magazine scolastico - IIS Amedeo Modigliani - Giussano
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m a g a z i n e s c o l a s t i c o<br />
pubblicazione bimestrale <strong>IIS</strong> <strong>Modigliani</strong>-<strong>Giussano</strong> - n°06 - Maggio/Giugno 2010
3 Cari lettori di<br />
Annibale Tuttofuoco<br />
5 Pillole di<br />
Annibale Tuttofuoco<br />
6 Ossi di seppia di<br />
Annibale Tuttofuoco<br />
8 La bussola di<br />
Debora Scaccianoce<br />
di<br />
Annibale Tuttofuoco Prego... sorrida 10<br />
di<br />
Siria Perissinotto Sotto il riflettore 12<br />
di Maurizio Barcellona<br />
e Eleonora Colombo Fish eye 14<br />
di<br />
Davide Passalacqua Vite di carta 16<br />
2
“Anno nuovo... vita nuova?”<br />
"Anno nuovo, vita nuova!", famoso proverbio in accordo con il concetto che tutto passa e<br />
scorre ("panta rei"), tutto si lascia andare e si sgretola ma, in ogni caso, la vita prosegue<br />
inesorabile il suo cammino, sperando sempre che il nuovo anno sia migliore di quello<br />
appena lasciato alle spalle. E' molto facile da spiegare perché mi sono lasciato andare a<br />
queste particolari riflessioni: l'anno <strong>scolastico</strong> 2009/2010 è praticamente finito e quello<br />
nuovo si avvicina velocemente, con il suo carico di novità più o meno gradite, che<br />
metteranno a (dura) prova anche i più ottimisti e benpensanti operatori della scuola. Sono<br />
tanti i temi di riflessione relativi all'incalzare del “nuovo”, ma non è detto che questo sia<br />
sempre sinonimo di “meglio”.<br />
Cerchiamo insieme di esaminare la situazione attuale: è stata recentemente invocata<br />
l'esigenza di un "miglioramento qualitativo" abbinandolo alla scoperta della necessità che<br />
gli allievi studino di più, per migliorare la loro preparazione. Il proseguimento di questa<br />
scontata affermazione di principio, paradossalmente, a causa della cosiddetta Riforma<br />
dell'Istruzione, è invece stata la decisione di una generale riduzione dell'orario <strong>scolastico</strong><br />
settimanale, unitamente alla scomparsa di materie anche di indirizzo (come la Storia<br />
dell'Arte nel Liceo Classico, per esempio) ed addirittura di interi ordini scolastici con una<br />
bella tradizione radicata nel tempo (come gli Istituti d'Arte) che potevano vantare oltre alle<br />
materie culturali generali anche i Laboratori professionali, sacrificati sul falso altare<br />
dell'efficienza a tutti i costi, dell'esteriore vocazione europeista di comodo, oltre che<br />
dell’antico mito della nobile superiorità culturale del liceo, rispetto ad ogni altro ordine di<br />
studi. Curiosa questa storia dell'eliminazione dell'Istituto d'Arte, proprio perché in Europa<br />
tutti invidiavano il nostro variegato e completo panorama <strong>scolastico</strong>. A suffragio di questa<br />
affermazione, cito il personale ricordo dagli apprezzamenti ricevuti da parte di colleghi<br />
francesi, inglesi e tedeschi, durante la Tavola Rotonda dedicata all'Istruzione Artistica in<br />
Europa, organizzata verso il 1990 dall'Istituto d'Arte di Monza, presso il Teatrino della Villa<br />
Reale. Molto sinceramente mi domando come sia possibile che ora si sia buttato via tutto,<br />
allineandosi alle riconosciute mancanze europee!<br />
Così, a seguito del cambiamento di indirizzi e della rivoluzione delle categorie di concorso,<br />
che ha ridotto il numero delle classi (alzandone però contemporaneamente il numero<br />
massimo di studenti) si è anche arrivati all'eliminazione di migliaia di posti di lavoro nella<br />
scuola, che vede vittime coinvolte sia gli insegnanti che il personale non docente. Triste<br />
ma ovvia conseguenza è che la riduzione del numero dei lavoratori, per lo più precari<br />
