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Leggi il numero 1 di Capitan Abruzzo - Regione Abruzzo

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chi <strong>di</strong> voi non ha mai passato qualche giorno<br />

infagottato nelle coperte, pigiama <strong>di</strong> lana, con<br />

la febbre a trentotto, alternando <strong>il</strong> termometro<br />

bollente allo sciroppo più amaro del Fernet, alzi<br />

la mano.<br />

Anche a me è capitato e vi assicuro che ammalarsi<br />

è una delle cose più brutte che ci possa<br />

capitare ma molte volte è quasi inevitab<strong>il</strong>e.<br />

E' in quei momenti che capiamo a cosa servono<br />

effettivamente le me<strong>di</strong>cine e soprattutto l'importanza<br />

<strong>di</strong> avere vicino chi ci vuole bene e soffre<br />

come e più <strong>di</strong> noi nel vederci in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

debolezza.<br />

Sono i giorni in cui capiamo la fortuna <strong>di</strong><br />

avere intorno l'affetto dei fam<strong>il</strong>iari e le attenzioni<br />

degli amici ma anche la vicinanza <strong>di</strong><br />

strutture sanitarie preparate e accoglienti.<br />

Avrete già capito <strong>di</strong> cosa parleremo in questo<br />

episo<strong>di</strong>o in cui farete la conoscenza <strong>di</strong> una parola<br />

magica: solidarietà.<br />

Per molti <strong>di</strong> voi è una parola quasi sconosciuta<br />

ma non lo è più per Goletta e Mozzo che sperimenteranno<br />

la fortuna <strong>di</strong> avere due amici come<br />

Marsio e Lou.<br />

P.S. Il mio amico Vestino, <strong>il</strong> tasso postino, continua<br />

a ricevere le vostre lettere e le vostre<br />

e-ma<strong>il</strong>, sono tantissime ma vi promette che cercherà<br />

<strong>di</strong> rispondere a tutti anche a costo <strong>di</strong> fare<br />

gli straor<strong>di</strong>nari.<br />

Noi ci risentiamo a Febbraio, vi auguro <strong>di</strong> passare<br />

un buon Natale e un<br />

buon Capodanno…in due<br />

parole: buone vacanze!!!<br />

Ciao dal vostro<br />

2


Testi e <strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Luigi Salucci<br />

3


22<br />

Scuola in ospedale <strong>di</strong> Pescara


COME E DOVE IN ABRUZZO<br />

Nel 1998, con la Circolare<br />

353, <strong>il</strong> Ministero della<br />

Pubblica Istruzione intensificava<br />

<strong>il</strong><br />

suo impegno<br />

per<br />

<strong>di</strong>ffondere<br />

cap<strong>il</strong>larmente<br />

un<br />

servizio scolastico<br />

nelle strutture<br />

ospedaliere.<br />

Nel 2000 veniva<br />

siglato un primo<br />

protocollo <strong>di</strong> intesa<br />

tra i Ministeri della<br />

Pubblica Istruzione,<br />

Sanità e Solidarietà<br />

Sociale per tutelare i <strong>di</strong>ritti alla salute, al gioco e<br />

all’istruzione dei minorenni malati. Nel 2001 si<br />

contavano già 600 docenti <strong>di</strong> ogni or<strong>di</strong>ne e grado<br />

impegnati negli ospedali, 20.000 alunni seguiti<br />

durante i ricoveri, 500 alunni seguiti in istruzione<br />

domic<strong>il</strong>iare. Anche la <strong>Regione</strong> <strong>Abruzzo</strong>, con la<br />

L.R. 70 del settembre 1999 si impegnava, supportando<br />

finanziariamente i progetti destinati a<br />

garantire l’istruzione domic<strong>il</strong>iare.<br />

Oggi in <strong>Abruzzo</strong> la scuola è presente nelle seguenti<br />

strutture ospedaliere: Pescara, L’Aqu<strong>il</strong>a, Teramo,<br />

Chieti, Avezzano, Sulmona, Atessa, Atri, Vasto,<br />

Giulianova, Lanciano, Ortona.<br />

Nell’ambito degli interventi a favore delle scuole in<br />

ospedale, <strong>il</strong> Ministero della Pubblica Istruzione ha<br />

promosso <strong>il</strong> progetto HSH@Network (hospital school<br />

home network) al fine <strong>di</strong> garantire <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto allo<br />

