1 - Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes
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<strong>Biblioteca</strong> <strong>Virtual</strong> <strong>Miguel</strong> <strong>de</strong> <strong>Cervantes</strong> Saavedra<br />
Universidad <strong>de</strong> Alicante<br />
Copyright © <strong>Biblioteca</strong> <strong>Virtual</strong> <strong>Miguel</strong> <strong>de</strong> <strong>Cervantes</strong> 1999-2005. Accesible <strong>de</strong>s<strong>de</strong> http://<br />
www.cervantesvirtual.com<br />
Año 2008
ÍNDICE<br />
Teatro ispanico <strong>de</strong>l secolo aureo ...................................................................................................... 7<br />
- II - ...............................................................................................................................................109<br />
- III - ..............................................................................................................................................166
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Consiglio Nazionale <strong>de</strong>lle Ricerche<br />
Centro per lo studio <strong>de</strong>lle letterature e <strong>de</strong>lle culture <strong>de</strong>lle aree emergenti<br />
A Franco Meregalli sempre Maestro<br />
con riconoscenza e affetto<br />
4
Premessa<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Il teatro <strong>de</strong>l Secolo Aureo è quanto di più rilevante abbia prodotto l'ingegno spagnolo.<br />
L'affermazione non ha bisogno di prove, tanti sono gli studi <strong>de</strong>dicati alla sua valorizzazione. Le radici<br />
affondano, come ben sappiamo, nella produzione drammatica <strong>de</strong>i secoli prece<strong>de</strong>nti, soprattutto in<br />
quella di drammaturghi come Bartolomé <strong>de</strong> Torres Naharro, Juan <strong>de</strong>l Encina, Lope <strong>de</strong> Rueda e Gil<br />
Vicente, ma certamente il momento più alto <strong>de</strong>l teatro spagnolo si ha nel periodo che va dalla fine<br />
<strong>de</strong>l secolo XVI a tutto il secolo XVII, in particolare in quest'ultimo, quando appaiono le grandi figure<br />
di <strong>Cervantes</strong>, di Lope <strong>de</strong> Vega, di Cal<strong>de</strong>rón, ma anche di Tirso, di Mira <strong>de</strong> Amescua e di altri autori<br />
numerosi, in genere consi<strong>de</strong>rati minori nel paragone con i massimi, ma pur sempre di notevole livello.<br />
È anche il momento più esaltante <strong>de</strong>lla potenza spagnola, che ha inizio con i Re Cattolici e la<br />
scoperta <strong>de</strong>ll'America, si accentua sotto Carlo V, si mantiene a fatica sotto il regno di Filippo II, per<br />
poi esaurirsi progressivamente nella <strong>de</strong>bolezza <strong>de</strong>i successori, da Filippo III a Carlo II, con il quale<br />
ha termine, come è noto, la dinastia <strong>de</strong>gli Asburgo, agli albori <strong>de</strong>l Settecento.<br />
Riflesso <strong>de</strong>lla società <strong>de</strong>l suo tempo, il teatro permette di penetrarne le caratteristiche, positive o<br />
negative, di cogliere interventi critici o esaltanti, di pervenire alle complesse ragioni che <strong>de</strong>terminano<br />
la storia intima di un popolo. Di qui il taglio <strong>de</strong>l presente libro, nel quale l'attenzione e rivolta<br />
a testi drammatici di autori rilevanti che si aprono alla visione profonda <strong>de</strong>i sentimenti e <strong>de</strong>gli<br />
atteggiamenti, mostrando un mondo solo all'apparenza immobile, in realtà in dinamico movimento.<br />
Ciò nella Penisola come nelle Colonie americane, nelle quali pure il teatro assume una rilevanza<br />
preminente, anche se non sempre parto di grandi autori, ma in non pochi casi anche di drammaturghi<br />
di indubbio valore. Testi, comunque, che permettono di penetrare una società con caratteristiche e<br />
gusti propri, una propria evoluzione.<br />
Ripartiti in tre settori, gli studi riuniti nel presente volume non intendono costituire una «storia»<br />
<strong>de</strong>l teatro <strong>de</strong>l Secolo d'Oro, almeno nella prima e nella seconda parte. Infatti, se i saggi <strong>de</strong>l settore<br />
propriamente «ispanico» rispondono specificamente a quanto sopra esposto, nel secondo settore<br />
e trattato il tema <strong>de</strong>lla presenza, e <strong>de</strong>ll'interpretazione, <strong>de</strong>ll'America nel teatro peninsulare <strong>de</strong>l<br />
periodo, specificamente in opere di Lope, di Tirso e di Cal<strong>de</strong>rón, mentre vengono tralasciati testi di<br />
drammaturghi di minore importanza, autori di drammi di mo<strong>de</strong>sto livello. Neppure Cal<strong>de</strong>rón, a dire<br />
il vero, ha dato sul tema testi eccezionali, ma il suo nome ne giustifica la trattazione.<br />
5
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Nel terzo settore, <strong>de</strong>dicato al teatro nella sua traiettoria americana, vengono presi in<br />
consi<strong>de</strong>razione i due centri politico-culturali di maggior rilievo nei secoli XVI-XVII, la Nueva Espana<br />
e il vicereame <strong>de</strong>l Perù, inci<strong>de</strong>ndo anche su una «storia» che ne illustra il sorgere e lo sviluppo, pur<br />
sottolineando l'opera di autori come suor Juana e Alarcón, per l'area novohispana, <strong>de</strong>l «Lunarejo»,<br />
di Cavie<strong>de</strong>s e di Lorenzo <strong>de</strong> las Llamosas, per quella peruviana, non senza aver posto in rilievo il<br />
significato di una interessante produzione drammatica in «quechua».<br />
Non sorpren<strong>de</strong>rà l'inserimento di Alarcón nell'ambito <strong>de</strong>l teatro <strong>de</strong>lla Nueva España; è un caso<br />
simile a quello di Ercilla, e già il Menén<strong>de</strong>z y Pelayo aveva dichiarato legittimo l'inserimento <strong>de</strong>l<br />
drammaturgo, come <strong>de</strong>l poeta epico, sia nella letteratura peninsulare che in quella <strong>de</strong>lla Colonia.<br />
Queste pagine confermano una vecchia passione, le cui origini affondano, come si è soliti dire,<br />
nella notte <strong>de</strong>i tempi. Tempi autobiografici, s'inten<strong>de</strong>, cui die<strong>de</strong> nutrimento, in anni universitari, un<br />
vero Maestro, al quale <strong>de</strong>dico il libro.<br />
6
Teatro ispanico <strong>de</strong>l secolo aureo<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
7
- 1 -<br />
Il riscatto contadino nel teatro di Lope <strong>de</strong> Vega<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Mentre le vicen<strong>de</strong> <strong>de</strong>lla vita di Lope <strong>de</strong> Vega offrono una testimonianza particolarmente viva <strong>de</strong>lle<br />
sue contraddizioni umane e l'opera poetica ne diviene spesso riflesso fe<strong>de</strong>le, sia come testimonianza<br />
<strong>de</strong>lle passioni e <strong>de</strong>gli entusiasmi, sia come documento di pentimento e di religiosità, il teatro lopiano<br />
è specchio <strong>de</strong>lla società <strong>de</strong>l tempo e assolve una funzione chiaramente politica 1 . Ciò nell'ambito<br />
di una fe<strong>de</strong>le accettazione <strong>de</strong>ll'assolutismo monarchico e di un nazionalismo che la storia ancora<br />
recente <strong>de</strong>lla Spagna poteva in gran parte giustificare, pur di fronte agli accentuati sintomi <strong>de</strong>lla<br />
progressiva <strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nza. Vissuto all'epoca di Filippo II (1556-1598), di Filippo III (1598-1621) e nei<br />
primi quattordici anni <strong>de</strong>l regno di Filippo IV (1621-1665), Lope non dovette assistere all'umiliante<br />
tramonto <strong>de</strong>lla potenza spagnola, che si accentuò nei successivi anni di regno <strong>de</strong>l quarto Filippo e<br />
precipitò in quelli di Carlo II, con il quale terminava la dinastia <strong>de</strong>gli Asburgo.<br />
Il gran<strong>de</strong> poeta e drammaturgo vive, perciò, in un'epoca ancora relativamente felice, benché<br />
funestata dal fallimento <strong>de</strong>ll'impresa navale contro l'Inghilterra, con la distruzione <strong>de</strong>lla flotta<br />
«invincibile» (1588), contro la quale più che il nemico si accanirono gli elementi. L'assassinio di<br />
Enrico IV re di Francia aveva finito anche per quietare l'eterna contesa con la nazione confinante<br />
e una serie di matrimoni incrociati sembrò suggellare una pace duratura. Ma la Spagna non rimase<br />
tranquilla e nel 1618 prese parte alla Guerra <strong>de</strong>i Trent'anni in aiuto alla casa d'Austria. Fu durante<br />
questa campagna che nel 1620 Ambrogio Spinola riportò la memorabile vittoria di Praga, con la quale<br />
pareva riaffermarsi durevole, con il prestigio <strong>de</strong>ll'esercito spagnolo, la gran<strong>de</strong>zza <strong>de</strong>lla nazione iberica.<br />
1 José Antonio Maravall ha sostenuto ampiamente questa tesi, in particolare in Teatro y literatura en<br />
la sociedad barroca , Barcelona, Editorial Crítica, 1990 ( ed. corregida y aumentada ). Per lo studioso<br />
spagnolo la commedia barocca non è un'immagine fe<strong>de</strong>le <strong>de</strong>lla società, ma è fortemente condizionata<br />
dalla sua base sociale e, ancor più, «se trata <strong>de</strong> una creación literaria que nace y se <strong>de</strong>sarrolla con muy<br />
<strong>de</strong>finidas finalida<strong>de</strong>s sociales», «manifestación <strong>de</strong> una gran campaña <strong>de</strong> propaganda social, <strong>de</strong>stinada<br />
a <strong>de</strong>fen<strong>de</strong>r y fortalecer una sociedad <strong>de</strong>terminada, en su complejo <strong>de</strong> intereses y valores y en la<br />
imagen <strong>de</strong> los hombres y <strong>de</strong>l mundo que <strong>de</strong> ella <strong>de</strong>riva» ( p. 13) . Interpretazione forse eccessivamente<br />
strumentale, che negherebbe la libertà creativa <strong>de</strong>ll'artista, ma che in parte è condivisibile, soprattutto<br />
quando il Maravall afferma che la commedia è arte «popolare», ma non nell'interesse <strong>de</strong>l popolo,<br />
bensí in quanto mezzo di pressione per il consolidamento <strong>de</strong>l sistema vigente ( pp. 18-19), a cui è<br />
tenuto a ren<strong>de</strong>re culto.<br />
8
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Lope <strong>de</strong> Vega poteva, quindi, sentirsi legittimamente orgoglioso di appartenere a una nazione<br />
potente. La sua fe<strong>de</strong> nella monarchia era piena. Molte <strong>de</strong>lle sue opere lo attestano; con esse, d'altra<br />
parte, non faceva che interpretare lo spirito <strong>de</strong>lla nazione, dando al tempo stesso all'istituto monarchico<br />
un valido sostegno propagandistico. Non ne farò un elenco, bensí mi limiterò a una lettura di alcune di<br />
tali opere drammatiche, ben note e di particolare rilievo, quali Peribáñez y el comendador <strong>de</strong> Ocaña,<br />
Fuenteovejuna, El mejor alcal<strong>de</strong>, el rey , e El villano en su rincón , dove si afferma un tema: il<br />
riscatto <strong>de</strong>ll'onore contadino.<br />
È noto che Lope traeva ispirazione con frequenza dalla storia nazionale e dal Romancero .<br />
L'impatto sul vasto pubblico, che non si limitava a una sola classe sociale, come avverte il Díez Borque<br />
2 , era per tal modo immediato. Per Peribáñez , opera composta tra il 1614 e il 1616, già il Menén<strong>de</strong>z<br />
y Pelayo aveva individuato la fonte in un « cantar » o « fragmento » di un romance 3 , quello<br />
<strong>de</strong>i versi seguenti:<br />
Más quiero yo a Peribáñez<br />
con su capa la pardilla<br />
que no a vos, comendador,<br />
con la vuesa guarnecida.<br />
Altri studiosi pensano invece a un'invenzione originale, ma è fuor di dubbio che il drammaturgo<br />
cercava rispon<strong>de</strong>nza nella memoria popolare, al fine di ottenere immediata a<strong>de</strong>sione al suo testo.<br />
Infatti, non poteva a meno di <strong>de</strong>stare interesse nella massa <strong>de</strong>gli spettatori l'affermazione da parte<br />
<strong>de</strong>lla donna di un amore incurante <strong>de</strong>lla ricchezza e <strong>de</strong>lla potenza. Come nei versi <strong>de</strong>l romance la<br />
protagonista <strong>de</strong>l dramma dis<strong>de</strong>gna il ricco e potente Comendador per un semplice contadino:<br />
Más precio verle venir<br />
en su yegua la tordilla,<br />
2 José María Díez Borque, Sociedad y teatro en la España <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , Barcelona, Antoni<br />
Bosch Editor, 1978, p. 140. Scrive lo studioso, Ibi. , che <strong>de</strong>tto pubblico compren<strong>de</strong>va tutte le classi<br />
sociali, «<strong>de</strong>s<strong>de</strong> las más altas (el Rey incluido), a la más baja» e che si trattava di «un fenómeno cultural<br />
irrepetible y <strong>de</strong> capital importancia».<br />
3 Marcelino Menén<strong>de</strong>z y Pelayo, Estudios sobre el teatro <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , Madrid, CSIC , 1949<br />
(ed. naz.; Iª ed. 1919-1927), V, p. 69.<br />
9
la barba llena <strong>de</strong> escarcha<br />
y <strong>de</strong> nieve la camisa,<br />
la ballesta atravesada,<br />
y <strong>de</strong>l arzón <strong>de</strong> la silla<br />
dos perdices o conejos,<br />
y el po<strong>de</strong>nco <strong>de</strong> trailla,<br />
que ver al Comendador<br />
con gorra <strong>de</strong> seda rica,<br />
y cubiertos <strong>de</strong> diamantes<br />
los brahones y capilla;<br />
que más <strong>de</strong>voción me causa<br />
la cruz <strong>de</strong> piedra en la ermita,<br />
que la roja <strong>de</strong> Santiago<br />
en su bordada ropilla. 4<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
La vicenda, semplice in sé, immette nel particolare spirito <strong>de</strong>ll'epoca: la Reconquista, l'affermazione<br />
<strong>de</strong>lla « limpieza <strong>de</strong> sangre » e <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong> cattolica, avevano finito per dare una sorta di patente di<br />
nobiltà anche al ceto contadino e popolare, una nobiltà che si poneva sullo stesso livello di quella di<br />
sangue e che, proprio per le qualità richiamate, terminava per sentirsi superiore ad essa 5 . Il teatro<br />
di Lope finisce per affermare una sorta di superiorità <strong>de</strong>l mondo contadino di fronte a quello <strong>de</strong>ll'<br />
élite di potere, che nell'Età Media aveva spesso minacciato anche la monarchia; nell'attualità lopiana<br />
l'obiettivo era il «palazzo», il prepotere <strong>de</strong>i nobili nella corte che egli frequentava.<br />
La laboriosità, la genuinità <strong>de</strong>l vivere, il culto <strong>de</strong>lle tradizioni, la religiosità, la purezza <strong>de</strong>l sangue<br />
sono aspetti positivi sui quali afferma l'«onorabilità» come virtù <strong>de</strong>l « labriego », il quale per<br />
difen<strong>de</strong>re il suo buon nome e il suo diritto ricorre anche alla violenza. Così facendo, nelle sue<br />
commedie il drammaturgo dava contributo a una politica intelligente inaugurata a suo tempo dai Re<br />
Cattolici, per la quale il sovrano era divenuto unico arbitro imparziale nel regno e il suo intervento<br />
4 Lope <strong>de</strong> Vega, Peribáñez y el Comendador <strong>de</strong> Ocaña , Edición y estudio <strong>de</strong> Joaquín Saura,<br />
Tarragona, Ediciones Tarraco, 1977 , Atto II, scena XII.<br />
5 Cfr. sull'argomento J. A. Maravall, op. cit. , pp. 41-44. Lo studioso sostiene anche che «el labrador<br />
rico presentaba un elemento po<strong>de</strong>roso para la <strong>de</strong>fensa y conservación <strong>de</strong>l or<strong>de</strong>n» ( p. 44) . Si veda<br />
anche Americo Castro, De la edad conflictiva , Madrid, Taurus, 1961.<br />
10
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
sempre legittimo, al fine di imporre la giustizia e con essa l'ordine nello stato. Per tal modo tra popolo<br />
e monarchia aveva finito per stringersi un patto implicito, che spiega in Spagna il prolungato rispetto<br />
per l'istituto monarchico.<br />
Nel teatro di Lope il re a<strong>de</strong>mpie chiaramente alla funzione di giustiziere. Egli rappresenta Dio sulla<br />
terra, ne fa le veci per quanto attiene al governo <strong>de</strong>i sudditi. Tutti <strong>de</strong>vono sottostare alle sue <strong>de</strong>cisioni;<br />
ribellarsi al re sarebbe come ribellarsi a Dio. Ma il re è alla fin fine un uomo e in qualche occasione può<br />
presentarsi non all'altezza <strong>de</strong>l suo ruolo; Dio permette allora interventi che ristabiliscano l'equilibrio.<br />
Lope ne dà un esempio in Peribáñez , dove porta sulla scena re Enrico III in funzione di giustiziere. Se<br />
pensiamo che il sovrano che aveva dato origine alla dinastia, Enrico II, era giunto al trono attraverso<br />
un atto cruento, l'uccisione <strong>de</strong>l re di Castiglia don Pedro «el Cruel», suo fratellastro, pare curioso<br />
ve<strong>de</strong>r esaltato un Trastamara nella funzione di giustiziere. Nella sua Crónica il Cancelliere <strong>de</strong>l regno,<br />
Pero López <strong>de</strong> Ayala, ha fissato a tinte drammatiche la scena <strong>de</strong>l corpo a corpo tra i due personaggi:<br />
essi si scagliano con le armi l'uno contro l'altro e caduti a terra Enrico colpisce di nuovo don Pedro<br />
con la daga fino a ucci<strong>de</strong>rlo. Ma Enrico II eliminava un sovrano ritenuto malvagio, inviso al popolo,<br />
contribuendo così a rafforzare il mito positivo <strong>de</strong>lla monarchia quale restauratrice <strong>de</strong>lla giustizia. I<br />
suoi successori, perciò, erano re, più che legittimi, provvi<strong>de</strong>nziali per la Castiglia.<br />
Quando re Enrico III, succeduto al padre, Juan I, interviene nel dramma a punire il Comendador,<br />
Lope non discrimina; egli celebra l'istituto monarchico e chi occupa il trono. Per il drammaturgo la<br />
vera protagonista <strong>de</strong>lla storia è la fortuna, che volse le spalle al re don Pedro, valente cavaliere. Non<br />
che si colga rimpianto nell'affermazione, bensì solo rifiuto di intervenire criticamente in un « asunto<br />
» di re.<br />
Nel secondo atto l'autore sviluppa i temi <strong>de</strong>ll'onore e <strong>de</strong>l patto tra signore e vassallo. Il rapporto<br />
tra i due si fonda sulla lealtà reciproca e per questo motivo l'offesa recata al vassallo fe<strong>de</strong>le è gran<strong>de</strong>.<br />
Infatti, se al signore è dovuta lealtà da parte di quest'ultimo, a maggior ragione il signore la <strong>de</strong>ve a<br />
lui, grado inferiore nella gerarchia sociale, ma intatto nella sua integrità di «uomo» e nei suoi diritti.<br />
Nell' Alcal<strong>de</strong> <strong>de</strong> Zalamea Cal<strong>de</strong>rón dirà, per bocca di Pedro Crespo, « labrador viejo »:<br />
Al Rey, la hacienda y la vida<br />
se han <strong>de</strong> dar; pero el honor<br />
es patrimonio <strong>de</strong>l alma<br />
11
y el alma sólo es <strong>de</strong> Dios. 6<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Il rapporto signore-vassallo è lo stesso che intercorre tra re e suddito. L'onore, quindi, è il vero e<br />
unico bene; perduto questo tutto crolla. Di qui la strenua difesa <strong>de</strong>lla sua integrità, ed è sufficiente il<br />
tentativo di insidiarlo perché vi sia offesa. In particolare, l'onore si per<strong>de</strong> attraverso la donna. Nella<br />
commedia è sufficiente che il Comendador tenti di insidiare la moglie di Peribáñez perché l'onore sia<br />
offeso. Dice il protagonista:<br />
Basta que el comendador<br />
a mi mujer solicita;<br />
basta que el honor me quita,<br />
<strong>de</strong>biéndome dar honor.<br />
Soy vasallo, es mi señor,<br />
vivo en su amparo y <strong>de</strong>fensa:<br />
si en quitarme el honor piensa,<br />
quitaréle yo la vida,<br />
que la ofensa acometida<br />
ya tiene fuerza <strong>de</strong> ofensa. 7<br />
Incurante <strong>de</strong>lle conseguenze, forte <strong>de</strong>l suo diritto, il contadino pensa di opporsi con le armi al suo<br />
signore. Senonché il Comendador, teso al suo scopo, allontana Peribáñez affidandogli il comando,<br />
come capitano, di una compagnia di contadini, che invia in aiuto al sovrano, impegnato nella guerra<br />
di Reconquista. Rafforzerà in tal modo, senza volerlo, la dignità di colui al cui onore sta attentando:<br />
infatti, nominando Peribáñez capitano di gente armata lo eleva implicitamente alla condizione di<br />
cavaliere, ren<strong>de</strong>ndo legittimo il suo ricorso alle armi contro di lui per la difesa <strong>de</strong>l proprio onore.<br />
Nella scena sesta <strong>de</strong>l secondo atto Lope insiste sull'eccellenza e sul valore <strong>de</strong>i contadini, che<br />
contrappone agli « hidalgos ». La professione di soldato era particolarmente onorata, sappiamo,<br />
in una nazione che aveva visto sottomessa dalle proprie armi gran parte <strong>de</strong>ll'Europa e conquistati<br />
i territori immensi <strong>de</strong>ll'America. Il popolo, al quale apparteneva la massa armata, era certamente<br />
6 Pedro Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, El alcal<strong>de</strong> <strong>de</strong> Zalamea , Atto I, in Obras Completas, I: Dramas.<br />
Prólogo y notas <strong>de</strong> Ángel Valbuena Briones, Madrid, Aguilar, 1966 (5ª ed. ) .<br />
7 Lope F. <strong>de</strong> Vega Carpio, Peribáñez y el comendador <strong>de</strong> Ocaña , Atto II, scena XVI, in Obras<br />
Completas, ed. <strong>de</strong> Fe<strong>de</strong>rico Sainz <strong>de</strong> Robles, I, Madrid, Aguilar, 1958.<br />
12
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
sensibile all'esaltazione <strong>de</strong>l soldato e <strong>de</strong>l suo valore. Un motivo sicuro, quindi, di successo per il<br />
drammaturgo, che pure si vantava di essere stato soldato nella Invencible .<br />
Ciò che più colpisce nella commedia di Lope <strong>de</strong> Vega è l'affermazione orgogliosa di una nobiltà<br />
che si fonda sulla « limpieza <strong>de</strong> sangre » e sulla religione. Nel finale <strong>de</strong>l terzo atto Peribáñez lo<br />
dichiara apertamente al re:<br />
Yo soy un hombre,<br />
aunque <strong>de</strong> villana casta,<br />
limpio <strong>de</strong> sangre, y jamás<br />
<strong>de</strong> hebrea o mora manchada 8 .<br />
Con tutto il rispetto dovuto al sovrano, il mondo contadino, fondandosi su tali qualità, non si<br />
consi<strong>de</strong>ra inferiore ad alcun nobile, anzi nutre un evi<strong>de</strong>nte orgoglio di superiorità. Infatti, nei tempi<br />
passati, se «macchie» vi erano state nel sangue ispanico esse si rinvenivano piuttosto tra i discen<strong>de</strong>nti<br />
di talune famiglie nobili, che non avevano dis<strong>de</strong>gnato di unirsi ad arabi o a ebrei, come attesta la<br />
storia. Di qui la fierezza <strong>de</strong>l contadino, « cristiano viejo ».<br />
In punto di morte lo stesso Comendador riconosce la propria colpa e perdona Peribáñez, affermando<br />
che lo ha « muerto con razón » e che essendo ormai «cavaliere», « no ha empleado mal su acero<br />
» 9 . Re e regina non solo perdonano l'uccisore, ma ricoprono di regali e di onori la coppia fe<strong>de</strong>le.<br />
Lope assolve, così, egregiamente al suo compito: ha esaltato l'onore, la virtù, la nobiltà <strong>de</strong>i<br />
sentimenti, la professione <strong>de</strong>lle armi, la religione, la giustizia <strong>de</strong>l re, la bontà <strong>de</strong>lla regina. Al suo<br />
pubblico ha dato gioia, in uno spettacolo solare, rallegrato dalla musica e dal canto, ha rafforzato la<br />
fiducia nella giustizia e nella funzione equilibratrice <strong>de</strong>lla monarchia, il suo legame con il popolo.<br />
Ciò in un dramma di gran<strong>de</strong> agilità e concisione, privo di truculenze, poiché, come Casilda afferma<br />
di fronte all'uccisione <strong>de</strong>l Comendador da parte <strong>de</strong>l marito, « No hay sangre don<strong>de</strong> hay honor » 10 .<br />
Uno <strong>de</strong>i maggiori drammi di Lope <strong>de</strong> Vega, Fuenteovejuna , è stato interpretato all'estero, in tempi<br />
non lontani, all'epoca <strong>de</strong>l franchismo, come un implicito messaggio <strong>de</strong>mocratico. Nulla di più errato.<br />
8 Ibi. , Atto III, scena XXVII.<br />
9 Ibi<strong>de</strong>m , scena XVIII.<br />
10 Ibi<strong>de</strong>m , scena XX.<br />
13
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Non era certo questa l'intenzione <strong>de</strong>ll'autore, bensì quella di celebrare, con la condanna <strong>de</strong>ll'arbitrio,<br />
una volta ancora la funzione equilibratrice <strong>de</strong>lla monarchia.<br />
In particolare Lope difen<strong>de</strong>va la legittimità <strong>de</strong>ll'ascesa al trono di Castiglia, dopo la morte <strong>de</strong>ll'ere<strong>de</strong>,<br />
il principe don Alfonso (1468), <strong>de</strong>lla di lui sorella, Isabella, «la Cattolica», di fronte alla rivale, la<br />
sorellastra Juana, <strong>de</strong>tta «la Beltraneja», che si mormorava fosse figlia di amori peccaminosi <strong>de</strong>lla<br />
regina, una portoghese, con il suo favorito, don Beltràn <strong>de</strong> la Cueva.<br />
Morto Enrico IV, « el Impotente » (1454-1474), la contesa dinastica ve<strong>de</strong> il Portogallo sostenere<br />
senza successo i diritti di Juana e la guerra civile nel regno. Isabella sale al trono nel 1474 e realizza,<br />
attraverso il matrimonio segreto con Fernando II d'Aragona, l'unità politica <strong>de</strong>lla penisola, che sarà<br />
compiuta più tardi con la conquista <strong>de</strong>l regno arabo di Granada, inaugurando un nuovo periodo storico<br />
particolarmente gratificante per la Spagna.<br />
Da un episodio <strong>de</strong>lla lotta dinastica tra Isabella e «la Beltraneja» pren<strong>de</strong> avvío Fuenteovejuna<br />
, dramma che risale al periodo 1612-1614. Si tratta <strong>de</strong>lla conquista di Ciudad Real da parte <strong>de</strong>i<br />
sostenitori <strong>de</strong>lla preten<strong>de</strong>nte illegittima e <strong>de</strong>lla successiva riconquista da parte <strong>de</strong>lle truppe fe<strong>de</strong>li ai<br />
Re Cattolici. Storia e leggenda si confondono nel dramma. Il Menén<strong>de</strong>z y Pelavo indicò a suo tempo<br />
le fonti cui il drammaturgo s'era rifatto: la Crónica <strong>de</strong> las tres Ór<strong>de</strong>nes y Caballerías <strong>de</strong> Santiago,<br />
Calatrava y Alcántara , di frate Francisco <strong>de</strong> Ra<strong>de</strong>s y Andrada, <strong>de</strong>l 1572 11 . Nulla vi è di certo nella<br />
storia assunta liberamente da Lope e molti particolari appartengono alla leggenda, una <strong>de</strong>lle tante<br />
fiorite intorno ai sovrani, trionfatori nella Reconquista, abbondantemente celebrati 12 .<br />
Diversamente da quanto avviene in Peribáñez , dove la storia entra solo come sfondo, in<br />
Fuenteovejuna essa è ben presente: Fernán Gómez <strong>de</strong> Guzmán, Comendador <strong>de</strong>ll'Ordine di Calatrava,<br />
signore di Fuenteovejuna, è un personaggio che, con il suo peso politico, la coscienza <strong>de</strong>i diritti propri<br />
e <strong>de</strong>i riguardi dovuti al suo rango, domina la commedia, sulla cui vicenda proietta la sua pesante ombra<br />
di prepotente e di predatore di donne. Un personaggio a tutto tondo negativo, come diversamente<br />
11 Si veda a questo proposito anche Francisco López Estrada, «Introducción crítica» a Lope <strong>de</strong><br />
Vega, Fuenteovejuna, Madrid, Editorial Castalia, 1996.<br />
12 Opportunamente il Ruiz Ramón chie<strong>de</strong> che venga posta particolare attenzione alle scelte che il<br />
drammaturgo fa tra le fonti cui ricorre e la realizzazione teatrale, chiave per inten<strong>de</strong>re le sue riposte<br />
intenzioni. Cfr. Francisco Ruiz Ramón, Paradigmas <strong>de</strong>l teatro clásico español, Madrid, Cátedra, 1997,<br />
p. 41.<br />
14
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
non poteva essere, per gli spagnoli, un partigiano <strong>de</strong>i portoghesi e <strong>de</strong>lla «Beltraneja». Lope interpreta<br />
fe<strong>de</strong>lmente i sentimenti <strong>de</strong>l suo pubblico, non certo favorevole ai vicini lusitani per ragioni di radicata<br />
rivalità storica. È da supporre che il modo di agire <strong>de</strong>l Comendador, nella commedia, fosse accolto<br />
dagli spettatori <strong>de</strong>l tempo con immediata riprovazione, quindi con un'a<strong>de</strong>sione spontanea al dramma<br />
lopiano.<br />
Diversi sono i temi che Lope <strong>de</strong> Vega affronta in Fuenteovejuna , finalizzati alla costruzione di un<br />
dramma che esalti la fierezza e l'onorabilità popolari, vale a dire l'intera nazione spagnola, e l'operato<br />
<strong>de</strong>l re, restauratore <strong>de</strong>lla giustizia, colui che come rappresentante di Dio sulla terra pone rimedio ai<br />
torti, distribuisce la pena o dà il premio.<br />
Nel primo atto si assiste a una interessante discussione sulla « cortesía », <strong>de</strong>finita « llave para<br />
abrir la voluntad ». Il dibattito pren<strong>de</strong> avvio dalle parole di Frondoso, il quale chiama « hermosas<br />
damas » le contadine Laurenciana e Pascuala. Il motivo sotteso è la celebrazione <strong>de</strong>lla campagna,<br />
tema ricorrente ormai in gran parte <strong>de</strong>lla letteratura spagnola a partire dal Rinascimento, da Boscán<br />
a Garcilaso, a fra Luis <strong>de</strong> León, cui si aggiunge il Guevara <strong>de</strong>l Menosprecio <strong>de</strong> corte y alabanza<br />
<strong>de</strong> al<strong>de</strong>a .<br />
Nella campagna di Lope le contadine sono «dame» per l'onestà <strong>de</strong>i costumi, per virtù. Da parte <strong>de</strong>l<br />
drammaturgo è un intelligente e scaltro omaggio captatorio nei confronti <strong>de</strong>l pubblico, di estrazione<br />
popolare, in tempi in cui la campagna penetrava ben ad<strong>de</strong>ntro nella città.<br />
La filosofia <strong>de</strong>i contadini che discutono d'amore è semplice; essi rifuggono dalla pedanteria e dalla<br />
retorica <strong>de</strong>i ceti colti. Lope rappresenta nella commedia un mondo felice prima <strong>de</strong>lla tempesta. Scrive<br />
un critico che Fuenteovejuna è una « isla idílica <strong>de</strong> primitivismo en la cual los valores <strong>de</strong> la edad <strong>de</strong><br />
oro todavía están milagrosamente intactos» 13 . La discussione sul tema cortese appare pienamente<br />
legittima e tale da avvincere lo spettatore di ieri come il lettore di oggi. Di fronte sta un mondo<br />
al tramonto, quello medievale, ma che si prolunga nell'attualità, costituito da una nobiltà boriosa e<br />
prevaricatrice. Il mondo contadino è bellezza, paesaggio solare, lo rallegrano il canto e la musica;<br />
il mondo che gli si oppone è quello <strong>de</strong>l sopruso, <strong>de</strong>lla violenza, <strong>de</strong>lla passione illecita, un mondo<br />
tenebroso, fatto di persecuzione e di tormenti.<br />
13 A. Isasi Angulo, studio introduttivo a Lope <strong>de</strong> Vega, Teatro , Barcelona, Bruguera, 1970, p. 105.<br />
15
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
L'amore è elemento equilibratore, armonia <strong>de</strong>l mondo: « Armonía es puro amor, / porque el amor<br />
es concierto », dice Barrildo 14 . Alla domanda «¿ Qué es amor? », Laurenciana rispon<strong>de</strong>: « Es<br />
un <strong>de</strong>seo / <strong>de</strong> hermosura» 15 . Definizione di gran<strong>de</strong> finezza: l'amore è, quindi, <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio di bellezza,<br />
fonte di armonia nella corrispon<strong>de</strong>nza. L'attrazione <strong>de</strong>i sensi è elemento scatenante <strong>de</strong>l disordine.<br />
Il Comendador, preso d'amore per Laurenciana, provocherà, infatti, nel secondo atto <strong>de</strong>l dramma,<br />
la catastrofe. Di ritorno dalla guerra, al momento vittoriosa per il suo bando, quello portoghese, il<br />
nobile scatenerà la persecuzione, calpestando ogni regola <strong>de</strong>ll'onore. Il personaggio si meraviglierà,<br />
anzi, che il «villanaje» pretenda di posse<strong>de</strong>re un onore. Gli rispon<strong>de</strong> Jacinta, affermando di avere un<br />
padre onorato, che se non lo eguaglia per nobiltà di nascita, lo vince «en las costumbres» 16 . La virtù<br />
è fonte legittima <strong>de</strong>ll'onore.<br />
Accenti arditi per una nobiltà spocchiosa e violenta che non si è ancora resa conto <strong>de</strong>ll'avvicinarsi<br />
di tempi nuovi, rappresentati, appunto, dall'avvento <strong>de</strong>i Re Cattolici. La celebrazione <strong>de</strong>i quali nella<br />
commedia già inizia con discrezione alla fine <strong>de</strong>l secondo atto, dove sono presentati come restauratori<br />
<strong>de</strong>lla legalità. Ricorda Esteban, padre <strong>de</strong>lla fanciulla pretesa, con tono minaccioso al Comendador:<br />
... reyes hay en Castilla,<br />
que nuevas ór<strong>de</strong>nes hacen,<br />
con que <strong>de</strong>sór<strong>de</strong>nes quitan.<br />
Y harán mal, cuando <strong>de</strong>scansen<br />
<strong>de</strong> las guerras, en sufrir<br />
en sus villas y lugares<br />
a hombres tan po<strong>de</strong>rosos<br />
que traen cruces tan gran<strong>de</strong>s:<br />
póngaselas el rey al pecho<br />
que para pechos reales<br />
es esa insignia, y no más. 17<br />
14 L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio, Fuenteovejuna , in Obras Completas, I, cit. , Atto I, scena IV.<br />
15 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
16 Ibi. , Atto II, scena XI.<br />
17 Ibi. , Atto III, scena XVII.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
L'allusione è alla politica messa in atto da Isabella e da Fernando, i quali avocarono a sé il<br />
«Maestrazgo» di tutti gli ordini cavalleresco-militari, pericolosi per la monarchia e per la tranquillità<br />
<strong>de</strong>l regno.<br />
Sul dramma lopiano la minaccia <strong>de</strong>l Comendador diffon<strong>de</strong> un clima funebre: « Volvióse en luto la<br />
boda », commenta una donna, e al povero Esteban, al quale è stata rapita la «novia» , non resta che<br />
sperare nel cielo: « Justicia <strong>de</strong>l cielo baje » 18 . Numerose spie nella commedia fanno preve<strong>de</strong>re,<br />
tuttavia, che si avrà l'immancabile trionfo <strong>de</strong>lla giustizia. Le prepotenze <strong>de</strong>gli sgherri <strong>de</strong>l Comendador<br />
provocano, infatti, la rivolta popolare e l'uccisione <strong>de</strong>l nobile. Intervengono gli ufficiali <strong>de</strong>i re -ora<br />
vittoriosi sui portoghesi e sui partigiani <strong>de</strong>lla « Beltraneja »- e svolgono severe indagini, confortate<br />
da duri tormenti, al fine di individuare il colpevole <strong>de</strong>l grave <strong>de</strong>litto. Ma la solidarietà <strong>de</strong>ll'intero paese,<br />
impavido di fronte alla violenza <strong>de</strong>lla giustizia, impedisce, è noto, ogni chiarimento.<br />
L'uccisione di un nobile è ancora un fatto gravissimo, e tuttavia nel caso specifico esiste una<br />
giustificazione: il sopruso e la disubbidienza al sovrano. Fuenteovejuna compie la sua giustizia<br />
gridando alta la fe<strong>de</strong>ltà al re, che riconosce unico signore legittimo. Nella seconda scena <strong>de</strong>l terzo atto<br />
Esteban dice: « El rey sólo es señor, <strong>de</strong>spués <strong>de</strong>l Cielo / y no bárbaros hombres inhumanos» . Era<br />
questo il fine cui aveva teso la politica <strong>de</strong>i Re Cattolici: scalzare i nobili facendo perno sull'elemento<br />
popolare, sulle città e sui villaggi ansiosi di scuotere il giogo <strong>de</strong>lla nobiltà. Ma l'uccisione di un nobile<br />
restava comunque un fatto grave, un attentato a quell'ordine cui apparteneva anche la monarchia. Il<br />
perdono in Fuenteovejuna è, tuttavia, scontato, in primo luogo per l'impossibilità di pervenire al<br />
colpevole, ma anche perchè conveniva alla politica regia. Dice il re:<br />
Pues no pue<strong>de</strong> averiguarse<br />
el suceso por escrito,<br />
aunque fue grave el <strong>de</strong>lito,<br />
por fuerza ha <strong>de</strong> perdonarse.<br />
Y la villa es bien se que<strong>de</strong><br />
en mí, pues <strong>de</strong> mí se vale,<br />
hasta ver si acaso sale<br />
comendador que la here<strong>de</strong>. 19<br />
18 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
19 Ibi<strong>de</strong>m , scena XXV.<br />
17
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
La rivolta di Fuenteovejuna, con i suoi fatti tragici, era pur sempre una ribellione contro l'autorità<br />
costituita e pericolosa era, da parte di Lope, la sua apologia. Il drammaturgo appare pienamente<br />
cosciente di questo ed evita ogni esaltazione <strong>de</strong>l fatto, anzi elimina il premio. Solo dà spazio<br />
all'esaltazione <strong>de</strong>i sovrani, <strong>de</strong>i quali celebra l'impegno di giustizia, recando un ulteriore apporto alla<br />
mitizzazione <strong>de</strong>ll'istituto monarchico. Ma non manca di sottolineare la dignità e il coraggio di un<br />
popolo fiero, quello contadino, semplice e onesto, con un alto concetto <strong>de</strong>l proprio onore e <strong>de</strong>lla<br />
giustizia, parte <strong>de</strong>terminante nella storia <strong>de</strong>lla nazione 20 .<br />
Nella commedia famosa El mejor alcal<strong>de</strong>, el rey , Lope <strong>de</strong> Vega, nella «plenitud» <strong>de</strong>l suo<br />
talento 21 , torna, in forma originale, agli stessi temi fondamentali, portando sulla scena la figura <strong>de</strong>l<br />
re Alfonso VII di Castiglia.<br />
Anche qui un Comendador s'innamora di un'avvenente contadina che sta per andare sposa al<br />
«labriego» Sancho. Il dramma è uno <strong>de</strong>i più riusciti artisticamente <strong>de</strong>l repertorio di Lope. In esso<br />
l'autore cura particolarmente la versificazione, ricorre a una pluralità di metri, raggiunge un raffinato<br />
lirismo, impiega sottili barocchismi e metafore luminose, manifesta una sensibilità particolare per<br />
il paesaggio. La solarità lopiana si afferma ancora una volta sia nella <strong>de</strong>scrizione <strong>de</strong>lla natura che<br />
nell'esaltazione <strong>de</strong>lla purezza <strong>de</strong>l sentimento. Per poi immergere in modo convincente lo spettatore<br />
nel dramma, ricorrendo allo spettacolo <strong>de</strong>l prepotere e <strong>de</strong>lla passione.<br />
Nel terzo atto il drammaturgo fa l'apoteosi <strong>de</strong>lla giustizia reale, ma prima Sancho coinvolge nella<br />
sua lamentazione tutto il creato. Con sensibilità finissima Lope sembra echeggiare i lamenti di Salicio<br />
e di Nemoroso nell' Egloga nota di Garcilaso. Si tratta, ne El mejor alcal<strong>de</strong>, el rey, di uno <strong>de</strong>i<br />
passaggi più poetici, e più significativi per le sottese implicazioni. Sancho si rivolge al Comendador<br />
con dignitosa fierezza cercando di ren<strong>de</strong>rlo partecipe <strong>de</strong>l suo dramma personale, afferma la sua dignità<br />
di uomo onorato, la sua fierezza, senza nascon<strong>de</strong>rgli possibili reazioni alla sua arroganza:<br />
20 Cfr. sull'argomento lo studio di Noel Salomon, Lo villano en el teatro <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro , Madrid,<br />
Cátedra, 1985.<br />
21 Così F. C. Sainz <strong>de</strong> Robles, nella « Nota preliminar » alla commedia, in Lope <strong>de</strong> Vega Carpio,<br />
Obras Completas , I, cit. , p. 471: «El mejor alcal<strong>de</strong>, el rey pertenece a la plenitud <strong>de</strong> talento <strong>de</strong>l Fénix;<br />
todo es en ella facilidad, armonía, belleza y hondura psicológica » . L'opera fu raccolta nella Parte<br />
XXI <strong>de</strong>lle commedie lopiane, « parte póstuma que se difundió en 1635, a los dos o tres meses <strong>de</strong><br />
haber muerto Lope».<br />
18
me robaron, señor, mi prenda amada,<br />
y allí me pareció que alguna fuente<br />
lloró también y murmuró turbada.<br />
Llevaba yo, ¡cuán lejos <strong>de</strong> valiente!,<br />
con rota vaina una mohosa espada;<br />
llegué al árbol más alto, y a reveses<br />
y tajos le igualé a las bajas mieses.<br />
No porque el árbol me robase a Elvira,<br />
mas porque fue tan alto y arrogante<br />
que a los <strong>de</strong>más como a pequeños mira:<br />
tal es la fuerza <strong>de</strong> un feroz gigante. 22<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Al di là <strong>de</strong>lla nota lirica si affermano in questi versi alcuni concetti rilevanti: anzitutto la dignità<br />
<strong>de</strong>l contadino, che non si stima inferiore al suo signore quanto a onorabilità, quindi il richiamo<br />
a una palese ingiustizia, all'in<strong>de</strong>gnità <strong>de</strong>lla condotta <strong>de</strong>l nobile, quando avrebbe dovuto aver cura<br />
<strong>de</strong>lla sua onorabilità. Con la violenza don Tello si libererà <strong>de</strong>ll'ardito contadino, lo farà cacciare a<br />
bastonate dal suo palazzo, come si conviene a un inferiore. Ma subito segue il riscatto, rappresentato<br />
dall'accoglienza <strong>de</strong>l re, il quale compare nella scena <strong>de</strong>cima <strong>de</strong>l secondo atto e domina poi con la sua<br />
presenza il resto <strong>de</strong>lla commedia.<br />
Lope insiste sull'immagine <strong>de</strong>l re difensore <strong>de</strong>l <strong>de</strong>bole, e se le sue disposizioni scritte non sono<br />
ubbidite dal prepotente signorotto, <strong>de</strong>litto gravissimo, lui stesso si recherà di persona a far giustizia.<br />
Nel terzo atto, infatti, allorché il sovrano riceve per la seconda volta Sancho, che gli riferisce <strong>de</strong>ll'esito<br />
negativo <strong>de</strong>lla missiva reale che ha consegnato a don Tello, <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di raggiungere in incognito,<br />
accompagnato da due dignitari di corte, la resi<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>l nobile, il quale intanto ha consumato il <strong>de</strong>litto.<br />
Motivo per il quale il re lo condanna a morte e dopo aver unito a lui in matrimonio la sventurata<br />
fanciulla, fa sí che la sentenza venga eseguita. Ormai vedova, la donna può sposare legalmente il suo<br />
innamorato, al quale reca in dote la metà <strong>de</strong>i beni <strong>de</strong>l giustiziato.<br />
Da rilevare nel dramma il dialogo drammatico tra il re e don Tello. Forse mai in altre occasioni Lope<br />
<strong>de</strong> Vega ha saputo ren<strong>de</strong>re così vigorosamente la maestà e la potenza sovrana. Di fronte ai tentativi <strong>de</strong>i<br />
22 L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio, El mejor alcal<strong>de</strong>, el rey , in Obras Completas , I, Dramas , cit. , Atto II,<br />
scena IV.<br />
19
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
presenti di muoverlo a pietà, il re rimane inflessibile: benché stimi, onori e consi<strong>de</strong>ri come un padre<br />
il nobile che fa appello alla sua misericordia verso il colpevole, gli ricorda che anche lui è tenuto a<br />
ubbidirgli e quindi non <strong>de</strong>ve « replicar ». Giustiziere inflessibile, il sovrano pone la giustizia al<br />
disopra di tutto, né la pietà può redimere la colpa. Afferma:<br />
Cuando pier<strong>de</strong> <strong>de</strong> su punto<br />
la justicia, no se acierta<br />
en admitir la piedad.<br />
Divinas y humanas letras<br />
dan ejemplos: es traidor<br />
todo hombre que no respeta<br />
a su rey, y que habla mal<br />
<strong>de</strong> su persona en ausencia. 23<br />
Per questo modo di condursi, quale interprete rigoroso <strong>de</strong>lla giustizia, il re è il miglior giustiziere.<br />
Nei tre drammi presi in esame si assiste a una valorizzazione singolare <strong>de</strong>ll'elemento contadino. La<br />
nazione gli doveva molto e con il suo apporto aveva costruito la sua gran<strong>de</strong> storia, e molto gli doveva<br />
la monarchia. Lope ne era cosciente, ma era anche cosciente che l'attenzione che prestava al ceto<br />
rurale costituiva un mezzo sicuro per comunicare in modo immediato con il suo pubblico e per averne<br />
il plauso, cosa che per un autore non era insignificante.<br />
E tuttavia, il «labriego», pur esaltato e oggetto di restaurata giustizia, o implicitamente perdonato<br />
anche quando osa posare la sua mano sulla nobiltà, se offeso, non è mai tratto dalla sua condizione,<br />
sia pure agiata, per un salto <strong>de</strong>cisivo nella scala sociale. Ciò avviene invece in un singolare dramma,<br />
El villano en su rincón, opera che il Sainz <strong>de</strong> Robles stinia <strong>de</strong>l periodo 1614-1616 e che qualifica<br />
come precorritrice di atteggiamenti romantici 24 . Non starò a discutere questo argomento, ma, per<br />
quanto attiene al tema da me assunto, la commedia citata ha una sua importanza e pone una serie di<br />
problemi, ai quali non è agevole dare risposta.<br />
L'azione <strong>de</strong> El villano en su rincón si svolge non in Spagna, ma in Francia, protagonisti il contadino<br />
agiato Juan Labrador e un re francese non precisato, ma che tutto ha <strong>de</strong>l re spagnolo e che, con ogni<br />
23 Ibi. , Atto III, scena XIX.<br />
24 F. C. Sainz <strong>de</strong> Robles, « Nota preliminar » a L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio, El villano en su rincón, in<br />
Obras Completas, I, cit. , p. 171.<br />
20
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
probabilità, allu<strong>de</strong> a Filippo III. Ben sappiamo come la monarchia di Francia mantenesse le distanze<br />
di fronte agli abitanti <strong>de</strong>lla campagna, mentre quella di Spagna aveva con essi un rapporto più diretto,<br />
per le ragioni strategiche già <strong>de</strong>tte. È perciò singolare che Lope abbia preso a soggetto un re <strong>de</strong>l<br />
paese vicino, non eccessivamente amico, per svolgere un tema che potremmo <strong>de</strong>finire nettamente<br />
«castigliano». Ma forse nella corte spagnola, per quanto alla mano superficialmente con il «villanaje»,<br />
sarebbe stato difficile far rientrare un fatto tanto singolare come l'innalzamento di categoria sociale di<br />
Juan Labrador, promosso « mayordomo <strong>de</strong>l rey », mentre il figlio è fatto cavaliere e la figlia viene<br />
riccamente dotata e se ne promettono nozze qualificate.<br />
L'ambientazione <strong>de</strong>lla commedia doveva stupire il pubblico, tenuto conto <strong>de</strong>lle poco amichevoli<br />
relazioni con i francesi -nonostante i vari matrimoni principeschi-, e la scarsa stima per la loro<br />
generosità; ma la condotta di Juan Labrador rientrava appieno nella linea che Lope aveva contribuito<br />
ad affermare: fe<strong>de</strong>ltà e sottomissione alla monarchia, ubbidienza cieca al sovrano, <strong>de</strong>dizione assoluta<br />
a lui come a signore naturale dal quale tutto ha origine, compresa la propria situazione economica.<br />
Infatti, Juan, che celebra la sua condizione di contadino ricco, con gran<strong>de</strong> disponibilità di terre, di<br />
animali e di lavoratori, non accampa diritti orgogliosi. La sua <strong>de</strong>dizione al re, che non ambisce di<br />
ve<strong>de</strong>re, per cui, piccato e curioso, è lo stesso sovrano che va da lui sotto mentite spoglie, è più che<br />
confermata al non conosciuto personaggio. Alla domanda se sarebbe disposto a prestare danaro al<br />
sovrano, qualora richiesto, Juan Labrador rispon<strong>de</strong>:<br />
Cuanto tengo, aunque primero,<br />
tres mil afrentas me hiciese;<br />
que <strong>de</strong>l señor soberano<br />
es todo lo que tenemos.<br />
Porque a nuestro rey <strong>de</strong>bemos<br />
la <strong>de</strong>fensa <strong>de</strong> su mano.<br />
El nos guarda y tiene en paz. 25<br />
È ribadita qui concretamente la relazione medievale suddito-signore. Non vi è trasgressione, ma è<br />
volontà solo di colui che tutto può che l'ordine venga mutato con la promozione sociale, ricompensa<br />
che solo un gran<strong>de</strong> re può <strong>de</strong>ci<strong>de</strong>re, dopo che il suddito ha dimostrato di sapere rinunciare a tutto<br />
25 L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio, El villano en su rincón, Atto II, scena XI, in Obras Completas , I, Dramas ,<br />
cit. Intorno alla data di composizione <strong>de</strong>lla commedia Cfr. la sintesi di J. M. Marín, nella «<br />
Introducción » a Lope <strong>de</strong> Vega, El villano en su rincón , Madrid, Cátedra, 1999, pp. 13-18.<br />
21
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
per il suo signore, ricchezza e figli, dando un gran<strong>de</strong> esempio di fe<strong>de</strong>ltà, anche se in qualche modo<br />
umanamente sofferto.<br />
Non v'è dubbio, l'idilliaca atmosfera che domina la prima parte <strong>de</strong>lla commedia è rivoluzionata dalla<br />
comparsa e dalle richieste <strong>de</strong>l re. La semplice felicità in cui viveva Juan Labrador è improvvisamente<br />
distrutta. L'intervento sovrano è pur sempre un intervento temibile, come tutto ciò che viene dalla<br />
società dominante, allorché entra in contatto con il mondo contadino. Se El villano en su rincón ,<br />
ispirato certamente al Beatus ille oraziano e a fra Luis <strong>de</strong> Leon, ma anche a tutta una lunga tradizione<br />
ispanica rinascimentale, celebra la tranquillità, la bellezza, la positiva semplicità <strong>de</strong>lla vita rurale,<br />
il carattere e l'onestà <strong>de</strong>l «labriego», il quale, come afferma Juan, si sente re nel suo spazio e non<br />
propenso a correre avventure pericolose, pone anche in rilievo una sorta di situazione di rigetto <strong>de</strong>lla<br />
campagna per la corte. La filosofìa che domina i due mondi è fondamentalmente diversa: tesa alla<br />
conquista di ricchezza e di onori quella <strong>de</strong>lla corte, contenta di ciò che Dio, il re, le ha dato, quella <strong>de</strong>l<br />
contadino. Juan ripudia l'avventura e la condanna, a<strong>de</strong>rendo allo spirito <strong>de</strong>lla vita tranquilla a contatto<br />
con la natura:<br />
Ríome <strong>de</strong>l soldado,<br />
que, como si tuviese<br />
mil piernas y mil brazos, va a per<strong>de</strong>llos;<br />
y el otro <strong>de</strong>sdichado<br />
que, como si no hubiese<br />
bastante tierra, asiendo los cabellos<br />
a la fortuna, y <strong>de</strong>llos<br />
colgado el pensamiento,<br />
los libres mares ara,<br />
y aun en el mar no para,<br />
que presume también beber el viento.<br />
¡Ay Dios! ¡Qué gran locura,<br />
buscar el hombre incierta sepultura! 26<br />
26 L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio, El villano en su rincón , in Obras Completas , I, Dramas , cit. , Atto I,<br />
scena VI.<br />
22
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Fra Luis <strong>de</strong> León traspare chiaramente da questi versi 27 , si potrebbe dire carichi di presagio, se<br />
Lope doveva per<strong>de</strong>re il figlio, Carlos Félix, nel 1612, proprio in un naufragio sulle coste <strong>de</strong>l Venezuela<br />
28 .<br />
El villano en su rincón , con l'eccezionale riscatto <strong>de</strong>l ceto rurale, è soprattutto celebrazione <strong>de</strong>lla<br />
monarchia assoluta. In questa commedia veramente Lope <strong>de</strong> Vega se ne fa propagandista, arricchendo<br />
la sua esaltazione di simboli che dovevano sembrare magici allo spettatore, recati come erano da<br />
personaggi mascherati: uno scettro, una spada, uno specchio. Il re ne spiega il significato a Juan: lo<br />
scettro rappresenta il potere dato al re « para que a su imperio / esté sujeto el vasallo » ; lo specchio<br />
è il re, « en que el reino se compone / para salir bien compuesto » , avvertendo che il vassallo «<br />
que no se mira / en el rey » , « sin concierto ha vivido » e « vive <strong>de</strong>scompuesto » : il re è sole<br />
che arriva in ogni luogo; la spada è la giustizia che si esercita contro i cattivi. I musici danno voce<br />
alla celebrazione coinvolgendo il pubblico:<br />
Como se alegra el suelo<br />
cuando sale <strong>de</strong> rayos matizado<br />
el sol en rojo velo,<br />
así, viendo a su rey, está obligado<br />
el vasallo obediente<br />
adorando los rayos <strong>de</strong> su frente. 29<br />
E qui non è possibile, almeno per questa commedia, non dar ragione a Maravall quando afferma:<br />
Sospecho que tan gran <strong>de</strong>sarrollo <strong>de</strong>l tema rural se produce en el teatro más que por motivos <strong>de</strong><br />
interés hacia la economía agraria, por causas sociales <strong>de</strong> apoyo a la sociedad monárquico-señorial. lo<br />
que se busca es incorporar al campesino a la <strong>de</strong>fensa <strong>de</strong>l or<strong>de</strong>n social vigente, haciendo compren<strong>de</strong>r a<br />
27 Cfr. di Fray Luis <strong>de</strong> León in particolare: « La vida retirada », « A felipe Ruiz (I): De la avaricia<br />
», « A Felipe Ruiz (III) ».<br />
28 Lo pianse, come noto, in « A la muerte <strong>de</strong> Carlos Félix ». Cfr. ora in Lope <strong>de</strong> Vega, Lírica ,<br />
Edición <strong>de</strong> José M. Blecua, Madrid, Editorial Castalia, 1981.<br />
29 L. <strong>de</strong> Vega Carpio, El villano en su rincón , in Obras Completas , I, Dramas , cit. , Atto III, scena<br />
XXIV.<br />
23
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
todos, y, por tanto, también a él mismo, el interés general que en ello existe y la fuerza <strong>de</strong> contención<br />
<strong>de</strong>l sistema que el campesinado pue<strong>de</strong> aportar. . 30<br />
Ma è anche fuor di dubbio che Lope aveva una chiara finalità di riscatto per il mondo contadino,<br />
dato dal suo amore per la solarità <strong>de</strong>lla natura e dalla saturazione <strong>de</strong>l vivere a corte.<br />
30 J. A. Maravall, Teatro y literatura en la sociedad barroca , op. cit. , p. 40.<br />
24
- 2 -<br />
Donne nel teatro lopiano<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Aubrun ha sostenuto che il teatro è una sorta di scuola per la gioventù, « l'initiation <strong>de</strong>s jeunes<br />
gens au sortir <strong>de</strong> la puberté » 31 . Ciò spiegherebbe, allora, il gran<strong>de</strong> successo <strong>de</strong>llo spettacolo teatrale<br />
nella Spagna <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro e certamente appare interessante rilevare taluni aspetti più che mai «<br />
llamativos » in questo senso, come la presenza e il ruolo <strong>de</strong>lla figura femminile nel teatro lopiano,<br />
specchio di un mondo lontano nel tempo e di una condizione che oggi si può <strong>de</strong>finire « arcaica »<br />
32 . La lettura che mi propongo si limita a un piccolo campione tra le molte commedie <strong>de</strong>l gran<strong>de</strong><br />
drammaturgo nelle quali la donna è parte.<br />
Lope, come si è visto, è consi<strong>de</strong>rato, ed è, il celebratore e propagandista <strong>de</strong>lla monarchia. In generale<br />
i sovrani che compaiono nelle sue commedie sono personaggi esemplari, restauratori <strong>de</strong>ll'ordine<br />
e <strong>de</strong>lla giustizia, e tuttavia, almeno in un caso, proprio per l'attrazione <strong>de</strong>l sesso, il personaggio<br />
esemplare finisce per contraddire il programma celebrativo, si presenta in<strong>de</strong>gno <strong>de</strong>lla sua missione,<br />
quando la passione lo domina. E quanto avviene ne La estrella <strong>de</strong> Sevilla , uno <strong>de</strong>i drammi di<br />
31 Charles V. Aubrun, La comédie espagnole (1600-1680), Paris, Presses Universitaires <strong>de</strong> France,<br />
1966, p. 143.<br />
32 Intorno alla vita avventurosa <strong>de</strong>l drammaturgo e alla sua opera sono ancor oggi d'interesse le<br />
opere di Karl Vossler, Lope <strong>de</strong> Vega y su tiempo, Madrid, Revista <strong>de</strong> Occi<strong>de</strong>nte, 1940 (2ª ed. )<br />
e di J. <strong>de</strong> Entrambasaguas, dal me<strong>de</strong>simo titolo, Barcelona, Tei<strong>de</strong>, 1961. Fondamentali restano gli<br />
Estudios sobre el teatro <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , di Marcelino Menén<strong>de</strong>z y Pelayo, ora in Obras Completas ,<br />
Santan<strong>de</strong>r, CSIC , 1949, gli Estudios sobre Lope <strong>de</strong> Vega , di José F. Montesinos, Salamanca, Anaya,<br />
1969, di Juan Manuel Rozas, Madrid, Cátedra, 1990. Circa lo sviluppo <strong>de</strong>lla commedia in Spagna,<br />
fondamentale l'apporto di Rinaldo Froldi, Lope <strong>de</strong> Vega y la formación <strong>de</strong> la comedia española ,<br />
Salamanca, Anaya, 1973, cui si aggiunsero apporti rilevanti di Maria Grazia Profeti: si veda tra i<br />
molti il volume Introduzione allo studio <strong>de</strong>l teatro spagnolo , Firenze, La Casa Usher, 1994, e L'etá<br />
d'oro <strong>de</strong>lla letteratura spagnola. Il Seicento , Firenze, La Nuova Italia Editrice, 1998. Una più vasta<br />
bibliografia è reperibile nel volume Teatro <strong>de</strong>l «Siglo <strong>de</strong> Oro» , I: Lope <strong>de</strong> Vega , a cura di Mario<br />
Socrate, Milano, Garzanti, 1989.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
maggior interesse e tensione <strong>de</strong>l repertorio di Lope <strong>de</strong> Vega -sempre che il testo sia suo 33 -, centrato<br />
su un complicato gioco che coinvolge l'onore, la fonte stessa da cui promana la legittimità <strong>de</strong>l sovrano,<br />
«Faccia di Dio», che irradia luce sui sudditi, <strong>de</strong>l cui onore è difesa e conservazione.<br />
Nel dramma famoso, invece, è proprio il re che insidia l'onore <strong>de</strong>i sudditi: preda <strong>de</strong>i sensi, egli si<br />
avvale <strong>de</strong>l potere per raggiungere i suoi poco nobili fini, irradiando da sé un disonore che offen<strong>de</strong><br />
la sua stessa figura.<br />
L'opera presenta momenti di gran<strong>de</strong> interesse nell'ambito <strong>de</strong>i rapporti suddito-sovrano. Sorpreso<br />
nottetempo, mascherato, nella casa <strong>de</strong>lla donna che <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ra -vi si è introdotto corrompendo col<br />
danaro una schiava-, e riconosciuto dal fratello di essa, il re si sente offeso per le dure allusioni al<br />
comportamento e ai doveri propri di un sovrano, se veramente egli fosse tale, come dichiara per<br />
trarsi dal pericolo. Una volta in salvo <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di vendicarsi di chi lo ha umiliato, facendolo eliminare<br />
fisicamente. Diabolico nel suo disegno dispone che don Sancho, amico <strong>de</strong>ll'incriminato, e innamorato<br />
corrisposto <strong>de</strong>lla sorella, Estrella, sia l'uccisore. Diviso tra l'amicizia, l'amore e l'ubbidienza dovuta<br />
al re, l'infelice sfida pretestuosamente a duello don Bustos e porta a compimento suo malgrado la<br />
missione.<br />
Conflitto d'onore-amore-amicizia complicato, scatenato da un re traditore <strong>de</strong>l ruolo che gli è<br />
proprio, dominato dalla passione e male consigliato. Il personaggio è don Sancho « el Bravo »,<br />
sovrano di Castiglia 34 , che entrato in Siviglia è osannato dal popolo e dai nobili; egli passa in trionfo<br />
per le vie <strong>de</strong>lla città ed è improvvisamente colpito da una straordinaria bellezza, Estrella, <strong>de</strong>tta per la<br />
sua avvenenza la «stella» di Siviglia.<br />
A Lope, frequentatore <strong>de</strong>lla corte, non dovevano mancare esempi interessanti nelle vicen<strong>de</strong><br />
d'amore. Viaggiatori e memorialisti hanno diffuso particolari piccanti sui sovrani spagnoli <strong>de</strong>ll'epoca.<br />
L'abate Bartaud nel Journal d'un voyage d'Espagne (1659) offre notizie curiose intorno alle avventure<br />
di Filippo IV, in un'occasione anche bastonato, con il conte-duca suo favorito, nel palazzo <strong>de</strong>lla<br />
33 Cfr. in proposito F. C. Sainz <strong>de</strong> Robles, « Nota preliminar » a La estrella <strong>de</strong> Sevilla , in Lope <strong>de</strong><br />
Vega Carpio, Obras escogidas , I, Teatro , Madrid, Aguilar, 1958, p. 539.<br />
34 Si tratta di Sancho IV, soprannominato «el Bravo» (1258-1295), figlio di Alfonso X «el Sabio»,<br />
personaggio iracondo, da alcuni storici <strong>de</strong>finito « enfermo mental ». Cfr. Manuel Ríos Mazcarelle,<br />
Diccionario <strong>de</strong> los Reyes <strong>de</strong> España, tomo I (411-1474), Madrid, Al<strong>de</strong>barán Ediciones, 1995, p. 238.<br />
Siviglia, com'è noto, era stata conquistata nel 1248 da Fernando III, «il Santo».<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
duchessa di Veraguas, dove si era introdotto camuffato 35 . Particolare, confermato dalla contessa<br />
d'Aulnoy nella Relation du voyage d'Espagne , la quale afferma, però, che il re dimenticò presto la<br />
disavventura e la duchessa, anzi fece « <strong>de</strong>l duro lance objeto <strong>de</strong> risa » 36 . Suor María doveva certo<br />
avere un compito non facile, dal monastero <strong>de</strong>lla Purísima Concepción di Agreda, nel « reconvenir<br />
» il suo impenitente e illustre <strong>de</strong>voto, <strong>de</strong>l quale era divenuta, come si suol dire, « paño <strong>de</strong> lágrimas ».<br />
Trama complicata quella <strong>de</strong> La estrella <strong>de</strong> Sevilla , opera di gran<strong>de</strong> bellezza, di drammaticità in<br />
crescendo, fino al <strong>de</strong>litto, con un inevitabile, ma problematico, riscatto finale <strong>de</strong>l sovrano, di fronte alla<br />
condotta di don Sancho, <strong>de</strong>ciso a morire, pur di non rivelare il mandante <strong>de</strong>l <strong>de</strong>litto. Profondamente<br />
scosso, il re confessa la sua colpa e chie<strong>de</strong> per sé la pena: « Sevilla, / matadme a mí que fui causa /<br />
<strong>de</strong>sta muerte » 37 . Il che è sufficiente per don Sancho, il cui onore è salvo:<br />
Sólo<br />
ese <strong>de</strong>scargo aguardaba<br />
mi honor. El rey me mandó<br />
matarle; que yo hazaña<br />
tan fiera no cometiera<br />
si el Rey no me lo mandase. 38<br />
Come rimedio al male causato, il sovrano pensa di unire in matrimonio i due alti esempi di virtù: la<br />
sorella <strong>de</strong>ll'assassinato e l'assassino per obbedienza di vassallo. Finale sconcertante che Lope prospetta<br />
su un piano di tesa drammaticità, di strazio d'amore. Benché si amino, infatti, i due si restituiscono la<br />
parola data. La donna dà, da parte sua, una severa lezione al sovrano:<br />
Señor, no ha <strong>de</strong> ser mi esposo<br />
hombre que a mi hermano mata,<br />
aunque le quiero y le adoro. 39<br />
35 Cito da José Deleito Piñuela, El rey se divierte , Madrid, Alianza Editorial, 1988, p. 18.<br />
36 Cfr. Con<strong>de</strong>sa D'Aulnoy, Viaje por España en 1679 y 1680 y Cuentos feéricos , Barcelona,<br />
Editorial Iberia, 1962, I vol. , p. 116.<br />
37 L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio, La estrella <strong>de</strong> Sevilla , op. cit. , Atto III, scena XVIII.<br />
38 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
39 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
La gran<strong>de</strong>zza morale <strong>de</strong>i personaggi colpisce il re e gli fa cogliere la dimensione <strong>de</strong>lla sua in<strong>de</strong>gnità:<br />
« Toda esta gente me espanta » 40 . L'elogio <strong>de</strong>lla gente sivigliana è di rito; lo fa don Pedro: «<br />
Tiene esta gente Sevilla » 41 .<br />
Il sovrano pensa che, comunque, sposerà i due convenientemente: il matrimonio è solida istituzione<br />
nella commedia lopiana. Ma la tragedia si è consumata: il potere ha creato infelicità. Una donna ha<br />
mostrato dignità nella sofferenza. Il dramma ha dato modo a Lope di scandagliare nel profondo l'animo<br />
umano e di <strong>de</strong>nunciare, al disopra <strong>de</strong>lla tirannia <strong>de</strong>ll'onore, l'infelicità <strong>de</strong>lla condizione femminile e<br />
al tempo stesso la gran<strong>de</strong>zza <strong>de</strong>l personaggio ritenuto <strong>de</strong>bole per eccellenza.<br />
Di fronte alla vicenda il pubblico doveva provare sentimenti gran<strong>de</strong>mente contrastanti. Davanti ai<br />
suoi occhi ca<strong>de</strong>va un idolo, il re, ma se ne affermava un altro, la donna, entità alla quale già <strong>Cervantes</strong><br />
nella Numancia aveva dato categoria eroica. Né rimaneva al di sotto Lope, allorché presentava le<br />
fiere donne di Fuenteovejuna . Ma qui i sovrani, nella fattispecie i Re Cattolici, erano coloro che «<br />
nuevas ór<strong>de</strong>nes hacen » e « <strong>de</strong>sór<strong>de</strong>nes quitan ».<br />
Di una vera e propria tragedia si <strong>de</strong>ve parlare a proposito di un altro dramma, El castigo sin<br />
venganza , che pone tutta una serie di interrogativi. Lope lo terminò il primo agosto 1631 e solo il<br />
nove maggio 1632 ebbe licenza di rappresentarlo a Madrid. Nella « suelta » <strong>de</strong>l 1634 il drammaturgo<br />
scrive che la tragedia fu rappresentata nella città solo un giorno, per ragioni sulle quali inten<strong>de</strong><br />
ostentatamente sorvolare: « por causas que a V. M. le importan poco » . Egli afferma che proprio<br />
la brevità <strong>de</strong>l periodo di programmazione « Dejó entonces tantos <strong>de</strong>seos <strong>de</strong> verla, que los he querido<br />
satisfacer con imprimirla » 42 .<br />
Il ritardo nell'approvazione e il riferimento citato <strong>de</strong>ll'autore, insieme al soggetto <strong>de</strong>l dramma, hanno<br />
dato spazio a varie interpretazioni. L'amore <strong>de</strong>l figlio <strong>de</strong>l duca di Ferrara per la matrigna e l'uccisione<br />
di entrambi era un argomento che implicava, evi<strong>de</strong>ntemente, non pochi rischi, probabilmente perché,<br />
al di là <strong>de</strong>l fatto morale in sé, richiamava fantasie nelle quali la monarchia era coinvolta. Dal<br />
fondo <strong>de</strong>lla memoria popolare vicen<strong>de</strong>, vere o false, sulle quali si era esercitata l'immaginazione,<br />
40 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
41 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
42 Cito da F. C. Sainz <strong>de</strong> Robles, « Nota preliminar » a El castigo sin venganza , in L. F. <strong>de</strong> Vega<br />
Carpio, Obras escogidas , I. Teatro , cit. , p. 925.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
dovevano riemergere: la morte <strong>de</strong>l principe don Carlos, ere<strong>de</strong> di Filippo II, la cui disgrazia, secondo<br />
voci, era stata causata dall'affetto, o amore?, per la giovane moglie <strong>de</strong>l padre, Isabella di Valois; o<br />
forse vi erano stati fatti più recenti, <strong>de</strong>i quali non ci è giunta notizia; o potevano essere ravvisate<br />
allusioni alla condotta <strong>de</strong>l pio-libertino re Filippo IV. Nulla di sicuro si può affermare; resta il mistero<br />
<strong>de</strong>ll'immediata scomparsa <strong>de</strong>l dramma dalla scena.<br />
La narrativa italiana, sappiamo, è la fonte <strong>de</strong>l dramma: si tratta <strong>de</strong>lla novella prima <strong>de</strong>l Ban<strong>de</strong>lle<br />
nella quale si racconta di come Il marchese Niccolò terzo d'Este, trovato il figliuolo con la matrigna<br />
in adulterio, a tutti dui in un me<strong>de</strong>simo giorno fa tagliar il capo in Ferrara 43 . Pure di riferimento è<br />
l'episodio biblico <strong>de</strong>l re Davi<strong>de</strong>, offeso incestuosamente dal proprio figlio Amon, che viene ucciso dal<br />
fratello Assalonne, il quale a sua volta è ucciso da Toab per aver usato disonestamente <strong>de</strong>lle concubine<br />
<strong>de</strong>l padre 44 .<br />
Su questi dati d'avvio Lope costruisce un dramma originale, di gran<strong>de</strong> forza tragica. Vi sono iniziali<br />
scusanti e accuse finali; il duca di Ferrara è presentato nel primo atto come uomo di condotta libertina;<br />
egli sfrutta la condizione dominante per soddisfare nottetempo le sue passioni, incurante <strong>de</strong>lla dignità<br />
e <strong>de</strong>i doveri che incombono a un principe, il quale <strong>de</strong>ve essere d'esempio per i sudditi. Il duca go<strong>de</strong>,<br />
infatti, di pessima fama, se la voce popolare, in questo caso rappresentata da una donna, <strong>de</strong>nuncia<br />
pubblicamente le sue molte ribal<strong>de</strong>rie, <strong>de</strong>nunce che il personaggio o<strong>de</strong>, poiché si aggira di notte per<br />
la città on<strong>de</strong> perseguire i suoi bassi scopi.<br />
Nel dramma Lope dipinge un quadro totalmente negativo <strong>de</strong>l potente, peccatore impenitente<br />
anche nel momento in cui sta per sposare Casandra, per ottenere da lei un ere<strong>de</strong> che eviti, alla sua<br />
morte, una successione bastarda nella persona <strong>de</strong>l conte Fe<strong>de</strong>rico -suo figlio, che pure ama- e che<br />
sconvolga l'ordine nel ducato. Mosso da contrastanti sentimenti, timoroso di per<strong>de</strong>re l'eredità <strong>de</strong>llo<br />
stato, Fe<strong>de</strong>rico va incontro alla sposa e matrigna con animo non certo sereno.<br />
Ma presto, preso dalla sua bellezza e dalla sua grazia, se ne innamora perdutamente, dimenticando<br />
la cugina Aurora, sua promessa sposa, che corrispon<strong>de</strong> al suo amore. Il marchese di Mantova, che<br />
43 Alfonso D'Agostino menziona anche, come fonte <strong>de</strong>l dramma, le Historias trágicas exemplares,<br />
sacadas <strong>de</strong> las obras <strong>de</strong>l Ban<strong>de</strong>llo , tradotte dal francese e pubblicate a Salamanca nel 1589. Cfr. «Un<br />
peccato di fantasia: lettura <strong>de</strong>l Castigo sin venganza di Lope <strong>de</strong> Vega», in Qua<strong>de</strong>rni di Letterature<br />
Iberiche e iberoamericane , 3, 1985, p. 27.<br />
44 Cfr. Libro di Samuele , 11-17.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
accompagna la sposa al duca, s'innamora a sua volta, senza successo, di Aurora e rimane figura<br />
secondaria nel dramma.<br />
Le complicazioni amorose sono molte nell'opera: chi ama, come al solito non è corrisposto o è<br />
abbandonato, mentre chi non ama è amato. Lope ha abituato il suo pubblico a questi intrighi che<br />
danno vita alla scena. L'interesse maggiore di El castigo sin venganza sta nel dramma di Fe<strong>de</strong>rico<br />
e di Casandra, la quale alla fine ce<strong>de</strong> al corteggiamento <strong>de</strong>l giovane. La partenza <strong>de</strong>l duca per porsi<br />
alla guida <strong>de</strong>lle armate <strong>de</strong>lla Chiesa contro i nemici <strong>de</strong>l papa favorisce lo sviluppo <strong>de</strong>lla passione, che<br />
da parte <strong>de</strong>lla duchessa è anche reazione alla condotta libertina <strong>de</strong>llo sposo, implicita giustificazione<br />
per la sua caduta.<br />
Durante l'assenza <strong>de</strong>l duca da Ferrara i due amanti vivono la loro stagione felice-infelice. Casandra,<br />
infatti, si sente colpevole di fronte a Dio e al marito, anche se cerca una giustificazione nella forza<br />
irresistibile <strong>de</strong>ll'amore.<br />
Nell'atto finale è la catastrofe: amore e morte. Tornato il duca dalla campagna vittoriosa, <strong>de</strong>ciso<br />
ora a condurre - non si sa perché, forse per aver salvato la propria vita - un'esistenza da virtuoso e<br />
innamorato sposo, una <strong>de</strong>nuncia anonima lo avverte <strong>de</strong>lla tresca tra la moglie e il figlio. La <strong>de</strong>cisione<br />
è immediata: punirà duramente entrambi i colpevoli, ma senza che la ven<strong>de</strong>tta divenga palese. Non è<br />
opportuno, infatti, che il potere soffra pubblica macchia; anche i consiglieri <strong>de</strong>l principe sono di questo<br />
avviso. Perciò l'eliminazione <strong>de</strong>i colpevoli avviene con astuzia machiavellica. Il duca, approfittando<br />
<strong>de</strong>llo svenimento <strong>de</strong>lla moglie la imbavaglia e la lega su di una sedia coprendola con un lenzuolo, poi<br />
fa cre<strong>de</strong>re a Fe<strong>de</strong>rico che sotto si celi un nobile venuto per ucci<strong>de</strong>rlo e lo induce a eliminarlo.<br />
La resistenza di Fe<strong>de</strong>rico è subito vinta e il padre cru<strong>de</strong>le assite al compiersi <strong>de</strong>l <strong>de</strong>litto-castigo: la<br />
donna amata uccisa dal suo stesso amante. Dopo di che il duca chiama le guardie perché uccidano<br />
l'assassino. Alla domanda angosciata di Fe<strong>de</strong>rico «¡ Oh padre! , « ¿Por qué me matan? », il duca<br />
non vacilla nell'appellarsi al tribunale di Dio. Il <strong>de</strong>tentore <strong>de</strong>l potere ha fatto giustizia senza sporcarsi le<br />
mani, ma la perfidia <strong>de</strong>l suo disegno supera di gran lunga la colpa <strong>de</strong>gli amanti. Lo spietato giustiziere<br />
è convinto di aver agito rettamente, a difesa <strong>de</strong>l proprio onore, <strong>de</strong>llo stato e a punizione <strong>de</strong>l peccato.<br />
Non è, a suo parere, ven<strong>de</strong>tta sul figlio, perché<br />
No es tomarla<br />
el castigar la justicia.<br />
Valor sobra, y llanto falta.<br />
Pagó la maldad que hizo<br />
30
por heredarme. 45<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Finale truculento che nulla ha da invidiare ai drammi <strong>de</strong>ll'onore di Cal<strong>de</strong>rón, ma che lascia perplessi.<br />
Tutti escono sconfitti e non v'è dubbio che gli spettatori dovevano rimanere scioccati. Lope presenta<br />
il fatto cruento come un castigo esemplare; lo richie<strong>de</strong> la ragion di stato, che, evi<strong>de</strong>ntemente, egli<br />
difen<strong>de</strong>, come si coglie dal finale:<br />
Aquí acaba,<br />
senado, aquella tragedia<br />
<strong>de</strong> El castigo sin venganza,<br />
que, siendo en Italia asombro,<br />
hoy es ejemplo en España. 46<br />
La donna è, nella tragedia, più che il conte, punto di riferimento. Ancora una volta la bellezza, la<br />
gentilezza, la nobiltà, la forza <strong>de</strong>ll'amore si impongono all'attenzione <strong>de</strong>l pubblico, e soprattutto la<br />
fatalità di un <strong>de</strong>stino che <strong>de</strong>lla donna fa una vittima, dandole per la sua stessa sorte tragica un'aureola<br />
di poetica innocenza, malgrado tutto, di fronte alla «mostruosità <strong>de</strong>lla giustizia» 47 .<br />
Di segno meno drammatico, come è noto, sono altre commedie di Lope nelle quali protagoniste di<br />
spicco sono le donne, tra esse La dama boba, El perro <strong>de</strong>l hortelano, El acero <strong>de</strong> Madrid, La vengadora<br />
<strong>de</strong> las mujeres, Los melindres <strong>de</strong> Belisa , commedie nelle quali, per usare le parole <strong>de</strong>l Ruiz Ramon,<br />
asistimos, conducidos por los caminos más diversos, al triunfo <strong>de</strong>l amor, que vence todos los<br />
obstáculos, salta todas las barreras, burla todas las normas, invalida todas las reglas, libera todas las<br />
potencias <strong>de</strong>l individuo -inteligencia, voluntad, instinto, ingenio, fantasía-, exalta la totalidad <strong>de</strong>l vivir<br />
personal. un mundo don<strong>de</strong> todo acaba bien, porque tal es la voluntad <strong>de</strong> su creador. Voluntad puesta<br />
al servicio <strong>de</strong> la ilusión, que, sin evadirse <strong>de</strong> la esencia problemática <strong>de</strong>l vivir <strong>de</strong>l hombre, captado en<br />
su inmediatez, mediante el reflejo estético <strong>de</strong> la realidad cotidiana, <strong>de</strong>scubre todas las salidas que el<br />
ser humano, apresado en su tiempo, tiene hacia el reino <strong>de</strong> la felicidad. 48<br />
45 L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio, El castigo sin venganza , op. cit. , Atto III, scena XX.<br />
46 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
47 A. D'Agostino, art. cit. , p. 59.<br />
48 Francisco Ruiz Ramón, Historia <strong>de</strong>l teatro español , Madrid, Alianza Editorial, 1967, p. 221.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Al di là <strong>de</strong>lla pura vicenda, se si prendono in esame le commedie citate, troviamo in esse costanti che<br />
immettono direttamente nelle strutture <strong>de</strong>lla società <strong>de</strong>ll'epoca e nelle sue regole. Colpisce, anzitutto,<br />
nel teatro di Lope, la scarsa presenza <strong>de</strong>lla figura <strong>de</strong>lla madre. Relegata a un posto di gran<strong>de</strong> rispetto,<br />
ma secondario nella vita pubblica, essa non è quasi mai protagonista, compare raramente, e quando<br />
compare, come nella commedia Los melindres <strong>de</strong> Belisa , non è un gran<strong>de</strong> personaggio. Non<br />
va dimenticata la natura pronunciatamente maschilista <strong>de</strong>lla società spagnola, e non solo spagnola,<br />
<strong>de</strong>ll'epoca.<br />
Ma le donne sono importanti nel teatro lopiano, come lo sono nella vita, e agitano la scena con<br />
la loro gioventù e grazia, i loro intrighi nell'età di marito. Accasatesi, cessano di avere rilevanza e<br />
la riacquistano solo quando infrangono la norma, danno luogo alla trasgressione, o allorché, rimaste<br />
vedove, avvenenti e ricche, sono preda appetibile, in genere da parte di gentiluomini alla caccia di<br />
dote.<br />
Le commedie <strong>de</strong>l « Fénix » risuonano di dialoghi femminili, di appassionato argomentare<br />
d'amore. Le giovani in attesa di marito si agitano vivaci, ordiscono mille intrighi, mostrano furbizia<br />
e sono sempre bellissime. Pre<strong>de</strong>stinate dal padre, unico capo visibile e dispotico <strong>de</strong>lla famiglia, a un<br />
matrimonio di convenienza -scarico di responsabilità per il genitore-, senza amore, si ingegnano per<br />
fare che ciò non avvenga e alla fine trionfi tra i preten<strong>de</strong>nti la scelta personale.<br />
Nelle infinite vicen<strong>de</strong>, nei complicati «lances», il genitore, normalmente vecchio, non fa mai<br />
una bella figura. Dovrebbe rappresentare la saggezza, custo<strong>de</strong>ndo il buon nome <strong>de</strong>lla famiglia,<br />
l'onorabilità <strong>de</strong>lle figlie, ma è costantemente raggirato, si mostra ingenuo, non ha dimensione, non<br />
conosce minimamente l'animo femminile, si disorienta di fronte ad accadimenti <strong>de</strong>i quali non coglie<br />
il senso, a preten<strong>de</strong>nti ora in grazia, ora in disgrazia. E questi ultimi appaiono talvolta intelligenti,<br />
spesso ottusi, vincitori, quando lo sono, nella battaglia d'amore, non per merito proprio, il più <strong>de</strong>lle<br />
volte burlati dalla furbizia <strong>de</strong>lle donne. L'amore, infatti, sembra affermare Lope, se risveglia l'acume<br />
femminile ed è capace persino di far diventare intelligente una ritardata, come avviene ne La dama<br />
boba , istupidisce l'uomo, che diviene un fantoccio in balia di giovani bellezze scoppiettanti.<br />
Svegli sono i servi, taluni con funzione di contrappunto umoristico, il noto gracioso , che<br />
alleggerisce la commedia con le sue trovate, spesso prestandosi a travestimenti che suscitano ilarità<br />
nel pubblico, camuffandosi da dottore astruso latinoparlante, come in El acero <strong>de</strong> Madrid, o talvolta<br />
da donna. Un personaggio non fine, anzi spesso rozzo, ma dotato di intelligenza sveglia, di molta<br />
32
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
furbizia, un tipo che capisce al volo le situazioni e interviene in modo <strong>de</strong>ciso e abile nelle vicen<strong>de</strong> di<br />
cuore <strong>de</strong>l padrone per condurle al fine <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rato 49 .<br />
Dalla parte <strong>de</strong>lle donne stanno le cameriere, compagne inseparabili <strong>de</strong>lle giovani, che aiutano a<br />
superare le difficoltà in perfetta armonia, come se raggirare gli uomini fosse un esercizio nel quale<br />
si esalta la loro femminilità. Di contro sta uno spauracchio, la dueña, non di rado una zia nubile e<br />
beghina, tutta chiesa e formalismi, « cancerbero » costantemente inutile, perché la donna innamorata<br />
riesce a burlare ogni sorveglianza, a spezzare ogni catena.<br />
Nel teatro lopiano la dueña costituisce una sorta di macchia nera e tragica: un va<strong>de</strong> retro<br />
spaventoso: fratescamente vestita, abbondante di scapolari, impermeabilizzata fino al collo nell'abito<br />
cupo, scostante anche per carattere. Il suo <strong>de</strong>stino è quello <strong>de</strong>lla sconfìtta, <strong>de</strong>lla beffa non di rado<br />
cru<strong>de</strong>le da parte <strong>de</strong>i corteggiatori <strong>de</strong>lle giovani bellezze, i quali trovano amici compiacenti che si<br />
prestano a far vacillare tali monumenti di virtù, non insensibili, alla fin fine, all'amore, ma <strong>de</strong>stinati<br />
alla frustrazione.<br />
Da tutto ciò viene, nelle commedie di Lope, un quadro curioso e interessante <strong>de</strong>lla vita <strong>de</strong>lla<br />
donna, dove tutto si svolge nell'ambito <strong>de</strong>ll'istinto, anche se non è infrequente imbattersi in giovani<br />
colte, amanti <strong>de</strong>l discorso sottile, dotate di un'istruzione eccezionale, per l'epoca, anche tra le<br />
classi alte, quasi sempre poste in caricatura dal drammaturgo, pur celebratore nella sua poesia di<br />
intelligenze femminili, come la nota e tuttora misteriosa Amarilis peruviana. Nel suo teatro, tuttavia,<br />
se eccettuiamo la dueña , Lope rifugge da tipi di donna che, forse per reazione, abbon<strong>de</strong>ranno in<br />
seguito: personaggi femminili dal carattere duro, che la Bravo-Villasante <strong>de</strong>finisce « damas ariscas y<br />
<strong>de</strong> fuerte condición, marimachos intratables, rebel<strong>de</strong>s y con vocación guerrera » , le quali, « nacidas<br />
49 Cfr. sul tema: José F. Montesinos, « Algunas observaciones sobre la figura <strong>de</strong>l donaire en el teatro<br />
<strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega », in Aa. Vv. , Homenaje a Menén<strong>de</strong>z Pidal, Madrid, 1925; M. Heseler, Studien zur<br />
Figur <strong>de</strong>r gracioso bei Lope <strong>de</strong> Vega und Vorgängern , Hil<strong>de</strong>sheim, 1933; Alfonso Noriega Cantu, «<br />
La figura <strong>de</strong>l donaire o el gracioso », in El humorismo en la obra <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , México, UNAM,<br />
1976.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
bajo el recuerdo <strong>de</strong> las amazonas y las creaciones italianas, sobrepasan en crueldad y salvajismo a<br />
sus mo<strong>de</strong>los » 50 .<br />
La concezione <strong>de</strong>lla donna era legata in Lope <strong>de</strong> Vega ad esperienze di ben altro segno, a una<br />
costante attrazione di bellezza e d'intelligenza. Per tal modo il suo teatro è una galleria viva di attraenti<br />
personaggi femminili, nei quali non ci si stanca di ammirare l'agilità inventiva. In El acero <strong>de</strong> Madrid<br />
questa categoria si esalta, e non senza giustificazione Molière si ispirò, com'è noto, alla commedia<br />
lopiana per L'école <strong>de</strong>s femmes e Le médicin malgré lui . Il gioco <strong>de</strong>gli innamorati per burlare<br />
la sorveglianza <strong>de</strong>lla dueña è ordito, nella commedia di Lope, da un servo sveglio, che si fìnge<br />
medico, con esiti umoristici notevolissimi. Di fronte sta una donna, Belisa, non solo giovane e bella,<br />
ma intelligente e attiva, che supera ogni ostacolo: si finge malata, sviene per farsi abbracciare dallo<br />
spasimante, si pren<strong>de</strong> gioco <strong>de</strong>lla sua sorvegliante, condotta cru<strong>de</strong>lmente da un amico compiacente<br />
<strong>de</strong>l preten<strong>de</strong>nte sulla via impervia <strong>de</strong>ll'amore per burla.<br />
Passione e gelosia si alleano in El acero <strong>de</strong> Madrid -opera, sembra, risalente al 1610 51 - e danno<br />
alla commedia vita intensa. Il vecchio padre <strong>de</strong>lla fanciulla, Pru<strong>de</strong>ncio, più ottuso e « pru<strong>de</strong>nte »<br />
non potrebbe essere, e più scornato, anche se alla fine raggiunge dignitosamente il suo scopo: quello<br />
