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La nomenclatura dei composti inorganici - Liceo Statale MG Agnesi

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<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> <strong>dei</strong> <strong>composti</strong> <strong>inorganici</strong><br />

(Liberamente modificato e integrato da:<br />

http://www.chimicaonline.it/download/<strong>nomenclatura</strong>_chimica.htm)<br />

Gli elementi chimici possono essere classificati in due grosse categorie: metalli e non metalli. I<br />

metalli danno luogo a una serie basica di <strong>composti</strong>, mentre i non metalli danno luogo a una serie<br />

acida:<br />

Serie basica:<br />

Metallo + O2 → Ossido (basico);<br />

Ossido (basico) + H2O → Idrossido (base)<br />

Serie acida:<br />

Non metallo + O2 → Anidride (ossido acido);<br />

Anidride + H2O → Acido (ossiacido)<br />

I sali (che possono essere sali binari o sali ternari) sono ottenuti facendo reagire un composto della<br />

serie acida con un composto della serie basica.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> <strong>dei</strong> <strong>composti</strong> chimici è disciplinata dalla IUPAC (International Union of Pure and<br />

Applied Chemistry). Esistono molte diverse nomenclature.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale utilizza nomi che in qualche modo riportano alle caratteristiche di<br />

un composto, alle reazioni da cui si forma e alle reazioni che può fare; in alcuni casi non è<br />

immediato prevedere la formula a partire dal nome, o viceversa, se non si conoscono già un po' i<br />

<strong>composti</strong>; tuttavia è utile per il suo riferimento alle caratteristiche <strong>dei</strong> <strong>composti</strong>, ed inoltre è utile<br />

conoscerla perché ancora largamente utilizzata nella pratica. Quando un elemento può assumere<br />

diversi numeri di ossidazione, i corrispondenti <strong>composti</strong> si distinguono (come vedremo) con<br />

opportuni suffissi e prefissi.<br />

Altre forme di <strong>nomenclatura</strong>, invece, sono più direttamente collegabili alla formula:<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> IUPAC (esistono diverse nomenclature IUPAC, noi qui facciamo riferimento<br />

alla <strong>nomenclatura</strong> compositiva) utilizza opportuni prefissi moltiplicativi allo scopo di evidenziare il<br />

numero di atomi o raggruppamenti di atomi presenti in una molecola. I prefissi moltiplicativi sono i<br />

seguenti:<br />

1 - mono<br />

2 - di<br />

3 - tri<br />

4 - tetra<br />

5 - penta<br />

6 - esa<br />

7 - epta<br />

8 - octa…<br />

<strong>La</strong> notazione di Stock si applica generalmente ai <strong>composti</strong> ionici, e utilizza un numero romano<br />

posto tra parentesi dopo il nome del metallo per specificare il numero di ossidazione del catione.<br />

esempi: come distinguere senza ambiguità due diversi <strong>composti</strong> di Ferro e Zolfo: Fe2S3 e FeS<br />

Tradizionale IUPAC Stock<br />

FeS (N.O. Fe +2) Solfuro ferroso solfuro di ferro solfuro di ferro (II)<br />

Fe2S3 (N.O. Fe +3) solfuro ferrico trisolfuro di diferro solfuro di ferro (III)<br />

1


Recentemente la IUPAC ha introdotto alcune modifiche nelle regole per la <strong>nomenclatura</strong>. Poiché<br />

esse non sono di fatto ancora entrate nella pratica comune, noi ci atterremo alle regole precedenti.<br />

Regole per la costruzione <strong>dei</strong> <strong>composti</strong> binari<br />

I <strong>composti</strong> binari sono <strong>composti</strong> formati da due soli elementi chimici. Per convenzione, l'elemento<br />

con elettronegatività minore (e quindi con il numero di ossidazione positivo) viene scritto per primo<br />

e l'elemento più elettronegativo (con numero di ossidazione negativo) per secondo. Vi sono<br />

comunque eccezioni a tale regola di cui diremo nei singoli casi.<br />

Il simbolo di ciascun elemento chimico è seguito da un numero a pedice, detto indice, che indica<br />

quanti atomi di quell'elemento sono presenti nel composto. Gli indici sono apposti in modo tale che,<br />

sommando i rispettivi numeri di ossidazione, la molecola risulti neutra.<br />

Per calcolare gli indici in modo semplice è sufficiente utilizzare il numero di ossidazione del primo<br />

elemento come indice del secondo e viceversa. Ad esempio se volessimo scivere la formula chimica<br />

di un composto binario formato da un elemento A il cui numero di ossidazione sia +2 e da un<br />

composto B il cui numero di ossidazione sia -3, avremo:<br />

Si noti che l'elemento con il numero di ossidazione positivo (il meno elettronegativo) è stato scritto<br />

per primo. Tale metodo di costruzione <strong>dei</strong> <strong>composti</strong> binari è detto "Regola dell'incrocio" e<br />

garantisce la neutralità della molecola. Infatti nella molecola sono presenti complessivamente 3<br />

atomi di A (= 6 cariche positive) e 2 atomi di B (= 6 cariche negative). Se dopo aver calcolato gli<br />

indici questi risultino divisibili per uno stesso numero, gli indici vanno semplificati.<br />

Per esempio da un elemento X con numero di ossidazione +4 e un elemento Y con numero di<br />

ossidazione -2, avremo il seguente composto binario:<br />

A questa regola fanno eccezione alcuni <strong>composti</strong>, come ad esempio l'acqua ossigenata (perossido<br />

di idrogeno, appartenente alla famiglia <strong>dei</strong> perossidi), H2O2, in cui gli indici non vanno semplificati.<br />

Osservate che nella <strong>nomenclatura</strong> (IUPAC e Stock) di tutti i <strong>composti</strong> binari vale sostanzialmente<br />

sempre la stessa regola: l'elemento posto a destra nella formula viene posto a sinistra, seguito dal<br />

suffisso -uro, e l'elemento posto a sinistra nella formula viene posto a destra nel nome.<br />

Fa eccezione l'ossigeno: quando l'elemento posto a destra nella formula è l'ossigeno non si usa il<br />

suffisso -uro: si dice ossido, e non ossigenuro.<br />

Ca Cl2 Ca O<br />

Cloruro di calcio Ossido di calcio<br />

Queste stesse regole si applicano anche nella <strong>nomenclatura</strong> tradizionale per alcuni <strong>composti</strong> (ossidi<br />

basici, idruri, sali degli idracidi), mentre per altri <strong>composti</strong> (ossidi acidi, idracidi) vengono assegnati<br />

nella <strong>nomenclatura</strong> tradizionale nomi diversi.<br />

Prima di cominciare teniamo ben presente che per affrontare la <strong>nomenclatura</strong> è indispensabile aver<br />

chiaro cos'è e come si assegna il numero di ossidazione (di seguito a volte indicato con N.O.)!<br />