anche più che decennali, comporterà il triste fatto umano e sociale che il prossimo anno<br />
questi sventurati colleghi non sapranno da che parte rivolgersi per potere vivere con<br />
dignità la propria professionalità e capacità di educatori.<br />
Per ultimo, notizia di questi giorni di metà maggio in cui sto scrivendo, in opposizione ad<br />
una precedente sentenza del TAR, è stato deciso di tenere conto anche della frequenza<br />
3
all'ora di Religione, per concorrere alla media generale dei voti degli studenti e quindi,<br />
conseguentemente, anche all'attribuzione dei crediti scolastici. Con una sola sentenza sono<br />
così riusciti a creare una evidente disparità di trattamento nei confronti degli studenti che,<br />
in maniera assolutamente legittima, avevano scelto di "non avvalersi" dell'insegnamento<br />
della Religione.<br />
Sia ben chiaro, non ho assolutamente nulla contro questo insegnamento che, in ogni caso,<br />
reputo positivamente assimilabile ad una sorta di educazione morale di cui sempre più<br />
abbiamo bisogno, anche perché gli esempi tristemente eclatanti dei nostri tempi ci donano<br />
un’immagine generalmente abbastanza “malata” dei comportamenti morali nella società.<br />
Ritengo tuttavia che sia nel pieno diritto delle famiglie avere la possibilità di decidere in<br />
merito all'adesione o meno a questa scelta, senza che ciò debba essere penalizzante per il<br />
proprio figlio. Ancora peggio e decisamente ipocrita, sarebbe poi decidere di aderire solo<br />
per ottenere un aiuto nel credito <strong>scolastico</strong>!<br />
Siamo veramente dispiaciuti del verificarsi di tutte queste differenti situazioni disagevoli,<br />
mentre invece vorremmo potere serenamente svolgere il nostro ruolo di educatori nei<br />
confronti degli studenti che le famiglie ci affidano, con la legittima speranza di ricevere il<br />
nostro sostegno nell'aiutarli a crescere bene.<br />
Nonostante tutto ciò, comunque, noi saremo sempre presenti a combattere sulle barricate<br />
della Cultura, assediata e svilita dalla profana triade di “Impresa, Efficienza e Guadagno a<br />
tutti i costi”. Che il Cielo (o il Massimo Fattore) ci aiuti!<br />
4
“ Una poesia di Mario Benedetti, da poter condividere”<br />
Mario Benedetti (Mario Orlando Hamlet Hardy Brenno Benedetti Farugia), nato a Paso de<br />
los Toros il 14/09/1920 e morto a Montevideo, 17/05/2009) è stato uno scrittore, poeta e<br />
saggista uruguaiano (da Wikipedia).<br />
Ho recentemente avuto l'occasione di leggere una sua poesia, che ho apprezzato per la<br />
profondità d'analisi ed al contempo per la chiarezza con cui riesce a descrivere i rapporti<br />
umani. Desidero condividerla con i lettori del nostro Magazine Scolastico. Eccola:<br />
“Gente che mi piace”<br />
Mi piace la gente che vibra, che non devi continuamente sollecitare e alla quale non c'é<br />
bisogno di dire cosa fare perché sa quello che bisogna fare e lo fa.<br />
Mi piace la gente che sa misurare le conseguenze delle proprie azioni, la gente che non<br />
lascia le soluzioni al caso.<br />
Mi piace la gente giusta e rigorosa, sia con gli altri che con sé stessa, purché non perda di<br />
vista che siamo umani e che possiamo sbagliare.<br />
Mi piace la gente che pensa che il lavoro collettivo, fra amici, è più produttivo dei caotici<br />
sforzi individuali.<br />
Mi piace la gente che conosce l'importanza dell'allegria.<br />
Mi piace la gente sincera e franca capace di opporsi con argomenti sereni e ragionevoli.<br />
Mi piace la gente di buon senso, quella che non manda giù tutto, quella che non si<br />
vergogna di riconoscere che non sa qualcosa o si è sbagliata.<br />
Mi piace la gente che, nell'accettare i suoi errori, si sforza genuinamente di non ripeterli.<br />
