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L' Inquinamento Ambientale - Ariambiente.it

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L’ <strong>Inquinamento</strong> <strong>Ambientale</strong><br />

Inquadramento e<br />

Patologie respiratorie<br />

Dottor Marco Vaccarino<br />

Specialista Pneumologo Ospedale Israel<strong>it</strong>ico – Roma<br />

D. A. P. – Casa Circondariale “Regina Coeli” di Roma


L’inquinamento atmosferico<br />

• Gli inquinanti atmosferici vengono<br />

comunemente distinti in base alla loro<br />

presenza negli ambienti confinati interni<br />

(Indoor Polluttans) o nell’atmosfera<br />

esterna (Outdoor Polluttans).<br />

• In realta’ tale distinzione risulta oramai<br />

superata, potendo parlare in maniera piu’<br />

generica di <strong>Inquinamento</strong> <strong>Ambientale</strong>.


L’inquinamento <strong>Ambientale</strong><br />

1. La principale fonte di inquinamento urbano e’<br />

cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dalla combustione del carbone e dei<br />

derivati del petrolio (traffico e soprattutto<br />

riscaldamento ed usi industriali). Esistono poi<br />

fonti di inquinamento ambientale legate a fattori<br />

naturali (incendi, erosione di suolo sprovvisto di<br />

coperture vegetali, decomposizione di materiale<br />

organico negli oceani, eruzioni vulcaniche, etc).<br />

2. Nelle zone rurali le fonti di inquinamento sono<br />

legate ai pesticidi, ai microrganismi, ai pollini,<br />

agli animali.


Stato fisico degli inquinanti<br />

1. Solidi: prodotti di combustioni incomplete come polveri,<br />

ceneri, particelle sospese. I solidi di maggiori dimensioni<br />

(oltre i 10 micron) vengono rimossi dalla cleareance<br />

muco-ciliare; le particelle di dimensioni comprese tra i 5<br />

e i 10 micron raggiungono i bronchi di quinto e sesto<br />

ordine; le particelle di dimensione compresa tra gli 0,5 e i<br />

5 micron raggiungono gli alveoli; le particelle di<br />

dimensioni minori si comportano come gas e passano<br />

direttamente nel circolo sanguigno.<br />

2. Gassoso: sostanze gassose libere o veicolate. Sono i piu’<br />

pericolosi in quanto presenti nell’atmosfera in forma<br />

libera o veicolati da particelle sospese per assorbimento<br />

3. Fumi: complessi di prodotti gassosi e particelle solide<br />

che, qualora vengano inglobate dalla nebbia,<br />

contribuiscono a formare lo smog


Gli aeroinquinanti<br />

1. Ossidi di azoto e di zolfo, cloro<br />

2. Ozono<br />

3. Ossido di carbonio<br />

4. Materiali corpuscolati (asbesto,<br />

arsenico, cromo)<br />

5. Idrocarburi aromatici policiclici (3,4<br />

benzopirene, benzoantracene)


Fattori metereologici<br />

1. Venti: disperdono gli aeroinquinanti ma possono anche<br />

trasportarli a grandi distanze<br />

2. Movimenti convettivi ascendenti: si formano grandi<br />

nuvole cariche di inquinanti<br />

3. Pioggia: non sempre lava l’aria; talora trasforma gli<br />

ossidi in acidi n<strong>it</strong>rico e solforico<br />

4. Inversione termica: determina grandi concentrazioni di<br />

inquinanti<br />

5. Nebbia: alte concentrazioni di ossido di zolfo possono<br />

essere trasformate in acido solforico<br />

6. Sole: un importante irraggiamento puo’ causare alti tassi<br />

di ozono con produzione del cosiddetto smog<br />

fotochimico


Effetti dell’inquinamento<br />

sull’apparato respiratorio<br />

• Effetti acuti -1 -<br />

• Smog invernale: accumulo di inquinanti prodotti<br />

da impianti termici, lavorazioni industriali,<br />

autoveicoli (ossidi di zolfo e di azoto, idrocarburi<br />

policiclici aromatici, CO) ; ristagnano<br />

nell’atmosfera a causa dell’inversione termica.<br />

Determinano tosse e dispnea con riduzione degli<br />

indici respiratori sino alla insufficienza<br />

ventilatoria acuta.


