VINCITORI_CONCORSO IN CERCA D'AUTORE - Poeti e Poesia
VINCITORI_CONCORSO IN CERCA D'AUTORE - Poeti e Poesia
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<strong>V<strong>IN</strong>CITORI</strong> <strong>CONCORSO</strong> “<strong>IN</strong> CERDA D’AUTORE”<br />
1° CLASSIFICATO vince € 500,00 (€ 250,00 in contanti ed € 250,00 in libri Pagine, non<br />
abbonamenti a nostre riviste)<br />
CRIST<strong>IN</strong>A BATTISTI<br />
Nostalgia<br />
Sul filo di nebbia<br />
all’imbrunire<br />
cerco la tua sagoma<br />
giù in fondo al cortile<br />
passi dietro la fontana<br />
uno sguardo verso valle<br />
e sei qui<br />
ma solo nel mio ricordo<br />
rientri a casa ogni sera
2° CLASSIFICATO vince € 200,00 (€ 100,00 in contanti ed € 100,00 in libri Pagine non<br />
abbonamenti a nostre riviste).<br />
FEDERICO GUIDA<br />
Strade<br />
Quando ti vidi non avevo più parole sincere da donarti:<br />
le mie, appollaiate su muri di pietra arsa non mi riconoscevano più,<br />
ma l’occhio tuo, pozzo, fece tremare le ossa anche agli alberi ignari.<br />
Tornammo insieme su quella strada che per secoli avevamo nascosto ai nostri piedi.
3° CLASSIFICATO vince € 150,00 (€ 75,00 in contanti ed € 75,00 in libri Pagine, non<br />
abbonamenti a nostre riviste).<br />
LUIGI PIGNATELLI<br />
Waterloo<br />
La scrivania affamata<br />
non stacca gli occhi<br />
dal suo cibo:<br />
un foglio da ingurgitare.<br />
Angosce e paure<br />
si annidano<br />
tra lacrime e inchiostro,<br />
tangente di dolore<br />
che ogni scrittura contempla<br />
nella riscossione<br />
di parole violente.<br />
Le pagine<br />
archiviano radiografie<br />
della scrittura malata:<br />
tracce diagnostiche<br />
refusi concettuali<br />
in quantità.<br />
Vergine di gioie,<br />
l’anamnesi<br />
della mia vita<br />
a ritroso<br />
ipocondriaca indugia<br />
nel campionario di cadute<br />
e mi elegge<br />
paziente privilegiato.<br />
Le mani<br />
che scarabocchiano,<br />
la voce<br />
che biascica,<br />
le ossa<br />
che decalcificano<br />
appartengono<br />
alla sconfitta.<br />
Devo celebrare la mia Waterloo.<br />
Tra la corretta fascia sociale,<br />
sono io l’Errore?
Esaurite le piastrine<br />
per rimarginare le ferite,<br />
il corpo di latta<br />
non può coagulare.<br />
L’emorragia continua<br />
cerca la sola sutura<br />
possibile:<br />
l’Amore.
Dal 4° al 50° classificato vincono € 100,00 (€ 100,00 in libri Pagine, non abbonamenti a nostre<br />
riviste).<br />
4) ELDA MARI<br />
Certe parole<br />
Certe parole restano<br />
come graffiti nelle caverne<br />
preistoria di un ricordo<br />
che non si può cancellare.<br />
Certe parole sono prigioni<br />
alte senza finestre<br />
che cancellano il cielo<br />
e incatenano ali.<br />
Certe parole hanno un’eco<br />
di fionda con selce viva<br />
ti spezzano il cammino<br />
t’inchiodano ad una croce.<br />
Certe parole hanno un colore<br />
cupo di macchia d’inchiostro<br />
sulla pagina ferita<br />
d’un pomeriggio da cornice.<br />
Certe parole hanno un odore<br />
di temporale inatteso<br />
di fulmini e mandorle amare<br />
di terra dal pianto bagnata.
5) PAOLO CELL<strong>IN</strong>I<br />
Il Sole a scacchi<br />
Il carcere della scrittura<br />
dove il Poeta umiliato<br />
raccata i suoi brandelli<br />
è l’unico spazio<br />
dove possa vivere
6) IVAN ZICCARDI<br />
Ma io vorrei ora un po’ di pace<br />
fatta di parole come foglie<br />
di riparo e d’ombre<br />
capaci di suonare al vento<br />
di silenzio in silenzio<br />
di parole bianche come bende<br />
d’unguenti e tisane e vecchie stanze<br />
per chi torna battuto dalla vita<br />
di parole sapienti come dita<br />
a cavarmi di dosso con pudore<br />
il sangue tutt’uno con il pianto<br />
e di dentro l’urlo<br />
aggrumato tutt’uno con il canto.<br />
05/08/2009
7) MART<strong>IN</strong>A PIERMAR<strong>IN</strong>I<br />
Parole<br />
Le mie parole hanno un destino oscuro.<br />
Le vedo girare in tondo<br />
cupe<br />
e mordersi la coda.<br />
Di notte, le vedo volteggiare<br />
fare grandi cerchi e piroette<br />
Si danno un gran da fare a tingere la scena<br />
E penso: “Avanti, prova ad ascoltarle!...<br />
Avvicinati...quasi le tocchi…”<br />
Ma svelte, come si accorgono di me<br />
fuggono dannate...Terrore pesto hanno negli occhi<br />
Allora scendo, giù nella platea<br />
in fondo al grande spazio<br />
e aspetto<br />
che tornino a danzare,<br />
finché non cada il giorno<br />
e la bocca aperta della luce, le divori.