stu<strong>di</strong>o agli alunni in lungodegenza ospedaliera o<br />

in terapia domic<strong>il</strong>iare, valorizzando <strong>il</strong> ruolo delle<br />

tecnologie e della comunicazione multime<strong>di</strong>ale.<br />

Gli obiettivi del progetto sono:<br />

- dotare le strutture scolastiche ospedaliere <strong>di</strong> apparecchiature<br />

che consentano la videocomunicazione<br />

sia in aula che nei reparti<br />

- Realizzare <strong>il</strong> cablaggio degli ospedali (aule e<br />

alcune stanze <strong>di</strong> degenza)<br />

- Attivare un portale che offra strumenti <strong>di</strong> interazione<br />

sia per la relazione docente-docente che per<br />

quella docente-studente<br />

In <strong>Abruzzo</strong> <strong>il</strong> progetto è già in atto nelle scuole in<br />

ospedale <strong>di</strong> Pescara, Chieti, Teramo ed Avezzano.<br />

Nel corrente anno scolastico è prevista l’estensione<br />

del cablaggio ad altre tre strutture ospedaliere della<br />

regione.<br />

Disegni<br />

scuola in<br />

ospedale<br />

<strong>di</strong> Pescara<br />

F<strong>il</strong>astrocca delle tons<strong>il</strong>le<br />

C’ erano una volta delle tons<strong>il</strong>le<br />

che erano forti come Ach<strong>il</strong>le .<br />

Non se ne volevano andare<br />

perché un dottore le voleva operare.<br />

Ma <strong>il</strong> bambino aveva sempre <strong>il</strong> mal <strong>di</strong> gola<br />

e non poteva mai andare a scuola.<br />

Quando voleva giocare a calcetto<br />

doveva sempre rimanere a letto.<br />

Il bambino non si voleva più ammalare<br />

perciò decise dal me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> andare.<br />

Così <strong>il</strong> dottore l’operò<br />

e <strong>il</strong> bimbo le tons<strong>il</strong>le all’ ospedale lasciò.<br />

Quando si svegliò<br />

un bel gelato mangiò.<br />

G. 10 anni e M. 6 anni, scuola in ospedale <strong>di</strong> Pescara<br />

23


La fama <strong>di</strong> alimenti fortemente energetici che hanno gli spinaci è<br />

legata al mito <strong>di</strong> braccio <strong>di</strong> ferro, <strong>il</strong> personaggio dei fumetti americano<br />

che, con l’aiuto degli spinaci, aveva braccia e pugni dalla<br />

forza esplosiva. In realtà questi ortaggi hanno un alto contenuto<br />

<strong>di</strong> ferro e <strong>di</strong> sali minerali. Gli spinaci sono perciò alimenti che aiutano<br />

a curare malattie quali l’anemia, che provoca una riduzione<br />

dei globuli rossi nel sangue e un indebolimento dell’organismo.<br />

Il fegato è <strong>il</strong> simbolo del coraggio: gli antichi pensavano che fosse la sede della forza e della caparbietà.<br />

Se, per esempio, in un intervento chirurgico ne viene tolta una parte, nel giro <strong>di</strong> pochi mesi <strong>il</strong> corpo<br />

la reintegra totalmente. Quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> una persona particolarmente coraggiosa si <strong>di</strong>ce che “ha fegato.<br />

Alla base del raffreddore c’è un’eccessiva secrezione muco nel naso. Questo<br />

accumulo è causato da un’infezione o da un’irritazione delle mucose nasali.<br />

A causa <strong>di</strong> questa irritazione, le terminazioni nervose trasmettono <strong>il</strong><br />

messaggio che ci sono corpi estranei nelle vie nasali. Lo starnuto è <strong>il</strong> mezzo<br />

che <strong>il</strong> nostro naso ha per eliminare tutto quello che inibisce <strong>il</strong> respiro.<br />

25


28<br />

Nonostante tutte le precauzioni che la scuola attua per la nostra incolumità e per eventuali<br />

danni fisici, spesso con la violenza gratuita, <strong>di</strong>strazione, prepotenza e incoscienza accadono molti<br />

e inaspettati incidenti. Fortunatamente la scuola copre la nostra incolumità attraverso la presenza<br />

degli insegnati e del personale, con l'assicurazione, mentre nel caso <strong>di</strong> incen<strong>di</strong>o o <strong>di</strong> terremoto<br />

abbiamo l'e<strong>di</strong>ficio pre<strong>di</strong>sposto per la prevenzione e, eventualmente, per l'evacuazione.<br />

