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La Preside ci scrive - istituto comprensivo "de amicis" lissone

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<strong>La</strong> <strong>Presi<strong>de</strong></strong> <strong>ci</strong> <strong>scrive</strong><br />

Alla redazione<br />

di Scuola “Media” news<br />

Un’attenta lettura <strong>de</strong>gli scritti e <strong>de</strong>lle<br />

esperienze riportate sul giornale<br />

<strong>de</strong>lla scuola mi ha permesso di<br />

riflettere sul significato di questa<br />

iniziativa e, soprattutto sulle<br />

esperienze umane lì testimoniate.<br />

Prima ancora di un commento, il<br />

sentimento che mi perva<strong>de</strong> è quello<br />

di ringraziare chi questo giornale lo<br />

confeziona: un grazie perché <strong>ci</strong>ò<br />

permette a me di compren<strong>de</strong>re<br />

meglio e di più la realtà che mi<br />

<strong>ci</strong>rconda.<br />

<strong>La</strong> preoccupazione fondamentale<br />

che sento, certamente come<br />

dirigente <strong>de</strong>lla scuola ma,<br />

prioritariamente,come responsabilità<br />

educativa è quella di conoscere ed<br />

incontrare la realtà umana che<br />

esprimono gli adolescenti che<br />

convivono con il servizio scolastico.<br />

Segue a pag. 2<br />

Andrea Cantelmo di<br />

1B è il vin<strong>ci</strong>tore <strong>de</strong>l<br />

concorso per il miglior<br />

titolo <strong>de</strong>l giornalino.<br />

Lo vediamo qui<br />

ritratto con il prezioso<br />

premio, un ambito<br />

MP3.<br />

Complimenti da tutta<br />

la redazione!<br />

NELLE PAGINE INTERNE<br />

• Lettera <strong>de</strong>lla <strong>Presi<strong>de</strong></strong> pag. 2<br />

• <strong>La</strong> scuola e gli ami<strong>ci</strong> pag. 3<br />

• Regole e libertà pag. 4<br />

• Ci siamo occupati di…. pag. 5<br />

• A proposito di bullismo pag. 7<br />

• L’adolescenza dagli inizi all’i<strong>de</strong>ntikit pag. 9<br />

• Fare colpo pag.13<br />

• Scegliere la scuola pag.16<br />

• Le terze all’Ipsia pag.18<br />

• Vita di classe pag.20<br />

• <strong>La</strong> violenza negli stadi pag.21<br />

• Il mistero di casa Cook pag.24<br />

• Importanza <strong>de</strong>lla musica nel mondo pag.26<br />

• Musica pag.28<br />

• I giovani e la moda pag.30<br />

• Giallo in 1°B pag.32<br />

• Un libro per amico pag.33<br />

• Teo & Gio ti consigliano pag.35<br />

• Tutto <strong>ci</strong>nema pag.37<br />

• Protesta dalla mensa pag.40<br />

• I saluti dalla redazione pag.41


(prosegue dalla prima pagina…)<br />

<strong>La</strong> responsabilità educativa si esprime<br />

certamente con l’attenzione alla didattica, alla<br />

struttura, all’organizzazione, all’effica<strong>ci</strong>a <strong>de</strong>lla<br />

metodologia e <strong>de</strong>lla strumentazione, alla<br />

corrispon<strong>de</strong>nza agli scopi <strong>de</strong>ll’azione di tutte le<br />

componenti <strong>de</strong>lla scuola.<br />

Ma, al fondo, la cosa più importante è conoscere<br />

la realtà <strong>de</strong>i ragazzi, parte<strong>ci</strong>pare alla loro<br />

avventura umana, contribuire ad indicare mete ed<br />

orizzonti per diventare “grandi” ovvero adulti in<br />

grado di affrontare la vita in tutte le moltepli<strong>ci</strong><br />

<strong>ci</strong>rcostanze che essa <strong>ci</strong> presenta.<br />

Ecco perché mi colpisce la libertà, la sincerità, la<br />

verità <strong>de</strong>lle esperienze riportate, sia quelle più<br />

serene sia quelle più faticose; questo fatto aiuta il<br />

mio sguardo, i miei occhi a “ve<strong>de</strong>re” di più, a<br />

condivi<strong>de</strong>re di più, ad imme<strong>de</strong>simarsi di più con<br />

questa realtà in cui ho scelto di lavorare.<br />

Alla domanda <strong>de</strong>ll’editoriale (che giornale sarà?)<br />

io chiedo che il giornale dia risonanza alle<br />

esperienze, ai brani di vita, alle doman<strong>de</strong>, alle<br />

paure, alle valutazioni, ai <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ri, ai bisogni di<br />

coloro che, con libertà, inten<strong>de</strong>ranno manifestare<br />

se stessi tramite le pagine <strong>de</strong>l giornale gestito dai<br />

compagni di scuola in collaborazione di alcuni<br />

insegnanti.<br />

Quindi auspico che il giornale mantenga il suo<br />

spirito originario, che non lo tradisca: solo così<br />

potrà aiutare tutti ed in primis i ragazzi stessi, ma<br />

anche i genitori e gli insegnanti, compresa una<br />

dirigente scolastica che, pur tra vincoli<br />

organizzativi e spesso burocrati<strong>ci</strong>, vuole porsi al<br />

servizio di questa realtà, innanzi tutto come<br />

preoccupazione personale, che viene prima di un<br />

ruolo e di uno stipendio.<br />

Un saluto cordiale.<br />

Prof. Lorenza Cavalletti<br />

Dirigente Scolastico<br />

pag. 2<br />

Natale 2007<br />

Open Day 2007 Lezione Di Musica<br />

Alunni Che Svolgono Attività Artistiche


<strong>La</strong> scuola e gli ami<strong>ci</strong><br />

DI ATLAS<br />

T<br />

utti i giorni quando entro a<br />

scuola <strong>ci</strong> sono vo<strong>ci</strong>ne<br />

contrapposte nella mia mente:<br />

una dice “Evviva, oggi rivedo i<br />

miei ami<strong>ci</strong>!” e l’altra “Che palle,<br />

oggi si ripren<strong>de</strong> a lavorare”; è<br />

proprio una strana sensazione<br />

pensare in due modi opposti.<br />

Bisogna consi<strong>de</strong>rare che per i<br />

ragazzi di prima il primo<br />

problema riguarda le ami<strong>ci</strong>zie,<br />

la so<strong>ci</strong>alizzazione: questo è “il<br />

lato sicuro” <strong>de</strong>lla scuola, dove<br />

non <strong>ci</strong> sono dubbi e dove si va a<br />

scuola senza timori e paure.<br />

È logico che a volte possono<br />

nascere rivalità e contrasti tra<br />

due ami<strong>ci</strong>, ma queste sono<br />

rivalità che rafforzano un<br />

ami<strong>ci</strong>zia fino a ren<strong>de</strong>rla più<br />

sincera, senza invidie e solidale.<br />

Invece per quanto riguarda<br />

l’ambito più prettamente<br />

scolastico <strong>ci</strong> sono molte<br />

difficoltà da affrontare, come<br />

interrogazioni, verifiche,<br />

difficoltà nell’esprimersi e nel<br />

capire argomenti. Il modo<br />

migliore per scalare questa<br />

montagna è domandare,<br />

impegnarsi e fare molti sacrifi<strong>ci</strong> e<br />

posso dirlo con sicurezza perché<br />

l’ho sperimentato sulla mia<br />

pelle. I due aspetti, quello<br />

relazionale e quello didattico,<br />

però, sono spesso paralleli tutti<br />

sanno come sia importante<br />

l’aiuto da parte di un amico per<br />

superare una verifica o<br />

un’interrogazione!<br />

L’ultimo punto, a mio parere il<br />

più importante, è l’equilibrio tra<br />

lo studio e gli ami<strong>ci</strong>: può infatti<br />

capitare che l’impatto con lo<br />

studio nelle scuole medie possa<br />

togliere un sacco di tempo a un<br />

ragazzo che alle elementari era<br />

abituato a us<strong>ci</strong>re tutti i giorni.<br />

Per trovare il giusto equilibrio tra<br />

questi due “poli”, a volte uniti e a<br />

volte opposti, non esistono<br />

consigli ma solo esperienze<br />

personali che aiutano ad<br />

imparare e crescere<br />

emotivamente.<br />

pag. 3


Libertà<br />

Mi ha preso per mano<br />

la libertà,<br />

mi ha condotto lontano,<br />

ove non <strong>ci</strong> sono confini.<br />

Ho esplorato <strong>ci</strong>eli infiniti e immensi<br />

senza spazio, senza tempo.<br />

Voli tra nuvole e correnti.<br />

Libertà, gran<strong>de</strong> <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio<br />

<strong>de</strong>ll’essere umano, sogno che<br />

sembra irraggiungibile.<br />

Libertà. Parola<br />

di gran<strong>de</strong> significato,<br />

ma a volte rimane solo quello.<br />

Libertà di essere se stessi,<br />

vivere senza condizioni<br />

nel rispetto <strong>de</strong>l Sé.<br />

Nessuno ce la può regalare<br />

la libertà.<br />

Essa è una conquista.<br />

Sogno che diventa realtà<br />

nel momento in cui ognuno<br />

la trova <strong>de</strong>ntro la sua anima.<br />

Una strada non fa<strong>ci</strong>le da perseguire,<br />

ma strada piena di meraviglie.<br />

Ce la possono togliere<br />

solo apparentemente<br />

la libertà, se noi saremo<br />

noi stessi nel centro <strong>de</strong>l<br />

nostro essere, ove<br />

mai nessuno potrà<br />

inva<strong>de</strong>re la nostra intimità.<br />

Regole e libertà sono due parole strettamente legate,<br />

infatti, secondo me per essere liberi bisogna rispettare le<br />

regole, sembra un paradosso ma, a mio parere è così.<br />

Nella so<strong>ci</strong>età odierna si educa solo alla libertà, tutti i<br />

mass media forniscono i<strong>de</strong>e riguardo ad essa, però<br />

nessuno compren<strong>de</strong> che per essere <strong>ci</strong>ttadini liberi è<br />

necessario essere <strong>ci</strong>ttadini che rispettano le regole.<br />

Molto dipen<strong>de</strong> da cosa si inten<strong>de</strong> per libertà, tante<br />

persone, soprattutto giovani le affiancano il significato di<br />

fare <strong>ci</strong>ò che si vuole, questa tuttavia non è libertà,<br />

mancanza di rispetto verso le regole.<br />

Essere liberi corrispon<strong>de</strong> ad avere <strong>de</strong>i diritti, di<strong>ci</strong>amo che<br />

questi due concetti “vanno a braccetto”, infatti nella<br />

so<strong>ci</strong>età sono presenti: il diritto-libertà di pensiero, il<br />

diritto-libertà di voto, quindi consi<strong>de</strong>rare la libertà un<br />

diritto è le<strong>ci</strong>to e secondo me ovvio.<br />

Comunque per avere <strong>de</strong>i diritti bisogna rispettare le<br />

regole, pensiero che nella nostra quotidianità non si è<br />

diffuso abbastanza e, senza far riferimento a gesti<br />

eclatanti, anche il solo buttare la carta per terra è una<br />

irregolarità.<br />

Al giorno d’oggi è obbligatorio educare alle regole i<br />

giovani. Tale diffi<strong>ci</strong>le compito spetta prima di tutto alla<br />

scuola, che, oltre a fornire una base culturale all’alunno,<br />

<strong>de</strong>ve essere un punto di riferimento, ad esempio di<br />

comportamento da mantenere sempre e ovunque.<br />

In una classifica immaginaria, a pari merito con la scuola<br />

è presente la famiglia, anch’essa importantissima per un<br />

ragazzo, è essenziale che i genitori siano mo<strong>de</strong>lli da<br />

seguire. Anche la televisione assume un ruolo rilevante<br />

per la formazione di un adolescente, in particolare i<br />

programmi come i reality, secondo me non dovrebbero<br />

andare in onda: risse, parolacce, maleducazione in<br />

generale totale mancanza di rispetto verso le regole.<br />

Nella so<strong>ci</strong>età odierna, frequenti sono i cattivi esempi che<br />

ascoltiamo con costanza, ma credo e spero che la<br />

situazione migliori soprattutto grazie ad una maggiore<br />

responsabilità e sapienza <strong>de</strong>gli enti nazionali che,<br />

attraverso <strong>de</strong>lle riforme stanno cercando di far migliorare<br />

le dure realtà che affrontiamo ogni giorno, tuttavia, tutto<br />

questo non basterà se nella nostra testa non scatterà<br />

quella maturità quel senso di responsabilità in più che <strong>ci</strong><br />

permetterà di essere liberi, e rispetta <strong>de</strong>lle regole allo<br />

stesso tempo.<br />

Davi<strong>de</strong> Monguzzi 3F<br />

pag. 4


Nel mondo attuale siamo soliti ad<br />

utilizzare l’espressione “uomini e donne<br />

sono tutti uguali”.<br />

In realtà non è proprio così, infatti, vi<br />

sono numerose discriminazioni tra i due<br />

sessi, in particolare nel mondo orientale<br />

dove la donna è spesso sottomessa<br />

all’uomo o è priva di diritti.<br />

Se guardassimo al di fuori <strong>de</strong>l nostro<br />

mondo, us<strong>ci</strong>ssimo dal “nostro piccolo” e<br />

seguissimo più frequentemente <strong>ci</strong>ò che<br />

acca<strong>de</strong> in altri stati, <strong>ci</strong> si accorgerà che<br />

uomini e donne non sono uguali, non<br />

hanno stessi diritti.<br />

Durante le ore d’antologia ho avuto<br />

modo di approfondire la diffi<strong>ci</strong>le<br />

condizione femminile in alcuni paesi <strong>de</strong>l<br />

mondo. Nei paesi islami<strong>ci</strong>, per esempio,<br />

le donne sono costrette a portare la<br />

burqua, un lungo mantello che le copre<br />

interamente, non possono us<strong>ci</strong>re<br />

liberamente al fianco <strong>de</strong>l marito,<br />

entrano nei negozi attraverso porte<br />

separate da quelle gli uomini, non<br />

guidano, non lavorano.<br />

Durante il giorno rimangono in casa e<br />

sono costrette a ritirarsi nelle loro<br />

stanze alla presenza d’altri uomini e<br />

trascorrono il tempo libero con le<br />

amiche. Quando, poi le figlie<br />

incomin<strong>ci</strong>ano a domandarsi il perché di<br />

tante limitazioni, le madri sono costrette<br />

a trovare compromessi tra la realtà che<br />

bambine di 6-7 anni <strong>de</strong>vono accettare, e<br />

<strong>ci</strong>ò, che invece, può essere tralas<strong>ci</strong>ato o<br />

mascherato.<br />

[…]<br />

Questa è una dura realtà, con la quale<br />

molte donne asiatiche <strong>de</strong>vono convivere.<br />

Anche in Afghanistan le donne hanno<br />

subito discriminazioni simili, durante il<br />

periodo <strong>de</strong>i talebani.<br />

Per loro lo scoglio maggiore fu adattarsi<br />

alle nuove regole, rigi<strong>de</strong> ed autoritarie,<br />

poiché, dagli ’50 agli anni ’90, seguono<br />

uno stile di vita oc<strong>ci</strong><strong>de</strong>ntale.<br />

Dopo la caduta <strong>de</strong>l governo talebano, la<br />

loro condizione è lievemente migliorate,<br />

molti divieti sono stati annullati e le<br />

ragazze possono studiare e andare a<br />

scuola; tuttavia<br />

alcune signore<br />

ancore<br />

osservano alcune<br />

leggi come, ad<br />

esempio, quelle<br />

che impongono<br />

loro l’utilizzo<br />

<strong>de</strong>lla burqua, in<br />

segno di rispetto<br />

verso il marito o<br />

il padre.<br />

In Cina<br />

In Cina, la donna segue uno stile simile a<br />

quell’oc<strong>ci</strong><strong>de</strong>ntale: può lavorare, us<strong>ci</strong>re<br />

con il marito, tuttavia non è <strong>de</strong>l tutto<br />

“uguale all’uomo; basti pensare che nel<br />

mondo <strong>de</strong>l lavoro è maggiormente<br />

richiesta perché retribuita meno.<br />

Nel corso <strong>de</strong>lla storia, però, la donna<br />

<strong>ci</strong>nese è stata soggetta alla<br />

sottomissione al maschio.<br />

Già dal X secolo, infatti, era tradizione<br />

fas<strong>ci</strong>are piedini alle bambine, in<br />

particolare di famiglia nobile, che<br />

rimanevano piccole, <strong>de</strong>formi e tozzi.<br />

Così facendo, la donna faticava a<br />

muoversi, us<strong>ci</strong>va da rado trascorreva<br />

molto tempo in casa. Questa pratica,<br />

nata dall’usanza <strong>de</strong>lle ballerine di<br />

fas<strong>ci</strong>are i piedi e le caviglie durante il<br />

ballo, serviva per moltepli<strong>ci</strong> scopi:<br />

-far risaltare la fragilità <strong>de</strong>lla donna;<br />

-accentuare la forza virile <strong>de</strong>ll’uomo;<br />

-aumentare le possibilità di trovar<br />

marito.<br />

pag. 5


In oc<strong>ci</strong><strong>de</strong>nte, invece, la donna ha<br />

raggiunto l’eman<strong>ci</strong>pazione e il<br />

riconos<strong>ci</strong>mento <strong>de</strong>i diritti. <strong>La</strong>vora, alleva<br />

i figli anche senza marito, può us<strong>ci</strong>re<br />

liberamente, anche al fianco d’uomini e,<br />

soprattutto, le bambine possono andare<br />

e scuola. Non porta il burqua, né<br />

l’abbaia, al contrario può vestirsi<br />

seguendo un proprio stile, le proprie<br />

comodità, senza che la legge c’imponga<br />

altri particolari. A volte mi capita di<br />

pensare a queste situazioni e raggiungo<br />

la conclusione che queste discriminazioni<br />

sono immorali, errate. A parere mio<br />

anche la storia, la religione e la<br />

cre<strong>de</strong>nze hanno influito molto sulla<br />

condizione femminile. Basti pensare ai<br />

Nel Vietnam invece<br />

Nella so<strong>ci</strong>età oc<strong>ci</strong><strong>de</strong>ntale le donne, grazie<br />

ai numerosi movimenti e alla moltitudine di proteste in atto già da più di un secolo,<br />

hanno ottenuto diritti pari a quelli<br />

maschili, nonostante rimangano ancora<br />

<strong>de</strong>lle i<strong>de</strong>e ormai scolpite nella so<strong>ci</strong>età<br />

riguardanti la differenza tra i due sessi.<br />

Ben più grave è la situazione in molti paesi <strong>de</strong>l Sud <strong>de</strong>l mondo.<br />

