Che Cos'e' la poesia

Ch e Cos’e’ la poesi a ?
prof.ss a Ang el a Mari a Tiberi
Mist er o della Po e si a
1

Non esistono procedimenti o tecniche
che ci consentano di produrre poesia su
ordinazione.
Secondo l’affermazione di
Giambattista Vico , “il più sublime
lavoro della poesia è alle cose
insensate dare senso e passione”,
quindi, la poesia non ha fini economici
, non ha il compito di comunicare o
trasmettere informazioni, in quanto
la cronaca e la storia hanno questi
fini.
La poesia non ha di per sé il compito
di educare, a questo provvedono la
pedagogia e la scienza.
La poesia non ha il compito di
comunicare emozioni, a questo
provvedono romanzi o racconti o gli
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horror, la musica, la pittura, la
scultura … che destano emozioni
intense ed irrepetibili in noi .
Allora dilettiamoci a riflettere
alcuni interpretazioni sul significato
di poesia.
Dal film “La tigre e la neve” di
Roberto Benigni
“La poesia non è fuori , è dentro di
noi: cos’è la poesia non chiedetelo a
me, guardati allo specchio, la poesia
sei tu!”
J. W. Goethe da “Viaggio in Italia”
Chi vuol capire la poesia
Deve andare nella terra della poesia
Chi vuol capire i poeti
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Deve andare nella terra dei poeti”.
Alda Merini “La casa della poesia non
avrà mai porte”.
Thomas Stears Eliot “La vera poesia
può comunicare anche prima di
essere capita”.
Josif Brodskis “La patria della
poesia è la sua lingua”.
Leon Felipe, poeta spagnolo piuttosto
anomalo, ribelle alla moda e alle
convenzioni, afferma :” La poesia è
un qualcosa che va oltre l’emozione,
uno spirito che aleggia tra le parole,
un’anima che giace sottopelle sul
foglio bianco, tra l’inchiostro.
Non consiste nei versi, nelle rime,
nella gabbia della metrica, non è
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nelle terzine dantesche o negli
endecasillabi dei sonetti , è una
vitalità che nasce da tutte queste
cose ma le travalica.
Come la luce delle stelle che giunge a
noi molti anni dopo ed è indipendente
dall’astro, che potrebbe anche
essere esploso dopo averci inviato
quella luce o essere stato inghiottito
da un buco nero.
Come il profumo della rosa ormai
appassita ma che è ancora vivo. La
poesia è…la magia che avvolge parole
normali di luce e profumo regalando
loro un tocco divino”.
William Shakespeare “La poesia è
una sorta di gomma che trasuda di là
dove essa trova il suo cibo”.
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Giovanni Pascoli, Il fanciullino,
afferma.
“Il poeta è un poeta, non oratore o
predicatore, non filosofo, non
storico, non maestro, non tribuno o
demagogo, non uomo di stato o di
corte.
E nemmeno, sia con pace del
maestro, un artefice che forgia
spada e vomeri; e nemmeno, con
pace di tanti altri, un artista che
ceselli l’oro che altri gli porga.
A costituire il poeta vale
infinitamente più il suo sentimento e
la sua visione, che il modo col quale
agli altri trasmette l’uno e l’altra”.
Stéfanè Mallarmé afferma: “La
poesia è l’espressione, mediante il
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linguaggio umano ricondotto al suo
ritmo essenziale, dal senso
misterioso degli aspetti
dell’esistenza”.
Eugenio Montale declama.” Per mio
conto non saprei definire la poesia,
quest’araba fenice, questo mostro, …
impalpabile perché fatto di parole,…
questa strana convivenza del sogno e
della veglia”. Inoltre…”La poesia è
una delle tante positività della vita.
Non credo che un poeta stia più in
alto di un altro uomo che esista”.
“La poesia è una forma, una modalità
del dire, che dunque copra tutto
quello che l’uomo può dire” (Valerio
Magrelli)
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“Quel che ho dentro nessuno lo vede.
