L'EDITORIALE Una squadra vera - Trezerocinque
L'EDITORIALE Una squadra vera - Trezerocinque
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Ho visto una <strong>squadra</strong>, <strong>vera</strong>,<br />
con tutti che si aiutano, con<br />
gli sguardi che dai giocatori<br />
in campo filano diritti verso i compagni<br />
in panchina, quelli che da<br />
sempre sono il termometro di quanta<br />
unità di intenti ci sia all’interno<br />
di una formazione. Se il giocatore<br />
che viene richiamato dal coach a<br />
sedersi si mette subito a incitare i<br />
compagni, e se quello che in campo<br />
ancora non ci è andato si sbraccia e<br />
si danna l’anima applaudendo quelli<br />
sul parquet e sbraitando contro<br />
arbitri e avversari, allora vuol dire<br />
che la <strong>squadra</strong> c’è. Ecco perché<br />
Brindisi ha messo insieme un filotto<br />
esaltante di risultati positivi che<br />
hanno portato un po’ di aria salubre<br />
in una classifica che mai si era vista<br />
così corta, segno di un torneo dove<br />
l’equilibrio la fa da padrone.<br />
Possiamo giocarcela con tutti,<br />
possiamo battere la prima e perdere<br />
con l’ultima, che detta così sembra<br />
una banalità, ma se guardiamo cosa<br />
sta accadendo in Lega Due quest’anno<br />
diventa più comprensibile.<br />
La società ha fatto degli inserimenti<br />
giudiziosi e studiati, riparando ad<br />
alcune scelte non azzeccate, ma<br />
vallo a immaginare che Tutt avrebbe<br />
deluso così e che il promettente<br />
Bruttini non sarebbe stato capace di<br />
L’EDITORIALE<br />
<strong>Una</strong> <strong>squadra</strong> <strong>vera</strong><br />
di Mino Taveri<br />
“dopo aver visto<br />
l’uno contro uno<br />
con schiacciata<br />
stratosferica di<br />
Lestini nella gara<br />
contro Soresina,<br />
sono balzato sulla<br />
sedia del palasport<br />
di Cremona come<br />
non mi accadeva da<br />
tempo”<br />
*<br />
sfruttare le occasioni che il coach<br />
gli ha dato. Pazienza, gli arrivi di<br />
Binetti e Lestini sono stati un toccasana<br />
e confesso che dopo aver visto<br />
l’uno contro uno con schiacciata<br />
stratosferica di quest’ultimo nella<br />
gara contro Soresina, sono balzato<br />
sulla sedia del palasport di Cremona<br />
come non mi accadeva da tempo.<br />
Signori, siamo di fronte a un misto di<br />
potenza e tecnica da far paura, Perdichizzi<br />
lo sa e lo metterà sempre di<br />
più nelle condizioni di far male alle<br />
difese avversarie. Ma la copertina<br />
di questo numero è per colui che è<br />
stato l’”oscuro”, ma mica tanto poi,<br />
trascinatore della <strong>squadra</strong> brindisina<br />
nell’ultimo mese, Micio Cardinali. Se<br />
lo meritava, così come si merita un<br />
plauso particolare Daniele Parente:<br />
con l’arrivo di Binetti ha perso quel<br />
posto fisso in regia che ha occupato<br />
nelle ultime stagioni. Ma la differenza<br />
tra un mediocre e un grande<br />
sta proprio nell’accettare queste<br />
situazioni senza mettere a repentaglio<br />
l’armonia della <strong>squadra</strong>. Posso<br />
immaginare cosa Daniele abbia passato,<br />
complice anche l’infortunio, e<br />
cosa abbia pensato, inutile nascondersi,<br />
sarebbe da meravigliarsi del<br />
contrario. Ma la sua risposta è stata<br />
esemplare: Brindisi ha proprio bisogno<br />
di giocatori così.<br />
1
2<br />
Anno II<br />
n° 5<br />
40<br />
FEBBRAIO ‘09<br />
CHE COPPIA<br />
QUEI DUE<br />
Alla scoperta di Michael<br />
Binetti e Federico Lestini<br />
Micio<br />
che grinta<br />
Ad ottobre qualcuno lo indicava con<br />
le valigie in mano oggi è l’uomo della<br />
rinascita dell’Enel Brindisi. Coriaceo,<br />
spietato nei momenti topici,<br />
ma soprattutto decisivo.<br />
A tu per tu con il ragazzo cresciuto<br />
nella Scavolini, “cattivo” sul parquet,<br />
buonissimo fuori.<br />
22<br />
38<br />
SCATTI MATTI<br />
a cura di<br />
Alfredo Perchinenna<br />
CURIOSANDO<br />
Attualità, Personaggi,<br />
Appuntamenti, Ritratti<br />
MICHELE<br />
CARDINALI<br />
7<br />
IL FILM DEL CAMPIONATO<br />
<strong>Una</strong> striscia iniziata con la brutta<br />
sconfitta di Casale Monferrato e<br />
terminata con quella sfortunata di<br />
Cremona. Ma nel mezzo quattro<br />
successi importantissimi contro<br />
Venezia, Jesi, Pavia e Pistoia.<br />
a cura di Eupremio Pignataro<br />
21<br />
IO LA PENSO COSI’<br />
di Roberto Cordella<br />
43<br />
TECNICA&TETTICA<br />
di Giovanni Rubino<br />
24
44<br />
57<br />
51<br />
63<br />
ALESSANDRO<br />
DE POL<br />
DANIELE<br />
BONESSIO<br />
BASKET & REGOLE<br />
di Tonino Malerba<br />
54<br />
WALTER<br />
DE RAFFAELE<br />
Ostuni, ti guido io<br />
BRINDISINI<br />
PER LO STIVALE<br />
di Andrea Tundo<br />
52<br />
DANILO<br />
GALLINARI<br />
trezerocinque<br />
Il magazine del<br />
Basket Brindisino<br />
pubblicazione mensile<br />
Anno 2, numero V<br />
Reg. Tribunale di Brindisi n° 838<br />
del 11 ottobre 2007<br />
Edito da<br />
LF marketing<br />
di Luigi Fischetto<br />
luigifischetto@libero.it<br />
Direttore Responsabile<br />
Mino Taveri<br />
Direttore Creativo<br />
Tiziano Mele<br />
www.tizianomele.it<br />
info@tizianomele.it<br />
Redazione<br />
Eupremio Pignataro (Resp.)<br />
Andrea Tundo<br />
Foto<br />
Alfredo Perchinenna<br />
www.alfredoperchinenna.it<br />
Maurizio Pesari<br />
Grafica Pubblicitaria<br />
Eugenio Corsa - Flavia Corsa<br />
Illustrazioni<br />
Eugenio Corsa<br />
Hanno collaborato:<br />
Gianluca Cirillo<br />
Roberto Cordella<br />
Tonino Malerba<br />
Giovanni Rubino<br />
Gianni Moro (foto)<br />
Stampa<br />
Italgrafica Edizioni srl<br />
via Giovanni XXIII, Oria (Brindisi)<br />
www.italgraficaedizioni.it<br />
info@italgraficaedizioni.it<br />
Foto di copertina<br />
di Alfredo Perchinenna<br />
Proprietà letteraria riservata.<br />
Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta,<br />
memorizzata o trasmessa con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma senza<br />
l’autorizzazione scritta dell’Editore.<br />
3
foto Alfredo Perchinenna<br />
L’APPLAUSO DI SILVA<br />
Massimo Silva, ex bandiera<br />
dell’Ascoli Calcio, attuale tecnico<br />
del Brindisi 1912 sempre più<br />
capolista delle serie D applaude<br />
soddisfatto le giocate di Hatten<br />
e soci. Un gesto che rafforza<br />
lo spirito di unità di calcio e<br />
basket, accomunate dalla voglia<br />
di ritornare ai fasti di un tempo:<br />
Forza Brindisi !!!<br />
(foto Alfredo Perchinenna)<br />
5
IL FILM DEL CAMPIONATO<br />
CASALE | VENEZIA | JESI | PAVIA | PISTOIA | SORESINA<br />
Un mese<br />
Fantastico<br />
foto Alfredo Perchinenna<br />
a cura di Eupremio Pignataro<br />
7
IL FILM DEL CAMPIONATO<br />
I DI RITORNO - Domenica 18 gennaio<br />
Dimenticare Casale<br />
CASALE È TRAVOLGENTE, BRINDISI RIMEDIA UNA FIGURACCIA DAVANTI ALLE<br />
TELECAMERE DI RAISAT. MAI IN PARTITA, I BIANCAZZURRI GIOCANO UN BASKET DI<br />
BASSO LIVELLO, CON POCA VOGLIA E POCA CATTIVERIA, VENENDO COSÌ CANCELLATI<br />
DALLA DETERMINAZIONE E DALLA GRINTA DI DOWDELL E COMPAGNI. UNA SCONFITTA<br />
CHE DEVE MOLTO FAR RIFLETTERE IN CASA NEW BASKET. DA SEGNALARE IL 17/46 DEI<br />
BRINDISINI NEL TIRO, CONTRO IL 28/55 DI CASAL MONFERRATO.<br />
8<br />
Gara senza storia. Jamar Smith, 26 punti (fotoservizio Conti e Giorgio Sala)<br />
CASALE - BRINDISI 75-55<br />
Casale: Dowdell 26, Mathis 5, Smith 14, Rugolo,<br />
George 15, Formenti 6, Pierich, Fantoni<br />
3, Tagliabue 2, Garofalo 4. Coach: Crespi.<br />
Brindisi: Virgilio, Parente, Killingsworth 14,<br />
Feliciangeli 6, Cardinali 9, Hatten 13, Gioulekas<br />
12, Bruttini, Mocavero 1, Tutt. Coach<br />
Perdichizzi<br />
Arbitri: Pinto, Vicino e Di Francesco.<br />
Note: Casale: 18/36 (50%) da due, 10/19<br />
(53%) da tre, 9/12 (75%) liberi, 27 rimbalzi,<br />
12 PR, 11 PP; Brindisi: 14/33 (55%) da due,<br />
3/14 (21%) da tre, 18/28 (64%) liberi, 25 rimbalzi,<br />
16 PR, 17 PP.<br />
IL PROTAGONISTA<br />
Cardinali predica nel deserto<br />
Si salva solo Michele Cardinali in una gara<br />
che sarà a lungo ricordata come tra le più<br />
brutte disputate. Lui almeno ha messo anima<br />
e voglia di combattere. Bravo Michele !<br />
Jesi torna a sorridere<br />
Vittoria sofferta di Veroli contro il Pistoia del neo coach<br />
Moretti (85-80). Successo importante di Venezia contro<br />
Reggio Emilia (74-63). Con un finale incredibile Pavia<br />
supera Sassari (79-76). Per coach De Raffaele è la sesta vittoria<br />
in nove gare. Dopo tre sconfitte Jesi torna alla vittoria<br />
contro Rimini (97-89) ed ingaggia il play italo brasiliano Paulinho<br />
Boracini. Varese batte Roseto solo nel finale (86-62).<br />
Unica vittoria esterna della giornata quella di Scafati a Imola<br />
(69-77). Pur non disputando una brillante gara i napoletani<br />
conquistano una importante successo. Infine partita molto<br />
scintillante quella disputata dal Soresina contro il Livorno<br />
(104-100).
Giovanni Perdichizzi (coach Brindisi):<br />
Casale ha disputato una gara molto<br />
aggressiva e non ci ha permesso di<br />
giocare. Sono stati bravi ed hanno<br />
meritato la vittoria. Noi siamo stati<br />
arrendevoli già dalla palla a due e<br />
l’approccio con la gara è stato negativo.<br />
Ora dobbiamo riflettere e tornare subito<br />
in palestra.<br />
Marco Crespi (coach Casale):<br />
Abbiamo preparato molto bene la partita<br />
in settimana. Noi eravamo incazzati per la<br />
sconfitta subita contro Soresina all’ultimo<br />
secondo domenica scorsa e non volevamo<br />
assolutamente lasciare nulla al caso.<br />
Ottima difesa su Hatten e pochi palloni<br />
arrivati a Killingswortk: questa la chiave<br />
tattica.<br />
Alessandro Garofalo supera in velocità Marcus Hatten<br />
Volti distesi sulla panchina della Fastweb<br />
9
IL FILM DEL CAMPIONATO<br />
II DI RITORNO - Domenica 25 gennaio<br />
Venezia, che brividi<br />
GARA PALPITANTE, INCREDIBILMENTE COMPLICATA E CON UN FINALE<br />
ENTUSIASMANTE. NON È STATO FACILE SUPERARE UN VENEZIA SCESO A BRINDISI<br />
CON VELLEITÀ DI VITTORIA E CONSAPEVOLE DELLA PROPRIA FORZA. ALLA FINE DUE<br />
PUNTI IMPORTANTI CONQUISTATI IN UN MOMENTO PIUTTOSTO DELICATO PER LA<br />
FORMAZIONE DI PERDICHIZZI. L’OVERTIME È IL GIUSTO CORONAMENTO DELLA VOGLIA<br />
DI VINCERE E DI SOFFRIRE DA PARTE DEI RAGAZZI BRINDISINI.<br />
10<br />
STREPITOSO KILLY<br />
Il centro di Montgomery, in<br />
campo per 39 minuti, chiude<br />
con un eccellente 11/14 da<br />
due (80%)<br />
Marco Killingsworth supera Otis George (fotoservizio Alfredo Perchinenna)<br />
BRINDISI -VENEZIA<br />
86-84<br />
dts<br />
Brindisi: Virgilio 2, Masi ne, Killingsworth<br />
23, Gioulekas 15, Feliciangeli 6, Cardinali 9,<br />
Hatten 27, Bruttini ne, Mocavero 2, Tutt 2.<br />
Coach Perdichizzi<br />
Venezia: Bonora 2, Rombaldoni 6, Causin<br />
11, George 8, Farioli 8, Green 10, Meini 10,<br />
Janicenoks 6, Alberti 2, Carrizo 21. Coach<br />
Bizzosi.<br />
Arbitri: Bigi, Taroti e Giovanrosa.<br />
Note: Brindisi: 22/31 (71%) da due, 5/20<br />
(25%) da tre, 27/43 (63%) liberi, 39 rimbalzi,<br />
24 PR, 15 PP; Venezia: 22/34 (65%) da due,<br />
9/30 (30%) da tre, 13/15 (87%) liberi, 37 rimbalzi,<br />
16 PR, 24 PP<br />
IL PROTAGONISTA<br />
Cardinali è davvero super<br />
E’ il suo momento, Michele Cardinali è un<br />
giocatore ritrovato per la New Basket. Corre,<br />
difende, segna ed è cattivo al punto giusto,<br />
diventando così un punto di riferimento<br />
importante per sbrogliare situazione tecnichetattiche<br />
delicate per coach Perdichizzi.<br />
Cadono tutte le grandi<br />
Gara senza storia tra Sassari e Imola (108-81). Per Sassari<br />
bene Whiting, 36 punti, mentre nell’Imola in evidenza<br />
Bunn con 32. Con una grande difesa il Livorno<br />
supera la capolista Varese (70-68). Con un tap-in all’ultimo<br />
secondo Tyler regala la vittoria a Pistoia contro Jesi (72-71).<br />
I lunghi di Pavia mettono in crisi una Reggio Emilia che non<br />
riesce a trovare mai i giusti ritmi (76-78). E’ Mobley, con un<br />
rimbalzo su un tiro libero sbagliato, a regalare la vittoria<br />
alla sua <strong>squadra</strong>. Con una gara tutta grinta e cuore Scafati<br />
supera Veroli (81-74), mentre sorride Rimini che batte Casal<br />
Monferrato (78-77). Infine Roseto supera con facilità Soresina<br />
(83-67).
