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Uso della spettrometria di riflettanza diffusa (DRS) e bi-direzionale ...

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Rivista italiana <strong>di</strong> Telerilevamento - 2008, 40 (1): 21-34<br />

<strong>Uso</strong> <strong>della</strong> <strong>spettrometria</strong> <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa (<strong>DRS</strong>) e<br />

<strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale (BRF) per lo stu<strong>di</strong>o dei suoli vulcanici europei<br />

Vincenzo Michele Sellitto 1 , Vidal Barrón 2 , Giuseppe Palumbo 1 ,<br />

Roberto Salzano 3 e Clau<strong>di</strong>o Colombo 1<br />

1 Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali Vegetali e dell’Am<strong>bi</strong>ente, Università del Molise, Via De Sanctis -<br />

86100 Campobasso, Italia. E-mail: sellitto@unimol.it<br />

2 Departemento de Ciencias y Recursos Agricolas y Forestales, Universidad de Córdoba,<br />

E<strong>di</strong>ficio Celestino Mutis, Campus de Rabanales - 14080 Córdoba, Spagna<br />

3 CNR, Istituto sull’Inquinamento Atmosferico, via Salaria km 29300 - 00016 Monterotondo<br />

Stazione, Roma, Italia<br />

Riassunto<br />

In questa ricerca la <strong>spettrometria</strong> <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa e <strong>bi</strong><strong>di</strong>rezionale è stata applicata per<br />

caratterizzare alcune importanti proprietà chimiche e mineralogiche dei suoli vulcanici. Lo<br />

stu<strong>di</strong>o è stato effettuato su 77 suoli provenienti da <strong>di</strong>verse nazioni europee. La <strong>spettrometria</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa è stata usata insieme a dei processi <strong>di</strong> parametrizzazione degli spettri,<br />

tra cui la derivata seconda <strong>della</strong> funzione <strong>di</strong> Kubelka-Munk e il calcolo del colore. Dalle<br />

curve <strong>di</strong> derivazione è stata osservata ed identificata una banda centrata a circa 450 nm.<br />

L’analisi statistica ha mostrato una significativa correlazione tra l’ampiezza <strong>di</strong> questa banda<br />

è il contenuto <strong>di</strong> ferro estratto in <strong>di</strong>tionito Fe d (r = 0,6). Inoltre i risultati hanno in<strong>di</strong>cato<br />

che la sostanza organica, Al d e il Fe p sono risultati moderatamente correlati con i valori <strong>di</strong><br />

<strong>riflettanza</strong> posizionati a 546, 579 e 2048 m.<br />

Parole chiave: <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa, <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong><strong>di</strong>rezionale, ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro, suoli vulcanici<br />

Diffuse and <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rectional reflectance spectrometry to study European volcanic soils<br />

Abstract<br />

Diffuse and <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rectional reflectance spectroscopy were applied in this research in order<br />

to characterize chemical and mineralogical properties in volcanic soils. The study was<br />

conducted on 77 volcanic soil profiles from several European countries. Diffuse reflectance<br />

spectroscopy was used in conjunction with parameterization using the second derivative<br />

of the Kubelka-Munk function and colour calculation. From derivative curves, one band<br />

of interest was characterized and identified around 450 nm. Using correlation analysis,<br />

significant relationships were observed between amplitude of this band and Fe d (r = 0.6).<br />

In ad<strong>di</strong>tion, the data showed that soil organic matter content, Al d and Fe p were moderately<br />

correlated with reflectance values centered at 546, 579 and 2048 nm.<br />

Keywords: <strong>di</strong>ffuse reflectance, <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rectional reflectance, iron oxydes ,vulcanic soils<br />

Introduzione<br />

L’attenzione <strong>della</strong> comunità scientifica si è recentemente focalizzata sullo stu<strong>di</strong>o ed il monitoraggio<br />

del territorio. Tale crescente interesse è frutto sia dell’introduzione <strong>di</strong> nuova sensoristica<br />

per l’osservazione da remoto del territorio, sia <strong>della</strong> <strong>di</strong>sponi<strong>bi</strong>lità <strong>di</strong> nuove complesse<br />

procedure <strong>di</strong> trattamento statistico delle informazioni raccolte. Il telerilevamento, <strong>di</strong><br />

conseguenza, è sempre più in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare la richiesta <strong>di</strong> informazioni riguardo le<br />

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Sellitto et al. <strong>Uso</strong> <strong>della</strong> <strong>spettrometria</strong> <strong>DRS</strong> e BRF per lo stu<strong>di</strong>o dei suoli vulcanici<br />

risorse superficiali terrestri tra cui il suolo ha un ruolo <strong>di</strong> primo piano. Quin<strong>di</strong>, la conoscenza<br />

