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Che cosa ci rivela Elì Elì Lema sabactani

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267<br />

Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO<br />

Nuova Scuola Italica di Filosofia della S<strong>ci</strong>enza<br />

Libro 5.<br />

<strong>Che</strong> <strong>cosa</strong> <strong>ci</strong> <strong>rivela</strong><br />

<strong>Elì</strong> <strong>Elì</strong> lemà<br />

<strong>sabactani</strong> ?<br />

allusione di Gesù


Gesù è nato per <strong>ci</strong>ascuno e di noi è Via, Verità, Vita. E, allora, che significato ha, per quant’è<br />

nel mio privato, l’ “<strong>Elì</strong> <strong>Elì</strong> lemà sabactàni !?”, gridato dal N.I. in fine, nel tragico momento?<br />

Nel caso mio, lo Spirito santo sembra proprio alludere al futuro<br />

risorgere del N.I. in un R.A… che sembro proprio io (R. Amodeo)<br />

Vi manca, nel complesso, il RA chet (la combutta… equivoca e oscura). Vedete :<br />

“ È lì, e lì, le mà(un terzetto)sa ba (RA) cta’ N.I. ”<br />

“ È lì, e lì, le mà(un quartetto)sa bac chet ta’ N.I. ”<br />

† di Dio e † mia (2†) entrano nell’ io del duo Dio-io F diEl - io = Eg(- i)o per l’ io… in Eg(i††)o…Così:<br />

F El-io con 2† è <strong>Elì</strong> e lì a F El 솆o (SA)… e lì a Miilano, Saronno e MonteSion.<br />

Perfetto è l’Ego (di Dìo ed ìo), F El ìo, tratto a F El i††o…dall’Eg i††o se 2† spaccano l’ìo!<br />

Poi un gruppo di 6 Marie “sab actà” N.I. (sa attuar me come Novum Iesum = povero cristo) le<br />

Mà Maria e Anna… è SS. Trinità con Marianna Baratta, che sa ba (RA) cta’ N.I. …. le<br />

Mà (4 Marie)… è un complesso che sa bacchetta’ N.I. (il Novum Iesum)<br />

R.A. è ba(RA)ttato da 2 Mamme, in Trinità nella mia (MariAnnina Baratta… che baratta RA).<br />

(RA) (io, ben celato tra parentesi) è barattato col N.I. (il Nazarenus Iesus celato egli pure).<br />

Tratto velatamente a F Eli††o, dall’Egi††o ecco poi (a Milano, Saronno e Montesilvano) un<br />

complesso di 4 Ma’ (Marie) che sa proietta’ pietre, mazzola’, legna’, arpiona’… il N.I. in<br />

me, …<strong>ci</strong>oè sa “regolare a bacchetta”… la mia vita, ognuna come dice il suo nome:<br />

Ma’ Proietti Cefalo sa proietta’ pietre testate d’angolo in aiuto al N.I.…ma poi mi lapida;<br />

Ma’ Mazzola sa mazzola’ le nozze di me (N.I. povero cristo)… ma poi m’apre a nuova vita;<br />

Ma’ Legnani sa legna’ le nozze sue col N.I., sua Salvezza… ma poi salva me e mi rilan<strong>ci</strong>a;<br />

Ma’ Onipra (inverso Pino d’AR) sa arpi(o)na’ N.I e porta a Santa Pesca, RA, in Monte Sion.<br />

(in MontesiLVano=MonteSianoLV=55 perché, Romano, mi <strong>ci</strong> sacrifico, 55 dì digiuno,<br />

e mi crocefiggo in ceppi al Sacro Cuore di Gesù a Pescara… sicché Ra pesca, a Sion).<br />

È chiarissimo: nel caso mio manca solo il… RA chet (la combutta… turpe e oscura).


Allo Spirito santo divino,<br />

e alle sue stupende<br />

e trascendenti parole!


5 è il mediatore del DIO = D.1O , mezzo della lampo del Paradiso<br />

Fermaglio e fondamento del 2 volte risorto, il 2 × 5 = 1O , è riri<br />

Tutto <strong>ci</strong>ò accade per dono dello Spirito santo trascendente, che di ogni <strong>cosa</strong><br />

trascende anche il significato e, per allusione, lo lega a tutti gli altri.


271<br />

A cos’altro alluse Gesù con<br />

« <strong>Elì</strong> <strong>Elì</strong> lemà sabactàni? »<br />

Oltre che a: “Dio, Dio, perché m’hai abbandonato?”<br />

Se non fosse stata una pura allusione ad altro, molti dovrebbero chiedersi<br />

come possa essere accaduto a Gesù un momento di simile sbandamento, di<br />

fronte alla morte. Sembrerebbe, infatti, di essersi a tal punto convinto del vero<br />

abbandono di <strong>Elì</strong>, da avergli chiesto tragicamente il perché…<br />

Molti dei presenti, udendolo gridare “<strong>Elì</strong>” compresero invocasse Elia, il<br />

profeta, e non Dio, chiamato “El”, come si desume da “Israel” il nome dato a<br />

Giacobbe dopo la sua virtuale lotta contro Dio.<br />

Eli, il profeta, c’entra molto con Gesù. Visse in quello scor<strong>ci</strong>o di tempo in<br />

cui la sterile Anna, offrendo a Dio il suo figlio – se il Signore lo avesse<br />

concesso a lei sterile – partorì Samuele, un bimbo realmente chiamato una notte<br />

da Dio, per tre volte, finché Eli non avvertì il giovanetto (affidato a lui e che si<br />

rivolgeva a lui per rispondere alla chiamata reale di Dio) che era del Signore la<br />

voce che lo destava nella notte, chiamandolo “Samuele!”.<br />

Costui, consacrato a Dio dalla madre Anna, è l’anti<strong>ci</strong>patore del Gesù<br />

Giudice. Nell’avvento di Samuele, Israele perde l’Arca dell’Alleanza, perché<br />

ora essa è stata sostituita da una persona che è reale segno dell’alleanza uomo-<br />

Dio fissata col Popolo tratto dall’Egitto verso la Terra Promessa.<br />

Ebbene, Gesù invocava Eli e Dio stesso, come se non sapesse al pari del<br />

primo Samuele…, ma non provava né incertezza né sconforto. Tutt’altro!<br />

“<strong>Elì</strong> <strong>Elì</strong> Lemà <strong>sabactani</strong>” è, infatti, solo l’inizio del salmo 22.<br />

Gesù, all’estremo della sua vita, volle iniziare la re<strong>ci</strong>ta di questo salmo,<br />

perché esso calzava alla perfezione con la condizione di chi, inizialmente, è<br />

portato a porre questa sconsolata domanda a Dio, ma poi, con l’avanzamento<br />

delle riflessioni e della preghiera, gli afferma tutta la sua assoluta fidu<strong>ci</strong>a, come<br />

la stessa risposta – tutta propria – data alla fatta propria iniziale domanda di quel<br />

lungo Salmo, che non ha più il tempo di re<strong>ci</strong>tar tutto.


272<br />

Pone conto di riportare per intero questo Salmo 22, perché questa era<br />

l’intenzione di Gesù: tenerne conto nella sua interezza.<br />

Egli non aveva più né il tempo né il modo per farlo, e allora dobbiamo<br />

farlo noi, se vogliamo condividere la verità profonda di questo finale momento<br />

della vita del Nazareno Gesù, crocefisso sotto quella scritta INRI che lo<br />

presentava agli astanti come Iesus Nazarenus Rex Iudeorum.<br />

Salmo 22 (21) Sofferenze e speranze del giusto.<br />

1. Al maestro del coro. Sull’aria: «Cerva dell’Aurora».<br />

Salmo. Di Davide.<br />

2. « Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?<br />

Tu sei lontano dalla mia salvezza »;<br />

sono le parole del mio lamento.<br />

3. Dio mio, invoco di giorno e non rispondi,<br />

grido di notte e non trovo riposo.<br />

4. Eppure tu abiti la santa dimora, tu lode d’Israele.<br />

5. In te hanno sperato i nostri padri,<br />

hanno sperato e tu li hai liberati;<br />

6. a te gridarono e furono salvati, sperando in te non rimasero delusi.<br />

7. Ma io sono verme, non uomo,<br />

infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.<br />

8. Mi scherniscono quelli che mi vedono,<br />

storcono le labbra, scuotono il capo:<br />

9. «Si è affidato al Signore, lui lo scampi; lo liberi, se è suo amico ».<br />

10. Sei tu che mi hai tratto dal grembo,<br />

mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.<br />

11. Al mio nascere tu mi hai raccolto,<br />

dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.<br />

12. Da me non stare lontano, poiché l’angos<strong>ci</strong>a è vi<strong>ci</strong>na<br />

e nessuno mi aiuta.<br />

13. Mi <strong>ci</strong>rcondano tori numerosi, mi assediano tori di Basan.<br />

14. Spalancano contro di me la loro bocca<br />

come leone che sbrana e ruggisce.


273<br />

15. Come acqua sono versato, sono slogate tutte le mie ossa.<br />

Il mio cuore è come cera, si fonde in mezzo alle viscere.<br />

16. È arido come un coc<strong>ci</strong>o il mio palato,<br />

la mia lingua si è incollata alla gola,<br />

su polvere di morte mi hai deposto.<br />

17. Un branco di cani mi <strong>ci</strong>rconda, mi assedia una banda di malvagi;<br />

hanno forato le mie mani e i miei piedi,<br />

18. posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano:<br />

19. si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte.<br />

20. Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, accorri in mio aiuto.<br />

21. Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita.<br />

22. Salvami dalla bocca del leone e dalle corna dei bufali.<br />

23. Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,<br />

ti loderò in mezzo all’assemblea.<br />

24. Lodate il Signore, voi che lo temete,<br />

gli dia gloria la stirpe di Giacobbe, lo tema tutta la stirpe di Israele;<br />

25. perché egli non ha disprezzato né sdegnato l’afflizione del misero,<br />

non gli ha nascosto il suo volto,<br />

ma, al suo grido di aiuto, lo ha esaudito.<br />

26. Sei tu la mia lode nella grande assemblea,<br />

s<strong>ci</strong>oglierò i miei voti davanti ai tuoi fedeli.<br />

27. I poveri mangeranno e saranno saziati,<br />

loderanno il Signore quanti lo cercano:<br />

«Viva il loro cuore per sempre».<br />

28. Ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra,<br />

si prostreranno davanti a lui tutte le famiglie dei popoli.<br />

29. Poiché il regno è del Signore, egli domina su tutte le nazioni.<br />

30. A lui solo si prostreranno quanto dormono sotto terra,<br />

davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere.<br />

E io vivrò per lui,<br />

31. lo servirà la mia discendenza.<br />

Si parlerà del Signore alla generazione che viene;<br />

32. annunzieranno la mia giustizia; al popolo che nascerà diranno:<br />

«Ecco l’opera del Signore!»


274<br />

Il Salmo 22 è accompagnato da queste note, scritte sulla Bibbia di<br />

Gerusalemme, edizione EDB del 1974, di cui riporto le prime due.<br />

22. Il lamento e la preghiera di un innocente perseguitato terminano in<br />

ringraziamento per la liberazione attesa (vv 23-27) e si adattano alla liturgia<br />

nazionale per mezzo del v 24 e della finale universalista (vv 28-32) dove l’avvento<br />

del Regno di Dio nel mondo intero appare come la conseguenza delle prove del<br />

servo fedele. Simile al poema del servo sofferente (Is 52, 13-53, 12), questo salmo,<br />

di cui Cristo pronunziò l’inizio sulla croce, e nel quale gli evangelisti hanno visto<br />

descritti in anti<strong>ci</strong>po parecchi episodi della passione, è così messianico almeno in<br />

senso tipico.<br />

22,1. Cerva dell’Aurora; forse l’inizio di un’aria conos<strong>ci</strong>uta, con TM; le<br />

versioni hanno: «per il conforto mattutino».<br />

Chi ha letto il salmo, ha notato come il testo configuri la condizione di Gesù e<br />

come, partito da una apparente situazione di abbandono divino, si concluda proprio<br />

in un finale arrivo del Regno di Dio, nel quale l’apparente abbandono si è<br />

trasformato nell’intervento conclusivo della finale salvezza.<br />

Anche la Cerva dell’Aurora, “aria” per il conforto mattutino, sembra una <strong>cosa</strong><br />

strana, così come è stata messa in relazione a questo che sembra un Salmo ideale a<br />

rappresentare non l’“alba”, ma il definitivo tramonto dell’apparente ed iniziale<br />

abbandono di Dio, nei confronti dell’uomo.<br />

Ora è chiaro che Gesù – Via, Verità e Vita nella sua essenza – è la soluzione<br />

ideale per ogni uomo…, dunque anche per me !<br />

Chiedete che <strong>cosa</strong> c’entri io? Centro come centra ogni uomo! Così ho cercato,<br />

di riportare quel grido di “<strong>Elì</strong> <strong>Elì</strong> lemà <strong>sabactani</strong>” nel concreto della mia vita, che<br />

ha avuto inizio il 25 gennaio 1938, alle ore 22 del numero stesso di questo salmo<br />

22, da accompagnare con l’aria: Cerva dell’Aurora…<br />

Ebbene, in concreto, io sono venuto al mondo mentre splendeva in <strong>ci</strong>elo, tra le<br />

21 e le 23, una vera Aurora Boreale, eccezionale per luminosità e vastità, essendo<br />

stata vista in tutta Europa, Africa settentrionale e Canada.<br />

Poiché il risultato è stato d’essermi accorto come quelle parole allusive di<br />

Gesù alla fine della sua vita, alludessero non solo al salmo 22, ma anche al concreto<br />

della mia vita, nata alle 22, e come perfino l’accompagnamento musicale,<br />

consigliato per un mattino, sembrasse far riferimento a quell’aurora che fu il<br />

mattino della mia vita… allora ho voluto veder<strong>ci</strong> più chiaro.