[….]<br />

Sono grandi<br />

lavoratri<strong>ci</strong> le<br />

donne<br />

vietnamite che,<br />

già all’età di 14<br />

anni,<br />

immergono le<br />

mani nelle<br />

acque fangose<br />

<strong>de</strong>lla foce <strong>de</strong>l<br />

Mekong, fiume<br />

sacro, alla<br />

ricerca di molluschi e gamberetti da<br />

ven<strong>de</strong>re a ceste.<br />

All’alba raggiungono il fiume, appoggiano<br />

<strong>de</strong>lle assi sul fondo per non affondare ed<br />

iniziano a cercare i molluschi , che<br />

ripongono poi in una cesta; questo duro<br />

<strong>La</strong>voro è malpagato, non più di due dollari<br />

giornalieri e le ba-tso (questo il loro<br />

Nome) tornano a casa la sera stanche,<br />

sporche e con la pelle rovinata dal sole.<br />

piedini <strong>de</strong>lla bambine <strong>ci</strong>nesi, alle donne<br />

islamiche e algerine. In generale, le<br />

donne oc<strong>ci</strong><strong>de</strong>ntali, nel corso <strong>de</strong>lla storia,<br />

hanno cercato di rivendicare la propria<br />

eman<strong>ci</strong>pazione e i loro diritti, mentre<br />

quelli orientali sono sempre stati in<br />

secondo piano, si sono rassegnate alla<br />

sottomissione all’uomo e non hanno<br />

avuto una forte voce in capitolo.<br />

Concludo con l’augurio che, in futuro<br />

anche le donne asiatiche e islamiche<br />

possano raggiungere l’eman<strong>ci</strong>pazione e il<br />

riconos<strong>ci</strong>mento <strong>de</strong>i diritti all’interno<br />

<strong>de</strong>lla so<strong>ci</strong>età, perché “uomini e donne<br />

siano davvero tutti uguali”.<br />

Martina Frigerio 3F<br />

Tuttavia non perdono la loro dignità e,<br />

dopo essersi sistemate, indossano i loro<br />

vestiti tipi<strong>ci</strong>, con i quali sono conos<strong>ci</strong>ute<br />

nel mondo.<br />

Nonostante le diversità di situazione, tutte<br />

le donne sono in qualche modo<br />

sottomesse, costrette a svolgere i lavori<br />

più duri e umili, a nascon<strong>de</strong>rsi, ad essere<br />

consi<strong>de</strong>rate uno scarto, un rifiuto.<br />

Da tale panorama si differenziano però le<br />

donne che cercano di migliorare la loro<br />

condizione e le numerose oc<strong>ci</strong><strong>de</strong>ntali, che<br />

le stanno aiutando a raggiungere<br />

quest’obiettivo.<br />

Si può in ogni modo cambiare, perché si<br />

<strong>de</strong>ve cre<strong>de</strong>re in un futuro migliore.<br />

Ce<strong>ci</strong>lia Bar lassina<br />

pag. 6


Molti bambini e ragazzi tornando a casa da scuola il pomeriggio, dicono alla mamma o al papà:<br />

“oggi a scuola un ragazzo mi ha picchiato perché non gli ho fatto copiare i compiti”.<br />

In quel pre<strong>ci</strong>so instante nella mente <strong>de</strong>l genitore, oltre alle doman<strong>de</strong> riguardanti l’accaduto per<br />

cercare di capire <strong>ci</strong>ò che effettivamente è successo, compare subito una parola: bullismo. Con il<br />

bullismo si indica un fenomeno so<strong>ci</strong>ale tipico <strong>de</strong>lle classi scolastiche, in uno o più individui<br />

(solitamente adolescenti) perseguitano intenzionalmente un ragazzo più <strong>de</strong>bole.<br />

Il bullismo è qualcosa che va oltre semplice dispetto, le zuffe o le risse che naturalmente avvengono<br />

in età adolescenziale, ma continua per un periodo di tempo e la quantità di prepotenze fa diminuire<br />

la stima di sé da parte <strong>de</strong>lla vittima, che si sente sempre più vulnerabile. Da <strong>ci</strong>ò si può capire che il<br />

bullismo è una cosa negativa e non da sottovalutare. Questo fenomeno gravissimo si riconosce per<br />

alcune caratteristiche: intenzione di fare <strong>de</strong>l male da parte <strong>de</strong>l bullo che prova piacere nel<br />

picchiare, insultare oltre a danneggiare “ la vittima” e che continua a farlo anche quando è<br />

evi<strong>de</strong>nte che il povero malcapitato sta molto male ed è angos<strong>ci</strong>ato; vulnerabilità <strong>de</strong>lla vittima, che è<br />

più sensibile <strong>de</strong>gli altri coetanei alle prese in giro e che non sa o non può difen<strong>de</strong>rsi<br />

a<strong>de</strong>guatamente; inoltre la persona maltrattata si isola e non riferisce gli episodi perché teme<br />

ritorsioni e ven<strong>de</strong>tte. Trovo che sia molto importante anche tener conto che esistono due tipi di<br />

bullismo: quello fisico e quello verbale e che quest’ultimo, a volte, può far molto più male di un<br />

pugno in fac<strong>ci</strong>a e allo stomaco.<br />

Le conseguenze sono molte e drammatiche, ma la più grave a parer mio, è che la perdita di<br />

un’autostima <strong>de</strong>lla vittima si mantiene nel tempo, portando quest’ultima a diventare a sua volta un<br />

aggressore.<br />

Questo mi porta a riflettere sul fatto che essere bullo non sempre è una scelta, ma il risultato di una<br />

serie di disagi psicologi<strong>ci</strong> di cui il bullo stesso è vittima, sia in un ambito familiare sia in ambito<br />

so<strong>ci</strong>ale, per seguire l’esempio di ragazzi consi<strong>de</strong>rati come “mo<strong>de</strong>lli di vita”. In conclusione credo,<br />

anzi sono certa che si possa fare qualcosa per venire in aiuto sia ai più <strong>de</strong>boli che ai forti. Si<br />

potrebbe, ad esempio, comin<strong>ci</strong>are a pren<strong>de</strong>re un po’ più sul serio questo fenomeno, poiché<br />

erroneamente lo si confon<strong>de</strong> con la normale conflittualità fra coetanei.<br />

È vero che le prepotenze <strong>ci</strong> sono sempre state, ma questo non significa che non abbiamo avuto<br />

conseguenze negative sulla vita <strong>de</strong>lle persone coinvolte, sia per quelle prepotenti sia per chi le<br />

subisce.<br />

Giulia Donzelli 3E<br />

<strong>La</strong> parola bullismo è mo<strong>de</strong>rna. E’<br />

apparsa per la 1° volta su un<br />

dizionario inglese, (bully) <strong>de</strong><strong>scrive</strong>va<br />

una persona che, sfruttando la propria<br />

forza, danneggiava persone più <strong>de</strong>boli.<br />

In Italia le accezioni espresse dai più<br />

importanti dizionari parlano di una<br />

persona che assume comportamenti<br />

teppisti<strong>ci</strong>, di un bellimbusto o una<br />

persona che si veste in modo particolare.<br />

<strong>La</strong> <strong>de</strong>finizione di bullismo<br />

contemporanea è quella di un<br />

prepotente che assume atteggiamenti<br />

violenti nei confronti <strong>de</strong>i più <strong>de</strong>boli.<br />

I bulli compiono sempre atti che hanno<br />

<strong>de</strong>lle caratteristiche comuni; una di<br />

queste è l’intenzionalità, infatti i bulli non<br />

compiono mai qualcosa per caso: ogni<br />

atto è voluto. <strong>La</strong> caratteristica, seconda<br />

me peggiore è la persistenza: i fatti si<br />

pag. 7


ipetono più volte e questo causa una<br />

paura nella vittima dovuta al fatto che si<br />

aspetta di subire un'altra volta un atto di<br />

violenza. I bulli non si potrebbero<br />

comportare da prepotenti se non fossero<br />

più forti <strong>de</strong>lle loro vittime(asimmetria); e<br />

grazie a questa loro superiorità riescono<br />

a compiere atti di violenza sia fisica, sia<br />

psicologica.<br />

E ancora …<br />

Leggendo un articolo di quotidiano relativo al<br />

bullismo, emerge una situazione allarmante, infatti<br />

il 33% di ragazzi intervistati è stata vittima di<br />

prepotenze, il 45% spettatore di violenze mentre<br />

l’8% ha ricevuto minacce (estorsione di soldi).<br />

Sempre questi ragazzi hanno diverse opinioni sui<br />

cosid<strong>de</strong>tti “bulli”: infatti alcuni possono capirli; per<br />

altri disturbano molto, altri ancora hanno paura.<br />

Riesco a capire perfettamente queste persone che<br />

temono i bulli, in quanto sono individui che non<br />

hanno rispetto per niente e per nessuno, dotati di<br />

gran<strong>de</strong> arroganza perchè pensano di essere i più<br />

“forti” e cercano di imporre la propria autorità. Lo<br />

dimostrano attraverso gesti a volte sconvolgenti,<br />

come minacce e insulti ai compagni e agli<br />

insegnanti, pestaggi verso i <strong>de</strong>boli o, addirittura<br />

verso ragazzi disabili; frequentemente questi fatti<br />

vengono ripresi con cellulari, e le immagini<br />

vengono poi diffuse su internet. Per fermare simili<br />

comportamenti il ministro <strong>de</strong>ll’istruzione Fioroni ha<br />

<strong>de</strong><strong>ci</strong>so di emanare una <strong>ci</strong>rcolare, autorizzando di<br />

punire i ragazzi autori di violenze con lo<br />

svolgimento di lavori so<strong>ci</strong>almente utili sospensione<br />

con l’obbligo di frequenza, pene <strong>de</strong>ll’ambito<br />

didattico, a volte, addirittura la boc<strong>ci</strong>atura. Io sono<br />

pienamente d’accordo con la disposizione di<br />

Fioroni, perché penso che sia uno <strong>de</strong>i pochi mezzi<br />

attraverso cui è possibile bloccare i comportamenti<br />

sempre più gravi, infine spero che questa<br />

situazione venga presto risolta perché la nostra<br />

so<strong>ci</strong>età sta vivendo una situazione piuttosto diffi<strong>ci</strong>le<br />

che, che se non vedrà imminenti cambiamenti al<br />

più presto, sarà <strong>de</strong>stinata ad aggravarsi sempre<br />

più.<br />

Ilaria Falasco 3F<br />

Gli atti di violenza psicologica, anche<br />

se non sembra, possono essere molto<br />

peggiori di quelli di violenza fisica;<br />

infatti la violenza psicologica non las<strong>ci</strong>a<br />

segni, ed è come rapinare una banca<br />

essendo fantasma.<br />

Marco Mariani 3F<br />

Le statistiche sono più chiare di ogni<br />

commento: secondo i dati in possesso di<br />

Telefono Azzurro il 35% <strong>de</strong>i giovani<br />

subisce continue provocazioni e scherzi<br />

pesanti, l’8,7% furti, il 5,5% è vittima di<br />

percosse.<br />

Per il presi<strong>de</strong>nte, Ernesto Caffo, in tutti i<br />

casi riscontrati “le conseguenze continuano<br />

ad essere pesantissime sullo sviluppo <strong>de</strong>lla<br />

personalità <strong>de</strong>lla vittima, ma anche <strong>de</strong>l<br />

bullo: i ruoli di bullo e vittima – ha <strong>de</strong>tto il<br />

rappresentante di Telefono Azzurro -<br />

tendono a persistere nel tempo,<br />

prospettando per la vittima una cres<strong>ci</strong>ta<br />

condizionata da insicurezza, mancanza di<br />

autostima, comportamenti autodistruttivi,<br />

<strong>de</strong>pressione, e per il bullo comportamenti<br />

<strong>de</strong>vianti e antiso<strong>ci</strong>ali in età adulta”.<br />

pag. 8


Genitori e adolescenti: richieste generazionali a confronto<br />

L’ADOLESCENZA:<br />

DAGLI INDIZI ALL’IDENTIKIT<br />

Abbigliamento come ossessione<br />

Musica come passione<br />

Gruppo di ami<strong>ci</strong> come specchio <strong>de</strong>lla propria i<strong>de</strong>ntità<br />

Primo innamoramento come prova di sopravvivenza<br />

Di questo periodo così importante <strong>de</strong>lla<br />

nostra vita, conos<strong>ci</strong>amo quasi tutti i<br />

cambiamenti rispetto agli anni<br />

prece<strong>de</strong>nti: non siamo più uguali a<br />

prima, però non avvertiamo<br />

discontinuità con quello che eravamo<br />

prima;<br />

Chissà come cambieremo ancora, come<br />

saremo domani?<br />

Ci sforziamo di <strong>de</strong><strong>scrive</strong>re noi stessi:<br />

come è diffi<strong>ci</strong>le!<br />

Chi siamo, come vorremmo essere, come<br />

dobbiamo essere, come speriamo di<br />

diventare.<br />

Abbiamo constatato che ognuno di noi<br />

pensa di sé non in modo univoco, ma in<br />

termini diversi a seconda <strong>de</strong>lla<br />

situazione:<br />

allegri divertenti generosi con gli ami<strong>ci</strong><br />

che <strong>ci</strong> fanno sentire a nostro agio;<br />

solitari, apprensivi e timorosi se <strong>ci</strong><br />

percepiamo ina<strong>de</strong>guati rispetto agli<br />

altri; superfi<strong>ci</strong>ali, testardi e polemi<strong>ci</strong><br />

in famiglia, spesso in disaccordo con<br />

mamma e papà.<br />

Durante tutto questo periodo, le<br />

trasformazioni fisiche, psicologiche e<br />

so<strong>ci</strong>ali sono così forti che la nostra<br />

capa<strong>ci</strong>tà di adattamento è messa a dura<br />

prova. Cambia il nostro modo di stare<br />

con gli altri:<br />

si <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rano spazi personali nei quali<br />

vietare l’ accesso agli adulti o ai fratelli<br />

più piccoli, si vorrebbe essere las<strong>ci</strong>ati<br />

soli prima di parlare/rispon<strong>de</strong>re al<br />

telefono,<br />

c’ è un senso di ribellione rispetto alle<br />

regole: non vogliamo essere consigliati<br />

su tutto e su tutti, sul modo di vestirsi,<br />

sul modo di trascorrere il tempo, sui<br />

<strong>ci</strong>bi ecc…<br />

Mentre si protesta, non conoscendo<br />

bene i nostri limiti, i nostri orizzonti, i<br />

nostri confini, cerchiamo consigli,<br />

coccole e affetto.<br />

Anche se non siamo super, non bellissimi, non bravissimi come <strong>ci</strong> vorrebbero gli altri o<br />

come vorremmo noi stessi, è cosa saggia consi<strong>de</strong>rare il sé i<strong>de</strong>ale come una forma<br />

d’attrazione che spinge a migliorar<strong>ci</strong>.<br />

pag. 9


SOGNI ED EMOZIONI<br />

Spesso i nostri sogni e la nostra voglia di vivere emozioni nuove trovano libero sfogo<br />

nella musica.<br />

Alcune strofe, meglio di tanti discorsi sanno parlare di noi, <strong>de</strong>l nostro universo.<br />

