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Fase mobile - Scuoletoscane.it

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La cromatografia è il metodo più diffuso per effettuare<br />

separazioni anal<strong>it</strong>iche anal<strong>it</strong>iche.<br />

Fu inventata e così denominata da un<br />

botanico russo, Mikhail Tswett, nel 1906.<br />

Separò pigmenti vegetali come clorofille<br />

e xantofille, fll ffacendo d passare etere ddi<br />

petrolio attraverso una colonna riemp<strong>it</strong>a<br />

con carbonato di calcio. I vari pigmenti pg<br />

davano luogo alla formazione di strati di<br />

diverso colore.


Etere di petrolio<br />

CaCO 3<br />

Esperimento di Tswett<br />

Miscela di pigmenti<br />

pigmenti<br />

separati


Principi generali<br />

La cromatografia è un metodo di separazione che sfrutta la diversa<br />

affin<strong>it</strong>à delle molecole e degli ioni nei confronti di due fasi differenti.<br />

<strong>Fase</strong> stazionaria: è fissa (solido o liquido supportato). Rappresenta la<br />

resistenza alla migrazione di un soluto.<br />

F<strong>Fase</strong> <strong>mobile</strong> bil ( (o eluente): l t ): li liquido id ogass che h sscorre ssulla ll ffase s fiss fissa; ; provoca lla<br />

migrazione di un soluto nella direzione del suo scorrimento.<br />

La migrazione differenziale:


Esperimento fondamentale<br />

a. Caricamento in colonna di una miscela di<br />

fase stazionaria è saturata dall’eluente<br />

dall eluente.<br />

tre sostanze (A, B, C); la<br />

b. Via via che viene aggiunto l’eluente, i diversi componenti si separano<br />

e formano delle bande (ben ( visibili nel caso di sostanze colorate). )<br />

c,d. Raccolta di frazioni di volume noto in usc<strong>it</strong>a dalla colonna.


Dinamica della separazione p<br />

Durante l’eluizione si realizza una sorta di competizione tra fase<br />

stazionaria e fase <strong>mobile</strong> nei confronti delle sostanze elu<strong>it</strong>e elu<strong>it</strong>e.<br />

Ogni componente della miscela tende a distribuirsi tra le due fasi<br />

passando passan o (in (ncon condizioni z on ideali) a ) attraverso attra rso una serie s r infin<strong>it</strong>a nf n ta di stati stat<br />

di equilibrio che si realizzano in ogni strato di spessore infin<strong>it</strong>esimo<br />

della colonna.


Dinamica della separazione<br />

I componenti maggiormente<br />

ttrattenuti tt ti ddalla ll ffase<br />

stazionaria si muovono più<br />

lentamente con il flusso di fase<br />

<strong>mobile</strong>.<br />

I componenti più debolmente<br />

trattenuti dalla fase<br />

stazionaria z<br />

rapidamente.<br />

si muovono mu più pù<br />

Per la differente mobil<strong>it</strong>à, i componenti del campione si<br />

separano in bande discrete (analisi qual<strong>it</strong>ativa e<br />

quant<strong>it</strong>ativa).<br />

t<strong>it</strong> ti )


Classificazione delle tecniche<br />

cromatografiche g f<br />

Le tecniche<br />

cromatografiche possono<br />

essere suddivise in base a:<br />

- tipo di fase <strong>mobile</strong>;<br />

- meccanismo di<br />

separazione;<br />

- tecnica di eluizione eluizione.


Classificazione f in base al tipo p di fase f<br />

<strong>mobile</strong>


Classificazione f in base al tipo p<br />

di eluizione


Classificazione f in base al meccanismo di<br />

separazione


Adsorbimento<br />

A<br />

<strong>Fase</strong> stazionaria: solido in polvere; sulla superficie dei granuli si trovano dei<br />

s<strong>it</strong>i attivi in grado di stabilire legami deboli con le molecole della miscela da<br />

separare.<br />

<strong>Fase</strong> <strong>mobile</strong>: se é un liquido si parla di cromatografia liquido-solido (LSC); se é<br />

un gas, s di cr cromatografia m t r fi gas-solido s s lid (GSC) (GSC).<br />

Durante l’eluizione l eluizione, le molecole si<br />

ciascuna sostanza si ripartiscono<br />

tra le due fasi, in misura variabile<br />

secondo l’ent<strong>it</strong>à lent<strong>it</strong>àdell’adsorbimento dell adsorbimento.