Gli imprevisti però possono capitare in qualsiasi posto e circostanza, forse maggiormente in palestra<br />

dove è più fac<strong>il</strong>e incorrere in incidenti per colpa <strong>di</strong> qualche alunno che non prende sul serio la<br />

materia. Moltissimi infortuni poi avvengono in classe. Per esempio: ci si<br />

può far male lanciando gli oggetti, litigando con i compagni, saltando<br />

sui banchi... Tutto ciò avviene con o senza la presenza dei docenti... che<br />

a volte non hanno occhi a sufficienza! Molti<br />

compagni poi spingono i loro amici per le<br />

scale... per scherzare, <strong>di</strong>cono! Ma se poi qualcuno<br />

cade sul serio?<br />

Nei bagni infine possiamo <strong>di</strong>strattamente<br />

scivolare perché a volte <strong>il</strong> pavimento è bagnato<br />

per colpa <strong>di</strong> qualche bontempone.<br />

In conclusione per prevenire queste <strong>di</strong>sgrazie<br />

dobbiamo essere noi alunni maggiormente<br />

responsab<strong>il</strong>i delle nostre azioni e capire quan-<br />

d'è <strong>il</strong> momento che si sta esagerando. Ci vuole<br />

soltanto buon senso da parte <strong>di</strong> tutti perché la<br />

scuola è un luogo <strong>di</strong> cultura e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, ma<br />

anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento, purché vissuto in serenità.<br />

Federica Di Bartolomeo, Elia Trinchini e Arianna Odoar<strong>di</strong>, classe 2^ A<br />

I pericoli nella scuola<br />

Secondo noi…<br />

La scuola è (o potrebbe essere) un posto sicuro. Infatti è dotata <strong>di</strong><br />

estintori antincen<strong>di</strong>o, uscite <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> tanti accortezze che<br />

occorrono per tutelare gli alunni e tenerli al sicuro dai pericoli che<br />

incombono sulla scuola. Eppure ci sono ragazzi che ancora oggi,<br />

per colpa della non adeguatezza delle strutture scolastiche, corrono<br />

<strong>il</strong> rischio <strong>di</strong> farsi molto male.<br />

Nella nostra scuola ad esempio c'è un piccolo campo dove nelle ore <strong>di</strong><br />

educazione motoria noi giochiamo e ci scateniamo; ma, come succe-<br />

Disegni <strong>di</strong> Nella Trinchino<br />

1^B Scuola me<strong>di</strong>a<br />

San Benedetto dei Marsi<br />

Disegno della classe V<br />

Plesso AIA - Circolo <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> Celano<br />

de molte volte, siccome <strong>il</strong> campo è asfaltato, alcuni alunni cadendo si fanno molto male. Ci sono però<br />

molti altri pericoli nella scuola che sono uno più importante dell'altro, come ad esempio:<br />

- spigoli e finestre pericolose, dove è fac<strong>il</strong>e sbattere;


- sanitari dei bagni non proprio adeguati;<br />

- spogliatoi vecchi e malandati;<br />

- se<strong>di</strong>e e banchi ancora più vecchi e<br />

malandati, con ferri sporgenti;<br />

- termosifoni sporgenti dal muro.<br />

A volte, bisogna <strong>di</strong>rlo, se banchi, muri o<br />

altro sono malridotti, è anche colpa <strong>di</strong><br />

noi alunni: basterebbe così poco per conservarli<br />

nuovi ed efficienti!<br />

Alla base <strong>di</strong> tutto ciò vogliamo prima<br />

<strong>di</strong> tutto invogliare gli alunni a non<br />

fare gli sciocchi e a comportarsi bene e<br />

gli enti pubblici ad assicurarsi che le<br />

strutture scolastiche siano più sicure e<br />

resistenti.<br />

A questo proposito ci rivolgiamo anche ai<br />

nostri rappresentanti <strong>di</strong> classe che da quest'anno fanno parte del Consiglio degli<br />

