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Andrea Cofelice, Teoria generale dei sistemi, 2012, slides

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<strong>Teoria</strong> Generale <strong>dei</strong> Sistemi<br />

Easton: regime di un sistema politico<br />

“[…] prospettive relativamente stabili, che<br />

dipendono dal sistema e dal suo carattere<br />

evolutivo, rispetto alla estensione delle questioni<br />

che possono essere politicamente trattate, le<br />

regole o norme che disciplinano i modi con cui lo<br />

sono, e la posizione di coloro che possono<br />

prendere misure obbligatorie a proposito di tali<br />

questioni. […]”


Il regime<br />

valori


Il regime<br />

norme<br />

Trattati e convenzioni internazionali<br />

Atti delle organizzazioni intergovernative


Il regime<br />

regole del gioco<br />

Norme non codificate formalmente che<br />

disciplinano in modo concreto il<br />

comportamento degli attori<br />

Alcune regole del gioco possono soppiantare la<br />

norma formale:<br />

Divieto dell’uso della forza nella Carta NU<br />

Disarmo<br />

Spionaggio<br />

Cooperazione internazionale multilaterale


Il regime<br />

strutture d’autorità<br />

Insiemi di ruoli fra loro interconnessi , mediante<br />

il cui esercizio avviene l’assegnazione<br />

imperativa <strong>dei</strong> valori sociali<br />

SI come “sistema ad autorità diffusa”<br />

ma OIG sta modificando<br />

Tipologia:<br />

Strutture diplomatiche<br />

Strutture intergovernative organizzate<br />

Regimi internazionali


Strutture d’autorità<br />

strutture diplomatiche<br />

Interazione diretta tra i rappresentanti degli Stati<br />

Corpo diplomatico<br />

Vertici<br />

Es: Consiglio Europeo (1974), G8/G20<br />

Regola diplomatica dell’unanimità<br />

Diplomazia congressuale<br />

Es: Pace di Westfalia (1648), Conferenze di NU<br />

Sistema dell’Atto finale di Helsinki (1975)<br />

Da CSCE a OSCE


Strutture d’autorità<br />

strutture intergovernative<br />

Agenzia di Stati con il compito di:<br />

favorire la cooperazione tra stati membri<br />

agevolare gli stati nel perseguire obiettivi di governabilità<br />

interna ed internazionale<br />

Progressiva acquisizione di autonomia a causa di:<br />

esistenza di apparato organizzativo distinto da Stati<br />

spill-over<br />

Processi decisionali: confronto dialettico tra interessi<br />

nazionali e interesse comune<br />

Voto di maggioranza invece che unanimità<br />

Processi non democratici ma di vertice


Strutture d’autorità<br />

strutture intergovernative<br />

Evoluzione storica<br />

Prime realizzazioni: Commissione fluviale per il Reno (1815)<br />

e per il Danubio (1856)<br />

Seconda metà ‘800: unioni amministrative (ferroviarie,<br />

postali, telegrafiche)<br />

1919: organizzazione universale a fini politici (SdN, NU)<br />

Secondo dopoguerra: organizzazioni regionali<br />

Tipologia<br />

Estensione geografica: universali, continentali,<br />

transcontinentali, regionali<br />

Natura degli obiettivi: politiche, economiche, militari, tecniche,<br />

culturali, sociali<br />

Struttura degli organi: intergovernative, sopranazionali


<strong>Teoria</strong> Generale <strong>dei</strong> Sistemi<br />

Morton Kaplan: System and process in<br />

international politics, 1957<br />

Assunto: il SI può assumere comportamenti<br />

diversi a seconda del modo in cui le sue<br />

variabili si pongono in relazione l’una con<br />

l’altra


Variabili:<br />

Kaplan – modelli di <strong>sistemi</strong><br />

internazionali<br />

Leggi essenziali del sistema<br />

