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EDITORIALE Delfi e il moto coloniale greco: oracoli e fondazioni

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Graecia coloniam misit in Aeoliam, Ioniam, Asiam, Sic<strong>il</strong>iam, Italiam sine Pythio aut Dodonaeo aut Hammonis oraculo?”<br />

(Cic., De Div., 1,3) - anche <strong>il</strong> santuario di Dodona e quello di Ammone erano conosciuti per lo stesso motivo,<br />

tuttavia poche erano le <strong>fondazioni</strong> loro attribuite probab<strong>il</strong>mente perché, in età arcaica, in pieno boom del<br />

fenomeno <strong>coloniale</strong>, <strong>Delfi</strong> era molto più accessib<strong>il</strong>e geograficamente rispetto ai due distanti rivali.<br />

Secondo le fonti antiche, non era lecito fondare una colonia senza prima consultare l’oracolo: Erodoto, ad<br />

esempio, attribuisce proprio alla non avvenuta consultazione di Apollo l’insuccesso della spedizione di Dorieo<br />

in Libia (Hdt. V,42,2), sottolineando così l’importanza attribuita all’oracolo medesimo in queste imprese,<br />

importanza che fece sì che molte storie di fondazione di importanti poleis fossero create ad arte: questo perché<br />

tanta divenne la fama dell’oracolo delfico nell’antichità che, prima o poi, ogni colonia, anche se non interessata<br />

direttamente dall’intervento delfico, avrebbe “inventato” un interessante racconto sulle proprie origini<br />

abbellendolo con particolari desunti dal mito e dalle leggende locali delfiche ed elaborando <strong>oracoli</strong> fittizi con<br />

<strong>il</strong> duplice fine di creare un’analogia con le altre poleis e di “darsi una storia”.<br />

Le consultazioni dell’oracolo, sito ai piedi del monte Parnaso, avvenivano <strong>il</strong> settimo giorno di ogni mese e attiravano,<br />

in massa, genti greche e non greche. Il richiedente, dopo essersi purificato, compiva gli usuali sacrifici<br />

e attendeva, secondo l’ordine gerarchico imposto dagli abitanti di <strong>Delfi</strong> (che si erano riservati <strong>il</strong> diritto di prima<br />

consultazione), la sentenza del dio, emessa per bocca della Pizia e, successivamente, interpretata e, talvolta,<br />

tradotta in versi dai suoi sacerdoti.<br />

I problemi relativi al ruolo giocato dal santuario in ambito <strong>coloniale</strong> ruotano ancora oggi intorno all’autenticità<br />

degli <strong>oracoli</strong> di fondazione (alcuni dei quali farebbero risalire <strong>il</strong> preponderante intervento delfico già<br />

all’VIII sec.) e all’epoca e alla natura stessa dell’influenza delfica nella colonizzazione greca.<br />

Di questo e di molto altro ancora si parlerà in occasione del convegno internazionale Contestualizzare la ‘prima<br />

colonizzazione’: Archeologia, fonti, cronologia e modelli interpretativi fra l’Italia e <strong>il</strong> Mediterraneo, dedicato alla<br />

recentissima scomparsa del professore David Ridgway, che si terrà presso gli Istituti stranieri in Valle Giulia dal<br />

21 al 23 giugno p.v. e a cui ampio spazio è dato in questo numero di Forma Urbis.<br />

Simona Sanchirico<br />

Direttore Editoriale di Forma Urbis<br />

Panoramica di <strong>Delfi</strong> da Marmarià<br />

(Foto V. Nizzo)

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