esercitazione n.1 e n.2
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Corso di Laurea in<br />
Scienze Naturali<br />
A.A. 2011-2012<br />
1° e 2° <strong>esercitazione</strong> di<br />
Botanica Generale<br />
27 ottobre 2011<br />
3 novembre 2011<br />
Dott. Marco Picarella
Argomenti:<br />
Citologia<br />
Microscopio ottico - norme per l’uso<br />
Tipi cellulari nei microorganismi fotosintetici: la cellula procariote<br />
(cianoficee) ed eucariote (diatomee, cloroficee):<br />
Cellula vegetale (vacuolo, inclusioni cellulari, plastidi) in preparati<br />
freschi:<br />
Cellule di catafillo del bulbo di Allium cepa: tipica cellula vegetale.<br />
Foglia di Tradescantia sp. e Allium cepa (cipolla rossa di Tropea); foglie<br />
con striature rosse di varie specie: vacuolo, succo vacuolare e plasmolisi<br />
Foglia di Nerium oleander; fusto di Silene vulgaris; foglia di Lemna trisulca;<br />
catafilli papiracei del bulbo di Allium cepa: cristalli di ossalato di calcio.<br />
Foglia di Elodea canadensis; frutti colorati di Capsicum sp.: i cloroplasti e i<br />
cromoplasti; la ciclosi<br />
Tubero di Solanum tuberosum (patata): i granuli di amido.<br />
Farine di varie specie: i granuli di amido.
Sussidi per lo studio<br />
dell’anatomia vegetale<br />
Bibliografia:<br />
Speranza A. e Calzoni G.L. (1996) – Struttura delle<br />
piante in immagini. Guida all’anatomia microscopica<br />
delle piante vascolari. Zanichelli.<br />
Sitografia:<br />
Atlante di botanica di UniTO:<br />
http://www.atlantebotanica.unito.it/page.asp?<br />
Tavole di anatomia dei vegetali vascolari di UniCT:<br />
http://www.dipbot.unict.it/frame/botgenit.htm<br />
Corso di biologia vegetale di UniNA:<br />
http://www.federica.unina.it/corsi/biologia-vegetale/
Microscopio ottico<br />
Parte meccanica:<br />
- Base<br />
- Vite micro- e macrometrica<br />
- Tavolino portaoggetti<br />
- Tubo portaottica<br />
- Revolver<br />
Parte ottica:<br />
- Lampadina (alogena o led)<br />
- Diaframmi<br />
- Condensatore<br />
- Obiettivi (x5, x10, x25, x40,…)<br />
- Oculari (x10)
Oculari<br />
Tubo Bi/Tri oculare<br />
Revolver porta obiettivi<br />
Tavolino porta oggetti<br />
con traslatore<br />
Condensatore<br />
con diaframma d’apertura<br />
Diaframma di campo<br />
Microscopio ottico<br />
Edicola porta lampada<br />
con lampada
La cellula procariotica<br />
È caratteristica di batteri e cianoficee.<br />
Manca la compartimentazione interna:<br />
non ci sono organuli delimitati da membrana;<br />
il DNA non è racchiuso all'interno di un nucleo, ma si trova in<br />
un regione della cellula, non delimitata da membrana, detta<br />
nucleoide.<br />
La parete cellulare è composta<br />
di peptidoglicano, che è il principale<br />
responsabile della rigidità della cellula.
Nelle cianoficee la fotosintesi viene svolta grazie alla presenza<br />
di invaginazioni della membrana plasmatica (tilacoidi)<br />
in cui è inserita la clorofilla a, oltre alle ficobiline (in particolare<br />
la ficocianina) organizzate in ficobilisomi.<br />
Spirulina<br />
Microorganismi fotosintetici:<br />
le cianoficee<br />
Oscillatoria
La cellula eucariotica<br />
È caratterizzata dalla presenza di organuli specializzati, delimitati<br />
da membrana, in cui vengono svolte le reazioni metaboliche:<br />
mitocondri, plastidi, apparato di Golgi, reticolo<br />
endoplasmatico, ecc.<br />
Il DNA è contenuto nel nucleo.<br />
È presente il citoscheletro, un'impalcatura di microtubuli e<br />
microfilamenti importante per il mantenimento della forma<br />
cellulare e per il trasporto del materiale.<br />
Ha dimensioni considerevolmente maggiori della cellula<br />
procariotica.