Leggi di trasformazione del sistema<br />

Classificazione degli attori<br />

Capacità degli attori


Kaplan – modelli di <strong>sistemi</strong> internazionali<br />

Modelli multipolari<br />

1. Sistema bilancia di potere<br />

2. Sistema delle unità di veto<br />

Modelli bipolari<br />

3. Sistema bipolare elastico<br />

4. Sistema bipolare rigido<br />

Modelli unipolari<br />

5. Sistema universale<br />

6. Sistema gerarchico


Modelli multipolari<br />

Sistema bilancia di potere<br />

Classificazione e capacità degli attori<br />

Sottosistema dominante: Stati<br />

Numero di attori essenziali non inferiore a 5<br />

Potenza maggiore agisce quale ago della<br />

bilancia<br />

Armamenti di tipo convenzionale


Leggi essenziali del sistema:<br />

Modelli multipolari<br />

Sistema bilancia di potere<br />

1) Incrementare le proprie capacità, ma negoziare anziché<br />

combattere<br />

2) Combattere piuttosto che lasciarsi sfuggire un’occasione per<br />

incrementare le proprie capacità<br />

3) Cessare di combattere piuttosto che eliminare un attore<br />

essenziale<br />

4) Contrastare ogni coalizione o singolo attore che manifesti<br />

mire egemoniche<br />

5) Scoraggiare gli attori che aderiscono a principi di<br />

organizzazione sopranazionale<br />

6) Permettere all'attore nazionale sconfitto di rientrare nel<br />

sistema, o immettere in questo ruolo attori non essenziali


Effetti:<br />

Modelli multipolari<br />

Sistema bilancia di potere<br />

1. Alleanze non hanno carattere ideocratico e<br />

tendono ad avere breve durata<br />

2. Guerre sempre tra attori essenziali e limitate<br />

quanto ad obiettivi<br />

3. Norme di diritto internazionale hanno ampia<br />

applicazione (diritto di guerra, cerimoniale<br />

diplomatico, non ingerenza)


Modelli multipolari<br />

Sistema delle unità di veto<br />

Struttura non organizzata e non centralizzata<br />

Attori: Stati nazionali<br />

Gruppo di Stati con armamento nucleare e con<br />

capacità di primo colpo<br />

ma impossibilità di rispondere ad attacco punitivo di un<br />

terzo Stato<br />

Pericolo di rappresaglia + incapacità di secondo<br />

colpo = deterrenza


Modelli bipolari<br />

Sistema bipolare elastico<br />

Sottosistema dominante<br />

ma spazio per OIG<br />

Attori essenziali: 2 blocchi contrapposti<br />

ma esistono Stati non-allineati<br />

Armamento convenzionale e termonucleare<br />

Variazioni di capacità militari di un blocco si<br />

ripercuotono sull’altro<br />

capacità di “secondo colpo”


Blocchi di tipo gerarchico<br />

1. Cercano di eliminare l blocchi<br />

rivali<br />

2. Preferiscono<br />

negoziare piuttosto che<br />

combattere<br />

combattere guerre minori<br />

piuttosto che guerre illimitate<br />

combattere guerre maggiori<br />

piuttosto che perdere<br />

l'occasione di eliminare il<br />

blocco rivale<br />

Modelli bipolari<br />

Sistema bipolare elastico<br />

Blocchi di tipo non gerarchico<br />

3. Cercano di incrementare le proprie<br />

capacità rispetto a quelle <strong>dei</strong> blocchi<br />

rivali<br />

4. Preferiscono<br />

negoziare piuttosto che combattere<br />

combattere guerre minori piuttosto<br />

che perdere l'occasione di<br />

incrementare le proprie capacità<br />

astenersi dall’intraprendere guerre<br />

maggiori per questo scopo<br />

5. Gli attori <strong>dei</strong> blocchi entrano tutti in<br />

guerre maggiori nei casi di<br />

orientamento egemonico di blocchi<br />

rivali<br />

6. i membri <strong>dei</strong> blocchi subordinano gli obiettivi dell'attore universale a<br />

