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Phelsuma madagascariensis - Geco del Madagascar - ReptiWorld

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<strong>ReptiWorld</strong> - di Pier Luigi Vianello (<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> - <strong>Geco</strong> <strong>del</strong> <strong>Madagascar</strong>)<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> (<strong>Geco</strong> <strong>del</strong> <strong>Madagascar</strong>)<br />

Click sulle foto per consultare la Galleria Fotografica di questa specie<br />

Classificazione scientifica<br />

Nome comune <strong>Geco</strong>, <strong>Geco</strong> <strong>del</strong> <strong>Madagascar</strong>, <strong>Geco</strong> verde, <strong>Geco</strong> diurno <strong>del</strong> <strong>Madagascar</strong><br />

Nome scientifico <strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong><br />

Altre<br />

nomenclature<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> <strong>madagascariensis</strong><br />

Gekko <strong>madagascariensis</strong> GRAY 1831<br />

<strong>Phelsuma</strong> sarrube [WIEGMANN 1834]<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> <strong>madagascariensis</strong> - MERTENS 1962<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> martensi MERTENS 1962<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> - GLAW & VENCES 1994: 290<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> boehmei MEIER 1982<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> boehmei MEIER 1982<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> boehmei - GLAW & VENCES 1994: 291<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> grandis GRAY 1870<br />

<strong>Phelsuma</strong> grandis GRAY 1870<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> venusta MERTENS 1964<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> venusta - WERMUTH 1965: 131<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> notissima MERTENS 1970 (fide MEIER 1982)<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> grandis - GLAW & VENCES 1994: 291<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> grandis - RÖSLER 1995: 142<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> kochi MERTENS 1954<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> kochi MERTENS 1954<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> kochi - WERMUTH 1965: 130<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> kochi - MEIER 1982<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> kochi - GLAW & VENCES 1994: 291<br />

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<strong>ReptiWorld</strong> - di Pier Luigi Vianello (<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> - <strong>Geco</strong> <strong>del</strong> <strong>Madagascar</strong>)<br />

Distribuzione<br />

geografica<br />

Ordine Squamata<br />

Common name:<br />

E: <strong>Madagascar</strong> Day Gecko<br />

G: Großer Taggecko<br />

<strong>Madagascar</strong> (Perinet, Andasibe, Ranomafana, Diego Suarez, Maevatanana,<br />

Tamatave), Nossi Be = Nosy Bé,Nosy Sakatia, Nosy Tanikely, Nosy Komba<br />

boehmei: around Perinet; Terra typica: Perinet.<br />

grandis: Terra typica: <strong>Madagascar</strong><br />

kochi: Majunga, Tsaramandroso, Ambahanbongo; Terra typica:<br />

Maevatanana, NW <strong>Madagascar</strong>.<br />

madagascariesis: east coast between Fénérive and Mananjari-Kianjavato.<br />

martensi: coastal E <strong>Madagascar</strong>; Terra typica: "Ambavala bei Fénérive".<br />

venusta: N <strong>Madagascar</strong> (south to Ambilobé); Terra typica: "25 km südlich<br />

von Diego Suarez, Nord-Madagaskar".<br />

Terra typica: <strong>Madagascar</strong><br />

Sotto-ordine Sauria (Lacertilia) - Lizards<br />

Infra-ordine Gekkota<br />

Famiglia Gekkonidae<br />

Sotto-famiglia Gekkoninae<br />

Genere <strong>Phelsuma</strong><br />

Specie <strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong><br />

Sottospecie <strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> grandis GRAY 1870<br />

<strong>Phelsuma</strong> madagascariesis kochi MERTENS 1954<br />

<strong>Phelsuma</strong> madagascariesis <strong>madagascariensis</strong> (GRAY 1831)<br />

<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> boehmei MEIER 1982<br />

Informazioni per l'allevamento<br />

Presentazione: Fra i numerosissimi membri <strong>del</strong>la famiglia il genere <strong>Phelsuma</strong> si distingue per il<br />

corpo affusolato, per il colore verde brillante <strong>del</strong>la pelle, per la testa contigua al corpo e per gli<br />

occhi a palla neri e sporgenti. Come tutti i gechi è provvisto di 5 dita terminanti in larghi polpastrelli<br />

muniti di finissime setole che formano le lamelle adesive, grazie a queste lamelle i gechi sono in<br />

grado di aderire a quasi tutte le superfici, pareti ed oggetti. Queste lamelle contengono a loro volta<br />

dei piccolissimi uncini in grado di aderire alle microporosità presenti su qualunque superficie. E' un<br />

