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Nel frenetico backstage di ”Torno sabato - Centro Degradè Joelle

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N. 3 Luglio/Agosto 2004 GRUPPO EDITORIALE SRL<br />

Mode & Mo<strong>di</strong><br />

<strong>Nel</strong> <strong>frenetico</strong> <strong>backstage</strong> <strong>di</strong> <strong>”Torno</strong> <strong>sabato</strong> ... e tre”, poco prima delle prove generali, ho<br />

incontrato Julia Smith. II primo approccio non e stato sicuramente dei migliori, visto che alla<br />

domanda <strong>di</strong> uno dei produttori del programma ”Julia sei pronta per l’intervista?”, la sua<br />

risposta e stata piuttosto negativa e contrariata, tanto da farmi pensare ”Ecco ci siamo, la<br />

solita vedette che si da un sacco <strong>di</strong> arie!”. Ma una volta entrati nel suo camerino Julia, al<br />

contrario, si e rivelata una ragazza semplice, alla mano, timida e molto simpatica. Julia è<br />

australiana <strong>di</strong> South Port e ha solo ventitre anni, sembra anche non essere abituata alle<br />

interviste e da vera ”gentlewoman” mi fa sedere sulla sua se<strong>di</strong>a per permettermi <strong>di</strong> scrivere<br />

meglio, sfoderando un sorriso dolcissimo.<br />

Dall’Australia alla Francia e dalla Francia all’Italia. Raccontami la tua avventura?<br />

Ho iniziato a ballare fin da quando avevo quattro anni e ho partecipato ad importanti show in<br />

Australia e in Svezia. Poi ho lavorato su navi da crociera nel sud est asiatico. Una mia amica,<br />

un giorno, mi ha informata che a Parigi si svolgevano le au<strong>di</strong>zioni per il Moulin Rouge. Mi sono<br />

iscritta, ho superato la selezione e sono stata subito scelta, <strong>di</strong>ventandone la vedette.<br />

Attraverso il coreografo del Moulin Rouge, infine, sono stata presentata alla produzione del<br />

programma e quin<strong>di</strong> alla Rai.<br />

Hai mai pensato <strong>di</strong> fare qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso dalla ballerina, per esempio l’attrice o la<br />

modella?<br />

La modella no, perché nonostante il mio 1,75 <strong>di</strong> altezza sono troppo bassa, l’attrice neanche<br />

perché per <strong>di</strong>ventarlo bisogna stu<strong>di</strong>are molto. Confesso però, che mi piacerebbe molto fare la<br />

cantante.<br />

Che cosa ti piace dell’Italia’?<br />

Mi piace tutto! E’ un paese meraviglioso. Adoro Roma e durante lo spettacolo ho potuto<br />

ammirare anche Reggio Calabria e Catania, due città che mi sono piaciute tantissimo anche per<br />

la loro vicinanza al mare. Essendo nata in un posto <strong>di</strong> mare mi piace tutto ciò che gli e vicino.<br />

Un’altra città che mi ha colpito molto e stata Bolzano, perché e una città italiana in cui si parla<br />

anche il tedesco. Ma una sicuramente una delle scoperte più piacevoli che ho fatto e stata<br />

quella del tiramisù: un dolce fantastico.


Cosa invece non ti piace?<br />

Non mi piace il fatto che il cibo sia tutto cosi buono, mangerei continuamente ma non posso<br />

permettermelo ... ingrasserei troppo.<br />

Se dovessi parlare <strong>di</strong> te quali aggettivi utilizzeresti?<br />

Non so, posso solo <strong>di</strong>rti che, poiché oggi mi sento molto assonnata e stanca, vorrei descrivermi<br />

all’esatto contrario cioè come una persona molto energica.<br />

Come passi il tuo tempo libero?<br />

Conduco una vita molto normale, mi piace incontrare appena posso i miei amici e stare in loro<br />

compagnia.<br />

Progetti per il futuro?<br />

Rientrerò in Francia per continuare a lavorare al Moulin Rouge poi come ti ho già detto sopra<br />

mi piacerebbe cantare.<br />

Una sconfitta come opportunità per ricominciare in modo migliore<br />

Incontro con Angelo Spadari<br />

Tenace e ostinato, a 16 anni capisce che la sua passione e quella per i capelli. Si trova<br />

al primo bivio della sua vita: scuola o lavoro? Lascia la scuola e, contro il parere <strong>di</strong><br />

tutti, si mette a lavorare come appren<strong>di</strong>sta nel salone della parrucchiera della<br />

mamma. Apre la sua attività nel 1992, a 21 anni, tutto andava benissimo fino al 1995<br />

quando per un problema burocratico e stato costretto a chiudere. Grazie alla sua<br />

voglia <strong>di</strong> vincere... sempre... e all’aiuto <strong>di</strong> persone speciali ha trovato la soluzione per<br />