8) LUCA MAZZOCCHI<br />
Certi tuoi silenzi...<br />
Certi tuoi silenzi<br />
sono come laghi di montagna –<br />
specchi azzurri<br />
calme acque<br />
e attorno<br />
gli inquieti sguardi delle cime –<br />
così vengo<br />
nel pudore della notte<br />
ad accostarmi<br />
(come il vento fa con i rami<br />
nelle ore che non vediamo<br />
nei pallidi<br />
amori<br />
dei gatti<br />
fantasmi lunari<br />
d’altra vita)<br />
così ti cingo<br />
con un velo di mani<br />
e uso l’alfabeto delle stelle<br />
per lasciare che il sogno<br />
t’indori e non increspi<br />
la natura<br />
colma di cielo<br />
che<br />
sta fra il lago<br />
e<br />
il tuo sonno<br />
lieve.<br />
Certi tuoi silenzi<br />
hanno voli e canti<br />
che tu non sai<br />
e laghi<br />
azzurri laghi<br />
fra la terra delle mie mani<br />
e la violenza del sole.<br />
Rimango<br />
immobile<br />
sospeso<br />
nella tenerezza<br />
dei miei<br />
occhi.
9) ALESSANDRO CANFORA<br />
Amore<br />
Ho sempre sognato dei giardini ricchi di sole<br />
con il grano giallo pieno di colori e diamanti,<br />
alberi carichi di ciliegie, mele, pere<br />
e gioielli d’amore.<br />
Ho amato lei sotto il sole<br />
correndo tra farfalle e baci<br />
e cuori distesi sui fiori.<br />
La ricordo tra le dense creme di grano<br />
tra gioia e gioia per mano,<br />
oh amore, amore<br />
soli come le stelle<br />
di notte col sole nella gola;<br />
la ricordo così<br />
con i folti capelli nudi<br />
tra le ciglia luminose e gli occhi<br />
calde montagne d’acqua brillante,<br />
pesci natali quasi fossero metalli preziosi,<br />
e poi la bocca piena dell’alba<br />
e del tenero azzurro tramonto;<br />
ti ricordo nuda,ferma<br />
come un fiore dal sorriso supremo<br />
con le mille e le mille vite d’una volta;<br />
tante vite di un rosso silenzio<br />
che brilla tra le onde del mare,<br />
ti ricordo così negli occhi<br />
del profumo di un giorno d’estate.
10) VALERIA SPANÒ<br />
Odore nemico<br />
Ho dentro un po’ del tuo abisso,<br />
non mi ha attirato a sé mentre lo osservavo.<br />
L’ho cercato.<br />
Ne ho voluto un pezzo per me.<br />
Tuffa il tuo viso qui sul mio petto,<br />
che tu sia per me la lama di un coltello a doppio taglio.<br />
Prima penetra, poi strappa.<br />
Chiudi gli occhi, saranno gli odori a guidarti.<br />
Il mio è un regime dittatoriale,<br />
dovresti odiarmi per questo<br />
o semplicemente soggiacere<br />
legandomi ad una corda fatta di te.<br />
Per me resti<br />
l’ammonimento costante<br />
a prendere sempre<br />
l’altra direzione.<br />
Una fiamma pilota.
11) MASSIMILIANO DA RONCO<br />
Ne servirà<br />
Ne passerà di acqua<br />
sotto questo corpo<br />
fatto ponte<br />
ne sentirò le onde<br />
convinte a farmi a cedere<br />
ne sentirò la calma<br />
che mi vorrà far tacere<br />
e la persistenza<br />
che mi vorrà far dubitare<br />
ne cammineranno popoli<br />
su questo corpo<br />
fatto terra<br />
ne sentirò i passi<br />
che mi faranno tremare<br />
uniti nel loro bene<br />
per il mio solo male<br />
argineranno<br />
i miei fiumi di parole<br />
bruceranno<br />
i miei boschi di idee<br />
sradicheranno<br />
le radici della mia vita<br />
pianteranno<br />
i loro bisogni<br />
e mi estrarranno il sangue<br />
ne sentirò di avvoltoi<br />
girovaghi affamati<br />
che rideranno di me<br />
che rido di loro<br />
ne ascolterò di fiabe<br />
da autori poco veri<br />
su doveri e oneri<br />
di responsabilità e problemi<br />
ne vedrò di posti<br />
simili se non uguali<br />
causa e non soluzione<br />
di ciò che sono<br />
ne ascolterò di tuoni<br />
su questo corpo<br />
fatto pietra<br />
maltrattato<br />
distrutto<br />
modellato<br />
ed infine parte<br />
di una nuova era<br />
ne siederanno di culi
su questo corpo<br />
fatto poltrona<br />
inno alla noia<br />
e all’animo di vuoto<br />
schiacciato sarò<br />
e stretto, indifeso<br />
preso nuovo<br />
e buttato al primo uso<br />
ne aspirerete di fumo<br />
da questo corpo<br />
fatto sigaretta<br />
stretta tra la mano<br />
fino a che<br />
non serve a niente<br />
e<br />
infine<br />
ne passeranno<br />
anni<br />
su questo circo<br />
vecchio<br />
cosicché<br />
possa io,<br />
elefante ammaestrato,<br />
mangiare<br />
barrire<br />
e poi<br />
fuggire<br />
da questo<br />
vuoto.
