Relazione Geologica
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Nel territorio in esame, l’area che desta maggiore attenzione è sicuramente quella del<br />
versante di Pietracamela, dove il movimento è ancora in atto, come dimostrano le registrazioni<br />
inclinometriche ottenute attraverso sondaggi profondi (in particolare il sondaggio S5 spinto<br />
fino a 160 di profondità) eseguiti nei primi anni ’90. In particolare, l’analisi complessiva dei<br />
diagrammi inclinometrici, ha consentito di individuare gli effetti della DGPV che avrebbe<br />
“attivato” un ammasso roccioso di oltre 150 m di profondità, con deformazioni distribuite<br />
all’interno della litofacies calcarenitico-calciruditica della Marne con cerrogna e che si<br />
sviluppano non lungo una determinata superficie di scorrimento ma lungo una serie di piani di<br />
discontinuità. Alla DGPV sono associati fenomeni franosi superficiali che interessano la<br />
fascia superiore di spessore massimo pari a 30 metri.<br />
Anche il fenomeno franoso che ha interessato in tempi recenti un tratto della strada<br />
Intermesoli - Fano Adriano, la cui tipologia è essenzialmente riconducibile ad un esteso e<br />
profondo (fino a 45-50 m) scorrimento traslativo dei “depositi di versante a grossi blocchi”,<br />
lungo la superficie di contatto tra il substrato e la copertura detritica, è associato ad una vasta<br />
DGPV.<br />
Il cinematismo lento e le notevolissime dimensioni delle Deformazioni Gravitative<br />
Profonde di Versante, non rendono naturalmente possibili interventi di stabilizzazione dei<br />
versanti, ed in genere tali fenomeni vengono affrontati con criteri di tipo pianificatorio,<br />
monitoraggi ed eventuali piani di allertamento.<br />
Nel caso specifico del versante di Pietracamela, l’obiettivo di una corretta gestione del<br />
rischio può essere così perseguito:<br />
Pianificazione di ulteriori fasi di studi geologici e geomorfologici di superficie, ed in<br />
particolare di indagini morfostrutturali, per una esatta individuazione dell’area<br />
coinvolta dal fenomeno, mirata alla valutazione dei rischi. A tale proposito si<br />
sottolinea che per quanto concerne i rischi connessi alle DGPV, questi fenomeni si<br />
collocano in una posizione intermedia tra i movimenti franosi ed i fenomeni di<br />
tettonica gravitativa e possono essere considerati come lo stadio preparatorio di<br />
fenomeni franosi di grandi dimensioni che però raramente giungono al collasso.<br />
Implementazione dei dati geologico-geomorfologici di superficie con quelli derivanti<br />
da un sistema di monitoraggio che valuti l’entità delle deformazioni delle masse<br />
rocciose in profondità, in maniera tale da poter analizzare e valutare la dinamica e<br />
l’evoluzione del fenomeno in atto e quindi le condizioni di rischio.<br />
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