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Il nuovo mantra della NATO - Meridiani Relazioni Internazionali

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Summit dei Ministri degli<br />

Esteri <strong>NATO</strong><br />

4<br />

l’infatuazione statunitense verso l’Asia si è risolta in cocenti delusioni,<br />

con il conseguente ritorno di Washington alla solidarietà<br />

con gli europei.<br />

<strong>Il</strong> Concetto Strategico del novembre 2010 è stato il primo passo<br />

nel delineare la nuova identità <strong>della</strong> <strong>NATO</strong>, più attenta ad assicurare<br />

non solo la difesa, ma anche la sicurezza collettiva – e<br />

questo concetto, iniziato dal precedente Segretario Generale, De<br />

Hoop Scheffer, è oggi indispensabile, data la crescente debolezza<br />

dei suoi membri.<br />

Anzitutto, la <strong>NATO</strong> intende essere più prudente nella gestione<br />

delle crisi che la vedranno coinvolta solo “quando possibile e laddove<br />

necessario”. Ma il punto centrale è la riaffermazione dell’unico<br />

fattore di vantaggio che l’Occidente ancora possiede, la sua<br />

superiorità tecnologica, da perseguirsi collettivamente, in modo<br />

da far valere le sempre più scarse risorse economiche disponibili.<br />

Infatti, questa consente quella ‘Dissuasione Tecnologica’ essenziale<br />

in un mondo sempre più multipolare, in cui la sicurezza<br />

“<strong>Il</strong> Concetto Strategico del<br />

novembre 2010 è stato il primo<br />

passo nel delineare la nuova<br />

identità <strong>della</strong> <strong>NATO</strong>, più attenta<br />

ad assicurare non solo la difesa,<br />

ma anche la sicurezza collettiva”<br />

dell’Occidente non sarà tanto messa in pericolo da azioni ostili,<br />

di tipo diretto e indiretto (le guerre asimmetriche), quanto da<br />

situazioni di contenzioso tra potenze emergenti, facili a degenerare<br />

in conflitti.<br />

Questa, infatti, è oggi la minaccia principale, dato che la qualità<br />

di vita delle nostre popolazioni dipenderà dal commercio<br />

internazionale, che non può svilupparsi in aree di conflitto, dove<br />

i contendenti colpiscono il commercio dei neutrali per danneggiare<br />

i loro avversari. È già successo nel Golfo Persico, e accadrà<br />

ancora.<br />

Solo infatti i nostri armamenti sofisticati, in grado di contrastare<br />

le offese e, soprattutto, tenere a bada i contendenti, scoraggiandoli<br />

dal compiere azioni a nostro danno, ci forniscono quella<br />

‘credibilità’ che frena l’aggravarsi delle crisi e costringe i contendenti<br />

a rispettare i terzi.<br />

I due settori in cui è necessario perseguire e mantenere la nostra<br />

superiorità tecnologica sono la ‘Guerra Cibernetica’ e la ‘Difesa<br />

Antimissili Balistici’. <strong>Il</strong> primo è un campo in cui la <strong>NATO</strong> è<br />

attiva da tempo, avendo già contrastato numerosi attacchi, mentre<br />

il secondo è sempre più attuale, dato che in vari paesi queste<br />

armi relativamente semplici ma pericolose vengono sviluppate<br />

in numeri crescenti.<br />

L’altro ruolo importante che il Concetto Strategico enfatizza, e<br />

che la <strong>NATO</strong> svolge già da vari anni, è quello di cooptare i paesi<br />

