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Relazione di un viaggio nelle calabrie per ricerche zoologiche fatto ...

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rimanervi alc<strong>un</strong>i giorni. In fatti, me<strong>di</strong>ante la cortesia dell'Avvocalo \'incenzo Bona<br />

e del sig. Alfonso De Guzzis, <strong>di</strong>rettore della Gazzetta calabrese, ottenni quanto mi<br />

abbisognava.<br />

24. Innanzi che l'alba sp<strong>un</strong>tasse, <strong>un</strong> uomo propostomi meritevole <strong>di</strong> ogni fiducia<br />

era con buon mulo nel cortile dell'Albergo <strong>per</strong> rilevarmi e condurmi a Taverna, pae-<br />

se dal quale dovevo ascendere alla Sila. Alle ore 4 a. m. parto. Per tre quarti d'ora si<br />

cammina <strong>per</strong> via carrozzabile, <strong>per</strong> la quale gi<strong>un</strong>gesi ad <strong>un</strong> villaggio denominato Pon-<br />

te (jrande. Succede quin<strong>di</strong> la salita <strong>di</strong> <strong>un</strong> timbone ^ a metà della quale comincia la re-<br />

gione dei castagni. Alle ore 7 sono all'estremo del timbone, in luogo detto Santa-Ma-<br />

ria delle serre. Qui la guida , traendo profitto <strong>di</strong> <strong>un</strong> conta<strong>di</strong>no che avrebbe potuto es-<br />

sermi <strong>di</strong> guida e portare il piccolo bagaglio, mi lascia , <strong>di</strong>cendo non rimanere , <strong>per</strong><br />

gi<strong>un</strong>gere a Taverna, che <strong>un</strong>a piccola <strong>di</strong>scesa non fattibile a cavallo, e che quin<strong>di</strong> la sua<br />

presenza era inutile. Ignaro dei luoghi credetti alla sua assertiva e lo congedai. In com-<br />

pagnia della novella e sconosciuta guida cominciai a <strong>di</strong>scendere pel pennino. Ma altro<br />

che piccola <strong>di</strong>scesa! Camminando <strong>di</strong> buon passo ci vollero ben tre quarti d'ora soltanto<br />

<strong>per</strong> raggi<strong>un</strong>gere il fondo della valle, <strong>per</strong> la quale scorre <strong>un</strong> ampio torrente, l'Allì, che<br />

bisogna traversare; ed <strong>un</strong> altro quarto d'ora <strong>per</strong> raggi<strong>un</strong>gere il paese risalendo la costa<br />

opposta.<br />

Conoscevo già <strong>per</strong> <strong>un</strong>animi relazioni esser Taverna <strong>un</strong>o <strong>di</strong> quei paesi nei quali è ne-<br />

cessità o non trattenersi, ovvero ricorrere alla ospitalità privata. E <strong>per</strong>ò mi ero procu-<br />

rata lettera pel sig. Salvatore Poerio-Piterà , in allora Sindaco del paese, e delle<br />

cui belle doti mi aveano già parlato in Catanzaro. Volle <strong>per</strong>ò il fato che il Poe rio non<br />

si trovasse in paese in quel giorno. Mi avvalgo <strong>di</strong> <strong>un</strong> altro in<strong>di</strong>rizzo ricevuto, quello <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong> oste a nome Giacinto Frustaci. Questi spiega tutto l'interesse <strong>per</strong> me, si mostra<br />

<strong>per</strong>ò dolentissimo <strong>di</strong> non potermi far <strong>per</strong>nottare in sua' casa, potendomi solo servire<br />

<strong>di</strong> vitto. Alla mia richiesta se vi fosse <strong>un</strong>a piccola locanda qual<strong>un</strong>que nella quale pas-<br />

sare la notte, mi assicurò esservene <strong>un</strong>a: <strong>di</strong> che fui lietissimo. Mi vi feci accompagna-<br />

re. Ma, quale orrore! Non mai, <strong>per</strong> quanti paesi avessi <strong>per</strong>corso delle stesse Calabrie e<br />

degli Abruzzi, erami occorso <strong>di</strong> dovermi accomodare in <strong>un</strong> tugurio sì lurido e succido-<br />

Ma che fare? Il mio objettivo era la Sila, e <strong>per</strong> raggi<strong>un</strong>gerla era necessità accogliere<br />

quell'asilo <strong>per</strong> la notte.<br />

Stabilito <strong>per</strong>tanto l'alloggio e fatta colazione, volli trarre profìtto delle molte ore<br />

della giornata che ancora rimanevano, <strong>per</strong> qualche ricerca scientifica. Scelsi a tal uo-<br />

po le sponde dello stesso fiume AHì, che avevo poco innanzi traversato. Non ebbi a ri-<br />

manere molto sod<strong>di</strong>s<strong>fatto</strong> del risultato ottenuto; non<strong>di</strong>meno non mancò qualche specie<br />

non com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> entomati, come si vedrà nel catalogo finale.<br />

Il giorno mi occupai col Frustaci a <strong>di</strong>sporre l'occorrente e <strong>per</strong> mezzi <strong>di</strong> trasporto,<br />

e <strong>per</strong> provvisioni da bocca, onde il dì seguente ascendere sulla Sila. Con quali presen-<br />

timenti poi la sera mi <strong>di</strong>sponessi ad andare a letto, se tale meritava chiamarsi quello<br />

<strong>di</strong> cui quel buccigattolo era fornito, è facile immaginarlo; e pure dovevo far la prova.<br />

Per oltre mezz'ora rimasi in veglia; parendomi ad ogni istante vedermi in compagnia<br />

d'in<strong>di</strong>vidui non della specie umana, che <strong>di</strong> questi non dubitava, ma <strong>di</strong> animali <strong>di</strong> classe<br />

molto inferiore. Ma <strong>per</strong> buona fort<strong>un</strong>a ness<strong>un</strong>a visita venne a molestarmi. Sicché, spento<br />

il lumicino, potetti dormire tranquillamente alc<strong>un</strong>e ore.

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