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portfolio mauriziopetronioarchitetto - MPA

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<strong>portfolio</strong> <strong>mauriziopetronioarchitetto</strong>


02<br />

Disclaimer<br />

disclaimer<br />

Tutti i diritti relativi alle immagini presenti in questo documento sono riservati ai legittimi proprietari.<br />

Dove non indicato i diritti sono riservati a <strong>mauriziopetronioarchitetto</strong>.<br />

Tutte le immagini prelevate dai siti web pubblici, sono pubbliche e pubblicabili fatti salvi i diritti di copyright.<br />

foto: mauriziopetronio


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disclaimer<br />

sommario<br />

gesto = spazi[o]<br />

la città e l’ambiente<br />

il metodo<br />

la proposta<br />

le collaborazioni<br />

la professione<br />

la formazione<br />

work in progress<br />

altri progetti<br />

un progetto di mobilità sostenibile<br />

un progetto fotografico per FORMA<br />

progetti con Starching<br />

progetti con Cino Zucchi Architetti<br />

progetti con Arata Isozaki Associati<br />

progetti con Enrico Davide Bona<br />

chi siamo e dove siamo<br />

contatti<br />

fonti e riferimenti<br />

appendice<br />

sommario<br />

foto: mauriziopetronio


Di qua e di là<br />

<strong>MPA</strong> pensa che ad un di qua corrisponda sempre un di là uguale e<br />

contrario. <strong>MPA</strong> crede nell’idea di uno spazio interno ed uno spazio<br />

esterno e immagino un’architettura che plasma la membrana che<br />

divide questi due spazi per modificarli contemporamente. Ogni pensiero<br />

architettonico ha due risultati, uno interno ed uno esterno, ma<br />

generati comtemporaneamente da un solo gesto. Ogni tracciato divide<br />

e separa un di qua e un di là. L’architettura che immagina <strong>MPA</strong> si<br />

concentra sui bordi di questi spazi, sui materiali che li compongono,<br />

su spessori, colori e prestazioni. L’architettura che immagina <strong>MPA</strong> è<br />

fatta di una pelle con uno spessore proprio, più o meno esteso, capace<br />

di andare da zero a infinito. L’approccio progettuale nasce sempre<br />

dalla voglia di dar forma a questo bordo per interpretare il rapporto<br />

dentro/fuori.<br />

Fare architettura è indagare gli infiniti modi in cui l’oggetto singolo<br />

vive il rapporto con lo spazio generato al suo contorno. Plasmando<br />

la membrana che separa il dentro dal fuori creiamo due spazi: generalmente<br />

quello interno, dello stare e quello esterno, del muoversi,<br />

dell’avvicinarsi e dell’allontanarsi da. Ogni gesto progettuale interno<br />

produce risultati esterni e ogni gesto all’esterno ha effetti sulla percezione<br />

dello spazio interno. L’architettura è la risoluzione dei punti<br />

di contatto tra i due spazi, esterno ed interno. L’architettura è la risoluzione<br />

dei punti nei quali è possibile passare a uno spazio all’altro,<br />

attraversando la membrana che li separa. L’entrare in e l’uscire da,<br />

sono attività naturali per l’uomo e, per questo, richiedono soluzioni<br />

formidabili ed inaspettate per renderle esperienze uniche. <strong>MPA</strong> cre-<br />

06<br />

gesto = spazi[o]<br />

de che fondamentalmente l’architettura sia proprio questo gesto del<br />

separare il dentro dal fuori e il di qua dal di là. Il come si compie questo<br />

gesto genera risultati diversi e tanto più apprezzabili quanto più<br />

consapevoli siamo del segno che stiamo tracciando, del bordo che<br />

si sta creando e degli spazi che stanno nascendo di conseguenza.<br />

<strong>MPA</strong> guarda alle architetture che funzionano bene come la migliore<br />

delle macchine o dei meccanismi, regalando nuove sensazioni a chi le<br />

abita, a chi le vive e a chi le frequenta, a chi le guarda. L’architettura<br />

che <strong>MPA</strong> immagina è perfezione emozionante. Come una macchina<br />

composta di parti, anche l’architettura è un sistema di componenti,<br />

di aspetti, di temi.<br />

Dal gesto, allo spazio, alla città<br />

<strong>MPA</strong> crede che le architetture più riuscite siano quelle nelle quali ci si<br />

muove istintivamente, quelle nelle quali è lo spazio a guidarci suggerendoci<br />

il percorso con le sua forme, con la sua riconoscibilità, spingendoci<br />

naturalmente proprio dove abbiamo intenzione di andare.<br />

Anche nell’attraversare lo spazio, il percorso è “segno”: dalla punteggiata<br />

delle briciole di Pollicino, alle impronte più o meno simboliche<br />

che lasciamo dietro di noi, alla frecce colorate dei diagrammi di flusso<br />

dei vari layouts di un grande spazio pubblico. Il fallimento di un grande<br />

spazio interno lo si legge sui cartelli “entrata” ed “uscita”, quello di uno<br />

spazio esterno, anche solamente in una porzione di verde nella quale,<br />

giorno dopo giorno, l’impronta del piede disegna quel percorso istintivo,<br />

più rapido, al quale il progettista non aveva pensato.<br />

foto: mauriziopetronio


La città<br />

<strong>MPA</strong> preferisce una linea netta ad un indefinito bordo sfuocato.<br />

<strong>MPA</strong> preferisce un organismo-città concluso in se stesso piuttosto<br />

che uno sfumato senza fine.<br />

E’ il problema delle città italiane. Periferie senza fine, senza qualità<br />

urbanistica e, di conseguenza, senza qualità nel viverci e del vivere.<br />

E’ per questo che Venezia è la città più bella del mondo.<br />

In Venezia si entra, da Venezia si esce. Venezia è città conclusa, definita,<br />

immutabile, perfetta.<br />

Confrontarsi progettualmente con l’organismo vivente “città” vuol<br />

dire offrirle nuove parti che devono essere fagocitate, digerite, fatte<br />

proprie e non rigettate. Far crescere la città non vuol dire aggiungere<br />

l’ennesimo episodio al contorno del contorno, aspettando che la città<br />

se ne appropri creando tessuto dove ancora non esiste. Laddove non<br />

c’è programmazione, la città si estende come un blob senza qualità,<br />

come un fluido attratto verso il basso dalla forza di gravità, lungo il<br />

percorso più corto. In molte di queste situazioni, l’architetto, come un<br />

chirurgo, è chiamato a ricucire tessuti.<br />

La città contemporanea ha invece bisogno di sostituire parti sé, al<br />

suo interno, di riconvertire e rigenerare spazi interni, di riportare la<br />

natura laddove è peggiore la concentrazione di costruito, di costruire<br />

laddove nuove opportunità si sono create. La città si è generata per<br />

stratificazione successive non per aloni concentrici. Il concetto attuale<br />

di “città globale” è quella degli spostamenti sempre più rapidi, della<br />

rete dei trasporti sempre più capillare, delle informazioni che viaggiano<br />

in rete ed annullano il tempo, quella della città multietnica che<br />

08<br />

annulla lo spazio, non quello di una infinità città senza dimensione e<br />

senza fine. La città materiale in quanto tale continua a vivere è va preservata<br />

quanto più possibile. Il gesto progettuale all’interno della città<br />

è infatti importantissimo in quanto significa aggiungere un tassello ad<br />

un mosaico che di per se è spesso già straordinario e concluso.<br />

L’ambiente<br />

la città e l’ambiente<br />

Alla tema dell’ambiente <strong>MPA</strong> lega il senso di rispetto. Rispetto nella<br />

sua espressione più estesa. Ascolto e rispetto del luogo nel quale pensiamo<br />

di collocare la nostra idea, per esaltare le potenzialità espressive<br />

ed evocative dell’oggetto e del luogo. Consapevolezza e rispetto<br />

della sua sua unicità e delle sue fragilità. Rispetto dello spazio come<br />

risorsa finita e conclusa. Lo spazio naturale è una risorsa che ci è<br />

stata affidata in licenza d’uso, nulla ci è stato regalato, tantomeno per<br />

sempre. E’ fondamentale considerare lo spazio naturale come una<br />

risorsa da restituire, da passare a che verrà dopo di noi.<br />

Il concetto di spazio come risorsa finita stimola l’ottimizzazione progettuale:<br />