di liberarsi <strong>de</strong>lla figlia accasandola, ma secondo il piacere di questa. Ciò che più spicca nell'opera è<br />
la grazia « pizpireta » di Belisa, « chorro » inesauribile di freschezza.<br />
Lope esalta in questo modo l'amore, un amore onesto, fatto di sentimenti puri, ma non asettico,<br />
anzi ben attento a quanto di concreto rappresenta il corpo. Una commedia che ha conservato vitalità e<br />
grazia attraverso il tempo, come <strong>de</strong>l resto viva e dinamica è La dama boba , -risale al 1613 52 - grazie<br />
all'intrapren<strong>de</strong>nza di Finea, la dama «sciocca», che l'amore trasforma in assennata e intelligente, che<br />
bella lo era.<br />
50 Cfr. Carmen Bravo-Villasante, La mujer vestida <strong>de</strong> hombre en el teatro español , Madrid,<br />
S.G.E.L. , 1976, p. 42. Si veda anche M. Romera Navarro, « El disfraz varonil <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega »,<br />
Hispanic Review , II, 1934.<br />
51 Cfr. F. C. Sainz <strong>de</strong> Robles, « Nota preliminar » a El acero <strong>de</strong> Madrid , in L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio,<br />
Obras escogidas , I. Teatro , cit. , p. 961.<br />
52 F. C. Sainz <strong>de</strong> Robles, « Nota preliminar » a La dama boba , ibi. , p. 1099.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
L'autore fonda il dramma sulla diversità di due sorelle, Finea e Nise, ritardata l'una, singolarmente<br />
intelligente e colta l'altra, una sorta di «preziosa», ma non «ridicola», anche se poco simpatica e<br />
certamente poco caritatevole verso la consanguinea «boba».<br />
Anche in questa commedia il matrimonio appare come uno scarico di responsabilità per il genitore,<br />
sistemazione onesta per la donna, e per i preten<strong>de</strong>nti in genere cosa corrente, spesso resa interessante<br />
più che dalla bellezza <strong>de</strong>lla ragazza dalla dote che l'accompagna. La fanciulla «sciocca», in questo<br />
caso è riccamente dotata, proprio per la sua condizione naturale, che ne svilisce la bellezza e mette<br />
in fuga gli uomini. Nise ha minori sostanze, poiché, oltre a essere bella, è ricca intellettualmente.<br />
Ma i casi <strong>de</strong>lla vita sono spesso strani e avviene che il promesso sposo <strong>de</strong>lla «ritardata», dopo una<br />
continua altalena, dovuta alle finzioni <strong>de</strong>lla fanciulla, ora risanata, ora ricaduta, finisca per orientare<br />
la sua attenzione su Nise, mentre il promesso sposo di questa, che mira a riconquistare una posizione<br />
economica perduta, si rivolge alla «boba» che, nel frattempo, sotto l'effetto <strong>de</strong>ll'amore è divenuta<br />
saggia e tanto che con abile gioco abbindola tutti, compreso il padre, per sposare l'uomo che ama.<br />
Dopo una serie di qui pro quo , di fatti intricati, di situazioni umoristiche e di finti drammi, la<br />
soluzione è come sempre il matrimonio. Con il che il padre <strong>de</strong>lle due giovani trova pace, posta al sicuro<br />
sotto la responsabilità <strong>de</strong>i consorti la condotta <strong>de</strong>lle due figlie, ipocritamente convinto che « virtud<br />
y honestidad » siano « partes perfetas » di una sposa, la cui massima realizzazione consisterebbe<br />
en amar y servir a su marido,<br />
en vivir recogida y recatada,<br />
honesta en el hablar y en el vestido;<br />
en ser <strong>de</strong> la familia respetada,<br />
en retirar la vista y el oído,<br />
en enseñar los hijos cuidadosa,<br />
preciada más <strong>de</strong> limpia que <strong>de</strong> hermosa. 53<br />
Ritratto efficace <strong>de</strong>lla « perfecta casada », come avrebbe voluto fra Luis <strong>de</strong> León. Sposata, la<br />
donna non può essere protagonista altro che di virtù domestiche, mentre l'uomo continuerà ad agitarsi<br />
sul palcoscenico <strong>de</strong>lla vita, ad essere attivo nel gran teatro <strong>de</strong>l mondo. Una breve stagione, quella<br />
riservata alla gioventù femminile, e una lunga epoca di «virtú» per la donna sposata, allietata solo<br />
dalla maternità.<br />
53 L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio, La dama boba , cit. , Atto I, scena III.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
In un caso, come <strong>de</strong>tto, la donna già sposa torna da protagonista nel mondo: quando vedova, senza<br />
figli, padrona di un nome risonante e di ricche sostanze. Di nuovo diviene allora motivo d'attrazione<br />
per l'altro sesso, preda appetibile, ma più complicata da raggiungere, perché ha acquisito un'altra<br />
maturità, ha dismesso i panni <strong>de</strong>ll'ingenua fanciulla. Lo si ve<strong>de</strong> ne El perro <strong>de</strong>l hortelano , commedia<br />
risalente al periodo 1613-1616 54 , condotta su un tema semplice, anche se le complicazioni secondarie<br />
sono molte e tali da mantenere sempre <strong>de</strong>sta l'attenzione <strong>de</strong>llo spettatore.<br />
La protagonista, Diana, contessa di Belfior, è donna di rara bellezza e vedova ricchissima,<br />
corteggiata da due preten<strong>de</strong>nti di rango, anch'essi ricchi, il conte Fe<strong>de</strong>rico e il marchese Ricardo.<br />
Ma la capricciosa dama, appreso che il suo segretario, Teodoro, un bel giovanotto, se l'inten<strong>de</strong> con<br />
la sua camerista, Marcela, se ne innamora e lo vuole per sé. Senonché, non essendo egli nobile,<br />
unirsi a lui con il vincolo matrimoniale non è possibile, perché infamerebbe il nome <strong>de</strong>lla dama. Alla<br />
fine, comunque, tutto si sistema per merito <strong>de</strong>l servo <strong>de</strong>l giovanotto, il quale diffon<strong>de</strong> la voce che il<br />
suo padrone è il figlio <strong>de</strong>l conte Ludovico, finalmente ritrovato dopo che i turchi lo avevano rapito<br />
bambino. Una situazione dubbia, diffìcile da provare, ma che conviene alla donna innamorata, la quale<br />
può fare di Teodoro il suo sposo.<br />
Burlati restano questa volta i due preten<strong>de</strong>nti titolati, brave persone, si sarebbe tentati di dire, se<br />
non avessero cercato persino di far ucci<strong>de</strong>re il rivale, che ora, scoperta la sua presunta origine nobile,<br />
sono presti ad accettare offrendogli i loro servigi. In realtà la vera vittima, se si vuole, è la povera<br />
Marcela, la cameriera, sballottata tra i va e vieni <strong>de</strong>ll'amore e <strong>de</strong>l disamore di Teodoro, a seconda<br />
<strong>de</strong>lla mutevole corrispon<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>lla contessa, innamorata combattuta e capricciosa. Alla fine anche<br />
Marcela si consola con facilità e sposa Fabio. Ma cos'è questo amore, verrebbe da chie<strong>de</strong>rsi. Come<br />
sempre tutto finisce in gloria. Dalle pene amorose ci si consola presto e lo scambio di partners è<br />
rapido, poiché ciò che importa è il matrimonio.<br />
Il valore <strong>de</strong> El perro <strong>de</strong>l hortelano non sta solo nella vivacità <strong>de</strong>lla trama, ma nel fatto che ancora<br />
una volta Lope <strong>de</strong> Vega sottolinea il dramma <strong>de</strong>lla differenza di classe nella società in cui vive 55<br />
. Scavalcare le barriere sociali verso il basso era più che un <strong>de</strong>litto: significava la perdita di ogni<br />
54 Cfr. F. C. Sainz <strong>de</strong> Robles, « Nota preliminar » a L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio, Obras escogidas , I.<br />
Teatro , cit. , p. 1057.<br />
55 Cfr. J. A. Maravall, Po<strong>de</strong>r, honor y élites en el siglo XVII , Madrid, Siglo XXI <strong>de</strong> España Editores,<br />
1979.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
rispettabilità, <strong>de</strong>l buon nome e quindi l'emarginazione, soprattutto per una dama. L'amore non poteva<br />
trovare legittimità che entro la classe di appartenenza; la trasgressione era negata, a meno che si<br />
trattasse, per i maschi, di avventure passeggere, ma le donne, neppure in teatro potevano permettersele.<br />
Lope sapeva bene, tuttavia, che l'amore non rispetta barriere. D'altra parte egli viveva in una società<br />
rigida 56 , né poteva sottrarsi alle sue regole: di qui l' escamotage al quale ho fatto riferimento e<br />
che <strong>de</strong>l resto accentua l'interesse <strong>de</strong>lla commedia, inserendola nel clima <strong>de</strong>ll'inatteso. Domina, in ogni<br />
caso, la figura di Diana, donna vivace e « coqueta », dalla sua condizione privilegiata padrona<br />
assoluta di sé, ma non quando si tratta <strong>de</strong>ll'amore, che qui nasce prima dal capriccio, per divenire poi<br />
passione esclusiva che, se impossibile da soddisfare, non ammette che altri ne fruisca.<br />
Delu<strong>de</strong> invece il giovanotto conteso; Teodoro è un tipo piuttosto incolore -ma nel teatro lopiano<br />
quasi tutti gli uomini lo sono-, mutevole nei sentimenti, presto a innamorarsi <strong>de</strong>lla donna di alta<br />
condizione, vale a dire di un allettante « imposible ». Tutta l'attenzione nella commedia, oltre che<br />
da Diana, è richiamata dall'azione <strong>de</strong>l servo, il quale con « picardía » e acume riporta ordine nel<br />
disordine, badando inoltre -i servi appaiono sempre famelici nel teatro- a trarre concreto profitto da<br />
ogni occasione, esclu<strong>de</strong>ndo tuttavia dall'operazione utilitaristica il padrone, cui va da parte <strong>de</strong>l servo-<br />
confi<strong>de</strong>nte fe<strong>de</strong>ltà, affetto e protezione.<br />
Ancora un particolare sottolinea la rigidità <strong>de</strong>lla divisione di classe e la diversa condizione tra uomo<br />
e donna nel dramma lopiano: quando Teodoro entra nella categoria <strong>de</strong>l nobile per nascita a<strong>de</strong>risce<br />
immediatamente alla norma. Infatti, di fronte alle insinuazioni di Diana circa le sue relazioni con la<br />
cameriera, rispon<strong>de</strong> altezzoso: « No nos solemos bajar / los señores a querer / a las criadas » 57 . E<br />
alla bella dama ormai sua dichiara dispotico: « Está ya el juego trocado, / y soy yo el señor agora »<br />
58 , con tutto ciò che questa rivendicazione di ruolo significa nel matrimonio. La ricca e bella contessa<br />
di Belfior corona per tal modo il suo sogno d'amore, ma cessa di essere protagonista <strong>de</strong>lla propria<br />
vita. In fondo lo era stata solo per una breve parentesi, da vedova; ora, nuovamente sposata, ritornerà<br />
56 Cfr. J. A. Maravall, La cultura <strong>de</strong>l Barroco, Barcelona, Editorial Ariel, 1990 (5ª ed. ).<br />
57 L. F. <strong>de</strong> Vega Carpio, El perro <strong>de</strong>l hortelano , in Obras escogidas , I. Teatro , cit. , Atto III,<br />
scena XXII.<br />
58 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
nell'ombra. La movimentata commedia di cui era stata motore primo si acquieta nella monotonia <strong>de</strong>l<br />
rapporto domestico 59 .<br />
Conoscitore profondo <strong>de</strong>ll'animo e <strong>de</strong>lla condizione femminile, Lope non esita a <strong>de</strong>nunciare, con<br />
estrema abilità, le storture di una società retta dal pregiudizio e dal privilegio, ma quanto al suo<br />
«femminismo», esso si concreta piuttosto nell'ammirazione per il sesso gentile, per la bellezza <strong>de</strong>lla<br />
donna. Lo dimostra chiaramente nella commedia La vengadora <strong>de</strong> las mujeres , opera probabilmente<br />
scritta tra il 1617 e il 1620 60 , che egli stesso raccoglie nel 1621 nella Parte XV <strong>de</strong>i suoi drammi e<br />
che il Sainz <strong>de</strong> Robles giudica « lindísima comedia <strong>de</strong> costumbres, llena <strong>de</strong> gracia, <strong>de</strong> picardía, <strong>de</strong><br />
sentimiento, <strong>de</strong> interés humano » , perfetta per struttura, con caratteri « <strong>de</strong>senvueltos con pericia<br />
<strong>de</strong> gran psicólogo » 61 .<br />
Non v'è dubbio, commedia interessante, anche se l'entusiasmo <strong>de</strong>l critico spagnolo pare eccessivo.<br />
E tuttavia, l'opera è significativa proprio per cogliere la posizione di Lope di fronte al problema<br />
femminile principe, quello <strong>de</strong>l matrimonio.<br />
Già nella <strong>de</strong>dica alla « señora Fenisa Camila » l'intendimento <strong>de</strong>l drammaturgo è manifesto e<br />
sta, nella sostanza, nell'incitamento alla dama a non disprezzare tanto gli ammiratori <strong>de</strong>l momento,<br />
« Porque V. M. podría aguardar a tiempo que los mismos <strong>de</strong> quien ahora se burla se burlasen <strong>de</strong><br />
ella » 62 . Nella commedia la protagonista, Laura, una principessa intellettuale, resiste alle insistenze<br />
<strong>de</strong>l fratello perché si sposi, <strong>de</strong>cisa a vendicarsi <strong>de</strong>gli uomini, che a suo parere si sono impossessati di<br />
tutto, lasciando un ruolo insignificante alla donna:<br />
Des<strong>de</strong> el principio <strong>de</strong>l mundo<br />
se han hecho tiranos gran<strong>de</strong>s<br />
<strong>de</strong> nuestro honor y albedrío,<br />
quitándonos las ciuda<strong>de</strong>s,<br />
59 Cfr. M. Vigil, La vida <strong>de</strong> las mujeres en los siglos XVI y XVII , Madrid, Siglo XXI <strong>de</strong> España<br />
Editores, 1994 (2ª ed. ).<br />
60 Cfr. F. Sainz <strong>de</strong> Robles, in « Nota preliminar » a La vengadora <strong>de</strong> las mujeres , in L. F. <strong>de</strong> Vega<br />
Carpio, Obras escogidas , I. Teatro , cit. , p. 1569.<br />
61 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
62 L. F. Lope <strong>de</strong> Vega, <strong>de</strong>dica <strong>de</strong> La vengadora <strong>de</strong> las mujeres , ibi. , p. 1570.<br />
38
la plata, el oro, el dinero,<br />
el gobierno, sin que baste<br />
razón, justicia ni ley<br />
propuesta <strong>de</strong> nuestra parte;<br />
ellos estudian y tienen<br />
en las Universida<strong>de</strong>s<br />
lauros y grados; en fin,<br />
estudian todas las artes. 63<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Con tale predominio appare giustificata, secondo Laura, la rivolta <strong>de</strong>lle donne e quindi, come<br />
dichiara al fratello, la sua <strong>de</strong>cisione di vendicarle:<br />
Pues ¿<strong>de</strong> qué se queja el hombre<br />
<strong>de</strong> que la mujer le engañe?<br />
Si otra ciencia no le queda,<br />
en todas las que ella sabe,<br />
la mujer es imposible<br />
que adquiera, tenga ni guar<strong>de</strong><br />
hacienda abogando pleitos<br />
ni curando enfermeda<strong>de</strong>s.<br />
Pues en algo está mujer,<br />
si está ociosa, ha <strong>de</strong> ocuparse.<br />
Dirán que en hacer labor;<br />
no es ocupación bastante,<br />
porque el libre entendimiento<br />
vuela por todas las partes,<br />
y no es el hacer vainillas<br />
en holandas ni cambrayes<br />
oscura filosofía;<br />
ni el almohadilla lugares<br />
<strong>de</strong> Platón ni <strong>de</strong> Porfirio;<br />
ni son las randas y encajes<br />
63 Ibi. , Atto I, scena I.<br />
39
los párrafos <strong>de</strong> las leyes.<br />
En fin, para no cansarte,<br />
yo quiero vengar, si puedo,<br />
agravios, <strong>de</strong> aquí a<strong>de</strong>lante,<br />
<strong>de</strong> mujeres, pues lo soy,<br />
y que este nombre me llamen. 64<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Con meno nobili e sofferti accenti, sembrerebbe un discorso rivendicativo <strong>de</strong>lla donna alla libertà<br />
<strong>de</strong>ll'accesso alla cultura precursore di quello di suor Juana nella Respuesta a Sor Filotea <strong>de</strong> la<br />
Cruz . Ma il fine <strong>de</strong>lla ven<strong>de</strong>tta ren<strong>de</strong> meno nobile la rivolta, che poi si riduce, con argomentazioni<br />
filosofiche complicate -chissà come le avrà accolte il pubblico- a indurre le amiche-allieve a rifiutare<br />
l'amore. Lope, tuttavia, ha come finalità reale <strong>de</strong>lla sua commedia di rappresentare la vittoria proprio<br />
<strong>de</strong>ll'amore. Da Laura alle altre protagoniste l'amore alla fine le vince ed esse sono felici. Dichiara in<br />
chiusura di dramma la «vendicatrice» sconfìtta dall'amore:<br />
Yo me he rendido, Senado;<br />
y pues vivir no es posible<br />
sin los hombres, yo me caso;<br />
no pier<strong>de</strong> La vengadora<br />
<strong>de</strong> las mujeres, pues tanto<br />
como aborrecerlos quise,<br />
tanto los estimo y amo. 65<br />
Da commedia «femminista» La vengadora <strong>de</strong> las mujeres si rivela celebrativa <strong>de</strong>lla<br />
imprescindibilità <strong>de</strong>ll'uomo per la donna. La resa <strong>de</strong>lla vengadora è senza condizioni, poiché nessuna<br />
femmina, per Lope, resiste all'attrattiva <strong>de</strong>l sesso. Lo ribadisce anche nella finissima commedia Los<br />
melindres <strong>de</strong> Belisa , dramma anteriore al 1617, anno in cui Lope lo inclu<strong>de</strong> nella Parte LX <strong>de</strong>lle<br />
sue opere teatrali.<br />
Belisa è una creazione straordinaria, una giovane donna dominata da infinite fissazioni,<br />
efficacemente «smorfiosa» senza per<strong>de</strong>re attrazione, ricca e nobile. Essa vive in una casa dove nessuno<br />
64 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
65 Ibi. , Atto III, scena XVII.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
comanda, con un fratello scioperato e una madre, danarosa di suo, che non ne può più <strong>de</strong>i «melindres»<br />
<strong>de</strong>lla figlia e <strong>de</strong>lle imprese <strong>de</strong>l figlio, superficiale, spendaccione e donnaiolo.<br />
La non più giovane vedova intrawe<strong>de</strong> improvvisamente una possibile evasione alla sua pesante<br />
situazione nell'amore per un presunto e gagliardo schiavo, arrivato in casa insieme a una finta schiava<br />
mora, la fidanzata, in seguito a una riscossione legale di crediti. Ma <strong>de</strong>l finto schiavo, che fugge dalla<br />
giustizia per aver ferito, ritiene a morte, un gentiluomo, s'innamora anche Belisa, mentre il fratello,<br />
don Juan, va pazzo per la schiava. Una complicazione notevole di fatti, un intreccio di situazioni in più<br />
di un caso irreali, ma ciò sulla scena contava poco. Ed è qui dove la madre viene posta impietosamente<br />
dalla figlia gelosa davanti alla realtà <strong>de</strong>lla sua condizione fisica; nella ventiduesima scena <strong>de</strong>l terzo<br />
atto, la poco caritatevole fanciulla le rinfaccia il ridicolo <strong>de</strong>lla vecchiaia nelle cose d'amore: se l'amato<br />
è vecchio « juntaréis allí / dos sierras heladas », e se giovane « Haránle su Adonis / diosas <strong>de</strong><br />
Madrid ».<br />
Come sempre nel teatro lopiano la commedia conclu<strong>de</strong> sbrigativamente: Belisa sposa il vecchio<br />
preten<strong>de</strong>nte e i due fìnti schiavi si uniscono. Finale scontato, ma tutta la commedia è un vero<br />
divertimento, e Lope ancora una volta si presenta custo<strong>de</strong> <strong>de</strong>i buoni costumi, negando, proprio lui, la<br />
possibilità di innaturali fioriture d'amore per chi ha perduto il verdore <strong>de</strong>lla giovinezza.<br />
Altri esempi numerosi possono essere tratti dal «maremagnum» <strong>de</strong>lla commedia lopiana, ma quanto<br />
illustrato è già prova efficace <strong>de</strong>lla rilevanza che la donna ha nel teatro di Lope e <strong>de</strong>lle i<strong>de</strong>e che intorno<br />
ad essa aveva il gran<strong>de</strong> drammaturgo 66 .<br />
66 Segnalo ancora alcuni testi relativi al teatro lopiano: il miscellaneo, a cura di Aurora Egido, La<br />
escenografía <strong>de</strong>l teatro barroco , Salamanca, Universidad <strong>de</strong> Salamanca, 1989, che presenta, tra altri,<br />
il saggio di José Lara Garrido, « Texto y espacio escénico en Lope <strong>de</strong> Vega (La primera comedia:<br />
1579-1597) »; F. Ruiz Ramón, Paradigmas <strong>de</strong>l teatro clásico español , Madrid, Cátedra, 1997. Sempre<br />
utile è il testo di A. Valbuena Prat, Historia <strong>de</strong>l teatro español , Barcelona, Editorial Noguer, 1956.<br />
Approfondita è la Historia <strong>de</strong>l teatro en España , diretta da J. M. Díez Borque, Barcelona, Taurus,<br />
1983, 2 voll. Nel primo volume Marc Vitse e Frédéric Serralta si occupano estesamente <strong>de</strong>l teatro<br />
nel secolo XVII.<br />
41
- 3 -<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Colpa, re<strong>de</strong>nzione, castigo nel teatro di Mira <strong>de</strong> Amescua e di Tirso<br />
A lungo Lope <strong>de</strong> Vega con il suo teatro esercita influenza sui drammaturghi contemporanei, spesso<br />
di gran<strong>de</strong> livello. Durante il suo esilio a Valencia, dove fu accolto con entusiasmo, egli fu venerato<br />
come un maestro da personaggi come Guillén <strong>de</strong> Castro. Il suo modo di far commedia si impose,<br />
e così si imposero le sue tematiche, ma i nuovi drammaturghi ne affrontarono altre non di rado di<br />
maggior spessore, rese attuali dalla Controriforma.<br />
Una serie di drammi, infatti, sviluppa il tema <strong>de</strong>l libero arbitrio, <strong>de</strong>lla colpa e <strong>de</strong>lla salvezza<br />
attraverso la fe<strong>de</strong> e la volontà, si sofferma sull'opera negativa <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio e sul potere re<strong>de</strong>ntore <strong>de</strong>l<br />
pentimento. Lo si ve<strong>de</strong> in El esclavo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio , di Mira <strong>de</strong> Amescua, e in El con<strong>de</strong>nado por<br />
<strong>de</strong>sconfiado , di Tirso <strong>de</strong> Molina, ma anche ne El burlador <strong>de</strong> Sevilla , <strong>de</strong>llo stesso Tirso, opere<br />
che interpretano nel profondo l'anima ispanica e diffondono la fe<strong>de</strong> nel riscatto finale o quando meno<br />
nell'immancabilità <strong>de</strong>lla punizione divina.<br />
Mira <strong>de</strong> Amescua (1574?-1644), sappiamo, fu cappellano a Granada, poi segui in Italia il conte di<br />
Lemos. Egli trattò il tema storico, in commedie come La <strong>de</strong>sgraciada Raquel , centrata sugli amori<br />
di Alfonso VIII e di un'ebrea di Toledo, di costume, come in Galán, valiente y discreto , e fu inoltre<br />
autore di vari autos sacramentales , annunciando in essi procedimenti che poi avrebbe sviluppato<br />
originalmente Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca. Versificatore straordinario, padrone <strong>de</strong>lla scena, ancor oggi i suoi<br />
drammi esercitano attrazione sul lettore.<br />
El esclavo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio -l'opera fu pubblicata a Barcellona nel 1612, nella Tercera parte <strong>de</strong> las<br />
comedias <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega y otros autores 67 - presenta eccezionale dinamismo. Le passioni si<br />
sviluppano in crescendo, dando al dramma una tensione che si manifesta attraverso un linguaggio di<br />
gran<strong>de</strong> vigore espressivo, si direbbe sanguigno, carico come di un interno furore, forse dovuto, come<br />
avanza il Valbuena Prat, al carattere stesso <strong>de</strong>ll'autore, personaggio impulsivo 68 . Si tratta, come<br />
67 Ancora dura il dubbio sulla paternità <strong>de</strong>lle opere menzionate, ma adotto l'attribuzione consacrata<br />
nel tempo.<br />
68 Cfr. Ángel Valbuena Prat, Historia <strong>de</strong>l teatro español , Barcelona, Editorial Noguer, 1956, p. 234.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
riconosce il critico citato, di una <strong>de</strong>lle « más <strong>de</strong>sgarradas comedias <strong>de</strong> la rebeldía » , dove « queda<br />
planteada la gran lucha entre dos fuerzas en el Siglo <strong>de</strong> Oro » 69 , quella <strong>de</strong>moniaca e quella divina.<br />
Nel dramma rivive la leggenda di don Gil <strong>de</strong> Portugal, che da penitente si fa bandito e infine<br />
diviene santo. Diverse sono nell'opera di Mira <strong>de</strong> Amescua le incogruenze, ma occorre atten<strong>de</strong>re<br />
<strong>de</strong>ttagliatamente alla trama per compren<strong>de</strong>re il successo <strong>de</strong>ll'opera, più volte imitata. Lo spettatore,<br />
evi<strong>de</strong>ntemente, non coglieva le incongruenze, o non gli importavano, affascinato dalla vicenda,<br />
dall'azione tumultuosa <strong>de</strong>l protagonista, divenuto peccatore senza scrupoli e che, dopo aver agitato il<br />
suo spirito, finiva per salvarsi. Passava sopra anche al fatto che la salvezza fosse un fatto scontato, se si<br />
trattava di un santo: comunque andassero le cose tutto sarebbe finito per il meglio. La lotta <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio<br />
con Dio era <strong>de</strong>stinata alla sconfitta <strong>de</strong>l primo. L'interesse principale <strong>de</strong>l dramma stava, perciò, nella<br />
vicenda criminale, nelle scelleratezze compiute dal personaggio, un convertito alla rovescia, che firma<br />
un patto con il <strong>de</strong>monio.<br />
Lo spettatore era attratto sicuramente da personaggi di vigorosa personalità inedita, nel bene e nel<br />
male, maschili e femminili. Una donna <strong>de</strong>cisa a peccare come Lisarda, offesa nei sentimenti -il suo<br />
violentatore affermava falsamente che il suo stesso innamorato l'aveva indotto a sostituirsi a lui-, non<br />
s'era vista prima sulla scena spagnola. La povera Melibea <strong>de</strong>lla Celestina -cui vien fatto subito di<br />
pensare per la somiglianza <strong>de</strong>lla scena in cui l'amante si accinge a raggiungere il suo balcone- è solo<br />
un pallido riferimento.<br />
Nel dramma la passione ribolle con forza singolare. Mira <strong>de</strong> Amescua è un interprete eccezionale<br />
<strong>de</strong>gli istinti più violenti e don Gil un malvagio compiuto. La sua trasformazione è repentina; tentato<br />
dall'occasione che gli si offre, preso dalla bellezza <strong>de</strong>lla giovane, si getta a capofitto nel peccato,<br />
pregustando appagamenti concreti:<br />
ya me tiene su hermosura<br />
tan <strong>de</strong>terminado y loco,<br />
que parece que la toco.<br />
¡Ay, amor! Si imaginado<br />
eres tan dulce, gozado<br />
69 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
43
no será tu gusto poco. 70<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Ma si sa, sulla via <strong>de</strong>lla santità molte sono le tentazioni. Il pubblico non doveva avere difficoltà ad<br />
ammetterlo. Inoltre, nel castigato conformismo ispanico i suggerimenti peccaminosi non dovevano<br />
dispiacere.<br />
Una volta messosi sulla via <strong>de</strong>l peccato, il singolare personaggio, prima consigliere morale, diverrà<br />
bandito, ruberà, ucci<strong>de</strong>rà e violenterà. Stretto un patto con il <strong>de</strong>monio egli diviene un perfetto<br />
malfattore, un uomo perduto. A lui si unisce, suo malgrado, l'offesa Lizarda, per compiere criminali<br />
imprese. La donna è qui interpretata secondo il radicato cliché <strong>de</strong>lla tentatrice, responsabile <strong>de</strong>l<br />
peccato. Nella scena <strong>de</strong>cima <strong>de</strong>l primo atto don Gil le dà concretamente colpa <strong>de</strong>lla sua caduta e come<br />
per punirla la trattiene presso di sé, immettendola a forza nel suo programma di violenza. Dichiara:<br />
Por ti perdí la pru<strong>de</strong>ncia<br />
por el infierno profundo,<br />
con la carne la abstinencia,<br />
el crédito con el mundo,<br />
y con Dios la penitencia.<br />
Por ti he perdido el jornal<br />
que pensaba recibir<br />
<strong>de</strong>l Señor universal,<br />
y entro <strong>de</strong> nuevo a servir<br />
a un amo que paga mal. 71<br />
Liberata in tal modo la propria coscienza, il personaggio fa professione addirittura furiosa di<br />
peccato:<br />
Ya serán mis ejercicios<br />
pecados facinerosos,<br />
que así salen <strong>de</strong> sus quicios<br />
los que fueron virtüosos<br />
70 Tirso <strong>de</strong> Molina, El esclavo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio , Edición <strong>de</strong> J. A. Castañeda, Madrid, Cátedra, 1984 ,<br />
Atto I.<br />
71 Ibi<strong>de</strong>m , scena X.<br />
44
y siguen tras <strong>de</strong> los vicios.<br />
Conmigo, Lisarda hermosa,<br />
has <strong>de</strong> ir, que para los dos<br />
no negará el mundo cosa,<br />
pues nos ha soltado Dios<br />
<strong>de</strong> su mano po<strong>de</strong>rosa. 72<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Come dire che il virtuoso, quando lascia la retta via è peggio <strong>de</strong>l malvagio. Nel passo citato si<br />
afferma, inoltre -e fa parte <strong>de</strong>l «sermone» di rito-, la sfiducia nel pentimento e nel perdono divino.<br />
Quanto a Lisarda è un personaggio tormentato e tutto si volge contro di lei. La sua ten<strong>de</strong>nza non<br />
la porta a essere malvagia, ma le circostanze, e soprattutto il risentimento e l'esempio di don Gil, la<br />
influenzano. In realtà è una vittima <strong>de</strong>lle circostanze e <strong>de</strong>lla lussuria <strong>de</strong>gli uomini; non intrapren<strong>de</strong> la<br />
sua «carriera» di peccatrice con la <strong>de</strong>cisione dissennata <strong>de</strong>ll'ex penitente, ma trascinata suo malgrado<br />
e sente profondo il rimpianto per il mondo di purezza e di affetti che abbandona:<br />
Adiós, casa en que nací;<br />
adiós, honra mal perdida;<br />
adiós, padre que ofendí;<br />
adiós, hermana querida;<br />
adiós, Dios a quien perdí.<br />
Perdida soy, y es razón<br />
que tengan tal <strong>de</strong>sventura<br />
las que inobedientes son. 73<br />
Accenti toccanti, alquanto sminuiti dalla consi<strong>de</strong>razione finale, ma sempre di sicuro richiamo. Di<br />
fronte a questi rimpianti don Gil ribadisce l'irrimediabilità <strong>de</strong>lla dannazione:<br />
No hay alma buena segura,<br />
si no huye la ocasión.<br />
Como en Dios no he confiado<br />
en mis fuerzas estribé<br />
72 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
73 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
45
en el peligro pasado,<br />
soberbia angélica fue<br />
y ansí Dios me ha <strong>de</strong>rribado. 74<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Convinto <strong>de</strong>lla colpa, sfiduciato in Dio, si direbbe a questo punto che il peccato sia ormai una sorta<br />
di travolgente sfogo per don Gil. Lizarda, per quante dichiarazioni bellicose faccia non per<strong>de</strong> un certo<br />
ritegno, proprio <strong>de</strong>lla donna, così come non per<strong>de</strong> il rispetto per la divinità. Se anche lei è disposta a<br />
stringere un patto con il <strong>de</strong>monio, pur di ucci<strong>de</strong>re l'ex innamorato, che ritiene traditore, e di vendicarsi<br />
<strong>de</strong>l par dre, che stima ingiusto, si rifiuta, tuttavia, di coinvolgere il rispetto per la Vergine. La gran<strong>de</strong><br />
<strong>de</strong>vozione mariana che nella Spagna ha una radicata tradizione e tanto che il culto per Maria varca<br />
l'oceano con la conquista <strong>de</strong>ll'America -si veda anche la toponomastica americana-, non ammetteva<br />
offesa. Ausiliatrice costante, la Vergine continua a essere per Lisarda rifugio ultimo ed è questo suo<br />
atteggiamento che fa <strong>de</strong>lla «facinerosa» un essere <strong>de</strong>licato pur nel <strong>de</strong>litto. La giovane, infatti, continua<br />
a sentirsi coinvolta suo malgrado nell'atmosfera violenta, alla quale pure dà il suo contributo.<br />
Dimensione tenera <strong>de</strong>l personaggio e drammatica, che prepara lo spettatore all'improvviso riscatto,<br />
quando Lisarda ha di fronte Lísida, nel cui <strong>de</strong>stino ve<strong>de</strong> riflessa la propria sventura, e la miseria di<br />
Arsindo, per aiutare il quale gli si offre come schiava, sfigurato il volto, affinché la possa ven<strong>de</strong>re per<br />
i fatidici trenta <strong>de</strong>nari, somma <strong>de</strong>l tradimento di Giuda, giusto riscatto per la peccatrice. E Arsindo,<br />
benché contro voglia, la ven<strong>de</strong>rà proprio al padre <strong>de</strong>lla giovane, e nella sua casa sarà maltrattata dai<br />
servi e troverà santa morte.<br />
Anche don Gil finisce, tuttavia, per pentirsi: quando il <strong>de</strong>monio, al quale ha venduto l'anima pur<br />
di venire in possesso di Leonor, sorella di Lisarda, gli consegna una fìnta sembianza femminile, che<br />
spogliata <strong>de</strong>l mantello che la ricopre si rivela uno scheletro, la morte. E questo il momento in cui il<br />
diavolo riacquista il suo vero aspetto, tra scoppio di razzi e spari d'archibugio; momento in cui don<br />
Gil rinsavisce e si pente, ritrovando quella fiducia in Dio che aveva perduta, ma sentendosi in<strong>de</strong>gno<br />
di implorarlo si affida all'« Ángel <strong>de</strong> la guarda » perché interceda per lui.<br />
Recita il <strong>de</strong>tto popolare che ogni istrione ha la sua <strong>de</strong>vozione. Anche don Gil aveva la sua: pur<br />
ripudiando Dio non aveva mai ripudiato l'angelo protettore e ora può rivolgersi a lui con fiducia. In<br />
una scena ricorrente nella tradizione cristiana, e ispanica -si pensi ai Milagros <strong>de</strong> Nuestra Señora ,<br />
74 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
46
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
di Berceo 75 -, angeli lottano in cielo contro i <strong>de</strong>moni e la vittoria non può essere che <strong>de</strong>i primi, così<br />
che il riscatto <strong>de</strong>l peccatore è cosa fatta. Naturalmente il pentimento sarà totale, pieno.<br />
Chiu<strong>de</strong> il terzo atto un monologo di don Gil ragionevolmente lungo, dove tutto viene chiarito: la<br />
colpa <strong>de</strong>l protagonista, l'innocenza <strong>de</strong>l povero don Diego, amante di Lisarda, quella stessa di costei,<br />
vittima che la morte ren<strong>de</strong> santa. Nella scena ventesima <strong>de</strong>ll'atto finale, infatti, Lisarda è presentata,<br />
quasi preannuncio di atmosfere romantiche, « con música, muerta, <strong>de</strong> rodillas, con un Cristo y una<br />
calavera, en el jardín ». Come potesse stare in quella posizione la donna, morta e in ginocchio,<br />
reggendo al tempo stesso un crocifìsso e un teschio, sono situazioni che solo nella sbrigatività <strong>de</strong>l<br />
teatro edificante trovano posto. E difficile da spiegare è anche che il pentito don Gil non riceva pena<br />
alcuna ed esca dalla scena come si suol dire « sin mayores consecuencias ». Ma il pubblico, preso<br />
dal contenuto, non doveva farsi troppi problemi. Il Ruiz Ramón ha criticato duramente il dramma<br />
e sottolineato in esso le incongruenze e soprattutto la qualità granguignolesca <strong>de</strong>i personaggi 76 ,<br />
per conclu<strong>de</strong>re che la soluzione <strong>de</strong>lla vicenda non potrebbe essere più ingenua dal punto di vista<br />
drammatico. Egli scrive:<br />
Más que nunca queda manifiesta la condición ancilar <strong>de</strong> la categoría estrictamente dramática. Mira<br />
<strong>de</strong> Amescua ha escrito una fábula teológica ejemplar, rica como tal fábula, pero no ha conseguido, o<br />
no se ha propuesto, convertirla en drama, valioso no por su contenido teológico, sino por su esencial<br />
«dramaticidad» . 77<br />
Si <strong>de</strong>ve convenire con il critico, ma, a distanza di secoli, è proprio il contenuto che mantiene intatto<br />
il suo incanto, reso dalla musicalità <strong>de</strong>l <strong>de</strong>ttato lirico, né dispiacciono alla fine, al lettore mo<strong>de</strong>rno,<br />
neppure le ingenuità presenti nell'opera, come non dovevano dispiacere allo spettatore <strong>de</strong>ll'epoca. El<br />
esclavo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio è comunque specchio di una mentalità, di una società nella quale il problema<br />
dibattuto era sentito.<br />
75 Alludo al milagro « Del monje librado <strong>de</strong> la muerte temporal y eterna ». Cfr. in Gonzalo <strong>de</strong><br />
Berceo, El libro <strong>de</strong> los Milagros <strong>de</strong> Nuestra Señora . Edición crítica y estudio <strong>de</strong> J. Montoya Martínez,<br />
Granada, Universidad <strong>de</strong> Granada, 1986 .<br />
76 Cfr. Francisco Ruiz Ramón, Historia <strong>de</strong>l teatro español <strong>de</strong>s<strong>de</strong> sus orígenes hasta mil novecientos ,<br />
Madrid, Alianza Editorial, 1967, pp. 232-234.<br />
77 Ibi. , p. 234.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Attento al contenuto, Valbuena Prat, uno <strong>de</strong>i più attenti studiosi <strong>de</strong>l dramma, ha dato un giudizio<br />
completamente diverso da quello <strong>de</strong>l Ruiz Ramón. Egli ha sostenuto che don Gil non è solamente un<br />
pretesto per la teoria molinista <strong>de</strong>lla grazia 78 , o un eco <strong>de</strong>lla leggenda <strong>de</strong>sunta dagli storici sacri, ma<br />
« un tipo lleno <strong>de</strong> vida, <strong>de</strong> pasiones, <strong>de</strong> humanidad » , e Angelio, il suo Mefìstofele, è una <strong>de</strong>lle<br />
prime rappresentazioni <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio nel teatro spagnolo. Lisarda, poi, è « un carácter femenino <strong>de</strong><br />
primer or<strong>de</strong>n; alma impetuosa y ardiente hasta la locura y el heroismo » , mentre la sorella Leonor<br />
rappresenta la psicologia di « cierta gazmoñería y frivolidad coqueta, bajo su aparente virtud » 79 .<br />
Lo studioso segnala poi quali punti di rilevante bellezza la scena in cui si scopre il carattere ribelle di<br />
Lisarda, la tentazione e la caduta di don Gil, i dialoghi di Angelio con il protagonista, il pentimento<br />
<strong>de</strong>lla stessa Lisarda e la sua abnegazione, la <strong>de</strong>lusione di don Gil davanti alla morte..., per conclu<strong>de</strong>re:<br />
La emoción que rebosa todo el drama, la aguda intuición psicológica <strong>de</strong>l autor, que produce, <strong>de</strong><br />
un lado, las vigorosas personalida<strong>de</strong>s <strong>de</strong> don Gil y Lisarda, él egocéntrico, ella pletórica <strong>de</strong> pasión y<br />
humanidad; sus analizadas situaciones en que se resuelven los hechos a simple vista contradictorios,<br />
<strong>de</strong> sus vidas extraordinarias, y <strong>de</strong> otro todos los tipos, hasta los más episódicos, que poseen una<br />
inconfundible vitalidad; la versificación vibrante y sonora, y la acumulada y compleja originalidad<br />
<strong>de</strong> la acción -en el momento en que fue i<strong>de</strong>ada- explican su éxito y su influencia. Creó la obra un<br />
tipo <strong>de</strong> «comedia <strong>de</strong> santos» que, salvo algunos ejemplos <strong>de</strong> Lope, por otra parte diversos, superaba<br />
el drama sacro existente. Por esto una extensa zona <strong>de</strong> teatro religioso guarda relación más o menos<br />
<strong>de</strong>stacada con El esclavo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio . 80<br />
L'entusiasmo <strong>de</strong>l Valbuena è forse eccessivo, ma non si può disconoscere il valore <strong>de</strong>l dramma. Un<br />
gran scenario funebre lo conclu<strong>de</strong>; la scena diciannovesima <strong>de</strong>ll'atto finale presenta infatti don Gil «<br />
78 Il teologo e filosofo gesuita Luis <strong>de</strong> Molina (1536-1600) nell'opera Concordia liberi arbitrii<br />
cum gratiae donis, divina praescientia, provi<strong>de</strong>ntia, prae<strong>de</strong>stinatione et reprobatione (1588), sosteneva<br />
che l'efficacia <strong>de</strong>lla grazia era condizionata alla collaborazione <strong>de</strong>ll'uomo. Gli avversari giansenisti<br />
cattolici affermavano invece che dopo il peccato originale la natura umana era diventata moralmente<br />
impotente e quindi il solo rimedio era la grazia divina, alla quale l'uomo non poteva resistere, ma che<br />
veniva accordata solo ai pre<strong>de</strong>stinati.<br />
79 Ángel Valbuena Prat, studio introduttivo a El esclavo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio , Zaragoza, Editorial Ebro ,<br />
1949, p. 23.<br />
80 Ibi. , pp. 23-24.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
con un saco <strong>de</strong> penitencia, una soga a la garganta », teso a <strong>de</strong>nunciare se stesso e a discolpare gli<br />
innocenti. Di fronte al futuro re <strong>de</strong>l Portogallo egli dichiara:<br />
A vuestra casa y al cielo<br />
ofendí como una bestia<br />
sin razón, que <strong>de</strong>ste nombre<br />
es digno el hombre que peca.<br />
El más grave pecador<br />
que ha conocido la tierra<br />
he sido, pero confío<br />
en Dios y en mi penitencia.<br />
Esclavo fui <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio,<br />
a quien serví en esas sierras<br />
haciendo torpes <strong>de</strong>litos,<br />
forzando muchas doncellas.<br />
Soberbio fui, soy humil<strong>de</strong>,<br />
y con esta diferencia<br />
soy tan pequeño que el cielo<br />
sus secretos me revela.<br />
Lisarda fue inobediente,<br />
mas ya es tanta su obediencia,<br />
que es esclava <strong>de</strong> su padre<br />
y Dios la tiene encubierta.<br />
Su dolor ha sido tanto,<br />
que hoy <strong>de</strong> dolor quedó muerta,<br />
llorando la grave culpa<br />
<strong>de</strong> quien merezco la pena.<br />
La causa fui <strong>de</strong> su daño,<br />
no es don Diego como piensan;<br />
que, como digo, ha vivido<br />
entre estos montes y penas.<br />
Perdonada está <strong>de</strong> Dios;<br />
su dolor la tiene absuelta;<br />
María, la pecadora<br />
49
la llamad; tal nombre tenga.<br />
Elevado está su cuerpo<br />
en las murtas <strong>de</strong>sa huerta;<br />
<strong>de</strong> la penitencia santa<br />
el alma a los cielos vuela.<br />
Y avergonzada la mía<br />
públicamente confiesa<br />
sus culpas, que Dios me manda<br />
me acuse en público <strong>de</strong>llas.<br />
Y ya <strong>de</strong> Domingo santo<br />
blanca saya y capa negra<br />
me está esperando, que quiero<br />
que asombre mi penitencia.<br />
A voces diré mis culpas<br />
y en la Religión primera<br />
<strong>de</strong> España quiero que el mundo<br />
trocada mi vida vea.<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
La confusione <strong>de</strong>i presenti è gran<strong>de</strong>. Il principe cerca invano di trattenere don Gil, che si avvia a<br />
ripren<strong>de</strong>re la sua vita di penitenza, interrotta dalla lunga parentesi di forsennato peccatore. Pone fine<br />
al dramma, come s'è <strong>de</strong>tto, nella ventesima scena, la visione di Lisarda morta. Il suo cadavere viene<br />
coperto e portato via « en hombros ». La colpa è stata re<strong>de</strong>nta dalla fe<strong>de</strong> ritrovata.<br />
Il tema che Tirso <strong>de</strong> Molina tratta nel dramma El con<strong>de</strong>nado por <strong>de</strong>sconfiado è quello <strong>de</strong>lla<br />
pre<strong>de</strong>stinazione, <strong>de</strong>l libero arbitrio, ma, come ha riconosciuto il Menén<strong>de</strong>z Pidal, il testo ha un<br />
gran<strong>de</strong> significato morale 81 . Il Menén<strong>de</strong>z y Pelavo aveva sottolineato nell'opera, con la preparazione<br />
teologica <strong>de</strong>ll'autore -prova convincente <strong>de</strong>lla paternità di Tirso-, la singolarità <strong>de</strong>ll'ispirazione:<br />
Sólo <strong>de</strong> la conjunción <strong>de</strong> un gran teólogo y un gran poeta en la misma persona pudo nacer este<br />
drama único, en que ni la libertad poética empece a la severa precisión dramática, ni el rigor <strong>de</strong> la<br />
doctrina produce ari<strong>de</strong>ces y corta alas a la inspiración, sino que el concepto dramático y el concepto<br />
trascen<strong>de</strong>ntal parece que se fun<strong>de</strong>n en uno solo, <strong>de</strong> tal modo que no queda nada en la doctrina que<br />
81 Ramón Menén<strong>de</strong>z Pidal, Estudios literarios , Madrid, 1920, p. 64.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
no se transforme en poesía ni queda nada en la poesía que no esté orgánicamente informado por la<br />
doctrina. 82<br />
Non si conosce l'anno esatto <strong>de</strong>lla composizione <strong>de</strong>l dramma che, come leggenda <strong>de</strong>vota, rientra nel<br />
genere <strong>de</strong>lle commedie religiose. Si può tuttavia ritenere, secondo alcuni studiosi, che El con<strong>de</strong>nado<br />
por <strong>de</strong>sconfiado sia stato scritto verso la metà <strong>de</strong>l 1620, nel periodo in cui Tirso risie<strong>de</strong>va a Salamanca,<br />
dove ancora continuava la disputa intorno alla dottrina di Molina. La prima edizione <strong>de</strong>lla commedia<br />
apparve a Madrid nel 1635, per le cure di un presunto nipote <strong>de</strong>l drammaturgo.<br />
Alla base <strong>de</strong>l dramma stanno due pie leggen<strong>de</strong> incluse nella Vita <strong>de</strong>i Padri <strong>de</strong>l <strong>de</strong>serto , di<br />
Bellarmino 83 , fonte che l'autore stesso <strong>de</strong>nuncia alla fine <strong>de</strong>ll'opera, ma che assume in modo originale.<br />
Tirso segue la teoria molinista <strong>de</strong>lla grazia sufficiente. I due protagonisti, Paulo ed Enrico, il primo<br />
penitente, il secondo malfattore e violento, ricevono in egual misura la grazia, ma i loro <strong>de</strong>stini saranno<br />
diversi, poiché Paulo resistendo ad essa si dannerà ed Enrico collaborando raggiungerà la salvezza.<br />
Il dramma è di gran<strong>de</strong> bellezza e tensione, non solamente, come sosteneva Vossler, « animado<br />
y vivificado, por el más espontáneo, íntimo y serio fervor religioso » 84 . Tirso oltre che abile<br />
drammaturgo è uno straordinario poeta. Il suo verso scorre privo di asperità, a<strong>de</strong>guato sempre ai grandi<br />
momenti <strong>de</strong>lla tesa vicenda. Senza trascurare la nota lirica, sostenuta da una lunga tradizione di poesia,<br />
pastorale o in cui trasparentemente riverbera la nota acquea che, attraverso Góngora risale a fra Luis<br />
<strong>de</strong> Leon, a San Juan <strong>de</strong> la Cruz, a Garcilaso e alla poesia italianista. Paesaggi teneri che convengono<br />
82 Marcelino Menén<strong>de</strong>z y Pelayo, « Tirso <strong>de</strong> Molina. Investigaciones biográficas y bibliográficas<br />
», in Estudios <strong>de</strong> crítica literaria , 2ª serie, Madrid, 1912 (2ª ed. ) , p. 179. Circa il problema<br />
<strong>de</strong>ll'«Tautoria» Cfr. l'efficace sintesi di Ciriaco Morón nello studio introduttivo a Tirso <strong>de</strong> Molina, El<br />
con<strong>de</strong>nado por <strong>de</strong>sconfiado , Edición <strong>de</strong> C. M., Madrid, Cátedra, 1992, pp. 11-20.<br />
83 Roberto Bellarmino (1532-1621), teologo e santo italiano, fu sostenitore di Luis <strong>de</strong> Molina.<br />
84 Karl Vossler, «Las tragedias <strong>de</strong> Tirso: Ninfa <strong>de</strong>l cielo y Con<strong>de</strong>nado por <strong>de</strong>sconfiado », in<br />
Lecciones sobre Tirso <strong>de</strong> Molina , Madrid, Taurus Ediciones, 1965, pp. 76-77. Il Vossler muove<br />
severe critiche al dramma: « Versificación negligente y casi improvisada insistencia didáctica<br />
hasta el pedantismo, rigi<strong>de</strong>z y <strong>de</strong>smaño conceptual, obstinación silogística, pasión ergotizante, poca<br />
flexibilidad y escasa experiencia psicológica en el dibujo <strong>de</strong> los caracteres, ten<strong>de</strong>ncia a exagerar y<br />
simplificar los casos <strong>de</strong>l mundo y <strong>de</strong> la conciencia humana, humorismo parco, entre tímido y grotesco<br />
» . Cfr. Ibi. , p. 76.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
alla celebrazione <strong>de</strong>lla « Vida retirada » e che al penitente Paulo richiamano misticamente la bontà<br />
di Dio:<br />
¡Dichoso albergue mío!<br />
¡Soledad apacible y <strong>de</strong>leitosa,<br />
que en el calor y el frío<br />
me dais posada en esta selva umbrosa,<br />
don<strong>de</strong> el huésped se llama<br />
o ver<strong>de</strong> yerba, o pálida retama!<br />
Aquí los pajarillos,<br />
amorosas canciones repitiendo<br />
por juncos y tomillos,<br />
<strong>de</strong> Vos me acuerdan, y yo estoy diciendo:<br />
«Si esta gloria da el suelo,<br />
¿qué gloria será aquélla que da el cielo?»<br />
Aquí estos arroyuelos,<br />
jirones <strong>de</strong> cristal en campo ver<strong>de</strong>,<br />
me quitan mis <strong>de</strong>svelos,<br />
y causa son a que <strong>de</strong> Vos me acuer<strong>de</strong>.<br />
¡Tal es el gran contento<br />
que infon<strong>de</strong> al alma su solo acento!<br />
Aquí silvestres flores<br />
al fugitivo viento aromatizan,<br />
y <strong>de</strong> varios colores<br />
aquesta vega humil<strong>de</strong> fertilizan,<br />
su belleza me asombra;<br />
calle el tapete y berberisca alfombra.<br />
Pues con estos regalos,<br />
con aquestos contentos y alegría,<br />
¡bendito seas mil veces,<br />
inmenso Dios, que tanto bien me ofreces! 85<br />
85 T. <strong>de</strong> Molina, El con<strong>de</strong>nado por <strong>de</strong>sconfiado , op. cit. , Atto I, scena I.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Nei tre atti <strong>de</strong>lla commedia ha inizio e conclusione il duplice dramma <strong>de</strong>lla dannazione e <strong>de</strong>lla<br />
salvezza. Interventi «meravigliosi» trasferiscono il tema dal piano <strong>de</strong>lla vicenda umana a quello<br />
soprannaturale. L'attenzione <strong>de</strong>llo spettatore -oggi <strong>de</strong>l lettore, se sa immergersi senza prevenzioni nel<br />
clima-, è continuamente sollecitata dalla novità <strong>de</strong>gli eventi, dalla natura inattesa <strong>de</strong>lle soluzioni.<br />
Il motivo teologico viene perfettamente drammatizzato e conclu<strong>de</strong> naturalmente con il trionfo <strong>de</strong>lla<br />
fe<strong>de</strong>, ma soprattutto con quello di una morale che, sebbene a prima vista sembri fare a pugni con la<br />
ragione, diviene logica e comprensibile, se si pensa al ruolo che nel dramma e nella vita di Paulo<br />
assume l'orgoglio, il peccato di superbia. Perché il personaggio, <strong>de</strong>dicatosi a una vita di penitenza, fa<br />
professione orgogliosa di tale vita, dimentica l'umiltà e arriva a interrogare con insistenza Dio intorno<br />
al proprio <strong>de</strong>stino, preten<strong>de</strong>ndo non solo di penetrare i suoi segreti, bensì con l'atteggiamento di chi<br />
si ritiene in diritto di ricevere una ricompensa per la propria condotta virtuosa. Ma la virtù trova in<br />
se stessa il premio, non conosce superbia e quando questa esiste svanisce, poiché l'umiltà è la qualità<br />
prima <strong>de</strong>lla virtù.<br />
Dio mette a dura prova, quindi, il superbo Paulo; egli autorizza, infatti, il <strong>de</strong>monio a tentare il<br />
singolare « virtuoso », ad apparirgli nelle sembianze di un angelo e a predirgli che la sua sorte sarà<br />
la stessa di un tale Enrico, figlio di un uomo nobile e stimato, Anacleto, che risie<strong>de</strong> a Napoli. Dalle<br />
sue parole, dalle sue azioni potrà inten<strong>de</strong>re quale sorte Dio ha riservato anche a lui. Il diavolo, perciò,<br />
esercita tutto il suo potere tentatore sul personaggio, già più suo che di Dio per il peccato di superbia.<br />
Il nome di Dio si spreca nei discorsi tormentosi, quasi vaneggiamenti di superbia, di Paulo, il quale,<br />
certo <strong>de</strong>l suo diritto alla salvezza eterna, già pensa Enrico un uomo esemplare: «¡ Gran santo <strong>de</strong>be<br />
<strong>de</strong> ser! » 86 . Sarà gran<strong>de</strong>, invece, la sua <strong>de</strong>lusione, quando constaterà che il giovane napoletano è<br />
uno scellerato, « el peor hombre / que en Nápoles ha nacido » 87 .<br />
Nella nona scena <strong>de</strong>l primo atto la presenza violenta di Enrico domina: egli è davvero uno<br />
snaturato e tanto che nell'undicesima scena celebra apertamente, in un crescendo di scelleratezze, le<br />
proprie imprese; egli è ladro, dilapidatore <strong>de</strong>lle sostanze paterne, sfruttatore di donne -come sempre<br />
innamoratissime <strong>de</strong>l <strong>de</strong>linquente, che le maltratta-, assassino -ha ucciso trenta persone gratuitamente<br />
o su commissione a poco prezzo-, stupratore -non manca di umorismo la <strong>de</strong>nuncia <strong>de</strong>ll'avaria <strong>de</strong>lla<br />
società: « Seis doncellas he forzado: / dichoso llamarme puedo, / pues seis he podido hallar / en<br />
86 Ibi. , scena V.<br />
87 Ibi. , scena VII.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
este felice tiempo » 88 -, insidiatore <strong>de</strong>ll'onore, distruttore di persone e di beni altrui, incendiario,<br />
impenitente, irrispettoso di Dio e <strong>de</strong>lla chiesa, <strong>de</strong>i poveri e <strong>de</strong>lla giustizia. Una somma tale di negatività<br />
e di peccato da far per<strong>de</strong>re a Paulo ogni speranza di salvarsi, se il suo <strong>de</strong>stino finale <strong>de</strong>v'essere uguale<br />
a quello di Enrico. Di qui la <strong>de</strong>cisione di porre fine a una vita virtuosa <strong>de</strong>l tutto inutile e di divenire<br />
anche lui bandito, <strong>de</strong>linquente efferato:<br />
Si su fin he <strong>de</strong> tener,<br />
tenga su vida y sus hechos;<br />
que no es bien que yo en el mundo<br />
esté penitencia haciendo,<br />
y que él viva en la ciudad<br />
con gustos y con contentos,<br />
y que a la muerte tengamos un fin.<br />
En el monte hay bandoleros:<br />
bandolero quiero ser,<br />
porque así igualar pretendo<br />
mi vida con la <strong>de</strong> Enrico,<br />
pues un mismo fin tendremos.<br />
Tan malo tengo <strong>de</strong> ser<br />
como él, y peor si puedo;<br />
que pues ya los dos estamos<br />
con<strong>de</strong>nados al infierno,<br />
bien es que antes <strong>de</strong> ir allá<br />
en el mundo nos venguemos.<br />
y yo haré que tengan miedo<br />
a un hombre, que, siendo justo,<br />
se ha con<strong>de</strong>nado al infierno.<br />
Rayo <strong>de</strong>l mundo he <strong>de</strong> ser. 89<br />
E rivolto a Dio gli rimprovera l'ingiustizia, disconoscendone l'infinita misericordia, segnando con<br />
ciò la propria condanna in quanto « <strong>de</strong>sconfiado »:<br />
88 Ibi. , scena XII.<br />
89 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
54
Tú me has con<strong>de</strong>nado ya:<br />
tu palabra, es caso cierto<br />
que atrás no pue<strong>de</strong> volver.<br />
Pues si es ansí, tener quiero<br />
en el mundo buena vida,<br />
pues tan triste fin espero.<br />
Los pasos pienso seguir<br />
<strong>de</strong> Enrico. 90<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Virtù <strong>de</strong>l tutto falsa, appiccicaticela, utilitaristica, quella di Paulo. Egli non cre<strong>de</strong> nella bontà di una<br />
vita retta e afferma sfiducia assoluta in Dio, al quale richiama i propri meriti accumulati e lo ripren<strong>de</strong>,<br />
facendo risalire a lui ogni colpa:<br />
¡Gran Señor! ¡Señor eterno!<br />
¿Por qué me habéis castigado<br />
con castigo tan inmenso?<br />
Diez años y más, Señor,<br />
ha que vivo en el <strong>de</strong>sierto<br />
comiendo yerbas amargas,<br />
salobres aguas bebiendo,<br />
sólo porque vos, Señor,<br />
juez piadoso, sabio, recto,<br />
perdonarais mis pecados.<br />
¡Cuán diferente lo veo!<br />
¡Al infierno tengo <strong>de</strong> ir!<br />
¡Ya me parece que siento<br />
que aquellas voraces llamas<br />
van abrasando mi cuerpo!<br />
¡Ay! ¡Qué rigor! 91<br />
Octavio Paz si è chiesto:<br />
90 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
91 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
55
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
¿Cuál es el <strong>de</strong>lito <strong>de</strong> Paulo? Para Tirso, el teólogo, la <strong>de</strong>sconfianza, la duda. Y más hondamente,<br />
la soberbia: Paulo jamás se abandona a Dios. Su <strong>de</strong>sconfianza frente a la divinidad se transforma en<br />
un exceso <strong>de</strong> confianza en sí mismo: en el <strong>de</strong>monio. Paulo es culpable <strong>de</strong> no saber oír. Sólo que Dios<br />
se expresa como silencio; el <strong>de</strong>monio como voz. La entrega libera a Enrico <strong>de</strong>l peso <strong>de</strong>l pecado y le<br />
da la eterna libertad; la afirmación <strong>de</strong> sí mismo pier<strong>de</strong> a Paulo. La libertad es un misterio, porque es<br />
una gracia divina y la voluntad <strong>de</strong> Dios es inescrutable . 92<br />
Per quanto malvagio, Enrico non è superbo; pur nella malvagità egli conserva angoli misteriosi e<br />
insospettabili di sentimento: l'amore per il vecchio padre, da lui ridotto all'indigenza, ma che soccorre<br />
amorevolmente e al quale si preoccupa di tenere nascosta la sua vita scellerata. Gli accenti con cui si<br />
rivolge al genitore sono teneri, toccanti, di gran<strong>de</strong> efficacia nel contrasto e danno dimensione interiore<br />
alla sua figura. Si percepisce che il peccatore non ha preclusa una via verso il riscatto, la salvezza<br />
eterna. Solamente Paulo, ottuso nello spirito per superbia, non lo percepisce e si allea, per ven<strong>de</strong>tta<br />
verso Dio, con Enrico per commettere criminose imprese.<br />
Il secondo atto presenta dapprima i tentativi di Paulo per indurre Enrico a rinunciare alla sua vita<br />
e a confessarsi; se riuscirà a ottenere questo è convinto che salverà anche se stesso. Per convincere<br />
il bandito gli rivela il suo segreto, vale a dire come la sua salvezza dipenda da quella di lui e infine,<br />
sfiduciato, <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di seguirlo nella vita scellerata. Dal criminale ha tuttavia un richiamo profondo,<br />
impensabile in un <strong>de</strong>linquente come lui. È, infatti, lo stesso Enrico a sottolineare i misteri <strong>de</strong>lla<br />
volontà divina, a rimproverare a Paulo lo spirito di ven<strong>de</strong>tta che lo anima, e ad affermare fiducia nella<br />
misericordia di Dio:<br />
Las palabras que Dios dice<br />
por un ángel, son palabras,<br />
Paulo amigo, en que se encierran<br />
cosas que el hombre no alcanza.<br />
No <strong>de</strong>jara yo la vida,<br />
que seguías; pues fue causa<br />
<strong>de</strong> que quizá te con<strong>de</strong>ne<br />
el atreverte a <strong>de</strong>jarla.<br />
Desesperación ha sido<br />
92 Octavio Paz, El arco y la lira , México, Fondo <strong>de</strong> Cultura Económica, 1967 , pp. 123-124.<br />
56
lo que has hecho, y aún venganza<br />
<strong>de</strong> la palabra <strong>de</strong> Dios,<br />
y una oposición tirana<br />
a su inefable po<strong>de</strong>r;<br />
y en ver que no <strong>de</strong>senvaina<br />
la espada <strong>de</strong> su justicia<br />
contra el rigor <strong>de</strong> tu causa,<br />
veo que tu salvación<br />
<strong>de</strong>sea; más ¿qué no alcanza<br />
aquella piedad divina<br />
blasón <strong>de</strong> que más se alaba?<br />
Yo soy el hombre más malo<br />
que naturaleza humana<br />
en el mundo ha producido;<br />
el que nunca habló palabra,<br />
sin juramento; el que a tantos<br />
hombres dio muertes tiranas;<br />
el que nunca confesó<br />
sus culpas, aunque son tantas.<br />
El que jamás se acordó<br />
<strong>de</strong> Dios y su Madre Santa;<br />
ni aún ahora lo hiciera,<br />
con ver puestas las espadas<br />
a mi valeroso pecho;<br />
mas siempre tengo esperanza<br />
en que tengo <strong>de</strong> salvarme;<br />
puesto que no va fundada<br />
mi esperanza en obras mías,<br />
sino en saber que se humana<br />
Dios con el más pecador<br />
y con su piedad se salva. 93<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
93 T. <strong>de</strong> Molina, El con<strong>de</strong>nado por <strong>de</strong>sconfiado , op. cit. , Atto II, scena XVII.<br />
57
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Malgrado questo discorso Paulo rimane ostinatamente sordo, convinto che per un uomo che ha<br />
offeso Dio non sia possibile il perdono. Non varranno neppure interventi meravigliosi, e simbolici,<br />
quali si verificano nell'atto terzo: l'apparire di un giovane pastore che va cercando la pecorella smarrita,<br />
manifestando il suo dolore; addirittura il volo di due angeli che portano in cielo l'anima di Enrico, il<br />
quale, fatto prigioniero, è stato giustiziato, ma prima, per intervento <strong>de</strong>ll'amato genitore, si è pentito.<br />
Ferito a morte anche Paulo, il suo corpo viene nascosto dal servo in un cespuglio, ma all'arrivo<br />
<strong>de</strong>lla giustizia costui è costretto a rivelare il luogo. Si offre allora agli astanti una visione spaventosa:<br />
il dannato « ro<strong>de</strong>ado <strong>de</strong> llamas ». Come non poteva essere diversamente, è ora il peccatore a ren<strong>de</strong>re<br />
pubblica la propria colpa, rivolgendosi al pubblico dall'orrore tradizionale <strong>de</strong>ll'inferno:<br />
Si a Paulo buscando vais<br />
bien podéis ya ver a Paulo,<br />
ceñido el cuerpo <strong>de</strong> fuego,<br />
y <strong>de</strong> culebras cercado.<br />
No doy la culpa a ninguno<br />
<strong>de</strong> los tormentos que paso:<br />
sólo a mí me doy la culpa,<br />
pues fui causa <strong>de</strong> mi daño.<br />
Pedí a Dios que me dijese<br />
el fin que tendría, en llegando<br />
<strong>de</strong> mi vida el postrer día:<br />
ofendíle, caso es llano;<br />
y como la ofensa vio<br />
<strong>de</strong> las almas el contrario,<br />
incitóme, con querer<br />
perseguirme con engaños.<br />
Forma <strong>de</strong> un ángel tomó<br />
y engañóme; que a ser sabio,<br />
con su engaño me salvara;<br />
pero fui <strong>de</strong>sconfiado<br />
<strong>de</strong> la gran piedad <strong>de</strong> Dios,<br />
que hoy a su juicio llegando<br />
me dijo: «Baja, maldito<br />
58
<strong>de</strong> mi Padre, al centro airado<br />
<strong>de</strong> los oscuros abismos,<br />
adon<strong>de</strong> has <strong>de</strong> estar penando».<br />
¡Malditos mis padres sean<br />
mil veces, pues me engendraron!<br />
¡Y yo también sea maldito,<br />
pues que fui <strong>de</strong>sconfiado! 94<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Dopo di che, recita la didascalia, il personaggio « hún<strong>de</strong>se y sale fuego <strong>de</strong> la tierra ».<br />
In entrambi i protagonisti <strong>de</strong>l dramma di Tirso è presente una sorta di « fervor sombrío », come<br />
l'ha <strong>de</strong>finito il Paz, il quale avverte:<br />
Inútil buscar razones a este fervor sombrío. Libremente, pero también empujados, arrastrados por<br />
un abismo que los llama, en un instante que es todos los instantes, se <strong>de</strong>speñan. Aunque sus actos son<br />
el fruto <strong>de</strong> una <strong>de</strong>cisión al mismo tiempo instantánea e irrevocable, el poeta nos la presenta habitada<br />
por otras fuerzas, <strong>de</strong>saforados, salidos <strong>de</strong> madre. Están poseídos: son «otros». Y este ser otros consiste<br />
en un <strong>de</strong>speñarse en ellos mismos. Han dado un salto, como Enrico y Paulo. Saltos, actos que nos<br />
arrancan <strong>de</strong> este mundo y nos hacen penetrar en la otra orilla sin que sepamos a ciencia cierta si somos<br />
nosotros o lo sobrenatural quien nos lanza. Los héroes <strong>de</strong> Tirso y <strong>de</strong> Mira <strong>de</strong> Amescua no tropiezan en<br />
ninguna resistencia: se hun<strong>de</strong>n o se elevan verticalmente, sin que nada los <strong>de</strong>tenga. Al mismo tiempo,<br />
se trastorna la figura <strong>de</strong>l mundo: lo <strong>de</strong> arriba está abajo; lo <strong>de</strong> abajo, arriba. El salto es al vacío o<br />
al pleno ser. Bien y mal son nociones que adquieren otro sentido apenas ingresamos en la esfera <strong>de</strong><br />
lo sagrado. Los criminales se salvan, los justos se pier<strong>de</strong>n. Los actos humanos resultan ambiguos.<br />
Practicamos el mal, oímos al <strong>de</strong>monio cuando creemos proce<strong>de</strong>r con rectitud y a la inversa. La moral<br />
es ajena a lo sagrado. Estamos en un mundo que es, efectivamente, otro mundo. 95<br />
Siamo di fronte, nella sostanza, alla legittima dottrina <strong>de</strong>lla chiesa, aperta al perdono quando vi<br />
sia pentimento. Il drammaturgo ha interpretato con a<strong>de</strong>renza, vigore e poesia, in El con<strong>de</strong>nado<br />
por <strong>de</strong>sconfiado questa dottrina, né come religioso poteva fare altrimenti. Il suo pubblico doveva<br />
approvare questa interpretazione, che certamente lo sosteneva nelle diffìcili vicen<strong>de</strong> <strong>de</strong>lla vita.<br />
94 Ibi. , Atto II, scena XXI.<br />
95 O. Paz, op. cit. , pp. 124-125.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Con El burlador <strong>de</strong> Sevilla Tirso 96 abbandona l'ambito sacro per trattare di un «<strong>de</strong>linquente<br />
d'amore», don Juan, ma ancora siamo entro il tema <strong>de</strong>lla giustizia divina. Non si discute nel dramma<br />
il problema <strong>de</strong>lla grazia, ma solo una condotta scellerata che grida ven<strong>de</strong>tta a Dio.<br />
Scritta probabilmente verso il 1625, la commedia El burlador <strong>de</strong> Sevilla y convidado <strong>de</strong> piedra<br />
appare alle stampe nel 1630, prima incarnazione, secondo il Ruiz Ramón, di uno <strong>de</strong>i grandi miti<br />
mo<strong>de</strong>rni, « <strong>de</strong> inagotable fecundidad » nella storia <strong>de</strong>lla letteratura occi<strong>de</strong>ntale 97 , dove finirà per<br />
confon<strong>de</strong>rsi con quello <strong>de</strong>l Faust, inci<strong>de</strong>ndo nel patto con il <strong>de</strong>monio, punito con la dannazione. Nella<br />
Spagna il tema era <strong>de</strong>stinato ad avere singolare sviluppo, fino a incarnarsi, nell'epoca romantica, nel<br />
Don Juan Tenorio di Zorrilla, opera che finì per assumere un significato altamente simbolico e rituale.<br />
Nel Tenorio , tuttavia, l'amore riscatta dalla colpa, mentre nel Burlador vi è solo trasgressione e<br />
violenza, quindi punizione.<br />
Le origini <strong>de</strong>lla figura <strong>de</strong>l don Juan sono state investigate da vari studiosi, tra essi Said Annesto,<br />
Menén<strong>de</strong>z y Pelayo e Blanca <strong>de</strong> los Ríos. Fiumi di inchiostro, come si suol dire, sono stati versati a<br />
proposito <strong>de</strong>l personaggio e <strong>de</strong>l tema. La bibliografìa è immensa, ma nella sostanza è fuor di dubbio<br />
che Tirso conoscesse, attraverso il Romancero , il tema <strong>de</strong>l fantasma che invita a pranzo un teschio,<br />
e inoltre El infamador , di Juan <strong>de</strong> la Cueva, La comedia pródiga , di Luis <strong>de</strong> Miranda, El rufián<br />
dichoso , di <strong>Cervantes</strong>, ma una più immediata suggestione doveva averla esercitata su di lui proprio<br />
El esclavo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio , di Mira <strong>de</strong> Amescua, la cui vicenda, come si è visto, si originava da una<br />
passione d'amore.<br />
Naturalmente il gran<strong>de</strong> artista che era Tirso non sca<strong>de</strong> nell'imitazione. Nella sua opera il tema<br />
assurge a originalità e gran<strong>de</strong>zza assolute, tali da imporsi come mo<strong>de</strong>llo ad autori successivi, da<br />
96 Circa la paternità tirsiana <strong>de</strong>lla commedia Cfr. Laura Dolfì, «Don Giovanni nel teatro di Tirso:<br />
riflessioni sull'attribuzione <strong>de</strong>l Burlador <strong>de</strong> Sevilla », in Aa. Vv. , Dal testo alla scena . Atti <strong>de</strong>l<br />
Convegno di studi: Napoli 22-24 aprile 1999, a cura di Giovanni Battista De Cesare, Salerno, Edizioni<br />
<strong>de</strong>l Paguro, 2000. La studiosa conclu<strong>de</strong> per la paternità di Tirso, confermando argomentazioni <strong>de</strong>l<br />
prece<strong>de</strong>nte studio: «El Burlador burlado. Don Juan en el teatro <strong>de</strong> Tirso <strong>de</strong> Molina», in Aa. Vv. , Varia<br />
lección <strong>de</strong> Tirso <strong>de</strong> Molina , Actas <strong>de</strong>l Seminario <strong>de</strong>l Centro para la Edición <strong>de</strong> Clásicos españoles:<br />
Madrid, La Casa Velázquez, 5-6 julio 1999. Eds. I. Arellano y B. Oteiza, Pamplona, Instituto <strong>de</strong><br />
Estudios Tirsianos, 1999.<br />
97 F. Ruiz Ramón, Historia <strong>de</strong>l teatro español , op. cit., p. 271.<br />
60
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Corneille a Molière, da Goldoni a Mozart, a Puskin, a Byron, che tuttavia espulsero dalle loro opere<br />
il profondo senso religioso proprio <strong>de</strong>l dramma spagnolo, coltivato invece dagli autori <strong>de</strong>ll'ambito<br />
ispanico, da Antonio <strong>de</strong> Zamora a Zorrilla.<br />
Scriveva nel 1894 il Menén<strong>de</strong>z y Pelayo su « La España Mo<strong>de</strong>rna » che il don Juan di Tirso era<br />
il personaggio più «teatrale» mai visto sulla scena e che riempiva il mondo « con el estruendo <strong>de</strong> sus<br />
aventuras y con su innumerable progenie » 98 . Secondo il critico la sua figura in mano agli stranieri,<br />
come Molière, per<strong>de</strong>va molto <strong>de</strong>l suo carattere di fondo:<br />
Perdió en manos <strong>de</strong> Molière mucho <strong>de</strong> su trágica gran<strong>de</strong>za, <strong>de</strong> su libertad nativa, <strong>de</strong> su arrogancia<br />
caballeresca, rebajándose hasta el vergonzoso papel <strong>de</strong> hipócrita, <strong>de</strong> hermano menor <strong>de</strong> Tartufo. Pero<br />
ya era imposible tocar el tipo creado por el glorioso fraile <strong>de</strong> la Merced sin que algo <strong>de</strong>l fuego intenso<br />
que le anima pasase a la obra <strong>de</strong>l imitador. Realmente, <strong>de</strong>spués <strong>de</strong> Shakespeare, en el teatro mo<strong>de</strong>rno,<br />
no hay creador <strong>de</strong> caracteres tan po<strong>de</strong>roso y enérgico como Tirso. 99<br />
Nel Burlador <strong>de</strong> Sevilla è drammatizzata, come noto, la vicenda di un impenitente «Dongiovanni»,<br />
di un giovane -un impostore, un « señorito » lo <strong>de</strong>finisce Francisco Rico 100 - freneticamente preso,<br />
si direbbe, più che dal <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio amoroso nel senso più materiale <strong>de</strong>l termine, da una sorta di smania<br />
frettolosa di conquista, quasi dominato dalla tirannia <strong>de</strong>l tempo 101 . E precisamente il tempo è il suo<br />
98 M. Menén<strong>de</strong>z y Pelayo, Edad <strong>de</strong> Oro <strong>de</strong>l Teatro , in Estudios y discursos , Santan<strong>de</strong>r, Ed.<br />
Nacional, CSIC, 1941, III.<br />
99 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
100 Francisco Rico, « La salvación <strong>de</strong> don Juan », in Breve biblioteca <strong>de</strong> autores españoles ,<br />
Barcelona, Seix Barral, 1991, pp. 239 e 248.<br />
101 Francisco Ruiz Ramón lo ha <strong>de</strong>finito « caballero <strong>de</strong>l instante ». Cfr. « Dialéctica <strong>de</strong> la<br />
dualidad. Deseo/castigo . El Burlador <strong>de</strong> Sevilla y Convidado <strong>de</strong> piedra , in Paradigmas <strong>de</strong>l teatro<br />
clásico español , Madrid, Cátedra, 1997, p. 270. Il Vossler consi<strong>de</strong>ra invece don Juan, nella sua<br />
leggerezza, incarnazione <strong>de</strong>lla « prepotencia <strong>de</strong> sus instintos sexuales », <strong>de</strong>lla sua sessualità di « varón<br />
y macho, un bruto con aire <strong>de</strong> hidalgo, maneras aristocráticas, espíritu cortesano y galán, costumbres<br />
pundonorosas, sin sombra <strong>de</strong> honra<strong>de</strong>z escueta y verda<strong>de</strong>ra, una fiera feroz e inconsciente, equipada<br />
y pertrechada <strong>de</strong> elegancias seductoras ». Cfr. K. Vossler, « El platonismo <strong>de</strong> Tirso y El burlador <strong>de</strong><br />
Sevilla », in Lecciones sobre Tirso <strong>de</strong> Molina , op. cit. , p. 99.<br />
61
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
persecutore, il suo assillo non <strong>de</strong>nunciato ma reale, un tempo che lo spinge veloce, implacabile, verso<br />
la morte. Con essa don Juan sembra avere un appuntamento urgente, e lo ha con la giustizia divina.<br />
Il verbo « gozar » torna con insistenza ossessiva nel programma <strong>de</strong>l personaggio ed è prodotto<br />
<strong>de</strong>lla brevità <strong>de</strong>l tempo a disposizione. Lo interessano soprattutto le fanciulle impegnate, le donne<br />
prossime alle nozze, perché la sua ansia di conquista è in realtà <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio di offesa. Per il « Burlador<br />
» la donna diviene appetibile se la sua conquista reca danno a qualcuno, non solo alla vittima diretta.<br />
E una sorta di malattia, ma don Juan si vanta <strong>de</strong>lla sua mania peccaminosa. Nel secondo atto afferma:<br />
Sevilla a voces me llama<br />
el Burlador, y el mayor<br />
gusto que en mí pue<strong>de</strong> haber<br />
es burlar una mujer<br />
y <strong>de</strong>jalla sin honor. 102<br />
Bisogna anche ammettere che le donne insidiate dal personaggio sono spesso facili a ca<strong>de</strong>re,<br />
altolocate o no. E il caso <strong>de</strong>lla duchessa Isabella, che ci viene incontro all'inizio <strong>de</strong>l dramma, paga<br />
<strong>de</strong>lle promesse menzognere di « cumplir el dulce sí » che le fa il giovane, subito dimentica <strong>de</strong>l<br />
promesso sposo, il duca Octavio 103 . Ma è pure il caso <strong>de</strong>lle bella pescatrice Tisbea che, ignara <strong>de</strong>l<br />
pericolo cui presto andrà incontro, canta la sua libertà dal giogo d'amore:<br />
Yo, <strong>de</strong> cuantas el mar<br />
pies <strong>de</strong> jazmín y rosas,<br />
en sus riberas besa<br />
con fugitivas olas,<br />
sola <strong>de</strong> amor exenta,<br />
como en ventura sola,<br />
tirana me reservo<br />
<strong>de</strong> sus prisiones locas,<br />
102 Cito da: « Atribuido a Tirso <strong>de</strong> Molina », El Burlador <strong>de</strong> Sevilla , Edición <strong>de</strong> Alfredo Rodríguez<br />
López-Vázquez, Madrid, Cátedra, 1997. Si vedano <strong>de</strong>llo studio introduttivo le pp. 93-124, a<br />
proposito <strong>de</strong>ll'« autoría » <strong>de</strong>ll'opera, che lo studioso finisce per attribuire a Andrés <strong>de</strong> Claramonte,<br />
attribuzione confutata da Laura Dolfì negli studi prece<strong>de</strong>ntemente citati.<br />
103 T. <strong>de</strong> Molina, El Burlador <strong>de</strong> Sevilla , op. cit. , Atto I.<br />
62
aquí don<strong>de</strong> el sol pisa<br />
soñolientas las ondas,<br />
alegrando zafiros<br />
las que espantaba sombras. 104<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Passaggio <strong>de</strong>lizioso, fine per cromatismi primaverili di chiaro segno barocco. Tirso prosegue<br />
accentuando nel clima marino la condizione di libertà e di serenità <strong>de</strong>lla fanciulla, per poi far<br />
precipitare gli avvenimenti con l'arrivo <strong>de</strong>l naufrago don Juan e <strong>de</strong>l suo servo Catalinón, che a nuoto<br />
hanno raggiunto la riva. Nella grazia serena <strong>de</strong>l paesaggio -ennesimo elogio che implica il ripudio<br />
<strong>de</strong>lla città-, Tisbea fa professione orgogliosa di saper difen<strong>de</strong>re il proprio onore, di saper tenere a bada<br />
i giovani innamorati che le ronzano intorno, tra essi Anfriso, <strong>de</strong>l quale pure ammira la grazia. Cru<strong>de</strong>le,<br />
prova piacere nel ferire chi l'ama, senza preve<strong>de</strong>re che presto verrà il giorno <strong>de</strong>l suo castigo:<br />
Todas por él se mueren,<br />
y yo, todas las horas,<br />
le mato con <strong>de</strong>s<strong>de</strong>nes:<br />
<strong>de</strong> amor condición propia,<br />
querer don<strong>de</strong> aborrecen,<br />
<strong>de</strong>spreciar don<strong>de</strong> adoran,<br />
que si le alegran, muere,<br />
y vive si le oprobian.<br />
En tan alegre día<br />
segura <strong>de</strong> lisonjas,<br />
mis juveniles años<br />
amor no los malogra;<br />
que en edad tan florida,<br />
amor, no es suerte poca<br />
no ver entre estas re<strong>de</strong>s<br />
las tuyas amorosas. 105<br />
104 Preferisco qui il testo a cura di Fe<strong>de</strong>rico Sainz <strong>de</strong> Robles, que segue la princeps : T. <strong>de</strong><br />
Molina, El Burlador <strong>de</strong> Sevilla , Lisboa, Amigos do livro, s. a. (Contiene anche El con<strong>de</strong>nado por<br />
<strong>de</strong>sconfiado e Don Gil <strong>de</strong> las calzas ver<strong>de</strong>s ).<br />
105 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
63
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Tutto è <strong>de</strong>stinato a mutare con l'arrivo <strong>de</strong>ll'assatanato don Juan; non appena egli tocca stremato la<br />
spiaggia, la fiera fanciulla lo accoglie, si dà da fare per farlo rinvenire ed è subito colpita da quello che<br />
<strong>de</strong>finisce « mancebo excelente, / gallardo, noble y galán » 106 . Appena riapre gli occhi, il naufrago<br />
intrapren<strong>de</strong> la sua impresa di conquista, dichiarandosi alla già trafitta fanciulla: « Vivo en vos, si en<br />
el mar muero » 107 . Raccontatale brevemente la sua avventura, immediato è l'elogio <strong>de</strong>lla belleza<br />
<strong>de</strong>lla pescatrice: « siendo <strong>de</strong> nieve abrasáis » 108 . Al gioco di parole Tisbea rispon<strong>de</strong>:<br />
Por más helado que estáis,<br />
tanto fuego en vos tenéis,<br />
que en este mío os ardéis,<br />
¡Plega a Dios que no mintáis! 109<br />
Amori a prima vista, fulmini a ciel sereno, fortezze che subito si arrendono, ma anche una notevole<br />
facilità di costumi, una moralità che nell'amore non va tanto per il sottile. La rapidità con cui<br />
nel Burlador le donne si concedono all'amante intrapren<strong>de</strong>nte sorpren<strong>de</strong>. Basta una promessa di<br />
matrimonio per vincere ogni resistenza, se pure vi è. Con il matrimonio, infatti, ogni colpa è cancellata.<br />
Nota il Valbuena che nel dramma le donne « Iban <strong>de</strong> pícara a pícaro, aun cuando él lo era más »<br />
110 . Certamente Tirso non doveva avere un gran concetto <strong>de</strong>lla donna, forse dovuto all'esperienza<br />
<strong>de</strong>l confessionale o alla radicata sfiducia <strong>de</strong>gli uomini, per cui non pare ingiustificata l'interpretazione<br />
<strong>de</strong>l critico citato, secondo cui don Juan finirebbe per essere una difesa <strong>de</strong>l suo sesso, il « vengador<br />
<strong>de</strong> los hombres » 111 .<br />
Certo si è che la donna rimane burlata dal precipitoso amante. Tisbea è <strong>de</strong>stinata a una dura<br />
esperienza e la <strong>de</strong>lusione per la fuga <strong>de</strong>l suo ingannatore la porta alla disperazione e al tentativo di<br />
ucci<strong>de</strong>rsi. Essa corre infatti verso gli scogli per gettarsi in mare, ma è salvata in tempo dai pescatori<br />
e dall'innamorato e timido Anfriso.<br />
106 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
107 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
108 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
109 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
110 A. Valbuena Prat, Historia <strong>de</strong>l teatro español , op. cit. , p. 109.<br />
111 Ibi. , p. 111.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Bisogna riconoscere che nella commedia di Tirso gli uomini non sono granché attivi. Anfriso si fa<br />
da parte, pur soffrendo, di fronte a don Juan, intimidito probabilmente dalla differenza di condizione<br />
sociale; e il contadino Batricio, fresco sposo di Aminta, si lascia addirittura ridurre in un angolo<br />
quando don Juan gli corteggia la moglie finendo per occupare nel talamo il suo posto, dopo aver<br />
convinto senza troppa fatica la corteggiata che, una volta sciolto il vincolo matrimoniale per mancata<br />
consumazione, la sposerà. Ogni residua resistenza di Aminta cessa, anzi con ardore dichiara: « Tuya<br />
es el alma y la vida » 112 .<br />
Non c'è che dire: le donne e i contadini di Lope <strong>de</strong> Vega erano ben diversi; la loro reazione era<br />
<strong>de</strong>cisa e nei casi <strong>de</strong>ll'onore e <strong>de</strong>ll'amore non subivano condizionamenti di casta.<br />
Nel teatro di Tirso <strong>de</strong> Molina vi sono anche donne che resistono all'assalto maschile o che comunque<br />
invocano un castigo divino sul traditore. È il caso anche di Tisbea che, tradita, si dispera, ma prima, al<br />
momento <strong>de</strong>ll'avventura, davanti alle promesse di don Juan aveva invocato su di lui il castigo di Dio se<br />
non le avesse mantenute: « Esa voluntad te obligue, / y si no, Dios te castigue » 113 . Furbescamente<br />
lo stracciafemmine mormora, « aparte », « ¡Qué largo me lo fiáis! 114 , sfidando così la giustizia<br />
divina. Il me<strong>de</strong>simo castigo invoca Aminta.<br />
Donna <strong>de</strong>cisa è certamente doña Ana, figlia di don Gonzalo, il Comendador. Con essa l'inganno<br />
non ha luogo, poiché riconosce sotto il mantello <strong>de</strong>ll'innamorato, marchese <strong>de</strong>lla Mota, don Juan e<br />
lo respinge. Interverrà il vecchio padre; nel trambusto il « Burlador » lo ucci<strong>de</strong>, mettendo così in<br />
movimento il meccanismo che lo per<strong>de</strong>rà, malgrado la colpa sembri rica<strong>de</strong>re sull'innocente marchese.<br />
In questa occasione, ce ne rendiamo conto, il dramma sale di tono; ciò che prima sembrava un<br />
fatto curioso diviene ora tragico. Le prece<strong>de</strong>nti trasgressioni <strong>de</strong>l donnaiolo frenetico costituiscono una<br />
sorta di introduzione alla tragedia. E da notare che finché era la donna la vittima di don Juan, e di<br />
riflesso l'innamorato o il marito, sempre uomini giovani, la riprovazione aveva un senso corrente, non<br />
assumeva il rilievo drammatico dato dalla morte, e nella figura <strong>de</strong>l Comendador <strong>de</strong>ll'offesa al padre,<br />
anziano rispettabile. Le <strong>de</strong>bolezze di donne e di uomini spariscono e il clima torna a essere quello<br />
<strong>de</strong>gli inizi <strong>de</strong>l dramma; si ristabilisce l'equilibrio sociale, poiché i personaggi, maschili e femminili,<br />
112 T. <strong>de</strong> Molina, El Burlador <strong>de</strong> Sevilla y Convidado <strong>de</strong> Piedra , op. cit. , Atto III.<br />
113 Ibi. , Atto I.<br />
114 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
appartengono alla nobiltà, ossia all'unico «stato» che conta, e può quindi aver luogo la tragedia. Su<br />
tutto domina il Comendador, personaggio doppiamente significativo: come padre, cui corre l'obbligo<br />
di difen<strong>de</strong>re l'onore <strong>de</strong>lla figlia e <strong>de</strong>lla famiglia, e come offeso nella propria vita.<br />
Con questa tragicommedia, è il caso di <strong>de</strong>finirla, Tirso innalza un monumento di valore permanente<br />
all'intangibilità <strong>de</strong>ll'onore, differenziandosi in modo sostanziale da Lope <strong>de</strong> Vega e dai suoi seguaci.<br />
Nel gran<strong>de</strong> drammaturgo, padre <strong>de</strong>l teatro ispanico nella sua età più fiorente, l'onore è quasi<br />
sempre difeso da amanti, da fratelli e da mariti. I vecchi appaiono generalmente <strong>de</strong>boli, disposti al<br />
compromesso.<br />
Nel dramma di Tirso, al contrario, il padre di doña Ana è figura cardine <strong>de</strong>lla famiglia, pilastro<br />
su cui si regge l'ordine familiare, colui che nell'opporsi all'offesa trova la sua più alta affermazione<br />
come «mano di Dio». L'attentato all'onore <strong>de</strong>lla figlia, l'assassinio commesso nella sua persona, si<br />
proiettano in maniera diversa, ma complementare, sulla schiatta e sulla società. Solo il sangue può<br />
lavare la macchia inferta all'onore e alla vita o la giustizia di Dio.<br />
Nel Burlador <strong>de</strong> Sevilla le figure femminili appaiono scialbe, servono più che altro da contorno.<br />
Neppure gli uomini hanno in genere molta dimensione. Lo stesso don Juan è un essere superficiale,<br />