BRUTTA<br />

“Le altre come attri<strong>ci</strong>, tu come un fagotto.<br />

nello specchio non la smetti,<br />

piangi e vedi solo i tuoi difetti.”<br />

OGNI ADOLESCENZA<br />

“Ogni adolescenza coin<strong>ci</strong><strong>de</strong> con la guerra che sia falsa che sia vera.<br />

E non ti vantare se <strong>ci</strong> hai perso un fratello<br />

l’amico mio,<strong>ci</strong> ha perso il cervello.”<br />

COME MAI<br />

“Inutile parlarne sai,non capiresti mai,seguirti fino all’alba e poi,ve<strong>de</strong>re<br />

dove vai,mi sento un po’ bambino,ma io so che con te,<br />

non finirà il sogno di sentirsi <strong>de</strong>ntro<br />

a un film.”<br />

SIAMO IO E TE<br />

“Non importa dove andiamo né quello che si fa,<br />

non importa con chi us<strong>ci</strong>amo né che ora si farà.”<br />

COMPAGNO DI SCUOLA<br />

“Davanti alla scuola tanta gente, 8:20 prima campana e migliaia di gambe e di occhiali<br />

di corsa sulle scale,<br />

le 8:30 tutti in piedi, il professore che ti legge sempre la stessa storia, sullo stesso<br />

libro, nello stesso modo.”<br />

pag. 10


ECCOTI<br />

“Sei il primo pensiero che al mattino mi sveglia<br />

l’ ultimo pensiero che alla notte mi culla<br />

sei la ragione più profonda di ogni mio gesto<br />

la storia più incredibile che conosco.”<br />

SEI FANTASTICA<br />

“Siamo qui<br />

tante vittorie,<br />

giorni bellissimi,<br />

sconfitte stupi<strong>de</strong>,<br />

giorni diffi<strong>ci</strong>li tristezza ed euforia<br />

gioie e dolori.”<br />

LA REGOLA DELL’AMICO<br />

“<strong>La</strong> regola <strong>de</strong>ll’ amico non sbaglia mai<br />

se sei amico di una donna,<br />

non <strong>ci</strong> combinerai mai niente<br />

mai non vorrai rovinare un così bel rapporto.”<br />

Visitando il sito <strong>de</strong>lla scuola protrai conoscere i dati emersi dall’indagine condotta tra<br />

alunni e genitori rispetto alle richieste <strong>de</strong>gli uni e <strong>de</strong>gli altri oltre all’i<strong>de</strong>ntikit <strong>de</strong>l sé<br />

i<strong>de</strong>ale. Invitiamo tutti coloro che hanno qualcosa da dire a proposito <strong>de</strong>lla relazione<br />

genitori/figli a <strong>scrive</strong>re alla redazione <strong>de</strong>l giornalino una lettera aperta ai genitori:<br />

<strong>ci</strong>ò che non ho mai avuto il coraggio di dire, <strong>ci</strong>ò che avrei voluto sentire da voi”.<br />

<strong>La</strong> classse 3°B<br />

pag. 11


A proposito di adolescenza leggiamo questa pagina di diario , è scritta da un alunno che non vuole<br />

rivelare la sua i<strong>de</strong>ntita’, noi rispettiamo la sua scelta, ma pubblichiamo il testo perché <strong>ci</strong> induce a<br />

riflettere sulla difficoltà <strong>de</strong>ll’anticonformismo.<br />

C<br />

aro diario,<br />

ho molti seri dubbi sulla serenità <strong>de</strong>l periodo <strong>de</strong>lla preadolescenza e<br />

<strong>de</strong>ll’adolescenza. Oltre ai dubbi, ho anche molta paura, non <strong>de</strong>l futuro, ma di <strong>ci</strong>ò che<br />

potrebbe non succe<strong>de</strong>re.<br />

Argomenti ricorrenti quando si parla di adolescenza sono i cambiamenti fisi<strong>ci</strong> e i<br />

rapporti coi coetanei. Questa è la paura che mi tormenta fin dalla quinta elementare,<br />

come ricordi. Secondo me gli studi sull’adolescenza non dovrebbero essere puntati<br />

solo su questo.<br />

Può sembrare esagerato. Forse il mio punto di vista è condiviso da una sola persona su<br />

un milione.<br />

Quando vedo <strong>de</strong>i ragazzi con quelle vo<strong>ci</strong> tipo “contrabbasso”, io penso alla mia voce e<br />

mi chiedo: ”Perché sembro una cornacchia?”. Credo che su questo rifletterò ancora a<br />

lungo, ma per me è naturale ma so che nella realtà non lo è. Per<strong>ci</strong>ò mi chiedo: “Perché<br />

sono così?”<br />

Vedo questo periodo come un tremendo mal di testa… Quanto vorrei che fosse tutto<br />

un incubo dal quale risvegliarmi felice.<br />

Certe volte il mio comportamento è ritenuto strano da molte persone… E mi chiedo: ”Il<br />

comportamento normale <strong>de</strong>gli altri da dove <strong>de</strong>riva?” Questa domanda ca<strong>de</strong> nel vuoto…<br />

L’anno scorso riflettevo su come le parolacce venissero pronun<strong>ci</strong>ate oramai da tutti<br />

quanti. Io ero (e sottolineo ero) tristemente me stesso e ancora a<strong>de</strong>sso (per fortuna!)<br />

non sono entrato i quel tipo di comportamento comune alla maggior parte di tutti<br />

quanti.<br />

Caro diario, spero che tu comprenda la gravità <strong>de</strong>lle mie paure e <strong>de</strong>i miei problemi.<br />

Ho il dubbio che non si riesca ad essere accettati dagli altri per come si è. Mi sento<br />

un’anomalia. Non me la prendo con i miei compagni ma mi arrabbio con me stesso. Sono<br />

fatto così, ma perché?<br />

Secondo me la faccenda <strong>de</strong>l cambiamento <strong>de</strong>i rapporti coi coetanei è tutta una bugia,<br />

dato che non vedo molte differenze, ma vedo solo peggioramenti. Non riesco a<br />

cogliere bene cosa dovrebbe acca<strong>de</strong>re. È o non è un problema, un dubbio?<br />

Per finire, caro diario, ti chiedo di compren<strong>de</strong>re i miei problemi, il mio comportamento,<br />

il mio modo di essere, i miei dubbi e le mie paure perché ancora non ho trovato chi sia<br />

completamente in grado di farlo.<br />

Ciao <strong>ci</strong>ao<br />

Anonimo<br />

pag. 12


Capita che all’improvviso una persona comin<strong>ci</strong> ad assumere un’importanza particolare, siamo<br />

feli<strong>ci</strong> di guardarla, incontrarla, di parlare con lei e non possiamo sopportare l’i<strong>de</strong>a <strong>de</strong>lla sua<br />

assenza, il battito cardiaco diventa più intenso, cambia il ritmo respiratorio, sentiamo<br />

emozione. In quel momento siamo alle prese con un sentimento che è qualcosa di più<br />

<strong>de</strong>ll’ami<strong>ci</strong>zia…<br />

Caro Ricky, una settimana fa ho “adocchiato”<br />

una ragazza abbastanza carina, ma non<br />

conoscendola non sapevo come incontrarla, in<br />

questo periodo sto uscendo con una<br />

compagnia mista e vengo a sapere che una<br />

mia amica la conosce, avrai già capito cosa ho<br />

fatto: le ho chiesto di farmela incontrare.<br />

Detto fatto all’indomani avviene il fatidico<br />

appuntamento, come sai non spicco in quanto<br />

a forma fisica e quindi mento già con un<br />

“handicap”, ma non mi scoraggio ed espongo<br />

solo le mie doti migliori: loqua<strong>ci</strong>tà, simpatia,<br />

voglia di fare. Veronica, questo è il suo nome<br />

non sembra però “filarmi” troppo, pensa più a<br />

osservare <strong>de</strong>i ragazzi più grandi che giocano a<br />

cal<strong>ci</strong>o, ma io non <strong>ci</strong> fac<strong>ci</strong>o caso e rassegnato<br />

quasi me ne stavo andando quando mi giro e<br />

penso “cal<strong>ci</strong>o”, mmm “se ricordo bene io<br />

fac<strong>ci</strong>o il portiere, che stupido, come ho fatto a<br />

non pensar<strong>ci</strong>!!!!!!”. Senza pensar<strong>ci</strong> due volte<br />

ritorno in campo chie<strong>de</strong>ndo di poter giocare, i<br />

ragazzi accolgono con titubanza le mie<br />

richieste, ma <strong>ci</strong> sono lamentele <strong>de</strong>l tifo:<br />

“a<strong>de</strong>sso non possiamo giocare sul serio! Oh<br />

tiriamo piano!! Io me la rido e vado in porta,<br />

pensando “su dai prova a segnare”. Chi sa<br />

perché i tiri da “scamorza” diventano man<br />

mano sempre più forti, mi tocca fare sul serio<br />

e all’ennesimo tuffo le mie gambe cedono,<br />

nella mia pelle si apre un taglio anche<br />

abbastanza profondo ma io per non farmi<br />

ve<strong>de</strong>re dolorante continuo la partita, ad un<br />

certo punto sento una mano che mi scuote<br />

sulla spalla, era lei con un cerotto e un<br />

disinfettante, io mi abbandono volentieri alle<br />

sue cure, e mentre mi sta mettendo il cerotto<br />

mi dice: “Sei stato proprio bravo in porta<br />

perché non <strong>ci</strong> vediamo stasera?” “Perfetto” le<br />

risposi. “Alle 9 va bene?” “Sì certo, ah<br />

dimenticavo sarà la mia ultima sera”. Fac<strong>ci</strong>o<br />

finta di niente ma <strong>de</strong>ntro me impreco, e penso<br />

“Mai una giusta”.<br />

Davi<strong>de</strong> Monguzzi<br />

Per rimorchiare una ragazza <strong>de</strong>vi farti notare con tutti i mezzi possibili; dal fare un gesto<br />

eroico a passarle accanto urlando, ma la tattica che preferisco è seguente: mettere buone<br />

radi<strong>ci</strong> con la sua miglior amica! <strong>La</strong> prima mossa: conos<strong>ci</strong> la sua amica, parlale in modo<br />

gentile, ma non troppo perché la persona che t’interessa pensi che ti piac<strong>ci</strong>a quella ragazza<br />

e non lei. Il secondo elemento è mantenere sempre il contatto visivo con lei, se ti guarda<br />

sorridile oppure guardala negli occhi poi quando ti parla non fissarle la bocca, ma<br />

interagis<strong>ci</strong> con loro, perché alle ragazze piace se l’uomo capisce. Fare doman<strong>de</strong> sul suo<br />

passato e che prospettive ha per il futuro. Il terzo punto: <strong>de</strong>vi essere molto perseverante<br />

<strong>ci</strong>oè mantenere una linea d’attacco non <strong>de</strong>moralizzandoti per prece<strong>de</strong>nti svantaggi o<br />

<strong>de</strong>lusioni e, anzi, facendone tesoro per correggere i propri sbagli. Ma la cosa più<br />

importante è avere una buona occasione per incontrarsi, perché con una buona occasione<br />

tutti i ragazzi possono rapire il cuore di una donna<br />

Loris Durante<br />

pag. 13


Fra gli animali, l’accoppiamento avviene per<br />

via istintiva, è comune a tutti gli esemplari<br />

<strong>de</strong>lla stessa spe<strong>ci</strong>e. L’unico essere vivente a<br />

non seguire uno schema fisso, è l’uomo. In<br />

questa spe<strong>ci</strong>e ogni esemplare si differenzia<br />

dagli altri per la tecnica di seduzione che<br />

varia a seconda <strong>de</strong>lla situazione. Qui esporrò<br />

la tecnica in cui si pazienta, pregando,<br />

nell’attesa <strong>de</strong>l miracolo. Questa tecnica è la<br />

più utilizzata, infatti gli esemplari troppo<br />

timidi, che hanno paura di un fallimento o<br />

sicuri di un fallimento, non osano esporsi.<br />

Alcuni individui rimangono nell’attesa che il<br />

loro sogno si avveri anche per periodi molto<br />

lunghi, per esempio <strong>de</strong>gli anni. <strong>La</strong> situazione<br />

in seguito può modificarsi a seconda <strong>de</strong>l<br />

caso:<br />

1) L’individuo per<strong>de</strong> di vista la sua<br />

“amata” e quindi cambia obiettivo<br />

dimenticandosi completamente<br />

<strong>de</strong>ll’amata;<br />

2) Sboc<strong>ci</strong>a l’amore e la relazione fra i<br />

due dura molto a lungo finché il fato<br />

<strong>de</strong><strong>ci</strong><strong>de</strong> di spostare l’interesse di uno<br />

<strong>de</strong>i due verso qualcun altro;<br />

Caro diario,<br />

oggi ho conos<strong>ci</strong>uto una ragazza su<br />

cui voglio fare colpo, ma non so in<br />

che modo, perché di modi ce ne<br />

sono tanti. Secondo me il metodo<br />

che dovrei usare è quello che uso<br />

sempre, prima di tutto mi procuro<br />

il suo numero di cellulare dalla sua<br />

migliore amica e comin<strong>ci</strong>o a<br />

messaggiare su qualche<br />

argomento. Poi le chiedo di us<strong>ci</strong>re<br />

e quando sono con lei fac<strong>ci</strong>o il<br />

carino, facendo qualche battuta,<br />

facendola ri<strong>de</strong>re così inizia a capire<br />

come è il mio carattere, poi<br />

quando vedo che inizio a esserle<br />

simpatico continuo per qualche<br />

giorno. Successivamente inizio a<br />

farle doman<strong>de</strong> <strong>de</strong>l tipo; ”ti sto<br />

simpatico?” “ti piac<strong>ci</strong>o?” poi se lei<br />

mi rispon<strong>de</strong> che le piac<strong>ci</strong>o bene mi<br />

metto con lei, ma se mi rispon<strong>de</strong><br />

che non le piac<strong>ci</strong>o inizio a cercare<br />

un'altra fan<strong>ci</strong>ulla. A<strong>de</strong>sso vado ti<br />

terrò aggiornato sulla risposta.<br />

Ciao,<br />

William Autieri<br />

3) Sboc<strong>ci</strong>a l’amore, ma l’individuo, stanco di<br />

avere aspettato a lungo e ormai<br />

conoscente <strong>de</strong>ll’amata in tutti i suoi difetti<br />

<strong>de</strong><strong>ci</strong><strong>de</strong> di cambiare, las<strong>ci</strong>ando l’amata con<br />

il cuore infranto;<br />

4) L’individuo “adocchia” un altro esemplare<br />

più bello e cambia interesse come se<br />

niente fosse successo.<br />

In ogni modo, in generale, la tecnica <strong>de</strong>ll’attesa<br />

non dà buoni frutti, infatti, rimanere passivi di<br />

fronte all’amata non dà buona figura. Quindi non<br />

avere uno schema fisso nella tecnica di<br />

seduzione porta al fatto che è molto diffi<strong>ci</strong>le, per<br />

l’esemplare umano, sedurre un’altra persona.<br />

Marco Mariani 3F<br />

Caro<br />

diario,<br />

Ti <strong>de</strong>vo confessare una cosa molto segreta: è<br />

da un po’ di tempo che mi piace una ragazza.<br />

È molto bella: è alta più o meno come me, ha<br />

<strong>de</strong>i capelli biondi e lis<strong>ci</strong> che sono stupendi e due<br />

teneri occhi azzurri. È molto carina di viso e<br />

anche per quanto “le curve” non è per niente<br />

male. Il problema è che non so se io le piac<strong>ci</strong>o e<br />

poi come farò a dirglielo? …Sarà molto dura<br />

trovare coraggio per confessarmi con lei e poi<br />

non so nemmeno il modo con cui chie<strong>de</strong>rglielo;<br />

certo dirglielo sarebbe la cosa migliore, ma<br />

come fac<strong>ci</strong>o? Poi mi vergogno e vado nel<br />

pallone e sicuramente va a finire che fac<strong>ci</strong>o la<br />

solita figurac<strong>ci</strong>a. Dirglielo al cellulare non<br />

sarebbe male anche se secondo me è un po’<br />

banale e scontato. L’opzione Messenger sarebbe<br />

già meglio <strong>de</strong>l cellulare perché non spendi e<br />

anche perché sarebbe più carino, ma la cosa più<br />

bella da fare sarebbe sempre il dirglielo a voce.<br />

Non adotterò mai il metodo <strong>de</strong>i bigliettini scritti<br />

a mano poiché ho una pessima grafia. In questo<br />

momento non so proprio cosa fare per<strong>ci</strong>ò<br />

chie<strong>de</strong>rò consiglio a qualche amico con più<br />

esperienza di me e doman<strong>de</strong>rò a qualche sua<br />

amica cosa ne pensa lei di me. Ti farò sapere.<br />

Simone Motta<br />

pag. 14


Caro Andrea, ti scrivo perché <strong>de</strong>vo<br />

assolutamente chie<strong>de</strong>rti <strong>de</strong>i consigli per<br />

fare colpo su una ragazza.<br />

Circa un mese fa nella via di casa mia ho<br />

visto passare una ragazza molto bella,<br />

che non avessi mai visto; l’ho seguita con<br />

lo sguardo e ho visto che entrava proprio<br />

nella palazzina dove abiti tu.<br />

Ho capito che anche lei abita lì perché<br />

parlava con una signora affac<strong>ci</strong>ata al<br />

balcone, chiamandola mamma. Devi<br />

assolutamente farmela conoscere. Ho un<br />

piano: domani vengo a casa tua,<br />

giochiamo a cal<strong>ci</strong>o in giardino e in<br />

qualche modo <strong>ci</strong> fac<strong>ci</strong>amo notare; poi se<br />

lei dovesse sentir<strong>ci</strong> tu la inviti a giocare<br />

con noi e me la presenti. Se tutto questo<br />

dovrebbe andare bene, dobbiamo far<strong>ci</strong><br />

dare il suo numero di telefono così posso<br />

conoscerla meglio.Cerca di aiutarmi e di<br />

fare il possibile. Attendo una tua risposta.<br />

Matteo Barbera<br />

Caro diario,<br />

Mi sono invaghito di una ragazzina molto carina e ti vorrei spiegare le mie strategie per<br />

fare colpo. Per me il modo migliore è inviare un messaggio perché è in<strong>ci</strong>sivo e diretto.<br />