Stefano Bizzosi (coach Venezia):<br />
Abbiamo ricevuto nel supplementare<br />
pochi fischi a favore. Con i lunghi tutti<br />
fuori per falli abbiamo sofferto. Brindisi<br />
ha fatto una partita tosta come noi, ma<br />
la gara è stata sbloccata solo da episodi.<br />
Ci roderà il fegato per tutta la settimana,<br />
ma sono contento della prestazione dei<br />
miei giocatori. Complimenti al Brindisi per<br />
come ha lottato, cercando sempre di fare<br />
sua la gara.<br />
Davide Virgilio, autore di 2 punti in 23 minuti<br />
Giovanni Perdichizzi (coach Brindisi):<br />
Senza Parente,Virgilio e Bruttini con<br />
qualche problema fisico, siamo stati bravi<br />
a non mollare mai. Venezia è una <strong>squadra</strong><br />
compatta, diversa da quella dell’andata<br />
credo che raggiungerà i playoff. Noi<br />
abbiamo giocato con grande cuore e<br />
determinazione, come vorrei che Brindisi<br />
debba sempre giocare.<br />
Tifosi lagunari al PalaPentassuglia<br />
11
IL FILM DEL CAMPIONATO<br />
III DI RITORNO - Sabato 31 gennaio<br />
Impresa a Jesi<br />
BRINDISI SBANCA JESI IN UNA GARA PALPITANTE E CON UN FINALE CHE RESTERÀ NELLA<br />
STORIA DI QUESTA STAGIONE. IN UN PALATRICCOLI STRACOLMO DI TIFOSI GIUNTI DA BRINDISI<br />
E DA OGNI PARTE DEL NORD FESTANTI COME NON MAI, I RAGAZZI DI COACH PERDICHIZZI<br />
DISPUTANO UNA GARA TUTTA GRINTA E CUORE. SOTTO ANCHE DI 13 PUNTI, SONO CAPACI<br />
NEL FINALE DI RIBALTARE IL PUNTEGGIO E SUPERARE LA SQUADRA DI ZANCHI.<br />
12<br />
Il greco Gkioulekas tra Maggioli e Boykin (fotoservizio Gino Candolfi)<br />
JESI - BRINDISI 78-80<br />
Jesi: Maggioli 23, Bastoni ne, Cuffee 11,<br />
Rossini 3, Boykin 12, Ryan 16, Paulinho 11,<br />
Raminelli ne, Sambugaro 2, Cantarello. Coach<br />
Zanchi.<br />
Brindisi: Virgilio, Parente ne, Killingsworth<br />
24, Binetti 5, Feliciangeli, Cardinali 6,<br />
Gkioulekas 16, Hatten 21, Bruttini, Mocavero<br />
8. Coach Perdichizzi.<br />
Arbitri: Provini, Perretti e Ciano.<br />
Note: Jesi: 20/35 (57%) da due, 9/21 (43%)<br />
da tre, 11/16 (69%) liberi, 28 rimbalzi,14 PR,<br />
23 PP; Brindisi: 22/41 (54%) da due, 8/25<br />
(32%) da tre, 12/16 (75%) liberi, 26 rimbalzi,<br />
17 PR, 19 PP.<br />
IL PROTAGONISTA<br />
Binetti, esordio col botto<br />
Certo non era facile per Tony Binetti entrare nei<br />
meccanismi tecnico-tattici di coach Perdichizzi.<br />
Ma l’ex canturino è bravo nella gestione dei<br />
ritmi, anche in una gara difficile come l’esordio.<br />
Suoi sono i canestri decisivi e la palla rubata su<br />
una rimessa di Jesi. Se il buongiorno si vede dal<br />
mattino ...<br />
Varese a valanga su Pistoia<br />
Gara senza storia tra Varese e Pistoia vinta con facilità<br />
dai ragazzi di Pillastrini (90-59). Con una prova<br />
di grande carattere Imola torna alla vittoria contro<br />
Livorno (86-79). Con un secondo tempo incredibile, il Casal<br />
Monferrato ha ragione di un mai domo Roseto (86-75).<br />
Grazie ad una grande difesa Soresina supera Reggio Emilia<br />
(81-75). Importante vittoria esterna del Rimini, che batte<br />
Pavia (95-97). Trionfo per coach Sacco e ancora grandissima<br />
partita di Scarone, autore di 21 punti con una tripla a dieci<br />
secondi dalla fine. Perde malamente in casa Veroli contro<br />
Sassari (69-81). Infine Venezia riesce a superare un volenteroso<br />
Scafati (98-92).
Giovanni Perdichizzi (coach Brindisi):<br />
In noi c’era una gran voglia di riscatto<br />
dopo la brutta prestazione di Casal<br />
Monferrato. Siamo stati bravi, è stato un<br />
successo costruito con grande spirito di<br />
sacrificio, dove tutti gli uomini impiegati<br />
hanno dato il massimo. <strong>Una</strong> partita<br />
Che gioia ! Grandissima l’esultanza di Feliciangeli e soci al suono della sirena. Quello di Jesi è il terzo colpaccio esterno della stagione<br />
perfetta giocata con grande lucidità nel<br />
finale di gara.<br />
Andrea Zanchi (coach Jesi):<br />
<strong>Una</strong> partita già vinta che, invece, alla fine<br />
si è trasformata in un incubo. Fa male<br />
perdere così. Brindisi ha lottato sempre<br />
e ci ha creduto, noi siamo stati flaccidi<br />
nei momenti importanti perdendo possessi<br />
facili, peccato.<br />
(Coach Zanchi sarà esonerato il giorno<br />
dopo e sostituito con il suo vice Luca<br />
Ciaboco, n.d.r.)<br />
13
IL FILM DEL CAMPIONATO<br />
IV DI RITORNO - Giovedì 12 febbraio<br />
Va giù anche Pavia<br />
MAI USCIRE PRIMA DAL PALA PENTASSUGLIA QUANDO È DI SCENA BRINDISI: LE<br />
SORPRESE SONO SEMPRE DIETRO L’ANGOLO. NESSUNO AVREBBE MAI IMMAGINATO CHE<br />
A 3” DAL TERMINE DEI SUPPLEMENTARI MOBLEY POTESSE SBAGLIARE I DUE LIBERI A<br />
SUA DISPOSIZIONE, EPPURE SUCCEDE, REGALANDO A KILLY E SOCI IL TERZO CIN CIN DI<br />
FILA. GRANDE GARA TRA DUE SQUADRE BEN IMPOSTATE, CON PAVIA SPESSO AVANTI<br />
NEL PUNTEGGIO MA INCAPACE DI CHIUDERE L’INCONTRO.<br />
14<br />
28 punti con 13/17 dalla lunetta per Marcus Hatten (fotoservizio di Alfredo Perchinenna)<br />
BRINDISI - PAVIA<br />
Brindisi: Virgilio, Parente 1, Killingsworth 11,<br />
Binetti 14, Feliciangeli 5, Cardinali 6, Hatten<br />
28, Gkioulekas 12, Mocavero 2, Lestini 8. Coach<br />
Perdichizzi.<br />
Pavia: Mobley 12, Casoli 10, Colussi 5, Ammannato<br />
2, Bencaster, Volcic 9, Pomenti, Marigney<br />
22, Viggiano 14, Cinciarini 12. Coach De Raffaele.<br />
Arbitri: Materdomini, Bertelli e Masi.<br />
Note: Brindisi: 17/43 (40%) da due, 8/20 (40%)<br />
da tre, 29/44 (66%) liberi, 28 rimbalzi, 20 PR,<br />
25 PP; Pavia: 26/41 (63%) da due, 6/28 (21%)<br />
da tre, 16/25 (64%) liberi, 36 rimbalzi, 13 PR,<br />
17 PP.<br />
IL PROTAGONISTA<br />
Arbitri, serata storta<br />
Questa volta sono loro i “protagonisti” la terna<br />
arbitrale. Hanno completamente sbagliato l’approccio<br />
alla gara, non sono mai stati in sintonia con le<br />
decisioni prese, irritando gli spettatori. Perdichizzi<br />
e De Raffale hanno pensato più a discutere con loro,<br />
che a dirigere i loro giocatori. Sarà stata la presenza<br />
della diretta Rai? Voto 0.<br />
Veroli impresa a Reggio<br />
87-86<br />
dts<br />
Vince Scafati, ma quanta fatica per battere Sassari (97-<br />
93) dopo un tempo supplementare. Con un parziale nel<br />
finale di 10-0, Livorno supera Casal Monferrato (82-77).<br />
Soresina supera Venezia (95-85) è raggiunge in vetta Varese,<br />
sconfitto a Rimini. Ancora grande gara di Scarone 19 punti e<br />
di Goss 25 punti. Quasi una passeggiata per Pistoia contro<br />
Imola (84-58). Senza Bunn per coach Bianchi è stato tutto<br />
difficile. Sciupa tutto Jesi contro Roseto dopo aver dominato<br />
nella prima parte (80-79). Vittoria per coach Trullo grazie a<br />
un tiro libero realizzato a tempo scaduto da Pinnock. Ancora<br />
una sconfitta per Reggio Emilia che non riesce a superare<br />
Veroli (67-82).
