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LE MUSE GOLOSE
Ecco alcuni epigrammi, definizioni folgorazioni in prosa e in poesia,
suggerimenti e perfino ricette usciti dalla penna di personaggi, giustamente
famosi per ben altri motivi, ma che non sono rimasti insensibili al buon odore
che si leva dai fornelli, al piacere che dà una mensa bene imbandita, e al
diletto d’una placida conversazione, stravaccati sul sofà, quando arriva il
caffè.
Qualcuno spinge la propria visione idealistica dell’arte, della letteratura e di
altri prodotti dello spirito al punto di credere che chi vive di essi disdegni o
quanto meno sia indifferente ai piaceri materiali della vita, primo tra questi
quello della gola, che è l’ultimo a morire. Errore sommo. Tranne rare
eccezioni, artisti, musicisti, scrittori, letterati sanno gustare cibi e vivande con
un’acutezza e pienezza proporzionali alla loro vivacità d’intelletto e di
immaginazione. Ci dispiace che Dante, nel suo inferno, tratti i golosi peggio
dei lussuriosi e li collochi un girone più in basso, avendo meno simpatia per i
primi che per i secondi.
Il Duca di Duras, vedendo Cartesio che si gustava un pranzo succulento,
disse scandalizzato:
-non sapevo che i filosofi si abbandonassero a simili ghiottonerie:
Rispose Cartesio:
-E voi credete che la natura abbia prodotto le cose buone solo per gli
ignoranti?
CARPE AL VINO ROSSO
Quando sono tagliate a pezzi per benino, si mettono nella casseruola, e chiodi
di garofano e pane abbrustolito, poi si mettono al fuoco con un po’ di
zucchero e un cucchiaio di burro, ma non bisogna lavarle. Conservare tutto il
sangue, per carità
Thomas Mann

Amo desinar coi beccafichi
LA STARNA
Lord George Gordon Byron
Voi mi assicurate che la gente non è più amabile come un tempo; però le
starne hanno tutte lo stesso profumo che avevano nella vostra giovinezza.
SPEZZATINO DI CAPRETTO
Francois Marie Arouet detto Voltaire
Fate un soffritto con olio d’oliva e cipolline tagliate sottili, e rosolatevi lo
spezzatino di capretto. Quand’è cotto, aggiungete un uovo sbattuto nell’aceto
bianco.
Grazia Deledda

LE OSTRICHE
Tutti i giorni mangio dodici ostriche e bevo una bottiglia e mezzo o due di
Posillipo o di Vesuvio, con un piatto di pesce o di carne, maccheroni e frutta e
non altro.
L’ALCOL
Liquido che uccide i vivi e conserva i morti.
Giosuè Carducci, da Napoli
Miguel Zamacois

La cipolla- Oh, che cattivo odore.
L’AGLIO E LA CIPOLLA
L’aglio- Scommetto che è ancora il garofano.
Il vino è in chiesa, in cantina, in cucina.
Jules Renard
Piero Chiara

IL BICARBONATO
Il condimento delle indigestioni.
GLI AROMI IN CUCINA
M’era più dolce starmene in cucina
Tra le stoviglie a vividi colori:
tu tacevi, tacevo, Signorina:
godevo quel silenzio e quegli odori
tanto per me consolatori,
di basilico, d’aglio, di cedrina.
Tratto da: “Quando siamo a tavola” Cesare Marchi Rizzoli
Ràmon Gòmez de la Serna
Guido Gozzano