Mi piace la gente capace di criticarmi costruttivamente e a viso aperto: questi li chiamo “i<br />
miei amici”.<br />
Mi piace la gente fedele e caparbia, che non si scoraggia quando si tratta di perseguire<br />
traguardi e idee.<br />
Mi piace la gente che lavora per dei risultati.<br />
Con gente come questa mi impegno a qualsiasi impresa, giacché per il solo fatto di averla<br />
al mio fianco mi considero ben ricompensato.<br />
5
Khalil Gibran<br />
Khalil Gibran (Bsharri, 6 gennaio 1883 – New York, 10 aprile 1931) è stato un poeta, pittore e<br />
filosofo libanese.<br />
Libanese di religione cristiano-maronita emigrò negli Stati Uniti; le sue opere si diffusero ben oltre<br />
il suo paese d'origine: fu tra i fondatori, insieme a Mikha'il Nu'ayma, dell'Associazione degli scrittori,<br />
punto d'incontro dei letterati arabi emigrati in America. La sua poesia venne tradotta in oltre 20<br />
lingue, e divenne un mito per i giovani che considerarono le sue opere come breviari mistici.<br />
Gibran ha cercato di unire nelle sue opere la civiltà occidentale e quella orientale.<br />
Molti degli scritti di Gibran hanno per argomento il Cristianesimo, in particolare il tema dell'amore<br />
spirituale. La sua opera poetica si distingue per l'uso di un linguaggio formale e per osservazioni<br />
sui temi della vita mediante termini spirituali.<br />
L'opera più nota di Gibran è “Il Profeta”, un volume composto di 26 saggi poetici pubblicato nel<br />
1923 e tradotto in più di 20 lingue. Durante gli anni sessanta, “Il Profeta” fu popolarissimo nella<br />
controcultura americana e nei movimenti New Age e resta tuttora celebre.<br />
Juliet Thompson riferì che Gibran le aveva detto di aver pensato ad `Abdu'l-Bahá, allora guida<br />
della religione Bahá'í, durante tutta la stesura de “Il Profeta”. La figura di `Abdu'l-Bahá influenzò<br />
anche “Jesus, The Son of Man”, un'altra sua opera. È assodato che in questi anni Gibran dipinse<br />
due ritratti di `Abdu'l-Bahá.<br />
Uno dei suoi versi in inglese più notevoli appare in “Sand and Foam” (1926): Half of what I say is<br />
meaningless, but I say it so that the other half may reach you (Metà di quel che dico non ha<br />
senso, ma lo dico perché l'altra metà possa giungere a te<br />
(informazioni tratte da Wikipedia)<br />
6
Ecco qualche altro esempio dei suoi profondi versi, sempre attuali:<br />
1. Un seme nascosto nel cuore di una mela, è un frutteto invisibile. Tuttavia, se quel seme<br />
cade nella roccia, non darà mai frutto.<br />
2. L'ovvio è quel che non si vede mai, finché qualcuno non lo esprime con la massima<br />
semplicità.<br />
3. Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è,<br />
è stato, sarà e non sarà. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno<br />
il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. La vita non è una<br />
questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!<br />
4. Come la foglia non ingiallisce senza la muta complicità di tutta la pianta, così il malvagio<br />
non potrà nuocere senza il tacito consenso di tutti voi. Voi non potete separare il giusto<br />
dall'ingiusto e il buono dal cattivo; perché stanno mescolati insieme al cospetto del sole,<br />
come insieme sono tessuti il filo bianco e il filo nero. E, se il filo nero si spezza, il tessitore<br />
dovrà esaminare la tela da cima a fondo e proverà di nuovo il suo telaio.<br />
5. Io non conosco verità assolute, ma sono umile di fronte alla mia ignoranza: in ciò è il mio<br />
onore e la mia ricompensa.<br />
7
“Croazia magica”<br />
Insenature nascoste, viste mozzafiato, zafiato, buona cucina, c<br />
la Croazia è molto più di una<br />