Walter De Raffaele (coach Pavia):<br />
Giocare in questo impianto e con questa<br />
atmosfera è stimolante per qualsiasi<br />
giocatore. Noi abbiamo condotto per trequarti<br />
la gara giocando bene e soprattutto<br />
siamo stati bravi a neutralizzare Brindisi<br />
con buone difese. Ma non siamo stati<br />
capaci di chiudere la partita anche perché<br />
Brindisi non ha mai mollato. Vincere qui<br />
sarà difficile per tutti. Gli arbitri hanno<br />
penalizzato molto sia noi che lo stesso<br />
Perdichizzi impartisce ordini e schemi prima della palla a due<br />
Brindisi.<br />
Giovanni Perdichizzi (coach Brindisi):<br />
Gli arbitri non hanno mai dato tranquillità<br />
nè a me nè ai mie giocatori. Troppe<br />
discordanze nella valutazione dei falli<br />
e delle infrazioni. Alla fine gli episodi<br />
sono stati determinanti, vedi i tiri liberi<br />
sbagliati prima da Hatten e poi da Mobley.<br />
Sono contento per come siamo riusciti a<br />
ribaltare in nostro favore questa gara.<br />
Coreografia bicolore in Curva Nord<br />
15
IL FILM DEL CAMPIONATO<br />
V DI RITORNO - Domenica 8 febbraio<br />
Poker servito!<br />
CI PROVA GUSTO LA FORMAZIONE BRINDISINA A FAR SOFFRIRE I PROPRI TIFOSI. ANCHE<br />
CONTRO IL PISTOIA HATTEN E SOCI VINCONO CON UN TIRO LIBERO REALIZZATO DA<br />
GKIOULEKAS NEGLI ULTIMI SECONDI. GARA VIBRANTE ED EQUILIBRATA, BEN GIOCATA<br />
DALLA FORMAZIONE DELL’EX PAOLO MORETTI CHE HA CERCATO, GRAZIE A CONTINUI<br />
CAMBI DIFENSIVI, DI METTERE IN DIFFICOLTÀ BRINDISI. E’ LA QUARTA VITTORIA<br />
CONSECUTIVA, LA SETTIMA NEGLI ULTIMI OTTO TURNI.<br />
16<br />
Indomito. Killingsworth, autore di 18 punti (fotoservizio di Maurizio Pesari)<br />
BRINDISI - PISTOIA 73-72<br />
Brindisi: Virgilio ne, Parente, Killingsworth<br />
18, Binetti 9, Feliciangeli 3, Cardinali 11,<br />
Hatten 18, Gkioulekas 8, Mocavero 6, Lestini.<br />
Coach Perdichizzi.<br />
Pistoia: Santolamazza 7, Tyler 20, Rosselli<br />
13, Toppo 14, Mc Cullough 5, Casini 12, Infanti,<br />
Rabaglietti, Ancillai, Bryan 1. Coach<br />
Moretti.<br />
Arbitri: Bettini, Longhi e Serranova.<br />
Note: Brindisi: 20/51 (39%) da due, 5/18<br />
(28%) da tre, 18/21 (86%) liberi, 32 rimbalzi,<br />
16 PR, 15 PP; Pistoia: 22/37 (59%) da due,<br />
4/19 (21%) da tre, 16/21 (76%) liberi, 33 rimbalzi,<br />
21 PR, 22 PP.<br />
IL PROTAGONISTA<br />
Hatten decisivo nella ripresa<br />
Marcus Hatten, è sempre lui ha prendere<br />
per mano i suoi compagni. Dopo i primi due<br />
quarti in sordina, alla fine risulta l’uomo in<br />
più: realizza 18 punti, con 8 rimbalzi e 4<br />
recuperi.<br />
Jesi a valanga su Soresina<br />
Anche con mezzo Childress e senza Dickens, Varese<br />
supera Scafati (102-92), Galanda è l’uomo partita,<br />
30 punti e 43 di valutazione. Ancora imbattuto<br />
il Pala Ferraresi con Casal Monferrato che batte Reggio<br />
Emilia (86-74). Superba prestazione di Zabian Dowell, 33<br />
punti e 50 di valutazione. Prima vittoria per Jesi nel dopo<br />
Zanchi, la formazione del nuovo coach Ciaboco supera Soresina<br />
(105-85). Sassari ferma Rimini (71-62), disputando<br />
una gara molto accorta. Pavia soffre contro Roseto (80-73)<br />
ma alla fine riesce a spuntarla mentre con fatica Venezia<br />
supera Imola. Con Kyle Hines protagonista Veroli batte<br />
Livorno(89-84) .
MAGICO BINETTI<br />
I tiri importanti passano sempre dalle sue mani.<br />
Nel finale un canestro da tre determinante. Tre<br />
su tre con i colori biancazzurri.<br />
Giovanni Perdichizzi (coach Brindisi):<br />
Temevo la stanchezza per la gara di<br />
giovedì, ma alla fine abbiamo vinto<br />
perché questa è una <strong>squadra</strong> che<br />
non molla mai. Altri due punti che<br />
ci consentono di stare più tranquilli,<br />
ma non dobbiamo assolutamente<br />
rilassarci. Abbiamo trovato gli assetti<br />
giusti e questo ci farà lavorare meglio.<br />
Paolo Moretti (coach Pistoia):<br />
Bellissima partita giocata con grande<br />
intensità da tutte e due le squadre.<br />
Punteggio sempre in bilico, noi siamo<br />
stati anche in vantaggio, ma non<br />
siamo riusciti a dare il break. L’uscita<br />
per infortunio di McCullough è stata<br />
determinante, in quel momento<br />
avevamo trovato il giusto equilibrio in<br />
campo. Niente da dire ai miei ragazzi<br />
che hanno disputato una grandissima<br />
partita.<br />
Il ritorno dell’ex. Un emozionato Paolo Moretti<br />
saluta il pubblico del Pala Pentassuglia<br />
Decisivo. Gkioulekas, autore del tiro libero del 73-72<br />
17
IL FILM DEL CAMPIONATO<br />
VI DI RITORNO - Domenica 15 febbraio<br />
Stop a Cremona<br />
DOPO QUATTRO VITTORIE CONSECUTIVE, BRINDISI INTERROMPE LA SERIE A CREMONA.<br />
PECCATO, PERCHÉ LA GARA NELLA PRIMA PARTE ERA STATA TUTTA DI MARCA<br />
BIANCOAZZURRA. MA UN’INFORTUNIO ALLA CAVIGLIA DI GKIOULEKAS COSTRINGE<br />
PERDICHIZZI A ROTAZIONI DIFFICILI DAL PUNTO DI VISTA TECNICO. A PARTE LA<br />
SCONFITTA, BRINDISI HA DIMOSTRATO COMUNQUE DI ESSERE UNA SQUADRA CHE NON<br />
MOLLA MAI. ALLA FINE IL RISULTATO È BUGIARDO. ORA C’E’ SASSARI.<br />
18<br />
Eccellente. Killingsworth, 4/7 da 2 e 5/8 nei liberi (fotoservizio di Federico Zovadelli)<br />
SORESINA - BRINDISI 87-75<br />
Soresina: Lollis 22, Rossetti 1, Gigena 9, Mbemba<br />
10, Bell 22, Cusin 4, Basei, Calabria 5, Valenti<br />
8, Bernardi 6. Coach Cioppi.<br />
Brindisi: Virgilio ne, Parente, Killingsworth 16,<br />
Binetti 13, Feliciangeli 2, Cardinali 2, Hatten<br />
26, Gioulekas 4, Mocavero 2, Lestini 10. Coach<br />
Perdichizzi.<br />
Arbitri: Vicino, Terreni e Giovanrosa.<br />
Note: Soresina: 11/20 (55%) da due, 16/39<br />
(41%) da tre, 17/22 (77,3%) liberi, 31 rimbalzi,<br />
17 PR, 10 PP; Brindisi: 16/35 (45,7%) da due,<br />
8/22 (36,4%) da tre, 19/24 (79,2%) liberi, 35<br />
rimbalzi, 10 PR, 16 PP. Usciti per 5 falli: Cusin<br />
(So).<br />
IL PROTAGONISTA<br />
Killy dominatore nell’area<br />
Killingsworth ancora una volta è il “re”<br />
dell’area piccola. Conquista ben 11 rimbalzi<br />
con 8 difensivi e 3 offensivi. Se attaccasse<br />
un po’ di più il suo uomo sarebbe devastante.<br />
Reggio Emilia crolla nel derby<br />
Con un canestro di Gergati a 66 centesimi dalla fine,<br />
Varese supera Venezia (87-86). Bene nei lagunari Janicenoks,<br />
26 punti, e Rombaldoni, 19. Sassari batte<br />
Jesi (84-75) dopo un match mozzafiato. Con aggressività e<br />
controllo della gara nei momenti importanti Pistoia supera<br />
Scafati (74-61). Sconfitta pesante per Imola, che vede sempre<br />
più allontanarsi la zona salvezza, in casa contro Pavia<br />
(62-67). Colussi, 17 punti con 4/6 da tre, è il killer del Pavia.<br />
Livorno (92-77) va in campo dimenticando i problemi societari<br />
e con una gara tutta grinta supera un Roseto molle sulle<br />
gambe. In vantaggio nella prima parte, Veroli si fa raggiungere<br />
e poi superare nel finale dal Casal Monferrato (75-79).
PECCATO !<br />
Peccato per quell’infortunio,<br />
perché Sotirios Gkioulekas<br />
sarebbe stato l’arma in<br />
più per la formazione<br />
brindisina. Forte fisicamente<br />
e dall’iniziativa dirompente,<br />
diventa difficilmente<br />
marcabile dalle difese<br />
avversarie proprio per la sua<br />
imprevedibilità.<br />
Giovanni Perdichizzi (coach Brindisi):<br />
Sono contento per la prestazione<br />
della mia <strong>squadra</strong> sia in termini di<br />
atteggiamento che di voglia. Nei primi<br />
due quarti siamo stati più lucidi, poi<br />
l’infortunio a Gkioulekas ha complicato le<br />
rotazioni. Ora voltiamo pagina e pensiamo<br />
subito alla gara di domenica contro<br />
Sassari, partita importantissima per il<br />
nostro cammino.<br />
Gkioulekas assiste inerme al match dopo l’infortunio<br />
Stefano Cioppi (coach Soresina):<br />
Brindisi ha disputato una buonissima gara,<br />
sapevamo delle difficoltà che avremmo<br />
incontrato nell’affrontare questa <strong>squadra</strong>.<br />
Noi siamo stati bravi a non lasciarci<br />
prendere dalla voglia di strafare. Alla<br />
fine siamo riusciti a trovare canestri dalla<br />
lunga distanza che hanno allontanato gli<br />
ospiti.<br />
Federico Lestini in palleggio<br />
19
c<br />
Io la penso<br />
così ...<br />
l’opinione di Roberto Cordella<br />
La prima volta che “Melo” parlò<br />
Lo spogliatoio di una <strong>squadra</strong> di basket, ma anche<br />
di qualsiasi altro sport, è di fatto un micro mondo.<br />
Voglio dire, cioè, che le cose che accadono nella<br />
vita di ogni giorno, si ripropongono all’interno dello<br />
spogliatoio e quindi in ogni <strong>squadra</strong>, composta da più<br />
elementi. Avremo il leader, il simpatico, lo scorbutico,<br />
il nervoso oppure il taciturno. Mi sembra giusto dedicare<br />
questo pezzo proprio alla categoria dei taciturni,<br />
coloro, cioè, che spesso raccolgono meno di quanto seminano<br />
pur lavorando e meritando, alle volte come gli<br />
altri e che vedono nello spogliatoio dell’Enel Brindisi<br />
un esponente di spicco di questa categoria. Mi riferisco<br />
a Michele Cardinali, oggi salito agli altari<br />
della cronaca brindisina, ma solo ieri considerato<br />
come una semplice e spesso inutile<br />
pedina. Questo ragazzo, guardia play dotato<br />
di sagacia tattica e di “coglioni” difensivi è<br />
oggi elemento insostituibile nello scacchiere<br />
di Giovanni Perdichizzi, che ha cominciato ad<br />
apprezzarne le qualità solo dopo e grazie ai<br />
fallimenti ripetuti di Raymond Tutt. Anche io<br />
ho molta stima di questo giocatore, proprio<br />
perchè ricordo che su questa tipologia di atleta si costruiscono<br />
le squadre vincenti e si consente ai “fuoriclasse”<br />
di esprimersi al meglio. Non vorrei che il ruolo<br />
fosse riduttivo ma mi piace pensare a Michele quasi fosse<br />
il Lodetti che affiancava Ri<strong>vera</strong> nel Milan di Rocco<br />
(ovviamente Hatten è il nostro ...Ri<strong>vera</strong>!).<br />
Auguro a Cardinali di continuare su questa china,<br />
anzi di rendersi sempre più “indispensabile” alle trame<br />
di gioco di Perdichizzi anche se avverto che, visto<br />
l’andazzo della piazza di Brindisi, ben difficilmente<br />
gli verrà mai attribuita una “standing ovation” pari a<br />
quella regalata a Bonaccorsi alcune settimane fa: da<br />
noi vanno più gli ... estroversi che i taciturni, ma sono<br />
certo che a Michele, di tutto questo non importa un fico<br />
secco. Lui continuerà a correre, difendere e tirare la<br />
carretta. Grande, Michele!!<br />
Proprio questo tipo di personaggio mi dà il modo di<br />
raccontarvi un episodio, relativo forse al più taciturno<br />
dei giocatori da me incontrato: dobbiamo ritornare ai<br />
tempi della Libertas (quindi anni ‘70) e all’ingresso in<br />
prima <strong>squadra</strong> di un giovanissimo ragazzo di San Pietro,<br />
tale Marcello Mazzotta, detto “Melo” (foto). Lui fu<br />
inserito in <strong>squadra</strong> un poco prematuramente, senza<br />
le dovute esperienze e questo perchè vi sto parlando<br />
del primo 2metri della storia di Brindisi. Ogni <strong>squadra</strong><br />
degna di questo nome doveva presentare il suo “lungo”<br />
e noi non vedevamo l’ora di mettere in mostra il nostro.<br />
Ora, pensate a questo ragazzo, acerbo cestisticamente,<br />
taciturno per carattere, calato nella realtà di un<br />
spogliatoio nel quale regnavano dei leader (stavo per<br />
scrivere dei ...personaggi) come De Stradis, Antelmi o<br />
Labate. Il risultato fu che Melo si chiuse in un<br />
mutismo quasi totale rotto solo dai monosillabi<br />
(sì, no) che gli uscivano dalla bocca quando,<br />
raramente, veniva interpellato.<br />
Andiamo a fare un’amichevole alla base Nato,<br />
unica realtà che ci consentiva di allenarci a<br />
dovere, e nei minuti finali entra in campo,<br />
quasi per giustificare la sua presenza, anche<br />
il nostro Melo. I giochi di attacco di quella<br />
<strong>squadra</strong> erano pensati per favorire gli esterni<br />
(Solfrizzi e Labate) e il ruolo dei lunghi era quello di ....<br />
dare meno fastidio possibile. Melo accettava di buon<br />
grado questo ruolo e si limitava a portare dei blocchi,<br />
fermo come un palo, ma davvero come un palo, cioè<br />
con le braccia tese lungo i fianchi. Proprio io, nel<br />
tentativo di passare la palla a Solfrizzi faccio partire<br />
un passaggio, meglio un missile terra-aria, sperando di<br />
segnare un altro assist nel mio scout, ma sbaglio - e<br />
sbaglio alla grande - colpendo il povero Melo dritto sul<br />
naso con l’effetto che avrebbe potuto avere un pugno di<br />
Duran, il pugile detto “mano di pietra”. Stop alla gara,<br />
soccorsi del massaggiatore e poi tutti nello spogliatoio<br />
per la doccia.<br />
Fu li che Melo si sbloccò: mi stavo lamentando con il<br />
nostro amico Solfrizzi, in quanto avevo giocato male<br />
e quasi per giustificarmi dissi : “Maurì, non ero a mio<br />
agio oggi.......non riuscivo a controllare la palla.....era<br />
...mi sembrava più leggera” e Melo trovò il coraggio di<br />
dire “....e meno male !!!”<br />
21
SCATTI<br />
MATTI<br />
1 2<br />
3<br />
22<br />
4<br />
5<br />
a cura di Alfredo Perchinenna<br />
1. Tenero abbraccio tra Michele Cardinali<br />
e Paul Marigney in Brindisi-Pavia 2.<br />
Chissà a chi comunica subito l’ennesima<br />
vittoria della sua super-<strong>squadra</strong> il tifosissimo<br />
Ermanno Castagnaro. 3. Quante<br />
braccia ha Marcus Hatten? A giudicare da<br />
alcune sue prestazioni sopra le righe c’è<br />
da credere che abbia qualcosa di più di<br />
due braccia e due mani ! 4. “Tranquillo<br />
Ray, ci penso io a farti sorridere” sembra<br />
dire il massaggiatore Longo all’americano<br />
costretto alla tribuna da quando<br />
è arrivato Binetti 5. Eloquentissimo lo<br />
striscione dei tifosi biancazzurri sullo spinoso<br />
problema dei parcheggi in contrada<br />
Masseriola.