12) GUIDO LOMORO<br />
Non ti amo<br />
Non ti amo.<br />
Il mio è un non amore.<br />
Non ti penso. Non faccio l’amore con te.<br />
Non mi appartieni. Non mi riguardi.<br />
Non ti sogno. Non immagino quello stai facendo adesso.<br />
Non sei nel mio futuro. Non rappresenti il mio presente.<br />
Non cammini nelle mie stanze. Non dormi qui.<br />
Non ti ascolto. Non ho vite da condividere con te. Non mi assomigli.<br />
Non ti spio. Non ti cerco. Non ti racconto.<br />
Non navighi nel mio sangue. Non ti aggrappi alle mie ossa. Non hai voce.<br />
Non ti respiro. Non parlo di te.<br />
Non ti consiglio. Non mi confido.<br />
Non mento e non ti regalo verità.<br />
Non ti assaporo. Non ti accarezzo. Non ti bacio.<br />
Non rido con te. Non ti guardo. Non ti chiamo.<br />
Non so il tuo nome. Non so la tua vita. Non voglio sapere.<br />
Non esisti. Non ci sei mai stato. Non ci sarai.<br />
Tu sei assenza, silenzio, vuoto.<br />
Loro rispondono al mio appello.<br />
E’ lì che vivi tu.<br />
E’ lì che io t’incontro.<br />
Nell’assenza. Nel silenzio. Nel vuoto.<br />
Ed è loro che amo.<br />
Non te.
13) SIMONA C<strong>IN</strong>IGLIO<br />
Di lanci di dadi e verità sommerse<br />
Venni.<br />
E la strada era un lancio di dadi<br />
con facce d’asfalto.<br />
E il canto distratto<br />
e il gioco sommesso<br />
di refoli autunnali<br />
tradiva il curvare inatteso<br />
di destini poco azzurri<br />
e lo smarrirsi inappellabile<br />
del pentagramma blu<br />
sul fondo disabitato<br />
di oceani onirici<br />
di cloro e quiete.<br />
Fu un’ombra sottile<br />
o un inganno dappoco<br />
a svelarmi fugace<br />
nell’apnea sorpresa<br />
di un sorriso smisurato<br />
la verità sfavillante che sta in fondo alle cose<br />
e il tintinnìo gioioso che ci aspetta<br />
al di là dello specchio<br />
oltre l’onda fluida<br />
di parole dismesse, paure e rose.
14) MARCO BUSSOLI<br />
Muoio ogni giorno<br />
Muoio ogni giorno, avendoti accanto,<br />
afflitto da passioni senza tempo,<br />
ruvide e tenaci come un rimpianto<br />
taciuto, ispirato dalle tue labbra<br />
adolescenti, di proibita purezza.<br />
Cornici dell’anima, i tuoi occhi<br />
offuscano i miei sensi incantati<br />
simili a un sogno che pare trabocchi<br />
tremiti soavi da sempre cercati.<br />
Amami adesso perché ti appartengo.<br />
Non soffocare l’istinto impaziente<br />
travolto in un giogo d’attesa del nulla.<br />
Inizia un nuovo, pallido giorno.<br />
Nel remoto afflato dei tuoi pensieri<br />
ozia il mio cuore che anela la gioia.
15) MARIAROSA GANDOLFO<br />
Ho avuto molti padri.<br />
Uno celeste,<br />
l’altro ubriaco,<br />
uno assente,<br />
l’altro terrifico.<br />
Per fortuna i rami con cui mi percossero<br />
erano molto esili e le spine molto piccole.<br />
La stufa accesa contro cui mi tirarono<br />
non era un drago ma sterile ghisa,<br />
bastò una notte d’impacchi e la fronte<br />
tornò innocente come prima.<br />
Bastava un segnale perché ubbidissi come un cane,<br />
ed io imparai a ringhiare e a riconoscere<br />
l’odore del bastone,<br />
a strappare catene e a bestemmiare Dio<br />
che mi voleva così bene da non uccidermi.<br />
E non ci furono madonne né madri<br />
che mi strinsero su quei petti morbidi<br />
che chiamano seno, che contengono cuori,<br />
che sono oasi e consolazione.<br />
Conoscevo solo case prigione<br />
di cui imparai a sfondare i vetri coi pugni,<br />
ed ero così veloce che quando cadevano al suolo<br />
io ero già rintanata altrove.<br />
Mi alzai, mi alzai sempre<br />
e imparai a fissare il nemico negli occhi,<br />
a sfidarlo con lo sguardo e a non voltargli la schiena<br />
aspettando che morisse.<br />
Ed ho una triste terra sconsacrata nella mente,<br />
senza croci, senza fiori, senza vento,<br />
dove i miei carnefici riposano, secchi e innocui.<br />
Troppi padri e troppe madri mi insegnarono il cammino,<br />
mi coprirono di lana, mi annodarono i capelli,<br />
mi lasciarono venire pelle-di-terra come gli zingari.<br />
E mi nascosi, come un’appestata.<br />
Ma ero forte. Avevo la magia del coraggio.<br />
Coltivavo desideri a loro sconosciuti.<br />
Io piansi, tanto, e cantavo, sempre.<br />
Così tenni il cuore pulito.<br />
E la mano ferma, come un chirurgo,<br />
per ridisegnarmi la vita.