amante <strong>de</strong>llo scandalo per lo scandalo, un esibizionista più che altro. Un insoddisfatto, si è <strong>de</strong>tto,<br />
ma anche carente di virilità. Maranón ha sostenuto quest'ultima tesi 115 . Incapace d'amore è anche<br />
incapace di godimento; le donne che conquista, con l'inganno o con il prestigio <strong>de</strong>lla classe sociale<br />
e <strong>de</strong>ll'aspetto gra<strong>de</strong>vole, se di rango inferiore sono sempre pre<strong>de</strong> facili. Quando il « Burlador »<br />
affronta una donna che gli resiste davvero, come dona Aria, non valgono attrattive né ardore.<br />
Il dramma si esalta nel lugubrismo accentuato <strong>de</strong>lla morte, quando il bellimbusto, tirata per dileggio<br />
la barba alla statua <strong>de</strong>l Comendador, lo invita a cena e a sua volta è invitato dal <strong>de</strong>funto a un banchetto<br />
nella chiesa dove è situato il sepolcro. Una sorta di leit motiv finisce per dominare, rappresentato<br />
dalle parole <strong>de</strong>l servo, che a<strong>de</strong>mpie alla funzione di gracioso , ma con un umorismo che diviene<br />
tragico nell'impegno di trattenere il padrone dal percorrere una via che lo precipiterà nella rovina.<br />
La giovinezza di don Juan sembra essere la fonte prima <strong>de</strong>lla sua incoscienza; egli non cre<strong>de</strong> nella<br />
punizióne, come non pensa alla possibilità <strong>de</strong>lla morte. Tutto gli appare così lontano che non coglie il<br />
pericolo; la risposta ricorrente <strong>de</strong>l donnaiolo a ogni richiamo è l'ossessivo « ¡Qué largo me lo fiáis! » .<br />
115 Gregorio Marañón, Don Juan, ensayos sobre el origen <strong>de</strong> su leyenda, Buenos Aires, Espasa-<br />
Calpe, 1940.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Tirso crea in don Juan un'immagine convincente <strong>de</strong>ll'incredulo nella potenza di Dio, nel suo<br />
intervento di restauratore <strong>de</strong>lla giustizia. L'età ren<strong>de</strong> incosciente il personaggio, gli fa ritenere eterno<br />
il breve momento vitale. Nel suo dramma l'autore inten<strong>de</strong> richiamare gli spettatori alla vanità di<br />
una sicurezza frutto d'immaturità e fissare bene nella loro mente che nessun oltraggio può rimanere<br />
impunito. Se si riesce a sfuggire alla giustizia <strong>de</strong>gli uomini, non si sfugge alla giustizia divina, che<br />
si verifica nel momento meno pensato.<br />
Per la sua incapacità di pentimento, di riscatto da una vita spavalda e peccaminosa, don Juan è<br />
votato irrimediabilmente alla fine che le scene ultime <strong>de</strong>l terzo atto illustrano. Non solo ha ucciso il<br />
Comendador, ma ancora si fa beffe di lui; lo ha offeso da vivo e lo offen<strong>de</strong> da morto, nella chiesa,<br />
come dire sotto gli occhi di Dio, temerarietà inaudita. La baldanza di don Juan è pazzia, incoscienza<br />
criminale autolesiva, propria di una gioventù male intesa e peggio impiegata, così che la pena non<br />
può che essere terribile.<br />
Invitato a cena dal giovane, il Comendador vi si reca. Tirso ren<strong>de</strong> efficacemente il terrore <strong>de</strong>l servo,<br />
Catalinón, allorché ve<strong>de</strong> apparire sulla porta di casa la statua <strong>de</strong>l <strong>de</strong>funto; balbettando, in preda al<br />
panico, egli annuncia il fatto inaudito al suo signore con parole sconclusionate che si accavallano:<br />
Señor, yo... allí<br />
vi<strong>de</strong>... cuando... luego... fui<br />
¿Quién me ase? ¿Quién me arrebata?<br />
Llegué... cuando... <strong>de</strong>spués... ciego...<br />
cuando vile... juro a Dios...<br />
habló y dije... ¿Quién soys vos?<br />
respondió... respondí... luego...<br />
topé y vi<strong>de</strong>... 116<br />
Quando finalmente la statua compare tutti i servi si mettono a tremare, ma non don Juan che,<br />
rinchiusosi a pranzo col <strong>de</strong>funto, accetta da costui a sua volta l'invito per lui mortale. E tuttavia il<br />
terrore finisce per comunicarsi suo malgrado anche al « Burlador »:<br />
¡Válgame Dios! Todo el cuerpo<br />
se ha bañado <strong>de</strong> un sudor,<br />
116 T. <strong>de</strong> Molina, El Burlador <strong>de</strong> Sevilla y Convidado <strong>de</strong> piedra , op. cit. , Atto III.<br />
67
y <strong>de</strong>ntro <strong>de</strong> las entrañas<br />
se me hiela el corazón 117 .<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Ciò nonostante il giovane si reca all'appuntamento nella chiesa e la cena è funebre, raccapricciante,<br />
a base di scorpioni e di vipere, con fiele in luogo <strong>de</strong>l vino. Un canto « agorero » fa da sottofondo<br />
richiamando la potenza di Dio:<br />
Adviertan los que <strong>de</strong> Dios<br />
juzgan los castigos gran<strong>de</strong>s,<br />
que no hay plazo que no llegue,<br />
ni <strong>de</strong>uda que no se pague.<br />
Mientras en el mundo viva,<br />
no es justo que diga nadie:<br />
¡Qué largo me lo fiáis!<br />
siendo tan breve el cobrarse. 118<br />
Il Comendador stringerà la mano di don Juan in una morsa di fuoco e lo trascinerà nel suo sepolcro,<br />
quindi all'inferno. Un pentimento di ultima ora non varrà a sospen<strong>de</strong>re il castigo. Dio ha stabilito così<br />
con giustizia; don Gonzalo lo afferma solennemente:<br />
Las maravillas <strong>de</strong> Dios<br />
son, don Juan, ininvestigables,<br />
y así quiere que tus culpas<br />
a manos <strong>de</strong> un muerto pagues;<br />
y has <strong>de</strong> pagar <strong>de</strong>sta suerte<br />
las mujeres que burlaste.<br />
Esta es justicia <strong>de</strong> Dios:<br />
Quien tal hace, que tal pague. 119<br />
117 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
118 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
119 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Viva per drammaticità è la scena finale. Solo Catalinón riesce a salvarsi, trascinandosi per terra<br />
mentre il sepolcro sprofonda con gran rumore. Ancora sconvolto porterà a corte la notizia <strong>de</strong>l terribile<br />
evento riba<strong>de</strong>ndo a sua volta, terrorizzato, l'inevitabilità <strong>de</strong>l castigo divino:<br />
Oíd, escuchad, señores<br />
el suceso más notable<br />
que en el mundo ha sucedido,<br />
y en oyéndome, matadme.<br />
Don Juan, <strong>de</strong>l Comendador<br />
haciendo burla, una tar<strong>de</strong>,<br />
<strong>de</strong>spués <strong>de</strong> haberle quitado<br />
las dos prendas que más valen,<br />
tirando al bulto <strong>de</strong> piedra<br />
la barba por ultrajarle,<br />
a cenar le convidó.<br />
¡Nunca fuera a convidarle!<br />
El bulto fue, y convidóle;<br />
y agora, porque no os canse,<br />
acabando <strong>de</strong> cenar,<br />
entre mil presagios graves,<br />
<strong>de</strong> la mano le tomó,<br />
y le aprieta hasta quitalle<br />
la vida, diciendo: «Dios<br />
me manda que así te mate,<br />
castigando tus <strong>de</strong>litos.<br />
Quien tal hace, que tal pague». 120<br />
Eliminato con la morte il «pericolo <strong>de</strong>l mondo», tutto ripren<strong>de</strong> il suo corso. Il re ribadisce che quanto<br />
accaduto è stato un giusto castigo <strong>de</strong>l cielo e come di consueto fa sposare tutti. Finale scontato, che<br />
tuttavia non inci<strong>de</strong> sulla grandiosità drammatica <strong>de</strong>ll'esempio. Nella sensibilità <strong>de</strong>llo spettatore, e <strong>de</strong>l<br />
lettore, permane operante lo scenario terrorifico. Se il premio ha sempre luogo in atmosfere serene,<br />
il castigo si realizza nelle tenebre, luogo <strong>de</strong>lla colpa.<br />
120 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
69
Scrive il Valbuena:<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Don Juan es a la vez una inmensa aventura humana y uno <strong>de</strong> los dos gran<strong>de</strong>s símbolos dramáticos<br />
<strong>de</strong>l momento crucial entre el Renacimiento y el Barroco. El amor sin medida, la rebeldía <strong>de</strong> la carne;<br />
y la ambición <strong>de</strong>moniaca, la insatisfecha hambre <strong>de</strong> sabiduría rodando por la torre <strong>de</strong> Babel <strong>de</strong> la<br />
ambición, tenían que ser los dos mitos <strong>de</strong>l Hombre <strong>de</strong> la aurora <strong>de</strong>l Barroco. . 121<br />
Il don Juan di Tirso rappresenta il primo, Faust rappresenterà il secondo.<br />
Gli esempi grandiosi <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong> e <strong>de</strong>lla sfiducia, <strong>de</strong>lla grazia e <strong>de</strong>l castigo dominano il teatro<br />
spagnolo <strong>de</strong>ll'inizio <strong>de</strong>l Seicento, epoca inquieta, funestata da guerre, carestie e pestilenze, segnata da<br />
una coscienza sociale di crisi, come si è espresso Maravall, che si manifesta in una visione <strong>de</strong>l mondo<br />
in cui «halla expresión el <strong>de</strong>sor<strong>de</strong>n íntimo bajo el que las mientes <strong>de</strong> esa época se sienten anegadas 122 .<br />
121 A. Valbuena Prat, Historia <strong>de</strong>l teatro español , op. cit. , pp. 111-112.<br />
122 A. Maravall, La cultura <strong>de</strong>l Barroco , Barcelona, Editorial Ariel, 1990 (5ª ed. ), p. 309.<br />
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- 4 -<br />
I segni di dio nel teatro di Cal<strong>de</strong>rón<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Che il teatro di Lope <strong>de</strong> Vega e quello di Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca rispondano a due sensibilità e a<br />
due istanze diverse è assodato. Introducendo La vida es sueño il Gasparetti notava che se Lope è<br />
un «benevolo trovatore <strong>de</strong>lla realtà», se egli coglie la vita «in tutti i suoi aspetti», trovando motivi<br />
d'arte dovunque e comunque fuori <strong>de</strong>lla sua coscienza, Cal<strong>de</strong>rón nel suo teatro afferma e concreta <strong>de</strong>i<br />
simboli, «li veste di panni più o meno secenteschi, più o meno spagnoli, e li trasforma in uomini» ,<br />
ma soprattutto «sente la morte in tutto il suo mistero, in tutto il suo orrore» 123 .<br />
È fuor di dubbio che Cal<strong>de</strong>rón inauguri nel suo teatro un atteggiamento nuovo. Vi è chi 124 ha<br />
rimproverato al dramma cal<strong>de</strong>roniano la tirannia <strong>de</strong>i postulati morali cui l'autore lo sottomette: fe<strong>de</strong>,<br />
rispetto cieco e incondizionato <strong>de</strong>ll'autorità regia, intangibilità <strong>de</strong>ll'onore. Nel teatro di Cal<strong>de</strong>rón<br />
la ragione domina il sentimento, l'i<strong>de</strong>alismo è i<strong>de</strong>ologia, il culto <strong>de</strong>ll'onore tirannia; ne vengono<br />
personaggi di scarsa sensibilità, sottoposti alla tirannia <strong>de</strong>l pregiudizio, mentre l'intelligenza frena le<br />
passioni.<br />
Tutto vero, o in parte vero; ma esistono anche qualità gran<strong>de</strong>mente positive: semplificazione<br />
<strong>de</strong>ll'azione, un dialogare in genere nutrito, anche se talvolta eccessivo, versificazione sempre fluida<br />
e ispirata. Queste qualità si impongono su quelle negative, le fanno addirittura scomparire. Il<br />
drammaturgo porta ai massimi risultati la fiorente arte teatrale che eredita da Lope, tappa finale di un<br />
processo che consolida nella Spagna la coscienza di un teatro nazionale. Anzi, per il Ruiz Ramón ciò<br />
che per altri è negativo diviene positivo. Scrive a proposito <strong>de</strong>i personaggi cal<strong>de</strong>roniani:<br />
El personaje cal<strong>de</strong>roniano, criatura extraordinariamente lúcida, intensamente vuelto hacia a<strong>de</strong>ntro<br />
<strong>de</strong> sí mismo, se entrega con pasión al análisis <strong>de</strong> su propio mundo, dueño siempre <strong>de</strong> su razón y <strong>de</strong><br />
su palabra. La razón y su verbo, por medio <strong>de</strong> sucesivas interrogaciones, enca<strong>de</strong>nadas con rigurosa<br />
lógica las unas a las otras, hacen aflorar a la superficie, en or<strong>de</strong>nada trabazón, las múltiples facies <strong>de</strong><br />
la problemática interior, cifra <strong>de</strong> la problemática <strong>de</strong> la existencia <strong>de</strong>l hombre en el mundo. En cada<br />
123 Antonio Gasparetti, «Introduzione» a P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, La vida es sueño , Torino, SEI,<br />
1955, p. XXIV.<br />
124 Narciso Alonso Cortés, Historia <strong>de</strong> la literatura española , Milano-Venezia, Montuoro, 1944<br />
(50 ed.), vol. I, pp. 213-214.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
personaje cal<strong>de</strong>roniano hay, como base <strong>de</strong> su personalidad, una genial voluntad <strong>de</strong> or<strong>de</strong>n y <strong>de</strong> claridad<br />
mental que combate hasta sus últimos reductos el <strong>de</strong>sor<strong>de</strong>n y el caos. Esa necesidad <strong>de</strong> or<strong>de</strong>n es la<br />
raíz última <strong>de</strong> la palabra dramática <strong>de</strong> los personajes cal<strong>de</strong>ronianos. Si son personajes razonadores,<br />
lo son por un profundo imperativo <strong>de</strong> claridad. Su más constante pasión, auténticamente constitutiva<br />
<strong>de</strong> su personalidad, es, sin duda alguna, la pasión <strong>de</strong>l or<strong>de</strong>n. 125<br />
E tuttavia, un ammiratore di Cal<strong>de</strong>rón come il Meregalli afferma che cercare una mentalità<br />
filosofica nel drammaturgo è <strong>de</strong>lu<strong>de</strong>nte; egli lo <strong>de</strong>finisce un conformista, uno che «segue<br />
compattamente una dottrina, la scolastica, rinsanguata ai suoi tempi dal contributo <strong>de</strong>lla neoscolastica<br />
spagnola» 126 , ma aggiunge:<br />
se come filosofo, cioè come pensatore consapevole e logico, Cal<strong>de</strong>rón non può essere preso sul<br />
serio, ciò non toglie che non ci sia nella sua poesia la traccia di una inconsapevole inquietudine, di una<br />
intuizione personale <strong>de</strong>lla vita assolutamente indipen<strong>de</strong>nte, appunto perché inconsapevole e sfuggente<br />
quindi al controllo <strong>de</strong>lla censura interiore come <strong>de</strong>ll'Inquisizione esteriore.<br />
Come in Dante, personalità in parecchi aspetti assai affine a Cal<strong>de</strong>rón, ci sono germi di un<br />
mondo nuovo, sintomi di una intuizione assolutamente indipen<strong>de</strong>nte da quella confessionale che egli<br />
accettava pienamente, cosi l'a<strong>de</strong>sione sincera ma esteriore al dogma che troviamo in Cal<strong>de</strong>rón non<br />
intacca l'originalità <strong>de</strong>lla sua Weltanschauung . In questo senso egli può dunque essere chiamato<br />
un pensatore e le opere sue che meglio rappresentano questa intuizione si possono legittimamente<br />
chiamare, in sostituzione di una parola più a<strong>de</strong>rente ma difficile da trovare, «filosofiche». 127<br />
In che modo qualificare, ad esempio, drammi come La <strong>de</strong>voción <strong>de</strong> la Cruz, El purgatorio <strong>de</strong><br />
San Patricio , soprattutto La vida es sueño , ma anche El mágico prodigioso? Usciamo dalla<br />
difficoltà <strong>de</strong>finendoli «drammi di pensiero», opere «problematiche», nelle quali la religione ha parte<br />
<strong>de</strong>terminante. Cal<strong>de</strong>rón non è un filosofo, nel senso di elaboratore di un sistema, ma è certamente un<br />
personaggio che sente la vita come problema, che riflette su di essa, come riflette sui grandi disegni<br />
di Dio. Tutto ciò egli esprime attraverso la rappresentazione drammatica, in opere di eccezionale<br />
significato, che danno un tono <strong>de</strong>l tutto particolare al teatro ispanico.<br />
125 Francisco Ruiz Ramón, Historia <strong>de</strong>l teatro español <strong>de</strong>s<strong>de</strong> sus orígenes hasta mil novecientos ,<br />
Madrid, Alianza Editorial, 1967, p. 287.<br />
126 Franco Meregalli, Cal<strong>de</strong>rón , Milano, La Goliardica, 1947, p. 89.<br />
127 Ibi. , pp. 89-90.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
In questo senso uno <strong>de</strong>i testi più rilevanti è La <strong>de</strong>voción <strong>de</strong> la Cruz , che si inserisce nella linea <strong>de</strong>lla<br />
gran<strong>de</strong> <strong>de</strong>vozione ispanica al simbolo <strong>de</strong>l riscatto <strong>de</strong>l cristianesimo, intorno al quale nella letteratura<br />
<strong>de</strong>vota erano fiorite leggen<strong>de</strong> edificanti, intrise di un meraviglioso fondato sullo straordinario<br />
intervento divino. L'opera <strong>de</strong>l drammaturgo spagnolo interpretava una sensibilità diffusa. Scrive il<br />
Montiel:<br />
La España <strong>de</strong>l barroco se sentía atraída por hechos <strong>de</strong> los «milagros», lo maravilloso y lo<br />
sobrenatural. Junto a esto, y quizá fuera la causa más importante, la catolicidad <strong>de</strong>l siglo XVII se<br />
plasmaba en una amplia visión <strong>de</strong> la Cruz como símbolo <strong>de</strong> re<strong>de</strong>nción y <strong>de</strong> vida eterna. El entusiasmo<br />
por el misterio sacrosanto <strong>de</strong> la cruz estaba en el ambiente <strong>de</strong> la época. 128<br />
Cal<strong>de</strong>rón compone il dramma tra il 1623 e il 1625 approssimativamente, epoca in cui la sua<br />
vita è scossa da esperienze traumatiche, difficili, tuttavia, da chiarire. Alla base <strong>de</strong>ll'opera stanno<br />
letture varie, fonti facilmente individuabili: il giovane drammaturgo doveva aver letto l'abbondante<br />
letteratura corrente in Spagna, <strong>de</strong>dicata al segno <strong>de</strong>lla croce, dalla Introducción al símbolo <strong>de</strong> la fe ,<br />
di fra Luis <strong>de</strong> Granada, ai Misterios <strong>de</strong> la Misa , di frate Alonso <strong>de</strong> la Cruz, alle Historias prodigiosas<br />
<strong>de</strong> diversos sucesos acaecidos en el mundo , opera collettiva di Pierre Bovistau, Clau<strong>de</strong> Tesserant<br />
e Francois Belleforest, pubblicata in traduzione a Madrid nel 1603, senza esclu<strong>de</strong>re, naturalmente,<br />
alcuni «exemplos» <strong>de</strong>l Con<strong>de</strong> Lucanor , di Juan Manuel, e il prece<strong>de</strong>nte suggestivo <strong>de</strong>l Esclavo <strong>de</strong>l<br />
<strong>de</strong>monio , di Mira <strong>de</strong> Amescua.<br />
La <strong>de</strong>voción <strong>de</strong> la Cruz è un testo teso, costruito su un succe<strong>de</strong>rsi di intrighi e di fatti violenti,<br />
su drammi interni che sfociano in dure manifestazioni esterne. I personaggi presentano singolare<br />
dimensione, appaiono tormentati, divisi, ribelli contro sé e contro il mondo. Le loro esistenze<br />
non vedono momenti sereni, non conoscono sentimenti che li avviino alla felicità, ma unicamente<br />
tormento. Anche l'amore è fonte di violenza. Ribelli verso se stessi prima che verso gli altri, sono<br />
come dominati da un furore interno, da un <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio di distruzione che si esercita su loro stessi prima<br />
che sugli altri. Forse Cal<strong>de</strong>rón trasfon<strong>de</strong> in questo testo parte <strong>de</strong>l suo dramma personale e in Eusebio,<br />
personaggio principale, plasma la sua controfigura: pio e malvagio al tempo stesso, preoccupato per<br />
la salvezza <strong>de</strong>lla propria anima e ciò nonostante <strong>de</strong>dito al male.<br />
128 Isidoro Montiel, « Introducción » a P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, La <strong>de</strong>voción <strong>de</strong> la Cruz , Zaragoza,<br />
Ebro, 1951 (2ª ed.), p. 21.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Julia, la donna amata, è ugualmente soggetto e causa di tormento. Le azioni <strong>de</strong>i due sono volte alla<br />
ven<strong>de</strong>tta, si direbbe con disperazione, non nascono da una disposizione naturale al male. Vi è sempre<br />
una causa, gran<strong>de</strong> o piccola, ma che per i protagonisti ingigantisce, li porta al male, li fa precipitare<br />
nel gorgo <strong>de</strong>l peccato.<br />
Il luogo <strong>de</strong>ll'azione è Siena; tutto si svolge in un paesaggio toscano appena abbozzato. Come di<br />
consueto vi è un bosco, luogo <strong>de</strong>l mistero, dove si consumano i <strong>de</strong>litti, ma dove si verificano pure<br />
eventi portentosi. La croce è il segno che domina la vita di Eusebio: venuto al mondo fortunosamente<br />
-non conosce né il padre, né la madre-, ai piedi di una croce, nel bosco, l'uomo ne reca il segno sul<br />
petto e in ogni occasione proprio la croce interverrà a preservarne la vita, alla fine convincendolo che<br />
il cielo l'ha segnato con essa «para públicos efectos / <strong>de</strong> alguna causa secreta» 129 . In un lungo<br />
monologo egli <strong>de</strong>scrive i casi singolari che gli sono accaduti al segno <strong>de</strong>lla croce, passo che doveva<br />
attrarre fortemente, con tanti eventi meravigliosi, l'attenzione rapita <strong>de</strong>gli spettatori.<br />
Ma ecco l'amore: innamorato di Julia, Eusebio le scrive di nascosto lettere ar<strong>de</strong>nti, che la donna<br />
custodisce, ma che scoperte dal fratello, Lisandro, sono la causa perché egli sfidi a duello l'innamorato,<br />
in quanto ha mancato, come vuole l'onesto proce<strong>de</strong>re, di parlarne al padre o a lui stesso, che gli è amico.<br />
Nel duello Eusebio ha la meglio, ma prima che il ferito muoia farà in modo che possa confessarsi,<br />
poiché la confessione è necessaria alla salvezza <strong>de</strong>ll'anima. Eusebio è, come dire, ossessionato da<br />
questo impegno in punto di morte, tanto che, datosi a vita banditesca, in quanto perseguitato per<br />
l'uccisione di Lisandro, allorché i suoi uomini fanno prigioniero un sacerdote, Alberto -al quale<br />
restituisce la libertà poiché con sé reca un libro, i Milagros <strong>de</strong> la Cruz , unico bene di cui s'impossessa-,<br />
si fa promettere che nell'ultimo istante <strong>de</strong>lla sua vita non gli farà mancare la confessione.<br />
La famiglia di Julia è il centro <strong>de</strong>lla disgrazia, il luogo <strong>de</strong>ll'infelicità. Eusebio è cresciuto con feroci<br />
istinti, preferisce l'esercizio <strong>de</strong>lle armi, ma l'amore per la fanciulla è ar<strong>de</strong>nte e sincero; egli pensa di<br />
farla sua sposa, senonché la tirannia <strong>de</strong>ll'onore, dopo che le ha ucciso il fratello, costringe la ragazza,<br />
contro la sua volontà, a chiu<strong>de</strong>rsi in convento. Di qui la <strong>de</strong>cisione <strong>de</strong>l giovane di farla sua ad ogni costo,<br />
anche penetrando nel luogo santo. Questo farà, infatti, ma quando, vinte le resistenze <strong>de</strong>lla sventurata<br />
sta per averla, scopre su di lei il suo stesso segno di croce e allora fugge, lasciando inter<strong>de</strong>tta la donna,<br />
129 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, La <strong>de</strong>voción <strong>de</strong> la Cruz , Atto III, in Obras Completas , I: Dramas .<br />
Edición <strong>de</strong> Ángel Valbuena Briones, Madrid, Aguilar, 1988 (5ª ed. ) . (Si veda anche l'edizione di<br />
Manuel Delgado, Madrid, Càtedra, 2000).<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
che avendo comunque ceduto alla passione e sentendosi tradita <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di fuggire dal convento e di<br />
darsi anche lei a vita banditesca. Donne di questo tipo non sono ormai una novità nel teatro spagnolo,<br />
dopo El esclavo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio di Mira <strong>de</strong> Amescua.<br />
Anche Julia, come già la Lizarda <strong>de</strong>lla commedia amescuana citata, sarà una <strong>de</strong>linquente compiuta,<br />
soprattutto ingrata e assassina. Lungo è l'elenco <strong>de</strong>i suoi misfatti, <strong>de</strong>i quali essa stessa farà relazione a<br />
Eusebio, quando lo ritrova, prima di ucci<strong>de</strong>rlo, per punirlo <strong>de</strong>l supposto tradimento. Cal<strong>de</strong>rón accentua<br />
i particolari <strong>de</strong>lla ferocia femminile, come se in un istintivo confronto volesse riscattare il genere<br />
maschile. Ma Julia proviene da una famiglia in cui il <strong>de</strong>litto è di casa: il padre ha ucciso la moglie,<br />
nel bosco, solo perché era possibile il sospetto che, incinta, durante la sua assenza si potesse pensare<br />
che lo aveva tradito, anche se aveva la certezza che nessun tradimento vi era stato. Sono i preludi <strong>de</strong>i<br />
maggiori drammi di « celos ».<br />
Nella commedia, tuttavia, il mistero si fa <strong>de</strong>nso, le carte si imbrogliano, tutto incupisce, finché<br />
si arriva al chiarimento tra i due protagonisti; un chiarimento drammatico, poiché Eusebio si rivela<br />
essere fratello di Julia; ma gli eventi, saggiamente guidati dalla mano di Dio, hanno evitato l'incesto.<br />
Quanto a coloro che hanno portato turbamento, essi non possono non pagare. Eusebio viene ucciso,<br />
infatti, dagli uomini <strong>de</strong>l padre, ma la <strong>de</strong>vozione alla croce gli ottiene da Dio, cosa meravigliosa, come<br />
con abbondanza avviene nei Milagros di Berceo, di ritornare per un momento alla vita, allorché<br />
si avvicina Alberto, il sacerdote, che lo assolve in confessione. Poi il giovane torna a sprofondare<br />
<strong>de</strong>finitivamente nella morte.<br />
Davanti a tanto portento Julia si ravve<strong>de</strong>, <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di rientrare per sempre in convento e si abbraccia<br />
alla Croce, ma da essa è trasportata in cielo. Sulla terra rimane solo l'infelice, ma non innocente,<br />
padre, a versare lacrime amare sull'accaduto, dopo aver dato ulteriore prova <strong>de</strong>lla sua incapacità di<br />
compren<strong>de</strong>re gli eventi, quando alla radice di tanto sconvolgimento sta proprio il suo irrazionale e<br />
<strong>de</strong>littuoso agire.<br />
Dramma di gran<strong>de</strong> vitalità La <strong>de</strong>voción <strong>de</strong> la Cruz , reso compatto da legami di forte tensione, «<br />
una <strong>de</strong> las tragedias <strong>de</strong> más penetrante efecto <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro » , secondo il Valbuena Briones 130<br />
. Non mancano neppure, a contrasto, elementi comici, i soliti graciosos , ora vittime, ora mezzi per<br />
chiarire gli eventi. Come sempre, anche se nel dramma la donna è coprotagonista, in realtà essa ha un<br />
130 Cfr. A. Valbuena Briones, in P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, Obras Completas , I, cit. , p. 387.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
ruolo passivo di fronte agli uomini, né vi è figura materna che diffonda tenerezza e comprensione. La<br />
società nel teatro di Cal<strong>de</strong>rón, come nella realtà, è duramente maschilista.<br />
Intorno alle vicen<strong>de</strong> <strong>de</strong> La <strong>de</strong>voción <strong>de</strong> la Cruz , tuttavia, si crea, alla fine, un gran<strong>de</strong> senso di<br />
pietà per le vittime <strong>de</strong>i loro stessi errori e <strong>de</strong>gli equivoci <strong>de</strong>lla vita. Per quanto incredibile, consolano<br />
l'evento miracoloso <strong>de</strong>l ritorno momentaneo alla vita di Eusebio e l'ascesa al cielo di Julia, miracoli<br />
<strong>de</strong>lla <strong>de</strong>vozione alla croce, ma soprattutto segni <strong>de</strong>lla misericordia di Dio verso le vittime di un <strong>de</strong>stino<br />
avverso 131 .<br />
Dramma significativo, sulla me<strong>de</strong>sima linea <strong>de</strong>l prece<strong>de</strong>nte quanto a fe<strong>de</strong> nell'intervento<br />
provvi<strong>de</strong>nziale di Dio è El purgatorio <strong>de</strong> San Patricio , che Cal<strong>de</strong>rón compone nel 1628. L'opera<br />
s'incentra -luogo geografico l'Irlanda, corte <strong>de</strong>l re Egerio-, sulla figura di un criminale, Ludovico, che<br />
attraverso la fe<strong>de</strong> in Dio, aiutato da San Patrizio, patrono <strong>de</strong>l paese, ottiene la salvezza, nonostante<br />
la sua condotta.<br />
È stata giustamente celebrata l'« hábil pluma » con cui il drammaturgo <strong>de</strong>scrive un mondo di<br />
profezie e di miracoli, on<strong>de</strong> far presa sui sentimenti religiosi <strong>de</strong>gli spettatori 132 . Introduce al dramma<br />
una scena di naufragio: due individui si salvano a stento dalla tempesta, Patricio e Ludovico, semplici<br />
mezzi <strong>de</strong>l disegno divino, provenienti da uno spazio misterioso, il mare, sradicati quindi dai legami<br />
con la terra, quasi emanazione <strong>de</strong>ll'infinito mistero.<br />
Patricio rappresenta il bene e la fe<strong>de</strong>, Ludovico il male e la mancanza di fe<strong>de</strong>. La condotta di<br />
quest'ultimo è nefanda; egli fa sfoggio, con baldanza, ma non senza un interiore tormento, <strong>de</strong>lle sue<br />
scelleratezze, incurante di legge umana e divina. In terra di infe<strong>de</strong>li Ludovico troverà simpatia e<br />
sarà premiato, mentre Patricio sarà reso schiavo e <strong>de</strong>stinato a vili mestieri. Cal<strong>de</strong>rón non poteva non<br />
<strong>de</strong>finire mondo <strong>de</strong>l peccato quello musulmano: era la regola, in una nazione profondamente cattolica,<br />
che aveva sempre combattuto contro l'«infe<strong>de</strong>le».<br />
Luci e ombre agitano il dramma. La contesa è, come sempre, tra Dio e il <strong>de</strong>monio, tra<br />
il bene e il male. Patricio, liberato dalla schiavitù da un angelo, diverrà l'apostolo in Irlanda<br />
131 Ricorda il Meregalli che Camus <strong>de</strong>finì «stravagante» il dramma, giudizio che lo studioso<br />
condivi<strong>de</strong>, anche se non manca di trovare nell'opera i segni <strong>de</strong>lla vicenda umana di Cal<strong>de</strong>rón, una<br />
«lunga angoscia personale». Cfr. Introduzione a Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca , Bari, Laterza , 1993, p. 38.<br />
132 A. Valbuena Briones, in P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, Obras Completas, I : Dramas , cit. , p. 175.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
<strong>de</strong>ll'evangelizzazione; Ludovico continuerà la sua vita di <strong>de</strong>litti, fino a ucci<strong>de</strong>re Polonia, figlia <strong>de</strong>l re<br />
e innamorata di lui, che lo ha aiutato a fuggire. Centro calamitante <strong>de</strong>lla commedia è una spaventosa<br />
caverna, il pozzo di San Patrizio, dove sono rappresentati il purgatorio, l'inferno, con le sue terribili<br />
pene, e il paradiso; una caverna situata in paraggi in cui « aun la luz <strong>de</strong>l sol se escon<strong>de</strong> », luogo<br />
« intrincado », in tanti secoli mai calpestato da pie<strong>de</strong> umano né da «inculta fiera» 133 . L'antro<br />
terrificante domina la fine <strong>de</strong>lla seconda «Jornada», <strong>de</strong>scritto a colori conturbanti al « pueblo bárbaro<br />
», il padre e il suo piccolo seguito, da Polonia, tornata alla vita per intervento di San Patrizio:<br />
Apenas en la cueva entrar quería,<br />
cuando escucho en sus cóncavos, veloces<br />
(como <strong>de</strong> quien se queja y <strong>de</strong>sconfía<br />
<strong>de</strong> su dolor), <strong>de</strong>sesperadas voces,<br />
blasfemias, maldiciones sólo oía,<br />
y repetir <strong>de</strong>litos tan atroces,<br />
que pienso que los Cielos, por no oírlos,<br />
quisieran a esa cárcel reducirlos.<br />
Llegue, atrévase, ose el que lo duda;<br />
entre, pruebe, examine el que lo niega;<br />
verá, sabrá y oirá, sin tener duda,<br />
furias, penas, rigores, cuando llega:<br />
porque mi voz, absorta, helada y muda,<br />
a miedo, espanto y novedad se entrega;<br />
y no es bien que se atrevan los humanos<br />
a secretos <strong>de</strong>l Cielo soberanos. 134<br />
Il proce<strong>de</strong>re faticoso <strong>de</strong>l verso, nel racconto <strong>de</strong>lla personale esperienza da parte di Polonia, ren<strong>de</strong><br />
efficacemente il suo stato d'animo; le incalzanti serie verbali accentuano il clima di terrore. La donna<br />
ha colto nella grotta, « horror <strong>de</strong>l día », l'aspetto infernale. In qualche modo Cal<strong>de</strong>rón ripete qui, in<br />
breve sintesi, l'orrore <strong>de</strong>ll'inferno dantesco, molto vicino, sembrerebbe, piuttosto a La Cristiada di<br />
Diego <strong>de</strong> Hojeda, e attraverso essa al Tasso <strong>de</strong>lla Gerusalemme liberata .<br />
133 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, El purgatorio <strong>de</strong> San Patricio , Atto II, Ibi.<br />
134 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Interverrà Patricio per chiarire al re che ben diversa è la visione che ne ha chi arriva alla grotta<br />
pentito e confessato:<br />
Esta cueva que ves, Egerio, encierra<br />
misterios <strong>de</strong> la vida y <strong>de</strong> la muerte.<br />
Pero falta <strong>de</strong>cirte cuánto yerra<br />
quien en pecado su misterio advierte;<br />
pero el que confesado se <strong>de</strong>stierra<br />
al temor, y con su pecho osado y fuerte<br />
entrare aquí, su culpa remitida<br />
verá, y el purgatorio tendrá en vida. 135<br />
Ora i colori sono <strong>de</strong>l tutto mutati, evocano un luogo se non di serenità, di quiete, non più d'orrore.<br />
Nel frattempo Ludovico, in fuga, seguito dal gracioso , Juan Paulino -un contadino suo ostaggio,<br />
che minaccia sempre di morte-, va errando per paesi diversi, finché nella terza « Jornada » lo<br />
ritroviamo in Irlanda, sotto mentite spoglie, con il proposito di vendicare l'offesa fattagli a suo tempo<br />
da Filipo, promesso sposo di Polonia, che gli ha rinfacciato nel suo passato una condizione di schiavo.<br />
Ma in Irlanda tutto ora è cambiato: il re è morto e la nuova regina è Lesbia, sua figlia, poiché Polonia<br />
ha rinunciato al trono e si è data a vita di penitenza; tutti gli irlan<strong>de</strong>si si sono convertiti alla fe<strong>de</strong><br />
cristiana e anche Patricio è morto.<br />
Invano Ludovico ten<strong>de</strong> agguati a Filipo: un cavaliere misterioso fa sempre fallire il suo piano, finché<br />
una notte egli lo affronta con la spada, ma si ren<strong>de</strong> conto che colpisce solo l'aria. Invitato, segue lo<br />
strano personaggio, che gli si rivela immagine <strong>de</strong>lla morte. La terrificante visione induce il peccatore<br />
a sottomettersi al volere di Dio, <strong>de</strong>l quale impetra la misericordia. Ansioso di penitenza si dirigerà<br />
alla ricerca <strong>de</strong>l purgatorio di San Patricio, al quale ora dà accesso un convento, eretto su un'isola<br />
circondata da una gelida laguna; vi si recherà solo, su una piccola imbarcazione, una cassa da morto.<br />
Dal pozzo Ludovico uscirà perdonato, poiché il suo pentimento è sincero; ne avrà avuto una visione<br />
meravigliosa, quella <strong>de</strong>l paradiso, luogo splendido per piante, fiori, uccelli, città aurea dove, tra angeli<br />
e serafini, suono di dolci strumenti e armoniosi canti trionfano i felici. Alla fine <strong>de</strong>lla processione, cui<br />
presenzia, compare anche San Patricio, che lo abbraccia e lo rinvia sulla terra. Riferisce Ludovico:<br />
135 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
78
Después <strong>de</strong> todo, venía<br />
glorioso y resplan<strong>de</strong>ciente,<br />
Patricio, gran patriarca,<br />
y dándome parabienes<br />
<strong>de</strong> que yo, antes <strong>de</strong> morirme,<br />
una palabra cumpliese,<br />
me abrazó, y todos, mostrando<br />
gozarse en mis propios bienes.<br />
Animóme y <strong>de</strong>spidióme<br />
diciéndome que no pue<strong>de</strong>n<br />
hombres mortales entrar<br />
en la ciudad excelente<br />
que mandaba; que a este mundo<br />
segunda vez me volviese. 136<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Finale «meraviglioso», pervaso di convinta religiosità, come non poteva non essere in una<br />
commedia che si proponeva di edificare il pubblico. Per noi una bella favola <strong>de</strong>lla quale apprezziamo<br />
i <strong>de</strong>licati raggiungimenti, ma anche le trasparenti ingenuità, e certamente la felicità <strong>de</strong>l verso e la<br />
sapienza cromatica.<br />
Quanto ai personaggi, essi non presentano una gran<strong>de</strong> dimensione, non rivelano un'indagine<br />
psicologica approfondita, restano piuttosto alla superficie, soprattutto il malvagio, sempre uguale. Ma<br />
la commedia « <strong>de</strong> santos » non esigeva molto, in quanto, nella sostanza, opera di « propaganda<br />
» <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong> e <strong>de</strong>lla moralità, in un ambiente ben disposto ad accoglierla.<br />
Le fonti ispiratrici <strong>de</strong>l dramma sono <strong>de</strong>nunciate dallo stesso Cal<strong>de</strong>rón nei versi finali, al fine di<br />
dare credibilità al tema: la leggenda <strong>de</strong>l purgatorio di San Patrizio era antica, si era andata affermando<br />
nel secolo XII. Di essa vi è presenza in codici latini, come il Tractatus <strong>de</strong> Purgatorio , opera di un<br />
monaco di Saltrey. La prima versione spagnola è <strong>de</strong>l secolo XIII; nel secolo XVII la leggenda rivive<br />
136 Ibi. , Atto III. A proposito <strong>de</strong>l dramma cal<strong>de</strong>roniano di cui tratto Cfr. Maria Grazia Profeti,<br />
Paradigma y <strong>de</strong>sviación. Lope, Cal<strong>de</strong>rón y un tema barroco: «El purgatorio <strong>de</strong> San Patricio» ,<br />
Barcelona, Planeta-Universidad <strong>de</strong> Padua, 1976.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
in Spagna non solo nel teatro di Cal<strong>de</strong>rón, ma in quello di Montalbán, autore nello stesso anno di una<br />
Vida y Purgatorio <strong>de</strong> San Patricio .<br />
Quanto a La vida es sueño , dramma principe <strong>de</strong>l teatro cal<strong>de</strong>roniano, l'argomento è arcinoto,<br />
centrato filosoficamente sul problema <strong>de</strong>l libero arbitrio. Un dramma teso, dove diversi sono, tuttavia,<br />
i punti che sfuggono alla logica, come il ritenere, da parte <strong>de</strong>l sovrano di Polonia, che il figlio, cresciuto<br />
in prigione, in catene, vestito miserabilmente di una pelle di animale, privo di ogni educazione, possa<br />
migliorare i propri istinti; o il cre<strong>de</strong>re ciecamente nei segni <strong>de</strong>l male, poiché la madre di Segismundo<br />
incinta sogna cose terribili, stragi di sangue, e venendo al mondo, il bimbo provoca la morte <strong>de</strong>lla<br />
genitrice, segno <strong>de</strong>lla sua natura malvagia. Ma si tratta di nei <strong>de</strong>l tutto insignificanti, se si consi<strong>de</strong>ra<br />
la grandiosità <strong>de</strong>l dramma, nel quale, anche per il Meragalli, si documenta «quel bisogno istintivo di<br />
raccoglimento interiore che sta al fondo di tutte le opere che, essendo veramente grandi, non sono<br />
soltanto un'osservazione, ma anche un'interpretazione <strong>de</strong>lla vita» 137 .<br />
In un'opera di teatro non poteva mancare l'elemento amoroso; il pubblico lo richie<strong>de</strong>va e perciò<br />
lo esigeva l'interesse immediato di successo da parte <strong>de</strong>l drammaturgo. Di qui che Segismundo si<br />
mostri invaghito di Rosaura, giunta in Polonia per vendicarsi di Astolfo, che l'ha lasciata per sposare la<br />
cugina Estrella, on<strong>de</strong> pervenire al trono. Una serie di equivoci, di scambi di persona, di camuffamenti,<br />
di i<strong>de</strong>ntità improvvisamente rivelate complica, more solito , la trama, fino alla soluzione finale,<br />
come sempre felice: dove Astolfo sposa Rosaura -figlia clan<strong>de</strong>stina di Clotaldo, consigliere <strong>de</strong>l re e<br />
carceriere altolocato <strong>de</strong>l principe-, Segismundo dà la sua mano -ormai di re, vinto il padre- a Estrella,<br />
presta ad a<strong>de</strong>guarsi: « Yo gano / en merecer dicha tanta » 138 . Un uomo nobile, infatti, vale l'altro,<br />
ma il re vale ancora di più.<br />
Chi avrà la peggio sarà il povero Clarfn, servo e gracioso di Rosaura, il quale, per aver cercato di<br />
sfuggire alla morte, muore invece realmente, colpito da una pallottola vagante, dimostrando, questo<br />
si, che vi è un <strong>de</strong>stino stabilito da Dio, al quale non è possibile sottrarsi. L'avvertimento è severo:<br />
y así, aunque a libraros vais<br />
137 F. Meregalli, Cal<strong>de</strong>rón , op. cit. , p. 91.<br />
138 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, La vida es sueño , Edición <strong>de</strong> José M. Ruano <strong>de</strong> la Haza, Madrid,<br />
Editorial Castalia, 2000, Giornata III. Sulla figura e il ruolo di Estrella Cfr. María Teresa Cattaneo,<br />
«Una nota per Estrella (In margine a La vida es sueño )», in Qua<strong>de</strong>rni <strong>de</strong> Letterature Iberiche e<br />
Iberoamericane, 2 , 1984.<br />
80
<strong>de</strong> la muerte con hüir,<br />
mirad que vais a morir,<br />
si está <strong>de</strong> Dios que muráis. 139<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Come contagiato da questo richiamo il vecchio re ribadisce il concetto, facendo esempio <strong>de</strong>lla<br />
propria situazione di fronte alla ribellione <strong>de</strong>l figlio:<br />
¡Mirad que vais a morir,<br />
si está <strong>de</strong> Dios que muráis!<br />
¡Qué bien, ¡ay cielos!, persua<strong>de</strong><br />
nuestro error, nuestra ignorancia,<br />
a mayor conocimiento<br />
este cadáver que habla<br />
por la boca <strong>de</strong> una herida,<br />
siendo el humor que <strong>de</strong>sata<br />
sangrienta lengua que enseña<br />
que son diligencias vanas<br />
<strong>de</strong>l hombre cuantas dispone<br />
contra mayor fuerza y causa;<br />
pues yo, por librar <strong>de</strong> muertes<br />
y sediciones mi patria,<br />
vine a entregarla a los mismos<br />
<strong>de</strong> quien pretendí librarla!<br />
140<br />
Sono questi i grandi temi che riscattano <strong>de</strong>l dramma ogni difetto, ogni incongruenza; temi subito<br />
sentiti dal pubblico, poi dal lettore.<br />
Il ragionare di questi personaggi giunti alla loro fine afferma l'ineluttabilità di un <strong>de</strong>stino stabilito<br />
da chi è più potente <strong>de</strong>ll'uomo, per quanto questi cerchi di cambiarlo, ma di cambiarlo senza peraltro<br />
conoscerlo. Clotaldo riequilibra le cose e al disperato sovrano ricorda che il <strong>de</strong>stino può essere vinto<br />
dalle opere:<br />
139 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, La vida es sueño , op. cit. , Giornata III.<br />
140 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
81
Aunque el hado, señor, sabe<br />
todos los caminos, y halla<br />
a quien busca entre lo espeso<br />
<strong>de</strong> las peñas, no es cristiana<br />
<strong>de</strong>terminación <strong>de</strong>cir<br />
que no hay reparo a su saña.<br />
Sí hay, que el pru<strong>de</strong>nte varón<br />
victoria <strong>de</strong>l hado alcanza.<br />
Y si no estás reservado<br />
<strong>de</strong> la pena y la <strong>de</strong>sgracia,<br />
haz por don<strong>de</strong> te reserves. 141<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Parole che non trovano ascolto nel re, il quale ribadisce:<br />
Si está <strong>de</strong> Dios que yo muera,<br />
o si la muerte me aguarda<br />
aquí, hoy la quiero buscar,<br />
esperando cara a cara. 142<br />
Tutto sarà ben diverso, sappiamo. Di fronte alla passività e alla rassegnazione di Basilio starà,<br />
da parte di Segismundo, la volontà di cambiare direzione agli eventi. Ma per tornare all'inizio <strong>de</strong>l<br />
dramma, esso si inaugura con aspri accenti, dominato da un precipitoso galoppar di cavalli che, da<br />
alture impervie, tra rovi, sterpi e nu<strong>de</strong> rocce, precipitano, si potrebbe dire, entro i confini <strong>de</strong>lla Polonia.<br />
È Rosaura che, vestita da uomo, accompagnata dal servo, Clarín, si introduce nello spazio estraneo<br />
e ostile, <strong>de</strong>cisa a vendicare l'offesa fattale dall'amante, che l'ha abbandonata per preten<strong>de</strong>re al trono<br />
<strong>de</strong>llo zio, Basilio, disposto a divi<strong>de</strong>re il potere con lacugina sposandola.<br />
Nei versi iniziali si coglie un clima tragico, reso agitato dalle metafore barocche:<br />
Hipogrifo violento<br />
que corriste parejas con el viento,<br />
¿dón<strong>de</strong>, rayo sin llama,<br />
141 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
142 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
82
pájaro sin matiz, pez sin escama,<br />
y bruto sin instinto<br />
natural, al confuso laberinto<br />
<strong>de</strong> esas <strong>de</strong>snudas peñas<br />
te <strong>de</strong>sbocas, te arrastras y <strong>de</strong>speñas?<br />
Quédate en este monte,<br />
don<strong>de</strong> tengan los brutos su Faetonte;<br />
que yo, sin más camino<br />
que el que me dan las leyes <strong>de</strong>l <strong>de</strong>stino,<br />
ciega y <strong>de</strong>sesperada,<br />
bajaré la cabeza enmarañada<br />
<strong>de</strong>ste monte eminente,<br />
que arruga el sol el ceño <strong>de</strong> la frente. 143<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Nella cupa atmosfera <strong>de</strong>l tramonto, in un paesaggio <strong>de</strong>solato, mentre scendono precipitosamente<br />
le tenebre, Rosaura scopre uno strano edificio, «un palacio tan breve, / que el sol apenas a mirar se<br />
atreve» , più simile a una roccia, «peñasco que ha rodado <strong>de</strong> la cumbre» 144 . La curiosità muove<br />
la donna, sempre seguita dal servo, benché riluttante e timoroso, a penetrare all'interno <strong>de</strong>ll'edificio<br />
per una porta che è piuttosto antro di una caverna; subito i due sono colpiti da un suono di catene, al<br />
quale si mescola una voce di acuto lamento: «¡Ay, mísero <strong>de</strong> mí!, ¡Y ay infelice!» 145 .<br />
Mistero <strong>de</strong>l luogo e mistero <strong>de</strong>lla voce. La curiosità può più <strong>de</strong>lla paura e i due hanno modo<br />
di ascoltare il prolungato monologo di Segismundo in catene. Egli leva alta la sua protesta contro<br />
la situazione iniqua in cui si trova. Una sorta di panorama meraviglioso <strong>de</strong>l possibile si prospetta<br />
ora nel testo, evocato dalle parole <strong>de</strong>l prigioniero, passo celebre in cui Cal<strong>de</strong>rón dispiega tutta la<br />
sapienza e la bellezza <strong>de</strong>i suoi cromatismi, <strong>de</strong>lle metafore, la liricità di cui è maestro, ren<strong>de</strong>ndo vivo il<br />
tormento di chi è privato <strong>de</strong>lla libertà. Una filosofia <strong>de</strong>lla disperazione pren<strong>de</strong> corpo, riallacciandosi<br />
al senso biblico <strong>de</strong>lla colpa originale, insoddisfacente risposta per Segismundo, che incalza il cielo<br />
con doman<strong>de</strong> angosciate:<br />
143 Ibi. , Giornata I, Quadro I.<br />
144 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
145 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
83
Sólo quisiera saber,<br />
para apurar mis <strong>de</strong>svelos<br />
-<strong>de</strong>jando a una parte, cielos,<br />
el <strong>de</strong>lito <strong>de</strong> nacer-,<br />
qué más os pu<strong>de</strong> ofen<strong>de</strong>r,<br />
para castigarme más.<br />
¿No nacieron los <strong>de</strong>más?<br />
Pues si los <strong>de</strong>más nacieron,<br />
¿qué privilegios tuvieron<br />
que yo no gocé jamás? 146<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Segue la serie famosa <strong>de</strong>gli esempi: l'uccello, il bruto, il pesce, il ruscello, tutti godono di una libertà<br />
che mai il prigioniero ha avuto. Il lungo lamento sfocia in disperata ribellione. La rappresentazione<br />
tragica conclu<strong>de</strong> in un clima di cupo splendore.<br />
Fatto inaudito, ma non tanto, quello <strong>de</strong>l principe; anche in Spagna erano esistiti di questo tipo di<br />
arbitrio esempi significativi e uno non molto remoto, certo ancora ricordato: quello, già richiamato a<br />
proposito di El castigo sin venganza di Lope, <strong>de</strong>l principe don Carlos, ere<strong>de</strong> di Filippo II, imprigionato<br />
e lasciato morire in isolamento, sembra per lo squilibrio mentale, gli eccessi di furore che lo ren<strong>de</strong>vano<br />
inadatto, pericoloso per la successione al trono. Dramma reale sul quale si è fondata tanta parte <strong>de</strong>lla<br />
propaganda contraria al «Re Pru<strong>de</strong>nte».<br />
Forse lo spettatore <strong>de</strong>ll'epoca riandava, <strong>de</strong>ntro di sé, a questo sinistro episodio <strong>de</strong>lla storia <strong>de</strong>l<br />
regno e il dramma cal<strong>de</strong>roniano doveva fare, quindi, presa profonda, attestando al tempo stesso che<br />
l'ossequio <strong>de</strong>l drammaturgo all'istituzione monarchica non era poi così assoluto.<br />
Altro momento altissimo <strong>de</strong> La vida es sueño è costituito dal monologo di Segismundo, allorché<br />
si risveglia nella prigione, dopo la sua breve e tumultuosa avventura a corte. Ricorso di coloro che<br />
avevano cercato di opporsi alla manifestazione <strong>de</strong>l suo carattere violento era stato il sogno: stesse<br />
attento, che forse tutto era un sogno. Tra le nebbie di un vago ricordo, ripren<strong>de</strong>ndo poco a poco<br />
coscienza, l'impressione di aver sognato si afferma sempre più nello sventurato principe, ma la<br />
reazione non sarà né la disperazione, né la ribellione, bensì -succe<strong>de</strong> nelle commedie e lo imponeva il<br />
programma- l'accettazione di una lezione che lo induce a riflettere sulla vanità <strong>de</strong>lla vita e sulla bontà<br />
146 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
84
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
<strong>de</strong>lle opere. Gli aveva ricordato Clotaldo, suo carceriere, personaggio enigmatico 147 , che «aun<br />
en sueños / no se pier<strong>de</strong> el hacer bien» 148 . Il prigioniero conferma l'accettazione <strong>de</strong>l concetto nel<br />
toccante monologo, che si svolge in tono raccolto ed è quanto di più profondo esprima il dramma:<br />
Es verdad: pues reprimamos<br />
esta fiera condición,<br />
esta furia, esta ambición,<br />
por si alguna vez soñamos;<br />
y sí haremos, pues estamos<br />
en mundo tan singular,<br />
que el vivir sólo es soñar;<br />
y la experiencia me enseña<br />
que el hombre que vive sueña<br />
lo que es hasta <strong>de</strong>spertar.<br />
Sueña el rey que es rey, y vive<br />
con este engaño mandando,<br />
disponiendo y gobernando;<br />
y este aplauso, que recibe<br />
prestado, en el viento escribe,<br />
y en cenizas le convierte<br />
la muerte: ¡<strong>de</strong>sdicha fuerte!<br />
¿Qué hay quien intente reinar,<br />
viendo que ha <strong>de</strong> <strong>de</strong>spertar<br />
en el sueño <strong>de</strong> la muerte?<br />
Sueña el rico en su riqueza,<br />
que más cuidados le ofrece;<br />
sueña el pobre que pa<strong>de</strong>ce<br />
su miseria y su pobreza;<br />
sueña el que a medrar empieza,<br />
147 Cfr. il lucido esame di Francisco Ruiz Ramón a proposito di questo personaggio: «El laberinto<br />
<strong>de</strong> la libertad: La vida es sueño / La hija <strong>de</strong>l aire» , in Paradigmas <strong>de</strong>l teatro clásico español op. cit.<br />
148 F. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, La vida es sueño , op. cit. , Giornata II, Quadro I.<br />
85
sueña el que afana y preten<strong>de</strong>,<br />
sueña el que agravia y ofen<strong>de</strong>,<br />
y en el mundo, en conclusión,<br />
todos sueñan lo que son,<br />
aunque ninguno lo entien<strong>de</strong>.<br />
Yo sueño que estoy aquí<br />
<strong>de</strong> estas prisiones cargado,<br />
y soñé que en otro estado<br />
más lisonjero me vi.<br />
¿Qué es la vida?: un frenesí.<br />
¿Qué es la vida?: una ilusión,<br />
una sombra, una ficción;<br />
y el mayor bien es pequeño,<br />
que toda la vida es sueño,<br />
y los sueños, sueños son. 149<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Conclusione di piena rassegnazione, nel coinvolgimento negativo di tutte le apparenze <strong>de</strong>lla vita,<br />
<strong>de</strong>l potere e <strong>de</strong>lla ricchezza. Segismundo è un personaggio perfettamente in linea con la spiritualità<br />
ispanica. Riecheggiano nel monologo non solo i versi di Jorge Manrique - «nuestras vidas son los<br />
ríos / que van a dar a la mar / que es el morir» 150 -, ma il radicale senechismo iberico. Quevedo<br />
dirà che le nostre vite sono cenere, polvere, ombra, nulla, e ciò che conta è la condotta <strong>de</strong>ll'uomo 151<br />
. Segismundo ha colto <strong>de</strong>finitivamente il messaggio: «vivere è sognare» e ciò che permane sta al di<br />
là <strong>de</strong>lla vita. Perciò egli modifica con volontà autonoma il corso <strong>de</strong>l <strong>de</strong>stino, divenendo arbitro <strong>de</strong>lla<br />
propria ma anche <strong>de</strong>ll'altrui sorte, sbaragliando così, in pieno accordo con l'i<strong>de</strong>ologia religiosa, false<br />
cre<strong>de</strong>nze, superstizioni e timori.<br />
Quando il padre, sconfitto, gli si inginocchia davanti, rassegnato a che il <strong>de</strong>stino si compia,<br />
Segismundo non solo non lo ucci<strong>de</strong>, ma gli si sottomette, non senza avergli prima rimproverato il<br />
modo errato in cui ha tentato di addolcire il suo carattere. È il momento <strong>de</strong>lla soluzione felice; tutti<br />
149 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
150 Jorge Manrique, Coplas por la muerte <strong>de</strong> su padre.<br />
151 Cfr. Francisco <strong>de</strong> Quevedo, « Sueño <strong>de</strong>l Infierno », in Obras Completas , I: Prosa , Madrid,<br />
Aguilar, 1932, pp. 209-210.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
gridano alto il nome di Segismundo, il quale dà mostra immediatamente di avere il senso <strong>de</strong>llo stato,<br />
premiando il suo carceriere e castigando il soldato che, liberandolo, ha tradito il suo sovrano. Anche<br />
questo succe<strong>de</strong> in teatro, né ha torto chi esprime perplessità di fronte a questo come ad altri fatti 152 .<br />
Il grandioso dramma <strong>de</strong>l disinganno ha così termine. Ne La vida es sueño Cal<strong>de</strong>rón dà il momento<br />
più alto <strong>de</strong>lla sua riflessione intorno all'uomo e alla vita. I personaggi non contano tanto come tali, ma<br />
piuttosto come veicoli per una riflessione che implica un giudizio <strong>de</strong>finitivo sul mondo. Ci si spiega<br />
l'entusiasmo <strong>de</strong>i romantici te<strong>de</strong>schi, in particolare di Schlegel, per il dramma 153 . Il Rico ridimensiona<br />
il signifìcato metafisico <strong>de</strong>ll'opera e afferma che in essa «rezuma el oficio <strong>de</strong>l teatro» , ma riconosce<br />
tuttavia che «la pieza bulle en sugerencias poéticas que invitan a una elaboración intelectual» 154<br />
. E la ricca serie di stimoli poetici che ren<strong>de</strong> interessante e viva La vida es sueño , permettendo,<br />
al disopra di ogni tentazione intellettualistica, di cogliere il dramma umano di Segismundo. Maurice<br />
Molho ha parlato di una politica che funziona quale supporto a una riflessione metafisica trascen<strong>de</strong>nte,<br />
applicata alla realtà contingente di una lotta per il potere 155 , ma la contingenza, in realtà, sfuma di<br />
fronte al richiamo metafisico.<br />
Di valore artistico più che notevole è anche El mágico prodigioso , una <strong>de</strong>lle « comedias <strong>de</strong><br />
santos » più vicine agli autos sacramentales . Commissionata a Cal<strong>de</strong>rón per le feste <strong>de</strong>l Santissimo<br />
Sacramento <strong>de</strong>l 1637 celebrate a Yepes, l'opera afferma la sua rilevanza nell'ambito <strong>de</strong>lle dispute<br />
teologiche.<br />
152 Si veda F. Meregalli, Introduzione a Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca , op. cit. , p. 61.<br />
153 Arturo Farinelli ha ricercato le fonti cui può essere fatta risalire la commedia <strong>de</strong> La vida es<br />
sueño , in un vasto studio ancor oggi consultabile, che ripete il titolo <strong>de</strong>l dramma, Torino, Bocca,<br />
1916. Dall' Edipo a Colono di Sofocle, all' Edipo re , dalla leggenda <strong>de</strong>l Budda, ai racconti <strong>de</strong>lle Mille<br />
e una notte, da Isaia a Platone, da un «enxiwmplo» di juan Manuel a El natural <strong>de</strong>sdichado , di Agustín<br />
<strong>de</strong> Rojas, alla commedia Barlam y Josafat , di Lope <strong>de</strong> Vega. Tra gli studi italiani più approfonditi<br />
si veda Carmelo Samorà, Ippogrifo violento. Studi su Cal<strong>de</strong>rón, Lope e Tirso prefazione di Mario<br />
Socrate, Milano, Garzanti, 1990.<br />
154 Francisco Rico, « El teatro es sueño », in Breve biblioteca <strong>de</strong> autores españoles , Barcelona,<br />
Seix Barrai, 1991 (2ª ed. ),. p. 233.<br />
155 Maurice Molho, « Po<strong>de</strong>r y honor. La instancia <strong>de</strong> lo real en La vida es sueño », in Mitologías.<br />
Don Juan, Segismundo , Madrid, Siglo XXI, 1993, p. 249.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Nella commedia il drammaturgo ribadisce la forza <strong>de</strong>l libero arbitrio e l'immensa misericordia<br />
di Dio, presentando un caso esemplare di virtù: la vicenda di Justina, contro la quale il <strong>de</strong>monio si<br />
accanisce invano, anche se il mondo, confuso e peccatore, è luogo propizio alla tentazione.<br />
L'azione si concentra sugli sforzi <strong>de</strong>l maligno tesi a per<strong>de</strong>re la fanciulla. Il diavolo ricorre a<br />
molteplici trasformazioni: professore di teologia e avvocato <strong>de</strong>l male contro Cipriano; cavaliere che<br />
suscita le gelosie di Lelio e di Floro, innamorati di Justina; astrologo che ricorre alla magia; cortigiano<br />
e ruffiano, che cerca di portare tra le braccia di Cipriano la donna. Alla fine sarà uno spirito maligno<br />
sconfitto, costretto a riconoscere la virtù <strong>de</strong>lla fanciulla, il pentimento di Cipriano e la gran<strong>de</strong>zza di<br />
Dio.<br />
La tradizione martirologica è sapientemente drammatizzata da Cal<strong>de</strong>rón mescolando fonti pie e<br />
fonti profane: la Confessio S. Cypriani martyris atque pontificis , di dubbia attribuzione, la Vita<br />
et martyrium SS. Cypriany et Justinae , di Simeone Metaphrastes, la Legenda aurea sive bistorta<br />
lombardica , di Jacopo da Voragine, i Milagros <strong>de</strong> Nuestra Señora di Berceo -uno <strong>de</strong>i quali narra la<br />
vicenda di Teofìlo, il quale per mezzo di un fattucchiere ebreo entra in relazione con il <strong>de</strong>monio 156<br />
-, la Celestina e il dramma El esclavo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio di Mira <strong>de</strong> Amescua.<br />
L'infatuazione di Cipriano per Justina richiama in particolare, anche se qui non corrisposto, quella<br />
di Calisto per Melibea. Se l'innamorato <strong>de</strong>lla Celestina giurava di cre<strong>de</strong>re e di adorare come un Dio<br />
la fanciulla 157 , nel dramma cal<strong>de</strong>roniano Cipriano non è diversamente ar<strong>de</strong>nte:<br />
Todo lo <strong>de</strong>más ignoro,<br />
y en tan abrasado empeño,<br />
cielos, Justina es mi dueño,<br />
156 Gonzalo <strong>de</strong> Berceo, «Milagro XXIV: De cómo Teófilo hizo carta con el diablo <strong>de</strong> su alma. Y<br />
<strong>de</strong>spués fue convertido y salvo », in El libro <strong>de</strong> los Milagros <strong>de</strong> Nuestra Señora , Granada, Universidad<br />
<strong>de</strong> Granada, 1986. (Una preziosa traduzione italiana <strong>de</strong>i Milagros ha condotto Giuseppe Tavani,<br />
arricchita da un fondamentale studio: Gonzalo <strong>de</strong> Berceo, I miracoli di Nostra Signora , Alessandria,<br />
Edizioni <strong>de</strong>ll'Orso, 1999).<br />
157 Cfr. Fernando <strong>de</strong> Rojas, La Celestina . Edizione di Doroty S. Severin, Madrid, Càtedra, 1989<br />
(3ª ed. ), Auto I, p. 93.<br />
88
cielos, a Justina adoro. 158<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
E se Calisto si avvale <strong>de</strong>lla perfida mezzana per raggiungere la donna <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rata, Cipriano ricorre<br />
a uno straniero perché gli insegni la magia. Ma mentre nella Celestina tutto rimane sul piano <strong>de</strong>l<br />
terreno, senza coinvolgimenti <strong>de</strong>l « cielo », nel Mágico prodigioso la vicenda si svolge tra terra<br />
e cielo, o meglio, tra cielo e inferno. Infatti, per ottenere Justina Cipriano stringe un patto con il<br />
<strong>de</strong>monio, gli ven<strong>de</strong> l'anima e con un pugnale intinto nel proprio sangue firma un contratto. In esso vi<br />
è tuttavia una clausola: che il giovane otterrà la fanciulla attraverso la magia.<br />
Cal<strong>de</strong>rón indirizza il suo dramma all'affermazione apoteosica <strong>de</strong>l libero arbitrio e <strong>de</strong>lla virtù. Il<br />
<strong>de</strong>monio, fallito il tentativo di confon<strong>de</strong>re dialetticamente lo stu<strong>de</strong>nte Cipriano, lo vince per mezzo<br />
<strong>de</strong>lla passione, <strong>de</strong>l « loco amor ». Da qui in avanti le arti <strong>de</strong>moniache si esercitano su Justina, ma<br />
il diavolo si scontra con una salda virtù cristiana che supera ogni tentazione. Si afferma così che Dio<br />
permette il male perché possa effettuarsi da parte <strong>de</strong>lla creatura umana una libera scelta, ma, come<br />
ha sottolineato il Wardropper la Provvi<strong>de</strong>nza, in realtà, guida verso la verità, e Cipriano riconosce<br />
l'errore:<br />
Habiendo reconocido la verdad, no vacila en rectificar su error electivo, sin temer las consecuencias<br />
<strong>de</strong> proclamarse cristiano en tiempos <strong>de</strong> persecuciones oficiales. El precio <strong>de</strong> su osadía es la muerte:<br />
una ejecución vulgar para los paganos, un glorioso martirio para los cristianos. El conocimiento a<br />
través <strong>de</strong> las experiencias personales realza, pues, la libertad para escoger. 159<br />
Che l'azione si svolga in tempi di persecuzione <strong>de</strong>i cristiani in epoca romana e che compaiano<br />
nomi di famiglie come i Collalto, di secoli posteriori 160 , o di papi e imperatori che nulla hanno a<br />
che ve<strong>de</strong>re cronologicamente con gli eventi drammatizzati, non ha, alla fine, importanza. Ciò che<br />
realmente interessa nel Mágico prodigioso è il messaggio, la sua resa attraverso una scenografia<br />
sempre sorpren<strong>de</strong>nte, ricca di invenzioni.<br />
158 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, El mágico prodigioso . Edizione di Bruce W. Wardropper, Madrid,<br />
Cátedra, 1985, Giornata II.<br />
159 B. W. Wardropper, «Introduzione» a P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, El mágico prodigioso , op. cit. ,<br />
pp. 23-25.<br />
160 «Collalto» potrebbe, forse, essere la famiglia nobile originaria <strong>de</strong>lla Marca Trevigiana, le cui<br />
prime memorie risalgono al secolo X. Cfr. l' Albo nazionale <strong>de</strong>lle Famiglie nobili <strong>de</strong>llo Stato italiano ,<br />
Milano, Associazione Historiae Fi<strong>de</strong>s, 1964, p. 307.<br />
89
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Nel dramma si fondono elementi <strong>de</strong>lla commedia profana e <strong>de</strong>lla commedia « <strong>de</strong> santos ». L'amore<br />
funge sempre da calamita per il pubblico e vale a sottolineare il problema centrale. Nel Mágico<br />
prodigioso le arti <strong>de</strong>moniache forniscono l'elemento drammatico e creano un'atmosfera fuori <strong>de</strong>lla<br />
normalità, con comparse e sparizioni <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio, personaggio odiato dal pubblico <strong>de</strong>voto e al tempo<br />
stesso seguito con spasmodico interesse nelle sue arti malvage, con la confortante certezza che alla<br />
fine sarà sconfitto.<br />
Né elemento di minor richiamo è la morte, attrazione <strong>de</strong>l terrore. Quando finalmente Cipriano libera<br />
<strong>de</strong>l mantello la donna <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rata, che il <strong>de</strong>monio gli offre attraverso magia, secondo il patto, e si<br />
accorge che si tratta solo di uno scheletro, la lezione è terrificante. Cipriano lo dichiara:<br />
Vino, abracéla, y al punto<br />
que la <strong>de</strong>scubro (¡ay <strong>de</strong> mí!)<br />
en su belleza <strong>de</strong>scubro<br />
un esqueleto, una estatua,<br />
una imagen, un trasunto<br />
<strong>de</strong> la muerte, que en distintas<br />
voces me dijo (¡oh qué susto!):<br />
«Así, Cipriano, son<br />
todas las glorias <strong>de</strong>l mundo». 161<br />
Versi piatti, resi brutti anche da ripetizioni, ma la scenografia imposta da Cal<strong>de</strong>rón ren<strong>de</strong> efficace<br />
il momento:<br />
sale Cipriano, trayendo abrazada una persona cubierta con manto y con vestido parecido al <strong>de</strong><br />
Justina, que es fácil, siendo negro este manto y vestido; y han <strong>de</strong> venir <strong>de</strong> suerte que con facilidad se<br />
quite todo y que<strong>de</strong> un esqueleto, que ha <strong>de</strong> volar o hundirse, como mejor pareciere, como se haga con<br />
velocidad; si bien será mejor <strong>de</strong>saparecer por el viento. 162<br />
I due protagonisti trovano l'unione nella fe<strong>de</strong> e nel martirio ed è la sconfitta <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio. In uno<br />
scenario di gran<strong>de</strong> raccapriccio, che presenta sullo sfondo il patibolo con le teste recise e i corpi <strong>de</strong>i<br />
161 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, El mágico prodigioso , op. cit. , Giornata III.<br />
162 Cfr. P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, El mágico prodigioso , Giornata III, in Obras Completas , I:<br />
Dramas , cit. L'edizione di Wardropper non reca la didascalia.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
due martiri, il diavolo, « en alto, sobre una sierpe », simbolo <strong>de</strong>lla tentazione, ren<strong>de</strong> pubblica in<br />
modo drammatico la propria disfatta rivolgendosi direttamente agli spettatori:<br />
Oíd, mortales, oíd<br />
lo que me mandan los cielos<br />
que en <strong>de</strong>fensa <strong>de</strong> Justina<br />
haga a todos manifiesto.<br />
Yo fui quien, por disfamar<br />
su virtud, formas fingiendo,<br />
su casa escalé, y entré<br />
hasta su mismo aposento:<br />
y porque nunca pa<strong>de</strong>zca<br />
su honesta fama <strong>de</strong>sprecios,<br />
a restituir su honor<br />
<strong>de</strong> aquesta manera vengo.<br />
Cipriano, que con ella<br />
yace en feliz monumento,<br />
fue mi esclavo; mas, borrando<br />
con la sangre <strong>de</strong> su cuello<br />
la cédula que me hizo,<br />
ha <strong>de</strong>jado en blanco el lienzo;<br />
y los dos, a mi pesar,<br />
a las esferas subiendo<br />
<strong>de</strong>l sacro solio <strong>de</strong> Dios,<br />
viven en mejor imperio.<br />
Esta es la verdad, y yo<br />
la digo, porque Dios mesmo<br />
me fuerza a que yo la diga,<br />
tan poco enseñado a hacerlo. 163<br />
163 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, El mágico prodigioso . Edición <strong>de</strong> B. W. Wardropper, op. cit. ,<br />
Giornata III.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Punizione dura per il menzognero. Più convincente finale per gli spettatori non poteva trovare<br />
Cal<strong>de</strong>rón, anche se non nuovo, ma certamente solenne. La battaglia tra Dio e il <strong>de</strong>monio non<br />
poteva che essere vinta dal primo, che tutto dispone e governa. Il Wardropper sottolinea che tra il<br />
drammaturgo e il suo pubblico, proprio su questo si stabilisce una sorta di « intimidad conspiradora<br />
» di fronte all'ottusità <strong>de</strong>ll'ingannato protagonista, Cipriano, una « ironía dramática » che funziona<br />
in tutto il dramma e che « correspon<strong>de</strong> a los misterios <strong>de</strong> la religión cristiana » 164 .<br />
Altri drammi presenta il teatro di Cal<strong>de</strong>rón in cui si dibattono i temi <strong>de</strong>scritti, ma valgano i quattro<br />
esaminati a documentare il suo programmismo religioso e le alte qualità <strong>de</strong>lla sua arte.<br />
164 B. W. Wardropper, «Introduzione», ibi. , pp. 49-50.<br />
92
- 5 -<br />
Onore e <strong>de</strong>litto in tre drammi cal<strong>de</strong>roniani<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Circa il concetto ispanico <strong>de</strong>l « pundonor » molto si è <strong>de</strong>tto ed esiste un'ampia bibliografia.<br />
Cal<strong>de</strong>rón ha dato alla drammatizzazione <strong>de</strong>l tema, come è noto, un contributo <strong>de</strong>terminante, in<br />
particolare in tre opere divenute famose: El médico <strong>de</strong> su honra, A secreto agravio secreta venganza,<br />
El pintor <strong>de</strong> su <strong>de</strong>shonra. Sono drammi che riflettono immediata la mentalità <strong>de</strong>lle classi alte <strong>de</strong>l<br />
secolo XVII, per le quali soprattutto contava l'immagine esteriore 165 . In comune queste opere hanno<br />
la truculenza, la tirannia <strong>de</strong>ll'apparenza, la fe<strong>de</strong>ltà più stretta al vincolo coniugale, condizione assoluta<br />
per l'onorabilità <strong>de</strong>l marito e <strong>de</strong>lla famiglia 166 .<br />
Che cosa si proponesse Cal<strong>de</strong>rón con questi drammi è difficile dire, se pensiamo che essi venivano<br />
rappresentati anzitutto a corte, davanti ai reali e a una nobiltà, probabilmente bigotta, ma non certo<br />
virtuosa, a cominciare dal re, le cui avventure hanno riempito i notiziari <strong>de</strong>ll'epoca: è sufficiente<br />
ripercorrere gli Avisos di Pellicer e le notizie di Barrionuevo. Ma presso il popolo, cui pure veniva<br />
aperto lo spettacolo, il tema doveva avere un notevole impatto e certo anche la chiesa approvava,<br />
in quanto tali «esempi» convenivano al radicamento di una condotta morale rigorosa nelle relazioni<br />
matrimoniali.<br />
El médico <strong>de</strong> su honra fu pubblicato nel 1637, nella Segunda Parte <strong>de</strong> Comedias di Cal<strong>de</strong>rón, ma<br />
era già stato rappresentato diversi anni prima. L'azione è posta in Siviglia, all'epoca <strong>de</strong>l re di Castiglia,<br />
don Pedro « el Cruel », ucciso poi dal fratellastro don Enrique nel 1369. Ed è precisamente l'Infante<br />
don Enrique, più tardi re, l'attentatore all'onore di don Gutierre Alfonso, nobile di gran<strong>de</strong> casata.<br />
165 Scrive Antonio Maravall in Po<strong>de</strong>r, honor y élites en el siglo XVII , Madrid, Siglo XXI <strong>de</strong><br />
España, 1979, p. 68: «la materia <strong>de</strong>l honor representaba una manifestación social y <strong>de</strong> suyo no le<br />
correspondía, en ningún caso, interiorizarse en la conciencia (cuando así comenzó a suce<strong>de</strong>r era que<br />
se <strong>de</strong>terioraba el sistema)».<br />
166 Intorno alla condizione femminile nei Secoli d'Oro Cfr. : Mariló Vigil, La vida <strong>de</strong> las mujeres<br />
en los siglos XVI y XVII , Madrid, Siglo XXI <strong>de</strong> España, 1994 (2ª ed.); Aa. Vv. , La mujer barroca ,<br />
Ed. <strong>de</strong> Julia Calvi, Madrid, Alianza Editorial, 1995 (ed. italiana, Bari, Laterza, 1992). Fondamentale<br />
anche lo studio di José L. Sánchez Lora, Mujeres, conventos y firmas <strong>de</strong> la religiosidad barroca ,<br />
Madrid, Fundación Universitaria española , 1988.<br />
93
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Il fondo storico conviene al dramma, in quanto, si suppone, il pubblico aveva notizia <strong>de</strong>gli<br />
avvenimenti violenti <strong>de</strong>l passato. Infatti, l'uccisione <strong>de</strong>l re don Pedro aveva avuto larga eco nella<br />
cronaca medievale e nei romances . Malgrado lo <strong>de</strong>finissero «cru<strong>de</strong>le», egli era stato un re di rilievo<br />
nella Castiglia e aveva finito per fissare a Siviglia la se<strong>de</strong> <strong>de</strong>lla sua corte. Severo e inflessibile lo<br />
presenta nel dramma Cal<strong>de</strong>rón, il quale, tuttavia, neppure <strong>de</strong>l principe don Enrique fa una figura<br />
negativa, anche se su di lui pesava, per la sensibilità <strong>de</strong>l pubblico, il fatto di sangue attraverso il<br />
quale era pervenuto al trono. Del resto, il drammaturgo nella sua opera richiama abilmente l'evento<br />
tragico, sottolineando il sospetto con cui il re ve<strong>de</strong> l'assenza improvvisa <strong>de</strong>l fratellastro da corte,<br />
preceduta da un curioso inci<strong>de</strong>nte: nel pren<strong>de</strong>re dalle mani <strong>de</strong>l sovrano il suo pugnale, Enrique ferisce<br />
involontariamente la mano che glielo porge, dando luogo nel re a seri sospetti. Il dramma è dominato<br />
dalla casualità e gli avvenimenti si complicano talmente che, ad un certo punto, si fanno inestricabili<br />
e tutto precipita verso la catastrofe, cui presie<strong>de</strong> la fatalità.<br />
Nel primo atto siamo, naturalmente, ai preliminari: l'Infante don Enrique, a Siviglia, ca<strong>de</strong> da cavallo<br />
e rimane tramortito; due gentiluomini lo raccolgono e lo portano in una splendida villa, dove, quando<br />
l'infortunato ripren<strong>de</strong> conoscenza, si accorge che la padrona di casa, doña Mencía, moglie di don<br />
Gutierre, è la donna che aveva amato. Ugualmente riconosciuto dalla dama, il turbamento è condiviso.<br />
Tra i due s'intreccia un discorso: il principe manifesta il suo risentimento nel ve<strong>de</strong>rsi dimenticato, ma<br />
in lui ha il sopravvento l'amore; la donna difen<strong>de</strong> la sua onorabilità, ma in sostanza confessa di amarlo<br />
ancora, e tuttavia, in quanto sposa ora di un altro, ha un onore da difen<strong>de</strong>re. A sua volta anche don<br />
Gutierre aveva avuto un altro amore, per doña Leonor che, lasciata per falsi sospetti di tradimento,<br />
è <strong>de</strong>cisa a chie<strong>de</strong>re ven<strong>de</strong>tta al re.<br />
Le difese di Leonor sono prese da don Arias, il quale afferma di essere lui l'uomo che don<br />
Gutierre aveva creduto l'amante: si era introdotto nella casa perché era presente un'amica che amava,<br />
ora <strong>de</strong>funta. I due gentiluomini sguainano le spa<strong>de</strong>, ma sono duramente redarguiti dal sovrano e<br />
imprigionati dai suoi uomini.<br />
Il re se ne va indignato; le guardie portano via i conten<strong>de</strong>nti, mentre il principe don Enrique si<br />
rallegra di poter così ve<strong>de</strong>re, la sera stessa, doña Mencía, senza temere l'arrivo <strong>de</strong>l marito. Di fronte<br />
al dolore manifestato da don Gutierre di non poter tornare dalla moglie, doña Leonor, presente, si<br />
sente ancora più offesa e ritiene perduto il proprio onore, così che arriva a invocare per il traditore<br />
una dura ven<strong>de</strong>tta:<br />
¡Muerta quedo! ¡Plegue a Dios,<br />
94
ingrato, aleve y cruel,<br />
falso, engañador, fingido,<br />
sin fe, sin Dios y sin ley,<br />
que como inocente pierdo<br />
mi honor, venganza me dé<br />
el cielo! ¡El mismo dolor<br />
sientas que siento, y a ver<br />
llegues, bañado en tu sangre,<br />
<strong>de</strong>shonras tuyas, porque<br />
mueras con las mismas armas<br />
que matas, amen, amen!<br />
¡Ay <strong>de</strong> mí!, mi honor perdí.<br />
¡Ay <strong>de</strong> mí!, mi muerte hallé. 167<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Passo melodrammatico; donna terribile Leonor: la sua maledizione si verificherà puntualmente.<br />
Quanto a morire, la donna non ci pensa minimamente, ma certo la perdita <strong>de</strong>ll'onore era una forma<br />
di morte civile.<br />
Il primo atto <strong>de</strong>l dramma, una sorta di «telenovela» ante litteram , presenta dunque una serie di<br />
motivi che saranno sviluppati negli atti successivi: onore offeso di don Gutierre; onore offeso di doña<br />
Leonor; amore ormai riprovevole di don Enrique per doña Mencía; sospetti <strong>de</strong>l re per le intenzioni<br />
<strong>de</strong>l fratellastro verso di lui. Quest'ultimo motivo rimane allo stato embrionale di preoccupazione in<br />
don Pedro; domina il dramma la vicenda nella quale sono coinvolti don Gutierre, doña Mencía, doña<br />
Leonor e don Enrique.<br />
Nel secondo atto, infatti, il principe, introdotto nel giardino di doña Mencía da una schiava<br />
prezzolata, Jacinta, ha modo di parlare alla donna, ma il loro colloquio è interrotto bruscamente<br />
dall'arrivo <strong>de</strong>l marito, al quale il governatore <strong>de</strong>lla fortezza in cui era stato rinchiuso, suo amico, ha<br />
permesso di assentarsi per qualche ora. E questa l'origine di concitati movimenti: doña Mencía si ve<strong>de</strong><br />
già morta e fa nascon<strong>de</strong>re don Enrique; il marito è frastornato da rumori e da vaghi indizi di presenze<br />
estranee nella casa; Jacinta, in un momento in cui la sua padrona lascia ca<strong>de</strong>re ad arte la can<strong>de</strong>la,<br />
riesce a far uscire dalla casa don Enrique. Abilmente doña Mencía avanza il sospetto che si sia trattato<br />
167 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, El médico <strong>de</strong> su honra , Edición <strong>de</strong> D. W. Cruickshank, Madrid,<br />
Editorial Castalia, 1989, Giornata I.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
di un ladro, ma il marito rinviene un pugnale finemente lavorato e ha <strong>de</strong>i sospetti, che cerca ancora<br />
di fugare, anche se in realtà incominciano a ro<strong>de</strong>rlo <strong>de</strong>ntro.<br />
Quando la gelosia pren<strong>de</strong> corpo, il dramma è già in uno stadio avanzato. Due sono le persone<br />
tormentate: doña Mencía, per paura di complicazioni, anche se non ce<strong>de</strong> alla tentazione, e il marito,<br />
per il suo onore. Don Gutierre, sospettoso <strong>de</strong>l principe, gli fa discorsi di scandaglio, e si accentua il<br />
suo sospetto. Constaterà poi che il pugnale che ha trovato è molto simile a quello di don Enrique e<br />
da ciò avrà un'ulteriore conferma.<br />
Interessante è notare il concetto che l'uomo <strong>de</strong>l secolo XVII, almeno quello che compare nei drammi<br />
di Cal<strong>de</strong>rón, ha <strong>de</strong>lla donna: essa è ritenuta una proprietà e fonte prima di pericolo per l'onore maritale.<br />
Don Gutierre se ne lamenta come di una ingiusta legge, ma ingiusta per l'uomo, la cui onorabilità è<br />
in balia <strong>de</strong>lla moglie:<br />
¿Qué injusta ley con<strong>de</strong>na<br />
que muera el inocente y que pa<strong>de</strong>zca?<br />
A peligro estáis, honor,<br />
no hay hora en vos que no sea<br />
crítica; en vuestro sepulcro<br />
vivís; puesto que os alienta<br />
la mujer, en ella estáis<br />
pisando siempre la huesa. 168<br />
Affidato alla donna, l'onore è sempre sull'orlo <strong>de</strong>l precipizio. Di qui la <strong>de</strong>cisione <strong>de</strong>l marito di porre<br />
rimedio al pericolo, di essere il medico di esso, ricorrendo a un comportamento astuto, a una «dieta»<br />
particolare che non permetta l'ulteriore progresso <strong>de</strong>l male:<br />
Yo os he <strong>de</strong> curar, honor,<br />
y pues al principio muestra<br />
este primero acci<strong>de</strong>nte<br />
tan grave peligro, sea<br />
la primera medicina<br />
cerrar al daño las puertas,<br />
atajar al mal los pasos.<br />
168 Ibi. , Giornata II.<br />
96
Y así os receta y or<strong>de</strong>na<br />
el médico <strong>de</strong> su honra<br />
primeramente la dieta<br />
<strong>de</strong>l silencio, que es guardar<br />
la boca, tener paciencia;<br />
luego dice que apliquéis<br />
a vuestra mujer finezas,<br />
agrados, gustos, amores,<br />
lisonjas, que son las fuerzas<br />
<strong>de</strong>fensibles, porque el mal<br />
con el <strong>de</strong>spego no crezca;<br />
que sentimientos, disgustos,<br />
celos, agravios, sospechas,<br />
con la mujer, y más propia,<br />
aún más que sanan, enferman. 169<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Condotta pru<strong>de</strong>nte e accorta, ma anche un'attività di investigatore: saltando la « tapia » <strong>de</strong>l<br />
giardino di casa don Gutierre penetrerà, di conseguenza, nella camera <strong>de</strong>lla moglie, addormentata, e<br />
dichiarandole amore nell'oscurità <strong>de</strong>lla stanza sarà sorpreso dal fatto che lei lo i<strong>de</strong>ntifichi subito con<br />
il principe, anche se la poveretta insiste perché se ne vada cre<strong>de</strong>ndolo tale. Nascostosi, all'arrivo di<br />
Jacinta con il lume, don Gutierre finge di entrare in quel momento, ma il suo discorso è presto pregno<br />
di significati cupi e tanto che la moglie è terrorizzata, mentre nell'uomo si afferma una <strong>de</strong>cisione di<br />
morte, dove non ha posto nessun sentimento:<br />
Pues médico me llamo <strong>de</strong> mi honra<br />
yo cubriré con tierra mi <strong>de</strong>shonra. 170<br />
Siamo al centro <strong>de</strong>l dramma, momento in cui tutto incombe ma ancora la catastrofe non si verifica,<br />
quindi clima di gran<strong>de</strong> suspense per lo spettatore, ansioso di ve<strong>de</strong>re in qual modo il marito<br />
geloso realizzerà il suo cupo disegno, mentre nel prosieguo <strong>de</strong>l dramma le supposte prove di offesa<br />
all'onore di don Gutierre da parte di don Enrique si vanno accumulando. Quando il principe <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di<br />
169 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
170 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
97
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
allontanarsi da Siviglia il problema per la donna si fa serio, poiché l'assenza improvvisa <strong>de</strong>ll'Infante<br />
finirebbe per confermare i sospetti <strong>de</strong>l marito e per accusarla apertamente, anche se innocente.<br />
Ascoltando allora il suggerimento <strong>de</strong>l gracioso , Coquín, doña Mencía <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di scrivere a don<br />
Enrique perché non parta; sopraggiunge il marito che ve<strong>de</strong>ndola intenta a scrivere s'impadronisce <strong>de</strong>l<br />
foglio, lo legge, si conferma nei suoi sospetti e infine aggiunge di sua mano un funebre avvertimento<br />
alla moglie:<br />
«El amor te adora, el honor te aborrece;<br />
y así el uno te mata y el otro te avisa:<br />
dos horas tienes <strong>de</strong> vida, cristiana eres,<br />
salva el alma, que la vida es imposible» . 171<br />
Alla lettura di queste parole doña Mencía ca<strong>de</strong> nella disperazione, ma è sola e praticamente<br />
prigioniera nella casa, dove ora, come lei stessa dice, va « tropezando » nell'ombra <strong>de</strong>lla sua morte.<br />
Infatti non starà molto a tornare don Gutierre, seguito da un « barbero », bendato perché non<br />
riconosca luogo né persone; il marito lo costringerà a praticare alla donna addormentata un salasso<br />
che la dissanguerà, poi ucci<strong>de</strong>rà anche il carnefice.<br />
La tragedia finisce, come era prevedibile, ma anche ostensibilmente tragico. Che don Gutierre<br />
compia un atto tremendo, esemplare, è un fatto, ma che la sua azione riceva poi il plauso <strong>de</strong>l re<br />
è singolare, pur tenendo conto <strong>de</strong>lle i<strong>de</strong>e <strong>de</strong>ll'epoca relativamente alla difesa <strong>de</strong>ll'onore. Ed è pure<br />
sorpren<strong>de</strong>nte la facilità con cui don Gutierre passa subito, artefice il sovrano, a sposare doña Leonor,<br />
restaurando anche per lei, senza spargimento di sangue, l'onore. Uomo fondamentalmente onesto, si<br />
potrebbe dire, il nuovo sposo non manca neppure di avvisare la dama <strong>de</strong>l pericolo cui va incontro,<br />
nel caso pensi di attentare alla sua onorabilità:<br />
Mira que médico he sido<br />