Effetti dell’inquinamento<br />

sull’apparato respiratorio<br />

• Effetti acuti - 2 -<br />

• Smog estivo: determinato prevalentemente da<br />

idrocarburi e ossidi di azoto; colpiscono in modo<br />

particolare i soggetti affetti da patologie cardiorespiratorie<br />

e determinano aumento improvviso di<br />

morbos<strong>it</strong>a’ e mortal<strong>it</strong>a’ per periodi lim<strong>it</strong>ati nel<br />

tempo in quanti legati all’effetto serra ed a<br />

particolari condizioni atmosferiche (assenza di<br />

vento).


Effetti dell’inquinamento<br />

sull’apparato respiratorio<br />

• Effetti cronici -3-<br />

• Si verificano per lunghe esposizioni agli<br />

inquinanti, con effetti legati a variabil<strong>it</strong>a’<br />

individuali, al sinergismo tra i diversi inquinanti,<br />

all’attiv<strong>it</strong>a’ lavorativa, alle ab<strong>it</strong>udini voluttuarie<br />

(fumo di sigaretta, alimentazione).<br />

• Le patologie legate all’esposizione cronica sono:<br />

l’asma bronchiale, la BPCO, l’enfisema, il<br />

carcinoma broncogeno.


<strong>Inquinamento</strong> ambientale e<br />

patologie infettive<br />

Il danno da inquinanti ambientali provoca numerose<br />

patologie infettive respiratorie, sia virali sia batteriche.<br />

Gli inquinanti chimici nell’uomo causano<br />

irr<strong>it</strong>azione (ozono) con fenomeni di broncospasmo,<br />

riducono le difese immunologiche e meccaniche del<br />

polmone (smog) con ristagno delle secrezioni,<br />

provocano aumento della produzione di muco con<br />

conseguente creazione di un pabulum idoneo alla<br />

proliferazione di agenti patogeni.<br />

Nei batteri gli inquinanti provocano mutazioni con<br />

comparsa di fenomeni di resistenza


Smog + fumo di tabacco +<br />

predisposizione genetica<br />

=<br />

Infezione virale<br />

=<br />

Aumento della frequenza dei<br />

casi di asma bronchiale


Riduzione delle difese<br />

immunologiche e meccaniche<br />

del polmone<br />

=<br />

Aumento dei casi di infezioni<br />

opportunistiche


Smog + fumo di tabacco<br />

=<br />

Enfisema polmonare<br />

BPCO e sue riacutizzazioni<br />

Carcinoma broncogeno


Asma ed inquinanti ambientali<br />

• Gli inquinanti influenzano lo sviluppo e/o<br />

l’aggravamento dell’asma in vari modi:<br />

1. Determinano un effetto di broncostenosi su vie<br />

aeree gia’ iperattive.<br />

2. Inducono iperattiv<strong>it</strong>a’ bronchiale attraverso<br />

l’induzione di un processo flogistico delle vie<br />

aeree.<br />

3. Modificano la risposta immunologica rendendo<br />

il soggetto piu’ sensibile verso allergeni inalanti.


Cos’e l’ozono<br />

• Gas incolore, inodore, pungente<br />

all’inalazione, presente normalmente nella<br />

stratosfera (tra il 15 e i 50 km. di alt<strong>it</strong>udine).<br />

Forma un mantello che protegge dalle<br />

radiazioni ultraviolette.<br />

• Se presente nella troposfera (tra il 10 ed i<br />

15 km di alt<strong>it</strong>udine) rappresenta il piu’<br />

pericoloso degli inquinanti fotochimici.


Nota sull’ozono<br />

• L’esposizione acuta ad alte concentrazioni di ozono<br />

provoca iperreattiv<strong>it</strong>a’ bronchiale senza che nel sangue dei<br />

soggetti si trovi elevazione delle IgE<br />

• Il lavaggio nasale di soggetti esposti ad alti livelli di ozono<br />

mostra elevazione di numerosi agenti pro-infiammatori<br />

(Mieloperossidasi neutrofila, Proteina cationica degli<br />

eosinofili, Neutrofili), di fattori aumentanti la permeabil<strong>it</strong>a’<br />