2


Vediamo ora una ad una le principali classi di <strong>composti</strong> <strong>inorganici</strong>, le loro reazione e la loro<br />

<strong>nomenclatura</strong>.<br />

3


Schema generale - Reazioni di Formazione principali classi <strong>composti</strong> <strong>inorganici</strong><br />

1) OSSIDAZIONI (reazione di un elemento + O2) OSSIDI<br />

METALLO + O2 OSSIDO BASICO<br />

es: 4 Na + O2 2 Na2O Me2 Ox<br />

2 Mg + O2 2 MgO<br />

NON-METALLO + O2 OSSIDO ACIDO<br />

es: 2 S + 3 O2 2 SO3 (o Anidride, nom trad.)<br />

non-Me2 Ox<br />

2) OSSIDI + H2O:<br />

OSSIDO BASICO + H2O IDROSSIDI (basi)<br />

es: Na2O + H2O 2 NaOH Me (OH)x<br />

OSSIDO ACIDO + H2O OSSOACIDI (acidi)<br />

es: CO2 + H2O H2 CO3 Ha non-Meb Oc<br />

3) NON METALLI (VI e VII gr). + H2: IDRACIDI (acidi)<br />

es: H2 + Cl2 2 HCl Hx non-Me<br />

4) REAZIONI DI SALIFICAZIONE: ACIDO + BASE SALE + H2O<br />

IDRACIDO + IDROSSIDO SALI DELL’ IDRACIDO<br />

es: HCl + NaOH NaCl + H2O Mex non-Mey<br />

OSSOACIDO + IDROSSIDO SALI DELL’ OSSOACIDO<br />

Possono essere NEUTRI O ACIDI (idrogensali):<br />

H2 CO3 + NaOH NaHCO3 + H2O<br />

(NaHCO3 è sale acido o idrogensale): non tutti gli H sostituiti dal metallo<br />

- H2 CO3 +2 NaOH Na2CO3 + 2 H2O<br />

(Na2CO3 è sale neutro: tutti gli H sostituiti dal metallo)<br />

5) METALLI + H2: IDRURI IONICI<br />

es: 2 Na + H2 2NaH Me Hx<br />

6) NON METALLI (TRANNE VI e VII gr) + H2: IDRURI COVALENTI<br />

es: N2 + 3H2 2NH3 non-Me Hx<br />

RICORDIAMO CHE QUI SONO PRESENTATI SOLO I PRINCIPALI COMPOSTI E LE LORO PRINCIPALI REAZIONI. Per esempio vedremo che i sali<br />

possono formarsi anche in altri modi<br />

4


Elemento + O2: Ossidi<br />

Gli ossidi si formano per reazione di un elemento con l'ossigeno.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale li distingue in ossidi basici (metalli + O2) e ossidi acidi (non metallo + O2),<br />

detti anidridi. Questa distinzione è basata sul loro diverso comportamento in seguito a reazione con l'acqua:<br />

Ossido basico + H20= idrossido (sono basi, liberano ioni OH - )<br />

Ossido acido + H20= ossiacido (sono acidi, liberano ioni H + )<br />

<strong>La</strong> IUPAC non fa distinzioni, e li chiama tutti semplicemente ossidi.<br />

______________________________________________________________________________<br />

Ossidi basici (Metallo + O2)<br />

Un ossido basico è un composto binario costituito da ossigeno (con numero di ossidazione -2) e da<br />

un metallo. (Si dice ossido basico perché a sua volta reagendo con l'H2O produce un idrossido, che<br />

è una base).<br />

Applicando la "Regola dell'incrocio" risulta che la formula generale di un ossido è Me2Ox in cui:<br />

Me = simbolo chimico del metallo;<br />

x = numero di ossidazione del metallo.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale prevede:<br />

Se il metallo ha un solo numero di ossidazione il composto si chiamerà “Ossido di” seguito dal<br />

nome del metallo.<br />

Se il metallo presenta due numeri di ossidazione, forma con l'ossigeno due ossidi diversi.<br />

Nell'ossido a numero di ossidazione maggiore il metallo prende il suffisso -ico, in quello a numero<br />

di ossidazione minore prende il suffisso -oso.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> IUPAC prevede:<br />

la denominazione “ossido di” seguita dal nome del metallo, utilizzando anche opportuni prefissi che<br />

precedono sia il termine “ossido” sia il nome del metallo. I prefissi <strong>dei</strong> nomi IUPAC corrispondono<br />

ai numeri che compaiono nelle formule (2 = di; 3 = tri; 4 = tetra; 5 = penta; 6 = esa; etc.).<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> di Stock prevede:<br />

la denominazione “ossido di” seguita dal nome del metallo; quando il metallo può assumere diversi<br />

numeri di ossidazione, questi vengono specificati tra parentesi con numero romano.<br />

Elemento N.O. Formula Nome tradizionale Nome IUPAC Nome Stock<br />

Na +1 Na2O ossido di sodio ossido di disodio ossido di sodio<br />

Ca +2 CaO ossido di calcio ossido di calcio ossido di calcio<br />

Al +3 Al2O3 ossido di alluminio triossido di dialluminio ossido di alluminio<br />

Cu<br />

Pb<br />

+1 Cu2O ossido rameoso ossido di dirame ossido di rame (I)<br />

+2 CuO ossido rameico ossido di rame ossido di rame (II)<br />

+2 PbO ossido piomboso ossido di piombo ossido di piombo (II)<br />

+4 PbO2 ossido piombico diossido di piombo ossido di piombo (IV)<br />

______________________________________________________________________________<br />

Ossidi acidi, o anidridi (Non-metallo + O2)<br />

Una ossido acido è un composto binario costituito da ossigeno (con numero di ossidazione -2) e da<br />

un non-metallo. (Si dice ossido acido perché a sua volta reagendo con l'H2O produce un ossiacido,<br />

che è appunto un acido).<br />

Applicando la "Regola dell'incrocio" risulta che la formula generale di un ossido acido è<br />

nonMe2OX in cui:<br />

NOnMe = simbolo chimico del non-metallo;<br />

X = numero di ossidazione del non-metallo.<br />

5


<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale prevede:<br />

Se il non metallo presenta un unico numero di ossidazione il composto si chiamerà “Anidride”<br />

seguito dal nome del non metallo con desinenza -ica. (es. Anidride borica)<br />

Se il non metallo presenta due numeri di ossidazione può formare con l'ossigeno due anidridi<br />

diverse: Nel composto a numero di ossidazione maggiore il non metallo prende il suffisso -ica, in<br />

quello a numero di ossidazione minore prende il suffisso -osa. (es. Anidride solforosa e anidride<br />

solforica).<br />

Se il non metallo presenta quattro numeri di ossidazione può formare con l'ossigeno quattro<br />

anidridi diverse.<br />

Nel composto a numero di ossidazione maggiore il non metallo prende il prefisso per- e il suffisso<br />