<strong>de</strong> mi honra: no está olvidada<br />
la ciencia. 172<br />
Ma le donne innamorate hanno, evi<strong>de</strong>ntemente, un gran<strong>de</strong> coraggio, se l'intrepida Leonor rispon<strong>de</strong><br />
autorizzando lei stessa, nel caso, l'applicazione <strong>de</strong>l rimedio: « Cura con ella / mi vida, en estando<br />
171 Ibi. , Giornata III.<br />
172 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
mala » 173 . Tutto questo acca<strong>de</strong> nel terzo atto. Nella tragedia familiare è bastato il sospetto perché<br />
la morte fosse <strong>de</strong>cretata e consi<strong>de</strong>rata legittima.<br />
Dramma coinvolgente, e sconvolgente, El médico <strong>de</strong> su honra , di raro lugubrismo e tensione,<br />
dove caso e fatalità sono i grandi protagonisti. Era necessario seguirne nei particolari lo sviluppo,<br />
al fine di penetrarne il cupo processo, che sfocia nel <strong>de</strong>litto e nel sangue. Non si fa fatica a cre<strong>de</strong>re<br />
che il pubblico seguisse, se non terrorizzato, certamente teso, il proce<strong>de</strong>re fatale <strong>de</strong>l «vendicatore»<br />
verso il <strong>de</strong>litto, ma certamente doveva ancor più colpire il <strong>de</strong>stino <strong>de</strong>ll'innocente doña Mencía votata<br />
alla morte.<br />
Quanto a doña Leonor è un personaggio sfuocato, soprattutto nel finale, che la pone con suo pieno<br />
consenso in mano di un assassino. Viene da chie<strong>de</strong>rsi come poteva il fresco «giustiziere» avvicinare<br />
ancora una donna dopo quanto aveva compiuto. Ma siamo in teatro e anche Cal<strong>de</strong>rón non andava tanto<br />
per il sottile. Del resto, all'epoca la donna era un oggetto e forse non è sbagliato ve<strong>de</strong>re nel dramma<br />
una protesta <strong>de</strong>l drammaturgo, come sostiene Thomas Austin O'Connor, per il quale<br />
En esta obra Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong>sinfla la autoimagen heroica <strong>de</strong> la España masculina al reducirla a una<br />
tipifìcación contemporánea. En vez <strong>de</strong> producir acciones virtuosas dignas <strong>de</strong> alabanza, esta sociedad<br />
masculina mantiene un código <strong>de</strong>l honor <strong>de</strong>generado que promueve el vicio. En vez <strong>de</strong> una nobleza<br />
verda<strong>de</strong>ra que promueva en nombre <strong>de</strong> Dios, patria y familia, halla Cal<strong>de</strong>rón una mezquindad <strong>de</strong><br />
mente y una vileza <strong>de</strong> espíritu, características <strong>de</strong> una nación <strong>de</strong>generada. En vez <strong>de</strong>l heroismo <strong>de</strong> las<br />
glorias pasadas <strong>de</strong> España, encuentra un fingimiento y una postura que sólo pue<strong>de</strong>n burlarse <strong>de</strong> la<br />
historia al imponer todo su po<strong>de</strong>r y peso sobre unas mujeres <strong>de</strong>sgraciadas. 174<br />
Ma certo il pubblico era attratto dal dramma di sangue in sé, che di sicuro condannava, tuttavia<br />
senza troppe riflessioni, forse pensandolo proprio di una società alta che sentiva diversa da sé, ma non<br />
tanto da non ammirarne la ferocia <strong>de</strong>lle manifestazioni nel caso in questione.<br />
Probabilmente verso il 1635 il gran<strong>de</strong> commediografo scrive il dramma A secreto agravio, secreta<br />
venganza . Consta che l'opera fu rappresentata a Madrid agli inizi di giugno <strong>de</strong>ll'anno successivo e<br />
173 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
174 Thomas Austin O'Connor, « El médico <strong>de</strong> su honra y la victimización <strong>de</strong> la mujer: la crítica<br />
social <strong>de</strong> Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca », in Actas <strong>de</strong>l settimo Congreso <strong>de</strong> la Asociación Internacional <strong>de</strong><br />
Hispanistas , publicadas por G. Bellini, Roma, Bulzoni Editore, 1982, II, p. 787.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
data alle stampe nella seconda parte <strong>de</strong>lle commedie cal<strong>de</strong>roniane nel 1637. Si tratta di uno <strong>de</strong>i drammi<br />
più impegnativi e discussi di Cal<strong>de</strong>rón. Diversi critici ne hanno lodato la perfezione <strong>de</strong>l disegno, la<br />
maestria <strong>de</strong>lle soluzioni tecniche, il ricorso al soliloquio, lo studio psicologico <strong>de</strong>i personaggi 175 .<br />
L'argomento è accentuatamente tragico e l'operato di don Lope <strong>de</strong> Almeida, nobile portoghese e<br />
uomo maturo che si appresta alle nozze, non finisce di convincere, pur consi<strong>de</strong>rando il dovere tirannico<br />
di difen<strong>de</strong>re il proprio onore. Osservazioni che facciamo oggi, con mentalità ben diversa da quella<br />
<strong>de</strong>gli uomini <strong>de</strong>l secolo XVII. E tuttavia vi è chi ancora ne sente il fascino, come il Ruiz Ramón, il<br />
quale scrive che nei drammi cal<strong>de</strong>roniani <strong>de</strong>ll'onore, tra essi A secreto agravio, secreta venganza ,<br />
vi è « un extraño y po<strong>de</strong>roso enlace entre lógica y monstruosidad que, aun hoy, pese a que el código<br />
<strong>de</strong>l honor que los sustenta no tenga vigencia, nos toca profundamente » 176 . È fuor di dubbio che<br />
un alone di sinistra gran<strong>de</strong>zza permea il dramma e non può a meno di attrarre.<br />
La vicenda è ambientata a Lisbona, città di straordinaria bellezza all'epoca e di gran<strong>de</strong> rilevanza<br />
nella scena ispanica. Don Lope <strong>de</strong> Almeida è uno <strong>de</strong>i personaggi di spicco <strong>de</strong>ll' entourage <strong>de</strong>l re<br />
don Sebastián; ha combattuto per il sovrano, il quale ora che si accinge a portare la guerra in África,<br />
celebra il valore <strong>de</strong>l suddito -al quale ha concesso di restare in patria, poiché si è appena sposato-,<br />
esclamando:<br />
¡Ah don Lope <strong>de</strong> Almeida! si tuviera<br />
en África esa espada, yo venciera<br />
la morisca arrogancia y bizarría. 177<br />
175 Scrive Ángel Valbuena Briones, in P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, Obras Completas, I: Dramas , cit. ,<br />
p. 421 : « Este drama trágico supone una armónica adaptación <strong>de</strong> una serie <strong>de</strong> temas literarios que<br />
se agrupan y subordinan bajo la i<strong>de</strong>a fundamental <strong>de</strong> la secreta venganza . Cal<strong>de</strong>rón ha resuelto con<br />
maestría el problema técnico, dando énfasis al <strong>de</strong>sarrollo psicológico <strong>de</strong> su héroe. Recurre para ello<br />
al soliloquio o discurso razonado que revela los pensamientos más recónditos y los sentimientos más<br />
ocultos <strong>de</strong>l protagonista, en una confesión dirigida al público, que pue<strong>de</strong> así seguir los móviles <strong>de</strong><br />
la acción. » .<br />
176 Francisco Ruiz Ramón, Historia <strong>de</strong>l teatro español , Madrid, Alianza Editorial, 1967, p. 292.<br />
177 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, A secreto agravio secreta venganza , Giornata III, in Obras Completas ,<br />
I: Dramas , cit.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Sappiamo dalla storia che don Sebastián sarà invece sconfitto, anzi il suo cadavere neppure<br />
ritrovato, aprendo una lunga ferita nella sensibilità portoghese, rappresentata, appunto, dal «<br />
sebastianismo », una sorta di mitizzazione messianica <strong>de</strong>l sovrano scomparso nel 1578, <strong>de</strong>l quale a<br />
lungo si attese il ritorno, dando spazio anche a singolari personaggi che tentarono di impersonarlo. Il<br />
dramma si apre, quindi, con un personaggio <strong>de</strong>l quale il pubblico conosce la triste fine.<br />
Tutto è disposto, nel primo atto, perché dati e presenze suggeriscano il clima tragico <strong>de</strong>l finale;<br />
soprattutto sono trattati i temi <strong>de</strong>ll'onore e <strong>de</strong>ll'amicizia, insieme a quello <strong>de</strong>ll'amore, non solo, ma <strong>de</strong>lla<br />
nazionalità. Non bisogna dimenticare che doña Leonor, la quale viene sposa a don Lope <strong>de</strong> Almeida, è<br />
castigliana. Tra spagnoli e portoghesi esisteva, come osserva il Valbuena Briones, « una tradición <strong>de</strong><br />
suspicacias », di modo che nella letteratura spagnola <strong>de</strong>ll'epoca i vicini lusitani venivano caratterizzati<br />
come « arrogantes y vengativos », anche se esteriormente si ammirava il « país hermano » e<br />
Cal<strong>de</strong>rón nel dramma fa un caloroso elogio <strong>de</strong>lle gesta portoghesi 178 . Un'ammirazione, va pure <strong>de</strong>tto,<br />
legata al momento in cui il Portogallo e le terre <strong>de</strong>ll'immenso impero portoghese, d'África, d'Asia e<br />
d'America erano passati per eredità alla Spagna, ai tempi di Filippo II.<br />
In realtà tra spagnoli e portoghesi vi era reciproco rancore, o comunque diffi<strong>de</strong>nza, lunga a<br />
scomparire. Inoltre gli spagnoli, oltre a ritenersi più colti, go<strong>de</strong>vano ancora, ai tempi di Cal<strong>de</strong>rón,<br />
nonostante tutto, di un gran<strong>de</strong> prestigio internazionale. In particolare la corte spagnola era fastosa e<br />
la vita cortigiana, anche se regolata da norme severe di etichetta, era più aperta alla galanteria; tale<br />
era stata anche la corte di Castiglia 179 . Nella commedia il nobile portoghese non riuscirà invece ad<br />
ammettere il « galanteo » intorno alla moglie e questa, in quanto castigliana, sarà tenuta d'occhio<br />
con diffi<strong>de</strong>nza.<br />
Bisogna riconoscere, tuttavia, che il povero marito aveva buone ragioni per stare in sospetto, in<br />
quanto doña Leonor aveva avuto una prece<strong>de</strong>nte relazione amorosa con don Luis <strong>de</strong> Benavi<strong>de</strong>s,<br />
cavaliere avvenente e valoroso, dato per morto al servizio <strong>de</strong>l re nelle Fiandre. Senonché il giovane non<br />
era affatto <strong>de</strong>funto e venuto a conoscenza <strong>de</strong>lle prossime nozze <strong>de</strong>lla donna cerca di intervenire, ma<br />
giunge quando ormai tutto è compiuto. Ciò nonostante, si presenta alla donna travestito da venditore<br />
di gioielli e le fa avere un diamante, che la giovane sposa riconosce. Verrà quindi il chiarimento<br />
178 A. Valbuena Briones, in P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, Obras Completas , I: Dramas , op. cit. , p. 421.<br />
179 Franco Meregalli parla di «frivolità». Cfr. Introduzione a Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca , op. cit. , p. 71.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
tra i due e, nonostante l'impegno d'onore con il marito, l'amore rinascerà, foriero <strong>de</strong>lle più tragiche<br />
conseguenze.<br />
Don Lope <strong>de</strong> Almeida, bisogna riconoscerlo, è un personaggio estremamentre sospettoso. La sua<br />
vita è tormentata dal timore che la giovane moglie possa tradirlo e con ciò per<strong>de</strong>re il suo onore. Un<br />
timore in parte giustificato anche dal fatto che si trova insistentemente tra i piedi quel giovanotto, don<br />
Luis, la cui presenza finisce per spazientirlo:<br />
¡Válgame Dios! ¿Quién es este<br />
caballero castellano<br />
que a mis puertas, a mis re<strong>de</strong>s<br />
y a mis umbrales clavado,<br />
estatua viva parece? 180<br />
Ad un certo punto se lo ritroverà persino in casa -doña Leonor gli ha dato appuntamento per chiarire<br />
tra loro le cose-, in una scena tragicomica, nella quale interviene anche un vecchio amico di don Lope,<br />
don Juan, da lui accolto con generosità, il quale va alla ricerca, nel buio, <strong>de</strong>ll'intruso per ucci<strong>de</strong>rlo.<br />
Avesse prestato orecchio il novello e maturo sposo all'avvertimento <strong>de</strong>l servo, di andar con calma, di<br />
pensarci bene prima di sposarsi con quella giovane: un vero errore.<br />
Come sempre i servi sono più saggi <strong>de</strong>i padroni nel teatro spagnolo e certo doveva essere uno<br />
spettacolo non troppo dignitoso l'agitazione <strong>de</strong>ll'anziano sposo. Il quale, comunque, è uomo generoso<br />
e d'onore, come grato e d'onore è don Juan, il beneficiato, che viene dalle Indie Orientali, dove per una<br />
donna ha ucciso un cavaliere ed è ricercato, quindi è tornato in Portogallo clan<strong>de</strong>stinamente e povero.<br />
L'accoglienza che riceve da don Lope lo fa sentire in obbligo di custodirne anche l'onore e tanto che,<br />
ad un certo punto, è pure di peso al povero marito, che già sospetta il tradimento <strong>de</strong>lla moglie.<br />
Gli indizi sono troppi: la facilità con cui doña Leonor conce<strong>de</strong> allo sposo di seguire il re nella<br />
campagna d'Africa, la presenza di don Luis nel palazzo -a nulla valgono le scuse: era inseguito,<br />
dichiara, e si è rifugiato nella prima casa che ha trovato-, giustificazioni non richieste <strong>de</strong>lla donna<br />
terrorizzata, misteriose parole <strong>de</strong>l re circa la necessità <strong>de</strong>lla presenza <strong>de</strong>l marito presso la moglie. Per<br />
evitare che il disonore divenga pubblico è lo stesso don Lope a far uscire dalla parte <strong>de</strong>l giardino don<br />
Luis e a dichiarare all'amico che era lui stesso la presenza avvertita nella casa. L'onore <strong>de</strong>ve essere al<br />
180 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, A secreto agravio, secreta venganza , in Obras Completas , I: Dramas ,<br />
cit. , Giornata II.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
sicuro ad ogni costo, ma occorre ugualmente la ven<strong>de</strong>tta, una ven<strong>de</strong>tta segreta, come suggerisce don<br />
Juan, lui esempio doloroso di « <strong>de</strong>smentido », poiché rese pubblica la sua offesa, nel qual caso tutto<br />
è perduto: la macchia infamante rimane, per quanta ven<strong>de</strong>tta se ne faccia.<br />
Circostanze e ragionamenti che convincono don Lope; la sua ven<strong>de</strong>tta sarà nascosta, « a secreto<br />
agravio, secreta venganza », e colpirà entrambi i colpevoli: un duplice <strong>de</strong>litto. Ciò avviene nel terzo<br />
atto: il re esce da Lisbona e si dirige con la corte a Villa <strong>de</strong>l Rey; lo segue anche don Lope, che<br />
partirà con lui, ma prima realizzerà la sua ven<strong>de</strong>tta: ucci<strong>de</strong>rà la moglie, ora in una sua villa vicina,<br />
ne incendierà il letto e tutto ar<strong>de</strong>rà. Il caso gli permette, tuttavia, di ucci<strong>de</strong>re prima anche don Luis,<br />
tipo perfetto <strong>de</strong>llo sconsi<strong>de</strong>rato corteggiatore, che pensa il marito ignaro di tutto. Infatti, approfittando<br />
<strong>de</strong>lla partenza di don Lope, egli sta per recarsi dall'amata, ma per raggiungerla <strong>de</strong>ve attraversare un<br />
passo invaso dall'acqua <strong>de</strong>l mare; non vi è altra barca che quella di cui si serve don Lope e lo sfacciato<br />
e incauto amatore gli chie<strong>de</strong> un passaggio, occasione propizia per il giustiziere. Lasciato il barcaiolo<br />
a riva, il vendicatore <strong>de</strong>l proprio onore ha modo di pugnalare don Luis e di gettarne il corpo in mare,<br />
quindi di raggiungere a nuoto la riva, dove è raccolto da don Juan e dalla sua gente e portato alla<br />
villa. Egli racconta di un naufragio e <strong>de</strong>lla morte in esso di don Luis. Doña Leonor sviene; don Juan<br />
capisce e approva l'amico:<br />
¡Qué bien en un hombre luce<br />
que callando sus agravios,<br />
aun las venganzas sepulte!<br />
De esta suerte ha <strong>de</strong> vengarse<br />
quien espera, calla y sufre. 181<br />
Elogio singolare <strong>de</strong>l <strong>de</strong>litto. Lo svenimento <strong>de</strong>lla moglie conferma don Lope nei suoi sospetti e<br />
nella <strong>de</strong>cisione criminale. Nella notte consuma la ven<strong>de</strong>tta e in breve tutta la villa ar<strong>de</strong>. Il re e il suo<br />
seguito accorrono; don Juan -nuova prova di amicizia- sta per gettarsi tra le fiamme per salvare don<br />
Lope, ma questi appare improvvisamente recando tra le braccia la moglie morta. Il re chie<strong>de</strong>: «¿ Es<br />
don Lope ?». E lui stesso rispon<strong>de</strong>:<br />
Yo<br />
soy, Señor, si es que me <strong>de</strong>ja<br />
el sentimiento, no el fuego,<br />
181 Ibi. , cit. , Giornata III.<br />
103
alma y vida, con que pueda<br />
conoceros, para hablaros,<br />
cuando vida y alma atentas<br />
a esta <strong>de</strong>sdicha, a este asombro,<br />
a este horror, a esta tragedia,<br />
yacen en pálidas cenizas.<br />
Esta muerta beldad, esta<br />
flor en tanto fuego helada,<br />
que sólo el fuego pudiera<br />
abrasarla, que <strong>de</strong> envidia<br />
quiso que no resplan<strong>de</strong>zca:<br />
ésta, Señor, fue mi esposa,<br />
noble, altiva, honrada, honesta,<br />
que en los labios <strong>de</strong> la fama<br />
<strong>de</strong>ja esta alabanza eterna.<br />
Esta es mi esposa, a quien yo<br />
quise con tanta terneza<br />
<strong>de</strong> amor, porque sienta más<br />
el no verla y el per<strong>de</strong>rla,<br />
con una tan gran <strong>de</strong>sdicha<br />
como en vivo fuego envuelta,<br />
en humo <strong>de</strong>nso anegada<br />
pues cuando librarla intenta<br />
mi valor, rindió la vida<br />
en mis brazos. ¡Dura pena!<br />
¡Triste horror! ¡Fuerte suceso!<br />
Aunque un consuelo me <strong>de</strong>ja,<br />
y es que ya podré serviros;<br />
pues libre <strong>de</strong> esta manera,<br />
en mi casa no haré falta.<br />
Con vos iré, don<strong>de</strong> pueda<br />
tener mi vida su fin,<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
104
si hay <strong>de</strong>sdicha que fin tenga. 182<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Finale di tragici accenti, in cui si afferma una serie di menzogne, che finiscono di <strong>de</strong>finire<br />
negativamente la personalità <strong>de</strong>ll'uomo, ben lontano dall'i<strong>de</strong>ale <strong>de</strong>l cavaliere. Ma i parametri erano<br />
irrimediabilmente cambiati e solo l'esteriorità contava. Inoltre, l'assassino fa cinicamente <strong>de</strong>lla sua<br />
azione una tattica esemplare raccomandabile; dice « aparte » all'amico don Juan:<br />
Y vos, valiente don Juan,<br />
<strong>de</strong>cid a quien se aconseja<br />
con vos, cómo ha <strong>de</strong> vengarse<br />
sin que ninguno lo sepa;<br />
y no dirá la venganza<br />
lo que no dijo la afrenta. 183<br />
È un chiaro incitamento a <strong>de</strong>linquere, ma non stupisce nessuno. Tutto sembra normale; sempre «<br />
aparte », don Juan spiegherà al re i fatti e questi darà piena approvazione all'operato <strong>de</strong>l vendicatore:<br />
Es el caso más notable<br />
que la antigüedad celebra,<br />
porque secreta venganza<br />
requiere secreta ofensa. 184<br />
Leggi <strong>de</strong>ll'onore certamente, non tanto tiranniche quanto criminali. Se Cal<strong>de</strong>rón non sotten<strong>de</strong>va<br />
alle sue opere un'intenzione critica, il giudizio sul drammaturgo diviene problematico. Ma non è facile<br />
chiarirlo. Si può tranquillamente affermare che A secreto agravio, secreta venganza è un dramma<br />
mostruoso quanto a principi morali, ma l'autore cercava, come è logico, il successo e si sa quanto ciò<br />
che è anormale attragga la massa, ma anche la scelta società di corte, che non si sentiva intaccata da<br />
questi fatti ignominiosi, per quanto i testi presentassero in scena personaggi <strong>de</strong>lla nobiltà.<br />
Dal punto di vista drammatico l'opera raggiunge il suo scopo, che è quello di avvincere, qui con<br />
l'orrido, lo spettatore. Non domina il sangue, ma il fuoco, anche se don Luis muore pugnalato, ma<br />
nell'acqua, che tutto cancella. La messa in scena, con la villa che ar<strong>de</strong> sullo sfondo, come la « tramoya<br />
182 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
183 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
184 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
105
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
» barocca riusciva a rappresentare al vivo, e il marito criminale reggente tra le braccia il corpo esanime<br />
<strong>de</strong>lla moglie, doveva dar luogo a uno spettacolo di intensa nota terrificante.<br />
Letterariamente A secreto agravio, secreta venganza si afferma come uno <strong>de</strong>i capolavori di<br />
Cal<strong>de</strong>rón nel genere, con carattere di gran<strong>de</strong> tensione, sostenuta da una versificazione fluida. I<br />
personaggi principali sono a<strong>de</strong>guatamente studiati, soprattutto il marito geloso, l'amico sincero, la<br />
donna passionale e civetta, lo spasimante superficiale, né lo sono meno i servi, caratterizzati da un<br />
dialogare ricco di humor popolare.<br />
Il me<strong>de</strong>simo clima tragico si ritrova nel dramma El pintor <strong>de</strong> su <strong>de</strong>shonra , opera pubblicata a<br />
Zaragoza nel 1650, nella Parte XLII <strong>de</strong> Comedias <strong>de</strong> diferentes Autores , poi a Madrid nel 1677,<br />
nella Quinta Parte <strong>de</strong> Comedias di Cal<strong>de</strong>rón.<br />
Si è affermato che i valori umani conferiscono a questa tragedia un posto particolare entro l'opera<br />
<strong>de</strong>l drammaturgo spagnolo e il Valbuena Briones che l'« hábil y forjada técnica resplan<strong>de</strong>ce en los<br />
<strong>de</strong>talles » 185 . Inoltre, El pintor <strong>de</strong> su <strong>de</strong>shonra spicca «por cierto naturalismo que enriquece y<br />
refresca la concepción dramática, y también por el tratamiento <strong>de</strong>l concepto <strong>de</strong>l hado, que adquiere<br />
aquí ciertos tonos románticos» 186 .<br />
Curato è lo studio psicologico <strong>de</strong>i personaggi. La sorte domina il dramma e lo libera dalle brutalità<br />
presenti nei drammi prece<strong>de</strong>ntemente esaminati. Vi è anche maggior movimento nella scena, che si<br />
sposta in tre luoghi diversi: da Gaeta a Barcellona, a Napoli.<br />
La trama è presto riassunta: Serafina cre<strong>de</strong> morto il suo innamorato e sposa il cugino, Juan Roca,<br />
anche in questo caso un uomo maturo: nozze combinate, secondo il costume <strong>de</strong>ll'epoca, mancanza<br />
di vero amore, unica finalità mantenere unito un ingente patrimonio. Non appena la donna è sposata<br />
ricompare, more solito , il prece<strong>de</strong>nte innamorato, don Álvaro, che ripren<strong>de</strong> a corteggiare la giovane,<br />
la quale cerca di difen<strong>de</strong>re la propria nuova condizione.<br />
Trasferitisi gli sposi a Barcellona, don Álvaro ricompare travestito da marinaio. La donna ora è più<br />
che mai <strong>de</strong>cisa e lo scaccia, ma interviene il <strong>de</strong>stino: la casa <strong>de</strong>gli sposi si incendia e il marito stesso,<br />
salvata la moglie, la consegna svenuta nelle mani di alcuni marinai, tra essi Álvaro, che la rapisce e<br />
cinicamente ne approfitta. Nel dramma, quindi, a differenza <strong>de</strong>i prece<strong>de</strong>nti, l'adulterio è consumato,<br />
185 Cfr. A. Valbuena Briones, in P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, Obras , I: Dramas , cit. , p. 864.<br />
186 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
106
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
anche se senza colpa <strong>de</strong>lla donna; ma la macchia all'onore <strong>de</strong>llo sposo non può essere riscattata che<br />
dalla ven<strong>de</strong>tta.<br />
Nel terzo atto interviene ancora il <strong>de</strong>stino: i due, ormai amanti, si sono trasferiti a Napoli, ma<br />
Serafina è scontenta <strong>de</strong>l giovanotto, che l'ha rapita e ha approfittato di lei, togliendola dalla tranquillità<br />
e dall'agiatezza <strong>de</strong>lla casa <strong>de</strong>l marito, il quale intanto, alla ricerca <strong>de</strong>i due, arriva anch'egli nella città<br />
partenopea ed entra a lavorare come pittore presso il Principe <strong>de</strong> Ursino. Il caso si complica, perché<br />
il principe si è a sua volta innamorato di Serafina e ordina al pittore di farne segretamente il ritratto.<br />
E allora che Juan Roca scopre l'i<strong>de</strong>ntità <strong>de</strong>gli amanti e di fronte alle loro manifestazioni d'amore,<br />
infuriato, li ucci<strong>de</strong> con la pistola.<br />
Naturalmente i genitori di Serafina e di don Álvaro approvano la ven<strong>de</strong>tta <strong>de</strong>l marito, che tuttavia si<br />
ribella alla tirannia <strong>de</strong>lla legge <strong>de</strong>ll'onore. Nessuno, infatti, è <strong>de</strong>l tutto innocente: tutti hanno una parte<br />
di colpa, anche se è il <strong>de</strong>stino che ha <strong>de</strong>terminato gli eventi. Dopo la ven<strong>de</strong>tta, dopo il <strong>de</strong>litto, don<br />
Juan esperimenta una sorta di pentimento o di disperazione; si sente colpevole verso tutti e richiama<br />
su di sé la ven<strong>de</strong>tta:<br />
Un cuadro es,<br />
que ha dibujado con sangre<br />
el pintor <strong>de</strong> su <strong>de</strong>shonra.<br />
Don Juan Roca soy: matadme<br />
todos, pues todos tenéis<br />
vuestras injurias <strong>de</strong>lante:<br />
tú, don Pedro, pues te vuelvo<br />
triste y sangriento cadáver<br />
una beldad que me diste;<br />
tú, don Luis, pues muerto yace<br />
tu hijo a mis manos; y tú,<br />
Príncipe, pues me mandaste<br />
hacer un retrato, que<br />
pinté en su rojo esmalte.<br />
¿Qué esperáis? Matadme todos. 187<br />
187 P. Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, El pintor <strong>de</strong> su <strong>de</strong>shonra , Giornata III, in Obras Completas , I:<br />
Dramas , cit.<br />
107
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
È questa la prima volta che in un dramma d'onore l'uccisore mostra pentimento ed è la prima volta<br />
che si può riconoscere l'atteggiamento di condanna di Cal<strong>de</strong>rón nei riguardi <strong>de</strong>ll'imperativo tirannico<br />
<strong>de</strong>ll'onore.<br />
Il principe Orsini, quasi a premiare l'assassino, interviene per proteggere il disperato marito e ne<br />
favorisce la fuga:<br />
Ninguno intente injuriarle;<br />
que empeñado en <strong>de</strong>fen<strong>de</strong>rle<br />
estoy... Esas puertas abre.<br />
(Abre Abelardo la puerta que cerró y sale don Juan)<br />
Ponte en un caballo ahora,<br />
(A don Juan)<br />
y escapa bebiendo el aire. 188<br />
Il dramma è stato <strong>de</strong>finito « comedia patética ». Vi è chi ha almanaccato sulle possibilità di<br />
uno svolgimento diverso se i personaggi si fossero comportati in altro modo 189 , ma non è il caso di<br />
insistervi. Il dramma è come Cal<strong>de</strong>rón lo ha pensato e qui è da celebrare che il drammaturgo abbia<br />
reso meno sicuro <strong>de</strong>l proprio diritto di morte il vendicatore, dandogli una nota nuova di umanità.<br />
Senza dubbio era un fatto nuovo e non sappiamo se il pubblico lo apprezzò o forse abbia rimpianto<br />
le caratteristiche cru<strong>de</strong>li <strong>de</strong>i drammi prece<strong>de</strong>nti. Ma El pintor <strong>de</strong> su <strong>de</strong>shonra sembra pervaso di<br />
un'aria diversa, in certo modo rinascimentale, forse per l'ambientazione a Napoli, città di profonda<br />
suggestione culturale per la sensibilità spagnola.<br />
Tre grandi drammi, quelli di Cal<strong>de</strong>rón, dove il <strong>de</strong>litto è inteso come riscatto, ma diviene anche<br />
tragedia personale, specchio di un mondo tirannicamente sottoposto all'apparenza, avulso dai grandi<br />
i<strong>de</strong>ali politici e religiosi, alieno da ogni forma di comprensione e di perdono.<br />
188 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
189 A. Valbuena Briones, Ibi. , pp. 866-867.<br />
108
- II -<br />
L'America nel teatro ispanico<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
109
- 1 -<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Scoperta americana e conquista nel teatro di Lope <strong>de</strong> Vega<br />
L'America è stata un punto rilevante di riferimento per il teatro spagnolo <strong>de</strong>l Secolo Aureo, in<br />
particolare per autori come Lope <strong>de</strong> Vega, Tirso <strong>de</strong> Molina e Cal<strong>de</strong>rón. Storia e invenzione si<br />
mescolano nelle loro commedie, opere che contribuirono a diffon<strong>de</strong>re una particolare figura, quella<br />
<strong>de</strong>ll'« indiano », <strong>de</strong>stinata ad avere ampio spazio in seguito come motivo umoristico nel teatro<br />
breve <strong>de</strong>l secolo XVIII 190<br />
Sulla presenza <strong>de</strong>ll'America nel teatro spagnolo esiste una consistente serie di studi 191 . Sarebbe<br />
stato, <strong>de</strong>l resto, <strong>de</strong>l tutto inspiegabile se i drammaturghi <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro non si fossero interessati<br />
a una realtà cosí presente per la Spagna, quale era l'America. Una molteplicità di problemi, oltre alle<br />
grandi rimesse di oro e di altre ricchezze, manteneva viva l'immagine <strong>de</strong>l mondo americano nella<br />
penisola, anzitutto quello <strong>de</strong>lla «diversità», problema malgrado tutto non ancora superato, nonostante<br />
lo stupore provocato dalla scoperta <strong>de</strong>i grandi imperi, vinti e sottomessi, una diversità che non si<br />
limitava alle persone e ai costumi, ma che si esten<strong>de</strong>va alla religione, provocando gravi conflitti e il<br />
ricorso non di rado alla violenza, a sostegno di un malinteso zelo di conversione.<br />
Anche se esistettero personaggi come il padre Las Casas, ancora risuona sconcertante la<br />
dichiarazione di un «apostolo» quale fu fra Toribio <strong>de</strong> Benavente, per il quale la conversione era<br />
impegno assoluto, tanto da sostenere che « Los que no quisieren <strong>de</strong> grado oír el santo Evangelio<br />
<strong>de</strong> Jesucristo, sea por fuerza: que aquí tiene lugar aquel proverbio más vale bueno por fuerza que<br />
malo por grado » 192 .<br />
190 Cfr. El indiano en el teatro menor español <strong>de</strong>l Setecientos . Estudio preliminar, edición y notas<br />
<strong>de</strong> Daisy Ripodas Ardanaz, Madrid, Atlas ( B.A.E. n. CCXCIV), 1986.<br />
191 Sul tema cfr. gli studi generali di: A. Franco, El tema <strong>de</strong> América en los autores españoles <strong>de</strong>l<br />
Siglo <strong>de</strong> Oro , Madrid, 1954; Valentín <strong>de</strong> Pedro, América en las letras españolas <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro ,<br />
Buenos Aires, Sudamericana, 1954; Francisco Ruiz Ramón, América en el teatro clásico español ,<br />
Estudio y textos, Pamplona, Ediciones Universidad <strong>de</strong> Navarra, 1993.<br />
192 Toribio <strong>de</strong> Benavente, Carta al Emperador Carlos V , Ed. <strong>de</strong> José Bravo Ugarte S. J. , México,<br />
Editorial Jus, 1949, p. 70.<br />
110
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Nella sensibilità ispanica, tuttavia, doveva imporsi anche una diversa consi<strong>de</strong>razione verso<br />
l'indigeno. Se ne fanno espressione, nel teatro <strong>de</strong>l secolo XVI, Michael <strong>de</strong> Carvajal e Luis Hurtado<br />
<strong>de</strong> Toledo nell' Auto <strong>de</strong> las Cortes <strong>de</strong> la Muerte , opera pubblicata nel 1557, ma risalente, nella sua<br />
prima gestazione, si pensa, al 1552, più volte rappresentata nel Cinquecento e, a quanto sembra, unico<br />
dramma «americano» <strong>de</strong>l secolo giunto a noi 193 , contemporaneo, quindi, almeno per il suo inizio,<br />
<strong>de</strong>lla Brevísima relación <strong>de</strong> la <strong>de</strong>struyción <strong>de</strong> las Indias , <strong>de</strong>l padre Las Casas. Vi si dibatte una<br />
molteplicità di temi, tra i primi e più scottanti quello <strong>de</strong>l diritto ispanico a muovere guerra agli indigeni,<br />
a impadronirsi <strong>de</strong>lle loro terre e <strong>de</strong>i loro beni. L'opera entra, cioè, nel vivo di una polemica ar<strong>de</strong>nte,<br />
nella quale il Las Casas aveva gran parte e che contribuì a stabilire, con gli apporti di Francisco <strong>de</strong><br />
Vitoria nelle Relecciones teológicas , il mo<strong>de</strong>rno diritto <strong>de</strong>i popoli.<br />
Anche nell' Auto è posto in rilievo il contrasto tra evangelizzazione e operato <strong>de</strong>gli spagnoli. Le<br />
testimonianze indigene <strong>de</strong>i tempi <strong>de</strong>lla conquista abbondano di <strong>de</strong>nunce relative al contrasto tra la<br />
predicazione evangelica e il reale trattamento riservato agli indios, tanto che la croce finì in molti<br />
casi per divenire per essi simbolo non <strong>de</strong>lla salvezza, ma <strong>de</strong>lla persecuzione 194 . I due drammaturghi<br />
danno anch'essi spazio nella loro opera a questa <strong>de</strong>nuncia:<br />
... cuando los dioses mudos,<br />
bestiales, falsos y rudos,<br />
adorábamos sin ser,<br />
ninguno nos perturbaba<br />
ni mataba ni robaba<br />
ni hacía crudas guerras,<br />
y agora que ya, ¡cuitados!,<br />
nos habíamos <strong>de</strong> ver<br />
un poco más regalados<br />
por sólo tener los grados<br />
<strong>de</strong> Cristiandad en tal ser,<br />
parece que <strong>de</strong>safueros,<br />
homicidios, fuegos, brasas,<br />
193 Cfr. F. Ruiz Ramón, América en el teatro clásico español , op. cit. , p. 19.<br />
194 Si veda <strong>Miguel</strong> León Portilla, El reverso <strong>de</strong> la conquista , México, Mortiz, 1964.<br />
111
casos atroces y fieros,<br />
por estos negros dineros<br />
nos llueven en nuestras casas 195 .<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Riaffiora nell' Auto il clima proprio <strong>de</strong>lle Danzas <strong>de</strong> la Muerte , nella difesa implicita di una<br />
onorabilità <strong>de</strong>ll'agire, ma anche nel disprezzo assoluto per le ricchezze. L'oro non è qui il « po<strong>de</strong>roso<br />
caballero » che con amaro umorismo condannerà Quevedo 196 , bensì la causa prima di ogni male,<br />
come <strong>de</strong>nuncerà Guamán Poma <strong>de</strong> Ayala nella Nueva Corónica y Buen Gobierno , che invia al re<br />
Filippo III nel febbraio <strong>de</strong>l 1615 197 .<br />
Gli autori <strong>de</strong>ll' Auto <strong>de</strong> las Cortes <strong>de</strong> la Muerte nell'impostazione <strong>de</strong>l loro dramma rappresentano<br />
bene la coscienza religiosa ispanica. Essi stanno dalla parte <strong>de</strong>ll'indio, come numerosi cronisti, a<br />
partire da fra Toribio <strong>de</strong> Benavente 198 e da Cieza <strong>de</strong> León, che nell'abbondanza <strong>de</strong>ll'oro americano<br />
195 Michael <strong>de</strong> Carvajal-Luis Hurtado <strong>de</strong> Toledo, Auto <strong>de</strong> las Cortes <strong>de</strong> la Muerte , Madrid, Atlas<br />
( B.A.E. , n. XXXV), 1950, Atto I, scena XIX.<br />
196 Francisco <strong>de</strong> Quevedo, Letrilla satírica « Po<strong>de</strong>roso caballero / es don Dinero », in Obras<br />
completas , I, Poesía original , Edición, introducción, bibliografía y notas <strong>de</strong> José Manuel Blecua,<br />
Barcelona, Editorial Planeta , 1963.<br />
197 Cfr. Felipe Guamán Poma <strong>de</strong> Ayala, Nueva Corónica y buen gobierno . Edición <strong>de</strong> John V.<br />
Murra, Rolena Adorno y Jorge L. Urioste, Madrid, Historia 16 , 1987, 3 voll.<br />
198 Toribio <strong>de</strong> Benavente «Motolinía», Historia <strong>de</strong> los indios <strong>de</strong> la Nueva España . Introducción<br />
y notas <strong>de</strong> G. Bellini, Madrid, Alianza Editorial , 1988. Scrive il frate nel « Tratado III», cap. XI, p.<br />
266, celebrando la ricchezza <strong>de</strong>l Messico e <strong>de</strong>l Perù, che in entrambe le terre tutto fu un gran fiume<br />
di Babilonia e che infinita gente si perse per accumulare ricchezze, « ¡Y cómo el negro oro se vuelve<br />
en amargo lloro, por cuya codicia muchos vendieron sus patrimonios, con que se pudieran sustentar<br />
tan bien como sus antepasados! » . Più specificamente riferendosi alle ricchezze minerarie <strong>de</strong>l Perù<br />
il frate esclama: « ¡Nobles <strong>de</strong> España, llorad sobre estos malditos montes!» ( p. 267) , e conclu<strong>de</strong>: «<br />
Cuando los españoles se embarcan para venir a estas tierras, a unos les dicen, a otros se les antoja, que<br />
van a la isla <strong>de</strong> Ofir, <strong>de</strong> don<strong>de</strong> el rey Salomón llevó el oro muy fino, y <strong>de</strong> allí se hacen ricos cuantos<br />
a ella van; otros piensan que van a las islas <strong>de</strong> Tarsis o al gran Zupango, a do por todas partes es<br />
tanto el oro, que lo recogen a haldadas; otros dicen que van en <strong>de</strong>manda <strong>de</strong> las Siete Ciuda<strong>de</strong>s, que<br />
son tan gran<strong>de</strong>s y tan ricas, que todos han <strong>de</strong> ser señores <strong>de</strong> salva. ¡Oh, locos y más que locos! ¡Y<br />
112
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
vedono un pericolo per la Spagna stessa e la sua economia 199 . Una radicata corrente, quella appunto<br />
che si esprime nelle Danzas <strong>de</strong> la Muerte , è presente nella condanna <strong>de</strong>lla sete smodata di ricchezza,<br />
e nel dramma si compren<strong>de</strong> la durezza <strong>de</strong>lle accuse che il cacique formula, stabilendo un duro<br />
contrasto morale tra il mondo indigeno e quello ispanico, pienamente nella linea lascasiana <strong>de</strong>l «buon<br />
selvaggio»:<br />
Oh, hambre pestilencial<br />
<strong>de</strong> aqueste oro maldito,<br />
Que aunque la India es tenida<br />
por simple, cierto no yerra<br />
en <strong>de</strong>spreciarlo, y lo olvida;<br />
que al fin es tierra cocida<br />
en las venas <strong>de</strong> la tierra.<br />
¿Qué campos no están regados<br />
con la sangre que a Dios clama<br />
<strong>de</strong> nuestros padres honrados,<br />
hijos, hermanos, criados<br />
si quisiese Dios y tuviese por bien que cuantos han muerto por estas partes resuscitase uno para que<br />
fuese a <strong>de</strong>sengañar y testificar y dar voces por el mundo, para que no viniesen hombres a tales lugares<br />
a buscar la muerte con sus manos! Y son como las suertes, que salen en ello y con preseas veinte y<br />
salen diez o doce mil en blanco » ( pp. 269-270).<br />
199 Cfr. Pedro Cieza <strong>de</strong> León, Descubrimiento y conquista <strong>de</strong>l Perú . Edición <strong>de</strong> Carmelo Sáenz <strong>de</strong><br />
Santa María, Madrid, Historia 16 , 1986. Il cronista <strong>de</strong>scrive il Perú come una sorta di « tierra <strong>de</strong> Jauja<br />
», ricco di ogni ben di Dio, « tierra para pasar la vida humana tan gruesa, tan harta, tan abundante,<br />
que en todo lugar que no hay nieve ni monte no se pue<strong>de</strong> mejorar » ( p. 39) . Prece<strong>de</strong>ntemente aveva<br />
celebrato la gran<strong>de</strong> abbondanza di oro e d'argento di cui arrivavano cariche in Spagna le flotte: non<br />
si era mai visto né letto, scrive, che da un regno uscisse tanta ricchezza, « tanta y tan gran<strong>de</strong>, que no<br />
solamente está España llena <strong>de</strong> estos tesoros y sus ciuda<strong>de</strong>s pobladas con muchos "peruleros" ricos<br />
que <strong>de</strong> acá han ido, mas han encarecido el reino con el mucho dinero, que han llevado tanto cuanto<br />
saben los que lo consi<strong>de</strong>raren; y no solamente España recibió esta carestía, mas toda Europa se mudó<br />
<strong>de</strong>l ser primero, y las merca<strong>de</strong>rías y todos tratos tienen otros precios que no tuvieron; tanto ha subido<br />
en España, que si va como ha ido, no sé adón<strong>de</strong> subirán los precios <strong>de</strong> las cosas, ni cómo los hombres<br />
podrán vivir » ( p. 38) .<br />
113
por robar hacienda y fama?<br />
¿Qué hija, mujer ni hermana<br />
tenemos que no haya sido<br />
más que pública mundana<br />
por esta gente tirana<br />
que todo lo ha corrompido?<br />
Para sacar los anillos<br />
¿qué <strong>de</strong>dos no se cortaron,<br />
qué orejas para zarcillos<br />
no rompieron sus cuchillos,<br />
qué brazos no <strong>de</strong>strozaron,<br />
qué vientres no traspasaron<br />
las espadas con gran lloro?<br />
De estos males ¿qué pensaron?,<br />
¿que en sus cuerpos sepultaron<br />
nuestros indios su tesoro? 200<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Si ha l'impressione di leggere una pagina <strong>de</strong>lla Brevísima 201 , ma gli autori <strong>de</strong>l dramma non<br />
possono limitarsi alla <strong>de</strong>nuncia: essi aprono la via alla speranza per il popolo indio, prospettando<br />
200 M. <strong>de</strong> Carvajal-L. Hurtado <strong>de</strong> Toledo, Auto <strong>de</strong> las Cortes <strong>de</strong> la Muerte , op. cit. , Atto I, scena<br />
XIX.<br />
201 Bartolomé <strong>de</strong> Las Casas, Brevísima relación <strong>de</strong> la <strong>de</strong>strucción <strong>de</strong> las Indias , Edición <strong>de</strong><br />
André Saint-Lu, Madrid, Cátedra, 1982, p. 77, scrive, a proposito <strong>de</strong>ll'operato <strong>de</strong>i conquistatori <strong>de</strong>lla<br />
Española: « Entraban en los pueblos, ni <strong>de</strong>jaban niños ni viejos, ni mujeres preñadas ni paridas que<br />
no <strong>de</strong>sbarrigaban y hacían pedazos, como si dieran en unos cor<strong>de</strong>ros metidos en sus apriscos. Hacían<br />
apuestas sobre quién <strong>de</strong> una cuchillada abría el hombre <strong>de</strong> por medio, o le cortaba la cabeza <strong>de</strong> un<br />
piquete, o le <strong>de</strong>scubría las entrañas. Tomaban las criaturas <strong>de</strong> las tetas <strong>de</strong> las madres por las piernas,<br />
y daban <strong>de</strong> cabeza con ellas en las peñas. Otros daban con ellas en el río por las espaldas, riendo y<br />
burlando, y cayendo en el agua <strong>de</strong>cían: "bullís, cuerpo <strong>de</strong> tal"; otras criaturas metían a espada con las<br />
madres juntamente, y todos cuantos <strong>de</strong>lante <strong>de</strong> sí hallaban. ». Il santo zelo <strong>de</strong>l frate probabilmente<br />
lo induce a caricare le tinte, ma certamente molta dovette essere la violenza esercitata sugli indigeni<br />
da gente di scarsi scrupoli.<br />
114
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
l'intervento di Dio, se ormai convertiti continueranno a venerarlo, giacché da altri <strong>de</strong>moni egli li ha<br />
già liberati:<br />
creedme que os librará<br />
<strong>de</strong> estos lobos robadores.<br />
Servid a Dios, mis hermanos,<br />
con corazón limpio y puro,<br />
agora que sois cristianos... 202<br />
Scrive il Ruiz Ramón che l' Auto <strong>de</strong> las Cortes <strong>de</strong> la Muerte è l'unico testo «importante» che tratti<br />
il tema americano nel teatro <strong>de</strong>l secolo XVI e che «apparentemente» prenda partito per l'« ilustre<br />
Obispo <strong>de</strong> Chiapas » 203 . Ma sul finire <strong>de</strong>l secolo, o nell'immediato inizio <strong>de</strong>l Seicento, Lope <strong>de</strong><br />
Vega porta un suo contributo sostanzioso all'«americanismo» nel teatro <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro.<br />
Nell'opera di Lope, poesia e teatro, i riferimenti al mondo americano sono numerosi, soprattutto<br />
per il Perú 204 , non solo perchè il vicereame era, per le sue straordinarie ricchezze, centro attrattivo<br />
preminente all'epoca, ma perchè vi si trovavano, temporaneamente, con cariche politiche rilevanti,<br />
amici e conoscenti, ai quali il «Fénix» si sentiva profondamente legato, come don Juan <strong>de</strong> Mendoza<br />
y Luna, marchese di Montesclaros, viceré illuminato, gran<strong>de</strong> amico <strong>de</strong>gli anni ispanici. In altri casi<br />
ad orientare la sua attenzione furono vincoli di amicizia familiare; ciò avvenne per la famiglia <strong>de</strong>l<br />
conquistatore <strong>de</strong>ll'Araucania, don García Hurtado <strong>de</strong> Mendoza, marchese di Cañete, che Ercilla aveva<br />
202 M. <strong>de</strong> Carvajal-L. Hurtado <strong>de</strong> Toledo, Auto <strong>de</strong> las Cortes <strong>de</strong> la Muerte , op. cit. , Atto I, scena<br />
XIX.<br />
203 F. Ruiz Ramón, América en el teatro clásico español , op. cit. , p. 25.<br />
204 Cfr. Aurelio Miró Quesada Sosa, Lope <strong>de</strong> Vega y el Perú , Lima, s. e. , 1962. Lope e l'America<br />
hanno interessato particolarmente la critica; cfr. : Aurelio Miró Quesada, América en el teatro <strong>de</strong><br />
Lope <strong>de</strong> Vega , Lima, 1935; M. Morinigo, América en el teatro <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , Buenos Aires,<br />
1946; Carlos Romero Muñoz, «Lope <strong>de</strong> Vega y Fernando <strong>de</strong> Zárate: El Nuevo Mundo (y Arauco<br />
Domado) en La conquista <strong>de</strong> México », in Studi di Letteratura Ispano-americana , 15-16, 1983; I<strong>de</strong>m,<br />
« La conquista <strong>de</strong> Cortés , comedia perdida (¿y hallada?) <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega », in Aa. Vv. , Studi di<br />
Letteratura Iberoamericana offerti a Giuseppe Bellini , Roma, Bulzoni Editore, 1984.<br />
115
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
punito, per rancori personali, nell' Araucana , con il completo oblio 205 . Ma neppure dovette essere<br />
indifferente la consi<strong>de</strong>razione in cui Lope teneva, per il suo poema, l'Ercilla, e certamente anche l'Oña<br />
<strong>de</strong> El Arauco domado .<br />
Su un piano più riservato e intimo è lecito anche ricordare l'esistenza <strong>de</strong>lla misteriosa «Amarilis<br />
indiana», che nell'« Epístola a Belardo » -nome con il quale si riferiva a Lope-, lo <strong>de</strong>finiva « milagro<br />
» e a lui si offriva come « una alma pura a tu valor rendida » 206 . Infine non dovette avere poca<br />
parte, in questo orientamento, la diffusione <strong>de</strong>lle opere teatrali di Lope nel vicereame peruviano 207 ,<br />
che certamente accentuò il suo interesse per quella parte <strong>de</strong>l mondo coloniale americano.<br />
Nel 1614 Lope <strong>de</strong> Vega pubblica la Parte Cuarta <strong>de</strong>lle sue Comedias , dove è compreso il dramma<br />
El Nuevo Mundo <strong>de</strong>scubierto por Cristóbal Colón , l'opera più notevole <strong>de</strong>l teatro lopiano d'argomento<br />
americano. Si suppone che il dramma risalga, nella sua composizione, al periodo 1598-1603 208 , ma<br />
v'è chi propen<strong>de</strong> per il 1605 209 . Tra gli stessi anni pare si <strong>de</strong>bba porre la composizione di un'altra<br />
commedia americana, El Arauco domado , e forse, secondo alcuni, l' Auto sacramental <strong>de</strong> La<br />
Araucana , più probabilmente <strong>de</strong>l 1599, anche se il dramma appare alle stampe solo nel 1625, a<br />
Madrid, nella Parte XX <strong>de</strong>lle Comedias .<br />
205 Ben noto è il dissidio tra Ercilla e il comandante <strong>de</strong>lla spedizione alla conquista <strong>de</strong>ll'Araucania.<br />
Don García condannò a morte l'Ercilla, ma poi lo graziò, e tuttavia il poeta non dimenticò mai<br />
l'affronto.<br />
206 Amarilis, « Epístola a Belardo », in Antología general <strong>de</strong> la poesía peruana , Selección, prólogo<br />
y notas <strong>de</strong> Alejandro Romualdo y Sebastián Salazar Bondy, Lima, Librería Internacional <strong>de</strong>l Perú ,<br />
1957, p. 240.<br />
207 Cfr. A. Miró Quesada Sosa, op. cit. , e Guillermo Lohmann Villena, El arte dramático en Lima<br />
durante el Virreinato , Madrid, Publicaciones <strong>de</strong> la Escuela <strong>de</strong> Estudios Hispanoamericanos <strong>de</strong> la<br />
Universidad <strong>de</strong> Sevilla , 1945.<br />
208 Cfr. S. G. Morley-C. Bruerton, Cronología <strong>de</strong> las comedias <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , Madrid, Gredos,<br />
1968, pp. 369-370.<br />
209 Cfr. Joaquín <strong>de</strong> Entrambasaguas, «Prólogo» a El Mundo Nuevo, comedia <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega ,<br />
Madrid, Cultura Hispánica, 1963 (2a. ed. ) , pp. V-XL.<br />
116
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
El Nuevo Mundo non è consi<strong>de</strong>rato da gran parte <strong>de</strong>lla critica tra i drammi più felici <strong>de</strong>l gran<strong>de</strong><br />
drammaturgo. Già il Menén<strong>de</strong>z y Pelayo sottolineava negativamente il prevalere in esso <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong>ltà<br />
storica sui valori drammatici e lo giudicava una creazione intrinsecamente <strong>de</strong>bole, una <strong>de</strong>lle opere<br />
peggiori <strong>de</strong>l prolifico drammaturgo 210 . Ma El Nuevo Mundo non manca di meriti artistici; è<br />
comunque un documento importante per la presenza <strong>de</strong>l tema americano nel teatro spagnolo <strong>de</strong>l Siglo<br />
<strong>de</strong> Oro e per la consi<strong>de</strong>razione in cui in Spagna era tenuto Cristoforo Colombo, la cui figura era stata<br />
alquanto appannata dai noti pleitos promossi contro la Corona dagli eredi <strong>de</strong>llo Scopritore, a difesa<br />
<strong>de</strong>i diritti sanciti dalle Capitulaciones di Santa Fe e limitati dalle successive revisioni.<br />
Che Lope nel dramma si rifaccia con insistenza alla cronaca è stato rilevato puntigliosamente dal<br />
Campos, il quale sottolinea nel testo l'assoluta prevalenza di Gómara, con qualche presenza minima di<br />
Cieza <strong>de</strong> León 211 . Ciò confermano anche Lemartinel e Minguet, che tuttavia ampliano la gamma <strong>de</strong>i<br />
riferimenti, individuandone di nuovi, tra essi i Naufragios , di Alvar Núñez Cabeza <strong>de</strong> Vaca, almeno<br />
per certi nomi che compaiono nell'opera 212 . Ma giustamente il Minguet afferma che la commedia<br />
gli appare <strong>de</strong>l tutto <strong>de</strong>gna di riscatto, in particolare perché l'opera ha il merito di esporre in termini<br />
generali la maggior parte <strong>de</strong>i grandi problemi che la rivelazione di un mondo e di un'umanità nuovi<br />
hanno posto agli uomini <strong>de</strong>l secolo XVI e che oggi noi continuiamo a porci 213 .<br />
Tralasciando l'ulteriore rassegna <strong>de</strong>i giudizi critici favorevoli o sfavorevoli, confesserò che<br />
El Nuevo Mundo lascia alquanto perplessi e per valutarne i pregi occorre superare il primo<br />
210 Marcelino Menén<strong>de</strong>z y Pelayo, Estudios sobre el teatro <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , Santan<strong>de</strong>r, C.S.I.C ,<br />
1949, V, pp. 306-325.<br />
211 Jorge Campos, « Lope <strong>de</strong> Vega y el <strong>de</strong>scubrimiento colombino », in Revista <strong>de</strong> Indias , IX, 1949.<br />
212 Cfr. Charles Minguet, « El Nuevo Mundo <strong>de</strong>scubierto por Cristóbal Colón », comedia <strong>de</strong> Lope<br />
<strong>de</strong> Vega Carpio . Edition critique, commentée et annotée par J. Lemartinel et Ch. Minguet, Lille,<br />
Presses Universitaires <strong>de</strong> Lille , 1980, p. V, e le note a fine volume. È questa la prima edizione integrale<br />
e commentata <strong>de</strong>lla commedia. Una edizione facsimilare, con studio introduttivo, ha curato Susanna<br />
Regazzoni: Lope <strong>de</strong> Vega, El nuevo mundo <strong>de</strong>scubierto por Cristóbal Colón , Roma, Bulzoni- CNR ,<br />
1995.<br />
213 Ibi. , p. I.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
disorientamento, come già scrissi in altro luogo 214 . Anzitutto la commedia si configura come<br />
un'esaltazione <strong>de</strong>lla Scoperta in quanto finalizzata all'evangelizzazione, ma vi si mescolano diversi<br />
temi, tra essi quello <strong>de</strong>ll'avventura erotica e <strong>de</strong>lla ricchezza. Lope è attratto dalla figura di Colombo,<br />
ne celebra il valore e la rettitudine, lo spirito cristiano, ma ve<strong>de</strong> il mondo indigeno come curiosità<br />
e gli abitanti come personaggi ingenui, di fronte ai quali si afferma la maturità intellettuale e civile<br />
<strong>de</strong>gli spagnoli. Né mancano note di umorismo genuino, che dovevano divertire il pubblico e ciò<br />
fin dall'inizio <strong>de</strong>l primo atto, allorchè re Giovanni II di Portogallo rifiuta l'offerta di Colombo e lo<br />
consiglia di rivolgersi ai castigliani, « que se creen fácilmente » . Lope ottiene, così, immediata<br />
a<strong>de</strong>sione dagli spettatori, che sanno bene come l'impresa sia risultata a tutto vantaggio <strong>de</strong>lla Spagna.<br />
Lo spirito religioso informa tutto il dramma, una vera e propria « comedia <strong>de</strong> santos », dove il<br />
glorificato è lo Scopritore e lo è la Croce miracolosa, che resiste ai tentativi di distruzione <strong>de</strong>l capo<br />
indigeno Dulcanquellín e cresce sempre più rigogliosa, tanto da convincerlo, finalmente, con forza:<br />
Sin duda que es verda<strong>de</strong>ra<br />
la cristiana religión;<br />
quien dijere que no, muera 215 .<br />
È l'apoteosi <strong>de</strong>lla religione e l'ultimo atto può conclu<strong>de</strong>re con il trionfo di Colombo, prescelto da<br />
Dio per il riscatto <strong>de</strong>l mondo americano alla fe<strong>de</strong> cattolica. Lope presenta i sovrani entusiasti e il re<br />
Fernando -non già «secco» con lo Scopritore come <strong>de</strong>nuncerà il figlio <strong>de</strong>l Genovese 216 -lo proclama<br />
nuovo Alessandro, anzi superiore a lui, perchè in soli otto mesi conquistò un mondo, e di nuovo<br />
ribadisce il significato simbolico <strong>de</strong>l suo nome:<br />
Vos tenéis lauros y palmas<br />
214 Cfr. G. Bellini, «Colombo nel teatro di Lope <strong>de</strong> Vega», in G. Bellini-D.G. Martini, Colombo e<br />
la Scoperta nelle grandi opere letterarie , Roma, «Nuova Raccolta Colombiana», Istituto Poligrafico<br />
e Zecca <strong>de</strong>llo Stato, 1992.<br />
215 Lope <strong>de</strong> Vega, El Nuevo Mundo... , Edition <strong>de</strong> Ch. Minguet, cit. , Atto III.<br />
216 Cfr. il cap. CVIII e l'ultimo <strong>de</strong>lle Historie <strong>de</strong>l S. D. Fernando Colombo , nelle quali s'ha<br />
particolare et vera relatione <strong>de</strong>lla vita e <strong>de</strong>'fatti <strong>de</strong>ll'Ammiraglio D. Christoforo Colombo, suo<br />
padre . Ed. facsimile, con studio introduttivo di G. Bellini, Roma, Bulzoni-Consiglio Nazionale<br />
<strong>de</strong>lle Ricerche, 1992. Si veda anche il mio saggio: «Colombo, il "Re secco" e Venezia», in Temi<br />
Colombiani , 1, Roma, Bulzoni Editore, 1988.<br />
118
<strong>de</strong> capitán sin segundo,<br />
que a España habéis dado un mundo<br />
y a Dios infinitas almas.<br />
Cristóbal, vuestro apellido<br />
os da alabanza, Colón,<br />
que autor <strong>de</strong> tal re<strong>de</strong>nción<br />
algo <strong>de</strong> Cristo ha tenido.<br />
Vos, Cristóbal, como el santo<br />
<strong>de</strong> estos mares ya vecinos,<br />
hoy pasáis los peregrinos<br />
en hombros que pue<strong>de</strong>n tanto.<br />
Y no es comoquiera el vuelo<br />
que con ellos podéis dar,<br />
pues pasándolos el mar,<br />
les dais el puerto <strong>de</strong>l cielo.<br />
Y mirad que os digo en esto<br />
<strong>de</strong> vuestros hombros y vos<br />
que o se ha puesto en ellos Dios<br />
o al menos su Iglesia ha puesto. 217<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Con il Pre<strong>de</strong>stinato è l'occasione di celebrare il luogo d'origine, Genova, ma anche la Spagna:<br />
Hoy queda gloriosa España<br />
<strong>de</strong> aquesta heroica victoria,<br />
siendo <strong>de</strong> Cristo la gloria<br />
y <strong>de</strong> un genovés la hazaña,<br />
y <strong>de</strong> otro mundo segundo<br />
Castilla y León se alaba 218 .<br />
Termina in questo modo la commedia di Lope, libero interprete <strong>de</strong>lla storia, attento sempre a<br />
proiettare sulla patria e sui suoi re la gloria <strong>de</strong>lla diffusione <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong>. Le rappresentazioni allegoriche<br />
217 Lope <strong>de</strong> Vega, El Mundo Nuevo... , op. cit. , Atto III.<br />
218 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
appesantiscono, come d'uso, il dramma, ma sono presto dimenticate per la piacevolezza <strong>de</strong>lla trama,<br />
che mescola novità, meraviglia, scene d'amore e di «celos», vivo anche tra gli indigeni, e una sottile<br />
vena erotica che, mentre pone in rilievo la disponibilità <strong>de</strong>lle indie, e quindi l'attrattiva <strong>de</strong>gli spagnoli,<br />
incoraggia al meticciato quale mezzo per la parificazione <strong>de</strong>i due mondi, a tutto vantaggio <strong>de</strong>lla<br />
Spagna, s'inten<strong>de</strong>. Dice, infatti, l'india Tacuana:<br />
... que vuestros hijos pobres<br />
jueguen ricos al tejuelo<br />
con el oro <strong>de</strong> estos montes,<br />
o los traigáis a casar<br />
con nuestras hijas, adon<strong>de</strong>,<br />
mezclándose nuestra sangre,<br />
seamos todos españoles 219 .<br />
È un embrassons nous attraverso il sesso, ma non doveva mancare un ultimo guizzo « pícaro »,<br />
l'esaltazione <strong>de</strong>lla donna spagnola, <strong>de</strong>lla quale si rimpiange non vada nuda come le donne indigene,<br />
perchè, « A andar así las mujeres / <strong>de</strong> España, ¿quién se quejara? » 220 Abiltà captatoria <strong>de</strong>ll'astuto<br />
drammaturgo, che certamente doveva provocare, con l'ilarità, un fragoroso applauso.<br />
Di indole diversa è El Arauco domado che, come <strong>de</strong>tto, risale, con ogni probabilità, al 1599 221<br />
. È questo un dramma abbastanza sconcertante, per la poca linearità <strong>de</strong>lla sua struttura, per le molte<br />
cadute di tono e numerose incongruenze. Si direbbe un'opera immatura, o almeno, che Lope compose<br />
con poche preoccupazioni, che non fossero quella dichiarata <strong>de</strong>lla celebrazione di don García Hurtado<br />
<strong>de</strong> Mendoza, «pacificatore» <strong>de</strong>l Cile, e <strong>de</strong>lla sua casata. La commedia è <strong>de</strong>dicata al figlio <strong>de</strong>l celebrato,<br />
219 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
220 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
221 Sul problema <strong>de</strong>lla datazione cfr. il saggio di Eli<strong>de</strong> Pittarello, Arauco domado e la guerra dipinta<br />
di Lope <strong>de</strong> Vega», in Aa. Vv. , Libri, i<strong>de</strong>e, uomini tra l'America Iberica, l'Italia e la Sicilia , a cura di<br />
Aldo Albònico, Roma, Bulzoni Editore- C.N.R. , 1993.<br />
120
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
quale «prenda» che restituisce « a su dueño », dolendosi di non aver comunicato prima al mondo<br />
« cosas tan admirables que, como sucedidas en el otro, parecen imposibles » 222 .<br />
L'opera è un caratteristico lavoro su commissione, come d'uso, e già aveva soddisfatto a tale compito<br />
il «cileno» Pedro <strong>de</strong> Oña, ma con ben altro risultato artistico, nel poema dallo stesso titolo, El Arauco<br />
domado , pubblicato nel 1596, dove esaltava il vincitore <strong>de</strong>gli Araucani, ostentatamente oscurato,<br />
come si è <strong>de</strong>tto, dall'autore <strong>de</strong> La Araucana .<br />
I due poemi citati costituiscono il punto di riferimento per Lope, che da essi trae nomi di personaggi<br />
e notizie di vicen<strong>de</strong> e di battaglie, intervenendo liberamente, ad affermare così nel dramma, nel bene<br />
e nel male, la propria originalità. Ma il testo appare sconnesso, scarsamente logico nelle sue scansioni<br />
e i protagonisti piuttosto falsi e incolori, mentre la versificazione è trascurata, affrettata, e presenta<br />
noiose ripetizioni di vocaboli che « afean » la rima o l'assonanza.<br />
La vicenda è quella <strong>de</strong>lla sottomissione <strong>de</strong>gli Araucani e <strong>de</strong>lla cattura e morte, per impalamento, <strong>de</strong>l<br />
loro capo supremo, Caupolicán. Il primo atto si apre su una scena idilliaca <strong>de</strong>l mondo indigeno. Lope<br />
era stato certamente colpito dall'episodio <strong>de</strong> El Arauco domado , in cui Oña presenta la splendida<br />
Fresia al bagno. Con compiacimento, animato da sottile erotismo, il poeta cileno immortalava la<br />
bianca bellezza femminile <strong>de</strong>ll'indigena -stonatura evi<strong>de</strong>nte-, capace di far fremere di <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio anche<br />
l'acqua che l'accoglieva. Tutto è finezza nel poema, straordinaria poesia già barocca.<br />
Nel suo dramma Lope ripete originalmente l'incanto; l'innamorato Caupolicán parla di una donna<br />
che supera in bianchezza i « vidrios » <strong>de</strong>l mare: « tú, que a sus vidrios en blancura exce<strong>de</strong>s » ;<br />
e tutto è lasciato al potere evocativo <strong>de</strong>lla parola e all'immaginazione <strong>de</strong>l pubblico per l'a<strong>de</strong>guamento<br />
al mondo altro:<br />
Desnuda el cuerpo hermoso,<br />
dando a la luna envidia,<br />
y quejarase el agua por tenerte;<br />
baña el pie caluroso,<br />
si el tiempo te fastidia,<br />
vendrán las flores a enjugarte y verte;<br />
222 L. <strong>de</strong> Vega, «Dedicatoria» a « D. Hurtado <strong>de</strong> Mendoza, su hijo, Marqués <strong>de</strong> Cañete» di El<br />
Arauco domado, por el Excelentísimo Señor D. García Hurtado <strong>de</strong> Mendoza , Tragicomedia famosa<br />
<strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega Carpio , in F. Ruiz Ramón, op. cit. , p. 76.<br />
121
los árboles a hacerte<br />
sombra con ver<strong>de</strong>s hojas;<br />
las aves armonía,<br />
y <strong>de</strong> la fuente fría<br />
la agra<strong>de</strong>cida arena, si el pie mojas,<br />
a hacer con mil enredos<br />
sortijas <strong>de</strong> diamantes a tus <strong>de</strong>dos 223 .<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
La <strong>de</strong>licata fanciulla, sensibile alla bellezza <strong>de</strong>lla natura, al mormorio <strong>de</strong>lla fonte, al canto <strong>de</strong>gli<br />
uccelli, al rumore <strong>de</strong>l mare, felice di aver conquistato un uomo come Caupolicán, che ha vinto Valdivia<br />
e <strong>de</strong>l suo teschio ha fatto una coppa, <strong>de</strong>lle sue ossa flauti, subirà un'improvvisa trasformazione a<br />
cominciare dalla fine <strong>de</strong>l secondo atto, diverrà una fiera di fronte allo sposo sconfitto dalle truppe<br />
ispaniche, guidate da don García Hurtado <strong>de</strong> Mendoza, dichiarando di preferire la morte propria e <strong>de</strong>l<br />
figlio Angol, piuttosto che sottomettersi ai vincitori. E nel terzo atto non solo si protesterà disposta<br />
a ucci<strong>de</strong>re lei stessa il marito caduto prigioniero, al quale rimprovera di essere un « afeminado<br />
» pusillanime, ma sfracella contro le rocce un suo bimbo, per impedire che cada in servitù, quasi<br />
ad imitazione <strong>de</strong>lle mitiche donne numantine di fronte ai romani conquistatori, <strong>de</strong>lle quali certo<br />
non aveva notizia. Curiosamente mai rivolge contro di sè la furia distruttrice e alla fine lei stessa è<br />
spettatrice volontaria <strong>de</strong>l terribile supplizio <strong>de</strong>l consorte. Gran carattere femminile, secondo alcuni,<br />
esempio straordinario di passione per la libertà, nella cui figura Lope concentrerebbe i suoi momenti<br />
migliori di poesia drammatica 224 , a mio parere invece falso, quasi caricaturale, scontata la funzione<br />
di rappresentare una forsennata difesa <strong>de</strong>lla libertà indigena.<br />
Le altre figure <strong>de</strong>l dramma non hanno che scarso rilievo, se si eccettua lo spagnolo Rebolledo, che<br />
funge da gracioso ; una guardia infida, che per quanto ragioni, umoristicamente si vorrebbe, con i<br />
propri occhi, è preda <strong>de</strong>l sonno; ma caduto nelle mani <strong>de</strong>gli indigeni è capace di ordire un inganno<br />
che lo salva dall'essere arrostito e mangiato, dichiarandosi portatore di una terribile malattia infettiva,<br />
la « escapatoria ». Egli riesce anche a far avvicinare la giovane araucana Gualeva agli spagnoli,<br />
223 Ibi. , Atto I.<br />
224 Cfr. F. Ruiz Ramón, « El héroe americano en Lope y Tirso », in Aa. Vv. , El mundo <strong>de</strong>l teatro<br />
español en su Siglo <strong>de</strong> Oro: ensayos <strong>de</strong>dicados a John E. Varey, Ottawa, Dovehouse Editions Canada ,<br />
1989, p. 235.<br />
122
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
provocando la sua innaturale ammirazione - « ¡Oh, siempre hermosa nación! » 225 -, e nel fratello <strong>de</strong>l<br />
condottiero celebrato improvvisi <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ri, che il retto e « avisado » don García subito lo costringe<br />
a reprimere, restituendo la donna, che appare « fácilmente seducible » 226 , al legittimo consorte,<br />
carica di doni.<br />
Gli indigeni sono consi<strong>de</strong>rati da Lope, e dai suoi spagnoli, esseri ingenui, un tanto ritardati,<br />
si direbbe, di fronte agli europei, violenti, ubriaconi e cannibali, vale a dire presentano tutte le<br />
tare negative che molti cronisti, a cominciare da Oviedo, avevano ampiamente propagandato. E<br />
tuttavia, molti <strong>de</strong>i capi araucani comprendono l'inevitabilità <strong>de</strong>lle cose e si presentano <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rosi di<br />
sottomettersi, davanti al valore <strong>de</strong>i conquistatori e alle loro immancabili vittorie. In questo modo Lope<br />
affermava trasparentemente che la sua valorosa nazione rappresentava il meglio di fronte al mondo<br />
indigeno, poichè portava ordine civile e morale, al segno <strong>de</strong>lla religione.<br />
Non c'è che dire, il gran<strong>de</strong> drammaturgo era un buon propagandista. La Spagna è, infatti, sempre la<br />
preoccupazione principale di Lope <strong>de</strong> Vega, e lo è l'esaltazione <strong>de</strong>l valore nazionale, <strong>de</strong>lla correttezza<br />
verso la donna, anche indigena, la celebrazione <strong>de</strong>i sovrani (Carlo V che passa la corona a Filippo<br />
II e quindi <strong>de</strong>l nuovo re). Il primo impegno, nel dramma, è però di sottolineare, con il valore di don<br />
García, la nobiltà <strong>de</strong>lla casata <strong>de</strong>i Mendoza, che fa risalire a doña María <strong>de</strong> Castilla, quindi a stirpe<br />
regale, accontentando così anche la strana curiosità nobiliare <strong>de</strong>ll'araucano Teucapel. Ed è qui dove la<br />
commedia si presenta più discutibile, diciamo addirittura insopportabile, per la smaccata intenzione<br />
laudatoria, che certamente poteva essere assolta con maggior misura, nel caso il drammaturgo lo<br />
avesse voluto, avendone tutte le possibilità.<br />
Intenzione di Lope, naturalmente, è anche di celebrare il riscatto evangelico. Se gli araucani, lo<br />
stesso Caupolicán, si mostrano disposti in gran parte a venire a patti con gli spagnoli, la fine <strong>de</strong>l<br />
capo indigeno diviene esemplare. L'infamante, e feroce, condanna viene affrontata si direbbe in modo<br />
impavido, non solo perchè Caupolicán è un guerriero valoroso -il drammaturgo esalta sempre il valore<br />
anche <strong>de</strong>l nemico, per sottolineare la magnanimità <strong>de</strong>gli spagnoli 227 -, ma perché in lui la lotta<br />
225 Ibi. , Atto II.<br />
226 D. Marín, La intriga secundaria en el teatro <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , México, De Andrea, 1958, p. 41.<br />
227 F. Ruiz Ramón, nel saggio cit. , « El héroe americano en Lope y Tirso », p. 230, afferma: « En<br />
su dramatización <strong>de</strong>l formidable choque entre españoles e indios chilenos Lope parece adoptar más<br />
bien la perspectiva enaltecedora o magnificadora <strong>de</strong>l indio que caracteriza al poema <strong>de</strong> Ercilla » . Non<br />
123
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
interiore è stata vinta dall'anima. « Ábranse dos puertas -recita la didascalia- y véase a Caupolicán<br />
en un palo, diciendo asi :» , e segue una lunga protesta di pentimento e di fe<strong>de</strong>.<br />
Spettacolo edificante, senza dubbio, che faceva dimenticare la plausibilità <strong>de</strong>lle cose, ossia<br />
impediva di pensare a come avrebbe mai potuto un impalato fare con tanto fervore un cosí lungo<br />
discorso. Del resto, come era stato possibile all'araucano Galvarino, una volta che l'«umanissimo»<br />
don García gli aveva fatto tagliare ambe le mani, correre, grondando sangue, dai suoi per proporsi<br />
quale esempio <strong>de</strong>lla cru<strong>de</strong>ltà <strong>de</strong>gli spagnoli? Ma il teatro supera ogni ostacolo e il pubblico, specie<br />
quello <strong>de</strong>i tempi di Lope <strong>de</strong> Vega, per quanto difficile e capriccioso, accettava ogni cosa, soprattutto<br />
se di mezzo vi era la religione.<br />
Con queste osservazioni non intendo negare che El Arauco domado presenti momenti alti di<br />
poesia. Già ad alcuni ho accennato. Vorrei ancora richiamare il passo <strong>de</strong>ll'atto III, in cui, nella<br />
preparazione <strong>de</strong>l banchetto-orgia che precorre la battaglia, gli indigeni Quidora e Leocotón eseguono<br />
danze, mentre i musici cantano. La musicalità <strong>de</strong>l verso torna qui alle caratteristiche perfezioni <strong>de</strong>lla<br />
poesia lopiana, nella celebrazione <strong>de</strong>ll'amore. Il canto assume una nota originalissima anche per il ben<br />
dosato intervento nel ritornello di termini indigeni o che tali sembrano:<br />
Piraguamonte, piragua,<br />
piragua, jevizarizagua.<br />
En una piragua bella,<br />
toda la popa dorada,<br />
los remos <strong>de</strong> rojo y negro,<br />
la proa <strong>de</strong> azul y plata,<br />
iba la madre <strong>de</strong> Amor<br />
y el dulce niño en sus plantas;<br />
el arco en las manos lleva,<br />
flechas al aire dispara;<br />
el río se vuelve fuego,<br />
<strong>de</strong> las ondas salen llamas.<br />
dimentichiamo, tuttavia, che l'autore <strong>de</strong> La Araucana celebrava anch'egli, sicuramente, il valore indio<br />
per porre in rilievo quello spagnolo e protestava contro la barbara morte riservata a Caupolicán, per<br />
evi<strong>de</strong>nziare l'umanità propria, in contrasto con la barbarie <strong>de</strong>l suo nemico e capo <strong>de</strong>lla spedizione,<br />
García Hurtado <strong>de</strong> Mendoza.<br />
124
A la tierra, hermosas indias,<br />
que anda el Amor en el agua.<br />
Piraguamonte, piragua,<br />
piragua, jevizarizagua;<br />
Bío, Bío,<br />
que mi tambo le tengo en el río.<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
E cosí di seguito, per un buon numero di versi. La scena si arricchisce cumulativamente e il ritmo<br />
trascina. Viene il sospetto che Gabriel García Márquez possa averla avuta presente quando, in Cien<br />
años <strong>de</strong> soledad , presenta l'arrivo <strong>de</strong>lle variopinte matrone di Francia che, su una « extraña nave<br />
» , una chiatta fatta di tronchi, trascinata da venti uomini, José Arcadio Segundo guida verso il porto<br />
fluviale di Macondo 228 . Naturalmente nel romanzo l'intenzione è dissacrante, mentre nella scena di<br />
Lope tutto è esaltazione ed entusiasmo.<br />
Quanto all'« Auto sacramental » dal titolo La Araucana , esso tratta <strong>de</strong>lla conversione<br />
<strong>de</strong>lla regione cilena, i cui abitanti finiscono per riconoscere in Caupolicán-Cristo, annunciato da<br />
Colocolo-San Giovanni Battista, il Salvatore. Il dramma si costruisce soprattutto su lunghi discorsi<br />
carichi di simbologia religiosa, e su numerosi interventi cantati, dove Lope ricorre ancora una volta a<br />
onomatopee pseudo-indigene e a vocaboli americani, come già nell' Arauco domado , ma direi qui<br />
alla lettura poco convincenti. Probabilmente il canto e la musica dovevano dare un altro risultato, tale<br />
da soddisfare, o entusiasmare addirittura gli spettatori che, come ha affermato il Vossler, « habian<br />
sido adiestrados todos en la escuela <strong>de</strong> los autos sacramentales » 229 . Scrive il Pfandl che la<br />
musicalizzazione vocale <strong>de</strong>gli « Autos » consisteva in « solos, coros y música instrumental » e<br />
che il semplice accompagnamento di chitarra e di arpa <strong>de</strong>i tempi di Timoneda « se había convertido<br />
en los <strong>de</strong> Lope y Cal<strong>de</strong>rón en una verda<strong>de</strong>ra orquesta, compuesta predominantemente <strong>de</strong> instrumentos<br />
228 Cfr. Gabriel García Márquez, Cien años <strong>de</strong> soledad , Buenos Aires, Sudamericana, 1968 (7 a<br />
ed. ) , pp. 169-170: « una extraña nave se aproximaba al puerto. No era más que una balsa <strong>de</strong> troncos<br />
arrastrada mediante gruesos cables por veinte hombres que caminaban por la ribera. En la proa, con un<br />
brillo <strong>de</strong> satisfacción en la mirada José Arcadio Segundo dirigía la dispendiosa maniobra. Junto con él<br />
llegaba un grupo <strong>de</strong> matronas espléndidas que se protegían <strong>de</strong>l sol abrasante con vistosas sombrillas,<br />
y tenían en los hombros preciosos pañolones <strong>de</strong> seda, y ungüentos <strong>de</strong> colores en el rostro, y flores<br />
naturales en el cabello, y serpientes <strong>de</strong> oro en los brazos y diamantes en los dientes ».<br />
229 Karl Vossler, Lope <strong>de</strong> Vega y su tiempo , Madrid, Revista <strong>de</strong> Occi<strong>de</strong>nte, 1940 (2.ª ed. ) , p. 226.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
<strong>de</strong> metal, <strong>de</strong> ma<strong>de</strong>ra y <strong>de</strong> cuerda » , cui bisogna aggiungere gli effetti sonori richiesti dalla « ilusión<br />
», come « el crepitar, humear y chirriar <strong>de</strong> toda clase <strong>de</strong> materias explosivas, el guerrero redoblar <strong>de</strong><br />
los tambores y el roncar <strong>de</strong>l trueno con po<strong>de</strong>rosa naturalidad » 230 .<br />
La scenografia era particolarmente curata e sontuosa. L' auto coronava la giornata <strong>de</strong>l Corpus<br />
Domini , alla fine di una gran<strong>de</strong> processione, alla quale partecipava spesso anche il sovrano con<br />
la corte. Sfilavano, quindi, i carri <strong>de</strong>gli attori, riccamente adornati e rappresentanti palazzi, grotte,<br />
l'inferno con fiamme e dannati, il paradiso e quant'altro, elementi che servivano ad esaltare lo scenario.<br />
Una complicata serie di macchine ren<strong>de</strong>va possibile la realizzazione di tutto ciò che fosse scaturito<br />
dalla fervida fantasia <strong>de</strong>ll'autore. Tutto doveva essere godimento <strong>de</strong>lla vista e <strong>de</strong>ll'udito; perciò questo<br />
tipo di composizioni, oggi, alla lettura, lascia perplessi. Lo notava già il Pfandl, il quale scriveva:<br />
Así como la comedia ya hace tiempo que ha muerto al pasar <strong>de</strong> drama para la escena a drama<br />
para la lectura, los autos sacramentales ya no son más que mudos testigos <strong>de</strong> una vida <strong>de</strong>saparecida,<br />
pinturas ennegrecidas <strong>de</strong> un pasado <strong>de</strong> brillante colorido, notas sordas <strong>de</strong> una música extinguida <strong>de</strong>s<strong>de</strong><br />
hace dos siglos 231 .<br />
Giudizio oggi rimesso in discussione. Ma continuiamo con le commedie. Che Lope sia autore di una<br />
commedia celebrativa di Cortés e <strong>de</strong>lla sua impresa, pare certo, anche se il testo rimane sconosciuto.<br />
Egli ne consegna il titolo in El peregrino en su patria : si tratta <strong>de</strong> La conquista <strong>de</strong> Cortés . E tuttavia,<br />
come scrive Carlos Romero, « la verdad es que nadie parece haberla visto nunca en los últimos siglos,<br />
impresa o manuscrita » 232 . Lo studioso ten<strong>de</strong>, con documentate argomentazioni, a una possibile<br />
i<strong>de</strong>ntificazione <strong>de</strong>ll'opera con La conquista <strong>de</strong> México , dramma attribuito a Fernando <strong>de</strong> Zárate,<br />
e già sull'argomento era intervenuto 233 . Il Romero fissa il periodo in cui l'opera fu probabilmente<br />
composta, quello stesso <strong>de</strong> El Nuevo Mundo e <strong>de</strong> El Arauco domado , anche se non perviene<br />
230 Ludvig Pfandl, Historia <strong>de</strong> la literatura nacional española en la Edad <strong>de</strong> Oro , Barcelona,<br />
Sucesores <strong>de</strong> Juan Gil , 1933, p. 478.<br />
231 Ibi. , p. 473.<br />
232 C. Romero Muñoz, «La conquista <strong>de</strong> Cortés , comedia perdida (¿y hallada?) <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega<br />
», in Aa. Vv. , Studi di Letteratura ibero-americana offerti a G. Bellini , op. cit. , p. 105.<br />
233 C. Romero Muñoz, « Lope <strong>de</strong> Vega y "Fernando <strong>de</strong> Zárate" : El nuevo mundo (y Arauco<br />
domado) en La conquista <strong>de</strong> México », in Studi di Letteratura Ispano-americana , 15-16, cit.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
ancora a stabilire una prece<strong>de</strong>nza cronologica tra le opere citate, che presentano, in verità, almeno per<br />
l'argomento, punti in comune, come lo studioso documenta attentamente 234 .<br />
Non ho competenza per intervenire sull'argomento. Lo stesso Ruiz Ramón ripubblica La conquista<br />
<strong>de</strong> México come opera di Fernando <strong>de</strong> Zárate 235 . Il mio esame si limita, quindi, al puro testo, che si<br />
presenta scorrevole nella versificazione e accentuatamente disinvolto per quanto attiene al succe<strong>de</strong>rsi<br />
<strong>de</strong>gli eventi come realmente si verificarono, cosa che Lope nel Nuevo Mundo si guarda bene dal fare.<br />
Infatti, La conquista <strong>de</strong> México , pur rifacendosi in modo evi<strong>de</strong>nte al cronista Francisco López<br />
<strong>de</strong> Gómara, fa un tutt'uno di quanto avvenuto, proce<strong>de</strong>ndo arbitrariamente. Ad esempio, nel primo<br />
atto, dopo l'incontro con lo spagnolo Aguilar, naufragato sulle coste <strong>de</strong>llo Yucatán, primo interprete<br />
di Cortés, vediamo che, per avere una sorta di spia fe<strong>de</strong>le nel mondo azteco, il condottiero gli combina<br />
un matrimonio con la nota doña Marina -Mariana, sottolinea lei, da convertita-, l'india che con<br />
altre era stata offerta al conquistatore, quando è ben noto che prima egli ne fece omaggio all'amico<br />
Portocarrero, poi, più tardi, la tenne a lungo come propria amante, quindi la fece sposare a un suo<br />
soldato, Juan Jaramillo.<br />
Evi<strong>de</strong>ntemente il drammaturgo, chiunque egli sia, riteneva poco edificante che un eroe come Cortés<br />
si presentasse sulla scena fornito di un'amante e subito accasò la donna, giustificando cosí anche il<br />
fatto che, fe<strong>de</strong>le allo sposo, fu lei a salvare il condottiero, avvertendolo <strong>de</strong>lla congiura <strong>de</strong>i capi indigeni<br />
riuniti a Cholula, <strong>de</strong>i quali lo spagnolo fece strage esemplare.<br />
Altro momento «infe<strong>de</strong>le» è rappresentato dalla spedizione contro Pánfilo <strong>de</strong> Narváez, sbarcato<br />
sulle coste messicane: nel dramma lo scontro avviene prima che Cortés entri a Tenochtitlán, quando<br />
la realtà è ben diversa. E ancora, l'affondamento <strong>de</strong>lle navi, sulle quali il conquistatore e la sua gente<br />
erano giunti ai lidi messicani, è presentato come ordito subdolamente da Cortés, quando esplicite<br />
sono le dichiarazioni di Bernal Díaz <strong>de</strong>l Castillo -testimone <strong>de</strong>i fatti- nella Historia verda<strong>de</strong>ra <strong>de</strong><br />
la conquista <strong>de</strong> la Nueva España: egli sostiene, infatti, che la <strong>de</strong>cisione fu palese, annunciata in un<br />
discorso preparatorio apposito alla truppa, dove si richiamavano fatti egregi, <strong>de</strong>cisioni storiche, come<br />
quella di varcare il Rubicone da parte di Giulio Cesare. Ma il drammaturgo seguiva la versione diffusa<br />
234 C. Romero Muñoz, «La conquista <strong>de</strong> Cortés , comedia perdida (¿y hallada?) <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega ,<br />
in Studi di Letteratura ibero-americana, offerti a G. Bellini , op. cit. , p. 124.<br />
235 Cfr. F. Ruiz Ramón, América en el teatro clásico español , op. cit.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
da Gómara nella sua Historia <strong>de</strong> la conquista <strong>de</strong> México 236 , alla quale si oppone con orgoglio Díaz<br />
<strong>de</strong>l Castillo, sostenendo che così non fu: « No pasó como dice, pues, ¿<strong>de</strong> qué condición somos los<br />
españoles para no ir a<strong>de</strong>lante y estarnos en parte que no tengamos provecho y guerra? » 237 .<br />
Uno <strong>de</strong>i pregi <strong>de</strong> La conquista <strong>de</strong> México è senza dubbio l'aspetto scenografico, particolarmente<br />
curato, come attestano le didascalie, che ne fanno uno spettacolo sontuoso e attraente, mentre il<br />
contenuto <strong>de</strong>l dramma è scarno. Lo si può riassumere in poche parole: Cortés arriva in Messico,<br />
s'incontra con Montezuma, che vuol tenerlo lontano dalla capitale e gli offre ricchi doni, affronta<br />
Pánfilo <strong>de</strong> Narváez e lo sconfigge, lo fa prigioniero, aumenta con i soldati di costui le sue truppe ed<br />
entra in Tenochtitlán, dopo aver sconfitto l'Idolatria, che inten<strong>de</strong>va resistere sulle terre americane,<br />
imponendo invece il trionfo <strong>de</strong>lla Religione Cristiana, la quale incorona l'eroe:<br />
Este laurel, gran Cortés,<br />
es digno <strong>de</strong> tu cabeza,<br />
pues tuviste la fiereza<br />
<strong>de</strong> mi enemiga a los pies;<br />
victoria y tiempo te lleven<br />
a la fama soberana. 238<br />
La figura e l'azione di Cortés sono perfettamente corrispon<strong>de</strong>nti, qui, con alcuni miglioramenti<br />
morali, quelli accennati circa doña Marina, a quanto di lui aveva scritto il francescano Toribio <strong>de</strong><br />
236 Cfr. Francisco López <strong>de</strong> Gómara, Historia <strong>de</strong> la conquista <strong>de</strong> México , Caracas, <strong>Biblioteca</strong><br />
Ayacucho , 1979, p. 72, Cap. XLII: « Y para que le siguiesen todos aunque no quisiesen, acordó<br />
quebrar los navíos; Determinado pues <strong>de</strong> quebrarlos, negoció con algunos maestros que secretamente<br />
barrenasen sus navíos, <strong>de</strong> suerte que se hundiesen, sin los po<strong>de</strong>r agotar ni atapar; y rogó a otros pilotos<br />
que echasen fama cómo los navíos no estaban para mas navegar <strong>de</strong> cascados y roídos <strong>de</strong> broma, y que<br />
llegasen todos a él, estando en muchos, a se lo <strong>de</strong>cir así, como que le daban cuenta <strong>de</strong> ello, para que<br />
<strong>de</strong>spués no le echasen culpa. Ellos lo hicieron así como él or<strong>de</strong>nó ».<br />
237 Bernal Díaz <strong>de</strong>l Castillo, Historia verda<strong>de</strong>ra <strong>de</strong> la conquista <strong>de</strong> la Nueva España , ed. <strong>de</strong> J.<br />
Ramírez Cabaña, México, Editorial Porrúa, 1968 (6ª ed. ), I, Cap. LVIII, p. 176 . Non si dimentichi<br />
che la prima edizione <strong>de</strong>lla Historia verda<strong>de</strong>ra si ebbe nel 1632, quindi Zárate, o Lope, non potè<br />
conoscerla al momento di comporre il dramma di cui mi occupo.<br />
238 Fernando <strong>de</strong> Zárate, La conquista <strong>de</strong> México , Atto III, in F. Ruiz Ramón, op. cit.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Benavente nella Carta al emperador , Carlo V, quando gli ricordava come, prima <strong>de</strong>ll'arrivo <strong>de</strong>l<br />
conquistatore, « el <strong>de</strong>monio nuestro enemigo era muy servido con las mayores idolatrías y homecidios<br />
más crueles que jamás fueron » 239 . Cortés era stato quindi il vero diffusore <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong>.<br />
