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1.1 Profilo geomorfologico e vegetazione - Provincia di Lecco

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tale si estende a sud della linea Orobica, faglia che corre a sud dei monti Cimone <strong>di</strong> Margno - Cornagiera<br />

- Alpe Varrone - Bocchetta <strong>di</strong> Trona e giunge almeno fino in Val Camonica.<br />

Il complesso è caratterizzato dalla presenza <strong>di</strong> montagne in genere inferiori ai 2.000 metri (con<br />

le eccezioni <strong>di</strong> Grigne e Zuccone Campelli), con prevalenza quasi assoluta <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti marini mesozoici,<br />

con abbondanza <strong>di</strong> calcari, dolomie e marne.<br />

Il gruppo delle Grigne è compreso tra la costa orientale del Lario lecchese e la lunga depressione<br />

semicircolare, che costituisce la Valsassina o<strong>di</strong>erna, da <strong>Lecco</strong> a Bellano.<br />

Esso è costituito da tre scaglie accavallate e immerse a nord, corrispondenti alle cime allineate<br />

della Grigna settentrionale (2.410 m), della Grigna meri<strong>di</strong>onale (2.184 m) e del Coltignone (1.479 m).<br />

Le scaglie si presentano costituite, essenzialmente, da una base <strong>di</strong> servino, da calcari marnosi e arenacei<br />

o, talvolta, dolomitici.<br />

Lungo il solco che costituisce la Valsassina è possibile <strong>di</strong>stinguere la Val Muggiasca, la valle <strong>di</strong> Introbio,<br />

la conca <strong>di</strong> Barzio, il corridoio <strong>di</strong> Balisio e la Valle <strong>di</strong> Laorca. La Val Muggiasca, compresa tra<br />

Bellano e Tartavalle, si presenta come una stretta forra <strong>di</strong> origine torrentizia post glaciale.<br />

La valle <strong>di</strong> Introbio, incisa tra gli affioramenti <strong>di</strong> dolomia la<strong>di</strong>nica dello Zucco Angelone e della<br />

Rocca <strong>di</strong> Baiedo, è un fondovalle alluvionale compreso tra i 450 m e i 600 m, che si stende tra Tartavalle<br />

e il chiuso <strong>di</strong> Introbio-Baiedo.<br />

La conca <strong>di</strong> Barzio costituisce la sezione più ampia ed aperta della Valsassina. È compresa tra la<br />

forra <strong>di</strong> Baiedo e l’inizio del corridoio <strong>di</strong> Balisio. Questo tronco <strong>di</strong> valle presenta affioramenti molto<br />

vari e complessi, tra cui prevalgono formazioni <strong>di</strong> trias me<strong>di</strong>o nelle Grigne e trias superiore, molto teneri,<br />

fertili e friabili, nel versante orientale. Nel fondovalle sono ravvisabili depositi morenici ben conservati<br />

e <strong>di</strong>sposti ad anfiteatro, con una platea localizzata a circa 600 m. Il corridoio <strong>di</strong> Balisio è il tronco<br />

<strong>di</strong> valle più elevato della Valsassina o<strong>di</strong>erna. I versanti sono molto ripi<strong>di</strong>, con la presenza <strong>di</strong> calcari dolomitici<br />

presso l’omonimo abitato. La Valle <strong>di</strong> Laorca, incisa dal torrente Gerenzone, scende da Ballabio<br />

a <strong>Lecco</strong>, allargandosi nella conca che ospita il capoluogo <strong>di</strong> <strong>Provincia</strong>.<br />

La conca <strong>di</strong> <strong>Lecco</strong>, scavata su un fondo <strong>di</strong> calcare marnoso, è percorsa, oltre che dal Gerenzone,<br />

dai torrenti Caldone e Bione, i cui depositi hanno contribuito alla strozzatura del lago all’imbocco del<br />

fiume Adda, che in<strong>di</strong>vidua, imme<strong>di</strong>atamente a valle, il lago <strong>di</strong> Garlate.<br />

La piana semicircolare che ospita <strong>Lecco</strong> è dominata dal S. Martino, parete <strong>di</strong> dolomia la<strong>di</strong>nica della<br />

scaglia del Coltignone, messa a nudo da una imponente faglia. Chiudono la cavea, aperta verso il lago,<br />

il Monte Melma (914 m), in dolomia la<strong>di</strong>nica, il Magnodeno (1.241 m) e il Resegone (1.875 m).<br />

Il gruppo delle prealpi lecchesi orientali si estende dai Piani <strong>di</strong> Bobbio al Resegone. È separato<br />

dalla struttura la<strong>di</strong>nica e anisica, che si trova a settentrione e ad occidente, da una faglia che va dal<br />

Passo <strong>di</strong> Cedrino-Piani <strong>di</strong> Bobbio a Moggio. In generale è formato da enormi blocchi <strong>di</strong> dolomia norica,<br />

che sono scivolati su substrati <strong>di</strong> marne o calcari marnosi, accavallati e sovrapposti a comporre<br />

lastre dall’andamento sub-orizzontale o comunque poco inclinato. È il caso dello Zucco <strong>di</strong> Maésimo,<br />

che poggia sulla dolomia norica dello Zuccone Campelli, o del celeberrimo Resegone che poggia sul<br />

carnico del Pizzo d’Erna e sul rético del Magnodeno, sopra <strong>Lecco</strong>.<br />

La fascia pedemontana e le colline moreniche occupano la parte più meri<strong>di</strong>onale del territorio<br />

provinciale, agli estremi del quale si ha la transizione tra la cosiddetta alta-pianura, con la presenza<br />

<strong>di</strong> rilievi fluvioglaciali, e la pianura vera e propria.<br />

La fascia pedemontana a settentrione si origina dal Triangolo Lariano in<strong>di</strong>viduato dai punti Bellagio-Como-Valmadrera.<br />

I rilievi sono costituiti in prevalenza <strong>di</strong> calcari liassici, continuazione <strong>di</strong> quelli<br />

delle montagne d'Intelvi. A sud la struttura è notevolmente complessa, la fascia montuosa va da Como-<br />

Torno a Malgrate-Valbrona e comprende, a occidente, la catena del Boletto-Bolettone-Paniga, ed a<br />

oriente le due catene quasi parallele dei Corni <strong>di</strong> Canzo a nord e del Cornizzolo-Rai, a sud, separate<br />

dalla Val Ravella.<br />

Le cime dei Corni sono fatte <strong>di</strong> una anticlinale verticale <strong>di</strong> roccia compatta calcarea del Retico<br />

Superiore, mentre il monte Rai è tutto <strong>di</strong> dolomia norica con sommità coperta <strong>di</strong> sottili strati <strong>di</strong> fertile<br />

Retico Inferiore, che passa alla Culmen e da qui alla cima del Cornizzolo, <strong>di</strong> bianca dolomia retica.<br />

RELAZIONE SULLO STATO<br />

DELL’AMBIENTE 2011<br />

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