Adsorbimento<br />

la quant<strong>it</strong>à di adsorbato dipende dalla<br />

superfice di contatto tra il gas ed il solido.<br />

ma dipende anche dalla<br />

pressione del gas e dalla<br />

temperatura<br />

Ri ld d il <strong>it</strong><br />

Riscaldando il sistema<br />

le molecole di gas<br />

tendono a staccarsi dalla<br />

fase fissa


Adsorbimento<br />

Equazione di Freundlich<br />

L’ L’adsorbimento d bi t è ill illustrato t t d da d detta tt equazione i<br />

Cf = a P 1/n in cui : :Cf = conc conc. . nella fase fissa<br />

C f<br />

saturazione<br />

pressione pressione<br />

P = pressione del gas, a ed n<br />

dipendono p dalla natura delle<br />

sostanze e dalla temperatura<br />

In genere genere si scelgono le<br />

condizioni operative<br />

lontane dalla saturazione<br />

ddove ve ll’andament andamento è quasi<br />

rettilineo


Ripartizione p<br />

L1 inn questa rappresentazione rappresentaz one i puntini punt n<br />

indicano le molecole di sostanza S ;<br />

L2<br />

le freccette invece indicano il movimento<br />

di queste tra le due fasi sino al<br />

raggiungimento dell’equilibrio


Ripartizione – Equaz. di Nernst<br />

La sostanza S si scioglie ripartendosi tra le due fasi<br />

L1 e L2 secondo l’equazione l equazione di di Nernst C CL1 L1/C /C L2 = K<br />

(costante)<br />

C CL1 L1= L1 = Conc<br />

C L2 =<br />

Conc di d S in n L1 L ;<br />

= Conc di S in L2<br />

K = dipende dalle sostanze presenti e dalla temperatura.<br />

C L1<br />

C L2


Ripartizione p<br />

<strong>Fase</strong> stazionaria: é un liquido, che impregna un solido granulare<br />

inerte inerte, in cui le sostanze da separare si solubilizzano solubilizzano. Esse si<br />

ripartiscono fra le due fasi (immiscibili tra loro), secondo la diversa<br />

solubil<strong>it</strong>à in ciascuna di esse.<br />

K = Cs/Cm<br />

K = coefficiente di ripartizione.<br />

Cs = concentrazione della sostanza nella<br />

fase stazionaria.<br />

Cm = concentrazione della sostanza nella<br />

fase <strong>mobile</strong> <strong>mobile</strong>.<br />

F<strong>Fase</strong> <strong>mobile</strong>: bil seèè un gas sii parla l di cromatografia fi gas-liquido li id (GLC) (GLC),<br />

se invece é un liquido, di cromatografia liquido-liquido (LLC).


Nelle colonne<br />

cromatografiche la<br />

la<br />

ripartizione si realizza<br />

impregnando con una<br />

sostanza oleosa i<br />

microgranuli che<br />

riempiono la colonna<br />

Ripartizione<br />

Rp<br />

s<strong>it</strong>o di ripartizione<br />

molecole di gas<br />

s<strong>it</strong>o di<br />

adsorbimento


Ripartizione Rp /A /Adsorbimento<br />

Si deduce che sia il diagramma g dell’adsorbimento che<br />

quello della ripartizione hanno lo stesso andamento.<br />

andamento<br />

A<br />

Per descrivere la separazione si<br />

preferisce quindi parlare di:<br />

concentrazione in fase fissa<br />

B concentrazione concentrazione in in fase fase <strong>mobile</strong> <strong>mobile</strong><br />

C <strong>mobile</strong>


Scambio ionico<br />

<strong>Fase</strong> stazionaria: polimeri con gruppi ionici o ionizzabili, acidi o<br />

basici (resine a scambio ionico), in grado di scambiare gli ioni mobili<br />

ddella ll resina i con quelli lli presentii nella ll soluzione l i a contatto con essa.<br />

Si instaura una competizione fra i controioni della fase stazionaria<br />

e quella della miscela in analisi nei confronti dei s<strong>it</strong>i attivi presenti<br />

sulla fase stazionaria.