Ho pensieri bellissimi che pesano
come una lapide. Vi supplico, fatemi
parlare” (Marilyn Monroe).
Stando alla definizione del
vocabolario , Palazzi-Folena
(Loescher editore) “ …è veicolo
principali di emozioni e sensazioni
profonde”.
Andrea Podesta dice.” La poesia è la
lingua dell’emotività, dell’interiorità,
un’opera aperta che travalica il
significato che il poeta stesso gli ha
dato.
Essa si sgancia dal suo ideatore e
diventa patrimonio di tutti.
La poesia è universale, dal momento
che tutti gli uomini hanno provato
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nella propria vita determinate
emozioni, avuto certe esperienze”.
Pascoli diceva che è capace di
recepire meglio la poesia colui che
sente dentro di sé il fanciullino, cioè
quella parte non razionale capace
ancora di usare l’immaginazione.
Leopardi afferma che l’uomo
acquisendo razionalità perde la
propria capacità poetica.
Filippo Agostini nella sua nota sulla
poesia, Toffia Poesia in libertà,
mostra itinerante della poesia, 30
settembre 2008, dichiara: “Il poeta
non è solo colui che racconta la
cronaca e la storia delle piccole
cose…è la voce che esprime emozioni
sociali e consapevolezza dell’essere e
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del divenire,,,ad amare e criticare
ciò che lo circonda…scrive sempre
conscio che un foglio bianco è una
sfida che può essere continuamente
giocata e rigiocata, anche se non
sempre vinta.
E giocata da chiunque senta dentro
di se la musica delle parole o il loro
fiato roco.”
La bella canzone di Bertoli “I poeti
sono poeti scrivono poesie fanno a
gara nei concorsi dove vincono
bugie”.
La poesia di Charles Bukowiski “una
poesia non è meglio di un buon
apribottiglie, di una ruota di scorta,
o di un’aspirina contro il mal di
testa…non è niente di che la poesia
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ma lasciatevi dire che se non l’avessi
scoperta sarei morto oppure sareste
morti voi”.
“Poeta è qualcuno per cui ogni parola
non è la fine ma l’inizio di un
pensiero” (J. Brodskij)
Anonimi dichiarano.” La poesia è
come la musica, deve avere una sua
logica, deve essere interpretabile,
deve stimolare sensazioni, emozioni,
ricordi, attraverso le parole.”
“La Poesia è libera, esprime il nostro
pensiero, non ha confini delimitabili.
La poesia è nell’aria, la Poesia è
dentro di noi, la Poesia è intorno a
noi.
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La poesia è un testo che riesca a
comunicarci qualcosa, un sentimento
appunto, un’emozione.
E’ qualcosa che sa raccogliere
emozioni di colui che ascolta.
E’ la capacità di cogliere il
meraviglioso delle cose semplici.
E’ il sollievo di una società troppo
cinica.
La poesia per essere capita va letta
e riletta solo allora sei in grado di
trasmettere ciò che realmente hai
dentro.
Tutti possono scrivere poesie, ma ci
vuole coraggio, qualcuno potrebbe
capire che vuoi dire, quello che c’è
dietro:dolore, tristezza, amarezza,
gioia, amore…è come farsi vedere
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nudi, bisogna mostrare i difetti, le
debolezze, le passioni…perché se
menti, non hai scritto una poesia.
La poesia è l’espressione dell’Animo
che può essere un animo nobile, o
ferito, o violato, o arricchito, o
denigrato o deprivato…La poesia è
anche un rifugio ove la persona trova
dialogo con se stessa ed ecco come
le emozioni prendono corpo nelle
parole poetiche. La poesia aiuta a
ricucire animi strappati, solitamente
dal dolore e li riconcilia con se
stessi…La poesia non va soltanto
scritta, ma anche recitata perché il
tono della voce restituisce il senso
del tempo in cui una determinata
poesia è
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stata scritta, quindi partorita”.