–ica<br />

Nel composto a numero di ossidazione minore il non-metallo prende il prefisso ipo- e il suffisso -<br />

osa.<br />

Nei <strong>composti</strong> a numero di ossidazione intermedi, per il non-metallo si avranno il suffisso –ica (per<br />

il numero di ossidazione più elevato <strong>dei</strong> due) ed -osa (per il numero di ossidazione meno elevato <strong>dei</strong><br />

due).(vedi es. anidridi del cloro in tabella). L'unico non-metallo ad avere quattro numeri di<br />

ossidazione è il cloro.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> IUPAC prevede:<br />

la denominazione “ossido di” seguita dal nome del non metallo, con l’utilizzo di opportuni prefissi<br />

che precedono sia il termine “ossido” sia il nome del non metallo. I prefissi <strong>dei</strong> nomi IUPAC<br />

corrispondono ai numeri che compaiono nelle formule (di, tri, tetra… etc.).<br />

<strong>La</strong> notazione di Stock non si applica, trattandosi di <strong>composti</strong> covalenti<br />

Element<br />

o<br />

N.O Formula Nome tradizionale Nome IUPAC<br />

B +3 B2O3 anidride borica triossido di diboro<br />

C +4 CO2 anidride carbonica diossido di carbonio<br />

N<br />

S<br />

Cl<br />

+3 N2O3 anidride nitrosa triossido di diazoto<br />

+5 N2O5 anidride nitrica pentaossido di diazoto<br />

+4 SO2 anidride solforosa diossido di zolfo<br />

+6 SO3 anidride solforica triossido di zolfo<br />

+1 Cl2O anidride ipoclorosa ossido di dicloro<br />

+3 Cl2O3 anidride clorosa triossido di dicloro<br />

+5 Cl2O5 anidride clorica pentaossido di dicloro<br />

+7 Cl2O7 anidride perclorica eptaossido di dicloro<br />

Analoga <strong>nomenclatura</strong> a quella del cloro vale per bromo, iodio e manganese, anche se tali elementi<br />

non hanno quattro numeri di ossidazione.<br />

6


Elemento N. O. Formula Nome tradizionale Nome IUPAC<br />

Br<br />

I<br />

Mn<br />

+1 Br2O anidride ipobromosa ossido di dibromo<br />

+5 Br2O5 anidride bromica pentaossido di dibromo<br />

+1 I2O anidride ipoiodosa ossido di diiodio<br />

+5 I2O5 anidride iodica pentaossido di diiodio<br />

+7 I2O7 anidride periodica eptaossido di diiodio<br />

+6 MnO3 anidride manganica triossido di manganese<br />

+7 Mn2O7 anidride permanganica eptaossido di dimanganese<br />

7


A proposito di ossidi, occorre ricordare che:<br />

a) Esistono ossidi che, non essendo basici nè acidi, non possono essere attribuiti ad alcuna delle due<br />

categorie sopra descritte. I principali sono:<br />

N2O (protossido di azoto)<br />

NO (ossido di azoto)<br />

CO (ossido di carbonio)<br />

MnO2 (biossido di manganese)<br />

b) Gli ossidi <strong>dei</strong> non metalli non sono mai basici, tuttavia alcuni sono neutri, come visto sopra.<br />

Conviene qui ricordare tutti insieme i diversi ossidi dell'azoto:<br />

N2O (protossido di azoto; n.o. +1)<br />

NO (ossido di azoto; n.o. +2)<br />

NO2 (diossido di azoto; n.o. +4) tale composto viene chiamato comunemente biossido di<br />

azoto, talvolta ipoazotide, o anche anidride nitrosa-nitrica, perchè, se messo in acqua, si<br />

comporta come se fosse N2O3 (anidride nitrosa) e, insieme, come se fosse N2O5 (anidride<br />

nitrica), infatti si può scrivere:<br />

4NO2 → N2O3 + N2O5<br />

N2O3 (anidride nitrosa; n.o. +3)<br />

N2O5 (anidride nitrica; n.o. +5)<br />

c) Gli ossidi di metalli del blocco s sono sempre basici.<br />

d) Gli ossidi di metalli del blocco d sono generalmente basici: Tuttavia esistono anche ossidi neutri<br />

(es.MnO2, visto sopra), ealcuni di questi ossidi possono essere acidi.<br />

Sono generalmente basici gli ossidi in cui il metallo ha n° di ossidazione piccolo (+1, +2, +3): es:<br />

Cu2O, CuO, ZnO, FeO, Fe2O3, mentre sono generalmente acidi gli ossidi in cui il metallo ha n.o.<br />

grande (es. Mn2O7, CrO3).<br />

Alcuni elementi (noi ricorderemo Mn e Cr) hanno sia ossidi acidi che ossidi basici:<br />

Manganese (Mn): Ossidi basici con +2 e +3, ossidi acidi con +6 e +7:<br />

+2 MnO ossido di manganese (OSS. Manganoso IDR. Manganoso)<br />

+3 Mn2O3 triossido di dimanganese (OSS. Manganico IDR. Manganico)<br />

+4 MnO2 diossido di manganese<br />

+6 MnO3 triossido di manganese (Anidr. Manganica Ac. Manganico)<br />

+7 Mn2O7 eptaoss. di dimang. (Anidr. Permanganica Ac. Permanganico)<br />

Cromo (Cr): Ossidi basici con +2 e +3, ossidi acidi con +6:<br />

+2 CrO ossido di cromo (OSS. Cromoso IDR. Cromoso)<br />

+3 Cr2O3 triossido di dicromo (OSS. cromico IDR. cromico)<br />

+6 CrO3 triossido di cromo (Anidr. cromica Ac. cromico)<br />

8


Ossido basico + H20: Idrossidi<br />

Gli idrossidi si formano sommando una o più molecole d'acqua ad un'ossido:<br />

Ossido + nH2O → Idrossido<br />

e hanno formula generale Me(OH)x in cui:<br />

Me = simbolo chimico del metallo<br />

x = numero di ossidazione del metallo.<br />

In altre parole per la formula chimica di qualsiasi idrossido si ottiene scrivendo il simbolo del<br />

metallo Me e, di seguito, un numero di gruppi OH pari al numero di ossidazione del metallo. Per<br />

esempio, dato l'alluminio Al avente numero di ossidazione 3+, la formula del suo idrossido è:<br />