”rinascere” e ricominciare in modo intelligente.<br />

<strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Tini<br />

Per seguire il suo istinto, lei si e messo contro tutti. Non era troppo giovane per fare<br />

una scelta cosi impegnativa?<br />

Dopo le scuole me<strong>di</strong>e, ho scelto io <strong>di</strong> frequentare il liceo scientifico ma dopo il primo anno<br />

sentivo, dentro <strong>di</strong> me, una passione grande e sempre crescente per i capelli. Accompagnai mia<br />

madre dalla parrucchiera e destino ha voluto che lei stesse cercando un appren<strong>di</strong>sta. Avevo<br />

capito che volevo fare il parrucchiere, ma non mi andava <strong>di</strong> deludere i miei genitori lasciando la<br />

scuola, allora cercai <strong>di</strong> dare un colpo al cerchio e uno alla botte: la mattina frequentavo il liceo<br />

e il pomeriggio andavo al salone. Siccome ero molto portato, dopo un mese, la mia titolare mi<br />

propose I’assunzione in quanto sarebbero andati via due collaboratori.<br />

Eccoci al primo bivio....<br />

Si, infatti, ma uno dei miei motti preferiti e CARPE DIEM. La mia determinazione e la mia<br />

luci<strong>di</strong>tà, nonostante la giovane età, mi hanno portato scegliere: il treno stava passando,<br />

bisognava salire!!! Presi in consegna le chiavi del salone e dal martedì avrei aperto io.<br />

Quando decise <strong>di</strong> aprire una sua attività?<br />

Ho lavorato in altri due saloni e nel 1992, dopo il servizio militare, mi misi in proprio. Tutto<br />

andava benissimo ma, dopo un po’ <strong>di</strong> anni, mi resi conto che nella mia esperienza lavorativa<br />

mi avevano insegnato ad essere un parrucchiere ma non un titolare. Nonostante gli incassi in<br />

crescita, a fine mese non avevo utili dalla mia attività, lavoravo tanto per non avere sol<strong>di</strong> Qui


cominciarono le frustrazioni personali e poi tutto peggiorò nel febbraio del 1995 quando, per<br />

una truffa <strong>di</strong> 3un commercialista nella pratica della concessione della licenza, fui costretto a<br />

chiudere il salone, ormai avviato<br />

Come riuscì a risalire la china?<br />

Da febbraio a settembre toccai il fondo. Ho impiegato 4 anni per rimettere a posto, avevo fatto<br />

tanti errori ma tutto cominciava a prendere una piega migliore.<br />

Come si vuol <strong>di</strong>re, dopo la tempesta viene sempre la bonaccia.<br />

Fortunatamente si, ma <strong>di</strong>pende tutto da noi e dalla nostra voglia <strong>di</strong> fare e <strong>di</strong> vincere, ho<br />

cercato in tutti i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> trovare una soluzione. Un grazie particolare mi sento <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo a Rosario<br />

Fabbroni, il mio area manager della Wella, che mi e stato vicino in questi momenti <strong>di</strong>fficili e nel<br />

2000 mi ha dato un’ ulteriore possibilità <strong>di</strong> miglioramento.<br />

In che modo? Vuole parlarne?<br />

Mi parlo <strong>di</strong> un gruppo, non ne avevo capito molto bene le finalità ma il mio carattere aperto<br />

alle novità mi ha portato al gruppo <strong>Joelle</strong>. Senza accorgermene ho avuto un cambiamento<br />

personale e professionale. Ho cominciato a pormi in modo <strong>di</strong>verso con le clienti, la gestione del<br />

salone non era più un tabù ma una parte fondamentale <strong>di</strong> un attività che funziona bene. Da<br />

allora ricordo solo traguar<strong>di</strong> positivi raggiunti e gran- <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni personali, professionali<br />

ed economiche.<br />

Secondo lei, esiste un segreto affinché un’attività funzioni?<br />

Una buona tecnica e un notevole stile, ma il fattore più” importante e la gestione, intesa a 360<br />

gra<strong>di</strong>: bisogna saper controllare gli acquisti, il personale, il magazzino, tutto deve essere sotto<br />

controllo, non ci si può permettere <strong>di</strong> avere sorprese.<br />

Con gran<strong>di</strong> sacrifici, ma alla fine e riuscito ad avere la vittoria.<br />

Le sono sincero, mi sono preso le mie belle rivincite e sono molto sod<strong>di</strong>sfatto della persona che<br />

sono <strong>di</strong>ventata nel corso degli anni. II mio passato mi sembra lontanissimo ma assolutamente<br />

incancellabile e, anche per questo, ho voluto intraprendere I’attività <strong>di</strong> formatore, dopo una<br />

preparazione: specifica. Mi piacerebbe poter con<strong>di</strong>videre con i miei colleghi ciò che mi e stato<br />

trasmesso: ogni problema e un’opportunità. lo sono riuscito ad uscire dal tunnel e ogni mattina<br />

mi sveglio e sono felice <strong>di</strong> fare questo lavoro, <strong>di</strong> realizzare, che la fiamma e sempre rimasta<br />

accesa!<br />

Quando i sogni <strong>di</strong>ventono realtà<br />

incontro con Anna Chiatello<br />

Giovane, riservata, timida e <strong>di</strong>ffidente ma dotata <strong>di</strong> una determinazione e <strong>di</strong><br />

una generosità straor<strong>di</strong>narie. Siamo a Barbania, un paese <strong>di</strong> 1700 abitanti a 30<br />