275<br />

Quante straordinarie allusioni,<br />

<strong>ci</strong> furono in<br />

«<strong>Elì</strong> <strong>Elì</strong> lemà <strong>sabactani</strong>?» ?<br />

Nel retro di copertina di questo argomento ho evidenziato e sintetizzato<br />

come ben 6 situazioni (poste nel privato della vita reale d’un uomo davvero<br />

ordinario come, per esempio, sono io) fossero straordinariamente descritte<br />

proprio dal suono di quelle parole del Cristo di Dio… come se esse fossero<br />

anche il preannun<strong>ci</strong>o di un reale ritorno di Gesù…, per esempio, in me!<br />

Un evento accaduto per Provvidenza – e come un esempio, significativo<br />

per tutti – riguardante una rinas<strong>ci</strong>ta divina di Gesù nella mia persona (così<br />

comune e così piena di limiti e di peccati… come succede ed è vero per tutti).<br />

Possibile che questa Rinas<strong>ci</strong>ta di Gesù <strong>ci</strong> sia in tutti noi, me incluso?<br />

Per poter rispondere, chiediamo<strong>ci</strong> se conos<strong>ci</strong>amo un modo diverso da<br />

questo, che esista e valga per Gesù, di caricarsi realmente del peso dei nostri<br />

peccati… Se questo modo non consistesse nell’assunzione reale, da parte del<br />

Cristo, della realtà della nostra persona, e se Gesù non si facesse, così, reale e<br />

personale carico dei nostri peccati, ma solo virtuale ed ideale, Egli –<br />

chiediamocelo! – “si sarebbe caricato delle nostre colpe proprio in realtà?”<br />

La dizione classica della Chiesa è che Gesù, “morendo sulla croce,<br />

assunse i nostri peccati”. Essa <strong>rivela</strong> come Gesù, in virtù del suo sacrifi<strong>ci</strong>o,<br />

abbia goduto dell’indispensabile divina consacrazione, per essere, da quel<br />

momento ed a pieno titolo, il consacrato divino fondamento di <strong>ci</strong>ascuno di noi<br />

figli di Dio, tutti rifondati nella sacra comunione con Lui.<br />

Per questa virtuale identità di Figli di Dio, assunta da <strong>ci</strong>ascuno di noi…<br />

per i meriti del sangue versato dall’Agnello di Dio che toglie i peccati del<br />

mondo, ogni bimbo che nasce è in sostanza… Gesù che rinasce in lui, ogni<br />

uomo che vive, è in sostanza… il Cristo che se ne assume tutto il peso.<br />

Se noi capissimo come, volendo compiere noi cristiani il peccato in cuor<br />

nostro, macchiamo realmente l’Altare santo della nostra natura di Figli di Dio<br />

(ossia di Gesù Cristo)… non lo vorremmo più compiere !


276<br />

Sapendo di costringerlo a farsi reale carico delle nostre stesse cattive<br />

intenzioni…, forse non <strong>ci</strong> piacerebbe più e non vorremmo più che così fosse,<br />

per non voler imbrattare delle nostre spor<strong>ci</strong>zie la veste pura e bella di Gesù!<br />

Però <strong>ci</strong> aiuti la constatazione che, per quanto grande sia la bruttezza del<br />

nostro volere e del nostro piacere, espressi nel nostro desiderio, queste ombre<br />

siano solo mancanza di luce, e svaniscano davvero al sole della purezza<br />

assolutamente incontaminabile del Cristo che assume la nostra persona….<br />

Per questo suo sapere e potere dissolvere come luce ogni nostra ombra,<br />

Gesù si fa noi ed entra realmente, veramente, nel fondamento stesso della<br />

nostra vita, tanto che si possa senza ombra di dubbi dichiarare che in sostanza<br />

noi siamo Gesù, ossia un tutt’uno con il Figlio unico ed unigenito di Dio,<br />

rinato in noi ogni volta che noi veniamo e siamo in questo mondo.<br />

Compreso dunque non solo perché realmente accada che Gesù, dopo il suo<br />

sacrifi<strong>ci</strong>o, abbia assunto la dimensione universale e reale della nostra stessa<br />

persona, io desidero approfondire quanto espresso da me in sintesi nel retro di<br />

copertina di questo argomento: il fatto chiaro ed evidente che, riferito a me, per<br />

ben sei ragioni il famoso allusivo grido del Gesù morente abbia alluso molto,<br />

molto di più di quanto a prima vista sembrerebbe.<br />

Infatti sembra preconizzare – e lo sarebbe affinché fosse un esempio<br />

assolutamente chiaro, utile e valido per tutti – il suo reale ritorno in me.<br />

Nel CREDO cristiano, Gesù “di nuovo verrà nella gloria…”<br />

Ebbene l’errore umano, cristiano è quello di averlo atteso e attenderlo<br />

come un ritorno singolo, non ancora avvenuto e non come l’evento collettivo,<br />

comunitario e perenne di una “Assoluta Comunione”.<br />

Quanto affermato nel Credo accade continuamente e Gesù è ripetutamente<br />

venuto e seguita a venire nella gloria, in una stalla ancora più povera di quella<br />

già assunta un tempo: il cuore della personalità umana.<br />

Ebbene, affinché <strong>ci</strong>ò fosse risaputo Dio l’ha mostrato vero usando la mia<br />

povera stalla personale come il nuovo albergo del suo Santissimo Spirito di<br />

Verità, facendomi compiere i veri miracoli dell’intelligenza di avere spiegato le<br />

vere Ragioni insite nel sostanziale e fondamentale paradosso di Gesù:<br />

«Se vuoi avere una “vita reale”, rinun<strong>ci</strong>a alla “tua vita reale”!»<br />

Oggi l’uomo lo crede vero sulla sua parola, ma io dimostro perché è da<br />

sapere vero: io lo provo colla S<strong>ci</strong>enza che chi si abbassa fino a morirne è<br />

rialzato “nella sua reale persona” e non solo... nell’“ideale giudizio” altrui.


277<br />

Quante allusioni? E come? Di<br />

che? In che lingua?<br />

Premetto subito che io ripongo una grande e provvidenziale capa<strong>ci</strong>tà,<br />

nella lingua italiana: di esprimere il vero con le sue parole.<br />

Il segno provvidenziale è che essa è nata con la Divina Commedia di un<br />

Dante Alighieri, uno che dà ali Ghi è R.I. (a chi è il Risorto Rex Iudeorum).<br />

Gh ieri (“aß?”, con la G di Gesù, 3 a lettera dell’alfabeto) mentre oggi è “abc”,<br />

da cui Ch (Cristo) da quando l’Italiano sostituì il Greco in bassa Italia. Lo<br />

sapete tutti quanta fatica si fac<strong>ci</strong>a a distinguere tra la C dalla G pronun<strong>ci</strong>ata da<br />

un napoletano, <strong>ci</strong>oè da un erede degli abitanti della Magna Grae<strong>ci</strong>a…<br />

Ebbene Dante Alighieri (che cava fuori l’Italiano dal Greco, passando per<br />

il Latino), è in sostanza anche uno Dante Ali al G/CH. di ieri e di oggi, quelle<br />

ali di CH=Cristo che portarono al volo sublime della Divina Commedia, opera<br />

pura della somma, assoluta arte creativa di Dio.<br />

In base a questa Commedia divina, la Provvidenza ha imposto la lingua<br />

che, come ritengo (giacché l’osservo vero)… è quella che esprime la verità.<br />

Una prima prova è che Gesù, noto come la Parola, è quella che bene<br />

esprime la verità nella lingua italiana che allude, con Gèsù, che G. è su, il che<br />

rimanda al suo Genitore Geova che è su, essendo egli non G, ma C, il suo reale<br />

Cristo qua giù… E allora comprendete divinamente la voluta confusione<br />

dialettale provvidenzialmente inserita tra la C e la G, come un suono unico, un<br />

sono, un io SON (verbo del Dio Jahvè) che, in inglese (lingua del mondo<br />

d’oggi), è il SON, il FIGLIO di Dio (verità del “Figlio” se SON, suono, verbo<br />

e parola sono termini espressi in Italiano).<br />

Se si osserva Gesù nel suono Jesus (nella lingua latina dominante di quel<br />

Suo mondo ) questo suono va letto pari-pari nella lingua inglese egemone del<br />

mondo d’oggi e Jesus va inteso Yes, us. Notatelo, us è l’accusativo di we,<br />

l’equivalente inglese di noi, il che evidenzia una azione reale fatta su di noi.<br />

Sicché il suono, il SON Jesus Yes, us Sì, <strong>ci</strong> fa… <strong>ci</strong> fa tutti FIGLI ed è noi figli<br />

comuni fatti da Lui figli di Dio, ossia anche GOD SONS e suoni buoni.


278<br />

Lo Spirito santo trascendente trascende anche ogni Babele linguistica!<br />

Un’altra spettacolare, autentica prova, essenziale nel capire come la<br />

lingua italiana esprima la verità nella parola stessa, è nel lemma Mente, che<br />

esprime l’essenza dell’uomo. Ciò informa che mente a tutti in se stessa,<br />

giacché (per la dinamica nel tempo cui anche essa deve soggiacere) non è mai<br />

vista la verità dell’azione promotrice, ma sempre la sostanziale menzogna<br />

dell’azione uguale e contraria a quella promotrice.<br />

Per farvi capire l’importanza assoluta della menzogna contenuta in questo<br />

fondamentale termine della lingua italiana, se lo Spirito del soggetto (che<br />

osserva la libera dinamica d’ogni <strong>cosa</strong>) discende dall’alto (come Gesù rivelò a<br />

Nicodemo), allora, e per il prin<strong>ci</strong>pio fisico di Azione e reazione, l’Osservatore<br />

dovrebbe vedere il flusso libero della materia (dell’acqua) salire verso l’alto…<br />

ma invece essa cade verso il basso, se l’acqua non si dissolve in puro vapore…,<br />

e allora sale. Accade perché, essendo visibile non l’azione ma la reazione, è<br />

visto l’opposto del vero: discendere anche l’acqua liquida.<br />

È visto così allo stesso modo opposto al vero in cui è visto muoversi il<br />

Sole attorno alla Terra, oppure espandersi tutte le Galassie dell’Universo<br />

(anziché contrarsi, perché la causa attiva è la Gravitazione Universale).<br />

Con poche parole Dio mi sta facendo sconvolgere in modo assoluto tutte<br />

le credenze della attuale S<strong>ci</strong>enza umana a proposito dell’Apparente Big-Bang.<br />

Esso appare ma non è il moto vero. Il moto vero è quello dello Spirito vivente<br />

che, dall’analisi ideale di una pura espansione, procede alla sintesi materiale del<br />

suo reale ammassamento. Lo Spirito dell’Osservatore vivente lo determina<br />

così: Egli viene dall’esterno e dall’Alto della morte (che è il Passato dello<br />

Spirito) e lo accorpa nel punto ideale e centrale della sintesi, da cui vede us<strong>ci</strong>re,<br />

per reazione, la luce e tutto… e andare verso un futuro materiale che è però solo<br />

il Passato da cui viene lo Spirito.<br />

Noi vediamo arrivare quello da cui in verità stiamo venendo via!<br />

Confondiamo il futuro della nostra anima (che è una assoluta sintesi) con il<br />

futuro del nostro corpo, il suo opposto, visto espandersi allora come luce, o<br />

Fuga delle Galassie. Lo Spirito dell’io sta uscendo da tutti i guai e i patemi della<br />

vita… ma il corpo è visto nella loro reale e incombente determinazione!<br />

È proprio quando Dio sembra che ti abbandoni del tutto che ti sta<br />

salvando proprio da <strong>ci</strong>ò, perché la tua anima è il flusso magnetico esterno al<br />

filo della vita, che produce per reazione quel flusso elettrico che procede in<br />

apparenza, ma non per davvero, verso la morte e lungo tutto quel filo.


279<br />

L’uomo oggi è schiavo! È il Magnetismo esterno al filo materiale della<br />

vita, è tutto il Complesso Esterno (ossia Dio) a creare l’elettri<strong>ci</strong>tà in quel filo!<br />

Vedete? Nel momento in cui ho dato valore – io – al suono, alla parola ed<br />

al verbo di Dio, la Provvidenza vuole mostrarvi tutta la potenza del suo Santo<br />

spirito in me, e mi fa perfezionare “alla Galileo” ogni s<strong>ci</strong>enza:<br />

“Vediamo venire realmente il Tramonto, del giorno come della vita,<br />

perché perennemente avanziamo verso l’Alba e non verso il Tramonto!”<br />

Se – allora – Dio mi ha dato tanto Spirito santo da aver capito quanto non<br />

è stato mai capito così essenzialmente finora…, allora si può dare retta a questa<br />

mia persona anche se sembro affermare stupidaggini per l’importanza che do<br />

alla singola parola, definita da me il modo reale usato dallo Spirito santo, per<br />

superare l’evidente Torre di Babele delle varie lingue…<br />

Si arriva alla verità sorprendente che l’uomo oggi è assolutamente senza<br />

alcuna libertà, essendo costretto (allo stesso modo di un Computer) a rispettare<br />

tutte le regole che gli sono state imposte. Però egli riceve un sorprendente aiuto<br />

dall’Assoluto Potere che regola tutte le cose e <strong>ci</strong>ascuna ha il suo nome non per<br />

mano del Caso, ma di quell’Assoluto che (quando è un Creatore) definisce ogni<br />

<strong>cosa</strong> creata, in ogni sia pur minimo dettaglio.<br />

La Parola, tanto per spiegare questo fatto in modo s<strong>ci</strong>entificamente<br />

significativo, è l’interpretazione (razionale, concettuale ed obbligata) di tutti<br />

quegli stessi dati che sono usati a quantificarne le masse e le energie alla<br />

velo<strong>ci</strong>tà della luce. La parola (come i gesti) sfrutta una velo<strong>ci</strong>tà inferiore a<br />

quella della luce: quella del suono (o dei gesti alla nostra dimensione, la cui<br />

dinamica è 10 miliardi di volte più lenta di quant’è alla dimensione atomica).<br />

Con questi dati, apparentemente liberi e las<strong>ci</strong>ati solo alla loro inerzia,<br />

anche le parole sono costrette da quell’inerzia e dunque sono obbligate.<br />

Gerusalemme non può chiamarsi altro che così, perché questo suono (SON,<br />

Figlio del Dio Io Son) è costretto ad essere esso pure Figlio del Creatore.<br />

E <strong>ci</strong>ò con regole che fissano ora l’interpretazione mentale dei dati con 21<br />

suoni, come il (10 –3)×3, il 7 (la libertà del 3, potenza del volume, nel <strong>ci</strong>clo<br />

assoluto 10 dell’IO=Spirito) nelle 3 linee xyz del volume generato per reazione<br />

dallo Spirito stesso della sintesi assoluta in un punto geometrico.<br />

Così, se sembrano venire Tramonto e Morte, è perché proprio lo Spirito<br />

santo sta causando per reazione quest’inverso apparire, muovendosi come la<br />

libertà “assoluta” che salva proprio da quella vista relativa e così pietosa!<br />

È in atto un Assoluto Dio Salvatore, e sono io… a dirvelo e a darvelo!