semplice meta turistica, è anche un paese artistico ricco di storia e avventura.<br />
Il parco nazionale dei laghi di Plitvice è uno dei gioielli croati più belli, entrato a far parte<br />
del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Questo parco si estende su quasi 30.000 ettari<br />
ed è formato da una catena di ben 16 laghi, alimentati dai fiumi Bijela Rijeka e Crna Rijeka<br />
(Fiume Bianco e Fiume Nero) e collegati tra loro da una serie di cascate; è possibile girare<br />
l’enorme riserva naturale grazie a una serie di sentieri e passerelle posizionate in modo<br />
strategico per poter ammirare il panorama dalle migliori angolature (le passerelle in molti<br />
punti sono a pelo d’acqua o appena sopra le cascate!). Il parco si divide in due parti: la<br />
parte superiore in cui laghi si trovano in una valle dolomitica circondati da foreste e<br />
collegati da spettacolari cascate, e la parte inferiore dove si possono vedere laghi più<br />
piccoli e vegetazione più bassa.<br />
Nella zona vivono numerose specie animali, tra cui orsi, lupi, cinghiali e diverse specie di<br />
uccelli. L’esperienza di camminare tra queste splendide cascate potrebbe sembrarvi un<br />
sogno, tuttavia, per quelli che hanno bisogno di una alternativa a sentieri e passerelle<br />
vengono messi a disposizione battelli e barche che navigano in alcune parti dei laghi, oltre<br />
ad un trenino, che gira ininterrottamente per tutto il parco (non perdetevi gli strudel<br />
venduti appena fuori dall’entrata da signore “casalinghe” del posto, in particolare quello ai<br />
semi di papavero – introvabile altrove).<br />
Passando per le coste croate meridionali, si arriva a Trogir, la piccola Venezia, definita così<br />
grazie ai numerosi edifici medioevali, di impronta veneziana. Trogir, con il suo centro<br />
8
storico risalente quasi interamente al XIII secolo comprende più di 10 chiese diverse e<br />
parecchi leoni di San Marco, che ornavano la città a memoria dell'antica dominazione<br />
veneziana; alcuni di questi vennero distrutti da un gruppo di croati durante una lotta che li<br />
opponeva contro la minoranza Italiana presente nella città Il lungomare deve il suo fascino<br />
alla contrapposizione tra le belle architetture delle abitazioni e le moltitudini di barche in<br />
stile piratesco, oltre che a veri e propri yacht di gran lusso ormeggiati lungo il canale che<br />
danno alla passeggiata un tocco di curiosità. La sera Trogir si anima di gente, luci, suoni e<br />
artisti di strada che si propongono con numeri pericolosi di breakdance, oltre a<br />
dimostrazioni della ‘Spray Art’, una specie di pittura che in pochi minuti, usando vari<br />
oggetti come spugne, fogli di giornale, spatole, spray, colori acrilici e tanta maestria,<br />
l’artista riesce a creare immagini suggestive, paesaggi fantastici e immaginari giocando<br />
sull'intensità del contrasto, del colore e soprattutto sulla spettacolarità della realizzazione<br />
stessa; ma vi sono anche artisti più abituali come pittori, ritrattisti e venditori di oggetti<br />
tipici del posto, quali liquori di ogni genere (dalla liquirizia alla lavanda) e oggetti in vari in<br />
legno. La specialità culinaria di Trogir, essendo una città di mare è il pesce, dove si servono<br />
piatti di pesce sempre fresco e preparato in diversi modi rispetto alla fantasia dello chef; e<br />
per i non amanti del pesce si consiglia la pizza, che è davvero ottima. Vale la pena farsi<br />
una passeggiata anche all’interno del centro storico della città, interamente costituito da<br />
mura e case (alcune di queste traballanti) costruite con mattoni di pietra chiara, oramai<br />
levigata e lucida , dove ci si può avventurare fra le spettacolari viette nascoste da panni<br />