Esclusione<br />

F<strong>Fase</strong> stazionaria: t i i gellcon porii lle cuiidi dimensioni i i variano i iin bbase<br />

alla composizione chimica e al modo in cui viene preparato.<br />

Le molecole di anal<strong>it</strong>a disciolte nella fase <strong>mobile</strong> penetrano nel<br />

Le molecole di anal<strong>it</strong>a, disciolte nella fase <strong>mobile</strong>, penetrano nel<br />

gel e vi permangono per un certo tempo. Quelle grandi sono<br />

escluse daiporiedesconodallacolonnaintempimoltobrevi.


Affin<strong>it</strong>à<br />

a. Le molecole da separare si legano a gruppi funzionali<br />

specifici f ddella ll ffase stazionaria mediante d una reazione reversibile. bl<br />

b. e c. Eluendo con una fase opportuna, si rompono i legami con<br />

la fase stazionaria e si recuperano le molecole molecole.


Il cromatogramma<br />

Fatta eccezione per la TLC e la PC, tutte le<br />

separazioni cromatografiche si concludono<br />

con un tracciato i edd ognii sostanza elu<strong>it</strong>a l i è<br />

detto picco cromatografico.<br />

Il tracciato descrive l’andamento del<br />

rivelatore in funzione del tempo o del<br />

volume di eluente eluente, a t t =0 =0.<br />

tM: tempo morto = tempo di r<strong>it</strong>enzione di una<br />

sostanza non trattenuta dalla fase stazionaria<br />

tR: tempo di r<strong>it</strong>enzione = tempo impiegato da<br />

ciascuna sostanza per scorrere attraverso la<br />

colonna, l ddal l tt=0 0 fi fino all momento t iin cuiinon sii hha il<br />

massimo del picco.<br />

h: altezza del picco p = distanza tra il massimo e la linea di base.<br />

w b: larghezza alla base del picco = lunghezza del segmento interpolato<br />

all’intersezione fra le tangenti ai flessi della gaussiana e la linea di base.


Selettiv<strong>it</strong>à l i i à<br />

La selettiv<strong>it</strong>à indica la capac<strong>it</strong>à p di un<br />

sistema cromatografico di eluire specie<br />

chimiche diverse a veloc<strong>it</strong>à il più possibile<br />

diverse diverse, in modo tale che siano ben separate<br />

l’una dall’altra all’usc<strong>it</strong>a della colonna.


Efficienza<br />

Indica la capac<strong>it</strong>à di un sistema cromatografico<br />

di eluire tutte le particelle di una data specie<br />

chimica con la stessa veloc<strong>it</strong>à, in modo da<br />

fornire bande e picchi molto stretti.<br />

Si può esprimere facendo riferimento alla<br />

larghezza del picco (ad es. wb ), che è diversa<br />

per ogni specie chimica. Essa, però, dipende dal<br />

tempo p di r<strong>it</strong>enzione.<br />

Bassa efficienza<br />

Buona efficienza


Risoluzione<br />

Indica il grado di separazione dei picchi ottenuti al rivelatore di un<br />

sist sistema m ccromatografico; m t fic ; bbande nd bben n sseparate p t lun lungo lla ccolonna l nn generano n n<br />

picchi distinti e sufficientemente stretti da non sovrapporsi. In tal<br />

caso si dice che i picchi sono “ben risolti”.<br />

Effetto della selettiv<strong>it</strong>à, dell’efficienza e del fattore di r<strong>it</strong>enzione<br />

sulla risoluzione.<br />

Selettiv<strong>it</strong>à ed efficienza insufficienti: i<br />

picchi i hi ddei i componenti ti A e B sii<br />

sovrappongono.


Se si migliora la selettiv<strong>it</strong>à (ad es.<br />

cambiando la fase stazionaria) si ottiene<br />

una buona risoluzione: i tempi di r<strong>it</strong>enzione<br />

cambiano e i picchi sono separati.<br />

Se si migliora g l’efficienza, , la risoluzione<br />

diventa accettabile: le basi dei picchi si<br />

restringono e i picchi risultano nettamente<br />

separati separati.<br />

La colonna ha una buona efficienza, ma la<br />

risoluzione i l i è iinsoddisfacente ddi f t (b (basso ffattore tt<br />

di r<strong>it</strong>enzione). La risoluzione può migliorare<br />

iniettando una minore quant<strong>it</strong>à di miscela.

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