Al(OH)3.<br />

Negli idrossidi è presente il gruppo OH - , che viene chiamato ossidrile, o ione idrossido, e che si<br />

può pensare originato da una molecola di acqua in seguito a perdita di uno ione H +.<br />

Negli idrossidi la carica dello ione OH - viene annullata dalla carica del metallo.<br />

Tutte le nomenclature li chiamano idrossido di…metallo.<br />

Quando il metallo può avere diversi n° di ossidazione valgono le stesse regole viste per gli ossidi<br />

basici, ovvero:<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale degli idrossidi prevede:<br />

Se il metallo ha un solo un numero di ossidazione il composto si chiamerà “idrossido di” seguito<br />

dal nome del metallo.<br />

Se il metallo presenta due numeri di ossidazione può formare due idrossidi diversi. Nell'idrossido<br />

a numero di ossidazione maggiore il metallo prenderà il suffisso -ico, in quello a numero di<br />

ossidazione minore prenderà il suffisso -oso.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> IUPAC prevede:<br />

la denominazione “idrossido di” seguita dal nome del metallo, utilizzando anche opportuni prefissi<br />

che precedono il termine “idrossido”.<br />

I prefissi <strong>dei</strong> nomi IUPAC corrispondono ai numeri che compaiono nelle formule (2 = di; 3 = tri; 4<br />

= tetra; 5 = penta; 6 = esa; etc.).<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> di Stock prevede:<br />

la denominazione “idrossido di” seguita dal nome del metallo; quando il metallo può assumere<br />

diversi numeri di ossidazione, questi vengono specificati tra parentesi con numero romano.<br />

Elemento N.O. Formula<br />

Nome<br />

tradizionale<br />

Nome IUPAC Nome Stock<br />

Sodio (Na) +1 NaOH idrossido di sodio idrossido di sodio idrossido di sodio<br />

Calcio (Ca) +2 Ca(OH)2<br />

Ferro (Fe)<br />

Stagno<br />

(Sn)<br />

idrossido di<br />

calcio<br />

diidrossido di calcio idrossido di calcio<br />

+2 Fe(OH)2 idrossido ferroso diidrossido di ferro idrossido di ferro (II)<br />

+3 Fe(OH)3 idrossido ferrico triidrossido di ferro idrossido di ferro (II)<br />

+2 Sn(OH)2<br />

+4 Sn(OH)4<br />

idrossido<br />

stannoso<br />

idrossido<br />

stannico<br />

diidrossido di stagno<br />

tetraidrossido di<br />

stagno<br />

idrossido di stagno<br />

(II)<br />

idrossido di stagno<br />

(IV)<br />

9


Elemento + H2: Idruri e idracidi<br />

Idruri<br />

Idruri sono i <strong>composti</strong> binari contenenti idrogeno a eccezione <strong>dei</strong> <strong>composti</strong> tra idrogeno e gli<br />

elementi del VI o del VII gruppo, che prendono il nome di idracidi, perchè manifestano carattere<br />

acido.<br />

In questi <strong>composti</strong>, l'idrogeno può assumere numero di ossidazione -1 o +1 a seconda dell'elemento<br />

a cui è legato. In paticolare quando è legato con elementi aventi elettronegatività maggiore<br />

(generalmente i non metalli), assume numero di ossidazione +1, e da origine a <strong>composti</strong> di tipo<br />

molecolare (idruri covalenti) mentre quando è legato ad atomi meno elettronegativi (i metalli),<br />

assume numero di ossidazione -1, e dà origine a <strong>composti</strong> ionici (idruri ionici).<br />

Applicando la "Regola dell'incrocio" risulta che la formula generale di un idruro è EHx in cui:<br />

E = simbolo chimico dell'elemento legato all'idrogeno;<br />

x = numero di ossidazione dell'elemento E.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale prevede:<br />

la denominazione "idruro di" seguito dal nome dell’elemento E. Molti idruri covalenti hanno <strong>dei</strong><br />

nomi propri nella <strong>nomenclatura</strong> tradizionale (CH4: metano; NH3: ammoniaca). Per gli idruri ionici,<br />

quando il metallo può assumere più N.O. si ricorre ai soliti suffissi (vedi * in tabella)<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> IUPAC prevede:<br />

la denominazione “idruro di” seguita dal nome dell'elemento E, utilizzando anche opportuni prefissi<br />

che precedono il termine “idruro”. (mono, di, tri…..).<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> di Stock:<br />

viene talvolta utilizzata per gli idruri ionici, e identifica il N.O. del metallo, quando questo possa<br />

assumere più N.O., riportandolo tra parentesi con numero romano:<br />

Elemento N.O. Formula Nome tradizionale Nome IUPAC Nome Stock<br />

Na +1 NaH idruro di sodio idruro di sodio<br />

Ca +2 CaH2 idruro di calcio diidruro di calcio<br />

Al +3 AlH3 idruro di alluminio<br />

triidruro di<br />

alluminio<br />

Fe +2 FeH2 Idruro ferroso Diidruro di ferro Idruro di ferro (II) *<br />

Fe +3 FeH3 Idruro ferrico triidruro di ferro Idruro di ferro (III) *<br />

N** -3 NH3<br />

As +3 AsH3<br />

idruro di azoto<br />

(ammoniaca)<br />

idruro di arsenico<br />

(arsina)<br />

triidruro di azoto<br />

triidruro di<br />

arsenico<br />

** In realtà, essendo l’azoto più elettronegativo dell’idrogeno, il composto andrebbe scritto H3N<br />

(nitruro di idrogeno), ma l’ammoniaca presenta comunque carattere basico e pertanto risulta<br />

opportuno non scrivere gli idrogeni per primi, riservando la collocazione dell'idrogeno a sinistra<br />

nella formula per acidi.<br />

10


Idracidi<br />

Gli idracidi sono i <strong>composti</strong> che l'idrogeno, sempre con numero di ossidazione +1, forma con<br />

elementi del VI o del VII gruppo. L'idrogeno, essendo il meno elettronegativo <strong>dei</strong> due elementi,<br />

nella formula va scritto per primo.<br />

Applicando la "Regola dell'incrocio" risulta che la formula generale di un idracido è HxE in cui:<br />

