raccogliendo<br />

tutti quegli scritti, composti principalmente per programmi <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>o2Rai e<br />

Ra<strong>di</strong>o24-IlSole24Ore, in un libercolo che spero <strong>di</strong> poter pubblicare<br />

presto: “Testamento <strong>di</strong> un poeta cimiteriale”.<br />

Rispetto ai lavori precedenti, il tema principale de “Il canzoniere<br />

macabro” si è mo<strong>di</strong>ficato: i riferimenti alla morte sono <strong>di</strong>minuiti,<br />

ed i testi sono forse più malinconici. È un nuovo Mauro<br />

Petrarca, o semplicemente un aspetto che prima non era emerso<br />

completamente?<br />

La pubblicazione del cd “Canzoniere crepuscolare” (Fermenti Vivi<br />

- Edel, 2009) ha segnato l’inizio <strong>di</strong> un modo mio più raffinato <strong>di</strong><br />

comporre, o forse più attento ad una certa tra<strong>di</strong>zione poetica. Quella<br />

appunto dei cosiddetti Crepuscolari, poeti italiani <strong>di</strong> fine ottocento.<br />

Credo che ogni progetto mostri una parte <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> me, anche se in<br />

fondo sono e rimango un artista decadente. Ironico, surreale, grottesco<br />

e tanto altro, ma pur sempre decadente.<br />

Qual è il tuo rapporto con la morte? Cre<strong>di</strong> che ci aspetti qualcosa<br />

o che sia la fine <strong>di</strong> tutto?<br />

Purtroppo temo sia la fine <strong>di</strong> tutto. Ma sinceramente non ho idee<br />

troppo chiare e personali a riguardo, per me è stato solo l’argomento<br />

adatto per sfogare le mie ansie creative. Del resto, tutta la poesia<br />

significativa, passa attraverso una visione della morte, non c’è nulla<br />

<strong>di</strong> nuovo nella mia scelta.<br />

Quanto è autobiografico il cd, quanto racconta <strong>di</strong> te, e quanto <strong>di</strong><br />

altre persone che ti sono accanto?<br />

Racconta molto, ed è sempre autobiografico. Anche se non lo dà molto a vedere.<br />

Nei miei testi ci sono io e ci sono le persone importanti della mia vita. E’<br />

sempre comunque una questione <strong>di</strong> filtri, <strong>di</strong> ricorsi a metafore e allegorie. La lirica<br />

trasforma davvero le cose, tanto da entrare in un ambito poetico visionario<br />

che poco ricorda la realtà. Ma, <strong>di</strong> base, c’è una solida struttura che è il racconto<br />

della realtà, della mia realtà.<br />

Stai lavorando ad un nuovo <strong>di</strong>sco?<br />

Si, è ormai ultimato, nella fase dei provini. Non so quando <strong>di</strong>venterà un prodotto<br />

<strong>di</strong>scografico vero e proprio. Si intitola “Canzoniere grottesco” ed è un’opera<br />

poetico-musicale fatta <strong>di</strong> nonsense, calembour, assur<strong>di</strong>tà e citazioni deviate. La<br />

musica si rifà in minima parte ad una certa elettronica anni ‘80, quella <strong>di</strong>sco-<br />

music che ha segnato la mia adolescenza e da cui ho sempre preso le <strong>di</strong>stanze.<br />

Fino ad ora. Per fare alcuni esempi <strong>di</strong> soli titoli <strong>di</strong> mie canzoni grottesche: “Il fu<br />

Mattia Pasquale”, “L’idraulico aulico”, “Poterino, un piccolo uomo <strong>di</strong> potere”,<br />

“Tangentopolino”, “Questa non è farina del nostro Isacco”...<br />

Rodolfo Baroni


Eventi<br />

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