messi ad asciugare e piante di fiori, e dove le luci illuminano i principali monumenti<br />
storici, come la Torre dell’Orologio e la basilica di San Lorenzo.<br />
Della Croazia affascinano in particolare la costa con le sue isole disseminate per tutto il<br />
mare Adriatico, famose per i mari cristallini, come l’isoletta di Susak che dicono abbia una<br />
bellezza simile a quelle Caraibiche.<br />
9
“Maschile o femminile?”<br />
Una maestra stava spiegando alla sua classe che in Francese, diversamente dall'Inglese, i<br />
vocaboli possono essere maschili o femminili.<br />
- "House" in francese è femminile: "la maison".<br />
- "Pencil" in francese è maschile: "le crayon."<br />
- Uno studente curioso chiese: "E il computer di che genere è?"<br />
La maestra, sorpresa, ammise di non saperlo e la parola non figurava nemmeno nel dizionario<br />
di Francese.<br />
Così, per divertirsi un po', la classe fu divisa in due squadre, ovviamente maschi da una parte<br />
e femmine dall'altra, e si chiese ai ragazzi di decidere loro a che genere appartenesse il<br />
computer, dando almeno 4 buone ragioni.<br />
La squadra dei ragazzi decise che il computer non poteva essere altro che Femmina, in quanto:<br />
1. Eccetto il creatore, nessuno può capire la sua logica interna;<br />
2. Il linguaggio nativo che usa per comunicare con gli altri computer è incomprensibile per<br />
chiunque altro;<br />
3. Anche gli errori più piccoli restano immagazzinati per sempre in memoria per poterteli<br />
rinfacciare;<br />
4. Appena l'hai comprato ti ritrovi a spendere mezzo stipendio in accessori;<br />
La squadra delle ragazze, ovviamente, arrivò alla conclusione che il computer era di genere<br />
sicuramente maschile ("le computer") perché:<br />
1. Se vuoi fare qualcosa con lui, prima lo devi accendere;<br />
2. Anche se ha molti dati non riesce a pensare da solo;<br />
3. E' stato inventato per risolvere i problemi, ma nella metà dei casi è lui il vero problema;<br />
4. Appena l'hai comprato ti accorgi che se avessi aspettato ancora un secondo ne avresti<br />
potuto trovare uno migliore.<br />
Vinsero le donne.<br />
10
“Domande legittime”<br />
Alcune domande che prima o poi tutti si fanno:<br />
1.Quando un bancario muore viene seppellito in una cassa costosa o in una cassa di<br />
risparmio?<br />
2.Le Suore Orsoline vanno in letargo?<br />
3.Poiché al ristorante il mafioso aveva chiesto il pizzo, la mafiosa per non essere da meno<br />
chiese la pizza?<br />
4.Un portiere stanco di giocare va in paranoia?<br />
5.Se offendi un partigiano reggiano, ti trovi una grana?<br />
6.Un povero aperitivo meridionale tira a Campari?<br />
7.La colf è una domestica tedesca che va a benzina?<br />
8.I fiori che amano il buio vanno messi nel vaso da notte?<br />
9.Con uno stipendio da fame si possono nutrire dei dubbi?<br />
10.L'assicurazione sulla vita vale anche per il resto del corpo?<br />
11.Il prete che viene ricoverato in ospedale quando esce è curato?<br />
12.Su un InterCity i Milanisti li picchiano?<br />
13.La porcospina è un distributore di birra per maiali?<br />
14.Un tornado all'andata cos'è?<br />
11
“Intervista al prof Sergio Breviario”<br />
1.<br />
Le piace molto il contrasto bianco\nero...<br />
'Si è vero, mi piacciono perchè il bianco è l'insieme di tutti i colori e il nero non è un<br />
colore ma neanche il bianco in realtà...No dai non stiamo a fare lezione!<br />
Sono luce e ombra, poi stanno sempre bene con tutto e usandoli si ottengono sempre<br />
buoni risultati,<br />
semplici ed efficaci, bianco e nero.'<br />
2.<br />
Sappiamo del suo nuovo arrivo...Cosa prova in un momento così importante?<br />
'Premesso che l'idea di avere figli è stata mia perchè è una cosa che a me piace, così ho<br />