bronchiale (Albumina), di enzimi capaci di attivare la<br />

reazione flogistica (GM-CSF).<br />

• L’esposizione cronica provoca nell’essere umano un<br />

fenomeno di tolleranza, variabile da individuo ad<br />

individuo,probabilmente per induzione di meccanismi<br />

antiossidanti.<br />

• I soggetti piu’ sensibili all’ozono sono i giovani, gli<br />

atopici, i non fumatori.<br />

• L’esposizione continua ambientale ad inquinanti risulta un<br />

fattore protettivo


Il Fumo Nero<br />

• Gli scariche dei motori diesel sono<br />

particolarmente pericolosi: il particolato (PM10)<br />

viene emesso in misura superiore dalle 25 alle 150<br />

volte rispetto ad un motore a benzina. Sulla loro<br />

superficie si lega il benzopirene.<br />

• L’emissione degli NOx e’ superiore dalle 3 alle 12<br />

volte rispetto ad un motore a benzina.<br />

• Il tanto decantato filtro antiparticolato riduce solo<br />

(al massimo) del 50% le emissioni di PM10.


La normativa EURO 5<br />

• Nel 2008 entrera’ in vigore la normativa Euro 5 che impone ai<br />

costruttori di tagliare dell’80% le emissioni di PM10 (dagli attuali<br />

0,03 gr. per km a 0,01) e del 50% quelle di Nox (da 0,25 a 0,12 gr.<br />

per km.).<br />

• Cio’ comporta una totale riprogettazione dei motori diesel con<br />

verosimile scomparsa dei quattro cilindri di circa 1300 cc (le camere<br />

di combustione troppo piccole determinano temperature molto<br />

elevate con aumento delle emissioni di NOx) a favore di motori a tre<br />

cilindri o di cilindrata piu’ elevata.<br />

• La necess<strong>it</strong>a’ di utilizzare filtri piu’ efficienti comporta un duplice<br />

ordine di problemi:<br />

1. Aumento dei costi (solo un filtro a bagno d’olio riduce il PM10)<br />

2. Smaltimento dei catalizzati e dei filtri esausti (sono in carburo di<br />

silicio, alcuni lavorano a secco, altri lavorano con serbatoi separati<br />

contenti Cesio).


0,45<br />

0,4<br />

0,35<br />

0,3<br />

0,25<br />

0,2<br />

0,15<br />

0,1<br />

0,05<br />

0<br />

Le sostanze mutagene<br />

Gasolio<br />

Benzina<br />

Riscaldamento<br />

Altre fonti


In Italia, secondo una ricerca<br />

dell’Osservatorio Autopromotec,<br />

quasi un terzo delle autovetture in<br />

circolazione risale a prima del 1993:<br />

sono oltre 10 milioni gli autoveicoli<br />

Euro 1 e 2, estremamente<br />

inquinanti, spesso non sottoposti a<br />

regolare manutenzione.


S<strong>it</strong>uazione in alcune c<strong>it</strong>ta’ <strong>it</strong>aliane<br />

40%<br />

35%<br />

30%<br />

25%<br />

20%<br />

15%<br />

10%<br />

5%<br />

0%<br />

(autovetture euro 1 e 2, non<br />

catalizzate)<br />

Roma Milano Palermo Napoli<br />

Istogram. 3D 1<br />

Istogram. 3D 2<br />

Istogram. 3D 3<br />

Istogram. 3D 4


Gli Italiani ed i mezzi pubblici<br />

• Nel 1991 il 17% degli <strong>it</strong>aliani usava i mezzi<br />

pubblici. Tale percentuale scende al 12,9%<br />

nel 2001.<br />

• A Parigi solo il 20% dei lavoratori si reca al<br />

lavoro in automobile, contro il 40% dei<br />

londinesi ed il 60% degli <strong>it</strong>aliani.


Gli aeroinquinanti delle c<strong>it</strong>ta’<br />

-1-<br />

• Secondo recenti studi su un campione di 39.000<br />

bambini di grandi c<strong>it</strong>ta’ <strong>it</strong>aliane lo smog provoca<br />

un aumento del 40% del rischio di malattie<br />

respiratorie della prima infanzia e del 30% delle<br />

patologie delle basse vie respiratorie (bronch<strong>it</strong>i<br />

ricorrenti e polmon<strong>it</strong>i).<br />

• Il rischio di contrarre leucemie per bambini che<br />

risiedono in zone molto trafficate risulta superiore<br />

del 270% rispetto ai bambini che risiedono in zone<br />

poco trafficate.