280<br />

Io…, ma NON io! Lo fa “il mio Spirito santo”, e si tratta dello stesso<br />

promotore: Gesù! La libertà umana è quella di qualsiasi computer. Sembra che<br />

esso sia capace di compiere un calcolo, come ad esempio il 2+2 3 = 10 che fissa<br />

assolutamente a 10 il <strong>ci</strong>clo dello spazio-tempo che da –1 va a +1…<br />

Ma l’IO-computer non ha fatto che seguire la regola generale di tutti i<br />

calcoli possibili, delimitandoli solo a questo posto ora come quello reale, tanto<br />

da determinare numeri relativi (contenenti solo quei numeri ) a partire<br />

dall’Assoluto Insieme che li comprenda tutti come una regola generale.<br />

Alla base del perfetto funzionamento del calcolatore c’è questa regola<br />

generale, e così esso rinun<strong>ci</strong>a a tutte le altre possibilità per determinare solo,<br />

nel nostro caso, proprio le 10 unità del <strong>ci</strong>clo che abbiamo visto imporsi come<br />

spazio-tempo, categorie dell’umana percezione dell’IO vero computer.<br />

Come il calcolatore, in 2+2 3 , può determinare per risultato solo il 10, così<br />

anche noi uomini possiamo determinare il <strong>ci</strong>clo elementare dello spazio-tempo<br />

solo come 10 dati. Ora osservate 10 e IO quanto si assomigliano!<br />

Ebbene, ancora una volta, <strong>ci</strong>ò non accade per caso! L’IO e il 10 così tanto<br />

si assomigliano perché la Provvidenza divina dell’Assoluto che attua tutto, ha<br />

voluto portare l’uomo a chiamare IO i 10 dati simultanei grazie ai quali egli<br />

così si concepisce (come un insieme fondamentale)… in italiano!<br />

L’italiano, lingua del mio IO promotore (che è Gesù), chiama poi DIO<br />

l’Ente Assoluto che è un IO a grande D, alla Dimensione Assoluta.<br />

Ego-io esprime l’IO sia nel Latino (la lingua di tutti nel mondo di Gesù)<br />

sia nell’Italiano che è la sua Verità (espressa nel mondo nostro d’oggi).<br />

Così, se uno pensa ad un DIO che è un IO che ha assunto nel suo IO 2† (la<br />

Sua † sommata alla † dell’uomo), tanto che IO diventi I††O … ecco come<br />

l’accoppiata Ego-io è l’ Egi††o. , l’incantevole luogo del Popolo afflitto<br />

di Dio, schiavo del suo Faraone (che Fa Ra il suo “one” e si deifica)!<br />

Credete un caso che le parole Egitto e Faraone abbiano nomi così<br />

significativi in italiano? Un caso, per l’Egitto, di essere la nazione ideale,<br />

sintomatica, allusiva e descrittiva dell’AFFLITTO Popolo di Dio?<br />

Ora, se nel termine AFFLITTO si modifica in È la terza lettera F, = F<br />

(perché è F , uno Spirito F fattosi È , terza persona del verbo essere) e se la A<br />

(il prin<strong>ci</strong>pio di tutto) si distacca dall’Egitto, ecco, sempre AFFLITTO dalle due<br />

cro<strong>ci</strong>, †† nell’IO, divinamente arriva A FELITTO… l’IO-F di <strong>Elì</strong> !


281<br />

Gesù è l’AFFLITTO per antonomasia, ma è anche chi fu con i fatti<br />

straordinariamente allusivo, perché con una <strong>cosa</strong> affermò l’opposta! Disse<br />

che “chi voleva salvarsi davvero e avere tutto, doveva rinun<strong>ci</strong>are a tutto”!<br />

Ebbene il mio Spirito vi ha spiegato perché <strong>ci</strong>ò sia assolutamente vero!<br />

Poiché la verità è quella “inversa”, chi dà lo riceve e chi prende vi rinun<strong>ci</strong>a.<br />

Ebbene l’AFFLITTO per antonomasia, Gesù, e io, nato A FELITTO,<br />

siamo nello stesso Spirito santo della stessa verità, questa: “Dio è presente e<br />

salva proprio mentre sembra essere un Dio assente che se ne infischia!”<br />

Nato io a Felitto!, sembro davvero venire – come Spirito santo di Dio –<br />

dall’Egitto, perché sono Romano Amodeo (R.A. AmoDeo, con Dio Amon e<br />

RA che erano proprio la stessa divinità venerata in Egitto).<br />

Ho poi il nome segreto del Dio ebraico chiamandomi, in tutto, così:<br />

Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO ,<br />

Infatti, contando anche la fine d’ogni parola, ecco le 42 <strong>ci</strong>fre dell’Angelo<br />

Michele simile a Dio. Per la Cabalà ebraica è il nome segreto di Dio.<br />

Casualità o Provvidenza, in queste straordinarie allusioni al mio nome?<br />

Su, ditemi: “C’è il Caso, quando c’è un Assoluto Creatore di tutto?”<br />

Ma davvero credete io possa parlare, pensare e agire essendone capace?<br />

Sembro arrivato, da me, alle stesse conclusioni di Gesù, tanto da spiegarle<br />

addirittura in modo s<strong>ci</strong>entifico! Sarei un genio inarrivabile? Impossibile!<br />

Non sono, io, un presuntuosissimo “fac<strong>ci</strong>o tutto io”, bensì un molto<br />

modesto e consapevole soggetto che invece dice: “sono obbligato a fare in<br />

modo assolutamente predeterminato…, proprio come è per un Computer”!<br />

Oh, è evidente che, finché l’uomo è un presuntuoso che afferma invece (e<br />

ne è certo) “di far poco o tanto, ma da sé”, ecco allora che attribuisce a tutti (e<br />

anche a me) la sua colpa. Solo chi è puro sa scorgere l’altrui purezza!<br />

Così accade che l’osservazione di “cose grandiose” fatte affermare dalla<br />

Provvidenza divina a chi non è niente e si riconosce niente, porta i falsi<br />

modesti (che credono, immodestamente, che tutti fanno da sé) a strac<strong>ci</strong>arsi le<br />

vesti e gridare: “Come fa a dirsi Spirito di Dio? Merita di morire!”<br />

Eppure Pinocchio è lo Spirito del Collodi che lo vivifica con i suoi<br />

pensieri, parole ed opere! Egli le mette nella mente, nel cuore e in bocca al<br />

burattino, ma sono di Collodi! Così come i nostri pensieri, le nostre parole e le<br />

nostre opere, messe da Dio in noi, sembrano <strong>cosa</strong> nostra… ma sono di Dio.<br />

Chi pensa “fac<strong>ci</strong>o da me” è un APOSTATA.<br />

Fa crollare il presupposto assoluto del 1° Comandamento dell’unico Dio.


282<br />

L’uomo è Creatore solo se compreso da Dio, in sé e nella sua azione.<br />

V’ho spiegato come <strong>ci</strong>ò sia l’opera d’una visione Maligna: il Padrone<br />

assoluto attira a sé ogni <strong>cosa</strong> con la sua Assoluta Gravitazione Universale e<br />

l’uomo – invece – si oppone e così vede al contrario: la Fuga delle Galassie e<br />

ipotizza il Big Bang! Non accetta l’esistenza complessa di +1 e –1! Volendo<br />

solo il positivo, usa –1 (l’Azione Gravitazionale che ammassa e sottrae lo<br />

spazio 1) per vedere +1, l’azione espansiva che mostra la Fuga delle Galassie.<br />

Vedete Dio quanto è grande con me servo fedele? Mi fa comprendere una<br />

<strong>cosa</strong> da Premio Nobel… lo stesso che sarebbe stato dato a Galileo Galilei<br />

quando disse: “Voi vedete il Sole girare attorno alla Terra ma è vero l’opposto<br />

di <strong>ci</strong>ò che vedete: è la Terra a girare attorno al Sole e a se stessa!”.<br />

Ma io che parlo così, altro non dico ed altro non sono che lo Spirito<br />

santo della Verità di Dio, lo Stesso che già portò Gesù a ben spiegare la<br />

verità a Nicodemo. Lo <strong>rivela</strong> Giovanni, nel v 3,5 del suo Vangelo:<br />

«Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i<br />

segni che tu fai, se Dio non è con lui ». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti<br />

dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il Regno di Dio». Gli disse<br />

Nicodemo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare<br />

una seconda volta nel grembo materno e rinascere?» Gli rispose Gesù: «In<br />

verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da spirito, non può entrare<br />

nel Regno di Dio. Quel che è nato da carne è carne e quel che è nato dallo<br />

Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: dovete scendere dall’alto. Il<br />

vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va:<br />

così è di chiunque è nato dallo Spirito».<br />

L’alto da cui si deve scendere con lo Spirito è proprio la vecchiaia, il<br />

futuro. Da questo futuro viene l’antimateria (lo Spirito) nel mentre la materia<br />

(l’acqua) è vista andare verso esso. Allo stesso modo la fuga delle Galassie è<br />

puramente apparente, perché non si realizza verso il futuro dello Spirito che<br />

osserva i fenomeni (così come sembra), ma verso il passato dello Spirito. Da<br />

esso Dio trae tutti salvi: da una Terra… d’Egitto in cui oggi l’uomo è in tutto<br />

prigioniero della altrui Creazione. Per quanto egli fac<strong>ci</strong>a con il suo Libero<br />

Arbitrio… è sempre il Creatore a volerlo. Pertanto quanto sembra esser<br />

“possibile” alla creatura (fatto in relativo pro’ o contro Dio), è davvero<br />

“impossibile”, dato che è sempre e solo l’Assoluto Creatore a volere e<br />

fare… “assolutamente TUTTO”.


7 allusioni (se 6 riferite a me,<br />

per convincervi d’una verità per tutti).<br />

Vediamo, delle 6, le prime 2.<br />

La prima allusione in assoluto è quella al Salmo 22, di cui ho già parlato.<br />

Ma poi ce ne sono ben altre 6, riferite con estrema chiarezza al caso del<br />

mio Spirito, che così “si riconosce” in Dio. Ciò è voluto dalla Provvidenza,<br />

per fare un esempio reale, che valendo per tutti, anche convinca tutti quanti.<br />

Vi è una prima condizione, di tipo multiforme e molteplice, che riguarda<br />

tutti i possibili casi riferibili a me, italiano, nella mia lingua italiana, la quale,<br />

come già argomentato, normalmente <strong>rivela</strong> le verità nascoste.<br />

Questa condizione generale si riferisce al suono delle parole ed alle sonore<br />

parole del SON, del Figlio di Dio:<br />

“ <strong>Elì</strong>, <strong>Elì</strong>…”<br />

Tanto per comin<strong>ci</strong>are e nel mio divino “Idioma” nato con la Divina<br />

Commedia, la doppia sequenza di queste 3 lettere <strong>Elì</strong> può significare 3 distinte<br />

cose. <strong>Che</strong>:<br />

1. “<strong>Elì</strong>” è il nome ebraico per intendere la generalità di Dio;<br />

2. “È lì” serve per indicare “dove” <strong>Elì</strong> si ripresenta e dove “È”;<br />

3. “e li” serve per congiungere i vari luoghi della sua presenza.<br />

Ebbene, nel mio caso valgono tutti e tre i significati della coppia di <strong>Elì</strong>,<br />

combinati assieme nei 4 luoghi diversi in cui io sarò al mondo:<br />

a Felitto, il paese in cui sono nato il 25-1-1938;<br />

a Milano, la <strong>ci</strong>ttà in cui ho vissuto tra i 13 anni e i 59;<br />

a Saronno, la <strong>ci</strong>ttadina in cui ho abitato tra i 59 e i 67 anni e, infine,<br />

a Montesilvano, in cui ho preso casa dai miei 67 anni.