16) GIOVANNA PASTEGA<br />
Apro gli occhi<br />
Apro gli occhi<br />
muovo le mani<br />
Indosso l’anima<br />
come un vestito<br />
e il corpo sopra<br />
come un velo<br />
Non temo<br />
il giorno<br />
Cammino per devozione<br />
un passo dopo l’altro<br />
così il rito si ripete<br />
Parole<br />
Lacrime<br />
Sorrisi<br />
Come una sposa<br />
attraverso il giorno<br />
Come una sposa<br />
osservo il dolore<br />
inconsapevole<br />
e indifferente<br />
Chiudo gli occhi<br />
Stringo le mani<br />
Scrollo via l’anima<br />
sotto una pioggia<br />
di gocce sottili (uguali)<br />
che scendono<br />
ad una ad una<br />
dal soffitto (sopra di me)<br />
Poi ripiego il corpo con cura<br />
e lascio che la sua fragilità<br />
compensi<br />
l’assoluta mancanza<br />
di dolore<br />
e come un’eco lontana<br />
ascolto<br />
ciò che mi accade intorno
e come una sposa nuda<br />
davanti allo specchio<br />
attendo<br />
che nulla resti<br />
(dentro di me)<br />
che nulla<br />
mi sopravviva
17) ANNARITA REND<strong>IN</strong>A<br />
Presenza<br />
Nelle tue cose<br />
non ti vedo.<br />
Non ti vedo più nelle immagini al muro,<br />
nella polvere sulle riviste<br />
o nel ferro inciso del portachiavi.<br />
(Gli odori di casa tornano ad essere miei).<br />
Non nel saliscendi della vita quotidiana.<br />
Negli specchi talvolta io ti vedo,<br />
mentre esci<br />
- per scherzo -<br />
dal campo visivo del vetro,<br />
proprio quando alzo gli occhi;<br />
nelle zampette aguzze e fragili delle mie t<br />
e nel moto ondoso dello zigzag delle emme.<br />
Scopro la tua ombra<br />
nel pulviscolo che si alza dalle lenzuola scosse al mattino.<br />
Il tuo naso turbina allora<br />
davanti ai miei occhi<br />
e una terza mano<br />
sembra tendere - di nuovo -<br />
l’altro capo del lenzuolo.
18) ANDREA SCAPUZZI<br />
Silenzio<br />
Notte. Silenzio.<br />
Nessuna voce.<br />
Soltanto il rumore<br />
del nostro scavare<br />
la terra profonda<br />
in cerca dell'osso.<br />
Vorrei, ma non posso<br />
gettare la sonda<br />
e poter scandagliare<br />
il tuo giovane cuore<br />
per veder se c'è pace<br />
o solo... silenzio!
19) MICHELA PARISI<br />
Nuda Verità<br />
Giungo dinanzi a te con addosso solo la mia anima<br />
accoglimi tra le tue braccia in questa vita presente<br />
e non lasciare che la paura abbia il sopravvento...<br />
scalda il mio corpo,<br />
avvolgilo nella nebbia dell'oblio<br />
nascondilo al mondo intero...<br />
Nuda come la verità ora io mi offro a te<br />
senza passato, senza futuro...<br />
sii tu ora il mio presente!
20) MONICA FERRAGLIO<br />
PER QUESTO SONO NATA<br />
Per questo sono nata,<br />
per aspettarti all'angolo di una strada dove facevi a pugni con vita.<br />
Ho stretto forte le tue mani,<br />
stando attenta a non farti cadere.<br />
Sono nata per accarezzare il tuo viso segnato,<br />
che ancora non sapeva di poter essere bello.<br />
Con te mi sono data un senso,<br />
togliendo pazientemente ogni scheggia dal tuo cuore.<br />
Ecco perché sono nata,<br />
per guarire i tuoi giorni e<br />
aggiungerli ai miei.
21) MAURIZIO POGGI<br />
Il Pagliaccio<br />
Canali di scolo sulle guance<br />
scavati da una mistura di amore, rabbia e fantasia<br />
le lacrime cadono sul tavolo e si mescolano tra loro<br />
formando il colore della solitudine.<br />
Lembi di pelle attaccati alla maschera<br />
significano che non andava tolta<br />
ma il nervo scoperto ti urla di si.<br />
Pulsazioni casuali indicano che esiste ancora cuore<br />
ma vestito di 4 taglie più piccole si fa fatica a tenerlo vivo.<br />
Scarpe senza suole appese al muro indicano l'ora.<br />
Stancamente raggiungi la pista<br />
Alzi la testa<br />
Pubblico zero.
22) SUSANNA P<strong>IN</strong>ELLI<br />
Amore o Terrore<br />
Lo sguardo si posa sulla tua schiena nuda, mio amato<br />
scivola sui tuoi fianchi finalmente liberi di riposare<br />
osservo i muscoli del tuo sedere che mi fa perfino sorridere, ora.<br />
Ascolto il tuo respiro, osservo le mani abbandonate,<br />
potrei ucciderti<br />
e sarei libera.<br />
Potrei anche imparare ad amarti ma l'amore per il proprio aguzzino si tinge di rosso,<br />
sullo sfondo nero del terrore che provo per te.
23) ROSSELLA <strong>IN</strong>GHILLERI<br />
Ti amo di un amore non comune<br />
Che non conosce segreti<br />
che non parla con parole<br />
che si nutre di universi lontani<br />
che vive di se e della gioia di essere amore,<br />
che non si consuma negli atti<br />
ma sa trasformare continuamente...<br />
Che conosce il significato profondo<br />
dell’essere uomo, donna, stella e fiume,<br />
che va dritto al nucleo di ogni cosa.<br />
Che cresce.<br />
Anche se la ragione crede ancora nella sofferenza e nella rinuncia,<br />
esso sa che la Luce può comprenderlo e guidarlo.<br />
Ti amo di un amore non comune<br />
che non chiede risposta<br />
perché sa che il tuo è fatto dello stesso filo di seta.