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<strong>ReptiWorld</strong> - di Pier Luigi Vianello (<strong>Phelsuma</strong> <strong>madagascariensis</strong> - <strong>Geco</strong> <strong>del</strong> <strong>Madagascar</strong>)<br />

rettile particolarmente curioso ed è anche un grande arrampicatore.<br />

Dimensioni: Al momento <strong>del</strong>la nascita i piccoli misurano al massimo 3-6 cm, coda compresa,<br />

cominciano a nutrirsi uno o due giorno dopo essere usciti dalle uova. Vanno alimentati almeno una<br />

volta al giorno con omogeneizzati alla frutta e piccoli insetti. La dimensione massima di una<br />

phelsuma adulta e' di 25 cm, coda compresa, un vero gigante rispetto a molti altri membri <strong>del</strong>la<br />

famiglia. Le femmine che generalmente sono più piccole e con colori meno vivaci dei maschi invece<br />

raggiungono al massimo i 20 cm. Caratteristiche esclusive <strong>del</strong> maschio sono : le dimensioni<br />

maggiori rispetto alla femmina, la colorazione più vivace e le macchie rosse sul dorso molto più<br />

marcate.<br />

Indole: Si tratta di un sauro particolarmente curioso e molto agile. Talvolta i maschi manifestano<br />

una spiccata territorialità e per questo motivo non vanno tenuti assieme ad altri maschi nello<br />

stesso terrario. In linea di massima comunque se il terrario è sufficientemente grande non ci sono<br />

problemi a tenere gruppi di 2 o più maschi con un numero almeno doppio di femmine. Non è fra<br />

quei gechi che possono essere manipolati facilmente: non mette in atto atteggiamenti intimidatori,<br />

si limita alla fuga. Assicuratevi quando aprite il terrario che la stanza sia chiusa in modo tale da<br />

poter eventualmente riacchiappare il fuggitivo. La sua natura curiosa rende la <strong>Phelsuma</strong> uno degli<br />

animali da terrario più interessanti da osservare, se riceve cure giornaliere imparerà a riconoscervi<br />

a non temere più la vostra presenza. Dopo qualche tempo potrete avere qualche piccola<br />

soddisfazione dal vostro animaletto che accetterà il cibo dalla vostra mano. Attenzione: spruzzando<br />

sulla <strong>Phelsuma</strong> con un nebulizzatore <strong>del</strong>l'acqua, l'animale perde aderenza ed è più facile<br />

acchiapparlo.<br />

Temperatura: Durante il giorno all'interno <strong>del</strong> terrario deve essere presente una temperatura<br />

compresa fra i 25 ed i 30 °C . Durante la notte la temperatura può scendere fino a 20 °C. E' buona<br />

norma fornire all'interno <strong>del</strong> terrario una zona più calda ed una più fresca, in modo tale che il geco<br />

possa termoregolarsi, per fare questo è sufficiente posizionare la fonte di calore in uno degli angoli<br />

<strong>del</strong> terrario e nell'angolo opposto creare una zona d'ombra. Nel periodo estivo non è necessario<br />

riscaldare il terrario dato che la temperatura esterna soddisfa i requisiti richiesti, durante l'inverno<br />

invece una semplice lampada spot permetterà di raggiungere abbondantemente i 25°C. La<br />

<strong>Phelsuma</strong> a differenza di altri sauri ma anche di altri gechi non ha bisogno di bagni di sole quindi<br />

non è insolito o allarmante vederla accantonata in una zona ombrosa e nascosta <strong>del</strong> terrario.<br />

Umidità: E' importante mantenere all'interno <strong>del</strong> terrario un tasso di umidità non inferiore al 40%.<br />

Durante il periodo <strong>del</strong>la muta è necessario innalzare questo tasso fino all'70% per favorire lo<br />

staccarsi <strong>del</strong>la vecchia pelle. Per innalzare il tasso di umidità è sufficiente nebulizzare due o tre<br />

volte al giorno il terrario. Dato che le <strong>Phelsuma</strong>, in special modo gli esemplari più giovani, bevono<br />

attirate dal movimento <strong>del</strong>l'acqua, vi consiglio di nebulizzare una o due volte al giorno il terrario. E'<br />

possibile anche creare utilizzando una pompa per acquario una piccola fontanella, in questo modo<br />

oltre a stimolare l'animale a bere condizionerete il tasso di umidità all'interno <strong>del</strong> terrario. Piante<br />

vive possono essere utilizzate con il duplice scopo di permettere alla <strong>Phelsuma</strong> di arrampicarsi e di<br />

mantenere un più elevato tasso di umidità nell'ambiente circostante.<br />

Illuminazione: L'illuminazione indispensabile per i gechi è fornita da una lampada spot e da un<br />