E = simbolo chimico dell'elemento del VI o del VII gruppo;<br />

x = numero di ossidazione dell'elemento E.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale prevede:<br />

il termine "acido" seguito dal nome del non metallo terminante con il suffisso -idrico.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> IUPAC prevede:<br />

l'utilizzo del suffisso –uro per l'elemento del VI o VII gruppo, seguito dalla termine “di idrogeno”<br />

(eventualmente con gli opportuni prefissi moltiplicativi).<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> di Stock:<br />

non si applica, trattandosi di <strong>composti</strong> covalenti.<br />

Poiché tutti i non metalli coinvolti in questi <strong>composti</strong> hanno un solo N.O. negativo, il problema di<br />

distinguere i <strong>composti</strong> con diverso numero di ossidazione non si pone.<br />

Elemento<br />

Numero di<br />

ossidazione<br />

Formula Nome tradizionale Nome IUPAC<br />

F -1 HF acido fluoridrico fluoruro di idrogeno<br />

Cl -1 HCl acido cloridrico cloruro di idrogeno<br />

Br -1 HBr acido bromidrico bromuro di idrogeno<br />

I -1 HI acido iodidrico ioduro di idrogeno<br />

S -2 H2S acido solfidrico solfuro di diidrogeno<br />

Se -2 H2Se acido selenidrico seleniuro di diidrogeno<br />

Te -2 H2Te acido telluridrico tellururo di diidrogeno<br />

Benché non sia un composto binario, viene classificato tra gli idracidi anche HCN, detto acido<br />

cianidrico nella <strong>nomenclatura</strong> tradizionale e cianuro di idrogeno nella <strong>nomenclatura</strong> IUPAC.<br />

11


Ossido acido + H20: Ossoacidi<br />

Gli ossiacidi sono <strong>composti</strong> ternari costituiti da idrogeno, ossigeno e non metallo; se E è il simbolo<br />

del non metallo, la formula generale di un ossiacido è:<br />

HaEbOc<br />

gli indici a, b, c sono numeri interi primi tra loro (cioè, non hanno alcun divisore comune a tutti e<br />

tre).<br />

Gli ossiacidi si formano sommando una o più molecole d'acqua ad un'anidride:<br />

Anidride + nH2O → Ossiacido<br />

Per trovare la formula chimica di un ossiacido si scrivono i due reagenti (anidride + H2O) a sinistra<br />

della freccia e a destra della freccia i simboli chimici senza alcun indice della formula vista in<br />

precedenza: H_E_O_<br />

Si contano gli atomi di ciascun elemento presenti nei reagenti, determinando in tal modo i valori<br />

degli indici (a, b, c), che si attribuiscono ai rispettivi simboli chimici.<br />

Per esempio, volendo scrivere la formula dell'ossiacido che si ottiene da anidride solforica SO3 e<br />

acqua inizialmente scriveremo :<br />

SO3 + H2O → H_S_O_<br />

Ora bisogna contare gli atomi di ciascun elemento presenti nei reagenti, determinando in tal modo i<br />

valorori degli indici (a, b, c), che si attribuiscono ai rispettivi simboli chimici nella formula<br />

HaXbOc:<br />

in questo caso risulta:<br />

a = 2 (a sinistra della freccia ci sono in totale 2 atomi di idrogeno)<br />

b = 1 (a sinistra della freccia è infatti presente un solo atomo di zolfo)<br />

c = 4 (a sinistra della freccia sono infatti presente quattro atomi di ossigeno: 3 in SO3 e uno in H2O)<br />

quindi risulta che la formula chimica dell'acido corrispondente è H2SO4. <strong>La</strong> reazione completa<br />

risulta essere:<br />

SO3 + H2O → H2SO4<br />

Volendo invece scrivere la formula chimica dell'acido che si ottiene da anidride nitrica N2O5 e<br />

acqua, scriveremo:<br />

N2O5 + H2O → H2N2O6<br />

i valori degli indici non sono numeri primi tra loro, ma sono tutti divisibili per due; quindi si ha che:<br />

N2O5 + H2O → 2HNO3<br />

da una molecola di anidride nitrica e una di acqua si ottengono due molecole di HNO3.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale prevede:<br />

il nome degli acidi si ottiene da quello dell'anidride corrispondente, sostituendo il termine "acido" al<br />

termine "anidride".<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> IUPAC prevede:<br />

per tutti gli acidi la desinenza –ico (senza distinzioni per N.O.) ed un opportuno prefisso<br />

moltiplicativo per indicare il numero di atomi di ossigeno (osso). Bisogna inoltre far seguire al<br />

nome del non metallo il suo stato di ossidazione in numero romano racchiuso tra parentesi tonde.<br />

acido numero atomi di ossigeno + osso + radice + -ico + (numero di ossidazione del non-metallo)<br />

[Es: HClO4, in cui Cl ha N:O: +7 sarà: acido tetraossoclorico(VII)]<br />

Nei casi (rari!) in cui l'acido contenga più di un atomo di non metallo, bisognerà introdurre anche<br />

un prefisso che specifichi il numero di atomi del non-metallo [es: H4P2O7, in cui P ha N:O +5 sarà:<br />

acido eptaossodifosforico(V)]<br />

(sono <strong>composti</strong> covalenti, dunque non si applica la notazione di Stock.)<br />

12


Reagenti Formula acido Nome tradizionale Nome IUPAC<br />

CO2 + H2O H2CO3 acido carbonico acido triossocarbonico(IV)<br />

N2O3 + H2O HNO2 acido nitroso acido diossonitrico(III)<br />

N2O5 + H2O HNO3 acido nitrico acido triossonitrico(V)<br />

SO2 + H2O H2SO3 acido solforoso acido triossosolforico(IV)<br />

SO3 + H2O H2SO4 acido solforico a. tetraossosolforico(VI)<br />

Cl2O + H2O HClO acido ipocloroso acido monoossoclorico(I)<br />

Cl2O3 + H2O HClO2 acido cloroso acido diossoclorico(III)<br />

Cl2O5 + H2O HClO3 acido clorico acido triossoclorico(V)<br />

Cl2O7 + H2O HClO4 acido perclorico acido tetraossoclorico(VII)<br />

P2O5+2H2O H4P2O7 acido pirofosforico Acido eptaossodifosforico(V)<br />

13


Ossiacidi meta, piro, orto<br />

Normalmente le anidridi formano gli ossiacidi combinandosi con una sola molecola di acqua. Le<br />

anidridi di alcuni non metalli (P, B, As, Si) si possono combinare invece con più di una molecola di<br />

acqua.<br />

Se il numero di ossidazione del non metallo è dispari l'anidride corrispondente si può legare con<br />