MICHELE CARDINALI<br />
Micio<br />
che grinta<br />
AD OTTOBRE QUALCUNO LO INDICAVA CON LE VALIGIE IN MANO<br />
OGGI E’ L’UOMO DELLA RINASCITA DELL’ENEL BRINDISI. CORIACEO,<br />
SPIETATO NEI MOMENTI TOPICI, MA SOPRATTUTTO DECISIVO.<br />
A TU PER TU CON IL RAGAZZO CRESCIUTO NELLA SCAVOLINI,<br />
“CATTIVO” SUL PARQUET, BUONISSIMO FUORI<br />
24<br />
Intervista Tiziano Mele<br />
Fotoservizio Alfredo Perchinenna<br />
Maurizio Pesari
di Tiziano Mele<br />
C’è chi ha tirato fuori il<br />
soprannome di “Ringhio”,<br />
accostandolo al mastino<br />
del calcio italiano e chi continua<br />
a chiamarlo “Micio”, come<br />
fanno un po’ tutti da vent’anni a<br />
questa parte. Lui però, Michele<br />
Cardinali, vivaio Scavolini Pesaro,<br />
in piena maturità cestistica<br />
(spegne 31 candeline domenica<br />
22 Febbraio, ndr) ha ereditato<br />
una peculiarità dal meraviglioso<br />
mondo degli animali: sa far male<br />
al nemico (leggi avversario) per<br />
portare a casa il bottino (meglio<br />
vittoria), che nella lotta per<br />
Rilassato. Dopo una giornata di allenamenti Michele “Micio” Cardinali sorseggia una birra al Gruit, il suo locale preferito<br />
la sopravvivenza (pardòn permanenza)<br />
non è roba da poco.<br />
E lo sa ancora meglio coach<br />
Perdichizzi, abile a tirarlo fuori<br />
dal cilindro nel momento clou<br />
della stagione. E’ lui l’icona<br />
più significativa della “rinascita<br />
biancazzurra”, l’uomo simbolo<br />
delle 7 vittorie in 8 gare, tanto<br />
per intenderci.<br />
Strana la vita, da possibile partente<br />
a uomo della rinascita:<br />
cos è cambiato negli ultimi due<br />
mesi?<br />
Il mio atteggiamento è cambiato<br />
poco. Francamente non posso<br />
recriminare sul passato per il<br />
semplice fatto che giocavo poco.<br />
Poi le cose sono cambiate, il mio<br />
impiego è cresciuto anche grazie<br />
ad alcuni infortuni dei miei compagni.<br />
Bisogna riconoscere anche<br />
un pizzico di fortuna.<br />
“NON POSSO<br />
RECRIMINARE SUL<br />
PASSATO PER IL<br />
SEMPLICE FATTO CHE<br />
GIOCAVO POCO”<br />
27
28<br />
Esordiente ! Per Michele Cardinali questa è la prima stagione in serie A<br />
Quale sconfitta ti brucia di più?<br />
A prima botta ti direi quella di<br />
Livorno, ma pensandoci bene anche<br />
Jesi e Rimini in casa hanno<br />
fatto male.<br />
Come ti spieghi un torneo così<br />
livellato?<br />
Sinceramente non saprei. Il dato<br />
di fatto oggettivo è che praticamente<br />
tutti fanno fatica a<br />
trovare continuità. Non ci sono<br />
squadre deboli.<br />
La sorpresa negativa di questa<br />
LegaDue<br />
Direi Pistoia, per come si era<br />
presentata in precampionato con<br />
nove vittorie di fila (compresa<br />
quella prestigiosa contro la Virtus<br />
Bologna di Lestini, ndr).<br />
… e quella positiva<br />
Credo Veroli e Soresina, anche<br />
se a noi ultimamente ci gira abbastanza<br />
bene.<br />
Altra anomalia: a fine novembre<br />
Zanchi e Marcelletti<br />
gongolavano sulle panchine di<br />
Jesi e Reggio Emilia, mentre<br />
Perdichizzi teneva una conferenza<br />
stampa “scortato” dai<br />
carabinieri. Oggi Perdichizzi<br />
probabilmente è ritenuto l’al-
lenatore del momento mentre<br />
a Zanchi e Marcelletti è stato<br />
dato il benservito<br />
A mio parere i due tagli sono<br />
stati abbastanza prematuri. E’<br />
ovvio che bisognerebbe entrare<br />
nel dettaglio, ma forse si sarebbe<br />
potuto aspettare un po’.<br />
Giovanni dal canto suo ha avuto<br />
un fattore che nella vita e nello<br />
sport in particolare conta tantis-<br />
Da sinistra Francesco Mastrapasqua, Federico Lestini, Carlo Ancona e “Micio” Cardinali posano all’interno del birrificio Gruit<br />
simo: la fiducia.<br />
Come passi il tempo in trasferta?<br />
Mangio. Per il resto ci pensa<br />
“Picchio” a tenermi impegnato.<br />
Sono passati sette mesi da<br />
quella domenica di giugno che<br />
è valsa il ritorno in serie A,<br />
chiudi gli occhi e raccontaci la<br />
prima immagine che ti passa<br />
per la mente<br />
Daniele Parente che palleggia<br />
impazzito: una “cartolina” che<br />
mi resterà dentro per tutta la<br />
vita.<br />
Cosa guardi in tv?<br />
I Simpson e “007”, ma solo<br />
quello con Sean Connery.<br />
Brindisi è bella perché…<br />
E’ accogliente e si mangia bene.<br />
A proposito di cucina: piatti<br />
preferiti?<br />
29
Pescespada gratinato e torta<br />
millefoglie. A me piace molto<br />
cucinare e vi giuro che me la<br />
cavo assai bene con i dolci.<br />
La tua donna ideale..<br />
Hai presente l’attrice Rosario<br />
Dawson, mulatta con le labbra<br />
carnose. E poi sportiva, simpatica<br />
ed indipendente.<br />
Tre cose irrinunciabili<br />
Le mie nipoti: Eleonora, Anna ed<br />
Emma (le ultime due gemelle),<br />
figlie di mia sorella Melania.<br />
L’americano più forte?<br />
Marcus Hatten.<br />
E lo straniero che ti ha creato<br />
più grattacapi?<br />
Nissim, l’egiziano del Veroli: è<br />
velocissimo !<br />
Come giudichi i giornalisti brindisini?<br />
<strong>Una</strong> cosa è certa: non sono incompetenti<br />
e per creare qualcosa<br />
di importante c’è bisogno<br />
anche di loro. Certo, se qualche<br />
volta non dicessero tutta la verità…<br />
Si dice che Brindisi sia una città<br />
di allenatori<br />
Devo confermartelo. Ognuno<br />
vuole dire la sua, ma questo ha<br />
36
anche i suoi aspetti positivi, indica<br />
che il livello di attenzione<br />
verso questo sport qui è altissimo.<br />
A proposito di tecnici: il più importante<br />
per te<br />
Stefano Bizzosi, l’attuale coach<br />
di Venezia. L’ho avuto nelle<br />
giovanili della Scavolini e mi<br />
ha dato tantissimo sotto il profilo<br />
umano, mentre dal punto<br />
di vista prettamente tecnico è<br />
stato colui che mi ha insegnato<br />
a tirare. Ci siamo rivisti qualche<br />
settimana fa prima della partita<br />
del Venezia a Brindisi ed è stato<br />
molto emozionante riabbracciarsi<br />
dopo un bel po’ di anni.<br />
Definisciti con 3 aggettivi<br />
Pignolo, rompiscatole con i viceallenatori<br />
e simpatico.<br />
Da grande farai …<br />
Innanzitutto vorrei pensarci il<br />
più tardi possibile. Poi ti dico<br />
che, avendo un forte legame con<br />
la famiglia, mi piacerebbe fare<br />
qualcosa con loro, il mio piccolo<br />
sogno è lavorare con mio cognato<br />
Andrea, che ha uno studio da<br />
geometra a Pesaro. <strong>Una</strong> cosa è<br />
sicura: non resterò nel mondo<br />
“BRINDISI E’ UNA<br />
CITTA’ DI ALLENATORI,<br />
OGNUNO VUOLE DIRE<br />
LA SUA, MA QUESTO HA<br />
ANCHE I SUOI ASPETTI<br />
POSITIVI”<br />
del basket.<br />
Quanti sms mandi al giorno?<br />
Abbastanza, direi 20-25<br />
La più bella frase rivolta da un<br />
tifoso brindisino<br />
Ricordo con piacere uno striscione<br />
dell’anno scorso con su scritto<br />
“Cardinali Papa subito !!!”<br />
Il miglior pregio di Giovanni<br />
Perdichizzi<br />
Il lato B…<br />
Togliti un sassolino dalla scarpa<br />
Un giorno mi è capitato tra le<br />
mani uno di quei fogli che distribuiscono<br />
la domenica al palazzetto<br />
ed in un forum dei tifosi<br />
uno diceva apertamente che<br />
ero un giocatore inutile. Mi piacerebbe<br />
sapere se ne è ancora<br />
convinto!!!<br />
37
CURIOSANDO<br />
ATTUALITA’ | PERSONAGGI | APPUNTAMENTI | RITRATTI<br />
Meneghin, eletto<br />
presidente Fip<br />
Dino Meneghin è il nuovo presidente<br />
della Federazione<br />
italiana pallacanestro. Il simbolo<br />
del basket italiano, nominato<br />
commissario lo scorso 30 settembre,<br />
era l’unico candidato alla carica ed<br />
e’ stato eletto dall’Assemblea ordinaria<br />
della Fip, svoltasi qualche<br />
giorno fa a Roma. Meneghin ha ottenuto<br />
4.375 voti, superando abbondantemente<br />
il quorum di 2.438. E’<br />
il diciannovesimo presidente della<br />
storia (anche se alcuni di essi sono<br />
stati solo commissari o reggenti) e<br />
succede a Fausto Maifredi, che si<br />
era dimesso dopo il turbolento Consiglio<br />
Federale della scorsa estate,<br />
in cui Napoli e Capo d’Orlando furono<br />
escluse dalla serie A.<br />
Non sarà facile il compito che attendera’<br />
Meneghin nei prossimi anni.<br />
Pur avendo raggiunto una buona<br />
intesa con molte delle componenti<br />
del basket italiano, resta ancora una<br />
frattura con la Lega maschile e la<br />
Legadue, come dimostra la manca-<br />
38<br />
ta elezione dei loro delegati all’assemblea.<br />
Il tema principale è legato<br />
alla quote stranieri ed italiani per i<br />
prossimi campionati, che provocòil<br />
terremoto federale lo scorso 20 settembre.<br />
L’ex giocatore di Varese,<br />
Milano e Trieste ha già avuto più<br />
di un incontro con i rappresentanti<br />
delle leghe e, in quello avvenuto il<br />
26 gennaio scorso, è stata almeno<br />
raggiunta un’intesa di massima per<br />
la prossima stagione, ma l’accordo<br />
definitivo pare ancora abbastanza<br />
lontano.<br />
Final Four 2009,<br />
online il sito<br />
ufficiale dell’evento<br />
E’ on line il sito ufficiale delle<br />
final four www.finalfour-<br />
2009trofeovanoli.com, con<br />
approfondimenti, curiosità, news,<br />
video e photogallery delle squadre<br />
partecipanti alla manifestazione. Si<br />
può accedere anche dal sito della<br />
legadue: www.legadubasket.it tramite<br />
apposito link. La manifestazione<br />
si svolgerà presso il Pala Somenzi<br />
di Cremona sabato 28 febbraio e<br />
domenica 1 marzo e vedrà impegnate<br />
Soresina, Varese, Reggio Emilia e<br />
Veroli. La finalissima (domenica ore<br />
18,15) sarà trasmessa in diretta dalle<br />
telecamere di RaiSport Più.<br />
Nicola Cainazzo,<br />
riconfermato alla<br />
presidenza del Coni<br />
Nicola Cainazzo è stato riconfermato,<br />
all’unanimità ed a<br />
scrutinio segreto, alla guida<br />
del Comitato Provinciale del Coni di<br />
Brindisi per il Quadriennio Olimpico<br />
2009-2012, riportando 36 voti su 36<br />
votanti. A lui gli auguri più siceri di<br />
<strong>Trezerocinque</strong>.<br />
Puglia Azzurra,<br />
dodici brindisine al<br />
raduno regionale<br />
Ben dodici atlete brindisine,<br />
nate nel 1996, hanno partecipato<br />
al Raduno Regionale<br />
“Puglia Azzurra”, svoltosi domenica<br />
15 febbraio presso la palestra scolastica<br />
del S.M.S. “San Francesco” a<br />
Francavilla Fontana agli ordini del<br />
responsabile tecnico regionale Andrea<br />
Campanile. Si tratta di Lea Bolognese,<br />
Federica D’Aprile, Marta
Peluso, Martina Tedesco e Marzia<br />
Tagliamento (Futura Basket Brindisi),<br />
Daniela De Paola e Giulia Magrì<br />
(3R Brindisi), Anna Maria Cagnazzo<br />
e Giorgia Primaverile (Pallacanestro<br />
San Pietro V.co), Ludovica Colazzo<br />
(Basket 2005 Latiano) e Paola<br />
Marchese (San Michele Salentino).<br />
Join The Game, i<br />
qualificati per Bari<br />
Domenica 1 febbraio si è svolto<br />
presso il Pala Pentassuglia<br />
l’ormai consueto appuntamento<br />
annuale con il tre contro tre<br />
del “Join the game 2009”. La parte<br />
del leone l’ha fatta l’Aurora Basket<br />