<strong>della</strong> risposta spettrale del suolo me<strong>di</strong>ante la <strong>spettrometria</strong> è un argomento emergente e<br />

rappresenta un elemento chiave per definire il passaggio del dato telerilevato da un livello<br />

qualitativo ad uno quantitativo [Escadafal et al.,1989]. Numerose ricerche riguardano lo<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> <strong>riflettanza</strong> nel dominio ottico-riflessivo (350-2500 nm) per la caratterizzazione<br />

dei suoli, come strumento alternativo ai più complessi e costosi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> laboratorio<br />

[Demattê et al., 2004; Nanni e Demattê, 2006]. L’ipotesi principale su cui si basa la<br />

<strong>spettrometria</strong> <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> è considerare il suolo come una miscela <strong>di</strong> componenti aventi<br />

<strong>di</strong>verse caratteristiche cromatiche e con <strong>di</strong>fferente capacità <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>re o/e riflettere la luce<br />

in funzione <strong>della</strong> lunghezza d’onda. Quando un raggio <strong>di</strong> luce policromatica colpisce la<br />

superficie <strong>di</strong> un suolo può essere riflesso o assor<strong>bi</strong>to. La parte <strong>di</strong> luce riflessa può essere<br />

quin<strong>di</strong> misurata e la sua variazione è legata alle caratteristiche chimiche e mineralogiche<br />

<strong>della</strong> superficie analizzata. La <strong>riflettanza</strong> del suolo è una proprietà cumulativa risultante<br />

dal comportamento spettrale intrinseco <strong>di</strong> com<strong>bi</strong>nazioni eterogenee <strong>di</strong> minerali, sostanza<br />

organica e acqua [Baumgardner et al., 1985]. In termini generali ogni tipo <strong>di</strong> suolo ha una<br />

specifica firma spettrale caratterizzata da un continuum <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong>, (cioè, brillanza e forma)<br />

che <strong>di</strong>pende dalla sua composizione chimica e mineralogica [Hunt, 1982; Clark, 1999;<br />

Scheinost e Schwertmann, 1999]. Gli spettri presentano bande <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento che sono<br />

attribuite prevalentemente alle transazioni elettroniche e vibrazioni molecolari del reticolo<br />

cristallino dei minerali primari e secondari del suolo [Baumgardner et al., 1985; Sherman<br />

e Waite, 1985]. Alcune caratteristiche bande <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento del visi<strong>bi</strong>le possono essere<br />

impiegate per identificare sia minerali del ferro con maggiore cristallinità (ematite e goethite)<br />

che minerali a basso or<strong>di</strong>ne cristallino (ferridrite) [Kosmas et al., 1986; Schenoist et<br />

al., 1998]. Ulteriori informazioni su questi minerali possono essere ottenute attraverso l’uso<br />

<strong>di</strong> adeguati meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> parametrizzazione tra cui l’applicazione <strong>della</strong> derivata seconda agli<br />

spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> [Scheinost et al., 1998]. La via percorri<strong>bi</strong>le per sviluppare queste nuove<br />

applicazioni sono le misure <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> realizza<strong>bi</strong>li in campo e in laboratorio, esegui<strong>bi</strong>li<br />

con l’impiego <strong>di</strong> spettrofotometri da laboratorio UV, VIS e NIR e <strong>di</strong> spettrora<strong>di</strong>ometri portatili<br />

[Ben-Dor e Banin, 1995].<br />

Solitamente gli spettrora<strong>di</strong>ometri sono usati in misurazioni da campo come “ground truth”<br />

per la calibrazione, validazione ed interpretazione <strong>di</strong> dati telerilevati, multi ed iperspettrali.<br />

Più recentemente questa strumentazione è stata utilizzata in laboratorio per acquisire gli<br />

spettri <strong>di</strong> riflessione (firme spettrali) <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> suolo. Tali ricerche hanno avuto lo scopo<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re alcune proprietà chimiche, mineralogiche del suolo sulla base <strong>della</strong> risposta<br />

spettrale nel visi<strong>bi</strong>le e nel vicino infrarosso [Escadafal R., 1993; Ben-Dor et al. 1999; Leone<br />

et al., 2002]. Da <strong>di</strong>verso tempo in questo am<strong>bi</strong>to <strong>di</strong> ricerca è l’uso dello spettrofotometro per<br />

misure <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> in laboratorio [Torrent e Barrón, 1993; Malengreau et al., 1994; Sellitto<br />

et al., 2007]. Entrambe le tecniche spettroscopiche <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa (<strong>DRS</strong>) e <strong>riflettanza</strong><br />

<strong>bi</strong><strong>di</strong>rezionale (BRF) esaminano gli spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> nella regione del visi<strong>bi</strong>le (VIS, 350-<br />

700 nm), del vicino infrarosso (NIR 700-1300 nm) e onde corte infrarosse (SWIR, 1300-2500<br />

nm) ma si <strong>di</strong>fferenziano sostanzialmente per la geometria del raggio riflesso misurato è per il<br />

tipo <strong>di</strong> preparazione del campione. Lo spettrofotometro misura la <strong>riflettanza</strong> “<strong>di</strong>ffusa” definita<br />

come il rapporto tra l’intensità <strong>della</strong> luce riflessa da un oggetto, in tutte le <strong>di</strong>rezioni e l’intensità<br />