1, 2 o 3 molecole di acqua e può quindi dare luogo a tre diversi acidi, che vengono distinti (nella<br />

<strong>nomenclatura</strong> tradizionale) mediante i prefissi meta, piro, orto:<br />

anidride + 1 H2O → acido meta......<br />

anidride + 2 H2O → acido piro.......<br />

anidride + 3 H2O → acido orto.......<br />

Se il numero di ossidazione del non metallo è pari (è il caso solo del Silicio) l'anidride<br />

corrispondente si può legare con 1 o 2 molecole di acqua e può quindi dare luogo a due diversi<br />

acidi, che vengono distinti (nella <strong>nomenclatura</strong> tradizionale) mediante i prefissi meta e orto:<br />

anidride + 1 H2O → acido meta......<br />

anidride + 2 H2O → acido orto........<br />

Per quanto riguarda la <strong>nomenclatura</strong> IUPAC valgono le regole già viste in precedenza.<br />

Di seguito sono riportati diversi esempi: noi cerchiamo di imparare almeno quelli evidenziati in<br />

grassetto!<br />

Reagenti<br />

P2O3+1H2O<br />

P2O3+2H2O<br />

P2O3+3H2O<br />

P2O5+1H2O<br />

P2O5+2H2O<br />

P2O5+3H2O<br />

B2O3+1H2O<br />

B2O3+2H2O<br />

B2O3+3H2O<br />

As2O3+1H2O<br />

As2O3+2H2O<br />

As2O3+3H2O<br />

As2O5+1H2O<br />

As2O5+2H2O<br />

As2O5+3H2O<br />

SiO2+1H2O<br />

SiO2+2H2O<br />

a. = acido<br />

HPO2<br />

Formula<br />

acido<br />

H4P2O5<br />

H3PO3<br />

HPO3<br />

H4P2O7<br />

H3PO4<br />

HBO2<br />

H4B2O5<br />

H3BO3<br />

HAsO2<br />

H4As2O5<br />

H3AsO3<br />

HAsO3<br />

H4As2O7<br />

H3AsO4<br />

H2SiO3<br />

H4SiO4<br />

Nome tradizionale Nome IUPAC<br />

a. metafosforoso<br />

a. pirofosforoso<br />

a. (orto)fosforoso<br />

a. metafosforico<br />

a. pirofosforico<br />

a. (orto)fosforico*<br />

a. metaborico<br />

a. piroborico<br />

a. (orto)borico<br />

a. metarsenioso<br />

a. piroarsenioso<br />

a. (orto)arsenioso<br />

a. metarsenico<br />

a. piroarsenico<br />

a. (orto)arsenico<br />

a. metasilicico<br />

a. ortosilicico<br />

ac. diossofosforico(III)<br />

a. pentaossodifosforico(III)<br />

ac. triossofosforico(III)<br />

acido triossofosforico(V)<br />

a. eptaossodifosforico(V)<br />

acido triossofosforico(V)<br />

acido diossoborico(III)<br />

a. pentaossodiborico(III)<br />

acido triossoborico(III)<br />

acido diossoarsenico(III)<br />

a. pentaossodiarsenico(III)<br />

acido triossoarsenico(III)<br />

acido triossoarsenico(V)<br />

a. eptaossodiarsenico(V)<br />

a. tetraossoarsenico(V)<br />

acido triossosilicico(IV)<br />

acido tetraossosilicico(IV)<br />

Conoscendo la formula dell'acido e volendogli dare il giusto prefisso, basta seguire queste regole:<br />

- piro se vi sono 2 atomi di non metallo ( es. H4P2O7 Acido Pirofosforico)<br />

- meta se il numero di atomi di idrogeno è 1 o 2 ( es. HPO3 Acido Metafosforico)<br />

- orto se il numero di atomi di idrogeno è 3 o maggiore di 3 ( es. H3PO4 Acido Ortofosforico)<br />

*L'acido ortofosforico è di gran lunga l'acido fosforico più comune: per questo il prefisso orto<br />

spesso non è indicato. Se trovate "acido fosforico" si intende "acido ortofosforico".<br />

14


Sali<br />

I Sali si formano per sostituzione degli atomi di idrogeno di un acido con atomi di metallo (o più<br />

genericamente con cationi). Ciò che resta di un acido che ha perso gli ioni H + è l'anione derivato<br />

dall'acido, detto anche Residuo dell' Acido (R.a.)<br />

Esempi:<br />

Acido R.a. Sale corrispondente<br />

HCl Cl - NaCl<br />

HNO3 NO3 - NaNO3<br />

H2SO4 SO4 2- Na2SO4<br />

H2SO4 HSO4 -<br />

(idrogenione)<br />

NaHSO4<br />

I sali si possono formare in seguito a molte reazioni diverse. In questa sede vediamo per prima la<br />

reazione ACIDO + BASE SALE + H2O, anche perché è la via più facile per imparare la<br />

<strong>nomenclatura</strong> <strong>dei</strong> sali.<br />

Sali binari (o sali degli idracidi)<br />

I sali binari sono <strong>composti</strong> costituiti da un metallo e da un non-metallo.<br />

Possiamo pensarli formati dalla reazione tra un idracido e un idrossido.<br />

Es. HCl + NaOH NaCl + H2O<br />

In essi, il metallo, avendo una elettronegatività minore, ha numero di ossidazione positivo e nella<br />

formula chimica del composto, il suo simbolo precede quello del non-metallo.<br />

Applicando la "Regola dell'incrocio" la formula generale di un sale binario è: MexnonMey, in cui:<br />

Me = simbolo chimico del metallo;<br />

nonMe = simbolo chimico del non-metallo;<br />

x = numero di ossidazione del non-metallo;<br />

y = numero di ossidazione del metallo.<br />

Nota: Si considerano binari anche i sali dello ione ammonio NH4 + che in questo caso è considerato<br />

come un metallo con numero di ossidazione +1.<br />

(Possiamo pensarli come derivati dalla reazione tra un idracido e l'ammoniaca.<br />

Es. HCl + NH3 NH4Cl)<br />

Nomenclatura:<br />

Secondo lo schema generale <strong>dei</strong> <strong>composti</strong> binari, il composto prenderà il nome dal non-metallo col<br />

suffisso -uro, seguito dal nome del metallo.<br />

[(radice del non metallo)-uro di (nome del metallo) es. NaCl: cloruro di sodio)]<br />

Quando il metallo può assumere più N.O., ogni <strong>nomenclatura</strong> si regola come già visto per gli altri<br />