quanto più l’idea funziona e risolve e, consegunetemente, la<br />

sua risoluzione formale calza le richieste e le aspettative del cliente<br />

e i limiti che ci siamo dati, quanto meno avremo consumato risorse,<br />

spaziali, materiali ed economiche. Ambiente, ancora, come continua<br />

ricerca nel campo dei materiali e delle tecnologie costruttive ecocompatibili<br />

e delle fonti energetiche rinnovabili.<br />

Questi pochi concetti chiari e semplici sono un patrimonio importante<br />

che accompagna tutto il processo creativo, stimolando un approccio<br />

quanto più possibile attento e rispettoso.<br />

fonte: google images


La scala<br />

<strong>MPA</strong> preferisce il “come” al “cosa”: non importa “cosa” si sta progettando,<br />

ma “come” lo si sta progettando. Esistono “differenze di scala”<br />

ma l’approccio progettuale deve rimanere il medesimo. “Dal cucchiaino<br />

alla città” è uno slogan degli anni ’60 ancora attuale se, come<br />

era inteso da E.N. Rogers, l’intervallo di scala è continuità nel metodo<br />

progettuale. Questa è una delle grandi lezioni di architettura che ho<br />

avuto modo di imparare all’università nei corsi di Enrico Davide Bona<br />

e, consegunetemente, di mettere in pratica lavorando al suo fianco di<br />

per quattro anni nel suo studio di Milano.<br />

Per questo <strong>MPA</strong> non crede ad un accendino a forma di grattacielo sia<br />

buon design nonostante la firma dell’archistar di turno. Design come<br />

occasione per pensare ad oggetti che svolgano funzioni e risolvano<br />

problemi in modo nuovo, inatteso, intelligente, talvolta anticipando richieste<br />

e stili di vita.<br />

Il punto di vista<br />

<strong>MPA</strong> è convinto che la progettazione sia fondamentale cambiare continuamente<br />

punto di vista e mai ritenere che l’idea abbia una sola lettura<br />

possibile. Mai fermarsi, ma piuttosto spostarsi e chiedersi cosa<br />

succede “se”. Ragionare sulle parti per capire come cambia il tutto.<br />

Togliere per arricchire il prgetto. L’ipotesi e il dubbio abbandonano il<br />

progettista solo quando si è al termine del processo creativo e, spesso,<br />

neppure allora. E’ importante partire sempre dal foglio bianco piuttosto<br />

che da schemi formali precostituiti che, solitamente, ci danno<br />

10<br />

il metodo<br />

più garanzie e rassicuranti certezze. Questo naturalmente non significa<br />

rinunciare all’immaginario che, giorno dopo giorno, si sedimenta<br />

nei nostri occhi e che diventa prezioso e personale tesoro. La varietà<br />

dei riferimenti è pressocchè infinita e direttamente proporzionale alla<br />

ricchezza del progetto ottenuto. Ma ogni progetto ha una genesi a sé<br />

e parte sempre da zero. Aggiungendo, togliendo, guardando e rigurdando<br />

ancora, da una parte e dall’altra, da fuori e da dentro.<br />

L’albero<br />

Per questo, fino all’ultimo momento, <strong>MPA</strong> non ritiene concluso il progetto.<br />

L’idea progettuale non si sviluppa lungo un’ininterrotta linea<br />

continua da percorrere in un unico senso ma piuttosto la si può immaginare<br />

come un albero attraverso i cui rami muoversi liberamente.<br />

Ogni soluzione genera alternative parallele che fioriscono al contorno,<br />

generandone altre a loro volta, in un’esplosione di soluzioni che aspettano<br />

di essere colte. La sensibilità del progettista, i vincoli normativi<br />

e i desideri del cliente sono gli elementi ci guidano attraverso questo<br />

percorso non predeterminato. Per questo bisogna avere il coraggio<br />

di tornare indietro e di riprovare fino a quando non si è veramente<br />

soddisfatti del dove il nostro arrampicarci sull’albero ci ha portato.<br />

Questa è una delle grandi lezioni di architettura che ho avuto modo di<br />

imparare lavorando al fianco di Cino Zucchi per circa due anni nel suo<br />

studio di Milano. Alla soluzione che ci sembra più convincente, spesso<br />

ci si giunge all’improvviso, per caso e in maniera inaspettata.<br />

foto: mauriziopetronio


Il vincolo<br />

<strong>MPA</strong> crede nell’importanza di individuare quelli che sono i “vincoli” del<br />

progetto e su questi lavorare per piegarli e farli divenire la forza del<br />

progetto stesso. Sono le situazioni più difficili, le condizioni più dure, gli<br />

spazi più angusti a generare i progetti più brillanti. Molto spesso i limiti<br />

che ci sono imposti o che ci siamo posti ci costringono a lavorare in<br />

gabbie. Ma anche queste gabbie possono diventare una formidabile<br />

scacchiera dove giocare la nostra partita. Questa è una delle grandi<br />

lezioni di architettura che ho avuto modo di imparare lavorando nello<br />

studio Arata Isozaki, lavorando al progetto “CityLife” per la zona dell’ex<br />

fiera di Milano. Lo sviluppo del progetto vincitore del concorso, imperniato<br />

su una rigida maglia romboidale, inventata dal matematico<br />

Penrose, ha richiesto un particolarissimo studio delle singole unità<br />

abitative e della loro composizione entro un perimetro perfetto ed<br />

immutabile, senza alterare il numero, le proporzioni e le dimensioni<br />

delle singole tipologie.<br />

Il segno<br />

<strong>MPA</strong> crede nella forza del segno e nel suo straordinario potere di<br />

sintesi. L’idea, dagli occhi alla penna, si manifesta in segno su carta: il<br />

progetto, passo dopo passo, prende forma. Concluso l’iter progettuale<br />

cerco di ritrovare quello stesso segno, così come l’avevo immaginato,<br />

nel progetto completato. E’importante poterlo riscopire per avere<br />

la conferma che nulla è andato perso, in termini di forza. Il segno è il<br />

sommario a priori del progetto e anche il suo riassunto a posteriori:<br />

12<br />

quanto più è naturale riassumere prima, quanto più il progetto sarà<br />

riconoscibile dopo. Come un racconto chiaro e scorrevole è riassumibile<br />

in tre parole, così <strong>MPA</strong> vuole che il progetto sia sintetizzabile in<br />

un solo segno.<br />

Il confronto<br />

L’iter progettuale si arricchisce quanto più esso è aperto, concertato,<br />

confrontato; <strong>MPA</strong> è abituato a lavorare in team con altri professionisti,<br />

anche appartenenti a discipline diverse, e pensa che il gruppo e il<br />

confronto che in esso si sviluppa sia uno degli elementi determinanti<br />

per il raggiungimento dell’obiettivo che ci si è prefissati e per la riuscita<br />

del progetto. <strong>MPA</strong> crede che l’idea nasca con l’osservazione. Crede<br />

che il progetto cresca con l’ascolto. Il parere più importante è quello<br />

di chi vede per la prima volta il nostro lavoro: è da lui che possiamo<br />

capire molto di più di quello che pensiamo di sapere in merito a ciò<br />

che abbiamo fatto.<br />

Le persone<br />

il metodo<br />

Collaborazioni con diversi studi di architettura di dimensioni diverse<br />

hanno offerto la possibilità di lavorare al fianco di numerosi professionisti.<br />