L'opera esaminata si presenta come un misto tra il dramma d'avventura e quello teologico. La prima<br />
parte <strong>de</strong>l secondo atto, infatti, offre una disputa tra personaggi allegorici, che poi ricompaiono alla<br />
fine <strong>de</strong>l terzo atto: la Divina Provvi<strong>de</strong>nza, « en un trono alto sentada » ; la Religione Cristiana,<br />
« en las gradas » , ai suoi piedi; l'Idolatria, che fa il suo ingresso con aspetto terrificante: « Sale<br />
la Idolatría con un vestido <strong>de</strong> negro sembrado <strong>de</strong> imágenes <strong>de</strong> oro, y un ídolo echando fuego por la<br />
boca » 240 . La natura <strong>de</strong>moniaca <strong>de</strong>ll'Idolatria è <strong>de</strong>nunciata chiaramente: è infatti figlia di Luzbel<br />
ed esce dal « centro profundo » , preoccupata per la sua sorte futura, ora che la Religione le<br />
conten<strong>de</strong> il possesso <strong>de</strong>l continente. Non seguono dotte discussioni, ma solo argomenti contun<strong>de</strong>nti<br />
che riconducono all'inferno la sconfitta potenza:<br />
Cúbrase el trono, y la Idolatría se entre por la boca <strong>de</strong> fuego, y toquen trompetas y cajas; salgan por<br />
dos partes indios y españoles batallando, unos con arcos y flechas, y otros capitanes a caballo con las<br />
espadas <strong>de</strong>snudas, y Santiago <strong>de</strong>lante, armado <strong>de</strong> blanco, con un pendón rojo.<br />
241<br />
Spettacolo invero straordinario, che doveva sicuramente entusiasmare i presenti. Dei personaggi<br />
allegorici fa parte anche un Idolo, che appare nel terzo atto, su un altare, « con rostro y manos doradas,<br />
y sobre la fuente un gran cerco <strong>de</strong> rayos como sol » , a predire, inutilmente, la sconfitta <strong>de</strong>gli spagnoli.<br />
Più che il testo è la rappresentazione a ren<strong>de</strong>re interessante il dramma, che conclu<strong>de</strong> su una scena<br />
sfolgorante di vittoria religiosa:<br />
Acometan al muro, y los indios tiren flechas; con escalas y ro<strong>de</strong>las suban, <strong>de</strong>nles en ellas los<br />
indios alcanciazos, vayan subiendo, y andando hasta entrar, y salga un carro en que venga la Religión<br />
Cristiana triunfando, y traiga a sus pies a la Idolatría, y por la puerta <strong>de</strong> la ciudad venga Cortés con<br />
239 Motolinía, Carta al emperador. Refutación a Las Casas sobre la Colonización Española .<br />
Introducción y notas <strong>de</strong> José Bravo Ugarte, S. J. , México, Editorial Jus , 1940, p. 52.<br />
240 F. <strong>de</strong> Zárate, La conquista <strong>de</strong> México , Atto II, in F. Ruiz Ramón, op. cit.<br />
241 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
su gente en or<strong>de</strong>n, <strong>de</strong>spués <strong>de</strong> haber publicado victoria, y llegue el carro <strong>de</strong> la Religión, y ella le pone<br />
un laurel. 242<br />
È la vittoria finale e l'ingresso nella capitale azteca. Non certo così curati nella messa in scena si<br />
presentano sia El Nuevo Mundo che El Arauco domado , ma entrambi dimostrano un interesse non<br />
secondario di Lope <strong>de</strong> Vega per il mondo americano e la sua vicenda storica, interpretata a maggior<br />
gloria <strong>de</strong>lla Spagna e <strong>de</strong>lla religione. Ciò si coglie anche in un'opera drammatica come El Brasil<br />
restituido , uno <strong>de</strong>i testi storico-allegorici meno esaltanti <strong>de</strong>l repertorio lopiano. Lo stesso Menén<strong>de</strong>z<br />
y Pelayo, che nel 1902 pubblicava l'inedito nella « <strong>Biblioteca</strong> <strong>de</strong> Autores españoles » 243 , si<br />
soffermava soprattutto sulle notizie storiche relative alla conquista olan<strong>de</strong>se di Bahía, occupata l'8<br />
maggio 1624. Egli <strong>de</strong>finiva il dramma , composto dal commediografo spagnolo sul finire <strong>de</strong>l 1625,<br />
una especie <strong>de</strong> loa don<strong>de</strong> no se ha <strong>de</strong> buscar fábula dramática <strong>de</strong> ningún género, sino exactitud<br />
histórica, buen lenguaje, fáciles versos y mucho entusiasmo patriótico, cualida<strong>de</strong>s que nunca faltan<br />
en Lope . 244<br />
Il critico santan<strong>de</strong>rino era davvero generoso nei suoi giudizi. Il testo di Lope non ha, a mio<br />
parere, altra attrattiva che il fatto di essere una <strong>de</strong>lle sue opere. Quanto all'interesse e alla «facilità»<br />
<strong>de</strong>lla versificazione, sono <strong>de</strong>l tutto discutibili nell'effettiva realizzazione. Possiamo invece affermare<br />
con tutta tranquillità che El Brasil restituido è un dramma faticoso, carico di riferimenti storici a<br />
personaggi, spagnoli e portoghesi, intervenuti nella spedizione di riconquista <strong>de</strong>lla colonia americana,<br />
divenuta di interesse anche per la corona ispanica. Il Portogallo e le sue colonie, d'America, d'Africa<br />
e d'Asia, era entrato ormai nell'orbita spagnola per via di successione ereditaria nel 1580, all'epoca<br />
di Filippo II, conseguenza di matrimoni che avevano alla fine consegnato la corona portoghese alla<br />
monarchia <strong>de</strong>gli Asburgo.<br />
242 Ibi. , Atto III.<br />
243 Cfr. Ora in Obras <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , XXVIII, « Crónicas y leyendas dramáticas <strong>de</strong> España y<br />
comedias novelescas», Madrid, Atlas (« B.A.E. »), 1970. Il Brasil restituido fu riedito da Gino <strong>de</strong><br />
Solenni, Lope <strong>de</strong> Vega's «El Brasil restituido» Together with a Study of Patriotism in this Theater ,<br />
New York, Instituto <strong>de</strong> las Españas <strong>de</strong> los Estados Unidos , 1929.<br />
244 M. Menén<strong>de</strong>z y Pelayo, «Observaciones preliminares» a Obras <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , XXVIII, «<br />
Crónicas y leyendas dramáticas <strong>de</strong> España y Comedias novelescas », op. cit. , p. 30.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Tra personaggi reali e personaggi allegorici, la Monarchia, la Fama, la Religione, l'Idolatria,<br />
l'Eresia, la vicenda si svolge faticosa e ciò che più colpisce, negativamente, finisce per essere la<br />
celebrazione incessante non solo <strong>de</strong>l re Filippo IV, ma <strong>de</strong>gli «eroici» personaggi che realizzano il<br />
riscatto <strong>de</strong>l Brasile, presentato tra l'altro, simbolicamente, come femmina piumata - « El Brasil en<br />
figura <strong>de</strong> una dama india, con una rueda <strong>de</strong> plumas y una flecha dorada como un dardo » 245 -,<br />
che proclama la sua felicità per aver conosciuto, con la conquista portoghese, il vero Dio, il che le<br />
permette di stabilire un vantaggio sui « fieros idólatras » che occupano la maggior parte <strong>de</strong>l paese,<br />
mentre, dice, « limpia <strong>de</strong>l antiguo barbarismo, / me baño en las corrientes <strong>de</strong>l bautismo » 246 .<br />
Versi facili, certamente, come tanti altri, ma pure orrendi, anche se la comparsa <strong>de</strong>lla donna, di sicuro<br />
giovane e molto scoperta, e <strong>de</strong>gli indigeni, poteva, come ritiene Adrien Roig, « causar sorpresa y<br />
admiración » come spettacolo teatrale 247 .<br />
Tra lodi alla religione e alla Vergine Immacolata, alla croce e alla re<strong>de</strong>nzione, la vicenda storica<br />
pren<strong>de</strong> corpo, dall'invasione <strong>de</strong>i protestanti olan<strong>de</strong>si alla loro cacciata. La colpa prima di quanto<br />
accaduto è data agli ebrei « conversos », numerosi nella colonia portoghese, i quali avrebbero<br />
chiamato proprio i protestanti d'Olanda per liberarsi <strong>de</strong>i cattolici e tornare alla loro religione.<br />
L'avversione per il popolo ebraico è forte in Lope, ma né questa, né la celebrazione <strong>de</strong>l valore ispano-<br />
portoghese riescono a dare vita al dramma, che suona falso anche per quell' embrassons nous tra i<br />
due popoli iberici promosso e celebrato nel testo contro la storia, che nel 1640 riporterà il Portogallo<br />
all'indipen<strong>de</strong>nza, ma non all'integrità <strong>de</strong>l suo impero coloniale nel sud <strong>de</strong>ll'Africa, in India e nell'Asia<br />
sud-orientale, <strong>de</strong>l quale gli olan<strong>de</strong>si lo avevano ormai spogliato e per sempre.<br />
245 El Brasil restituido , Giornata I, ibi. . Adrien Roig spiega nel suo saggio, « Visión <strong>de</strong>l Brasil<br />
por Lope <strong>de</strong> Vega en la comedia El Brasil restituido », La Torre , 2, 1994, pp. 239-240, che « El<br />
aspecto áureo simboliza la riqueza <strong>de</strong> la tierra y más particularmente la presencia <strong>de</strong>l oro en este nuevo<br />
Eldorado. La flecha dorada es comparable con el cetro <strong>de</strong> oro <strong>de</strong> una soberana y, en la comedia, con el<br />
cetro que lleva otra figura alegórica, la "Monarquía <strong>de</strong> España". Es un procedimiento para equiparar<br />
las dos figuras, <strong>de</strong>jando sin embargo la preeminencia a la "Monarquía <strong>de</strong> España": "con un mundo a<br />
los pies y un cetro con tres coronas <strong>de</strong> oro". Con su belleza natural, su flecha <strong>de</strong> oro simbólica y los<br />
indios que le forman una corte singular, la figura "El Brasil" adquiere majestad » .<br />
246 El Brasil restituido , Giornata I, in Obras <strong>de</strong> Lope <strong>de</strong> Vega , XXVIII, cit.<br />
247 A. Roig, art. cit. , p. 242.<br />
131
- 2 -<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Guerra, amori e pene nella trilogia pizarrista di Tirso<br />
I riferimenti americani sono numerosi nelle commedie di Tirso <strong>de</strong> Molina. Lo hanno posto in<br />
rilievo, tra altri, Alfonso Urtiaga introducendo il tema <strong>de</strong>ll'« indiano 248 » e specificamente Angela<br />
Dellepiane 249 . Al tema americano il frate mercedario, che per qualche anno era stato a Santo<br />
Domingo, dove il suo Ordine lo aveva inviato nel 1615, <strong>de</strong>dica addirittura una trilogia centrata sulle<br />
gesta <strong>de</strong>i Pizarro. Compongono la trilogia le commedie: Todo es dar en una cosa, Las Amazonas en<br />
las Indias, La lealtad contra la envidia . Esse furono composte nel periodo 1626-1629, o, secondo<br />
Blanca <strong>de</strong> los Ríos, tra il 1626 e il 1632 250 .<br />
Il fatto che le vicen<strong>de</strong> <strong>de</strong>i Pizarro abbiano interessato cosí vivamente Tirso, da indurlo a comporre<br />
addirittura una trilogia sul tema, non appare strano, se consi<strong>de</strong>riamo la vincolatone che egli dovette<br />
avere con la famiglia nel periodo 1626-1629, quando risie<strong>de</strong>va a Trujillo come « Comendador » <strong>de</strong>l<br />
suo ordine, e il particolare momento in cui essa si trovava, vale a dire in piena campagna rivendicativa,<br />
da parte di Juan Hernando Pizarro, <strong>de</strong>ll'onorabilità <strong>de</strong>lla casata e con essa <strong>de</strong>l titolo di marchese e <strong>de</strong>i<br />
relativi privilegi economici pattuiti con la corona dal conquistatore don Francisco 251 .<br />
Conosciamo i fatti che portarono a una prigionia ventennale Hernando Pizarro, per l'uccisione<br />
di Diego Almagro il vecchio, e il fratello Gonzalo all'impiccagione come traditore, per aver messo<br />
sossopra il vicereame <strong>de</strong>l Perú capitanando le schiere <strong>de</strong>gli « encomen<strong>de</strong>ros », avversi all'abolizione<br />
248 Alfonso Urtiaga, El Indiano en la dramática <strong>de</strong> Tirso <strong>de</strong> Molina , Madrid, Revista «Estudios» ,<br />
1965.<br />
249 Angela B. Dellepiane, Presencia <strong>de</strong> América en la obra <strong>de</strong> Tirso <strong>de</strong> Molina , Madrid, Revista<br />
«Estudios» , 1968. La bibliografia intorno alla presenza <strong>de</strong>ll'America nell'opera di Tirso è ricca; cfr. tra<br />
gli altri: A. Miró Quesada, « Gonzalo Pizarro en el teatro <strong>de</strong> Tirso <strong>de</strong> Molina », in Revista <strong>de</strong> Indias , 5<br />
(Bogotá), 1965; M. García Blanco, « Tirso <strong>de</strong> Molina y América », in Cua<strong>de</strong>rnos Hispanoamericanos ,<br />
17, 1950; F. Ruiz Ramón, América en el teatro clásico español , Pamplona, Ediciones Uhiversidad<br />
<strong>de</strong> Navarra , 1993.<br />
250 Cfr. F. Ruiz Ramón, América en el teatro clásico español , op. cit. , p. 30.<br />
251 Si veda Teresa Ferrer Valls, Nobleza y espectáculo teatral (1535-1622) , Valencia, Universidad<br />
<strong>de</strong> Sevilla / Universitat <strong>de</strong> València , 1993, p. 50.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
<strong>de</strong>ll' encomienda <strong>de</strong>cisa da Carlo V su pressione <strong>de</strong>l padre Las Casas. Bisognava, quindi, rimontare<br />
la china, ristabilire la perfetta legittimità <strong>de</strong>ll'operato <strong>de</strong>i due, che avevano, all'apparenza, infamato<br />
la casata, <strong>de</strong>terminando la <strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nza dai titoli e l'annullamento <strong>de</strong>lle preben<strong>de</strong>. Un pronipote di<br />
Francisco Pizarro, conquistatore <strong>de</strong>l Perú e primo marchese <strong>de</strong>lla Conquista, aveva provveduto a dare<br />
una versione favorevole <strong>de</strong>i fatti nella cronaca intitolata Varones Ilustres <strong>de</strong>l Nuevo Mundo . L'opera,<br />
ultimata nel 1625, ottenne la licenza per la pubblicazione nel 1631, ma apparve alle stampe solo nel<br />
1639. Tuttavia, già nel 1631 Juan Hernando Pizarro aveva ottenuto la riabilitazione e la conferma <strong>de</strong>l<br />
titolo di marchese.<br />
È fuor di dubbio che all'amico, frate influente e drammaturgo famoso, Tirso <strong>de</strong> Molina, i Pizarro<br />
abbiano commissionato, se non una trilogia, un'opera drammatica che contribuisse a sostenere le tesi<br />
<strong>de</strong>lla famiglia. Probabilmente per ragioni d'ordine affettivo, o forse per la disponibilità generosa a<br />
compensare il lavoro, il drammaturgo progettò e realizzò una trilogia.<br />
La prima commedia <strong>de</strong>lla trilogia, Todo es dar en una cosa , si configura nettamente come una<br />
«commedia genealogica». Tratta, infatti, <strong>de</strong>lle origini <strong>de</strong>l futuro conquistatore <strong>de</strong>ll'impero incaico,<br />
Francisco Pizarro, imme<strong>de</strong>simandosi chiaramente con lui per fatto personale. Anche Tirso era un<br />
« bastardo » ed egli sente profondamente questa situazione, che riflette nel suo personaggio, e al<br />
tempo stesso prova un evi<strong>de</strong>nte orgoglio, proprio di chi, nonostante la macchia di cui è innocente,<br />
è arrivato a compiere cose egregie: Francisco conquistando addirittura un ricchissimo impero; lui,<br />
Tirso, assurgendo alla fama di celebrato artista, ma anche a cariche importanti nel suo Ordine. E questo<br />
l'«intratexto» che attira, più <strong>de</strong>l testo, e a ragione, il Ruiz Ramón, il quale afferma che, in realtà, tutto<br />
il teatro classico spagnolo « está esperando esas varias y posibles lecturas <strong>de</strong> su otro texto » 252 .<br />
Circa le origini di Francisco Pizarro non si dimentica facilmente, più che la condizione di figlio<br />
illegittimo, l'umiltà in cui si dice fu lasciato crescere. Il maggior responsabile di ciò è il cronista López<br />
<strong>de</strong> Gómara, il quale, forse per accentuare il contrasto con il suo padrone, Hernán Cortés, <strong>de</strong>nuncia<br />
con la « bastardía » <strong>de</strong>ll'innocente, che afferma abbandonato sulla porta di una chiesa e che «<br />
Mamó una puerca ciertos días, no se hallando quien le quisiese dar leche » , la bassa incombenza<br />
che, dopo il riconoscimento, il padre gli affidò: « traíalo a guardar los puercos, y así no supo leer.<br />
252 F. Ruiz Ramón, América en el teatro clásico español , op. cit. , p. 46.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Diole un día mosca a sus puercos, y perdiolos. No osó tornar a casa <strong>de</strong> miedo y fuese a Sevilla con<br />
unos caminantes, y <strong>de</strong> allí a las Indias » 253 .<br />
Di ciò non v'è traccia, com'è naturale, nel dramma di Tirso <strong>de</strong> Molina. Francisco vi compare come<br />
figlio illegittimo, sí, ma di padre e di madre perfettamente in regola con i quarti di nobiltà; e se è<br />
illegittimo, lo è per i soliti equivoci che nel teatro spagnolo <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro allontanano e fanno<br />
infelici gli amanti clan<strong>de</strong>stini. Accolto come frutto <strong>de</strong>lla colpa di una non i<strong>de</strong>ntificata nobile fanciulla<br />
da colui che in realtà è il nonno legittimo, il piccolo cresce in famiglia nobile e ricca, affidato alle<br />
cure amorose di una figlia <strong>de</strong>l vecchio, in realtà sua madre, sviluppando una personalità spiccata, un<br />
senso alto <strong>de</strong>ll'onore, nella coscienza <strong>de</strong>lla sua condizione, con una dignità che gli permette persino<br />
di respingere il padre, al quale, tuttavia, al momento opportuno salverà anche la vita.<br />
Significativo è che egli sia stato <strong>de</strong>posto nel cavo di una quercia: sarà un uomo forte e <strong>de</strong>ciso.<br />
Quando appren<strong>de</strong> dalla lingua vendicativa <strong>de</strong>ll'irato maestro, con il quale si mostra svagato e<br />
indomabile, la sua origine, <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> che solo la virtù dovrà essere il suo bene, ed è ben fermo<br />
nell'affermare alla madre -che prima di andare sposa ad un altro gli rivela la sua storia- che sarà solo<br />
figlio <strong>de</strong>lle proprie opere:<br />
Yo, que repudiado he sido<br />
<strong>de</strong> ti, cuyo honor no quiere<br />
que me intitule tu hijo;<br />
yo, que <strong>de</strong>l ser que me han dado<br />
los empeños <strong>de</strong>sobligo,<br />
pues, avariento, mi padre<br />
ha injuriado este apellido,<br />
hijo <strong>de</strong> ninguno soy;<br />
no tengo padres, no admito<br />
ascendientes que me agravien;<br />
en mis obras legitimo<br />
el nuevo ser que restauro,<br />
las hazañas a que aspiro:<br />
<strong>de</strong>udor <strong>de</strong> mí mismo soy,<br />
253 Francisco López <strong>de</strong> Gómara, Historia General <strong>de</strong> las Indias , Caracas, <strong>Biblioteca</strong> Ayacucho ,<br />
1979, Cap. CXLIV, p. 209.<br />
134
hijo seré <strong>de</strong> mí mismo.<br />
Yo malograré mis años,<br />
¡viven los cielos propicios!,<br />
si a pesar <strong>de</strong> inconvenientes<br />
medio mundo no conquisto.<br />
No tendré nombre hasta entonces:<br />
no sabrán <strong>de</strong> qué principios<br />
procedo, no temeré<br />
ejércitos <strong>de</strong> enemigos,<br />
montes <strong>de</strong> dificulta<strong>de</strong>s,<br />
naufragios jamás creídos,<br />
<strong>de</strong>siertos nunca pisados,<br />
arduos hasta el cielo riscos . 254<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Ora appare anche chiaro al giovane il significato <strong>de</strong>l fatto che la palla di legno che lui e Cortés nel<br />
gioco si erano contesi si sia spaccata in due metà esatte:<br />
La media esfera que gozo<br />
es medio mundo: así explico<br />
el pronóstico, que en ella<br />
todo un orbe ha dividido.<br />
Yo he <strong>de</strong> dar <strong>de</strong>s<strong>de</strong> hoy en esto,<br />
o morir o conseguirlo:<br />
todo es dar en una cosa,<br />
don<strong>de</strong> hay valor no hay peligro . 255<br />
Più avanti Francisco, ormai uomo fatto ed esercitato nelle armi, rimproverando il padre per<br />
l'abbandono, predirà a se stesso i successi americani futuri. L'impegno di chi è stato abbandonato<br />
nell'anonimato è di uscire da esso con le proprie forze. Così Pizarro parla al padre:<br />
Yo, ingrato padre, a pesar<br />
254 Tirso <strong>de</strong> Molina, Todo es dar en una cosa , Jornada III, scena XVII, in Obras dramáticas<br />
completas , III, Edición crítica <strong>de</strong> Blanca <strong>de</strong> los Ríos, Madrid, Aguilar , 1958.<br />
255 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
135
<strong>de</strong> vuestro poco cuidado,<br />
tanta agua pienso pasar<br />
que en ella mi honor manchado<br />
pueda mi esfuerzo lavar.<br />
Yo malogré mis años,<br />
y huyendo vuestros engaños<br />
vencedor <strong>de</strong> un medio mundo,<br />
lince <strong>de</strong>l polo segundo<br />
pisaré climas extraños.<br />
Yo, si llegare a tener<br />
hermanos, con más valor<br />
<strong>de</strong> ellos he <strong>de</strong> preten<strong>de</strong>r<br />
que me veneren señor,<br />
llegándome a obe<strong>de</strong>cer.<br />
Suplirá la fortaleza<br />
faltas <strong>de</strong> naturaleza<br />
y <strong>de</strong> vos <strong>de</strong>sobligado<br />
seré, por mí reengendrado,<br />
el fénix <strong>de</strong> mi nobleza.<br />
Juzgareisme, claro está,<br />
por loco, mas mi animosa<br />
inclinación mostrará<br />
que en dando yo en una cosa<br />
salgo con ella . 256<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Facile profezia, naturalmente, dato che tutto da tempo si era verificato nella realtà, per gli spettatori,<br />
e Francisco aveva avuto realmente la sottomissione <strong>de</strong>i fratelli, una volta conquistato il Perù. Ma il<br />
padre non può reprimere qui un'esclamazione ammirata: « ¡Oh hijo! ¡César segundo! »<br />
La terza Jornada è ricca di « lances ». Una nota di simpatia finisce per avvolgere anche il<br />
padre di Francisco Pizarro -come poteva essere altrimenti?-, vittima di « malos mestureros » ,<br />
diremmo, e <strong>de</strong>ll'invidia <strong>de</strong>l « Pagador general », che sempre interviene subdolamente per impedire<br />
256 Ibi. , Jornada III, scena XI.<br />
136
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
il riconoscimento <strong>de</strong>lle valorose imprese <strong>de</strong>l Capitano Gonzalo Pizarro e il suo prosperare presso<br />
i sovrani. I quali immancabilmente compaiono a sistemare, secondo l'affermato cliché , le cose:<br />
Francisco Pizarro e il padre, uccisori <strong>de</strong>l loro assalitore, perdonati, staranno tra le guardie <strong>de</strong>lla regina<br />
Isabella, presso di lei, quasi a tenerli in serbo per le prossime, mirabolanti imprese. Che <strong>de</strong>l resto<br />
apertamente promettono entrambi, il Capitano riferendosi a Granada e alla sua conquista, il figlio al<br />
Nuovo Mondo, se Colombo lo scorpe davvero, incitando anche Cortés a eroiche imprese americane.<br />
Dice Francisco rivolto alla regina:<br />
Si otro orbe Colón <strong>de</strong>scubre<br />
en vuestras minas hermosas<br />
os hago pleito homenaje<br />
<strong>de</strong> no volver a las costas<br />
<strong>de</strong> España mientras no os diere<br />
más oro y plata, más joyas<br />
que, cuando dueño <strong>de</strong>l mundo,<br />
triunfó <strong>de</strong> sus partes Roma.<br />
Cumplid, Hernando Cortés,<br />
presagios con que os pregonan<br />
los cielos por igual mío;<br />
haced vuestra fama heroica,<br />
que si parece imposible<br />
a la envidia que proponga<br />
locuras en la apariencia<br />
y <strong>de</strong> escucharlas se asombra,<br />
en la comedia segunda<br />
saldrá la verdad piadosa,<br />
que don<strong>de</strong> hay valor y dicha,<br />
todo es dar en una cosa . 257<br />
Pizarro che sprona Cortés e che pone il conquistatore <strong>de</strong>l Messico al proprio livello, ma con<br />
preminenza su di lui! Cosa avrebbe mai <strong>de</strong>tto Gómara? Tirso <strong>de</strong> Molina riscatta appieno il suo<br />
personaggio, dandogli la dignità di un eroe romano, e in lui riscatta la casata, fin dalla prima<br />
257 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
137
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
commedia, illustrando la figura <strong>de</strong>l futuro conquistatore con qualità eroiche, che risaltano ancor più<br />
sulla dimensione profonda di infelicità data dalla nascita infamante e dalla mancanza di confortanti<br />
riferimenti affettivi.<br />
La commedia rimane aperta all'annunciata continuazione. Non si tratta, comunque, di un dramma<br />
leggero; la sua struttura, infatti, si presenta con frequenza faticosa, per gli eccessivi monologhi, di una<br />
lunghezza poco sopportabile. Numerose sono anche le incongruenze, alle quali il pubblico certamente<br />
faceva poco caso, tra esse la passività con cui Beatriz si accinge ad andare sposa ad un preten<strong>de</strong>nte<br />
qualsiasi, e l'innaturale confronto polemico in cui la madre pone figlio contro genitore, nella scena<br />
IV <strong>de</strong>l primo atto. Ma ancora: il giovinetto Francisco parla come un adulto, e questo non ha senso,<br />
come non ha senso l'operato negativo <strong>de</strong>l maestro. Insopportabile è pure la prolissità <strong>de</strong>l discorso di<br />
Beatriz al figlio, recriminatorio nei confronti <strong>de</strong>l padre, che ciò nonostante incita ad imitare nel valore.<br />
Aggiungerò ancora la difficile comprensione <strong>de</strong>lle alambiccate «ragioni d'amore» nelle scene iniziali<br />
<strong>de</strong>l primo atto. Curiosa è anche, almeno per noi lettori odierni, la celebrazione <strong>de</strong>ll'Inquisizione, pur<br />
se è comprensibile da parte di un religioso quale era Tirso.<br />
E tuttavia, nonostante queste osservazioni, <strong>de</strong>purata <strong>de</strong>i vizi <strong>de</strong>nunciati e superate le prolissità, la<br />
commedia raggiunge il suo scopo, dandoci nella figura di Francisco Pizarro quella di un personaggio<br />
fuori <strong>de</strong>l comune, <strong>de</strong>stinato a grandi imprese, superando di gran lunga in umanità e <strong>de</strong>coro l'immagine,<br />
mai eccessivamente brillante, sempre un po' grigia, se la confrontiamo con quella splendida di Cortés,<br />
che di lui ci hanno trasmesso le cronache, come già aveva riconosciuto il Cotarelo 258 .<br />
Il finale di Todo es dar en una cosa ren<strong>de</strong>va sicuramente curioso lo spettatore, ansioso di assistere<br />
ai futuri sviluppi <strong>de</strong>lla vicenda, e ren<strong>de</strong> curioso oggi il lettore. La continuazione si ha nel dramma Las<br />
Amazonas en las Indias , opera edita nella Parte cuarta <strong>de</strong>lle commedie di Tirso, a Madrid, nel 1635,<br />
quindi dopo che la famiglia Pizarro aveva visto riconosciute da parte <strong>de</strong>lla corona le sue ragioni e<br />
pretese e riottenuto il marchesato. Naturalmente l'opera era stata composta e rappresentata anni prima<br />
e di certo aveva avuto successo. L'entusiasmo <strong>de</strong>l Cotarelo qualifica anche questa commedia, con la<br />
prece<strong>de</strong>nte e quella che segue, come « una <strong>de</strong> las joyas <strong>de</strong>l teatro <strong>de</strong> Tirso » e addirittura parla<br />
di « gran<strong>de</strong>za épica <strong>de</strong> estos tres poemas dramáticos » , di cui loda la grandiosità <strong>de</strong>l tema, le<br />
258 Emilio Cotarelo y Mori, Catálogo razonado <strong>de</strong>lle Comedias <strong>de</strong> Tirso <strong>de</strong> Molina , II, p. XL. Cfr.<br />
T. <strong>de</strong> Molina, Obras dramáticas completas , op. cit. , III, p. 644.<br />
138
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
situazioni tese, la versificazione « abundante, armoniosa y magnífica » , le « riquezas poéticas<br />
<strong>de</strong> todo género » presenti 259 .<br />
Il nostro giudizio è più guardingo circa la prima commedia <strong>de</strong>lla trilogia, come si è visto, ma non<br />
v'è dubbio che muta radicalmente allorché si tratta <strong>de</strong> Las Amazonas en las Indias , per quanto attiene<br />
al valore drammatico e al clima di straordinaria poesia che introduce la commedia, <strong>de</strong>terminando un<br />
felice contrasto. Nel primo atto, infatti, il dramma suggerisce un paesaggio esotico, che certamente<br />
l'allestimento doveva fare concreto e con particolare efficacia per lo spettatore; in esso appaiono due<br />
amazzoni, Martesia e Menalipe, armate di asce e bastoni, « y todas ellas con arcos y aljabas <strong>de</strong><br />
flechas a las espaldas » , intente a lottare contro due « españoles bizarros » , Gonzalo Pizarro<br />
e Francisco <strong>de</strong> Carvajal, suo « maestre <strong>de</strong> campo ». Suoni di guerra accompagnano la comparsa<br />
<strong>de</strong>i personaggi in lotta: Gonzalo ha lo scudo coperto di frecce e, « retirando a Menalipe, sin sacar<br />
la espada, van peleando, entrando y saliendo » , finchè i due restano soli in scena. Li raggiungono<br />
presto Martesia e Carvajal, pure intenti a combattersi.<br />
Un inizio vivace, anzi rumoroso, come è frequente nel teatro classico spagnolo, e di sicuro tale da<br />
attirare immediatamente l'interesse <strong>de</strong>l pubblico, tanto più se consi<strong>de</strong>riamo che di certo le amazzoni -<br />
ma la didascalia non lo dice- dovevano presentarsi in qualche modo poco vestite. L'improvviso corpo<br />
a corpo tra Gonzalo, <strong>de</strong>ciso a non usare armi contro una donna, e la regina Menalipe, dà luogo a un<br />
solleticante contatto tra sessi diversi, facendo sì che l'eroico spagnolo si renda conto <strong>de</strong>ll'efficacia<br />
<strong>de</strong>gli occhi <strong>de</strong>lla donna che, « apacibles homicidas, / abrasando, quitan vidas, / victoriosos, quitan<br />
manos » 260 , ma per il pubblico anche di qualcos'altro, <strong>de</strong>lla «diversità», cioè, <strong>de</strong>lla bella nemica,<br />
provvista di indubbie grazie 261 .<br />
Una duplice situazione ripetuta in parallelo -Carvajal e Martesia-, ribadisce il potere <strong>de</strong>ll'amore e<br />
in esso l'irresistibile seduzione che lo spagnolo esercita sul mondo indigeno, se entrambe le donne, la<br />
regina e la sorella, nonostante la loro natura bellicosa, si innamorano immediatamente <strong>de</strong>i due uomini,<br />
259 Ibi. , p. 697.<br />
260 T. <strong>de</strong> Molina, Amazonas en las Indias , Jornada I, scena IV, in Obras dramáticas completas ,<br />
cit. , III, p. 703.<br />
261 Di interesse il saggio di Fausta Antonucci, «Armi ed amori (e religione) nelle commedie<br />
spagnole <strong>de</strong>l XVII secolo ambientate in terre barbare», in Aa. Vv. , La festa teatrale , a cura di Giovanni<br />
Battista De Cesare, Napoli, Istituto Universitario Orientale, 1995.<br />
139
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
cui promettono meraviglie qualora accettino di unirsi a loro, e persino di mutare radicalmente i cru<strong>de</strong>li<br />
costumi <strong>de</strong>l loro popolo femminile. Dice, infatti, Martesia, che ha funzione di vi<strong>de</strong>nte, a Carvajal:<br />
Quédate aquí, serás mi esposo y dueño;<br />
haré por causa tuya,<br />
que la ley rigurosa se <strong>de</strong>struya<br />
<strong>de</strong> esta región, y su infecundo empeño.<br />
Gozarán, por mi amor, las amazonas<br />
el tálamo, hasta agora aborrecido;<br />
sepultará cruelda<strong>de</strong>s el olvido.<br />
El cuello rendirán las amazonas<br />
al apacible imperio<br />
<strong>de</strong> amor que hasta aquí fue su vituperio.<br />
Todo esto cesará, si satisfaces<br />
los castos <strong>de</strong>seos míos;<br />
eterna paz tendrás, si estimas paces;<br />
si guerra anhelan tus bizarros bríos<br />
canoas y piraguas<br />
te cubrirán las fugitivas aguas<br />
<strong>de</strong> ese jayán monarca <strong>de</strong> los ríos;<br />
conquistarante en ellas<br />
provincias comarcanas,<br />
ejércitos armados <strong>de</strong> doncellas,<br />
tan exentas <strong>de</strong> amor cuanto inhumanas. 262<br />
L'armonia <strong>de</strong>l verso, la sua scorrevolezza, in tutto il dialogo <strong>de</strong>lle donne con i due spagnoli, dà<br />
luogo a un clima <strong>de</strong>licato, che volutamente sottolinea la castità <strong>de</strong>ll'offerta femminile, ma anche la<br />
sua passionalità. In esso la nota mitologica si umanizza. La schermaglia d'amore diviene attraente,<br />
mentre il testo sottolinea la diversità <strong>de</strong>i due uomini: Gonzalo, personaggio raffinato, cavalleresco, ma<br />
incorruttibile; Carvajal, furbo e disincantato, propenso a farsi beffe <strong>de</strong>lle persone e <strong>de</strong>lle situazioni,<br />
come si mostrerà in tutto il dramma, in accordo con il cliché tramandatoci dalle cronache, ma qui<br />
senza sottolineare la cru<strong>de</strong>ltà <strong>de</strong>l terribile « Demonio <strong>de</strong> los An<strong>de</strong>s ».<br />
262 T. <strong>de</strong> Molina, Amazonas en las Indias , op. cit. , Jornada I, scena IV.<br />
140
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Per la parte storica, non pare dubbio, il drammaturgo si rifà alla Historia <strong>de</strong>l <strong>de</strong>scubrimiento y<br />
conquista <strong>de</strong> las Provincias <strong>de</strong>l Perù , di Agustin <strong>de</strong> Zárate, e alla Historia general <strong>de</strong>l Perú , <strong>de</strong>ll'Inca<br />
Garcilaso <strong>de</strong> la Vega, oltre che al testo di Fernando Pizarro y Orellana, Varones ilustres <strong>de</strong>l Nuevo<br />
Mundo . Il suo impegno principale è quello di riscattare da ogni macchia di tradimento e di ribellione<br />
Gonzalo Pizarro, finito sul patibolo dopo la sconfìtta di Xaquixaguana. L'amazzone Martesia predice<br />
a Gonzalo e a Carvajal triste <strong>de</strong>stino se continueranno a muoversi nell'ambito ispanico, mali che<br />
eviterebbero se si stabilissero con le donne guerriere.<br />
Alla fine <strong>de</strong>l primo atto è dato risalto da Tirso al furore omicida di Diego Alamagro, il Giovane, che<br />
nel sangue <strong>de</strong>l marchese Francisco Pizarro vendica il padre, giustiziato da Fernando Pizarro, proprio<br />
per questo motivo prigioniero in Spagna. Ogni cosa negativa ha inizio dalla sconsi<strong>de</strong>rata azione di<br />
don Diego, <strong>de</strong>ciso a coronarsi « monarca <strong>de</strong> los An<strong>de</strong>s », ad essere, nella sua sete vendicativa e<br />
megalomane, « ¡O César, o nada! » 263 .<br />
Con poche allusioni alla fine di Francisco Pizarro, la figura <strong>de</strong>l conquistatore è liquidata, ma il<br />
suo prestigio si proietta sul fratello Gonzalo: « el marqués resucita / en don Gonzalo Pizarro » ,<br />
proclama Vaca <strong>de</strong> Castro 264 . Ciò che interessa Tirso è non tanto di celebrare il marchese, quanto di<br />
riscattare da ogni colpa Gonzalo, la cui onorabilità e fe<strong>de</strong>ltà al sovrano è più volte ribadita dalle sue<br />
stesse parole. Gli storici sono ormai concordi nel consi<strong>de</strong>rare che il conquistatore fu trascinato suo<br />
malgrado nella lotta, prima con regolare investitura; anzi, il Sànchez-Barba sostiene che fu Francisco<br />
<strong>de</strong> Carvajal a forzare la situazione radicalizzandola, mentre all'inizio la posizione di Gonzalo Pizarro<br />
era semplicemente quella di un uomo che aveva ricevuto il comando dal « Cabildo » <strong>de</strong>l Cuzco<br />
« para <strong>de</strong>fen<strong>de</strong>r un <strong>de</strong>recho <strong>de</strong>mocrático y para impedir la ruptura <strong>de</strong>l sistema básico <strong>de</strong> la vida<br />
indiana » 265 .<br />
Tirso <strong>de</strong> Molina insiste proprio su questo motivo. Egli ci presenta l'eroe, un eroe infelice e leale<br />
che, ritiratosi a Las Charcas, atten<strong>de</strong> le <strong>de</strong>cisioni <strong>de</strong>ll'imperatore circa la sua successione al fratello<br />
assassinato nel governo <strong>de</strong>l Perù. Nel volontario isolamento il guerriero intesse un elogio alla « vida<br />
263 Ibi<strong>de</strong>m . La divisa <strong>de</strong>l «Valentino», il figlio di papa Alessandro VI Borgia, ha avuto fortuna<br />
nella letteratura; anche Baroja e Vázquez Montalbán hanno fatto di essa titolo di loro romanzi.<br />
264 T. <strong>de</strong> Molina, Amazonas en las Indias , cit. , Jornada II, scena III.<br />
265 Cfr. , M. Hernán<strong>de</strong>z Sánchez-Barba, Historia <strong>de</strong> América , Madrid, Alhambra Universidad ,<br />
1981, II, p. 166.<br />
141
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
retirada », manifesta disprezzo per la ricchezza, temi che dovevano essere cari al frate autore <strong>de</strong>lla<br />
commedia. Ciò avviene nel terzo atto, ma nel secondo il convincente e arguto racconto <strong>de</strong>ll'avventura<br />
<strong>de</strong>lla « Canela » da parte di Carvajal -racconto nel quale intervengono elementi di controllato<br />
umorismo-, impone al pubblico un Gonzalo di carattere eccezionale, coraggioso, e proprio in questo<br />
senso lo stesso Vaca <strong>de</strong> Castro lo sottolinea:<br />
Crió el cielo en España<br />
al señor don Gonzalo<br />
para acciones al crédito imposibles;<br />
y mostró en esta hazaña<br />
que para él los peligros son regalo,<br />
más <strong>de</strong>seados, cuanto más horribles.<br />
Si Carlos a su lado le tuviera<br />
temblara Argel y Solimán huyera. 266<br />
Un prece<strong>de</strong>nte discorrere tra Vaca <strong>de</strong> Castro e Carvajal sulla morte di Francisco Pizarro aveva<br />
portato alla conclusione che « Para el cielo no hay más fama / que el bien morir » 267 . Una sorta di<br />
preludio alla tragica fine di Gonzalo Pizarro, condannato e giustiziato, ma innocente <strong>de</strong>i <strong>de</strong>litti di cui<br />
fu incolpato. Almeno per i suoi estimatori, come l'Inca Garcilaso, che lamenta apertamente non avesse<br />
accettato la corona reale <strong>de</strong>l Perù 268 , e certamente in modo programmatico per Tirso <strong>de</strong> Molina.<br />
E un finale che, con molta abilità, senza portarlo sulla scena materialmente, il drammaturgo prepara<br />
con appropriate consi<strong>de</strong>razioni anche intorno alla morte, richiamando Manrique e i suoi fiumi, le vite,<br />
« que van a dar a la mar / que es el morir » 269 . Infatti, cercando di consolare la nipote doña<br />
Francisca -che inten<strong>de</strong> sposare, al fine di dare continuità al titolo- per la morte <strong>de</strong>l padre, Gonzalo si<br />
mostra disincantato circa i valori correnti <strong>de</strong>lla vita, teso invece a dare un'interpretazione tutta cristiana<br />
all'esistere:<br />
Llevose el cielo al marqués,<br />
266 T. <strong>de</strong> Molina, Amazonas en las Indias , cit. Jornada II, scena I.<br />
267 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
268 Cfr. Historia general <strong>de</strong>l Perú , in Obras Completas <strong>de</strong>l Inca Garcilaso <strong>de</strong> la Vega , Madrid,<br />
Atlas ( B.A.E. ), 1960, III, L. IV, cap. XLI, p. 307.<br />
269 Jorge Manrique, Coplas por la muerte <strong>de</strong> su padre .<br />
142
padre vuestro, hermano mío;<br />
la vida, sobrina, es río<br />
que corriendo al mar sin pies<br />
en su golfo viene a hallar<br />
imperio más dilatado,<br />
pues con sus olas mezclado,<br />
muere río y vive mar.<br />
Haced el discurso mismo<br />
con vuestro padre y mi dueño,<br />
pues si murió río pequeño,<br />
ya es, con Dios, inmenso abismo,<br />
y poned, Francisca, en él<br />
toda vuestra confianza. 270<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Di fronte all'arguto Carvajal, capace anche di caricare di parodico concettismo, alla moda <strong>de</strong>l tempo,<br />
la sua pittoresca, oltre che drammatica, relazione <strong>de</strong>ll'impresa <strong>de</strong>lla «Canela» -dove <strong>de</strong>nuncia, con<br />
il tradimento <strong>de</strong>l « falso pariente » Francisco <strong>de</strong> Orellana, il quale su un brigantino di fortuna<br />
abbandona Gonzalo e la sua gente, laceri e malati, seguendo il Maranón e quindi il rio <strong>de</strong>lle Amazzoni,<br />
per poi raggiungere la Spagna, il difficile incontro con le donne guerriere-, sta un uomo integro,<br />
in ogni momento rispettoso <strong>de</strong>lla legge e fe<strong>de</strong>le al sovrano, che solo si pone a capo di coloro che<br />
protestano per evitare mali maggiori al vicereame: il ritorno <strong>de</strong>gli indios, nella confusione di poteri,<br />
all'idolatria, il riscatto <strong>de</strong>lla nipote offensivamente imprigionata dal viceré Blasco Nunez Vela e posta<br />
nella pericolosa custodia <strong>de</strong>i soldati, il danno al tesoro reale per mano <strong>de</strong>llo stesso rappresentante<br />
regio, suo mortale nemico.<br />
Ma con tutto questo, l'eroe non colpirebbe che superficialmente la sensibilità <strong>de</strong>l pubblico per<br />
le sue imprese. Al fine di penetrare in profondità nell'animo <strong>de</strong>llo spettatore occorre che l'eroe sia<br />
anche infelice, che abbia una fine tragica, <strong>de</strong>gna di compassione. È quanto si verifica per Gonzalo,<br />
nonostante che le due innamorate amazzoni, Menalipe e Martesia, tentino in extremis di salvarlo,<br />
quest'ultima intervenendo con arti magiche per raggiungere lui e Carvajal. Ora il ruolo <strong>de</strong>l gracioso<br />
passa alla guardia Trigueros, che invano si oppone alle due donne. Una scena divertente, questa, in<br />
cui il poveretto si stupisce di trovarsi di fronte a due « tapadas <strong>de</strong> medio ojo, a lo español » . Sapidi<br />
270 T. <strong>de</strong> Molina, Amazonas en las Indias , op. cit. , Jornada III, scena V.<br />
143
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
giochi di parole condiscono la rappresentazione, in cui le « medias ojerías », « Dami-mudas »<br />
forzano l'ingresso per raggiungere gli uomini che amano e che vogliono salvare 271 .<br />
Davanti al precipitare <strong>de</strong>lla situazione e alla <strong>de</strong>fezione <strong>de</strong>i sostenitori di Gonzalo Pizarro all'arrivo<br />
<strong>de</strong>l Presi<strong>de</strong>nte La Gasca, il secondo atto si chiu<strong>de</strong> su un fantastico volo per l'aria, attraverso tutto il<br />
palcoscenico, <strong>de</strong>lle due amazzoni e di Trigueno, sostenuto da Martesia per un orecchio. Carvajal per<br />
un momento ripren<strong>de</strong> il ruolo di gracioso , ma Martesia predice « en breves / tiempos tragedias que<br />
lloren / los siglos que nos suce<strong>de</strong>n » 272 . Un ultimo tentativo è fatto dalle due donne per impedire il<br />
verificarsi <strong>de</strong>i tragici eventi. La regina Menalipe arriva addirittura a proporre a Gonzalo un governo<br />
indipen<strong>de</strong>nte dalla Spagna:<br />
¡Cuánto es mejor que mi amante<br />
pacíficamente impere,<br />
sin <strong>de</strong>pen<strong>de</strong>ncia <strong>de</strong> España,<br />
que no entre la envidia y muerte<br />
gobernar ingratitu<strong>de</strong>s,<br />
que, al paso que más se premien,<br />
más sus fortunas envidien,<br />
más sus hazañas con<strong>de</strong>nen! 273<br />
Ogni uomo, tuttavia, è attore <strong>de</strong>l proprio <strong>de</strong>stino. Lo stesso Carvajal, con argomenti più rozzi e<br />
convincenti, incita anch'egli Gonzalo a proclamarsi re. Tirso insiste sull'argomento, per meglio far<br />
risplen<strong>de</strong>re la fe<strong>de</strong>ltà di Pizarro al legittimo sovrano. Abbandonato da coloro che più lo avevano spinto<br />
all'azione, come già l'Inca Garcilaso aveva <strong>de</strong>nunciato 274 , Gonzalo commenta:<br />
Sepa mi rey, sepa España<br />
que muero por no ofen<strong>de</strong>rla,<br />
que pierdo por no agraviarla,<br />
271 Cfr. Ibi. , Jornada III, scena VII.<br />
272 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
273 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
274 Historia general <strong>de</strong>l Perú , in Obras Completas <strong>de</strong>l Inca Garcilaso <strong>de</strong> la Vega , op. cit. , III, L.<br />
V, cap. XLIII, pp. 400-401.<br />
144
una corona ofrecida,<br />
tan fácil <strong>de</strong> conservarla,<br />
cuanto infame en poseerla.<br />
Diga que pu<strong>de</strong> la fama<br />
ser monarca y que no quise;<br />
que todos me <strong>de</strong>samparan<br />
por fiel, por leal, por noble;<br />
será feliz mi <strong>de</strong>sgracia. 275<br />
E un'aperta accusa all'ingiustizia regia:<br />
Muera a manos <strong>de</strong> un verdugo<br />
quien tanta fe a su rey guarda,<br />
que va a per<strong>de</strong>r la cabeza<br />
por no querer coronarla. 276<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Sarà proprio questo il commento di Alonso <strong>de</strong> Alvarado: perché mai le leggi <strong>de</strong>l re giustiziano<br />
coloro che maggior gloria hanno dato alla patria? E le sconfìtte e <strong>de</strong>solate amazzoni innamorate<br />
dichiarano che occulteranno i loro domini agli spagnoli e daranno morte a coloro che tenteranno di<br />
conquistarli, da Pedro <strong>de</strong> Ursua al traditore Lope <strong>de</strong> Aguirre, a Orellana, quindi scompaiono nella<br />
selva. Tra voci misteriose disperanti don Alonso chiu<strong>de</strong> il dramma commentando:<br />
¿Qué voces, ¡cielos!, son estas<br />
que asombrosas nos espantan,<br />
y sin ver los que las forman<br />
con presagios amenazan?<br />
Mas los elementos mismos<br />
en la muerte <strong>de</strong>sdichada<br />
<strong>de</strong>l español más valiente<br />
solemnizan sus <strong>de</strong>sgracias.<br />
Este fue el fin lastimoso<br />
<strong>de</strong> don Gonzalo; la fama<br />
275 T. <strong>de</strong> Molina, Amazonas en las Indias , op. cit. , Jornada III, scena XII.<br />
276 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
145
<strong>de</strong> lo contrario ha mentido.<br />
La malicia, ¿qué no engaña? 277<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Infine un richiamo alla serietà <strong>de</strong>lla documentazione storica e una astuta richiesta di indulgenza<br />
per l'autore <strong>de</strong>l dramma:<br />
Lea historias el discreto<br />
que ellas su inocencia amparan,<br />
y supla en esta tragedia,<br />
quien lo fuere, nuestras faltas. 278<br />
Tirso <strong>de</strong> Molina è maestro nei finali grandiosi, ricchi di drammaticità, senza ricorrere a giochi<br />
volgari, a spettacoli truculenti, facendo presa diretta sulla sensibilità <strong>de</strong>llo spettatore. Il suo è un gran<strong>de</strong><br />
dramma umano, in cui gli accusati sono i sentimenti perversi <strong>de</strong>ll'uomo, l'invidia soprattutto, male<br />
inestinguibile e fonte prima di disastri e di morte. Un velo di profonda tristezza si sten<strong>de</strong> su questo<br />
finale, dove un innocente è votato alla morte, dove un mondo, quello ispano-peruviano, è vittima<br />
di tragici sconvolgimenti, conseguenza <strong>de</strong>lla conquista, e quello indigeno, sia pure <strong>de</strong>lle misteriose<br />
regioni amazzoniche, sembra ancora albergare l'illusione di potersi conservare indipen<strong>de</strong>nte.<br />
Las Amazonas en las Indias è un dramma convincente, misurato e plausibile negli atteggiamenti,<br />
nelle azioni e nei sentimenti. La mescolanza tra elementi mitici e fatti storici, o comunque possibili,<br />
tra il meraviglioso e il reale, costruisce un clima magico nel quale si rafforza l'effetto drammatico.<br />
L'America si presenta, nel dramma, come un giardino <strong>de</strong>ll'E<strong>de</strong>n in parte calpestato e distrutto per<br />
colpa <strong>de</strong>gli europei, ma dove zone incontaminate permangono ad esercitare tutto il loro fascino.<br />
Non se ne rendono conto gli spagnoli, presi dalle loro contese, ma le amazzoni sono ben consce<br />
<strong>de</strong>lla straordinarietà e <strong>de</strong>lla ricchezza <strong>de</strong>l loro mondo, che utilizzano come accattivante calamita, ma<br />
senza successo, verso gli uomini che amano. Al disopra <strong>de</strong>gli avvenimenti, o meglio, dando ad essi,<br />
per contrasto, maggior rilievo, permane nello spettatore, oggi nel lettore, la visione <strong>de</strong>lla meraviglia<br />
americana: estensioni sterminate di ver<strong>de</strong>, abbondanza di fiumi che dalle An<strong>de</strong> corrono all'Oceano,<br />
miniere d'argento e d'oro così ricche da permettere a chi le possie<strong>de</strong> di conquistare « a Europa, al<br />
Africa, al mundo / postrando a sus plantas reyes » 279 .<br />
277 Ibi. , scena XV.<br />
278 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
279 Ibi. , scena VII.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Il discorso relativamente all'ultimo dramma <strong>de</strong>lla trilogia richie<strong>de</strong> alcuni chiarimenti. La lealtad<br />
contra la envidia non corrispon<strong>de</strong> cronologicamente a quanto lo spettatore avrebbe potuto aspettarsi,<br />
poiché tratta <strong>de</strong>lla prigionia di Fernando Pizarro in Spagna, dopo che egli in Perù ha vinto e giustiziato<br />
il traditore Diego Almagro, il Vecchio. Il drammaturgo è costretto, quindi, a ricostruire fatti storici<br />
che già aveva dato per avvenuti nella commedia prece<strong>de</strong>nte, ripetizioni indigeste per chi inten<strong>de</strong>sse la<br />
trilogia come una successione regolata dalla cronologia. Con ogni probabilità Tirso non aveva questa<br />
intenzione e forse l'ultimo dramma fu pensato e scritto indipen<strong>de</strong>ntemente dai primi due.<br />
Ciò che colpisce negativamente, almeno chi è a conoscenza <strong>de</strong>lla storia peruviana <strong>de</strong>lla conquista<br />
e <strong>de</strong>lle guerre civili, è l'a<strong>de</strong>sione piatta alle notizie fornite dai cronisti, in particolare ancora una<br />
volta a Zárate, alla cui versione <strong>de</strong>i fatti corrispon<strong>de</strong> fe<strong>de</strong>lmente quanto riassume al suo pubblico il<br />
drammaturgo. Ma questi fatti già li conosciamo, poiché ad essi si è riferito l'autore in Las Amazonas<br />
en las Indias . Si tratta, perciò, di una pesante ripetizione.<br />
E tuttavia, il dramma ha momenti di gran<strong>de</strong> efficacia, pur nella ripetizione e nella discontinuità,<br />
rivelatori di un artista straordinario, frettoloso, certo, poco attento all'armonia <strong>de</strong>ll'insieme, ma capace<br />
di momenti di vera perizia. E il caso <strong>de</strong>ll'inizio <strong>de</strong>l primo atto, che coinvolge immediatamente il<br />
pubblico, tra suoni e grida appropriati, nella presentazione di una corrida, che si svolge fuori scena,<br />
oltre le quinte, ma di cui giunge potente l'eco, e <strong>de</strong>i successivi «acci<strong>de</strong>nti»: una tribuna che sprofonda,<br />
con gran<strong>de</strong> rumore, grida di dolore e richieste d'aiuto, quindi una casa che s'incendia, donne prese<br />
dal panico che si gettano dalle finestre ferendosi, mentre il valoroso cavaliere don Fernando Pizarro,<br />
montato su un brioso cavallo bianco, non solo ha « rejoneado » il toro con successo, da par<br />
suo, ma interviene sollecito a salvare dalla furia <strong>de</strong>ll'animale e dall'incendio Isabel, la dama di cui<br />
è innamorato.<br />
Lo spettatore assiste a questi fatti non con la vista, ma con l'udito -e forse, per quanto riguarda<br />
l'incendio, anche con l'olfatto, non è azzardato supporlo-; tutto si realizza fuori <strong>de</strong>lla scena, nello<br />
spazio misterioso dove tutto è possibile. Personaggi e animali sono suggeriti efficacemente dalle<br />
esclamazioni e dal racconto di Obregón e di Cañizares, che dal palcoscenico seguono, volti verso<br />
il fondo, quanto il pubblico non ve<strong>de</strong> -ma che è suggerito dai rumori e dai suoni: « Tocan <strong>de</strong>ntro<br />
chirimías y trompetas, como en la plaza cuando hay toros; silbos y gritas » 280 - e lo illustrano e<br />
280 T. <strong>de</strong> Molina, La lealtad contra la envidia , in Obras dramáticas completas , cit. , III, Jornada<br />
I, scena I.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
commentano, con tale efficacia da dare concretezza di reale all'immaginario. La comparsa di Fernando<br />
Pizarro, « como que se apea <strong>de</strong> dar el rejón, y con hábito <strong>de</strong> Santiago » 281 , rafforza la credibiltà<br />
di quanto <strong>de</strong>scritto dalle parole <strong>de</strong>i due personaggi e così pure il secondo momento, che chiameremo<br />
<strong>de</strong>lla disgrazia: l'incendio <strong>de</strong>lla casa, se ora l'eroico cavaliere compare reggendo « <strong>de</strong>smayada, en<br />
brazos, a doña Isabel » 282 . Siamo alla terza scena <strong>de</strong>lla prima Jornada e la commedia ha posto ben<br />
fermi i pilastri sui quali si reggerà.<br />
Ora, tutto il primo atto svolge il tema <strong>de</strong>ll'innamoramento, complicando abilmente le cose: don<br />
Fernando è innamorato di Isabel, ma lo è anche don Gonzalo <strong>de</strong> Vivero. Senonché nella casa <strong>de</strong>i<br />
nobili Mercado due sono le donne da marito, Isabel e Francisca, ed entrambe guardano all'eroico<br />
personaggio che ha salvato la più vecchia, si fa per dire, <strong>de</strong>lle due, e nessuna, amore o non amore,<br />
inten<strong>de</strong> rinunciare a lui. Il povero don Gonzalo si dispera; vuol sapere a quale <strong>de</strong>lle due donne mira<br />
don Fernando, che offeso non glielo rivela. Ma don Gonzalo, con un sotterfugio riesce a chiarirsi le<br />
cose. Con nobiltà di cavaliere, don Fernando, cre<strong>de</strong>ndo di essere stato legittimamente preceduto nel<br />
cuore di Isabel, dichiara di farsi da parte, ma don Gonzalo, altrettanto nobilmente, gli rivela il suo<br />
stratagemma e che nessuna prece<strong>de</strong>nza può vantare. Pone fine alla gara esemplare l'affermarsi di una<br />
gran<strong>de</strong> amicizia e don Gonzalo chie<strong>de</strong> di essere accettato dal Pizarro tra i suoi uomini, ora che, per<br />
comando <strong>de</strong>l re, si accinge a far ritorno in Perù, dove il fratello don Francisco è in difficoltà.<br />
Mentre la complicata schermaglia si svolge, Tirso ha modo, attraverso i vari personaggi, uomini e<br />
donne, di ricostruire la storia <strong>de</strong>lla Spagna imperiale, <strong>de</strong>lla quale celebra le imprese -tra esse quella<br />
di Pavia, dove fu fatto prigioniero Francesco I re di Francia-, tesse le lodi <strong>de</strong>l marchese <strong>de</strong>l Vasto,<br />
esalta il valore, l'onorabilità e anche la pazienza <strong>de</strong>i Pizarro, in particolare di don Fernando, e proprio,<br />
in questo caso, a far più convincenti le argomentazioni, attraverso le parole di don Gonzalo, per il<br />
momento ancora nemico geloso, ma che, partito con lo scherno, non può conclu<strong>de</strong>re che con una<br />
involontaria ammirazione.<br />
Non parliamo poi <strong>de</strong>lle donne! doña Francisca lo <strong>de</strong>finisce un « Alejandro segundo », e per di<br />
più altruista se « conquistando un nuevo mundo / se le dio a su emperador » 283 . Il rapido riassunto<br />
281 Ibi. , scena II.<br />
282 Ibi. , scena IV.<br />
283 Ibi. , scena XI.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
non permette di rilevare le molte bellezze <strong>de</strong>ll'arte, la raffinatezza barocca <strong>de</strong>lle metafore, la dolcezza<br />
<strong>de</strong>i versi, quando il tema è l'amore.<br />
Nella prima Jornada l'America è sullo sfondo, ma nella seconda essa assume il ruolo che le compete<br />
in un dramma « americano ». E subito è uno scenario di battaglia: « Tocan a guerra cajas y clarines;<br />
batalla <strong>de</strong>ntro y fuera, entre indios y españoles » 284 . Ed ecco l'eroe: « Sale don Fernando, con<br />
ro<strong>de</strong>la y espada <strong>de</strong>snuda» 285 , incitando, con un richiamo patriottico -di sicuro effetto sul pubblico-,<br />
la sua gente a combattere e a vincere contro un nemico sproporzionatamente più numeroso:<br />
¡Ea, valor <strong>de</strong> España;<br />
asombro <strong>de</strong> la envidia,<br />
esta es, sin ejemplar, única hazaña,<br />
más gloria ha <strong>de</strong> ganar quien con más lidia!<br />
Trescientos mil y más son los contrarios,<br />
menos somos nosotros <strong>de</strong> trescientos,<br />
ya están, en ordinarios<br />
asaltos semejantes, los alientos<br />
<strong>de</strong> vuestro esfuerzo heroico acostumbrados<br />
a ejércitos vencer <strong>de</strong>sbaratados. 286<br />
Siamo al Cuzco, assediato da uno stuolo di indios <strong>de</strong>ll'Inca Manco, <strong>de</strong>ciso a riconquistare il potere,<br />
approfittando <strong>de</strong>lle discordie tra Pizarro e Almagro. Con insistenza Tirso tratta qui il tema <strong>de</strong>lla<br />
fama, sottolineando la nobiltà d'animo <strong>de</strong>i Pizarro. Mentre Francisco è a Lima, i tre fratelli, Gonzalo,<br />
Fernando e Juan, combattono al Cuzco, avendo radicata la convinzione che si tratta di una « justa<br />
guerra », nella quale i loro nomi saranno immortalati, e alla base <strong>de</strong>lla loro azione un solo imperativo:<br />
« morir por la honra y por la fe primero » , come dichiara Fernando 287 .<br />
Nell'impari lotta intervengono fatti miracolosi e subito la scena si esalta nel magico cristiano.<br />
D'improvviso compare l'apostolo Santiago, come nella battaglia di Clavijo contro i mori, scen<strong>de</strong>ndo<br />
284 Ibi. , Jornada II, scena I.<br />
285 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
286 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
287 Ibi. , scena IV.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
da una nube, a cavallo e armato « como le pintan »; un « Viracocha <strong>de</strong>l cielo », lo interpreta<br />
l'Inca, che « con milagrosas señales / llega atropellando nubes / sobre un bruto que, <strong>de</strong> nieve, / es<br />
rayo en lo airoso y leve » 288 , e mette in fuga gli indios. Il povero sovrano lo interroga angosciato:<br />
¡Oh, tú que bajas y subes<br />
y vestido <strong>de</strong> metal<br />
que cual plata resplan<strong>de</strong>ce<br />
y España en minas ofrece<br />
para nuestro fin fatal!<br />
¿Quién eres que, todo luz,<br />
tan pasmoso estrago has hecho?<br />
¿Quién eres tú cuyo pecho<br />
rubí y grana honra la cruz?<br />
¿Quién eres tú, que estoy ciego<br />
y absorto <strong>de</strong> ver tu estrago? 289<br />
Da «<strong>de</strong>ntro» tutti gridano: « El Apóstol Santiago / nos da favor » 290 .<br />
Ma le apparizioni miracolose non sono finite, ed ecco la Vergine apparire a spegnere il fuoco sulla<br />
città incendiata: « Nuestra Señora, con una limeta <strong>de</strong> agua -recita la didascalia-, se aparece rociando<br />
las llamas y volando por encima <strong>de</strong> los muros » 291 . Il palcoscenico doveva essere ampio per<br />
permettere tali mirabolanti interventi. L'effetto scenico era senza dubbio grandioso. L'Inca è colpito<br />
dalla meravigliosa bellezza e dalla luce che diffon<strong>de</strong> la straordinaria creatura, « Aurora viva », e<br />
Fernando Pizarro, ossia Tirso, coglie l'occasione per ribadire la missione re<strong>de</strong>ntrice <strong>de</strong>lla Spagna in<br />
America e in essa il diritto ispanico al suo possesso:<br />
No habrá duda<br />
<strong>de</strong>s<strong>de</strong> hoy, contra envidia tanta,<br />
<strong>de</strong> que esta conquista es santa,<br />
288 Ibi. , scena V.<br />
289 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
290 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
291 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
150
pues Dios nuestra empresa ayuda;<br />
que para que que<strong>de</strong> muda<br />
la lengua <strong>de</strong>l que se atreve<br />
a <strong>de</strong>cir, torpe y aleve,<br />
que injustamente poseemos<br />
este imperio, ya tenemos<br />
fe que lo contrario pruebe.<br />
No ayuda a la tiranía<br />
Dios, que a la inocencia ampara;<br />
luego nuestra acción es clara,<br />
pues su Madre nos la envía. 292<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Con sapiente alternanza di toni, alla felicità <strong>de</strong>lla vittoria e <strong>de</strong>l constatato aiuto divino succe<strong>de</strong> la<br />
nota <strong>de</strong>l dolore per la morte <strong>de</strong>l giovane Juan Pizarro, « el más gallardo mozo / <strong>de</strong> la primavera<br />
humana » 293 . Ferito prece<strong>de</strong>ntemente alla testa, egli non aveva voluto allontanarsi dalla battaglia.<br />
Sono le vicen<strong>de</strong> <strong>de</strong>lla vita: « ¡oh vana / esperanza <strong>de</strong> los hombres! » 294 , richiama efficacemente don<br />
Gonzalo <strong>de</strong> Vivero; ma tutto è interpretato come disegno di Dio, a sua maggior gloria e ad esaltazione,<br />
al contempo, <strong>de</strong>i Pizarro. Infatti, don Fernando supera il dolore per la perdita <strong>de</strong>l fratello interpretando<br />
il triste evento come un segno <strong>de</strong>ll'alto, impegnato ad accrescere in dimensione celeste la fama <strong>de</strong>lla<br />
famiglia, che ora, attraverso Juan, nuovo martire <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong>, conquista addirittura il cielo.<br />
La scena conclu<strong>de</strong> con la sepoltura <strong>de</strong>l giovane Pizarro e la successiva, la VII, si apre su personaggi<br />
e temi atti a ridare respiro al pubblico con toni «leggeri», il personaggio Castillo, un soldato, è alle<br />
prese con l'india Guaica, che lo supplica piangendo di risparmiare l'innamorato; dopo vari giochi<br />
di parole, insistenti sulla illibatezza o meno <strong>de</strong>lla giovane e inevitabilmente umoristici, ma di un<br />
umorismo grossolano e corrente, come si conviene al personaggio, tale da avere effetto immediato<br />
sugli spettatori, l'india riesce ad avere ragione <strong>de</strong>l soldato, e anzi, alla ricerca di un promesso tesoro<br />
nascosto nel pozzo, riesce a farvelo ca<strong>de</strong>re. Altri soldati, predatori e disonesti persino con il quinto<br />
reale, ricercano nel pozzo il loro bottino, ma Chacón, che vi si è fatto calare, è afferrato alle gambe<br />
da Castillo che, ritenuto il diavolo, provoca in lui panico; fattosi tirar su dal pozzo in tutta fretta,<br />
292 Ibi. , scena VI.<br />
293 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
294 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
l'urlante Chacón e i suoi compagni si danno alla fuga, lasciando Castillo felice padrone <strong>de</strong>l tesoro e<br />
ammaestrato ormai circa la fiducia che si può dare al pianto <strong>de</strong>lle donne.<br />
La pausa vale egregiamente a riproporre consi<strong>de</strong>razioni più serie, quelle di don Fernando Pizarro<br />
che, riflettendo sulla sorte <strong>de</strong>l fratello <strong>de</strong>funto, costruisce, o meglio conferma, la propria dimensione<br />
umana, una filosofia <strong>de</strong>lla vita come esperienza negativa, annuncio di quello che sarà il suo ingiusto<br />
<strong>de</strong>stino. Tirso non dimentica di essere frate e, mentre costruisce il personaggio, diffon<strong>de</strong> la sua dottrina<br />
religiosa, che afferma sfiducia nel mondo, nel Palazzo e nelle istituzioni, una sfiducia radicata nella<br />
letteratura castigliana, a partire dal Cantar <strong>de</strong> Mío Cid e dal Rimado <strong>de</strong> Palacio , ma che pure aveva<br />
direttamente esperimentato. Per il fratello, Juan ha raggiunto ormai un regno privilegiato, ben diverso<br />
da quello di questa terra, dove ancora don Fernando si aggira, si direbbe già conscio di quanto sta per<br />
acca<strong>de</strong>rgli. Egli stesso celebra la felice sorte <strong>de</strong>l <strong>de</strong>funto:<br />
Allí privilegiado<br />
<strong>de</strong> envidias y parciales,<br />
ni competencias ni mentiras teme;<br />
no idolatra al privado,<br />
no adula tribunales<br />
don<strong>de</strong> la ingrata dilación blasfeme;<br />
que porque el gozo sin pensión le asista<br />
lo mismo le corona que conquista.<br />
¡Qué triunfos inmortales<br />
no le ofrecen dia<strong>de</strong>mas,<br />
que adquirió por sus hechos, por su fama,<br />
cívicas y morales!<br />
Las sienes le guarnecen ya supremas<br />
<strong>de</strong> encina y oro, <strong>de</strong> laurel y grana.<br />
¡Mil veces venturosa valentía<br />
que a Dios el premio, no a los hombres, fía! 295<br />
Sarà la contesa con Diego <strong>de</strong> Almagro, il Vecchio, congiurato con Finca per divenire re <strong>de</strong>lle Indie,<br />
la prigionia e il riscatto, la successiva sconfitta, giudizio e morte di Almagro, che la storia ci tramanda,<br />
e quindi la protesta con cui si apre la terza Jornada <strong>de</strong>l dramma, dove troviamo don Fernando in<br />
295 Ibi. , scena X.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Spagna, prigioniero nel castello <strong>de</strong>lla Mota, di cui è Alcai<strong>de</strong> don Alonso <strong>de</strong> Mercado, il padre di<br />
Isabel. Ed è proprio Isabel che sottolinea, all'inizio <strong>de</strong>lla Jornada, l'ingiustizia:<br />
¡Que pueda tanto el exceso<br />
<strong>de</strong> la envidia y sus engaños!<br />
¡A cabo <strong>de</strong> tantos años<br />
en este castillo preso<br />
quien dio a España, al rey y a Dios,<br />
un mundo! 296<br />
In realtà Francisco Pizarro era stato il vero conquistatore <strong>de</strong>l Perù, ma Tirso qui lo elimina di<br />
proposito, per far rica<strong>de</strong>re tutta la gloria sul vittorioso rivendicatore <strong>de</strong>lla dignità marchionale. La<br />
nobile figura di don Fernando, se prima aveva avuto risalto, non solo per il valore dimostrato, ma per<br />
il contrasto insistito con l'in<strong>de</strong>gnità, anche di nascita, <strong>de</strong>l traditore Diego <strong>de</strong> Almagro, <strong>de</strong>finito « hijo<br />
<strong>de</strong> la piedra » , « merca<strong>de</strong>r » , uomo « <strong>de</strong> bajo nacimiento » 297 , acquista una luce intensa di<br />
martirio. Egli è la vittima prima <strong>de</strong>ll'invidia, male <strong>de</strong>ll'umanità, che non sopporta chi si distingue. Se<br />
ne lamentava, tra i molti, nell'ambito americano, anche suor Juana, e con ragione, nella sua Respuesta<br />
a Sor Filotea . E chi <strong>de</strong>l pubblico non aveva, o riteneva di avere, la sua personale esperienza?<br />
La Jornada finale è <strong>de</strong>nsa di avvenimenti e di notizie che giungono dall'«altro mondo», non più<br />
presenza mitica ed esaltante, ma territorio oscuro e infido. L'America è qui una realtà lontana, che<br />
si fa viva solo per la disgrazia; infatti da essa giungono a don Fernando solo echi negativi, oltre al<br />
ricordo di imprese valorose, che tuttavia gli fruttarono solo la prigionia. Tirso pone in rilievo che i<br />
tempi sono cambiati anche in Spagna: al César Carlo V è successo un re guardingo, Filippo II, che<br />
nulla sembra sapere <strong>de</strong>i Pizarro, e che con calma -una calma esasperante, se si prolunga per anni-<br />
assume informazioni circa i fatti ad<strong>de</strong>bitati a don Fernando. Nel frattempo il pro<strong>de</strong> conquistatore è<br />
vittima <strong>de</strong>i partigiani di Aimagro e di infidi cortigiani. Ad essi si oppone il fe<strong>de</strong>le don Gonzalo Vivero,<br />
con eroica prova di amicizia.<br />
Dall'America giunge la notizia non solo <strong>de</strong>ll'assassinio <strong>de</strong>l marchese don Francisco da parte <strong>de</strong>i<br />
partigiani di Diego Aimagro, il Giovane, ma <strong>de</strong>lla ribellione e successiva sconfitta e morte sul patibolo<br />
di don Gonzalo Pizarro. Ribellione al re che don Fernando sente disperatamente come macchia<br />
296 Ibi. , Jornada III, scena I.<br />
297 Cfr. Ibi. , Jornada II, scene X e XI.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
infamante per la sua casa. A lungo Tirso insiste sulla lamentazione <strong>de</strong>ll'eroe e sulla condanna che<br />
egli fa <strong>de</strong>l fratello ribelle. Ma notizie più attendibili acquietano la sua disperazione: il drammaturgo<br />
torna a legittimare l'operato di don Gonzalo e ribadisce l'esistenza di una « cédula » <strong>de</strong>ll'imperatore,<br />
nella quale si stabiliva che nel governo <strong>de</strong>l Perù doveva essere proprio don Gonzalo il successore <strong>de</strong>l<br />
fratello assassinato.<br />
Nella movimentata realtà storica viene anche ripresa la vicenda d'amore, riallacciando cosí il terzo<br />
al primo atto: doña Francisca è sempre innamorata di don Fernando, ma costui s'è unito in segreto<br />
con doña Isabel, che anzi atten<strong>de</strong> un bambino, cosa che gli rivela sul punto di ritirarsi in convento,<br />
per non assistere all'ultimo atto <strong>de</strong>lla prevedibile tragedia. Sarà una bambina, e toglierà ogni disturbo<br />
alla successione; se la terrà felice il nonno castellano, che anzi, ormai assolto don Fernando, e morta<br />
quasi provvi<strong>de</strong>nzialmente doña Isabel, lo incoraggia a sposare la nipote, doña Francisca, giunta dal<br />
Perù, dando cosí felice inizio alla nuova discen<strong>de</strong>nza.<br />
E la povera sorella di Isabel? Non sia mai che venga abbandonata: il generoso don Fernando<br />
propone, infatti, che essa sia premio per l'amico fe<strong>de</strong>le don Gonzalo Vivero, il quale ben felice accetta,<br />
e felice sembra anche lei, poiché, in sostanza, l'importante è trovare marito.<br />
Tutto finisce bene, quindi, e si dimostra, secondo le parole <strong>de</strong>l castellano, come la lealtà vinca<br />
sempre l'invidia:<br />
aprenda el pru<strong>de</strong>nte, cuando<br />
envidiosos le persiguen,<br />
en Don Fernando, pues vence<br />
la lealtad siempre a la envidia. 298<br />
Ha termine così la trilogia <strong>de</strong>i Pizarro, che corona compiutamente il proposito <strong>de</strong>ll'autore,<br />
assolvendo in pieno alla committenza. Ma certamente Tirso doveva essere attratto dal <strong>de</strong>stino<br />
singolare <strong>de</strong>i quattro conquistatori <strong>de</strong>lla famiglia, tre <strong>de</strong>i quali periti tragicamente nelle Indie favolose,<br />
dove avevano acquistato fama e ricchezza, mentre l'ultimo era stato sul punto di avere la stessa sorte<br />
e di por fine a una schiatta di eroi, come indubbiamente doveva consi<strong>de</strong>rarli il frate mercedario<br />
per l'eccezionalità <strong>de</strong>lle imprese, vantaggiose non solo per la Spagna, ma. soprattutto, secondo le<br />
sue convinzioni, per la fe<strong>de</strong> cristiana. In essi egli ve<strong>de</strong>va, inoltre, la profonda lezione <strong>de</strong>ll'instabilità<br />
298 Ibi. , Jornada III, scena ultima.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
<strong>de</strong>lla fortuna, l'opera perniciosa <strong>de</strong>ll'invidia, e trovava la conferma, una volta ancora, di come la vita<br />
<strong>de</strong>ll'uomo sia legata al filo, che non le Parche, ma Dio tiene nelle sue mani 299 .<br />
299 Sulla trilogia pizarrista cfr. : Gregorio Torres Nebrera introduzione a Tirso <strong>de</strong> Molina; hazañas<br />
<strong>de</strong> los Pizarro (tres comedias) . Edición y notas <strong>de</strong> Jesús Cañas Murillo, Mérida, Editora Regional<br />
<strong>de</strong> Extremadura , 1993; <strong>Miguel</strong> Zugasti, studio crítico a Tirso <strong>de</strong> Molina, La trilogía <strong>de</strong> los Pizarro ,<br />
Kassel-Trujillo, Reichemberger- Fundación Obra Pía <strong>de</strong> los Pizarro , 1993. Di molto interesse la<br />
documentazione presentata da Luis Vázquez Fernán<strong>de</strong>z in Tirso y los Pizarro. Aspectos histórico-<br />
documentales , Kassel, Edition Reichenberger, 1993.<br />
155
- 3 -<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Evangelizzazione e portenti in La aurora en Copacabana di Cal<strong>de</strong>rón<br />
Nonostante la gran<strong>de</strong> fortuna <strong>de</strong>l teatro di Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca nel Perù <strong>de</strong>l secolo XVII, soprattutto<br />
<strong>de</strong>i suoi autos sacramentales 300 , l'America sembra avere <strong>de</strong>stato scarso interesse nel gran<strong>de</strong><br />
drammaturgo spagnolo. Christopher F. Laferl sostiene che la ridotta presenza <strong>de</strong>ll'America nelle<br />
lettere spagnole <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro è dovuta probabilmente anche al fatto che la maggioranza <strong>de</strong>i<br />
contemporanei non si rese ben conto di che cosa significasse la scoperta <strong>de</strong>l Nuovo Mondo, più<br />
interessati agli avvenimenti europei in quanto ad essi più vicini 301 . Ciò, <strong>de</strong>l resto, era avvenuto anche<br />
in Italia, almeno per quella <strong>de</strong>l Sud, di fronte alla scoperta colombiana, ed era per l'epoca giustificabile.<br />
Ma per la Spagna, in tempi piuttosto brevi, l'atteggiamento cambiò, dominato prima dall'immaginario<br />
fantastico, poi dal meraviglioso reale <strong>de</strong>lle enormi ricchezze minerarie, prima <strong>de</strong>l Messico, poi <strong>de</strong>l<br />
Perù.<br />
Tuttavia, per quanto attiene al teatro, se consi<strong>de</strong>riamo lo sterminato numero di testi, colpisce il fatto<br />
che ben pochi di essi siano ambientati in America, o trattino temi americani, ed è certo, per quanto<br />
riguarda Cal<strong>de</strong>rón, che la sua attenzione sfociò nel solo dramma <strong>de</strong> La aurora en Copacabana , <strong>de</strong>l<br />
1661, pubblicato nella Parte Cuarta <strong>de</strong>lle sue commedie nel 1672, non certo una <strong>de</strong>lle realizzazioni<br />
migliori <strong>de</strong>l suo vasto repertorio. Che cosa spingesse il drammaturgo a scrivere l'opera in questione<br />
non sappiamo; forse l'impegno di apostolato, come suggerisce il Valbuena Briones, il quale ve<strong>de</strong> nel<br />
dramma, proprio per questo, una forte unità, un « vigoroso conjunto » 302 , al quale dà il significato<br />
di un valido « auto mariano », quale è senza dubbio per il tema 303 .<br />
300 Cfr. in particolare Guillermo Lohmann Villena, El arte dramático en Lima durante el Virreinato ,<br />
Madrid, Escuela <strong>de</strong> Estudios Hispanoamericanos <strong>de</strong> la Universidad <strong>de</strong> Sevilla , 1945.<br />
301 Christopher F. Laferl, « América en el teatro español <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro », in Andrea Sommer-<br />
Mathis y otros , El teatro <strong>de</strong>scubre América. Fiestas y teatro en la Casa <strong>de</strong> Austria (1492-1700) ,<br />
Madrid, Editorial Mapfre , 1992, p. 173.<br />
302 Ángel Valbuena Briones, «Nota preliminar» a La aurora en Copacabana , in Don Pedro Cal<strong>de</strong>rón<br />
<strong>de</strong> la Barca, Obras Completas , nueva ed. , prólogo y notas <strong>de</strong> A. Valbuena Briones, Madrid, Aguilar ,<br />
1966 (5ª ed. ), p. 1313.<br />
303 Ibi. , p. 1314<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
L'argomento non era nuovo: lo aveva trattato Tirso <strong>de</strong> Molina, come s'è visto, in uno <strong>de</strong>i drammi<br />
<strong>de</strong>lla trilogia pizarrista, La lealtad contra la envidia , e le fonti di riferimento sono le stesse: le<br />
cronache <strong>de</strong>lle Indias relative al Perù, in particolare la seconda parte <strong>de</strong>i Comentarios Reales <strong>de</strong>ll'Inca<br />
Garcilaso 304 . Questo per quanto riguarda l'apparizione e l'intervento <strong>de</strong>lla Vergine in favore <strong>de</strong>gli<br />
spagnoli assediati dagli indigeni nel Cuzco in fiamme.<br />
La aurora en Copacabana presenta scenari e tempi diversi <strong>de</strong>lla conquista spagnola <strong>de</strong>l Perù e <strong>de</strong>lla<br />
diffusione <strong>de</strong>l culto <strong>de</strong>lla Vergine di Copacabana, santuario presso il lago Titicaca, già tempio <strong>de</strong>l<br />
Sole. Quanto alla conquista, Cal<strong>de</strong>rón sposa appieno la tesi <strong>de</strong>lla prowi<strong>de</strong>nzialità <strong>de</strong>lla stessa, ai fini<br />
<strong>de</strong>lla salvezza <strong>de</strong>i pagani. Pizarro, Almagro e Candía fanno la loro prima comparsa di esplorazione<br />
(1526) promettendo già il riscatto in questo senso <strong>de</strong>lle popolazioni immerse nell'idolatria. Appena<br />
affacciatisi al mondo peruviano se ne vanno, non senza aver prima raccolto « algunas señas, bien<br />
como / frutas, árboles o hierbas» » che, « allá », nell'Europa, non esistevano, lasciando però<br />
chiari segni <strong>de</strong>lla loro venuta, « <strong>de</strong> que aquí / llegamos » , promessa di un prossimo ritorno; si<br />
tratta di una rozza croce che innalza sulla terra «barbara» Candía, cui appartiene l'i<strong>de</strong>a, premessa di<br />
un programma futuro:<br />
Pues nadie habrá que la vea<br />
que no diga: «Aquí llegaron<br />
españoles; que esta es muestra<br />
<strong>de</strong>l celo que los anima<br />
y la fe que los alienta». 305<br />
La posizione di Cal<strong>de</strong>rón è chiara, come chiara è la sua mancanza di simpatia, o se vogliamo,<br />
di sensibilità nei confronti <strong>de</strong>l mondo indigeno, diversamente da Lope, forse altrettanto indifferente<br />
di fronte al suo <strong>de</strong>stino tragico, ma meglio disposto spiritualmente e incline anche ad una<br />
sdrammatizzante nota umoristica quale si coglie nel Nuevo Mundo <strong>de</strong>scubierto por Cristóbal Colón<br />
. Ne La aurora en Copacabana , invece, Cal<strong>de</strong>rón raggiunge scarsi risultati anche nello humor .<br />
La funzione di gracioso riservata a Teucapel, e a Glauca, non riesce nello scopo: si tratta sempre<br />
di un umorismo forzato, o comunque poco efficace. La presentazione, poi, <strong>de</strong>l mondo indigeno è<br />
304 Cfr. Historia general <strong>de</strong>l Perú , in Obras completas <strong>de</strong>l Inca Garcilaso <strong>de</strong> la Vega , cit. , Parte<br />
II, libro II, cap. XXIV e XXV<br />
305 Pedro Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca, La aurora en Copacabana , op. cit. , « Jornada Primera ».<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
superficiale e mantenuta nell'ambito di un fofe clore appiccicaticcio, di maniera: canti e danze in onore<br />
<strong>de</strong>li l'Inca Guàscar, già in lotta col fratello Atabalipa.<br />
In sostanza, gli indigeni sono presentati come esseri inferiori rispetto agli spagnoli e di tutto si<br />
stupiscono, con ragione <strong>de</strong>lla nave che appare presso la costa - « un escollo que navega » , un «<br />
aborto <strong>de</strong> mar y viento » , « gran pez cuando nada, / y pájaro cuando vuela » -, <strong>de</strong>l colpo di cannone,<br />
ma anche -eppure mare e fiumi li avevano, e sapevano navigare- <strong>de</strong>lla scialuppa, vista come parto <strong>de</strong>l<br />
mostro-nave - « <strong>de</strong> su vientre arroja otro menor » -, sulla quale Candía si reca a terra per piantare<br />
la croce. Che invece si stupiscano <strong>de</strong>gli uomini, bianchi di pelle e con barba, non fa meraviglia, ma<br />
nessuno di questi elementi è così efficace da dare un particolare risultato artistico a questa ennesima<br />
dimostrazione <strong>de</strong>l potere <strong>de</strong>lla croce, se non quando improvvisamente interviene il fantastico sacro.<br />
La croce, infatti, compie il miracolo di ammansire le fiere che gli indigeni hanno aizzato contro gli<br />
stranieri, in realtà solo il povero Candía, unico sbarcato per assolvere al suo compito. Lo spagnolo<br />
rimane impressionato, e favorevolmente, s'inten<strong>de</strong>, per la mansuetudine inconsueta <strong>de</strong>lle belve, dopo<br />
aver visto con terrore che « mil feroces animales / toda la marina pueblan » . Più limitatamente,<br />
recita la didascalia, « Salen un leóny un tigre » ; essi vanno prostrando ai piedi <strong>de</strong>l terrorizzato<br />
conquistatore « las nunca domadas testas » . Miracolo di Dio, cui il conquistatore corrispon<strong>de</strong><br />
innalzando la croce:<br />
Señor, pues este favor<br />
tan anticipado premia<br />
el <strong>de</strong>seo <strong>de</strong> arbolar<br />
vuestra militar ban<strong>de</strong>ra<br />
entre estos bábaros, don<strong>de</strong><br />
vuestra fe plantada crezca,<br />
en vuestro nombre, subiendo<br />
a este risco, en su eminencia<br />
la fijaré.<br />
E, infatti, « Sube a lo alto <strong>de</strong>l monte » . Il miracolo <strong>de</strong>lla croce è segno <strong>de</strong>l favore di Dio, <strong>de</strong>lla<br />
sua benedizione all'opera ispanica di conquista in nome <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong>.<br />
Di fronte a tanto potere <strong>de</strong>l Dio cristiano reagisce l'Idolatria, minacciando finca di rivelare<br />
l'imbroglio con cui il remoto antenato, da lei favorito, ha fatto cre<strong>de</strong>re che il proprio figlio, cresciuto in<br />
segreto, fosse figlio <strong>de</strong>l Sole, dando origine alla presunta schiatta divina. In questo si vorrebbe ve<strong>de</strong>re<br />
158
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
un possibile preannuncio <strong>de</strong>l Cristo, tra popoli a suo tempo ritenuti, con molta fantasia, oggetto <strong>de</strong>lla<br />
predicazione <strong>de</strong>ll'apostolo Tommaso.<br />
Gli indigeni rimangono stupiti davanti al portento <strong>de</strong>lla croce, in particolare il nobile Yupanguí,<br />
al quale, improvvisamente come paralizzato, ca<strong>de</strong> di mano l'arco, effetto di quel « Tronco » che<br />
emette raggi e « a puras luces » lo accieca, per cui « más es que tronco » .<br />
L'intervento <strong>de</strong>l portentoso sacro dà vita al dramma, nel quale interviene anche un combattuto<br />
amore, di Yupanguí e <strong>de</strong>llo stesso Inca, per la bella sacerdotessa Guacolda, vergine <strong>de</strong>stinata a essere<br />
sacrificata al dio Sole. Ma la storia sentimentale, in sé sfuocata, che dovrebbe finire con il sacrificio<br />
<strong>de</strong>lla giovane, vale soprattutto a evi<strong>de</strong>nziare la diversità cru<strong>de</strong>le <strong>de</strong>l dio indigeno di fronte alla bontà<br />
<strong>de</strong>l Dio cristiano, il quale si è sacrificato per salvare gli uomini, mentre il Sole esige sacrifici cruenti.<br />
Guacolda, trovatasi ad espiare una colpa non sua -la ven<strong>de</strong>tta <strong>de</strong>l padre, seguace di Atahualpa, contro<br />
Yupanguí, rimasto con Guàscar-, reagisce drammaticamente al suo <strong>de</strong>stino e pone un fondamentale<br />
problema all'innamorato:<br />
¿Es ley, di,<br />
que un dios no muera por mí,<br />
y que yo muera por él?<br />
Il predominio vittorioso <strong>de</strong>lla croce è già evi<strong>de</strong>nte. Il mondo indigeno non può che arren<strong>de</strong>rsi<br />
davanti alla bontà <strong>de</strong>l Dio cristiano. La conseguenza immediata è che Yupanguí <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di disubbidire<br />
sia allinea che al Sole. Si chiu<strong>de</strong> così la prima Jornada <strong>de</strong>l dramma. Ma vale ancora la pena di<br />
sottolineare positivamente -già lo ha fatto Kathleen N. March 306 - la soluzione felice <strong>de</strong>l problema<br />
<strong>de</strong>lla comunicazione tra spagnoli e indigeni: nel loro incontro Candía e Yupanguí parlano ognuno, in<br />
castigliano, un proprio linguaggio, reciprocamente incomprensibile, ma non al pubblico, che tuttavia<br />
può apprezzare le difficoltà con cui si realizzò la comunicazione tra due mondi così diversi. Merito<br />
non indifferente di Cal<strong>de</strong>rón per alcuni critici, ma non v'è dubbio che la presenza di qualche vocabolo<br />
americano ormai entrato anche alla lingua <strong>de</strong>i dominatori, avrebbe reso in modo più convincente<br />
l'ambito in cui la vicenda si svolge. Il confronto con El Nuevo Mundo di Lope, lo ren<strong>de</strong> evi<strong>de</strong>nte.<br />
306 Cfr. Kathleen N. March, « La visión <strong>de</strong> América en La aurora en Copacabana» , in Aa. Vv. ,<br />
Cal<strong>de</strong>rón , Actas <strong>de</strong>l Congreso Internacional sobre Cal<strong>de</strong>rón y el teatro español <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro,<br />
publicadas bajo la dirección <strong>de</strong> Luciano García Lorenzo, Madrid, Consejo Superior <strong>de</strong> Investigaciones<br />
Científicas , 1983, vol. I, p. 513.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
La seconda Jornada ha per scenario il Cuzco. Siamo nel 1536, la conquista è ormai un fatto concreto,<br />
e con essa l'evangelizzazione. Gli spagnoli, vinta la resistenza <strong>de</strong>gli indigeni, entrano in Cuzo, ex<br />