Km da Torino, ospiti nel salone <strong>di</strong> Anna Chiatello<br />

Di Agnese Perugini<br />

Come mai ha scelto questa realtà per la sua attività? Non le sarebbe piaciuto aprire<br />

un salone a Torino?<br />

Quando ho aperto il mio salone avevo 21 anni, sono stati soprattutto i miei genitori ad<br />

invogliarmi a farlo e a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 8 anni gliene sono molto grata, se loro non avessero<br />

insistito... Per quanto riguarda la scelta del posto, io sono molto legata al mio paese, alle mie


origini e poi caratterialmente mi piacciono le cose semplici. Torino sicuramente avrebbe potuto<br />

offrirmi più possibilità, ha più potenzialità, ma sono orgogliosa della mia scelta, inoltre questo<br />

salone ha anche un valore affettivo per me.<br />

Posso chiederle il motivo?<br />

Si, ho ricavato il salone dalla casa che mi ha regalato mio padre e che e stata costruita da lui,<br />

che non c’e più da 4 anni. Per me e come se fosse una sua ere<strong>di</strong>ta... Sono riuscita a realizzare<br />

il primo dei miei sogni nel cassetto: il salone funziona bene, sono molto contenta delle mie<br />

collaboratrici e delle mie clienti.<br />

Ha parlato <strong>di</strong> primo sogno. Ne ha molti altri?<br />

Sono abbastanza ambiziosa...ne ho altri 3! II secondo l’ho gia realizzato in giugno, perché mi<br />

sono sposata il 26, ho sempre pensato ad una famiglia tutta mia. Poi sogno <strong>di</strong> aprire un<br />

secondo salone con una delle mie collaboratrici e un altro e che mi piacerebbe molto poter<br />

collaborare nella formazione per il gruppo con il quale lavoro, vorrei avere la possibilità <strong>di</strong> poter<br />

con<strong>di</strong>videre con altri colleghi la mia professionalità.<br />

A livello professionale si sente sod<strong>di</strong>sfatta?<br />

Sono molto sod<strong>di</strong>sfatta, penso <strong>di</strong> non aver tralasciato nulla anche se c’e ancora molta strada<br />

da fare, non si finisce mai <strong>di</strong> apprendere. Anni fa avevo il salone pieno <strong>di</strong> gente, tutto era<br />

lasciato molto al caso, non c’era organizzazione e si decideva per la cliente. Adesso, invece, e<br />

tutto molto più ”or<strong>di</strong>nato”, pianifico il lavoro e ho rivalutato il fatto <strong>di</strong> servire meglio le mie<br />

clienti, ascoltare le loro esigenze e seguire i loro cambiamenti. Ogni cliente ha la persona che<br />

la segue ed e lei a sceglierla per la sua professionalità. lo stessa sono <strong>di</strong>ventata una persona<br />

più esigente, pretendo molto innanzitutto da me stessa e poi dalle mie collaboratrici.<br />

Come e il suo rapporto con loro?<br />

Sono molto contenta, loro mi seguono nella mia crescita e a loro volta si impegnano per<br />

crescere. Non si e instaurato un rapporto formale, io le sento come due amiche, penso<br />

sinceramente che sia la soluzione migliore visto che la maggior parte delle ore <strong>di</strong> una giornata<br />

le passiamo insieme. Molti miei colleghi pensano che non faccia bene avere un rapporto troppo<br />

confidenziale, io sono convinta che se alla base c’e rispetto e si imposta tutto sulla sincerità e<br />

<strong>di</strong>sponibilità e si lavora per lo stesso scopo sia veramente <strong>di</strong>fficile trovare dei punti <strong>di</strong><br />

collisione.<br />

E’ molto decisa, sa che cosa vuole dalla vita.<br />

29 anni forse non sono tantissimi, mi rendo conto che molti miei coetanei probabilmente<br />

pensano e hanno progetti <strong>di</strong>versi. lo ho cercato <strong>di</strong> costruire giorno per giorno la mia vita, la<br />

mia attività e cercherò <strong>di</strong> fare lo stesso per il mio futuro. <strong>Nel</strong>l’ultimo anno mi sento <strong>di</strong>versa,<br />

sono cresciuta veramente tanto sia a livello personale che professionale e tutto questo grazie<br />

anche ad un corso <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> consulenza aziendale che ho frequentato a Roma insieme<br />

ad altri 18 colleghi. In 10 giornate abbiamo affrontato <strong>di</strong>versi argomenti, dalla gestione, alla<br />

pianificazione e all’atteggiamento personale da assumere con le persone che ci troviamo <strong>di</strong><br />

fronte e, concludendo, posso <strong>di</strong>re <strong>di</strong> essere riuscita ad abbattere molte barriere che avevo<br />

eretto, grazie alla mia <strong>di</strong>ffidenza, per <strong>di</strong>fendermi da attacchi esterni che avrebbero potuto farmi<br />

male.<br />

Cent.mo Clau<strong>di</strong>o,<br />

dopo la mia ultima esperienza in Sardegna avverto la necessita <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre con te e con gli<br />

altri alcune riflessioni riguardo al nostro gruppo <strong>Joelle</strong>.<br />