Si è così venuto a creare un network di persone giovani, capaci,<br />

che si apprezzano reciprocamente, dai profili diversi, abituate a lavorare<br />

insieme, tutte pronte a concentrarsi attorno a progetti professionali<br />

condivisi e in grado di “fare gruppo” in tempi rapidi per affrontare<br />

foto: mauriziopetronio


nuove sfide. Questo patrimonio umano e professionale è una risorsa<br />

che garantisce risultati di valore in qualsiasi ambito professionale e<br />

permette di ambire a gestire progetti anche di dimensioni importanti.<br />

Una struttura “leggera” in grado, espandendosi e contraendosi, di<br />

limitare i costi fissi di gestione e piuttosto di ottimizzare i risultati, partendo<br />

da basi già consolidate in termini di esperienza e di metodologia<br />

di lavoro. Del network fanno parte architetti, ingegneri, certificatori<br />

energetici ed esperti in tecnologie fotovoltaiche, designers, renderesti,<br />

modellisti e altri consulenti in altrettante discipline.<br />

L’esperienza<br />

L’esperienza accumulata in quasi 10 anni di professione diviene parte<br />

integrante del metodo di lavoro dello studio. Un’eredità interpretata.<br />

L’occasione unica di apprendere un metodo e di confrontarsi anche<br />

con progetti di rilevanza internazionale diviene qui componente fondamentale<br />

del come affrontare un nuovo progetto. E’ garantita una<br />

visione di ampio respiro in progetti di ogni dimensione ed impegno,<br />

perché la qualità sia la costante dell’operare a prescindere dalla dimensione<br />

dell’incarico.<br />

Il know how<br />

In avvio di progetto è importante poter valutare tempi, metodi di lavoro,<br />

tecniche e materiali, soluzioni alternative e costi dell’operazione per<br />

mettere il cliente nella migliore condizione di valutazione. L’organizzazione<br />

fa tesoro delle esperienze con importanti studi d’architettura<br />

14<br />

il metodo la proposta<br />

impegnati su progetti diversi per dimensione e tipologia. In particolar<br />

modo ciò è stato possibile con STARCHING, società d’architettura ed<br />

ingegneria con una struttura in grado di sviluppare importanti progetti<br />

esecutivi, di garantire la direzione lavori in cantiere complessi,<br />

di offrire un controllo costi durante tutte le fasi di progettazione oltrechè<br />

di organizzare un coordinamento completo tra tutti i soggetti<br />

interessati dal progetto.<br />

Idea e progetto<br />

Conta l’idea. Conta l’idea e il come la si realizza. Conta l’idea ed essa<br />

prescinde dimensioni e caratteristiche dello spazio. Per questo, ogni<br />

progetto, di qualsiasi natura esso sia, è un’occasione da condividere<br />

sempre con il cliente. Per questo, all’interno dello studio, il progetto,<br />

di qualsiasi natura e dimensione, è inteso come condivisione di apporti<br />

diversi, mediati lungo un percorso di affinamento intellettuale<br />

e di valorizzazione delle peculiarità individuali. In questa fase il ruolo<br />

del cliente è particolarmente importante nel descrivere l’orizzonte del<br />

progetto. Di conseguneza il ruolo del progettista sarà quello di muoversi<br />

lungo questo orizzonte individuando ed interpretando le esigenze<br />

del committente per proporne una risoluzione progettuale ottimizzata.<br />

Non conta il supporto attraverso il quale l’idea viene espressa<br />

ma la forza che esprime. Conta come essa si trasformi in progetto<br />

e come esalti le aspettative di cliente e progettista. Per questo <strong>MPA</strong><br />

si muove lungo un percorso che bilanci il rapporto tra la radicalità<br />

dell’idea e i limiti della sua realizzabilità, attraverso un lavoro di sintesi<br />

coerente delle specifiche di progetto. <strong>MPA</strong> ritiene che, comunque e<br />

foto: mauriziopetronio


dovunque, lo spazio sia una risorsa valorizzabile e da valorizzare; per<br />

questo ricorre ad un approccio di tipo funzionale per layouts nella<br />

gestione dello spazio, modulando causalità, connessione e gerarchia.<br />

<strong>MPA</strong> tende a fare costantemente riferimento a concepts per rendere<br />

interpretabile e leggibile lo spazio. <strong>MPA</strong> guarda al raggiungimento<br />

di un alto livello di sintesi progettuale ottenuto con la ricerca di un<br />

rapporto vantaggioso tra le risorse impiegate e il risultato ottenuto a<br />

favore del committente, tenendo presente che la qualità su carta ha<br />

grande valore, ma non si paga. La qualità progettuale, infine, è quel<br />

particolare valore aggiunto in grado di generare profitto e visibilità al<br />

committente, a parità di risorse investite.<br />

Offerta e servizi<br />

<strong>MPA</strong> è in grado di guidare il cliente lungo l’iter completo che nasce<br />

dall’idea, intesa nella maniera più ampia, sino alla sua realizzazione<br />

materiale, attraverso le fasi e gli steps che si sono concordati insieme.<br />

Principalmente offriamo servizi e consulenze realtivi a:<br />

master planning,<br />

concept design e sviluppo dell’idea,<br />

progettazione preliminare,<br />

space planning,<br />

progettazione definitiva e rapporto con gli enti territoriali,<br />

progettazione esecutiva,<br />

redazione di computi metrici estimativi e capitolati d’appalto,<br />

coordinamento in fase di progettazione,<br />

16<br />

gestione del cantiere, direzione artistica e dei lavori.<br />

Gli ambiti nei quali si esprime l’offerta sono quelli residenziale e quello<br />

terziario, sia per il settore delle nuove costruzioni, per quello del recupero<br />

e della ristrutturazione e per quello dell’architettura d’interni,<br />

ma ci piace confrontarci con qualsiasi situazione progettuale. Ci piacerebbe<br />

discuterne con tutte quelle persone che hanno voglia di fare<br />

qualcosa di nuovo con noi.<br />

Modi e tempi<br />

la proposta<br />

Lo studio soddisfa le richieste del cliente attraverso un percorso<br />

scandito da una serie di steps che partendo con una fase di ascolto<br />

delle esigenze del committente, arrivano alla sintesi e alla quantificazione<br />

numerica della domanda, concludendosi con un’attenta ricerca<br />

della qualità progettuale. E’ prevista per questo una suddivisone<br />

a “pacchetti” dell’iter progettuale in modo tale da rendere il cliente<br />

libero di scegliere quali e quanti “pacchetti” condividere, se proseguire,<br />

se attendere, se fermasi. Ogni offerta è uno strumento dettagliato<br />

nel quale sono espressamente indicati la qualità dei servizi offerti e<br />

le modalità attraverso le quali essi vengono erogati. Grazie ad una<br />

banca dati in aggiornamento progressivo, progetto dopo progetto,<br />

lo studio è in grado di valutare con ottima approssimazione, già in<br />

via preliminare, sia il costo di realizzazione del bene che il valore della<br />

sua progettazione. In questo modo <strong>MPA</strong> è in grado di presentare da<br />

subito un’offerta economica dettagliata da condividere con il cliente.<br />

foto: mauriziopetronio


2010<br />

nasce WAYARCHITECTUREYELL – Milano e San Paolo<br />

Nasce WAYARCHITECTUREYELL con Carlo Costa e Priscilla Pinotti, che<br />

punta a gestire nuovi progetti, sulla base di diverse esperienze maturate in<br />

quasi dieci anni di collaborazioni con studi di architettura molto importanti.<br />

2009/2010<br />

con STARCHING - Studio Architettura e Ingegneria – Milano<br />

Controllo, revisione e verifica interdisciplinare del progetto esecutivo architettonico,<br />

strutturale e impiantistico per il polo tecnologico “Erzelli” (uffici,<br />

residenze, polo universitario e per la ricerca) in Genova, edifici A e B, per<br />

J&A Consultants, Milano.<br />

Sviluppo area residenziale Ex Colombo - Monza per12.500 m2 SLP, con residenza<br />

ed uffici, servizi commerciali di vicinato, aree verdi pubbliche e private,<br />

percorsi ciclopedonali e parcheggi, di uso pubblico e privati pertinenziali,<br />

interrati, per banca ING Real Estate; verifica di fattibilità; verifica preliminare<br />

normativa di riferimento locale; trasferimento normativo ai progetisti stranieri;<br />

creazione e gestione del modello parametrico della gestione dei costi<br />

di costruzione; verifica periodica del budget di progetto e misure correttive<br />

nella progettazione; coordinamento della progettazione in fase preliminare,<br />

con Amber Architecture (Milano/Rotterdam), 24H Architecture (Rotterdam),<br />

Ariatta Ingegneria dei sistemi, Redesco Progetti, Urbam.<br />

Nuovi uffici CIB - Gruppo BNP Paribas e nuova filiale BNL Banca Nazionale<br />

del lavoro– Cantiere di Milano, Piazza San Fedele; revisione, aggiornamento<br />

e fase di variante della progettazione esecutiva; assistenza alla direzione<br />

lavori.<br />

18<br />

2007/2009<br />

con CZA - Cino Zucchi Architetti – Milano<br />

le collaborazioni<br />

Masterplan “Valle Ossi”, Eraclea (VE); concorso ad inviti con Gueltrini e Stignani<br />