“La poesia è nata con l’uomo e non
morirà mai, perché è come l’aria che
si respira o il sole che riscalda.
La vita, senza i sogni, senza la
poesia, sarebbe troppo arida e
sterile, monotona e triste.
Attraverso la lettura delle poesie, i
poeti ci lasciano in eredità i loro
sentimenti che troppo spesso non
riusciamo a confessare, ma che
ognuno di noi, leggendo , pensando e
riflettendo, può far propri.
Dalla lettura del testo poetico nasce
l’amore per la poesia e diventa una
sfida per noi lettori, rubare il nostro
tempo e vivere emozioni poetiche.
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Diamo gratitudine ai poeti,
tenerezza ed affetto, perché
esprimono il nostro vissuto e la
storia siamo noi .
Siamo racchiusi in una poesia. Siamo
tutti poeti quando amiamo il vero,
difendiamo i valori sacri come la
famiglia umana senza frontiere ed
errando navighiamo nel trascrivere
in poche parole i nostri pensieri e
ricordi vissuti.
Solo la poesia può trasmettere
questi eterni valori, viviamoli ora”.
Chi sono veramente i poeti?
I poeti sono creature misteriosi e
affascinanti
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che vivono al di fuori del tempo e
delle stagioni.
Sono come gli angeli, piacciono
sempre,
sono come il Sole, non tramontano
mai.
Essi sono i veri artisti di Dio.
Ogni giorno, per comporre i loro
versi,
strappano dal bell’idioma italico, le
parole
più belle per esaltare le supreme
bellezze da Lui create.
“Giovanni Cossu”. Da “In memoria di
Calò. Il Cenacolo della Poesia”
La Poesia cos’è
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E’ una lontana bell’immagine vista e
non toccata.
E’ un vano desiderio, una mirata.
E’ un raggio di sole nella fontana.
Un suono improvviso di campana,
o le armonie d’una serenata,
o la voce penosa e disperata
del vento quando tira a tramontana.
Cos’è la poesia…Il dolore, la gioia, il
lavoro
e la speranza, la Voce del vento e del
mare.
La poesia è tutto, se l’amore ci anima
con impeto
sincero, e ci fa con l’animo cantare.
Giovanni Cossu da “In memoria di
Calò” Il cenacolo della Poesia.
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Aggiungo le mie emozioni poetiche:
Siamo poeti
Siamo poeti e il nostro grido,
arriverà fino all’estremità del cielo.
Si, sprofonderà fino al più profondo
abisso dell’oceano.
Sorridi mio dolce poeta,
fammi sognare ballando con te
tutta la musica che esiste nel
Creato.
Consolami per il mio amore perduto,
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come polvere si è frantumato e
volatilizzato
insieme al vento dell’odio,
dell’incomprensione
che spazza l’umanità chiudendola
nell’Ades.
Solo tu puoi parlare ai cuori umani.
Solo tu puoi insegnare l’Amore,
mio dolce poeta
Racchiusi in una poesia
Siamo racchiusi in una poesia,
lo sai amore mio.
Le nostre anime sono distanti.
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Il tempo ci allontana ma
il desiderio d’amare ci avvicina.
Siamo racchiusi in una poesia,
come chi si butta in mezzo al mare,
per dimenticare la tristezza,
la solitudine di vita.
Siamo racchiusi in una poesia.
Le nostre anime sono giovani ed
eterne.
Amore mio, io ti amo anche se,
siamo racchiusi in una poesia.
Tutta la nostra vita è dramma,
prosa e poesia.
Non importa se,
siamo racchiusi in una poesia.
Il nostro amore esiste nell’aria,
dal desiderio e dalla passione,
racchiusi in una cornice di poesia.
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Dedicata a Luigi Tenco, Rino
Gaetano, sognatori ed incompresi
nel loro tempo di vita.
Altro mistero da scoprire:
Gli occhi e l’anima del poeta
Oggi , 30 novembre 2008, nella
Biblioteca Comunale di Aprilia
esamineremo il testo poetico della
poetessa .