<strong>della</strong> luce incidente, perpen<strong>di</strong>colarmente, su <strong>di</strong> esso [Bé<strong>di</strong><strong>di</strong> e Cervelle, 1996]. Lo spettrora<strong>di</strong>ometro,<br />

invece, misura la <strong>riflettanza</strong> “<strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale”, definita come il rapporto tra la ra<strong>di</strong>azione<br />

riflessa da un oggetto e quella riflessa da un pannello standard <strong>di</strong> riferimento, illuminato<br />

ed osservato nelle stesse con<strong>di</strong>zioni dell’oggetto. Il termine <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale fa riferimento ai<br />

due angoli coinvolti nella misura, uno per la posizione <strong>della</strong> sorgente ed uno per la posizione<br />

del sensore [Milton, 1987]. Inoltre con la <strong>DRS</strong> si utilizzano piccole quantità <strong>di</strong> suolo che<br />

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Rivista italiana <strong>di</strong> Telerilevamento - 2008, 40 (1): 21-34<br />

vengono pretrattate in modo da ridurre fenomeni <strong>di</strong> scattering e le scansioni generalmente<br />

richiedono tempi piuttosto lunghi in modo da ottenere spettri <strong>di</strong> buona qualità. Al contrario<br />

la BRF permette <strong>di</strong> ottenere misure in tempi più ridotti e con la possi<strong>bi</strong>lità <strong>di</strong> ottenere lo stesso<br />

dettaglio <strong>di</strong> informazioni rispetto a quelle ottenute con la <strong>DRS</strong>. Inoltre gli spettrora<strong>di</strong>ometri,<br />

essendo strumenti portatili, possono effettuare misure <strong>di</strong>rettamente in campo su superfici <strong>di</strong><br />

suolo in<strong>di</strong>sturbato <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni varia<strong>bi</strong>li (da qualche centimetro a <strong>di</strong>versi metri). L’uso degli<br />

spettrora<strong>di</strong>ometri in laboratorio su campioni <strong>di</strong> suolo resta ancora limitato in quanto le misure<br />

non sono state sufficientemente standar<strong>di</strong>zzate, cosi come è stato fatto per le misurazioni <strong>di</strong><br />

campo [Sandmeier, 2000]. Questo stu<strong>di</strong>o realizzato su un set <strong>di</strong> suoli vulcanici appartenenti<br />

a <strong>di</strong>verse aree europee ha lo scopo <strong>di</strong> a) valutare gli effetti sia dell’angolo <strong>di</strong> misura che <strong>della</strong><br />

granulometria sulla <strong>riflettanza</strong>-<strong>bi</strong><strong>di</strong>rezionale misurata in laboratorio e b) stu<strong>di</strong>are le relazioni<br />

tra proprietà spettrali e proprietà chimiche dei suoli anche tramite l’impiego <strong>della</strong> spettroscopia<br />

derivata applicata agli spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa (400-700 nm).<br />

Materiali e meto<strong>di</strong><br />

Sono stati campionati 77 profili <strong>di</strong> suoli vulcanici in <strong>di</strong>fferenti regioni d’Europa (Italia, Portogallo,<br />

Islanda, Spagna, Francia e Ungheria). Sui campioni <strong>di</strong> suolo sono state effettuate le<br />

misure <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa (<strong>DRS</strong>) e <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale (BRF). Gli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro<br />

sono stati quantificati me<strong>di</strong>ante estrazioni chimiche selettive. In particolare gli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro<br />

cristallini sono stati stimati con il trattamento con so<strong>di</strong>o <strong>di</strong>tionito, i minerali a scarso or<strong>di</strong>ne<br />

cristallino con ossalato <strong>di</strong> ammonio ed infine i metalli complessati con la sostanza organica<br />

me<strong>di</strong>ante trattamento con so<strong>di</strong>o pirofosfato [Cornell e Schwertmann, 1996]. Si è proceduto,<br />

inoltre, ad un trattamento selettivo specifico per eliminare la sostanza organica me<strong>di</strong>ante ossidazione<br />

con ipoclorito <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o.<br />

Acquisizione degli spettri <strong>di</strong> Riflettanza Diffusa (<strong>DRS</strong>)<br />

Le misure <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa sono state realizzate su campioni sia tal quale che dopo ossidazione<br />

con ipoclorito <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o. Entram<strong>bi</strong> i campioni sono stati macinati in mortaio d’agata<br />

fino ad ottenere una granulometria uniforme <strong>di</strong> circa 1000 nm. Le misure sono state ottenute<br />

utilizzando uno spettrofotometro JASCO 560 equipaggiato con una sfera d’integrazione <strong>di</strong><br />

73 mm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro, nell’intervallo 350-900 nm, con una risoluzione spettrale <strong>di</strong> 0,5 nm. Il<br />