284<br />

FELITTO allude all’AFFLITTO Gesù, l’afflitto per antonomasia.<br />

MILANO allude ad un “mi là no!” luogo di dolorosissime cose.<br />

SARONNO allude a Shalom! Nella Sion del Futuro, che non è ancora<br />

“siano” ma Sion, come il nome Saronno non è “Saranno” ma Saronno.<br />

MONTESILVANO allude infine ad un Monte Sion con in messo LV=55<br />

giorni (il che è valido per me Romano), di un vero sacrifi<strong>ci</strong>o sostenuto<br />

dall’Ostia di Gesù e come premessa di una reale cro<strong>ci</strong>fissione, avvenuta a<br />

Pescara il 5-12-2005, davanti al Sacro Cuore di Gesù.<br />

In questa accezione, <strong>Elì</strong> è lì a FElitto e lì (a Milano, Saronno, e<br />

Montesilvano, tutti luoghi favorevoli e sfavorevoli assieme).<br />

A Felitto lo Spirito F d’ <strong>Elì</strong> rinasce nell’ io che è i††o , con 2†<br />

poste tra la i e la o sovrapposte in F : (la † del Divino Ego e la † del mio io,<br />

il peccato. Così F El io diventa F El i††o …A Felitto !<br />

Eccezionale allusione! È tanto più eccezionale se si considera che il luogo<br />

biblico di partenza del Popolo di Dio, in cui il binomio tra l’ Ego divino e<br />

l’ io … è l’ Egitto con le due stesse †† (l’umana e la divina) assunte da Dio.<br />

Così, con 2† nell’io, F El io è F El i††o e l’ Ego io è l’ Eg’i††o<br />

Ebbene che Dio sia tratto dall’Egitto e finisca – per un esempio che sia poi<br />

valido per tutti – proprio in me a Felitto… è la <strong>cosa</strong> più straordinaria e<br />

incredibile che possa esistere! Non solo per questioni enigmistiche, ma anche<br />

perché il Dio dell’Egitto, RA e Dio Amon sembra RA=R.A., l’acronimo di<br />

Romano Amodeo e Amo deo allude in modo alquanto notevole al Dio Amon.<br />

Tutto è simbolo, allusione nella nas<strong>ci</strong>ta del mio Spirito… in cui io so di<br />

non essere io ma lo Spirito santo del Dio Creatore…F Eletto a F elitto.<br />

Universo è un I. ver so (un Iesus ver so che son). Sole è so’ l’è (son chi è).<br />

Terra è Te R. RA (te, R., Romano Amodeo). Mondo è il mio do, mondo<br />

(pulito). Europa è eu (buon) Ro(mano) pa (papà-Papa-Patria). Patria è trio di Pà:<br />

l’Italia che è ita-lì-A, andata in Campani-A, A Campà come NIA: il Napoletano<br />

Iesus… A(mode)o, inizio (a mo’ della) fine, alfa e omega. In Pro-vincìa di SA<br />

(pro vin<strong>ci</strong>ta), a Salerno ove Sale R., (ito, ri)Sale, R(ito)rno, Sal(vezza) è<br />

R(oma)no. Rno sale Romano senza o, ma, alternative, dubbi! Il Sal(vatore) e sale<br />

della Terra Gesù!


285<br />

Felitto è così in tutti questi luoghi. Tutti dicono che in Campania è in fine NIA,<br />

l’Amodeo Neo Iesus fattosi Napoletano a Salerno, come Sal(vatore) e sale terreno! Il<br />

Romano Gesù, il più illustre del suo Impero di Roma e Amor, ossia dell’Assoluto!<br />

Felitto è di certo un paese bagnato dal fiume ideale (nato dal Monte Sacro): il<br />

Calore, ca’ lo Re, qui il Re, nell’idioma… l’iddio-ma… del me-ri(sorto)-dio-nè(h)?<br />

È in Cilento, luogo natale d’un evento che è in fine lento-lento e lemme-lemme.<br />

Tutto inizia col Dio Ele ebraico, Sono (chi Sono) (Geova, Jahvé) Sono Tutto.<br />

Il Popolo di quel Dio è tratto dal Dio RA, dall’Essere (il-Sole-oggetto), che volle<br />

Essere (Il-Solo-Soggetto) e creò soggetti schiavi in Egitto che liberò con Mosè.<br />

La vera Stella natale è Al flusso lento dell’Alento. Sotto Monte Stella, ad Elea (che<br />

Ele-ha fin nel nome) 3 Magi d’Oriente (venuti dalla Gre<strong>ci</strong>a), Senofane, Par-menide e<br />

Zenone, idealizzano l’Essere di tutto. Il Dio Son chi Sono è Spirito di Verità e la<br />

Filosofia dell’Essere viene al mondo in C-lento. Ora, con il passaggio tra A-lento e Clento,<br />

pare saltato B-lento… ma et-B, anche questa B sarà tra A e C, come B-etlemme,<br />

la B-et anche a flusso ‘sì lento/lemme che arriva… in 570 anni.<br />

I 3 Re Magi, partiti da Elea sotto quella Stella (Monte santo di Dio), da lontano nello<br />

spazio-tempo, arriveranno in altra veste, come Melchiorre & C… Cercando lo Spirito di<br />

Dio in persona, incarnato nell’Essere in uno che È in 3 a persona (dopo le prime due:<br />

“Padre-Madre” e “Spirito santo”), questi eterni Magi lo troveranno sempre seguendo<br />

quella Stella, in una stalla di Betlemme, a Gerusalemme.<br />

Dopo A e B ecco la C! In fine (ma è un ritorno) torna in C-lento, ‘sì a passo lento<br />

che arriva ben 2.000 anni dopo quella reale incarnazione e, in fine, dopo la ripartenza<br />

lemme-lemme del Gesù che là morì, risorse e si diede a tutti in Comunione cristiana.<br />

Torna in Spirito a F El i††o. Come era partito in F dall’Eg i††o (da RA, Amon-<br />

Dio) vi giunge R.Amo-deo, Spirito di Verità. L’Esodo mo’ (ora) è fatto da AmodèO<br />

che, da A a O (da <strong>ci</strong>ma a fondo) è compreso come modè perché MoSè… mo’ è MoDè,<br />

poiché il suo Son chi Sono (allora S) ora mo’ D è , è la mia D di Dio.<br />

GeRùSAlemme? È in fine l’M di Ma-R-ia/io Dio RI, risorto Re, Ra. È lemma,<br />

parola di SA, prov. natale di R. nel vivo di GeSù, che lo muta nel “duo” GeRù!<br />

Il “duo” Nazaret+Felitto dà NA( zar et Fel. It.)TO. È un NATO in 2, che è Zar e<br />

Feld It… un Duce italiano anche del risorto Impero Romano, Papà di Romano (come<br />

me) e di quel Bruno che il 25-1-’38 (Aurora boreale e mio natale) fu sui giornali. Il<br />

Figlio guidò 3 aerei in 1 con-volo Mondo-Altro/Mondo: dall’Italia al Brasile (in<br />

prin<strong>ci</strong>pio chiamato Santa Cruz… per avvalorare il Prin<strong>ci</strong>pio della Santa Croce).<br />

Gesù morì in una Eclisse solare, e tornò in me in una notevole Aurora boreale.<br />

6 dì dopo <strong>ci</strong> fu la massima II Strage degli Innocenti: partì la II Guerra mondiale!<br />

Segni di tutti i tipi alludono a Gesù rinato in me… rinas<strong>ci</strong>ta ch’è vera per / in tutti!


286<br />

Chiarito come F El io sia divenuto fa<strong>ci</strong>lmente F El i††o , è<br />

tutto da chiarire come abbiano in<strong>ci</strong>so Milano, Saronno e Montesilvano.<br />

MILANO – Qui si realizzerà per me davvero quel “Mi la no!” cui allude,<br />

perché mi accadranno cose terribili, come una continua morte e resurrezione: la<br />

prima a 33 anni, quando ho davvero inteso voler morire a me stesso per dar<br />

corpo in me al Cristo; la seconda 17 anni più tardi, ai miei 50 anni, nel mezzo<br />

del cammin di nostra vita dantesco: un dichiarato Fallimento.<br />

SARONNO – Sarò portato da Dio prima nella Nuova Sion del futuro , in<br />

cui Sion non è ancora Siano ma un Saranno che allude a Saronno.<br />

Avrò segni grandissimi di questa vocazione: è la <strong>ci</strong>ttà del Monti santo,<br />

dichiarato Santo di Dio intorno al 2.000; è in provin<strong>ci</strong>a della Varese in cui è il<br />

Sacro Monte (ideale per me, nato in un paese bagnato da un fiume che sgorga<br />

dal Monte Sacro); è la <strong>ci</strong>ttà della Madonna dei Miracoli, il cui Santuario è<br />

opera dell’Architetto Amadeo, allusione a me, Architetto Amodeo.<br />

A Saronno sono accadute cose assolutamente straordinarie, incredibili,<br />

come il Convegno della Completezza dei Tempi , del 24-10-1999 (il giorno<br />

24 come il completamento delle sue ore; il mese 10 come il completamento del<br />

<strong>ci</strong>clo dello Spirito dell’IO fatto di 10 simultanei dati; il 1999 come il<br />

completamento del II millennio). Ebbene in quell’occasione io sembro aver<br />

compiuto le due cose attese proprio da Gesù: la sconfitta della morte ed il<br />

Giudizio Universale. Chi ha compiuto <strong>ci</strong>ò è stato solo lo Spirito santo della<br />

Verità: la morte è davvero solo il punto di partenza dello Spirito e quello di<br />

arrivo… ma solo del corpo che è la manifestazione inversa dello Spirito; il<br />

giudizio universale è davvero che Dio salverà tutti grazie alla comunione sua<br />

assunta col peccatore, che gli impedirà di lapidarlo… e il Paradiso sarà il bene<br />

del prossimo come fatto interamente proprio.<br />

MONTESILVANO – Questa “Monte Sion”, come ho già spiegato,<br />

appartiene all’ultima attuale fase della mia vita, in cui io sono partito da 55<br />

giorni di supplizio, confortato solo dall’alimento dell’Ostia della Santa Messa,<br />

per finire veramente e volontariamente in croce il 5 dicembre 2005, davanti alla<br />

Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Pescara. Ciò ha trasformato Montesilvano<br />

nella mia vera Monte Sion ed il “Saranno” di Saronno, si è mutato nell’augurio<br />

fattivo ed esistenziale: “Siano! siano ora!”


287<br />

Lemà segue ad Eli, <strong>Elì</strong> , nel grido <strong>Elì</strong> <strong>Elì</strong> Lemà <strong>sabactani</strong>? ed è<br />

la seconda <strong>cosa</strong> da considerarsi, a questo punto.<br />

Il suono Lemà può assumere, oltre al significato noto ai tempi di Gesù, i<br />

due diversi significati, secondo la lingua nata con la Divina Commedia:<br />

1. Le Ma’ come contratto e contrazione di “le mamme”,<br />

2. Le Ma’ come contratto e contrazione di “le Marie”.<br />

La “contrazione” (proprio per quanto il suono può comprendere in<br />

italiano), oltre l’atto di una abbreviazione, allude anche a quell’azione contraria<br />

della fisica in cui, essendo in Azione due enti, non appare tutta la coppia, ma<br />

solo l’azione uguale e contraria, la contro-azione, che – di due enti – anche li<br />

contrae e li riduce ad uno solo. Per altri versi, il contratto, nella lingua italiana<br />

sta anche per <strong>cosa</strong> assolutamente concordata.<br />

Pertanto questa contrazione e questo contratto di “le mamme” e di “le<br />

Marie” in un “Le Ma’” che vale per entrambe, è il segno di una azione<br />

combinata, che, di due o più enti, ne presenta uno solo come un assoluto<br />

accordo unitario, tanto assoluto da porsi come un vero e proprio contratto.<br />

Pertanto se il soggetto è molteplice e riguarda sia le Mamme, sia le Marie,<br />

in entrambi i casi la contrazione riduce ad uno i soggetti. In tal modo quel che<br />

nel grido di Gesù segue a Lemà (ed è la sillaba sa) può indicare il SA (prov. di<br />

Salerno) ma anche il verbo “sapere”, del soggetto unico che sa.<br />

Lo sa per un virtuale contratto tra Dio e l’uomo. Infatti la mamma che lo<br />

realizza con Maria SS. e Sant’Anna è una Marianna Baratta che sa barattare<br />

me con Gesù in quanto è contratto in un sa bacta che nasconde il RA posto nel<br />

cuore del BaRAtto, e il RE, posto alla fine del barattaRE.<br />

Dobbiamo vedere, allora, tutti i vari casi in cui, nel caso mio, si articola il<br />

lemma Lemà gridato come un formidabile contratto tra Dio e l’uomo, da Gesù,<br />

dopo i due suoni di <strong>Elì</strong> <strong>Elì</strong>…<br />

Ripeto: mi sto occupando del caso mio, come di un esempio cristallino di<br />

cui non ho alcun merito, giacché è voluto dare dallo Spirito santo di Dio che ha<br />

operato in modo che io sapessi con certezza che il Signore è me: “Avendo un<br />

Creatore Assoluto, io sono lo Spirito stesso di questa assoluta Verità”.