Alunni perché questo nuovo organismo possa portare avanti tra le varie proposte anche iniziative che<br />

riguar<strong>di</strong>no la sicurezza a scuola.<br />

Disegni <strong>di</strong> Rosa D'Elia, Sharon<br />

Delle Spine, Sabrina De Flavis<br />

1^B Scuola me<strong>di</strong>a<br />

San Benedetto dei Marsi<br />

Cerasani Antonio e D'Addario Matteo, classe 2^ A<br />

A scuola gli insegnanti ci educano sui<br />

comportamenti da tenere per evitare <strong>di</strong> farci<br />

male. Per questo negli e<strong>di</strong>fici scolastici<br />

sono state anche istallate porte antipanico,<br />

scale antincen<strong>di</strong>o, sistemi <strong>di</strong> antincen<strong>di</strong>o<br />

all'avanguar<strong>di</strong>a e quant'altro.<br />

Sono stati organizzati corsi tenuti da esperti sul modo <strong>di</strong> comportarsi a scuola durante un<br />

incen<strong>di</strong>o o un terremoto: ma nonostante tutto questo gli incidenti a scuola sono ancora tanti.<br />

Molti alunni, infatti, forse per <strong>il</strong> loro comportamento esuberante, provocano lesioni fisiche,<br />

purtroppo anche gravi. Atteggiamenti come spintoni, correre per le scale, inf<strong>il</strong>are le penne nelle<br />

prese <strong>di</strong> corrente possono causare incidenti anche molto seri.<br />

È necessario la vig<strong>il</strong>anza attenta e continua degli insegnanti e del personale della scuola. Ma<br />

soprattutto siamo noi ragazzi responsab<strong>il</strong>i delle nostre azioni.<br />

Per evitare danni a noi e alle altre persone dobbiamo ascoltare i consigli e anche i rimproveri degli insegnanti<br />

e pensarci due volte prima <strong>di</strong> fare le scorrettezze a scuola.<br />

Basterebbe un po' <strong>di</strong> buona volontà e impegno da parte <strong>di</strong> tutti e ci sarebbero meno incidenti e più amici.<br />

Mario Di Sandomingo e Aldovardo D'Arca<strong>di</strong>a, classe 2^ A<br />

Disegno della classe V<br />

Plesso AIA - Circolo <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> Celano<br />

Nonostante tutto<br />

bisogna<br />

stare attenti<br />

29


30<br />

Smettere <strong>di</strong> fumare si può, farlo costa<br />

fatica ma è una fatica che viene premiata.<br />

E’ certo che smettendo la salute migliora.<br />

Da una nostra inchiesta è emerso che anche gli effetti del fumo passivo sono devastanti<br />

Il "fumo passivo" è quello che viene inalato involontariamente dalle persone che<br />

vivono a contatto con i fumatori.<br />

E' importante ricordare che, quando <strong>il</strong> fumatore inspira profondamente <strong>il</strong> fumo,<br />

più della metà dei prodotti tossici (particolarmente catrame e monossido <strong>di</strong> carbonio<br />

contenuti nelle sigarette) vengono trattenuti.<br />

Il fumatore che non inspira ne trattiene molto meno.<br />

E' essenziale per ridurre <strong>il</strong> rischio legato all'esposizione, aprire le finestre e cambiare<br />

l'aria <strong>il</strong> più spesso possib<strong>il</strong>e.<br />

Gli esperti <strong>di</strong>cono che <strong>il</strong> fumo passivo è in grado <strong>di</strong> indurre <strong>il</strong> cancro polmonare nei<br />

fumatori e che i figli <strong>di</strong> genitori fumatori hanno una maggiore incidenza <strong>di</strong> polmoniti,<br />

<strong>di</strong> bronchiti e crisi asmatiche rispetto ai figli <strong>di</strong> genitori non fumatori.<br />

Secondo questi rapporti <strong>il</strong> fumo passivo provoca ogni anno negli USA quasi<br />

5.000 decessi per cancro del polmone nei non fumatori. In Italia <strong>il</strong> fumo passivo<br />

sarebbe responsab<strong>il</strong>e <strong>di</strong> un migliaio <strong>di</strong> morti l'anno.