quelli del proprio blocco, in caso di evidente conflitto, ma subordinano<br />

gli obiettivi del blocco rivale a quelli dell'attore universale


Modelli bipolari<br />

Sistema bipolare elastico<br />

7. Gli attori non membri <strong>dei</strong> blocchi coordinano i propri obiettivi<br />

con quelli dell'attore universale e cercano di subordinarvi<br />

anche quelli degli attori <strong>dei</strong> blocchi<br />

8. Gli attori <strong>dei</strong> blocchi cercano di far proseliti tra gli attori non<br />

membri, ma devono tollerarne posizioni di non-allineamento<br />

9. Gli attori estranei ai blocchi agiscono per ridurre il pericolo di<br />

guerra tra blocchi<br />

10. Gli attori estranei ai blocchi rifiutano di sostenere la politica<br />

di un blocco contro l'altro, eccezion fatta per l’esercizio <strong>dei</strong><br />

propri ruoli quali membri dell’attore universale


Attori universali<br />

Modelli bipolari<br />

Sistema bipolare elastico<br />

11. cercano di ridurre l'incompatibilità tra i blocchi<br />

12. cercano di mobilitare gli attori non membri di<br />

blocchi contro i casi di grave deviazione, come il<br />

ricorso alla forza da parte dell'attore di un blocco


Effetti:<br />

Modelli bipolari<br />

Sistema bipolare elastico<br />

1. Alleanze a lungo termine: interessi + motivazioni<br />

ideologiche<br />

2. Guerre tendono ad essere illimitate<br />

• ma forza di dissuasione: capacità di “secondo colpo”<br />

1. “Non ingerenza” meno rispettata: interventi nel<br />

campo <strong>dei</strong> non-allineati


Non figurano<br />

Modelli bipolari<br />

Sistema bipolare rigido<br />

• Non-allineati<br />

• Organizzazione sopranazionale a finalità<br />

universali


Modelli unipolari<br />

Sistema universale<br />

• Struttura organizzata e parzialmente centralizzata:<br />

autorità sovraordinata<br />

• Funzioni limitate: derimere conflitti tra attori<br />

nazionali<br />

• Struttura di tipo confederale<br />

• Esistenza di meccanismi integratori a livello<br />

<strong>sistemi</strong>co (attività economiche, politiche,<br />

giurisdizionali, amministrative)<br />

• Valori e obiettivi nazionali siano compatibili con<br />

valori del sistema


Modellistica di Kaplan<br />

Valutazioni<br />

Finalità:<br />

• Aiuta ad organizzare i dati conoscitivi della<br />

complessa realtà internazionale<br />

Critiche:<br />

• Modelli puramente descrittivi<br />

• Non spiegano il mutamento


Machinery internazionale <strong>dei</strong> diritti<br />

umani<br />

1. Strutture di autorità di natura giurisdizionale<br />

2. Organismi sopranazionali quasi-giurisdizionali<br />

3. Organi politici


Strutture di autorità di natura<br />

Livello mondiale<br />

giurisdizionale<br />

Corte internazionale di giustizia<br />

Organismi giudiziari internazionali speciali: Ex<br />

Jugoslavia (1993) e Rwanda (1994)<br />

Corte penale internazionale (1998/2002)<br />

Livello regionale<br />

Corte di giustizia dell’UE<br />

Corte europea <strong>dei</strong> diritti umani<br />

Corte interamericana <strong>dei</strong> diritti umani<br />

Corte africana di giustizia e <strong>dei</strong> diritti umani


Organismi sopranazionali quasi-giurisdizionali<br />

Comitati delle NU<br />

10 - 23 esperti indipendenti<br />

Funzioni:<br />

1. rapporti periodici<br />

2. procedura di inchiesta (sul campo)<br />

3. esame di comunicazioni interstatali<br />

4. esame di comunicazioni individuali<br />

5. General comments


Organi politici<br />

Consiglio diritti umani delle NU<br />

Istituito dall'AG con Risoluzione 60/251 del 15 marzo 2006<br />