capitale <strong>de</strong>ll'impero incaico, ma le truppe di Guàscar giunte di rinforzo riescono a porre in situazione<br />
disperata i conquistatori assediati, appiccando il fuoco con frecce incendiarie ai tetti <strong>de</strong>lle case. Nella<br />
terribile situazione gli spagnoli invocano la protezione <strong>de</strong>lla Vergine, che li soccorre, spegne il fuoco<br />
« lloviendo copos <strong>de</strong> nieve / y rocío » , e accieca gli assediami con « un suave polvo / <strong>de</strong> menuda<br />
arena blanca » . Ne viene disorientamento e stupore nel campo nemico; lo stesso Inca è toccato nel<br />
profondo.<br />
In sintesi, questo è ciò che presenta il secondo atto <strong>de</strong>l dramma, ma qui occorre sottolineare<br />
l'affermarsi di una straordinaria atmosfera poetica, che di colpo riscatta tutto il dramma, al segno <strong>de</strong>l<br />
meraviglioso divino. Che già si annuncia nel <strong>de</strong>stino di Pizarro, quando caduto da un'alta scala ne esce<br />
illeso. Si tratta, in realtà, di un falso storico, poiché fu invece il fratello minore, Juan, ad essere ferito<br />
e a morire. Ma la verità storica non ha rilevanza in un'opera di fantasia, dove domina incontrastata<br />
la libertà <strong>de</strong>ll'artista.<br />
Ciò che invece va sottolineato nella seconda Jornada <strong>de</strong> La aurora en Copacabana è la nota<br />
ispirata di religiosità con cui Cal<strong>de</strong>rón celebra la Vergine. Egli non si accontenta di presentarne<br />
il miracoloso intervento, ma nelle invocazioni <strong>de</strong>gli spagnoli che si vedono perduti rappresenta la<br />
tensione di una fe<strong>de</strong> ar<strong>de</strong>nte, per la quale Maria è celebrata non solo come vergine immacolata, ma<br />
come misericordiosa ausiliatrice, secondo la tradizione, di profon<strong>de</strong> radici nella religiosità ispanica.<br />
Di Maria il drammaturgo fa la protettrice <strong>de</strong>lla conquista, come si esprime Pizarro, che la ve<strong>de</strong> già<br />
presente nell'assoggettamento <strong>de</strong>lla Nueva España, anche se, secondo Bernal Díaz <strong>de</strong>l Castillo, era<br />
piuttosto Dio stesso a intervenire in favore <strong>de</strong>gli spagnoli 307 .<br />
Ribadito da parte di Almagro che la conquista <strong>de</strong>l Perù avviene per la propagazione <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong> e<br />
l'onore di Maria, appare naturale l'intervento <strong>de</strong>lla Vergine. In musicale concerto si diffon<strong>de</strong> il canto<br />
<strong>de</strong>gli angeli:<br />
El que pone en María<br />
las esperanzas,<br />
<strong>de</strong> mayores incendios<br />
307 Cfr. Bernal Díaz <strong>de</strong>l Castillo, Historia verda<strong>de</strong>ra <strong>de</strong> la conquista <strong>de</strong> la Nueva España . Edición<br />
<strong>de</strong> Joaquín Ramírez Cabaña, México, Editorial Porrúa , 1968 (6ª ed. ), I, cap. LXXVII, pp. 258-259.<br />
160
no sólo salva<br />
riesgos <strong>de</strong> la vida,<br />
pero <strong>de</strong>l alma.<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
La rappresentazione è di un fine barocchismo e richiama affermate allegorie pittoriche. Recita la<br />
didascalia:<br />
Suenan chirimías, y baja <strong>de</strong> lo alto una nube en forma <strong>de</strong> trono, con varios SERAFINES Y DOS<br />
ÁNGELES que traen la imagen <strong>de</strong> Nuestra Señora <strong>de</strong> Copacabana, con el Niño en las manos; y al<br />
tiempo que empieza a <strong>de</strong>scubrirse, y todo lo que dura el paso hasta <strong>de</strong>saparecerse, estará nevando<br />
la nube.<br />
Ciò che maggiormente ren<strong>de</strong> il meraviglioso sacro è il commento <strong>de</strong>lla parte contraria,<br />
quella indigena pagana. L'Inca, profondamente colpito dall'evento, sottolinea gli effetti improvvisi<br />
<strong>de</strong>ll'intervento mariano, che spegne l'incendio con neve e rugiada, ma il nobile Yupanguí <strong>de</strong>scrive<br />
con efficace senso pittorico e raffinato cromatismo, ispirato più che « pasmado », la singolare e<br />
misteriosa apparizione:<br />
veo que la nube, basa<br />
(guarnecida a listas <strong>de</strong> oro<br />
y tornasoles <strong>de</strong> nácar)<br />
es <strong>de</strong> una hermosa mujer,<br />
que <strong>de</strong> estrellas coronada<br />
trae el sol sobre los hombros,<br />
y trae la luna a sus plantas.<br />
Hermoso niño en sus brazos<br />
trae también. ¿Quién vio que nazca<br />
mejor sol a media noche,<br />
a quien con voces más claras<br />
hijo <strong>de</strong> mejor aurora<br />
mejores pájaros cantan?<br />
Non si tratta solo di <strong>de</strong>srizione pittorica, bensì di movimento. Eattenzione <strong>de</strong>llo spettatore è attratta<br />
dall'apparizione, dalle figure, dai colori e dai simboli, ma in particolare da un movimento dinamico<br />
d'insieme. Chiarisce la didascalia:<br />
161
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Va pasando la nube con la imagen y los ÁNGELES, y salen oyendo las voces como elevados,<br />
PIZARRO, ALMAGRO, CANDÍA Y ESPAÑOLES.<br />
Una complicata macchinarla doveva permettere questo singolare movimento elevatorio, ren<strong>de</strong>ndo<br />
visibile e «tangibile» il miracolo, che certamente contribuiva in modo eccellente ad acquietare gli<br />
scrupoli <strong>de</strong>gli spettatori, quando mai li avessero avuti, nei confronti <strong>de</strong>lla conquista, se gli angeli<br />
spronavano alla stessa come avvio di tempi nuovi per l'America, quelli <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong> cattolica. Un angelo,<br />
infatti, richiama l'attenzione <strong>de</strong>gli assediati sull'evento; un altro li sprona:<br />
Vivid y venced, pues ya<br />
es tiempo que a estas montañas<br />
amanezca mejor sol<br />
en brazos <strong>de</strong> mejor alba.<br />
La coppia angelica unita prosegue, accompagnata dalla musica:<br />
Y América sepa<br />
con la fe <strong>de</strong> España<br />
Que el que pone en María<br />
las esperanzas,<br />
<strong>de</strong> mayores incendios,<br />
no sólo salva<br />
riesgos <strong>de</strong> la vida,<br />
pero <strong>de</strong>l alma.<br />
Cal<strong>de</strong>rón si avvaleva spesso, nelle sue opere, <strong>de</strong>ll'accompagnamento musicale per dar respiro e<br />
grazia alla rappresentazione. L'effetto scenografico è esaltato, nel dramma, dal canto e dalla musica,<br />
con un risultato emotivo che doveva propagarsi direttamente agli spettatori, mentre ancora rapiti<br />
assistevano all'improvvisa scomparsa dalla scena, per «elevazione» miracolosa, <strong>de</strong>i personaggi parte<br />
<strong>de</strong>l quadro. Gran<strong>de</strong> abilità di Cal<strong>de</strong>rón, padrone di un «mestiere» nel quale era indiscutibilmente<br />
maestro.<br />
Il clima finisce per essere tutto diverso, come invaso dal miracoloso e penetrato da una forza ormai<br />
invincibile: quella <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong> trionfante. Cal<strong>de</strong>rón non si limita, ne La aurora en Copacabana , a<br />
svolgere il tema mariano, ma ripren<strong>de</strong> anche i miracoli <strong>de</strong>lla croce, ricollegandosi al primo atto,<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
attraverso la vicenda di Guacolda e di Yupanguí. L'Inca è scosso dal portentoso evento e in un estremo<br />
tentativo di placare il Sole <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di sacrificare sia Guacolda che Yupanguí che lo ha tradito; ma<br />
l'una si abbraccia alla croce, l'altro al platano, simbolo di Maria, e nessuno riesce a saccarli, né a<br />
ucci<strong>de</strong>rli. Guáscar constata così l'impotenza <strong>de</strong>l suo dio, mentre l'Idolatria ve<strong>de</strong> la sua prossima,<br />
<strong>de</strong>finitiva sconfitta constatando che « mejor sol en brazos / <strong>de</strong> mejor aurora nace » , e irata minaccia<br />
apocalittiche distruzioni.<br />
Si chiu<strong>de</strong> così la seconda «Jornada», la più interessante e valida di tutto il dramma. La terza non<br />
presenta che scarso interesse. Nuovamente Cal<strong>de</strong>rón compie un salto temporale: la scena è posta,<br />
infatti, in un Perù ormai convertito, ai tempi <strong>de</strong>l viceré don Jerónimo <strong>de</strong> Mendoza, conte di La Coruña.<br />
I personaggi attivi nei due atti prece<strong>de</strong>nti, Guacolda e Yupanguí, ora sposi, hanno assunto nomi<br />
cristiani e sono entrati in un clima diverso, sca<strong>de</strong>ndo dalla loro primitiva condizione. Sono infatti due<br />
normali villici, mentre prima, nel mondo indigeno, appartenevano a una categoria di rilievo, la nobiltà.<br />
La conquista, è noto, livellò verso il basso le antiche dignità <strong>de</strong>l mondo indigeno. Ricordiamo, per<br />
quanto concerne la Nueva España, la <strong>de</strong>nuncia scandalizzata di fra Toribio <strong>de</strong> Benavente, di fronte a<br />
gente ispanica di bassa origine, per la maggioranza « labradores », che « hanse enseñoreado <strong>de</strong><br />
esta tierra y mandan a los señores principales naturales <strong>de</strong> ella como si fuesen sus esclavos » 308 .<br />
Guacolda, in particolare, prima fanciulla attraente, aureolata oltre che dalla nobiltà <strong>de</strong>lle origini,<br />
dalla condizione di sacerdotessa <strong>de</strong>l Sole e dalla situazione di vittima sacrificale, è ora una semplice<br />
contadina e Yupanguí un capo di confraternita, impegnato a scolpire una statua <strong>de</strong>lla Vergine con<br />
bambino, quale apparve, a lui e a tutti, in occasione <strong>de</strong>ll'incendio <strong>de</strong>l Cuzco. Senza arte né parte, è<br />
naturale che il prodotto sia rozzo e quindi inaccettabile per il santuario di Copacabana; ma egli insiste,<br />
disposto a impiegare i suoi pochi averi -la conquista ha impoverito il mondo indigeno e anche a servire<br />
gratuitamente per un anno, se necessario, il doratore di La Paz, pur di abbellire la sua povera opera.<br />
La Vergine lo premierà con un intervento miracoloso; infatti angeli abbelliranno la statua, suscitando<br />
l'ammirazione di tutti e <strong>de</strong>llo stesso viceré, che si era impegnato a fornire le due corone. Senonché la<br />
corona posta sulla testa <strong>de</strong>l bambinello occulta la vista <strong>de</strong>l volto <strong>de</strong>lla madre e tutti se ne rammaricano;<br />
ma la Vergine sposta il braccio, tra l'ammirazione di tutti, ed elimina l'inconveniente.<br />
308 Fra Toribio <strong>de</strong> Benavente, Motolinía, Historia <strong>de</strong> los Indios <strong>de</strong> la Nueva España , ed. <strong>de</strong> G.<br />
Bellini, Madrid, Alianza Editorial , 1988, Tratado I, cap. I, p. 58.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Storia più assurda Cal<strong>de</strong>rón non poteva inventare 309 , ma certo gli spettatori, <strong>de</strong>voti ar<strong>de</strong>nti si<br />
suppone, dovevano essere entusiasti, come se ne mostrano gli attori, specie i due sposi, passati<br />
attraverso tante avventure, ora felici nella fe<strong>de</strong> di un Dio che, ribadisce Guacolda, « primero que yo<br />
muera / por él, ha muerto por mí » . Poco ci manca che si assista alla conversione <strong>de</strong>lla stessa Idolatria,<br />
tanto è ormai scoraggiata constatando quanto le radici <strong>de</strong>lla fe<strong>de</strong> sono penetrate nel mondo indigeno.<br />
Sulla fine <strong>de</strong>lla terza «Jornada» il dramma torna a riscattarsi, come era avvenuto nel secondo atto, con<br />
il trionfo di Maria. L'apparizione <strong>de</strong>lla statua che gli angeli affinano, come esperti pittori, proietta luce<br />
e colori sulla scena, mentre risuonano canti angelici, accompagnati dalla musica. Suggerisce l'autore:<br />
Tocan chirimías, córrese la cortina, y vese en un altar adornado <strong>de</strong> luces y flores la imagen dorada,<br />
y al mismo tiempo en dos apariencias, que llaman sacabuches, bajan DOS ÁNGELES, con paletas,<br />
colores y pinceles en las manos; y mientras ellos cantan y toda la MÚSICA respon<strong>de</strong> <strong>de</strong>ntro, van<br />
tocando LOS ÁNGELES la imagen, y ella se va convirtiendo, como mejor pueda ejecutarse, en una<br />
imagen <strong>de</strong> nuestra Señora con el Niño Jesús en los brazos; la más hermosa, adornada y vestida que se<br />
pueda, que será aquella misma que se vio en la apariencia <strong>de</strong>l incendio y <strong>de</strong> la nieve.<br />
Cal<strong>de</strong>rón realizza a sua volta un miracolo, ren<strong>de</strong>ndo magistralmente, in una fusione di parola, canto,<br />
musica e movimento, il lavoro <strong>de</strong>gli angeli pittori, fino al risultato finale e all'invito:<br />
Corred, volad, venid,<br />
veréis cuánto mejoran<br />
en nuestra Emperatriz<br />
aciertos <strong>de</strong>l pincel<br />
errores <strong>de</strong>l buril.<br />
Corred, volad, venid.<br />
Nasce così, per la fe<strong>de</strong>, con « mejor sol / la aurora en Copacabana » . La data in cui l'immagine<br />
<strong>de</strong>lle Vergine fu posta nel santuario era il 2 febbraio 1583. All'arte il dramma cal<strong>de</strong>roniano, che<br />
termina con una processione rischiarata dalle can<strong>de</strong>le <strong>de</strong>i <strong>de</strong>voti, non apporta che limitati contributi,<br />
309 Il personaggio è peraltro reale; Francisco Titu Yupanqui, discen<strong>de</strong>nte dagli Incas, scolpì<br />
realmente la statua lignea <strong>de</strong>lla famosa Vergine di Copacabana, che terminò nel 1583, e la replicò<br />
più volte. Cfr. Leopoldo Castedo, Historia <strong>de</strong>l arte y <strong>de</strong> la arquitectura latinoamericana , Barcelona,<br />
Editorial Pomaire , 1970, pp. 120-121.<br />
164
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
anche se corrispon<strong>de</strong> perfettamente allo spirito con cui l'autore interpretava il riscatto alla religione<br />
cattolica <strong>de</strong>l mondo americano 310 .<br />
310 Scrive, con entusiasmo eccessivo, Valentín De Pedro, in América en las letras españolas <strong>de</strong>l<br />
Siglo <strong>de</strong> Oro , Buenos Aires, Editorial Sudamericana , 1954, p. 167: « De este modo Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la<br />
Barca llevó al teatro un hecho esencial <strong>de</strong>l <strong>de</strong>scubrimiento y la conquista. Estaba él singularmente<br />
capacitado para advertir su trascen<strong>de</strong>ncia, como empresa fundamental <strong>de</strong> su patria. Cuando escribió<br />
esta obra, ya no era el poeta cortesano encargado <strong>de</strong> divertir a unas Majesta<strong>de</strong>s en cuyas manos se<br />
<strong>de</strong>smoronaba el po<strong>de</strong>roso Imperio <strong>de</strong> Carlos V, sino un sacerdote que en la religión encontró un<br />
refugio para su <strong>de</strong>sengaño ».<br />
165
- III -<br />
Il teatro nell'America <strong>de</strong>lla colonia<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
166
- 1 -<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Conversione, festa e riscatto indigeno nel teatro <strong>de</strong>lla Nueva España<br />
Si è soliti affermare che il teatro coloniale ha alle sue origini l'attività evangelizzatrice <strong>de</strong>gli ordini<br />
conventuali, ma occorre precisare che il suo primo sorgere e il suo affermarsi successivo si <strong>de</strong>ve<br />
soprattutto ai francescani. Tre frati <strong>de</strong>ll'ordine, tra essi Pedro <strong>de</strong> Gante, erano giunti a México nel<br />
1523, e nel 1524 arrivarono i « Doce Apóstoles » -tra i quali si trovava fra Toribio <strong>de</strong> Benavente,<br />
«Motolinía»-, guidati da frate Martin <strong>de</strong> Valencia. Essi die<strong>de</strong>ro impulso immediato all'attività di<br />
conversione e subito fecero ricorso per la loro opera al teatro, sfruttando, come era logico, la<br />
disponibilità <strong>de</strong>i molti professionisti indigeni nel settore, rimasti senza lavoro in seguito al crollo <strong>de</strong>l<br />
loro mondo.<br />
Una fiorente attività di «rappresentazione» era stata propria, infatti, <strong>de</strong>l mondo sconfitto dalla<br />
conquista di Cortés: cerimonie di ogni tipo, balli, pantomime, e anche teatro vero e proprio 311 . La<br />
sconfitta, come scrive Fernando Horcasitas, lasciava inoperosi i resti di una società di specialisti:<br />
cantores, actores, danzantes y bufones; poetas y oradores, voces entrenadas para la <strong>de</strong>clamación,<br />
gente experta en la memorización, ya que no <strong>de</strong>pendía <strong>de</strong> las letras. Existían floristas y escenificadores,<br />
artesanos en la confección <strong>de</strong> vestidos ceremoniales, <strong>de</strong> joyas, plumería y telas. En una palabra, para<br />
1524 estaban ociosos muchos profesionales conectados con las representaciones dramáticas, hombres<br />
que habían gozado <strong>de</strong> la aclamación <strong>de</strong> las multitu<strong>de</strong>s en las plazas públicas, que habían servido a la<br />
clase dirigente antes <strong>de</strong>l cataclismo, y ahora -en 1524- la «clase dirigente» era la or<strong>de</strong>n franciscana.<br />
Asombroso sería que no hubiera nacido un teatro con la llegada <strong>de</strong> los misioneros. 312<br />
Se nel mondo medievale cristiano il teatro religioso era stato mezzo di edificazione e di festività<br />
<strong>de</strong>vota, in quello americano divenne strumento necessario per convertire le masse, con le quali<br />
difficile, peraltro, era la comunicazione orale, per via <strong>de</strong>l disconoscimento iniziale <strong>de</strong>lle varie lingue<br />
indigene e <strong>de</strong>llo stesso náhuatl, e in particolare perché abituate a un apprendimento visivo. Di qui le<br />
rapresentazioni <strong>de</strong>lla dottrina per disegni, le materializzazioni <strong>de</strong>lle fasi più drammatiche <strong>de</strong>lla nuova<br />
311 Cfr. a proposito <strong>de</strong>lla « Poesía dramática » precolombiana nell'area messicana Ángel María<br />
Garibay K., Historia <strong>de</strong> la Literatura náhuatl México, Editorial Porrúa , 1953, I, pp. 1331-1384.<br />
312 Fernando Horcasitas, El teatro náhuatl. Épocas Novohispana y Mo<strong>de</strong>rna , México, Universidad<br />
Nacional Autónoma <strong>de</strong> México , 1974, p. 75.<br />
167
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
storia religiosa, come ad esempio il sacrificio di Cristo, dove si trapassava il costato <strong>de</strong>l crocifisso con<br />
una lancia, facendone uscire un liquido rosso, il sangue.<br />
Di fronte alle masse da convertire alla nuova religione la rappresentazione visiva avveniva<br />
dovunque. Meno si badava certamente alla sostanza <strong>de</strong>lla dottrina che a suscitare una immediata<br />
a<strong>de</strong>sione. Né poteva essere altrimenti; ricordiamo le centinaia di persone che venivano battezzate<br />
in una sola occasione: Motolinía ne consegna quantità impressionanti, addirittura milioni 313 , cosa<br />
comprensibile da parte di vinti <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rosi di «mettersi in regola» e di porsi sotto un'efficace protezione.<br />
Le « capillas abiertas » di cui si arricchì l'architettura religiosa <strong>de</strong>ll'area messicana, rappresentano<br />
una necessità di capienza evi<strong>de</strong>nte, oltre che una misura igienica, e l'ambito necessario per uno<br />
spettacolo religioso -proibito in chiesa- che si prolungava per ore e ore, divenendo una vera e propria<br />
festa, nella quale la realtà aveva un peso <strong>de</strong>terminante. Lo attesta lo stesso Motolinía quando nella<br />
sua Historia <strong>de</strong> los Indios <strong>de</strong> la Nueva España tratta <strong>de</strong>l battesimo, avvenuto dopo la celebrazione<br />
<strong>de</strong>lla messa, durante la rappresentazione <strong>de</strong> La natividad <strong>de</strong> San Juan , di un bimbo di otto giorni,<br />
al quale fu imposto il nome <strong>de</strong>l santo:<br />
Acabose este auto con Benedictus Dominus Deus Israel , y los parientes y vecinos <strong>de</strong> Zacarías<br />
que se regocijaron con el nacimiento <strong>de</strong>l hijo llevaron presentes y comidas <strong>de</strong> muchas maneras, que<br />
puesta la mesa asentáronse a comer que era ya hora. 314<br />
Celebrazione religiosa e festa divenivano una sola cosa. Meraviglioso sacro e realismo furono<br />
note caratteristiche <strong>de</strong>ll'evangelizzazione, <strong>de</strong>l resto già presenti in abbondanza nelle feste religiose<br />
ispaniche e in genere <strong>de</strong>ll'ambito cattolico, dove numerose erano le solennità patronali e le romerías :<br />
il popolo <strong>de</strong>voto le aveva fatte occasione di allegria e nella festa il cibo aveva particolare importanza.<br />
313 Fray Toribio <strong>de</strong> Benavente «Motolinía», Historia <strong>de</strong> los Indios <strong>de</strong> la Nueva España ,<br />
Introducción y notas <strong>de</strong> G. Bellini, Madrid, Alianza Editorial , 1988, p. 153. Scrive nel Tratado<br />
Segundo, cap. II: « Yo creo que <strong>de</strong>spués que la tierra se ganó, que fue el año mil quinientos y veinte<br />
y uno, hasta el tiempo que esto escribo, que es el año <strong>de</strong> 1536, más <strong>de</strong> cuatro millones <strong>de</strong> ánimas<br />
se bautizaron<br />
314 Ibi. , pp. 125-126.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
In Messico le rappresentazioni iniziarono, sembra, molto presto 315 , cioè l'anno successivo alla<br />
conquista, ma già le processioni <strong>de</strong>l Corpus Domini erano praticamente <strong>de</strong>lle rappresentazioni se vi<br />
intervenivano « danzas, invenciones y farsas » 316 . Lo attesta l'intervento <strong>de</strong>l primo vescovo di<br />
México, fra Juan <strong>de</strong> Zumárraga, il quale <strong>de</strong>nunciava come cose « <strong>de</strong> gran <strong>de</strong>sacato y <strong>de</strong>svergüenza<br />
» che si presentassero davanti al Santissimo Sacramento<br />
hombres con máscaras y en hábitos <strong>de</strong> mujeres, danzando y saltando con meneos <strong>de</strong>shonestos y<br />
lascivos, haciendo estruendo, estorbando los cantos <strong>de</strong> la Iglesia, representando profanos triunfos,<br />
como el <strong>de</strong>l Dios <strong>de</strong>l Amor. 317<br />
Ma un teatro vero e proprio sorse presto. La chiesa era ricca di una lunga tradizione medievale e<br />
non si trattò, come esattamente afferma José Juan Arrom, di un trasferimento puro e semplice nella<br />
Nueva España -e anche in Perú successivamente- di temi occi<strong>de</strong>ntali, bensì di un inserimento di essi<br />
sul tronco <strong>de</strong>l un tempo fiorente teatro indigeno. I frati si affrettarano ad appren<strong>de</strong>re il náhuatl e<br />
prepararono i copioni drammatici per la diffusione <strong>de</strong>lla dottrina, adattando in lingua indigena testi<br />
<strong>de</strong>voti <strong>de</strong>l teatro medievale o composti da loro stessi, ricorrendo con abbondanza alla Bibbia e alla<br />
tradizione cristiana. Tradotti nella lingua indigena e rappresentati dai nativi, questi drammi presero<br />
forma « en carne americana » e l'i<strong>de</strong>a « se matizó con el gesto y la inflexión <strong>de</strong>l intérprete que<br />
315 Non è fuor di luogo ritenere, con María Paúl Arranz, la cerimonia con cui Cortés accolse i « Doce<br />
Apóstoles » francescani già una rappresentazione teatrale. Cfr. « El teatro mexicano en sus orígenes:<br />
una revisión <strong>de</strong> la obra <strong>de</strong> Fernán González <strong>de</strong> Eslava », in Aa. Vv. , América y el teatro español<br />
<strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro , ed. C. Reverte Bernal y M. Peña, Cádiz, Servicio <strong>de</strong> Publicaciones, Universidad<br />
<strong>de</strong> Cádiz , 1998.<br />
316 José Juan Arrom, Historia <strong>de</strong>l teatro hispanoamericano (Época colonial) , México, De Andrea,<br />
1967 (2ª ed. ), p. 25.<br />
317 Cfr. Joaquín García <strong>de</strong> Icazbalceta, « Representaciones religiosas en México en el siglo<br />
XVI », in Obras , II, México, 1896, p. 349. Sulla proibizione di rappresentazioni in Messico cfr.<br />
Armando De María y Campos, Representaciones teatrales en la Nueva España (Siglos XVI al XVII) ,<br />
México, B. Costa-Amic Editor, 1959, pp. 128-137. Intorno al teatro <strong>de</strong>i religiosi cfr. anche Manuel<br />
Antonio Arango L., El teatro religioso colonial en la América hispana , Barcelona, Puvill Libros,<br />
s.a. Utile sull'argomento è anche lo studio di J. J. Arrom, Esquema generacional <strong>de</strong> las Letras<br />
hispanoamericanas , Bogotá, Instituto Caro y Cuervo, 1963.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
empleaba sus antiguos recursos teatrales para llegar directamente al entendimiento y a la emoción<br />
<strong>de</strong>l auditorio » 318 .<br />
La cronaca religiosa <strong>de</strong>lle Indie abbonda di riferimenti relativi al teatro indigeno e a quello<br />
missionario, ma una <strong>de</strong>lle fonti più preziose intorno al primo teatro di evangelizzazione per l'area<br />
messicana è la Historia <strong>de</strong> los indios <strong>de</strong> la Nueva España , di fra Toribio <strong>de</strong> Benavente, autore<br />
egli stesso, sembra, di alcune <strong>de</strong>lle opere drammatiche di cui tratta. Dal frate, testimone oculare,<br />
<strong>de</strong>sumiamo che le rappresentazioni muovevano masse enormi di attori; è il caso <strong>de</strong> La toma <strong>de</strong><br />
Jerusalén , dove la battaglia tra cristiani, e «turchi» 319 , indigeni in attesa di battesimo, si conclu<strong>de</strong><br />
con la scontata vittoria <strong>de</strong>i primi, e i vinti venivano tutti battezzati. Il Soldano, sconfitto, faceva atto di<br />
sottomissione all'Imperatore -Carlo V- e questi lo conduceva dal Papa, che lo riceveva « con mucho<br />
amor »; con sé<br />
Traía también muchos turcos o indios adultos, <strong>de</strong> industria, que tenían para bautizar, y allí<br />
públicamente <strong>de</strong>mandaron el bautismo al Papa, y luego Su Santidad mandó a un sacerdote que los<br />
bautizase, los cuales actualmente fueron bautizados. Con esto se partió el Santísimo Sacramento, y<br />
tornó a andar la procesión por su or<strong>de</strong>n. 320<br />
Il teatro missionario si avvaleva di un ampio spazio scenico, come avveniva prima <strong>de</strong>lla conquista<br />
spagnola per le rappresentazioni indigene. Nel 1538 a Tlascala furono rappresentati numerosi autos<br />
di argomento sacro, in náhuatl: oltre a La conquista <strong>de</strong> Jerusalén , la Anunciación <strong>de</strong> la natividad<br />
<strong>de</strong> San Juan Bautista , la Anunciación <strong>de</strong> Nuestra Señora a Santa Elisabet e La caída <strong>de</strong> nuestros<br />
primeros padres . Fra Toribio <strong>de</strong>scrive la scenografia di questi drammi religiosi, dando la misura<br />
<strong>de</strong>lle sue vaste dimensioni, certamente di resa straordinaria.<br />
Nell' auto <strong>de</strong>lla Conquista <strong>de</strong> Jerusalén due eserciti veri e propri si affrontavano nel mezzo di «<br />
una gran<strong>de</strong> y muy gentil plaza » ; la città di Gerusalemme era stata innalzata nei suoi esterni su case<br />
318 J. J. Arrom, Historia <strong>de</strong>l teatro hispanoamericano, (Época colonial) , op. cit. , p. 26.<br />
319 «Turchi» stava per musulmani, o infe<strong>de</strong>li, ma la scelta <strong>de</strong>l nome era <strong>de</strong>terminata dalla lunga<br />
storia di lotta contro il turco nel Mediterraneo da parte <strong>de</strong>gli spagnoli. A proposito di questo argomento<br />
si veda Albert Mas, Les turcs dans la littérature espagnole du Siècle d'Or , Paris, Centre <strong>de</strong> Recherches<br />
Hispaniques , 1967, 2 voll. , e il mio saggio « Los turcos en las crónicas españolas <strong>de</strong> viaje <strong>de</strong> los<br />
siglos XV y XVI », in Qua<strong>de</strong>rni di Letterature Iberiche e Iberoamericane , 3, 1985.<br />
320 T. <strong>de</strong> Benavente Motolinía, op. cit. , p. 140.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
in costruzione per la se<strong>de</strong> <strong>de</strong>l nuovo Cabildo, « sobre el sitio que ya los edificios iban en altura <strong>de</strong><br />
un estado » , e tutto era stato disposto con torri fornite di merli, molte finestre e « galanes arcos,<br />
todo lleno <strong>de</strong> rosas y flores » 321 .<br />
Ne La caída <strong>de</strong> nuestros primeros padres veniva riprodotto al naturale una sorta di paradiso terrestre<br />
meraviglioso. Così <strong>de</strong>scrive Motolinía il suggestivo apparato scenografico:<br />
Estaba tan adornada la morada <strong>de</strong> Adán y Eva, que bien parecía paraíso <strong>de</strong> la tierra, con diversos<br />
árboles con frutas y flores, <strong>de</strong> ellas naturales y <strong>de</strong> ellas contrahechas <strong>de</strong> pluma y oro. En los árboles<br />
mucha diversidad <strong>de</strong> aves, <strong>de</strong>s<strong>de</strong> búho y otras aves <strong>de</strong> rapiña, hasta pajaritos pequeños, y sobre todo<br />
tenía muy muchos papagayos, y era tanto el parlar y el gritar que tenían, que a veces estorbaban la<br />
representación. Había también aves contrahechas <strong>de</strong> oro y plumas, que era cosa muy <strong>de</strong> mirar. Los<br />
conejos y liebres eran tantos, que todo estaba lleno <strong>de</strong> ellos, y otros muchos animalejos que yo nunca<br />
hasta allí los había visto. Había cuatro ríos o fuentes que salían <strong>de</strong>l paraíso, con sus rótulos que <strong>de</strong>cían<br />
Fisón, Geón, Tigris, Éufrates; y el árbol <strong>de</strong> la vida en medio <strong>de</strong>l paraíso, y cerca <strong>de</strong> él, el árbol <strong>de</strong> la<br />
ciencia <strong>de</strong>l bien y <strong>de</strong>l mal, con mucha y muy hermosa fruta contrahecha <strong>de</strong> oro y pluma.<br />
Estaba a la redonda <strong>de</strong>l paraíso tres peñoles gran<strong>de</strong>s, y una sierra gran<strong>de</strong>, todo esto lleno <strong>de</strong> cuanto<br />
se pue<strong>de</strong> hallar en una sierra muy fértil y fresca montaña; y todas las particularida<strong>de</strong>s que en abril y<br />
mayo se pue<strong>de</strong>n hallar, porque en contrahacer una cosa al natural estos indios tienen gracia singular,<br />
pues aves no faltan chicas ni gran<strong>de</strong>s, en especial <strong>de</strong> los papagayos gran<strong>de</strong>s, que son tan gran<strong>de</strong>s como<br />
gallos <strong>de</strong> España; <strong>de</strong> éstos había muchos, y dos gallos y una gallina <strong>de</strong> los monteses, que cierto son<br />
las más hermosas aves que yo he visto en parte ninguna; . 322<br />
Descrizione che ancora si prolunga nella Historia di Motolinía e che inclu<strong>de</strong> tratti che potrebbero<br />
apparire ingenui, ma che certo sono volutamente umoristici, come quando il frate allu<strong>de</strong> a due<br />
ocotochles , o marte, legati, « que son bravísimos, que no son bien gato ni bien onza » , a uno <strong>de</strong>i<br />
quali per errore si avvicina troppo Eva, « y él, <strong>de</strong> bien criado, <strong>de</strong>sviose » , cortesia verso il gentil<br />
sesso, ma il frate puntualizza divertito: « esto era antes <strong>de</strong>l pecado, que si fuera <strong>de</strong>spués, no tan en<br />
hora buena ella se hubiera allegado. 323 »<br />
321 Ibi. , p. 131.<br />
322 Ibi. , pp. 128-129.<br />
323 Ibi. , p. 128.<br />
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Del teatro missionario <strong>de</strong>lla Nueva España in lingua indigena ci sono giunte solo notizie e scarsi<br />
testi, rinvenuti in epoche diverse e pubblicati dagli specialisti: tra i pochi, quello <strong>de</strong>lla Destrucción<br />
<strong>de</strong> Jerusalén , ma in un manoscritto <strong>de</strong>l secolo XVII per la graffa, che pubblicò Francisco <strong>de</strong>l Paso<br />
y Troncoso, editore anche <strong>de</strong>ll' auto <strong>de</strong>lla Adoración <strong>de</strong> los Reyes e <strong>de</strong>l Sacrificio <strong>de</strong> Isaac , che<br />
pubblicò a Firenze.<br />
Anche i domenicani ricorsero al teatro in lingua indigena per la loro provincia di Guatemala, allora<br />
parte <strong>de</strong>lla Nueva España. Lo stesso Bartolomé <strong>de</strong> Las Casas si vi<strong>de</strong> costretto a mettere in verso<br />
la dottrina che inten<strong>de</strong>va insegnare agli indigeni. Era un teatro rudimentale, al quale cercò di dare<br />
maggior consistenza nel suo fra Martín Jiménez, nativo di Oaxaca, rappresentando in chiesa i misteri<br />
<strong>de</strong>l santo rosario, e sull'argomento altri frati composero opere di non gran<strong>de</strong> livello 324 .<br />
Al tema religioso si <strong>de</strong>dica anche, come è logico, il teatro gesuitico, essenzialmente didattico, non<br />
di evangelizzazione. I gesuiti erano giunti nella Nueva España nel 1572 e subito fondarono collegi<br />
-a México addirittura ne ebbero quattro-, nei quali impartirono un insegnamento di natura classica.<br />
Come già nei loro collegi europei, il teatro fu impiegato quale mezzo docente e ispirato alla tradizione<br />
latina. Un teatro allegorico e freddo, fondato su dialoghi abbondanti, che trattavano temi sacri, con<br />
fini moralizzatori. Era rappresentato all'interno <strong>de</strong>i collegi, senza alcun contatto con la popolazione,<br />
se non erano i parenti <strong>de</strong>i collegiali, o, in occasioni particolari, come l'arrivo di un nuovo vescovo o di<br />
un viceré, alla presenza <strong>de</strong>lla società ufficiale. Non di rado si avvaleva <strong>de</strong>l latino e quindi era proprio<br />
di una élite preparata, capace di inten<strong>de</strong>re l'abbondante allegoria. L'azione era scarsa, anche se non<br />
di rado dominava un realismo scenico di dubbio gusto.<br />
In Messico ebbe particolare risonanza la settimana teatrale che i gesuiti <strong>de</strong>i quattro conventi <strong>de</strong>lla<br />
città <strong>de</strong>dicarono, nella prima settimana di novembre <strong>de</strong>l 1578, a festeggiare l'arrivo di numerose<br />
reliquie -una spina <strong>de</strong>lla corona di Cristo, ossa di Santa Anna, di San Giuseppe, di San Paolo e di altri<br />
santi- <strong>de</strong>stinate alle loro chiese.<br />
Tra le rappresentazioni che ebbero più successo spiccò La tragedia <strong>de</strong>l triunfo <strong>de</strong> los Santos, en<br />
que se representa la persecución <strong>de</strong> Diocleciano y la prosperidad que se consiguió con el Imperio <strong>de</strong><br />
324 Cfr. sull'argomento Othón Arróniz, Teatro <strong>de</strong> evangelización en Nueva España , México,<br />
Universidad Nacional Autónoma <strong>de</strong> México , 1979. pp. 125-135. Lo studio più approfondito sul teatro<br />
d'evangelizzazione nell'area messicana si <strong>de</strong>ve a María Beatriz Aracil Varón: El teatro evangelizador.<br />
Sociedad, cultura e i<strong>de</strong>ología en la Nueva España <strong>de</strong>l siglo XVI , Roma, Bulzoni Editore, 1999.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Constantino , messa in scena la domenica 2 novembre <strong>de</strong>ll'anno indicato, nel Colegio Maximo <strong>de</strong><br />
San Pedro y San Pablo, stampata poi l'anno seguente, 1579, dal torinese Antonio Ricardo, a México<br />
325 . Era il coronamento di un elaborato « festejo », svoltosi con un fastoso cerimoniale, cui avevano<br />
preso parte tutte le autorità nei loro sfarzosi costumi e il popolo, e che si era snodato dalla cattedrale al<br />
collegio gesuitico. L'opera drammatica faceva parte di una più complessa scenografia, compren<strong>de</strong>nte<br />
messa e processione, parate di dignitari, archi trionfali numerosi lungo il percorso, traboccanti di<br />
allegorie e di vistosi ornamenti floreali.<br />
Quanto all'opera teatrale in sé, non si trattava di un lavoro straordinario, certamente, ma era ben<br />
versificata, e, come conclu<strong>de</strong> il Rojas Garcidueñas, il quale si rifa alla Carta <strong>de</strong>l gesuita Pedro <strong>de</strong><br />
Morales, editore <strong>de</strong>l testo 326 , rappresentava nell'insieme « un magnífico espectáculo » durato<br />
quattro ore, « <strong>de</strong> las ocho a las doce pasadas » , piacevole<br />
por los muchos entretenimientos gustosos <strong>de</strong> entremeses, canciones y músicas diferentes, ya a una<br />
voz ya a dos y más...; conmovió a los espectadores hasta las lágrimas y manifestaciones <strong>de</strong> fuerte<br />
emoción en sus sentimientos religiosos; gustó extraordinariamente y fue menester volver a llevarla a<br />
escena al fin <strong>de</strong> la octava <strong>de</strong> festejos; fue, por todo eso, la representación teatral más importante en<br />
el México <strong>de</strong>l siglo XVI. 327<br />
L'Arrom smorza notevolmente gli entusiasmi per l'opera -attribuita ai padri Juan Sánchez Baquero<br />
e Vincencio Lanucci 328 -, riducendone la portata a « mero interés histórico » 329 ; egli <strong>de</strong>nuncia la<br />
diseguaglianza <strong>de</strong>llo stile, l'azione « lánguida », la mancanza di vita e di animazione nei personaggi,<br />
325 Antonio Riccardi, o Ricardo, nel 1577 apre una stamperia nella capitale <strong>de</strong>lla Nueva España;<br />
più tardi si trasferisce a Lima, dove nel 1582 apre la prima stamperia <strong>de</strong>l Vicereame peruviano. A<br />
México introduttore <strong>de</strong>lla stampa era stato verso il 1539 il bresciano Giovanni Paoli, o Juan Pablos.<br />
326 Carta <strong>de</strong>l Padre Pedro <strong>de</strong> Morales <strong>de</strong> la Compañía <strong>de</strong> Jesús . Con Licencia en México, por<br />
Antonio Ricardo, Año <strong>de</strong> 1579.<br />
327 José Rojas Garcidueñas, « Prólogo » a la Tragedia <strong>de</strong>l triunfo <strong>de</strong> los santos , in Tres piezas<br />
teatrales <strong>de</strong>l Virreinato , Edición y prólogos <strong>de</strong> J. Rojas Garcidueñas y J. J. Arrom, México, Instituto<br />
<strong>de</strong> Investigaciones Estéticas, Universidad Nacional Autónoma <strong>de</strong> México , 1976, p. 33.<br />
328 Cosí il Rojas Garcidueñas, « Prólogo » cit. ibi. , p. 13, e anteriormente in El teatro <strong>de</strong> Nueva<br />
España en el siglo XVI , México, Imprenta <strong>de</strong> Luis Álvarez , 1935, p. 62.<br />
329 J. J. Arrom, Historia <strong>de</strong>l teatro hispanoamericano (Época colonial) , op. cit. , p. 33.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
la lentezza nello svolgimento, la retorica eccessiva e la ten<strong>de</strong>nza alla sentenziosità, che rivela l'orma<br />
<strong>de</strong>lle tragedie di Seneca, per conclu<strong>de</strong>re:<br />
Lástima que el empeño <strong>de</strong> imitación privara <strong>de</strong> espontaneidad y hálito creador a un laborioso<br />
esfuerzo que, <strong>de</strong>sprovisto <strong>de</strong> positivo valor literario, quedó reducido a inocuo ejercicio <strong>de</strong><br />
<strong>de</strong>clamación. 330<br />
La lettura <strong>de</strong>l testo, tuttavia, non dà affatto questa impressione e in particolare attrae la<br />
versificazione, dalle ottave reali agli altri metri, « quintillas », canzoni e versi sciolti. Il numero<br />
ingente di personaggi e i loro costumi dovevano sicuramente suscitare l'interesse <strong>de</strong>gli spettatori. Non<br />
a torto il Rojas Garcidueñas ricorda che nella Nueva España <strong>de</strong>l secolo XVI i « festejos » più<br />
notevoli si realizzarono intorno a una fastosissima processione e alla rappresentazione <strong>de</strong>lla vita <strong>de</strong>i<br />
santi e che neppure le feste organizzate dal secondo marchese <strong>de</strong>l Valle nel 1566, né i ricevimenti<br />
<strong>de</strong>i viceré, né alcuna altra festa <strong>de</strong>ll'epoca raggiunsero « la suntuosidad y la pompa y la emoción<br />
<strong>de</strong>l público » , come i « festejos » organizzati dalla Compañía di Gesù nella prima settimana di<br />
novembre <strong>de</strong>l 1578 331 .<br />
In genere, comunque, il teatro gesuitico non die<strong>de</strong> frutti rilevanti dal punto di vista artistico. Rimase,<br />
come s'è <strong>de</strong>tto, circoscritto all'ambito <strong>de</strong>i Collegi e la vitalità inventiva si esaurì nell'allegoria 332 .<br />
Il teatro artisticamente di maggior valore si afferma nella Nueva Espaha nell'ambito secolare. La<br />
società messicana ormai stabilizzatasi, inquadrata nelle strutture statuali imposte dalla madrepatria,<br />
anche se attratta sempre dalle cerimonie religiose, alle quali neppure il viceré si sottraeva, andò<br />
manifestando gusti propri. Se il teatro « palaciego » si nutriva prevalentemente di testi di autori<br />
peninsulari 333 , nondimeno favorì l'affermarsi anche di autori locali, le cui opere teatrali finirono per<br />
entusiasmare anche le classi popolari.<br />
330 Ibi. , p. 34.<br />
331 J. Rojas Garcidueñas, « Prólogo » cit. , p. 3.<br />
332 Intorno al teatro gesuitico cfr. O. Arróniz, op. cit. , pp. 137-182.<br />
333 Circa il repertorio teatrale ispanico rappresentato cfr. , oltre al citato A. De María y Campos,<br />
Guía <strong>de</strong> representaciones teatrales en la Nueva España (Siglos XVI al XVII) , Hildburg Schilling,<br />
Teatro profano en la Nueva España. Fines <strong>de</strong>l siglo XVI a mediados <strong>de</strong>l XVIII , México, Imprenta<br />
Universitaria , 1958.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Il nuovo mondo americano si differenziava ormai notevolmente dalla Spagna e il teatro ne divenne<br />
interprete: « penetrado cada vez más <strong>de</strong> una sensibilidad característicamente americana es -afferma<br />
l'Arrom-, como la mayoría <strong>de</strong>l público que lo presenciaba, insoslayablemente criollo » 334 .<br />
Grandi e meno grandi drammaturghi spagnoli <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro continuano ad essere punto di<br />
riferimento per gli autori americani e lo sono per il teatro <strong>de</strong>l Messico non meno che per quello <strong>de</strong>l<br />
Perù. Alcuni di essi, come Tirso e Lope <strong>de</strong> Vega guardavano tutt'altro che distrattamente, come si è<br />
visto, all'America, dove le loro opere erano rappresentate e lette.<br />
Nella Nueva España le rappresentazioni di questo tipo di teatro furono numerose. Ogni avvenimento<br />
veniva solennizzato con « funciones » teatrali, e dapprima si intercalarono a drammi peninsulari<br />
entremeses di autori locali, mentre in seguito si pervenne a un repertorio sempre più americano.<br />
In Messico scrisse nel 1574 il dramma Desposorio espiritual entre el pastor Pedro y la Iglesia<br />
Mexicana il creolo Juan Pérez Ramírez (1545-?), in occasione <strong>de</strong>i festeggiamenti per la consacrazione<br />
<strong>de</strong>ll'arcivescovo Pedro Moya <strong>de</strong> Contreras: una commedia allegorica molto vicina al teatro di Juan<br />
<strong>de</strong>l Encina.<br />
Di maggior valore artistico è l'opera di Fernán González <strong>de</strong> Eslava (1534-1601), autore di sedici<br />
Coloquios espirituales y sacramentales , poesia finissima, di intonazione allegori co-religiosa, in<br />
opere rappresentabili, come avverrà poi nelle chiese con i villancicos . Consta, <strong>de</strong>l resto, che già nel<br />
1566 fu rappresentato a México il secondo di tali Coloquios 335 .<br />
Carattere chiaramente di opera drammatica hanno gli entremeses che l'Eslava introduce nei<br />
Coloquios VI, VII, XVI, e soprattutto il vivace Entremés <strong>de</strong> dos rufianes , dove due soli personaggi<br />
intervengono attivamente, di fronte a uno spettatore silenzioso. L'argomento è semplice e lo espone<br />
in apertura l'autore: « el uno había dado al otro un bofetón, y el que le había recibido venía a buscar<br />
al otro para vengarse » ; l'aggressore « viendo venir <strong>de</strong> lejos a su contrario, se fingió ahorcado » .<br />
Ve<strong>de</strong>ndolo in quello stato, l'offeso non fa che urlare cosa gli avrebbe fatto se non si fosse impiccato;<br />
tra le altre enormità afferma che<br />
Repartiera como pan<br />
334 J. J. Arrom, Historia <strong>de</strong>l teatro hispanoamericano (Época colonial) , op. cit. , p. 35.<br />
335 Cfr. J. Rojas Garcidueñas, « Prólogo » al Coloquio <strong>de</strong> los cuatro Reyes <strong>de</strong> Tlaxcala , in Tres<br />
piezas teatrales <strong>de</strong>l Virreinato , op. cit. , p. 163.<br />
175
al hijo <strong>de</strong> la bellaca<br />
los brazos en Coyoacán<br />
y las piernas en Oaxaca<br />
y la panza en Michoacán.<br />
Y lo que queda sobrado<br />
ante mí fuera quemado,<br />
y fuera poco castigo:<br />
yo hiciera lo que digo,<br />
si no se hubiera ahorcado.<br />
Avverte il testo che il personaggio<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Cada vez que acababa <strong>de</strong> glosar Si no estuviera ahorcado , acometía a darle una estocada, y<br />
el que se ahorcó, le tenía el brazo diciéndole: «No ensucie vuesa merced su espada en un hombre<br />
muerto, que no es valentía». Y habiéndose ido el rufián agraviado, el otro se <strong>de</strong>senlazó y dijo al que<br />
estaba presente: «Oiga vuesa merced cómo le voy glosando la letra».<br />
Ossia come gli rendo la pariglia. Segue, quindi, la serie minacciosa di cose che il « rufián »<br />
avrebbe fatto all'altro se non si fosse trovato nella condizione di impiccato, e infine<br />
Las barbas por más tormento,<br />
una a una le pelara,<br />
y <strong>de</strong>spués, por mi contento,<br />
por escoba las tomara<br />
y barriera mi aposento.<br />
Y no quedara vengado<br />
con verle barbipelado,<br />
que en ellas, por vida mía,<br />
escupiera cada día<br />
si no estuviera ahorcado.<br />
176
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Gioco semplice e certamente divertente per il pubblico, sempre felice di constatare come gli<br />
spaccamontagne siano, in realtà, solo <strong>de</strong>i vigliacchi 336 .<br />
Vanno rilevati nell' entremés , con la semplicità <strong>de</strong>ll'impianto, il popolarismo e il risultato<br />
comico immediato. L'Eslava era un artista genuino, che alla sensibilità poetica aggiungeva la capacità<br />
umoristica. Lo si ve<strong>de</strong> anche nell' entremés che inserisce nel Coloquio XVI, intitolato Del bosque<br />
divino don<strong>de</strong> Dios tiene sus aves y animales . Cosciente <strong>de</strong>lla necessità di mantenere <strong>de</strong>sta l'attenzione<br />
<strong>de</strong>l pubblico, l'autore interrompe la seconda «Jornada» allegorico-sacra <strong>de</strong>l lunghissimo Coloquio<br />
con l'inserimento di una discussione tra moglie e marito, la prima reclamante cose suntuarie che il<br />
consorte non è in condizione, né ha volontà di comprarle, così che, perduta la pazienza, la minaccia<br />
« a palos ».<br />
La donna, <strong>de</strong>nominata Ocasión , ha una vita piuttosto discutibile, non dis<strong>de</strong>gna gli amanti e<br />
il marito è motivatamente geloso; inoltre essa presenta la boria e le pretese <strong>de</strong>lle discen<strong>de</strong>nti dai<br />
conquistatori, ma alla fine, per l'intervento <strong>de</strong>lla Templanza , riconosce di essere in colpa e si ravve<strong>de</strong>:<br />
ya conozco que he pecado,<br />
el diablo me ha engañado;<br />
plega a Dios y a su po<strong>de</strong>r<br />
que se amanse mi velado.<br />
Non siamo molto lontani dai Pasos di Lope <strong>de</strong> Rueda, ma Eslava mostra una verve vivace,<br />
originale, nella rappresentazione <strong>de</strong>lla donna infuriata, pronta a tutte le scene, anche a quella <strong>de</strong>lla<br />
perseguitata, pentita per il suo matrimonio:<br />
Antes me partiera un rayo<br />
que yo dijera <strong>de</strong> sí.<br />
¡Ay sin ventura <strong>de</strong> mí!<br />
Que me angustio y me <strong>de</strong>smayo<br />
sin po<strong>de</strong>r pasar <strong>de</strong> aquí.<br />
¡Ay, ay! ¿No habrá quien me mate?<br />
336 Cfr. l' Entremés entre dos rufianes , in Fernán González <strong>de</strong> Eslava, Coloquios espirituales y<br />
sacramentales . Edición, prólogo y notas <strong>de</strong> J. Rojas Garcidueñas, México, Editorial Porrúa , 1958,<br />
II, pp. 33-36.<br />
177
Que me fino, que me muero.<br />
¡Ay triste!, que <strong>de</strong>sespero,<br />
¿no hay quien me traiga un mecate?<br />
Presto, que ahorcarme quiero.<br />
¡Quiero echarme en un atengo! 337<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Se manca la novità, è mantenuta la vitalità <strong>de</strong>lla scena e l'ambientazione è <strong>de</strong>l tutto messicana per<br />
riferimenti e vocabolario 338 .<br />
Dopo Eslava verranno a illustrare il teatro messicano <strong>de</strong>l secolo XVII due grandi drammaturghi:<br />
Juan Ruiz <strong>de</strong> Alarcón y Mendoza e suor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz, al secolo Juana <strong>de</strong> Asbaje. Il primo<br />
svolse tutta la sua attività di drammaturgo in Spagna, ma legittimamente è da consi<strong>de</strong>rarsi messicano<br />
non solo per nascita, ma per sensibilità; la suora fu la gran<strong>de</strong> espressione <strong>de</strong>lla poesia e <strong>de</strong>l teatro<br />
novohispani <strong>de</strong>l Seicento. Con la sua morte, non con quella di Cal<strong>de</strong>rón, nell'opinione di Alfonso<br />
Mén<strong>de</strong>z Plancarte, si chiu<strong>de</strong> luminosamente l'Età Aurea <strong>de</strong>lle lettere ispaniche 339 .<br />
Quando Alarcón iniziava la sua attività nella madrepatria, il teatro messicano aveva già raggiunto<br />
consi<strong>de</strong>revole sviluppo ed esistevano attori professionisti, compagnie teatrali vere e proprie, oltre a<br />
luoghi <strong>de</strong>stinati espressamente alle rappresentazioni. Un Corral <strong>de</strong> comedias era già in funzione a<br />
México nel 1597, nella Calle <strong>de</strong>l Arco , presso l'ospedale di Nuestra Señora, costruito da Francisco<br />
<strong>de</strong> León, e un altro era stato disposto nel cortile <strong>de</strong>ll' Hospital Real <strong>de</strong> los Indios 340 . Gli ospedali<br />
337 Trascrivo la nota 11 di J. Rojas Garcidueñas al Coloquio X: «Atengo, en mexicano atenco ; <strong>de</strong><br />
atl , «agua»; tentli , «labio», y co , que significa «en» o «<strong>de</strong>ntro» y a veces «lugar <strong>de</strong>». Lugar <strong>de</strong><br />
aguas o en la orilla <strong>de</strong>l agua. Sin duda se daba ese nombre a alguna o algunas <strong>de</strong> las lagunillas que<br />
había entonces en los suburbios <strong>de</strong> la ciudad». Cfr. F. González <strong>de</strong> Eslava, Coloquios espirituales y<br />
sacramentales , tomo II, op. cit. p. 65.<br />
338 Intorno alla vita e all'opera poetica di F. González <strong>de</strong> Eslava si veda lo studio introduttivo di<br />
Margit Frenk al volume Villancicos, romances, ensaladas y otras canciones <strong>de</strong>votas , <strong>de</strong>l citato autore,<br />
México, El Colegio <strong>de</strong> México , 1989, pp. 9-86.<br />
339 Alfonso Mén<strong>de</strong>z Plancarte, « Tríptico <strong>de</strong> la Fénix », in Ábsi<strong>de</strong> , XV, 4, 1951, p. 468.<br />
340 Cfr. J. J. Arrom, Historia <strong>de</strong>l teatro hispanoamericano (Época colonial) , op. cit. , p. 43, che a<br />
sua volta si rifa a J. Rojas Garcidueñas, El teatro <strong>de</strong> Nueva España en el siglo XVI , México, 1935,<br />
178
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
traevano, come si sa, per privilegio reale, sostentamento dagli introiti <strong>de</strong>lle rappresentazioni teatrali,<br />
il che spiega come i « corrales <strong>de</strong> comedias » si trovassero allogati presso di essi. Il processo teatrale<br />
nella Nueva España si chiu<strong>de</strong>va con un bilancio <strong>de</strong>l tutto positivo agli albori <strong>de</strong>l nuovo secolo.<br />
Nel 1620, fu pubblicato a México il romanzo pastoralereligioso Los sirgueros <strong>de</strong> la Virgen , di<br />
Francisco Bramón, al quale è intercalato l' Auto <strong>de</strong>l triunfo <strong>de</strong> la Virgen y gozo mexicano , ricco di<br />
musicali villancicos e di una interessante scenografia, per la quale evi<strong>de</strong>nti sono i punti di contatto<br />
con quella <strong>de</strong> La caída <strong>de</strong> nuestros primeros padres , <strong>de</strong>scritta da fra Toribio <strong>de</strong> Benavente: presenza<br />
di « una alegre floresta » e di fiori, il tutto coronato da un tocotín , o danza finale, con musiche e<br />
canti di finissimi accenti, preludio ai musicali villancicos di suor Juana.<br />
Degli inizi <strong>de</strong>l secolo XVII, secondo il Rojas Garcidueñas, è anche il Coloquio <strong>de</strong> la nueva<br />
conversión y bautismo <strong>de</strong> los cuatro últimos reyes <strong>de</strong> Tlaxcala en la Nueva España , che lo studioso<br />
giudica non appartenere al teatro di evangelizzazione, ma al genere <strong>de</strong>ll' auto sacramental 341 . Il<br />
testo è sicuramente posteriore alla diffusione <strong>de</strong>lla commedia di Lope <strong>de</strong> Vega, El Nuevo Mundo<br />
<strong>de</strong>scubierto por Cristóbal Colón , conosciuto, sembra, nella Nueva España a partire dal 1604.<br />
Di maggior rilevanza è senza dubbio la Comedia <strong>de</strong> San Francisco <strong>de</strong> Borja , <strong>de</strong>l gesuita Matías<br />
<strong>de</strong> Bocanegra (1612-1668), autore famoso <strong>de</strong>lla imitatissima Canción a la vista <strong>de</strong> un <strong>de</strong>sengaño .<br />
Della sua produzione drammatica si era persa traccia, fino a quando nel 1953 José Juan Arrom reperì<br />
il testo <strong>de</strong>lla commedia citata. Composta nel 1640 in occasione <strong>de</strong>ll'arrivo <strong>de</strong>l nuovo viceré marchese<br />
di Villena, ricevuto al Collegio <strong>de</strong>lla Compagnia di Gesù, fu rappresentata dagli allievi.<br />
In sé una commedia non eccezionale, ma interessante, e per qualche critico, come la Perassi, un<br />
«felice approdo drammaturgico tale per la fine concretezza <strong>de</strong>lla commozione con la quale si indaga il<br />
percorso interiore compiuto dai suoi, quand'anche eccezionali, protagonisti» , perciò «a buon diritto»<br />
una commedia «tra le migliori <strong>de</strong>l teatro coloniale» 342 .<br />
pp. 125-127, e a George Kubler, Mexican Architecture of the Sixteenth Century , New Haven, 1948,<br />
I, p. 216.<br />
341 Cfr. J. Rojas Garcidueñas, « Prólogo » al Coloquio <strong>de</strong> los cuatro reyes <strong>de</strong> Tlaxcala , in Tres<br />
piezas teatrales <strong>de</strong>l Virreinato , op. cit. , p. 181.<br />
342 Emilia Perassi, Matías <strong>de</strong> Bocanegra e la «Comedia <strong>de</strong> Santos» nella Nuova Spagna , Roma,<br />
Bulzoni Editore, 1996, p. 12.<br />
179
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Sempre nell'ambito <strong>de</strong>lla tematica religiosa occorre ancora menzionare, per scrupolo<br />
documentaristico, El Pregonero <strong>de</strong> Dios y Patriarca <strong>de</strong> los pobres , di Francisco <strong>de</strong> Acevedo,<br />
rappresentato nel Coliseo di México nel 1684, sulla vita di San Francesco di Assisi, di scarsissimo<br />
valore artistico.<br />
Ben al di là <strong>de</strong>l dato storico è suor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz (1648-1695) la gran<strong>de</strong> autrice drammatica<br />
<strong>de</strong>l secolo XVII novohispano. Donna indomita, carattere <strong>de</strong>l tutto opposto a quello <strong>de</strong>l compatriota<br />
Alarcón, diversa da lui per grazia e per successo, gli è assai vicina per la difficoltà <strong>de</strong>l vivere.<br />
Coscientemente americana, al di là <strong>de</strong>lle interpretazioni volonterose, folcloristiche non di rado 343 ,<br />
che in qualche tempo si sono date, non v'è dubbio che suor Juana ebbe un atteggiamento <strong>de</strong>ciso, che<br />
la oppose ai poteri <strong>de</strong>l mondo e ai suoi inganni e la condusse ad affermare apertamente e con orgoglio<br />
la sua messicanità. Entusiasta <strong>de</strong>l suo paese, la suora lo celebra con trasporto, come già aveva fatto<br />
fra Toribio <strong>de</strong> Benavente nella Historia <strong>de</strong> los Indios <strong>de</strong> la Nueva España , dove aveva dato luogo a<br />
quel «meraviglioso economico» di cui in altra se<strong>de</strong> ho parlato 344 .<br />
Quanto alla cultura indigena, suor Juana era ben cosciente <strong>de</strong>l suo valore e la poneva in chiara<br />
competizione con quella importata dagli spagnoli. E che nella sostanza consi<strong>de</strong>rasse un privilegio<br />
l'essere nata in terra americana lo conferma il romance <strong>de</strong>dicato a doña María <strong>de</strong> Guadalupe<br />
Alencastre, dove afferma<br />
yo, Señora nací<br />
en la América abundante,<br />
compatriota <strong>de</strong>l oro,<br />
paisana <strong>de</strong> los metales,<br />
adon<strong>de</strong> el común sustento<br />
se da casi tan <strong>de</strong> bal<strong>de</strong>,<br />
que en ninguna parte más<br />
343 Mi riferisco ai soliti accenni alla composizione in cui la suora <strong>de</strong>nuncia la stoltezza <strong>de</strong>gli uomini,<br />
in quanto accusano la donna <strong>de</strong>lle colpe di cui loro stessi sono la causa: « Hombres necios que acusáis...<br />
» .<br />
344 Cfr. G. Bellini, «Dalle Antille al Messico. La geografia meravigliosa <strong>de</strong>l Mondo Nuovo», in<br />
Aa. Vv. , Studi geografici in onore di Domenico Ruocco , Napoli, Loffredo Editore, 1994.<br />
180
se ostenta la tierra Madre.<br />
De la común maldición<br />
libres parece que nacen<br />
sus hijos, según el pan<br />
no cuesta al sudor afanes.<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Lungi, quindi, dall'aver punito gli abitanti <strong>de</strong>lle terre <strong>de</strong>l Nuovo Mondo per la loro idolatria,<br />
come i frati ritenevano, Dio li avrebbe privilegiati, secondo suor Juana, esclu<strong>de</strong>ndoli dalla condanna<br />
biblica di guadagnarsi il pane con il sudore <strong>de</strong>lla loro fronte. Non solo, ma non contenta di questa<br />
ardita affermazione, la suora formula una chiara accusa contro l'Europa, mentre sottolinea il richiamo<br />
irresistibile di un'America felice:<br />
Europa mejor lo diga,<br />
pues ha tanto que, insaciable,<br />
<strong>de</strong> sus abundantes venas<br />
<strong>de</strong>sangra los minerales.<br />
¡Y a cuántos, el dulce Lotos<br />
<strong>de</strong> sus riquezas, les hace<br />
olvidar los propios nidos,<br />
<strong>de</strong>predar los patrios Lares!<br />
Nella loa che prece<strong>de</strong> l' auto sacramental <strong>de</strong> El Divino Narciso , introducendo il personaggio<br />
<strong>de</strong>ll'America, suor Juana non dà sfogo solamente al <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio di far conoscere al mondo ispanico la<br />
sua terra, ma esprime il concetto in cui la tiene. L'Inca Garcilaso per proiettare dignità sul Cuzco e<br />
sul suo impero parla sempre, nei Comentarios Reales , di « otra Roma » e fa continuo riferimento<br />
all'impero romano e alla sua civiltà. La suora non ha bisogno di riferimenti di questo tipo; a lei basta<br />
la civiltà azteca per dar ragione <strong>de</strong>lla gran<strong>de</strong>zza civile <strong>de</strong>l Messico; è sufficiente l'abbondanza di<br />
ricchezze <strong>de</strong>lla terra messicana, la bellezza <strong>de</strong>l paesaggio, per farne un luogo che si riscatta anche alla<br />
luce <strong>de</strong>l Vangelo. Il che non era poco ardimento di fronte a una chiesa sospettosa e a un potere per nulla<br />
incline a celebrazioni di questo tipo, se persino ai discen<strong>de</strong>nti di Cortés e <strong>de</strong>i maggiori conquistatori<br />
veniva inter<strong>de</strong>tta l'America.<br />
Nella loa che introduce l'« auto » <strong>de</strong> El cetro <strong>de</strong> José , Juana Inés torna a trattare il tema <strong>de</strong>lle<br />
Indie e affronta il problema <strong>de</strong>i sacrifici umani presso gli aztechi, presentandoli come la forma più<br />
181
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
alta <strong>de</strong>l culto indigeno, interpretandoli espressione di una ritualità che in qualche modo prelu<strong>de</strong> alla<br />
rappresentazione cattolica <strong>de</strong>l sacrifìcio di Cristo nell'Eucaristia. Del resto anche il padre Las Casas<br />
345 e lo stesso Torquemada 346 avevano sostenuto che gli aztechi mangiavano unicamente la carne<br />
sacrificale, che consi<strong>de</strong>ravano sacra, e a ciò li induceva la religione, non il «vizio» 347 .<br />
345 Cfr. Bartolomé <strong>de</strong> Las Casas, Apologética historia <strong>de</strong> las Indias , cap. CLXXXIII.<br />
346 Così fra Juan <strong>de</strong> Torquemada, Monarquía indiana, parte II, libro XIV , cap. 26.<br />
347 Intorno al teatro religioso <strong>de</strong>lla suora cfr. lo studio introduttivo da me preposto a Juana Inés <strong>de</strong><br />
la Cruz, Teatro sacro , Milano, Edizioni San Paolo, 1999.<br />
182
- 2 -<br />
Tenzoni d'amore in tre commedie di Alarcón<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Il teatro di Juan Ruiz <strong>de</strong> Alarcón, se è il frutto <strong>de</strong>lla vicenda vitale e artistica di un uomo vissuto<br />
prevalentemente nell'ambito ispanico, è pure quello di un nativo <strong>de</strong>lla Nueva España, anche se, come<br />
sottolinea Margarita Peña 348 , in gioventù la sua patria ben poche opportunità di sistemazione gli<br />
die<strong>de</strong>, per cui forse per questo, o forse per la severità <strong>de</strong>l padre, o per conflitto con la madre 349 , o per<br />
altri motivi impossibili da chiarire, il suo trasferirsi in Spagna. Tutto è supposizione non suffragata,<br />
per l'argomento, da documenti; perciò il largo spazio alle fantasie interpretative, come già fece l'antico<br />
e più seguito biografo, Luis Fernán<strong>de</strong>z Guerra y Orbe 350 , <strong>de</strong>nunciate da Antonio Castro Leal 351 , e<br />
le molte lacune, nonostante validi apporti 352 , ancora non <strong>de</strong>l tutto sanate dai molti che di Alarcón si<br />
348 Margarita Peña, « Proyección <strong>de</strong>l teatro áureo en el teatro <strong>de</strong> la Nueva España », in Aa. Vv. ,<br />
América y el teatro español <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro , Actas <strong>de</strong>l II Congreso Iberoamericano <strong>de</strong> teatro, ed. C.<br />
Reverte Bernal e M. Peña, Cádiz, Servicio <strong>de</strong> Publicaciones <strong>de</strong> la Universidad , 1998, p. 272.<br />
349 Menziona queste ipotesi M. Peña, art. cit. , p. 270, per la seconda rifacendosi a Jaime Concha,<br />
il quale ha visto nel dramma El Anticristo , dove una relazione incestuosa madre-figlio termina<br />
con l'uccisione <strong>de</strong>lla donna, una rappresentazione non cosciente di possibili problemi personali <strong>de</strong>l<br />
drammaturgo con la propria madre e una i<strong>de</strong>ntificazione personale nell'antieroe, come lui <strong>de</strong>forme.<br />
L'ipotesi è consi<strong>de</strong>rata dalla studiosa non « <strong>de</strong>scabellada », ma rientra nell'ambito <strong>de</strong>lle supposizioni<br />
fantasiose, in quanto nessuna documentazione attendibile l'autorizza.<br />
350 Cfr. Luis Fernán<strong>de</strong>z Guerra y Orbe, Don Juan Ruiz <strong>de</strong> Alarcón y Mendoza , Madrid,<br />
Riva<strong>de</strong>neyra, 1871.<br />
351 Si veda Antonio Castro Leal, Juan Ruiz <strong>de</strong> Alarcón. Su vida y su obra , México, Cua<strong>de</strong>rnos<br />
Americanos , 1943, p. 256: « Por mucho tiempo fue el libro clásico sobre Alarcón. El <strong>de</strong>scubrimiento<br />
<strong>de</strong> nuevos documentos y una mayor afinación <strong>de</strong> la crítica le han hecho per<strong>de</strong>r casi toda la importancia<br />
que tuvo. Siempre que se abren sus páginas se lamenta que el autor haya ahogado en un mar <strong>de</strong><br />
suposiciones gratuitas y aun novelescas los datos y referencias exactos y útiles que contiene. ».<br />
352 In particolare di: Doroty Schons, Apuntes y documentos nuevos para la biografía <strong>de</strong> Juan Ruiz<br />
<strong>de</strong> Alarcón y Mendoza , Madrid, Real Aca<strong>de</strong>mia <strong>de</strong> la Historia , 1929; F. Pérez Salazar, « Dos nuevos<br />
documentos sobre Alarcón », Revista <strong>de</strong> literatura mexicana , julio- sept. 1940; Willard F. King, «<br />
183
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
sono occupati, dallo stesso Castro Leal e da Willard F. King 353 , qualificati studiosi <strong>de</strong>l drammaturgo<br />
messicano 354 .<br />
In particolare la King ha ricostruito con puntiglio le origini familiari di Alarcón, come prima di lei<br />
aveva fatto più sbrigativamente Antonio Castro Leal 355 , per il quale il drammaturgo era di origini<br />
nobili, confermate dalla King 356 , anche se di una nobiltà <strong>de</strong>caduta economicamente. Il padre era<br />
originario <strong>de</strong>lla provincia di Cuenca e si dice che appartenesse alla famiglia <strong>de</strong>gli «Alarcones», cui<br />
si ascrive quell'Hernando <strong>de</strong> Alarcón, marchese di Valsiciliana, il quale, dopo la vittoria spagnola sui<br />
francesi nella battaglia di Pavia (1-525), fu incaricato <strong>de</strong>lla custodia a Pizzighettone <strong>de</strong>l re Francesco<br />
I fatto prigioniero.<br />
Ma la King apporta dati importanti anche a proposito <strong>de</strong>lle origini ebraiche <strong>de</strong>lla famiglia, circa gli<br />
studi in Spagna <strong>de</strong>l drammaturgo, le pretese frustrate di carriera universitaria in Messico, le amicizie,<br />
le parentele e le probabili protezioni, per le quali dopo molti anni riuscì a ottenere un posto sicuro nel<br />
Consejo <strong>de</strong> Indias, che gli permise di abbandonare il teatro. Il Castro Leal motiva questa <strong>de</strong>cisione<br />
con il fatto che Alarcón doveva aver preso « muy en serio » la nuova carica, e vi aggiunge la<br />
ten<strong>de</strong>nza alle piacevoli frequentazioni sociali, amante com'era <strong>de</strong>l sesso gentile 357 , ma pure osserva<br />
come, nel raccogliere le sue commedie per la pubblicazione, l'autore provasse il piacere di ve<strong>de</strong>rne<br />
ormai affermato il valore, senza peraltro voler continuare in quella che il critico <strong>de</strong>finisce « dura<br />
servidumbre <strong>de</strong> la literatura » 358 , che di certo era stata tale per il poco avvenente personaggio, sia<br />
pure di piacevole carattere, come affermavano i suoi stessi nemici.<br />
Ascen<strong>de</strong>ncia paterna <strong>de</strong> Juan Ruiz <strong>de</strong> Alarcón y Mendoza », Nueva Revista <strong>de</strong> Filología Hispánica ,<br />
19, 1970.<br />
353 W. F. King, Juan Ruiz <strong>de</strong> Alarcón, letrado y dramaturgo. Su mundo mexicano y español ,<br />
México, El Colegio <strong>de</strong> México , 1989.<br />
354 Dico «messicano» per nascita e per diritto <strong>de</strong>lle lettere messicane a consi<strong>de</strong>rarlo tale. Margarita<br />
Peña giustamente afferma che consi<strong>de</strong>rarlo solo spagnolo sarebbe tornare alla posizione critica <strong>de</strong>l<br />
secolo XIX: cfr. art. cit. , p. 268.<br />
355 Si veda A. Castro Leal, op. cit. , pp. 17-54.<br />
356 W. F. King. op. cit. Cfr. anche l'albero genealogico ricostruito dalla studiosa.<br />
357 A. Castro Leal, op. cit. , p. 47.<br />
358 Ibi. , p. 46 e p. 47.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Quella di autore di commedie sembra fosse un'attività alla quale Ruiz <strong>de</strong> Alarcón si era <strong>de</strong>dicato<br />
come espediente per sopravvivere, ma che mai lo aveva davvero interessato. Probabilmente provava<br />
una certa animosità verso il pubblico, che non lo applaudiva come riteneva giusto, e di sicuro verso gli<br />
invidiosi colleghi contemporanei -a partire da Suárez <strong>de</strong> Figueroa, da Lope, da Montalbán, da Tirso e<br />
da Quevedo-, autori di impietose satire sulla sua poco aggraziata figura, alle quali Alarcón rispon<strong>de</strong>va<br />
non meno velenosamente.<br />
Doveva smettere di scrivere perché gli stessi che lo avevano osteggiato e <strong>de</strong>riso ne celebrassero i<br />
meriti artistici. Nel Laurel <strong>de</strong> Apolo , Lope, infatti, dopo tanti attacchi velenosi, non ebbe difficoltà<br />
a tesserne le lodi:<br />
En Méjico, la fama,<br />
que como el sol <strong>de</strong>scubre cuanto mira,<br />
a don Juan <strong>de</strong> Alarcón halló, que aspira<br />
con dulce ingenio a la divina rama,<br />
la máxima cumplida<br />
<strong>de</strong> lo que pue<strong>de</strong> la virtud unida.<br />
A Lope farà eco Montalbán nel Para todos , sottolineando la novità <strong>de</strong>lle commedie <strong>de</strong>l messicano,<br />
costruite con « ingenio y extrañeza, que no hay comedia suya que no tenga mucho que admirar, y nada<br />
que repren<strong>de</strong>r: que <strong>de</strong>spués <strong>de</strong> haberse escrito tanto es gran muestra <strong>de</strong> caudal fertilísimo » . Cos'era<br />
accaduto per così radicale cambiamento? Era scomparso dalla scena attiva un concorrente fastidioso.<br />
Nell'arte drammatica Juan Ruiz <strong>de</strong> Alarcón fu un vero rivoluzionatore. La sua opera è<br />
sorpren<strong>de</strong>ntemente scarsa, se confrontata con l'abbondanza <strong>de</strong>i drammaturghi spagnoli e soprattutto<br />
con l'instancabile macchina produttrice che era Lope <strong>de</strong> Vega. Naturalmente si è voluto ve<strong>de</strong>re<br />
anche in questo un limite, un'impossibilità personale di maggior creatività, quindi uno <strong>de</strong>i motivi<br />
<strong>de</strong>l «risentimento» di Alarcón verso la società, sfociato in critica durissima nella sua opera. Illazioni<br />
assur<strong>de</strong>, se si osserva la serenità di tante commedie alarconiane. Più plausibile è che proprio lo<br />
sfarzo, la rilassatezza, la superficialità <strong>de</strong>lla vita nella « Villa y Corte », centro ancora di un<br />
impero apparentemente florido ai tempi di Filippo IV, tra nobili boriosi e intellettuali maligni, abbia<br />
accentuato nel drammaturgo un'esigenza morale, che nelle sue commedie si manifesta anche come<br />
essenzialità di discorso e rigore strutturale.<br />
185
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Ancora si discute su questo problema: se si <strong>de</strong>bba interpretare il teatro di Alarcón assegnando alla<br />
sua « extrañeza » una valenza di tipo morale, o se ciò sia <strong>de</strong>l tutto insignificante di fronte alla<br />
validità <strong>de</strong>lle sue commedie in quanto opera di divertimento. Il Maravall, ad esempio, esclu<strong>de</strong> un<br />
« sentido moralizador » 359 . E fuor di dubbio, tuttavia, che i personaggi <strong>de</strong>l teatro alarconiano<br />
siano nuovi; essi colpiscono in quanto non solo si muovono agilmente sulla scena, ma perché sono<br />
«persone», presentano una dimensione interna quali attori di una vita reale. Alla « figura », Alarcón<br />
contrappone l'interiorità; a un quadro che si fonda soprattutto sullo spettacolo sostituisce un teatro<br />
spoglio nell'apparenza, ma ricco interiormente. La validità <strong>de</strong>lle sue commedie sta proprio in questo;<br />
nel fatto che i protagonisti sono in ogni momento esseri umani. Di qui il tono « problemático » <strong>de</strong>l suo<br />
teatro, dove la novità non rispon<strong>de</strong> che all'esigenza di inci<strong>de</strong>re, attraverso la scena, nell'i<strong>de</strong>ale utopico<br />
di un mondo diverso. Esigenza accentuata, non lo si esclu<strong>de</strong>, dalla scarsa fortuna, dalla povertà,<br />
dalle difficoltà e dalle avversioni incontrate, che sempre contribuiscono a spogliare l'individuo di<br />
superficiali appagamenti 360 . Del resto, ignorare nella scarsa fortuna contemporanea <strong>de</strong>l messicano<br />
la radicata avversione <strong>de</strong>ll'intellettualità peninsulare verso gli «ingegni» coloniali sarebbe negare una<br />
realtà che si conferma nei secoli.<br />
Artista attento e intelligente, Alarcón non ripudia nulla <strong>de</strong>i risultati artistici cui il teatro a lui<br />
contemporaneo era pervenuto, non si allontana dagli schemi su cui si era costruita la sua fortuna, ma<br />
con lui la commedia « <strong>de</strong> capa y espada » si trasforma, diviene commedia di costume e il pur<br />
ricorrente tema <strong>de</strong>ll'amore, <strong>de</strong>lla passione, con l'inevitabile casistica di contrasti che lo caratterizza,<br />
è arricchito dalla dimensione interna <strong>de</strong>i protagonisti e apre ampi spazi per una visione nuova <strong>de</strong>lla<br />
società presa in esame, ma con valenza universale. Il tratto psicologico si allea, nel teatro di Alarcón,<br />
alla creatività di un consumato artista, abile e spesso ispirato versificatore, apportatore di istanze<br />
inedite. Si direbbe che egli scriva per un pubblico più maturo di quello cui pensava Lope, <strong>de</strong>si<strong>de</strong>roso<br />
di divertirsi, ma non alieno dalla riflessione.<br />
Queste qualità si colgono, in particolare, in alcune commedie divenute famose, tra le quali Las<br />
pare<strong>de</strong>s oyen, Mudarse para mejorarse e La verdad sospechosa , esempi efficaci <strong>de</strong>l comportamento<br />
359 Cfr. J. A. Maravall, Teatro y literatura en la sociedad barroca , Barcelona, Editorial Crítica ,<br />
1990 ( ed. corregida y aumentada ), p. 20.<br />
360 Si è anche sostenuto spesso che proprio nella citata « extrañeza » <strong>de</strong>l teatro di Alarcón sta la<br />
«messicanità» <strong>de</strong>l drammaturgo, ma non occorre una particolare nazionalità per istanze morali.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
di uomini e di donne nell'ambito <strong>de</strong>lle imprese d'amore, ma anche <strong>de</strong>lla vita. La prima fu scritta<br />
probabilmente nel 1616, rappresentata l'anno seguente e pubblicata nel 1628 nella Parte primeva <strong>de</strong>lle<br />
opere drammatiche di Alarcón; la seconda, composta, sembra, tra il 1617 e il 1618, fu posta in scena<br />
prima <strong>de</strong>l 1622 e pure pubblicata nel citato volume; la terza è forse anteriore al 1621, rappresentata,<br />
pare, nel 1624, pubblicata nel 1630, con il titolo di El mentiroso , nella Parte Veintidós <strong>de</strong>lle<br />
commedie di Lope e nel 1634 riscattata dall'autore nella Parte segunda <strong>de</strong>l suo teatro 361 .<br />
Domina nelle tre commedie la trama amorosa, fatta di contrasti e di sottigliezze proprie <strong>de</strong>lla<br />
retorica barocca. L'immagine di una Spagna dominata dal senso di casta, da un culto esteriore per la<br />
donna, oggetto di <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio, sia pure camuffato di regolarità coniugale, ma anche un mondo di esseri<br />
reali. I protagonisti rompono spesso il cliché , divengono tipi riscontrabili nella realtà <strong>de</strong>lla vita, e le<br />
donne, pur nel <strong>de</strong>coro che mantengono, secondo le regole <strong>de</strong>l tempo, mostrano passione, vitalità non<br />
inferiore a quella <strong>de</strong>lle consorelle di Lope, le dame come le serve, anche se queste ultime hanno una<br />
parte secondaria, ma non tanto da non influire sulla condotta <strong>de</strong>lle padrone.<br />
Così, ad esempio, doña Ana, una vedova avvenente, ne Las pare<strong>de</strong>s oyen non esita a manifestare,<br />
se non passione, sentimento ar<strong>de</strong>nte per l'uomo che ama e che la sta tra<strong>de</strong>ndo. Ma essa ha anche una<br />
sua forza personale, data dalla condizione di vedova e di ricca, esente da una diretta e costrittiva tutela<br />
maschile, tanto che si erge <strong>de</strong>cisamente ad arbitro <strong>de</strong>l proprio <strong>de</strong>stino, rifiutando alla fine il falso<br />
innamorato e conce<strong>de</strong>ndo la mano al discreto e non precisamente adonico -nota autobiografica- don<br />
Juan. Dichiara apertamente all'infido e finalmente scornato don Mendo, che insiste perché torni a lui:<br />
... en fin, si bien lo miráis,<br />
el dueño fui <strong>de</strong> mi mano;<br />
y sobre mi gusto, en vano<br />
sin mi gusto disputáis. 362<br />
Decisioni autonome prendono le principali protagoniste <strong>de</strong>lle tre commedie, nei complicati e<br />
classici giochi d'amore. In Las pare<strong>de</strong>s oyen quattro sono i galanes che si contendono due dame,<br />
doña Ana e doña Lucrecia. La prima, nonostante tutto, oltre che bella, tenera e ingenua negli affetti; la<br />
361 Per questi dati si veda A. Castro Leal, op. cit. , pp. 124, 129 e 134.<br />
362 Juan Ruiz <strong>de</strong> Alarcón, Las pare<strong>de</strong>s oyen , Atto III, in Primera parte <strong>de</strong> las Obras completas ,<br />
edición preparada por A. V. Ebersole, Gar<strong>de</strong>n City, N. Y. , A<strong>de</strong>lphi University , Estudios <strong>de</strong><br />
Hispanófila , 1966, tomo I.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
seconda, più giovane, disponibile come richie<strong>de</strong>va la prassi a uno sposalizio quasi d'obbligo, e tuttavia<br />
alla fine capace di indignazione e di scelta. Niente, quindi, «superficialità in ogni senso», come è stato<br />
affermato 363 ; se manca talvolta quella vivacità « pizpireta » che spesso presentano le donne <strong>de</strong>l<br />
teatro lopiano, quelle di Alarcón mostrano nel fatto d'amore una maggiore partecipazione, che nel<br />
personaggio femminile più giovane, quindi più <strong>de</strong>bole perché sottoposto ad altra autorità, può essere<br />
spesso anche capitolazione o condiscen<strong>de</strong>nza, tuttavia non esente da problematica. Ma quelli erano i<br />
tempi e quella la condizione <strong>de</strong>lla donna, specie se, pur di nobili origini, giovane e povera.<br />
In Mudarse para mejorarse ci si trova di nuovo davanti a una ricca e bella vedova, corteggiata<br />
da tempo da un preten<strong>de</strong>nte, che tuttavia improvvisamente s'innamora <strong>de</strong>lla nipote di lei e, senza<br />
rompere in modo aperto con l'interessata, cerca di portare avanti un suo poco nobile gioco amoroso,<br />
al quale partecipa, illusa dalle prime avvisaglie <strong>de</strong>ll'amore, la giovane, Leonor. Ma qui le donne sono<br />
tre, tutte innamorate <strong>de</strong>l cavaliere, don García, due di esse prese in giro. Con acutezza Alarcón studia<br />
le reazioni <strong>de</strong>ll'animo femminile, presenta ansie, illusioni e contrasti, costruendo quella che, a ragione<br />
il Castro Leal ha giudicato una <strong>de</strong>lle commedie « más finas » <strong>de</strong>l messicano 364 .<br />
Il critico celebra, in particolare, in Leonor « uno <strong>de</strong> los tipos femeninos <strong>de</strong> más <strong>de</strong>licada realidad »<br />
<strong>de</strong>l teatro alarconiano: donna nell'età <strong>de</strong>ll'amore, quindi facile ad essere ingannata dalle dichiarazioni<br />
<strong>de</strong>ll'abile corteggiatore 365 . Preso da entusiasmo il Castro Leal si lancia a celebrare l'ingegnosità<br />
propria di ogni giovane che « ama en las mieles <strong>de</strong> la primavera » e perciò si avvantaggia sulla<br />
zia, « a quien ciegan ya las preocupaciones <strong>de</strong> la satisfacción » 366 . Ma la fanciulla non è proprio<br />
questo tesoro di freschezza e d'ingenuità e giustamente il drammaturgo pone in rilievo, in sostanza,<br />
pur senza pronunciarsi, come essa non si periti di contrastare nel campo <strong>de</strong>gli affetti proprio colei<br />
che generosamente l'ha accolta nella sua casa: una condotta che la moralità di Alarcón non poteva<br />
che condannare.<br />
Ingenua, ma non tanto, la giovane, se è pronta poi ad accettare la proposta matrimoniale <strong>de</strong>l<br />
marchese, ricco naturalmente, mentre la zia, passando sopra una serie di equivoci, finisce per sposare<br />
363 Guido Mancini-Giancarlo, «Motivi e personaggi <strong>de</strong>l teatro alarconiano», in Aa. Vv. , Il teatro<br />
di Juan Ruiz <strong>de</strong> Alarcón , Roma, Studi di Letteratura Spagnola, 1953, p. 18.<br />
364 A. Castro Leal, op. cit. , p. 130.<br />
365 Ibi. , p. 131.<br />
366 Ibi. , p. 132.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
il frustrato don García, che aveva invano tentato di « mejorarse », passando alla più avvenente e<br />
fresca Leonor, scegliendo « tanto sol por una estrella » 367 .<br />
Il motivo <strong>de</strong>lla ricchezza e <strong>de</strong>lla nobiltà è ben presente nelle commedie di Alarcón. In genere le sue<br />
donne non paiono indifferenti al danaro, siano esse dame o serve. La chiave <strong>de</strong>l mondo, e lo sapeva<br />
bene il drammaturgo, è sempre stata il danaro. Quevedo lo <strong>de</strong>nuncerà continuamente, ed è singolare<br />
che avversasse così duramente Alarcón, se tanta era la vicinanza per esigenza morale. Ma il marchese<br />
<strong>de</strong>lla commedia aveva anche un'altra attrattiva: aveva voluto sondare Leonor e innamorarla prima di<br />
chie<strong>de</strong>re la sua mano, convinto che « amor conquista amor » 368 . Un tipo nel teatro e non tanto<br />
maturazione, come si è preteso, di un « fino epicureismo » 369 , ma un saggio proce<strong>de</strong>re che già<br />
contempla la possibilità di un rifiuto e quindi una inedita libertà per la donna di fronte al matrimonio.<br />
Don García è invece un vanesio « enamoradizo », traditore <strong>de</strong>lla parola e calpestatore <strong>de</strong>i<br />
sentimenti. Un tipo come lui doveva risultare gran<strong>de</strong>mente antipatico al pubblico, il quale certo<br />
si compiaceva <strong>de</strong>l fallimento <strong>de</strong>lle sue arti poco pulite, mentre peraltro go<strong>de</strong>va <strong>de</strong>lla pirotecnia<br />
inventiva. Del resto, già nella commedia Las pare<strong>de</strong>s oyen Alarcón aveva presentato un personaggio<br />
singolarmente negativo, don Mendo, rimasto vittima <strong>de</strong>l suo stesso gioco di emerito <strong>de</strong>trattore. È vero<br />
che in un'occasione egli lo fa, nei riguardi di doña Ana, per evitare che il duca se ne invaghisca e gliela<br />
porti via, ma Alarcón non doveva andare tanto per il sottile con questi personaggi, profondamente<br />
ferito egli stesso dalla mormorazione.<br />
La commedia è ricca di motivi autobiografici e don Mendo, corteggiatore di successo, nobile e<br />
immancabilmente ricco, viene contrapposto alla dirittura e alla discrezione di don Juan, pure nobile,<br />
ma povero e non proprio bello, alla fine vincitore nella singolare tenzone d'amore. Ciò che finisce per<br />
squalificare il poco simpatico personaggio è l'agguato che egli ten<strong>de</strong> all'amata che sta per sfuggirgli,<br />
e il tentativo di usarle violenza, una volta portata fuori strada la carrozza nella quale viaggia. Ed è<br />
singolare che poi ritorni a protestarle spudoratamente il suo amore, facendole visita nel suo palazzo.<br />
È in Las pare<strong>de</strong>s oyen dove Alarcón più si scaglia contro i maldicenti. Don Mendo è il bugiardo<br />
per eccellenza: ha una lingua che non perdona nessuno. La maldicenza è il peggiore <strong>de</strong>i vizi; Beltrán,<br />
il « gracioso » l'afferma imperdonabile:<br />
367 J. Ruiz <strong>de</strong> Alarcón, Mudarse por mejorarse , Atto I, in op. cit. , I.<br />
368 Ibi. , Atto II.<br />
369 A. Castro Leal, op. cit. , p. 132.<br />
189
Vicios hay <strong>de</strong> mil modos<br />
que no aborrecen la gente,<br />
y sólo <strong>de</strong>l maldiciente<br />
huyen con cuidado todos.<br />
Del malo más pertinaz<br />
lastima la <strong>de</strong>sventura;<br />
solamente al que murmura<br />
lleva el diablo en haz y en paz. 370<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Sul tema il drammaturgo torna anche in Mudarse por mejorarse , con chiare allusioni ai suoi<br />
nemici, come nella scena seconda <strong>de</strong>l terzo atto, a proposito di Figueroa, uno scudiero, ma di certo<br />
allusione a Suárez <strong>de</strong> Figueroa suo acerrimo <strong>de</strong>trattore, che, secondo la serva Mencia, « hace libros<br />