Chiar o Scur o di Antonietta
Macrina Procopio
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Nella presentazione del testo si
vede un gabbiano, per indicarci
la libertà del pensiero poetico , le
nuvole e il mare per descrivere la
profondità poetica di ogni essere
umano , capace di comunicare la sua
sensibilità sia ai contemporanei sia ai
posteri.
Grande è la sensibilità della poetessa
nel descrivere le sue liriche.
Profondo è il suo interessamento
verso i giovani allievi , nell’educarli
ai valori della vita e della cultura
musicale.
La sua natura poetica è in simbiosi
con gli affetti familiari, la natura, il
ritmo della vita umana
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appresentata dalle quattro stagioni
dell’anno solare.
Il poeta nasce con la semina della
sua sofferenza, della sua gioia ed
inizia a chiedersi (Perché mi lusinghi
e poi mi sfuggi?.......
Mi rimarrebbe solo il rimpianto) e
si sente come in inverno
(Perché questo silenzioso pianto che
strugge la mia quiete?
La fredda, umana indifferenza
aumenta la mia angoscia)
ma ci sono anche belle giornate
solate ( …e di nuovo mi scoprirò
serena e forte del tuo vivere dentro
di me) e giornate grigie (…ogni segno
è un frammento della tua immagine
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che mai potrà divenire soltanto
lacerante memoria).
Ci si senti soli nelle giornate grigie
invernali e autunnali (…
Solitudine è camminare tra la folla
con la sua malinconia, sentirti
rifiutato, inutile, senza che nessuno
ti offra un sorriso, una mano, ti
guardi e dica: -Ti amo, camminiamo
insieme)
La lettera S significa per la
poetessa Solitudine.
Quando si è soli, il tempo non
scorre , particolarmente quando
perdiamo il nostro amore (Non
scorre il tempo nella mia vita
disadorna senza te),
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Ecco sentiamo la nostalgia e la
poetessa declama:
Nostalgia
Ho chiesto di te al nostro Dio,
alle piante del tuo giardino,
ai tuoi libri,
a tutto ciò che ti apparteneva,
per lenire il mio dolore.
Univoca è stata la risposta:
“Non può tornare
chi è sempre con te,
nella perenne nostalgia del suo volto,
delle sue carezze,
dei suoi baci”.
Il ricordo di te
Ho chiuso nel mio cuore
il tuo volto,
il sapore di te,
insieme a tanti ricordi,
lieti e tristi che continuano
ad affiorare nella mente
nelle notti tristi e solitarie.
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Si aprirà la finestra
Si aprirà la finestra
quando il profumo di zagara
filtrerà discreto e impaziente
tra le polverose fessure
e avvolgerà l’ombra di te.
Si aprirà la finestra
quando l’iridescente calabrone
ronzerà sui petali
dei miei gerani,
e sul cielo, di nuovo,
voli di gabbiani, ebbri di libertà,
scriveranno il tuo nome
e la mia gioia di rinascere donna
attraverso te.
Ecco la libertà che ogni essere
umano, particolarmente noi donne
desideriamo.
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All’unisono il poeta ed illustre
musicista della cultura rom,
professore universitario
dell’Università di Chieti, Trieste,
Torino, dott. Santino Spinelli
declama:
Liberate le catene
Liberate le catene
che avvinghiano il cuore,
spezzatele di tenero amore!
Liberate le catene
che imprigionano la verità,
aprite gli occhi d’umana solidarietà.
Liberate le catene
Che seminano dolore, morti, lutti e
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cataclismi!
Liberate le catene
Che soffocano l’amata libertà
Liberate, liberate, liberate…il mondo
dalle fredde catene
dell’indifferenza!
Ora, tutti noi poeti e amanti della
poesia impegniamoci a stringere nel
nostro cuore i veri valori della vita e
sentiamoci in un’unica famiglia
“L’umanità senza frontiere, unita
come i fiumi che sfociano nei mari”.
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