Organo sussidiario dell'AG, intergovernativo, composto da 47 Stati<br />

membri<br />

Mandato: “promoting universal respect for the protection of all<br />

human rights and fundamental freedoms for all” (Res 60/251 par. 2)<br />

Funzioni:<br />

standard setting<br />

monitoraggio <strong>dei</strong> diritti umani<br />

Relatori speciali: esperti tematici e per Paese<br />

Esame Periodico Universale<br />

reclami individuali(claims)<br />

situazioni di crisi (sessioni speciali)<br />

Si riunisce a Ginevra almeno 3 volte l'anno per un totale non<br />

inferiore alle 10 settimane


Consiglio diritti umani delle NU<br />

Standard setting<br />

1. Risoluzioni<br />

2. Linee/Principi guida (Povertà estrema e DU, <strong>2012</strong>)<br />

3. Dichiarazioni (Dichiarazione delle NU sull’educazione e la<br />

formazione ai DU, 2011)<br />

4. Convenzioni (Protocollo opzionale alla Convenzione sui<br />

diritti del bambino per istituire una procedura di comunicazione<br />

individuale, 2011)


Consiglio diritti umani delle NU<br />

Relatori speciali tematici (2011: 35)<br />

Relatore speciale sul diritto ad un alloggio adeguato (2000);<br />

Relatore speciale sul diritto al cibo (2000)<br />

Gruppo di lavoro sulla detenzione arbitraria (1991); Gruppo<br />

di lavoro su diritti umani e corporazioni transnazionali<br />

Relatori speciali per Paese (2011: 10)<br />

Cambogia, Costa d’Avorio, Haiti, Iran, Myanmar, Sudan,<br />

Somalia, Territori palestinesi occupati, Siria


Consiglio diritti umani delle NU<br />

Esame periodico universale<br />

2008-2011: I ciclo (12 sessioni, 192 Stati)<br />

<strong>2012</strong>-2016: II ciclo (14 sessioni, 193 Stati)<br />

Periodicità: 4/5 anni<br />

Italia<br />

7° sessione (9 febbraio 2010); II ciclo: novembre 2014<br />

51 Paesi hanno formulato 92 raccomandazioni<br />

92 raccomandazioni, di cui:<br />

Pienamente accettate 78; parzialmente accettate 2; respinte 12, tra<br />

cui:<br />

ratifica della Convenzione sulla protezione <strong>dei</strong> diritti <strong>dei</strong> lavoratori<br />

migranti<br />

incorporazione del reato di tortura nella legislazione nazionale


Consiglio diritti umani delle NU<br />

Sessioni speciali:<br />

1st special session: Occupied Palestinian Territory (5-6<br />

July 2006)<br />

7th special session: The right to food (22 May 2008)<br />

19th special session: Syrian Arab Republic (1 June <strong>2012</strong>)<br />

Altre: Sri Lanka, Darfur, Myanmar, Democratic Republic<br />

of the Congo, Libya, Haiti, Cote d'Ivoire, financial crises<br />

(2009)


Paradigma “Democrazia Internazionale”<br />

Approccio realista classico: sovrana uguaglianza degli<br />

Stati<br />

Approccio “democrazia internazionale partecipativa”<br />

FALK R. (1995), On Humane Governance: Towards a New Global<br />

Politics, Cambridge, Polity Press<br />

Approccio “democrazia internazionale rappresentativa/<br />

cosmopolita”<br />

HELD D. (1995), Democracy and the Global Order: From the Modern<br />

State to Cosmopolitan Governance, Cambridge, Polity Press


Evoluzione storica<br />

1. Origini<br />

Inter-Parliamentary Union – IPU (1889)<br />

Nordic Inter-Paliamentary Union (1907)<br />

Empire Parliamentary Association (1911)<br />

1. Sviluppo (in Europa) dopo la WWII<br />

Consultative Assembly of the CoE (1949)<br />

1. Diffusione (globale) durante anni ‘60 e ‘70<br />

Latin American Parliament (1964)<br />

East African Legislative Assembly (1967)<br />

Arab Inter-Parliamentary Union (1974)<br />

ASEAN Inter-Parliamentary Organisation (1977)<br />

1. Oggi<br />

Tra 40 (De Puig, 2008) e circa 100 (Kissling 2011)


