1 Guicciardi_Metodologia della ricerca.pdf - Psicologia-uniroma4.it

Prof. Marco Guicciardi
Università di Cagliari
Strumenti psicologici
per lo sport

L’evoluzione delle
conoscenze in un
particolare
ambito
disciplinare è
strettamente
associata a:
la qualità delle
misure sviluppate
il numero delle
persone coinvolte

PSICOLOGIA DELLO SPORT E
DELL’ESERCIZIO FISICO
1. Capire gli effetti dei fattori
psicologici sulla prestazione
fisica e motoria
2. Capire gli effetti della
partecipazione all’attività fisica
sullo sviluppo, sul benessere
psicologico e sulla salute

Tipi di tecniche
Di rilevazione: procedure mediante cui si
producono i dati (interviste, osservazione, test)
Di analisi: elaborazione dei dati al fine di acquisire
elementi conoscitivi sulla realtà
Entrambe comportano una semplificazione
della realtà
Non sono tra loro indipendenti.
Determinate tecniche di analisi presuppongono che le
informazioni siano state rilevate in un certo modo;
determinate tecniche di rilevazione pregiudicano la
possibilità di ricorrere ad alcune tecniche di analisi
Corbetta et al. 2001

Psicologia dello sport e
dell’esercizio fisico
TECNICHE DI
RILEVAZIONE
Utilizzo di strumenti
standard
Utilizzo di norme locali
Messa a punto di
strumenti specifici
Rivalutazione degli
approcci qualitativi
TECNICHE DI ANALISI
DEI DATI
Tecniche correlazionali
Tecniche multivariate
SEM
Modelli logistici

Pre-requisiti
Cenni di metodologia della ricerca e
psicometria
Metodi di ricerca
Scale di misura
Verifica di ipotesi
Validazione di modelli

Proprietà: caratteristica che è possibile
attribuire ad un oggetto o unità d’analisi
Stati: diversi modi in cui si manifesta
una proprietà
Unità: referenti su cui si vogliono avere
informazioni
Corbetta et al. 2001

Disegno della ricerca
Serve a tradurre:
Proprietà operativizzazione variabili
Unità campionamentocasi
Stati misurazione dati (o valori)
Corbetta e Co.

Le variabili
sono le proprietà di un evento reale che
misuriamo, controlliamo, o manipoliamo
nella ricerca.
differiscono in molti aspetti, soprattutto
nel ruolo assegnatogli nella nostra ricerca
ed nel tipo di misure che può essere loro
applicato (vedi modi di trattare le
variabili).

MODO K:si mantiene costante la variabile per tutte le
osservazioni (si usa spesso per controllare variabili
indirettamente rilevanti) (costante di disegno)
MODO X: si controlla la variabile direttamente o
indirettamente rilevante facendole assumere un
particolare valore noto in un sotto-insieme di
osservazioni e un diverso valore in un sotto-insieme
diverso (variabile di disegno) Il modo X si riferisce sia a
variabili effettivamente manipolate che a variabili non
manipolate o manipolabili
MODO M: si misura la variabile e si assegnano i casi ai
diversi sotto-insieni derivanti da una variabile di
disegno in modo che ciascuno dei sotto-insiemi abbia
la stessa media (gruppi appaiati) Matching

MODO Y: si lascia la variabile libera di assumere
qualsiasi valore e si osserva/registra i valori
assunti (variabili osservate). Esse possono essere
sia variabili dipendenti che intervenienti o
covariate.
MODO R: si assegnano i soggetti alle diverse
condizioni sperimentali in base a criteri che
garantiscano che ogni soggetto ha la stessa
probabilità di essere assegnato a ciascuna
condizione. (Casualizzazione o Randomizzazione)
E’ indispensabile nelle indagini sperimentali in cui
si vogliono trarre inferenze valide circa le relazioni
di natura causale.
MODO Z: si ignora la variabile, che non viene
esplicitamente considerata nel disegno di ricerca.
Ciò può produrre una distorsione sistematica,
qualora tale variabile ignorata sia associata a una
variabile di disegno.