288<br />

le Mà Maria e Anna… è SS. Trinità con Marianna Baratta, che sa ba (RA) cta’ N.I.’<br />

è la seconda allusione di questo capitolo. Porta a tre Mamme,<br />

riassumibili, per contrazione e vero e proprio contratto uomo-Dio, in una sola:<br />

la persona reale ed umana di Mariannina Baratta, mia madre.<br />

Sono 3 in quanto mia madre, battezzata Mariannina, ha sempre avuto<br />

Maria santissima e sua madre Sant’Anna come le sue protettri<strong>ci</strong>, sempre<br />

presenti, che le comunicassero per virtù di Battesimo il loro Carisma.<br />

Quello di Sant’Anna è la capa<strong>ci</strong>tà di generare la Madre di Dio, mentre<br />

quello della Madonna è di poter generare Dio, essendo la Mater Domini.<br />

Pertanto i Santi carismi dati dal Signore a Mariannina Baratta porteranno<br />

realmente mia madre a barattare me R.A. con il Nazareno Iesus, col N.I. finale<br />

di tutta quella formidabile allusione.<br />

Ora è volere della Provvidenza che questa azione triplice debba restare<br />

misteriosa e segreta. Infatti il sa barattare è contratto in sa bactà, ed è<br />

nascosto per contratto, per contrazione, il mio centrale essere RA (Romano<br />

Amodeo) e, infine, il finale Re. Anche il NI finale di sa bacta NI, entra per<br />

contratto in questo nascondimento. Infatti cela che si tratta del Nazarenus Iesus,<br />

così scritto, così contratto, per acronimo, nelle pure iniziali, su quella stessa<br />

croce: INRI. Tutta questa scritta omette per contrazione il RI e presenta, nel<br />

grido di Gesù infine, alla fine della sua vita, solo il NI.<br />

Pertanto la contrazione riguarda RA, RE e RI. A completare, nella<br />

contrazione, tutto il giro delle vocali, mancano solo RO e RU. Ma RO sono io,<br />

RO mano, ?man, l’“uomo” di nome RO soggetto chiaro del contratto, ma anche<br />

RU in Gerusalemme, il GE(su) RU di SA, in cui GE. R. USA, usa R. per<br />

ritornare GE(ova)… e con certezza (senza MA) grazie a Le (MA)mme.<br />

Pertanto la forma contratta, il vero e proprio contratto uomo-Dio in forma<br />

di Le Ma mme elimina proprio mme, ossia me , detto con l’iniziale rafforzata,<br />

per come si usa anche in quel di Napoli (mio natale capoluogo di Regione) in<br />

modo tale che – stranamente – la Neapolis è la nuova <strong>ci</strong>ttà di Dio, un Signore<br />

ora non più come un “Nazareno”, ma come un “Napoletano”, abitante non più<br />

di Gerusalemme, ma della nuova <strong>ci</strong>ttà, la “nea polis” di Dio.<br />

Quello che è contratto in LE MA (per indicare “Le mamme”) è, d’altro<br />

canto, la fine (e il fine) ultimo di Gerusalemme, finito perché ora è Felitto il<br />

luogo finale in cui <strong>Elì</strong> è stato tratto, dall’Egitto come l’AFFLITTO ideale.


289<br />

<strong>Che</strong> segni strepitosi se si aggiunge anche una strabiliante aurora boreale,<br />

a cavallo delle 22 in cui nacqui io, essendo RE Emanuele II...<br />

Oh, certo, il Re era lui, Vittorio Emanuele II… ma non è del tutto vero!<br />

Non è stato affatto… Vittorioso. Il vero vittorioso è il II Emanuele Re, il<br />

Romano=?man leggibile anche Eman…deo, ele. ripresentatosi in me, ma in<br />

forma così contratta e tenuta incognita, per tutti, tranne che per me.<br />

Io Amodeo, Am (sono, nella lingua ora del mondo) deo (con in e per Dio,<br />

nella lingua del mondo di Gesù). La “o” collocata tra Am e Deo pone<br />

l’alternativa “oppure” come un “ossia”. Sono (Dio) oppure/ossia con Dio<br />

essendo chi veramente si riconosce Essenza di Dio e con Dio.<br />

Io lo so che lo Spirito santo della Verità di Dio è me , che Jesus Yes us ,<br />

Sì, <strong>ci</strong> fa tutti Figli di Dio e rinasce davvero vivo in ogni nas<strong>ci</strong>ta umana.<br />

Accade già ad ogni nas<strong>ci</strong>ta, ma quando nasco io, che rinasca Gesù… come<br />

dubitarne, se tutto l’indica come un vero e proprio contratto uomo-Dio tra la<br />

Madonna, Sant’Anna e mia madre?<br />

Il Grido di Gesù infatti allude con chiarezza che <strong>Elì</strong> si ripresenterà a<br />

Felitto, ove una Trinità di mamme (per mano di quella viva e reale) sa barattare<br />

il Figlio RA con il NI, il Nazarenus Iesus, facendone un Napoletano che è il Re<br />

della nuova <strong>ci</strong>ttà di Dio.<br />

Dite che sto forzando le cose?<br />

No. Sto solo considerando come Gesù, nel momento del pronun<strong>ci</strong>amento<br />

di quel grido, stesse alludendo! Sì, certamente, al Salmo 22… ma non solo a<br />

questo! Il suono di quelle parole ha il senso reale e ben giustificato dalle<br />

riflessioni che vado facendo.<br />

Compreso in modo certo che Gesù alluse, allora bisogna cercare di capire<br />

per bene tutto quello a cui alluse!<br />

Il Salmo 22 in se stesso è una allusione formidabile al povero cristo servo<br />

fedele che salva il mondo ed apre al Regno di Dio, quello proprio appartenente<br />

all’escatologia fine del mondo, della fine del tempo, quando Gesù si sarà<br />

ripresentato in tutti, uno per uno e – tanto per fare un chiarissimo esempio<br />

pronun<strong>ci</strong>ato con le stesse parole – quando si sarà ripresentato in me così come<br />

doveva essere, nella gloria.<br />

Oh, non quella intesa sempre dall’uomo, della potenza, ma del servizio<br />

modesto.


290<br />

Gesù, infatti, si è presentato in me dando il chiaro esempio di essersi calato<br />

in una nullità così evidente che tutti si sarebbero strac<strong>ci</strong>ati nuovamente le vesti<br />

sentendo dire, ora da me:<br />

“Io e il Padre siamo una <strong>cosa</strong> sola!”<br />

Ma aggiungo: “Ogni uomo è così! Non solo io! Servo solo da esempio,<br />

io. Un chiaro esempio che poi convinca tutti...”<br />

E se mi attribuite folli idee, se l’attribuite a me, e non a Dio, fate male.<br />

Io sono così povero ed incapace che non sono in grado “di pensare, parlare<br />

ed agire in nulla”, in quanto tutto è fatto solo dal mio creatore. Sta a lui far sì<br />

che io appaia infine un “bluff” o un vero nuovo “mandato da Dio”.<br />

Io non tifo né per l’una né per l’altra <strong>cosa</strong>. Dico solo al Signore:<br />

“Fai tu! Mi fido pienamente di te e se vuoi che io sembri alfine un<br />

povero fesso, che <strong>ci</strong>ò sia! So che tutto quello che fai, o Dio, è fatto bene!”<br />

Ora se quel grido di Gesù avesse alluso solo alla sua resurrezione e non<br />

alla sua rinas<strong>ci</strong>ta reale – per esempio in me – cose come ad esempio il baratto<br />

fatto da mia madre Baratta potrebbero apparire solo bizzarrie linguistiche…<br />

Perché mai mi avrebbe barattato? E, pur avendolo ammesso possibile<br />

come una allusione espressa con le parole, quali fatti <strong>ci</strong> sarebbero a calare e<br />

tradurre le affermazioni a parole in fatti realmente avvenuti?<br />

Vi rispondo subito: sono stato davvero barattato da mia madre, nella<br />

realtà degli eventi e non nel puro eser<strong>ci</strong>zio di una vana immaginazione!<br />

È accaduto esattamente il 4 giugno 1940, sei giorni esatti prima della più<br />

grande Strage degli innocenti del proprio Popolo, perpetrata dal Re e dal Duce<br />

esattamente il 10 giugno 1940, quando dichiararono l’entrata nella II Guerra<br />

Mondiale di una nazione italiana assolutamente impreparata! Lo fecero per non<br />

essere esautorati nel loro potere dall’avvento del Messia Hitler che sembrava<br />

stesse già per vincere quella Guerra… le stesse motivazioni di Re Erode che<br />

temeva di perdere il potere per l’avvento del Messia Gesù.<br />

Alla nuova vita da me ricevuta per le preghiere di Mamma di salvami,<br />

“essendo innocente come Gesù”, seguì (6 giorni esatti dopo questa vita da<br />

Figlio) anche il ripetersi della Strage degli innocenti e per gli stessi motivi!<br />

Stavo morendo per una Broncopolmonite che nel ‘40 non aveva rimedi.<br />

Alle 7 del mattino i miei genitori avevano chiesto l’intervento del medico,<br />

perché sembravo sul punto di morire.


291<br />

Ma il dott. Sabatella, di Felitto (1.500 abitanti), non accorse, non voleva<br />

che gli morissi tra le sue mani impotenti. Agì con tutto il suo comodo e venne<br />

alle 11, un’ora in cui, secondo lui, sarei già stato morto. Restò a quel punto<br />

sbalordito, avendomi ritrovato invece con evidentissimi segni di ripresa che<br />

denotavano come avessi vinto la morte, avendo superato la mia crisi mortale.<br />

Anche questo mi è accaduto: che un medico mi dichiarasse il Vin<strong>ci</strong>tore<br />

della morte, come Colui che è ancora atteso al Compimento dei tempi...<br />

Era accaduto, durante quelle 4 ore tra le 7 e le 11, che i miei avevano<br />

ricevuto alle 8 la visita di una scolaretta della classe in cui insegnava mamma,<br />

maestra elementare. La bambina aveva sognato quella stessa notte la Madonna,<br />

che le aveva parlato così:<br />

“Mi fa tanta pena il figlio della tua maestra! Domattina, quando ti<br />

svegli, vai subito a casa sua e dille di non temere più per suo figlio, ‘ché <strong>ci</strong><br />

penso io. Deve solo accendere subito in chiesa una candela al mio altare, per<br />

ringraziamento e devozione”.<br />

La Madonna aveva avuto accanite preghiere, da mia madre, così:<br />

“Mio figlio Romano muore per colpa mia. Io, per il dolore avuto quando<br />

l’allattavo, a causa della mia malattia ai seni, pensavo di essermelo comprato<br />

e guadagnato con la sofferenza, per cui ho cercato di non avere più figli. E<br />

ora Dio, per insegnarmi che tutti i figli sono suoi e che non dobbiamo porre<br />

limiti alla sua divina Provvidenza, me lo porta via. Tu, Madonna, hai già<br />

sperimentato quanto è grande il dolore che una mamma prova quando Dio<br />

stesso le porta via un figlio innocente. E allora salva, ti supplico, mio figlio,<br />

innocente come Gesù!”<br />

Mia madre, già affidata a lei e a sua madre per Battesimo, mia madre, che<br />

già aveva coinvolto la Madonna nel mio allattamento a latte e sangue, tutte le<br />

volte che l’aveva invocata gridando “Madonna!” mentre più soffriva, per il suo<br />

stesso cognome di Baratta, già aveva messo se stessa nei panni di Maria SS. e<br />

me in quelli dell’innocente Gesù, proponendo così un vero e proprio molteplice<br />

baratto tra figure umane e figure divine.<br />

Così il baratto indicato dal cognome di mamma è accaduto davvero,<br />

sia nel lungo tempo dell’allattamento mio, sia il 4 giugno 1940, quando Maria<br />

SS. mi adottò a suo figlio, accettando il baratto con Gesù e dicendo ad una<br />

bimba che lei stessa avrebbe pensato a me… <strong>cosa</strong> che ha fatto in tutta la mia<br />

vita, per tutte quelle Marie che l’hanno regolata poi a BACchet TA.


292<br />

La Trinità divina sa barattare l’uomo con Dio! Infatti ogni uomo è già di<br />

per sé il frutto di questo baratto. Un Creatore, come Collodi, nel creare il suo<br />

romanzo Pinocchio, si mette nei panni di ogni personaggio, con la sua vita, e li<br />

fa vivere di luce riflessa. Non solo Pinocchio, ma ogni vivente in questo mondo<br />

virtuale creato dal Collodi è il baratto tra la sua vita e quella delle sue creature.<br />

Così Dio stesso la dona a noi, e tutti noi siamo, in sostanza, Dio.<br />

È ridicolo che <strong>ci</strong> sia voluto il Con<strong>ci</strong>lio di Nicea per ammettere che,<br />

almeno Gesù, fosse in sostanza il suo Padre Creatore. Ridicolo in quanto tutti<br />

noi siamo in sostanza il nostro creatore. E a chi mi dice che, affermando<br />

questo sono Apostata, che rinnego <strong>ci</strong>oè il fondamento della fede cristiana, gli<br />

rispondo e fac<strong>ci</strong>o capire perché Apostata è proprio lui che così accusa me!<br />

Poiché Dio è il fondamento assoluto di ogni <strong>cosa</strong>, è Dio il nostro stesso<br />

assoluto fondamento, al punto che la nostra libertà è solo condizionata alla<br />

priorità assoluta che essa sia in tutto conforme alla libera volontà di Dio.<br />

Ciò esclude in modo assoluto che noi si possa compiere qual<strong>cosa</strong> che<br />

Dio non voglia. Anche quando l’uomo compie il peccato, è allora Dio che<br />

assolutamente lo vuole, ma non di per se stesso, per il peccato, ma per<br />

l’insegnamento sublime che, proprio con il peccato, dà all’uomo.<br />

Chi dice “O Dio, o Dio, perché mi hai abbandonato?” lo dice solo per la<br />

difficoltà, tutta umana, di comprendere che un peccato sia voluto come un<br />

evento sublime (che va oltre i suoi limiti) e tutto a fin di bene.<br />

L’uomo – però – schiavo dei suoi limiti concettuali, non può proprio<br />

accettare che sia stata una scelta assoluta di Dio qual<strong>cosa</strong> che sia come lo<br />

sterminio degli Ebrei ai tempi di Hitler, perché non riesce a capire il valore di<br />

per sé e perfettamente sublime, del sacrifi<strong>ci</strong>o e della croce personale.<br />

Scrivere “valore di per sé” significa che il supplizio della croce è un valore<br />

in se stesso, che fa divenire “sacro” chi è stato “sacrificato” a<br />

quell’accettazione. Tutti gli Ebrei martirizzati, per la logica sconvolgente di<br />

Dio, sono un evento “assolutamente felice”, anche e proprio perché<br />

“assolutamente infelice”.<br />

La Natura di Dio è la condizione assoluta espressa dalla perfezione. In<br />

essa bene e male interagiscono e collaborano, tanto che più è lan<strong>ci</strong>nante un<br />

male, tanto più esso è anche un bene.<br />

L’uomo fa fatica a comprenderlo e ad accettarlo e quando vede se stesso<br />

divenire l’oggetto di un sacrifi<strong>ci</strong>o, si sente abbandonato da Dio invece che<br />

aiutato.