Differenza tra cellula animale<br />
e cellula vegetale
Microorganismi fotosintetici:<br />
le diatomee<br />
Divisione Bacillariophyta.<br />
La cellula è rivestita da un guscio di materiale<br />
siliceo detto frustulo; esso si compone di due<br />
valve (epi- ed ipovalva) ed una cintura di<br />
connessione tra esse detta cingolo e formata<br />
da epi- ed ipocingolo.<br />
I cloroplasti, uno, pochi o molti per cellula,<br />
contengono uno o più pirenoidi. I pigmenti<br />
fotosintetici sono: clorofilla a e c, β-carotene,<br />
xantofille (fucoxantina).<br />
La valva può avere simmetria bilaterale (ordine<br />
Pennales) o centrica (ordine Centrales).
Microorganismi fotosintetici:<br />
le clorificee<br />
Divisione Chlorophyta.<br />
I cloroplasti hanno forme e dimensioni varie: a coppa,<br />
anulati, reticolati, lobati nastriformi, discoidi.<br />
I cloroplasti possono contenere uno o più pirenoidi. La<br />
sostanza di riserva è l'amido che si forma all'interno del<br />
cloroplasto, intorno al pirenoide.<br />
I pigmenti fotosintetici sono: clorofilla a e b, β-carotene,<br />
xantofille.<br />
Famiglia Zygnemataceae: parete cellulosica; uno o più<br />
cloroplasti a forma di elicoidale. Condividono diverse<br />
caratteristiche con le cormofite.<br />
Spirogyra sp.
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.1<br />
MATERIALE: Campione d'acqua raccolto nelle vasche dell'orto<br />
botanico.<br />
TECNICA: Versare un paio di gocce di campione su un vetrino<br />
porta-oggetti e coprire con un vetrino copri-oggetti.<br />
Iniziare l'osservazione al M.O. con obiettivo a basso ingrandimento<br />
(4X) per poi passare a quelli maggiori (40X)<br />
OSSERVAZIONE:<br />
✔cianoficee (spirulina): forma e contenuto delle cellule<br />
procariotiche<br />
✔diatomee (pennate): cellula eucariotica; cloroplasti<br />
✔cloroficee (spirogira): cellula eucariotica; cloroplasti
Spirogyra sp.<br />
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.1<br />
foto di ALESSANDRA ROSSI<br />
GALLERIA FOTOGRAFICA<br />
foto di GIADA BRESSAN<br />
Cianobatteri (spirulina)
Le specificità della cellula vegetale<br />
Parete cellulare<br />
Vacuolo<br />
Plastidi<br />
parete cellulare<br />
vacuolo<br />
mitocondrio<br />
nucleolo<br />
nucleo<br />
cloroplasto<br />
spazio intercellulare<br />
Speranza e Calzoni, 1985
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.2<br />
MATERIALE: Cellule di catafillo del bulbo di Allium cepa<br />
TECNICA: Isolare una delle scaglie interne (meglio dalla terza in<br />
poi, partendo dall'esterno). Incidere con un ago l'epidermide interna<br />
(faccia concava) della scaglia formando un quadrato di pochi<br />
mm di superficie. Con la pinzetta eseguire la spellatura delicatamente<br />
nella zona incisa. Adagiare delicatamente il campione su un<br />
vetrino porta-oggetti, versare qualche goccia d'acqua e coprire<br />
con il copri-oggetti. Fare in modo di poggiare sul vetrino porta-oggetti<br />
la parte che era applicata ai tessuti.<br />
OSSERVAZIONE: La cellula vegetale (forma e contenuto).
La parete cellulare<br />
Struttura:<br />
lamella mediana<br />
parete primaria<br />
parete secondaria<br />
Funzioni:<br />
protegge il protoplasto<br />
svolge funzione meccanica<br />
è responsabile della forma della cellula<br />
controbilancia la pressione di turgore
Il vacuolo<br />
Struttura:<br />
Tonoplasto (membrana)<br />
Succo vacuolare (acqua + soluti)<br />
Funzioni:<br />
conferisce rigidità alla cellula<br />
accumula sostanze di riserva e di rifiuto<br />
osmometro
Il vacuolo: il succo vacuolare<br />
La colorazione del succo vacuolare è dovuta alla<br />
presenza di composti, chiamati antociani, la cui<br />
colorazione varia in funzione del pH: gli antociani<br />
assumono colorazione blu-violtetto in ambiente basico,<br />
mentre a pH acidi virano verso il rosso.<br />
Il fenomeno è reversibile.