<strong>composti</strong> ionici, e cioè:<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale <strong>dei</strong> sali binari prevede:<br />

Se il metallo presenta due numeri di ossidazione diversi si possono ottenere due sali binari<br />

diversi.<br />

Nel composto a numero di ossidazione maggiore, il metallo prenderà il suffisso -ico, in quello a<br />

numero di ossidazione minore prenderà il suffisso -oso.<br />

(radice del non metallo)-uro di (nome del metallo)-ico<br />

(radice del non metallo)-uro di (nome del metallo)-oso<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> IUPAC prevede:<br />

che il composto prenda il nome dal non-metallo terminante in uro seguito dal nome del metallo, con<br />

l’utilizzo di opportuni prefissi (mono, di, tri…) che precedono entrambi i termini.<br />

15


<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> di Stock prevede:<br />

quando il metallo può assumere diversi numeri di ossidazione, questi vengono specificati tra<br />

parentesi con numero romano.<br />

Metallo Non metallo Formula Nome tradizionale Nome IUPAC Nome Stock<br />

Na + Cl - NaCl cloruro di sodio cloruro di sodio cloruro di sodio<br />

K + S 2- K2S solfuro di potassio solfuro di dipotassio solfuro di potassio<br />

Fe 2+ S 2- FeS solfuro ferroso solfuro di ferro solfuro di ferro(II)<br />

Fe 3+ S 2- Fe2S3 solfuro ferrico trisolfuro di diferro solfuro di ferro (III)<br />

Cu + Cl - CuCl cloruro rameoso cloruro di rame cloruro di rame (I)<br />

Sali ternari (o sali degli ossiacidi)<br />

Quando un ossiacido perde uno o più ioni H + , forma anioni definiti come "residui dell'acido" (R.a).<br />

Questi, combinandosi con un catione metallico, danno luogo ai sali degli ossiacidi. Possiamo<br />

dunque considerare questi <strong>composti</strong> come <strong>composti</strong> ionici, in cui il catione è uno ione metallico, e<br />

l'anione è il R.a. dell'ossoacido.<br />

Cominciamo a vedere la formazione e la <strong>nomenclatura</strong> degli anioni.<br />

______________________________________________________________________________<br />

Formazione degli anioni residui degli acidi e loro <strong>nomenclatura</strong><br />

Consideriamo questo esempio: l'acido nitrico HNO3 perdendo uno ione H + , si trasforma in un<br />

anione di formula NO3 - che è il residuo dell'acido nitrico HNO3.<br />

HNO3 → H + + NO3 - .<br />

Un po' più complesso è il caso de gli acidi poliprotici, che possono dare anioni diversi per perdita di<br />

uno o più ioni H + : per esempio, l'acido fosforico H3PO4 si può formare tre anioni diversi:<br />

H3PO4 → H + + H2PO4 -<br />

H3PO4 → 2H + + HPO4 2-<br />

H3PO4 → 3H + + PO4 3-<br />

Questi anioni, che conservano uno o più atomi di H, sono detti idrogenioni, e danno luogo ai sali<br />

acidi.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale <strong>dei</strong> residui degli acidi ternari prevede:<br />

i nomi <strong>dei</strong> residui degli acidi si formano da quelli degli acidi corrispondenti togliendo la parola<br />

acido e cambiando le desinenze secondo lo schema seguente:<br />

-oso -ito Es: acido solforoso ione solfito<br />

-ico -ato<br />

Es: acido solforico ione solfato<br />

Inoltre se i residui derivano da acidi poliprotici, per gli idrogenioni si usano gli stessi suffissi,<br />

mettendo però la parola monoacido, biacido, triacido dopo il nome del residuo dell'acido, ad<br />

indicare in numero di atomi di idrogeno rimasti nel R.a.<br />

Per esempio l'acido fosforoso H3PO3 può formare tre anioni diversi:<br />

H3PO3 → H + + H2PO3 -<br />

ione fosfito biacido<br />

H3PO3 → 2H + + HPO3 2-<br />

ione fosfito monoacido<br />

H3PO3 → 3H + + PO3 3-<br />

ione fosfito<br />

[Una vecchia dicitura (che noi non utilizzeremo ma che potreste incontrare) in questi casi non<br />

utilizzava la parola acido, ma aggiungeva il prefisso bi- al nome del residuo.<br />

Ecco perché per esempio lo ione HCO3 - , derivato dall'acido carbonico per perdita di un solo H + ,<br />

viene tuttora spesso chiamato ione bicarbonato (anziché ione carbonato acido)]<br />

16


<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> IUPAC <strong>dei</strong> residui degli acidi ternari prevede:<br />

I nomi <strong>dei</strong> residui degli acidi si formano da quelli degli acidi corrispondenti togliendo la parola<br />

acido e cambiando le desinenze (-ico -ato, senza distinzione per i numeri di ossidazione del nonmetallo)<br />

Es: Acido triossosolforico (IV) ione triossosolfato (IV)<br />

Nel caso di idrogenioni, si antepone monoidrogen, diidrogen…. a indicare il numero di atomi di idrogeno<br />

presenti nel residuo dell'acido (es: H2PO4 - : diidrogenfosfato).<br />

Notate che nella <strong>nomenclatura</strong> di questi idrogenioni il numero degli atomi di ossigeno viene<br />

tralasciato. (cioè HCO3 - non si chiama monoidrogenotriossicarbonato(IV), ma solo (!)<br />

monoidrogenocarbonato(IV).<br />

Anioni acidi Nome tradizionale Nome IUPAC<br />

NO3 - nitrato triossonitrato(V)<br />

NO2 - nitrito diossonitrato(III)<br />

HSO4 - Solfato monoacido monoidrogenosolfato(VI)*<br />

HCO3 - carbonato monoacido monoidrogenocarbonato(IV)*<br />

CO3 2- carbonato triossocarbonato(IV)<br />

H2PO4 - fosfato biacido diidrogenofosfato(V)*<br />

HPO4 2- fosfato monoacido monoidrogenofosfato(V)*<br />

PO4 3- fosfato tetraossofosfato(V)<br />

ClO - ipoclorito monoossoclorato(I)<br />

ClO2 - clorito diossoclorato(III)<br />

ClO3 - clorato triossoclorato(V)<br />

ClO4 - perclorato tetraossoclorato(VII)<br />

______________________________________________________________________________<br />

Formazione e <strong>nomenclatura</strong> di sali ternari<br />

I sali ternari si ottengono dall'unione tra un residuo di un acido e uno ione metallico. Nella formula<br />

chimica del sale ternario, il simbolo chimico del metallo precede quello del residuo dell'acido.<br />