Oltre a ciò, riuscire a<br />

smettere <strong>di</strong> fumare<br />

aumenta enormemente<br />

<strong>il</strong> senso <strong>di</strong> autostima, <strong>di</strong><br />

rispetto <strong>di</strong> sé‚ e <strong>di</strong> orgoglio, ci si<br />

sente più apprezzati dalla propria famiglia (e forse lo si è<br />

realmente!), si è contenti <strong>di</strong> aver fatto qualcosa <strong>di</strong> positivo<br />

per se stessi, <strong>di</strong> aver reagito alla tentazione <strong>di</strong> autocompatirsi,<br />

crogiolando nelle proprie debolezze e nel proprio fumo.<br />

Molti ex fumatori <strong>di</strong>cono <strong>di</strong> "sentirsi dei vincenti" da quando<br />

hanno smesso <strong>di</strong> fumare.<br />

Anche la pubblicità a volte <strong>di</strong>venta cattiva consigliera…<br />

C'è <strong>di</strong> peggio: bambini e adolescenti sono anche vittime <strong>di</strong> una pubblicità che presenta<br />

un'immagine a volte eroica del tabacco.<br />

I messaggi pubblicitari abituano i ragazzi, sia pure<br />

per vie in<strong>di</strong>rette, ad accettare <strong>il</strong> tabacco come oggetto<br />

<strong>di</strong> sogno, come simbolo <strong>di</strong> stato sociale, come parte<br />

integrante della vita.<br />

Così i messaggi pubblicitari <strong>di</strong> varie <strong>di</strong>tte produttrici<br />

<strong>di</strong> sigarette compaiono ancora nei f<strong>il</strong>m, nei<br />

pannelli stradali, nei cartelloni durante le<br />

manifestazioni rivolte ai<br />

giovani, durante le<br />

riprese televisive<br />

<strong>di</strong> eventi sportivi<br />

e <strong>di</strong> spot<br />

pubblicitari <strong>di</strong><br />

abbigliamento.<br />

Qualche progresso è stato<br />

compiuto per liberare dal<br />

tabacco le nuove generazioni:<br />

nelle scuole, ad esempio,<br />

sono stati attuati programmi <strong>di</strong><br />

educazione sui rischi del fumo.<br />

31


32<br />

Lo sapevi che...<br />

20 sigarette al giorno riducono <strong>di</strong> circa 4-6 anni la vita me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un giovane che inizia a<br />

fumare a 25 anni ovvero per ogni settimana <strong>di</strong> fumo si perde un giorno <strong>di</strong> vita.<br />

...e allora cerchiamo <strong>di</strong> invecchiare bene<br />

Se non fumi... ci guadagni<br />

. <strong>il</strong> viso appare generalmente più <strong>di</strong>steso, più "pulito"<br />

. gli occhi sono più limpi<strong>di</strong><br />

. si riducono le occhiaie e le<br />

borse palpebrali<br />

. l'alito è più fresco<br />

. i capelli non sono più impregnati <strong>di</strong><br />

fumo stantio<br />

. <strong>il</strong> colorito <strong>di</strong>viene più roseo


La sanità sotto la lente<br />

d’ingran<strong>di</strong>mento<br />

Nella nostra classe, noi alunni abbiamo approfon<strong>di</strong>to <strong>il</strong> concetto <strong>di</strong><br />

sanità, come assistenza, cioè insieme <strong>di</strong> servizi prestati a livello sociale,<br />

soprattutto da istituzioni governative, allo scopo <strong>di</strong> salvaguardare e<br />

migliorare la salute della popolazione.<br />

I suddetti servizi si articolano in quattro principali aree d’intervento:<br />

A) La tutela della salute fisica e mentale.<br />

B) La prevenzione delle malattie.<br />

C) l’assistenza sanitaria.<br />

d) La riab<strong>il</strong>itazione degli invali<strong>di</strong> e dei malati.<br />

A noi alunni è sembrata <strong>di</strong> particolare importanza la ratifica<br />

effettuata su scala mon<strong>di</strong>ale nel 1948, quando l’organizzazione<br />

mon<strong>di</strong>ale della sanità, (O.M.S.) ha sancito che per salute si debba<br />

intendere non soltanto l’assistenza <strong>di</strong> una malattia ad una infermità bensì uno stato<br />

globale <strong>di</strong> benessere fisico, mentale e sociale. Solo <strong>di</strong> recente però è subentrato <strong>il</strong> concetto <strong>di</strong> “benessere<br />

dell’in<strong>di</strong>viduo” come un <strong>di</strong>ritto che lo stato deve garantire a tutti i citta<strong>di</strong>ni, i quali perseguono non<br />

solo l’interesse privato con <strong>il</strong> proprio lavoro, ma anche una funzione sociale. La crisi attuale però, del<br />