Associati e Ceccarelli Yacht Design; pianificazione alla scala territoriale<br />

per circa 2.770.000 mq, con funzioni residenziali mono e pluri-familiare,<br />

commercio, strutture ricettive alberghiere, bacino e porto turistico, campo<br />

da golf da 36 buche, progetto del verde e della viabilità interna all’area e di<br />

collegamento con il contesto urbano.<br />

Masterplan “Ecoborgo”, di Mezzacampagna (VR); concorso ad inviti, con<br />

Gueltrini e Stignani Associati e OneWorks; residenza mono e pluri-familiare,<br />

centro commerciale, residenza sociale assistita, polo religioso, complesso<br />

sportivo integrato, progetto del verde e della viabilità, per circa 335.000 mq<br />

di superficie fondiaria.<br />

Masterplan nuovo quartiere residenziale “Park Zandweerd”, Deventer (HOL)<br />

con Lodewijk Baljon (Amsterdam); concorso ad inviti, proposta 2° classificata;<br />

residenza mono e pluri-familiare, progetto del verde e della viabilità per<br />

complessivi 36.000 mq di SLP.<br />

Riqualificazione urbanistica del complesso ospedaliero “Santa Chiara”, in<br />

Pisa; concorso ad inviti; con Ariatta ingegneria dei sistemi s.r.l., e OneWorks.<br />

Resort turistico e hotel, Andermatt (CH); concorso ad inviti del 2007, 1°<br />

premio settore D; sviluppo del progetto definitivo per le residenze e per l’hotel.<br />

Area Garibaldi Repubblica, isolato residenziale est, Milano; concorso ad inviti<br />

del 2006, 1° premio; sviluppo del progetto definitivo delle residenze.<br />

foto: mauriziopetronio


2006/2007<br />

con Arata Isozaki Associati – Milano<br />

Progetto “Citylife”, area ex-fiera Milano; sviluppo preliminare del progetto<br />

vincitore del concorso internazionale del 2004; ambito residenziale, superficie<br />

lorda di progetto circa 35.000 mq, con Ariatta Ingegneria dei sistemi,<br />

Favero&Milan strutture.<br />

Nuovo Auditorium della Città di Padova; concorso ad inviti; accesso alla seconda<br />

fase; due sale principali da 1.440 e 400 posti a sedere; con Sound<br />

Space Design Ltd., (Londra), Joshua Dachs / Fisher Dachs Associates Inc.<br />

(New York), Mutsuro Sasaki / SAPS Co. Ltd. (Tokyo), Manuele Petranelli /<br />

Studio Petranelli, (Firenze).<br />

Nuova biblioteca comunale di Maranello (MO); concorso d’idee; (1°classificato);<br />

superficie complessiva circa 1.200 mq su due livelli; progetto in fase<br />

di realizzazione.<br />

2002/2006<br />

con EDBdesign - Enrico Davide Bona Architetto – Milano<br />

Riconversione dell’ex “Albergo dei poveri” in sede facoltà universitarie, Genova;<br />

con PIerandrei Associati; progetto nuova biblioteca per la facoltà di<br />

Scienze Politiche e assistenza alla direzione lavori.<br />

Concorso ad inviti per la riconversione ad uso residenziale dei padiglioni storici<br />

e l’organizzazione del nuovo blocco operatorio all’interno dell’’Ospedale<br />

San Martino di Genova; (primo premio ex-aequo).<br />

Progettazione preliminare e definitiva di due complessi per uffici su lotti di-<br />

20<br />

le collaborazioni<br />

stinti, all’interno del perimetro del complesso dell’Ente Ospedaliero Galliera<br />

di Genova.<br />

Riconversione ad uso residenziale dell’edificio “Morozzo della Rocca”, in Genova,<br />

con progettazione e studio delle singole unità immobiliari.<br />

Metaprogetto e disegno del nuovo distributore di idrogeno gassoso per autotrazione,<br />

per SOL Group, Monza; concept, renderizzazione e visualizzazione<br />

tridimensionale, progetto preliminare ed esecutivo. Prototipo realizzato<br />

ed esposto.<br />

Nuovo palazzo di Giustizia, Trento; concorso ad inviti con Samyn & Partners.<br />

“Officina delle macchine”, Darsena di Porto Marghera, (VE); concorso ad<br />

inviti con Samyn & Partners.<br />

Concorso d’idee “Sedie nel parco”, Torino; progetto segnalato.<br />

Concorso d’idee “Abitare a Milano I, nuovi spazi urbani per gli insediamenti<br />

di edilizia sociale (sito di Via Gallarate)”, Milano.<br />

Concorso d’idee per un edifico terziario/commerciale nel quartiere “Flonville”,<br />

a Losanna (CH).<br />

Concorso d’idee per la realizazione di un complesso terziario denominato<br />

“La maison de la paix”, Organizzazione delle Nazioni Unite, Ginevra (CH), superficie<br />

lorda di progetto circa 30.000 mq.<br />

Concorso d’idee, prototipo di veicolo alternativo “K-Tube” per “Mitsubishi”,<br />

Tokio (JP).<br />

Concorso d’idee, prototipo di sgabello “EDO”, Tokio (JP).<br />

Concorso d’idee per un nuovo concetto di portacoltelli, “Coltello-ManiagoDesign”,<br />

Maniago (PN).<br />

Concorso di idee per l’ideazione di una torre per telecomunicazioni nel comune<br />

di Sogliano al Rubicone (FC).<br />

Concorso di idee U2Tower nei docklands sul porto di Dublino (IRL).<br />

Concorso di idee per la progettazione di un ponte pedonale sommergibile<br />

sul fiume Liffey a Dublino (IRL).<br />

Prototipi di lampade da tavolo “Diaframma” e “Stradivari” per Oluce.<br />

foto: mauriziopetronio


2009/2010<br />

Progetto preliminare, comunale, esecutivo, capitolato d’appalto, direzione<br />

lavori per la ristrutturazione e conversione di uno spazio di circa 200 mq da<br />

residenza a studio dentistico - Imperia. Progetto impiantistico: Studio Zagarella<br />

Associati, Imperia<br />

2005<br />

Arredi su disegno per appartamento, Milano.<br />

Concorso per la riconversione dell’ex oleificio “Sairo” in struttura ricettiva,<br />

con Carlo Giacosa, Imperia.<br />

2004<br />

Masterplan per un villaggio turistico, Dambul (Sri Lanka), concept unità abitative,<br />

studio di fattibilità, layout spazi esterni.<br />

“Sedia 69” per AndreuWorld; concorso d’idee, con Fulvio Monti e Alain Canadarma.<br />

2002/2010<br />

Concorsi di grafica a Rimini, Siviglia, Carmagnola. Ideazioni di logotipi e studi<br />

dell’immagine coordinata per le società Infogest, Geax, Rete, X-Projet.<br />

2001<br />

Concorso per la progettazione delle opere a terra del nuovo porto d’Imperia<br />

(con Prof. Arch. Enrico Davide Bona).<br />

1998<br />

Concorso d’idee per la riorganizzazione degli spazi sulla banchina “Calata<br />

G.B.Cuneo” del porto di Imperia Oneglia.<br />

1996 - Concorso di idee “Il luogo impossibile, la funzione improbabile”, Calata<br />

degli Zingari, Darsena del porto di Genova.<br />

22<br />

la professione la formazione<br />

Seminario “Legno, una sceltà contemporanea” organizzato dal gruppo RUB-<br />

NER presso “Il Sole 24 ore”.<br />

Master in “Fotografia dell’architettura” a cura dell’arch. Marco Introini presso<br />

Spazio FORMA, Milano.<br />

Corso triennale di inglese presso “British Council”, Milano, livello “Intermediate<br />

1.2”.<br />

Trasferimento all’Albo Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e conservatori di<br />

Milano, matricola 15558.<br />

Iscrizione Albo Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e conservatori di Imperia,<br />

matricola 422.<br />

Abilitazione all’esercizio professionale conseguita presso la Facoltà di Architettura<br />

di Genova.<br />

Servizio civile e collaborazione a tempo determinato per l’istruzione delle<br />

pratiche edilizie presso l’uffico tecnico del Comune di Diano Castello (IM).<br />