Altrimenti un buon modo è quello di atten<strong>de</strong>re per avere conferme e capire se le piac<strong>ci</strong>o.<br />

Esclu<strong>de</strong>rei l’aiuto di un amico perché lo ritengo un metodo indiretto e da “codardo” sono<br />

abbastanza tranquillo, quindi escludo categoricamente il farsi notare a tutti i costi, perché<br />

si potrebbe passare per stupido è comunque importante essere brillante, ma con<br />

sempli<strong>ci</strong>tà e spontaneità. Non è affatto corretto mostrare un lato <strong>de</strong>lla propria personalità<br />

che non esiste. Se proprio non si riesce ad attaccare bottone, si cambia ragazza, perché,<br />

come si sa, il mare è pieno di pes<strong>ci</strong> e con l’esca giusta si possono catturare. Ti terrò<br />

aggiornato sugli “sviluppi” <strong>de</strong>lle vicen<strong>de</strong>. Ciao, tuo Marco.<br />

Marco Iuliano<br />

Caro Diario<br />

Come stai? Spero ti sia riposato abbastanza, perché oggi ho bisogno <strong>de</strong>lla tua totale attenzione; ho<br />

qualche “notiziuc<strong>ci</strong>a” da raccontarti. Ti ricordi <strong>ci</strong>ò che ti ho scritto qualche sera fa riguardo al “colpo<br />

di fulmine” <strong>de</strong>lle ragazze tredicenni?Ebbene, ho alcune modifiche da segnalare riguardo a<br />

quest’”infausto” argomento. Ieri, in centro Lissone, ho visto un ragazzo alto, magro, dai capelli<br />

castani e… molto carino, non so dirti in quel momento cosa mi sia successo, tanto meno spiegarti<br />

l’uragano di sentimenti che mi ha investito in pieno in quel momento (curiosità, ammirazione, ecc…)<br />

Inspiegabile è anche la sensazione di aver già visto quel “gioiello” <strong>de</strong>lla natura. Tornata a casa ceno,<br />

vado a letto e, solo in quel momento, realizzo che è un mio vi<strong>ci</strong>no di casa che abita nella palazzina<br />

in fondo alla vietta … Perché non ho mai prestato attenzione? Cosa potrei fare per fargli notare la<br />

mia presenza? Dal momento che in classe quasi tutti i miei compagni sono esperti in materia, potrei,<br />

per una volta, fingere di avere come Vangelo alcune loro informazioni. Però, conoscendomi bene,<br />

avrai già capito che non lo farò, ma il problema rimane perché per il “bel vi<strong>ci</strong>no” sono “Miss<br />

Invisibile”; come rius<strong>ci</strong>re a fare colpo?Forse, cambiando look e comportamento la situazione<br />

evolverà, ma così facendo non sarei più la stessa quindi sorvoliamo. Potrei atten<strong>de</strong>re con pazienza,<br />

ma non ho la garanzia che, prima o poi, mi vedrà; gli uomini sono così <strong>ci</strong>echi! Potrei chie<strong>de</strong>re aiuto a<br />

qualche amico che “attaccherà bottone” e “son<strong>de</strong>rà” un po’ il terreno, giusto per capire cosa potrebbe<br />

succe<strong>de</strong>re anche se non credo sia moralmente corretto nei suoi confronti; potrebbe pensare che la stia<br />

usando. O, perché no? Potrei ricorrere alle innumerevoli conoscenze <strong>de</strong>lla nonna che, sicuramente<br />

potrà fornirmi maggiori informazioni ma se parlasse con i genitori? Meglio scartare l’i<strong>de</strong>a, vero? E<br />

se cambiassi ragazzo?… Aiutami. Ora, però, <strong>de</strong>vo las<strong>ci</strong>arti. Ci “sentiamo” domani.<br />

Martina Frigerio<br />

pag. 15


<strong>La</strong> scelta <strong>de</strong>lla scuola superiore è una <strong>de</strong>lle più diffi<strong>ci</strong>li che un ragazzo affronta in tutta la sua<br />

vita. Oltre ad essere una <strong>de</strong><strong>ci</strong>sione che condiziona il futuro di ogni stu<strong>de</strong>nte è anche una<br />

prova di vita, una <strong>de</strong>lle prime dimostrazioni di responsabilità di una persona. Ciò che poi ne<br />

conseguirà contribuirà a formare un adulto equilibrato sotto tutti i punti di vista.<br />

Proprio questi motivi <strong>de</strong>terminano insicurezza, ansia ed apprensione in un ragazzo di 3° media che<br />

si ac<strong>ci</strong>nge a scegliere l’<strong>istituto</strong> superiore. Naturalmente la scuola, con vari e differenti progetti di<br />

orientamento, cerca di aiutare il ragazzo. c’è chi ha voglia di fare più pratica che teoria e quindi sarà<br />

indirizzato verso un <strong>istituto</strong> professionale, chi dopo aver finito di studiare vorrà avviarsi al mondo<br />

<strong>de</strong>l lavoro e quindi sceglierà un <strong>istituto</strong> tecnico e chi vorrà poi proseguire con l’università e quindi<br />

sceglierà un liceo.<br />

Gli aiuti forniti dalla scuola sono moltepli<strong>ci</strong>: sche<strong>de</strong>, questionari, us<strong>ci</strong>te didattiche in luoghi<br />

lavorativi per farsi un’i<strong>de</strong>a <strong>de</strong>lla strada che si vuole pren<strong>de</strong>re.<br />

Alla fine, dopo aver consi<strong>de</strong>rato ogni possibilità, il ragazzo arriva alla <strong>de</strong><strong>ci</strong>sione finale.<br />

Atlas<br />

PENSIERI DI UN ALUNNO CHE DEVE SCEGLIERE<br />

Purtroppo a breve si conclu<strong>de</strong>rà il percorso orientativo, attraverso l’iscrizione alla<br />

scuola superiore. In seconda abbiamo iniziato il vero e proprio percorso<br />

orientativo.<br />

Questo <strong>ci</strong> è servito molto, perché, grazie a sche<strong>de</strong> di riflessione e discussione in<br />

classe, siamo rius<strong>ci</strong>ti quasi tutti a scegliere un certo tipo di scuola; c’è chi ha scelto<br />

il liceo, chi l’<strong>istituto</strong> tecnico, chi l’<strong>istituto</strong> professionale,. Dopo molti dubbi,<br />

incertezze e ripensamenti sono rius<strong>ci</strong>to a convincermi che l’unico tipo di scuola<br />

adatta a me sia l’<strong>istituto</strong> professionale, perché, meditando a lungo ho capito che<br />

non sarei mai rius<strong>ci</strong>to ad affrontare né l’<strong>istituto</strong> tecnico ma più che altro il liceo.<br />

Sono rius<strong>ci</strong>to a capire <strong>ci</strong>ò grazie alle discussioni fatte in classe, agli stage, all’us<strong>ci</strong>ta<br />

<strong>de</strong>ll’Ipsia di Lissone e anche grazie agli interventi <strong>de</strong>i diversi professori <strong>de</strong>gli istituti<br />

superiori. Comunque, solo ora, ho molti dubbi, paure e incertezze che mi vagano<br />

per la testa. …Lo so è vero che <strong>ci</strong> avrei dovuto pensare prima, ma cre<strong>de</strong>vo fosse<br />

troppo presto; il problema però è che a<strong>de</strong>sso è tardi per scegliere, mancano solo<br />

pochi giorni alla scelta. Tuttavia non voglio mettermi fretta, perché una volta<br />

<strong>de</strong><strong>ci</strong>sa la scuola, <strong>de</strong>vo frequentarla, ma se poi mi ritrovo a fare un corso che non<br />

mi piace? Meglio pensar<strong>ci</strong> bene, però in fretta. Per a<strong>de</strong>sso non ho né <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ri né<br />

aspettative; …Anzi, un <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio lo avrei:… superare l’anno. Conclu<strong>de</strong>ndo, posso<br />

dire che questo testo mi ha fatto riflettere di più su dove indirizzarmi; vorrei finire il<br />

testo con una frase che a me piace molto:”Essere contento con poco, ma essere<br />

contento con molta difficoltà”.<br />

Aronne Alfieri 3F<br />

IPSIA MERONI<br />

pag. 16


Chi invece ha già scelto<br />

[…] Il vero percorso <strong>de</strong>ll’orientamento è,<br />

comin<strong>ci</strong>ato in 2° media, in cui sono<br />

rius<strong>ci</strong>to a capire quali sono le materie per<br />

le quali sono più portato e quelle che<br />

preferisco studiare. Un test che mi è<br />

particolarmente pia<strong>ci</strong>uto si intitolava “le<br />

mie abilità” in cui è emerso che ho buone<br />

capa<strong>ci</strong>tà comunicative, costruttive,<br />

analitiche e sintetiche.<br />

Durante il terzo anno di scuola media, il<br />

percorso orientativo è stato finalizzato<br />

alla scelta <strong>de</strong>lla scuola superiore. Io ho<br />

scelto il liceo s<strong>ci</strong>entifico tecnologico di<br />

Carate, perché è una scuola in cui molte<br />

ore sono <strong>de</strong>dicate ai laboratori, quindi<br />

unisce la teoria alla pratica. So che non è<br />

una scuola per niente semplice, infatti ha<br />

tutte le materie <strong>de</strong>l liceo s<strong>ci</strong>entifico<br />

(eccetto il latino) e quindi mi verrà<br />

chiesto di studiare molto. Ha anche un<br />

orario abbastanza pesante (trentaquattro<br />

ore settimanali) e spero di rius<strong>ci</strong>re a<br />

reggerlo, mantenendo anche i miei<br />

impegni sportivi. <strong>La</strong> mia preoccupazione<br />

ESPERIENZE PER SCEGLIERE<br />

maggiore, però, è quella <strong>de</strong>lla<br />

matematica: una <strong>de</strong>lle prin<strong>ci</strong>pali materie<br />

liceo s<strong>ci</strong>entifico tecnologico. Quest’anno<br />

non ho avuto un rendimento costante,<br />

perché non sono discontinuo nello studio.<br />

Mi aspetto di trovare una buona scuola<br />

con ampi piani di studio, professori<br />

preparati e comprensivi (incro<strong>ci</strong>amo le<br />

dita), ma soprattutto ottimi compagni di<br />

classe. Mi dispiace las<strong>ci</strong>are i miei attuali<br />

compagni, ma non credo di avere<br />

difficoltà a stringere ami<strong>ci</strong>zie. Per ora non<br />

mi sento molto preoccupato; speriamo in<br />

bene …..<br />

Simone Motta 3F<br />

[…]Un’esperienza che mi ha aiutato particolarmente nella scelta è stata recarmi al liceo classico un<br />

sabato mattina e seguire lezioni in una classe: Ho potuto così conoscere la realtà scolastica <strong>de</strong>ll’<br />

<strong>istituto</strong> in cui avevo intenzione di <strong>scrive</strong>rmi (liceo classico) e come noi gran parte <strong>de</strong>i miei<br />

compagni. Le professoresse hanno preso appuntamento per ognuno di noi nella scuola prescelta e in<br />

vari sabati, ognuno si è recato a svolgere lo “stage”, seguendo le lezioni tenute da insegnanti <strong>de</strong>lla<br />

scuola. Personalmente, mi è pia<strong>ci</strong>uta molto l’ esperienza, poiché ho potuto assistere a vere lezioni di<br />

latino, epica e geografia, materie che l’anno prossimo dovrò affrontare e ho potuto conoscere i<br />

metodi di insegnamento di alcuni docenti <strong>de</strong>lla scuola. Tutto il percorso di orientamento mi ha<br />

permesso di giungere alla scelta <strong>de</strong>lla scuola più idonea alle mie capa<strong>ci</strong>tà e ai miei interessi, ovvero<br />

il liceo classico. Da una parte sono entusiasta all’i<strong>de</strong>a di studiare nuove materie che ritengo belle e<br />

affas<strong>ci</strong>nanti,o almeno così come le immagino. L’i<strong>de</strong>a di approfondire ulteriormente gli studi in<br />

storia mi affas<strong>ci</strong>na, perché riscoprire le <strong>ci</strong>viltà <strong>de</strong>l passato, mi interessa molto e per questo non vedo<br />

l’ora di iniziare a studiare greco e latino (che ho già iniziato quest’anno). Contemporaneamente mi<br />

spaventa l’i<strong>de</strong>a di iniziare lo studio di lingue ritenute diffi<strong>ci</strong>li ed ormai “morte”. Tuttavia so di aver<br />

scelto questa scuola in modo consapevole e, secondo gran parte <strong>de</strong>lle persone, ce la posso<br />

fare…infatti, come anch’io mi dico sempre: “nessuno è morto per aver frequentato il classico, e non<br />

sarò certo io la prima”.<br />

Barlassina Ce<strong>ci</strong>la 3F<br />

pag. 17


Per completare il percorso di orientamento<br />

riguardante la scelta di una futura scuola<br />

superiore, mercoledì 7 e 14 novembre, noi<br />

alunni di 3F e 3E <strong>ci</strong> siamo recati con il<br />

pullman all’Ipsia G. Meroni di Lissone per<br />

svolgere un laboratorio di falegnameria,<br />

durante il quale abbiamo realizzato un<br />

tagliere.<br />

Giunti<br />

all’Ipsia, dopo<br />

aver atteso<br />

qualche<br />

minuto<br />

nell’atrio<br />

<strong>de</strong>ll’edifi<strong>ci</strong>o,<br />

abbiamo<br />

raggiunto i<br />

laboratori di<br />

falegnameria,<br />

accompagnati<br />

anche da<br />

alcuni alunni<br />

di quella scuola.<br />

Dopo esser<strong>ci</strong> divisi per classi, abbiamo<br />

incomin<strong>ci</strong>ato la<br />

visita <strong>de</strong>l reparto e,<br />

successivamente, la<br />

lavorazione <strong>de</strong>l<br />

nostro tagliere,<br />

riferendo<strong>ci</strong> al<br />

progetto disegnato<br />

in classe.<br />

Dopo una breve<br />

presentazione <strong>de</strong>lla<br />

scuola, abbiamo<br />

avuto la possibilità<br />

di osservare alcune macchine utilizzate per<br />

tagliare, levigare e lis<strong>ci</strong>are il legno come la<br />

“bin<strong>de</strong>lla”, la piana e la pialla.<br />

Tra questi strumenti abbiamo avuto modo di<br />

conoscere il funzionamento <strong>de</strong>lla macchina a<br />

controllo numerico, che lavora su un piano<br />

cartesiano e punti <strong>de</strong>ttati da un apposito<br />

programma realizzato a computer.<br />

Queste macchine sono dotate di misure di<br />

sicurezza che si attivano nel momento<br />

<strong>de</strong>ll’accensio<br />

ne, tuttavia<br />

sono state<br />

aggiunte<br />

altre norme<br />

di sicurezza<br />

per<br />

aumentare la<br />

salvaguardia<br />

di chi utilizza<br />

quei<br />

strumenti. È<br />

quindi<br />

fondamentale<br />

rispettare i<br />

nostri gialli e neri posti sul primato attorno ai<br />

macchinari, non correre tra i tavoli e avere<br />

rispetto di<br />

strumenti e<br />

persone.<br />

Infine<br />

abbiamo<br />

osservato i<br />

manufatti<br />

realizzati<br />

dagli stu<strong>de</strong>nti<br />

durante l’anno (mobiletti, porta-DVD, portariviste,<br />

attaccapanni, vassoi, ecc.) e alcune<br />

tavole di disegno<br />

tecnico.<br />

Durante le ore di<br />

mercoledì 7,<br />

abbiamo utilizzato<br />

il martello e lo<br />

scalpello per<br />

eliminare alcuni<br />

pezzi di legno<br />

las<strong>ci</strong>ati dalla<br />

macchina a<br />

controllo numerico<br />

nel vano <strong>de</strong>l piano<br />

asportabile <strong>de</strong>l tagliere (il legno tulipier) e<br />

ren<strong>de</strong>re la superfi<strong>ci</strong>e perfettamente piana;<br />