“welfare state” nella quale si <strong>di</strong>battono tutti ad economia avanzata, deriva non solo dal <strong>di</strong>savanzo tra<br />

i contributi previdenziali incassati ed i contributi erogati, ma anche dal costo o del potere degli enti pubblici<br />

preposti alla gestione dei servizi.<br />

LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE<br />

A scuola ci siamo documentati sul concetto d’immunizzazione<br />

contro le malattie ed abbiamo appreso che ciò avviene attraverso<br />

l’assunzione degli specifici vaccini in vena oppure in<br />

qualche caso per via orale considerandone effettivamente duraturi<br />

o temporanei. Lo sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> vaccini e la crescita delle conoscenze<br />

in campo immunologico hanno avviato <strong>il</strong> declino <strong>di</strong><br />

gran malattie infettive, quali la <strong>di</strong>fterite, <strong>il</strong> tetano, la pertosse,<br />

lo poliomielite, <strong>il</strong> morb<strong>il</strong>lo ed hanno provato la recente scomparsa,<br />

a livello me<strong>di</strong>evale del vaiolo. La situazione globale, è tuttavia,<br />

ancora molto lontana dalla perfezione, in particolare nei<br />

paesi in via <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo la mancanza <strong>di</strong> un’igiene adeguata ostacola<br />

gli sforzi <strong>di</strong> prevenzione ad esempio delle gastroenteriti infettive che si<br />

manifestano con <strong>di</strong>arrea e che ancora oggi rappresentano la più importante causa <strong>di</strong> morte <strong>di</strong> lattanti<br />

e bambini, altre malattie infettive sono la malaria, tubercolosi, l’influenza rappresentano ancora un<br />

gran problema sanitario <strong>di</strong> molti paesi.<br />

TROPPO MAGRI O TROPPO GRASSI!<br />

Nel mondo occidentale industrializzato e ricco, dove c’è un’offerta <strong>di</strong> cibo sovrabbondante e seduttiva,<br />

i modelli <strong>di</strong> bellezza e <strong>di</strong> eleganza, al contrario esigono figure snelle e f<strong>il</strong>iformi che con<strong>di</strong>zionano <strong>il</strong><br />

nostro modo <strong>di</strong> essere in rapporto al cibo, al peso, all’abbigliamento, all’immagine <strong>di</strong> noi stessi. In questa<br />

società soprattutto le donne sono suggestionate dal culto dell’apparire, tendono a giu<strong>di</strong>carsi<br />

33


34<br />

grasse, anche quando in realtà non lo sono ed a ricorrere a <strong>di</strong>ete <strong>di</strong>magranti<br />

per inseguire i modelli estetici imposti dalla moda. La <strong>di</strong>etologia<br />

è <strong>di</strong>ventata, nei nostri giorni, “una miniera d’oro” composta <strong>di</strong> persone<br />

incompetenti e <strong>di</strong> “spregiu<strong>di</strong>cate” che offrono <strong>di</strong>ete improvvisate e<br />

dannose.<br />

Le ragazzine risultano le vittime più <strong>numero</strong>se delle <strong>di</strong>ete <strong>di</strong>magranti,<br />

si sottopongono ad ogni sacrificio pur <strong>di</strong> conformarsi ai dettami<br />

della moda inconsapevolmente mettono a rischio la loro salute e l’equ<strong>il</strong>ibrio<br />

proprio e fam<strong>il</strong>iare. In questi ultimi tempi sono <strong>di</strong>ventati molto<br />

più <strong>numero</strong>si i casi <strong>di</strong> anoressia nervosa e <strong>di</strong> bulimia, vere e proprie<br />

malattie dalle quali si può uscire con un sostegno all’interessato ed alla famiglia. Non vi<br />

sono solo le malattie connesse al rifiuto del cibo, vi sono anche quelle conseguenti ad una esagerata<br />

assunzione <strong>di</strong> alimenti che si manifestano negli adulti obesi ed in quelli in sovrappeso. L’obesità crea<br />

delle patologie anche gravi, come <strong>il</strong> <strong>di</strong>abete e le malattie car<strong>di</strong>ovascolari.<br />

I RAGAZZI VORREBBERO CHE….<br />

La sanità ci aiutasse, in modo più concreto e razionale, a risolvere i m<strong>il</strong>le problemi<br />