Per prima cosa vorrei ringraziarti <strong>di</strong> cuore per aver creato questa squadra e per averla<br />

impostata su presupposti cosi forti da farci sentire un tutt’uno. Dirti che sono orgogliosa <strong>di</strong><br />

”essere dei vostri” e poco in confronto a quello che sento veramente e a quanto sono cresciuta


professionalmente in questi tre anni con voi. Da ogni nostro incontro torno carica<br />

emotivamente, con più stimoli e con maggiori motivazioni verso il miglioramento, più<br />

preparata professionalmente e maggiormente capace <strong>di</strong> recepire le richieste della clientela e<br />

quin<strong>di</strong> fornire le risposte che si aspetta. Sono cresciuta molto e questo lo devo a te,<br />

principalmente, per essere stato l’artefice <strong>di</strong> questa iniziativa e a tutti gli altri, a cominciare da<br />

Pia e Giorgio. In passato ho fatto altre esperienze con professionisti seri e preparati ma le<br />

metodologie comunicative che hai usato nei nostri confronti sono ben lungi dalla normalità. Mi<br />

rendo conto, quoti<strong>di</strong>anamente, che riesco con facilita a mettere in pratica ogni vostro consiglio,<br />

ogni suggerimento che contribuisce al miglioramento dell’immagine del nostro salone e <strong>di</strong> noi<br />

come singoli professionisti; questo vuol <strong>di</strong>re che c’e un’ottima capacita <strong>di</strong> trasferimento delle<br />

tecniche da parte vostra e una buona pre<strong>di</strong>sposizione personale ad apprendere. Volevo solo<br />

<strong>di</strong>rvi questo, spero per il futuro <strong>di</strong> poter collaborare e confrontarmi con voi in modo continuo e<br />

costruttivo, il mio bisogno <strong>di</strong> sapere ancora non si è esaurito, spero duri per molti anni ancora<br />

e che possa sod<strong>di</strong>sfarlo continuando ad affiancarvi.<br />

Ancora grazie <strong>di</strong> cuore,<br />

Antonietta<br />

Un connubio <strong>di</strong> successo<br />

Incontro con Barbara Gasparrini & Gianluca Beruschi<br />

Titolari e soci dal 1994 del <strong>Centro</strong><br />

<strong>Degradè</strong> <strong>Joelle</strong> <strong>di</strong> Civitanova Marche: Barbara Casparrini e Cianluca Beruschi,<br />

hanno iniziato entrambi giovanissimi, sono entrambi timi<strong>di</strong> ma con una verve<br />

spaventosa. Barbara e molto riservata ma allo stesso tempo una persona<br />

carismatica; Gianluca e un vulcano in eruzione, con una fantasia in continuo<br />

movimento.<br />

Ci raccontereste i vostri primi passi?<br />

Barbara: lo, come molti dei miei colleghi, ho iniziato a 15 anni nel salone <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Mengoni:<br />

ero timi<strong>di</strong>ssima e mi sono ritrovata a collaborare con 15 persone....<br />

Gianluca: lo ho iniziato a lavorare a 16 anni nel salone <strong>di</strong> San Benedetto del Tronto, da mia<br />

sorella Pia.


<strong>Nel</strong> 1994 avete deciso <strong>di</strong> formare una società. Come e nata questa ”unione”?<br />

Barbara: lo ero gia socia <strong>di</strong> questa attività, ho cambiato due gestioni, Gianluca e il mio terzo<br />

socio. Abbiamo la stessa età e negli anni ’90 i negozi <strong>Joelle</strong> delle Marche erano solo tre quin<strong>di</strong><br />

eravamo come una sorta <strong>di</strong> grande famiglia.<br />

Gianluca: Come <strong>di</strong>ceva lei, la nostra conoscenza e collaborazione durava da anni, sin dagli<br />

albori <strong>di</strong> questo gruppo. A 21 anni ho rilevato il 50% del negozio <strong>di</strong> Barbara e da allora<br />

abbiamo iniziato questo cammino insieme.<br />

Diversi vostri colleghi hanno optato per una <strong>di</strong>visione <strong>di</strong> compiti. Voi come siete organizzati?<br />