Istituzioni Parlamentari Internazionali<br />

(IPI)<br />

Parlamentarismo internazionale<br />

Network Transnazionali di Parlamentari<br />

Parliamentary forum on Small Arms and<br />

Light Weapons<br />

in fase emergente<br />

Organizzazioni Parlamentari Organi Parlamentari Forum/Assemblee<br />

Parlamentari Interregionali<br />

Inter-Parliamentary<br />

Union<br />

EP<br />

ACP – EU Joint<br />

Parliamentary Assembly


Organo parlamentare<br />

Organizzazione intergovernativa<br />

d’appartenenza<br />

1 a sessione<br />

Europa<br />

Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa Consiglio d’Europa 1949<br />

Parlamento Europeo Unione Europea 1952<br />

Consiglio Nordico Cooperazione Nordica 1952<br />

Consiglio Consultivo Interparlamentare del Benelux Unione Economica del Benelux 1955<br />

Comitato Parlamentare dell’Associazione Europea di<br />

Libero Scambio<br />

Associazione Europea di Libero Scambio 1977<br />

Assemblea Parlamentare dell’Iniziativa Centro Europea<br />

Africa<br />

Iniziativa Centro Europea 1999<br />

Consiglio Consultivo dell’Unione del Maghreb Arabo Unione del Maghreb Arabo 1993<br />

Comitato Inter-Parlamentare dell’Unione Economica e<br />

Monetaria dell’Africa Occidentale<br />

Unione Economica e Monetaria<br />

dell’Africa Occidentale<br />

1994<br />

Parlamento della Comunità Economica degli Stati<br />

dell’Africa Occidentale<br />

Comunità Economica degli Stati<br />

dell’Africa Occidentale<br />

2000<br />

Assemblea Legislativa dell’Africa Orientale Comunità dell’Africa Orientale 2001<br />

Parlamento Pan-Africano Unione Africana 2004<br />

Parlamento della Comunità Economica e Monetaria<br />

dell’Africa Centrale<br />

America Latina e Caraibi<br />

Comunità Economica e Monetaria<br />

dell’Africa Centrale<br />

2010<br />

Parlamento Andino Comunità Andina 1984<br />

Parlamento Centroamericano Sistema di Integrazione Centroamericano 1991<br />

Parlamento del Mercosur Mercosur 1994<br />

Assemblea <strong>dei</strong> Parlamentari della Comunità <strong>dei</strong> Caraibi<br />

Asia Centro-Occidentale<br />

Comunità e Mercato Comune <strong>dei</strong> Caraibi 1996<br />

Assemblea Inter-Parlamentare della Comunità degli<br />

Stati Indipendenti<br />

Comunità degli Stati Indipendenti 1992<br />

Assemblea Inter-Parlamentare della Comunità<br />

Economica Eurasiatica<br />

Comunità Economica Eurasiatica 2000<br />

Assemblea Parlamentare dell’Organizzazione del<br />

Trattato di Sicurezza Collettivo<br />

Organi parlamentari trans-regionali<br />

Organizzazione del Trattato di Sicurezza<br />

Collettivo<br />

2006<br />

Assemblea Parlamentare dell’OSCE<br />

Organizzazione per la Sicurezza e la<br />

Cooperazione in Europa<br />

1992<br />

Assemblea Parlamentare della Comunità degli Stati di<br />

Lingua Portoghese<br />

Comunità degli Stati di Lingua Portoghese 2009<br />

Parlamento Arabo Lega degli Stati Arabi 2010


Contributo alla democrazia parlamentare<br />

Funzioni<br />

1. Rappresentativa<br />

2. Legislativa<br />

3. Di controllo<br />

Sulle attività istituzionali<br />

Sulle nomine<br />

1. Di budget<br />

2. Consultiva


Conclusioni<br />

Funzione rappresentativa<br />

EP, Parlacen, Parlasur (Parlandino)<br />

Poteri <strong>dei</strong> parlamenti<br />

EP, CEMAC CP, UEMOA IPC, PACE, Parlasur<br />

Stati più propensi a delegare funzioni consultive<br />

e di controllo, meno di nomina e di budget<br />

Agenda di ricerca<br />

Quali condizioni hanno consentito al PE di sviluppare<br />

poteri?<br />

Condizioni simili in altre organizzazioni regionali?

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