24) SUSANNA SCHIADA<br />
Dov’è l’amore<br />
In questa notte bianca d'inverno<br />
avvolta nelle coperte cerco il tuo calore<br />
Il silenzio mi spaventa<br />
basterebbe la tua voce e tutto diventerebbe melodia<br />
Il tuo nome a voce alta echeggia tra le mura<br />
dei mie desideri, i sorrisi le carezze che vorrei<br />
la mia mente spezza l'illusione di averti accanto<br />
Ti sento so che ci sei, mi convinco<br />
ma il mio cuore ti rimpiange
25) LEANDRO BUSACCA<br />
XXVII<br />
Pigliami l'anima, fattene dono,<br />
depredami il sogno. È il tuo respiro?<br />
Cucimi un bacio per cicatrice,<br />
premi il mio cuore a rifocillarsi,<br />
porta languore ai miei occhi stanchi.<br />
Non son poeta, né Dio, né pianto,<br />
ma ho un pensiero e ho un rimpianto.<br />
Mi sento vivo, ma tanto stanco,<br />
mi sento privo pure del pianto.<br />
Qui c'è silenzio e non lo so accogliere...<br />
c'è novità, c'è rumore, nuove parole che non so leggere.<br />
Sono disposto ad accettare, non a capire.<br />
Sono persuaso ma non convinto,<br />
sono confuso dal disincanto.<br />
Siffatta paura altamente reale,<br />
oziante al trono dell'io primordiale,<br />
questo mio istinto è sopravvivenza,<br />
questo mio pianto è tua sofferenza.<br />
Inaudito fare, impedito avere,<br />
tradire e dare, saper sentire.<br />
Annegare. Soffocare.<br />
L’era d’aurora parea vicina,<br />
e sai… il tramonto è arrivato prima.<br />
Oh mia audace malinconia,<br />
doni i tuoi angeli per mia pazzia,<br />
oh mia bigotta triste ironia,<br />
porti i tuoi angeli per mia follia,<br />
Ancori e strascichi…<br />
un solo assaggio ed è magia.<br />
solo un assaggio? Volata via.<br />
È il gusto amaro che ha la malinconia,<br />
è il sangue crudo che dà follia.<br />
Avrei mille:<br />
metafore da sillabare,<br />
parole da rigurgitare,<br />
pensieri da partorire,<br />
sogni, litigi, amori,<br />
ardori, rumori, fiatoni, affanni,<br />
millenni, malanni, pensieri….<br />
ti addanni!<br />
È tutto un bel gioco,<br />
e tutto dura poco.<br />
Io sono un bimbo,<br />
con innocenza letale,
che mai si stanca.<br />
ma vuole dormire.
26) VITA MARIA BARBERA<br />
Sfiora con le tue mani il mio viso<br />
Sfiora con le tue mani il mio viso.<br />
Trova ad una ad una tra le rughe<br />
Quella del mio vivere vuoto.<br />
Accarezza il mio corpo straziato e cadente<br />
Col tocco della tua anima<br />
Stringimi nell’abbraccio del ricordo.<br />
Io e te soli<br />
E intorno il respiro dei giorni perduti.
27) BARBARA DE PALMA<br />
Stasera la tua bellezza mi emoziona<br />
Stasera la tua bellezza mi emoziona,<br />
senza che tu faccia nulla per comprarmi un sorriso<br />
o per ridurmi alla clemenza di una lacrima...<br />
Come un dipinto da sindrome di Stendhal<br />
i tuoi occhi mi arrivano al cuore<br />
come un segreto di mille anni fa,<br />
o forse anche di meno, forse solo due.<br />
Sarà questa la fonte del mio amore?<br />
Avrà l'eternità il colore dei tuoi occhi di stasera?<br />
Vorrei riconoscerti così...<br />
in ogni istante di un futuro da disegnare a pastelli...
28) LUDOVICO IACONIANNI<br />
Dove vai<br />
Dove vai<br />
questa notte<br />
lontano dai miei occhi<br />
che hanno visto i tuoi passi<br />
sperdersi nella nebbia del tempo,<br />
leggeri, come orme sulla riva<br />
bagnata dalle lacrime infinite<br />
di un mare solitario.<br />
Dove vai<br />
in questo giorno freddo<br />
che raggela le vene dell’anima<br />
e attenua ogni breve onda<br />
che invano cerca di raggiungerti.<br />
Dove vai<br />
in questa ora oscura<br />
lontano da questa tristezza infinita<br />
che sovrasta i monti più alti<br />
e il cielo non riesce a contenere<br />
e il mare ne raccoglie le lacrime.<br />
Dove vai<br />
nascosta ai nostri occhi<br />
avidi dei tuoi sorrisi<br />
di luna nuova<br />
dei tuoi sguardi limpidi<br />
d’acqua cristallina.<br />
Dove vai<br />
ora che è appena nato Gesù<br />
e il presepe non è ancora disfatto<br />
e la stella cometa brilla nel cielo stellato;<br />
quella stella, che ci ha portato il figlio di Dio,<br />
cullandoti con la sua immensa luce<br />
ti conduce lassù, ancora da Lui,<br />
che ti consolerà<br />
per la nostra tristezza<br />
per il nostro pianto,<br />
per la nostra disperazione<br />
e per l’infinito dolore.
29) BONIFACIO FERRARI<br />
Il tuo sorriso<br />
No, il tuo sorriso non è passato<br />
ha vinto su tutti<br />
ha ingannato gli anni<br />
le insidie del tempo<br />
ha vinto su la fretta, sulla noia<br />
ed è ancora lì che ci aspetta.<br />
Ogni giorno lo ha voluto cancellare<br />
ma la forza del tuo amore<br />
come allora lo fa rivivere<br />
e questo mi basta.<br />
Il più delle volte lo sguardo è al cielo<br />
Dov’è che sei.<br />
Vorrei ricominciare tutto da capo.<br />
Vorrei rivederti bambino<br />
ancora puro e pieno di sogni<br />
ed assaporarti ogni giorno ogni minuto.<br />
No non si può.<br />
Allora stammi vicino<br />
mi rendi forte e sicuro<br />
al solo pensiero del tuo sorriso.