Barbara: Anche noi ci siamo <strong>di</strong>visi i compiti: Gianluca si occupa della parte amministrativa e<br />

gestionale e io della parte tecnico-stilistica.<br />

Come è una società composta da un uomo e una donna?<br />

Barbara: Trovo che la soluzione migliore sia una società composta da un uomo e una donna:<br />

con questo mix non ci sono gelosie e non c’e nessuna competizione. Non mi sono mai pentita<br />

della società con Gianluca, tornando in<strong>di</strong>etro lo sceglierei nuovamente. Gianluca: Una società è<br />

sana quando due persone nascono e crescono nella stessa realtà. Potrei riassumerle il mio<br />

pensiero con queste parole: squadra vincente non si cambia. Coltivo un sogno nel cassetto:<br />

aprire un secondo negozio con una collaboratrice ma sempre in società con Barbara!<br />

Barbara, Gianluca ha parlato <strong>di</strong> un sogno nel cassetto, qual e il suo?<br />

Vorrei essere una buona titolare, una buona formatrice e una buona mamma, trovando il<br />

tempo per tutti questi impegni!<br />

Avete mai avuto titubanze sulla vostra professione?<br />

Barbara: lo volevo smettere quando ho partorito mia figlia tre anni fa. Ho avuto una forte crisi,<br />

pensavo <strong>di</strong> non riuscire a portare avanti tutte e due le cose: il lavoro era arrivato ad un certo<br />

livello, collaboravo anche nella formazione <strong>di</strong> altri gruppi <strong>Joelle</strong> sul territorio nazionale, ma<br />

dentro <strong>di</strong> me c’era questa sensazione <strong>di</strong> non essere più adatta, vedevo mia figlia come un<br />

punto d’arrivo. Gianluca: No, non ho mai avuto dubbi. Sono in una fase <strong>di</strong> crescita personale e<br />

<strong>di</strong> rilancio professionale, sto vivendo un gran bel periodo!<br />

Un consiglio per un vostro collega.<br />

Barbara: Riguardo al <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> prima, un figlio è solo un completamento dell’essere donna, la<br />

sfera personale non deve assolutamente intacca- re quella professionale. lo I’ho capito solo<br />

dopo la crisi...<br />

Gianluca: Ho un pensiero profondo sul rapporto<br />

con i collaboratori: a mio avviso, non bisogna avere rapporti interpersonali, non bisogna<br />

oltrepassare il limite. II titolare deve essere titolare e il collaboratore deve essere<br />

collaboratore, ognuno deve avere il suo ruolo, non può esserci amicizia.<br />

Gianluca, una domanda per lei. Essere il fratello <strong>di</strong> Pia Beruschi cosa le ha<br />

comportato?<br />

Con mia sorella ho un rapporto fantastico, oltre ad essere fratelli siamo due amici intimi. Pensi<br />

che per sei anni abbiamo lavorato nello stesso salone e non abbiamo mai detto alle clienti che<br />

eravamo fratello e sorella. Lei mi ha dato tanto dal punto <strong>di</strong> vista professionale ma la nostra<br />

quoti<strong>di</strong>anità non ha mai interferito nella mia crescita professionale, tutto ciò che ho imparato e<br />

avuto ho lavorato sodo per realizzarlo. Anche se un vantaggio ce I’ho: (sorride) posso avere<br />

delle consulenze private a casa!!!


E’ uno dei responsabili del centro Degrade <strong>Joelle</strong> della Sardegna. Si occupa<br />

della formazione per il gruppo della Sardegna ed e titolare <strong>di</strong> due saloni in<br />

Oristano:ha ben chiaro cosa vuole da se stesso, dove vuole e può arrivare. E’<br />

nato ad Oristano, dove ha sempre vissuto, da mamma sarda e papa<br />

napoletano. II padre ha fatto il parrucchiere per uomo in alcuni saloni <strong>di</strong> Napoli<br />

prima <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare poliziotto, per cui Giuliano e staio a contatto con i ferri del<br />

mestiere fin da piccolo, e a <strong>di</strong>ciassette anni ha deciso, senza esitazione, cosa<br />

voleva fare da grande: il parrucchiere per Signora.<br />

Di matteo Panichelli<br />

L’importanza <strong>di</strong> imparare dagli errori<br />

Incontro con Giuliano <strong>di</strong> Matteo<br />

Quando ha aperto la sua prima attività?<br />

Dopo anni <strong>di</strong> duro appren<strong>di</strong>stato presso vari saloni della Sardegna, cinque anni fa, a ventisei<br />

anni, ho aperto il mio primo salone. La mia e una passione che mi ha sempre portato ad<br />

aggiornarmi e a formarmi presso varie organizzazioni <strong>di</strong> categoria, ma la svolta determinante e<br />

avvenuta quando ho conosciuto Clau<strong>di</strong>o Mengoni: avevo 24 anni, ero <strong>di</strong>pendente, da<br />

collaboratore potevo frequentare solo le riunioni <strong>di</strong>dattiche, ma io ero estremamente<br />

interessato a conoscere il lavoro da tutte le angolazioni. Quel che più mi attirava del gruppo<br />

<strong>Joelle</strong> era I’innovazione del programma formativo, con I’opportunità, un domani, <strong>di</strong> creare<br />

qualcosa <strong>di</strong> esclusivo per la zona <strong>di</strong> Oristano.<br />