<strong>bi</strong>anco standard è stato ottenuto con solfato <strong>di</strong> bario [Merck DIN 5033]. Successivamente gli<br />

spettri sono stati parametrizzati utilizzando le tecniche <strong>della</strong> derivata seconda e il calcolo del<br />

colore [Torrent e Barrón, 1993].<br />

Acquisizione degli spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale (BRF)<br />

Le misure <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale sono state realizzate in accordo a Salzano et al. [2007]<br />

utilizzando uno spettrora<strong>di</strong>ometro mod. ASD - FieldSpec 350 - 2500 nm nell’intervallo<br />

400-2500 nm, con una risoluzione spettrale <strong>di</strong> 1 nm. I suoli sono stati posti in un contenitore<br />

circolare <strong>di</strong> 10 cm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro e 2 cm <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà in modo da ottenere una superficie<br />

perfettamente orizzontale ed evitare fenomeni <strong>di</strong> riflessione speculare [Hapke, 1981; Leone<br />

et al., 2002]. Le misure sono state eseguite posizionando il sensore a circa 30 cm dal target<br />

e due lampade al tugsteno da 100 W <strong>di</strong> potenza sono state utilizzate come fonte <strong>di</strong> illuminazione.<br />

L’ apparato ottico (sensore, lampade e target) è stato coperto da possi<strong>bi</strong>li influenze<br />

<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione esterne con una scatola <strong>di</strong> colore nero (Fig. 1). Particolare attenzione è stata<br />

data al sistema <strong>di</strong> acquisizione e alla tipologia del campione <strong>di</strong> suolo analizzato. In una<br />

prima fase le misure <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> sono state acquisite su campioni <strong>di</strong> suolo setacciato a < 2<br />

mm e su campioni <strong>di</strong> suolo setacciato e successivamente finemente macinato in mortaio <strong>di</strong><br />

agata per 10 minuti. Il sensore è stato posizionato a 90° e successivamente a 15°, 35°, 45°<br />

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Sellitto et al. <strong>Uso</strong> <strong>della</strong> <strong>spettrometria</strong> <strong>DRS</strong> e BRF per lo stu<strong>di</strong>o dei suoli vulcanici<br />

Figura 1 - Schema del sistema acquisizione<br />

delle misure <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale<br />

(BRF). L’apparato ottico (sensore,<br />

lampade e target) è stato coperto<br />

da una scatola <strong>di</strong> colore nero per escludere<br />

possi<strong>bi</strong>li influenze <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione<br />

esterne.<br />

e 55° sia sul lato destro che sinistro del target per un totale <strong>di</strong> 9 <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> acquisizioni<br />

(Fig. 2). Il <strong>bi</strong>anco standard è stato misurato nelle stesse con<strong>di</strong>zioni utilizzando un pannello<br />

<strong>di</strong> politetrafluoroetilene. Entram<strong>bi</strong> gli spettri <strong>DRS</strong> e BRF sono stati filtrati, utilizzando un<br />

algoritmo Savitzky-Golay [1964] per ridurre il rumore strumentale senza alterare la forma<br />

delle curve <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento. Successivamente, utilizzando l’analisi <strong>di</strong> correlazione lineare<br />

sono stati incrociati tutti i valori <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale per ciascuna lunghezza d’onda<br />

con i parametri chimici (% <strong>di</strong> sostanza organica e l’ alluminio, silicio, ferro e manganese<br />

estratti con <strong>di</strong>tionito, ossalato e pirofosfato).<br />

<strong>DRS</strong>-Parametrizzazione degli spettri e calcolo del colore<br />

Gli spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa sono stati convertiti (integrando la <strong>riflettanza</strong> spettrale a ciascuna<br />

delle funzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del colore) nei valori tristimulus X, Y e Z del sistema<br />

colorimetrico C.I.E. [Wyszecki e Stiles, 1982; Torrent e Barrón, 1993]. Successivamente i<br />

valori tristimulus sono stati convertiti nel sistema Munsell utilizzando i <strong>di</strong>agrammi cromatici<br />

<strong>di</strong> Nickerson [Wiszecki e Stiles, 1982].<br />

Figura 2 - Rappresentazione<br />

delle misure<br />

angolari. Le misure <strong>di</strong><br />

<strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong><strong>di</strong>rezionale<br />

sono state ottenute a<br />

<strong>di</strong>versi angoli del sensore<br />

rispetto al target<br />

sia sul lato destro che<br />

sul lato sinistro.<br />

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Rivista italiana <strong>di</strong> Telerilevamento - 2008, 40 (1): 21-34<br />

<strong>DRS</strong>-Parametrizzazione degli spettri e “derivata seconda”<br />

Gli spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa sono stati trasformati nelle rispettive funzioni <strong>di</strong> remissione<br />

(funzione <strong>di</strong> Kubelka - Munk) e successivamente sono stati calcolati i parametri <strong>della</strong><br />

derivata seconda. La ‘funzione <strong>di</strong> remissione’ [1] definita dalla teoria <strong>di</strong> Kubelka-Munk<br />