Tirocino post lauream presso studi di architettura minori.<br />

Laurea in architettura conseguita presso la Facoltà di Architettura di Genova.<br />

Tesi di Laurea: “Auto-Mobile e Auto-Immobile: proposte alternative per un<br />

veicolo da città”; voto conseguito: 108/110 e “dignità di stampa”.<br />

Borsa di studio CRF- Centro Ricerche FIAT.<br />

Attestato in gestione e pianificazione dell’area costiera; corso di “Geografia<br />

urbana e regionale”, Facoltà di Architettura di Genova<br />

Maturità scientifica conseguita presso il liceo scientifico statale G.P. Viesseux<br />

in Imperia<br />

foto: mauriziopetronio


2009/2010<br />

LSD_2009 - Studio dentistico – Imperia<br />

Collocato in un edificio risalente ai primi anni 70’ a pochi passi dal centro<br />

di Imperia e dalla piazza Piazza Dante Alighieri, l’unità immobiliare di circa<br />

di 200 mq, viene completamente svuotata, trasformata ed adeguata alle<br />

nuove esigenze professionali di un importante studio dentistico con attività<br />

più che trentennale.<br />

Di concerto con lo staff medico, durante la fase preliminare, attraverso una<br />

serie di incontri tecnici di approfondimento, si è giunti ad una completa definizione<br />

delle esigenze specifiche e alla conseguente identificazione degli<br />

spazi da destinare ad ognuna delle attività e alla loro progettazione.<br />

Lo studio della disposizione planimetrica delle unità ha avuto una grande<br />

importanza, privilegiando, come di consueto, un atteggiamento basato<br />

24<br />

work in progress<br />

sull’ottimizzazione dei layouts, sulla collocazione delle varie funzioni, la loro<br />

suddivisione in zone e sottozone e sui percorsi che si vengono a creare e<br />

che devono essere gestiti e pianificati.<br />

Lo spazio, come da richieste, si compone di 5 ambienti operativi (5 “riuniti”<br />

collocati in spazi con caratteristiche e funzionalità differenziate), da due studi<br />

per i medici nei quali svolgere le attività non sanitarie, da spazi di supporto<br />

alle attività sanitarie (sala sterilizzazione, camera oscura e laboratorio, sala<br />

dedicata per l’ortopantomografo), da spazi di supporto (ripostigli per stoccaggio<br />

materiali ed attrezzature mediche), da una sala di attesa con zona<br />

reception, da un’area break per il personale medico e paramedico, e, infine,<br />

da 2 servizi igienici, di cui uno a norma portatori di handicap.<br />

progetto e modellazione tridimensionale: mauriziopetronio resa fotorealistica: sirio costarelli


Progettualmente il concept ha voluto favorire la suddivisione planimetrica<br />

della zona sanitaria - massima asetticità (a destra) dagli spazi di supporto<br />

ad essa - media asetticità (in basso) e dalla zona accoglienza dei pazienti -<br />

bassa asetticità (a sinistra).<br />

Tre macrozone separate che lavorano insieme ottimizzate dal layout degli<br />

spostamenti degli operatori e dei pazienti. Le attività mediche sono quindi<br />

circoscritte in un ambito definito e con standards di igiene e sicurezza superiori<br />

e dedicati. Gli ambiti sono connessi da 3 corridoi di cui quello a nord<br />

(destra) di carattere prettamente sanitario, quello ad est (in basso) dedicato<br />

agli spazi di supporto alle attività mediche e quello ad ovest con funzione<br />

di ingresso/accoglienza pazienti (in alto).<br />

26<br />

work in progress<br />

Il ricorso a layouts così differenziati ottimizza gli spostatenti degli operatori,<br />

come detto, ma li separa anche, ed in modo netto, da quelli dei pazienti.<br />

I 5 ambienti operativi sono dotati di aeroilluminazione naturale e sono rivolti<br />

verso nord per prevenire situazioni di abbagliamento verso i medici e per garantire<br />

un’illuminazione naturale diffusa e il più costante possibile nel corso<br />

della giornata e degli interventi.<br />

Particolare attenzione è stata posta agli aspetti impiantistici, particolartmente<br />

invasivi in uno spazio di queste caratteristiche ed, in particolar modo, alla<br />

protezione dalle radiazioni ionizzanti prodotte dalle apparecchiature radiologiche,<br />

garantendo elevati standards di sicurezza oltrechè di comfort interno<br />

per medici e pazienti.


Il progetto per un resort a Dambul in Sri Lanka per un tour operator nazionale<br />

composto da circa 100 unità abitative indipendenti, con due principali<br />

moduli abitativi differenti tra loro per caratterstiche e dimensioni. Il progetto<br />

insiste sulla semplicità di montaggio, di realizzazione e la flessibilità nell’accostamento<br />

degli elementi modulari per comporre macro-unità più grandi,<br />

generando un disegno molto vario, flessibile ed in aderenza con le caratteristiche<br />

dell’abiente. Attenzione particolare anche all’uso di materiali naturali,<br />

eco-compatibili e di provenienza locale.<br />

Un progetto di ricerca per un sistema di mobilità sostenibile che ruota attorno<br />

ad un veicolo ibrido (termico/elettrico) appositamente progettato<br />

detto “Ziro” studiato con la supervisione del CRF Centro Ricerche FIAT. Sue<br />

caratteristiche sono l’asimmetricità, la possibilità di accogliere passeggeri<br />

anche in piedi e di trasportare una bicicletta integrata nell’unico portellone<br />

laterale. Il veicolo è integrato in un sistema di noleggio pubblico con pagamneto<br />

elettronico.<br />

Un concorso di idee per una casa dello studente multiculturale, in uno di siti<br />

più difficili, dal punto di vista tecnico ed ambientale, dell’intera darsena del<br />

28<br />

altri progetti<br />

porto antico di Genova: Calata degli Zingari. Il progetto interpreta le differenti<br />

quote stradali al contorno e propone un struttura multilivello con uno<br />

spazio pubblico al suo interno, decentrando e concentrando il costruito sul<br />

fronte stradale a sud. L’edifico ha una particolare distrubuzione orizzontale<br />

a ballatoio con una torre per i collegamenti verticali nell’angolo a nord.<br />

Un concorso per la riconversione ad uso residenziale ed alberghiero dell’edificio<br />

principale dell’ex-oleificio SAIRO in Imperia ed il suo collegamento ed<br />

armonizzazione con il nuovo porto turistico attualmente in costruzione.<br />

Un concorso per l’ideazione di una sedia in grado di assumere due configurazioni<br />

diverse: capovolgendola infatti, si cambia la quota di seduta, per cui,<br />

poste due sedie una davanti all’altra, si ottiene un minimo effetto platea che<br />

permette alla persona dietro di vedere comunque uno schermo.<br />

Infine il disegno per gli arredi su misura di un appartamento di circa 60 mq<br />

a Milano, diversi concorsi di architettura e design e la creazione del logotipo<br />

e lo studio dell’immagine coordinata per alcune nuove società attive sopratutto<br />

nel settore energetico.<br />

disegni e foto: mauriziopetronio concept e modellazione tridimensionale: mauriziopetronio e fulvio monti resa fotorealistica: alain canadarma


Il progetto analizza l’oggetto automobile nella sua dualità di AUTO-MOBILE e<br />

di AUTO-IMMOBILE intendendo rispettivamente l’auto come oggetto del movimento<br />

e come oggetto dello stare. Un’analisi sui temi del movimento, della<br />

percezione di spazi interni ed esterni in relazione al tempo e allo spostamento,<br />

un’analisi sulle forme del veicolo. Un’analisi sui temi dello stare, l’oggetto<br />

auto-immobile ed il suo rapporto con gli spazi della città, le sue forme e<br />

dimensioni, i suoi potenziali utilizzi alternativi. Una ricerca con il consueto ribaltamento<br />

del punto di vista: se in città i tempi del movimento sono inferiori<br />

ai tempi della sosta, forse è il caso di pensare ad un oggetto che sia fatto<br />

per stare e non per muoversi, o non solo. Un oggetto che rispecchi le dimensioni<br />

dello stare interno ed esterno. Un oggetto pensato e disegnato attorno<br />

all’uomo, alla sua figura, alle sue dimensioni, al suo modo di stare, dentro e<br />

fuori. Un’analisi dei profili, delle sezioni dell’auto per creare un guscio che sia<br />

funzionale allo stare e al muoversi. Un’analisi di come si possa pensare ad<br />

un oggetto per parti nelle quali alcune si occupino del movimento (apparato<br />

di propulsione) ed altre dello stare (allestimenti interni), separate, ben distinte,<br />

con un’interfaccia puntuale e discreta. Il veicolo Ziro è mosso da 4 piccoli<br />

motori elettrici alloggiati all’interno dei cerchi delle ruote in abbinamento ad<br />

un motore diesel di supporto in grado di garantire la ricarica del gruppo bat-<br />