30) ANNA MARIA ANNOVAZZI<br />
Anna per sempre<br />
Sei la parola più bella, capace di colmare ogni silenzio,<br />
di eclissare ogni grido, ogni rumore, ogni pianto di tristezza.<br />
Sei la parola più bella che si possa dire, la più bella che si possa scrivere:<br />
appena udita, subito muta in un pensiero,<br />
appena detta, subito muta in un’immagine,<br />
appena scritta, subito muta in un viso, in un dolce sorriso.<br />
Sei la parola più bella che si possa leggere,<br />
la più bella che si possa cantare,<br />
la parola che più di tutte vorrei prima urlare, perché tutti la sentano,<br />
e poi sussurrare, perché tutti la capiscano,<br />
e poi cancellare, per paura che tutti se ne innamorino,<br />
per paura che tutti possano pronunciarti senza l’ardore che meriti,<br />
o per paura che qualcuno possa cantarti meglio di me.<br />
Sei la parola più bella che si possa disegnare sulle mie labbra,<br />
la più bella che possa carezzare le mie orecchie,<br />
la più bella che possa accendermi gli occhi d’amore.<br />
Sei la parola più bella per finire questa poesia,<br />
perché nulla più dovrà essere scritto dopo di te.<br />
Sei la parola più bella,<br />
Anna.
31) ANTONELLA SIBIO<br />
Violino<br />
Fili d’anima invisibili<br />
le corde del violino, appena sfiorate.<br />
Le dita scorrono sulle linee,<br />
la mano afferra in un pugno l’archetto<br />
che deciso<br />
disegna vibrazioni nella mente e nel cuore,<br />
dal sapore della terra e l’azzurro del cielo.<br />
Ora dolce, ora violenta<br />
la musica diventa cascata di perle<br />
che unisce due corpi, nelle antiche visioni.<br />
Inizia la danza,<br />
lo sguardo si perde e il sorriso nascosto<br />
finge<br />
dietro la maschera della Musa<br />
che ti possiede.<br />
Un vortice che sconvolge più del desiderio<br />
è la realtà del momento,<br />
che si libera dal tempo<br />
ora immobile, intrappolato nelle note.<br />
Suono e voce<br />
si fondono, si confondono<br />
e si intrecciano<br />
nel tessuto dell’arte e dell’opera<br />
unica più della vita,<br />
che ogni volta<br />
solo tu… sai creare.
32) VALENT<strong>IN</strong>A BUONO<br />
Abbandono apparente<br />
Non riesco<br />
ad avvicinarmi<br />
a te che piangi.<br />
Immobile<br />
resto qui,<br />
ferma.<br />
Pietra il mio corpo,<br />
bagnato il mio viso,<br />
i miei piedi<br />
a scavare<br />
in quella Terra<br />
che tutti accoglie.<br />
Non so invadere<br />
il tuo dolore.<br />
Eppure lo sento,<br />
come fosse il mio.
33) ENRICO MARIA FALCONI<br />
L'attimo<br />
L’attimo che ti incontra<br />
Il minuto che ti passa<br />
La mano che non ti saluta<br />
E tutta la poesia<br />
Che non mi hai mai dato.<br />
Come un cerchio nel lago<br />
Ripenso al sasso<br />
Che sono stato.
34) LAURA FLEBA<br />
Stagioni<br />
E ancora una volta<br />
il mandorlo<br />
imbianca<br />
con i suoi petali di neve<br />
la fertile terra.<br />
Così io aspetto<br />
col cuore di bimba<br />
la nuova stagione<br />
che non verrà.
35) LUIGI BASSO<br />
L'autunno dell'anima<br />
Il tempo trascorre,<br />
si ingrossa rotolando come una valanga,<br />
i dolori, le paure, le delusioni, le incertezze<br />
si stemperano nei colori tenui dell’autunno<br />
dell’anima.<br />
La vena poetica, come la giovinezza,<br />
non si abbeverano più alla fonte limpida,<br />
il cuore, inaridito, non sussulta più,<br />
segue ora l’ondulare delle dune che si perdono<br />
all’orizzonte… ma oltre di esse<br />
non si scorge il Mare.<br />
Nel crepuscolo degli Dei l’Angelo<br />
è caduto ed i simboli consumati.<br />
25/10/2010
36) RITA CABIDDU<br />
Amami!<br />
Non amarmi per la bellezza del mio viso,<br />
per le mie morbide curve e per il mio ventre piatto,<br />
né per il petto prosperoso e le natiche sode<br />
perché quando il tempo<br />
poserà su di me la sua inesorabile mano<br />
non avrai più motivo d’amarmi...<br />
Spogliami del mio corpo<br />
guardami dentro e<br />
amami<br />
per ciò che sono nel cuore,<br />
amami<br />
per il bagliore dei miei occhi<br />
quando ti vedo,<br />
per i miei piccoli gesti,<br />
per le cose che dico,<br />
per le pazzie che faccio,<br />
queste cose non subiscono il tempo<br />
e se le ami mi amerai in eterno!
37) LUCIANO POLI<br />
Un segno<br />
Vorrei essere nodo a volte<br />
a volte essere filo<br />
per ritrovarmi a tirane un capo.<br />
Come segno di matita farmi sottile<br />
su bianca carta velina<br />
fino a scomparire.<br />
Per poi rifarmi nodo ancora<br />
disfarmi e sentirmi ago<br />
nel pagliaio dell’esistenza, perdermi.<br />
Sciogliermi in scia d’aereo<br />
E poi ancora ritrovarmi e via..,via..,via.