Da che cosa rimase cosi colpito?<br />

Ho capito subito che il metodo <strong>di</strong> colorazione in verticale poteva essere un metodo innovativo<br />

per avere successo professionalmente. Ci tengo a sottolineare che il guadagno imme<strong>di</strong>ato,<br />

senza crescita personale, non e mai stato un mio obiettivo, ma in questo caso ho subito fiutato<br />

la <strong>di</strong>fferenza professionale che questa tecnica avrebbe potuto darmi. L’altro punto che mi ha<br />

affascinato era il modo <strong>di</strong> gesti- re il lavoro: la gestione del salone e dei collaboratori.<br />

Come gestisce il suo rapporto con i <strong>di</strong>pendenti?<br />

Alle mie <strong>di</strong>pendenze ho sei collaboratori, <strong>di</strong> cui quattro sono ragazzi. Con loro cerco <strong>di</strong> evitare<br />

gli errori che sono stati commessi nei miei confronti: do loro la possibilità <strong>di</strong> speri-mentare e<br />

imparare dagli errori, sono sempre presente nei momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà, ma allo stesso tempo<br />

faccio in modo che si assumano la responsabilità e quin<strong>di</strong> anche I’impegno <strong>di</strong> concludere il<br />

lavoro intrapreso nel migliore dei mo<strong>di</strong>. Posso senz’altro affermare che i risultati <strong>di</strong> questo<br />

metodo sono altamente positivi: i <strong>di</strong>pendenti sono costanti nella formazione, sia a livello<br />

gestionale che a livello tecnico stilistico, e hanno avuto una crescita rapida, sia dal punto <strong>di</strong><br />

vista personale che professionale.<br />

Quali sono i risultati <strong>di</strong> questa crescita?<br />

A quattro anni dal mio debutto come titolare, ho avuto I’opportunità <strong>di</strong> aprire il mio secondo<br />

salone, proprio grazie al metodo <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione del lavoro con i miei collaboratori. L’obiettivo e<br />

che ciascuno <strong>di</strong> loro possa, a sua volta, gesti-<br />

re un proprio salone,raggiungendo cosi un traguardo personale importantissimo, e inserendosi<br />

positiva- mente nella società che oggi più che mai ti chiede <strong>di</strong> essere sempre al passo coi<br />

tempi. Sono molto contento <strong>di</strong> loro e del rapporto che abbiamo instaurato, sono molto<br />

rispettato sia all’interno del salone che al <strong>di</strong> fuori delI’ambiente <strong>di</strong> lavoro.


COSMOPROF 2004:<br />

il trampolino <strong>di</strong> lancio per CENTRO DEGRADE’ JOELLE<br />

II marchio Degradé ]oelle continua ad avere vasti consensi dagli esperti del settore e<br />

soprattutto dal pubblico: per la prima volta il 4-5 aprile sotto le luci della ribalta del Cosmoprof<br />

<strong>di</strong> Bologna, beauty event, la più grande manifestazione annua del settore immagine giunta alla<br />

37esima e<strong>di</strong>zione. Dal 1996 lavora in partnership con Wella, che ha dato loro la possibilità <strong>di</strong><br />

venire allo scoperto. Al pa<strong>di</strong>glione n. 35 della Wella, tre show al giorno nelle ore <strong>di</strong> punta e, in<br />

pedana, alcuni personaggi del gruppo joelle.<br />

<strong>Nel</strong> back stage Clau<strong>di</strong>o Mengoni, l’ideatore e <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> questa grande organizzazione che ha<br />

creato e coor<strong>di</strong>nato la parte stilistica, con semplicità e spigliatezza ma con grande<br />

professionalità, nonostante la grande emozione, hanno trasmesso al pubblico la filosofia del<br />

<strong>Centro</strong> Degrade <strong>Joelle</strong>: il VERTICALE. Tutto e incentrato su questo concetto: il degradé un<br />

tecnica <strong>di</strong> colorazione in verticale, una tecnica <strong>di</strong> taglio ”Punte Aria” che ricostruisce il vuoto<br />

esistente tra le ciocche e libera i capelli; I’organizzazione e la gestione del salone in verticale,<br />

ogni personaggio deve esse- re impren<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> se stesso all’interno <strong>di</strong> una struttura, dove<br />

tutto e sotto controllo, dalla ricevuta, alla produzione, al magazzino, agli or<strong>di</strong>ni. A seguire<br />

<strong>Joelle</strong>, due <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> pubblico: una parte seguiva estasiato le loro performance, un taglio<br />