Brindisi che ha presentato il mag-<br />
gior numero di squadre, undici, sette<br />
delle quali si sono qualificate per<br />
la fase regionale, che si svolgerà nel<br />
mese di aprile a Bari.<br />
Ecco le società brindisine che vi parteciperanno:<br />
“Under 13 e Under 14” femminile:<br />
Futura Brindisi, 3 Erre Brindisi ,<br />
Endas Brindisi, Basket Latiano, Pallacanestro<br />
San Vito.<br />
“Under 14” maschile: Aurora Brindisi,<br />
New Basket Brindisi, Mens Sana<br />
Mesagne, New Virtus Mesagne.<br />
“Under 13” maschile: Aurora Brindisi,<br />
New Basket Brindisi, 3 Erre<br />
Brindisi, Mens Sana Mesagne, New<br />
Virtus Mesagne, Basket Latiano,<br />
Basket Fasano .<br />
Alcune di queste società saranno<br />
rappresentate da più squadre.<br />
SUPERTIFOSO<br />
Jacopo Piscopiello posa al<br />
termine dell’avvincente gara<br />
contro il Pistoia. Il giovanissimo<br />
tifoso dimostra un amore per<br />
la palla a spicchi a dispetto della<br />
tradizione calciofila familiare: suo<br />
papà Salvatore, infatti, è assai conosciuto<br />
negli ambienti del pallone.<br />
39
Lestini è nato a Pescara<br />
il 18 febbraio 1983. 205<br />
centimetri per 104 chili,<br />
cresce nelle giovanili della<br />
Viola Reggio Calabria con cui<br />
fa il suo esordio in serie A nel<br />
2000-01. Resta in riva allo<br />
stretto anche nella stagione<br />
successiva, prima di trasferirsi<br />
a Fabriano nel 2003 (Lega-<br />
Due). Seguono altri tre anni<br />
di seconda serie. Prima vola<br />
in Sardegna, dove gioca per la<br />
Dinamo Sassari, poi a Ferrara,<br />
partecipando anche ai playoff<br />
promozione dove si mette in<br />
luce realizzando 10.4 punti<br />
di media nelle 7 partite di<br />
spareggio. Nel 2006-07 ritorna<br />
alla Viola e gioca da protagonista<br />
(9.6 punti in 25’), tant’è<br />
che la scorsa stagione viene<br />
chiamato dalla Virtus Bologna.<br />
A campionato in corso viene<br />
girato in prestito alla Pallacanestro<br />
Cantù e a giugno fa<br />
ritorno alla casa madre. Per<br />
lui quest’anno poco spazio e<br />
la soluzione del prestito al<br />
Brindisi.<br />
Dice di lui ... MATTEO BONICCIOLI (Virtus Bologna)<br />
“Come ho detto a Federico prima che scendesse in<br />
Puglia, la sua lotta è con se stesso. Deve completare<br />
la sua maturazione e reputo che un’esperienza in LegaDue,<br />
in una piazza importante e sotto la guida di<br />
un allenatore preparato come Perdichizzi, possa essergli<br />
utile. A patto che lui capisca che con è un pacco<br />
postale e sfrutti le occasioni. Se diventa duro con se<br />
stesso e coniuga individualità e gioco di <strong>squadra</strong> è<br />
uno delle più forti ala piccola italiane. Anzi, il secondo<br />
dietro Gallinari. Fisicamente è un americano,<br />
tira da 9 metri con la stessa facilità di un sottomano,<br />
ma deve credere nelle sue potenzialità e investire su<br />
stesso”.<br />
40<br />
Che<br />
qu<br />
BINETTI E’ ARRIVATO<br />
HA MESSO A SEGNO<br />
D’ORO”, LESTINI HA E<br />
SUPER. ECCO CH
coppia<br />
ei due<br />
QUALCHE GIORNO PRIMA DI JESI E NELLE MARCHE<br />
UNA TRIPLA DECISIVA E RUBATO UNA “PALLA<br />
SORDITO CONTRO PAVIA CON UNA PRESTAZIONE<br />
I SONO I NUOVI SCUGNIZZI DI PERDICHIZZI<br />
Michael Anthony Binetti, per<br />
tutti Tony, nasce a Renton<br />
(Washington) l’8 agosto<br />
1983. 183 centimetri per 80 chili,<br />
esce dalla Seattle Pacific University<br />
nel 2005 e approda alla Fortitudo<br />
Bologna durante i playoff 2005-<br />
2006. La sua prima <strong>vera</strong> stagione in<br />
Italia è l’anno seguente a Castelletto<br />
Ticino (LegaDue) sotto la guida<br />
di coach Meo Sacchetti. Per lui in<br />
29 gare ci sono 10.3 punti e 1.8<br />
assist di media. Nel 2007-08 finisce<br />
in Spagna, al Beirasar Rosalia nella<br />
LEB-Gold iberica (l’equivalente<br />
della nostra LegaDue) dove chiude<br />
il campionato all’8° posto. In<br />
estate Sacchetti lo rivuole a Capo<br />
d’Orlando, poi le note vicissitudini<br />
giudiziarie lo spingono a Cantù. Per<br />
lui in Lombardia c’è poco spazio,<br />
così decide di accettare le lusinghe<br />
di Brindisi dove approda a fine<br />
gennaio.<br />
Dice di lui ... ROMEO SACCHETTI (Snaidero Udine)<br />
“Ho allenato Tony subito dopo l’uscita dal College.<br />
Un anno difficile per qualunque giocatore. Lui si è<br />
dimostrato una persona seria, con una spiccata vitalità.<br />
Ottimo difensore, aggressivo in ogni situazione<br />
di gioco, a Castelletto giocava meglio da guardia che<br />
da play. Quest’estate l’ho rivoluto a Capo d’Orlando<br />
e l’ho trovato molto migliorato nell’interpretare il<br />
ruolo di play dopo l’esperienza in Spagna. Ha disputato<br />
una pre-season straordinaria, poi sappiamo tutti<br />
come è andata finire. A Brindisi farà bene, è un giocatore<br />
positivo che non si risparmia: finché ha benzina<br />
nelle gambe ed energie mentali è dappertutto”.<br />
foto Alfredo Perchinenna<br />
41
Il pensiero di questo numero è rivolto<br />
all’attenzione che ho posto,<br />
nel vedere molte partite sia dal<br />
vivo che in televisione, del perchè<br />
la zona 1-3-1 sia stata dimenticata.<br />
Forse non è più efficace?!<br />
O magari è molto difficile insegnarla?!<br />
Non ci sono dubbi sui pro e contro di<br />
questa disposizione difensiva, ma<br />
non si può nascondere che se fatta<br />
con la giusta coordinazione di tempi<br />
e spazi sia sempre molto valida.<br />
Molti la ricordano e l’abbinano<br />
solo a quella fatta da Dan Peterson<br />
nella Milano di Mike D’Antoni, fatta<br />
di raddoppi e rotazioni! Ma la si può<br />
fare anche solo come difesa a zona<br />
con i suoi normali movimenti.<br />
E’ stata la prima forma di organizzazione<br />
difensiva arrivata in Italia<br />
nel dopoguerra, portata da coach<br />
Ferrero (allenatore anche della nazionale<br />
italiana) tecnico romano che,<br />
tornato dalla prigionia in Africa, da<br />
alcune riviste sportive americane del<br />
periodo apprese questa prima forma<br />
di difesa a zona, la plasmò con i suoi<br />
giocatori a Roma e la mise in mostra<br />
in un torneo nazionale a Milano, dove<br />
in finale battè la grande Olimpia di<br />
Rubini. Giocatori e allenatori rimasero<br />
esterrefatti, tanto che quell’anno<br />
ci fu un pellegrinaggio nella palestra<br />
di Roma dove Ferrero allenava. Molti<br />
allenatori ne volevano apprendere le<br />
T&t<br />
a cura di Giovanni Rubino<br />
Tecnica&<br />
tattica<br />
Zona 1-3-1 … se ci sei<br />
batti un colpo<br />
1-3-1<br />
basi e la costruzione.<br />
Ma indimenticabile fu il periodo<br />
milanese, nel quale questa zona divenne<br />
un simbolo per molti allenatori;<br />
Dan Peterson la trasformò in una<br />
zone press a metà campo con numerosi<br />
raddoppi, grazie al suo maestro<br />
in punta, Mike D’Antoni; per molti<br />
anni fu spiegata nei clinic e in molte<br />
riunione tecniche.<br />
Notiamo quindi di come si tratti di<br />
una difesa che ha la sua storia.<br />
Forse oggi gli allenatori pensano<br />
che sia difficile applicarla perchè non<br />
ci sono atleti disposti al sacrificio nel<br />
coprire ampi spazi. L’idea è sempre<br />
quella di far viaggiare la palla degli<br />
attaccanti con passaggi skip-pass che<br />
ritardano la velocità, affinché i difensori,<br />
con la palla in volo, possano recuperare<br />
gli spazi. Sulla palla e nelle<br />
penetrazioni si è in match up (uomo a<br />
uomo). Gli uomini in punta e pendolo<br />
sotto canestro devono essere aiutati<br />
costantemente dai laterali con movimenti<br />
di aiuto e recupero, costringendo<br />
gli attaccanti in guardia a passare<br />
sul lato forte con passaggi lob o comunque<br />
disturbati. Il centro è quasi<br />
sempre in forte anticipo o anche davanti,<br />
non permettendo il passaggio<br />
dentro l’area in ogni posizione.<br />
Sfatiamo un tabù: non è vero che<br />
sia difficile e faticoso coprire questi<br />
ampi spazi! Ho visto giovedì 29 gennaio<br />
l’Olimpia Milano contro il forte<br />
Olimpiacos di Jannakis: Milano ha<br />
fatto una difesa sia a metà campo<br />
che tutto campo con delle devastanti<br />
rotazioni difensive e con aiuti<br />
e recuperi che si allungavano fino a<br />
4/5 metri. Meritatamente la <strong>squadra</strong><br />
italiana ha vinto la partita con grande<br />
sofferenza, venendo così premiato<br />
l’atteggiamento mentale di giocatori<br />
decisamente uniti nel realizzare questa<br />
impresa.<br />
Ritengo che ogni cosa importante<br />
nasca e si realizzi attraverso l’uso di<br />
questi parametri. Quindi cari allenatori<br />
(specialmente nei settori giovanili),<br />
cominciate a provare questa<br />
difesa.<br />
Ho evidenziato in questa pagina un<br />
esempio di disposizione e un probabile<br />
riempimento dello spazio che ogni<br />
giocatore deve coprire in riferimento<br />
alla palla.<br />
La posta di Giovanni Rubino * garrr@libero.it<br />
43
L’angelo biondo<br />
44<br />
ALESSANDRO DE POL<br />
dei Crabs<br />
HA ESORDITO IN NAZIONALE PROPRIO A BRINDISI NEL ‘93, PERSO TRE FINALI<br />
DI COPPA KORAC, VIVENDO UNA CARRIERA SEMPRE AD ALTISSIMI LIVELLI.<br />
OGGI A 36 ANNI LA GUARDIA TRIESTINA CERCA DI PORTARE RIMINI NEI<br />
PLAYOFF. UN RISULTATO ECCELLENTE, CONSIDERATA<br />
LA FALSA PARTENZA DEI CRABS
foto Enzo Conti<br />
45
di Andrea Tundo<br />
14/10/1993: una data che<br />
unisce con un filo sottile<br />
Alessandro De Pol e Brindisi.<br />
“Uno spettacolo incredibile, una<br />
giornata unica. Ho un ricordo nitido<br />
di un muro di gente chiassosa<br />
che trasmetteva un’energia pazzesca.<br />
Te la sentivi dentro. Strepitoso,<br />
quel giorno fu strepitoso”.<br />
Quel giorno a Brindisi, nel Pala-<br />
Pentassuglia si giocava Italia-Lettonia,<br />
finì 100 a 70, Sandrino De<br />
Pol fece il suo esordio in Nazionale.<br />
“Quel giorno avrei potuto anche<br />
sbattere la testa contro le inferriate<br />
a bordo campo, non avrei<br />
sentito dolore per quanto ero galvanizzato.<br />
Quando sono tornato a<br />
Brindisi a dicembre, dopo 15 anni,<br />
ho rivissuto delle emozioni particolari:<br />
quel pubblico è più unico<br />
che raro”.<br />
Quindici lunghissimi anni in cui è<br />
accaduto di tutto, con la Nazionale<br />
che è stata portata in trionfo<br />
prima di cadere nella polvere, tre<br />
lustri durante i quali De Pol ha<br />
vinto 2 scudetti, 1 Coppa Italia, 1<br />
oro e 1 bronzo agli Europei. Tutti<br />
vissuti nella massima serie, prima<br />
di scendere ad agosto in LegaDue.<br />
Fermata in Riviera, Crabs Rimini.<br />
Si aspettava un campionato così<br />
equilibrato?<br />
Duro sicuramente, ma così tanto<br />
equilibrato no. È impensabile che<br />
a febbraio ci siano ancora 14 squadre<br />
in 10-12 punti. Ciò significa<br />
che in quanto a talento le formazioni<br />
sono più o meno sullo stesso<br />
livello, ciò che fa la differenza è<br />
la determinazione.<br />
Per i Crabs una stagione ingarbugliata:<br />
malissimo con Galli, a<br />
ritmo playoff con Sacco. Cos’è<br />
cambiato nelle meccaniche del<br />
