Adotta una Fabbrica - Setificio
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Ovviamente il dono fu molto apprezzato e profondi e lusinghieri furono i ringraziamenti<br />
della sposa subito riportati dalla stampa.<br />
Negli anni Cinquanta, in un momento cruciale per l’industria serica comasca, un gruppo<br />
di imprenditori tessili comaschi tra cui i Rosasco, per vincere l’agguerrita concorrenza<br />
internazionale, come hanno evidenziato gli studi di Margherita Rosina e Francina Chiara<br />
(cfr La Provincia del 15 dicembre 2009 : “E la seta comasca “creò” l’alta moda” di Serena<br />
Brivio) decise di mettere in luce il lavoro della filiera costituendo un pool, denominato<br />
“Groupe de Come”. Questi imprenditori decisero, puntando sulla qualità, di chiamare<br />
nelle loro fabbriche noti artisti e designer che elaborarono prodotti capaci di rappresentare<br />
al meglio le qualità produttive del territorio.<br />
Nel agosto del 1951 fu firmato il primo contratto di consulenza tra Andrée Brossin de Méré,<br />
singolare disegnatrice tessile che si lega all’area lariana nel periodo che va dal 1951 alla<br />
fine degli anni Cinquanta, e un gruppo di aziende comasche denominato Comecouture<br />
o Groupe de Como. I firmatari erano: la Tessitura Costa, Le Tessiture Seriche Bernasconi,<br />
Enrico Rosasco, Camozzi e Bertolotti, e Tessilstampa.<br />
Como rappresenta in quel periodo l’eccellenza mondiale della seta.<br />
I prodotti del Groupe de Como toccheranno i mercati parigini e americani di alta moda.<br />
Infatti il grande successo avuto dalla collezione parigina primavera 1953 da Hubert de<br />
Givenchy<br />
impostata quasi completamente su prodotti creati in esclusiva da A. Brossin, che producevano<br />
i prodotti dell’orto, dai meloni alle pesche, ai limoni, ai frutti di bosco, ai peperoncini,<br />
ai piselli, determinò un contratto con la Roboix Fabric Inc di New York al fine di vendere<br />
i suoi tessuti sul mercato statunitense. Erano ovviamente coinvolti gli industriali del gruppo<br />
di Como in quanto autori materiali delle sete in questione: Costa e Bernasconi erano produttori<br />
di 11 patron ciascuno, 5 Tessilstampa, 3 Camozzi e Bertolotti, 1 a testa Rosasco e<br />
Bernardi di Monza per l’occasione eccezionalmente inserito nel gruppo di Como.<br />
Negli stessi anni Como è meta anche da parte di molti vip e star di Hollywood che, oltre<br />
ad apprezzare le sue bellezze naturali, non disdegnano di fare shopping di tessuti e cravatte.<br />
Ancora, a questo proposito, è utile la testimonianza (nell’intervista Magiclake) del regista<br />
Franco Zeffirelli che ammette di aver direttamente acquistato dei tessuti a Como quando<br />
negli anni Cinquanta e Sessanta lavorava per il teatro Alla Scala di Milano.<br />
La Sig.ra Nanda Ronchetti Rosasco (intervista-incontro con la 5^T del 19.12.2011) afferma<br />
“la Rosasco faceva di tutto: cravatteria (jacquard), prove per arredamento, raso, seta,<br />
cotone, damasco.<br />
Sulla rivista “Officiel” di Parigi vengono più volte nominate le “Seterie Rosasco”.<br />
Se il modello veniva pubblicato su <strong>una</strong> rivista (Vougue-Paris, Elle, Marie France, Look, Novità,<br />
Linea, Grazia) aumentavano le speranze di vendita delle stoffe di cui quasi sempre<br />
veniva citato il produttore.<br />
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Stand V° fiera Mitam