<strong>di</strong> questa fascia d’età ( 11-14 anni ) anche creando strutture più mirate con<br />

sportelli <strong>di</strong> ascolto in<strong>di</strong>vidualizzati, <strong>di</strong>etologi <strong>di</strong>sposti a de<strong>di</strong>carci <strong>il</strong> loro tempo,<br />

anche nella scuola, per eliminare le <strong>di</strong>ete “fai da te”. La <strong>di</strong>eta <strong>di</strong>magrante da sola, isolata dal contesto<br />

educativo e fam<strong>il</strong>iare del ragazzo, potrebbe essere <strong>il</strong> risultato solo <strong>di</strong> una cattiva educazione alimentare<br />

che apporta sacrifici anche economici e continui fallimenti nei risultati.<br />

Chie<strong>di</strong>amo alla sanità una cultura <strong>di</strong> una sana ed equ<strong>il</strong>ibrata alimentazione<br />

che prevede corsi più frequenti e puntuali in tutte le scuole, me<strong>di</strong>ante i<br />

quali risulti chiaro <strong>il</strong> principio.<br />

ALIMENTAZIONE = BENESSERE.<br />

Per togliere qualche ch<strong>il</strong>o <strong>di</strong> troppo è sufficiente una buona alimentazione che<br />

prevede una riduzione delle quantità degli alimenti senza mo<strong>di</strong>ficare le<br />

giuste proporzioni fra i vari principi nutritivi (proteine grassi e carboidrati),<br />

la vecchia raccomandazione <strong>di</strong> alzarsi da tavola<br />

avendo ancora un po' <strong>di</strong> appetito oggi è quanto mai attuale.<br />

La <strong>di</strong>eta me<strong>di</strong>terranea è povera <strong>di</strong> grassi animali e <strong>di</strong> carne ed è ricca <strong>di</strong> prodotti<br />

<strong>di</strong> origine vegetale (pane, pasta, verdure e frutta) oltre che <strong>di</strong> pesce è quella<br />

che viene in<strong>di</strong>cata come la più corretta. Fra gli alimenti non compare l'alcol perché<br />

non è un alimento. Oggi se ne <strong>di</strong>scute molto perché noi giovani ne facciamo<br />

un uso sbagliato, creandoci problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza fisico-psicologica negativi,<br />

per una crescita sana. L'azienda Sanitaria dovrebbe fare un lavoro sui ragazzi<br />

delle scuole me<strong>di</strong>e per evitare i danni causati dall'alcool e dall'uso <strong>di</strong> sostanze stupefacenti:<br />

giuste informazioni, creazione <strong>di</strong> centri <strong>di</strong> ascolto equipe socio-psicopedagogiche<br />

presenti veramente e concretamente in ogni scuola. Inoltre un altro settore che,<br />

secondo noi ragazzi, funziona in modo <strong>di</strong>sorganizzato e poco produttivo è quello legato ai<br />

nostri compagni <strong>di</strong>sab<strong>il</strong>i, per loro si potrebbe fare <strong>di</strong> più e meglio, poche ore <strong>di</strong> sostegno, pochi<br />

me<strong>di</strong>ci psicologi e psichiatri <strong>di</strong>sposti a de<strong>di</strong>care <strong>il</strong> loro prezioso tempo per un effettivo miglioramento<br />

sociale. Per concludere, un'adeguata alimentazione accompagnata da attività sportive riuscirebbe<br />

non solo a migliorare la qualità della nostra vita ma forse anche a prolungarla <strong>di</strong> più.<br />

Studenti della classe 2° A sede <strong>di</strong> Sassa – S.M.“T. Patini” L’Aqu<strong>il</strong>a


