Condoglianze per la morte del marito - Saceli.it

Gentilissima Signora Maria e figlie tutte,
prima di ogni cosa, mi scuso se arrivo solo adesso per entrare nel vostro cuore e porgere la mia
cordiale partecipazione alla scomparsa del marito e padre; gli impegni delle feste natalizie e di fine
anno mi hanno tenuto lontano dalla penna, ma non dalla preghiera per cui il ricordo del signor
Mario è stato presente alla mia mente e al mio cuore per suffragarne l’anima, così come anche voi
mi siete stati presenti e mi siete ancora presenti sull’altare perché il Signore Gesù vi dia la sua
consolazione e il suo conforto.
Consolazione e conforto che vi viene nel sapere che papà e marito è vissuto nella fede in Cristo
Gesù che ha ricevuto nell’Eucaristia e che, nel sacramento dell’unzione degli infermi, si è unito
all’amore eterno del Padre, amore che l’ha accolto nel seno della SS. Trinità come figlio e come
compartecipe della natura divina: il battesimo infatti non solo l’ha reso figlio, ma lo ha anche
divinizzato in Cristo Gesù.
Come figlio e fratello del nostro redentore è stato fatto degno dell’eredità celeste che lo vede, dopo
la breve sosta in purgatorio, già beato della beatitudine a cui i credenti siamo destinati.
Non piangete la sua felicità eterna, felicità che è stata conquista non semplicemente con una vita
onesta, ma, soprattutto, con la sofferenza che ha accompagnato gli ultimi mesi del suo pellegrinare
terrestre: siate fieri di lui che vi ha amato come sposo e padre, che vi ha educati come figlie.
Permettetemi di dire una parola particolare a Paola: cara Paola, forse, tu unitamente a tua mamma
avrai sofferto di più questa chiamata al cielo di tuo papà perché, quando rincasavi, lo trovavi ad
accoglierti … anche con qualche rimprovero, ma tu sapevi che in quelle parole vi era tutto il suo
affetto … oggi ti manca pi che alle tue sorelle, tu e la tua mamma siete state colpite nella
quotidianità del vostro essere. Certamente anche le tue sorelle hanno sofferto e soffriranno, ma le
loro famiglie attutiscono il dolore perché i loro pensieri son rivolti anche ad altri interessi: tu e la
mamma, trovate la casa vuota e per questo a voi si richiede una maggiore forza nella fede del
Paradiso … perché lo possiate vedere sempre presente più e meglio di prima: Coraggio egli è con
voi e voi con lui!
Continuerò ad esservi vicino nella preghiera, come prima e più di prima: il Signore vi benedica e vi
dia la santa rassegnazione ai suoi voleri che imploro con la Santa Benedizione nel nome del Padre
del Figlio e dello Spirito Santo.
P. Celi

Gentilissima Signora Clelia e Figlia,
il Natale per voi è stato un Natale di lutto se visto con gli occhi umani, ma se visto con gli occhi con
cui Franco l’ha vissuto è un giorno di festa: per i cristiani infatti il giorno della morte è chiamato
dies natalis cioè il giorno della nascita perché è proprio quando si muore che si nasce al cielo!
Franco è nato al cielo quando noi ricordavamo la nascita, in terra, del Figlio di Dio Gesù Cristo!
Gesù vuol dire Salvatore, Salvatore di tutti gli uomini e quindi anche di Franco che, in quanto
salvato, è entrato nel regno del Padre a ricevere quella vita che Gesù ci ha conquistato con la sua
passione, resurrezione e ascensione al cielo: Franco, adesso, si trova nella beatitudine del Paradiso,
quella beatitudine che lui, con fare burlesco, ha cercato di vivere sulla terra … lo ricordo alla Standa
sempre accomodante e sempre accondiscendente … ma soprattutto lo ricordo nel viaggio che,
insieme, abbiamo fatto in Germania esaudendo un suo desiderio di visitare quella terra ed io,
avendo un fratello vivente costì ho esaudito il suo desiderio … era felice!
E se la felicità di veder un luogo nuovo era tanta, quanto più ora la sua felicità deve essere immensa
nell’essere in seno alla SS. Trinità … in quel luogo dove tutti aspiriamo di arrivare.
Non piangete, anche se le lacrime non si possono trattenere, la felicità di Franco Egli vi vede, vi
ama più di prima e vi attende pregando per voi.
Ho raccomandato la sua anima a Gesù così come ho raccomandato voi due alla Misericordia del
Signore.
So che, con la morte di Franco, su di voi sono cadute delle grosse difficoltà, non abbiate timore, ma
abbiate fede che, come dice il nostro proverbio: “Dove tutto manca, Dio provvede” credete in
questa provvidenza e sperate nella intercessione di Franco.
Il Signore vi dia la pace e la serenità, nel sapere che lui non soffre più.
Io vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, con tanto affetto e simpatia.
P. Celi

“Nel regno del padre mio vi sono molti posti! … io vado a prepararvi il vostro!” Queste parole di
Gesù che, per noi sono, speranza per il caro Virgilio sono diventate beata certezza!
Sì carissima signora Gabriella, suo marito ha sempre creduto e sperato nell’eternità e, per questo si
è nutrito del corpo e sangue del Signore Gesù, per questo ha vissuto la sua vita e il suo dolore nella
certezza dell’incontro definitivo con il nostro Redentore.
Comprendo e mi immedesimo nel suo dolore, ma, contemporaneamente, gioisco della gioia che è
stata concessa al “nostro caro Virgilio” gioia che emanava nella sua vita, soprattutto, quando a Fai,
compiva preziosi servizi per la cappella e per la casa che ha tanto amato; gioia che, anche l’ultima
volta che l’ho sentito durante la sua malattia, mi ha manifestato nell’abbandono della volontà del
Padre.
Virgilio ci ha preceduti, adesso ci attende e ci protegge nella visione beatifica della SS. Trinità; ed è
in questa attesa che desidero lei viva il suo dolore unitamente a sua figlia e nipoti … non pianga il
Paradiso, ma, nella preghiera di suffragio, l’affretti; preghiera a cui anch’io mi associo unitamente a
tutti i membri della sede nazionale.
Il Signore la Benedica e la consoli.
P. Celi