30<br />

un progetto di mobilità sostenibile<br />

terie collocato nella parte anteriore del pianale, al di sotto dei sedili anteriori.<br />

Il veicolo è dotato di un sistema drive by wire in grado di rendere indifferente<br />

il sistema di guida rispetto alla posizione del guidatore all’interno del veicolo.<br />

L’analisi parte con una valutazione dei progetti più interessanti che l’industria<br />

ha presentato in questi ultimi 15 anni, per indirizzarsi, infine, verso<br />

una progettazione completamente nuova, di un veicolo zero che prescinde<br />

la maniera consolidata di interpretare l’automobile e ne propone invece un<br />

nuovo concetto, che tralascia tutto ciò che solitamente è dato per scontato<br />

a cominciare proprio dalla simmetria, derivata dalle regole del muoversi,<br />

per proporre l’a-simmetria dello stare, dell’entrare e dell’uscire, del salire<br />

e dello scendere, del guardare da dentro verso fuori. Forma e dimensioni<br />

sono dettate dallo stare nella città e non necessariamente dal muoversi,<br />

con una lunghezza contenuta in 250 cm (vedi MCC Smart), una larghezza<br />

di 180 cm che consente una configurazione trasversale tripla (2 persone<br />

+ bagaglio) ed una altezza di 200 cm che offre la possibilità di viaggiare in<br />

piedi.<br />

Ziro diviene sistema e si integra in una rete di mobilità sostenibile di punti di<br />

presa e rilascio delle unità, con pagamenti elettronici, superando il concetto<br />

di proprietà con quello di possesso temporaneo, per un’ora, un giorno e più.<br />

disegni: mauriziopetronio


Si tratta di un progetto fotografico ideato e sviluppato all’interno del master<br />

in “Fotografia dell’architettura” tenuto dall’architetto Marco Introini presso<br />

Spazio FORMA, nel quale sono state approfondite le tecniche fotografiche<br />

dedicate all’architettura, ed in particolar modo, l’uso del banco ottico.<br />

Il progetto fotografico ripercorre fisicamente le strade della immediata perifia<br />

sud-est milanese, ad immediato ridosso della circonvallazione esterna,<br />

attraverso le quali Gabriele Basilico, tra il 1978 ed il 1980, aveva realizzato<br />

gli scatti utilizzati per il suo celebre racconto fotografico “Ritratti di fabbriche”.<br />

Il progetto fotografico si compone di una ventina di scatti in bianco<br />

e nero, assemblati e legati fra loro dallo stesso percorso fisico compiuto<br />

lungo le strade.<br />

Questa particolare zona di Milano, ad immediato ridosso di aree centrali e<br />

e semi centrali, ma fisicamente separata dalla ferrovia e dallo scalo merci<br />

di Porta Romana, ormai pressochè in disuso, è caratterizzata da importanti<br />

aree industriali ormai dismesse o in via di dismissione, che con un lento<br />

processo di riconversione e trasformazione, stanno divenendo sempre più<br />

tessuto urbano grazie ad alcuni interventi di edilizia residenziale e terziaria<br />

32<br />

un progetto fotografico per FORMA<br />

e, in modo più evidente, con la prossima realizzazione della nuova sede della<br />

fondazione Prada, progettata da OMA - Office for metropolitan Architecture<br />

di Rotterdam che, molto probabilmente, farà da volano all’intero comparto.<br />

La riconversione dello scalo ferroviario ad usi pubblici, completerà il decollo<br />

dell’interno comparto, renderndolo uno dei più interessante della futura<br />

Milano.<br />

Nonostante il proceso di conversione sia iniziato ormai da alcuni anni, la<br />

zona è ancora in grado di regalare all’occhio curioso del fotografo, scorci e<br />

dettagli di uno straordinario passato industriale, ultimi baluardi della Milano<br />

industriale che negli anni ‘60 e ‘70 ha trascinato con la sua forza tutto il<br />

settore industriale nazionale.<br />

Muri perimetrali, ingressi, capannoni, loghi ed insegne, decorazioni e scritte,<br />

ma sopratutto ciminiere e cisterne si stagliano ancora a creare un reticolo<br />

di punti di riferimento in tutta l’area.<br />

L’obiettivo dello progetto fotografico è semplicemente quello di individuare e<br />

fermare su obiettivo, le differenze che, nel corso di questi ultimi anni, si sono<br />

evidenziate e che rendono, in quanto a soggetti, scorci e prospettive, il panorama<br />

attuale della zona, ancora molto vicino a quello del lavoro originale<br />

di Gabriele Basilico.<br />

foto: mauriziopetronio<br />

foto: mauriziopetronio


Starching - Studio di architettura ed ingegneria, è una società di ingegneria<br />

attiva nel settore dello sviluppo di progetti preliminari e definitivi, portandoli<br />

ad un livello di progettazione esecutiva e alla conseguente gestione di tutte<br />

le fasi di cantiere. Annovera tra i clienti più importanti Fastweb, Autogrill,<br />

BNL, ING, H3G. La collaborazione con Starching si è focalizzata su tre progetti<br />

a Genova, Monza e Milano.<br />

A Genova è stata condotta, per conto del soggetto sviluppatore dell’operazione,<br />

una verifica interdisciplinare del progetto esecutivo architettonico,<br />

strutturale e impiantistico per il polo tecnologico “Erzelli” attualmente in fase<br />

di realizzazione e che ospiterà, oltre a residenze e servizi, la sede della nuova<br />

facoltà di ingegneria, il relativo campus ed un ambito dedicato alla ricerca<br />

tecnologica, elementi che, insieme, costituiranno il nuovo politecnico universitario<br />

di Genova. Obiettivo dell’analisi è stata la verifica di congruenza dei<br />

vari progetti specialistici al progetto esecutivo architettonico.<br />

A Monza è stato supportato il progetto di riconversione dell’area industriale<br />

Ex Colombo in area residenziale per circa 12.500 m2 SLP, con ambiti<br />

dedicati alla residenza, agli uffici, ai servizi commerciali di vicinato, alle aree<br />

34<br />

progetti con Starching<br />

verdi pubbliche e private, ai percorsi ciclopedonali e parcheggi, di uso pubblico<br />

e privati pertinenziali interrati. Il soggetto promotore dell’operazione<br />

è ING Real Estate, il masterplan è curato dallo studio Amber Architecture<br />

(Milano/Rotterdam), gli aspetti urbanistici sono a cura di Urbam (Milano),<br />

la progettazione architettonica è di Amber Architecture e 24H Architecture<br />

(Rotterdam), i progetti impiantistici di Ariatta Ingegneria dei sistemi e quello<br />

strutturale di Redesco Progetti. Con Starching si è coordinata la progettazione<br />

in fase preliminare, valutando la fattibilità dell’operazione sotto l’aspetto<br />

normativo, il consegunete trasferimento delle informazioni ai progettisti<br />

stranieri, la creazione e gestione del modello parametrico della gestione dei<br />

costi di costruzione, la verifica periodica del budget di progetto e l’individuazione<br />

delle misure correttive in tempo reale nel corso della progettazione.<br />

A Milano, infine, la collaborazione per la revisione, l’aggiornamento, le fasi di<br />

variante della progettazione esecutiva e l’assistenza alla direzione lavori per<br />

i nuovi uffici CIB (BNP Paribas - Corporate and Investment Banking) e per la<br />

nuova filiale BNL Banca Nazionale del lavoro di Piazza San Fedele, con particolare<br />

riferimento alla suddivisione degli spazi interni, dettata dai particolari<br />

aspetti tecnologici ed impiantistici che le funzioni richiedono.<br />

fonti: www.flickr.com e/o www.google.images.com e/o www.urbam.it e/o www.europaconcorsi.com fonti: www.urbam.it e/o www.europaconcorsi.com