”strano”, estremamente <strong>di</strong>verso, per non parlare poi delle asciugature, I’utilizzo delle sole mani<br />

permetteva <strong>di</strong> avere un risultato originalissimo e molto naturale; un’altra parte era<br />

rappresentata dai loro affiliati: molti con T-shirt con la scritta <strong>Joelle</strong> facevano da supporter ai<br />

loro ”amici” in pedana. L’impressione che si ha, seguendo un loro show o sentendoli parlare, e<br />

quella <strong>di</strong> una grande famiglia, un ambiente <strong>di</strong> grande collaborazione, dove non ci sono ”miti”<br />

ma solo persone che lavorano insieme con gran- de piacere. II Cosmoprof del 2004 e stato un<br />

grande successo, dopo anni <strong>di</strong> duro lavoro si cominciano a raccogliere i frutti. La fantasia e la<br />

creatività sono incommensurabili, non hanno strane alchimie ma solo tanta ambizione <strong>di</strong> voler<br />

volare in alto, molto in alto!!!<br />

Di Tiziana Mastrogiorgio<br />

La forza del gruppo<br />

Incontro con Mari <strong>di</strong> Tommaso<br />

E’ uno dei maggiori impren<strong>di</strong>tori del settore <strong>di</strong> Campobasso e provincia:<br />

incontriamo Mario Di Tommaso nel suo nuovo salone che ci rivela qualche<br />

segreto per raggiungere un successo che e <strong>di</strong> dominio pubblico.<br />

Come inizia la sua grande scalata nel mondo dei parrucchieri?<br />

E’ stata molto movimentata: ho aperto il mio primo salone nel 1987, nel 1990 un altro in<br />

società, nel 1993 un salone <strong>di</strong> 50mq; nel l996 un locale <strong>di</strong> 100mq; nel 2003 sono arrivato ad<br />

avere 4 attività in Molise e nello stesso anno ho aperto il salone più grande <strong>di</strong> tutti i miei locali<br />

e adesso lavoro solo qui con i miei 10 collaboratori.<br />

Ha avuto 8 saloni in tutta la sua carriera, solo uno in società?<br />

Si, ad essere sincero non mi e piaciuta molto come esperienza, infatti e durata solo tre anni.<br />

Per un <strong>di</strong>scorso societario bisogna trovare la per- sona giusta...sa, un socio e un po’ come una


moglie!!! lo ho avuto una situazione negativa ma nono- stante questo, sono favorevole a<br />

questo tipo <strong>di</strong> gestione.<br />

Si e mai trovato ”ad un bivio” nella sua carriera?<br />

II mio percorso e fatto solo <strong>di</strong> bivi, ma fortunata- mente ne sono sempre uscito benissimo, ho<br />

sempre scelto quella che poi si e rivelata la giusta strada. Caratterialmente sono molto istintivo<br />

ed ostinato, mi piacciono moltissimo le esclusi- ve: per questo nel 1996 ho scelto <strong>Joelle</strong>. Pensi<br />

che sono stato io a cercare un contatto con Clau<strong>di</strong>o Mengoni (il <strong>di</strong>rettore dei Centri Degrade<br />

<strong>Joelle</strong> sul territorio nazionale): avevo sentito parlare <strong>di</strong> una nuova tecnica <strong>di</strong> colorazione e ho<br />

fatto <strong>di</strong> tutto per arrivare alla fonte. All’inizio e stata dura ma adesso va tutto a gonfie vele!!!<br />

Come mai queste <strong>di</strong>fficoltà?<br />

Quando si fanno delle scelte su nuovi fronti, la novità lascia un po’, come <strong>di</strong>re, perplessi. Ho<br />

iniziato a seguire questa filosofia con molto scetticismo, era per me e per i miei collaboratori<br />

un metodo completamente <strong>di</strong>verso e nuovo sia a livello tecnico-stilistico che gestionale, <strong>di</strong>verso<br />

dalla mia realtà, ma c’era qualcosa che mi tratteneva dall’abbandonare il campo...<br />

Con il senno del poi cosa pensa <strong>di</strong> tutto ciò?<br />

Ho fatto bene a non abbandonare tutto quando mi sono trovato in <strong>di</strong>fficoltà. Un ruolo<br />

importante lo ha giocato la mia equipe: in molte occasioni la loro voglia <strong>di</strong> vivere e <strong>di</strong><br />

affrontare situazioni nuove mi ha dato la forza.<br />

Da tutto questo nasce il salone ”Mario Equipe”?<br />

Per me il lavoro <strong>di</strong> gruppo viene prima <strong>di</strong> tutto. La mia equipe e il cuore della mia attività,<br />

abbiamo un rapporto bellissimo, oltre ad essere un gruppo <strong>di</strong> lavoro e anche una sorta <strong>di</strong><br />

grande famiglia. I miei collaboratori si sono sempre fidati total- mente <strong>di</strong> me e delle mie scelte,<br />

non si sentono <strong>di</strong>pendenti ma impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> loro stessi all’interno della mia struttura.<br />

Un consiglio che si sente <strong>di</strong> dare ai suoi colleghi?<br />

Un salone senza collaboratori e come una cosa senza vita, bisogna solo conoscere e<br />

con<strong>di</strong>videre con loro un metodo <strong>di</strong> gestione.<br />

