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Qui partecipa in prima persona alla battaglia in difesa di Mosca meritando per questo una decorazione al valore. Durante il suo periodo di Segretario del P.C.d’I. (1934-38), la sua azione è incentrata soprattutto sulla costituzione del fronte antifascista. Ruggiero Grieco sviluppò una grande azione unitaria nazionale che avrebbe poi avuto piena attuazione nella Resistenza. 24
LA RESISTENZA DA (RI)SCOPRIRE È ancora lungo il cammino da percorrere perché si abbia una precisa coscienza del rilevante contributo che i Meridionali hanno dato alla Resistenza. Ma non è una coincidenza che, laddove siano stati apprestati archivi che documentano compiutamente i profili delle donne e degli uomini che scelsero di lottare per la democrazia e la libertà, emerga nettamente l’importanza della partecipazione di quanti venivano dal Sud. L’elenco che segue, tratto dal sito dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza, racconta di ben 128 uomini e donne nati a Foggia che hanno avuto riconoscimenti per la loro partecipazione alla Resistenza e di cui fino ad oggi vi era scarsa conoscenza. Tra di essi ci sono comandanti partigiani, caduti e deportati, ad ulteriore conferma che il vento della Liberazione soffiò forte in tutta Italia. È utile precisare, come si rileva dal sito, che “Nel 1992 gli Istituti piemontesi per la Storia della Resistenza hanno avviato sotto la direzione di Claudio Dellavalle una ricerca che si proponeva di riprendere l’indagine sulla quantificazione del movimento partigiano [omissis]” “L’obiettivo era di ricostruire in modo sistematico il profilo quantitativo e sociologico dell’esercito partigiano su scala regionale attraverso l’analisi dei singoli combattenti, analisi che permette ora di affrontare in modo meno approssimativo il nodo cruciale del rapporto del movimento partigiano e la società in cui esso operava o di cui era l’espressione [omissis]” “La documentazione presa in esame è quella prodotta dalla Commissione regionale piemontese per il riconoscimento delle qualifiche partigiane [omissis] costituita con altre dieci Commissioni regionali dal Decreto Luogotenenziale 21 agosto 1945, n. 518”. Le qualifiche previste dal decreto erano due, quella di “partigiano” e quella di “patriota”, quest’ultima per coloro che avevano collaborato e contribuito attivamente alla lotta di liberazione, sia militando nelle formazioni partigiane per un periodo minore di quello previsto, sia prestando costante e notevole aiuto alle formazioni partigiane. La Commissione piemontese utilizzò un ulteriore 3° livello, quello di “benemerito” per riconoscere coloro che avevano svolto un’opera di supporto alle forze combattenti. 25
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