Applicando la "Regola dell'incrocio" risulta che la formula generale di un sale ternario è MexRay in<br />

cui:<br />

Me = simbolo chimico dello ione metallo;<br />

y = numero di ossidazione dello ione metallico;<br />

R.a. = residuo dell'acido;<br />

x= numero di ossidazione del residuo dell'acido.<br />

Per questi sali in tutte le nomenclature, il nome del sale viene costruito utilizzando il nome<br />

dell'anione (residuo dell'acido) così come era assegnato nella corrispondente <strong>nomenclatura</strong>, seguito<br />

dal metallo. Quando è necessario specificare il N.O. del metallo, si può procedere in due modi: la<br />

tradizionale utilizza i suffisi (-oso/ -ico), mentre la IUPAC adotta la notazione di Stock; in questo<br />

caso, non si utilizzano i prefissi (mono, di…).<br />

17


Es:<br />

Fe3(PO4)2<br />

(Fe con N:O: +2)<br />

FePO4<br />

(Fe con N:O: +3)<br />

Tradizionale:<br />

SUFFISSI -oso/-ico<br />

Ortofosfato ferroso<br />

Ortofosfato ferrico<br />

IUPAC/Stock:<br />

specificando il N.O. del metallo tra parentesi<br />

con numero romano.<br />

tetraossofosfato(V) di ferro (II)<br />

[notate che NON si scrive<br />

ditetraossofosfato(V) di triferro (II)]<br />

tetraossofosfato(V) di ferro (III)<br />

Notate che in generale, per tutti i sali - sia sali binari che sali degli ossiacidi-, la regola è:<br />

(nome dell'anione) di (nome del metallo).<br />

<strong>La</strong> "difficoltà" nei sali degli ossiacidi è dare il giusto nome all'anione, mentre per i cationi si<br />

procede come per i sali binari. (<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> compositiva però qui è poco funzionale e dunque<br />

poco utilizzata: la IUPAC assume la notazione di Stock oer evidenziare i diversi N.O. <strong>dei</strong> metalli)<br />

Formula Nome tradizionale Nome IUPAC/Stock<br />

CaCO3 carbonato di calcio triossocarbonato(IV) di calcio<br />

Ca(HCO3)2 Carbonato monoacido di calcio idrogenocarbonato(IV) di calcio<br />

Co(NO2)2 nitrito cobaltoso diossonitrato(III) di cobalto (II)<br />

Co(NO2)3 nitrito cobaltico diossonitrato(III) di cobalto (III)<br />

Cu(NO3)2 nitrato rameico triossonitrato (V) di rame (II)<br />

Fe3(PO4)2 ortofosfato ferroso tetraossofosfato(V) di ferro (II)<br />

Fe(HCO3)2 bicarbonato ferroso idrogenocarbonato(IV) di ferro (II)<br />

NaClO ipoclorito di sodio ossoclorato(I) di sodio<br />

NaClO2 clorito di sodio diossoclorato(III) di sodio<br />

NaClO3 clorato di sodio triossoclorato (V) di sodio<br />

NaClO4 perclorato di sodio tetraossoclorato(VII) di sodio<br />

NaHSO4 bisolfato di sodio idrogenosolfato(VI) di sodio<br />

Fe(HCO3)2 bicarbonato ferroso idrogenocarbonato(IV) di ferro (II)<br />

CuH2PO4 fosfato biacido rameoso diidrogenofosfato(V) di rame (I)<br />

Cu(H2PO4)2 fosfato biacido rameico diidrogenofosfato(V) di rame (II)<br />

K2HPO4 fosfato monoacido di potassio monoidrogenofosfato(V) di potassio<br />

______________________________________________________________________________<br />

Sali idrati<br />

Talvolta nei reticoli <strong>dei</strong> <strong>composti</strong> ionici sono contenute anche delle molecole di H2O in proporzioni<br />

ben definita; in tal caso si parla di idratazione. Per esempio, il CuSO4 è spesso commercializzato<br />

nella forma pentaidrata, in cui cioè per ogni unità formula di CuSO4 sono presenti 5 molecole di<br />

H2O. Questo viene rappresentato così: CuSO4·5 H2O.<br />

18


Altre reazioni di salificazione<br />

Ora che abbiamo imparato la <strong>nomenclatura</strong> <strong>dei</strong> sali, teniamo presente che essi non si formano solo<br />

per reazione tra un acido e una base. Di seguito sono riassunte le principali reazioni di formazione<br />

di un sale:<br />

19


Altre classi di <strong>composti</strong>.<br />

Composti binari formati esclusivamente da non metalli<br />

(<br />

I <strong>composti</strong> binari tra non metalli sono rappresentati da una formula in cui l'elemento con<br />

elettronegatività maggiore viene scritto per ultimo.<br />

Il loro nome si ricava come quelli <strong>dei</strong> sali binari, assegnando appunto la desinenza -uro all'elemento<br />

più elettronegativo.<br />

Trattandosi di <strong>composti</strong> covalenti, non si applica la notazione di Stock<br />

Formula Nome tradizionale Nome IUPAC<br />

PCl3 cloruro fosforoso tricloruro di fosforo<br />

PCl5 cloruro fosforico pentacloruro di fosforo<br />

As2S3 solfuro arsenioso trisolfuro di diarsenico<br />

Perossidi<br />

Un perossido è un composto binario nel quale l'ossigeno, con numero di ossidazione -1, è legato a<br />

un elemento con numero di ossidazione +1 o +2. Il numero di ossidazione -1 dell'ossigeno è dovuto<br />

al fatto che due suoi atomi sono legati insieme da un legame covalente puro —O—O—, per cui a<br />

ciascuno di essi è sufficiente un solo altro elettrone per raggiungere l'ottetto esterno, cosa che si<br />

realizza quando essi si legano con l'altro elemento.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> tradizionale prevede:<br />

la denominazione "perossido di" seguito dal nome dell’elemento con numero di ossidazione<br />

positivo.<br />

<strong>La</strong> <strong>nomenclatura</strong> IUPAC prevede:<br />

la denominazione “perossido di” seguita dal nome dell'elemento con numero di ossidazione<br />

positivo, utilizzando anche opportuni prefissi (mono, di, tri…) che precedono il termine con numero<br />

di ossidazione positivo.<br />

Elemento<br />

Numero di<br />

ossidazione<br />

Formula Nome tradizionale Nome IUPAC<br />

Na +1 Na2O2 perossido di sodio perossido di disodio<br />

H +1 H2O2 perossido di idrogeno perossido di didrogeno<br />

Ba +2 BaO2 perossido di bario perossido di bario<br />

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