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.3<br />
MATERIALE: foglia di Tradescantia sp. e Allium cepa (cipolla<br />
rossa di Tropea); foglie con striature rosse di varie<br />
specie.<br />
TECNICA: Stendere una spellatura epidermica di una foglia<br />
di Rhoeo o di Zebrina (quest'ultima nella sola pagina<br />
inferiore), oppure di catafillo del bulbo della cipolla. Aggiungere<br />
qualche goccia d'acqua e coprire con il coprioggetti.<br />
Successivamente versare una soluzione diluita di<br />
base o di acido quanto basta per variare il pH del succo<br />
vacuolare.<br />
OSSERVAZIONE: La colorazione assunta dagli antociani<br />
presenti nel succo vacuolare in funzione del pH.
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.3<br />
GALLERIA FOTOGRAFICA<br />
foto di ALESSANDRA ROSSI<br />
cellule di epidermide di monocotiledone<br />
con vacuoli ricchi<br />
di antociani
Plasmolisi in Elodea<br />
Il vacuolo: la plasmolisi<br />
L'osmosi è il movimento dell'acqua attraverso<br />
una membrana semipermeabile,<br />
cioè una membrana che permette<br />
solo il passaggio del solvente e non dei<br />
soluti. Cellula = osmometro.
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.4<br />
MATERIALE: Tradescantia sp., Allium cepa (cipolla rossa<br />
di Tropea)<br />
TECNICA: Stendere una spellatura epidermica di una foglia<br />
di Tradescantia (quest'ultima nella sola pagina inferiore),<br />
oppure di catafillo del bulbo di cipolla. Aggiungere<br />
qualche goccia d'acqua e coprire con il copri-oggetti. Per<br />
innescare la plasmolisi si pongono alcune gocce della soluzione<br />
di KCl sul bordo del vetrino copri-oggetti; dall'altro<br />
lato assorbire l'acqua con della carta da filtro. Per ripristinare<br />
le condizioni iniziali aggiungere gocce d'acqua;<br />
il processo è reversibile.<br />
OSSERVAZIONE: La plasmolisi.
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.4<br />
GALLERIA FOTOGRAFICA<br />
Sol. conc.<br />
di KCl<br />
foto di GIADA BRESSAN foto di GIADA BRESSAN
Il vacuolo: inclusioni vacuolari<br />
Si tratta di cristalli di ossalato di calcio, un sale dell'acido<br />
ossalico.<br />
Ci sono varie ipotesi sulla loro presenza: meccanismo di difesa<br />
contro gli erbivori; modo per allontanare un eccesso<br />
di ac. ossalico, che è nocivo se accumulato nel citoplasma;<br />
meccanismo di protezione contro un eccesso di ioni calcio<br />
liberi.<br />
Utilizzati a fini tassonomici. Provocano nell'uomo e negli<br />
animali i calcoli renali.<br />
Possono avere forme diverse e prendono nome di:<br />
druse, che sono cristalli poliedrici (nelle dicotiledoni);<br />
rafidi, cristalli a fascetti, e stiloidi, cristalli prismatici<br />
(nelle monocotiledoni).
Il vacuolo: inclusioni vacuolari<br />
DRUSE<br />
RAFIDI
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.5<br />
MATERIALE: Foglia di Nerium oleander; fusto di Silene vulgaris;<br />
foglia di Lemna trisulca; catafilli papiracei di Allium<br />
cepa.<br />
TECNICA: Porre una goccia di acqua su un vetrino portaoggetto.<br />
Stendere sul vetrino una sezione trasversale di<br />
foglia di oleandro e di fusto di S. vulgaris. Adagiare sul<br />
campione il vetrino copri-oggetto.<br />
Ripetere le stesse operazioni precedenti per la foglia di<br />
lemna.<br />
OSSERVAZIONE: Le druse nella foglia di N. oleander sono<br />
localizzate tra il mesofillo lacunoso e quello a palizzata;<br />
non sono numerose. Le druse nel fusto di S. vulgaris sono<br />
invece abbondanti. I rafidi in foglia di L. trisulca sono ben<br />
visibili al margine della foglia. Gli stiloidi sono nella cipolla.