infine con la carta vetrata abbiamo<br />

scarteggiato tutto il perimetro ren<strong>de</strong>ndolo<br />

lis<strong>ci</strong>o.<br />

pag. 18


Per fare questa operazione abbiamo utilizzato<br />

una morsa <strong>de</strong>l tavolo per fissare il tagliere e<br />

un tampone per fa<strong>ci</strong>litare il lavoro con la carta<br />

vetrata.<br />

Mercoledì<br />

14<br />

abbiamo<br />

terminato<br />

il<br />

perfezion<br />

amento<br />

<strong>de</strong>l<br />

perimetro<br />

<strong>de</strong>l<br />

tagliere e<br />

<strong>de</strong>gli<br />

angoli <strong>de</strong>l<br />

piano<br />

asportabil<br />

e<br />

(compensato di pioppo impiallac<strong>ci</strong>ato con<br />

mogano) di forma quadrata.<br />

Per fare <strong>ci</strong>ò abbiamo utilizzato, oltre alla<br />

morsa per bloccare il tagliere, due lime, una<br />

curva e una dritta.<br />

<strong>La</strong> prima è stata utilizzata per le parti curve<br />

<strong>de</strong>gli angoli <strong>de</strong>l manico, mentre la seconda<br />

per arrotondare le parti rette <strong>de</strong>l tagliere.<br />

Infine abbiamo rifinito il tutto, scarteggiando<br />

il<br />

perime<br />

tro con<br />

la carta<br />

vetrata.<br />

Per<br />

il<br />

piano<br />

asporta<br />

bile,<br />

invece,<br />

abbiam<br />

o<br />

utilizza<br />

to la<br />

lima<br />

dritta<br />

per<br />

arrotondare gli angoli e, quindi, ancora la<br />

carta vetrata per lis<strong>ci</strong>are le imperfezioni e<br />

rius<strong>ci</strong>re a farlo entrare perfettamente nella<br />

forma quadrata sul tagliere.<br />

Per conclu<strong>de</strong>re il lavoro, con l’utilizzo <strong>de</strong>l<br />

trapano e <strong>de</strong>llo svasatore, abbiamo praticato<br />

un foro nel manico <strong>de</strong>l tagliere per poterlo<br />

appen<strong>de</strong>re, poi, alla parete.<br />

Queste attività non mi hanno interessata<br />

molto, perché preferisco le dis<strong>ci</strong>pline teoriche<br />

a quelle pratiche; nonostante <strong>ci</strong>ò, penso che<br />

sia stata utile ai fini didatti<strong>ci</strong> e per conclu<strong>de</strong>re<br />

una parte di orientamento e, soprattutto, mi ha<br />

fatto scoprire le manualità che non pensavo di<br />

posse<strong>de</strong>re e strumenti e macchine di cui non<br />

conoscevo l’esistenza.<br />

Martina Frigerio 3F<br />

www.ic-<strong>de</strong>ami<strong>ci</strong>s-<strong>lissone</strong>.it<br />

Il sito per una scuola che<br />

cambia<br />

E se avete qualcosa di<br />

interessante da <strong>scrive</strong>re vi<br />

ricordiamo l’indirizzo e-mail<br />

sm.bareggia@virgilio.it.<br />

pag. 19


A proposito <strong>de</strong>lle attività scolastiche…..<br />

Vivere esperienze, sensazioni, emozioni è stupendo anche nell’ ambito scolastico. Noi<br />

alunni di 2° E abbiamo portato, su richiesta <strong>de</strong>lla prof , poster su <strong>ci</strong>ò che volevamo. In<br />

seguito abbiamo scritto un testo, con sottofondo musicale, ispirando<strong>ci</strong> al poster.<br />

Pace e tranquillità sono scese nella classe. Oltre alla musica si sentiva il rumore <strong>de</strong>lle<br />

penne che <strong>scrive</strong>vano su carta le nostre sensazioni. Siamo entrati nel profondo di noi<br />

stessi, vivendo una bellissima emozione.<br />

(Anna Borgonovo IIE)<br />

Abbiamo fatto un testo ispirando<strong>ci</strong> ad un nostro poster. Questo lavoro è stato molto<br />

bello e coinvolgente, grazie alla musica di sottofondo che la prof aveva messo.<br />

Consiglio anche a voi di fare questo lavoro.<br />

(Simone Ripamonti IIE)<br />

<strong>La</strong> prof <strong>ci</strong> ha permesso di portare poster a noi graditi per uno scopo: dovevamo fare<br />

un testo.<br />

Questo testo doveva pren<strong>de</strong>re spunto dall’immagine e la prof, per far<strong>ci</strong> disten<strong>de</strong>re <strong>ci</strong><br />

ha messo una musica di Enya come sottofondo.<br />

(Erika Poletto IIE)<br />

Non avete mai provato a fare un testo ispirandovi ad un poster o a un’ immagine che vi<br />

fac<strong>ci</strong>a sognare…con la musica di sottofondo?<br />

Provate questa esperienza, è una cosa fantastica, esaltante e divertente<br />

(Beatrice <strong>La</strong> Bruna IIE)<br />

pag. 20


Eser<strong>ci</strong>tare uno sport richie<strong>de</strong> lealtà, pazienza, ami<strong>ci</strong>zia e solidarietà.<br />

Questo, purtroppo non acca<strong>de</strong> negli stadi, dove si assiste sempre più di frequente ad episodi di<br />

violenza e di razzismo, soprattutto nei confronti <strong>de</strong>i giocatori<br />

di colore, contro i quali, appena toccano il pallone, i tifosi<br />

<strong>de</strong>lla squadra avversaria rivolgono insulti e spesso lan<strong>ci</strong>ano<br />

oggetti dagli spalti.<br />

A volte negli stadi si vedono alcuni stris<strong>ci</strong>oni con frasi<br />

xenofobe e razziste<br />

Queste offese non sono di certo atteggiamenti da persone<br />

<strong>ci</strong>vili.<br />

Ultimamente leggiamo troppo spesso anche notizie su<br />

scontri negli stadi tra poliziotti e ultrà .<br />

Secondo noi questi non sono veri sportivi se non riescono ad<br />

accettare la sconfitta <strong>de</strong>lla loro squadra e se non rispettano<br />

neanche gli altri tifosi che da tempo atten<strong>de</strong>vano di assistere a<br />

quella partita, per sostenere i propri "beniamini".<br />

ALLO STADIO, TANTA INTOLLERANZA E POCO VERO TIFO<br />

Gli stadi sono spesso teatro di spiacevoli episodi, causati da tifosi violenti ed<br />

irrequieti. Essi non assistono alle partite per ve<strong>de</strong>re lo sport più bello <strong>de</strong>l mondo,<br />

ma per fare danni. Il problema è che le autorità non riescono a fermare questo<br />

fenomeno dilagante.<br />

Gli ultras rovinano un momento di feli<strong>ci</strong>tà con cori razzisti, petardi e insulti. Non è<br />

giusto permetterlo. Non è nemmeno giusto sospen<strong>de</strong>re i campionati: sarebbe come<br />

arren<strong>de</strong>rsi a queste persone. Comunque, ultimamente, il cal<strong>ci</strong>o è sinonimo di<br />

business, quindi ai potenti non interessa.<br />

Molti cal<strong>ci</strong>atori, però, si impegnano a sensibilizzare i tifosi più accaniti, invitandoli<br />

alla tranquillità. Altri, invece, danno consigli e fanno commenti: Alessandro Nesta<br />

ha dichiarato che gli stadi sono gli “specchi” <strong>de</strong>lla nostra so<strong>ci</strong>età. Io sono<br />

pienamente d’accordo perché come <strong>ci</strong> si comporta nello stadio, <strong>ci</strong> si comporta nella<br />

vita quotidiana.<br />

Ora si stanno pren<strong>de</strong>ndo provvedimenti piuttosto drasti<strong>ci</strong>. Gli ultras più violenti<br />

possono essere accusati di terrorismo ed essere emarginati dagli stadi. Inoltre al<br />

tifo si aggiungono anche secondi fini, quali il traffico di droga o di armi e bombe.<br />

Tutto <strong>ci</strong>ò porta anche a un <strong>de</strong>grado di un’attività costruttiva ed importante come lo<br />

sport. Alcune volte i tifosi perdono la vita nei fero<strong>ci</strong> scontri con altre tifoserie.<br />

pag. 21


Io stesso sono tifosissimo di cal<strong>ci</strong>o, ma non mi passerebbe mai per la mente di<br />

uc<strong>ci</strong><strong>de</strong>re un’altra persona perché ha la s<strong>ci</strong>arpa di un’altra squadra.<br />

Quando muore un ul trà , però non si prendono mai veri provvedimenti: si mette una<br />

fas<strong>ci</strong>a nera al brac<strong>ci</strong>o, si fa il classico minuto di silenzio e la settimana dopo non se<br />

lo ricorda più nessuno. Non è così che <strong>de</strong>ve andare. Bisogna compren<strong>de</strong>re gli errori<br />

e non farne più perché sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. Inoltre<br />

questi fatti creano attorno all’Italia un alone di diffi<strong>de</strong>nza da parte <strong>de</strong>gli stati<br />

Europei, dove lo sport è consi<strong>de</strong>rato come uno svago e non una scusa per<br />

danneggiare cose o persone. L’Italia cal<strong>ci</strong>stica <strong>de</strong>ve seguire i vari mo<strong>de</strong>lli inglesi e<br />

te<strong>de</strong>schi per migliorare.<br />

Comunque penso che il rimedio migliore si trovi nella ragione e nella testa di ognuno<br />

e <strong>ci</strong> si sforzi a creare un cal<strong>ci</strong>o e, in generale, uno sport tranquillo e spensierato, ma<br />

comunque seguito da grinta e passioni.<br />

LE REGOLE PER VIVERE BENE LO SPORT<br />

MARCO IULIANO<br />

È vero in questi tempi la violenza negli stadi è molto aumentata.<br />

Difatti quasi ogni settimana si possono ve<strong>de</strong>re atti di mancanza di rispetto e<br />

di violenza nei confronti <strong>de</strong>i tifosi <strong>de</strong>lla squadra avversaria e <strong>de</strong>lle forze<br />

<strong>de</strong>ll’ordine.<br />

Posso dire che i ragazzi, spesso giovani, che compiono questi atti siano<br />

stupidi, <strong>de</strong>gli ingenui; come possono pensare che con la violenza si risolva<br />

tutto!!!!<br />

Cosa pensi di risolvere buttando un motorino dalla tribuna?<br />

Cosa pensi serva aggredire persone innocenti come le forze <strong>de</strong>ll’ordine?<br />

Mi sembra un comportamento da<br />

<strong>de</strong>fi<strong>ci</strong>enti!!!<br />

le leggi sono state istituite per seguire<br />

un certo ordine e una certa dis<strong>ci</strong>plina<br />

e per far capire alle persone un po’<br />

scatenate, che di solito rientrano<br />

nell’età dai 16 ai 25 anni, di rimanere<br />

entro un certo limite di<br />

comportamento, però purtroppo <strong>ci</strong><br />

sono molte persone a cui piace us<strong>ci</strong>re<br />

dal limite divertendosi, un po’, ma in modo sbagliato.<br />

Non voglio dire con questo che è colpa <strong>de</strong>i genitori che non educano a<br />

dovere i propri figli,ma forse sin da piccoli gli <strong>de</strong>vi dare <strong>de</strong>i limiti da<br />

rispettare.<br />

Poi c’è stato anche il caso <strong>de</strong>lla morte <strong>de</strong>ll’ ispettore Ra<strong>ci</strong>ti Filippo; dopo aver<br />

visto le brutte immagini hanno sospeso il campionato.<br />

pag. 22


Naturalmente noi tutti siamo contro la violenza negli stadi e bisogna trovare<br />

<strong>de</strong>lle soluzioni utili a fermare questo brutto fenomeno, perché giusto che un<br />

tifoso possa andare allo stadio a tifare la sua squadra <strong>de</strong>l cuore, senza aver<br />

paura che <strong>ci</strong> siano <strong>de</strong>gli scontri.<br />

Molti hanno pensato a seguire il mo<strong>de</strong>llo inglese.<br />

Fino a qualche anno fa in Inghilterra, avevano il grosso problema <strong>de</strong>i violenti<br />

tifosi ultrà: gli Hulligans.<br />

Ma questo fenomeno, che era addirittura più grave <strong>de</strong>l nostro, è stato<br />

superato. Infatti grazie a leggi e normative molto rigi<strong>de</strong>, ora in Inghilterra<br />

si può andare allo stadio senza la fobia che <strong>ci</strong> siano <strong>de</strong>gli scontri.<br />

Posti normali a se<strong>de</strong>re in tutti settori, via le barriere <strong>de</strong>gli stadi<br />

rigorosamente di proprietà <strong>de</strong>lla so<strong>ci</strong>età, all’insegna <strong>de</strong>lla<br />

responsabilizzazione <strong>de</strong>i club.<br />

A ogni club è stato infatti assegnato il compito di garantire la sicurezza<br />

all’interno <strong>de</strong>gli impianti sportivi.<br />

Inoltre le conseguenze per chi compie questi atti ingiustificati e sbagliati<br />

sono più rigi<strong>de</strong> e più severe di quelle <strong>de</strong>l nostro paese: le sanzioni per chi<br />

trasgredisce le regole sono particolarmente dure, sia in caso di violenza<br />

fisica che verbale: si rischiano fino a sei anni di <strong>de</strong>tenzione.<br />

In Italia basterebbe solo il rispetto <strong>de</strong>l <strong>de</strong>creto Pisanu , che preve<strong>de</strong> rigidi<br />

controlli per entrare negli stadi e la rimessa a nuovo di tutti gli impianti<br />

cal<strong>ci</strong>sti<strong>ci</strong> italiani.<br />

Purtroppo dopo la morte <strong>de</strong>ll’ispettore capo Filippo Ra<strong>ci</strong>ti sui muri di alcune<br />

<strong>ci</strong>ttà sono comparse <strong>de</strong>lle scritte che inneggiavano la morte <strong>de</strong>l poliziotto.<br />

Ovviamente alla favola che il cal<strong>ci</strong>o è solo un gioco, non <strong>ci</strong> cre<strong>de</strong> più<br />

nessuno.<br />

Quindi cambiare radicalmente la nostra cultura verso lo sport, è la strada da<br />

seguire.<br />

In conclusione posso dire che questo tema mi ha fatto riflettere e ve<strong>de</strong>re in<br />

che situazione <strong>ci</strong> troviamo nel nostro paese e questo DEVE CAMBIARE!!!!!!<br />

PRENDIAMOLA SUL RIDERE<br />

NEGLI SPOGLIATOI…..<br />

Aronne Alfieri<br />

Totti si ferma ad un semaforo... un bambino bussa al suo finestrino e dice: " TU DARE A ME UN<br />

EURO "... e Totti: " E che ce fai con n'euro "... bambino: " IO CECENO "... e Totti... " Ma che<br />

CE CENI con n’ euro nun ce fai manco colazione! "<br />

Due squadre di nani <strong>de</strong>vono fare una partita di cal<strong>ci</strong>o. Arrivano al campo ma non <strong>ci</strong> sono gli<br />

spogliatoi per cui <strong>de</strong>vono chie<strong>de</strong>re al bar vi<strong>ci</strong>no al campo se possono cambiarsi in bagno. Il tizio<br />

acconsente e i nani vanno in bagno a cambiarsi. Nel frattempo arriva Totti, nel bar, ordina un<br />

drink e si sie<strong>de</strong>. I nani escono dal bagno con le loro magliette rosse e blu e Totti ve<strong>de</strong>ndoli<br />

passare dice al barrista: “Ao te stanno a smontà er bijiardino!”<br />

Ilary e Totti entrano in un negozio di vestiti. Ilary si prova una maglietta e dice " Sta maglietta<br />

mi ingrassa " Totti " Amore mica te la <strong>de</strong>vi magnà"<br />

pag. 23


Suspence e azione si alternano in questo gra<strong>de</strong>vole racconto giallo: che<br />

una nuova Agata Christie alberghi tra noi?<br />

T<br />

utto comin<strong>ci</strong>ò quella sera, quando ad un<br />

tratto si sentirono <strong>de</strong>i passi, che si<br />

facevano sempre più vi<strong>ci</strong>ni alla stanza dove <strong>La</strong>dy<br />