Gli aeroinquinanti delle c<strong>it</strong>ta’<br />

-2-<br />

• Secondo una stima della Commissione<br />

Tossicologica Nazionale sono circa 250 i casi di<br />

leucemia attribuibili al benzene ogni anno.<br />

• Il numero di ricoveri per patologie cardiovascolari<br />

risulta associato in maniera direttamente<br />

proporzionale al livello di CO, SO2 e NO2.<br />

• Il numero di ricoveri per patologie respiratorie<br />

risulta associato in maniera direttamente<br />

proporzionale al livello di NO2 e CO.


Gli aeroinquinanti delle c<strong>it</strong>ta’<br />

-3-<br />

• L’incremento di ricoveri per cause<br />

cardiovascolari attribuibili all’inquinamento<br />

da CO e’ pari a 600 l’anno.<br />

• L’incremento di ricoveri per cause respiratorie<br />

attribuibili all’inquinamento da CO e ‘ pari a<br />

160 l’anno.<br />

• Piu’ in generale ogni anno l’inquinamento (con<br />

tutti i suoi componenti), causa annualmente 1900<br />

ricoveri per disturbi respiratori, 2700 per disturbi<br />

cardiovascolari, 31.500 attacchi di bronch<strong>it</strong>e acuta<br />

nei bambini, 30.000 attacchi di asma infantile<br />

(Fonte OMS- ANPA).


Emissione allo scarico di CO2,<br />

400<br />

350<br />

300<br />

250<br />

200<br />

150<br />

100<br />

50<br />

0<br />

SO2 e NOx<br />

CO2 SO2 NOX<br />

gpl<br />

benzina<br />

diesel


Patologie respiratorie da inquinamento<br />

confinato<br />

• Asma di tipo intrinseco ed estrinseco, legate allo<br />

stress da lavoro ripet<strong>it</strong>ivo e confinato ma anche ad<br />

allergeni presenti nell’ambiente lavorativo (polveri<br />

di talco, muffe, acari).<br />

• Polmon<strong>it</strong>i da Gram + (infezioni ospedaliere) e da<br />

Gram -.<br />

• Infezioni da Legionella (filtri dei condizionatori<br />

non periodicamente putili, acqua dei cassoni a<br />

temperatura troppo bassa).<br />

• TBC.<br />

• Alveol<strong>it</strong>i allergiche da miceti e da batteri


Le Pneumopatie Acute<br />

• Forme cliniche provocate da numerosi agenti<br />

causali, sostanzialmente pero’ con quadro<br />

clinico scarsamente differenziato tra loro.<br />

• Sul piano anatomo-patologico distinguiamo:<br />

1. Pneumopatie alveolari<br />

2. Pneumopatie interstiziali<br />

3. Pneumopatie necrotizzanti (ascesso e gangrena<br />

polmonare)


Pneumopatie alveolari<br />

• Flogosi a localizzazione intralveolare ed<br />

interstiziale. Tipicamente ha estensione lobare, si<br />

presenta sotto forma di focolai disseminati e si<br />

accompagna ad impegno bronchiale.<br />

• L’essudato cellulare e’ cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o prevalentemente<br />

da polimorfonucleati neutrofili.<br />

• L’etiologia e’ quasi sempre batterica e raramente<br />

fungina.


Pneumopatie interstiziali<br />

• Flogosi a localizzazione interstiziale, con<br />

estensione variabile.<br />

• L’essudato cellulare e ‘ cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o soprattutto da<br />

polimorfonucleati.<br />

• L’etiologia e’ varia (virus, micoplasmi, clamidie,<br />

batteri). In accordo con l’elevata contagios<strong>it</strong>a’ di<br />

alcuni agenti etiologici, possono assumere<br />

carattere epidemico.<br />

• Particolarmente serie sono le forme batteriche da<br />

P. Carinii, Legionella Pneumofila, B. Pertussis.


Pneumopatie necrotizzanti<br />

• L’ascesso polmonare e’ un processo suppurativo<br />

localizzato ad impronta destruente, escavativa. Spesso la<br />

flogosi insorge con meccanismo ab-ingestis.<br />

• Sovente vengono causate da batteri anaerobi, piu’<br />

raramente da miceti o da E. Histolytica.<br />

• La gangrena polmonare e’ un gravissimo processo<br />

essudativo-necrotico, caratterizzato da rapida estensione e<br />

da multiple escavazioni. Si associano empiema pleurico ed<br />

espettorato putrido.<br />

• L’essudato e’ cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o prevalentemente da leucoc<strong>it</strong>i<br />

neutrofili.