Ci vuole svelare un suo progetto per il futuro?<br />

Le posso <strong>di</strong>re che ci sono dei progetti a lungo termine, ma da buon meri<strong>di</strong>onale<br />

scaramantico....tutto TOP SECRET! Se raccontassi tutto adesso non avrei argomenti per la<br />

prossima intervista!<br />

Il concetto<br />

<strong>di</strong> “salone quadrato” per servire al meglio le proprie clienti<br />

Termoli e una bellissima città che si trova sul litorale Adriatico, ban<strong>di</strong>era blu<br />

d’Europa da <strong>di</strong>versi anni, molto ricca <strong>di</strong> storia e meta <strong>di</strong> turisti che arrivano da<br />

tutte le parti del mondo durante tutto I’anno. Finalmente anche in questa<br />

citta<strong>di</strong>na e sbarcato il marchio <strong>Centro</strong> Degradé <strong>Joelle</strong>, quello <strong>di</strong> Corso Nazionale<br />

e I’unico salone ad avere la concessione del marchio. Da due anni Rosanna<br />

Cocco ne e la titolare e lei va molto fiera <strong>di</strong> questo e ha colto a volo la<br />

possibilità <strong>di</strong> realizzare un suo sogno appena le si e presentata I’occasione.<br />

Di Matteo Panichelli<br />

Ha scelto una bella citta<strong>di</strong>na per la sua attività, ha delle gran<strong>di</strong>ssime potenzialità.<br />

Nonostante la mia giovane età, ho curato la realizzazione del progetto in tutte le sue fasi,<br />

investendo sulla mia professionalità e creatività. Ma, se proprio devo esserle sincera, io me ne


sono resa conto solo dopo aver deciso <strong>di</strong> cambia- re: avevo sempre lavorato a Campobasso,<br />

cono-scevo quel tipo <strong>di</strong> clientela, mi preoccupava la nuova situazione.....<br />

C’e una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> clientela?<br />

Sono dell’opinione che la <strong>di</strong>fferenza la crea la qualità del servizio che noi offriamo, la cliente<br />

sceglie in base a quello che risponde alle sue esigenze e a ciò che le viene proposto,<br />

logicamente deve essere qualcosa <strong>di</strong> esclusivo. Sono molto sod<strong>di</strong>sfatta delle mie clienti, molte<br />

vengono al mio salone a fare i capelli perché le sod<strong>di</strong>sfo, ma anche perché provano un certo<br />

affetto per me e per le mie collaboratrici, si e instaurato un rapporto umano oltre che <strong>di</strong><br />

interesse.<br />

Le sue collaboratrici seguono il suo programma?<br />

La formazione e un fattore fondamentale per il nostro lavoro e per la nostra crescita, io ci<br />

punto moltissimo quin<strong>di</strong> ci tengo che loro si formino e, logica- mente, io le seguo, altrimenti<br />

non saremmo tutte sullo stesso treno. La parola d’or<strong>di</strong>ne e rispetto, il ruolo del titolare deve<br />

essere riconosciuto ma mi piace che loro si sentano impren<strong>di</strong>trici <strong>di</strong> loro stesse, proprio per<br />

questo la mia ambizione più gran- de e quella <strong>di</strong> avere un ”salone quadrato”: noi siamo in tre a<br />

lavorare e vorrei che fossimo tre binari in<strong>di</strong>pendenti.<br />

Mi spiega meglio il concetto <strong>di</strong> ”salone quadrato”?<br />

Questo fa parte delle conoscenze fornite da <strong>Joelle</strong>, dalla gestione e dall’equilibrio del salone: un<br />

salone e quadrato quando ognuno e titolare <strong>di</strong> se stesso all’interno della struttura, ognuno<br />

lavora con un proprio parco clienti. In questa situazione, la cliente e la per- sona più<br />

importante: potrà usufruire dei servizi <strong>di</strong> un salone del futuro, dove le sue esigenze, le sue<br />

aspettati- ve, la fantasia regnano sovrane, avrà la possibilità <strong>di</strong> scegliere una tecnica<br />

innovativa, una nuova filosofia <strong>di</strong> taglio ma soprattutto la persona che le farà i capelli, quella<br />

che più le ”asso- miglia”.<br />

Cio non rappresenta un per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> potere per il titolare?<br />

Assolutamente no, al contrario, con questi risultati il titolare ha fatto un buon lavoro con i<br />

propri collaboratori portandoli a <strong>di</strong>ventare dei personaggi all’interno del salone, con una loro<br />

autonomia professionale. Un titolare che vuole essere ”padro-ne”, questo <strong>di</strong>scorso non lo<br />

valuta per- che non risponde alla sua ideologia e alle sue aspettative. Forse I’avrò sconvolta<br />

con questi <strong>di</strong>scorsi, ma questa e la nostra idea del futuro, con <strong>Joelle</strong> mi sento proiettata in un<br />

altro mondo, la gestione e il nostro pane quoti<strong>di</strong>ano, noi ve<strong>di</strong>amo i problemi da un’altra<br />

angolazione.

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