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neon UVB, dimensionati opportunamente in base al terrario. Se si utilizzano lampade che<br />

raggiungono temperature molto elevate come possono essere le lampade in ceramica, è necessario<br />

coprire la lampada con una retina metallica in modo tale che il geco non possa toccarle e<br />

ustionarsi. Dato che per questa specie è sufficiente un terrario di piccole dimensioni consiglio l'uso<br />

di neon da 15-18 Watt <strong>del</strong> tipo Sylvania Reptistar o Zoomed Reptisun 5.0, attualmente gli unici due<br />

in grado di fornire un idonea illuminazione UVB indispensabile per i gechi e per la maggior parte<br />

dei sauri.<br />

Alimentazione: L'alimentazione dei gechi è costituita principalmente di insetti: grilli, camole <strong>del</strong><br />

miele, <strong>del</strong>la farina, caimani, mosche e drosofile. Gli esemplari appena nati possono essere<br />

alimentati fin da subito con piccoli grilli e drosofile, mentre gli esemplari adulti possono gradire di<br />

tanto in tanto <strong>del</strong>la frutta matura. Gli insetti devono essere dimensionati in base alla taglia<br />

<strong>del</strong>l'animale, prede troppo piccole non vengono considerate come cibo mentre prede troppo grandi<br />

non vengono mangiate. Un ultimo appunto sull'alimentazione riguarda l'uso di prede vive o di<br />

prede "in scatola": se decidete di optare per le seconde ricordatevi di integrare l'alimentazione con<br />

un complesso vitaminico a base di calcio. Attenzione: animali abituati a prede vive si adattano con<br />

molta difficoltà ad accettare prede morte, quindi vanno abituati gradatamente per evitare lunghi<br />

periodi di digiuno. Con cadenza mensile è necessario integrare la dieta <strong>del</strong> vostro geco con calcio e<br />

vitamina D3.<br />

Terrario: Raggiungendo la taglia di 25 cm un terrario verticale di 50 cm di lunghezza, 30 cm di<br />

profondità e 60 cm di altezza è sufficientemente grande per ospitare un maschio e due femmine di<br />

<strong>Phelsuma</strong>. E' molto importante fornire all'animale una serie di tronchi e piante sulle quali possa<br />

arrampicarsi e una vasca d'acqua in cui possa abbeverarsi (se si tratta di un esemplare giovane è<br />

probabile che non vada a bere dalla vasca seguite quindi il consiglio dato in precedenza ed<br />

installate una piccola fontanella o un gocciolatoio). Fissate in un angolo <strong>del</strong> terrario una lampada<br />

spot o un tappetino riscaldante per evitare che la temperatura scenda sotto i 20°C. Come substrato<br />

potete usare <strong>del</strong>la corteccia o dei trucioli in legno, l'importante è che il legno che decidete di usare<br />

non emani forti odori (come il cedro) che possono provocare problemi respiratori all'animale.<br />

Potete usare anche i finti tappeti erbosi che trovare nei negozi di giardinaggio: sono facili da pulire<br />

ed esteticamente gradevoli. La carta da cucina comunque resta la scelta migliore, è molto igienica,<br />

si sostituisce facilmente e non provoca occlusioni intestinali dovute ad ingerimento, cosa che invece<br />

potrebbe accadere con la corteccia. Assicuratevi che nel terrario i fori per l'aerazione o l'<br />

intercapedine fra le ante scorrevoli siano strette in modo tale che l'animale non possa scappare.<br />

Riproduzione: Le femmine depongono gruppi di una o due uova durante tutto l'anno. Dato che<br />

talvolta le uova vengono mangiate dalla stessa madre o da altri membri <strong>del</strong> gruppo è necessario<br />

spostarle in un apposito incubatore dove rimarranno fino al momento <strong>del</strong>la schiusa. Il periodo di<br />

incubazione può variare fra i 2 e i 3 mesi anche se temperature più elevate o più basse di quelle<br />

comprese fra i 26 e i 28°C possono precedere o ritardare la schiusa. Un parametro molto<br />

importante che deve essere tenuto sotto controllo per tutto il periodo di incubazione è l'umidità che<br />

non deve mai scendere al di sotto <strong>del</strong> 60%. Come substrato potete utilizzare: vermiculite, terriccio<br />

oppure l'argilla che normalmente viene impiegata come lettiera per i criceti. ATTENZIONE: il<br />

substrato deve risultare umido al tatto ma non fradicio o bagnato altrimenti correte il rischio che le<br />

uova marciscono.<br />

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Malattie o disturbi: Non sono segnalate malattie o disturbi specifici per questa specie.<br />

CITES: I gechi <strong>del</strong> genere <strong>Phelsuma</strong> sono animali in CITES.<br />

Note:<br />

Questa scheda è stata scritta da Pier Luigi Vianello (pierluigi@reptiworld.it) per <strong>ReptiWorld</strong>. Il documento può<br />

essere liberamente pubblicato e distribuito purché ne venga citata la provenienza e l'autore.<br />

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