[1931], è l’equazione che esprime la relazione tra la <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa (R), i coefficienti <strong>di</strong><br />

assor<strong>bi</strong>mento (K) e <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione (S). Questa equazione nella sua forma più semplificata<br />

è espressa come:<br />

F(R)= K/S = (1-R) 2 /2R [1]<br />

Le funzioni ottenute con la derivata seconda degli spettri <strong>di</strong> riflessione sono risultate poco<br />

risolte a seguito <strong>di</strong> un elevato rumore strumentale. Per tale motivo le funzioni derivate sono<br />

state opportunamente filtrate con specifici sistemi <strong>di</strong> smoothing. In questa ricerca è stato<br />

applicato l’algoritmo <strong>di</strong> tipo Savitzky-Golay [1964] sugli spettri <strong>di</strong> remissione e successivamente<br />

sulle funzioni ottenute con la derivata seconda.<br />

Risultati e <strong>di</strong>scussione<br />

BRF-Influenza del pretrattamento del campione sulle misure <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale<br />

Per valutare l’effetto delle irregolarità <strong>della</strong> superficie è stata misurata la <strong>riflettanza</strong> su un<br />

gruppo casuale <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> suolo facendo variare l’angolo <strong>di</strong> misura del sensore rispetto<br />

al target. Le Figure 3 e 4 mostrano gli spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong> campioni ottenuti setacciando<br />

le particelle <strong>di</strong> suolo a < 2 mm. In tali Figure è possi<strong>bi</strong>le osservare la maggiore varia<strong>bi</strong>lità<br />

<strong>della</strong> <strong>riflettanza</strong> nella regione delle onde corte infrarosse (SWIR, 2300 - 2500 nm) al variare<br />

dell’angolo <strong>di</strong> acquisizione. Tale comportamento è da attribuire all’effetto ombra determinato<br />

dalla irregolarità <strong>della</strong> superficie per effetto <strong>della</strong> rugosità delle particelle.<br />

Figura 3 - Curve <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale <strong>di</strong> un campione setacciato a < 2mm<br />

ottenute variando l’angolo del sensore rispetto il target (Campione EUR_01_<br />

BW2).<br />

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Sellitto et al. <strong>Uso</strong> <strong>della</strong> <strong>spettrometria</strong> <strong>DRS</strong> e BRF per lo stu<strong>di</strong>o dei suoli vulcanici<br />

Infatti la Figura 4 mostra uno spettro <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong> un campione <strong>di</strong> suolo finemente macinato<br />

dove è possi<strong>bi</strong>le notare la minore varia<strong>bi</strong>lità <strong>della</strong> <strong>riflettanza</strong> in tale regione rispetto<br />

al campione setacciato. In tutti gli spettri analizzati è stato osservato che, pur variando la<br />

<strong>riflettanza</strong> al variare dell’angolo <strong>di</strong> acquisizione, la forma, la posizione e l’intensità delle<br />

curve <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento restano fondamentalmente inalterate. Queste ultime, infatti, sono<br />

determinate dalle transizioni <strong>di</strong> stato dei legami molecolari delle componenti del suolo e<br />

pertanto sono strettamente legate alla natura chimica e mineralogica del campione.<br />

BRF-Variazione <strong>della</strong> <strong>riflettanza</strong>-<strong>bi</strong><strong>di</strong>rezionale in funzione dei parametri chimici<br />

Terminata la prima fase <strong>di</strong> messa a punto del pretrattamento del campione <strong>di</strong> suolo si è<br />

preceduti all’acquisizione degli spettri posizionando il sensore in posizione verticale (90°)<br />

rispetto al target. Tale configurazione ottica permette <strong>di</strong> minimizzare l’influenza <strong>della</strong> ra<strong>di</strong>azione<br />

speculare ed ottenere spettri <strong>di</strong>rettamente sul campione setacciato e macinato.<br />

Sulla base <strong>della</strong> fase preliminare sono state effettuate 9 misure <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong><strong>di</strong>rezionale<br />

per ciascun campione e lo spettro finale è stato ottenuto dalla me<strong>di</strong>a delle misure, come<br />

riportato in recenti lavori [Demattè et al., 2004]. Questa configurazione dello spettrora<strong>di</strong>ometro<br />

in laboratorio ha permesso <strong>di</strong> conseguire una specifica risposta spettrale dei campioni<br />

<strong>di</strong> suolo in modo da evidenziare le caratteristiche bande <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento (Fig. 5).<br />

In particolare gli spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> ottenuti hanno presentano bande <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento posizionate<br />

a circa 1400, 1900 e 2200 nm associate alla presenza <strong>di</strong> minerali argillosi [Baumgardner<br />

et al.; 1985 Demattè et al., 2004].<br />

Tali spettri sono stati parametrizzati con lo scopo <strong>di</strong> identificare le <strong>di</strong>verse caratteristiche<br />

mineralogiche dei suoli vulcanici sulla base <strong>della</strong> specifica risposta spettrale nel dominio<br />

ottico riflessivo compreso tra 400- 2500 nm [Clark, 1999]. In particolare è stato osservato<br />

che i valori <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale risultavano sensi<strong>bi</strong>lmente influenzati dal contenuto<br />

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Figura 4 - Curve <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale <strong>di</strong> un campione setacciato e macinato<br />

ottenute variando l’angolo del sensore rispetto al target (Campione EUR_<br />

01_BW2).