», ma che per Leonor « El papel / echa a mal » , perché, aggiunge Mencía, nei libri « por mil<br />
modos, / dice en ellos mal <strong>de</strong> todos » 371 . E ancora è il personaggio Ottavio che, rivolto al marchese,<br />
si scaglia contro i maldicenti, che vanno duramente puniti:<br />
No llame dura la más dura pena<br />
quien con lengua insolente y atrevida<br />
la ajena fama y opinión con<strong>de</strong>na. 372<br />
Non maldicente, ma bugiardo è un altro don García, il protagonista <strong>de</strong> La verdad sospechosa ,<br />
commedia che il Castro Leal si rifuta di consi<strong>de</strong>rare un'invettiva contro i mentitori, interpretandola<br />
piuttosto come « una comedia <strong>de</strong> regocijo que muestra cierto gusto juvenil por la vida » 373 .<br />
Più esatto è trovare in essa, con un inizio vitalista, ma fondato sulla spacconeria e la menzogna, un<br />
graduale accentuarsi <strong>de</strong>lla nota amara, con molto di esperienza personale sottesa 374 , come giudica<br />
la King, così che « la comedia <strong>de</strong> enredo gana en hondura y se convierte en una comedia irónica<br />
370 J. Ruiz <strong>de</strong> Alarcón, Las pare<strong>de</strong>s oyen , Atto III, in op. cit.<br />
371 J. Ruiz <strong>de</strong> Alarcón, Mudarse por mejorarse , Atto III, in op. cit.<br />
372 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
373 A. Castro Leal, op. cit. , p. 135.<br />
374 W. F. King, op. cit. , p. 190.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
sobre la moral y las costumbres » 375 . Non a torto la Josa parla di una « dualidad alarconiana » ,<br />
fondata sul contrasto e che regge tanto la sfera morale <strong>de</strong>l suo universo drammatico come le tecniche<br />
cui ricorre 376 .<br />
L'opera è ricca di preziosità barocche, non solo nella <strong>de</strong>scrizione <strong>de</strong>lla donna ma anche di ambienti<br />
e di giardini, siano « opacida<strong>de</strong>s espesas / que el soto formaba <strong>de</strong> olmos, / y la noche <strong>de</strong> tinieblas<br />
» , nella scena settima <strong>de</strong>l primo atto, come meraviglie in cui si intrattiene la fantasia <strong>de</strong>l menzognero<br />
don García, ingelosendo don Juan, in particolare quando illustra entusiasta l'arrivo in cocchio <strong>de</strong>l<br />
fantomatico « dulce dueño », prodotto eccelso <strong>de</strong>lla sua fantasia, miracolo di femminilità, di<br />
risonanze stilnovistiche, che sarebbe stato accolto da lui con profusione di fuochi d'artificio:<br />
Llegó en su coche mi dueño,<br />
dando envidia a las estrellas<br />
a los aires suavidad,<br />
y alegría a la ribera.<br />
Apenas el pie que adoro<br />
hizo esmeraldas la yerba,<br />
hizo cristal la corriente,<br />
las arenas hizo perlas;<br />
cuando en copia disparados<br />
cohetes, bombas y ruedas<br />
toda la región <strong>de</strong>l fuego<br />
bajó en punto a la tierra. 377<br />
Non v'è che dire, Alarcón è un poeta <strong>de</strong>licato e passaggi come questo dovevano entusiasmare il<br />
pubblico, tanto più che il drammaturgo continuava celebrando le rive alberate <strong>de</strong>l Manzanares, cene<br />
fantastiche, meravigliose, che gli spettatori mai avevano neppure sognato, portate avanti fino all'inizio<br />
<strong>de</strong>l giorno.<br />
375 Ibi. , p. 135.<br />
376 Lola Josa, « La extrañeza <strong>de</strong>l teatro <strong>de</strong> Juan Ruiz <strong>de</strong> Alarcón: una cuestión cervantina », in Aa.<br />
Vv. , América en el teatro español <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro , op. cit. , p. 153.<br />
377 J. Ruiz <strong>de</strong> Alarcón, La verdad sospechosa , Atto I, in op. cit.<br />
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Ne La verdad sospechosa le donne in gioco sono due, Jacinta e Lucrecia, che come al solito<br />
finiscono spose a chi le <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rava non corrisposto. Il tradimento di don García per Jacinta, dopo<br />
una intricata serie di equivoci, finisce per condurlo <strong>de</strong>finitivamente tra le braccia <strong>de</strong>lla donna che<br />
voleva tradire, Lucrecia, mentre il galán , don Juan <strong>de</strong> Sosa, sposa la bella Jacinta. Ma mentre nelle<br />
altre commedie esaminate le donne hanno parte rilevante, nella Verdad sospechosa sono gli uomini<br />
ad averla, soprattutto il mentitore don García, ma anche un padre che potremmo <strong>de</strong>finire inedito, in<br />
quanto protagonista attivo di un'esigenza morale che si oppone alla superficialità menzognera <strong>de</strong>l<br />
figlio.<br />
Nella commedia don Beltrán è quel che si direbbe un severo difensore <strong>de</strong>lla verità, odia la<br />
menzogna, tanto più se il difetto di mentire domina in un figlio che, per fortuite circostanze, è <strong>de</strong>stinato<br />
a succe<strong>de</strong>rgli nella direzione <strong>de</strong>lla casata. Secondogenito, don García aveva condotto vita da stu<strong>de</strong>nte<br />
a Salamanca, con trascorsi correnti, che il Letrado che ne ha avuto cura e il padre consi<strong>de</strong>rano normali:<br />
l'età provve<strong>de</strong>rà a calmare i bollenti spiriti. Ma se il giovane, pur « repentino, impaciente » , è<br />
magnanimo, valoroso, sagace e ingegnoso, liberale e pio, ha il grave difetto di mentire, cosa che<br />
fa inorridire il vecchio. E tuttavia, la bellezza, l'interesse <strong>de</strong>lla commedia sta proprio in questo, nel<br />
fantastico dispiego <strong>de</strong>lle capacità d'invenzione <strong>de</strong>l giovane protagonista, invenzioni che finiscono per<br />
irretire lui stesso, per condurlo a momenti difficili in cui <strong>de</strong>ve rischiare la vita duellando, ed infine<br />
alla sconfitta, sempre dolce, alla fine, se si <strong>de</strong>ve accontentare di una bella giovane come Lucrecia.<br />
La verdad sospechosa è ricca di argomenti interessanti. Torna qui il tema <strong>de</strong>l danaro, ritenuto<br />
mezzo principe di convinzione presso le donne. Il concetto negativo <strong>de</strong>l sesso femminile è espresso da<br />
Tristàn, servo-guida di don García, nella scena te za <strong>de</strong>l primo atto, concetto evi<strong>de</strong>ntemente condiviso<br />
dal giovane signore. La distinzione è tra «angeli», o donne virtuose, e quelle che, pur «divinas»,<br />
sono leggere e corruttibili, le sposate soprattutto, spesso con mariti consenzienti: esse « influven en<br />
extranjeros / dadivosa condición » ; molte, poi, si fingono maritate, « por vivir con libertad » ,<br />
e infine vi sono le professioniste, buone in casi di necessità. La satira antifemminista era, come si<br />
sa, diffusa 378 ; le sue radici affondano nella poesia e nella prosa ispanica medievale, così che nella<br />
commedia di Alarcón il tema assume un carattere più che altro folcloristico, ma certo di efficace<br />
richiamo presso il pubblico.<br />
378 Cfr. sul tema, a proposito di Quevedo, l'interessante studio di A. Mas, La caricature <strong>de</strong> la femme,<br />
du mariage et <strong>de</strong> l'amour dans l'oeuvre <strong>de</strong> Quevedo , París, Ediciones Hispanoamericanas , 1957.<br />
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Di ben diverso significato è la lezione morale affermata nel secondo atto <strong>de</strong> La verdad sospechosa<br />
, ed è qui dove ancora una volta Alarcón appare vicino alle i<strong>de</strong>e di Quevedo, il quale sosteneva nel<br />
Sueño <strong>de</strong>l Infierno , per bocca <strong>de</strong>i diavoli moralisti, che la nobiltà non viene dalla famiglia, ma dalle<br />
opere personali 379 . Nella scena nona <strong>de</strong>l secondo atto don García afferma che anche la nascita fa<br />
cavaliere, ma il vecchio padre gli ricorda che se « el honor pue<strong>de</strong> ganar / quien nació sin él » , chi<br />
è nato con onore lo può di conseguenza per<strong>de</strong>re. Ciò avviene con una condotta che infama presso la<br />
gente: allora « no sirven altos abuelos » . Lo s<strong>de</strong>gnato genitore rimprovera duramente il « mentiroso<br />
» figlio:<br />
¿Qué cosa es que la fama<br />
diga a mis oídos mesmos<br />
que a Salamanca admiraron<br />
vuestras mentiras y enredos?<br />
¡Qué caballero y qué nada!<br />
si afrenta al noble y plebeyo<br />
sólo el <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> que miente,<br />
<strong>de</strong>cid, ¿qué sera el hacerlo,<br />
si vivo sin honra yo,<br />
según los humanos fueros,<br />
mientras <strong>de</strong> aquel que me dijo<br />
que mentía no me vengo?<br />
¿Tan larga tenéis la espada,<br />
tan duro tenéis el pecho,<br />
que pensáis po<strong>de</strong>r vengaros,<br />
diciéndolo todo el pueblo?<br />
¿Posible es que tenga un hombre<br />
tan humil<strong>de</strong>s pensamientos,<br />
que viva sujeto al vicio<br />
más sin gusto y sin provecho?<br />
todos los vicios al fin,<br />
379 F. <strong>de</strong> Quevedo, Sueño <strong>de</strong>l Infierno , in Obras Completas , I: Prosa , Madrid, Editorial Aguilar ,<br />
1945 (3ª ed. ), pp. 209-210.<br />
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o dan gusto o dan provecho;<br />
mas <strong>de</strong> mentir, ¿qué se saca<br />
sino infamia y menosprecio?<br />
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Colui che è abituato a mentire non è, alla fine, creduto neanche nei rari casi in cui dice la verità. È<br />
questa la sorte che tocca a don García. La commedia conclu<strong>de</strong>, come ho <strong>de</strong>tto, con una dolce sconfitta,<br />
e il personaggio, per quanto negativo moralmente, risulta, in sostanza, un simpatico fantasista<br />
superficiale, facile all'innamoramento e all'avventura, vivo-come personaggio e non difficilmente<br />
riscontrabile nella realtà <strong>de</strong>lla vita.<br />
Queste le dame, questi i cavalieri, queste le audaci imprese; imprese d'amore s'inten<strong>de</strong>, che<br />
intraprendono, in una società che appare vuota, superficiale. Le armi sono quelle <strong>de</strong>lla bellezza e<br />
<strong>de</strong>ll'intrigo nelle donne, <strong>de</strong>l rango nobiliare e <strong>de</strong>l danaro negli uomini. Intorno stanno servi e serve,<br />
spesso dotati di maggior giudizio <strong>de</strong>i loro padroni e in ogni caso loro consiglieri, inclini le fantesche,<br />
più dame di compagnia che tali, verso uno <strong>de</strong>i preten<strong>de</strong>nti, che risulta poi il vincitore. E nel caso <strong>de</strong>l<br />
« gracioso » si nota una trasformazione <strong>de</strong>l personaggio, non più votato a fungere da contrasto<br />
umoristico, ma dotato, come nel caso di Beltrán, in Las pare<strong>de</strong>s oyen , di una sua filosofia <strong>de</strong>lla vita.<br />
La rappresentazione <strong>de</strong>lla classe dominante nelle commedie alarconiane è di gran<strong>de</strong> efficacia; i<br />
personaggi sono vivi, lo spettacolo interessante. Alarcón ha presentato in queste commedie, la società<br />
ispanica, ricca più che di valori di disvalori, sui quali ha espresso il suo giudizio negativo. I tempi<br />
erano ormai sul punto di cambiare; tutto un mondo cristallizzato era giunto al momento finale 380<br />
. Alarcón apporta al processo di disfacimento un fondamentale contributo, riscattando i valori non<br />
perituri su quelli di superficie. Le sue commedie si fanno talvolta abile eco anche di testi, poetici o<br />
drammatici, noti al pubblico: il verso di Jorge Manrique, « recuer<strong>de</strong> el alma dormida » , e l'uso<br />
parodico <strong>de</strong>l romance di Nerone in Mudarse para mejorarse 381 , echi di San Juan <strong>de</strong> la Cruz in Las<br />
pare<strong>de</strong>s oyen 382 . Una intertestualità che accresce l'interesse, coinvolge direttamente gli spettatori,<br />
380 J. A. Maravall ha <strong>de</strong>dicato all'argomento approfonditi studi, tra essi: Po<strong>de</strong>r, honor y élite en<br />
el siglo XVII , Madrid, Siglo XXI <strong>de</strong> España , 1979, e Teatro y literatura en la sociedad barroca ,<br />
Barcelona, Editorial Crítica , 1990 ( ed. corregida y aumentada ).<br />
381 Cfr. J. Ruiz <strong>de</strong> Alarcón, Mudarse por mejorarse , op. cit. , rispettivamente Atto II, scena V e<br />
scena XIV.<br />
382 Cfr. J. Ruiz <strong>de</strong> Alarcón, Las pare<strong>de</strong>s oyen , op. cit. , Atto I, scena V, e scena X rispettivamente.<br />
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oggi i lettori. Né manca qualche spunto polemico « americano », come allorché in Las pare<strong>de</strong>s<br />
oyen , scena XVII <strong>de</strong>l primo atto, alla celebrazione da parte di don Juan <strong>de</strong>lla Calle Mayor di Madrid<br />
come « Indias <strong>de</strong> nuestro polo», con cinismo replica don Mendo: «Si hay Indias <strong>de</strong> empobrecer, /<br />
yo también Indias las nombro» . Si coglie così come il drammaturgo non fosse indifferente alla<br />
situazione <strong>de</strong>l suo mondo di origine, oggetto di sfruttamento intenso, anche se doveva muoversi con<br />
pru<strong>de</strong>nza nell'ambito dominante.<br />
195
- 3 -<br />
Il teatro protestatario di suor Juana<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Dopo la fama eccezionale che durante il secolo XVII ne diffuse il nome, in America e in Europa,<br />
un lungo silenzio avvolse suor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz e la sua opera per tutto il «Secolo <strong>de</strong>i Lumi».<br />
La rivalutazione <strong>de</strong>l barocco agli inizi <strong>de</strong>l Novecento fece riscoprire la singolare artista messicana,<br />
provocando un interesse che si è andato accentuando durante tutto il secolo, a partire dagli studi di<br />
Marcelino Menén<strong>de</strong>z y Pelayo 383 , <strong>de</strong>l Vossler 384 , <strong>de</strong>l Pfandl 385 e <strong>de</strong>l Chávez 386 , cui si aggiunsero,<br />
in epoca più tarda, quelli di Octavio Paz 387 , <strong>de</strong>l Mén<strong>de</strong>z Plancarte, editore benemerito di tutta l'opera<br />
sorjuanina 388 , di Alatorre 389 , <strong>de</strong>lla Bénassy-Berling 390 , <strong>de</strong>lla Sabat Rivers 391 , di Margó Glantz<br />
383 Marcelino Menén<strong>de</strong>z y Pelayo: Antología <strong>de</strong> poetas hispano-americanos , Madrid, Riva<strong>de</strong>neyra,<br />
1893-1895; Historia <strong>de</strong> la poesía hispanoamericana , Madrid, Victoriano Suárez, 1911-1913, poi<br />
Madrid, C.S.I.C. , 1948, 2 voll.<br />
384 Karl Vossler, Die Zehnte Muse von México (1934) , traduzione spagnola in Escritores y poetas<br />
<strong>de</strong> España , Buenos Aires, Espasa Calpe Argentina , 1947.<br />
385 Ludwig Pfandl nel 1946 <strong>de</strong>dica a suor Juana un ampio studio, edito in seguito in spagnolo: Sor<br />
Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz. La Décima Musa <strong>de</strong> México: su vida, su poesía, su psique , México, Instituto<br />
<strong>de</strong> Investigaciones Estéticas, Universidad Nacional Autónoma <strong>de</strong> México , 1963.<br />
386 Ezequiel A. Chávez, Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz: su vida y su obra. (Ensayo <strong>de</strong> psicología <strong>de</strong> Sor<br />
Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz y <strong>de</strong> estimación <strong>de</strong>l sentido <strong>de</strong> su obra y <strong>de</strong> su vida para la historia <strong>de</strong> la cultura<br />
y <strong>de</strong> la formación <strong>de</strong> México) , Barcelona, Araluce, 1931.<br />
387 Octavio Paz: « Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz », Sur , 206, 1951; Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz o las<br />
trampas <strong>de</strong> la fe , Barcelona, Seix Barral, 1982.<br />
388 Obras Completas <strong>de</strong> Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , a cura di Alfonso Mén<strong>de</strong>z Plancarte, México,<br />
Fondo <strong>de</strong> Cultura Económica , 4 voll. : I: 1951; II: 1952; III: 1955; IV: 1957 (a cura di Alberto G.<br />
Salceda).<br />
389 Antonio Alatorre è autore di numerosi studi <strong>de</strong>dicati all'opera di suor Juana ed è editore anche<br />
<strong>de</strong>gli Enigmas ofrecidos a la Casa <strong>de</strong>l Placer , México, El Colegio <strong>de</strong> México , 1994.<br />
390 Marie-Cécile Benassy-Berling, Humanisme et religion chez Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz, la femme<br />
et la culture au XVII siècle , Paris, Éditions Hispaniques , 1982.<br />
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392 e di vari altri studiosi 393 . Neppure l'ispanoamericanismo italiano rimase insensibile di fronte alla<br />
vita e all'opera <strong>de</strong>lla gran<strong>de</strong> artista 394 .<br />
Una serie di motivi richiama l'attenzione <strong>de</strong>lla critica nei riguardi di suor Juana: la singolarità<br />
<strong>de</strong>lla sua vicenda umana, l'improvvisa <strong>de</strong>cisione, al culmine <strong>de</strong>l plauso di palazzo, di farsi monaca,<br />
la fama straordinaria raggiunta come poeta e autrice di commedie e di autos sacramentales , la<br />
lotta che dovette sostenere con il confessore per la sua attività creativa, infine il silenzio improvviso.<br />
Meraviglia, o «mostro» <strong>de</strong>lla natura per la sua condizione di donna eccezionale, essa fu, infatti, oggetto<br />
di plauso, ma anche di persecuzione.<br />
Sulla sua situazione suor Juana ha lasciato documenti straordinari: una lettera durissima al suo<br />
confessore e la Respuesta a Sor Filotea <strong>de</strong> la Cruz , datata primo marzo 1691. Dopo questo scritto<br />
Juana si chiuse nel silenzio. Scoppiata a México la peste e diffusasi nel convento, ne fu contagiata<br />
curando le consorelle. Si spense alle quattro di mattina <strong>de</strong>l 17 aprile 1695, ricevuti i Sacramenti, senza<br />
che, a <strong>de</strong>tta <strong>de</strong>l suo biografo, il padre Diego Calleja, il rigore <strong>de</strong>lla malattia avesse potuto causarle «<br />
la turbación más leve en el entendimiento » 395 .<br />
391 Georgina Sabat Rivers è autrice di molti studi sorjuanini, tra essi: El «Sueño» <strong>de</strong> Sor Juana<br />
Inés <strong>de</strong> la Cruz. Tradiciones literarias y originalidad , London, Tamesis Book , 1976; En busca <strong>de</strong><br />
Sor Juana , México, UNAM , 1998.<br />
392 Margó Glantz: Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz: ¿Hagiografía o autobiografía? México, Grijalbo-<br />
UNAM , 1995; Sor Juana: la comparación y la hipérbole , México, Consejo Nacional para la Cultura<br />
y las Artes , 2000.<br />
393 Per una maggiore informazione in poposito cfr. la « Nota bibliográfica » nel volume da me<br />
curato: Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , Teatro sacro , Milano, Edizioni San Paolo, 1999.<br />
394 Cfr. ibi. , la « Nota bibliográfica ».<br />
395 Diego Calleja, « Aprobación », in Fama y Obras Póstumas <strong>de</strong>l Fénix <strong>de</strong> México, Décima Musa,<br />
Poetisa Americana... , Madrid en la Imprenta <strong>de</strong> Manuel Ruiz Murga año <strong>de</strong> 1700. Cfr. ora in G.<br />
Bellini, Sor Juana e i suoi misteri , Milano, C.N.R. -Cisalpino-Goliardica, 1987, p. 64.<br />
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Si conclu<strong>de</strong>va così quella che Alfonso Reyes <strong>de</strong>finì la sua « pascaliana noche <strong>de</strong> Getsemani » 396<br />
. Juana <strong>de</strong> Asbaje contava quarantaquattro anni, cinque mesi, cinque giorni e cinque ore, se stiamo al<br />
puntiglioso computo <strong>de</strong>l Calleja 397 , e aveva trascorso in convento ventisei anni, essendovi entrata a<br />
diciannove. Durante la sua vita aveva visto una primavera fiorente di successi, una maturità ricca di<br />
riconoscimenti, ma anche di accanite persecuzioni. Chi in qualche modo si avvicina alla sua opera e<br />
alla sua figura non può facilmente dimenticare le sue <strong>de</strong>nunce: « Hombres necios que acusáis a la<br />
mujer... » 398 ; « En perseguirme, Mundo, ¿qué interesas? / ¿En qué te ofendo, cuando sólo intento, /<br />
poner bellezas en mi entendimiento / y no mi entendimiento en las bellezas?... » 399 ; « ¿Quién<br />
no creerá, viendo tan generales aplausos, que he navegado viento en popa y mar en leche, sobre las<br />
palmas <strong>de</strong> las aclamaciones comunes?... » 400 ; « No pue<strong>de</strong> estar sin púas que la puncen quien está<br />
en alto... » 401 ; « ¿Qué precisión hay en que esta salvación mía sea por medio <strong>de</strong> V. R. ?... » 402<br />
Una donna che seppe difen<strong>de</strong>re se stessa, ma che alla fine fu costretta al silenzio.<br />
L'opera di suor Juana è stata abbondantemente studiata negli ultimi <strong>de</strong>cenni <strong>de</strong>l secolo XX, la poesia<br />
soprattutto e la Respuesta a Sor Filotea , ma neppure sono mancati studi <strong>de</strong>dicati al teatro. L'interesse<br />
andò crescendo in particolare dopo che il Paz con il suo libro, Sor Juana o las trampas <strong>de</strong> la fe ,<br />
110.<br />
396 Alfonso Reyes, Letras <strong>de</strong> la Nueva España , México, Fondo <strong>de</strong> Cultura Economica , 1948, p.<br />
397 D. Calleja, « Aprobación », in G. Bellini, op. cit. , p. 53.<br />
398 Cfr. in Obras Completas <strong>de</strong> Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , ed. cit. , I, Lírica personal , comp. n. 92.<br />
399 Ibi. , comp. n. 145: « Quéjase <strong>de</strong> la suerte: insinúa su aversión a los vicios, y justifica su<br />
divertimiento en las Musas » .<br />
400 Sor Juana I. <strong>de</strong> la Cruz, Respuesta a Sor Filotea <strong>de</strong> la Cruz , in G. Bellini, Sor Juana e i suoi<br />
misteri , op. cit. , p. 79.<br />
401 Ibi. , p. 81.<br />
402 Carta <strong>de</strong> la Madre Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz escrita al R.P.M. Antonio Núñez, <strong>de</strong> la Compañía<br />
<strong>de</strong> Jesús , in Aureliano Tapia Mén<strong>de</strong>z, Auto<strong>de</strong>fensa espiritual <strong>de</strong> Sor Juana , Monterrey, Impresora<br />
Monterrey , 1981, p. 37.<br />
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contribuì a ren<strong>de</strong>re ancor più attuale il personaggio, accentuando la nota drammatica <strong>de</strong>lla sua vita e<br />
il segno autobiografico <strong>de</strong>lla produzione artistica 403 .<br />
Infatti, non solo la Carta scoperta dal padre Tapia e la Respuesta a Sor Filotea sono documenti<br />
autobiografici, ma lo è in gran parte la poesia, anche quella d'occasione, dove suor Juana manifesta<br />
per circostanze minime, o anche rilevanti, i propri sentimenti, l'affetto in particolare per la famiglia<br />
<strong>de</strong>i viceré, conti di Pare<strong>de</strong>s, suoi protettori e amici, soprattutto la contessa, cui la monaca rimase<br />
legata da riconoscenza e affetto e alla quale dovette la pubblicazione in Spagna <strong>de</strong>lla Inundación<br />
Castálida e <strong>de</strong>l resto <strong>de</strong>lla sua opera 404 . Del pari autobiografico è il Primero Sueño , gioiello<br />
<strong>de</strong>lla poesia barocca, dove Juana Inés dà voce alla sua ansia di conoscenza, affermando al contempo<br />
l'inevitabile fallimento <strong>de</strong>lle capacità <strong>de</strong>ll'intelletto umano di attingere il mistero <strong>de</strong>l mondo. Né meno<br />
autobiografico è il teatro, documento trasparentemente partecipativo <strong>de</strong>lla suora a temi e sentimenti,<br />
dalla sua condizione di donna di fronte alla società.<br />
L'opera drammatica sorjuanina si compone -sempre che si vogliano consi<strong>de</strong>rare solo esercitazioni<br />
liriche i villancicos 405 di tre autos sacramentales, El Divino Narciso, El Mártir <strong>de</strong>l Sacramento, San<br />
Hermenegildo, El Cetro <strong>de</strong> José , di alcune loas , di una commedia, Los empeños <strong>de</strong> una casa ,<br />
nella quale sono compresi due sainetes , di un'opera drammatica, Amor es más Laberinto , scritta<br />
in collaborazione con il Licenciado Juan <strong>de</strong> Guevara, <strong>de</strong>lla quale suor Juana scrisse il primo e il terzo<br />
atto. Più che dubbia è invece l'attribuzione alla suora <strong>de</strong> La segunda Celestina , opera in realtà di<br />
Agustin <strong>de</strong> Salazar y Torres, nota anche con il titolo di El encanto en la hermosura y el hechizo<br />
403 Si vedano in particolare gli studi di Margó Glantz nel citato volume Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz:<br />
{Hagiografía o autobiografía? . Pure d'interesse è lo studio di María E. Pérez, Lo americano en el<br />
teatro <strong>de</strong> Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , New York, E. Torres & Sons , 1975, e in particolare quello<br />
di Celsa Carmen García Valdés, introduttivo all'edizione <strong>de</strong> Los empeños <strong>de</strong> una casa , Barcelona,<br />
P.P.U. , 1989. Cfr. anche i saggi di Aurelio González, « El espacio teatral en Los empeños <strong>de</strong> una<br />
casa », e di Sara Poot Herrera, « Las prendas menores en Los empeños <strong>de</strong> una casa », entrambi in Aa.<br />
Vv. , Y diversa <strong>de</strong> mí misma entre vuestras plumas ando . Homenaje Internacional a Sor Juana Inés<br />
<strong>de</strong> la Cruz, ed. S. Poot Herrera, México, El Colegio <strong>de</strong> México , 1993.<br />
404 Per questo tema cfr. il mio remoto studio L'opera letteraria di Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , Milano-<br />
Varese, Istituto Editoriale Cisalpino, 1964.<br />
405 Di molto interesse è il volume di Martha Lilia Tenorio, Los villancicos <strong>de</strong> Sor Juana , México,<br />
El Colegio <strong>de</strong> México , 1999.<br />
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sin hechizo , rimasta incompiuta per la morte improvvisa <strong>de</strong>ll'autore, secondo informa Juan <strong>de</strong> Vera<br />
Tassis y Villaroel, il quale a sua volta, per ordine sovrano, ne completò una copia 406 . In realtà suor<br />
Juana riprese la commedia di Salazar y Torres e la portò anche lei a compimento. Nel Sainete segundo<br />
, <strong>de</strong> Los empeños <strong>de</strong> una casa , lei stessa allu<strong>de</strong> all'opera come commedia « mestiza », finita « a<br />
retazos » e formata « <strong>de</strong> un trapiche y <strong>de</strong> un ingenio » 407 .<br />
Ricercare gli elementi «personali» di suor Juana nella sua opera drammatica è impresa gratificante:<br />
vi si trovano le sue convinzioni, e allusioni non velate alla situazione personale. Più limitata, come<br />
naturale, questa presenza è negli autos sacramentales , dove si coglie soprattutto un sincero trasporto,<br />
in accordo con la condizione religiosa <strong>de</strong>ll'autrice, che versa con abbondanza, soprattutto nel Divino<br />
Narciso , attraverso gli elementi <strong>de</strong>lla cultura classica e biblica, nonché <strong>de</strong>lla conoscenza entusiasta<br />
<strong>de</strong>lla poesia spagnola, soprattutto di Garcilaso, di san Juan <strong>de</strong> la Cruz e <strong>de</strong>gli autos di Cal<strong>de</strong>rón 408 .<br />
Già ho illustrato alcuni atteggiamenti pro-indigenisti di suor Juana nei suoi autos sacramentales ,<br />
come il tentativo, nella loa che introduce El Cetro <strong>de</strong> José , di riscattare in senso cristiano i sacrifici<br />
406 Si veda a questo proposito lo studio di Thomas Austin O'Connor, « Una cuestión <strong>de</strong> finales : El<br />
encanto en la hermosura y el hechizo sin hechizo contra La segunda Celestina », in Aa. Vv. , América<br />
en el teatro <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro , ed. <strong>de</strong> C. Reverte Bernal y M. Peña, Cádiz, Servicio <strong>de</strong> Publicaciones,<br />
Universidad <strong>de</strong> Cádiz , 1998.<br />
407 La commedia, rinvenuta da Guillermo Schmidhuber, fu da lui pubblicata suscitando non poche<br />
polemiche: La segunda Celestina . Edición y prólogo <strong>de</strong> G. Schmidhuber, con la colaboración <strong>de</strong><br />
O. M. Peña Dorfia. Presentación <strong>de</strong> Octavio Paz, México, Vuelta , 1990. Decisamente contrario<br />
all'attribuzione <strong>de</strong>ll'opera all'intervento di suor Juana è Antonio Alatorre. Una dura polemica si è<br />
svolta sulle pagine <strong>de</strong>lla rivista Vuelta , diretta dal Paz.<br />
408 Si veda Luciana Gentilli, « Eco y Narciso en el mito y en la alegoría: los ejemplos <strong>de</strong> Sor Juana<br />
y <strong>de</strong> Cal<strong>de</strong>rón <strong>de</strong> la Barca », in Aa. Vv. , El teatro español a fines <strong>de</strong>l siglo XVII. Historia, cultura y<br />
teatro en la España <strong>de</strong> Carlos II , ed. <strong>de</strong> Javier Huerta Calvo, Herm <strong>de</strong>n Boer y Fermín Sierra Martínez,<br />
Amsterdam-Atlanta, Rodopi, 1989, II. Intorno al Divino Narciso cfr. anche: Manuela María Gómez<br />
Sacristán, « El Divino Narciso <strong>de</strong> Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz », Analecta Calasanctiana , XXVI, 1984;<br />
Imanol San José Azueta, « Sobre una posible influencia hermética en El Divino Narciso <strong>de</strong> Sor Juana<br />
Inés <strong>de</strong> la Cruz », Letras <strong>de</strong> Deusto , 19, 1989. Ricco di osservazioni originali è il volume di Aída<br />
Beaupied, Narciso hermético. Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz y José Lezama Lima , Liverpool, University<br />
Press , 1997.<br />
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umani <strong>de</strong>gli aztechi e di individuare nel « Dios <strong>de</strong> las semillas », presente nella loa che introduce<br />
El Divino Narciso , la figura <strong>de</strong>l Cristo. Ma il valore <strong>de</strong>gli autos sorjuanini va ben al di là di questi<br />
motivi. Nel Divino Narciso il mistero eucaristico trova atmosfera i<strong>de</strong>ale, per candore e purezza, per<br />
freschezza di poesia, per linee rinascimentali di paesaggio, dando luogo a una suggestiva atmosfera<br />
di acque e di presenze simboliche, rivelando nell'autrice doti straordinarie di sensibilità, la purezza di<br />
un'anima liricamente volta all'esaltazione <strong>de</strong>l divino.<br />
Al tempo stesso, ar<strong>de</strong>nte messicana, anche senza che si indulga a illazioni d'indole indipen<strong>de</strong>ntista,<br />
<strong>de</strong>l resto poco realistiche nell'atmosfera coloniale <strong>de</strong>ll'epoca, la suora manifesta il suo attaccamento<br />
al mondo nel quale vive e <strong>de</strong>l quale si sente legittimamente parte, a una terra di cui sottolinea<br />
l'abbondanza e la bellezza. Se in un romance aveva incitato l'aquila azteca a innalzare l' « imperial<br />
vuelo » 409 , nella « loa » introduttiva al Divino Narciso celebra la stirpe antica <strong>de</strong>i messicani,<br />
che « <strong>de</strong> las claras luces / <strong>de</strong>l Sol se origina » .<br />
Particolarmente interessante è il testo <strong>de</strong> El Mártir <strong>de</strong>l Sacramento, San Hermenegildo , un auto<br />
fondato essenzialmente sul testo <strong>de</strong>lla Historia <strong>de</strong> España <strong>de</strong>l padre Mariana. Per la sua natura<br />
di dramma «storico-allegorico» i personaggi sono, più che nella simbologia <strong>de</strong>l Divino Narciso ,<br />
portatori di sentimenti, quindi di pulsioni <strong>de</strong>lla stessa suor Juana. Nella sua linearità, infatti, l' auto<br />
permette di cogliere la diretta partecipazione <strong>de</strong>ll'autrice in un particolare stato d'animo, quello <strong>de</strong>lla<br />
sottomissione alla volontà di Dio. Lo esprime Ermenegildo, quando sottomettendosi al volere di<br />
Tiberio, si dichiara disposto a consegnare moglie e figlio quali pegni per l'aiuto che sta per averne<br />
nella lotta contro il padre:<br />
¡Todo es <strong>de</strong> Dios, nada es mío!<br />
¡Cúmplase su voluntad! 410<br />
Non sappiamo in che epoca la suora abbia scritto questo dramma sacro, ma certo era già stata<br />
duramente provata, se tutta la sua opera drammatica viene composta tra il 1680 e certamente prima<br />
<strong>de</strong>l 1691, data <strong>de</strong>lla Respuesta a Sor Filotea .<br />
409 Obras Completas <strong>de</strong> Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , I, cit. , comp. n. 24: « Habiéndose ya bautizado<br />
su hijo (<strong>de</strong>i marchesi <strong>de</strong>lla Laguna), da la enhorabuena <strong>de</strong> su nacimiento a la Señora Virreyna ».<br />
410 Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz, El mártir <strong>de</strong>l Sacramento, San Hermenegildo , Quadro I, scena VI, in<br />
Obras Completas <strong>de</strong> Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , cit. , III.<br />
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Nel Mártir <strong>de</strong>l Sacramento la vitalità <strong>de</strong>i personaggi si fonda sul drammatico scontro di sentimenti<br />
diversi, situazione consona a quella di suor Juana, ma, a ben guardare, il significato <strong>de</strong>ll' auto<br />
sacramental , che in qualche modo potrebbe essere avvicinato, se si esclu<strong>de</strong> l'elemento religioso e<br />
il finale violento, a La vida es sueno di Cal<strong>de</strong>rón, affronta implicitamente anche il tema <strong>de</strong>l potere,<br />
<strong>de</strong>lla tirannia, nella figura <strong>de</strong>l padre <strong>de</strong>l santo, che, nemico <strong>de</strong>l cattolicesimo, non esita a far ucci<strong>de</strong>re<br />
il proprio figlio.<br />
Ben diversa la figura <strong>de</strong>l Faraone ne El cetro <strong>de</strong> José , attento alla giustizia, al benessere <strong>de</strong>l regno,<br />
ma anche aperto alla misericordia, non meno di Giuseppe verso i fratelli. Un auto di gran<strong>de</strong> finezza,<br />
alla base una storia semplice e risaputa, alla quale suor Juana restituisce freschezza.<br />
Anche El Divino Narciso , mostrando gli « estragos » <strong>de</strong>lla violenza su un innocente, il Cristo,<br />
è, alla fine, una protesta contro la violenza <strong>de</strong>l potere. Non avrà pensato a se stessa, la suora, centro<br />
di tanti tormenti? Ma l' auto sacramental in questione, il più ispirato di tutti, tanto che il Mén<strong>de</strong>z<br />
Plancarte lo giudica superiore alla commedia mitologica di Cal<strong>de</strong>rón, Eco y Narciso 411 , è quello<br />
che meglio immette nella sensibilità <strong>de</strong>lla suora, tesa spasmodicamente, parrebbe di compren<strong>de</strong>re, a<br />
riscattare la religiosità <strong>de</strong>lla sua condizione, insidiata, secondo i nemici, dalle attività creative profane.<br />
Maggiori elementi al nostro tema offre, naturalmente, il teatro profano. Benché meno rilevante <strong>de</strong><br />
Los empeños <strong>de</strong> una casa , la commedia mitologica Amor es más Laberinto , <strong>de</strong>l 1689, permette<br />
di cogliere quella serietà di principi che è propria di suor Juana. Il tema <strong>de</strong>lla fortuna tiranna si fa<br />
largo nella situazione di Teseo prigioniero di Minosse, re di Creta, e <strong>de</strong>stinato ad essere immolato al<br />
Minotauro. Il concetto severo che Teseo ha <strong>de</strong>lla giustizia può essere facilmente trasferito alla suora,<br />
così come la situazione infelice <strong>de</strong>l principe richiama note autobiografiche <strong>de</strong>ll'autrice.<br />
In Teseo, in sostanza, riscontriamo la stessa dignità, la me<strong>de</strong>sima fierezza che la scrittrice messicana<br />
mostra nella Respuesta a Sor Filotea . La figura <strong>de</strong>ll'eroe, vinto dalla sfortuna e dalla cattiveria <strong>de</strong>gli<br />
uomini, si attaglia perfettamente a lei, che pochi anni dopo si autocondannerà al silenzio e all'oblio:<br />
nadie conoce al que<br />
ve en baja fortuna puesto. 412<br />
411 A. Mén<strong>de</strong>z Plancarte, « Estudio liminar », in Obras Completas <strong>de</strong> Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz ,<br />
cit. , III, p. LXXIV.<br />
412 Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz, Amor es más laberinto , Jornada I, scena III, ibi.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
È a questo punto che l'eroe manifesta l'alto concetto che egli ha <strong>de</strong>ll'uomo, figlio <strong>de</strong>lle proprie<br />
opere, non <strong>de</strong>lle origini nobiliari. Come non trovare un dato autobiografico di suor Juana in questa<br />
affermazione? Lei, certamente orgogliosa, nonostante tutto, di essere quella che era riuscita ad essere,<br />
pur con la macchia di una nascita illegittima 413 , un'artista celebrata pur essendo stata, in sostanza,<br />
un'autodidatta, ma certamente straordinaria -per questo un altro ingegno, pure fattosi da sé, il caustico<br />
Juan <strong>de</strong>l Valle y Cavie<strong>de</strong>s, dal lontano Perù le dichiarava la sua ammirazione 414 -, instancabile<br />
lavoratrice notturna, se era riuscita a scrivere tanto. La notte, il raccoglimento, il silenzio propizio alla<br />
creazione letteraria, alla riflessione:<br />
Nocturna, mas no funesta,<br />
<strong>de</strong> noche mi pluma escribe. 415<br />
E un lamento: « ... no es posible / suplir las purpúreas horas / las luces <strong>de</strong> los candiles;/... » 416<br />
. Ma la sua poesia produceva altrettanta luce.<br />
Con ardimento Teseo afferma il suo concetto davanti al potente re Minosse e certamente suor Juana<br />
pensava al pubblico cortigiano dal quale aveva dovuto fuggire, rifugiandosi in convento. Essere nato<br />
« príncipe excelso », dichiara l'eroe, lo <strong>de</strong>ve al sangue, non ai propri meriti, ma egli non stima altro<br />
che ciò che <strong>de</strong>ve a questi ultimi:<br />
Que entre ser príncipe y ser<br />
soldado, aunque a todos menos<br />
les parezca lo segundo,<br />
a lo segundo me atengo;<br />
413 Sappiamo che la madre ebbe figli da uomini diversi, con i quali non era unita in matrimonio.<br />
414 Si veda di Juan <strong>de</strong>l Valle y Cavie<strong>de</strong>s la « Carta que escribió el autor a la Monja <strong>de</strong> México<br />
habiéndole enviado a pedir algunas obras <strong>de</strong> sus versos, siendo ella en esto y en todo el mayor ingenio<br />
<strong>de</strong> este siglo », in Diente <strong>de</strong>l Parnaso . Cfr. la lunga e interessante composizione poetica nel volume<br />
da me edito: Diente <strong>de</strong>l Parnaso y otros poemas , Roma, C.N.R. Bulzoni Editore, 1997.<br />
415 Cfr. il romance n. 15, « No habiendo logrado una tar<strong>de</strong> ver al Señor Virrey, Marqués <strong>de</strong> la<br />
Laguna, que asistió en las Vísperas <strong>de</strong>l Convento, le escribió este Romance » , in Obras Completas<br />
<strong>de</strong> Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , I, cit.<br />
416 Ibi<strong>de</strong>m.<br />
203
que <strong>de</strong> un valiente soldado<br />
pue<strong>de</strong> hacerse un rey supremo,<br />
y <strong>de</strong> un rey (por serlo) no<br />
hacerse un buen soldado.<br />
Lo cual consiste, Señor,<br />
si a buena luz lo aten<strong>de</strong>mos,<br />
en que no pue<strong>de</strong> adquirirse<br />
el valor como los reinos. 417<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Una figura straordinaria questa di Teseo, cui si contrappone un re vendicativo, non sazio di sangue<br />
e alla fine umanamente timoroso nella sconfitta. Come già Segismundo ne La vida es sueño , ora<br />
è Teseo que risparmia la vita al re vinto, peraltro suo giudice cru<strong>de</strong>le. Ma l'eroe è permeato di una<br />
filosofia frutto <strong>de</strong>lle proprie convinzioni morali e <strong>de</strong>ll'esperienza: sono così mutevoli le cose umane<br />
che l'uomo non sa mai, come il personaggio di Cal<strong>de</strong>rón, se ciò che vive è realtà oppure sogno. Con<br />
istintiva saggezza femminile Fedra gli aveva pure ricordato, all'inizio <strong>de</strong>lla sua prigionia, per animarlo,<br />
che la Fortuna è in continuo mutamento e che finché c'è vita vi è speranza:<br />
No os quite la confianza,<br />
Príncipe, esta <strong>de</strong>sventura,<br />
que mientras la vida dura,<br />
tiene lugar la esperanza.<br />
Nunca la Fortuna queda<br />
se está, y si abatido os veis,<br />
antes que vos acabéis<br />
417 Sor Juana I. <strong>de</strong> la Cruz, Amor es más laberinto , Jornada I, scena III , ibi. Suor Juana è qui vicina<br />
al Quevedo <strong>de</strong>l Sueño <strong>de</strong>l Infierno , là dove afferma: « el que en el mundo es virtuoso, ese es el<br />
hidalgo; y la virtud es la ejecutoria que acá respetamos, pues aunque uno <strong>de</strong>scienda <strong>de</strong> hombres<br />
viles y bajos, como él con divinas costumbres se haga digno <strong>de</strong> imitación, se hace noble a sí mismo<br />
y hace linaje para otros ». Cfr. Francisco <strong>de</strong> Quevedo, Obras Completas, Prosa , Madrid, Aguilar ,<br />
1945 (3ª ed. ), p. 209.<br />
204
podrá volverse la rueda. 418<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Interessante nell'altra commedia, Los empeños <strong>de</strong> una casa , il rapporto donna-uomo stabilito da<br />
suor Juana. Si è visto lo scarso concetto in cui, salvo eccezioni, come l'amico viceré o il vescovo<br />
amico-nemico di Puebla <strong>de</strong> los Ángeles 419 , o l'erudito don Carlos <strong>de</strong> Sigüenza y Góngora, e pochi<br />
altri, la suora aveva <strong>de</strong>gli uomini. Motivi che giustifichino il suo atteggiamento negativo, la sua<br />
sfiducia, ne aveva certa- mente molti. Lì stavano i suoi persecutori, come il padre Núñez <strong>de</strong> Miranda,<br />
o lo stesso Aguiar y Seijas, e forse anche qualcuno <strong>de</strong>i probabili corteggiatori <strong>de</strong>ll'epoca giovanile.<br />
La vita a corte non dovette essere ricca di molte esperienze positive. Ma <strong>de</strong>l pari, esperienze negative<br />
doveva aver fatto nell'ambito femminile e tanto da conoscere in profondità le carenze <strong>de</strong>l suo sesso.<br />
Le amiche che celebra sembrano piuttosto divinità, mentre nelle sue commedie vi sono donne di<br />
qualità negative trasparenti. Lo si ve<strong>de</strong> nella gelosia di Arianna in Amor es más Laberinto , e nella<br />
cru<strong>de</strong>ltà di doña Ana verso l'infelice Leonor, ne Los empeños <strong>de</strong> una casa . L'astuzia, la perfidia, la<br />
gelosia, l'intrigo, la cattiveria non si nascondono a suor Juana anche nell'animo femminile.<br />
Quanto agli uomini, eccettuati eroi come Teseo, si ha la chiara impressione che la suora li consi<strong>de</strong>ri<br />
soprattutto vani e « necios ». « Hombres necios », infatti, accusano la donna senza ragione,<br />
senza ren<strong>de</strong>rsi conto che loro stessi sono l'occasione <strong>de</strong>lla colpa di cui le fanno carico 420 . Ne Los<br />
empeños <strong>de</strong> una casa , si hanno esempi abbondanti <strong>de</strong>ll'ottusità, o più umanamente <strong>de</strong>lla stupidità<br />
maschile, nei confronti <strong>de</strong>lla quale l'artista ricorre all'umorismo come arma distruttiva. Specchio <strong>de</strong>lla<br />
società cortigiana davanti alla quale veniva rappresentata -lo fu il 4 ottobre 1683 a México, in casa<br />
<strong>de</strong>l « Contador » don Fernando Deza, in occasione di un festeggiamento offerto al viceré conte di<br />
Pare<strong>de</strong>s, per il pubblico ingresso <strong>de</strong>l nuovo arcivescovo don Francisco <strong>de</strong> Aguiar y Seijas, tra l'altro<br />
acerrimo nemico di questo tipo di rappresentazioni-, la commedia rientra appieno nel clima barocco,<br />
tra le opere di « capa y espada », i cui mo<strong>de</strong>lli sono, anche per suor Juana, Lope, Tirso e Cal<strong>de</strong>rón, ma<br />
al tempo stesso è caricatura e critica <strong>de</strong>lla società che la sta ve<strong>de</strong>ndo, attraverso l'elemento popolare,<br />
i servi, ed ha come finalità di svuotare un mito.<br />
418 Sor Juana I. <strong>de</strong> la Cruz, Amor es más laberinto , Jornada I, scena V, in Obras Completas <strong>de</strong> Sor<br />
Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , cit.<br />
419 Sembra fosse lui, Vescovo di Puebla <strong>de</strong> los Ángeles, l'autore <strong>de</strong>lla Carta <strong>de</strong> Sor Filotea <strong>de</strong> la<br />
Cruz a suor Juana.<br />
420 Mi riferisco al poema già citato.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Nel settore «inferiore» <strong>de</strong>i protagonisti la parola è <strong>de</strong>cisiva <strong>de</strong>lla comicità, in contrasto singolare<br />
con il linguaggio <strong>de</strong>i «signori», che diviene falso e irreale. Essenziale come la parola è il gesto. I due<br />
mondi, quello basso e quello alto, si divaricano sensibilmente e la commedia si trasforma, nell'ultimo<br />
atto, in un vivace entremés , dove gli orpelli perdono colore e il sapore popolare domina, convertendo<br />
l'intrigo amoroso in riuscita caricatura.<br />
Proprio in questo consiste una <strong>de</strong>lle maggiori attrattive <strong>de</strong>lla commedia sorjuanina, poiché<br />
l'intreccio è corrente: don Carlos e doña Leonor si amano e sarebbero felici, se non fossero concupiti<br />
rispettivamente da don Pedro e da doña Ana, sua sorella. A sua volta doña Ana è amata da don Juan,<br />
ma siccome ciò che già si possie<strong>de</strong> manca di rilevanza e poiché l'amore « es villano / en el trato y<br />
la bajeza » e « se ofen<strong>de</strong> <strong>de</strong> la fineza » 421 , la donna disprezza l'amore di don Juan e persegue<br />
quello di don Carlos, più per dispetto che sia di un'altra che per vero amore. Suor Juana <strong>de</strong>nuncia,<br />
così, il capriccio femminile; doña Ana ne è cosciente e confessa piangendo: « conozco que estoy<br />
errando / y no me puedo enmendar » 422 . In don Pedro, che tenta di rapire Leonor, è posta in rilievo,<br />
invece, la brutalità maschile.<br />
In breve: don Pedro rapisce Leonor mentre sta con don Carlos, che, per difen<strong>de</strong>rla, ferisce un cugino<br />
<strong>de</strong>lla donna -il quale l'ha riconosciuta, ma non il rapitore- e <strong>de</strong>ve porsi in salvo. Camuffato, don Pedro<br />
consegna alla sorella l'ambita preda; nella stessa casa capita don Carlos, braccato dalla giustizia, per<br />
chie<strong>de</strong>re rifugio, proprio presso doña Ana. Nella me<strong>de</strong>sima casa si trova anche don Juan, che la serva<br />
Celia ha introdotto per danaro; sospettoso di doña Ana, che ormai si mostra «distratta» con lui, don<br />
Juan vuol ve<strong>de</strong>rci chiaro.<br />
Ogni personaggio sta nello stesso luogo all'insaputa <strong>de</strong>gli altri. Ma doña Ana, che conosce quasi<br />
tutto il segreto -meno la presenza <strong>de</strong>llo spasimante-, tesse con abilità le fila di una trama complicata.<br />
Ne <strong>de</strong>rivano infiniti equivoci, fraintendimenti causati dalla vista a distanza e dall'udito. Il risultato<br />
finale è che don Juan cre<strong>de</strong> doña Ana amante di don Carlos, questi cre<strong>de</strong> Leonor amante di don Pedro,<br />
Leonor cre<strong>de</strong> don Carlos amante di doña Ana; don Pedro da parte sua prosegue testardo il suo disegno<br />
di conquistare Leonor ed è oggetto di burla da parte <strong>de</strong>l gracioso Castaño, servo di don Carlos.<br />
421 Sor Juana I. <strong>de</strong> la Cruz, Los empeños <strong>de</strong> una casa , Jornada I, Quadro I, scena I, in Obras<br />
Completas <strong>de</strong> Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , cit. , IV.<br />
422 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Sullo sfondo di così complicata vicenda si aggira don Rodrigo, anziano padre di Leonor, il quale,<br />
di fronte al rapimento <strong>de</strong>lla figlia esige riparazione, anche se non conosce il colpevole, e alla fine,<br />
chiariti gli equivoci, si acquieta facilmente, quando finalmente don Carlos sposa Leonor. Una figura<br />
tragicomica, questa di don Rodrigo, nella quale suor Juana svuota di significato il « pundonor ». E<br />
Leonor una figura <strong>de</strong>licata, nella quale tornano motivi fondamentali <strong>de</strong>lla biografia sorjuanina, come<br />
la bellezza, le preoccupazioni, lo studio, il successo, l'adorazione e l'incapacità di amare:<br />
Entre estos aplausos yo,<br />
con la atención zozobrando<br />
no acertaba a amar a alguno,<br />
viéndome amada <strong>de</strong> tantos. 423<br />
Nonostante la complicazione <strong>de</strong>lla trama, certamente suggestiva dal punto di vista drammatico,<br />
è dato cogliere ne Los empeños <strong>de</strong> una casa le intenzioni <strong>de</strong>ll'autrice. La commedia può essere<br />
intesa agevolmente come impegno di distruzione <strong>de</strong>l simbolo tirannico maschile. Mentre le donne,<br />
per quanto perfi<strong>de</strong> alcune, conservano una loro ben <strong>de</strong>finita e vivace personalità, gli uomini mancano<br />
di dimensione, sono scialbi e testardi non di rado. Doña Ana, ad esempio, è un'abile burattinaia,<br />
intrigante, svelta anche nel finale, quando al chiarirsi <strong>de</strong>lla serie di equivoci compren<strong>de</strong> che <strong>de</strong>ve<br />
riacchiappare prestamente il suo don Juan.<br />
Chi fa la figura <strong>de</strong>llo sciocco è l'uomo, un povero innamorato che non ha capito nulla ed è stato<br />
solo preso in giro. Don Juan, che porta a spasso la sua gelosia, con scarsa vista, per le stanze-labirinto<br />
<strong>de</strong>lla casa <strong>de</strong>ll'ingrata amata, diviene figura grottesca e la soluzione finale, nella sua rapidità, non fa<br />
che accentuare prospettive di ulteriori dure offese al suo onore. La suora inten<strong>de</strong> pren<strong>de</strong>rsi gioco <strong>de</strong>l<br />
mito <strong>de</strong>l conquistatore e ricorre a un'abile tecnica <strong>de</strong>molitrice che si avvale, più che di fatti concreti,<br />
di illazioni negative, affondando il personaggio nel ridicolo.<br />
Altrettanto negativo appare don Pedro. Suor Juana lo mostra testardo amante, ciecamente focoso,<br />
non <strong>de</strong>licato preten<strong>de</strong>nte d'amore, quindi pre<strong>de</strong>stinato a dure sconfitte. Infatti, egli è l'unico<br />
personaggio maschile <strong>de</strong>lla commedia che rimane veramente burlato e solo; <strong>de</strong>ve accontentarsi che<br />
la sorella si sposi, accettare la burla, che quasi gli ha tolto la parola:<br />
«Tan corrido, ¡vive el Cielo!<br />
423 Ibi. , scena II.<br />
207
<strong>de</strong> lo que me ha sucedido<br />
estoy, que ni a hablar acierto». 424<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
E chiaramente la figura <strong>de</strong>l « bobo »; suor Juana infierisce su questa specie di bestione testardo,<br />
dispiegando le sue doti di umorista, in un crescendo che esalta le radici popolari <strong>de</strong>l comico.<br />
Macchina propulsiva di questa comicità è il gracioso Castaño, il quale per poter consegnare al padre<br />
di Leonor un biglietto chiarificatore di don Carlos non ha altra via che travestirsi da donna, indossando<br />
gli abiti di Leonor e trasformandosi in « tapada », trasformazione che viene accompagnata, capo<br />
per capo indossato, con un linguaggio d'intonazione dubbia, femminileggiante, che doveva far ri<strong>de</strong>re<br />
parecchio gli spettatori. Compiuta l'operazione, Castaño si preoccupa di avvertire il pubblico che si<br />
tratta di un « paso <strong>de</strong> comedia », ma che non v'è alcun scadimento in lui, ren<strong>de</strong>ndolo in questo<br />
modo complice attivo. Allora può proseguire legittimamente nello scherzo:<br />
Ya estoy armado, y ¿quién duda<br />
que en el punto que me vean<br />
me sigan cuatro mil lindos<br />
<strong>de</strong> aquestos que galantean<br />
a salga lo que saliere,<br />
y que a bulto se amartelan,<br />
no <strong>de</strong> la belleza que es,<br />
sino <strong>de</strong> la que ellos piensan?<br />
Vaya, pues, <strong>de</strong> damería:<br />
menudo el paso, <strong>de</strong>recha<br />
la estatura, airoso el brío:<br />
inclinada la cabeza,<br />
un si es no es, al un lado;<br />
la mano en el manto envuelta;<br />
con el un ojo recluso<br />
y con el otro <strong>de</strong> fuera;<br />
y vamos ya, que encerrada<br />
se malogra mi belleza.<br />
Temor llevo <strong>de</strong> que alguno<br />
424 Ibi. , Jornada III, Quadro II, scena XVI.<br />
208
me enamore. 425<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
La conseguenza, imbattendosi in don Pedro, è di essere corteggiato da costui con insistenza e<br />
qualche pericolo. Superata l'iniziale paura il servo ne approfitta e porta lo scherzo a conseguenze<br />
estreme, affondando nel ridicolo il personaggio, per attenuare il cui ardore ricorre a un linguaggio<br />
poco consono a una dama, ma con scarso risultato.<br />
Nella commedia il sesso maschile finisce per abdicare alle consolidate prerogative, per divenire<br />
qualche cosa di ibrido, oggetto solo di burla, come i « lindos » che Quevedo fa corteggiatori di<br />
vecchie e dai quali gli stessi diavoli affermavano, pur essendo così brutti, di non sentirsi ancora sicuri<br />
426 .<br />
Solo Castaño, mezzo per la distruzione <strong>de</strong>l mito « machista », sfugge alla <strong>de</strong>molizione<br />
sorjuanina. Attaccato ai bisogni fisiologici, egli pensa soprattutto alla sopravvivenza, e in secondo<br />
luogo all'amore. Ma a corteggiare Celia, sua pari, si direbbe si <strong>de</strong>dichi con scarso entusiasmo,<br />
proprio nei « ratos perdidos ». Lo domina, infatti, un naturale egoismo, che si manifesta nel<br />
confronto spontaneo che fa tra la ricchezza di doña Ana e la scarsità di mezzi di Leonor, <strong>de</strong>lla quale<br />
sfortunatamente si è innamorato il suo padrone, e glielo rimprovera:<br />
Señor, ¡qué casa tan rica<br />
y qué dama tan bizarra!<br />
¿No hubieras (¡pese a mis tripas,<br />
que claro es que ha <strong>de</strong> pesarles,<br />
pues se han quedado vacías!)<br />
enamorado tú a aquésta<br />
y no a aquella pobrecita<br />
<strong>de</strong> Leonor, cuyo caudal<br />
son cuatro bachillerías? 427<br />
425 Ibi. , scena IV.<br />
426 Francisco <strong>de</strong> Quevedo, Sueño <strong>de</strong>l Alguacil en<strong>de</strong>moniado , in Obras Completas, Prosa , op.<br />
cit. , p. 109. Intorno alle relazioni di suor Juana con l'opera di Quevedo cfr. G. Bellini, Quevedo in<br />
América , Milano, Cisalpino-Goliardica, 1974.<br />
427 Sor Juana I. <strong>de</strong> la Cruz, Los empeños <strong>de</strong> una casa , Jornada I, scena III, in Obras Completas <strong>de</strong><br />
Sor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz , IV, cit.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Consi<strong>de</strong>razioni che il gracìoso esten<strong>de</strong> alla propria condizione nei riguardi <strong>de</strong>lla sua innamorata:<br />
Señor, el mayor pesar<br />
con que el amor nos baldona<br />
es querer una fregona<br />
y no tener qué le dar;<br />
pues si llego a enamorar<br />
corrido y confuso quedo,<br />
pues conseguirlo no puedo<br />
por falta <strong>de</strong> caudal. 428<br />
Motivi che nella commedia rispondono sempre a un'intenzione critica nei confronti di un mondo<br />
elitario, dove il danaro è la misura di ogni cosa.<br />
Castaño svolge la funzione <strong>de</strong>l comico popolare e per suo mezzo, atraverso l'umorismo, il grottesco,<br />
la maschera, si infrangono le barriere sociali. I personaggi maschili affondano nel ridicolo e si direbbe<br />
che alla fine si salvi solamente una società femminile che conserva intatta, malgrado gli intrighi<br />
d'amore, e forse per merito di essi, un'alta categoria di finezza, non tanto dovuta al rango quanto<br />
all'intelligenza. Se non fosse per queste donne, impavi<strong>de</strong> governatrici <strong>de</strong>gli eventi, ben triste cosa<br />
sarebbe il mondo <strong>de</strong>gli uomini, ai quali suor Juana rimprovera anche la leggerezza:<br />
¿qué voluntad hay tan fina<br />
en los hombres que si ven<br />
que otra ocasión los convida<br />
la <strong>de</strong>jen por la que quieren? 429<br />
Le donne agitano il mondo, lo sconvolgono, e in sostanza danno ad esso un senso, gli infondono vita.<br />
Suor Juana attraverso la sua esperienza e le sue convinzioni contribuisce con la sua opera drammatica,<br />
e non solo con essa, ma anche con la sua vicenda personale, allo scardinamento di una società già<br />
sulla via <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nza.<br />
428 Ibi. , Jornada II, Quadro II, scena V.<br />
429 Così si esprime doña Ana, ibi. , Jornada I, Quadro I, scena III.<br />
210
- 4 -<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Profano e sacro nel teatro <strong>de</strong>l vicereame peruviano<br />
Ognuno che tratti <strong>de</strong>l teatro nel vicereame <strong>de</strong>l Perù è tenuto a rifarsi al <strong>de</strong>terminante contributo che<br />
Guillermo Lohmann Villena ha dato su di esso in El arte dramático en Lima durante el Virreinato<br />
(1945). Lo studioso peruviano ha raccolto una messe imponente di dati e di riferimenti intorno<br />
all'attività drammatica in uno <strong>de</strong>i territori più rilevanti <strong>de</strong>ll'impero coloniale spagnolo, ricostruendo<br />
dalle fonti d'archivio vicen<strong>de</strong> di organizzazioni, di compagnie teatrali, di impresari e di attori, cui<br />
purtroppo non fa riscontro la conservazione di testi.<br />
Infatti, il teatro che si sviluppò nel vicereame, tra Lima, Arequipa e tutto l'Alto Perù, non è giunto<br />
che in minima parte a noi, vuoi per incuria, vuoi per la scarsa importanza che si dava, all'epoca, alla<br />
conservazione <strong>de</strong>i copioni 430 , ma anche, è lecito supporre, in seguito alle distruzioni provocate dagli<br />
eventi, tra esse, oltre ai ricorrenti terremoti, il saccheggio e l'incendio <strong>de</strong>lla <strong>Biblioteca</strong> Nazionale di<br />
Lima in seguito all'invasione cilena nella « Guerra <strong>de</strong>l Pacífico », o <strong>de</strong>l « Salitre », <strong>de</strong>l 1881-83,<br />
vinta dal Cile contro Perù e Bolivia alleati 431 .<br />
Attraverso l'apporto <strong>de</strong>l Lohmann Villena è possibile farsi un'i<strong>de</strong>a di quello che fu l'interesse<br />
per il teatro, in particolare nella capitale <strong>de</strong>l vicereame, <strong>de</strong>lle prime fondazioni di luoghi per le<br />
rappresentazioni teatrali, profane o sacre, <strong>de</strong>gli autos sacramentales allestiti in luoghi pubblici, sacri<br />
e civili. Per i testi di argomento religioso, la gran<strong>de</strong> occasione era rappresentata dalla festività <strong>de</strong>l<br />
Corpus Domini.<br />
430 Scrive José Juan Arrom nella sua Historia <strong>de</strong>l teatro hispanoamericano (época colonial) ,<br />
México, De Andrea, 1967, p. 35, a proposito <strong>de</strong>l teatro «creolo»: « Las nacientes manifestaciones<br />
<strong>de</strong> esta corriente fueron surgiendo casi siempre entreveradas con las obras, necesariamente más<br />
abundantes y sazonadas, que continuaban llegando <strong>de</strong> la Metrópoli » , e per le opere composte in<br />
occasione di festività religiose o civili, sempre di « carácter volan<strong>de</strong>ro », afferma che « pocas veces se<br />
creyó valiera la pena conservar los manuscritos o hacerlos imprimir, y <strong>de</strong> ahí que sólo una parte muy<br />
reducida haya llegado hasta nosotros ». Il che vale per la Nueva España, ma soprattutto per il Perù.<br />
431 Il Cile tolse alla Bolivia l'accesso al Pacifico e occupò buona parte <strong>de</strong>l Perù, anche la capitale,<br />
Lima, fino al 1884.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Dal secolo XVI al XVII fu un alternarsi, per il teatro, nel Perù, di momenti favorevoli e di stasi,<br />
dovute anche a interventi politici e religiosi, alle complicazioni di ordine morale che non di rado si<br />
<strong>de</strong>terminavano. Scrive lo studioso citato che<br />
Dentro <strong>de</strong> las diversas orientaciones <strong>de</strong>l espectáculo dramático español, en el Perú tres ten<strong>de</strong>ncias<br />
gozaron <strong>de</strong> singular predilección: la <strong>de</strong> piezas <strong>de</strong>l genero alegórico, que llevaría a las abstracciones<br />
<strong>de</strong> los autos sacramentales, la que aprovechó los abigarrados temas hagiográficos y bíblicos, y la que<br />
utilizaría elementos <strong>de</strong> la historia local. 432<br />
Di un primo « balbuceo » teatrale parla il Lohmann Villena a proposito di Alonso Hurtado, autore<br />
e attore di un « hoy ignorado » Auto <strong>de</strong> la Gula , una sorta di Lope <strong>de</strong> Rueda peruviano 433 ;<br />
ma nel Perù go<strong>de</strong>tte presto, e a lungo, di gran<strong>de</strong> successo il teatro peninsulare, non solo nei testi di<br />
Lope <strong>de</strong> Vega 434 , di Mira <strong>de</strong> Amescua, di Tirso, di Cal<strong>de</strong>rón, di Montalbán, ma di quanti altri autori<br />
drammatici si erano affermati, o si andavano affermando in Spagna 435 . La passione teatrale doveva<br />
essere particolarmente intensa se già vi è notizia, come afferma l'Arrom, che a Cuzco, conquistata da<br />
Pizarro nel 1534, si ebbero rappresentazioni almeno a partire dal 1548, a Lima, fondata nel 1535, dal<br />
1546, a Potosí, lo sfruttamento <strong>de</strong>lla cui montagna straordinariamente ricca d'argento inizia nel 1546,<br />
a partire dal 1555 436 . Alle origini si trattò di un teatro missionario, coltivato particolarmente dai padri<br />
<strong>de</strong>lla Compagnia di Gesù, che facevano recitare le loro composizioni -lodi alla Vergine o motivi <strong>de</strong>lla<br />
432 Guillermo Lohmann Villena, El arte dramático en Lima durante el Virreinato , Madrid, Escuela<br />
<strong>de</strong> Estudios Hispanoamericanos <strong>de</strong> la Universidad <strong>de</strong> Sevilla , 1945, pp. X-XI.<br />
433 Ibi. , p. 19.<br />
434 Cfr. utilmente, a proposito <strong>de</strong>l prestigio di Lope presso scrittori americani, lo studio di Emilio<br />
Carilla, « Lope <strong>de</strong> Vega en América », in Aa. Vv. , Homenaje a William L. Fichter , (A. David Kossof<br />
y J. Amor y Vázquez editores), Madrid, Castalia , 1971.<br />
435 Lo studio citato <strong>de</strong>l Lohmann Villena ne dà capillare informazione.<br />
436 José Juan Arrom, op. cit. , p. 25.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Bibbia agli indios, « porque supieron -informa l'Inca Garcilaso- que las representaban en tiempos <strong>de</strong><br />
sus reyes Incas y porque vieron que tenían habilidad e ingenio para lo que quisiesen enseñarles » 437 .<br />
Anche in Perù, quindi, come in Messico, vi era una disponibilità di attori, qui non professionisti,<br />
ma « en ciernes », diciamo, <strong>de</strong>lle cui doti i religiosi seppero trarre profitto. Prosegue, infatti, il<br />
cronista, dopo aver informato circa una commedia « en loor <strong>de</strong> Nuestra Señora la Virgen María<br />
», scritta in lingua aimará, « diferente <strong>de</strong> la lengua general <strong>de</strong>l Perú » , sul tema tratto dal terzo<br />
libro <strong>de</strong>lla Genesi, Pondré enemistad entre ti y entre la mujer... y ella misma quebrantará tu cabeza<br />
, rappresentata nel villaggio di Sullí da « indios muchachos y mozos » :<br />
en Potosí se recitó un diálogo <strong>de</strong> la fe; al cual se hallaron presentes más <strong>de</strong> doce mil indios. En el Cozco<br />
se representó otro diálogo <strong>de</strong>l Niño Jesús, don<strong>de</strong> se halló toda la gran<strong>de</strong>za <strong>de</strong> aquella ciudad. Otro se<br />
representó en la ciudad <strong>de</strong> los Reyes, <strong>de</strong>lante <strong>de</strong> la chancillería y <strong>de</strong> toda la nobleza <strong>de</strong> la ciudad, y<br />
<strong>de</strong> innumerables indios; cuyo argumento fue <strong>de</strong>l Santísimo Sacramento, compuesto a pedazos en dos<br />
lenguas, en la española y en la general <strong>de</strong>l Perú. Los muchachos indios representaron los diálogos<br />
en todas las cuatro partes, con tanta gracia y donaire en el hablar, con tantos meneos y acciones<br />
honestas, que provocaban a contento y regocijo; y con tanta suavidad en los cantares, que muchos<br />
españoles <strong>de</strong>rramaron lágrimas <strong>de</strong> placer y alegría, viendo la gracia y habilidad y buen ingenio <strong>de</strong> los<br />
indiezuelos; y trocaron en contra la opinión que hasta entonces tenían <strong>de</strong> que los indios eran torpes,<br />
rudos e inhábiles. 438<br />
Impegno costante di Garcilaso fu di affermare la capacità intellettuale <strong>de</strong>l mondo al quale, per parte<br />
di madre, apparteneva, ma <strong>de</strong>i testi da lui citati nulla ci è pervenuto.<br />
Stabilizzatasi la conquista, avviata la nuova vita civile, il teatro, insieme alle manifestazioni<br />
religiose, finì per rappresentare l'unico gran<strong>de</strong> divertimento <strong>de</strong>lla colonia e inoltre per servire a<br />
solennizzare ricorrenze sacre importanti, come il Corpus Domini, la beatificazione di membri di ordini<br />
religiosi, gesuiti e domenicani, ben presenti nel vicereame peruviano, l'Immacolata, la Vergine di<br />
437 Garcilaso <strong>de</strong> la Vega, Comentarios Reales <strong>de</strong> los Incas , libro II, cap. XXVIII, in Obras<br />
Completas <strong>de</strong>l Inca Garcilaso <strong>de</strong> la Vega , ed. <strong>de</strong> C. Saenz <strong>de</strong> Santa María, Madrid, Atlas (« B.A.E.<br />
») 1960, II, p. 83.<br />
438 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Guadalupe 439 , l'ingresso ufficiale di viceré e di vescovi, le nascite di principi reali, come d'altron<strong>de</strong><br />
avveniva nella Nueva España e in altre parti <strong>de</strong>ll'immenso impero coloniale ispanico.<br />
La festa religiosa era essa stessa una straordinaria messa in scena teatrale che coinvolgeva tutto il<br />
popolo. Il francescano spagnolo Diego <strong>de</strong> Ocaña -pittore, poeta e se non abile drammaturgo valido<br />
versificatore-, che compì un viaggio lunghissimo per il mondo americano e fu tra il 1599 e il 1605<br />
in Perù, ha lasciato una <strong>de</strong>scrizione efficace <strong>de</strong>lla festa religiosa con cui, nell'anno 1602, a Sucre, si<br />
celebrò la sistemazione nella cattedrale <strong>de</strong>ll'immagine <strong>de</strong>lla Vergine di Guadalupe, che egli stesso<br />
aveva dipinto, arricchendola con « adornos y pedrería ». Per l'occasione aveva anche composto una<br />
Comedia <strong>de</strong> Nuestra Señora <strong>de</strong> Guadalupe y sus milagros , in versi, che fu rappresentata come parte<br />
rilevante <strong>de</strong>i festeggiamenti, ed è una successione di interventi <strong>de</strong>lla Vergine a protezione e riscatto<br />
<strong>de</strong>i suoi <strong>de</strong>voti, ma che nulla ha a che ve<strong>de</strong>re con il mondo americano.<br />
Lasciando a un lato la <strong>de</strong>scrizione <strong>de</strong>gli accennati « adornos y pedrería » e <strong>de</strong>ll'immagine dipinta,<br />
subito miracolosa 440 , vale la pena di citare almeno parte <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>scrizione <strong>de</strong>lla festa popolare.<br />
L'Ocaña <strong>de</strong>scrive l'«a<strong>de</strong>rezo» <strong>de</strong>lla piazza e <strong>de</strong>lle stra<strong>de</strong>, le<br />
ricas tapicerías; los muchos cuadros y retratos; los altares curiosos, que en extremo se esmeraron<br />
cada uno en su puerta; el que más podía, en competencia <strong>de</strong>vota unos con otros; los muchos arcos<br />
<strong>de</strong> verdura, que por la plaza había calles <strong>de</strong> árboles, todo el suelo cubierto <strong>de</strong> flores; el ruido <strong>de</strong><br />
los instrumentos <strong>de</strong> las danzas <strong>de</strong> los indios, que son muchos y muy diversos uno <strong>de</strong> los otros; los<br />
ministriles <strong>de</strong> la iglesia, el a<strong>de</strong>rezo <strong>de</strong> las ventanas, los balcones volados, las damas, los trajes, los<br />
vestidos <strong>de</strong> ellas, que son los más costosos <strong>de</strong>l mundo; los abanillos, copetes y bizarría gran<strong>de</strong> <strong>de</strong> los<br />
439 Sulla presenza nel teatro <strong>de</strong>lla menzionata Vergine cfr. María Cecilia Graña, « La Virgen <strong>de</strong><br />
Guadalupe: <strong>de</strong> la leyenda al teatro », in Aa. Vv. , Le metamorfosi <strong>de</strong>l testo. Studio tematico e teatro<br />
aureo , Milano, Franco Angeli, 1940.<br />
440 Scrive il frate: « Fue cosa notable, que así como la imagen salió <strong>de</strong> casa, cesó el agua <strong>de</strong> tal<br />
suerte, que hasta que pasaron los nueve días no cayó gota <strong>de</strong> agua; y <strong>de</strong>spués <strong>de</strong> acabado el novenario,<br />
aquella misma noche llovió tanto que pensamos ser anegados ». Cfr. Fray Diego <strong>de</strong> Ocaña, Un viaje<br />
fascinante por la América hispana <strong>de</strong>l siglo XVI , a cura di Fray Arturo Álvarez, Madrid, Studium<br />
Ediciones, 1969, p. 355.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
galanes, como <strong>de</strong> las damas; <strong>de</strong> cada cosa, y <strong>de</strong> cada una <strong>de</strong> ellas se pue<strong>de</strong> hacer un libro. No digo<br />
más <strong>de</strong> que todo brotaba placer y alegría por todas partes. 441<br />
Pittore e letterato, il francescano era in condizione di captare la meraviglia <strong>de</strong>llo spettacolo e di<br />
trasferirla sulla pagina.<br />
Ancora più suggestiva è la <strong>de</strong>scrizione <strong>de</strong>lle feste per la Vergine guadalupana nella città di Potosí,<br />
iniziate l'8 settembre 1601, con messa pontificale, e durate otto giorni. Si ebbero « fiestas <strong>de</strong> plaza<br />
por la noche, muy buenas, <strong>de</strong> toros y juegos <strong>de</strong> cañas, y un domperoleño con que a la gente <strong>de</strong> a<br />
caballo, disfrazada, se entretenía » , « buenas suertes <strong>de</strong> lanzadas y <strong>de</strong> rejones » , con premio<br />
finale, « justa literaria » , ornamenti <strong>de</strong>lle case e <strong>de</strong>l « cabildo » , « juego <strong>de</strong> la sortija » , una «<br />
tienda, toda <strong>de</strong> damasco » in mezzo alla piazza 442 , il vescovo « en un balcón don<strong>de</strong> tenía puesto<br />
su sitial » , e con lui tutti i prelati, chierici e frati, « sentados por buen or<strong>de</strong>n en unos escaños » ;<br />
inoltre, « <strong>de</strong>s<strong>de</strong> el tablado <strong>de</strong> los jueces se seguía otro gran<strong>de</strong>, don<strong>de</strong> estuvieron todas las damas y<br />
mujeres principales <strong>de</strong> Potosí». 443<br />
Subito dopo, quietatasi la gente, « se tocó un clarín a la boca <strong>de</strong> una calle » , ed entrò il «<br />
mantenedor » accompagnato dal padrino; li prece<strong>de</strong>vano due cavalli « encobertados », con «<br />
caídas <strong>de</strong> damasco blanco y azul » , tenuti per le briglie, e dietro « doce lacayos con la misma<br />
librea <strong>de</strong> damasco blianco y azul » , poi il « mantenedor » con il padrino, « en caballos blancos,<br />
que <strong>de</strong> propósito se buscaron, con manchas azules que los pintores les dieron para que viniesen con<br />
la librea » 444 : i colori <strong>de</strong>lla Vergine.<br />
Fissato a un lato <strong>de</strong>lla tenda lo scudo, dove era dipinta in campo azzurro l'immagine <strong>de</strong>lla Vergine<br />
di Guadalupe, tornarono a suonare i clarini, cui dall'imboccatura di una strada rispose una « copia <strong>de</strong><br />
chirimías que venían en un carro triunfal, el cual tiraban cuatro caballos, a los cuales venía azotando<br />
un salvaje » 445 . Un carro splendido, « todo <strong>de</strong> verdura y arboleda, con muchos arcos y hiedra<br />
» , e in mezzo dodici uomini, e ragazzi vestiti da donna, e selvaggi, tutti con strumenti musicali -<br />
441 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
442 Ibi. 331.<br />
443 Ibi. , pp. 331-332.<br />
444 Ibi. , pp. 332-333.<br />
445 Ibi. , p. 333.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
« violones, guitarras, cítaras, arpas y rabilejo y otros instrumentos » -; essi cantarono ai quattro<br />
angoli <strong>de</strong>lla piazza « cuatro tonadas admirables, con mucha <strong>de</strong>streza y gallardía <strong>de</strong> voces, que las<br />
tenían buenas » 446 .<br />
Poi entrarono quattro dame vestite di diversi colori, secondo il loro significato simbolico -<br />
Misericordia, Giustizia, Pace e Verità-, ricoperte di gioielli e d'oro, montate su quattro palafreni, «<br />
con gualdrapas <strong>de</strong> terciopelo y sillones <strong>de</strong> plata » , tenuti alla briglia da « sátiros, medios cuerpos <strong>de</strong><br />
caballo y <strong>de</strong> salvajes las cabezas y pecho » 447 . Ognuna di queste dame reggeva un'insegna di ciò che<br />
rappresentava, ed erano unite da « unos listones blancos » recanti il verso <strong>de</strong>l salmo: Misericordia et<br />
veritas obviaverunt sibi, justitia et pax osculatele sunt 448 . Entrò quindi il « caballero <strong>de</strong>l amor divino<br />
» col suo padrino, il quale recava come divisa, dipinto sul petto « un pelícano abriéndose el pecho y<br />
sustentando a sus hijuelos con su propia sangre, que es símbolo <strong>de</strong>l amor » , e per « letra » diceva:<br />
Primero el divino amor<br />
que en el mismo Dios se anida,<br />
fue causa <strong>de</strong> nuestra vida. 449<br />
Questa « letra » si contrapponeva a quella <strong>de</strong>l « mantenedor », che era stata:<br />
En mi dama, aunque morena,<br />
tal hermosura se encierra,<br />
que suspen<strong>de</strong> a cielo y tierra. 450<br />
La tenzone si svolse e vinse il « mantenedor ». Il cielo si mantenne benigno tutto il pomeriggio,<br />
senza sole, intervento certo, dichiara il frate, <strong>de</strong>lla Vergine stessa.<br />
Il lusso <strong>de</strong>i vestiti, la ricchezza <strong>de</strong>i gioielli e <strong>de</strong>lle guarnizioni d'oro die<strong>de</strong>ro lustro particolare alla<br />
festa. Il cavaliere <strong>de</strong>ll'amor divino era entrato in lizza vestito da romano:<br />
446 Ibi. , p. 334.<br />
447 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
448 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
449 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
450 Ibi. , p. 333.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
los brazos <strong>de</strong>snudos y las piernas, los pies con unas ojotas <strong>de</strong> perlas muy ricas, las corazas con todos<br />
aquellos faldones, eran <strong>de</strong> ver la plata tejida con labor <strong>de</strong> seda morada; las causas eran las cuchilladas<br />
y caídas <strong>de</strong> oro batido, <strong>de</strong> suerte que cuando este caballero corría, <strong>de</strong>spedían las cuchilladas <strong>de</strong> causa<br />
que, pasando la carrera, quedaba la gente cogiendo el oro que estaba batido en hoja; y esto hizo para<br />
mayor gran<strong>de</strong>za. Salió coronado <strong>de</strong> laurel y con un bastón en la mano; y el padrino sacó un baquero<br />
<strong>de</strong> terciopelo azul con franjón <strong>de</strong> oro y plata, que lucía mucho. 451<br />
Terminata la tenzone ebbe luogo una gran processione, di preti riccamente vestiti, su mule, ma<br />
neppure era mancato il diavolo, entrato nel mezzo <strong>de</strong>lla festa « en un caballo tan ligero que parecía<br />
que le traía en el cuerpo » 452 , e Maometto in mezzo ai <strong>de</strong>moni, e un « caballero que se intitulaba el<br />
salvaje <strong>de</strong> Tarapaya, todo vestido con moho <strong>de</strong> árboles » , accompagnato da <strong>de</strong>cine di altri selvaggi,<br />
« los cuales todos venían con mazas en las manos y vestidos <strong>de</strong> aquel moho, que era mucho <strong>de</strong> ver,<br />
que verda<strong>de</strong>ramente parecían fieras <strong>de</strong>l campo » 453 ; e ancora il famoso serpente, e infine « una<br />
dama con traje español, en un palafrén <strong>de</strong> cumbé <strong>de</strong> mil colores <strong>de</strong> lanas finísimas, y sillón <strong>de</strong> plata<br />
» , che rappresentava la Fe<strong>de</strong>, « con un cáliz en la una mano y en la otra una cruz » 454 .<br />
Vale la pena di rileggere tutta la lunga, e sempre interessante, <strong>de</strong>scrizione <strong>de</strong>ll'Ocaha, per avere<br />
un'i<strong>de</strong>a a<strong>de</strong>guata <strong>de</strong>lla spettacolarità <strong>de</strong>lla festa religiosa, nella quale era ben presente l'elemento<br />
profano.<br />
Quanto al teatro propriamente <strong>de</strong>tto, nel Perù le prime rappresentazioni <strong>de</strong>ll'età più matura si<br />
svolsero non in spazi particolari. Sebastiàn <strong>de</strong> Arcos, « individuo <strong>de</strong> larga tradición histriónica en<br />
Sevilla » 455 , rappresentava nel 1574 La Audiencia <strong>de</strong>l alma , su un carro che si spostava per la<br />
città, ma già nel 1598 era in funzione a Lima un Corral per la rappresentazione di commedie, su un<br />
451 Ibi. , p. 335.<br />
452 Ibi. , p. 337.<br />
453 Ibi. , p. 343. Sulla presenza <strong>de</strong>lla figura <strong>de</strong>l selvaggio nel teatro spagnolo <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro cfr.<br />
lo studio di Fausta Antonucci, El salvaje en la comedia <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong> Oro. Historia <strong>de</strong> un tema <strong>de</strong> Lope<br />
a Cal<strong>de</strong>rón , Pamplona-Toulouse, Rilce-Leso, 1995.<br />
454 Fray D. <strong>de</strong> Ocaña, Un via]e fascinante por la América hispana <strong>de</strong>l siglo XVI , op. cit. , p. 345.<br />
455 G. Lohmann Villena, op. cit. , p. 37.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
terreno <strong>de</strong>ll'Ordine <strong>de</strong>i Predicatori, affittato dall'impresario e attore Francisco <strong>de</strong> Morales, il quale «<br />
dominó » la scena limegna dal 1582 alla sua morte, avvenuta nel 1600 456 .<br />
L'attività teatrale era, come d'uso, una fonte di entrate per gli ospedali e a Lima lo fu per quello<br />
di San Andrés, il che spiega come i luoghi di rappresentazione fossero posti presso il cimitero o in<br />
terreni di proprietà religiosa, a lato <strong>de</strong>lle istituzioni ospedaliere. In seguito altri Corrales furono<br />
allestiti e impresari, compagnie e attori si succe<strong>de</strong>ttero. A Lima si giunse persino ad avere due<br />
compagnie teatrali in attività contemporanea, causa non di rado di conflitti, ma più regolarmente esse<br />
si avvicendavano tra la capitale e la provincia.<br />
Nel secolo XVI go<strong>de</strong>ttero di fama a Lima autores , direttori e attori, come Pedro Enriquez, ma<br />
l'attore più celebrato fu Juan Bautista Durán, che rappresentò, « en la lonja <strong>de</strong>l cementerio <strong>de</strong> la<br />
Catedral » , l'Auto <strong>de</strong> cuando Xpo. apareció a los discípulos que iban al castillo <strong>de</strong>maus ( sic )<br />
e due entremeses 457 .<br />
Al teatro nel Perù posero seri problemi anche <strong>de</strong>vastanti terremoti: quello <strong>de</strong>l 9 luglio 1586 distrusse<br />
in buona parte Lima, e tuttavia la vita riprese con ostinazione anche nell'ambito teatrale, se subito dopo<br />
si prepararono festeggiamenti per il Santissimo Sacramento e nel 1590 feste suntuose per l'ingresso<br />
ufficiale <strong>de</strong>l viceré, marchese di Canete. Nel 1597 si apriva il menzionato « patio <strong>de</strong> la representación<br />
<strong>de</strong> comedias » 458 .<br />
Vi erano poi le rappresentazioni allestite dai gesuiti -giunti in Perù nel 1568- nei loro collegi, con<br />
fini didattico-edificanti, non esenti da singolarità sorpren<strong>de</strong>nti. Nel 1599 nel Collegio di San Pablo<br />
fu rappresentata, in onore <strong>de</strong>lfaustero viceré Luis <strong>de</strong> Velasco, la Historia alegórica <strong>de</strong>l Anticristo y<br />
el juicio final , per la quale, scrive il Lohmann Villena, rifacendosi alla Historia <strong>de</strong>l Nuevo Mundo<br />
di Bernabé Cobo,<br />
Para representar más a lo propio la resurrección <strong>de</strong> los muertos, los jesuitas hicieron extraer <strong>de</strong> las<br />
sepulturas gentílicas diseminadas por los alre<strong>de</strong>dores <strong>de</strong> la ciudad muchas osamentas, y aun cadáveres<br />
456 J. J. Arrom, op. cit. , p. 43.<br />
457 Cfr. G. Lohmann Villena, op. cit. , pp. 48-49.<br />
458 Ibi. , pp. 61-67.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
<strong>de</strong> indígenas, enteros y secos, lo cual fue causa <strong>de</strong>l consiguiente espanto en quienes se hallaron<br />
presentes a dicho paso escénico. 459<br />
Nel secolo XVII tali rappresentazioni nei conventi e nelle chiese giunsero ad eccessi di sfarzo e di<br />
festa che <strong>de</strong>terminarono l'intervento regio. Filippo IV proibì, infatti, il 9 settembre 1660, ren<strong>de</strong>ndone<br />
responsabili i vescovi e gli arcivescovi <strong>de</strong>lle Indias, che nei conventi<br />
<strong>de</strong> aquí a<strong>de</strong>lante <strong>de</strong> ninguna manera, por ningún caso, ni para ningún efecto que sea por lo que a ellos<br />
tocare, <strong>de</strong>n licencia ni consientan que en ninguno <strong>de</strong> los Conventos <strong>de</strong> Religiosos y Religiosas <strong>de</strong> sus<br />
distritos, y jurisdicciones, se hagan ni se representen Comedias, assí en las Iglesias, como fuera <strong>de</strong><br />
ellas, que por la presente lo prohíbo . 460<br />
Le autorità superiori religiose erano già intervenute in qualche caso; l'arcivescovo Pedro <strong>de</strong><br />
Villagómez nel 1645 aveva proibito le rappresentazioni per il Corpus Domini nell'atrio <strong>de</strong>lla cattedrale<br />
e nel 1648 ribadì tale proibizione, poiché gli stessi « capitulares » l'avevano aggirata con la scelta<br />
di commedie, entremeses e « bailes buenos ». L'arcivescovo confermava la proibizione, « en<br />
vista <strong>de</strong> las crecientes in<strong>de</strong>cencias que se cometian en el atrio <strong>de</strong> la Catedral con ocasión <strong>de</strong> esas<br />
funciones » 461 .<br />
Se queste « in<strong>de</strong>cencias » erano commesse nell'atrio di una chiesa, figuriamoci cosa avveniva<br />
nei Corrales , dove se si tentava di evitare la promiscuità tra uomini e donne, persino con vie d'uscita<br />
separate, nulla era possibile contro l'intrapren<strong>de</strong>nza maschile, e forse anche femminile. Le scene, poi,<br />
spesso non incitavano alla virtù. Rifacendosi alla Vida, virtu<strong>de</strong>sy milagros... <strong>de</strong>l P. Francisco Solano ,<br />
scritta dai frati Diego <strong>de</strong> Cordoba e Alonso <strong>de</strong> Mendieta 462 , la nostra preziosa fonte d'informazione, il<br />
Lohmann Villena, scrive che, a lato <strong>de</strong>lle rappresentazioni « tan suntuosas y morales » in occasione<br />
di canonizzazioni, altre meno pie avevano luogo:<br />
gran<strong>de</strong> <strong>de</strong>be <strong>de</strong> haber sido la disolución que imperaba en los corrales, en don<strong>de</strong> las comedias<br />
eran representadas con mucha <strong>de</strong>svergüenza y poco recato. Así como en la Metrópoli salían las<br />
comediantas a escena <strong>de</strong>snudas o mal vestidas, o a lo más cubiertas con un velo transparente y era ya<br />
459 Ibi. , pp. 73-74.<br />
460 Cfr. ibi. , pp. 249-250.<br />
461 Ibi. , p. 232.<br />
462 L'opera fu edita a Madrid nel 1643.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
usual que aparecieran con la basquiña más arriba <strong>de</strong> la rodilla, consta que en las funciones [messe<br />
in scena a Lima], en no pocas ocasiones la misma representación "sacaba <strong>de</strong>snuda a la diosa Venus"<br />
». 463<br />
Si compren<strong>de</strong> come il frate Francisco Solano, poi santo, facesse ripetute incursioni nei Corrales<br />
, appena iniziata la commedia, predicando apocalitticamente contro il teatro, richiamando « con<br />