Manifestazioni allergiche ed<br />

allergoimmunologiche da miceti e<br />

batteri<br />

• Si riscontrano in soggetti che per lavoro o<br />

per necess<strong>it</strong>a’ frequentano ambienti<br />

igienicamente non idonei: lavoratori<br />

dell’industria, operai che si occupano di<br />

condizionatori d’aria e di ascensori, pazienti<br />

operati ma anche infermieri di corsia e di<br />

sala operatoria e medici.


Infezioni micotiche e batteriche<br />

Si presentano sotto forma di focolai flogistici<br />

diffusi (Aspergillosi e Candidosi Invasive) o<br />

localizzati (Aspergillosi e Candidosi<br />

pleuropolmonare, pneumopatie da<br />

Pseudomonas, Stafilococco Aureo,<br />

Streptococco).


Legionellosi e Febbre di Pontiac<br />

Patologie da Gram – con 29 forme<br />

antigeniche correlate. Il germe di trova<br />

ab<strong>it</strong>ualmente nelle acque stagnanti, nei<br />

serbatoi e negli impianti idrici e di<br />

condizionamento. La forma piu’ grave e ‘<br />

una polmon<strong>it</strong>e interstiziale con infiltrato<br />

alveolare. La terapia si basa sull’utilizzo di<br />

Macrolidi, Tetracicline, Trimethoprim,<br />

Cloramfenicolo ed Aminoglicosidi.


Prevenzione della Legionellosi<br />

Negli alberghi e nelle comun<strong>it</strong>a’ e’<br />

opportuno, al fine di ridurre al<br />

minimo le possibil<strong>it</strong>a’ di epidemia,<br />

riscaldare l’acqua sopra i 60° C,<br />

aggiungere fenoli o sostanze clorate<br />

ai serbatoi idrici, pulire<br />

periodicamente perfettamente i filtri<br />

dei condizionatori d’aria.


Nota 1:<br />

Il mon<strong>it</strong>oraggio periodico degli ambienti<br />

teoricamente sterili dimostra che, nonostante<br />

le usuali procedure di sanificazione e<br />

disinfezione, la contaminazione da<br />

microrganismi ha un valore fisiologico.<br />

Esistono lim<strong>it</strong>i alle metodiche di disinfezione<br />

al di sotto dei quali non e’ vantaggioso<br />

scendere: ovvero i costi sono troppo elevati<br />

rispetto ai vantaggi (peraltro minimi) in<br />

termini di steril<strong>it</strong>a’ delle sale operatorie e delle<br />

camere di terapia intensiva.


Nota 2:<br />

La carica microbica di maggior<br />

ent<strong>it</strong>a’ si riscontra sempre in<br />

vicinanza delle bocchette di<br />

aerazione dei condizionatori,<br />

aumenta in proporzione al tempo di<br />

permanenza nell’ambiente sterile e<br />

raggiunge il plateau dopo circa tre<br />

ore.


Nota 3:<br />

Cosa fare per ev<strong>it</strong>are infezioni da microrganismi in<br />

ambiente ospedaliero:<br />

Ist<strong>it</strong>uzione di un programma di controllo ambientale<br />

da praticare di routine.<br />

Disinfezione per i sistemi di aerazione ambientale<br />

periodica dei tubi dei circu<strong>it</strong>i, delle valvole e degli<br />

umidificatori almeno ogni 48 ore qualora l’impianto<br />

lavori in ambienti che richiedono steril<strong>it</strong>a’.<br />

Adozione di filtri elettrostatici.<br />

Impiego di aerosolizzazione ambientale di soluzioni<br />

antisettiche.<br />

Ist<strong>it</strong>uzione di sistemi di aerazione ambientale.

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