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Cancro colorato del platano (seconda parte) - A.R.S.S.A. Abruzzo

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Tra le misure preventive si richiama<br />

l’importanza di utilizzare materiale<br />

di propagazione sano e garantito dal<br />

punto di vista fitosanitario.<br />

La lotta contro questa patologia è<br />

obbligatoria su tutto il territorio<br />

nazionale, così come stabilito dal D.<br />

M. 17 aprile 1998 che reca “Disposizioni<br />

sulla lotta obbligatoria contro il<br />

cancro <strong>colorato</strong> <strong>del</strong> <strong>platano</strong> Ceratocystis<br />

fimbriata” e dalla relativa circolare<br />

applicativa.<br />

In particolare è previsto che gli<br />

interventi di potatura o di abbattimento,<br />

anche dei platani presenti<br />

in aree indenni, siano eseguiti solo<br />

nei casi di effettiva necessità e previa<br />

autorizzazione <strong>del</strong> Servizio<br />

Fitosanitario Regionale.<br />

Il decreto prevede, inoltre, l’abbattimento<br />

<strong>del</strong>le piante infette e di quelle<br />

immediatamente adiacenti secondo<br />

modalità indicate dal Sevizio Fitosanitario<br />

ed atte a ridurre i rischi di<br />

contagio agli altri platani presenti<br />

così come descritto nella circolare<br />

applicativa <strong>del</strong> D. M. 17 aprile 1998.<br />

Gli abbattimenti devono avvenire sotto<br />

la sorveglianza <strong>del</strong> personale <strong>del</strong><br />

Servizio Fitosanitario Regionale.<br />

<strong>Cancro</strong> <strong>colorato</strong> <strong>del</strong> <strong>platano</strong><br />

Al fine di impedire la diffusione <strong>del</strong><br />

patogeno le operazioni di abbattimento<br />

devono essere effettuate nei<br />

periodi più asciutti <strong>del</strong>l’anno. Si deve<br />

procedere a partire dalle piante di<br />

rispetto verso quelle sicuramente<br />

malate o morte, riducendo al minimo<br />

la dispersione <strong>del</strong>la segatura e di tutti<br />

i residui dei tagli, utilizzando a tal fine<br />

teloni di plastica per il recupero <strong>del</strong>la<br />

segatura e bagnando la stessa con<br />

soluzioni disinfettanti. Dopo il taglio<br />

devono essere totalmente estirpate le<br />

ceppaie con cavaceppi o ruspe; è consentito<br />

anche solo il taglio <strong>del</strong> ceppo e<br />

<strong>del</strong>le radici affioranti ad almeno 20<br />

cm sotto il livello <strong>del</strong> suolo, procedendo<br />

poi alla disinfezione <strong>del</strong>le buche o,<br />

in caso di impossibilità, il taglio al<br />

livello <strong>del</strong> suolo devitalizzando poi la<br />

<strong>parte</strong> residua <strong>del</strong>le radici con diserbanti<br />

ed anticrittogamici addizionati<br />

a mastici o colle viniliche. Il legname<br />

infetto e gli altri residui devono essere<br />

distrutti nel più breve tempo possibile,<br />

tramite il fuoco, sul luogo <strong>del</strong>l’abbattimento<br />

o in altra area idonea,<br />

oppure tramite incenerimento<br />

mediante combustione in impianti<br />

appositi, smaltimento in discarica<br />

con immediata copertura, conferimento<br />

ad industrie per la trasformazione<br />

in carta, cartone o pannelli o per<br />

il trattamento Kiln Dried (KD).<br />

Avvertenze<br />

Potature dei platani: nelle aree già<br />

infette da cancro <strong>colorato</strong>, normalmente,<br />

è vietata la potatura fino alla<br />

completa eliminazione dei focolai<br />

<strong>del</strong>l’infezione. Tale pratica è consentita<br />

solo ed esclusivamente nei casi in<br />

cui le piante risultino pericolose per<br />

la pubblica utilità e sarà effettuata<br />

ricoprendo le superfici dei tagli con<br />

diametro superiore a 10 cm con<br />

mastici contenenti fungicidi e disinfettando,<br />

inoltre, gli attrezzi di taglio<br />

con sali di ammonio all’1% o con ipoclorito<br />

di sodio al 2% o con alcool etilico<br />

al 60%.<br />

Reimpianti: sono sconsigliati nei<br />

luoghi dove sono stati effettuati<br />

abbattimenti di piante affette da cancro<br />

<strong>colorato</strong>.<br />

Nel caso di nuovi impianti di <strong>platano</strong><br />

è consigliabile, oltre all’applicazione<br />

di corrette tecniche agronomiche,<br />

una distanza tra le piante di almeno<br />

12 metri e tra piante e fabbricati di<br />

almeno 6 metri.<br />

Fase di estirpazione: telone posizionato alla base <strong>del</strong>la piante per la raccolta <strong>del</strong>la segatura. (Foto Marchetti)<br />

ed. 07/2006

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