Metodo sperimentale
Stimoli diversi
(per intensità, durata, frequenza)
Randomizzazione Misure ripetute
Matching effetto ordine
e sequenza
Blocking
gruppi
confrontabili
risposte
differenti
Soggetti
equivalentii
stesso
gruppo
risposte
differenti

Metodo differenziale
Controllo
variabili
potenzialmente
confondenti
Stesso stimolo
(anche item di un test)
soggetti
diversi
per caratteristiche
pre-esistenti
risposte
differenti

Esercitazione
Identifica una tematica sportiva di tuo interesse e
stabilisci uno studio atto ad esplorarla (Ricorda che
uno studio si basa sulla osservazione o valutazione di
variabili senza modificare l’ambiente)
Quale interrogativo psicologico ti sei posto?
Quali sono i fattori principali in gioco e quali relazioni
intendi esaminare?
Su chi baserai lo studio, chi saranno i partecipanti?
Come raccoglierai i dati?
Con quale tecnica statistica pensi di poterli
analizzare?

Esercitazione
Adesso modifica il tuo studio e crea un
esperimento
(Ricorda che un esperimento implica la
manipolazione di fattori o variabili
unitamente all’osservazione di altre,
esamina come i cambiamenti in una
variabile determinino i cambiamenti
nell’altra).

Scale di Misurazione
Le variabili differiscono riguardo a “quanto
bene” esse possono essere misurate, cioè a
quante informazioni la loro scala di misurazione
può fornire.
In ogni misurazione, c’è sempre qualche errore di
misurazione che determina l’ammontare di
informazioni che possiamo ottenere.
Un altro fattore che determina l’ammontare di
informazioni che può essere fornito da un variabile è
il “tipo di scala di misurazione.”

(Trinchero 2002)

STEVENS Statistica Operazioni
Scala nominale Variabili categoriali Classificazione
Scala ordinale Ordinamento
Scala a intervalli equivalenti Variabili cardinali Conteggio
Scala a rapporti Misurazione

Una stessa variabile può essere rilevata con
scale di misura diverse:
Pratichi una attività sportiva ? SI NO
Pratichi una attività sportiva:
– per niente
– da una a dieci volte al mese
– più di dieci volte al mese
Quante volte ti alleni in un mese? …………...

Esercitazione
Identifica una variabile
Stabilisci alcuni suoi indicatori
Imposta su scala di misura diverse
alcuni item utili per rilevarli

Vedi:
Cap. 1 Corbetta
Cap. 1 Keppel
Per approfondimenti
Cap. 1 e 2 Di Franco
Cap. 1 e 2 Areni

Gli Gli psicologi psicologi non non stanno stanno proponendo proponendo alcun
alcun
cambiamento cambiamento cambiamento rivoluzionario rivoluzionario nel nel nel mondo
mondo
dell’atletica dell’atletica (…)
(…)
Tutto Tutto ciò ciò che che chiediamo chiediamo chiediamo è è di di essere essere perdonati
perdonati
per per il il nostro nostro vocabolario vocabolario tecnico tecnico e e vago vago e e che che ci
ci
sia sia data data l’opportunità l’opportunità di di decifrare decifrare decifrare con con calma calma e
e
attenzione attenzione attenzione i i principi principi che che vengono vengono utilizzati utilizzati
utilizzati
nella nella competizione competizione che che non non è è solo solo un un fatto fatto di di
di
muscoli, muscoli, ma ma anche anche di di una una mente mente pronta. pronta.
pronta.
Griffith Griffith (1925)

In Psicologia dello sport:
Tutti i costrutti sono ipotetici
Sono enunciati con il linguaggio
comune: ciò aumenta la loro
indeterminazione
Sollecitano la individuazione di
indicatori pertinenti
Reclamano la costruzione di
strumenti specifici
Necessitano di essere validati
secondo procedure standard

Idealmente, la validazione è un processo aperto
in cui la teoria e la pratica sono utilizzate per
sviluppare una misura, la ricerca empirica è
utilizzata per testare la teoria e la misura, sia
la teoria che la misura sono revisionate in
relazione alla ricerca, nuove ricerche
vengono condotte per valutare queste
rifiniture, e la teoria e la ricerca sono utilizzate
per guidare la pratica.
H. W. Marsh (1998)

Ciò che può essere oggetto di validazione non è tanto
la realtà o verità delle risposte misurate, quanto
l’utilità delle interpretazioni derivanti dalla
applicazione degli strumenti (Cronbach, 1971).
I punteggi di un test possono essere utilizzati per
molteplici propositi: ad esempio, la misura della
abilità di palleggio nella pallacanestro può essere
utilizzata per creare dei gruppi omogenei di allievi,
per valutare la padronanza dei movimenti
fondamentali o per impostare dei programmi di
esercizio.