Esperienza da vendere ! De Pol controlla l’assalto di Jerome Allen nel match contro il Veroli<br />
(foto Gianluca Alessandrini)<br />
Rimini?<br />
Il sistema di gioco è stato rivoluzionato.<br />
Prima era molto individualista,<br />
ora viene sempre privilegiato<br />
il collettivo, così il singolo<br />
è più tranquillo e tutti si sentono<br />
protagonisti. A questo va aggiunta<br />
l’amalgama che migliora di mese<br />
in mese, certi automatismi li raggiungi<br />
solo col tempo.<br />
A livello personale, se De Pol si<br />
dovesse descrivere, come valuterebbe<br />
la sua stagione?<br />
Ho accusato un problema fisico<br />
che mi ha rallentato in fase di<br />
preparazione, poi lavorando sodo<br />
ho iniziato una lenta ripresa, ora<br />
sto entrando nel pieno della condizione.<br />
Rimini sembra rendere maggiormente<br />
in trasferta che al<br />
Pala105, a cosa attribuisce que-<br />
sta vostra attitudine ai colpacci<br />
esterni?<br />
Non credo sia una prerogativa dei<br />
Crabs quella d’essere una <strong>squadra</strong><br />
“formato trasferta”, penso che<br />
Rimini sia una formazione molto<br />
determinata e, come dicevo prima,<br />
in questo campionato conta<br />
maggiormente lo spirito che la<br />
tecnica. E comunque ultimamente<br />
siamo migliorati anche in casa,<br />
speriamo di raggiungere lo stesso<br />
trend delle partite in esterna.<br />
Dove può arrivare Rimini?<br />
La mia unica speranza è che la<br />
<strong>squadra</strong> continui a mettere in<br />
mostra il basket degli ultimi tempi,<br />
così potremo ambire anche a<br />
qualcosa di speciale. E raggiungere<br />
i playoff sarebbe davvero bello<br />
e insperato.<br />
Tuffiamoci nel passato. Stagio-<br />
47
foto Federico Zovadelli<br />
48<br />
ne ‘93-94: finale di Coppa Korac<br />
persa, semifinale scudetto maledetta<br />
contro la Scavolini. Per<br />
Trieste un’annata di profonde<br />
delusioni, ma per un giovanissimo<br />
– e già protagonista – De Pol<br />
che stagione fu?<br />
Un’esperienza unica. Con un allenatore<br />
a cui devo tutto (Bogdan<br />
Tanjevic) e un gruppo di compagni<br />
fantastici. Fu un’ottima palestra<br />
per le sfide importanti che ho affrontato<br />
negli anni seguenti, in<br />
quei mesi fui svezzato.<br />
Due anni dopo s’è rifatto in campionato<br />
con la maglia di Milano,<br />
ma la Korac è rimasta un tabù.<br />
Brucia ancora averla accarezzata<br />
tante volte senza mai riuscire<br />
ad afferrarla?<br />
Certo che brucia! Tre anni consecutivi<br />
in finale senza mai realizzare<br />
il sogno. Contro Salonicco era<br />
una missione impossibile: troppo<br />
esperti e forti. Poi abbiamo avuto<br />
la sfortuna d’incontrare due rappresentanti<br />
di un basket in forte<br />
ascesa all’epoca, l’Efes Pilsen e<br />
l’Alba Berlino. Il mio più grande<br />
cruccio rimarrà la sfida ai turchi.<br />
Ci spieghi perché...<br />
Abbiamo perso per un 1 punto nel<br />
computo canestri tra la partita
dell’andata e quella del ritorno. E<br />
in Turchia non fu convalidata una<br />
schiacciata di Fucka su cui c’era<br />
fallo. Gli arbitri, invece, videro un<br />
fallo di Gregor annullando il canestro:<br />
una coppa assegnata per un<br />
episodio. Non giocammo contro<br />
una <strong>squadra</strong> qualunque, ma contro<br />
gente del calibro di Obradovic<br />
e Alibegovic.<br />
Dopo Milano, la più lunga parentesi<br />
della sua vita, tra arrivederci<br />
e gran ritorni: Varese. <strong>Una</strong> sua<br />
seconda casa, con un concittadino<br />
come compagno di <strong>squadra</strong>,<br />
Pozzecco.<br />
Con Gianmarco giocavamo contro<br />
da quando io avevo sei anni,<br />
praticamente un fratello. Ma quel<br />
gruppo in generale era una specie<br />
di famiglia, prima di stare bene<br />
in campo, stavamo a meraviglia<br />
fuori. Noi sapevamo accettarci,<br />
coi pregi e i difetti di ognuno, la<br />
mano di Recalcati ha saputo plasmare<br />
e far convivere me, il Poz,<br />
Andrea Meneghin, Cecco Vescovi,<br />
Giacomo Galanda.<br />
Capitolo Nazionale. L’emozione<br />
più bella, quella dell’Europeo<br />
del ‘99, l’ha vissuta con molti<br />
compagni della Stefanel e ancora<br />
con Tanjevic in panchina. Quella<br />
spedizione parigina fu in pratica<br />
un altro affare di famiglia?<br />
Quasi (ride). C’era una conoscenza<br />
e una stima reciproca che ci aiutarono<br />
molto, ci aggregammo facilmente<br />
e lavorammo parecchio<br />
in fase di preparazione. E poi avere<br />
gente come il Menego, Fucka,<br />
Galanda in <strong>squadra</strong> accelera qualsiasi<br />
tipo di amalgama. Se ripenso<br />
agli scudetti vinti sorrido, se mi<br />
viene in mente quel successo con<br />
la Nazionale sento come se stesse<br />
arrivando un’onda a travolgermi.<br />
Parigi rimarrà un’esperienza fuori<br />
dal comune.<br />
Ha avuto la bravura ed un pizzico<br />
di fortuna nel riuscire ad essere<br />
protagonista fin da giovanissimo,<br />
sia a livello di club che con<br />
la maglia azzurra. Dopo quasi<br />
vent’anni ci sono sempre meno<br />
giovani italiani protagonisti e la<br />
Nazionale sembra essere in un<br />
tunnel senza via d’uscita. Cos’è<br />
successo?<br />
Indubbiamente è cambiato il modo<br />
di lavorare. Gli allenatori trascurano<br />
la crescita tecnica dei giovani,<br />
preferendo mirare su comunitari<br />
già formati e abili: costano<br />
di più, ma rendono bene. Ma per<br />
crescere un giovane deve giocare,<br />
sbagliare e maturare. A questo aggiungerei<br />
un po’ di svogliatezza da<br />
parte dei ragazzi che hanno tanta<br />
fame di arrivare, ma poca voglia<br />
di applicarsi in palestra. Non vedo<br />
fenomeni in giro, nella nostra generazione<br />
c’erano Myers, Fucka,<br />
Abbio, Galanda, dopo la fine della<br />
fioritura della classe dei ‘70 è rimasto<br />
ben poco.<br />
Non solo colpa delle società<br />
quindi?<br />
C’è un tasso tecnico inferiore, ma<br />
ciò è fisiologico, è normale che ci<br />
siano dei cali e dei picchi di eccellenza.<br />
Ma quando cali, è il momento<br />
di investire e non mi sembra<br />
che qualcuno lavori in questa<br />
direzione.<br />
E infatti si vedono ancora tanti<br />
“vecchietti” fare bene. Lei è da<br />
19 anni sulla cresta dell’onda, la<br />
prossima stagione infila il “ventello”<br />
o appende le scarpe al<br />
chiodo?<br />
Ci sto pensando in questi giorni,<br />
è il momento di valutare ma non<br />
è una scelta facile. Vedrò da qui<br />
alla fine del campionato come andrà,<br />
come starò a livello fisico e<br />
quali saranno le mie motivazioni.<br />
Se mi richiamate a maggio, ve lo<br />
saprò dire.<br />
49
Non è stato uno dei mesi<br />
più esaltanti per i brindisini<br />
sparsi tra la Lega-<br />
Due e i campi della B dilettanti.<br />
Tra infortuni, periodi neri per<br />
le squadre e alcuni rendimenti<br />
al di sotto delle aspettative,<br />
premiamo tre brindisini: uno di<br />
città, uno di provincia ed uno<br />
d’adozione.<br />
Crescita esponenziale. <strong>Una</strong><br />
menzione particolare la merita<br />
il giovanissimo Stefano Potì,<br />
novolese di scuola Mens Sana<br />
Mesagne, ora in forza alla Pallacanestro<br />
Lucca (B dilettanti).<br />
Un inizio di stagione difficile, un<br />
infortunio, il lento reintegro e<br />
ora l’exploit. Gennaio e prima<br />
metà di febbraio da mettere<br />
sotto vetro e incorniciare per il<br />
17enne. Minutaggio raddoppiato<br />
(dai 15’ contro Montevarchi,<br />
ai 32’ di media nelle quattro<br />
seguenti partite) e quattro domeniche<br />
consecutivamente in<br />
doppia cifra. Strappa applausi<br />
le prestazioni contro la Stella<br />
Azzurra Roma (13 punti, 3 rimbalzi,<br />
3 falli subiti, 2 stoppate,<br />
1 assist per un 16 di valutazione)<br />
e la Tiber Roma (19, 3/5 da<br />
3, 5 falli subiti e 16 di valuta-<br />
zione): due prestazioni da “primadonna”<br />
che portano 4 punti<br />
nelle tasche di Lucca. Era “Bimbo”,<br />
una volta.<br />
Tu chiamale se vuoi...<br />
Forti. Emozioni forti.<br />
Quelle di Christian Villani<br />
nel mese scorso.<br />
Può segnare o non segnare,<br />
il suo apporto<br />
alla Fulgor Forlì è sempre<br />
importante. Apre<br />
l’anno con 16 punti al<br />
Sandonà, contro la cenerentola<br />
Cagliari la mano s’inceppa ma<br />
recupera 8 rimbalzi, smazza 5<br />
assist e subisce 6 falli risultando<br />
importante ai fini della vittoria.<br />
Lo stesso accade contro Cremo-<br />
Brindisini per lo stivale<br />
Villani, emozioni forti<br />
NEL BENE E NEL MALE E’ SEMPRE PIU’ DETERMINANTE IL CONTRIBUTO DELL’EX ALA DEL<br />
POTENZA, ORA ALLA FULGOR FORLI’. CONTINUA A CRESCERE IL 17ENNE STEFANO POTI’<br />
(LUCCA), MENTRE PER DAMIANO FAGGIANO (BERNALDA) E’ STATO UN MESE ALTALENANTE<br />
di Andrea Tundo<br />
Christian Villani (Forlì)<br />
na, mentre contro Lumezzane<br />
si prende il palcoscenico: 17<br />
punti, 7 falli subiti, 4 rimbalzi,<br />
2 assist. Peccato che a febbraio,<br />
nelle due sfide più calde, Forlì<br />
becchi altrettante sberle e l’ala<br />
chiuda con un pessimo -5 di valutazione<br />
contro Treviglio e con<br />
un bottino modesto (8 punti, 8<br />
falli subiti, 3 assist) contro Casalpusterlengo.<br />
Up and down. Per Damiano Faggiano<br />
(foto sotto), l’uomo della<br />
provincia. Il cegliese in forza<br />
al Bernalda, ora quinta forza<br />
del girone, ha avuto un inizio<br />
di 2009 stile montagne russe.<br />
Anonimo contro Massafra (3/10<br />
dal campo) e Ruvo (6 punti, 6<br />
rimbalzi, 2 assist, 2 falli subiti),<br />
Damiano esplode<br />
nel tris di gare successivo,<br />
chiudendo<br />
due volte in doppiadoppia<br />
(Maddaloni,<br />
14+12; Canicattì,<br />
23+16) e mette all’angolo<br />
la Granoro<br />
Corato con 16 punti,<br />
3 assist, 4 rimbalzi e<br />
18 di valutazione. Fuochi d’artificio<br />
prima di tirare i remi in<br />
barca nella disastrosa trasferta<br />
di Pozzuoli, dove chiude con -5<br />
di valutazione (peggior prestazione<br />
della stagione).<br />
51
Gli applausi del Madison<br />
Entri al Madison Square Garden<br />
e ti manca il fiato. Chissà<br />
perché la mente vola ai palazzetti<br />
dello sport di casa nostra e<br />
credi di essere capitato in un altro<br />
mondo. D’altronde se non è magica<br />
New York cos’altro può esserci<br />
di magico? Ci entri da comune<br />
mortale e cominci a immaginare<br />
cosa dev’essere entrarci quando lo<br />
speaker ti chiama e tu vai verso il<br />
centro a raccogliere il cinque dei<br />
tuoi compagni di <strong>squadra</strong>. Il resto<br />
è la coreografia che accompagna<br />
ogni gara NBA quando migliaia e<br />
migliaia di spettatori ti applaudono.<br />
Addosso hai la maglia dei New<br />
York Knicks, quella <strong>vera</strong>, quella<br />
che sino a pochi mesi prima vedevi<br />
in televisione addosso alla <strong>squadra</strong><br />
della grande mela.<br />
E pensare che Danilo Gallinari,<br />
quando nel giugno dello scorso<br />
anno David Stern, commissioner<br />
NBA, gli mise in testa il cappellino<br />
marchiato NY, fu accolto dai tifosi<br />
con fischi di disapprovazione. Si<br />