38) MARCELLO ARMELL<strong>IN</strong>O<br />
Naufragio<br />
La morte<br />
bussa piano alla mia porta<br />
e piano,<br />
il freddo alito dell’ignoto<br />
mi è sempre più accanto.<br />
Timido<br />
chiedo un po’ di tempo,<br />
ho ancora tante cose da fare.<br />
Vorrei<br />
stringere ancora quel fiore<br />
odorarne il profumo<br />
accarezzarne i petali<br />
per scivolare, ancora una volta,<br />
fra le calde braccia dell’amore.<br />
Non c’è più tempo<br />
la morte<br />
mi tende la mano<br />
ed io<br />
gli occhi socchiusi<br />
la prendo, rassegnato, fra le mie.<br />
Rintocchi di campane<br />
a lutto<br />
segnano il passo verso l’orizzonte<br />
e piano<br />
il tepore del mio viso<br />
si confonde con la fredda aria<br />
dell’inverno.
39) MAURIZIO RIPAMONTI<br />
I poeti migliori<br />
I poeti migliori<br />
sono i muti,<br />
hanno l'amnesia delle parole<br />
ma non dei gesti.<br />
I poeti migliori<br />
sono monchi,<br />
le parole scritte si spezzano<br />
tremano o sono incerte<br />
come l'animo inquieto<br />
di un'artista in transito.<br />
I poeti migliori<br />
son quelli che hanno<br />
smesso di amare se,<br />
ma amano te.<br />
i poeti migliori sono<br />
occhi che parlano
40) RAFFAELLO CORTI<br />
La sedia<br />
Si é tarlata la sedia<br />
a furia di attenderti.<br />
Tu mi dicevi aspettami,<br />
tornerò, non andare via!<br />
Ed io, anima sciocca ed innamorata,<br />
misi la sedia vicino alla porta,<br />
la testa tra le mani<br />
ed i pensieri nei capelli,<br />
e lì, sono rimasto.<br />
Fuori scorrevano le stagioni,<br />
la mia pelle avvizziva,<br />
ed i capelli ormai<br />
solo ricordo.<br />
Ma tu sai, che io sono ostinato,<br />
e ti ho aspettato, ancora,<br />
e ancora, e ancora,<br />
sino al giorno in cui<br />
la sedia si è tarlata<br />
e l'anima mia evaporata.<br />
Lei, comunque, é ancora lì,<br />
aspetta i tuoi passi,<br />
il tuo profumo,<br />
la tua mano leggera,<br />
abbi cura di lei<br />
io ti aspetterò altrove,<br />
quando pure il corpo tuo tarlato<br />
sarà misero ricordo del passato!!
41) FABIANA SANSONE<br />
A mio figlio scordato<br />
Mio figlio è scordato;<br />
gli mancano lettere,<br />
gli mancano numeri,<br />
le corde le ha...<br />
le note le conosce...<br />
Ma il do è un la<br />
e il la un si.<br />
Tutto è vibrante e rumoroso,<br />
tutto è complesso<br />
E mi chiedo:<br />
se invece di corde avesse tamburi?<br />
se invece di tamburi avesse flauti...?<br />
O archi?<br />
Direttore d'orchestra<br />
insegnargli aree che lo facciano volare,<br />
che facciano apprezzare i suoi veri talenti,<br />
ecco come mi sento...<br />
protagonista di vita di interpretazioni diverse.
42) CARLA AUDAGNOTTO<br />
Il nero della notte<br />
Il nero della notte, la pioggia incessante che cade sull'acciottolato e sui vetri.<br />
Mi guardo intorno, ma tu non stai con me. Non so dove sei.<br />
Chi stai amando, o chi stai pensando.<br />
Il nero della notte accompagna qualcuno che in strada, affretta il passo tra una pozza e l'altra,<br />
col suo amico a quattro zampe.<br />
Il nero della notte è diventato il buio dentro di me, e riempie la mia anima, perché tu non ci sei più.<br />
Arriverà l'alba, splendida coi primi raggi di sole, ma il nero della notte resterà per sempre<br />
se tu non tornerai.
43) Filomena Zungri<br />
Mio Padre<br />
Mio padre era un uomo onesto<br />
E si cingeva di questa onestà<br />
Con la fierezza di colui che<br />
Attraversa una vita intrisa di sudore.<br />
Mio padre era un uomo giusto<br />
E nel suo sguardo franco aleggiava<br />
Un doveroso rispetto verso il mondo e le sue cose.<br />
Mio padre era un uomo generoso<br />
Amava donarsi agli altri senza riserve né parsimonia.<br />
Mio padre era un uomo gioioso<br />
Amava vivere e affrontava il giorno con un sorriso speciale<br />
Che rendeva ogni ostacolo irrisorio.<br />
Mio padre era un uomo forte<br />
Che beffeggiava le sue debolezze<br />
In un impeto di furiosa umanità.<br />
Mio padre era pudico:<br />
Non amava pesare su coloro che amava.<br />
Se n’è andato in punta di piedi, senza una parola<br />
Senza un cenno. In silenzio.<br />
Con la discrezione che ha sempre accompagnato<br />
Una vita fatta di terra e di sangue,<br />
di lavoro e amore.<br />
È tornato a quella terra che conosceva e amava<br />
In maniera semplice, senza clamore:<br />
così come ha sempre vissuto!