Poiché non è lo strumento in sé ad
essere “valido”, quanto piuttosto le
interpretazioni dei punteggi derivanti
dal suo utilizzo, in relazione a obiettivi
diversi (es. selezione, formazione,
diagnosi) dovremmo procedere con
differenti validazioni.

JINGLE-JANGLE FALLACY
Spesso la validazione preliminare dei costrutti e delle
misure da essi derivate consente di evitare la fallacia
di ritenere che scale che utilizzano etichette diverse
debbano necessariamente misurare costrutti diversi
(Jangle fallacy).
Allo stesso modo l’utilizzo di una identica
denominazione da parte di strumenti diversi (es.
scala del nevroticismo) non garantisce che le misure
corrispondenti riflettano lo stesso costrutto (Jingle
fallacy) (Marsh, 1994).

SCAT
SPORT COMPETITION ANXIETY TEST
Test Author(s):
Rainer Martens, Diane Gill, Tara Scanlan, and Julie
Simon

Source:
Martens, R., Vealey, R. S., & Burton, D. (1990).
Competitive anxiety in sport (pp. 3-115).
Champaign, IL: Human Kinetics Publishers, Inc.
Purpose:
To assess individual differences in competitive
trait anxiety, or the tendency to perceive
competitive situations as threatening and/or to
respond to these situations with elevated state
anxiety.
Description:
The SCAT contains 15 items. Participants are
asked to indicate how they generally feel when
they compete in sports and games and respond
to each item using a 3-point ordinal scale
(hardly ever, sometimes, or often). Ten of the
items assess individual differences in
competitive trait anxiety proneness (e.g.,
"Before I compete I worry about not performing
well"); five spurious items are also included to
reduce possible response bias. Total scores on
the SCAT range from 10 (low competitive trait
anxiety) to 30 (high competitive trait anxiety).
The SCAT was developed as a research
instrument, and its usefulness as a diagnostic
instrument for clinical evaluation has not been
established. Both child (ages 10 thru 14) and
adult versions of SCAT exist. Furthermore, SCAT
has been translated into Spanish, French,
German, Russian, Japanese, and Hungarian.
Construction:
Psychometric development of the SCAT was guided by the
theoretical conceptualization of competitive trait anxiety as a
situation-specific form of anxiety proneness that mediates, in part,
an individual's perceptions of and/or responses to threat within the
competitive process. Several criteria guided the format of SCAT
including the need for an objective rather than projective
psychological test, the need to minimize response bias, the
desirability of unambiguous administration procedures, a short
completion time, and easy scoring procedures. SCAT was initially
constructed for use with children (ages 10 to 15). An initial pool of
75 items was developed by modifying items from existing general
trait anxiety scales and by adding additional sport-specific items.
Based on item evaluations by six judges, a total of 21 items were
retained (Version 1). The first version, consisting of 21 items
retained from the original item pool plus 9 spurious items, was
administered to 193 male junior high school students. Item
analyses, correlation analyses between item responses and total
SCAT scores, and discriminant analyses led to the retention of 14
items (Version 2). The second version, consisting of the 14
accepted items and 7 spurious items, was administered to two
additional male junior high school samples (N=175). Item analyses,
triserial correlations, and discriminant analyses led to the retention
of 10 items, which when combined with 5 spurious items, formed
Version 3. The third version was administered to two samples: 106
male and female fifth and sixth graders, and 98 male and female
junior high school students. Item analyses, triserial correlations,
and discriminant analyses led to the final 15-item (including 5
spurious items) child form of SCAT. An adult version of SCAT was
developed by simply modifying the instructions and by changing
one word for one item. Item analyses, triserial correlations, and
discriminant analyses, using a sample of 153 male and female
university students, supported the item integrity of this adult
version of SCAT.