aspettavano il colpaccio, volevano<br />
un atleta di casa e invece arrivò,<br />
con il numero 6 di scelta, quindi<br />
draft di enormi potenzialità, un<br />
ragazzino italiano che oltreoceano<br />
in pochi avevano sentito nominare.<br />
Perché da quelle parti, e come<br />
52<br />
NBA<br />
LA SUA SCELTA ERA STATA CONTESTATA DAI TIFOSI DI NEW YORK, CHE ORA SI<br />
SPELLANO LE MANI PER APPLAUDIRLO QUANDO VA IN CAMPO. MA LA SCHIENA<br />
MALANDATA CONTINUA A TORMENTARE DANILO GALLINARI, IL MILANESE DEI<br />
KNICKS SU CUI MIKE D’ANTONI PUNTA PER FAR TORNARE ALLA VITTORIA LA<br />
GRANDE MELA<br />
di Mino Taveri<br />
Danilo Gallinari, ala di 208 cm, è nato a Sant’Angelo Lodigiano l’8 agosto 1988<br />
dar torto, l’Eurolega la guardano<br />
davvero poco.<br />
Quel ragazzino italiano, nato 21<br />
anni fa dalle parti di Milano, cresciuto<br />
a pane e basket grazie al<br />
mitico papà Vittorio, protagonista<br />
di tanti trofei dell’era Olimpia tar-<br />
gata Peterson, non si scompose<br />
davanti ai fischi e dichiarò: “gli<br />
applausi saprò meritarmeli sul<br />
campo”. Mai promessa fu mantenuta<br />
così presto. Oggi quando<br />
Mike D’Antoni, head-coach della<br />
<strong>squadra</strong> newyorkese, il vero arte-
fice del passaggio di Danilo nella<br />
NBA, lo mette in campo, il Madison<br />
è tutto per lui, per quel ragazzotto<br />
dalla faccia candida che non ha<br />
avuto paura di marcare LeBron James<br />
o Kobe Bryant. Né si è fasciato<br />
la testa quando, dopo l’esordio<br />
nella NBA non proprio brillante,<br />
ha dovuto rimandare la festa per<br />
un infortunio alla schiena che lo<br />
ha costretto a un lungo stop. Ha<br />
lavorato duro, ha visto i compagni<br />
guidati dal mitico Mike provare a<br />
mettere in piedi il progetto Knicks<br />
da tempo mancante a New York.<br />
Poi è tornato in campo, un mese<br />
fa, per inanellare una serie di partite<br />
convincenti che in pochissimo<br />
tempo lo hanno fatto diventare<br />
l’idolo del Garden.<br />
Sei punti il 17 gennaio contro<br />
Philadelphia nel giorno del suo<br />
rientro, dieci punti 4 giorni più<br />
tardi contro Phoenix in 18 minuti<br />
di gioco, poi una serie di partite<br />
più che positive. Al momento in cui<br />
andiamo in stampa, con il campionato<br />
fermo per l’All Star weekend,<br />
Gallinari ha giocato mediamente<br />
una quindicina di minuti per partita,<br />
viaggiando a quasi 7 punti per<br />
game e tirando con medie che sfiorano<br />
il 50 per cento. Ma questa e’<br />
la faccia bella della medaglia perchè<br />
il problema, anzi i problemi,<br />
sono due: la <strong>squadra</strong> e soprattutto<br />
la maledetta protusione discale<br />
che continua a tormentarlo.<br />
“Giocare 7 minuti e tornare nel<br />
tunnel per fare esercizi, rientrare<br />
in campo per qualche minuto<br />
e ritornare nel tunnel non deve<br />
essere per niente una condizione<br />
ottimale per poter giocare nella<br />
Nba”, parola di Flavio Tranquillo,<br />
giornalista che di basket americano<br />
ne sa parecchio e molto vicino<br />
all’entourage d’antoniano.<br />
In effetti il male alla schiena<br />
con il quale Danilo si trova giornalmente<br />
a combattere alla fine influenzerà<br />
non poco sulla sua prima<br />
stagione professionistica. Tutto ciò<br />
in attesa di un eventuale intervento<br />
chirurgico che chissà, magari<br />
potrebbe risolvere il problema in<br />
breve tempo…oppure no, vista la<br />
patologia decisamente non conciliabile<br />
con uno sport fatto di balzi<br />
e schiacciamenti continui sulla<br />
colonna vertebrale. Ma Gallinari<br />
ha stretto e continua a stringere i<br />
denti, facendo il massimo in una<br />
<strong>squadra</strong> che, se non fosse per la<br />
stima che ci lega a Mike D’antoni,<br />
sarebbe oggi come minimo da<br />
definire inguardabile, lo dimostra<br />
l’ultima serie negativa di sconfitte<br />
prima del break per l’All Star<br />
Game.<br />
L’ex coach dell’Olimpia vuole<br />
una <strong>squadra</strong> con 5 due metri<br />
in campo che si scambiano i ruoli<br />
senza pensarci troppo, gioco che<br />
dispone Danilo principalmente<br />
in posizione di 3 ma con licenza,<br />
quando i giochi lo richiedono, di<br />
lasciare il perimetro . Ma New York<br />
non va, il pubblico da tempo vuole<br />
una <strong>squadra</strong> vincente e questo<br />
tempo sta esaurendosi. D’antoni<br />
sapeva a cosa andava incontro<br />
e non si scompone: sa che avere<br />
Gallinari al 100 per cento potrebbe<br />
essere un’ottima base di partenza<br />
per ricostruire un mito.<br />
Ma il ragazzone di S.Angelo Lodigiano<br />
oggi non può essere al top,<br />
gli andrebbe fatto un applausone<br />
gigante per il solo fatto di aver fatto<br />
ricredere coloro che lo fischiavano<br />
nel giugno dell’anno scorso.<br />
Per ora la missione però è compiuta<br />
solo a metà, tutti gli appassionati<br />
italiani di basket fanno il tifo<br />
per lui, così come per Bargnani e<br />
Belinelli. La NBA è dura, ma con la<br />
schiena a posto potrebbe diventare<br />
molto dolce.<br />
53
54<br />
WALTER DE RAFFAELE<br />
Così ho stregato<br />
Pavia<br />
HA SOSTITUITO STEFANO SALIERI SULLA PANCHINA LOMBARDA, INANELLANDO UNA<br />
STREPITOSA SERIE DI SUCCESSI. A TU PER TU COL TECNICO DELL’EDIMES, CHE INDICA<br />
SASSARI TRA LE SORPRESE E VEDE VARESE COME FAVORITA AL SALTO DIRETTO IN A/1<br />
De Raffaele a Pavia, dopo la stagione passata a Casalpusterlengo<br />
(foto Manuele Mangiarotti)<br />
di Gianluca Cirillo<br />
Walter De Raffaele è nato<br />
a Livorno nel 1968 ed ha<br />
cominciato ad allenare in<br />
serie A con Montecatini, facendo<br />
da assistente a Pillastrini e Finelli.<br />
Guida la <strong>squadra</strong> della sua città natale,<br />
da head coach, nelle stagioni<br />
2003/04 e 2004/05, proseguendo<br />
poi a Reggio Calabria nel 2005/06.<br />
E’ reduce da due stagioni a Casalpusterlengo<br />
in A dilettanti e nonostante<br />
la chiamata di Pavia, è anche capo<br />
allenatore della Nazionale under 22.<br />
Fine conoscitore della palla a spicchi,<br />
grande acume nella preparazione<br />
delle partite, De Raffaele ha<br />
perso a Brindisi di un sol punto e<br />
dopo un supplementare, col pubblico<br />
che gli ha tributato il giusto<br />
riconoscimento (grande applauso a<br />
fine gara).
Partiamo dalla sconfitta del Palapentassuglia.<br />
È stata un’autentica battaglia di<br />
nervi, con alternanza di difese e<br />
cambi continui in attacco, una bella<br />
partita da ricordare. Certo, noi<br />
abbiamo pure avuto l’ultimo tiro<br />
per vincere, ma non c’è nulla da<br />
recriminare, se non fosse stato per<br />
un arbitraggio non all’altezza della<br />
situazione, che ha penalizzato sia<br />
noi sia Brindisi.<br />
Un campionato di LegaDue abbastanza<br />
anomalo con distacchi ridotti<br />
in classifica, conviene?<br />
Si tratta di un torneo di alto livello,<br />
con squadre, in teoria, di seconda<br />
fascia che poi in realtà non lo sono.<br />
Le squadre che dominano la parte<br />
alta della graduatoria non sono poi<br />
così forti come si vuol credere.<br />
Il suo Pavia?<br />
La nostra è una <strong>squadra</strong> che esprime<br />
qualità nel sistema di gioco, insomma,<br />
ci proviamo. Al mio arrivo<br />
era data per spacciata, ora pensiamo<br />
solo a migliorare l’attitudine al<br />
lavoro e al sacrificio.<br />
Cosa pensa dei tanti esoneri che<br />
hanno accompagnato questa stagione?<br />
Nel sistema basket, l’anello debole<br />
della catena è rappresentato dall’allenatore.<br />
Il lavoro non è valutato<br />
nel complesso, ci si sofferma<br />
solo sul risultato. Non si guarda al<br />
progetto perché tante volte non<br />
ce n’è uno, ma la verità è che non<br />
c’è neppure una classe dirigente<br />
importante e competente. Molto<br />
spesso un allenatore paga anche il<br />
rapporto con gli americani, se questi<br />
creano problemi di ordine tattico.<br />
Il punto di partenza, in ogni<br />
caso, dovrebbe vedere il tecnico<br />
funzionale al progetto e non il contrario.<br />
Che giovani ci sono in LegaDue?<br />
Alleno l’under 22 e vi sono degli<br />
ottimi prospetti che possono finalmente<br />
dare un ricambio; quello che<br />
non sopporto è che ci si riempie la<br />
bocca con la storia di “far emergere<br />
i talenti, i giovani” e poi se li fai<br />
giocare e perdi, ti cacciano via.<br />
C’è un sistema per migliorare i<br />
vivai?<br />
Qualificare la figura dell’allenatore<br />
del settore giovanile, parificare<br />
il suo compenso a quello del<br />
coach della prima <strong>squadra</strong> invece<br />
di pagarli una miseria. In questo<br />
modo c’è la giusta applicazione e<br />
si ottengono risultati. Se c’è poi un<br />
Coach De Raffaele al momento della presentazione<br />
buon reclutamento, queste società<br />
devono essere tutelate.<br />
Qual è la <strong>squadra</strong> che l’ha impressionata<br />
maggiormente?<br />
Sassari, secondo il mio punto di vista,<br />
esprime una grande qualità di<br />
gioco: i giocatori rispettano gli spazi,<br />
vi è collaborazione difensiva e<br />
c’è talento. Poi, un gradino sotto,<br />
vedo bene Soresina e Casale.<br />
La <strong>squadra</strong> che andrà direttamente<br />
in A/1 secondo coach De Raffaele?<br />
Sarà una bella lotta tra Varese, Casale,<br />
Reggio Emilia, Soresina e Jesi,<br />
ma alla fine credo Varese.<br />
55
DANIELE BONESSIO<br />
Ostuni<br />
ti guido io<br />
TIFA ROMA, VA MATTO PER L’HIP HOP, IL RAP E LA CARBONARA.<br />
ECCO CHI E’ IL RAGAZZONE DELLA GARBATELLA CHE HA CONQUISTATO<br />
LA NAZIONALE E FA SOGNARE I TIFOSI DELLA CITTA’ BIANCA<br />
Intervista Andrea Tundo<br />
Fotoservizio Gianni Moro<br />
57
Era bianca, l’ha tinta d’azzurro.<br />
Azzurro nazionale, introvabile<br />
nelle scale cromatiche ma tinto<br />
nel cuore e sulla pelle di Daniele<br />
Bonessio dalla Garbatella, Roma.<br />
Un romanaccio <strong>vera</strong>ce, insomma.<br />
Un pezzo di pane di 197 centimetri,<br />
genuino e sorridente, limpido<br />
e cristallino. La classica faccia da<br />
bravo ragazzo. Non ditelo a quelli<br />
che si diverte a battere in campo:<br />
non la prenderebbero proprio bene.<br />
L’ala dell’Ige Ostuni, 21 anni il<br />
prossimo 9 aprile, non può stare<br />
simpatico a chi rifila mediamente<br />
11.2 punti. Ed infatti gli avversari<br />
gli dedicano “cure speciali” rifilandogli<br />
4.5 falli a partita. Un cowboy<br />
all’assalto dei playoff, un umile<br />
operaio all’interno dello spogliatoio.<br />
E la pallacanestro scritta nel<br />
codice genetico: mamma, ex giocatrice,<br />
e papà Bonessio hanno una<br />
società cestistica che inizia a farsi<br />
largo a livello nazionale, l’Eurobasket<br />
Roma, la culla cestistica del<br />
numero 17 gialloblù.<br />
Bonessio, sono loro che l’hanno<br />
spinta a mettere le scarpette e<br />
puntare il canestro?<br />
Certo, nascendo in una famiglia di<br />
sportivi non poteva essere altrimenti.<br />
Ho mosso i primi passi nell’Eurobasket<br />
e lì ho fatto tutta la trafila<br />
