Pereto e la Piana del Cavaliere nelle inchieste
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SEDUTA DEL 9 SETTEMBRE 1906<br />
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE<br />
istituzione di giudizio civile per <strong>la</strong> rivendica di acque pubbliche<br />
Il sindaco Giacinto De Santis e i consiglieri:<br />
Francesco Sciò, Francesco Vicario, Gregorio Meuti,<br />
Sestilio Laurenti, Michele Penna, Carlo Vicario,<br />
Arcangelo Bove, Emidio Santese, Amedeo Camposecco,<br />
Giuseppe Alimonti<br />
Gli aventi diritto risultavano i fratelli Vicario<br />
che avevano acquistato da Paolo Resta.<br />
Il benestante di Tagliacozzo aveva<br />
ottenuto il diritto <strong>del</strong>l’acqua in enfiteusi sin dal 1883<br />
per <strong>la</strong> somma di lire 400, ricomprato al Maccafani<br />
e al proprietario dei due mulini Michele Prassede, dopo<br />
aver ottenuto il benep<strong>la</strong>cito <strong>del</strong> Principe Colonna-Barberini,<br />
con atto notarile datato Roma, il 16 agosto 1886.<br />
Il comune cercò di rimpossessarsi <strong>del</strong>l’antico diritto<br />
di quell’acqua per usi domestii, concesso<br />
come una benevo<strong>la</strong> tolleranza di Casa Colonna…