Reliability:
Test-retest reliability coefficients for the child
form (SCAT-C) among four samples of boys and
girls in grades 5, 6, 8, and 9 ranged from .57 to
.93 (mean r=.77) across four time intervals: 1
hour, 1 day, 1 week, and 1 month. ANOVA
reliability coefficients, computed on the basis of
the first test administrations among these four
samples, were slightly higher (mean r=.81) than
the test-retest reliability coefficients reported. A
higher ANOVA reliability coefficient (r=.85) was
obtained for the adult version of SCAT (SCAT-A)
(n=153). Kuder-Richardson formula 20 (KR-20)
internal consistency coefficients, computed for
the four samples used to confirm the item
integrity of Version 3 of SCAT-C and for two
SCAT-A samples of 268 male and female
undergraduate students, ranged from .95 to .97
for both forms of SCAT.
Validity:
Content validity was evident during the initial item selection
phase; six judges who were qualified researchers in sport
psychology or motor learning, and who had either conducted or
were knowledgeable about research on anxiety in sport,
evaluated systematically the integrity of each item selected for
Version 1 of SCAT-C. The convergent validity of SCAT was
supported by showing that participant responses to SCAT were
positively correlated to measures of sport-specific dispositions of
fear of failure, ineffective attentional focus, and cognitive and
somatic anxiety. Conversely, divergent validity was
demonstrated by showing participant SCAT scores to be
inversely related to sport-specific dispositions of need for power
and self-confidence. Concurrent validity was also supported by
the low, but statistically significant positive correlation
coefficients with general measures of trait anxiety and external
locus of control assessments, and negative correlation
coefficients with internal locus of control and self-esteem
measures. Generally, SCAT demonstrated stronger correlations
with sport-specific measures than with general personality tests
as hypothesized. The predictive validity of SCAT was supported
in that participant responses to SCAT related positively to future
assessments of both general and competitive state anxiety.
Participants' SCAT scores correlated more highly with their
competitive than with their noncompetitive A-state responses. A
meta-analysis using the validity generalization model indicated
that the average correlation coefficient between SCAT responses
and competitive A-state was .61. Also, SCAT was a better
predictor of athletes' A-state responses than were the coaches'
ratings of their players. However, the predictive validity of SCAT
in relation to self-confidence and motor performance is
equivocal. Furthermore, SCAT responses do not appear to be
predictive of pre- and postcompetition performance
expectancies.

Norms:
Updated normative data on SCAT-C were
provided for male and female youth sport
participants (n=1094), and on SCAT-A for
male and female high school (n=352)
and college (n=565) athletes. Also,
normative data were provided on SCAT-A
for baseball, basketball, football, soccer,
swimming, tennis, volleyball, and
wrestling participants.
Availability:
Permission is granted by publishers of
the Source, without written approval, for
anyone to reproduce (but not publish)
the SCAT for research purposes. SCAT
can be found in the Source. The authors
would like to receive reports of research
findings resulting from use of the SCAT.
References:
Allyson, B., & Murray. J. H. (1990). An
investigation of competitive anxiety as
positive affect [Abstract]. Proceedings of
the 3rd Southeast Sport and Exercise
Psychology Symposium. Greensboro, NC.
*Bakker, F. C., & Kayser, C. S. (1994).
Effect of a self-help mental training
programme. International Journal of
Sport Psychology. 25, 158-175.
*Barnett, N. P., Smoll, F. L., & Smith, R.
E. (1993). Reduction of competitive trait
anxiety in youth sports: Effects of a
coach training intervention [Abstract].
Proceedings of the Association for the
Advancement of Applied Sport
Psychology annual convention (p. 8).
Montreal, Canada.
*Brand, H. J., Hanekom, J. D. M., &
Scheepers, D. (1988). Internal
consistency of the Sport Competition
Anxiety Test. Perceptual and Motor Skills,
67,

Valutazione multi-dominio
(Vealey e Garner-Holman 1998)
Consulente
(formazione, competenze, stile)
Cultura Organizzativa
(tipo di sport, livello, obiettivi)
Contesto
(allenatore, squadra, famiglia)
Atleta
(età, personalità, obiettivi)
Misurazione Intervento
Valutazione

Forme e modalità di valutazione
Forma
Proattiva
Chiarificatrice
Interattiva
Monitoring
Impatto
Tempo
Prima
Durante
Durante
Durante
Dopo
Owen (1998)
Approcci
Valutazione bisogni
Rassegna ricerche
Benchmarking
Valutazione valutabilità
Accreditamento
Ricerca azione
Analisi qualità
Empowerment
Analisi sistema
Valutazione performance
Compara obiet/risultati
Audit
Tecniche
Rassegna documenti
Osservazioni diretta
Focus group, Delphi
Analisi documenti,
osservazioni e interviste
Studio intensivo caso
Osservazione
Analisi dei dati
Indicatori
Approcci sperimentali
Studi estensivi e qualitativi

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