Relazione Geologica
Relazione Geologica
Relazione Geologica
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
4.3. Idrostrutture e risorse idriche sotterranee<br />
L’analisi dell’assetto lito-strutturale consente non solo di caratterizzare i complessi<br />
idrogeologici più significativi, ma anche di delineare le seguenti due più importanti<br />
idrostrutture presenti.<br />
Idrostruttura del Montagnone<br />
Si tratta di una piccola idrostruttura estesa circa 56 km 2 , dalla valle del Vomano ai<br />
piedi del settore centrale più elevato della catena del Gran Sasso d’Italia, costituita dal<br />
complesso marnoso-calcarenitico miocenico. L’acquifero basale viene drenato essenzialmente<br />
in direzione nord dal fiume Vomano dove, tra le quote 470 e 260 m s.l.m., è stato rilevato un<br />
incremento di portata dell’alveo di circa 0,5 mc/sec.<br />
Idrostruttura del Gran Sasso d’Italia<br />
Il massiccio carbonatico del Gran Sasso costituisce una struttura idrogeologica<br />
indipendente la cui area di alimentazione si estende su un territorio di circa 970 km 2 , posto a<br />
quote comprese fra 2912 e 250 m s.l.m. Il limite dell’idrostruttura, ben definito a nord e ad<br />
oriente, nei tratti in cui il massiccio carbonatico si sovrappone ai sedimenti terrigeni<br />
silicoclastici che rappresentano l’acquiclude regionale, appare invece incerto a SW, lungo la<br />
valle dell’Aterno, dove è quasi certa la possibilità di importanti travasi idrici dalla vicina<br />
catena del Sirente verso la sorgente di Capo Pescara.<br />
L’idrostruttura del Gran Sasso, che rappresenta una delle più importanti fonti di<br />
alimentazione idropotabile dell’Abruzzo, è costituita da tutti i complessi carbonatici descritti.<br />
I caratteri litologici e lo stato di fagliazione e fratturazione delle rocce, nonché la presenza in<br />
quota di una fascia a carsismo diffuso di circa 100 m di spessore, la notevole diffusione di<br />
forme carsiche superficiali e la presenza a quote elevate di depressioni endoreiche tettono-<br />
carsiche, favoriscono l'infiltrazione della maggior parte dell'afflusso pluviometrico e nivale e<br />
quindi l'alimentazione di un imponente acquifero basale di tipo compartimentato che a sua<br />
volta alimenta, con una portata complessiva annua attualmente valutabile intorno a 21,5 m 3 /s<br />
(pari ad un volume idrico annuo di 678 milioni di mc), le sorgenti poste ai margini<br />
dell’idrostruttura, come appunto la sorgente del Rio Arno, e quindi il reticolo fluviale.<br />
46