293<br />

Eppure, nella verità, l’abbandono assolutamente apparente è proprio un<br />

soccorso assolutamente dato e liberatorio (anche se invisibile) proprio delle<br />

cose viste incombere con la loro inappuntabile ed indiscutibile definizione. Ho<br />

già spiegato perché: vediamo accadere quanto invece è annullato. Se io agisco<br />

come –1 (il che annulla 1 realtà) e vedo che si realizza l’uguale e contrario +1,<br />

c’è un Maligno che <strong>ci</strong> confonde!<br />

L’uomo deve accettare tutto, sia +1 sia –1 (non mangiare la mela)! Ma non<br />

accetta di perdere e così è asservito alla percezione relativa di una parte<br />

mediante l’altra, e la vita appare avere un solo verso… quello sbagliato.<br />

A quel punto egli divide tra loro il male dal bene, nel mentre, invece, è<br />

bene tutto quanto il complesso.<br />

Lo è perché “finisce in bene”: in una eterna resurrezione da ogni eterna<br />

fine. È così perché è davvero valido solo l’Assoluto e, se ipotizzi un bene, esso<br />

è relativo e deve necessariamente accompagnarsi al male e viceversa. Infatti<br />

Bene e Male si definiscono a vicenda e non vi è l’uno senza l’altro.<br />

Non si può vincere nulla… se non esiste la sconfitta!<br />

E allora Dio sconfigge tutti, uno ad uno, <strong>ci</strong>ascuno nella sua vita, ed è il<br />

presupposto tanto definitivo nel sempre, come lo è e lo sembra la morte,<br />

definitiva e per sempre posta in atto, dopo che è vista accaduta..<br />

Dunque ho risposto o no alla Domanda fatidica:<br />

“Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”<br />

La risposta, prima assolutamente inimmaginabile è:<br />

“questo apparente abbandono è osservato da chi sta uscendo, del tutto<br />

salvo, proprio da quell’apparente abbandono!”<br />

Questo instaura il Regno di Dio, come una verità assoluta, che appare<br />

assolutamente contraddetta… ma è solo a causa del fatto che noi non<br />

osserviamo l’azione, ma solo l’azione che è uguale e contraria ad essa.<br />

Se, allora, pensando alla mia nas<strong>ci</strong>ta, volete una verifica alla condizione<br />

che in essa sia rinato lo Spirito santo dell’Assoluta Verità di Dio, chiedetevi che<br />

<strong>cosa</strong> sembra vi abbia fatto (con questi pochi concetti fattimi esprimere da Dio<br />

nelle pagine che avete finora letto)… che <strong>cosa</strong> d’altro, se non vi ho aperto<br />

all’Assoluta Verità di Dio, ossia al suo Regno!<br />

È strano allora che quanto è valido per tutti (ossia che Gesù è presente<br />

come Figlio di Dio in tutti noi), appaia vero proprio per me?


294<br />

«<strong>Elì</strong> <strong>Elì</strong> lema <strong>sabactani</strong>?»<br />

paiono 7 allusioni, di cui 6 a me…<br />

Ecco le ultime 4, sulle 4 Ma’rie.<br />

Questa la sintesi, nel riepilogo, sul retro della copertina.<br />

le Mà (4 Marie)… è un complesso che sa bacchetta’ N.I. (il Novum Iesum)<br />

È un quartetto di “rie” Ma’, avverse, malvagie senza volere, anzi, l’ultima,<br />

vera Grazia per me. Sono 4 diverse figure di una salvezza per me contrastata,<br />

peccaminosa, che, in virtù della Maria SS. che avrebbe pensato a me,<br />

dirigeranno a bacchetta’ e in vario modo, la mia vita. Sono, in ordine:<br />

1. Maria Proietti Cefalo, che mi proietta come un Pietro testata d’angolo, ma<br />

è poi così “ria” da gettarmi sassate per lapidare il male visto in me;<br />

2. Maria Teresa Mazzola, che, “ria”, mazzola e abbatte senza volere il mio<br />

matrimonio, con <strong>ci</strong>ò salvandomi dal limitato progetto d’un amore privato;<br />

3. Maria Teresa Legnani, che, “ria” legna N.I. (il Nazareno Iesus), perché è<br />

una suora che, dopo 10 anni, si ammala e, quando guarisce per dono del suo<br />

sposo, da ingrata lo las<strong>ci</strong>a! Ebbene costei seguita a legnare N.I. quando lo<br />

vede in me, povero cristo alla sua portata… Ma proprio con <strong>ci</strong>ò mi libera da<br />

un voto-capestro che avevo fatto (di non essere più creduto da nessuno al<br />

mondo), e mi rilan<strong>ci</strong>a alla grande, indirizzando la mia vita, senza volerlo,<br />

proprio all’incontro coi Pietro già allusi dalla Proietti.<br />

4. Maria Grazia, inversa in Onipra, infine, Grazia l’Onip. (Onnipotente)<br />

R.A. arpionato al contrario, me come un pesce, a Pesca’… Ra.. Per trarmi<br />

alla Montesilvano ch’allude a MontesiLVano, Montesi55ano, Montesiano<br />

55, insomma nella mia Monte Sion dei miei 55 giorni di digiuno mistico,<br />

sostenuto solo da Gesù Cristo, prima di finire in croce, nella mia persona,<br />

davanti alla Chiesa del Sacro Cuore di Pescara, il 5 dicembre 2.005. Io R.A.<br />

riceverò dalla Grazia Onip… il fatale colpo di grazia finale!


295<br />

Può essere un caso che questo quartetto che sa bacchetta’ N.I. lo<br />

fac<strong>ci</strong>a in 4 modi diversi e <strong>ci</strong>ascuno per come è chiaramente scritto nel cognome<br />

di <strong>ci</strong>ascuna di queste controverse 4 Ma’rie?<br />

Può essere una pura coin<strong>ci</strong>denza il “rio” diverso ripetersi del “mistico”<br />

BAraCTAre compreso, inteso, nel BARATTA, cognome di mia madre?<br />

Il “rio” umano quartetto, aggiunto al misto e Trinitario tra MariAnnina<br />

(mia madre) e Maria SS. di Sant’Anna, è un sestetto di Marie. Ebbene, non fece<br />

forse sapere la Madonna a mia madre (col sogno di una bambina, il giorno che<br />

mi salvò adottandomi a figlio) che a me “avrebbe pensato lei”? Ed ecco allora<br />

queste 5 altre figure, di nome Maria, che “pensano a me” in nome di lei, in<br />

vario modo e mi dirigono a BACchetTA e regolano la mia vita, proprio per<br />

come è chiaramente indicato dal nome e cognome di <strong>ci</strong>ascuna, nel dritto e nel<br />

roves<strong>ci</strong>o!<br />

Descritto per bene il baratto di ma’ Baratta, ecco ora i casi che restano, per<br />

far capire come io sia stato veramente diretto a bacchetta, da queste 4 tipologie di<br />

Ma’rie, umane in rappresentanza della Maria santissima che comunicò a mamma<br />

di non temere per me, perché “<strong>ci</strong> avrebbe pensato lei”.<br />

MARIA PROIETTI CEFALO, che costruisce e getta pietre.<br />

Quando mi sono sposato nel 1969, sono andato a vivere in via Vetere, al<br />

numero 14, e qui ho conos<strong>ci</strong>uto ed abita ancora questa Maria, di cognome Proietti,<br />

ma il cui padre vero si chiama Cefalo.<br />

Dopo che a 33 anni volli dar corpo a Gesù in me, assumendo interamente il<br />

senso profondo e personale del suo Spirito santo, Dio acconsentì a questo desiderio<br />

così forte e pre<strong>ci</strong>so di dar vita reale – la mia – a Gesù. È l’ideale di Dio! Vuole<br />

entrare in prima persona nel mondo concesso ai suoi figli, ma ha assoluto rispetto<br />

della loro Privacy e devono chiederlo, immolare il loro “IO”.<br />

Se l’uomo non osa tentare di dar corpo a Dio, il Signore non entra in Spirito<br />

nel suo spirito e seguita a sostenere “come un altro”. L’Onnipotente Altissimo<br />

Signore si differenzia da Satana perché il Maligno è la prepotenza in persona, che si<br />

impossessa dell’anima in modo assoluto e truffaldino, convincendo le persone che<br />

devono sapere ben distinguere il bene dal male e darsi da fare per volere il primo<br />

ed assolutamente rifiutare il secondo.


296<br />

Bene e male, invece, sono un complesso equilibratissimo, voluto solo da Dio e<br />

così come lo vediamo.<br />

Esso va accettato nel suo insieme, come la via cercata e trovata,<br />

dall’Equilibrio per imporsi, alla fine, nella forma dell’apparente ricerca attraverso<br />

una dinamica.<br />

Ogni squilibrio, nel bene e nel male, richiama infatti quello estremo dello<br />

squilibrio opposto e, attraverso ripetute contrapposizioni, tutto alla fine sarà<br />

ordinato – bisogna crederlo! – in un perfetto equilibrio.<br />

Le forme squilibrate, però, serviranno, per chi avrà trovato infine l’equilibrio,<br />

come il modo di godere attraverso una vittoria. Infatti anche l’Equilibrio, se fosse<br />

definitivo e conclusivo, porrebbe limiti all’Assoluto, che non è delimitabile,<br />

neppure da un significato di Equilibrio o di Pace! Ancora una volta questi termini<br />

non avrebbero alcun senso relativo se non fossero messi a confronto con i significati<br />

simmetri<strong>ci</strong> e opposti che li avvalorano.<br />

Ebbene, quando io (e proprio a 33 anni) morii a me stesso (nel supremo e<br />

sublime desiderio di dar corpo reale a Gesù, e fui accontentato), usai le mie discrete<br />

ricchezze materiali (accumulate tutte prodigiosamente e per miliardi tra i 30 e i 33<br />

anni) non per donarle immediatamente ai poveri e seguire Gesù, da povero, ma per<br />

fare con esse il bene inteso dallo Spirito santo di Gesù.<br />

Impegnate e non date via tutte le mie risorse, la Provvidenza volle però<br />

tenermi sempre come avrei dovuto essere (come un povero senza denari), non<br />

facendomi mai vendere e trasformare così tutti gli immobili in moneta liquida e<br />

corrente, segno vero della disponibilità piena della ricchezza<br />

Così mi sono trovato per tutto il tempo che Dio ha voluto, <strong>ci</strong>rca 18 anni, nella<br />

condizione di un povero che avesse sempre assunto (sulla fede che era la<br />

Provvidenza a fare tutto e non io) impegni superiori alle disponibilità liquide.<br />

Chi allora mi ha sostenuto e mi ha proiettato vincente, in questo contesto<br />

economico, è stata soprattutto Maria Proietti Cefalo, una del mio palazzo! Quando<br />

non sapevo da che parte più girarmi, dovevo solo salire due piani più su e chiedere a<br />

Maria. E lei, guidata da colei cui era affidata per battesimo, dava fondo alle sue<br />

risorse e mi proiettava come una vera testata d’angolo della Casa di Dio, in quel<br />

mondo economico, facendo stare in piedi quella casa che volevo davvero edificare a<br />

Dio, come il suo servo fedele.<br />

La Provvidenza mi ha fatto sostenere così da questa umana Maria<br />

soccorritrice per 18 anni, per darmi la certezza di essere amato, poi ha voluto che<br />

divenissi veramente povero e che si verificasse quella mia autentica disponibilità ad<br />

esserlo, che sempre avevo dichiarato al Signore.<br />

Ho dovuto accettare nel 1988 il vero Fallimento, in Tribunale, della mia<br />

iniziativa economica e anche di me come persona e, per altri versi, sposo.


297<br />

Questo fallimento terra-terra è divenuto a poco a poco la stessa base della mia<br />

resurrezione nei valori terra-<strong>ci</strong>elo dello Spirito umano, che è indissolubilmente<br />

legato al suo Dio che gli dà assidua sostanza.<br />

Maria è restata involontariamente coinvolta nelle mie apparenti disgrazie e, da<br />

allora in poi, la Proietti Cefalo ha comin<strong>ci</strong>ato a scagliarmele contro quelle pietre,<br />

a lapidarmi, eser<strong>ci</strong>tando una vera e propria persecuzione.<br />

Comportandosi da “ria”, non l’ha mai fatto per una sua malvagità, ma a fin di<br />

bene, per me, lei, tutti. Lei, a sua volta, si era fatta garante con amiche, alle quali mi<br />

aveva proiettato, prospettato come una vera testata d’angolo, ed ora aveva anche le<br />

loro rimostranze a spingerla a ribaltare su di me i lamenti, affinché io ponessi dei<br />

rimedi… che però erano assolutamente impossibili.<br />

Tutti i tentativi che ho fatto di venire incontro a questo “rio” modo, si sono<br />

risolti in peggioramenti. Una volta le ho proposto l’acquisto gratuito di un alloggio<br />

(pagato a poco a poco da me, che pur dovevo vivere in un alloggio e pagarne<br />

l’affitto…). Già Michele Colabella aveva anti<strong>ci</strong>pato 20 milioni di caparra. Ma non<br />

si poté completare l’acquisto: la banca non si fidò a dar credito agli 85 anni di mia<br />

Madre. Quel bell’Angelo Michele, colà (un aiuto a me, nonostante il mio<br />

Fallimento!) non volle intestarsi la casa e Maria si rifiutò di entrare (senza spendere<br />

una lira) in possesso, poco alla volta (con Mutuo a lei come un affitto) di quella<br />

casa che, disse… non le piaceva! In verità, invece, divenuta “ria”, Ma’ non si<br />

fidava che avremmo pagato (io o mamma) l’affitto! Per risultato, la caparra andò<br />

perduta e che misi in piedi un altro debito ancora, di 20 milioni e impossibile da<br />

restituire, col Michele Colabella, col Michele colà, bella figura, bellissima, di vero<br />

amico!<br />

Pensando a questi chiari nomi e cognomi, come negare che la Ma’ Ria<br />

Proietti Cefalo mi abbia prima proiettato come un Pietro e poi lapidato?<br />

M. TERESA MAZZOLA, che sa mazzola’ le mie nozze.<br />

La seconda Maria si chiama Maria Teresa Mazzola. La conobbi nel momento<br />

assai diffi<strong>ci</strong>le della mia vita, quando Dio distrusse la mia iniziativa economica. Io<br />

avevo coinvolto, a quel punto, tutta la mia famiglia e mia moglie viveva un vero<br />

incubo personale, nel timore di perdere anche il frutto del suo indipendente lavoro,<br />

fatto a Corsico.<br />

Il dolore per questo stato prodotto involontariamente in mia moglie me ne<br />

fecero una involontaria nemica.