Victoria White stava lavorando al suo computer.<br />

Ella abitava in una ricca casa di campagna di un<br />

villaggio inglese insieme al marito Sir Thomas<br />

Cook e ai suoi due figli, Jane e Winky.<br />

Quella sera la casa era <strong>de</strong>serta, le uniche<br />

persone rimaste erano, oltre a <strong>La</strong>dy Victoria, la<br />

cameriera e il maggiordomo, che, a quell’ora, l’<br />

una di notte <strong>ci</strong>rca, stavano per andare a letto se<br />

non lo erano già da un pezzo.<br />

<strong>La</strong>dy Victoria, presa dal suo lavoro, era rimasta<br />

a casa, mentre il marito e i figli erano andati al<br />

<strong>ci</strong>nema e dopo sarebbero andati a dormire dalla<br />

zia Clare, sorella di <strong>La</strong>dy Victoria, mentre il<br />

marito sarebbe tornato a casa una volta portati<br />

i figli.<br />

Tornando a casa, vi<strong>de</strong> una macchina allontanarsi,<br />

ma, senza pren<strong>de</strong>rla in consi<strong>de</strong>razione,<br />

parcheggiò tranquillamente la sua vettura in<br />

garage e poi entrò in casa.<br />

Vi<strong>de</strong> la porta aperta a quel punto ebbe paura e,<br />

entrando furtivamente, vi<strong>de</strong> la porta <strong>de</strong>ll’uffi<strong>ci</strong>o<br />

di sua moglie socchiusa e la luce spenta, la paura<br />

continuava a crescere tanto da non saper più<br />

cosa fare.<br />

Dopo minuti e minuti che parvero infiniti,<br />

<strong>de</strong><strong>ci</strong>se di entrare e, accen<strong>de</strong>ndo la luce, vi<strong>de</strong> la<br />

moglie seduta sulla poltrona girata verso la<br />

finestra e alle spalle <strong>de</strong>lla porta. Il marito si<br />

avvi<strong>ci</strong>nò, con forza si mise coraggio e con<br />

<strong>de</strong>licatezza girò la poltrona…Vi<strong>de</strong> la moglie con<br />

gli occhi alzati verso il <strong>ci</strong>elo e con la corda,<br />

usata di solito per il bucato, stretta intorno al<br />

collo.<br />

Incomin<strong>ci</strong>ò ad urlare, si svegliarono sia la<br />

cameriera che il maggiordomo che si erano<br />

appena addormentati e, scese di corsa le scale,<br />

si recarono nell’uffi<strong>ci</strong>o di <strong>La</strong>dy Victoria dove<br />

vi<strong>de</strong>ro il marito piangere riverso su quella<br />

poltrona che nascon<strong>de</strong>va il cadavere <strong>de</strong>lla<br />

signora.<br />

<strong>La</strong> cameriera cad<strong>de</strong> per terra svenuta, mentre<br />

il maggiordomo corse verso il telefono e chiamò<br />

sia l’ambulanza sia la polizia e dopo <strong>ci</strong>rca die<strong>ci</strong><br />

minuti si presentarono entrambi a casa Cook.<br />

Ad accoglierli c’era il maggiordomo che fece<br />

loro strada verso l’uffi<strong>ci</strong>o dove si trovava sia il<br />

marito, affranto, sia la cameriera svenuta.<br />

Portarono via con l’ambulanza la cameriera,<br />

mentre la polizia e l’ispettore Kernick si<br />

occuparono <strong>de</strong>lla scena <strong>de</strong>l <strong>de</strong>litto e <strong>de</strong>l<br />

cadavere; <strong>ci</strong> volle più di un quarto d’ora prima di<br />

rius<strong>ci</strong>re a mandare via il marito che non voleva<br />

las<strong>ci</strong>are la moglie.<br />

Arrivò la s<strong>ci</strong>entifica che incomin<strong>ci</strong>ò a cercare<br />

elementi per il caso mentre una pattuglia <strong>de</strong>lla<br />

polizia portò Sir Thomas in caserma per un<br />

interrogatorio, visto che era stata la prima<br />

persona a trovare il cadavere.<br />

Passarono giorni e giorni, interrogarono tutte le<br />

persone che conoscevano <strong>La</strong>dy Victoria : la sua<br />

migliore amica Barbara Rogan, la cameriera<br />

Katia, il maggiordomo Richard, il giardiniere<br />

Adam, la sorella Clare ma nessuno dava indizi su<br />

cosa era successo quella sera, tutti ripetevano<br />

la stessa cosa –Non so niente di quello che è<br />

successo quella notte, io non c’ero, non posso<br />

saperlo!-<br />

Ma come sempre a risolvere tutti i casi e a<br />

trovare <strong>de</strong>gli indizi era lei, Miss Marple, un’<br />

anziana signora dai capelli bianchi, con occhi<br />

dallo sguardo acuto e profondo che riesce a<br />

trovare <strong>de</strong>gli indizi facendo sempli<strong>ci</strong><br />

conversazioni con le sue amiche oppure facendo<br />

<strong>de</strong>lle doman<strong>de</strong> casuali e, grazie a questa sua<br />

capa<strong>ci</strong>tà, riesce a scoprire il colpevole così che<br />

viene chiamata per aiutare la polizia.<br />

Così che anche questa volta riesce a scoprire<br />

passeggiando per la <strong>ci</strong>ttà e parlando con diverse<br />

persone alcune cose molto interessanti e<br />

vagamente incomin<strong>ci</strong>a a farsi un’ i<strong>de</strong>a di chi<br />

pag. 24


potrebbe essere stato ad uc<strong>ci</strong><strong>de</strong>re <strong>La</strong>dy<br />

Victoria.<br />

Le uniche persone che si potevano esclu<strong>de</strong>re<br />

erano il marito, il cui alibi era stato confermato<br />

dalla zia Clare e <strong>ci</strong>oè aveva accompagnato i figli<br />

a dormire dalla zia e poi si era fermato lì a<br />

parlare con lei e quindi anche la zia poteva<br />

essere esclusa, mentre l’altra era la sua<br />

migliore amica il cui alibi era stato confermato<br />

dal personale <strong>de</strong>ll’ hotel dove alloggiava in quei<br />

giorni.<br />

Il cerchio si era ristretto anche se i possibili<br />

colpevoli erano ancora molti: il giardiniere, la<br />

cameriera e il maggiordomo; l’unica cosa che<br />

avevano in comune tutti e tre era quella che<br />

lavoravano al servizio di <strong>La</strong>dy Victoria e quindi<br />

<strong>de</strong>lla famiglia Cook.<br />

<strong>La</strong> soluzione <strong>de</strong>l caso era sempre più vi<strong>ci</strong>na,<br />

Miss Marple era sempre più confusa, ma sapeva<br />

benissimo che se si fosse las<strong>ci</strong>ata pren<strong>de</strong>re<br />

dalla confusione e dal panico non avrebbe<br />

risolto niente, così <strong>de</strong><strong>ci</strong>se di andare più a fondo,<br />

di entrare nella vita privata di <strong>La</strong>dy Victoria.<br />

De<strong>ci</strong>se di parlare lei stessa sia con la cameriera<br />

sia con il maggiordomo che le rivelarono, dopo<br />

tanta insistenza, che la signora e il giardiniere<br />

avevano una relazione che la donna, proprio<br />

pochi giorni prima <strong>de</strong>l <strong>de</strong>litto, aveva <strong>de</strong><strong>ci</strong>so di<br />

chiu<strong>de</strong>re perché amava il proprio marito e<br />

questa <strong>de</strong><strong>ci</strong>sione era stata poco gradita<br />

dall’uomo.<br />

Ovviamente questa conversazione era stata<br />

fatta urlando così che era impossibile non<br />

sentirli.<br />

Miss Marple collegò subito tutto e capì che<br />

l’unico colpevole poteva essere il giardiniere<br />

Adam che, non accettando il rifiuto di <strong>La</strong>dy<br />

Victoria, aveva <strong>de</strong><strong>ci</strong>so di eliminarla.<br />

Le conclusioni di Miss Marple vennero rivelate<br />

all’ispettore di polizia, che riunì tutti nel<br />

salottino <strong>de</strong>lla villa.<br />

Miss Marple incomin<strong>ci</strong>ò a raccontare…<br />

- Quella notte il colpevole si assicurò che<br />

la casa fosse vuota, così sapendo che<br />

<strong>La</strong>dy Victoria, come sempre, sarebbe<br />

stata in piedi per il lavoro, organizzò<br />

tutto.<br />

Sapeva benissimo che la signora gli<br />

avrebbe aperto, visto che <strong>La</strong>dy Victoria<br />

conosceva benissimo l’assassino.<br />

Entrato in casa, con la scusa più banale,<br />

quella che doveva parlarle di lavoro, con<br />

tutta la forza di una persona arrabbiata<br />

tanto da avercela a morte con lei la<br />

strozzò con una semplice corda per il<br />

bucato.<br />

Ma chi è? Chi è l’assassino? Chi è quella<br />

persona che per tutto questo tempo ha<br />

versato lacrime finte, che ha sempre<br />

sostenuto che in questa storia non<br />

c’entrava niente? Chi è?<br />

Semplice…chi è la persona tra queste<br />

che indossa un paio di guanti?! Il<br />

giardiniere.<br />

Molto furbo e astuto aveva però<br />

dimenticato una cosa: pulire i guanti!<br />

Tra i capelli di <strong>La</strong>dy Victoria c’era un<br />

piccolo frammento di foglia e chi meglio<br />

di lui lavora con le piante?! Nessuno.-<br />

Ed ecco che un nuovo caso era stato risolto,<br />

come sempre il merito è tutto di Miss Marple<br />

che da sempli<strong>ci</strong> conversazioni riesce a tirare<br />

fuori i colpevoli <strong>de</strong>i diversi <strong>de</strong>litti che<br />

accadono nelle diverse <strong>ci</strong>ttà.<br />

(Chiara Rossini 3E)<br />

pag. 25


<strong>La</strong> musica è importante; soprattutto per<br />

i giovani o ragazzi perché fa parte <strong>de</strong>lla<br />

loro vita.<br />

Infatti, <strong>ci</strong>ascuno ha una sua personalità,<br />

che si rispecchia in uno stile musicale.<br />

<strong>La</strong> musica è un mondo non solo fatto di<br />

cantanti, concerti, palchi…ma anche di<br />

sensazioni, emozioni, pensieri; ogni<br />

musica <strong>ci</strong> porta a provare qualcosa di<br />

personale, pensare a qualcosa di<br />

proprio.<br />

Esistono molti tipi di generi, ognuno<br />

con la propria “impronta”.<br />

C’è il genere calmo e tranquillo o<br />

quello più “trasgressivo”…. Secondo<br />

me i generi corrispondono allo stile di<br />

vita di una persona o perlomeno, al<br />

proprio io interiore. Inoltre la musica,<br />

secondo il tipo, può avere moltepli<strong>ci</strong><br />

scopi: confortare e aiutare nei momenti<br />

diffi<strong>ci</strong>li, invogliare all’impegno,<br />

rilassare, ispirare…. A me piace<br />

pensare alla musica come un amico che<br />

ti sta sempre a fianco, che non ti las<strong>ci</strong>a<br />

mai solo. Per esempio l’altro giorno<br />

stavo ascoltando la musica con mp3 di<br />

mio cugino e, con stupore, ho trovato<br />

musica classica in mezzo a brani rock.<br />

<strong>La</strong> spiegazione da parte sua è stata “mi<br />

rilassa quando sono “nervoso”. Ed e<br />

vero, infatti la musica classica offre<br />

brani “morbidi” che inducono a<br />

rilassarsi e a riflettere. Purtroppo però,<br />

la musica ha <strong>de</strong>i nemi<strong>ci</strong>: le persone che<br />

ritengono che fac<strong>ci</strong>a male e che abbia<br />

scopi, a volte negativi. Io consi<strong>de</strong>ro<br />

queste affermazioni stupi<strong>de</strong> e senza<br />

senso. Infatti non è colpa <strong>de</strong>lla musica<br />

Se qualcuno tiene il volume alto e si e<br />

rovinano i timpani. E' solo una<br />

questione di buonsenso. Lo stesso vale<br />

nel seguire idoli. Infatti i cantanti sono<br />

coloro che hanno il compito di produrre<br />

musica, non dare esempi di<br />

comportamento. Il buonsenso si ripete<br />

anche quando si consi<strong>de</strong>ra la musica<br />

come distrazione: sta all’ascoltatore<br />

<strong>de</strong><strong>ci</strong><strong>de</strong>re i momenti opportuni. Il fatto<br />

che la musica non vada ascoltata<br />

durante la maratona, mi sembra la<br />

stupidata più immane. Infatti la musica<br />

non droga ma dà la carica, la grinta per<br />

affrontare la difficoltà <strong>de</strong>lla vita. Per<br />

conclu<strong>de</strong>re dico che la musica è un<br />

diritto che non va “calpestato” perchè<br />

<strong>ci</strong> <strong>de</strong>finisce, <strong>ci</strong> mostra la realtà… e a<br />

volte è un dovere in quanto aiuta a<br />

riflettere su se stessi<br />

Marco Mariani 3F<br />

pag. 26


UNA CANZONE PER …<br />

<strong>La</strong> musica, per noi giovani,<br />

rappresenta un punto di riferimento.<br />

Le canzoni che ascoltiamo <strong>ci</strong><br />

rappresentano, <strong>ci</strong> fanno scoprire ma<br />

anche riflettere.<br />

Purtroppo, però la musica presenta un<br />

costo, che molte volte è eccessivo,<br />

costringendo i ragazzi ad adottare<br />

sistemi poco ortodossi come per<br />

esempio “scaricarla” da internet; in<br />

ogni modo queste non sono la<br />

soluzione a tutti i problemi, basti<br />

pensare ai concerti.<br />

Molti miei coetanei, me compreso,<br />

vorrebbero parte<strong>ci</strong>pare a un’esibizione<br />

sul palco <strong>de</strong>l proprio cantante<br />

preferito, ma i prezzi sono “folli” e<br />

risulta estremamente più comodo ed<br />

economico guardarla alla televisione.<br />

Quasi tutti i cantanti, attraverso la<br />

musica trasmettono le proprie<br />

emozioni; direi che è proprio questo<br />

che <strong>ci</strong> spinge a effettuare una scelta,<br />

tra i vari cantautori e gli stili musicali.<br />

Quando ascoltiamo una canzone,<br />

dobbiamo essere in sintonia con essa,<br />

il nostro stato d’animo si <strong>de</strong>ve<br />

rispecchiare nel brano; <strong>ci</strong>ò potrebbe<br />

anche essere una valvola di sfogo nei<br />

momenti complicati <strong>de</strong>lla nostra vita.<br />

Abbandonando la sfera soggettiva, la<br />

“bene amata” musica rappresenta un<br />

momento di quiete e feli<strong>ci</strong>tà per molti<br />

bambini malati, rinchiusi all’interno<br />

<strong>de</strong>gli ospedali, e li “spinge” a<br />

continuare a lottare, A NON<br />

MOLLARE. <strong>La</strong> musica è un ottimo<br />

pretesto per stringere nuove ami<strong>ci</strong>zie;<br />

potrebbe essere la colonna sonora<br />

<strong>de</strong>lla nostra vita, di una storia<br />

romantica e nel caso una relazione<br />

finisca, aiuto e conforto, non per<br />

dimenticare ma per superare momenti<br />

in cui si è tristi e malinconi<strong>ci</strong>. A<br />

proposito di malinconia: può fungere<br />

da strumento per ricordare alcuni<br />

momenti sereni e piacevoli <strong>de</strong>l passato.<br />

E’ anche la “scappatoia” da una vita<br />

contrassegnata dalla povertà, offre<br />

<strong>de</strong>lle vaste possibilità di lavoro, e non<br />

pensiamo solo al ruolo <strong>de</strong>l cantante,<br />

ma molti altri impieghi di uguale<br />

importanza.<br />

E’ vero che la musica può assumere<br />

valori negativi, molte persone<br />

condannano cantanti che attraverso le<br />

loro composizione “inculcano” i<strong>de</strong>e<br />

malsane nella psiche <strong>de</strong>i ragazzi, può<br />

disturbare la quiete pubblica o le<strong>de</strong>re<br />

alcune patri <strong>de</strong>ll’orecchio se è<br />

ascoltata ad alto volume; può essere<br />

anche fonte di distrazione per chi<br />

studia o lavora. Secondo me queste<br />

problematiche non <strong>de</strong>rivano dalla<br />

musica, bensì dall’ascoltatore. Certo,<br />

alcuni cantautori comunicano i<strong>de</strong>e<br />

sbagliate nelle loro canzoni, ma i<br />

ragazzi non sono obbligati a seguirle,<br />

spesso si ascoltano quei brani non per<br />

il significato <strong>de</strong>l testo, ma per il<br />

particolare ritmo. Quindi per favore<br />

non “arrampichiamo<strong>ci</strong> sui vetri”<br />

dicendo che molti giovani bulli, si<br />

comportano così, a causa <strong>de</strong>lla musica<br />

che ascoltano, è solo una scusa per il<br />

loro inammissibile modo di fare,<br />

Davi<strong>de</strong> Monguzzi 3F<br />

pag. 27


Le musiche più ascoltate dai ragazzi <strong>de</strong>l giorno d’oggi sono quelle che hanno un ritmo<br />

vivace, allegro, oppure che ti fanno ripensare a momenti importanti <strong>de</strong>lla propria vita.<br />