5<br />

amici mediante i partenariati, che consentono anche a chi non<br />

voglia diventare membro a pieno titolo di cooperare nelle missioni<br />

sul campo, oltre ad avere accesso a capacità che altrimenti<br />

sarebbero precluse loro.<br />

L’Alleanza si apre quindi sempre di più ai paesi amici dell’Occidente,<br />

e non solo a singole nazioni: la collaborazione con altre<br />

organizzazioni internazionali è diventata un vero e proprio fattore<br />

potenziale di successo, nel quale ogni organizzazione fornisce<br />

il meglio, favorendo una ‘Moltiplicazione di Potenza’ spesso<br />

decisiva. In questa linea si collocano le aperture verso l’ONU<br />

e soprattutto verso l’Unione Europea, anche se quest’ultima è<br />

ancora diffidente e cerca di limitare i campi di collaborazione.<br />

<strong>Il</strong> vertice di Chicago ha sviluppato questi aspetti principali, stabilendo<br />

delle linee di azioni che, se perseguite, forniranno alla<br />

<strong>NATO</strong> una nuova rilevanza. L’enfasi sulla ‘porta aperta’ a partner<br />

e nuovi membri, gli inviti volti a numerose nazioni e organizzazioni<br />

affinché rinsaldino i loro legami con l’Occidente mediante<br />

l’Alleanza, nonché la chiarezza sugli scopi delle nuove iniziative,<br />

sono ben visibili nella dichiarazione finale.<br />

A questa dichiarazione si sono aggiunti altri tre documenti, che<br />

sviluppano il Concetto Strategico, oltre a enfatizzare quanto di<br />

buono la <strong>NATO</strong> sta facendo. <strong>Il</strong> primo tratta la ‘Rivisitazione<br />

<strong>della</strong> Situazione di Deterrenza e Difesa’ e riconosce la necessità<br />

di non lasciarsi superare tecnologicamente e in termini di forza,<br />

in un mondo nel quale si nota “un incremento nella spese militari<br />

in altre parti del mondo e l’acquisizione di capacità sempre<br />

più avanzate da parte di potenze emergenti”.<br />

Malgrado ciò, la <strong>NATO</strong> avrà cura di “ricercare la sicurezza al<br />

livello di forze più basso possibile”, privilegiando quindi la qualità.<br />

Lo sviluppo delle capacità dovrebbe coinvolgere l’Unione<br />

Europea, come partner indispensabile nei principali sviluppi, un<br />

settore che, fortunatamente, si sta sviluppando in modo positivo.<br />

<strong>Il</strong> secondo documento tratta le ‘Capacità Difensive’ e delinea i<br />

settori in cui dovranno essere compiuti gli sforzi collettivi per<br />

sviluppare nuovi armamenti, appunto la ‘Guerra Cibernetica’ e<br />

la ‘Difesa Antimissili Balistici’. <strong>Il</strong> terzo, poi, tratta l’Afganistan,<br />

e riafferma che l’Alleanza continuerà ad appoggiare la riconciliazione<br />

e lo sviluppo del paese anche quando le forze militari si<br />

saranno ritirate, e l’esercito afgano (ANSF) avrà assunto li controllo<br />

di tutto il territorio.<br />

L’ultimo documento riguarda il ‘Contrasto al Terrorismo’, e ribadisce<br />

la necessità di operare nel rispetto del Diritto Internazionale,<br />

nello spirito di solidarietà, ma anche salvaguardando il<br />

principio di non duplicazione e di complementarietà, in modo<br />

da concentrarsi nei settori in cui la <strong>NATO</strong> sia in grado di fornire<br />

un valore aggiunto rispetto a quanto fatto dai singoli paesi.<br />

Proprio il concetto di ‘Valore Aggiunto’ è diventata la nuova ragion<br />

d’essere <strong>della</strong> <strong>NATO</strong>, che rimane uno strumento per i paesi<br />

occidentali che devono superare le difficoltà, le sfide e le minacce<br />

del <strong>nuovo</strong> secolo. Indubbiamente, la <strong>NATO</strong> avrà, nell’immediato<br />

futuro, un profilo più basso, anche perché starà ai paesi europei<br />

decidere come coniugare la loro maggiore attenzione verso<br />

la costruzione dell’Europa con la necessità di rimanere solidali<br />

con gli Stati Uniti, la cui potenza non è più l’ombrello a prova<br />

di ogni tempesta, che aveva consentito nel passato di limitare le<br />

spese militari.

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