'barattato' con mia moglie il matrimonio con i figli, tra l'altro dovrebbe arrivare proprio in<br />
questi giorni..E' un maschietto, lo volevamo chiamare Nero, Nero Breviario, perchè<br />
sembra il nome di un colore...Invece lo chiameremo Giorgio.'<br />
3.<br />
Che tipo di ragazzo era da giovane?<br />
'Mi vedo come adesso, non sono cambiato molto, avevo solo i capelli lunghi e mi piaceva<br />
molto andare in moto...Non studiavo molto!'<br />
4.<br />
Qual'è il suo sabato sera ideale?<br />
'Andare al concerto degli Spazio-petardo, un gruppo di dj che fanno musica, anche se nei<br />
miei sabato sera normali vado a letto.'<br />
5.<br />
Qual'era la sua aspirazione lavorativa da ragazzo?<br />
'Volevo fare il rappresentante, perchè era una persona che sta sempre in giro, si sposta in<br />
macchina...'<br />
12
6.<br />
Ci racconti della sua prima cotta.<br />
'La mia è classica, era la mia compagna di banco, prima liceo, siamo stati insieme due<br />
anni, a me non piacciono gli amori platonici, sono concreto nelle cose.'<br />
7.<br />
Qual'è il suo piatto preferito? E' un bravo cuoco?<br />
'Le melanzane alla parmigiana sono al primo posto,poi c'è il riso in bianco con salsa di<br />
soia; in effetti nonostante l 'impegno combino spesso errori banali, come sbagliare a<br />
mettere il sale, e poi mia moglie è di gran lunga più brava.'<br />
8.<br />
Aiuta sua moglie a fare i mestieri?<br />
'No, li faccio solo io, non mi piace come pulisce lei, non è organizzazione, fa solo casino!'<br />
9.<br />
Qual'era la sua fobia da bambino?<br />
'La mia paura da bambino era il distacco materno, mentre quando avevo iniziato ad<br />
insegnare avevo paura di entrare in classe, quindi ho dovuto trasformarmi, entrare nel<br />
personaggio, come una recita.'<br />
10.<br />
Se fosse solo, in un' isola deserta, tre cose che si porterebbe dietro.<br />
'Il coltello della 'Opinel', che adoro, perchè con quel coltello puoi fare qualsiasi cosa; poi<br />
uno dei miei libri preferiti, 'La Nausea' di Jean-Paul Sartre, che è un libro dove non<br />
succede niente, è un libro perfetto! (ride)<br />
Infine...Un blocco di carta bianco nuovo F4.'<br />
-… ma non lo apre?-<br />
'Ma va!'<br />
13
IL TORMENTO<br />
14
L'ESTASI<br />
15
LA GUERRA TRA BANDE<br />
16
Pubblicazione Bimestrale dell'I.I.S. <strong>Amedeo</strong> Modigliano di <strong>Giussano</strong> (MI)<br />
Tel.:0362851103 – Fax:03622852916 – E-Mail: la_posta_del_modi@live.it<br />
Direttore Responsabile<br />
20<br />
Prof. Arch. Fidia Cesare Ferrari<br />
REDAZIONE<br />
Caricature Maurizio Barcellona<br />
Ritratti Eleonora Colombo<br />
Grafica Fabiola Gruosso<br />
Disegni striscia di Deo Davide Passalacqua<br />
Illustrazioni interne Nicole Pedrazzini<br />
Redattrice Siria Perissinotto<br />
Illustrazione copertina Denise Roncolato<br />
Segretaria di Redazione Debora Scaccianoce<br />
Direttore Editoriale Annibale Tuttofuoco<br />
Sede della Redazione I.I.S. <strong>Amedeo</strong> <strong>Modigliani</strong><br />
Via Caimi, 5<br />
20034 – <strong>Giussano</strong> (MI)<br />
NOTE DEL DIRETTORE EDITORIALE<br />
La Redazione de “Il Modì” ringrazia sentitamente la Presidenza ed il Collegio dei Docenti dell'I.I.S<br />
<strong>Amedeo</strong> <strong>Modigliani</strong> di <strong>Giussano</strong>, per avere concesso l'autorizzazione di intraprendere questo nostro<br />
Progetto Editoriale, inserito nella Programmazione di Istituto.<br />
Desideriamo precisare che, pur operando con auspicabile buon senso e ricerca di correttezza una<br />
preventiva selezione dei contenuti del materiale edito sul nostro Magazine, quanto espresso nelle<br />
rubriche d'opinione è frutto del personle pensiero degli autori che firmano le stesse.