44) LUCIA BIZZARI<br />
Un'immagine<br />
Le sue, non sono mani d'artista<br />
belle, nel modo classico, s'intende<br />
ma sono forti e grandi<br />
Quelle mani dicono che ha molto lavorato<br />
e faticato<br />
per acquistare una sicurezza e una serenità<br />
che non ha ancora trovato del tutto<br />
Non è stato un contadino o un falegname<br />
ma è come se il lavoro della mente<br />
avesse irrobustito le sue mani<br />
per afferrare sicure ciò che gli sfugge<br />
E tremano, ma poco... poco<br />
questo le rende leggere<br />
e mi fa pensare<br />
a una carezza delicata sui miei capelli.
45) AURELIO D’AMORE<br />
Bella e Fuggente<br />
bella e fuggente<br />
nell'attimo d'amore<br />
ti rivedo inebriato<br />
dal profumo della pelle<br />
candida, calda<br />
come un raggio di sole<br />
che all'alba dirada<br />
le fredde tenebre della notte.<br />
Oscuro e senza rotta<br />
é il mio cammino<br />
nell'impetuoso mare della vita<br />
mi trascina lontano<br />
verso l'orizzonte<br />
dove il cielo bacia il mare<br />
dove la terra si fuga lontano<br />
nel coinvolgente connubio<br />
coll'ignoto universo<br />
dove i dubbi e le emozioni<br />
sono uniche sicure<br />
della miseria umana<br />
unici tesori della libertà<br />
vera realtà,<br />
ma esperienze e convenzioni<br />
maestre solo del passato<br />
parte di me<br />
fin dove<br />
fin quando<br />
la vita non é speranza<br />
libera dimensione<br />
creazione<br />
amore.
46) EMANUELA SANNIPOLI<br />
Mamma<br />
Mi manchi, mamma.<br />
Da quando non ci sei<br />
Questa parola, “mamma”<br />
non mi appartiene più.<br />
Non posso pronunciarla, chiamarla, dirla,<br />
non posso gridarla, sbuffarla, cantarla, o sussurrarla,<br />
non posso imprecarla.<br />
“Mamma”<br />
Non posso farci niente con questa parola,<br />
mamma,<br />
fa troppo male, dà troppo dolore.<br />
Te ne sei andata,<br />
mamma, e mi hai reso muta per sempre.
47) PAOLO FESTA<br />
La realtà è un vento freddo<br />
Non è il cielo che tiene insieme le stelle<br />
Non sono le nuvole a nasconderle<br />
È una melodia che sento suonare, una corda che vibra.<br />
Una sola.<br />
Può una sola corda produrre una melodia?<br />
Ci metto impegno, provo ad isolarmi, a pizzicarla.<br />
Ma presto scopro che non basta l’arte e l’impegno del musicista,<br />
il segreto è pizzicarla a quattro mani.<br />
Possono quattro mani produrre una melodia?<br />
Abbiamo miscelato calore sentimento e passione nel momento in cui abbiamo pizzicato insieme<br />
la corda producendo una melodia incomprensibile al mondo.<br />
E che importa se la realtà è un vento freddo, quando la corda vibra?<br />
E che importa se la nebbia ingoia il veliero se il suono della corda mi ricorda la tua voce.
48) DONATA CHIRICÒ<br />
Cultura<br />
Quando sarai grande, amore mio<br />
ti prego non andare a scuola<br />
degli uomini che mai hanno pianto<br />
e hanno letto solo libri<br />
piene di belle formule e grandi numeri<br />
Quando sarai grande, amore mio<br />
resta piccolo<br />
Non ho nemmeno iniziato<br />
A mostrarti le cose che ti devo mostrare<br />
Ci sono le signore farfalle<br />
che sono figlie dei vermi<br />
Ci sono i crochi<br />
che mai hanno pensato di venire in città<br />
E poi ci sono i nidi delle rondini<br />
l'albero di melograno<br />
e il suono del ventre<br />
che ti ha cucito la pelle<br />
perché le ossa non avessero la meglio
49) ADRIANA SILVESTRO<br />
Durante la rapina eravamo in due, avvinghiati, formavamo un palo<br />
Avere una storia<br />
con un uomo già impegnato<br />
e che non si ama<br />
è come rubare una macchina<br />
per fare una rapina<br />
e poi<br />
abbandonarla.<br />
Io poi<br />
chiamo anche la polizia.<br />
Mi hanno detto<br />
che le donne come me<br />
nei film americani degli anni '50<br />
morivano sempre.<br />
In genere<br />
in incidenti stradali.<br />
Tra l'altro,<br />
io non so guidare.
50) DANIELA CARFAGNA<br />
Supermarket<br />
In fila<br />
davanti alla cassa del supermercato<br />
lo sguardo<br />
dritto sul carrello<br />
per vincere il disagio<br />
del capo rasato<br />
cerco di resistere a chi mi fissa con curiosità<br />
con pena<br />
con malcelato imbarazzo<br />
Vorrei fuggire<br />
nascondermi<br />
sparire<br />
ma sono immobile<br />
davanti alla mia spesa<br />
Ad un tratto<br />
una splendida bambina<br />
dal viso d'angelo<br />
quattro o cinque anni<br />
non di più<br />
due dolci occhi azzurri<br />
capelli biondi<br />
ed uno sguardo intelligente<br />
mi guarda interdetta<br />
e rivolgendosi alla mamma:<br />
“perché questa signora è così brutta?”<br />
La guardo con tenerezza<br />
“qualche tempo fa non ero così brutta<br />
fra poco i capelli ricresceranno<br />
e sarò bellissima”<br />
“Non si preoccupi signora<br />
i bambini sono sinceri, non è nulla”<br />
Intanto la mia corazza è svanita<br />
Guadagno l'uscita<br />
apro lo sportello dell'auto<br />
e finalmente<br />
posso piangere<br />
tutte le lacrime<br />
della mia disperazione