1.1 Profilo geomorfologico e vegetazione - Provincia di Lecco
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centro-orientale, dove prevalgono i substrati carbonatici e dove l’orizzonte submontano è caratterizzato<br />
da formazioni a roverella e orno-ostrieti, intervallate da pinete a pino silvestre nelle situazioni edafiche<br />
più sfavorevoli o da acero-frassineti nelle aree <strong>di</strong> impluvio e su suolo aci<strong>di</strong>ficato. Sono presenti anche<br />
castagneti, su suoli decarbonatati, generalmente negli spazi ecologici degli acero-frassineti. Nell’orizzonte<br />
montano e in quello altimontano dominano, invece, le faggete che trovano in quest’ambiente le<br />
con<strong>di</strong>zioni ottimali <strong>di</strong> sviluppo.<br />
La subregione esalpica occidentale interna comprende l’alta Valsassina, la Valvarrone, l’alto Lario<br />
occidentale, dove prevalgono i substrati silicatici. Nel piano submontano dominano nettamente i castagneti<br />
e i querceti. In quello montano sono frequenti le faggete, mentre soprattutto verso i fondovalle<br />
prevalgono le formazioni miste <strong>di</strong> querce e tigli. Infine, nell'orizzonte altimontano dominano le faggete,<br />
contornate superiormente, talvolta, dai lariceti.<br />
La regione avanalpica è costituita dalle prime colline retrostanti la pianura; si tratta <strong>di</strong> colline moreniche<br />
e limitati rilievi arenaceo-marnosi. Dal punto <strong>di</strong> vista forestale, la regione avanalpica è caratterizzata<br />
dall’assenza del faggio e dalla presenza <strong>di</strong> boschi <strong>di</strong> latifoglie che possono ricoprire interamente<br />
i limitati rilievi. In realtà, le formazioni forestali <strong>di</strong> questa regione risultano molto frammentate sul territorio<br />
a causa dell’intervento dell’uomo (con presenza <strong>di</strong> aree agricole e aree urbanizzate, boschi <strong>di</strong> castagno<br />
e robinia che hanno sostituito le formazioni potenziali); qui trova il suo optimum il carpino bianco,<br />
che si mescola alle querce (generalmente farnia e rovere) a costituire querco-carpineti collinari.<br />
La regione planiziale comprende il territorio della Pianura Padana, privo o quasi <strong>di</strong> rilievi. In questa<br />
regione la <strong>vegetazione</strong> forestale è limitata ai boschi planiziali relitti (in particolare, querco-carpineti e querceti<br />
<strong>di</strong> farnia) e alla <strong>vegetazione</strong> d'accompagnamento dei gran<strong>di</strong> fiumi (Mincio, Serio, Adda e Ticino). In<br />
quest’area, infatti, l'uomo ha significativamente alterato il paesaggio originario con gli inse<strong>di</strong>amenti urbani,<br />
industriali e le gran<strong>di</strong> vie <strong>di</strong> comunicazione. La regione planiziale è sud<strong>di</strong>visa in tre subregioni: la bassa<br />
pianura alluvionale, l’alta pianura <strong>di</strong>luviale e i pianalti.<br />
La parte meri<strong>di</strong>onale del territorio lecchese risulta collocata nella subregione dei pianalti, costituita<br />
da terrazzi <strong>di</strong>luviali rissiani, dove i querco-carpineti sono quasi ovunque sostituiti dalle colture agrarie, e<br />
mindeliani, generalmente ferrettizzati, dove si sviluppa la <strong>vegetazione</strong> forestale della brughiera lombarda,<br />
ascrivibile al Quercion robori-petraea, con l’associazione tipica Pino-Quercetum roboris con castagno, pino<br />
silvestre e querce.<br />
RELAZIONE SULLO STATO<br />
DELL’AMBIENTE 2011<br />
Figura <strong>1.1</strong><br />
Distretti forestali<br />
della Lombar<strong>di</strong>a<br />
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