Rivista italiana <strong>di</strong> Telerilevamento - 2008, 40 (1): 21-34<br />

Figura 5 - Esempio <strong>di</strong> Spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>bi</strong>-<strong>di</strong>rezionale ottenuti con lo spettrora<strong>di</strong>ometro<br />

FieldSpec nella regione 350 - 2500 nm . La serie <strong>di</strong> spettri si riferisce<br />

all’intera sequenza <strong>di</strong> orizzonti del profilo EUR010 con le particolari caratteristiche<br />

tipiche dei suoli vulcanici.<br />

<strong>della</strong> sostanza organica del suolo [Hoffer e Johannsen, 1969; Galvao e Vitorello, 1998].<br />

Successivamente sono stati calcolati i coefficienti <strong>di</strong> correlazione (r) tra i valori <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong><br />

in funzione <strong>della</strong> lunghezza d’onda ed alcuni elementi chimici determinati me<strong>di</strong>ante<br />

le estrazioni chimiche selettive e relazionati con i minerali amorfi e cristallini del ferro e<br />

dell’alluminio. I risultati hanno mostrato valori <strong>di</strong> (r) relativamente significativi posizionati<br />

nella regione VIS-NIR (Fig. 6, 7). E’ stata osservata una significativa correlazione tra il<br />

ferro estratto con il pirofosfato (Fe p ) e la banda <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento a 579 nm (Fig. 8).<br />

Inoltre il carbonio organico è risultato negativamente correlato con la stessa banda a 596<br />

nm (r = -0,53***) in<strong>di</strong>cando chiaramente l’effetto <strong>della</strong> sostanza organica sulla risposta<br />

spettrale dei suoli vulcanici nella regione del visi<strong>bi</strong>le [Galvao e Vitorello, 1998]. Tale risultato<br />

mette in evidenza il ruolo dei minerali amorfi del ferro associati con la sostanza organica<br />

del suolo. L’ alluminio estratto in <strong>di</strong>tionito (Al d ), che è in parte relazionato con i minerali<br />

alluminosilicati a scarso or<strong>di</strong>ne cristallino come le allofane e l’imogolite, ha mostrato una<br />

significativa correlazione con la banda <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento a circa 2048 nm (r= -0,60***, Fig. 9).<br />

Tali risultati suggeriscono che me<strong>di</strong>ante gli spettri <strong>di</strong> riflessione sia del VIS che del NIR si<br />

possono ottenere interessanti informazioni riguardo alcune importanti proprietà mineralogiche<br />

tipiche dei suoli vulcanici.<br />

<strong>DRS</strong>-Applicazione <strong>della</strong> derivata seconda alle curve <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa e stu<strong>di</strong>o del<br />

colore<br />

Gli spettri <strong>di</strong> riflessione ottenuti nel dominio del VIS (400-900 nm) hanno mostrato un picco<br />

<strong>di</strong> minima ed uno <strong>di</strong> massima, rispettivamente posizionati intorno ai valori me<strong>di</strong> 421 e<br />

450 nm (Fig. 10). L’ampiezza <strong>di</strong> tale banda è stata calcolata effettuando la <strong>di</strong>fferenza <strong>della</strong><br />

posizione dei due picchi ed è stata associata con la presenza <strong>di</strong> goethite nel suolo [Sherman<br />

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Sellitto et al. <strong>Uso</strong> <strong>della</strong> <strong>spettrometria</strong> <strong>DRS</strong> e BRF per lo stu<strong>di</strong>o dei suoli vulcanici<br />

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Figura 6 - Coefficienti <strong>di</strong> correlazione (r) in funzione <strong>della</strong> lunghezza d’onda<br />

compresa tra 400 e 2500 nm per gli elementi Al, Fe, Si e Mn estratti con ossalato<br />

ammonico.<br />

Figura 7 - Coefficienti <strong>di</strong> correlazione (r) in funzione del contenuto <strong>di</strong> sostanza<br />

organica (SO) e degli elementi Al, Fe e Mn estratti con <strong>di</strong>tionito.