delle giovanili fino alla Nazionale<br />
cadetti. Buona parte delle mie fortune<br />
la devo a chi in quella società<br />
mi ha seguito passo passo, ovvero<br />
coach Massimiliano Briscese.<br />
E poi il grande salto: la Lottomatica<br />
Roma.<br />
Sì, l’ultimo anno da cadetto sono<br />
passato nella Virtus, facendo parte<br />
sia delle giovanili che della prima<br />
<strong>squadra</strong>. È stata un’esperienza importante<br />
così come l’anno seguente<br />
a Imola in LegaDue.<br />
Il tuo miglior anno in seconda serie<br />
e con un allenatore, Nando<br />
58<br />
di Andrea Tundo<br />
Romanaccio ! Daniele Bonessio stringe la mano al signor Giovanni, titolare dell’azienda<br />
che ha ospitato <strong>Trezerocinque</strong> ed il nostro Andrea Tundo per l’intervista
Gentile, che ora è proprio a Roma<br />
e con il quale continua a legarti un<br />
filo diretto.<br />
Con la Zarotti giocavo davvero tanto<br />
e sono contento d’essere riuscito<br />
a ricambiare la fiducia di Nando, un<br />
altro allenatore fondamentale per<br />
la mia crescita. Ora sta facendo<br />
davvero bene a Roma e sono contento<br />
per lui, una persona speciale<br />
con il quale continuo a sentirmi<br />
spesso, anche perché vivo con Stefano<br />
(playmaker dell’Ige, figlio dell’<br />
ex bandiera di Caserta).<br />
<strong>Una</strong> stagione che ti ha permesso<br />
di trovare ingaggio e spazio in una<br />
delle migliori società di LegaDue:<br />
Jesi.<br />
Un anno straordinario, in una <strong>squadra</strong><br />
di vertice che ha vissuto una favola<br />
fantastica. Oltretutto guidata<br />
da una persona unica, dentro e fuori<br />
il parquet, Andrea Capobianco.<br />
Un uomo dall’alto profilo umano e<br />
cestistico.<br />
E siamo giunti ai giorni nostri:<br />
dopo due anni da gregario in seconda<br />
serie, l’approdo in A dilettanti.<br />
Volevo tastarmi il polso, mettermi<br />
alla prova per capire se l’esperienza<br />
maturata ai piani alti era servita.<br />
E devo dire che le impressioni<br />
attuali sono positive, posso dire<br />
“A JESI HO<br />
TRASCORSO UN ANNO<br />
STRAORDINARIO,<br />
IN UNA SQUADRA<br />
DI VERTICE CHE HA<br />
VISSUTO UNA FAVOLA<br />
FANTASTICA, GUIDATA<br />
DA UNA PERSONA<br />
UNICA, DENTRO E FUORI<br />
IL PARQUET, ANDREA<br />
CAPOBIANCO”<br />
che è stato un percorso utile che<br />
mi permette di giocare con un buon<br />
bagaglio d’esperienza e di sicurezza<br />
allo stesso tempo.<br />
Perché proprio Ostuni? Non ci dica<br />
che c’entra anche questa volta un<br />
allenatore...<br />
Ed invece è proprio così. Quando mi<br />
ha chiamato coach Putignano non<br />
c’ho pensato su due volte, tutti me<br />
ne hanno sempre parlato bene. Ho<br />
detto sì immediamente ed eccomi<br />
qui per cercare di far grande Ostuni<br />
e far vedere che sono cresciuto.<br />
I fatti sembrano darle ragione, la<br />
convocazione in Nazionale ne è la<br />
prova.<br />
È accaduto tutto all’improvviso.<br />
Dopo aver fatto tre Europei con le<br />
selezioni giovanili, un po’ ci spera-<br />
vo ma sinceramente pensavo sarebbe<br />
arrivata la chiamata per qualche<br />
Sperimentale, poi quando ho letto<br />
il mio nome in quella lista ho provato<br />
un’emozione incredibile.<br />
A chi la prima dedica?<br />
A mamma, papà e mia sorella, so<br />
che per loro la convocazione è motivo<br />
di grande orgoglio e sono contento<br />
d’averli fatti felici.<br />
E allora parlaci un po’ di questo<br />
raduno.<br />
Molti di noi erano giovani e Recalcati<br />
ha insistito su un concetto: prendere<br />
Poeta ad esempio. Lui è partito<br />
dal basso e ora gioca in LegaA<br />
con numeri straordinari. Per ambire<br />
a qualcosa bisogna crederci e tutto<br />
diviene più facile, anche perché<br />
non credo nella profonda crisi del<br />
basket italiano. Guardate in A dilettanti,<br />
i giovani sono tanti e buoni.<br />
Torniamo nella Città Bianca. La<br />
miglior partita con la maglia dell’Ostuni.<br />
Sicuramente Trapani, dove aldilà<br />
del mio score, pensavo potessimo<br />
svoltare la stagione. <strong>Una</strong> vittoria<br />
in trasferta contro una candidata a<br />
salire fa morale, poi abbiamo avuto<br />
un po’ di problemi.<br />
Un match da cancellare.<br />
La gara di ritorno contro Palestrina.<br />
Ero nervoso e agitato, gli avversa-<br />
59
60<br />
“LA RIVELAZIONE?<br />
FERENTINO, NON<br />
PENSAVO FOSSE COSÌ<br />
SOLIDO, SICURO<br />
DEI PROPRI MEZZI.<br />
E POI HANNO UN<br />
TEMPERAMENTO<br />
STRAORDINARIO NELLE<br />
PARTITE GIOCATE IN<br />
ESTERNA”
i mi mettevano continuamente le<br />
mani addosso e gli arbitri non mi<br />
hanno tutelato. In queste piccole<br />
cose sento ancora la giovane età.<br />
Anche perché l’A dilettanti è un<br />
campionato, forse quest’anno più<br />
che in passato, imbottito di gente<br />
esperta e livellato verso l’alto.<br />
Tutto ciò era noto anche ad inizio<br />
stagione, ci sono davvero tante formazioni<br />
forti: molti hanno puntato<br />
tutto sui senior, altre su due senior<br />
e due under di altissimo livello. In<br />
ogni caso, non è facile andare a<br />
vincere in nessun campo, anche sui<br />
parquet di squadre che sono sotto<br />
di noi in classifica.<br />
<strong>Una</strong> rivelazione del girone B.<br />
Ferentino, non pensavo fosse così<br />
solido, sicuro dei propri mezzi. E<br />
poi hanno un temperamento straordinario<br />
nelle partite giocate in<br />
esterna.<br />
La delusione?<br />
Trapani, una <strong>squadra</strong> con quei nomi<br />
in rosa non può essere così in basso.<br />
Fuori campo. Single o fidanzato?<br />
Felicemente fidanzato.<br />
Nel tempo libero, tv o locali?<br />
Locali, senza fare le ore piccole.<br />
...nell’ i-pod?<br />
Hip Hop e rap italiano.<br />
Sito internet preferito...<br />
Risposta scontata: Facebook.<br />
A tavola: carbonara o orecchiette?<br />
Carbonara.<br />
Roma o Lazio?<br />
Roma, tutta la vita!<br />
Meglio il tran tran della capitale o<br />
la quiete di Ostuni?<br />
Il tran tran di Roma, ci sono abitutato.<br />
Ultima domanda. Il miglior sabato<br />
sera: 30 punti e 10 rimbalzi nell’anticipo<br />
o uscita con la ragazza?<br />
Questa è brutta! Non si può fare<br />
“vittoria senza segnare il trentello<br />
e poi in giro con la ragazza”?<br />
61
Alla luce degli ultimi episodi che,<br />
nelle gare disputate dall’ENEL<br />
Brindisi, hanno visto coinvolti<br />
gli Ufficiali di Campo, riteniamo opportuno<br />
approfondire la conoscenza<br />
del lavoro di queste terne a volte poco<br />
“considerate” dalla grande massa di<br />
appassionati di pallacanestro e, talvolta,<br />
purtroppo, non completamente<br />
valorizzate dagli stessi arbitri. Eppure<br />
la loro presenza sul campo è indispensabile<br />
per poter disputare una gara.<br />
Tant’è vero che, se sono assenti, il<br />
1° arbitro ha il “potere” di nominare<br />
i sostituti, che diventano, per quella<br />
gara, dei “tesserati” della Federazione.<br />
Inoltre, molto spesso, su di loro si<br />
riversano le “critiche” degli iscritti a<br />
referto seduti in panchina, data la loro<br />
vicinanza! Gli arbitri hanno il dovere<br />
della loro “tutela” in simili frangenti.<br />
Il loro lavoro non è semplice e la loro<br />
professionalità è preziosa quanto quella<br />
degli arbitri. Da qualche anno, compresa<br />
l’importanza e la necessità di far<br />
svolgere un lavoro d’equipe, il Settore<br />
Tecnico ha dato indicazioni agli arbitri<br />
ed agli UDC per svolgere una riunione<br />
pre-gara che inizia dal controllo delle<br />
attrezzature, che viene svolto insieme<br />
per accertarsi della loro funzionalità,<br />
e prosegue nell’analizzare le tante occasioni<br />
che potranno presentarsi nel<br />
corso della gara e che la <strong>squadra</strong> del<br />
CIA deve essere in grado di affrontare<br />
in piena sintonia, avendo come obiettivo<br />
quello di operare al meglio con<br />
competenza e collaborazione per far sì<br />
che la gara scorra senza problemi.<br />
Vediamo in dettaglio quali sono i loro<br />
doveri:<br />
B&r<br />
a cura di Antonio Malerba<br />
Basket&<br />
regole<br />
Gli ufficiali di campo<br />
SEGNAPUNTI<br />
Oltre alla “nitida” compilazione del<br />
referto di gara, deve:<br />
• avvertire subito un arbitro quando<br />
un giocatore ha commesso il suo 2°<br />
fallo antisportivo o un allenatore ha<br />
commesso il suo 2° o 3° fallo a lui sanzionati;<br />
• gestire la freccia del possesso alternato<br />
col procedere del gioco;<br />
• individuare sempre chi entra e chi<br />
esce: se una sostituzione<br />
avviene a sua insaputa,<br />
avvertire immediatamente<br />
l’arbitro più vicino;<br />
• concedere una sostituzione,<br />
ad entrambe le<br />
squadre, ad ogni infrazione<br />
fischiata dagli arbitri,<br />
nei tempi e nei modi<br />
previsti (non più quando la palla è a<br />
disposizione del giocatore!);<br />
• prestare la massima attenzione nella<br />
concessione o meno di una sostituzione<br />
in caso di infortunio di un giocatore<br />
in campo.<br />
CRONOMETRISTA<br />
Far partire ed arrestare il cronometro,<br />
come previsto dalle regole, ed inoltre<br />
egli deve:<br />
• usare ogni mezzo per informare gli<br />
arbitri se il suo segnale acustico non<br />
viene udito;<br />
• fermare il cronometro di gara quando<br />
suona l’apparecchio dei 24” e una<br />
<strong>squadra</strong> ha la palla;<br />
• cronometrare un time-out secondo le<br />
modalità (fischiare al 50° secondo);<br />
• azionare il suo segnale acustico per<br />
segnalare l’inizio della gara (3 minuti<br />
prima e poi 90 secondi prima);<br />
• azionare il suo segnale acustico quando<br />
mancano 30” all’inizio di ogni altro<br />
periodo compresi gli eventuali periodi<br />
supplementari.<br />
ADDETTO<br />
AI 24 SECONDI<br />
Ha il compito più complesso e più delicato<br />
poiché moltissime azioni di gioco<br />
si concludono proprio allo scadere del<br />
24° secondo.<br />
Un suo errore genera<br />
problemi, a volte difficili<br />
da gestire.<br />
Egli deve:<br />
• fermare e resettare<br />
l’apparecchio, con i display<br />
spenti, non appena<br />
il gioco viene fermato a<br />
causa di un’azione non imputabile ad<br />
alcuna delle due squadre, a meno che<br />
gli avversari non ne traggano vantaggio;<br />
• fermare, ma non resettare il suo cronometro<br />
quando alla stessa <strong>squadra</strong>,<br />
che aveva in precedenza il controllo<br />
della palla, viene assegnata la rimessa<br />
in gioco, perché:<br />
a) la palla è uscita fuori campo;<br />
b) un giocatore della stessa <strong>squadra</strong> è<br />
infortunato;<br />
c) si verifica una situazione di salto a<br />
due;<br />
d) viene fischiato un doppio fallo;<br />
e) vengono compensate sanzioni uguali<br />
a carico di entrambe le squadre.<br />
Infatti in tutte queste situazioni questa<br />
<strong>squadra</strong> ha a disposizione solo il<br />
rimanente periodo dei 24”.<br />
La posta di Antonio Malerba * malerbaantonio@alice.it<br />
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