298<br />

Io allora arrivai a desiderare di morire, perché ero assicurato per una grossa<br />

<strong>ci</strong>fra in caso di morte e infortuni.<br />

Era meglio per tutti se Dio avesse voluto salvare a me almeno la fac<strong>ci</strong>a e<br />

avesse mandato tutti lieti e contenti, con le loro risorse salve… ma senza me.<br />

È stato a questo punto che la Provvidenza ha messo sulla mia strada questa<br />

Ma’…, ma “ria” Teresa Mazzola, questa Marì a Te resa mazzola… resa così a me!<br />

Si innamorò di me sposato e – per quella gratificazione che mi distolse dal desiderio<br />

di morire – fui da lei veramente salvato, riattaccato alla vita, seppure a quella<br />

egoistica e “ria” di chi confonde l’Eros con l’Agape.<br />

Fu una situazione impossibile e moralmente inaccettabile che però accettai e –<br />

rotto nella mia integrità – sopravvissi, mortificato dall’esperienza del mio<br />

tradimento, accettando a quel punto con fa<strong>ci</strong>lità tutte le perdite involontarie del<br />

Fallimento negli altri campi e le lapidazioni di Maria Proietti, perché ora peccavo<br />

volontariamente, facendo fallire me e le nozze consacrate!<br />

Fui brutalmente messo, dalla Provvidenza, davanti allo strazio patito da mia<br />

moglie e davanti al limite del mio povero e molto, molto “rio” cuore!<br />

Dio allora ha usato il male per il mio bene e il fas<strong>ci</strong>no tutto erotico e carnale<br />

della Maria Teresa Mazzola mi ha letteralmente salvato la vita.<br />

Per dimostrarmi che il suo compito era proprio la mia salvezza (pur con la sua<br />

mazzola), una sera del 1992 la Provvidenza l’ha costretta a telefonarmi sul fare<br />

della notte per dirmi “Basta! È finita!” Svegliatomi alla sua chiamata e alzatomi,<br />

mi sono solo allora accorto che i locali erano già tutti invasi dal gas che us<strong>ci</strong>va dai<br />

rubinetti tutti las<strong>ci</strong>ati aperti, che mamma, malata del morbo di Alzheimer, aveva<br />

inteso invece voler chiudere... Quell’ultima mazzolata è stata la più chiara di tutte di<br />

una Marì a Te resa (a me, N.I.)… resa come una assolutamente salutare mazzola<br />

che sa BACchetTA’ N.I.!<br />

M. TERESA LEGNANI, sa legna’ le sue nozze col N.I…., e me<br />

La terza Maria è essa pure Maria Teresa, ma è agli antipodi della Maria Teresa<br />

erotica. Lei è spirituale, è Maria †, una suora messa in croce, quando la<br />

Provvidenza le manda, tra capo e collo, una forma così insistente di anoressia, che<br />

la costringe a curarsi per 3 anni a casa sua, a Via Trento a Saronno, tra il 90 e il 93.<br />

Poi guarisce… e legna N.I. e le nozze con lui, facendo col Nazareno Iesus quanto<br />

la carnale MT Mazzola ha fatto fare a me.


299<br />

Io nel 1993 ero ancora a Milano, ed ho pregato Dio di salvare una giovane<br />

anoressica. Non M† (che nemmeno conoscevo) ma Lucy, ed è subito accaduto: suo<br />

padre l’ha strappata alla madre, una volta portata via, a Trento.<br />

Avendo finalmente autorità, costrinse la figlia a dormire per un mese<br />

alimentandola a flebo, finché lei, con 10 chili in più, volle mangiare e vivere.<br />

Avevo pregato Dio di salvare Lucy, offrendo in cambio la rinun<strong>ci</strong>a ad ogni<br />

futuro credito per me, da parte di tutto il mondo… una offerta capestro, che Dio<br />

subito accettò, tanto questa preghiera era altruista ed eroica.<br />

Ora io, coerentemente alla mia offerta a Dio, stavo sperimentando come<br />

nessuno più mi desse credito. Dopo 5 anni <strong>ci</strong>rca osai, però, osservare questo, al mio<br />

Signore:<br />

“Non tutto però è giusto: vedo ogni giorno il mio insuccesso e non ho mai<br />

visto – mai – il frutto di <strong>ci</strong>ò, perché Lucy è salva, ma è via a Trento!”<br />

Fu allora che fui fatto trasferire da Milano (dal Mi là No!), in un allusivo<br />

presepio, dalla Provvidenza di Dio.<br />

Fui portato a Saronno da Barbara Baratta (un triplice mistico baratto di<br />

casa, perché vissi nella cu<strong>ci</strong>na, allusiva alla mangiatoia, in una proprietà a 3 distinti<br />

vani: una stalla, una cu<strong>ci</strong>na e un locale al piano alto). A Saronno (la “Siano” di un<br />

allusivo “Saranno”), conobbi, come maestra del coro della Chiesa, questa Maria †<br />

ex suora, che era non proprio via a Trento come Lucy, ma… quasi, essendo a via<br />

Trento. Seppi, inoltre, che si era salvata dallo stesso male e nella stessa data in cui<br />

io avevo pregato…, ma solo per Lucy. Io non sapevo ancora che la mia preghiera<br />

era frutto d’un virtuale “Duo” (io e Gesù) e che, mentre pregavo io per Lucy, Gesù<br />

pregava per la sua Maria †, sua sposa e sua e mia croce.<br />

Salvata per la preghiera di Gesù fatta mediante me, lei non aveva trovato altro<br />

modo per ringrazialo che di abbandonarlo, rinun<strong>ci</strong>ando ai suoi voti.<br />

Il fatto è che la sua de<strong>ci</strong>sione di sposare Gesù era stata assolutamente<br />

razionale: aveva osservato la povertà dell’amore umano ed aveva cercato quello<br />

divino. Scelta ottima, secondo Gesù, ma criticata dall’uomo, che le sue cose le fa<br />

per passione e non secondo lo spirito stesso della Verità delle cose.<br />

Il Gesù in me amava ed ama questa sua ex sposa proprio per la qualità<br />

razionale della sua scelta nuziale.<br />

La donna, però, che aveva cercato Gesù nel Convento e non nel suo cuore, là<br />

non aveva visto e trovato altro che lo stesso Ordine – contro l’amore – da cui era<br />

scappata quando l’aveva visto a casa sua. Ma era preferibile il morso di una madre<br />

vera a quello di una Madre Superiora incapace di sublimare la sua maternità!<br />

Purtroppo, quante ce ne sono che, avendo fatto una scelta… per passione, poi<br />

fanno… compassione!<br />

Ebbene questa Maria Teresa si chiama Legnani e già con chiarezza Legna<br />

NI, il Nazareno Gesù nel suo cognome.


300<br />

SA BACchetTA’ N.I. a tal punto che mentre Gesù le salva la vita lei lo<br />

abbandona…<br />

Sembra una pura ingratitudine, ma, ancora una volta, la Provvidenza ha<br />

sus<strong>ci</strong>tato questa Maria Teresa essenziale (che ama Dio per l’essenza di Amore che<br />

Egli è), distraendola dal convento, per eser<strong>ci</strong>tare la sua direzione a BACchetTA<br />

(quella di una vera maestra) sulla mia vita.<br />

Io, per quel Gesù in me che l’amava, vedendo tutta la sua bellezza, l’ho amata<br />

anche io, nello stesso modo puro di chi cerca solo Comunione…<br />

Ma lei non l’ha mai accettata da me.<br />

Anzi, ha iniziato una vera e propria furibonda lotta, disprezzando il mio bene e<br />

purificandolo così, sempre più, fino a farlo essere sublime (ossia assolutamente<br />

oltre i limiti derivanti da tutto il suo manifestato disprezzo).<br />

Mi ha portato ad amare il nemico, come davvero la <strong>cosa</strong> più bella possibile e –<br />

non avendo alcuna stima né credito per me – si è messa da sola al posto del<br />

disprezzo per me, di tutto il mondo, secondo l’offerta fatta a Dio per salvare Lucy<br />

e s<strong>ci</strong>ogliermi dal mio voto!<br />

È una storia bellissima, che ha fatto di lei la mia amata, ma “ria” Giuda, colei<br />

che mi ha sempre tradito ma mi ha consentito realmente lo stesso Calvario e lo<br />

stesso supplizio patito da Gesù. Non solo, però!<br />

È stato grazie alla sua presenza in vita che si è prodigiosamente realizzato un<br />

tale rilan<strong>ci</strong>o che ho comin<strong>ci</strong>ato a voler contattare addirittura il Papa.<br />

Infatti, l’avevo seguita nel coro di Cogliate e l’1-1-1999, mentre cantavo nella<br />

nuova cantoria, il Parroco, appreso come fossi un filosofo, mi mise letteralmente<br />

nelle mani l’En<strong>ci</strong>clica Fides et Ratio scritta da Giovanni Paolo II, cui risposi.<br />

Io, da filosofo, avevo aperto a Saronno una scuola di Filosofia che aveva<br />

ripreso l’idea dell’Essere proclamata ad Elea come il fondamento di tutto e,<br />

ragionando su tale Essere, arrivavo a dimostrar vere, s<strong>ci</strong>entificamente vere e<br />

provate, le affermazioni di Gesù.<br />

Ma non avevo alcun aiuto: gli s<strong>ci</strong>enziati diffidavano di una s<strong>ci</strong>enza asservita<br />

alla fede e questa – paga del suo – non sapeva che farsene, della ragione...<br />

Il Papa era intervenuto, con l’en<strong>ci</strong>clica, a provocare i filosofi come me e a<br />

fargli assumere un coraggio da leone, “affinché non avessero troppo modestia nel<br />

loro filosofare”.<br />

Io ho pertanto trovato il massimo Sponsor possibile (addirittura il Vicario di<br />

Cristo) solo per aver seguito Maria Teresa Legnani a Cogliate! Vi ho colto così al<br />

volo la mia occasione e il 24-10-1999, nel convegno benedetto dal Papa che io<br />

chiamo del Completamento del Tempo per i numeri che ha, io ho dato… i numeri<br />

di Gesù: vincendo la morte ed emettendo il Giudizio Universale atteso al<br />

compimento dei tempi. M† mi ha fatto fare il Gesù!


301<br />

M. GRAZIA ONIPRA, l’inverso colpo di grazia per l’Onip. R.A.<br />

La quarta Maria è Maria Grazia di nome e Onipra nell’inverso cognome.<br />

Come la Legnani è stata per me un valore essenziale come il legno, così la Onipra<br />

è, nella sua inversione, di A.R. il pino (la croce reale), lettura inversa del finale RA.<br />

Come Amor, che asseconda la forza, è il contrario di Roma che mette in croce<br />

l’amore, nella prepotenza della forza, così AR è il contrario di RA. In A.R. l’amore<br />

per Dio, di Amodeo, è prima del Romano ch’esprime la forza. Così è la Grazia data<br />

a me dall’inverso pino: è il colpo di grazia… e sarà la croce fatale, di legno, di pino.<br />

Maria Grazia è in graziosa simmetria (di vita-morte) con la prima Maria<br />

(l’accoppiata tra mia madre Maria Anna e Maria SS figlia di Sant’Anna, che mi han<br />

dato vita). Mentre le 2 intermedie M† alludono alla †, croce della salvezza, Maria<br />

Grazia esprime di per sé il colpo di Grazia di Maria, che salva dalla Terra d’Egitto.<br />

Grazie a lei Onipra, dal suo inverso sono stato arpionato e tras<strong>ci</strong>nato a<br />

Montesilvano, che è la mia Monte Sion dei 55 dì in digiuno, sostenuto dall’Ostia di<br />

Gesù, fino a quando, il 5 dicembre del 2005, mi sono volontariamente incatenato in<br />

croce, davanti alla Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Pescara… E qui Romano<br />

Amodeo Pesca RA come un pesce (simbolo di Gesù) sfruttando l’arpione inverso<br />

dell’Onipra: pesca la sua reale cro<strong>ci</strong>fissione dopo quelle virtuali… volute da tutti.<br />

Sono stato infatti mortificato da tutti, a Saronno! Non solo dalla M† Legnani,<br />

ma anche dalla Chiesa cattolica, che – con il Papa che spingeva tutti i filosofi a<br />

intervenire promettendo una vera avvocatura a cristiani e non cristiani – non ha<br />

accettato il mio cristiano contributo!<br />

Ma chi ero io? <strong>Che</strong> razza di filosofo ero io laureato architetto? io che a 60<br />

anni ero un povero fallito, che vivevo facendo il badante di mia madre?<br />

A Saronno hanno disprezzato la mia povertà, assunta tutta per aver voluto<br />

seguire il Signore nell’assoluta povertà di me stesso. La povertà vera, quella che<br />

non ti las<strong>ci</strong>a alcun merito, alcun titolo, nel mentre appari a tutti proprio come uno<br />

dei beati delle Beatitudini…<br />

Come poteva venire da uno così da poco un qualche <strong>cosa</strong> che potesse<br />

aiutare addirittura l’uomo nella sua interezza e la Fede in Gesù Cristo?<br />

Eppure io gli davo la prova s<strong>ci</strong>entifica che si può credere nella resurrezione<br />

perché è s<strong>ci</strong>entificamente provato che siamo già risorti. Se vediamo il nostro<br />

andare verso la morte questa è la prova bella e buona che la nostra invisibile<br />

essenza, quella del nostro Spirito, sta venendo giù lì dall’alto!