Rivista italiana <strong>di</strong> Telerilevamento - 2008, 40 (1): 21-34<br />

Figura 8 - Correlazione tra il valori <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> a 579 nm e il ferro estratto<br />

in pirofosfato (Fe p ).<br />

Figura 9 - Correlazione tra il valori <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> a 2048 nm e l’alluminio<br />

estratto in <strong>di</strong>thionito (Al d ).<br />

e Waite, 1985; Torrent e Barrón, 1993]. L’assenza <strong>della</strong> banda <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento a 535 nm è<br />

da mettere in relazione con la mancanza <strong>di</strong> ematite nei suoli vulcanici stu<strong>di</strong>ati. Inoltre è stato<br />

osservato un rilevante fenomeno <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione (scattering) proba<strong>bi</strong>lmente dovuto ad alcune<br />

proprietà mineralogiche <strong>della</strong> goethite (sostituzione isomorfa, geometria e <strong>di</strong>mensione<br />

dei cristalli ecc.) oltre che alla presenza <strong>di</strong> altri minerali con <strong>di</strong>verso effetto pigmentante<br />

29


Sellitto et al. <strong>Uso</strong> <strong>della</strong> <strong>spettrometria</strong> <strong>DRS</strong> e BRF per lo stu<strong>di</strong>o dei suoli vulcanici<br />

[Schenoist et al., 1998]. A tale fenomeno può contribuire in modo significativo la sostanza<br />

organica per il maggiore effetto <strong>di</strong>sperdente <strong>di</strong> questa componente colloidale del suolo. Gli<br />

effetti dei fenomeni <strong>di</strong> interferenza rendono più complessa la quantificazione <strong>della</strong> banda a<br />

450 nm <strong>della</strong> goethite (A Go ). Infatti in tali con<strong>di</strong>zioni si riduce l’accuratezza <strong>della</strong> stima del<br />

contenuto <strong>di</strong> questo idrossido <strong>di</strong> ferro nel suolo [Sellitto et al., 2005].<br />

30<br />

Figura 10 - Curva <strong>di</strong> derivata seconda. È visi<strong>bi</strong>le la banda <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento caratteristica<br />

<strong>della</strong> goethite a circa 450 nm (A Go ).<br />

Figura 11 - Correlazioni lineari tra % Fe d e l’ampiezza <strong>della</strong> banda <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento<br />

a 421nm (A Go ), campioni tal quale.


Rivista italiana <strong>di</strong> Telerilevamento - 2008, 40 (1): 21-34<br />

Figura 12 - Correlazioni lineari tra % Fe d , e l’ampiezza <strong>della</strong> banda <strong>di</strong> assor<strong>bi</strong>mento<br />

a 421nm (A Go ), campioni trattati con ipoclorito <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o.<br />

L’ampiezza <strong>della</strong> banda a 421 nm calcolata sugli spettri ottenuti dai campioni trattati con ipoclorito<br />

ha evidenziato un leggero incremento <strong>della</strong> correlazione lineare tra la banda (A Go ) ed il<br />

contenuto <strong>di</strong> ferro estratto in <strong>di</strong>tionito (Fig. 11, 12). Tale risultato conferma l’effetto mascherante<br />

<strong>della</strong> sostanza organica sulle proprietà spettrali degli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro [Schulze et al., 1993].<br />

Dagli spettri <strong>di</strong> riflessione ottenuti con la tecnica <strong>DRS</strong> sono stati calcolati i parametri del<br />

colore dei suoli vulcanici secondo il sistema Munsell [Torrent e Barrón,1993]. I suoli vulcanici<br />

hanno mostrato colori che variano dal bruno scuro (10 YR) al rossastro chiaro (7,5<br />

YR) fino al giallo chiaro (1 YR) con value compresi tra 3,8 e 7,4 e chroma compreso tra 1,5<br />

e 5,4. Significative correlazioni sono state osservate tra il contenuto <strong>di</strong> sostanza organica ed<br />

i parametri del colore ottenuti con la scala Munsell (Tab. 1). In particolare i valori <strong>di</strong> value<br />

sono <strong>di</strong>minuiti in modo significativo con l’aumentare del contenuto <strong>della</strong> sostanza organica<br />

del suolo. I valori chroma Munsell ottenuti dagli spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> <strong>di</strong>ffusa sono apparsi<br />

significativamente correlati con il contenuto <strong>di</strong> ferro estratto con il <strong>di</strong>tionito (r = 0,62**) e<br />

con quello estratto in ossalato (r = 0,49**).<br />

Tale risultato è particolarmente interessante perché in<strong>di</strong>ca che una componente importante<br />

del colore come il chroma è con<strong>di</strong>zionata dalla presenza <strong>di</strong> minerali del ferro, poco cristallini<br />

come la ferridrite, o cristallini come l’ematite e la goethite [Torrent al. 1983; Escadafal,<br />

1993; Sellitto et al., 2007]. Infatti gli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro, anche se presenti in quantità molto<br />

piccole, grazie al loro forte potere pigmentante sono in grado <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionare il grado <strong>di</strong> saturazione<br />

del colore del suolo. Al contrario l’influenza <strong>della</strong> sostanza organica sul colore è<br />

stata principalmente osservata sulle variazioni del parametro value (luminosità) del sistema<br />