L’esperienza presso uno degli studi di architettura più importanti in Italia e in<br />

Europa, mi ha dato modo di condividere quel pensiero architettonico, quelle<br />

tecniche di progettazione, quel modo di vedere l’architettura e quei metodi<br />

di rappresentazione che consentono allo studio stesso di primeggiare a più<br />

riprese, nei più prestigiosi concorsi internazionali di architettura. La collaborazione<br />

con Cino Zucchi ha riguardato proprio tre importanti concorsi alla<br />

scala urbanistica ai quali lo studio CZA è stato invitato a partecipare.<br />

Il primo dei tre, con Gueltrini e Stignani Associati e Ceccarelli Yacht Design,<br />

prevede il ridisegno del comprensorio denominato “Valle Ossi”, ad Eraclea<br />

(VE), per complessivi 2.770.000 mq, attraverso un masterplan alla scala<br />

territoriale, con l’inserimento di funzioni residenziali mono e pluri-familiare,<br />

commerciali, ricettive ed alberghiere, a coronare un bacino artificiale ed un<br />

porto turistico. Il progetto è completato da un campo da golf da 36 buche,<br />

da un sistema del verde e da una viabilità interna all’area e di collegamento<br />

ad essa. Il progetto nasce dal disegno del profilo del bacino che vuole avere<br />

un andamento quanto più possibile naturale e massimizzare il perimetro di<br />

attracco per le imbarcazioni.<br />

Il secondo denominato “Ecoborgo”, di Mezzacampagna (VR) è anch’esso<br />

36<br />

progetti con Cino Zucchi Architetti<br />

un concorso ad inviti con Gueltrini e Stignani Associati e OneWorks. Il Masterplan,<br />

per circa 335.000 mq di superficie fondiaria, prevede residenze<br />

mono e pluri-familiare, in linea e a torre, un centro commerciale di medie<br />

dimensioni, una residenza sociale assistita, un polo religioso, un complesso<br />

sportivo integrato e da ultimo, un grandissimo parco pubblico attrezzato<br />

che diviene fulcro e cuore dell’intero disegno del masterplan.<br />

Il terzo Masterplan, per nuovo quartiere residenziale denominato “Park<br />

Zandweerd” a Deventer (HOL) con Lodewijk Baljon (Amsterdam), è stato<br />

sviluppato anch’esso per concorso ad inviti. Si prevedono residenze mono e<br />

pluri-familiare, un progetto del verde e della viabilità per complessivi 36.000<br />

mq di SLP.<br />

Ancora con CZA altri concorsi ad inviti per la riqualificazione urbanistica del<br />

complesso ospedaliero “Santa Chiara”, a Pisa e per il Masterplan del Quartiere<br />

nr.9 a Yuntolovo, San Pietroburgo (RUS).<br />

Infine la collaborazione per la progettazione di un resort turistico (residenze<br />

ed hotel) ad Andermatt (CH) quale sviluppo del concorso ad inviti vinto nel<br />

2007 e per lo sviluppo progetto definitivo delle residenze dell’area Garibaldi<br />

Repubblica, isolato residenziale est, a Milano frutto del1°premio del concorso<br />

ad inviti del 2006 .<br />

fonti: www.zucchiarchitetti.com e/o www.europaconcorsi.com<br />

fonti: www.zucchiarchitetti.com e/o www.europaconcorsi.com


La collaborazione con lo studio di architettura Arata Isozaki Associati è stata<br />

focalizzata principalmente sullo sviluppo preliminare del progetto vincitore<br />

del concorso internazionale del 2004 sull’ex area della Fiera di Milano,<br />

con Zaha Hadid e Daniel Libeskind.<br />

L’ambito residenziale “Isozaki” del progetto “Citylife” si sviluppa su una superficie<br />

lorda di circa 35.000 mq e si compone di 7 stelle e mezza ottenute<br />

come estrusione degli elementi della maglia romboidale di base, lato 13,20<br />

m, concepita sul modello delle teorie del matematico Penrose. La composizione<br />

delle stelle crea 5 edifici con altezze variabili da 9 a 20 piani per complessive<br />

240 unità immobiliari. Le unità immobiliari, dal monolocale all’attico<br />

doppio, sono pensate in maniera modulare in modo tale da potersi sostituire<br />

ed aggregare senza stravolgere il disegno generale di impianto. Il rigore<br />

matematico che genera la pianta è riproposto ed intermpretato anche sui<br />

prospetti degli edifici. Logge a singola e doppia altezza rompono una totale<br />

complanarità di superficie risolta ritmicamente ed in porzioni prestabilite<br />

da sole tre tipologie di pannelli di tamponamento: pietra, vetro e griglia. Si<br />

genera in questo modo un pattern cangiante che si moltiplica per tutti e 5<br />

gli edifici. Il progetto è attulamente in fase di cantierizzazione.<br />

38<br />

progetti con Arata Isozaki Associati<br />

Un concorso internazionale da inviti per la progettazione del nuovo Auditorium<br />

della Città di Padova, che ha avuto accesso alla seconda fase. Il progetto<br />

comprende due sale principali da 1.440 e 400 posti a sedere e si compone<br />

di una serie di parallelepipedi semitrasparenti con lati proporzionali e in<br />

rapporto aureo fra loro, partendo dalla dimensione 50x50 m. Un grande foyer<br />

scandito dalla maglia ortogonale delle sottili colonne tiene insieme le due<br />

sale principali. Particolare attenzione è stata posta nello studio del suono<br />

con l’ausilio di modelli virtuali per la predeterminazione del comportamento<br />

acustico delle due sale di ascolto.<br />

Infine il concorso d’idee per la progettazione della nuova biblioteca comunale<br />

di Maranello (MO) che ha ottenuto il 1° premio ed ora in fase di realizzazione.<br />

La biblioteca si sviluppa su superficie complessiva di circa 1.200 mq<br />

su due livelli. Inserito in un sito particolarmente angusto, il volume fuori terra<br />

si eleva sopra uno specchio d’acqua artificiale al di sotto del quale sono<br />

realizzati l’archivio storico e il deposito dei volumi. L’andamento totalmente<br />

libero delle pareti perimetrali della porzione superiore, realizzato in vetro<br />

curvo, libera completamente l’oggetto biblioteca dai muri perimetrali presistenti<br />

e lo rende un oggetto prezioso, trasparente e appoggiato sull’acqua.<br />

fonti: www.google_images.com e/o www.flickr.com e/o www.europaconcorsi.com<br />

fonti: www.flickr.com e/o www.europaconcorsi.com


Ho avuto modo di collaborare con Enrico Davide Bona per diversi progetti<br />

e concorsi, nel campo dell’architettura ed anche del design che, tradizionalmente,<br />

ha sempre costituito uno degli ambiti di maggior interesse dello<br />

studio. Nel corso di quattro intensi anni di lavoro, credo di aver avuto modo<br />

di formare quella personale maniera di vedere l’architettura ed il progetto,<br />

qualunque esso sia, che ogni professionista si porta dentro e per la quale,<br />

anno dopo anno, cerca di trovare conferme.<br />

Tra gli incarichi più importanti, la riconversione dell’ex “Albergo dei poveri” di<br />

Genova in sede universitaria; in particolar modo la realizzazione della nuova<br />

biblioteca per la facoltà di Scienze Politiche che si sviluppa su due livelli, grazie<br />

a due strutture soppalcate, di cui una completamente appesa, per una<br />

superficie totale di 3.000 mq. Caratterizzato da un allestimento a scaffale<br />

aperto e da una finitura superficiale in resina rossa brillante, lo spazio può<br />

accogliere circa 90.000 volumi. La progettazione ha riguardato anche il<br />

disegno degli arredi predisposti appositamente per i nuovi spazi universitari.<br />

Un concorso ad inviti per la riconversione ad uso residenziale dei padiglioni<br />

storici e per l’organizzazione del nuovo blocco operatorio all’interno dell’’O-<br />