foto di ALESSANDRA ROSSI<br />
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.5<br />
GALLERIA FOTOGRAFICA<br />
drusa<br />
foto di ALESSANDRA ROSSI<br />
rafidi
I plastidi<br />
Si classificano in:<br />
cromatofori fotosinteticamente attivi:<br />
✗ cloroplasti (nelle Alghe verdi, Briofite, Pteridofite,<br />
Gimnosperme e Angiosperme)<br />
✗ rodoplasti (nelle Alghe rosse)<br />
✗ feoplasti (nelle Alghe brune)<br />
cromatofori fotosinteticamente inattivi:<br />
✗ proplastidi (costituiscono lo stadio giovanile, indifferenziato<br />
dei plastidi)<br />
✗ cromoplasti (presentano elevate concentrazioni di carotenoidi)<br />
✗ leucoplasti (funzione di riserva), tra cui gli amiloplasti<br />
(contengono granuli di amido secondario)<br />
✗ ezioplasti (plastidi di piante cresciute al buio)
I plastidi: cloroplasti e cromoplasti<br />
CLOROPLASTI<br />
CROMOPLASTI
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.6<br />
MATERIALE: Foglia di Elodea canadensis; frutti colorati di<br />
Capsicum sp.<br />
TECNICA: Porre una goccia di acqua su un vetrino portaoggetto.<br />
Stendere sul vetrino una foglia di elodea aiutandosi<br />
con una pinzetta. Adagiare sul campione il vetrino<br />
copri-oggetto. Ripetere la stessa operazione con sezioni<br />
sottili del frutto del peperoncino.<br />
OSSERVAZIONE: I cloroplasti sono facilmente visibili nella<br />
foglia di elodea come numerosi corpuscoli a forma ovoidale<br />
più o meno allungata. Lo stesso per i cromoplasti.<br />
Lasciando il campione di elodea illuminato dalla lampada<br />
per una decina di minuti si può scorgere un movimento<br />
circolare dei cloroplasti all'interno della cellula. Si tratta<br />
del fenomeno della ciclosi.
foto di ALESSANDRA ROSSI<br />
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.6<br />
GALLERIA FOTOGRAFICA<br />
cloroplasti foto di ALESSANDRA ROSSI<br />
cromoplasti
I plastidi: amiloplasti e amidi
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.7<br />
MATERIALE: Tubero di Solanum tuberosum<br />
TECNICA: Porre una goccia di acqua su un vetrino portaoggetto.<br />
Tagliare con la lametta una sezione sottile di tubero<br />
di patata. Stendere il campione sul vetrino aiutandosi<br />
con una pinzetta. Adagiare sul campione il vetrino<br />
copri-oggetto. Ripetere la stessa operazione con la soluzione<br />
di Lugol; in tal caso aggiungere per capillarità con la<br />
pipetta Pasteur una-due gocce di soluzione di Lugol.<br />
OSSERVAZIONE: Il parenchima di riserva presente nel tubero<br />
di patata prima e dopo colorazione con la soluzione<br />
di Lugol. I granuli di amido sono ben visibili dopo la colorazione
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.7<br />
GALLERIA FOTOGRAFICA<br />
foto di GIADA BRESSAN<br />
granuli di amido di patata colorati<br />
con la soluzione di Lugol
OSSERVAZIONE AL M.O. - N.8<br />
MATERIALE: Diversi tipi di farine.<br />
TECNICA: Porre una goccia di acqua su un vetrino portaoggetto.<br />
Adagiare sul vetrino un pizzico di farina aiutandosi<br />
con la pinzetta. Adagiare sul campione il vetrino copri-oggetto.<br />
Ripetere la stessa operazione con la soluzione<br />
di Lugol; in tal caso aggiungere per capillarità con la<br />
pipetta Pasteur una-due gocce di soluzione di Lugol.<br />
OSSERVAZIONE: La farina prima e dopo colorazione per<br />
evidenziare la particolare forma delle diverse farine.