gran<strong>de</strong>s voces y copiosas lágrimas » i presenti a consi<strong>de</strong>rare la tragedia di Cristo sulla croce,<br />
<strong>de</strong>terminando in loro, sembra, amaro pentimento e lacrime, ottenendo quindi la sospensione <strong>de</strong>lla<br />
rappresentazione 464 .<br />
Ad ogni modo, per gran parte <strong>de</strong>l secolo XVII il teatro fiorì in Perù, alimentato quasi esclusivamente<br />
da quello spagnolo. Vi furono viceré che promossero l'arte scenico, come il marchese di Montesclaros<br />
e soprattutto il principe di Esquilache, don Francisco <strong>de</strong> Borja y Aragón, parente di San Francisco <strong>de</strong><br />
Borja, beniamino perciò <strong>de</strong>i gesuiti, i quali nel 1617 lo ossequiarono con un Coloquio che, diviso in<br />
due parti, fu rappresentato in due giornate consecutive 465 . Poeta egli stesso, uomo di raffinata cultura,<br />
si era portato dall'Italia parecchi italiani e con essi le ultime novità in campo musicale e letterario.<br />
Gli anni successivi vedono il formarsi e lo sciogliersi di varie compagnie. Un lungo impero esercita<br />
María <strong>de</strong>l Castrilo, « una <strong>de</strong> las piedras angulares <strong>de</strong>l edificio cómico en Lima» 466 , fino alla sua<br />
morte, avvenuta il 30 gennaio 1652. Un nuovo terremoto, il 13 novembre 1656, torna a mettere in<br />
crisi la città di Lima, ma l'anno seguente Ruiz <strong>de</strong> Lara forma una compagnia, mentre la Hermandad<br />
<strong>de</strong>l Hospital <strong>de</strong> San Andrés <strong>de</strong>ci<strong>de</strong> di costruire un nuovo teatro. Nel 1662, il 12 novembre, viene<br />
inaugurato il nuovo Coliseo ; ma un altro terremoto, nel 1664, fa sospen<strong>de</strong>re le rappresentazioni,<br />
che però riprendono l'anno seguente e culminano nel 1669 con i festeggiamenti per la beatificazione<br />
di Santa Rosa.<br />
463 G. Lohmann Villena, op. cit. , p. 125.<br />
464 Cfr. Fray Diego <strong>de</strong> Córdoba y Fray Alonso <strong>de</strong> Mendieta, Vida, virtu<strong>de</strong>sy milagros... <strong>de</strong>l<br />
P. Francisco Solano , Madrid, 1643. Cito da Carlos <strong>Miguel</strong> Suárez Radillo, El Teatro Barroco<br />
Hispanoamericano , Madrid, J. Porrúa Turanzas, 1981, II, p. 259.<br />
465 Cfr. G. Lohmann Villena, op. cit. , pp. 130-131.<br />
466 Ibi. , p. 235.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Altro animatore, a suo modo, <strong>de</strong>l teatro fu il viceré conte di Lemos, don Pedro Antonio Fernán<strong>de</strong>z <strong>de</strong><br />
Castro, persona di gran<strong>de</strong> sensibilità e cultura, conoscitore e diffusore <strong>de</strong>lle ultime correnti estetiche<br />
e, come uomo « <strong>de</strong> severa piedad » 467 , mo<strong>de</strong>ratore <strong>de</strong>lle rapresentazioni drammatiche. Egli<br />
proibì, come prima misura, gli scandalosi spettacoli a Lurin, in occasione <strong>de</strong>lla festa di San Michele,<br />
che ogni anno duravano da aprile a settembre e in cui « se cometían muy graves excesos y<br />
a<strong>de</strong>más se efectuaban asaz licenciosos bailes <strong>de</strong> pardas y negras » 468 . Inoltre, nel 1670 proibiva<br />
la rappresentazione di commedie nelle feste <strong>de</strong>ll'Ottava <strong>de</strong>l Corpus, sostituendole con due autos<br />
sacramentales di Cal<strong>de</strong>rón, La humildad coronada e El gran teatro <strong>de</strong>l Mundo .<br />
È il momento di auge <strong>de</strong>l teatro religioso, ma scomparso il Lemos tutto ritorna come prima, benché<br />
ormai, sul finire <strong>de</strong>l secolo, l'arte drammatica sia in <strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nza nel vicereame, senza prima aver dato<br />
localmente drammaturghi di particolare valore, se si eccettua il cuzqueno Juan <strong>de</strong> Espinosa Medrano.<br />
Seguiranno più tardi Juan <strong>de</strong>l Valle y Cavie<strong>de</strong>s, Lorenzo <strong>de</strong> las Llamosas e Pedro <strong>de</strong> Peralta Barnuevo,<br />
con il quale ultimo siamo ormai in pieno secolo XVIII.<br />
Nell'intento di dare consistenza al teatro peruviano <strong>de</strong>i secoli XVI e XVII gli studiosi che se ne<br />
sono occupati hanno inglobato testi propriamente teatrali e altri che solo con buona volontà si possono<br />
consi<strong>de</strong>rare tali, nel senso <strong>de</strong>lla possibilità di una convincente rappresentazione. Inizia la breve serie la<br />
Comedia <strong>de</strong> Nuestra Señora <strong>de</strong> Guadalupe y sus milagros , di frate Diego <strong>de</strong> Ocafìa (1570-1608), alla<br />
quale già ho alluso, rappresentata a Potosí nel 1601, e celebrante i miracoli <strong>de</strong>lla Vergine « cacereña<br />
». Una commedia « a lo divino », secondo il gusto <strong>de</strong>ll'epoca, con una sfilata di fatti e di personaggi<br />
sacri e profani, nessuna divisione in « Jornadas », una versificazione fluida, e di americano solo<br />
l'incitamento alla città di Potosí a consi<strong>de</strong>rare la fortuna di avere una Madonna cosí gloriosa. La<br />
conclusione è un elogio <strong>de</strong>lla « nación extremeña ». Un testo, questo <strong>de</strong>ll'Ocana, <strong>de</strong>l quale si<br />
apprezza il fervore religioso, ma privo di meriti veramente artistici 469 .<br />
Anche Diego Mexia <strong>de</strong> Fernangil (circa 1550-dopo 1617), il cui nome rimane legato al Parnaso<br />
Antártico (1608), traduzione <strong>de</strong>lle Heroidas di Ovidio, si cimentò con il teatro, nella « Segunda<br />
Parte » <strong>de</strong>lla sua opera, tutt'ora inedita integralmente, terminata nel 1617 e <strong>de</strong>dicata al viceré principe<br />
467 Ibi. , p. 269.<br />
468 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
469 La commedia <strong>de</strong>ll'Ocaña è reperibile in appendice al volume citato: Un viaje fascinante por la<br />
América hispana <strong>de</strong>l siglo XVI .<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
<strong>de</strong> Esquilache. Si tratta <strong>de</strong>lle egloghe <strong>de</strong> El Buen Pastor e <strong>de</strong>l Dios Pan , al Santísimo Sacramento<br />
, pregna la prima di « un <strong>de</strong>licioso aire pastoril renacentista » , secondo il Suárez Radillo, breve e di<br />
struttura assai semplice 470 ; la seconda una sorta di « égloga pastoril trovada a lo divino » , come<br />
la <strong>de</strong>finisce l'Arrom 471 , il quale, pur consi<strong>de</strong>randola abbastanza povera, trova in essa « momentos<br />
<strong>de</strong> relativo interés » , sia quando l'autore « aligera la pesada versificación obligado por la música<br />
<strong>de</strong> los villancicos, o cuando alu<strong>de</strong> a costumbres teatrales <strong>de</strong> la época » 472 . Nella sostanza nulla di<br />
veramente rilevante artisticamente.<br />
Diego Mexfa <strong>de</strong> Fernangil, celibe e di professione mercante, si era recato in America, come ha<br />
assodato Trinidad Barrerà 473 , il 6 marzo 1582, diretto a Tierra Firme, per passare più tardi nel Perù,<br />
a Lima e infine a Porosi, dove sembra abbia composto la citata seconda parte <strong>de</strong>l suo Parnaso .<br />
La prima aveva costitutito una distrazione <strong>de</strong>l cammino, lettura ed esercizio versifìcatorio durante il<br />
lungo viaggio via terra verso la capitale <strong>de</strong>lle Nueva España, dopo che la nave su cui si era imbarcato<br />
aveva fatto naufragio. E interessante quanto scrive in proposito « El Autor a sus Amigos », prologo<br />
alla raccolta, dove spiega come egli avesse acquistato da uno stu<strong>de</strong>nte, a Sonsonate, le Epistole di<br />
Ovidio, che durante il lungo viaggio si divertì a tradurre:<br />
En el año pasado <strong>de</strong> noventa y seis, <strong>de</strong>s<strong>de</strong> las riquísimas provincias <strong>de</strong>l Perú a los Reinos <strong>de</strong> la<br />
Nueva España (más por curiosidad <strong>de</strong> verlos, que por el interés que por mis empleos pretendía), mi<br />
navío pa<strong>de</strong>ció tan grave tormenta en el golfo (llamado comúnmente) <strong>de</strong>l Papagayo, que a mí y a<br />
mis compañeros nos fue representada la verda<strong>de</strong>ra hora <strong>de</strong> la muerte: pues <strong>de</strong>más <strong>de</strong> se nos rendir<br />
todos los árboles (víspera <strong>de</strong>l gran Patrón <strong>de</strong> las Españas, a las doce horas <strong>de</strong> la noche, con espantoso<br />
ruido, sin que vela, ni astilla <strong>de</strong> árbol quedase en el navío, con muerte arrebatada <strong>de</strong> un hombre), el<br />
combatido bajel daba tan temerarios balances, con más <strong>de</strong> dos mil quintales <strong>de</strong> azogue que (por carga<br />
infernal) llevaba, y sin mucho vino y plata, y otras merca<strong>de</strong>rías, <strong>de</strong> que estaba suficientemente cargado<br />
470 Carlos <strong>Miguel</strong> Suárez Radillo, El teatro Barroco hispanoamericano. Ensayo <strong>de</strong> una historia<br />
crítico-antológica , Tomo II, op. cit. , p. 304.<br />
471 J. J. Arrom, op. cit. , p. 57.<br />
472 Ibi. , p. 58.<br />
473 Cfr. Trinidad Barrera, « Introducción » a Diego Mexía <strong>de</strong> Fernangil , Primeva parte <strong>de</strong>l Parnaso<br />
Antártico <strong>de</strong> Obras Amatorias , Edición facsimilar e introducción <strong>de</strong> T. Barrera, Roma , C.N.R. /<br />
Bulzoni Editore, 1990, pp. 9-10.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
que cada momento nos hallábamos hundidos en las soberbias ondas. Pero Dios (que es piadoso<br />
padre), milagrosamente, y fuera <strong>de</strong> toda esperanza humana (habiéndonos <strong>de</strong>sahuciado el piloto), con<br />
las bombas en las manos, y dos bandolas, nos arrojó día <strong>de</strong> la Transfiguración en Acaxu, puerto<br />
<strong>de</strong> Sonsonate. Aquí <strong>de</strong>sembarqué la persona, y plata, y no queriendo tentar a Dios en <strong>de</strong>saparejado<br />
navío, <strong>de</strong>terminé ir por tierra a la gran ciudad <strong>de</strong> México, cabeza (y con razón) <strong>de</strong> la Nueva España.<br />
Fueme dificultosísimo el camino por ser <strong>de</strong> trescientas leguas; las aguas eran gran<strong>de</strong>s, por ser tiempo<br />
<strong>de</strong> invierno; el camino áspero, los lodos y pantanos muchos, los ríos peligrosos, y los pueblos mal<br />
proveídos, por el cocoliste y pestilencia general que en los Indios había. Demás <strong>de</strong>sto, y <strong>de</strong>l fastidio<br />
y molimiento que el prolijo caminar trae consigo, me martirizó una continua melancolía, por la<br />
infelicísima nueva <strong>de</strong> Cádiz y quema <strong>de</strong> la flota Mexicana, <strong>de</strong> que fui sabidor en el principio <strong>de</strong>ste<br />
mi largo viaje. Estas razones, y caminar a paso fastidioso <strong>de</strong> recua (que no es la menor en semejantes<br />
calamida<strong>de</strong>s) me obligaron (por engañar mis propios trabajos) a leer algunos ratos en un libro <strong>de</strong><br />
las Epístolas <strong>de</strong>l verda<strong>de</strong>ramente Poeta Ovidio Nasón, el cual para matalotaje <strong>de</strong>l espíritu (por no<br />
hallar otro libro) compré a un estudiante en Sonsonate. De leerlo vino el aficionarme a él: la afición<br />
me obligó a repasarlo; y lo uno y lo otro, y la ociosidad, me dieron ánimo a traducir en mi tosco, y<br />
totalmente rústico estilo, y lenguaje, algunas epístolas <strong>de</strong> las que más me <strong>de</strong>leitaron. Tanto duró el<br />
camino, y tanta fue mi constancia, que cuando llegué a la gran ciudad <strong>de</strong> México Tenustitlan, hallé<br />
traducidas en tres meses <strong>de</strong> veinte y una epístolas, las catorce. Y aunque entiendo muy bien que se<br />
me podrá respon<strong>de</strong>r aquí, lo que el excelente Apeles, al otro pintor, que en este espacio <strong>de</strong> tiempo se<br />
podría traducir (según están <strong>de</strong> mal traducidas, y peor entendidas) otras tres tantas epístolas que éstas;<br />
pero como yo no pretendo la fama (no digo <strong>de</strong> Poeta, que éste es nombre célebre y grandioso, sino <strong>de</strong><br />
metrificador) que el otro pretendía <strong>de</strong> pintor, no reparo en ello, ni entonces reparé. Antes consi<strong>de</strong>rando<br />
que mi estada en la Nueva España (respeto <strong>de</strong> la gran<strong>de</strong> falta <strong>de</strong> ropa y merca<strong>de</strong>rías que en ella había)<br />
se dilataba por un año, me pareció que no era justo <strong>de</strong>sistir <strong>de</strong>sta empresa, y más animado <strong>de</strong> los<br />
pareceres <strong>de</strong> algunos hombres doctos. Y así mediante la perseverancia le di el fin que pretendía. . 474<br />
Lo scritto immette con gran<strong>de</strong> efficacia nella vita <strong>de</strong>lla Colonia. In questo modo «occasionale»<br />
Diego Mexía <strong>de</strong> Fernangil realizzò un'opera tra le più importanti <strong>de</strong>lla poesia coloniale<br />
ispanoamericana. Si trattava di un vero poeta, non di un drammaturgo, ma egli si qualifica singolare<br />
attore <strong>de</strong>lla sua vita.<br />
474 D. Mexía <strong>de</strong> Fernangil, « El Autor a sus Amigos », in Primera Parte <strong>de</strong>l Parnaso Antártico <strong>de</strong><br />
Obras Amatorias , cit. , pp. 7-9. Nella citazione ho mo<strong>de</strong>rnizzato la scrittura.<br />
223
- 5 -<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Amore, morte e <strong>de</strong>vozione mariana nel « Lunarejo » e nel teatro quechua<br />
Di rilevanza come autore drammatico fu Juan <strong>de</strong> Espinosa Medrano (1629?-1688), « El Lunarejo<br />
», autore famoso per l' Apologético en favor <strong>de</strong> don Luis <strong>de</strong> Góngora 475 , testo che ha relegato si<br />
può dire in secondo piano la sua non numerosa opera teatrale, composta di due autos in quechua,<br />
El hijo pródigo e El rapto <strong>de</strong> Proserpina y sueño <strong>de</strong> Endimión , oltre a una tragicommedia in tre<br />
«Jornadas», Amar su propia muerte , in castigliano.<br />
L'attività drammatica <strong>de</strong>l « Lunarejo » appartiene all'età giovanile e la commedia Amar su<br />
propia muerte , dramma che qui più interessa, fu rappresentata quando era giovane dottorato <strong>de</strong>l<br />
collegio-seminario gesuitico « cuzqueño » di San Antonio Abad. A conclusione <strong>de</strong>lla commedia<br />
lo si esplicita:<br />
Y aquí fin tiene<br />
esta sagrada historia<br />
<strong>de</strong>l Amar su propia muerte.<br />
El doctor Juan <strong>de</strong> Espinosa<br />
Medrano, aquel a quien <strong>de</strong>be<br />
el Seminario Antoniano<br />
créditos que lo engran<strong>de</strong>cen,<br />
la sacó a luz, cuando era<br />
colegial actual, y espera<br />
que le perdonéis las faltas<br />
si en tal pluma caber pue<strong>de</strong>n. 476<br />
475 Cfr. l'edizione critica, e testo facsimilare, di José Carlos González Boixo, Roma, C.N.R. -<br />
Bulzoni Editore, 1997, recante un importante studio introduttivo.<br />
476 Juan <strong>de</strong> Espinosa Medrano, Amar su propia muerte (comedia), «Jornada Segunda» , in<br />
Apologético . Selección, prólogo y cronología por Augusto Tamayo Vargas, Caracas, <strong>Biblioteca</strong><br />
Ayacucho , 1982. Malgrado il titolo, il volume compren<strong>de</strong> non solo l' Apologético , ma la<br />
Panegírica <strong>de</strong>clamación por la protección <strong>de</strong> las ciencias..., La novena maravilla, El hijo pródigo<br />
(Auto sacramental) , Amar su propia muerte (Comedia) e il Prefacio al lector <strong>de</strong> la Lógica.<br />
224
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Queste parole sono pronunciate da Heber Cineo, lo sposo di Jael, protagonista importante <strong>de</strong>l<br />
dramma, e probabilmente costituiscono un'aggiunta voluta dal rettore <strong>de</strong>l Collegio gesuitico, se parla<br />
di « créditos » che il Seminario ha verso l'autore, il quale compose la commedia quando era ancora<br />
stu<strong>de</strong>nte, probabilmente intorno al, o prima <strong>de</strong>l, 1650, come pensa il Suárez Radillo 477 .<br />
In Amar su propia muerte Espinosa Medrano si ispira alla Bibbia , e precisamente al libro <strong>de</strong>i<br />
Giudici , 4. 1-21 , dove si tratta di Jabin, re di Canaan, cui il Signore, per punire i figli di Israele,<br />
li dà in suo potere. Costui ha come generale Sisara, «forte di 900 carri di ferro» , e da 20 anni sta<br />
opprimendo gli ebrei. Ma la profetessa Debora, in quel tempo giudice di Israele, ordina, a nome<br />
di Dio, a Barac, di riunire diecimila guerrieri, con i quali sconfiggerà il nemico. Tuttavia, la gloria<br />
<strong>de</strong>ll'impresa non sarà sua, ma di una donna, Jael, moglie di Heber, la quale ucci<strong>de</strong>rà Sisara. La Bibbia<br />
narra a colori foschi la drammatica storia:<br />
14 Allora Debora disse a Barac: «Sorgi, che questo è il giorno in cui il Signore darà Sisara in tuo<br />
potere: il Signore stesso sarà tua guida.» Discese Barac dal monte Tabor, seguito dai suoi 10 mila<br />
uomini, 15 e il Signore gettò il terrore e lo scompiglio sopra Sisara e i suoi carri e tutto il suo esercito,<br />
che, di fronte a Barac, fu passato a fil di spada. Sisara, sceso dal carro, fuggì a piedi, 16 ma Barac<br />
inseguì i carri e l'esercito fino ad Harosetgoim; tutto l'esercito di Sisara fu trafitto di spada senza che ne<br />
scampasse neppur uno. 17 Sisara dunque, fuggito a piedi, arrivò alla tenda di Jael, moglie di Heber il<br />
Kenita, poiché c'era pace fra Jabin, re di Hasor, e la casa di Heber il Kenita. 18 Uscendo Jael incontro<br />
a Sisara, gli disse: «Vieni, mio signore, vieni pure da me senza timore.» Sisara entro nella tenda, e a<br />
Jael, che lo nascon<strong>de</strong>va sotto una coperta, 19 disse: «Dammi, di grazia, un po' d'acqua da bere, che<br />
ho tanta sete.» Jael aprì un otre di latte e gli <strong>de</strong>tte da bere; poi lo ricoprì. 20 Sisara le disse pure: «Sta'<br />
all'ingresso <strong>de</strong>lla tenda e se venisse qualcuno a domandarti: «C'è qui nessuno?» rispondi: «No.» 21<br />
Jael, invece, moglie di Heber, preso un piolo da tenda e un martello, entrò piano piano nella tenda di<br />
Sísara e gli piantò nella tempia il piolo, che andò a conficcarsi al suolo. Così morì Sisara, che, stremato<br />
di forze, era immerso nel sonno. 22 Ed ecco giungere Barac che inseguiva Sisara: fattasi innanzi Jael<br />
gli disse: «Vieni, e ti mostrerò l'uomo che cerchi.» Entrato vi<strong>de</strong> Sisara steso al suolo, morto, col piolo<br />
477 C. M. Suárez Radillo, El teatro barroco hispanoamericano , II: Il Virreinato <strong>de</strong>l Perù , Madrid,<br />
J. Porrúa Turanzas, 1981, p. 325.<br />
225
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
ficcato nella tempia. 23 In quel giorno Iddio umiliò Jabin, re di Canaan, davanti ai figli d'Israele, 24<br />
il cui potere su Jabin andò sempre più a rafforzarsi, finché non l'ebbero sterminato <strong>de</strong>l tutto. 478<br />
Spaventoso assassinio, quello di Jael, e tradimento <strong>de</strong>ll'amicizia, senza che si scorgano motivi<br />
giustificanti, se non che la donna rappresenta uno strumento nelle mani di Dio.<br />
Da questo tragico e sconcertante episodio Juan <strong>de</strong> Espinosa Medrano trae spunto per la sua<br />
commedia, non meno tragica, ma arricchita di un molteplice conflitto d'amore, rivelando approfondita<br />
conoscenza, oltre che <strong>de</strong>lla Bibbia , <strong>de</strong>l teatro spagnolo contemporaneo. Jael è alla fine paragonata<br />
alla Vergine che vince il <strong>de</strong>monio, rappresentato da Sísara.<br />
Nella tragicommedia <strong>de</strong>l « Doctor Sublime », così fu chiamato, vi è almeno una motivazione<br />
anche personale perché Jael compia atto così cru<strong>de</strong>le: la persecuzione amorosa di cui è oggetto. Di lei<br />
Sísara è fortemente innamorato, come d'altra parte lo è il re, e il legittimo marito è insospettito, per via<br />
<strong>de</strong>l ritratto <strong>de</strong>lla moglie che ha visto in possesso <strong>de</strong>l sovrano. Si tratta, in realtà, <strong>de</strong>l solito tradimento<br />
<strong>de</strong>i servi, che per danaro hanno consegnato l'immagine <strong>de</strong>lla donna a Jabín. Nonpertanto, nel marito<br />
ha inizio il tormento <strong>de</strong>l sospetto e <strong>de</strong>lla gelosia, che lo porta a progetti di ven<strong>de</strong>tta.<br />
Ciò che più interessa in questa commedia, dal titolo accentuatamente funebre e barocco, dove amore<br />
e morte si contendono il protagonismo, è l'armonia <strong>de</strong>lla versificazione, sono le metafore di gran<strong>de</strong><br />
raffinatezza cromatica, nelle quali è chiaramente individuabile il magistero di Góngora e di Cal<strong>de</strong>rón,<br />
la <strong>de</strong>licatezza <strong>de</strong>lle <strong>de</strong>scrizioni femminili. Jael nella Bibbia non ha volto, mentre nella commedia di<br />
Espinosa Medrano illumina con la sua bellezza cinegetica l'opera, a partire dalla scena IV <strong>de</strong>lla prima<br />
«Jornada», allorché la vediamo scen<strong>de</strong>re da un monte e, si noti, « <strong>de</strong> corto, con turbante <strong>de</strong> plumas,<br />
aljaba, arco y flechas, muy bizarra » 479 . Sísara la osserva golosamente e nella scena successiva la<br />
celebra come « Palestina estrella, / si no ya argentada luna » , che inonda « en golfos <strong>de</strong> luz »<br />
il « copete » <strong>de</strong>l monte 480 . Con ardore egli intesse Iodi alla sua bellezza, che miracolosamente<br />
opera sulla natura:<br />
478 Cfr. Giudici 4, 14-24 , in La parola di Dio, scritta in volumi <strong>de</strong>tti La Bibbia . Traduzione di<br />
Fulvio Nardoni dai testi originali, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 1971, pp. 211-212.<br />
479 Così la didascalia. Cfr. J. <strong>de</strong> Espinosa Medrano, Amar su propia muerte , Jornada I, scena IV,<br />
in Apologético , op. cit.<br />
480 Ibi. , scena V.<br />
226
No alentó el alba más flores<br />
con su matutina lluvia<br />
que las que animan tus plantas<br />
y tu coturno fecundan;<br />
pues don<strong>de</strong> la huella estampas<br />
rosas brotan purpúreas,<br />
y aun el yermo si le pisas<br />
su amenidad les usurpa,<br />
compitiendo con las selvas<br />
don<strong>de</strong> las flores madrugan. 481<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Per richiamare l'uomo a una retta condotta, Jael elogia la bellezza <strong>de</strong>lla moglie <strong>de</strong>l corteggiatore,<br />
Irene, e di fronte alle proteste d'amore <strong>de</strong>l generale, che lamenta la sua <strong>de</strong>lusa speranza, oppone dura<br />
ostilità, in un controcanto sul tema <strong>de</strong>lla rosa, che è uno <strong>de</strong>i passi più originali e liricamente ispirati<br />
<strong>de</strong>l dramma. Sísara si esprime in questi termini:<br />
¿Viste en su niñez la rosa,<br />
cuando el pimpollo la añuda<br />
y es túnica <strong>de</strong> esmeraldas<br />
a su pompa rubicunda?<br />
¿dón<strong>de</strong> el cuerpo a soplos mece<br />
grana infante en ver<strong>de</strong> cuna,<br />
si en el capullo encogida<br />
sus ámbares arrebuja?<br />
¿y al <strong>de</strong>sbaratarle Apolo<br />
toda la escarcha nocturna,<br />
cuando con labios <strong>de</strong> luz<br />
los aljófares le chupan,<br />
la gala joya <strong>de</strong>spliega,<br />
el vivo nácar ilustra,<br />
porque sólo tiene vida<br />
si el sol flamante la alumbra?<br />
481 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
227
¿Mas si sombras <strong>de</strong>l ocaso<br />
el carro fúlgido enlutan,<br />
por darle túmulo el golfo<br />
en sus cristalinas urnas,<br />
o marchita se <strong>de</strong>smaya<br />
o <strong>de</strong>smayada caduca?<br />
Así mi esperanza en flor<br />
cuando el sol <strong>de</strong> tu hermosura<br />
le amaneció, tuvo vida,<br />
mas ya la llora difunta,<br />
pues <strong>de</strong> un <strong>de</strong>sdén el ocaso<br />
la amortigua y la <strong>de</strong>slustra.<br />
Al che rispon<strong>de</strong> la donna:<br />
¿Viste tú esa misma rosa,<br />
tan bizarra, tan augusta,<br />
que en la vanidad <strong>de</strong>l soto<br />
gloria es bella y pompa suma,<br />
cuyo solio carmesí<br />
pardas espinas circundan,<br />
que a su majestad fragante<br />
sirven <strong>de</strong> alabardas brutas?<br />
¿Viste que a la rustiquez<br />
que se atreve por sus puntas,<br />
o la hieren atrevidas<br />
o <strong>de</strong>s<strong>de</strong>ñosas la punzan?<br />
Pues así es rosa mi honor,<br />
y espinas serán agudas,<br />
<strong>de</strong>sengaños y <strong>de</strong>s<strong>de</strong>nes<br />
contra ti, si la procuras. 482<br />
482 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
228
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Un valido poeta certamente il giovane Espinosa Medrano; egli ha saputo dare novità al ricorrente<br />
tema barocco <strong>de</strong>lla rosa, piegandola al dramma <strong>de</strong>ll'onore, e introdurre nella celebrazione <strong>de</strong>lla<br />
bellezza femminile aromi agresti e di selve, una inedita nota americana.<br />
Per il codice <strong>de</strong>ll'onore, invece, il drammaturgo accetta pienamente il concetto ispanico: « Basta<br />
presumir la ofensa » 483 ; e ancora: « si está el honor difunto / siempre es cadáver la vida » 484 . Ma<br />
al tempo stesso l'offeso è combattuto tirannicamente tra la ven<strong>de</strong>tta e l'amore: « ¡Ay, honor, lo que<br />
me cuestas! » 485 . Né manca, in omaggio al diffuso antifemminismo <strong>de</strong>ll'epoca, la manifestazione<br />
di un concetto negativo relativo alla donna:<br />
¡Oh mujeres, ciego está<br />
quien no advierte, a buena luz,<br />
cuando la mejor es Cruz<br />
la que es mala, qué será! 486<br />
Tra sogni premonitori e segni funesti, tra apparizioni inquietanti, terremoti e suoni funebri, il<br />
dramma si avvia alla conclusione, con la sconfitta <strong>de</strong>ll'esercito cananeo nella terza «Jornada». Sísara<br />
è assalito da inquietanti presagi; nell'oscura notte si muove la terra e l'uomo si ve<strong>de</strong> direttamente<br />
minacciato: « me abre el suelo un sepulcro en cada boca » 487 . Egli coglie tragici avvertimenti,<br />
confermati dall'apparizione <strong>de</strong>lla morte. La didascalia recita:<br />
Aparece una muerte con alas negras, un clavo en una mano y un mazo en la otra. Túrbase Sísara y<br />
sacando hasta media espada, cae, y pasa por el aire la muerte, tocando <strong>de</strong>ntro una trompeta ronca. 488<br />
Richiamati i temi <strong>de</strong>lla fortuna, di Dio che protegge gli ebrei, ritroviamo Heber Cineo, il marito<br />
che si ritiene offeso nell'onore, preda <strong>de</strong>l suo tormento. Su questo tema si intesse un canto di funebri<br />
accenti, che la musica accompagna:<br />
483 Ibi. , scena VIII.<br />
484 Ibi. , Jornada II, scena XII.<br />
485 Ibi. , Jornada I, scena XII.<br />
486 Ibi. , Jornada II, scena I.<br />
487 Ibi. , Jornada III, scena I.<br />
488 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
229
Ven, muerte tan escondida<br />
que no te sienta venir<br />
porque el gusto <strong>de</strong> morir<br />
no me vuelva a dar la vida. 489<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Il ritornello - copla resa famosa da santa Teresa, ma già nel Cancionero General di Hernando <strong>de</strong>l<br />
Castillo attribuita, come ricorda Jaime Martinez, al Comendador Escrivá 490 - si ripete nel soliloquio<br />
di Heber Cineo, che alla fine entra in battaglia, mentre anche il cielo si accanisce contro le truppe<br />
cananee. Jael <strong>de</strong>scrive la strage con efficaci accenti, che per qualche verso richiamano il romance<br />
<strong>de</strong>lla sconfitta <strong>de</strong>l re don Rodrigo nella battaglia <strong>de</strong>l Guadalete contro gli arabi: rossi di sangue i<br />
campi, cavalieri e cavalli vinti, con gli scudi e gli elmi ammaccati. Morirà per mano di Jael anche<br />
Sísara e il re si vedrà perduto: è il trionfo <strong>de</strong>l « pueblo <strong>de</strong> Dios ». Una scenografia baroccamente<br />
perfetta conclu<strong>de</strong> il dramma:<br />
Sale el triunfo. Todos los soldados coronados <strong>de</strong> laureles y palmas en las manos. Detrás Jael en<br />
medio <strong>de</strong> Cineo y Barac a caballo, con plumas y laureles; tocan cajas, clarines y chirimías, mientras<br />
salen todos y puestos en el teatro cantan los músicos, que también vienen en el triunfo . 491<br />
La tragicommedia termina con il trionfo <strong>de</strong>lla donna giustiziera, riconciliata con il marito che ha<br />
compreso il proprio errore; Jael è elevata a simbolo <strong>de</strong>l riscatto dal maligno: « Sísara fue la serpiente /<br />
y será Jael María » 492 .<br />
Raquel Chang-Rodríguez ha condotto un esame approfondito <strong>de</strong>lle implicazioni «americane»<br />
<strong>de</strong>lla commedia, in una prospettiva che mira a sottolineare in essa la diversa percezione <strong>de</strong>lla<br />
realtà coloniale, la messa in discussione <strong>de</strong>l potere e <strong>de</strong>ll'ordine dominanti, l'accentuazione <strong>de</strong>lle<br />
contraddizioni <strong>de</strong>lla società locale, i legami strettissimi con la mentalità e la cultura indigene, la<br />
sovversione <strong>de</strong>i simboli <strong>de</strong>l Barocco <strong>de</strong>lla Controriforma dalla periferia, e proprio da parte di un<br />
489 Ibi. , scena X.<br />
490 Cfr. la tesi per il «Dottorato Europeo» di Jaime J. Martínez Martín, Eugenio <strong>de</strong> Salazar y la<br />
poesía novohispana , Madrid, Facultad <strong>de</strong> Filologia <strong>de</strong> la U.N.E.D. , 2000, pp. 362 e segg.<br />
491 J. <strong>de</strong> Espinosa Medrano, Amar su propia muerte , op. cit. , Jornada III, scena XVI.<br />
492 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
230
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
poligrafo, scrive, « cuyo más caro anhelo fue, paradójicamente, integrarse a ese mundo a través <strong>de</strong>l<br />
saber tan brillantemente <strong>de</strong>splegado en sus escritos » 493 .<br />
Resta da chie<strong>de</strong>rsi se in così giovane età, e nell'ambiente gesuitico in cui viveva, si ren<strong>de</strong>va possibile<br />
tanta diversità di percezioni e di atteggiamenti, che l'autore avrebbe introdotto surrettiziamente<br />
nell'opera drammatica. Ma ciò che qui interessa è la validità artistica <strong>de</strong>lla commedia, ed è fuor di<br />
dubbio che sia un'opera riuscita. Ad essa ci si accosta con qualche iniziale diffi<strong>de</strong>nza, tanto si è abituati<br />
a non consi<strong>de</strong>rare l'Espinosa Medrano drammaturgo, attratti più dalla prosa eloquente <strong>de</strong>i suoi scritti<br />
maggiori; ma non appena si affronta il testo drammatico e si leggono i martellanti versi iniziali con<br />
i quali è rappresentato il tumulto <strong>de</strong>lla soldatesca avanzante, lo sventolio <strong>de</strong>i « bélicos damascos<br />
», il « furibundo grito » <strong>de</strong>lle truppe, l'interesse si accentua, poiché il clima richiama non solo<br />
l'impetuosità di taluni drammi di Cal<strong>de</strong>rón, ma la radicata lezione <strong>de</strong>l Romancero , qui <strong>de</strong>l ciclo <strong>de</strong>l<br />
re don Rodrigo e <strong>de</strong>lla perdita <strong>de</strong>lla Spagna, non certo ignoti al pubblico giovanile <strong>de</strong>l Seminario,<br />
poiché i romances erano ben diffusi anche nel Perù dai tempi <strong>de</strong>lla Conquista 494 .<br />
Quanto all' auto sacramental <strong>de</strong>l Hijo pródigo , scritto in quechua, premesso naturalmente<br />
che bisognerebbe conoscere questa lingua per darne un giudizio a<strong>de</strong>guato, esso presenta una<br />
notevole semplicità, un certo candore nell'interpretazione <strong>de</strong>lla parabola evangelica presentata da<br />
Luca (15. 11-32 ), quasi che l'autore si fosse calato -e probabilmente questa era la sua intenzione-<br />
nell'elementarità culturale <strong>de</strong>gli indigeni cui si rivolgeva per fare opera edificante. Ma proprio questa<br />
semplicità dà al testo -composto secondo il Meneses verso il 1643, quando Espinosa Medrano poteva<br />
avere quindici anni 495 -, che ora leggiamo in traduzione 496 , una sua poesia, nella battaglia tra il corpo<br />
493 Cfr. Raquel Chang-Rodríguez, « La subversión <strong>de</strong>l barroco en Amar su propia muerte », in<br />
El discurso disi<strong>de</strong>nte: ensayos <strong>de</strong> literatura colonial peruana , Lima, Pontificia Universidad Católica<br />
<strong>de</strong>l Perú , 1991. Per la citaz. si veda ibi. , p. 205. Si veda anche il successivo volume di R. Chang-<br />
Rodríguez, Hid<strong>de</strong>n Messages. Representation and Resistence in An<strong>de</strong>an Colonial Drama , Lewisburg,<br />
Bucknel University Press , 1999.<br />
494 Cfr. , oltre ai noti apporti di Ramón Menén<strong>de</strong>z Pidal, anche G. Bellini, «I romances in America»,<br />
Qua<strong>de</strong>rni di Letterature Iberiche e Iberoamericane , 16-17, 1992.<br />
495 Teodoro L. Meneses, Teatro quechua colonial . Selección, prólogo y traducción <strong>de</strong> T. L.<br />
Meneses, Lima, Ediciones Edubanco , 1983, p. 12.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
e la voce di Dio, che conduce a retto cammino ogni peccatore pentito. Le <strong>de</strong>lusioni <strong>de</strong>l mondo, le<br />
sofferenze, riconducono il fìgliol prodigo alla casa paterna, assistito dall'angelo custo<strong>de</strong>, ed è accolto,<br />
come sappiamo, da un padre che tutto perdona, e da un fratello dapprima ostile, ma presto anche lui<br />
felice per questo ritorno.<br />
Nell' auto sono presenti mo<strong>de</strong>lli spagnoli, una simbologia appresa da Cal<strong>de</strong>rón, soprattutto, anche<br />
se piegata alle esigenze <strong>de</strong>l mondo indigeno al quale il drammaturgo si rivolge.<br />
Quanto al secondo auto sacramental , pure in quechua, Rapto <strong>de</strong> Proserpina y Sueño <strong>de</strong> Endimión<br />
, ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, né l'Arrom e neppure il Suárez Radillo ne hanno trattato. Scrive,<br />
infatti, quest'ultimo, che a Espinosa Medrano « se le atribuye otro auto, que nadie confiesa haber<br />
leído, aunque quienes se refieren a él discrepan en cuanto al idioma en que lo habría escrito » 497 ,<br />
benché Luis Alberto Sánchez lo dica « estrenado con buen éxito » a Madrid e alla corte di Napoli<br />
nel 1677, e ciò confermino anche José Cid e Dolores Marti, seguendo tutti, evi<strong>de</strong>ntemente, Clorinda<br />
Matto <strong>de</strong> Turner 498 .<br />
Il Meneses, tuttavia, inclu<strong>de</strong> il testo drammatico nel suo Teatro quechua , con argomenti<br />
convincenti. Anzitutto Don Agustin Cortez <strong>de</strong> la Cruz, discepolo e biografo di Espinosa Medrano,<br />
pubblicando nel 1695, morto l'autore, La novena maravilla , dichiarava compositore <strong>de</strong>l dramma il «<br />
Doctor Sublime ». Il testo quechua, poi, fu reperito nel 1939: si tratta <strong>de</strong>l codice Navarro, una copia<br />
ottocentesca, mentre il codice olografo è tutt'ora ignoto 499 . Il Meneses avanza anche una data per la<br />
composizione <strong>de</strong>ll'opera, creazione di gioventù, quando l'autore era seminarista, così che, afferma, «<br />
pudo haber sido compuesta hacia el año <strong>de</strong> 1644 » 500 .<br />
496 Lo presenta Augusto Tamayo Vargas nel citato volume <strong>de</strong>dicato a Juan <strong>de</strong> Espinosa Medrano,<br />
Apologético , versione di impervia lettura. Più valida è la traduzione di Teodoro L. Meneses, nel<br />
volume <strong>de</strong>dicato al Teatro quechua colonial , cit.<br />
497 C. M. Suárez Radillo, El teatro Barroco hispanoamericano , op. cit. , II, p. 323.<br />
498 Cfr. apud C. M. Suárez Radillo, op. cit. , p. 323.<br />
499 Cfr. di T. L. Meneses i chiarimenti che precedono la traduzione castigliana <strong>de</strong>l dramma, in<br />
Teatro quechua colonial , op. cit. , pp. 91-94.<br />
500 Ibi. , p. 95.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Ciò che sorpren<strong>de</strong> nell' auto , almeno stando alla efficace traduzione di Teodoro L. Meneses,<br />
è la maturità <strong>de</strong>l testo, di gran<strong>de</strong> rilievo se confrontato con El hijo pródigo . Sembra di leggere<br />
un'opera di ben altra categoria artistica e di singolare dominio <strong>de</strong>i mezzi tecnici, di conoscenza di<br />
validi mo<strong>de</strong>lli ispanici, soprattutto cal<strong>de</strong>roniani, bene assimilati, che conducono alla creazione di<br />
un'atmosfera intensamente drammatica, -ma carica anche di <strong>de</strong>licata poesia, che richiama il clima, in<br />
un certo senso, di Ollantay .<br />
La battaglia tra Plutone (l'Angelo ribelle) e Ceres (la Chiesa), per strappare, o condurre, a<br />
Endimione (Cristo), Proserpina (l'Anima), conclu<strong>de</strong> con l'immancabile vittoria <strong>de</strong>l bene contro le<br />
forze <strong>de</strong>l male, poiché la Grazia e l'Eucaristia intervengono a mondare <strong>de</strong>i peccati l'anima sempre<br />
oscillante, alla fine pentita e riscattata. Vi sono nel testo espressioni di gran<strong>de</strong> finezza, che evocano un<br />
mondo naturale americano i<strong>de</strong>alizzato, dando ragione <strong>de</strong>lla sensibilità <strong>de</strong>ll'autore, certamente ispirato<br />
in questa avvincente opera sacra.<br />
Anche il testo drammatico noto con il titolo di Usca Paucar , -di cui sono vari i codici giunti<br />
a noi, tra i quali il più valido è quello di Justo Apu Sahuaraura Inca, <strong>de</strong>lla <strong>Biblioteca</strong> Nazionale <strong>de</strong>l<br />
Perù 501 - è stato da alcuni attribuito al « Lunarejo », benché esperti come Juan Antonio Casanova<br />
neghino tale paternità e propendano per un autore ignoto. Il Meneses, da parte sua, avanza il nome<br />
di un sacerdote, il Dr. don Vasco <strong>de</strong> Contreras Valver<strong>de</strong>, e pone la data di composizione <strong>de</strong>ll'opera<br />
sulla metà <strong>de</strong>l secolo XVII, tra il 1644 e il 1645 502 .<br />
Il dramma sacro si svolge in tre « Jornadas » e tratta una leggenda mariana, secondo la quale la<br />
Vergine interviene a salvare il principe inca Usca Paucar che, per mutare la sua condizione di povero,<br />
era finito schiavo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio, con il quale aveva firmato un patto di sangue. Dramma erudito, lo<br />
si è <strong>de</strong>finito 503 , ma anche di profonda umanità, specchio di una situazione di emarginazione e di<br />
<strong>de</strong>ca<strong>de</strong>nza in cui era piombato il mondo indigeno con la conquista spagnola. Gli inevitabili difetti di<br />
un testo pervenutoci con interpolazioni e tagli diversi nei vari codici non cancellano il valore di questo<br />
documento <strong>de</strong>lla disperazione, il quale permette allo spettatore, e al lettore, di cogliere, per quanto<br />
<strong>de</strong>boli e imperfetti i personaggi, nella vecchia favola faustica la miseria <strong>de</strong>lla condizione umana,<br />
501 Circa i vari codici cfr. T. L. Meneses, ibi. , pp. 165-171.<br />
502 Cfr. ibi. , p. 174.<br />
503 Ibi. , p. 165.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
l'angoscia di un popolo vinto, o comunque, come afferma l'Arrom, di affacciarsi « a las entrañas<br />
palpitantes <strong>de</strong>l hombre » 504 .<br />
Più che i difetti nella caratterizzazione <strong>de</strong>i personaggi e nel loro collegamento sulla scena, si impone<br />
nel dramma mariano la religiosità, ormai penetrata profondamente, sembra, nel mondo indigeno, la<br />
fe<strong>de</strong> nell'ausilio <strong>de</strong>lla Vergine, il ripudio <strong>de</strong>l <strong>de</strong>monio, che compare sotto le note vesti inquietanti di<br />
« macho cabrío », abile nelle trasformazioni, sottile nell'inganno. La diffusione <strong>de</strong>lla figura <strong>de</strong>l<br />
maligno nel Nuovo Mondo fu, come sappiamo, immediata e coinvolse con il « diverso » le divinità<br />
pagane. Nella sua lettera a Carlo V, in difesa di Hernán Cortés contro il padre Las Casas, fra Toribio<br />
<strong>de</strong> Benavente, scriveva che prima <strong>de</strong>ll'arrivo <strong>de</strong>l conquistatore « el <strong>de</strong>monio nuestro adversario era<br />
muy servido con las mavores idolatrías y homecidios más crueles que jamás fueron » 505 . In seguito,<br />
attraverso l'opera di evangelizzazione, la presenza <strong>de</strong>l personaggio <strong>de</strong>moniaco fu accentuata in senso<br />
naturalmente negativo e anche il teatro peninsulare vi contribuì. Nel dramma Usca Paucar il <strong>de</strong>monio<br />
mostra, nonostante le sue arti, <strong>de</strong>bolezza assoluta di fronte a Maria, che gli ordina di restituire il<br />
documento <strong>de</strong>l patto al principe ricorso al suo aiuto. Un auto edificante, ma ricco, se non di azione<br />
drammatica, di poesia, nel quale la musica e il canto sono parte rilevante. Notevole è la finezza <strong>de</strong>lle<br />
immagini nella celebrazione <strong>de</strong>lla natura e <strong>de</strong>ll'amore. Sullo sfondo la nota umoristica <strong>de</strong>l servo con<br />
ruolo di gracioso .<br />
Una singolare fioritura di drammi in lingua quechua arricchisce l'età di mezzo <strong>de</strong>l secolo XVII, ma<br />
certo il testo drammatico più valido artisticamente è l' Apu Ollantay , consi<strong>de</strong>rato per molto tempo<br />
di autore ignoto, ma negli anni Ottanta <strong>de</strong>l secolo XX ipotizzato dal Meneses nello stesso vescovo<br />
Dr. Vasco <strong>de</strong> Contreras Valver<strong>de</strong>, cui si <strong>de</strong>ve l' Usca Paucar 506 ; egli dovette rifon<strong>de</strong>re, secondo lo<br />
studioso, in una data che individua nell'anno 1647, un anteriore dramma <strong>de</strong>l padre Blas Valera 507 .<br />
504 J. J. Arrom, Historia <strong>de</strong>l teatro hispanoamericano (Época colonial) , México, De Andrea, 1967,<br />
p. 129.<br />
505 Cfr. Motolinía, Carta al Emperador . Refutación a Las Casas sobre la Colonización Española.<br />
Introducción y notas <strong>de</strong> José Bravo Ugarte , S. J., México, Editorial Jus, 1949, p. 52. Sul tema,<br />
relativamente alla Nueva España, si veda anche Fernando <strong>Cervantes</strong>, El Diablo en el Nuevo Mundo.<br />
El impacto <strong>de</strong>l diabolismo a través <strong>de</strong> la colonización <strong>de</strong> Hispanoamérica , Barcelona, Her<strong>de</strong>r, 1996.<br />
506 Cfr. T. L. Meneses, Teatro quechua colonial , op. cit. , pp. 274-279.<br />
507 Ibi. , pp. 277-278.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
L'opera è in versi brevi e irregolari, suddivisa in tre «Jornadas», e tratta la vicenda <strong>de</strong>ll'amore<br />
contrastato tra il giovane e valoroso guerriero Ollanta e la figlia <strong>de</strong>ll'Inca Pachacuti, Qoyllur. La<br />
differenza di condizione sociale è all'origine <strong>de</strong>l contrasto e quando la principessa rimane incinta, il<br />
padre la fa rinchiu<strong>de</strong>re nella casa <strong>de</strong>lle Vergini <strong>de</strong>l Sole, mentre il cosid<strong>de</strong>tto frutto <strong>de</strong>lla colpa, una<br />
femmina, viene fatta crescere in un convento. Intanto Ollanta si è sollevato in armi contro il sovrano;<br />
quando è catturato, tuttavia, il nuovo Inca, Tupac Yupanki, successo al padre, magnanimamente<br />
perdona e, mosso dalla piccola nipote, riunisce la coppia. Nell'impero si inaugurano così tempi<br />
nuovi, e proprio per questo si riaffacciano i sospetti che il dramma abbia le sue origini nell'epoca<br />
precolombiana, poiché non si scorge ragione perché in piena età coloniale neppure un indigeno, e<br />
l'autore proposto non lo era, avesse motivo, o il coraggio, di celebrare in modo così evi<strong>de</strong>nte il buon<br />
governo passato. Tuttavia il Mid<strong>de</strong>ndorf sostiene nel dramma uno stadio d'evoluzione ben posteriore<br />
alla caduta <strong>de</strong>ll'impero incaico e la presenza di taluni termini che attestano una contaminazione<br />
occi<strong>de</strong>ntale 508 , mentre l'Arrom sottolinea « numerosos anacronismos que confirman también la<br />
datación colonial » 509 , per cui la questione rimane dubbia, tanto più se si tiene conto <strong>de</strong>l fatto che il<br />
dramma fu rappresentato nel 1780 a Tinta, di fronte a Tùpac Amarti II, discen<strong>de</strong>nte di sangue reale,<br />
sollevatosi contro gli spagnoli, poi vinto e giustiziato con tutta la sua famiglia.<br />
Ad ogni modo l' Apu Ollantay è un dramma non di stampo occi<strong>de</strong>ntale, ricco di sensibilità <strong>de</strong>licata<br />
e di una simbologia che non ha nulla a che ve<strong>de</strong>re con i cliché <strong>de</strong>l teatro spagnolo. L'esaltazione<br />
<strong>de</strong>lla magnanimità imperiale incaica appare al servizio di un'immagine politica positiva <strong>de</strong>l potere,<br />
esercitato paternalisticamente dal «Figlio <strong>de</strong>l Sole». Ma ciò che maggiormente si impone nel dramma<br />
è la tenerezza <strong>de</strong>l sentimento, la <strong>de</strong>licatezza <strong>de</strong>lle immagini, la musica e il canto.<br />
Non meno raffinato è il dramma, in tre atti, pure in quechua, El pobre más rico , risalente con<br />
una certa probabilità alla metà <strong>de</strong>l secolo XVII. Anche per questo dramma mariano l'autore è più che<br />
dubbio. Il Meneses, dopo aver accennato alla possibile paternità <strong>de</strong>l Dr. Gabriel Centeno <strong>de</strong> Osma,<br />
508 E. W. Mid<strong>de</strong>ndorf, Ollanta, ein Drama <strong>de</strong>r Keshuasprache... , Leipzig, 1890, cit. apud J. J.<br />
Arrom, Historia <strong>de</strong>l teatro hispanoamericano (Época colonial) , op. cit. , p. 124.<br />
509 Cfr. J. J. Arrom, op. cit. , pp. 124-126.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
come indica il codice <strong>de</strong>ll'Universidad Mayor <strong>de</strong> San Marcos di Lima 510 , propen<strong>de</strong> alla fine per Juan<br />
<strong>de</strong> Espinosa Medrano, per la solida architettura <strong>de</strong>ll'opera, « hecha a base <strong>de</strong> similitud <strong>de</strong> personajes y<br />
acciones que suponen inmediatamente un perfecto conocimiento <strong>de</strong> la técnica cal<strong>de</strong>roniana <strong>de</strong>l teatro<br />
» , e la riuscita drammatica, che ritiene paragonabile a quella <strong>de</strong>lle commedie spagnole <strong>de</strong>l Siglo <strong>de</strong><br />
Oro, così che l'autore « por atribución más justa y acertada sería el Lunarejo, sin dubitaciones » 511 .<br />
La questione <strong>de</strong>ll'autore rimane tuttavia insoluta. Perché, ad esempio, se si rifiuta l'indicazione <strong>de</strong>l<br />
codice sanmarchino, non si potrebbe pensare allo stesso Contreras, valido autore <strong>de</strong>ll' Usca Paucar<br />
, cui El pobre más rico molto si avvicina? L'opera, poi, nonostante l'entusiasmo <strong>de</strong>l Meneses, non<br />
appare così perfetta, almeno stando all'impressione che ne dà la traduzione spagnola, piagata anche<br />
di errori tipografici. Non v'è dubbio che l'autore doveva conoscere bene il teatro di Cal<strong>de</strong>rón, in<br />
particolare La vida es sueño , opera <strong>de</strong>lla quale profonda è la risonanza soprattutto nella prima<br />
«Jornada», là dove, nel contrasto tra il ricco e il povero, tra il principe Inquii, che sposa la bella<br />
principessa Umina, e il principe Yauri Tito caduto in miseria -assistito da un gracioso legato alla<br />
realtà più terrena, quella <strong>de</strong>i bisogni corporali, <strong>de</strong>lla sussitenza-, si colgono echi evi<strong>de</strong>nti <strong>de</strong>l soliloquio<br />
di Segismundo prigioniero. Ma in questo dramma -che si svolge in un clima di pieno barocco, con<br />
le sottigliezze concettose <strong>de</strong>ll'eloquio e <strong>de</strong>lla cerimonia propri <strong>de</strong>l mondo indigeno, pervaso di una<br />
singolare raffinatezza che potremmo <strong>de</strong>finire «rinascimentale», volta alle bellezze <strong>de</strong>lla natura e<br />
all'espressione <strong>de</strong>i sentimenti-, la disperazione <strong>de</strong>l protagonista cal<strong>de</strong>roniano, privato <strong>de</strong>lla libertà,<br />
si trasforma in lamentazione dolente per la miseria sopravvenuta allo splendore passato. Giorno di<br />
cattiva stella quello in cui l'Inca Yuri Tito nacque, « para ser servidor <strong>de</strong>l llanto » , <strong>de</strong>stinato a<br />
non conoscere gioia:<br />
¡Oh flores, apren<strong>de</strong>d en mí,<br />
la inconstancia <strong>de</strong> la felicidad;<br />
ayer botón, hoy marchito,<br />
hasta mi sombra es inconocible. 512<br />
510 T. L. Meneses, Teatro quechua colonial , op. cit. , p. 376. La commedia ha per titolo: Comedia<br />
famosa por el Sr. Dn. Gabriel Centeno <strong>de</strong> Osma clérigo presbítero <strong>de</strong> un milagro <strong>de</strong> Nuestra Señora<br />
<strong>de</strong> Belén que sucedió en la ciudad <strong>de</strong>l Cusco, <strong>de</strong>l Pobre más rico.<br />
511 T. L. Meneses, Teatro quechua colonial op. cit. , p. 384.<br />
512 El pobre más rico , Atto I, scena III, in T. L. Meneses, op. cit.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
La situazione <strong>de</strong>l mondo vinto si riflette nella condizione <strong>de</strong>ll'Inca in miseria, per il quale il <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio<br />
di ricchezza rappresenta una necessità di sopravvivenza. Perciò cadrà preda <strong>de</strong>l diavolo, con il quale<br />
firmerà un patto e sarà da lui condotto per mano verso l'amore, proprio <strong>de</strong>lla principessa Umifia,<br />
rimasta prematuramente vedova: brevità <strong>de</strong>lla vita umana, come breve è la felicità, fuggevole la<br />
ricchezza, fugace tutto 513 . Sull'onda <strong>de</strong>gli interventi di musica e di canto si compie la trasformazione<br />
<strong>de</strong>l principe arricchito; non trovando la felicità neppure nella mutata condizione e nell'amore, egli<br />
pensa alla morte, ma anche la sposa, che sente indifferente il marito, finisce per <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rarla, purché<br />
non torni a darle la vita:<br />
Ven muerte bien escondida,<br />
no te anunciaré que vienes,<br />
no vaya a ser que el placer <strong>de</strong> morir<br />
nuevamente me vuelva a dar la vida. 514<br />
Voci misteriose, tuttavia, predicono all'uno e all'altra il reincontro e con esso la felicità,<br />
precisamente nella pampa di Belén, dove esiste una chiesa <strong>de</strong>lla Vergine; pampa che cambia<br />
misteriosamente la pena <strong>de</strong>i cuori. Alla fine l'incontro si verifica; invocando l'aiuto di Maria il diavolo<br />
viene sconfitto con l'ausilio <strong>de</strong>ll'arcangelo Gabriele. La coppia principesca torna ad amarsi e anche<br />
i servi si sposano. Finisce così<br />
la vida <strong>de</strong> este Inca,<br />
que <strong>de</strong> pobre llegando a ser rico,<br />
fue súbdito <strong>de</strong>l Demonio;<br />
y ahora siendo pobre,<br />
más rico se hará.<br />
Solamente el servir a la Virgen María<br />
es lo correcto en este mundo. 515<br />
Edificazione e religiosità sincera si fondono nell' auto mariano, dando un'immagine singolarissima<br />
<strong>de</strong>l culto alla Vergine nel mondo indigeno, immagine che contrasta con la vita reale <strong>de</strong>i nuclei urbani<br />
513 Cfr. ibi. , Atto II,<br />
514 Ibi. , Atto III. Con poche modifiche i versi ripetono la copia già citata <strong>de</strong>l Comendador Escrivá.<br />
515 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
dove, a quanto è dato supporre, e Cavie<strong>de</strong>s lo conferma autorevolmente, la vita si svolgeva con costumi<br />
non proprio edificanti. E importante poi rilevare, attraverso la produzione drammatica illustrata, il<br />
corso che ancora aveva oltre la metà <strong>de</strong>l secolo XVII la lingua indigena nel vicereame.<br />
238
- 6 -<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Satira e celebrazione nel teatro di Cavie<strong>de</strong>s e di Llamosas<br />
Gli ultimi <strong>de</strong>cenni <strong>de</strong>l Seicento sembrano dare in Perù, almeno da quanto fino ad ora ci è pervenuto,<br />
scarsi frutti per quanto riguarda la produzione drammatica. Sulla fine <strong>de</strong>l secolo, tuttavia, due autori<br />
ancora, per diverso merito, sono da ricordare: Juan <strong>de</strong>l Valle y Cavie<strong>de</strong>s (1645-1697, o 1699) e<br />
Lorenzo <strong>de</strong> las Llamosas (circa 1665-dopo il 1705). Il primo, valido poeta satirico, famoso per il<br />
Diente <strong>de</strong>l Parnaso 516 , è colui che impietosamente <strong>de</strong>nuncia la corruzione <strong>de</strong>lla società limegna di<br />
un'epoca ormai critica per la Colonia, e per tutto il mondo iberico, sotto l'ultimo re <strong>de</strong>lla casa d'Austria.<br />
Acerrimo nemico <strong>de</strong>lle donne e <strong>de</strong>i medici, Cavie<strong>de</strong>s lo è soprattutto, da autodidatta quale<br />
era, <strong>de</strong>ll'ignoranza, come si coglie dalla sua produzione poetica, ora che la sua figura è stata<br />
<strong>de</strong>finitivamente liberata dalle fantasie di «poeta male<strong>de</strong>tto» con cui l'aveva presentata Ricardo<br />
Palma in una <strong>de</strong>lle sue Tradiciones peruanas 517 . Luis Alberto Sànchez lo <strong>de</strong>finiva, forse più<br />
giustificatamente, un « Villon criollo » 518 ; era comunque un vivace ingegno, un uomo preoccupato<br />
516 Per le notizie intorno alla vita e all'opera <strong>de</strong>l poeta cfr. Juan <strong>de</strong>l Valle y Cavie<strong>de</strong>s, Diente <strong>de</strong>l<br />
Parnaso y otros poemas . Estudio introductivo, edición y notas <strong>de</strong> G. Bellini, Roma, CNR -Bulzoni<br />
Editore, 1997. Studi fondamentali sono stati <strong>de</strong>dicati al poeta da M. L. Cáceres, L. J. Cisneros, L.<br />
García-Abrines Calvo, G. L. Kolb, G. Lohmann Villena, A. Lorente Medina, D. R. Reedy, L. A.<br />
Sánchez, R. Vargas Ugarte, L. E Xammar, per i quali si veda la «Bibliografía» nella mia edizione<br />
citata. Non numerose, ma varie sono state le edizioni <strong>de</strong>lle poesie di Cavie<strong>de</strong>s e <strong>de</strong>l Diente <strong>de</strong>l Parnaso .<br />
Oltre a quella di Ricardo Palma, Flor <strong>de</strong> Aca<strong>de</strong>mias y Diente <strong>de</strong>l Parnaso , Lima, Oficina Tipográfica<br />
«ElTiempo» , 1899, sono da segnalare le seguenti: Obras <strong>de</strong> don Juan <strong>de</strong>l Valle y Cavie<strong>de</strong>s . Edición,<br />
introducción y notas <strong>de</strong> Rubén Vargas Ugarte, Lima, Tipografía Peruana , 1947; Obra Completa .<br />
Edición y prólogo <strong>de</strong> Daniel R. Reedy, Caracas, <strong>Biblioteca</strong> Ayacucho , 1984; Obras Completas .<br />
Estudios preliminares <strong>de</strong> G. Lohmann Villena y Luis Jaime Cisneros. Bibliografía y edición al cuidado<br />
<strong>de</strong> María Leticia Cáceres, Lima, Banco <strong>de</strong> Crédito <strong>de</strong>l Perú («<strong>Biblioteca</strong> Clásicos <strong>de</strong>l Perú») , 1990;<br />
Diente <strong>de</strong>l Parnaso. Obra Poética , I. Edición, estudio y notas <strong>de</strong> Luis García Abrines Calvo, Jaén,<br />
Diputación Provincial , 1994; Poesías y bailes. Obra poética II, i<strong>de</strong>m , 1994.<br />
517 Cfr. Ricardo Palma, « El poeta <strong>de</strong> la Ribera don Juan <strong>de</strong>l Valle y Cavie<strong>de</strong>s », in Tradiciones<br />
peruanas completas , edición y prólogo <strong>de</strong> Edith Palma, Madrid, Aguilar , 1961.<br />
518 Luis Alberto Sánchez, « Un Villon criollo », Revista Iberoamericana , II, 79-86, 1940.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
<strong>de</strong>ll'avarìa <strong>de</strong>l mondo, in un'epoca funesta per Lima, afflitta da terremoti, dalla corruzione e da una<br />
diffusa miseria, dalla quale non si salvavano poeti e attori, i quali ultimi, se stiamo al Lohmann Villena<br />
519 , dovevano ricorrere alla carità <strong>de</strong>l pubblico se volevano andar vestiti.<br />
La vena satirica di Cavie<strong>de</strong>s lo porta, naturalmente, a preferire tra i suoi autori Quevedo, ed è<br />
agevole stabilire i punti di contatto tra i due 520 , ma l'originalità <strong>de</strong>l peruviano sta nella sofferta istanza<br />
morale, che si impone sull'ibrido <strong>de</strong>lla satira e la violenza <strong>de</strong>l linguaggio 521 .<br />
Quanto al teatro, se cosí possiamo chiamarlo, poiché di brevi composizioni si tratta, bailes cantati,<br />
ridotti nell'azione, si limita a tre opere di argomento satirico sul tema <strong>de</strong>ll'amore: Entremés <strong>de</strong>l<br />
Amor alcal<strong>de</strong>, Baile cantado <strong>de</strong>l Amor médico, Baile <strong>de</strong>l Amor tahúr . Non una produzione di<br />
particolare livello, s'inten<strong>de</strong>, significativa più per la fama <strong>de</strong>l poeta che per eccelsi meriti artistici -<br />
anche se il Cisneros sottolinea, giustamente, l'abile uso <strong>de</strong>ll'allegoria e la buona assimilazione <strong>de</strong>ll'arte<br />
drammatica <strong>de</strong>ll'epoca 522 -, pur sempre interessante, anche perché in sintonia con il resto <strong>de</strong>lla<br />
produzione <strong>de</strong>ll'autore, cantore disincantato <strong>de</strong>ll'amore nelle sue negatività, poste in rilievo anche<br />
nelle brevi opere citate.<br />
Nell' Entremés <strong>de</strong>l Amor alcal<strong>de</strong> 523 Cupido giudica cinque prigionieri <strong>de</strong>lla passione amorosa,<br />
gente che non ha giudizio, e avverte che nel suo carcere il fatto che non vi siano donne si <strong>de</strong>ve a<br />
che esse sono già prigioniere <strong>de</strong>ll'interesse. Come si ve<strong>de</strong>, la polemica è immediata e pungente. Gli<br />
innamorati in genere sono <strong>de</strong>gli sciocchi, meno colui che è diviso tra il ripudio e l'attrazione per una<br />
« fea discreta », espulso subito dal giudizio perchè Cupido consi<strong>de</strong>ra che non è cieco chi ama «<br />
519 G. Lohmann Villena, El arte dramático en Lima, durante el Virreinato , Madrid, Escuela <strong>de</strong><br />
Estudios Hispanoamericanos <strong>de</strong> la Universidad <strong>de</strong> Sevilla , 1945, p. 306.<br />
520 Sull'argomento cfr. G. Bellini, Quevedo in America , Milano, Cisalpino-Goliardica, 1974.<br />
521 In un lontano saggio, « Actualidad <strong>de</strong> Juan <strong>de</strong>l Valle y Cavie<strong>de</strong>s », Caravelle , 7, 1966, avevo<br />
sostenuto, da pioniere si può dire, questo nuovo aspetto <strong>de</strong>ll'opera di Cavie<strong>de</strong>s.<br />
522 L. J. Cisneros, « La obra dramática », in J. <strong>de</strong>l Valle y Cavie<strong>de</strong>s, Obra Completa , cit. , Lima,<br />
Banco <strong>de</strong> Crédito <strong>de</strong>l Perú , 1990, p. 203.<br />
523 « Baile entremesado » lo <strong>de</strong>finisce il Cisneros, ibi. , p. 763, n. 3, perché « participa también <strong>de</strong>l<br />
movimiento escénico propio <strong>de</strong>l Baile ».<br />
240
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
con luces / <strong>de</strong> amor discreto » 524 . Condannabili sono invece: colui che soffre per una « tonta y<br />
hermosa », attratto dalla vista, <strong>de</strong>luso dalla parola, e l'innamorato di una donna « tonta y fea »:<br />
se il primo è condannato a che, « en un grillo », i mali « <strong>de</strong>l uno al otro » possano servire di<br />
consolazione, poiché « uno pena lo tonto / y otro, lo feo » , il secondo lo è per essere caduto nelle<br />
« trabas / <strong>de</strong>l Cupido <strong>de</strong> jumentos » , che ha fatto causa d'amore due motivi propri per non dar<br />
luogo a tale sentimento.<br />
Che dire poi di uno che s'innamora di una « interesada » e che per lei s'impoverisce? La satira<br />
contro le donne « pedigüeñas » era corrente nella poesia <strong>de</strong>l secolo, maestro Quevedo. La sentenza<br />
di Cupido sancisce la condanna <strong>de</strong>l « pobre y mentecato » all'amore di vecchie che, dice il giudice,<br />
« son / mis azotes y mis remos » . Invano il disperato interpone appello: la condanna è ribadita:<br />
« Quered viejas, pobrete, / que pagan feudo » .<br />
Finalmente, l'ultimo prigioniero, che protesta per essere stato burlato nei suoi <strong>de</strong>si<strong>de</strong>ri dopo aver<br />
soddisfatto in danaro « una petición amante », viene condannato in quanto « necio », poiché si<br />
è comportato con leggerezza, dando prima di aver avuto, in quanto « El favor no lo alcanza / quien<br />
da primero » . Anche questo prigioniero si appella, ma la risposta di Cupido è che come giudice<br />
supremo non ammette proteste.<br />
Di maggior interesse è il Baile cantado <strong>de</strong>l Amor médico , il quale viene a curare mali d'amore,<br />
poiché ricco di esperienze negative lui stesso, rimedi per i ciechi, cure che accentuano la malattia<br />
amorosa. Il primo ammalato soffre per un rigoroso e gelido « <strong>de</strong>sdén » che accresce la sua passione.<br />
Il rimedio <strong>de</strong>l medico è di raffreddare con il gelo <strong>de</strong>lla donna i suoi bollenti spiriti. Il secondo infermo<br />
soffre invece di gelosia, ve<strong>de</strong> tradimenti dappertutto. Morirà, dice l'Amore medico, perché si tratta di<br />
due « quereres » al contempo, <strong>de</strong>lla donna e di se stesso. Il terzo ammalato soffre go<strong>de</strong>ndo di soffrire.<br />
Si tratta di complicazioni d'amore, dice il medico, che bisogna curare alla rovescia: « póngase el mal<br />
por remedio, / y estará con él sin él » , perché « si <strong>de</strong>l bien sana mal, / sane mal <strong>de</strong>l bien » . Quanto<br />
al quarto sofferente egli è «cieco d'amore» e ve<strong>de</strong> più quando non guarda, mentre è cieco quando<br />
ve<strong>de</strong>. Il rimedio è « que al objeto <strong>de</strong> la vista / mire mal y verá bien » .<br />
Di gran<strong>de</strong> efficacia è la rappresentazione di colui che è ammalato di un qualcosa che non riesce a<br />
<strong>de</strong>finire. Il suo discorso cantato diviene surreale:<br />
Yo tengo un como-se-llama<br />
524 Cito dai testi presenti in J. <strong>de</strong>l Valle y Cavie<strong>de</strong>s, Obra Completa , cit.<br />
241
<strong>de</strong>spués que vi un no sé qué,<br />
y me dio un tal como dicen<br />
que me comosellamé.<br />
Estribillo:<br />
Y sí, mi señor,<br />
¿entién<strong>de</strong>me usted?<br />
en fin, como digo,<br />
¿déjome enten<strong>de</strong>r?<br />
Rispon<strong>de</strong> l'Amore medico:<br />
Ese mal, ¿cómo se nombra?<br />
se ha <strong>de</strong> llamar, llámase,<br />
en el pico <strong>de</strong> la lengua<br />
lo tenía y se me fue.<br />
Estribillo:<br />
¿Está usted conmigo?<br />
¿parécele a usted?<br />
Pues eso, y esotro,<br />
digo algo, ¿eh?<br />
Insiste l'infermo:<br />
Yo estoy comosellamado<br />
<strong>de</strong>s<strong>de</strong> que a verle llegué<br />
con un aquél que me hace<br />
salir fuera <strong>de</strong> mi aquél.<br />
Estribillo:<br />
Y sí, mi señor, etc.<br />
Cantando l'Amore rispon<strong>de</strong>:<br />
Póngase usted unos aquéllos<br />
con que a otro enfermo curé,<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
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que adoleció, no sé cómo,<br />
<strong>de</strong> haber visto a no sé quién.<br />
Estribillo:<br />
¿Está usted conmigo? etc.<br />
Ripren<strong>de</strong> il dolente:<br />
Perdóneme que le atajo,<br />
mi como le llaman es,<br />
como digo <strong>de</strong> mi cuento,<br />
¿en qué iba, que me olvidé?<br />
Estribillo:<br />
Y sí, mi señor, etc.<br />
Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Discorso tra sordi, dove l'Amore si pren<strong>de</strong> gioco di un innamorato fuori di testa, rimbambito dal<br />
sentimento che non sa <strong>de</strong>finire, perché, come canta il medico:<br />
Al amor nadie lo entien<strong>de</strong><br />
porque su cautela es<br />
no ser <strong>de</strong> nadie entendido<br />
para dar más que enten<strong>de</strong>r.<br />
Il risultato è che tutti e cinque gli ammalati d'amore rifuggono da questo « como-se-llama »<br />
in<strong>de</strong>finibile, che è miele, « almíbar », fiele, qualche cosa che addolcisce e amareggia al tempo stesso.<br />
Il terzo atto unico, Baile <strong>de</strong>l Amor tahúr si fonda sul gioco. Gli innamorati sono, infatti, «<br />
Jugadores <strong>de</strong> Venus », un gioco per il quale occorre danaro, e l'Amore è un inganno <strong>de</strong>lla vista, una<br />
lotteria, un rischio. Nella sostanza, presa di mira è la donna per le sue arti seduttrici, l'abilità nell'uso<br />
<strong>de</strong>ll'artificio per ren<strong>de</strong>rsi attraente, presta ad accettare chi le offre danaro. E la satira sviluppata in<br />
tanta parte <strong>de</strong>lla poesia <strong>de</strong>ll'età barocca, anche da Cavie<strong>de</strong>s nel Diente <strong>de</strong>l Parnaso , centrata sul<br />
luogo comune <strong>de</strong>lla corruzione femminile, che rimanda a quel Po<strong>de</strong>roso caballero es don Dinero di<br />
Quevedo.<br />
I tre Bailes non presentano, come si ve<strong>de</strong>, sostanziali differenze tematiche, e tuttavia hanno una<br />
loro grazia e una indiscutibile vivacità. L'Arrom, influenzato probabilmente dagli elementi male<strong>de</strong>tti<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
<strong>de</strong>l passato e dalle notizie circa la reale indigenza <strong>de</strong>ll'autore, ha visto anche qualche cosa di più sotto<br />
la « travesura ingeniosa »: « la <strong>de</strong>sazón espiritual <strong>de</strong> la época, exacerbada en Cavie<strong>de</strong>s por sus<br />
pa<strong>de</strong>cimientos físicos y sus reveses económicos » 525 .<br />
Autore abbondante fu Lorenzo <strong>de</strong> las Llamosas. Ingegno precoce e sorpren<strong>de</strong>nte, capace di<br />
<strong>de</strong>ttare a più scrivani opere diverse contemporaneamente. Cortigiano, benvisto dal viceré, conte <strong>de</strong>lla<br />
Monclova, protetto dal suo pre<strong>de</strong>ccessore, il duca <strong>de</strong>lla Palata, con il quale, alla fine <strong>de</strong>l suo governo,<br />
intraprese il viaggio di ritorno in Spagna; ma il 13 aprile 1691 il duca moriva a Portobelo 526 , quindi,<br />
giunto a Madrid, il Llamosas fu costretto a cercare un nuovo protettore, che trovò a Corte nel marchese<br />
di Jódar.<br />
La vita <strong>de</strong>llo scrittore è rimasta in parte avvolta dal mistero: egli fu soldato in Catalogna contro i<br />
francesi, poi si recò in Italia; tornato a Madrid fece parte, nel 1700, <strong>de</strong>lla commissione reale per la<br />
pubblicazione <strong>de</strong>lla Fama Póstuma di suor Juana Inés <strong>de</strong> la Cruz; nel 1704, non si sa per quali motivi,<br />
è in carcere, dove scrive le Reflexiones Políticas y Morales sobre la Historia <strong>de</strong> Asuero Artaxerxes<br />
Longimano, Rey <strong>de</strong> Persia , poi se ne perdono le tracce 527 .<br />
Nell'ambito drammatico il Llamosas scrive tre commedie- zarzuelas , <strong>de</strong>lle quali la più rilevante<br />
è ritenuta quella composta nel 1689, per la nascita di un figlio <strong>de</strong>l viceré conte <strong>de</strong>lla Monclova, dal<br />
titolo También se vengan los Dioses , fornita di loa e di entremés ; El astrólogo fingido .<br />
Al 1692 risale la composizione di un'altra commedia <strong>de</strong>llo stesso tipo, Amor, industria y po<strong>de</strong>r ,<br />
che venne rappresentata più tardi a corte, il 6 novembre 1695, nell'ambito <strong>de</strong>i festeggiamenti per la<br />
ricorrenza <strong>de</strong>lla nascita <strong>de</strong>l re Carlo II. Del 1698 è l'altra opera drammatica Destinos vencen finezas<br />
. Un teatro che si fonda prevalentemente sulla messa in scena, sull'apparatosità di essa, sulla musica<br />
e sul canto, su un eloquio poetico abbondante, dove non mancano anche momenti validi. La società<br />
di corte era certamente ben diversa da quella popolare, non prestava gran<strong>de</strong> attenzione alla trama,<br />
presa com'era dai propri conversari, attratta solo dalla spettacolarità <strong>de</strong>lle scene, che si succe<strong>de</strong>vano<br />
a ritmo accelerato e sempre sorpren<strong>de</strong>nti anche per la loro macchinosità: uno spettacolo soprattutto<br />
per gli occhi.<br />
525 J. J. Arrom, Historia <strong>de</strong>l teatro hispanoamericano (Época colonial) , México, De Andrea, 1967,<br />
p. 89.<br />
526 Nel 1692 il Llamosas ren<strong>de</strong> omaggio al suo protettore pubblicando il Manifiesto Apologético .<br />
527 Cfr. per queste notizie G. Lohmann Villena, El arte dramático en Lima , op. cit. , pp. 297-304.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Nella sostanza, non un gran teatro quello di Lorenzo <strong>de</strong> las Llamosas, già espressione<br />
<strong>de</strong>lfinsostanzialità <strong>de</strong>l primo Settecento. Coloro che ne hanno trattato non esitano a dare giudizi<br />
limitativi o addirittura <strong>de</strong>l tutto negativi. Il Lohmann Villena, che pure s'inorgoglisce di questo<br />
drammaturgo peruviano sul finire <strong>de</strong>l secolo XVII, mentre <strong>de</strong>finisce «excelente» il poema eroico<br />
Demofonte y Filis sulla guerra di Troia, giudica l'opera drammatica più consistente <strong>de</strong>l Llamosas,<br />
También se vengan los Dioses , « una zarzuela <strong>de</strong>sprovista en absoluto <strong>de</strong> todo color local » , che<br />
vale più per le sue canzoni, coplas e balli, per « un hermosísimo y <strong>de</strong>licado parlamento <strong>de</strong> Isico<br />
» , nella seconda «Jornada», in cui il personaggio <strong>de</strong>scrive le proprie sofferenze per i « <strong>de</strong>s<strong>de</strong>nes »<br />
<strong>de</strong>lla sua dama, e conclu<strong>de</strong>: « Sólo este rasgo pue<strong>de</strong> salvar a dicha zarzuela <strong>de</strong>l total olvido » 528 .<br />
Neppure entusiasta si mostra il Vargas Ugarte, coraggioso e unico antologo fino ad ora <strong>de</strong>lle opere<br />
<strong>de</strong>l Llamosas, se scrive, a proposito <strong>de</strong>lla commedia citata, che se dovessimo giudicarla con i criteri<br />
d'oggi circa l'arte drammatica, « la habríamos <strong>de</strong> calificar <strong>de</strong> mala » , ma « juzgándola más<br />
benignamente y en relación con la época y el gusto literario <strong>de</strong> entonces la consi<strong>de</strong>ramos pasable »<br />
529 . Negativo è pure il giudizio <strong>de</strong>ll'Arrom, per il quale También se vengan los Dioses ha un interesse<br />
non in quanto opera letteraria, ma piuttosto come documento per la storia <strong>de</strong>l gusto teatrale, poiché<br />
riflette l'importanza che all'epoca avevano assunto nel teatro la musica, il ballo, il canto, il vestiario<br />
e la complessità <strong>de</strong>ll'elemento scenografico 530 .<br />
Severo è anche il giudizio <strong>de</strong>l Suárez Radillo sul complesso <strong>de</strong>lla commedia, inclu<strong>de</strong>ndo loa ed<br />
entremés ; due documenti questi, a suo giudizio, pienamente condivisibile, <strong>de</strong>lla « genuflexión »<br />
<strong>de</strong>ll'autore davanti ai potenti, mentre il tutto « tipifica al teatro barroco palaciego con sus personajes<br />
alegóricos y mitológicos, su lenguaje retórico y alambicado y su complicadísimo aparato escénico<br />
» 531 .<br />
528 Ibi. , p. 300.<br />
529 Si veda lo studio introduttivo a Obras <strong>de</strong> Don lorenzo <strong>de</strong> las Llamosas , Introducción y notas <strong>de</strong><br />
Ruben Vargas Ugarte S. J., Lima, «Clásicos Peruanos , 3», 1950, p. XV.<br />
530 J. J. Arrom, op. cit. , p. 90.<br />
531 C. M. Suárez Radillo, El teatro barroco hispanoamericano , II: El Virreinato <strong>de</strong>l Perú, Madrid,<br />
J. Porrúa Turanzas , 1981, p. 385.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Non si può non essere d'accordo con le critiche esposte, ma pure qualche cosa <strong>de</strong>ll'opera drammatica<br />
di Lorenzo <strong>de</strong> las Llamosas va salvata. Non solo il suo significato documentale di un tipo di teatro e di<br />
un'epoca, ma, al disopra di ogni macchinosità e <strong>de</strong>lla fantasia superficiale, <strong>de</strong>lla carenza di segni <strong>de</strong>lla<br />
«peruanità» o <strong>de</strong>ll'«americanità», la riuscita di alcuni passi lirici, la fine sensibilità quando l'autore<br />
si trova in stato di grazia, dimostrazione che il Llamosas non era sprovvisto di doti, più evi<strong>de</strong>nti<br />
nell'ambito poetico che in quello drammatico.<br />
También se vengan los Dioses presenta spesso una versificazione fluida, non di rado ricca di<br />
armonia. Stucchevoli sono invece gli intrighi, o meglio gli equivoci d'amore che reggono tutta<br />
l'impalcatura <strong>de</strong>lla commedia. Un lavoro teatrale che bisognerebbe consi<strong>de</strong>rare nella sua spettacolarità<br />
visuale e nell'apporto di canto e di musica per darne un giudizio a<strong>de</strong>guato. Così le altre commedie, in<br />
particolare Amor, industria y po<strong>de</strong>r , opera in due «Jornadas», preceduta da una loa dove compare<br />
una scenografia ricca di fiori, di cornucopie, di selve e di rivi, il sole, un orologio governato da un<br />
« Joven galán » rappresentante il tempo, che « iba moviendo la muestra <strong>de</strong> las horas al paso <strong>de</strong>l<br />
Sol, estando orlado el Relox <strong>de</strong> las tres Ninfas, que son las tres Eda<strong>de</strong>s, la cuales se iban moviendo<br />
alre<strong>de</strong>dor <strong>de</strong>l Círculo » , mentre Tempo e Ninfe cantano accompagnate dalla musica 532 .<br />
Canto e musica dominano in Amor, industria y po<strong>de</strong>r , per svolgere il tema mitologico di Diana,<br />
acerrima nemica <strong>de</strong>ll'amore, e per contrasto <strong>de</strong>l potere di Cupido, che facilita a Giove la conquista<br />
di Europa, rapita alla fine su un toro bianco. Scene spettacolari costituiscono l'attrattiva principale<br />
<strong>de</strong>lla commedia- zarzuela : fiori, giardini e fonti, selve e rocce, Giove in alto su nubi, Cupido su<br />
di un pallone, o entrambi su una nave... La prima giornata, infruttuosa per l'amore, si chiu<strong>de</strong> con<br />
un'improvvisa tempesta:<br />
Al armar los arcos Diana, y las Ninfas se va extendiendo la nube, sobre que están Júpiter y Cupido,<br />
y disparará una tempestad bien imitada, que ocupe todo el Teatro, el cual se irá obscureciendo como<br />
se fuere dilatando la nube, con la cual se encubrirán las dos Deida<strong>de</strong>s al fin <strong>de</strong> la jornada. 533<br />
532 Cfr. Amor, industria y po<strong>de</strong>r , Fiesta Real, representada y cantada, que se hizo al feliz<br />
cumplimiento <strong>de</strong> años <strong>de</strong>l Rey Nuestro Señor Carlos II, que Dios guar<strong>de</strong>,..., Escrivíala con Loa D.<br />
Lorenzo <strong>de</strong> las Llamosas, En Madrid, año <strong>de</strong> 1692 , pagg. non numerate.<br />
533 Ibi. , Jornada I, pagina non numerata.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
La «Jornada» seconda è quella <strong>de</strong>l trionfo <strong>de</strong>ll'amore, <strong>de</strong>ll'«industria» di Cupido in aiuto di Giove.<br />
Diana è vinta, trionfa Venere. Anche qui abbondanza di fiori, selve, fonti, templi, Venere « en un<br />
Solio, sobre una estrella » , e un palazzo meraviglioso, quello <strong>de</strong>l Destino, « orlado <strong>de</strong> varias<br />
empresas <strong>de</strong> dichas y <strong>de</strong>sgracias » , alla cui scomparsa i due « bastidores » che lo nascondono<br />
mostrano le pitture di quattro favole: « Júpiter convertido en cisne por Leda, Endimión en los brazos<br />
<strong>de</strong> Diana, Flora y Zéfiro enlazados <strong>de</strong> la mano con una ghirnalda y Anaxarte, convertida en mármol<br />
534 » .<br />
Il tentativo di Giove di rapire Europa trasformato in aquila non ha successo, ma lo spettacolo<br />
doveva essere straordinariamente movimentato. Infatti la didascalia dispone che Europa, « al entrarse<br />
huyendo, pondrá el pie sobre una Águila, que la arrebatará, elevándola en el aire, subiéndose Júpiter<br />
otra vez sobre su tramoya » . In seguito Europa scen<strong>de</strong> di nuovo sul palcoscenico e « vuela el<br />
Águila, quedando solos Júpiter y Cupido en sus tramoyas » , sullo sfondo la. marina. Su questo<br />
sfondo apparirà alla fine la rapita, « nadando sobre un Toro blanco, con una guirnalda en la testa, y<br />
atravesando el Teatro » . È il trionfo <strong>de</strong>ll'Amore, attraverso il potere e l'industria. Conclusione felice:<br />
Cupido umilia ai piedi <strong>de</strong>i sovrani l'« amoroso <strong>de</strong>svelo » di attori e autore, e tutti cantano l'Amore,<br />
l'Industria e il Potere. L'insostanzialità <strong>de</strong>ll'argomento è chiaramente annullata dallo spettacolo.<br />
Lo stesso discorso, nella sostanza, è da fare per la commedia Destinos vencen finezas , che fu<br />
rappresentata a palazzo reale « en celebración <strong>de</strong> los felices años <strong>de</strong> Su Majestad » , il 6 novembre<br />
1698, presente la regina, doña Mariana <strong>de</strong> Baviera, alla quale il Llamosas la <strong>de</strong>dica. Il drammaturgo<br />
fece parte, in quell'occasione, per disposizione regia, <strong>de</strong>lla « Comisión <strong>de</strong> festejos » diretta dal<br />
marchese di Laconi, alto personaggio di corte. La musica la scrisse don Juan <strong>de</strong> Navas, « dulcísimo<br />
Orfeo <strong>de</strong> este Siglo » 535 . Vi intervennero due compagnie teatrali <strong>de</strong>lla capitale, con i loro attori<br />
più famosi.<br />
L'instancabile genuflesso -ma la vita di corte lo richie<strong>de</strong>va a un artista, se voleva sopravvivere-<br />
premette alla sua edizione un elaborato elogio, in prosa, <strong>de</strong>lla nobile schiatta di don Juan Francisco <strong>de</strong><br />
Castelvi, sesto marchese di Laconi, <strong>de</strong>cimo visconte di S. Luri, ecc. , ecc. , gentilomo di Camera <strong>de</strong>l<br />
re, maggiordomo più antico, governatore <strong>de</strong>lla sua Real Casa , membro <strong>de</strong>l suo Consejo, « en el<br />
534 Ibi<strong>de</strong>m .<br />
535 Si veda il « tupido » frontespizio editoriale, il cui « pie <strong>de</strong> imprenta » è: « En Madrid, por<br />
Francisco Sanz , Impressor <strong>de</strong>l Reyno y Portero <strong>de</strong> Cámara <strong>de</strong> su Mag. Año <strong>de</strong> 1698 ».<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Supremo <strong>de</strong> Aragón », conclu<strong>de</strong>ndo con un «&c» 536 . Non contento, il Llamosas <strong>de</strong>dica una pagina<br />
alla regina, sotto la cui protezione pone la sua commedia: lei saprà difen<strong>de</strong>re i suoi errori e farà tacere<br />
« las necias sentencias <strong>de</strong> la malignidad ignorante » , gli darà il trionfo sui maldicenti, « para que<br />
luzca con menos imperfecciones este cuidado, y sea el silencio <strong>de</strong> aquellos, otro milagro <strong>de</strong>l sagrado<br />
respeto con que veneramos a V. Mag. humíl<strong>de</strong>mente todos » 537 .<br />
Evi<strong>de</strong>ntemente il Llamosas doveva aver visto momenti diffìcili come drammaturgo, e<br />
giustificatamente 538 . Le sue commedie presuppongono oggi un notevole impegno di conoscenza,<br />
prese come puro testo scritto 539 . I tre atti di Destinos vencen finezas , d'altra parte, sembrano rivelare<br />
una consi<strong>de</strong>revole fretta e certamente sono meno interessanti, anche per l'aspetto scenografico, di<br />
Amor, industria y po<strong>de</strong>r . L'autore ebbe poco tempo a disposizione 540 e l'argomento prescelto, quello<br />
<strong>de</strong>lla relazione tra Enea e Didone a Cartagine, per la conclusione tragica, che più l'avrebbe ispirato,<br />
poco conveniva alla celebrazione cui era <strong>de</strong>stinato, così che il drammaturgo pensò di cambiarlo, dando<br />
luogo a un finale melenso.<br />
536 Ibi. , « Al Ill.mo , y Nobilíssimo Señor... », pagine non numerate.<br />
537 Ibi. , « Señora », pagine non numerate.<br />
538 Alle critiche malevole accenna nell'avvertenza « Al que leyere », che prece<strong>de</strong> Destinos vencen<br />
finezas .<br />
539 L'occasione è opportuna per segnalare la tesi di Katia Spinato sul teatro <strong>de</strong>l Llamosas, Teatro<br />
cortigiano tra Vecchia e Nuova Spagna: Lorenzo <strong>de</strong> las Llamosas , Università <strong>de</strong>gli Studi di Milano,<br />
2001, e per ringraziarla di avermi favorito i testi sia <strong>de</strong>ll'ultima commedia di cui tratto che di Amor,<br />
industria y po<strong>de</strong>r .<br />
540 Nella citata avvertenza « Al que leyere » il Llamosas si scusa per aver dovuto scrivere l'opera<br />
drammatica in tre giorni: « escriví en tres dias la que te presento, pues no me permitió más tiempo<br />
el corto que avía para ponerla en música, y estudiarla; » . Apprendiamo anche, da questo prologo,<br />
che il drammaturgo aveva <strong>de</strong>ciso di non occuparsi più di questo settore creativo, e tanto che si era<br />
dato a viaggiare - « salí tercera vez a Inglaterra, atravessé Olanda, los Paísses Vaxos, y la mayor parte<br />
<strong>de</strong> Francia; passos, que son otros tantos testigos <strong>de</strong> mi eficaz resolución » -, ma Fincarico affidato<br />
al marchese di Laconi venti giorni prima <strong>de</strong>l compleanno <strong>de</strong>l re, di organizzare i festeggiamenti, lo<br />
aveva indotto a toglierlo d'impaccio tornando a comporre.<br />
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Re, dame e cavalieri rustici, santi e <strong>de</strong>linquenti: Studi sul teatro spagnolo e americano <strong>de</strong>l Secolo Aureo<br />
Dopo la loa propiziatoria di rito, il primo atto si presenta ricco di fantasia e colore, ma l'argomento<br />
diviene presto insostanziale: amori e gelosie sospesi sino alla fine. Per terminare con una soluzione<br />
corrente nelle commedie di « enredo »: se l'uomo <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rato se ne va, la donna è presta a sposare<br />
il rivale prima messo da parte. Enea s'imbarca, infatti, di nascosto, spinto dalla <strong>de</strong>a Venere verso altri<br />
<strong>de</strong>stini positivi ed è così che Destinos vencen finezas . Per una volta non è l'amore a trionfare, ma<br />
il disegno <strong>de</strong>gli <strong>de</strong>i.<br />
L'insieme <strong>de</strong>l festeggiamento doveva essere ad ogni modo vario. Non si riproduce nell'edizione<br />
<strong>de</strong>lla commedia l' entremés rappresentato tra il primo e il secondo atto, « por no ser <strong>de</strong>l Autor »; tra<br />
il secondo atto e il terzo è riprodotto invece un bayle <strong>de</strong>l bureo , i cui protagonisti sono il « Cuidado<br />
», il « Rigor » e il « Respeto ». Conclu<strong>de</strong> la commedia un Fin <strong>de</strong> fiesta che ugualmente non<br />
si stampa « por no ser <strong>de</strong>l autor ».<br />
Si chiu<strong>de</strong> così il secolo XVII <strong>de</strong>l teatro peruviano. Un'altra figura lo verrà ad illustrare, Pedro <strong>de</strong><br />
Peralta y Barnuevo (1664-1743), più volte rettore <strong>de</strong>ll'Università di San Marcos e membro illustre<br />
<strong>de</strong>ll' Aca<strong>de</strong>mia Palatina , fondata a Lima nel 1709 dal viceré, marchese di Castell-dos-Rius 541 , ma<br />
la sua attività creativa nell'ambito drammatico va situata nel nuovo secolo.<br />
541 Anche il Castell-dos-Rius fu autore drammatico. Scrisse, infatti, una « Comedia harmónica »,<br />
El mejor escudo <strong>de</strong> Perseo , che sì rappresentò nel palazzo vicereale il 17 settembre 1708, in occasione<br />
<strong>de</strong>lla nascita <strong>de</strong>l principe <strong>de</strong>lle Asturie, Luis Fernando, figlio di Filippo V.<br />
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