40<br />

progetti con Enrico Davide Bona<br />

spedale San Martino di Genova che ha ottenuto il primo premio ex-aequo.<br />

Un lungo parallelepipedo trasperente che accoglie le sale operatorie e le<br />

degenze e un sistema di connessioni con i padiglioni storici opportunamente<br />

ristrutturati e resi funzionali alle moderne esigenze ospedaliere.<br />

E poi ancora, la riconversione ad uso residenziale dell’edificio “Morozzo della<br />

Rocca”, in Genova, con protettazione e studio delle singole unità immobiliari,<br />

il concept del nuovo distributore di idrogeno gassoso per autotrazione,<br />

per SOL Group, Monza, il concorso ad inviti per il nuovo palazzo di Giustizia<br />

di Trento, con Samyn & Partners, il concorso ad inviti per l’“Officina delle<br />

macchine”, alla Darsena di Porto Marghera, (VE), sempre con Samyn &<br />

Partners, il concorso d’idee “Sedie nel parco”, a Torino, il concorso d’idee<br />

“Abitare a Milano I, nuovi spazi urbani per gli insediamenti di edilizia sociale<br />

a Milano, il concorso d’idee per un edifico terziario/commerciale nel quartiere<br />

“Flonville”, a Losanna (CH), il concorso d’idee per la realizazione di un<br />

complesso terziario denominato “La maison de la paix”, a Ginevra (CH), il<br />

concorso d’idee per un prototipo per “Mitsubishi”, a Tokio (JP), il concorso<br />

d’idee per un prototipo di sgabello a Tokio (JP), il concorso d’idee per un<br />

nuovo concetto di portacoltelli a Maniago (PN) e tanto altro ancora.<br />

fonti: www.edbstudio.com e/o www.europaconcorsi.com fonti: www.edbstudio.com e/o www.europaconcorsi.com


L’organizzazione<br />

Lo studio è un’organizzazione di tipo “light” in grado di auto-conformarsi alle<br />

esigenze del cliente in tempi rapidi e in relazione al tipo e all’onere dell’incarico<br />

da affrontare. Si tratta di una organizzazione più flessibile che piccola.<br />

Soggetti con competenze ed esperienze diverse sono infatti in grado di soddisfare<br />

nel miglior modo possibile le aspettative e le necessità del cliente.<br />

Siamo in grado di offrire una buona varietà di competenze, in cambiti differenti<br />

e a livelli diversi. L’obiettivo di questo tipo di organizzazione è quello di<br />

abbattere quanto più possibile i costi fissi di gestione, in modo tale da offrire<br />

la soluzione economicamente più chiara da subito e, tendenzialmente, più<br />

vantaggiosa nell’arco di tutto l’iter progettuale. Anche per questo, abbiamo<br />

sempre presente il rapporto tra costi e benefici e il valore dell’investimento<br />

che il cliente ha deciso di fare con noi.<br />

42<br />

chi siamo<br />

Gli spazi<br />

dove siamo<br />

Lo studio ha sede a pochi passi dal centro di Milano, in corso Sempione 14,<br />

vicino all’Arco della Pace in una zona della città straordinariamnete viva e<br />

creativa e a breve distanza dalla grande area del parco Sempione, polmone<br />

verde di Milano.<br />

Lo studio dispone di attrezzature moderne che gli permettono di affrontare<br />

progetti anche di medie ed importanti dimensioni.<br />

Lo studio è costantemente connesso con una rete di collaboratori e progettisti<br />

in Milano, in Italia e all’estero (Inghilterra e Brasile).<br />

La tecnologia attuale permette infatti di scambiare informazioni, e anche di<br />

lavorare in maniera ottimale, a distanza, in video conferenza, mettendo in<br />

condivisione, tempi, risorse e sopratutto idee e contributi di tutti per sviluppare<br />

il progetto.<br />

foto: mauriziopetronio


contatti<br />

<strong>mauriziopetronioarchitetto</strong><br />

corso Sempione, 14<br />

20154 Milano<br />

t [+39] 02 89 82 90 33<br />

m [+39] 347 89 10 52 3<br />

f [+39] 178 27 67 50 6<br />

www.mauriziopetronio.it<br />

mauriziopetronio@tiscali.it<br />

skype: mauriziopetronio<br />

44<br />

<strong>mauriziopetronioarchitetto</strong><br />

P.I. : 05408330966<br />

C.F. : PTRMRZ72D17I138T<br />

Ordine architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori<br />

dell provincia di Milano, matricola 15558<br />

Inarcassa - Cassa nazionale di previdenza<br />

per architetti ed ingegneri, matricola 692662<br />

foto: mauriziopetronio


46<br />

fonti e riferimenti<br />

www.wayarchitectureyell.com<br />

www.flickr.com/photos/mauriziopetronio/<br />

www.mauriziopetronio.it<br />

www.europaconcorsi.com<br />

www.edbstudio.com<br />

www.zucchiarchitetti.it<br />

www.starching.it<br />

www.urbam.it<br />

www.google.com<br />

Sfoglia questo ed altri documenti cercando mauriziopetronio su:<br />

ISSUU<br />

www.issuu.com/maurix/docs/<strong>mauriziopetronioarchitetto</strong>_<strong>portfolio</strong><br />

www.issuu.com<br />

Dai un’occhiata alle foto Milano work’n progress su:<br />

www.flickr.com/photos/mauriziopetronio/sets/72157620505165129/<br />

Contatta via SKYPE:<br />

mauriziopetronio<br />

Disclaimer<br />

Tutti i diritti relativi alle immagini presenti in questo documento sono<br />

riservati ai legittimi proprietari.<br />

Dove non indicato i diritti sono riservati a <strong>mauriziopetronioarchitetto</strong>.<br />

Tutte le immagini prelevate dai siti web pubblici, sono pubbliche e pubblicabili<br />

fatti salvi i diritti di copyright.<br />

?<br />

foto: mauriziopetronio


Novembre 2010:<br />

48<br />

muove i primi passi....<br />

WAY Architecture Yell è il grido con il quale rivendichiamo il ruolo<br />

che l’architettura deve avere nella vita.<br />

WAY Architecture Yell è architettura e qualità progettuale, prima di<br />

tutto.<br />

WAY Architecture Yell è una nuova realtà progettuale immaginata e<br />

organizzata dagli architetti Carlo Costa, Maurizio Petronio e Priscilla<br />

Pinotti.<br />

WAY Architecture Yell fa tesoro delle esperienze professionali maturate,<br />

per quasi 10 anni, in studi di progettazione di primo piano a<br />

Londra, Milano e Madrid.<br />

WAY Architecture Yell si fonda su una condivisione di idee, di pensiero<br />

e di metodo che ha costituito la base comune, sviluppata passo<br />

dopo passo, in questi ultimi anni, fino ad oggi e da oggi per il futuro.<br />

appendice<br />

WAY Architecture Yell nasce contemporaneamente in Italia e in<br />

Brasile per essere presente in uno dei più importanti scenari europei<br />

e in uno dei mercati in più rapido sviluppo a livello mondiale.<br />

WAY Architecture Yell intende fornire al cliente le migliori risposte<br />

a specifiche esigenze e per questo non teorizza modelli progettuali<br />

precostituiti ma preferisce perseguire la qualità generale nella progettazione<br />

attraverso un approccio di tipo funzionale.<br />

WAY Architecture Yell si rivolge a clienti che desiderino massimizzare<br />

i benefici che derivano da una progettazione attenta e precisa.<br />

WAY Architecture Yell considera la qualità progettuale il più prezioso<br />

dei valori aggiunti del bene finale, in architettura come nel design.<br />

Queste pagine hanno raccolto i lavori svolti singolarmente sino ad<br />

oggi e che ora divengono punto di partenza per il nuovo percorso con<br />

WAY Architecture Yell www.wayarchitectureyell.com<br />

foto: mauriziopetronio


novembre 2010<br />

<strong>mauriziopetronioarchitetto</strong><br />

corso Sempione, 14<br />

20154 Milano<br />

t [+39] 02 89 82 90 33<br />

m [+39] 347 89 10 52 3<br />

f [+39] 178 27 67 50 6<br />

www.mauriziopetronio.it<br />

mauriziopetronio@tiscali.it<br />

skype: mauriziopetronio

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