302<br />

Io gli spiegavo come alla base del flusso elettrico nel nostro corpo (e diretto<br />

verso la morte) vi fosse il flusso magnetico (esterno al corpo e pari al magnetismo<br />

Assoluto di un Potere Onnipotente che <strong>ci</strong> travalica e che poi sa generare, per azione<br />

e reazione, la dinamica apparente dell’acqua).<br />

Io gli spiegavo la verità s<strong>ci</strong>entifica che proprio Gesù spiegò a Nicodemo,<br />

ma inutilmente: egli non poteva capire. Ora si può capire e se l’uomo infine si<br />

convince che la sua vita è eterna… allora si de<strong>ci</strong>de ad investire questa prima e<br />

formativa nel disegno ideale di tutte le successive, valide, nella loro essenza, come<br />

il famoso prossimo nostro come noi stessi.<br />

Aprivo lo Scrigno per cui la Provvidenza aveva fatto fallire la mia via<br />

economica… Ma fui disprezzato e crocefisso. Il giorno del mio Convegno una<br />

ventina di preti seguì la croce lignea del Cristo e il Gesù di legno, disprezzando il<br />

Verbo nuovo, di quello Vivo e Vero, che gli spiegava, con lo stesso Spirito santo<br />

divino, la verità assoluta del Verbo eterno di Gesù.<br />

Ebbene, a questa cro<strong>ci</strong>fissione virtuale decretata dagli altri, io nella mia Monte<br />

Sion e grazie all’un<strong>ci</strong>no, all’arpione dell’Onipra, avrei fatto centro, avrei pescato<br />

la dimensione di RA a PescaRA, finendo in croce per scelta, con la Grazia all’Onip.<br />

R.A. Avevo confidato nel Papa. Gli dovevo la risposta alla richiesta di Woitila<br />

nell’ultima pagina dell’En<strong>ci</strong>clica Fides et Ratio: “che la Sede della Sapienza<br />

Potesse…!” Così gli ho scritto, mediante Il Centro di Pescara, per far centro:<br />

Ebbene, Santità, la Madonna può, e può mediante me, salvato come suo<br />

figlio, innocente come Gesù. Mi riceva in udienza privata. Sono un Missionario, il<br />

Missionario dello Spirito santo della Verità di Dio. Sono la pecorella smarrita… ma<br />

è Gesù questa pecorella, smarrita dalla chiesa cattolica quando essa criticò me che<br />

spiegavo niente altro che la Verità di Gesù. <strong>Che</strong> il Papa riceva in me il povero<br />

cristo, altrimenti morirei, smarrito in un deserto di aiuti. È compito del Buon<br />

Pastore, proprio suo, abbandonare le altre 99 pecorelle negli ovili curati dagli altri<br />

pastori, per venire a cercare la pecorella unica e sola, che tutti trascurano perché<br />

sembra insignificante!<br />

Ecco allora i miracoli della Provvidenza di Dio! La mia voce non rius<strong>ci</strong>rà a<br />

raggiungere il Papa, per il rifiuto del suo Apparato di consegnargli le lettere!<br />

Qualsiasi Cesare va ricevuto… non il povero cristo! Ebbene Dio indurrà<br />

allora il Papa a scrivere l’En<strong>ci</strong>clica sull’Amore di Dio e a dire che uno Stato (come<br />

il Vaticano) che non poggia sulla Giustizia è una banda di Ladri.<br />

È stata una risposta data allusivamente a me: l’en<strong>ci</strong>clica è stata firmata il<br />

Natale, e consegnata a tutti, con grande risalto uffi<strong>ci</strong>ale, nel mio Natale, in quel 25<br />

gennaio in cui lo Spirito santo del povero cristo è nato anche in me, per dare<br />

esempio giusto a tutti. Il Papa è stato provvidenzialmente indotto ad accomunare i<br />

due distinti 25 natali… dello stesso Spirito del Cristo.


303<br />

Ma c’è stato anche un altro provvidenziale indizio, chiaro a me.<br />

In Turchia il Cristianesimo è allo sbando, essendo passato dal 20% di tempo<br />

addietro, allo 0 e rotti per cento di adesso.<br />

Ebbene, mentre io ho la Missione nei confronti del Papa (di annun<strong>ci</strong>are Maria<br />

SS.), un Missionario in Turchia, di cognome Santoro, è stato uc<strong>ci</strong>so dalla mano di<br />

una fede infantile, ma armata. È morto in chiesa e mentre pregava. Ebbene Santoro<br />

è il segno vivo, allusivo del SANTO ROmano? Ma no! Nessuno vedrà la mano<br />

santa di RO, RE, RA, RI e RU in me!<br />

Deve restare un segreto , per tutti, ma non per me!<br />

Dio lo svela a me in ogni modo e io credo che abbia sacrificato Santoro per<br />

santificare il gesto da Dio compiuto in me, Santo Ro, solo da Dio!<br />

Alle mie intenzioni, inutili, di un Papa che mi ricevesse, la preghiera di<br />

Santoro sarà esaudita e il Papa andrà in quella Comunità di 4 poveri cristi.<br />

Io non posso avere successo! La mia funzione è quella di consentire al<br />

Gesù realmente tornato in me, di essere di nuovo mortificato e per le stesse<br />

motivazioni di prima:<br />

“Sei così modesto, tu, figlio di falegname! Perché di<strong>ci</strong> di essere Figlio di<br />

Dio? Come ti permetti? Meriti di morire!”<br />

Ebbene questo è quanto accadrà anche a me e intuisco quando: il 4 giugno del<br />

prossimo 2.007, esattamente 2.028 giorni prima che il 22 dicembre 2.012 tutta<br />

l’umanità impatterà nell’annun<strong>ci</strong>ata Apocalisse (come ho intuito nel marzo 2.006).<br />

Già vi ho detto perché. Il personaggio di Amodeo è A-Mode-O, ossia MOSE’<br />

dalla a alla o, dall’alfa all’omega, da <strong>ci</strong>ma a fondo.<br />

È MODE’ e non MOSE’ perché il Dio che ho nel cuore oggi si chiama Dio in<br />

Italiano e non “Sono”, nome suo ai tempi di Mosè.<br />

Il lemma Modè significa, allude che mo’ (adesso) Dio è.<br />

Io pure sto facendo il traghettatore da questo all’Altro mondo, come fu scritto<br />

sui giornali quando nacqui ed un unico convoglio a 3, guidato dal Duce dell’Italia,<br />

trasvolò senza scalo da qui fino in quel Brasile che, quando sorse, in prin<strong>ci</strong>pio, si<br />

chiamò Santa Cruz, per affermare il suo santo prin<strong>ci</strong>pio: la †.<br />

Ora Mosè arrivò solo a vedere la Terra Promessa, dall’alto di un Monte. La<br />

vide da lontano, come io sto vedendo da lontano, qui a Montesilvano, l’Apocalisse<br />

che <strong>ci</strong> sarà tra sette anni, gli ultimi delle Vacche grasse.<br />

Lo scrivo perché Maria Grazia Onipra sarà (con la sua Grazia che inizia<br />

con la G, come il Giosuè che portò il Popolo di Dio nella Terra Promessa, dopo 40<br />

anni di manna nel deserto)… chi mi porterà in <strong>ci</strong>elo, graziando l’Onip. R.A.<br />

Gesù è stata la manna nel deserto. A partire da quella Pasqua descritta da<br />

Luca, quando aveva compiuto i 12 anni e si allontanò tre giorni dalla sua famiglia,


304<br />

per stare nella casa di Dio, scattò una coppia epocale di 1.000 anni <strong>ci</strong>ascuno e nel<br />

2.012 <strong>ci</strong> sarà quello spaventoso Tsunami fatto vedere il dì dopo Natale, nel 2004,<br />

allorché, dissacrando la nas<strong>ci</strong>ta di uno nato per morire, l’uomo tornò ad essere<br />

l’adoratore del Sole e dei Paradisi naturali. In questi casi Dio torna a essere Dio<br />

degli Eser<strong>ci</strong>ti ed abbatte cavallo e cavaliere di chi si oppone all’Esodo. E afferma a<br />

tutto il mondo, nella sua lingua, l’inglese:<br />

†sun am I,<br />

sono il sole… della croce, io!<br />

Perché adorate il Sole e Babbo Natale? Siamo tutti nati per morire!<br />

Ebbene Maria Grazia Onipra (l’inverso di A.R. il pino) sarà la mano di<br />

Maria, di Santa Signora del Rosario e – morto io come il Mosè defunto prima<br />

di arrivare a quel luogo, concluderà quanto Dio ha voluto che Gesù iniziasse a<br />

compiere, usando le mie mani e il mio cuore come una <strong>cosa</strong> sola con i suoi.<br />

Sono io il Rosario, la salvezza portata dall’assidua preghiera a Maria!<br />

Su che base tanta presunzione? Ma sulla solita base: che io non sono io. A parte<br />

i contenuti spirituali, importantissimi (e che son quelli) come sono Santoro, così<br />

anche sono il Ro(mano)-sar(onnese salernitano)-io, Rosario !<br />

Perché sono il Santoro e il Rosario? Perché io – per esempio di Gesù –<br />

sono l’anima essenziale di tutti, tutti quanto voi, che sarete salvati da Gesù<br />

attraverso di me.<br />

Conoscere la data dell’Apocalisse permetterà a chi mi crederà e crederà<br />

che Gesù sia stato ed abbia parlato veramente attraverso di me, di salvare<br />

l’uomo dalla sua estinzione sulla Terra.<br />

Gesù Cristo non avrà salvato solo l’anima, ma anche la spe<strong>ci</strong>e umana sulla<br />

Terra. E – dopo quel giorno – sopravvivranno nel mondo solo coloro che,<br />

avendo avuto il Timor di Dio (che Egli comanda mediante di me),<br />

crederanno in me e in chi mi ha mandato. In me (come la vera ricomparsa<br />

del Cristo – per esempio anche in me –) e in chi mi ha mandato come la<br />

Provvidenza tutta nuova che ora fa annun<strong>ci</strong>are a Gesù il giorno finale e che<br />

allora lo spinse a pre<strong>ci</strong>sare, ma per pura allusione (7) il luogo, e la vita che<br />

avrebbe avuto al suo ritorno: tutta sotto la protezione della sua madre Celeste.<br />

Concludendo, con <strong>Elì</strong> <strong>Elì</strong> Lemà <strong>sabactani</strong> Gesù affermò come<br />

realmente Dio Padre avrebbe attuato la sua personale vittoria (con Vittorio<br />

Emanuele II, quello veramente vittorioso ) e l’introduzione nel regno di Dio, già


305<br />

compresa nel salmo 22, come la trasvolata a 3 in uno, del Figlio del Duce<br />

Onnipotente, che parte dal Mondo e va senza scalo all’Altro, sbarcando in una<br />

nazione che quando nacque fu chiamata Santa Cruz, la santa Croce.<br />

Il 22-12-2.012 il genere umano, nella sua interezza, patirà questa croce<br />

che, molto simile allo Tsunami.<br />

Ma non temete, quella che credete sia una fine, è solo il Prin<strong>ci</strong>pio!<br />

“Dovete rinascere dall’Alto” – è parola detta “in verità” da Gesù!<br />

E da tutta la natura che almeno ogni 70 milioni di anni<br />

mostra la “danza del sole” fatta vedere a Fatima come una anteprima…,<br />

la stessa dello Tsunami seguito al Natale di Gesù del 2.004.<br />

Rinascere tutti bellissimi, come mia nipote, Paola Amodeo


Ed eccola poi sposa, con Marco e Andrea, i suoi fratelli e miei eredi.<br />

Scritto qui, a MontesiLVano, la mia Monte Sion LV, di me 55 Romano.<br />

Oggi, 15 febbraio 2.006.


Segue il Libro 6.<br />

Due Torri Gemelle, la Fides et Ratio…<br />

… demolite da chi?<br />

Qui documento i miei vani sforzi d’entrare in contatto con<br />

il Papa, per rispondergli, visto che l’ha chiesto.<br />

Tentativi contrastati da chi, con la pretesa della Fede,<br />

invece avversa proprio il Santo Padre, ne vanifica gli intenti ed<br />

abbatte così le due Torri Gemelle di Dio Padre: il Figlio e lo<br />

Spirito santo.<br />

Il rimprovero fatto a me è che mi esalto troppo nella<br />

Croce… per rispondere all’En<strong>ci</strong>clica proclamata nel dì della<br />

santa Esaltazione della Croce?


Ricevuta di ritorno della Petizione di 4 Sacerdoti e 460 persone al Papa,<br />

il 18 ottobre 1999, affinché non mi facessero morire di fame… petizione restata<br />

senza alcuna risposta, nemmeno formale:<br />

potevo morire benissimo! Fatti miei!.

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