Munsell [Henderson et al., 1992; Galvao e Vitorello, 1998]. Infatti i dati del colore in<strong>di</strong>cano<br />

che per valori <strong>di</strong> sostanza organica molto bassi la luminosità è fortemente influenzata<br />

mentre per valori più elevati, superiori al 10%, tale effetto si riduce sensi<strong>bi</strong>lmente [Schulze<br />

et al., 1993].<br />

31


Sellitto et al. <strong>Uso</strong> <strong>della</strong> <strong>spettrometria</strong> <strong>DRS</strong> e BRF per lo stu<strong>di</strong>o dei suoli vulcanici<br />

Conclusioni<br />

I risultati <strong>di</strong> questa ricerca in<strong>di</strong>cano che gli ossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> ferro influenzano in modo significativo<br />

il comportamento spettrale dei suoli vulcanici ed esistono relazioni molto importanti tra<br />

proprietà cromatiche dei suoli e composizione mineralogica. Tali proprietà possono essere<br />

<strong>di</strong> grande interesse per valutare in modo rapido e con tecniche relativamente semplici la<br />

pedogenesi dei suoli in am<strong>bi</strong>enti vulcanici. In particolare sono state osservate <strong>di</strong>verse significative<br />

correlazioni tra risposta spettrale e proprietà chimiche dei suoli. L’applicazione<br />

<strong>della</strong> derivata seconda agli spettri <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> ha permesso <strong>di</strong> identificare una banda <strong>di</strong><br />

assor<strong>bi</strong>mento posizionata a 450 nm la cui ampiezza è risultata significativamente correlata<br />

con il contenuto <strong>di</strong> ferro estratto in <strong>di</strong>tionito. Tale risultato è <strong>di</strong> particolare interesse perché<br />

in<strong>di</strong>ca la presenza <strong>di</strong> goethite in questi am<strong>bi</strong>enti vulcanici. Tale ossido <strong>di</strong> ferro sembra essere<br />

particolarmente <strong>di</strong>ffuso in questi suoli e con<strong>di</strong>ziona la forma e l’andamento degli spettri<br />

<strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong> in relazione anche al contenuto <strong>di</strong> sostanza organica. Infine, la macinazione<br />

del campione per pochi minuti in mortaio d’agata e la realizzazione <strong>di</strong> un contenitore che<br />

racchiuda l’apparato ottico permette <strong>di</strong> ottenere misure spettrora<strong>di</strong>ometriche <strong>di</strong> <strong>riflettanza</strong><br />

più precise e standar<strong>di</strong>zzate in tempi molto ridotti. In linea generale i risultati <strong>di</strong> questa<br />

ricerca confermano la vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> entrambe le tecniche spettrometriche (<strong>DRS</strong>) e (BRF) applicate<br />

allo stu<strong>di</strong>o delle proprietà chimiche e mineralogiche del suolo.<br />

Ringraziamenti<br />

Gli autori ringraziano tutti i partecipanti al programma COST 622 Soil Resources of European<br />

Volcanic Systems ed i dott.ri Ruggero Casacchia (CNR - Dipartimento Terra e Am<strong>bi</strong>ente)<br />

e Rosamaria Salvatori (CNR - Istituto sull’Inquinamento Atmosferico) per la loro<br />

<strong>di</strong>sponi<strong>bi</strong>lità e per l’utilizzo dello spettrora<strong>di</strong>ometro FieldSpec. La ricerca è stata finanziata<br />

dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e <strong>della</strong> Ricerca (MIUR), progetto PRIN ban-<br />

32<br />

Tabella 1 - Coefficienti <strong>di</strong> correlazione lineare (r) fra parametri<br />

cromatici <strong>di</strong> Munsell (Hue; Value; Chroma), e sostanza organica<br />

(C.org), alluminio (Al D ), ferro (Fe D ) e manganese (Mn D )<br />

estratti con <strong>di</strong>tionito; allumino (Al O ), ferro (Fe O ), manganese<br />

(Mn O ) e silicio (Si O ) estratti con ossalato; alluminio (Al P ), ferro<br />

(Fe P ) e manganese (Mn P ) estratti con pirofosfato(** correlazione<br />

è significativa al livello 0,01; * correlazione è significativa al<br />

livello 0,05).<br />

Hue Value Chroma<br />

C.Org -0,36 (**) -0,53 (**) -0,13<br />

Al d -0,15 -0,35 (**) -0,39 (**)<br />

Fe d -0,17 -0,33 (**) -0,62 (**)<br />

Mn d -0,21(*) -0,35 (**) -0,26 (**)<br />

Al o -0,10 -0,30 (**) -0,32 (**)<br />

Fe o -0,11 -0,33 (**) -0,49 (**)<br />

Mn o -0,05 -0,18 -0,35 (**)<br />

Si o -0,19 -0,33 (**) -0,15<br />

Al p -0,24(*) -0,38 (**) -0,33 (**)<br />

Fe p -0,24(*) -0,64 (**) -0,22 (*)<br />

Mn p -0,16 -0,43 (**) -0,007


Rivista italiana <strong>di</strong> Telerilevamento - 2008, 40 (1): 21-34<br />

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Manoscritto ricevuto il 14/11/2007, accettato il 28/12/2007.<br />

34

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