36<br />

Ricordate “Registi per caso”, <strong>il</strong> concorso promosso da <strong>Capitan</strong> <strong>Abruzzo</strong> per la realizzazione <strong>di</strong> un<br />

fotoromanzo riservato agli studenti delle scuole superiori? Ebbene su questa iniziativa saranno i<br />

ragazzi del liceo della Comunicazione dell’Istituto Sacro Cuore <strong>di</strong> Avezzano (classi I° e III°) a<br />

cimentarsi. Abbiamo scelto proprio la loro storia, “La libertà” , perché ci è sembrata quella più avvincente<br />

tra le tante pervenute in redazione. Al centro del romanzo <strong>il</strong> rapporto, spesso conflittuale, con i<br />

genitori, le ribellioni dei giovani e <strong>il</strong> loro desiderio <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza. Il tutto traslato in una<br />

storia accattivante e <strong>di</strong>namica pensata e realizzata da loro stessi. I ragazzi stanno<br />

lavorando intensamente e, nei giorni scorsi, abbiamo voluto incontrarli<br />

presso la sede dell’Accademia dell’immagine dell’Aqu<strong>il</strong>a che<br />

ci fornisce <strong>il</strong> giusto supporto tecnico e professionale sotto la regia<br />

maestra della <strong>di</strong>rettrice Annamaria Ximenes, accompagnata dall’insegnante<br />

<strong>di</strong> lettere Maria Grazia Lintozzi. Una mattinata<br />

piacevole dove i ragazzi si sono confrontati con la nostra redazione.<br />

Non sono soli, infatti, in questa avventura. Li accompagneranno<br />

tre professionisti, una sceneggiatrice (Francesca Piombini),<br />

un regista <strong>di</strong> fama internazionale (Massimo Tonna) e <strong>il</strong> fotografo<br />

della <strong>Regione</strong> (Slim). Francesca, in particolare, ha scritto sceneggiature<br />

<strong>di</strong> cartoni animati, fumetti per Winx, Rainbow e insegna sceneggiatura<br />

alla scuola del Fumetto <strong>di</strong> Pescara e in alcune scuole superiori delle<br />

Marche. Ha scritto anche fotoromanzi per le e<strong>di</strong>zioni “Cioè” e continua<br />

a scriverli per la storica rivista francese “Nous Deux”. Con lei e


con <strong>il</strong> fotografo Slim, gli studenti del liceo si sono confrontati sul lavoro da portare avanti.Si è parlato<br />

dell’importanza della struttura del racconto, delle <strong>di</strong>fferenze tra inquadratura e sequenza, tra<br />

linguaggio del fotoromanzo e linguaggio cinematografico. Di come ottenere un montaggio efficace<br />

e della particolare ellitticità del racconto fotoromanzato. Ma non solo. Il cosiddetto effetto “controluce”,<br />

<strong>il</strong> contrasto, <strong>il</strong> b<strong>il</strong>anciamento cromatico nel rapporto tra figura e sfondo sono stati al centro <strong>di</strong><br />

una conversazione in cui i ragazzi hanno preso coscienza <strong>di</strong> un lavoro articolato su cui hanno deciso<br />

<strong>di</strong> scommettere.<br />

Una sfida coraggiosa, dunque, raccolta con entusiasmo. Un’esperienza esaltante - <strong>di</strong>cono loro -<br />

qualcosa <strong>di</strong> piacevole e coinvolgente.<br />

La fase che riguarda la stesura del racconto è forse la più impegnativa e la più partecipata: ognuno<br />

dà suggerimenti, spunti, idee sulla trama e quin<strong>di</strong>, su risvolti e possib<strong>il</strong>i ep<strong>il</strong>oghi. Bisogna prima<br />

preparare la sceneggiatura, stab<strong>il</strong>ire chi sono i protagonisti del romanzo, le loro caratteristiche, sv<strong>il</strong>uppare<br />

la storia, preparare una scaletta per poi entrare nella sceneggiatura vera e propria, vignetta<br />

per vignetta.<br />

Del resto, abbiamo voluto lanciare questa proposta per coinvolgere gli studenti abruzzesi in un’attività<br />

<strong>di</strong>versa, sicuramente avvincente e che facesse scattare quelle ab<strong>il</strong>ità drammaturgiche, <strong>di</strong> sceneggiatura,<br />

<strong>di</strong> tecnica fotografica e <strong>di</strong> composizione<br />

e<strong>di</strong>toriale che troppo spesso stentano a venir<br />

fuori. Spazio alla fantasia, dunque. E chi più ne<br />

ha, più ne metta… Buon lavoro, ragazzi!<br />

A sinistra: locan<strong>di</strong>na a cura <strong>di</strong> Erika Iapadre dell’Istituto d’arte “F.Muzi”, L’Aqu<strong>il</strong>a<br />

Le foto si riferiscono all’incontro con i ragazzi del liceo della<br />

Comunicazione <strong>di</strong> Avezzano<br />

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