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interrogazione regionale eredita Galletti Abbiosi - Movimento 5 ...

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<strong>Movimento</strong> Cinque Stelle<br />

Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna<br />

Bozza <strong>interrogazione</strong> a risposta scritta sul caso<br />

“ Eredità Carlo <strong>Galletti</strong> <strong>Abbiosi</strong>, ricettività a basso costo tradita”<br />

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA<br />

Premesso che<br />

Al Presidente<br />

dell’Assemblea Legislativa della<br />

Regione Emilia-Romagna<br />

Matteo Richetti<br />

− nel marzo del 2009 è stata intentata da una ventina di orfane dell'Istituto <strong>Galletti</strong> <strong>Abbiosi</strong><br />

di Ravenna una causa per vedersi riconosciuta la qualità di eredi e la restituzione<br />

conseguente dei beni, del Conte Carlo <strong>Galletti</strong> <strong>Abbiosi</strong> contro chiunque possiede in tutto<br />

o in parte i beni <strong>eredita</strong>ri, mentre sul fronte penale è stato recentemente avviato un<br />

procedimento penale per i reati di malversazione dei fondi del Giubileo;<br />

− l'intento perseguito dal donante, ricco Conte, uomo di profonda fede cattolica, che non<br />

aveva avuto figli dall'unione con la Contessa Gertrude Lovatelli, era quello di consentire<br />

l'erezione di un Orfanotrofio, all'interno del Palazzo di Via di Roma, in cui potessero<br />

essere accolte, mantenute ed istruite fanciulle orfane almeno di padre native della città o<br />

sobborghi di Ravenna ed i cui genitori avessero il domicilio da almeno dieci anni;<br />

− il Conte voleva che i propri beni venissero impiegati per la gestione del richiamato<br />

Orfanotrofio, che avrebbe dovuto avere la sede presso la propria residenza nell'attuale<br />

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<strong>Movimento</strong> Cinque Stelle<br />

Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna<br />

Via di Roma di Ravenna e aveva apposto al testamento una clausola risolutiva in caso<br />

di violazioni di una qualsiasi delle proprie dettagliate disposizioni testamentarie;<br />

− l’esecuzione della sua volontà e la successiva amministrazione dei beni vengono<br />

affidate dal nobile a una commissione così composta: l’arcivescovo di Ravenna, il<br />

canonico più anziano della Metropolitana (sede episcopale più importante della<br />

provincia ecclesiastica), il parroco della chiesa di San Pietro Maggiore, il sindaco, il<br />

presidente della Cassa di risparmio e il primo massaro della Casa Matha, associazione<br />

di uomini importanti della città;<br />

− l’orfanotrofio nasce nel 1897, viene gestito dalle suore, e per mantenerlo vengono<br />

utilizzati i proventi dei poderi del conte;<br />

− nel 1975 l’orfanatrofio viene chiuso, la motivazione ufficiale della chiusura è una<br />

ristrutturazione;<br />

− una delibera Regionale (17 maggio 1994), che porta la firma dell’allora Presidente della<br />

Giunta Regionale, Pier Luigi Bersani, decreto la fusione dell’orfanatrofio <strong>Galletti</strong> <strong>Abbiosi</strong><br />

con l’IPAB. In netto contrasto con l’Art. 10 comma s del Testamento del Conte che<br />

assolutamente vietava qualsivoglia fusione;<br />

− Il palazzo rimane chiuso fino al 2000. Nel frattempo, con i fondi speciali per il giubileo,<br />

viene ristrutturato, ma alla sua riapertura si scopre che è diventato un ostello per<br />

pellegrini. Nel 2004 addirittura viene trasformato in un vero e proprio albergo gestito da<br />

una società privata;<br />

− molti dei beni immobili, costituenti l’eredità del Conte, soggetti a vincolo testamentario,<br />

sono stati alienati e successivamente ricomprati da chi ne ha curato la cessione;<br />

− sul fronte penale il reato ipotizzato dalla procura è quello di malversazione ai danni dello<br />