Molti cantanti hanno prodotto canzoni e inseguito molti CD venduti in tutto il mondo.<br />

Abbiamo scelto quelli che <strong>ci</strong> sembrano i più significativi <strong>de</strong>l momento.<br />

TIZIANO FERRO<br />

E’ nato a <strong>La</strong>tina il 21 febbraio <strong>de</strong>ll’ 80. Il suo segno zodiacale e<br />

il cancro. Il suoi <strong>ci</strong>bi preferiti sono: pizza, è il sushi (pesce<br />

crudo) è il tè al latte. I suoi cantanti preferiti sono: Ali<strong>ci</strong>a<br />

Keys, Whitney Houston, Samuele Bersani e Riccardo Coc<strong>ci</strong>ante.<br />

Nel 2001 Tiziano conquista il primo posto in classifica con il<br />

singolo “Perdono”. Viene premiato al Festivalbar e P.I.M. come<br />

miglior cantante. Il suo <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio è quello di tornare a Dublino.<br />

Tiziano ama molto girare ma soprattutto pare che abbia una<br />

predilezione per le <strong>ci</strong>ttà fred<strong>de</strong>.<br />

HILARY DUFF:<br />

Hilary Erhard Duff è nata a Houston, Texas il 28 settembre<br />

1986, bilan<strong>ci</strong>a. L’ultime canzoni di Hilary sono <strong>de</strong>dicate al suo ex<br />

fidanzato di nome Joel Mad<strong>de</strong>n. Quest’ultimo si è fidanzato con<br />

la star Nicole Richie. Così le canzoni scritte e <strong>de</strong>dicate a Joel,<br />

presenti nell’ultimo cd, lei ha imparato a cantarle senza soffrire,<br />

ottimista e convinta di tornare di nuovo presto sorri<strong>de</strong>re.<br />

Nel mese di novembre lei ha parte<strong>ci</strong>pato a tre tour in Italia <strong>de</strong>l<br />

World Dignity tour, tour promozionale <strong>de</strong>l suo ultimo cd<br />

“Dignity”.<br />

Alcune cose a cui Hilary non può rinun<strong>ci</strong>are:<br />

<strong>La</strong> sua best friend, ovvero la sorella Haylie più gran<strong>de</strong> di lei di 2 anni.<br />

Lo shopping: non è il tipo che ama portare un capo diverse volte.<br />

pag. 28


BRITNEY SPEARS :<br />

Il nome completo <strong>de</strong>lla reginetta <strong>de</strong>l Pop è Britney Jean<br />

Spears ed è nata il 2 dicembre 1981 nella <strong>ci</strong>ttadina di<br />

Kentwood nella Louisiana, uno stato a sud <strong>de</strong>gli Stati Uniti.<br />

Britney Spears diventa l'adolescente più famosa <strong>de</strong>l mondo<br />

e lan<strong>ci</strong>a un mo<strong>de</strong>llo di stile e di comportamento imitato da<br />

milioni di coetanee. Tra il 2000 e il 2001 per soddisfare la<br />

sete <strong>de</strong>i suoi film Britney ha intrapreso il suo tour mondiale di gran<strong>de</strong> successo.<br />

L'us<strong>ci</strong>ta <strong>de</strong>l terzo album, "Britney" ha invece rappresentato una svolta <strong>de</strong><strong>ci</strong>siva nella<br />

sua evoluzione, presentando<strong>ci</strong> una Britney Spears più matura e dalla voce modulata in<br />

maniera più graffiante e sofisticata.<br />

ZERO ASSOLUTO<br />

Matteo e Thomas, i componenti <strong>de</strong>l gruppo Zero Assoluto, si<br />

conoscono sui banchi di scuola <strong>de</strong>l liceo classico. Nel 2004 esce il<br />

singolo, “Mezz'ora” che anti<strong>ci</strong>pa il loro primo album Scendi. Da<br />

questo album, che oltre a “Mezz'ora” raccoglie anche i prece<strong>de</strong>nti<br />

“Magari meno” e “Tu come stai”, viene estratto il singolo<br />

“Minimalismi”, che go<strong>de</strong> di un buon successo rispetto ai prece<strong>de</strong>nti.<br />

Nell'estate 2005 gli Zero Assoluto conquistano il disco di platino<br />

con “Semplicemente”, canzone esclusa lo stesso anno dal Festival di<br />

Sanremo, che rimane in classifica per trenta settimane,<br />

raggiungendo il secondo posto come massima posizione.<br />

JESSE McCARTNEY<br />

Jesse Arthur McCartney è nato a New York City il 9 aprile <strong>de</strong>l<br />

1987. Il suo primo CD, “Beautiful Soul”, è us<strong>ci</strong>to il 28 settembre<br />

2004. L'album raccoglie due anni di lavoro e contiene anche<br />

quattro canzoni scritte in parte da Jesse.<br />

Il suo ultimo album, intitolato “Right Where You Want Me”, è<br />

stato realizzato dalla Hollywood Records ed è us<strong>ci</strong>to negli USA.<br />

Jesse adora gli sport, spe<strong>ci</strong>almente baseball, bowling e surf,<br />

quest'ultimo imparato girando Summerland.<br />

pag. 29


I GIOVANI E LA MODA<br />

Che posto ha il marchio nell'immaginario giovanile? Quanto<br />

<strong>de</strong>termina la scelta di un prodotto? Secondo le più recenti<br />

ricerche, fino ai 10 anni è il prodotto con i suoi attributi ad<br />

affermarsi e a catturare l'attenzione, poi è l'immagine di marca a<br />

funzionare da vero e proprio catalizzatore nei processi<br />

d'acquisto, con tutti i pro e i contro <strong>de</strong>l caso se parliamo di<br />

giovanissimi".<br />

Quali forme di comunicazione funzionano meglio per<br />

'attirare' gli adolescenti?<br />

"Se pensiamo a una serie di dati di fatto: l’ invasione crescente <strong>de</strong>i<br />

messaggi pubbli<strong>ci</strong>tari, i flussi comunicativi sempre più velo<strong>ci</strong> (anche<br />

grazie a Internet, i consumatori sempre alla ricerca di novità, l’ aumento<br />

quantitativo <strong>de</strong>lle marche (soprattutto nel settore moda/giovani). Tutto<br />

questo non fa che spingere le marche a innovare e innovarsi<br />

continuamente, a cercare nuove vie e nuovi territori di comunicazione.<br />

Nel modo in cui <strong>ci</strong> si abbiglia si rispecchia il proprio stile di vita, la propria individualità. Gli<br />

studi sull'importanza <strong>de</strong>l vestiario nell'analisi <strong>de</strong>lla personalità da sempre riempiono pagine e<br />

pagine di trattati più o meno seri, ma ad un attento osservatore, è suffi<strong>ci</strong>ente un'occhiata per<br />

capire il genere. Basta fare un po' di esperienza.<br />

Ecco i tipi più caratteristi<strong>ci</strong><br />

-scatebording, che si ispira dall'un<strong>de</strong>rground statunitense, un po' street per la verità: scarpa<br />

rigorosamente da ginnastica magari uno o due numeri più grandi <strong>de</strong>l dovuto, jeans extralarge<br />

las<strong>ci</strong>ati sbottonati in modo da mettere in bella mostra l'elastico <strong>de</strong>gli slip (rigorosamente<br />

Tommy Hilfiger) o a salopette con la parte davanti las<strong>ci</strong>ata aperta, maglietta a<strong>de</strong>rente Adidas<br />

o tuta da ginnastica <strong>de</strong>lla stessa marca, magari con cappuc<strong>ci</strong>o. Compagni indispensabili i pattini<br />

in linea, con i quali i nostri ami<strong>ci</strong> sono in grado di compiere acrobazie <strong>ci</strong>rcensi rischiando<br />

quotidianamente, oltre che l'osso <strong>de</strong>l collo, la <strong>de</strong>nun<strong>ci</strong>a per danneggiamento, dato che,<br />

normalmente, compiono le proprie evoluzioni sul marmo che <strong>ci</strong>rconda i monumenti <strong>de</strong>l centro.<br />

E' un peccato perché questi ragazzi sono <strong>de</strong>i piccoli atleti che si allenano con costanza per<br />

regalar<strong>ci</strong> momenti da brivido. Bene sarebbe <strong>de</strong>stinar loro più spazio.<br />

-Punk: si vestono in modo molto trasgressivo con abiti per lo<br />

più scuri con jeans portati a cavallo basso, tingono i capelli con<br />

colori molto appariscenti e vistosi e amano i pier<strong>ci</strong>ng, i tatuaggi<br />

e le borchie, portate sui vestiti.<br />

pag. 32


-Rapper: amano la musica rap e cercano di imitare i propri idoli musicali;<br />

indossano pantaloni e maglie molto larghe e i loro accessori sono cappellini,<br />

visiere e polsini.<br />

-Dark: amano il nero e lo portano sia nei vestiti che in<br />

testa; adorano l’ hard rock e affini, hanno una natura<br />

molto introversa, danno un’ impressione cupa e<br />

tenebrosa.<br />

-Fighetti: vestono in modo molto ricercato, ma a differenza <strong>de</strong>i Gabber<br />

non mettono necessariamente vestiti firmati ma seguono la moda ;<br />

amano la musica commer<strong>ci</strong>ale e non sono molto tolleranti nei confronti<br />

<strong>de</strong>gli altri stili.<br />

-Casual: si mettono vestiti che piac<strong>ci</strong>ono a loro senza seguire le<br />

mo<strong>de</strong> o uno stile pre<strong>ci</strong>so, ascoltano la musica senza distinzioni e<br />

non hanno problemi a farsi ami<strong>ci</strong>zie, nel senso che non hanno<br />

difficoltà nel frequentare un Fighetto.<br />

C'è poi una fas<strong>ci</strong>a di giovani che sembra poco attenta all'importanza di avere un look <strong>de</strong>finito.<br />

Alcuni, spe<strong>ci</strong>almente se giovanissimi, las<strong>ci</strong>ano che siano i genitori a vestirli, altri si mettono<br />

addosso la prima cosa che capita con un risultato che farebbe inorridire anche il più<br />

accomodante stilista.<br />

Che tipo sei tu?<br />

Forse però è meglio non far parte di una spe<strong>ci</strong>fica categoria, ma essere<br />

semplicemente se stessi.<br />

Non trovi?<br />

Comunque ti auguro buono shopping!!!<br />

pag. 33


<strong>La</strong> mattina <strong>de</strong>l 14 Dicembre, nella classe 1B, <strong>ci</strong> siamo accorti che <strong>de</strong>lle pecore<br />

<strong>de</strong>l nostro presepe non ne era rimasta neppure una !<br />

Al loro posto c’era un barattolo di vetro contenente una strana sostanza bianca<br />

che emanava un tanfo nauseante con la scritta “frullato di pecore”.<br />

<strong>La</strong> professoressa Cantamesse ha immediatamente avvisato i bi<strong>de</strong>lli, che a loro<br />

volta sono rimasti sconcertati ve<strong>de</strong>ndo che sull’etichetta c’era inoltre stampato:<br />

“Comitato per la salvaguardia <strong>de</strong>lle pecore <strong>de</strong>l presepe”.<br />

Nella classe è scoppiata una risata assordante. I bi<strong>de</strong>lli si erano già accorti<br />

<strong>de</strong>ll’assenza <strong>de</strong>lle pecore mentre pulivano la classe il Mercoledì<br />

prece<strong>de</strong>nte, ma il barattolo non c’era ancora. L’ora seguente,<br />

mentre svolgevamo la verifica di geografia, la professoressa <strong>La</strong><br />

Rosa ha aperto un cassetto <strong>de</strong>lla cattedra e all’interno ha<br />

ritrovato tutte le pecore mancanti !<br />

Il mistero però non è ancora risolto…Ma abbiamo <strong>de</strong>i sospetti !<br />

Sarà stato il professor Meniconi o un altro Professore?<br />

Stiamo ancora raccogliendo le prove...<br />

Classe 1B<br />

Caro Bibi,<br />

anche oggi è la stessa storia! Mio fratello ti ha scoperto! Ora non so più che fare con lui,<br />

gliel’ ho <strong>de</strong>tto in die<strong>ci</strong> lingue, ma lui continua la sua professione di “Ricercatore di diari<br />

segreti”. Bibi, ora non so più dove nascon<strong>de</strong>rti e questo è un bel problema! Come fac<strong>ci</strong>o?<br />

E’ meglio che non <strong>ci</strong> pensi, altrimenti mi sento male. Dentro a te ho riferito <strong>de</strong>lle cose<br />

privatissime che nessuno, ma nessuno può sapere; se lui, leggendoti, venisse a sapere<br />

chi mi piace o altri segreti di questo genere, mi pren<strong>de</strong>rebbe in giro a vita, per<strong>ci</strong>ò, ora <strong>de</strong>vo<br />

trovare un modo per ingannarlo e <strong>de</strong>vo trovarlo al più presto!<br />

Ripensando<strong>ci</strong> bene, però, un’i<strong>de</strong>a mi è venuta, potrei ingannarlo dicendogli che ho<br />

cambiato il mio diario con uno nuovo (falso), in cui <strong>scrive</strong>rò <strong>de</strong>i segreti falsi, così,<br />

finalmente posso dormire sonni tranquilli, sapendo che tu, Bibi, sei al sicuro e che nessuno<br />

a parte me ti leggerà.<br />

Ho tralas<strong>ci</strong>ato un piccolo <strong>de</strong>ttaglio: se metto il finto diario sotto il suo<br />

naso, lui capirà che l ’ho messo lì apposta e capirà che c’è sotto<br />

qualcosa, per<strong>ci</strong>ò andrà alla scoperta <strong>de</strong>l vero diario! Mi toccherà,<br />

quindi, trovare il nascondiglio perfetto per il finto diario, anche se già<br />

qualche i<strong>de</strong>a comin<strong>ci</strong>a a frullarmi nella testa e poi, ovviamente,<br />

anche un nascondiglio per te; non vedo l’ora di scovare mio fratello<br />

mentre leggerà il finto diario e soprattutto ve<strong>de</strong>re che fac<strong>ci</strong>a farà,<br />

quando capirà che in realtà quel diario è falso. Non vedo l’ora che arrivi quella scena, già<br />

mi viene da ri<strong>de</strong>re, solo a pensar<strong>ci</strong>! Ora ti <strong>de</strong>vo salutare perché prima inizio il mio piano e<br />

prima lo finisco.<br />

Ciao <strong>ci</strong>ao<br />

Ilaria (2B)<br />

pag.32


Ho letto “Il giardino segreto” di F.H.Burnett l’ ho trovato semplice,<br />

piacevole e molto significativo per noi ragazzi. Ci insegna che la natura<br />

può aiutare a guarire e che stare con gli altri <strong>ci</strong> aiuta ad amare il<br />

prossimo e a rispettarlo<br />

Elena Panza 1 D<br />

Invito tutte le ragazze come me a leggere “Le fatiche di Valentina” a<br />

me è pia<strong>ci</strong>uto perché voglio imparare a crescere e lo consiglierei a chi<br />

non ha paura di confrontarsi con gli altri.<br />

Safia Zappa 1D<br />

“<strong>La</strong> casa tra gli alberi” di R. Welsh Il tema proposto dal libro è la sofferenza <strong>de</strong>i<br />

bambini durante il periodo di guerra. Eva, la protagonista, affronta questi eventi con<br />

l’animo di una bambina alla quale non interessa che si vinca la guerra, ma che regni la<br />

pace a cui tutti hanno diritto.<br />

Questo libro <strong>ci</strong> fa riflettere sui valori umani, ami<strong>ci</strong>zia, solidarietà, uguaglianza.<br />

Lorenzo Verardo 1D<br />

Nel libro “Non arren<strong>de</strong>rti Valentina” si parla <strong>de</strong>i problemi di una<br />

ragazza di 11 anni, secondo me vuole insegnare ad affrontare la vita con<br />

coraggio e serenità e mi ha fatto capire che, anche se <strong>ci</strong> sono <strong>de</strong>lle<br />

difficoltà, bisogna saper andare a vanti e magari guardare i problemi<br />

sotto un altro aspetto.<br />

Alessandra Mussi 1D<br />

“Nina e il mistero <strong>de</strong>lla ottava nota” è molto divertente, con alfabeti e<br />

diari segreti <strong>de</strong>i protagonisti….E’ una bellissima storia di alchimia<br />

Serena Frigerio 2E<br />

pag.33


Ho letto un libro che mi è pia<strong>ci</strong>uto molto per il tema che in esso veniva<br />

trattato, l’ami<strong>ci</strong>zia. Si tratta <strong>de</strong>l romanzo “Da quando sono tornata “ di<br />

Lia Levi. <strong>La</strong> storia narrata è ambientata nel 1945, dopo la seconda guerra<br />

mondiale, e mi ha insegnato che allora la vita era molto diffi<strong>ci</strong>le, ma che se<br />

si è uniti si può rius<strong>ci</strong>re a fare tutto.<br />

Elena Muschiato 1D<br />

Tolkien, “Il cac<strong>ci</strong>atore di draghi”. Pensavo fosse un libro noioso ma si è<br />

rivelato interessante e avventuroso. E’ scritto con un linguaggio<br />

diffi<strong>ci</strong>le, ma il testo riporta le note necessarie alla sua comprensione. Lo<br />

consiglierei a chi piac<strong>ci</strong>ono le storie sui cavalieri.<br />

Paolo Codarin 1D<br />

Sicuramente consiglierei di leggere il libro “Miti di oggi” e un insieme di racconti<br />

realisti<strong>ci</strong> che <strong>de</strong>scrivono atteggiamenti comuni tra noi ragazzi che spesso mitizziamo<br />

oggetti sofisticati o personaggi <strong>de</strong>llo sport o <strong>de</strong>llo spettacolo, ma a volte la vera<br />

soddisfazione la traiamo nell’essere noi stessi e nel perseguire i veri valori <strong>de</strong>lla vita.<br />

Edoardo Bianco 1D<br />

Un libro capace di farti sognare e farvi entrare nel mondo <strong>de</strong>lla<br />

fantasia? “<strong>La</strong> ragazza <strong>de</strong>lla sesta luna” di M.Witcher. parla di Nina che<br />

<strong>de</strong>ve trovare i quattro elementi aria,terra,acqua,fuoco,con i quali salvera<br />

la stessa luna, pianeta <strong>de</strong>gli alchimisti, che si sta distruggendo perché i<br />

ragazzi sono incapa<strong>ci</strong> di sognare, leggetelo, tuffatevi nella fantasia!<br />

Lucrezia Patrono 2 E<br />

Vi consiglio ”Sirena mezzo pesante in movimento” di B.Graschelli! è la<br />

storia <strong>de</strong>lla riabilitazione di una sedicenne rimasta paralizzata a causa di<br />

un in<strong>ci</strong><strong>de</strong>nte in mare, <strong>de</strong>lle sue preoccupazioni e <strong>de</strong>i suoi pensieri.<br />

Leggetelo!<br />

Simona Riboni 2E<br />

pag.34


Questa è la rubrica adatta ai ragazzi che amano i<br />

vi<strong>de</strong>ogiochi.<br />

Qui troverete tutti i consigli e i trucchi <strong>de</strong>i<br />

vi<strong>de</strong>ogiochi che vanno di moda, per tutti i tipi di<br />

console.<br />

Questa stupenda rubrica di vi<strong>de</strong>ogiochi è scritta da<br />

i più esperti in questo argomento: Giorgio e Matteo.<br />

Matteo ti consiglia per la play station 2 :<br />

Dragon ball Z bt2.<br />

In questo gioco sono presenti tutti i personaggi<br />

<strong>de</strong>lla serie tv di DBZ e DBGT.<br />

Li affronterai tutti in magnifiche<br />

battaglie in diverse arene di gioco.<br />

Questo gioco è stupendo anche perché si possono invitare gli ami<strong>ci</strong><br />

e organizzare<br />

tornei leggendari.<br />

Ti divertirai molto con questi tornei e, in confronto ad altri giochi, resterai ore e ore<br />

attaccato alla play senza annoiarti, attenzione a non esagerare…<br />

Inoltre il gioco ha una grafica curata benissimo .<br />

Questo gioco è bello anche perché se ritieni troppo diffi<strong>ci</strong>le una battaglia puoi<br />

abbassare il livello <strong>de</strong>gli avversari così puoi vincere.<br />

Giorgio<br />

ti consiglia:<br />

Guild Wars<br />

In realtà questo<br />

gioco ha 4 campagne: prophe<strong>ci</strong>es, factions,<br />

nightfall, e eye of the north.<br />

Questo gioco è totalmente on<br />

line quindi per giocare e<br />

obbligatorio connettersi.<br />

Il bello di questo gioco è che è possibile incontrarsi con i propri<br />

ami<strong>ci</strong> e creare una gilda che può arrivare a più di 100 membri<br />

tra cui un lea<strong>de</strong>r e alcuni uffi<strong>ci</strong>ali.<br />

Puoi trovarti in situazioni di compra<br />

e vendita nelle piazze <strong>de</strong>l<br />

gioco.<br />

E possibile anche fare la storia<br />

<strong>de</strong>l gioco o giocatore contro giocatore<br />

Puoi creare personaggi con vari professioni guerriero, ipnotizzatore, esploratore,<br />

elementalista, mistico,negromante e dar loro il nome che più ti piace.<br />

Pag.35


Questi sono i personaggi prin<strong>ci</strong>pali invece in factions puoi trovare l’assassino e il<br />

ritualista, invece in nightfall puoi trovare il <strong>de</strong>rvis<strong>ci</strong>o e il paragon.<br />

Puoi creare armature e colorarle con varie tinture, comprare armi per il tuo<br />

personaggio.<br />

<strong>La</strong> grafica è spettacolare Il difetto di questo gioco e che le campagne durano un po’<br />

troppo.<br />

Sempre nell’ambito <strong>de</strong>l computer, il vostro amico Teo vi<br />

consiglia<br />

FIFA 2007 per i ragazzi più sportivi.<br />

Ovviamente questo gioco lo fanno anche per gli altri tipi di<br />

console.<br />

In questo gioco dovete disputare partite con la squadra che più<br />

vi piace e vincere.<br />

Si può anche usare la modalità allenatore dove tu sei<br />

l’allenatore di una squadra<br />

e la <strong>de</strong>vi far vincere contro altri<br />

club fortissimi.<br />

Inoltre si possono creare <strong>de</strong>i giocatori nuovi di tutti i tipi.<br />

Non può mancare la modalità multigiocatore: grazie alla quale si<br />

possono organizzare numerosi<br />

tornei uno più bello <strong>de</strong>ll’altro, che vinca il migliore.<br />

Naturalmente come tutti<br />

gli altri giochi, FIFA 2007 ha alcuni difetti: per esempio,<br />

anche se è <strong>de</strong>l 2007, i giocatori che <strong>ci</strong> sono nelle rispettive squadre sono stati<br />

aggiornati nel 2006.<br />

E ora un gioco consigliato da Giorgio. “Red<br />

Stell”<br />

un gioco <strong>de</strong>lla Wii che riguarda la mafia<br />

Giapponese<br />

Con i due joystick è possibile combattere con<br />

la katana famosa<br />

spada <strong>de</strong>llo stato giapponese,<br />

e con l’altro è possibile combattere con un<br />

genere di armi completamente diverse le “armi<br />

da fuoco” fu<strong>ci</strong>le di pre<strong>ci</strong>sione, uzi ,shotgun,<br />

fu<strong>ci</strong>le a pompa.<br />

Il gioco si presenterà in prima persona. E<br />

compreso l’avventura e la modalità mult<br />

igiocatore nella quale puoi sfidare i tuoi ami<strong>ci</strong><br />

in duelli ad alta tensione.<br />

<strong>La</strong> grafica è molto bella infatti è molto curato nei particolari<br />

Pag.36


ATTORE PREFERITO: Robin Williams<br />

FAMIGLIA: mamma, papà, sorella<br />

NOME: Riccardo<br />

COGNOME: Scamar<strong>ci</strong>o<br />

NATO A: Bari il 13/11/1979<br />

SEGNO ZODIACALE:<br />

Scorpione<br />

FILM REALIZZATI: 3MSC,<br />

Ho voglia di te, Compagni di<br />

scuola, <strong>La</strong> frec<strong>ci</strong>a nera, Mio<br />

fratello è figlio unico, Manuale<br />

d’amore,…<br />

Da un’intervista……<br />

Se tua figlia un giorno us<strong>ci</strong>sse di casa per incontrare il suo divo <strong>de</strong>l<br />

cuore con un top microscopico e la scritta “per tutto” sulla pan<strong>ci</strong>a, tu<br />

cosa le diresti? Le direi “copriti”. Ma non sono in grado né di dare<br />

consigli, primo perché mi sento ancora troppo nella dimensione di figlio<br />

piuttosto che in quella di padre…E poi ho combinato talmente tanti<br />

guai che mi sento l’ultimo a poter dare consigli in questo senso.<br />

E quando le tue fan ti assediano per la strada? Quando non superano<br />

certi limiti mi fa piacere, quando si oltrepassa il limite <strong>de</strong>ll’educazione<br />

e <strong>de</strong>l rispetto <strong>ci</strong> rimango male.<br />

pag. 37


NOME: Zac<br />

COGNOME: Efron<br />

NATO IN: California il 18/10/1987<br />

SEGNO ZODIACALE: Bilan<strong>ci</strong>a<br />

FILM REALIZZATI: High School<br />

Musical, Hairspray, Summerland, ecc…<br />

ATTORE PREFERITO: John Travolta<br />

FAMIGLIA: mamma, papà e un fratello<br />

più piccolo<br />

…LE PASSIONI DI ZAC…<br />

• I film di Al Pa<strong>ci</strong>no e Arnold Schwarzenegger<br />

• Il golf<br />

• <strong>La</strong> sua collezione di palle da baseball autografate<br />

• I suoi due pastori australiani, Dreamer e Puppy, e il suo gatto siamese, Simon<br />

• Le auto Toyota<br />

• I cereali Quaker<br />

• Il formaggio<br />

• Robinson Crusoe di Daniel Defoe<br />

Bello è bello. Bravo lo sta diventando in fretta, anche a <strong>de</strong>tta <strong>de</strong>i criti<strong>ci</strong> più severi.<br />

Merito <strong>de</strong>i suoi successi divisi tra piccolo e gran<strong>de</strong> schermo, High School Musical e<br />

Hairspray su tutti. Profilo di Zac Efron, il divo <strong>de</strong>l futuro. Siete pronti a<br />

scommetter<strong>ci</strong>??<br />

Se quando sei ragazzino George Clooney ti salva la vita, poi non può che andarti<br />

bene. A Zac Efron è successo quando aveva 16 anni. Ma niente paura, questione di<br />

fiction. E di esordi fortunati: dopo aver parte<strong>ci</strong>pato alla nota serie televisiva di E.R.<br />

oggi, la fama <strong>de</strong>l piccolo paziente di allora sembra aver eguagliato quella <strong>de</strong>l sexy<br />

dottore. Se Zac è troppo giovane per essere eletto “uomo <strong>de</strong>ll’anno”, di sicuro è il<br />

ragazzo più in vista <strong>de</strong>l 2007. Che ne dite?<br />

pag. 38


FILM: Come tu mi vuoi<br />

REGIA: Wolfango De Biasi<br />

CON: Nicolas Vaporidis, Cristina<br />

Capotondi<br />

GENERE: commedia<br />

……LA TRAMA……<br />

Roma. Riccardo (Nicolas Vaporidis) e Giada (Cristina Capotondi) sono<br />

due poli opposti che si attraggono, due stu<strong>de</strong>nti fuorise<strong>de</strong> che vivono<br />

l’università in modo diametralmente opposto. Le “secchione” come<br />

Giada vengono solo prese in giro da quelli come Riccardo. E’ tempo<br />

quindi di correre ai ripari, a chie<strong>de</strong>re aiuto a qualche professionista<br />

<strong>de</strong>l look. Lui ama i bei vestiti, il look, è il classico “fighetto” che<br />

preferisce le ragazze che i libri. Lei è trascurata nell’aspetto, negli<br />

abiti, e passa gran parte <strong>de</strong>l tempo a studiare.quando Giada si<br />

innamora di Riccardo inizia il dramma. Così com’è, lui non la <strong>de</strong>gnerà<br />

mai di uno sguardo……… trucco, trattamenti di bellezza, tanta<br />

pazienza Giada diventa davvero irresistibile, tanto da far girare la<br />

testa a Riccardo, che alla fine ce<strong>de</strong>.<br />

Ma quello che non cambia con il trucco è il carattere: Giada ha già<br />

fatto tanto per essere come Riccardo voleva, ora tocca lui smussare<br />

il carattere per far si che la loro storia funzioni!!!!!<br />

pag. 39


LA 2°B PROTESTA CONTRO LA MENSA<br />

In questi giorni <strong>ci</strong> è stato consegnato il modulo <strong>de</strong>lla Mensa So<strong>de</strong>xho. Questo <strong>ci</strong> ha<br />

fatto irritare e abbiamo <strong>de</strong><strong>ci</strong>so di <strong>scrive</strong>re un articolo di protesta contro la mensa al<br />

giornalino scolastico. Secondo le nostre opinioni la mensa non risulta affatto a<strong>de</strong>guata<br />

alle nostre esigenze.<br />

Noi pensiamo che il nostro servizio mensa possa migliorare molto se rispon<strong>de</strong>sse alle<br />

nostre richieste:<br />

• Senza dubbio come prima cosa è la quantità di <strong>ci</strong>bo da aumentare<br />

• I locali sono sporchi<br />

• Il <strong>ci</strong>bo dovrebbe essere servito in orario.<br />

• Per misteriose <strong>ci</strong>rcostanze, ad ogni visita <strong>de</strong>lla Commissione Mensa, c’è un menù<br />

spe<strong>ci</strong>ale. Chissà come mai?!?<br />

• Il menù dovrebbe essere più vario. In teoria, il menù è abbastanza ampio, ma la<br />

maggior parte <strong>de</strong>lle volte, questo non viene rispettato.<br />

In Tecnologia, durante lo studio <strong>de</strong>ll’Educazione Alimentare, abbiamo calcolato le Kcal<br />

che assumiamo in più giorni, durante la settimana.<br />

Abbiamo notato in tutta la classe che nei giorni in cui <strong>ci</strong> fermiamo in mensa, le Kcal<br />

assunte sono inferiori ai giorni in cui mangiamo a casa. Infatti dovremmo assumere in<br />

un pranzo <strong>ci</strong>rca 770 Kcal, mentre abbiamo riscontrato che il valore è di <strong>ci</strong>rca 500 Kcal.<br />

Inoltre alcuni ragazzi, siccome non gradiscono il <strong>ci</strong>bo offerto, portano panini da casa<br />

per non rimanere a digiuno e per giunta <strong>de</strong>vono anche nascon<strong>de</strong>rsi dagli insegnanti.<br />

Noi non scriviamo queste cose per cattiveria, ma soltanto per far capire a tutti come<br />

è la nostra mensa e che dovrebbe cambiare. Per questo, sia noi alunni che i nostri<br />

professori, abbiamo voluto dare la nostra opinione.<br />

Giacomo Capodaglio<br />

Fe<strong>de</strong>rica Maratea<br />

2°B


Siamo arrivati alla fine anche di questo numero, questa volta, come avrete potuto notare,<br />

le pagine sono più numerose gli articoli più vari e speriamo di vostro gradimento. Come<br />

sempre, abbiamo dovuto selezionare tra tutto il materiale che <strong>ci</strong> è stato proposto perché<br />

sarebbe stato impossibile pubblicare tutto. I testi che non trovate in questa edizione<br />

verranno però proposti sul sito Internet <strong>de</strong>lla scuola (http://www.ic-<strong>de</strong>ami<strong>ci</strong>s-<strong>lissone</strong>.it).<br />

Il prossimo numero sarà lo “Spe<strong>ci</strong>ale Gite”. Vi solle<strong>ci</strong>tiamo quindi a mandar<strong>ci</strong> materiale<br />

sulle vostre gite, foto, testi, racconti di esperienze e valutazioni, insomma tutto <strong>ci</strong>ò che<br />

vorreste fosse pubblicato. È bene che il materiale sia già trascritto a computer e<br />

consegnato al professor Meniconi per la se<strong>de</strong> e alla professoressa Varè per la succursale<br />

o spedito tramite e-mail al solito indirizzo sm.bareggia@virgilio.it.<br />

Non <strong>ci</strong> resta che salutarvi e, visto che noi siamo di terza, vorremmo las<strong>ci</strong>are il nostro<br />

mandato ad altri di voi che vorranno proseguire in quest’avventura che vi assicuriamo<br />

interessante e piacevole. Noi abbiamo cercato di produrre <strong>de</strong>l nostro meglio, certo molto<br />

altro si può fare e siamo sicuri che <strong>ci</strong>ò accadrà.<br />

Un gran<strong>de</strong> saluto e uno<br />

<strong>La</strong> Redazione Del "De Ami<strong>ci</strong>s Times" A. S. 2007/2008<br />

pag. 41

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