Stato e falso ideologico. In pratica l’aver destinato a finalità non previste dalla legge i 5<br />

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Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna<br />

miliardi di lire (era il 1999) ottenuti dallo Stato come fondi per il Giubileo. Quei fondi,<br />

però, stando ai vincoli posti dalla normativa sarebbero dovuti essere impiegati per<br />

ristrutturare l’ex orfanotrofio in vista di una sua utilizzazione prima come ostello per<br />

pellegrini (nel periodo del Giubileo appunto) e poi come residenza universitaria a prezzi<br />

agevolati. Secondo l’accusa dei carabinieri, però, il <strong>Galletti</strong> <strong>Abbiosi</strong> si sarebbe<br />

trasformato nel tempo in un vero e proprio hotel di lusso nel cuore della città. Una<br />

struttura raffinata ed esclusiva ristrutturata però - secondo la procura - con i soldi dei<br />

contribuenti ma nell’interesse di privati. Nel gennaio del 2007 infatti l’Ayr (società che dal<br />

2005 gestisce la struttura, prima affidata alla diocesi) e il Comune firmarono una<br />

convenzione per la gestione di quella struttura da parte di privati (secondo quanto<br />

previsto da una legge <strong>regionale</strong>). L’ultimo passo avvenne invece nel 2009, con<br />

l’approvazione in consiglio comunale della variante al Rue (il regolamento urbanistico<br />

edilizio) approvata nel luglio del 2009 che di fatto rendeva possibile aumentare in via di<br />

Roma il numero di hotel presenti. Si trattava, in sostanza, del passaggio tecnico<br />

amministrativo che permise alla struttura di diventare un albergo di lusso senza violare<br />

le pianificazioni commerciali e urbanistiche in vigore;<br />

− il secondo reato ipotizzato dalla procura falso ideologico si fonda sulla richiesta della<br />

Fondazione, avanzata il 22 giugno 2007 al Comune, di cambiare la destinazione dell'ex<br />

orfanotrofio da edilizia sociale a immobile destinato a struttura recettiva-alberghiera.<br />

Richiesta firmata dal Vescovo in esecuzione di una delibera del consiglio di<br />

amministrazione della Fondazione, composto da religiosi, da cinque membri designati<br />

dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Ravenna, dalla Fondazione Cassa di<br />

Risparmio di Ravenna (due) e dal primo massaro della Casa Matha.<br />

considerato che<br />

− I membri designati dalla Regione nel consiglio di amministrazione della Fondazione in<br />

ottemperanza del proprio mandato avrebbero dovuto vigilare anche affinché si<br />

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".<br />

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rispettasse il vincolo imposto dal decreto ministeriale della "ricettività a basso costo”, ed<br />

invece emerge da fonti giornalistiche dell’esistenza di un documento firmato dal<br />

Presidente della Fondazione nel quale si esprime la volontà di trasformare la struttura in<br />

un albergo, in modo tale da sfruttare in pieno le potenzialità remunerative.<br />

Interrogano il Presidente della Giunta <strong>regionale</strong> per conoscere<br />

− se la Giunta <strong>regionale</strong> sia al corrente della situazione descritta;<br />

− se non ritenga opportuno farsi carico di un intervento volto a rendere giustizia alle orfane<br />

ex alunne dell’Orfanotrofio alla luce del mancato rispetto volontà testamentarie del<br />

Conte Carlo <strong>Galletti</strong> <strong>Abbiosi</strong>;<br />

− se non ritenga opportuno rivedere il proprio operato alla luce dei fatti emersi disponendo<br />

l’immediata revoca dei membri nominati nella fondazione, tenuto conto delle colpe in<br />

vigilando;<br />

− quale giudizio esprime sull’operato del Comitato Regionale di Controllo che non rilevò le<br />

anomale compravendite immobiliari, eseguite in violazione alla volontà testamentarie del<br />

Conte Carlo <strong>Galletti</strong> <strong>Abbiosi</strong>.<br />

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